SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO NAZIONALE NZ 00394 1a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: SUPER…ABILE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza Disabili A06 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto di Servizio Civile Nazionale “SUPER…ABILE” si articola su 5 Province della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Il progetto interviene tramite le sue sedi periferiche operative quali Case Famiglia, Centri diurni e Laboratorio di avviamento al lavoro su un livello provinciale rispondendo a specifici bisogni territoriali. L’area di intervento presenta come sempre criticità nel rilevamento sistematico ed organico della domanda, espressa e non espressa si può sottolineare però che vi è un aumento dei disabili in carico e, soprattutto, una diversificazione delle problematiche dei disabili, è lampante l’esempio di Bologna che riporta un aumento del 42% dei disabili incarico ai servizi sociali dal 1999 al 2006.(Fonte: I nuovi strumenti della programmazione regionale – ottobre 2009) Le sedi di attuazione coinvolte risentono di questo incremento ricevendo diverse richieste di accoglienza di persone disabili da parte dei servizi sociali preposti. Inoltre essendo fortemente radicate nel territorio, le strutture sono venute a conoscenza ed in contatto diretto con situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile, nell’arco dell’anno 2009 sono stati affrontati circa 35 casi. Le accoglienze da parte dell’ente avvengono o in modo diurno oppure in forma residenziale. Al 31.12.2010 si distribuivano come segue: Tipologia di disabilità Fisica Psichica Psico-fisica ACCOGLIENZE RESIDENZIALI 23 19 17 TOTALE n°59 Tipologia di disabilità Fisica Psichica Psico-fisica ACCOGLIENZE DIURNE 80 42 22 TOTALE n°144 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) Il progetto “Super…Abile” coniugando le diverse esperienze delle sedi coinvolte cercherà di elaborare delle ipotesi di risposta capaci di attivare le famiglie con figli disabili in una prospettiva di protagonismo e non di delega, con attenzione all’esigenza di considerare la globalità della famiglia e non solo la relazione dei genitori con il figlio con disabilità. Il Servizio Handicap svolge un ruolo di ascolto e accoglienza di tutte le richieste di aiuto provenienti dalle istituzioni pubbliche e da privati in difficoltà. Collabora con varie istituzioni pubbliche a livello comunale, provinciale e regionale, come i Servizi sociali, le Aziende Unità sanitarie locali territoriali, le reti familiari di tutela delle persone disabili, i centri di orientamento e formazione professionale e lavorativa per i soggetti svantaggiati. Organizza diversi eventi a livello locale per la sensibilizzazione sulle problematiche dell’integrazione sociale delle persone disabili e nell’ambito della collaborazione con altre associazioni ha partecipato attivamente alla preparazione del convegno “Handicap: solitudine o integrazione?” svoltosi il 3 dicembre 2006 a San Marino con l’intervento sul “Valore e ricchezza della persona con handicap costruttrice di umanità”. Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento DISABILI e del contesto territoriale specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto PROVINCIA di FORLI’-CESENA CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La provincia di Forlì-Cesena conta 390.495 abitanti. Da un punto di vista amministrativo, il territorio della provincia di è diviso in due circondari, detti anche comprensori, ciascuno di 15 comuni: il comprensorio di Forlì, con una popolazione residente pari a 186.042 abitanti, e il comprensorio di Cesena, con una popolazione residente pari a 204.453 abitanti (Fonte: Istat - Dati aggiornati al 21/12/2009). La provincia comprende inoltre tre comunità montane: Acquacheta, Appennino forlivese e Appennino cesenate. I centri più popolati sono Forlì e Cesena, seguiti da Cesenatico e Savignano sul Rubicone. La tabella seguente mostra la popolazione dei comuni dove si trovano le strutture dell’Associazione coinvolte nel presente progetto. Comuni Forlì Cesena Savignano sul Rubicone Predappio Roncofreddo N. abitanti (dati al 21/12/2009) 117.058 95.909 17.116 N. Famiglie (dati al 31/12/2008) 50.019 39.880 6.376 N. medio di componenti per famiglia (dati al 31/12/2008) 2,3 2,4 2,7 6.482 2.677 3.332 1.290 Tabella 21 (Fonte: Istat) 2,4 2,6 CONTESTO SETTORIALE E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE Al 31/12/2009 i disabili titolari di rendita INAIL erano 5.518. Come si evince dalla tabella sottostante resa disponibile dal sistema informatico della regione EmiliaRomagna durante l’anno 2007 nella Provincia di Forlì-Cesena sono stati assistiti dai Servizi sociali e assistenziali un totale di 625 utenti uniti ai 132 in assistenza domiciliare. Nonostante ciò non risulta facile trovare dati precisi sulle problematiche sociali che caratterizzano gli utenti disabili, oltre al loro eventuale collocamento in strutture socio-assistenziali. Utenti disabili assistiti nel corso dell’anno nella Provincia e tipologia di presidio TOTAL TIPOLOGIA PRESIDIO E Utenti Centro Centro disabili socioResiden Centro Gruppo socioin riabilita za socioapparta riabilita assisten tivo protett occupaz mento tivo za residen a ionale diurno domicili ziali are CESENA- VALLE SAVIO 22 22 22 98 58 222 18 FORLI’ 54 52 11 140 72 329 89 RUBICONE 16 18 10 30 74 25 FORLI’-CESENA 92 92 43 268 130 625 132 Tabella 22 (Fonte: Regione Emilia-Romagna - Dati al 31/12/2007) COMPRENSORIO FORLIVESE Nel comprensorio forlivese sono circa 4500 coloro che percepiscono il trattamento economico INPS in quanto invalidi civili. I disabili adulti che frequentano corsi di formazione professionale, centri occupazionali e iniziative di riabilitazione sono all’incirca 600. La tabella seguente mostra la distribuzione degli utenti per servizio, con dati riferiti al 2007. Tipologia Servizio Corsi di formazione professionale Istituti Superiori N. Utenti 138 119 Centri socio-occupazionali 72 Centri socio-riabilitativi diurni 140 Assistenza domiciliare 89 Assegni di cura 62 Tabella 23 (Fonte: Regione Emilia-Romagna) COMPRENSORIO CESENATE Al 1/1/2004 nel comprensorio cesenate risiedevano 2.765 disabili adulti, un numero che nel tempo va via via aumentando. Coloro in carico ai Servizi Sociali nell’arco di tempo 2005-2007 si distribuivano come di seguito: Disabili adulti in carico ai servizi sociali per adulti Comprensorio Cesenate. Anni 2005-2007 2005 2006 2007 376 447 493 Tabella 24 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Marzo 2008) Le cause di invalidità più rilevanti, con dati riferiti al 2004, sono le “patologie psichiatriche” (490 casi), le “insufficienze mentali” (480 casi), le “neoplasie” e le “patologie organiche” (più di 800 casi). Tipologie di disabilità per classi di età. Persone disabili di età inferiore a 65 anni. Comprensorio Cesenate (2004) 18-65 anni n. % Insufficienze mentali 480 17% Patologie psichiatriche 490 17% Patologie organiche 417 15% Patologie neuromotorie 388 14% Neoplasie 400 14% Disturbi 72 3% dell’apprendimento Patologie sensoriali 188 7% Sindrome di Down 89 3% Sindrome epilettica 97 3% Altro 144 5% Tabella 25 (Fonte: Profilo di Comunità – Comprensorio Cesenate – Marzo 2008) A livello generale nel territorio provinciale emerge la necessità di mantenere e migliorare l’integrazione e l’autonomia della persona disabile nei diversi contesti di vita, supportando la persona e la sua famiglia, qualora le due parti siano in contatto, per quanto riguarda i compiti di cura. Il costante contatto che l’Associazione ha con utenti disabili ha fatto emergere come si rendano necessarie una serie di azioni atte combattere la solitudine che purtroppo spesso colpisce coloro che sono affetti da handicap fisico e mentale. A tale fine risulta utile organizzare attività ludico-ricreative, oltre a quelle già offerte a livello territoriale, al fine di favorire la costruzione di nuovi contesti di socializzazione e recupero. Una problematica riguardante entrambi i comprensori, nonostante l’impegno già rilevante a riguardo, è la poca autonomia negli spostamenti degli utenti disabili verso i presidi sanitari, i luoghi di aggregazione, di lavoro, ecc. in quanto le barriere presenti sui mezzi pubblici sovente ne ostacolano la fruizione da parte di coloro che sono affetti da difficoltà di movimento dovute a stati patologici momentanei e/o cronici. A riguardo risultano interessanti due osservazioni. Nel territorio la flotta automobilistica ATR è dotata di n° 46 veicoli per servizi urbani e/o suburbani con pedana estraibile per la salita/discesa di persone con disabilità motoria. Tuttavia sovente è emerso, attraverso il racconto di disabili vicini all’Associazione, come il personale di servizio abbia negato l’utilizzo dei dispositivi agli utenti rendendo assolutamente vane le dotazioni presenti sui mezzi, non permettendo così a coloro che sono affetti da particolari disabilità motorie di accedere sui mezzi del trasporto pubblico. Nel territorio, sotto il patrocinio di ASS.I.PRO.V. (Associazione Interprovinciale per la Promozione del Volontariato) - Centro di Servizi per il Volontariato della Provincia di Forlì-Cesena - dal 2008 è attivo il servizio “Accompagnamento persone con disabilità” che, attraverso la messa in rete di autisti-accompagnatori, di associazioni di volontariato e dei mezzi di cui dispone ASS.I.PRO.V., tenta di rispondere in maniera unitaria alla forte necessità di fornire accompagnamento alle persone disabili. Il servizio è stato molto utilizzato: nel 2008 sono state eseguite 216 missioni, durante le quali sono state accompagnate 898 persone. E’un servizio di alta utilità che tuttavia necessita di un ulteriore potenziamento per coprire in maniera sempre più alta le necessità di un bacino molto più ampio. Al tipo di problematiche appena evidenziate se ne accompagnano altre che ostacolano l’integrazione sociale degli utenti disabili e la piena fruizione dei servizi offerti a loro dedicati presenti sul territorio. In particolare: ‐ la presenza di barriere architettoniche negli edifici, nelle strade, nei luoghi di socializzazione, costituisce ancora una problematica rilevante per le persone disabili; ‐ la rete esistente di servizi residenziali esige un miglioramento e consolidamento; ‐ i processi di inserimento lavorativo, accompagnati dall’incostante attenzione da parte degli enti e del mondo produttivo, richiedono una valorizzazione come elemento utile a favorire l’inserimento sociale e l’autonomia individuale delle persone in condizioni di disabilità; ‐ l’ambiente domestico necessita di un sempre maggiore adattamento in quanto luogo fondamentale per promuovere e sostenere l’autonomia e la vita indipendente delle persone disabili, favorendone la permanenza nella propria abitazione e rendendo meno gravosi i compiti di accudimento da parte della famiglia, in stretta sinergia con i servizi territoriali di assistenza e presa in carico. ‐ la carenza di strutture diurne con orari prolungati (dalle 12 alle 15 ore) e con apertura assicurata nel week-end e per l’intero anno solare, impediscono la costante permanenza del disabile al proprio domicilio; ‐ l’incostanza nella sensibilità da parte della cittadinanza rispetto al corretto uso degli spazi dedicati alle persone disabili ostacola la piena fruizione da parte degli utenti disabili. L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, cercando di rispondere alle esigenze degli utenti disabili, opera nel settore, sul territorio provinciale, principalmente attraverso due tipologie di strutture: • 4 Strutture residenziali, ossia le Case Famiglia • 1 Comunità Diurna di Condivisione Le Case Famiglia sono strutture disponibili all'accoglienza di persone con gravi disabilità, presso le quali l'utente dimora anche per tutta la vita. Le persone accolte sono spesso prive di una rete familiare in grado di garantire l’assistenza e il supporto necessari nella vita quotidiana del disabile e si rende necessario compensare tali bisogni. Le strutture dell’Associazione rispondono alle richieste delle persone disabili collegandosi anche a Centri Diurni specifici, rappresentano un’opportunità per la persona disabile di sperimentare percorsi di recupero delle autonomie residue o di assumere nuove abilità nella gestione di sé e delle relazioni con gli altri, insieme alla costruzione di utili contesti di socializzazione. La presenza degli operatori garantisce alle persone inserite nella comunità un sostegno e un supporto costante 24/24 ore. Nell’anno 2009 l’intervento delle Case Famiglia presenti nella Provincia si è realizzato attraverso le seguenti attività: ‐ accompagnamento quotidiano ai centri riabilitativi e lavorativi col supporto di 6 operatori, un servizio che come emerso in precedenze è