ANNO 8 NUMERO 6 - GIUGNO 2007 - Distribuzione Gratuita Percorso Sanità - Periodico di informazione e documentazione dell’Azienda USL n° 12 di Viareggio - Autorizzazione del Tribunale di Lucca n° 727/2000 del 15 - 06 - 2000 - Direttore Responsabile Stefano Pasquinucci - Stampa Coop. Nuova Cesat (FI) Tiratura 10.260 copie - Edito da Agenzia Italia Servizi & Comunicazioni Via C. Battisti 158 tel. 0584.961082 - 55049 Viareggio - Via Fiorentina 555 tel. 050.981168 Riglione Pisa - E-mail: [email protected] Direttore: Enrico Salvi. Comitato di Redazione: Giancarlo Sassoli - Claudio Rapalini - Cecilia Urbano - Giuliano Angotzi - Giulio C. Guidi - Antonio Latella - Fabio Michelotti - Maria Luce Gatteschi - Bruno Salis (Fimmg) Alessandro Del Carlo (S.N.A.M.I.- MG - A.M.A.V.) Stefano Pasquinucci - Redazione: Agenzia Italia Servizi & Comunicazioni via C. Battisti 158 tel. 0584.961082 - 55049 Viareggio - Redazione: AUSL n° 12 di Viareggio Via Aurelia 335 - 55043 Lido di Camaiore - U.R.P. Uff. Relazioni con il Pubblico Ospedale “Versilia” tel. 0584.6055287 - 55043 Lido di Camaiore - E-mail: [email protected] Gli articoli firmati impegnano esclusivamente i rispettivi autori. I testi e le informazioni pubblicate, nonostante la cura e l’attenzione adottate, possono contenere inesattezze involontarie, e pertanto ce ne scusiamo anticipatamente. Prodotti illustrati, consigli d’uso, indirizzi e orientamenti igienico-sanitari suggeriti e/o proposti, rappresentano una libera scelta redazionale espressa nell’interesse dei lettori. L’Editore non assume alcuna responsabilità circa la corrispondenza di quanto pubblicato rispetto ad eventuali discordanze verificate dai lettori stessi. SICUREZZA PER CHI È AL LAVORO E PER CHI È IN VACANZA “Sicurezza per chi è al lavoro e per chi è in vacanza” potrebbe intitolarsi così la campagna straordinaria che il dipartimento di Prevenzione dell’azienda USL 12 di Viareggio inizierà nelle prossime settimane, per verificare la presenza di condizioni di lavoro sicure e salubri per i tanti lavoratori (stagionali e non) del settore della ricezione turistica versiliese e, naturalmente, di condizioni ottimali di igiene nella preparazione degli alimenti destinati ai villeggianti. Questo impegno del servizio sanitario pubblico, ad inizio della stagione balneare, appare utile e doveroso da parte di un’azienda sanitaria che ha collocato la prevenzione collettiva tra le proprie priorità istituzionali in agenda e che persegue obiettivi di prevenzione primaria attraverso iniziative rivolte al miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini e dei suoi ospiti. Le visite di verifica saranno inoltre una occasione per pubblicizzare e diffondere tra i datori di lavoro del settore turisticoricettivo un opuscolo informativo prodotto dalle Aziende UUSSLL dell’Area Vasta Toscana Nord Ovest (Lucca, Pisa, Massa Carrara, Viareggio e Livorno) e dedicato ai titolari di esercizi che uti- lizzano nelle proprie aziende lavoratori cosiddetti “atipici”. L’obiettivo è quello di puntare l’attenzione sui lavoratori stagionali, “interinali”, a collaborazio- ne, a chiamata: maestranze largamente utilizzate nel settore turistico a motivo della flessibilità del mercato del lavoro, ma che, proprio a causa di permanenze temporanee (spesso molto brevi) all’interno delle aziende, necessitano di un robusto bagaglio formativo per poter lavorare in condizioni di sicurezza e, al tempo stesso, garantire agli utenti standard di qualità della filiera alimentare. Copie degli opuscoli sono disponibili gratuitamente per gli esercenti e per chiunque ne faccia richiesta (lavoratori e loro rappresentanti, consulenti per la sicurezza ecc.) presso le sedi dei servizi di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (PISLL) e di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (IAN) dell’Azienda Usl 12 di Viareggio. I risultati della campagna di controllo saranno diffusi attraverso i media locali e pubblicati sul giornalino dell’Azienda USL. Per informazioni sulle attività previste, rivolgersi alla Dott.ssa Giovanna Camarlinghi, Igiene Alimenti e Nutrizione Via Fratti Viareggio telefono 0584.6059309. g.camarlinghi@usl12. toscana.it e Dott.ssa Lucia Bramanti, PISLL Via Garibaldi 92 Pietrasanta telefono 0584.6058814 l.bramanti@ usl12.toscana.it. P E RC O R S O Sanità anno 8 numero 6 Giugno 2007 TERME E CURE TERMALI L’acqua non è solo il costituente corporeo prevalente (sappiamo che il corpo dell’adulto è composto di acqua per il 60%), ma anche oggetto simbolico, valore culturale. Alle fonti sono ancora legati i pellegrinaggi di cura, fenomeni di culto legati a figure sante o divine; al soggiorno termale si accompagna, oggi più di ieri, la ricerca del benessere psichico e spirituale. Anche oggi, pur nell’utilizzo termale più moderno e scientifico, non è possibile scindere, o meglio “separare” l’intervento medico-tecnico dall’approccio spirituale. Questa necessità si manifesta ancora oggi nel termalismo che mantiene, pur nell’impostazione scientifica più rigorosa, un indirizzo di approccio globale all’uomo, laddove altre branche della medicina hanno separato la mente dal corpo, forse troppo tese al progresso tecnologico. Il ripercorrere le tappe del rapporto fisico e spirituale dell’uomo con l’acqua aiuta a comprendere l’attualità della terapia termale ed il significato più profondo dell’idrologia medica come scienza per l’uomo che, in questo momento, tutta la collettività riconosce come valore innovativo. Ippocrate, famoso medico dell’antichità, in quello che può essere considerato il primo trattato di medicina della storia, il Corpus Hippocraticum, dedica ampie parti allo studio delle acque in senso decisamente scientifico ed attuale: caratteri chimici, organolettici, problemi igienici, uso dei bagni in varie malattie, effetti del bagno caldo e freddo sull’organismo umano. Non furono trattate dall’illustre medico le azioni terapeutiche legate alle caratteristiche chimiche delle acque, anche se sappiamo che in quell’epoca alcune sorgenti, ad esempio le solfuree, erano ben note alle popolazioni dei luoghi in cui sgorgavano, per alcu- ni effetti terapeutici ben precisi quali l’attenuazione dei dolori muscolari ed articolari e l’azione risanante sulle malattie della pelle. A Roma agli inizi dell’era repubblicana si effettuavano bagni all’aperto ed in acqua fredda, ma ben presto molte case romane dedicarono una stanza al bagno, dapprima sempre freddo, in seguito riscaldato e sempre più ricco di locali adibiti ad usi complementari (sauna, massaggio, relax). I primi stabilimenti termali pubblici erano piccoli e semplici. Durante l’impero sorsero i grandiosi edifici termali di cui ammiriamo ancora le tracce e che rappresentarono, per l’epoca, una istituzione sociale a tutti gli effetti. Le terme erano aperte a tutti: i romani le frequentavano si può dire quotidianamente ed indipendentemente dal ceto sociale. Nei secoli XIV e XV molti autori si dedicarono a studi idrologici. In quell’epoca, molte stazioni termali, tra cui quelle toscane, godevano di grande considerazione presso i medici dell’Università di Bologna. Dell’idrologia si interessarono in svariati ambiti alcuni tra i più dotti e geniali medici dell’epoca e varie stazioni termali videro il proprio nome e la propria fama legati a quelli di illustri personaggi: Federico II, Petrarca, Bonifacio VIII, guariti o più o meno beneficiati dalle acque. Dal XVIII secolo assistiamo allo sviluppo scientifico della medicina, con l’affermarsi del metodo sperimentale. Soprattutto il sopravvenire della chimica moderna, che rende possibili le prime indagini sulla composizione delle acque minerali, contribuisce alla svolta scientifica dell’idrologia. Le cure termali oggi: Ai nostri giorni la medicina termale è una scienza che utilizza, al pari di ogni altra disciplina medica, presidi diagnostici e terapeutici resi disponibili dal progresso tecno- logico e delle conoscenze e che promuove la ricerca scientifica. La ricerca, una volta affidata alla buona volontà dei termalisti, è oggi condotta e coordinata dalle Università, a cui spetta anche il compito di completare la formazione del medico con l’indispensabile apporto della scienza idrologica. Attualmente, la ricerca in campo idrologico nasce da basi di stretta collaborazione tra le Cattedre di Idrologia, Farmacologia, Biochimica e Fisiologia e di tutte le numerose branche della medicina nelle quali l’intervento termale assume un significato preventivo, terapeutico o riabilitativo (reumatologia, ortopedia e traumatologia, otorinolaringoiatria e pneumologia, ginecologia, dermatologia, pediatria e geriatria, gastroenterologia, etc.). Le stazioni termali collaborano strettamente con le Università nel lavoro di ricerca e sono costantemente aggiornate sulle nuove acquisizioni, me- todiche e protocolli diagnostici e terapeutici. Possiamo in conclusione affermare che, oggi, la stazione termale è un presidio medico a tutti gli effetti e, come detto prima, ad alta efficacia. Ricordiamo però che gran parte dell’efficacia è legata all’ambiente termale, nel quale tutto concorre a favorire l’equilibrio fisico e psichico. In stazione termale si recuperano incentivi e motivazioni che si integrano bene con le terapie, contribuendo a determinare la precoce risoluzione delle patologie e degli stati invalidanti o la loro corretta gestione anche a livello psichico; vengono riscoperte le proprie esigenze di salute e di conseguenza la necessità della prevenzione, motivo per cui gli interventi di educazione sanitaria hanno, presso i pazienti termali, una particolare incisività. Dott. Bruno Salis Segretario Provinciale FIMMG Lucca anno 8 numero 6 Giugno 2007 P E RC O R S O Sanità ANCHE PER IL CUORE UNA VACANZA INTELLIGENTE Circa due miliardi di persone si spostano, per i più vari motivi, in aereo ogni anno e un numero sempre crescente di queste ha problemi cardiaci. Quali precauzioni e quali comportamenti devono