Progetto pilota 4. Percorsi integrati
di Terracina
Progetto Interreg IIIB Medocc
n° 2005-05-2.1-I-137
Marzo 2008
Contenuto
Premessa
1
Approccio metodologico
4
Caso studio: i percorsi integrati di Terracina
5
Le premesse
5
Gruppi mirati ed obiettivi
9
Analisi integrata
16
Raccolta
17
Analisi
60
Elaborazione
72
Risorse
80
Risorse tecniche
81
Risorse umane
83
Costi e benefici
87
Considerazioni generali
87
Valutazione dei costi di realizzazione
88
Valutazione dei costi di manutenzione
91
Bibliografia
92
Ringraziamenti
97
1° allegato:
Introduzione Generale al Turismo di Percorso
98
Esempi di percorsi
103
Progettazione di percorsi
128
Finalità di progettazione
128
Elementi di progettazione
130
Ausili tecnici alla progettazione
140
2° allegato – Tavole progettuali
144
Premessa
Come è stato messo recentemente in evidenza nello studio di questa serie “Monitoraggio
climatico e sviluppo di aree suburbane” (a pag. 27), a causa dell’importanza dell’economia
che viene generata il turismo costituisce un fattore centrale che opera un ruolo chiave
nell’ambito del rapporto città-campagna. Il turismo, infatti, nel senso più stretto può essere
descritto come un flusso migratorio periodico di cittadini che vanno e vengono dai centri
urbani per diverse motivazioni.
Il concetto storico di turismo nel senso più ampio è collegato al concetto del viaggio per scopi
differenti da quelli di semplice sopravivenza, conquista territoriale o per commercio. Questi
scopi sono da ricercare nell’orizzonte intellettuale e possono essere fatti risalire nella storia
dell’umanità ai viaggi iniziatici delle popolazioni primitive, ai viaggi religiosi testimoniati fin
dalle epoche pre-classiche per la visita di templi ed oracoli, o ai grandi viaggi di
pellegrinaggio dell’epoca medievale.
Le vacanze per puro divertimento ci sono invece
testimoniate da molti scrittori e poeti romani e dai resti archeologici di ville classiche e
seconde case del tardo impero.
Il vocabolo stesso “turismo” deriva da “Le Grand Tour”, il viaggio educativo che a partire dalla
seconda metà del XVIII secolo i nobili ed intellettuali giovani inglesi dovevano compiere nei
centri culturali del continente per perfezionare e raffinare la loro istruzione.
Al giorno d’oggi questo contenuto educativo si è molto affievolito od è addirittura scomparso
ed il turista medio considera prioritario viaggiare per rilassarsi o per puro divertimento.
Tale perdita di valori culturali non è comunque totalmente annullata; è infatti un luogo
comune il definire il viaggiare come un arricchimento della personalità. Andare in giro, vedere
altri luoghi, altri modi di vita, altre culture, costituisce di per se un miglioramento culturale che
mette in moto riflessioni ed idee, oltre al beneficio che comunque deriva dal movimento fisico.
Questa induzione passiva all’acculturazione può essere favorevolmente stimolata ed
accresciuta grazie ad una saggia pianificazione e progettazione del percorso di viaggio, che
in tal modo può divenire funzionale ad altri e più alti aspetti che non quelli puramente
ricreativi (dal punto di vista del viaggiatore), oppure al guadagno economico (dal punto di
vista dell’operatore turistico).
Una delle problematiche più attuali riguarda la sostenibilità del turismo. Quest’ultimo si riflette
sull’ambiente in un duplice senso: da una parte il turista è attratto da valori ambientali intatti e
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di elevata qualità; d’altra parte l’inquinamento prodotto dal turismo ha un notevole impatto
sull’ambiente. Oltre alle devastazioni architettoniche e paesaggistiche di molte località, il
turismo richiede un largo uso di mezzi di trasporto inquinanti e grande consumo di risorse
idriche. Stanno quindi venendo alla ribalta nuove forme di turismo ambientalmente più
sostenibili, come il ciclo turismo o il trekking.
Occorre notare con attenzione che fin dagli albori del turismo veniva attribuito un notevole
valore al concetto di percorso. Il Grand Tour veniva attentamente pianificato ed aveva tra le
sue tappe fondamentali città storiche come Parigi, le cittadine universitarie tedesche, Roma,
Napoli, ecc. Nelle stesse città occorreva visitare i monumenti, i paesaggi ed i locali alla moda
ed il viaggiatore tornava a casa con una buona conoscenza della cultura, della moda e delle
tradizioni straniere, grazie ad una tabella di marcia attentamente progettata che includeva
tutti gli aspetti materiali, culturali, paesaggistici e storici.
La definizione attuale di “turismo di percorso” accettata dalla comunità scientifica fa
riferimento ad “un’iniziativa per mettere assieme diverse attività ed attrazioni sotto un tema
unificante e quindi stimolare le opportunità imprenditoriali attraverso lo sviluppo di prodotti e
servizi di filiera” (Griffe, 1994). In paragone al concetto antico di turismo, che sottolineava la
cultura e l’educazione, i valori del turismo moderno si riferiscono principalmente all’economia
ed allo sviluppo commerciale.
La terminologia utilizzata per descrivere la nozione di “turismo di percorso” si differenzia
spesso nei diversi paesi, con l’uso di termini come “percorsi tematici”, “rotte”, “vie”, “sentieri”,
eccetera. Dovunque, il percorso viene considerato come un metodo appropriato per
distribuire il turismo, in particolare per i turisti che si muovono lungo le strade (in auto, bici, a
piedi, autostop, ecc.), all’interno di una determinata area geografica. Il concetto essenziale
del turismo di percorso è molto semplice: collegare assieme una serie di attrazioni turistiche
in modo da promuovere il turismo locale, incoraggiando i visitatori a spostarsi da un luogo ad
un altro. La tipologia di attrazioni selezionata fornisce il tema del percorso (come il folclore, i
mestieri antichi, le vie del cibo e del vino, le vie religiose, ecc…).
Il significato del viaggio negli ultimi anni ha acquisito nuovi valori. Negli anni ’80 e ’90 del
secolo scorso un viaggio veniva effettuato generalmente per piacere, per salute o per sport.
Quindi si inserirono valori aggiunti derivati dalla sfera d’influenza del marketing o
dell’imprenditoria e con il tempo l’itinerario, da una via fisicamente tracciata si mutò in un
percorso ideale di scoperta (ed acquisto) tra gusti, sapori e sensazioni nuove da
sperimentare con differenti mezzi (quasi sempre l’automobile) e qualche volta addirittura
senza una rotta esattamente definita.
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L’itinerario adottato per compiere questo viaggio o visita diviene l’elemento centrale
strategico per lo sviluppo dell’offerta turistica nell’ambito della gestione e della pianificazione
territoriale delle amministrazioni locali. Diviene talmente importante che si inserisce nei
processi delle politiche locali del territorio e viene messo in relazione a diversi aspetti
dell’economia, della protezione dell’ambiente, della cultura, del patrimonio storico ed
ambientale, ecc…
Ad esempio, al momento una delle azioni prioritarie per le amministrazioni locali delle città
turistiche costiere è la mitigazione dei disastri ambientali prodotti dall’eccessivo affollamento
lungo le spiagge, cercando di diversificare in parte la domanda turistica verso l’entroterra.
Nello stesso modo le piccole cittadine storiche del Centro Italia stanno cercando di dirottare
le masse di turisti verso punti di attrazione della campagna circostante. In entrambi gli
esempi una saggia pianificazione di percorsi può rappresentare uno strumento non
appariscente ma valido per spostare ed alleviare il peso del turismo dai nodi di affollamento,
anche se a questo fine occorre adottare uno scenario tematico multifunzionale.
Per questo motivo in questo studio l’asse prioritario del progetto GreenLink “Attività sportive,
ricreative e turistiche” verrà coordinato ed unito con gli altri assi già focalizzati nei tre progetti
pilota precedenti, che erano:
1. “Infrastrutture tecnologiche ed attività produttive”;
2. “Energie rinnovabili e biodiversità”;
3. “Attività educative, culturali ed artistiche”.
Questo è richiesto innanzitutto dalla missione generale di GreenLink per una pianificazione
razionale ed integrata, e quindi perché la realizzazione di percorsi turistici implica la raccolta
di poli di attrazione che sono intimamente collegati alle tre tematiche sopraccitate, come
verrà illustrato in dettaglio nei prossimi capitoli.
Veduta panoramica della Piana Pontina da Monte Circeo. In evidenzia i principali poli turistici dell’area
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Approccio metodologico
In conformità allo schema metodologico dei lavori precedenti, anche questa quarta
simulazione di attività di ARSIAL per il progetto GreenLink è strutturata in due parti:
1. un’introduzione generale al concetto di realizzazione dei percorsi turistici, che ne
illustri definizioni, stato dell’arte, esempi probanti e metodi di progettazione;
2. un esempio di pianificazione avanzata in tale ambito.
Per quest’ultimo punto verrà presa come esempio l’area di Terracina, una famosa località
balneare del Lazio meridionale, dove il concorso di valori naturali, culturali e storici potrà
svolgere un ruolo di interesse nella valorizzazione delle attività ricreative turistiche.
A conclusione, una valutazione costi e benefici cercherà di prendere in considerazione gli
impegni economici e i vantaggi derivanti dalla realizzazione dei percorsi. A questo proposito
occorre sottolineare che i benefici economici sono difficili da valutare, in quanto riguardano la
sfera della ricreatività e vantaggi derivanti da azioni pubbliche da stimare in termini di
consenso sociale e di benessere della comunità.
A causa delle grandi dimensioni del lavoro nella sua interezza, questo è stato diviso in tre
parti staccate per facilitarne la pubblicazione su Internet: 1) il caso studio quale componente
principale; 2) l’introduzione generale quale primo allegato; 3) le tavole progettuali quali
secondo allegato.
1° allegato
Introduzione
generale al
turismo di
percorso
Il turismo di percorso
Esempi scelti
Finalità
Progettazione dei
percorsi
Elementi di progetto
Ausili tecnici
Raccolta
Le premesse
Caso
studio:
Terracina
Analisi
Gruppi finalizzati e obiettivi
Analisi integrata
Le risorse
Elaborazione
R. tecniche
R. umane
Considerazioni generali
Costi e
benefici
Valutazione costi di realizzazione
Valutazione costi di
manutenzione
2° allegato
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Tavole
progettuali
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Caso studio: i percorsi integrati di Terracina
Le premesse
E’ importante sottolineare che il processo di progettazione di questo studio non è stato
originato dal bisogno primario dello sviluppo economico, come in molti esempi di progetti di
percorsi turistici, ma nella ambito della prospettiva GreenLink, è legato ad uno sviluppo
razionale e saggio della connessione “città-campagna”, con una particolare attenzione agli
aspetti culturali/educativi e di sostenibilità.
Per questo motivo il piano operativo adottato per i differenti stati realizzativi ha previsto come
primo punto una considerazione riassuntiva sulle premesse storiche ed ambientali dell’area
di Terracina.
Le premesse storiche
La storia di Terracina è collegata in primo luogo all’impero Romano, quando era conosciuta
come un nodo religioso e difensivo sulle principali vie di comunicazione terrestri e marine di
commercio. Qui, nel primo secolo avanti Cristo, uno dei maggiori centri monumentali della
romanità venne ristrutturato e ampliato: il tempio di Giove Anxur. La prima riforma agraria
documentata nell’area risale al 329 avanti Cristo o negli anni immediatamente seguenti,
quando nella località attualmente conosciuta come “La Valle” vennero bonificati 450 ettari di
terreno e distribuiti ai coloni militari, venendo a costituire il primo centro di produttività
agricola dell’area (Selvaggi, 1999). Anche nel primo Medioevo Terracina rappresentava uno
dei principali nodi degli scambi diplomatici e religiosi che percorrevano l’antica via di
connessione (la via Appia) fra l’impero Romano d’Oriente e di Occidente.
Nel tardo
Medioevo questo ruolo si giocava fra i due centri della cristianità di Roma e Bisanzio e
l’arcivescovato di Terracina acquisì un crescente e permanente potere temporale nell’area
della Piana Pontina e del suo entroterra. Anche nelle epoche posteriori la localizzazione della
città sul confine tra lo Stato della Chiesa ed il Regno di Napoli e delle Due Sicilie rafforzò i
suoi valori amministrativi e difensivi. Nel 1500-1600 venne realizzato il sistema costiero
difensivo contro i Saraceni con la costruzione di 10 torri nel suo territorio. Nell’epoca
illuminista Terracina era il centro tecnico dei primi tentativi (dopo quelli romani) di prosciugare
le Paludi Pontine, operati in particolare da papa Pio VI. In seguito il fenomeno del
brigantaggio acquistò un rilievo particolare che si alimentò grazie alle caratteristiche
ambientali, sociali e diplomatiche della linea di confine tra i due stati. In quest’epoca iniziò la
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moda europea del viaggio del “Grand Tour” e Terracina divenne una delle tappe obbligate
durante il percorso di molti illustri viaggiatori verso il Sud (Napoli e la Sicilia) come
Montesquieu e Christian Adersen, che ci hanno lasciato descrizioni artistiche dei luoghi e dei
pittoreschi dintorni (Terrapontina, 2007). Nel periodo dopo l’Unità d’Italia, Terracina ebbe di
nuovo un ruolo importante come sede amministrativa e tecnica della bonifica delle paludi
della pianura. Questa volta una imponente opera di riforma agraria e di bonifica venne
portata avanti dai diversi governi e con particolare impegno durante l’Era Fascista1.
Le premesse ambientali
Per quanto riguarda l’ambiente, la città di Terracina sorge alla fine delle Pianura Pontina,
lunga circa 40 km e larga 18, a sud di Roma, racchiusa a nord dalla catena dei monti Ausoni,
a sud ed est dal mare. Il comune si estende su terreni piani e collinari costeggiando il mare
per un terzo della sua estensione. Il 36% del territorio è incluso in aree protette naturali ed
un’analisi dettagliata della situazione geografica, climatica e delle industrie esistenti è stata
già svolta nell’ambito del progetto GreenLink2.
Tutta l’area pianeggiante è stata interessata dai massicci cambiamenti di paesaggio e di
ambiente operati dalla bonifica agraria. Solamente alcune aree circoscritte sono state
risparmiate e sono oggi aree protette. Nonostante la riforma agraria abbia distrutto 21.000
ettari della grande foresta primaria costiera (dell’antica “Selva di Terracina” sono
sopravvissuti solamente 3.260 ettari grazie alla riserva naturale del Parco Nazionale del
Circeo), questo era comunque il modo migliore per permettere conservazione ambientale e
sviluppo economico con un delicato equilibrio fra gli elementi naturali ed idraulici e lo
sfruttamento delle risorse del territorio per mezzo della produzione agraria.
Attualmente il sistema della bonifica agraria è in pericolo. A partire dagli anni ’60, a causa
della forte pressione antropica, questo territorio è sottoposto a gravi rischi di desertificazione
dei suoli e impoverimento della vegetazione. Anche l’identità culturale e i valori tradizionali
degli abitanti sono in pericolo, con una perdita fra le giovani generazioni della
consapevolezza dell’importanza dei risultati ottenuti per l’ambiente e per la bonifica.
Per quanto riguarda l’area montana dell’entroterra, essa è stata considerata storicamente
come una delle tre fonti di sfruttamento delle risorse ambientali da parte degli abitanti, nel
quadro di un approccio diversificato della gestione globale del territorio. E’ stata anche
considerata come un’area storica di rifugio durante le invasioni e gli eventi bellici e come un
luogo di libertà e di abbandono durante il periodo del brigantaggio. L’area montana veniva
1
Per un approfondimento sulla riforma agraria e bonifica Pontina vedere a pagina 39-43 del progetto pilota
n° 3 “Museo virtuale ed ambiente”, nell’ambito dei lavori ARSIAL per GreenLink.
2
Confrontare il progetto pilota n° 2 “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane” alle pagine 50-54
per la situazione geografica, alle pagine 62-66 per la situazione climatica e alle pagine 67-68 per quella
economica.
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spesso considerata non come un ostacolo, ma come un corridoio protetto per i traffici con la
regione appenninica, il tradizionale serbatoio di risorse umane, tecniche e commerciali per
Terracina, sia da parte degli abitanti che dai contadini e pastori della transumanza, come
anche dai viaggiatori quando la via Appia non era transitabile.
Cime
Strade
Fiumi
Laghi
Centri urbani
Aree protette
Rilievi 300 m
Rilievi 200 m
Rilievi 100 m
Terra
Mare
Caratteristiche ambientali dell’area meridionale della Piana Pontina
(nella mappa sono evidenziate le aree protette)
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Per tali ragioni l’ambiente di questo territorio dovrebbe essere trattato come un patrimonio da
proteggere e tramandare alle future generazioni con almeno tre differenti aree di interesse
(naturale e culturale): l’ambiente originario della pianura (aree protette); il patrimonio delle
terre agricole della bonifica e della riforma; l’area dell’entroterra montano, della pastorizia e
dei traffici.
Appare quindi rilevante sottolineare come l’area di Terracina a causa di tali motivazioni
storiche ed ambientali non possa essere considerata indipendentemente dall’ambiente
circostante della Piana Pontina e della catena dei monti Ausoni. Occorre tenere in
considerazione i collegamenti amministrativi storicamente determinati e la continuità
ambientale dell’area in qualsiasi studio incentrato sulla utilizzazione e la pianificazione
produttiva del territorio. Tale principio viene rafforzato dal fatto che anche in un approccio di
sviluppo turistico le connessioni di Terracina con le aree contigue sono importanti.
Il triangolo idealmente costruito tra i nodi delle attrazioni turistiche
può costituire l’area di rappresentatività per il territorio selezionato
Infatti, dopo una rapida occhiata al territorio da un punto di vista turistico, emergono due
riflessioni principali:
1. nel territorio vi è già uno sviluppo notevole di servizi e di complessi di attrazione
turistica appartenenti a differenti tematiche e tipologie che occorre considerare
attentamente;
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2. il territorio di Terracina si trova ad uno dei vertici di un triangolo ideale di circa 30 km
di lato, rappresentato negli altri due angoli dal Parco Nazionale del Circeo (uno dei
cinque parchi naturali storici
italiani) e dall’antica abbazia di pellegrinaggio di
Fossanova (che è stata recentemente designata come uno dei tre “Grandi Attrattori
Culturali” della Regione Lazio).
Quindi,
in un approccio globale al territorio per uno sviluppo integrato e sostenibile dei
percorsi turistici, occorre considerare necessariamente tutto questo territorio come un
insieme unico.
Gruppi mirati ed obiettivi
I segmenti turistici obiettivo sono stati selezionati grazie ad un’analisi preliminare delle
caratteristiche del turismo nell’area. Un’analisi locale dettagliata del settore è stata già
realizzata in un precedente studio nell’ambito GreenLink3. In questo momento basterà
solamente menzionare che dall’inchiesta sono emersi i seguenti punti critici:
-
utilizzazione marginale o trascurata della risorsa turistica nelle strategie politiche di
sviluppo locale;
-
mancanza di azioni di marketing e di piani di comunicazione ben strutturati;
-
inadeguata organizzazione dei servizi;
-
sconsiderata politica locale dei prezzi, che induce le persone a concentrare le ferie nei
fine settimana o in periodi critici ed a ridurre il periodo di permanenza;
-
mancanza di coordinamento nelle iniziative promosse dalle differenti autorità di
gestione del settore ambientale.
Analisi delle tipologie turistiche presenti nell’area del progetto
I dati ottenuti dalle fonti dell’APT di Latina evidenziano nell’intera provincia per il 2005 tempi
medi di permanenza per i turisti italiani di 3,6 giorni in albergo e di 8,1 giorni in ricettività
extra-alberghiera. Gli stranieri hanno invece passato 5,3 giorni in albergo e 7,1 nella
ricettività extra-alberghiera (APT Latina, 2006). Il numero totale degli arrivi per l’intera
provincia nel 2005 è stato di 458.765 italiani e 78.514 stranieri (provenienti per la maggior
parte da Germania, USA, UK, Russia, Svezia, Francia). Si può ritenere che grosso modo un
terzo dei turisti sopra menzionati passino le loro ferie nell’area di interesse del progetto
(precedentemente definita a pagina 8). E’ interessante notare che la maggior parte dei flussi
3
Vedere alle pagine 54-59 del già citato progetto pilota n° 2: “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree
suburbane”.
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di stranieri (eccetto che per gli USA, la cui presenza è legata alla base navale della NATO di
Gaeta) provenga dai paesi del Nord a clima temperato-freddo.
Per quanto riguarda i turisti italiani, questi provengono principalmente da Roma e Napoli, ma
in estate vi è anche una grande affluenza di turisti italiani giornalieri, di solito abitanti
dell’entroterra, che sfuggono alle rilevazioni, ma che potrebbero essere stimati all’incirca sulle
50.000 unità nei picchi estivi, che viaggiano avanti e indietro dal mare (di solito con la
propria auto) con una rilevante produzione di inquinamento da carbonio.