particolarmente rilevante a livello territoriale; ‐ incontri mensili con i Sevizi Sociali; ‐ 5 laboratori di découpage; ‐ 5 laboratori musicali; ‐ 2 campi di condivisione all’anno; ‐ fisioterapia a cadenza settimanale; ‐ corso di acquaticità a cadenza settimanale; ‐ attività di basket in carrozzina a cadenza settimanale. ‐ Azioni di promozione partecipando e/o organizzando 10 eventi sul territorio (Festa del Volontariato, Meeting Incontro Senza Barriere, Giornata Nazionale dello Sport Paraolimpico ecc.) Gli utenti disabili destinatari del progetto sono suddivisi come segue per età, tipo di disabilità e provenienza. Classi d’età Comune Forlì Predappi o Roncofreddo Savignano sul Rubicone Nome Struttura 18/ 25 Nucleo familiare SeveriChiodoni Casa Famiglia S. Pietro 2 Casa Famiglia S. Paola Casa Famiglia Santa Maria Chiara 1 25/ 35 35/ 45 2 2 1 45/ 50 Psichic a >50 Fisic a 2 1 1 Provenienz a Disabilità 1 Tot . Psic ofisic a Pro vincia Fuo ri 2 2 2 4 3 3 1 2 1 2 1 3 3 1 1 2 2 1 1 Tabella 26 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Anno 2009) TREND ACCOGLIENZE 2007 2008 2009 DISABILI 11 11 12 Reinserimenti andati a buon fine negli ultimi 3 anni 1 La Comunità Diurna di Condivisione, locata a Cesena, è una struttura autorizzata al funzionamento di centro socio riabilitativo diurno, secondo le vigenti norme regionali in materia, e ha visto in questi anni un costante aumento delle persone accolte, passando dalle 8 del primo anno di attività (1998) alle complessive ed attuali 14 persone accolte, che presentano nella maggior parte dei casi patologie psico-fisiche medio-gravi, con difficoltà di movimento, di comunicazione e di relazione. Gli utenti vengono assegnati dai Servizi Sociali del territorio di Cesena con una previsione di permanenza a lungo termine dovuta all’aumento della domanda dei soggetti disabili del territorio e alle difficoltà delle famiglie di portatori di handicap di prendersene carico. Le caratteristiche di questi utenti renderebbero necessario un potenziamento degli operatori nella struttura per poter rendere il servizio ancor più supportivo. Gli interventi che la Comunità Diurna di Condivisione ha effettuato nell’anno 2009 sono: ‐ Educazione igienico-sanitaria e alimentare degli utenti del centro; ‐ 1 volta alla settimana partecipazione alla attività di acquaticità presso la Piscina Comunale di Cesena; ‐ 2 volte a settimana laboratorio di globalità dei linguaggi; ‐ 4 volte a settimana laboratorio musicale; ‐ 1 volta a settimana pallestra; ‐ 1 volta a settimana laboratorio di mosaico; ‐ 1 laboratorio settimanale di teatro e drammatizzazione.; ‐ 1 laboratorio settimanale artistico di pittura; ‐ 1 laboratorio settimanale di informatica applicata alla facilitazione della comunicazione; ‐ Nel periodo primaverile ed estivo uscita settimanale: gite, partecipazione a eventi, manifestazioni, ecc.; ‐ In estate 2 volte alla settimana per due mesi giornata trascorsa al mare, in spiaggia attrezzata di Pinarella di Cervia, con attività ludiche e ricreative; ‐ Nel mese di luglio settimana di soggiorno montano ad Alba di Canazei (TN) presso l’albergo “Madonna delle Vette” gestito dall’Associazione. Gli utenti disabili destinatari del progetto sono suddivisi come segue per età, tipo di disabilità e provenienza. Classi d’età Comune Cesena Nome Struttura Comunità Diurna di Condivisione Provenienz a Disabilità 18/ 25 25/ 35 35/ 45 45/ 50 >50 2 2 4 2 4 Psichic a Fisic a Psic ofisic a Pro vincia 14 14 Tot . Fuo ri 14 Tabella 27 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Anno 2009) TREND ACCOGLIENZE 2007 2008 2009 DISABILI 13 13 14 Reinserimenti andati a buon fine negli ultimi 3 anni / IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO Il progetto si rivolge ai 26 disabili presenti nelle strutture di accoglienza dell’Associazione. Esso presenta diverse declinazioni a seconda del tipo di disabilità che caratterizza il beneficiario che sia di tipo fisico, psichico o piscofisico e del tipo di struttura. Le diverse categorie, nonostante il differente tipo di disabilità sono accomunate dalla necessità di una maggiore integrazione sociale, per fare diventare loro soggetti sempre più partecipi delle attività del territorio, dotati tutti di qualità utili per il miglioramento e la responsabilizzazione del contento sociale circostante. Gli utenti disabili, spesso completamente slegati dalla rete familiare d’origine necessitano anche di poter contare su relazioni stabili e continuate, trovando figure che instillino in loro un senso di fiducia e accettazione della disabilità. La Comunità Diurna di Condivisione risponde perlopiù a necessità di intrattenimento degli utenti durante la giornata, favorendone la crescita e il miglioramento. Le Case Famiglia rispondono alla necessità di accoglienza residenziale e supporto degli utenti nelle loro quotidiane attività. INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI Oltre ai destinatari diretti il progetto mira a raggiungere ulteriori beneficiari quali: • l’insieme degli utenti, diversi dai disabili, presenti nelle strutture di accoglienza dell’ente in quanto una migliore condizione di vita del beneficiario diretto del progetto riesce a favorire un migliore clima di condivisione e fratellanza nelle strutture. • Un’altra parte dei disabili presenti nel territorio in quanto coinvolti nelle attività di accompagnamento e in quelle ludico-ricreative • Le famiglie di origine dei disabili che beneficiano della migliore integrazione sociale degli utenti. • Gli altri enti presenti nel territorio a livello pubblico (Comune di Forlì, Comune di Cesena, Provincia di Forlì-Cesena) e privato in quanto si lavora in maniera coordinata per la strutturazione di opportunità per gli utenti disabili INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO I bisogni specifici che emergono dall’analisi del contesto e al quale l’ente prova a dare risposta sono differenziati per tipologia di struttura. Infatti le azioni delle strutture dell’Associazione si differenziano a seconda dell’utenza e del tipo di accoglienza. BISOGNI SPECIFICI A. CASE FAMIGLIA Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e conseguente necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso il potenziamento di laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità degli utenti, nonché relativo potenziamento quantitativo dell’offerta di accompagnamento verso i luoghi quotidiani di socializzazione indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale. B. COMUNITÀ DIURNA DI CONDIVISIONE Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si evince dalla tabella 7, presentano perlopiù problemi psicomotori, i quali al fine di poter pienamente sfruttare le loro capacità e potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto attraverso lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori (rapporto affettivo e di fiducia). DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI COMPRENSORIO FORLIVESE Come emerge dal Piano di Zona per la salute ed il benessere sociale nel comprensorio forlivese relativo al triennio 2009 –2011, sono necessari: - l’adeguamento dell’offerta residenziale permanente al fine di favorire una - - - maggiore autonomia della persona disabile; l’individuazione di forme di residenzialità temporanea per far fronte a bisogni urgenti e di sollievo del contesto familiare il consolidamento delle attività ricreative e per il tempo libero delle persone disabili, con strutture diurne con orari prolungati (dalle 12 alle 15 ore) e con apertura assicurata nel week-end e per l’intero anno solare, favorendo così la permanenza del disabile al proprio domicilio; l’erogazione di risposte di tipo sanitario nell’ambito delle strutture diurne e residenziali che accolgono persone con particolari disabilità complessa, prevedendo interventi professionali specifici; la differenziazione delle risposte non solo in base alla gravità della disabilità ma anche tenendo conto della fascia d’età, al fine di ottenere risultati più efficaci per i singoli casi; l’erogazione di risposte ad alta intensità assistenziale per disabili con patologie acquisite il cui bisogno prevalente è di tipo sanitario, a fronte anche di situazione sociale e familiare multiproblematica; l’avviamento e/o il consolidamento di progetti volti ad agevolare l’autonomia negli spostamenti, quali abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico in località climatiche, convenzioni con associazioni di volontariato per l’accompagnamento ai presidi sanitari, ai luoghi di aggregazione, di lavoro, ecc. là ove i mezzi pubblici non siano utilizzabili a causa di difficoltà di movimento dovute a stati patologici momentanei e/o cronici; la promozione di iniziative volte a favorire l’inserimento lavorativo come elemento utile a facilitare l’inserimento sociale e l’autonomia individuale degli utenti disabili, aumentando la collaborazione con cooperative, aziende locali e sviluppando adeguati percorsi di formazione professionale e reinserimento lavorativo. Le risposte a tali bisogni si possono raggiungere attraverso la cooperazione sociale, che coinvolge enti locali, Associazioni, Cooperative Sociali, famiglie e singoli presenti nel territorio, e che ha investito negli anni in capitale umano e strumentale. COMPRENSORIO CESENATE Gli interventi a sostegno della disabilità si caratterizzano sulla base di tre macro livelli assistenziali: livello territoriale, diurno e residenziale: - Promuovere l’integrazione sociale promuovendo le iniziative aggregative del tempo libero in collaborazione con l’associazionismo; - Sviluppare l’assistenza a domicilio dei disabili non autosufficienti attraverso l’attivazione di una adeguata, per numero ed organizzazione, rete distrettuale di servizi socio sanitari con finalità socio riabilitative e a sostegno del lavoro di cura delle famiglie; - Consolidare e qualificare la rete esistente di servizi residenziali; - Migliorare i percorsi di certificazione e di valutazione delle disabilità favorendo un tempestivo accesso ai servizi e favorendo il riconoscimento delle previdenze assistenziali; - Potenziamento dei percorsi di dimissione protette dai servizi residenziali sanitari con particolare riferimento alle gravi disabilità acquisite; - Monitorare la presa in carico clinica, favorendo la gestione integrata dei quadri complessi da parte del medico curante e degli specialisti, territoriali ed ospedalieri, sia al domicilio che durante le fasi di ricovero in periodi di acuzie, che in soluzioni residenziali temporanee o permanenti, - - specie per i gravissimi disabili acquisiti; Valorizzare l’inserimento lavorativo come elemento utile a favorire l’inserimento sociale e l’autonomia individuale delle persone in condizioni di disabilità sviluppando la collaborazione con le cooperative di tipo b; ricercando una maggiore collaborazione con le aziende locali; sviluppando adeguati percorsi di formazione professionale e reinserimento lavorativo; Migliorare l’accesso alla città riducendo le barriere architettoniche esistenti e promuovendo una progettazione accessibile a tutti. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI COMPRENSORIO FORLIVESE La rete di strutture socio-sanitarie per disabili nel territorio forlivese (centri diurni e residenziali) è ampia e articolata territorialmente con un tasso di assistenza complessivo del 3,1 % ed una spesa pro-capite sociale e sociosanitaria tra le più alte a livello regionale (55 euro procapite contro media regionale di 46 euro). La gestione, consolidatasi a partire dagli anni Ottanta, è assicurata prevalentemente attraverso la cooperazione sociale che ha investito negli anni in capitale umano e strumentale. Centri socio-riabilitativi residenziali e diurni offrono interventi e prestazioni ad alta protezione, rivolti a soggetti con disabilità complessa e per i quali è necessario predisporre misure funzionali al mantenimento delle autonomie residue. La gravità dell’handicap e/o l’assenza di reti familiari richiedono un’alta presenza assistenziale e sanitaria. L’attuale rete di strutture socio-riabilitative per disabili presente nel territorio è altamente qualificata e consente di far fronte alla domanda tradizionale. I centri articolati nel territorio sono i seguenti: Ubicazion e Forlì Castrocar o Terme Meldola Soggetto Gestore Coop. sociale “Tangram” Coop. sociale “Il Cammino” Fondazione “Opera Don Pippo” Associazione “ANFFAS” Coop. sociale “L’Accoglienz a” Coop. sociale CAD Coop. sociale “Solidarietà Intrapresa” Coop. sociale “P. Babini” Coop. Sadurano “Salus s.c.a.r.l.” Coop. sociale Laboratorio socio occupazion ale Centro socio riabilitati vo diurno Gruppo appartame nto Centro socio riabilitati vo residenzi ale Servi zi per il temp o liber o 2 1 42 2 1 2 41 1 1 1 32 1 2 1 1 60 12 2 2 Tot. Uten ti 36 1 2 91 1 1 X 1 1 X 21 Forlimpo poli Modiglian a Dovadola S. Sofia Predappi o “Tangram” “Silenziosi Operai della 1 1 Croce” Coop. sociale “Lamberto 1 1 1 Valli” Coop. sociale “Kara 1 1 1 Bobowski” IPAB “O.P. Spedale G. 1 1 Zauli da Montepolo” Coop. sociale 1 CAD Opera S. 1 Camillo Tabella 28 (Fonte: Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena) 31 27 20 15 11 X COMPRENSORIO CESENATE L’Azienda Sanitaria di Cesena, anche in collaborazione con i Comuni, realizza progetti personalizzati, finalizzati a favorire le condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in situazione di handicap grave. I Centri Diurni (socio-educativi riabilitativi o socio occupazionali) rappresentano un’ulteriore risposta di tipo semiresidenziale, finalizzata da un lato a garantire la permanenza della persona al domicilio, dall’altro a mantenere e sviluppare autonomia e capacità espressive, comunicative, relazionali e a favorire l’integrazione sociale. L’offerta nel territorio si distribuisce come segue. La tabella 9 mostra il dato separato per ente e la tabella 10 il dato a livello aggregato. Ubicazio ne Cesena Bagno di Romagn a Mercato Saracen o Soggetto Gestore C.I.L.S. Cooperativa Sociale Per L'inseriment o Lavorativo E Sociale Onlus Opera Don Dino ONLUS L’Oasi Società Cooperativa Sociale En.a.i.p Forlì-Cesena Coop. a.r.l. C.I.S.A. – Anffas L’Alveare Coop. Sociale Coop. a.r.l. C.I.S.A. – Anffas Laboratorio socio occupaziona le Centro socio riabilitati vo diurno Gruppo appartame nto Centro socio riabilitativ o residenzial e Serviz i per il temp o libero Tot. Ute nti 2 1 59 1 2 1 1 18 11 3 62 1 21 1 1 1 18 7 L’Oasi Società 1 10 Cooperativa Sociale Istituto Don Ghinelli Gatteo 1 1 1 55 Opera Don Guanella Tabella 29 (Fonte: Sistema Informativo delle Politiche Sociali – Regione Emilia-Romagna) Longian o Strutture per disabili, Comprensorio Cesenate. Anni 2005-2007 2005 2006 2007 N. utenti inseriti da servizio disabili in Centro SR residenziale 20 21 23 N. posti autorizzati al funzionamento nel Distretto in Centro SR residenziale 41 41 41 N. utenti inseriti da servizio disabili in Gruppo Appartamento 41 41 41 N. posti autorizzati al funzionamento nel Distretto in Gruppo Appartamento 44 44 44 N. utenti inseriti da servizio disabili in Centro SR diurno 78 80 83 N. posti autorizzati al funzionamento nel Distretto in Centro SR diurno 77 77 77 N. utenti inseriti da servizio disabili in Centro sociooccupazionale diurno 86 85 92 N. posti presenti nel Distretto socio-occupazionale diurno 97 97 97 Tabella 30 (Profillo di Comunità – Comprensorio Cesenate - Luglio 2008) 7) Obiettivi del progetto: Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli contesti, in sintesi: 1. Obiettivo specifico trasversale 2. Obiettivi Specifici Forlì Cesena CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE BISOGNO SPECIFICO Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi. OBIETTIVO SPECIFICO Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI - Realizzazione di una sperimentazione - Supporto di 15 nuclei familiari con figli per il progetto “affido di sollievo” disabili - Produzione di un documento di sintesi - Acquisizione da parte di 150 operatori contenente linee guida dell’ente di nuove modalità di risposta - Realizzazione di 5 incontri con tutti i sperimentali referenti provinciali del servizio Handicap PROVINCIA di FORLI’-CESENA BISOGNO SPECIFICO A (Case Famiglia) Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e conseguente necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso il potenziamento di laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità degli utenti, nonché relativo potenziamento quantitativo dell’offerta di accompagnamento verso i luoghi quotidiani di socializzazione indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme a un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale. INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI ‐ Incremento del numero di laboratori di découpage da 5 a 7 ‐ Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti ‐ Incremento da 5 a 7 del numero di laboratori musicali ‐ Incremento da 1 a 2 del numero di incontri settimanali di basket in carrozzina ‐ Creazione di 1 corso di formazione per operatori impegnati in attività ludicoricreative ‐ Incremento da 6 a 9 del numero ‐ Incremento del 20% degli utenti disabili partecipanti ai laboratori di découpage ‐ Incremento del 20% della popolazione locale sensibilizzata alla problematica e alle possibilità offerte dalla disabilità ‐ Incremento del 20% degli utenti disabili partecipanti ai laboratori musicali ‐ Incremento del 40% degli utenti disabili partecipanti alle attività di basket in carrozzina di operatori extra-Associazione disponibili per gli accompagnamenti il sostegno durante lo svolgimento delle attività esterne ‐ Formazione di 7 operatori preparati riguardo allo svolgimento di attività ludico-ricreative con relativo miglioramento del supporto agli utenti ‐ Incremento del 50% degli operatori disponibili per accompagnamenti e sostegno durante lo svolgimento di attività eterne con relativo miglioramento del supporto agli utenti BISOGNO SPECIFICO B (Comunità diurna di Condivisione): Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si evince dalla tabella 7, presentano perlopiù problemi psico-motori, i quali al fine di poter pienamente sfruttare le loro capacità e potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto attraverso lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo dell’assistenza agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale. INDICATORI DI RISULTATO RISULTATI ATTESI ‐ Realizzazione di 1 corso di formazione per operatori con incontri ogni 6 settimane ‐ Realizzazione di 3 incontri per giovani nelle Parrocchie del circondario ‐ Incrementare da 7 a 10 il numero di classi coinvolte nel Progetto-scuole (4 tappe) ‐ Incremento da 4 a 7 delle mostremercato di mosaici e quadri ‐ Stesura di 1 report da diffondere sul territorio sull’offerta di attività per gli utenti disabili ‐ Incremento del 40 % degli operatori formati con relativo miglioramento del supporto agli utenti ‐ Incremento del 20% degli operatori occasionali con relativo miglioramento del supporto agli utenti ‐ Sensibilizzazione di 200 ragazzi al fine di diminuire i pregiudizi ‐ Sensibilizzazione di 1000 cittadini informati riguardo le potenzialità caratterizzanti i diversamente abili 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: PREMESSA Ideazione e Progettazione - Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei Responsabili) dell’idea progettuale Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente locale, uno o più operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della zona/provincia. L’equipe ha il compito di definire gli obiettivi di zona e gli intenti progettuali. - - - Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio dove verrà presentata l’idea progettuale Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto: tempi, risorse e strumenti. Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere coinvolte nel progetto Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le possibili sedi di attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli obiettivi specifici per singola sede, analisi delle criticità/bisogni del territorio rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e qualità delle accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni con partner. Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i questionari Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare ed accertare i dati inviati e completare i dati mancanti. Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro generale delle aree di intervento Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai servizi, producendo un lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi specifici della provincia/zona Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di gestione del servizio civile Stesura di una prima bozza progettuale Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli operatori delle sedi coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni. Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione. Budget - Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile amministrativo della Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget generale che verrà presentato all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei Responsabili) Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto: - elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio accreditato per verifica dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi - indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed utenti coinvolti sull’andamento del progetto - valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti raggiunti - consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione dell’impatto sul territorio - redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia - incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione generale e redazione di della relazione finale - presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente. Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni singola provincia interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i relativi punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello specifico: 1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto specifico trasversale 2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 – Forlì – Cesena CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi BISOGNO SPECIFICO: Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi. OBIETTIVO SPECIFICO Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili in carico MESI AZIONI-Attività Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” Valutazione e verifica Realizzazione interventi a livello regionale 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono: AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione • Identificazione dell’organigramma operativo e direttivo • Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Handicap” dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII • Definizione degli obiettivi specifici interni e degli interventi di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” • Individuazione di una zona provinciale per sperimentare gli interventi • Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso AZIONE 2 Confronto interno • Condivisione delle esperienze concrete sul territorio • Condivisione degli obiettivi specifici e degli interventi • Raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap” • Creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione degli interventi pregressi • Raccolta dei dati ed analisi • Elaborazione delle prime linee guida AZIONE 3 Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo” • Verifica della situazione di partenza • Contatti e promozione degli interventi • Accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie • Confronto con altre province • Valutazione partecipata con i disabili AZIONE 4 Valutazione e verifica • Incontro con il referente del Servizio “Handicap “ e con i diversi referenti di zona del servizio stesso • Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction • Esposizione da parte dei referenti provinciali dell’andamento dello start up • Modifiche partecipate delle prime linee guida • Elaborazione di un documento di sintesi AZIONE 5 Realizzazione interventi a livello regionale • Programmazione degli interventi • Incontro con i referenti dell’associazione • Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” • incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della conduzione delle specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe strutturate riportate nella tabella sottostante Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo trasversale regionale N° Ruolo e specificità 1 Coordinatore nazionale del Servizio Handicap dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 1 Coordinatore Nazionale delle attività del Servizio Civile – Responsabile Nazionale del Servizio Civile dell’associazione 1 Educatore professionale – Operatore della sede centrale del servizio civile – Esperto in sistemi di monitoraggio ed analisi dati Equipe Handicap 6 Coordinatori provinciali/zona del Servizio Handicap dell’ass.ne Esperinze pluriennali nel campo dei minori Azioni AZIONE 2 Confronto interno AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione AZIONE 4 Valutazione e verifica AZIONE 3 Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo” AZIONE 5 Realizzazione interventi a livello regionale Equipe di coordinamento 3 Operatori della Sede del Servizio Centrale di Gestione del Servizio Civile – Esperi nelle attività di pianificazione – programmazione e budget AZIONE 1 Pianificazione ed organizzazione Inoltre riportiamo un elenco di sintesi delle risorse umane coinvolte nel progetto ed anche nell’azione trasversale regionale: Ruolo 25 Coordinatori 2 Supervisori 1 Formatore e coordinatore 17 animatori educativi 33 Educatori 4 Operatori SocioSanitari 2 Operatori Mansione Gestione della casa e attività educative Programmazione attività Coordinamento e formazione Attività educative e ludiche Attività educative Attività educative e riabilitative Attività educative e riabilitative 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5 giorni settimanali nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività specifiche riportate nei diversi punti 8.3 provinciali. Gli orari ed i giorni di attività verranno decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli Operatori locali di progetto, che potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il volontario e l’Olp converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei bisogni della sede e delle attitudini e delle capacità del giovane. Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli interventi specifici tecnici di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la propria vita con la vita dei minori target del progetto, facendosi carico della loro situazione, mettendo la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari viene richiesto di condividere uno stralcio della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo travalichi il rapporto educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione regionale trasversale si vuole passare dal livello di condivisione al livello di rimozione delle cause e della tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza che il ragazzo/a vive durante i 12 mesi sia ancor più riconducibili ai valori del SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e concorra maggiormente con un’azione corale e trasversale alla difesa della patria con mezzi ed attività nonviolente e non armate. Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e alloggio quasi su tutte le posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi: - nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi a pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino alla mera necessità di un alloggio. - è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio civile nel centro nord e viceversa. - infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti, matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto. I volontari rispetto all’azione trasversale regionale andranno a collaborare nelle seguenti attività: • • • • • • • • • raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap” creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione degli interventi pregressi raccolta dei dati ed analisi Verifica della situazione di partenza Contatti e promozione degli interventi accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di emergenza” incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale PROVINCIA di FORLI’ CESENA 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi CASE FAMIGLIA Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e conseguente necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso BISOGNO il potenziamento di laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità DEL degli utenti, nonché relativo potenziamento quantitativo dell’offerta di CONTESTO accompagnamento verso i luoghi quotidiani di socializzazione indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale. MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI-Attività AZIONE 1 Analisi dello stato attuale della situazione Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite AZIONE 2 Gestione e incremento dell’offerta ludico-ricreativa Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” AZIONE 3 Formazione di nuovi operatori Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili AZIONE 5 Valutazione dei risultati Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti COMUNITÀ’ DIURNA DI CONDIVISIONE Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si BISOGNO evince dalla tabella 7 presentano perlopiù problemi psico-motori, i DEL quali al fine di poter pienamente sfruttare le loro capacità e CONTESTO potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto attraverso lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo delle attività relazionali e di supporto agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale. MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONI AZIONE 1 Stato attuale della situazione Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione AZIONE 2 Formazione di nuovi operatori Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori AZIONE 3 Partecipazione alle attività da parte degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie AZIONE 5 Monitoraggio delle attività Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori CASE FAMIGLIA BISOGNO DEL CONTESTO Frequenti situazione di solitudine all’interno dell’utenza disabile e conseguente necessità di favorire contesti di socializzazione attraverso il potenziamento di laboratori ad hoc per fare fruttificare le capacità, nonché relativo potenziamento quantitativo dell’offerta di accompagnamento verso i luoghi quotidiani di socializzazione indispensabile a causa della presenza di barriere architettoniche sui mezzi di trasporto pubblici, come emerso dall’analisi territoriale. OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale. AZIONE 1 Analisi dello stato attuale della situazione Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente • Conteggio delle attività svolte • Realizzazione di un questionario per gli utenti disabili già inseriti nei progetti • Distribuzione dei questionari agli utenti disabili, chiedendo valutazioni sul servizio • Realizzazione di un questionario per gli operatori già inseriti nei progetti • Distribuzione dei questionari agli operatori, chiedendo valutazioni sul servizio • Sistematizzazione delle risposte pervenute Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite • Incontro tra responsabili • Conteggio degli utenti già inseriti • Verifica della continuità • Conteggio operatori già inseriti • Verifica della continuità AZIONE 2 Gestione e incremento dell’offerta ludico-ricreativa Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage • Incontro d’équipe • Ricerca animatori • Pubblicizzazione attività • Ricerca degli spazi per le attività • Pulizia degli spazi per le attività • Ricerca di tavoli ove poggiarsi • Ricerca del materiale per lo svolgimento delle attività (es. piatti, barattoli, colla, immagini) Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti • Incontri d’équipe • Ricerca data • Ricerca spazi • Raccolta materiale • Realizzazione manifesti pubblicitari Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali • Incontro d’équipe • Ricerca educatori • Pubblicizzazione attività • Ricerca aderenti • Ricerca degli spazi • Organizzazione degli spazi • Pulizia degli spazi • Ricerca di strumenti musicale (es. tamburelli, chitarre) Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” • Incontro d’équipe • Ricerca educatori • Pubblicizzazione attività • Ricerca aderenti • Ricerca degli spazi • Organizzazione degli spazi • Pulizia degli spazi • Ricerca di carrozzine adatte • Trasporto delle carrozzine • Ricerca del restante materiale necessario (es. palloni) AZIONE 3 Formazione di nuovi operatori Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione • Incontri d’équipe • Ricerca tematiche di discussione • Ricerca di formatori specializzati • Redazioni di un calendario di incontri • Distribuzione calendario incontri Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili • Realizzazione volantino • Distribuzione volantino • Contatti con enti e Parrocchie del territorio • Contatti con amici vicini all’Associazione • Contatti con scout Attività 3.3. Incontri degli operatori • Incontri d’équipe • Bozza di discussione per gli incontri • Ricerca degli spazi per gli incontri • Condivisione esperienze • Suggerimenti per il miglioramento Attività 3.4 Redazione di regole condivise • Confronto con utenti riguardo alle loro necessità • Rilevazione delle principali problematiche di ogni attività • Ricerca dei principali metodi di comportamento • Realizzazione di un manualetto di comportamento • Distribuzione manualetto Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività • Ricerca di operatori con l’automobile • Contatti responsabili-operatori • Comunicazione degli orari di accompagnamento agli operatori • Contatti utenti-operatori • Presenza costante durante le attività AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività • Ricerca referenti per il reperimento dati • Contatti coi Servizi Sociali • Contatti con altri enti e Associazioni • Appuntamenti con responsabili altre strutture presenti nel territorio • Valutazione su informazioni utili Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio • Sistematizzazione dei dati raccolti • Impaginazione dati • Ricerca di un finanziamento per le stampe • Ricerca di una tipografia per stampare il report • Distribuzione report Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili • Incontro per decidere la data • Ricerca degli spazi • Ricerca dei tavoli • Preparazione di manifesti da affiggere sul territorio • Preparazione e distribuzione di volantini AZIONE 5 Valutazione dei risultati Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio • Decisione modalità interviste • Realizzazione di domande comuni da porre agli utenti • Somministrazione domande • Raccolta risposte • Sistematizzazione delle risposte Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti • Ricerca di domande comuni da porre agli operatori • Distribuzione del questionario • Raccolta questionari • Incontro d’équipe e valutazione • Discussione delle risposte durante l’incontro conclusivo con gli operatori Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti • • • • • Incontro d’équipe Valutazione delle informazioni raccolta Confronto sui potenziali miglioramenti Bozza di attività con eventuali miglioramenti per l’anno successivo Mantenimento contatti con operatori e utenti COMUNITÀ’ DIURNA DI CONDIVISIONE BISOGNO DEL CONTESTO Rispondere ai bisogni del crescente numero di utenti che, come si evince dalla tabella 7 presentano perlopiù problemi psico-motori, i quali al fine di poter pienamente sfruttare le loro capacità e potenzialità necessitano di una qualificazione del supporto attraverso lo sviluppo di relazioni individuali e personali con gli operatori. OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo delle attività relazionali e di supporto agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale. AZIONE 1 Stato attuale della situazione Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente - Incontro tra responsabili - Conteggio delle attività - Conteggio utenti già inseriti - Interviste agli utenti già inseriti sulla qualità del servizio - Valutazione informazioni raccolte Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione - Incontro tra i responsabili - Contatto con gli opertaori - Conteggio operatori già inseriti - Quantificazione del materiale a disposizione - Verifica degli spazi a disposizione AZIONE 2 Formazione di nuovi operatori Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione - Incontri d’équipe - Ricerca formatori - Riflessione sulle tematiche da discutere - Calendarizzazione incontri - Ricerca spazi per gli incontri Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili - Contatti con Parrocchie ed enti vicini all’Associazione - Realizzazione volantini col calendario incontri - Distribuzione volantini - Conteggio nuovi contatti - Contatti diretti con nuovi operatori Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori - Comunicazione presenza - Verifica presenze - Discussione delle problematiche e curiosità - Avanzamento proposte - Sistematizzazione delle conclusioni raggiunte AZIONE 3 Partecipazione alle attività da parte degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori - Presentazione degli operatori agli utenti da parte della coordinatrice - Domande libere da parte degli utenti - Affiancamento di un operatore per utente - Confronto operatore-utente su aspettative - Comunicazione da parte dell’utente riguardo alle principali difficoltà fisiche Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative - Calendarizzazione presenze operatori - Comunicazione agli utenti - Organizzazione del lavoro dell’utente in carico - Confronto e suggerimento tra operatori - Raccolta oggetti realizzati Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori - Somministrazione consigli da parte della coordinatrice - Assicurazione da parte degli operatori della propria disponibilità per ogni evenienza del disabile - Sostegno con parole di rassicurazione - Ricerca comune del materiale