Periodico mensile della Coop Lombardia Comitato di Redazione Antonio Benolini, Sergio Ferrano, Sergio Ghiringhelli, Lidia Lommi, Oddino Magnani, Daniele Moltrasio, Ugo Pinferi, Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli, Elio Susani, Giorgio Voua Direttore responsabile: Adolfo Scalpelli Associato alla Unione Stampa. Periodica Italiana Impaginazione: Franco Malaguti Maria Rosa Torri Disegni: Giulio Peranzoni Stampa: Coop 11 Guado" Corbetta (MI) - Tel. 02-9794461/2 Editrice Coop Lombardia Viale Famagosta, 75 20142 Milano - Tel. 844721 Autorizzazione del Trib. di Milano n. 144 del 14 aprile 1982 Comitato Regionale Lombardo Spedizione in abbonamento postale gruppo 111/70. La carta di Quale Consumo è di bassa qualità per la stampa ma di alta ((L'Aia ecologica. E tutta riciclata. qu i le Con approvazione unanime, si sono conclusi il 24 maggio i lavori dell'assemblea dí bilancio. Oltre 150 soci delegati in rappresentanza di 30 sezioni hanno affollato i locali del salone della Camera di Commercio di Brescia dando vita ad una riunione molto puntuale e partecipata. Dopo l'illustrazione da parte del presidente Antonio Bertolini degli ottimi risultati conseguiti nel 1986 si sono succeduti al microfono numerosi soci, Magani (Corsico), Paredi (Como), Bonfico (Vigevano), Merati (M uggiò), Borgogni (Laveno), Vecchini (Milano-Ornato), Vallara (Cremona), Calza (Bareggio). In tutti gli interventi, e questo è il dato più significativo, sono stati colti e sottolineati i nodi fondamentali oggi sul tappeto per la Coop Lombardia e cioè: impresa, associazionismo, partecipazione. La crescita del dibattito interno è stata riconosciuta ed ap- prezzata nell'intervento di replica del Vice Presidente Ferrario e dal Presidente regionale delle cooperative di consumatori Enrico Migliavacca. Ha concluso i lavori Ivano Barberini presidente dell'Associazione nazionale, il quale ha delineato un profilo nitido e puntuale degli ambiti entro i quali il movimento della cooperazione di consumatori si dovrà in futuro muovere; e proprio la Lombardia, per la complessità e la varietà delle proposte commerciali che presenta, sarà nell'immediato futuro il banco di prova delle nuove strategie del nostro movimento. Al termine dei lavori i soci hanno visitato il nuovo centro commerciale di Via Corsica, dove ha preso il via da qualche mese il più grande supermercato della rete Coop Lombardia. L'appuntamento per tutti è per l'anno prossimo, con l'augurio di poter discutere e approvare un bilancio altrettanto positivo. Questo mese Anche neL'Oltrepò un supermercato tutto nuovo Carta riciclata di Oreste Lodigiani I cibi venuti dal freddo di Manuela Cagiano Estate, gusto di cocomero di Laura Suffiotti Giardinaggio con garanzia di Fabio Gargantini (IMQ) La dieta in cella di Marco Maggi Arcimboldo, frutta e verdura di Alberto Capatti La parola ai bambini a cura di Mario Lodi Birra a fiumi di Fiorella Fumagalli Offerte ai soci Consumi & costumi ,a tessera in pag. 3 pag. 4 Buone vzesD77,e Come di consueto prendiamo (provvisoriamente) congedo per le vacanze di luglio e agosto. Quindi arrivederci a settembre. oghera ìì,ilk, nuovativi (17-\- ) s 5(7-' /1-0 7r0 (21(1 O pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. I I pag. 12 ''-•szt-• Un nuovo insediamento commerciale della nostra cooperativa rende questo 1987 ancora più significativo e memorabile. Dopo Brescia il 27 maggio si è inaugurato a Voghera un moderno supermercato che porta la presenza di Coop Lombardia anche nell'01trepò Pavese. Significativo il lavoro compiuto prima della apertura da parte del Settore soci che ha associato oltre 3000 consumatori vogheresi e ha coagulato intorno alla cooperativa la simpatia e la collaborazione di numerose realtà locali fra le quali ricordiamo la Società Operaia di Mutuo Soccorso ed il Centro Sociale. Un programma sociale ricco che si è articolato in serate culturali, musicali e di dibattito ha accompagnato questa importante apertura. La strada dello sviluppo prosegue e Coop Lombardia può oggi appuntare una nuova bandierina sulla mappa della Lombardia. Negozi nuovi, moderni specchi fedeli di un'azienda in espansione al servizio dei suoi soci e di tutti i consumatori.. • / i GU3 La pro 111 COOP LOMBARDIA TIMBRO DEL NEGOZIO SOC. COOP. A R.L DA NON COMPILARE Con la metà di maggio è ufficialmente decollata l'iniziativa di rinnovo della consegna dei buoni sconto in Cooperativa. Ricordate? Da molto tempo su queste pagine battiamo il chiodo. Presto il buono sconto scomparirà dal giornale (ma resterà, naturalmente, I'informazione) e l'unico modo per riscuoterlo sarà. quello di utilizzare l'apposita tesserina. Un documento prezioso, di valore, che ogni socio dovrà conservare con la stessa cura con la quale si tengono i documenti personali. Ma ne vale la pena. DATA MODULO PER L'ANAGRAFE DEI SOCI SI PREGA DI SCRIVERE IN STAMPATELLO LE PARTI IN GRIGIO SONO RISERVATE ALL'UFFICIO N Ei COD. FISCALE SOCIO COGNOME (da nubile per le signore) NOME COGNOME ACQUISITO INDIRIZZO DATI PERSONALI G. M (2) Anno (3) II q VIA q P.ZA q V.LE q C.SO N. CIVICO C.A.P. DATA DI NASCITA PROV. NASCITA SESSO TITOLO STUDIO (1) L COMUNE Per due anni sarà solo quello lo strumento per garantirsi i vantaggi che la Cooperativa riconosce esclusivamente ai propri soci e per tutto questo periodo la tessera dovrà diventare un'amica fedele. Quando questo giornale arriverà nelle vostre case, molti soci l'avranno già ritirata presso il proprio negozio. A quelli che non l'avessero ancora fatto ricordiamo che per ottenerla è necessario rivolgersi all'Ufficio soci di negozio o al capo-negozio. PROV. N. TELEFONO COMUNE DI NASCITA CONDIZIONE PROFESSIONALE (4) o LAVORATORE LAVORATORE STUDENTE n SETTORE PROFESSIONE 15} n 17, RAMO o DISOCCUPATO 4 o PENSIONATO STUDENTE IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE LJ CASALINGA PRECEDENTE OCCUPAZIONE ATTUALE (o precedente} PROFESSIONE DEL 15) CAPOFAMIGLIA I (5) RAPPORTI DI CORRISPONDENZA TRA I FAMILIARI CI-IE VIVONO CON LEI VI SONO ALTRI SOCI (SCRITTI ALLA COOP? NO 2i Qui si dovrà compilare, se non è già stato fatto. iI nuovo modulo di anagrafica sociale e dopo, finalmente, si potrà entrare in possesso della tessera numerata e personalizzata e custodita in un simpatico astuccio rosso. Semplice dunque, Fra pochi mesi i soci potranno poi cominciare ad utilizzare questo nuovo SI q SE SI: D'ORA IN AVANTI PER ESIGENZE ORGANIZZATIVE LE COMUNICAZIONI ED IL GIORNALE VERRANNO INVIATI AD UN SOLO SOCIO PER FAMIGLIA A QUALE NOMINATIVO SI DOVRÀ FARE RIFERIMENTO? NUMERO SOCIO COGNOME NOME SITUAZIONE FAMILIARE (DA COMPILARSI SOLO DAL SOCIO CHE RICEVERA IL GIORNALE) NUCLEO FAMILIARE COMPLETO [II SCONTO SOCI n.3 (SE IN FAMIGLIA VIVONO FIGLI CON MENO DI 18 ANNI) strumento. In tutti i punti di vendita si stanno montando le macchinette obliteratrici che, uno per volta, foreranno i venti spazi-buono, presenti sulla tessera e che consentiranno ai soci di ottenere un Fino e 3 anni da 4 a 6 anni da 7 a 12 ann i n da 13 a 18 annE q concreto e notevole risparmio. Ci auguriamo che tutto Fustino cccp valfgelta da kg. 4a00 Gra prezzo a1 Soci L. 6000 validità della scarto dal 15 al 30 aprile fili liscio, che il nostro lavoro ci consenta, con l'aiuto di tutti, di ricostruire una più precisa anagrafe sociale, onde evitare ritardi e disguidi 2 - Quale consumo nella comunicazione coi soci. Ma soprattutto, speriamo di aver dato vita ad un meccanismo di riscossione del buono, che sia più funzionale, più pratico e riscuota consenso e soddisfazione. Non c'è molto altro da aggiungere. Buona tesserina a tutti. OXP Oreste Lodigiani Deputato al Parlainento È come quella su cui stampiamo questo giornale -. 11~111 cicYata Recuperare la carta! L' possibile ottenere, in tempi brevi e con risultati certi, un triplice obiettivo; risparmiare energia, ridurre l'abbattimento di alberi e lo sfruttamento a fini industriali di grandi quantitativi di acqua, evitare la dispersione nei rifiuti di materiali riutilizzabili, che addirittura importiamo dall'estero. Tutto questo può avvenire con il recupero della carta al fine del suo riciclo industriale, che presuppone naturalmente sicuri e costanti sboc- chi commerciali e di consumi della carta riciclata. Qualche dato sul problema, di attualissima importanza e di grande rilievo. Nel nostro Paese si producono ogni anno più di 5 milioni di tonnellate di carta e cartoni. L'impiego di materie prime, l'uso di acqua e i consumi energetici sono enormi. Per produrre una tonnellata di carta di prima qualità ci vogliono circa 2400 chilogrammi di legno, per una qualità inferiore circa 1700. Ciò corrisponde rispettiva- mente a 5,3 e a 3 tronchi di media grandezza; la produzione di carta riciclata con materiale di recupero ovviamente fa a meno totalmente di questa esigenza di abbattimento di alberi. Non solo. Sempre per produrre una tonnellata di carta di prima qualità c'è un consumo di 7600 chilowattore; ma per la carta riciclata ciò è ridotto a soli 2750 chilowattore, con un risparmio del 64% dell'energia elettrica. Ed infine il dato forse meno noto, ma di grandissimo rilievo: per produrre una tonnellata di carta riciclata vi è un consumo di 1800 litri d'acqua; ma ce ne vogliono a seconda della qualità - in un processo di produzione tradizionale da 280 a 440 mila litri! Un consumo enorme. In molti Paesi europei da alcuni anni, di fronte a dati di così eloquente significato, è iniziata un'azione organizzata di recupero della carta e di indirizzo all'utilizzo di carta riciclata. Per l'Olanda la percentuale del recupero è arrivata al 44%; in Germania già nel 1980 la percentuale recuperata di carta e cartone è stata di 3,2 milioni di tonnellate, pari al 33% della produzione annuale. In Italia i dati disponibili sulla composizione merceologica e chimico-fisica media nazionale indicano un contentito di carta e cartone pari al 22% del totale dei rifiuti solidi urbani, che sono stati stimati in 161 18 milioni di tonnellate annue. A questi vanno aggiunti i rifiuti industriali, sui quali mancano dati più aggiornati di quelli-forniti ne11975 dalla Confindustria e che - appunto 11 anni fa - indicavano in circa un milione di tonnellate annue i rifiuti del settore manifatturiero della carta, delle aziende poligrafiche ed editoriali. Un milione di tonnellate di risparmio Se nel nostro Paese si riuscisse ad