SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione: ALBO NAZIONALE
NZ 00394
1a
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
SUPER…ABILE
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi
allegato 3):
Assistenza Disabili A06
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il
quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite,
rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei
destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il progetto di Servizio Civile Nazionale “SUPER…ABILE” si articola su 5 Province
della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Il progetto interviene tramite le sue sedi periferiche operative quali Case
Famiglia, Centri diurni e Laboratorio di avviamento al lavoro su un livello
provinciale rispondendo a specifici bisogni territoriali. L’area di intervento
presenta come sempre criticità nel rilevamento sistematico ed organico della
domanda, espressa e non espressa si può sottolineare però che vi è un aumento
dei disabili in carico e, soprattutto, una diversificazione delle problematiche dei
disabili, è lampante l’esempio di Bologna che riporta un aumento del 42% dei
disabili incarico ai servizi sociali dal 1999 al 2006.(Fonte: I nuovi strumenti della
programmazione regionale – ottobre 2009)
Le sedi di attuazione coinvolte risentono di questo incremento ricevendo diverse
richieste di accoglienza di persone disabili da parte dei servizi sociali preposti.
Inoltre essendo fortemente radicate nel territorio, le strutture sono venute a
conoscenza ed in contatto diretto con situazioni di emergenza e di difficoltà delle
famiglie nella gestione del figlio disabile, nell’arco dell’anno 2009 sono stati
affrontati circa 35 casi.
Le accoglienze da parte dell’ente avvengono o in modo diurno oppure in forma
residenziale. Al 31.12.2010 si distribuivano come segue:
Tipologia di disabilità
Fisica Psichica Psico-fisica
ACCOGLIENZE
RESIDENZIALI
23
19
17
TOTALE n°59
Tipologia di disabilità
Fisica Psichica Psico-fisica
ACCOGLIENZE
DIURNE
80
42
22
TOTALE n°144
(Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)
Il progetto “Super…Abile” coniugando le diverse esperienze delle sedi coinvolte
cercherà di elaborare delle ipotesi di risposta capaci di attivare le famiglie con
figli disabili in una prospettiva di protagonismo e non di delega, con attenzione
all’esigenza di considerare la globalità della famiglia e non solo la relazione dei
genitori con il figlio con disabilità.
Il Servizio Handicap svolge un ruolo di ascolto e accoglienza di tutte le richieste
di aiuto provenienti dalle istituzioni pubbliche e da privati in difficoltà. Collabora
con varie istituzioni pubbliche a livello comunale, provinciale e regionale, come i
Servizi sociali, le Aziende Unità sanitarie locali territoriali, le reti familiari di
tutela delle persone disabili, i centri di orientamento e formazione professionale e
lavorativa per i soggetti svantaggiati. Organizza diversi eventi a livello locale per
la sensibilizzazione sulle problematiche dell’integrazione sociale delle persone
disabili e nell’ambito della collaborazione con altre associazioni ha partecipato
attivamente alla preparazione del convegno “Handicap: solitudine o
integrazione?” svoltosi il 3 dicembre 2006 a San Marino con l’intervento sul
“Valore e ricchezza della persona con handicap costruttrice di umanità”.
Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento DISABILI e del
contesto territoriale specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto
PROVINCIA di FORLI’-CESENA
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La provincia di Forlì-Cesena conta 390.495 abitanti. Da un punto di vista
amministrativo, il territorio della provincia di è diviso in due circondari, detti
anche comprensori, ciascuno di 15 comuni: il comprensorio di Forlì, con una
popolazione residente pari a 186.042 abitanti, e il comprensorio di Cesena, con
una popolazione residente pari a 204.453 abitanti (Fonte: Istat - Dati aggiornati al
21/12/2009). La provincia comprende inoltre tre comunità montane: Acquacheta,
Appennino forlivese e Appennino cesenate. I centri più popolati sono Forlì e
Cesena, seguiti da Cesenatico e Savignano sul Rubicone.
La tabella seguente mostra la popolazione dei comuni dove si trovano le strutture
dell’Associazione coinvolte nel presente progetto.
Comuni
Forlì
Cesena
Savignano sul
Rubicone
Predappio
Roncofreddo
N. abitanti
(dati al
21/12/2009)
117.058
95.909
17.116
N. Famiglie
(dati al
31/12/2008)
50.019
39.880
6.376
N. medio di componenti
per famiglia
(dati al 31/12/2008)
2,3
2,4
2,7
6.482
2.677
3.332
1.290
Tabella 21 (Fonte: Istat)
2,4
2,6
CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE
Al 31/12/2009 i disabili titolari di rendita INAIL erano 5.518. Come si evince dalla
tabella sottostante resa disponibile dal sistema informatico della regione EmiliaRomagna durante l’anno 2007 nella Provincia di Forlì-Cesena sono stati assistiti dai
Servizi sociali e assistenziali un totale di 625 utenti uniti ai 132 in assistenza
domiciliare. Nonostante ciò non risulta facile trovare dati precisi sulle
problematiche sociali che caratterizzano gli utenti disabili, oltre al loro eventuale
collocamento in strutture socio-assistenziali.
Utenti disabili assistiti nel corso dell’anno nella Provincia e tipologia di presidio
TOTAL
TIPOLOGIA PRESIDIO
E
Utenti
Centro
Centro
disabili
socioResiden
Centro
Gruppo
socioin
riabilita
za
socioapparta
riabilita
assisten
tivo
protett
occupaz
mento
tivo
za
residen
a
ionale
diurno
domicili
ziali
are
CESENA- VALLE SAVIO
22
22
22
98
58
222
18
FORLI’
54
52
11
140
72
329
89
RUBICONE
16
18
10
30
74
25
FORLI’-CESENA
92
92
43
268
130
625
132
Tabella 22 (Fonte: Regione Emilia-Romagna - Dati al 31/12/2007)
COMPRENSORIO FORLIVESE
Nel comprensorio forlivese sono circa 4500 coloro che percepiscono il trattamento
economico INPS in quanto invalidi civili. I disabili adulti che frequentano corsi di
formazione professionale, centri occupazionali e iniziative di riabilitazione sono
all’incirca 600. La tabella seguente mostra la distribuzione degli utenti per
servizio, con dati riferiti al 2007.
Tipologia Servizio
Corsi di formazione professionale
Istituti Superiori
N. Utenti
138
119
Centri socio-occupazionali
72
Centri socio-riabilitativi diurni
140
Assistenza domiciliare
89
Assegni di cura
62
Tabella 23 (Fonte: Regione Emilia-Romagna)
COMPRENSORIO CESENATE
Al 1/1/2004 nel comprensorio cesenate risiedevano 2.765 disabili adulti, un
numero che nel tempo va via via aumentando. Coloro in carico ai Servizi Sociali
nell’arco di tempo 2005-2007 si distribuivano come di seguito:
Disabili adulti in carico ai servizi sociali per adulti
Comprensorio Cesenate. Anni 2005-2007
2005
2006
2007
376
447
493
Tabella 24 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Marzo 2008)
Le cause di invalidità più rilevanti, con dati riferiti al 2004, sono le “patologie
psichiatriche” (490 casi), le “insufficienze mentali” (480 casi), le “neoplasie” e le
“patologie organiche” (più di 800 casi).
Tipologie di disabilità per classi di età. Persone disabili di età inferiore a 65 anni.
Comprensorio Cesenate (2004)
18-65 anni
n.
%
Insufficienze mentali
480
17%
Patologie psichiatriche
490
17%
Patologie organiche
417
15%
Patologie neuromotorie
388
14%
Neoplasie
400
14%
Disturbi
72
3%
dell’apprendimento
Patologie sensoriali
188
7%
Sindrome di Down
89
3%
Sindrome epilettica
97
3%
Altro
144
5%
Tabella 25 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Marzo 2008)
A livello generale nel territorio provinciale emerge la necessità di mantenere e
migliorare l’integrazione e l’autonomia della persona disabile nei diversi contesti
di vita, supportando la persona e la sua famiglia, qualora le due parti siano in
contatto, per quanto riguarda i compiti di cura.
Il costante contatto che l’Associazione ha con utenti disabili ha fatto emergere
come si rendano necessarie una serie di azioni atte combattere la solitudine che
purtroppo spesso colpisce coloro che sono affetti da handicap fisico e mentale. A
tale fine risulta utile organizzare attività ludico-ricreative, oltre a quelle già
offerte a livello territoriale, al fine di favorire la costruzione di nuovi contesti di
socializzazione e recupero.
Una problematica riguardante entrambi i comprensori, nonostante l’impegno già
rilevante a riguardo, è la poca autonomia negli spostamenti degli utenti disabili
verso i presidi sanitari, i luoghi di aggregazione, di lavoro, ecc. in quanto le
barriere presenti sui mezzi pubblici sovente ne ostacolano la fruizione da parte di
coloro che sono affetti da difficoltà di movimento dovute a stati patologici
momentanei e/o cronici. A riguardo risultano interessanti due osservazioni. Nel
territorio la flotta automobilistica ATR è dotata di n° 46 veicoli per servizi urbani
e/o suburbani con pedana estraibile per la salita/discesa di persone con disabilità
motoria. Tuttavia sovente è emerso, attraverso il racconto di disabili vicini
all’Associazione, come il personale di servizio abbia negato l’utilizzo dei
dispositivi agli utenti rendendo assolutamente vane le dotazioni presenti sui
mezzi, non permettendo così a coloro che sono affetti da particolari disabilità
motorie di accedere sui mezzi del trasporto pubblico.
Nel territorio, sotto il patrocinio di ASS.I.PRO.V. (Associazione Interprovinciale per
la Promozione del Volontariato) - Centro di Servizi per il Volontariato della
Provincia di Forlì-Cesena - dal 2008 è attivo il servizio “Accompagnamento persone
con disabilità” che, attraverso la messa in rete di autisti-accompagnatori, di
associazioni di volontariato e dei mezzi di cui dispone ASS.I.PRO.V., tenta di
rispondere in maniera unitaria alla forte necessità di fornire accompagnamento
alle persone disabili.
Il servizio è stato molto utilizzato: nel 2008 sono state eseguite 216 missioni,
durante le quali sono state accompagnate 898 persone. E’un servizio di alta utilità
che tuttavia necessita di un ulteriore potenziamento per coprire in maniera
sempre più alta le necessità di un bacino molto più ampio.
Al tipo di problematiche appena evidenziate se ne accompagnano altre che
ostacolano l’integrazione sociale degli utenti disabili e la piena fruizione dei
servizi offerti a loro dedicati presenti sul territorio. In particolare:
‐ la presenza di barriere architettoniche negli edifici, nelle strade, nei luoghi
di socializzazione, costituisce ancora una problematica rilevante per le
persone disabili;
‐ la rete esistente di servizi residenziali esige un miglioramento e
consolidamento;
‐ i processi di inserimento lavorativo, accompagnati dall’incostante
attenzione da parte degli enti e del mondo produttivo, richiedono una
valorizzazione come elemento utile a favorire l’inserimento sociale e
l’autonomia individuale delle persone in condizioni di disabilità;
‐ l’ambiente domestico necessita di un sempre maggiore adattamento in
quanto luogo fondamentale per promuovere e sostenere l’autonomia e la
vita indipendente delle persone disabili, favorendone la permanenza nella
propria abitazione e rendendo meno gravosi i compiti di accudimento da
parte della famiglia, in stretta sinergia con i servizi territoriali di
assistenza e presa in carico.
‐ la carenza di strutture diurne con orari prolungati (dalle 12 alle 15 ore) e
con apertura assicurata nel week-end e per l’intero anno solare,
impediscono la costante permanenza del disabile al proprio domicilio;
‐ l’incostanza nella sensibilità da parte della cittadinanza rispetto al
corretto uso degli spazi dedicati alle persone disabili ostacola la piena
fruizione da parte degli utenti disabili.
