PICUM Newsletter
Agosto-Settembre 2010
Ultimata il 10 Settembre 2010
Questa newsletter contiene informazioni su notizie e sviluppi politici riguardanti i diritti sociali
fondamentali dei migranti privi di documenti in Europa. La newsletter è attualmente disponibile in
formato Word/PDF e scaricabile dal sito internet di PICUM (www.picum.org) nelle seguenti lingue:
inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Vi invitiamo a diffondere
ampiamente questa newsletter.
Indice
01 | Morte alla frontiera
02 | Notizie dall’ ONU + Stati Membri dell’UE + Svizzera + Stati Uniti
03 | Sviluppi della politica europea
04 | Cure sanitarie
05 | Lavoro e Condizioni Lavorative
06 | Minori privi di documenti
07 | Donne prive di documenti
08 | Eventi
09 | Pubblicazioni
10 | PICUM Notizie
11 | Varie
| 1 | Morte alla frontiera
Sono morti di sete dodici uomini che lo scorso agosto stavano attraversando il deserto algerino, dopo
essersi dovuti fermare a causa di un guasto tecnico al camion su cui stavano viaggiando. Due dei
sopravvissuti hanno raccontato che erano diretti in Europa. I dodici uomini provenivano da diversi paesi
della regione sub-sahariana.
Fonte: Fortress Europe, http://fortresseurope.blogspot.com/2010/08/nouveau-drame-de-limmigration.html, 16
Agosto 2010.
La Coalición de Derechos Humanos (CDH) con sede a Tucson, Arizona, ha riferito che a fine luglio, solo
nella zona di confine con l'Arizona, sono stati recuperati i resti di 214 migranti, un numero maggiore
rispetto l’anno scorso. A fine anno verrà stilato il rapporto definitivo sul numero di migranti morti durante
l'anno.
Fonte: Coalición de Derechos Humanos,
http://www.derechoshumanosaz.net/index.php?option=com_content&task=view&id=20&Itemid=34
A fine giugno 2010 sono morti 18 immigrati irregolari, tra cui 6 donne, nel tentativo di attraversare il
fiume Evros nella parte settentrionale della frontiera tra Grecia e Turchia, mentre altri 25, sopravvissuti,
sono stati arrestati. I migranti, di origine africana ed asiatica, avevano pagato i trafficanti perché li
aiutassero a passare il fiume e raggiungere il territorio greco. Nonostante ciò hanno riferito che i
trafficanti li hanno obbligati a passare il fiume a nuoto.
Fonte in Greco: Agelioforos, 6 Luglio 2010: http://www.agelioforos.gr/default.asp?pid=7&ct=1&artid=49697
Il 28 agosto la guardia costiera algerina è riuscita a recuperare 22 migranti la cui imbarcazione si è
capovolta a circa 80 chilometri dalla costa della Sardegna, mentre uno è morto e un altro disperso.
L’allarme è stato lanciato da un aereo della Frontex proveniente dal Lussemburgo. La nave si trovava in
acque algerine quando la guardia costiera italiana ha cercato di intervenire, ma dovendo battere in
ritirata a causa delle impervie condizioni climatiche, ha richiesto l’intervento della guardia costiera
algerina.
Fonte: Fortress Europe, http://fortresseurope.blogspot.com/2010/08/italia-immigrazione-naufragio-50-miglia.html,
29 Agosto 2010.
Il 25 agosto è stato trovato il corpo di un migrante nelle acque di Catanzaro, Calabria. Il giorno prima, 40
migranti avevano raggiunto a nuoto la costa, riferendo in seguito che gli scafisti li avevano obbligati a
buttarsi in mare dopo aver fermato la barca ad un centenario di metri dalla costa, nonostante molti di
loro non sapessero nuotare.
Fonte: Fortress Europe, http://fortresseurope.blogspot.com/2010/08/immigrati-catanzaro-recuperato-un.html, 25
Agosto 2010.
Secondo l’ONG United Against Racism [Unione contro il Razzismo], a causa della politica
sull’immigrazione europea, sono morti dal 1993 almeno 13.824 migranti. Solo l’anno scorso 266
migranti sono affogati nel tentativo di entrare nell’Unione Europea. Altri sono morti nelle strutture di
detenzione europee, in seguito alla deportazione o a causa dell’esternalizzazione dei controlli di
frontiera.
Fonte: www.unitedagainstracism.org
Sono due i progetti basati sulla raccolta dati dell’ONG United Against Racism che hanno l’obiettivo di
spiegare, con il supporto di tecniche grafiche, la tragedia di migliaia di persone che sono morte
cercando di attraversare il Mediterraneo.
Si possono vedere i due progetti presso il sito: http://blog.mondediplo.net/2010-08-25-Migrants-le-peuple-malvenu
Sotto scorta in una regione controllata da spietate gang di cartelli del narcotraffico, le autorità hanno
cominciato lo scorso 26 agosto il macabro compito di identificare 72 migranti provenienti dal Centro e
Sud America, uccisi ad un solo chilometro e mezzo dalla loro destinazione, la frontiera con gli Stati Uniti.
Il capo della sicurezza portavoce del governo ha riferito che, apparentemente, i migranti sono stati
ammazzati dopo essersi rifiutati di aiutare i narcotrafficanti a trasportare droga al di là del confine. Sono
decine di migliaia i migranti irregolari che durante il percorso verso gli Stati Uniti vengono minacciati di
rapimento o attaccati da bande criminali e, in alcuni casi, dalle forze dell’ordine. La maggior parte degli
abusi subiti non sono portati in giudizio. Di conseguenza, i migranti hanno scarse opportunità di ottenere
giustizia e di essere ritrovati dai parenti, vista la scarsità di notizie a cui possono accedere i familiari.
Fonte: http://www.huffingtonpost.com/2010/08/26/mexico-migrants-massacre-_n_695299.html .
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L’11 luglio sono stati trovati i corpi di cinque persone, tra cui due bambini, affogati in seguito
all’affondamento di un’imbarcazione di migranti, diretta al sud della Spagna. La nave trasportava trenta
persone dalla regione sub-sahariana.
Fonte: http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2010/07/11/97001-20100711FILWWW00056-embarcationclandestins-cinqmorts.php
| 2 | Notizie dall’ ONU + Stati Membri dell’UE + Svizzera + Stati Uniti
Nazioni Unite
Il vice segretario generale dell’ONU per i diritti umani Ivan Šimonovic ha presentato il 25 luglio 2010 al
Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite un rapporto sui diritti dei migranti in cui si richiedeva
maggior protezione ed inclusione sociale. Šimonovic si riferiva alle violazioni dei diritti economici, sociali
e culturali come “esperienze all’ordine del giorno per innumerevoli migranti ai quali è negato l’accesso
alla sanità pubblica, un alloggio adeguato ed una minima base di sicurezza sociale”. Violazioni a cui si
aggiungono schiavitù per debito, ritiro del passaporto, reclusione illegale, stupri e violenze fisiche, i cui
fautori non vengono però mai portati in giudizio. Il vice segretario ha infine sottolineato che garantire i
diritti dei migranti non è un atto di carità, ma più propriamente un obbligo richiesto dalle leggi
internazionali sui diritti umani.
Fonte: http://www.december18.net/article/un-official-denounces-mistreatment-migrants-and-urges-respect-theirrights.
La nuova pubblicazione dell’OIL intitolata “Migrazione Internazionale per Lavoro: un approccio basato
sul diritto” (“International Labour Migration: A Rights-Based Approach”) offre un panorama generale
esauriente sulla migrazione internazionale per lavoro e sugli sforzi che l’OIL compie per proteggere i
lavoratori migranti tramite un approccio basato sul diritto. Il testo fornisce una nuova chiave di
comprensione sulle cause che spingono le persone a cercare un lavoro fuori dal paese di origine, e
sullo sviluppo degli effetti in entrambi i paesi.
Per saperne di più clicca su:
http://www.ilo.org/global/what_we_do/Publications/ILOBookstore/Forthcomingpublications/lang--en/docName-WCMS_125361/index.htm
Quindici membri del Parlamento Europeo appartenenti ai Verdi, all’ALDE, alla GUE/NGL e al S&D
hanno firmato una petizione per sollecitare da parte degli Stati Membri UE la ratificazione della
Convenzione ONU sui lavoratori immigrati. La Convenzione fu adottata dall’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite il 18 dicembre 1990, ma non fu mai ratificata da alcun Stato membro dell’Unione Europea.
I membri del parlamento europeo, insieme ad alcune ONG. invitano gli Stati appartenenti all’UE a
valutare seriamente la ratificazione del trattato per la protezione dei diritti umani di tutti i lavoratori
migranti.
Fonte: www.december18.org, The petition can be signed here: http://www.migrantsconvention.eu/
Austria
Il Dipartimento Stranieri della Polizia di Vienna ha depositato l'accusa contro un avvocato per aver
favorito il soggiorno irregolare, un reato per il quale sono previste drastiche sanzioni. Le autorità
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sostengono che il consulente legale dell'associazione migranti St. Marx aveva cercato di bloccare il
rimpatrio di Vincenzo A., uno dei giocatori di calcio del “FC Sans Papiers”, arrestato il 4 maggio 2010
durante gli allenamenti, fingendo che A. avesse presentato domanda di asilo. Il fatto che per la prima
volta il nuovo paragrafo n. 120 della legge applicabile agli stranieri sia stato utilizzato contro un
consulente legale ha messo in allarme i sostenitori degli migranti irregolari.
Per maggiori informazioni: http://derstandard.at/1277337041912/Sans-Papier-Polizei-zeigt-Berater-wegen-Hilfebei-Asylantrag-an, 29.06.2010.
Il 5 giugno 2010, un ragazzo afgano di 16 anni richiedente asilo ha tentato di uccidersi presso il centro
di detenzione di Vienna, dove era stato trattenuto prima del rimpatrio in un altro paese
europeo. Secondo l'organizzazione “Pro Asyl”, l'Austria è stata a lungo criticata per il trattamento dei
minorenni richiedenti asilo.
Per maggiori informazioni: http://www.proasyl.de/de/news/newsletter-ausgaben/nl-2005/newsletter-nr-160/
Belgio
Quindici famiglie prive di documenti, per lo più di origine bosniaca, kosovara ed irachena, hanno vissuto
a Bruxelles in tende e baracche di fortuna. La maggior parte di questi migranti privi di documenti hanno
esaurito tutte le procedure di asilo, e soggiornano in Belgio in modo irregolare. I minori privi di
documenti presenti all'interno di queste famiglie sono tenuti a frequentare la scuola, ma a causa della
precaria situazione in cui versano, molti di loro non possono farlo.
Fonte (in Olandese): http://www.brusselnieuws.be/artikels/stadsnieuws/geen-eerste-schooldag-voor-kinderenzonder-papieren
Finlandia
Mikko Paatero, il capo della polizia nazionale, ha dichiarato all’Agenzia finlandese “News Agency” che
per le due nonne sotto minaccia di rimpatrio, l’egiziana Eveline Fadayel di 65 anni e la russa Irina
Antonova di 82 anni, il tempo è ormai scaduto. Ironia della sorte per entrambe è che i loro casi hanno
contribuito a richiamare l'attenzione sulla necessità di modificare la rigida normativa in vigore sul
ricongiungimento familiare, ma le stesse non potranno tuttavia beneficiare della modifica legislativa che
prossimamente sarà sottoposta all’approvazione parlamentare.
Fonte: Migration News Sheet, July 2010, p. 4.
Francia
Dopo circa otto mesi di azioni di protesta da parte di migliaia di migranti privi di documenti che
richiedono permessi di soggiorno, ed una riunione durata quasi sei ore, il Ministero dell'Immigrazione ed
la “Confederazione Generale del Lavoro” (CGT) hanno finalmente raggiunto un accordo sui criteri da
applicare per la regolarizzazione dello status di immigrazione. Poco dopo aver raggiunto l'accordo, la
CGT ha ordinato di porre fine all’occupazione di un edificio pubblico parigino, l'Opéra Bastille, dove
centinaia di immigrati privi di documenti si erano riuniti in protesta fin dal 27 maggio 2010. Negli ultimi
otto mesi, circa 6.000 immigrati irregolari hanno preso parte a varie azioni di protesta per attirare
l'attenzione dell’opinione pubblica sull'assurdità della loro situazione. Questi migranti hanno lavorato
regolarmente per anni, dopo aver ottenuto posti di lavoro presentando falsa documentazione. Spesso,
infatti, i datori di lavoro non si sono curati di effettuare controlli approfonditi del loro status, a causa della
loro imprescindibile necessità di manodopera. Vi è anche il sospetto che le autorità abbiano chiuso un
occhio sul problema per non infastidire i datori di lavoro.
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Source: Migration News Sheet, July 2010, p. 8.
Il Ministro dell'Immigrazione e dell'Identità nazionale, Eric Besson, ha reso pubblici dati statistici
secondo i quali un totale di 14,670 persone senza diritto di soggiorno sono stati espulsi dalla Francia nei
primi sei mesi dell'anno. Per il 2010, il Ministro ha fissato un obiettivo di 28.000 espulsioni, e sembra
che alla fine egli possa superare la cifra di circa 29.000 espulsioni registrata lo scorso anno.
Fonte: Migration News Sheet, July 2010, p. 8.
