ETTORE MAJORANA
FOUNDATION
CENTRE
SCIENTIFIC
FOR
AND
RIVISTA
INTERNAZIONALE
DI
DIRITTO
COMUNE
17
-IL-
CIGNO GG EDIZIONI
RorlA 2006 ERICE
CULTURE
ANDREA BARTOCCI
Il cardinale Bonifacio Ammannati
legista avignonese ed un suo opuscolo contra
Bartoluin sulla capacitä successoria
dei Frati Minori
Nell'ambito della letteratura trecentesca sulla capacitä successoria
dei
Frati
Minori
la
storiografia giuridica contemporanea ha
causa
mortis
le
proprie attenzioni particolarmente
concentrato
sul Liber minoricarum
decisionum di Bartolo da Sassoferratol, la cui pubblicazione definitiva
in
ogni
probabilitä
ambiente perugino tra il 1354 ed il 13572.
con
avvenne
L'immediata ed indiscutibile celebritä del trattato e provata infatti, oltre
di
dall'eccezionale
testimoni manoscritti finora censiti3, dalla
numero
che
costante e variegata riproduzione o citazione delle opinioni bartoliane in
di
poco posteriori4.
alcune opere
Tra il 1376 ed il 1378 Giovanni da Legnano rielaborö a Bologna il
Liber e lo inseri al termine della sua inedita Lectura super Clementinis.
La rielaborazione di Giovanni da Legnano non costituisce una pedissequa
' Ringrazio vivamente i professori Ennio Cortese e Domenico Maffei per la lettura del testo ed i preziosi suggerimenti.
1 S. Lepsius, `Bartolus de Saxoferrato', Compendium Auctorum Latinorum
Medii Aevi (500-1500) 11.1 (Firenze 2004) 156 (con riferimenti
bibliografici);
P.
Peruzzi, 'Il Liber minoricarum decisionum di Bartolo da Sassoferrato. Ricerche
francescana
della
XIV
tra Bartolo e Baldo degli
povertä
nel
secolo
problema
sul
Ubaldi', Pensiero politico medieuale 3-4 (2005-2006) [23] -140.
2 A. Padovani, `Le Additiones et Apostillae super Prima Parte Infortiati di Cino
da Pistoia', Studia et Documenta Historiae et luris 45 (1979) 190-191 nota 38.
3 G. Dolezalek, Verzeichnis der Handschriften zum römischen Recht bis 1600
(Frankfurt am Main 1972) III sub auctore; A. Garcia y Garcia, Iter Hispanicum
(Codices Operum Bartoli a Saxoferrato recensiti 2; Firenze 1973) 4 n. 1,13 n. 3,
21 n. 12bis, 61 n. 37 (nella rielaborazione di Giovanni da Legnano), 73 n. 51,81 n.
59,115 n. 86 (ora Sevilla, Biblioteca Capitular y Colombina, ms. 58-6-13), 134 n.
110.
di Bartolo e la povertä minoritica
4 A. C. Jemolo, `Il Liber Minoritaruin
nei
del XIV secolo', estratto da Studi Sassaresi
XIII
del
e
ser. 111 2 (1921) 1giuristi
54, poi in A. C. Jemolo, Scritti uari di storia religiosa e ciuile, F. Margiotta Broglio
Facoltä di Giurisprudenza dell'Universitä
della
(Annali
di Roma 20; Milano
cur.
1965) 31-74.
251
ANDREA BARTOCCI
trascrizione del trattato di Bartolo. I numerosi manoscritti della Lectura
super Clementinis mostrano infatti che il maestro bolognese modificö il
testo del Liber in varie parti. Egli non espunse solo la sezione iniziale del
proemio, ma omise anche di copiare le rubriche che sono generalmente
apposte all'inizio dei capitoli e delle distinzioni nei codici e nelle edizioni
a stampa del trattato. In tre punti Giovanni da Legnano aggiunse inoltre
sue additiones attraverso le quali espose le differenti soluzioni di alcuni
problemi che erano stati esaminati da Bartolo. Parecchi testimoni della
Lectura super Clementinis provano infine che a conclusione della propria
rielaborazione il canonista bolognese inseri pure il testo integrale di una
quaestio di Federico Petrucci da Sienas.
A sua volta Baldo degli Ubaldi entice molte conclusioni racchiuse nel
Liber bartoliano ed introdusse le proprie opinioni spesso divergenti nella
fortunatissima Lectura super primo, secundo et tertio libro Codicis, la cui
pubblicazione avvenne in massima parte in ambiente perugino prima del
28 febbraio 13856.
Illustrando a Bologna la disciplina sulle succession racchiusa nella
bolla Exivi de paradiso (Clem. 5.11.1) di Clemente V, Pietro d'Ancarano
espose fedelmente i pareri espressi da Bartolo e Baldo nella sua Lectura
super Clementinis alla fine del secolo XIV7. Nei casi spesso ricorrenti di
6 W. Meyer, `Glossen zu einigen juristischen
Handschriften
in Göttingen',
Nachrichten von der Königlichen Gesellschaft der Wissenschaften zu Göttingen
Philologisch-historische
Klasse aus dem Jahre 1894 (Göttingen 1895) 341-363; E.
Steffenhagen, Zu den Göttinger Rechtshandschriften. Eine nothwendige Antwort
auf den Artikel in den Göttinger Nachrichten (Kiel 1895) 19-22; F. Margiotta
Broglio, `Ideali pauperistici e strutture temporali nella canonistica del secolo XIV.
Notazioni ed appunti per una edizione del Liber Minoritarum
di Giovanni da
Legnano', Studia Gratiana 14 (1967 = Collectanea Stephan Kuttner IV) 387-436.
6 V. Colli, `L'idiografo della Lectura super Primo, Secundo et Tertio Libro Codicis di Baldo degli Ubaldi', lus Commune 26 (1999) 91-122, ora in V. Colli, Giuristi
Manoscritti,
medievali e produzione libraria.
autografi, edizioni (Bibliotheca
Eruditorum 35; Goldbach 2005) 221*-256*.
7 Nella ricca tradizione manoscritta della Lectura super Clementinis di Pietro
d'Ancarano tre testimoni recano concordemente il 28 marzo come data nella
quale l'opera sarebbe stata terminata a Bologna dall'autore (anche se in tre anni
consecutivi): Bologna, Biblioteca del Collegio di Spagna, 229, cc. lra-188va (nel
1390: cfr. I codici del Collegio di Spagna di Bologna, D. Maffei
E.
Cortese
A.
Garcia y Garcia C. Piana G. Rossi curr., con la collaborazione di M. Ascheri
F.
Liotta - P. Maffei - G. Minnucci - P. Nardi - G. Nicolaj A. D. De Sousa Costa
[Orbis Academicus 5; Milano 1992] 635); Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana,
Lat. Z. 188 (= 1619), cc. lra-194rb (nel 1391: cfr. P. Zorzanello, Catalogo dei
codici latini della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia non compresi nel
catalogo di G. Valentinelli I [Trezzano sul Naviglio 1980] 2); Cittä del Vaticano,
Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 1489, cc. 1ra-162ra (nel 1392).
252
BONIFACIO A.\LUANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI DIINORI
di
i
due
tra
opinioni
giuristi egli moströ tuttavia di accordare la
contrasto
di
Baldo,
del quale era stato allievo.
soluzioni
preferenza
alle
propria
1.
L'opuscolo dell'Ainmannati:
fortuna,
attribuzione,
datazione
Accanto alle trattazioni menzionate si segnala un opuscolo, a quanto
del
andato
a
stampa,
quale viene presentata ora 1'edizione.
mai
risulta
Dalla fine del Seicento questo testo non e rimasto ignoto ai numerosi
biografi di Bonifacio Ammannati. Primo tra costoro in ordine cronologico,
Etienne Baluze divulgö nel 1693 la notizia dell'esistenza di
un testimonio
Questo
dell'opuscolo.
da un anonimo
scritto era attribuito
manoscritto
in
un codice colbertino ancora conservato (Paris,
all'Ammannati
copista
Bibliotheque Nationale de France, Lat. 4591 [= P]). Il Baluze inseri detta
notizia nel medaglione che redasse sulla vita e sulle opere del giurista e
cardinale avignonese8.
Un secolo appresso, 1'avvocato ed erudito Leopoldo Camillo Volta
dell'Ammannati
l'informazione
(giudicato
sull'opuscolo
ripete
non a caso
Giureconsulto
di
"...
")
lettera
Francesco
molto
merito
un
nella
come
a
...
Antonio Coffani, che contiene argomenti a sostegno dell'attribuzione
del
Commentario sulle Clementine a Bonifacio Vitalini9. Sotto questo nome
fýittizio l'opera maggiore dell'Ammannati fu stampata nel 1522 e 1574 per
i motivi chiariti da Domenico Maffei in alcuni contributi su fenomeni
diffuse
falsificazioni
di
nell'editoria giuridica cinquecentescalo.
clamorosi
hoc est historia Pontificum
8 S. Baluzius, Vitae Paparurn Avenionensium,
Romanrum
qui in Gallia sederunt ab anno Christi MCCCV. usque ad annum
(Parisiis, apud Franciscum Muguet 1693) 11341, poi nell'edizione di
MCCCXCN.
G. Mollat (Paris 1914-1928) II 855 e nota 2 (ov'e citata la precedente numeradel codice parigino).
delle
carte
zione
9 L. C. Volta, `Lettera [... ] al signor Francesco Antonio Coffani intorno alle Medi Bonifacio Vitalini', Nuova Raccolta d'Opuscoli Scientifici
della
vita
morie
e Filologici 35 (1780) 1-12, in particolare 8e nota 2 (per il giudizio sull'Ammannati).
del Commentario sulle Clementine a Bonifacio Vitalini era
L'attribuzione
stata
L. C. Volta, `Memorie intorno
dal
Volta
anni
cfr.
pochi
prima:
alla vita
affermata
Vitalini', ibid. 29 (1776) 1-26.
di
Bonifacio
scritti
e agli
10D. Maffei, Giuristi inedievali e falsificazioni
editoriali del primo Cinquein Provenza? (Ius Commune. Sonderhefte 10; Frankfurt
di
Beluiso
Iacopo
cento.
D. Maffei, 'Profilo di Bonifacio Ammannati giurista e cardinale',
1979);
Main
am
Genese et debuts du Grand Schisme d'Occident. Avignon, 25-28 septembre 1978
du Centre Nationale de la Recherche Scientifique 586;
(Colloques Internationaux
Paris 1980) [239]-251, poi in D. Maffei, Studi di storia delle universitä e della letEruditorum
Goldbach
(Bibliotheca
1;
1995) 145*-157* con Adgiuridica
teratura
denda et emendanda 533*-534*; D. Maffei, `Manoscritti e editoria giuridica nel
Annali della Facoltet di Giurisprudenza della Universitd di
Cinquecento',
primo
253
ANDREA BARTOCCI
Una volta acquisita dalla storiografia la notizia relativa all'esistenza
di tale opuscolo sulle successioni testamentarie a favore dei Frati Minori,
divulgata nel Novecento da altri
essa e stata ricordata ed ulteriormente
biografi dell'Ammannatill.
I copisti che trascrissero i due testimoni rinvenuti (Leeds, University
Library, Brotherton Collection 103 [= L], cc. 143rb-148vb; P, cc. 108va110vb) attribuirono concordemente la paternitä dell'opuscolo a Bonifacio
Ammannati. Colui che redasse 1'esemplare di Leeds omise di menzionare
la famiglia del giurista; i due scrivani riferirono invece con precisione il
Costoro
i
dell'autore.
titoli accademici conseguiti
anche
ricordarono
nome
doctor legum in Le professor legum in
(rispettivamente
dall'Ammannati
P) nonche la dignitä cardinalizia che Benedetto XIII gli confer! a Sorgues
nel dicembre 139712.
Macerata 34 (1982) [1603]-1610, poi nella versione inglese col titolo `Manuscripts
and Legal Publishers in the Early Sixteenth Century (Notes and Suggestions)',
Proceedings of the Sixth International
Congress of Medieval Canon Law.
August 1980, S. Kuttner
Berkeley, California, 28 July
K.
Pennington
curr.
-2
(Monumenta Iuris Canonici. Ser. C: Subsidia 7; Citth del Vaticano 1985) [49]-54,
ora in Maffei, Studi 343*-348* con Addenda et emendanda 544*.
11G. Mollat, `Ammanati (Boniface degli)', Dictionnaire d'Histoire et de Geographie Ecclesiastiques 2 (1914) 1298; R. Brun, `Un bibliophile italien A la tour pontificale d'Avignon: Boniface Ammanati', Humanisme et Renaissance 2 (1935) 217
nota 1; A. Coville, La vie intellectuelle dans les domaines d'Anjou-Provence de
1380 ä 1435 (Paris 1941) 408; Maffei, 'Profilo' 243, poi in Maffei, Studi 149*.
12Il biografo e consigliere di Benedetto XIII Martin de Alpartil colloca la data
della creazione cardinalizia il 19 dicembre 1397, posticipandone la pubblicazione
Chronica actitatorum
al giorno successivo: cfr. F. Ehrle, Martin de Alpartils
temporibus domini Benedicti XIII. (Quellen und Foschungen aus dem Gebiete der
Geschichte 12; Paderborn 1906) 30-31; Martin de Alpartil: Cronica actitatoruin
temporibus Benedicti XIII pape, J. A. Sesma Munoz - M. Del Mar Agudo Romeo
curr. (Zaragoza 1994) 27. Un'altra fonte (CittA del Vaticano, Archivio Segreto
Vaticano, Cam. Ap., Oblig. et sol. 49, c. 139r) fissa la creazione il 21 dicembre: cfr.
Ehrle, Martin 30 nota 7. Coll'eccezione di S. Puig y Puig, Pedro de Luna ultimo
papa de Aviiiön (1387-1430) (Episcopologio Barcinonense; Barcelona 1920) 60
nota 4, la data del 21 dicembre 1397 e generalmente accolta dalla storiografia:
cfr. M. Souchon, Die Papstwahlen in der Zeit des grossen Schismas. Entwicklung
und Verfassungskämpfe des Kardinalates von 1378-1417 II (Braunschweig 1899)
297 n. 285; U. Chevalier, Repertoire des sources historiques du Moyen Age. Biobibliographie I (Paris 1903-19052) 198; C. Eubel, Hierarchia catholica medii aevi
sive summorum Pontificum, S. R. E. cardinalium,
ecclesiarum antistituin series
ab anno 1198 usque ad annum 1431 perducta (Monasterii 19132) 30 n. 6,48;
Mollat, `Ammanati' 1297; Brun, `Un bibliophile' 216,223 nota 1; Coville, La vie
intellectuelle 408; R. Manselli, `Ammannati, Bonifazio', Dizionario Biografico
degli Italiani 2 (1960) 801; Maffei, 'Profilo' 244, poi in Maffei, Studi 150*.
254
BONIFACIO A.IIlUANNATI
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI hIINORI
Bonifacio Ammannati effettuö gli studi civilistici a Padova, dove in
qualitä di doctor legum venne aggregato assieme al fratello Tommaso al
dei
giuristi attorno al 137013. Esercitö quindi il suo magistero di
collegio
legista nello Studio di Avignone almeno dal 1373 forse sino all'elevazione
al cardinalato14, fatte salve le ripetute interruzioni dovute al compimento
di ambascerie ed altri incarichi ufficiali al servizio della Santa Sede.
i titoli di doctor o professor legum vengono
All'Ammannati
assegnati
da
fonti
documentarie
della fine del Trecento16.
narrative
varie
e
peraltro
Tra queste si evidenzia soprattutto la deposizione del fratello Tommaso,
VII
Clemente
di
Napoli
i121
creö
arcivescovo
ottobre 1379 e cardinale
che
Santa
del
di
Prassede
titolo
nel luglio 138516, sulla discussa
presbitero
dell'elezione
canonica
papale di Urbano VI17.
validitä
13A. Gloria, Monumenti della Universitä di Padova (1318-1405) (Padova
1888) I 71 n. 181,149-150.
14Maffei, 'Profilo' 244,249 note 41-42, poi in Maffei, Studi 150*, 155* note 4142. Ad integrazione dei dati finora conosciuti si segnala la mancata citazione di
Bonifacio Ammannati fra i giuristi avignonesi elencati nel 1395 in una supplica
XIII:
Benedetto
H.
Denifle,
Die
Universitäten
des Mittelalters bis
cfr.
a
presentata
1400 I (Berlin 1885) 362 nota 588.
15C. Cartharius, Advocatorum Sacri Consistorii Syllabum ([Romae] 1656 XV
[ov'e stampato un frammento estratto da un consiglio legale di Gilles Bellemere]);
Baluzius, Vitae I 1290, poi nell'ed. Mollat 11 808 (ov'e pubblicato un elenco di teMedina del Campo nel gennaio-febbraio 1381
a
escussi
stimoni
sull'elezione di
Urbano VI); M. Fournier, Les statuts et privileges des universites francaises dejusqu
(Paris
fondation
1789,11.1
leur
1891) 328 n. 1265,748-754 n. 1576
en
puis
(il citato dominus Bonifacius legum doctor viene identificato da A. Gouron, 'Endroit,
legistes
du
et canonistes dans le Midi de la France ä la fin du
seignement
XIIfe et au debut du XIVe siecle', Recueil de Memoires et Trauaux publies par la
Societe d'Histoire du Droit et des Institutions des Anciens Pays de Droit Ecrit 5
[1966] 11-12 e nota 134; Maffei, `Profilo' 249 nota 41, poi in Maffei, Studi 155*
de Alpartil,
Cronica, ed. Ehrle 31, ed. Sesma Munoz 27; M.
Martin
41);
nota
Seidlmayer, Die Anfänge des großen abendländischen Schismas. Studien zur Kirder spanischen Staaten und zu den geistigen Kämpfen
insbesondere
chenpolitik
der Zeit (Spanische Forschungen der Görresgesellschaft. 2. Reihe 5; Münster in
Westfalen 1940) 217 n. 20 (ov'e edito un elenco di testimoni escussi ad Avignone
dagli
del
Giovanni
1380
I
di
Castiglia
ambasciatori
re
maggio
sull'elezione di
nel
Urbano VI).
16E. Päsztor, `Ammannati, Tommaso', Dizionario Biografico degli Italiani 2
(1960) 803.
17Nella deposizione (ed. L. Gayet, Le Grand Schisme d'Occident d apres les
documents contemporains deposes aux Archives Secretes du Vatican. Les origines
65) Tommaso rammenta
[Florence - Berlin 1889] I Pieces justificatives
altuni
individuazione
del luogo in cui nel
un'approssimativa
permettono
the
particolari
1378 era ubicata la dimora romana del fratello Bonifacio: "... toto autem ditto
in
domo
habitationis
D. Bonifacii legum doctoris
habitavi
tempore,
germani mei
255
ANDREA BARTOCCI
e del resto confermata dai riferimenti
all'Ammannati
dell'opuscolo
al convento ed alla chiesa
conclusiva
nella
parte
contenuti
dei Frati Minori di Avignone. In questa cittä il giurista nacque tra il 1335
dall'infanzia
lungo
il
13401ß;
a
sino a poche settimane
egli
risiedette
vi
ed
in
in
il
della
1399
191uglio
consumö
prigionia
una torre
che
morte,
prima
di Aigues-Mortes'9. Questi riferimenti alla chiesa ed al convento dei Frati
Minori di Avignone suggeriscono la determinazione del luogo e della data
di composizione dell'opuscolo proprio in quella cittä durante gli anni nei
il
1'Ammannati
tenne
suo magistero.
vi
quali
Gli accenni dei copisti alla dignitä cardinalizia dell'autore sembrano
idonei a provare che i due testimoni dell'opuscolo vennero realizzati dopo
il 21 dicembre 1397 in ambienti che non erano avversi a Benedetto XIII
ed ai seguaci dell'obbedienza avignonese del Grande Scisma di Occidente.
