SIMULACRO
DI
VENERE
NUOVA
ILLUSTRATO
DA
FABBRONI
ADAMO
dell'
Membro
Treja
;
delle
Patriottiche
di
Accademico
Curiosi
di
di
Firenze
Torino,
fua
PER
GAET.
CAMBIACI
CON
di
di
e
Patria,
FIRENZE
Ofcuri
Roma;
Natura
della
Scienze
degli
Accademia
e
Lucca
Milano,
;
della
della
R.
di
dei' Congresso
;
dei
Accademia
Accademia
Londra
Rea!
della
di
Georpjca
Stokolin
Imperiale
Antiquari
Custode
;
di
e
della
Lipsia
de^li
dì
;
della
di
queliti
Galleria.
MDCCXCVI.
STAMP.
GRAN
PERMISSIONE
.
DUCALA
.
Non
fallit
imairo.
Ili
ECCELLENZA
SUA
A
I"SIG.
MARCHESE
GIACOMO
SARDINI
SENATORE
li
0
LUCCH
ei
?
la di Lei
sin dal
momento
una
ce.
specialeve*
concepito una
nerarione
per
DSE
sincera
sclera,
e
stima
carattere,
,che ho
il
avuto
van-
ir
di conoscerla
vantaggio
Neil'
mente
personal-
istesso
atto
formai
.
V
ambizioso
di
progetto
darle
un
pubblicosaggio di questimix;i sentimenti
io
essendo
chi
onorino
meno
non
che
persuaso
,
li merita
,
che
chi
tributarli
sa
vo%ion$s
e
5/
le
yo,
o
de-
pan
s t
r
E
a
nicarmi
comu-
compiacque
dal
produzioniedite
spirito*e
trasmettere
volle
,
per
mio
suo
mey-
mia
questa /?.Accade-
a
Economica
come
consocio
le
,
,
ben
sue
di
dal
pensate
Mosto
;
esperienze
siili
te
ar-
un
siroppozuccherino
nel
quale importante
estrarre
soggetto
o
.
cellenza
colto
V
candore
con
altri
sonosi
sperimentatori
occupatidi poi forsesulle
sue
ce
tràc-
,
s
e
sen^a
nello
superiorità
even-
to
,
circostante divennero
Simili
to
.
per
titoli di
veri
me
9
immaginato
scritto, che
i
sotto
ardisco
ora
suoi
auspicj
a
chi
mandare,
alla
.
esser
cld le porge
,
dirette
giammai
mi
apologia circa
alla
de boi lavoro
soli
dire
pregj;
Questa
tenuità
del mio
Il titolo che porta
:
che
se
mare
fu-
dispensada ogni
fronte e speciosoj
ancor
che
veduto
.
consideratone
bensì
ma
stili9 Are
incenso
porzionat
pro-
penso
,
sarebbesi
luce
,
dovessero
vengono
termina
de-
il breve
consacrarle
non
offerte
Se le
han
mi
progetto,
a
non
nell'
viepiù infiammandomi
che
a
obbligazione
e
poi
il soggetto
nuovo
non
;
oserei
i suoi
ecco
riescimmi
maneggiarlo dovutamente,
in
di
servirà
cime-
VI
almeno
di
ed
cui
la
Si
di
Venere
una
Pafo
net
prosa
quella
e
quelladi
tampoco
,
che
do
Gui-
esercitarono
,
celebri penne
tante
non
; ma
di Citerà
o
,
ta
trat-
.
.
di
scienra
via
stessa
dito
eru-
ila
piac-
,
maggiore
con
destrézza
più
a
eleganteScrittore
calcare,
e
mento
mena
Ella
:
in
Venere
istituzione
recente
in
e
5
una
e
verso
che
di
ebbe
più
reale
,
esistenza
della
e
,
lasciarono
Greci
Scultori
valenti
quale
eccellenti
simulacri
.
Non
si
aggiunte
vote
,
deboli
per
eh'
lumi
lo
nelle
maggiore
che
,
sappia
se
strazione
illu-
del
mento
cognizionisuperiori
9
ai
3
,
convalida
o
ravvisa
Testo
V. E.
maravigli
le debbo
mi
conosce
alla
:
garbar
fez-
VII
te:;ra d9
mio
un
intimo,
congiunto
Non
curo
quel
eli io
sua
Quanto
,
di
non
so,
so
al
ben
son
il mio
per
lontano
non
Credo
mia
che
tica
fa-
prove
no
debbo-
ed argomenti,
in
incessantemente
ne! T
impiego
del
esercizio
non
,
mio
potei ofor,
seppi rinvenirli,ed esporli
nella
nonostante
che
occasione
sìa per*
dal presumere
Confido, ciò
convenientemente.
.3
che
te
geometricamen-
mancate
che
conosca
della
contesto
oggi occupato
onorevole
miei:
non
grato.
esser
assunto.
essermi
sanco
pur
dimostrato
aver
pretendo
il Pubblico
che
che io
so
Non
.
d9 ornamenti
rivestirmi
fettuo
af-
quanto
pubblica
genza
indul-
già sperimentai alla
di altre mie
operette: Ma
più
Vili
più sicuro
si
sarò
di
01
tenerla
pari
degna accoglierecon
gnita
r
offerta,e
compiace
chiararc
V. E.
se
,
nelV
con
V Autore,
di
onore
la
pia
beniche
si
potersi di-
alta
stima
e
,
più profondo ossequio
Dell'
Eccellenza Vostra
Li
9.
