Progetto pilota 4. Percorsi integrati di Terracina Progetto Interreg IIIB Medocc n° 2005-05-2.1-I-137 Marzo 2008 Contenuto Premessa 1 Approccio metodologico 4 Caso studio: i percorsi integrati di Terracina 5 Le premesse 5 Gruppi mirati ed obiettivi 9 Analisi integrata 16 Raccolta 17 Analisi 60 Elaborazione 72 Risorse 80 Risorse tecniche 81 Risorse umane 83 Costi e benefici 87 Considerazioni generali 87 Valutazione dei costi di realizzazione 88 Valutazione dei costi di manutenzione 91 Bibliografia 92 Ringraziamenti 97 1° allegato: Introduzione Generale al Turismo di Percorso 98 Esempi di percorsi 103 Progettazione di percorsi 128 Finalità di progettazione 128 Elementi di progettazione 130 Ausili tecnici alla progettazione 140 2° allegato – Tavole progettuali 144 Premessa Come è stato messo recentemente in evidenza nello studio di questa serie “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane” (a pag. 27), a causa dell’importanza dell’economia che viene generata il turismo costituisce un fattore centrale che opera un ruolo chiave nell’ambito del rapporto città-campagna. Il turismo, infatti, nel senso più stretto può essere descritto come un flusso migratorio periodico di cittadini che vanno e vengono dai centri urbani per diverse motivazioni. Il concetto storico di turismo nel senso più ampio è collegato al concetto del viaggio per scopi differenti da quelli di semplice sopravivenza, conquista territoriale o per commercio. Questi scopi sono da ricercare nell’orizzonte intellettuale e possono essere fatti risalire nella storia dell’umanità ai viaggi iniziatici delle popolazioni primitive, ai viaggi religiosi testimoniati fin dalle epoche pre-classiche per la visita di templi ed oracoli, o ai grandi viaggi di pellegrinaggio dell’epoca medievale. Le vacanze per puro divertimento ci sono invece testimoniate da molti scrittori e poeti romani e dai resti archeologici di ville classiche e seconde case del tardo impero. Il vocabolo stesso “turismo” deriva da “Le Grand Tour”, il viaggio educativo che a partire dalla seconda metà del XVIII secolo i nobili ed intellettuali giovani inglesi dovevano compiere nei centri culturali del continente per perfezionare e raffinare la loro istruzione. Al giorno d’oggi questo contenuto educativo si è molto affievolito od è addirittura scomparso ed il turista medio considera prioritario viaggiare per rilassarsi o per puro divertimento. Tale perdita di valori culturali non è comunque totalmente annullata; è infatti un luogo comune il definire il viaggiare come un arricchimento della personalità. Andare in giro, vedere altri luoghi, altri modi di vita, altre culture, costituisce di per se un miglioramento culturale che mette in moto riflessioni ed idee, oltre al beneficio che comunque deriva dal movimento fisico. Questa induzione passiva all’acculturazione può essere favorevolmente stimolata ed accresciuta grazie ad una saggia pianificazione e progettazione del percorso di viaggio, che in tal modo può divenire funzionale ad altri e più alti aspetti che non quelli puramente ricreativi (dal punto di vista del viaggiatore), oppure al guadagno economico (dal punto di vista dell’operatore turistico). Una delle problematiche più attuali riguarda la sostenibilità del turismo. Quest’ultimo si riflette sull’ambiente in un duplice senso: da una parte il turista è attratto da valori ambientali intatti e G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 1 1 di elevata qualità; d’altra parte l’inquinamento prodotto dal turismo ha un notevole impatto sull’ambiente. Oltre alle devastazioni architettoniche e paesaggistiche di molte località, il turismo richiede un largo uso di mezzi di trasporto inquinanti e grande consumo di risorse idriche. Stanno quindi venendo alla ribalta nuove forme di turismo ambientalmente più sostenibili, come il ciclo turismo o il trekking. Occorre notare con attenzione che fin dagli albori del turismo veniva attribuito un notevole valore al concetto di percorso. Il Grand Tour veniva attentamente pianificato ed aveva tra le sue tappe fondamentali città storiche come Parigi, le cittadine universitarie tedesche, Roma, Napoli, ecc. Nelle stesse città occorreva visitare i monumenti, i paesaggi ed i locali alla moda ed il viaggiatore tornava a casa con una buona conoscenza della cultura, della moda e delle tradizioni straniere, grazie ad una tabella di marcia attentamente progettata che includeva tutti gli aspetti materiali, culturali, paesaggistici e storici. La definizione attuale di “turismo di percorso” accettata dalla comunità scientifica fa riferimento ad “un’iniziativa per mettere assieme diverse attività ed attrazioni sotto un tema unificante e quindi stimolare le opportunità imprenditoriali attraverso lo sviluppo di prodotti e servizi di filiera” (Griffe, 1994). In paragone al concetto antico di turismo, che sottolineava la cultura e l’educazione, i valori del turismo moderno si riferiscono principalmente all’economia ed allo sviluppo commerciale. La terminologia utilizzata per descrivere la nozione di “turismo di percorso” si differenzia spesso nei diversi paesi, con l’uso di termini come “percorsi tematici”, “rotte”, “vie”, “sentieri”, eccetera. Dovunque, il percorso viene considerato come un metodo appropriato per distribuire il turismo, in particolare per i turisti che si muovono lungo le strade (in auto, bici, a piedi, autostop, ecc.), all’interno di una determinata area geografica. Il concetto essenziale del turismo di percorso è molto semplice: collegare assieme una serie di attrazioni turistiche in modo da promuovere il turismo locale, incoraggiando i visitatori a spostarsi da un luogo ad un altro. La tipologia di attrazioni selezionata fornisce il tema del percorso (come il folclore, i mestieri antichi, le vie del cibo e del vino, le vie religiose, ecc…). Il significato del viaggio negli ultimi anni ha acquisito nuovi valori. Negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso un viaggio veniva effettuato generalmente per piacere, per salute o per sport. Quindi si inserirono valori aggiunti derivati dalla sfera d’influenza del marketing o dell’imprenditoria e con il tempo l’itinerario, da una via fisicamente tracciata si mutò in un percorso ideale di scoperta (ed acquisto) tra gusti, sapori e sensazioni nuove da sperimentare con differenti mezzi (quasi sempre l’automobile) e qualche volta addirittura senza una rotta esattamente definita. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 2 2 L’itinerario adottato per compiere questo viaggio o visita diviene l’elemento centrale strategico per lo sviluppo dell’offerta turistica nell’ambito della gestione e della pianificazione territoriale delle amministrazioni locali. Diviene talmente importante che si inserisce nei processi delle politiche locali del territorio e viene messo in relazione a diversi aspetti dell’economia, della protezione dell’ambiente, della cultura, del patrimonio storico ed ambientale, ecc… Ad esempio, al momento una delle azioni prioritarie per le amministrazioni locali delle città turistiche costiere è la mitigazione dei disastri ambientali prodotti dall’eccessivo affollamento lungo le spiagge, cercando di diversificare in parte la domanda turistica verso l’entroterra. Nello stesso modo le piccole cittadine storiche del Centro Italia stanno cercando di dirottare le masse di turisti verso punti di attrazione della campagna circostante. In entrambi gli esempi una saggia pianificazione di percorsi può rappresentare uno strumento non appariscente ma valido per spostare ed alleviare il peso del turismo dai nodi di affollamento, anche se a questo fine occorre adottare uno scenario tematico multifunzionale. Per questo motivo in questo studio l’asse prioritario del progetto GreenLink “Attività sportive, ricreative e turistiche” verrà coordinato ed unito con gli altri assi già focalizzati nei tre progetti pilota precedenti, che erano: 1. “Infrastrutture tecnologiche ed attività produttive”; 2. “Energie rinnovabili e biodiversità”; 3. “Attività educative, culturali ed artistiche”. Questo è richiesto innanzitutto dalla missione generale di GreenLink per una pianificazione razionale ed integrata, e quindi perché la realizzazione di percorsi turistici implica la raccolta di poli di attrazione che sono intimamente collegati alle tre tematiche sopraccitate, come verrà illustrato in dettaglio nei prossimi capitoli. Veduta panoramica della Piana Pontina da Monte Circeo. In evidenzia i principali poli turistici dell’area G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 3 3 Approccio metodologico In conformità allo schema metodologico dei lavori precedenti, anche questa quarta simulazione di attività di ARSIAL per il progetto GreenLink è strutturata in due parti: 1. un’introduzione generale al concetto di realizzazione dei percorsi turistici, che ne illustri definizioni, stato dell’arte, esempi probanti e metodi di progettazione; 2. un esempio di pianificazione avanzata in tale ambito. Per quest’ultimo punto verrà presa come esempio l’area di Terracina, una famosa località balneare del Lazio meridionale, dove il concorso di valori naturali, culturali e storici potrà svolgere un ruolo di interesse nella valorizzazione delle attività ricreative turistiche. A conclusione, una valutazione costi e benefici cercherà di prendere in considerazione gli impegni economici e i vantaggi derivanti dalla realizzazione dei percorsi. A questo proposito occorre sottolineare che i benefici economici sono difficili da valutare, in quanto riguardano la sfera della ricreatività e vantaggi derivanti da azioni pubbliche da stimare in termini di consenso sociale e di benessere della comunità. A causa delle grandi dimensioni del lavoro nella sua interezza, questo è stato diviso in tre parti staccate per facilitarne la pubblicazione su Internet: 1) il caso studio quale componente principale; 2) l’introduzione generale quale primo allegato; 3) le tavole progettuali quali secondo allegato. 1° allegato Introduzione generale al turismo di percorso Il turismo di percorso Esempi scelti Finalità Progettazione dei percorsi Elementi di progetto Ausili tecnici Raccolta Le premesse Caso studio: Terracina Analisi Gruppi finalizzati e obiettivi Analisi integrata Le risorse Elaborazione R. tecniche R. umane Considerazioni generali Costi e benefici Valutazione costi di realizzazione Valutazione costi di manutenzione 2° allegato G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k Tavole progettuali P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 4 4 Caso studio: i percorsi integrati di Terracina Le premesse E’ importante sottolineare che il processo di progettazione di questo studio non è stato originato dal bisogno primario dello sviluppo economico, come in molti esempi di progetti di percorsi turistici, ma nella ambito della prospettiva GreenLink, è legato ad uno sviluppo razionale e saggio della connessione “città-campagna”, con una particolare attenzione agli aspetti culturali/educativi e di sostenibilità. Per questo motivo il piano operativo adottato per i differenti stati realizzativi ha previsto come primo punto una considerazione riassuntiva sulle premesse storiche ed ambientali dell’area di Terracina. Le premesse storiche La storia di Terracina è collegata in primo luogo all’impero Romano, quando era conosciuta come un nodo religioso e difensivo sulle principali vie di comunicazione terrestri e marine di commercio. Qui, nel primo secolo avanti Cristo, uno dei maggiori centri monumentali della romanità venne ristrutturato e ampliato: il tempio di Giove Anxur. La prima riforma agraria documentata nell’area risale al 329 avanti Cristo o negli anni immediatamente seguenti, quando nella località attualmente conosciuta come “La Valle” vennero bonificati 450 ettari di terreno e distribuiti ai coloni militari, venendo a costituire il primo centro di produttività agricola dell’area (Selvaggi, 1999). Anche nel primo Medioevo Terracina rappresentava uno dei principali nodi degli scambi diplomatici e religiosi che percorrevano l’antica via di connessione (la via Appia) fra l’impero Romano d’Oriente e di Occidente. Nel tardo Medioevo questo ruolo si giocava fra i due centri della cristianità di Roma e Bisanzio e l’arcivescovato di Terracina acquisì un crescente e permanente potere temporale nell’area della Piana Pontina e del suo entroterra. Anche nelle epoche posteriori la localizzazione della città sul confine tra lo Stato della Chiesa ed il Regno di Napoli e delle Due Sicilie rafforzò i suoi valori amministrativi e difensivi. Nel 1500-1600 venne realizzato il sistema costiero difensivo contro i Saraceni con la costruzione di 10 torri nel suo territorio. Nell’epoca illuminista Terracina era il centro tecnico dei primi tentativi (dopo quelli romani) di prosciugare le Paludi Pontine, operati in particolare da papa Pio VI. In seguito il fenomeno del brigantaggio acquistò un rilievo particolare che si alimentò grazie alle caratteristiche ambientali, sociali e diplomatiche della linea di confine tra i due stati. In quest’epoca iniziò la G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 5 5 moda europea del viaggio del “Grand Tour” e Terracina divenne una delle tappe obbligate durante il percorso di molti illustri viaggiatori verso il Sud (Napoli e la Sicilia) come Montesquieu e Christian Adersen, che ci hanno lasciato descrizioni artistiche dei luoghi e dei pittoreschi dintorni (Terrapontina, 2007). Nel periodo dopo l’Unità d’Italia, Terracina ebbe di nuovo un ruolo importante come sede amministrativa e tecnica della bonifica delle paludi della pianura. Questa volta una imponente opera di riforma agraria e di bonifica venne portata avanti dai diversi governi e con particolare impegno durante l’Era Fascista1. Le premesse ambientali Per quanto riguarda l’ambiente, la città di Terracina sorge alla fine delle Pianura Pontina, lunga circa 40 km e larga 18, a sud di Roma, racchiusa a nord dalla catena dei monti Ausoni, a sud ed est dal mare. Il comune si estende su terreni piani e collinari costeggiando il mare per un terzo della sua estensione. Il 36% del territorio è incluso in aree protette naturali ed un’analisi dettagliata della situazione geografica, climatica e delle industrie esistenti è stata già svolta nell’ambito del progetto GreenLink2. Tutta l’area pianeggiante è stata interessata dai massicci cambiamenti di paesaggio e di ambiente operati dalla bonifica agraria. Solamente alcune aree circoscritte sono state risparmiate e sono oggi aree protette. Nonostante la riforma agraria abbia distrutto 21.000 ettari della grande foresta primaria costiera (dell’antica “Selva di Terracina” sono sopravvissuti solamente 3.260 ettari grazie alla riserva naturale del Parco Nazionale del Circeo), questo era comunque il modo migliore per permettere conservazione ambientale e sviluppo economico con un delicato equilibrio fra gli elementi naturali ed idraulici e lo sfruttamento delle risorse del territorio per mezzo della produzione agraria. Attualmente il sistema della bonifica agraria è in pericolo. A partire dagli anni ’60, a causa della forte pressione antropica, questo territorio è sottoposto a gravi rischi di desertificazione dei suoli e impoverimento della vegetazione. Anche l’identità culturale e i valori tradizionali degli abitanti sono in pericolo, con una perdita fra le giovani generazioni della consapevolezza dell’importanza dei risultati ottenuti per l’ambiente e per la bonifica. Per quanto riguarda l’area montana dell’entroterra, essa è stata considerata storicamente come una delle tre fonti di sfruttamento delle risorse ambientali da parte degli abitanti, nel quadro di un approccio diversificato della gestione globale del territorio. E’ stata anche considerata come un’area storica di rifugio durante le invasioni e gli eventi bellici e come un luogo di libertà e di abbandono durante il periodo del brigantaggio. L’area montana veniva 1 Per un approfondimento sulla riforma agraria e bonifica Pontina vedere a pagina 39-43 del progetto pilota n° 3 “Museo virtuale ed ambiente”, nell’ambito dei lavori ARSIAL per GreenLink. 2 Confrontare il progetto pilota n° 2 “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane” alle pagine 50-54 per la situazione geografica, alle pagine 62-66 per la situazione climatica e alle pagine 67-68 per quella economica. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 6 6 spesso considerata non come un ostacolo, ma come un corridoio protetto per i traffici con la regione appenninica, il tradizionale serbatoio di risorse umane, tecniche e commerciali per Terracina, sia da parte degli abitanti che dai contadini e pastori della transumanza, come anche dai viaggiatori quando la via Appia non era transitabile. Cime Strade Fiumi Laghi Centri urbani Aree protette Rilievi 300 m Rilievi 200 m Rilievi 100 m Terra Mare Caratteristiche ambientali dell’area meridionale della Piana Pontina (nella mappa sono evidenziate le aree protette) G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 7 7 Per tali ragioni l’ambiente di questo territorio dovrebbe essere trattato come un patrimonio da proteggere e tramandare alle future generazioni con almeno tre differenti aree di interesse (naturale e culturale): l’ambiente originario della pianura (aree protette); il patrimonio delle terre agricole della bonifica e della riforma; l’area dell’entroterra montano, della pastorizia e dei traffici. Appare quindi rilevante sottolineare come l’area di Terracina a causa di tali motivazioni storiche ed ambientali non possa essere considerata indipendentemente dall’ambiente circostante della Piana Pontina e della catena dei monti Ausoni. Occorre tenere in considerazione i collegamenti amministrativi storicamente determinati e la continuità ambientale dell’area in qualsiasi studio incentrato sulla utilizzazione e la pianificazione produttiva del territorio. Tale principio viene rafforzato dal fatto che anche in un approccio di sviluppo turistico le connessioni di Terracina con le aree contigue sono importanti. Il triangolo idealmente costruito tra i nodi delle attrazioni turistiche può costituire l’area di rappresentatività per il territorio selezionato Infatti, dopo una rapida occhiata al territorio da un punto di vista turistico, emergono due riflessioni principali: 1. nel territorio vi è già uno sviluppo notevole di servizi e di complessi di attrazione turistica appartenenti a differenti tematiche e tipologie che occorre considerare attentamente; G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 8 8 2. il territorio di Terracina si trova ad uno dei vertici di un triangolo ideale di circa 30 km di lato, rappresentato negli altri due angoli dal Parco Nazionale del Circeo (uno dei cinque parchi naturali storici italiani) e dall’antica abbazia di pellegrinaggio di Fossanova (che è stata recentemente designata come uno dei tre “Grandi Attrattori Culturali” della Regione Lazio). Quindi, in un approccio globale al territorio per uno sviluppo integrato e sostenibile dei percorsi turistici, occorre considerare necessariamente tutto questo territorio come un insieme unico. Gruppi mirati ed obiettivi I segmenti turistici obiettivo sono stati selezionati grazie ad un’analisi preliminare delle caratteristiche del turismo nell’area. Un’analisi locale dettagliata del settore è stata già realizzata in un precedente studio nell’ambito GreenLink3. In questo momento basterà solamente menzionare che dall’inchiesta sono emersi i seguenti punti critici: - utilizzazione marginale o trascurata della risorsa turistica nelle strategie politiche di sviluppo locale; - mancanza di azioni di marketing e di piani di comunicazione ben strutturati; - inadeguata organizzazione dei servizi; - sconsiderata politica locale dei prezzi, che induce le persone a concentrare le ferie nei fine settimana o in periodi critici ed a ridurre il periodo di permanenza; - mancanza di coordinamento nelle iniziative promosse dalle differenti autorità di gestione del settore ambientale. Analisi delle tipologie turistiche presenti nell’area del progetto I dati ottenuti dalle fonti dell’APT di Latina evidenziano nell’intera provincia per il 2005 tempi medi di permanenza per i turisti italiani di 3,6 giorni in albergo e di 8,1 giorni in ricettività extra-alberghiera. Gli stranieri hanno invece passato 5,3 giorni in albergo e 7,1 nella ricettività extra-alberghiera (APT Latina, 2006). Il numero totale degli arrivi per l’intera provincia nel 2005 è stato di 458.765 italiani e 78.514 stranieri (provenienti per la maggior parte da Germania, USA, UK, Russia, Svezia, Francia). Si può ritenere che grosso modo un terzo dei turisti sopra menzionati passino le loro ferie nell’area di interesse del progetto (precedentemente definita a pagina 8). E’ interessante notare che la maggior parte dei flussi 3 Vedere alle pagine 54-59 del già citato progetto pilota n° 2: “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane”. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 9 9 9 di stranieri (eccetto che per gli USA, la cui presenza è legata alla base navale della NATO di Gaeta) provenga dai paesi del Nord a clima temperato-freddo. Per quanto riguarda i turisti italiani, questi provengono principalmente da Roma e Napoli, ma in estate vi è anche una grande affluenza di turisti italiani giornalieri, di solito abitanti dell’entroterra, che sfuggono alle rilevazioni, ma che potrebbero essere stimati all’incirca sulle 50.000 unità nei picchi estivi, che viaggiano avanti e indietro dal mare (di solito con la propria auto) con una rilevante produzione di inquinamento da carbonio. La stagione turistica va da giugno a settembre con il suo apice a luglio e agosto, nelle altre stagioni il turismo non è sfruttato e molte strutture ricettive sono chiuse. Le attuali tipologie di attrazione turistica presenti nell’area sono. - ricreatività balneare e di spiaggia, lungo tutta la costa, frequentata da giugno a settembre da italiani e stranieri di tipologia indifferenziata. La qualità della domanda turistica varia dal turismo di eccellenza con ricettività a 4 stelle vicino al Monte Circeo (San Felice, Sabaudia), al turista giornaliero che non rimane fuori la notte ma utilizza la spiaggia per ricreatività e per un pic-nic e torna a casa la sera; - centri culturali e religiosi, rappresentati dai centri storici di Terracina, San Felice, Fossanova (anche Sabaudia per la sua particolare architettura modernista) e dai musei locali di archeologia, sulla bonifica e sulla guerra (Museo della Piana delle Orme). L’Abbazia di Fossanova è un centro di turismo culturale e religioso (pellegrinaggi) di gruppi italiani e di visite scolastiche (soprattutto in estate e a dicembre ma anche in primavera). Una fonte di attrazione secondaria è rappresentata da congressi e meeting nazionali ed internazionali di rappresentanza nel mondo degli affari, che si svolgono tutto l’anno nelle principali strutture di ricettività alberghiera; - centri di attrazione ambientale, rappresentati quasi esclusivamente dal Parco Nazionale del Circeo con il coinvolgimento di gruppi familiari individuali di turisti in estate e in minor grado in primavera e autunno. Soprattutto in estate vi è una grande affluenza di visite guidate di scolaresche (30.000 visitatori) provenienti da molte parti della regione. Un centro secondaria di attrazione può essere considerato il Centro Studi “Guido Nardi” di Pontemaggiore, un centro di documentazione per visite guidate sulla bonifica agraria promosso dal Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino. Una “nicchia” particolare di attrazione è rappresentata inoltre dalle caratteristiche formazioni geologiche della Riserva di Campo Soriano, che attirano gruppi molto ristretti ma specializzati di speleologi a livello internazionale durante tutto l’anno; - una buona fonte di attrazione è rappresentata dalle scuole internazionali remiere e di canottaggio di Sabaudia, che coinvolgono sportivi da tutto il mondo, particolarmente nella stagione invernale, che vengono ad allenarsi sul lago costiero. Il numero di G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 0 1 10 0 presenze annuali si può stimare sulle 12.000 unità. Anche questo può essere considerato un flusso turistico di nicchia a causa della sua speciale vocazione. L’intensità di attrazione delle principali tipologie ricreative turistiche varia durante l’anno I dati sui visitatori dei principali nodi di attrazione turistica sono stati forniti dalle autorità di gestione di ciascuna struttura e sono riportati nella tavola successiva. Principali nodi di attrazione turistica: n° di visitatori (dati 2007) Parco Monumento Centro Studi Abbazia di Nazionale del Naturale di Guido Nardi Fossanova stagione Circeo Campo Pontemaggiore Soriano primavera 35.000 400 1.000 10.600 estate 45.000 400 500 14.709 autunno 15.000 200 100 8.400 inverno 6.000 200 1.900 totale 140.109 101.000 1.200 1.600 35.609 Circolo Canottieri Sabaudia 200 500 700 elaborazione su dati forniti dalle singole istituzioni Da queste considerazioni si evince che al momento la sola attrazione turistica di rilievo è rappresentata dalla spiaggia, finalizzata a tipologie turistiche indifferenziate durante la G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 1 1 11 1 stagione estiva, assieme ad un molto minore flusso secondario rappresentato dai gruppi in visite scolastiche e di pellegrinaggio impegnati nei mesi primaverili ed estivi. Importanza del clima sul territorio Il problema del cambiamento climatico nella prospettiva territoriale delle attività di pianificazione è stato ampiamente esaminato in un precedente studio nell’ambito GreenLink4. In tale contesto sono già stati forniti dati in merito alla vulnerabilità locale al cambiamento climatico. E’ necessario solamente ricordare che le aree costiere pianeggianti sono minacciate da gravi rischi di intrusione marina, eventi alluvionali e dissesti idrogeologici. gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Confronto T.max °C media 1960-1990 (Terracina: 1980-2000) Berlin Brussels Helsinki London Paris Warsaw 2 6 -3 7 6 6 3 6 -3 8 8 7 8 9 1 9 11 15 13 13 6 13 15 22 18 17 14 17 18 27 21 19 19 20 22 30 23 22 21 22 24 31 22 22 19 21 24 30 19 19 14 18 21 26 13 14 9 14 16 20 6 9 4 9 10 12 3 7 0 8 17 8 Terracina 13 15 16 19 23 27 30 30 27 23 18 15 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Confronto T.min °C media 1960-1990 (Terracina: 1980-2000) Berlin Brussels Helsinki London Paris Warsaw -3 1 -9 2 2 -17 -3 1 -9 2 3 -10 0 3 5 3 5 -13 3 4 0 4 7 -3 8 8 6 8 10 1 11 11 11 11 13 5 13 13 14 13 15 7 12 13 13 12 15 6 9 11 8 10 13 1 5 8 4 7 9 -7 1 4 -1 4 5 -3 2 2 -6 3 3 -13 Terracina 6 7 8 11 14 18 21 22 18 15 11 8 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 4 Confronto precipitazioni totali media 1960-1990 (Terracina: 1980-2000) Berlin Brussels Helsinki London Paris Warsaw Terracina 43 65 41 59 46 28 63 34 54 32 37 39 25 77 49 58 35 47 41 31 74 49 54 37 47 45 37 73 53 61 31 52 56 50 42 72 67 41 48 56 65 22 58 78 60 46 57 68 14 60 73 74 51 55 70 28 46 65 73 58 53 47 71 39 72 71 60 56 40 153 46 71 57 57 54 37 146 51 71 69 60 49 35 109 fonte dati per le città europee: Eurometeo, 2008 fonte dati per Terracina: Ufficio Idrografico e Mareografico di Roma Vedere il progetto pilota n° 2 di ARSIAL “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane”. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 2 1 12 2 L’aumento di salinità dei suoli dovuto alla migrazione del cuneo salino è già un problema, come anche l’erosione costiera. L’impatto sullo sviluppo economico dell’area non è stato ancora calcolato, ma sicuramente si può ritenere che nei prossimi 25-50 anni vi sarà una crescente variabilità nel grado di attrazione della offerta balneare e nella sua disponibilità per scopi turistici sia sul piano temporale (stagionalità) sia su quello dello spazio (estensione delle aree di spiaggia). Anche per quanto riguarda la caratterizzazione del clima dell’area, questa è stata esaminata nello studio precedentemente citato5. In quest’ambito potrebbe essere interessante comparare gli indici climatici di alcune città Nord ed Est europee (da dove provengono i principali flussi turistici stranieri) con quelli propri di Terracina. Si può quindi evidenziare che gli indici climatici delle temperature minime ed in particolare di quelle massime della stagione invernale di Terracina corrispondono alle medie primaverili di molte città del Nordeuropea, come a dire che per un cittadino nordeuropeo residente a Terracina non esiste la stagione invernale. Conclusioni Vi è quindi ora sufficiente materiale per poter riassumere alcuni principi da utilizzare come linee guida: - nell’area interessata vi è un’esplosione della domanda turistica solamente nei mesi estivi con dati stimabili fino a 150.000-200.000 arrivi concentrati soprattutto a luglio – agosto e attratti dalla tipologia ricreativa balneare; a questi dati occorre aggiungere l’impatto del turismo giornaliero degli abitanti locali e delle vicinanze che vanno e vengono al mare per un giorno solo, stimabili in altre 50.000 persone nei picchi estivi; - vi è una domanda turistica secondaria connessa ai valori ricreativi culturali ed ambientali collegata principalmente a visite guidate in primavera ed autunno; - la concentrazione della domanda turistica nella stagione estiva crea grandi problemi dovuti alla qualità dei servizi offerti, al traffico ed all’inquinamento, originati dall’impatto di almeno 200,000 persone su di un territorio abitato stabilmente da solo 61.080 residenti6; - in una prospettiva di sostenibilità risulta obbligatorio diversificare almeno una parte del flusso turistico estivo balneare verso altre destinazioni nell’entroterra, ridistribuendo gli arrivi in stagioni differenti, potenziando l’offerta delle esistente domande turistiche secondarie; 5 Vedere il progetto pilota ARSIAL GreenLink n° 2 “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane” alle pagine 62-66. 6 Tale cifra si riferisce alla popolazione residente dei comuni costieri di Terracina, San Felice e Sabaudia, fonte dei dati: Istat, 2001. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 3 1 13 3 - quest’ultimo principio è in accordo anche con i provvedimenti cautelativi (dovuti alla assoluta mancanza di studi di previsione in merito agli effetti del cambiamento climatico sul territorio) di diversificazione del turismo balneare in altre direzioni per adattarsi ai prevedibili effetti del cambiamento climatico; - in una strategia di valorizzazione del territorio per le finalità ricreazionali, sportive e turistiche, la scelta dei segmenti turistici obiettivo dovrebbe comprendere anche gli abitanti locali, che risultano implicati nella richiesta generale di ricreatività balneare per un rilevante numero di individui. Gruppi mirati Quindi le tipologie turistiche obiettivo della presente proposta possono essere definite come: - gli abitanti locali, ai quali occorre far comprendere la possibilità di una migliore qualità di vita grazie all’educazione per i valori culturali (patrimonio storico) e naturali (biodiversità) del loro territorio; - turisti provenienti dall’esterno, suddivisi in: italiani, finalizzati alla fruizione di specifici percorsi ricreativi tagliati su misura della durata media di permanenza; stranieri, finalizzati ad una stagionalità alternativa di permanenza, grazie alle qualità climatiche del territorio in confronto ai loro luoghi di origine. Obiettivi Dalle conclusioni appena esposte deriva che gli obiettivi dell’azione di pianificazione devono essere innanzitutto orientati verso un principio di sostenibilità. Questa può essere considerata secondo le diverse angolature delle tematiche connesse al turismo: - sostenibilità dell’ambiente, evitando l’impatto di edificazioni massicce sulla struttura del territorio e del paesaggio e evitando la produzione di inquinamento aggiuntivo; - sostenibilità delle implicazioni sociali dell’azione, evitando motivi di disputa o conflitto sociale; - sostenibilità della realizzazione su lungo termine, evitando il rischio di lasciar andare in rovina i risultati dell’opera una volta compiuta. In accordo a questi principi, la metodologia di intervento, invece di creare qualcosa di totalmente nuovo, sarà particolarmente coinvolta nell’evidenziare ed esaminare le strutture attualmente presenti sul territorio (sentieri, percorsi, itinerari), cercando di valutare i punti di forza e le debolezze della loro funzionalità e di razionalizzare e valorizzare la loro utilità in una prospettiva di integrazione e di network. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 4 1 14 4 Il secondo principio di intervento dovrebbe essere orientato verso una diversione dell’attuale flusso turistico principale da concretizzarsi sia sul piano geografico che stagionale. Nel primo caso, cercando di rivolgere la localizzazione della ricreatività balneare ad altre destinazioni spostate verso l’entroterra, assicurando una distribuzione più uniforme nell’area dello sviluppo economico legato ai servizi turistici. Nel secondo, cercando di attirare la domanda turistica nordeuropea di caldo e di sole durante i mesi invernali di gennaio e febbraio. Questo potrebbe essere attuato grazie alla gradevolezza del clima dell’entroterra in questi mesi, quando la verdeggiante flora mediterranea e le fioriture precoci possono aiutare a dare un senso del risveglio dell’ambiente naturale perfino in tale stagione avanzata. Il terzo principio di intervento dovrebbe essere connesso ad una strategia di adattamento al cambiamento climatico, in modo da trovare appropriate tematiche di attrazione turistica alternative o complementari a quelle già esistenti, valorizzando temi secondari di ricreatività, di richiamo ambientale o culturale, od attività di sport all’aria aperta. L’ultimo principio implica la protezione della biodiversità. Occorre collegare questo tema all’obiettivo generale del miglioramento dell’offerta turistica, cercando di esplorare nuove direzioni, quali ad esempio i percorsi tematici per la fruizione del paesaggio. La scelta del paesaggio come elemento centrale è motivata da due ragioni: a) il paesaggio “svolge un importante ruolo di interesse pubblico nei settori culturali, ecologici, ambientali e sociali e rappresenta una risorsa di valore per apporto di attività economiche, in particolare per il turismo” (Council of Europe, 2007)7; b) nell’area progettuale vi è una straordinaria ricchezza e concentrazione di variabilità di valori paesaggistici (come verrà illustrato più avanti nello studio). Fruizione del paesaggio Per illustrare al meglio l’importanza insita nel principio di fruizione del paesaggio appena enunciato, è interessante notare che attualmente in molte parti del mondo questo tema è oggetto di ricerca. In Europa vi è un programma avanzato di caratterizzazione e conservazione del paesaggio allineato con la Convezione Europea sul Paesaggio, varata a Firenze nell’ottobre del 2000. In particolare il progetto europeo “Pathways to Cultural Landscapes” (Pathways to Cultural Landdscapes, 2008) ha visto una collaborazione internazionale tra partner di 12 progetti nazionali, per promuovere le attività di rete e di comunicazione del concetto di paesaggio culturale al vasto pubblico. Tra i principali risultati del progetto vi è stata nel 2002 in Inghilterra la creazione di un’equipe per la caratterizzazione, al fine di promuovere sistemi e metodi di caratterizzazione per aiutare a 7 Un capitolo particolare sull’importanza del paesaggio in materia di pubblica pianificazione è stato inserito alle pagine 60-62 del progetto pilota ARSIAL GreenLink n° 3 “Museo virtuale ed ambiente”. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 5 1 15 5 gestire il cambiamento dell’ambiente storico. A partire dal 1994, English Heritage (l’agenzia nazionale per la protezione e la promozione dell’ambiente storico) ha portato avanti un programma per la caratterizzazione del paesaggio storico (HLC) in tutta l’Inghilterra, in collaborazione con i singoli comuni. HLC utilizza una tecnologia basata su mappatura GIS studiata per fornire una comprensione generale delle dimensioni storiche ed archeologiche del paesaggio odierno. Consente una varietà di utilizzazioni, come quelle educative, di ricerca, di gestione del territorio, di ausilio agli schemi di incentivazione agricola, di pianificazione spaziale e di valutazione di impatto ambientale (English Heritage, 2008). HLC funziona attraverso un Sistema Informativo territoriale (GIS) che attribuisce ad ogni singolo blocco di territorio una tipologia definita di paesaggio. Il blocco di base della realizzazione è costituito da un raggruppamento di campi o da altri tipi di parcellizzazione del territorio. L’estensione dei blocchi varia a seconda della tessitura del paesaggio, che di per se è il prodotto storico dell’utilizzazione e dell’abitazione di un’area. I database del GIS permettono di giudicare ed interpretare l’attribuzione di base di un’area ad una tipologia paesaggistica, registrandola ed evidenziandola, fornendo in questo modo un aiuto a misurare il grado di soggettività della caratterizzazione stessa. Si possono quindi realizzare mappe a qualsiasi grado di dettaglio richiesto per ogni determinato scopo. All’interno del progetto sono state sviluppate metodologie specifiche per le fasi di caratterizzazione, che possono essere prese come esempio per ulteriori studi (Darlington J., 2004). Analisi integrata Nel presente studio l’analisi integrata del territorio è stata effettuata esaminando sia le iniziative locali del passato e quelle attuali, nel rispetto dei principi generali di sostenibilità e di diversione precedentemente citati, a livello di percorsi turistici e di sentieristica già esistente nell’area, sia lo stato attuale dei servizi e delle strutture turistiche. La raccolta dei dati è stata compiuta intervistando gli attori chiave locali, le autorità di gestione e raccogliendone le informazioni. Le differenti realizzazioni sono state inventariate ed elencate con una lettera di identificazione per facilitare le seguenti fasi di comparazione e caratterizzazione. La fase di raccolta si è quindi conclusa attraverso una mappatura dei diversi percorsi esistenti e delle iniziative in atto attraverso l’utilizzazione di un GIS. Una attenzione particolare è stata rivolta all’inventario dei paesaggi dell’area, effettuato solo per il settore dei paesaggi agrari, con lo scopo di valorizzare la fruizione turistica di questo importante aspetto del territorio. Esso è stato realizzato solo come un tentativo preliminare pilota, senza alcuna pretesa di essere conclusivo o definitivo per l’intero contesto territoriale. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 6 1 16 6 Raccolta La raccolta dei dati si è svolta prendendo in considerazione tre livelli di elementi: - il primo relativo a: a) sentieri, percorsi e itinerari turistici già esistenti nell’area; b) iniziative attualmente in corso; - il secondo sullo stato presente delle strutture e dei servizi collegati al turismo. Questi sono stati inventariati grazie ad un’indagine che ha tenuto conto di alberghi, Bed & Breakfast e agriturismi, piste ciclabili, aree pic-nic e di ricreazione, maneggi, ed esercizi di nolo per canoe o biciclette. Il segmento di servizi relativo ai ristoranti, bar e tavole calde non è stato preso in considerazione a causa della sua eccessiva frammentazione e anche per il carattere transitorio di molti esercizi che rimangono aperti solamente per una stagione; - il terzo livello ha riguardato le emergenze di attrazione nell’area progettuale. In via generale queste possono riguardare: il patrimonio dell’ambiente naturale (caratteristiche particolari ambientali, formazioni geologiche, sorgenti, area naturali protette) il patrimonio storico (siti archeologici, musei, monumenti, località di guerra significative, cimiteri) il patrimonio culturale (caratteristiche architettoniche, trasformazioni del paesaggio, produzioni tipiche, ecc…) emergenze sportive (attrezzature sportive, località adatte a sport) Il grado di precisione nella fase di raccolta degli elementi di questi tre livelli è stato molto accurato per il primo e secondo. Invece nel caso del terzo livello, sulle emergenze di attrazione, si sono catalogate solamente tre principali tipologie di elementi, selezionate durante le prime indagini sul campo a causa della loro importanza preminente: sorgenti e fonti, emergenze storiche (e archeologiche) e panorami agrari. I risultati delle indagini sono stati inseriti su uno strumento GIS che ha permesso la rappresentazione dell’area di copertura geografica per ciascun elemento. La raccolta dei dati è stata svolta grazie a materiali, documenti ed informazioni dirette ottenute attraverso le indagini e le interviste con i principali attori chiave dello scenario: Associazione Culturale Agro Pontino, Alberto Alberti (Associazione Giovane Montagna, sezione di Roma), APT Latina, Associazione Fiume Cavata, Circolo Canottieri (Sabaudia), Comune di Latina (Assessorato al Turismo), Comune di Terracina, Consorzio di Bonifica G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 7 1 17 7 dell’Agro Pontino, Emilio Selvaggi (WWF Terracina), Pangea Onlus (Sabaudia), Riserva del Monumento Naturale di Campo Soriano. Percorsi ed itinerari turistici già esistenti Un primo stadio ricognitivo ha riguardato la raccolta di dati e la rappresentazione GIS di percorsi ed itinerari (realizzati in passato o derivati dal passato) che possono essere percorsi a piedi, in bicicletta o con un altro mezzo di trasporto sostenibile. Sentieri APT-CAI – A livello dell’intera Provincia di Latina i primi tentativi di valorizzazione turistica dell’entroterra sono stati compiuti per opera dell’APT provinciale (Azienda per la Promozione Turistica) negli anni 1979-80 con la realizzazione di otto itinerari di valore educativo per visite scolastiche guidate. La stessa Azienda negli anni seguenti ha portato a termine diverse realizzazioni, quali: - 1980 – “Sette itinerari montani”, da percorrere a piedi; - 1986 – “Dodici sentieri natura”, da percorrere a piedi; - 1995 – “Sette itinerari turistici”, da percorrere in auto, con cartina e testi esplicativi (APT Latina, 1985); - 1998 – “Ottantadue sentieri di montagna” (per escursioni e trekking), realizzati in collaborazione con il CAI (Club Alpino