usare almeno il 20% di carta usata, e quindi — secondo un calcolo fatto per approssimazione e per difetto — almeno un milione di tonnellate di carta usata potremmo presentare, insieme al beneficio economico di una minore occupazione della discarica e al beneficio economico di una minore dipendenza dall'estero, il seguente bilancio energetico-ecologico: I) la salvaguardia di 4/5 milioni di alberi; 2) il risparmio da 2 a 5 miliardi di chilowattore (quasi come l'intera centrale di Caorso!); 3) il risparmio da 280 a 440 miliardi di litri d'acqua, che corrisponde a un volume d'acqua di un edificio di tre piani, con un ponte di cento metri e lungo — ad esempio — da Torino a Venezia! La Comunità europea ha affrontato la questione con la raccomandazione 81/ 972/ CEE adottata il 3 dicembre 1981 che suggerisce l'impiego di carta riciclata nella pubblica amministrazione. Si tratta di un accorgimento utilissimo e del resto tale da comportare disagi ben modesti. Nel corso degli ultimi anni infatti, le caratteristiche estetiche della carta riciclata sono di gran lunga migliorate e — a parte l'impossibilità di fornire il colore bianchissimo della carta tradizionale — sono del tutto competitive. È ben vero che una recente legge dello Stato affronta il problema introducendo utili e importanti innovazioni, quali quelle della abrogazione del divieto di impiegare nelle forniture allo Stato carte e cartoni prodotti solo con pura pasta chimica di legno e l'obbligo di prevedere nei capitolati anche forniture di prodotti cartonati ottenuti con fibre di recupero. gligu —Akisultati sonoAti ben modesti In effetti, il successo può essere conseguito solo con azioni che non lascino eccessiva discrezionalità all'applicazione delle norme e in aggiunta a tutto questo anche con una forte azione promozionale che fino ad ora è mancata. Il problema dello sbocco commerciale della carta riciclata è assolutamente indispensabile per dare respiro alle stesse azioni di recupero della carta da macero, oggi compiute troppo esiguamente e con vantaggi economici modestissimi per le stesse organizzazioni filantropiche e religiose che ne sono promotrici. Non solo. Lo sbocco commerciale della carta riciclata deve essere accompagnato da azioni che rendano possibile, senza ricorrere a impossibili coercizioni, la raccolta dei materiali cartacei da recupero. Il nostro Paese rischia infatti di diventare — almeno con riferimento alla carta da macero — una sorta di grande "discarica". Gli alti costi previsti per esempio negli USA per la discarica o lo smaltimento dei materiali, rendono più conveniente il trasporto in Europa della carta da macero che, col solo costo del nolo per trasporto viene a costare di meno di quella raccolta in Italia dagli operatori nazionali. Una soluzione completa del problema può consistere nella applicazione di tariffe per la discarica e lo smaltimento dei rifiuti che ne rendano comunque economico il recupero; ma in attesa di un provvedimento di questo genere che dovrebbe essere suggerito dalla ben evidente emergenza ambientale che stiamo vivendo, è comunque urgente aumentare i consumi di carta riciclata al fine di impedire che il volontariato, civile e religioso, che nel corso di questi anni ha assicurato di fatto la raccolta della carta usata venga di fatto disorganizzato e motivato ad abbandonare tale utilissima attività. cale consumo - 3 Aumenta in Italia l'uso dei prodotti surgelati Manuela Cagiano HL) Il vistoso aumento dei consumi di alimenti surgelati nel 1986 e le buone prospettive di mercatoftilurofanno presumere che vi sia in atto una tendenza a ridurre gradualmente il divario - ora molto marcato - rispetto ad altri Paesi europei. In Francia, ad esempio, il livello di consumo di alimenti surgelati è il triplo di quello italiano. L'anno scorso nella nostra nazione le vendite hanno raggiunto circa 300 mila tonnellate di vari prodotti con un aumento di oltre il 14% rispetto al 1985. Il tasso annuo pro-capite è così passato a 5,25 chilogrammi (nel 1985 erano 4,6 chilogrammi) e il numero delle famiglie, abituali consumatrici di surgelati, è salito a 16.500.000: circa 185% delle famiglie italiane. I punti di vendita al dettaglio sono cresciuti sensibilmente raggiungendo le 108.500 unità. Tra i prodotti più venduti al primo posto ci sono gli ortofrutticoli (52,7% sul totale) seguiti da quelli ittici (14,6 q) e dalle patate fritte (9.6%). Da questi dati - fornitici dall'Istituto italiano Alimenti surgelati (lias) di Milano (via Nino I3ixio 30, tel. 021222906-228609) - emerge che gli ortaggi surgelati mantengono saldamente la . preminente posizione, acquisita ormai da rioni anni, con progressi cospicui per i minestroni e r mix di verdure in genere. Un tasso di crescita superiore a quello medio si registra anche per le patate fritte, gli hamburger, i piatti pronti ed altre preparazioni. Come si spiega questo notevole aumento di consumi? "I surgelati - risponde Mary Pastori dellgias - si pongono sempre più come il modello alimentare che meglio interpreta e risponde alle esigenze della vita moderna. Il numero dei consumatori è in continuo aumento e, nello stesso tempo, è maggiore, in termini quantitativi, la presenza dei surgelati nella nostra cucina sia familiare sia collettiva. Inoltre abbiamo constatato che, chi si avvicina per la prima volta a questi alimenti, spinto da circostanze straordinarie e drammatiche - la sciagura di Chernobyl ad esempio - e da altri fatti contingenti, non torna più indietro': Sicurezza igienica, qualità, fantasia, praticità, economicità e versatilità di impiego sono le carte vincenti dei prodotti surgelati che hanno determinato il grosso balzo in avanti nelle vendite e consumi. La freschezza bloccata Fin dai tempi antichi il fresco naturale veniva impiegato dalle popolazioni artiche per conservare i cibi. Solo il freddo infatti è il modo più sicuro per bloccare gli alimenti nel momento migliore mantenendo inalterata la loro originaria freschezza senza ricorrere all'utilizzo di additivi, conservanti, coloranti. 11 processo di surgelazione, attraverso il passaggio dalla cosiddetta "catena del freddo", permette di congelare rapidamente un alimento mantenendolo dalla produzione al consumo ininterrottamente ad una temperatura di meno 18°. In questo modo rimangono intatti ed invariati i lipidi, i glucidi, le vitamine e le proteine. I1 freddo profondo infatti blocca la freschezza dei cibi, appena colti, pescati, macellati, e ne mantiene intatti i valori nutritivi. Gli alimenti freschi invece subiscono inevitabilmente perdite importanti dal punto di vista nutrizionale nel tempo che intercorre dal raccolto oppure dalla pesca al loro arrivo in negozio. Naturalmente un surgelato, per essere ottimo sotto l'aspetto qualitativo, deve avere allo stato fresco un livello alimentare e microbiologico elevato. Sottozero restano tulee lie protebe La qualità comunque è garantita: il prodotto, prima della surgelazione, viene sottoposto ad una selezione accurata e ad operazioni specifiche come sezionatura, pulitura, pelatura, disossatura, ecc, Prendendo come esempio il pesce vediamo, con l'ausilio di una semplice tabella, le proteine contenute nel prodotto surgelato e in quello fresco: Grammi di proteine contenute in 100 gr. di alimento Alimento Gamberetti Nasello Polpo Merluzzo Calamaro Seppia Sgombro aii.1111~~ 1 ne= NE mia aj Sores5na: festa in hici davanti a futuro super Domenica 19 Maggio si è svolta nei cremonese un'importante manifestazione ciclistica organizzata dalla notissima associazione ciclistico-amatonale "Bigio Spotti". Anche la Coop ne è stata protagonista, perché le centinaia di atleti partecipanti hanno avuto come meta proprio il sito dove si sta costruendo (siamo ormai in fase di imminente apertura) il nuovo supermercato 4 Quale consumo - Prodotto non surgelato Prodotto surgelato 9,4 13,9 10,6 13,9 12,6 14 16 13,6 18,9 12,4 15,3 13,5 14,1 16,1 Percentuale di proteine a vantaggio dei prodotti Un occhio ai prezzi Da non sottovalutare neanche l'aspetto economico: i surgelati sono decisamente più a buon mercato rispetto al "fresco. Nel caso del pesce surgelato (tra i più preferiti in d i ipdl ea ltleas7infdu rehi scs sfiulergtteilat 14.000 lire al chilo 400 grammi 4.800 lire trota 7.000 lire al chilo 400 grammi 5.350 lire 20.000/30.000 lire al chilo 200 grammi 4.800 lire 9.000 lire al chilo 250 grammi 3.300 lire 25.000 lire al chilo 400 grammi 2.280 lire 11.000 lire al chilo s euprgpei della chi freschi surgelalla dellaFoster fresche surgelate della Surgela calamari freschi surgelati della Foster polpo fresco surgelato della Foster 44,68% 35,97% 16,98% 10,07% 7,14% 0,72% + 0,62% 500 grammi confronto deg' se,. rtli È evidente che il contenuto di proteine è decisamente superiore nei pesce surgelato perché quello fresco è soggetto ad un rapido deterioramento. L'acquisto di un prodotto surgelato implica anche altri vantaggi, Innanzitutto non si Alimento 5.900 lire scarta nulla e quindi si paga solo quello che si acquista, Non esiste poi il "fuori stagione": i cibi che piacciono di più si trovano sempre anche nei mesi in cui, in un negozio, si pagherebbero a prezzi di primizie. Danno anche un valido aiuto in cucina: tutto è già pronto da cuocere senza perdere tempo. Confrontiamo, a-questo proposito, i dati di un'altra scheda esplicativa: Prodotto surgelato Prodotto fresco Paghi Mangi Scarti Paghi Mangi Scarti surgelati + + + + + + questo campo) i prezzi di vendita sono decisamente inferiori di quelli applicati nelle pescherie per il prodotto fresco Piselli 1 Kg 1 Kg 0 I Kg 345 gr 655 gr Spinaci 1 Kg 1 Kg O 1 Kg 715 gr 285 gr 1 Kg I Kg O 1 Kg 500 gr 500 gr Kg l Kg Sogliole (filetti) Merluzzo 1 Kg 666 gr 334 gr '-i Coop a Soresina. Sullo spiazzo antistante il moderno supermercato che aprirà a Settembre i ciclisti hanno trovato ad attenderli, come sempre organizzatissimi, i soci del locale Comitato della Coop Lombardia di Soresina, pronti con bibite e vivande (offerte dalla Coop naturalmente) per un ristoro collettivo. Sport, il ritrovare vecchie conoscenze, cordialità a fiumi... e sullo sfondo, come mostra la foto, il supermercato in attesa di aprire i battenti. A Soresina i soci Coop, è il caso di dirlo, stanno proprio... mordendo il freno. A Lodi fla Coop sponsor degli Hokeyisti La Coop valla tra 5 castelli di C remoina e Crescia La domenica