adottare questi soggetti cardiopatici quando affrontano un viaggio aereo? Diciamo subito che il numero di eventi cardiaci in volo documentati tra i passeggeri tutti è basso. L’ATA (Airline Transport Association) ha registrato solo 141 casi di infarto tra 580 milioni di passeggeri nel 1996. Quali fattori possono durante un viaggio aereo giocare un ruolo sfavorevole nei pazienti con problemi cardiaci, in particolare in pazienti che hanno avuto angina o infarto? Un primo fattore è rappresentato dalla pressurizzazione della cabina passeggeri che di fatto risulta ricreare un ambiente paragonabile a quello esistente a circa 2000 metri di altitudine. Questo fa si che la pressione dell’ossigeno nel sangue durante il volo si riduca e che si abbia un aumento dell’attività del sistema nervoso simpatico. Un secondo fattore è costituito, per molti viaggiatori, dallo stress mentale o da autentica paura per il volo. Questi sfavorevoli fattori sono in parte controbilanciati dal fatto che i passeggeri sono fisicamente a riposo. Nella realtà l’equilibrio di questi fattori contrastanti non porta ad un aumento del rischio di eventi cardiaci, come si evince dalla decisamente bassa incidenza in volo di ischemia miocardia e di alterazione del ritmo cardiaco. Queste conclusioni si ricavano sia dai dati epidemiologici prima riportati che da piccoli studi (per numero di passeggeri coinvolti) condotti su pazienti con malattia coronarica e in soggetti anziani sottoposti a monitoraggio dell’elettrocardiogramma durante voli di linea. Detto questo dobbiamo porci la domanda: esistono particolari gruppi di pazienti a maggior rischio di eventi avversi durante un viaggio aereo? Il gruppo più significativo è rappresentato dai pazienti con infarto acuto del miocardio. Quando un paziente che ha avuto un infarto può affrontare un viaggio aereo? Oggi sappiamo che, anche considerando i progressi compiuti nel campo della terapia, è opportuno rinviare il viaggio di almeno due settimane dopo un infarto non seguito da complicanze. Nei casi complicati è necessario aspettare almeno due settimane dalla risoluzione delle complicanze. Queste precauzioni si applicano anche ai pazienti sottoposti a procedura di angioplastica. Sappiamo che il periodo immediatamente successivo all’intervento di angioplastica è quello in cui è piu’ alto il rischio di una trombosi a livello dell’inserzione di uno stent e che la maggior parte degli eventi si verifica nella prima settimana. Queste informazioni portano a sconsigliare un viaggio aereo in questa fase della malattia. Per quanto riguarda i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico sulle coronarie (by-pass) si ritiene opportuno sconsigliare il viaggio aereo entro le prime tre settimane. Nella eventualità che l’intervento sia stato complicato (in particolare da pneumotorace) il periodo di attesa deve necessariamente allungarsi. Cosa deve fare il cardiopatico in vista di un viaggio aereo, soprattutto se il viaggio dura alcune ore? Se non ha fatto controlli nei precedenti 8-12 mesi, anche se asintomatico, è opportuno che si sottoponga ad una visita car- diologica e ad un elettrocardiogramma. Il paziente portatore di Pacemaker o Defibrillatore automatico deve avere eseguito un recente specifico controllo che testimoni il corretto funzionamento dell’impianto. Sintomi riferibili a malfunzionamento di questi presidi elettronici devono portare al controllo prima del viaggio. Un aspetto particolare per i pazienti con Pacemaker o Defibrillatore automatico è quello dei controlli di sicurezza prima dell’imbarco che prevedono il passaggio attraverso un metal detector. I passeggeri portatori di questo tipo di presidio elettronico devono portare con se il cartoncino che hanno in dotazione e che riporta il tipo di apparecchiatura che è stata loro impiantata. Ciò vale anche per gli stent coronarici, anche se questi ultimi non sono rilevabili con il metal detector. Studi condotti alle porte con metal detector standard e con permanenza nel campo magnetico per circa 20 secondi hanno dimostrato che non si verificano interferenze sulla programmazione dei Pacemaker e dei Defibrillatori e quindi sul loro funzionamento. Per quanto riguarda i metal detector portatili, talvolta utilizzati dal personale durante i controlli di sicurezza e che vengono appoggiati direttamente su varie parti del corpo, esiste il rischio teorico che il campo magnetico creato possa portare ad una temporanea interferenza con le funzioni del Defibrillatore automatico e alla erogazione di uno shock. Si consiglia quindi ai portatori di Defibrillatore automatico di richiedere in alternativa il controllo manuale. Per quanto riguarda l’erogazione di ossigeno in volo questa va riservata ai soli pazienti che ne fanno • PAVIMENTI • RIVESTIMENTI • ARREDOBAGNO • IDROTERMOSANITARI • STUFE E CAMINETTI Via S. Andrea 8 ang. Via Italica - (Ponte Autostrada) - LIDO DI CAMAIORE Tel. 0584.61.13.31 - Fax 0584.61.16.61 - www.ceramicarreda.it - [email protected] uso abitualmente a terra. È opportuno far presente, con congruo anticipo, alla Compagnia aerea la necessità di questo specifico supporto. Cosa deve portare con sé il paziente cardiopatico quando si sposta in viaggio (non solo aereo!) dalla sede dove abitualmente risiede? Il paziente deve avere con sé tutti i farmaci che assume abitualmente e in quantità sufficiente a coprire il suo fabbisogno per tutto il periodo del viaggio. Pazienti con precedente storia di angina o infarto devono avere a portata di mano la nitroglicerina sublinguale da utilizzare in caso di bisogno. I pazienti inoltre,soprattutto se portatori di polipatologie, devono portare con sé l’ultima relazione medica con la lista dei problemi clinici, degli esami eseguiti e delle procedure a cui sono stati sottoposti. A questa documentazione si deve aggiungere un elettrocardiogramma che potrà essere utilizzato per confronto nel caso di un nuovo evento. I pazienti diabetici devono avere tutto il necessario per i controlli di routine (siringhe, lancette, glucometro, strips etc) dichiarandone il possesso alle Autorità di controllo. Un particolare problema medico che può presentarsi come complicanza di un volo aereo (e che non riguarda solo i pazienti cardiopatici!) è costituito dal rischio di trombosi venosa a carico degli arti inferiori. Questa complicanza è in parte legata all’immobilità fisica e alla compressione esercitata sulle vene degli arti inferiori dal bordo della poltroncina su cui si sta seduti durante il volo. Ciò è vero in particolare per voli di durata maggiore di 8 ore e per soggetti anziani. Per fortuna questa aumentata incidenza di trombosi venose a livello dei polpacci non si accompagna, se non molto raramente, a embolia polmonare. In uno studio osservazionale condotto all’aeroporto di Madrid-Barajas l’incidenza di embolia polmonare sintomatica è risultata pari a 1,65 casi per milione di passeggeri su voli più lunghi di 8 ore. L’impiego di calze compressive viene raccomandato per viaggi che durino più di 8 ore (o più di 5000 kilometri) a soggetti di età maggiore di 50 anni o più giovani se hanno fattori di rischio per trombosi venosa (varici agli arti inferiori, obesità, patologia neoplastica etc). Altre misure da adottare sono: evitare di indossare indumenti molto aderenti, incrociare le gambe e bere bevande alcoliche. È consigliabile invece fare un minimo di attività fisica durante il volo e assumere liquidi in quantità adeguata. La prevenzione delle trombosi venose profonde con Farmaci si avvale dell’impiego delle eparine a basso peso molecolare, 1 dose (stimata in base al peso corporeo) da somministrare sotto cute 2 - 4 ore prima del volo nei pazienti ad alto rischio. L’aspirina non si è rivelata altrettanto efficace. Come si vede i pazienti con problemi cardiaci possono tranquillamente viaggiare in aereo. Si chiede loro di programmare non solo la destinazione e le attività di tempo libero ma anche la intelligente prosecuzione delle terapie e la messa in atto di tutte quelle misure rivolte a prevenire spiacevoli complicanze. I viaggi e le vacanze in genere sono un momento per ritemprare lo spirito e non necessariamente sottoporre a stress il nostro organismo. Dott. Antonio Pesola P E RC O R S O MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA DEL TOSSICO DIPENDENTE Il trattamento più studiato in letteratura scientifica della tossicodipendenza da oppiacei è quello con metadone. È stato ormai ampiamente dimostrato che il trattamento con metadone aiuta a centrare i seguenti risultati: riduzione o sospensione dell’uso d’eroina, diminuzione sostanziale del rischio d’overdose, diminuzione del rischio di contrarre malattie contagiose (AIDS, epatiti, ecc.) correlate all’iniezione, diminuzione o eliminazione dei comportamenti delinquenziali volti al procacciamento d’eroina. La qualità di vita del tossicodipendente, spesso già compromessa all’origine per provenienza da ceti sociali con basso reddito, bassa scolarità, disoccupazione, per la frequente associazione con disturbi di personalità o psichiatrici, decade ulteriormente con il progredire della dipendenza stessa. L’aumento dell’uso d’eroina, con un immediato effetto illusorio di sollievo e benessere, diventa, infatti, un fattore d’aggravamento e di accelerazione di un ulteriore decadimento, determinando sintomi depressivi, bassa autostima, intolleranza alle frustrazioni, impulsività, compromissione delle relazioni interpersonali, comportamenti criminosi. Chi viene curato con metadone può ottenere un cambiamento dello stile di esistenza, in quanto il trattamento metadonico stabilizza le funzioni cerebrali e comportamentali del tossicodipendente, “normalizza” il tossicodipendente mettendolo in condizioni di salute accettabili, migliorando enormemente le sue relazioni sociali e più in generale la sua qualità di vita. Il trattamento risulta però efficace, come confermato recentemente dallo Studio Vedette 2 in Italia e ribadito