Tali accenni non paiono invece sufficienti a dimostrare che 1'Ammannati
abbia compiuto o protratto la redazione dello scritto dopo la sua creazione
cardinalizia. Sembra improbabile infatti che all'indomani dell'elevazione
indisturbato
del
disporre
1'Ammannati
tempo,
abbia
potuto
al cardinalato
degli strumenti del lavoro intellettuale e dell'ausilio dei collaboratori utili
alla composizione. I diciotto mesi che ne precedettero la morte, se videro
il maestro patire tra 1'ottobre 1398 e 1'aprile 1399 la sua prima prigionia
dalla
Boulbon20,
furono
precarietä e dall'insicurezza per
a
caratterizzati
L'attribuzione
sita apud S. Celsum satis vicina pontis S. Angeli, habente duos exitus honorabiles et pulcros, unum a parte anteriori in via recta ante S. Celsum, alium a parte
posteriori in platea publica circa domos illorum de Thebaldeschiis civibus romanis militaribus. " La chiesa medievale dei Santi Celso e Giuliano, the nel 1198 era
edificata nelle vicinanze di Castel Sant'Angelo, fu in gran parte demolita durante
il pontificato di Giulio II (1503-1513). La facciata fu rappresentata nel 1465 da
Benozzo Gozzoli in una veduta di Roma nella chiesa di Sant'Agostino a San Gimignano. Un profilo storico-artistico della chiesa romana, arricchito da una riproduzione fotografica dell'affresco, e pubblicato da P. C. Claussen, Corpus Cosmatorum
II. 1 (Forschungen zur Kunstgeschichte und Christlichen Archäologie 20; Stuttgart 2002) 265-268 e tav. 199.
18Maffei, 'Profilo' 250 nota 50, poi in Maffei, Studi 156* nota 50.
19Le vessazioni ed i maltrattamenti
subiti dall'Ammannati
prima della morte
per volontä del commissario regio Robert Cordelier sono precisati nelle differenti
redazioni di un documento redatto da anonimi seguaci dell'obbedienza avignonese e contenente l'accurata esposizione delle vicende del pontificato di Benedetto
XIII (cfr. Baluzius, Vitae II 1129-1130, poi nell'ed. Mollat IV 407-408; F. Ehrle,
`Aus den Acten des Afterconcils von Perpignan 1408. ', Archiv für Literatur- und
Kirchengeschichte des Mittelalters 5 [1889] 432) nonche da Martin de Alpartil,
Cronica, ed. Ehrle 77-78, ed. Sesma Munoz 67-68.
20Oltre the dalle fonti narrative giä citate (cfr. Baluzius, Vitae II 1124-1125,
1129, poi nell'ed. Mollat IV 404,407; Ehrle, `Aus den Acten' 428-429,431; Martin
de Alpartil, Cronica, ed. Ehrle 56,66,77,94,
la
ed. Sesma Munoz 46,55,67,84),
256
BONIFACIO ANRIIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI TIINORI
l'incolumitä di persone e cose, the vennero aggravate dal lungo e cruento
da
della
di
Avignone
del
parte
milizia capeggiata
palazzo papale
assedio
da Geoffroy Boucicaut21.
2.
Caratteri letterari
e presentato dal copista del testimonio
L'opuscolo dell'Ammannati
di
(come
il
una
stesura
probabilmente
avvenuta
risultato
parigino come
di alcuni giuristi tardomedievali22)
le
tecniche
compositive
confermano
direttamente dal giurista avignonese:
dell'autore
1'egida
o
compiuta
sotto
"Hoc opusculum compilauit d. Bonifacius de Manatis legum professor ac
"
cardinalis
romane ecclesie
...
Nella forma in cui ci e pervenuto, lo scritto reca le chiare ed evidenti
in
del
dell'Ammannati
dello
a
relazione
varie
parti
tracce
sforzo esegetico
Codice di Giustiniano. Su tale compilazione normativa, pur nella carenza
e da escludere quindi che sia
documentazione23,
decisiva
di
non
attuale
dall'autore
1'insegnamento
in
tenuto
incentrato
parte
nello
almeno
stato
Studio di Avignone.
L'interesse didattico e scientifico dell'Ammannati
per la disciplina
Codice
di
Giustiniano
dimostrato
del
libri
viene
nove
racchiusa nei primi
dal periodo
da alcuni indizi concordanti. Essi emergono particolarmente
iniziale dell'opuscolo e da un passo in cui il giurista inseri le allegazioni
di due frammenti di quella raccolta normativa.
Avignone, la prigionia a Boulbon e la liberazione
dell'Ammannati
ad
cattura
dietro pagamento di un riscatto sono ricordate in una memoria redatta a Parigi
di Benedetto XIII (ed. F. Ehrle, `Neue
da
1399
anonimo
seguace
un
nel settembre
Luna
[Benedicts
XIII.
]',
Peters
für
Archiv
Geschichte
von
Materialien
zur
[1900]
des
Mittelalters
7
70) ed in alcune lettere
Kirchengeschichte
Literatur- und
Giovanni al mercante pratese Francesco di
di
da
Tommaso
Avignone
stritte ad
Marco Datini coll'aggiunta di altre interessanti notizie: cfr. R. Brun, `Annales
de 1382 A 1410. Extraites des Archives de Datini', Mdmoires de
avignonaises
l'Institut Historique de Provence 14 (1937) 51-56; 15 (1938) 22,27.
21N. Valois, La France et le Grand Schisme d'Occident III (Paris 1901) 189205.
22Fruttuosa e la lettura dei saggi ora ristampati in Colli, Giuristi medievali.
23 Con ulteriori riferimenti bibliografici sullo Studio giuridico di Avignone: A.
Etudes
d'Avignon',
de
l'Universite
les
offertes et Jean
origines
Gouron, `Note sur
in
A.
Gouron,
La science du droit
361-366,
1970)
(Aix-en-Provence
poi
Macqueron
Age
(Collected
Studies
Series
Moyen
France
la
de
196; London
Midi
le
au
dans
`La
Chiffoleau,
de
l'Universite
J.
2;
d'Avignon
Addenda
II
naissance
con
1984) n.
du
XIIIe
du
debut du XIVe siecle' e `La
luttes
les
et
religieuses
et
politiques
dans
L'Universitd d'Avignon. Naissance et renaissance 1303-2003,
juristes',
des
gloire
B. Benezet cur. (Arles 2003) 27-31,61-63.
257
ANDREA BARTOCCI
Il testo pervenutoci si apre infatti con una chiara formula ("Decet in
altissima paupertate Christo famulantes benigno fauore sic prosequi ... ")
discorso
di
lasciato in
compimento
un
che allude alla prosecuzione od al
sospeso in una lezione od in un lavoro altrimenti ignoto dell'Ammannati.
Alla luce di ciö possono esser lette allora le allegazioni che 1'autore inseri
nella parte conclusiva dell'opuscolo a sostegno della validitä delle istituzioni ereditarie dei Frati Minori: "... quia non est uerisimile quod tedispositio sua ultima tenstator cogitauerit uiam per quam infringeretur
dens ad anime sue salutem, ut 1. Seruo alieno § Si ab impubere ff. de le. i.
iuncta 1. Sunt persone § fi. ff. de reli. et sump. fu. et 1. Id quod pauperibus
de
"
Si
declinandam
1.
epi.
supra
et
cle.
quis ad
et
In questo passo l'uso della parola "supra" con riferimento esclusivo
(Cod.
due
frammenti
1.3.24 e 48) mai citati in precedenza
giustinianei
ai
suggerisce alla luce della predetta formula iniziale che 1'opuscolo vide la
luce nel contesto di una piü ampia esegesi del Codice. Il testo potrebbe
anzi costituire la formalizzazione scritta dei contenuti di una o piü lezioni
universitarie sul tema delle successioni a favore dei religiosi francescani.
Tali lezioni furono forse tenute nell'ambito di un corso avente ad oggetto
la spiegazione della disciplina del Codice o vennero molto probabilmente
Studia
(come
tardomedievali24) fuori dell'orario
avveniva
negli
compiute
didattico ad integrazione di una lettura ordinaria.
Tali considerazioni vengono suffragate peraltro dalla significativa
circostanza per cui dall'insegnamento trasse origine 1'opera maggiore del
Il
Commentario
Clementine,
da
Domenico
sulle
avignonese.
che
giurista
Maffei e stato restituito finalmente alla paternitä dell'Ammannati,
reca
infatti continue testimonianze del magistero dell'autore25.
Aderendo a queste suggestioni, potremmo trovarci innanzi ad una
repetitio, il cui testo sarebbe stato riveduto e licenziato dall'Ammannati
o
comunque sotto la sua personale supervisione prima della pubblicazione.
Ciö pote verificarsi magari in previsione dell'inserimento dello scritto in
un'opera phi ambiziosa nella quale 1'autore avrebbe inserito e rielaborato
del
insegnamento
forme
gli
esiti
proprio
opportune
sul Codice. Ciö
nelle
diffusa
i
del
tra
ad
una
prassi
resto
commentatori civilisti
corrispondeva
di Oltralpe, che a partire dal secolo XIII intercalavano infatti repetitiones
proprie od altrui accanto ad altro materiale scolastico nelle loro maestose
24Con ulteriori riferimenti bibliografici sull'organizzazione universitaria
degli
studi giuridici in Europa: H. Coing, `Die juristische Fakultät und ihr LehrproQuellen
Literatur
der
der
Handbuch
und
neueren europäischen Privatgramm',
rechtsgeschichte, H. Coing cur., I (München 1973) [39]-128; M. Bellomo, Saggio
nell'eti del diritto comune (I Libri di Erice 4; Roma 19993); trad.
sull'universitä
spagnola La Universidad en la epoca del derecho comün, intr. de E. Montanos
Ferrin (I Libri di Erice 28; Roma 2001).
25Maffei, `Profilo' 249 nota 42, poi in Maffei, Studi 155* nota 42.
258
BONIFACIO AMMLINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI bfINORI
lecturae sulle parti del corpus giustinianeo26. Tale conclusione viene del
dalla
significativa collocazione dell'opuscolo,
avvalorata
resto pienamente
di
privo
un titolo conferito dall'autore, nella sezione
risulta
che pure
iniziale del manoscritto parigino, nella quale sono copiate repetitiones sul
Codice di Giustiniano attribuite ad alcuni corifei della scienza civilistica
trecentesca (Bartolo, Baldo, Bartolomeo da Saliceto)27.
Lo scritto in questione consente in ogni caso di aggiungere qualche
delle
di
Bonifacio
Ammannati.
opere
civilistiche
conoscenza
alla
notizia
Tra le reliquie della produzione scientifica del legista avignonese, che in
da
Domenico
e
Maffei28,
registrata
stata
recenti
sono finora emerse
anni
di
testi
canonistici soltanto additiones manoscritte
commenti
ai
accanto
Codice29,
la
il
sul
cui
storia
ed
accursiana
cui contenuto sono
glossa
alla
fondo.
da
indagare
a
peraltro ancora
Alle testimonianze finora note delle fatiche didattiche e scientifiche
in
dell'Ammannati,
esame costituirono forse il preludio
che coll'opuscolo
di
Codice
di
Giustiniano,
una
esegesi
condotta
sul
puö
alla composizione
di
di
infatti
la
lezioni
di
notizia
un
corso
universitarie
o
un
aggiungersi
Creditorem
'titolo
debere
(Cod.
8.45[46])
di
evictionem
non
sul
commento
Esso
e
in
normativa.
menzionato
espressamente
compilazione
un
quella
il
i
della
dei
trattazione
quale
giurista
nel
esamina
poteri
passo
dei
Frati
Minori:
"Sed
ipsorum
certe
et
per
sindicum
o
sindici
procuratori
fienda
apud
eos
sunt
quia,
ea
que
cum
uenditio
est
poterunt
ad
uendi
ipsorum utilitatem,
censetur habere potestatem a lege uendendi per se
domini,
dicimus
licet
de
ar.
eorum
essent
que
non
creditore, ut
alios,
uel
1. i. et ii. C. credito. euic. pig. non de.".
26 Con ulteriori dati bibliografici: E. Cortese, Il diritto nella storia inedievale II
(Roma 1995) 398-399; E. Cortese, Le grandi linee della storia giuridica medievale
(I1 Pendolo; ibid. 2000) 371-372.
27 Catalogus codicum manuscriptorum bibliothecae regiae 111.3 (Parisfis 1744)
611-612.
28Maffei, 'Profilo' [239]-251, poi in Maffei, Studi 145*-157* con Addenda at
534*.
emendanda
29G. Dolezalek - L. Mayali, Repertorium manuscriptorum
veterum Codicis
(Ius Commune. Sonderhefte 23. Repertorien zur Frühzeit der GelehrIustiniani
Main
I
353 (additiones nel ms. Paris, BibliotheFrankfurt
1985)
Rechte;
am
ten
de France, Lat. 4521 B vol. I, nel quale il nome dell'Ammannati
Nationale
que
389 (additiones nel ms. Sevilla, Biblioteca Capiod
abbreviato),
esteso
per
ricorre
tular y Colombina, 56-6-2, attribuite ad un non meglio identificato Bonifatius);
Maffei, Studi 534*.
259
ANDREA BARTOCCI
3.
Contenuto
Nel suo opuscolo 1'Ammannati espone le proprie opinioni divergenti
rispetto alle conclusioni cui era pervenuto Bartolo nel Liber ininoricarum
decisionum. Come viene testimoniato dalle prime righe della trattazione,
il legista avignonese si propone di dimostrare che la disciplina della bolla
Exivi de paradiso di Clemente V (secondo cui i Frati Minori sono incapaci
di succedere30) non provoca la nullitä dei testamenti nei quali i religiosi
francescani siano istituiti eredi in assenza di eventuali sostituti o coeredi.
La nullitä, che Bartolo afferma come effetto principale della proibizione
II
di Clemente V31, viene conseguentemente discussa dall'Ammannati.
della
le
disposizione papale, come ramconosceva
conseguenze
maestro
brano
del
in
un
proprio Commentario sulle Clemenmenta soprattutto
tine esaminando un'opinione di Simone da Borsano32.
30Clemens papa V, Declaratio super Regulam Ordinis Fratrum Minorum, ed.
Seraphicae legislationis textus (Romae 1901) 28: "Quia igitur in successionibus
transit non solum usus rei, sed etiam dominium suo tempore in haeredem,
Fratres autem praefati nihil sibi in speciali acquirere vel eorum Ordini possint
etiam in communi, declarando dicimus quod successionum hujusmodi, quae
ad pecuniam et etiam ad alia mobilia et
etiam ex natura sua indifferenter
immobilia se extendunt, considerata sui puritate voti, nullatenus sunt capaces.
Nec liceat eis valorem haereditatum
talium vel tantam earum partem, quod
fieri,
forma
legati
in
fraudem
dimitti
hoc
quasi
sub
modo
et
posset
sibi
praesumi
facere vel sic dimissa recipere; quin potius ista sic fieri ab ipsis simpliciter
prohibemus. "
31Bartolus de Saxoferrato, Liber minoricarum
decisionum, 1.1.2 ([Venetiis]
[de Spyra] 1472), Frankfurt
am Main, Universitätsbibliothek,
per Vindelinum
Inc. Fol. 299 n. 1, cc. 23vb-24ra: "Quidam in suo testamento fratres minores uel
unum eorum instituit heredem; primo queritur an ualeat testamentum ad quod
de
de
in
Cle.
dicit quod
decretalis
Exiui
paradiso
uer.
est
quod
sig.
sciendum
fratres minores istarum successionum nullatenus sunt capaces. Tune ad[d]am
et nullum habent substitutum
uel coheredem,
quod, siquidem sunt instituti
testamentum est nullum et hereditas pertinet ad uenientes ab intestato ..." Il
der Stadtluogo dell'editio princeps del Liber e precisato dall'blkunabelkatalog
und anderer öffentlicher Sammlungen in Frankfurt
und Universitätsbibliothek
Universitätsbibliothek
K.
Ohly
V.
Sack
(Kataloge
der
StadtMain,
curr.
und
am
Frankfurt am Main 1; Frankfurt am Main 1967) 80,637.
32Bonifacius de [Amanatis], Commentarii in Clementinas Constitutiones, ad
Clem. 5.10.3, Joanne de Manassio cur. (Venetiis apud Franciscum Zilettum
1574), c. 233vb: "Concludit [Car. Medi. ] etiam quod, si testator instituat sibi haecircumscriptis
omnibus circumredes simpliciter Fratres Minores, intelligetur,
stantiis contrariis, quod senserit de Fratribus Minoribus primi Ordinis, non tertii, tum quia Fratres primi Ordinis fuerunt prius instituti, ar. 1. i. ff. si ager uect.
et 1. Lege censoria ff. de uerb. signifi., tum quia Fratres primi Ordinis uocantur
Fratres Minores, alii appellantur de poenitentia, arg. 1. Cum delanionis § Asinam
260
BONIFACIO ANDIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FBATI MINORI
L'Ammannati
mostra perciö nel suo opuscolo di essere determinato
disposizioni
delle
favore
1'efficacia
dei
testamentarie
frati
a
ad assicurare
francescani. Nella conclusione dello scritto egli tenta di garantire questa
di un centro concettualmente distinto
finalitä mediante l'individuazione
dalle persone dei religiosi istituiti eredi, che e necessario all'imputazione
dell'ereditä.
Il legista avignonese identifica nelle chiese francescane gli enti che
la
lo
tecnico
attraverso
cui
puö
evitarsi
strumento
nullitä
rappresentano
disposizioni
delle
Egli
1'efficacia
testamentarie.
afferma che
e garantirsi
dei
frati
istituzioni
delle
istituite
le
ereditarie
si
considerano
per effetto
loro chiese: "... ita fratribus minoribus institutis censetur eorum ecclesia
instituta non quod fiat diuisio in singulos, sed ut disponatur de hereditate ac si fuisset ipsa ecclesia instituta. " In ogni caso precisa perö di
della
di
1'edificio
come
centro
chiesa
riferimento
materiale
non concepire
dell'ereditä: "Esset enim absurdum quod instituta ecclesia diceretur institutum edificium uel minorum compago carens anima".
Portando a compimento il ragionamento, egli ricorre perciö alla fictio
la chiesa coi religiosi istituiti:
"Coniuris che consiste nell'identificare
fratrum
ibidem
ipsorum
igitur
conuentualiter
uiuentium
templatione
fratrum minorum sumatur
institutio,
ipsa
facta
ecclesia
ut
sic
censetur
fratrum,
fidelium
ipsa
congregatione
sicut ecclesia
mistice, uidelicet pro
cathedralis uel collegiata sumitur pro congregatione canonicorum capitulantium..: '.
La tesi dell'Ammannati
presentava perö il vantaggio di garantire la
in ipotesi di abbandono del convento da parte
beni
dei
ereditati
mobilitä
intellectum
hunc
institutio nulla
Nec
instru.
fundo
secundum
de
obstat quod
if.
in summa paupertate habeant
haeredes
institui
cum
possunt,
non
esset, quia
debet
intelligi
Vnde
de
de
Fratribus
infra
OrExiui
tertii
uerb.
sig.
cle.
uiuere, ut
dinis, qui possunt haeredes institui, cum habeant proprium etiam in singulari,
ff. de rebus dubiis et c. Abbate de uer. sig., quia imputandum est
Quoties
1.
arg.
locutus
loquendi
secundum
est;
ex
quo
usum
communem
sic
quo
quare
testatori,
Minores dicuntur hi, qui sunt de primo Ordine et sic haereditaFratres
fuit,
usus
haberet
locum,
incapaces;
ubi res esset dubia; ubi ergo in
ergo
contrarium
tum
loco ubi testator conuersatus est, non erant Fratres Minores primi Ordinis, sed
Fratres
Minores,
haeredes
fecit
tunc uideretur senOrdinis
simpliciter
et
tertii
tertii Ordinis, praesertim si ad ipsos per ante afficiebatur, arg.
Fratribus
de
sisse
demonstratio.
de
ff.
§
fi.
Cy.
in
1.
i.
et
et
eorum,
quae
Quae
conditio.
no.
1.
conditio.
Cardina.,
in
idem
idem
testamento
tesecundum
si
et
de
ecclesiis
C.
sacrosanctis
istis
de
Fratribus
Ordinis,
fecisset
1.
Qui
tertii
mentionem
arg.
parte
stator aliqua
filiabus if. de lega. primo; tarnen istud non esset usquequaque uerum, nam oporFratres de poenitenin
uocauit
eos
una
parte
specifice
plus
quare
tet considerare,
in institutione ubi nominauit Fratres Minores, ex
Ordinis,
tertii
quoniam
tia uel
diuersa
diuersae
1. fi. ff.
et
diuersi
professiones
nomina,
et
arg.
ordines
sunt
quo
de calum: '
261
ANDREA BARTOCCI
dei frati istituiti: la situazione patrimoniale della comunitä religiosa era
del tutto svincolata dall'edificio materiale della chiesa. Questa soluzione
inoltre assicurava alla Santa Sede la disponibilitä, il controllo e la tutela
giurisdizionale dei patrimoni ereditati dalle comunitä dei Frati Minori.
Alla Sede Apostolica i pontefici romani avevano riservato infatti in base
il
disegno
beni
francescani
dominio
sui
perfezionato
normativo
ad un
frati
forme
del
facti33.
il
nelle
simplex
ai
usus
godimento
conferendone
Da segnalare e la diversa posizione assunta da Baldo. Nella Lectura
Codicis
il
libro
la
tertio
giurista
critica
soluzione
secundo
et
super primo,
di Bartolo sulla validitä delle istituzioni ereditarie a favore delle chiese
In particolare
francescane senza menzionare 1'opuscolo dell'Ammannati.
egli esclude che la Santa Sede possa acquistare i beni ereditati dai frati e
mostra l'inadeguatezza degli strumenti evocati dal collega avignonese.