Italiano), tracciati e contrassegnati lungo il percorso con i simboli particolari del CAI ed illustrati con cartine, fotografie e testi esplicativi (APT Latina, 1998); - 2003 – “Itinerari eno-gastronomici”, in collaborazione con il “Club del Gusto” e ARSIAL, da percorrere in auto, con cartina, testi esplicativi e indirizzi dei ristoranti tipici e dei produttori agroalimentari (APT Latina, 2003); - 2005 – “Otto itinerari turistici”, da percorrere in auto, con cartine e testi esplicativi (APT Latina, 2005). Ai fini del presente studio saranno presi in considerazione solamente quattro degli Ottantadue Sentieri di Montagna del 1998, in quanto ricadenti nell’area di studio. Essi sono: a) Il sentiero n° 30 “Punta Leano”, che parte dalla chiesa di S. Silviano in La Valle di Terracina, per una lunghezza totale di 4,8 km, da percorrere in 1,15 ore di cammino (oltre al ritorno) e con 430 m di dislivello; b) Il sentiero n° 31 “Monte Leano”, che parte dalla chiesa di S. Silviano in La Valle di Terracina, per una lunghezza totale di 5,4 km, da percorrere in 2 ore di cammino (oltre al ritorno) e con 620 m di dislivello; G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 8 1 18 8 c) Il sentiero n° 32 “Monte Romano”, che parte da Campo Soriano, per una lunghezza totale di 3,8 km, da percorrere in 1,15 ore di cammino (oltre al ritorno) con 550 m di dislivello; d) Il sentiero n° 33 “Monte Romano” che parte da Sonnino, per una lunghezza totale di 7,2 km da compiere in 3 ore di cammino (oltre al ritorno) e con 890 m di dislivello. Localizzazione geografica dei sentieri APT - CAI n° 30, 31, 32, 33 Sentieri WWF - Comune di Terracina – nel corso degli anni ’90, la Sezione locale del WWF di Terracina, assieme all’Assessorato al Turismo del Comune, ha realizzato tre sentieri pedonali nell’area dell’entroterra montano di Terracina, denominati “Sentiero A”, “B” e “C”. Tutti e tre sono illustrati con testi dettagliati, cartine e fotografie G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k nel sito Web dell’Associazione P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 1 9 1 19 9 Terrapontina (http://www.terrapontina.it/tresentieri.htm). Sono tutti ad andamento circolare ed orientati in modo tematico in ricordo delle loro antiche utilizzazioni come vie di approvvigionamento per la città. Localizzazione geografica dei sentieri del WWF – Comune di Terracina e) Sentiero A “La via del carbone e della legna”, che collega le località di La Ciana - Fonte Santo Stefano - Mammolini - La Ciana, per una lunghezza totale di 8 km, da percorrere in tre ore di cammino con in moderato dislivello (210 m), marcato con segni di colore bianco e arancione; f) Sentiero B “La via dei pascoli alti e delle tre cisterne”, che college le località di San Silviano - Cima Leano - Francolane - San Silviano, per una lunghezza totale di 16 km, da percorrere con 5 ore di cammino con un dislivello di 625 m, nella prima parte riprende il sentiero APT – CAI n° 31 con marcatura bianca e rossa, quindi nella seconda parte, su percorso proprio, è segnato in bianco e blu. g) Sentiero C “Attraverso due comuni e due stati” (con riferimento alla linea di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli) che collega le località di Fasana - Costa dell’Acquasanta - Monte Romano - Valico del confine - Campo Soriano - Valle Fasana, G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 0 2 20 0 per una lunghezza totale di 16 km, da percorrere in 7 ore di cammino, con una dislivello di 537 m, segnato in giallo e blu. h) Un altro sentiero più corto, denominato “Sentiero Monte S. Angelo”, di 1,2 km è stato recentemente realizzato, sempre grazie allo sforzo di volontariato del WWF, per restaurare l’antica via di accesso al tempio di Giove Anxur in Terracina. L’attuale stato di conservazione dei sentieri del WWF non è in condizioni perfette (il “Sentiero A” all’inizio del percorso) Sentieri Parco Nazionale del Circeo – l’autorità di gestione del Parco Nazionale del Circeo ha realizzato numerosi sentieri per la fruizione turistica all’interno dell’area protetta, sia nella parte di territorio ricadente nella Piana Pontina che in quella di Monte Circeo. Essi sono di soliti utilizzabili sia per passeggiate che in bicicletta. Il loro posizionamento geografico è stato riportato su diversi tipi di mappe pubblicate sia dalle autorità del Parco che dall’APT, o esposte sui pannelli informativi in diverse località del Parco stesso o sul suo sito web (http://www.parks.it/parco.nazionale.circeo/). I sentieri sono distinti da un numero assegnato al luogo di inizio e sono caratterizzati da differenti tematiche, come “i sentieri forestali”, “il sentiero didattico”, “il sentiero natura”, ecc…Sono troppo numerosi e spesso non esattamente definiti per essere elencati individualmente in questo ambito e quindi sono stati presi in considerazione in modo collettivo suddividendoli in due gruppi principali: i) Sentieri del Parco Naturale del Circeo situati nella parte rimanente della foresta primaria della Piana Pontina, per una lunghezza complessiva di 43 km; j) Sentieri del Parco Naturale del Circeo situati nell’area del promontorio del Circeo per una lunghezza totale di 19 km. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 1 2 21 1 Localizzazione geografica dei sentieri del Parco Nazionale del Circeo I sentieri del Parco Nazionale del Circeo sono frequentati anche durante la stagione invernale I percorsi ciclabili sono larghi, in buono stato e ben segnalati. Vi è una buona copertura vegetale che offre ombra e fresco anche nei mesi più caldi. Sentieri Riserva di Campo Soriano – L’autorità di gestione del Monumento Nazionale di Campo Soriano ha sviluppato alcuni percorsi circolari per valorizzare la fruizione turistica G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 2 2 22 2 dell’area protetta. Essi sono: k) un percorso per mountain bike e trekking di 6,3 km, segnalato in blu; l) un sentiero per trekking di circa 16 km attorno alla cima del Monte Romano, segnalato in verde (lo stesso percorso del “Sentiero C” del WWF); m) un sentiero per trekking di 3 km di lunghezza attorno a Campo dell’Ova – Largo Montagna, segnalato in arancione; n) un sentiero didattico di 1,5 km di lunghezza attorno al monumento geologico “Cattedrale o Rava di San Domenico”, da effettuarsi con visita guidata, segnalato in violetto. Tutti questi sentieri sono stati pubblicati su diversi tipi di mappe cura dell’autorità di gestione o esposte su pannelli informativi vicino al centro visite del Parco, o sul suo sito web (http://www.parks.it/mn.campo.soriano/index.html). Localizzazione geografica dei percorsi del Monumento Naturale di Campo Soriano Il sentiero arancione della Riserva di Campo Soriano offre momenti di particolare fascino G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 3 2 23 3 Il sentiero blu permette di godere suggestivi scorci di paesaggio Percorsi di Selvaggi – Nel 1996 per iniziativa di uno studioso locale (Selvaggi, 1966) è stato pubblicato un libro che descriveva differenti itinerari da percorrere in macchina, in treno, a piedi ed in canoa per valorizzare le emergenze del territorio, dai reperti archeologici romani lungo la via Appia, fino all’Idrovora di Mazzocchio (il maggiore impianto storico di sollevamento idraulico che ancora serve a regolare l’acqua nei canali di irrigazione). Ma ai fini di questo studio gli aspetti più interessanti sono: o) un itinerario ferroviario/pedonale denominato “Dalla Fiora al Frasso” (n° 7) di circa 6,8 km in treno e 5 km a piedi (oltre al ritorno), dalla stazione di Terracina lungo la antica via Appia fino a La Fiora e dietro Monte Nero fino alla stazione ferroviaria di Frasso, per un percorso di 5 km; p) un itinerario in canoa (il n° 4) denominato “Circuito dei Canali” di circa 15 km di lunghezza, da Terracina lungo il canale Mortacino e quindi il Badino ed il Portatore fino a Pontemaggiore e quindi di nuovo a Terracina grazie al canale Linea Pio lungo l’Appia, per circa 6 ore di percorso. Sempre Selvaggi, ha recentemente realizzato un percorso ciclistico della “Valle dei Santi”, nell’ambito dell’organizzazione di visite guidate alle antiche rovine romane nei dintorni di Terracina. I percorsi di visita sono stati riportati con mappa geografica, testi esplicativi in italiano ed in inglese ed immagini di antiche stampe e di foto odierne su di un pieghevole distribuito dagli alberghi locali: q) un giro ciclistico “La Valle” di 13 km di lunghezza, da Piazza 4 Lampioni, vicino alla stazione di Terracina, lungo la via Appia Antica, fino alla Fonte Feronia, alla chiesa di S. Silviano e alle rovine delle antiche mura Romane a La Valle, per circa 3 ore di percorso. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 4 2 24 4 Localizzazione geografica dei percorsi di Selvaggi Le antiche mura di una fattoria romana fortificata lungo il giro ciclistico “La Valle” proposto da Selvaggi G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 5 2 25 5 Processioni religiose – fin dal medioevo, ogni anno nell’area del progetto due antiche processioni si svolgono lungo un percorso rituale per esplicare la loro funzione religiosa. Il loro percorso è fisso nel tempo, o subisce qualche piccolo cambiamento, a causa di esigenze tecniche di modernizzazione. Possono essere annoverate entrambe in questo studio, in quanto rappresentano un forte motivo di richiamo turistico, anche se una volta l’anno: r) Processione delle Torce, che si svolge nella notte del lunedì di Pentecoste ed è composta da specifiche figure cerimoniali: due “Caporali”, due “Viaroli” ed oltre 300 “Torciaroli”. Insieme percorrono antichi sentieri di montagna, con differenti poste, dalla chiesa di S. Angelo a Sonnino, attraverso Campo Soriano, fino alla chiesa della Madonna delle Grazie a Frasso. Le torce avanzate vengono poi conservate ed accese durante i temporali per allontanare i fulmini (come si crede). s) Processione della Sorresca, anch’essa si svolge il lunedì di Pentecoste e vi partecipano gli abitanti di San Felice Circeo per andare a piedi con un percorso di 13 km lungo le strade comunali fino al Santuario di Santa Maria della Sorresca, sulla riva del lago di Sabaudia Localizzazione geografica delle processioni religiose G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 6 2 26 6 Il santuario di pellegrinaggio di S. Maria della Sorresca Iniziative in corso per la creazione di percorsi turistici Attualmente sul territorio vi sono diverse iniziative in corso di messa in rete e promozione di percorsi turistici. Esse sono: Latina Tellus Ecomuseo - Probabilmente la più importante azione locale di network, promossa dal Comune di Latina assieme ad altre nove amministrazioni comunali del territorio (esclusa Terracina) ed al Parco Nazionale del Circeo, con l’obiettivo di creare una rete ad area integrata per valorizzare le caratteristiche ambientali, culturali e turistiche. L’approccio dell’”Ecomuseo” definisce una strategia che intende valorizzare l’offerta turistica dei valori culturali ed ambientali del territorio grazie ad un modello di “museo all’aperto” da leggere e vivere on-live per un principio di sostenibilità. L’azione è stata riconosciuta attraverso il decreto regionale DGR 1300/2004 come una degli API (Progetti di Area Integrata) ufficiali del Lazio ed è stato finanziato grazie alla Legge Regionale n° 40 del 1999. L’azione è stata guidata da un’iniziativa di analisi territoriale che ha coinvolto le seguenti caratteristiche: - i siti con la maggiore concentrazione di emergenze (punti di attrazione) e di visitatori; - siti con una sola emergenza, ma con caratteristiche particolari; - i nodi strategici del sistema di comunicazioni. L’azione ha portato alla realizzazione di una mappa delle emergenze del territorio (contrassegnate da una simbologia distintiva, da un numero e da un elenco); di una mappa della comunicazione (con la predisposizione della segnaletica strategica e dei pannelli informativi); di una mappa degli itinerari (con i differenti percorsi). Sono state selezionate tre tematiche di percorso: G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 7 2 27 7 - Le vie d’acqua – zone umide e termali (Agro e Bonifica, Borghi e Città di fondazione, Zone umide e residuali, Sorgenti pedemontane). - Il mare e le isole (il Mare dei Miti) - Le Antiche vie del Lazio (La via Appia, La via Severiana – la via costiera). Il progetto è in avanzata fase di realizzazione nei processi di comunicazione e marketing, con la progettazione esecutiva già terminata (informazione, localizzazione e progettazione dei pannelli informativi, pieghevoli, video, sito web). La realizzazione è studiata per essere finalizzata al mercato, con il coinvolgimento di soggetti differenti. Sono stati previsti diversi centri di progettazione locale, ciascuno come portale informativo del proprio territorio, con centro di accoglienza, di orientamento e di interpretazione. Il piano di gestione e marketing è iniziato con differenti fasi di lavoro: corsi di formazione, definizione delle indagini sul territorio, riconoscimento delle opportunità di mercato, ed un pacchetto progettuale composto da 16 progetti traversali ai comuni e 59 progetti specifici per le singole amministrazioni. I percorsi previsti dall’azione Latina Tellus Via Francigena Sud – L’antica “Via Francigena” (usualmente percorsa a piedi o a cavallo) era stata utilizzata dai Longobardi durante il loro regno (568 – 774 d.C.), quando le antiche vie imperiali romane erano ormai fuori uso. Su questa strada transitarono migliaia di pellegrini da G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 8 2 28 8 Canterbury a Roma nel medioevo. Il proseguimento verso sud della strada portava ai centri di pellegrinaggio8 del Gargano, nelle Puglie ed agli imbarchi per la Terra Santa. Il percorso della via non era ben definito e poteva variare a seconda delle condizioni del tempo, gli eventi bellici, ecc… Nell’area progettuale la via Francigena Sud aveva due percorsi paralleli: uno lungo la costa, in mezzo alla Piana Pontina o ai piedi delle aree montane ai suoi bordi; l’altro ancora più all’interno (alle spalle della catena dei Monti Lepini) lungo la valle del fiume Sacco. La storia dello sviluppo della parte italiana della via Francigena è legata alle iniziative dell’associazione “Giovane Montagna on line” (http://www.giovanemontagna.org/) e del responsabile della sua sezione romana, Alberto Alberti, che a partire dal 1999 ha promosso varie manifestazioni e marce per riscoprire il tracciato della via, con l’aiuto e la collaborazione di diversi gruppi e associazioni locali lungo le varie regioni del suo corso e della Rai, la Radio Televisione Italiana (Alberti A., 2005). Queste azioni hanno avuto un notevole successo grazie anche all’alto grado di partecipazione delle comunità locali. Ogni anno una marcia collettiva ha individuato varie tappe coinvolgendo le scuole locali, eventi culturali, cori e cibi tipici, manifestazioni e rivisitazioni storiche. Questo ha aiutato gli amministratori pubblici a rendersi conto dell’importanza della via Francigena come patrimonio del passato e motore economico per il futuro. Attualmente la via è stata inserita nell’ambito delle iniziative del patrimonio di percorsi del Consiglio d’Europa (cfr. allegato 1 a pagina 103) grazie ad una sua specifica associazione (European Association of Vie Francigene: http://www.associazioneviafrancigena.com) ed ha un suo proprio riferimento anche nel sito ufficiale della cultura della Regione Lazio (http://www.culturalazio.it/culturaweb_2/schedeInfo/?id=148&pag=true&boxCorr=true). La Regione con la Delibera G.R. 819 del 26.10.2007 ha approvato uno stanziamento di 1.950.000 € per i progetti di Area Integrata interessati alla prosecuzione della Via Francigena a sud di Roma, suddividendo il percorso in due itinerari paralleli: uno nell’interno (Variante Pedemontana) e uno lungo la costa (Variante di pianura) attraverso la Piana Pontina e la Via Appia. La Delibera ha destinato lo stanziamento alle API presenti (e quindi alla rete Latina Tellus) in qualità di coordinatrici delle iniziative locali o come partners di associazioni temporanee per la realizzazione dei lavori di valorizzazione turistica. Allo stato attuale sembra che Latina Tellus (che come abbiamo visto esclude il Comune di Terracina dall’area di proprio interesse) svilupperà la sezione geografica corrispondente alla Piana Pontina, mentre un’altra API, la Compagnia dei Lepini (http://www.compagniadeilepini.it), svilupperà la sezione dei comuni montani dell’entroterra e la connessione con Fossanova. 8 Una delle destinazioni principali di pellegrinaggio di quest’epoca seguiva i santuari dell’Arcangelo Michele, collegata al Gargano, a Roma (Castel S. Angelo), al Piemonte e a Mont Saint-Michel in Francia. Queste mete erano connesse con la mitologia longobarda e con le divinità pastorali della guerra. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 2 9 2 29 9 Localizzazione geografica del percorso della Via Francigena Visite guidate ambientali di Pangea – Numerose visite guidate didattiche sono proposte da Pangea Onlus. Pangea è un’associazione locale impegnata fin dal 1992 a svolgere attività di educazione ambientale e formazione per l’ambiente e per le riserve naturali a livello nazionale ed internazionale. L’associazione offre una scelta di 23 diverse proposte di visita su temi archeologici, culturali, e naturalistici nel territorio, destinati principalmente a scolaresche e gruppi con differenti percorsi tematici ambientali (www.istpangea.it). Dato che questi percorsi sono destinati principalmente a gruppi guidati (scolaresche) su differenti itinerari tematici ambientali, nella presente fase di analisi non sono stati presi in considerazione. Le Vie della Transumanza - “Le vie Pontine e Ciociare della Transumanza” è un progetto nato grazie al finanziamento del programma “Leader +” per valorizzare la fruizione turistica del Parco Nazionale del Circeo e della Riserva Naturale di Campo Soriano. Il progetto ha previsto un percorso da effettuare in auto e a piedi per approfondire la conoscenza della G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 0 3 30 0 cultura, dell’ambiente e del patrimonio locale dell’area lungo un itinerario non esattamente segnalato sul posto, ma riportato a livello generale su di una mappa su di un CD e sull sito web: (http://www.parks.it/parco.nazionale.circeo/ProgettoLeader.html): - l’itinerario (ideale) parte dal Centro Visite del Parco del Circeo e segue un percorso circolare attraverso Sonnino, Campo Soriano, San Felice e di nuovo al centro Visite, con digressioni alla cima del Monte Romano (sentiero non ben definito) al Monte Circeo e a Cerasella (area naturalistica del parco del Circeo) per una lunghezza totale di 98 km di percorso misto (in auto e a piedi). Localizzazione geografica del percorso Vie della Transumanza Iniziative di canottaggio – alcune iniziative di percorsi in canoa attraverso il territorio sono state recentemente promosse congiuntamente da tre associazioni locali: l’“Associazione Culturale Agro Pontino”, l’“Associazione Fiume Cavata”, il “Circolo Canottieri di Sabaudia”, assieme all’organo di gestione dei corsi d’acqua della Piana Pontina, il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino. Il canottaggio e gli sport remieri costituiscono una realtà già una ben G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 1 3 31 1 stabilita sul lago di Sabaudia, forte della presenza di quattro circoli sportivi e di training militari nazionali ed altri due privati. La navigazione sulle acque interne, fiorente durante l’era imperiale romana, quando l’attraversamento della Piana Pontina veniva effettuato su barche tirate dai muli lungo il canale affianco alla via Appia (come ci narra con particolare sconforto il poeta Orazio), è stata poi abbandonata negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso. Nell’area vi è ancora il ricordo delle tipiche imbarcazioni a fondo piatto utilizzate e dell’uso delle mandrie di bufali per pulire la vegetazione invadente i corsi d’acqua (Selvaggi, 1966). L’intera area è attraversata da una vasta rete di canali e fiumi, molti dei quali sono adatti alla navigazione. A termini di legge quest’ultima dovrebbe essere concessa dal Genio Civile (autorità regionale) e dal Consorzio di Bonifica (il gestore della rete) ed è ancora soggetta al Regolamento di Polizia del 1933, che delega il Consorzio di Bonifica alla sorveglianza. Ma oggigiorno il Consorzio ha tutto l’interesse a sviluppare la fruizione turistica dei suoi corsi d’acqua e di conseguenza, in collaborazione con le tre associazioni sopra citate, sta pianificando un progetto per il recupero della navigabilità su due tratte principali della sua rete di idrovie: - iniziativa di canottaggio 1, lungo il corso integrale del fiume Ufente (24,8 km) con un prolungamento in mare, attorno al Promontorio del Circeo fin dentro al lago di Sabaudia (Lago di Paola), per una lunghezza complessiva di 50 km; - iniziativa di canottaggio 2, lungo il fiume Cavata – canale Linea Pio, a partire dai pressi di Sermoneta fino all’incrocio con la Strada Provinciale Migliara 53, dove il canale è sbarrato, per una