Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE M ON ITOR AGGIO E APP RO FO ND IMENT O A cura di Fernando FRACASSI Resp. Comuni cazione Contact Center D EI F ENO MENI DIS CRIMINAT O RI NEI MEDIA E SUL WEB Anno IV - Roma,8-12 Luglio 2013 Collaborazione Monica D’Arcangelis, Contact Center 800.90.10.10 - www.unar.it Alessandro Tudino Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Contact Center Unar –| Ad uso interno 8-12/07/2013 1 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Contact Center Unar –| Ad uso interno 8-12/07/2013 2 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Contact Center Unar –| Ad uso interno 8-12/07/2013 3 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Quattro gay aggrediti a cinghiate al Valentino 12 luglio 2013 L'episodio l'altra notte a un bar del parco cittadino: denunciati quattro giovani di Nichelino UN'AGGRESSIONE omofoba in piena regola. Prima gli insulti, "Quelli sono dei ricchioni", poi l'inseguimento, le botte e le cinghiate. E' accaduto nella notte tra domenica e lunedì al Valentino, verso le 3, dopo la serata "Queever" che ogni fine settimana viene organizzata al Cacao e che quella sera in particolare prevedeva l'elezione di Mister Gay Piemonte. Le vittime sono quattro giovani, così come i loro aggressori, tutti di Nichelino, fermati e denunciati per lesioni dalla Questura, che è intervenuta con tre volanti. Le lesioni (occhi neri, colpi di cinghia, lividi, calci e pugni) non sono superiori ai 20 giorni di prognosi, e dunque i responsabili saranno perseguiti su querela, dato che è stata presentata una formale denuncia nei loro confronti. "Siamo preoccupati - dice Marco Giusta, presidente di Arcigay Torino - perché il clima in città sta cambiando. L'e pisodio di domenica, molto grave, non è l'unico. Altre persone ci hanno raccontato di essere state aggredite ai Giardini Reali con lancio di sassi da parte di un gruppo di adolescenti dopo un concerto del Beethoven Festival, mentre una coppia ci ha riferito di insulti in piazza Vittorio perché passeggiava mano nella mano. La consapevolezza e la collaborazione delle forze dell'ordine sono invece pienamente soddisfacenti, ed è importante che anche in questo caso la polizia sia intervenuta prontamente, dimostrando di capire ciò che era accaduto". Daniele Viotti, dell'associazione Quore (la stessa che nei mesi scorsi ha organizzato simbolicamente trenta matrimoni gay in contemporanea a Torino) è tra gli organizzatori di Queever. "Siamo choccati dice - Non c'e ra mai stato nulla del genere al termine delle serate torinesi". (fonte 1 http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/07/12/news/quattro_gay_aggrediti_a_cinghiate _al_valentino-62832652/) (fonte2 http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/07/12/news/insulti_botte_e_inseguimenti_una_notte _di_grande_paura-62833157/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 4 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Omofobia: M5S, Pd vuole legge mutilata o tutela diritti? Testo base e' monco, tutela omosessuali,ma non altri orientamenti 12 luglio 2013 ROMA ''Il Pd vuole una legge mutilata con il Pdl o una reale tutela dei diritti? Cosi' la proposta di legge con primo firmatario Ivan Scalfarotto, sottoscritta anche dai deputati a 5 stelle, per il riconoscimento della tutela della comunita' Lgbt, da pietra miliare per consentire all'Italia di allinearsi agli altri paesi occidentali, e' diventata una timida soluzione, che non colma affatto il vuoto normativo e che lascia il Paese indietro nel campo dei diritti civili''. La denuncia e' dei deputati del MoVimento 5 Stelle. ''Il testo base - si legge in un comunicato del gruppo cinque stelle - e', infatti, giunto monco in commissione giustizia, dopo l'abbinamento con la proposta firmata dal capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, che ha ammesso l'estensione della cosiddetta ''legge Mancino'' ai soli omosessuali, tagliando fuori gli altri orientamenti sessuali e di genere. Inoltre, in maniera del tutto irresponsabile, sono state escluse fattispecie critiche quali la propaganda, l'incitamento all'odio e l'istigazione alla violenza. Insomma, una legge assolutamente inefficace, che non copre il vuoto normativo, e che risulta offensiva non solo nei confronti della comunita' Lgbt, ma di tutti i cittadini che credono nel principio enunciato dall'articolo 3 della Costituzione: l'uguaglianza dei cittadini. Per questo, le deputate della commissione Affari sociali, Giulia Di Vita, e della commissione Giustizia, Francesca Businarolo, hanno lanciato un appello al Pd affinche' torni sui suoi passi e fornisca il Paese di una legge giusta e necessaria. (ANSA). Contact Center Unar –| Ad uso interno 5 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web CALCIO: CLUB TEDESCO ST. 8-12/07/2013 PAULI DIVENTA IL PRIMO "GAY-FRIENDLY" 12 luglio 2013 Berlino - Il St. Pauli, club di Amburgo che milita in seconda divisione, e' diventata la prima societa' calcistica tedesca ufficialmente aperta ai gay, con la bandiera dell'arcobaleno che sventolera' in modo permanente sul suo stadio. "Il club e' attivo da molti anni contro l'omofobia e la discriminazione", ha spiegato il vicepresidente Gernot Stenger, "questa bandiera significa che diamo grande importanza a queste tematiche". Il St.Pauli e' noto per la sua colorita tifoseria che sventola i vessilli dei pirati ed e' spesso associata all'estrema sinistra. Era stata la stessa cancelliera Angela Merkel, a settembre, a invitare i calciatori gay che militano nei campionati tedeschi a non aver paura di dichiarare i propri orientamenti sessuali. (AGI) Caserta, arrivano i ricevimenti per le coppie gay: «Sarà una festa» 12 luglio 2013 CASERTA - «Qualunque sia la vostra idea di matrimonio, da noi sarà una festa». Una ditta casertana specializzata in ricevimenti di nozze sceglie un'immagine inconsueta per la sua pubblicità: sui manifesti, affissi oggi anche a Napoli, compaiono infatti tre coppie , una etero e due gay. La pubblicità ha attirato l'attenzione e diviso i commenti: c'è chi ritiene che sia fuori luogo, ma altri apprezzano un segno di modernità e di apertura culturale nel messaggio scelto dall'azienda. (fonte http://www.ilmattino.it/avellino/caserta_ricevimenti_gay_festa_omosessuali/notizie/303 310.shtml) Contact Center Unar –| Ad uso interno 6 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Peschici, lunedi 29 la notte arcobaleno 12 luglio 2013 Lunedì 29 luglio il Comune di Peschici, si farà promotore di un dibattito aperto sull´omosessualità e sulla transessualità, ospitando un convegno su diritti e tutele delle persone lgbt, (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) in collaborazione con il comitato provinciale di Arcigay Foggia "Le Bigotte". L´evento, che ha ricevuto il riconoscimento e patrocinio da parte dell´UNAR (ufficio nazionale antidiscriminazioni), si terrà in piazza Pertini (Villa Comunale) a partire dalle 21. Nel corso della manifestazione interverranno politici e personaggi dello spettacolo, allo scopo di sensibilizzare l'o pinione pubblica su i diritti civili per tutti e tutte. Al termine del convegno le strade della cittadina ospiteranno la "Notte Arcobaleno" con performance musicali e aperture straordinarie degli esercizi commerciali fino a notte fonda. L'evento mira ad essere un'occasione per superare indugi e tabù che ancora oggi caratterizzano, purtroppo, il nostro Paese, e cercando di dare il proprio contributo informando e condividendo un messaggio di richiesta di uguaglianza giuridica di ogni cittadino e cittadina, rispettando e valorizzando le differenze che ognuno e ognuna porta con sè. (fonte http://www.teleradioerre.it/news/articolo.asp?idart=80388) Contact Center Unar –| Ad uso interno 7 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Ambulante senegalese botte, tre denunciati 8-12/07/2013 massacrato di 12 luglio 2013 L’episiodio è avvenuto la scorsa notte ad Alghero. Infastiditi dall’insistenza del venditore lo hanno preso a calci e pugni. La vittima dell’aggressione, a cui sono stati assegnati 30 giorni di cure, ha 35 anni e vive a Sassari ALGHERO. Sono stati denunciati per lesioni personali tre clienti di un bar sul lungomare di Alghero che hanno aggredito con calci e pugni un venditore ambulante senegalese, infastiditi dalla sua insistenza nel proporre i suoi articoli, bracciali e collanine. L’episodio è accaduto attorno a mezzanotte davanti ad altri avventori del bar «Mar del Plata», che hanno visto i tre - due ventenni e un cinquantenne - colpire l’ambulante al viso e all’addome. Alcuni clienti sono intervenuti per difendere la vittima, che ha 35 anni e risiede a Sassari. Nel frattempo una segnalazione al 112 ha consentito l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri, che hanno identificato i responsabili del pestaggio. Il senegalese è stato accompagnato al pronto soccorso da un’ambulanza del 118 e i medici gli hanno assegnato una prognosi di 30 giorni di cure. (fonte http://lanuovasardegna.gelocal.it/alghero/cronaca/2013/07/11/news/ambulantesenegalese-massacrato-di-botte-tre-denunciati-1.7402746) Contact Center Unar –| Ad uso interno 8 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Sono una donna di colore. Se siete allergici ai neri, non entrate! 12 luglio 2013 Ancora, e purtroppo, esistono problemi legati al pregiudizio razziale. La proprietaria di un cafè, Martha-Renée Kolleh, ha dichiarato che, spesso, i clienti passano dal suo locale e non hanno il coraggio di entrare. Il problema non sono i prezzi alti o l’arredamento poco piacevole, ma il razzismo: la donna ammette che a molte persone non piace essere servite da una donna di colore. Così, Miss Kolleh ha deciso di affrontare la dura situazione, esponendo un avviso davanti al locale, che afferma: “attenzione! Siate consapevoli che sono una donna di colore e lo sarò sempre. Se siete allergici ai neri, non entrate. Ma se preferite piatti genuini di qualità, in un ambiente piacevole e pulito, entrate. Non mordo!”. Madre single di due figli ha raccontato che alcuni clienti non entrano nel suo locale, dopo averla vista e, una volta, si è sentita dire da una famiglia passante: “questo è il posto sbagliato”. Ha, anche provato, nell’inserire una donna bianca come membro del personale, per servire i clienti, mentre lei aspettava sul retro. Ha dichiarato: “lei era molto brava e abbiamo avuto un sacco di clienti, ma non appena mi mettevo dietro il bancone, nessuno entrava”. Purtroppo, se la situazione continua, la donna dovrà chiudere i battenti: “questa è la mia vita. Ho bisogno di sostenere me e i miei figli. Se i miei affari non migliorano in questi mesi, dovrò fare le valigie” - e tutto questo, a causa delle discriminazioni razziali. (fonte http://www.pinkdna.it/sono-una-donna-di-colore-se-siete-allergici-ai-neri-non- entrate/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 9 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Commissione Pari presentate le linee guida 8-12/07/2013 Opportunità, Alla seduta del consiglio dell’Unione il nuovo organo permanente ha esposto le finalità per i prossimi 4 anni di mandato 12 luglio 2013 Valdera - Donne, lavoro, formazione, diritti, bambini, salute. Questi i temi che toccherà la commissione pari opportunità dell’Unione Valdera nelle azioni e nelle iniziative che avvierà nei prossimi 4 anni. Un vero e proprio organo permanente, il primo che copre l’i ntero territorio della Valdera, che è stato presentato nella sua interezza alla seduta del consiglio dell’Unione mercoledì scorso. La Commissione avrà funzioni conoscitive, consultive e di proposta. In altre parole approfondirà, dialogherà e interrogherà direttamente con il consiglio dell’Unione su particolari tematiche di genere. Nove politici e undici rappresentanti della società civile lavoreranno suddivisi in 7 gruppi di lavoro: Identità femminile, linguaggio, comunicazione di genere e partecipazione, Violenza di genere, Diritti dei disabili, Cittadinanza per tutti, Donne e lavoro, Omofobia e Diritti dei bambini. Sotto la guida di un presidente (Chiara Bini) e di un vicepresidente (Maria Anna Abbondanza), la Commissione mapperà il lavoro svolto dalle commissioni comunali ancora esistenti o da poco chiuse e dovrà presentare ogni anno un programma di proposte politiche e di iniziative che intende realizzare per favorire il monitoraggio del percorso intrapreso. (fonte http://quivaldera.corrierenazionale.it/politica/2013/07/12/news/39805Commissione-Pari-Opportunita-presentate-le-linee-guida) Contact Center Unar –| Ad uso interno 10 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Stasera in TV, Sotto la stessa luna, su Rai 1, trailer e trama Minoranze etniche, mino ranze sociali, emarginazione : anche se viviamo sotto la stessa Luna la vita non è uguale per tutti no i... 12 luglio 2013 Un film destinato a far discutere, per le implicazioni sociali del tema trattato: Rom, zingari, sinti, qualunque etichetta si voglia attaccare ai “nomadi” la loro esistenza è peculiare e spesso sono protagonisti delle cronache per fatti legati alla malavita. Sotto l a stess a luna (2005) di Carlo Luglio è un film coraggioso, che si distacca sia dai pregiudizi del razzismo sia dalle edulcorate e grottesche atmosfere di Chocolat e The Sn atch . Numerose, le analogie col posteriore ma più conosciuto L à-bas - Edu cazi one crimin ale, di Guido Lombardi. Camorra, campi nomadi, povertà, emarginazione, impossibilità a cercare un futuro migliore a causa delle costrizioni sociali che affondano le proprie radici in consuetudini tribali secolari. Stile documentaristico, attori non professionisti, la camera che si adatta ai volti e alle movenze di chi vive per strada: crudo, realistico, al di là della retorica. Anche questa è l’Italia. Cast Franco Melone Oliver Andelkovic Samanta Andelkovic Trama Scampia, Napoli: due ragazzi Rom devono confrontarsi ogni giorno con una società che non accetta i diversi e il degrado morale che li circonda, oltre a subire le prepotenze del giovane boss camorri sta che comanda nel quartiere. Oltre a loro troviamo Franco che dopo aver scontato la sua pena è uscito dal carcere e vuole ricominciare tutto da capo. Infine Nino, il saggio, il barista del campo nomadi, sorta di educatore che cerca di indirizzare i giovani verso una vita lontano dalla delinquenza. (fonte http://www.cineblog.it/post/275957/stasera-in-tv-sotto-la-stessa-luna-su-rai-1trailer-e-trama) Contact Center Unar –| Ad uso interno 11 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Rifugiato sudanese accoltellato, Sel: "Aggressione razzista" 12 luglio 2013 L'episodio di violenza lunedì sera a Mortise, vittima il 30enne Omar Oudad, inseguito, picchiato e ferito con un coltello da un gruppo di tre ragazzi. Per Sinistra Ecologia e Libertà si è trattato dell'"ennesimo caso di xenofobia" in città Omar Oudad, 30enne sudanese, rifugiato politico da un paio d'anni a Padova e da qualche tempo impegnato lavorativamente