Il 4 settembre 2010 migliaia di persone hanno seguito i comizi svoltisi a Parigi ed in altre 130 città
francesi per protestare contro la politica di rimpatrio dei Rom voluta dal Governo francese. La polizia
sostiene che l'affluenza registrata ai comizi in tutto il territorio francese è stata di poco superiore a
77.000 persone, mentre per gli organizzatori dell’evento la cifra rilevata si aggira intorno alle 100.000
persone. Durante il mese scorso circa 1.000 Rom (zingari) sarebbero ritornati in Romania e Bulgaria,
mentre dati ufficiali asseriscono che nello scorso anno sarebbero stati espulsi dalla Francia circa 11.000
Rom. La Lega dei Diritti Umani, che ha richiesto lo svolgimento di manifestazioni, ha dichiarato di voler
contrastare tanto la xenofobia del governo francese quanto il fenomeno descritto come “abuso
sistematico dei Rom” in Francia. Le manifestazioni sono state appoggiate dal Partito socialista
dell'opposizione e dalla Confederazione Generale del Lavoro (CGT), la seconda maggiore
confederazione sindacale francese.
Fonte: BBC News, 4 September 2010.
Diversi registi francesi, sostenuti dal “Réseau Education Sans Frontières” (Rete Educazione Senza
Frontiere), hanno dato vita al “Collectif des Cinéastes pour les Sans Papiers” (Gruppo di cineasti per le
presone prive di documenti). I registi coinvolti nell'iniziativa hanno girato un breve filmato sui lavoratori
privi di documenti, richiedendo la loro regolarizzazione. Essi hanno prodotto anche un filmato i cui
protagonisti sono minori privi di documenti, che si trovano ad affrontare una triplice discriminazione, in
quanto migranti, bambini e privi di documenti. Insieme alla Rete Educazione Senza Frontiere hanno
lanciato una petizione dal titolo “Laissez les Grandir ICI" (Lasciateli crescere qui!), chiedendo al governo
di dare ai bambini privi di documenti la possibilità di proseguire i loro studi in Francia.
Fonte: http://www.educationsansfrontieres.org/article4631.html
Germania
Il 59enne Slawik C. si è ucciso in carcere Il 2 Luglio 2010, prima del suo rimpatrio nel centro di
detenzione di Langenhagen / Hannover. Il Consiglio per i rifugiati della Bassa Sassonia
(Niedersächsischer Flüchtlingsrat), ha pesantemente criticato le azioni delle autorità che hanno condotto
al suicidio Slawik C., ritenendo illegale la sua detenzione.
Per maggiori informazioni si veda il comunicato stampa „Der Tod des Slawik C. darf nicht ohne Folgen bleiben“:
http://www.nds-fluerat.org/4582/aktuelles/tod-des-slawik-c-darf-nicht-ohne-folgen-bleiben/
Il testo dell'accordo bilaterale tra Germania e Kosovo in materia di rimpatrio e la riammissione dei loro
cittadini, firmato il 14 aprile 2010, è ora accessibile al pubblico. Obiettivo comune dei due Stati è quello
di "contrastare l'immigrazione irregolare". Sulla base di questo accordo finora si è assistito al rimpatrio
dalla Germania al Kosovo di 14.000 Rom, e di altri membri appartenenti a gruppi minoritari dal Kosovo.
È possibile scaricare l’accordo cliccando sul seguente link:
http://www.bgbl.de/Xaver/text.xav?bk=Bundesanzeiger_BGBl&start=%2F%2F*%5b%40attr_id%3D%27bgbl210s02
59.pdf%27%5d&wc=1&skin=WC (120 KB)
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Grecia
Nel mese di luglio 2010, Amnesty International (AI) ha pubblicato un rapporto intitolato: “Greece:
Irregular Migrants and Asylum-Seekers Routinely Detained in Substandard Conditions” (Grecia: migranti
irregolari e richiedenti asilo detenuti indiscriminatamente in condizioni deplorevoli). Il rapporto critica la
prassi di detenere tutti i migranti che entrano nel paese in maniera irregolare, inclusi minori non
accompagnati, a prescindere dal loro status o dalla loro vulnerabilità. In seguito alla visita di numerosi
centri di detenzione, e alle interviste a molti detenuti, il rapporto ha evidenziato che le condizioni di
detenzione sono precarie, in centri o posti di frontiera in cui l’assistenza legale, sociale e sanitaria è
scadente o del tutto assente. La detenzione può prolungarsi fino a sei mesi, in centri sovraffollati, dove
spesso i minori non accompagnati non sono separati dagli adulti. AI ha formulato una serie di
raccomandazioni per migliorare la situazione ed ha chiesto al governo greco di rivedere con urgenza il
quadro legislativo che riguarda la detenzione dei migranti irregolari.
Per leggere il rapporto completo: http://www.amnesty.org/en/library/asset/EUR25/002/2010/en/07291fb2-dcb84393-9f13-2d2487368310/eur250022010en.pdf
Il flusso di migranti in arrivo attraverso il fiume Evros, al confine settentionale fra Grecia e Turchia, ha
avuto un aumento drammatico nel 2010. Secondo stime della polizia, nei primi otto mesi del 2010 su
tale confine sono stati arrestati circa 17000 migranti irregolari, rispetto ai 3500 del 2009. Il cambiamento
è in parte dovuto all’azione del FRONTEX (Agenzia Europea per il controllo delle frontiere) sul mare
Egeo, che ha ridotto gli arrivi di migranti via mare e spinto i trafficanti a trovare nuove strade per entrare
in Grecia via terra. E’ emerso che sui 92 km del confine, di cui 80 di fiume e dunque difficili da
pattugliare, vengono arrestati ogni giorno fra i 180 e i 400 migranti irregolari. I trafficanti sono pagati fra i
300 e i 400 euro per indicare ai migranti i luoghi migliori per passare il fiume a nuoto, mentre chi è in
grado di pagare cifre superiori è trasferito dai trafficanti stessi con piccoli gommoni.
Fonti (in greco): To vima, 3 luglio 2010, Agelioforos, 11 agosto 2010 e 31 agosto 2010,
http://www.tovima.gr/default.asp?pid=2&ct=1&artid=341193&dt=03/07/2010,
http://www.agelioforos.gr/default.asp?pid=7&ct=1&artid=54079,
http://www.agelioforos.gr/default.asp?pid=7&ct=1&artid=56033.
Nel mese di agosto 2010, il Ministero greco per la Protezione dei Cittadini ha inviato alla Commissione
Europea un piano di azione per la gestione dell’immigrazione nei prossimi tre anni. Il piano prevede
l’apertura lungo la frontiera greca di moderni centri di prima accoglienza, una nuova Agenzia per l’Asilo
con personale specializzato che lavorerà in maniera indipendente dalla polizia, la creazione di veri e
propri centri di detenzione per migranti in attesa di deportazione, una migliore politica sui ritorni, grazie
alla conclusione di accordi bilaterali con i paesi di provenienza e la creazione di nuove procedure per
garantire speciale assistenza ai gruppi particolarmente vulnerabili. Il Ministero sostiene che la Grecia è
diventata il difensore della frontiera europea, un ruolo che secondo il Programma di Stoccolma sulle
Migrazioni genera un pesante onere finanziario ed è soggetto a ‘particolari pressioni’ dei flussi migratori.
La Grecia chiede perciò all’UE supporto finanziario e tecnico per mettere in atto il piano d’azione
proposto, e suggerisce la revisione della cosiddetta convenzione di Dublino II sulle procedure di asilo.
Fonti (in greco): tvxs.gr, 26 agosto 2010 and diavatirio.net, 25 agosto 2010, http://tvxs.gr/news/ελλάδα/εθνικόσχέδιο-για-τη-µετανάστευση-από-το-υππροπο, http://diavatirio.net/diavat/news.php?extend.7436
Irlanda
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Nel mese di luglio 2010, il Ministro della Giustizia Dermot AhernIn ha pubblicato una proposta di legge
dal titolo “Immigration, Residence and Protection Bill, 2010 (IRP Bill – Legge su Immigrazione,
Residenza e Protezione)” in sostituzione della versione del 2008. Il documento del 2008 era stato
rifiutato dal Governo dopo che centiania di emendamenti erano stati proposti. Il Consiglio irlandese per
l'Immgirazione ha sottolineato che l'IRP Bill richiederà l'aggiunta di altri emendamenti se l'obiettivo è
quello di arrivare ad una politica sull'immigrazione giusta e completa. La IRP Bill è il risultato di otto anni
di dibattito nel Parlamento Irlandese (Oireachtas) sull'immigrazione. Secondo il Consiglio irlandese
tuttavia, la IRP Bill non rappresenta uno strumento legislativo moderno ed esauriente che definisce
chiaramente chi può venire in Irlanda, sulla base di quali criteri, per quanto tempo, con quali diritti e
doveri relativi al loro permesso di soggiorno. Il Consiglio irlandese è inoltre deluso dalla mancata
presenza nella IRP Bill di una clausola relativa ai processi d'appello indipendenti. Il Migrant Rights
Centre Ireland (MRCI – Centro Irlandese per i Diritti degli Immigrati) ha criticato il comma che permette
al Ministero di deportare gli immigrati senza preavviso. Il direttore dell'MRCI , Siobhán O’Donoghue, ha
sottolineato che la nuova legge potrebbe negare l'accesso alla giustizia agli immigrati senza documenti,
o a quelli sottoposti a lavoro forzato. Ha inoltre aggiunto che dare al Ministero della Giustizia la potestà
di deportare immigrati senza preavviso potrebbe impedire all'immigrato sfruttato nel contesto lavorativo
di denuciare il proprio datore di lavoro per i salari non recepiti. Il Direttore dell'MRCI ha inoltre accusato
il Governo di ipocrisia nel promuovere un atteggiamento umanitario nei confronti dei 30.000 immigrati
irregolari irlandesi che vivono negli Stati Unit, senza promuovere tale atteggiamento a casa propria.
Fonti: ICI http://www.immigrantcouncil.ie/press_detail.php?id=143; The Irish Times, 2 luglio 2010
http://www.irishtimes.com/newspaper/breaking/2010/0702/breaking60.html, The Irish Times, 6 luglio
2010 http://www.irishtimes.com/newspaper/ireland/2010/0706/1224274101522.html
Il primo settembre 2010 Frank Fahey, membro del partito di maggioranza Fianna Fáil ha chiesto che
venga tagliato il bilancio della National Employment Rights Authority (NERA) per fonderlo con altre
agenzie. Il Migrant Rights Centre Ireland (MRCI) ha sottolineato che si tratta di un grande passo
indietro. Ha inoltre aggiunto che se il budget per la NERA costituisce un problema, allora i datori di
lavoro che violano i diritti dei lavoratori dovrebbero essere multati quando trasgrediscono la legge e
truffano i lavoratori. Bill Abom, Vice-Direttore dell' MRCI, ha rilevato che lo sfruttamento dei lavoratori in
Irlanda è ancora comune, in particolare nei settori lavorativi poco retribuiti. Ha aggiunto che NERA ha
appena cominciato a scalfire lo strato superficiale di sfruttamento e furto perpetrato dai datori di lavoro
in Irlanda.
L'anno scorso, ad esempio, le statistiche di NERA per le aziende di catering hanno evidenziato che solo
il 21% erano a norma di legge.
Fonte: MRCI, 1 settembre 2010
http://www.mrci.ie/news_events/documents/01_09_10_NerasBudgetShouldBeStrengthenedNot
Cut.doc
La Campagna dell'MRCI sul Dirtto a cambiare datore di lavoro continua a riscuotere successi in seguito
alla dimostrazione di massa tenutasi in giugno di fronte all’ufficio del Ministro per l'Industria, Commercio
e Lavoro Batt O’Keeffe. 15 interrogazioni parlamentari sono state rivolte al Parlamento Irlandese a
riguardo. 52 Membri del Parlamento in tutto il Paese hanno ricevuto visite faccia a faccia inerenti la
campagna e centinaia di lettere, telefonate ed e-mail sono state inviate direttamente a Batt O'Keeffe. Il
Ministro ha risposto con una lettera che, secondo l'opinione del MRCI, dimostra una chiara mancanza di
comprensione del sistema che regola il permesso di lavoro. L'MRCI invita la popolazione a continuare a
fare pressione sul Ministro e sui suoi rapprresentanti locali. Ci sono circa 25.000 lavoratori immigrati
che rientrano all'interno del sistema del permesso di lavoro in Irlanda. Chi possiede un permesso di
lavoro può lavorare solo ed esclusivamente per il datore di lavoro dichiarato nel permesso; non gli è
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concesso di cambiare datore di lavoro liberamente. Questo è un problema importante relativo ai
lavoratori che diventano irregolari in Irlanda. L'MRCI ha assistito più di 350 lavoratori tra il 2006 e il 2009
che sono diventati irregolari dopo che non soddisfacevano più i criteri del sistema del permesso di
lavoro. Questo succede quando i lavoratori decidono di lasciare un posto di lavoro in cui vengono
sfruttati, oppure in seguito a false promesse di rinnovo del permesso di lavoro da parte dei datori di
lavoro.