Aprile 1796.
Dcvotiss.
Adamo
Ofebl. Servo
Fabbroni.
SIMULACRO
DI
NUOVA
VENERE.
Prefazione
Bi"EN
chiamarsi
può
Proteo
ancor
,
istesso
Proteo
che
più
.
il massimo
degli
,
il
pagani,
Dei
cangiossi
ed
,
sedurre
per
la
eludere
,
Giunone
Se
(i)
le
forme
mille
figliedei
tali
Mor-
vigilante gelosia
di
.
favola
la
in
quale
di Nemesi
di
e
Leda
,
sono
non
istessa
una
occultossi
Giove
volte
del
acquatico,
(3)
Cigno,
Muse
alle
caro
bianza
sem-
uccello
Apollo,
(4)
,
7
la
sotto
maestoso
ad
Sacro
due
(2)
cosa
re
Vene-
e
emblema
,
dell'
(i)
ab
Fit
Cygnus
Taurus
Europae
amore
,
,
Satyrusque
Laedas
,
,
Come
Germanico
(3) Ovidio
opinò
Cesare
.....
Lattanzio
in
Arateis
(4)
Mqvcxw
;
Istit.
,
Ma.
1.
aurumque
Danaes.
Antiopae
Ovid.
(2)
,
I.
I.
e.
3.
2/.
,
e
Phen.
Callimaco
opviQss.
.
1
dell'
Armonìa,
fu
lille
Isocrate
forse
si conformarono
talenti
;
l'uria,
ed
nell* esercizio
l'altra
or
volta
tal
vi
d:i
loro
rappresentare
donna
in
o
or
Cigno
col
.
di
Sculrori
alcuni
intesero
(i)
il sentimento
specialmente
(2);
de* Poeti
simbolo
e
lato
al-
piìi significante
,
attitudine
.
chiamansi
Comunemente
che
quelle Femmine
uccello
che
le
acquatico
Giove
maggiore
grazie
in marmi
di
al contrario
o
me,
gem-
insieme
i
por
di
palmipedi
Nemesi
ebbe
senza
,
figura
in
tra
tutte
,
rappresentate
vengono
un
Lede
nel
i lavori
con
te
men-
il
Cigno,
(3),
involò
che
sonno;
di Leda
men-
tre
*
(1) Horapol.
(2)
Trovi
KCkvos
Kxré^vye
yevcfjLevos
slg rcv";
toCtu
èe ffdXiV
hupCpeua-ev.
(3)Z,TetyctvéTo$eg.
ìXsfjiscrswy.6\*
Ipoiuftets
X^uy
Isocrate
.
3
nell' Eurota
bagnavasi
tre
doveva
mento
(2)
soggetto
abbia
vedesi
da
assunto
impegno
sia
pensiero
di
realmente
ne
nettampoco
e
,
1*
veruno
agevole
sia
se
Cigno
un
che
par
esaminare,
teggia
at-
del
giudicar
niuno
ma
;
il
preso
far
1'
(i)
.
il
non
o
stico
caratteri-
volatile.
Tale
(1) Igitj. Fav.
in
Cycnum
.
.
git,
sis
ài
ut
,
consopira
ejus gremio
,
Museo
di
Ei
le
di
usse
( Tav.
altrimenti
Oropo
121.),
.
la
1.
e
del
Tav
Statua,
la
e
che
fu
Nemeesc
sorano
Bcgero
non
si
Leda
,
xxxiv.)quella
a
Nemesi
illustra
bitare
du-
potrà
è
PI.
Agata
) Pausania
.
quantunque
Leda
Gorleo
bellissima
54
olo-
.
quem
il
Nemesi.
\Vinckelman(Tav.
(Tom,
Mediceo
,
rappresentata
Corniola
.
Iupiter compressit
Brandemburgense
la
in
.
,
che
altrettante
pressi
com-
Nemesin
tencns
,
vedervi
ad
collocavit;
Gemme
le
filiam
Eurotam
fugiens,
dormientem
quam
reputi
quella
se
Thestii
Jupiter
arhplexum
(2) Osscrvinsi
nel
Aquilani
asprcnata
non
dice
Xemesi
...
in
et
Ledam
flumen
.
conversus
rem
ad
conversus
V,
r
Jupiter
~~.
xin.
n.
del
del
26.
la Cha-
Museo
descrive
fece
curamente
si-
pure
Fidia
ben'
in
4
è
Tale
il
in
che
Statue
moki
luoghi
,
il
sotto
debbono
queste
se
da
distinguer
noi
di
nome
ne
bellissima
alle
rapporto
per
caso
vatisi
conser-
Lede
tra
e
;
principalmente
due
del!e
una
quali
,
Galleria
nella
custodite
,
Reale
Firenze
di
sempre,
a
il facil
fin*
pubblicate
ec.
soddisfatti
ebbero
ora
dei
mente
general-
contenti
e
Per
chiunque
di
ama
precisione
Antichità.
di
Studiosi
rono
fu-
quale
,
gli
zioni
illustra-
riputato Cigno,
Ledè,
di
altre
ed
,
del
cagione
nome
Esse
.
cataloghi,
diversi
nei
simili,
(i)
qualche
una
nelle
anco
,
ta
sor-
fa-
cose
volo(l)
P.
