L’ www.gesanproduction.it 91021 Campobello di Mazara (TP) A COPI O G ISCATURRO DIRETTO DA FRANCO G A OM Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca Anno VIII n. 13 12-08-2006 PUBBLICITÀ NON SUPERIORE AL 40% 0,77 www.edi2000.it EDITORIALE LA NUOVA GIUNTA Gli ex Assessori lo gridano, la gente di Mazara lo esige. È ora di dire basta! Mazara ed i mazaresi meritano rispetto! MACADDINO di Franco Scaturro A PAG. 3 RIFLETTORI ANEDDOTI E CURIOSITÀ di Giuseppe Asaro A PAG. 9 Mazara del Vallo Autoambulanze del “118” senza Infermieri e Medici Rianimatori a bordo di Baldo Scaturro A PAG. 10 Io mi diverto… e tu? di Maria Grazia Vitale 1° Concorso Pianistico “W. A. Mozart” A PAG. 14 Programma Lu Fistinu di Santu Vitu di Francesco Mezzapelle A PAG. 6 Sua maestà maestà… la bottiglia A PAG. 15 con la collaborazione della presenta di Antonella Pagano GALÀ DELLA CULTURA A PAG. 7 La strage di Portella della Ginestra LIBRI Musica E ARTE dei colori Sabato 12 Agosto 2006 - ore 21,30 Lega Navale Italiana sez. di Mazara del Vallo Piazzale G. Battista Quinci - Molo di Levante di Gaetano Salerno A PAG. 8 L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 www.volkswagen.it 2 Volkswagen Bank finanzia la vostra Fos. Ci spiace… Con noi non avrai… SORPRESE!!!!!!!! 10.850 Chiavi in mano 1.2 Sport (clima, mp3, metallizzato, IPT): a partire da €11.600 Chiavi in mano 1.4 TDI Easy (clima, mp3, metallizz., IPT): a partire da €12.800 Chiavi in mano 1.4 TDI Sport (clima, mp3, metallizz., IPT): a partire da €13.400 Chiavi in mano 1.2 Easy (clima, mp3, metallizzato, IPT): a partire da € Cumulabile con: Finanziamento a tasso 0 % + Contributo Rottamazione di 500€! 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MAZARA ED I MAZARESI MERITANO RISPETTO! A volte non serve essere “grandi” anagraficamente per essere maturi e responsabili, cioè “grandi” nel senso lato del termine. Giorgio Macaddino, nostro Sindaco, ne è una dimostrazione. Non è “assolutamente” logico pensare che, nel volgere di appena due anni dal suo insediamento, si sia adoperato per dare vita ad una nuova compagine assessoriale… Delusi e amareggiati sono, ancora una volta gli uscenti Assessori, i cittadini che si sentono “derisi” da una “non progettualità” politico – amministrativa e tutti coloro che hanno (o meglio avevano) dato piena fiducia all’operato del primo cittadino e ci riferiamo, anche, ad alcuni suoi “fedelissimi” come Vito Torrente ex Assessore ai Lavori Pubblici approdato su uno degli scranni del Consiglio Provinciale e Gioacchino Emmola, Consigliere Comunale da sempre “attaccatissimo” al Sindaco, dal quale hanno invece preso le distanze non condividendo più scelte e programmi. Si sono sentiti “traditi” da questo Sindaco al quale avevano dato proprio tutto, anche, in termini di profonda e sana amicizia extra politica ma evidentemente questi valori non hanno grande importanza per questo Sindaco, che a detta, ormai, dell’intera o quasi cittadinanza è diventato davvero “ingestibile” tanto che sono tantissimi quelli che chiedono le sue dimissioni senza ritorno … Il proverbio “non c’è due senza tre” ha trovato, anche questa volta, purtroppo, la sua inesorabile conferma… Mi sia consentito un grande plauso all’indirizzo dell’ex vice Sindaco Natale Russo, che ha preferito dimettersi dimostrando di avere nel suo DNA grande spessore umano e politico… Chi, invece, se la ride (ma non so fino a quando e a quanto) è il Presidente del Consiglio Comunale, Giampiero Giacalone, che è convinto di avere vinto su tutto e su tutti, riuscendo a condizionare (la voce ricorre con molta frequenza nei corridoi del Palazzo di Città) le nuove scelte del Sindaco ed a pretendere due assessori quali il riconfermato (unico) Vito Giacalone e il tecnico (si fa per dire) Ing. Ignazio Figuccia, che anche, i muri del Palazzo sanno essere “vicinissimo” al Presidente del Consiglio. A quale titolo non si sa o meglio, sicuramente, a titolo personale visto che intervenendo in più occasioni ed ufficialmente, l’On. Vito Li Causi, ha detto a chiare lettere di non riconoscere sia Giampiero che Vito Giacalone in quota Udeur… e scusate se è poco… A voi cari lettori le più ampie Quindicinale deduzioni… tutto ciò è veramenAnno VIII n. 13 te grave perchè il sindaco aveva EDITORE prospettato l’idea di un nuovo perEDI 2000 di Pipitone Vincenzo SEDE LEGALE corso politico-amministrativo Via P. Novelli, 19 - 91026 Mazara del Vallo (dopo il voluto naufragio delle liRegistrazione Tribunale di Marsala n. 122/4-99 11/11/99 DIRETTORE EDITORIALE ste civiche) che doveva essere Antonio Pipitone centrato su un’apertura a 360° a DIRETTORE RESPONSABILE tutte le forze del centrosinistra ma Franco Scaturro CAPO DELLA REDAZIONE i Ds non hanno mai preso in seria Filippa Ferro considerazione l’idea di dover far FOTOCOMPOSIZIONE Antonino Rallo parte di un nuovo esecutivo di STAMPA, Giunta e sulla questione Udeur ci GRAFICA E IMPAGINAZIONE siamo appena espressi ed allora EDI 2000 Concessionaria pubblicità come si fa a parlare di apertura al Tel. 0923 944031-Fax 0923 670865 centrosinistra? Sarebbe più decoroso stendere un velo pietoso. e-mail:[email protected] www.edi2000.it Trovare le “ragioni” che han- L’ no portato all’ennesimo comportamento “anomalo” di questo Sindaco non è semplice ed è, per certi versi, paradossale… È chiaro (ma noi l’avevamo fatto intuire a chiare lettere in tempi non sospetti) che il gruppo non si è mai formato (per gruppo intendiamo quello rappresentato dai personaggi pubblici più vicini al Sindaco) e senza quello (come si dice spesso in gergo calcistico) i risultati non possono arrivare e per gruppo non ci si riferisce all’amicizia o alla simpatia tra alcuni esponenti politici cittadini, ma all’unità sull’obiettivo. Il Sindaco in questi casi ha l’obbligo di far sentire, sotto tutti i punti di vista, la sua presenza, pena la perdita della bussola, che invece è avvenuta, ancora una volta, puntualmente, come dire si salvi chi può… Giorgio Macaddino ha deluso, prima ancora che sul piano politico (dopo il distacco dai Ds, per lui sono arrivate solo delusioni tipo Udeur o MRE, una sorta di lista civica, e niente più) su quello della gestione “umana”. È salito, certo, su un treno che mai avrebbe, forse, previsto, ma non è stato assolutamente, un bravo conduttore-motorista (troppe le fermate “politiche” in stazioni che contano) e troppi i capi-stazione che lo hanno, fin dal suo insediamento, consigliato davvero male, su tutti il sindacalista Giovanni Aiuto, che oltre a Giorgio Macaddino ha fatto letteralmente bruciare, politicamente parlando, anche il giovane figlio, che, capita l’antifona si dimise, pure, da segretario provinciale dell’Udeur… In tutto questo “squallido” scenario in tanti hanno “sguazzato” accanto al Sindaco e gli eventi che si sono succeduti non bastano a giustificare una resa che ha portato alla vergogna di Mazara considerata, ormai, da addetti ai lavori e non, la vera “cenerentola della provincia”… Ma di quale nuovo progetto politico-amministrativo vuol parlare Macaddino? La sensazione è che invece si sia preferito un “potere scientifico” ad personam, usando tutto quello che aveva a disposizione per rimanere il più in alto possibile. Giorgio Macaddino si è preso il lusso di trattare a “pesci in faccia” personaggi politici, e non, che gli avevano manifestato incondizionata fiducia ed amicizia. Giorgio Macaddino ha dimostrato, come da tempo, di non aver compreso i sacrifici, l’importanza e la serietà di chi lo ha circondato da vicino e di chi ha creduto in un progetto di valorizzazione politico-amministrativo, che poteva garantire a Mazara futuri successi in immagine e professionalità e non accettare, di conseguenza, situazioni, invece, “maleodoranti” che cozzano prepotentemente con ciò che ho appena sostenuto. È proprio vero la classe non è acqua e sapone e “qualcuno” che da oggi sarà accanto al Sindaco farebbe bene ad usarne in abbondanza… Ma queste realtà le conosciamo tutti così come è, ormai, opinione diffusa che questa Mazara targata “Macaddino” è davvero una frana… Il risultato? Un fallimento, purtroppo, due anni alla guida della Città (terza Giunta azzerata) senza riuscire mai a dare un’impronta vincente. Troppe polemiche e