Baldo non nega soltanto che 1'edificio inanimato di una chiesa possa
rappresentare un mezzo idoneo a garantire 1'acquisizione di un'ereditä in
Santa
la
Sede34.
Egli
altresi
coglie
capo alla
contraddizione scaturente dal
il
dell'Ammannati
per
quale le chiese minoritiche possono
ragionamento
identificarsi colle comunitä dei frati istituiti. Costoro sono infatti incapaci
di succedere per volontä di Clemente Ve costituiscono perciö un organuin
inhabile all'acquisto di un'ereditä alla Sede Apostolica35. Baldo afferma
33M. D. Lambert, Franciscan Poverty. The Doctrine of the Absolute Poverty of
Christ and the Apostles in the Franciscan Order (1210-1323) (London 1961); ora
con aggiornamenti bibliografici nella versione a cura di M. Colombo col titolo:
Povertd francescana. La dottrina dell'assoluta povertä di Cristo e degli apostoli
(1210-1323)
(Biblioteca
francescano
Francescana. Fonti e Ricerche 8;
nell'Ordine
Milano 1995); G. Tarello, 'Profili giuridici della questione della povertä nel
Francescanesimo prima di Ockham', Annali della Facoltä di Giurisprudenza
di Genova 3 (1964 = Studi in memoria di A. Falchi) 338-448; G.
dell'Universitd
Tarello, `Povertä (Questione della)', Novissimo Digesto italiano 13 (1966) 520-523.
34Baldus de Ubaldis, Lectura super primo, secundo et tertio libro Codicis, ad
C. 1.2.13 (= Nov. 5.5) (Venetiis ductu et impendio Johannis de Colonia nec non
Clm 2° Jnc ca
Johannis Manthen 1474), München, Bayerische Staatsbibliothek,
265, c. 29va: "Preterea aut tu sumis ecclesiam materialiter
pro edificio et isto
modo ecclesia non est sufficiens medium ad acquirendum ecclesie Romane ciuili
acquisitione quia est quid insensatum, que quidem nec capere nec uelle potest.
Sicut si dicerem: lego fundo Titii, non propterea acquireretur Titio nisi esset ius
prediale quod inesset rei, ff. de serui. ru. predi. 1. Pecoris et de seruitu. 1. Vt
pomum. "
35Ibid.: "Aut ponitur
ecclesia et significatiue,
personaliter
ut ff. de
fideiussoribus 1. Mortuo, et tune cum significat quid abstractum a genere, idest
ipsam speciem, hoc est collegium fratrum minorum, quia ecclesia et collegium
idem sunt, ut dixi supra eo. in rubrica. Sequitur quod non potest acquiri ecclesie
Romane quia, cum debeat acquiri mediante organo et organum sit inhabile,
acquisitio impeditur, de acqui. 1. i. § Ceterum, de acti. et ob. 1. Quecumque
gerimus, de serui. rusti. predi. 1. Tria praedia, et quod nota. in c. Religiosus de
262
BONIFACIO ANBIANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI
dunque una ferrea soluzione respingendo la teoria di Mose arcivescovo di
Ravenna: "Concludo quod in his que requirunt medium, cessante medio,
inanimata
Item
quod
non querunt, nisi sit
concludo
cessat acquisitio.
ipsam
immediate
1.
propter
rem
ut
seruitus,
ut
procedat
acquisitio que
Qui fundum quemadmodum serui. amit.; facit quod nota. in 1. Sicut if.
Quod cuiusque uniuers. no. de illo archiepiscopo Moyse"36.
4.
Fonti normative e dottrinali
Il testo pervenutoci dell'opuscolo omette di citare la celebrata tradizione giuridica testimoniata in campo civilistico dai maestri orleanesi
de
in
Pierre
Belleperche)
Revigny,
de
Jacques
Monchy,
de
ed
quello
(Jean
formule
la
IV,
Innocenzo
da
concettuali
quale mediante
papa
canonistico
del
degli
Duecento
alla
personificazione
diverse era pervenuta alla meta
enti collettivi37.
L'Ammannati pare invece ben conoscere le tesi emerse nella disputa
Bassiano
dei
beni
Giovanni
di
da
sulla
sorte
un
scientifica narrata
del
XII
ebbe protagonisti
alla
meta
secolo
che
monastero abbandonato,
Costui
Gualfredo.
il
Mose
avrebbe
sostenuto
magister
ed
arcivescovo
i
i
da
i
considerarsi
proprietari
ed
erano
infatti
monaci
che solo
il
fisco
Mose
in
loro
papale.
subentrava
avrebbe
assenza
possessori e che
al contrario affermato che proprietä e possesso spettavano alle mura ed
la
1'edificio,
insisteva
fisico
sicche
luogo
situazione patrimoniale
ove
al
la
di
Vale
di
in
pena
ricordare che questa
abbandono.
caso
non mutava
dottrina incontrö pessima accoglienza tra i maggiori glossatori civilisti
Odofredo)
e
Accursio,
Azzone,
(Bassiano,
e
nell'opuscolo
rifiutata
italiani
di
tali autoritä.
scorta
proprio
sulla
dall'Ammannati
probabilmente
di Mose riscosse nel Trecento l'autorevole
adesione di
funzione
Mezzogiorno
sociale
rilevantissima
nel
una
Bartolo ed assunse
di
Seicento
Cinque
tra
prima
essere accolta nel 1810 in una
e
italiano
feudale
in tema di demani
della Commissione
napoletana
sentenza
dalla
Cassazione
in
di
infine
1953
nostra
materia
nel
usi
ed
comunali
C1V1C138.
La dottrina
Clemen. et maxime quia impedimentum regule uidetur esse de iure
in
procurat.
"
diuino.
naturali et
36Ibid.
37 Con riferimenti bibliografici: Cortese, Il diritto 11 238-240,405-408; Cortese,
Le grandi linee 347-349,376-377.
38 E. Cortese, `Per la storia di una teoria dell'arcivescovo Mose di Ravenna (m.
Proceedings
Fifth
International
the
of
ecclesiastica',
proprietä
1154) sulla
Salamanca,
Law.
September
Canon
21-25
Medieval
1976, S.
Congress of
Iuris
Canonici.
Series
(Monumenta
C.
Subsidia
6;
K.
Pennington
curr.
Kuttner -
263
ANDREA BARTOCCI
Le ragioni delle diverse soluzioni dell'Ammannati
rispetto a Bartolo
di
forse
individuarsi
preoccupazione
assicurare secondo un
nella
possono
fondamentale principio del diritto giustinianeo 1'efficacia delle ultime
volontä a favore di soggetti ed enti religiosi cattolici e nella conseguente
dei
dei
d'inibire
la
sostituti
o
cupidigia
coeredi desiderosi
necessitä
dell'asse ereditario. Tali considerazioni sembrano prevad'impadronirsi
lere nella valutazione del legista d'Oltralpe, tant'e che egli elabora una
dichiarazione
della
d'incapacitä
idonea
gli
effetti
soluzione
a paralizzare
di succedere sancita da Clemente V: "Non est ergo in proposito
dispendio
in
heredum,
in
qui
animarum
suarum
pars
et
exaudienda
deffuncti sue anime conscientiose prouidentis,
perniciem uoluntatis
uolunt iure accrescendi uel aliter excludere hos deuotissimos fratres minores a sustentatione, quam sperant habere ex hac ultima uoluntate".
i beni necessari al sostentamento
di garantire
L'urgenza
ed
all'organizzazione dei conventi francescani era fortemente sentita nella
Curia pontificia di Avignone39, che al declinare del Trecento autorizzava o
favore
legati
delle
a
e
elemosine
comunitä religiose. Il tenore
sollecitava
di questi provvedimenti
non dovette rimanere sconosciuto all'Ammandove
fu
Francia
Nella
composto il presente trattatello,
meridionale,
nati.
il dilagare di epidemie di peste e carestie provocö in quel torno di anni il
decremento del numero dei frati ed il conseguente abbandono dei
e
inoltre
la distruzione di chiese,
Largamente
testimoniata
conventi.
francescani
oratori
a seguito dei conflitti causati
conventi, cappelle ed
di fazioni avverse nei centri del potere politico e dal
dall'avvicendarsi
Cent'anni40,
dei
della
Guerra
protrarsi
Dal passo citato e posto a chiusura dell'opuscolo e confermata in ogni
caso la devozione nutrita dall'autore per i Frati Minori, che contribuisce a
Cittä del Vaticano 1980) 117-155, ora in E. Cortese, Scritti, I. Birocchi - U. Petronio curr. (Collectanea 10; Spoleto 1999) 579-617; Cortese, Il diritto II 201-203,
239,407 nota 48; Cortese, Le grandi linee 327-329,376 nota 519,441; E. Conte,
`Intorno a Mose. Appunti sulla proprietä ecclesiastica prima e dopo 1'etä del
diritto comune', A Ennio Cortese. Scritti promossi da D. Maffei, I. Birocchi - M.
Caravale E. Conte - U. Petronio curr. (Roma 2001) I 342-363.
Pontificum
39Bullarium
franciscanum
sive Romanorum
constitutiones,
Clarissarum, Poenitentium a
epistolae, diplomata tribus Ordinibus Minorum,
Seraphico Patriarcha Sancto Francisco institutis ab eorum originibus ad nostra
usque tempora concessa, C. Eubel cur., VI-VII (Romae 1902-1904); Documenta
Vaticana ad franciscales spectantia ann. 1385-1492, C. Cenci cur., I (Archivum
2002); Supplementum ad
Franciscanum Historicum. Editiones 4; Grottaferrata
franciscanum
Bullarium
continens litteras Romanorum Pontificum
annorum
1378-1484 pro tribus Ordinibus S. P. N. Francisci ulterius obtentas, appendice
hierarchica addita, C. Cenci cur., I-II (Grottaferrata 2002-2003).
40H. Henifle, La desolation des eglises, monasteres et hbpitaux en France pendant la Guerre de cent ans (Paris 1897-1899).
264
BONIFACIO AAL\SANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI
spiegare decisivamente il significato delle conclusioni appena delineate.
dell'Ammannati
L'ammirazione
per la povertä francescana (che sotto il
profilo giuridico si traduce nella rinuncia ad ogni proprietä individuale e
collettiva91) viene provata dallo spoglio del suo Commentario
sulle
Clementine. Scavando tra le colonne di questo monumentale lavoro,
si
infatti
il
che
maestro avignonese rivolse parole di calda solidarietä
scopre
di
Embrun,
il
frati
dei
ai
quali
capitolo
canonici della Cattedrale aveva
ai
fondamento
alcun
senza
normativo, di condurre in processione la
vietato,
loro
dimore
dal
dei defunti42. L'opera reca altresi la
convento
alle
croce
testimonianza autobiografica relativa ad un pellegrinaggio alla basilica
francescana di Santa Maria degli Angeli di Assisi, ove il giurista lucrö
1'indulgenza plenaria della Porziuncola per la salvezza delle anime dei
Alla
luce
di
6
parenti93.
ciö,
se
ragionevQle dubitare della veritä
propri
de [Amanatis], Commentarii, ad Clem. 3.11.1, c. 156vb: "ConPau.
foeminae,
gl.
et
quod
secundum
quae sunt regulae Sancti Francisci,
clude
hanc
per
cle. uiuere secundum illarum ordinem, nec earum ordo
prohibentur
non
illae
Et
damnatus.
est
quia
ratio:
promittunt tria substantialia religionis, licet
est
differant a Fratribus Minoribus, qui sunt primi ordinis. Nam illi non possunt habere proprium, etiam in communi, istae sic, ut sunt sorores minorissae Sanctae
Clarae et concor. Guil. idem secundum Pau. et gl. in mulieribus, quae sunt de
tertio ordine Sancti Francisci ... "; ad Clem. 3.14.1, c. 171ra: "Nee ob. c. Exiui §
Quia uero circa fi. de uerbo. signific. quia ibi speciale in Fratribus Minoribus
in
paupertatem,
qua fundata est eorum religio, ut patet in dicta
summam
propter
"
Exiui.
cle.
42Ibid., ad Clem. 5.7.2, c. 210vb: "... non uideo quare Fratres, qui habent libeDudum
de
impediantur
deferre Crucem
cle.
per
supra
sepul.,
sepulturam
ram
domum
iacet
domo
funus,
licet
transeant per plura loca
ad
usque
ubi
sua
a
earum
inde
et
redire
parochias,
uel per aliam uiam. Non enim transitus
et per plures
denegari,
faciant
potest
eis
cum
non
publicam
rem illicitam, sed humaper uiam
1.
Quidam
in
in
ff.
deuotam:
de
ar.
suo.
prin.
et
condi. inst. iuncta 1. ii. et
nam
Sancto Iacobo ff. de uia publica. Item nec ingressus in domum,
de
ibi
no.
quod
in qua fiat funus: quia de uoluntate sepeliendi
inhabitat,
seu
quam
procedit, aut
haeredum, uel executorum suorum, arg. 1. Diuus ff. de ser. ru. prae. Item nec reditus ad eorum domum, arg. 1. Ab hostibus § Sed quod simpliciter qui ex cau. ma.,
licet enim uiae sint infra parochiam, non tamen in eis habet curatus ullam potein aedificiis infra parochiam constitutis, licet pro illis
nec
sicut
statem,
et habitantibus in eis aliqua iura sint ei persoluenda, arg. c. i. et per totum de paro.,
Ebredunensis,
habeat
facit
c.
ecclesiae
nam
contra
cum
curam parochialem,
quod
Minores portare crucem per suam parochiam, dum
Fratres
prohibet
uadunt
ipsos
Fratres et istud
parochianorum
suorum
sepelienda
corpora
apud
quaesitum
impotentia ac paupertas dictorum Fratrum et
dixi,
uerum
malitia, potentia
alias
dicti
lis
causa,
capituli
sunt
quia
non est mota super his inter partes
ac ambitio
in
improbatissima.
adhuc
manet
capitulum
et
quod
sua
prohibitione
"
praedictas
41Bonifacius
43Ibid., ad Clem. 5.9.2, c. 225va: "Cui non dissimilis est usus Fratrum
Minorum Beatae Mariae de Angelis iuxta Assisium, ubi Beatus Franciscus uitam
265
ANDREA BARTOCCI
della testimonianza offerta da Martin de Alpartil sul desiderio dell'Ammannati di abbracciare la vita eremitica44, potrebbe non essere stato
casuale il seppellimento del cardinale nella chiesa dei Frati Minori di
Aigues-Mortes, ove si sarebbero verificati dei miracoli e la popolazione
avrebbe riconosciuto al prelato la fama di santo45.
Le allegazioni dell'opuscolo evidenziano 1'abilitä dell'Ammannati
a
muoversi nella selva delle collezioni di diritto pontificio (Decretali di
Gregorio IX, Sesto, Clementine) ed a dominare le parti della compilazione
giustinianea (Istituzioni, Digesto, Codice, Autentico), che rappresentano
le fonti normative maggiormente utilizzate. Tra le opiniones doctorum
compare, oltre al Liber minoricarum decisionum, uno sporadico giudizio
estratto dal Commentario di Cino da Pistoia sul Codice di Giustiniano.
Un parziale raffronto colle auctoritates evocate nel Commentario
sulle Clementine conferma la propensione dell'Ammannati
ad affrontare
testi ed argomenti canonistici mediante il ricorso ai concetti ed agli
suam ducebat; nam habent ex more singulis annis die prima augusti hora
uesperarum uel circa aperire dictam ecclesiam, asserentes quod quoties quis ex
tunc per diem sequentem naturalem ingreditur eandem ecclesiam et egreditur,
toties extrahit animas de Purgatorio, pro quarum liberatione ingreditur. Ita quod
pro uno ingressu non potest nisi unam animam liberare; quod si uerum sit Deus
non ignorat; ipsi tarnen non habent super hoc ullam literam apostolicam, sed
affirmant ex reuelatione diuina hoc priuilegium antiquitus habuisse. Et iterum si
uerum sit, ego extraxi animas parentum meorum et plurium aliorum, si tunc
erant in Purgatorio; nam illa die cito sunt xx. anni, fui ibidem et sequendo
uestigia aliorum, saepius ingressus fui et exiui dictam ecclesiam pro numero
animarum quas liberare uolui. Et bene scio quod tunc fui memor de quadam
pulchra et honesta amasia mea, quae habueram Paduae existens in studio
fui ingressus eandem
praemortua,
pro cuius anima liberanda
specialiter
ecclesiam Beatae Mariae de Angelis. "
44Martin de Alpartil, Cronica, ed. Ehrle 77, ed. Sesma Muiioz 67: "... tandem
predictus dominus Bonifacius, diachonus cardinalis tituli Sancti Adriani, nolens
dare occasionem cardinalibus et civitatensibus mallignandi, quadam die secreto,
vigilia videlicet accensionis Domini anni predicti, a civitate recessit habitu
dissimulato, tenens iter verssus Aragoniam, ubi, ut asseritur, ciborum espernens
deligias, luxus seculi calcans, laudem temporalem non amans, visus hominis
fugere cupiens, vitam heremiticam intendebat ibidem ducere. "
45Ibid., ed. Ehrle 78, ed. Sesma Munoz 68: "Christus Ihesus, pro quo predicta
sustinuit, animam suam a predicta turri excepit et, in ecclesia Minorum eiusdem
loci tradito sepulture, pluribus miraculis ibidem claret et claruit, cessis
visum
innovans, claudis gressum firmans, surdis auditum tribuens, mancis
manus
restituens, superans demonia, mortuos suscitans; cuius patrocinia inploramus et
tota mentis intencione querimus ut eius meritis intercedentibus a subcismatibus
citramontanorum
noviter suo tempore assumpcionis cardinalatus exortis et a
cismatibus ultramontanis,
precipue Romanis, liberemur, ut ad eternam gloriam
pervenire valeamus, amen. "
266
BONIFACIO A.\L1iANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI niINORI
Ciö
di
un
civilista.
non stupisce qualora si consideri che
strumenti propri
le fonti attestano concordemente che il maestro avignonese pote fregiarsi
di
doctor
legum
del
titolo
accademico
e che nella sua prolungata
soltanto
il
di
esclusivitä
prestigioso
egli
rivesti
con
grado
professor legum.
carriera
Riveste allora un rilevante significato nella storia dell'esegesi delle
Clementine l'interesse scientifico dell'Ammannati,
che si tradusse nella
Commentario
del
pervenuto sino ai nostri giorni. La tendenza
redazione
propri di un
a trattare materie canonistiche mediante gli strumenti
legista (che nella seconda meta del secolo XIV e condivisa dal collega
Simone
da
Borsano46)
milanese
e
cardinale
costituisce una delle
patavino
della
transizione
verso una nuova stagione
convincenti
piü
prove
la
fra
i
due
separazione
perdurante
quale
nella
rami del sapere
culturale,
il
dilagare
d'interessi umacorrosa
ed
progressivamente
giuridico viene
formare
il
della
tra
limitatezza
vari
giuristi
a
senso
contribuisce
nistici
dell'ager giustinianeo.
Tra costoro puö senz'altro annoverarsi Bonifacio Ammannati.
Dopo
1'elezione papale di Clemente VII (20 settembre 1378) le vicende umane e
furono
incentrate
legista
Avignone
del
su
a stretto e profiprofessionali
formato
dai
i
umanistico
cenacolo
chierici ed intellettuali,
col
cuo contatto
Benedetto
XIII
biblioteca
a
attorno
ed
alla
sua
celebrata
ruotavano
quali
i
della
di
testimoni
e
stupefacente
per
giuridiche
opere
classicitä che
ricca
Questa
di
loro,
tra
fratelli
cerchia
stringeva
custoditi.
oltre
ai
venivano
vi
Bonifacio e Tommaso Ammannati, i segretari pontifici Giovanni Moccia,
Jean Muret e Nicolas de Clamanges, i cardinali Galeotto Tarlati di
Jean de Brogny, Pierre de Thury, Nicola Brancaccio ed
Pietramala,
del
Amedeo di Saluzzo, il cui segretario era il poeta e traduttore
Boccaccio Laurent de Premierfait47.
