Corso di Principi contabili
internazionali
Lezione n. 18
Gli strumenti finanziari
Principi contabili internazionali
Stefano Santucci
Sommario
Analisi dei seguenti principio contabili internazionali:
-IAS 32 – Financial Instruments: presentation
-IAS 39 – Financial Instruments: Recognition and measurement
-IFRS 7 – Financial instruments: Disclosures
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IAS 32: definizione e categorie di
strumenti finanziari
Strumento finanziario: qualsiasi contratto da cui derivi un’attività
finanziaria per un’impresa e una passività finanziaria o uno strumento
rappresentativo di capitale per un’altra impresa.
Attività finanziaria: qualsiasi attività rappresentata da:
1. disponibilità liquide
2. diritti contrattuali a ricevere disponibilità liquide o altre attività finanziarie
da altre imprese o a scambiare strumenti finanziari con altre imprese a
condizioni potenzialmente favorevoli
3. strumenti rappresentativi del capitale di un’altra impresa.
Esempi: 1. Cassa e disponibilità liquide equivalenti; 2. Crediti di
regolamento o di prestito, titoli obbligazionari ordinari e convertibili, diretti o
indiretti; 3.Azioni
Passività finanziaria: passività rappresentante un’obbligazione contrattuale
1.a consegnare disponibilità liquide o altre attività finanziarie a un’altra
impresa
2.a scambiare strumenti finanziari con altra imprese a condizioni
potenzialmente sfavorevoli.
Esempi: 1. Debiti di regolamento o di finanziamento, prestiti obbligazionari
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IAS 32: definizione e categorie di
strumenti finanziari
Strumento rappresentativo di capitale: qualsiasi contratto che
rappresenti una partecipazione residua nell’attivo di un’impresa al netto di
tutte le sue passività (Esempio: azioni)
Condizioni per identificare strumenti di patrimonio netto (IAS
32.15):
1.Assenza di obblighi a consegnare ad un altro soggetto disponibilità
liquide o altra attività finanziaria o a scambiare attività o passività
finanziarie a condizioni sfavorevoli per l’emittente (es. diritto
incondizionato al dividendo)
2.Strumento
da
regolarsi
attraverso
strumenti
finanziari
rappresentativi del capitale dell’emittente qualificabile
a. come strumento finanziario primario che non comporta
obbligo a consegnare strumenti finanziari rappresentativi del patrimonio
dell’emittente
b. come derivato estinguibile solo da parte dell’emittente
tramite scambio di un importo fisso di disponibilità liquide o di attività
finanziarie contro una prefissata quantità di strumenti rappresentativi di
patrimonio netto dell’emittente
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IAS 32: rappresentazione in
bilancio degli strumenti finanziari
Separazione degli strumenti finanziari da parte dell’emittente, al
momento dell’emissione in
- Passività finanziarie
- Strumenti rappresentativi del patrimonio netto
Esempio: azioni privilegiate o di risparmio
Distinzione negli strumenti finanziari ibridi di:
- Componente equity e Componente debt
Esempio: prestiti obbligazionari convertibili (suddivisione fra la componente
di debito ed il valore dell’opzione di conversione del debito in capitale
concessa agli obbligazionisti)
Modalità di calcolo della componente equity: per differenza
Calcolo del FV di uno strumento analogo senza opzione di conversione e
confronto del FV dello strumento ibrido con il primo valore: il valore
dell’opzione si determina per differenza
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Rappresentazione in bilancio degli
strumenti finanziari
Condizioni per la compensazione fra attività e passività finanziarie:
1.Diritto dell’impresa ad esercitare la compensazione contabile
2.Intenzione dell’impresa di regolare le partite al netto o di realizzare
l’attività e contemporaneamente estinguere la passività.