La stagione turistica va da giugno a settembre con il suo apice a luglio e agosto, nelle altre
stagioni il turismo non è sfruttato e molte strutture ricettive sono chiuse.
Le attuali tipologie di attrazione turistica presenti nell’area sono.
-
ricreatività balneare e di spiaggia, lungo tutta la costa, frequentata da giugno a
settembre da italiani e stranieri di tipologia indifferenziata. La qualità della domanda
turistica varia dal turismo di eccellenza con ricettività a 4 stelle vicino al Monte Circeo
(San Felice, Sabaudia), al turista giornaliero che non rimane fuori la notte ma utilizza la
spiaggia per ricreatività e per un pic-nic e torna a casa la sera;
-
centri culturali e religiosi, rappresentati dai centri storici di Terracina, San Felice,
Fossanova (anche Sabaudia per la sua particolare architettura modernista) e dai musei
locali di archeologia, sulla bonifica e sulla guerra (Museo della Piana delle Orme).
L’Abbazia di Fossanova è un centro di turismo culturale e religioso (pellegrinaggi) di
gruppi italiani e di visite scolastiche (soprattutto in estate e a dicembre ma anche in
primavera). Una fonte di attrazione secondaria è rappresentata da congressi e meeting
nazionali ed internazionali di rappresentanza nel mondo degli affari, che si svolgono
tutto l’anno nelle principali strutture di ricettività alberghiera;
-
centri di attrazione ambientale, rappresentati quasi esclusivamente dal Parco Nazionale
del Circeo con il coinvolgimento di gruppi familiari individuali di turisti in estate e in
minor grado in primavera e autunno. Soprattutto in estate vi è una grande affluenza di
visite guidate di scolaresche (30.000 visitatori) provenienti da molte parti della regione.
Un centro secondaria di attrazione può essere considerato il Centro Studi “Guido Nardi”
di Pontemaggiore, un centro di documentazione per visite guidate sulla bonifica agraria
promosso dal Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino.
Una “nicchia” particolare di
attrazione è rappresentata inoltre dalle caratteristiche formazioni geologiche della
Riserva di Campo Soriano, che attirano gruppi molto ristretti ma specializzati di
speleologi a livello internazionale durante tutto l’anno;
-
una buona fonte di attrazione è rappresentata dalle scuole internazionali remiere e di
canottaggio di Sabaudia, che coinvolgono sportivi da tutto il mondo, particolarmente
nella stagione invernale, che vengono ad allenarsi sul lago costiero. Il numero di
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presenze annuali si può stimare sulle 12.000 unità. Anche questo può essere
considerato un flusso turistico di nicchia a causa della sua speciale vocazione.
L’intensità di attrazione delle principali tipologie ricreative turistiche varia durante l’anno
I dati sui visitatori dei principali nodi di attrazione turistica sono stati forniti dalle autorità di
gestione di ciascuna struttura e sono riportati nella tavola successiva.
Principali nodi di attrazione turistica: n° di visitatori (dati 2007)
Parco
Monumento
Centro Studi
Abbazia di
Nazionale del Naturale di
Guido Nardi
Fossanova
stagione
Circeo
Campo
Pontemaggiore
Soriano
primavera
35.000
400
1.000
10.600
estate
45.000
400
500
14.709
autunno
15.000
200
100
8.400
inverno
6.000
200
1.900
totale 140.109
101.000
1.200
1.600
35.609
Circolo
Canottieri
Sabaudia
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500
700
elaborazione su dati forniti dalle singole istituzioni
Da queste considerazioni si evince che al momento la sola attrazione turistica di rilievo è
rappresentata dalla spiaggia, finalizzata a tipologie turistiche indifferenziate durante la
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stagione estiva, assieme ad un molto minore flusso secondario rappresentato dai gruppi in
visite scolastiche e di pellegrinaggio impegnati nei mesi primaverili ed estivi.
Importanza del clima sul territorio
Il problema del cambiamento climatico nella prospettiva territoriale delle attività di
pianificazione è stato ampiamente esaminato in un precedente studio nell’ambito GreenLink4.
In tale contesto sono già stati forniti dati in merito alla vulnerabilità locale al cambiamento
climatico. E’ necessario solamente ricordare che le aree costiere pianeggianti sono
minacciate da gravi rischi di intrusione marina, eventi alluvionali e dissesti idrogeologici.
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Confronto precipitazioni totali media 1960-1990 (Terracina: 1980-2000)
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fonte dati per le città europee: Eurometeo, 2008
fonte dati per Terracina: Ufficio Idrografico e Mareografico di Roma
Vedere il progetto pilota n° 2 di ARSIAL “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane”.
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L’aumento di salinità dei suoli dovuto alla migrazione del cuneo salino è già un problema,
come anche l’erosione costiera. L’impatto sullo sviluppo economico dell’area non è stato
ancora calcolato, ma sicuramente si può ritenere che nei prossimi 25-50 anni vi sarà una
crescente variabilità nel grado di attrazione della offerta balneare e nella sua disponibilità per
scopi turistici sia sul piano temporale (stagionalità) sia su quello dello spazio (estensione
delle aree di spiaggia).
Anche per quanto riguarda la caratterizzazione del clima dell’area, questa è stata esaminata
nello studio precedentemente citato5.
In quest’ambito potrebbe essere interessante
comparare gli indici climatici di alcune città Nord ed Est europee (da dove provengono i
principali flussi turistici stranieri) con quelli propri di Terracina. Si può quindi evidenziare che
gli indici climatici delle temperature minime ed in particolare di quelle massime della stagione
invernale di Terracina corrispondono alle medie primaverili di molte città del Nordeuropea,
come a dire che per un cittadino nordeuropeo residente a Terracina non esiste la stagione
invernale.
Conclusioni
Vi è quindi ora sufficiente materiale per poter riassumere alcuni principi da utilizzare come
linee guida:
-
nell’area interessata vi è un’esplosione della domanda turistica solamente nei mesi estivi
con dati stimabili fino a 150.000-200.000 arrivi concentrati soprattutto a luglio – agosto e
attratti dalla tipologia ricreativa balneare; a questi dati occorre aggiungere l’impatto del
turismo giornaliero degli abitanti locali e delle vicinanze che vanno e vengono al mare per
un giorno solo, stimabili in altre 50.000 persone nei picchi estivi;
-
vi è una domanda turistica secondaria connessa ai valori ricreativi culturali ed ambientali
collegata principalmente a visite guidate in primavera ed autunno;
-
la concentrazione della domanda turistica nella stagione estiva crea grandi problemi
dovuti alla qualità dei servizi offerti, al traffico ed all’inquinamento, originati dall’impatto di
almeno 200,000 persone su di un territorio abitato stabilmente da solo 61.080 residenti6;
-
in una prospettiva di sostenibilità risulta obbligatorio diversificare almeno una parte del
flusso turistico estivo balneare verso altre destinazioni nell’entroterra, ridistribuendo gli
arrivi in stagioni differenti, potenziando l’offerta delle esistente domande turistiche
secondarie;
5
Vedere il progetto pilota ARSIAL GreenLink n° 2 “Monitoraggio climatico e sviluppo di aree suburbane” alle
pagine 62-66.
6
Tale cifra si riferisce alla popolazione residente dei comuni costieri di Terracina, San Felice e Sabaudia,
fonte dei dati: Istat, 2001.
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-
quest’ultimo principio è in accordo anche con i provvedimenti cautelativi (dovuti alla
assoluta mancanza di studi di previsione in merito agli effetti del cambiamento climatico
sul territorio) di diversificazione del turismo balneare in altre direzioni per adattarsi ai
prevedibili effetti del cambiamento climatico;
-
in una strategia di valorizzazione del territorio per le finalità ricreazionali, sportive e
turistiche,
la scelta dei segmenti turistici obiettivo dovrebbe comprendere anche gli
abitanti locali, che risultano implicati nella richiesta generale di ricreatività balneare per un
rilevante numero di individui.
Gruppi mirati
Quindi le tipologie turistiche obiettivo della presente proposta possono essere definite come:
-
gli abitanti locali, ai quali occorre far comprendere la possibilità di una migliore qualità di
vita grazie all’educazione per i valori culturali (patrimonio storico) e naturali
(biodiversità) del loro territorio;
-
turisti provenienti dall’esterno, suddivisi in:
ƒ
italiani, finalizzati alla fruizione di specifici percorsi ricreativi tagliati su misura della
durata media di permanenza;
ƒ
stranieri, finalizzati ad una stagionalità alternativa di permanenza, grazie alle
qualità climatiche del territorio in confronto ai loro luoghi di origine.
Obiettivi
Dalle conclusioni appena esposte deriva che gli obiettivi dell’azione di pianificazione devono
essere innanzitutto orientati verso un principio di sostenibilità. Questa può essere
considerata secondo le diverse angolature delle tematiche connesse al turismo:
-
sostenibilità dell’ambiente, evitando l’impatto di edificazioni massicce sulla struttura del
territorio e del paesaggio e evitando la produzione di inquinamento aggiuntivo;
-
sostenibilità delle implicazioni sociali dell’azione, evitando motivi di disputa o conflitto
sociale;
-
sostenibilità della realizzazione su lungo termine, evitando il rischio di lasciar andare in
rovina i risultati dell’opera una volta compiuta.
In accordo a questi principi, la metodologia di intervento, invece di creare qualcosa di
totalmente nuovo, sarà particolarmente coinvolta nell’evidenziare ed esaminare le strutture
attualmente presenti sul territorio (sentieri, percorsi, itinerari), cercando di valutare i punti di
forza e le debolezze della loro funzionalità e di razionalizzare e valorizzare la loro utilità in
una prospettiva di integrazione e di network.
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Il secondo principio di intervento dovrebbe essere orientato verso una diversione dell’attuale
flusso turistico principale da concretizzarsi sia sul piano geografico che stagionale. Nel primo
caso, cercando di rivolgere la localizzazione della ricreatività balneare ad altre destinazioni
spostate verso l’entroterra, assicurando una distribuzione più uniforme nell’area dello
sviluppo economico legato ai servizi turistici. Nel secondo, cercando di attirare la domanda
turistica nordeuropea di caldo e di sole durante i mesi invernali di gennaio e febbraio. Questo
potrebbe essere attuato grazie alla gradevolezza del clima dell’entroterra in questi mesi,
quando la verdeggiante flora mediterranea e le fioriture precoci possono aiutare a dare un
senso del risveglio dell’ambiente naturale perfino in tale stagione avanzata.
Il terzo principio di intervento dovrebbe essere connesso ad una strategia di adattamento al
cambiamento climatico, in modo da trovare appropriate tematiche di attrazione turistica
alternative o complementari a quelle già esistenti, valorizzando temi secondari di ricreatività,
di richiamo ambientale o culturale, od attività di sport all’aria aperta.
L’ultimo principio implica la protezione della biodiversità. Occorre collegare questo tema
all’obiettivo generale del miglioramento dell’offerta turistica, cercando di esplorare nuove
direzioni, quali ad esempio i percorsi tematici per la fruizione del paesaggio. La scelta del
paesaggio come elemento centrale è motivata da due ragioni: a) il paesaggio “svolge un
importante ruolo di interesse pubblico nei settori culturali, ecologici, ambientali e sociali e
rappresenta una risorsa di valore per apporto di attività economiche, in particolare per il
turismo” (Council of Europe, 2007)7; b) nell’area progettuale vi è una straordinaria ricchezza
e concentrazione di variabilità di valori paesaggistici (come verrà illustrato più avanti nello
studio).
Fruizione del paesaggio
Per illustrare al meglio l’importanza insita nel principio di fruizione del paesaggio appena
enunciato, è interessante notare che attualmente in molte parti del mondo questo tema è
oggetto di ricerca.
In Europa vi è un programma avanzato di caratterizzazione e
conservazione del paesaggio allineato con la Convezione Europea sul Paesaggio, varata a
Firenze nell’ottobre del 2000. In particolare il progetto europeo “Pathways to Cultural
Landscapes” (Pathways to Cultural Landdscapes, 2008) ha visto una collaborazione
internazionale tra partner di 12 progetti nazionali, per promuovere le attività di rete e di
comunicazione del concetto di paesaggio culturale al vasto pubblico. Tra i principali risultati
del progetto vi è stata nel 2002 in Inghilterra la creazione di un’equipe per la
caratterizzazione, al fine di promuovere sistemi e metodi di caratterizzazione per aiutare a
7
Un capitolo particolare sull’importanza del paesaggio in materia di pubblica pianificazione è stato inserito
alle pagine 60-62 del progetto pilota ARSIAL GreenLink n° 3 “Museo virtuale ed ambiente”.
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gestire il cambiamento dell’ambiente storico. A partire dal 1994, English Heritage (l’agenzia
nazionale per la protezione e la promozione dell’ambiente storico) ha portato avanti un
programma per la caratterizzazione del paesaggio storico (HLC) in tutta l’Inghilterra, in
collaborazione con i singoli comuni. HLC utilizza una tecnologia basata su mappatura GIS
studiata per fornire una comprensione generale delle dimensioni storiche ed archeologiche
del paesaggio odierno. Consente una varietà di utilizzazioni, come quelle educative, di
ricerca, di gestione del territorio, di ausilio agli schemi di incentivazione agricola, di
pianificazione spaziale e di valutazione di impatto ambientale (English Heritage, 2008).
HLC funziona attraverso un Sistema Informativo territoriale (GIS) che attribuisce ad ogni
singolo blocco di territorio una tipologia definita di paesaggio. Il blocco di base della
realizzazione è costituito da un raggruppamento di campi o da altri tipi di parcellizzazione del
territorio. L’estensione dei blocchi varia a seconda della tessitura del paesaggio, che di per
se è il prodotto storico dell’utilizzazione e dell’abitazione di un’area. I database del GIS
permettono di giudicare ed interpretare l’attribuzione di base di un’area ad una tipologia
paesaggistica, registrandola ed evidenziandola, fornendo in questo modo un aiuto a misurare
il grado di soggettività della caratterizzazione stessa. Si possono quindi realizzare mappe a
qualsiasi grado di dettaglio richiesto per ogni determinato scopo.
All’interno del progetto sono state sviluppate metodologie specifiche per le fasi di
caratterizzazione, che possono essere prese come esempio per ulteriori studi (Darlington J.,
2004).
Analisi integrata
Nel presente studio l’analisi integrata del territorio è stata effettuata esaminando sia le
iniziative locali del passato e quelle attuali, nel rispetto dei principi generali di sostenibilità e di
diversione precedentemente citati, a livello di percorsi turistici e di sentieristica già esistente
nell’area, sia lo stato attuale dei servizi e delle strutture turistiche. La raccolta dei dati è stata
compiuta intervistando gli attori chiave locali, le autorità di gestione e raccogliendone le
informazioni. Le differenti realizzazioni sono state inventariate ed elencate con una lettera di
identificazione per facilitare le seguenti fasi di comparazione e caratterizzazione.
La fase di raccolta si è quindi conclusa attraverso una mappatura dei diversi percorsi
esistenti e delle iniziative in atto attraverso l’utilizzazione di un GIS.
Una attenzione particolare è stata rivolta all’inventario dei paesaggi dell’area, effettuato solo
per il settore dei paesaggi agrari, con lo scopo di valorizzare la fruizione turistica di questo
importante aspetto del territorio. Esso è stato realizzato solo come un tentativo preliminare
pilota, senza alcuna pretesa di essere conclusivo o definitivo per l’intero contesto territoriale.
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Raccolta
La raccolta dei dati si è svolta prendendo in considerazione tre livelli di elementi:
-
il primo relativo a: a) sentieri, percorsi e itinerari turistici già esistenti nell’area; b)
iniziative attualmente in corso;
-
il secondo sullo stato presente delle strutture e dei servizi collegati al turismo. Questi
sono stati inventariati grazie ad un’indagine che ha tenuto conto di alberghi, Bed &
Breakfast e agriturismi, piste ciclabili, aree pic-nic e di ricreazione, maneggi, ed esercizi
di nolo per canoe o biciclette. Il segmento di servizi relativo ai ristoranti, bar e tavole
calde non è stato preso in considerazione a causa della sua eccessiva frammentazione
e anche per il carattere transitorio di molti esercizi che rimangono aperti solamente per
una stagione;
-
il terzo livello ha riguardato le emergenze di attrazione nell’area progettuale. In via
generale queste possono riguardare:
ƒ
il
patrimonio
dell’ambiente
naturale
(caratteristiche
particolari
ambientali,
formazioni geologiche, sorgenti, area naturali protette)
ƒ
il patrimonio storico (siti archeologici, musei, monumenti, località di guerra
significative, cimiteri)
ƒ
il
patrimonio
culturale
(caratteristiche
architettoniche,
trasformazioni
del
paesaggio, produzioni tipiche, ecc…)
ƒ
emergenze sportive (attrezzature sportive, località adatte a sport)
Il grado di precisione nella fase di raccolta degli elementi di questi tre livelli è stato molto
accurato per il primo e secondo. Invece nel caso del terzo livello, sulle emergenze di
attrazione, si sono catalogate solamente tre principali tipologie di elementi, selezionate
durante le prime indagini sul campo a causa della loro importanza preminente: sorgenti e
fonti, emergenze storiche (e archeologiche) e panorami agrari.
I risultati delle indagini sono stati inseriti su uno strumento GIS che ha permesso la
rappresentazione dell’area di copertura geografica per ciascun elemento.
La raccolta dei dati è stata svolta grazie a materiali, documenti ed informazioni dirette
ottenute attraverso le indagini e le interviste con i principali attori chiave dello scenario:
Associazione Culturale Agro Pontino, Alberto Alberti (Associazione Giovane Montagna,
sezione di Roma), APT Latina, Associazione Fiume Cavata, Circolo Canottieri (Sabaudia),
Comune di Latina (Assessorato al Turismo), Comune di Terracina, Consorzio di Bonifica
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dell’Agro Pontino, Emilio Selvaggi (WWF Terracina), Pangea Onlus (Sabaudia), Riserva del
Monumento Naturale di Campo Soriano.
Percorsi ed itinerari turistici già esistenti
Un primo stadio ricognitivo ha riguardato la raccolta di dati e la rappresentazione GIS di
percorsi ed itinerari (realizzati in passato o derivati dal passato) che possono essere percorsi
a piedi, in bicicletta o con un altro mezzo di trasporto sostenibile.
Sentieri APT-CAI – A livello dell’intera Provincia di Latina i primi tentativi di valorizzazione
turistica dell’entroterra sono stati compiuti per opera dell’APT provinciale (Azienda per la
Promozione Turistica) negli anni 1979-80 con la realizzazione di otto itinerari di valore
educativo per visite scolastiche guidate.
La stessa Azienda negli anni seguenti ha portato a termine diverse realizzazioni, quali:
-
1980 – “Sette itinerari montani”, da percorrere a piedi;
-
1986 – “Dodici sentieri natura”, da percorrere a piedi;
-
1995 – “Sette itinerari turistici”, da percorrere in auto, con cartina e testi esplicativi (APT
Latina, 1985);
-
1998 – “Ottantadue sentieri di montagna” (per escursioni e trekking), realizzati in
collaborazione con il CAI (Club Alpino Italiano), tracciati e contrassegnati lungo il
percorso con i simboli particolari del CAI ed illustrati con cartine, fotografie e testi
esplicativi (APT Latina, 1998);
-
2003 – “Itinerari eno-gastronomici”, in collaborazione con il “Club del Gusto” e ARSIAL,
da percorrere in auto, con cartina, testi esplicativi e indirizzi dei ristoranti tipici e dei
produttori agroalimentari (APT Latina, 2003);
-
2005 – “Otto itinerari turistici”, da percorrere in auto, con cartine e testi esplicativi (APT
Latina, 2005).
Ai fini del presente studio saranno presi in considerazione solamente quattro degli
Ottantadue Sentieri di Montagna del 1998, in quanto ricadenti nell’area di studio. Essi sono:
a) Il sentiero n° 30 “Punta Leano”, che parte dalla chiesa di S. Silviano in La Valle di
Terracina, per una lunghezza totale di 4,8 km, da percorrere in 1,15 ore di cammino
(oltre al ritorno) e con 430 m di dislivello;
b) Il sentiero
n° 31 “Monte Leano”, che parte dalla chiesa di S. Silviano in La Valle di
Terracina, per una lunghezza totale di 5,4 km, da percorrere in 2 ore di cammino (oltre
al ritorno) e con 620 m di dislivello;
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c) Il sentiero n° 32 “Monte Romano”, che parte da Campo Soriano, per una lunghezza
totale di 3,8 km, da percorrere in 1,15 ore di cammino (oltre al ritorno) con 550 m di
dislivello;
d) Il sentiero n° 33 “Monte Romano” che parte da Sonnino, per una lunghezza totale di 7,2
km da compiere in 3 ore di cammino (oltre al ritorno) e con 890 m di dislivello.