lunghezza totale di 23 km. Il progetto, ancora in fase di elaborazione, prevede l’utilizzazione di tre strutture di servizio (attraverso una ristrutturazione funzionale) situate in luoghi chiave lungo i corsi d’acqua: nei pressi di Cotarda (Cantoniera Cotarda, sul fiume Ufente), di Pontina (“Stazione Sanitaria M.48” sul canale Linea Pio) e a Pontemaggiore (dove i due percorsi potrebbero riunirsi se non fosse per uno sbarramento, indicato sulla cartina come “Linea M 53”). Una delle caratteristiche più interessanti del progetto è l’ipotesi di integrazione di sistemi di trasporti sostenibile lungo tutti i percorsi (ripresa da un’idea dell’Associazione Fiume Cavata) permettendo la risalita lungo gli argini dei corsi dei fiumi in bicicletta e la discesa in canoa, con l’utilizzo delle tre strutture di servizio come centri nodali di interscambio bicicletta-canoa. Lo sviluppo del progetto è stato promosso da un forte azione di visibilità e disseminazione svolta attraverso manifestazioni pubbliche di canottaggio di gruppo lungo il fiume Ufente, che si svolgono ogni anno, quali: “Ufente, un fiume da navigare” il 23 settembre 2006 (con la partecipazione di 54 imbarcazioni), o il “1° Weekend Canoa Trophy Land Rover” il 6-7 ottobre del 2007 (con la partecipazione di 40 imbarcazioni). Quest’ultima era stata originariamente prevista con anche un percorso marittimo, che dalla foce del fiume Ufente proseguiva in G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 2 3 32 2 mare lungo costa ed attorno al Promontorio del Circeo fino all’interno del Lago di Sabaudia. Nel 2008 la manifestazione “Regata del dilettante” si terrà a maggio sotto il patrocinio del Comitato Federale Regionale Kayak. Un’altra iniziativa caratteristica di integrazione economica promossa dall’Associazione Fiume Cavata è costituita dalla manifestazione “Oggi me la sono cavata. Spesa in canoa” che si tiene il Primo maggio, proponendo una collaborazione con gli agricoltori proprietari dei terreni lungo il fiume Cavata, invitati alla vendita diretta dei prodotti ortofrutticoli sulle banchine ai partecipanti in canoa, con un buon successo sia tra gli agricoltori che tra gli sportivi partecipanti. Localizzazione geografica dei percorsi delle iniziative di canottaggio Strutture e servizi collegati al turismo Il secondo livello di raccolta e rappresentazione GIS di questo studio ha riguardato i servizi turistici e la presenza di strutture collegabili nell’area. Esse sono state inventariate grazie G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 3 3 33 3 all’assistenza dell’APT di Latina (APT Latina, 2007) e dell’Associazione Pangea Onlus. Le strutture ed i servizi coinvolti erano: 1. strutture ricettive, suddivise in alberghi, Bed & Breakfast e agriturismi. Non sono stati presi in considerazione i segmenti degli appartamenti in affitto e dei camping, a causa della loro stagionalità di presenza e della scarsa affidabilità delle registrazioni; 2. strutture per una migliore fruizione ambientale (aree pic-nic, aree giochi) o per sport e attività all’aria aperta, come affitti di biciclette e imbarcazioni, maneggi, ecc… Altri tipi di servizi come bar, ristoranti, locali tipici, night club, rivendite di alimenti tipici, enoteche, ecc…. non sono stati considerati, in genere a causa della loro caratteristiche transitorie che richiedono un’azione di monitoraggio prolungato ripetuto negli anni. Localizzazione geografica delle tipologie di ricettività G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 4 3 34 4 Localizzazione geografica dei servizi turistici presenti G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 5 3 35 5 Caratterizzazione delle emergenze turistiche presenti Nel contesto delle emergenze di attrazione, sono state selezionate solamente tre tipologie di elementi, considerate maggiormente importanti durante le prime indagini in campo: storiche (caratteristiche archeologiche), naturali (sorgenti) e culturali (paesaggi agrari). I dati sono stati raccolti attraverso l’associazione Pangea Onlus e attraverso sopralluoghi in campo di ARSIAL. Localizzazione geografica delle emergenze storiche Le principali emergenze storiche, inventariate per epoca (Preistoria, Romana, Medioevo e Rinascimento), sono distribuite geograficamente lungo la costa, lungo la via Appia o lungo il fiume Amaseno. Tale localizzazione non permette la loro visita nel corso di un unico itinerario. Le risorse idriche (sorgenti e fonti), invece sono localizzate principalmente al bordo fra pianura e collina. Questo posizionamento facilita il raggruppamento per le finalità di visita lungo un unico percorso. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 6 3 36 6 Localizzazione geografica delle fonti e delle sorgenti Caratterizzazione preliminare dei paesaggi agrari del territorio In attesa di un’appropriata caratterizzazione regionale dei paesaggi del territorio laziale, è stata effettuata una caratterizzazione preliminare della biodiversità di paesaggi agrari esistenti nell’area del progetto, articolata nelle seguenti fasi: 1. individuazione delle diverse tipologie di agricoltura dell’area; 2. riconoscimento delle specifiche tipologie di paesaggio agrario attraverso indagini sul campo; 3. registrazione delle tipologie attraverso immagini digitali; 4. attribuzione delle caratteristiche identificative; 5. individuazione geografica (mappatura) delle caratteristiche identificate. Metodologia utilizzata per la caratterizzazione G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 7 3 37 7 1. A partire dalla Carta dell’Uso del Suolo del sistema cartografico della Regione Lazio, è stato possibile individuare alcune macro aree della biodiversità di tipologie agricole, che possono essere distinte per la loro attitudine colturale e per i legami ambientali (cfr. la cartina a pag. 41: Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista dell’attitudine tecnologica). Grazie alle indagini preliminari in campo è stato quindi possibile individuare le specifiche macro aree di agricoltura caratteristica, originate sia da motivazioni storiche che geografiche (cfr. la cartina a pag. 41: Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista geografico e storico): a) l’area di pianura delle bonifiche effettuate nel XVIII-XX secolo; b) le aree di pianura con sopravvivenze di agricoltura arcaica; c) le aree di agricoltura tradizionale collinare e montana; d) le sopravvivenze dei sistemi di allevamento estensivo di pianura. 2. Le indagini in campo, svolte con l’obiettivo di riconoscere le differenti tipologie di paesaggio agrario sono state condotte dai tecnici di ARSIAL con l’assistenza di esperti locali della protezione ambientale. 3. La registrazione digitale delle immagini del paesaggio è stata il risultato di una selezione fra 570 fotografie scattate nel corso di sei sopralluoghi in campo effettuati in data 21/01/08, 29/01/08, 08/02/08, 15/02/08, 12/03/08 e 14/03/08. 4. In questo primo tentativo di caratterizzazione dei paesaggi agrari, l’attribuzione delle caratteristiche identificative è stata realizzata sulla base degli aspetti visivi più appariscenti tenendo in considerazione i seguenti principi: - struttura spaziale (aperta o lineare); - funzione (produzione di colture o allevamento animale); - tipologia (secondo le caratteristiche inventariate al punto “1”); - rilievo (estensione significativa nello spazio in confronto all’estensione totale) Il risultato del lavoro compiuto in questa fase verrà descritto nel successivo paragrafo Formazioni di paesaggio agrario identificate. I paesaggi agrari identificati sono stati elencati con l’attribuzione di un codice specifico in riferimento a: a) strutture a spazialità lineare; b) luoghi a spazialità aperta; c) elementi architettonici. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 8 3 38 8 5. La localizzazione geografica dei paesaggi inventariati è stata realizzata solamente ad ampia scala. Questo significa che i sopralluoghi realizzati sul territorio hanno identificato caratteristiche comuni di: a) strutture a spazialità lineare e b) luoghi a spazialità aperta, su aree di 3-4 km di raggio, senza entrare ulteriormente nel dettaglio. Gli elementi architettonici presenti nel territorio sono stati rilevati solamente lungo i percorsi proposti (a causa di mancanza di tempo e di risorse). I paesaggi dell’area montana sono stati identificati secondo lo stesso principio. Occorreranno quindi ulteriori indagini per l’identificazione esaustiva dei paesaggi agrari dell’intero territorio. Anche per questa fase il risultato del lavoro compiuto verrà descritto nel successivo paragrafo Formazioni di paesaggio agrario identificate. Tipologie di paesaggio agrario inventariate a) strutture a spazialità lineare a.1. Esempi di strade alberate a11 Mimosa a12 Eucalyptus e Mimosa a13 Eucalyptus a14 Eucalyptus sovradimensionato a15 Pino domestico a16 Sughera a.2. Esempi di corsi d'acqua a21 canale ombreggiato da Eucalyptus a22 canale ombreggiato da piante spontanee a23 fiume senza vegetazione a24 fiume con piante spontanee a25 fiume con fascia ad Eucalyptus a26 fiume con fascia ad Eucalyptus sovradimensionato b.2. Esempi di agricoltura (tradizionale) collinare b21 pascoli di altopiano b22 seminativi b23 adattamenti geologici b24 oliveti terrazzati b25 oliveti terrazzati scoscesi b.3. Esempi di agricoltura contemporanea b31 erbai irrigati costieri b32 seminativi centrali su sabbia b33 seminativi centrali su argilla b34 seminativi dell'entroterra su "terre nere" b35 seminativi pedemontani b36 orticoltura intensiva costiera b37 allevamenti intensivi b38 allevamenti intensivi bufalini b) luoghi a spazialità aperta b.1. Sopravvenienze di agricoltura arcaica di pianura b11 opere di acquicoltura lacustre b12 pascoli di pianura di bufali b13 seminativi estensivi b14 sistemi di consociazione b15 orti b16 vecchi oliveti b17 aranceti b18 sugherete b19 sistemi misti di forestazione e allevamento b110 sistemi misti di agricoltura e allevamento c) elementi architettonici del paesaggio arcaico: c.1. Esempi di vecchie fattorie c11 vecchi poderi di pianura c12 vecchi casali di collina c.2. Vecchi elementi secondari c21 antiche sorgenti c22 antichi impianti idraulici c23 fontanili di pianura c24 fontanili di collina c25 cippi confinari c26 monumenti devozionali Elenco delle formazioni di paesaggio agrario inventariate G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 3 9 3 39 9 La mappa della vegetazione e dell’uso agricolo del suolo nell’area progettuale (elaborata dalla Carta dell’Uso del Suolo dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio) G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 0 4 40 0 Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista dell’attitudine tecnologica Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista geografico e storico G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 1 4 41 1 Formazioni di paesaggio agrario identificate La classificazione delle formazioni identificate è stata effettuata dapprima secondo un ordine di struttura spaziale e quindi di area, andando dalla costa del mare all’interno. Le formazioni di paesaggio identificate sono: a) strutture spaziali lineari, queste si riferiscono principalmente ai corsi d’acqua (fossi, canali e fiumi) e alle strade. Appartengono tutte alla categoria di tipologia paesaggistica “a)” e sono caratterizzate dalle differenti specie di alberi ombreggianti e dalla natura funzionale dei corsi d’acqua (i fossi ed i canali di irrigazione sono di solito fiancheggiati da fasce ad Eucalyptus, i fiumi invece da macchia riparia spontanea). L’appartenenza ai paesaggi agrari è dovuta alla loro origine data dalla bonifica e/o dalla loro utilizzazione in agricoltura. a.1. Esempi di strade alberate: a.1.1) Strada secondaria con fascia arborea a mimosa (Acacia dealbata), di notevole effetto durante la fioritura (febbraio), di solito originata da dispersione naturale dei semi. a.1.2) Strada secondaria con fascia arborea a specie consociate (Eucalyptus e mimosa) originata dal sovradimensionamento dell’Eucalyptus e dalla dispersione naturale dei semi di mimosa. Si tratta di una consociazione temporanea evolventesi nel tipo “a.1.1”, in seguito alla degradazione della fascia ad Eucalyptus per scarsa manutenzione. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 2 4 42 2 a.1.3) Caratteristica strada bonifica con arborea Eucalyptus fascia da entrambi della i ad lati abbastanza ben conservata nel suo tipico impianto a quinconce (su tre file alternate). a.1.4) Strada secondaria con fascia arborea ad Eucalyptus sovra- dimensionata. Notevole e pittoresca, queste sue proprietà sono però dovute a una manutenzione trascurata. Gli esempi non danneggiati sono molto rari a causa dell’accresciuta fragilità del sistema. a.1.5) Strada alberata con pino domestico (Pinus pinea), di solito solo nelle vie principali, derivate dal classico metodo di sistemazione viaria delle strade consolari caratteristico dell’impero romano. Negli spazi aperti assicurava ombra e frescura per gli antichi viaggiatori ma era anche un modo per identificare il percorso da lontano. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 3 4 43 3 a.1.5a) Strada secondaria alberata con pino domestico L’inclinazione (Pinus degli alberi pinea). indica la direzione dei venti prevalenti (in questo caso dal mare). L’ombreggiatura con pino domestico permette un’ampia visibilità ai lati della strada e non rappresenta una barriera ottica per la fruizione orizzontale del paesaggio. a.1.6) Strada alberata con sughere (Quercus suber). Si presenta raramente lungo le strade secondarie, di solito deriva da sopravvivenze dei residui dell’antica foresta primaria originale locale. . a.2. Esempi di corsi d’acqua. a.2.1) Canale d’irrigazione secondario fiancheggiato da fascia arborea ad Eucalyptus secondo la caratteristica tipologia della bonifica. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 4 4 44 4 a.2.2) Canale di irrigazione secondario caratterizzato da vegetazione riparia spontanea (pioppi) a schema disordinato. a.2.3) Paesaggio fluviale con assenza di vegetazione riparia (nella foto il fiume Ufente), dovuta a regolare manutenzione delle banchine operata dall’autorità di gestione delle acque (Consorzio di Bonifica) e dagli agricoltori confinanti. L’impatto paesaggistico di questa formazione viene apprezzato solamente esempio in sua prossimità traversando un ponte) (ad o percorrendone il corso. a.2.4) Paesaggio vegetazione fluviale riparia con spontanea (nell’immagine il fiume Sisto con pioppi ed Eucalyptus), trascuratezza nelle originata operazioni da di manutenzione delle banchine. L’impatto paesaggistico leggermente in lontananza incrementato è rispetto all’esempio precedente. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 5 4 45 5 a.2.5) Paesaggio fluviale con fascia arborea ad Eucalyptus, derivato dalle sistemazioni della bonifica (in questo caso il fiume Sisto). L’invasione di pioppi può danneggiare l’integrità della fascia. L’impatto generale sul paesaggio è notevole anche a distanza. a.2.6) Paesaggio fluviale con fascia arborea ad Eucalyptus, originata dalle sistemazioni di bonifica, sovradimensionata e rinaturalizzata, a causa di assenza di manutenzione (il fiume Sisto nel suo basso corso). L’impatto paesaggistico è notevole ed il luogo diviene rifugio di una ricca biodiversità faunistica. b) luoghi a spazialità aperta. Appartengono alle tipologie di paesaggio agrario aperto e sono caratterizzati da sistemi agricoli diversificati che talvolta assumono effetti altamente scenografici. La loro appartenenza al patrimonio artificiale/culturale è solitamente dovuta al lavoro di diverse generazioni di agricoltori anche se in apparenza danno un’impressione di naturalità (come per le aree di pascolo, create e mantenute attraverso gli sforzi dei pastori e delle mandrie pascolanti). Per facilitare la comprensione fra i paesaggi naturali e quelli artificiali/culturali, i primi tre esempi inseriti nell’inventario sono rappresentati da paesaggi naturali non-agrari. L’inventario paesaggistico in questo caso è stato classificato secondo l’ordine dei differenti sistemi agrari storici. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 6 4 46 6 b.0. Esempi di paesaggi naturali non-agrari: b.0.1) Duna costiera naturale, questo tipo di formazione caratterizzava nei secoli passati gran parte del paesaggio costiero laziale. b.0.2) Aree umide naturali, rappresentavano le formazioni tipiche della Piana Pontina prima dei lavori di bonifica e di sistemazione idraulica realizzati nella prima parte del secolo scorso. b.0.3) Foresta naturale. Era la foresta costiera primaria planiziale della regione laziale e oggi sopravvive solamente in parte dell’area del Parco Nazionale del Circeo come una rimanenza dell’antica “Selva di Terracina”. Questo ecosistema (come il precedente) venne sconvolto durante i lavori della bonifica. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 7 4 47 7 b.1. Sopravvenienze dell’agricoltura arcaica di pianura. Sono molto importanti e occorre la loro salvaguardia quale patrimonio di un mondo agrario in via di scomparsa. Sono presenti in alcune aree marginali del territorio: b.1.1) Impianti costieri dell’acquicoltura tradizionale lacustre, ormai totalmente scomparsa. Rimangono poche strutture residue dei cosiddetti “lavorieri” per la cattura del pesce. Nel lago di Caprolace vengono ancora utilizzate dai biologi del Parco Nazionale del Circeo come strumento per facilitare la cattura di esemplari a scopo scientifico. L’acquicoltura localmente risale all’antichità e può essere rintracciata fin dall’epoca romana come testimoniato dalle rovine archeologiche delle “Piscine di Lucullo”. b.1.2) Pascoli di pianura di bufali in aree di allevamento estensivo, caratterizzate da vasti spazi aperti vicino alle zone umide costiere. Costituivano un paesaggio usuale nella Piana Pontina prima dei lavori di bonifica. b.1.3) Campi seminati estensivamente, di limitata ampiezza, cinti da fasce arboree a sughero. Possono essere considerati come una rimanenza dell’antica agricoltura di foresta praticata nella “Selva di Terracina”. Il rapporto tra le linee verticali degli alberi e i limitati spazi verdi orizzontali risulta spesso armonico e piacevole. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 8 4 48 8 b.1.4) Sistemi consociati. Era una pratica comune nel passato quella di consociare l’uva con alberi da frutto (nella foto uva + olivo), per due motivi: risparmio nell’utilizzazione dei supporti e miglior adattamento Nell’agricoltura delle biologica piante sono state valorizzate e migliorate diverse pratiche di consociazione. b.1.5) Orti misti con orticoltura e frutta, di solito di estensione limitata (adatta all’uso singolo o familiare), talvolta caratterizzati da apprezzabile ingegno nell’adattamento alle condizioni ambientali e spesso con una ricca biodiversità di varietà coltivate. b.1.6) Vecchi oliveti. La coltura dei vecchi impianti di olivo spesso oggigiorno non è considerata valida economicamente. Quindi i vecchi esemplari (di alto valore paesaggistico) vengono tagliati o estirpati e venduti come elementi architettonici e/o di arredamento per i giardini di ville prestigiose. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 4 9 4 49 9 b.1.7) Aranceti. Una produzione tipica del Sud Pontino, un tempo molto diffusa con una varietà particolare: “l’Arancia Bionda di Fondi”. Oggigiorno in via di sparizione. b.1.8) Produttività forestale in boschi di sughere. La produzione è molto limitata dato che al giorno d’oggi tale tipo di cultura non è considerata più remunerativa. b.1.9) Sistemi misti di allevamento estensivo forestale su pascoli (sughero). e produzione Sopravvive solamente in aree molto limitate. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 0 5 50 0 b.1.10) Sistemi misti di pastorizia e culture agricole. Questa tipica forma di collaborazione tra pastori ed agricoltori permette nel Lazio il pascolo primaverile ed autunnale sui terreni incolti in tali epoche. Un sistema tradizionale ormai a rischio a causa della intensificazione della produttività e delle sempre maggiori difficoltà nello spostamento dei greggi. b.2. Esempi di agricoltura (tradizionale) di collina. Questo tipo di agricoltura era molto sviluppato in passato. Oggi per motivi di competitività è portato avanti solo se connesso a modi di vita tradizionali o in caso di sviluppo di opportunità “di nicchia”. Quindi come per gli esempi precedenti, comporta importanti valori di conservazione del patrimonio tradizionale: b.2.1) Pascoli di altopiano. Sono molto diffusi nelle aree montane dell’Italia Centrale. Spesso tali pascoli erano antichi campi seminati (a mano) a orzo (come si può notare anche nell’immagine dai resti quasi cancellati delle recinzioni in pietra). b.2.2) Campi seminati. I seminativi sono molto rari sugli altopiani. Attualmente gli esempi ancora coltivati sono pochissimi (come nella foto). La conformazione geologica particolare di Campo Soriano e delle sue doline (bacini carsici) ha favorito tale utilizzazione che comunque comportava manuale un per notevole il lavoro livellamento, il terrazzamento e la recinzione con muretti a secco. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 1 5 51 1 b.2.3) Adattamenti all’ambiente collinare. La conformazione geologica a volte obbliga l’agricoltura locale a compromessi di comodo. Gli oliveti di Campo Soriano creano un mosaico particolare con le formazioni rocciose. b.2.4) Oliveti terrazzati a moderata pendenza. Sulle pendici collinari ad inclinazione moderata, il paesaggio offre un piacevole scenario di piani inclinati sottolineati dalle linee orizzontali dei gradoni di pietra. b.2.5) Oliveti terrazzati su ripide pendenze. Questo paesaggio artificiale potrebbe essere scambiato a distanza per una formazione forestale naturale. Al contrario, è un paesaggio artificiale/culturale frutto di un notevole lavoro non solo per la sua realizzazione ma anche per il mantenimento. In questo luogo ad esempio, la raccolta delle olive è ancora effettuata con l’utilizzo di muli. In mancanza di incentivi, tale sistema economico ed il paesaggio connesso, sono entrambi a rischio. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 2 5 52 2 b.3. Esempi di agricoltura contemporanea. Sono spesso caratterizzati dall’uso massiccio di materiali artificiali (serre, coperture, impianti di irrigazione), ma negli esempi estensivi vengono quasi considerati come paesaggi naturali sia dagli uomini che dagli animali. b.3.1) Erbai irrigati costieri, sono spesso considerati naturali, specie dai turisti e quando il controllo delle malerbe non riesce o è tralasciato stato intenzionalmente come nel caso dell’agricoltura biologica. Sono di solito delimitati da barriere verticali costituite dalle fasce frangivento o dalle formazioni forestali costiere. b.3.2) Seminativi su sabbia delle aree centrali. Si estendono di solito su ampi spazi e sono delimitati almeno da un lato da fasce frangivento di Eucalyptus. All’aratura appaiono di colore marroncino chiaro. b.3.3) Seminativi su argilla delle aree centrali. Sono caratterizzati da orizzonti visivi molto ampi e sono attraversati da piccoli fossati e fasce di vegetazione spontanea di olmi e pioppi. All’aratura appaiono di colore marrone scuro. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 3 5 53 3 b.3.4) Seminativi su “terre nere” dell’entroterra. Permettono visuali assai ampie senza barriere verticali. A volte i punti focali rappresentati in da lontananza antiche sono fattorie. All’aratura appaiono di colore marrone molto scuro, quasi nero. Derivano dalle prime iniziative di bonifica del XVII- XVIII secolo e sono localizzati a nord della via Appia. b.3.5) Seminativi pedemontani. Il confine con il paesaggio di collina viene nascosto dalla presenza di fasce di piccoli orti e frutteti e piccoli centri abitati. Sono di estensione medio- piccola, spesso derivati da antiche utilizzazioni del territorio da parte degli abitanti dei paesi collinari ai confini della pianura. b.3.6) Orticoltura caratterizzata intensive dall’uso di costiera, materiali artificiali su vasta scala. Il terreno è mantenuto attraverso senza un controllo vegetazione chimico o meccanico delle malerbe. Le barriere verticali sono rappresentate più spesso dalle serre che alle alberature. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 4 5 54 4 b.3.6a) Orticoltura intensive costiera. Le colture sono solitamente trapiantate, invece che seminate e la loro apparenza visiva è di una trama verde meno fitta che negli altri esempi agrari. Spesso le coperture bianche artificiali (utilizzate per prevenire i danni del vento) aumentano drammaticamente la radiazione riflessa ambientale. b.3.7) Allevamenti intensivi. L’impatto con il paesaggio gradevole sistemi è notevole quando estensivi. ed vengono Gli appare adottati animali nel paesaggio rappresentano un punto focale di attrazione visiva. b.3.8) Allevamenti intensivi bufalini. Uno dei caratteristici aspetti del sud della Piana Pontina, che potrebbe essere considerato un’attrazione paesaggistica se adeguatamente valorizzato. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 5 5 55 5 c) Elementi architettonici del paesaggio arcaico: a volte la presenza di elementi architettonici dei sistemi agricoli del passato può essere considerata come un importante elemento di attrazione ricco di valori da custodire. A questo proposito un’eredità significativa è rappresentata dalle tipiche architetture dei vecchi poderi, che varia di località in località anche nella stessa Piana e che è minacciata dai lavori di ristrutturazione che i proprietari compiono senza criteri conservativi. Nell’area collinare è più facile ritrovare gli antichi casolari nel loro stato originario, anche se in cattive condizioni. L’inventario di questi edifici da parte delle autorità locali dovrebbe essere un’ opera importante ai fini della conservazione e della fruizione del paesaggio, in particolare per la valorizzazione del turismo. Sfortunatamente non vi era abbastanza tempo e risorse per svolgere questo compito nell’ambito del presente studio (anche se sono stati documentati alcuni importanti esempi). Elementi secondari di interesse sono costituiti da fontane, abbeveratoi, cappelle votive e pietre confinarie: c.1. Esempi di vecchie fattorie: c.1.1) Vecchio podere di pianura in una delle specifiche tipologie della riforma agraria, in buone condizioni di conservazione. Questi edifici vengono spesso ristrutturati nei modi più fantasiosi, con arcate, terrazzi, ecc… e dipinti in svariati colori. I poderi originari della Riforma agraria erano contrassegnati dalla sigla “O.N.C.” (Opera Nazionale Combattenti) e dal numero sulla facciata. c.1.2) Vecchio casale di collina, di stile tradizionale spontaneo, databile al XIX secolo. La muratura era in pietra locale non intonacata. Questi esempi vengono spesso danneggiati da successivi ampliamenti di stile differente. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 6 5 56 6 c.2. Vecchi elementi secondari: c.2.1) Antiche sorgenti. A volte gli edifici che ricoprono le sorgenti interesse architettonico, valore come (nell’immagine oltre memoria l’edificio sono di che di storica dell’acquedotto costruito dal principe Borghese nel 1885) presso La Cotarda. c.2.2) Antichi impianti idraulici. Gli edifici degli impianti secondari di pompaggio delle acque sono spesso in condizioni di conservazione essere precarie restaurati e come potrebbero strutture di servizio per la valorizzazione del turismo. c.2.3) Antichi fontanili di pianura, sopravvivono spesso semi nascosti in luoghi abbandonati. Qualche volta sono il rifugio di un’importante biodiversità faunistica. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 7 5 57 7 c.2.4) Antichi fontanili dell’area collinare e montana, sono solitamente molto più antichi degli esempi di pianura e meglio conservati, in quanto vengono ancora utilizzati nell’allevamento brado del bestiame. c.2.5) Cippi di confine. Marcavano i limiti tra proprietà, regioni amministrative o addirittura dell’area stati, come progettale, nell’esempio dove correva il confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli. Sono spesso semi nascosti e a volte scomparsi, ma è grande il loro valore di testimonianza e il potenziale di attrazione, una volta che venga appropriatamente valorizzato. c.2.6) Monumenti devozionali e religiosi (cappelle, croci, immagini votive, chiesette): anche questi elementi sono spesso nascosti e non vengono notati nonostante rappresentino una importantissima attestazione culturale. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 8 5 58 8 La mappa delle macro aree di paesaggio agrario è basata su dati raccolti da ARSIAL grazie ai sopralluoghi sul territorio effettuati nell’ambito del progetto GreenLink G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 5 9 5 59 9 Analisi La fase di raccolta ha evidenziato come l’area progettuale non possa essere considerata come un territorio vergine; è invece particolarmente ricca di iniziative e di percorsi già esistenti. Quindi, in una saggia strategia di sostenibilità, le priorità di intervento sono state mirate alla valorizzazione di quanto già esistente, piuttosto che alla creazione ed aggiunta di altre iniziative che rischiano di risultare superflue. Per questo motivo la fase di analisi è stata portata avanti a livello di connettività geografica con i percorsi e le iniziative presenti tra di loro e quindi con la disponibilità territoriale di servizi turistici e strutture ricettive. Il tutto allo scopo di valutare l’offerta turistica qualitativa e individuare possibili buchi nella rete. Analisi geografica Da un punto di vista geografico si può facilmente notare che tutti i sentieri e i percorsi esistenti coinvolgono parti limitate del territorio e sono generalmente localizzati nell’area dell’entroterra montano o nelle zone a protezione speciale (ZPS) ad eccezione degli itinerari di Selvaggi in canoa, “Circuito dei Canali” ed in bicicletta, “La Valle”. Ma il fatto più importante che emerge, è la mancanza di vie trasversali di collegamento attraverso la Piana Pontina tra le due aree protette (Circeo e Campo Soriano) e i due sistemi sentieristici collegati. Area ZPS Una comparazione generale della localizzazione geografica dei percorsi e dei sentieri già esistenti (evidenziati in rosso sulla mappa) G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 0 6 60 0 Invece, le nuove iniziative in corso insistono particolarmente nell’area della Pianura Pontina, sia in senso longitudinale che trasversale. L’azione trasversale è particolarmente marcata nell’iniziativa delle “Vie di Transumanza”, che collega le due aree protette (e quindi i due sistemi principali di sentieri e percorsi) utilizzando due itinerari diversi: uno trasversale alla pianura centrale ed uno lungo costa. Il problema è che queste due rotte trasversali fanno parte di un itinerario virtuale da percorrere in auto, su strade caratterizzate da alta densità di traffico, senza marciapiedi per i pedoni o per le biciclette e quindi con alti rischi per i viaggiatori che intendano muoversi con mezzi sostenibili. A questo punto è importante evidenziare il fatto che nonostante molti dei progenitori degli abitanti attuali provenissero da aree italiane dove la bicicletta è molto utilizzata, il suo uso locale è molto pericoloso. Questo è dovuto in parte al fatto che le strade sono dritte, invoglianti gli automobilisti ad andare più in fretta, in parte al fatto che sono anche strette, con un profilo curvo dovuto al cedimento dei bordi laterali, fiancheggiate da fossati, o danneggiate dalle radici delle fasce arboree. Una comparazione generale delle iniziative di itinerari in atto Vi è quindi un’importante interruzione nel sistema generale della percorribilità viaria sostenibile riferito alla necessità di un collegamento trasversale tra le aree ZPS. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 1 6 61 1 Andare in bicicletta sulle strade della Pianura Pontina comporta spesso un fattore di rischio Venendo ora ad esaminare la connettività fra i sentieri ed i percorsi esistenti con la localizzazione dei servizi e della ricettività, la valutazione condotta attraverso l’analisi GIS (cfr le mappe successive) ha fornito le seguenti indicazioni. - vi è una presenza molto scarsa di piste ciclabili riservate e le poche esistenti spesso non sono collegate ai sistemi sentieristici già esistenti o alle iniziative di itinerari in atto; - la connettività logistica dei servizi turistici presenti con i sentieri esistenti è discreta ed accettabile nell’area di pianura (sotto la gestione del Parco Nazionale del Circeo), non molto accettabile per l’area collinare. E’ tuttavia importante notare che esistono almeno quattro centri visita (“portali”) già presenti sul territorio, localizzati presso il Parco Nazionale del Circeo, Campo Soriano, Fossanova e Terracina (Parco della Rimembranza); - la connettività logistica con i servizi turistici è migliore nel caso delle iniziative di itinerari in atto e questi possono utilizzare servizi che si trovano in mezzo alla Piana, altrimenti non valorizzati. La connettività con i centri visita è buona (almeno due collegamenti per ciascun percorso), tranne che per le iniziative di canottaggio (che dovrebbero comunque contare sui propri centri di servizio, già pianificati); - per quanto riguarda la connettività con le strutture ricettive, una annotazione generale riguarda la loro localizzazione principalmente nell’area costiera, con particolare riferimento alla ricettività alberghiera. Agriturimi e B&B sono diffusi anche nell’area di pianura. Vi è invece una carenza di strutture nell’area collinare e montana, che occorre risolvere in vista di una valorizzazione della fruizione turistica di questo territorio. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 2 6 62 2 Corrispondenza generale dei sentieri e percorsi esistenti con la logistica dei servizi Corrispondenza generale dei sentieri e percorsi esistenti con la logistica della ricettività G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 3 6 63 3 Corrispondenza generale delle iniziative in atto con la logistica dei servizi Corrispondenza generale delle iniziative in atto con la logistica della ricettività G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 4 6 64 4 Connettività dei sentieri esistenti a tematiche di attrazione L’analisi degli elementi inventariati, precedentemente raccolti e referenziati geograficamente, è stata effettuata con lo scopo di stabilire un ordine di importanza (catalogazione) delle caratteristiche da valorizzare in secondo tempo attraverso un’attribuzione tematica. Per svolgere quest’ultima parte del lavoro era importante avere prima un’idea precisa su quale tipo di tematica privilegiare. Infatti in un’attribuzione tematica del territorio è virtualmente possibile inserire qualunque cosa, dagli aspetti gastronomici a quelli astronomici. Naturalmente in molti casi è possibile valutare a prima vista la quantità e qualità di elementi corrispondenti ad una tematica di particolare rilievo, ma questo non è sempre possibile, può essere limitante o potrebbe non essere valido per l’area nella sua interezza. I tipi di elementi che possono venire fuori sono talmente tanti che occorre effettuare una selezione a priori. La tematica storica/archeologica è stata selezionata in quanto, fin dai primi sopralluoghi sul territorio è emersa l’importanza, diffusa in tutta l’area, di riconoscimento delle radici storiche, dalle tracce archeologiche all’epoca medievale, con particolare rilievo per l’eredità storica romana. D’altra parte nelle intenzioni dei progettisti dei Sentieri Integrati di Terracina era anche importante stabilire un forte legame con gli attuali problemi ambientali, di cambiamento climatico e di sostenibilità, come già esposto nel paragrafo Obiettivi (cfr pag. 14-15). Quindi, in relazione alla priorità di rendere i turisti partecipi dei problemi ambientali dell’area che visitano e nel tentativo di collegare diversità biologica e turismo, due tesi tematiche relative a questi problemi sono state poste a confronto per un’analisi più approfondita della loro incidenza sul territorio: il tema delle acque e quello dei paesaggi agrari. Entrambi i temi sono emersi durante i primi sopralluoghi sul territorio, ma erano uniti ad un ventaglio di altre tematiche egualmente emergenti, quali: il brigantaggio, la vita del passato, la bonifica, i ricordi della seconda guerra mondiale, l’architettura modernista, il mare e la montagna, contadini e pastori, ecc…. La tematica delle acque è stata selezionata per il suo profondo coinvolgimento con i problemi del cambiamento climatico: è da molti anni che le più importanti organizzazioni mondiali stanno sottolineando l’importanza della utilizzazione razionale delle risorse idriche e inoltre l’area progettuale è ricchissima di fonti e sorgenti lungo tutta l’area pedemontana. D’altra parte la presenza dei canali di irrigazione e di drenaggio costruiti con la bonifica può essere considerata come uno dei punti di forza della Piana Pontina, dato che una parte di essi è stata inserita per ben 593 ettari di estensione in un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) denominato “Canali in disuso della bonifica Pontina”, che ricade all’interno dell’area progettuale. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 5 6 65 5 La tematica dei paesaggi agrari è stata selezionata a causa del legame proprio del progetto GreenLink con il rapporto “città-campagna”; una relazione nella quale il secondo elemento viene di solito trascurato o studiato solamente dal punto di vista urbano. L’importanza della valorizzazione del paesaggio è stata già enunciata nel capitolo Gruppi finalizzati ed obiettivi (cfr. pag. 9) e la selezione dei paesaggi “agrari” è un buon metodo anche per attrarre l’attenzione sull’importanza del concetto di biodiversità agricola e per aiutare a salvaguardare il mondo di valori tecnici, sociali e di tradizione in via di scomparsa. Quindi, nella fase di analisi le tre tematiche selezionate (valori archeologici, sorgenti naturali e paesaggi agrari) sono state messe a confronto con le caratteristiche dei percorsi in un esame incrociato per evidenziare i possibili fattori di valorizzazione. Griglie di valutazione Per ciascun sentiero e percorso turistico esistente la valutazione delle potenzialità di valorizzazione è stata effettuata alla luce delle tematiche selezionate grazie ad una struttura di confronto a griglia. Ciò ha permesso di paragonare visivamente le caratteristiche prima in modo quantitativo e quindi qualitativamente. Nelle pagine successive le prime due griglie si riferiscono all’analisi quantitativa, la terza a quella qualitativa. La caratterizzazione dei descrittori è stata così determinata: - punti di forza e di debolezza: dai sopralluoghi effettuati sul campo; - corrispondenza quantitativa con gli elementi di attrazione selezionati: dall’analisi di localizzazione geografica GIS. Tra i descrittori, è stata data particolare considerazione alla vulnerabilità climatica del percorso. Questa è stata valutata sulla base dell’esposizione del percorso ai fenomeni meteorologici ed all’assenza/presenza di fattori di mitigazione (di solito una buona copertura vegetale/forestale). Un altro soggetto di descrizione ha coinvolto l’assenza/presenza di attrezzature igieniche e per i rifiuti, riportata nelle griglie come “rischi sanitari”. L’analisi a griglia/SWOT è stata effettuata solamente sui sentieri e percorsi già esistenti e non sulle iniziative in atto per due motivi: a) queste ultime non sono già esattamente definite e/o operative; b) esse non riguardano percorsi sostenibili (= “da percorrersi grazie a mezzi di trasporto non inquinanti”). Come regola generale la fruizione del paesaggio è una tematica sempre presente ed è stata riportata nelle griglie di valutazione in riferimento ad esempi particolarmente incisivi nell’ambito delle tipologie già inventariate di paesaggio agrario. Nelle griglie il riferimento “ID” dei percorsi riguarda i codici dell’elenco riportato alle pagine 18-26; i codici delle tipologie di paesaggio agrario fanno invece riferimento all’inventario riportato alle pagine 39 e 42-58. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 6 6 66 6 corrispondenza quantitativa con gli elementi di attrazione selezionati valori archeologici scala dei valori sorgenti naturali paesaggi agrari ID tipologia a F b F c F 5 d F 7 e F f F g F h F i CL, F a,b,c M = percorsi misti o virtuali CL = pista ciclabile CR = percorso ciclabile MBC = percorso mountain bike O = altro percorso F = sentiero trekking G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k punti di forza punti di debolezza 5 + vista 1) ampi orizzonti e disponibilità di panoramica paesaggi; 2) parte della rete del CAI; 3) arrivo ad un monumento finale e partenza da un Santuario interessante 1) nessun ombreggiatura durante le ore calde, nessuna copertura, scarsa vegetazione; 2) nessuna manutenzione o servizi di salvaguardia; 3) alta vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico 6 + vista 1) ampi orizzonti e disponibilità di 1) nessun ombreggiatura panoramica paesaggi; 2) parte della rete del durante le ore calde, CAI; 3) arrivo ad una vetta e nessuna copertura, scarsa partenza da un Santuario vegetazione; 2) nessuna interessante manutenzione o servizi di salvaguardia; 3) discreta vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico 1 valutazione elementi caratteristiche identificative 1 rischio natura incendi, rischi religione sanitari potentialità per trekking di montagna rischio incendi, rischi sanitari natura sport 1) ampi orizzonti e disponibilità di paesaggi; 2) parte della rete del CAI; 3) arrivo ad una vetta; 4) interessanti caratteristiche geologiche 1) nessuna manutenzione o potentialità per servizi di salvaguardia; 2) trekking di cattive segnalazioni, montagna indicazioni e segnali scomparsi o vandalizzati; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti di cambiamento rischio incendi, rischi sanitari natura sport 1) ampi orizzonti e disponibilità di paesaggi; 2) parte della rete del CAI; 3) arrivo ad una vetta; 4) interessanti caratteristiche geologiche potentialità per trekking di montagna rischio incendi, rischi sanitari natura sport potentialità per valorizzazione tema "vita del passato" (campi terrazzati, antichi fontanili) rischio incendi, rischi sanitari natura sport storia cultura potentialità per trekking di montagna basso rischio incendi, rischi sanitari natura sport storia 1) buona fruizione di natura e biodiversità di paesaggi; 2) itinerario circolare che non necessita di tornare per lo stesso percorso; 3) interessanti valori storici; 4) interessanti valori geologici; 5) interessanti paesaggi agrari tradizionali 3 + vista 1) bellissimi paesaggi; 2) grandi panoramica valoi storici; 4 minacce valore (rischi socio- aggiunto ambientali) potentialità per fruizione del paesaggio e panorami 1) nessuna manutenzione o servizi di salvaguardia; 2) cattive segnalazioni, indicazioni e segnali scomparsi o vandalizzati; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico 8 1) buona fruizione di natura e 1) nessuna manutenzione o biodiversità di paesaggi; 2) servizi di salvaguardia; 2) itinerario circolare che non cattive segnalazioni, necessita di tornare per lo stesso indicazioni e segnali percorso; 3) interessanti valori scomparsi o vandalizzati; 3) storici scarsa vulnerabilità agli effetti di cambiamento ti 5 + vista 1) buona fruizione di natura e 1)li nessuna manutenzione o panoramica biodiversità di paesaggi; 2) servizi di salvaguardia; 2) itinerario circolare che non cattive segnalazioni, necessita di tornare per lo stesso indicazioni e segnali percorso; 3) interessanti valori scomparsi o vandalizzati; 3) storici; 4) punto di partenza da un media vulnerabilità agli effetti Santuario interessante di cambiamento climatico 6 opportunità (potentialitià tematiche) 1) complesso di sentieri ben gestiti e mantenuti; 2) valori di biodiversità naturale molto interessanti; 3) sentieri didattici con descrizioni botaniche e ricostruzione degli accampamenti tradizionali 1) nessuna manutenzione o servizi di salvaguardia; 2) cattive segnalazioni, indicazioni e segnali scomparsi o vandalizzati; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico 1) potentialità per basso rischio natura valorizzazione incendi, rischi sport tema "antiche sanitari storia usanze" cultura (brigantaggio, cippi confinari di stato); 2) potentialità per valorizzazione paesaggi agrari 1) brevità del sentiero; 2) manutenzione e servizi di salvaguardia su base volontaria; 3) media vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico 1) scarse mappe informative sul luogo; pochi servizi in prossimità; 2) scarsa vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico potentialità per valorizzazione tema storico (tempio di Giove Anxur) 1) alta potenzialità per osservazioni naturalistiche; 2) potentialità per valorizzazione tema vita del passato basso rischio incendi, rischi sanitari natura sport natura cultura sport natura storia religione cultura sport P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 7 6 67 7 elementi valutazione scala dei valori caratteristiche identificative corrispondenza quantitativa con gli elementi di attrazione selezionati punti di forza valori sorgenti paesaggi archeologici naturali agrari 10 vista 1) complesso di sentieri ben panoramica gestiti e mantenuti; 2) valori di biodiversità naturale molto interessanti; 3) monumenti archeologici antichi ID j tipologia F k F, MBC l F 6 m F, MBC n punti di debolezza opportunità (potentialitià tematiche) valore minacce (rischi socio- aggiunto ambientali) 1) scarse mappe informative sul luogo; 2) alto rischio di vandalismo; 3) scarsa manutenzione e servizi di salvaguardia durante la stagione invernale; 4) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico 1) alte potenzialità basso rischio incendi, rischi di attrazione sanitari storica; 2) potenzialità di valorizzazione "vita del passato"; 3) potenzialità di osservazione naturalistica natura sport storia 1) scarsa ombreggiatura durante le ore calde, scarsa vegetazione e copertura forestale; 2) discreta vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico 1) potenzialità di basso rischio fruizione del incendi, rischi paesaggio e sanitari panorami; 2) potenzialità di sport mountain bike natura sport 1) buona fruizione di natura e biodiversità di paesaggi; 2) itinerario circolare che non necessita di tornare per lo stesso percorso; 3) interessanti valori storici; 4) interessanti valori geologici; 5) interessanti paesaggi agrari tradizionali 1) scarsa manutenzione e servizi di salvaguardia; 2) cattive segnalazioni, indicazioni e segnali scomparsi o vandalizzati; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico 1) potentialità per basso rischio natura incendi, rischi sport valorizzazione sanitari storia tema "vita del cultura passato" (brigantaggio, cippi confinari di stato); 2) potentialità per valorizzazione paesaggi agrari 1 1) buona fruizione di natura e biodiversità di paesaggi; 2) itinerario circolare che non necessita di tornare per lo stesso percorso; 3) interessanti valori storici; 4) interessanti valori geologici; 1) cattive segnalazioni, indicazioni e segnali scomparsi o vandalizzati; 2) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico 1) potenzialità di basso rischio natura valorizzazione per i incendi, rischi sport paesaggi agrari; 2) sanitari cultura valorizzazione per caratteristich geologiche F 3 1) buona fruizione di biodiversità geologica; 2) itinerario circolare che non necessita di tornare per lo stesso percorso; 1) percorso su proprietà privata non transitabile senza guida; 2) brevità del percorso; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico 1) potenzialità per valorizzazione delle caratteristiche geologiche o F, M 11 1) interessanti paesaggi naturali e 1) nessuna indicazione o potenzialità di rischi sanitari culturali; 2) itinerario sostenibile valorizzazione per i segnali sul percorso; 2) misto (treno + trekking) orario dei treni scomodo; 3) paesaggi agrari possibilità di attraversamento da comprovare; 4) nessuna manutenzione e servizi di salvaguardia; 5) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico natura cultura p O 8 1) percorso diversificato in canoa; 2)paesaggio culturale delle strutture di bonifica agraria; 3) punto di vista naturale diversificato potenzialità di rischi sanitari 1) nessuna indicazione o valorizzazione per sia per segnali sul percorso; 2) scarsa pulizia dei canali; 3) il tema delle acque l'ambiente che per il possibilità di attraversamento viaggiatore da comprovare; 4) nessuna manutenzione e servizi di salvaguardia; 5) alta vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico natura cultura sport q CR 11 1) interessanti nodi di attrazione: storici e religiosi; 2) interessanti attrazioni dii risorse idriche 1) nessuna indicazione o segnali sul percorso; 2) percorso ciclistico condiviso con traffico di strade sescondarie; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico 1) potenzialità per la valorizzazione dei temi archeologici; 2) potenzialità di valorizzazione per il tema delle acque r F 1) nessuna indicazione o segnali sul percorso; 2) percorso occasionale; 3) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico potenzialità di basso rischio natura valorizzazione per i incendi, rischi religione paesaggi agrari sanitari cultura s F 1) nessuna indicazione o segnali sul percorso; 2) percorso occasionale; 3) percorso su strade a medio traffico senza marciapiede; 4) scarsa vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico potenzialità di valorizzazione per i temi archeologici a,b,c M = percorsi misti o virtuali CL = pista ciclabile CR = percorso ciclabile MBC = percorso mountain bike O = altro percorso F = sentiero trekking G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k 3 + vista 1) ampi orizzonti e disponibilità di panoramica paesaggi; 2) itinerario circolare che non necessita di tornare per lo stesso percorso; 3) interessanti valori geologici 2 2 8 + vista 1) interessante itinerario su panoramica antiche mulattiere; 2) interessante biodiversità di paesaggi agrari; 3) arrivo e partenza da santuari 4 7 1) interessanti nodi di attrazione archeologica; 2) partenza ed arrivo da santuari rischi natura conflittuali cultura con i proprietari dei terreni natura sport storia cultura natura religione cultura natura storia religione cultura sport P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 8 6 68 8 elementi valutazione valutazione scala dei valori ID tipologia connettività con i servizi turistici esistenti a F * b F c caratteristiche identificative connectività con le strutture di ricezione corrispondenza qualitativa con gli elementi di attrazione selezionati punti di debolezza sorgenti naturali ** * * b15, b36, b24, buona fruizione dei paesaggi agrari di collina e dei panorami b25, c26, panorami delle tipologie contemporanee tipologie a, b3 * ** * * b15, b36, b24, interessante fruizione di paesaggi scarsa connettività con i agrari di collina e dei panorami servizi turistici, discreta b25, c26, ricettività panorami delle tipologie correnti tipologie a,b3 F * * * * b22, b24, c12, interessante fruizione di paesaggi scarsa connettività con i agrari di collina con ricchi elementi servizi turistici, scarsa c24, c25, di vita del passato ricettività d F * * * * e F ** ** * ** b21, b22, b24, c12, c24, c25, c26 b21, b22, b23, b24, c12, c21, c24, c25 buona fruizione di paesaggi agrari di collina con ricchi elementi di vita del passato ottima fruizione di paesaggi agrari di collina con ricchi elementi di vita del passato scarsa connettività con i servizi turistici, scarsa ricettività discreta connettività con i servizi turistici, discreta ricettività f F * ** * * F ** * * * h F *** *** *** * b15, b36, b2, panorami tipologie b3 i CL, F *** ** * * j F *** *** *** ** b12, b13, b36, c11 Panorami tipologie a, b3 k F, MBC ** * * * b21, b24, c11, panorama tipologie b3 interessante fruizione di paesaggi agrari di collina con elementi di vita del passato e panorami agrari contemporanei buona fruizione di paesaggi agrari di collina con ricchi elementi di vita del passato ottima fruizione di elementi archeologici e buona ricettività e sevizi turistici, panorami agrari contemporanei ottima fruizione di strutture turistiche ottima fruizione di elementi archeologici, servizi turistici e ricettività, panorami agrari diversificati interessante fruizione di paesaggi agrari scarsa connettività con i servizi turistici, discreta ricettività g b21, b24, b25, c12, c26, panorami tipologie b3 b21, b23, b24, c12, c24, c25 l F ** * * * m F, MBC *** * * * n F ** * * * b21, b23, b24, buona fruizione di paesaggi agrari c12, c24, c25 di collina con ricchi elementi di vita del passato b21, b22, b23, buona fruizione di paesaggi agrari di collina con ricchi elementi di b24, c12 vita del passato b23, b24, c12 interessante fruizione di paesaggi agrari di collina o F, M * ** ** ** a15, a22, b14, fruizione buona e diversificata di b15, b17, b24, paesaggi agrari con ricchi b25, b35, c12, elementi di vita del passato c21, c22 p O ** *** ** ** a13, a15, a23, fruizione interessante e a24, b32, b35, diversificata di paesaggi agrari b36, c22 q CR ** *** *** *** b1, b16, b17, ottima e diversificata fruizione di b24, b25, b35, paesaggi agrar e di elementi b36, c12, c21, archeologici e di sorgenti naturali c22, c26 r F ** ** * * b14, b21, b23, b24, b25, c12, c25, c26, panorami tipologie b3 s F ** ** *** ** a12, a13, b11, fruizione discreta e diversificata di percorso occasionale su strade trafficate b32, b36, c11, paesaggi agrari di pianura c26 a,b,c M = percorsi misti o virtuali * = scarsa * = scarsa * = scarsa * = scarsa CL = pista ciclabile CR = percorso ciclabile MBC = percorso mountain bike O = altro percorso F = sentiero trekking ** = discreta ** = discreta ** = discreta ** = discreta *** = buona *** = buona *** = buona *** = buona G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k paesaggi agrari punti di forza valori archeologici scarsa connettività con i servizi turistici, discreta ricettività discreta connettività con i servizi turistici, scarsa ricettività discreta fruizione di paesaggi agrari scarsa connettivitàcon le strutture ricettive discreta connettività con i servizi turistici, scarsa ricettività discreta connettività con i servizi turistici, scarsa ricettività discreta connettività con i servizi turistici, scarsa ricettività scarsa connettività con i servizi turistici, discreta ricettività good and diversified fruition of hill percorso occasionale agriculture landscape and panoramic view of present and past instances codice di tipologia del paesaggio P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 6 9 6 69 9 La valutazione ha evidenziato i seguenti risultati: - vi è un elemento di rischio comune in tutti i casi, correlato ai rischi sanitari per l’ambiente dovuti alla totale assenza di servizi igienici e delle più elementari attrezzature di raccolta dei rifiuti. Attualmente la scarsa frequentazione dei percorsi permette un inquinamento ambientale contenuto, ma nella prospettiva di un aumento della fruizione turistica dei percorsi sarà necessario adottare misure adeguate per impedire la discarica illegale, già presente in molte occasioni; - una caratteristica negativa comune a tutti i sentieri ed i percorsi al di fuori della gestione del Parco Nazionale del Circeo è l’assenza o la trascuratezza di servizi e di manutenzione. Questi vanno da appropriati parcheggi e aree sosta (con panchine, cartelli informativi, contenitori per rifiuti, fontanelle, illuminazione) alle aree pic-nic, aree giochi, bar, ristoranti, alle strutture ricettive per il pernottamento, fino ad una generale mancanza di manutenzione dei percorsi, che una volta realizzati, sono stati lasciati al loro stato naturale, tranne che per qualche intervento da parte di volontari; - i sentieri nelle aree di collina e montagna hanno in genere bisogno di un restauro dei segnali e delle indicazioni. I sentieri più esposti e nelle aree semi-aride sono contrassegnati da vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico; - il potenziale di valorizzazione turistica ed il valore aggiunto sono sempre buoni con spesso opportunità di grande interesse; - vi è una buona connettività qualitativa alle strutture di servizio e di ricettività solamente nel caso dei percorsi localizzati vicino alle stazioni balneari; - la valutazione ha mostrato una generale emergenza della tematica relativa ai paesaggi agrari, sia quantitativamente che qualitativamente. Questo è particolarmente presente per i percorsi situati nell’area collinare e pedemontana. Commenti e considerazioni Una valutazione complessiva della logistica dei percorsi esistenti conferma la loro quantità e diversificazione, con ottime potenzialità di valorizzazione della tematica di attrazione dei paesaggi agrari. Purtroppo sono concentrati in due Zone a Protezione Speciale senza un collegamento (sostenibile) fra di esse. Il loro interesse è elevato, ma tranne che per il Parco Nazionale del Circeo vi è una carenza di servizi di manutenzione di strutture turistiche e di servizi di ricettività. Una seconda considerazione riguarda le iniziative in atto. Queste riguardano soprattutto percorsi da compiere in auto lungo itinerari ideali (che a volte non sono realmente segnalati sul posto, ma solamente su mappe, opuscoli e CD). Però coinvolgono direttamente la Pianura Pontina sia in senso trasversale che longitudinale. L’itinerario delle “Vie di Transumanza” collega la costa con l’entroterra collinare e montano (e quindi anche i due G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 0 7 70 0 sistemi di Zone a Protezione Speciale) lungo strade esistenti ma molto trafficate e senza spazi adatti per il ciclista o il viandante. Molto interessanti per la loro diversificazione e per la dichiarata sostenibilità sono le iniziative di canottaggio ed in particolare la progettata integrazione ciclismo-cannottaggio in un sistema integrato di servizi di noleggio. Una valutazione complessiva di tutti i sistemi di percorsi esistenti e di iniziative in atto porta alle seguenti conclusioni: a) vi è già una varietà assai ricca di percorsi ricreativi e sportivi che induce a considerare come superflue nuove realizzazioni; mancano connessioni trasversali ed è importante facilitare anche l’arrivo in modo sostenibile dei turisti nell’area. In riferimento a quest’ultima considerazione, è importante sottolineare che tutta l’area è servita da due stazioni ferroviarie: Fossanova-Priverno e Terracina. La prima è collegata da e per Roma con almeno 24 treni/giorno, la seconda solo da cinque (e con orari scomodi); c) invece di costruire nuovi percorsi è importante recuperare e gestire meglio quelli già esistenti, d) l’offerta dei percorsi è diversificata, ma vi è una mancanza di integrazione fra i differenti sistemi di viaggio (in macchina, a piedi, in bici, in canoa). La creazione di strutture di servizio adeguate ad integrare i differenti sistemi di trasporto può rappresentare un interessante punto di attrazione. Evidenza della mancanza di collegamento sostenibile fra i diversi sentieri e percorsi ed i sistemi di iniziative in atto G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 1 7 71 1 Elaborazione L’elaborazione di una iniziativa di percorso è stata proposta prendendo in considerazione i maggiori problemi (punti di debolezza) emersi dalla fase precedente di lavoro. Questi possono essere così sintetizzati: 1) mancanza di un collegamento sostenibile tra i sistemi di sentieri delle due aree ZPS (Zone a Protezione Speciale); 2) la mancanza di manutenzione e di una qualità di servizi per i percorsi esistenti; 3) la mancanza di continuità tra i percorsi esistenti e le iniziative in atto, considerando il tutto come un “sistema integrato” (mancanza di networking); 4) la mancanza di collegamento tra una maniera sostenibile per arrivare nel territorio (ferrovia) ed i percorsi sostenibili del “sistema integrato”. Quindi la proposta elaborata cercherà di rispondere a questi problemi in modo da integrare e valorizzare l’offerta di percorsi turistici come un insieme unico, attribuendo particolare importanza alle seguenti tematiche di attrazione: “paesaggi agrari” e “risorse idriche”. Descrizione generale della proposta La proposta è modulata secondo differenti misure da realizzarsi in fasi successive di lavoro, in ragione dei finanziamenti che saranno ottenuti. Queste sono: Stazione FS Fossanova Priverno Stazione FS Terracina Localizzazione geografica della proposta progettuale G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 2 7 72 2 a) una pista ciclabile dal centro visite del Parco Nazionale del Circeo fino a Frasso (16.500 m di lunghezza) con una deviazione per Fossanova (9.600 m di lunghezza per una distanza totale Circeo – Fossanova di 13.600 m) su di un percorso totale di 16.100 m. b) una variante ciclabile di collegamento fra Fossanova, la stazione ferroviaria di Fossanova-Priverno e la futura struttura di servizi di La Cotarda, progettata nelle iniziative di canottaggio, per un percorso totale di 5.700 m. c) un itinerario ciclabile di collina ad anello per la fruizione dei paesaggi agrari e delle risorse idriche di circa 28.000 m. d) un itinerario ciclabile di pianura per la fruizione dei paesaggi agrari di 32.700 m. e) una variante di itinerario in canoa per collegare il percorso dell’”Iniziativa di canottaggio 2” a Terracina con una lunghezza totale di 16.000 m. f) la creazione di un’organizzazione permanente di gestione e mantenimento dell’intero sistema integrato di percorsi. La proposta descritta può offrire una risposta ai punti di debolezza sopra illustrati e può rappresentare la base di un sistema integrato sostenibile di gestione come meglio dettagliato più avanti. Connettività tra la proposta, i percorsi esistenti e le iniziative in atto. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 3 7 73 3 Essa risponde anche alle possibilità di fruizione dei paesaggi agrari e delle risorse idriche, come evidenziato nella mappa sottostante. Connettività tra la proposta e le attuali emergenze di attrazione Si evidenzia quindi un’unica interruzione di collegamento con l’area naturale e storica del Promontorio del Circeo, ma questo può essere facilmente risolto tramite l’iniziativa in atto di Latina Tellus, attraverso la sua via costiera “La Severiana” (cfr. la descrizione alle pagine 2728). L’apparente conclusione nel nulla della parte orientale dell’itinerario ciclabile di pianura è dovuta alla stessa ragione (questa volta con il percorso delle “Vie d’acqua”). La selezione della localizzazione fisica della proposta è stata determinata dando la preferenza alle strade che, a parità di attrazione, presentano minor intensità di traffico. Quindi sono state scartate strade apparentemente più dirette, come la SP Migliara 53 – Marittima II (scelta invece dalle “Vie della Transumanza”), per unire il Parco Nazionale del Circeo a Fossanova, a causa della quantità e velocità di traffico estivo. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 4 7 74 4 La connettività tra la proposta descritta e i servizi turistici e le strutture di ricezione è al momento discreta, con almeno una presenza ai punti di inizio o arrivo degli itinerari, come evidenziato nella mappa sottostante. Connettività tra la proposta e le strutture di servizio e ricettività turistica esistenti Descrizione dettagliata della proposta La lunghezza totale dei percorsi della proposta ammonta a 91,5 km di piste ed itinerari ciclabili e 61,3 km di percorsi in canoa (prendendo anche in considerazione il progetto delle iniziative di canottaggio). Le piste ciclabili sono previste secondo due tipologie, entrambe senza illuminazione e protezioni laterali: A) pista ciclabile riservata a doppio senso su sede propria, utilizzando il marciapiede o il bordo di un lato delle strade esistenti; G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 5 7 75 5 B) percorso ciclabile segnalato, che utilizza parte della pavimentazione ai lati della sede viaria esistente, con segnaletica orizzontale e striscia continua. La descrizione di dettaglio che segue può essere visualizzata sulle mappe illustrate nel Allegato 2 “Tavole progettuali”: a) Pista ciclabile dal centro visite del Parco nazionale del Circeo a Frasso con deviazione per Fossanova. La pista ciclabile partirà dal centro visite del Parco connettendosi ad ovest con la già esistente pista ciclabile per Sabaudia. Il tracciato riservato verrà realizzato con pavimentazione in conglomerato binder standard (tipologia “A”) utilizzando il lato sud della strada SP Migliara 56 (per 300 m di lunghezza) fino all’incrocio con la SP Litoranea. L’incrocio sarà attraversato con appropriata sistemazione segnaletica stradale (verticale ed orizzontale) senza semaforo. Il tracciato proseguirà lungo il lato nord-ovest della SP Migliara 54 con pavimentazione in conglomerato binder standard (per 4.700 m di lunghezza, necessari rilevanti lavori di sistemazione delle banchine per circa 500 m), fino all’incrocio con la SP Pontina (presenza di impianto semaforico) ove occorrerà appropriata segnaletica orizzontale e verticale. Da questo incrocio fino a Borgo Vodice la pista proseguirà sul lato sud-ovest della strada (per circa 1.300 m) con la necessità di piccoli lavori di sistemazione delle banchine e segnaletica orizzontale ad ogni passo carrabile (circa 30). Sarà anche necessario lo spostamento di una decina di pali della luce. Dopo Borgo Vodice la pista proseguirà sempre sul lato sud-ovest della SP Migliara 54 fino all’incrocio con via di Casanello (per altri 4.000 m con lavori minori di sistemazione delle banchine) dove terminerà in quanto pista su tracciato riservato. L’attraversamento del fiume Sisto e dei canali Botte e Linea Pio sarà effettuato utilizzando l’esistente tracciato stradale con interruzioni momentanee della pista. Nell’ultima parte del suo percorso, l’attraversamento della via Appia (con impianto semaforico) verrà attrezzato con apposita segnaletica orizzontale e verticale. Il percorso proseguirà quindi lungo via di Casanello fino all’incrocio con la SP del Frasso (1.300 m di lunghezza) utilizzando la sede stradale esistente (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale, data la scarsa presenza di traffico su tale tratta. All’altezza di quest’ultimo incrocio la pista ciclabile, riservata su conglomerato binder, verrà ripresa G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 6 7 76 6 (tipologia “A”) lungo il bordo sud della SP del Frasso (per 4.000 m di lunghezza e con minori lavori di sistemazione delle banchine) fino alla località di Frasso, dove terminerà. All’incrocio con il fiume Amaseno (località Capocavallo) inizierà il percorso della deviazione per Fossanova, che utilizzerà la sede viaria esistente lungo la via “Argine Amaseno” (tipologia “B”, per 8.700 m), con scarso traffico veicolare, con appropriata segnaletica orizzontale e verticale in particolare in corrispondenza dei due incroci trasversali con la SP S. Isidoro e la SP Longitudinale. Anche il tracciato successivo (lungo 850 m) tra l’incrocio della strada di Sonnino Scalo e la SP Marittima II fino a Fossanova utilizzerà la pavimentazione viaria esistente (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale in particolare in corrispondenza dei due incroci esistenti, oltre a minori lavori di allargamento e asfaltatura dei bordi della strada. b) Variante ciclabile di collegamento fra Fossanova, la stazione ferroviaria di FossanovaPriverno e la futura struttura di servizi di La Cotarda. Il percorso utilizzerà la pavimentazione viaria esistente (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale (per 5.700 m di lunghezza) lungo la via Marittima II, fino all’incrocio con la via della stazione ferroviaria (da dove una parte dell’itinerario proseguirà fino alla stazione) e quindi lungo la SP Codarda. c) Itinerario ciclabile di collina. Utilizzerà l’esistente pavimentazione stradale (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale (per 28.000 m di lunghezza), in quanto le vie utilizzate non sono molto trafficate. Inizierà in Terracina a piazza dei 4 Lampioni, vicino alla stazione ferroviaria e salirà a Campo Soriano lungo il percorso della via omonima, per poi scendere fino all’incrocio con la SP Consolare II a Capocroce. Percorrerà poi questa via ai piedi di Monte Castello fino a Frasso dove incontrerà il collegamento con la pista ciclabile per Fossanova e per il Parco Nazionale del Circeo. Dopo Frasso l’itinerario proseguirà lungo la SP Consolare II fino alla fine, all’incrocio con la via Appia Antica sotto a Monte Leano. La parte successiva dell’itinerario percorrerà la via Appia Antica fino a giungere nuovamente alla stazione ferroviaria e alla piazza dei 4 Lampioni a Terracina. A soli 400 m di distanza si trova il Ponte Rosso, da dove inizia la connessione con la variante di itinerario in canoa. d) Itinerario ciclabile di pianura. Anche questo utilizzerà l’esistente pavimentazione stradale (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale (per 32.700 m di lunghezza), dato che le vie utilizzate non sono molto trafficate. Il dettaglio nell’allegato “Tavole progettuali” è stato inserito solamente per la parte occidentale del percorso. Inizierà G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 7 7 77 7 a partire dalla SP Migliara 54 (in congiunzione con la pista ciclabile Parco del Circeo – Frasso - Fossanova) in contrada La Sega e percorrerà la via Lungo Botte accanto al canale Botte fino all’incrocio con la SP Migliara 47. Quindi, lungo quest’ultima, attraverserà il fiume Sisto fino all’incrocio con via Portosello. Quindi girerà a destra (direzione nord-ovest per 700 m) finendo nel centro dell’area a seminativi estensivi facente parte delle sopravvenienze dell’agricoltura arcaica di pianura (Scopeto della Cocuzza, vicino a Borgo San Donato) sulla via Colle d’Alba Levante. Girando invece a sinistra (direzione sud-est), proseguirà quindi per via Formicosa e quindi per via Strada dei Fossi fino a Borgo Vodice (congiungendosi nuovamente con la SP Migliara 54 e la pista ciclabile). Proseguendo nella stessa direzione dopo l’incrocio, lungo la via Strada Lungo Sisto, sarà possibile raggiungere la SS Pontina congiungendosi con il percorso costiero “La Severiana” del progetto Latina Tellus. e) variante di itinerario in canoa. Utilizzerà il canale Linea Pio dalla fine del percorso relativo all’Iniziativa di canottaggio 2 (fiume Cavata – canale Linea Pio) che si interrompe al sottopassaggio con la Sp Migliara 53 a causa di uno sbarramento. Si propone di superare tale sbarramento grazie a due pontili galleggianti e di stabilire una connessione innanzitutto con Pontemaggiore (distanza 6.500 m), dove sorgerà la progettata struttura di servizi e la connessione con il percorso relativo all’Iniziativa di canottaggio 1 (fiume Ufente). Si stabilirà così un collegamento navigabile tra i due percorsi di canottaggio. Quindi, sempre lungo il corso del canale Linea Pio, potrà giungere fino al Ponte Rosso di Terracina (distanza 6.900 m) grazie ad altri tre pontili galleggianti, stabilendo un collegamento anche con il percorso di canottaggio del Circuito dei Canali di Selvaggi. f) Organizzazione permanente di gestione e mantenimento. L’organizzazione richiederà la partecipazione dei principali attori chiave dell’area. La costituzione di questa organizzazione sarà necessaria a causa della frammentazione della realizzazione della proposta all’interno dei territori di 5 diversi comuni: Terracina, Sabaudia, Pontinia, Sonnino e Priverno (come mostrato nella mappa successiva). Non è infatti possibile uno stanziamento separato per ogni comune per la costruzione della parte di propria competenza, ma la proposta generale potrà venir attuata grazie ad una conferenza di servizi ed alla creazione di un’ATI (Associazione Temporanea d’Imprese) fra i principali attori chiave locali (come dettagliato successivamente nel capitolo Risorse umane). G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 8 7 78 8 Competenza territoriale per le differenti parti della proposta La necessità di un’organizzazione permanente generale di gestione e mantenimento dei servizi è dovuta alla complessità di integrazione fra i diversi tipi di percorso ed è importante sottolineare che questa è resa necessaria anche dal bisogno di un’offerta di servizi di qualità omogenea e standardizzata nelle diverse parti del territorio. Quindi occorre ricercare due obiettivi in tale contesto: unire e coordinare le differenti esigenze locali per una realizzazione armonica e funzionale ed organizzare una gestione unica dei servizi operativi. Cronogramma dei lavori Il calendario dei lavori di realizzazione, come già menzionato, potrà essere modulato a seconda delle risorse finanziarie ottenute. Occorre dare priorità alle proposte “a” e “f”, dato che sono le più urgenti in uno scenario di sviluppo turistico sostenibile integrato, quindi il collegamento “b”, almeno per la tratta fino alla stazione ferroviaria e in un secondo tempo, le altre proposte. In un primo momento le proposte “c” e “d” potranno essere attuate solo come itinerari sulla carta, con appropriati pannelli informativi e indicazioni direzionali sul luogo in modo da tagliare costi, dato che percorrono strade poco trafficate e con pochi rischi per i ciclisti. La proposta “e” dovrebbe essere attuata assieme al progetto delle Iniziative di G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 7 9 7 79 9 canottaggio. Dato che il piano realizzativo di quest’ultimo al momento non è stato ancora dettagliato e per il suo valore di integrazione, esso è stato inserito congiuntamente alla presente proposta. I anno proposta a) Pista ciclabile b) Variante ciclabile c) Itinerario ciclabile di collina d) Itinerario ciclabile di pianura e) Variante di itinerario in canoa e1) Iniziativa di canottaggio 1 e2) Iniziativa di canottaggio 2 e3) Strutture di servizio alle iniziative di canottaggio II anno III anno IV anno f) Organizzazione permanente di gestione Cronogramma dei lavori di realizzazione Risorse La realizzazione dei percorsi proposti richiederà sia risorse tecniche che umane e particolare esperienza sarà necessaria per i relativi adempimenti. E’ importante ricordare che le proposte elencate sotto le lettere da “a” a “e” riguardano vere e proprie progettazioni per la realizzazione di percorsi; invece la proposta “f” richiede la costituzione di un’organizzazione stabile di gestione. Nel computo delle risorse sono state aggiunte le Iniziative di canottaggio ai punti “e1” (Iniziativa di canottaggio 1), “e2” (Iniziativa di canottaggio 2) ed “e3” (strutture di servizio “nodali”) come un unico piano progettuale, dato che, come già menzionato, il piano di progettazione di queste iniziative non è stato ancora realizzato e visto che possono essere concepite nel piano integrale della presente proposta. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 0 8 80 0 Risorse tecniche Le risorse tecniche necessarie sono state riportate nel seguente computo metrico: proposta a) Pista ciclabile G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k tratta lunghezza descrizione tecnica (m) generale impianto cantiere tutte le sezioni Parco del Circeo - incrocio Via di Casanello 10.300 Via di Casanello 1.300 specifiche impianto cantiere a norma di legge, trasporto, segnaletica, pratiche amministrative scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.10, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali trasporto e oneri carico e trasporto a pubblica discarica dei materiali discarica rimossi rinterri e formazione fornitura e posa in opera di terra per formazione di banchina rinterri dei tombamenti e banchine ghiaia mista in natura fornitura e stesa di ghiaia mista in natura, per spessore medio a compattazione avvenuta cm 20 stabilizzato di roccia fornitura e stesa di materiale in misto granulare stabilizzato con leganti naturali, per spessore medio a compattazione avvenuta cm 5 strato di conglomerato fornitura e stesa di strato di conglomerato bituminoso bynder bituminoso bynder per spessore medio reso dopo compattazione cm 6 sistemazione passi lavori muratura e banchine dei passi carrai carrai attraversati, griglie in ferro, cemento armato configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento spostamento linea rimozione dei pali di disturbo e riposizionamento su elettrica sito appropriato segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 1 8 81 1 proposta tratta a) Pista ciclabile (segue) incrocio Via di Casanello località Frasso (SP del Frasso) lunghezza descrizione tecnica (m) 4.000 scotico di pulizia trasporto e oneri discarica rinterri e formazione banchina ghiaia mista in natura specifiche scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.10, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali carico e trasporto a pubblica discarica dei materiali rimossi fornitura e posa in opera di terra per formazione di rinterri dei tombamenti e banchine fornitura e stesa di ghiaia mista in natura, per spessore medio a compattazione avvenuta cm 20 stabilizzato di roccia incrocio SP del Frasso Sonnino Scalo (via Argine Amaseno) 8.700 Sonnino Scalo - Abbazia Fossanova (via Sonnino Scalo e SP Marittima II) 850 b) Variante ciclabile tutte le sezioni tutte le sezioni c) Itinerario ciclabile tutto il percorso di collina tutto il percorso d) Itinerario ciclabile tutto il percorso di pianura tutto il percorso G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k fornitura e stesa di materiale in misto granulare stabilizzato con leganti naturali, per spessore medio a compattazione avvenuta cm 5 strato di conglomerato fornitura e stesa di strato di conglomerato bituminoso bynder bituminoso bynder per spessore medio reso dopo compattazione cm 6 sistemazione passi lavori muratura e banchine dei passi carrai carrai attraversati, griglie in ferro, cemento armato configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento, spostamento linea rimozione dei pali di disturbo e riposizionamento su elettrica sito appropriato segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato generale impianto cantiere impianto cantiere a norma di legge, trasporto, segnaletica, pratiche amministrative 5.700 scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato generale impianto cantiere impianto cantiere a norma di legge, trasporto, segnaletica, pratiche amministrative 28.000 scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di e semina prato stabile, primo annaffiamento segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato generale impianto cantiere impianto cantiere a norma di legge, trasporto, segnaletica, pratiche amministrative 32.700 scotico di pulizia scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e rimozione di materiali configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di prato stabile, primo annaffiamento e semina segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo, strisce, stop e simboli seganletica verticale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 2 8 82 2 proposta e) Variante di itinerario in canoa tratta tutto il percorso lunghezza descrizione tecnica (m) 13.400 pulizia banchine specifiche taglio erba e vegetazione, demolizione e rimozione materiali estranei, rifiuti e vecchi manufatti posa pontili e1) iniziativa di canottaggio 1 24.800 fornitura e posa in opera di pontile galleggianti rimovibili per la discesa al corso d'acqua sistemazione parcheggi realizzazione di spazi parcheggio in corrispondenza dei pontili con rastrelliere biciclette e segnaletica orrizzontale e verticale segnaletica fluviale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato pulizia banchine taglio erba e vegetazione, demolizione e rimozione materiali estranei, rifiuti e vecchi manufatti posa pontili e2) iniziativa di canottaggio 2 23.000 fornitura e posa in opera di pontile galleggianti rimovibili per la discesa al corso d'acqua sistemazione parcheggi realizzazione di spazi parcheggio in corrispondenza dei pontili con rastrelliere biciclette e segnaletica orrizzontale e verticale segnaletica fluviale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato pulizia banchine taglio erba e vegetazione, demolizione e rimozione materiali estranei, rifiuti e vecchi manufatti posa pontili e3) Strutture di sevizio alle iniziative di canottaggio f) Organizzazione permanente di gestione 3 unità 1 unità fornitura e posa in opera di pontile galleggianti rimovibili per la discesa al corso d'acqua sistemazione parcheggi realizzazione di spazi parcheggio in corrispondenza dei pontili con rastrelliere biciclette e segnaletica orrizzontale e verticale segnaletica fluviale fornitura e posa in opera di segnaletica verticale standard con palo in acciaio zincato progettazione progettazione di massima ed esecutiva dei lavori di ristrutturazione ristrutturazione concessioni amministrative opere edili piano marketing comunicazione gestione servizi gestione percorsi esecuzione adempimenti amministrativi oper tecniche di ristrutturazione e modifica gestione imprenditoriale finalizzata alle agenzie turistiche, strutture informative, strutture di ricezione e servizi, amministrazioni comunali, altra pubblica amministrazione, cittadini, ecc… design dell'informazione, selezione e redazione testi informativi turistici, diffusione sia come pannelli informativi che opuscoli, mappe o web coordinazione delle amministrazioni, dei servizi e delle autorità coinvolte, monitoraggio della qualità gestione strutture di servizio pulizia, sanificazione, manutenzione cartelli e segnali, manutenzione percorsi, sorveglianza generale L’esecuzione tecnica delle realizzazioni di cui sopra potrà essere attuata grazie ad appalti e subappalti a imprese stradali già esistenti o cooperative di servizi. Per la proposta “f” rimane da decidere se gestire direttamente i servizi o subappaltarli. Nel primo caso occorrerà l’acquisizione degli strumenti tecnici necessari. Risorse umane Le risorse umane richieste sono riportate in dettaglio nel seguente elenco: G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 3 8 83 3 proposta a) Pista ciclabile competenze architetto dettaglio mesi/uomo 0,4 impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna architetto impresa esterna 9 3 1 6 unità amministrativa impresa esterna architetto 9 0,2 3 impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna architetto 9 1 4 impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna architetto 9 1,5 1,5 impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna architetto 9 1,5 impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna architetto 9 1,5 impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna architetto 9 3 realizzazione progetto esecutivo architetto 6 pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere impresa esterna 6 unità amministrativa impresa esterna 9 24 f) Organizzazione conferenza di servizi/consulenze permanente di gestione consulente esterno 6 creazione di un'ATI (Associazione Temporanea d'Imprese) consulente esterno 3 pratiche e concessioni amministrative avviamento dell'ATI impresa esterna 6 consulente esterno 3 b) Variante ciclabile c) Itinerario ciclabile di collina d) Itinerario ciclabile di pianura e) Variante di itinerario in canoa e1) iniziativa di canottaggio 1 e2) iniziativa di canottaggio 2 e3) Strutture di servizio alle iniziative di canottaggio G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k intervento aggiornamento progetto tecnico esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere realizzazione progetto esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere realizzazione progetto esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere realizzazione progetto esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere realizzazione progetto esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere realizzazione progetto esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere realizzazione progetto esecutivo pratiche e concessioni amministrative gara d'appalto cantiere progetto di massima P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 4 8 84 4 Dettaglio dell’organizzazione permanente di gestione e mantenimento L’organizzazione permanente dovrebbe essere progettata in modo da adempiere alle seguenti attività: 1. gestione del marketing, in un ambito di iniziative destinate a: uffici turistici, media, strutture di servizi e di