I.
n.
xvi
18.,
diverse
sono
ne
ve
T.
in
P.
e
,
Capitolino (T.
nel
Una
simile
è
nella
Galleria
de
la
Gali,
du
des
Marb.
ti
131.)
i marmi
Tab.
ant.
e
xvi.)
Museo
finalmente
celebri
n.
delle
Roma
sirammenta
Statua
II.
di
un
Oxford.
Roi
frammento
( Marm.
di
de
iS.
:
in
quali
una
III. Tav.
Dresda
xli.)
( Req.
Pologne
1J23*
descritto
Oxon.
tre
ol-
Pars.
tra
I.
5
volose
fantastiche
e
,
congetturali
p.ù
Leda
se
,
riescir
deve
,
sottoposto
esame
in
e
si volle
in
,
Noi
sia
con
der
ve-
ad
realtà
rappresentare
immagini
il
grato
accuratamente
effettivamente
donna
modo
certo
o
quella
altra
che
,
le
indicate
tal
ricerca
.
ci faremo
strada
a
,
con
e
la
considerazione
distintivo
attributo
del
principale,
alle
aggiunto
medesime
.
§.
i
§.
Del
I.
Cigno
.
R
Imasc
sospeso,
eruditi
in
applicazione
del
degli
giusta
dei
cagione
a
dagli
venne
Tessere
cui
varj
,
dargli
(i)
Quo
Tempesrivis
Pauli
Coramessabeie
purpureo
(i)
il valor
del
si
per
to
quan-
distorse
vocabolo,
abi
blandae
in
juvenum
te
revocant
Domo
purpureis
maximi.
ales
Oloribus
ché
poi-
;e
significato
praeccs
,
quali
distinto
candidi
sono
lodevole
un
i
Orazio,
concede:
singolarmente
dagli interpetri
per
Cigno
nome
,
Cigni
neve
sulla
passato,
antichi
Scrittori
si
i comuni
il sentimento
epiteti con
lochiamo
esempio,
la
deviato
o
ché
sin,
7
varietà
Cigno
di
una
la
quale
,
conoscere
specie,
esiste
realmente
come
(1) fece
Beai
T immortale
che
o
secondo
,
la
Così
(i)
Orazio
dice
i
Cigni
una
razza
chiamò
realrk
si
trova
hanno
quali
il capo
bianche
penne
Redi
il
il
collo,
alla
base
punta
dorè
o
estremità
o.
il
ranciato,
talvolta
e
strano
mio
finora
Cigni
1' ho
nel!'
oggi
ne
e
cksvvan
dato
se
uno
Ed.
Gio.
convenit
Europeo
e
e
.( Voi.
Idem
in
Si
.
.
.
reliquis
ei
the
Bla-
han
ne
miscellanee
nigredinem
fere
natandi
folk,
Nor-
Isola
Noddcr
loro
ex-
omnibus
decor,
cum
eadetn
.
ingrata superbia,
variique
dei
neri,
perciò
nelle
.
450.
p.
nell'
Federigo
3 )
.
dei
anco
Hunter
descrizione
huic
n83.
chiamato
.Giorgio Shau,
,
Vett.
trovati
Olanda,
nuova
Signore
mio
3.
sono
ne
Naturalista
Cycno
T.
esaminò
figura
cipias
ed
,
Cacce
alle
trovarmi
di
Granduca
Redi
quali
razza
veduta
volte
molte
occasione
Serenissimo
In
seconda
questa
io
Scrittore
,
osservata
come
ceso,
ac-
.
,
osservata
del
abbia
più
essendovi
non
color
un
Sembrerà,
il capo
verso
detto,
di
molto
è
colore
qual
rosseggia
questo
che
nec
di
nella
tutte
tinte
sono
,
,
del
,
coperto
che
ma
i
Cigni
il petto
e
,
sino
di
particolare
in
,
loro
di
perchè
purpurei
corporis
sitUS.
8
la
acccttazione
volgare
dirsi
può
,
di
tal colore
.
In
oltre
Scrittori
la
;
maggior
Greci
Romani
e
,
chiamano
accordare
(i),e per
i domestici
comuni
e
sembrano
idea
gli
Autori
plj
mezzi
antichi
agli
rigorosa
alla
ebbe
( Hist.
specialmente
1.
An.
N.atura
(a)
:
neir
)
ix.
Egli
ronea
er-
conoscendo
rifletteva
,
che
sì
una
,
ed
il
Rusignolo.
chiunque
per
,
mille
credere
a
scusabile
molto
era
sino
col
equivocato
Non
i quali
,
,
supposizioni bizzarre,
Cigno
pure
si fecero
muti
quasi
questo
Cigni
,
il
canoro
,
con
palmente
princi-
e
,
i Poeti
Cigno
degli
parte
am-
za
esattez-
Aristotele
la
osservar
dichiarato
aveva
che
(i) Q?oì(Òs
,
?4y
cestosi
(2) Ecco
morabilium
ec.
ciò
"c.
"rs
;xev
Homer.
che
disse
Cent.
y.x)
( A/e
xCkvos
s
vto
Horat.
Canorus
il Camerario
VH.
n.
Trepvyuq
)
,Silloges
Bodinus
lxii.
