ETTORE MAJORANA FOUNDATION CENTRE SCIENTIFIC FOR AND RIVISTA INTERNAZIONALE DI DIRITTO COMUNE 17 -IL- CIGNO GG EDIZIONI RorlA 2006 ERICE CULTURE ANDREA BARTOCCI Il cardinale Bonifacio Ammannati legista avignonese ed un suo opuscolo contra Bartoluin sulla capacitä successoria dei Frati Minori Nell'ambito della letteratura trecentesca sulla capacitä successoria dei Frati Minori la storiografia giuridica contemporanea ha causa mortis le proprie attenzioni particolarmente concentrato sul Liber minoricarum decisionum di Bartolo da Sassoferratol, la cui pubblicazione definitiva in ogni probabilitä ambiente perugino tra il 1354 ed il 13572. con avvenne L'immediata ed indiscutibile celebritä del trattato e provata infatti, oltre di dall'eccezionale testimoni manoscritti finora censiti3, dalla numero che costante e variegata riproduzione o citazione delle opinioni bartoliane in di poco posteriori4. alcune opere Tra il 1376 ed il 1378 Giovanni da Legnano rielaborö a Bologna il Liber e lo inseri al termine della sua inedita Lectura super Clementinis. La rielaborazione di Giovanni da Legnano non costituisce una pedissequa ' Ringrazio vivamente i professori Ennio Cortese e Domenico Maffei per la lettura del testo ed i preziosi suggerimenti. 1 S. Lepsius, `Bartolus de Saxoferrato', Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi (500-1500) 11.1 (Firenze 2004) 156 (con riferimenti bibliografici); P. Peruzzi, 'Il Liber minoricarum decisionum di Bartolo da Sassoferrato. Ricerche francescana della XIV tra Bartolo e Baldo degli povertä nel secolo problema sul Ubaldi', Pensiero politico medieuale 3-4 (2005-2006) [23] -140. 2 A. Padovani, `Le Additiones et Apostillae super Prima Parte Infortiati di Cino da Pistoia', Studia et Documenta Historiae et luris 45 (1979) 190-191 nota 38. 3 G. Dolezalek, Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600 (Frankfurt am Main 1972) III sub auctore; A. Garcia y Garcia, Iter Hispanicum (Codices Operum Bartoli a Saxoferrato recensiti 2; Firenze 1973) 4 n. 1,13 n. 3, 21 n. 12bis, 61 n. 37 (nella rielaborazione di Giovanni da Legnano), 73 n. 51,81 n. 59,115 n. 86 (ora Sevilla, Biblioteca Capitular y Colombina, ms. 58-6-13), 134 n. 110. di Bartolo e la povertä minoritica 4 A. C. Jemolo, `Il Liber Minoritaruin nei del XIV secolo', estratto da Studi Sassaresi XIII del e ser. 111 2 (1921) 1giuristi 54, poi in A. C. Jemolo, Scritti uari di storia religiosa e ciuile, F. Margiotta Broglio Facoltä di Giurisprudenza dell'Universitä della (Annali di Roma 20; Milano cur. 1965) 31-74. 251 ANDREA BARTOCCI trascrizione del trattato di Bartolo. I numerosi manoscritti della Lectura super Clementinis mostrano infatti che il maestro bolognese modificö il testo del Liber in varie parti. Egli non espunse solo la sezione iniziale del proemio, ma omise anche di copiare le rubriche che sono generalmente apposte all'inizio dei capitoli e delle distinzioni nei codici e nelle edizioni a stampa del trattato. In tre punti Giovanni da Legnano aggiunse inoltre sue additiones attraverso le quali espose le differenti soluzioni di alcuni problemi che erano stati esaminati da Bartolo. Parecchi testimoni della Lectura super Clementinis provano infine che a conclusione della propria rielaborazione il canonista bolognese inseri pure il testo integrale di una quaestio di Federico Petrucci da Sienas. A sua volta Baldo degli Ubaldi entice molte conclusioni racchiuse nel Liber bartoliano ed introdusse le proprie opinioni spesso divergenti nella fortunatissima Lectura super primo, secundo et tertio libro Codicis, la cui pubblicazione avvenne in massima parte in ambiente perugino prima del 28 febbraio 13856. Illustrando a Bologna la disciplina sulle succession racchiusa nella bolla Exivi de paradiso (Clem. 5.11.1) di Clemente V, Pietro d'Ancarano espose fedelmente i pareri espressi da Bartolo e Baldo nella sua Lectura super Clementinis alla fine del secolo XIV7. Nei casi spesso ricorrenti di 6 W. Meyer, `Glossen zu einigen juristischen Handschriften in Göttingen', Nachrichten von der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen Philologisch-historische Klasse aus dem Jahre 1894 (Göttingen 1895) 341-363; E. Steffenhagen, Zu den Göttinger Rechtshandschriften. Eine nothwendige Antwort auf den Artikel in den Göttinger Nachrichten (Kiel 1895) 19-22; F. Margiotta Broglio, `Ideali pauperistici e strutture temporali nella canonistica del secolo XIV. Notazioni ed appunti per una edizione del Liber Minoritarum di Giovanni da Legnano', Studia Gratiana 14 (1967 = Collectanea Stephan Kuttner IV) 387-436. 6 V. Colli, `L'idiografo della Lectura super Primo, Secundo et Tertio Libro Codicis di Baldo degli Ubaldi', lus Commune 26 (1999) 91-122, ora in V. Colli, Giuristi Manoscritti, medievali e produzione libraria. autografi, edizioni (Bibliotheca Eruditorum 35; Goldbach 2005) 221*-256*. 7 Nella ricca tradizione manoscritta della Lectura super Clementinis di Pietro d'Ancarano tre testimoni recano concordemente il 28 marzo come data nella quale l'opera sarebbe stata terminata a Bologna dall'autore (anche se in tre anni consecutivi): Bologna, Biblioteca del Collegio di Spagna, 229, cc. lra-188va (nel 1390: cfr. I codici del Collegio di Spagna di Bologna, D. Maffei E. Cortese A. Garcia y Garcia C. Piana G. Rossi curr., con la collaborazione di M. Ascheri F. Liotta - P. Maffei - G. Minnucci - P. Nardi - G. Nicolaj A. D. De Sousa Costa [Orbis Academicus 5; Milano 1992] 635); Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Lat. Z. 188 (= 1619), cc. lra-194rb (nel 1391: cfr. P. Zorzanello, Catalogo dei codici latini della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia non compresi nel catalogo di G. Valentinelli I [Trezzano sul Naviglio 1980] 2); Cittä del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 1489, cc. 1ra-162ra (nel 1392). 252 BONIFACIO A.\LUANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI DIINORI di i due tra opinioni giuristi egli moströ tuttavia di accordare la contrasto di Baldo, del quale era stato allievo. soluzioni preferenza alle propria 1. L'opuscolo dell'Ainmannati: fortuna, attribuzione, datazione Accanto alle trattazioni menzionate si segnala un opuscolo, a quanto del andato a stampa, quale viene presentata ora 1'edizione. mai risulta Dalla fine del Seicento questo testo non e rimasto ignoto ai numerosi biografi di Bonifacio Ammannati. Primo tra costoro in ordine cronologico, Etienne Baluze divulgö nel 1693 la notizia dell'esistenza di un testimonio Questo dell'opuscolo. da un anonimo scritto era attribuito manoscritto in un codice colbertino ancora conservato (Paris, all'Ammannati copista Bibliotheque Nationale de France, Lat. 4591 [= P]). Il Baluze inseri detta notizia nel medaglione che redasse sulla vita e sulle opere del giurista e cardinale avignonese8. Un secolo appresso, 1'avvocato ed erudito Leopoldo Camillo Volta dell'Ammannati l'informazione (giudicato sull'opuscolo ripete non a caso Giureconsulto di "... ") lettera Francesco molto merito un nella come a ... Antonio Coffani, che contiene argomenti a sostegno dell'attribuzione del Commentario sulle Clementine a Bonifacio Vitalini9. Sotto questo nome fýittizio l'opera maggiore dell'Ammannati fu stampata nel 1522 e 1574 per i motivi chiariti da Domenico Maffei in alcuni contributi su fenomeni diffuse falsificazioni di nell'editoria giuridica cinquecentescalo. clamorosi hoc est historia Pontificum 8 S. Baluzius, Vitae Paparurn Avenionensium, Romanrum qui in Gallia sederunt ab anno Christi MCCCV. usque ad annum (Parisiis, apud Franciscum Muguet 1693) 11341, poi nell'edizione di MCCCXCN. G. Mollat (Paris 1914-1928) II 855 e nota 2 (ov'e citata la precedente numeradel codice parigino). delle carte zione 9 L. C. Volta, `Lettera [... ] al signor Francesco Antonio Coffani intorno alle Medi Bonifacio Vitalini', Nuova Raccolta d'Opuscoli Scientifici della vita morie e Filologici 35 (1780) 1-12, in particolare 8e nota 2 (per il giudizio sull'Ammannati). del Commentario sulle Clementine a Bonifacio Vitalini era L'attribuzione stata L. C. Volta, `Memorie intorno dal Volta anni cfr. pochi prima: alla vita affermata Vitalini', ibid. 29 (1776) 1-26. di Bonifacio scritti e agli 10D. Maffei, Giuristi inedievali e falsificazioni editoriali del primo Cinquein Provenza? (Ius Commune. Sonderhefte 10; Frankfurt di Beluiso Iacopo cento. D. Maffei, 'Profilo di Bonifacio Ammannati giurista e cardinale', 1979); Main am Genese et debuts du Grand Schisme d'Occident. Avignon, 25-28 septembre 1978 du Centre Nationale de la Recherche Scientifique 586; (Colloques Internationaux Paris 1980) [239]-251, poi in D. Maffei, Studi di storia delle universitä e della letEruditorum Goldbach (Bibliotheca 1; 1995) 145*-157* con Adgiuridica teratura denda et emendanda 533*-534*; D. Maffei, `Manoscritti e editoria giuridica nel Annali della Facoltet di Giurisprudenza della Universitd di Cinquecento', primo 253 ANDREA BARTOCCI Una volta acquisita dalla storiografia la notizia relativa all'esistenza di tale opuscolo sulle successioni testamentarie a favore dei Frati Minori, divulgata nel Novecento da altri essa e stata ricordata ed ulteriormente biografi dell'Ammannatill. I copisti che trascrissero i due testimoni rinvenuti (Leeds, University Library, Brotherton Collection 103 [= L], cc. 143rb-148vb; P, cc. 108va110vb) attribuirono concordemente la paternitä dell'opuscolo a Bonifacio Ammannati. Colui che redasse 1'esemplare di Leeds omise di menzionare la famiglia del giurista; i due scrivani riferirono invece con precisione il Costoro i dell'autore. titoli accademici conseguiti anche ricordarono nome doctor legum in Le professor legum in (rispettivamente dall'Ammannati P) nonche la dignitä cardinalizia che Benedetto XIII gli confer! a Sorgues nel dicembre 139712. Macerata 34 (1982) [1603]-1610, poi nella versione inglese col titolo `Manuscripts and Legal Publishers in the Early Sixteenth Century (Notes and Suggestions)', Proceedings of the Sixth International Congress of Medieval Canon Law. August 1980, S. Kuttner Berkeley, California, 28 July K. Pennington curr. -2 (Monumenta Iuris Canonici. Ser. C: Subsidia 7; Citth del Vaticano 1985) [49]-54, ora in Maffei, Studi 343*-348* con Addenda et emendanda 544*. 11G. Mollat, `Ammanati (Boniface degli)', Dictionnaire d'Histoire et de Geographie Ecclesiastiques 2 (1914) 1298; R. Brun, `Un bibliophile italien A la tour pontificale d'Avignon: Boniface Ammanati', Humanisme et Renaissance 2 (1935) 217 nota 1; A. Coville, La vie intellectuelle dans les domaines d'Anjou-Provence de 1380 ä 1435 (Paris 1941) 408; Maffei, 'Profilo' 243, poi in Maffei, Studi 149*. 12Il biografo e consigliere di Benedetto XIII Martin de Alpartil colloca la data della creazione cardinalizia il 19 dicembre 1397, posticipandone la pubblicazione Chronica actitatorum al giorno successivo: cfr. F. Ehrle, Martin de Alpartils temporibus domini Benedicti XIII. (Quellen und Foschungen aus dem Gebiete der Geschichte 12; Paderborn 1906) 30-31; Martin de Alpartil: Cronica actitatoruin temporibus Benedicti XIII pape, J. A. Sesma Munoz - M. Del Mar Agudo Romeo curr. (Zaragoza 1994) 27. Un'altra fonte (CittA del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, Cam. Ap., Oblig. et sol. 49, c. 139r) fissa la creazione il 21 dicembre: cfr. Ehrle, Martin 30 nota 7. Coll'eccezione di S. Puig y Puig, Pedro de Luna ultimo papa de Aviiiön (1387-1430) (Episcopologio Barcinonense; Barcelona 1920) 60 nota 4, la data del 21 dicembre 1397 e generalmente accolta dalla storiografia: cfr. M. Souchon, Die Papstwahlen in der Zeit des grossen Schismas. Entwicklung und Verfassungskämpfe des Kardinalates von 1378-1417 II (Braunschweig 1899) 297 n. 285; U. Chevalier, Repertoire des sources historiques du Moyen Age. Biobibliographie I (Paris 1903-19052) 198; C. Eubel, Hierarchia catholica medii aevi sive summorum Pontificum, S. R. E. cardinalium, ecclesiarum antistituin series ab anno 1198 usque ad annum 1431 perducta (Monasterii 19132) 30 n. 6,48; Mollat, `Ammanati' 1297; Brun, `Un bibliophile' 216,223 nota 1; Coville, La vie intellectuelle 408; R. Manselli, `Ammannati, Bonifazio', Dizionario Biografico degli Italiani 2 (1960) 801; Maffei, 'Profilo' 244, poi in Maffei, Studi 150*. 254 BONIFACIO A.IIlUANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI hIINORI Bonifacio Ammannati effettuö gli studi civilistici a Padova, dove in qualitä di doctor legum venne aggregato assieme al fratello Tommaso al dei giuristi attorno al 137013. Esercitö quindi il suo magistero di collegio legista nello Studio di Avignone almeno dal 1373 forse sino all'elevazione al cardinalato14, fatte salve le ripetute interruzioni dovute al compimento di ambascerie ed altri incarichi ufficiali al servizio della Santa Sede. i titoli di doctor o professor legum vengono All'Ammannati assegnati da fonti documentarie della fine del Trecento16. narrative varie e peraltro Tra queste si evidenzia soprattutto la deposizione del fratello Tommaso, VII Clemente di Napoli i121 creö arcivescovo ottobre 1379 e cardinale che Santa del di Prassede titolo nel luglio 138516, sulla discussa presbitero dell'elezione canonica papale di Urbano VI17. validitä 13A. Gloria, Monumenti della Universitä di Padova (1318-1405) (Padova 1888) I 71 n. 181,149-150. 14Maffei, 'Profilo' 244,249 note 41-42, poi in Maffei, Studi 150*, 155* note 4142. Ad integrazione dei dati finora conosciuti si segnala la mancata citazione di Bonifacio Ammannati fra i giuristi avignonesi elencati nel 1395 in una supplica XIII: Benedetto H. Denifle, Die Universitäten des Mittelalters bis cfr. a presentata 1400 I (Berlin 1885) 362 nota 588. 15C. Cartharius, Advocatorum Sacri Consistorii Syllabum ([Romae] 1656 XV [ov'e stampato un frammento estratto da un consiglio legale di Gilles Bellemere]); Baluzius, Vitae I 1290, poi nell'ed. Mollat 11 808 (ov'e pubblicato un elenco di teMedina del Campo nel gennaio-febbraio 1381 a escussi stimoni sull'elezione di Urbano VI); M. Fournier, Les statuts et privileges des universites francaises dejusqu (Paris fondation 1789,11.1 leur 1891) 328 n. 1265,748-754 n. 1576 en puis (il citato dominus Bonifacius legum doctor viene identificato da A. Gouron, 'Endroit, legistes du et canonistes dans le Midi de la France ä la fin du seignement XIIfe et au debut du XIVe siecle', Recueil de Memoires et Trauaux publies par la Societe d'Histoire du Droit et des Institutions des Anciens Pays de Droit Ecrit 5 [1966] 11-12 e nota 134; Maffei, `Profilo' 249 nota 41, poi in Maffei, Studi 155* de Alpartil, Cronica, ed. Ehrle 31, ed. Sesma Munoz 27; M. Martin 41); nota Seidlmayer, Die Anfänge des großen abendländischen Schismas. Studien zur Kirder spanischen Staaten und zu den geistigen Kämpfen insbesondere chenpolitik der Zeit (Spanische Forschungen der Görresgesellschaft. 2. Reihe 5; Münster in Westfalen 1940) 217 n. 20 (ov'e edito un elenco di testimoni escussi ad Avignone dagli del Giovanni 1380 I di Castiglia ambasciatori re maggio sull'elezione di nel Urbano VI). 16E. Päsztor, `Ammannati, Tommaso', Dizionario Biografico degli Italiani 2 (1960) 803. 17Nella deposizione (ed. L. Gayet, Le Grand Schisme d'Occident d apres les documents contemporains deposes aux Archives Secretes du Vatican. Les origines 65) Tommaso rammenta [Florence - Berlin 1889] I Pieces justificatives altuni individuazione del luogo in cui nel un'approssimativa permettono the particolari 1378 era ubicata la dimora romana del fratello Bonifacio: "... toto autem ditto in domo habitationis D. Bonifacii legum doctoris habitavi tempore, germani mei 255 ANDREA BARTOCCI e del resto confermata dai riferimenti all'Ammannati dell'opuscolo al convento ed alla chiesa conclusiva nella parte contenuti dei Frati Minori di Avignone. In questa cittä il giurista nacque tra il 1335 dall'infanzia lungo il 13401ß; a sino a poche settimane egli risiedette vi ed in in il della 1399 191uglio consumö prigionia una torre che morte, prima di Aigues-Mortes'9. Questi riferimenti alla chiesa ed al convento dei Frati Minori di Avignone suggeriscono la determinazione del luogo e della data di composizione dell'opuscolo proprio in quella cittä durante gli anni nei il 1'Ammannati tenne suo magistero. vi quali Gli accenni dei copisti alla dignitä cardinalizia dell'autore sembrano idonei a provare che i due testimoni dell'opuscolo vennero realizzati dopo il 21 dicembre 1397 in ambienti che non erano avversi a Benedetto XIII ed ai seguaci dell'obbedienza avignonese del Grande Scisma di Occidente. Tali accenni non paiono invece sufficienti a dimostrare che 1'Ammannati abbia compiuto o protratto la redazione dello scritto dopo la sua creazione cardinalizia. Sembra improbabile infatti che all'indomani dell'elevazione indisturbato del disporre 1'Ammannati tempo, abbia potuto al cardinalato degli strumenti del lavoro intellettuale e dell'ausilio dei collaboratori utili alla composizione. I diciotto mesi che ne precedettero la morte, se videro il maestro patire tra 1'ottobre 1398 e 1'aprile 1399 la sua prima prigionia dalla Boulbon20, furono precarietä e dall'insicurezza per a caratterizzati L'attribuzione sita apud S. Celsum satis vicina pontis S. Angeli, habente duos exitus honorabiles et pulcros, unum a parte anteriori in via recta ante S. Celsum, alium a parte posteriori in platea publica circa domos illorum de Thebaldeschiis civibus romanis militaribus. " La chiesa medievale dei Santi Celso e Giuliano, the nel 1198 era edificata nelle vicinanze di Castel Sant'Angelo, fu in gran parte demolita durante il pontificato di Giulio II (1503-1513). La facciata fu rappresentata nel 1465 da Benozzo Gozzoli in una veduta di Roma nella chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano. Un profilo storico-artistico della chiesa romana, arricchito da una riproduzione fotografica dell'affresco, e pubblicato da P. C. Claussen, Corpus Cosmatorum II. 1 (Forschungen zur Kunstgeschichte und Christlichen Archäologie 20; Stuttgart 2002) 265-268 e tav. 199. 