dall’attuale Ministro della Salute Livia Turco nella Conferenza Nazionale sulle Tossicodipendenze dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma in data 30-31 ottobre 2006, se effettuato ad un dosaggio adeguato (variabile da paziente a paziente anche in base al metabolismo), se integrato ad altri interventi psicosociali e soprattutto se protratto per tutto il tempo necessario (spesso anche per anni), interpretando insieme all’Organizzazione Mondiale di Sanità la tossicodipendenza come una patologia ad andamento cronico recidivante. Per questo motivo molti soggetti in trattamento per la tossicodipendenza da oppiacei sono inseriti in programmi di mantenimento metadonico a lunga durata. Ciò permette loro di modificare lo stile di vita, favorendo e consolidando un inserimento psicosociale, e permettendo una prevenzione delle ricadute. Il Ministero della Sanità a tale proposito nella circolare n° 20 del 30/09/’94 “linee guida per il trattamento della tossicodipendenza da oppiacei con farmaci sostitutivi” afferma che “il recupero della tossicodipendenza, sia a breve termine (meno di sei mesi) che a lungo termine (più di sei mesi), nella nuova classificazione del DSM IV, è visto come conseguenza della sospensione dell’uso di oppiacei e dell’abuso di altre sostanze e non dalla presenza o assenza di farmacoterapia sostitutiva”. Si è ritenuta necessaria una formulazione di farmaco più concentrata rispetto a quella già esistente , in considerazione delle lamentele di alcuni pazienti ad ingerire un notevole quantitativo di sciroppo e dei problemi quali la gastrite da farmaco, l’aumento ponderale nei soggetti predisposti, un aumento della glicemia basale specie in alcuni casi di intolleranza ai glucidi e di qualche caso di diabete franco. Pertanto i farmacisti dell’ASL 12 Versilia hanno messo a punto una preparazione galenica con concentrazione al 5 per mille (0,5%) di un quantitativo di metadone cloridrato sciroppo adeguato alle necessità della nostra utenza che abbisogna di dosaggi più alti del farmaco o che non tollera il metadone sciroppo all’1 per mille (0,1%). Attualmente l’utenza tossicodipendente in carico presso il Ser.T della A.S.L. 12 Versilia in trattamento metadonico supera le 400 unità, di questi da recente verifica il 50% assume dosaggi di metadone superiori a 50 mg/die; a questi vanno inoltre aggiunti i pazienti seguiti in collaborazione con il medico di fiducia del P.C.A. che assumono dosaggi di farmaco superiori a 50 mg/die. La preparazione dei farmaci, una delle funzioni classiche del Farmacista Ospedaliero, in questi anni ha subito un’evoluzione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Oggi non ci si limita più alla produzione di un piccolo numero di farmaci non disponibili in commercio, o comunque farmaci di derivazione galenica tradizionale, ma, sempre più spesso, le preparazioni corrispondono a bisogni clinici concreti e contingenti, rappresentati da forme e dosaggi inusuali, o comunque personali. In questo caso particolare la preparazione galenica viene a rappresentare, oltre ad una scelta professionale concordata tra clinico e farmacista, anche una scelta economica legata ad una valutazione dei costi e dei vantaggi derivanti (vedi successiva valutazione dei costi). Oltre alle normali responsabilità, la preparazione di uno sciroppo di metadone concentrato (5 per mille) comporta maggiori responsabilità e rischi date le caratteristiche particolari del prodotto finito (DPR 128/69 e DPR 821/84), e le normative riguardanti le sostanze stupefacenti. Tale preparazione, infatti, riveste una grande difficoltà, sia dal punto di vista tecnicofarmaceutico (assicurazione delle qualità del prodotto) sia dal punto di vista legale (garanzia da parte del farmacista del titolo e del volume dello sciroppo). Allo stesso modo l’utilizzo del farmaco più concentrato nel Ser.T. richiede un maggior impegno sia da parte del personale medico che infermieristico poiché è necessario un attento arruolamento dei pazienti, un preciso monitoraggio della compliance degli stessi, e una maggiore attenzione nella movimentazione del farmaco (carico e scarico). Tutte le terapie con farmaco sostitutivo di lunga durata devono incidere in maniera minima sul normale svolgimento della vita del paziente, poichè questo inevitabilmente incide sulla sua compliance al trattamento e ne rende difficile la prosecuzione. Su questa riflessione si basa il futuro progetto di una produzione di capsule di farmaco da utilizzare su un target scelto di soggetti. La nostra Azienda ha in programma inoltre, in accordo con il Prof. G.U. Corsini del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Pisa, uno studio per valutare la metadonemia su un gruppo ristretto di pazienti al fine di ottimizzare le terapie. Programmi che attraggano un numero sempre maggiore di utenti e ne ritengano in trattamento un numero sempre maggiore al fine di evitare le ricadute oltre che migliorare la qualità di vita dei pazienti assicurano una riduzione della microcriminalità ed una maggiore sicurezza della collettività. Dott. Guido Intaschi Responsabile del Sert Dott. Mario Corsi Laboratorio Farmaceutico Sanità anno 8 numero 6 Giugno 2007 NOVITÀ NELLA TERAPIA DEL METADONE Nel giorno dedicato alla lotta alla droga nel dicembre del 2004, Kofi Annan diramò un comunicato che conteneva queste importanti e significative parole: “Oggi abbiamo una maggiore comprensione del meccanismo della dipendenza. Sappiamo che la dipendenza è una malattia cronica, e che in molti casi è soggetta a pericolose ricadute. Sappiamo che, come nel caso di molte altre affezioni croniche, esistono interventi efficaci che permettono di aiutare coloro che ne hanno bisogno a riprendere una vita produttiva, ad evitare e ridurre i problemi fisici e mentali, a migliorare i rapporti famigliari, a riottenere la custodia dei figli, a trovare un alloggio decisamente più adeguato oltre che soddisfacenti opportunità di lavoro. Sappiamo anche che la terapia contro la tossicodipendenza aiuta le comunità in generale riducendo il tasso di criminalità e di delinquenza ed i rischi di trasmissione di malattie infettive trasmesse per via ematica, soprattutto l’HIV e l’AIDS. Inoltre una volta per tutta la comunità nel suo insieme potrà contare sul contribuito di individui e relative famiglie più sani, maggiormente produttivi e meglio integrati.” Le stesse cose che noi andiamo dicendo da quasi trenta anni, fatti segno spesso di aspre critiche e, inizialmente, perfino di autentiche persecuzioni. Riconoscere che si possono organizzarsi programmi efficaci senza dover relegare i tossicodipendenti lontano dalle loro famiglie e dal loro contesto sociale nelle comunità più o meno organizzate e strutturate era, ed è ancora, una realtà che va ad intaccare le certezze e le speranze suscitate da un mondo che della droga ha fatto un sistema economico rilevante ed un articolato e penetrante filone di comunicazione. Fin dall’inizio del nostro impegno avevamo intuito ciò che la dottoressa Marie Nyswander aveva ben chiarito nel lontano 1956 e che aveva ben spiegato nel suo storico libro “Il tossicodipendente come paziente”. Anche Vincent P. Dole, internista e ricercatore della Rockefeller University, quando decise di dedicarsi agli studi dei programmi contro l’abuso di eroina, oltre all’impianto sperimentale che portò alla rivoluzione dei programmi medici in tutto il mondo, adottò il suggerimento basilare contenuto in tale libro: ascolta il tuo paziente! Le evidenze messe a disposizione da Dole e Nyswander, che nel frattempo si erano sposati, costituiscono attualmente un patrimonio di conoscenze condivise dal mondo scientifico ed applicate a livello mondiale. Confortati dalle ricerche che venivano aggiornate continuamente, sostenuti dalle università che cominciavano ad impegnarsi su questo terreno, attraverso lunghe vicende che non è qui il caso di riassumere, siamo giunti a costruire un modello di intervento integrato adottato anche in diversi servizi pubblici e che opera in rete in collaborazione con il Ser.T., ponendo alla base di ogni programma una cura medica in grado di rendere il tossicodipendente un soggetto capace di riordinare la sua vita in modo autonomo o comunque di utilizzare al meglio le risorse sociali messe a disposizione dai vari servizi. Nell’ambito di tale cooperazione si è cercato di introdurre pratiche innovative, tali da rendere i programmi di cura più simili a quelli di ogni altra malattia, si è cercato di riorganizzare le informazioni dei pazienti, delle famiglie e della pubblica opinione, di contrastare lo stigma e le false credenze che venivano, ed ancora oggi, vengono, ampiamente diffuse a livello di media. In questo abbiamo trovato piena rispondenza a livello della nostra ASL che, in misura sempre crescente, ha espresso consistenti livelli di interazione con il nostro PCA (Progetto Comunità Aperta) oltre all’appoggio della amministrazione comunale di Pietrasanta che ebbe a varare il progetto nel 1991 perché si integrasse con i servizi pubblici all’epoca vistosamente inadeguati. In collaborazione con il servizio farmaceutico della ASL, con il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Pisa e con l’approvazione dell’Ufficio Centrale Stupefacenti, primi in Italia, si è riusciti a produrre una formulazione del farmaco concentrata 5 volte e priva di zucchero, adatta per i soggetti diabetici, per coloro che hanno bisogno di dosaggi adeguati consistenti, per chi è intollerante al veicolo sciropposo, per chi mette su peso eccessivo, e per chiunque lo preferisca. Dopo che si è prodotto e cominciato ad usare, anche le case farmaceutiche hanno messo in commercio una specialità simile per venderla ai servizi pubblici, la maggior parte dei quali, però, non la comperano, segno che non hanno purtroppo avvertito l’esigenza di individuare il consistente gruppo di pazienti che ne avrebbero bisogno. La convinzione che i programmi di cura