di Pasqua con i pattini a rotelle, Agguerrite squadre di ragazzi hanno disputato iI 2° trofeo Coop di Lodi gareggiando al Palazzetto dello Sport da mattina a sera. Sponsor della competizione? La Coop Lombardia, naturalmente, con i suoi soci del comitato tra gli organizzatori. Nella foto, la squadra vincitrice. Novità assoluta. la Coop Lombardia vola! Alla manifestazione di regolarità aerea svoltasi il 25 e 26 Aprile "2° giro aereo dei Castelli cremonesi e bresciani" organizzata dall'Aero Club di Cremona, eravamo presenti anche noi con un trofeo Coop alato che ha suscitato ammirazione, e che naturalmente è stato vinto da uno dei piloti migliori nella gara. È saporito, rinfresca, è colorato, disseta, non fa male Laura Sufflotti È arrivata la bella stagione che porta con sé sole, colore, vacanze ma anche giornate afose e tanta sete. La natura ci offre alimenti più dissetanti e facilmente digeribili rispetto ai cibi invernali che sono invece ricchi dell'energia necessaria a combattere la bassa temperatura. Pensate solo alle qualità di frutta tipiche della primavera e dell'estate: albicocche, ciliege, fragole, pesche, lamponi, mirtilli, ribes ed altre ancora, una vera esplosione di sapori, profumi, colori. Fra questi tipi di frutta meritano particolare attenzione cocomeri e meloni per le loro peculiari caratteristiche nutritive. Ambedue sono il frutto di piante erbacee della famiglia delle Cucurbitacee da cui si hanno anche le zucche; originarie delle zone tropicali dell'Asia e dell'Africa, la loro diffusione in Europa sembra risalire al tempo delle Crociate. Oggi, prodotti su vasta scala, sono facilmente reperibili sul mercato, pronti per essere gustati al naturale, con altra frutta in fresche macedonie, come sorbetto o... in tanti altri modi appetitosi. Il significato dietetico più rilevante sia del cocomero che del melone è l'elevato contenuto di acqua che costituisce ben il 90% della polpa. Ogni giorno ciascuno di noi deve ingerire dai 3 ai 4 litri d'acqua perché si abbia il normale ricambio idrico, in parte attraverso le bevande (1-2,5 litri), in parte con gli alimenti ( I -1,5 litri). Naturalmente il clima caldo e lo sforzo fisico aumentano il fabbisogno idrico e salino: in tal caso è necessario rifornire quanto prima il nostro corpo dell'acqua e dei sali minerali che ha perso attraverso la sudorazione. Niente di meglio allora di cocomero e melone ricchi come sono di acqua "viva", biologica, contenente enzimi, vitamine, sali minerali e sostanze organiche. Si può proprio dire che tali frutti sono l'alternativa, offerta dalla natura, alle bibite commerciali, altrettanto buoni, freschi, dissetanti ma certamente più validi da un punto di vista dietetico e, non dimentichiamolo, più economici. L'elevatissima quantità di acqua fa sì che cocomero e melone, se consumati a fine pasto, possano prolungare il tempo di digestione per un'eccessiva diluizione dei succhi gastrici. Per evitare tale inconveniente è consigliabile consumarli durante la giornata come spuntino, ottima alternativa ai fuori pasto che spesso ci concediamo in estate per calmare la sete (gelati, ghiaccioli, bibite...) che invece apportano troppi zuccheri squilibrando la nostra dieta. Coni osizorace Cocomero Melone Melone d'inverno omero Poche calorie L'esiguo potere calorico di questi frutti merita, inoltre, di essere sottolineato. Pensate che da 100 g. di cocomero si hanno solo 28 calorie, mentre un etto di melone apporta appena 30 calorie, nessun altro frutto, a parità di peso, ha un valore calorico così basso. Grazie a questa caratteristica anguria e melone possono essere sfruttati vantaggiosamente nella dieta di coloro che devono perdere qualche chilo. Il concetto può essere generalizzato a tutti i tipi di frutta ed ortaggi anche se una dieta di soli vegetali protratta per diversi giorni, seppure ricca Utile zneheRT.L11151 jpehe. Il valore alimentare e calorico di cocomero e melone è legato soprattutto al contenuto di zuccheri (7%), costituiti in gran parte da fruttosio, saccarosio e glucosio. Questi zuccheri sono rapidamente assorbiti dal nostro apparato digerente e vengono prontamente utilizzati a scopo energetico. Questi frutti quindi possono essere utilizzati anche negli stati diabetici, seppure in dosi moderate. (per 190 g di parte edibile) Acqua (g) Proteine (g) Grassi (g) 92 89 94 0,2 0,2 0,5 0,1 0,2 0,2 Zuccheri (g) Caroteni (mg) 7,1 7,3 4,9 223 1134 31 Tratta da F. Fidenza, Nutrizione Umana, ed. Idelson, Napoli, 1985 PolispoTtivad Corsico: nuovfi successi Con la vittoria di Zanaboni a Busto la Polisportiva Coop di Corsico ha inaugurato brillantemente la stagione agonistica. Intenso il programma per l'immediato futuro che vedrà gli atleti di Corsico impegnati a conseguire nuovi brillanti traguardi. Nella foto: la squadra al completo con il Presidente della Sezione Soci di Corsico: Sig. Magani (ultimo a destra) e l'assessore provinciale Pescatori, secondo da sinistra. di alcune vitamine, non è vantaggiosa per l'organismo umano a causa della scarsità di proteine, grassi e calcio. Molti di questi inconvenienti si possono evitare aggiungendo al regime vegetariano cibi ricchi di proteine nobili: uova, latte e derivati come yogurt. latticini, formaggi, a rapida maturazione, in dosi opportunamente controllate. In altre parole, si può dire che una dieta vegetale a base esclusiva di frutta, rigidamente applicata, presenta degli inconvenienti, come tutte le diete unilaterali, le diete cioè non equilibrate, nei componenti indispensabili per una corretta alimentazione. ASA Coop conquistali nuovi pfiniati Superlativi i risultati ottenuti dalla squadra di pattinaggio di Cinisello. Nei campionati FIHP ha ottenuto 5 titoli e ben 8 secondi posti. Analoghi risultati nei campionati VIS P dove tre sono stati i titoli conquistati. Complimenti a tutti gli atleti. Ma le virtù non finiscono qui, cocomero e melone sono discrete fonti di vitamina A utile al nostro organismo per una corretta funzionalità visiva, per dare elasticità alla pelle, per la formazione dei denti, per la crescita. Particolarmente ricchi di potassio e poveri di sodio questi frutti possono essere largamente impiegati nella dieta di chi soffre di ipertensione. Inoltre gli acidi organici di anguria e melone, i composti che donano il sapore caratteristico, e i minerali, in particolare il potassio, si trasformano nel nostro corpo in carboidrati e tendono ad alcalinizzare l'organismo. Tali frutti quindi consentono di combattere la formazione di sostanze acide provenienti dalle carni, dai grassi e prodotte continuamente dal nostro organismo per effetto dell'incessante lavoro delle cellule e dei tessuti. Manglime in o Vinti modi Ecco alcuni consigli per servire anguria e melone in modo originale e decorativo: • Togliete la scorza ad un melone, tagliatelo a fette e cospargetelo con il succo di 2 limoni e con dello zucchero. Tenetelo in frigorifero almeno 4/ 5 ore prima di servirlo. e Tagliate un melone a metà in senso orizzontale. Privatelo dei semi e servite le due parti ripiene di gelato alla frutta. o Togliete la scorza ad un melone, tagliate la polpa a pezzi che disporrete in una coppa grande, cospargete con qualche cucchiaio di zucchero e mettete in frigorifero. Prima di servire spruzzatelo con mezzo bicchierino di cognac, mezzo cucchiaio di succo di limone e guarnite con uvetta e noci tritate. o Tagliate un pezzo sottile di scorza della calotta inferiore di un cocomero, in modo da farlo rimanere in piedi. Tagliate poi un bel pezzo della calotta superiore, quindi svuotate l'anguria con l'apposito scavino. Le pallottoline di polpa che otterrete mettetele in una zuppiera. Con lo stesso procedimento scavate la polpa di un melone e le palline ottenute mettetele con quelle del cocomero. Mondate e tagliate a pezzi 2 pesche, un'arancia, una trentina di chicchi d'uva bianca e nera, qualche ciliegia sotto spirito. Quindi sistemate la macedonia di frutta nel "cestino" formato dalla scorza della anguria. Spolverate con 2 cucchiai di zucchero, distribuite qualche cucchiaio di maraschino o di vino bianco dolce e mettete in fresco. Servite dopo 2/3 ore. Per finire vediamo una rapida classificazione: del melone, detto anche mellone o popone, sono note diverse razze raggruppabili nei tipi cantalupo, reticolato, lungo, liscio. A quest'ultimo tipo appartiene il cosiddetto melone d'inverno o di Malta, che può essere consumato appunto, anche d'inverno. Ciascuno di questi tipi si differenzia per la forma, il colo- re, la rugosità della buccia, nonché per il colore della polpa che va dal bianco all'arancione. Varietà fondamentale del cocomero o anguria sono i tipi comune, toscano, brizzolato, napoletano, cala brese. Si differenziano per forma, grandezza, striature della buccia. colore della polpa che va dal roseo al rosso intenso. Colmo: intensa affività con le scuole Vogbera: u.ln bel progamma dlfl Ilavoro Numerose nel periodo primaverile le iniziative promosse dalla Sezione soci di Corno e dall'Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione con il contributo del nostro infaticabile Giusto Perretta. Ecco di seguito le iniziative realizzate: — Classi terze della Scuola Media Statale di Tavemerio in occasione della mostra "Uomini & Cose", una mattinata di intrattenimento degli alunni con i loro insegnanti cui hanno fatto seguito numerose ed intelligenti domande di chiarimento. — Visita guidata al Supercoop di Rebbio di due classi terze della succitata Scuola Media nel corso di una mattinata. — Analoga visita guidata era stata effettuata in precedenza per due classi seconde medie della S.M.S. di Cernobbio con esperimenti di acquisti fatti dagli alunni con la guida del nostro incaricato e delle loro insegnanti. — Per La fine di maggio è prevista analoga partecipazione presso le Scuole Medie Statali di Olgiate Comasco in occasione della esposizione della mostra Coop. A margine dell'apertura del nuovo supermercato l'ufficio soci di Voghera. coordinato da Garbelli e Telaroli, ha realizzato un intenso e proficuo programma di iniziative sociali. Oltre ai contatti, ai soci fatti (2000!!) si è anche lavorato per offrire un servizio culturale alla città. Il tutto si è concretizzato nella promozione di un ciclo di film d'autore tenutosi presso il cinema Arlecchino e la prima del film di Rosi "Cronaca di una morte annunciata" recentemente