delusioni, troppe incertezze, troppi errori, neppure un risultato di prestigio raggiunto… Peggio di così… Se c’è un avvocato pronto a difendere il primo cittadino (tutti tranne, ovviamente, il neo Presidente dell’Ato ed ex Assessore Francesco Truglio) si faccia avanti… Del Sindaco operaio, che ho spesso e volentieri difeso ad oltranza, quando tutti gli altri lo attaccavano a 360°, del combattivo sindacalista che di Mazara diceva di aver capito tutto, neppure l’ombra… Rischia di andarsene da dove era venuto (senza un minimo di applausi ed acclamazione, ricordo la straordinaria serata dell’elezione a primo cittadino), vale a dire dalla nebbia!... E se questo non lo capisce chi con questa “prestigiosa” carica ci fa vivere dignitosamente la famiglia, lo avvertiamo che presto potrebbe essere costretto a trovarsi un altro lavoro… L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 Edi 2000 EDI zione 2000 2000 PIPITONE Tipografia Litografia Rilegatoria Editoria 4 P U GRO di Pipitone Vincenzo Calendari Depliants Manifesti Serigrafia Concessionaria spazi pubblicitari L’ Nozze Partecipazioni classiche, eleganti, raffinate ed originali, curate nella scelta della carta e dei colori, impreziosite da lavorazioni a secco e con oro a caldo, pensate e realizzate per soddisfare le esigenze e i gusti più esigenti Biglietti di Comunione, Cresima, Diploma, Laurea, Compleanno, Nozze D’Oro e D’Argento T g o ip ia f ra Stampa Digitale a colori e B/N Battitura Tesi di Laurea impaginazione, rilegatura Stampe a colori Digitali per piccole quantità Stabilimento: Prol. Via Novara (incrocio tra via Salemi e via Novara dietro negozzio giardinaggio) 91026 Mazara del Vallo (TP) - Tel. 0923 944031 - Fax 0923 670865 L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 5 con la collaborazione della LEGA NAVALE ITALIANA SEZIONE DI MAZARA DEL VALLO presenta GALÀ DELLA CULTURA LIBRI Musica E ARTE dei colori Prof.ssa Vita Maria Russo presenterà “La valle dei ricordi” di Angela Rizzo Prof. Vito Ingrasciotta Esposizione pittorica - Tania Lombardo - Gaetano Salerno presenterà “Note sulla storia della Sicilia” di Giuseppe Alestra Dott. Mario Maniscalco presenterà “Dalla malattia alla salute” di Saverio Mauro Coordinerà Maria Pia Sammartano “Notturni” racconto in poesia a cura di Salvatore Giacalone Intermezzo musicale Kola & Band Sabato 12 Agosto 2006 - ore 21,30 Lega Navale Italiana sez. di Mazara del Vallo Piazzale G. Battista Quinci - Molo di Levante L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 6 LA NUOVA GIUNTA MACADDINO di Francesco Mezzapelle “La Margherita”, “Comunisti Italiani”, “Udeur”, “M.R.E. – Movimento Repubblicano Europeo”, “Socialisti Democratici Italiani”, e “Italia dei Valori”: questi sono i partiti aderenti al “Macaddino - Ter”. Ci si aspettava l’ingresso anche del Movimento “Liberi”, ma secondo indiscrezioni sarebbero sorte frizioni con la Margherita. Proprio quest’ultimo partito ha puntato i piedi per vedere rafforzata ulteriormente la propria rappresentanza in Giunta, sicuramente sulle scelte del sindaco Macaddino avranno influito le indicazioni fornite dagli onorevoli Nino Papania e Baldo Gucciardi. Da capire anche le reali motivazioni delle dimissioni del vice sindaco Natale Russo, qualche ora prima che venisse ufficializzata la nuova squadra assessoriale: Russo ha motivato la propria decisione non riconoscendosi nel nuovo progetto politico del sindaco Macaddino, pur ringraziando quest’ultimo per l’opportunità concessagli Conosciamo più da vicino i nuovi dieci assessori. Sicuramente è già noto Vito Giacalone (Udeur), 50 anni, l’unico della precedente squadra assessoriale ad essere riconfermato. Armatore e già assessore alla Pesca e Attività Produttive e Sviluppo economico, salvo sorprese, l’unico che poteva concorrere alle stesse deleghe era Nicola Lisma (Liberi), potrebbe essere riconfermato nella stessa carica. La parte del leone come predetto è stata giocata dalla Margherita con tre assessori: Caradonna, architetto, 54 anni, sposato con quattro figli, già nel direttivo provinciale della Margherita, consigliere comunale nel biennio 90-92, e nella Giunta D’Alfio, probabilmente sarà assessore all’Urbanistica, carica già ricoperta agli inizi degli anni ’90. In materia – ha dichiarato lo stesso Caradonna - sarebbe prioritario riprendere il PRG, ma non per “demolirlo” bensì per adeguarlo alle esigenze di una città con diverse vocazioni: turistica, marinara ed agricola”. Gabriella Maria Pia Sammartano, 53 anni, professoressa di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico “G. P. Ballatore”, operatrice culturale, già segretaria dell’Istituto Euro Arabo, vice-presidente della Proloco di Mazara e del Collegium Adrianum e già responsabile del Movimento “Donne e Poesia”. Da sempre impegnata in diverse attività socioculturali tra cui collaborazioni giornalistiche ed organizzazioni di eventi e manifestazioni nonchè autrice di alcuni libri, è stata anche candidata con ottimi consensi alle scorse regionali in quota Margherita. Caterina Agate, detta Ina, 34 anni, dottore commercialista, sposata con due figli, è entrata giovanissima nelle fila della Margherita è stata candidata alle scorse comunali. <<La mia nomina è stata anche per me una sorpresa, ovviamente mi sono riservata qualche ora di riflessione prima di accettare>>. A rappresentare Italia dei Valori è stata nominata Isabella Righetti, nata a Verona, 40 anni, giornalista ed ex consulente ed esperta in Organizzazione e Direzione Aziendale. Sposata, con un figlio, con il segretario cittadino di Italia dei Valori, Gianni Cusumano, è stata prescelta in una rosa di nomi nella quale favorito in prima istanza appariva il cap. Pietro Fiorentino. Il Movimento Riformisti Europei è rappresentato da Vito Calcara ed Augusto Marconi. Vito Calcara, 62 anni, attuale consigliere comunale, eletto nel movimento Giovane Europa per Mazara, è professore presso la Scuola Media “G. Grassa”: è un “macaddiniamo di ferro”. Augusto Marconi, 59 anni, dottore commercialista, è stato assessore provinciale alle Finanze nel 94-95, già componente a livello comunale del Nucleo di Valutazione del Personale. <<Più che un politico mi sento un professionista e quindi metterò le mie competenze, la mia esperienza al servizio della Città - ha voluto sottolineare lo stesso dott. Marconi>> Come rappresentante dei Comunisti Italiani, designato il dott. Salvatore Quinci, 50 anni, promotore finanziario, responsabile di zona di Banca Fineco, ex direttore protempore del Banco di Sicilia locale. “Questa per me sarebbe la pri- ma esperienza in sede politica ha dichiarato Quinci - Non ho mai partecipato attivamente a nessuna attività politica. Spero di mettere al servizio le mie competenze.” Angelo Rizzi, 38 anni, segretario cittadino dello Sdi dallo scorso ottobre, è titolare di un’agenzia di servizi, componente del direttivo provinciale dello Sdi, molto probabilmente sarà delegato alle Politiche Giovanili. Infine il tecnico prescelto dal sindaco, l’ingegnere meccanico Ignazio Figuccia, 46 anni, libero professionista ed insegnante di Impianti Meccanici presso l’Ipsia di Trapani: uomo di fiducia del presidente del Consiglio Giampiero Giacalone, potrebbe occuparsi dei Lavori Pubblici. Così proprio all’indomani della formazione della squadra assessoriale il consigliere dell’Mre Gioacchino Emmola, seguendo il consigliere provinciale ed ex assessore ai Lavori Pubblici Vito Torrente, si è dichiarato indipendente non condividendo il nuovo progetto politico sul programma amministrativo. E’ evidente quindi a questo punto che il nuovo corso amministrativo sia iniziato portandosi dietro qualche polemica interna di troppo, non dimenticando al tempo stesso il ruolo dell’opposizione, oggi con i numeri della maggioranza, e decisa, più che mai, a presentare una già preannunciata mozione di sfiducia al sindaco. Augusto Marconi Isabella Righetti Salvatore Quinci Maria Pia Sammartano Ignazio Figuccia Angelo Rizzi Vito Caradonna Caterina Agate Vito Giacalone Vito Calcara L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 7 Sua maestà maestà… la bottiglia di Antonella Pagano E’ un po’ che esco alla sera per guardare il popolo della notte! E’ un po’ che ho necessità di