18Maffei, 'Profilo' 250 nota 50, poi in Maffei, Studi 156* nota 50. 19Le vessazioni ed i maltrattamenti subiti dall'Ammannati prima della morte per volontä del commissario regio Robert Cordelier sono precisati nelle differenti redazioni di un documento redatto da anonimi seguaci dell'obbedienza avignonese e contenente l'accurata esposizione delle vicende del pontificato di Benedetto XIII (cfr. Baluzius, Vitae II 1129-1130, poi nell'ed. Mollat IV 407-408; F. Ehrle, `Aus den Acten des Afterconcils von Perpignan 1408. ', Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters 5 [1889] 432) nonche da Martin de Alpartil, Cronica, ed. Ehrle 77-78, ed. Sesma Munoz 67-68. 20Oltre the dalle fonti narrative giä citate (cfr. Baluzius, Vitae II 1124-1125, 1129, poi nell'ed. Mollat IV 404,407; Ehrle, `Aus den Acten' 428-429,431; Martin de Alpartil, Cronica, ed. Ehrle 56,66,77,94, la ed. Sesma Munoz 46,55,67,84), 256 BONIFACIO ANRIIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI TIINORI l'incolumitä di persone e cose, the vennero aggravate dal lungo e cruento da della di Avignone del parte milizia capeggiata palazzo papale assedio da Geoffroy Boucicaut21. 2. Caratteri letterari e presentato dal copista del testimonio L'opuscolo dell'Ammannati di (come il una stesura probabilmente avvenuta risultato parigino come di alcuni giuristi tardomedievali22) le tecniche compositive confermano direttamente dal giurista avignonese: dell'autore 1'egida o compiuta sotto "Hoc opusculum compilauit d. Bonifacius de Manatis legum professor ac " cardinalis romane ecclesie ... Nella forma in cui ci e pervenuto, lo scritto reca le chiare ed evidenti in del dell'Ammannati dello a relazione varie parti tracce sforzo esegetico Codice di Giustiniano. Su tale compilazione normativa, pur nella carenza e da escludere quindi che sia documentazione23, decisiva di non attuale dall'autore 1'insegnamento in tenuto incentrato parte nello almeno stato Studio di Avignone. L'interesse didattico e scientifico dell'Ammannati per la disciplina Codice di Giustiniano dimostrato del libri viene nove racchiusa nei primi dal periodo da alcuni indizi concordanti. Essi emergono particolarmente iniziale dell'opuscolo e da un passo in cui il giurista inseri le allegazioni di due frammenti di quella raccolta normativa. Avignone, la prigionia a Boulbon e la liberazione dell'Ammannati ad cattura dietro pagamento di un riscatto sono ricordate in una memoria redatta a Parigi di Benedetto XIII (ed. F. Ehrle, `Neue da 1399 anonimo seguace un nel settembre Luna [Benedicts XIII. ]', Peters für Archiv Geschichte von Materialien zur [1900] des Mittelalters 7 70) ed in alcune lettere Kirchengeschichte Literatur- und Giovanni al mercante pratese Francesco di di da Tommaso Avignone stritte ad Marco Datini coll'aggiunta di altre interessanti notizie: cfr. R. Brun, `Annales de 1382 A 1410. Extraites des Archives de Datini', Mdmoires de avignonaises l'Institut Historique de Provence 14 (1937) 51-56; 15 (1938) 22,27. 21N. Valois, La France et le Grand Schisme d'Occident III (Paris 1901) 189205. 22Fruttuosa e la lettura dei saggi ora ristampati in Colli, Giuristi medievali. 23 Con ulteriori riferimenti bibliografici sullo Studio giuridico di Avignone: A. Etudes d'Avignon', de l'Universite les offertes et Jean origines Gouron, `Note sur in A. Gouron, La science du droit 361-366, 1970) (Aix-en-Provence poi Macqueron Age (Collected Studies Series Moyen France la de 196; London Midi le au dans `La Chiffoleau, de l'Universite J. 2; d'Avignon Addenda II naissance con 1984) n. du XIIIe du debut du XIVe siecle' e `La luttes les et religieuses et politiques dans L'Universitd d'Avignon. Naissance et renaissance 1303-2003, juristes', des gloire B. Benezet cur. (Arles 2003) 27-31,61-63. 257 ANDREA BARTOCCI Il testo pervenutoci si apre infatti con una chiara formula ("Decet in altissima paupertate Christo famulantes benigno fauore sic prosequi ... ") discorso di lasciato in compimento un che allude alla prosecuzione od al sospeso in una lezione od in un lavoro altrimenti ignoto dell'Ammannati. Alla luce di ciö possono esser lette allora le allegazioni che 1'autore inseri nella parte conclusiva dell'opuscolo a sostegno della validitä delle istituzioni ereditarie dei Frati Minori: "... quia non est uerisimile quod tedispositio sua ultima tenstator cogitauerit uiam per quam infringeretur dens ad anime sue salutem, ut 1. Seruo alieno § Si ab impubere ff. de le. i. iuncta 1. Sunt persone § fi. ff. de reli. et sump. fu. et 1. Id quod pauperibus de " Si declinandam 1. epi. supra et cle. quis ad et In questo passo l'uso della parola "supra" con riferimento esclusivo (Cod. due frammenti 1.3.24 e 48) mai citati in precedenza giustinianei ai suggerisce alla luce della predetta formula iniziale che 1'opuscolo vide la luce nel contesto di una piü ampia esegesi del Codice. Il testo potrebbe anzi costituire la formalizzazione scritta dei contenuti di una o piü lezioni universitarie sul tema delle successioni a favore dei religiosi francescani. Tali lezioni furono forse tenute nell'ambito di un corso avente ad oggetto la spiegazione della disciplina del Codice o vennero molto probabilmente Studia (come tardomedievali24) fuori dell'orario avveniva negli compiute didattico ad integrazione di una lettura ordinaria. Tali considerazioni vengono suffragate peraltro dalla significativa circostanza per cui dall'insegnamento trasse origine 1'opera maggiore del Il Commentario Clementine, da Domenico sulle avignonese. che giurista Maffei e stato restituito finalmente alla paternitä dell'Ammannati, reca infatti continue testimonianze del magistero dell'autore25. Aderendo a queste suggestioni, potremmo trovarci innanzi ad una repetitio, il cui testo sarebbe stato riveduto e licenziato dall'Ammannati o comunque sotto la sua personale supervisione prima della pubblicazione. Ciö pote verificarsi magari in previsione dell'inserimento dello scritto in un'opera phi ambiziosa nella quale 1'autore avrebbe inserito e rielaborato del insegnamento forme gli esiti proprio opportune sul Codice. Ciö nelle diffusa i del tra ad una prassi resto commentatori civilisti corrispondeva di Oltralpe, che a partire dal secolo XIII intercalavano infatti repetitiones proprie od altrui accanto ad altro materiale scolastico nelle loro maestose 24Con ulteriori riferimenti bibliografici sull'organizzazione universitaria degli studi giuridici in Europa: H. Coing, `Die juristische Fakultät und ihr LehrproQuellen Literatur der der Handbuch und neueren europäischen Privatgramm', rechtsgeschichte, H. Coing cur., I (München 1973) [39]-128; M. Bellomo, Saggio nell'eti del diritto comune (I Libri di Erice 4; Roma 19993); trad. sull'universitä spagnola La Universidad en la epoca del derecho comün, intr. de E. Montanos Ferrin (I Libri di Erice 28; Roma 2001). 25Maffei, `Profilo' 249 nota 42, poi in Maffei, Studi 155* nota 42. 258 BONIFACIO AMMLINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI bfINORI lecturae sulle parti del corpus giustinianeo26. Tale conclusione viene del dalla significativa collocazione dell'opuscolo, avvalorata resto pienamente di privo un titolo conferito dall'autore, nella sezione risulta che pure iniziale del manoscritto parigino, nella quale sono copiate repetitiones sul Codice di Giustiniano attribuite ad alcuni corifei della scienza civilistica trecentesca (Bartolo, Baldo, Bartolomeo da Saliceto)27. Lo scritto in questione consente in ogni caso di aggiungere qualche delle di Bonifacio Ammannati. opere civilistiche conoscenza alla notizia Tra le reliquie della produzione scientifica del legista avignonese, che in da Domenico e Maffei28, registrata stata recenti sono finora emerse anni di testi canonistici soltanto additiones manoscritte commenti ai accanto Codice29, la il sul cui storia ed accursiana cui contenuto sono glossa alla fondo. da indagare a peraltro ancora Alle testimonianze finora note delle fatiche didattiche e scientifiche in dell'Ammannati, esame costituirono forse il preludio che coll'opuscolo di Codice di Giustiniano, una esegesi condotta sul puö alla composizione di di infatti la lezioni di notizia un corso universitarie o un aggiungersi Creditorem 'titolo debere (Cod. 8.45[46]) di evictionem non sul commento Esso e in normativa. menzionato espressamente compilazione un quella il i della dei trattazione quale giurista nel esamina poteri passo dei Frati Minori: "Sed ipsorum certe et per sindicum o sindici procuratori fienda apud eos sunt quia, ea que cum uenditio est poterunt ad uendi ipsorum utilitatem, censetur habere potestatem a lege uendendi per se domini, dicimus licet de ar. eorum essent que non creditore, ut alios, uel 1. i. et ii. C. credito. euic. pig. non de.". 26 Con ulteriori dati bibliografici: E. Cortese, Il diritto nella storia inedievale II (Roma 1995) 398-399; E. Cortese, Le grandi linee della storia giuridica medievale (I1 Pendolo; ibid. 2000) 371-372. 27 Catalogus codicum manuscriptorum bibliothecae regiae 111.3 (Parisfis 1744) 611-612. 28Maffei, 'Profilo' [239]-251, poi in Maffei, Studi 145*-157* con Addenda at 534*. emendanda 29G. Dolezalek - L. Mayali, Repertorium manuscriptorum veterum Codicis (Ius Commune. Sonderhefte 23. Repertorien zur Frühzeit der GelehrIustiniani Main I 353 (additiones nel ms. Paris, BibliotheFrankfurt 1985) Rechte; am ten de France, Lat. 4521 B vol. I, nel quale il nome dell'Ammannati Nationale que 389 (additiones nel ms. Sevilla, Biblioteca Capiod abbreviato), esteso per ricorre tular y Colombina, 56-6-2, attribuite ad un non meglio identificato Bonifatius); Maffei, Studi 534*. 259 ANDREA BARTOCCI 3. Contenuto Nel suo opuscolo 1'Ammannati espone le proprie opinioni divergenti rispetto alle conclusioni cui era pervenuto Bartolo nel Liber ininoricarum decisionum. Come viene testimoniato dalle prime righe della trattazione, il legista avignonese si propone di dimostrare che la disciplina della bolla Exivi de paradiso di Clemente V (secondo cui i Frati Minori sono incapaci di succedere30) non provoca la nullitä dei testamenti nei quali i religiosi francescani siano istituiti eredi in assenza di eventuali sostituti o coeredi. La nullitä, che Bartolo afferma come effetto principale della proibizione II di Clemente V31, viene conseguentemente discussa dall'Ammannati. della le disposizione papale, come ramconosceva conseguenze maestro brano del in un proprio Commentario sulle Clemenmenta soprattutto tine esaminando un'opinione di Simone da Borsano32. 30Clemens papa V, Declaratio super Regulam Ordinis Fratrum Minorum, ed. Seraphicae legislationis textus (Romae 1901) 28: "Quia igitur in successionibus transit non solum usus rei, sed etiam dominium suo tempore in haeredem, Fratres autem praefati nihil sibi in speciali acquirere vel eorum Ordini possint etiam in communi, declarando dicimus quod successionum hujusmodi, quae ad pecuniam et etiam ad alia mobilia et etiam ex natura sua indifferenter immobilia se extendunt, considerata sui puritate voti, nullatenus sunt capaces. Nec liceat eis valorem haereditatum talium vel tantam earum partem, quod fieri, forma legati in fraudem dimitti hoc quasi sub modo et posset sibi praesumi facere vel sic dimissa recipere; quin potius ista sic fieri ab ipsis simpliciter prohibemus. " 31Bartolus de Saxoferrato, Liber minoricarum decisionum, 1.1.2 ([Venetiis] [de Spyra] 1472), Frankfurt am Main, Universitätsbibliothek, per Vindelinum Inc. Fol. 299 n. 1, cc. 23vb-24ra: "Quidam in suo testamento fratres minores uel unum eorum instituit heredem; primo queritur an ualeat testamentum ad quod de de in Cle. dicit quod decretalis Exiui paradiso uer. est quod sig. sciendum fratres minores istarum successionum nullatenus sunt capaces. Tune ad[d]am et nullum habent substitutum uel coheredem, quod, siquidem sunt instituti testamentum est nullum et hereditas pertinet ad uenientes ab intestato ..." Il der Stadtluogo dell'editio princeps del Liber e precisato dall'blkunabelkatalog und anderer öffentlicher Sammlungen in Frankfurt und Universitätsbibliothek Universitätsbibliothek K. Ohly V. Sack (Kataloge der StadtMain, curr. und am Frankfurt am Main 1; Frankfurt am Main 1967) 80,637. 32Bonifacius de [Amanatis], Commentarii in Clementinas Constitutiones, ad Clem. 5.10.3, Joanne de Manassio cur. (Venetiis apud Franciscum Zilettum 1574), c. 233vb: "Concludit [Car. Medi. ] etiam quod, si testator instituat sibi haecircumscriptis omnibus circumredes simpliciter Fratres Minores, intelligetur, stantiis contrariis, quod senserit de Fratribus Minoribus primi Ordinis, non tertii, tum quia Fratres primi Ordinis fuerunt prius instituti, ar. 1. i. ff. si ager uect. et 1. Lege censoria ff. de uerb. signifi., tum quia Fratres primi Ordinis uocantur Fratres Minores, alii appellantur de poenitentia, arg. 1. Cum delanionis § Asinam 260 BONIFACIO ANDIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FBATI MINORI L'Ammannati mostra perciö nel suo opuscolo di essere determinato disposizioni delle favore 1'efficacia dei testamentarie frati a ad assicurare francescani. Nella conclusione dello scritto egli tenta di garantire questa di un centro concettualmente distinto finalitä mediante l'individuazione dalle persone dei religiosi istituiti eredi, che e necessario all'imputazione dell'ereditä. Il legista avignonese identifica nelle chiese francescane gli enti che la lo tecnico attraverso cui puö evitarsi strumento nullitä rappresentano disposizioni delle Egli 1'efficacia testamentarie. afferma che e garantirsi dei frati istituzioni delle istituite le ereditarie si considerano per effetto loro chiese: "... ita fratribus minoribus institutis censetur eorum ecclesia instituta non quod fiat diuisio in singulos, sed ut disponatur de hereditate ac si fuisset ipsa ecclesia instituta. " In ogni caso precisa perö di della di 1'edificio come centro chiesa riferimento materiale non concepire dell'ereditä: "Esset enim absurdum quod instituta ecclesia diceretur institutum edificium uel minorum compago carens anima". Portando a compimento il ragionamento, egli ricorre perciö alla fictio la chiesa coi religiosi istituiti: "Coniuris che consiste nell'identificare fratrum ibidem ipsorum igitur conuentualiter uiuentium templatione fratrum minorum sumatur institutio, ipsa facta ecclesia ut sic censetur fratrum, fidelium ipsa congregatione sicut ecclesia mistice, uidelicet pro cathedralis uel collegiata sumitur pro congregatione canonicorum capitulantium..: '. La tesi dell'Ammannati presentava perö il vantaggio di garantire la in ipotesi di abbandono del convento da parte beni dei ereditati mobilitä intellectum hunc institutio nulla Nec instru. fundo secundum de obstat quod if. in summa paupertate habeant haeredes institui cum possunt, non esset, quia debet intelligi Vnde de de Fratribus infra OrExiui tertii uerb. sig. cle. uiuere, ut dinis, qui possunt haeredes institui, cum habeant proprium etiam in singulari, ff. de rebus dubiis et c. Abbate de uer. sig., quia imputandum est Quoties 1. arg. locutus loquendi secundum est; ex quo usum communem sic quo quare testatori, Minores dicuntur hi, qui sunt de primo Ordine et sic haereditaFratres fuit, usus haberet locum, incapaces; ubi res esset dubia; ubi ergo in ergo contrarium tum loco ubi testator conuersatus est, non erant Fratres Minores primi Ordinis, sed Fratres Minores, haeredes fecit tunc uideretur senOrdinis simpliciter et tertii tertii Ordinis, praesertim si ad ipsos per ante afficiebatur, arg. Fratribus de sisse demonstratio. de ff. § fi. Cy. in 1. i. et et eorum, quae Quae conditio. no. 1. conditio. Cardina., in idem idem testamento tesecundum si et de ecclesiis C. sacrosanctis istis de Fratribus Ordinis, fecisset 1. Qui tertii mentionem arg. parte stator aliqua filiabus if. de lega. primo; tarnen istud non esset usquequaque uerum, nam oporFratres de poenitenin uocauit eos una parte specifice plus quare tet considerare, in institutione ubi nominauit Fratres Minores, ex Ordinis, tertii quoniam tia uel diuersa diuersae 1. fi. ff. et diuersi professiones nomina, et arg. ordines sunt quo de calum: ' 261 ANDREA BARTOCCI dei frati istituiti: la situazione patrimoniale della comunitä religiosa era del tutto svincolata dall'edificio materiale della chiesa. Questa soluzione inoltre assicurava alla Santa Sede la disponibilitä, il controllo e la tutela giurisdizionale dei patrimoni ereditati dalle comunitä dei Frati Minori. Alla Sede Apostolica i pontefici romani avevano riservato infatti in base il disegno beni francescani dominio sui perfezionato normativo ad un frati forme del facti33. il nelle simplex ai usus godimento conferendone Da segnalare e la diversa posizione assunta da Baldo. Nella Lectura Codicis il libro la tertio giurista critica soluzione secundo et super primo, di Bartolo sulla validitä delle istituzioni ereditarie a favore delle chiese In particolare francescane senza menzionare 1'opuscolo dell'Ammannati. egli esclude che la Santa Sede possa acquistare i beni ereditati dai frati e mostra l'inadeguatezza degli strumenti evocati dal collega avignonese. Baldo non nega soltanto che 1'edificio inanimato di una chiesa possa rappresentare un mezzo idoneo a garantire 1'acquisizione di un'ereditä in Santa la Sede34. Egli altresi coglie capo alla contraddizione scaturente dal il dell'Ammannati per quale le chiese minoritiche possono ragionamento identificarsi colle comunitä dei frati istituiti. Costoro sono infatti incapaci di succedere per volontä di Clemente Ve costituiscono perciö un organuin inhabile all'acquisto di un'ereditä alla Sede Apostolica35. Baldo afferma 33M. D. Lambert, Franciscan Poverty. The Doctrine of the Absolute Poverty of Christ and the Apostles in the Franciscan Order (1210-1323) (London 1961); ora con aggiornamenti bibliografici nella versione a cura di M. Colombo col titolo: Povertd francescana. La dottrina dell'assoluta povertä di Cristo e degli apostoli (1210-1323) (Biblioteca francescano Francescana. Fonti e Ricerche 8; nell'Ordine Milano 1995); G. Tarello, 'Profili giuridici della questione della povertä nel Francescanesimo prima di Ockham', Annali della Facoltä di Giurisprudenza di Genova 3 (1964 = Studi in memoria di A. Falchi) 338-448; G. dell'Universitd Tarello, `Povertä (Questione della)', Novissimo Digesto italiano 13 (1966) 520-523. 