debbano essere vivibili e simili, per quanto possibile, a quelli di ogni altra malattia è sempre stata una nostra linea strategica portante. Seguendo questa tendenza, è stato messo a punto un programma per la produzione di capsule di farmaco, da utilizzarsi su pazienti stabilizzati ed affidabili che potranno in tal modo assumerlo come un qualsiasi altro medicamento e secondo schemi simili ad altre patologie. Per questa ulteriore realizzazione notevole e decisiva è la disponibilità e l’entusiasmo degli operatori del servizio e del laboratorio farmaceutico della nostra ASL, supportati anche in questo innovativo progetto dall’Istituto di Farmacologia dell’Università di Pisa. Al di la di tutte queste realizzazioni, delle quali siamo ragionevolmente soddisfatti, si avverte l’esigenza di proiettare i nostri servizi territoriali su terreni più ambiziosi perché possano attrarre maggiori risorse ed organizzare programmi ancora più efficaci, tali da rendere la vita possibile a chi intende interrompere il ricorso agli abusi di sostanze, anche per assicurare alla collettività maggiore tranquillità e sicurezza. Roberto Nardini Presidente Sism anno 8 numero 6 Giugno 2007 P E RC O R S O Sanità UN’ ESTATE AL MARE !! Consigli per l’uso… Con l’avvicinarsi della bella stagione, ritornano puntuali le raccomandazioni e i consigli per un comportamento “dermatologicamente” corretto nella protezione della pelle. La voglia di caldo, di sole, di spiaggia è ormai incontenibile e per questo non ci stancheremo mai di dare delle “istruzioni per l’uso dell’estate” che possano aiutarci a non incorrere in fastidi e/o danni anche importanti. Inutile dire che uno dei rischi principali è dato dall’esposizione al sole e, a questo proposito, vorrei prima di tutto ricordare che la tanto apprezzata “tintarella” altro non è che una difesa messa in atto dall’organismo per proteggersi dall’effetto nocivo dei raggi ultravioletti sulle cellule del corpo: la melatonina (il pigmento presente nella pelle che ci fa diventare abbronzati) ha infatti la capacità di assorbire l’energia dei raggi suddetti creando una sorta di barriera di superficie atta a impedirne la penetrazione in profondità. Con questa chiave di lettura mi sembra superfluo aggiungere altre considerazioni! Nello svolgimento della mia attività ambulatoriale è mia abitudine dire alle persone più giovani amanti delle lunghe giacenze al sole, che da “grandi” la pelle presenterà loro il conto! E sarà un conto più o meno salato costituito da macchie, rughe, perdita di elasticità, fino ad arrivare allo sviluppo di tumori cutanei. In questo territorio Apuano-Versiliese il numero di persone che si espone in modo inappropriato al sole, vuoi per motivi di lavoro (cavatori, pescatori, balneari, coltivatori, ecc) o di semplice look è molto elevato, e posso assicurare che quasi il 50% delle mie visite è correlato al fotodanneggiamento cutaneo! Per questo motivo si raccomanda continuamente l’uso di creme protettive con fattore di protezione alto (almeno per le pelli più chiare) o a schermo totale (EFP50+) per chi ha una vera e conclamata patologia causata o peggiorata dal sole. Attenzione!! In questi casi non è solo andando in spiaggia che si prende il sole! Basta anche quello preso passeggiando (o nell’orto, o facendo giardinaggio, o pescando…) ad aggravare la situazione. È bene ricordare che l’ef- Comunque, malgrado i consigli e le raccomandazioni c’è sempre che puntualmente si ustiona, con eritema intenso, bolle, dolore e febbre. In questi casi oltre ad abbondanti applicazioni locali di creme lenitive un rimedio efficace e rapido è la semplice aspirina, una o due compresse nella fase acuta sono suf- lettini profumati) cosmetici in genere che abbiano qualche sostanza odorosa nella composizione (la scritta PROFUMO TESTATO non dà alcune garanzia!). Tali sostanze esposte alla luce solare, in molte persone possono provocare macchie scure sulla pelle che non sono poi facili da togliere. Stesso discorso per chi nire ai pazienti le dovute spiegazioni riguardanti le esposizioni solari. Anche molti antibiotici, psicofarmaci, diuretici e contraccettivi possono causare effetti di foto allergia o pigmentazioni cutanee, pertanto sarebbe utile in questi casi leggere attentamente il foglietto illustrativo del farmaco (alla voce EFFETTI IN- ficacia delle creme antisolari si esaurisce nel giro di due ore circa e quindi, per lunghe soste al sole la crema deve essere nuovamente applicata. Mi sono reso conto che molti ignorano ciò, mettendola una volta al mattino e dopo non più, convinti che duri tutto il giorno! Così serve a ben poco. ficienti ad attenuare molto i sintomi suddetti con grande sollievo per i pazienti. Un’altra raccomandazione per le giornate in spiaggia: non usare, prima di esporsi al sole, sostanze profumate di qualsiasi tipo (acqua di colonia, profumi, deodoranti spray, ma anche dopobarba, saponette e fazzo- assume farmaci, tra i quali, purtroppo, c’è ne sono molti che possono dare fotosensibilizzazioni e/o macchiare la pelle. Uno di questi che sicuramente e progressivamente provoca reazioni e colorazione bronzea cutanea è l’AMIODARONE, farmaco cardiologico antiaritimico molto usato, spesso senza for- DESIDERATI) o chiedere consiglio al dermatologo. Mettiamo ora da parte il sole e parliamo di un altro problema estivo diffuso e fastidioso, quello cioè della cosiddetta “dermatite dei bagnanti”. Questa affezione colpisce tutti gli anni un numero alto di persone che fanno il bagno in mare e si manifesta con una eruzione costituita da pacule eritematose (simile a punture di zanzare) estremamente pruriginose che si protraggono a volte anche per 10-15giorni. Caratteristicamente l’eruzione si manifesta solo nelle parti coperte del costume ed è causata dal contatto con le microcisti urticanti (nematocisti) distaccatesi dal corpo delle meduse e presenti nell’acqua, le quali restano intrappolate tra pelle e costume scatenando questa fastidiosissima dermatite. Come tutti avranno costatato in questi ultimi anni il numero delle meduse è andato progressivamente ad aumentare e perciò è bene seguire qualche piccola attenzione. Inoltre anche frammenti di alghe, larve di crostacei ed altri micro organismi marini possono causare la stessa dermatite. Come terapia è consigliabile l’uso di una crema cortisonica leggera per attenuare gonfiore e prurito, ma soprattutto, per prevenirne la comparsa, è importante seguire queste regole: dopo il bagno togliere al più presto il costume e fare una doccia, strofinando sulle zone che restavano coperte; sciacquare abbondantemente il costume ed indossarne un altro in questo modo si diminuisce il contatto delle cisti con la pelle e, di conseguenze, la reazione cutanea. Mi auguro che questa breve rassegna di consigli dermatologici pratici, riesca a limitare molte fastidiose situazioni e a prevenire l’insorgenze di danni cutanei futuri che un atteggiamento poco attento al presente, sicuramente causerà. Sole si, ma con cautela e riflessione! Una fantastica e calda estate a tutti! Dott. Fabio Cappellini Specialista Dermatologo Attività Distrettuali P E RC O R S O Sanità SUCCESSO PER LA GIORNATA DELLA SANITA’ VERSILIESE Si è celebrata martedì 12 giugno la 5ª Giornata della Sanità Versiliese, voluta dal Direttore Generale dell’Azienda USL 12 di Viareggio Giancarlo Sassoli, per ricordare l’inaugurazione del nuovo Ospedale e per sottolineare il senso di appartenenza e il lavoro di squadra che caratterizza il quotidiano impegno di tante persone nell’ ambito sanitario della Versilia. L’ oramai tradizionale appuntamento, organizzato in collaborazione con il Cral, si è aperto con il saluto del Direttore Generale che, nell’auditorium dell’Ospedale “Versilia”, ha introdotto le interessanti relazioni presentate dal Professor Gianni Amunni, Direttore Operativo dell’Istituto Toscano Tumori e dal dottor Domenico Amoroso, Direttore di Oncologia Medica dell’AUSL 12 che ha evidenziato le importanti potenzialità che l’avanzata ricerca medica oncologica prospetta ed i traguardi raggiunti in Versilia. Al termine il pubblico si è spostato nell’atrio dell’Ospedale per la festa vera e propria. Il Dottor Massimo Cecchi, a nome del collegio dei Primari, ha consegnato una donazione a Paola Pellegrinetti, responsabile del Progetto NUTRIPA in Ruanda. Sono stati e premiati i medici vincitori del torneo di tennis, maschile e femminile, organizzato dal CRAL Aziendale e coordinato da Francesca Pascariello. Assegnati, inoltre, riconoscimenti ai coordinatori infermieristici ed agli infermieri dell’Assistenza Domiciliare Distrettuale, all’Unità Cure Primarie UCP Versilia Nord, al Punto Unico di Accesso, alla Ditta Chiti, che si occupa di giardinaggio e che contribuisce a rendere ospitali e accoglienti le struttu- re ospedaliere e ad un commosso Pierpaolo Pardini, della Gestione Patrimoniale, per i suoi quaranta anni di carriera. Coinvolgimento anche per i vincitori del concorso “Letto in ospedale”, ideato e gestito dal Cral il cui presidente Atto Garfagnini, affiancato dallo scrittore Giampaolo Simi, rappresentante della Giuria, ha premiato il Dott. Stefano Sergi, medico del 118, autore del racconto “Lisa dagli occhi tristi” ed Ester Grotti per la poesia “Sotto il letto”. Alla consegna di premi e riconoscimenti si sono succeduti e alternati momenti di piacevole spettacolo; canzoni interpretate da Lorenzo Biagini e Francesca Pasquinucci, poesie e letture recitate da Patrizia Lazzarini e da Stefano Pardini. Il tutto sottolineato dai convinti applausi del pubblico presente. Le finaliste del torneo di Teniss, organizzato dal Cral, e le coordinatrice della manifestazione. Da sinistra Laura Crespina (prima classificata), Francesca Pascariello e Paola Pellegrinetti (seconda classificata) anno 8 numero 6 Giugno 2007 IL VOSTRO PEDIATRA DI FAMIGLIA PIÙ VICINO Grazie ad una collaborazione tra Pediatri di libera scelta e Regione Toscana, sarà d’ora in poi più facile comunicare