all'interno dell'associazione Amissi del Piovego, è rimasto vittima di una brutale aggressione, lunedì sera, a Mortise. PICCHIATO E ACCOLTELLATO. Di ritorno da un incontro sulla violenza contro le donne organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà al chiosco estivo Mekong alle chiuse di Voltabarozzo, Omar era in sella alla sua bici quando, in via Perosi, praticamente investito da una Volkswagen Golf, è rimasto a terra mentre tre ragazzi sulla trentina, probabilmente italiani, dopo esser scesi dall'auto hanno iniziato a infierire su di lui con calci e pugni. Riuscito a sfuggire alla presa, il sudanese è stato inseguito e nuovamente raggiunto in via Beethoven dal gruppo di picchiatori, armati anche di coltello a serramanico, che lo hanno ferito a una natica e al mento. SEL: "XENOFOBIA". Sul caso ora indaga la questura di Padova. Da chiarire il movente di tanta brutalità e da individuare i colpevoli. Per Sel, però, non ci sono dubbi sulle ragioni: xenofobia. "Condanniamo con forza l'ennesimo episodio di violenza razzista avvenuto nella nostra città - commenta Mariateresa Di Riso, coordinatrice di Sinistra Ecologia e Libertà di Padova - Auguriamo ad Omar di guarire presto, gli siamo vicini, confidiamo che le forze dell'ordine possano individuare quanto prima i tre aggressori e ci impegnamo a tenere sempre viva l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema; non va mai sottovalutata o sminuita la pericolosità non solo delle azioni, ma anche delle esternazioni a sfondo razzista, Contact Center Unar –| Ad uso interno 12 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 sessista, omofobo, soprattutto quando provengono da esponenti delle istituzioni, come nei recenti casi dei leghisti Valandro e Boso. Nessuno si senta escluso". (fonte http://www.padovaoggi.it/cronaca/rifugiato-sudanese-accoltellato-padova-selaggressione-razzista.html) Cile, 19enne perde la gamba a causa di un attacco omofobo 12 luglio 2013 Un ragazzo gay perderà la sua gamba a causa di un attacco omofobo a colpi di machete. L’aggressione è avvenuta in Cile ai danni di Esteban Navarro, 19 anni, che fino a qualche giorno fa lottava tra la vita e la morte nell’ospedale in cui è stato ricoverato con ferite multiple. Il 23 giugno è stato assalito a Peñalolen da un gruppo di sei persone armate di coltelli, spranghe di metallo e machete. Secondo i racconti, gli aggressori avrebbero chiamato continuamente il ragazzo “maricón”, frocio. I medici hanno già amputato il suo piede e tra 15 giorni toccherà all’intera gamba. La famiglia Navarro ha parlato ai media tramite un portavoce: Speriamo nella punizione con aggravante dei responsabili. La vita di Esteban è cambiata in modo drammatico. Intanto gli attivisti LGBT non placano le polemiche e incalzano con accuse nei confronti delle autorità, secondo loro colpevoli di scarso impegno e interventi non idonei nei casi di aggressioni omofobe. Oscar Rementeriá dell’organizzazione MOVILH critica inoltre l’assenza di dichiarazioni da parte della polizia: Un giovane ha perso la gamba. Lo scorso maggio una ragazza transgender di 16 anni ha perso un occhio. Tutte le autorità hanno mantenuto il silenzio sui due casi: è vergognoso. Le morti menzionate dall’attivista rappresentano infatti il prodotto di un fenomeno in rapida espansione nel paese dell’America Latina, ossia l’estremismo di destra. Tra il 2002 e il 2012 si sono contati 965 casi di discriminazione, tra cui 20 omicidi. (http://www.digayproject.org/Archivio-notizie/cile_19enne.php?c=6207&m=15&l=it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 13 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Di seguito il testo base della legge contro omofobia e transfobia presentata in Commissione giustizia 11 luglio 2013 Contact Center Unar –| Ad uso interno 14 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Contact Center Unar –| Ad uso interno 8-12/07/2013 15 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Che i gay vengano a unirsi a Taormina 11 luglio 2013 In mancanza di una legge che autorizzi i matrimoni omosessuali, un assessore suggerisce "una semplice pergamena per ricordare il momento". Un gentile assessore di Taormina, Pina Raneri, fa un appello a favore delle unioni gay "in considerazione delle tradizioni della città". E siccome in Italia non c’è una legge che consenta il matrimonio tra persone dello stesso sesso suggerisce di dare "magari una semplice pergamena per ricordare il momento". Taormina come pronuba di coppie omosessuali, versione modernizzata dei vecchi riti taorminesi. Gli scopritori del posto "dove fioriscono i mandorli mentre l’Etna è ancora coperto di neve» furono nel 1860 il pittore tedesco conte Ottone Geleng e il fotografo, pure tedesco, barone Wilhelm Von Gloeden, ma entrambi non erano omosessuali. Quelli vennero dopo: Oscar Wilde, l’autore del «Ritratto di Dorian Gray", Truman Capote, i francesi Gide e Peyrefitte. All’epoca i gay sceglievano i luoghi più belli, anche Capri cominciò così. Consolidata la sua fama, Taormina ebbe ospiti regnanti, banchieri, grandi artisti, re Umberto, re Edoardo d’Inghilterra, il re del Siam, il re d’Egitto, Guglielmo di Prussia figlio del Kaiser, e poi Vanderbilt, Krupp, Morgan, Rotschild, e Baudelaire, Thomas Mann, Gabriele D’Annunzio, Greta Garbo e Eleonora Duse, ma rimase una piccola capitale gay. Sfarzo, ricchezze, poesia e amori all’ombra dell’Etna e dentro gli alberghi 5 stelle lusso di cui Taormina detiene un record, ne ha undici: ultimi nati il San Pietro, El Jabel e il Metropol. E ciascuno di questi ha una storia interessante come quella che riguarda il San Domenico raccontata in un bel libro di Luciano Mirone. In ori gine era un convento donato alla Chiesa nel 1400 da Damiano Rosso principe di Cerami, discendente da Ruggero il Normanno. Passarono i secoli, fin quando nel 1866 il governo piemontese lo requisì, ma un fraticello scovò il testamento di Damiano Rosso in cui era scritto che se un giorno la destinazione del convento fosse cambiata, esso doveva tornare alla famiglia originaria. Dopo vent’anni di cause il testamento venne rispettato. Per la luna di miele dei gay c’è solo la difficoltà della scelta. ( FONTE HTTP ://WWW. LASICILIA.IT/INDEX. PHP ?ID=101819/SICILIA/CHE -I -GAY - VENGANO-A-UNIRSI -A-TAORMINA&TEMPLATE =LASICILIAIT) Contact Center Unar –| Ad uso interno 16 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web I pediatri insistono: "Miope 8-12/07/2013 negare assistenza ai figli degli irregolari” 11 luglio 2013 La SIP sulla scelta della Lombardia: “A rischio la salute dei bambini, ma anche l’efficienza del sistema sanitario. Arriveranno negli ospedali in condizioni peggiori” Roma – ''Una scelta miope. Una decisione in contrasto con le principali norme nazionali e internazionali a tutela della salute del bambino e che rischia di avere anche ricadute negative in termini di efficienza sanitaria''. La Società Italiana di Pediatria (Sip) critica duramente la decisione del Consiglio Regionale della Lombardia di negare ai figli di immigrati irregolari il diritto all'assistenza sanitaria di base garantita dal pediatra di libera scelta. Una decisione attaccata qualche giorno fa anche dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che disattende anche un impegno sottoscritto lo scorso dicembre da tutte le regioni italiane. “Garantire il diritto alle cure primarie ai gruppi piu' vulnerabili non significa solo ridurre le diseguaglianze sociali, ma anche migliorare l'efficienza sanitaria'' sottolinea il presidente Sip Giovanni Corsello. L'accesso all'assistenza del pediatra, prosegue, ''permetterebbe infatti una piu' efficace attivita' di prevenzione e di diagnosi precoce, riducendo significativamente l'utilizzo improprio dei Pronto Soccorso, i ricoveri ospedalieri e le complicanze croniche, con conseguente minor onere a carico della spesa sanitaria pubblica''. Citando i dati elaborati dalle Regioni, la Sip ricorda che ''il valore tariffario medio dei ricoveri pediatrici degli immigrati 'non residenti' e' nettamente superiore (circa il 70%) rispetto a quello dei ricoveri pediatrici degli italiani e degli immigrati regolarmente residenti iscritti al SSN. Anche la durata media della degenza e' maggiore, quasi doppia”. Contact Center Unar –| Ad uso interno 17 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Si tratta di “costi che restano esigui in termini di impatto generale sulla sanita' pubblica (i ricoveri di bambini extracomunitari non in regola rappresentano appena lo 0,7% di tutti i ricoveri pediatrici) ma che testimoniano, in maniera inequivocabile conclude la Sip - come in assenza di una rete efficace di cure primarie, i minori non regolarmente residenti arrivano al ricovero in peggiori condizioni e pertanto occorre un maggiore impegno di risorse per garantire loro adeguate cure'' (fonte http://www.stranieriinitalia.it/attualitai_pediatri_insistono_miope_negare_assistenza_ai_figli_degli_irregolari_17461.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 18 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Provincia: bando borse di 8-12/07/2013 studio università di Foggia “Università di Foggia: borse di studio per gli iscritti, il bando della Provincia” 11 luglio 2013 Due riguardano il corso di laurea in Giurisprudenza, l’altra i corsi di laurea del dipartimento di Studi Umanistici La Consigliera di Parità della Provincia di Foggia, avv. Antonietta Colasanto, ha istituito tre borse di studio destinate a laureandi e laureati, italiani e stranieri, regolarmente iscritti all’Università di Foggia nell’anno accademico 2012/2013. Il progetto nasce con la finalità di proporre modelli di realizzazione basati sul rispetto reciproco, favorendo così la diffusione dei temi della Parità e delle Pari Opportunità, promuovendo e stimolando la ricerca e la riflessione sul tema della discriminazione nel mondo del lavoro, nel pieno riconoscimento della parità fra uomini e donne. Il bando prevede l’assegnazione di tre borse di studio di cui due a favore di studenti laureandi e laureati del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza. L’importo previsto per ciascuna borsa di studio è di 2mila euro mentre la tesi di laurea, in Diritto del Lavoro, dovrà avere come oggetto la “discriminazione di genere nel mondo del lavoro”. Una borsa di studio a favore di studenti laureandi e laureanti dei corsi di laurea del dipartimento di Studi Umanistici. La tesi di laurea dovrà avere come oggetto la “discriminazione di genere nel mondo del lavoro”. La domanda di ammissione al bando: clicca qui http://www.provincia.foggia.it/files/File/consigliera_parita/2013/BANDO.pdf (fonte http://www.foggiatoday.it/economia/borse-di-studio-universita-foggia-bando- provincia.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 19 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 CALCIO: RAZZISMO. LA ROMA ADERISCE AL PROGRAMMA "DON'T CROSS THE LINE" 11 luglio 2013 PALERMO (ITALPRESS) - La Roma sara' al fianco della Major League Soccer nel programma "Don't Cross the Line", il progetto lanciato negli Stati Uniti per combattere ogni forma di discriminazione. Lo comunica, sul proprio sito ufficiale, la societa' giallorossa. La Lega americana e il club romano saranno impegnati nella promozione di messaggi utili a diffondere i principi del rispetto, del fair play e dell'uguaglianza nel mondo dello sport, con l'obiettivo comune di coinvolgere gli appassionati di calcio ed esortarli a schierarsi contro i pregiudizi. L'At&t Mls All-Star Game di Kansas City, che vedra' il 31 luglio la Roma sfidare in amichevole le stelle del calcio americano, sara' l'occasione per rilanciare la lotta agli abusi. Ma gli sforzi del club romano non si concentreranno esclusivamente negli Stati Uniti: la squadra si fara' infatti portatrice dei messaggi di "Don't Cross the Line" anche in Italia, durante la prossima stagione. Per sensibilizzare l'intera comunita' calcistica italiana, diffondere l'invito a ribellarsi alle discriminazioni e promuovere il rispetto, la Roma sara' protagonista di speciali video. "La Major League Soccer e' orgogliosa del grande sostegno ricevuto per 'Don't Cross the Line'", ha affermato Joann Neal della Mls. "Non vediamo l'ora di poter lavorare con la Roma, che avra' un ruolo importante nel divulgare nel mondo del calcio il messaggio che qualsiasi forma di discriminazione e' inaccettabile", ha aggiunto. “L'At&t Mls All-Star Game di Kansas City, che vedra' il 31 luglio la Roma sfidare in amichevole le stelle del calcio americano, sara' l'occasione per rilanciare la lotta agli abusi. Ma gli sforzi del club romano non si concentreranno esclusivamente negli Stati Uniti: la squadra si fara' infatti portatrice dei messaggi di "Don't Cross the Line" anche in Italia, durante la prossima stagione. Per sensibilizzare l'intera comunita' calcistica italiana, diffondere l'invito a ribellarsi alle discriminazioni e promuovere il rispetto, la Roma sara' protagonista di speciali video. "La Major League Soccer e' orgogliosa del grande sostegno ricevuto per 'Don't Cross the Line'", ha affermato Joann Neal della Mls. "Non vediamo Contact Center Unar –| Ad uso interno 20 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 l'ora di poter lavorare con la Roma, che avra' un ruolo importante nel divulgare nel mondo del calcio il messaggio che qualsiasi forma di discriminazione e' inaccettabile", ha aggiunto. I giocatori della Mls e quelli della Roma, per il test del 31 luglio, avranno stampato sulle proprie maglie lo stemma di "Don't Cross the Line". "Siamo onorati di poter partecipare al programma 'Don't Cross the Line' al fianco della Major League Soccer. La Roma sara' sempre impegnata in campagne per la sensibilizzazione del mondo dello sport e dei suoi fruitori su tematiche sociali come la lotta al razzismo e a qualunque altra forma di discriminazione", ha dichiarato, infine, il presidente della Roma, James Pallotta. (AGI) Messina: nasce un network tra operatori per l’inclusione sociale dei Rom L’iniziativa è promossa nell’ambito del progetto Com.In.Rom Accrescere le competenze degli operatori sul fenomeno Rom. 11 luglio 2013 Nasce a Messina un network di operatori pubblici e del terzo settore impegnati nell’integrazione delle comunità rom. Presentato lo scorso 20 giugno, l’iniziativa è frutto del progetto Com.In.Rom - Accrescere le competenze degli operatori sul fenomeno Rom che ha riunito in un tavolo di lavoro operatori pubblici e funzionari della Prefettura, enti locali, operatori privati del terzo settore, del volontariato e dell’associazionismo. La costituzione del network tra gli operatori del settore, che include anche una rappresentanza della comunità Rom locale, favorirà il rispetto dei diritti delle minoranze per quanto riguarda: la casa, l’istruzione, la salute e il lavoro. Il progetto è stato finanziato nell’ambito del Programma operativo nazionale FESR “Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza 2007-2013 ASSE 2 Diffusione