.
.
Medi-
.
cit
IO
particolareepiteto Omero(i)
con
la incoili
parabil
lo
Gelone
fico
ammise
Bastano
nojoso
farne
col
Orti
si riconobbe
Cigno
nome
gentini
Agrisenza
in genere,
(2) quello
,
le
accertare
per
,
Antichi
dagli
magni*
prove,
dimoio
per
decorare
degl?
queste
.
il
a
peschiere
sontuose
che
venustà
sua
; e
stesso
gran*
Octo
Dodrantts
explet
Il
(l)
è
questo
di
38.
(B)
tutte
tono
una
poco
sinora
plausibili
Luyds
Biitish
della
Omero
per
Cimi
che
«
deriva
ca
Celti-
voce
1'
Re
Etymol.
il
Cigno
latina
o
,
pag
si
capo
2:9
di
il
Capo
,
anglosassone
popolo
col.
3.
:
Nella
Alurk
chiama
che
Vedi
gua
linè
,
voce
Otor
:
Coir
)
Ci^ao
nome
una
ymd-
Iphig.
in
significa
,
quale
(
del
è
quindi
....
.
di Ceann
dalla
significate
origine
che
,
King,
celtica
.
coliti
Euripide
anco
dateci
inflessione
principale
nel
longicollo
,
il
gitudine
lon-
quatuor
lunghezza:
chiama
lo
etimologie
L
(9)
corporis
,
è'ovÀtychipoveà
0Oi
humanam
rcliqui
vertebre
considerabil
Iliade
nella
Sraturarn
dodrantum
mensura
ha
Cigno
totius
enim
Coilum
aequans.
longius,
erat
aggiuntivo
dì
V
1
1
Uccello
grande
così
ancora
pure
tal
fu
nome
che
destinato,
il
:
sino
dei
re
massimo
il
quella categorìa
l' immortale
più
e
alla
che
,
dai
primi
cui
,
di
maestoso
lo
testa
,
metodico
e
cioè
palmipedi
,
ossia
noi
,
chiamiamo
indicare
ad
tempi
Acquatico
pone
Linneo
.
Non
difficoltà
altra
condurre
per
che
di
nome
dai
quasi
muto
Cigno,
di
Ce
ann
,
ossia
èallatesa,
;
e
Aless.
è
questo
(1) Lue.
(2)
C/o»
o
At.
in
se
la
quel-
non
canoro
noi
digatogli
pro-
,
mentre
si riconosce
nutrito
no
Lucia.
(a) e Plinio, (3)tra gli AnB
di
cato
indi-
ingrata
voce
Cigno oggi da
( i ) Ateneo,
strazione
dimoticamente,
an-
passati Scrittori;
o
solvere
ri-
dell'Animale
,
il
piena
l'epiteto di
induce
da
modernamente
come
col
alla
identità
la
rimane
indicare
volle
si
il
tichi
a
maggiore
che
gli
tra
uccelli
al
conforme
esattamente
il
Cigno
tici
acqua-
vero.
Electro
.
1.
Mindio.
9.
parlando
per
(0)
1.
PI.
altro,
io.
e.
23.
per
bocca
d'
13
tichi
dubitare
mostrano
che
altro, quelli Autóri,
si
l' equivoco,
dilegua
l'autorità
più
una
li
po
do-
borata
corro-
ultimi
questi
da
da
e
più
Natura
della
studio
.
canto
è
non
che
certo,
se
realmente
Ora
sappiamo
dei
per
canori,
1' Aristotele
Gesnero
,
.
Germania
della
proprio
ritrovano
ne
muti
dei
e
e
rimane
e
di
volgari Cigni (a) :
dei
per
avanti
osservazione,
esatta
accurato
sono
Ala
arTerrnativaroente(i),
scrissero
ne
dì
canto
troppi più
Uccello;
questo
del
ci
che
osserva
in
,
,
Poi-
(i) Socrate,
liano
Eschilo,
Callimaco,
Cicerone
Aristotile,
Platone,
Teocrito,
Antipate,
,
Euripide,
,
Stazio
ec.
ce.
Può
gouiento
dati
ro
Ovidio
Seneca,
(2)
Om
Cigni
Tvledioinae
Tubingae
e
nel
et
che
Cigno
p^-r
=
merno'-abiliuTi
vii.
Maciobio
,
canta
.
discussione
Camerario
t-
,
il
lunga
ccncur
lìo, Filosrrato
Marziale,
Properzio
concludente
1683.
Virg
,
dissero
vedersi
,
Lucrezio
,
E,
il
-u
canto
Silloges
arcanocum
i.xii.
questo
di
ar-:
alcuni
memorabilium
naturac.
*3
fellonia,
oltre
tutto
presso
sono
dei
che
tromba
di
,
II
estemporaneo
Scrittore
udì
la
ravvisato
uno
ed
di
quella
a
di
tali
ne
somiglia
ras-
colo
pic-
un
di
aggiunge
qualche
una
Egli
Traiano;
voce
Organo,
Gianni
Francesco
,
cantare
Lago
che
meno
non
egregio
sul
dell'
,
recentemente
Cigni
go
La-
prodigioso
.
Poeta
ghilterra
In-
nel
Pcndasio
Aldovrando
infaticabile
un
nella
per testimonianza
A4antova
di
ad
questi
Di
Brawn
Federigo
e
mente
è real-
voce
(i).