sentirmi tra loro, tra i ragazzi e le ragazze che passeggiano per le vie delle grandi e delle piccole città, nei centri storici o in quei luoghi che hanno eletto loro, in quel sapersi ritrovare a fondare il “loro spazio” nel “loro tempo” con i “loro suoni”, le “loro voci”, i “loro profumi”, i “loro colori”, quei “loro bellissimi jeans”, e la “loro cura-non cura”, quell’essere casuale e a un tempo cult e di clan, quel loro saper essere clan, solidali come gli adulti non sanno più essere, dispersi l’uno dall’altro e persino da se stessi. E che bello vederli a cavalcioni sui muriccioli più o meno storici, più o meno nobili, a ritrovarsi a crescere verso un avvenire appollaiato un po’ più su’, un po’ più in là. E quel loro salutarsi gioioso in gara con il bruuummmm vruuummmm della moto? Che belli ! E che belli i loro abiti “color fantasia”; non v’è moda che tenga! Ogni possibilità è possibile, ogni libertà è possibile. Chi ha più anni come me darebbe chissà che per poter essere uno di loro, accipicchia che belli quei jeans! Poi distolgo lo sguardo e noto la prima mano destra e il braccio piegato in avanti a 90°, un angolo retto che regge una bottiglia; e poi la seconda e la terza e l’altra e l’altra ancora, tutte reggono la bottiglia come uno scettro. Provo un brivido; un meraviglioso quadro deturpato da mille bottiglie. Sua maestà la bottiglia ha liquefatto tutti i personaggi di un bellissimo dipinto nel quale avrei dato almeno dieci anni della mia vita per esserci. Peccato! Provo a chiudere gli occhi, li ria- pro, guardo verso un’altra direzione, l’immagine è identica, niente facce, nessuna identità, braccia, soltanto braccia ad angolo retto che reggono la bottiglia. Tutti hanno abdicato alla maestà della bottiglia. Guardo ad ovest, vedo altri jeans da sballo, pochi istanti e pufff, anche in questo quadro i volti si dissolvono e le bottiglie trionfano in un rutilante fantasmagorico carosello di marche di birra. Decido di andare a dormire. Forse sono uscita nelle serate sbagliate. Ore 7,30, esco per andare al lavoro; sono felice come ogni mattina appena posso infilarmi per le vie del centro e fontana di Trevi e Piazza Venezia…poi, dietro quel portone, sul primo scalino… una bottiglia, sul prato… diverse bottiglie, ritte in piedi, riverse, in frantumi, vuote del tutto, con residui li- Cipria l’angolo della poesi a poesia Diana Sansone una nobildonna che va ricordata come qualificata insegnante, esemplare come moglie, madre, mamma, sorella, amica carissima. UNA FAVOLA PER DIANA Diradavano le tenebre e un biancore di nuvole dispandevasi qua e là; un nuovo giorno sorgeva. Venerdì, 14 Luglio: angeli di vetro quel cielo squarciano e luminosa meteora giù cade, si spegne. Piangono le stelline lacrime amare e la terra, di dolore bagnata, benefica s’offre, al fuoco d’un sole cocente che tutte le accende. Ora esse brillano, per sempre, in quel mare di cielo dove più non esiste tramonto né tenebre, che coprono nuvole vaganti. Sarina Impastato macciosi, sulle finestre del piano rialzato d’un meraviglioso palazzo umbertino… tante bottiglie in fila, trofei di notti ubriache… bottiglie, bottiglie dappertutto…in cielo la luna chiara chiara tenta di resistere alle luminarie del sole che nasce e poco più in là… uno sciamare di volti, identità volate via alla ricerca d’un pianeta dove la non omologazione è ancora un valore. Boutique na n o D Moda di Antonella Pipitone Corso Umberto I, n. 23 91026 Mazara del Vallo Tel. 0923 944085 Al Centro Scolastico Antemar 60 In aula multimediale con piccola soc. coop. a.r.l. ore puoi conseguire la PATENTE EUROPEA DEL COMPUTER - ECDL ad un costo promozionale di euro 330,00 Gli esami si sostengono ogni mese presso la nostra sede di: Mazara del Vallo - Viale Olanda, 13 - Tel. 0923 942879 - Cell. 340 3402345 L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 8 La strage di Portella della Ginestra di Gaetano Salerno Questa è una storia di bugie, di tradimenti, d’intrighi internazionali così misteriosi e complessi che non permetterà mai l’accertamento della verità degli organi istituzionali preposti. E’ la storia della strage di Portella della Ginestra. Fu una tragedia popolare, che probabilmente cambiò l’Italia il 1° maggio del 1947, e la matrice di tutti gli avvenimenti di criminalità politica che si sarebbero svolti in Italia in oltre un quarantennio di storia repubblicana. Il fatto è noto. Circa tremila persone, contadini poveri della provincia di Palermo riunitisi a Portella della Ginestra per festeggiare il primo maggio, furono travolte da una pioggia di proiettili provenienti dalle montagne circostanti. La folla in preda al panico cercò riparo ma vanamente, sul terreno, infatti, restarono immobili trentotto persone (undici morti e ventisette feriti), tra cui donne e bambini. I mandanti di tale crimine non furono mai individuati, mentre l’esecutore materiale fu accertato nel bandito Giuliano e la sua banda. Oggi grazie a nuovo materiale documentario venuto alla luce per mezzo del professor Giannuli, dell’Università di Bari, che ha scoperto un archivio segreto al Ministero dell’Interno ( vedi articolo di Giovanni Maria Bellu in Repubblica del 5 gennaio 2001), e ai documenti desecretati dei servizi segreti americani, relativi ai primi anni del secondo dopoguerra italiano, si possono ricostruire dei fatti nuovi sulla strage di Portella della Ginestra che individuano responsabilità di altri nell’eccidio, oltre a quelle del noto bandito. Alcuni documenti consegnano all’analisi degli studiosi un Giuliano in strettissimo contatto con i gruppi clandestini fascisti, nati per intraprendere la cosiddetta “guer- ra dietro le linee” e, forse, finiti come alleati della politica americana basata sulla pregiudiziale dell’anticomunismo fino ad arrivare alla messa fuori legge del PCI. Interessante è un’informativa dei servizi segreti, seppure anonima, che prova tali contatti. Da essa viene fuori, pure, che Giuliano doveva provvedere all’evasione del’ex capo della Decima Mas Valerio Borghese, relegato a Procida, perché ritenuto l’unico in grado di assumere militarmente il comando delle forze clandestine della Sicilia. Il principe Borghese nell’aprile del 1945 fu sottratto alla cattura e alla fucilazione da James Angleton, capo delle operazioni speciali dei servizi segreti americani in Italia, con la collaborazione del capitano Carlo Resio, della marina italiana, e trasportato a Roma, vestito da ufficiale americano su una jeep dell’esercito U.S.A Altri atti rivelano alcuni retroscena scottanti della strage di Portella della Ginestra: quel primo maggio 1947, oltre alle squadre fasciste, ci sarebbe stata la mano dell’O.S.S - l’Office of Strategic Services – ossia il servizio segreto americano che poi cambiò il nome in CIA, ma anche di mafiosi. Un interessante articolo del giornale “La Repubblica” del 10 febbraio 2003 di Attilio Bolzoni e Tano Gullo, di cui riporto uno stralcio, conferma quanto scritto: “ Le carte segrete sulla strage- L’ombra Usa a Portella della Ginestra. Gli agenti speciali hanno lasciato le loro impronte a Portella della Ginestra. L’ombra della strage che non ha avuto mai mandanti si allunga fino all’Office of Strategic Service, il servizio segreto americano che in quegli anni era comandato in Italia dal capitano James Jesus Angleton. Una pattuglia di quegli uomini che lui aveva reclutato tra le file della Decima Mas e nella sbirraglia fascista, sbarca a Palermo in anticipo su quel primo maggio. La missione siciliana e le altre incursioni contro i “rossi” in varie città d’Italia erano state programmate da quattordici mesi. Lo testimonia un cablogramma datato 12 febbraio 1946, indirizzato al War Department e firmato da Angleton in persona: “Ho bisogno immediatamente di al- meno dieci agenti per aprire basi a Napoli, in Sicilia, a Bari e a Trieste. Devono essere sottoposti ad un addestramento intensivo… Servono per operazioni militari”. C’è aria di festa quella mattina di primavera del 1947 sulle colline intorno a Piana degli Albanesi, all’improvviso partono le sventagliate di mitraglia e il fuoco lascia per terra undici contadini. Ma non è stato Salvatore Giuliano a sparare. E non sono soltanto le armi dei suoi disgraziati banditi a