della legalità” - Obiettivo operativo 2.6 “Contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza”. (fonte www.immigrazioneoggi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 21 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Parcheggi a strisce blu gratis per i disabili Parcheggi a pagamento gratuiti per i portatori di handicap Delibera della Giunta Capacci: un bollino da mettere sull’auto per chi ha un reddito annuo fino a 6500 euro 11 luglio 2013 IMPERIA - Parcheggi a pagamento gratis per i portatori di handicap con il reddito più basso. Un contributo alla qualità della vita delle persone più sfortunate. Anzi un gesto di civiltà. Va letta in quest’ottica la decisione presa ieri mattina dalla Giunta comunale con una delibera, su proposta del sindaco Carlo Capacci. In pratica i disabili di Imperia appartenenti alla Fascia 1 Isee, ovvero con un reddito annuo fino ai 6500 euro, potranno posteggiare nelle strisce blu senza preoccuparsi del parcometro. In dotazione avranno infatti un bollino adesivo da applicare sul cruscotto della loro auto o di quella di un componente del loro nucleo familiare. «Questa possibilità mi era già stata chiesta personalmente quando ero presidente della società “Imperia Servizi” che si occupa dei parcheggi. Del resto la crisi economica continua a crescere ed è giusto avere un’attenzione particolare per le fasce più deboli. Sarebbe stato eccessivo estendere il bollino a tutti gli invalidi. In passato ci sono stati spiacevoli abusi da parte di famigliari e si toglierebbero di fatto posti a chi ne ha invece diritto. È stata fatta una scelta più mirata», ha spiegato il sindaco. Ha aggiunto l’assessore ai Servizi e alle Politiche sociali Fabrizio Risso: «E’ un’iniziativa meritevole. L’approccio di questa Amministrazione è quello di una sensibilità verso le persone che hanno più bisogno e appartengono alle fasce più deboli. E’ una forma di attenzione verso di loro, per migliorare la qualità della vita. Del resto è sempre più difficile parcheggiare e i posti per i disabili sono pochi». Intanto, sempre durante la riunione di Giunta di ieri mattina, è stata varata una seconda delibera. Riguarda l’ambito socio-culturale. Spiega l’assessore alla Cultura Sara Serafini: «Saranno organizzati diversi eventi serali in biblioteca Lagorio. Il primo, in collaborazione con il Civ, è in programma giovedì 18 luglio e si terrà in piazzetta dell’Olmo. Si tratta della Contact Center Unar –| Ad uso interno 22 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 presentazione del libro “Un bel sogno d’amore” di Andrea Vitali, edito da Garzanti. Il volume sarà introdotto dalla professoressa Anna Maria Larcher». Seguiranno giovedì 25 luglio, nella sala convegni della biblioteca, la presentazione del volume «Zoo a due», una serie di racconti di Marino Magliani e Giacomo Sartori, con letture a cura dello storico Alessandro Giacobbe. Mercoledì 7 agosto, sempre in biblioteca, si parlerà della rivista «Papel 2» (appuntamento curato da Magliani e Giacobbe e dall’associazione «Imperia Parla»). Conclude l’assessore Serafini: «Ci sarà anche il ciclo “AlLeggeriamoci Estate”, ovvero incontri di lettura in biblioteca rivolti ai ragazzi, curato da Gianna Grandi e Bruna Pizzi dell’associazione “Apertamente”. Il 24 luglio alle 18 sarà la volta di “Io e te” di Niccolò Ammaniti e il 7 agosto di “Il diavolo custode”, il libro dal quale è stato tratto il film francese “Quasi amici”». Infine è stato fissato il prossimo Consiglio comunale: martedì 23 luglio alle 18,30. (http://www.lastampa.it/2013/07/10/edizioni/imperia/parcheggi-a-strisce-blu-gratis-peri-disabili-4Gq4cEf95Kvsn9WpUKhtFO/pagina.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 23 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 SAN GALLO Docente accusato di razzismo da una collega La collega "Ha offeso più volte gli allievi stranieri che si trovano nella mia classe con commenti razzisti" 11 luglio 2013 MELS (SG) - Un docente avrebbe offeso per anni i suoi allievi con commenti razzisti, fino a che è scoppiata la lite durante la festa di scuola. Nella scuola superiore di Mels, giovedì scorso, si sarebbe dovuto festeggiare. Invece, è scoppiata una lite. Diversi allievi della terza media hanno tirato un brutto tiro a un docente, durante una pièce di teatro. Quando la direzione ha notato che il testo della rappresentazione era stato cambiato, ha fermato lo spettacolo. «Gli allievi volevano prendere in giro il docente», spiega il rettore, Edi Scherrer. Dopo l’interruzione della rappresentazione, i ragazzi hanno iniziato a distribuire volantini sui quali veniva diffamato il docente. Secondo il rettore, i ragazzi sono stati istigati da un’altra insegnante. Inoltre, in gennaio, alcuni di loro avavano imbrattatto l’auto del docente in questione. Contattata da “20 minuti“, la professoressa smentisce di avere aizzato i suoi allievi. Tuttavia accusa pesantemente il suo collega. «Ha offeso più volte gli allievi stranieri che si trovano nella mia classe con commenti razzisti». Per esempio chiamando un ragazzo di colore «testa di cioccolato». Queste accuse sono confermate da un altro docente che lavora nella scuola di Mels. La docente ha parlato dei casi di razzismo con il direttore e con la direzione dell’istituto. Ma nessuno ha ritenuto opportuno prendere dei provvedimenti. Il rettore conferma che se ne è discusso. «In seguito, però, non ci sono più stati casi di questo tipo», spiega Scherrer. La docente, che aveva solo un contratto a tempo determinato, non continuerà a lavorare nella scuola. Ora ha deciso di difendersi contro l’istituto con un avvocato. Il docente che avrebbe espresso giudizi razzisti non si è voluto esprimere sui fatti. (fonte http://www.tio.ch/News/Svizzera/744705/Docente-accusato-di-razzismo-da-unacollega/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 24 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web IMMIGRATI: BOSO 'CONTENTO 8-12/07/2013 SE BARCONE AFFONDA', DA SEL ESPOSTO IN PROCURA FURFARO, LEGHISTA ISTIGA A ODIO RAZZIALE 10 luglio 2013 ( link audio http://video.corriere.it/frase-choc-leghista-boso-contento-se-affonda- barcone/f8b17130-e8d2-11e2-ae02-fcb7f9464d39) Roma. - "Se un barcone affonda sono contento". "Non me ne frega niente del Papa". "Chiedo al Papa soldi e terreno per mettere dentro gli extracomunitari". Parole del leghista Erminio Boso a La Zanzara su Radio 24 che provocano la reazione di Sinistra ecologia e liberta'. Dal partito di Nichi Vendola infatti parte un esposto in procura per istigazione all'odio razziale. Contact Center Unar –| Ad uso interno 25 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 ''Il leghista Boso, lo stesso che il 3 maggio scorso con orgoglio si definiva 'razzista' e invitava il ministro Kyenge 'a stare a casa sua in Congo' -ricorda Marco Furfaro, responsabile immigrazione di Sel- oggi dichiara la sua felicita' ogni volta che in mare affonda un barcone e muoiono persone. Gli esponenti della Lega Nord non sono nuovi a attacchi razzisti. Gli stessi che in questi anni hanno governato in nome di una rivoluzione mai arrivata, di un 'celodurismo' che serviva solo a riempire le casse di Belsito, le lauree del Trota, i diamanti o altre amenita', sono gli stessi che hanno messo in atto politiche e leggi come la Bossi-Fini che portano la responsabilita' delle tante persone morte in mare e dei trattamenti disumani che subiscono chi arriva nel nostro Paese''. ''Dovrebbe avere il pudore di tacere l'esponente leghista e di chiedere scusa per aver pronunciato frasi cosi' violente che istigano e propagandano idee fondate sull'odio razziale. Visto che non lo fara' - conclude l'esponente di Sel - ci riserviamo di presentare un esposto alla procura per istigazione all'odio razziale''. (Adnkronos) Contact Center Unar –| Ad uso interno 26 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web IMMIGRATI: KYENGE CONGO ESPELLE? LI A IO 8-12/07/2013 BORGHEZIO, MINISTRO ITALIANO SI E' SCUSATO? FORSE NON HO SENTITO, MA PER ME NESSUN PROBLEMA 10 luglio 2013 Bruxelles - Solo un pacato e botta risposta, ma nessuno scontro acceso tra il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge e l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio, espulso il mese scorso dal gruppo Efd per gli insulti razzisti a lei rivolti, durante l'audizione alla commissione Liberta' civili del Parlamento. Dopo aver riconosciuto al ministro "chiarezza, lealta' e cortesia, anche nei confronti di chi l'ha attaccata", Borghezio, parlando dei clandestini, sostiene che bisognerebbe espellerli, "come fa giustamente il suo Paese di origine (la Repubblica democratica del Congo, ndr), che e' molto piu' severo". "Io sono un ministro italiano - replica - e rispondo nella veste di ministro per l'Integrazione della Repubblica italiana. La domanda sui respingimenti la dovrebbe fare alla Repubblica democratica del Congo". Alla domanda se non abbia la doppia nazionalito', la Kyenge risponde secca: "Ho una sola nazionalita' ed un solo passaporto". Provocazione finale di Borghezio, che cade nel vuoto: l'Italia "proibisce la poligamia che lei esalta". Al termine dell'audizione, ai giornalisti che le chiedono se ci sia stato un chiarimento con l'europarlamentare, dice: "Io non ho nessun problema con nessuno, lui e' un deputato europeo, e' dentro il Parlamento e come tale per me non e' alcun problema. Io sono sopra le parti, devo salutare chiunque, devo parlare con chiunqe, per me il problema non si pone". Ma si e' scusato? "Forse non ho sentito, ma per me il problema non si pone". (Nap/Ct/Adnkronos) Contact Center Unar –| Ad uso interno 27 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Insulti razzisti, Said Chaibi denuncia Gentilini e la Lega Nord Il neo consigliere comunale insieme all'avvocato Pretty Gorza dichiarano guerra al Carroccio a causa di alcune offese a sfondo razzista 10 luglio 2013 Said Chaibi e Pretty Gorza sono pronti a denunciare Giancarlo Gentilini, la Lega Nord e il portale www.tuttiicriminidegliimmigrati.it. Lo hanno dichiarato martedì pomeriggio i due neo consiglieri comunali, probabilmente stanchi dei continui insulti razzisti subìti dal periodo di campagna elettorale ad oggi. Said Chaibi, 22enne di origini marocchine, aveva subito alcuni attacchi da parte della Lega Nord, (link http://www.trevisotoday.it/politica/elezioni/comunali-2013/lega-insulti-chaibi-seltreviso.html) soprattutto per le sue argomentazioni sulla libertà di culto e un’ipotesi di apertura di moschee in città. Il Carroccio aveva risposto con alcuni volantini e con offese mediante i social network.. Said Chaibi chiude ogni ulteriore polemica e si dichiara pronto a seguire le vie legali per porre fine agli insulti. (fonte http://www.trevisotoday.it/politica/said-chaibi-denuncia-gentilini-e-leganord-9-luglio-2013.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 28 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 L’incredibile articolo del Foglio sugli stupri dei bianchi e dei neri 10 luglio 2013 (link articolo il foglio http://www.ilfoglio.it/zakor/1038) A volte leggi cose che ti fanno sobbalzare sulla sedia. E’ successo nei giorni scorsi riguardo la polemica degli short femminili, succede oggi con questoarticolo? editoriale? fondo? del Foglio, il cui tema si può così riassumere in due punti: 1) Le femministe che non dicono niente sugli stupri degli sporchi immi grati solo perché non sono bianchi 2) Chi difende gli immigrati è peggio di loro, ed ecco perché difende gli immigrati con il beneplacito delle femministe Ma analizziamolo con calma e, ove possibile, senza pregiudizio alcuno (al contrario dello scrivente), questo articolo: Chi si ricorda di Lara Logan? Gridava “Ebrea! Ebrea!” l’orda famelica di egiziani che al Cairo violentò la giornalista americana nel febbraio del 2011. L’affascinante reporter era in Egitto per raccontare “la rivoluzione”. Fu l’inizio del falso mito di “piazza Tahrir” e due anni e mezzo dopo siamo ancora lì, allo stupro come rito religioso collettivo e agli oppositori di Morsi gettati dai palazzi . Contact Center Unar –| Ad uso interno 29 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Falso mito di cosa? Gli stupri di piazza Tharir sono (e sono stati) ampiamente riportati dalla stampa italiana e non, e ovviamentee stigmatizzati non solo dalle femministe, ma da tutte le persone di buon senso. Non si capisce poi, perché lo stupro di Lara Logan venga citato e “teatralizzato” in questo modo, mentre gli stupri delle donne egiziane no, liquidati con un link, come se cento egiziane non valessero una Logan, come se – doh! – lo stupro di una donna “occidentale” sia più vergognoso di quello delle donne orientali. Ma sicuramente non era questo che voleva dire il nostro eroe, vero? Anche perché il prode continua: Purtroppo non ci soccorrerà in aiuto l’ipocrita retorica femminista. Sarà perché il maschio aggressore in questo caso non è bianco, coloniale e borghese ma arabo, decolonizzato e povero? Per fortuna che la retorica razzista non delude mai. Ma spiace deludere l’estensore dell’articolo, “l’ipocrita retorica femminista” ha avuto il suo bel dire anche su Pizza Tharir e non solo, scoprirà il buon Meotti, ma anche su tutti i casi di violenze sulle donne in Medioriente. Forse Meotti era distratto. Ma ora viene il bello: Chi si ricorda di Bertrand Cantat, la rock star francese che esattamente dieci anni fa ammazzò di botte la sua compagna, Marie Trintignant? Noir Désir, il gruppo rock di cui Cantat era icona, non aveva mancato una delle grandi battaglie progressiste, dagli immigrati maghrebini ai sans papiers, dal subcomandante Marcos ai palestinesi. In quella camera d’albergo il famoso sogno di “un altro mondo è possibile” finì con una scarica di pugni sul volto di una giovane donna libera, erede di quello stesso femminismo. La storia mise in luce l’insopportabile arroganza morale di chi si proclama cittadino di un mondo pulito in un mondo sporco. E che oggi chiude gli occhi sulla barbarie che viene dai custodi della sharia. Con una supercazzola degna del miglior Amici Miei, Meotti infila un caso di violenza sulle donne “bianca” al fine di dimostrare che chi si difende i diritti degli immigrati è spesso “peggio di loro” (ovviamente agli occhi del Meotti), e in un orgiastico finale non sense, arriva ad accusare chi difende l’immigrazione di essere o violento, o razzista al contrario. E ovviamente difeso da quelle femministe che se la prendono solo con l’uomo bianco, catife , difendendo le violenze quando vengono dalle parti del mondo che a Meotti non piacciono. Per carità, non dite al Meotti che da anni si combattono le violenze sulle donne (e non solo) in ogni parte del mondo. Rischiate pure di passare per razzisti nel farlo. (fonte http://www.giornalettismo.com/archives/1022645/lincredibile-articolo-del-fogliosugli-stupri-dei-bianchi-e-dei-neri/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 30 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Il papa