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, cercando di rispondere alle esigenze
degli utenti disabili, opera nel settore, sul territorio provinciale, principalmente
attraverso due tipologie di strutture:
• 4 Strutture residenziali, ossia le Case Famiglia
• 1 Comunità Diurna di Condivisione
Le Case Famiglia sono strutture disponibili all'accoglienza di persone con gravi
disabilità, presso le quali l'utente dimora anche per tutta la vita. Le persone
accolte sono spesso prive di una rete familiare in grado di garantire l’assistenza e
il supporto necessari nella vita quotidiana del disabile e si rende necessario
compensare tali bisogni. Le strutture dell’Associazione rispondono alle richieste
delle persone disabili collegandosi anche a Centri Diurni specifici, rappresentano
un’opportunità per la persona disabile di sperimentare percorsi di recupero delle
autonomie residue o di assumere nuove abilità nella gestione di sé e delle
relazioni con gli altri, insieme alla costruzione di utili contesti di socializzazione.
La presenza degli operatori garantisce alle persone inserite nella comunità un
sostegno e un supporto costante 24/24 ore. Nell’anno 2009 l’intervento delle Case
Famiglia presenti nella Provincia si è realizzato attraverso le seguenti attività:
‐ accompagnamento quotidiano ai centri riabilitativi e lavorativi col
supporto di 6 operatori, un servizio che come emerso in precedenze è
particolarmente rilevante a livello territoriale;
‐ incontri mensili con i Sevizi Sociali;
‐ 5 laboratori di découpage;
‐ 5 laboratori musicali;
‐ 2 campi di condivisione all’anno;
‐ fisioterapia a cadenza settimanale;
‐ corso di acquaticità a cadenza settimanale;
‐ attività di basket in carrozzina a cadenza settimanale.
‐ Azioni di promozione partecipando e/o organizzando 10 eventi sul
territorio (Festa del Volontariato, Meeting Incontro Senza Barriere,
Giornata Nazionale dello Sport Paraolimpico ecc.)
Gli utenti disabili destinatari del progetto sono suddivisi come segue per età,
tipo di disabilità e provenienza.
Classi d’età
Comune
Forlì
Predappi
o
Roncofreddo
Savignano sul
Rubicone
Nome
Struttura
18/
25
Nucleo
familiare
SeveriChiodoni
Casa
Famiglia
S. Pietro
2
Casa Famiglia S.
Paola
Casa Famiglia
Santa
Maria
Chiara
1
25/
35
35/
45
2
2
1
45/
50
Psichic
a
>50
Fisic
a
2
1
1
Provenienz
a
Disabilità
1
Tot
.
Psic
ofisic
a
Pro
vincia
Fuo
ri
2
2
2
4
3
3
1
2
1
2
1
3
3
1
1
2
2
1
1
Tabella 26 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Anno 2009)
TREND ACCOGLIENZE
2007
2008
2009
DISABILI
11
11
12
Reinserimenti andati a buon fine
negli ultimi 3 anni
1
La Comunità Diurna di Condivisione, locata a Cesena, è una struttura
autorizzata al funzionamento di centro socio riabilitativo diurno, secondo le
vigenti norme regionali in materia, e ha visto in questi anni un costante
aumento delle persone accolte, passando dalle 8 del primo anno di attività
(1998) alle complessive ed attuali 14 persone accolte, che presentano nella
maggior parte dei casi patologie psico-fisiche medio-gravi, con difficoltà di
movimento, di comunicazione e di relazione. Gli utenti vengono assegnati dai
Servizi Sociali del territorio di Cesena con una previsione di permanenza a
lungo termine dovuta all’aumento della domanda dei soggetti disabili del
territorio e alle difficoltà delle famiglie di portatori di handicap di
prendersene carico. Le caratteristiche di questi utenti renderebbero
necessario un potenziamento degli operatori nella struttura per poter rendere
il servizio ancor più supportivo.
Gli interventi che la Comunità Diurna di Condivisione ha effettuato nell’anno
2009 sono:
‐ Educazione igienico-sanitaria e alimentare degli utenti del centro;
‐ 1 volta alla settimana partecipazione alla attività di acquaticità presso la
Piscina Comunale di Cesena;
‐ 2 volte a settimana laboratorio di globalità dei linguaggi;
‐ 4 volte a settimana laboratorio musicale;
‐ 1 volta a settimana pallestra;
‐ 1 volta a settimana laboratorio di mosaico;
‐ 1 laboratorio settimanale di teatro e drammatizzazione.;
‐ 1 laboratorio settimanale artistico di pittura;
‐ 1 laboratorio settimanale di informatica applicata alla facilitazione della
comunicazione;
‐ Nel periodo primaverile ed estivo uscita settimanale: gite, partecipazione a
eventi, manifestazioni, ecc.;
‐ In estate 2 volte alla settimana per due mesi giornata trascorsa al mare, in
spiaggia attrezzata di Pinarella di Cervia, con attività ludiche e ricreative;
‐ Nel mese di luglio settimana di soggiorno montano ad Alba di Canazei (TN)
presso l’albergo “Madonna delle Vette” gestito dall’Associazione.
Gli utenti disabili destinatari del progetto sono suddivisi come segue per età,
tipo di disabilità e provenienza.
Classi d’età
Comune
Cesena
Nome
Struttura
Comunità
Diurna di
Condivisione
Provenienz
a
Disabilità
18/
25
25/
35
35/
45
45/
50
>50
2
2
4
2
4
Psichic
a
Fisic
a
Psic
ofisic
a
Pro
vincia
14
14
Tot
.
Fuo
ri
14
Tabella 27 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Anno 2009)
TREND ACCOGLIENZE
2007
2008
2009
DISABILI
13
13
14
Reinserimenti andati a buon
fine negli ultimi 3 anni
/
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Il progetto si rivolge ai 26 disabili presenti nelle strutture di accoglienza
dell’Associazione. Esso presenta diverse declinazioni a seconda del tipo di
disabilità che caratterizza il beneficiario che sia di tipo fisico, psichico o piscofisico e del tipo di struttura. Le diverse categorie, nonostante il differente tipo di
disabilità sono accomunate dalla necessità di una maggiore integrazione sociale,
per fare diventare loro soggetti sempre più partecipi delle attività del territorio,
dotati tutti di qualità utili per il miglioramento e la responsabilizzazione del
contento sociale circostante. Gli utenti disabili, spesso completamente slegati
dalla rete familiare d’origine necessitano anche di poter contare su relazioni
stabili e continuate, trovando figure che instillino in loro un senso di fiducia e
accettazione della disabilità. La Comunità Diurna di Condivisione risponde perlopiù
a necessità di intrattenimento degli utenti durante la giornata, favorendone la
crescita e il miglioramento. Le Case Famiglia rispondono alla necessità di
accoglienza residenziale e supporto degli utenti nelle loro quotidiane attività.
INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI
Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere ulteriori beneficiari
quali:
• l’insieme degli utenti, diversi dai disabili, presenti nelle strutture di
accoglienza dell’ente in quanto una migliore condizione di vita del
beneficiario diretto del progetto riesce a favorire un migliore clima di
condivisione e fratellanza nelle strutture.
• Un’altra parte dei disabili presenti nel territorio in quanto coinvolti
nelle attività di accompagnamento e in quelle ludico-ricreative
• Le famiglie di origine dei disabili che beneficiano della migliore
integrazione sociale degli utenti.
• Gli altri enti presenti nel territorio a livello pubblico (Comune di Forlì,
Comune di Cesena, Provincia di Forlì-Cesena) e privato in quanto si
lavora in maniera coordinata per la strutturazione di opportunità per gli
utenti disabili
INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO
I bisogni specifici che emergono dall’analisi del contesto e al quale l’ente
prova a dare risposta sono differenziati per tipologia di struttura. Infatti le
azioni delle strutture dell’Associazione si differenziano a seconda dell’utenza e
del tipo di accoglienza.
BISOGNI SPECIFICI
A.
CASE FAMIGLIA
Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza
disabile e conseguente necessità di favorire contesti di
socializzazione attraverso il potenziamento di laboratori ad hoc
per fare fruttificare le capacità degli utenti, nonché relativo
potenziamento quantitativo dell’offerta di accompagnamento
verso i luoghi quotidiani di socializzazione indispensabile a
causa della presenza di barriere architettoniche sui mezzi di
trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale.
B.
COMUNITÀ DIURNA DI CONDIVISIONE
Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come
si evince dalla tabella 7, presentano perlopiù problemi psicomotori, i quali al fine di poter pienamente sfruttare le loro
capacità e potenzialità necessitano di una qualificazione del
supporto attraverso lo sviluppo di relazioni individuali e
personali con gli operatori (rapporto affettivo e di fiducia).
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
COMPRENSORIO FORLIVESE
Come emerge dal Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale nel
comprensorio forlivese relativo al triennio 2009 –2011, sono necessari:
- l’adeguamento dell’offerta residenziale permanente al fine di favorire una
-
-
-
maggiore autonomia della persona disabile;
l’individuazione di forme di residenzialità temporanea per far fronte a
bisogni urgenti e di sollievo del contesto familiare
il consolidamento delle attività ricreative e per il tempo libero delle
persone disabili, con strutture diurne con orari prolungati (dalle 12 alle 15
ore) e con apertura assicurata nel week-end e per l’intero anno solare,
favorendo così la permanenza del disabile al proprio domicilio;
l’erogazione di risposte di tipo sanitario nell’ambito delle strutture diurne
e residenziali che accolgono persone con particolari disabilità complessa,
prevedendo interventi professionali specifici;
la differenziazione delle risposte non solo in base alla gravità della
disabilità ma anche tenendo conto della fascia d’età, al fine di ottenere
risultati più efficaci per i singoli casi;
l’erogazione di risposte ad alta intensità assistenziale per disabili con
patologie acquisite il cui bisogno prevalente è di tipo sanitario, a fronte
anche di situazione sociale e familiare multiproblematica;
l’avviamento e/o il consolidamento di progetti volti ad agevolare
l’autonomia negli spostamenti, quali abbonamenti agevolati per il
trasporto pubblico in località climatiche, convenzioni con associazioni di
volontariato per l’accompagnamento ai presidi sanitari, ai luoghi di
aggregazione, di lavoro, ecc. là ove i mezzi pubblici non siano utilizzabili a
causa di difficoltà di movimento dovute a stati patologici momentanei e/o
cronici;
la promozione di iniziative volte a favorire l’inserimento lavorativo come
elemento utile a facilitare l’inserimento sociale e l’autonomia individuale
degli utenti disabili, aumentando la collaborazione con cooperative,
aziende locali e sviluppando adeguati percorsi di formazione professionale
e reinserimento lavorativo.
Le risposte a tali bisogni si possono raggiungere attraverso la cooperazione sociale,
che coinvolge enti locali, Associazioni, Cooperative Sociali, famiglie e singoli
presenti nel territorio, e che ha investito negli anni in capitale umano e
strumentale.