presentato a Cannes. Infine, ma solo per il momento, la partecipazione alla antica e importante "Festa dell'Ascensione" con la realizzazione dello spettacolo teatrale "Vestire l'ignudo" satira sulle mode e sui consumi. Non è che l'inizio. Per il futuro moltissime sono ancora le iniziative in cantiere che coinvolgeranno i tantissimi nuovi soci vogheresi. QT1ilde consumo -5 Attrezzi sicuri perché l'hobby non diventi rischio Fabio Gargantini (IMQ) Dice un proverbio giapponese: "Se vuoi essere felice una notte, ubriacati; se vuoi essere felice un anno, sposati: se vuoi essere felice tutta la vita, coltiva un giardino". Giusto? Sbagliato? Accontentiamoci di considerarlo uno dei tanti prodotti della saggezza popolare che contengono, se non tutta, certo una parte di verità. Anche per noi, che non siamo giapponesi. Non è infatti dal giardino dell'Eden che i nostri antenati sono stati cacciati un giorno lontano? E non è là che ciascuno vuol tornare? Luogo di delizie, dunque, il giardino dove ognuno si sbizzarrisce nella scelta dei fiori e delle piante, delle aiuole e degli arredi, ricostruendo ambienti di pace e di sogno. Lo cantavano anche Paolo Conte e Adriano Celentano: "Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e il baobab...". Luogo di dolce relax, ma soprattutto di fervida attività creativa. In un giardino c'è sempre qualcosa da fare, da sistemare, da perfezionare. Molti lavori si fanno oggi quasi esattamente come si facevano nel passato. Per molti altri invece si dispone di attrezzi moderni che rendono immensamente più facile il lavoro, alleviandoci la fatica e facendoci risparmiare del tempo. Ma questi attrezzi bisogna un po' conoscerli nelle loro caratteristiche, nelle loro prestazioni, perché solo cosi, con cognizione di causa, possiamo usarli con fiducia facendoci aiutare nel nostro lavoro di giardinaggio. In particolare è utile sapere qualcosa sugli attrezzi e sugli utensili alimentati dall'ener gia elettrica che, se poso conosciuti, possono essere pericolosi, La prima cosa da sapere è che risparmiare va bene, ma risparmiare a scapito della sicurezza è una colpevole sciocchezza. Ma come si fa a distinguere un prodotto sicuro? I consigli degli amici e del rivenditore spesso sono attendibili, ma alcune cose di base conviene saperle da sé, anche perché sono veramente facili da ricordare. e, .e ,_ i 44 r - ma • nna • i • . ‘4311- .,.,, Innanzi tutto un elettroutensile (tosaerba, tagliasiepe o altro che sia) deve disporre del doppio isolamento. Cosa vuol dire? Vuol dire che, oltre ai normale isolamento dei conduttori di corrente delle parti metalliche, deve esistere un secondo isolamento che potremmo definire di sicurezza. Senza entrare in dettagli tecnici si può più semplificare dicendo che l'albero del motorino è isolato rispetto al motore che reca l'avvolgimento. Eventuali guasti di natura elettrica non possono perciò ripercuotersi sulle parti metalliche dell'utensile e in tal modo si evita il propagarsi di tensioni pericolose per l'incolumità dell'utilizzatore. Un W . _,.,i altro accorgimento consiste nel realizzare l'involucro in materiale isolante. Ma chi acquista un apparecchio non può certo smontarlo per verificare come è fatto internamente. Niente paura: non è necessario poiché le leggi in materia di sicurezza prescrivono che sulla targhetta sia riportato un particolare contrassegno, costituito da un doppio quadrato, come questo - I vantaggi del doppio isolamento sono evidenti di per sé. Tuttavia se ne deve aggiungere un altro estremamente importante: il doppio isolamento non richiede la messa a terra. Non è un vantaggio trascurabile se si pensa che la maggior parte delle abitazioni non dispone di impianti con questo genere di protezione. Oltre al doppio quadrato è bene accertarsi anche che il nostro elettroutensile abbia un ulteriore simbolo: quello del Marchio IMQ, Di che cosa si tratta? In parole povere la presenza di questo marchio significa che l'apparecchio e i suoi componenti sono stati sottoposti a rigorose prove per verificarne la rispondenza alle norme in vigore e che queste prove hanno dato esito positivo. 3~1~ el«- Le principali prove cui sono sottoposti gli elettroutensili da giardinaggio che hanno il Marchio IMQ NIk Senza addentrarci troppo in dettagli tecnici si possono ricordare le seguenti. Una delle caratteristiche di questi attrezzi è quella della elevata velocità di rotazione del motore: grosso modo intorno ai 20.000 giri. Ciò comporta per il costruttore Ia soluzione di numerosi problemi connessi con la scelta dei materiali e con l'equilibratura delle masse rotanti. Di qui l'esistenza di severe prove di durata per essere certi del loro regolare funzionamento nel tempo. Inoltre va attentamente verificato che il danneggiamento dell'involucro sia ridotto al minimo in caso di urti improvvisi e imprevedibili con oggetti esterni. Lo stesso vale per i dispositivi di taglio. Oltre alle protezioni di carat- 6 - Quale consultino tere meccanico, tra cui bisogna anche ricordare i sistemi adottati per impedire che all'interno dell'apparecchio penetrino corpi solidi di dimensioni tali da comprometterne il funzionamento., sono previste numerose prove elettriche. n Una delle prove più importanti consiste nell'assicurarsi che l'interrattore, destinato a mettere in funzione attrezzi come iI tosaerba, o il tagliasiepi, sia costruito in modo tale da poter essere azionato solamente quando l'utilizzatore stringe l'impugnatura. Se per una qualsiasi ragione si perde il controllo dell'apparecchio, questo deve arrestarsi nel più breve tempo possibile per evitare che i dispositivi di taglio possano costituire un pericolo per chi lo sta usando e per le persone che inavvertitamente entrassero in contatto con essi. Questo importantissimo elemento di sicurezza è presente solo negli utensili alimentati elettricamente e non può essere installato sugli utensili azionati dal motore a scoppio. Ulteriori e particolari attenzioni sono poi riservate nelle prove al modo in cui il cavo di alimentazione è ancorato all'ciettroutensile. Infatti non deve sfilarsi a nessun costo, anche se riceve degli strappi violenti. Inoltre il suo isolamento deve essere a prova di abrasioni e dell'umidità di terreno. Quando tutte le prove previste, di cui abbiamo citato so- Io le principali e le più facilmente spiegabili, sono state superate positivamente, allora quell'apparecchio viene considerato "conforme alle norme" e viene autorizzato ad avere il marchio IMQ, che dunque possiamo considerare un attestato di sicurezza Una volta verificata l'esistenza del simbolo deI doppio quadrato e dí quello del Marchio IMQ, restano molti altri problemi da risolvere: in ordine alle prestazioni, alla durata, alla convenienza, alla funzionalità, alla bellezza. Ma tutti questi problemi— una volta risolto quello della sicurezza -- sono, diciamo, meno assillanti e rientrano già fra gli aspetti dell'hobby, fra i piaceri di coltivare il proprio giardino come a ciascuno piace di più. 111111111111111111111111111W"--1111 Marco Maggi • ri . ._.) ....,,, TI'• s._„n____.) , . . : iv„. . . ''..::...--' . :-''' l '''. ',.' • . .A.. . , . • . • Abitudini alimentari che non tengono conto delle condizioni di vita. A colloquio con chi ha studiato il problema in collaborazione con la Coop Quando si denunciano le condizioni degradate del nostro sistema carcerario, raramente ci si sofferma a considerare il problema del vitto. E quando anche lo si fa, ci si limita a sottolinearne i gravi limiti di gradevolezza al palato, dimenticando o sottovalutando il problema di fondo che è quello dell'irrazionalità in termini nutrizionali. e recente ai L'unica eccezione in un simile panorama generale è costituita dal carcere circondariale di Pavia (un centinaio di detenuti, 35 agenti di custodia), dove è in corso un esperimento all'avanguardia in Italia, al quale la Coop ha contribuito con i propri strumenti di analisi e di indirizzo. La richiesta di una verifica della situazione alimentare nel suo complesso partì nel febbraio 1985 dalla direttrice Franca Sanò. "I problemi erano numerosi - spiega - e riguardavano tutti gli aspetti del vitto. Il più urgente sembrava quello delle attrezzature di cucina, che erano ridotte davvero ai minimi termini e in condizioni ormai insostenibili. Mi sono rivolta perciò all'USSL 77 di Pavia, che mi ha aiutato a risolvere i problemi immediati ed ha saputo proporre una serie di miglioramenti in prospettiva, compiendo un ottimo lavoro': Il primo intervento riguardò appunto la cucina, che fid rinnovata negli strumenti di cottura e messa in condizione di operare secondo uno standard igienico adeguato. "Sapevamo comunque continua la direttrice - che il problema non si esauriva lì. Abbiamo pensato perciò di mettere in discussione la composizione stessa del vitto, dato che ci sembrava non tenesse affatto conto delle condizioni di sedentarietà cui sono sottoposti i detenuti e in misura non molto minore - anche gli agenti di custodia': Quali erano i difetti più evidenti della dieta carceraria? Lo chiediamo ad Augusta Albertini, medico, e Pierluigi Decio, tecnologo alimentare, che hanno condotto lo studio per conto dell'USSL 77. "Ci siamo trovati di fronte ad un tipo di alimentazione che ripeteva tutto quanto vi è di scorretto nelle abitudini degli italiani. Un forte surplus calorico di fondo, carenza di fibre e di vitamine dei gruppi A e B, e infine l'uniformità fra popolazione maschile e femminile che penalizzava visibilmente la seconda. Gli effetti: un numero rilevante di casi di stitichezza, un'obesità quasi altrettanto diffusa, e tanti altri piccoli malanni presenti in egual misura tra detenuti ed agenti, che ci facevano risalire ad un vitto fortemente squilibrato': RUPP— msgiria sitt=l'oli%raardella mensa dei det;3111 Q Nell'opera di revisione delle mense carcerarie, dicevamo all'inizio, anche la Coop ha dato un proprio contributo. Sono stati impiegati infatti gli opuscoli Alla scoperta del cibo, Gira la ruota, Conoscere i cibi per saper scegliere, Impariamo a mangiare (lasciati poi alla biblioteca interna); è stato utilizzato inoltre il programma per il calcolo al computer dell'INA (indice di qualità nutrizionale), risultato della collaborazione fra Coop e Olivetti. Le correzioni proposte sono state numerose. Cominciamo dal vitto dei detenuti, che è