Fonti:MRCI,http://www.mrci.ie/news_events/documents/CAMPAIGNFORRIGHTTOCHANGEEMP
LOYER.pdf;
http://migrantrightscentreireland.newsweaver.ie/ut6q80nhty7dvlj92jdmyb?email=true
Italia
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile e infondato un ricorso del governo italiano contro
una legge della Regione Toscana che garantisce l’accesso all’assistenza previdenziale e sanitaria ai
migranti privi di documenti. La Toscana, grande regione dell’Italia centrale, ha una delle leggi più
progredite del paese per quanto riguarda l’assistenza sociale e sanitaria, estesa a chiunque abiti nel
territorio, anche se privo di permesso di soggiorno. Il governo italiano, presieduto da Silvio Berlusconi,
aveva messo in dubbio la costituzionalità del provvedimento, ritenendo che oltrepassi i diritti previsti
dalla costituzione finendo con l’essere discriminatorio verso i cittadini italiani.
Fonte (in italiano): http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/24/news/immigrati_consulta_toscana-5789495/
La nuova legge sugli stranieri entrata in vigore nell’agosto 2009 apparentemente non ha sollevato
opposizioni da parte della Corte Costituzionale. I dettagli del parere di costituzionalità emesso il 10
giugno 2010 non sono ancora disponibili, e potrebbero essere suggeriti degli alleggerimenti per
consentire ai tribunali un’interpretazione della legge più flessibile e liberale, ma in sostanza sembra che
la Corte stia per dare il via libera ad alcune delle misure più controverse. Fra queste, il reato di
immigrazione clandestina. Gli immigrati colti in flagrante ingresso irregolare nel paese non saranno
arrestati, ma riceveranno un decreto di espulsione e una multa fra i 5000 e i 10000 euro. Non è certo,
ovviamente, se tali multe verranno mai pagate.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 9.
L’8 luglio 2010, a Roma, nel corso di una conferenza stampa in presenza del suo collega maltese
Lawrence Gonzi, il Primo Ministro Silvio Berlusconi ha elogiato un recente accordo fra Italia e Libia,
dichiarandolo un esempio di come andrebbe trattata la questione dell’immigrazione irregolare. Ha anche
sottolineato che in seguito all’attuazione delle parti di accordo che prevedono l’intercettazione dei
migranti irregolari in mare a partire dal maggio 2009, il numero degli immigrati irregolari approdati sulle
coste italiane è diminuito del 96%. In precedenza, aveva reiterato la necessità che l’UE si assuma le
proprie responsabilità nei confronti dell’immigrazione irregolare, un tema che riguarda tutti i paesi.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 9.
Paesi Bassi
Il 25 giugno 2010 il Consiglio dei Ministri del Governo provvisorio, durante la sua riunione settimanale,
ha deciso di attribuire maggiori poteri alla polizia per l’immigrazione, così da fornirle ulteriori mezzi per
combattere l’immigrazione irregolare. Oltre a maggiori poteri per le perquisizioni delle abitazioni, la
polizia per l’immigrazione potrà accedere alle informazioni contenute nei supporti di memorizzazione dei
dati, quali ad esempio telefoni cellulari, al fine di identificare le persone detenute nei centri per stranieri.
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Un portavoce del governo ha spiegato infatti che tutti i migranti irregolari nei Paesi Bassi sanno di non
dover portare con sé, al momento dell’arresto, determinati documenti, perché “facilitano per le autorità il
procedimento di identificazione ed espulsione”.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 7.
Polonia
Nel mese di giugno la Commissione sulle Minoranze Nazionali ed Etniche della Camera dei Deputati del
Parlamento polacco, la SEJM, ha votato a favore della regolarizzazione degli immigrati irregolari in
Polonia e chiesto a Jerzy Miller, Ministro degli Interni e dell'Amministrazione, di dare avvio quanto prima
al processo di regolarizzazione. Miron Sycz del partito liberale al Governo Piattaforma Civile è stato
l'autore della proposta, discussa in Commissione alla presenza dei parlamentari del partito al Governo,
dell'opposizione e dei membri delle principali ONG che si occupano di immigrazione in Polonia. Durante
le trattative, i rappresentanti delle ONG Associazione per la Libertà di Parola e la Fondazione Armena
hanno fatto notare che alcuni immgrati sono diventati irregolari a causa della procedura d'asilo vigente
in Polonia. Anche le complesse procedure legali per fondare una compagnia indipendente influiscono
sul processo che porta immigrati regolari a diventare irregolari. Hanno inoltre rilevato il rischio di traffico
umano per gli immigrati irregolari. Miron Sycz della Piattaforma Civile sostiene che l'entità del problema
dell'immigrazione irregolare è sottostimato in Polonia e che il numero degli immgirati irregolari in Polonia
potrebbe essere di 500,00, considerando il fatto che alcuni di questi immigrati potrebbe essere arrivato
in Polonia più di 15 anni fa.
'ì'intero dibattito della Commissione è scaricabile (in polacco) da :
http://orka.sejm.gov.pl/Biuletyn.nsf/0/955B6F7BD2883DCAC1257746004829C4/$file/0382606.p
df.
Un gruppo di immigrati irregolari ha sottoscritto una petizione per chiedere al Governo un processo di
regolarizzazione per porre fine alle difficoltà incontrate dagli immigrati. Alcuni di questi vivono in Polonia
da più di dieci anni senza acesso a diritti fondamentali, come le cure sanitarie.
I due programmi di regolarizzazione polacchi successivi al 1989 – 2003 e 2007 – hanno registrato
scarso successo a causa dei criteri troppo severi di regolarizzazione; solo lo 0.5% degli immgirati
irregolari ha potuto prendere parte al programma di regolarizzazione. La petizione è stata un'idea di due
lavoratrici ucraine che vivono senza documenti in Polonia dal 2005. Da quando è stata lanciata, la
petizione ha ottenuto migliaia di firme e l'appoggio di più di 10 ONG.
Fonte (in polacco): Grzegorz Lisicki, “We want regularisation, say the irregular migrants” (“Nielegalni imigranci:
Chcemy abolicji!” Gazeta Wyborcza, 06-07-2010,
http://wyborcza.pl/1,75478,8104501,Nielegalni_imigranci__Chcemy_abolicji_.html
Spagna
Mamadou Yacouba Keita, un immgirato irregolare proveniente dal Mali, ha pagato con la vita il tentativo
di salvare una persona che stava annegando nel parco naturale del Turia a Valencia il 21 luglio 2010.
Non appena, cinque giorni dopo il decesso, la stampa locale e nazionale ha pubblicato articoli
informando il pubblico che i restanti membri della famiglia del ventiseienne maliano avevano difficoltà a
pagare il rimpatrio del cadavere, sono state raccolte donazioni fino a 4.000 euro a sostegno della
famiglia. A parte le ONG, un gran numero di interessati al caso ha contribuito a sostenere la famiglia
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 9
maliana. Il signor Keita è almeno il terzo immigrato irregolare morto nel tentativo di salvare la vita di un
cittadino residente nel Paese ospite.
Fonte: Migration News Sheet, agosto 2010, p. 8.
Il 28 giugno 2010, Yousseg Amrani, il Segretario generale del Ministero degli esteri marocchino, e Anna
Terron I Cusi, Vice-Ministro per l'Immigrazione hanno pubblicato un comunicato-stampa congiunto
esprimendo la loro soddisfazione per la stretta collaborazione tra i due Paesi che, nel combattere contro
l'immigrazione irregolare, ha permesso una netta riduzione dei flussi migratori irregolari negli ultimi due
anni. Entrambe le parti hanno detto che ci sarà un altro incontro nel corso dell’anno per discutere di
immigrazione legale, dello status, delle condizioni di vita e di lavoro previste per i cittadini marocchini in
Spagna.
Fonte: Migration News Sheet, August 2010, p. 8.
Svizzera
La Camera Bassa del Parlamento svizzero ha rifiutato di ridurre il periodo massimo di detenzione da 24
a 18 mesi, come stabilito dalla cosiddetta “Direttiva sul Rimpatrio” dell’Unione Europea. Tale direttiva
non è legalmente vincolante per la Svizzera, che fa parte solo dei sistemi di Schengen e di Dublino.
Ciononostante, dal momento che la “Direttiva sul Rimpatrio” concerne l’intero sistema europeo di asilo,
la Svizzera sta considerando la possibilità di armonizzare la sua legislazione anche per quanto riguarda
le tematiche del rimpatrio e della detenzione. La Camera Alta aveva dunque accettato di ridurre il
periodo. Tuttavia alcuni membri del Parlamento si sono opposti a tale riduzione, sostenendo che si
trattasse di una questione di rispetto del sistema democratico di adozione delle decisioni e che, in altre
parole, la questione dovesse essere risolta tramite referendum.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 17.
Il sindacato svizzero SIT ha organizzato la sua prima assemblea generale dal 2004 per i migranti privi di
documenti iscritti al sindacato. Inaspettatamente, più di 600 lavoratori migranti hanno partecipato alla
conferenza per riaffermare la loro richiesta: lavoro=permesso di soggiorno. Sono già passati dieci anni
da quando il SIT ha iniziato a lavorare con il “Collettivo per il sostegno degli immigrati senza documenti”
(Collectif de soutien aux sans-papiers) per rivendicare la regolarizzazione di tutti i lavoratori immigrati
privi di documenti.
Per ulteriori informazioni e per leggere (in francese) il testo della risoluzione approvata dall’assemblea, è possibile
connettersi al sito web: http://www.sit-syndicat.ch/spip/spip.php?article191 .
Regno Unito
La Croce Rossa Britannica ha richiamato l’attenzione sulla vergognosa situazione di indigenza nella
quale si trovano migliaia di richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta. Una volta che le loro
richieste vengono rifiutate, infatti, questi ultimi vengono lasciati senza un alloggio e senza cure sanitarie,
e sopravvivono di elemosina. Inoltre, non hanno l’autorizzazione per lavorare, quantomeno non
legalmente, e molti di loro rimangono vittime delle peggiori forme di sfruttamento senza scrupoli.
Un’indagine della Croce Rossa ha inoltre rivelato che degli 11.600 richiedenti asilo la cui domanda è
stata rifiutata lo scorso anno, l’87% consuma un solo pasto al giorno. Il rapporto, intitolato “Non andati,
ma dimenticati” (“Not Gone but Forgotten”), richiede urgentemente al nuovo governo di garantire ai
richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, il diritto al lavoro e alle cure sanitarie, fintanto che non
sia possibile il rimpatrio.
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 10
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 18.
Migrazione Forzata Online (Forced Migration Online) al Centro Studi per i Rifugiati dell’Università di
Oxford ha istituito un nuovo servizio di mailing-list con moderatore, sul tema della detenzione degli
immigrati. Il servizio è dedicato coloro che fanno parte del personale accademico o che lavorano nel
settore dell’immigrazione, e sono interessati ad approfondire tale tematica. Per ulteriori informazioni è
possibile scrivere a Stephanie Silverman [email protected]
Lo scorso luglio, il Ministro dell’Immigrazione del Regno Unito, Damian Green, in visita a Parigi, ha
incontrato il Ministro dell’Immigrazione francese, Eric Besson, ed il personale di frontiera che lavora
presso il terminal Eurostar della Gare du Nord. Green ha sottolineato come i controlli alla Gare du Nord
giochino un ruolo vitale nell’impedire che gli immigrati irregolari raggiungano il territorio britannico. Ha
inoltre ribadito la necessità che i due Paesi cooperino per rendere i confini più sicuri e per bloccare
l’immigrazione irregolare. I ministri hanno inoltre discusso la possibilità di investire nell’aumento delle
misure di sicurezza e del personale che lavora sul confine, e di realizzare operazioni congiunte per lo
smantellamento delle organizzazioni criminali che trasportano clandestinamente i migranti da un confine
all’altro. I ministri si sono infine congratulati per i progressi fatti rispetto all’ultimo summit Francia-Regno
Unito del luglio 2009, e per la tecnologia utilizzata a Calais per bloccare l’immigrazione irregolare.
Fonte: UK Visa Bureau, 15 luglio 2010 http://www.visabureau.com/uk/news/15-07-2010/uk-immigration-ministervisits-paris-border-control.aspx
Lo scorso 2 agosto, il Ministro britannico dell’Immigrazione Damian Green, ha annunciato che l’apertura
di due nuove ali presso il centro per l’espulsione degli immigrati di Harmondsworth (Harmondsworth
immigration removal centre - IRC), renderà tale edificio il più grande centro di espulsione d’Europa.
L’inaugurazione di queste ulteriori aree di detenzione, cade in concomitanza con l’intensificazione degli
sforzi dell’Agenzia per la Protezione dei Confini (UK Border Agency) del Regno Unito in tutto il paese
per reprimere il lavoro irregolare, i matrimoni fittizi, i finti collegi e le organizzazioni criminali per
l’immigrazione. Il nuovo centro di detenzione ad alta sicurezza, potrà ospitare un massimo di 364
persone, ed in particolare i detenuti più difficili dell’Agenzia per la Protezione dei Confini, aumentando
così in modo significativo la capacità del governo di espellere i criminali dal Regno Unito. Sotto il nuovo
governo sono già stati espulsi più di 1.900 richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, e più di 990
prigionieri stranieri.
Fonte: UK Border Agency, 2 agosto 2010
http://www.ukba.homeoffice.gov.uk/sitecontent/newsarticles/2010/275292/02new-immig-centre
Lo scorso 2 settembre, il sindaco di Londra Boris Johnson ha ribadito il suo supporto per garantire la
cittadinanza agli immigrati irregolari a lungo termine, nonostante l’opposizione del partito conservatore
durante le ultime elezioni. Si stima che due terzi dei migranti irregolari in Inghilterra, vale a dire più di
500.000 persone, vivano a Londra. La regolarizzazione dello status, consentirebbe loro di accedere ai
servizi pubblici e di ridurre la loro vulnerabilità allo sfruttamento e all’indigenza. Ciò consentirebbe anche
di lavorare legalmente e di contribuire all’economia della città.