COMPRENSORIO CESENATE
Gli interventi a sostegno della disabilità si caratterizzano sulla base di tre macro
livelli assistenziali: livello territoriale, diurno e residenziale:
- Promuovere l’integrazione sociale promuovendo le iniziative aggregative
del tempo libero in collaborazione con l’associazionismo;
- Sviluppare l’assistenza a domicilio dei disabili non autosufficienti
attraverso l’attivazione di una adeguata, per numero ed organizzazione,
rete distrettuale di servizi socio sanitari con finalità socio riabilitative e a
sostegno del lavoro di cura delle famiglie;
- Consolidare e qualificare la rete esistente di servizi residenziali;
- Migliorare i percorsi di certificazione e di valutazione delle disabilità
favorendo un tempestivo accesso ai servizi e favorendo il riconoscimento
delle previdenze assistenziali;
- Potenziamento dei percorsi di dimissione protette dai servizi residenziali
sanitari con particolare riferimento alle gravi disabilità acquisite;
- Monitorare la presa in carico clinica, favorendo la gestione integrata dei
quadri complessi da parte del medico curante e degli specialisti,
territoriali ed ospedalieri, sia al domicilio che durante le fasi di ricovero in
periodi di acuzie, che in soluzioni residenziali temporanee o permanenti,
-
-
specie per i gravissimi disabili acquisiti;
Valorizzare l’inserimento lavorativo come elemento utile a favorire
l’inserimento sociale e l’autonomia individuale delle persone in condizioni
di disabilità sviluppando la collaborazione con le cooperative di tipo b;
ricercando una maggiore collaborazione con le aziende locali; sviluppando
adeguati percorsi di formazione professionale e reinserimento lavorativo;
Migliorare l’accesso alla città riducendo le barriere architettoniche
esistenti e promuovendo una progettazione accessibile a tutti.
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI
COMPRENSORIO FORLIVESE
La rete di strutture socio-sanitarie per disabili nel territorio forlivese (centri diurni
e residenziali) è ampia e articolata territorialmente con un tasso di assistenza
complessivo del 3,1 % ed una spesa pro-capite sociale e sociosanitaria tra le più
alte a livello regionale (55 euro procapite contro media regionale di 46 euro). La
gestione, consolidatasi a partire dagli anni Ottanta, è assicurata prevalentemente
attraverso la cooperazione sociale che ha investito negli anni in capitale umano e
strumentale.
Centri socio-riabilitativi residenziali e diurni offrono interventi e prestazioni ad
alta protezione, rivolti a soggetti con disabilità complessa e per i quali è
necessario predisporre misure funzionali al mantenimento delle autonomie
residue. La gravità dell’handicap e/o l’assenza di reti familiari richiedono un’alta
presenza assistenziale e sanitaria. L’attuale rete di strutture socio-riabilitative per
disabili presente nel territorio è altamente qualificata e consente di far fronte alla
domanda tradizionale.
I centri articolati nel territorio sono i seguenti:
Ubicazion
e
Forlì
Castrocar
o Terme
Meldola
Soggetto
Gestore
Coop. sociale
“Tangram”
Coop. sociale
“Il Cammino”
Fondazione
“Opera Don
Pippo”
Associazione
“ANFFAS”
Coop. sociale
“L’Accoglienz
a”
Coop. sociale
CAD
Coop. sociale
“Solidarietà
Intrapresa”
Coop. sociale
“P. Babini”
Coop.
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Gruppo
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1
1
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1
1
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Coop. sociale
1
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1
Camillo
Tabella 28 (Fonte: Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena)
31
27
20
15
11
X
COMPRENSORIO CESENATE
L’Azienda Sanitaria di Cesena, anche in collaborazione con i Comuni, realizza
progetti personalizzati, finalizzati a favorire le condizioni di domiciliarità e le
opportunità di vita indipendente dei cittadini in situazione di handicap grave. I
Centri Diurni (socio-educativi riabilitativi o socio occupazionali) rappresentano
un’ulteriore risposta di tipo semiresidenziale, finalizzata da un lato a garantire la
permanenza della persona al domicilio, dall’altro a mantenere e sviluppare
autonomia e capacità espressive, comunicative, relazionali e a favorire
l’integrazione sociale. L’offerta nel territorio si distribuisce come segue. La
tabella 9 mostra il dato separato per ente e la tabella 10 il dato a livello
aggregato.
Ubicazio
ne
Cesena
Bagno di
Romagn
a
Mercato
Saracen
o
Soggetto
Gestore
C.I.L.S.
Cooperativa
Sociale Per
L'inseriment
o Lavorativo
E Sociale
Onlus
Opera Don
Dino ONLUS
L’Oasi
Società
Cooperativa
Sociale
En.a.i.p
Forlì-Cesena
Coop. a.r.l.
C.I.S.A. –
Anffas
L’Alveare
Coop.
Sociale
Coop. a.r.l.
C.I.S.A. –
Anffas
Laboratorio
socio
occupaziona
le
Centro
socio
riabilitati
vo diurno
Gruppo
appartame
nto
Centro
socio
riabilitativ
o
residenzial
e
Serviz
i per
il
temp
o
libero
Tot.
Ute
nti
2
1
59
1
2
1
1
18
11
3
62
1
21
1
1
1
18
7
L’Oasi
Società
1
10
Cooperativa
Sociale
Istituto Don
Ghinelli
Gatteo
1
1
1
55
Opera Don
Guanella
Tabella 29 (Fonte: Sistema Informativo delle Politiche Sociali – Regione Emilia-Romagna)
Longian
o
Strutture per disabili, Comprensorio Cesenate. Anni 2005-2007
2005
2006
2007
N. utenti inseriti da servizio disabili in Centro SR residenziale
20
21
23
N. posti autorizzati al funzionamento nel Distretto in Centro
SR residenziale
41
41
41
N. utenti inseriti da servizio disabili in Gruppo Appartamento
41
41
41
N. posti autorizzati al funzionamento nel Distretto in Gruppo
Appartamento
44
44
44
N. utenti inseriti da servizio disabili in Centro SR diurno
78
80
83
N. posti autorizzati al funzionamento nel Distretto in Centro
SR diurno
77
77
77
N. utenti inseriti da servizio disabili in Centro sociooccupazionale diurno
86
85
92
N. posti presenti nel Distretto socio-occupazionale diurno
97
97
97
Tabella 30 (Profillo di Comunità – Comprensorio Cesenate - Luglio 2008)
7) Obiettivi del progetto:
Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli
contesti, in sintesi:
1. Obiettivo specifico trasversale
2. Obiettivi Specifici Forlì Cesena
CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE
BISOGNO SPECIFICO
Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche
dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del
figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi.
OBIETTIVO SPECIFICO
Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con
disabili
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
- Realizzazione di una sperimentazione - Supporto di 15 nuclei familiari con figli
per il progetto “affido di sollievo”
disabili
- Produzione di un documento di sintesi - Acquisizione da parte di 150 operatori
contenente linee guida
dell’ente di nuove modalità di risposta
- Realizzazione di 5 incontri con tutti i sperimentali
referenti provinciali del servizio Handicap
PROVINCIA di FORLI’-CESENA
BISOGNO SPECIFICO A (Case Famiglia)
Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e conseguente
necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso il potenziamento di
laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità degli utenti, nonché relativo
potenziamento quantitativo dell’offerta di accompagnamento verso i luoghi quotidiani
di socializzazione indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui
mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale.
OBIETTIVO SPECIFICO 1:
Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme a un aumento
degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione
sociale.
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
‐
Incremento
del
numero
di
laboratori di découpage da 5 a 7
‐
Realizzazione di 1 vendita di
prodotti realizzati dagli utenti
‐
Incremento da 5 a 7 del numero di
laboratori musicali
‐
Incremento da 1 a 2 del numero di
incontri settimanali di basket in carrozzina
‐
Creazione di 1 corso di formazione
per operatori impegnati in attività ludicoricreative
‐
Incremento da 6 a 9 del numero
‐
Incremento del 20% degli utenti
disabili partecipanti ai laboratori di
découpage
‐
Incremento
del
20%
della
popolazione locale sensibilizzata alla
problematica e alle possibilità offerte
dalla disabilità
‐
Incremento del 20% degli utenti
disabili partecipanti ai laboratori musicali
‐
Incremento del 40% degli utenti
disabili partecipanti alle attività di basket
in carrozzina
di operatori extra-Associazione disponibili
per gli accompagnamenti il sostegno
durante lo svolgimento delle attività
esterne
‐
Formazione
di
7
operatori
preparati riguardo allo svolgimento di
attività ludico-ricreative con relativo
miglioramento del supporto agli utenti
‐
Incremento del 50% degli operatori
disponibili per accompagnamenti e
sostegno durante lo svolgimento di attività
eterne con relativo miglioramento del
supporto agli utenti
BISOGNO SPECIFICO B (Comunità diurna di Condivisione):
Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si evince dalla tabella
7, presentano perlopiù problemi psico-motori, i quali al fine di poter pienamente
sfruttare le loro capacità e potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto
attraverso lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori.
OBIETTIVO SPECIFICO 2:
Potenziamento qualitativo e quantitativo dell’assistenza agli utenti disabili al
fine di rimuovere le cause di disagio sociale.
INDICATORI
DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
‐
Realizzazione di 1 corso di
formazione per operatori con incontri ogni
6 settimane
‐
Realizzazione di 3 incontri per
giovani nelle Parrocchie del circondario
‐
Incrementare da 7 a 10 il numero
di classi coinvolte nel Progetto-scuole (4
tappe)
‐
Incremento da 4 a 7 delle mostremercato di mosaici e quadri
‐
Stesura di 1 report da diffondere
sul territorio sull’offerta di attività per gli
utenti disabili
‐
Incremento del 40 % degli
operatori
formati
con
relativo
miglioramento del supporto agli utenti
‐
Incremento del
20% degli
operatori
occasionali
con
relativo
miglioramento del supporto agli utenti
‐
Sensibilizzazione di 200 ragazzi al
fine di diminuire i pregiudizi
‐
Sensibilizzazione di 1000 cittadini
informati
riguardo
le
potenzialità
caratterizzanti i diversamente abili
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in
modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare
riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché
le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
PREMESSA
Ideazione e Progettazione
-
Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei
Responsabili) dell’idea progettuale
Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente
locale, uno o più operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della
zona/provincia. L’equipe ha il compito di definire gli obiettivi di zona e gli intenti
progettuali.
-
-
-
Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio
dove verrà presentata l’idea progettuale
Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto:
tempi, risorse e strumenti.
Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere coinvolte
nel progetto
Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le
possibili sedi di attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli
obiettivi specifici per singola sede, analisi delle criticità/bisogni del territorio
rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e qualità delle
accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni con
partner.
Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i
questionari
Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare ed
accertare i dati inviati e completare i dati mancanti.
Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro
generale delle aree di intervento
Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai
servizi, producendo un lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi
specifici della provincia/zona
Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di gestione
del servizio civile
Stesura di una prima bozza progettuale
Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli
operatori delle sedi coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni.
Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo
dell’Associazione.
Budget
-
Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona
I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile amministrativo
della Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget
generale che verrà presentato all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo
ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei Responsabili)
Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico
Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto:
- elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio
accreditato per verifica dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi
- indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed
utenti coinvolti sull’andamento del progetto
- valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti
raggiunti
- consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione
dell’impatto sul territorio
- redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia
- incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione
generale e redazione di della relazione finale
- presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei
Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente.
Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni
singola provincia interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i relativi
punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello specifico:
1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto
specifico trasversale
2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Forlì – Cesena
CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
BISOGNO SPECIFICO: Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione
delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie
nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35
casi.