Esempio: crediti e debiti verso la medesima controparte, in presenza di un
diritto legale di compensazione stabilito fra le parti
Azioni proprie: portate a diretta deduzione del valore del patrimonio netto
Idem per utili o perdite derivanti da transazioni su azioni proprie
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti:
Portati a diretta deduzione del valore del patrimonio netto
Riacquisto di proprie passività:
Considerato come una forma di estinzione parziale o totale della passività
Le differenze devono essere considerate come componenti positivi o negativi
di reddito
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IAS 39 – rilevazione e valutazione
degli strumenti finaiziari
Ambito di applicazione:
Rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari
Esempi: Azioni, obbligazioni, crediti e debiti finanziari e di regolamento,
strumenti fin. derivati
Elementi esclusi (IAS 39.2, § a.-i.):
Partecipazioni in controllate, collegate e Joint Ventures (N.B. in caso di non
applicazione delle regole di cui al presente principio)
Leasing (salvo regole per eliminazione/impairment crediti locatore ed
eliminazione debiti locatario)
Crediti e debiti verso i dipendenti previsti da piani di cui allo IAS 19
Crediti e debiti derivanti da contratti di assicurazione o riassicurazione
Azioni proprie
Contratti termine con consegna fisica di merci usualmente posti in essere
dall’impresa
Crediti e debiti tributari (in quanto originati da causa legale non contrattuale)
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Classificazione degli strumenti
finanziari trattati dallo IAS 39
Trading
DERIVATI
Hedging
STRUMENTI
FINANZIARI
INVESTIMENTI/
FINANZIAMENTI
Attività/Passività valutate con il
Fair value model (S.F. Held for
trading + S.F. designati da imp.)
Attività disponibili per la vendita
(Available for sale)
Investimenti posseduti sino a
scadenza (Held to maturity)
Prestiti e crediti (Loans and
Receivables)
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Definizioni delle differenti classi di
strumenti finanziari (1)
Attività/Passività valutati in base al Fair value model:
S.F. Held for trading + S.F designati a FV dall’impresa
Attività/Passività detenuta a scopo di negoziazione (Held for trading):
1.attività finanziaria acquistata o passività finanziaria sostenuta con lo
scopo di trarre un profitto dalle fluttuazioni a b/t del prezzo o del
margine di profitto destinato all’operatore
2.attività finanziaria facente parte di un portafoglio con evidenti prove
di una recente ed effettiva strategia rivolta all’ottenimento di un profitto nel
breve periodo
Esempi: Azioni, titoli obbligazionari, strumenti finanziari derivati
Strumenti Finanziari designati a FV dall’impresa:
In caso di riduzione di asimmetrie contabili nella valutazione di attività e
passività fra loro correlate per effetto di diverse modalità di valutazione (es.
attività valutata a fair value e passività a costo ammortizzato fra loro in
relazione con riferimento ad una o più tipologie di rischi finanziari)
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Definizioni delle differenti classi di
strumenti finanziari (2)
Strumenti finanziari “posseduti fino a scadenza” (held to maturity):
Attività finanziarie con pagamenti fissi o determinabili e scadenza
predeterminata acquistati dall’impresa con l’intenzione e la capacità di
detenerli sino a scadenza (risultante da delibere dell’organo di governo)
Esempi: Obbligazioni, (non le azioni per cui non si configura scadenza)
Condizione per classificare attività finanziarie in questa categoria:
Non aver venduto o riclassificato nell’esercizio in corso o nei due precedenti
un importo rilevante di investimenti posseduti fino a scadenza prima della
scadenza salvo i seguenti casi:
- vendite/riclassificazioni così ravvicinate rispetto alla scadenza da non subire
effetti significativi dei tassi di interesse di mercato sul fair value dell’attività
finanziaria
- vendite o riclassificazioni successive all’incasso da parte dell’impresa di
tutto il capitale originario dell’attività finanziaria attraverso pagamenti
programmati o rimborsi anticipati
- vendite o riclassificazioni dovute a eventi isolati e non controllabili
- N.B. da coordinare con la modifica del divieto di riclassificazione di
ottobre 2008
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Definizioni delle differenti classi di
strumenti finanziari (2)
Finanziamenti e crediti:
attività finanziarie non derivate e non quotate su mkt attivi con pagamenti
fissi o determinabili diversi da:
- Strumenti analoghi classificabili fra quelli valutati in base al Fair value
model
- Strumenti analoghi ma classificabili alla rilevazione iniziale come available
for sale
- Strumenti finanziari con valore di recupero inferiore al valore nominale per
ragioni diverse dal deterioramento del credito e classificabili fra gli S.F.