va a Lampedusa e sui media i “clandestini” ritornano migranti Le principali testate online e televisive hanno preferito non usare termini stigmatizzanti in occasione della storica visita del Santo Padre. Una clamorosa inversione di rotta rispetto al classico “sbarco di clandestini” in voga da anni 10 luglio 2013 Nella giornata storica del primo viaggio apostolico di Papa Francesco, un piccolo “miracolo” è già avvenuto. Le persone che arrivano dal Mediterraneo rischiando la vita su mezzi di fortuna per avere protezione o un futuro degno di questo nome in Europa, si sono trasformate da pericolosi “clandestini” in “migranti”, “vittime di una tragedia” che reclama giustizia per gli oltre ventimila “morti in mare”. È con queste parole e con questa cornice semantica che è stata data la notizia della visita del Santo Padre a Lampedusa dalle principali testate italiane, considerando i due mezzi di informazione più seguiti in Italia in termini numerici, la televisione e il web. È una clamorosa inversione di rotta che riguarda le notizie sull’immigrazione, solitamente date dai mass media italiani con un approccio allarmistico ed emergenziale, inquadrando i migranti nella cornice comunicativa della “sicurezza”, messa in pericolo da un’invasione che in realtà non esiste. Redattore Sociale lo ha raccontato ampiamente con il volume “Parlare civile”, edito da Bruno Mondadori, raccogliendo molti esempi di titoli delle principali testate. Da anni si parla di “strage di clandestini nel Mediterraneo” e di un’ “ondata infinita di clandestini”. Questa parola deriva dal latino e significa “colui che si nasconde alla luce del giorno”. Ha un significato connotato negativamente perché indica qualcosa di moralmente o legalmente vietato. Nelle notizie sull’immigrazione è diventata sinonimo di immigrato tout court. E nella maggioranza dei casi l’uso di questo termine si rivela scorretto perché chi arriva dal mare, i cosiddetti “boat people” e fa richiesta di asilo politico non è imputabile per Contact Center Unar –| Ad uso interno 31 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 l’ingresso irregolare in Italia, in quanto non esistono vie legali di accesso sul territorio per un profugo o un richiedente asilo. Ma Papa Francesco non ha incontrato clandestini nel suo viaggio, ha conosciuto solo “migranti”, “immigrati”, “profughi” ed “emigrati”. Sono questi i termini preferiti da Repubblica.it, dal Corriere.it e da LaStampa.it. Per quanto riguarda i telegiornali nazionali della Rai all’edizione delle 13 di ieri, la rotta seguita da conduttori e inviati è la stessa. Fa eccezione solo il Tg2, con il vaticanista inviato che parla di Lampedusa in apertura come “l’isola degli sbarchi, l’isola dei clandestini”. E afferma che “al molo Favarolo anche stamattina sono sbarcati i clandestini”. Tuttavia, nel seguito del servizio, lo stesso corrispondente dice che il papa incontra gli “immigrati”, non i clandestini. Ad accogliere il Santo Padre per la messa sono “isolani e immigrati”. Lo stesso telegiornale manda in onda a seguire altri due servizi in cui il termine “clandestino” non viene mai usato. Il giornalista Enzo Romeo, nel terzo servizio in ordine di tempo, fa anche una riflessione sul linguaggio che coinvolge gli immigrati: “quelli che ci ostiniamo a chiamare extracomunitari, facendo finta di non capire che ormai non c’è più un’extra e un’intra perché tutto nel mondo globalizzato si compendia”. Secondo Romeo, dopo la visita del Papa a Lampedusa cambierà lo sguardo occidentale sugli sbarchi, e tutti capiranno che l’immigrazione non è un’emergenza ma un fenomeno stabile. Il Tg1 sceglie un termine molto soft, come “migranti” che sembra anche meno stigmatizzante di “immigrato”. La prima rete Rai parla di “tragedia dei migranti” e di “incontro del Papa con i migranti”. Anche il Tg3 usa lo stesso tipo di linguaggio. Resta da chiedersi se ora che il Santo Padre ha lasciato l’isola, l’informazione italiana continuerà su questa linea, vicina a quella suggerita da “Parlare Civile” o se i “migranti” torneranno di nuovo a essere solo dei “clandestini”. C’è poi un’eccezione nel panorama mediatico sull’evento del viaggio papale. Si tratta di “Oggi”, seguito periodico femminile, che sul suo sito si lancia in un accostamento curioso: “Storica visita del Pontefice sull'isola. Subito, il primo incontro con i migranti clandestini”. Speriamo non faccia scuola. (Raffaella Cosentino) (fonte http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/441499/Il-papa-va-aLampedusa-e-sui-media-i-clandestini-ritornano-migranti) Contact Center Unar –| Ad uso interno 32 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 "Basta razzismo", in marcia gli ambulanti senegalesi 10 luglio 2013 "Basta razzismo, basta repressione". Non c'era nessuna borsa finto Vuitton, nessun lenzuolo con magliette ed elefantini di legno, ieri pomeriggio sotto il faccione del Nettuno del galeone di Polanski al Porto Antico. Erano tutti in marcia, i venditori ambulanti senegalesi: un centinaio, bandiere gialle, megafono e striscioni, da Caricamento a via San Lorenzo fino alla Prefettura. Per diventare visibili, e non relegate ad essere lo sfondo delle passeggiate dei turisti davanti all'Acquario. E riprendersi la città: "Genova è anche la nostra, chiediamo solo rispetto. Di poter vivere e lavorare con dignità, senza sopportare continue aggressioni"(testo di Erica Manna) Contact Center Unar –| Ad uso interno 33 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 (fonte http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/07/09/foto/basta_razzismo_in_marcia_gli_a mbulanti_senegalesi-62696271/1/#1) Contact Center Unar –| Ad uso interno 34 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Figli naturali come figli legittimi, presto testo da governo In arrivo decreto legislativo, completa legge varata fine 2012 10 luglio 2013 ROMA - Il governo sta lavorando al completamento della normativa sull'equiparazione dei figli naturali, ossia nati fuori dal matrimonio, e dei figli legittimi e non e' escluso che gia' al prossimo Consiglio dei ministri possa essere presentato un testo, frutto del lavoro della Presidenza del Consiglio e di piu' ministeri: Interni, Giustizia, Politiche sociali, Economia. La notizia, anticipata dal sito Repubblica.it, trova conferma da fonti governative. Il testo, un decreto legislativo, discende dalla legge n. 219 del 2012. La normativa che equipara i figli naturali a quelli legittimi, infatti, c'e' gia' ed e' stata approvata in via definitiva dalla Camera il 27 novembre dello scorso anno, a larga maggioranza: il testo ottenne infatti 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astensioni. ''La parentela e' il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia ''all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui e' avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio e' adottivo'', dispone la norma, che indica anche diritti e doveri dei figli e, inoltre, all'articolo 2, affida al governo una delega per la revisione, da approntare entro 12 mesi, delle disposizioni vigenti in materia di filiazione. Il governo era chiamato a intervenire per sostituire in tutta la legislazione vigente i riferimenti ai figli naturali e a quelli legittimi, a modificare la disciplina del riconoscimento dei bambini nati fuori dal matrimonio, a unificare le disposizioni che disciplinano i diritti e i doveri nei confronti dei figli legittimi o naturali che siano. E soprattutto ad adeguare la disciplina delle successioni e delle donazioni al principio di unicità dello stato di figlio. Su questi punti - che mirano ad eliminare, come richiesto nella delega, ogni discriminazione tra i figli, compresi quelli adottivi – si concentrerà il decreto legislativo che il governo si appresta a presentare, con un testo che comporterà modifiche a leggi vigenti e ad articoli del codice civile e penale. (ANSA). Contact Center Unar –| Ad uso interno 35 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Approvata dal Senato la “Legge europea 2013”. L’iter ora si sposta alla Camera dei Deputati Accesso al pubblico impiego anche per lungosoggiornanti, familiari di cittadini italiani o UE, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria, nonchè diritto dei lungosoggiornanti all’assegno famiglie numerose. 10 luglio 2013 Il testo del disegno di legge A.S. 588 (legge europea 2013) (link http://www.asgi.it/public/parser_download/save/ddl_as_588.pdf) Il testo dell'ordine del giorno n. G7.100 (sen. Uras e altri) approvato dal Governo come raccomandazione nella seduta del Senato dell'8 luglio 2013 (link http://www.asgi.it/public/parser_download/save/ordine_giorno_g7_100.pdf) Nella seduta dell’8 luglio scorso, il Senato della Repubblica ha approvato il testo del disegno di legge n. 588 (Legge europea 2013). L’iter del provvedimento si sposta ora, per la definitiva approvazione, alla Camera dei Deputati. Il disegno di legge contiene, tra l'altro, disposizioni sull'accesso dello straniero al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione. Precisamente, l'art. 8 del disegno di legge recita: 1. All'articolo 38, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, dopo le parole: «Unione europea» sono inserite le seguenti: «e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente»; Contact Center Unar –| Ad uso interno 36 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: «3-bis. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si applicano ai cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria». 2. All'articolo 25, comma 2, del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, dopo la parola: «rifugiato» sono inserite le seguenti: «e dello status di protezione sussidiaria». Il disegno di legge trae origine dalle osservazioni rivolte alle autorità italiane dalla Commissione europea nell’ambito dei procedimenti preliminari di infrazione EU Pilot 1769/11/JUST e 2368/11/HOME, in base ai quali i quali la prassi generalizzata di esclusione dai concorsi pubblici dei cittadini di Paesi terzi familiari di cittadini UE, dei rifugiati e titolari di protezione sussidiaria e dei lungo soggiornanti, sarebbe in contrasto con rispettivamente le direttive europee 2004/38, 2004/83 e 2003/109. Tali procedimenti hanno avuto con ogni probabilità origine dall’esposto inoltrato dall’ASGI alla Commissione europea in data 31.10.2009 e dall’interrogazione proposta dalla Parlamentare europea Debora Serracchiani, alla quale aveva risposto in forma scritta la Commissaria europea Ms. Malmström il 26 marzo 2010 (doc. n. E-6422/09EN, disponibile al link: http://www.europarl.europa.eu/plenary/en/parliamentary-questions.html#sidesForm e trascritto in lingua italiana al link: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=911&l=it ). Il disegno di legge intenderebbe dunque adeguare la normativa interna sul pubblico impiego e l’accesso ai concorsi e alle selezioni pubbliche agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea, evitando dunque il procedimento di infrazione del diritto UE che altrimenti la Commissione europea potrebbe promuovere ai sensi del Trattato UE. Il disegno di legge non intende invece adeguare formalmente la normativa sul pubblico impiego al principio di parità di trattamento previsto a favore della generalità dei lavoratori migranti regolarmente soggiornanti in Italia dall’art. 2 c. 3 del d.lgs. n. 286/98, facente riferimento alla Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) n. 143/1975. Oggi la giurisprudenza di merito e' decisamente orientata a riconoscere il diritto di partecipazione ai concorsi pubblici allo straniero titolare di un permesso che abiliti allo svolgimento di attivita' lavorativa, in relazione a quegli impieghi che non comportino l’esercizio di pubblici poteri o che attengano alla tutela dell’interesse nazionale, fondando tale diritto sugli obblighi internazionali alla parità di trattamento scaturenti dall’adesione e Contact Center Unar –| Ad uso interno 37 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 ratifica alla Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) n. 143/1975 [da ultimo Tribunale di Como, ordinanza 15 maggio 2013). Resistono, in senso contrario, un'isolata sentenza della Corte di Cassazione (n. 24170/2006), un parere del Consiglio di Stato (n. 2592/2003) e un parere del Dipartimento della Funzione pubblica (n. 196/2004). La Corte Costituzionale, per parte sua, con l'ordinanza 139/2011 ha rigettato per inammissibilità un ricorso in materia, invitando il giudice ad adottare un'interpretazione delle norme costituzionalmente orientata, e questo invito e' stato interpretato giustamente, da successive sentenze di merito, come un implicito sostegno all'orientamento "aperto". Tale disegno di legge, dunque, se approvato dal Parlamento, non ri solverebbe interamente il contenzioso relativo all’accesso degli stranieri di Paesi terzi ai rapporti di pubblico impiego. La maggioranza parlamentare, tuttavia, non ha avuto il coraggio di fare chiarezza e di riformare la normativa specifica sul pubblico impiego nella direzione di chiarire la piena valenza degli obblighi scaturenti dall’adesione e ratifica alla Convenzione OIL n. 143/1975 e dunque della piena legittimità dell’accesso ai rapporti di pubblico impiego degli stranieri regolarmente soggiornanti e titolari di un permesso di soggiorno valido per motivi di lavoro e non solo di quelli protetti dal diritto UE ovvero i lungosoggiornanti, i familiari di cittadini italiani o UE e i rifugiati e titolari della protezione sussidiaria. L'unico aspetto positivo e' che il Governo ha accolto come raccomandazione un ordine del giorno (n. G. 7/100), presentato dai Senatori Uras et al., in cui si invita il Governo a fare chiarezza, con estrema urgenza, su tale materia, anche intervenendo con una interpretazione autentica che espliciti che, ai lavoratori dei paesi terzi, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale e titolari di permesso di soggiorno, occorre garantire parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti rispetto ai lavoratori italiani, secondo le norme espressamente previste ai sensi dei commi 2 e 3, dell'articolo 2, del decreto legislativo n. 286 del 1998. L’ ASGI si augura che tale ordine del giorno/raccomandazione non resti lettera morta, e che il suo accoglimento da parte del Governo non resti un fatto meramente formale. Il disegno di legge n. AS 588 (“Legge europea 2013”) approvato dal Senato della Repubblica mira a risolvere anche la questione dell’incompatibilità con gli obblighi europei derivanti dalla direttiva 2003/109 della normativa e prassi italiane neganti l’accesso dei lungosoggiornanti all’assegno INPS nuclei familiari numerosi. Contact Center Unar –| Ad uso interno 38 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 L’assegno per i nuclei familiari numerosi è una prestazione sociale di natura economica annuale che i Comuni concedono alle famiglie che hanno almeno tre figli minori e un