OBIETTIVO SPECIFICO
Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili
in carico
MESI
AZIONI-Attività
Pianificazione ed Organizzazione
Confronto interno
Start UP - Sperimentazione “Affido di
sollievo”
Valutazione e verifica
Realizzazione interventi a livello
regionale
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono:
AZIONE 1
Pianificazione ed organizzazione
• Identificazione dell’organigramma operativo e direttivo
• Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Handicap”
dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
• Definizione degli obiettivi specifici interni e degli interventi di “Affido di sollievo”
e “Progetti Individuali di emergenza”
• Individuazione di una zona provinciale per sperimentare gli interventi
• Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso
AZIONE 2
Confronto interno
• Condivisione delle esperienze concrete sul territorio
• Condivisione degli obiettivi specifici e degli interventi
• Raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap”
• Creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione degli
interventi pregressi
• Raccolta dei dati ed analisi
• Elaborazione delle prime linee guida
AZIONE 3
Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo”
• Verifica della situazione di partenza
• Contatti e promozione degli interventi
• Accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie
• Confronto con altre province
• Valutazione partecipata con i disabili
AZIONE 4
Valutazione e verifica
• Incontro con il referente del Servizio “Handicap “ e con i diversi referenti di zona
del servizio stesso
• Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction
• Esposizione da parte dei referenti provinciali dell’andamento dello start up
• Modifiche partecipate delle prime linee guida
• Elaborazione di un documento di sintesi
AZIONE 5
Realizzazione interventi a livello regionale
• Programmazione degli interventi
• Incontro con i referenti dell’associazione
• Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di
emergenza”
• incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro
attinenza con le predette attività
Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della
conduzione delle specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe
strutturate riportate nella tabella sottostante
Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo
trasversale regionale
N°
Ruolo e specificità
1
Coordinatore nazionale
del Servizio Handicap
dell’associazione
Comunità Papa Giovanni
XXIII
1
Coordinatore Nazionale
delle attività del Servizio
Civile – Responsabile
Nazionale del Servizio
Civile dell’associazione
1
Educatore professionale
– Operatore della sede
centrale del servizio
civile – Esperto in sistemi
di
monitoraggio
ed
analisi dati
Equipe
Handicap
6
Coordinatori
provinciali/zona
del
Servizio
Handicap
dell’ass.ne
Esperinze
pluriennali nel campo
dei minori
Azioni
AZIONE 2
Confronto
interno
AZIONE 1
Pianificazione
ed
organizzazione
AZIONE 4
Valutazione e
verifica
AZIONE 3
Start Up –
Sperimentazione
“Affido di
sollievo”
AZIONE 5
Realizzazione
interventi a
livello regionale
Equipe di
coordinamento
3 Operatori della Sede
del Servizio Centrale di
Gestione del Servizio
Civile – Esperi nelle
attività di pianificazione
– programmazione e
budget
AZIONE 1
Pianificazione
ed
organizzazione
Inoltre riportiamo un elenco di sintesi delle risorse umane coinvolte nel progetto ed anche
nell’azione trasversale regionale:
Ruolo
25 Coordinatori
2 Supervisori
1 Formatore e
coordinatore
17 animatori
educativi
33 Educatori
4 Operatori SocioSanitari
2 Operatori
Mansione
Gestione della casa e attività
educative
Programmazione attività
Coordinamento e formazione
Attività educative e ludiche
Attività educative
Attività educative e
riabilitative
Attività educative e
riabilitative
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5
giorni settimanali nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività
specifiche riportate nei diversi punti 8.3 provinciali. Gli orari ed i giorni di attività verranno
decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli Operatori locali di progetto, che
potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il volontario e l’Olp
converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei bisogni della sede e
delle attitudini e delle capacità del giovane.
Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli interventi
specifici tecnici di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la propria vita
con la vita dei minori target del progetto, facendosi carico della loro situazione, mettendo
la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari viene richiesto di condividere uno stralcio
della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo travalichi il rapporto
educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione regionale trasversale si
vuole passare dal livello di condivisione al livello di rimozione delle cause e della tutela dei
diritti sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza che il ragazzo/a vive durante i
12 mesi sia ancor più riconducibili ai valori del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e concorra
maggiormente con un’azione corale e trasversale alla difesa della patria con mezzi ed
attività nonviolente e non armate.
Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e
alloggio quasi su tutte le posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi:
- nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di
tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a
pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla
mera necessità di un alloggio.
- è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una
sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria
residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio
civile nel centro nord e viceversa.
- infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti,
matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali
ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto.
I volontari rispetto all’azione trasversale regionale andranno a collaborare nelle
seguenti attività:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap”
creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione degli
interventi pregressi
raccolta dei dati ed analisi
Verifica della situazione di partenza
Contatti e promozione degli interventi
accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie
Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction
Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di
emergenza”
incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale
PROVINCIA di FORLI’ CESENA
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
CASE FAMIGLIA
Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e
conseguente necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso
BISOGNO il potenziamento di laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità
DEL
degli utenti, nonché relativo potenziamento quantitativo dell’offerta di
CONTESTO accompagnamento verso i luoghi quotidiani di socializzazione
indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui
mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa
insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una
piena integrazione sociale.
MESI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
AZIONI-Attività
AZIONE 1 Analisi dello stato
attuale della situazione
Attività 1. 1
Verifica del lavoro e dell’offerta
messi in atto nell’anno
precedente
Attività 1.2
Verifica risorse umane già inserite
AZIONE 2 Gestione e incremento
dell’offerta ludico-ricreativa
Attività 2.1
Realizzazione laboratori di
découpage
Attività 2.2
Realizzazione di 1 vendita di
prodotti realizzati dagli utenti
Attività 2.3
Realizzazione di laboratori
musicali
Attività 2.4
Realizzazione attività di “basket
in carrozzina”
AZIONE 3 Formazione di nuovi
operatori
Attività 3.1
Pianificazione e progettazione di
un corso di formazione
Attività 3.2
Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3.
Incontri degli operatori
Attività 3.4
Redazione di regole condivise
Attività 3.5
Accompagnamento e supporto
degli utenti durante le attività
AZIONE 4 Sensibilizzazione del
territorio
Attività 4.1
Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2
Redazione di un report da
diffondere sul territorio
Attività 4.3
Realizzazione di una vendita di
oggetti realizzati dagli utenti
disabili
AZIONE 5 Valutazione dei
risultati
Attività 5.1
Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2
Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3
Sistematizzazione dei dati raccolti
COMUNITÀ’ DIURNA DI CONDIVISIONE
Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si
BISOGNO
evince dalla tabella 7 presentano perlopiù problemi psico-motori, i
DEL
quali al fine di poter pienamente sfruttare le loro capacità e
CONTESTO
potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto attraverso
lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo delle attività
relazionali e di supporto agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio
sociale.
MESI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
AZIONI
AZIONE 1 Stato attuale della
situazione
Attività 1. 1
Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 1.2
Verifica delle risorse umane e
strumentali a disposizione
AZIONE 2 Formazione di nuovi
operatori
Attività 2.1.
Progettazione del corso di
formazione
Attività 2.2.
Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3
Incontri degli operatori
AZIONE 3 Partecipazione alle
attività da parte degli operatori
Attività 3.1
Attività di prima conoscenza tra
gli utenti e gli operatori
Attività 3.2
Supporto pratico degli operatori
nelle attività ludico-riabilitative
Attività 3.3
Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e
operatori
AZIONE 4 Sensibilizzazione del
territorio
Attività 4.1
Redazione di un report da
diffondere sul territorio
Attività 4.2
Realizzazione di mostre-mercato
di oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3
Realizzazione di incontri nelle
scuole
Attività 4.4
Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
AZIONE 5 Monitoraggio delle
attività
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2
Verifica dello svolgimento delle
attività degli operatori
CASE FAMIGLIA
BISOGNO DEL CONTESTO
Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e conseguente
necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso il potenziamento di
laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità, nonché relativo potenziamento
quantitativo dell’offerta di accompagnamento verso i luoghi quotidiani di
socializzazione indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui
mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale.
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme
ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena
integrazione sociale.
AZIONE 1 Analisi dello stato attuale della situazione
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente
• Conteggio delle attività svolte
• Realizzazione di un questionario per gli utenti disabili già inseriti nei progetti
• Distribuzione dei questionari agli utenti disabili, chiedendo valutazioni sul
servizio
• Realizzazione di un questionario per gli operatori già inseriti nei progetti
• Distribuzione dei questionari agli operatori, chiedendo valutazioni sul servizio
• Sistematizzazione delle risposte pervenute
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
• Incontro tra responsabili
• Conteggio degli utenti già inseriti
• Verifica della continuità
• Conteggio operatori già inseriti
• Verifica della continuità
AZIONE 2 Gestione e incremento dell’offerta ludico-ricreativa
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
• Incontro d’équipe
• Ricerca animatori
• Pubblicizzazione attività
• Ricerca degli spazi per le attività
• Pulizia degli spazi per le attività
• Ricerca di tavoli ove poggiarsi
• Ricerca del materiale per lo svolgimento delle attività (es. piatti, barattoli,
colla, immagini)
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti
• Incontri d’équipe
• Ricerca data
• Ricerca spazi
• Raccolta materiale
• Realizzazione manifesti pubblicitari
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
• Incontro d’équipe
• Ricerca educatori
• Pubblicizzazione attività
• Ricerca aderenti
• Ricerca degli spazi
• Organizzazione degli spazi
• Pulizia degli spazi
• Ricerca di strumenti musicale (es. tamburelli, chitarre)
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina”
• Incontro d’équipe
• Ricerca educatori
• Pubblicizzazione attività
• Ricerca aderenti
• Ricerca degli spazi
• Organizzazione degli spazi
• Pulizia degli spazi
• Ricerca di carrozzine adatte
• Trasporto delle carrozzine
• Ricerca del restante materiale necessario (es. palloni)
AZIONE 3 Formazione di nuovi operatori
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione
• Incontri d’équipe
• Ricerca tematiche di discussione
• Ricerca di formatori specializzati
• Redazioni di un calendario di incontri
• Distribuzione calendario incontri
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
• Realizzazione volantino
• Distribuzione volantino
• Contatti con enti e Parrocchie del territorio
• Contatti con amici vicini all’Associazione
• Contatti con scout
Attività 3.3. Incontri degli operatori
• Incontri d’équipe
• Bozza di discussione per gli incontri
• Ricerca degli spazi per gli incontri
• Condivisione esperienze
• Suggerimenti per il miglioramento
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
• Confronto con utenti riguardo alle loro necessità
• Rilevazione delle principali problematiche di ogni attività
• Ricerca dei principali metodi di comportamento
• Realizzazione di un manualetto di comportamento
• Distribuzione manualetto
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività
• Ricerca di operatori con l’automobile
• Contatti responsabili-operatori
• Comunicazione degli orari di accompagnamento agli operatori
• Contatti utenti-operatori
• Presenza costante durante le attività
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività
• Ricerca referenti per il reperimento dati
• Contatti coi Servizi Sociali
• Contatti con altri enti e Associazioni
• Appuntamenti con responsabili altre strutture presenti nel territorio
• Valutazione su informazioni utili
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio
• Sistematizzazione dei dati raccolti
• Impaginazione dati
• Ricerca di un finanziamento per le stampe
• Ricerca di una tipografia per stampare il report
• Distribuzione report
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili
• Incontro per decidere la data
• Ricerca degli spazi
• Ricerca dei tavoli
• Preparazione di manifesti da affiggere sul territorio
• Preparazione e distribuzione di volantini
AZIONE 5 Valutazione dei risultati
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio
• Decisione modalità interviste
• Realizzazione di domande comuni da porre agli utenti
• Somministrazione domande
• Raccolta risposte
• Sistematizzazione delle risposte
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti
• Ricerca di domande comuni da porre agli operatori
• Distribuzione del questionario
• Raccolta questionari
• Incontro d’équipe e valutazione
• Discussione delle risposte durante l’incontro conclusivo con gli operatori
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
•
•
•
•
•
Incontro d’équipe
Valutazione delle informazioni raccolta
Confronto sui potenziali miglioramenti
Bozza di attività con eventuali miglioramenti per l’anno successivo
Mantenimento contatti con operatori e utenti
COMUNITÀ’ DIURNA DI CONDIVISIONE
BISOGNO DEL CONTESTO
Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si evince dalla tabella 7
presentano perlopiù problemi psico-motori, i quali al fine di poter pienamente sfruttare
le loro capacità e potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto attraverso
lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo delle attività
relazionali e di supporto agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio
sociale.