available for sale
Esempi: prestiti e/o rapporti commerciali attivi o passivi
Attività finanziarie disponibili per la vendita:
Categoria residuale formata da attività finanziarie non derivate diverse dalle
precedenti
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Definizioni delle differenti classi di
strumenti finanziari (3)
Caratteri dello strumento finanziario derivato:
valore variabile in relazione ai cambiamenti del cd “sottostante” (es. un
prestabilito tasso di interesse, prezzo di un titolo, prezzo di una merce, tasso
di cambio in valuta estera, indice di prezzi o di tassi, rating di un credito,
ecc.)
assenza totale o necessità minima di investimento netto iniziale rispetto
a quello richiesto contratti dotati di simile reattività a cambiamenti d
condizioni di mercato (ad esempio dall’investimento diretto nel sottostante);
regolamento in data futura
Esempi: contratti futures, options, forward e swap (non però i contratti
di acquisto merci) derivati incorporati (cd. embedded derivatives) in
contratti più complessi
Presunzione di detenzione a scopo di investimento: strumenti
finanziari derivati salvo quelli designati ed efficaci per l’hedging
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Tipologie di derivati
Futures: contratti derivati standardizzati con i quali le parti si impegnano a scambiare
a una data prestabilita determinate attività oppure a versare o a riscuotere un importo
determinato in base all’andamento di un indicatore di riferimento
Forward Rate Agreement: Contratto derivato con il quale le parti si impegnano a
versare o a riscuotere a date prestabilite importi determinati in base all’andamento di
un indicatore di riferimento
Interest Rate Swap: Contratto derivato con il quale le parti si impegnano a versare
o a riscuotere a date prestabilite importi determinati in base al differenziale di tassi di
interesse diversi
Domestic Currency Swap: Contratto derivato con il quale le parti si impegnano a
versare o a riscuotere a date prestabilite importi determinati in base al differenziale del
tasso di cambio contrattuale e di quello corrente alla data di scadenza dell’operazione
Option: contratto derivato che attribuisce ad una delle parti, dietro pagamento di un
corrispettivo, detto premio, la facoltà, da esercitare entro un dato termine o alla
scadenza del contratto, di acquistare (opzione call) o di vendere (opzione put)
determinate attività ad un dato prezzo oppure di riscuotere un importo determinato in
base all’andamento di un indicatore di riferimento
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Rilevazione iniziale (1)
Momento di rilevazione:
data di stipula del contratto e non data di regolamento finanziario
dell’operazione (come invece previsto nella prassi contabile italiana)
Conseguenza: iscrizione diritti ed obblighi correlati al contratto anche con
riferimento ai derivati (es. per acquisto azioni, crediti/debiti finanziari alla
data di stipula e non di regolamento)
Ratio: Permettere la rilevazione delle variazioni di fair value fra la data di
stipula del contratto e quella di regolamento con riferimento agli strumenti
finanziari valutati in tal modo
Eccezione (rilevazione a data di regolamento, IAS 39.38):
Transazioni cd “regular way” con previsione di un numero predeterminato
di giorni fra la stipula del contratto e la consegna degli strumenti finanziari
compravenduti per effetto di prassi presenti sul mercato di riferimento
N.B. applicazione del metodo prescelto a tutti gli S.F. di ogni singola classe
come definita al paragrafo 39.9.
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Rilevazione iniziale (2)
Valore da rilevare inizialmente:
Costo dello strumento finanziario quale fair value del corrispettivo dato
(attività) o ricevuto (passività)
Elementi inclusi nella rilevazione iniziale (IAS 39.42):
1.Strumenti finanziari valutati a Fair Value: solo il Costo
2. Strumenti Finanziari diversi da quelli sub. 1:
Componenti incrementativi
Costi di transazione direttamente attribuibili alla compravendita dello
strumento (commissioni passive, bolli e altri oneri simili) e non ripetibili sul
cliente
Componenti decrementativi:
commissioni attive up-front per la strutturazione di finanziamenti da
dedurre rispetto al valore del finanziamento concesso ed ammortizzate lungo
la durata del contratto come maggiore interesse attivo
Commissioni periodiche (se determinabili in modo attendibile nella loro
entità fin dalla rilevazione iniziale)
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Valutazione successiva alla
rilevazione iniziale
Attività/Passività misurate a FV
[Held for trading e assimilate]
FAIR VALUE
con variazioni a
conto economico
Attività disponibili per la vendita
(Available for sale)
INVESTIMENTI/
FINANZIAMENTI
Attività/passività originate
dall’impresa (Loans and
Receivables)
Investimenti posseduti sino a
scadenza (Held to maturity)
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FAIR VALUE
con variazioni a
riserve di capitale
netto
Costo
Ammortizz.