Localizzazione geografica dei sentieri APT - CAI n° 30, 31, 32, 33
Sentieri WWF - Comune di Terracina – nel corso degli anni ’90, la Sezione locale del WWF di
Terracina, assieme all’Assessorato al Turismo del Comune, ha realizzato tre sentieri pedonali
nell’area dell’entroterra montano di Terracina, denominati “Sentiero A”, “B” e “C”. Tutti e tre
sono illustrati con testi dettagliati, cartine e fotografie
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nel sito Web dell’Associazione
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Terrapontina (http://www.terrapontina.it/tresentieri.htm). Sono tutti ad andamento circolare ed
orientati in modo tematico in ricordo delle loro antiche utilizzazioni come vie di
approvvigionamento per la città.
Localizzazione geografica dei sentieri del WWF – Comune di Terracina
e) Sentiero A “La via del carbone e della legna”, che collega le località di La Ciana - Fonte
Santo Stefano - Mammolini - La Ciana, per una lunghezza totale di 8 km, da percorrere
in tre ore di cammino con in moderato dislivello (210 m), marcato con segni di colore
bianco e arancione;
f)
Sentiero B “La via dei pascoli alti e delle tre cisterne”, che college le località di San
Silviano - Cima Leano - Francolane - San Silviano, per una lunghezza totale di 16 km,
da percorrere con 5 ore di cammino con un dislivello di 625 m, nella prima parte
riprende il sentiero APT – CAI n° 31 con marcatura bianca e rossa,
quindi nella
seconda parte, su percorso proprio, è segnato in bianco e blu.
g) Sentiero C “Attraverso due comuni e due stati” (con riferimento alla linea di confine tra
lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli) che collega le località di Fasana - Costa
dell’Acquasanta - Monte Romano - Valico del confine - Campo Soriano - Valle Fasana,
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per una lunghezza totale di 16 km, da percorrere in 7 ore di cammino, con una dislivello
di 537 m, segnato in giallo e blu.
h) Un altro sentiero più corto, denominato “Sentiero Monte S. Angelo”, di 1,2 km è stato
recentemente realizzato, sempre grazie allo sforzo di volontariato del WWF, per
restaurare l’antica via di accesso al tempio di Giove Anxur in Terracina.
L’attuale stato di conservazione dei
sentieri del WWF non è in
condizioni perfette (il “Sentiero A”
all’inizio del percorso)
Sentieri Parco Nazionale del Circeo – l’autorità di gestione del Parco Nazionale del Circeo ha
realizzato numerosi sentieri per la fruizione turistica all’interno dell’area protetta, sia nella
parte di territorio ricadente nella Piana Pontina che in quella di Monte Circeo. Essi sono di
soliti utilizzabili sia per passeggiate che in bicicletta. Il loro posizionamento geografico è stato
riportato su diversi tipi di mappe pubblicate sia dalle autorità del Parco che dall’APT, o
esposte sui pannelli informativi in diverse località del Parco stesso o sul suo sito web
(http://www.parks.it/parco.nazionale.circeo/). I sentieri sono distinti da un numero assegnato
al luogo di inizio e sono caratterizzati da differenti tematiche, come “i sentieri forestali”, “il
sentiero didattico”, “il sentiero natura”, ecc…Sono troppo numerosi e spesso non
esattamente definiti per essere elencati individualmente in questo ambito e quindi sono stati
presi in considerazione in modo collettivo suddividendoli in due gruppi principali:
i)
Sentieri del Parco Naturale del Circeo situati nella parte rimanente della foresta primaria
della Piana Pontina, per una lunghezza complessiva di 43 km;
j)
Sentieri del Parco Naturale del Circeo situati nell’area del promontorio del Circeo per
una lunghezza totale di 19 km.
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Localizzazione geografica dei sentieri del Parco Nazionale del Circeo
I sentieri del Parco Nazionale del
Circeo sono frequentati anche durante
la stagione invernale
I percorsi ciclabili sono larghi, in buono stato
e ben segnalati. Vi è una buona copertura vegetale che offre ombra e fresco anche nei mesi
più caldi.
Sentieri Riserva di Campo Soriano – L’autorità di gestione del Monumento Nazionale di
Campo Soriano ha sviluppato alcuni percorsi circolari per valorizzare la fruizione turistica
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dell’area protetta. Essi sono:
k) un percorso per mountain bike e trekking di 6,3 km, segnalato in blu;
l)
un sentiero per trekking di circa 16 km attorno alla cima del Monte Romano, segnalato
in verde (lo stesso percorso del “Sentiero C” del WWF);
m) un sentiero per trekking di 3 km di lunghezza attorno a Campo dell’Ova – Largo
Montagna, segnalato in arancione;
n) un sentiero didattico di 1,5 km di lunghezza attorno al monumento geologico
“Cattedrale o Rava di San Domenico”, da effettuarsi con visita guidata, segnalato in
violetto.
Tutti questi sentieri sono stati pubblicati su diversi tipi di mappe cura dell’autorità di gestione
o esposte su pannelli informativi vicino al centro visite del Parco, o sul suo sito web
(http://www.parks.it/mn.campo.soriano/index.html).
Localizzazione geografica dei percorsi del Monumento Naturale di Campo Soriano
Il sentiero arancione della Riserva di Campo Soriano
offre momenti di particolare fascino
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Il sentiero blu permette di godere suggestivi
scorci di paesaggio
Percorsi di Selvaggi – Nel 1996 per iniziativa di uno studioso locale (Selvaggi, 1966) è stato
pubblicato un libro che descriveva differenti itinerari da percorrere in macchina, in treno, a
piedi ed in canoa per valorizzare le emergenze del territorio, dai reperti archeologici romani
lungo la via Appia, fino all’Idrovora di Mazzocchio (il maggiore impianto storico di
sollevamento idraulico che ancora serve a regolare l’acqua nei canali di irrigazione). Ma ai
fini di questo studio gli aspetti più interessanti sono:
o) un itinerario ferroviario/pedonale denominato “Dalla Fiora al Frasso” (n° 7) di circa 6,8
km in treno e 5 km a piedi (oltre al ritorno), dalla stazione di Terracina lungo la antica
via Appia fino a La Fiora e dietro Monte Nero fino alla stazione ferroviaria di Frasso, per
un percorso di 5 km;
p) un itinerario in canoa (il n° 4) denominato “Circuito dei Canali” di circa 15 km di
lunghezza, da Terracina lungo il canale Mortacino e quindi il Badino ed il Portatore fino
a Pontemaggiore e quindi di nuovo a Terracina grazie al canale Linea Pio lungo l’Appia,
per circa 6 ore di percorso.
Sempre Selvaggi, ha recentemente realizzato un percorso ciclistico della “Valle dei Santi”,
nell’ambito dell’organizzazione di visite guidate alle antiche rovine romane nei dintorni di
Terracina. I percorsi di visita sono stati riportati con mappa geografica, testi esplicativi in
italiano ed in inglese ed immagini di antiche stampe e di foto odierne su di un pieghevole
distribuito dagli alberghi locali:
q) un giro ciclistico “La Valle” di 13 km di lunghezza, da Piazza 4 Lampioni, vicino alla
stazione di Terracina, lungo la via Appia Antica, fino alla Fonte Feronia, alla chiesa di S.
Silviano e alle rovine delle antiche mura Romane a La Valle, per circa 3 ore di percorso.
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Localizzazione geografica dei percorsi di Selvaggi
Le antiche mura di una fattoria romana
fortificata lungo il giro ciclistico “La Valle”
proposto da Selvaggi
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Processioni religiose – fin dal medioevo, ogni anno nell’area del progetto due antiche
processioni si svolgono lungo un percorso rituale per esplicare la loro funzione religiosa. Il
loro percorso è fisso nel tempo, o subisce qualche piccolo cambiamento, a causa di esigenze
tecniche di modernizzazione. Possono essere annoverate entrambe in questo studio, in
quanto rappresentano un forte motivo di richiamo turistico, anche se una volta l’anno:
r) Processione delle Torce, che si svolge nella notte del lunedì di Pentecoste ed è
composta da specifiche figure cerimoniali: due “Caporali”, due “Viaroli” ed oltre 300
“Torciaroli”. Insieme percorrono antichi sentieri di montagna, con differenti poste, dalla
chiesa di S. Angelo a Sonnino, attraverso Campo Soriano, fino alla chiesa della
Madonna delle Grazie a Frasso. Le torce avanzate vengono poi conservate ed accese
durante i temporali per allontanare i fulmini (come si crede).
s) Processione della Sorresca, anch’essa si svolge il lunedì di Pentecoste e vi partecipano
gli abitanti di San Felice Circeo per andare a piedi con un percorso di 13 km lungo le
strade comunali fino al Santuario di Santa Maria della Sorresca, sulla riva del lago di
Sabaudia
Localizzazione geografica delle processioni religiose
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Il santuario di
pellegrinaggio di S.
Maria della Sorresca
Iniziative in corso per la creazione di percorsi turistici
Attualmente sul territorio vi sono diverse iniziative in corso di messa in rete e promozione di
percorsi turistici. Esse sono:
Latina Tellus Ecomuseo -
Probabilmente la più importante azione locale di network,
promossa dal Comune di Latina assieme ad altre nove amministrazioni comunali del territorio
(esclusa Terracina) ed al Parco Nazionale del Circeo, con l’obiettivo di creare una rete ad
area integrata per valorizzare le caratteristiche ambientali, culturali e turistiche. L’approccio
dell’”Ecomuseo” definisce una strategia che intende valorizzare l’offerta turistica dei valori
culturali ed ambientali del territorio grazie ad un modello di “museo all’aperto” da leggere e
vivere on-live per un principio di sostenibilità.
L’azione è stata riconosciuta attraverso il decreto regionale DGR 1300/2004 come una degli
API (Progetti di Area Integrata) ufficiali del Lazio ed è stato finanziato grazie alla Legge
Regionale n° 40 del 1999. L’azione è stata guidata da un’iniziativa di analisi territoriale che
ha coinvolto le seguenti caratteristiche:
-
i siti con la maggiore concentrazione di emergenze (punti di attrazione) e di visitatori;
-
siti con una sola emergenza, ma con caratteristiche particolari;
-
i nodi strategici del sistema di comunicazioni.
L’azione ha portato alla realizzazione di una mappa delle emergenze del territorio
(contrassegnate da una simbologia distintiva, da un numero e da un elenco); di una mappa
della comunicazione (con la predisposizione della segnaletica strategica e dei pannelli
informativi); di una mappa degli itinerari (con i differenti percorsi).
Sono state selezionate tre tematiche di percorso:
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Le vie d’acqua – zone umide e termali (Agro e Bonifica, Borghi e Città di fondazione,
Zone umide e residuali, Sorgenti pedemontane).
-
Il mare e le isole (il Mare dei Miti)
-
Le Antiche vie del Lazio (La via Appia, La via Severiana – la via costiera).
Il progetto è in avanzata fase di realizzazione nei processi di comunicazione e marketing, con
la progettazione esecutiva già terminata (informazione, localizzazione e progettazione dei
pannelli informativi, pieghevoli, video, sito web). La realizzazione è studiata per essere
finalizzata al mercato, con il coinvolgimento di soggetti differenti. Sono stati previsti diversi
centri di progettazione locale, ciascuno come portale informativo del proprio territorio, con
centro di accoglienza, di orientamento e di interpretazione. Il piano di gestione e marketing è
iniziato con differenti fasi di lavoro: corsi di formazione, definizione delle indagini sul territorio,
riconoscimento delle opportunità di mercato, ed un pacchetto progettuale composto da 16
progetti traversali ai comuni e 59 progetti specifici per le singole amministrazioni.
I percorsi previsti dall’azione Latina Tellus
Via Francigena Sud – L’antica “Via Francigena” (usualmente percorsa a piedi o a cavallo) era
stata utilizzata dai Longobardi durante il loro regno (568 – 774 d.C.), quando le antiche vie
imperiali romane erano ormai fuori uso. Su questa strada transitarono migliaia di pellegrini da
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Canterbury a Roma nel medioevo. Il proseguimento verso sud della strada portava ai centri
di pellegrinaggio8 del Gargano, nelle Puglie ed agli imbarchi per la Terra Santa. Il percorso
della via non era ben definito e poteva variare a seconda delle condizioni del tempo, gli
eventi bellici, ecc… Nell’area progettuale la via Francigena Sud aveva due percorsi paralleli:
uno lungo la costa, in mezzo alla Piana Pontina o ai piedi delle aree montane ai suoi bordi;
l’altro ancora più all’interno (alle spalle della catena dei Monti Lepini) lungo la valle del fiume
Sacco.
La storia dello sviluppo della parte italiana della via Francigena è legata alle iniziative
dell’associazione “Giovane Montagna on line” (http://www.giovanemontagna.org/) e del
responsabile della sua sezione romana, Alberto Alberti, che a partire dal 1999 ha promosso
varie manifestazioni e marce per riscoprire il tracciato della via, con l’aiuto e la collaborazione
di diversi gruppi e associazioni locali lungo le varie regioni del suo corso e della Rai, la Radio
Televisione Italiana (Alberti A., 2005). Queste azioni hanno avuto un notevole successo
grazie anche all’alto grado di partecipazione delle comunità locali. Ogni anno una marcia
collettiva ha individuato varie tappe coinvolgendo le scuole locali, eventi culturali, cori e cibi
tipici, manifestazioni e rivisitazioni storiche. Questo ha aiutato gli amministratori pubblici a
rendersi conto dell’importanza della via Francigena come patrimonio del passato e motore
economico per il futuro.
Attualmente la via è stata inserita nell’ambito delle iniziative del patrimonio di percorsi del
Consiglio d’Europa (cfr. allegato 1 a pagina 103) grazie ad una sua specifica associazione
(European Association of Vie Francigene: http://www.associazioneviafrancigena.com) ed ha
un suo proprio riferimento anche nel sito ufficiale della cultura della Regione Lazio
(http://www.culturalazio.it/culturaweb_2/schedeInfo/?id=148&pag=true&boxCorr=true).
La Regione con la Delibera G.R. 819 del 26.10.2007 ha approvato uno stanziamento di
1.950.000 € per i progetti di Area Integrata interessati alla prosecuzione della Via Francigena
a sud di Roma, suddividendo il percorso in due itinerari paralleli: uno nell’interno (Variante
Pedemontana) e uno lungo la costa (Variante di pianura) attraverso la Piana Pontina e la Via
Appia. La Delibera ha destinato lo stanziamento alle API presenti (e quindi alla rete Latina
Tellus) in qualità di coordinatrici delle iniziative locali o come partners di associazioni
temporanee per la realizzazione dei lavori di valorizzazione turistica. Allo stato attuale
sembra che Latina Tellus (che come abbiamo visto esclude il Comune di Terracina dall’area
di proprio interesse) svilupperà la sezione geografica corrispondente alla Piana Pontina,
mentre un’altra API, la Compagnia dei Lepini (http://www.compagniadeilepini.it), svilupperà
la sezione dei comuni montani dell’entroterra e la connessione con Fossanova.
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Una delle destinazioni principali di pellegrinaggio di quest’epoca seguiva i santuari dell’Arcangelo Michele,
collegata al Gargano, a Roma (Castel S. Angelo), al Piemonte e a Mont Saint-Michel in Francia. Queste
mete erano connesse con la mitologia longobarda e con le divinità pastorali della guerra.
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Localizzazione geografica del percorso
della Via Francigena
Visite guidate ambientali di Pangea – Numerose visite guidate didattiche sono proposte da
Pangea Onlus. Pangea è un’associazione locale impegnata fin dal 1992 a svolgere attività di
educazione ambientale e formazione per l’ambiente e per le riserve naturali a livello
nazionale ed internazionale. L’associazione offre una scelta di 23 diverse proposte di visita
su temi archeologici, culturali, e naturalistici nel territorio, destinati principalmente a
scolaresche e gruppi con differenti percorsi tematici ambientali (www.istpangea.it). Dato che
questi percorsi sono destinati principalmente a gruppi guidati (scolaresche) su differenti
itinerari tematici ambientali, nella presente fase di analisi non sono stati presi in
considerazione.
Le Vie della Transumanza - “Le vie Pontine e Ciociare della Transumanza” è un progetto
nato grazie al finanziamento del programma “Leader +” per valorizzare la fruizione turistica
del Parco Nazionale del Circeo e della Riserva Naturale di Campo Soriano. Il progetto ha
previsto un percorso da effettuare in auto e a piedi per approfondire la conoscenza della
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cultura, dell’ambiente e del patrimonio locale dell’area lungo un itinerario non esattamente
segnalato sul posto, ma riportato a livello generale su di una mappa su di un CD e sull sito
web: (http://www.parks.it/parco.nazionale.circeo/ProgettoLeader.html):
-
l’itinerario (ideale) parte dal Centro Visite del Parco del Circeo e segue un percorso
circolare attraverso Sonnino, Campo Soriano, San Felice e di nuovo al centro Visite,
con digressioni alla cima del Monte Romano (sentiero non ben definito) al Monte Circeo
e a Cerasella (area naturalistica del parco del Circeo) per una lunghezza totale di 98 km
di percorso misto (in auto e a piedi).
Localizzazione geografica del percorso Vie della Transumanza
Iniziative di canottaggio – alcune iniziative di percorsi in canoa attraverso il territorio sono
state recentemente promosse congiuntamente da tre associazioni locali: l’“Associazione
Culturale Agro Pontino”, l’“Associazione Fiume Cavata”, il “Circolo Canottieri di Sabaudia”,
assieme all’organo di gestione dei corsi d’acqua della Piana Pontina, il Consorzio di Bonifica
dell’Agro Pontino. Il canottaggio e gli sport remieri costituiscono una realtà già una ben
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stabilita sul lago di Sabaudia, forte della presenza di quattro circoli sportivi e di training militari
nazionali ed altri due privati.
La navigazione sulle acque interne, fiorente durante l’era imperiale romana, quando
l’attraversamento della Piana Pontina veniva effettuato su barche tirate dai muli lungo il
canale affianco alla via Appia (come ci narra con particolare sconforto il poeta Orazio), è
stata poi abbandonata negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso. Nell’area vi è ancora il ricordo
delle tipiche imbarcazioni a fondo piatto utilizzate e dell’uso delle mandrie di bufali per pulire
la vegetazione invadente i corsi d’acqua (Selvaggi, 1966).
L’intera area è attraversata da una vasta rete di canali e fiumi, molti dei quali sono adatti alla
navigazione. A termini di legge quest’ultima dovrebbe essere concessa dal Genio Civile
(autorità regionale) e dal Consorzio di Bonifica (il gestore della rete) ed è ancora soggetta al
Regolamento di Polizia del 1933, che delega il Consorzio di Bonifica alla sorveglianza.
Ma oggigiorno il Consorzio ha tutto l’interesse a sviluppare la fruizione turistica dei suoi corsi
d’acqua e di conseguenza, in collaborazione con le tre associazioni sopra citate, sta
pianificando un progetto per il recupero della navigabilità su due tratte principali della sua
rete di idrovie:
-
iniziativa di canottaggio 1, lungo il corso integrale del fiume Ufente (24,8 km) con un
prolungamento in mare, attorno al Promontorio del Circeo
fin dentro al lago di
Sabaudia (Lago di Paola), per una lunghezza complessiva di 50 km;
-
iniziativa di canottaggio 2, lungo il fiume Cavata – canale Linea Pio, a partire dai pressi
di Sermoneta fino all’incrocio con la Strada Provinciale Migliara 53, dove il canale è
sbarrato, per una lunghezza totale di 23 km.
Il progetto, ancora in fase di elaborazione, prevede l’utilizzazione di tre strutture di servizio
(attraverso una ristrutturazione funzionale) situate in luoghi chiave lungo i corsi d’acqua: nei
pressi di Cotarda (Cantoniera Cotarda, sul fiume Ufente), di Pontina (“Stazione Sanitaria
M.48” sul canale Linea Pio) e a Pontemaggiore (dove i due percorsi potrebbero riunirsi se
non fosse per uno sbarramento, indicato sulla cartina come “Linea M 53”).
Una delle caratteristiche più interessanti del progetto è l’ipotesi di integrazione di sistemi di
trasporti sostenibile lungo tutti i percorsi (ripresa da un’idea dell’Associazione Fiume Cavata)
permettendo la risalita lungo gli argini dei corsi dei fiumi in bicicletta e la discesa in canoa,
con l’utilizzo delle tre strutture di servizio come centri nodali di interscambio bicicletta-canoa.
Lo sviluppo del progetto è stato promosso da un forte azione di visibilità e disseminazione
svolta attraverso manifestazioni pubbliche di canottaggio di gruppo lungo il fiume Ufente, che
si svolgono ogni anno, quali: “Ufente, un fiume da navigare” il 23 settembre 2006 (con la
partecipazione di 54 imbarcazioni), o il “1° Weekend Canoa Trophy Land Rover” il 6-7 ottobre
del 2007 (con la partecipazione di 40 imbarcazioni). Quest’ultima era stata originariamente
prevista con anche un percorso marittimo, che dalla foce del fiume Ufente proseguiva in
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mare lungo costa ed attorno al Promontorio del Circeo fino all’interno del Lago di Sabaudia.