AZIONE 1 Stato attuale della situazione
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente
- Incontro tra responsabili
- Conteggio delle attività
- Conteggio utenti già inseriti
- Interviste agli utenti già inseriti sulla qualità del servizio
- Valutazione informazioni raccolte
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione
- Incontro tra i responsabili
- Contatto con gli opertaori
- Conteggio operatori già inseriti
- Quantificazione del materiale a disposizione
- Verifica degli spazi a disposizione
AZIONE 2 Formazione di nuovi operatori
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
- Incontri d’équipe
- Ricerca formatori
- Riflessione sulle tematiche da discutere
- Calendarizzazione incontri
- Ricerca spazi per gli incontri
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
- Contatti con Parrocchie ed enti vicini all’Associazione
- Realizzazione volantini col calendario incontri
- Distribuzione volantini
- Conteggio nuovi contatti
- Contatti diretti con nuovi operatori
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
- Comunicazione presenza
- Verifica presenze
- Discussione delle problematiche e curiosità
- Avanzamento proposte
- Sistematizzazione delle conclusioni raggiunte
AZIONE 3 Partecipazione alle attività da parte degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori
- Presentazione degli operatori agli utenti da parte della coordinatrice
- Domande libere da parte degli utenti
- Affiancamento di un operatore per utente
- Confronto operatore-utente su aspettative
- Comunicazione da parte dell’utente riguardo alle principali difficoltà fisiche
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative
- Calendarizzazione presenze operatori
- Comunicazione agli utenti
- Organizzazione del lavoro dell’utente in carico
- Confronto e suggerimento tra operatori
- Raccolta oggetti realizzati
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori
- Somministrazione consigli da parte della coordinatrice
- Assicurazione da parte degli operatori della propria disponibilità per ogni
evenienza del disabile
- Sostegno con parole di rassicurazione
- Ricerca comune del materiale per le attività
- Costante sottolineatura con l’utente in carico delle buone capacità che lo
caratterizzano
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
- Raccolta dati sulle necessità dei diversamente abili nel territorio
- Raccolta dati sull’offerta per la disabilità nel territorio
- Interviste agli utenti
- Realizzazione di disegni da parte degli utenti
- Sistematizzazione materiale raccolto
- Ricerca fondi per le stampe
- Ricerca della tipografia per le stampe
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti
- Ricerca degli spazi
- Ricerca dei tavoli
- Raccolta del materiale realizzato dagli utenti
- Preparazione volantini da distribuire a scopi pubblicitari
- Preparazione comunicati da avanzare nelle Parrocchie
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
- Incontri d’équipe
- Contatti con docenti
- Preparazione incontri
- Calendarizzazione incontri
- Questionario finale ai ragazzi coinvolti
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
- Incontri d’équipe
- Contatti con Parroci e animatori
- Preparazione incontri
- Calendarizzazione incontri
- Questionario finale ai giovani coinvolti
AZIONE 5 Monitoraggio delle attività
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti
- Incontri d’équipe
- Decisione domande da porre
- Decisione sulle modalità più appropriate per ciascun utente per porre le
domande
- Somministrazione questionari
- Confronti sulle risposte
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori
- Incontri d’équipe
- Decisione domande da porre agli operatori
- Preparazione questionario
- Discussione sulle riposte
- Valutazioni per l’anno successivo
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle
strutture.
La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento
delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza
con le predette attività
CASE FAMIGLIA
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme
ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena
integrazione sociale.
Ruolo
5 Coordinatori
5 Animatori educativi
1 Educatore
RUOLO
SEDE DI RIFERIMENTO
N°
SPECIFICA
PROFESSIONALITA’
1 Coordinatore
Nucleo familiare SeveriChiodoni
Figura genitoriale paterna
Counselor di 1° livello
Responsabile di Zona
Attività educative con gli
utenti
Gestione dei rapporti con i
Servizi Sociali
Stesura dei P.E.I.
Operatore sociale presso la
Cooperativa Sociale
1
Mansione
Gestione della casa e attività educative
Gestione della casa e attività educative
Gestione della casa e attività educative
e ludiche
ATTIVITA’
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta
messi in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
realizzati dagli utenti
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Coordinatore
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta
Nucleo familiare Severi- messi in atto nell’anno precedente
Chiodoni
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Figura genitoriale materna Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Avvocato
realizzati dagli utenti
Attività educative con gli Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
utenti
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
Gestione della casa
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
1
1
1
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Animatore educativo
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Nucleo familiare Severi- Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Chiodoni
realizzati dagli utenti
Esperienza pluriennale in
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
attività educative e
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
animazione di gruppi
carrozzina”
parrocchiali
Attività 3.3 Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Animatore Scout
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Nucleo familiare Severi- Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Chiodoni
realizzati dagli utenti
Esperienza pluriennale in
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
attività educative e
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
animazione di gruppi scout carrozzina”
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Coordinatore
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta
Casa Famiglia S. Piemessi in atto nell’anno precedente
Figura genitoriale paterna
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Educatore professionale
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività educative con gli
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
utenti
realizzati dagli utenti
Gestione della casa
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
soprattutto per quanto
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
riguarda la cura degli spazi carrozzina”
esterni
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
Trasporto degli utenti
corso di formazione
Responsabile di Zona del
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
servizio obiezione e pace
Attività 3.3. Incontri degli operatori
della Comunità Papa
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Giovanni XXIII
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
Presidente del CO.PR.E.S.C utenti durante le attività
di Forlì Cesena
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
1
2
1
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Coordinatore
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta
Casa Famiglia S. Pietro 2 messi in atto nell’anno precedente
Figura genitoriale materna Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Consulente per l’affido
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività educative per
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
utenti
realizzati dagli utenti
Gestione della casa
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Animatori educativi
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Casa Famiglia S. Pietro 2 Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Esperienza pluriennale in
realizzati dagli utenti
attività educative e
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
animazione di gruppi scout Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.3 Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Coordinatore
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta
Casa Famiglia S. Paola
messi in atto nell’anno precedente
Figura genitoriale materna Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Coordinatore della sede
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Educatore e responsabile di Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Casa Famiglia
realizzati dagli utenti
Corso della Regione Emilia Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Romagna “Personale
Educativo delle Comunità
d’accoglienza, sostegno e
ascolto di minori e disabili”
Gestione della casa
Attività educative e
ricreative
Accompagnamento degli
utenti nelle attività esterne
alla struttura
Referente del servizio:
Maternità difficile
Cura i rapporti con gli enti
pubblici e organizzazioni
private
Mantiene i rapporti con
famiglie disagiate del
territorio
1
1
1
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Educatore
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Casa Famiglia S. Paola
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Laureato in biologia
realizzati dagli utenti
Operatore sociale in
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Cooperativa sociale
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
Attività educative con gli
carrozzina”
utenti
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Collabora con gli utenti alla Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
gestione della casa
utenti durante le attività
(giardinaggio, orticultura,
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
manutenzione varia,
sull’offerta territoriale di attività
lavorazioni in legno)
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Animatore educativo
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Casa Famiglia S. Paola
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Laureando in Scienze
realizzati dagli utenti
dell’Educazione
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Animatore del gruppo
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
parrocchiale
carrozzina”
Attività sportive, motorie e Attività 3.3 Incontri degli operatori
ricreative, culturali
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Ginnastica a scopo
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
terapeutico
utenti durante le attività
Trasporto degli utenti
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Animatore educativo
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Casa Famiglia S. Paola
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti
Collabora nella gestione
realizzati dagli utenti
della casa
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Attività assistenziali per
disabili
Animatore
nell’organizzazione di feste
e serate in casa
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.3 Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili
sull’offerta territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
COMUNITA’ DIURNA DI CONDIVISIONE
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Migliorare e potenziare il supporto agli utenti nello
svolgimento delle attività
N°
1
1
RUOLO
SPECIFICA
PROFESSIONALITA’
Coordinatore
(dipendente)
Educatrice
professionale
Musicoarterapeuta
nella Globalità dei
Linguaggi
Rapporti con
Istituzioni e Enti
del territorio
Formatrice di
operatori di altri
centri
ATTIVITA’
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a
disposizione
Attività 2.1 Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli
operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività
ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione
degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli
operatori
Operatore Socio
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli
Sanitario
operatori
qualificato ed
educatore generico Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività
ludico-riabilitative
(dipendente)
esperto in attività Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
teatro per disabili stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
Cura dei rapporti
territorio
con il territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti
Organizzazione e
accompagnamento realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
degli utenti
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
durante le uscite
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione
Attività varie
degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli
operatori
1
Operatore Socio
Sanitario
qualificato ed
educatore generico
(dipendente)
Diacono
permanente
Cura dei rapporti
con
Diocesi
di
Cesena
e
volontariato
Attività varie
1
Operatore Socio
Sanitario
qualificato ed
educatore generico
(dipendente)
Cura
degli
ambienti
Laboratorio cucina
Attività varie
1
Operatore Socio
Sanitario
qualificato ed
educatore generico
(dipendente)
Cura del materiale
documentazione
video
Attività varie
2
Operatori
(dipendenti)
Competenze
educative e
riabilitative
Attività varie
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli
operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività
ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione
degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli
operatori
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli
operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività
ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione
degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli
operatori
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli
operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività
ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione
degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli
operatori
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli
operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività
ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti
realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione
degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli
operatori
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
CASE FAMIGLIA
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme
ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena
integrazione sociale.
Il volontario collabora in:
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
• Incontro d’équipe
• Ricerca animatori
• Pubblicizzazione attività
• Ricerca degli spazi per le attività
• Pulizia degli spazi per le attività
• Ricerca di tavoli ove poggiarsi
• Ricerca del materiale per lo svolgimento delle attività (es. piatti, barattoli,
colla, immagini)
Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti
• Incontri d’équipe
• Ricerca data
• Ricerca spazi
• Raccolta materiale
• Realizzazione manifesti pubblicitari
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
• Incontro d’équipe
• Ricerca educatori
• Pubblicizzazione attività
• Ricerca aderenti
• Ricerca degli spazi
• Organizzazione degli spazi
• Pulizia degli spazi
• Ricerca di strumenti musicale (es. tamburelli, chitarre)
Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina”
• Incontro d’équipe
• Ricerca educatori
• Pubblicizzazione attività
• Ricerca aderenti
• Ricerca degli spazi
• Organizzazione degli spazi
• Pulizia degli spazi
• Ricerca di carrozzine adatte
• Trasporto delle carrozzine
• Ricerca del restante materiale necessario (es. palloni)
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
• Realizzazione volantino
• Distribuzione volantino
• Contatti con enti e Parrocchie del territorio
• Contatti con amici vicini all’Associazione
• Contatti con scout
Attività 3.3. Incontri degli operatori
• Condivisione esperienze
• Suggerimenti per il miglioramento
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
• Confronto con utenti riguardo alle loro necessità
• Rilevazione delle principali problematiche di ogni attività
• Ricerca dei principali metodi di comportamento
• Realizzazione di un manualetto di comportamento
• Distribuzione manualetto
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività
• Ricerca di operatori con l’automobile
• Contatti responsabili-operatori
• Comunicazione degli orari di accompagnamento agli operatori
• Contatti utenti-operatori
• Presenza costante durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività
• Ricerca referenti per il reperimento dati
• Contatti coi Servizi Sociali
• Contatti con altri enti e Associazioni
• Appuntamenti con responsabili altre strutture presenti nel territorio
• Valutazione su informazioni utili
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio
• Sistematizzazione dei dati raccolti
• Impaginazione dati
• Ricerca di un finanziamento per le stampe
• Ricerca di una tipografia per stampare il report
• Distribuzione report
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili
• Incontro per decidere la data
• Ricerca degli spazi
• Ricerca dei tavoli
• Preparazione di manifesti da affiggere sul territorio
• Preparazione e distribuzione di volantini
AZIONE 5 Valutazione dei risultati
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio
• Decisione modalità interviste
• Realizzazione di domande comuni da porre agli utenti
• Somministrazione domande
• Raccolta risposte
• Sistematizzazione delle risposte
COMUNITÀ’ DIURNA DI CONDIVISIONE
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo del supporto agli
utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale.