con il proprio pediatra di famiglia. L’accordo regionale, infatti, stabilisce che “il pediatra di famiglia, non inserito di fatto in una forma associativa, deve garantire una contattabilità telefonica di 2 ore al giorno comprese tra le 10 e le 19 da individuare al mattino o al pomeriggio in una fascia oraria alternativa a quella di apertura dello studio”. Ciascun pediatra potrà comunicare ai propri pazienti la modalità di contattabilità telefonica. Tale iniziativa ha come scopo quello di avvicinare sempre più lo specialista pediatra ai bisogni del proprio assistito e della sua famiglia, al fine di offrire sempre di più un’assistenza centrata sul paziente, sull’efficacia e l’appropriatezza della prestazione, il tutto nell’ottica di un miglioramento continuo della qualità dell’assistenza. Non partecipano a tale iniziativa i pediatri che fanno parte di una forma associativa. In questo caso gli assistiti fruiscono già di un maggior numero di ore di apertura settimanale dell’ambulatorio, oltre alla possibilità di accedere previo contatto telefonico a prestazioni non differibili, anche da parte degli altri pediatri facenti parte dell’associazione. Riassumendo, ciascun assistito troverà nell’ambulatorio del proprio pediatra, le indicazioni sulla contattabilità telefonica e, qualora il pediatra faccia parte di una forma associativa, tutte le informazioni circa gli orari, le sedi ambulatoriali e i nomi dei componenti la forma associativa. anno 8 numero 6 Giugno 2007 P E RC O R S O Sanità TURISTI E ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE Si avvicina la stagione estiva e la Versilia, come ogni anno, si prepara ad ospitare un notevole numero di turisti. Si ritiene, pertanto, opportuno fornire alcune indicazioni relative alla fruizione dell’assistenza sanitaria territoriale. Nel periodo estivo vengono attivate specifiche postazioni ambulatoriali dedicate ai turisti così articolate: Sedi: 1. – Tabarracci - Viareggio Dal 15/6 al 30/6: solo nei giorni di Sabato e Domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Dal 1/7 al 13/7: tutti i giorni, compresi prefestivi e festivi, dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Dal 14/7 al 19/8: tutti i giorni, compresi prefestivi e festivi, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 20.00. Dal 20/8 al 31/8: tutti i giorni, compresi prefestivi e festivi, dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Dal 1/9 al 16/9: solo nei giorni di Sabato e Domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00. e t a t s E . .. 2. - “S. Camillo – Forte dei Marmi” Dal 1/7 al 31/8: tutti i giorni, compresi prefestivi e festivi, dalle ore 18,00 alle ore 20,00. 3. – Presidio Distrettuale Campana di Seravezza” Dal 15/6 al 16/9: nei giorni prefestivi e festivi, dalle ore 8,00 alle ore 20,00. In queste sedi ambulatoriali dedicate vengono erogate visite e ripetizioni di ricette ed è prevista una compartecipazione alla spesa da parte di tutti i turisti, sia residenti fuori regione Toscana che residenti in Regione Toscana, nella seguente misura: - € 8,00 per atti medici ripetitivi (ripetizione di ricette per farmaci); - € 15,00 per la visita ambulatoriale. Ambulatorio di Consulenza Pediatrica È attivo anche un servizio di “consulenza pediatrica” dove il turista può fruire di una prestazione specialistica effettuata da un pediatra convenzionato con i l l i u q n a tr GUIDA AI SERVIZI SANITARI IN VERSILIA la ASL alla tariffa prevista per la visita pediatrica pari ad € 25,00, che sarà dovuta da tutti i cittadini ad esclusione di quelli residenti nell’ambito territoriale della ASL n. 12 di Viareggio. Tale servizio è garantito presso: - la sede Tabarracci di Viareggio, nei giorni prefestivi e festivi, ore 9-12 e 1518; - il presidio distrettuale di Pietrasanta nei giorni festivi, ore 9.00 – 12.00. Servizio di Continuità Assistenziale Gli ambulatori dedicati sopra citati si integrano con il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), che, in considerazione dell’afflusso turistico, viene potenziato mediante l’attivazione nei mesi di Luglio e Agosto di una postazione aggiuntiva a Torre Del Lago. Pertanto, nel periodo estivo, ci sono in Versilia 7 postazioni di continuità assistenziale contemporaneamente presenti e coordinate dalla centrale operativa 118. Questo servizio è attivo: - tutte le notti dalle ore 20,00 alle 8,00; - nei giorni di sabato e nei prefestivi anche dalle ore 10,00 alle ore 20,00; - nei giorni festivi dalle ore 8,00 alle 20,00. Si accede al servizio telefonando al numero “118”. Questo servizio ha la finalità di rispondere ad una tipologia di bisogno diversa rispetto agli ambulatori dedicati; infatti è appropriato accedervi soltanto per visite e interventi che rivestono “caratteristiche di urgenza” e che non siano, pertanto, dilazionabili agli orari di apertura degli altri ambulatori dedicati. È opportuno precisare che il medico di continuità assistenziale (ex guardia medica) può usare il ricettario per proposte di ricovero, certificazioni di malattia per il lavoratore per un massimo di tre giorni, prescrizioni farmaceutiche per una terapia non differibile. I turisti non residenti in Regione Toscana sono tenuti ad una compartecipazione alla spesa per il servizio di continuità assistenziale, nella seguente misura: - € 8,00 per atti medici ripetitivi (ripetizione di ricette per farmaci); - € 15,00 per la visita ambulatoriale; - € 25,00 per la visita domiciliare. Assistenza per prestazioni di Primo Soccorso I turisti che necessitano di prestazioni ambulatoriali di primo soccorso, i cosiddetti codici bianchi, quali piccole ferite, abrasioni, punture di insetti o lesioni da pesci, lievi ustioni, ecc, possono rivolgersi alle postazioni ambulatoriali ubicate sul territorio sotto elencate: - Croce Verde di Viareggio, via Garibaldi 171: tutti i giorni ore 8,00 - 22,00; - Misericordia di Torre del lago via Aurelia 207: tutti i giorni ore 8,00 - 20,00; - Misericordia di Marina di Torre Del lago via Marina di Levante: tutti i giorni ore 9,00 - 19,00; - Presidio distrettuale Campana di Seravezza: giorni feriali ore 9,00 – 1200 e 15,00 – 18,00 e festivi e prefestivi ore 8,00 – 20,00 - Misericordia di Massarosa, via Vittoria Manzoni 99 tutti i giorni, esclusi i festivi, ore 8.00 – 20.00 - Presidio distrettuale di Camaiore viale Oberdan 28 da lunedì a venerdi ore 9.00 – 13.00. Assistenza per prestazioni di Emergenza e urgenza Il servizio è garantito dal Dipartimento di Emergenza e Urgenza (DEU), mediante la rete territoriale dei PET (postazioni di emergenza territoriale), dislocati sul territorio, presso associazioni di volontariato, dotati di ambulanza attrezzata ed idoneo personale sanitario e coordinati dalla centrale operativa, a cui si accede tramite il numero telefonico 118. Dott. Fabio Michelotti e Dott.ssa Carla Selvaggio Dipartimento dei Servizi Territoriali P E RC O R S O L’ESPERIENZA PSICOLOGICA DI GRUPPI CON BAMBINI NELLA AUSL 12 La letteratura degli ultimi 40 anni (S.R. Slavson, M. Schiffer, 1975; P. Kymissis, D. A. Halperin, 1996) evidenzia come la terapia di gruppo, se pur meno diffusa nell’età evolutiva, risulta particolarmente efficace nel trattamento di bambini e adolescenti. Un intervento di gruppo fornisce un’integrazione al progetto terapeutico individuale degli utenti in carico e consente di osservare il bambino in un contesto relazionale di gruppo. In tal modo, questo tipo di intervento racchiude una dimensione di utilità terapeutica e diagnostica. L’esperienza qui riportata ci ha visti impegnati nella ideazione e realizzazione di due tipologie di gruppi che hanno coinvolto bambini già in trattamento psicoterapeutico con la Dott.ssa Cinzia Diciotti, presso l’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza dell’Azienda USL 12. La prima situazione, ha coinvolto cinque bambini, in un gruppo eterogeneo per età (7-9 anni), per sesso (2 maschi e 3 femmine) e per diagnosi (DSA, ADHD, Mutismo selettivo, Disturbi della condotta e della sfera emozionale), associati dalla difficoltà di esprimere e gestire i propri vissuti emotivi. Il gruppo, intitolato dal “bruco… alla farfalla” richiamando l’idea di un percorso di trasformazione, aveva come obiettivo quello di favorire il riconoscimento, l’espressione e la gestione delle emozioni fondamentali. Gli incontri, sei in totale di un’ora e mezzo ciascuno si sono svolti con cadenza settimanale nei mesi di novembre, dicembre e gennaio (2006/2007). La seconda esperienza, dal titolo “Ho un vulcano nella panciaaa!” ha visto l’attivazione di un gruppo monotematico, incentrato ad affrontare attraverso più incontri l’emozione della rabbia. Il gruppo formato da tre bambini (2 maschi e 1 femmina) che avevano gravi difficoltà nel prendere contatto e gestire l’espressione della rabbia, era omogeneo per età (9 anni) e per diagnosi (disturbi del comportamento). Il percorso ha previsto 5 incontri di un’ora e mezzo ciascuno con cadenza settimanale nei mesi di marzo aprile e maggio 2007, a cui sono seguiti ulteriori 3 incontri mensili di consolidamento e monitoraggio. Le sedute di entrambi i gruppi si sono svolte presso la sede distrettuale “G. Tabarracci” di Viareggio, in una stanza appositamente adibita, con specchio unidirezionale. Tutti gli incontri sono stati videoregistrati per consentirne l’osservazione e la supervisione. In entrambe le esperienze, le attività proposte di tipo verbale e non verbale (narrativa, rappresentazione grafica, attività corporee, drammatizzazione…), erano volte a favorire il contatto e l’espressione del vissuto dei bambini. A tal fine, è risultato efficace l’uso di cartelloni che fungevano da mediatori nell’espressione emotiva, in quanto consentivano la visualizzazione del proprio stato interiore all’apertura e alla chiusura di ogni incontro o quando i bambini ne sentivano l’esigenza. Nel gruppo“Ho un vulcano nella panciaaa!”, il cartellone, evidenziava visivamente la distinzione tra vissuto emotivo (la pancia del vulcano) e reazioni comportamentali (la lava esplosiva). Dalle esperienze riportate emerge che entrambe le tipologie dei gruppi risultano valide ed efficaci. Le attività proposte e lo specifico contesto favoriscono l’espressione dei vissuti emotivi individuali e relazionali. Nel gruppo eterogeneo, durante l’attività, si è evidenziato un miglioramento da parte dei bambini nel prendere contatto con le emozioni e la capacità di verbalizzarle, come nel caso del bambino con mutismo selettivo che, progressivamente, ha iniziato a raccontarsi. Inoltre, sono emersi comportamenti che nel rapporto individuale apparivano meno definiti, evidenziando i punti di forza e di debolezza di ogni bambino rispetto alle relazioni sociali. In questo gruppo c’è stata una minore strutturazione delle attività ed è stata sostenuta la creatività dei bambini, utilizzando i momenti interattivi spontanei come occasione di riflessione e di crescita. Nel gruppo omogeneo abbiamo riscontrato una condivisione e focalizzazione sull’obiettivo comune, con una conseguente maggiore consapevolezza del problema. Il livello di strutturazione è stato, in questo caso, maggiore con una predefinizione delle attività. Il gruppo è risultato più didattico, combinando il modellamento del ruolo e i consigli con un sostegno attivo. L’esperienza della condivisione di un problema specifico con gli altri membri è risultato un elemento chiave nel reale processo di cambiamento. Si precisa che, questo tipo di esperienze, non risulta adatto e possibile per i bambini con un accentuato discontrollo, se non dopo un lavoro psicomotorio che incide sulla dimensione corporea del loro agire. In conclusione queste esperienze risultano importanti perché forniscono al bambino una possibilità di integrare il lavoro terapeutico individuale permettendogli di acquisire la consapevolezza dei propri vissuti e sperimentarli in un contesto sistemico-protetto. Al contempo offrono al terapeuta ulteriori elementi di valutazione diagnostica e terapeutica. Dott.ssa Cinzia Emanuela Diciotto psicologa Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza Dott. Iacopo Bertacchi psicologo volontario presso U.O.C di Psicologia Dott.ssa Monica Unti psicologa specializzanda presso U.O.C di Psicologia Sanità anno 8 numero 6 Giugno 2007 L’UNITÀ DI CURE PRIMARIE “VERSILIA NORD” L’Unità di Cure Primarie (UCP) è un modello assistenziale innovativo, promosso e finanziato a carattere sperimentale dalla Regione Toscana, che si pone l’obiettivo principale di garantire una migliore ed effettiva continuità assistenziale per sette giorni la settimana, con presa in carico del cittadino, mediante l’integrazione degli interventi socio-sanitari. Nella nostra Asl è una realtà concreta dal mese di Agosto ultimo scorso, grazie ad un accordo tra medici di medicina generale, medici di continuità assistenziale (ex guardia medica), medici specialisti ambulatoriali, pediatri di famiglia e Asl. L’Unità di Cure Primarie “Versilia Nord” ha la sede principale a Querceta, in via fratelli Rosselli, presso gli studi medici “Millenium” ed è rivolta a circa 9.000 assistiti iscritti con i 9 medici di medicina generale che partecipano alla sperimentazione: Cavirani Giuseppe, Dal Torrione Pierlorenzo, Garibaldi Guido, Gualandi Giuliana, Magri Renato, Pellizzari Antonio, Salvatori Enrico, Salvatori Ettore e Santarelli Eldo. La sede è aperta dal Lunedì al Venerdì 12 ore al giorno, dalle 8,00 alle 20,00 e negli altri giorni, sabato, domenica, prefestivi e festivi, dalle ore 9,00 alle ore 12,00. Negli orari di apertura il medico, coadiuvato da un infermiere professionale, effettua visite, prestazioni diagnostiche, vaccinazioni, terapia iniettiva e prestazioni di primo soccorso, quali ad esempio medicazioni di ferite, suture, trattamento di punture di insetti, di morsi e graffi di animali, di ustioni, creando un filtro al pronto soccorso ospedaliero, spesso oberato da accessi inappropriati. Gli assistiti iscritti con i nove medici di medicina generale, fermo restando il rapporto di fiducia con il medico scelto, che rimane il riferimento per la tutela globale della salute del proprio assistito, possono far ricorso gratuitamente, in caso di prestazioni non dilazionabili, ad uno dei medici dell’UCP presente nella sede in quel momento. Gli ambulatori della sede sono tutti informatizzati e collegati in rete tra loro e con alcuni presidi dell’Asl. È possibile trasmettere i referti delle analisi direttamente dal laboratorio nella cartella clinica informatizzata senza che l’assistito debba recarsi a ritirali presso il centro prelievi (progetto MIR, Medicina in Rete) ed è possibile effettuare nella sede dell’UCP prenotazioni di viste specialistiche e/o di accertamenti mediante il collegamento al CUP aziendale. I medici di Continuità Assistenziale (ex guardia medica) garantiscono la presenza nella sede principale nei giorni festivi, dalle ore 9,00 alle 12,00 per visite ambulatoriali e per prestazioni di primo soccorso; elemento qualificante è il miglioramento delle relazioni e della comunicazione tra medici di continuità assistenziale e medici di medicina generale. Partecipano al progetto anche sei specialisti ambulatoriali convenzionati con l’Asl, due oculisti, un geriatra, un neurologo, un otorino, ed un dermatologo, con la finalità di migliorare il rapporto tra medicina di base e livello specialistico, in un’ottica di appropriatezza delle prestazioni e di percorso assistenziale. La nostra esperienza dell’ Unità di Cure Primarie è stata presentata dal Dott. Salvatori Enrico, referente medico, al Congresso sulle Cure Primarie che si è svolto ad Empoli, dal 10 al 12 Maggio ultimo scorso. In quel contesto è stato illustrato il modello organizzativo, i punti di forza e d’innovazione, i primi risultati conseguiti, quali ad esempio un minor ricorso al pronto soccorso ospedaliero da parte degli assistiti dell’UCP rispetto alla media della popolazione Versiliese. Per il futuro l’Asl, l’associazione di volontariato della Croce Bianca di Querceta ed il Comune di Seravezza stanno valutando la possibilità di riunire in unica sede tutti i loro servizi territoriali locali, sociali e sanitari, di base e specialistici, migliorandone ulteriormente la fruibilità e l’accessibilità da parte dei cittadini e favorendo l’integrazione tra i vari operatori impegnati sul territorio. I Referenti dell’Ucp Versilia Nord Dott. Fabio Michelotti e Dott. Enrico Salvatori anno 8 numero 6 Giugno 2007 P E RC O R S O Sanità GENERAZIONE DI TRAUMI MUSCOLO SCHELETRICI Camminare, correre, saltare, cadere; sono attività normali ed istintive, sia nel bambino che nel giovane sportivo. Sono certamente azioni che favoriscono la buona qualità della vita anche in età adulta e anziana, ma gli eccessi di tali attività, le attrezzature incongrue, condizioni personali non ottimali, sono fonti di traumatismi. Ogni forma di locomozione umana, nella quale occorre una presa di contatto del piede con una superficie d’appoggio rigida, è individuata come generatore di forze impulsive potenzialmente pericolose per i tessuti e le strutture biologiche del corpo. All’aumento del numero dei giovani che si dedicano allo sport, per migliorare le proprie prestazioni fisiche, si associa (sfortunatamente), anche un aumento del numero dei traumatismi muscolo-scheletrici che dipendono direttamente dall’offesa dinamica associata a tale attività. Il fenomeno è spiegato, in termini biomeccanici, come lo svilupparsi nel tempo, in una struttura anatomica, di un danneggiamento per accumulo di microtraumatismi. In altri termini: durante ogni evento dinamico, conseguente all’attività sportiva, nelle strutture anatomiche lo stato di tensione può raggiungere (per brevi istanti) livelli molto elevati e questo stimola fenomeni che, nel tempo, riducono i livelli di sforzo che i materiali biologici possono sopportare senza danneggiamenti. Quando il limite di resistenza tessutale si riduce, è facile che si generi il danno traumatico. Il grosso problema della prevenzione di tale fenomenologia consiste nel fatto che non si dispone di una conoscenza sufficiente per definire, “in vivo”, lo stato di sollecitazione delle varie parti delle strutture anatomiche coinvolte, né si hanno informazioni precise sulle resistenze limiti dei tessuti e neppure modelli quantitativi affidabili dello sviluppo della degenerazione delle proprietà biomeccaniche tessutali e sistemiche. Generalmente si dispone solo d’indicazioni riferite alla cinematica del movimento segmentario e di misure delle forze di reazione col suolo, all’atto dello sviluppo del contatto del piede durante le fasi delle attività motorie. Per questo motivo, partendo dalle conoscenze disponibili, vogliamo proporre un’analisi sintetica della problematica finalizzata ad individuare i parametri su cui si può intervenire per ridurre la potenziale pericolosità della situazione. Durante la deambulazione, la corsa e le cadute è l’azione del piede, sul suolo, che produce l’effetto dinamico dell’appoggio di tutto il sistema corporeo. Da tale azione si generano impulsi di forza, di varia intensità e durata (i singoli individui ricorrono a strategie molto personalizzate nella fase della locomozione, utilizzando in modo diverso i muscoli della gamba) che investono il corpo seguendo i criteri di trasmissibilità dal basso verso l’alto e investendo in pieno la colonna vertebrale. Negli arti inferiori si compie la fase più efficiente di attenuazione degli impulsi dinamici, durante la loro propagazione verso la parte superiore del corpo. Certamente si può influire sulla generazione dell’impulso dinamico impiegando opportune calzature, il cui compito principale è quello di fornire, attraverso la deformabilità della suola, un maggiore spazio per la decelerazione del tallone in fase d’appoggio e quindi una riduzione di energia. Però la presenza della calzatura non sembra modificare sostanzialmente l’intensità dell’impatto (per velocità verticale del piede di 1 m/s, si passa da un picco di 1480 N, a piede nudo, ad un picco di 1400 N a piede calzato). La spiegazione è attribuita al fatto che, nel piede nudo, il cuscinetto del tallone può facilmente espandersi sul piano orizzontale, ove non incontra resistenza alla deformazione imposta; nel piede calzato, il tallone durante la deformazione trova il contrasto laterale della scarpa, ciò provoca un irrigidimento, una riduzione d’efficienza, ed il trasferimento della funzione ammortizzante al tacco della calzatura. Durante la deambulazione il piede colpisce il suolo con una forza impulsiva tanto maggiore quanto più elevata è la componente verticale della velocità e maggiore è la rigidezza del terreno e della suola. L’intensità dell’impulso è pari a 1÷1.5 volte il peso corporeo e la sua durata è di 20 millisecondi. Al momento dell’arresto del solo piede, segue il ciclo impulsivo di rallentamento di tutta la massa corporea che viene a gravare sull’arto; l’intensità è quasi pari alla precedente, ma di durata circa 10 volte superiore. Questo complesso carico dinamico, applicato al piede, genera onde meccaniche intermittenti che si propagano agli arti inferiori, al bacino, al rachide, fino al capo. Per il loro percorso tali onde debbono passare attraverso una serie di naturali ammortizzatori costituiti dalle articolazioni scheletriche, con i loro componenti viscoelastici: legamenti, tendini, muscoli, cartilagini articolari, menischi, dischi intervertebrali. L’attenuazione avviene a due livelli: nelle gambe e poi nel rachide. La seconda attenuazione è sempre più ridotta spostandosi dalla 5ª vertebra lombare (L5) verso la parte superiore del rachide. Gli arti inferiori sono il migliore ammortizzatore: in mancanza del loro intervento (come nella posizione seduta sottoposta a vibrazioni: auto, mezzi cingolati, ecc.), infatti, la colonna vertebrale viene aggredita con gravi danni. In particolare, per quanto riguarda il comportamento di un rachide sotto carichi dinamici, è utile ricordare che esso è strettamente dipendente dalla rigidezza dei dischi intervertebrali e che eventuali alterazioni lo condizionano pesantemente. Voloshin, J. Wosk e M. Brull hanno condotto esperienze in campo dinamico, confrontando un gruppo di 46 persone affette da osteoartrosi all’anca ed al ginocchio, nonché da lesioni ai dischi intervertebrali, con un gruppo di riferimento fisiologicamente integro di 18 persone. Si è misurata l’attenuazione dell’accelerazione degli impulsi dinamici, tra tuberosità tibiale e calotta cranica, prodotti da vari ritmi deambulatori. Il gruppo di riferimento ha evidenziato una trasmissibilità media del 27%, mentre il gruppo con patologie in atto ha dimostrato una trasmissibilità media del 35%; quindi di circa il 30% superiore rispetto al campione fisiologicamente integro. Il risultato è da intendersi come una sollecitazione maggiore: una quantità superiore d’energia raggiunge la zona cervicale e maggiori azioni pressorie vanno a gravare sulle cartilagini articolari. Il corpo umano, sottoposto a carichi dinamici ciclici ed impulsivi, può subire danni che vanno dall’ipotesi estrema della frattura di componenti scheletriche ai, non meno importanti, danneggiamenti delle cartilagini articolari e dei dischi intervertebrali. Lo studio del problema, la cui rilevanza per quanto riguarda gli effetti degli incidenti e dei riflessi degli ambienti di lavoro sull’uomo è fuori discussione, si rivela sempre più importante per tutti i settori connessi al movimento del corpo umano, compresa quindi la difesa della salute dei giovani che svolgono attività sportiva. Le esperienze indicano il complesso rachideo come il sistema a rischio più elevato, seguito dal sistema degli arti inferiori. Prevenzione primaria e secondaria Compito delle Scienze Motorie è la preparazione dell’individuo al movimento razionale. Questo implica l’istruzione all’uso degli arti inferiori (nella mobilità quotidiana, nel gioco, nello sport, ecc.) al doppio fine di evitare l’inutile, o abnorme, creazione d’impulsi dinamici e di attenuare, nella trasmissione verso l’alto, quelli esistenti od inevitabili. Ed è indubbio che l’ottimizzazione delle strategie deambulatorie, del movimento e del controllo di una corretta postura, siano indispensabili a partire dalla più giovane età e da mantenere in età adulta e anziana. L’attività motoria adattata personalizzata, il riequilibrio posturale e le scelte su basi ergonomiche e biomeccaniche risultano efficaci per limitare i rischi di traumatismi ed evitare ulteriori peggioramenti e limitazioni funzionali. In caso di alterazioni posturali, di patologie in atto o di processi degenerativi fisiologici che evolvono sempre in direzione dell’irrigidimento del sistema biologico (invecchiamento), è fondamentale adattare l’attività motoria per incrementare l’elasticità e la forza muscolare, attuare una strategia di educazione comportamentale e di compenso e tentare il recupero, nei termini possibili, delle zone che hanno subito alterazioni. Elena Martinelli Centro Attività Motorie finalizzate alla prevenzione e al recupero funzionale post riabilitativo Tabarracci Viareggio 10 P E RC O R S O Sanità anno 8 numero 6 Giugno 2007 PREVENZIONE PER VINCERE LE ALLERGIE È bastato un trafiletto sui quotidiani, un annuncio diffuso dalle TV locali e nazionali e… MAGIA è stata fatta! Che bella cosa se tutti riuscissero a farla; ma a volte sembra che ci sia indifferenza, altre volte non c’è l’adeguata comunicazione. Nella Giornata Nazionale delle Allergie, i volontari - Dott.ssa Ilaria Raiti, Ing Paolo Gai, Elisabetta Mascheroni e Giovanna Lenzi della Sezione di Viareggio dell’Associazione di A.S.M.A. aderente a Federasma, hanno collaborato con la Dott.ssa Claudine Giacomelli, allergologa della Ausl12 di Viareggio, ad organizzare una mattinata dedicata alla diagnosi, prevenzione e cura delle malattie allergiche, accogliendo più di 50 persone: sono state eseguite visite, prove spirometriche e test allergologici; tutto gratuitamente presso gli ambulatori della Asl dell’“Versilia”. Negli ultimi 10 anni l’Associazione ha promosso più incontri riguardanti la cura e la prevenzione dell’asma e delle allergie partecipando a manifestazioni sportive, andando nelle scuole, negli alberghi ed organizzando altre iniziative sociali. Come tutti ormai sanno le malattie respiratorie ed allergiche sono in costante aumento sia in Toscana sia in campo nazionale e le concause sono varie: i fattori ambientali, la qualità del cibo,ecc. Per tale ragione la cura migliore è indirizzare i pazienti verso la prevenzione prima ancora della cura: a volte con semplici accorgimenti domestici e comportamenti di vita più salutari si può vincere. Purtroppo spesso la mancata conoscenza, la trascuratezza, il protrarsi dei sintomi e la sottovalutazione della potenziale evoluzione di queste patologie portano a forme più gravi con anche l’aumento della spesa sociale e dei disagi personali. Siamo fiduciosi che i cittadini che hanno usufruito di questo servizio rimangono nel tempo in contatto con noi e siano per la nostra Associazione un tam tam che ci stimoli a fare sempre di più e meglio. È con l’impegno e con la costanza che si vincono le malattie! L’esito dell’iniziativa è stata più che positivo considerati l’afflusso massiccio e la soddisfazione delle persone intervenute. Tra i servizi che la nostra Associazione offre alla cittadinanza ricordiamo che il 2° lunedì del mese con orario 18-19 la Dott.ssa Claudine Giacomelli e la Dott.ssa Ilaria Raiti sono a disposizione per visite gratuite presso la Croce Verde di Viareggio. Inoltre tutti i giovedì dalle 10 alle 12 nella hall dell’ospedale “Versilia” accanto alla postazione dell’URP, sono sempre presenti le volontarie/i in grado di dare informazioni utili per quanto riguarda l’Associazione A.S.M.A. e per fornire informazioni ai pazienti. Un “bravo” a LA NOTTE La notte, con una calma esasperata senza confini, aveva inghiottito le montagne. Intorno non si udiva un lamento nè un grido, mentre il sonno aveva addomesticato l’inquietudine degli uomini. Sul mare, qualche luce fioca appariva e scompariva per un pò, poi cessava. Solo sulla sabbia nera un ricciolo bianco di schiuma continuava a giocare e scherzava con qualche pezzo di legno straccato dopo il libeccio. Il suono acuto di una tromba si sollevava sopra il cupo battere di una grancassa. Qualcuno, poco lontano, viveva saltando e cancellava la solitudine. Il rosso forte di un lampione sfidava il buio richiamando lo sguardo, e bruciava l’aria intorno con il brulichio di mille piccole farfalle. Dall’altra parte della terra, il sole illuminava tutta la superficie. Gli uccelli volavano, gli uomini lavoravano nervosi nelle loro stie, le foreste vivevano con i loro animali, le loro piante. Le tribù di cannibali avevano i denti rossi, mai sazi, e con abiti in doppio petto e cravatta. Le automobili velocissime sfondavano limiti impossibili, correndo verso mura imbottite, per tornare indietro e ricominciare. Domani si invertiranno i ruoli delle due facce della terra e così dopodomani. La notte dormono anche i coccodrilli. Dott. Alvaro Marchetti tutti coloro che hanno raccolto l’appello: sostenete la prevenzione per risparmiare in salute ed in denaro. Un grazie all’Ausl 12 che ci ha ospitato, ai quotidiani e alla TV Locali per l’informazione data e, con grande soddisfazione, l’Associazione può affermare che pur tra molteplice difficoltà, quali le carenze di personale e mezzi, è riuscita ad essere presente, attiva e fattiva. A.S.M.A. Associazione a Sostegno dei Malati di Asma Sezione Viareggio ENTRATI & USCITI Entrati Maggio 2007: 1. Lucarini Michela Collab. Prof. San. Infermiere 2. Calveri Lara Monica Collab. Prof. San. - Infermiere 3. Punti Armando Collab. Prof. San. - Infermiere 4. Manca Mario Dirigente Medico Direttore UOC Ortopedia 5. Rosignoli Michela Operatore Socio Sanitario 6. Scifo Maria Operatore Socio Sanitario 7. Todisco Lucia Operatore Socio Sanitario 8. Murgia Silvia Collab. Prof. San. Fisioterapista 9. Marconi Caterina Collab. Prof. San. - Infermiere 10.Lori Monica Collab. Prof. San. - Infermiere 11.Fabbri Elisa Collab. Prof. San. - Infermiere 12.Balzi Ilaria Collab. Prof. San. - Infermiere Usciti Maggio 2007: 1. 