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Valutazione al fair value
Definizione di Fair value ai fini dello IAS 39: Corrispettivo al quale un
bene puo’ essere scambiato, o una passivita’ estinta, tra parti consapevoli e
disponibili in una transazione fra parti autonome
Implicazioni: Variazione del valore di iscrizione di alcune delle Attività e
passività finanziarie in Stato patrimoniale a fronte della variazione del fair
value delle stesse
Gerarchia di determinazione del fair value (39.48-49 e AG 39.69-82):
1. quotazioni di mercato (prezzo denaro per il detentore dei titoli)
2. prezzi di strumenti con rating simile
3. Utilizzo di modelli di valutazione basati sull’impiego di parametri di
mercato e tali da riprodurre una valutazione assimilabile a quella di mercato
Presunzione di affidabilità nella determinazione del fair value degli
S.F.: superabile solo per le azioni non quotate da valutarsi al costo
Non attendibilità del FV come impossibilità di associare ad una eventuale
stima del FV un grado di probabilità
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Valutazione al
costo ammortizzato (1)
Definizione di costo ammortizzato per lo IAS 39
valore di rilevazione iniziale dello strumento finanziario
rimborsi di capitale
+/ammortamento complessivo differenze tra valore iniziale e a termine
qualsiasi svalutazione per riduzione di valore o di insolvenza
Calcolo del tasso di interesse da utilizzare in presenza di differenze:
tasso che azzera la differenza fra l’entrata o l’uscita di cassa iniziale e
quella prevista a scadenza ivi compresi gli interessi periodici
percentualmente corrisposti o incassati
Elementi da considerare in sede di calcolo dei flussi di cassa relativi
allo strumento: Elementi previsti dai termini contrattuali (es. rimborsi
anticipati, opzioni call e simili)
Tariffe e corrispettivi formanti parte integrante del tasso di interesse
contrattuale
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Esempio di applicazione del costo
ammortizzato
Dati di partenza
Finanziamento di 1.000, tasso contrattuale 5%, commissione up-front di 30
Determinazione del tasso interno di rendimento:
Tasso che eguaglia i flussi di cassa del finanziamento al costo effettivo
iniziale pari a 970 (1.000 importo erogato – 30 di commissioni attive) pari al
5,7%
Calcolo dei flussi di cassa:
interessi
1° anno
50
2° anno
50
3° anno
50
4° anno
50
5° anno
1.050
Totale
1.250
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V.A. (5,7%)
47
45
42
40
796
970
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Esempio di applicazione del costo
ammortizzato (segue)
L’incasso anticipato della commissione porta ad una diminuzione del costo
iniziale del finanziamento (1000 – 30 = 970) e quindi ad un interesse
incrementale pari a 30 che sarà ripartito (“ammortizzato”) lungo la durata
del finanziamento aumentando progressivamente, in contropartita, il valore
del finanziamento
1°
2°
3°
4°
5°
anno
anno
anno
anno
anno
Capitale a
inizio anno
970,0
975,3
981,0
987,0
993,3
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Int. effettivi
incassi
(5,7% di col.1)
55,3
50,0
55,7
50,0
56,0
50,0
56,3
50,0
56,7
1.050,0
C. amm.to
975,3
981,0
987,0
993,3
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L’approccio IAS-IFRS alla
valutazione dei crediti
Classificazione dei crediti bancari secondo lo IAS 39:
1.Prestiti e crediti
2.Attività disponibili per la vendita (variazioni di FV a PN)
3.Attività detenute a scopo di negoziazione (variazioni di FV a CE)
4.Crediti oggetto di copertura (variazioni di FV a PN o a CE a seconda del tipo
di copertura)
Modalità di valutazione delle perdite di valore:
Impairment test sui crediti valutati al costo ammortizzato (sub1) come
differenza fra il valore di carico e il valore attuale dei flussi di cassa
ottenibili (per capitale + interessi) determinato in base al tasso di interesse
effettivo originario
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Caratteristiche degli Impairment
Test sui crediti bancari
1.Evidenziazione di prove oggettive di impairment alla data di bilancio o fino al
momento della approvazione del progetto di bilancio stesso (solo se confermative di
situazioni già esistenti a fine esercizio)