Il volontario collabora in:
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
• Contatti con Parrocchie ed enti vicini all’Associazione
• Realizzazione volantini col calendario incontri
• Distribuzione volantini
• Conteggio nuovi contatti
• Contatti diretti con nuovi operatori
Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori
• Comunicazione presenza
• Verifica presenze
• Discussione delle problematiche e curiosità
• Avanzamento proposte
• Sistematizzazione delle conclusioni raggiunte
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori
• Presentazione degli operatori agli utenti da parte della coordinatrice
• Domande libere da parte degli utenti
• Affiancamento di un operatore per utente
• Confronto operatore-utente su aspettative
• Comunicazione da parte dell’utente riguardo alle principali difficoltà fisiche
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative
• Calendarizzazione presenze operatori
• Comunicazione agli utenti
• Organizzazione del lavoro dell’utente in carico
• Confronto e suggerimento tra operatori
• Raccolta oggetti realizzati
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori
• Somministrazione consigli da parte della coordinatrice
• Assicurazione da parte degli operatori della propria disponibilità per ogni
evenienza del disabile
• Sostegno con parole di rassicurazione
• Ricerca comune del materiale per le attività
• Costante sottolineatura con l’utente in carico delle buone capacità che lo
caratterizzano
AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio
• Raccolta dati sulle necessità dei diversamente abili nel territorio
• Raccolta dati sull’offerta per la disabilità nel territorio
• Interviste agli utenti
• Realizzazione di disegni da parte degli utenti
• Sistematizzazione materiale raccolto
• Ricerca fondi per le stampe
• Ricerca della tipografia per le stampe
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti
• Ricerca degli spazi
• Ricerca dei tavoli
• Raccolta del materiale realizzato dagli utenti
• Preparazione volantini da distribuire a scopi pubblicitari
• Preparazione comunicati da avanzare nelle Parrocchie
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
• Questionario finale ai ragazzi coinvolti
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
• Contatti con Parroci e animatori
• Preparazione incontri
• Calendarizzazione incontri
• Questionario finale ai giovani coinvolti
AZIONE 5 Monitoraggio delle attività
Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti
• Somministrazione questionari
• Confronti sulle risposte
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
27
10) Numero posti con vitto e alloggio:
23
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
12) Numero posti con solo vitto:
4
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore
annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) 5:
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di
servizio:
I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a:
1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro
2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate
3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o
conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile
4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,
sensibilizzazione e promozione del servizio civile
5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio
6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite
domenicali, campi invernali ed estivi)
Potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica
oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è
usufruito
Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi nelle giornate di formazione
non è possibile prendere giornate di permesso.
30
16) Sede/i di attuazione del progetto:
CodiceSede Posti V/A Posti Vitto Totale posti FORLì CESENA VIA S.TOMMASO 2353, 1 0 1 FORLi' FORLì CESENA VIA LUGHESE , 189/C 1 0 1 CASA FAMIGLIA S.PIETRO PREDAPPIO FORLì CESENA VIA CA' DI SOTTO 31, 1 0 1 CASA FAMIGLIA S.PAOLA RONCOFREDDO FORLì CESENA VIA E. CURIEL 325, 1 0 1 Sede Comune Provincia 26674 COMUNITA DIURNA DI CONDIVISIONE CESENA 26700 NUCLEO FAMILIARE SEVERI CHIODONI 15203 4661 Indirizzo 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile
nazionale:
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella
promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza
sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero.
Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori
che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non
debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione
e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività
dell’Ente.
L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione
dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove
opera.
Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei
giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno
portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari
aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione
dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e
la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica
attiva, operativa ed immediata.
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione
del Servizio Civile Nazionale
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione
del progetto SUPER…ABILE
TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C =
A = 82
C = 26
108
Alle suddette 108 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e
quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un
elevato grado di rilevanza.
Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività:
Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
A
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’
Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel
mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche
a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in
servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del
banchetto.
Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica
“Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza
e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta
testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di
volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero
N° ORE
14
32
Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno
sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di tutto il territorio
nazionale vengono invitati a partecipare nella gestione dell’attività.
16
Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex
volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose
manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc.
20
TOTALE ORE QUANTIFICABILI
82
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili
Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani
interessati: 800 913 596
Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello
nazionale.
Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati
acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio
B Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico
FORLI’-CESENA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente
progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il
percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni
volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi,
preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione
sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale:
- I.T.I. Marconi di Forlì
- Liceo Ginnasio Statale “V. Monti” di Cesena
- Istituto Tecnico Statale per Geometri “L. Da Vinci” di Cesena
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici:
- Festa Annuale del Volontariato organizzata da Ass. I. Pro. V
- “Festa per la vita” in Piazza Duomo a Cesena
- “2 x Bene”, manifestazione ciclistica a Longiano di Cesena
- Torneo di pallacanestro al palazzetto dello sport di Bellaria
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
N.
ORE
4
12
10
26
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito
da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- Corriere di Romagna
- Forlì Forlì
- La Voce
- Settimanale “Il Piccolo”
- Settimanale “Settesere”
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
- Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio
- Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta
- Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena
- Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli
Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone
Parrocchia San Biagio in Roncofreddo
AZIONE CATTOLICA dei RAGAZZI
AZIONE CATTOLICA dei GIOVANI
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Università di Bologna (sede di Forlì e sede di Cesena)
- Diocesi di Forlì-Bertinoro (bollettini)
- Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio
- Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta
- Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena
- Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli
- Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone
- Parrocchia San Biagio in Roncofreddo
Promozione attraverso gli informa giovani di:
- Forlì
- Cesena
- Predappio
- Cesenatico
- Forlimpopoli
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di
Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della pubblicazione dei
bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti
concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di
promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei
giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio
Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri
contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i
progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso:
- i propri sportelli informativi
- il proprio sito internet
- la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline,
pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.)
-
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento
(eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio):
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle
attività del progetto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento
(eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio):
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto
oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
NESSUNO
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo
particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del
progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla
voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite
alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste
sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute
dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese
aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto.
RISORSE FINANZIARIE GENERALI
A. Formazione specifica di 1° e 2° livello
Sottovoci
Materiale didattico
Organizzazione
logistica del
coordinatore
Tutor d’aula
Formatori
Risorse
finanziarie
Descrizione spesa
Durante il corso vengono somministrati
materiali cartacei didattici e vengono utilizzati
materiali di cancelleria vari
La programmazione e la preparazione del
percorso formativo richiede il tempo di un
coordinatore per contatti telefonici con docenti
e volontari, affitto e predisposizione delle aule
Come previsto nei box della formazione
specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una
figura all’interno dell’aula che faciliti la
partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors
coinvolti richiedono compenso.
Alcuni formatori effettuano la loro docenza in
forma gratuita altri richiedono un compenso.
Numericamente il 50% dei formatori richiede il
pagamento
Totale spesa A:
50 euro
150 euro
200 euro
800 euro
1.200 euro
B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto
Sottovoci
Descrizione spesa
Elaborazione grafica
materiale
promozionale
Stampa materiale
promozionale
Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e
modificato, attualizzando i contenuti e la
presentazione
Il prodotto grafico viene stampato da una
tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie
Risorse
finanziarie
25 euro
75 euro
Spese Numero Verde
Acquisto indirizzario
target giovani
Invio lettere
informative
Partecipazione ad
eventi
di manifesti (come da box 18)
Il numero verde è attivo quotidianamente (in
orario di ufficio) per rispondere alle domande
dei giovani interessati (come da box 18)
Vengono acquistati da aziende specializzate
indirizzi privati in riferimento al target giovani
del territorio
L’ente invia ai giovani del territorio materiale
tramite posta prioritaria (mailing list – Promo
Posta – spedizioni varie)
L’ente partecipa come descritto nel box
“sensibilizzazione e promozione” a diversi
eventi con propri operatori su tutto il territorio
italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai
volontari coinvolti.
Totale spesa B:
10 euro
25 euro
75 euro
100 euro
310 euro
C- OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE
Materiale di cancelleria
Spese di viaggi per
referenti e partecipanti
Materiale di
promozione/informativo
Materiale di cancelleria
Euro
500
Pianificazione ed Organizzazione
Confronto interno
600
Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo”
800
Valutazione e verifica
TOTALE
1900
D - RISORSE PROVINCIALI
FORLI’-CESENA
OBIETTIVO SPECIFICO 1 Case Famiglia
Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli
accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale
N.
Risorse tecniche e strumentali
2
Pullmini con sollevatore – Quota
carburante
2
Pullmini a 8 posti – Quota carburante
Attività
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso
di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione
agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
Euro
1000
1000
2
Autovetture – Quota carburante
7
Strumenti musicali
10
Palloni da basket
5
Carrozzine da basket - Manutenzione
15
Casacche
4
Computer – software specifici per
disabili
atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso
di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione
agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso
di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione
agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso
di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
200
250
60
500
15
200
n.q.
Materiale per la costruzione di
strumenti musicali
n.q.
Materiale di cancelleria
n.q.
Libri
n.q.
Materiale per découpage (colla, vasi,
tovaglioli, creta, colori a tempera e a
dito ecc.)
n.q.
Attrezzi “ad personam”: sollevatore
per la vasca da bagno, tutore,
carrozzina, deambulatore
n.q.
Attrezzatura sanitaria: aspiratore,
saturimetro, bombole ossigeno
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione
agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso
di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione
agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso
di formazione
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
300
300
200
300
500
500
n.q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso, spugnette,
detergenti per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n.q.
Produzione, stampa, distribuzione di
materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
atto nell’anno precedente
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in
atto nell’anno precedente
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità
del servizio
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
300
400
300
OBIETTIVO SPECIFICO 2 Comunità diurna di Condivisione
Potenziamento qualitativo e quantitativo dell’assistenza agli utenti disabili al
fine di rimuovere le cause di disagio sociale
N.
Risorse tecniche e strumentali
3
Pullmini attrezzati – Quota carburante
4
Computer – Software specifici per
disabili
15
Strumenti musicali
n.q.
Colori e materiali di ogni genere per i
laboratori (creta, colori, tasselli
Attività
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali
a disposizione
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Euro
1500
300
600
500
mosaico ecc.)
n.q.
Materiale di cancelleria
n.q.
Attrezzi “ad personam”: sollevatore
per la vasca da bagno, tutore,
carrozzina, deambulatore
n.q.
Attrezzatura sanitaria: aspiratore,
saturimetro, bombole ossigeno
n.q.