34Baldus de Ubaldis, Lectura super primo, secundo et tertio libro Codicis, ad C. 1.2.13 (= Nov. 5.5) (Venetiis ductu et impendio Johannis de Colonia nec non Clm 2° Jnc ca Johannis Manthen 1474), München, Bayerische Staatsbibliothek, 265, c. 29va: "Preterea aut tu sumis ecclesiam materialiter pro edificio et isto modo ecclesia non est sufficiens medium ad acquirendum ecclesie Romane ciuili acquisitione quia est quid insensatum, que quidem nec capere nec uelle potest. Sicut si dicerem: lego fundo Titii, non propterea acquireretur Titio nisi esset ius prediale quod inesset rei, ff. de serui. ru. predi. 1. Pecoris et de seruitu. 1. Vt pomum. " 35Ibid.: "Aut ponitur ecclesia et significatiue, personaliter ut ff. de fideiussoribus 1. Mortuo, et tune cum significat quid abstractum a genere, idest ipsam speciem, hoc est collegium fratrum minorum, quia ecclesia et collegium idem sunt, ut dixi supra eo. in rubrica. Sequitur quod non potest acquiri ecclesie Romane quia, cum debeat acquiri mediante organo et organum sit inhabile, acquisitio impeditur, de acqui. 1. i. § Ceterum, de acti. et ob. 1. Quecumque gerimus, de serui. rusti. predi. 1. Tria praedia, et quod nota. in c. Religiosus de 262 BONIFACIO ANBIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI dunque una ferrea soluzione respingendo la teoria di Mose arcivescovo di Ravenna: "Concludo quod in his que requirunt medium, cessante medio, inanimata Item quod non querunt, nisi sit concludo cessat acquisitio. ipsam immediate 1. propter rem ut seruitus, ut procedat acquisitio que Qui fundum quemadmodum serui. amit.; facit quod nota. in 1. Sicut if. Quod cuiusque uniuers. no. de illo archiepiscopo Moyse"36. 4. Fonti normative e dottrinali Il testo pervenutoci dell'opuscolo omette di citare la celebrata tradizione giuridica testimoniata in campo civilistico dai maestri orleanesi de in Pierre Belleperche) Revigny, de Jacques Monchy, de ed quello (Jean formule la IV, Innocenzo da concettuali quale mediante papa canonistico del degli Duecento alla personificazione diverse era pervenuta alla meta enti collettivi37. L'Ammannati pare invece ben conoscere le tesi emerse nella disputa Bassiano dei beni Giovanni di da sulla sorte un scientifica narrata del XII ebbe protagonisti alla meta secolo che monastero abbandonato, Costui Gualfredo. il Mose avrebbe sostenuto magister ed arcivescovo i i da i considerarsi proprietari ed erano infatti monaci che solo il fisco Mose in loro papale. subentrava avrebbe assenza possessori e che al contrario affermato che proprietä e possesso spettavano alle mura ed la 1'edificio, insisteva fisico sicche luogo situazione patrimoniale ove al la di Vale di in pena ricordare che questa abbandono. caso non mutava dottrina incontrö pessima accoglienza tra i maggiori glossatori civilisti Odofredo) e Accursio, Azzone, (Bassiano, e nell'opuscolo rifiutata italiani di tali autoritä. scorta proprio sulla dall'Ammannati probabilmente di Mose riscosse nel Trecento l'autorevole adesione di funzione Mezzogiorno sociale rilevantissima nel una Bartolo ed assunse di Seicento Cinque tra prima essere accolta nel 1810 in una e italiano feudale in tema di demani della Commissione napoletana sentenza dalla Cassazione in di infine 1953 nostra materia nel usi ed comunali C1V1C138. La dottrina Clemen. et maxime quia impedimentum regule uidetur esse de iure in procurat. " diuino. naturali et 36Ibid. 37 Con riferimenti bibliografici: Cortese, Il diritto 11 238-240,405-408; Cortese, Le grandi linee 347-349,376-377. 38 E. Cortese, `Per la storia di una teoria dell'arcivescovo Mose di Ravenna (m. Proceedings Fifth International the of ecclesiastica', proprietä 1154) sulla Salamanca, Law. September Canon 21-25 Medieval 1976, S. Congress of Iuris Canonici. Series (Monumenta C. Subsidia 6; K. Pennington curr. Kuttner - 263 ANDREA BARTOCCI Le ragioni delle diverse soluzioni dell'Ammannati rispetto a Bartolo di forse individuarsi preoccupazione assicurare secondo un nella possono fondamentale principio del diritto giustinianeo 1'efficacia delle ultime volontä a favore di soggetti ed enti religiosi cattolici e nella conseguente dei dei d'inibire la sostituti o cupidigia coeredi desiderosi necessitä dell'asse ereditario. Tali considerazioni sembrano prevad'impadronirsi lere nella valutazione del legista d'Oltralpe, tant'e che egli elabora una dichiarazione della d'incapacitä idonea gli effetti soluzione a paralizzare di succedere sancita da Clemente V: "Non est ergo in proposito dispendio in heredum, in qui animarum suarum pars et exaudienda deffuncti sue anime conscientiose prouidentis, perniciem uoluntatis uolunt iure accrescendi uel aliter excludere hos deuotissimos fratres minores a sustentatione, quam sperant habere ex hac ultima uoluntate". i beni necessari al sostentamento di garantire L'urgenza ed all'organizzazione dei conventi francescani era fortemente sentita nella Curia pontificia di Avignone39, che al declinare del Trecento autorizzava o favore legati delle a e elemosine comunitä religiose. Il tenore sollecitava di questi provvedimenti non dovette rimanere sconosciuto all'Ammandove fu Francia Nella composto il presente trattatello, meridionale, nati. il dilagare di epidemie di peste e carestie provocö in quel torno di anni il decremento del numero dei frati ed il conseguente abbandono dei e inoltre la distruzione di chiese, Largamente testimoniata conventi. francescani oratori a seguito dei conflitti causati conventi, cappelle ed di fazioni avverse nei centri del potere politico e dal dall'avvicendarsi Cent'anni40, dei della Guerra protrarsi Dal passo citato e posto a chiusura dell'opuscolo e confermata in ogni caso la devozione nutrita dall'autore per i Frati Minori, che contribuisce a Cittä del Vaticano 1980) 117-155, ora in E. Cortese, Scritti, I. Birocchi - U. Petronio curr. (Collectanea 10; Spoleto 1999) 579-617; Cortese, Il diritto II 201-203, 239,407 nota 48; Cortese, Le grandi linee 327-329,376 nota 519,441; E. Conte, `Intorno a Mose. Appunti sulla proprietä ecclesiastica prima e dopo 1'etä del diritto comune', A Ennio Cortese. Scritti promossi da D. Maffei, I. Birocchi - M. Caravale E. Conte - U. Petronio curr. (Roma 2001) I 342-363. Pontificum 39Bullarium franciscanum sive Romanorum constitutiones, Clarissarum, Poenitentium a epistolae, diplomata tribus Ordinibus Minorum, Seraphico Patriarcha Sancto Francisco institutis ab eorum originibus ad nostra usque tempora concessa, C. Eubel cur., VI-VII (Romae 1902-1904); Documenta Vaticana ad franciscales spectantia ann. 1385-1492, C. Cenci cur., I (Archivum 2002); Supplementum ad Franciscanum Historicum. Editiones 4; Grottaferrata franciscanum Bullarium continens litteras Romanorum Pontificum annorum 1378-1484 pro tribus Ordinibus S. P. N. Francisci ulterius obtentas, appendice hierarchica addita, C. Cenci cur., I-II (Grottaferrata 2002-2003). 40H. Henifle, La desolation des eglises, monasteres et hbpitaux en France pendant la Guerre de cent ans (Paris 1897-1899). 264 BONIFACIO AAL\SANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI spiegare decisivamente il significato delle conclusioni appena delineate. dell'Ammannati L'ammirazione per la povertä francescana (che sotto il profilo giuridico si traduce nella rinuncia ad ogni proprietä individuale e collettiva91) viene provata dallo spoglio del suo Commentario sulle Clementine. Scavando tra le colonne di questo monumentale lavoro, si infatti il che maestro avignonese rivolse parole di calda solidarietä scopre di Embrun, il frati dei ai quali capitolo canonici della Cattedrale aveva ai fondamento alcun senza normativo, di condurre in processione la vietato, loro dimore dal dei defunti42. L'opera reca altresi la convento alle croce testimonianza autobiografica relativa ad un pellegrinaggio alla basilica francescana di Santa Maria degli Angeli di Assisi, ove il giurista lucrö 1'indulgenza plenaria della Porziuncola per la salvezza delle anime dei Alla luce di 6 parenti93. ciö, se ragionevQle dubitare della veritä propri de [Amanatis], Commentarii, ad Clem. 3.11.1, c. 156vb: "ConPau. foeminae, gl. et quod secundum quae sunt regulae Sancti Francisci, clude hanc per cle. uiuere secundum illarum ordinem, nec earum ordo prohibentur non illae Et damnatus. est quia ratio: promittunt tria substantialia religionis, licet est differant a Fratribus Minoribus, qui sunt primi ordinis. Nam illi non possunt habere proprium, etiam in communi, istae sic, ut sunt sorores minorissae Sanctae Clarae et concor. Guil. idem secundum Pau. et gl. in mulieribus, quae sunt de tertio ordine Sancti Francisci ... "; ad Clem. 3.14.1, c. 171ra: "Nee ob. c. Exiui § Quia uero circa fi. de uerbo. signific. quia ibi speciale in Fratribus Minoribus in paupertatem, qua fundata est eorum religio, ut patet in dicta summam propter " Exiui. cle. 42Ibid., ad Clem. 5.7.2, c. 210vb: "... non uideo quare Fratres, qui habent libeDudum de impediantur deferre Crucem cle. per supra sepul., sepulturam ram domum iacet domo funus, licet transeant per plura loca ad usque ubi sua a earum inde et redire parochias, uel per aliam uiam. Non enim transitus et per plures denegari, faciant potest eis cum non publicam rem illicitam, sed humaper uiam 1. Quidam in in ff. deuotam: de ar. suo. prin. et condi. inst. iuncta 1. ii. et nam Sancto Iacobo ff. de uia publica. Item nec ingressus in domum, de ibi no. quod in qua fiat funus: quia de uoluntate sepeliendi inhabitat, seu quam procedit, aut haeredum, uel executorum suorum, arg. 1. Diuus ff. de ser. ru. prae. Item nec reditus ad eorum domum, arg. 1. Ab hostibus § Sed quod simpliciter qui ex cau. ma., licet enim uiae sint infra parochiam, non tamen in eis habet curatus ullam potein aedificiis infra parochiam constitutis, licet pro illis nec sicut statem, et habitantibus in eis aliqua iura sint ei persoluenda, arg. c. i. et per totum de paro., Ebredunensis, habeat facit c. ecclesiae nam contra cum curam parochialem, quod Minores portare crucem per suam parochiam, dum Fratres prohibet uadunt ipsos Fratres et istud parochianorum suorum sepelienda corpora apud quaesitum impotentia ac paupertas dictorum Fratrum et dixi, uerum malitia, potentia alias dicti lis causa, capituli sunt quia non est mota super his inter partes ac ambitio in improbatissima. adhuc manet capitulum et quod sua prohibitione " praedictas 41Bonifacius 43Ibid., ad Clem. 5.9.2, c. 225va: "Cui non dissimilis est usus Fratrum Minorum Beatae Mariae de Angelis iuxta Assisium, ubi Beatus Franciscus uitam 265 ANDREA BARTOCCI della testimonianza offerta da Martin de Alpartil sul desiderio dell'Ammannati di abbracciare la vita eremitica44, potrebbe non essere stato casuale il seppellimento del cardinale nella chiesa dei Frati Minori di Aigues-Mortes, ove si sarebbero verificati dei miracoli e la popolazione avrebbe riconosciuto al prelato la fama di santo45. Le allegazioni dell'opuscolo evidenziano 1'abilitä dell'Ammannati a muoversi nella selva delle collezioni di diritto pontificio (Decretali di Gregorio IX, Sesto, Clementine) ed a dominare le parti della compilazione giustinianea (Istituzioni, Digesto, Codice, Autentico), che rappresentano le fonti normative maggiormente utilizzate. Tra le opiniones doctorum compare, oltre al Liber minoricarum decisionum, uno sporadico giudizio estratto dal Commentario di Cino da Pistoia sul Codice di Giustiniano. Un parziale raffronto colle auctoritates evocate nel Commentario sulle Clementine conferma la propensione dell'Ammannati ad affrontare testi ed argomenti canonistici mediante il ricorso ai concetti ed agli suam ducebat; nam habent ex more singulis annis die prima augusti hora uesperarum uel circa aperire dictam ecclesiam, asserentes quod quoties quis ex tunc per diem sequentem naturalem ingreditur eandem ecclesiam et egreditur, toties extrahit animas de Purgatorio, pro quarum liberatione ingreditur. Ita quod pro uno ingressu non potest nisi unam animam liberare; quod si uerum sit Deus non ignorat; ipsi tarnen non habent super hoc ullam literam apostolicam, sed affirmant ex reuelatione diuina hoc priuilegium antiquitus habuisse. Et iterum si uerum sit, ego extraxi animas parentum meorum et plurium aliorum, si tunc erant in Purgatorio; nam illa die cito sunt xx. anni, fui ibidem et sequendo uestigia aliorum, saepius ingressus fui et exiui dictam ecclesiam pro numero animarum quas liberare uolui. Et bene scio quod tunc fui memor de quadam pulchra et honesta amasia mea, quae habueram Paduae existens in studio fui ingressus eandem praemortua, pro cuius anima liberanda specialiter ecclesiam Beatae Mariae de Angelis. " 44Martin de Alpartil, Cronica, ed. Ehrle 77, ed. Sesma Muiioz 67: "... tandem predictus dominus Bonifacius, diachonus cardinalis tituli Sancti Adriani, nolens dare occasionem cardinalibus et civitatensibus mallignandi, quadam die secreto, vigilia videlicet accensionis Domini anni predicti, a civitate recessit habitu dissimulato, tenens iter verssus Aragoniam, ubi, ut asseritur, ciborum espernens deligias, luxus seculi calcans, laudem temporalem non amans, visus hominis fugere cupiens, vitam heremiticam intendebat ibidem ducere. " 45Ibid., ed. Ehrle 78, ed. Sesma Munoz 68: "Christus Ihesus, pro quo predicta sustinuit, animam suam a predicta turri excepit et, in ecclesia Minorum eiusdem loci tradito sepulture, pluribus miraculis ibidem claret et claruit, cessis visum innovans, claudis gressum firmans, surdis auditum tribuens, mancis manus restituens, superans demonia, mortuos suscitans; cuius patrocinia inploramus et tota mentis intencione querimus ut eius meritis intercedentibus a subcismatibus citramontanorum noviter suo tempore assumpcionis cardinalatus exortis et a cismatibus ultramontanis, precipue Romanis, liberemur, ut ad eternam gloriam pervenire valeamus, amen. " 266 BONIFACIO A.\L1iANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI niINORI Ciö di un civilista. non stupisce qualora si consideri che strumenti propri le fonti attestano concordemente che il maestro avignonese pote fregiarsi di doctor legum del titolo accademico e che nella sua prolungata soltanto il di esclusivitä prestigioso egli rivesti con grado professor legum. carriera Riveste allora un rilevante significato nella storia dell'esegesi delle Clementine l'interesse scientifico dell'Ammannati, che si tradusse nella Commentario del pervenuto sino ai nostri giorni. La tendenza redazione propri di un a trattare materie canonistiche mediante gli strumenti legista (che nella seconda meta del secolo XIV e condivisa dal collega Simone da Borsano46) milanese e cardinale costituisce una delle patavino della transizione verso una nuova stagione convincenti piü prove la fra i due separazione perdurante quale nella rami del sapere culturale, il dilagare d'interessi umacorrosa ed progressivamente giuridico viene formare il della tra limitatezza vari giuristi a senso contribuisce nistici dell'ager giustinianeo. Tra costoro puö senz'altro annoverarsi Bonifacio Ammannati. Dopo 1'elezione papale di Clemente VII (20 settembre 1378) le vicende umane e furono incentrate legista Avignone del su a stretto e profiprofessionali formato dai i umanistico cenacolo chierici ed intellettuali, col cuo contatto Benedetto XIII biblioteca a attorno ed alla sua celebrata ruotavano quali i della di testimoni e stupefacente per giuridiche opere classicitä che ricca Questa di loro, tra fratelli cerchia stringeva custoditi. oltre ai venivano vi Bonifacio e Tommaso Ammannati, i segretari pontifici Giovanni Moccia, Jean Muret e Nicolas de Clamanges, i cardinali Galeotto Tarlati di Jean de Brogny, Pierre de Thury, Nicola Brancaccio ed Pietramala, del Amedeo di Saluzzo, il cui segretario era il poeta e traduttore Boccaccio Laurent de Premierfait47. 