vincolato ai cibi previsti da una tabella ministeriale, e che quindi non consente di intervenire con la necessaria libertà d'azione. Tenendo conto di questo vincolo, e di quello altrettanto severo dei costi, è stata suggerita una nuova tabella che è sì frutto di un compromesso, ma che comunque introduce alcune varianti fondamentali alla dieta precedente. Lo yogurt, finora non previsto, viene affiancato al latte; i quantitativi settimanali di pasta e pane sono portati entrambi a 1,5 kg dai 2,3 e 1,7 kg. usuali; la conserva di pomodoro viene sostituita dai pelati; la carne suina viene eliminata nei mesi estivi, e soppiantata dal pesce surgelato (merluzzo e palombo in particolare); viene sospeso l'impiego degli scarti di macelleria nella preparazione del brodo; sono introdotti infine gli oli vegetali, tanto d'oliva che di semi, in luogo del burro impiegato fino a questo momento per friggere. Si tratta quindi di una piccola rivoluzione, dagli effetti sensibili in prospettiva, e che tuttavia è stata in qualche misura contenuta anche per non sconvolgere più di tanto le abitudini alimentari della popolazione carceraria, per evitare cioè un intervento in definitiva sgradevole sui gusti acquisiti negli anni. Di fronte ad una sterzata troppo decisa nel regime alimentare, il rischio infatti è che il detenuto si orienti ancora di più su quella sorta di piccolo "mercato di sostituzione" che è già piuttosto attivo, e che gli consente di fare acqiiisti diretti allo spaccio del carcere cucinando poi nella propria cella. Questo è un altro punto da lente: si tratta di un'abitudine con forti controindicazioni dal punto di vista igienico, che peggiora le condizioni di vita in ambienti già ristretti ed affollati. È vero che il fatto di riunirsi attorno ad un piccolo fornello può essere un momento importante di socializzazione, e che può consentire qualche soddisfazione all'in- Il problern1 è anche il cuoco...11 Per quella degli agenti di custodia il discorso è in buona parte differente. Nei loro riguardi non esiste infatti l'imposizione di una tabella vittuaria ministeriale, e gli acquisti dei generi alimentari sono compiuti all'esterno del carcere da uno di loro. Più facile quindi il lavoro di revisione della dieta? Solo in parte è così. Se è vero che alcuni risultati pratici sono già stati ottenuti, esistono comunque alcune difficoltà residue che rallentano in misura sensibile l'applicazione costante della tabella studiata dagli operatori dell'USSL. Innanzi tutto l'esiguità della cifra pro-capite a disposizione, circa 4 mila lire al giorno, che impone rinunce e variazioni obbligate rispetto ad una dieta ideale; il rispetto della tabella alimen- tare è affidato poi alla buona volontà (ma anche all'abilità e all'intraprendenza) di chi esce a far compere, la cui volontà di collaborazione non è automatica né scontata. Il lavoro di contatto e di persuasione svolto tra gli agenti è stato infatti particolarmente difficile, si è scontrato con una certa diffidenza e con la forte resistenza delle abitudini acquisite, ed è stato condotto in porto solo attraverso alcuni aggiustamenti successivi. Si tentò dapprima con alcune assemblee, con scarso successo per le difficoltà nell'esprimere i bisogni personali emerse in quelle occasioni. Si ripiegò quindi sulla soluzione del questionario anonimo, che alla fine ha dato un risultato. accettabile. Il prodotto di questo temo di un'esigua autonomia quotidiana; d'altra parte però quei cibi preparati in condizioni approssimative, e con attrezzature di fortuna, si scontrano spesso con le precauzioni più ovvie, e finiscono per peggiorare un regime alimentare già tutt'altro che ideale. A quando l'applicazione della nuova tabella in tutti i suoi aspetti? "Qualcosa è già possibile fare da ora, lavorando su quanto ci fornisce la ditta appaltatrice. Ma un risultato definitivo — avverte la direttrice — lo si potrà ottenere solo in tempi lunghi. Abbiamo inviato lo studio e le proposte al ministero di Grazia e Giustizia, ma per quanta buona volontà si possa immaginare in quella sede non ci si può attendere certo una risposta positiva in pochi mesi". Questa la situazione attuale della mensa detenuti. .11~~ sforzo: da un anno a questa parte gli agenti hanno a disposizione due tabelle dietetiche, una invernale ed una estiva, che vengono applicate con un grado di fedeltà piuttosto variabile e che ancora non hanno conquistato un gradimento significativo in termini di gusto. Esiste poi un ostacolo di fondo alla soluzione del problema alimentare nel suo complesso, che accomuna la situazione dei detenuti a quella degli agenti. Si tratta del problema del cuoco: dopo tanto sforzo nello studio dei bisogni individuali, e nella redazione di una dieta ponderata, ci si arena contro il fatto che la preparazione dei cibi non è affidata ad un professionista, in grado di assicurare unti standard costante nella qua- lità. A cucinare, infatti, sono gli stessi carcerati, che provvedono tanto alla propria mensa che a quella delle guardie. Dato che il carcere di Pavia accoglie solo dete-' nuti in attesa di giudizio, la cui permanenza è quindi di solito piuttosto breve, accade che l'incarico di cuoco debba ruotare con frequenza, ricominciando ogni volta pressoché da capo nella ricerca di un servizio valido. Anche questo punto dunque dovrà essere preso in considerazione dal ministero competente, se si vuole evitare di affossare almeno in parte una tabella di per sé valida, attraverso l'incongruenza di questa instabilità permanente in cucina. Quale consumo - 7 11 pittore che dipingeva ritratti... commestibili Alberto Capiti G a un punto di vista gastronomico, tale uso dell'Arcimboldo s'imparenta con le sagre artistiche e le cene storiche da cui è funestato sempre più il nostro Paese. Carnevali economici, banchetti smargiassi, indigesti oni goliardiche, fra penne di pavone e pièces montées, vogliono dimostrare che qualsiasi civiltà passata è commestibile, proprio come una riproduzione del duomo di Milano, in zucchero e glassa. Piovono da ogni parte gli inviti e si raccolgono menu medioevali, settecenteschi, futuristi. Tutti offrono cibo antropomorfo, cioè preparato e presentato secondo una certa idea del periodo storico che si festeggia, ma un'idea tale da ricalcare un modello iconografico e seguire, alla buona, il dettato di un vecchio ricettario. Ovunque il bisogno d'arte è una questione di sopravvivenza della nostra identità culturale; esso viene per lo più soddisfatto con copie, simulacri, maquettes e persino originali presentati tanto meglio se sorretti da una ambientazione totale. A questo punto, perché non ricorrere al cuocopittore e al cuoco-scultore? C'è da paventare che d'ora in poi, sempre più frequenti, appaiano sulle tavolate delle sagre storiche canestri enigmatici, con cetrioli naseiformi e chicchi d'uva infossati nelle orbite. razie alla mostra di Palazzo Grassi, ora lo conoscono proprio tutti e si sente associare il nome di questo pittore d'origine milanese, trapiantato a Vienna nel 1562 insignito, per meriti di pennello, del titolo di conte palatino, a grandi canestri d'ortaggi che ammiccano, a resti di pesci che, vibrando in un ultimo guizzo. disegnano un lacerto, una gota, una bazza. Anche chi non ha ragionato nelle sale della mostra veneziana e preso partito a favore o contro i curatori, una idea se l'è pur fatta: Giuseppe Arcimboldo ritraeva cortigiani e benefattori combinando frutta, fiori e uccelli ovvero presentava ai committenti ammirati strutture di bocconi antropomorfa. Il suo successo presso gli Asburgo, secondo Pontus Hulten (1), aveva tre facce: i suoi quadri erano divertenti curiosità, offrivano una allegoria dell'Impero e della scienza e iniziavano ai misteri della natura. Nei mesi scorsi hanno avuto l'effetto, previsto e prevedibile, di diventare una griffe, la griffe del Manierismo italiano. Quanto gli intenti di questo pittore fossero all'origine maliziosi, non va neppure sottolineato, merita invece un pensiero l'ottica in cui, oggi, si rimirano non più le tele ma il procedimento che le connota, fino a considerarle un paio d'occhiali divertenti in grado di comporre e scomporre, con la conseguenza di una ravvicinata o remota somiglianza, le nature morte. Dopo l'effetto scontato da questa mostra, il mondo non è più lo stesso: le pere disegnano nasi rubizzi, i poponi stan bene su un bel penatale, tralasciando le frutta che sono di per sé eloquenti. L'Arcimboldo non era certo innocente nelle proprie parodie maccheroniche; il suo odierno cultore, andando oltre la lettera, il segno e il simbolo, lo scambia per un fruttivendolo geniale, per un maestro di imbandigioni a sorpresa, da recuperare, da ripensare. ghiribizzo era germinato nell'inaugurare la mostra stessa: un banchetto, con la famiglia degli sponsor, l'accademia di cucina, Ie autorità e i giornalisti, un foodga me in cui l'antenato milanese fosse genius loti e anche involontario progettista di piatti. Da quel momento tutti han seguito l'esempio e, nelle case, i cesti di frutta, già modestamente caravaggeschi, son pronti a reclamare il loro posto fra le foto di casa e i superstiti regali di nozze. Duole vedere un pittore tanto severo, tanto austeramente barbuto, come l'ArcirnboIdo, trascinato in un bric-à-brac a prender la polvere. C'è solo da paventare che simili canestri vengano stampati in materia plastica, con il ragionamento che duran di più e non vanno a male. Indubbiamente l'esposizione di disegni e di quadri qualcosa ha mosso. Un revival di rebus e di indovinelli? Un antropocentrismo ingenuo e mai sopito? Fra zucche vuote e teste d'uovo, di sicuro è scattata l'idea, un'idea banale di Arcimbaldo a portata di tutti. Di occhi a mandorla, sopracciglia cespugliose, seni a pera e cavoli cevellotici, ne consumiamo tutti i giorni, almeno a parole: bisognava trovare il grande antenato, lanciare il modello eternamente imitabile. Ed ecco I'Arcimbold o, cervello metafisica, spirito bizzarro e pensoso, esposto non fra i curiosi ma ad una curiosità televisiva. Anche se non Io meritava, né di essere l'autorità di un genere via via L9 banalizzato dal procedimento né di apparire come l'esclusivista di un linguaggio grafico. Ne rendiamo responsabili oltre i P.R. della mostra, una civiltà del cibo prima consumato con gli occhi in forme strane, con accostamenti audaci, poi portato