Fonte: Migrant Rights Network, 3 settembre 2010 http://www.migrantsrights.org.uk/blog/2010/09/boris-johnsonreiterates-support-earned-citizenship-irregular-migrants
Il Gruppo di Azione per i Rifugiati (The Refugee Action Group - RAG), una coalizione di organizzazioni
non governative, rifugiati ed altri individui con un interesse particolare per la questione dei rifugiati in
Irlanda del Nord, ha pubblicato un opuscolo dal titolo “Voci Distanti, Vite Scosse: Storie di Immigrati
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 11
Detenuti in Irlanda del Nord” (“Distant Voices, Shaken Lives: Human Stories of Immigration Detention
from Northern Ireland.”). Il fascicolo racconta le esperienze di alcune persone detenute in Irlanda del
Nord, o nel loro percorso verso o dall’Irlanda del Nord, prima di essere portante in un centro di
espulsione in Gran Bretagna, generalmente sotto la custodia temporanea della polizia. I migranti, in
questo opuscolo, raccontano le loro storie e descrivono il procedimento di detenzione, spiegando come
funziona il sistema dal punto di vista di un detenuto. Il RAG ha promosso questa pubblicazione per dare
un volto umano alla pratica di detenzione degli immigrati nella regione. È possibile scaricare la
pubblicazione al sito web: http://www.refugeeactiongroup.com/index.jsp
Stati Uniti d’America
L’Applied Research Center (ARC – Centro di Ricerche Applicate) ha laniato una campagna denominata
“Archivia la parola che inizia con la I!” che cerca di sradicare l’utilizzo della frase "illegale" nei mass
media e nei discorsi governativi. La missione consiste nel diffondere il concetto di giustizia razziale e di
preparare la gente a lottare per questo. Per aderire alla campagna, scrivete un email all’indirizzo:
[email protected] scrivendo nella riga del soggetto: “Iscrivetemi!”
Fonte: www.transnationalaction.org
Nello stato dell'Arizona, un giudice federale ha bloccato alcune clausole cruciali della famigerata legge
statale anti-immigrazione (SB1070), qualche ora prima della prevista entrata in vigore il 29 luglio 2010. Il
giudice federale ha deliberato che sarà applicata una parziale ingiunzione per quella parte di legge che
richiede alla polizia di domandare lo status di immigrazione di chiunque essi fermino, trattengano o
arrestino qualora abbiano il ragionevole sospetto che la persona sia nel paese irregolarmente.
Fonte: Democracy Now, 29 luglio 2010,
http://www.democracynow.org/2010/7/29/on_eve_of_major_protests_federal and Alternet, 28 luglio
2010, http://blogs.alternet.org/speakeasy/2010/07/28/judge-blocks-controversial-provisions-ofarizona-immigration-law/
Il 31 agosto 2010, il governatore dello stato di New York ha convertito in legge un progetto sulla tutela
sul posto di lavoro per i lavoratori domestici, per la prima volta negli Stati Uniti. La Dichiarazione sui
diritti dei lavoratori domestici (Domestic Workers' Bill of Rights) sancisce alcune linee guida per chi
assume inservienti, tate e altri lavoratori in un'industria senza regole e senza benefici lavorativi chiari.
Questa legge prevede l'inclusione di settimane di lavoro standardizzate, un giorno di riposo ogni
settimana, tre giorni di vacanza pagati ogni anno e il riconoscimento degli straordinari. Alcuni gruppi in
California e in Colorado stanno ora considerando la possibilità di promuovere una legislazione simile.
Fonte: CBS News, 31 agosto 2010 http://www.cbsnews.com/8301-31727_162-2000950610391695.html and http://www.state.ny.us/governor/press/08312010DWBOR.html
L'ONG Progetto di legge di lavoro nazionale (National Employment Law Project – NELP) ha prodotto un
documento che espone nel dettaglio i costi elevati affrontati dagli stati per implementare la legislazione
anti-immigrazione. In un momento in cui una maggioranza degli stati della federazione sta subendo
riduzioni di bilancio per un totale di 121 miliardi di dollari, il documento sostiene che queste misure
minacciano le economie degli Stati in diversi modi, tra cui le cause giudiziarie e l'attuazione delle leggi.
L'organizzazione ha anche prodotto un prospetto informativo con suggerimenti su come gli Stati e le
città possono migliorare i diritti dei lavoratori privi di documenti.
Fonte: The National Employment Law Project, http://www.nelp.org/page//Justice/2010/CostlyInEveryWay2010.pdf?nocdn=1 e http://www.nelp.org/page//Justice/2010/FromAntiImmigrant2010.pdf?nocdn=1
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Il Dipartimento Americano di Giustizia ha intentato un’azione legale contro lo stato dell'Arizona per
contrastare una nuova legge dello stato volta a combattere l’immigrazione irregolare, sostenendo che
questa minerebbe l'azione del Governo federale contro i terroristi, membri di bande criminali e altri
criminali immigrati. Il Governo federale sostiene che la legge dell'Arizona usurpa il potere delle autorità
federali di controllare l'immigrazione. L'azione principale è stata patrocinata dall’Unione Americana delle
Libertà Civili (American Civil Liberties Union – ACLU), il Fondo di educazione e di difesa legale
americano-messicano (Mexican American Legal Defence and Educational Fund – MALDEF) e altri
gruppi per i diritti civili. Il Dipartimento di Giustizia sostiene che la legge distrarrebbe le forze dell'ordine
federali e locali, costringendoli a occuparsi di persone che potrebbero non aver commesso alcun reato e
causerebbero la detenzione e la persecuzione di turisti e immigrati forniti di permesso e anche di
cittadini.
Fonte: The New York Times, 6 luglio 2010, http://www.nytimes.com/2010/07/07/us/07immig.html
Durante il Forum sociale americano a Detroit, Michigan, migliaia di attivisti e di organizzazioni della
società civile hanno concordato che una nuova politica d'immigrazione fosse necessaria e possibile.
Molte organizzazioni della società civile non sono d'accordo sulle proposte per i nuovi programmi sui
lavoratori immigrati. Esse hanno combattuto per anni irruzioni, sparatorie e un aumento
dell'applicazione di leggi contro l'immigrazione e non sono d’accordo con le proposte del Governo
introdotte da Washington, che rendono tale applicazione ancor più severa. Inoltre, richiedono un'ampia
legislazione che darebbe i documenti a tutte le persone che ne sono prive e che renderebbe disponibili
più visti di residenza, consentendo agli immigrati di scegliere dove vivere, senza essere vulnerabili
verso i datori di lavoro.
Fonte: TruthOut, 6 luglio 2010, http://www.truth-out.org/another-immigration-policy-is-possible60995
I latino-americani (Latinos) vedono ora l'immigrazione come la preoccupazione principale insieme
all'economia: gli attivisti affermano che si tratta di una tendenza importante, dovuta alla controversia
sulla severa legge dell'Arizona contro gli immigrati privi di documenti. Secondo un sondaggio nazionale,
quasi un terzo dei Latinos crede inoltre che razzismo e pregiudizio siano le questioni centrali nel
dibattito sull'immigrazione, al di sopra della sicurezza nazionale, della competizione lavorativa e dei
costi dei servizi pubblici per gli immigrati privi di documenti. Il sondaggio ha rilevato che una vasta
maggioranza degli intervistati si oppone fortemente alla nuova legge dell'Arizona e altrettanto
fortemente sostiene una revisione della politica d'immigrazione, che conduca alla cittadinanza per gli
immigrati privi di documenti e all'espulsione dei criminali.
Fonte: The LA Times, 14 luglio 2010, http://www.latimes.com/news/nationworld/nation/la-na-latinopoll-20100715,0,1720143.story
A luglio, due dipendenti della principale agenzia previdenziale dello stato dello Utah hanno rubato i
nomi, gli indirizzi, i numeri di previdenza sociale – e pure le date di parto delle madri in gravidanza – di
circa 1.300 persone, per la maggior parte latino-americane, che si sospetta si trovino in Utah senza
documenti. Le due donne hanno mandato questa lista ad alcuni funzionari del Governo e ai giornali, con
una lettera farneticante che esorta l'immediata espulsione di tutti i 1.300 immigrati. Coloro che sono
sulla lista vivono ora nella paura. Ironicamente, comunque, questa lista potrebbe aver cambiato in
meglio il dibattito sull'immigrazione in Utah. Quasi tutta l'élite politica ha provato imbarazzo per
l'incidente. Il Procuratore Generale può avanzare accuse penali contro le donne che hanno scritto la
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lista e il Governatore ha convocato una tavola rotonda sull'immigrazione che richiede un dialogo
rispettoso.
Fonte: The Economist, 5 agosto 2010,
http://www.economist.com/node/16743623?story_id=16743623&fsrc=rss
Human Rights Watch e l’Unione Americana delle Libertà Civili (American Civil Liberties Union – ACLU)
hanno rilasciato un rapporto congiunto che mostra che le persone con disabilità mentali, inclusi cittadini
americani, sono esposti ad un rischio maggiore di espulsione erronea da parte dell’Agenzia per il
Controllo dell’Immigrazione e delle Dogane (Immigration and Customs Enforcement - ICE) degli Stati
Uniti perché le corti non assicurano udienze corrette a coloro che non sono capaci di rappresentare sé
stessi. I gruppi chiedono al Congresso di approvare delle leggi che richiedano la nomina di avvocati per
tutte le persone con disabilità mentale nei tribunali per l'immigrazione.
Fonte: Human Rights Watch, 26 luglio 2010, http://www.hrw.org/en/news/2010/07/20/us-confusedalone-and-legal-limbo
Gruppi per i diritti degli immigrati definiscono illegale l'arresto di un leader per i diritti civili di Phoenix e
un esempio di abuso di potere da parte dello Sceriffo di Maricopa County, Joe Arpaio, contro le persone
che protestano apertamente. Salvador Reza, un attivista e leader di Puente, era stato arrestato a luglio
mentre osservava una protesta fuori dal carcere di Phoenix, dalla parte opposta della strada. Reza è
stato incarcerato per alcune ore prima che un giudice e il Procuratore concludessero che non esisteva
motivo sufficiente a giustificare l'arresto e l'hanno perciò lasciato andare il giorno successivo. Il giudice,
tuttavia, non ha ritirato l'accusa e ha fissato una data del processo per agosto. Reza è stato arrestato un
giorno prima durante una protesta contro l'SB1070, una nuova legge sull'immigrazione dell'Arizona
molto restrittiva, in quanto egli ha contribuito a bloccare l'ingresso al carcere di Maricopa County.
Fonte: Arizona Capital Times, 6 agosto 2010, http://azcapitoltimes.com/news/2010/08/06/immigrant-groups-cryfoul-over-activist%E2%80%99s-arrest/
In agosto, il Presidente Obama ha firmato un nuovo disegno di legge che autorizza lo stanziamento di
600 milioni di dollari per incrementare la sicurezza del confine. Il nuovo disegno di legge promette di
migliorare la collaborazione di polizia e immigrazione, e include la presenza di droni di sorveglianza al
confine. Saranno anche assunti 1.000 ufficiali che pattuglino il confine, 250 funzionari per l’
immigrazione e le Dogane, e 250 guardie doganali e di confine (Customs and Border Protection - CBP).
Questi aumenti non tengono in considerazione il recente annuncio di Obama di dispiegare altre 1.200
guardie nazionali per sorvegliare i confini dell'Arizona. Il progetto di legge era stato approvato facilmente
dal Congresso con ampio sostegno bi-partisan, con ciò dimostrando la pressione sui politici ad apparire
forti sulla protezione dei confini.
Fonte: The New York Times, 16 agosto 2010,
http://www.nytimes.com/2010/08/14/us/politics/14immig.html
Gli ufficiali di applicazione della legge sull'immigrazione negli Stati Uniti hanno cominciato a cancellare
le espulsioni di migliaia di immigrati detenuti. I funzionari per l’ immigrazione e le Dogane hanno
affermato che il nuovo approccio faceva parte di un ampio spostamento nelle priorità dell'agenzia, per
focalizzare i suoi sforzi sul prendere ed espellere immigrati che sono stati reclusi per reati commessi, o
che costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale. La politica è stata lodata dai sostenitori degli
immigrati, che l'hanno definita una strategia di senso comune, ed è stata denunciata da molti
Repubblicani come evidenza che l'amministrazione Obama stava indebolendo l'applicazione e
rendendo più facile per gli immigrati privi di documenti di rimanere nel paese.
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Fonte: The New York Times, 26 agosto 2010,
http://www.nytimes.com/2010/08/27/us/27immig.html?_r=1&emc=eta1
| 3 | Sviluppi della politica europea
Generale
In seguito ad un summit congiunto tra Italia e Malta, alti funzionari di entrambi i paesi hanno reso
pubblica una visione comune di vedere l’operato di Frontex, che non dovrebbe occuparsi di operazioni
di ricerca e salvataggio marittimo, ma dovrebbe invece concentrarsi nel rimpatrio di migranti irregolari,
non in possesso dei requisiti per l’asilo o la protezione umanitaria. Malta ha riconfermato il rifiuto di
partecipare a missioni Frontex sino a quando le linee guida di Frontex continueranno ad indicare che lo
sbarco dei migranti avrà luogo nel paese che ospita la missione. L’Italia ha invece espresso dubbi sulle
operazioni di Frontex nel Mediterraneo e le eventuali ripercussioni sull’operatività degli accordi bilaterali
con la Libia. Entrambi i paesi si sono rivolti all’UE e hanno chiesto un maggiore supporto al fine di
ridurre il flusso di immigrati irregolari.