Nel 2008 la manifestazione “Regata del dilettante” si terrà a maggio sotto il patrocinio del
Comitato Federale Regionale Kayak.
Un’altra iniziativa caratteristica di integrazione economica promossa dall’Associazione Fiume
Cavata è costituita dalla manifestazione “Oggi me la sono cavata. Spesa in canoa” che si
tiene il Primo maggio, proponendo una collaborazione con gli agricoltori proprietari dei terreni
lungo il fiume Cavata, invitati alla vendita diretta dei prodotti ortofrutticoli sulle banchine ai
partecipanti in canoa, con un buon successo sia tra gli agricoltori che tra gli sportivi
partecipanti.
Localizzazione geografica dei percorsi delle iniziative di canottaggio
Strutture e servizi collegati al turismo
Il secondo livello di raccolta e rappresentazione GIS di questo studio ha riguardato i servizi
turistici e la presenza di strutture collegabili nell’area. Esse sono state inventariate grazie
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all’assistenza dell’APT di Latina (APT Latina, 2007) e dell’Associazione Pangea Onlus. Le
strutture ed i servizi coinvolti erano:
1. strutture ricettive, suddivise in alberghi, Bed & Breakfast e agriturismi. Non sono stati
presi in considerazione i segmenti degli appartamenti in affitto e dei camping, a
causa della loro stagionalità di presenza e della scarsa affidabilità delle registrazioni;
2. strutture per una migliore fruizione ambientale (aree pic-nic, aree giochi) o per sport e
attività all’aria aperta, come affitti di biciclette e imbarcazioni, maneggi, ecc…
Altri tipi di servizi come bar, ristoranti, locali tipici, night club, rivendite di alimenti tipici,
enoteche, ecc…. non sono stati considerati, in genere a causa della loro caratteristiche
transitorie che richiedono un’azione di monitoraggio prolungato ripetuto negli anni.
Localizzazione geografica delle tipologie di ricettività
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Localizzazione geografica dei servizi turistici presenti
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Caratterizzazione delle emergenze turistiche presenti
Nel contesto delle emergenze di attrazione, sono state selezionate solamente tre tipologie di
elementi, considerate maggiormente importanti durante le prime indagini in campo: storiche
(caratteristiche archeologiche), naturali (sorgenti) e culturali (paesaggi agrari). I dati sono
stati raccolti attraverso l’associazione Pangea Onlus e attraverso sopralluoghi in campo di
ARSIAL.
Localizzazione geografica delle emergenze storiche
Le principali emergenze storiche, inventariate per epoca (Preistoria, Romana, Medioevo e
Rinascimento), sono distribuite geograficamente lungo la costa, lungo la via Appia o lungo il
fiume Amaseno. Tale localizzazione non permette la loro visita nel corso di un unico
itinerario. Le risorse idriche (sorgenti e fonti), invece sono localizzate principalmente al bordo
fra pianura e collina. Questo posizionamento facilita il raggruppamento per le finalità di visita
lungo un unico percorso.
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Localizzazione geografica delle fonti e delle sorgenti
Caratterizzazione preliminare dei paesaggi agrari del territorio
In attesa di un’appropriata caratterizzazione regionale dei paesaggi del territorio laziale, è
stata effettuata una caratterizzazione preliminare della biodiversità di paesaggi agrari
esistenti nell’area del progetto, articolata nelle seguenti fasi:
1. individuazione delle diverse tipologie di agricoltura dell’area;
2. riconoscimento delle specifiche tipologie di paesaggio agrario attraverso indagini sul
campo;
3. registrazione delle tipologie attraverso immagini digitali;
4. attribuzione delle caratteristiche identificative;
5. individuazione geografica (mappatura) delle caratteristiche identificate.
Metodologia utilizzata per la caratterizzazione
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1. A partire dalla Carta dell’Uso del Suolo del sistema cartografico della Regione Lazio, è
stato possibile individuare alcune macro aree della biodiversità di tipologie agricole, che
possono essere distinte per la loro attitudine colturale e per i legami ambientali (cfr. la
cartina a pag. 41: Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista dell’attitudine
tecnologica).
Grazie alle indagini preliminari in campo è stato quindi possibile individuare le specifiche
macro aree di agricoltura caratteristica, originate sia da motivazioni storiche che
geografiche (cfr. la cartina a pag. 41: Macro aree della biodiversità agraria dal punto di
vista geografico e storico):
a) l’area di pianura delle bonifiche effettuate nel XVIII-XX secolo;
b) le aree di pianura con sopravvivenze di agricoltura arcaica;
c) le aree di agricoltura tradizionale collinare e montana;
d) le sopravvivenze dei sistemi di allevamento estensivo di pianura.
2. Le indagini in campo, svolte con l’obiettivo di riconoscere le differenti tipologie di
paesaggio agrario sono state condotte dai tecnici di ARSIAL con l’assistenza di esperti
locali della protezione ambientale.
3. La registrazione digitale delle immagini del paesaggio è stata il risultato di una selezione
fra 570 fotografie scattate nel corso di sei sopralluoghi in campo effettuati in data
21/01/08, 29/01/08, 08/02/08, 15/02/08, 12/03/08 e 14/03/08.
4. In questo primo tentativo di caratterizzazione dei paesaggi agrari, l’attribuzione delle
caratteristiche identificative è stata realizzata sulla base degli aspetti visivi più
appariscenti tenendo in considerazione i seguenti principi:
-
struttura spaziale (aperta o lineare);
-
funzione (produzione di colture o allevamento animale);
-
tipologia (secondo le caratteristiche inventariate al punto “1”);
-
rilievo (estensione significativa nello spazio in confronto all’estensione totale)
Il risultato del lavoro compiuto in questa fase verrà descritto nel successivo paragrafo
Formazioni di paesaggio agrario identificate. I paesaggi agrari identificati sono stati elencati
con l’attribuzione di un codice specifico in riferimento a:
a) strutture a spazialità lineare;
b) luoghi a spazialità aperta;
c) elementi architettonici.
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5. La localizzazione geografica dei paesaggi inventariati è stata realizzata solamente ad
ampia scala. Questo significa che i sopralluoghi realizzati sul territorio hanno identificato
caratteristiche comuni di: a) strutture a spazialità lineare e b) luoghi a spazialità aperta, su
aree di 3-4 km di raggio, senza entrare ulteriormente nel dettaglio. Gli elementi
architettonici presenti nel territorio sono stati rilevati solamente lungo i percorsi proposti (a
causa di mancanza di tempo e di risorse). I paesaggi dell’area montana sono stati
identificati secondo lo stesso principio. Occorreranno quindi ulteriori indagini per
l’identificazione esaustiva dei paesaggi agrari dell’intero territorio. Anche per questa fase
il risultato del lavoro compiuto verrà descritto nel successivo paragrafo Formazioni di
paesaggio agrario identificate.
Tipologie di paesaggio agrario inventariate
a) strutture a spazialità lineare
a.1. Esempi di strade alberate
a11 Mimosa
a12 Eucalyptus e Mimosa
a13 Eucalyptus
a14 Eucalyptus sovradimensionato
a15 Pino domestico
a16 Sughera
a.2. Esempi di corsi d'acqua
a21 canale ombreggiato da Eucalyptus
a22 canale ombreggiato da piante spontanee
a23 fiume senza vegetazione
a24 fiume con piante spontanee
a25 fiume con fascia ad Eucalyptus
a26 fiume con fascia ad Eucalyptus sovradimensionato
b.2. Esempi di agricoltura (tradizionale) collinare
b21 pascoli di altopiano
b22 seminativi
b23 adattamenti geologici
b24 oliveti terrazzati
b25 oliveti terrazzati scoscesi
b.3. Esempi di agricoltura contemporanea
b31 erbai irrigati costieri
b32 seminativi centrali su sabbia
b33 seminativi centrali su argilla
b34 seminativi dell'entroterra su "terre nere"
b35 seminativi pedemontani
b36 orticoltura intensiva costiera
b37 allevamenti intensivi
b38 allevamenti intensivi bufalini
b) luoghi a spazialità aperta
b.1. Sopravvenienze di agricoltura arcaica di pianura
b11 opere di acquicoltura lacustre
b12 pascoli di pianura di bufali
b13 seminativi estensivi
b14 sistemi di consociazione
b15 orti
b16 vecchi oliveti
b17 aranceti
b18 sugherete
b19 sistemi misti di forestazione e allevamento
b110 sistemi misti di agricoltura e allevamento
c) elementi architettonici del paesaggio arcaico:
c.1. Esempi di vecchie fattorie
c11 vecchi poderi di pianura
c12 vecchi casali di collina
c.2. Vecchi elementi secondari
c21 antiche sorgenti
c22 antichi impianti idraulici
c23 fontanili di pianura
c24 fontanili di collina
c25 cippi confinari
c26 monumenti devozionali
Elenco delle formazioni di paesaggio agrario inventariate
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La mappa della vegetazione e dell’uso agricolo
del suolo nell’area progettuale (elaborata dalla
Carta dell’Uso del Suolo dell’Assessorato
all’Urbanistica della Regione Lazio)
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Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista dell’attitudine tecnologica
Macro aree della biodiversità agraria dal punto di vista geografico e storico
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Formazioni di paesaggio agrario identificate
La classificazione delle formazioni identificate è stata effettuata dapprima secondo un ordine
di struttura spaziale e quindi di area, andando dalla costa del mare all’interno. Le formazioni
di paesaggio identificate sono:
a) strutture spaziali lineari, queste si riferiscono principalmente ai corsi d’acqua (fossi, canali
e fiumi) e alle strade. Appartengono tutte alla categoria di tipologia paesaggistica “a)” e sono
caratterizzate dalle differenti specie di alberi ombreggianti e dalla natura funzionale dei corsi
d’acqua (i fossi ed i canali di irrigazione sono di solito fiancheggiati da fasce ad Eucalyptus, i
fiumi invece da macchia riparia spontanea). L’appartenenza ai paesaggi agrari è dovuta alla
loro origine data dalla bonifica e/o dalla loro utilizzazione in agricoltura.
a.1. Esempi di strade alberate:
a.1.1)
Strada secondaria con fascia
arborea a mimosa (Acacia dealbata), di
notevole effetto durante la fioritura
(febbraio),
di
solito
originata
da
dispersione naturale dei semi.
a.1.2) Strada secondaria con fascia
arborea
a
specie
consociate
(Eucalyptus e mimosa) originata dal
sovradimensionamento dell’Eucalyptus
e dalla dispersione naturale dei semi di
mimosa. Si tratta di una consociazione
temporanea evolventesi nel tipo “a.1.1”,
in seguito alla degradazione della fascia
ad
Eucalyptus
per
scarsa
manutenzione.
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a.1.3)
Caratteristica
strada
bonifica
con
arborea
Eucalyptus
fascia
da
entrambi
della
i
ad
lati
abbastanza ben conservata nel suo
tipico impianto a quinconce (su tre file
alternate).
a.1.4) Strada secondaria con fascia
arborea
ad
Eucalyptus
sovra-
dimensionata. Notevole e pittoresca,
queste sue proprietà sono però dovute
a una manutenzione trascurata. Gli
esempi non danneggiati sono molto rari
a causa dell’accresciuta fragilità del
sistema.
a.1.5)
Strada
alberata
con
pino
domestico (Pinus pinea), di solito solo
nelle vie principali, derivate dal classico
metodo di sistemazione viaria delle
strade
consolari
caratteristico
dell’impero romano. Negli spazi aperti
assicurava ombra e frescura per gli
antichi viaggiatori ma era anche un
modo per identificare il percorso da
lontano.
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a.1.5a) Strada secondaria alberata con
pino
domestico
L’inclinazione
(Pinus
degli
alberi
pinea).
indica la
direzione dei venti prevalenti (in questo
caso dal mare). L’ombreggiatura con
pino
domestico
permette
un’ampia
visibilità ai lati della strada e non
rappresenta una barriera ottica per la
fruizione orizzontale del paesaggio.
a.1.6) Strada alberata con sughere
(Quercus suber). Si presenta raramente
lungo le strade secondarie, di solito
deriva da sopravvivenze dei residui
dell’antica
foresta
primaria
originale
locale.
.
a.2. Esempi di corsi d’acqua.
a.2.1) Canale d’irrigazione secondario
fiancheggiato da fascia arborea ad
Eucalyptus secondo la caratteristica
tipologia della bonifica.
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a.2.2) Canale di irrigazione secondario
caratterizzato da vegetazione riparia
spontanea
(pioppi)
a
schema
disordinato.
a.2.3) Paesaggio fluviale con assenza di
vegetazione riparia (nella foto il fiume
Ufente),
dovuta
a
regolare
manutenzione delle banchine operata
dall’autorità di gestione delle acque
(Consorzio di Bonifica) e dagli agricoltori
confinanti. L’impatto paesaggistico di
questa formazione viene apprezzato
solamente
esempio
in
sua
prossimità
traversando
un
ponte)
(ad
o
percorrendone il corso.
a.2.4)
Paesaggio
vegetazione
fluviale
riparia
con
spontanea
(nell’immagine il fiume Sisto con pioppi
ed
Eucalyptus),
trascuratezza
nelle
originata
operazioni
da
di
manutenzione delle banchine. L’impatto
paesaggistico
leggermente
in
lontananza
incrementato
è
rispetto
all’esempio precedente.
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a.2.5) Paesaggio fluviale con fascia
arborea ad Eucalyptus, derivato dalle
sistemazioni della bonifica (in questo
caso il fiume Sisto). L’invasione di
pioppi può danneggiare l’integrità della
fascia. L’impatto generale sul paesaggio
è notevole anche a distanza.
a.2.6) Paesaggio fluviale con fascia
arborea ad Eucalyptus, originata dalle
sistemazioni
di
bonifica,
sovradimensionata e rinaturalizzata, a
causa di assenza di manutenzione (il
fiume Sisto nel suo basso corso).
L’impatto paesaggistico è notevole ed il
luogo
diviene
rifugio
di
una
ricca
biodiversità faunistica.
b) luoghi a spazialità aperta. Appartengono alle tipologie di paesaggio agrario aperto e sono
caratterizzati da sistemi agricoli diversificati che talvolta assumono effetti altamente
scenografici. La loro appartenenza al patrimonio artificiale/culturale è solitamente dovuta al
lavoro di diverse generazioni di agricoltori anche se in apparenza danno un’impressione di
naturalità (come per le aree di pascolo, create e mantenute attraverso gli sforzi dei pastori e
delle mandrie pascolanti). Per facilitare la comprensione fra i paesaggi naturali e quelli
artificiali/culturali, i primi tre esempi inseriti nell’inventario sono rappresentati da paesaggi
naturali non-agrari. L’inventario paesaggistico in questo caso è stato classificato secondo
l’ordine dei differenti sistemi agrari storici.
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b.0. Esempi di paesaggi naturali non-agrari:
b.0.1) Duna costiera naturale, questo
tipo di formazione caratterizzava nei
secoli passati gran parte del paesaggio
costiero laziale.
b.0.2)
Aree
umide
naturali,
rappresentavano le formazioni tipiche
della Piana Pontina prima dei lavori di
bonifica e di sistemazione idraulica
realizzati nella prima parte del secolo
scorso.
b.0.3) Foresta naturale. Era la foresta
costiera primaria planiziale della regione
laziale e oggi sopravvive solamente in
parte dell’area del Parco Nazionale del
Circeo come una rimanenza dell’antica
“Selva
di
Terracina”.
Questo
ecosistema (come il precedente) venne
sconvolto durante i lavori della bonifica.
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b.1. Sopravvenienze dell’agricoltura arcaica di pianura. Sono molto importanti e occorre la
loro salvaguardia quale patrimonio di un mondo agrario in via di scomparsa. Sono presenti in
alcune aree marginali del territorio:
b.1.1) Impianti costieri dell’acquicoltura tradizionale lacustre, ormai totalmente scomparsa.
Rimangono poche strutture residue dei
cosiddetti “lavorieri” per la cattura del
pesce. Nel lago di Caprolace vengono
ancora utilizzate dai biologi del Parco
Nazionale del Circeo come strumento
per facilitare la cattura di esemplari a
scopo
scientifico.
L’acquicoltura
localmente risale all’antichità e può
essere rintracciata fin dall’epoca romana
come
testimoniato
dalle
rovine
archeologiche delle “Piscine di Lucullo”.
b.1.2) Pascoli di pianura di bufali in aree
di allevamento estensivo, caratterizzate
da vasti spazi aperti vicino alle zone
umide
costiere.
Costituivano
un
paesaggio usuale nella Piana Pontina
prima dei lavori di bonifica.
b.1.3) Campi seminati estensivamente,
di limitata ampiezza, cinti da fasce
arboree a sughero. Possono essere
considerati
come
una
rimanenza
dell’antica agricoltura di foresta praticata
nella “Selva di Terracina”. Il rapporto tra
le linee verticali degli alberi e i limitati
spazi verdi orizzontali risulta spesso
armonico e piacevole.
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b.1.4)
Sistemi
consociati.
Era
una
pratica comune nel passato quella di
consociare l’uva con alberi da frutto
(nella foto uva + olivo), per due motivi:
risparmio nell’utilizzazione dei supporti e
miglior
adattamento
Nell’agricoltura
delle
biologica
piante
sono
state
valorizzate e migliorate diverse pratiche
di consociazione.
b.1.5) Orti misti con orticoltura e frutta,
di solito di estensione limitata (adatta
all’uso singolo o familiare), talvolta
caratterizzati da apprezzabile ingegno
nell’adattamento
alle
condizioni
ambientali e spesso con una ricca
biodiversità di varietà coltivate.
b.1.6) Vecchi oliveti. La coltura dei
vecchi
impianti
di
olivo
spesso
oggigiorno non è considerata valida
economicamente.
Quindi
i
vecchi
esemplari (di alto valore paesaggistico)
vengono tagliati o
estirpati e venduti
come elementi architettonici e/o di
arredamento per i giardini di ville
prestigiose.
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b.1.7) Aranceti. Una produzione tipica
del Sud Pontino, un tempo molto diffusa
con una varietà particolare: “l’Arancia
Bionda di Fondi”. Oggigiorno in via di
sparizione.
b.1.8) Produttività forestale in boschi di
sughere. La produzione è molto limitata
dato che al giorno d’oggi tale tipo di
cultura
non
è
considerata
più
remunerativa.
b.1.9) Sistemi misti di allevamento
estensivo
forestale
su
pascoli
(sughero).
e
produzione
Sopravvive
solamente in aree molto limitate.
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b.1.10) Sistemi misti di pastorizia e
culture agricole. Questa tipica forma di
collaborazione tra pastori ed agricoltori
permette nel Lazio il pascolo primaverile
ed autunnale sui terreni incolti in tali
epoche. Un sistema tradizionale ormai a
rischio a causa della intensificazione
della
produttività
e
delle
sempre
maggiori difficoltà nello spostamento dei
greggi.
b.2. Esempi di agricoltura (tradizionale) di collina.
Questo tipo di agricoltura era molto
sviluppato in passato. Oggi per motivi di competitività è portato avanti solo se connesso a
modi di vita tradizionali o in caso di sviluppo di opportunità “di nicchia”. Quindi come per gli
esempi precedenti, comporta importanti valori di conservazione del patrimonio tradizionale:
b.2.1) Pascoli di altopiano. Sono molto
diffusi nelle aree montane dell’Italia
Centrale. Spesso tali pascoli erano
antichi campi seminati (a mano) a orzo
(come
si
può
notare
anche
nell’immagine dai resti quasi cancellati
delle recinzioni in pietra).
b.2.2) Campi seminati. I seminativi sono
molto rari sugli altopiani. Attualmente gli
esempi ancora coltivati sono pochissimi
(come nella foto). La conformazione
geologica particolare di Campo Soriano
e delle sue doline (bacini carsici) ha
favorito tale utilizzazione che comunque
comportava
manuale
un
per
notevole
il
lavoro
livellamento,
il
terrazzamento e la recinzione con muretti a secco.
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b.2.3)
Adattamenti
all’ambiente
collinare. La conformazione geologica a
volte
obbliga
l’agricoltura
locale
a
compromessi di comodo. Gli oliveti di
Campo Soriano creano un mosaico
particolare con le formazioni rocciose.
b.2.4) Oliveti terrazzati a moderata
pendenza. Sulle pendici collinari ad
inclinazione moderata, il paesaggio offre
un piacevole scenario di piani inclinati
sottolineati dalle linee orizzontali dei
gradoni di pietra.
b.2.5)
Oliveti
terrazzati
su
ripide
pendenze. Questo paesaggio artificiale
potrebbe essere scambiato a distanza
per una formazione forestale naturale.
Al
contrario,
è
un
paesaggio
artificiale/culturale frutto di un notevole
lavoro non solo per la sua realizzazione
ma anche per il mantenimento. In
questo luogo ad esempio, la raccolta
delle olive è ancora effettuata con
l’utilizzo
di
muli.
In
mancanza
di
incentivi, tale sistema economico ed il paesaggio connesso, sono entrambi a rischio.