2.Perdite derivanti da eventi avvenuti (loss events) dopo la rilevazione iniziale dei
crediti con impatto negativo attendibile sui flussi di cassa futuri del credito o del
portafoglio di crediti di appartenenza
implicazioni:
esclusione delle perdite attese quale risultato di eventi futuri
3. Suddivisione crediti in categorie omogenee ai fini dell’impairment:
a. posizioni creditorie da valutare analiticamente e singolarmente
b. posizioni creditorie da valutare all’interno di categorie omogenee ai fini
del rischio di credito
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Approfondimenti (1)
Nozione di prova oggettiva di impairment (IAS 39.59):
Dati disponibili al titolare dell’attività sugli eventi pregiudizievoli (loss events)
Esempi:
-Rilevante situazione di difficoltà finanziaria del debitore
-Inadempimenti contrattuali in termini di pagamento di quote di capitale o di
interessi
-Concessione di condizioni particolari da parte del creditore connesse unicamente
alla situazione di particolare difficoltà finanziaria del debitore
-Probabilità di ingresso del debitore in procedure concorsuali o in processi di
ristrutturazione finanziaria
-Disponibilità di dati in merito alla diminuzione attendibile dei flussi di cassa relativi ad
un portafoglio di crediti, ivi inclusi:
- Peggioramento delle situazione di solvibilità del gruppo di creditori (aumento
degli insoluti o dei termini di pagamento)
- Correlazione fra la situazione di difficoltà del gruppo di creditori ed elementi di
carattere geografico (nazionale o locale) e/o settoriale
Eccezioni (IAS 39.60):
Peggioramento del rating di un cliente
diminuzione fair value di uno strumento finanziario al di sotto del costo ammortizzato
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Approfondimenti (2)
Suddivisione crediti in categorie omogenee (IAS 39, AG 85-89)
Passaggi procedurali
1.Considerazione di tutte le categorie di crediti previste dalle procedure di controllo
interno e non solo dei dubbi esiti
2.Individuazione di classi di crediti con caratteristiche simili in termini di capacità del
debitore di adempiere alle obbligazioni anche utilizzando sistemi di valutazione del
merito creditizio
Elementi da considerare:
tipologie di crediti, settore e/o area geografica di appartenenza, tipo di
garanzie, evidenze storiche, ecc.
3. Rimozione dal gruppo omogeneo di crediti sottoponibili a processo di impairment
analitico
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Impairment in sede di valutazione
analitica dei crediti
Fattispecie determinante Impairment (perdita di valore, IAS 39.63):
Differenza positiva fra
- valore di carico (costo ammortizzato)
- valore attuale dei flussi di cassa futuri ottenibili dal creditore escludendo le perdite
future attese non ancora realizzate
Tasso di attualizzazione da utilizzare:
Tasso di rendimento effettivo calcolato alla data di rilevazione iniziale del
finanziamento in caso di tasso fisso (o alla data attuale in caso di finanziamento a
tasso variabile, come da IAS 39, AG 84)
Ratio della scelta (IAS 39 AG 84):
Non omogeneità fra il tasso effettivo alla data di effettuazione dell’impairment
(correlabile a valutazioni a fair value) e il criterio di valutazione utilizzato per la
categoria di crediti (costo ammortizzato)
Altri elementi determinanti:
tempo di recupero (a sua volta funzione della tipologia di procedure di recupero
utilizzate e del loro tempo medio)
Inclusione dei costi necessari all’escussione delle garanzie e di altre spese legali
Determinazione del fair value delle garanzie reali
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Varianti nel caso di valutazione di
classi omogenee di crediti
Valutazione forfetaria dei crediti al costo ammortizzato
Principi della valutazione per portafoglio (forfetaria):
1. Considerazione dei flussi di cassa complessivi futuri connessi all’intero portafoglio di crediti
con caratteristiche omogenee e utilizzo, se appropriato, di una media ponderata dei tassi
effettivi originari dei singoli crediti
2. Considerazione delle sole perdite realizzate in base all’esperienza storica delle classi omogenee
e non di quelle attese
3. In caso di gruppi omogenei di crediti privi di informazioni derivanti dall’esperienza storica,
utilizzo di:
- informazioni relative a gruppi di crediti comparabili a quelli da valutare
- dati osservabili aggiornati a rettifica delle valutazioni derivanti dalla esperienza storica di
gruppi comparabili
4. Coerenza fra le informazioni relative ai tassi storici di perdita e la variabilità delle
condizioni di contesto
5. Possibilità di utilizzo di metodi statistici o matematici di previsione delle perdite per
categorie omogenee di crediti, solo se basati sulla attualizzazione dei flussi di cassa per la
durata residua dei crediti all’interno del portafoglio (principale differenza rispetto ai criteri
utilizzati per Basilea 2) e se non finalizzati a considerare perdite attese al momento della
rilevazione iniziale dei crediti per effetto di prassi valutative
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Contabilizzazione di impairment
loss e successivi ripristini
Contabilizzazione delle impairment losses (IAS 39.65):
Due alternative:
1.Rettifica diretta del valore di iscrizione in bilancio del credito e imputazione della
contropartita a conto economico
2.Rettifica indiretta del valore di iscrizione in bilancio del credito attraverso un fondo
svalutazione e imputazione della contropartita a conto economico
Ripristini di valore (IAS 39.65):
In caso di eliminazione delle motivazioni alla base dell’impairment loss (ad
es. in caso di miglioramento del rating del debitore successivo alla esecuzione della
rettifica di valore)
Ammontare del ripristino:
Pari al minore fra l’originario valore di iscrizione in bilancio e il nuovo valore
attuale dei flussi di cassa con eliminazione della rettifica diretta o indiretta e
contropartita a conto economico
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Valutazione dei derivati
Presunzione di categoria di appartenenza per i derivati:
sempre considerati “held for trading” tranne nel caso di loro utilizzo
come strumenti di hedging (operazioni di copertura)
Schema di riferimento
COSTO
Valutazione iniziale
Es.: forward = 0;
opzioni = premio
Valutazione successiva
FAIR VALUE
con variazioni
rilevate in C.E.
Esempio: determinazione del FV di un contratto forward su cambio come
differenza fra il cambio spot successivo alla data di stipula del contratto e
quello indicato nel contratto stesso per il regolamento a termine
Cambio spot $/€ 1,2€x1$ cambio in contratto FW 1€x1$
FV = 0,2€
N.B. Tale FV è positivo se riferito a passività e negativo se relativo ad attività
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Derecognition (1)
Attività finanziarie (IAS 39.15-38):
Eliminazione dal bilancio di un’attività finanziaria o di una porzione di essa
solo per effetto di una cessione valida ai fini dello stralcio e cioè in caso di:
1. Trasferimento del diritto a ricevere i flussi di cassa da essa derivanti
2. Mantenimento dei diritti di cui sopra con contestuale obbligo di
corrispondere gli stessi ad uno o più percipienti:
Condizioni per rispettare il punto 2:
1. coincidenza degli ammontari dei flussi in entrata ed in uscita
2. contemporaneità dei flussi attivi e passivi
3. divieto di cessione dell’attività se non come garanzia per i percipienti)
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Derecognition (2)
Eliminazione delle attività finanziarie (continua):
-Trasferimento sostanziale dei rischi/benefici connessi all’attività tale
da determinare la perdita del controllo dei diritti contrattuali incorporati
nell’attività finanziaria
Esempio positivo: cessione di attività finanziaria con facoltà di riacquisto
Esempio negativo: cessione di crediti pro solvendo
Passività finanziarie:
Eliminazione dal bilancio di una passività finanziaria (o una parte di
essa)solo per:
-estinzione della stessa
-adempimento, scadenza o estinzione della obbligazione specificata nel
contratto
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Operazioni di copertura (Hedging)
Definizione di operazione di copertura:
Correlazione fra l’elemento da coprire e uno o più strumenti finanziari di
copertura al fine di determinare una compensazione totale o parziale fra:
- cambiamento di fair value o dei flussi finanziari di un elemento coperto
- cambiamenti di fair value dello strumento di copertura
Elementi della definizione:
-Designazione esplicita di uno strumento di copertura
- Efficacia attesa della relazione di copertura e verifica della stessa a
consuntivo
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Operazioni di copertura (2)
Tipologia di strumenti di copertura
- derivati solo se conclusi con una parte esterna all’impresa
- altre attività/passività finanziarie soltanto per copertura rischio cambio
Conseguenze sulla valutazione della relazione di copertura:
deroga ai criteri di contabilizzazione e valutazione precedentemente
analizzati, con valutazione a fair value sincrona delle variazioni dell’oggetto e
dello strumento di copertura a prescindere dalla originaria categoria di
appartenenza dello strumento finanziario coperto
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Designazione ed efficacia della
relazione di copertura
Designazione formale della copertura all’inizio della relazione:
Predisposizione di documenti formali sulla relazione di copertura, sugli
obiettivi di gestione del rischio e sulla strategia per effettuare la copertura
Contenuto della documentazione:
1. identificazione dello strumento di copertura e dell’elemento o operazione
connessa coperta
2. natura del rischio coperto e modalità di valutazione dell’efficacia della
copertura
Esplicitazione della Efficacia attesa della relazione di copertura:
Dimostrazione ex ante di una ragionevole attesa circa la compensazione
dei rischi di variazione del fair value o dei flussi finanziari dell’elemento
coperto attraverso le corrispondenti variazioni di fair value o dei flussi
finanziari dello strumento di copertura
Verifica del risultato effettivo dell’efficacia della copertura:
1.possibilità di valutare in maniera attendibile l’efficacia della copertura
2.intervallo di risultati ottenuti dallo strumento di copertura compreso fra
l’80% e il 125% dei risultati ottenuti dall’elemento protetto
In caso di scarsa efficacia: scioglimento della relazione di copertura
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Trattamento contabile delle
operazioni di copertura
Fair value hedge:
Hedging instrument: valutazione al fair value
plus/minusvalenza nel conto economico
con
iscrizione
della
Hedged item: capitalizzazione della plus/minusvalenza imputabile al rischio
coperto sul valore di bilancio e imputazione della contropartita a conto
economico
Cash flow hedge:
Hedging instrument:
1.iscrizione della parte efficace della copertura a patrimonio netto (riserva di
rivalutazione) fino alla fine del periodo di copertura e successiva imputazione
a conto economico a fine copertura
2.Imputazione della parte di copertura inefficace al conto economico
Hedged item: nessuna rettifica del valore di bilancio nel periodo della
copertura
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Esempio di Fair Value Hedge
In data 30.09.200X si contrae un debito di 1.000 USD con scadenza 30.09.200X+1
Cambio USD/€ alla data registrazione iniziale (30.09) = 1,2USD/1€
Valore di iscrizione iniziale in contabilità
= € 833,33 (I)
Copertura del rischio di cambio:
Stipula contestuale al 30.09.200X di un contratto forward di copertura con tasso di
cambio 1,15USD/€ e regolamento alla data del 30/09/200X+1
valore di rilevazione iniziale al 30.09
= 0 (regolamento 30.9.X+1)
Valori a fine 200X:
Cambio USD/€ al 31.12.200X
= 0,85USD/1€
Conversione debito al cambio di fine es. (1.000 USD*1€/0,85USD) = 1.176,47 (II)
Adeguamento cambio a conto economico (II-I)
= - 343,14 €
Adeguamento a CE del contratto FW a Fair Value*
= 1.176,47€-869,6€ = + 306,87
*Differenza fra cambio del contratto FW (1,15USD/1€) e tasso di cambio spot a fine
esercizio (0,85 USD/1€), cioè valore del beneficio (costo) derivante dal miglioramento
(peggioramento) del tasso di cambio del contratto FW rispetto a quello spot di fine
esercizio
Effetto combinato delle variazioni
= -343,14€+ 306,87€=-36,27€
Rapporto fra variazioni di elemento coperto e strumento di copertura (o viceversa):
118%
(89%) La relazione di copertura è efficace
Principi contabili internazionali
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Esempio di Cash flow Hedge
T1
Debito a tasso variabile di UM 1000
5%
1) CF da interessi passivi var. (oggetto coperto)
-50
2) CF effettivo x stipula IRS 7% (strum. copert.)