46 Sulle caratteristiche dell'opera maggiore di Simone da Borsano: D. Maffei,
`La biblioteca di Gimignano Inghirami e la Lectura Clementinarum di Simone da
Congress of Medieval Canon
Borsano', Proceedings of the Third International
Iuris
Law. Strasbourg, 3-6 September 1968, S. Kuttner
cur. (Monumenta
Canonici. Ser. C: Subsidia 4; Cittä del Vaticano 1971) 229-236, poi con qualche
`La
Lectura
Clementinarum
di Simone da Borsano', in
titolo
col
e
adattamento
Studi in onore di Francesco Santoro Passarelli (Napoli 1972) VI [529]-540, ora in
Maffei, Studi 179*-186* con Addenda et emendanda 536*-537*.
47 Coville, La vie intellectuelle 394-455; P. Glorieux, `Notations biographiques
Clemanges', Melanges offerts et M. -D. Chenu maitre en theologie
de
Nicolas
sur
(Bibliotheque Thomiste 37; Paris 1967) 291-310; E. Ornato, Jean Muret et ses
Contribution
de Clamanges et Jean de Montreuil.
Nicolas
ä
l'etude
des
amis
les humanistes
de Paris et ceux d'Avignon
(1394-1420)
entre
rapports
(Publications du Centre de Recherche d'Histoire et de Philologie de la We Section
Etudes.
Etudes
Hautes
Ser.
des
V.
Hautes
Pratique
Medievales
l'Ecole
de
Geneve - Paris 1969) 160-181; M. -H. Jullien de Pommerol
6;
Modernes
J.
et
Monfrin, La bibliotheque pontificale d Avignon et et Peiiiscola pendant le Grand
267
ANDREA BARTOCCI
Questo profilo della poliedrica personalitä di Bonifacio Ammannati,
del
la
produzione
scientifica
sulla
maestro
valutazione
se avvalora
da
Maffei4$,
Domenico
tessuta
contribuisce a rivelare nuove
avignonese
trame dell'esistenza di uno dei maggiori giuristi trecenteschi. L'Ammannati, formatosi nello Studio patavino, seppe mettere a frutto le
italiana
della
giuridica
al servizio della sede papale di
scienza
conquiste
Avignone nel conflitto divampato collo Scisma d'Occidente, prima come
infine
fiscale
apostolico
ed
a partire dal 1397
e protonotario
avvocato
Sant'Angelo.
di
diacono
come cardinale
5.
La circolazione del "Liber minoricarum
a. I codici superstiti
decisionum" in Francia
L'indubbia rilevanza dell'opuscolo dell'Ammannati
nella storia della
e
dalla
letteratura
mostrata
circostanza per cui esso rappregiuridica
della
ignorata
diffusione
finora
del
Liýer- tninoricarum
una
prova
senta
decisionum tra i giuristi francesi nel tardo Medioevo. La conoscenza del
trattato di Bartolo fra i dottori e gli scolari di Oltralpe costituisce anzi un
capitolo tuttora inesplorato della straordinaria fortuna incontrata dalle
biblioteche
francesi
fra la seconda meta
del
nelle
maestro
perugino.
opere
del Trecento ed il Quattrocento99. La circolazione del Liber, e evidenziata
anzitutto dai testimoni dei quali sono state provate od ipotizzate l'origine
e la datazione con riferimento a quell'ambito territoriale e cronologico.
Due codici conservano precise e dettagliate testimonianze relative ai
della
luogo
data
redazione.
ed alla
copisti, al
Il manoscritto Lat. 15414 della Bibliotheque Nationale de France,
che conserva il Liber alle cc. 99va-110rb50, venne trascritto in massirua
di
F.
Barcellona,
Avignone,
da
de
Vallesicca
baccagiä
studente
ad
parte
Schisme d'Occident et sa dispersion. Inventaires et concordances (Collection de
1'Ecole Frangaise de Rome 141; Rome 1991) I 80-81.
48Maffei, `Profilo' 243-245, poi in Maffei, Studi 149*"-151*..
49M. -H. Jullien de Pommerol, 'La bibliotheque du College de. Pelegry A Cahors.
A la fin du XIVe siecle', Bibliotheque de l'Ecole des Chqrtes 137 (1979), 229-272; J.
Verger, `Manuscrits et auteurs italiens dans les bibliotheques universitaires
frangaises A la fm du Moyen Age', Libri, lettori e biblioteche dell'' talia medievale
Atti
della Tavola rotpnda italo(secoli IX-XV Fonti, testi, utilizzazione. del libro.
.
francese. Roma, 7-8 marzo 1997 = Livres, lecteurs et bibliotheques de 17talie
medievale (IXe-XVe siecles). Sources, textes et usages. Actes de la Table ronde italofrangaise. Rome, 7-8 mars 1997, G. Lombardi - D. Nebbiai Dalla Guarda corr.
(Documents, Etudes et Repertoires 64; Roma - Paris 2000) 131-145.
50L. Delisle, Inventaire des manuscrits latins de la Sorbonne conserves ä 1a
Bibliotheque imperiale sous les nos 15176-16718 du fonds latin'; Bibliotheque de
l'Ecole des Chartes 31 (1870) 8-9.
268
BONIFACIO AM\fANNATI
larius
pellier
iuris
utriusque
le cc. 7-11251.
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI biINORI
e canonico
di Urgel,
che nel
1396 copiö
a Mont-
Il lussuoso codice 829 della Bibliotheque Municipale di Reims62, che
e impreziosito da splendide miniature in variegati colori (tra cui l'oro) e
finissima
fu
pergamena, venne terminato a Parigi il 9
su
realizzato
che
Kerredan,
da
Hamon
della
diocesi di Saint-Pol-de1410
chierico
marzo
decretorum.
Questo celebrato
Leon, magister artium e baccalarius
il
trattato alle cc. 178r-191r53, custodisce una delle
presenta
che
volume,
tre porzioni superstiti della collezione delle opere di Bartolo (tuttora
827,828
della
829
Municipale),
e
manoscritti
nei
che Simon
conservata
de Cramaud, giä studente ad Orleans, doctor decretorum, arcivescovo di
Reims dal 1409 al 1413 e cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina
dal 1413, commissionö e donö alla nuova biblioteca capitolare della
di
di
Reims
prodotto
una sua specifica committenza54.
come
cattedrale
A tali testimoni possono aggiungersi due codici che sono stati giudifrancese.
di
origine
probabile
cati
Il manoscritto Ripoll 67 dell'Archivo General de la Corona de Aragon
di Barcellona, che racchiude il Liber alle cc. 43r-61v, fu copiato da varie
in
XIV
XV
i
durante
e
ambiente avignonese, come sembrano
secoli
mani
51 Catalogue des manuscrits en ecriture latine portant des indications de date,
de lieu ou de copiste, C. Samaran - R. Marichal curr., III (Paris 1974) 425 e tav.
124.
52 Catalogue general des manuscrits des bibliotheques publiques de France.
Departements, XXXIX. 2, H. Loriquet cur. (Paris 1904) I 155-157; Catalogue des
latine, V (Paris 1965) 287; D. Quaglioni, Politica e dritto
ecriture
en
manuscrits
Il "De tyranno" di Bartolo da Sassoferrato (1314-1357). Con
italiano.
Trecento
nel
l'edizione critica dei trattati `De Guelphis et Gebellinis", "De regimine civitatis" e
"De tyranno" (I1 Pensiero Politico. Biblioteca 11; Firenze 1983) 84 n. XXXII; S.
Lepsius, Der Richter und die Zeugen. Eine Untersuchung anhand des Tractatus
des Bartolus
(Studien
Testimoniorum
von Sassoferrato. Mit Edition
zur
Europäischen Rechtsgeschichte 158; Frankfurt am Main 2003) 349 n. 28.
53B. Paradisi, `La diffusione europea del pensiero di Bartolo e le esigenze
Studia et Documenta Historiae et Iuris 26 (1960) 50,
della
conoscenza',
sua
attuali
Sassoferrato. Studi e documenti per il VI centenario, D. Segoloni
da
Bartolo
in
poi
1449, ora in B. Paradisi, Studi sul Medioevo giuridico (Studi
1962)
(Milano
cur.
Storici 163-173; Roma 1987) II 944; F. Calasso, `Bartolo da Sassoferrato',
6 (1964) 657, poi in Annali di Storia del
Dizionario Biografico degli Italiani
Diritto 9 (1965 = Scritti di Francesco Calasso) 499; Dolezalek, Verzeichnis II sub
cod.
54 C. Jeudy, `La bibliotheque cathedrale de Reims, temoin de l'Humanisme en
France au XVe siecle', Pratiques de la culture ecrite en France au XVe siecle. Actes
du CNRS (Paris, 16-18 mai 1992) organise
du Colloque International
en
Ecrite
de
Recherche
Ouy
l'Unite
"Culture
Gilbert
de
du Moyen Age
par
l'honneur
Tardif", M. Ornato - N. Pons curr. (Textes et Etudes du Moyen Age 2; Louvain-laNeuve 1995) 78-80.
269
ANDREA BARTOCCI
legum
doctor
due
le
di
attribuite
al
e maestro
copie
repetitiones
suggerire
di Avignone Bernardus Blanchi55.
11codice 12148 della Biblioteca Nacional di Madrid, che custodisce il
trattato alle cc. 134ra-147rb, sarebbe stato invece trascritto da tre mani
Francia56.
XV
in
localitä
della
tuttora
sconosciuta
nel secolo
una
Altri due manoscritti presentano invece caratteristiche paleografiche
la
di
dedurre
probabile origine francese.
e codicologiche, che consentono
Il frammento del Liber, che e conservato nelle cc. 287va-293vb del
Statale
del
Monumento
Nazionale
Crypt.
della
Biblioteca
Lat.
211
codice
di Grottaferrata57, venne copiato da anonima mano su carta avente una
filigrana assai simile ad un tipo censito58, il quale si riscontra diffuso in
Italia o molto piü spesso in Francia nella seconda meta del secolo XIV.
Per motivi non dissimili e giudicata riconducibile tra Italia e Francia
nei secoli XV e XVI l'origine del manoscritto Vat. Lat. 2696, che presenta
del
Liber nelle cc. 1r-47r59.
esemplare
un
b. I codici appartenuti
a Benedetto XIII
Al novero dei manoscritti ancora esistenti si aggiungono le notizie
finora ignorate dalla storiografia giuridica, ehe attestano la presenza di
55Garcia y Garcia, Iter 3 n. 1; Lepsius, Der Richter 329 n. 1. L'origine
avignonese e ignorata nelle precedenti descrizioni del codice barcellonese: cfr. Z.
Garcia, `Bibliotheca Patrum Latinorum Hispaniensis. II. Nach den Aufzeichnungen Rudolf Beers', Sitzungsberichte der Kaiserlichen Akademie der WissenschafKlasse 169 (1913) II 37; Dolezalek,
ten in Wien Philosophisch-Historische
Verzeichnis I sub cod.
56Garcia y Garcia, Iter 72 n. 51.
57A. Rocchi, Codices Cryptenses seu Abbatiae Cryptae Ferratae in Tusculano
(Tusculani 1883) 487-488 (ov'e riferita la precedente segnatura Z. y. I con altre
numerazioni delle carte); Paradisi, La diffusione 43, poi in Bartolo I 442, ora in
Paradisi, Studi II 938; Calasso, Bartolo 657, poi in Annali 499; Dolezalek,
Verzeichnis I sub Grottaferrata; Lepsius, Der Richter 68 nota 78.
68 C. M. Briquet, Les filigranes. Dictionnaire historique des marques de papier
des leur apparition vers 1282 jusqu en 1600 (Leipzig 19232) I n. 2734.
59A Catalogue of Canon and Roman Law Manuscripts in the Vatican Library,
S. Kuttner - R. Elze curr., II (Studi e Testi 328; Cittä del Vaticano 1987) 298.
L'origine del codice e ignorata nei censimenti di: J. L. J. van de Kamp, Bartolus
de Saxoferrato 1313-1357. Leven - Werken - Invloed - Beteehenis (Amsterdam
1936) 56 nota 1; giä nella versione a cura di I. Hess-Lutomirski
col titolo `Bartolo
da Sassoferrato', Studi Urbinati 9 (1935) 37 nota 265; Paradisi, 'La diffusione' 3233 (ove per errore e citata la segnatura Vat. Lat. 2596), poi in Bartolo 1430, ora
in Paradisi, Studi II 927; Calasso, `Bartolo' 657, poi in Annali 499; Dolezalek,
Verzeichnis II sub cod.; Padovani, `Le Additiones' 191 nota 38.
270
BONIFACIO A9MINNATI
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI
identificati
Francia
testimoni
nella
non
meridionale tra il
purtroppo
altri
declinare del Trecento ed i primi decenni del Quattrocento.
Due copie del Liber sono menzionate nel catalogo della ricchissima
biblioteca non solo giuridica, che Benedetto XIII portava con se nei contidella
fuga
dall'assediato
a
seguito
palazzo pae
spostamenti
nui viaggi
All'indomani
di
(11
il
Papa
1403)60.
Avignone
di
quest'evento
marzo
pale
fu
inoltre
Marsiglia
la
Protra
costretto
e
a
spostarsi
a
spesso
risiedette
Rossiglione,
Liguria
la
a
rifugiarsi
per
alcuni
nonche
periodi
nel
venza e
in Catalogna ed Aragona. In tale precaria situazione, essendo un abile
diplomatico e curando direttamente gli affari dell'obbedienza avignonese,
di
lavoro.
degli
Perciö
dispose
bisogno
la
strumenti
abituali
ebbe presto
formazione di una raccolta portatile di libri pure allo scopo di soddisfare
la sua curiositä per le reliquie della classicitä. Tra la fine del Trecento e
l'inizio del Quattrocento i gusti umanistici del Pontefice erano del resto
Salutati e Nicolas de Clamanges61, che dal novembre
Coluccio
da
elogiati
del 1397 era stato ammesso come segretario nella Curia pontificia.
La biblioteca, che fu dunque formata all'esito di vari trasporti e che
il
di
Essa
di
costitui
risultato
scelte
accresciuta,
precise.
essere
non cessö
intellettuali
del
bisogni
i
suo proprietario e, come
molteplici
rispecchiava
della
libraria
del
dal
magna
palazzo papale
volumi
coi
confronto
risulta
di Avignone62, rappresentava senz'alcun dubbio la collezione personale
del Pontefice63.
Come rammenta il cronista Teoderico da Nieheim nel suo De
Pedro
dell'elevazione
de Luna fu lettore
al
cardinalato
prima
scismate64,
di diritto canonico nello Studio di Montpellier attorno al 137365. A tale
dato si accorda, del resto, la presenza del futuro Pontefice in una chiesa
60Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque 1-II.
61Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I IX-X.
62A. Maier, `Die Bibliotheca Minor Benedikts XIII. (Petrus' de Luna)',
Archivum Historiae Pontificiae 3 (1965) 139-191, poi in A. Maier, Ausgehendes
Geistesgeschichte
des 14. Jahrhunderts, III,
Aufsätze
Gesammelte
zur
Mittelalter.
Letteratura
Roma
138;
(Storia
1977) 1-53; Jullien de
Bagliani
e
Paravicini
cur.
A.
Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 28-39,143-332.
63Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 35.
64Theodericus de Nyem, De scismate libri tres, 11.33, ed. G. Erler (Lipsiae
Petrum
de
Luna
"Nunc
179:
me convertens, tangam
vero
ad
praedictum
1890)
iam
Pessulano,
in
Monte
XXXVI
ipso,
de
Bunt
vidi
anni vel circiter,
quem
pauca
Aragoniae
de
baronibus,
de
iure
in
regno
ut laborat fama, orcanonico,
legentem
homo
ingeniosus
inveniendum
brevis
et
ac
gracilis,
ad
staturae
res novas
tus,
in iure, ut praefertur, praefatus Gregorius
legentem
Hunc
tune
valde subtilis.
diligebatur
tunt
satis
qui
a multis eo, quod peritus et
papa creavit cardinalem,
laudabatur.
"
a
pluribus
virtuosus existeret,
65G. Erler, Dietrich von Nieheim (Theodericus de Nyem). Sein Leben und seine
Schriften (Leipzig 1887) 18.
271
ANDREA BARTOCCI
di presentazione
di un
il 20 maggio 1370 alla cerimonia
doctores
del
dei
dottorato
innanzi
collegio
al priore
utriusque
al
di Montpellier
candidato
iuris6s.
Non stupisce perciö che tra i numerosi esemplari di scritti giuridici
che erano custoditi nella biblioteca portatile di Benedetto XIII ci fossero
del Liber di Bartolo. I redattori
del catalogo
ben due testimoni
descrissero i manoscritti precisando soprattutto i nomi degli autori ed i
titoli delle opere che vi erano copiate.
Assieme al Liber il primo codice racchiudeva altri lavori di Bartolo:
un commentario al Digestum Novum nonche i Tractatus represaliarum e
1'altro
Liber
In
al
aggiunta
volume conservava invece i
alimentorum67.
commenti di Baldo al testo della pace di Costanza ed ai Libri Feudorum
nonche un non meglio identificato repertorio del Rosarium decretistico di
Guido da Baisio68. Le descrizioni dei due codici in esame dovettero esser
del
la
dopo
trattato De novo subscismate di
redazione
realizzate subito
Benedetto XIII. Quest'opera, nella quale 1'elezione papale di Alessandro
V avvenuta a Pisa il 26 giugno 1409 viene giudicata come l'origine di un
nuovo scisma, fu composta dal pontefice avignonese presumibilmente tra
la seconda meta del 1409 ed il 141169.
Utilizzando
dei codici, il lettore del
gli estremi per l'identificazione
i libri.
poteva individuare
portatile
catalogo della biblioteca
rapidamente
Le descrizioni
sarebbero servite soprattutto
al segretario
che aveva il
i
di
volumi nelle casse al momento d'intraprendere
compito
sistemare
un
nuovo viaggio.
dei titoli di alcune opere, ma coll'aggiunta di qualche
particolare significativo sull'aspetto esterno dei volumi, i due codici sono
citati in un inventario compilato con ogni probabilitä nel settembre 1409.
Esso elenca ottantasei libri della biblioteca portatile di Benedetto XIII,
che furono trasportati mediante l'uso di quattro piccole botti (in quattuor
Coll'omissione
66Fournier, Les statuts 11.1 132 n. 1013.
67Maier, `Die Bibliotheca Minor' 186 n. 562, poi in Maier, Ausgehendes
Mittelalter 11152 n. 562; Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 249 n.
569: "Item prima pars Bartoli Super Digesto novo de rubeo; Minorita; Represalie
et Tractatus alimentorum. "
68Maier, `Die Bibliotheca Minor' 187 n. 571, poi in Maier, Ausgehendes
Mittelalter III 53 n. 571; Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 249 n.
578: "Item scriptum Baldi Super pasce Constancie et super Feudis; Minorita Bartholi et Repertorium super Rosario de albo. "
Schriften Peters von Luna (Benedikts
69 F. Ehrle, `Die kirchenrechtlichen
XIII. )', Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters 7 (1900) 534535; J. Baucells i Reig, 'Sobre la genesi, la dataciö i la transmissiö dels tractats
de Benet XIII entorn del tema del Cisma', Jornades sobre el Cisma d'Occident a
Catalunya, les Illes i el Pais Valencia. Barcelona - Peniscola, 19-21 d'abril de
1979, Ponencies i comunicacions, II (Barcelona 1988) 361.
272
BONIFACIO A.1BIANNATI
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI
botarellis) da Avignone a Barcellona. Il primo manoscritto e segnalato
infatti in una botte ehe e identificata colla lettera D70. Il secondo e invece
la
lettera
B71.
botte
in
recante
una
menzionato
identificati
Altri
non
codici
c.
Altri testimoni del Liber bartoliano erano presenti in altre collezioni,
della
trasmissione
dei
testi giuridici
storia
nella
rilevanza
rivestono
che
in Francia durante il tardo Medioevo.
Un manoscritto cartaceo contenente assieme al trattato bartoliano
(tra
i
Baldo
diversi
degli
Ubaldi
maestri
quali
spiccano
a
opere attribuite
e
descritto
dagli
Liazari72)
Paolo
nell'inventario73,
compilato
esecutori
e
Avignone
il 5 marzo 1426
beni
dei
trovati
vennero
ad
testamentari,
che
doctor
legum
Jean
de
defunto
Brogny,
del
cardinale
nella residenza
Sant'Anastasia
dal
di
del
1385,
di
Santa
titolo
vicecancelliere
presbitero
Romana Chiesa dal 1391 nonche decano del collegio cardinalizio a partire
dal 140574. Questo codice, che il cardinale aveva espressamente riservato
disperso. Nel 1435 esso non figurava
Annecy,
di
Collegio
presto
risultö
al
tra i numerosi libri conservati nella biblioteca del Collegio e provenienti
dalla successione del Brogny75.
dei libri
Nel 1433 una seconda copia viene segnalata nell'inventario
dimora del defunto Antoine Suavis,
Aix-en-Provence
nella
ad
conservati
licenziato in diritto civile, jurisperitus in quella cittä dal 1410, consigliere
70Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 313 n. 77: "XVII. Item
Minorita Bartholi in pargameno cum postibus rubeis. "
71Jullien de Pommerol - Monfrin, La bibliotheque I 310 n. 28: "VIII. Item
Super pace Constancie et Minorita B[artholi] et scriptum Baudi
Baldi
scriptum
de Perusio Super feudis in papiro magne forme cum coperturis albis. "
72Nel codice appartenuto al cardinale de Brogny figurava una copia della
Lectura super Sexto del Liazari, della quale pare essersi volatilizzata
ogni
`Liazari,
Paolo',
A.