far fuoco dalle rocce della montagna. Negli schedari degli Archivi Nazionali degli Stati Uniti d’America, gli atti desecretati dalla CIA svelano fatti e personaggi che raccontano le vicende di Portella prima e dopo il bagno di sangue. Ecco cosa è custodito nel labirinto di carte sepolte per oltre mezzo secolo alla Central Intelligence Agency. Ci sono indizi che portano ancora alle “squadre” del principe Junio Valerio Borghese addestrate dall’OSS e spedite in Sicilia. Ci sono banditi che incontrano spie travestite da giornalisti. Ci sono monaci ed ex funzionari dell’OVRA che trattano con il “re” di Montelepre. Ci sono mafiosi del calibro di Lucky Luciano che a sorpresa tornano nell’isola. E, a Palermo, c’è anche un covo antibolscevico collegato con le milizie di tutta l’Italia. Ogni foglio del servizio USA emana odore di intrigo. Ma lì dentro c’è soprattutto la storia di certe armi di cui nessuno si era mai curato. La prima traccia di Portella che conduce agli agenti di Angleton è ancora oggi conficcata nei corpi dei sopravvissuti: schegge di metallo di ignota provenienza. Non sono frammenti di proiettili, non sono bombe a mano andate in frantumi. Non sono niente, ufficialmente: solo “qualcosa” che il Primo Maggio ha colpito decine di contadini, donne e bambini. Quasi tutti i testimoni avevano allora raccontato “ di aver sentito, prima degli spari, un sibilo e il tipico rumore dei mortaretti”. Alcuni avevano addirittura pensato ai giochi di fuoco allestiti per il giorno di festa. Nei documenti di College Park si trova quel “ qualcosa “ che fa un sibilo. Quel “qualcosa” è dentro il manuale di “ Armi speciali, congegni ed equipaggiamenti” redatto dall’OSS nel febbraio del 1945. Nell’opuscolo c’è la foto della Special Weapon, bomba aerea simulata in dotazione solo agli uomini del servizio segreto. Un testo ne spiega le caratteristiche tecniche e l’uso: “ Obiettivo: simulare il fischio e l’esplosione di una bomba. Descrizione: è un congegno pirotecnico che produce un fischio dopo di che esplode come un grosso petardo…”. In molti, a Portella, vengono raggiunti da quei frammenti. In quasi tutti i primi referti se ne parla, poi le schegge scompaiono per sempre dai rapporti medico-legali…”. L’ex funzionario dell’OVRA cui si fa riferimento nell’articolo è Ciro Verdiani, che diventerà Ispettore Capo della polizia nell’isola e contemporaneamente agente di Angleton ( vedi rapporto OSS 9 luglio 1945) .Mentre la spia travestita da giornalista cui si fa cenno è Mike Stern che realizza scoop a ripetizione, intervistando più volte il bandito Giuliano. Stern ha il grado di capitano dell’Office Strategic Services, rimane in Sicilia fino agli ultimi assalti alle Camere del Lavoro del palermitano e poi sparisce per sempre dall’isola. E’ interessante evidenziare come dopo la strage testimoni importanti muoiono improvvisamente in circostanze misteriose, tra questi il bandito Ferreri, meglio conosciuto come Fra’ Diavolo, e alcuni suoi uomini. Il 26 giugno del 1947 cinque uomini della sua banda cadono in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine. Sorpresi grazie alla soffiata di un confidente i banditi sono uccisi per la strada ad Alcamo, dai carabinieri. Ferreri è preso vivo e portato in caserma. Appena si rende conto di essere perduto, aggredisce il capitano Giallombardo riuscendo ad impossessarsi della sua pistola d’ordinanza. Però c’è la sicura e il Capitano fa in tempo ad impugnare un’altra pistola, una beretta 6,35, e a sparargli due colpi alla fronte. C’è qualcosa in questa versione dei fatti ufficiali che non torna, in realtà l’azione che porta alla cattura di “Fra’ diavolo” sembra più un’imboscata. I carabinieri sono appostati in vari punti della strada e sparano da tutte le parti sui banditi che Segue a pag. 4 L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 ANEDDOTI E CURIOSITÀ L’episodio che sto per raccontarvi e di cui sono stato testimone è avvenuto in uno studio notarile di Mazara del Vallo. Gli studi notarili rappresentano un microcosmo dell’esistenza umana in cui può succedere di tutto, dalla constatazione che esistono persone dal cuore immenso disposte a donare tutte le proprie ricchezze a quelle la cui meschinità non ha confini. Avarizia, prodigalità, altruismo, egoismo, carità, compassione e, in breve, tutto ciò di cui è capace l’uomo, giorno per giorno, come su un grande palcoscenico, viene recitato davanti al notaio che, anche lui uomo come gli altri, si adatta a recitare la sua parte nel bene o nel male. Ho lavorato per decenni in uno studio notarile e, se avessi osservato la costante abitudine di annotare i vari episodi che giornalmente si verificavano, avrei potuto offrire un quadro esauriente dei più sottili meccanismi psicologici che si agitano nell’animo umano. Evito di soffermarmi sui pugni, schiaffi, coltellate, scazzottate tra fratelli per un misero podere, su persone che, dopo una divisione con sorteggio per attribuzione delle quote Continua da pag. 8 già predisposte, sono scappate letteralmente, non avendo il sorteggio attribuito quanto sperato. Stavolta mi limiterò a rievocare un piccolo episodio che fa sorridere ma provoca anche amarezza, poiché spinge a riflettere sul destino di chi ha lavorato per tutta la vita e, giunto alla vecchiaia, si ritrova abbandonato o costretto a ricorrere a vari espedienti per evitare di essere derubato da figli e parenti avidi. Dopo questa breve premessa, andiamo a raccontare il fatto. Un uomo di circa settantacinque anni, vedovo, con i figli tutti sposati, viveva da sempre in una piccola casa in affitto. Poiché il proprietario dell’immobile espresse la necessità di venderlo, l’anziano decise di acquistarlo, avendo risparmiato negli anni una somma sufficiente. Quando la notizia si diffuse tra i figli e la parentela, tutti incominciarono a frequentare la casa dell’anziano, a prestargli ogni premura, a rovistare di nascosto in ogni luogo, con la segreta speranza di carpire il posto dove lo stesso nascondesse i soldi. Le accurate ricerche non sortirono alcun effetto e suscitarono molta perplessità, La strage di Portella della Ginestra sono trucidati da un tiro incrociato. Tra i morti c’è anche il padre di Ferreri, che ha negoziato con l’ispettore Messana il ruolo d’informatore del figlio. Addosso al padre è trovato un regolare porto d’armi emesso dalla questura di Trapani. Ferreri, ferito, è trovato nascosto sulla soglia di un magazzino. Al momento dell’arresto dice subito di essere un agente segreto dell’ispettore Messana e mostra una tessera di riconoscimento intestata ad un carabiniere: l’autista del tenente colonnello Paolantonio. Dice di voler parlare con l’ispettore e di avere importanti informazioni da portare alla cattura di Giuliano. Poi è portato in caserma e li, secondo la versione ufficiale, succede quanto detto prima. Anche la descrizione ufficiale della morte del Ferreri lascia dubbi e suscita delle riflessioni. Come mai il capitano Giallombardo tiene la sua pistola d’ordinanza, in quel momento, nel cinturone e non nella fondina durante la colluttazione in caserma? Perché gli altri due carabinieri presenti, il maresciallo Lo Bello e Guercio Calogero, non riescono a bloccare tempestivamente il Ferreri? Come fa l’ufficiale ad avere il tempo di estrarre dalla sua fondina la piccola pistola “beretta 6,35” di cui è armato, mentre è in lotta con il bandito? Perché la perizia del procuratore della Repubblica di Palermo Arcangelo Rodanò, fatta otto ore dopo l’uccisione di Ferreri, rilevò che i cadaveri furono trovati in un punto abbastanza lontano dai luoghi del conflitto indicati dai verbali scritti dall’ufficiale? Chi dichiarava la verità? Il procuratore o il carabiniere? A queste domande altre se ne potrebbero aggiungere, ma non troverebbero risposta. Così come non ha trovato risposta la misteriosa fine di Gaspare Pisciotta ucciso nel carcere dell’Ucciardone. Un altro testimone scomodo. Egli sapeva troppo, specialmente, di documenti in possesso di un certo individuo, meglio conosciuto come l’avvocaticchio. In queste carte si trovava tutta l’attività espletata dalla banda. L’avvocaticchio fu accertato nel dott. De Maria di Castelvetrano, ma sull’identificazione vi erano delle perplessità