Materiale di facile consumo per
l’igiene (guanti monouso, spugnette,
detergenti per igiene personale)
n.q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n.q.
Produzione, stampa, distribuzione di
materiale di sensibilizzazione e
promozione
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali
a disposizione
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno
precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti
e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia
stabili tra utenti e operatori
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul
territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
300
500
500
300
500
150
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Incontro senza barriere: realizzazione di attività motorie e riabilitative tramite sessioni
di attività cestistica per diversamente abili: sviluppo delle attività motorie, realizzazione
di un adeguato recupero fisiologico, promozione di nuove dinamiche relazionali; attività
di promozione e sensibilizzazione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di
manifesti e distribuzione di materiale informativo presso la nostra sede
Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso
l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della parrocchia;
messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i minori delle case
famiglia del territorio
Parrocchia San Biagio: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in
alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori
artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia
Parrocchia San Mauro V.: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in
alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori
artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia
Acqua e farina: promozione del servizio civile e del progetto attraverso materiale
informativo da mettere a disposizione dei propri clienti; collaborazione nell’ideazione e
realizzazione di laboratori di cucina per la preparazione di prodotti tipici locali
Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che
l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione del
bando attraverso propria newsletter del proprio sito
Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di beni
alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione, destinatarie delle
attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto
Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del
progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai minori
inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale: accesso
gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero.
Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel progetto
Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio
civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di
manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione dei
locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla realizzazione del
progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata all’integrazione di
bambini con disabilità e delle loro famiglie
Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri
dell’associazione
Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli
associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli
associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli
associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione
del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel
punto 8.1.
OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE
Materiale di cancelleria
Spese di viaggi per
referenti e partecipanti
Materiale di
promozione/informativo
Materiale di cancelleria
- 10 Uffici attrezzati
con 16 Pc, stampanti,10
fax, connessione Adsl,
materiale di
cancelleria, 18 telefoni,
5 videoproiettori, 3
lavagna a fogli, 2
schermi per proiezione,
video 7 registratori, 8
lettori Dvd
8 striscioni promozionali
e di sensibilizzazione
6 mostre fotografiche
relative a minori
Materiale promozionale
su affido
2 Rilegatrici a caldo
8 Fotocopiatrici con
caricatore
Pianificazione ed Organizzazione
Confronto interno
Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo”
Valutazione e verifica
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del
progetto
Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del
progetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario
porre particolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la
sua omissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è
strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste alla
voce 8 della scheda.
FORLI’-CESENA
OBIETTIVO SPECIFICO 1 Case Famiglia
Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli
accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale
N.
Risorse tecniche e strumentali
3
Strutture abitative idonee alla mobilità dei
disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.)
Attività
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
1
Ufficio attrezzato
2
Pullmini con sollevatore
2
Pullmini a 8 posti
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
2
Autovetture
4
Carrozzine
7
Strumenti musicali
10
Palloni da basket
3
Carrozzine da basket
15
Casacche
4
Computer
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
1
Lettori dvd
3
Videoregistratori
4
Televisori
n.q.
Materiale per la costruzione di strumenti
musicali
n.q.
Materiale di cancelleria
n.q.
Libri
n.q.
Materiale audiovisivo (videocassette, dvd)
n.q.
Materiale per découpage (colla, vasi,
tovaglioli, creta, colori a tempera e a dito
ecc.)
n.q.
Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 5.2 Distribuzione di questionari di
valutazione agli operatoti
Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.4 Redazione di regole condivise
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta
territoriale di attività
Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un
corso di formazione
Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili
Attività 3.3. Incontri degli operatori
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
vasca da bagno, tutore, carrozzina,
deambulatore
n.q.
Attrezzatura sanitaria: aspiratore,
saturimetro, bombole ossigeno
n.q.
Materiale di facile consumo per l’igiene
(guanti monouso, spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli
utenti durante le attività
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi
in atto nell’anno precedente
Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage
Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali
Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in
carrozzina”
Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti
realizzati dagli utenti disabili
Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla
qualità del servizio
OBIETTIVO SPECIFICO 2 Comunità diurna di Condivisione
Potenziamento qualitativo e quantitativo dell’assistenza agli utenti disabili al fine
di rimuovere le cause di disagio sociale
N.
Risorse tecniche e strumentali
1
Struttura idonea alla mobilità dei disabili
(bagni, scivoli, ecc.)
1
Ufficio attrezzato
Attività
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e
strumentali a disposizione
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e
strumentali a disposizione
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
3
Pullmini attrezzati
1
Pallestra
4
Computer
15
Strumenti musicali
1
Fotocopiatrice/fax
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e
strumentali a disposizione
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
n.q.
Attrezzatura per fisioterapia
n.q.
Colori e materiali di ogni genere per i
laboratori (creta, colori, tasselli mosaico
ecc.)
n.q.
Materiale di cancelleria
n.q.
Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la
vasca da bagno, tutore, carrozzina,
deambulatore
n.q.
Attrezzatura sanitaria: aspiratore,
saturimetro, bombole ossigeno
n.q.
Materiale di facile consumo per l’igiene
(guanti monouso, spugnette, detergenti
per igiene personale)
n.q
Alimenti, vestiario e medicinali.
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e
strumentali a disposizione
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività
degli operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
nell’anno precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati
n.q.
Libri
nell’anno precedente
Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli
utenti e gli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di
oggetti realizzati dagli utenti
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
Attività 5.1
Verifica dello ricettività e della
soddisfazione degli utenti
Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione
Attività 2.3 Incontri degli operatori
Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle
attività ludico-riabilitative
Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di
fiducia stabili tra utenti e operatori
Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere
sul territorio
Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole
Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle
Parrocchie
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NESSUNO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NESSUNO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante
l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum
vitae:
ll progetto “SUPER…ABILE” consente l’acquisizione delle seguenti competenze
rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE
COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE
DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla
Regione Emilia-Romagna, come da allegato 5:
1 - COMPETENZE DI BASE
E’ in grado di:
− Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi
di governo
2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI
2c) PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI)
E’ in grado di:
− Assistere la persona con handicap, in condizione di medio o grave
insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività
motoria / incapacità della cura di se stesso.
− Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di
intrattenimento, occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per
favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.
− Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della
persona.
− Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto
degli ausili
− Utilizzare gli automezzi per disabili
− Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso
− Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e
della sua famiglia
− Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle
persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche
− Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale,
semiresidenziale e domiciliare per disabili
3 - COMPETENZE TRASVERSALI
E’ in grado di:
− Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai
giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione
− Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e
alla cortesia
− Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non
− Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e
orari
− Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
− Lavorare in team per produrre risultati collettivi
− Relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in
rapporto ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere
− Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli
utenti
− Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria
emotività rispetto a situazioni di difficoltà
Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della
“Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo”, e
riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo
comma, della L.R. 20 del 2003 (vedi nota 1 a piè box).
Inoltre
Il progetto “SUPER…ABILE” rende possibile l'acquisizione delle seguenti
competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio
accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII.
1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali
strategie di relazione d’aiuto.
2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e
gestione del lavoro di equipe.
3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione)
per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.
4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale.
5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del
lavoro in rete con le istituzioni.
6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti
7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani
Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio
Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di
intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa
Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il
riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a
progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive
circolari e direttive”.
_____________________________________________
Nota 1:
1 Si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna
stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui
all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata
valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le
selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che
indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari
durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi
riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista
dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie
competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse
finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione
triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative;
Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER
L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA
VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN
INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il
riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere
utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica
professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del
sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la
certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il
riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi
formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o
di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il
rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni
conseguite.
2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le
caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo
richiedono.
3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione
non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché
dichiarazioni di autoformazione.")
Vedi allegati 5
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei
progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di
tipo residenziale.
Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:
a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino
Conca (PU)
b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
30) Modalità di attuazione:
La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto
l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo
nazionale.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed
eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio:
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida
per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la
metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente:
Elementi metodologici generali:
Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo).
Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo):
- Training
- Teatro dell’Oppresso (TDO)
- Simulazioni
- Giochi di ruolo
- Materiali video
- Dibattiti
- Brainstorming
- Lavoro di gruppo
- Formazione di Gruppo
- Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi
- Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo
- Materiali cartacei (dossier etc.)
- Libri e testi
- Cd-Rom tematici
- Testimonianze
- Auto-formazione
- Verifiche periodiche
- Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,
eventualmente offerte dal territorio
- Cineforum
- Laboratori tematici
La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è
finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni,
testimonianze e momenti di dibattito.
L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune
tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue
dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo
delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti
formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di
permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni.
La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire
volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia
pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a
comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale
al confronto e all'arricchimento reciproco.
La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i
volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e
favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale,
giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei
volontari, visite ad esperienze sul territorio.
Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici
compiti di:
- organizzazione logistica
- creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali
- valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli
- mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo
La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel
corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina.
33) Contenuti della formazione:
Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni
richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla
cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della
patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e
nonviolenti.
La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via
più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente
ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale.
Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti”
Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile
volontario
L’identità del gruppo in formazione
1
−
−
−
−
Conoscenza fra i volontari
Costruire un’identità di gruppo
Condivisione di motivazioni e aspettative
Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile
Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità
di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel
corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee,
aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali.
La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o
attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo.
Presentazione dell’Ente
2
Approfondimenti
− La storia
− I valori
− La mission dell’ente
− Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi
L’intervento sociale dell’ente
− Modus operandi
− Ambiti e tipologie d’intervento
− Beneficiari
− Il progetto di servizio civile
I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause
−
−
−
−
Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII
La differenza tra condividere e prestare un servizio
Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova
La società del gratuito
Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in
cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le
caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente.
Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa
Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in
quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza
dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di
rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali.
La modalità utilizzata è frontale.
Il lavoro per progetti
3
−
Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla
valutazione dei risultati attesi.
Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto.
−
Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti
illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali
che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si
presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire
l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie.
Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di
strumenti multimediali.
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
4
La storia del servizio civile la sua evoluzione:
− La storia dell’Obiezione di Coscienza
− Dalla legge 772/72 alla legge 230/98
− I valori e le finalità della legge 64/2001
− Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze
Gli attori del servizio civile:
− UNSC
− Enti (figure coinvolte nel servizio civile)
− I Volontari
Il dovere di difesa della patria
5
La Costituzione italiana:
− Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità
− Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05
Diritti Umani:
− Dichiarazione dei diritti umani
− Organismi di tutela
− Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani
− Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani
La difesa civile non armata e nonviolenta
6
−
−
−
−
−
−
Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili
Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta
Elementi fondamentali del conflitto
Dimensioni e livelli del conflitto
Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti
Gli strumenti della nonviolenza
I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in
successione.
Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la
storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa
civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare
alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel
modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse
tematiche.
Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del
conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella
relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà
l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della
pace.
L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce
i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche
principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la
“dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua
gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri.
Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di
prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi
storici.
Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i
fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali
video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i
lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti
proposti.
La normativa vigente e la carta di impegno etico
7
1. La carta di impegno etico
2. Le norme attuali
Diritti e doveri del volontario del servizio civile
8
−
−
Ruolo del volontario
Diritti e doveri del volontario in servizio civile
Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme
messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale,
approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce
della circolare sulla gestione.
La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio
adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte.
Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori
strumenti”
Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario
L’identità del gruppo in formazione
1
−
−
Ri-definizione dell’identità di gruppo
Recupero delle motivazioni iniziali
Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche,
gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato
i volontari alla scelta del servizio civile.