Bartocci,
Dizionario Biografico degli
cfr.
manoscritta:
reliquia
Italiani 65 (2005) 18-19.
73Fournier, Les statuts, 11.1 402 n. 145: "Item, unus liber scriptus in papiro,
de litera currenti, copertus de corio rubeo, cum quatuor serraturis, in quo sunt
diversi Tractatus et materie: et primo, Tractatus represaliarum et minoritarum
Bartoli et plures Questiones disputate per Baldum, Butriga[rium]
et plures alios,
incipiens in secunda linea tertii folii: terram; et finit in eadem: ut in; et in penullectura
Pauli
de
folii,
Lasariis
linea
ubi
est
super Sexto, incipit:
penultimi
tima
"
in
finit
requiruntur.
eadem:
XXIIII et
74Eubel, Hierarchia 28 n. 26,36,39,533.
75M. Fournier, `Les bibliotheques de l'Universite
et des colleges d'Avignon
droit', Nouvelle Revue Historique de Droit Franpais et
etudiants
les
en
pour
Etranger 15 (1891) 79-93 n. II.
273
ANDREA BARTOCCI
reale sotto Luigi II di Angiö (che lo nominö avvocato e procuratore fiscale
della Chambre des comptes76.
del Parlamento) e maitre-rational
Due anni dopo un terzo esemplare viene citato a Tolosa in un codice
contenente ventitre pezzi giuridici (tra i quali una novella giustinianea e
Nel 1435 esso e menzionato nel
vari scritti della scienza criminalistica).
catalogo della biblioteca del Collegio di Mirepoix77, che venne fondato a
Tolosa per poveri studenti di diritto da Guillaume du Puy, licenziato in
decreti e vescovo di Mirepoix dal 140578.
A questi tre codici si assommano poi due testimoni non identificati
della Lectura super Clementinis di Giovanni da Legnano, che inseri una
fedele rielaborazione del Liber al termine di quella sua opera.
Un primo esemplare della Lectura super Clementinis di Giovanni da
Legnano e menzionato nell'elenco dei libri appartenuti al defunto doctor
legum Franciscus Castilionis di Perpignano ed inventariati a Maiorca da
Petrus Castilionis. Essi furono ricevuti il 15 marzo 1393 dal presbitero di
Perpignano Guillelmus Sabaterii, che era il procuratore della vedova del
defunto79.
Nel 1426 un secondo testimonio e citato ad Avignone nell'inventario
dei beni del cardinal de Brogny80. Questo codice 6 da identificarsi poi nel
76N. Coulet, 'Bibliotheques
aixoises du XVe siecle (1433-1448)', Liures et
bibliotheques (XIIIe-XVe siecle) (Cahiers de Fanjeaux 31; Toulouse - Fanjeaux
1996) 225-226.
77Fournier, Les statuts I. 1 (Paris 1890) 793 n. [55]: "Liber in quo sunt XXIII
tractatus scilicet: Novella constitutio de herede [et falci. ]; item Lectura trium librorum Codicis Dulii; item Lectura feudorum Dulii; item Minorita Bartol[i]; item
Dinus super regulis; item Tractatus de mero et mixto imperio; item Tractatus de
Tormentis; item Tractatus super criminibus et penis; item De insultu; item De
homicidiariis et eorum penis; item De furibus et eorum penis et receptacionibus;
item De falsariis; item Albertus super criminibus; item De hiis qui possunt accusare; item De fama criminis; item De presumptionibus; item De judiciis; item De
rumore manifesto et oculto; item De crimine manifesto; item De citationibus
[De procuratoribus];
fiendis contra criminosum; item [De criminibus];
item De
bannitis et relegatis. "
78Eubel, Hierarchia 344.
79J. N. Hillgarth, Readers and Books in Majorca 1229-1550 (Documents, etudes et repertoires; Paris 1991) 11 453 n. 19: "Item, unum alium librum grossum
de papiro, cum cohopertis fustis cohopertum corio bipertito alterius partis coloris
Johannes
de Linyano super Clementinis, qui
vocatum
et
virmilii,
viridi
alterius
incipit in secundo colondello prime carte: mandata mea et vives, etc., et finit in
eadem: sola non, et in penultimo folio primi colondelli incipit: si credas ex toto
corde suo, etc., et finit in eodem: ad abrevi[? ] mi. "
80Fournier, Les statuts 11.1 398 n. 54: "Item, unus alius liber, copertus pelle
rubea, vocatus Lectura Clementinarum Johannis de Lynyano. "
274
\(ANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI
BONIFACIO A1U.
1435 nell'elenco dei libri che provenivano dalla successione del Brogny e
biblioteca
del
Collegio
di
Annecy8i,
nella
conservati
erano
che
Anche se i dati finora esposti permettono di giungere a conclusioni
di
identificati
la
testimoni
del
complessiva
sei
non
presenza
provvisorie,
Liber minoricarum decisionurn nelle biblioteche dei giuristi menzionati
bartoliano nelle collezioni private. Ciö
del
la
diffusione
trattato
evidenzia
e confermato dalla segnalazione di un esemplare dello scritto bartoliano
fondato
dal vescovo Guillaume du Puy.
del
tolosano
libri
i
tra
collegio
Questo parziale risultato, che potrebbe esser sottoposto ad ulteriore
indagini
degli
approfondite
condotte
piü
sull'insieme
mediante
verifica
inventari di biblioteche tardomedievali francesi82, e peraltro avvalorato
dal fenomeno costituito dalla ripetuta citazione e dalla critica del Liber
il quale con ogni probabilitä disponeva di
dell'Ammannati,
nell'opuscolo
biblioteca.
All'esistenza
bartoliano
di
libello
del
nella
propria
una copia
tale collezione non allude solamente Tommaso Ammannati nella propria
deposizione sull'elezione di Urbano VI. Da essa risulta che prima del
i due fratelli misero al sicuro i beni preziosi e
1378
dell'aprile
conclave
i loro libri nel convento francescano dell'Araceli
e nelle
particolarmente
dimore di amici per il timore delle violenze minacciate dal popolo romano
di codici per arricchire la sua
Alla
forestieri83.
all'acquisto
ed
ricerca
ai
fa infatti continui e dettagliati riferimenti
in
Bonifacio
cinque
raccolta
lettere scritte tra il 18 febbraio ed il primo di ottobre 1388 al mercante
di Marco Datini84.
Francesco
pratese
6.
Motivi e prove della fortuna del "Liber" tra i giuristi
trecenteschi
Nella seconda meta del secolo XIV la fortuna dello scritto di Bartolo
dovette esser favorita dalla mancanza dei commenti alla bolla Exivi de
V
il
Clemente
6 maggio 1312 nell'ultima
aveva
promulgato
che
paradiso,
Concilio di Vienne a conclusione di un prolungato ed acceso
del
sessione
dibattito sull'osservanza della Regola dei Frati Minori85.
Johannes
81Fournier, Les bibliotheques 85 n. 60: "Item, alius liber intitulatus:
de Liriano super Clementinis in papiro, ad duas columpnas, de littera currenti
"
scriptus.
82Bibliotheques de lnanuscrits medievaux en France. Releve des inventaires du
VIIIe au XVIIIe siecle, A. -M. Genevois - J. -F. Genest - A. Chalandon curr., avec la
de M. J. Beaud - A. Guillaumont (Paris 1987).
collaboration
83Gayet, Le Grand Schisme I Pieces justificatives 69.
84Brun, `Un bibliophile' 227-233 n. VI-X.
85A. Bartocci, `La Regola dei Frati Minori al Concilio di Vienne e la bolla
Exivi de paradiso (1312) di Clemente V, Archivum Franciscanum Historicum 96
(2003) 45-84.
275
ANDREA BARTOCCI
Al declinare del Trecento Pietro d'Ancarano illuströ le ragioni di tale
perdurante fenomeno nella propria Lectura super Clementinis. Oltre a
confermare che Giovanni da Legnano aveva squarciato per primo tra i
canonisti del suo tempo la fitta trama del silenzio calata sul documento,
Pietro ricordö che i suoi predecessori sulle cattedre dell'Alma Mater non
avevano commentato la clementina, giacche costoro ritenevano che tale
attivitä fosse vietata dalla bolla Exiit qui seminat (14 agosto 1279) di
Niccolö III86,
Per garantire l'indiscussa vigenza ed il rispetto integrale di questa
bolla successivamente inserita nel Sesto (5.12.3), Niccolö III dispose infatti che ne venisse compiuta la lettura pubblica nelle scuole di diritto87,
Allo scopo di evitare che i maestri potessero violare, alterare o modificare
le disposizioni della Regola o del nuovo documento, il Papa iissö alcuni
della bolla88. Tali criteri colpiscono
criteri restrittivi per l'interpretazione
livello
1'elevato
di consapevolezza mostrata nel tentativo
non soltanto per
di regolare i rapporti tra lo strumento normativo e 1'attivitä degli esegeti,
86Petrus de Ancharano, Lectura super Clementinis, ad Clem. 5.11.1 (Lugduni
per magistrum Jacobum Saccon expensis Vincentii de Portonariis 1520) c. 88ra:
"Dominus Jo. An., Pau. et alii, qui scripserunt super cle. ista, omiserunt scribere,
quia forte credebant eis prohibitum per constitutionem Nicholai tertii, qui hoc
Nicholai suspendit, et
sub pena prohibuit, sed Jo. xxii. dictam constitutionem
ideo dominus Bar., quia multa dubia tempore suo occurrebant super relictis fratribus minoribus, de ipsis composuit specialem tractatum, quem librum minoricarum uoluit nuncupari, quem hic Jo. de Lig. posuit de uerbo ad uerbum, modicum, immo quasi nihil addens, nisi quia in duobus siue tribus ab eo discordat, sed
d. Bal. dicta Bar. subtilius intuens in multis a Bar. discrepat et ab eius opi. discedit.., "
87Nicolaus papa III, Constitutio facta super confirmatione Regulae Fratrum
Minorum, ed. Seraphicae legislationis textus originales 23-24: "Cum igitur ex
discussis Regula ipsa licita,
praedictis et aliis per Nos cum multa maturitate
discrimini
nec
ulli
patens
evidenter appareat, ilet
observabilis,
perfecta
sancta,
lam et omnia suprascripta per Nos statuta, ordinata, concessa, disposita, decreta,
declarata etiam et suppleta de Apostolicae potestatis plenitudine approbamus,
confirmamus et volumus existe; e perpetuae firmitatis, in virtute obedientiae districte praecipientes, quod haec Constitutio, sicut ceterae Constitutiones vel decretales Epistolae, legatur in scholis. "
88Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Et quia sub colore liciti nonnulli contra
Fratres ipsos et Regulam, in legendo, exponendo atque glossando, possent virus
suae iniquitatis effundere ac ipsius Constitutionis intellectum ipsum in diversas
et adversas sententias producentes suis adinventionibus depravare, et opinionum
diversitas ac distortio intellectus multorum pios animos posset involvere et a Religionis ingressu multorum corda subtrahere, talium detrahentium Vitanda perversitas cogit Nos viam ipsis ad praedicta praecludere et certum procedendi modum hanc Constitutionem legentibus praefinire. "
270
BONIFACIO AABGINNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI hIINORI
fra
1'insistenza
i momenti scolastici della
nella
separazione
ma pure per
lettura, spiegazione e commento del testo legale.
Assicurando l'osservanza dei precetti mediante la comminazione di
la
bolla
fosse
III
Niccolö
litteram
ehe
esposta
ordinö
ad
nelle scuole
pene,
idonea
dibattiti,
incertezze
esegesi
ogni
a
suscitare
omessa
venisse
ehe
e
il
di
Proibi
di
compimento
glosse
all'infuori
quelle ehe
o confusiones9.
fossero aderenti alla lettera od idonee a chiarirne il senso90. Rafforzö poi
1'efficacia di queste disposizioni mediante il divieto sancito nei confronti
di chiunque scrivesse, discutesse o predicasse in pubblico od in privato
della propria bolla91, riservando alla Sede
della
Regola
il
tenore
o
contro
di quella
Apostolica la soluzione di ogni controversia sull'interpretazione
disciplina92. Minacciö infine la scomunica ai maestri, dottori e lettori, ehe
il
del
documento
osassero
alterare
significato
scritti
o
negli
nelle scuole
od esporre opinioni contrariesa,
89Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Itaque sub poena excommunicationis
et
districte
beneficii
praecipimus ut praesens Constitutio, cum
privationis officii ac
ipsam legi contigerit, sicut prolata est, sic fideliter exponatur ad litteram; concordantiae, contrarietates,
seu diversae vel adversae opiniones a lectoribus seu
"
inducantur.
expositoribus nullatenus
90Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Super ipsa Constitutione
glossae non
fiant, nisi forsan, per quas verbum vel verbi sensus seu constructio, vel ipsa Conlitteram
intelligibilius
ad
vel
grammaticaliter
exponatur. Nec institutio quasi
depravetur
in
legentem
ipsius
aliquo, seu distorqueatur
per
tellectus
ad aliud,
"
ipsa
littera
sonat.
quam
91Nicolaus papa III, Constitutio, 24: "Et ne Sedem praedictam contra detractolaborare, universis. ac singulis cujuscumque
hujusmodi
ulterius
oporteat
res,
districte praecipimus, ne contra praedictam
ac
status,
conditionis
praeminentiae,
Regulam et statum praedictorum Fratrum, seu contra praemissa per Nos statuta, ordinata, concessa, disposita, decreta, declarata, suppleta, approbata et
determinent,
dogmatizent,
scribant,
praedicent seu prave loetiam confirmata
"
occulte.
vel
quantur, publice
92Nicolaus papa III, Constitutio 24: "Sed si quid penes aliquem in his
hoc ad culmen praedictae Sedis Apostoiicae deciucatur, ut
emerserit,
ambiguitatis
in hoc manifestetur- intentio; cui soli concessum est
Apostolica
sua
ex auctoritate
in his statuta condere et condita declarare. "
93Nicolaus papa III, Coitstitutio 24:, "Glossantes vero in scriptis Constitutiodiximus, Doctores insuper sive Lectores,
ipsam
quem
eo
modo,
quam
aliter
nem
dum docent in publico, ex certa scientia et deliberate intellectum Constitutionis
facientes
depravantes,
quoque commentum, scrfipturas seu libellos, ac
hujusmodi
determinantes,
in
deliberate
scholis, seu praedicantes contra
et
ex certa scientia
seu
aliquod
praedictorum,
non obstantibus aliquibus privialiqua
vel
praedicta,
litteris
Apostolicis,
indulgentiis
aut
quibuscumque dignitatibus, persolegiis vel
locis,
religiosis vel saecularibus, generaliter, vel singulariter,
aut
nis, ordinibus
forma
vel expressione verborum concessis, quae nolumus aliquisub quacumque
bus in praemissis quomodolibet suffragari, excommunications
sententiae, quam
277
ANDREA BARTOCCI
Oltre a causare la frequente omissione della bolla Exivi de paradiso
nei manoscritti delle Clementine94, i divieti di Niccolö III s'imposero nella
prassi scolastica al punto da provocare non solo la generalizzata carenza
dei commend ma pure la mancata lettura della clementina negli Studia.
Come rilevö Francesco Zabarella nella propria Lectura super Clementinis
terminata il 23 luglio 14029, questi fenomeni si erano tuttavia verificati
Pontefice,
Niccolö
11196.11
le
di
volontä
pur limitando 1'attivitä
contro
ex nunc in ipsos proferimus, se noverint subjacere, a qua per neminem, nisi per
Romanum Pontificem, possint absolvi. "
94S. Kuttner, `The Date of the Constitution Saepe, the Vatican Manuscripts
and the Roman Edition of the Clementines', Melanges Eugene Tisserant, IV. 1
(Studi e Testi 234; Cittä del Vaticano 1964) 427-452, poi in S. Kuttner, Medieval
Councils, Decretals, and Collections of Canon Law. Selected Essays (Collected
Studies Series 126; London 1980) n. XIII con Retractationes 17-18, ora in S.
Kuttner, Medieval Councils, Decretals, and Collections of Canon Law. Selected
Essays (Collected Studies Series 126; Hampshire - Brookfield 19922) n. XIII con
Retractationes 17-18 e New Retractationes 12-18; J. Tarrant, `The Manuscripts of
Clementinae. Part I: Admont to München', Zeitschrift der
the Constitutiones
Savigny-Stiftung
für Rechtsgeschichte Kan. Abt. 70 (1984) 67-133; J. Tarrant,
`The Manuscripts of the Constitutiones Clementinae. Part II: Napoli to Zwettl'
ibid. 71 (1985) 76-146; M. Bertram - A. Rehberg, `Matheus Angeli Johannis
Cinthii. Un commentatore romano delle Clementine e lo Studium Urbis nel 1320',
Quellen und Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken 77 (1997)
125.
95Blume, Bibliotheca 15; J. Valentinelli, Bibliotheca manuscripts ad S. Marci
Venetiarum II (Venetiis 1869) 271; G. Zonta, Francesco Zabarella (1360-1417)
(Padova 1915) 15 nota 4,124 nota 1; E. Franceschini - A. Pertusi, `Un'ignota
Odissea latina dell'ultimo Trecento', Aevum 33 (1959) 327, taw. II, VI, poi con
omissioni in A. Pertusi, Leonzio Pilato fra Petrarca e Boccaccio. Le sue versioni
omeriche negli autografi di Venezia e la cultura greca del primo Umanesimo
(Civiltä Veneziana. Studi 16; Venezia - Roma 1964) 533, taw. XXIX. 2, XXXI. 2; B.
Marx, `Handschriften paduaner Universitätsdozenten
und Studenten aus San
di Padova 9-10
Bartolomeo di Vicenza', Quaderni per la Storia dell'Universitä
(1976-1977) 149-155; D. Girgensohn, `Francesco Zabarella aus Padua. Gelehrsamkeit und politisches Wirken eines Rechtsprofessors während des großen
abendländischen Schismas', Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte
Kan. Abt. 79 (1993) 250, poi nella versione italiana di T. Pesenti col titolo 'Francesco Zabarella da Padova. Dottrina e attivitä politica di un professore di diritto
durante il Grande Scisma d'Occidente', Quaderni per la Storia dell'Universitd di
Padova 26-27 (1993-1994) 19.
96Franciscus de Zabarellis, Lectura super Clementinis, ad Clem. 5.11.1 ([Rodel
Vaticano,
Cittä
Biblioteca Apostolica
[1468-1469]),
Sixtus
Riessinger
mae]
Vaticana, Inc. Ross. 950, c. non num.: "Glo. et alii scribentes conplures nichil hic
scripsere forte quia Nicolaus tertius e. ti. Exiit li. vi., quod c. etiam exponit
regulam sancti Francisci, excommunicauit glosantes illud c. et in glo. inducentes
contrarietates, concordantias seu opiniones diuersas uel aduersas, quia tamen
278
BONIFACIO AABLINNATI
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI TIINORI
degli esegeti, aveva permesso infatti quelle glosse "... per quas verbum
ipsa
seu
constructio
vel
constitutio
quasi grammavel verbi sensus
ticaliter ad litteram vel intelligibilius
exponatur"97.
Questa situazione venne registrata pure dall'Ammannati
nel ComClementine.
In
la
questa
sua
opera,
sulle
cui redazione nella
mentario
forma pervenutaci avvenne negli anni compresi tra il 1388 ed il 139398, il
infatti
rammentö
gli omessi commenti sull'Exivi de
avignonese
maestro
il
della
bolla
testo
che
e
non veniva abitualmente letto o
precisö
paradiso
Oltre
le
fornite
dai colleghi,
confermare
a
scuole.
notizie
nelle
spiegato
documento
in
di
Clemente
V
al
relazione
che
aggiunse
era possibile
egli
decisionum99.
il
Liber
frutto
minoricarum
mettere a
Questa testimonianza, il cui valore per la conoscenza degli strumenti
del lavoro intellettuale dei commentatori medievali delle Clementine non
puö esser sottovalutato, assume un significato rilevante, qualora essa sia
fenomeni
dalla
di
ed
emergenti
ricordati
coi
produzione
altri
confrontata
maestri trecenteschi.