della magistratu- 9 di Giuseppe Asaro essendo nota la diffidenza del vecchio nei confronti di banche e uffici postali. Venne stipulato presso il Notaio un preliminare di vendita, nel quale si concordò il prezzo dell’abitazione in trenta milioni di lire che sarebbe dovuto essere saldato in contanti e senza interessi, contestualmente alla stipula dell’atto di compravendita definitivo. Il giorno fissato per la stipula dell’atto, tutti i figli si premurarono per accompagnare il padre, sia perché erano curiosi di constatare dove tenesse i soldi, sia perché volevano convincerlo ad intestarsi soltanto l’usufrutto, lasciando loro la nuda proprietà. Davanti al Notaio il padre fu irremovibile e pretese che la casa venisse intestata a lui nella piena proprietà. Il Notaio, dopo avere constatato e identificato le parti contraenti, procedette alla lettura del rogito fino alla chiusura dell’atto. Prima di sottoscrivere l’atto, il Notaio invitò l’anziano a saldare il prezzo alla parte venditrice e costui, senza alcuna inibizione, si slacciò la cintura e i bottoni dei pantaloni e, infilando la mano tra le mutande, incominciò a rotearla in cerca dei diversi mucchietti di soldi che sapientemente aveva arrotolato con lo spago. Tutti i presenti, compresi i figli, rimasero sbigottiti e quando il vecchietto tirò finalmente l’ultimo mucchietto di denaro, esclamò: “Signor notaio e signori venditori, mi dovete scusare, ma questo è l’unico posto in cui i miei parenti non hanno mai avuto il coraggio di rovistare.” Finì in una grande risata, ma presto sorsero difficoltà per il conteggio delle banconote. Infatti, né il notaio né i venditori osavano procedere a tale operazione, provando nausea e disgusto all’idea di maneggiare denaro custodito per tanto tempo in un luogo così insolito. Dopo varie disquisizioni e dietro l’occhio vispo e sornione del vecchio, finalmente si giunse alla conclusione che sarebbe stato meglio per tutti che lo stesso acquirente si recasse al più vicino sportello bancario e commutasse i soldi in un assegno circolare non trasferibile intestato ai venditori. Così fu fatto, ma l’ignaro cassiere di banca che effettuò l’operazione mai avrebbe immaginato in quale recondito posto, per anni, erano stati custoditi quei soldi. ra. In sede processuale, infatti, risultò che il nostro era proprietario d’alcuni terreni a Mazara del Vallo (vedi dichiarazione di Pisciotta al procedimento penale contro Giovanni Provenzano ecc. presso Corte d’Appello di Palermo), ma il dott. De Maria non aveva terreni a Mazara. Altri indizi che vennero fuori da atti processuali (vedi dichiarazione del Capitano Perenze al processo di Viterbo), facevano riflettere sulla vera identità dell’avvocaticchio che poteva essere anche un individuo residente a Mazara, poiché in città, in quel periodo, c’erano alcuni fiancheggiatori di Giuliano, e qualche confidente del Cfrb (Comando Forze Repressione Banditismo), che per una serie di complicità rimasero nell’ombra e avvolti nell’oblio. Il Pisciotta sapeva anche dei contatti che il suo capo aveva con molti uomini politici del tempo. Allo stesso, Giuliano disse di avere avuto contatti anche con Mattarella e l’on. Vaccara di Mazara (vedi G. Casarrubea in “Salvatore Giuliano morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti” pag.157). Il professor Giuseppe Casarrubea ha fatto un interessante lavoro di ricerca sulla strage conclusosi con delle pubblicazioni, che consiglio a chi vuole approfondire l’argomento. Termina qui la nostra storia, con la speranza che le complicità e i silenzi di quanti avrebbero dovuto agire vengano, alla fine, alla luce per portare giustizia a chi ancora la sta aspettando dopo tanto tempo. CORSI SPECIALI BALBUZIE Un metodo piacevole e divertente documentato da innumerevoli guarigioni, a cura del prof. Francesco Oddo (docente autorizzato della P.I. 31-01-1974) Centro Autonomo Fono-Pedagogico via Villareale, 59 Palermo - tel. 091 325425 WWW.curabalbuzie.it L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 10 LETTERE APERTE DAL SINDACATO U.G.L. SANITA’ AL DIRIGENTE SANITARIO DR. FRANCESCO PAOLO MILAZZO AL SINDACO GIORGIO MACADDINO - AL CAPO DIPARTIMENTO DI EMERGENZA DR. ONOFRIO AMATO ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITÀ PROF. ROBERTO LAGALLA AL COORDINATORE REGIONALE DELLA CENTRALE OPERATIVA DEL SERVIZIO “118” DR. MARIO RE - AL DIRETTORE GENERALE DR. GAETANO D’ANTONI di Baldo Scaturro Mazara del Vallo unica città in provincia di Trapani, ad avere n°2 Autoambulanze del “118” senza Infermieri e Medici Rianimatori a bordo La Nostra Organale qualificanizzazione Sinto, così come dacale U.G.L. previsto dalle Sanità, ritiene normative di opportuno dopo Leggi vigenti 8 mesi di silen( D e c r e t o zio (lettera del 8 Assessoriale Novembre 2005, Sanità n.33793 riportata sul dell’8 gennaio Giornale di Sie del 27 marzo cilia, Giornale 2001). Non pos“La Sicilia” del siamo ancora 12/Novembre inutilmente conti2005, Giornale nuare a scrivere e “ L’ O p i n i o n e ” chiedere senza Baldo Scaturro n°15 del 30 No- coordinatore aziendale U.G.L. Sanità che da parte vembre 2005), delle SS.VV. si ritornare a richiedere con forza continui a mantenere il silenche le due autoambulanze del zio più assoluto, in attesa e nes“118” in Servizio nel territorio sun riscontro quanto meno scritdi Mazara del Vallo abbiano a to, su un tema così serio, che bordo almeno in una ambulaninteressa una città di 52,000 abiza oltre l’Autista soccorritore, tanti, un polo turistico importante un Infermiere Professionale ed della Sicilia Occidentale, con la un Medico Anestesista presenza di numerosi turisti straRianimatore, perchè caso unico nieri per la visita al Satiro Danzanin Provincia di Trapani, le nostre te. due autoambulanze del “118”at- Ci rivolgiamo ad Ella Egr. Assestualmente gestite dalla Croce Ros- sore Regionale alla Sanità, sa Italiana, non abbiano perso- perchè come suo atto di indiriz- zo di un nuovo corso nella Sanità lo. Mentre il Sindaco di in Sicilia, possa darci quanto ci Castelvetrano, si è fatto avanspetta, non solo venendo incon- ti, facendo sentire la sua voce tro alle esigenze di un territorio, presso le Istituzioni Regionali ma evitare che possano verifi- ed ha ottenuto per le proprie carsi casi di Malasanità, così autoambulanze l’Infermiere e come abbiamo il Medico Aneassistito ad inters t e s i s t a venti su pazienti Rianimatore. che se si fosse Non staremo con intervenuto prole mani in mano fessionalmente come Organized immediatazazione Sindamente, avrebbero cale, ma trapotuto ricevere scorso inutildelle cure più mente 30 giorni appropriate. dalla presente Il Sig. Sindaco istanza, inizieredella Città, che mo una campain copia ci legge gna di sollecitaè invitato a non zione tramite la stare inerte, ma televisione Rai Sindaco di Mazara del vallo quale responsa3, coinvolgerebile della Sanità della Città di mo il Ministero della Salute e Mazara, e promuovere tutte quel- se non bastasse ci rivolgeremo le azioni in favore dei propri con- alla Comunità Europea, dato cittadini per dare loro Servizi sem- che la Città di Mazara del Valpre più appropriati e funzionali e lo ricade in Europa e abbiamo non lasciare che trascorrano anni, gli stessi diritti di 450 milioni di in attesa di chissà quale miraco- cittadini Europei. Richiesta di una Postazione Ospedaliera per il Servizio Emergenza “118”, per la Città di Mazara del Vallo Non possiamo da Ospedaliera noi come Orgadi Trapani, asnizzazione Sinsistiamo ad un dacale U.G.L. utilizzo razioSanità, rimanere nale con una silenziosi e inopepostazione rosi di fronte alla Ospedaliera richiesta di una citdel “118”, la tà, quando vediacittà di Mazara mo che un Servidel Vallo è l’unizio di Emergenca ad non aveDr. Francesco Paolo Milazzo za, quale è il Direttore Sanitario Presidio Ospedaliero re tale posta“Abele Ajello” “118”, viene utilizzione in Ospezato in modo irradale, adducenzionale, poiché due postazioni di do a speciose motivazioni in tale Servizio si trovano allocati quanto dentro la Struttura nella zona Trasmazzaro (I° poOspedaliera non ci sarebbe una stazione “Via Leonardo Bonanno” stanza disponibile. II° Guardia medica continuità asCiò le facciamo rilevare Egr. sistenziale - II° postazione “Via Direttore Sanitario, non è afdel Mare” Guardia medica turisti- fatto vero in quanto nel primo ca), mentre l’altra metà della città piano delle Unità Operative non viene servita con gravi riper- di Chirurgia Generale e cussioni del Servizio “118”, per Oculistica e nel secondo pial’altra parte della città. no nella Unità Operativa di Mentre nelle altre città (Tra- Medicina Generale, si sono pani – Marsala – Castelvetrano rese liberi alcuni vani, causa la – Salemi – Alcamo), ricadente diminuzione dei posti letto e tali nell’Azienda U.S.L. N°9 e l’Azien- vani vengono utilizzati in modo non consono, mentre benissimo si potrebbe mettere a disposizione un vano per gli Operatori del “118”, che in questo periodo coprirebbero con la loro presenza in Ospedale, l’altra parte del Territorio della città (zona Via Castelvetrano – Quartiere Bocca Arena – Borgata Costiera). Quindi, la responsabilità della mancata utilizzazione della postazione del “118” Ospedaliera, va unicamente attribuita alla sua persona (quale responsabile del Ambulanza del “118” Presidio Ospedaliero “Abele Ajello”), giustificata dalla mancata disponibilità di un vano. Tutto ciò premesso, La invitiamo pertanto ad assumersi responsabilità in merito e dare risposte concrete ai Cittadini mazaresi, assumendo Ella l’impegno urgente particolarmente in questo periodo estivo, che vede in città la presenza di oltre 80,000 persone, con un Servizio che ne esclude circa 50,000. Risposte immediate, vanno date pertanto da parte della S.V. non solo alla nostra Organizzazione Sindacale, ma alla città. Il Sig. Sindaco che in copia ci legge è invitato pertanto a farsi avanti e chiedere con forza per i suoi cittadini, la razionalizzazione del Servizio “118”, con una postazione ospedaliera, nella qualità di Responsabile della Sanità della propria città e questo in tempi brevi, per non assistere a ritardi nell’Assistenza in quei casi Urgenti che possono essere fatali, così come è accaduto giorni fa, per un nostro concittadino mazarese. L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 11 UDEUR - POPOLARI LE SCELTE OPERATE DAL SINDACO DI MAZARA DEL VALLO GIORGIO MACADDINO NON LE RICONOSCIAMO ... All’esponente nazionale dell’ Udeur - Popolari, On Vito Li Causi, dispiace dovere affermare che non riconosce le scelte operate dal Sindaco di Mazara del Vallo Giorgio Macaddino. Il parlamentare nazionale rincarando la dose a proposito dell’assessore Vito Giacalone che danno in quota Popolari-Udeur dice che: “l’assessore Giacalone non rappresenta questo partito. L’Udeur – spiega infatti Li Causi – non risulta essere stato chiamato nelle trattative per la composizione della giunta Ter Macaddino. Chi ha parlato in nome e per conto dell’Udeur – ha voluto ancora una volta precisare l’on Li Causi, riferendosi al neo assessore Giacalone - lo ha fatto usando il nome del partito ma non coinvolgendo il partito stesso, quindi la mia persona e, ancor di più, il Commissario dei Popolari-Udeur in Sicilia, Presidente Senatore Cusumano, il quale aveva preavvisato il rappresentante locale, che in caso di scelte, non dovevano essere fatte in solitudine ma con i responsabili locali, il tutto con l’avallo dell’On. Li Causi ”. La dura presa di posizione del deputato nazionale castelvetranese, giunge a pochi giorni dalla precedente, quando mostrandosi preoccupato per le divergenze sorte all’interno della coalizione dell’Unione, aveva auspicato: “l’unitarietà dell’Unione di Centro- Sinistra come fattore determinante per poter andare avanti”. Perplessità veniva e viene ancora espressa dal parlamentare dell’Udeur circa la decisione “dei Ds e di Rifondazione comunista di non entrare a far parte dell’esecutivo, ma, comunque, di assumersi un impegno laddove richiesto, di collaborare ad un progetto amministrativo di largo coinvolgimento della coalizione dell’Unione”. Il Partito dei Popolari-Udeur in provincia di Trapani ha un commissario. E’ il consigliere provinciale Lello Catalanotto, castelvetranese. La nomina è arrivata ieri sera direttamente dal commissario regionale, il senatore Nuccio Cusumano. La nomina del consigliere Catalanotto a commissario del partito, arriva nel momento in cui, come sottolinea lo stesso senatore Cusumano: “Bisogna procedere al rilancio del partito nella provincia, per consolidare i positivi risultati ottenuti nell’intero territorio trapanese nelle ultime consultazioni elettorali”. Il neo commissario Catalanotto, così come indicato dal senatore Cusumano, per l’espletamento del suo incarico, avrà a disposizione un Ufficio Politico che rappresenterà le varie realtà politicoorganizzative attualmente presenti nel territorio provinciale. Realtà che Catalanotto individuerà e coopterà all’interno di tale organismo. Il senatore Cusumano, nel affidare l’incarico, dichiara: “Sono assolutamente certo che, rendendoti conto dell’importanza po- litica ed organizzativa del delicato ruolo che ti sto affidando- (il riferimento è al neo commissario Catalaonotto) - saprai svolgerlo con il massimo senso di responsabilità ed entusiasmo, lavorando d’intesa con i dirigenti del partito, vecchi e nuovi, al fine di realizzare un intervento sinergico e fruttuoso per il rilancio del nostro Partito in provincia di Trapani”. E poi rivolgendosi ancora al neo commissario conclude dicendo che:” Sicuro di aver scelto il meglio per il nostro Partito e fiducioso di poter presto cogliere i frutti del tuo impegno, sono convinto che, con la celebrazione del Congresso Provinciale, da svolgere entro l’anno 2006, e la campagna di tesseramento già avviata e per la quale ti invito a mobilitare tutti i quadri di partito, metterai un importante punto fermo alla nostra presenza politica nella provincia di Trapani”. Piena soddisfazione è stata espressa dal consigliere da oggi commissario provinciale del Partito Popolari-Udeur della provincia di Trapani, Lello Catalanotto. “Ringrazio – dice Catalanotto fresco di nomina - il commissario regionale il senatore Nuccio Cusumano per l’incarico prestigioso affidatomi. Un incarico per il quale sarà totale il mio impegno si da ora”. Tra gli obiettivi del neo commissario come ammette lui stesso: “Intanto quello di consolidare il partito, in modo da poterlo meglio radicare sul territorio; lavorare per potenziare le fila degli iscritti; fare in modo che i Popolari-Udeur in provincia di Trapani possano essere una forza politica: giovane, piena di idee, e soprattutto con un programma che possa coinvolgere tanta gente”. Sulla nomina interviene anche il deputato nazionale dei Popolari-Udeur l’on Vito Li Causi. “Questo – afferma l’on Li Causi – è il riconoscimento per una persona che si è sempre distinta nel campo del sociale, della politica e della scuola. Una persona che ha sempre vissuto a contatto con la società e soprattutto con i giovani che rappresentano il punto di riferimento politico su cui stiamo puntando per consolidare il partito in provincia di Trapani”. Poi l’on Li Causi conclude sottolineando che:” questa nomina inorgoglisce tutta Castelvetrano, una città piena di energia, una città che sicuramente vorrà stare accanto a Lello Catalanotto per seguirlo nel suo programma di rinnovamento. Sono certo – conclude l’esponente parlamentare trapanese – il neo commissario saprà dare un grosso e determinante contributo alla realtà politica trapanese”. La MONTAGNA ha partorito il….TOPOLINO Le dichiarazioni dei giorni scorsi del Sindaco Macaddino andavano verso tutt’altra direzione. Parlavano di pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche del centrosinistra con richiesta, a quest’ultime, di piena assunzione di responsabilità. Il coinvolgimento non c’è stato (ricordiamo il caso dei DS e Rifondazione Comunista prima e di Liberi poi) e il risultato è la nomina dell’ennesima giunta a tempo determinato. Sì perché, come dichiarato dallo stesso sindaco, i DS e Rifondazione Comunista potranno richiedere di entrare quando lo riterranno opportuno e, per quanto riguarda Liberi (2377 voti alle ultime provinciali), questo potrà avvenire ad Ottobre, dopo il congresso del movimento a cui il sindaco ha richiesto l’appartenenza al centrosinistra come se il suo leader, l’on. Massimo Grillo, non fosse stato, appena 50 giorni fa, il candidato Presidente alla Provincia di tutto il centrosinistra. Ecco quindi che i nuovi assessori, o almeno il 30-40% di essi, non potranno dormire sonni tranquilli!! Minimo 3 assessori, infatti, potranno cambiare mestiere: a chi toccherà questa volta? Onore invece all’ex vice sindaco Natale Russo che, in maniera elegante, come suo stile, ha preferito mettersi da parte per evitare di rimanere stritolato dagli appetiti assessorili dei vari partiti che, dopo una breve pausa riorganizzativa, hanno ripreso la loro consueta attività: l’inciucio. Riccardo La Rosa Portavoce dell’Ass. UTOPIA POSSIBILE Ufficio Stampa Laura Spanò L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 NON HAI I O U V A M O N O F E L E T L S D A ’ L N O C E R A G I V NA A R A Z A M a e h ora anc ! ! ! E L I B I S S O P è .. . 