fino alla punta della lingua. Non c'è etichetta, cartellone o spot televisivo che non combini umano o commestibile in anamorfosi brutali. Latticini morbidi come il velluto, succhi di pesca dalla soffice rotondità di un culetto, gelati sessuati, macchine di ogni sorta ma muscolose e nerborute. L'Arcimoldo è cascato in piena cultura pubblicitaria, per essere letto con gli stessi criteri con cui si subisce il break o la pausa davanti al video. t li dentro infatti che tutto si confonde e si rimescola, conservando sembianze, parvenze quasi umane. Da questo punto di vista l'idea della mostra, e soprattutto del pranzo sublime, arcimboldesco, che l'ha inaugurata, è stata una operazione non dico inutile, ma sicuramente calcolata. Una cosa par certa: la cultura pittorica servita in questo modo, è come iI baffo alla Gioconda, la prima volta è una trovata geniale, la seconda torna di nuovo un sacrilegio irreparabile. iteritliíe terno a cura di Lidia Lommi Pais Pia, un'autogestione ben riuscita Non sempre le esperienze di trasformazione in cooperativa di aziende in crisi hanno dato buoni risultati. Qualche volta, nonostante l'impegno dei lavoratori che si erano assunti l'onere di rilevare aziende decotte, le cooperative hanno dovuto chiudere (è il caso della Clem, ex Molta per esempio). Va segnalato quindi un caso di successo: la Pan Pla di Gambolò (Pavia), una azienda di laminati plastici trasformata cinque anni fa in cooperativa dai lavoratori che l'hanno rilevata dalla vecchia proprietà è in una fase di grande sviluppo. Ha recuperato tutti i posti di lavoro persi, ha allargato il proprio mercato e festeggia l'I aprile, alla presenza di soci, amici e autorità il primo lustro di gestione cooperativa. Un rifugio per i bambini maltrattati Ogni anno in Italia vengono segnalati quindicimila casi di maltrattamenti a bambini: la piccola punta di un iceberg molto più vasto, dato che di solito i maltrattamenti restano nascosti tra le pareti domestiche. Due anni fa a Milano è nata una cooperativa che si occupa di questo problema. Il "Centro per il bambino maltrattato e la cura della crisi familiare" è costituito 3 - Quale consumo 11111111r da un gruppo di assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri, pediatri, con una esperienza specialistica pluriennale di assistenza all'infanzia. La cooperativa opera in stretto collegamento con i servizi socio sanitari e con il Tribunale dei Minori di Milano, La cooperativa interviene 24 ore al giorno, tutti i giorni, su segnalazioni di privati cittadini o di servizi socio sanitari fornendo il pronto accoglimento dei minori allontanati d'urgenza dalla famiglia su provvedimento del Tribunale dei Minori. Gli interventi successivi tendono alla soluzione di ogni singolo caso secondo l'interesse prevalente del bambino e la cura del contesto familiare da cui nasce la violenza. Il Centro ha sede in via Spadini 15 a Milano, tei. 6465700. Le nuove case delle cooperative di abitazione È stata completata l'assegnazione dei mutui agevolati dell'ultima biennio riel"Piano clecennale per la casa". Le cooperative di abitazione della Lega hanno ricevuto finanziamenti per la costruzione di circa 1.800 alloggi. I programmi sui quali le cooperative avevano chiesto i finanziamenti prevedevano la costruzione di circa 3.000 alloggi. Molto probabilmente le 138 cooperative interessate costruiranno più degli appartamenti per i quali hanno ricevuto il finanziamento pubblico perché integreranno questi fondi con altre risorse proprie. In totale saranno circa 2.500 gli appartamenti costruiti nei prossimi due, tre anni. In gran parte (1.500 circa) saranno a proprietà divisa, con una buona quota di proprietà indivisa (affitto) e di recupero. Arcimboldo è stato usato per una facile campagna di acculturazione di massa. Non vale la pena di soffermarsi ad illustrare quanto nella nostra imperante ansia definitoria, ci siano care le vecchie categorie del processo storico-civilizzatore, il medioevale come il moderno, e le nuove, dai secondo Rinascimento al post-post. Quella manieristica presenta il vantaggio di non essere ancora usurata da una eccessiva circolazione. È bastato trovarle una etichetta di facile consumo e il successo non le è mancato. Giuliano Briganti in una monografia apparsa vent'anni fa per una collana diretta da Roberto Longhi, già ne aveva tracciato i confini, ma questo nessuno Io ricorda. Il Manierismo commestibile dell'Arcimboldo è fresco di giornata, con il duplice pregio di esigere un minimo costo intellettuale e di essere riproducibile, come un programma. come un marchio. Esso infine carezza un mito caro un po' a tutti: la crescente disumanizzazione dell'uomo. Quei suoi ritratti ittici o ignei, ma anche certi disegni — penso al cuoco con la testa a pignatta e i mestoli infilzati nella cintura — se in un primo momento fanno pure sorridere, a rifletterci suscitano una certa inquietudine. Davanti al Giurista, questa si muterà in puro e semplice ribrezzo. Naso e arcate sopracciliari da uccello spiumato, con lo sfintere al posto delle cavità nasali, pelle da gallinaceo e una barbetta rigida a coda di pesce. Lo scherzo è ai limiti del buon gusto: le fattezze ormai frolle stanno insieme per miracolo e c'è da giurare che i resti del pasto, placcati sul viso di un manichino, non nascondano altro che la dissoluzione dell'umana natura. Una legge dura da accettare, quella di codesto giurista, che smorza il diletto e il dileggio con una faccia fetida. Se ogni medaglia ha il suo rovescio, per ogni valore di facile uso bisogna scontare anche l'effetto contrario: a ben considerarlo da vicino, il gioco dell'Arcimboldo è troppo pericoloso se non è preso sul serio. (1) Pontus Hulten, commissario generale, firma il primo saggio (Tre diversi modelli interpretativi) del catalogo edito da Bompiani Effetto Arcimboldo (pp. 404, L. 90.000). Estero a cura di Vera Squarcialupi Anche la birra avrà la scadenza La birra continua a tenere banco tra le bevande europee e non le mancano occasioni per far parlare di sé. Ma la sua alterigia è stata punita. La birra infatti non potrà essere esonerata dall'obbligo di indicare la data di scadenza e quindi non potrà essere comparata al vino che invece più invecchia e più è pregiato. Nonostante iI parere dell'esonero espresso dal Parlamento europeo (dove molto numerosi siedono i rappresentanti di Paesi che sono grandi produttori di birra) la Commissione delle Comunità europee ha informato che se il Comitato Consultivo delle derrate alimentati si era trovato diviso sul problema della indicazione della durata minima, le rappresentanze dei consumatori invece erano state compatte nel richiederla. Quindi della birra si dovrà sempre sapere quando scade. Ancora la birra: il privilegio respinto Altro privilegio richiesto e respinto è stato quello presentato da parte tedesca di vietare l'importazione di birre non conformi alla legge cosiddetta "di purezza", vecchia di quattro secoli, secondo la quale la birra dovrebbe essere fabbricata solo con malto d'orzo, lievito, luppolo e acqua. Tutte le birre provenienti dagli altri Stati, ma con l'aggiunta di additivi seppure ammessi anche dalle orga- A cura di Mario Lodi e della redazione di "AeB" Questa pagina è dei bambini Per questo numero abbiamo scelto il resoconto di una esperienza di una classe seconda elementare di Trezzano sul Naviglio, guidata dallinsegnante Fiorella Fioretti. 111 lavoro ci pare significativo perché nella scuola italiana l'atteggiamento scientifico è abbastanza raro e perché dimostra come la sperimentazione scientifica può essere applicata, con metodo corretto, in ogni campo della realtà ambientale: in questo caso al ciclo vitale di quei noiosi e poco graditi ospiti estivi delle nostre case, che sono le mosche. Il diario dell'esperienza è scritto con esemplare semplicità ed esattezza e rileva anche le ipotesi "sballate" dei bambini e i risultati degli esperimenti che le distruggono. In un mondo carico di suggestioni e di messaggi che fanno leva sull'irrazionalità emotiva, osservare la realtà, qualsiasi realtà, con i propri occhi, significa esercitare la mente alla razionalità. Leggiamo quindi la sintesi dell'esperienza in questa ottica educativa. MI PeT2 k. F [ ( -6 4, ( ( 77.1. \ Tutti i bambini possono mandare testi, poesie, disegni riflessioni a "Quale consumo", cf o Coop Lombardia, Via Famagosta 75, 20142 Milano. La redazione di "AeB", l'unico giornale scritto e illustrato dai bambini, sceglierà gli scritti e i disegni più interessanti e li pubblicherà in questa pagina e. se questo non basta, sullo stesso "AeB" che va in tutto il mondo. "AeB" è il giornale mensile scritto e disegnato tutto dai bambini. Si può ricevere in abbonamento, versando L. 10.000 sul ccp n. 10496263 intestato a: "AeB", 26034 Piadena (CR). Hanno curato questa pagina: Mario Lodi, Gioacchino Maviglia, Aldo Palloni e Nello Pieroni. L'abbonamento ad "AeB" è di L. 10.000 da inviare a mezzo ccp n. 10496263 intestato a: "AeB", 26034 Piadena (CR). una me 1) ArrivtJ 'lie Sono passati altri 8 giorni; nel vasetto con crusca, lievito e latte, dove avevamo messo le uova, si sono tanti vermi. Fiorella ha detto che si chiamano larve. Sono molto diverse dalle mosche, non sappiamo proprio cosa verrà fuori. Il 10 novembre le classi quinte della nostra scuola ci hanno regalato una scatolina con dentro tanti cilindretti marrone, che avevano preso alla Università di Pavia. Secondo noi sono uova .e sappiamo che da esse nasceranno delle mosche anche perché ce lo hanno già detto i nostri fratelli di quinta. Le ~Sono passati 7 giorni durante i quali abbiamo visto le larve diventare sempre più cicciottelle. Adesso nel vasetto ci sono le stesse uova marroni che avevamo all'inizio e le larve non ci sono più. Allora vuol dire che le larve si sono trasformate in uova marroni, che si chiamano pupe. Le pupe sono come un astuccino dentro cui si chiudono le larve. Ora siamo sicuri: dalle pupe usciranno le mosche. Matteo ha contato le pupe: sono 71. All'inizio avevamo 8 coppie: quanti figli fanno le mosche! È passata circa una settimana e dalle uova sono uscite le mosche. In classe c'è un gran traffico, perché appena nasce una mosca Fiorella, la maestra, la addormenta, mettendo sullo scatolino un tappo di barattolo di marmellata rivestito di cotone e garza su cui bisogna versare una goccia di