L'inserimento del trattato bartoliano al termine della Lectura super
Clementinis di Giovanni da Legnano e la ripetizione delle conclusion di
Bartolo nel commento di Pietro d'Ancarano alla bolla Exivi de paradiso
Liber
lo
il
di
teorico
rappresentö
strumento
che
riferimento
evidenziano
XIV
discussero
i
i
secolo
esaminarono
e
nel
che
giuristi
punti salienti
per
della disciplina di Clemente V sulle successioni mortis causa a favore dei
Frati Minori.
fieri
per quas uerbum uel uerbi sensus seu constructio quasi
glo.
permisit
litteram uel intelligibilius
Et quia etiam penas ilexponatur.
ad
gramaticaliter
lius c. suspendit Io. [x]xii in extrauag. Quia nonnumquam et quia, licet illa conista. Item, quia dimittendo hanc sine
fuerit
glosari,
non
sic
prohibita
stitutio
legentes ad obmittendam ipsam, unde causatur
inducuntur
eius
expositione,
ignorantia. Cum tarnen ipse Nicolaus tertius preceperit ut illud c. Exiit, sicut cein
ideo
legerentur
decretales
scolis,
aliqua breuia hic scribo. " Il luogo e la
tere
data di composizione dell'editio princeps della Lectura dello Zabarella sono
individuati da D. Maffei, `Un magistrato del Quattrocento, Pier Filippo Martorelli
di Francesco
da Spoleto, e 1'edizione Principe della Lectura Clementinarum
Zabarella', Studia Gratiana 13 (1967 = Collectanea Stephan Kuttner III) 109-128,
Studi 277*-298* con Addenda et emendanda 539*-540*, ora
Maffei,
in
poi
in forma separata (Honoris Causa 2; Roma 1999).
ristampato
97Nicolaus Papa III, Constitutio 24.
98Maffei, `Profilo' 249, poi in Maffei, Studi 155*.
99Bonifacius de [Amanatis], Commentarii, ad Clem. 5.11, rubr., c. 236vb:
"Sequitur clementina Exiui et ista non est glosata nec legitur in scholis nec super
licet
totus
tractatus
super
ea
Minoriscripta,
posset
examinari
ullius
extant
ea
dominum Bartolum de Saxoferrato lememoriae
per
recolendae
cae, compositus
Et ideo transitum facio ad clementinam Saepe
illustrissimum.
doctorem
gum
famosam
"
atque
notabilem.
et
utilitate
uulgarem
ualde
279
ANDREA BARTOCCI
Questo risultato e corroborato dalla notizia che emerge dallo spoglio
del catalogo pervenutoci della ricchissima biblioteca non solo giuridica di
Giovanni Calderiniloo. Da questo documento, che presenta purtroppo in
forma incompleta il favoloso corredo librario di uno dei maggiori bibliofili
del Trecento declinante, si evince che il canonista bolognese possedeva un
volume miscellaneo che custodiva una copia non identificata del Liber.
Questo codice, che ricevette la stima di venti libbre bolognesi in una nota
accanto alla descrizione, racchiudeva vari lavori della civilistica coevalol.
La presenza del trattato di Bartolo tra i numerosi scritti giuridici
in
dato
tuttavia
sembra
che possa spiegarsi
un
quel
catalogo
non
elencati
solo col desiderio nutrito dal Calderini di avere a disposizione un quadro
completo ed aggiornato della civilistica del secolo XIV. L'esistenza di
postille, che sono attribuite al maestro bolognese e vergate ai margini del
Liber alle cc. 130rb-142rb del codice Vat. Lat. 2244102,suggerisce che egli
esaminö lo scritto del collega perugino realizzando alcune brevi glosse ed
inserita
da
Giovanni
la
da Legnano al termine
rielaborazione
anticipando
della sua Lectura super Clementinis tra il 1376 ed il 1378103.
Dalle risultanze finora emerse puö concludersi allora che lo scritto di
Bartolo colmö in relazione alla Exivi de paradiso le perduranti lacune che
100M. Cochetti, `La biblioteca di Giovanni Calderini', Studi medievali III ser.
19 (1978) 931-1032.
101Cochetti, `La biblioteca' 1012-1013 n. 277: "Leges Digesti veteris comentate
per Cyn. Minorica [et] Tractatus represaliarum Bartoli de Saxo ferato. Tractatus
Jacobi de Ravigeraco.
Liber
de verborum
de verborum
significatione
Petri de Boateriis usque ad litteram
I. Aditiones super toto
significatione
Petri de Bellapertica.
Infortiato
Dyni cum aditionibus
Plures repetitiones
multarum legum dominorum Oldradi, Andree Cyafi, Rainerii de Forlivio, Bartoli
in eis Tractatus substitutionum
de Saxo ferato. Et interseritur
per dictum d.
Raynerium et Summa de fictionibus per dictum d. Bartolum. "
des 14. Jahrhunderts', Quellen und
102M. Bertram, `Clementinenkommentare
Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken 77 (1997) 161 nota 71.
103Meyer, `Glossen' 348-349; G. Ermini, 'Il Commentario in Clementinas di
Giovanni da Legnano (R. Bibl. Univ. di Cagliari, ms. n. 2)', Rivista di Storia del
Diritto Italiano 1 (1928) 349-355, poi in G. Ermini, Scritti di diritto comune, D.
Segoloni cur. (Universitä degli Studi di Perugia. Annali della Facoltä di Giurisprudenza. Nuova ser. 4; Padova 1976) 613-621, ora in G. Ermini, Scritti storicogiuridici, 0. Capitani - E. Menest6 curr. (Collectanea 9; Spoleto 1997) 157-163;
Margiotta Broglio, `Ideali pauperistici' 389-392; J. P. McCall, `The Writings of
John of Legnano with a List of Manuscripts', Traditio 23 (1967) 419; Bertram,
`Clementinenkommentare'
151; A. Bartocci, `La copia di dedica ad Urbano VI
della Lectura super Clementinis di Giovanni da Legnano nelle biblioteche di
Benedetto XIII (1405-1423)', Manoscritti,
editoria e biblioteche dal Medioevo
all'etd contemporanea. Studi offerti a Domenico Maffei per il suo ottantesimo
compleanno, M. Ascheri - G. Colli curr., con la collaborazione di P. Maffei (Roma
2006) 121-45.
280
BONIFACTO A.\L\GINNATI
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI TfINORI
sono evidenziate dai commentari trecenteschi sulle Clementine. Come
confermano poi le testimonianze di Pietro d'Ancarano e dell'Ammannati,
esso dette soprattutto un impulso impareggiabile e storicamente decisivo
alla redazione dei piü antichi scritti dedicati ex professo alle successioni a
favore di religiosi e conventi francescani. Tra questi lavori va finalmente
il
in
testo
anche
edito
questa sede.
annoverato
7.1
due testimoni dell'opuscolo dell'Ammannati
L'opuscolo dell'Ammannati e conservato nei codici LeP.
Pur essendo stato sommariamente
segnalato nel 1931 da John
Alexander Symington assieme agli altri cimeli bibliografici della Bibliodi Leeds provenienti dalla donazione di Edward Allen
teca Universitaria
Brotherton104, il manoscritto 103 della Brotherton Collection non risulta
da
alcuna
attenzione
parte della storiografia giuridica. Esso
aver ricevuto
ha tuttavia meritato 1'approfondita ed esauriente descrizione curata da
Neil Ripley Ker e pubblicata postuma nel 1983105.Da questo studioso, in
dimostrato
e
i
stato
che
pezzi racchiusi nel codice furono
particolare,
Germania
nord-occidentale alla meta del Quattrocento. In
nella
copiati
dimensioni
delle
ridotte (mm. 217 X 100) e del tenore delle opere
ragione
trascritte, L rappresenta un manuale teologico-giuridico che fu realizzato
di
dei
francescano.
1'uso
Ciö e confermato
un
convento
religiosi
per
non
dello
dalla
del
copia
scritto
giurista avignonese, ma pure dalla
solamente
tavola dei privilegi concessi dalla Santa Sede all'Ordine dei Frati Minori
(cc. 149-151v). In essa viene espressamente menzionato un parere legale
di Giovanni d'Andrea sul pagamento della porzione canonica da parte dei
frati mendicanti a favore del clero parrocchiale.
Assieme a tali dati la provenienza conventuale del codice di Leeds e
ferrea
dalla
dalla
catena
pendente
coperta medievale mediante
provata
in
base
diffusa
che
anellolos,
ad
una
apposito
consuetudine garantiva
un
1'inamovibilitä del libro nella biblioteca in cui esso era custodito. Proprio
tale dato sembra del resto avvalorare la probabile provenienza del codice
dal convento francescano di Würzburg107, la cui collezione libraria subi
104J. A. Symington, The Brotherton Library. A Catalogue of Ancient ManuBooks
Printed
by
Early
Edward
Allen Baron Brotherton
collected
and
scripts
of
Wakefield (Leeds 1931) 4-5.
105N. R. Ker, Medieval Manuscripts in British Libraries III (Oxford 1983) 6567.
106Symington, The Brotherton Library 5.
107S. Krämer, Handschriftenerbe des deutschen Mittelalters II (MittelalterliDeutschlands und der Schweiz. Ergänzungsband
Bibliothekskataloge
I;
che
München 1989) 858-859.
281
ANDREA BARTOCCI
varie perdite nel corso dei secoli e soffri la distruzione di circa la meta del
suo patrimonio bibliografico durante il 1945108.Nell'estate del 1896 erano
peraltro registrati fra gli oltre cento manoscritti custoditi nella biblioteca
di quel convento dodici volumi muniti delle catene ancora appese alle
di codici recanti le tracce della
legature ed un numero indeterminato
presenza delle medesimelos. Alcuni volumi provenienti da quel convento
bavarese e conservati in biblioteche europee e statunitensi presentano
d'altronde le stesse caratteristiche esterne della legaturallo.
e conservata nel
La seconda copia dell'opuscolo dell'Ammannati
manoscritto Lat. 4591 della Bibliotheque Nationale de France, che alla
bibliothecae
meta del Settecento il Catalogus codicum manuscriptorum
regiae giudicö risalente al secolo XV e ne affermö la provenienza dalla
ricchissima collezione libraria del ministro Jean-Baptiste Colbert (16191683)111.L'appartenenza a questa raccolta fu del resto attestata nel 1693
dal Baluze, il quale, essendo stato il bibliotecario del ministro, rammentö
la segnatura ricevuta del codice in quella collezione (cod. 2525)112.Essa e
tuttora presente nel margine superiore destro della c. Ir (contenente la
tavola del contenuto), ov'e affiancata dalla successiva segnatura (Regius
dopo 1'ingresso nella
4894) che fu assegnata al volume verosimilmente
Bibliotheque Royale nel 1732113.
Pe un cartaceo miscellaneo composto da 213 cc. (mm. 315 x 215;
in
le
cc. 123-135 a seguito di danneggiamento;
massima
parte
mancanti
bianche le cc. 212-213). I pezzi giuridici copiati risultano parzialmente
dal
Catalogus
e vennero trascritti da diverse mani anonime su
registrati
due colonne ad eccezione della c. 199, che 6a piena pagina. Il rarissimo
Iter Italicum. Accedunt alia itinera. A Finding List of
108P. O. Kristeller,
Catalogued Humanistic
Uncatalogued
Manuscripts
or incompletely
of the
Renaissance in Italian and Other Libraries III (Alia Itinera I; London Leiden
1983) 739-740.
109F. Falk, `Bibliographische Reisefrüchte', Centralblatt für Bibliothekswesen
14 (1897) 361.
110L. Meier, `Aufzeichnungen aus vernichteten Handschriften
des WürzburArchivuni Franciscanum Historicum 44 (1951) 191-209.
ger Minoritenklosters',
111Catalogus 111.3 611-612.
112Baluzius, Vitae 11341, poi nell'ed. Mollat 11855.
113La provenienza colbertina del manoscritto non e segnalata da L. Delisle, Le
Cabinet des manuscrits de la Bibliotheque imperiale. Etude sur la formation de ce
depot comprenant les elements dune histoire de la calligraphic, de la miniature,
de la reliure et du commerce des livres ä Paris avant l'invention de l imprimerie I
(Histoire Generale de Paris; Paris 1868) 439-547 (ov'e ricostruita la storia della
collezione del Colbert e sono identificati molti codici provenienti dalla stessa).
282
BO?IIFACIO A.\L1L\NNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI I<4INORI
in particolare, fu realizzato da
testimonio dell'opuscolo dell'Ammannati,
in
copista
accurata bastarda francese semicorsiva114.
un solo
Oltre ad essere stato citato dai biografi dell'Ammannatillb,
P risulta
ben noto alla storiografia giuridica in ragione della presenza degli
scritti
dal Catalogus a Francesco di Accursio110, Dino del Mugello117,
attribuiti
Riccardo da Salicetol18, Bartolo119, Baldo120 ed altri maestri
meno
celebri121.
114G. Cencetti, Lineamenti di storia della scrittura latina. Dalle lezioni di
paleografia tenute nell'Uniuersitä di Bologna I 'anno accademico 1953-54 (Bologna
1954) 234-238; ora ristampato a cura di G. Guerrini Ferri (Bologna 1997) 208211. Nell'esame paleografico del testimonio dell'opuscolo di Bonifacio Ammannati
ho potuto contare sull'esperto consiglio della professoressa Giovanna Nicolaj,
che
ringrazio vivamente.
115Baluzius, Vitae 11341, poi nell'ed. Mollat 11 855 e nota 2; Volta, `Lettera' 8;
Mollat, `Ammanati' 1298; Brun, `Un bibliophile' 217 nota 1; Maffei, 'Profilo' 243,
Studi
Maffei,
149*.
in
poi
116L'attribuzione
a Francesco di Accursio della repetitio all'autentica Ingressi
(C. 1.2.13 = ex Nov. 5.5) e esclusa da: F. C. von Savigny, Geschichte des
römischen
Rechts im Mittelalter V (Heidelberg 18502) 319; Dolezalek, Verzeichnis II
sub cod.
117La copia del Tractatus de successionibus ab intestato viene registrata tra i
bartoliane
delle
da:
Paradisi,
`La diffusione' 52, poi in Bartolo I
opere
manoscritti
452, ora in Paradisi, Studi 11 946; Calasso, `Bartolo' 659, poi in Annali 505; DoleII
Verzeichnis
sub cod.
zalek,
118La copia della repetitio ad D. 35.2.11.5 e ricordata da: G. Fantuzzi, Notizie
degli scrittori bolognesi VII (Bologna, Stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1789)
287; M. Bellomo, `Due Libri magni quaestionum disputatarum
e le Quaestiones
di Riccardo da Saliceto', Studi Senesi 81 (= III ser., 18; 1969) 269 nota 40; M.
Bellomo, `Per un profilo della personalitä scientifica di Riccardo da Saliceto',
Studi in onore di Edoardo Volterra (Pubblicazioni della Facoltä di Giurisprudi Roma 44; Milano 1971) V 256 nota 13,
denza dell'Universitä
poi in M. Bellomo,
Medioevo edito e inedito III (I Libri di Erice 20; Roma 1998) 100 nota 13; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod.; G. Pace, Riccardo da Saliceto. Un giurista bolognese
del Trecento (I Libri di Erice 9; Roma 1995) 43 nota 12,72,88 nota 5,89 nota 14,
90 note 17-18 e 20,91 nota 40,92 nota 53.
119Le copie di repetitiones ad C. 1.1.1 e D. 2.1.20 e di una quaestio sono
regi`La diffusione' S1-52 (coll'aggiunta della copia di
Paradisi,
da:
strate
una repetitio
dal Catalogus a Bartolomeo da Saliceto]),
[attribuita
C.
1.2.1
ad
poi in Bartolo I
451-452, ora in Paradisi, Studi II 946; Calasso, `Bartolo' 649-650 (coll'aggiunta
delle copie di repetitiolles ad D. 17.2.6 [omessa dal Catalogus] ed ad C. 1.2.1),
poi
in Annali 485-487; Dolezalek, Verzeichnis II sub cod. (coll'aggiunta della copia di
C. 1.2.1).
ad
repetitio
una
120Le copie di repetitiones ad C. 7.33.12 e D. 1.3.32 (mutila dell'inizio)
sono
Dolezalek, Verzeichnis II sub cod.
dal
menzionate
121Dolezalek, Verzeichnis II sub cod.; M. Semeraro, Osberto da Cremona. Utz
diritto comune (lus Nostrum 25; Roma 2000) 53. Il
del
dell'etä
giurista
primo
6
Tractatus
de
parigino
codice
un
nel
muneribus attribuito a Raycopiato
pezzo
283
ANDREA BARTOCCI
8.
Caratteristiche
testuali e criteri editoriali
Ambedue le copie dell'opuscolo dell'Ammannati
non sono esenti da
incongruenze
ed
errori
grossolane rispetto alle regole della sintassi latina
soprattutto nell'uso e nella correlazione dei modi e dei tempi verbali.
Nello sforzo di aderire al testo trädito dalla copia scelta come base per la
trascrizione e di restituirne la forma trasmessa, non ho emendato le evidenti scorrettezze, salva qualche eccezione che e segnalata fra le varianti.
Tra i due testimoni e senz'altro preferibile la lezione del manoscritto
parigino, che ho adottato di conseguenza come riferimento per 1'edizione
soprattutto per la maggiore correttezza nelle allegazioni giuridiche. Sotto
questo profilo il copista che realizzö 1'esemplare di Leeds non mostra di
essere esperto nella citazione dei frammenti giustinianei ed e confuso ed
approssimativo in molti punti. Se da costui il nome di Bartolo e sconciato
di norma in Bertoldus, le varianti scaturite dalla collazione sono state di
regola registrate con riferimento a L.
Com'e evidenziato dall'apparato delle varianti, il testo pervenutoci si
caratterizza per sostanziale uniformitä. Le divergenze, qualora non siano
errori o lapsus calami, sono costituite da varianti di lettura, aggiunte od
omissioni di parole o brevi porzioni del testo. Esse sono dovute con ogni
probabilitä all'opera dei copisti e non paiono dunque rivelare diversi stadi
redazionali dell'opuscolo.
Ad eccezione della diversa collocazione degli apparati delle fonti e
delle varianti ho cercato di attenermi fedelmente alle norme che sono
state fissate da Stephan Kuttner per 1'edizione delle opere dei canonisti
medievalil22.
mundus de Bor dal Catalogus 111.3 611. La paternitä dell'opera a stata tuttavia
G.
Giordanengo,
Pierre
Antiboul:
`Droit feodal et droit romain
a
cfr.
conferita
dans les Universites du Midi: 1'exemple de Bertrand de Deaux', Recueil de Memoires et Travaux publies par la Societe d'Histoire du Droit et des Institutions des
Anciens Pays de Droit Ecrit 9 (1974 = Melanges Roger Aubenas) 347 nota 19, poi
in G. Giordanengo, Feodalites et droits savants dans le Midi medieval (Collected
Studies Series 373; Hampshire - Brookfield 1992) n. VI con Retractationes et additiones 6 (ove it trattato a invece attribuito nuovamente a R. de Bor. ); H. Gilles,
`Juristes languedociens au service de la Papaute', La Papaute d'Avignon et le
Languedoc (1316-1342) (Cahiers de Fanjeaux 26; Toulouse 1991) 117,121,123
nota 47,125 nota 109.
122S. Kuttner, `Notes on the Presentation of Text and Apparatus in editing
Works of the Decretists and Decretalists', Traditio 15 (1959) 452-464.