Giorgio
voce
ne
ve
rassomiglia quasi
e
.flebile suono
la
ai nostri,
salvatici, la cui
soave,
sentì
simili
in
domestici,
Cigni
i
avervi
(a)
modulazione
.
Neil'
stiavis
Vox
(i)
est
et
tubarci
refert
*, Gesn.
Hish
Anim
.
(2)
.
;
.
.
per
circa
la
dodici
,
ci
ritrovammo
Ingo
detto
via^
un
Traiano
che
conduce
distante
miglia
giorno
:
a
quasi
caccia
in
mezzo
da
Roma
da
quella
sulla
riva
al
a
micino
Fiu-
Cirtk
di
medesimo
si
un
14
Nell'anno
1
783.
stranieri,
Cigni
salvatici,
e
andò
la Senna
famiglia
una
,
di
rendo
trascor-
stanziarsi
a
tra
,
i domestici
di Chantilly
fece
ove
,
delle
tempo
sulle acque
nutriti
congeneri
che
qual-
per
prova
controverse
sue
rogative
pre-
,
dopo
tuoni,
i
studiarne
il maschio
di
incitato
avere
battaglia
a
cercò
Arnoud
l'Abate
Ivi
:
con
Oca
un
.
della Vittoria
L'esultanza
dal
Maschio
con
una
fu espressa
che
voce
sava
pas-
,
dal
da
scoperse
dalla
al
la
noi
si
Cigno
un
vista
nostra
che
notante,
si
spori-
tato
spaven-
tardamente
levò
si
che
al
minore,
volo
a
,
e
alla
dirigendosi
di
suono
:
voci
del
essere
vento
che
ancora
collo,
melodia:
luoghi
volta
sirniglianri
osservai
incurvature
mia
alcun
ad
cangiava
si credette
stato
dell'
cola
un
organetto
misura
a
mise
poco,
i
dagli
tile
porta-
che
variava
le
tuoni
della
cissima
dol-
abitanti
da
trasportato
un
di
qualche
cjue'
petuoso
im-
Affrica
.
Lettera
scritta
ad
un
A"nìco
\6.
Francesco
Marzo
Gianni.
i?So.
1$
dal
la femmina
poi
spose
al
ma^Q-iore
sol
altra
con
voce
Dalla
la
disso-
.
insopportabile, che
nanza
nel
simultaneo
si unissero
diverse
che
V
osservatore
ambidue
che
circostanze,
debbano
uccelli
insieme
essere
lo
come
tati
di
in tutti
sono
Ala
sembra
da
accompagnate
espressione diversa
una
non
(i).
passioni
o
tali
tuna
for-
esser
Questi
cantare
a
dì
accozzamento
dedusse
suoni,
risulterebbe
i
tra
Cigni,
sjliAnimali
do-
voce
.
In
fatti
Chantilly
armoniosi
di
a
poi,
Mongez
(1)
contesa
tempore
(2)
che
asserì
Alberto
non
aveva
canta,
Iournal
come
che
ma
che
notato
stride
sicut
il
Physique
malamente:
Anser
Fevr.
.
suoni
vato
osser-
fami-
glia
Cigno
.
de
nella
,
Mauduic
stessa
questa
già
Fu
di
.
scrive
ne
sibilat
pugnae
produssero
più grati
e
(2),
giardino
questiCigni
dell' amore,
stagion
più
l' ispettore del
;
l?"j-
nella
Cygnus
i6
stranieri
di
glia
sulla
sollazzandosi
in
cantare
Cigni
coro
femmina,
la
e
ed
perfetta armonia
di
Linneo
chiarezza,
(2) alla
domestica
verse
di-
voci
in
cordo
ac-
zione
distin-
fedele
quanto
alla
tico
l'an-
consacra
,
O/or
nome
giovani
della
al fatto
ed
osservazione
i
(i).
amico
sempre
,
a
pose
fra di loro
e
e
naturale,
producevano
,
gratissime,
mansueta
razza
restituendo
il
del'
entendre
,
gno
Ci-
nome
,
le
(1)
ne
réellemcnt
le
fai
et
de
sons
son
produit
un
troupe
en
(2) Dal
fa
et
doit
qui
de
nombreuse
Celco
et
chante
de
etre
femelle
la
meme
,
agreable,
Cygnes
trés
d' abord
mi,
re
ont
flat-
remplit
et
male
toujours
.
.
meloùieux
qu' il poursuit
accord
mcrac
trés
moelleux
le
,
iis
.
voix
est
en
pendant
mi
commence
chante
point
1* oreille
teusement
une
lassois
me
des
justes
mi
è
come
e,
;
unitamente
figli
e
si
senna
,
il maschio
e
viaggiando,
,
ce
quand
reunie
est
qui
et
tem
.