La difesa civile non armata e nonviolenta
2
−
−
−
Modello M-m e modello E
Pace positiva e pace negativa
Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile
Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si
analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno
vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità
ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto.
Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni,
brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e
l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti.
La solidarietà e le forme di cittadinanza
3
−
−
−
−
−
Ruolo del volontario in servizio civile nella società
Concetto di cittadinanza attiva
Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore
Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo
Il ruolo degli organismi internazionali.
Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
4
−
−
−
Le forme di associazionismo sociale
I diversi attori sociali: pubblico e privato
Il volontariato: quali competenze?
La protezione civile
5
−
−
−
−
Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile
Concetto di rischio: P x V x E
Il metodo Augustus
Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni
Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della
società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione
sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà
sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni
e del Terzo Settore.
Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli
di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato.
Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva,
facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale
quando si parla di servizio civile volontario.
Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e
partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione,
brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e
confronti di gruppo.
Lavoro per progetti
6
−
−
−
Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari
Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza
Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale?
Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare
e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere
ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase.
Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento,
simulazioni.
Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare
emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i
cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento.
34) Durata:
Moduli formativi
L’identità del gruppo in formazione
Presentazione dell’Ente
Il lavoro per progetti
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile
Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze
tra le due realtà
Il dovere di difesa della patria
La difesa civile non armata e nonviolenta
La normativa vigente e la carta di impegno etico
Diritti e doveri del volontario del servizio civile
La solidarietà e le forme di cittadinanza
Servizio civile nazionale, associazionismo e
volontariato
La protezione civile
TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE
Ore
Ore
Totale
lezioni dinamiche ore
frontali non form.
3
6
9
4
0
4
3
1
4
2
2
4
1
1
1
2
1
2
3
1
0
3
3
4
2
2
4
3
1
4
3
1
4
24
20
44
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani
XXIII, si struttura su due livelli:
Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in
servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere
residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione
generale.
Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano
servizio sul medesimo territorio.
Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento
geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale,
dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse.
Le province coinvolte nel progetto “SUPER…ABILE”, sono raggruppate, per la formazione
specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni casi, i volontari
che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse effettueranno la
formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori.
I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi:
Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI
PRIMO LIVELLO
•
Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino
Conca (PU)
•
Colonia Stella Maris, viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
•
Casa Parrocchiale – Scout, via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
SECONDO LIVELLO
•
•
•
FORLI’–CESENA
Segreteria zona Faenza, via San Domenico di Cesato 7 fraz. Albereto –
48018 – Faenza (RA)
Segreteria Zona Forlì, via Cristoforo Colombo 7 – 47100 – Forlì (FC)
Comunità diurna di condivisione, via San Tommaso 2353 – 47023 – Cesena (FC)
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI
PRIMO LIVELLO
Nome cognome
NICOLA LAPENTA
LUCA PIERI
TANIA PRESEPI
MARIA PAOLA CAMPORESI
CATERINA RIVOLA
Luogo di
nascita
Bra (CN)
Bologna (BO)
Rimini (RN)
Forlì (FC)
Rimini (RN)
Data di
nascita
09/04/1974
07/04/1954
17/11/1975
26/04/1975
27/02/1975
Codice fiscale
LPNNCL74D09B111P
PRILCU54D07A944U
PRSTNA75S57H294B
CMPMPL75D66D704V
RVLCRN75B67H294O
SECONDO LIVELLO
FORLI’-CESENA
Nome cognome
Luogo di nascita
GHETTI ELISABETTA
FLORA AMADUZZI
SEVERI DANIELE
FABBRI DANIELE
GASPARINI STEFANO
PARISI CHIARA
DE CAROLIS VALERIA
Forlì (FC)
Roncofreddo (FC)
Liestal (Svizzera)
Forlì (FC)
Urbino (PU)
Messina (ME)
Ascoli Piceno (AP)
Data di
Codice fiscale
nascita
22/02/1966
GHTLBT66B62D704X
04/09/1955
MDZFLR55P44H542D
04/05/1966
SVRDNL66E092133T
14/06/1968
FBBDNL68H14D704X
26/09/1955
GSPSFN55P26L500N
20/10/1985
PRSCHR85R60F158G
04/08/1978
DCRVLR78M44A462F
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI
PRIMO LIVELLO
NOME COGNOME
NICOLA LAPENTA
LUCA PIERI
TANIA PRESEPI
MARIA PAOLA
CAMPORESI
CATERINA RIVOLA
COMPETENZE SPECIFICHE
Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di
intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio
civile di obiettori di coscienza, volontari ed operatori,
educazione alla pace.
Laureato in scienze politiche con esperienza pluriennale circa le
tematiche di relazione d’aiuto, devianza, disabilità, inserimento
al lavoro, formazione di operatori sociali e pace.
Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia.
Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, colloqui
clinici con bambini, adolescenti e pazienti affetti da disturbi
psichiatrici.
Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia.
Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in
età adolescenziale, disturbi borderline della personalità.
Conduzione di attività di gruppo
Psicologa, iscritta all’albo. Esperienza circa le tematiche di
relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi
borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo.
SECONDO LIVELLO
FORLI’-CESENA
NOME COGNOME
ELISABETTA GHETTI
FLORA AMADUZZI
SEVERI DANIELE
FABBRI DANIELE
STEFANO GASPARINI
CHIARA PARISI
DE CAROLIS VALERIA
COMPETENZE SPECIFICHE
Psicoterapia. Psicologia dei rapporti di gruppo. Logoterapia
del linguaggio
“MusicoTerapia nella Globalità dei Linguaggi” per
interagire con i disabili minori e adulti attraverso le
capacità residue.
Consulente per l’affidamento famigliare. Diplomato come
tecnico per servizi sociali. Diplomato come “Counsellor di
primo livello” presso l’istituto IACP di Roma.
Educatore professionale. Formatore esperto in percorsi di
educazione alla pace. Responsabile di casa famiglia
multiutenza. Tutor per la zona Forlì del servizio civile.
Educatore
professionale.
Esperienza
pluridecennale
nell’assistenza a minori e in Centro Diurno per disabili.
Responsabile del Centro di Documentazione dell’APG23.
Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Esperta di
economia dello sviluppo. Elaborato di approfondimento sui
meccanismi di Aggiustamento Strutturale
Laurea in Scienze Politiche. Esperienza di Servizio Civile in
Centro Diurno con disabili con l’APG23. Esperta di
tematiche riguardanti l’affido familiare. Responsabile di un
progetto dell’APG23 in Olanda.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII, si struttura su due livelli:
Il primo prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile,
(all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone), ha carattere residenziale e si
realizza in concomitanza degli eventi di formazione generale.
Il secondo prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul
medesimo territorio.
La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il
coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso
lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito.
Entrambi i livelli hanno come obiettivo la trasmissione dei contenuti specifici necessari ai
volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, ma si differenziano per
tempistica e periodicità degli eventi formativi.
Elementi metodologici generali:
-
Lezioni frontali
Training
Teatro dell’Oppresso (TDO)
Simulazioni
Giochi di ruolo
Materiali video
Dibattiti
Brainstorming
Lavoro di gruppo
Materiali cartacei (dossier etc.)
Libri e testi
Cd-Rom tematici
Testimonianze e lezioni di esperti in materia
Verifiche periodiche
Utilizzo di risorse formative ed occasioni
eventualmente offerte dal territorio
Cineforum
Laboratori tematici
formative
esterne
all’ente,
40) Contenuti della formazione:
Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti
a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e
specifici, attraverso le azioni previste dal progetto.
PRIMO LIVELLO
1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale)
Elementi generali ed introduttivi
− Il rapporto “aiutante-aiutato”
− Le principali fasi della relazione di aiuto
− La fiducia
− Le difese all’interno della relazione di aiuto
− Presa in carico della persona aiutata
− Ascolto ed empatia
− Gestione della rabbia e dell’aggressività
− L’handicap fisico e psichico
In particolare:
Area Handicap Fisico e Psichico
− Il vissuto psicologico della persona con handicap
− Le principali forme di handicap psichico
− Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative
2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio)
Verifica, valutazione ed analisi di:
− Obiettivi del progetto
− Andamento del servizio
− Competenze acquisite
− Il sistema formativo
L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una
valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà
il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti
critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di
questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile.
Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di
lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile:
analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le
caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla
base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo
dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio
percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare.
SECONDO LIVELLO
Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò,
anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le
province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto
vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti:
− viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente;
− modello e ruolo dell’operatore;
− analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale.
I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista
formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno
avanti nelle singole sedi di servizio.
Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI
FORLI’-CESENA
Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente:
− la storia dell’Associazione sul territorio
− le strutture presenti sul territorio
− ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul
territorio
Modello e ruolo dell’operatore:
− analisi del ruolo dell’operatore
− obiettivi e compiti dell’operatore
− competenze generali e trasversali
− conoscenze tecnico-specialistiche
− operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo
Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale:
− la condivisione diretta
− la relazione d’aiuto
− area handicap fisico e psichico
La disabilità e il reinserimento sociale:
− potenzialità e risorse: sviluppo di nuove modalità nel fare e comunicare
− l’accessibilità: superamento e gestione delle barriere architettoniche (e non
solo)
− verso l’autonomia possibile
− reinserimento sociale attraverso il lavoro
MusicAr Terapia nella globalità dei linguaggi:
Principi e fondamenti della Globalità dei Linguaggi (GdL):
− unità psicosomatica umana; potenziali umani; comunicazione ed espressione;
sinestesia; vicarietà dei sensi; autonomia; integrazione.
− teorie specifiche della GdL
− stili Prenatali
− simbologia del colore, del movimento, delle materie
− i “Quattro Elementi”. Sviluppo dell’essere umano dalla vita prenatale
Metodologia della GdL:
− metodologia dell’osservazione dei comportamenti psicosenso-motori
− metodologia della terapia psicomotoria.
− metodologia e pratica della programmazione individualizzata.
− arteterapia e Musicoterapica nella GdL.
Cittadinanza attiva, promozione della Pace:
− come diventare cittadini attivi
− storia della globalizzazione
− formazione ad una cultura di Pace
− Operazione Colomba: storia, progetti presenti, obiettivi futuri
− obbiettivi e proposte
41) Durata:
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 72 ORE
Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia del
primo che del secondo livello:
Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI
PRIMO LIVELLO
Modulo formativo
Quando
Durata
A La relazione di aiuto:
- elementi generali ed introduttivi
Nel corso de primi due mesi
12h
- elementi di approfondimento
di servizio
suddivisi per aree
B Il lavoro per progetti
Nel corso dell’ultimo mese
8h
Durata totale primo livello (A+B)
20 h
SECONDO LIVELLO
FORLI’-CESENA
Modulo formativo
Viaggio formativo nella realtà territoriale
dell’ente
Modello e ruolo dell’operatore
Analisi, rielaborazione e approfondimento
dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione
generale
C
Progettazione, organizzazione e
realizzazione di laboratori ed attività
educative
La disabilità e il reinserimento sociale
MusicAr Terapia nella globalità dei
linguaggi
Cittadinanza attiva, promozione della
Pace
Quando
Durata
Nel corso del primo mese
8h
Nel corso del secondo e del
settimo mese
8h
Nel corso del terzo e del
quinto mese
8h
Nel corso del quarto mese
6h
Nel corso del sesto mese
Nel corso del quarto e nono
mese
Nel corso del dodicesimo
mese
8h
8h
6h
Durata totale secondo livello (C)
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) =
52 h
72 ORE
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)
predisposto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento
Data 1 marzo 2010
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Lapenta Nicola
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SUPER…ABILE - Servizio Obiezione e Pace