reddito basso e che poi viene erogato dall’INPS sulla base dell'art. 65 della l. n. 448/1998 (D.M. 21.12.2000, n. 452). La domanda per l'erogazione del beneficio deve essere presentata al Comune di residenza da uno dei due genitori, entro il termine perentorio del 31 gennaio dell'anno successivo a quello per il quale è richiesto il beneficio. I Comuni sono dunque titolari del potere concessorio del beneficio, il quale tuttavia viene successivamente erogato dall'INPS sulla base degli elenchi dei nominativi trasmessi dai Comuni. La normativa citata di cui all’art. 65 della legge n. 448/1998 e successive modifiche e norme applicative prevedono il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria ai fini dell’accesso al beneficio. Con circolare n. 9/2010, successiva al d.lgs. n. 251/07, l’INPS ha riconosciuto anche ai cittadini di Paesi terzi, titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, il diritto di ricevere il beneficio sociale. Nonostante la previsione sulla parità di trattamento in materia di prestazioni di assistenza sociale contenuta nella direttiva europea n. 109/2003, recepita con il d.lgs. n. 3/2007, l’Inps e le autorità ministeriali non hanno inteso estendere espressamente anche ai cittadini di Paesi terzi lungosoggiornanti il diritto al beneficio sociale dell’assegno famiglie numerose. Ne è derivata una lunga lista di contenziosi giudiziari che, nella quasi totalità dei casi, si è risolta nel riconoscimento da parte dei giudici della titolarità dei lungosoggiornanti a beneficiare della prestazione sociale e conseguente condanna dei Comuni e dell’INPS soccombenti al pagamento delle spese legali (per quanto concerne le ultime, si veda al link: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=2741&l=it ). L’art. 14 del disegno di legge n. AS 588 intende risolvere questa questione, alla luce anche del fatto che, nel frattempo, la Commissione europea ha avviato al riguardo una formale procedura di infrazione del diritto UE (n. 2013/4009), giunta alla fase di messa in mora ex art. 258 TFUE.. Anche in questo caso, tale procedura di infrazione è stata avviata con ogni probabilità a seguito dell’esposto inviato dal Servizio antidiscriminazioni dell’ASGI nell’aprile del 2011. L’art. 14 del disegno di legge, se approvato dal Parlamento, equiparerà i lungosoggiornanti ai cittadini italiani e comunitari nell’accesso alla prestazione sociale e, a tale scopo, prevede una copertura finanziaria a decorrere dalla data del 1 luglio 2013. Contact Center Unar –| Ad uso interno 39 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Di seguito il testo dell’art. 14: Art. 14. (Disposizioni volte al corretto recepimento della direttiva 2003/109/CE relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo. Procedura di infrazione 2013/4009) 1. All’articolo 65, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, le parole: «cittadini italiani residenti» sono sostituite dalle seguenti: «cittadini italiani e dell’Unione europea residenti, da cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo, nonché dai familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente». 2. All’onere derivante dall’attuazione del comma 1, valutato in 15,71 milioni di euro per il periodo dal 1º luglio 2013 al 31 dicembre 2013 e in 31,41 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014, si provvede: a) quanto a 15,71 milioni di euro per l’anno 2013, a valere sulle risorse del fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183; b) quanto a 4,41 milioni di euro a decorrere dal 2014, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2013, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; c) quanto a 15 milioni di euro a decorrere dal 2014, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n. 328; d) quanto a 12 milioni di euro a decorrere dal 2014, mediante riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. 3. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali provvede ad effettuare il monitoraggio degli effetti finanziari derivanti dall’attuazione delle misure di cui al comma 1 e riferisce in merito al Ministro dell’economia e delle finanze. Nel caso in cui si verifichino o siano in Contact Center Unar –| Ad uso interno 40 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di cui al presente articolo, il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, provvede, a decorrere dall’anno 2013, con proprio decreto, alla riduzione lineare, nella misura necessaria alla copertura finanziaria del maggior onere risultante dal monitoraggio, delle dotazioni finanziarie disponibili iscritte a legislazione vigente in termini di competenza e di cassa, nell’ambito delle spese rimodulabili delle missioni di spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di cui all’articolo 21, comma 5, lettera b), della legge 31 dicembre 2009, n. 196. 4. Il Ministro dell’economia e delle finanze riferisce senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti e all’adozione delle misure di cui al comma 3. 5. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. (fonte http://www.asgi.it/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 41 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Razzismo: Commissione 8-12/07/2013 contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) numerosi “preoccupata” reclami per i riguardanti il Portogallo. Pubblicate in questi giorni le valutazioni sul livello di razzismo in alcuni Paesi del continente. 10 luglio 2013 Sono state pubblicate ieri dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) le valutazioni sul livello di razzismo in alcuni Paesi del continente. Particolare preoccupazione emerge “dalla situazione dei vari gruppi vulnerabili in Finlandia, dalla legislazione sulla cittadinanza e dall’assenza di leggi globali di lotta contro la discriminazione a San Marino, e, infine – si legge in una nota – dalle numerose procedure di reclamo riguardanti la discriminazione razziale in Portogallo”. Dai rapporti emergono anche una serie di raccomandazioni rivolte alle autorità, al fine di migliorare gli sforzi per combattere la discriminazione e di promuovere il dialogo e la tolleranza. Pur riconoscendo degli sviluppi positivi in ??ciascuno dei tre Paesi, l’Ecri intende effettuare, nel giro di due anni, una valutazione di follow-up riguardanti le raccomandazioni chiave. L’Ecri ha, inoltre, pubblicato le conclusioni in merito all’attuazione di una serie di raccomandazioni prioritarie assunte nel 2010 verso la Francia, la Polonia e la ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Tale Commissione ha infatti il ruolo di “monitorare i problemi di razzismo, di discriminazione per motivi di origine etnica, cittadinanza, colore, religione e lingua, così come casi di xenofobia, antisemitismo e intolleranza”. Contact Center Unar –| Ad uso interno 42 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Discriminazione: firmato accordo per sostenere donne immigrate 9 luglio 2013 L'AQUILA - La Regione fa squadra con le associazioni per sostenere le donne immigrate. Questa mattina l'assessore con delega alle Pari Opportunità, Federica Carpineta, ha firmato a Pescara un accordo di collaborazione tra la Regione Abruzzo e 31 associazioni che operano per l'assistenza alle donne immigrate, tra di esse anche il Comitato regionale della Croce Rossa Italiana, la Caritas di Pescara e quella di Chieti. "Ringrazio tutte le associazioni che hanno collaborato attivamente al trattamento ed alla gestione dei casi legati alla discriminazione ed alla violenza di genere - ha detto l'assessore Carpineta - In soli sei mesi sono state assistite 50 vittime, per metà di loro c'e' stata risoluzione del caso e per l'altra parte l'indicazione del percorso amministrativo e legale da seguire. La discriminazione etnica e la violenza verbale e domestica da un lato ed il supporto e la mediazione culturale dall'altro - ha continuato l'assessore - sono le due tipologie in cui rientrano i casi trattati". La mediazione culturale è stata utile per risolvere le problematiche connesse alla corretta interpretazione delle norme e dei procedimenti amministrativi, molto spesso legate alla non conoscenza della lingua italiana. Il lavoro degli operatori dello Sportello ha permesso a numerose donne di trovare ospitalità presso case di accoglienza, altre invece hanno ottenuto diversi colloqui di lavoro. L'accordo permetterà allo Sportello Antidiscriminazione, di operare in sinergia con la rete delle associazioni per la promozione della propria attività presso le comunità di immigrati, per la rilevazione di casi di discriminazione ed il successivo trattamento e per la promozione dei principi di non discriminazione e pari opportunità. L'Assessore ha ringraziato il Direttore della ASL di Pascara e la dott.ssa Minna, responsabile di settore per il supporto dato allo sportello, che è ospitato all'interno dei locali del Consultorio Familiare di Pescara Sud e presso il quale lavorano a supporto delle donne immigrate un sociologo, un mediatore culturale ed un esperto legale. (fonte http://www.ilcorrieredabruzzo.it/laquila/politica-laquila/30366-discriminazionefirmato-accordo-per-sostenere-donne-immigrate.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 43 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 A Reggio l’osservatorio provinciale contro il fenomeno dell’omofobia 9 luglio 2013 "La lotta alle discriminazioni si inserisce a buon diritto nel principio che già al livello altissimo della nostra Carta Costituzionale impegna la Repubblica a rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale che, limitando, di fatto, libertà e eguaglianza dei cittadini “impedisca il pieno sviluppo della persona umana”. E' quanto si legge in una nota di Paolo Patanè, presidente emerito Arcigay nazionale. "Così - continua Patanè - all'articolo 3 è scritto e scolpito il Principio di Eguaglianza. Siamo dunque di fronte ad una svolta a modo suo storica nella provincia di Reggio Calabria, in Calabria e in larga parte a livello nazionale: la costituzione di un Osservatorio per l’analisi dei fenomeni discriminatori e di violenza omofobica e transfobica infatti, nell’affrontare la realtà di una serie dicircostanze e fenomeni drammatici, e spesso di estrema crudeltà, che purtroppo colpiscono tantissime persone omosessuali e transessuali solo in ragione della loro naturale modalità di essere,violando brutalmente il loro diritto all’autodeterminazione, finisce per descrivere uno strumento che, di fatto, contribuendo all’ affermazione del principio di Eguaglianza tra tutti i cittadini, per chi, come in questo caso, è oggettivamente povero di diritti in ragione di assenza di tutele specifiche e riconoscimenti normativi, potenzia l’effettività di quel principio per ogni uomo e donna che guardi con fiducia alla nostra Costituzione, pretendendone in modo sacrosanto la scrupolosa applicazione. E questo, a prescindere da orientamento omosessuale ed eterosessuale e dall’ identità di genere, è un fatto straordinario per la libertà e l’eguaglianza di tutti, senza distinzioni. In tempi di crisi disperata e di sfibramento della fiducia nel futuro e nella capacità di governance della nostra classe dirigente, qualunque investimento politico e culturale su strumenti di coesione civile, che restituisca centralità alla dignità umana ed al rispetto reciproco, contribuisce a ricomporre fede civile e orizzonti e scrive una pagina bella di politica ed amministrazione della cosa pubblica. Vi è poi un ulteriore elemento che contribuisce a fare di questa “nascita” un momento su cui vale la pena soffermarsi: l’ Osservatorio si realizza in piena applicazione di un principio di sussidiarietà orizzontale che, impegnando insieme Istituzioni e associazione , e dunque la società civile, coinvolge l’ associazione nell’ amministrazione e definisce un patto tra l’una e l’altra nella battaglia per la giustizia e la libertà. Ancora una volta emerge uno spazio per riaffermare l’ Contact Center Unar –| Ad uso interno 44 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Amministrazione “insieme ai cittadini” che faccia della solidarietà un motore del progresso per il nostro Paese. Per restituire orizzonti alla stessa ripresa economica, oggi, è questa la molla anche emotiva che può rivelarsi vincente: senza diritti non si alimentano sogni e senza sogni non è probabile lottare per il futuro. La crescita economica che non aspiri a diventare progresso complessivo non ha gambe né lunghe né forti. L’ Istat, nella sua ricerca su “Gli omosessuali in Italia del 2012", ci dice che il 73% degli italiani ritiene che l’ omosessualità e la transessualità siano modalità naturali di essere uomini e donne: dunque ancor più come si spiega che , unico tra i Paesi dell’ Unione europea insieme alla Grecia sbranata dalla crisi, non abbiamo uno straccio di legge contro le violenze omofobiche e transfobiche? Eppure basterebbe estendere la legge Mancino, che già c’è e prevede la fattispecie di reato, e relative sanzioni, per diversi fattori di discriminazione, a tutte, ma proprio tutte, le discriminazioni: non sarebbe un atto di giustizia civile? In realtà l‘Italia non soffre solo di una cronica difficoltà del Parlamento ad adeguare le norme alla realtà sociale ma anche di una cronica assenza di dati per fotografare i fenomeni sociali stessi. L’Italia è il Paese dell’ Unione con meno dati sulle violenze a danni di omosessuali e transessuali. Ma è anche il Paese dell’ Unione con meno denunce, a conferma di uno stato di diffusa paura, insicurezza e sfiducia, e con il maggior numero di persone transessuali assassinate ogni anno. Primati disonorevoli per qualunque Paese. L’Osservatorio calabrese avrà dunque la possibilità di diventare tra i pochissimi strumenti a livello nazionale in grado di scoperchiare quella botola, spessa e dura,che separa la giustizia dalla sua realizzazione: ignorare l’esistenza della violenza significa rimuovere vite, sogni, speranze, dolori e solitudini, e dunque rendere lo Stato assente per un numero incredibile di persone. Riconoscere questi fenomeni, e renderli visibili e intellegibili significa restituire visibilità ed autorevolezza allo Stato e restituire a ragazzi, adolescenti, giovani o meno giovani, uomini e donne, la possibilità di partecipare davvero alla costruzione del Bene comune ricominciando a sentirsi “cittadini dentro”. Il silenzio di chi non aiuta le persone colpite da violenza - conclude Patanè - è grave e terribile tanto quanto la violenza stessa e uccide la verità che tutti dovremmo rispettare : l’ identità delle persone è un diritto irrinunciabile. Si può impedire a qualcuno di amare per come sente? Scriveva Michel de Montaigne: “Se mi si chiede di dire perché l’amavo, sento che questo non si possa esprimere che ri spondendo: perché era lui … perché ero io”. (fonte http://www.cn24tv.it/news/71350/a-reggio-l-osservatorio-provinciale-contro-ilfenomeno-dell-omofobia.