-20
3) Flussi effettivi registrati
-70
4) 80%  oggetto coperto (interesse variabile)
-40
5) 125%  oggetto coperto (interesse variabile)
-62,5
Parte non efficace della copertura (calcolato su
- 7,5
su estremo corridoio 80-125% non capiente)
[(-70-(-62,5)]
T2
T3
7%
9%
-70
-90
0
+20
-70
-70
-56
-72
-87,5 -112,5
0
2
[(-70-(-72)]
Effetti su SP e CE
T1
Imputazione a riserva parte efficace copertura -12,5
Imputazione a CE parte inefficace copertura
-7,5
Imp. a CE guadagno cumulato a fine copert.
Effetto complessivo sul conto economico
-7,5
Effetto sul conto economico senza copertura
-20
T3

18
5,5
2
5,5
7,5 (2+5,5)
+20
Principi contabili internazionali
Stefano Santucci
T2
0
0
0
0
36
IFRS 7: Le principali informazioni relative
all’area degli strumenti finanziari
Informazioni sulle voci di bilancio:
Categorie di attività e passività finanziarie
Informazioni sulle riclassificazioni da una categoria all’altra
Eliminazione dal bilancio di attività o passività finanziarie
Informazioni sui derivati incorporati
Informazioni sulla qualità del merito creditizio
Informazioni sulle garanzie
Effetti a conto economico ed a stato patrimoniale delle poste valutate a fair
value
Principi contabili internazionali
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37
Tipologie di rischio finanziario
1. Rischio di mercato:
rischio di variazione del fair value di uno strumento finanziario, somma fra
- Rischio di interesse:
a. Variazioni del tasso di interesse di mercato (titoli a reddito fisso)
b. variazione dei flussi finanziari futuri (per variabilità tassi)
- Rischio di prezzo: Variazioni sul fair value dello strumento finanziario indotte da
fattori specifici dello strumento o di mercato (situazione macroeconomica, ecc)
- Rischio valutario: rischio di variabilità legato alla fluttuazione dei cambi delle valute
2. Rischio di credito: rischio del mancato adempimento della controparte tale da
generare una perdita nella rispettiva controparte
3. Rischio di liquidità: speculare a quello di credito ma dal punto di vista della
controparte passiva cioè difficoltà dell’impresa di reperire i fondi per dare copertura ad
una determinata passività attraverso la cessione di un’attività (anche come indice del
grado di liquidabilità di un determinato investimento)
Principi contabili internazionali
Stefano Santucci
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Informazioni richieste per le singole
tipologie di rischio
a. Informazioni qualitative: descrizione, per ogni tipologia di rischio
considerato:
- dell’origine del rischio e degli effetti potenziali da esso derivanti,
- degli obiettivi, delle politiche, delle tecniche di gestione del rischio
- delle variazioni manifestatesi negli elementi appena indicati rispetto
all’esercizio precedente
b. Informazioni quantitative: Due livelli di articolazione per ogni tipologia
di rischio
Primo livello (base): illustrazione in forma sintetica gli effetti quantitativi
derivanti dalla esposizione alle singole categorie di rischio secondo le
modalità di informativa fornite dalla struttura aziendale ai membri più
elevato del soggetto operativo aziendale (consiglio di amministrazione o
amministratore delegato)
Principi contabili internazionali
Stefano Santucci
39
Informazioni richieste per le
singole tipologie di rischio
secondo livello di informativa
maggiore dettaglio condizionato dalla rilevanza delle informazioni
Esempi:
rischio di credito: considerazione di tutti gli elementi di delimitazione del
rischio (es. garanzie o privilegi rispetto alla massa dei creditori), o di quelli
peggiorativi (informazioni sui crediti scaduti o assoggettati a svalutazione o
che sono stati soggetti a rinegoziazione)
Rischio di liquidità: analisi per scadenza delle passività finanziarie
Rischio di mercato: analisi di sensitività del fair value degli strumenti
finanziari dell’impresa a ipotesi ragionevoli di variazione di variabili rilevanti
di rischio alla fine dell’esercizio
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lezione n 18 strumenti finanziari economia