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b.3. Esempi di agricoltura contemporanea. Sono spesso caratterizzati dall’uso massiccio di
materiali artificiali (serre, coperture, impianti di irrigazione),
ma negli esempi estensivi
vengono quasi considerati come paesaggi naturali sia dagli uomini che dagli animali.
b.3.1) Erbai irrigati costieri, sono spesso
considerati naturali, specie dai turisti e
quando il controllo delle malerbe non
riesce
o
è
tralasciato
stato
intenzionalmente
come
nel
caso
dell’agricoltura biologica. Sono di solito
delimitati da barriere verticali costituite
dalle
fasce
frangivento
o
dalle
formazioni forestali costiere.
b.3.2) Seminativi su sabbia delle aree
centrali. Si estendono di solito su ampi
spazi e sono delimitati almeno da un
lato da fasce frangivento di Eucalyptus.
All’aratura
appaiono
di
colore
marroncino chiaro.
b.3.3) Seminativi su argilla delle aree
centrali. Sono caratterizzati da orizzonti
visivi molto ampi e sono attraversati da
piccoli fossati e fasce di vegetazione
spontanea di olmi e pioppi. All’aratura
appaiono di colore marrone scuro.
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b.3.4)
Seminativi
su
“terre
nere”
dell’entroterra. Permettono visuali assai
ampie senza barriere verticali. A volte i
punti
focali
rappresentati
in
da
lontananza
antiche
sono
fattorie.
All’aratura appaiono di colore marrone
molto scuro, quasi nero. Derivano dalle
prime iniziative di bonifica
del XVII-
XVIII secolo e sono localizzati a nord
della via Appia.
b.3.5)
Seminativi
pedemontani.
Il
confine con il paesaggio di collina viene
nascosto dalla presenza di fasce di
piccoli orti e frutteti e piccoli centri
abitati.
Sono
di
estensione
medio-
piccola, spesso derivati da antiche
utilizzazioni del territorio da parte degli
abitanti dei paesi collinari ai confini della
pianura.
b.3.6)
Orticoltura
caratterizzata
intensive
dall’uso
di
costiera,
materiali
artificiali su vasta scala. Il terreno è
mantenuto
attraverso
senza
un
controllo
vegetazione
chimico
o
meccanico delle malerbe. Le barriere
verticali sono rappresentate più spesso
dalle serre che alle alberature.
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b.3.6a) Orticoltura intensive costiera. Le
colture
sono
solitamente
trapiantate,
invece che seminate e la loro apparenza
visiva è di una trama verde meno fitta che
negli altri esempi agrari. Spesso le
coperture bianche artificiali (utilizzate per
prevenire i danni del vento) aumentano
drammaticamente la radiazione riflessa
ambientale.
b.3.7) Allevamenti intensivi. L’impatto con
il
paesaggio
gradevole
sistemi
è
notevole
quando
estensivi.
ed
vengono
Gli
appare
adottati
animali
nel
paesaggio rappresentano un punto focale
di attrazione visiva.
b.3.8) Allevamenti intensivi bufalini. Uno
dei caratteristici aspetti del sud della
Piana Pontina, che potrebbe essere
considerato un’attrazione paesaggistica
se adeguatamente valorizzato.
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c) Elementi architettonici del paesaggio arcaico: a volte la presenza di elementi architettonici
dei sistemi agricoli del passato può essere considerata come un importante elemento di
attrazione ricco di valori da custodire. A questo proposito un’eredità significativa è
rappresentata dalle tipiche architetture dei vecchi poderi, che varia di località in località anche
nella stessa Piana e che è minacciata dai lavori di ristrutturazione che i proprietari compiono
senza criteri conservativi. Nell’area collinare è più facile ritrovare gli antichi casolari nel loro
stato originario, anche se in cattive condizioni. L’inventario di questi edifici da parte delle
autorità locali dovrebbe essere un’ opera importante ai fini della conservazione e della
fruizione del paesaggio, in particolare per la valorizzazione del turismo. Sfortunatamente non
vi era abbastanza tempo e risorse per svolgere questo compito nell’ambito del presente
studio (anche se sono stati documentati alcuni importanti esempi). Elementi secondari di
interesse sono costituiti da fontane, abbeveratoi, cappelle votive e pietre confinarie:
c.1. Esempi di vecchie fattorie:
c.1.1) Vecchio podere di pianura in una
delle specifiche tipologie della riforma
agraria,
in
buone
condizioni
di
conservazione. Questi edifici vengono
spesso ristrutturati nei modi più fantasiosi,
con arcate, terrazzi, ecc… e dipinti in
svariati colori. I poderi originari della
Riforma
agraria
erano
contrassegnati
dalla sigla “O.N.C.” (Opera Nazionale
Combattenti) e dal numero sulla facciata.
c.1.2) Vecchio casale di collina, di stile
tradizionale spontaneo, databile al XIX
secolo. La muratura era in pietra locale
non intonacata. Questi esempi vengono
spesso
danneggiati
da
successivi
ampliamenti di stile differente.
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c.2. Vecchi elementi secondari:
c.2.1) Antiche sorgenti. A volte gli edifici
che
ricoprono
le
sorgenti
interesse
architettonico,
valore
come
(nell’immagine
oltre
memoria
l’edificio
sono
di
che
di
storica
dell’acquedotto
costruito dal principe Borghese nel 1885)
presso La Cotarda.
c.2.2) Antichi impianti idraulici. Gli edifici
degli impianti secondari di pompaggio
delle acque sono spesso in condizioni di
conservazione
essere
precarie
restaurati
e
come
potrebbero
strutture
di
servizio per la valorizzazione del turismo.
c.2.3)
Antichi
fontanili
di
pianura,
sopravvivono spesso semi nascosti in
luoghi abbandonati. Qualche volta sono il
rifugio
di
un’importante
biodiversità
faunistica.
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c.2.4) Antichi fontanili dell’area collinare e
montana,
sono solitamente molto più
antichi degli esempi di pianura e meglio
conservati, in quanto vengono ancora
utilizzati
nell’allevamento
brado
del
bestiame.
c.2.5) Cippi di confine. Marcavano i limiti
tra proprietà, regioni amministrative o
addirittura
dell’area
stati,
come
progettale,
nell’esempio
dove
correva
il
confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno
di Napoli. Sono spesso semi nascosti e a
volte scomparsi, ma è grande il loro
valore di testimonianza e il potenziale di
attrazione,
una
volta
che
venga
appropriatamente valorizzato.
c.2.6) Monumenti devozionali e religiosi
(cappelle,
croci,
immagini
votive,
chiesette): anche questi elementi sono
spesso nascosti e non vengono notati
nonostante
rappresentino
una
importantissima attestazione culturale.
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La mappa delle macro aree di paesaggio
agrario è basata su dati raccolti da ARSIAL
grazie ai sopralluoghi sul territorio effettuati
nell’ambito del progetto GreenLink
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Analisi
La fase di raccolta ha evidenziato come l’area progettuale non possa essere considerata
come un territorio vergine; è invece particolarmente ricca di iniziative e di percorsi già
esistenti. Quindi, in una saggia strategia di sostenibilità, le priorità di intervento sono state
mirate alla valorizzazione di quanto già esistente, piuttosto che alla creazione ed aggiunta di
altre iniziative che rischiano di risultare superflue. Per questo motivo la fase di analisi è stata
portata avanti a livello di connettività geografica con i percorsi e le iniziative presenti tra di
loro e quindi con la disponibilità territoriale di servizi turistici e strutture ricettive. Il tutto allo
scopo di valutare l’offerta turistica qualitativa e individuare possibili buchi nella rete.
Analisi geografica
Da un punto di vista geografico si può facilmente notare che tutti i sentieri e i percorsi
esistenti coinvolgono parti limitate del territorio e sono generalmente localizzati nell’area
dell’entroterra montano o nelle zone a protezione speciale (ZPS) ad eccezione degli itinerari
di Selvaggi in canoa, “Circuito dei Canali” ed in bicicletta, “La Valle”. Ma il fatto più importante
che emerge, è la mancanza di vie trasversali di collegamento attraverso la Piana Pontina tra
le due aree protette (Circeo e Campo Soriano) e i due sistemi sentieristici collegati.
Area ZPS
Una comparazione generale della localizzazione geografica dei percorsi e dei sentieri già esistenti
(evidenziati in rosso sulla mappa)
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Invece, le nuove iniziative in corso insistono particolarmente nell’area della Pianura Pontina,
sia in senso longitudinale che trasversale. L’azione trasversale è particolarmente marcata
nell’iniziativa delle “Vie di Transumanza”, che collega le due aree protette (e quindi i due
sistemi principali di sentieri e percorsi) utilizzando due itinerari diversi: uno trasversale alla
pianura centrale ed uno lungo costa. Il problema è che queste due rotte trasversali fanno
parte di un itinerario virtuale da percorrere in auto, su strade caratterizzate da alta densità di
traffico, senza marciapiedi per i pedoni o per le biciclette e quindi con alti rischi per i
viaggiatori che intendano muoversi con mezzi sostenibili.
A questo punto è importante
evidenziare il fatto che nonostante molti dei progenitori degli abitanti attuali provenissero da
aree italiane dove la bicicletta è molto utilizzata, il suo uso locale è molto pericoloso. Questo
è dovuto in parte al fatto che le strade sono dritte, invoglianti gli automobilisti ad andare più in
fretta, in parte al fatto che sono anche strette, con un profilo curvo dovuto al cedimento dei
bordi laterali, fiancheggiate da fossati, o danneggiate dalle radici delle fasce arboree.
Una comparazione generale delle iniziative di itinerari in atto
Vi è quindi un’importante interruzione nel sistema generale della percorribilità viaria
sostenibile riferito alla necessità di un collegamento trasversale tra le aree ZPS.
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Andare in bicicletta sulle strade della Pianura Pontina comporta spesso un fattore di rischio
Venendo ora ad esaminare la connettività fra i sentieri ed i percorsi esistenti con la
localizzazione dei servizi e della ricettività, la valutazione condotta attraverso l’analisi GIS (cfr
le mappe successive) ha fornito le seguenti indicazioni.
-
vi è una presenza molto scarsa di piste ciclabili riservate e le poche esistenti spesso
non sono collegate ai sistemi sentieristici già esistenti o alle iniziative di itinerari in atto;
-
la connettività logistica dei servizi turistici presenti con i sentieri esistenti è discreta ed
accettabile nell’area di pianura (sotto la gestione del Parco Nazionale del Circeo), non
molto accettabile per l’area collinare. E’ tuttavia importante notare che esistono almeno
quattro centri visita (“portali”) già presenti sul territorio, localizzati presso il
Parco
Nazionale del Circeo, Campo Soriano, Fossanova e Terracina (Parco della
Rimembranza);
-
la connettività logistica con i servizi turistici è migliore nel caso delle iniziative di itinerari
in atto e questi possono utilizzare servizi che si trovano in mezzo alla Piana, altrimenti
non valorizzati. La connettività con i centri visita è buona (almeno due collegamenti per
ciascun percorso), tranne che per le iniziative di canottaggio (che dovrebbero
comunque contare sui propri centri di servizio, già pianificati);
-
per quanto riguarda la connettività con le strutture ricettive, una annotazione generale
riguarda la loro localizzazione principalmente nell’area costiera, con particolare
riferimento alla ricettività alberghiera. Agriturimi e B&B sono diffusi anche nell’area di
pianura. Vi è invece una carenza di strutture nell’area collinare e montana, che occorre
risolvere in vista di una valorizzazione della fruizione turistica di questo territorio.
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Corrispondenza generale dei sentieri e percorsi esistenti con la logistica dei servizi
Corrispondenza generale dei sentieri e percorsi esistenti con la logistica della ricettività
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Corrispondenza generale delle iniziative in atto con la logistica dei servizi
Corrispondenza generale delle iniziative in atto con la logistica della ricettività
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Connettività dei sentieri esistenti a tematiche di attrazione
L’analisi degli elementi inventariati, precedentemente raccolti e referenziati geograficamente,
è stata effettuata con lo scopo di stabilire un ordine di importanza (catalogazione) delle
caratteristiche da valorizzare in secondo tempo attraverso un’attribuzione tematica.
Per svolgere quest’ultima parte del lavoro era importante avere prima un’idea precisa su
quale tipo di tematica privilegiare. Infatti in un’attribuzione tematica del territorio è
virtualmente possibile inserire qualunque cosa, dagli aspetti gastronomici a quelli
astronomici. Naturalmente in molti casi è possibile valutare a prima vista la quantità e qualità
di elementi corrispondenti ad una tematica di particolare rilievo, ma questo non è sempre
possibile, può essere limitante o potrebbe non essere valido per l’area nella sua interezza.
I tipi di elementi che possono venire fuori sono talmente tanti che occorre effettuare una
selezione a priori.
La tematica storica/archeologica è stata selezionata in quanto, fin dai primi sopralluoghi sul
territorio è emersa l’importanza, diffusa in tutta l’area, di riconoscimento delle radici storiche,
dalle tracce archeologiche all’epoca medievale, con particolare rilievo per l’eredità storica
romana. D’altra parte nelle intenzioni dei progettisti dei Sentieri Integrati di Terracina era
anche importante stabilire un forte legame con gli attuali problemi ambientali, di
cambiamento climatico e di sostenibilità, come già esposto nel paragrafo Obiettivi (cfr pag.
14-15).
Quindi, in relazione alla priorità di rendere i turisti partecipi dei problemi ambientali dell’area
che visitano e nel tentativo di collegare diversità biologica e turismo, due tesi tematiche
relative a questi problemi sono state poste a confronto per un’analisi più approfondita della
loro incidenza sul territorio: il tema delle acque e quello dei paesaggi agrari.
Entrambi i temi sono emersi durante i primi sopralluoghi sul territorio, ma erano uniti ad un
ventaglio di altre tematiche egualmente emergenti, quali: il brigantaggio, la vita del passato,
la bonifica, i ricordi della seconda guerra mondiale, l’architettura modernista, il mare e la
montagna, contadini e pastori, ecc….
La tematica delle acque è stata selezionata per il suo profondo coinvolgimento con i problemi
del cambiamento climatico: è da molti anni che le più importanti organizzazioni mondiali
stanno sottolineando l’importanza della utilizzazione razionale delle risorse idriche e inoltre
l’area progettuale è ricchissima di fonti e sorgenti lungo tutta l’area pedemontana. D’altra
parte la presenza dei canali di irrigazione e di drenaggio costruiti con la bonifica può essere
considerata come uno dei punti di forza della Piana Pontina, dato che una parte di essi è
stata inserita per ben 593 ettari di estensione in un Sito di Importanza Comunitaria (SIC)
denominato
“Canali in disuso della bonifica Pontina”, che ricade all’interno dell’area
progettuale.
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La tematica dei paesaggi agrari è stata selezionata a causa del legame proprio del progetto
GreenLink con il rapporto “città-campagna”; una relazione nella quale il secondo elemento
viene di solito trascurato o studiato solamente dal punto di vista urbano. L’importanza della
valorizzazione del paesaggio è stata già enunciata nel capitolo Gruppi finalizzati ed
obiettivi (cfr. pag. 9) e la selezione dei paesaggi “agrari” è un buon metodo anche per
attrarre l’attenzione sull’importanza del concetto di biodiversità agricola e per aiutare a
salvaguardare il mondo di valori tecnici, sociali e di tradizione in via di scomparsa.
Quindi, nella fase di analisi le tre tematiche selezionate (valori archeologici, sorgenti naturali
e paesaggi agrari) sono state messe a confronto con le caratteristiche dei percorsi in un
esame incrociato per evidenziare i possibili fattori di valorizzazione.
Griglie di valutazione
Per ciascun sentiero e percorso turistico esistente la valutazione delle potenzialità di
valorizzazione è stata effettuata alla luce delle tematiche selezionate grazie ad una struttura
di confronto a griglia. Ciò ha permesso di paragonare visivamente le caratteristiche prima in
modo quantitativo e quindi qualitativamente.
Nelle pagine successive le prime due griglie si riferiscono all’analisi quantitativa, la terza a
quella qualitativa.
La caratterizzazione dei descrittori è stata così determinata:
-
punti di forza e di debolezza: dai sopralluoghi effettuati sul campo;
-
corrispondenza quantitativa con gli elementi di attrazione selezionati: dall’analisi di
localizzazione geografica GIS.
Tra i descrittori, è stata data particolare considerazione alla vulnerabilità climatica del
percorso. Questa è stata valutata sulla base dell’esposizione del percorso ai fenomeni
meteorologici ed all’assenza/presenza di fattori di mitigazione (di solito una buona copertura
vegetale/forestale). Un altro soggetto di descrizione ha coinvolto l’assenza/presenza di
attrezzature igieniche e per i rifiuti, riportata nelle griglie come “rischi sanitari”.
L’analisi a griglia/SWOT è stata effettuata solamente sui sentieri e percorsi già esistenti e non
sulle iniziative in atto per due motivi: a) queste ultime non sono già esattamente definite e/o
operative; b) esse non riguardano percorsi sostenibili (= “da percorrersi grazie a mezzi di
trasporto non inquinanti”).
Come regola generale la fruizione del paesaggio è una tematica sempre presente ed è stata
riportata nelle griglie di valutazione in riferimento ad esempi particolarmente incisivi
nell’ambito delle tipologie già inventariate di paesaggio agrario.
Nelle griglie il riferimento “ID” dei percorsi riguarda i codici dell’elenco riportato alle pagine
18-26; i codici delle tipologie di paesaggio agrario fanno invece riferimento all’inventario
riportato alle pagine 39 e 42-58.