Fonte: http://migrantsatsea.wordpress.com/2010/07/09/italy-and-malta-question-need-for-frontex-sea-patrols/.
Vedi,anche, http://www.timesofmalta.com/articles/view/20100708/local/pm-in-rome-for-talks-with-berlusconi;
http://www.di-ve.com/Default.aspx?ID=72&Action=1&NewsId=74444.
Il blog Migrants At Sea (Migranti in mare) ha fatto sapere della pubblicazione dell’analisi di rischio 2010
di Frontex, postata nel suo sito web il 7 luglio. I rilevamenti sui passaggi irregolari di frontiera sono
diminuiti del 33% nel 2009, rispetto al 2008. Il passaggio via terra è diminuito del 43%, via mare del
23%. Con una ‘caduta vertiginosa’ di ingressi in Italia e in Spagna, nel 2009 i passaggi nelle frontiere
greche rappresentavano il 75% del totale UE. Il rapporto di Frontex ha ribadito che gli accordi bilaterali
con Libia, Senegal e Mauritania hanno ridotto le partenze da quei paesi, e che la diminuzione della
domanda di forza lavoro, dovuta alla crisi economica, ha contribuito probabilmente ad una diminuzione
del fenomeno migratorio.
Alcuni passi del rapporto sono stati postati a: http://migrantsatsea.wordpress.com/2010/07/13/frontex-2010-annualrisk-analysis/. Il rapporto (con alcune parti rimosse per questioni di sicurezza) è disponibile presso:
http://www.frontex.europa.eu/gfx/frontex/files/frontex_ara_public_version.pdf.
Il quotidiano “The Times of Malta” ha riferito che la Commissione Europea ha riesaminato l’accordo del
2009 tra l’Italia e la Libia, e ha ritenuto che l’accordo sia in perfetta conformità con il diritto comunitario.
Secondo il Times, il Direttore Generale sulla Migrazione, Stefano Manservisi, ha argomentato che la
Libia è un paese firmatario della Convenzione di Addis Abeba sulla protezione dei rifugiati in Africa, e
quindi legata al rispetto di principi simili a quelli enunciati nella Convenzione di Ginevra del 1951.
Davanti alla commissione speciale del Comitato delle Libertà Civili del Parlamento Europeo, Manservisi
ha affrontato la questione del rimpatrio di circa 400 eritrei in Libia dall’Italia, affermando che la Libia ha
garantito che non porterà a termine l’operazione. Il membro del parlamento maltese, Simon Busuttil, è
intervenuto per denunciare ‘l’ipocrisia’ nel ‘criticare gli accordi bilaterali ma nel rimanere in silenzio
quando si tratta di condividere i costi’. Il Times ha reso noto che il 5 agosto il portavoce dell’ACNUR ha
fatto sapere che l’organizzazione non crede alle affermazioni di Manservisi – così come sono state
riferite – rispecchiassero l’opinione della Commissione secondo la quale l’accordo non era in conflitto
con la legge comunitaria, e ha chiesto ulteriori spiegazioni alla Commissione. La Libia nel frattempo ha
chiuso gli uffici dell’ACNUR a Tripoli. Il Jesuit Refugee Service (JRS – Servizio Gesuita per i Rifugiati)
ha affermato che la Libia non ha rispettato la Convenzione di Addis Abeba, e non fa alcuna distinzione
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tra richiedenti asilo e altri migranti. Il JRS ha citato “rapporti credibili di abusi e gravi maltrattamenti” di
migranti in Libia.
Fonte: http://www.timesofmalta.com/articles/view/20100727/local/brussels-defends-italy-libya-agreement, Times of
Malta, 27 luglio.
Consiglio d’Europa
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha votato una risoluzione sugli accordi di
riammissione. Tali accordi, se adeguatamente implementati, possono avere ripercussioni positive, ma al
contempo anche sollevare importanti questioni di rispetto dei diritti umani. In particolare, la risoluzione è
stata cauta nell’utilizzo di accordi di riammissione per il rimpatrio di persone in paesi terzi rispetto al
paese di origine, dal momento che questo può dar origine ad una catena di respingimenti. Alcuni
accordi di riammissione prevedono procedure accelerate di asilo portate a termine in zone di frontiera, e
ciò impedire una piena valutazione della domanda di asilo. La risoluzione ha consigliato agli stati
europei, soprattutto ai paesi membri dell’UE, di negoziare e di applicare tali accordi solo con paesi che
rispettino a pieno i diritti umani delle persone interessate. PACE ha inoltre consigliato che chiunque sia
soggetto ad un accordo di riammissione abbia, anzitutto, l’opportunità di ricevere piena attenzione sulla
domanda di asilo, e che gli stati europei continuino a monitorare e studiare l’impatto delle riammissioni.
Risoluzione 1741, approvata il 22 giugno, disponibile presso:
http://assembly.coe.int/Main.asp?link=/Documents/AdoptedText/ta10/ERES1741.htm.
Il Commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha criticato gli stati
membri per non aver tenuto in considerazione le misure di transizione imposte dalla Corte Europea dei
Diritti dell’ Uomo e aver espulso persone i cui diritti umani erano a rischio. Nella dichiarazione pubblicata
il 25 giugno, il Commissario ha ammonito l’Italia per quattro volte per aver espulso richiedenti asilo in
Tunisia in violazione delle sentenze della Corte, e la Slovacchia per aver espulso un cittadino di
nazionalità algerina. Il Consiglio dei Ministri del Consiglio d’Europa ha ugualmente citato il governo
italiano – in un comunicato stampa dell’8 giugno – per aver ignorato le ingiunzioni della Corte.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, pp. 12, 14.
Dopo aver sottolineato che la crisi economica globale ha avuto ripercussioni particolarmente gravi per i
migranti, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha adottato una risoluzione e diffuso
alcune raccomandazioni per la protezione dei migranti stessi. PACE ha consigliato ai governi europei la
piena implementazione delle convenzioni pertinenti del Consiglio d’Europa, il miglioramento di misure
protettive dei diritti umani dei migranti, e una maggiore attenzione al loro contributo positivo all’interno
della società. Ha inoltre sollecitato gli stati membri a concedere ai migranti disoccupati un po’ di tempo
per trovare un nuovo lavoro onde evitare che siano costretti ad una condizione di irregolarità, e di ridurre
le restrizioni di ingresso.
Fonte: http://assembly.coe.int/ASP/NewsManager/EMB_NewsManagerView.asp?ID=5481.
La Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato le deprecabili condizioni di detenzione e di
vita nei centri di detenzione per i richiedenti asilo in Grecia, nonché il trattamento disumano delle unità
di controllo e la brutalità della burocrazia che impedisce ai richiedenti asilo di presentare la domanda. La
Grecia è stata ritenuta colpevole della violazione degli articoli della Convenzione dei diritti dell’uomo che
proibiscono trattamenti inumani o degradanti e difendono il diritto alla libertà e sicurezza. La sentenza fa
riferimento al ricorso presentato dal 32enne palestinese A.A.V., che ora vive a Chania, Creta.
Fonte: http://www.enet.gr/?i=news.el.ellada&id=186068
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 16
Il 10 marzo 2009, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che il Belgio ha violato l’articolo 6.1
(diritto ad un giusto processo) e l’articolo 14 (di non-discriminazione) della Convenzione europeo dei
diritti dell’uomo, laddove ha negato la richiesta di assistenza legale nel tentativo di richiedere la nonpaternità del figlio, vista la mancanza del permesso di soggiorno. Dal momento che il caso riguardava
serie questioni legate al diritto di famiglia, la Corte ha dichiarato che solo gravi ragioni giustificano il
rifiuto di assistenza legale, e la mera mancanza di un permesso di soggiorno non garantisce tale
standard.
La sentenza (in francese) è disponibile in:
http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=1&portal=hbkm&action=html&highlight=45413/07%20%7C%2045
413/07&sessionid=58971909&skin=hudoc-en.
La rassegna stampa connessa (in inglese) è disponibile in:
http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=2&portal=hbkm&action=html&highlight=45413/07&sessionid=5897
1924&skin=hudoc-pr-en.
Vedi anche, il rapporto annuale 2010 dell’Agenzia dei diritti fondamentali (EU Fundamental Rights Agency, 2010
Annual Report), http://fra.europa.eu/fraWebsite/attachments/AR_2010-conf-edition_en.pdf.
Commissione Europea
La Commissione europea ha presentato una proposta per una nuova direttiva per i lavoratori stagionali.
La proposta mira a creare una procedura veloce per facilitare l’ottenimento e il rinnovo di contratti equi,
e obbligherebbe i datori di lavoro ad adottare ulteriori misure per proteggere i lavoratori dallo
sfruttamento o dagli abusi. La nuova misura riguarderebbe 100,000 lavoratori stagionali nell’UE. Nel
presentare la proposta, la Commissaria per gli affari interni Cecilia Malström ha dichiarato che i migranti
sono un elemento vitale per la sopravvivenza economica dell’UE nel lungo termine.
Fonte: EurActiv, “EU to ease restrictions on seasonal workers,” (L'UE allenta le restrizioni per i lavoratori stagionali)
14 luglio 2010, disponibile su: http://www.euractiv.com/en/socialeurope/eu-ease-restrictions-seasonal-workersnews-496294.
Consiglio dell’Unione Europea
La presidenza belga dell'UE, che copre la seconda metà del 2010, ha pubblicato il suo programma per
l'asilo e l’immigrazione. Le tre priorità sono: lo sviluppo della seconda fase del Sistema Comune
Europeo di Asilo (Common European Asylum System- CEAS); un sistema legale comune di migrazione
regolare basato sugli interessi dei migranti, dei paesi d'origine, e delle società di accoglienza, in
particolare i loro mercati di lavoro; non manca la lotta contro la tratta di esseri umani e per ridurre la
migrazione irregolare. L'implementazione continuativa del Programma di Stoccolma 2010-2014
collegherà queste priorità.
Il programma é disponibile su Statewatch: http://www.statewatch.org/news/2010/jul/eu-belgian-presidencyprogamme-asylum-migration.pdf.
Durante la riunione di giugno del Comitato per la Giustizia e gli Affari Interni (Justice and Home Affairs –
JHA) del Consiglio dell’Unione Europea, sono state adottate conclusioni riguardo al seguito del Patto
europeo sull’immigrazione e asilo (Patto) e un piano d’azione riguardante minori non accompagnati dai
paesi terzi. I ministri hanno anche adottato un mandato negoziale per l’adesione dell’UE alla
Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e libertà fondamentali European Convention
for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (ECHR), e hanno considerato i passi
avanti verso un accordo di riammissione UE - Turchia. Le conclusioni sul Patto richiedono ulteriori sforzi
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per affrontare l’immigrazione irregolare, il contrabbando e la tratta degli esseri umani; una maggiore
attenzione verso i minori non accompagnati; un potenziamento dei controlli e della sorveglianza delle
frontiere; la continuazione del lavoro sul Sistema comune europeo di asilo, con una contemporanea
maggiore cooperazione pratica sull’asilo. Le conclusioni adottate riguardo i minori non accompagnati,
senza distinzione per il loro status, danno priorità al miglioramento della raccolta di dati; alla
prevenzione della migrazione pericolosa attraverso il finanziamento delle azioni locali e la formazione
della polizia di frontiera; al miglioramento dell’accoglienza e delle garanzie procedurali;alla
cooperazione tra gli Stati membri UE e gli stati terzi per il ricongiungimento famigliare, il ritorno e la
reintegrazione.
Fonte: http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/jha/114900.pdf.
Durante la riunione del Consiglio di giustizia e affari interni del 3-4 giugno 2010, i ministri degli stati
membri hanno adottato conclusioni sul tema dei minori non accompagnati, in seguito ad un dibattito
pubblico. Sostanzialmente, i ministri vogliono aumentare gli sforzi, specialmente con i paesi di invio, per
rendere possibile il rimpatrio di questi minori. Le conclusioni trattano in particolare i seguenti punti: la
conoscenza del fenomeno, la prevenzione della migrazione non sicura e la tratta di esseri umani,
l’accoglienza e le garanzie procedurali, la cooperazione con i paesi terzi, il ritorno e la reintegrazione nel
paese d’origine.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 6.
Corte di giustizia dell’UE
Il 22 giugno 2010, la Corte di giustizia dell’UE in seduta plenaria ha emesso l’attesa sentenza sulla
questione del controllo delle persone nel raggio di 20 km da una frontiera Schengen. La Corte ha
sentenziato che tali controlli, per delle ragioni chiaramente specificate, possono essere eseguiti, ma dei
limiti devono essere stabiliti per quanto riguarda le autorità che li effettuano, in modo che non si tratti
semplicemente di controlli di frontiera camuffati. Il processo ha avuto origine da un appello presentato
da due migranti irregolari, Melki e Abdeli, di nazionalità algerina che hanno presentato ricorso contro la
decisione di prolungare la loro detenzione in un luogo diverso dal carcere, in vista della loro espulsione.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, p. 6,7.