46 Sulle caratteristiche dell'opera maggiore di Simone da Borsano: D. Maffei, `La biblioteca di Gimignano Inghirami e la Lectura Clementinarum di Simone da Congress of Medieval Canon Borsano', Proceedings of the Third International Iuris Law. Strasbourg, 3-6 September 1968, S. Kuttner cur. (Monumenta Canonici. Ser. C: Subsidia 4; Cittä del Vaticano 1971) 229-236, poi con qualche `La Lectura Clementinarum di Simone da Borsano', in titolo col e adattamento Studi in onore di Francesco Santoro Passarelli (Napoli 1972) VI [529]-540, ora in Maffei, Studi 179*-186* con Addenda et emendanda 536*-537*. 47 Coville, La vie intellectuelle 394-455; P. Glorieux, `Notations biographiques Clemanges', Melanges offerts et M. -D. Chenu maitre en theologie de Nicolas sur (Bibliotheque Thomiste 37; Paris 1967) 291-310; E. Ornato, Jean Muret et ses Contribution de Clamanges et Jean de Montreuil. Nicolas ä l'etude des amis les humanistes de Paris et ceux d'Avignon (1394-1420) entre rapports (Publications du Centre de Recherche d'Histoire et de Philologie de la We Section Etudes. Etudes Hautes Ser. des V. Hautes Pratique Medievales l'Ecole de Geneve - Paris 1969) 160-181; M. -H. Jullien de Pommerol 6; Modernes J. et Monfrin, La bibliotheque pontificale d Avignon et et Peiiiscola pendant le Grand 267 ANDREA BARTOCCI Questo profilo della poliedrica personalitä di Bonifacio Ammannati, del la produzione scientifica sulla maestro valutazione se avvalora da Maffei4$, Domenico tessuta contribuisce a rivelare nuove avignonese trame dell'esistenza di uno dei maggiori giuristi trecenteschi. L'Ammannati, formatosi nello Studio patavino, seppe mettere a frutto le italiana della giuridica al servizio della sede papale di scienza conquiste Avignone nel conflitto divampato collo Scisma d'Occidente, prima come infine fiscale apostolico ed a partire dal 1397 e protonotario avvocato Sant'Angelo. di diacono come cardinale 5. La circolazione del "Liber minoricarum a. I codici superstiti decisionum" in Francia L'indubbia rilevanza dell'opuscolo dell'Ammannati nella storia della e dalla letteratura mostrata circostanza per cui esso rappregiuridica della ignorata diffusione finora del Liýer- tninoricarum una prova senta decisionum tra i giuristi francesi nel tardo Medioevo. La conoscenza del trattato di Bartolo fra i dottori e gli scolari di Oltralpe costituisce anzi un capitolo tuttora inesplorato della straordinaria fortuna incontrata dalle biblioteche francesi fra la seconda meta del nelle maestro perugino. opere del Trecento ed il Quattrocento99. La circolazione del Liber, e evidenziata anzitutto dai testimoni dei quali sono state provate od ipotizzate l'origine e la datazione con riferimento a quell'ambito territoriale e cronologico. Due codici conservano precise e dettagliate testimonianze relative ai della luogo data redazione. ed alla copisti, al Il manoscritto Lat. 15414 della Bibliotheque Nationale de France, che conserva il Liber alle cc. 99va-110rb50, venne trascritto in massirua di F. Barcellona, Avignone, da de Vallesicca baccagiä studente ad parte Schisme d'Occident et sa dispersion. Inventaires et concordances (Collection de 1'Ecole Frangaise de Rome 141; Rome 1991) I 80-81. 48Maffei, `Profilo' 243-245, poi in Maffei, Studi 149*"-151*.. 49M. -H. Jullien de Pommerol, 'La bibliotheque du College de. Pelegry A Cahors. A la fin du XIVe siecle', Bibliotheque de l'Ecole des Chqrtes 137 (1979), 229-272; J. Verger, `Manuscrits et auteurs italiens dans les bibliotheques universitaires frangaises A la fm du Moyen Age', Libri, lettori e biblioteche dell'' talia medievale Atti della Tavola rotpnda italo(secoli IX-XV Fonti, testi, utilizzazione. del libro. . francese. Roma, 7-8 marzo 1997 = Livres, lecteurs et bibliotheques de 17talie medievale (IXe-XVe siecles). Sources, textes et usages. Actes de la Table ronde italofrangaise. Rome, 7-8 mars 1997, G. Lombardi - D. Nebbiai Dalla Guarda corr. (Documents, Etudes et Repertoires 64; Roma - Paris 2000) 131-145. 50L. Delisle, Inventaire des manuscrits latins de la Sorbonne conserves ä 1a Bibliotheque imperiale sous les nos 15176-16718 du fonds latin'; Bibliotheque de l'Ecole des Chartes 31 (1870) 8-9. 268 BONIFACIO AM\fANNATI larius pellier iuris utriusque le cc. 7-11251. SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI biINORI e canonico di Urgel, che nel 1396 copiö a Mont- Il lussuoso codice 829 della Bibliotheque Municipale di Reims62, che e impreziosito da splendide miniature in variegati colori (tra cui l'oro) e finissima fu pergamena, venne terminato a Parigi il 9 su realizzato che Kerredan, da Hamon della diocesi di Saint-Pol-de1410 chierico marzo decretorum. Questo celebrato Leon, magister artium e baccalarius il trattato alle cc. 178r-191r53, custodisce una delle presenta che volume, tre porzioni superstiti della collezione delle opere di Bartolo (tuttora 827,828 della 829 Municipale), e manoscritti nei che Simon conservata de Cramaud, giä studente ad Orleans, doctor decretorum, arcivescovo di Reims dal 1409 al 1413 e cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina dal 1413, commissionö e donö alla nuova biblioteca capitolare della di di Reims prodotto una sua specifica committenza54. come cattedrale A tali testimoni possono aggiungersi due codici che sono stati giudifrancese. di origine probabile cati Il manoscritto Ripoll 67 dell'Archivo General de la Corona de Aragon di Barcellona, che racchiude il Liber alle cc. 43r-61v, fu copiato da varie in XIV XV i durante e ambiente avignonese, come sembrano secoli mani 51 Catalogue des manuscrits en ecriture latine portant des indications de date, de lieu ou de copiste, C. Samaran - R. Marichal curr., III (Paris 1974) 425 e tav. 124. 52 Catalogue general des manuscrits des bibliotheques publiques de France. Departements, XXXIX. 2, H. Loriquet cur. (Paris 1904) I 155-157; Catalogue des latine, V (Paris 1965) 287; D. Quaglioni, Politica e dritto ecriture en manuscrits Il "De tyranno" di Bartolo da Sassoferrato (1314-1357). Con italiano. Trecento nel l'edizione critica dei trattati `De Guelphis et Gebellinis", "De regimine civitatis" e "De tyranno" (I1 Pensiero Politico. Biblioteca 11; Firenze 1983) 84 n. XXXII; S. Lepsius, Der Richter und die Zeugen. Eine Untersuchung anhand des Tractatus des Bartolus (Studien Testimoniorum von Sassoferrato. Mit Edition zur Europäischen Rechtsgeschichte 158; Frankfurt am Main 2003) 349 n. 28. 53B. Paradisi, `La diffusione europea del pensiero di Bartolo e le esigenze Studia et Documenta Historiae et Iuris 26 (1960) 50, della conoscenza', sua attuali Sassoferrato. Studi e documenti per il VI centenario, D. Segoloni da Bartolo in poi 1449, ora in B. Paradisi, Studi sul Medioevo giuridico (Studi 1962) (Milano cur. Storici 163-173; Roma 1987) II 944; F. Calasso, `Bartolo da Sassoferrato', 6 (1964) 657, poi in Annali di Storia del Dizionario Biografico degli Italiani Diritto 9 (1965 = Scritti di Francesco Calasso) 499; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod. 54 C. Jeudy, `La bibliotheque cathedrale de Reims, temoin de l'Humanisme en France au XVe siecle', Pratiques de la culture ecrite en France au XVe siecle. Actes du CNRS (Paris, 16-18 mai 1992) organise du Colloque International en Ecrite de Recherche Ouy l'Unite "Culture Gilbert de du Moyen Age par l'honneur Tardif", M. Ornato - N. Pons curr. (Textes et Etudes du Moyen Age 2; Louvain-laNeuve 1995) 78-80. 269 ANDREA BARTOCCI legum doctor due le di attribuite al e maestro copie repetitiones suggerire di Avignone Bernardus Blanchi55. 11codice 12148 della Biblioteca Nacional di Madrid, che custodisce il trattato alle cc. 134ra-147rb, sarebbe stato invece trascritto da tre mani Francia56. XV in localitä della tuttora sconosciuta nel secolo una Altri due manoscritti presentano invece caratteristiche paleografiche la di dedurre probabile origine francese. e codicologiche, che consentono Il frammento del Liber, che e conservato nelle cc. 287va-293vb del Statale del Monumento Nazionale Crypt. della Biblioteca Lat. 211 codice di Grottaferrata57, venne copiato da anonima mano su carta avente una filigrana assai simile ad un tipo censito58, il quale si riscontra diffuso in Italia o molto piü spesso in Francia nella seconda meta del secolo XIV. Per motivi non dissimili e giudicata riconducibile tra Italia e Francia nei secoli XV e XVI l'origine del manoscritto Vat. Lat. 2696, che presenta del Liber nelle cc. 1r-47r59. esemplare un b. I codici appartenuti a Benedetto XIII Al novero dei manoscritti ancora esistenti si aggiungono le notizie finora ignorate dalla storiografia giuridica, ehe attestano la presenza di 55Garcia y Garcia, Iter 3 n. 1; Lepsius, Der Richter 329 n. 1. L'origine avignonese e ignorata nelle precedenti descrizioni del codice barcellonese: cfr. Z. Garcia, `Bibliotheca Patrum Latinorum Hispaniensis. II. Nach den Aufzeichnungen Rudolf Beers', Sitzungsberichte der Kaiserlichen Akademie der WissenschafKlasse 169 (1913) II 37; Dolezalek, ten in Wien Philosophisch-Historische Verzeichnis I sub cod. 56Garcia y Garcia, Iter 72 n. 51. 57A. Rocchi, Codices Cryptenses seu Abbatiae Cryptae Ferratae in Tusculano (Tusculani 1883) 487-488 (ov'e riferita la precedente segnatura Z. y. I con altre numerazioni delle carte); Paradisi, La diffusione 43, poi in Bartolo I 442, ora in Paradisi, Studi II 938; Calasso, Bartolo 657, poi in Annali 499; Dolezalek, Verzeichnis I sub Grottaferrata; Lepsius, Der Richter 68 nota 78. 68 C. M. Briquet, Les filigranes. Dictionnaire historique des marques de papier des leur apparition vers 1282 jusqu en 1600 (Leipzig 19232) I n. 2734. 59A Catalogue of Canon and Roman Law Manuscripts in the Vatican Library, S. Kuttner - R. Elze curr., II (Studi e Testi 328; Cittä del Vaticano 1987) 298. L'origine del codice e ignorata nei censimenti di: J. L. J. van de Kamp, Bartolus de Saxoferrato 1313-1357. Leven - Werken - Invloed - Beteehenis (Amsterdam 1936) 56 nota 1; giä nella versione a cura di I. Hess-Lutomirski col titolo `Bartolo da Sassoferrato', Studi Urbinati 9 (1935) 37 nota 265; Paradisi, 'La diffusione' 3233 (ove per errore e citata la segnatura Vat. Lat. 2596), poi in Bartolo 1430, ora in Paradisi, Studi II 927; Calasso, `Bartolo' 657, poi in Annali 499; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod.; Padovani, `Le Additiones' 191 nota 38. 270 BONIFACIO A9MINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI identificati Francia testimoni nella non meridionale tra il purtroppo altri declinare del Trecento ed i primi decenni del Quattrocento. Due copie del Liber sono menzionate nel catalogo della ricchissima biblioteca non solo giuridica, che Benedetto XIII portava con se nei contidella fuga dall'assediato a seguito palazzo pae spostamenti nui viaggi All'indomani di (11 il Papa 1403)60. Avignone di quest'evento marzo pale fu inoltre Marsiglia la Protra costretto e a spostarsi a spesso risiedette Rossiglione, Liguria la a rifugiarsi per alcuni nonche periodi nel venza e in Catalogna ed Aragona. In tale precaria situazione, essendo un abile diplomatico e curando direttamente gli affari dell'obbedienza avignonese, di lavoro. degli Perciö dispose bisogno la strumenti abituali ebbe presto formazione di una raccolta portatile di libri pure allo scopo di soddisfare la sua curiositä per le reliquie della classicitä. Tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento i gusti umanistici del Pontefice erano del resto Salutati e Nicolas de Clamanges61, che dal novembre Coluccio da elogiati del 1397 era stato ammesso come segretario nella Curia pontificia. La biblioteca, che fu dunque formata all'esito di vari trasporti e che il di Essa di costitui risultato scelte accresciuta, precise. essere non cessö intellettuali del bisogni i suo proprietario e, come molteplici rispecchiava della libraria del dal magna palazzo papale volumi coi confronto risulta di Avignone62, rappresentava senz'alcun dubbio la collezione personale del Pontefice63. Come rammenta il cronista Teoderico da Nieheim nel suo De Pedro dell'elevazione de Luna fu lettore al cardinalato prima scismate64, di diritto canonico nello Studio di Montpellier attorno al 137365. A tale dato si accorda, del resto, la presenza del futuro Pontefice in una chiesa 60Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque 1-II. 61Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I IX-X. 62A. Maier, `Die Bibliotheca Minor Benedikts XIII. (Petrus' de Luna)', Archivum Historiae Pontificiae 3 (1965) 139-191, poi in A. Maier, Ausgehendes Geistesgeschichte des 14. Jahrhunderts, III, Aufsätze Gesammelte zur Mittelalter. Letteratura Roma 138; (Storia 1977) 1-53; Jullien de Bagliani e Paravicini cur. A. Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 28-39,143-332. 63Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 35. 64Theodericus de Nyem, De scismate libri tres, 11.33, ed. G. Erler (Lipsiae Petrum de Luna "Nunc 179: me convertens, tangam vero ad praedictum 1890) iam Pessulano, in Monte XXXVI ipso, de Bunt vidi anni vel circiter, quem pauca Aragoniae de baronibus, de iure in regno ut laborat fama, orcanonico, legentem homo ingeniosus inveniendum brevis et ac gracilis, ad staturae res novas tus, in iure, ut praefertur, praefatus Gregorius legentem Hunc tune valde subtilis. diligebatur tunt satis qui a multis eo, quod peritus et papa creavit cardinalem, laudabatur. " a pluribus virtuosus existeret, 65G. Erler, Dietrich von Nieheim (Theodericus de Nyem). Sein Leben und seine Schriften (Leipzig 1887) 18. 271 ANDREA BARTOCCI di presentazione di un il 20 maggio 1370 alla cerimonia doctores del dei dottorato innanzi collegio al priore utriusque al di Montpellier candidato iuris6s. Non stupisce perciö che tra i numerosi esemplari di scritti giuridici che erano custoditi nella biblioteca portatile di Benedetto XIII ci fossero del Liber di Bartolo. I redattori del catalogo ben due testimoni descrissero i manoscritti precisando soprattutto i nomi degli autori ed i titoli delle opere che vi erano copiate. Assieme al Liber il primo codice racchiudeva altri lavori di Bartolo: un commentario al Digestum Novum nonche i Tractatus represaliarum e 1'altro Liber In al aggiunta volume conservava invece i alimentorum67. commenti di Baldo al testo della pace di Costanza ed ai Libri Feudorum nonche un non meglio identificato repertorio del Rosarium decretistico di Guido da Baisio68. Le descrizioni dei due codici in esame dovettero esser del la dopo trattato De novo subscismate di redazione realizzate subito Benedetto XIII. Quest'opera, nella quale 1'elezione papale di Alessandro V avvenuta a Pisa il 26 giugno 1409 viene giudicata come l'origine di un nuovo scisma, fu composta dal pontefice avignonese presumibilmente tra la seconda meta del 1409 ed il 141169. Utilizzando dei codici, il lettore del gli estremi per l'identificazione i libri. poteva individuare portatile catalogo della biblioteca rapidamente Le descrizioni sarebbero servite soprattutto al segretario che aveva il i di volumi nelle casse al momento d'intraprendere compito sistemare un nuovo viaggio. dei titoli di alcune opere, ma coll'aggiunta di qualche particolare significativo sull'aspetto esterno dei volumi, i due codici sono citati in un inventario compilato con ogni probabilitä nel settembre 1409. Esso elenca ottantasei libri della biblioteca portatile di Benedetto XIII, che furono trasportati mediante l'uso di quattro piccole botti (in quattuor Coll'omissione 66Fournier, Les statuts 11.1 132 n. 1013. 67Maier, `Die Bibliotheca Minor' 186 n. 562, poi in Maier, Ausgehendes Mittelalter 11152 n. 562; Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 249 n. 569: "Item prima pars Bartoli Super Digesto novo de rubeo; Minorita; Represalie et Tractatus alimentorum. " 68Maier, `Die Bibliotheca Minor' 187 n. 571, poi in Maier, Ausgehendes Mittelalter III 53 n. 571; Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 249 n. 578: "Item scriptum Baldi Super pasce Constancie et super Feudis; Minorita Bartholi et Repertorium super Rosario de albo. " Schriften Peters von Luna (Benedikts 69 F. Ehrle, `Die kirchenrechtlichen XIII. )', Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters 7 (1900) 534535; J. Baucells i Reig, 'Sobre la genesi, la dataciö i la transmissiö dels tractats de Benet XIII entorn del tema del Cisma', Jornades sobre el Cisma d'Occident a Catalunya, les Illes i el Pais Valencia. Barcelona - Peniscola, 19-21 d'abril de 1979, Ponencies i comunicacions, II (Barcelona 1988) 361. 