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 45 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Al via il corso ‘Cultura di genere e delle pari opportunità’ 9 luglio 2013 PERUGIA – C’è tempo fino al 15 luglio per presentare le domande al corso “Cultura di genere e delle pari opportunità”, promosso dall’Università degli Studi di Perugia e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità, d’intesa con il dell’Università e Ministero dell’Istruzione, della Ricerca. L’iniziativa prevede anche la collaborazione del Centro Regionale per le Pari Opportunità, il Comune di Perugia, AIDDA Umbria e la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni (RE.A.DY). Il Corso si propone di fornire conoscenze a carattere interdisciplinare relativamente agli studi di genere, per accrescere la consapevolezza dei diritti di cittadinanza, per prevenire e contrastare le discriminazioni di genere e i fenomeni di violenza nei confronti delle donne. E’ gratuito ed avrà inizio il 19 settembre 2013 per una durata di 76 ore formative in aula. Ricordiamo che favorire la partecipazione a questo corso e, più in generale, a tutti quelli che promuovono la cultura di genere, è tra gli obiettivi previsti dalla Provincia di Perugia nel suo Piano triennale di Azioni Positive 2012-2014. (Fonte http://www.umbriajournal.com/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 46 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web Fondo europeo per 8-12/07/2013 l’integrazione: approvati 85 progetti territoriali per il programma annuale 2012. I finanziamenti ammontano ad oltre 15,5 milioni di euro. 9 luglio 2013 L’Autorità responsabile del Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi (Fei), con decreto n. 4291 del 5 luglio 2013, ha approvato le graduatorie dei progetti ammissibili al finanziamento a seguito degli Avvisi pubblicati il 2 ottobre 2012 a valere sul Fei. Il numero di progetti finanziati ammonta a 85 per un importo complessivo di 15,512 milioni di euro. Di seguito i progetti finanziati ripartiti per singola Azione: Azione 1 - Formazione linguistica ed educazione civica – 10 progetti Azione 2 - Orientamento al lavoro e sostegno all’occupabilità – 12 progetti Azione 3 - Progetti giovanili – 20 progetti Azione 5 - Mediazione interculturale – 12 progetti Azione 6 - Mediazione sociale e promozione del dialogo interculturale – 17 progetti Azione 7 - Capacity building – 14 progetti. Le graduatorie on-line al seguente link: http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/26/2013_07_ 08_Graduatorie_definitive_Avvisi_2012_05_07.xls Contact Center Unar –| Ad uso interno 47 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Disabili e Ztl LIBERI DI ENTRARE OVUNQUE CON UN'APP 9 luglio 2013 Chi è titolare di un pass per disabili lo sa bene: ogni volta che deve spostarsi in un comune che non è quello di residenza e che gli ha rilasciato il permesso, deve richiedere l'autorizzazione per accedere alle zone a traffico limitato contattando i vigili oppure mandando un fax o una e-mail. Non essendoci un'anagrafe nazionale, infatti, ogni comune rilascia i propri tagliandi, che vengono associati alla targa dell'auto del titolare. Le informazioni, però, restano solo presso quel comune e dunque il riconoscimento automatico da parte delle telecamere che sorvegliano le Ztl avviene solamente nella città in cui è stato emesso il pass. Se l'auto entra nel centro di un'altra località, il sistema di videocontrollo non può sapere che a quella targa è associato un pass e, in mancanza di una comunicazione, invia la relativa sanzione. Basta lo smarthphone. Per ovviare a queste incombenze, che complicano la vita già impegnativa di chi ha problemi di mobilità, oggi c'è un'app da scaricare sullo smartphone. Si chiama Henable Ztl, è disponibile per i sistemi iOs e Android e promette di facilitare la richiesta delle autorizzazioni presso i comuni. Basta registrarsi, inserire i dati del titolare e del pass (aggiungendo la foto e le immagini dei documenti), selezionare la città in cui si Contact Center Unar –| Ad uso interno 48 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 vuole andare e indicare la data dell'ingresso: il sistema provvede a inoltrare automaticamente la richiesta all'amministrazione. In caso di contestazione, all'utente, così come nel server di Henable ZTL, rimane la prova dell'invio della richiesta. Il servizio ha un costo annuale di 3,59 euro. Sono giù 180 i comuni che hanno aderito al progetto e gli ideatori contano di allargare ulteriormente la rete grazie all'ampliamento della community di utenti. Nata dall'esperienza. Il progetto Henable Ztl nasce dall'esperienza quotidiana del suo ideatore, Ferdinando Acerbi: 47 anni, ex olimpionico di equitazione, Acerbi ha perso l'uso degli arti inferiori in seguito a un incidente che gli ha causato una lesione del midollo spinale. Un'esperienza che non gli ha tolto la voglia di fare e di misurarsi con nuove sfide: in questo caso, quella di abbattere le barriere, architettoniche e non solo, che chi si muove su una sedia a rotelle deve affrontare. Un tour per promuoverla. Acerbi ha dato vita così a Henable.me, una piattaforma per studiare nuove tecnologie che aiutino chi convive con la disabilità. Quest'app è solo la prima di una serie di iniziative che Acerbi vuole lanciare. E per promuoverla a breve partirà un tour che attraverserà l'Italia per un mese: un'elettrica Renault Fluence, che ha libero accesso alle zone a traffico limitato, andrà dal Veneto al Piemonte, dalla Toscana alla Sicilia fino alla Riviera adriatica per far conoscere al pubblico la nuova app. Laura Confalonieri (fonte http://www.quattroruote.it/notizie/speciale-patenti/disabili-e-ztl-liberi-di-entrareovunque-con-un-app?comeFrom=box_mondoMotori) Contact Center Unar –| Ad uso interno 49 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Cioni del Pdl Schio denunciato per xenofobia ed istigazione all'odio razziale 8 luglio 2013 Vicenza Lo fa sapere lo stesso Alex Cioni, che dichiara che "non si lascia intimidire e di essere pronto a farsi processare se l'associazione "Osservatorio 21 luglio", che ha come mission la tutela dei nomadi procedesse nell'iniziativa In queste ore il coordinatore vicario del Pdl scledense, nonché membro dell'esecutivo provinciale, Alex Cioni, è venuto a conoscenza che un'associazione che si occupa della tutela dei minori rom e delle loro comunità attraverso la salvaguardia dei loro diritti, lo ha segnalato agli organi competenti per "aver contribuito ad alimentare sentimenti xenofobi e comportamenti discriminatori". "Siamo al paradosso e al ridicolo" - è il commento a caldo di Cioni, che ha un passato nelle file dell'estrema destra vicentina - "questi signori se avessero veramente a cuore la sorte di quei bambini che vivono in condizioni igienico sanitarie indecenti e senza un minimo di istruzione dovrebbero fare un uso più utile delle loro vite, invece fanno gli sbirri del web alla caccia di presunti istigatori dell'odio razziale. Non esiste discriminazione verso chi rispetta le regole, - continua l'esponente del Pdl – quindi è evidente che gli zingari si discriminano già molto bene da soli rifiutando ogni più elementare processo di integrazione che preveda dei doveri precisi oltre che dei diritti". Cioni comunque non si lascia intimidire e annuncia di essere pronto a farsi processare se l'associazione “Osservatorio 21 luglio” procederà per vie legali: "Le mie iniziative e le mie parole non hanno niente a che vedere con l'odio ma sono volte a determinare dei principi di buon senso. Perciò non ho motivo di ritrattare su nulla, anzi rivendico ogni parola e ogni virgola poiché non c'è stata nessuna voluta generalizzazione ma la precisa volontà di difendere, prima di ogni altra cosa, gli italiani onesti e quei cittadini scledensi che da anni subiscono impotenti i bivacchi degli zingari oltre che i comportamenti violenti come accaduto a Ss. Trinità”. (fonte http://www.vicenzatoday.it/politica/nomadi-alex-cioni-pdl-denuncia-odio-razzialexenofobia.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 50 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 FRASI ANTISEMITE NEL TEMA: "PROF COMUNISTA CHE DIFENDE GLI EBREI" Accade a Sassari, una studentessa bocciata insulta tutto il corpo docente e finisce denunciata 8 luglio 2013 Un compito di fine anno finito tra insulti e offese ai docenti. E 'accaduto in una scuola superiore di Sassari dove una studentessa aveva pensato di riportare nel tema sul razzismo e la persecuzione degli ebrei alcune teorie antisemite scrivendo a chiare lettere che quella ebrea "è una razza inferiore", così al momento della correzione l'insegnante gli ha contestato il compito appioppandogli un bel insufficiente. Come racconta L'unione Sarda, la ragazza però non si è data per vinta e si è ripresentata a scuola con degli opuscoli in cui erano spiegate le teorie riportate nel compito, ma la docente li ha rigettati spiegando che erano teorie dalle basi inconsistenti. A questo punto la ragazza non soddisfatta del voto ha iniziato a scagliarsi contro la prof su Facebook con una lunga serie di epiteti e insulti alla "insegnante comunista del c... che difende gli ebrei". Il chiarimento sfociato in insulti al corpo docenti - Venuta a conoscenza della cosa, come racconta La nuova Sardegna, la professoressa convoca la ragazzina al consiglio di classe per un chiarimento e per valutare l'eventuale adozione di provvedimenti disciplinari. Il dialogo tra professori e studentessa però non finisce bene e la ragazza si rivolge con offese e insulti pesanti anche agli altri insegnanti tanto che questi decidono prima di darle un cinque in condotta, un voto che significa bocciatura, e infine di denunciarla per ingiurie ai carabinieri che ora stanno indagando sul caso. (fonte http://www.cadoinpiedi.it/2013/07/07/frasi_antisemite_nel_tema_prof_comunista_che_ difende_gli_ebrei.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 51 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Maraventano, la leghista di Lampedusa attacca la Kyenge: "Se fossi in lei tornerei in Congo per liberare la sua gente" 8 luglio 2013 L'ex vicesindaco dell'isola: "Qui non parliamo di immigrati ma di clandestini. Che non vivono dignitosamente" Se fossi il ministro Kyenge andrei proprio nella mia terra a lottare per liberarla. Questa per me è dignità". Angela Maraventano, ex vicesindaco di Lampedusa ed ex senatrice della Lega Nord, sa di cosa parla quando si tratta di immigrazione e clandestinità, e alla Kyenge non le manda certo a dire. Intervistata dalla trasmissione 24 Mattino condotta da Alessandro Milan su Radio24, precisa: "Non voglio rispedire la Kyenge in Congo, lei è stata bravissima a fare tutto quello che ha fatto e ad arrivare dove è arrivata ma oggi secondo me è arrivato anche il momento di poter liberare la gente del Congo". Guarda il video su Libero TV (http://tv.liberoquotidiano.it/video/111882/Mar aventano___Se_fossi_la_Kyenge_tornerei_in_Co ngo_.html#.UdPlVm1EHRY) Il problema, aggiunge la Maraventano, è che in questi casi non parliamo di "emigrati" ma di "clandestini" che poi finiscono in "centri di accoglienza intasati" in "condizioni di vita terribili". E "mi dispiace che sono così dura ma dietro a questa situazione c'è un traffico di carne umana. Io sono sempre stata sull'isola e so che il 90% sono clandestini. Io auspico per queste persone di poter vivere nella loro terra dignitosamente". (fonte http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1272480/Maraventano--la-leghistadi-Lampedusa-attacca-la-Kyenge---Se-fossi-in-lei-tornerei-in-Congo-per-liberare-la-suagente-.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 52 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Pescara: nasce lo Sportello regionale contro la discriminazione e la violenza di genere verso le donne immigrate. Iniziativa della Regione Abruzzo, con la Asl di Pescara, la Croce rossa, le Caritas e le associazioni di immigrati. 8 luglio 2013 Verrà ratificato questa mattina a Pescara il protocollo d’intesa per l’implementazione dello sportello regionale contro la discriminazione e la violenza di genere verso le donne di comunità immigrate e di minoranze etniche. L’iniziativa, promossa dalla Regione Abruzzo, vede coinvolti anche la Asl di Pescara, il comitato regionale Croce rossa italiana, le associazioni di immigrati e le Caritas diocesane di Chieti e Pescara che hanno supportato lo sportello dei primi sei mesi di vita collaborando attivamente alla individuazione e trattamento dei casi legati alla discriminazione e alla violenza di genere. L’attività dello sportello rientra nelle azioni del progetto Simple finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico. (fonte www.immigrazioneoggi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 53 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Dare del ''picchiatore fascista'' ad ex militante di estrema destra non è reato 8 luglio 2013 Cassazione penale , sez. V, sentenza 08.01.2013 n° 745 (Mirella Pocino) La sentenza in commento si inserisce nell’alveo di quel filone giurisprudenziale volto all’analisi e alla delimitazione dei rapporti tra l’esercizio del diritto di critica ex art. 51 c.p. ed il reato di diffamazione ex art. 595 c.p. Nel caso di specie l’imputato era stato condannato per il reato di diffamazione ex art. 595, comma III, c.p. per avere offeso la reputazione del danneggiato definendolo “ex picchiatore fascista”, condotta posta in essere a mezzo di una comunicazione informatica su un sito web. Di contro la Suprema Corte ha ritenuto di non confermare la sentenza della Corte di Appello di Roma in quanto non ha ravvisato la sussistenza dell’esercizio antigiuridico del diritto di informazione, del quale il diritto di critica costituisce una specifica dimensione, nei confronti dell’imputato il quale, benchè sia ricorso all’utilizzo di espressioni non gratificanti ma pienamente correlate e proporzionate al tema e al livello della polemica, ha descritto un dato storico in maniera ineccepibile. Precisamente l’art. 595, comma III, c.p. sanziona penalmente quelle condotte che offendono il bene giuridico dell’altrui reputazione “Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a lire un milione.” Non può non osservarsi come sia ben possibile perpetrare tale delitto nel contesto, attualmente notevolmente diffuso, della comunicazione telematica attraverso il web. Difatti il diffuso ricorso allo strumento di internet consente una maggiore e più immediata diffusione di notizie o fatti che possano ledere l’altrui dignità e, quindi, una maggiore propagazione degli effetti lesivi dell’illecito che dal mondo virtuale trasmigrano al mondo reale e viceversa. Inoltre la giurisprudenza è concorde nell’affermare che detto reato può essere commesso anche per via telematica o informatica poiché l'azione di immissione del messaggio "in rete" è idonea a ledere il bene giuridico dell'onore (Cass. Pen. Sez. V, 27 dicembre 2000, n. 4741). Contact Center