8 L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 13 La risposta del Consigliere Provinciale Poiatti Giovanni, eletto nella Lista Liberi nel Collegio di Castelvetrano, alla relazione introduttiva del programma esposto in Consiglio Provinciale Regionale di Trapani dal Presidente Senatore D’Alì. “Quello che capita ai trapanesi meridionali ossia gli abitanti di Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, dimenticati da lungo tempo i sogni e l’attivismo degli ultimi presidenti del sud della provincia (Rosario Ballatore, Mimmo Di Giovanni e Luciano Messina, per chi se li ricorda, erano di queste parti) nell’ambito di ogni istituzione sociale o politica, è facilmente riscontrabile da come la provincia abbia indirizzato le proprie risorse per un maggiore sviluppo economico e turistico, per una migliore armonizza-zione ambientale, vi è infatti un maggiore impegno nella cura del territorio che và da Marsala a Trapani. La rappresentanza politica, da circa ventianni è orientata verso Trapani, e si porta dietro una cura degli interessi di quell’ambito territoriale che si riflette in ogni manifestazione pubblica. Basta partecipare alle riunioni del Consiglio Provinciale, a quelle dell’Associazione Industriale, per rendersi conto di come la rappresentanza dei bisogni dei Comuni più lontani dal capoluogo sia molto limitata. Potrebbe essere un fatto naturale, in quanto chi ci rappresenta politicamente ed amministra-tivamente ha sufficienti motivi per curare, soprattutto, le esigenze del suo elettorato e del territorio più vicino, anche fisicamente. Allora vuol dire che tra i politici locali bisogna ricercare una rappresentanza più robusta e lavorare al fine di procurare interesse nell’ambito provinciale per un più equo intervento su tutto il territorio trapanese. Il messaggio è rivolto, quindi, a chi di tali “oneri” si fa carico perché sia svolta un’attiva politica più aggregante nell’ambito del comune d’appartenenza e di quelli limitrofi con lo scopo ben preciso di dare vigore alle istanze del territorio più estremo i cui interessi siano tutelati alla pari di quelli di Trapani e Marsala. Le sperequazioni nei lavori pubblici, nella viabilità, nella più importante manifestazione velica mondiale (American’s Cup), che si è svolta nello specchio di mare antistante il porto di Trapani, dando lustro certamente alle bellezze naturali che appartengono anche a noi (le Egadi), hanno portato però decine di milioni di euro spesi nel capoluogo e dintorni mentre i progetti di collegamento viario con il resto della provincia fanno la muffa dopo anni di rinvii ed inefficienze. Uscendo dalla A29 ci si immette nel tratto della strada statale 115 che collega Mazara del Vallo a Trapani, una strada che da cinquantanni ha subito la continua urbanizzazione delle aree più vicine alla sede viaria portando l’aumento esponenziale del traffico. Circa cinquantacinque chilometri lunghi e pericolosi, che non è possibile percorrere in meno di 70/80 minuti senza superare i limiti di velocità, costellati da incroci, semafori, Photographic Studio attraversamenti pedonali, un tratto di strada che molti nostri amministratori pubblici percorrono quotidianamente, così come tanti lavoratori pendolari, studenti, padri e madri di famiglia, sempre attenti a non rischiare la vita propria o degli altri, sempre a dannarsi l’anima per il tempo perso. Il presidente Ballatore né aveva assicurato l’ammodernamento negli anni 70, altri amministratori se ne sono occupati per dare lustro ai loro buoni propositi politici, ma non hanno avuto poi interesse ne voglia di finire l’opera. Nella solita maniera parziale, disordinata, maldestra è stato realizzato un breve tratto che và da quel monumento della cattiva gestione del denaro pubblico in Sicilia, che è l’Ospedale di Contrada Cardilla, in territorio di Marsala, fino all’Aereoporto di Birgi. Stretto, pericoloso al pari della vecchia statale, perennemente impercorribile per manutenzioni varie, questo è l’unico tratto dello scorrimento veloce Trapani – Mazara del Vallo realizzato, parte di un progetto sul quale si è palesata in maniera evidente l’incuria ed il disinteresse di chi in provincia, con qualsiasi colore politico, abbia ricoperto incarichi amministrativi. Sarebbe un vero peccato se tutto ciò che è stato fatto per cercare di realizzare questa opera pubblica, una delle più importanti nell’ambito provinciale si disperdesse nelle nebbie delle mille cose promesse e non fatte, di attività politiche monche, condizionate perennemente dall’interesse per ciò che più immediato di ritorno in consensi elettorali. Ancora una volta avrebbe prevalso la logica partitica o addirittura correntizia, rispetto allo spirito di servizio che dovrebbe animare ogni amministratore pubblico, che ha responsabilità nei confronti della comunità su cui ricadono le conseguenze del suo agire. Ancora storie di una provincia in cui gli anni, i decenni, passano senza che si osservino cambiamenti sostanziali, infatti si può dire che qui “Tutto comincia” ma poco, troppo poco trova la sua giusta conclusione. Concludo augurandomi che il presidente della Provincia insieme alla neo-eletta giunta pongano in essere le azioni di governo rivolte alla priorità dell’intero territorio provinciale.” G. P. www.mazaraonline.it Il Portale di MAZARA DEL VALLO Passiamo in DVD i vostri filmati fino a 2 ore Euro 15,00 Prezzi speciali per CD e DVD 4,7 GB DVD+R DUAL LAYER 8,5 GB Lettori DIVX Registratori DVD, Dual dvd+R Stampa Digitale 10x15 Euro 0,20 Stampa Digitale 15x20 Euro 0,40 Mazara del Vallo - Via Dell’Acquedotto, 44 Tel./Fax 0923 906725 - Cell. 338 7723345 - e-mail: [email protected] CA NA E O CR TIZI I NO ORIA ION Z I T S AD LITÀ TR TUA AT ORT SP R U M FO Per informazioni e contatti: [email protected] 338 6965160 (Nino Asaro) Fax 178 226 3888 L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 14 Io mi diverto… e tu? Il divertimento, lo svago, la distrazione, sono spesso per noi sinonimi di felicità. Pensiamo che, solo facendo del chiasso attorno a noi, possiamo riuscire ad allontanare il senso di vuoto o la tristezza che spesso ci albergano dentro. Felicità è allegria, è ridere, è musica, movimento, compagnia di persone che la pensano come noi, è assenza di pensiero serio, è appagamento. Quello che più temiamo è la solitudine, la noia, il vuoto che ci pervade quando, rimanendo soli con noi stessi, ci ritroviamo a contrastare con i soliti riti e ritriti pensieri. A qualsiasi fascia di età noi apparteniamo, ci creiamo i nostri divertimenti. Suoniamo il pianoforte, mettiamo la musica ad alto volume, corriamo con gli scooter, ascoltiamo lo stereo dell’auto di notte in strada, cantiamo dopo aver bevuto litri di birra, parliamo ad alta voce… Insomma, adottiamo un modo di vivere tutto proiettato verso l’esterno, creando degli svaghi alla nostra coscienza. Fin qui tutto è chiaro. Ma perché la nostra coscienza, per sentirsi appagata, ha bisogno di seguire dei percorsi alternativi e cercare un’ancora di salvezza all’esterno e non dentro di sé? La nostra coscienza soffre di aridità, di mancanza del senso dell’io più profondo, la nostra anima sente l’assenza di Dio. Protesi verso ciò che ci diverte e ci distrae, finiamo per diventare degli emeriti egoisti e non riflettiamo sul fatto che, a volte, ciò che ci diverte può divenire causa di malessere per gli altri. E’ così. Vogliamo sentirci