284
BONIFACIO A.ýL\SANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI 11IINORI
< Opusculum Bonifacii
de Amanatis super relictis pro fratribus
minoribus >
[108va] Decet in altissima paupertate Christo famulantes benigno
fauore sic prosequi, 'ut alimoniorum adiuti suffragio uotum sollempne,
iunxerunt,
creatori
cunctorum
gloriose persoluant, ne deffecquo ultro se
tum illorum, quam sia ieiuni dimissi, in uia defficiant. Qua in reb arbitror
defficientiumd
fore
uoluntates ultimase crebro tuendas per quas
omniume
ne eorum sacra
expresse uel uelatef eorum necessitatibus prouidetur,
in
Hec
felixque
aliquo
uioleturg.
regula
uerba solisqueh fratribus
professio
Francisci
conueniunti quibus adempta est omnis
sancti
minoribus ordinis
facultas possidendi proprium quodcumque temporale in communi et particulari ususque et tactus peccuniarum quarumcumquej specialiter interdictus. Cumque sancte recordationis dominus Clemens papa quintus in
Exiui
incipit
in
§
Quia
igiturkl,
declarasset
que
constitutione,
eosdem
sua
fratres minores successionum hereditariarum
nullathenus esse capaces,
data fuit audacia recolende memorie domino Bar. ' de Saxoferrato legum
in opusculo suo, quod minoricam2 uocarim
doctori,
famosoque
ut
eximio
fore
diceret
in
testamenta
dicti
nulla
quibus
manifeste
minoresn
uoluit,
dato
fuissenta
nullo
eis coherede uelp substituto aliasque
nuncupati
soli
foretq locus substitutioni uelr iuri accrescendi seus potius non decrescendi
esse. Certum est enim fratres
totumquet ad coheredem peruenturum
legatorum
donationumque
elemosinarum,
capaces
esse
memoratos
quaindeterminatos
fiendarum
uel
etiam
certos
ad
Usus
eis
rumcumquev
[10Svb] funerumqueK' apud eos sepultorum, ut clemen. Dudum de seBonifacii
incipitZ
Super cathedram4, que
inY
viii.,
que
extrauagan.
x3
et
pul
dictam
Restat igitur uidere cur
constitutionem5.
per
sunt
non
correcteaa
hereditariisae. Etad siquidem attendatur
institutionibusab
in
dicsecus
tum8e uerbum in successionibus secundum suam naturamaf significatumiure
directo
omnis
successio
uniuersalis
comprehendetur
uerbi,
uelag
que
1. Qui per successionem et 1. In pariah § Hii quiai ff. de
delata,
ut
obliquo
1. Si filius § Si filio et ibi notat ff. quod cum e07 et §
iuris6
etai
regulis
Restituta Insti. de fideicom. heredi. 8 et 1. Scimusak § Cum autem et ibi
1 Clem. 5.11.1.
2 Bartolus de Saxoferrato, Liber minoricarum
24vb-25ra.
3 Clem. 3.7.2.
4 Extr. Comm. 3.6.2.
5 Clem. 5.11.1.
6 D. 50.17.194; 50.17.128.1.
7 D. 14.5.5.1.
decisionum,
1.1.2 (ed. cit. ), cc.
8 Inst. 2.23.3.
285
ANDREA BARTOCCI
notat C.ai de inofficio. testam. 9. Et sic omnis successio obliqua uideretur
ex hoc interdictaam ipsisan fratribus
minoribus, ita ut fideicommissi
uniuersalis essent omnino incapaces, quod non est uerum et oppositum
tenuit dominus Bar. in suoaeopusculo memorato10. Est ergoap dubitandum
quod sunt incapaces in retinendo, non autem in atquirendo momentaneo
spatio. Nam quod eis taliter atquiritur, atquisitum non censetur seua4pro
atquisito non habetur, ar. 1. Qui sic ff. de solu. ll et 1. Si pro patre §
Versum ff. de in rem uerso12; quemadmodum enim relicta et donata
quocumque titulo fratribus minoribus aut oblata, quorum usus non reperitur eis fore permissus, non possunt per eos retineri, sed debent expendi
atque conuertiar in ipsorum necessarias causasas et ad hoc mens disponentis de bonis propriis ad utilitatem ipsorum dirigiturat, licet non fuerit
uerbis expressa, que semper seruanda est, ut 1. In condicionibus in prin.
ff. de condi. et demo. 13.Unde legata ipsis quecumque simpliciter relictaau
intelliguntur
secundum necessitatem ipsorum eminentemav, ut c. Exiit
qui seminat § Ad hec de uerbo. si. li. sexto. aw14.Ita et successiones eis delate ex testamento iure directo in totumaX uel proay parte non possunt, fateor, retineri, sed debent expendi autaz conuerti in necessitatibusba eorum
et extenuationibusbb debitorum, que contraxerunt causa alimoniorum aut
alia laudabili ratione. Non enim sunt incapaces ratione secte uelbe delicti,
sed solumbd ratione uoti. Et sic quemadmodum incapaci ratione uitii persone debetur extimatio relicti, ut 1. Filiusfa. § Si quid alicui ff. de le. i .beet
1. Sed si res et ibi notat e. ti. 15.Ita multomagis debetur extimatio fratribus minoribus etbf notat d. Bar. bgprefatusbh in dicta 1. Sed si resls. Ad predicta facit quia seruus alienus, quamquambi incapax legati et hereditatis
aliene in retinendo, cumbi proprium habere non possit, ut 1. Placet ff. de
[109ra] atqui. heredibkl7, non tarnen in atquirendo spatio momentaneobi,
forsanbm potest adhire ut eius ministerio dominum suumbn faciat quo ad
commoda etboincommoda heredem, ut 1. Cum aliquis C. de iure deli. 18et
1. Cum filio ff. de le. 09. Vnde ita uidetur quod fratres minores possuntbP
adhire ut eorum adhitione
aperta sit uia quod solutis honeribus
9 C. 3.28.36.1c.
10Bartolus, Liber, 1.2.1, c. 26ra.
11D. 46.3.55.
12D. 15.3.10.6.
13D. 35.1.19.
14VI. 5.12.3.
15D. 30.1.114.5; 30.1.40.
16I1 commento a D. 30.1.40 non si riscontra
opere di Bartolo (Venetiis, apud Juntas 1615).
17D. 29.2.79.
18C. 6.30.21.
19D. 30.1.11.
286
nell'edizione
consultata
delle
BONIFACIO A.ýBSANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI ASINORI
in eorumbq causas necessarias
hereditariis
reliquum conuertatur
uel
ipsis
bonis
detur
hereditariis
curator
ad cuius officium pertinet
quodbr
deffendendo
in
iudicio
dictorumbs
et
agendo
ad utilitatem
experiri
fratrum iuxta ipsorum capacitatem. Nam per ipsum solutis honeribus
hereditariis reliquum hereditatis alienabitur conuertendo pretium, quod
in
dictas.
Cum enimbu non possint
necessitates
percipietur,
ante
exindebt
habere ista bona fratres minoresb° ut dominibw, consequens est ut eis
deturbg curator bonisb3b=ad instar hereditatis delate sub condicione alicui
dicit
se non adhiturum etiam si condicio extiterit.
ea
pendente
qui
capaci,
Quo casu satisfaciet- creditoribus et legatariis et reliquum prestabit ipsi
heredi, si tunc uoletcb esse heres, ut 1. i. - et ibi notat ff. de cura. bo.
dan. cd2o.Vnde, si non potestCeesse heres, erit prout esse poterit successor
in illo reliquo. Erunt ergo heredes in illo reliquocf fratres minores, non ut
dominium apud eos remaneatcg, sed utch in alium transeat et pretium
Hec enim sunt
inde habitum
pro alimoniisci fratrum.
expendatur
fratres
heredes
esse
minores
nonci sumendo heredemck pro
compatibilia
dominoci sed pro successore in uniuersum ius quo ad hoc ut fiat alienatio
in
hodie
eorum
necessitates,
conuertatur
ut
sic
pretium
et
ualetcm institutio talitercn facta ut institutus saltem ob dei reuerentiam et proximi caheredis
habeat,
in
de
heredi.
nudi
ut
auten.
nomen
ritatem
et fal. § per
fratres
hii
Ita
i.
heredis
21.
minores
nomen
et
nudumCe
coll.
obtinebunt,
dum pretium redactum fuerit iam conuersumcp in eorum necessitates iam
fratrum
fauore
igitur
et religionis eorum pro quibus est
nunc preteritas
Sunt persone in fl. ff. cr de reli. et
1.
benignecq,
ut
agendum
sump. fu. cs22.
Admittetur
alterum horum uel quod curatorct detur hereditati iacenti, ut
fratrum,
fauorem
heredis,
ita ut non sit
et
sustinebit
nomen
ad
adheat
locus successioni [109rb] ab intestato, ar. cu dicte I. i. ff. de cura. bo.
dan. 23, uel- quod curator- habeat honus agendi et deffendendi et aliehonera
hereditaria
fratres
etsoluendi
et
adhibunt pro ualidanandi
1.
Ea quam C. de fideicom. 24,sed domini
testamenti
ut
cesset
tionecl'
noncZ
hereditariarum
instar
heredis
rerumdII
ad
rogati de restiremanebunt
hereditatem
sponte
nollet
cum
adhire, fuit hereditatem adhituendo qui,
iudicem,
heredis
quidc
nomen
per
retinet sed non effectum,
redb compulsus
1. Quia poterat if. ad trebel. 25. Plus diceturdd quod, ubide fuissent aliqui
in huiusmodi testamentodf, illi, sidg uellent
deputati
exequtores
subire
honus exequtionis, habeantdh omnia exercere que curator possitdi datus
bonis tantoque magis quanto ipsorum officium procedet ex uoluntate te20D. 42.7.1.
21Auth. 1.1 (Nov. 1).
22D. 11.7.43.
23D. 42.7.1.
24 C. 6.42.14.
25D. 36.1.4.
287
ANDREA BARTOCCI
stantis sed officium curatoris essetdi preter uoluntatem eius, ar. 1. i. C. de
sacrosan. ec.26 cum sy. Eadem ratione posset dici quoddk, si necessario
huiusmodi successio deueniret ad succedentes ab intestatodi, nec curatordm nec exequtordn testamenti possent adhire nec etiam ipsi fratres instituti; tarnen deberet sequi alterum de duobus ueldo quod ille, quem
primo loco contingatdp ab intestato succedered9, adheat et fauore religionis nichil retineat sed honeribus solutis totum reliquumdr uendat et pretium ad fratrum necessitates conuertat, ar. in auten. de heredi. et fal. §
Si uero expressim coll. i. 27, ueldg quod compellaturdt adhire ut demum
solutis honeribus totum reliquum alienetur pro fratrum necessitatibus,
ar. dicte 1. Quia poterat28 iuncta dicta 1. Sunt persone in fl. 29,uel si adhire
nolit, tune ad curatoris dationem perueniatur, cuius officium erit ut supra dictum est. Nondu ob. 1. Si in metallum ff. de hiis que pro non scrip.
ha. 30 et 1. i. C. de heredi. insti. 31 et 1. Nee enim § i. ff. de testam. mili. 32,
per que iura dixit dominus Bar. dv33huiusmodi testamentum esse nullum
ac locum esse succession ab intestato. Nam istadw iura loquuntur in incapace propter delictum suum, cumdx seruus pene foret et indy hac rationedz institui non potest, ymo nec ei quidquam legari, ut dicta 1. Si in metallum34. Quod secus est inea fratribuseb, qui non suntec incapaces propter
delictum commissum sed propter uotum deo emissum, ar. 1. Quod fauore
C. de legi. 35 iuncta 1. Siue hereditariaed ff. de negotiis gestis36, maxime
quia etiam secundum eundem Bar. ee37prefati fratres minores sunt capaVnde non est
etiam uniuersalium.
ces legatorum et fideicommissorum
bona argumentatio nec similitudo seruorum pene et seruorum gratie nec
estef uerum, ut predixieg, quod sinteh incapaces successionum nisi solum in
retinendoei dominia, proprietates aut alia iura perpetua. Nam in [109va]
atquirendo sunt capaces ut inde in ipsorum necessitatibus succuraturej.
Si igitur premissa habent locumek in testamento ubi non est inserta
clausula, uidelicetO ut testamentum ualeat omni meliori modo quo ualere
possetem etiam iure codicillorum aut alterius ultimeeR uoluntatis, certe
26C. 1.2.1.
27Auth. 1.2.2 (Nov. 1.2.2).
28D. 36.1.4.
29D. 11.7.43.
30D. 34.8.3.
31C. 6.24.1.
32D. 29.1.13.1-2.
33Bartolus, Liber, 1.1.2, cc. 24vb-25ra.
34D. 34.8.3.
3s C. 1.14.6.
36 D. 3.5.21.
37Bartolus,
32rb-va.
288
Liber, 2.1.1, c. 29rb; 2.3.1,3,
c. 30va-b; 2.4.1, c. 31ra; 2.5.1, c.
BONIFACIO AMNfANNATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI 11IINORI
habebunt
locum
in
testamento fuiteP
seueO
quando
ualebunt
multomagis
inserta huiusmodi clausula et tune hii, quos prima causa successionis
intestato,
uel adhibunt sponte nichilo retento uel, si aliter
ab
contingit
dampnum
tune
sed
cogentur
non subibunt quia
adhire,
nollent sponte
facta adhitione hereditatis dabitur curator hereditati,
qui procedat ut
dictum est in precedentibus. Isto autem casu fatetur d. Bar. eg38quod suchoc
fideicommissum
intestato
tenentur
ad
ex uoluntate testacessores ab
toris et sicei in foro conscientie non possent etiameS retinere licite uolendoet quod ad fratres perueniret pretium inde redigendum aut uera extiinfertur
fratres
Ex
haberent
quod,
ubi
ergopremissis
minores
matio.
huiuquorum
adhitione
robur
plures,
uelassumeret
coheredem
unum
iure
testamentum,
sunt
capaces
portionis
multomagis
eis
relicte
smodi
ipsorum,
institutions
pro
parte
aliasex eorum, et non
adheant
uelew quod
iure
institutionis
dimissa habeatur pro
illa
eis
portio
quod
uel
retineant
legata seu titulo legati relictaey, ar. 1. Quotiensez de heredi. insti. 39. Nam
dispositio
ultima potius ualeat quam pereat, uerbum communefa
si, ut
directe
sumatur contra proprium uocabuli signiobligatur ut nullo modo
ficatum, ut I. Sceuola ff. ad trebe1.40, certe et hic multomagis fauore ultime uoluntatis et causa sanctissime religionis dubitandum
esset quod
iure institutionis
iure
huiusmodi
censeatur
essefe
relictifb
relicta
portio
fuerit expressus info fauolegati maxime quia, cumfd titulus institutionis
fratrum
in
ipsorum
Ut
honorem
de
minorum,
ar.
auten.
cum
ap.
et
rem
debet
41,
§
in
lesioff
coll.
viii.
capitulum
non
quoque
redundare
aliud
cog.
Quod
fauore42.
Vnde
habetur
1.
dicta
profg non apposita
nem eorum, ut
illa particula faciens mentionem de institutione,
ar. 1. Quefh extrinsecus
if. de uerbo. ob.43,cum istud sit utile fratribus minoribus et non dampnode
dampno
de
lucro
certat
uitando
non
sed
quoniam
capsum coheredi,
iure
deffunctifý
auaccrescendi,
unde
uoluntatem
non est
tando contra
diendus, ar. 1. In creditore if. de euic. 44 iuncta 1. fi. § Licentia C. de iure
deli 45 et I. fi. circa fi. C. de codi. 4fi. Vbi autem fratres minores non habe[109vb]
dubitandum
tutum,
tune
substi
solum
sed
essetfi
rent coheredem
locus
licite
tarnen
substitutioni;
esset
non
non
quod
posset
predictafk
per
deffuncti, ex quo
contrafi
ageret
uoluntatem
quia
retinere,
substitutus
deffunctifm
iudicium
et sunt certo modo capaces. Vnde
fratres agnoscunt
38Ibid., 1.2.2, c. 26ra-va.
39 C. 6.24.13.
40D. 36.1.78 (76).
41Auth. 111.3 (Nov. 115.3).
42 C. 1.14.6.
43D. 45.1.65.
44D. 21.2.38.
45 C. 6.30.22.10.
46 C. 6.36.8.2.
289
ANDREA BARTOCCI
hoc casu posset cogi substitutusfa adhire sedf° sine dampno suo et procederetur ad ulteriora, prout dictum est supra de successionibusfp ab intefacit
Summa
religione
ratio,
que
pro
quacumquefs, ut
ergof9
estfr
stato.
dicta 1. Sunt persone in f l. 47;multomagis pro hac sacrosancta faciet, cuius
professores suntft incapaces, nefu de uento uiuant. Non enim suntfv similes lupisfW, ut 1. fi. in fi. et ibi notat ff. fx ubi pu. edu. de. 48;fratres ergofy miin
speciali nec eorum ordini in
nores nichil sibi possunt atquirere
communi, ut dicto § Quia49. Verum est ut sic atquisitum apud eos remadominium;
ad
uelfZ
quo
quo ad usum tamenga
ad
proprietatem
neat quo
facti eis permissum, unde retinent. Si autem etgb usus non esset eisgc
ad alienationem, sicut dictum est. Ratio
permissus, tunc perueniretur
igitur, que locumgd habet in rebus immobilibus et mobilibus usu non conin
legatis
peccuniis
uelgf donatis fratribus minosumptibilibus ac etiamge
ribus, locum habet in hereditatibus uelgg successionibus hereditariis ipsis
delatis. Pro quorum declaratione ponderandum est quod fratres minores,
qui sunt serui gratie, non exequanturgh seruis pene, quoniam illi, scilicet
serui penegi, nichil sibi atquirunt nec aliis ipsorum ministerio; sunt autem serui pene, non autem fisci, ut 1. predicta Si in metallum50, sed exequanturgi seruis potestatisgk aliene, qui sibi nichil atquirunt sed aliis, ut
1. Placet ff. de atqui. heredi. 51. Nam dominium harum rerum donatarum
fratribus minoribusgi uelgm legatarumga atquiritur pape uelge romane ecclesie, ut probatur in dicto c. Exiit52 et in dicta clemen. Exiui § Denique
cum idem confessor53. Et licet ille textus loquatur quandogp usus facti fratribus estga permissus, ar. a contrario sensu, cum dubitandum esset.
Idemg= probaturgs quia, quamdiu usus facti est presensgt, cum ille sitgu
continuus, non momentaneus, uoluit papa quod dominium tunc continue
essetg`' penes romanam ecclesiam, quia apud fratres esse non poterat
continue obstante dispositione regulegW; ubi ergogX fratres non possunt
habere usum licite, quia res debentgy uendi, tunc suadet eadem ratio etgz
interimha
dominium
romane ecclesie uel sit ipsorum frasit
equitas quod
trum, quia non uidetur fuisse, ex quo permansurum non est, ut dicto §
Versum54, uelhb quod detur curator ipsis bonishc, ut supra dictum est pro
quo facithd 1. Imperator ff. ad trebel. 55,ubi filio familias, quamquam omnino incapaci de iure filiorum extra causam castrensem uel quasi ca47D. 11.7.43.
48D. 27.2.6.
49 Clem. 5.11.1.
50D. 34.8.3.
51D. 29.2.79.
52VI. 5.12.3.
53Clem. 5.11.1.
54D. 15.3.10.6.
55D. 36.1.52 (50).
290
BONIFACIO A.\L%G1NNaTI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI hiINORI
[110ra]
in
fraudis
filii
teneturhf
conscius
preiudicium
pater
strensemhe,
hereditatem statim restituere, quam restituere fuerat rogatus in teminterim
dabitur
iuris
ipsi
tarnen
hereditati
et
sui
curator
existentie
pushg
in fauorem filii, ut ibi notat. Ad idem facit quia, licet monachus non habeat nec habere possit proprium, ut in auten. Ingressi C. de sacrosan.
de
Cumhi
57,
ingrediens
hh
tarnen
56
sta.
mo.
ad
monasterium
si
c
et
ec.
ius
non
extinguitur
sit
ususfructuarius,
ususfructus, quia
monasterium
idhi remanet nudum quo ad ingredientem, licet nonhk quo ad monasteChi.
hm
in
dicta
percipiet,
exindehi
ut
notat
commodum
quod
auten.
rium,
Ingressi in uer. Item quero58. Et sic in proposito dominium seuhn ius
dominii remanet nudum interim quo ad ipsos fratres ad commodum perIn
inde
talibus
necessitatibus
pro
eorum.
redigendi
enim
pretii
ceptionis
de
de
fuit
effectu,
ex
solum
quo
sed
ad
effectum
modo
curandum
non est
habita consideratio, ut 1. Cum seruus ff. de uerbo. ob. 59et 1. Si materhe C.
de insti. uelhp sub. sub condi. fa. 60 cum sy. Fortificatur
quia in fauorem
fratrum minorum statutum fuit ut dominium rerum, quarum usus est
ipsishq permissus, foret romane ecclesie, cuiushr pontificis pedibus sunt
diipsorum
et
comprobatamhs
admissam
subiecti
per
regulam
omnia
per
dicta
Exiui
ht
Iste
61.
clemen.
ut
circa
apostolice,
prin.
sedis
spositione
in rebus quarum usus non est etiam ipsis fratribushu
fauor
uertitur
etiam
fratrum
in
ipsorum
Est
necessitates permissa conuerautem
permissus.
Sic ergoh,v idem iuris esse debethx,
dictum
ut
est.
earum,
sio extimationish'
1.
Illud
ff.
le.