per le attività - Costante sottolineatura con l’utente in carico delle buone capacità che lo caratterizzano AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio - Raccolta dati sulle necessità dei diversamente abili nel territorio - Raccolta dati sull’offerta per la disabilità nel territorio - Interviste agli utenti - Realizzazione di disegni da parte degli utenti - Sistematizzazione materiale raccolto - Ricerca fondi per le stampe - Ricerca della tipografia per le stampe Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti - Ricerca degli spazi - Ricerca dei tavoli - Raccolta del materiale realizzato dagli utenti - Preparazione volantini da distribuire a scopi pubblicitari - Preparazione comunicati da avanzare nelle Parrocchie Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole - Incontri d’équipe - Contatti con docenti - Preparazione incontri - Calendarizzazione incontri - Questionario finale ai ragazzi coinvolti Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie - Incontri d’équipe - Contatti con Parroci e animatori - Preparazione incontri - Calendarizzazione incontri - Questionario finale ai giovani coinvolti AZIONE 5 Monitoraggio delle attività Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti - Incontri d’équipe - Decisione domande da porre - Decisione sulle modalità più appropriate per ciascun utente per porre le domande - Somministrazione questionari - Confronti sulle risposte Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori - Incontri d’équipe - Decisione domande da porre agli operatori - Preparazione questionario - Discussione sulle riposte - Valutazioni per l’anno successivo 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività La prima tabella illustra il personale complessivo, dipendente e volontario, coinvolto nelle strutture. La seconda tabella illustra le risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività CASE FAMIGLIA OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale. Ruolo 5 Coordinatori 5 Animatori educativi 1 Educatore RUOLO SEDE DI RIFERIMENTO N° SPECIFICA PROFESSIONALITA’ 1 Coordinatore Nucleo familiare SeveriChiodoni Figura genitoriale paterna Counselor di 1° livello Responsabile di Zona Attività educative con gli utenti Gestione dei rapporti con i Servizi Sociali Stesura dei P.E.I. Operatore sociale presso la Cooperativa Sociale 1 Mansione Gestione della casa e attività educative Gestione della casa e attività educative Gestione della casa e attività educative e ludiche ATTIVITA’ Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Coordinatore Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta Nucleo familiare Severi- messi in atto nell’anno precedente Chiodoni Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Figura genitoriale materna Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Avvocato realizzati dagli utenti Attività educative con gli Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali utenti Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in Gestione della casa carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere 1 1 1 sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Animatore educativo Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Nucleo familiare Severi- Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Chiodoni realizzati dagli utenti Esperienza pluriennale in Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali attività educative e Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in animazione di gruppi carrozzina” parrocchiali Attività 3.3 Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Animatore Scout Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Nucleo familiare Severi- Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Chiodoni realizzati dagli utenti Esperienza pluriennale in Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali attività educative e Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in animazione di gruppi scout carrozzina” Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Coordinatore Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta Casa Famiglia S. Piemessi in atto nell’anno precedente Figura genitoriale paterna Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Educatore professionale Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività educative con gli Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti utenti realizzati dagli utenti Gestione della casa Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali soprattutto per quanto Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in riguarda la cura degli spazi carrozzina” esterni Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un Trasporto degli utenti corso di formazione Responsabile di Zona del Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili servizio obiezione e pace Attività 3.3. Incontri degli operatori della Comunità Papa Attività 3.4 Redazione di regole condivise Giovanni XXIII Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli Presidente del CO.PR.E.S.C utenti durante le attività di Forlì Cesena Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere 1 2 1 sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Coordinatore Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta Casa Famiglia S. Pietro 2 messi in atto nell’anno precedente Figura genitoriale materna Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Consulente per l’affido Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività educative per Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti utenti realizzati dagli utenti Gestione della casa Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Animatori educativi Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Casa Famiglia S. Pietro 2 Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Esperienza pluriennale in realizzati dagli utenti attività educative e Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali animazione di gruppi scout Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.3 Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Coordinatore Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta Casa Famiglia S. Paola messi in atto nell’anno precedente Figura genitoriale materna Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Coordinatore della sede Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Educatore e responsabile di Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Casa Famiglia realizzati dagli utenti Corso della Regione Emilia Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Romagna “Personale Educativo delle Comunità d’accoglienza, sostegno e ascolto di minori e disabili” Gestione della casa Attività educative e ricreative Accompagnamento degli utenti nelle attività esterne alla struttura Referente del servizio: Maternità difficile Cura i rapporti con gli enti pubblici e organizzazioni private Mantiene i rapporti con famiglie disagiate del territorio 1 1 1 Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Educatore Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Casa Famiglia S. Paola Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Laureato in biologia realizzati dagli utenti Operatore sociale in Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Cooperativa sociale Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in Attività educative con gli carrozzina” utenti Attività 3.4 Redazione di regole condivise Collabora con gli utenti alla Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli gestione della casa utenti durante le attività (giardinaggio, orticultura, Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili manutenzione varia, sull’offerta territoriale di attività lavorazioni in legno) Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Animatore educativo Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Casa Famiglia S. Paola Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Laureando in Scienze realizzati dagli utenti dell’Educazione Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Animatore del gruppo Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in parrocchiale carrozzina” Attività sportive, motorie e Attività 3.3 Incontri degli operatori ricreative, culturali Attività 3.4 Redazione di regole condivise Ginnastica a scopo Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli terapeutico utenti durante le attività Trasporto degli utenti Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Animatore educativo Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Casa Famiglia S. Paola Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti Collabora nella gestione realizzati dagli utenti della casa Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Attività assistenziali per disabili Animatore nell’organizzazione di feste e serate in casa Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.3 Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti COMUNITA’ DIURNA DI CONDIVISIONE OBIETTIVO SPECIFICO 2: Migliorare e potenziare il supporto agli utenti nello svolgimento delle attività N° 1 1 RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Coordinatore (dipendente) Educatrice professionale Musicoarterapeuta nella Globalità dei Linguaggi Rapporti con Istituzioni e Enti del territorio Formatrice di operatori di altri centri ATTIVITA’ Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1 Progettazione del corso di formazione Attività 2.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Operatore Socio Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli Sanitario operatori qualificato ed educatore generico Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative (dipendente) esperto in attività Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia teatro per disabili stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul Cura dei rapporti territorio con il territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti Organizzazione e accompagnamento realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole degli utenti Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie durante le uscite Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione Attività varie degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori 1 Operatore Socio Sanitario qualificato ed educatore generico (dipendente) Diacono permanente Cura dei rapporti con Diocesi di Cesena e volontariato Attività varie 1 Operatore Socio Sanitario qualificato ed educatore generico (dipendente) Cura degli ambienti Laboratorio cucina Attività varie 1 Operatore Socio Sanitario qualificato ed educatore generico (dipendente) Cura del materiale documentazione video Attività varie 2 Operatori (dipendenti) Competenze educative e riabilitative Attività varie Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto CASE FAMIGLIA OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale. Il volontario collabora in: Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage • Incontro d’équipe • Ricerca animatori • Pubblicizzazione attività • Ricerca degli spazi per le attività • Pulizia degli spazi per le attività • Ricerca di tavoli ove poggiarsi • Ricerca del materiale per lo svolgimento delle attività (es. piatti, barattoli, colla, immagini) Attività 2.2 Realizzazione di 1 vendita di prodotti realizzati dagli utenti • Incontri d’équipe • Ricerca data • Ricerca spazi • Raccolta materiale • Realizzazione manifesti pubblicitari Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali • Incontro d’équipe • Ricerca educatori • Pubblicizzazione attività • Ricerca aderenti • Ricerca degli spazi • Organizzazione degli spazi • Pulizia degli spazi • Ricerca di strumenti musicale (es. tamburelli, chitarre) Attività 2.4 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” • Incontro d’équipe • Ricerca educatori • Pubblicizzazione attività • Ricerca aderenti • Ricerca degli spazi • Organizzazione degli spazi • Pulizia degli spazi • Ricerca di carrozzine adatte • Trasporto delle carrozzine • Ricerca del restante materiale necessario (es. palloni) Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili • Realizzazione volantino • Distribuzione volantino • Contatti con enti e Parrocchie del territorio • Contatti con amici vicini all’Associazione • Contatti con scout Attività 3.3. Incontri degli operatori • Condivisione esperienze • Suggerimenti per il miglioramento Attività 3.4 Redazione di regole condivise • Confronto con utenti riguardo alle loro necessità • Rilevazione delle principali problematiche di ogni attività • Ricerca dei principali metodi di comportamento • Realizzazione di un manualetto di comportamento • Distribuzione manualetto Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività • Ricerca di operatori con l’automobile • Contatti responsabili-operatori • Comunicazione degli orari di accompagnamento agli operatori • Contatti utenti-operatori • Presenza costante durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività • Ricerca referenti per il reperimento dati • Contatti coi Servizi Sociali • Contatti con altri enti e Associazioni • Appuntamenti con responsabili altre strutture presenti nel territorio • Valutazione su informazioni utili Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio • Sistematizzazione dei dati raccolti • Impaginazione dati • Ricerca di un finanziamento per le stampe • Ricerca di una tipografia per stampare il report • Distribuzione report Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili • Incontro per decidere la data • Ricerca degli spazi • Ricerca dei tavoli • Preparazione di manifesti da affiggere sul territorio • Preparazione e distribuzione di volantini AZIONE 5 Valutazione dei risultati Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio • Decisione modalità interviste • Realizzazione di domande comuni da porre agli utenti • Somministrazione domande • Raccolta risposte • Sistematizzazione delle risposte COMUNITÀ’ DIURNA DI CONDIVISIONE OBIETTIVO SPECIFICO 2: Potenziamento qualitativo e quantitativo del supporto agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale. Il volontario collabora in: Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili • Contatti con Parrocchie ed enti vicini all’Associazione • Realizzazione volantini col calendario incontri • Distribuzione volantini • Conteggio nuovi contatti • Contatti diretti con nuovi operatori Attività 2.3 Incontri mensili degli operatori • Comunicazione presenza • Verifica presenze • Discussione delle problematiche e curiosità • Avanzamento proposte • Sistematizzazione delle conclusioni raggiunte Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori • Presentazione degli operatori agli utenti da parte della coordinatrice • Domande libere da parte degli utenti • Affiancamento di un operatore per utente • Confronto operatore-utente su aspettative • Comunicazione da parte dell’utente riguardo alle principali difficoltà fisiche Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative • Calendarizzazione presenze operatori • Comunicazione agli utenti • Organizzazione del lavoro dell’utente in carico • Confronto e suggerimento tra operatori • Raccolta oggetti realizzati Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori • Somministrazione consigli da parte della coordinatrice • Assicurazione da parte degli operatori della propria disponibilità per ogni evenienza del disabile • Sostegno con parole di rassicurazione • Ricerca comune del materiale per le attività • Costante sottolineatura con l’utente in carico delle buone capacità che lo caratterizzano AZIONE 4 Sensibilizzazione del territorio Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio • Raccolta dati sulle necessità dei diversamente abili nel territorio • Raccolta dati sull’offerta per la disabilità nel territorio • Interviste agli utenti • Realizzazione di disegni da parte degli utenti • Sistematizzazione materiale raccolto • Ricerca fondi per le stampe • Ricerca della tipografia per le stampe Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti • Ricerca degli spazi • Ricerca dei tavoli • Raccolta del materiale realizzato dagli utenti • Preparazione volantini da distribuire a scopi pubblicitari • Preparazione comunicati da avanzare nelle Parrocchie Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole • Questionario finale ai ragazzi coinvolti Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie • Contatti con Parroci e animatori • Preparazione incontri • Calendarizzazione incontri • Questionario finale ai giovani coinvolti AZIONE 5 Monitoraggio delle attività Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti • Somministrazione questionari • Confronti sulle risposte 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 27 10) Numero posti con vitto e alloggio: 23 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 4 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) 5: 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione e promozione del servizio civile 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite domenicali, campi invernali ed estivi) Potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso. 30 16) Sede/i di attuazione del progetto: CodiceSede Posti V/A Posti Vitto Totale posti FORLì CESENA VIA S.TOMMASO 2353, 1 0 1 FORLi' FORLì CESENA VIA LUGHESE , 189/C 1 0 1 CASA FAMIGLIA S.PIETRO PREDAPPIO FORLì CESENA VIA CA' DI SOTTO 31, 1 0 1 CASA FAMIGLIA S.PAOLA RONCOFREDDO FORLì CESENA VIA E. CURIEL 325, 1 0 1 Sede Comune Provincia 26674 COMUNITA DIURNA DI CONDIVISIONE CESENA 26700 NUCLEO FAMILIARE SEVERI CHIODONI 15203 4661 Indirizzo 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata. Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto SUPER…ABILE TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = A = 82 C = 26 108 Alle suddette 108 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto. Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero N° ORE 14 32 Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I volontari di tutto il territorio nazionale vengono invitati a partecipare nella gestione dell’attività. 16 Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc. 20 TOTALE ORE QUANTIFICABILI 82 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio B Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico FORLI’-CESENA EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio provinciale: - I.T.I. Marconi di Forlì - Liceo Ginnasio Statale “V. Monti” di Cesena - Istituto Tecnico Statale per Geometri “L. Da Vinci” di Cesena Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: - Festa Annuale del Volontariato organizzata da Ass. I. Pro. V - “Festa per la vita” in Piazza Duomo a Cesena - “2 x Bene”, manifestazione ciclistica a Longiano di Cesena - Torneo di pallacanestro al palazzetto dello sport di Bellaria TOT. EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore N. ORE 4 12 10 26 Pubblicizzazione del progetto Promozione su siti web: - www.apg23.org - www.odcpace.org - www.peacelink.it - www.antennedipace.org Newsletters a: - gruppi scout a livello nazionale - informagiovani del territorio nazionale - centri missionari diocesani d’Italia - giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di Fund Raising) Promozione con inserti su riviste/quotidiani: - Mensile “Sempre” - Corriere di Romagna - Forlì Forlì - La Voce - Settimanale “Il Piccolo” - Settimanale “Settesere” Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali - Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio - Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta - Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena - Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone Parrocchia San Biagio in Roncofreddo AZIONE CATTOLICA dei RAGAZZI AZIONE CATTOLICA dei GIOVANI Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini - Università di Bologna (sede di Forlì e sede di Cesena) - Diocesi di Forlì-Bertinoro (bollettini) - Parrocchia Sant’ Antonio in Predappio - Parrocchia S. Maria Assunta della Pianta - Parrocchia Calabrina S. Marco Ev. in Cesena - Parrocchia San Mauro Vescovo in San Mauro Pascoli - Parrocchia San Rocco in Savignano sul Rubicone - Parrocchia San Biagio in Roncofreddo Promozione attraverso gli informa giovani di: - Forlì - Cesena - Predappio - Cesenatico - Forlimpopoli Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale Enti di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio, realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio civile degli enti aderenti attraverso: - i propri sportelli informativi - il proprio sito internet - la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline, pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.) - 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto. RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Formazione specifica di 1° e 2° livello Sottovoci Materiale didattico Organizzazione logistica del coordinatore Tutor d’aula Formatori Risorse finanziarie Descrizione spesa Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule Come previsto nei box della formazione specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors coinvolti richiedono compenso. Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento Totale spesa A: 50 euro 150 euro 200 euro 800 euro 1.200 euro B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto Sottovoci Descrizione spesa Elaborazione grafica materiale promozionale Stampa materiale promozionale Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie Risorse finanziarie 25 euro 75 euro Spese Numero Verde Acquisto indirizzario target giovani Invio lettere informative Partecipazione ad eventi di manifesti (come da box 18) Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 18) Vengono acquistati da aziende specializzate indirizzi privati in riferimento al target giovani del territorio L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list – Promo Posta – spedizioni varie) L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti. Totale spesa B: 10 euro 25 euro 75 euro 100 euro 310 euro C- OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE Materiale di cancelleria Spese di viaggi per referenti e partecipanti Materiale di promozione/informativo Materiale di cancelleria Euro 500 Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno 600 Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” 800 Valutazione e verifica TOTALE 1900 D - RISORSE PROVINCIALI FORLI’-CESENA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Case Famiglia Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale N. Risorse tecniche e strumentali 2 Pullmini con sollevatore – Quota carburante 2 Pullmini a 8 posti – Quota carburante Attività Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in Euro 1000 1000 2 Autovetture – Quota carburante 7 Strumenti musicali 10 Palloni da basket 5 Carrozzine da basket - Manutenzione 15 Casacche 4 Computer – software specifici per disabili atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise 200 250 60 500 15 200 n.q. Materiale per la costruzione di strumenti musicali n.q. Materiale di cancelleria n.q. Libri n.q. Materiale per découpage (colla, vasi, tovaglioli, creta, colori a tempera e a dito ecc.) n.q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività 300 300 200 300 500 500 n.q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. n.q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili 300 400 300 OBIETTIVO SPECIFICO 2 Comunità diurna di Condivisione Potenziamento qualitativo e quantitativo dell’assistenza agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale N. Risorse tecniche e strumentali 3 Pullmini attrezzati – Quota carburante 4 Computer – Software specifici per disabili 15 Strumenti musicali n.q. Colori e materiali di ogni genere per i laboratori (creta, colori, tasselli Attività Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Euro 1500 300 600 500 mosaico ecc.) n.q. Materiale di cancelleria n.q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno n.q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n.q Alimenti, vestiario e medicinali. n.q. Produzione, stampa, distribuzione di materiale di sensibilizzazione e promozione Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti 300 500 500 300 500 150 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Incontro senza barriere: realizzazione di attività motorie e riabilitative tramite sessioni di attività cestistica per diversamente abili: sviluppo delle attività motorie, realizzazione di un adeguato recupero fisiologico, promozione di nuove dinamiche relazionali; attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di manifesti e distribuzione di materiale informativo presso la nostra sede Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della parrocchia; messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i minori delle case famiglia del territorio Parrocchia San Biagio: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia Parrocchia San Mauro V.: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia Acqua e farina: promozione del servizio civile e del progetto attraverso materiale informativo da mettere a disposizione dei propri clienti; collaborazione nell’ideazione e realizzazione di laboratori di cucina per la preparazione di prodotti tipici locali Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione del bando attraverso propria newsletter del proprio sito Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di beni alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione, destinatarie delle attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai minori inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale: accesso gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero. Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel progetto Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione dei locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla realizzazione del progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata all’integrazione di bambini con disabilità e delle loro famiglie Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri dell’associazione Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1. OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE Materiale di cancelleria Spese di viaggi per referenti e partecipanti Materiale di promozione/informativo Materiale di cancelleria - 10 Uffici attrezzati con 16 Pc, stampanti,10 fax, connessione Adsl, materiale di cancelleria, 18 telefoni, 5 videoproiettori, 3 lavagna a fogli, 2 schermi per proiezione, video 7 registratori, 8 lettori Dvd 8 striscioni promozionali e di sensibilizzazione 6 mostre fotografiche relative a minori Materiale promozionale su affido 2 Rilegatrici a caldo 8 Fotocopiatrici con caricatore Pianificazione ed Organizzazione Confronto interno Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo” Valutazione e verifica Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario porre particolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la sua omissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste alla voce 8 della scheda. FORLI’-CESENA OBIETTIVO SPECIFICO 1 Case Famiglia Incrementare l’offerta educativa e ludico-ricreativa insieme ad un aumento degli accompagnamenti degli utenti disabili per favorire una piena integrazione sociale N. Risorse tecniche e strumentali 3 Strutture abitative idonee alla mobilità dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.) Attività Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività 1 Ufficio attrezzato 2 Pullmini con sollevatore 2 Pullmini a 8 posti Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività 2 Autovetture 4 Carrozzine 7 Strumenti musicali 10 Palloni da basket 3 Carrozzine da basket 15 Casacche 4 Computer Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta 1 Lettori dvd 3 Videoregistratori 4 Televisori n.q. Materiale per la costruzione di strumenti musicali n.q. Materiale di cancelleria n.q. Libri n.q. Materiale audiovisivo (videocassette, dvd) n.q. Materiale per découpage (colla, vasi, tovaglioli, creta, colori a tempera e a dito ecc.) n.q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 2.3 Realizzazione di laboratori musicali Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica risorse umane già inserite Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 5.2 Distribuzione di questionari di valutazione agli operatoti Attività 5.3 Sistematizzazione dei dati raccolti Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.4 Redazione di regole condivise Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.1 Raccolta dei dati disponibili sull’offerta territoriale di attività Attività 4.2 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 3.1 Pianificazione e progettazione di un corso di formazione Attività 3.2 Ricerca degli operatori disponibili Attività 3.3. Incontri degli operatori Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno n.q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n. q Alimenti, vestiario e medicinali. Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 3.5 Accompagnamento e supporto degli utenti durante le attività Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio Attività 1. 1 Verifica del lavoro e dell’offerta messi in atto nell’anno precedente Attività 2.1 Realizzazione laboratori di découpage Attività 2.2 Realizzazione di laboratori musicali Attività 2.3 Realizzazione attività di “basket in carrozzina” Attività 4.3 Realizzazione di una vendita di oggetti realizzati dagli utenti disabili Attività 5.1 Interviste agli utenti disabili sulla qualità del servizio OBIETTIVO SPECIFICO 2 Comunità diurna di Condivisione Potenziamento qualitativo e quantitativo dell’assistenza agli utenti disabili al fine di rimuovere le cause di disagio sociale N. Risorse tecniche e strumentali 1 Struttura idonea alla mobilità dei disabili (bagni, scivoli, ecc.) 1 Ufficio attrezzato Attività Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili 3 Pullmini attrezzati 1 Pallestra 4 Computer 15 Strumenti musicali 1 Fotocopiatrice/fax Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio n.q. Attrezzatura per fisioterapia n.q. Colori e materiali di ogni genere per i laboratori (creta, colori, tasselli mosaico ecc.) n.q. Materiale di cancelleria n.q. Attrezzi “ad personam”: sollevatore per la vasca da bagno, tutore, carrozzina, deambulatore n.q. Attrezzatura sanitaria: aspiratore, saturimetro, bombole ossigeno n.q. Materiale di facile consumo per l’igiene (guanti monouso, spugnette, detergenti per igiene personale) n.q Alimenti, vestiario e medicinali. Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 1.2 Verifica delle risorse umane e strumentali a disposizione Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.2. Ricerca degli operatori disponibili Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 5.2 Verifica dello svolgimento delle attività degli operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 1. 1 Verifica degli interventi attuati n.q. Libri nell’anno precedente Attività 3.1 Attività di prima conoscenza tra gli utenti e gli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.2 Realizzazione di mostre-mercato di oggetti realizzati dagli utenti Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie Attività 5.1 Verifica dello ricettività e della soddisfazione degli utenti Attività 2.1. Progettazione del corso di formazione Attività 2.3 Incontri degli operatori Attività 3.2 Supporto pratico degli operatori nelle attività ludico-riabilitative Attività 3.3 Creazione di rapporti affettivi e di fiducia stabili tra utenti e operatori Attività 4.1 Redazione di un report da diffondere sul territorio Attività 4.3 Realizzazione di incontri nelle scuole Attività 4.4 Realizzazione di incontri nelle Parrocchie CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NESSUNO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NESSUNO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: ll progetto “SUPER…ABILE” consente l’acquisizione delle seguenti competenze rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, come da allegato 5: 1 - COMPETENZE DI BASE E’ in grado di: − Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo 2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 2c) PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI) E’ in grado di: − Assistere la persona con handicap, in condizione di medio o grave insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività motoria / incapacità della cura di se stesso. − Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di intrattenimento, occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. − Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della persona. − Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto degli ausili − Utilizzare gli automezzi per disabili − Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso − Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e della sua famiglia − Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche − Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale, semiresidenziale e domiciliare per disabili 3 - COMPETENZE TRASVERSALI E’ in grado di: − Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione − Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia − Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non − Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari − Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità − Lavorare in team per produrre risultati collettivi − Relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in rapporto ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere − Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti − Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività rispetto a situazioni di difficoltà Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo”, e riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003 (vedi nota 1 a piè box). Inoltre Il progetto “SUPER…ABILE” rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. 1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strategie di relazione d’aiuto. 2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione del lavoro di equipe. 3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione) per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. 4. Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale. 5. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del lavoro in rete con le istituzioni. 6. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti 7. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”. _____________________________________________ Nota 1: 1 Si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative; Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite. 2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono. 3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché dichiarazioni di autoformazione.") Vedi allegati 5 Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) 30) Modalità di attuazione: La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente: Elementi metodologici generali: Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo). Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo): - Training - Teatro dell’Oppresso (TDO) - Simulazioni - Giochi di ruolo - Materiali video - Dibattiti - Brainstorming - Lavoro di gruppo - Formazione di Gruppo - Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi - Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo - Materiali cartacei (dossier etc.) - Libri e testi - Cd-Rom tematici - Testimonianze - Auto-formazione - Verifiche periodiche - Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente, eventualmente offerte dal territorio - Cineforum - Laboratori tematici La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio. Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici compiti di: - organizzazione logistica - creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali - valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli - mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina. 33) Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti” Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − − − Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo Condivisione di motivazioni e aspettative Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee, aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali. La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo. Presentazione dell’Ente 2 Approfondimenti − La storia − I valori − La mission dell’ente − Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi L’intervento sociale dell’ente − Modus operandi − Ambiti e tipologie d’intervento − Beneficiari − Il progetto di servizio civile I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause − − − − Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII La differenza tra condividere e prestare un servizio Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova La società del gratuito Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente. Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. La modalità utilizzata è frontale. Il lavoro per progetti 3 − Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione dei risultati attesi. Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto. − Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie. Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di strumenti multimediali. Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 4 La storia del servizio civile la sua evoluzione: − La storia dell’Obiezione di Coscienza − Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 − I valori e le finalità della legge 64/2001 − Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze Gli attori del servizio civile: − UNSC − Enti (figure coinvolte nel servizio civile) − I Volontari Il dovere di difesa della patria 5 La Costituzione italiana: − Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità − Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 Diritti Umani: − Dichiarazione dei diritti umani − Organismi di tutela − Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani − Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani La difesa civile non armata e nonviolenta 6 − − − − − − Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta Elementi fondamentali del conflitto Dimensioni e livelli del conflitto Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti Gli strumenti della nonviolenza I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in successione. Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche. Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della pace. L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri. Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi storici. Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti proposti. La normativa vigente e la carta di impegno etico 7 1. La carta di impegno etico 2. Le norme attuali Diritti e doveri del volontario del servizio civile 8 − − Ruolo del volontario Diritti e doveri del volontario in servizio civile Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale, approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della circolare sulla gestione. La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte. Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti” Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − Ri-definizione dell’identità di gruppo Recupero delle motivazioni iniziali Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile. La difesa civile non armata e nonviolenta 2 − − − Modello M-m e modello E Pace positiva e pace negativa Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto. Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni, brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3 − − − − − Ruolo del volontario in servizio civile nella società Concetto di cittadinanza attiva Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo Il ruolo degli organismi internazionali. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 4 − − − Le forme di associazionismo sociale I diversi attori sociali: pubblico e privato Il volontariato: quali competenze? La protezione civile 5 − − − − Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile Concetto di rischio: P x V x E Il metodo Augustus Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo Settore. Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato. Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva, facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando si parla di servizio civile volontario. Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e confronti di gruppo. Lavoro per progetti 6 − − − Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale? Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase. Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento, simulazioni. Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento. 34) Durata: Moduli formativi L’identità del gruppo in formazione Presentazione dell’Ente Il lavoro per progetti Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della patria La difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La protezione civile TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Ore Ore Totale lezioni dinamiche ore frontali non form. 3 6 9 4 0 4 3 1 4 2 2 4 1 1 1 2 1 2 3 1 0 3 3 4 2 2 4 3 1 4 3 1 4 24 20 44 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani XXIII, si struttura su due livelli: Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione generale. Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale, dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse. Le province coinvolte nel progetto “SUPER…ABILE”, sono raggruppate, per la formazione specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni casi, i volontari che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse effettueranno la formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori. I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi: Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI PRIMO LIVELLO • Sede di Gestione del Servizio Civile, via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) • Colonia Stella Maris, viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) • Casa Parrocchiale – Scout, via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) SECONDO LIVELLO • • • FORLI’–CESENA Segreteria zona Faenza, via San Domenico di Cesato 7 fraz. Albereto – 48018 – Faenza (RA) Segreteria Zona Forlì, via Cristoforo Colombo 7 – 47100 – Forlì (FC) Comunità diurna di condivisione, via San Tommaso 2353 – 47023 – Cesena (FC) 36) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI PRIMO LIVELLO Nome cognome NICOLA LAPENTA LUCA PIERI TANIA PRESEPI MARIA PAOLA CAMPORESI CATERINA RIVOLA Luogo di nascita Bra (CN) Bologna (BO) Rimini (RN) Forlì (FC) Rimini (RN) Data di nascita 09/04/1974 07/04/1954 17/11/1975 26/04/1975 27/02/1975 Codice fiscale LPNNCL74D09B111P PRILCU54D07A944U PRSTNA75S57H294B CMPMPL75D66D704V RVLCRN75B67H294O SECONDO LIVELLO FORLI’-CESENA Nome cognome Luogo di nascita GHETTI ELISABETTA FLORA AMADUZZI SEVERI DANIELE FABBRI DANIELE GASPARINI STEFANO PARISI CHIARA DE CAROLIS VALERIA Forlì (FC) Roncofreddo (FC) Liestal (Svizzera) Forlì (FC) Urbino (PU) Messina (ME) Ascoli Piceno (AP) Data di Codice fiscale nascita 22/02/1966 GHTLBT66B62D704X 04/09/1955 MDZFLR55P44H542D 04/05/1966 SVRDNL66E092133T 14/06/1968 FBBDNL68H14D704X 26/09/1955 GSPSFN55P26L500N 20/10/1985 PRSCHR85R60F158G 04/08/1978 DCRVLR78M44A462F 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI PRIMO LIVELLO NOME COGNOME NICOLA LAPENTA LUCA PIERI TANIA PRESEPI MARIA PAOLA CAMPORESI CATERINA RIVOLA COMPETENZE SPECIFICHE Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio civile di obiettori di coscienza, volontari ed operatori, educazione alla pace. Laureato in scienze politiche con esperienza pluriennale circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza, disabilità, inserimento al lavoro, formazione di operatori sociali e pace. Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, colloqui clinici con bambini, adolescenti e pazienti affetti da disturbi psichiatrici. Psicologa, iscritta all’albo. Specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo Psicologa, iscritta all’albo. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo. SECONDO LIVELLO FORLI’-CESENA NOME COGNOME ELISABETTA GHETTI FLORA AMADUZZI SEVERI DANIELE FABBRI DANIELE STEFANO GASPARINI CHIARA PARISI DE CAROLIS VALERIA COMPETENZE SPECIFICHE Psicoterapia. Psicologia dei rapporti di gruppo. Logoterapia del linguaggio “MusicoTerapia nella Globalità dei Linguaggi” per interagire con i disabili minori e adulti attraverso le capacità residue. Consulente per l’affidamento famigliare. Diplomato come tecnico per servizi sociali. Diplomato come “Counsellor di primo livello” presso l’istituto IACP di Roma. Educatore professionale. Formatore esperto in percorsi di educazione alla pace. Responsabile di casa famiglia multiutenza. Tutor per la zona Forlì del servizio civile. Educatore professionale. Esperienza pluridecennale nell’assistenza a minori e in Centro Diurno per disabili. Responsabile del Centro di Documentazione dell’APG23. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Esperta di economia dello sviluppo. Elaborato di approfondimento sui meccanismi di Aggiustamento Strutturale Laurea in Scienze Politiche. Esperienza di Servizio Civile in Centro Diurno con disabili con l’APG23. Esperta di tematiche riguardanti l’affido familiare. Responsabile di un progetto dell’APG23 in Olanda. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, si struttura su due livelli: Il primo prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile, (all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone), ha carattere residenziale e si realizza in concomitanza degli eventi di formazione generale. Il secondo prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul medesimo territorio. La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. Entrambi i livelli hanno come obiettivo la trasmissione dei contenuti specifici necessari ai volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, ma si differenziano per tempistica e periodicità degli eventi formativi. Elementi metodologici generali: - Lezioni frontali Training Teatro dell’Oppresso (TDO) Simulazioni Giochi di ruolo Materiali video Dibattiti Brainstorming Lavoro di gruppo Materiali cartacei (dossier etc.) Libri e testi Cd-Rom tematici Testimonianze e lezioni di esperti in materia Verifiche periodiche Utilizzo di risorse formative ed occasioni eventualmente offerte dal territorio Cineforum Laboratori tematici formative esterne all’ente, 40) Contenuti della formazione: Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. PRIMO LIVELLO 1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale) Elementi generali ed introduttivi − Il rapporto “aiutante-aiutato” − Le principali fasi della relazione di aiuto − La fiducia − Le difese all’interno della relazione di aiuto − Presa in carico della persona aiutata − Ascolto ed empatia − Gestione della rabbia e dell’aggressività − L’handicap fisico e psichico In particolare: Area Handicap Fisico e Psichico − Il vissuto psicologico della persona con handicap − Le principali forme di handicap psichico − Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative 2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio) Verifica, valutazione ed analisi di: − Obiettivi del progetto − Andamento del servizio − Competenze acquisite − Il sistema formativo L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile. Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare. SECONDO LIVELLO Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò, anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti: − viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente; − modello e ruolo dell’operatore; − analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale. I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno avanti nelle singole sedi di servizio. Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI FORLI’-CESENA Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente: − la storia dell’Associazione sul territorio − le strutture presenti sul territorio − ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul territorio Modello e ruolo dell’operatore: − analisi del ruolo dell’operatore − obiettivi e compiti dell’operatore − competenze generali e trasversali − conoscenze tecnico-specialistiche − operatore / volontario: differenze ed analogie di ruolo Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale: − la condivisione diretta − la relazione d’aiuto − area handicap fisico e psichico La disabilità e il reinserimento sociale: − potenzialità e risorse: sviluppo di nuove modalità nel fare e comunicare − l’accessibilità: superamento e gestione delle barriere architettoniche (e non solo) − verso l’autonomia possibile − reinserimento sociale attraverso il lavoro MusicAr Terapia nella globalità dei linguaggi: Principi e fondamenti della Globalità dei Linguaggi (GdL): − unità psicosomatica umana; potenziali umani; comunicazione ed espressione; sinestesia; vicarietà dei sensi; autonomia; integrazione. − teorie specifiche della GdL − stili Prenatali − simbologia del colore, del movimento, delle materie − i “Quattro Elementi”. Sviluppo dell’essere umano dalla vita prenatale Metodologia della GdL: − metodologia dell’osservazione dei comportamenti psicosenso-motori − metodologia della terapia psicomotoria. − metodologia e pratica della programmazione individualizzata. − arteterapia e Musicoterapica nella GdL. Cittadinanza attiva, promozione della Pace: − come diventare cittadini attivi − storia della globalizzazione − formazione ad una cultura di Pace − Operazione Colomba: storia, progetti presenti, obiettivi futuri − obbiettivi e proposte 41) Durata: DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 72 ORE Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia del primo che del secondo livello: Province di BOLOGNA, RAVENNA, FORLI’-CESENA, RIMINI PRIMO LIVELLO Modulo formativo Quando Durata A La relazione di aiuto: - elementi generali ed introduttivi Nel corso de primi due mesi 12h - elementi di approfondimento di servizio suddivisi per aree B Il lavoro per progetti Nel corso dell’ultimo mese 8h Durata totale primo livello (A+B) 20 h SECONDO LIVELLO FORLI’-CESENA Modulo formativo Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente Modello e ruolo dell’operatore Analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del primo e secondo corso di formazione generale C Progettazione, organizzazione e realizzazione di laboratori ed attività educative La disabilità e il reinserimento sociale MusicAr Terapia nella globalità dei linguaggi Cittadinanza attiva, promozione della Pace Quando Durata Nel corso del primo mese 8h Nel corso del secondo e del settimo mese 8h Nel corso del terzo e del quinto mese 8h Nel corso del quarto mese 6h Nel corso del sesto mese Nel corso del quarto e nono mese Nel corso del dodicesimo mese 8h 8h 6h Durata totale secondo livello (C) DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) = 52 h 72 ORE Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento Data 1 marzo 2010 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente Lapenta Nicola