Unar –| Ad uso interno 54 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Volgendo l’attenzione sulle connotazioni morfologiche del reato di diffamazione ex art. 595 c.p. occorre osservare che esso è volto a tutelare il bene giuridico della reputazione personale altrui. Tale è quell’insieme di opinioni o attestazioni di stima riconosciuti in capo ad un individuo nell’ambito della realtà sociale in ragione di proprie qualità morali, professionali o generalmente attinenti all’esplicitazione della propria personalità nella dimensione sociale di appartenenza, costituzionalmente tutelata dall’art. 2 Cost. (Corte di Cassazione 5 dicembre 1956). Inoltre il reato di diffamazione appartiene alla categoria dei reati di evento e si consuma in quel dato luogo (anche virtuale) o in quel dato momento in cui i terzi vengano a conoscenza dell’espressione ingiuriosa. Per quanto concerne la specifica dimensione della attuazione della condotta diffamatoria attraverso il ricorso a frasi o immagini immesse nel web, occorre tener conto del momento in cui viene attivato il collegamento (Corte di Cassazione 25 luglio 2006, n. 25875). In ordine alla configurazione dell’elemento psicologico nel delitto di diffamazione la giurisprudenza ritiene necessaria la sussistenza del dolo generico, cioè della volontà consapevole di ricorrere all’utilizzo di espressioni lesive dell’altrui reputazione. Pertanto il dolo può essere tanto generico che eventuale (nell’ipotesi di accettazione del rischio dell’offesa). Di contro non è ritenuto necessario l’animus diffamandi, ovvero dell’intenzione di offendere la reputazione della persona cui si attribuiscono determinati fatti, azioni o circostanze (Corte di Cassazione 6 giugno 1988, n. 6671). Il tentativo è ipotesi ritenuta pacificamente configurabile. Contestualizzando la fattispecie diffamatoria nell’ambito della specifica ipotesi di reato di diffamazione a mezzo stampa di cui all’art. 595 co. 3, c.p., occorre osservare che questa trova un limite nella’esercizio del diritto di critica ex art. 51 c.p., comma I, il quale così recita ““L’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità esclude la punibilità”. La scriminante dell’esercizio del diritto di cui all’art. 51 c.p. è espressione del principio qui iure sui utitur naeminem laedit e del principio di non contraddizione in ragione dei quali il nostro ordinamento non può sanzionare una condotta la quale benchè sia astrattamente sussumibile in una fattispecie di reato, tuttavia si sostanzi nell’esercizio di una facoltà riconosciutagli dall’ordinamento. Il rimando operato da tale disposizione ad altre norme dell’ordinamento attributive di diritti o facoltà ne connotano la struttura di norma penale in bianco, pertanto l’organi giudicante chiamato a dirimere la controversa dovrà ricorrere al principio del Contact Center Unar –| Ad uso interno 55 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 bilanciamento degli interessi coinvolti laddove si renda necessaria la sua applicazione al caso di specie. Per quanto concerne l’esercizio del diritto ex art. 51 c.p., comma I, occorre evidenziare come sia connotato da limiti interni ed esterni. I primi sono relativi al quomodo dell’esercizio del diritto riconosciuto in capo ad un soggetto, nella sua dimensione di posizione giuridica soggettiva attributiva di poteri teleologicamente orientati alla realizzazione di un proprio interesse. I secondi (limiti esterni) trovano riscontro in altre norme di pari dignità del nostro ordinamento, le quali riconoscono in capo ai consociati ulteriori interessi alla stregua dei quali l’organo giudicante deve operare un giudizio di bilanciamento in relazione alla prevalenza o meno del diritto esercitato ex art. 51 c.p., comma I. Ai fini del commento della sentenza della Suprema Corte in oggetto occorre porre l’attenzione sull’esercizio del diritto di cronaca e di critica quali scriminanti del reato di diffamazione. Precisamente tali diritti trovano copertura costituzionale nell’art. 21 Cost. e presentano una duplice dimensione esplicativa: l’una dimensione è relativa alla garanzia del singolo consociato all’esercizio del proprio diritto di espressione del pensiero. L’altra involge la finalità teleologica del diritto de quo che si sostanzia nella relativa natura di strumento di partecipazione democratica alla vita sociale della comunità di riferimento. Più specificatamente il diritto di critica si differenzia da quello di cronaca in quanto attiene all’espressione di un giudizio o di una opinione di cui non può non ammettersi l’ontologica attinenza a una interpretazione soggettiva della realtà. Di contro il diritto di cronaca si sostanzia nella narrazione di fatti alla stregua dei canoni della verità, pertinenza e continenza. Alla luce di quanto affermato l’esercizio del diritto di critica può essere limitato solo in una ottica di tutela dell’interesse pubblico e sociale della critica stessa (Corte di Cassazione 3 luglio 1993, n. 6493). Per quanto concerne il tema della diffamazione a mezzo stampa la giurisprudenza della Suprema Corte ha ribadito più volte il principio di diritto in virtù del quale la verità del fatto, l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti e la continenza nell’esposizione degli stessi siano requisiti imprescindibili per il corretto esercizio del diritto di critica, che pur trova apposita copertura costituzionale ex art. 21 Cost. (Corte Cassazione, 4 Luglio 2008, n. 35646). Più precisamente la verità del fatto che si pone alla base della condotta di critica consiste nel divieto di attribuire ad un determinato soggetto un fatto o una dichiarazione o uno specifico comportamento dallo stesso mai tenuto o espresso e che, pertanto, non trovi rispondenza nella realtà sia attuale sia passata come nel caso de quo. Contact Center Unar –| Ad uso interno 56 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Inoltre l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti ricorre qualora essi riguardino personalità o circostanze fattuali di pubblico dominio ma che non possono legittimare una illegittima esposizione degli stessi al giudizio critico. Da ultimo, non in ordine di importanza, rileva il carattere della continenza delle espressioni verbali utilizzate, che attiene al quomodo dell’esercizio del diritto di critica da parte del giornalista. Difatti esso ne costituisce un vero e proprio limite che deve essere ritenuto travalicato laddove le espressioni utilizzate siano connotate dal carattere denigratorio e non siano proporzionate rispetto al fine della cronaca e criticità del fatto in oggetto. Pertanto il diritto di cronaca del giornalista deve essere posto in essere adottando un linguaggio adeguato che si attenga all’accertamento della verità del fatto riportato o alla proporzionalità dei termini adottati in relazione all’esigenza di narrare un fatto connotato da profili di pubblico interesse (Cassazione 4 luglio 2008, n. 35646). La Corte di Cassazione, inoltre, ha affermato che anche nelle ipotesi di intensa polemica su temi politici e di notevole rilievo sociale (espressione del principio ex art. 21 Cost.), essa non può e non deve degenerare in attacchi arbitrari alla dignità della persona cui ci si riferisce (Cassazione 4 luglio 2008, n. 35646). (Altalex, 31 maggio 2013. Nota di Mirella Pocino) (fonte http://www.altalex.com/index.php?idnot=63146) Contact Center Unar –| Ad uso interno 57 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Tribunale di Trieste: Illegittima l'esclusione degli infermieri extracomunitari dai concorsi pubblici 8 luglio 2013 Con decreto d'urgenza ex art. 700 c.p.c. riammessa al concorso pubblico un’infermiera straniera lungosoggiornante. Tribunale di Trieste, sez. lavoro, decreto ex artt. 700 e 669 c.p.c. d d.04.07.2013 (http://www.asgi.it/public/parser_download/save/tribunale_trieste_decreto04072013.pdf) ll giudice del lavoro del Tribunale di Trieste, con decreto dd. 4 luglio 2013, ordina all’Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo di Melegnano (prov. di Milano) di ammettere alle prove del concorso pubblico per un' infermiera professionale pediatrico una cittadina di Paese terzo non membro dell'UE lungosoggiornante in Italia e dunque titolare del permesso di soggiorno CE di cui all’art. 9 d.lgs. n. 286/98 di recepimento della direttiva 2003/109; infermiera che era stata esclusa dal concorso per mancanza del requisito della cittadinanza italiana o comunitaria. Il giudice del lavoro del Tribunale di Trieste ha accolto la richiesta di un provvedimento d’urgenza ex art. 700 cpc proposto dall’ infermiera professionale di nazionalità serba che si era vista escludere dal concorso pubblico dall’Azienda Ospedaliera. Il giudice ha ritenuto la sussistenza tanto della fondatezza prima facie del ricorso proposto, quanto del periculum in mora in quanto i tempi necessari per l’instaurazione del giudizio previsto dall’art. 44 del d.lgs. n. 286/98, anche nelle forme del rito sommario di cognizione, successivamente ad una formale comunicazione delle date e sedi delle prove concorsuali, avrebbero potuto pregiudicare l’affermato diritto della ricorrente alla partecipazione. Nel decreto, il giudice del lavoro di Trieste considera che il diritto dei cittadini stranieri di Paesi terzi non membri dell’UE regolarmente soggiornanti in Italia a partecipare ai concorsi pubblici si fonda innanzitutto sugli obblighi internazionali scaturenti dall’adesione e ratifica alla Convenzione OIL 143/1973, richiamata anche dall’art. 2 c. 3 del d.lgs. n. 286/98. Ugualmente, essendo la ricorrente titolare del permesso di soggiorno CE Contact Center Unar –| Ad uso interno 58 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 per lungosoggiornanti, vengono a soccorrere anche le particolari disposizioni in materia di parità di trattamento nell’esercizio di attività lavorativa subordinata o autonoma contenute nella direttiva 109/2003 (art. 11). Nel caso specifico, il decreto del Tribunale di Trieste ricorda come la stessa normativa interna preveda espressamente la possibilità per lo straniero extracomunitario titolare dell’equipollenza del titolo di studio di infermiere professionale, di essere assunto a tempo indeterminato presso le strutture sanitarie pubbliche (art. 40 c. 21 d.P.R. n. 394/99). Il giudice del lavoro di Trieste ha fissato udienza per la discussione nel merito del ricorso alla data del 23 luglio prossimo. Il ricorso è stato presentato dinanzi al Tribunale di Trieste, in quanto l’azione giudiziaria antidiscriminazione si radica nel tribunale del luogo in cui il ricorrente ha domicilio, ai sensi di quanto previsto dall’art. 28 c. 2 d.lgs. n. 150/2011. (Fonte http://www.asgi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 59 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Corte Costituzionale: Illegittimi i requisiti di anzianità di residenza e del permesso di soggiorno CE per lungosoggiornanti per l’accesso ad una prestazione sociale per persone non autosufficienti 8 luglio 2013 Bocciata una normativa della provincia autonoma di Trento Corte Costituzionale, sentenza n. 172 dd. 04.07.2013 (link http://www.asgi.it/public/parser_download/save/corte_cost_172_2013.pdf) Con la sentenza n. 172 depositata il 4 luglio 2013, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma della legge della Provincia Autonoma di Trento 24 luglio 2012, n. 15 (art. 9 c. 1), che aveva introdotto un requisito di anzianità di residenza triennale nel territorio della Provincia autonoma di Trento ai fini dell’accesso ad un “assegno di cura” a favore delle persone non autosufficienti, così come aveva limitato l’accesso degli stranieri di Paesi terzi non membri dell’UE a tale prestazione sociale, prevedendone la fruizione soltanto a quelli titolari del permesso di soggiorno CE per lungosoggiornanti. Nel dichiarare l’illegittimità costituzionale della norma, la Corte Costituzionale ha avuto modo di ribadire il proprio orientamento, oramai consolidato, secondo cui la valutazione della legittimità di una disparità di trattamento tra cittadino e straniero deve essere effettuata secondo il canone della ragionevolezza, al fine cioè di verificare se vi sia una ragionevole correlazione tra la condizione prevista per l’ammissione al beneficio e gli altri peculiari requisiti che ne condizionano il riconoscimento e definiscono la ratio ovvero lo scopo e le finalità del beneficio (sentenza Corte Cost. n. 432/2005). In altre parole, non è possibile presumere che gli stranieri immigrati nel territorio regionale da meno di cinque anni, versino in uno stato di bisogno minore rispetto a chi vi risiede o dimora da più anni., Contact Center Unar –| Ad uso interno 60 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 per cui l’unico criterio di riferimento rimane quello di cui all’art. 41 del T.U. immigrazione, che prevede il requisito ai fini dell’accesso alle prestazioni di assistenza sociale del requisito del permesso di soggiorno della durata di almeno un anno. Tali concetti erano stati già espressi dalla Corte Costituzionale in diverse pronunce precedenti (sentenza n. 40/2011, sentenza n. 2/2013, sentenza n. 4/2013, sentenza n. 133/2013). Riguardo all’anzianità di residenza, la Corte Costituzionale ribadisce che tale requisito differenziale non appare pure rispettoso dei principi di ragionevolezza ed uguaglianza ed è dunque arbitrario, non risultando una correlazione tra la durata della residenza e le situazioni di disagio e di bisogno, riferibili alla persona in quanto tale, che costituiscono il presupposto della provvidenza sociale in questione. (fonte www.asgi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 61 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Legge sulla cittadinanza e diritto di voto agli extracomunitari: da Grosseto le richieste del Tavolo Immigrazione 8 luglio 2013 GROSSETO - Le associazioni del Tavolo Immigrazione della Provincia di Grosseto hanno inviato un documento al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati affinché in questa legislatura sia affrontata la riforma della legge sulla cittadinanza, per prevedere l’introduzione del cosiddetto “ius soli temperato” a favore dei figli di cittadini stranieri nati e residenti in Italia. Al Parlamento il Tavolo immigrazione chiede, inoltre, che sia riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni amministrative ai cittadini extra comunitari, con la ratifica del Capitolo C -Parte seconda, della Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992. Il documento è stato inviato anche al presidente della Provincia di Grosseto affinché siano attivate iniziative per far conoscere le ipotesi di riforma all’esame del Parlamento e affinché siano attivati corsi di formazione per il contrasto al razzismo e alle discriminazioni rivolti alle associazioni di stranieri e per stranieri. Ai sindaci del territorio provinciale il Tavolo chiede che siano sottoscritti protocolli d’intesa per la creazione di antenne territoriali