Alarck:
vedi
la Nota
2.
pag.
io.
i8
bo
Terraquco,
più selvose,
Rostorf,
Edward:,,
entro
paese
le
melodiose,
immaginar
scrive
dall'Ornitologo
di
seno
che
più
del
mare
suo
voci
che
grate,
e
,
Anco
lettere
sue
titudine
mol-
facevano
vi
dolci
si possa.
nelle
.
innumerabile
un
riferisce
; e
Il Norve-
uccelli
citato
vide
ne
e
oggidì l'abitazione
sono
prediletta di questi
giano
popolate
men
come
Troil
Van
sulla
Islanda
,
che
in
queir
Cigno
il
fredde
Italiano
Francesco
si citano
di persone
paesi
due
Vano
del
Negri
secolo
sarebbe
Viaggiatore
che
il
,
trario
con-
(i),or
passato
recenti
dal
nelle
ze
testimonian-
istruite,e native
Aviamo
.
nel
spiega
toccante
verno.
1" autorità
asserì
che
del
si
remota
più
tuono
notti
allegare
Isola
già
osservato
di
quei
sulla
,
fede
(i) Viaggio
al
n.
4.
Settentrionale
)
p.
150.
(vedi
la
vola
Ta-
*9
Aristotele, (i), che
di
fede
nel
quali veleggiavano
abitatori
specie
Po,
di
che
frequentavano
dell'Arno
e
più
e
popolazione
poi
determinarono
le
di
tale
acque
del
quando
più verdeggianti,
La
mente
probabil-
individui
quelli
(2)
Cigni
quelle spiagge:
vennero
,
dei
Affricane
Colonie
dalle
e
,
allora
in
ne
erano
solitarie
le ripe.
la coltivazione
e
,
uccelli
tali
ad
ed
il divino
Ariosto
Son
i
come
giacché
i
fece
questo
a
tutto
,
allorché
Cigni
comuni
i triviali
disse:
i Fosti
anco
in
sono
lia
Ita-
allusione
,
volgari Cigni, quasi
per
forse
bandonar
ab-
V
proporzionatamente
;
qualche luogo
lo
come
ed
r 'ari:
da
sono
ineleganti
seggiatori
ver-
Si.
(1) Hist.
Animai.
(•i)In
bel
di
un
1.
Sarcofago
Firenze
sul
,
di
Fetonte,
ìk.
c.
12.
si
espresso
1.
p. 932.
esistente
quale
vedesi
i
Affrico
mare
i flebili cori
intesero
spesso
coloro,
nella
xx.
Real
rappresenta
un
Cigno.
30.
e.
lerìa
Galla
duta
ca-
20
cagioni
Simili
da
altre
noi
solitaria
indole
slontanarono
svolazzavano
nella
Templi
quile
si
or
erano
a
tal
fino
per
le,
Aquita
volche
segno,
sommità
Roma.
rarissime,
più
compariscono
non
d'
una
sulle
stessa
vedon
le
:
(2)
in Italia
numerosi
animali
salvatica
(r) gli Avvoltoi
dei
di
razze
e
mente
egual-
Le
A-
gli
e
in
voltoi
Av-
queste
campagne.
nostre
Rimanendo
che
di
gli
,
antichi
Cigno,
quasi,
negarsi
di Oloride
e
col
statura
umana,
valenti
to,
detme
no-
il massimo
la cui
glia
eguanon
può
le
Intagliatori del-
dal
riportate
gemme
qui
,
P altezza
dai
che
sin
disegnarono
acquatico
uccello
dal
provato
Begero
(3)
,
La
(1)
Dion.
Alicarn.
(2)
Dione
Coccciano
(3)
Thes.
love
1.
§
iv.
1. 47.
Brandemburg.
compressa.
N.
Utili.
II,,
e
col
e
III.
50
Titolo
NeiUesis
«?
21
Chausse
La
Winfcelman
(4)
Leda,
quale
"ardita
fatale
tela
alla
collo
volle
rappresentarlo
nella
statura
al busto,
Si vede
;
ed
Cigno
nella
forse
e
il
Leda
vera
unica
già posseduta
,
Federigo Contarmi,
curator
all' ingresso
statua
(1)
N.
(4) Leda
(5)
Fecit
(2)
I2r.
IT.
Vienn.
n.
Olorinis
N.
dal
ed
sta
po-
Libre-
ria
N.
(3)
xiii.
Pro-
or
pubblica
della
re
pu-
rabile,
incompa-
,
di
suo
Tale
specie sua.
rarissima
me
co-
te
relativamen-
essere,
il
esse,
nato
proporzio-
umana
nella
si riscontra
in
Volatile
il
qual deve
è
di
(5)
Aragne
(6).
conviene,
mer
espri-
atteggiamento
imprudentemente
sua
(3),
siasi voluto
non
misterioso
quel
(2), Gori
Gorleo
(i)
vai.
xxxiv.
Ladani
recubare
sub
alis
.
Ovid.
(6)
folle
O
Già
Deli'
Aragne.
mezza
opera
ragna
che
sì vedea
io
in
trista
,
,
mal
per
te
te,
su
si
gli stracci,
fé
.
Haute
Pur.
II.
23
ria di
in Venezia
S. Marco
L*
zione
esecu-
.
di
la
;
si riconosce,
né
nella
offro
grande Opera
per
di
deir
ricordare
Leda,
si rappresentasse
(1) Statue
arte,
di
Venezia
e
par.
ì
non
di questo
sia il simulacro
dagli
come
vero
ne
mente
semplice-
ma
come
il
io
nella
fig.3
le bellezze
già per rappresentar
miracolo
ed
idea
una
( Vedi
,
La
Zannuti
(i),
Leggitori
vi
nazione
immagi-
intaglioil
Tavola
annessa
la
descrivere.
si posson
ai miei
pressione
l'es-
;
vita; la voluttà, che
buono
sua
divina
sorprendono
,
effigiòcon
è
marmo
questo
Cigno
II.
n.