62
maior,
ut
et
eadem
ad
ratio
aquil.
subest
cum sy.;
quo
ex
in
dominium
transit
hoc
romanam ecclesiam, usus
quod
enim
pro
fratribus permissus perpetuaturhs', cum sperare non debeant inquietari
in
1.
ii.
hz
sunt
priuilegium
recommissi,
soli
cui
apostolicam,
ar.
sedem
per
C. deia indic. uidu. tol ib63.Vnde pari ratione, ut uenditioiý rerum usui eolibere
in
tranquille
atque
conuertatur
necessitarum non congruentium
dominium
in
dubitandum
transire
saltem
est
romanam eccletes eorum,
in
dictorum
fratrum submomento
personis
aliquo
posset
non
ubi
siamid,
hoc
serui1e
exequantur
gratie
seruis potestatisif aliene
ad
quo
sic
et
sistere
dominium
in
dominos
transit
illorum
illorum, ita
atquisitione
'sicut
quia,
fuerit
Quo
dominium
apud
eosig.
autem ad effectum
ut nullo momento
56 C. 1.2.13 (ex Nov. 5.5).
57X. 3.35.6.
58 Cynus de Pistorio, Conimentarius in Codicem, ad C. 1.2.13 (ex Nov. 5.5), Niimpensis
Moenum,
Sigismundi Feyerabendt
(Francoforti
Cisnero
ad
cur.
colao
1578) cc. 6rb-7vb.
59 D. 45.1.104.
60 C. 6.25.3.
61 Clem. 5.11.1.
62D. 9.2.32.
63 C. 6.40.2.
291
ANDREA BARTOCCI
inij illis
nec usus rerum
atquisitarum
quoniam
nonih exequanturii
in
doextimatio
eorum necessitates
conuertitur
earumil
concedaturik nec
dominos,
libero
[110rb]
quibus atquisiet
remanente
penes
minio pleno
tum fuitim, utin 1. Placet64. Istis autem est usus permissus dimittere
et, ubi
inde habita
usus, fit uenditio10; extimatio
pro eorum
non permittitur
fieri poterit,
distribuitur.
Hec autem uenditio
ut dicit d.
necessitatibus
Bar. ip65,per procuratorem
romane ecclesie, quern nominare
possunt ipsiia
litterarumir
fratres ex auctoritate
pape, uelis per episcopum diocesanum
ipsorumiu
Sed
certe
et
per
sindicum
uendi poteciuitatis.
uelit sindicum
fiendaix
ipsorumiy
'
cumiw
uenditio
est
ad
apud
sunt
quia,
eos
runti, ea que
lege
habere
censetur
potestatem
a
uendendi per se ueliz alios,
utilitatem,
licet non essent domini, ar. eorum que dicimus de creditore,
ut 1. i. et ii.
loci
C. credito. euic. pig. non de 66, uelia etiamib iudex quisque ordinarius
hanc uenditionem
facere poterit implorato
officio suo pro parte dictorum
C.
1.
in
fi.
fratrum,
Hereditas
ic de peti. heredi. 67 et 1. Quintus Mucius
ar.
in fi. ff. de auro et ar. le. 68 et ibi notat, uel etiam potest dici quodid
in
res et bona, quorum pretia sunt conuertenda
possidentes huiusmodi
fratrum
suntie officio iudicis uendere, ut uolunnecessitates,
compellendi
legantis uel donantisiF exequtioni
tas testantis
mandetur,
ar. 1. Meuia in
fi. ff. de manu. testam. 69. Et quia fratres
in hoc consensientes
erunt
emptores securi, quasi factum iudicis suo officio uendentis
uelig ad uenfactum ipsorum
dendum cogentis, censeatur
fratrumjh
uelji alterius
ad
ut 1. Sib ob causam C. de euic. 70 cum sy? k
quem dominium
pertinebat,
facta de fratribus
Concludo ergo quod institutioil
minoribus
censeaturim
injn necessitatifacta non ad alium finem quam ut hereditas
expendatur
busJe ipsorum fratrum
et hec est causa propriaip et fauorabilis
multumj9,
Aliter enim habere non posconstituti.
cum sint in suprema paupertate
testantis,
turn quia de
sent et injr dubio hecis fuisse censeturit uoluntas
iure communi
aliter non possent succedere et sic talis prohibitio
nota
fuisse testanti
censeturiu, ar. 1. Ini° legatis C. de legatisjw71 cum sy., tumjx
quod testator cogitauerit
quia non est uerisimile
uiam per quam infrintendens ad anime sueJz salutem, ut 1. Segereturjy dispositio
sua ultima
ruo alieno § Si ab impubereka ff. de le. i. 72 iuncta l. kb Sunt persone §kc fi.
64D. 29.2.79.
65Bartolus, Liber, 1.4.3, c. 27vb.
66 C. 8.45 (46). 1-2.
67C. 3.31.3.
68D. 34.2.10.
69D. 40.4.44.
70C. 8.44 (45). 13.
71C. 6.37.21.
72D. 30.1.113.4.
292
ßON'IFACIO A.\L\L\. \'\ATI
SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI bUNORI
ff. bd de reli. et sump. fu. ke73etkf 1. Id quod pauperibus
et 1. Si quis ad decliNon
de
74.
et
ergo est necesse quod, cumkh ista sit
epi.
cle.
suprakg
nandam
debeat,
licet
Bar.
kj75 hoc dixerit
in ipexprimi
subintellectaki,
necessario
hoc
Nam
institutione.
iure cautum quod
salua
pace
non reperiturkr
sakk
debeat sua uocekm exprimere
licet debeat
testator
causam institutionis,
heredis
instituti
declarare
cognomen
uoce propria,
nomen et
ut 1. Heretestam. 76 et 1. Iubemus
C. de tedes palam in prin. ff. quikn [110va]
de eccle. ti. ko § Si quis autem unum
in
77,
auten.
quo
pro
stam.
sanctorum
d. Bar. kp79 per se, dum dicit quod ipsik4
ix.
18,
all.
quam
coll.
causa
Nam instituens
institutions,
que erat pia, necessario subintelligebaturkr.
illekt
intendit
hereditatem,
adheat
quod
non
aliquemks
cum sit in
sanctum
de
intelligitur
ecclesia sub nomine sanctiku
unde
necessario
uita eterna,
ideo secusk° secundum
fundata,
fratrum
illius
eundem80 institutione
habere aliam considerationem,
Nam
testator
potuit
sed certe
minorum.
habere,
habuit,
ff.
de
iudi.
1. Non
ergokx
potuit
quodkw
ut
sequitur
non
iude.
1.
i.
C. 1a82,uel potuit habere,
kZ
et
quando
quomodo
et
quidquidk>81
erinstitutio
dubio
in
per
est
uia
quam
amplectenda
nonlC annullatur,
golb
ut
1. Quotiens If. de rebus dubi. 83. Ergold, quia ita potuit habere cogitationem
habere cogitationemle
institutionem,
inficieniustificantem
sicut potuit
dubio
in
institutionem,
uehementer
presumendum
tem
est de illa per
institutio
dampnatur,
et
non
alialF
per
quam
pro quo 1.
quam saluatur
if. de uerbo. ob. 1g84cum sy., maxime in proposito
Quotiens
ubi fratres
heredes instituti
fueruntrh
datis aliis
solum
quarta
parte
pro
minores
testator
testamentum
uoluit
quod
ubi
suum
etli
ualeret
coheredibus
donationis
iure
causa mortis ac omnimodo
quo melius ualere poteetiam
Bar.
d.
1j85
huiusmodi
institutio
secundum
ualeret
etiam
rat et sic
dixill,
Egolk
fortifico
Testator
aliter
obliquum.
per
premissa.
effectualiter
fratres
Auinionis
instituit
quartalm
minores conuentus
pro parte
et sic
Francisci
Auinionis
sancti
regule
conuentualiter
professores
ad
se
retulit
in
Francisci
memoriam
et
reuerentiam
sancti
sic
et
ad sustenmorantesr°
73D. 11.7.43.
74 C. 1.3.24; 1.3.48 (49).
75Bartolus, Liber, 1.5.1-2, cc. 27vb-28rb.
76D. 28.1.21.
77C. 6.23.29.
78Auth. 119.9 (Nov. 131.9.1).
79Bartolus, Liber, 1.5.2, c. 28ra-b.
80Ibid.
81D. 5.1.40.
82 C. 7.43.1.
83D. 34.5.12 (13).
84D. 45.1.80.
85Bartolus, Liber, 1.2.3, c. 26va.
293
ANDREA BARTOCCI
tationeml- suorum professorum ibidem deo et eidem sancto famulantium.
Unde perinde habetur ac si sanctum Franciscum, prout colitur in Auinione, uel ecclesiam suam de Auinione instituisset heredem pro parte
quartaip, ut 1. Ciuibus ff. de rebus dubi. 86et 1. Ciuitatibus ff. de le. i. 87,ubi
idem est silQ legetur ciuitati siue ciuibus, quia semper legatum censetur
factum
factum
in
legatum
in
tantum
quod
siue
relictum
alimenta
ciuitati
infirmorum
ciuitatislr censetur factumis ad honorem ciuitatis. Similiter
legatum factum siue relictum ecclesie sancti Francisci censetur factum
ad honorem fratrum minorumit et sancti Francisci patris eorumiu. Constat autem quod, si ecclesia fratrum minorum heres instituatur, ualet institutio, ut 1. i. C. de sacrosan. ec.88,et d. Bar. I° hoc idem tenuitlW in dictoiX
suo opusculo89. Ergo erit idem, si fratres minores fueruntlY instituti ut ualeat institutio nec curo de differentia d. Bar. IZ90,dum dicit quod fratres
minores nullum ius habent in ecclesiis et locis eorumma et secusmbin ciuibus, qui habent ius in ciuitate et iurisdictionem.
Nam sufficit [110vb]
michi quod ecclesia fratrum minorum sit capax etmcfratribus minoribus
institutis censeatur eorum ecclesia instituta. Nam sicut ciuibus institutis
censetur ciuitas instituta, non quod fiat diuisio hereditatis in singulos
ciues, nisi hoc fuerit a testatoremd expressum, ut dicta 1. Ciuitatibus91, ita
fratribus minoribus institutis
censeturme eorum ecclesia instituta, non
quod fiat diuisiomf in singulos, sed utmg disponatur de hereditate ac si
fuisset ipsa ecclesiamh instituta. Esset enim absurdum quod instituta ecedificiummi uelmk minorum compago carens
clesiami diceretur institutum
ipsorum
Contemplatione
igitur
fratrummi conuentualiter
ibianima.
demmm uiuentium censetur facta ipsa institutio ut sic ecclesia fratrum
minorum sumatur mistice, uidelicetmn pro ipsa congregatione fidelium
fratrummo, sicut ecclesia cathedralis uelmp collegiata sumiturmQ pro congregatione canonicorum capitulantiummr, ut c. Deliberatione de officio le.
li. vi. ms92et nota in 1. Sicut § fi. ff. quod cuius. uniuersi. 93.Non est ergomt
in proposito exaudienda parsmu heredum-,
qui in dispendio animarum
suarummW et in perniciem uoluntatis deffuncti sue anime conscientiose
prouidentis uolunt iure accrescendi uelmX aliter excludere hos deuotissimos fratres minores a sustentatione, quam sperant habere ex hac ultima
86D. 34.5.2.
87D. 30.1.122.
88C. 1.2.1.
89Bartolus, Liber, 1.4.1, cc. 26vb-27rb.
90Ibid.
91D. 30.1.122.
92VI. 1.15.4.
93D. 3.4.7.2.
294
RONIFACIO A.\L\LINNATI
SULLA CAPACITi\ SUCCESSORIA DEI FRATI AIINORI
incurrant
Et
Hoc
sibi
ne
penam
caueant
auten.
amplius C. de
uoluntate.
fideicom. 91et hec pro nunc-3 sufficiant. Deo gratias, amen--.
Hoc opusculum cornpilauit d. Bonifacius de Manatis legum professor
determinando
hic
fratres
quod
cardinalis
ecclesie
minores posac romane
legata
licet
institui
dominus
heredes
Bar. de
eis
relicta
exigere,
et
sunt
in sua minorica,
Saxoferrato tenuerit contrariurn
quorum amborum
in
pace requiescant, amenna.
anime
a quam si] quasi b Qua in re] Quare iuris e omnes d decedencium
e ulPh solum i ordinis
tr. f uel uelate] aut tacite g uiolatur
timas uoluntates
Francisci
i
sancti
ordinis
conueniunt
ususque conueniunt]
Etque
k
tactus
quarumque
pecuniarum
eis
specifice add.
quarumcumque]
n fratres a heredes add. P aut q esset r aut s aut t
1 Bertoldo
m nuncupari
fiendarum
funerumque]
factarum
µ
°
quarumque
totum u esset omnino
de sepul. Dudum y
funeraliumque
z ut - sepul. ] secundum
clementinam
incipit]
om. nacorrecte scr.: correcta codd. absuccessionibus
z
acsit
om. que
add. adom. aeeundem
P
om.
aj
af
naturam
suam tr.
ag
aut ahIn pari] Imperari
Chi.
introducta
C.
]
P
Sanximus
am
al
anom.
notat
ak
om.
an
P ai
tenuit -
in eius apigitur aqsiue or expendi atque coBertoldus
dictus
tenet
suo]
as
dirigitur
tr.
ipsorum
at
causas
necessarias
expendi
tr.
et
conuerti
nuerti]
aa ipsis add. av ipsorum eminentem]
eorum imminentem aw li. sexto] om. ax
bb extenuatioriem
be
ha necessitates
bd om. be oni
bf ut bg
toto
ay in az atque
aut
d.
] dictus
Bar.
here.
ren.
num
tr.
ho
bi
ad
Bertoldus
momentaiieo
add.
bp
bh om.
hi licet
sit
bi
et bk atqui.
heredi.
] acci.
acqui-
spacio tr. bmnam L, non add. P bnsuum domi-
possent
bq ipsas
br uel
quod]
atque
bs ipsorum
bt inde
bu
fratres
bw
domini]
bv
in dominos bx
om.
fratres
minores]
ut
minores add.
detur eis tr. by bonis curator tr. bxbonus P cucasu satisfaciet]
casu datur
ita uideat ut satisfaciat
tune uolet] etiam nollet ccom.
bonis
cb
qui
curator
dando ce possit cf Erunt
] curatore
dan.
bo.
uero
om. cg
-d cura.
- reliquo]
dicti reliqui add. ch OM. ci elemosinis e, nec ekhereditatem
cl dominio cmuiiam
tr. cqbenigne agendum tr. erom.
cp
totaliter
ea
delicet ea
conuersum
nudi
tantum
if.
cu om. ev aut cw procurator
fri.
aut
ct
curator]
cx ut cy per
uel
rs
db fuit - adhire]
da pecuniarum
fuit adire herea
omnino
ualidationem
di om. dl
ditatem dcjam dduidetur deibi df quod add. codd. dgqui dhhaberent
testantis
ex
uoluntate
procedit
curatoris
sed officium cuesset]
curatoris
do
L,
P
dn
dm
d'
dk
tantum
add.
quod
add.
quare
om.
executores
esset
ratoris
dr reliquum
dq successio
totum
tr. ds auf dt compelletur
dp contingit
du Et
aut
dz interdum
dy
dr
d" ita
d° Bertoldus
cuius
0771.
add.
ea om.
eh minoribus
add.
cc
hereditarius
Fratrum
hereditaria]
Bar.
Siue
]
ee
eundem
ed
eundem
om.
dominum Bertoldum ef eciam egpredixit eh absolute add. ei recipiendo ej
94 C. 6.42.31 (ex Nov. 1.1).
295
ANDREA BARTOCCI
inde - succuratur] de necessitatibus eorum saciantur eklocum habent tr.
eq d. Bar. ] dominus Bertoldus
--ultimate
fuerit
elscilicet empossit
eosiue ep
er
es
ev
ew
et
eu
ex ipsorum,
ey om.
ez
alias]
om.
aut
etiam add. OM. nolendo
OM. aut
fe
ib
fd
C. add. faconsequentie relicta esset om. cum quia tr. feet ffcum - cog.]
fi
fj
Qui
P
de
fh
fg
testantis
est
appositione cogetur quod
est fk aut add. L, uel
fn
il
fo
P
deffuncti]
fm
substitutus cogi tr.
om.
om.
add.
ex non add. fp
fv
fq igitur
It in hoc
facit
fr
fs
fu
tr.
om. quacumque
succedentibus
autem
ut
fz
fx
fw
gc
igitur
ff.
C.
lapidibus
fy
aut gaenim gbOM. OM. gdOM. ge
codd.
scr.:
om.
om.
gf aut
sit]
tarnen
gg
g' scilicet
gh equantur
- pene]
gk deportatis
gi equantur
om.
gi
aut
fratribus minoribus] om. gmaut gnfratribus predictis add. goaut gpde rebus
quarum gqest fratribus tr. gr quod in aliis gsprobatio gt apud eos gucum iste
g° esset
est
gW illius
tr.
continue
gX igitur
gy 0m.
gz Ut
ha Om
hb
aut herebus hdpro - facit] ut dicta heOM. hftenetur filii tr. hgtempore hhde hi
]
c. ad sacrosanc. cum capitulo hi om. non add. hklicet non] sed hl inde hm
hn siue
ex.
ho curator
hp uel
et
scr.:
hq eis
codd.
hr summi
add.
hs approbatam
ht dicta clemen. ] declarat
hw
cle. hu etiam - fratribus]
eis hv necessitatis
igitur hx debet esse tr. hy ut redditur
add. hzet is OM. ib om. ic inquietari
non
tr. ie exequantur
possint quominus
estimacio id ecclesiam romanam
serui
ig nullo
seruis P if deportatis
scr.: equantur
serui L, exequatur
- eos] non
fuerit apud eos aliquo momento dominium
ib autem
i' om. ij om.
om.
non]
...
fuit scr.: acquisiuerit
ik conceditur
il eorum im atquisitum
L, atquisiuit
P in
dicta add. io et add. ip d. Bar. ] dominus Bertoldus
iq om. ir domini Martini
add. is aut it aut in eorum iv poterint iWita ix om. iy ad ipsorum] in eorum iZaut
ja aut jb OM. JeC. scr.: ff. codd. jd OM. P Jecompellendi
if
sunt]
compellentur
,
ideo legantis ig aut ih ipsorum
donantis
fratrum]
legantis uel donantis]
im censetur in OM. jc
eorum factum ,i autem l] quis add. Jk OM. >>constitutio
jq
is
ju
fauorabilis
ir
it
tr. sine uidetur add.
necessitates
pia
multum
om.
nota - censetur] censetur fuisse nota testanti iv In scr.: om. codd. ,wlegi. P
lp
jX
cum
JZ sue
iy refringeretur
tr.
anime
ka pubere
kc in
kb OM.
kd O)n.
ke sump.
Ratio igitur est necessaria quod
fu. ] supra fri. kf OM. kg C. kh Non
cum]
kk sua ki hoc
causa ki subintellecta
necessario tr. k, licet Bar. ] sed Bertoldus
de
koibi add. kp d. Bar. ] dominus
km
kn
codd.
qui
scr.:
reperitur]
OM.
OM.
...
Bertoldus kqibi kr subintelligatur
ksaliquem sanctum tr. kt OM. ku OM. kv Om.
kw
quod scr.: om. codd. kgigitur
iudi.
kz C.
add.
cogitationem]
Is
OM.
If i11a
om.
ii
autem add. et add.
et
sustentatione
ip
ic
fb igitur
Im
quarta
ig om.
kyff. - quidquid]
non
scr.:
om.
Ih OM. Ii ut
quarta parte tr.
parte
codd.
fj d. Bar.
tr.
iq
In
siue
1. Non quamquam ff. de
Id Igitur
fe lustiflcantem
] dominum
habitantes
Jr lnfirmorum
lo
Bertoldum
ik
ad sustentationem]
ciuitatis]
infirme
etatis isom. it Similiter - minorum] om. lu censetur relictum add. I" d. Bar. ]
dominus Bertoldus iw tenet Ix om. fy fuerint iZ d. Bar. ] domini Ber. manisi
solum usum add. mbest add. mequod add. mdtestante mecensetur institutis
tr. mfhereditatis add. mgquod mhOM. mi ecclesia instituta tr. mi edificium
institutum
tr. mkaut ml fratrum ipsorum tr. mmibi mnscilicet mofratrum
fidelium tr. mpaut mqsumetur mrcapitularium msin Sexto mtigitur muom. mv
296
IIO\7FACIO A.1L\IA.\'NATI SULLA CAPACITA SUCCESSORIA DEI FRATI MINORI
hec
tr.
mx
mY
auf
ma
animarum
suarum
coheredum
- nunc] pro nunc hec
Hoc
Deo
Laus
Deo
Explicit
dicta
na
amen]
mz
amen]
opusculum
domini
Bonifacii
doctoris
legum
cardinalis
sacrosancte
excellentissimi
fratribus
determinantis
in altissima
pro
minoribus
romane ecclesie pie
fundatis.
paupertate
297
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