etere. Così addormentate le possiamo mettere nella gabbietta e anche osservarle. Abbiamo visto che ci sono mosche maschio e mosche femmina: i maschi hanno un puntino nero in fondo alla pancia (addome), le femmine hanno tutto l'addome giallastro. Una mosca l'abbiamo osservata al microscopio. Dovevamo addormentarla in continuazione perché si svegliava... alla fine però è morta! Come è"gigante" vista al microscopio! "Le ali assomigliano a una ragnatela" dice Simona "e sul corpo ci sono tanti pelucchi neri". "Hanno gli occhi grandi e di fianco" osserva Liti. Le mos:,..._Le Sono passati 9 giorni e dalle pupe sono cominciate a uscire le mosche. Ma come hanno fatto le larve a diventare mosche? Dentro l'astuccino la larva subisce delle trasformazioni, che si chiamano metamorfosi. La mosca nella sua vita subisce una metamorfosi, però non pouò tornare indietro cioè ritornare ad essere larva e uovo. Discutendo su tutto l'esperimento, abbiamo visto che la vita della mosca è come una ruota che si ripete in continuazione. Abbiamo anche notato che le mosche non curano i figli: se ne fregano. • L'ace Abbiamo messo 8 maschi e 8 femmine in una gabbietta per veder nascere i figli. Dentro ci abbiamo messo tre ciotoline: una con pane inzuppato di latte, una con cotone e acqua, una con cotone bagnato di latte e spolverato di zucchero. Francesca ha chiesto: "Perché anche i maschi fanno i figli? I maschi non servono per fare i figli!". Molti di noi sono d'accordo con lei. Daniela pensa: "I maschi servono per far stare tranquille le femmine quando fanno i piccoli". Abbiamo pensato, per vedere se è vero, di mettere due o tre femmine da sole in un vasetto, coperto con garza, con del cibo... sono morte senza fare figli. Le i Sono passati 9 giorni. Nel contenitore con cotone, latte e zucchero abbiamo trovato delle cose bianche come pezzetti di nizzazioni sanitarie internazionali, non avrebbero potuto essere commercializzate sotto la denominazione di birra e non avrebbero potuto, con tale nome, entrare nella Repubblica federale. Della sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee ci sono rimasti molto male i tedeschi, ma molto soddisfatte anche in questo caso le associazioni dei consumatori. Rassegnato invece il governo federale che sapeva di aver dato fuoco a micce bagnate. Salute in pericolo, rapidità di informazione Mentre si sta svolgendo in Spagna il grande processo contro i produttori e i distributori del cosiddetto olio maledetto, cioè di un olio destinato ad usi industriali ma venduto per consumo alimentare soprattutto negli ambienti più poveri e che ha provocato più di 500 morti e almeno 20 mila invalidi, il parlamento europeo ha chiesto che per evitare tragedie del genere, ma anche episodi individuali di avvelenamento, sia creato un sistema di informazioni rapide e uniformi ed anche un sistema di ritiro rapido di prodotti pericolosi per la salute. Ha chiesto inoltre la creazione di un organismo di ricerca incaricato di individuare i fenomi che possano turbare i consumi e l'ambiente, ed ha richiesto un rafforzamento alle frontiere delle misure di controllo per i prodotti alimentari ed industriali. È stato esplicitamente chiesto inoltre che Io Stato spagnolo continui ad assumere la responsabilità nei confronti delle vittime fino al chiarimento delle cause, trattandosi in particolare di vittime economicamente deboli. L'olio maledetto era stato infatti venduto e consumato nei quartieri periferici più poveri delle città spagnole e soprattutto di Madrid. 1Il r e filo. Le abbiamo osservate al microscopio: sembrano piccole uova. "Hanno la forma di chicchi di riso" pensa Bea. "Assomigliano ai petali di un fiore" dice Francesca. Non siamo molto convinti, che siano le uova di un ragnetto entrato di nascosto nella gabbietta?". Cristina ritiene che "Le mosche libere fanno uova marroni, invece le nostre che sono in gabbia le fanno bianche". "Quelle marroni avevano preso il sole" afferma Dario. "Forse cresceranno e gli spunteranno le zampe e le ali" spera Pietro. Comunque non siamo molto sicuri che da queste nuova nasceranno le mosche. Dall stampa Lucura di ciano Didero Usa: anche gli scarichi dei motori diesel sotto in chiesta Negli ultimi anni studi effettuati in tutto il mondo hanno evidenziato il contributo dato all'inquinamento dalle auto, in particolare nei centri urbani. Il maggior indiziato è stato, per lungo tempo, il piombo emesso dalla combustione dei motori a benzina: negli ultimi anni si è però capito che anche i motori diesel non sono... senza colpe. Tra gli altri se ne è occupato l'EPA, l'ente americano per la protezione dell'ambiente, che ha rilevato come i motori diesel sono i responsabili della "produzione" del 55% di tutte le minuscole particelle che siamo costretti a respirare. La soluzione al problema (disponibile entro 5-7 anni) sta in particolari filtri di ceramica, al momento in fase di studio, che limiteranno l'emissione delle particelle solide. Milano: farmaci, informatica, informazione. La massima informazione degli addetti ai lavori (i farmacisti) è certamente positiva per gli utenti dei prodotti: sulla base di questo principio l'Azienda Farmacie Municipali di Milano, l'istituto di scienze farmacologiche di Milano e l'Honeywell Tra noi e le mosche ci sono molte differenze, per esempio loro fanno più figli e non li curano; stanno in orizzontale, invece noi stiamo diritti. Ci sono però anche tante somiglianze: abbiamo gli occhi, la bocca e un corpo come loro e poi facciamo i figli, nasciamo, muoriamo, cresciamo (però non abbiamo la metamorfosi), facciamo la cacca. Quante cose si possono imparare da una mosca! Se volete allevare le mosche come abbiamo fatto noi potete provare a catturarle, magari a settembre. Mettete un vasetto con dentro cotone latte e zucchero nel davanzale della finestra e poi quando una mosca entra nel vasetto mettete sopra il tappo con l'etere. I bambini della II F e la maestra Fiorella Fioretti Informations System Italia hanno avviato un servizio informativo telematico che consentirà di avere, mediante terminali. informazioni in tempo reale sulle caratteristiche di ogni farmaco disponibile in Italia o all'estero. Spagna: più attenzione (e prevenzione) ai denti Uno studio realizzato in Spagna dalla Organizzgzione Mondiale della Sanità ha messo in evidenza che attualmente il 90% dei bambini sotto i 12 anni soffre di carie. Una quind icina d i anni fa l'incidenza della carie era inferiore del I 7%. Si guarda con preoccupazione a questo dato soprattutto perché nello stesso periodo nel resto d'Europa la situazione era invece in miglioramento. Nella fascia d'età tra i tre e i sei anni si è .per esempio osservato una diminuzione nell'incidenza della carie che va dal 67% della Finlandia al 36% della Scozia. Olanda: un fiore in tutte le stagioni Il mercato mondiale non conosce crisi, anzi è in forte espansione. Secondo il Flower Council olandese la crescita nel "consumo" di fiori è destinata ad aumentare ad un ritmo sostenuto, il 10% all'anno. Si tratta di un mercato ancora saldamente in mano agli olandesi, con il 63% di tutte le esportazioni di fiori, ma anche in questo settore sta affacciandosi la concorrenza di altri Paesi comunitari e di Paesi tropicali come la Colombia, ora seconda produttrice mondiale, con il 13% del mercato. Quale consumo - 9 Telefoni (02) 28.456.289-290 Itinerari in Lombardia. Giugno, luglio e agosto Fiorella Funtagani Birra a fiumi Como Dal capoluogo dell'alto Lario giugno dissemina per la provincia di Como una festa alla settimana. q Sabato 13 e domenica 14, il secondo week-end del mese, è tradizionalmente dedicato, in città dall'arena di Camerlata per tutto il centro storico fino al lido di Villa Geno, al Palio del Baradello: questo è il nome del colle e relativo torrione medievale in rovina che testimonia la guerra decennale tra Milano e Como, anno I l 18. Orchestre e braciolate all'aperto, il corteo storico inneggiante alla vittoriosa battaglia conclusiva contro i milanesi, una gara renniera fra i sei borghi e lo spettacolo conclusivo degli sbandieratori costituiscono l'ossatura del programma. q Di carattere più raccolto e familiare la Sagra dei costumi lariani il 20, terzo sabato del mese, tradizionalmente dedicato a Consiglio di Rumo a spazzacamini e, stagnini, contadini anziani e donne dei dintorni, che si ritrovano sul sagrato della chiesa mostrando gli abiti e gli attrezzi tradizionali gelosamente custoditi: improvvisano scene di vita quotidiana, filastrocche e racconti della propria storia. q Infine domenica 28, l'ultima di giugno, si celebra in Caste! d'isola Comacina la più antica festa del lago, San Giovanni. È dal Seicento che si rievocano i fatti del 1169, quando l'isola fu messa a ferro e a fuoco dai comaschi che così si vendicarono dell'aiuto offerto dagli isolani ai milanesi. La notte del sabato precedente la sponda di fronte all'isola si accende di centinaia di lumicini, mentre l'incendio dell'isola si rinnova con uno spettacolo notevole di fuochi d'artificio so- pra la moltitudine di imbarcazioni che affollano le acque; l'indomani processione di "Lucie" lariane, musica popolare dalla riva all'isola. Informazioni dettagliate all'Ept di Como: 031/ 262091. v q Dopo due edizioni di rodaggio torna quest'anno in grande stile la Festa della birra organizzata dal Cral aziendale presso le Industrie Poretti di Indurlo Olona, alle porte di Varese. I giorni 10, 1 I e 12 luglio è in programma una marea di danze, canti, spettacoli innaffiati naturalmente da fiumi di birra intorno allo stabilimento ottocentesco, poi ristrutturato ai primi del Novecento coniugando all'efficienza degli impianti più moderni l'estetica Liberty allora in voga per abbellire anche gli edifici industriali. Il programma dettagliato si può richiedere a Germano Pianezzola: 0332/200222. q Ai piedi del Sacro Monte di Varese, con l'arrivo dell'estate. l'azienda agrituristica I Mirti di Bregazzana organizza, la prima domenica di ogni mese, una festa dedicata a ogni piccolo frutto di cui è produttrice. 