Parlamento Europeo
In una rubrica del 20 giugno sul quotidiano The Guardian, l’eurodeputata Jean Lambert (UK, Verdi/ALE)
ha criticato la deportazione dei richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta verso paesi dove
potrebbero essere ancora in pericolo, e l’indigenza di coloro che non possono essere rimpatriati.
L’onorevole Lambert deplora la mancanza di qualsiasi meccanismo per seguire e assicurare l’incolumità
degli richiedenti asilo rimpatriati. Citando un rapporto della Croce rossa britannica, ha richiamato
l’attenzione su tre categorie di persone che non possono essere rimpatriate: coloro che letteralmente
non possono ritornare a causa di barriere fisiche o amministrative; coloro che hanno ormai dei legami di
famiglia nel Regno Unito; e coloro che temono per la loro incolumità in caso di rimpatrio. Secondo la
Lambert, lo studio ha proposto la revisione del sistema di asilo, cosicché un richiedente non possa
ridursi all’indigenza, e un completo supporto per richiedenti asilo, incluso il diritto al lavoro. La Lambert
ha sollecitato l’istituzione di uno status formale per coloro la cui domanda di asilo è stata respinta, ma
che non possono essere rimpatriati.
La rubrica di Jean Lambert si trova su: http://www.guardian.co.uk/commentisfree/libertycentral/2010/jun/20/asylumsy
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 18
stem-destitution. Il rapporto della Croce rossa britannica é disponibile su: http://www.scribd.com/doc/33012237/Notgone-but-forgotten-The-urgent-need-for-a-more-humane-asylum-system.
| 4 | Cure sanitarie
Dal 4 al 6 giugno 2010, circa 100 membri di associazioni di medici (MediNetze e Medibüros) di tutta la
Germania si sono incontrati a Lipsia. Le loro discussioni si sono concentrate sul miglioramento di
accesso ai servizi sanitaro per i migranti senza documenti e altri individui senza assicurazione sanitaria,
e una migliore collaborazione delle varie associazioni di medici. Una delle loro richieste principali è che
l’uso dei sevizi sanitari non possa in nessuna circostanza condurre alla deportazione.
Per ulteriori informazioni sugli incontri dei network dei medici e le loro richieste vedere:
http://www.medibuero.de/de/News/Netzwerk_der_Medibueros.html
La presidenza spagnola dell’UE ha pubblicato il rapporto “Introduciamo l’Eguaglianza nella Sanità: un
monitoraggio delle cause sociali della salute e Riduzione delle dispatirà nella Sanità” (“Moving Forward
Equity in Health: Monitoring social determinants of health and the reduction of Health Inequalities”). Il
rapporto sottolinea le profonde disuguaglianze incontrate nel sistema sanitario dai gruppi vulnerabili,
come i gruppi di migranti esclusi socialmente. Il consiglio dell’UE ha anche adottato delle conclusioni
sull’Uguaglianza e Sanità in tutte le politiche: Solidarietà nella Salute, che sottolineano la necessità di
contribuire alla riduzione delle disparità da una prospettiva globale, e alla integrazione della sanità in
tutti i settori.
Le conclusioni del Consiglio: http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_Data/docs/pressdata/en/lsa/114994.pdf
Il rapporto:
http://www.msps.es/en/presidenciaUE/calendario/conferenciaExpertos/docs/haciaLaEquidadEnSalud.pdf
Dal 1998, la legge francese fornisce un permesso di soggiorno di un anno rinnovabile per gli stranieri di
fatto residenti in Francia, la cui condizione medica richieda trattamenti o cure la cui assenza potrebbe
portare a delle conseguenze particolarmente gravi, e che non possano beneficiare di trattamento
adeguato nel loro paese di origine. Il Consiglio di Stato, la corte amministrativa più alta in Francia, ha
dichiarato di recente che l’effettivo accesso ai servizi sanitari non riguarda soltanto la mera esistenza di
adeguate cure mediche nel paese di origine, ma dipende anche dalla disponibilità attuale e futura delle
cure o dei trattamenti richiesti, l’accessibilità finanziaria o geografica, la discriminazione nell’accesso a
tali cure e, in generale, tutte le circostanze eccezionali specifiche del caso sotto esame.
Fonte: Newsletter HUMA, luglio 2010 http://www.huma-network.org/Publications-Resources/Newsletter/NewsletterJuly-2010-Issue-n-17
L’Agenzia per i diritti fondamentali dell’UE nel suo Rapporto annuale 2010 riferisce sulla situazione del
razzismo e della discriminazione nel settore della sanità. L’Agenzia individua l’accesso ai servizi sanitari
per i migranti irregolari e richiedenti asilo come uno dei quattro temi più pressanti, accanto alla salute
dei Rom, la mediazione culturale e la salute mentale. L’Agenzia inoltre afferma che la questione
dell’accesso alla sanità per gli immigrati irregolari è uno dei soggetti di un progetto di ricerca
dell’Agenzia svolto nel 2010. Il lavoro di ricerca sul campo è stato condotto in dieci paesi, e i risultati
saranno disponibili nel 2011. PICUM è stato coinvolto nel progetto come uno dei quattro partner
principali nel consorzio di ricerca.
Il rapporto: http://fra.europa.eu/fraWebsite/attachments/AR_2010-conf-edition_en.pdf
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Nel 2008/2009 Pharos, Unicef Paesi Bassi e Defence for Children International (sezione olandese)
hanno condotto una ricerca sull’accesso ai servizi sanitari negli ospedali per minori senza documenti.
L’obiettivo della ricerca era di identificare le difficoltà per i minori senza documenti nell’accedere ai
servizi negli ospedali e verificare se l’accessibilità fosse cambiata in seguito all’introduzione di una
nuova regolamentazione nel gennaio 2009, che dava accesso gratuito per i migranti senza documenti a
tutti i servizi essenziali. Il sondaggio conclude che se rimangono ancora molti ostacoli, come la paura di
essere denunciati alla polizia, i cambiamenti legislativi del 2009 hanno migliorato notevolmente
l’accesso ai servizi sanitari per i minori immigrati senza documenti.
Ulteriori informazioni (in olandese): http://www.pharos.nl/home/pharos_news/1/453/
Rapporto (in olandese):
http://www.pharos.nl/uploads/_site_1/Pdf/Documenten/Lampion/Eindrapport_Ongedocumenteerde_kinderen_en_d
e_toegang_tot_ziekenhuiszorg.pdf
Riassunto (in inglese):
http://www.pharos.nl/uploads/_site_1/Pdf/Documenten/Lampion/Summary_Studyacces_of_illegal_children_in_NL_at_hospitals.pdf
| 5 | Lavoro e Condizioni Lavorative
Lavoratori immigrati che si fermano, che chiudono a chiave i loro padroni e protestano per migliori
condizioni salariali sono tra gli incidenti che si sono verificati tra i lavoratori asiatici che hanno trascorso
la stagione raccogliendo frutti di bosco nella foresta del centro e del nord della Svezia. Ylva de ValOlsson, un coordinatore della Croce Rossa, ha detto che la sua organizzazione è intervenuta dopo aver
scoperto alla fine di agosto che 138 raccoglitori del Bangladesh sono stati stipati in quattro case
squallide a Bracke, nella Svezia centrale. La sistemazione mancava di servizi igienici funzionanti e gli
operai avevano abiti, scarpe e coperte inadeguati per le temperature notturne, appena sopra lo zero.
Altri incidenti riportati dai media svedesi nel mese scorso includono scioperi e sit-in di raccoglitori
vietnamiti e cinesi che protestano per le condizioni di lavoro.
Fonte: International Herald Tribune, 8 settembre 2010.
Il programma della serie Dispatches (Diplomazia), 'Britain's Secret Slaves' (Gli Schiavi Segreti del
Regno Unito), sul Channel 4 della televisione britannica, ha evidenziato come il personale delle
ambasciate si nasconda dietro l'immunità diplomatica per abusare dei collaboratori domestici e
'legalizzare la schiavitù' nel Regno Unito. Secondo il Migrant Rights Centre Ireland (MRCI- Centro
Irlandese per i Diritti dei Migranti), lo sfruttamento da parte dei diplomatici stranieri avviene pure in
Irlanda. MRCI si occupa di casi emersi negli ultimi mesi, dove vengono sfruttati i lavoratori domestici
impiegati da diplomatici stranieri e vengono negati i loro diritti fondamentali. Il direttore di MRCI Siobhán
O'Donoghue ha detto che MRCI sta lavorando su sei casi che riguardano lavoratori domestici impiegati
dai diplomatici. L’accesso ai mezzi di ricorso in questi casi si sta rivelando difficile a causa della barriera
costituita dall’immunità diplomatica.
Ulteriori informazioni su: http://www.mrci.ie/news_events/index.htm#press
L'analisi statistica della Federal Reserve Bank di San Francisco (California) ha rivelato che gli Stati con
un alto numero di lavoratori immigrati di recente avevano una più alta produttività, più assunzioni e
salari più alti rispetto agli Stati con pochi nuovi lavoratori stranieri. I dati mostrano che gli immigrati
espandono la capacità produttiva dell'economia stimolando gli investimenti e promuovendo la
specializzazione. Lo studio afferma che, in linea con ricerche precedenti, non ci sono prove che questi
effetti abbiano luogo a scapito dei posti di lavoro per i lavoratori nati negli Stati Uniti.
Fonte: Federal Reserve Bank di San Francisco, 30 agosto 2010
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 20
http://www.frbsf.org/publications/economics/letter/2010/el2010-26.html
Solidar ha pubblicato il documento informativo “Private welfare: challenges to decent work for migrant
care workers” (“Assistenza privata: le sfide per il lavoro dignitoso per i lavoratori migranti della sanità"
riguardante la situazione in Italia delle badanti immigrate senza documenti. L’invecchiamento della
popolazione in Italia e la limitata offerta di servizi di assistenza domiciliare hanno portato alla creazione
di un sistema di assistenza privato. Molte famiglie si rivolgono ora alle assistenti familiari straniere,
spesso immigrate prive di documenti, per la cura dei parenti anziani e per fornire un aiuto domestico.
Tuttavia, questo settore è molto poco protetto. I contratti irregolari sono diffusi e molti lavoratori sono
ancora in una situazione con numerose irregolarità, anche dopo che questi lavori sono stati
ufficialmente riconosciuti nel 2007 con l'introduzione del Contratto Collettivo Nazionale.
Potete leggere il documento completo presso:
http://cms.horus.be/files/99931/MediaArchive/18_Solidar_BrochItaly_Domestic.pdf
Nella sua relazione annuale 2010, l'Agenzia dei diritti fondamentali esprime preoccupazione per la
direttiva sulle sanzioni per i datori di lavoro, che deve entrare in vigore negli Stati membri entro il luglio
2011. A pagina 122, si dice che la denuncia dei datori di lavoro di cittadini di paesi terzi irregolari è resa
difficile, perché questi dipendenti irregolari rischiano di essere espulsi dal territorio nazionale se si
mettono in contatto con le autorità. L’articolo 13 (4) della direttiva sulle sanzioni ai datori di lavoro
(2009/52/CE) prevede misure contro i datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi con status
irregolare, ma non sembra costituire una soddisfacente garanzia contro questo rischio: la disposizione
prevede infatti che un permesso di soggiorno di durata limitata può essere fornito per casi in cui le
contestazioni riguardano condizioni lavorative di particolare sfruttamento o l'impiego di minori.
È possibile leggere il rapporto annuale completo alla pagina:
http://fra.europa.eu/fraWebsite/attachments/AR_2010-conf-edition_en.pdf
L'International Trade Union Confederation (Confederazione Sindacale Internazionale) ha pubblicato il
rapporto "Il lavoro domestico: Mobilitazione per la Convenzione ILO" sui lavoratori domestici, in
particolare per le donne immigrate, che a milioni sono esposte al rischio di sfruttamento e ad abusi
terribili. Il rapporto offre testimonianze e una rassegna incoraggiante di buone pratiche sindacali nelle
varie regioni del mondo.
Potete leggere il rapporto completo su: http://www.ituc-csi.org/IMG/pdf/VS_domestiques_EN.pdf
Solidar ha pubblicato il documento informativo "Precarietà del lavoro: quadro giuridico e politiche a
livello UE" (“Precarious labour: legal and policy frameworks at EU level). Esso fornisce una panoramica
del quadro giuridico e politico UE per il lavoro precario, con informazioni sulle caratteristiche
fondamentali della legislazione europea sul lavoro atipico, che presentano nuove sfide e rischi per
condizioni di lavoro dignitose, nel contesto di una più intensa integrazione economica europea.
Il documento informativo completo si trova alla pagina:
http://cms.horus.be/files/99931/MediaArchive/21_SOLIDAR%20Precarious%20labour.pdf
| 6 | Minori privi di documenti
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 21
Dal 17 al 21 novembre 2010 avrà luogo ad Amburgo l’Ottava Conferenza Federale per i Giovani senza
frontiere (ohne Grenzen Jugendliche - JOG), parallelamente alla conferenza dei ministri degli Interni. Il
motto di quest'anno è "bleiberecht für!" (Diritto di soggiorno!). JOG è un'azione congiunta di giovani
rifugiati e di persone che vivono con lo status di "permesso temporaneo di restare".
Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://jogspace.net
Il governo tedesco ha ritirato le sue riserve sulla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei Bambini
– riserve che aveva mantenuto per 18 anni. Le organizzazioni per i diritti umani e per i rifugiati, come
anche i partiti politici, ora chiedono un cambiamento delle leggi per applicare la convenzione. Il Partito
dei Verdi, tra gli altri, esige che l'asilo e la legislazione sul permesso di soggiorno siano modificati al fine
di assicurare l'accesso alla scolarizzazione e l'assistenza medica per tutti i bambini che vivono in
Germania, compresi i bambini privi di documenti.
Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://dip21.bundestag.de/dip21/btd/17/021/1702138.pdf
L’Istituto sulle Politiche dell’IMmigrazione (Migration Policy Institute) ha pubblicato un rapporto che
esamina la Legge per lo Sviluppo, il Soccorso e l'Istruzione ai Minori (Development, Relief and
Education for Minors - DREAM), una legge che è stata proposta al Congresso degli Stati Uniti. Il
documento valuta il numero e le altre principali caratteristiche delle persone che potrebbero ottenere lo
status condizionale secondo la legge DREAM in base alla loro età, la data del loro arrivo negli Stati
Uniti, e la durata della loro residenza, e discute le barriere che impediscono il raggiungimento dello
status giuridico permanente ai sensi della legge DREAM, a causa di fattori come il basso livello di
istruzione, la povertà, e la conoscenza della lingua inglese.
Fonte: Migration Policy Institute, luglio 2010, http://www.migrationpolicy.org/pubs/DREAM-Insight-July2010.pdf
Un certo numero di studenti ha rischiato la deportazione semplicemente per avere condiviso i loro nomi
completi e lo status di immigrazione nel corso di una manifestazione di protesta pacifica svoltasi a
Washington DC il 21 luglio 2010. In un atto di sfida inimmaginabile per molti della generazione dei loro
genitori, essi hanno dichiarato pubblicamente di essere negli Stati Uniti senza documenti, in modo da
fare pressione per un cambiamento che avrebbe aiutato altre migliaia di giovani privi di documenti,
come loro. Molti studenti di liceo e universitari, e di laureati senza documenti si sono recati a
Washington, a luglio, per chiedere l’approvazione della Legge sullo Sviluppo, il Soccorso e l'Istruzione ai
Minori (DREAM), una normativa che possa dare ai giovani immigrati privi di documenti una possibilità di
residenza legale nel caso contribuiscano al bene del paese svolgendo il servizio militare o ottenendo
una formazione universitaria.
Fonte:
The
Washington
Post,
21
dyn/content/story/2010/07/20/ST2010072006127.html
luglio
2010,
http://www.washingtonpost.com/wp-
Nei vari casi in cui gli studenti immigrati sono stati identificati dagli agenti federali in quanto residenti nel
paese e privi di documenti, gli studenti sono stati rilasciati e la loro deportazione sospesa o annullata, da
quanto hanno riferito gli avvocati e i difensori degli immigrati. I funzionari hanno persino rifiutato di
espellere gli studenti che hanno dichiarato apertamente il loro status di irregolari nel corso di proteste
pubbliche. Gli studenti che sono stati autorizzati a rimanere sono tra più di 700.000 immigrati irregolari
che possono beneficiare di uno status giuridico secondo il progetto di legge all’esame del Congresso,
dedicato in particolare ai diplomati delle scuole superiori giunti negli Stati Uniti prima di compiere 16
anni. Funzionari del dipartimento della sicurezza hanno detto di non aver apportato nessun
cambiamento formale della politica per permettere agli studenti il soggiorno. Ma hanno anche detto che
avevano altre priorità più urgenti per il rimpatrio.
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 22
Fonte: The New York Times, il 9 agosto 2010, http://www.nytimes.com/2010/08/09/us/09students.html?emc=eta1
Un funzionario dell'UNHCR intervistato nel mese di giugno da un quotidiano svedese ha espresso
preoccupazione per la probabilità che gli Stati membri dell'UE, tra cui la Svezia, inizieranno tra poco a
rimpatriare regolarmente bambini afgani che erano arrivati in cerca di asilo. Il funzionario ha dichiarato
che questi bambini erano fuggiti per paura del reclutamento forzato, o di essere uccisi mentre andavano
a scuola, e molti erano inizialmente fuggiti in Pakistan o in Iran, dove si erano trovati di fronte condizioni
precarie e lo sfruttamento. Quasi 6.000 bambini afghani sono stati registrati come richiedenti asilo in
Europa nel 2009. Sempre in giugno, nonostante un avvertimento UNHCR, ha avuto luogo un volo di
rimpatrio congiunto, in cui gli iracheni sono stati espulsi dalla Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, e Regno
Unito. La maggior parte dei rimpatriati sono stati via dall'Iraq da cinque a dodici anni.
Fonte: Migration News Sheet, luglio 2010, pp 10-11.
La Germania è tra i paesi che hanno rimpatriato Rom, Ashkali ed Egiziani in Kosovo negli ultimi anni. Le
famiglie che vengono rimpatriate hanno vissuto in Germania per molti anni, alcuni di loro fino a due
decenni. UNICEF Germania ha pubblicato un rapporto su quanto è successo. Questo documento è
particolarmente importante in considerazione dei piani per rimpatriare quasi 12.000 Rom, Ashkali ed
Egiziani, tra cui più di 5000 bambini, in Kosovo dalla sola Germania. Il rapporto, che si basa su interviste
con un gran numero di famiglie, documenta la dura realtà di questi rimpatri forzati, nonché il loro impatto
sulla vita dei bambini.
Maggiori informazioni e la relazione (in tedesco): http://www.unicef.de/presse/pm/2010/roma-studie-2010/
La Grecia sta imprigionando bambini migranti non accompagnati, in violazione del diritto comunitario e
spesso in condizioni spaventose – hanno denunciato i difensori dei diritti umani. In un rapporto
dettagliato su come i richiedenti asilo e gli immigrati irregolari siano in stato di detenzione, Amnesty
International ha criticato Atene per la sua politica di incarcerare i minori per lunghi periodi. Le condizioni
sono così terribili, dice il rapporto, che i bambini ricorrono a scioperi della fame per protestare contro la
loro detenzione, e sono stati rilevati addirittura alcuni tentativi di suicidio. Amnesty International ritiene
che una legge dovrebbe essere creata per impedire la detenzione dei minori non accompagnati.
Fonti: newsletter Feantsa, EN/PDF_2010/10_07_July_FEANTSA_Flash_EN_temporary.pdf
http://www.feantsa.org/files/freshstart/Communications/Flash. Per saperne di più visitare il sito:
http://euobserver.com/22/30545
Il quotidiano britannico Guardian riferisce che funzionari britannici dell’ufficio immigrazione incaricati di
attuare l’impegno del governo di porre fine alla detenzione di minori in centri per gli immigrati hanno
realizzato un progetto per rimpatriare i minori insieme alle loro famiglie entro poche settimane. Questo
progetto pilota, lanciato dall’Agenzia Britannica per le Frontiere, è stato messo in pratica nella zona
nord-occidentale dell’Inghilterra fin dall’inizio di luglio, come parziale alternativa alla detenzione di
minori. Viene detto ai richiedenti asilo la cui domanda è stata respinte e immigrati irregolari i cui diritti
d’appello sono stati esercitati che faranno parte di un progetto pilota quando si rivolgono alla sede
dell’Agenzia a Liverpool, (Reliance House). Poi viene dato loro l’ultimatum di lasciare volontariamente il
paese entro due settimane, a costo di venire rimpatriati “nel giro di poche settimane”.
Sources:
http://www.guardian.co.uk/uk/2010/aug/05/children-immigration-centres-deportation-scheme
http://news.smh.com.au/breaking-news-world/leave-or-be-deported-families-told-20100806-11lah.htmln
http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jul/21/nick-clegg-child-detention-yarls-wood-closure
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 23
Il capo ispettore delle Prigioni, Anne Owers, ha riferito che l’Agenzia per le frontiere britannica (UKBA)
non deve sentirsi responsabile per la detenzione di richiedenti asilo e migranti senza documenti. Ha
constatato che troppi richiedenti asilo e immigrati senza documenti sono rinchiusi in centri di detenzione.
Ha descritto il nuovo centro governativo per l’allontanamento degli immigrati, Brook House, che ha
aperto lo scorso anno, come "fondamentalmente non sicuro", e ha riscontrato che sia i detenuti che il
personale sono vittime di elevati livelli di violenza. Nel dicembre dell’anno scorso, ha continuato, il
centro per l’allontanamento degli immigrati Tinsley House vicino a Gatwick era “totalmente inaccettabile”
per donne e bambini. E nel marzo di quest’anno, ha riferito che i bambini del centro di detenzione di
Yarl’s Wood nel Bedfordshire sono stati protagonisti di episodi di violenza volti a allontanarli dalle loro
famiglie per procedere ai rimpatri. Secondo la Owers, i centri di detenzione per gli immigrati non
dovrebbero essere delle prigioni. Ha ammesso che alcuni centri di detenzione sono gestiti bene, ma ha
anche affermato che molti di questi invece sono più simili a prigioni che a centri di allontanamento per
immigrati.
Fonte: The Independent, 14 luglio 2010 http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/immigrants-should-notbe-in-jail-says-prisons-watchdog-2025990.html
Il 28 agosto varie organizzazioni che lavorano nel Regno Unito per il sostengo ai migranti e ai rifugiati
hanno pubblicato una dichiarazione volta a chiedere riforme sostanziali all’attuale politica di detenzione
dei migranti portata avanti dalla UKBA (Agenzia per le frontiere britannica). Hanno fatto notare che
l’impegno del Governo per mettere fine alle detenzione dei bambini è un passo positivo, e dovrebbe
essere realizzato il prima possibile e senza ricorrere alla separazione delle famiglie. In ogni caso, c’è un
urgente bisogno di una riforma più ampia del sistema di detenzione per gli immigrati nel Regno Unito.
L’uso di strumenti di detenzione da parte dell’agenzia britannica per le frontiere è molto costosa,
inefficiente e dannosa, e toglie senza ragione la libertà agli immigrati e ai richiedenti asilo
indefinitamente prima di rilasciarli. La Campagna chiede una moratoria sull’apertura di nuovi centri di
detenzione o di espansione di quelli già esistenti, fino al momento in cui un’inchiesta indipendente avrà
esaminato le pratiche di detenzione odierne. Tale investigazione dovrà valutare le pratiche di
detenzione in uso in base ad un uso efficiente del denaro pubblico, il bisogno di rispettare le libertà civili
e il benessere degli immigrati e delle loro comunità nel Regno Unito. Potete seguire gli sviluppi della
campagna cliccando questo link: http://detentionforum.wordpress.com
Fonte: Migrants’ Rights Network, 4 agosto 2010 http://www.migrantsrights.org.uk/news/2010/twenty-eightorganisations-call-reform-immigration-detention
Un documento interno trapelato dall’Agenzia per le frontiere britannica (UKBA) rivela che le famiglie con
bambini che devono affrontare un allontanamento avranno un ultimatum di due settimane per lasciare il
paese volontariamente. Se non riescono ad andarsene gli sarà comunicato che “ad un certo momento”
entro le due settimane saranno espatriati, a volte senza che gli sia data una specifica data o un’ora
precisa per potersi preparare. Il documento descrive un nuovo progetto pilota della UKBA, operativo a
Londra e nel Nord Ovest che dà alla famiglie con bambini che affrontano il rimpatrio un ultimatum di due
settimane per lasciare il paese volontariamente. Questa misura segue l’annuncio del Governo di
impegnarsi per mettere fine alla detenzione dei bambini nei centri per l’immigrazione.
Fonte: Migrants’ Rights Network, 6 agosto 2010 http://www.migrantsrights.org.uk/news/2010/children-immigrationcentres-face-deportation-within-weeks
| 7 | Donne prive di documenti
L'American Civil Liberties Union (Unione Americana per le Libertà Civili) sta indagando sulle accuse di
abusi sessuali subiti dalle detenute nella struttura di detenzione femminile per immigrate T. Don Hutto in
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Taylor, Texas, USA, gestito dalla Corrections Corporation of America (Corporazione Americana per la
Detenzione). Charles Donald Dunn, un supervisore residente presso l'impianto, è stato accusato di aver
abusato sessualmente di numerose detenute nel corso della settimana. Il supervisore è accusato di
abuso di potere e comportamento illegittimo.
Fonte: Alternet, 20 Agosto 2010 http://www.alternet.org/story/147913/immigrant_detainees_sexually_assaulted
Alla Conferenza Internazionale del Lavoro (ILC - International Labor Conference) tenutasi a Ginevra,
Svizzera, nel giugno 2010, rappresentanti di governi, datori di lavoro e dei gruppi e delle organizzazioni
sindacali ha supportato l’invito dei lavoratori a una convenzione internazionale sul lavoro domestico. La
Conferenza Generale dell’ILO ha incluso un punto all'ordine del giorno sul lavoro dignitoso per i
lavoratori domestici in vista dell'adozione di una convenzione e raccomandazione complementari.
Gruppi di lavoratori immigrati hanno lanciato campagne per un quadro internazionale per i lavoratori
domestici, compresa l'applicazione della norma della giornata lavorativa di otto ore di lavoro, come i
colleghi di altri settori. Molti hanno sottolineato che la creazione di norme di lavoro e di difesa dei diritti
umani specifiche per i lavoratori domestici contribuirà a fornire la base minima per il riconoscimento
dello status e dei diritti dei lavoratori domestici come lavoratori a pieno effetto.