272 BONIFACIO A.1BIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI botarellis) da Avignone a Barcellona. Il primo manoscritto e segnalato infatti in una botte ehe e identificata colla lettera D70. Il secondo e invece la lettera B71. botte in recante una menzionato identificati Altri non codici c. Altri testimoni del Liber bartoliano erano presenti in altre collezioni, della trasmissione dei testi giuridici storia nella rilevanza rivestono che in Francia durante il tardo Medioevo. Un manoscritto cartaceo contenente assieme al trattato bartoliano (tra i Baldo diversi degli Ubaldi maestri quali spiccano a opere attribuite e descritto dagli Liazari72) Paolo nell'inventario73, compilato esecutori e Avignone il 5 marzo 1426 beni dei trovati vennero ad testamentari, che doctor legum Jean de defunto Brogny, del cardinale nella residenza Sant'Anastasia dal di del 1385, di Santa titolo vicecancelliere presbitero Romana Chiesa dal 1391 nonche decano del collegio cardinalizio a partire dal 140574. Questo codice, che il cardinale aveva espressamente riservato disperso. Nel 1435 esso non figurava Annecy, di Collegio presto risultö al tra i numerosi libri conservati nella biblioteca del Collegio e provenienti dalla successione del Brogny75. dei libri Nel 1433 una seconda copia viene segnalata nell'inventario dimora del defunto Antoine Suavis, Aix-en-Provence nella ad conservati licenziato in diritto civile, jurisperitus in quella cittä dal 1410, consigliere 70Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 313 n. 77: "XVII. Item Minorita Bartholi in pargameno cum postibus rubeis. " 71Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 310 n. 28: "VIII. Item Super pace Constancie et Minorita B[artholi] et scriptum Baudi Baldi scriptum de Perusio Super feudis in papiro magne forme cum coperturis albis. " 72Nel codice appartenuto al cardinale de Brogny figurava una copia della Lectura super Sexto del Liazari, della quale pare essersi volatilizzata ogni `Liazari, Paolo', A. Bartocci, Dizionario Biografico degli cfr. manoscritta: reliquia Italiani 65 (2005) 18-19. 73Fournier, Les statuts, 11.1 402 n. 145: "Item, unus liber scriptus in papiro, de litera currenti, copertus de corio rubeo, cum quatuor serraturis, in quo sunt diversi Tractatus et materie: et primo, Tractatus represaliarum et minoritarum Bartoli et plures Questiones disputate per Baldum, Butriga[rium] et plures alios, incipiens in secunda linea tertii folii: terram; et finit in eadem: ut in; et in penullectura Pauli de folii, Lasariis linea ubi est super Sexto, incipit: penultimi tima " in finit requiruntur. eadem: XXIIII et 74Eubel, Hierarchia 28 n. 26,36,39,533. 75M. Fournier, `Les bibliotheques de l'Universite et des colleges d'Avignon droit', Nouvelle Revue Historique de Droit Franpais et etudiants les en pour Etranger 15 (1891) 79-93 n. II. 273 ANDREA BARTOCCI reale sotto Luigi II di Angiö (che lo nominö avvocato e procuratore fiscale della Chambre des comptes76. del Parlamento) e maitre-rational Due anni dopo un terzo esemplare viene citato a Tolosa in un codice contenente ventitre pezzi giuridici (tra i quali una novella giustinianea e Nel 1435 esso e menzionato nel vari scritti della scienza criminalistica). catalogo della biblioteca del Collegio di Mirepoix77, che venne fondato a Tolosa per poveri studenti di diritto da Guillaume du Puy, licenziato in decreti e vescovo di Mirepoix dal 140578. A questi tre codici si assommano poi due testimoni non identificati della Lectura super Clementinis di Giovanni da Legnano, che inseri una fedele rielaborazione del Liber al termine di quella sua opera. Un primo esemplare della Lectura super Clementinis di Giovanni da Legnano e menzionato nell'elenco dei libri appartenuti al defunto doctor legum Franciscus Castilionis di Perpignano ed inventariati a Maiorca da Petrus Castilionis. Essi furono ricevuti il 15 marzo 1393 dal presbitero di Perpignano Guillelmus Sabaterii, che era il procuratore della vedova del defunto79. Nel 1426 un secondo testimonio e citato ad Avignone nell'inventario dei beni del cardinal de Brogny80. Questo codice 6 da identificarsi poi nel 76N. Coulet, 'Bibliotheques aixoises du XVe siecle (1433-1448)', Liures et bibliotheques (XIIIe-XVe siecle) (Cahiers de Fanjeaux 31; Toulouse - Fanjeaux 1996) 225-226. 77Fournier, Les statuts I. 1 (Paris 1890) 793 n. [55]: "Liber in quo sunt XXIII tractatus scilicet: Novella constitutio de herede [et falci. ]; item Lectura trium librorum Codicis Dulii; item Lectura feudorum Dulii; item Minorita Bartol[i]; item Dinus super regulis; item Tractatus de mero et mixto imperio; item Tractatus de Tormentis; item Tractatus super criminibus et penis; item De insultu; item De homicidiariis et eorum penis; item De furibus et eorum penis et receptacionibus; item De falsariis; item Albertus super criminibus; item De hiis qui possunt accusare; item De fama criminis; item De presumptionibus; item De judiciis; item De rumore manifesto et oculto; item De crimine manifesto; item De citationibus [De procuratoribus]; fiendis contra criminosum; item [De criminibus]; item De bannitis et relegatis. " 78Eubel, Hierarchia 344. 79J. N. Hillgarth, Readers and Books in Majorca 1229-1550 (Documents, etudes et repertoires; Paris 1991) 11 453 n. 19: "Item, unum alium librum grossum de papiro, cum cohopertis fustis cohopertum corio bipertito alterius partis coloris Johannes de Linyano super Clementinis, qui vocatum et virmilii, viridi alterius incipit in secundo colondello prime carte: mandata mea et vives, etc., et finit in eadem: sola non, et in penultimo folio primi colondelli incipit: si credas ex toto corde suo, etc., et finit in eodem: ad abrevi[? ] mi. " 80Fournier, Les statuts 11.1 398 n. 54: "Item, unus alius liber, copertus pelle rubea, vocatus Lectura Clementinarum Johannis de Lynyano. " 274 \(ANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI BONIFACIO A1U. 1435 nell'elenco dei libri che provenivano dalla successione del Brogny e biblioteca del Collegio di Annecy8i, nella conservati erano che Anche se i dati finora esposti permettono di giungere a conclusioni di identificati la testimoni del complessiva sei non presenza provvisorie, Liber minoricarum decisionurn nelle biblioteche dei giuristi menzionati bartoliano nelle collezioni private. Ciö del la diffusione trattato evidenzia e confermato dalla segnalazione di un esemplare dello scritto bartoliano fondato dal vescovo Guillaume du Puy. del tolosano libri i tra collegio Questo parziale risultato, che potrebbe esser sottoposto ad ulteriore indagini degli approfondite condotte piü sull'insieme mediante verifica inventari di biblioteche tardomedievali francesi82, e peraltro avvalorato dal fenomeno costituito dalla ripetuta citazione e dalla critica del Liber il quale con ogni probabilitä disponeva di dell'Ammannati, nell'opuscolo biblioteca. All'esistenza bartoliano di libello del nella propria una copia tale collezione non allude solamente Tommaso Ammannati nella propria deposizione sull'elezione di Urbano VI. Da essa risulta che prima del i due fratelli misero al sicuro i beni preziosi e 1378 dell'aprile conclave i loro libri nel convento francescano dell'Araceli e nelle particolarmente dimore di amici per il timore delle violenze minacciate dal popolo romano di codici per arricchire la sua Alla forestieri83. all'acquisto ed ricerca ai fa infatti continui e dettagliati riferimenti in Bonifacio cinque raccolta lettere scritte tra il 18 febbraio ed il primo di ottobre 1388 al mercante di Marco Datini84. Francesco pratese 6. Motivi e prove della fortuna del "Liber" tra i giuristi trecenteschi Nella seconda meta del secolo XIV la fortuna dello scritto di Bartolo dovette esser favorita dalla mancanza dei commenti alla bolla Exivi de V il Clemente 6 maggio 1312 nell'ultima aveva promulgato che paradiso, Concilio di Vienne a conclusione di un prolungato ed acceso del sessione dibattito sull'osservanza della Regola dei Frati Minori85. Johannes 81Fournier, Les bibliotheques 85 n. 60: "Item, alius liber intitulatus: de Liriano super Clementinis in papiro, ad duas columpnas, de littera currenti " scriptus. 82Bibliotheques de lnanuscrits medievaux en France. Releve des inventaires du VIIIe au XVIIIe siecle, A. -M. Genevois - J. -F. Genest - A. Chalandon curr., avec la de M. J. Beaud - A. Guillaumont (Paris 1987). collaboration 83Gayet, Le Grand Schisme I Pieces justificatives 69. 84Brun, `Un bibliophile' 227-233 n. VI-X. 85A. Bartocci, `La Regola dei Frati Minori al Concilio di Vienne e la bolla Exivi de paradiso (1312) di Clemente V, Archivum Franciscanum Historicum 96 (2003) 45-84. 275 ANDREA BARTOCCI Al declinare del Trecento Pietro d'Ancarano illuströ le ragioni di tale perdurante fenomeno nella propria Lectura super Clementinis. Oltre a confermare che Giovanni da Legnano aveva squarciato per primo tra i canonisti del suo tempo la fitta trama del silenzio calata sul documento, Pietro ricordö che i suoi predecessori sulle cattedre dell'Alma Mater non avevano commentato la clementina, giacche costoro ritenevano che tale attivitä fosse vietata dalla bolla Exiit qui seminat (14 agosto 1279) di Niccolö III86, Per garantire l'indiscussa vigenza ed il rispetto integrale di questa bolla successivamente inserita nel Sesto (5.12.3), Niccolö III dispose infatti che ne venisse compiuta la lettura pubblica nelle scuole di diritto87, Allo scopo di evitare che i maestri potessero violare, alterare o modificare le disposizioni della Regola o del nuovo documento, il Papa iissö alcuni della bolla88. Tali criteri colpiscono criteri restrittivi per l'interpretazione livello 1'elevato di consapevolezza mostrata nel tentativo non soltanto per di regolare i rapporti tra lo strumento normativo e 1'attivitä degli esegeti, 86Petrus de Ancharano, Lectura super Clementinis, ad Clem. 5.11.1 (Lugduni per magistrum Jacobum Saccon expensis Vincentii de Portonariis 1520) c. 88ra: "Dominus Jo. An., Pau. et alii, qui scripserunt super cle. ista, omiserunt scribere, quia forte credebant eis prohibitum per constitutionem Nicholai tertii, qui hoc Nicholai suspendit, et sub pena prohibuit, sed Jo. xxii. dictam constitutionem ideo dominus Bar., quia multa dubia tempore suo occurrebant super relictis fratribus minoribus, de ipsis composuit specialem tractatum, quem librum minoricarum uoluit nuncupari, quem hic Jo. de Lig. posuit de uerbo ad uerbum, modicum, immo quasi nihil addens, nisi quia in duobus siue tribus ab eo discordat, sed d. Bal. dicta Bar. subtilius intuens in multis a Bar. discrepat et ab eius opi. discedit.., " 87Nicolaus papa III, Constitutio facta super confirmatione Regulae Fratrum Minorum, ed. Seraphicae legislationis textus originales 23-24: "Cum igitur ex discussis Regula ipsa licita, praedictis et aliis per Nos cum multa maturitate discrimini nec ulli patens evidenter appareat, ilet observabilis, perfecta sancta, lam et omnia suprascripta per Nos statuta, ordinata, concessa, disposita, decreta, declarata etiam et suppleta de Apostolicae potestatis plenitudine approbamus, confirmamus et volumus existe; e perpetuae firmitatis, in virtute obedientiae districte praecipientes, quod haec Constitutio, sicut ceterae Constitutiones vel decretales Epistolae, legatur in scholis. " 88Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Et quia sub colore liciti nonnulli contra Fratres ipsos et Regulam, in legendo, exponendo atque glossando, possent virus suae iniquitatis effundere ac ipsius Constitutionis intellectum ipsum in diversas et adversas sententias producentes suis adinventionibus depravare, et opinionum diversitas ac distortio intellectus multorum pios animos posset involvere et a Religionis ingressu multorum corda subtrahere, talium detrahentium Vitanda perversitas cogit Nos viam ipsis ad praedicta praecludere et certum procedendi modum hanc Constitutionem legentibus praefinire. " 270 BONIFACIO AABGINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI hIINORI fra 1'insistenza i momenti scolastici della nella separazione ma pure per lettura, spiegazione e commento del testo legale. Assicurando l'osservanza dei precetti mediante la comminazione di la bolla fosse III Niccolö litteram ehe esposta ordinö ad nelle scuole pene, idonea dibattiti, incertezze esegesi ogni a suscitare omessa venisse ehe e il di Proibi di compimento glosse all'infuori quelle ehe o confusiones9. fossero aderenti alla lettera od idonee a chiarirne il senso90. Rafforzö poi 1'efficacia di queste disposizioni mediante il divieto sancito nei confronti di chiunque scrivesse, discutesse o predicasse in pubblico od in privato della propria bolla91, riservando alla Sede della Regola il tenore o contro di quella Apostolica la soluzione di ogni controversia sull'interpretazione disciplina92. Minacciö infine la scomunica ai maestri, dottori e lettori, ehe il del documento osassero alterare significato scritti o negli nelle scuole od esporre opinioni contrariesa, 89Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Itaque sub poena excommunicationis et districte beneficii praecipimus ut praesens Constitutio, cum privationis officii ac ipsam legi contigerit, sicut prolata est, sic fideliter exponatur ad litteram; concordantiae, contrarietates, seu diversae vel adversae opiniones a lectoribus seu " inducantur. expositoribus nullatenus 90Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Super ipsa Constitutione glossae non fiant, nisi forsan, per quas verbum vel verbi sensus seu constructio, vel ipsa Conlitteram intelligibilius ad vel grammaticaliter exponatur. Nec institutio quasi depravetur in legentem ipsius aliquo, seu distorqueatur per tellectus ad aliud, " ipsa littera sonat. quam 91Nicolaus papa III, Constitutio, 24: "Et ne Sedem praedictam contra detractolaborare, universis. ac singulis cujuscumque hujusmodi ulterius oporteat res, districte praecipimus, ne contra praedictam ac status, conditionis praeminentiae, Regulam et statum praedictorum Fratrum, seu contra praemissa per Nos statuta, ordinata, concessa, disposita, decreta, declarata, suppleta, approbata et determinent, dogmatizent, scribant, praedicent seu prave loetiam confirmata " occulte. vel quantur, publice 92Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Sed si quid penes aliquem in his hoc ad culmen praedictae Sedis Apostoiicae deciucatur, ut emerserit, ambiguitatis in hoc manifestetur- intentio; cui soli concessum est Apostolica sua ex auctoritate in his statuta condere et condita declarare. " 93Nicolaus papa III, Coitstitutio 24:, "Glossantes vero in scriptis Constitutiodiximus, Doctores insuper sive Lectores, ipsam quem eo modo, quam aliter nem dum docent in publico, ex certa scientia et deliberate intellectum Constitutionis facientes depravantes, quoque commentum, scrfipturas seu libellos, ac hujusmodi determinantes, in deliberate scholis, seu praedicantes contra et ex certa scientia seu aliquod praedictorum, non obstantibus aliquibus privialiqua vel praedicta, litteris Apostolicis, indulgentiis aut quibuscumque dignitatibus, persolegiis vel locis, religiosis vel saecularibus, generaliter, vel singulariter, aut nis, ordinibus forma vel expressione verborum concessis, quae nolumus aliquisub quacumque bus in praemissis quomodolibet suffragari, excommunications sententiae, quam 277 ANDREA BARTOCCI Oltre a causare la frequente omissione della bolla Exivi de paradiso nei manoscritti delle Clementine94, i divieti di Niccolö III s'imposero nella prassi scolastica al punto da provocare non solo la generalizzata carenza dei commend ma pure la mancata lettura della clementina negli Studia. Come rilevö Francesco Zabarella nella propria Lectura super Clementinis terminata il 23 luglio 14029, questi fenomeni si erano tuttavia verificati Pontefice, Niccolö 11196.11 le di volontä pur limitando 1'attivitä contro ex nunc in ipsos proferimus, se noverint subjacere, a qua per neminem, nisi per Romanum Pontificem, possint absolvi. " 94S. Kuttner, `The Date of the Constitution Saepe, the Vatican Manuscripts and the Roman Edition of the Clementines', Melanges Eugene Tisserant, IV. 1 (Studi e Testi 234; Cittä del Vaticano 1964) 427-452, poi in S. Kuttner, Medieval Councils, Decretals, and Collections of Canon Law. Selected Essays (Collected Studies Series 126; London 1980) n. XIII con Retractationes 17-18, ora in S. Kuttner, Medieval Councils, Decretals, and Collections of Canon Law. Selected Essays (Collected Studies Series 126; Hampshire - Brookfield 19922) n. XIII con Retractationes 17-18 e New Retractationes 12-18; J. Tarrant, `The Manuscripts of Clementinae. Part I: Admont to München', Zeitschrift der the Constitutiones Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte Kan. Abt. 70 (1984) 67-133; J. Tarrant, `The Manuscripts of the Constitutiones Clementinae. Part II: Napoli to Zwettl' ibid. 71 (1985) 76-146; M. Bertram - A. Rehberg, `Matheus Angeli Johannis Cinthii. Un commentatore romano delle Clementine e lo Studium Urbis nel 1320', Quellen und Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken 77 (1997) 125. 95Blume, Bibliotheca 15; J. Valentinelli, Bibliotheca manuscripts ad S. Marci Venetiarum II (Venetiis 1869) 271; G. Zonta, Francesco Zabarella (1360-1417) (Padova 1915) 15 nota 4,124 nota 1; E. Franceschini - A. Pertusi, `Un'ignota Odissea latina dell'ultimo Trecento', Aevum 33 (1959) 327, taw. II, VI, poi con omissioni in A. Pertusi, Leonzio Pilato fra Petrarca e Boccaccio. Le sue versioni omeriche negli autografi di Venezia e la cultura greca del primo Umanesimo (Civiltä Veneziana. Studi 16; Venezia - Roma 1964) 533, taw. XXIX. 2, XXXI. 2; B. Marx, `Handschriften paduaner Universitätsdozenten und Studenten aus San di Padova 9-10 Bartolomeo di Vicenza', Quaderni per la Storia dell'Universitä (1976-1977) 149-155; D. Girgensohn, `Francesco Zabarella aus Padua. Gelehrsamkeit und politisches Wirken eines Rechtsprofessors während des großen abendländischen Schismas', Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte Kan. Abt. 79 (1993) 250, poi nella versione italiana di T. Pesenti col titolo 'Francesco Zabarella da Padova. Dottrina e attivitä politica di un professore di diritto durante il Grande Scisma d'Occidente', Quaderni per la Storia dell'Universitd di Padova 26-27 (1993-1994) 19. 