ricettività, amministrazioni comunali e altri uffici pubblici, autorità di gestione dell’ambiente, cittadini, ecc…; 2. gestione della comunicazione riguardante: progettazione dell’informazione, selezione e realizzazione di testi informativi, progettazione della diffusione sia su pannelli informativi e opuscoli permanenti che come realizzazione di mappe e pagine web; 3. gestione dei servizi connessi a: coordinamento delle amministrazioni, delle autorità e dei servizi del territorio, monitoraggio della qualità dei servizi turistici offerti, gestione delle strutture di servizio (noleggi canoe e biciclette, ricettività per i pernottamenti, offerta di visite guidate, organizzazione di eventi e manifestazioni); 4. mantenimento dei percorsi comprendente: pulizia, sanificazione, manutenzione dei cartelli e dei segnali, manutenzione e sorveglianza generale. Gli attori chiave da coinvolgere nella partecipazione attiva all’interno dell’organizzazione permanente dovrebbero essere ricercati tra: 1. le autorità amministrative competenti: Provincia di Latina, Amministrazioni comunali di: Pontinia, Priverno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sonnino e Terracina, il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino; 2. le autorità di protezione della natura presenti: l’Agenzia Regionale Parchi, i comitati locali Agenda 2000, l’Autorità del Monumento Naturale di Campo Soriano, il Parco Nazionale del Circeo; 3. le associazioni ambientali, culturali e per lo sviluppo che operano nell’area: Associazione Culturale Agro Pontino, Associazione Fiume Cavata, Associazione Culturale Don Vincenzo Onorati, Associazione Giovane Montagna, Circolo Canottieri (Sabaudia), Compagnia dei Monti Lepini, Latina Tellus, WWF (Terracina), Pangea Onlus (Sabaudia). L’elenco non pretende di essere esaustivo, altri attori chiave interessati possono essere annoverati tra le associazioni alberghiere ed altre organizzazioni. Contatti preliminari si sono tenuti con tutte le precedenti organizzazioni, che sono state messe al corrente del processo GreenLink ed alcune di esse hanno già suggerito le possibili modalità di un loro intervento (come nel caso dell’interesse di Pangea per la gestione della comunicazione o quello dell’Associazione Agro Pontino nella gestione dei servizi e la manutenzione dei percorsi). G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 5 8 85 5 L’effettivo coinvolgimento di questi attori chiave potrà essere raggiunto attraverso un percorso a tappe, destinato a selezionare i candidati più appropriati e determinati, diviso in: 1. istituzione di un tavolo di concertazione fra i vari soggetti; 2. selezione del know-how e degli interessi; 3. creazione di una conferenza di servizi tra le amministrazioni e i soggetti coinvolti; 4. creazione e avvio di un’ATI (Associazione Temporanea d’Imprese). Per quanto riguarda la struttura della prevista organizzazione, tenendo conto di tutti i sentieri e percorsi e delle iniziative in atto inventariate nel presente studio (esclusi i percorsi di pellegrinaggio religiosi – inclusi i sentieri del Parco del Circeo – incluse le Iniziative di canottaggio, incluse le azioni della presente proposta), tale organizzazione dovrebbe essere fornita di risorse adeguate a svolgere compiti di manutenzione e sorveglianza su un’estensione totale di percorsi pari a 131, 2 km di sentieri da trekking, 115,35 km di percorsi ciclabili e 62,8 km di vie d’acqua. Solamente per espletare il servizio su di una tale estensione, considerando una velocità media di servizio di 1,5 km/h, occorrerebbero almeno 206 ore/uomo da effettuare una volta al mese, vale a dire 1,23 mesi/uomo. A questo proposito l’organizzazione permanente dovrebbe essere composta di un organico pari almeno a quello riportato nella tabella seguente (l’organizzazione di eventi stagionali e manifestazioni potrebbe implicare molta più attività part-time di quanto indicato): proposta attività descrizione tecnica f) marketing gestione imprenditoriale verso uffici turistici, media, Organizzazione strutture di servizi e di ricettività, amministrazioni permanente di comunali e altri uffici pubblici, autorità di gestione gestione dell’ambiente, cittadini, ecc... comunicazione gestione servizi progettazione dell’informazione, selezione e realizzazione di testi informativi, progettazione della diffusione sia su pannelli informativi e opuscoli permanenti che come realizzazione di mappe e pagine web coordinamento delle amministrazioni, delle autorità e dei servizi del territorio, monitoraggio della qualità dei servizi turistici offerti, gestione delle strutture di servizio manuten- pulizia, sanificazione, manutenzione dei cartelli e zione dei segnali, manutenzione e sorveglianza generale percorsi totale impegno competenze unità di tipo di stimabile professionali personale contratto (mesi/uomo) richieste 0,5 esperto in comunicazione 1 part/time 0,5 esperto in comunicazion e e archivio 1 part/time 0,5 esperienza base in web design 1 part/time 0,5 esperto in organizzazione e management 1 part/time 2 operatore turistico operatore tecnico 3 part/time 3 part/time 1,23 3,73 Per quanto riguarda i mezzi tecnici e strumentali necessari, questi dovranno essere determinati in occasione della fase di conferenza di servizi, assieme alla eventuale disponibilità di una struttura temporanea per la sede dell’organizzazione, che potrebbe in un secondo tempo essere insediata in una delle strutture di servizio previste nelle Iniziative di canottaggio. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 6 8 86 6 Costi e benefici Considerazioni generali E stato dimostrato (Meyer, 2004) che se ben progettato ed originale, un percorso turistico è in grado di generare parecchi vantaggi positivi, compresi anche quelli a livello di sviluppo economico locale, quali: - diffusione dei benefici economici in modo capillare, attraverso lo sviluppo di servizi turistici, di attività connesse e di filiera lungo i percorsi che invogliano la spesa del turista nei punti sosta; - generazione di occupazione e proventi, sia in modo diretto che indiretto, attraverso le strutture ed i servizi locali utilizzati per l’operatività del programma turistico; - espansione del mercato del turismo e prolungamento della permanenza media del turista attraverso la diversificazione delle attrazioni e delle attività. A livello locale la realizzazione del progetto genererà uno sviluppo dell’imprenditorialità collegata al carattere della sua sostenibilità. Questo permetterà, ad esempio, al turista che intende visitare il territorio, di arrivare alla stazione di Fossanova con il treno (primo beneficio: risparmio di emissioni di carbonio), di noleggiare una bicicletta (beneficio per l’organizzazione di nolo locale) e di dirigersi verso la struttura di servizi de La Cotarda, di lasciare qui la bici e di affittare una canoa od un kayak (beneficio per la struttura di servizi) e di discendere lungo il fiume Ufente fino a Pontemaggiore, dove potrà cambiare di nuovo mezzo di trasporto (ulteriore beneficio) e dirigersi pedalando verso il Parco del Circeo, o alla spiaggia, o a Campo Soriano, da dove potrà decidere di scalare il Monte Romano o di farsi una passeggiata panoramica lungo lo spartiacque montano. Questo tipo di visita sostenibile offrirà vantaggi sia per l’ambiente (meno inquinamento da emissioni di CO2) che per le PMI (Piccole e Medie Imprese) della filiera turistica, spesso caratterizzate da gestione familiare diretta, che offrono servizi ricettivi o di produzione e vendita di gastronomia tipica. Inoltre questo tipo di mobilità durante la visita implicherà una più lunga permanenza nel territorio (remare, pedalare ed andare a piedi necessitano di più tempo che l’andare in macchina), quindi almeno una o più notti da trascorrere nelle strutture locali di ricettività e quindi più pasti da consumare. Appare quindi chiaro che lo sviluppo nel territorio di una rete integrata di visita sostenibile può costituire un incentivo allo sviluppo economico turistico G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 7 8 87 7 locale maggiore di quello consueto dei percorsi automobilistici, con benefici ulteriori in particolare per il mercato turistico degli abitanti dell’entroterra. La razionalizzazione dell’offerta turistica sostenibile può essere attuata attraverso una rete di servizi appropriatamente progettata con particolari incentivi alla domanda turistica, quali: offerte speciali nella stagione morta o carte pre-pagate scontate per il nolo di differenti tipi di servizi (kayak, bicicletta, equitazione) sul modello ski-pass. A questo proposito l’organizzazione di servizi, proposta per la gestione e il mantenimento dell’offerta dei percorsi turistici nel territorio, potrà essere in parte auto-finanziata, grazie ai redditi derivanti dai noleggi di canoe e biciclette, da visite guidate ed eventualmente anche dalla gestione di strutture di alloggio (ostelli che potrebbero essere ricavati dalla ristrutturazione delle strutture di servizio proposte nell’Iniziativa di canottaggio). L’ammontare di tali redditi non è determinabile con precisione al presente stadio di progettazione e dipenderà dalla qualità della gestione. Ad ogni modo è importante sottolineare anche la possibilità di un tale beneficio economico. I costi per la realizzazione della proposta sono stati elaborati sulla base di un computo metrico, dettagliando i costi per metro lineare di intervento o per unità metrica. Per quanto riguarda il costo metrico risultante per le piste ciclabili, occorre considerare che gran parte degli interventi sarà basata sulla tipologia “B” di percorso ciclabile, che per i suoi accorgimenti tecnici semplificati non prevede alti costi di edificabilità. La ragione di questa scelta rimane nel fatto che è stato considerato prioritario realizzare il prima possibile una rete integrata di percorsi sostenibili nell’area progettuale e a questo scopo, un intervento tecnicamente “leggero” potrebbe essere realizzato più rapidamente. Inoltre tale tipologia di realizzazione necessita di minori interventi finanziari. Sarà sempre possibile, in una fase successiva, studiare e proporre la realizzazione di piste ciclabili riservate più avanzate tecnicamente e più sicure per l’intero percorso, sulla base anche dell’accoglienza dimostrata fra i visitatori/utenti dello stesso. Allo stesso modo altri itinerari potranno essere studiati e proposti (fra i quali: un collegamento ciclabile dai laghi costieri a Latina, lungo l’argine di Rio Martino, oppure un percorso di canottaggio lungo il fiume Sisto, da Pontinia a Porto Badino, ecc…) Valutazione dei costi di realizzazione I costi per la realizzazione (IVA esclusa) sono riportati in dettaglio nelle tabelle seguenti: G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 8 8 8 88 8 proposta a) Pista ciclabile tratta tutte le sezioni lunghe descrizione tecnica zza (m) 25150 impianto cantiere tipo di unità n° di unità costo/unità (€) costo totale (€) a corpo 1 2.200,00 2.200,00 m3 1030 3,90 4.017,00 m3 1030 m3 6180 m3 2060 m3 515 m2 25750 m2 300 m2 10300 a corpo 20 m 10300 a corpo 57 m3 52 m2 2600 m 2600 a corpo 2 m3 400 4,95 9,50 20,70 23,50 5,80 60,50 1,60 1.000,00 2,38 150,00 3,90 1,60 2,38 150,00 3,90 5.098,50 58.710,00 42.642,00 12.102,50 149.350,00 18.150,00 16.480,00 20.000,00 24.514,00 8.550,00 202,80 4.160,00 6.188,00 300,00 1.560,00 m3 400 m3 2400 m3 800 m3 200 m2 10000 m2 100 m2 4000 a corpo 10 m 4000 a corpo 8 m3 348 4,95 9,50 20,70 23,50 5,80 60,50 1,60 1.000,00 2,38 150,00 3,90 1.980,00 22.800,00 16.560,00 4.700,00 58.000,00 6.050,00 6.400,00 10.000,00 9.520,00 1.200,00 1.357,20 m2 17400 m 17400 a corpo 24 m3 34 1,60 2,38 150,00 3,90 27.840,00 41.412,00 3.600,00 132,60 m2 m a corpo 1700 1700 16 1,60 2,38 150,00 2.720,00 4.046,00 2.400,00 5700 impianto cantiere a corpo 1 2.200,00 2.200,00 scotico di pulizia configuraz. banchine segnaletica orizz. segnaletica verticale 28000 impianto cantiere m3 228 m2 11400 m 11400 a corpo 13 a corpo 1 3,90 1,60 2,38 150,00 2.200,00 889,20 18.240,00 27.132,00 1.950,00 2.200,00 scotico di pulizia configuraz. banchine segnaletica orizz. segnaletica verticale 32700 impianto cantiere m3 1120 m2 56000 m 56000 a corpo 100 a corpo 1 3,90 1,60 2,38 150,00 2.200,00 4.368,00 89.600,00 133.280,00 15.000,00 2.200,00 scotico di pulizia configuraz. banchine segnaletica orizz. segnaletica verticale m3 1308 m2 65400 m 65400 a corpo 70 3,90 1,60 2,38 150,00 5.101,20 104.640,00 155.652,00 10.500,00 Parco del Circeo - 10300 scotico di pulizia incrocio Via di Casanello trasporto e oneri disc. rinterri e form.banchina gravelling ghiaia mista in natura stabilizzato di roccia strato di conglomerato configuraz. banchine spostamento linea elet segnaletica orizz. segnaletica verticale Via di Casanello 1300 scotico di pulizia configuraz. banchine segnaletica orizz. segnaletica verticale 4000 scotico di pulizia Incrocio Via di Casanello località Frasso (SP del Frasso) trasporto e oneri disc. rinterri e form.banchina gravelling ghiaia mista in natura stabilizzato di roccia strato di conglomerato configuraz. banchine spostamento linea elet segnaletica orizz. segnaletica verticale 8700 scotico di pulizia incrocio SP del Frasso - Sonnino Scalo (via Argine Amaseno) configuraz. banchine segnaletica orizz. segnaletica verticale Sonnino Scalo 850 scotico di pulizia Abbazia Fossanova (via Sonnino Scalo e SP Marittima II) configuraz. banchine segnaletica orizz. segnaletica verticale b) Variante tutte le sezioni ciclabile tutte le sezioni c) Itinerario tutte il percorso ciclabile di collina tutte il percorso d) Itinerario tutte il percorso ciclabile di pianura tutte il percorso totale percorsi ciclabili G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k 91550 P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na totale / tratta (€) totale / costo proposta (€) lineare (€/m) 361.814,00 35,13 10.850,80 8,35 138.770,00 34,693 74.209,20 8,53 9.298,60 594.942,60 10,94 23,656 50.411,20 50.411,20 8,84 244.448,00 244.448,00 8,73 278.093,20 278.093,20 8,50 totale 1.167.895,00 12,76 8 9 8 89 9 proposta tratta lunghe zza (m) e) Variante tutte il percorso di itinerario in canoa descrizione tecnica 13400 impianto cantiere pulizia banchine e1) iniziativa tutte il percorso di canottaggio 1 totale idrovie costo/unità (€) costo totale (€) a corpo 1 2.200,00 2.200,00 m3 5360 3,90 20.904,00 a corpo 3 11.000,00 33.000,00 sistemaz. parcheggi a corpo 3 3.000,00 9.000,00 segnaletica fluviale a corpo 28 150,00 4.200,00 a corpo 2 2.200,00 4.400,00 24800 impianto cantiere m3 9920 3,90 38.688,00 posa pontili a corpo 3 11.000,00 33.000,00 sistemaz. parcheggi a corpo 2 3.000,00 6.000,00 segnaletica fluviale a corpo 60 150,00 9.000,00 a corpo 2 2.200,00 4.400,00 pulizia banchine posa pontili sistemaz. parcheggi segnaletica fluviale restoration planning m3 a corpo a corpo a corpo a corpo 9200 5 3 50 3 3,90 11.000,00 3.000,00 150,00 15.000,00 35.880,00 55.000,00 9.000,00 7.500,00 45.000,00 progettazione ristrutturazione concessioni amministrative opere edili a corpo 3 5.000,00 15.000,00 a corpo 3 6.000,00 18.000,00 a corpo 3 23000 impianto cantiere e3) Strutture di servizio alle iniziative di canottaggio n° di unità posa pontili pulizia banchine e2) iniziativa tutte il percorso di canottaggio 2 tipo di unità totale / tratta (€) 69.304,00 5,1719 91.088,00 3,6729 111.780,00 4,86 totale 1.128.000,00 272.172,00 4,45 totale 1.400.172,00 350.000,00 1.050.000,00 61200 totale idrovie + strutture di servizio totale / costo proposta (€) lineare (€/m) Per quanto riguarda il dettaglio per l’istituzione di una organizzazione permanente di gestione e mantenimento dei percorsi, i costi previsti (IVA esclusa) per il suo avvio sono riportati nella tabella successiva: proposta azione risorse umane mesi/uomo 6 costo 1 mese / uomo 2.500,00 f) Organizzazione permanente di gestione conferenza di servizi / consulenze consulente esterno costruzione dell'ATI (Associazione Temporanea d'Impresa) avviamento ATI ATI start-up costo totale (€) 15.000,00 consulente esterno 3 3.500,00 10.500,00 società esterna consulente esterno 3 3.500,00 5.000,00 10.500,00 costo totale 41.000,00 In totale i costi previsti (IVA esclusa) per tutti i percorsi proposti (ciclabili e idrovie), ammontano a 1.440.067,00 €. Se si aggiungono anche i costi per la ristrutturazione delle strutture di G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k servizio delle Iniziative di canottaggio, il totale complessivo ammonterà a P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 9 0 9 90 0 2.568.067,00 €. L’impegno finanziario totale richiesto, comprensivo anche dell’istituzione di un’organizzazione permanente di gestione e mantenimento dei percorsi sarà invece pari a 2.609.067,00 €. Valutazione dei costi di manutenzione Prendendo in considerazione la realizzazione complessiva proposta, la gestione ed il mantenimento dei percorsi dovrebbero essere attuati dalla prevista apposita organizzazione permanente. Quindi i costi di manutenzione dei percorsi dovrebbero essere imputati a quest’ultima. Nell’attuale fase di progettazione si possono prevedere solamente i costi di personale, in quanto la valutazione dei mezzi tecnici necessari e dei relativi materiali di consumo, come già menzionato, dovrà essere elaborata nel corso della fase realizzativa di conferenza di servizi. I costi annui necessari per il personale sono stati dettagliati nella seguente tabella: proposta attività f) marketing maintenance permanent organisation comunicazione impegno stimabile (mesi/uomo) 0,5 0,5 0,5 gestione servizi 0,5 2 manutenzione percorsi 1,23 competenze professionali richieste esperto in comunicazione unità di personale tipo di contratto costo / unità costo totale / anno 1 part/time 22.000,00 22.000,00 esperto in comunicazion e e archivio esperienza base in web design esperto in organizzazione e management 1 part/time 18.000,00 18.000,00 1 part/time 16.000,00 16.000,00 1 part/time 22.000,00 22.000,00 3 part/time 15.000,00 45.000,00 3 part/time 13.000,00 39.000,00 totale/anno 162.000,00 operatore turistico operatore tecnico 3,73 Comunque, i costi di cui sopra potranno essere significativamente ridotti utilizzando forme di lavoro volontario e grazie alla partecipazione nell’ATI di gestione delle competenze messe a disposizione dalle varie associazioni. G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 9 1 9 91 1 Bibliografia - AAVV (2007). Recreation site-facility master planning public participation review report. USDA Forest Service: http://www.fs.fed.us/recreation/programs/rfa/2300-rsfmp-rev-teamreport-05-16-2007.pdf - Alberti A., Borgianelli Spina G., Fiorentini E., Villani P. (2005). I sentieri lungo la via Francigena. RAI ERI. - APT Latina - Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina (1995). 7 itinerari turistici. Litografia Artistica Cartografica, Firenze. - APT Latina - Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina (1998). Monti Musoni. 19 itinerari per escursioni e trekking. "L'altra faccia della provincia - 82 itinerari per escursioni e trekking". Reg. Cee. 2052/88 2 2081/93. Metrotipo. - APT Latina - Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina (2003). Club del Gusto. 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Appendix IV: http://www.fs.fed.us/recreation/programs/rfa/2300-rsfmp-rev-team-report-05-16-2007.pdf In the frame of the canoeing initiatives, the “Ufente, un fiume da navigare” manifestation on 2006: the boat equipages before the start from the hydraulic plant of Mazzocchio G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 9 6 9 96 6 Ringraziamenti Questo lavoro è stato realizzato grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea devoluti al progetto GreenLink nell’ambito del programma Interreg III B Medocc (progetto n° 2005-052.1-I-137) e grazie anche al contributo del Ministero Italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un ringraziamento particolare per la collaborazione e per i documenti messi a disposizione è dovuto a: - Alberto Alberti, Associazione Giovane Montagna, sezione di Roma - APT Latina - Associazione “Fiume Cavata” - Associazione Culturale “Agro Pontino” - Circolo Canottieri di Sabaudia - Comune di Latina – Assessorato al Turismo - Comune di Terracina - Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino - Emilio Selvaggi, WWF, sezione di Terracina - Pangea Onlus, Sabaudia - Riserva del Monumento Naturale di Campo Soriano Lo studio è stato realizzato da ARSIAL nella sua qualità di partner del progetto GreenLink ed in dettaglio dal seguente gruppo di lavoro. Autori: Stefano Carrano Arsial Elvira Cacciotti “ Paolo Onorati “ Giuseppe Izzo “ Paolo Collepardi “ Federico Sorgoni “ Elisabeth Selvaggi Pangea Onlus Stefano Menin “ Rita de Stefano “ Giovanni D’Onofrio Riserva Monumento Naturale Campo Soriano Per maggiori informazioni: GreenLink project → www.green-link.eu Interreg III BMedocc → www.interreg-medocc.org Ministry of Infrastructure and Transport → www.infrastrutturetrasporti.it ARSIAL → www.arsial.it G G e e n L n k Grrre ee en nL Liiin nk k P n a P e c o s n e g a d T e a c a Pe errrc co orrrs siii iiin nttte eg grrra atttiii d diii T Te errrrrra ac ciiin na 9 7 9 97 7