Antichi
canoro
5.
«frfr^ìOìOiO-e-f^
§.
11.
.
23
§.
Di
II.
immagini
alcune
erroneamente
Lede
chiamate
?
esserci
Qpo
idea
noi formata
dell' antico
e
del
greche immagini
a
Leda
di
Gallerìe,
in
esistenti
ed
sin
da
ratteri
ca-
dalle
rivolgiamoci
questa,
come
suoi
Leda
di
e
i marmi
contemplare
nome
i
dai
Cigno
Cigno
,
ta
esat-
una
adesso
il
sotto
bri
cele-
altre
principio
in*-
dicai
.
Montfaucon
Bernardo
due
che
statue
(i)
ta
rammen-
chiama
Venere
,
delle
una
,
e
,
quali
dice
la descrive
come
collare,
o
esser
una
espliquce.
Paris
,
(i) L'
Venus
PI.
Antiquité
cu.
p.
l6S.
di
decorata
tenendo
vezzo
ta
vela-
mezza
un
Colom-
ba
1122.
T.
I.
24
ba
al
fu
trovata
Della
seno.
dice
gran
nella
offre
nel A4useo
il
Galleria
chia:
ginocil citato
quale
nella
la figura
sua
rappresentata
:
di
nome
Il
cora
an-
tipo
Leda
Firenze
di
un
sulle
Fiorentino
sotto
zo,
Ter-
mano
della
vedesi
(r)
quale
l'altra tiene
con
statua,
Autore
Real
una
appoggiata
Questa
Tavola,
con
mentre
panno,
la
di Giulio
Vigna
stende
che
colomba
una
seconda,
ed
servasi
con-
ndla
io
V
ho
,
fatto
qui
disegnare
intaglio
annesso
Allora
si caratterizzò
Venere
una
,
Leda
una
,
fu
La
nel
Statua
per
Num.2.
tale
il volatile
della medesima
grembo
veduta
perchè riputavasiche
fosse
Colomba
altra
sotto
perchè
riputato
un
differenza, che
:
Indi
Cigno
chia
istesso
IH.
Tav.
4
si
mos-
cello
uc-
.
tra
il Cigno,
e
(i) Tom.
in
giacente
queir
passa
una
la
20
tico,
la
e
mole
sua
del
della ordinaria
Cigno,
assomigliarlo
di
jjuche
Se
la metà
per
,
che
te
permet-
non
un'Oca.
a
vi
persane
minore
saranno
or
mai
,
che
na
abbiano
non
sarà
ne
ve
Cigno
col
Chi
sin
ai
riputata
Leda
una
che
rappresentata
o
piedi, fosse
così
in
Che
molto
un
si fosse
un'
Oca
e
il volatile
unito
femminili
della
nella
ignobile
più
Tav.
già
non
alle
R.
giato
can-
due
e
VI.
Animale
?
Cigno
un
belle
Gallerìa,
IH
ta
sta-
metamorfosi,
nuova
per
uà'
con
,
Giove,
una
te,
quasi generalmen-
,
che
e
il
Oca.
coli'
o
niu-
equivocare
adunque,
grembo,
ora
Cigno,
di
Papero,
muliebre
in
del
capace
crederebbe
figura
Oca
idea
sia
statue
te
delinea-
e
del
Museo
,
basterà
Fiorentino,
ispezione
che
per
non
la
semplice
accertarlo
gli compete
re
ocula-
.-Quindi
il
dremo
ve-
di
nome
Le-
27
Lede
(i) egualmente
che
si
Bea
altre
mili,
si-
a
me
Lettura.
per
il dire
sarebbe
ridicolo
alle
altrove,
conservano
soltanto
note
che
che
in
,
cotai
guisa
di rappresentare
il
essendone
effettiva,
potè
sinu
scrive
il
foventem
suo
duo
t
Così
signa
marmorea
xliibemus
Primum
mole
di
aiterum
etnsetur.
ut
vario
qua
vero
tia
atque
chium
in
sinus
paritcr
'"crtanti
corpotis
in
priori
operi
sculptor
varios
scisse,
riu-
misura
il
2
te
Go:i
Ledam
Invero
in
Cycnum
inter
se
conversum,
aThes.
quae
,
i nobis
satis
non
Nemesin....
seu
exprimunt
Stata
tale
laconvenien-
dare
Statuari
vero
net-
;
che
incogniti
.
opus;
versa
di-
dalla
proporzione
mancando
C
ri
Sculto-
troppo
,
immaginarsi,
si
non
(i)
Cigno
la
perchè
marmo
antichi
caratteristica
e
lice
tampoco
gli
intesero
elegans
Artifices
Ledam
ac
in
pei
Med.
nobile
factum
maxime
eo
referrent
Ne
....
Ledae
decus,
ornavit
signo
corpori
dextrum
armilla
-, vestem
pereleganter
deesset
vero
eius
.
bra-
reductam.et
depenicntem
opificio concianavit
gra-
,
egregio
2$
te
maestà,
proporzione
e
deresi
Non
far
sì fartn animale
a
tal
alia
torto
e*
.