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corrispondenza quantitativa con gli
elementi di attrazione selezionati
valori
archeologici
scala dei valori
sorgenti
naturali
paesaggi
agrari
ID
tipologia
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b
F
c
F
5
d
F
7
e
F
f
F
g
F
h
F
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CL, F
a,b,c
M = percorsi
misti o virtuali
CL = pista
ciclabile
CR = percorso
ciclabile
MBC =
percorso
mountain bike
O = altro
percorso
F = sentiero
trekking
G
G
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L
n
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k
punti di forza
punti di debolezza
5 + vista 1) ampi orizzonti e disponibilità di
panoramica paesaggi; 2) parte della rete del
CAI; 3) arrivo ad un monumento
finale e partenza da un Santuario
interessante
1) nessun ombreggiatura
durante le ore calde,
nessuna copertura, scarsa
vegetazione; 2) nessuna
manutenzione o servizi di
salvaguardia; 3) alta
vulnerabilità agli effetti di
cambiamento climatico
6 + vista 1) ampi orizzonti e disponibilità di 1) nessun ombreggiatura
panoramica paesaggi; 2) parte della rete del durante le ore calde,
CAI; 3) arrivo ad una vetta e
nessuna copertura, scarsa
partenza da un Santuario
vegetazione; 2) nessuna
interessante
manutenzione o servizi di
salvaguardia; 3) discreta
vulnerabilità agli effetti di
cambiamento climatico
1
valutazione
elementi
caratteristiche
identificative
1
rischio
natura
incendi, rischi religione
sanitari
potentialità per
trekking di
montagna
rischio
incendi, rischi
sanitari
natura
sport
1) ampi orizzonti e disponibilità di
paesaggi; 2) parte della rete del
CAI; 3) arrivo ad una vetta; 4)
interessanti caratteristiche
geologiche
1) nessuna manutenzione o potentialità per
servizi di salvaguardia; 2)
trekking di
cattive segnalazioni,
montagna
indicazioni e segnali
scomparsi o vandalizzati; 3)
scarsa vulnerabilità agli
effetti di cambiamento
rischio
incendi, rischi
sanitari
natura
sport
1) ampi orizzonti e disponibilità di
paesaggi; 2) parte della rete del
CAI; 3) arrivo ad una vetta; 4)
interessanti caratteristiche
geologiche
potentialità per
trekking di
montagna
rischio
incendi, rischi
sanitari
natura
sport
potentialità per
valorizzazione
tema "vita del
passato" (campi
terrazzati, antichi
fontanili)
rischio
incendi, rischi
sanitari
natura
sport
storia
cultura
potentialità per
trekking di
montagna
basso rischio
incendi, rischi
sanitari
natura
sport
storia
1) buona fruizione di natura e
biodiversità di paesaggi; 2)
itinerario circolare che non
necessita di tornare per lo stesso
percorso; 3) interessanti valori
storici; 4) interessanti valori
geologici; 5) interessanti paesaggi
agrari tradizionali
3 + vista 1) bellissimi paesaggi; 2) grandi
panoramica valoi storici;
4
minacce
valore
(rischi socio- aggiunto
ambientali)
potentialità per
fruizione del
paesaggio e
panorami
1) nessuna manutenzione o
servizi di salvaguardia; 2)
cattive segnalazioni,
indicazioni e segnali
scomparsi o vandalizzati; 3)
scarsa vulnerabilità agli
effetti di cambiamento
climatico
8
1) buona fruizione di natura e
1) nessuna manutenzione o
biodiversità di paesaggi; 2)
servizi di salvaguardia; 2)
itinerario circolare che non
cattive segnalazioni,
necessita di tornare per lo stesso indicazioni e segnali
percorso; 3) interessanti valori
scomparsi o vandalizzati; 3)
storici
scarsa vulnerabilità agli
effetti di cambiamento
ti
5 + vista 1) buona fruizione di natura e
1)li nessuna
manutenzione o
panoramica biodiversità di paesaggi; 2)
servizi di salvaguardia; 2)
itinerario circolare che non
cattive segnalazioni,
necessita di tornare per lo stesso indicazioni e segnali
percorso; 3) interessanti valori
scomparsi o vandalizzati; 3)
storici; 4) punto di partenza da un media vulnerabilità agli effetti
Santuario interessante
di cambiamento climatico
6
opportunità
(potentialitià tematiche)
1) complesso di sentieri ben
gestiti e mantenuti; 2) valori di
biodiversità naturale molto
interessanti; 3) sentieri didattici
con descrizioni botaniche e
ricostruzione degli accampamenti
tradizionali
1) nessuna manutenzione o
servizi di salvaguardia; 2)
cattive segnalazioni,
indicazioni e segnali
scomparsi o vandalizzati; 3)
scarsa vulnerabilità agli
effetti di cambiamento
climatico
1) potentialità per basso rischio natura
valorizzazione
incendi, rischi sport
tema "antiche
sanitari
storia
usanze"
cultura
(brigantaggio, cippi
confinari di stato);
2) potentialità per
valorizzazione
paesaggi agrari
1) brevità del sentiero; 2)
manutenzione e servizi di
salvaguardia su base
volontaria; 3) media
vulnerabilità agli effetti di
cambiamento climatico
1) scarse mappe informative
sul luogo; pochi servizi in
prossimità; 2) scarsa
vulnerabilità agli effetti di
cambiamento climatico
potentialità per
valorizzazione
tema storico
(tempio di Giove
Anxur)
1) alta potenzialità
per osservazioni
naturalistiche; 2)
potentialità per
valorizzazione
tema vita del
passato
basso rischio
incendi, rischi
sanitari
natura
sport
natura
cultura
sport
natura
storia
religione
cultura
sport
P
n
a
P
e
c
o
s
n
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g
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atttiii d
diii T
Te
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ac
ciiin
na
6
7
6
67
7
elementi
valutazione
scala dei valori
caratteristiche
identificative
corrispondenza quantitativa con gli
elementi di attrazione selezionati
punti di forza
valori
sorgenti paesaggi
archeologici naturali
agrari
10
vista
1) complesso di sentieri ben
panoramica gestiti e mantenuti; 2) valori di
biodiversità naturale molto
interessanti; 3) monumenti
archeologici antichi
ID
j
tipologia
F
k
F, MBC
l
F
6
m
F, MBC
n
punti di debolezza
opportunità
(potentialitià tematiche)
valore
minacce
(rischi socio- aggiunto
ambientali)
1) scarse mappe informative
sul luogo; 2) alto rischio di
vandalismo; 3) scarsa
manutenzione e servizi di
salvaguardia durante la
stagione invernale; 4) scarsa
vulnerabilità agli effetti del
cambiamento climatico
1) alte potenzialità basso rischio
incendi, rischi
di attrazione
sanitari
storica; 2)
potenzialità di
valorizzazione "vita
del passato"; 3)
potenzialità di
osservazione
naturalistica
natura
sport
storia
1) scarsa ombreggiatura
durante le ore calde, scarsa
vegetazione e copertura
forestale; 2) discreta
vulnerabilità agli effetti del
cambiamento climatico
1) potenzialità di
basso rischio
fruizione del
incendi, rischi
paesaggio e
sanitari
panorami; 2)
potenzialità di sport
mountain bike
natura
sport
1) buona fruizione di natura e
biodiversità di paesaggi; 2)
itinerario circolare che non
necessita di tornare per lo stesso
percorso; 3) interessanti valori
storici; 4) interessanti valori
geologici; 5) interessanti paesaggi
agrari tradizionali
1) scarsa manutenzione e
servizi di salvaguardia; 2)
cattive segnalazioni,
indicazioni e segnali
scomparsi o vandalizzati; 3)
scarsa vulnerabilità agli
effetti del cambiamento
climatico
1) potentialità per basso rischio natura
incendi, rischi sport
valorizzazione
sanitari
storia
tema "vita del
cultura
passato"
(brigantaggio, cippi
confinari di stato);
2) potentialità per
valorizzazione
paesaggi agrari
1
1) buona fruizione di natura e
biodiversità di paesaggi; 2)
itinerario circolare che non
necessita di tornare per lo stesso
percorso; 3) interessanti valori
storici; 4) interessanti valori
geologici;
1) cattive segnalazioni,
indicazioni e segnali
scomparsi o vandalizzati; 2)
scarsa vulnerabilità agli
effetti del cambiamento
climatico
1) potenzialità di
basso rischio natura
valorizzazione per i incendi, rischi sport
paesaggi agrari; 2) sanitari
cultura
valorizzazione per
caratteristich
geologiche
F
3
1) buona fruizione di biodiversità
geologica; 2) itinerario circolare
che non necessita di tornare per
lo stesso percorso;
1) percorso su proprietà
privata non transitabile
senza guida; 2) brevità del
percorso; 3) scarsa
vulnerabilità agli effetti del
cambiamento climatico
1) potenzialità per
valorizzazione
delle
caratteristiche
geologiche
o
F, M
11
1) interessanti paesaggi naturali e 1) nessuna indicazione o
potenzialità di
rischi sanitari
culturali; 2) itinerario sostenibile
valorizzazione per i
segnali sul percorso; 2)
misto (treno + trekking)
orario dei treni scomodo; 3) paesaggi agrari
possibilità di attraversamento
da comprovare; 4) nessuna
manutenzione e servizi di
salvaguardia; 5) scarsa
vulnerabilità agli effetti del
cambiamento climatico
natura
cultura
p
O
8
1) percorso diversificato in canoa;
2)paesaggio culturale delle
strutture di bonifica agraria; 3)
punto di vista naturale
diversificato
potenzialità di
rischi sanitari
1) nessuna indicazione o
valorizzazione per sia per
segnali sul percorso; 2)
scarsa pulizia dei canali; 3) il tema delle acque l'ambiente
che per il
possibilità di attraversamento
viaggiatore
da comprovare; 4) nessuna
manutenzione e servizi di
salvaguardia; 5) alta
vulnerabilità agli effetti del
cambiamento climatico
natura
cultura
sport
q
CR
11
1) interessanti nodi di attrazione:
storici e religiosi; 2) interessanti
attrazioni dii risorse idriche
1) nessuna indicazione o
segnali sul percorso; 2)
percorso ciclistico condiviso
con traffico di strade
sescondarie; 3) scarsa
vulnerabilità agli effetti del
cambiamento climatico
1) potenzialità per
la valorizzazione
dei temi
archeologici; 2)
potenzialità di
valorizzazione per
il tema delle acque
r
F
1) nessuna indicazione o
segnali sul percorso; 2)
percorso occasionale; 3)
scarsa vulnerabilità agli
effetti del cambiamento
climatico
potenzialità di
basso rischio natura
valorizzazione per i incendi, rischi religione
paesaggi agrari
sanitari
cultura
s
F
1) nessuna indicazione o
segnali sul percorso; 2)
percorso occasionale; 3)
percorso su strade a medio
traffico senza marciapiede;
4) scarsa vulnerabilità agli
effetti del cambiamento
climatico
potenzialità di
valorizzazione per i
temi archeologici
a,b,c
M = percorsi
misti o virtuali
CL = pista
ciclabile
CR = percorso
ciclabile
MBC =
percorso
mountain bike
O = altro
percorso
F = sentiero
trekking
G
G
e
e
n
L
n
k
Grrre
ee
en
nL
Liiin
nk
k
3 + vista 1) ampi orizzonti e disponibilità di
panoramica paesaggi; 2) itinerario circolare
che non necessita di tornare per
lo stesso percorso; 3) interessanti
valori geologici
2
2
8 + vista 1) interessante itinerario su
panoramica antiche mulattiere; 2) interessante
biodiversità di paesaggi agrari; 3)
arrivo e partenza da santuari
4
7
1) interessanti nodi di attrazione
archeologica; 2) partenza ed
arrivo da santuari
rischi
natura
conflittuali
cultura
con i
proprietari dei
terreni
natura
sport
storia
cultura
natura
religione
cultura
natura
storia
religione
cultura
sport
P
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6
8
6
68
8
elementi
valutazione
valutazione
scala dei valori
ID
tipologia
connettività
con i servizi
turistici
esistenti
a
F
*
b
F
c
caratteristiche
identificative
connectività
con le
strutture di
ricezione
corrispondenza qualitativa con gli elementi di
attrazione selezionati
punti di debolezza
sorgenti
naturali
**
*
*
b15, b36, b24, buona fruizione dei paesaggi
agrari di collina e dei panorami
b25, c26,
panorami delle tipologie contemporanee
tipologie a, b3
*
**
*
*
b15, b36, b24, interessante fruizione di paesaggi scarsa connettività con i
agrari di collina e dei panorami
servizi turistici, discreta
b25, c26,
ricettività
panorami delle tipologie correnti
tipologie a,b3
F
*
*
*
*
b22, b24, c12, interessante fruizione di paesaggi scarsa connettività con i
agrari di collina con ricchi elementi servizi turistici, scarsa
c24, c25,
di vita del passato
ricettività
d
F
*
*
*
*
e
F
**
**
*
**
b21, b22, b24,
c12, c24, c25,
c26
b21, b22, b23,
b24, c12, c21,
c24, c25
buona fruizione di paesaggi agrari
di collina con ricchi elementi di
vita del passato
ottima fruizione di paesaggi agrari
di collina con ricchi elementi di
vita del passato
scarsa connettività con i
servizi turistici, scarsa
ricettività
discreta connettività con i
servizi turistici, discreta
ricettività
f
F
*
**
*
*
F
**
*
*
*
h
F
***
***
***
*
b15, b36, b2,
panorami
tipologie b3
i
CL, F
***
**
*
*
j
F
***
***
***
**
b12, b13, b36,
c11
Panorami
tipologie a, b3
k
F, MBC
**
*
*
*
b21, b24, c11,
panorama
tipologie b3
interessante fruizione di paesaggi
agrari di collina con elementi di
vita del passato e panorami agrari
contemporanei
buona fruizione di paesaggi agrari
di collina con ricchi elementi di
vita del passato
ottima fruizione di elementi
archeologici e buona ricettività e
sevizi turistici, panorami agrari
contemporanei
ottima fruizione di strutture
turistiche
ottima fruizione di elementi
archeologici, servizi turistici e
ricettività, panorami agrari
diversificati
interessante fruizione di paesaggi
agrari
scarsa connettività con i
servizi turistici, discreta
ricettività
g
b21, b24, b25,
c12, c26,
panorami
tipologie b3
b21, b23, b24,
c12, c24, c25
l
F
**
*
*
*
m
F, MBC
***
*
*
*
n
F
**
*
*
*
b21, b23, b24, buona fruizione di paesaggi agrari
c12, c24, c25 di collina con ricchi elementi di
vita del passato
b21, b22, b23, buona fruizione di paesaggi agrari
di collina con ricchi elementi di
b24, c12
vita del passato
b23, b24, c12 interessante fruizione di paesaggi
agrari di collina
o
F, M
*
**
**
**
a15, a22, b14, fruizione buona e diversificata di
b15, b17, b24, paesaggi agrari con ricchi
b25, b35, c12, elementi di vita del passato
c21, c22
p
O
**
***
**
**
a13, a15, a23, fruizione interessante e
a24, b32, b35, diversificata di paesaggi agrari
b36, c22
q
CR
**
***
***
***
b1, b16, b17, ottima e diversificata fruizione di
b24, b25, b35, paesaggi agrar e di elementi
b36, c12, c21, archeologici e di sorgenti naturali
c22, c26
r
F
**
**
*
*
b14, b21, b23,
b24, b25, c12,
c25, c26,
panorami
tipologie b3
s
F
**
**
***
**
a12, a13, b11, fruizione discreta e diversificata di percorso occasionale su
strade trafficate
b32, b36, c11, paesaggi agrari di pianura
c26
a,b,c
M = percorsi
misti o virtuali
* = scarsa
* = scarsa
* = scarsa
* = scarsa
CL = pista
ciclabile
CR = percorso
ciclabile
MBC =
percorso
mountain bike
O = altro
percorso
F = sentiero
trekking
** = discreta
** = discreta
** = discreta
** = discreta
*** = buona
*** = buona
*** = buona
*** = buona
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paesaggi
agrari
punti di forza
valori
archeologici
scarsa connettività con i
servizi turistici, discreta
ricettività
discreta connettività con i
servizi turistici, scarsa
ricettività
discreta fruizione di paesaggi
agrari
scarsa connettivitàcon le
strutture ricettive
discreta connettività con i
servizi turistici, scarsa
ricettività
discreta connettività con i
servizi turistici, scarsa
ricettività
discreta connettività con i
servizi turistici, scarsa
ricettività
scarsa connettività con i
servizi turistici, discreta
ricettività
good and diversified fruition of hill percorso occasionale
agriculture landscape and
panoramic view of present and
past instances
codice di
tipologia del
paesaggio
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9
6
69
9
La valutazione ha evidenziato i seguenti risultati:
-
vi è un elemento di rischio comune in tutti i casi, correlato ai rischi sanitari per
l’ambiente dovuti alla totale assenza di servizi igienici e delle più elementari attrezzature
di raccolta dei rifiuti. Attualmente la scarsa frequentazione dei percorsi permette un
inquinamento ambientale contenuto, ma nella prospettiva di un aumento della fruizione
turistica dei percorsi sarà necessario adottare misure adeguate per impedire la
discarica illegale, già presente in molte occasioni;
-
una caratteristica negativa comune a tutti i sentieri ed i percorsi al di fuori della gestione
del Parco Nazionale del Circeo è l’assenza o la trascuratezza di servizi e di
manutenzione. Questi vanno da appropriati parcheggi e aree sosta (con panchine,
cartelli informativi, contenitori per rifiuti, fontanelle, illuminazione) alle aree pic-nic, aree
giochi, bar, ristoranti, alle strutture ricettive per il pernottamento, fino ad una generale
mancanza di manutenzione dei percorsi, che una volta realizzati, sono stati lasciati al
loro stato naturale, tranne che per qualche intervento da parte di volontari;
-
i sentieri nelle aree di collina e montagna hanno in genere bisogno di un restauro dei
segnali e delle indicazioni. I sentieri più esposti e nelle aree semi-aride sono
contrassegnati da vulnerabilità agli effetti di cambiamento climatico;
-
il potenziale di valorizzazione turistica ed il valore aggiunto sono sempre buoni con
spesso opportunità di grande interesse;
-
vi è una buona connettività qualitativa alle strutture di servizio e di ricettività solamente
nel caso dei percorsi localizzati vicino alle stazioni balneari;
-
la valutazione ha mostrato una generale emergenza della tematica relativa ai paesaggi
agrari, sia quantitativamente che qualitativamente. Questo è particolarmente presente
per i percorsi situati nell’area collinare e pedemontana.
Commenti e considerazioni
Una valutazione complessiva della logistica dei percorsi esistenti conferma la loro quantità e
diversificazione, con ottime potenzialità di valorizzazione della tematica di attrazione dei
paesaggi agrari. Purtroppo sono concentrati in due Zone a Protezione Speciale senza un
collegamento (sostenibile) fra di esse. Il loro interesse è elevato, ma tranne che per il Parco
Nazionale del Circeo vi è una carenza di servizi di manutenzione di strutture turistiche e di
servizi di ricettività.
Una seconda considerazione riguarda le iniziative in atto. Queste riguardano soprattutto
percorsi da compiere in auto lungo itinerari ideali (che a volte non sono realmente segnalati
sul posto, ma solamente su mappe, opuscoli e CD). Però coinvolgono direttamente la
Pianura Pontina sia in senso trasversale che longitudinale. L’itinerario delle “Vie di
Transumanza” collega la costa con l’entroterra collinare e montano (e quindi anche i due
G
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7
0
7
70
0
sistemi di Zone a Protezione Speciale) lungo strade esistenti ma molto trafficate e senza
spazi adatti per il ciclista o il viandante. Molto interessanti per la loro diversificazione e per la
dichiarata sostenibilità sono le iniziative di canottaggio ed in particolare la progettata
integrazione ciclismo-cannottaggio in un sistema integrato di servizi di noleggio.
Una valutazione complessiva di tutti i sistemi di percorsi esistenti e di iniziative in atto porta
alle seguenti conclusioni: a) vi è già una varietà assai ricca di percorsi ricreativi e sportivi che
induce a considerare come superflue nuove realizzazioni; mancano connessioni trasversali
ed è importante facilitare anche l’arrivo in modo sostenibile dei turisti nell’area. In riferimento
a quest’ultima considerazione, è importante sottolineare che tutta l’area è servita da due
stazioni ferroviarie: Fossanova-Priverno e Terracina. La prima è collegata da e per Roma con
almeno 24 treni/giorno, la seconda solo da cinque (e con orari scomodi); c) invece di
costruire nuovi percorsi è importante recuperare e gestire meglio quelli già esistenti, d)
l’offerta dei percorsi è diversificata, ma vi è una mancanza di integrazione fra i differenti
sistemi di viaggio (in macchina, a piedi, in bici, in canoa). La creazione di strutture di servizio
adeguate ad integrare i differenti sistemi di trasporto può rappresentare un interessante
punto di attrazione.
Evidenza della mancanza di collegamento sostenibile fra i diversi sentieri e percorsi ed i sistemi di
iniziative in atto
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7
1
7
71
1
Elaborazione
L’elaborazione di una iniziativa di percorso è stata proposta prendendo in considerazione i
maggiori problemi (punti di debolezza) emersi dalla fase precedente di lavoro. Questi
possono essere così sintetizzati: 1) mancanza di un collegamento sostenibile tra i sistemi di
sentieri delle due aree ZPS (Zone a Protezione Speciale); 2) la mancanza di manutenzione e
di una qualità di servizi per i percorsi esistenti; 3) la mancanza di continuità tra i percorsi
esistenti e le iniziative in atto, considerando il tutto come un “sistema integrato” (mancanza
di networking); 4) la mancanza di collegamento tra una maniera sostenibile per arrivare nel
territorio (ferrovia) ed i percorsi sostenibili del “sistema integrato”.
Quindi la proposta elaborata cercherà di rispondere a questi problemi in modo da integrare e
valorizzare l’offerta di percorsi turistici come un insieme unico, attribuendo particolare
importanza alle seguenti tematiche di attrazione: “paesaggi agrari” e “risorse idriche”.
Descrizione generale della proposta
La proposta è modulata secondo differenti misure da realizzarsi in fasi successive di lavoro,
in ragione dei finanziamenti che saranno ottenuti. Queste sono:
Stazione FS
Fossanova
Priverno
Stazione FS
Terracina
Localizzazione geografica della proposta progettuale
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7
2
7
72
2
a) una pista ciclabile dal centro visite del Parco Nazionale del Circeo fino a Frasso
(16.500 m di lunghezza) con una deviazione per Fossanova (9.600 m di
lunghezza per una distanza totale Circeo – Fossanova di 13.600 m) su di un
percorso totale di 16.100 m.
b) una variante ciclabile di collegamento fra Fossanova, la stazione ferroviaria di
Fossanova-Priverno e la futura struttura di servizi di La Cotarda, progettata nelle
iniziative di canottaggio, per un percorso totale di 5.700 m.
c) un itinerario ciclabile di collina ad anello per la fruizione dei paesaggi agrari e delle
risorse idriche di circa 28.000 m.
d) un itinerario ciclabile di pianura per la fruizione dei paesaggi agrari di 32.700 m.
e) una variante di itinerario in canoa per collegare il percorso dell’”Iniziativa di
canottaggio 2” a Terracina con una lunghezza totale di 16.000 m.
f)
la creazione di un’organizzazione permanente di gestione e mantenimento
dell’intero sistema integrato di percorsi.
La proposta descritta può offrire una risposta ai punti di debolezza sopra illustrati e può
rappresentare la base di un sistema integrato sostenibile di gestione come meglio dettagliato
più avanti.
Connettività tra la proposta, i percorsi esistenti e le iniziative in atto.
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Essa risponde anche alle possibilità di fruizione dei paesaggi agrari e delle risorse idriche,
come evidenziato nella mappa sottostante.
Connettività tra la proposta e le attuali emergenze di attrazione
Si evidenzia quindi un’unica interruzione di collegamento con l’area naturale e storica del
Promontorio del Circeo, ma questo può essere facilmente risolto tramite l’iniziativa in atto di
Latina Tellus, attraverso la sua via costiera “La Severiana” (cfr. la descrizione alle pagine 2728). L’apparente conclusione nel nulla della parte orientale dell’itinerario ciclabile di pianura è
dovuta alla stessa ragione (questa volta con il percorso delle “Vie d’acqua”).