96Franciscus de Zabarellis, Lectura super Clementinis, ad Clem. 5.11.1 ([Rodel Vaticano, Cittä Biblioteca Apostolica [1468-1469]), Sixtus Riessinger mae] Vaticana, Inc. Ross. 950, c. non num.: "Glo. et alii scribentes conplures nichil hic scripsere forte quia Nicolaus tertius e. ti. Exiit li. vi., quod c. etiam exponit regulam sancti Francisci, excommunicauit glosantes illud c. et in glo. inducentes contrarietates, concordantias seu opiniones diuersas uel aduersas, quia tamen 278 BONIFACIO AABLINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI TIINORI degli esegeti, aveva permesso infatti quelle glosse "... per quas verbum ipsa seu constructio vel constitutio quasi grammavel verbi sensus ticaliter ad litteram vel intelligibilius exponatur"97. Questa situazione venne registrata pure dall'Ammannati nel ComClementine. In la questa sua opera, sulle cui redazione nella mentario forma pervenutaci avvenne negli anni compresi tra il 1388 ed il 139398, il infatti rammentö gli omessi commenti sull'Exivi de avignonese maestro il della bolla testo che e non veniva abitualmente letto o precisö paradiso Oltre le fornite dai colleghi, confermare a scuole. notizie nelle spiegato documento in di Clemente V al relazione che aggiunse era possibile egli decisionum99. il Liber frutto minoricarum mettere a Questa testimonianza, il cui valore per la conoscenza degli strumenti del lavoro intellettuale dei commentatori medievali delle Clementine non puö esser sottovalutato, assume un significato rilevante, qualora essa sia fenomeni dalla di ed emergenti ricordati coi produzione altri confrontata maestri trecenteschi. L'inserimento del trattato bartoliano al termine della Lectura super Clementinis di Giovanni da Legnano e la ripetizione delle conclusion di Bartolo nel commento di Pietro d'Ancarano alla bolla Exivi de paradiso Liber lo il di teorico rappresentö strumento che riferimento evidenziano XIV discussero i i secolo esaminarono e nel che giuristi punti salienti per della disciplina di Clemente V sulle successioni mortis causa a favore dei Frati Minori. fieri per quas uerbum uel uerbi sensus seu constructio quasi glo. permisit litteram uel intelligibilius Et quia etiam penas ilexponatur. ad gramaticaliter lius c. suspendit Io. [x]xii in extrauag. Quia nonnumquam et quia, licet illa conista. Item, quia dimittendo hanc sine fuerit glosari, non sic prohibita stitutio legentes ad obmittendam ipsam, unde causatur inducuntur eius expositione, ignorantia. Cum tarnen ipse Nicolaus tertius preceperit ut illud c. Exiit, sicut cein ideo legerentur decretales scolis, aliqua breuia hic scribo. " Il luogo e la tere data di composizione dell'editio princeps della Lectura dello Zabarella sono individuati da D. Maffei, `Un magistrato del Quattrocento, Pier Filippo Martorelli di Francesco da Spoleto, e 1'edizione Principe della Lectura Clementinarum Zabarella', Studia Gratiana 13 (1967 = Collectanea Stephan Kuttner III) 109-128, Studi 277*-298* con Addenda et emendanda 539*-540*, ora Maffei, in poi in forma separata (Honoris Causa 2; Roma 1999). ristampato 97Nicolaus Papa III, Constitutio 24. 98Maffei, `Profilo' 249, poi in Maffei, Studi 155*. 99Bonifacius de [Amanatis], Commentarii, ad Clem. 5.11, rubr., c. 236vb: "Sequitur clementina Exiui et ista non est glosata nec legitur in scholis nec super licet totus tractatus super ea Minoriscripta, posset examinari ullius extant ea dominum Bartolum de Saxoferrato lememoriae per recolendae cae, compositus Et ideo transitum facio ad clementinam Saepe illustrissimum. doctorem gum famosam " atque notabilem. et utilitate uulgarem ualde 279 ANDREA BARTOCCI Questo risultato e corroborato dalla notizia che emerge dallo spoglio del catalogo pervenutoci della ricchissima biblioteca non solo giuridica di Giovanni Calderiniloo. Da questo documento, che presenta purtroppo in forma incompleta il favoloso corredo librario di uno dei maggiori bibliofili del Trecento declinante, si evince che il canonista bolognese possedeva un volume miscellaneo che custodiva una copia non identificata del Liber. Questo codice, che ricevette la stima di venti libbre bolognesi in una nota accanto alla descrizione, racchiudeva vari lavori della civilistica coevalol. La presenza del trattato di Bartolo tra i numerosi scritti giuridici in dato tuttavia sembra che possa spiegarsi un quel catalogo non elencati solo col desiderio nutrito dal Calderini di avere a disposizione un quadro completo ed aggiornato della civilistica del secolo XIV. L'esistenza di postille, che sono attribuite al maestro bolognese e vergate ai margini del Liber alle cc. 130rb-142rb del codice Vat. Lat. 2244102,suggerisce che egli esaminö lo scritto del collega perugino realizzando alcune brevi glosse ed inserita da Giovanni la da Legnano al termine rielaborazione anticipando della sua Lectura super Clementinis tra il 1376 ed il 1378103. Dalle risultanze finora emerse puö concludersi allora che lo scritto di Bartolo colmö in relazione alla Exivi de paradiso le perduranti lacune che 100M. Cochetti, `La biblioteca di Giovanni Calderini', Studi medievali III ser. 19 (1978) 931-1032. 101Cochetti, `La biblioteca' 1012-1013 n. 277: "Leges Digesti veteris comentate per Cyn. Minorica [et] Tractatus represaliarum Bartoli de Saxo ferato. Tractatus Jacobi de Ravigeraco. Liber de verborum de verborum significatione Petri de Boateriis usque ad litteram I. Aditiones super toto significatione Petri de Bellapertica. Infortiato Dyni cum aditionibus Plures repetitiones multarum legum dominorum Oldradi, Andree Cyafi, Rainerii de Forlivio, Bartoli in eis Tractatus substitutionum de Saxo ferato. Et interseritur per dictum d. Raynerium et Summa de fictionibus per dictum d. Bartolum. " des 14. Jahrhunderts', Quellen und 102M. Bertram, `Clementinenkommentare Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken 77 (1997) 161 nota 71. 103Meyer, `Glossen' 348-349; G. Ermini, 'Il Commentario in Clementinas di Giovanni da Legnano (R. Bibl. Univ. di Cagliari, ms. n. 2)', Rivista di Storia del Diritto Italiano 1 (1928) 349-355, poi in G. Ermini, Scritti di diritto comune, D. Segoloni cur. (Universitä degli Studi di Perugia. Annali della Facoltä di Giurisprudenza. Nuova ser. 4; Padova 1976) 613-621, ora in G. Ermini, Scritti storicogiuridici, 0. Capitani - E. Menest6 curr. (Collectanea 9; Spoleto 1997) 157-163; Margiotta Broglio, `Ideali pauperistici' 389-392; J. P. McCall, `The Writings of John of Legnano with a List of Manuscripts', Traditio 23 (1967) 419; Bertram, `Clementinenkommentare' 151; A. Bartocci, `La copia di dedica ad Urbano VI della Lectura super Clementinis di Giovanni da Legnano nelle biblioteche di Benedetto XIII (1405-1423)', Manoscritti, editoria e biblioteche dal Medioevo all'etd contemporanea. Studi offerti a Domenico Maffei per il suo ottantesimo compleanno, M. Ascheri - G. Colli curr., con la collaborazione di P. Maffei (Roma 2006) 121-45. 280 BONIFACTO A.\L\GINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI TfINORI sono evidenziate dai commentari trecenteschi sulle Clementine. Come confermano poi le testimonianze di Pietro d'Ancarano e dell'Ammannati, esso dette soprattutto un impulso impareggiabile e storicamente decisivo alla redazione dei piü antichi scritti dedicati ex professo alle successioni a favore di religiosi e conventi francescani. Tra questi lavori va finalmente il in testo anche edito questa sede. annoverato 7.1 due testimoni dell'opuscolo dell'Ammannati L'opuscolo dell'Ammannati e conservato nei codici LeP. Pur essendo stato sommariamente segnalato nel 1931 da John Alexander Symington assieme agli altri cimeli bibliografici della Bibliodi Leeds provenienti dalla donazione di Edward Allen teca Universitaria Brotherton104, il manoscritto 103 della Brotherton Collection non risulta da alcuna attenzione parte della storiografia giuridica. Esso aver ricevuto ha tuttavia meritato 1'approfondita ed esauriente descrizione curata da Neil Ripley Ker e pubblicata postuma nel 1983105.Da questo studioso, in dimostrato e i stato che pezzi racchiusi nel codice furono particolare, Germania nord-occidentale alla meta del Quattrocento. In nella copiati dimensioni delle ridotte (mm. 217 X 100) e del tenore delle opere ragione trascritte, L rappresenta un manuale teologico-giuridico che fu realizzato di dei francescano. 1'uso Ciö e confermato un convento religiosi per non dello dalla del copia scritto giurista avignonese, ma pure dalla solamente tavola dei privilegi concessi dalla Santa Sede all'Ordine dei Frati Minori (cc. 149-151v). In essa viene espressamente menzionato un parere legale di Giovanni d'Andrea sul pagamento della porzione canonica da parte dei frati mendicanti a favore del clero parrocchiale. Assieme a tali dati la provenienza conventuale del codice di Leeds e ferrea dalla dalla catena pendente coperta medievale mediante provata in base diffusa che anellolos, ad una apposito consuetudine garantiva un 1'inamovibilitä del libro nella biblioteca in cui esso era custodito. Proprio tale dato sembra del resto avvalorare la probabile provenienza del codice dal convento francescano di Würzburg107, la cui collezione libraria subi 104J. A. Symington, The Brotherton Library. A Catalogue of Ancient ManuBooks Printed by Early Edward Allen Baron Brotherton collected and scripts of Wakefield (Leeds 1931) 4-5. 105N. R. Ker, Medieval Manuscripts in British Libraries III (Oxford 1983) 6567. 106Symington, The Brotherton Library 5. 107S. Krämer, Handschriftenerbe des deutschen Mittelalters II (MittelalterliDeutschlands und der Schweiz. Ergänzungsband Bibliothekskataloge I; che München 1989) 858-859. 281 ANDREA BARTOCCI varie perdite nel corso dei secoli e soffri la distruzione di circa la meta del suo patrimonio bibliografico durante il 1945108.Nell'estate del 1896 erano peraltro registrati fra gli oltre cento manoscritti custoditi nella biblioteca di quel convento dodici volumi muniti delle catene ancora appese alle di codici recanti le tracce della legature ed un numero indeterminato presenza delle medesimelos. Alcuni volumi provenienti da quel convento bavarese e conservati in biblioteche europee e statunitensi presentano d'altronde le stesse caratteristiche esterne della legaturallo. e conservata nel La seconda copia dell'opuscolo dell'Ammannati manoscritto Lat. 4591 della Bibliotheque Nationale de France, che alla bibliothecae meta del Settecento il Catalogus codicum manuscriptorum regiae giudicö risalente al secolo XV e ne affermö la provenienza dalla ricchissima collezione libraria del ministro Jean-Baptiste Colbert (16191683)111.L'appartenenza a questa raccolta fu del resto attestata nel 1693 dal Baluze, il quale, essendo stato il bibliotecario del ministro, rammentö la segnatura ricevuta del codice in quella collezione (cod. 2525)112.Essa e tuttora presente nel margine superiore destro della c. Ir (contenente la tavola del contenuto), ov'e affiancata dalla successiva segnatura (Regius dopo 1'ingresso nella 4894) che fu assegnata al volume verosimilmente Bibliotheque Royale nel 1732113. Pe un cartaceo miscellaneo composto da 213 cc. (mm. 315 x 215; in le cc. 123-135 a seguito di danneggiamento; massima parte mancanti bianche le cc. 212-213). I pezzi giuridici copiati risultano parzialmente dal Catalogus e vennero trascritti da diverse mani anonime su registrati due colonne ad eccezione della c. 199, che 6a piena pagina. Il rarissimo Iter Italicum. Accedunt alia itinera. A Finding List of 108P. O. Kristeller, Catalogued Humanistic Uncatalogued Manuscripts or incompletely of the Renaissance in Italian and Other Libraries III (Alia Itinera I; London Leiden 1983) 739-740. 109F. Falk, `Bibliographische Reisefrüchte', Centralblatt für Bibliothekswesen 14 (1897) 361. 110L. Meier, `Aufzeichnungen aus vernichteten Handschriften des WürzburArchivuni Franciscanum Historicum 44 (1951) 191-209. ger Minoritenklosters', 111Catalogus 111.3 611-612. 112Baluzius, Vitae 11341, poi nell'ed. Mollat 11855. 113La provenienza colbertina del manoscritto non e segnalata da L. Delisle, Le Cabinet des manuscrits de la Bibliotheque imperiale. Etude sur la formation de ce depot comprenant les elements dune histoire de la calligraphic, de la miniature, de la reliure et du commerce des livres ä Paris avant l'invention de l imprimerie I (Histoire Generale de Paris; Paris 1868) 439-547 (ov'e ricostruita la storia della collezione del Colbert e sono identificati molti codici provenienti dalla stessa). 282 BO?IIFACIO A.\L1L\NNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI I<4INORI in particolare, fu realizzato da testimonio dell'opuscolo dell'Ammannati, in copista accurata bastarda francese semicorsiva114. un solo Oltre ad essere stato citato dai biografi dell'Ammannatillb, P risulta ben noto alla storiografia giuridica in ragione della presenza degli scritti dal Catalogus a Francesco di Accursio110, Dino del Mugello117, attribuiti Riccardo da Salicetol18, Bartolo119, Baldo120 ed altri maestri meno celebri121. 114G. Cencetti, Lineamenti di storia della scrittura latina. Dalle lezioni di paleografia tenute nell'Uniuersitä di Bologna I 'anno accademico 1953-54 (Bologna 1954) 234-238; ora ristampato a cura di G. Guerrini Ferri (Bologna 1997) 208211. Nell'esame paleografico del testimonio dell'opuscolo di Bonifacio Ammannati ho potuto contare sull'esperto consiglio della professoressa Giovanna Nicolaj, che ringrazio vivamente. 115Baluzius, Vitae 11341, poi nell'ed. Mollat 11 855 e nota 2; Volta, `Lettera' 8; Mollat, `Ammanati' 1298; Brun, `Un bibliophile' 217 nota 1; Maffei, 'Profilo' 243, Studi Maffei, 149*. in poi 116L'attribuzione a Francesco di Accursio della repetitio all'autentica Ingressi (C. 1.2.13 = ex Nov. 5.5) e esclusa da: F. C. von Savigny, Geschichte des römischen Rechts im Mittelalter V (Heidelberg 18502) 319; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod. 117La copia del Tractatus de successionibus ab intestato viene registrata tra i bartoliane delle da: Paradisi, `La diffusione' 52, poi in Bartolo I opere manoscritti 452, ora in Paradisi, Studi 11 946; Calasso, `Bartolo' 659, poi in Annali 505; DoleII Verzeichnis sub cod. zalek, 118La copia della repetitio ad D. 35.2.11.5 e ricordata da: G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi VII (Bologna, Stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1789) 287; M. Bellomo, `Due Libri magni quaestionum disputatarum e le Quaestiones di Riccardo da Saliceto', Studi Senesi 81 (= III ser., 18; 1969) 269 nota 40; M. Bellomo, `Per un profilo della personalitä scientifica di Riccardo da Saliceto', Studi in onore di Edoardo Volterra (Pubblicazioni della Facoltä di Giurisprudi Roma 44; Milano 1971) V 256 nota 13, denza dell'Universitä poi in M. Bellomo, Medioevo edito e inedito III (I Libri di Erice 20; Roma 1998) 100 nota 13; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod.; G. Pace, Riccardo da Saliceto. Un giurista bolognese del Trecento (I Libri di Erice 9; Roma 1995) 43 nota 12,72,88 nota 5,89 nota 14, 90 note 17-18 e 20,91 nota 40,92 nota 53. 119Le copie di repetitiones ad C. 1.1.1 e D. 2.1.20 e di una quaestio sono regi`La diffusione' S1-52 (coll'aggiunta della copia di Paradisi, da: strate una repetitio dal Catalogus a Bartolomeo da Saliceto]), [attribuita C. 1.2.1 ad poi in Bartolo I 451-452, ora in Paradisi, Studi II 946; Calasso, `Bartolo' 649-650 (coll'aggiunta delle copie di repetitiolles ad D. 17.2.6 [omessa dal Catalogus] ed ad C. 1.2.1), poi in Annali 485-487; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod. (coll'aggiunta della copia di C. 1.2.1). ad repetitio una 120Le copie di repetitiones ad C. 7.33.12 e D. 1.3.32 (mutila dell'inizio) sono Dolezalek, Verzeichnis II sub cod. dal menzionate 121Dolezalek, Verzeichnis II sub cod.; M. Semeraro, Osberto da Cremona. Utz diritto comune (lus Nostrum 25; Roma 2000) 53. Il del dell'etä giurista primo 6 Tractatus de parigino codice un nel muneribus attribuito a Raycopiato pezzo 283 ANDREA BARTOCCI 8. Caratteristiche testuali e criteri editoriali Ambedue le copie dell'opuscolo dell'Ammannati non sono esenti da incongruenze ed errori grossolane rispetto alle regole della sintassi latina soprattutto nell'uso e nella correlazione dei modi e dei tempi verbali. Nello sforzo di aderire al testo trädito dalla copia scelta come base per la trascrizione e di restituirne la forma trasmessa, non ho emendato le evidenti scorrettezze, salva qualche eccezione che e segnalata fra le varianti. Tra i due testimoni e senz'altro preferibile la lezione del manoscritto parigino, che ho adottato di conseguenza come riferimento per 1'edizione soprattutto per la maggiore correttezza nelle allegazioni giuridiche. Sotto questo profilo il copista che realizzö 1'esemplare di Leeds non mostra di essere esperto nella citazione dei frammenti giustinianei ed e confuso ed approssimativo in molti punti. Se da costui il nome di Bartolo e sconciato di norma in Bertoldus, le varianti scaturite dalla collazione sono state di regola registrate con riferimento a L. Com'e evidenziato dall'apparato delle varianti, il testo pervenutoci si caratterizza per sostanziale uniformitä. Le divergenze, qualora non siano errori o lapsus calami, sono costituite da varianti di lettura, aggiunte od omissioni di parole o brevi porzioni del testo. Esse sono dovute con ogni probabilitä all'opera dei copisti e non paiono dunque rivelare diversi stadi redazionali dell'opuscolo. Ad eccezione della diversa collocazione degli apparati delle fonti e delle varianti ho cercato di attenermi fedelmente alle norme che sono state fissate da Stephan Kuttner per 1'edizione delle opere dei canonisti medievalil22. mundus de Bor dal Catalogus 111.3 611. La paternitä dell'opera a stata tuttavia G. Giordanengo, Pierre Antiboul: `Droit feodal et droit romain a cfr. conferita dans les Universites du Midi: 1'exemple de Bertrand de Deaux', Recueil de Memoires et Travaux publies par la Societe d'Histoire du Droit et des Institutions des Anciens Pays de Droit Ecrit 9 (1974 = Melanges Roger Aubenas) 347 nota 19, poi in G. Giordanengo, Feodalites et droits savants dans le Midi medieval (Collected Studies Series 373; Hampshire - Brookfield 1992) n. VI con Retractationes et additiones 6 (ove it trattato a invece attribuito nuovamente a R. de Bor. ); H. Gilles, `Juristes languedociens au service de la Papaute', La Papaute d'Avignon et le Languedoc (1316-1342) (Cahiers de Fanjeaux 26; Toulouse 1991) 117,121,123 nota 47,125 nota 109. 