per il contrasto al razzismo e alle discriminazioni; che sia concessa la cittadinanza italiana onoraria ai figli minori di cittadini stranieri residenti, sia valutata l’opportunità di introdurre istituti di rappresentanza per i cittadini stranieri, sulla base di esperienze maturate in altri Comuni; siano previsti corsi di formazione ad hoc per il personale delle amministrazioni comunali. Infine il Tavolo rivolge un appello al provveditore agli studi di Grosseto perché con il ruolo attivo degli insegnanti siano promosse iniziative per promuovere tra gli studenti la conoscenza della normativa che regola la cittadinanza (istituti – soggetti – procedure di Contact Center Unar –| Ad uso interno 62 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 acquisto, perdita riacquisto della cittadinanza); la legislazione anti razzista e anti discriminatoria nazionale , europea e internazionale. Il Tavolo immigrazione, inoltre, ha partecipato attivamente alla Campagna “L’Italia sono anch’io”, con tante iniziative sul territorio di sensibilizzazione e informazione sul tema della cittadinanza e del diritto di voto agli stranieri. E ha espresso piena solidarietà alla neo ministra all’integrazione Cécile Kyenge vittima di gravi episodi di intolleranza (fonte http://www.ilgiunco.net/) No alle discriminazioni razziali, Comune aderisca a “RE.A.DY.” L'iniziativa proposta dall'assessore alle pari Opportunità Marilena Sovrani: "Ringrazio il sindaco e la giunta per la sensibilità dimostrata" 8 luglio 2013 Il Comune di Latina contro le discriminazioni razziali. La giunta municipale, con deliberazione del 27 giugno, ha infatti aderito alla Rete RE.A.DY. “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere”. Questa delibera, promossa dall’assessore alle Pari Opportunità Marilena Sovrani (nella foto) che ha sottoposto l’argomento alla Giunta, segna un importante passo avanti del Comune di Latina. “Ringrazio il sindaco e la giunta per la sensibilità dimostrata – ha commentato l’assessore alle Pari Opportunità, Marilena Sovrani che ha promosso l’iniziativa e sottoposto l’argomento alla giunta -. Questa deliberazione rappresenta un passo importante verso la tutela delle pari dignità e il godimento dei diritti e delle libertà spettanti a ciascuno, senza alcuna discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, lo opinioni politiche o di altro genere”. Tra gli obiettivi Rete RE.A.DY., come spiega la stessa sovrani, quelli “di individuare e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (LGBT) tra le pubbliche amministrazioni, nonché contribuire Contact Center Unar –| Ad uso interno 63 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 alla diffusione delle buone azioni su tutto il territorio nazionale e supportare le pubbliche amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone LGBT”. “Già più di quaranta comuni in Italia partecipano alla Rete RE.A.DY, oltre all’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI) che ha espresso il suo impegno a partecipare e ha invitato i restanti comuni a prenderne parte. Questa amministrazione ha anche sottoscritto la Carta di Intenti che definisce in maniera dettagliata le attività che l’amministrazione dovrà intraprendere per diffondere la cultura dell’inclusione sociale e del rispetto di tutte le diversità, valori che l’Assessorato alle Pari Opportunità da tempo propone di diffondere insieme alla cultura delle differenze e del rispetto dell’altro attraverso iniziative rivolte alla cittadinanza, ai giovani e alle scuole”. Tra i compiti delle amministrazioni aderenti alla Rete RE.A.DY. “c’è quello di avviare, ove possibile, azioni per favorire l’emersione dei bisogni della popolazione LGBT, sviluppare azioni positive sul territorio, partecipare alla Rete condividendo e comunicando le esperienze realizzate e avviare una comunicazione interistituzionale tra diversi livelli di governo locale. In conclusione, il mio impegno per l’approvazione di questa deliberazione e nella sottoscrizione della Carta di Intenti è finalizzato a promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi”. (fonte http://www.latinatoday.it/cronaca/discriminazioni-razziali-comune-latina-desionerete-ready.html) Contact Center Unar –| Ad uso interno 64 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Omofobia, parte il corso di autodifesa per gay e lesbiche Il programma di allenamento è stato elaborato dal personal trainer vicentino Andrea Carollo sull’onda degli ultimi episodi violenti 8 luglio 2013 VICENZA. E' il primo in Italia e farà discutere. Si tratta di un corso di autodifesa contro insulti e aggressioni omofobiche, dedicato espressamente alla comunità lgbt sempre più vittima di episodi di intolleranza e violenza come dimostrano gli ultimi dati. L'Italia in particolare è il paese dell'U nione Europea con il maggior tasso di omofobia sociale, politica ed istituzionale. Troppo anche per il personal trainer dei vip (ha lavorato tra gli altri con Madonna) e maestro di arti marziali Andrea Carollo, che ha pensato quindi di lanciare un corso di autodifesa, aperto a tutti, ma dedicato specificamente ai gay. In una realtà come quella veneta dove la comunità LGBT è molto attiva (ad esempio il Padova Village, che replica l'omonima kermesse romana), parallelamente sono numerosissimi gli episodi di intolleranza e ghettizzazione. Il risultato di questo progetto sarà la realizzazione di un report col duplice intento di diffondere i dati e supportare azioni di advocacy. “Di fronte a questa spaventosa deriva – spiega Carollo – mentre i politici discutono ancora circa l'opportunità di promulgare una legge anti-omofobia ho pensato che non potevo più restarmene con le mani in mano e che, vista anche l’attuale perdurante latitanza legislativa, sia giunta l’ora di offrire uno strumento pratico di difesa a tutte quelle persone che ri schiano ogni giorno di essere aggredite a causa del loro orientamento sessuale”. Il corso è basato su un mix di semplici regole di attenzione e di difesa personale. La prima sessione sarà focalizzata specificamente sui rischi che possono correre gli omosessuali e si concentrerà quindi sulle tecniche base di auto-difesa, sul riconoscimento dei segnali di pericolo e sulla definizione dello spazio personale. Carollo aggiunge: “I gay notoriamente sono attenti alla forma fisica e questo certamente aiuta. Per cui alla base del corso, la cui durata sarà trimestrale, ci sarà un piano di allenamento generale con particolare attenzione alla corsa, che resta una delle risorse non violente per sottrarsi allo scontro. Per quanto riguarda le arti marziali, le mosse difensive saranno tratte dai fondamenti del ju jitsu. Una serie di mosse difensive mescolate Contact Center Unar –| Ad uso interno 65 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 a tecniche di attacco saranno illustrate e allenate nel terzo periodo del corso prendendo spunto dallo “Shaolin Quan”, una boxe offensiva che è insieme terribile come un’arma e utile come uno sport e le cui mosse comprendono esercizi con i calci, l’attacco, la lotta e la cattura degli avversari e le cui caratteristiche sono i ripetuti cambiamenti, la velocità e la continuità dei salti. (fonte http://mattinopad ova.gelocal.it/cronaca/2013/07/06/news/omofobia-parte-ilcorso-di-autodifesa-per-gay-1.7377478) Cécile, una madrina per i Mondiali antirazzisti di Castelfranco Emilia 8 luglio 2013 CASTELFRANCO EMILIA (Modena) - “Tornare nel mio territorio da ministra ad una festa come i Mondiali è una grande emozione. In Italia c’è un cammino da fare tutti insieme per rispondere linguaggio nonviolento ai con un discorsi razzisti, e i Mondiali sono un esempio di buona integrazione attraverso lo sport”. In effetti, è un atteso ritorno. La ministra, qui, ai Mondiali antirazzisti, è di casa. “Cécile”, come la chiamano tutti, ci veniva da anni da consigliere provinciale di Modena, e anche quest’anno non ha fatto mancare la sua presenza, resa ancor più significativa dal ruolo istituzionale. Kyenge è arrivata verso le 18 di sabato per partecipare ad un dibattito sul tema della cittadinanza sportiva. Accolta come simbolo dell’antirazzismo, la ministra ha per prima cosa incontrato la squadra di calcio Uisp di Busto Arsizio (Varese), dopo le polemiche di mesi fa, causate dall’intemperanza razzista dei tifosi della squadra locale durante un’amichevole contro il Milan, nei confronti di un giocatore nero. Poi, la festa. Contact Center Unar –| Ad uso interno 66 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Il “tesoro” del Mondiali: i giovani. I vincitori. Centinaia di persone di ogni parte d’Europa, ragazzi e ragazze organizzati con pullman, camper e tende. Così, girando tra il campeggio e gli stand, si possono trovare striscioni di gruppi di Marsiglia o Grenoble, di Gelsenkirchen o Offenbach, e di Parma, Bergamo, Genova, Modena, Bologna, Livorno e molti altri. Come accade spesso tra tifosi, la birra la fa da padrona, ma bere insieme è più che altro un pretesto per ridere, cantare e ballare. Poi c’è lo sport, quello giocato, con i tornei che ieri hanno vissuto il momento più atteso, quello delle finali. La squadra dei “Liberi Nantes” ha vinto il calcio a 7: un team composto da rifugiati politici e richiedenti asilo, iscritto quest’anno anche ai campionati dilettantistici di calcio italiani. “Liberi Nantes” ha infatti totalizzato 61 punti in classifica in terza categoria, ma la Figc non ne ha riconosciuto il merito, togliendo tutti i punti perché i ragazzi non hanno la cittadinanza. Per questa ragione “Liberi Nantes” ha vinto anche la Coppa “Invisibili” dei Mondiali, riservata a chi non potrebbe partecipare per problemi di visti, e sono stati premiati lo scorso 11 giugno a Roma dalla ministra Kyenge in persona. I Mondiali sono così: vincere in campo è importante, ma ancor di più farlo fuori. Le coppe che contano sono assegnate per attività che hanno a che fare con i diritti. Come la Coppa “Bagna”, intitolata a Matteo Bagnarsi (tifoso del Parma morto in una trasferta della propria squadra) che è andata a “Boycott Granarolo”, dipendenti dell’azienda che lottano in favore dei lavoratori stranieri. Poi c’è la Coppa dei Mondiali, la più importante, vinta dalla “Rfc Lions Caserta”, per le attività di ripristino di campi da gioco abbandonati nelle periferie delle città, da destinare allo sport per bambini. (giovanni baiano) (Fonte www.redattoresociale.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 67 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 Cecina (LI) - Meeting Internazionale Antirazzista - XIX edizione 8 luglio 2013 La presentazione La crisi dell'Europa è sotto i nostri occhi, così come la scarsa inadeguatezza delle Istituzioni Europee a fronteggiarla. E siamo convinti che le politiche finanziarie e di bilancio adottate, sotto il segno dell'austerità, abbiano impoverito gran parte della popolazione e limitato la democrazia, e alimentano uno spirito antieuropeo. L'Arci, a oltre dieci anni dal Social Forum Europeo di Firenze, torna a rivendicare la necessità di una svolta verso un’Europa dei cittadini e delle cittadine. In questo contesto è emblematica la condizione della popolazione migrante, che, pensiamo, sia stata l'obiettivo nell'ultimo ventennio di una serie di politiche che, nate con lo scopo di regolare lo spazio di libera circolazione, hanno generato in molti casi chiusure ingiustificate e alimentato paure. La condizione di queste persone è caratterizzata da uno status di cittadinanza diseguale, e il quadro legislativo dei paesi europei, fortemente disomogeneo sull’immigrazione, è sostanzialmente basato su un approccio proibizionista di difesa fisica e identitaria di frontiere nazionali. Questa condizione si riversa anche sulle seconde generazioni (bambini e minori) e rischia di compromettere l'obiettivo dell’uguaglianza futura. Ciò è anche il frutto di una strumentalizzazione politica del tema immigrazione da parte di alcuni partiti e movimenti politici in diversi paesi europei, che hanno utilizzato e, in molti casi, continuano Contact Center Unar –| Ad uso interno 68 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 8-12/07/2013 a utilizzare soprattutto in questa fase di crisi razzismo e xenofobia per raccogliere consensi fra la popolazione più confusa e disagiata. Si tratta di scelte assolutamente sbagliate e fallimentari. In Europa ci sono 32 milioni di immigrati, a cui vanno aggiunte circa 5 milioni di persone senza documenti: quasi un decimo dell'intera popolazione. Circa un terzo sono cittadini europei che migrano in altri paesi dell'Europa, gli altri (2/3) provengono da Paesi che non fanno parte dell'U E. Tali 'numeri' non sono un fenomeno nuovo o di passaggio. Parlano di una componente storica, strutturale e tendente ad alimentarsi con i flussi dei prossimi decenni di mobilità fisiologica e patologica delle popolazioni dei paesi e continenti in espansione demografica a paesi e continenti in declino demografico. Contribuiscono a rendere l'Europa un grande spazio plurale ed interculturale. Ne segnano la sua fisionomia. Per questo affermiamo che L'Europa non sarebbe tale senza di loro e che quindi anche loro sono l'Europa. Il fenomeno migratorio è quindi un fenomeno globale, che non può essere governato con la contrapposizione fra paesi d'immigrazione e paesi di emigrazione, con norme nazionalistiche di difesa delle frontiere, bensì con norme e politiche globali. In questo contesto, a un anno dalla scadenza delle prossime elezioni europee, e dopo la mobilitazione per la campagna sui diritti di cittadinanza 'L'Italia sono anch'io', vuole svolgersi la XIX edizione del Meeting Internazionale Antirazzista. Rivendicare i diritti dei migranti, per rivendicare i diritti di tutti i cittadini europei. Per questo, la 19esima edizione del MIA sarà una delle tappe del viaggio di una nuova coalizione di organizzazioni, sindacati, associazioni e reti ssociali europee, riunitasi attorno a ‘L’Europa sono anch’io’, una campagna politico-culturale rivolta da una parte ai giovani, al mondo del lavoro ed all’insieme dei cittadini europei, dall’altra ai partiti e alle istituzioni europee per rivendicare un diverso quadro legislativo su tre obbiettivi principali: ratifica della Convenzione Onu del ’90 ‘sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie’, ancora non ratificata da nessun paese europeo; omogeneizzazione da parte dell’Europa di norme che riconoscano il diritto di voto agli immigrati alle elezioni amministrative e per il Parlamento europeo; omogeneizzazione di norme che riconoscano la cittadinanza europea agli immigrati stabilmente residenti ed ai loro figli nati in Europa o trasferitivisi in tenera età e frequentanti la scuola.L’Europa e il suo progetto o sono fondati sui diritti o non possono essere. Vedi il programma http://meeting.arcitoscana.it/2013/wp-content/uploads/mia2013-programmaweb.pdf Contact Center Unar –| Ad uso interno 69 Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI unar.it