evoluti e civili, ci riteniamo bravi cristiani, crediamo di essere sensibili ai bisogni degli altri ma, se c’è di mezzo il nostro personale divertimento, vadano pure tutti a quel paese! Maria Grazia Vitale GRANDE SUCCESSO DI CRITICA E DI PUBBLICO PER IL 1° CONCORSO PIANISTICO “W. A. MOZART” Dal 28 giugno al 2 luglio, Mozart”. Il comitato organizzatore del Mazara ha tenuto a battesimo il 1° concorso pianistico “W. A. concorso era composto da Vito Mozart”, la cui organizzazione è Curti Presidente onorario, Daniestata curata dall’ Associazione “W. la Bica Presidente, Franco Foderà A. Mozart” che opera attivamente nella nostra città ormai da più di 10 anni. Non a caso questo concorso nasce nell’anno dell’anniversario della nascita di Mozart, e quindi questa manifestazione va collocata insieme alle altre che nel mondo si sono svolte, per festeggiare il compleanno del faLa vincitrice Giulia Luppino con D’Alì e Foderà moso musicista. Il concorso, aperto anche ai cit- Direttore Artistico, Francesca tadini della comunità europea, ha Incandela addetto stampa, Marco visto la partecipazione di 53 con- Curti Segretario. Il Maestro Franco Foderà, ha correnti tra cui 4 provenienti dalla peraltro presieduto la giuria, formaRepubblica di Malta. I due principali artefici di que- ta oltre che da lui, anche dal Maesto importante avvenimento sono stro Claudio Montesano, direttore stati la Prof.ssa Daniela Bica, e il del Istituto Musicale Arturo Maestro Franco Foderà, rispetti- Toscanini di Ribera e da due insigne pianiste maltesi: Doris vamente Presidente e Direttore Artistico dell’Associazione “W. A. Chircop ed Etouilè Farrugia. Vivere senza BALBUZZIA Il Piacere di non tacere L’intera manifestazione si è al concorso. svolta all’interno dell’Hotel Ruggero Il premio speciale è così anII e il culmine di questo importan- dato alla giovanissima pianista te avvenimento musicale è stato trapanese Giulia Luppino, che ha Domenica 2 Luglio con la avuto una votazione di 99/100. premiazione dei vincitori, e con Altri premi speciali sono andati a il concerto finale tenuto da pri- Marco Clemente di Castelvetrano, mi classificati. Ippolito Parrinello di Mazara, al duo A sottolinerare l’importan- maltese Borg - Galea. za di questo concorso è stata Al duo Giuseppe La Sala, la presenza in sala del Presidente della Provincia Senatore Antonio D’Alì, che ha omaggiato l’Associazione “W.A.Mozart” di Mazara con una targa ricordo. Durante la serata conclusiva, presentata egregiamente da La commissione durante i lavori F r a n c e s c a Incandela, si è voluto ricordare la Valentina Morello, rispettivamente figura del nostro concittadino re- di S.Vito Lo Capo e di Trapani, è centemente scomparso Natale andato in premio un concerto da Curti, istituendo all’interno del con- eseguirsi a Malta, a carico dell’Ascorso, un premio speciale a suo sociazione “W. A. Mozart” in colnome; consistente in un pianofor- laborazione con Student’s te omaggiato dalla famiglia Curti, associated of Malta. Il comitato organizzatore dando così un notevole contributo L’Associazione organizza corsi per eliminare la balbuzie con il Sistema Esclusivo Metrico-Ortofonico Consultazioni informative gratuite a PALERMO, MARSALA, CATANIA, MESSINA ED ALTRE CITTÀ Responsabile corsi: Dott. Galazzo Tel. 0931 922355 - 338 2958820 Info su: www.VivereSenzaBalbuzie.it L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 Lu Fistinu di 15 Santu Vitu A Mazara del Vallo dal 6 al 20 Agosto 2006 S. Giuseppe - Piazza Mokarta - Corso Umberto I - Vi Conte Ruggero - Lungomare Mazzini ore 23.30 Spettacolo di sbandieratori Piazza della Repubblica GIOVEDÌ 10 ore 3.00 Scampanio dei sacri bronzi ore 19.00 “La Padellata” Folklore e tradizione DOMENICA 13 ore 17.30 Gran Prix San Vito S. Nicola” Gara Podistica regionale - Chiesa di SVito a Mare ore 22.00 RIEVOCAZIONE STORICA DELLA CITTÀ DI MAZARA DAI NORMANNI AGLI ARAGONESI “IL BATTESIMO DI RUGGERO” Cattedrale -Arco Normanno DOMENICA 6 MERCOLEDÌ 16 ore 19.00 Banda Musicale per le vie del centro ore 17.30 Scampanio dei sacri bronzi 21 SPARI DI MORTAIO ore 21.30 ANNUNCIO DEL FESTINO DI SAN VITO E CORTEO STORICO BAROCCO Il corteo effettuerà l’annuncio nei seguenti punti: Piazza della Repubblica - Lungomare Mazzini (Scalinata) Piazza Mokarta Corso Umberto - Piazza Matteotti Piazza Porta Palermo incrocio via Vittorio Veneto e via P S.Mattarella Piazza Regina Piazzati. B. Ouinci- Piazza Repubblica ore 18.00 Banda musicale per le Vie del centro LUNEDÌ 7 ore 10.00 Inaugurazione mostra fotografica “Le immagini del festino” Mostra di pittura “... con lo sguardo al cielo” di Eleonora Fogazza Aula Ottagonale - Via S. Giuseppe MARTEDÌ 8 ore 23.00 RIEVOCAZIONE DELLA LEGGENDA DEL SANTO CHE A CAVALLO ATTRAVERSA LE STRADE PER PROTEGGERE LA CITTÀ DI MAZARA Chiesa di San Vito in Urbe - Via Garibaldi Piazza Repubblica - via ore 18.30 PROCLAMAZIONE BAROCCA DI SAN VITO PATRONO DELLA CITTÀ DI MAZARA Il corteo effettuerà la proclamazione nei seguenti punti: Parrocchia S. Gemma - Via Montevideo - Via Castelvetrano (Ang Via Siracusa) - Corso A. Diaz incrocio V. F. Maccagnone - Piazza Matteotti - Piazza Mokarta - Piazza S. Michele SOLENNE TRASPORTO DEL SIMULACRO DI SAN VITO DALLA CHIESA DI SAN MICHELE ALLA CHIESA DI SAN VITO IN URBE Piazza S. Michele - Via S. Michele - Piazza Veneranda Via Mons. Audino - Via S. Caterina - Via S. Giuseppe Piazza Mokarta - Via Conte Ruggero - Via Nicolò Tortorici Piazza Plebiscito - Piazza S. Teresa GIOVEDÌ 17 ore 3.30 La processione più mattiniera d’ltalia TRASPORTO DEL SIMULACRO DALLA CHIESA DI SAN VITO IN URBE ALLA CHIESA DI S.VITO A MARE Fiaccolata, lettura distici ed epigrafi Benedizione con le reliquie del Santo Percorso: Chiesa di San Vito in Urbe (Piazza S. Teresa) - Piazza Pebliscito. Via XX Settembre Piazza della Repubblica Via SS. Salvatore Lungomare Mazzini Chiesa di SVito a Mare ore 5.00 Spettacolo pirotecnico: tradizionale “jocu di focu a diunu” ore 8.45 Coroncina in onore di San Vito ore 9.00 Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di S. Vito a Mare presieduta da S. Ecc. il Vescovo ore 17.00 Banda musicale per le vie cittadine ore 19.00 PROCESSIONE STORICO IDEALE A QUADRI VIVENTI CONSEGNA DELLE CHIAVI DELLA CITTÀ AL SANTO PATRONO Rientro in cattedrale e benedizione con le reliquie del santo Percorso: Chiesa di San Vito a Mare - Lungomare (scalinata) Piazzale G.B.Quinci - Molo C. Caito - Piazza Regina - Via G. G. Adria - Via V. Veneto - Piazza Porta Palermo - Piazza Matteotti Corso Umberto I Piazza Mokarta - Via S. Giuseppe - P. della Repubblica - (in grassetto le tappe di sosta dei quadri Storici) ore 23.00 Spettacolo di sbandieratori Piazza della Repubblica VENERDÌ 18 ore 22.30 Chiesa di San Vito in Urbe Benedizione con reliquie di San Vito Arie sacre ore 8.45 Coroncina in onore di San Vito ore 9.00 Celebrazioni eucaristiche in Cattedrale ore 19.15 Coroncina in onore di San Vito ore 19.30 Celebrazioni eucaristiche in Cattedrale ore 21.30 Vocalist in concerto Piazza Mokarta SABATO 19 ore 8.45 Coroncina in onore di San Vito ore 9.00 Celebrazioni eucaristiche in Cattedrale ore 19.45 Piazza della Repubblica SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA Presieduta da S. Ecc. il Vescovo con la partecipazione delle comunità parrocchiali della Città e le autorità civili e militari DOMENICA 20 ore 9.00 Celebrazione eucaristica nella Basilica Cattedrale ore 17.30 PROCESSIONE SOLENNE DEL SIMULACRO DEL SANTO Cattedrale Via SS. Salvatore - Lungomare Mazzini Piazzale G. B. Quinci ore 18.30 IMBARCO DEL SANTO E SFILATA DELLA FLOTTA PESCHERECCIA Benedizione del mare e lancio di una corona di alloro in memoria dei marinai mazaresi scomparsi in mare Rientro del Simulacro del Santo nella Chiesa di S. Michele - Molo C. Caito - Piazza Regina - Via G.G. Adria - Via Vittorio Veneto Corso Umberto I - Piazza Mokarta - Via S. Giuseppe - Via S. Caterina - Via Mons. Audino Piazza S. Veneranda -Via S. Michele - Piazza S. Michele ore 22.00 Spettacolo di danza contemporanea “Vito - la leggenda - il Santo” San Vito nell’Inclita Città di Mazara - di Carla Favata ore 24.00 Gran finale di GIOCHI PIROTECNICI L’ Anno VIII n. 13 12-08-2006 F&F CED sas NUOVO SHOW ROOM ALLESTIMENTO VETRINE E INSEGNE 12