122S. Kuttner, `Notes on the Presentation of Text and Apparatus in editing Works of the Decretists and Decretalists', Traditio 15 (1959) 452-464. 284 BONIFACIO A.ýL\SANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI 11IINORI < Opusculum Bonifacii de Amanatis super relictis pro fratribus minoribus > [108va] Decet in altissima paupertate Christo famulantes benigno fauore sic prosequi, 'ut alimoniorum adiuti suffragio uotum sollempne, iunxerunt, creatori cunctorum gloriose persoluant, ne deffecquo ultro se tum illorum, quam sia ieiuni dimissi, in uia defficiant. Qua in reb arbitror defficientiumd fore uoluntates ultimase crebro tuendas per quas omniume ne eorum sacra expresse uel uelatef eorum necessitatibus prouidetur, in Hec felixque aliquo uioleturg. regula uerba solisqueh fratribus professio Francisci conueniunti quibus adempta est omnis sancti minoribus ordinis facultas possidendi proprium quodcumque temporale in communi et particulari ususque et tactus peccuniarum quarumcumquej specialiter interdictus. Cumque sancte recordationis dominus Clemens papa quintus in Exiui incipit in § Quia igiturkl, declarasset que constitutione, eosdem sua fratres minores successionum hereditariarum nullathenus esse capaces, data fuit audacia recolende memorie domino Bar. ' de Saxoferrato legum in opusculo suo, quod minoricam2 uocarim doctori, famosoque ut eximio fore diceret in testamenta dicti nulla quibus manifeste minoresn uoluit, dato fuissenta nullo eis coherede uelp substituto aliasque nuncupati soli foretq locus substitutioni uelr iuri accrescendi seus potius non decrescendi esse. Certum est enim fratres totumquet ad coheredem peruenturum legatorum donationumque elemosinarum, capaces esse memoratos quaindeterminatos fiendarum uel etiam certos ad Usus eis rumcumquev [10Svb] funerumqueK' apud eos sepultorum, ut clemen. Dudum de seBonifacii incipitZ Super cathedram4, que inY viii., que extrauagan. x3 et pul dictam Restat igitur uidere cur constitutionem5. per sunt non correcteaa hereditariisae. Etad siquidem attendatur institutionibusab in dicsecus tum8e uerbum in successionibus secundum suam naturamaf significatumiure directo omnis successio uniuersalis comprehendetur uerbi, uelag que 1. Qui per successionem et 1. In pariah § Hii quiai ff. de delata, ut obliquo 1. Si filius § Si filio et ibi notat ff. quod cum e07 et § iuris6 etai regulis Restituta Insti. de fideicom. heredi. 8 et 1. Scimusak § Cum autem et ibi 1 Clem. 5.11.1. 2 Bartolus de Saxoferrato, Liber minoricarum 24vb-25ra. 3 Clem. 3.7.2. 4 Extr. Comm. 3.6.2. 5 Clem. 5.11.1. 6 D. 50.17.194; 50.17.128.1. 7 D. 14.5.5.1. decisionum, 1.1.2 (ed. cit. ), cc. 8 Inst. 2.23.3. 285 ANDREA BARTOCCI notat C.ai de inofficio. testam. 9. Et sic omnis successio obliqua uideretur ex hoc interdictaam ipsisan fratribus minoribus, ita ut fideicommissi uniuersalis essent omnino incapaces, quod non est uerum et oppositum tenuit dominus Bar. in suoaeopusculo memorato10. Est ergoap dubitandum quod sunt incapaces in retinendo, non autem in atquirendo momentaneo spatio. Nam quod eis taliter atquiritur, atquisitum non censetur seua4pro atquisito non habetur, ar. 1. Qui sic ff. de solu. ll et 1. Si pro patre § Versum ff. de in rem uerso12; quemadmodum enim relicta et donata quocumque titulo fratribus minoribus aut oblata, quorum usus non reperitur eis fore permissus, non possunt per eos retineri, sed debent expendi atque conuertiar in ipsorum necessarias causasas et ad hoc mens disponentis de bonis propriis ad utilitatem ipsorum dirigiturat, licet non fuerit uerbis expressa, que semper seruanda est, ut 1. In condicionibus in prin. ff. de condi. et demo. 13.Unde legata ipsis quecumque simpliciter relictaau intelliguntur secundum necessitatem ipsorum eminentemav, ut c. Exiit qui seminat § Ad hec de uerbo. si. li. sexto. aw14.Ita et successiones eis delate ex testamento iure directo in totumaX uel proay parte non possunt, fateor, retineri, sed debent expendi autaz conuerti in necessitatibusba eorum et extenuationibusbb debitorum, que contraxerunt causa alimoniorum aut alia laudabili ratione. Non enim sunt incapaces ratione secte uelbe delicti, sed solumbd ratione uoti. Et sic quemadmodum incapaci ratione uitii persone debetur extimatio relicti, ut 1. Filiusfa. § Si quid alicui ff. de le. i .beet 1. Sed si res et ibi notat e. ti. 15.Ita multomagis debetur extimatio fratribus minoribus etbf notat d. Bar. bgprefatusbh in dicta 1. Sed si resls. Ad predicta facit quia seruus alienus, quamquambi incapax legati et hereditatis aliene in retinendo, cumbi proprium habere non possit, ut 1. Placet ff. de [109ra] atqui. heredibkl7, non tarnen in atquirendo spatio momentaneobi, forsanbm potest adhire ut eius ministerio dominum suumbn faciat quo ad commoda etboincommoda heredem, ut 1. Cum aliquis C. de iure deli. 18et 1. Cum filio ff. de le. 09. Vnde ita uidetur quod fratres minores possuntbP adhire ut eorum adhitione aperta sit uia quod solutis honeribus 9 C. 3.28.36.1c. 10Bartolus, Liber, 1.2.1, c. 26ra. 11D. 46.3.55. 12D. 15.3.10.6. 13D. 35.1.19. 14VI. 5.12.3. 15D. 30.1.114.5; 30.1.40. 16I1 commento a D. 30.1.40 non si riscontra opere di Bartolo (Venetiis, apud Juntas 1615). 17D. 29.2.79. 18C. 6.30.21. 19D. 30.1.11. 286 nell'edizione consultata delle BONIFACIO A.ýBSANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI ASINORI in eorumbq causas necessarias hereditariis reliquum conuertatur uel ipsis bonis detur hereditariis curator ad cuius officium pertinet quodbr deffendendo in iudicio dictorumbs et agendo ad utilitatem experiri fratrum iuxta ipsorum capacitatem. Nam per ipsum solutis honeribus hereditariis reliquum hereditatis alienabitur conuertendo pretium, quod in dictas. Cum enimbu non possint necessitates percipietur, ante exindebt habere ista bona fratres minoresb° ut dominibw, consequens est ut eis deturbg curator bonisb3b=ad instar hereditatis delate sub condicione alicui dicit se non adhiturum etiam si condicio extiterit. ea pendente qui capaci, Quo casu satisfaciet- creditoribus et legatariis et reliquum prestabit ipsi heredi, si tunc uoletcb esse heres, ut 1. i. - et ibi notat ff. de cura. bo. dan. cd2o.Vnde, si non potestCeesse heres, erit prout esse poterit successor in illo reliquo. Erunt ergo heredes in illo reliquocf fratres minores, non ut dominium apud eos remaneatcg, sed utch in alium transeat et pretium Hec enim sunt inde habitum pro alimoniisci fratrum. expendatur fratres heredes esse minores nonci sumendo heredemck pro compatibilia dominoci sed pro successore in uniuersum ius quo ad hoc ut fiat alienatio in hodie eorum necessitates, conuertatur ut sic pretium et ualetcm institutio talitercn facta ut institutus saltem ob dei reuerentiam et proximi caheredis habeat, in de heredi. nudi ut auten. nomen ritatem et fal. § per fratres hii Ita i. heredis 21. minores nomen et nudumCe coll. obtinebunt, dum pretium redactum fuerit iam conuersumcp in eorum necessitates iam fratrum fauore igitur et religionis eorum pro quibus est nunc preteritas Sunt persone in fl. ff. cr de reli. et 1. benignecq, ut agendum sump. fu. cs22. Admittetur alterum horum uel quod curatorct detur hereditati iacenti, ut fratrum, fauorem heredis, ita ut non sit et sustinebit nomen ad adheat locus successioni [109rb] ab intestato, ar. cu dicte I. i. ff. de cura. bo. dan. 23, uel- quod curator- habeat honus agendi et deffendendi et aliehonera hereditaria fratres etsoluendi et adhibunt pro ualidanandi 1. Ea quam C. de fideicom. 24,sed domini testamenti ut cesset tionecl' noncZ hereditariarum instar heredis rerumdII ad rogati de restiremanebunt hereditatem sponte nollet cum adhire, fuit hereditatem adhituendo qui, iudicem, heredis quidc nomen per retinet sed non effectum, redb compulsus 1. Quia poterat if. ad trebel. 25. Plus diceturdd quod, ubide fuissent aliqui in huiusmodi testamentodf, illi, sidg uellent deputati exequtores subire honus exequtionis, habeantdh omnia exercere que curator possitdi datus bonis tantoque magis quanto ipsorum officium procedet ex uoluntate te20D. 42.7.1. 21Auth. 1.1 (Nov. 1). 22D. 11.7.43. 23D. 42.7.1. 24 C. 6.42.14. 25D. 36.1.4. 287 ANDREA BARTOCCI stantis sed officium curatoris essetdi preter uoluntatem eius, ar. 1. i. C. de sacrosan. ec.26 cum sy. Eadem ratione posset dici quoddk, si necessario huiusmodi successio deueniret ad succedentes ab intestatodi, nec curatordm nec exequtordn testamenti possent adhire nec etiam ipsi fratres instituti; tarnen deberet sequi alterum de duobus ueldo quod ille, quem primo loco contingatdp ab intestato succedered9, adheat et fauore religionis nichil retineat sed honeribus solutis totum reliquumdr uendat et pretium ad fratrum necessitates conuertat, ar. in auten. de heredi. et fal. § Si uero expressim coll. i. 27, ueldg quod compellaturdt adhire ut demum solutis honeribus totum reliquum alienetur pro fratrum necessitatibus, ar. dicte 1. Quia poterat28 iuncta dicta 1. Sunt persone in fl. 29,uel si adhire nolit, tune ad curatoris dationem perueniatur, cuius officium erit ut supra dictum est. Nondu ob. 1. Si in metallum ff. de hiis que pro non scrip. ha. 30 et 1. i. C. de heredi. insti. 31 et 1. Nee enim § i. ff. de testam. mili. 32, per que iura dixit dominus Bar. dv33huiusmodi testamentum esse nullum ac locum esse succession ab intestato. Nam istadw iura loquuntur in incapace propter delictum suum, cumdx seruus pene foret et indy hac rationedz institui non potest, ymo nec ei quidquam legari, ut dicta 1. Si in metallum34. Quod secus est inea fratribuseb, qui non suntec incapaces propter delictum commissum sed propter uotum deo emissum, ar. 1. Quod fauore C. de legi. 35 iuncta 1. Siue hereditariaed ff. de negotiis gestis36, maxime quia etiam secundum eundem Bar. ee37prefati fratres minores sunt capaVnde non est etiam uniuersalium. ces legatorum et fideicommissorum bona argumentatio nec similitudo seruorum pene et seruorum gratie nec estef uerum, ut predixieg, quod sinteh incapaces successionum nisi solum in retinendoei dominia, proprietates aut alia iura perpetua. Nam in [109va] atquirendo sunt capaces ut inde in ipsorum necessitatibus succuraturej. Si igitur premissa habent locumek in testamento ubi non est inserta clausula, uidelicetO ut testamentum ualeat omni meliori modo quo ualere possetem etiam iure codicillorum aut alterius ultimeeR uoluntatis, certe 26C. 1.2.1. 27Auth. 1.2.2 (Nov. 1.2.2). 28D. 36.1.4. 29D. 11.7.43. 30D. 34.8.3. 31C. 6.24.1. 32D. 29.1.13.1-2. 33Bartolus, Liber, 1.1.2, cc. 24vb-25ra. 34D. 34.8.3. 3s C. 1.14.6. 36 D. 3.5.21. 37Bartolus, 32rb-va. 288 Liber, 2.1.1, c. 29rb; 2.3.1,3, c. 30va-b; 2.4.1, c. 31ra; 2.5.1, c. BONIFACIO AMNfANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI 11IINORI habebunt locum in testamento fuiteP seueO quando ualebunt multomagis inserta huiusmodi clausula et tune hii, quos prima causa successionis intestato, uel adhibunt sponte nichilo retento uel, si aliter ab contingit dampnum tune sed cogentur non subibunt quia adhire, nollent sponte facta adhitione hereditatis dabitur curator hereditati, qui procedat ut dictum est in precedentibus. Isto autem casu fatetur d. Bar. eg38quod suchoc fideicommissum intestato tenentur ad ex uoluntate testacessores ab toris et sicei in foro conscientie non possent etiameS retinere licite uolendoet quod ad fratres perueniret pretium inde redigendum aut uera extiinfertur fratres Ex haberent quod, ubi ergopremissis minores matio. huiuquorum adhitione robur plures, uelassumeret coheredem unum iure testamentum, sunt capaces portionis multomagis eis relicte smodi ipsorum, institutions pro parte aliasex eorum, et non adheant uelew quod iure institutionis dimissa habeatur pro illa eis portio quod uel retineant legata seu titulo legati relictaey, ar. 1. Quotiensez de heredi. insti. 39. Nam dispositio ultima potius ualeat quam pereat, uerbum communefa si, ut directe sumatur contra proprium uocabuli signiobligatur ut nullo modo ficatum, ut I. Sceuola ff. ad trebe1.40, certe et hic multomagis fauore ultime uoluntatis et causa sanctissime religionis dubitandum esset quod iure institutionis iure huiusmodi censeatur essefe relictifb relicta portio fuerit expressus info fauolegati maxime quia, cumfd titulus institutionis fratrum in ipsorum Ut honorem de minorum, ar. auten. cum ap. et rem debet 41, § in lesioff coll. viii. capitulum non quoque redundare aliud cog. Quod fauore42. Vnde habetur 1. dicta profg non apposita nem eorum, ut illa particula faciens mentionem de institutione, ar. 1. Quefh extrinsecus if. de uerbo. ob.43,cum istud sit utile fratribus minoribus et non dampnode dampno de lucro certat uitando non sed quoniam capsum coheredi, iure deffunctifý auaccrescendi, unde uoluntatem non est tando contra diendus, ar. 1. In creditore if. de euic. 44 iuncta 1. fi. § Licentia C. de iure deli 45 et I. fi. circa fi. C. de codi. 4fi. Vbi autem fratres minores non habe[109vb] dubitandum tutum, tune substi solum sed essetfi rent coheredem locus licite tarnen substitutioni; esset non non quod posset predictafk per deffuncti, ex quo contrafi ageret uoluntatem quia retinere, substitutus deffunctifm iudicium et sunt certo modo capaces. Vnde fratres agnoscunt 38Ibid., 1.2.2, c. 26ra-va. 39 C. 6.24.13. 40D. 36.1.78 (76). 41Auth. 111.3 (Nov. 115.3). 42 C. 1.14.6. 43D. 45.1.65. 44D. 21.2.38. 45 C. 6.30.22.10. 46 C. 6.36.8.2. 289 ANDREA BARTOCCI hoc casu posset cogi substitutusfa adhire sedf° sine dampno suo et procederetur ad ulteriora, prout dictum est supra de successionibusfp ab intefacit Summa religione ratio, que pro quacumquefs, ut ergof9 estfr stato. dicta 1. Sunt persone in f l. 47;multomagis pro hac sacrosancta faciet, cuius professores suntft incapaces, nefu de uento uiuant. Non enim suntfv similes lupisfW, ut 1. fi. in fi. et ibi notat ff. fx ubi pu. edu. de. 48;fratres ergofy miin speciali nec eorum ordini in nores nichil sibi possunt atquirere communi, ut dicto § Quia49. Verum est ut sic atquisitum apud eos remadominium; ad uelfZ quo quo ad usum tamenga ad proprietatem neat quo facti eis permissum, unde retinent. Si autem etgb usus non esset eisgc ad alienationem, sicut dictum est. Ratio permissus, tunc perueniretur igitur, que locumgd habet in rebus immobilibus et mobilibus usu non conin legatis peccuniis uelgf donatis fratribus minosumptibilibus ac etiamge ribus, locum habet in hereditatibus uelgg successionibus hereditariis ipsis delatis. Pro quorum declaratione ponderandum est quod fratres minores, qui sunt serui gratie, non exequanturgh seruis pene, quoniam illi, scilicet serui penegi, nichil sibi atquirunt nec aliis ipsorum ministerio; sunt autem serui pene, non autem fisci, ut 1. predicta Si in metallum50, sed exequanturgi seruis potestatisgk aliene, qui sibi nichil atquirunt sed aliis, ut 1. Placet ff. de atqui. heredi. 51. Nam dominium harum rerum donatarum fratribus minoribusgi uelgm legatarumga atquiritur pape uelge romane ecclesie, ut probatur in dicto c. Exiit52 et in dicta clemen. Exiui § Denique cum idem confessor53. Et licet ille textus loquatur quandogp usus facti fratribus estga permissus, ar. a contrario sensu, cum dubitandum esset. Idemg= probaturgs quia, quamdiu usus facti est presensgt, cum ille sitgu continuus, non momentaneus, uoluit papa quod dominium tunc continue essetg`' penes romanam ecclesiam, quia apud fratres esse non poterat continue obstante dispositione regulegW; ubi ergogX fratres non possunt habere usum licite, quia res debentgy uendi, tunc suadet eadem ratio etgz interimha dominium romane ecclesie uel sit ipsorum frasit equitas quod trum, quia non uidetur fuisse, ex quo permansurum non est, ut dicto § Versum54, uelhb quod detur curator ipsis bonishc, ut supra dictum est pro quo facithd 1. Imperator ff. ad trebel. 55,ubi filio familias, quamquam omnino incapaci de iure filiorum extra causam castrensem uel quasi ca47D. 11.7.43. 48D. 27.2.6. 49 Clem. 5.11.1. 50D. 34.8.3. 51D. 29.2.79. 52VI. 5.12.3. 53Clem. 5.11.1. 