La selezione della localizzazione fisica della proposta è stata determinata dando la
preferenza alle strade che, a parità di attrazione, presentano minor intensità di traffico. Quindi
sono state scartate strade apparentemente più dirette, come la SP Migliara 53 – Marittima II
(scelta invece dalle “Vie della Transumanza”), per unire il Parco Nazionale del Circeo a
Fossanova, a causa della quantità e velocità di traffico estivo.
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La connettività tra la proposta descritta e i servizi turistici e le strutture di ricezione è al
momento discreta, con almeno una presenza ai punti di inizio o arrivo degli itinerari, come
evidenziato nella mappa sottostante.
Connettività tra la proposta e le strutture di servizio e ricettività turistica esistenti
Descrizione dettagliata della proposta
La lunghezza totale dei percorsi della proposta ammonta a 91,5 km di piste ed itinerari
ciclabili e 61,3 km di percorsi in canoa (prendendo anche in considerazione il progetto delle
iniziative di canottaggio). Le piste ciclabili sono previste secondo due tipologie, entrambe
senza illuminazione e protezioni laterali:
A) pista ciclabile riservata a doppio senso su sede propria, utilizzando il
marciapiede o il bordo di un lato delle strade esistenti;
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B) percorso ciclabile segnalato, che utilizza parte della pavimentazione ai
lati
della sede viaria esistente, con segnaletica orizzontale e striscia
continua.
La descrizione di dettaglio che segue può essere visualizzata sulle mappe illustrate nel
Allegato 2 “Tavole progettuali”:
a) Pista ciclabile dal centro visite del Parco nazionale del Circeo a Frasso con deviazione per
Fossanova. La pista ciclabile partirà dal centro visite del Parco connettendosi ad ovest con la
già esistente pista ciclabile per Sabaudia. Il tracciato riservato verrà realizzato con
pavimentazione in conglomerato binder standard (tipologia “A”) utilizzando il lato sud della
strada SP Migliara 56 (per 300 m di lunghezza) fino all’incrocio con la SP Litoranea.
L’incrocio sarà attraversato con appropriata sistemazione segnaletica stradale (verticale ed
orizzontale) senza semaforo. Il tracciato proseguirà lungo il lato nord-ovest della SP Migliara
54 con pavimentazione in conglomerato binder standard (per 4.700 m di lunghezza,
necessari rilevanti lavori di sistemazione delle banchine per circa 500 m), fino all’incrocio con
la SP Pontina (presenza di impianto semaforico) ove occorrerà appropriata segnaletica
orizzontale e verticale. Da questo incrocio fino a Borgo Vodice la pista proseguirà sul lato
sud-ovest della strada (per circa 1.300 m) con la necessità di piccoli lavori di sistemazione
delle banchine e segnaletica orizzontale ad ogni passo carrabile (circa 30). Sarà anche
necessario lo spostamento di una decina di pali della luce. Dopo Borgo Vodice la pista
proseguirà sempre sul lato sud-ovest della SP Migliara 54 fino all’incrocio con via di
Casanello (per altri 4.000 m con lavori minori di sistemazione delle banchine) dove terminerà
in quanto pista su tracciato riservato. L’attraversamento del fiume Sisto e dei canali Botte e
Linea Pio sarà effettuato utilizzando l’esistente tracciato stradale con interruzioni
momentanee della pista. Nell’ultima parte del suo percorso, l’attraversamento della via Appia
(con impianto semaforico) verrà attrezzato con apposita segnaletica orizzontale e verticale. Il
percorso proseguirà quindi lungo via di Casanello fino all’incrocio con la SP del Frasso
(1.300 m di lunghezza) utilizzando la sede stradale esistente (tipologia “B”) con appropriata
segnaletica orizzontale, data la scarsa presenza di traffico su tale tratta. All’altezza di
quest’ultimo incrocio la pista ciclabile, riservata su conglomerato binder, verrà ripresa
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(tipologia “A”) lungo il bordo sud della SP del Frasso (per 4.000 m di lunghezza e con minori
lavori di sistemazione delle banchine) fino alla località di Frasso, dove terminerà. All’incrocio
con il fiume Amaseno (località Capocavallo) inizierà il percorso della deviazione per
Fossanova, che utilizzerà la sede viaria esistente lungo la via “Argine Amaseno” (tipologia
“B”, per 8.700 m), con scarso traffico veicolare, con appropriata segnaletica orizzontale e
verticale in particolare in corrispondenza dei due incroci trasversali con la SP S. Isidoro e la
SP Longitudinale. Anche il tracciato successivo (lungo 850 m) tra l’incrocio della strada di
Sonnino Scalo e la SP Marittima II fino a Fossanova utilizzerà la pavimentazione viaria
esistente (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale in particolare in
corrispondenza dei due incroci esistenti, oltre a minori lavori di allargamento e asfaltatura dei
bordi della strada.
b) Variante ciclabile di collegamento fra Fossanova, la stazione ferroviaria di FossanovaPriverno e la futura struttura di servizi di La Cotarda. Il percorso utilizzerà la pavimentazione
viaria esistente (tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale (per 5.700
m di lunghezza) lungo la via Marittima II, fino all’incrocio con la via della stazione ferroviaria
(da dove una parte dell’itinerario proseguirà fino alla stazione) e quindi lungo la SP Codarda.
c) Itinerario ciclabile di collina. Utilizzerà l’esistente pavimentazione stradale (tipologia “B”)
con appropriata segnaletica orizzontale e verticale (per 28.000 m di lunghezza), in quanto le
vie utilizzate non sono molto trafficate. Inizierà in Terracina a piazza dei 4 Lampioni, vicino
alla stazione ferroviaria e salirà a Campo Soriano lungo il percorso della via omonima, per
poi scendere fino all’incrocio con la SP Consolare II a Capocroce. Percorrerà poi questa via
ai piedi di Monte Castello fino a Frasso dove incontrerà il collegamento con la pista ciclabile
per Fossanova e per il Parco Nazionale del Circeo. Dopo Frasso l’itinerario proseguirà lungo
la SP Consolare II fino alla fine, all’incrocio con la via Appia Antica sotto a Monte Leano. La
parte successiva dell’itinerario percorrerà la via Appia Antica fino a giungere nuovamente alla
stazione ferroviaria e alla piazza dei 4 Lampioni a Terracina. A soli 400 m di distanza si trova
il Ponte Rosso, da dove inizia la connessione con la variante di itinerario in canoa.
d) Itinerario ciclabile di pianura. Anche questo utilizzerà l’esistente pavimentazione stradale
(tipologia “B”) con appropriata segnaletica orizzontale e verticale (per 32.700 m di
lunghezza), dato che le vie utilizzate non sono molto trafficate. Il dettaglio nell’allegato
“Tavole progettuali” è stato inserito solamente per la parte occidentale del percorso. Inizierà
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a partire dalla SP Migliara 54 (in congiunzione con la pista ciclabile Parco del Circeo –
Frasso - Fossanova) in contrada La Sega e percorrerà la via Lungo Botte accanto al canale
Botte fino all’incrocio con la SP Migliara 47. Quindi, lungo quest’ultima, attraverserà il fiume
Sisto fino all’incrocio con via Portosello. Quindi girerà a destra (direzione nord-ovest per 700
m) finendo nel centro dell’area a seminativi estensivi facente parte delle sopravvenienze
dell’agricoltura arcaica di pianura (Scopeto della Cocuzza, vicino a Borgo San Donato) sulla
via Colle d’Alba Levante. Girando invece a sinistra (direzione sud-est), proseguirà quindi per
via Formicosa e quindi per via Strada dei Fossi fino a Borgo Vodice
(congiungendosi
nuovamente con la SP Migliara 54 e la pista ciclabile). Proseguendo nella stessa direzione
dopo l’incrocio, lungo la via Strada Lungo Sisto, sarà possibile raggiungere la SS Pontina
congiungendosi con il percorso costiero “La Severiana” del progetto Latina Tellus.
e) variante di itinerario in canoa. Utilizzerà il canale Linea Pio dalla fine del percorso relativo
all’Iniziativa di canottaggio 2 (fiume Cavata – canale Linea Pio) che si interrompe al
sottopassaggio con la Sp Migliara 53 a causa di uno sbarramento. Si propone di superare
tale sbarramento grazie a due pontili galleggianti e di stabilire una connessione innanzitutto
con Pontemaggiore (distanza 6.500 m), dove sorgerà la progettata struttura di servizi e la
connessione con il percorso relativo all’Iniziativa di canottaggio 1 (fiume Ufente). Si stabilirà
così un collegamento navigabile tra i due percorsi di canottaggio. Quindi, sempre lungo il
corso del canale Linea Pio, potrà giungere fino al Ponte Rosso di Terracina (distanza 6.900
m) grazie ad altri tre pontili galleggianti, stabilendo un collegamento anche con il percorso di
canottaggio del Circuito dei Canali di Selvaggi.
f) Organizzazione permanente di gestione e mantenimento. L’organizzazione richiederà la
partecipazione dei principali attori chiave dell’area. La costituzione di questa organizzazione
sarà necessaria a causa della frammentazione della realizzazione della proposta all’interno
dei territori di 5 diversi comuni: Terracina, Sabaudia, Pontinia, Sonnino e Priverno (come
mostrato nella mappa successiva). Non è infatti possibile uno stanziamento separato per
ogni comune per la costruzione della parte di propria competenza, ma la proposta generale
potrà venir attuata grazie ad una conferenza di servizi ed alla creazione di un’ATI
(Associazione Temporanea d’Imprese) fra i principali attori chiave locali (come dettagliato
successivamente nel capitolo Risorse umane).
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Competenza territoriale per le differenti parti della proposta
La necessità di un’organizzazione permanente generale di gestione e mantenimento dei
servizi è dovuta alla complessità di integrazione fra i diversi tipi di percorso ed è importante
sottolineare che questa è resa necessaria anche dal bisogno di un’offerta di servizi di qualità
omogenea e standardizzata nelle diverse parti del territorio. Quindi occorre ricercare due
obiettivi in tale contesto: unire e coordinare le differenti esigenze locali per una realizzazione
armonica e funzionale ed organizzare una gestione unica dei servizi operativi.
Cronogramma dei lavori
Il calendario dei lavori di realizzazione, come già menzionato, potrà essere modulato a
seconda delle risorse finanziarie ottenute. Occorre dare priorità alle proposte “a” e “f”, dato
che sono le più urgenti in uno scenario di sviluppo turistico sostenibile integrato, quindi il
collegamento “b”, almeno per la tratta fino alla stazione ferroviaria e in un secondo tempo, le
altre proposte. In un primo momento le proposte “c” e “d” potranno essere attuate solo come
itinerari sulla carta, con appropriati pannelli informativi e indicazioni direzionali sul luogo in
modo da tagliare costi, dato che percorrono strade poco trafficate e con pochi rischi per i
ciclisti. La proposta “e” dovrebbe essere attuata assieme al progetto delle Iniziative di
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canottaggio. Dato che il piano realizzativo di quest’ultimo al momento non è stato ancora
dettagliato e per il suo valore di integrazione, esso è stato inserito congiuntamente alla
presente proposta.
I anno
proposta
a) Pista ciclabile
b) Variante ciclabile
c) Itinerario ciclabile di collina
d) Itinerario ciclabile di pianura
e) Variante di itinerario in canoa
e1) Iniziativa di canottaggio 1
e2) Iniziativa di canottaggio 2
e3) Strutture di servizio alle iniziative di
canottaggio
II anno
III anno
IV anno
f) Organizzazione permanente di gestione
Cronogramma dei lavori di realizzazione
Risorse
La realizzazione dei percorsi proposti richiederà sia risorse tecniche che umane e particolare
esperienza sarà necessaria per i relativi adempimenti. E’ importante ricordare che le
proposte elencate sotto le lettere da “a” a “e” riguardano vere e proprie progettazioni per la
realizzazione di percorsi; invece la proposta “f” richiede la costituzione di un’organizzazione
stabile di gestione. Nel computo delle risorse sono state aggiunte le Iniziative di canottaggio
ai punti “e1” (Iniziativa di canottaggio 1), “e2” (Iniziativa di canottaggio 2) ed “e3” (strutture di
servizio “nodali”) come un unico piano progettuale, dato che, come già menzionato, il piano
di progettazione di queste iniziative non è stato ancora realizzato e visto che possono essere
concepite nel piano integrale della presente proposta.
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Risorse tecniche
Le risorse tecniche necessarie sono state riportate nel seguente computo metrico:
proposta
a) Pista ciclabile
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tratta
lunghezza
descrizione tecnica
(m)
generale impianto cantiere
tutte le sezioni
Parco del Circeo - incrocio
Via di Casanello
10.300
Via di Casanello
1.300
specifiche
impianto cantiere a norma di legge, trasporto,
segnaletica, pratiche amministrative
scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.10, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
trasporto e oneri
carico e trasporto a pubblica discarica dei materiali
discarica
rimossi
rinterri e formazione
fornitura e posa in opera di terra per formazione di
banchina
rinterri dei tombamenti e banchine
ghiaia mista in natura
fornitura e stesa di ghiaia mista in natura, per
spessore medio a compattazione avvenuta cm 20
stabilizzato di roccia
fornitura e stesa di materiale in misto granulare
stabilizzato con leganti naturali, per spessore medio
a compattazione avvenuta cm 5
strato di conglomerato fornitura e stesa di strato di conglomerato
bituminoso bynder
bituminoso bynder per spessore medio reso dopo
compattazione cm 6
sistemazione passi
lavori muratura e banchine dei passi carrai
carrai
attraversati, griglie in ferro, cemento armato
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento
spostamento linea
rimozione dei pali di disturbo e riposizionamento su
elettrica
sito appropriato
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
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1
proposta
tratta
a) Pista ciclabile
(segue)
incrocio Via di Casanello località Frasso (SP del
Frasso)
lunghezza
descrizione tecnica
(m)
4.000
scotico di pulizia
trasporto e oneri
discarica
rinterri e formazione
banchina
ghiaia mista in natura
specifiche
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.10, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
carico e trasporto a pubblica discarica dei materiali
rimossi
fornitura e posa in opera di terra per formazione di
rinterri dei tombamenti e banchine
fornitura e stesa di ghiaia mista in natura, per
spessore medio a compattazione avvenuta cm 20
stabilizzato di roccia
incrocio SP del Frasso Sonnino Scalo (via Argine
Amaseno)
8.700
Sonnino Scalo - Abbazia
Fossanova (via Sonnino
Scalo e SP Marittima II)
850
b) Variante ciclabile tutte le sezioni
tutte le sezioni
c) Itinerario ciclabile tutto il percorso
di collina
tutto il percorso
d) Itinerario ciclabile tutto il percorso
di pianura
tutto il percorso
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fornitura e stesa di materiale in misto granulare
stabilizzato con leganti naturali, per spessore medio
a compattazione avvenuta cm 5
strato di conglomerato fornitura e stesa di strato di conglomerato
bituminoso bynder
bituminoso bynder per spessore medio reso dopo
compattazione cm 6
sistemazione passi
lavori muratura e banchine dei passi carrai
carrai
attraversati, griglie in ferro, cemento armato
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento,
spostamento linea
rimozione dei pali di disturbo e riposizionamento su
elettrica
sito appropriato
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
generale impianto cantiere
impianto cantiere a norma di legge, trasporto,
segnaletica, pratiche amministrative
5.700
scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
generale impianto cantiere
impianto cantiere a norma di legge, trasporto,
segnaletica, pratiche amministrative
28.000 scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
e semina
prato stabile, primo annaffiamento
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
generale impianto cantiere
impianto cantiere a norma di legge, trasporto,
segnaletica, pratiche amministrative
32.700 scotico di pulizia
scavo di pulizia generale, con mezzi meccanici e/o
a mano, fino a profondità di m 0.02, compresa
estirpazione di vegetazione e radici, demolizione e
rimozione di materiali
configurazione banchine configurazione banchine e scarpate, semina di
prato stabile, primo annaffiamento
e semina
segnaletica orizzontale verniciatura con vernice spartitraffico rifrangente in
colore bianco e/o giallo, compresa pulizia fondo,
strisce, stop e simboli
seganletica verticale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
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proposta
e) Variante di
itinerario in canoa
tratta
tutto il percorso
lunghezza
descrizione tecnica
(m)
13.400 pulizia banchine
specifiche
taglio erba e vegetazione, demolizione e rimozione
materiali estranei, rifiuti e vecchi manufatti
posa pontili
e1) iniziativa di
canottaggio 1
24.800
fornitura e posa in opera di pontile galleggianti
rimovibili per la discesa al corso d'acqua
sistemazione parcheggi realizzazione di spazi parcheggio in corrispondenza
dei pontili con rastrelliere biciclette e segnaletica
orrizzontale e verticale
segnaletica fluviale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
pulizia banchine
taglio erba e vegetazione, demolizione e rimozione
materiali estranei, rifiuti e vecchi manufatti
posa pontili
e2) iniziativa di
canottaggio 2
23.000
fornitura e posa in opera di pontile galleggianti
rimovibili per la discesa al corso d'acqua
sistemazione parcheggi realizzazione di spazi parcheggio in corrispondenza
dei pontili con rastrelliere biciclette e segnaletica
orrizzontale e verticale
segnaletica fluviale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
pulizia banchine
taglio erba e vegetazione, demolizione e rimozione
materiali estranei, rifiuti e vecchi manufatti
posa pontili
e3) Strutture di
sevizio alle iniziative
di canottaggio
f) Organizzazione
permanente di
gestione
3 unità
1 unità
fornitura e posa in opera di pontile galleggianti
rimovibili per la discesa al corso d'acqua
sistemazione parcheggi realizzazione di spazi parcheggio in corrispondenza
dei pontili con rastrelliere biciclette e segnaletica
orrizzontale e verticale
segnaletica fluviale
fornitura e posa in opera di segnaletica verticale
standard con palo in acciaio zincato
progettazione
progettazione di massima ed esecutiva dei lavori di
ristrutturazione
ristrutturazione
concessioni
amministrative
opere edili
piano marketing
comunicazione
gestione servizi
gestione percorsi
esecuzione adempimenti amministrativi
oper tecniche di ristrutturazione e modifica
gestione imprenditoriale finalizzata alle agenzie
turistiche, strutture informative, strutture di ricezione
e servizi, amministrazioni comunali, altra pubblica
amministrazione, cittadini, ecc…
design dell'informazione, selezione e redazione
testi informativi turistici, diffusione sia come pannelli
informativi che opuscoli, mappe o web
coordinazione delle amministrazioni, dei servizi e
delle autorità coinvolte, monitoraggio della qualità
gestione strutture di servizio
pulizia, sanificazione, manutenzione cartelli e
segnali, manutenzione percorsi, sorveglianza
generale
L’esecuzione tecnica delle realizzazioni di cui sopra potrà essere attuata grazie ad appalti e
subappalti a imprese stradali già esistenti o cooperative di servizi. Per la proposta “f” rimane
da decidere se gestire direttamente i servizi o subappaltarli. Nel primo caso occorrerà
l’acquisizione degli strumenti tecnici necessari.
Risorse umane
Le risorse umane richieste sono riportate in dettaglio nel seguente elenco:
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8
3
8
83
3
proposta
a) Pista ciclabile
competenze
architetto
dettaglio mesi/uomo
0,4
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
impresa esterna
9
3
1
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
9
0,2
3
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
9
1
4
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
9
1,5
1,5
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
9
1,5
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
9
1,5
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
architetto
9
3
realizzazione progetto esecutivo
architetto
6
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
impresa esterna
6
unità amministrativa
impresa esterna
9
24
f) Organizzazione
conferenza di servizi/consulenze
permanente di gestione
consulente esterno
6
creazione di un'ATI (Associazione
Temporanea d'Imprese)
consulente esterno
3
pratiche e concessioni
amministrative
avviamento dell'ATI
impresa esterna
6
consulente esterno
3
b) Variante ciclabile
c) Itinerario ciclabile di
collina
d) Itinerario ciclabile di
pianura
e) Variante di itinerario
in canoa
e1) iniziativa di
canottaggio 1
e2) iniziativa di
canottaggio 2
e3) Strutture di servizio
alle iniziative di
canottaggio
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en
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intervento
aggiornamento progetto tecnico
esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
realizzazione progetto esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
realizzazione progetto esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
realizzazione progetto esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
realizzazione progetto esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
realizzazione progetto esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
realizzazione progetto esecutivo
pratiche e concessioni
amministrative
gara d'appalto
cantiere
progetto di massima
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4
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84
4
Dettaglio dell’organizzazione permanente di gestione e mantenimento
L’organizzazione permanente dovrebbe essere progettata in modo da adempiere alle
seguenti attività:
1. gestione del marketing, in un ambito di iniziative destinate a: uffici turistici, media,
strutture di servizi e di ricettività, amministrazioni comunali e altri uffici pubblici, autorità
di gestione dell’ambiente, cittadini, ecc…;
2. gestione della comunicazione riguardante: progettazione dell’informazione, selezione e
realizzazione di testi informativi, progettazione della diffusione sia su pannelli informativi
e opuscoli permanenti che come realizzazione di mappe e pagine web;
3. gestione dei servizi connessi a: coordinamento delle amministrazioni, delle autorità e
dei servizi del territorio, monitoraggio della qualità dei servizi turistici offerti, gestione
delle strutture di servizio (noleggi canoe e biciclette, ricettività per i pernottamenti,
offerta di visite guidate, organizzazione di eventi e manifestazioni);
4. mantenimento dei percorsi comprendente: pulizia, sanificazione, manutenzione dei
cartelli e dei segnali, manutenzione e sorveglianza generale.