117 giugno tocca alla fragola, il 5 luglio al lampone, il 2 agosto alla mora, e avanti di questo passo con mirtillo, castagna e kiwi. Vengono servite, ma si possono anche acquistare da portar via, macedonie con frutti di sottobosco, granite, frullati, frappé, gelati a base di frutta, confetture, frutta intera sotto sciroppo, sotto spirito e sotto grappa; è ammessa la raccolta diretta (i prezzi si dimezzano) e sono previste visite alle coltivazioni guidate da studenti di agraria. Per informazioni: 0332/ 222255. /!entova q Una delle manifestazioni più belle di Ferragosto è la Sagra dei 1Vladonnari di Grazie di Curtatone, pochi chilometri prima dí entrare in Mantova. L'immenso sagrato del santuario diventa, fin dalla notte precedente, la tavolozza dei pittori dell'asfalto provenienti da tutta la penisola; di contorno un'eccezionale fiera padana riporta ai tempi antichi con i suoi personaggi singolari. Da non trascurare un salto all'interno del santuario gotico, costellato di nicchie che ospitano statue ex voto di scampati per miracolo a morti violente o a condanne insperatamente non eseguite. ristiche. Spettacoli di piazza in ogni frazioncina fino al lago, ristoranti e alberghi aperti giorno e notte, spaghettate notturne, tavole rotonde, stand di prodotti regionali, formeranno una singolare kermesse. Una bella spiaggia lunga e pulita, i ruderi della rocca medievale a picco sul lago in vista della deliziosa isoletta di San Biagio, il golfo di Pieve, le vigne sono indubbiamente tra le bellezze del luogo degne di essere conosciute. Il programma va richiesto al Comune: 0365/653121. q La terza domenica di luglio, 19, i pescatori di Garda organizzano una simpatica Sardellata al Pal del V o', che è un promontorio sommerso. 4 chilometri al largo dall'abitato. Qui un palo che affiora dall'acqua è, la sera, punto di incontro per imbarcazioni private e una motonave. Tra luminarie festaiole ci sarà una grande battuta di pesca alla sardella e una friggitoria galleggiante dispenserà fino a notte fonda, a quintali, il pesce fresco. Il biglietto per salire sulla motonave è in vendita presso ogni agenzia di viaggio della cittadina. 045/7255333. q Da non perdere, in agosto, intorno al 29 festa patronale, Una settimana lunga una stagione a Manerba del Garda, che dall'estate scorsa si è lanciata in una nutrita campagna di valorizzazione delle proprie potenzialità tu- Cuba - Tour partenze: 20 luglio, 3 e 17 agosto quote da L. 1.669.000 durata 15 giorni/voli speciali pensione completa durante il tour e mezza pensione durante il soggiorno balneare Kenya - soggiorni al mare partenze: 4 e 18 luglio, I agosto quote da L. 1.050.000 durata 9 oppure 16 giorni/voli speciali pensione completa Vacanze nella Sassonia e Selva Turingia Berlino/ Potsdam/ Erfurt/ Weirnar/ Lipsia/ Dresda partenza: 3 agosto L. 1.360.000 quota durata 15 giorni/voli di linea pensione completa Sori cabile Sagra dei pizzoccheri nella pineta di Teglio ogni ultima domenica di luglio, quest'anno 26. Le celebri tagliatelle di grano saraceno condite con verze, patate, formaggio, burro, salvia e aglio vengono servite a ciclo continuo insieme ad altre prelibatezze valtellinesi: le sciatt. frittelle di grano saraceno profumate di grappa, polenta taragna e vini Valgella, Inferno, Grumello e Sassella, il tutto a prezzi popolari. q L'Aas di Livigno organizza per tutta l'estate gite accompagnate da una guida alpina (gratuita). Boschi di conifere. fioriture alpine, stambecchi, cervi, camosci, marmotte e splendide viste sui gruppi Ortles-CevedalePiazzi e Bernina sono tra le attrattive delle passeggiate, proposte periodicamente con diversi itinerari giornalieri che conducono anche dai Parco dello Stelvio ai confini con il Parco Nazionale Svizzero. Informazioni all'Aas: 0342/996379 (tutti i giorni 8/ 12,30 - 14,30/18). partenze da Bologna e Torino: 28 giugno, 5 luglio, 19 settembre quote da L. 895.000 partenze da Milano: 26 luglio, 2 agosto quote da L. 1.420.000 durata 8 giorni/ voli Aeroflot pensione completa Mosca e Budapest partenze: 18 giugno, 9 luglio, 6 agosto quote da L. 1.260.000 durata 8 giorni/ voli Aeroflot e Malev pensione completa U.R.S.S. - Asia Centrale Leningrado/Taskent/ Bukhara/Samarkanda/ Mosca partenze: 25 giugno, 10 agosto, I ottobre quote da L. 1.580.000 durata I I giorni/ voli Aeroflot pensione completa Crociera nell'Egeo Venezia/ Canale di Corinto/ Atene/ Rodi/ Creta/ Corfù/ Dubrovnik/ Venezia partenze: 1 e 8 agosto quote da L. 790.000 durata 8 giorni Disponibili numerose proposte di soggiorno balneare nelle più belle località italiane ed estere (hotel, villaggi ed appartamenti) Costa Brava (Spagna) - 8 giorni/ pullman da L. 327.000 da L. 698,000 - 8 giorni/aereo Isola di Madeira da L. 460.000 Palma di Maiorca - 8 giorni/aereo ... ed ancora... Jugoslavia - Grecia - Turchia - Tunisia Mi ilallo/Livigno soci ai 'lavoro Soci volontari al lavoro nella cooperativa di via Livigno 119 - Quale consunto + soggiorno a Varadero Mosca e Lena/grado q È ormai un rito l'imman- Garda In ezo peri- 1l rnerndo: , sempre tu È stato caratterizzato da un rinnovato impegno e da positivi risultati il lavoro di questi ultimi mesi della Sezione Soci di Milano/ Livigno. Diverse e articolate sono state le iniziative promosse che di seguito elenchiamo: — Partecipazione ad una tavola rotonda sul tema "La tutela del consumatore" promossa dal Consiglio di Zona 7 e tenutasi il giorno 27 Marzo. All'affollata e attenta platea abbiamo portato il nostro contributo con Ugo Pinferi dell'Associazione Regionale. — In occasione della revisione dell'anagrafe sociale un gruppo di soci ha dato un contributo fattivo al negozio nel periodo dell'offerta sociale. Va ricordato che non solo sono riusciti a dimostrare le loro capacità di ottimi ed efficienti tecnici ma nel frattempo hanno conquistato più di 250 nuovi soci, il tutto in quindici giorni. - Conferenza sul tema "Quale dimensione per l'anziano" tenutasi giovedì 7 maggio alla presenza di oltre settanta persone nella Sala del Consiglio di Zona 7 in via Livigno, 3. L'iniziativa da noi promossa in collaborazione con SPI-CGIL aveva il patrocinio del Consiglio di Zona il cui Presidente, nel ringraziarci per l'importante iniziativa, ha dato la sua disponibi- lità per ulteriori e diversificate conferenze sull'alimentazione sia per il vasto pubblico che per il vasto pubblico che per il mondo della scuola. — Visita guidata al Centro distribuzione merci di Pieve Emanuele il giorno 16 Maggio di 45 soci che hanno avuto modo di conoscere un altro "pezzo" di Coop Lombardia. Servizi Ammobiliali con "Milano Programil-ne" Dal 1° novembre opera per iniziativa della Lega delle Cooperative la nostra Società di servizi immobiliari Milano Programme. I servizi svolti sono: I. L'amministrazione dei condominii ed i servizi a questi collegati; 2. L'intermediazione immobiliare: 3. 11 servizio assicurativo-finanziario; 4. L'arredo. Milano Programme intende essere una risposta ad una domanda da tempo presente nel movimento cooperativo, oltre che privato, in campi sino ad oggi appannaggio di immobiliaristi e amministratori privati spesso speculativi. m Graffitfi ila. mu.sfLea. defi Ellatefi and 960 Trrasconcerrai le tue vsicame 2. lesole oppuwe a Ca.oule? Presentiamo questo mese i primi 5 volumi di una serie di dischi che ripercorrono la musica dei magici anni '60. Dal 1960 al '64 tutte la canzoni più belle che hanno segnato un'epoca nel costume italiano nell'interpretazione dei loro interpreti originali: Rita Pavone, Gino Paoli, Mina, Celentano, Modugno ecc.... Per la tua spesa, cerca anche qui la qualità e l convenienza Coop Piazza Kennedy Jesolo paese Indicare con una crocetta il disco prescelto 1960 1961 q 1962 q 1963 q 1964 q q Prezzo di ogni disco L. 6.000. Tutti e cinque i dischi L. 28.000. Disponibile anche in cassetta. Prenotazioni dal 22 giugno al 4 luglio. "1961" Lato A I. CHITARRA ROMANA 2. 3. 4. 5. 6. 7. NON ESISTE L'AMOR CERCAMI QUANDO 1 TUOI VENT'ANNI COME NASCE UN AMORE LA BALLATA DEL MICHE' Lato B I. PISCATORE 'E PUSILLECO 2. 3. 4. 5. 6. 7. UNO DEI TANTI BAMBINA BAMBINA PENTO BRIGITTE BARDOT PRENDI UNA MATITA GIOVANE AMORE Viale S. Margherita 42 Caorle "1960" Lato A 1. TINTARELLA DI LUNA 2. Il. RIBELLE 3. NON PASSA PIU 4. ERA SCRITTO NEL CIELO 5. MILORD 6. RITROVIAMOCI 7. IL NOSTRO CONCERTO Lato B I. FELICITA 2. LOVE IN PORTOFINO 3. GUARDA CHE LUNA 4. UNA FETTA DI LIMONE 5. In VURRIA VASA' 6. PIÙ SOLA 7. ESTATE VIOLENTA "1962" Lato A I. SI E SPENTO IL SOLE 2, VECCHIA BALERA 3. RENATO 4. GUARDA COME DONDOLO 5. THE JET 6. EVELYNE 7. LE STRADE DI NOTTE Lato B 1. MI SONO INNAMORATO DI TE 2. UN GIORNO INUTILE 3. LASCIAMI IL TUO SORRISO 4. NON ANDARE VIA 5. NULLA RIMPIANGERÒ 6. CATERINA P P3 =3 1=02 .01=3 O 0~ LP ~l t= 1 FI 7. STASERA PAGO 10 "1963" Lato A "1964" 1. FATTI MANDARE DALLA MAMMA A PRENDERE IL LATTE 2. ROBERTA 3. ABBRONZATISSIMA 4. LA TERZA LUNA 5. IL BALLO DEL MATTONE 6. MALAGA 7. QUELLI DELLA MIA ETÀ 2. 3. 4. 5. 6. 7. Lato B Lato B PIANGERÒ PER TE T'AMO E T'AMERO A NEW ORLEANS E IL TRENO VA VIVA MADDALENA 6. ASCOLTA MIO DIO 7. IO PECCATORE 1. 2. 3. 4. 5. Lato A I. CON TE:SULLA SPIAGGIA 1. 2. 3. 4. 5. DATEMI UN MARTELLO SUL CUCUZZOLO TI RINGRAZIO PERCHÉ E PIU TI AMO LA GUERRA DI PIERO LEI STA CON TE ANGELITA DI ANZIO CIN CIN LA FINE DI AGOSTO VIA BROLETTO 34 IO SONO QUEL CHE SONO 6. TU SI 'NA COSA GRANDE 7. ERAVAMO AMICI P 01 O =3 ~l C...= MOM MEM INIZIATIVA RISERVATA Ali SOCI DELLA COOIP LOMBARDIA ti FI ti n 0 C= C= P P P1 IV= POPOOO :p P 1~3 O o O O O 0=1 lin omaggio una bottiglia di "TOCAI CLASSICO DI LESON" sulla prima spesa effettuata nei negozi Unicoop Veneto di „lesolo e Caorle Nome e cognome Il presente buono va utilizzato per ricevere in omaggio una bottiglia di "Tocai Classico di Lison" sulla prima spesa effettuata presso i negozi Unicoop Veneto di Jesolo e Caorle. L'iniziativa è valida fino al 30 settembre. Importo spesa N. tessera Timbro negozio di Johnny Hart Linus - Milano Libri L'ALFABETO ?E:ESTORCO DICE C1-4E PEVO PAGARE AL PISCO 200o CONCHIGLIE Quale consumo - 11 Co r2. (FOrn)Q91 r ip :"...;- ...4.,;.• ~.- -‘-." .7r.r7-2 n ,.."7 ,- -.0 ..f !!,... '''''-', ...:: -': ti Riprendiamo la pubblicazione di una scelta di fotografie tratte dal catalogo della mostra della Coop Lombardia "Tra sogno e bisogno" a cura di Cesare Colombo (Longanesi ed.) • ' -4, ..• ;r • Z-glf "C. r • ---,,. •." f•-*:aì". Tino Petrelli 1946. Bagni in piscina con costumi a noleggio Augusto Frattini 1951. Pic-nic a Carini Pietro Donzelli 1955. Comacchio. Ferragosto Ferruccio Malandrini 1980. Spiaggia toscana Franco Fontana 1983. Piscina Luigi Ghirni 1984. Porto Recanati Enrico Bossan 1984. Spiaggia veneta