54D. 15.3.10.6. 55D. 36.1.52 (50). 290 BONIFACIO A.\L%G1NNaTI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI hiINORI [110ra] in fraudis filii teneturhf conscius preiudicium pater strensemhe, hereditatem statim restituere, quam restituere fuerat rogatus in teminterim dabitur iuris ipsi tarnen hereditati et sui curator existentie pushg in fauorem filii, ut ibi notat. Ad idem facit quia, licet monachus non habeat nec habere possit proprium, ut in auten. Ingressi C. de sacrosan. de Cumhi 57, ingrediens hh tarnen 56 sta. mo. ad monasterium si c et ec. ius non extinguitur sit ususfructuarius, ususfructus, quia monasterium idhi remanet nudum quo ad ingredientem, licet nonhk quo ad monasteChi. hm in dicta percipiet, exindehi ut notat commodum quod auten. rium, Ingressi in uer. Item quero58. Et sic in proposito dominium seuhn ius dominii remanet nudum interim quo ad ipsos fratres ad commodum perIn inde talibus necessitatibus pro eorum. redigendi enim pretii ceptionis de de fuit effectu, ex solum quo sed ad effectum modo curandum non est habita consideratio, ut 1. Cum seruus ff. de uerbo. ob. 59et 1. Si materhe C. de insti. uelhp sub. sub condi. fa. 60 cum sy. Fortificatur quia in fauorem fratrum minorum statutum fuit ut dominium rerum, quarum usus est ipsishq permissus, foret romane ecclesie, cuiushr pontificis pedibus sunt diipsorum et comprobatamhs admissam subiecti per regulam omnia per dicta Exiui ht Iste 61. clemen. ut circa apostolice, prin. sedis spositione in rebus quarum usus non est etiam ipsis fratribushu fauor uertitur etiam fratrum in ipsorum Est necessitates permissa conuerautem permissus. Sic ergoh,v idem iuris esse debethx, dictum ut est. earum, sio extimationish' 1. Illud ff. le. 62 maior, ut et eadem ad ratio aquil. subest cum sy.; quo ex in dominium transit hoc romanam ecclesiam, usus quod enim pro fratribus permissus perpetuaturhs', cum sperare non debeant inquietari in 1. ii. hz sunt priuilegium recommissi, soli cui apostolicam, ar. sedem per C. deia indic. uidu. tol ib63.Vnde pari ratione, ut uenditioiý rerum usui eolibere in tranquille atque conuertatur necessitarum non congruentium dominium in dubitandum transire saltem est romanam eccletes eorum, in dictorum fratrum submomento personis aliquo posset non ubi siamid, hoc serui1e exequantur gratie seruis potestatisif aliene ad quo sic et sistere dominium in dominos transit illorum illorum, ita atquisitione 'sicut quia, fuerit Quo dominium apud eosig. autem ad effectum ut nullo momento 56 C. 1.2.13 (ex Nov. 5.5). 57X. 3.35.6. 58 Cynus de Pistorio, Conimentarius in Codicem, ad C. 1.2.13 (ex Nov. 5.5), Niimpensis Moenum, Sigismundi Feyerabendt (Francoforti Cisnero ad cur. colao 1578) cc. 6rb-7vb. 59 D. 45.1.104. 60 C. 6.25.3. 61 Clem. 5.11.1. 62D. 9.2.32. 63 C. 6.40.2. 291 ANDREA BARTOCCI inij illis nec usus rerum atquisitarum quoniam nonih exequanturii in doextimatio eorum necessitates conuertitur earumil concedaturik nec dominos, libero [110rb] quibus atquisiet remanente penes minio pleno tum fuitim, utin 1. Placet64. Istis autem est usus permissus dimittere et, ubi inde habita usus, fit uenditio10; extimatio pro eorum non permittitur fieri poterit, distribuitur. Hec autem uenditio ut dicit d. necessitatibus Bar. ip65,per procuratorem romane ecclesie, quern nominare possunt ipsiia litterarumir fratres ex auctoritate pape, uelis per episcopum diocesanum ipsorumiu Sed certe et per sindicum uendi poteciuitatis. uelit sindicum fiendaix ipsorumiy ' cumiw uenditio est ad apud sunt quia, eos runti, ea que lege habere censetur potestatem a uendendi per se ueliz alios, utilitatem, licet non essent domini, ar. eorum que dicimus de creditore, ut 1. i. et ii. loci C. credito. euic. pig. non de 66, uelia etiamib iudex quisque ordinarius hanc uenditionem facere poterit implorato officio suo pro parte dictorum C. 1. in fi. fratrum, Hereditas ic de peti. heredi. 67 et 1. Quintus Mucius ar. in fi. ff. de auro et ar. le. 68 et ibi notat, uel etiam potest dici quodid in res et bona, quorum pretia sunt conuertenda possidentes huiusmodi fratrum suntie officio iudicis uendere, ut uolunnecessitates, compellendi legantis uel donantisiF exequtioni tas testantis mandetur, ar. 1. Meuia in fi. ff. de manu. testam. 69. Et quia fratres in hoc consensientes erunt emptores securi, quasi factum iudicis suo officio uendentis uelig ad uenfactum ipsorum dendum cogentis, censeatur fratrumjh uelji alterius ad ut 1. Sib ob causam C. de euic. 70 cum sy? k quem dominium pertinebat, facta de fratribus Concludo ergo quod institutioil minoribus censeaturim injn necessitatifacta non ad alium finem quam ut hereditas expendatur busJe ipsorum fratrum et hec est causa propriaip et fauorabilis multumj9, Aliter enim habere non posconstituti. cum sint in suprema paupertate testantis, turn quia de sent et injr dubio hecis fuisse censeturit uoluntas iure communi aliter non possent succedere et sic talis prohibitio nota fuisse testanti censeturiu, ar. 1. Ini° legatis C. de legatisjw71 cum sy., tumjx quod testator cogitauerit quia non est uerisimile uiam per quam infrintendens ad anime sueJz salutem, ut 1. Segereturjy dispositio sua ultima ruo alieno § Si ab impubereka ff. de le. i. 72 iuncta l. kb Sunt persone §kc fi. 64D. 29.2.79. 65Bartolus, Liber, 1.4.3, c. 27vb. 66 C. 8.45 (46). 1-2. 67C. 3.31.3. 68D. 34.2.10. 69D. 40.4.44. 70C. 8.44 (45). 13. 71C. 6.37.21. 72D. 30.1.113.4. 292 ßON'IFACIO A.\L\L\. \'\ATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI bUNORI ff. bd de reli. et sump. fu. ke73etkf 1. Id quod pauperibus et 1. Si quis ad decliNon de 74. et ergo est necesse quod, cumkh ista sit epi. cle. suprakg nandam debeat, licet Bar. kj75 hoc dixerit in ipexprimi subintellectaki, necessario hoc Nam institutione. iure cautum quod salua pace non reperiturkr sakk debeat sua uocekm exprimere licet debeat testator causam institutionis, heredis instituti declarare cognomen uoce propria, nomen et ut 1. Heretestam. 76 et 1. Iubemus C. de tedes palam in prin. ff. quikn [110va] de eccle. ti. ko § Si quis autem unum in 77, auten. quo pro stam. sanctorum d. Bar. kp79 per se, dum dicit quod ipsik4 ix. 18, all. quam coll. causa Nam instituens institutions, que erat pia, necessario subintelligebaturkr. illekt intendit hereditatem, adheat quod non aliquemks cum sit in sanctum de intelligitur ecclesia sub nomine sanctiku unde necessario uita eterna, ideo secusk° secundum fundata, fratrum illius eundem80 institutione habere aliam considerationem, Nam testator potuit sed certe minorum. habere, habuit, ff. de iudi. 1. Non ergokx potuit quodkw ut sequitur non iude. 1. i. C. 1a82,uel potuit habere, kZ et quando quomodo et quidquidk>81 erinstitutio dubio in per est uia quam amplectenda nonlC annullatur, golb ut 1. Quotiens If. de rebus dubi. 83. Ergold, quia ita potuit habere cogitationem habere cogitationemle institutionem, inficieniustificantem sicut potuit dubio in institutionem, uehementer presumendum tem est de illa per institutio dampnatur, et non alialF per quam pro quo 1. quam saluatur if. de uerbo. ob. 1g84cum sy., maxime in proposito Quotiens ubi fratres heredes instituti fueruntrh datis aliis solum quarta parte pro minores testator testamentum uoluit quod ubi suum etli ualeret coheredibus donationis iure causa mortis ac omnimodo quo melius ualere poteetiam Bar. d. 1j85 huiusmodi institutio secundum ualeret etiam rat et sic dixill, Egolk fortifico Testator aliter obliquum. per premissa. effectualiter fratres Auinionis instituit quartalm minores conuentus pro parte et sic Francisci Auinionis sancti regule conuentualiter professores ad se retulit in Francisci memoriam et reuerentiam sancti sic et ad sustenmorantesr° 73D. 11.7.43. 74 C. 1.3.24; 1.3.48 (49). 75Bartolus, Liber, 1.5.1-2, cc. 27vb-28rb. 76D. 28.1.21. 77C. 6.23.29. 78Auth. 119.9 (Nov. 131.9.1). 79Bartolus, Liber, 1.5.2, c. 28ra-b. 80Ibid. 81D. 5.1.40. 82 C. 7.43.1. 83D. 34.5.12 (13). 84D. 45.1.80. 85Bartolus, Liber, 1.2.3, c. 26va. 293 ANDREA BARTOCCI tationeml- suorum professorum ibidem deo et eidem sancto famulantium. Unde perinde habetur ac si sanctum Franciscum, prout colitur in Auinione, uel ecclesiam suam de Auinione instituisset heredem pro parte quartaip, ut 1. Ciuibus ff. de rebus dubi. 86et 1. Ciuitatibus ff. de le. i. 87,ubi idem est silQ legetur ciuitati siue ciuibus, quia semper legatum censetur factum factum in legatum in tantum quod siue relictum alimenta ciuitati infirmorum ciuitatislr censetur factumis ad honorem ciuitatis. Similiter legatum factum siue relictum ecclesie sancti Francisci censetur factum ad honorem fratrum minorumit et sancti Francisci patris eorumiu. Constat autem quod, si ecclesia fratrum minorum heres instituatur, ualet institutio, ut 1. i. C. de sacrosan. ec.88,et d. Bar. I° hoc idem tenuitlW in dictoiX suo opusculo89. Ergo erit idem, si fratres minores fueruntlY instituti ut ualeat institutio nec curo de differentia d. Bar. IZ90,dum dicit quod fratres minores nullum ius habent in ecclesiis et locis eorumma et secusmbin ciuibus, qui habent ius in ciuitate et iurisdictionem. Nam sufficit [110vb] michi quod ecclesia fratrum minorum sit capax etmcfratribus minoribus institutis censeatur eorum ecclesia instituta. Nam sicut ciuibus institutis censetur ciuitas instituta, non quod fiat diuisio hereditatis in singulos ciues, nisi hoc fuerit a testatoremd expressum, ut dicta 1. Ciuitatibus91, ita fratribus minoribus institutis censeturme eorum ecclesia instituta, non quod fiat diuisiomf in singulos, sed utmg disponatur de hereditate ac si fuisset ipsa ecclesiamh instituta. Esset enim absurdum quod instituta ecedificiummi uelmk minorum compago carens clesiami diceretur institutum ipsorum Contemplatione igitur fratrummi conuentualiter ibianima. demmm uiuentium censetur facta ipsa institutio ut sic ecclesia fratrum minorum sumatur mistice, uidelicetmn pro ipsa congregatione fidelium fratrummo, sicut ecclesia cathedralis uelmp collegiata sumiturmQ pro congregatione canonicorum capitulantiummr, ut c. Deliberatione de officio le. li. vi. ms92et nota in 1. Sicut § fi. ff. quod cuius. uniuersi. 93.Non est ergomt in proposito exaudienda parsmu heredum-, qui in dispendio animarum suarummW et in perniciem uoluntatis deffuncti sue anime conscientiose prouidentis uolunt iure accrescendi uelmX aliter excludere hos deuotissimos fratres minores a sustentatione, quam sperant habere ex hac ultima 86D. 34.5.2. 87D. 30.1.122. 88C. 1.2.1. 89Bartolus, Liber, 1.4.1, cc. 26vb-27rb. 90Ibid. 91D. 30.1.122. 92VI. 1.15.4. 93D. 3.4.7.2. 294 RONIFACIO A.\L\LINNATI SULLA CAPACITi\ SUCCESSORIA DEI FRATI AIINORI incurrant Et Hoc sibi ne penam caueant auten. amplius C. de uoluntate. fideicom. 91et hec pro nunc-3 sufficiant. Deo gratias, amen--. Hoc opusculum cornpilauit d. Bonifacius de Manatis legum professor determinando hic fratres quod cardinalis ecclesie minores posac romane legata licet institui dominus heredes Bar. de eis relicta exigere, et sunt in sua minorica, Saxoferrato tenuerit contrariurn quorum amborum in pace requiescant, amenna. anime a quam si] quasi b Qua in re] Quare iuris e omnes d decedencium e ulPh solum i ordinis tr. f uel uelate] aut tacite g uiolatur timas uoluntates Francisci i sancti ordinis conueniunt ususque conueniunt] Etque k tactus quarumque pecuniarum eis specifice add. quarumcumque] n fratres a heredes add. P aut q esset r aut s aut t 1 Bertoldo m nuncupari fiendarum funerumque] factarum µ ° quarumque totum u esset omnino de sepul. Dudum y funeraliumque z ut - sepul. ] secundum clementinam incipit] om. nacorrecte scr.: correcta codd. absuccessionibus z acsit om. que add. adom. aeeundem P om. aj af naturam suam tr. ag aut ahIn pari] Imperari Chi. introducta C. ] P Sanximus am al anom. notat ak om. an P ai tenuit - in eius apigitur aqsiue or expendi atque coBertoldus dictus tenet suo] as dirigitur tr. ipsorum at causas necessarias expendi tr. et conuerti nuerti] aa ipsis add. av ipsorum eminentem] eorum imminentem aw li. sexto] om. ax bb extenuatioriem be ha necessitates bd om. be oni bf ut bg toto ay in az atque aut d. ] dictus Bar. here. ren. num tr. ho bi ad Bertoldus momentaiieo add. bp bh om. hi licet sit bi et bk atqui. heredi. ] acci. acqui- spacio tr. bmnam L, non add. P bnsuum domi- possent bq ipsas br uel quod] atque bs ipsorum bt inde bu fratres bw domini] bv in dominos bx om. fratres minores] ut minores add. detur eis tr. by bonis curator tr. bxbonus P cucasu satisfaciet] casu datur ita uideat ut satisfaciat tune uolet] etiam nollet ccom. bonis cb qui curator dando ce possit cf Erunt ] curatore dan. bo. uero om. cg -d cura. - reliquo] dicti reliqui add. ch OM. ci elemosinis e, nec ekhereditatem cl dominio cmuiiam tr. cqbenigne agendum tr. erom. cp totaliter ea delicet ea conuersum nudi tantum if. cu om. ev aut cw procurator fri. aut ct curator] cx ut cy per uel rs db fuit - adhire] da pecuniarum fuit adire herea omnino ualidationem di om. dl ditatem dcjam dduidetur deibi df quod add. codd. dgqui dhhaberent testantis ex uoluntate procedit curatoris sed officium cuesset] curatoris do L, P dn dm d' dk tantum add. quod add. quare om. executores esset ratoris dr reliquum dq successio totum tr. ds auf dt compelletur dp contingit du Et aut dz interdum dy dr d" ita d° Bertoldus cuius 0771. add. ea om. eh minoribus add. cc hereditarius Fratrum hereditaria] Bar. Siue ] ee eundem ed eundem om. dominum Bertoldum ef eciam egpredixit eh absolute add. ei recipiendo ej 94 C. 6.42.31 (ex Nov. 1.1). 295 ANDREA BARTOCCI inde - succuratur] de necessitatibus eorum saciantur eklocum habent tr. eq d. Bar. ] dominus Bertoldus --ultimate fuerit elscilicet empossit eosiue ep er es ev ew et eu ex ipsorum, ey om. ez alias] om. aut etiam add. OM. nolendo OM. aut fe ib fd C. add. faconsequentie relicta esset om. cum quia tr. feet ffcum - cog.] fi fj Qui P de fh fg testantis est appositione cogetur quod est fk aut add. L, uel fn il fo P deffuncti] fm substitutus cogi tr. om. om. add. ex non add. fp fv fq igitur It in hoc facit fr fs fu tr. om. quacumque succedentibus autem ut fz fx fw gc igitur ff. C. lapidibus fy aut gaenim gbOM. OM. gdOM. ge codd. scr.: om. om. gf aut sit] tarnen gg g' scilicet gh equantur - pene] gk deportatis gi equantur om. gi aut fratribus minoribus] om. gmaut gnfratribus predictis add. goaut gpde rebus quarum gqest fratribus tr. gr quod in aliis gsprobatio gt apud eos gucum iste g° esset est gW illius tr. continue gX igitur gy 0m. gz Ut ha Om hb aut herebus hdpro - facit] ut dicta heOM. hftenetur filii tr. hgtempore hhde hi ] c. ad sacrosanc. cum capitulo hi om. non add. hklicet non] sed hl inde hm hn siue ex. ho curator hp uel et scr.: hq eis codd. hr summi add. hs approbatam ht dicta clemen. ] declarat hw cle. hu etiam - fratribus] eis hv necessitatis igitur hx debet esse tr. hy ut redditur add. hzet is OM. ib om. ic inquietari non tr. ie exequantur possint quominus estimacio id ecclesiam romanam serui ig nullo seruis P if deportatis scr.: equantur serui L, exequatur - eos] non fuerit apud eos aliquo momento dominium ib autem i' om. ij om. om. non] ... fuit scr.: acquisiuerit ik conceditur il eorum im atquisitum L, atquisiuit P in dicta add. io et add. ip d. Bar. ] dominus Bertoldus iq om. ir domini Martini add. is aut it aut in eorum iv poterint iWita ix om. iy ad ipsorum] in eorum iZaut ja aut jb OM. JeC. scr.: ff. codd. jd OM. P Jecompellendi if sunt] compellentur , ideo legantis ig aut ih ipsorum donantis fratrum] legantis uel donantis] im censetur in OM. jc eorum factum ,i autem l] quis add. Jk OM. >>constitutio jq is ju fauorabilis ir it tr. sine uidetur add. necessitates pia multum om. nota - censetur] censetur fuisse nota testanti iv In scr.: om. codd. ,wlegi. P lp jX cum JZ sue iy refringeretur tr. anime ka pubere kc in kb OM. kd O)n. ke sump. Ratio igitur est necessaria quod fu. ] supra fri. kf OM. kg C. kh Non cum] kk sua ki hoc causa ki subintellecta necessario tr. k, licet Bar. ] sed Bertoldus de koibi add. kp d. Bar. ] dominus km kn codd. qui scr.: reperitur] OM. OM. ... Bertoldus kqibi kr subintelligatur ksaliquem sanctum tr. kt OM. ku OM. kv Om. kw quod scr.: om. codd. kgigitur iudi. kz C. add. cogitationem] Is OM. If i11a om. ii autem add. et add. et sustentatione ip ic fb igitur Im quarta ig om. kyff. - quidquid] non scr.: om. Ih OM. Ii ut quarta parte tr. parte codd. fj d. Bar. tr. iq In siue 1. Non quamquam ff. de Id Igitur fe lustiflcantem ] dominum habitantes Jr lnfirmorum lo Bertoldum ik ad sustentationem] ciuitatis] infirme etatis isom. it Similiter - minorum] om. lu censetur relictum add. I" d. Bar. ] dominus Bertoldus iw tenet Ix om. fy fuerint iZ d. Bar. ] domini Ber. manisi solum usum add. mbest add. mequod add. mdtestante mecensetur institutis tr. mfhereditatis add. mgquod mhOM. mi ecclesia instituta tr. mi edificium institutum tr. mkaut ml fratrum ipsorum tr. mmibi mnscilicet mofratrum fidelium tr. mpaut mqsumetur mrcapitularium msin Sexto mtigitur muom. mv 296 IIO\7FACIO A.1L\IA.\'NATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI hec tr. mx mY auf ma animarum suarum coheredum - nunc] pro nunc hec Hoc Deo Laus Deo Explicit dicta na amen] mz amen] opusculum domini Bonifacii doctoris legum cardinalis sacrosancte excellentissimi fratribus determinantis in altissima pro minoribus romane ecclesie pie fundatis. paupertate 297