Gli attori chiave da coinvolgere nella partecipazione attiva all’interno dell’organizzazione
permanente dovrebbero essere ricercati tra:
1.
le autorità amministrative competenti: Provincia di Latina, Amministrazioni comunali
di: Pontinia, Priverno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sonnino e Terracina, il Consorzio
di Bonifica dell’Agro Pontino;
2. le autorità di protezione della natura presenti: l’Agenzia Regionale Parchi, i comitati
locali Agenda 2000, l’Autorità del Monumento Naturale di Campo Soriano, il Parco
Nazionale del Circeo;
3. le associazioni ambientali, culturali e per lo sviluppo che operano nell’area:
Associazione Culturale Agro Pontino, Associazione Fiume Cavata, Associazione
Culturale Don Vincenzo Onorati, Associazione Giovane Montagna, Circolo Canottieri
(Sabaudia), Compagnia dei Monti Lepini, Latina Tellus, WWF (Terracina), Pangea
Onlus (Sabaudia).
L’elenco non pretende di essere esaustivo, altri attori chiave interessati possono essere
annoverati tra le associazioni alberghiere ed altre organizzazioni.
Contatti preliminari si sono tenuti con tutte le precedenti organizzazioni, che sono state
messe al corrente del processo GreenLink ed alcune di esse hanno già suggerito le possibili
modalità di un loro intervento (come nel caso dell’interesse di Pangea per la gestione della
comunicazione o quello dell’Associazione Agro Pontino nella gestione dei servizi e la
manutenzione dei percorsi).
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5
8
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5
L’effettivo coinvolgimento di questi attori chiave potrà essere raggiunto attraverso un
percorso a tappe, destinato a selezionare i candidati più appropriati e determinati, diviso in:
1. istituzione di un tavolo di concertazione fra i vari soggetti;
2. selezione del know-how e degli interessi;
3. creazione di una conferenza di servizi tra le amministrazioni e i soggetti coinvolti;
4. creazione e avvio di un’ATI (Associazione Temporanea d’Imprese).
Per quanto riguarda la struttura della prevista organizzazione, tenendo conto di tutti i sentieri
e percorsi e delle iniziative in atto inventariate nel presente studio (esclusi i percorsi di
pellegrinaggio religiosi – inclusi i sentieri del Parco del Circeo – incluse le Iniziative di
canottaggio, incluse le azioni della presente proposta), tale organizzazione dovrebbe essere
fornita di risorse adeguate a svolgere compiti di manutenzione e sorveglianza su
un’estensione totale di percorsi pari a 131, 2 km di sentieri da trekking, 115,35 km di percorsi
ciclabili e 62,8 km di vie d’acqua.
Solamente per espletare il servizio su di una tale estensione, considerando una velocità
media di servizio di 1,5 km/h, occorrerebbero almeno 206 ore/uomo da effettuare una volta al
mese, vale a dire 1,23 mesi/uomo.
A questo proposito l’organizzazione permanente dovrebbe essere composta di un organico
pari almeno a quello riportato nella tabella seguente (l’organizzazione di eventi stagionali e
manifestazioni potrebbe implicare molta più attività part-time di quanto indicato):
proposta
attività
descrizione tecnica
f)
marketing gestione imprenditoriale verso uffici turistici, media,
Organizzazione
strutture di servizi e di ricettività, amministrazioni
permanente di
comunali e altri uffici pubblici, autorità di gestione
gestione
dell’ambiente, cittadini, ecc...
comunicazione
gestione
servizi
progettazione dell’informazione, selezione e
realizzazione di testi informativi, progettazione
della diffusione sia su pannelli informativi e
opuscoli permanenti che come realizzazione di
mappe e pagine web
coordinamento delle amministrazioni, delle autorità
e dei servizi del territorio, monitoraggio della
qualità dei servizi turistici offerti, gestione delle
strutture di servizio
manuten- pulizia, sanificazione, manutenzione dei cartelli e
zione
dei segnali, manutenzione e sorveglianza generale
percorsi
totale
impegno
competenze unità di
tipo di
stimabile
professionali personale contratto
(mesi/uomo)
richieste
0,5
esperto in
comunicazione
1
part/time
0,5
esperto in
comunicazion
e e archivio
1
part/time
0,5
esperienza
base in web
design
1
part/time
0,5
esperto in
organizzazione e
management
1
part/time
2
operatore
turistico
operatore
tecnico
3
part/time
3
part/time
1,23
3,73
Per quanto riguarda i mezzi tecnici e strumentali necessari, questi dovranno essere
determinati in occasione della fase di conferenza di servizi, assieme alla eventuale
disponibilità di una struttura temporanea per la sede dell’organizzazione, che potrebbe in un
secondo tempo essere insediata in una delle strutture di servizio previste nelle Iniziative di
canottaggio.
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6
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6
Costi e benefici
Considerazioni generali
E stato dimostrato (Meyer, 2004) che se ben progettato ed originale, un percorso turistico è
in grado di generare parecchi vantaggi positivi, compresi anche quelli a livello di sviluppo
economico locale, quali:
-
diffusione dei benefici economici in modo capillare, attraverso lo sviluppo di servizi
turistici, di attività connesse e di filiera lungo i percorsi che invogliano la spesa del
turista nei punti sosta;
-
generazione di occupazione e proventi, sia in modo diretto che indiretto, attraverso le
strutture ed i servizi locali utilizzati per l’operatività del programma turistico;
-
espansione del mercato del turismo e prolungamento della permanenza media del
turista attraverso la diversificazione delle attrazioni e delle attività.
A livello locale la realizzazione del progetto genererà uno sviluppo dell’imprenditorialità
collegata al carattere della sua sostenibilità. Questo permetterà, ad esempio, al turista che
intende visitare il territorio, di arrivare alla stazione di Fossanova con il treno (primo beneficio:
risparmio di emissioni di carbonio), di noleggiare una bicicletta (beneficio per l’organizzazione
di nolo locale) e di dirigersi verso la struttura di servizi de La Cotarda, di lasciare qui la bici e
di affittare una canoa od un kayak (beneficio per la struttura di servizi) e di discendere lungo il
fiume Ufente fino a Pontemaggiore, dove potrà cambiare di nuovo mezzo di trasporto
(ulteriore beneficio) e dirigersi pedalando verso il Parco del Circeo, o alla spiaggia, o a
Campo Soriano, da dove potrà decidere di scalare il Monte Romano o di farsi una
passeggiata panoramica lungo lo spartiacque montano.
Questo tipo di visita sostenibile offrirà vantaggi sia per l’ambiente (meno inquinamento da
emissioni di CO2) che per le PMI (Piccole e Medie Imprese) della filiera turistica, spesso
caratterizzate da gestione familiare diretta, che offrono servizi ricettivi o di produzione e
vendita di gastronomia tipica.
Inoltre questo tipo di mobilità durante la visita implicherà una più lunga permanenza nel
territorio (remare, pedalare ed andare a piedi necessitano di più tempo che l’andare in
macchina), quindi almeno una o più notti da trascorrere nelle strutture locali di ricettività e
quindi più pasti da consumare. Appare quindi chiaro che lo sviluppo nel territorio di una rete
integrata di visita sostenibile può costituire un incentivo allo sviluppo economico turistico
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87
7
locale maggiore di quello consueto dei percorsi automobilistici, con benefici ulteriori in
particolare per il mercato turistico degli abitanti dell’entroterra.
La razionalizzazione dell’offerta turistica sostenibile può essere attuata attraverso una rete di
servizi appropriatamente progettata con particolari incentivi alla domanda turistica, quali:
offerte speciali nella stagione morta o carte pre-pagate scontate per il nolo di differenti tipi di
servizi (kayak, bicicletta, equitazione) sul modello ski-pass.
A questo proposito l’organizzazione di servizi, proposta per la gestione e il mantenimento
dell’offerta dei percorsi turistici nel territorio, potrà essere in parte auto-finanziata, grazie ai
redditi derivanti dai noleggi di canoe e biciclette, da visite guidate ed eventualmente anche
dalla gestione di strutture di alloggio (ostelli che potrebbero essere ricavati dalla
ristrutturazione delle strutture di servizio proposte nell’Iniziativa di canottaggio). L’ammontare
di tali redditi non è determinabile con precisione al presente stadio di progettazione e
dipenderà dalla qualità della gestione. Ad ogni modo è importante sottolineare anche la
possibilità di un tale beneficio economico.
I costi per la realizzazione della proposta sono stati elaborati sulla base di un computo
metrico, dettagliando i costi per metro lineare di intervento o per unità metrica. Per quanto
riguarda il costo metrico risultante per le piste ciclabili, occorre considerare che gran parte
degli interventi sarà basata sulla tipologia “B” di percorso ciclabile, che per i suoi
accorgimenti tecnici semplificati non prevede alti costi di edificabilità.
La ragione di questa scelta rimane nel fatto che è stato considerato prioritario realizzare il
prima possibile una rete integrata di percorsi sostenibili nell’area progettuale e a questo
scopo, un intervento tecnicamente “leggero” potrebbe essere realizzato più rapidamente.
Inoltre tale tipologia di realizzazione necessita di minori interventi finanziari.
Sarà sempre possibile, in una fase successiva, studiare e proporre la realizzazione di piste
ciclabili riservate più avanzate tecnicamente e più sicure per l’intero percorso, sulla base
anche dell’accoglienza dimostrata fra i visitatori/utenti dello stesso. Allo stesso modo altri
itinerari potranno essere studiati e proposti (fra i quali: un collegamento ciclabile dai laghi
costieri a Latina, lungo l’argine di Rio Martino, oppure un percorso di canottaggio lungo il
fiume Sisto, da Pontinia a Porto Badino, ecc…)
Valutazione dei costi di realizzazione
I costi per la realizzazione (IVA esclusa) sono riportati in dettaglio nelle tabelle seguenti:
G
G
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n
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8
8
88
8
proposta
a) Pista
ciclabile
tratta
tutte le sezioni
lunghe descrizione tecnica
zza
(m)
25150 impianto cantiere
tipo di
unità
n° di
unità
costo/unità
(€)
costo totale
(€)
a corpo
1
2.200,00
2.200,00
m3
1030
3,90
4.017,00
m3
1030
m3
6180
m3
2060
m3
515
m2
25750
m2
300
m2
10300
a corpo
20
m
10300
a corpo
57
m3
52
m2
2600
m
2600
a corpo
2
m3
400
4,95
9,50
20,70
23,50
5,80
60,50
1,60
1.000,00
2,38
150,00
3,90
1,60
2,38
150,00
3,90
5.098,50
58.710,00
42.642,00
12.102,50
149.350,00
18.150,00
16.480,00
20.000,00
24.514,00
8.550,00
202,80
4.160,00
6.188,00
300,00
1.560,00
m3
400
m3
2400
m3
800
m3
200
m2
10000
m2
100
m2
4000
a corpo
10
m
4000
a corpo
8
m3
348
4,95
9,50
20,70
23,50
5,80
60,50
1,60
1.000,00
2,38
150,00
3,90
1.980,00
22.800,00
16.560,00
4.700,00
58.000,00
6.050,00
6.400,00
10.000,00
9.520,00
1.200,00
1.357,20
m2
17400
m
17400
a corpo
24
m3
34
1,60
2,38
150,00
3,90
27.840,00
41.412,00
3.600,00
132,60
m2
m
a corpo
1700
1700
16
1,60
2,38
150,00
2.720,00
4.046,00
2.400,00
5700 impianto cantiere
a corpo
1
2.200,00
2.200,00
scotico di pulizia
configuraz. banchine
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
28000 impianto cantiere
m3
228
m2
11400
m
11400
a corpo
13
a corpo
1
3,90
1,60
2,38
150,00
2.200,00
889,20
18.240,00
27.132,00
1.950,00
2.200,00
scotico di pulizia
configuraz. banchine
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
32700 impianto cantiere
m3
1120
m2
56000
m
56000
a corpo 100
a corpo
1
3,90
1,60
2,38
150,00
2.200,00
4.368,00
89.600,00
133.280,00
15.000,00
2.200,00
scotico di pulizia
configuraz. banchine
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
m3
1308
m2
65400
m
65400
a corpo
70
3,90
1,60
2,38
150,00
5.101,20
104.640,00
155.652,00
10.500,00
Parco del Circeo - 10300 scotico di pulizia
incrocio Via di
Casanello
trasporto e oneri disc.
rinterri e form.banchina
gravelling
ghiaia mista in natura
stabilizzato di roccia
strato di conglomerato
configuraz. banchine
spostamento linea elet
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
Via di Casanello
1300 scotico di pulizia
configuraz. banchine
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
4000 scotico di pulizia
Incrocio Via di
Casanello località Frasso
(SP del Frasso)
trasporto e oneri disc.
rinterri e form.banchina
gravelling
ghiaia mista in natura
stabilizzato di roccia
strato di conglomerato
configuraz. banchine
spostamento linea elet
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
8700 scotico di pulizia
incrocio SP del
Frasso - Sonnino
Scalo (via Argine
Amaseno)
configuraz. banchine
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
Sonnino Scalo 850 scotico di pulizia
Abbazia
Fossanova (via
Sonnino Scalo e
SP Marittima II)
configuraz. banchine
segnaletica orizz.
segnaletica verticale
b) Variante tutte le sezioni
ciclabile
tutte le sezioni
c) Itinerario tutte il percorso
ciclabile di
collina
tutte il percorso
d) Itinerario tutte il percorso
ciclabile di
pianura
tutte il percorso
totale percorsi ciclabili
G
G
e
e
n
L
n
k
Grrre
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en
nL
Liiin
nk
k
91550
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atttiii d
diii T
Te
errrrrra
ac
ciiin
na
totale /
tratta (€)
totale /
costo
proposta (€) lineare
(€/m)
361.814,00
35,13
10.850,80
8,35
138.770,00
34,693
74.209,20
8,53
9.298,60
594.942,60
10,94
23,656
50.411,20
50.411,20
8,84
244.448,00
244.448,00
8,73
278.093,20 278.093,20
8,50
totale
1.167.895,00 12,76
8
9
8
89
9
proposta
tratta
lunghe
zza
(m)
e) Variante tutte il percorso
di itinerario
in canoa
descrizione tecnica
13400 impianto cantiere
pulizia banchine
e1) iniziativa tutte il percorso
di
canottaggio
1
totale idrovie
costo/unità
(€)
costo totale
(€)
a corpo
1
2.200,00
2.200,00
m3
5360
3,90
20.904,00
a corpo
3
11.000,00
33.000,00
sistemaz. parcheggi
a corpo
3
3.000,00
9.000,00
segnaletica fluviale
a corpo
28
150,00
4.200,00
a corpo
2
2.200,00
4.400,00
24800 impianto cantiere
m3
9920
3,90
38.688,00
posa pontili
a corpo
3
11.000,00
33.000,00
sistemaz. parcheggi
a corpo
2
3.000,00
6.000,00
segnaletica fluviale
a corpo
60
150,00
9.000,00
a corpo
2
2.200,00
4.400,00
pulizia banchine
posa pontili
sistemaz. parcheggi
segnaletica fluviale
restoration planning
m3
a corpo
a corpo
a corpo
a corpo
9200
5
3
50
3
3,90
11.000,00
3.000,00
150,00
15.000,00
35.880,00
55.000,00
9.000,00
7.500,00
45.000,00
progettazione
ristrutturazione
concessioni
amministrative
opere edili
a corpo
3
5.000,00
15.000,00
a corpo
3
6.000,00
18.000,00
a corpo
3
23000 impianto cantiere
e3) Strutture
di servizio
alle iniziative
di
canottaggio
n° di
unità
posa pontili
pulizia banchine
e2) iniziativa tutte il percorso
di
canottaggio
2
tipo di
unità
totale /
tratta (€)
69.304,00
5,1719
91.088,00
3,6729
111.780,00
4,86
totale
1.128.000,00
272.172,00
4,45
totale
1.400.172,00
350.000,00 1.050.000,00
61200
totale idrovie + strutture di servizio
totale /
costo
proposta (€) lineare
(€/m)
Per quanto riguarda il dettaglio per l’istituzione di una organizzazione permanente di gestione
e mantenimento dei percorsi, i costi previsti (IVA esclusa) per il suo avvio sono riportati nella
tabella successiva:
proposta
azione
risorse umane
mesi/uomo
6
costo 1
mese /
uomo
2.500,00
f) Organizzazione
permanente di
gestione
conferenza di servizi /
consulenze
consulente esterno
costruzione dell'ATI
(Associazione Temporanea
d'Impresa)
avviamento ATI
ATI start-up
costo
totale (€)
15.000,00
consulente esterno
3
3.500,00
10.500,00
società esterna
consulente esterno
3
3.500,00
5.000,00
10.500,00
costo totale 41.000,00
In totale i costi previsti (IVA esclusa) per tutti i percorsi proposti (ciclabili e idrovie),
ammontano a 1.440.067,00 €. Se si aggiungono anche i costi per la ristrutturazione delle
strutture di
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servizio delle Iniziative di canottaggio, il totale complessivo ammonterà a
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2.568.067,00 €. L’impegno finanziario totale richiesto, comprensivo anche dell’istituzione di
un’organizzazione permanente di gestione e mantenimento dei percorsi sarà invece pari a
2.609.067,00 €.
Valutazione dei costi di manutenzione
Prendendo in considerazione la realizzazione complessiva proposta, la gestione ed il
mantenimento dei percorsi dovrebbero essere attuati dalla prevista apposita organizzazione
permanente. Quindi i costi di manutenzione dei percorsi dovrebbero essere imputati
a
quest’ultima. Nell’attuale fase di progettazione si possono prevedere solamente i costi di
personale, in quanto la valutazione dei mezzi tecnici necessari e dei relativi materiali di
consumo, come già menzionato, dovrà essere elaborata nel corso della fase realizzativa di
conferenza di servizi. I costi annui necessari per il personale sono stati dettagliati nella
seguente tabella:
proposta
attività
f)
marketing
maintenance
permanent
organisation
comunicazione
impegno stimabile
(mesi/uomo)
0,5
0,5
0,5
gestione servizi
0,5
2
manutenzione
percorsi
1,23
competenze
professionali
richieste
esperto in
comunicazione
unità di
personale
tipo di
contratto
costo /
unità
costo totale /
anno
1
part/time
22.000,00
22.000,00
esperto in
comunicazion
e e archivio
esperienza
base in web
design
esperto in
organizzazione e
management
1
part/time
18.000,00
18.000,00
1
part/time
16.000,00
16.000,00
1
part/time
22.000,00
22.000,00
3
part/time
15.000,00
45.000,00
3
part/time
13.000,00
39.000,00
totale/anno
162.000,00
operatore
turistico
operatore
tecnico
3,73
Comunque, i costi di cui sopra potranno essere significativamente ridotti utilizzando forme di
lavoro volontario e grazie alla partecipazione nell’ATI di gestione delle competenze messe a
disposizione dalle varie associazioni.
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6
Ringraziamenti
Questo lavoro è stato realizzato grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea devoluti al
progetto GreenLink nell’ambito del programma Interreg III B Medocc (progetto n° 2005-052.1-I-137) e grazie anche al contributo del Ministero Italiano delle Infrastrutture e dei
Trasporti. Un ringraziamento particolare per la collaborazione e per i documenti messi a
disposizione è dovuto a:
-
Alberto Alberti, Associazione Giovane Montagna, sezione di Roma
-
APT Latina
-
Associazione “Fiume Cavata”
-
Associazione Culturale “Agro Pontino”
-
Circolo Canottieri di Sabaudia
-
Comune di Latina – Assessorato al Turismo
-
Comune di Terracina
-
Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino
-
Emilio Selvaggi, WWF, sezione di Terracina
-
Pangea Onlus, Sabaudia
-
Riserva del Monumento Naturale di Campo Soriano
Lo studio è stato realizzato da ARSIAL nella sua qualità di partner del progetto GreenLink ed
in dettaglio dal seguente gruppo di lavoro. Autori:
Stefano Carrano
Arsial
Elvira Cacciotti
“
Paolo Onorati
“
Giuseppe Izzo
“
Paolo Collepardi
“
Federico Sorgoni
“
Elisabeth Selvaggi
Pangea Onlus
Stefano Menin
“
Rita de Stefano
“
Giovanni D’Onofrio Riserva Monumento Naturale Campo Soriano
Per maggiori informazioni:
GreenLink project
→
www.green-link.eu
Interreg III BMedocc
→
www.interreg-medocc.org
Ministry of Infrastructure and Transport
→
www.infrastrutturetrasporti.it
ARSIAL
→
www.arsial.it
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