Per ulteriori informazioni e per leggere la risoluzione:
http://www.ilo.org/global/What_we_do/Officialmeetings/ilc/ILCSessions/99thSession/lang--en/index.htm
Il rapporto 2010 dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA - Fundamental Rights Agency) ha
sollevato numerose questioni sui diritti umani delle donne migranti prive di documenti negli Stati membri
dell'UE. Vengono evidenziate le vulnerabilità specifiche delle donne prive di documenti in materia di
accesso alle cure sanitarie, all’educazione, nei centri di detenzione per immigrati e nell'istruzione.
Disponibile per il download in lingua inglese e francese sul sito:
http://fra.europa.eu/fraWebsite/research/publications/publications_per_year/ar2010_part2_en.htm
La Alleanza Globale contro la Tratta delle Donne (Global Alliance Against Trafficking in Women GAATW) ha dedicato la sua 33° newsletter "Alliance News" ai legami tra il traffico, la migrazione, il
sesso, il lavoro e la globalizzazione. Intitolata “Beyond Anti-Trafficking Frameworks” (Oltre il quadro
Anti-Tratta), la rivista esplora le molteplici identità e le realtà delle esperienze vissute dalle donne vittime
di tratta, le quali richiedono una più ampia comprensione della migrazione, delle questioni di genere e
legate al lavoro, al fine di sviluppare un approccio olistico, inclusivo e trasparente per l'approccio antitratta. Esso contiene interventi da parte del personale GAATW e diversi articoli scritti da esperti
internazionali del settore.
Disponibile
per
il
download
http://gaatw.org/publications/Alliance%20News/Alliance_News_July_2010.pdf
all'indirizzo:
Nonostante il sistema giuridico della Spagna di affrontare la violenza basata sul genere sia uno dei più
completi, in termini di diritti e di tutela di immigrate prive di documenti in Europa, l'abuso sessuale e la
successiva espulsione di una donna marocchina di 25 anni, ‘Nura B' da parte della polizia spagnola di
Alicante ha sollevato preoccupazione per l'attuazione della legge nella pratica. I media spagnoli
riferiscono che il funzionario di polizia ha informato la donna che avrebbe potuto concedere favori
sessuali, al fine di assicurare il suo rilascio, poi è stata portata nei bagni, parzialmente spogliata e
abusata da un ufficiale di polizia, in diverse occasioni. La donna ha presentato una denuncia solo in
seguito all'intervento di un funzionario di polizia donna che ha assistito all’abuso. Nonostante un giudice
avesse sospeso la sua deportazione per consentire che l'indagine fosse svolta, l'ordine è stato ignorato
dal Segretario di Stato per la sicurezza, e la donna é stata rimpatriata in Marocco il 13 luglio 2010. In
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 25
una intervista telefonica in seguito alla sua espulsione, Nura ha raccontato il suo faticoso viaggio di
ritorno in Marocco di 24 ore in manette, ed ha promesso che sarebbe tornata in Spagna per cercare
giustizia. Al momento della segnalazione, i pubblici ministeri di Valencia si stavano preparando a
presentare una denuncia formale contro il Ministero dell'Interno alla Corte Suprema di Giustizia. Il Vice
Ambasciatore del Marocco a Valencia, ha dichiarato che una denuncia formale sarebbe inoltre stata
presentata presso il Ministero degli Esteri.
Fonte:http://www.yabiladi.com/articles/details/2814/espagne-marocaine-expulsee-denonce-abus.html
La rivista dell'Istituto di Ricerca sulla Maternità e la Partecipazione cittadina (Motherhood and
Community Involvement, JMI) ha pubblicato un invito a spedire contributi (call for papers) sul tema
"Maternità e immigrazione: (trans)nazionalismi, globalizzazione, spostamenti».
I dettagli completi sono disponibili sul sito web all’indirizzo: http://www.motherhoodinitiative.org/22mothtranscfp.pdf
La Lobby europea delle donne ha pubblicato un kit per le ONG, da usare per le loro attività di lobby
presso il Consiglio d'Europa, in preparazione della Convenzione sulla ‘prevenzione e lotta alla violenza
contro le donne e la violenza domestica'. Il kit fornisce informazioni mirate e strumenti progettati per
aiutare i partner delle ONG ad agire e lavorare insieme verso una Convenzione globale, forte ed
efficace che può avere un immenso potenziale per combattere la violenza contro le donne in Europa.
Disponibile in inglese e francese sul sito: http://www.ewlcentreonviolence.org/spip.php?article554, mentre maggiori
informazioni sulla convenzione sono disponibili qui: http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/violence / general_en.asp
| 8 | Pubblicazioni
Il German Marshall Fund (GMF) ha pubblicato un documento sull’immigrazione intitolato “Tutto o
niente? Cosa gli Stati Uniti possono imparare dall’Europa dalla Circolare sulla Migrazione e la
Legalizzazione dei Migranti senza documenti ” Il riassunto è stato scritto da Patrick Weil, un ex membro
del GMF.
Puoi accedere al documento qui : http://www.gmfus.org/cs/publications/publication_view?publication.id=823 .
Il Consiglio Internazionale per le poliche sui diritti umani ha pubblicato un nuovo rapporto “Migrazione
irregolare, Traffico di migranti e Diritti Umani: verso la coerenza”. Secondo il rapporto, le politiche
migratorie nel mondo si fondano su tre problemi principali: frontiere e applicazione della legge, interesse
economico, e protezione. Il rapporto sostiene che le politiche ufficiali stanno fallendo in parte perché la
protezione è stata marginalizzata. Maggiori sforzi per fermare l’immigrazione non hanno scoraggiato le
persone nel cercare sicurezza o opportunità all’estero, ma ha aumentato piuttosto la clandestinità,
mentre la promozione di mercati economici aperti ha attratto milioni di persone verso centri più ricchi,
ma tollerando lo sfruttamento. Come conseguenza politica, la discussione sui migranti è completamente
polarizzata e distorta da fenomeni come la xenofobia e il razzismo. Il rapporto suggerisce che è
nell’interesse dei Governi di affermare la loro responsabilità morale e giuridica nel proteggiare tutti,
inclusi i migranti. La legge sui diritti umani fornisce le fondamenta per una protezione di base per i
migranti, e gli elementi per un approccio politico più equilibrato e razionale.
Il rapporto puo essere scaricato al link seguente: http://www.ichrp.org/files/reports/56/122_report_en.pdf .
Amnesty International ha pubblicato il suo primo rapporto sulle condizioni dei diritti umani in Libia,
includendo tutti gli eventi fino a maggio 2010. In parte, si basa sulla prima visita di Amnesty in Libia in
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cinque anni, che è durata una settimana nel 2009. Il rapporto include una sezione sulla detenzione degli
immigrati senza documenti. Secondo Amnesty, i sospetti migranti senza documenti in Libia sono
continuamente fermati senza accusa, a volte per anni, senza alcuna opportunità di opporsi alla
detenzione. Sembra che alcune guardie abbiano venduto i migranti ai trafficanti clandestini. Amnesty ha
intervistato un certo numero di detenuti, e ha citato testimonianze di sovraffollamento, condizioni
sanitarie inadeguate, acqua, cibo, materassi, tempo passato all’aperto, e cure mediche; percosse gravi
anche con bastoni e fili elettrici; diniego di trattamenti medici urgenti; e uccisione di chi ha cercato di
scappare. Nonostante la legge libica sia contro, tra le altre cose, punizioni corporali, trattamento
degradante delle persone accusate, e tortura, Amnesty ha riscontrato che “non è a conoscenza di
nessun funzionario pubblico che sia stato perseguito per tortura o o altre forme di maltrattamenti di
cittadini stranieri detenuti dalle autorità libiche.”
Il rapport è disponibile al seguente link http://www.amnesty.org/en/library/info/MDE19/012/2010/en, in inglese o
francese.
Il German Marshall Fund ha pubblicato un breve documento politico su “Migrazione irregolare tra due
frontiere: i casi Turchia-UE e Messico-Stati Uniti”. Il rapporto parla delle due frontiere dal punto di vista
delle politiche di sicurezza dei paesi, le percezioni della migrazione irregolare e le difficoltà associate
alla ricerca sull’argomento nei due paesi. Nel rapporto si legge che nel caso Turchia-UE, il problema
risiede particolarmente nella mancanza di condivisione dei dati da parte dei politici e dei responsabili per
l’esecuzione delle politiche con gli studiosi. Il caso Messico-Stati Uniti è caratterizzato da dati
contraddittori, specialmente in campo economico, che permettono a differenti gruppi di citare gli studi in
base ai propri interessi.
Fonte: German Marshall Fund, marzo 2010,
http://www.gmfus.org/galleries/ct_publication_attachments/GMF7514_IM_Icduygu_and_Sert_Paper0505.pdf;jsessi
onid=aKM1RXLZgf34u7YyEL
Dopo due anni di progetto, la Società per i Pari Diritti (”Equal Rights Trust”) ha pubblicato un rapporto
sulla detenzione degli apolidi. Il progetto mira a colmare un “vuoto nella documentazione riguardante la
detenzione degli apolidi” e a sviluppare un’analisi giuridica per sollecitare migliori misure di protezione
sia a livello nazionale che internazionale contro la detenzione arbitraria degli apolidi.” Il rapporto,
pubblicato nel luglio del 2010, ha una prospettiva globale e rivela che molte persone “in stato di
detenzione provvisoria a lungo termine per immigrazione” sono apolidi e di fatto non hanno un paese
dove essere rimpatriati. Il rapporto chiede una definizione più inclusiva di apolide, il miglioramento delle
forme di protezione disponibili per gli apolidi de facto. Analizza il quadro legale che si applica agli
apolidi, e utilizza la ricerca sul campo quando tratta della loro detenzione. Infine, il rapporto fornisce
raccomandazioni attinte dal lavoro sul campo e dall’osservazione di buone pratiche.
Il rapporto è disponibile qui
http://www.equalrightstrust.org/ertdocumentbank/UNRAVELLING%20ANOMALY%20small%20file.pdf.
| 9 | PICUM Notizie
PICUM ha presentato le risposte al questionario della Commissione Europea pubblicato in vista di
un’imminente Comunicazione sui diritti dei bambini. La comunicazione guiderà lo sviluppo delle politiche
dell'UE in materia di diritti dei bambini durante il periodo 2011-2014. Le risposte di PICUM al
questionario mettono l’accento sullo status di bambini, che deve sempre avere la precedenza sul loro
status di immigrati. Le procedure di valutazione dell’età constituiscono un problema significativo; troppi
PICUM Newsletter August-Septemeber 2010 | Page 27
bambini migranti nell’Unione Europea sono trattati erroneamente come adulti, con gravi conseguenze. Il
quadro europeo per l’immigrazione dovrebbe essere utlizzato per garantire la protezione e la sicurezza
dei bambini senza documenti. La risposta fornisce numerosi esempi di buone pratiche scoperte nel
corso della ricerca di PICUM, e porta l’esempio della legge spagnola, che garantisce ai bambini senza
documenti l’accesso all’educazione e alla cura della salute come un esempio da seguire per l’Unione
Europea.
Le risposte di PICUM sono disponibili sul sito web:
http://www.picum.org/sites/default/files/data/Publications/PICUM%20response%20to%20Commission%20consultat
ion%20children%202010.pdf
PICUM ha presentato una risposta alla Commissione europea sulla consultazione per una strategia
dell’UE per combattere la violenza contro le donne. Identificare le principali cause della violenza contro
le donne migranti prive di documenti e le bambine in Europa, PICUM ha sottolineato l'urgente necessità
di affrontare il problema da una prospettiva di emancipazione, non discriminazione, e parità di accesso
ai servizi. PICUM ha proposto di includere in una futura strategia dell’UE obiettivi chiave, azioni
specifiche e priorità tematiche in una strategia europea per promuovere l'inclusione e l’efficace
sradicamento della violenza contro le immigrate irregolari, le donne richiedenti asilo o le donne
dipendenti dal coniuge o dal datore di lavoro per l’ottenimento del visto.
Disponibile sul sito di PICUM:
http://www.picum.org/sites/default/files/data/Publications/PICUM%20response%20to%20Consultation%20on%20E
U%20strategy%20to%20combat%20VAW.pdf
PICUM ha recentemente accolto nel suo comitato direttore Fanny Dethloff, dell’organizzazione BAG
Asyl in der Kirche (Asilo in Chiesa). La Dethloff è la presidentessa del Comitato Ecumenico Tedesco per
l’asilo della Chiesa e commissario per i diritti umani e per i rifugiati per la chiesa del Nord Elba ad
Amburgo. La Dethloff è un’attivista molto impegnata e con una significativa esperienza in materia di
asilo e immigrazione clandestina.
Ringraziamenti speciali a Vera Cavallin, Stefania Tedesco, Patrizia Rebulla, Ornella Bernardi, Maria
Diletta, Francesco Positano, Raffaela Puggioni, Marta Udina, Elena Mondo e Laila Castaldoe per la
traduzione della newsletter in italiano e a Giuliana Giobbi per la rilettura e revisione finale.
Per iscriversi alla mailing liste della newsletter di PICUM, inviare un’email a [email protected] ,
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nome e indirizzo, e come causale: “donation”.
GRAZIE!
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