2. Aiosa Carlo Dirigente Medico Ceccarelli Maria Angela Collab. Prof. San. - Infermiere Rag. Cesare Guidi Direttore U.O.C. Risorse Umane TAXI PIETRASANTA GIOVANNI DI VITA 348 2268883 Tel. e Fax 0584 - 915511 anno 8 numero 6 Giugno 2007 Azienda U.S.L. 12 Versilia Via Aurelia 335, 55043 Lido di Camaiore (Lu) C.F. P.I. 00523180461 * Centrale operativa Versilia Soccorso tel. 118 * Centralino Azienda U.S.L. tel. 0584/6051 * Centro unificato prenotazioni (C.U.P.) tel. 840011550 * U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico) tel. 0584/6055287, tel. 0584/6055288, tel. 0584/6059421 Numero verde tel. 800297211 * Portineria Direzione Aziendale Villa Pergher tel. 0584/6059517 fax 0584/67646 * Direzione Aziendale Segreteria del Direttore Generale, Direttore Sanitario, Direttore Amministrativo, Responsabile Staff. tel. 0584/6059515 * Coordinatore Sociale Segreteria tel. 0584/6059647 Assicurazione qualità tel. 0584/6059571 Educazione alla salute tel. 0584/6059260 Formazione tel. 0584/6059252 tel. 0584/6059234 tel. 0584/6059237 tel. 0584/6059240 tel. 0584/6059212 Medico competente ex D.L.626 tel. 0584/6055360 * Portineria Ospedale Versilia tel. 0584/6055347, fax. 0584/6055282 * Stanza Mortuaria tel. 0584 - 6055553 fino alle ore 24.00 oppure 0584 - 6055532 dalle ore 22.00 * Vigili giurati (Securitas) tel. 0584/6055623 * Cappella - Parroco tel. 0584/6059781 *Progetti Informatici di Area Vasta tel. 0584/6059557 * Affari generali e legali 0584/6059646 Legale e contratti tel. 0584/6059504, tel. 0584/6059562, fax. 0584/6059641 Convenzioni uniche nazionali tel. 0584/6059642 Protocollo tel. 0584/6059652 - 0584/6059651, fax. 0584/6059650 Auditorium Ospedale Versilia tel. 0584/6059592 Biblioteca tel. 0584/6059591 P E RC O R S O * Amministrazione contabile e patrimoniale Acquisti tel. 0584/6059459, fax 0584/6059501 Economato tel. 0584/6059489 fax. 0584/6059493 Patrimonio tel. 0584/6059467 Ragioneria tel. 0584/6059473 fax. 0584/6059468 * Controlli di gestione, tel. 0584/6059464 * Sistema informativo e tecnologie Informatiche tel. 0584/6059426, tel. 0584/6059428 tel. 0584/6059567 * Gestione del personale Concorsi tel. 0584/6059475 Gestione economica tel. 0584/6059451 Gestione previdenziale tel. 0584/6059454 Politiche incentivanti tel. 0584/6059521 Relazioni sindacali tel. 0584/6059477 Rilevazione e controllo orario tel. 0584/6059438 Stato giuridico e matricolare tel. 0584/6059481 * Nuove opere e manutenzione immobili tel. 0584/6059432 tel. 0584/6059433 * Tecnologie sanitarie e servizio prevenzione protezione Ufficio tecnico tel. 0584/6059432 fax. 0584/6059431 Servizio prevenzione e protezione tel. 0584/6059445, tel. 0584/6059444 * Analisi chimico-cliniche, Segreteria tel. 0584/6055356, tel. 0584/6055331, 0584/6055332 * Anatomia patologica, Segreteria tel. 0584/6055525, tel. 0584/6055526 * Anestesia e rianimazione, Caposala tel. 0584/6055272 * Assistenza infermieristica ospedaliera tel. 0584/6059414 fax. 0584/6059413 * Assistenza sociale, portineria sede Via Comparini Viareggio tel. 0584/385920, fax. 0584/385931, U.O. Strutture assistenza sociale tel. 0584/6059228 - 0584/6059209 - 0584/6059235 - fax 0584/6059245 * Cardiologia, Stazione infermieri tel. 0584/6059721 * Centro trasfusionale-Immunoematologia, reception tel. 0584/6055275 fax. 0584/6055367 Sanità Numeri utili * Chirurgia generale Sala operatoria, Caposala tel. 0584/6055296 tel. 0584/6055297 Reparto 1 Caposala tel. 0584/6058623 fax. 0584/6058762 Stazione infermieri 1 tel. 0584/6058630 Reparto 2 Caposala tel. 0584/6058608 Stazione infermieri 2 tel. 0584/6058615 * Neurologia, accettazione tel. 0584/6059539 tel. 0584/6059543 * Day Hospital Chirurgico Stazione infermieri tel. 0584/6058725, Capo sala tel. 0584/6058726 * Oncologia medica Degenza: stazione infermieri tel. 0584/6058677 Day Hospital: stazione infermieri tel. 0584/6058753 * Senologia, riferimento infermieristico tel. 0584/6058618 * C.O.R.D. (Centro Oncologico di Riferimento Dipartimentale) tel. 0584/6058673, fax. 0584/6058696 Unità cure palliative tel. 0584/6058698 * Dermatologia, segreteria tel. 0584/6058661, Caposala tel. 0584/6058665 * Diabetologia, segreteria tel. 0584/6059631 * Direzione sanitaria ospedaliera, segreteria 0584/6059582 tel. 0584/6059583 Coordinamento donazioni e trapianti tel. 0584/6059400 Ufficio Rilascio Cartelle Cliniche, tel. 0584/6055286 solo per informazioni Sabato chiuso * Emergenza-pronto soccorsoaccettazione, Caposala tel. 0584/6055260 fax. 0584/6055268 Stazione infermieri tel. 0584/6055370 * Farmaceutica, ufficio al pubblico tel. 0584/6059410, fax. 0584/6059420 Farmacia fax. 0584/6055515, Laboratorio farmaceutico fax. 0584/6055509 * Hospice, Caposala tel. 0584/6058701, stazione infermieri tel. 0584/6058700 * Medicina generale 1, Caposala tel. 0584/6058748, stazione infermieri tel. 0584/6058743, tel. 0584/6058744 Day hospital, Caposala tel. 0584/6058761, accettazione tel. 0584/6058754 * Medicina generale 2, Caposala tel. 0584/6058736, stazione infermieri tel. 0584/6058731, tel. 0584/6058732 * Nefrologia, Caposala tel. 0584/6058650, stazione infermieri tel. 0584/6058652 Dialisi Caposala tel. 0584/ 6059596 reception tel. 0584/6059492 * Neuropsichiatria infantile, segreteria Tabarracci Viareggio tel. 0584/6059236, ambulatorio ospedale tel. 0584/6059528 * Oculistica, Caposala tel. 0584/6059739, stazione infermieri tel. 0584/6059737, tel. 0584/6059743 * Ortopedia, segreteria 0584/6059704, Caposala tel. 0584/6059703, stazione infermieri tel. 0584/6059701, Day hospital stazione infermieri tel. 0584/6059706 * Ostetricia e ginecologia Sala parto accettazione tel. 0584/6055337 Ostetricia Caposala tel. 0584/6059753, stazione infermieri tel. 0584/6059754 Ginecologia Caposala tel. 0584/6059733, stazione infermieri tel. 0584/6059729 * Otorinolaringoiatria, Caposala tel. 0584/6058654, stazione infermieri tel. 0584/6058659 11 * Riabilitazione funzionale Ospedale Versilia tel. 0584/6055307, Tabarracci Viareggio tel. 0584/6056623, Seravezza tel. 0584/6056705 * Urologia, stazione infermieri tel. 0584/6058646 Dipartimento Prevenzione Segreteria tel. 0584/6058848, G.O.N.I.P. (Gruppo operativo nuovi insediamenti produttivi) tel. 0584/6059313 * Igiene degli alimenti e della nutrizione, segreteria tel. 0584/6059307 0584/6059320 0584/6059306 * Igiene e sanità pubblica, segreteria tel. 0584/6059300 * Medicina legale, Tabarracci Viareggio tel. 0584/6059351 fax 0584.6059355 *Medicina dello sport, Tab a r r a c c i Vi a r e g g i o , t e l . 0584/6059325/6 * Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, segreteria tel. 0584/6058849, Numero verde tel. 800235303 * Sanità pubblica veterinaria, Viareggio tel. 0584/6056600 * Poliambulatorio 1, Caposala tel. 0584/6059603, reception tel. 0584/6059602 Unità funzionali territoriali * Attività consultoriali Consultorio adolescenti Lido di Camaiore tel. 0584/67876 Consultorio familiare Viareggio Terminetto tel. 0584/30829 Consultorio familiare Lido di Camaiore tel. 0584/67876 Consultorio familiare Querceta tel. 0584/742194 * Poliambulatorio 2, Caposala tel. 0584/6059553 * Disabilità, segreteria tel. 0584/385902 * Preospedalizzazione tel. 0584/6055335 fax 0584/6055389 * Inclusione Sociale tel. 0584/385905 * Pediatria, Caposala tel. 0584/6059764, stazione infermieri tel. 0584/6059767, accettazione U.T.I.N. tel. 0584/6059756, Pronto soccorso pediatrico tel. 0584/6059768 * Psichiatria, segreteria tel. 0584/6055239, fax. 0584/6055237, stazione infermieri tel. 0584/6055242 * Psicologia, tel. 0584/6055358, ambulatorio ospedale tel. 0584/6059551 Tabarracci Viareggio tel. 0584/6059342 Querceta tel 0584/760506 * Radiologia, segreteria-accettazione tel. 0584/6055216, tel. 0584/6055217 * Riabilitazione-Recupero e rieducazione funzionale, segreteria tel. 0584/6059744, stazione infermieri tel. 0584/6059747, Centro ausili tel. 0584/6055306 * Salute mentale adulti, segreteria tel. 0584/6055239 Centro salute mentale Camaiore tel. 0584/987712 Centro salute mentale Pietrasanta tel. 0584/738572 Centro salute mentale Viareggio tel. 0584/385925 * Salute mentale infanzia adolescenza, segreteria tel. 0584/6059236, fax. 0584/46202 * Sert (dipendenze, tossico dipendenze ed alcolismo) Pietrasanta tel. 0584/6058826 fax. 0584/792065 Viareggio tel. 0584/6059261 fax. 0584/46202 Centro Anti Fumo tel. 0584/ 6059229 Distretto Pietrasanta tel. 0584/6058817 tel. 0584/6058818 tel. 0584/6058821 fax. 0584/6058822 Arni tel. 0584/789088 Forte dei Marmi tel. 0584/83873 fax. 0584/83896 Querceta tel. 0584/742194 tel. 0584/768395 fax. 0584/743333 Seravezza portineria tel. 0584/6056700 Ponte Stazzemese tel. 0584/770023 ore 8 - 13 dal lunedì al sabato Camaiore tel. 0584/6056413 tel. 0584/6056419 fax. 0584/6056420 Camaiore portineria tel. 0584/6056400 Lido di Camaiore tel. 0584/619108 Assistente Sociale tel. 0584/617419 Consultorio tel. 0584/67876 Massarosa Ufficio Vaccinazioni tel. 0584/938234 Sportello Farmaceutico tel. 0584/93020 Assistente Sociale tel. 0584/939768 fax 0584/938346 Centro Diurno Stiava tel. 0584/92540 Tabarracci Viareggio Portineria tel. 0584/6059211 Segreteria tel. 0584-6059222 fax 0584-6059225 Formazione fax. 0584/6059230 tel. 0584/6059233 tel. 0584/6059244 Radiologia tel.0584/6059250 Segreteria tel. 0584/ 6059216 fax 0584/6059254 Viareggio Terminetto tel. 0584/437532 Torre del Lago tel. 0584/350112 Nota: per ragioni tecniche l’elenco dei numeri telefonici potrà essere soggetto ad alcune successive variazioni, sarà nostra cura provvedere tempestivamente agli aggiornamenti necessari; inoltre saremo grati a tutti coloro che ci segnaleranno inesattezze. * Comunicazione Multimediale tel. 0584/6059783