Antichi
degli
sattezza
precisi
tanto
la Natura
fedeli
al
;
in
vero
nel
mancanza
tale
si
error
ripara,
ciò
da
traHe
in
chè
per-
ripetuto
medesime.
che
strano
rebbe
fa-
nalmen
perchè, fi-
e
vedesi
soggetto
Coniirlio
un
presunta,
all'Artefice,
si ponesse
Scultore,
caso
tere
ammet-
perchè
proporzioni
nelle
troppo
Ne
saprei
marmo,
il
quasi
Né
vergogna
gran
vedasi
preciso
questo
capricciosa meato
una,
a
gli sviamo
Leda:
Veneta
nella
Noi
tar
imi-
inli'
attenti
e
tori,
Scul-
valenti
e
abi'e
un
di
mani
cole
Er-
Leone
d-1
vece
rebbe
Sa-
meo.
i
Anco
in diverse
magliari
opere
Bassorilievi, che
può
non
materia
or
,
si
gemme,
si
trovano
nelle
quali
di
allegarsi mancanza
vedono
rappresentate
fé ni-.
2*)
femmine
giacenti
stanti
o
col
,
nella
naturale
sua
( vedi
N.
Or
ne
se
relativa
della
3.
Tav
altre
vedono
si
più piccolo
un
il
)
annessa
bilmente
visi-
qua'e
un'Oca:
chiaramente
deve
qui
con
rappresenta
,
grandezza;
acquatto,
Uccello
Cigno
Quindi
intendere
che
,
si
Persone
diverse
vollero
con
versi
di-
effigiare dai
loro
tefici
Ar-
che
dai
,
attributi,
.
concluda,
Si
maestri,!
adunque,
quali specialmente
indicare
le due
Galleria,
e
le
positivamente
rappresentare
non
e
si
pretese
mina
Fem-
una
già
ro
feceReale
della
simili,
altre
Oca,
un
con
Statue
ci
Gre-
Nemesi
,
o
Leda
con
il
Niuna
delle
a
Nemesi
Cigno.
caratteristiche
note
buite
attri-
(i)vedesi decorare,
o
indi-
•
(1) Pausania
1.
ix.
e.
ÌL
t
36. Heslod.
e.
33.
Theo*.
p.
81.
Vowius
de
ljoloi,
3°
l'atteggiamento,
da;
1'
e
adattato
è
non
è
Oca,
e
già
non
:
Lc-
a
volatile
accarezzato
un
mente
Sculture
nominate
due
lo
indiziare
cerca-
Cigno.
un
§• m.
Di
ed
Proserpiiia
Er ciana.
,
C
Tabilito
k^
riconosciuto
e
l'animale
un'Oca
non
Leda
; ma
soggetto
sono
provato
da
alla
che
vien
ste
que-
simulacri
di
investigare a qual
appartengono
Ninfa
per
pagnate
accom-
certo,
essere
possono
rimane
a!
.
raccoglie dagli Scrittori
Si
che
cui
sia
figure Muliebri,
alcune
chiaramente
da
che
Ercinna
Antichi,
una
delle
,
compagne
famoso
di
Proserpina,
Trofonio
onorato
e
figlia del
in
Lebadia
3*
dia
(i), fossero
Oca
si
in
dedioate
Altri
mano
statue
dicono
la
così
che
,
dipingeva
un*
con
Proserpina
stessa
a
,
cagione
Fiume
del
prodigioso
Ercir.no,
sollevando
Ella
dette
pietra
una
un'
nascosta
era
cui
nascimento
,
mani
Ninfa
della
per
allusione
del
Fiume
la
dalle
Si
che,
:
fu
questo,
istesso
quale
fuggita
Ercinna
a
origine,
sotto
Oca
del
etetto
sa
sulle
piccol
un
,
Tempio
nel
quale
,
Giovinetta,
una
la
con
serpina
Molte
o
appresso
in
,
Pro-
esser
-Cerere
Gemme
delle
adunque
un'Oca
dicevasi
che
di
statua
teneva
figliuoladi
la
,
T Oca
con
che
e
mano,
la
era
rive
(2).
Starne
o
grembo,
non
saran
(l)
mandò
1' Otacolo
celebre
Erx
destro
un
coraggioso
e
,
il
mistero
intenzioni,
sue
e
antro
.
(?)
Paus.
in
Beo?.
di
:
I Sacerdoti
l'incauto
non
costai,
Demetrio
esploratore
si avvidero
esci
vi/o
ad
vestigarne
in-
delle
dalL*
Lele
saran
Ercinna
il contegno,
.
ignude
membra
che
Oca
che
dell'età
Ella
attitudine
panneggiamento
la
di
,
idea
Giove
quanto
del
e
della
si
dai
rileva
sua.
non
e
men
si
non
furtivo
Leda
nel
corda
ac-
bio
connu-
altrettanto
,
apparenza
ha
accoglie
,
con
una
altro
per
leggiadra
con
,
decente
sue
faccia
nella
il fiore
già oltrcpissato
\J
nelle
,
bellissima,
donna
che
fuori
mostra
e
rentina
Fio-
proporzione
tutto,
braccio,
destro
nel
in
antica
maggiore,
è di
che
quella
partenen
ap-
Reale
Galleria
alla
,
Lede
ùputate
sinor
due
Delle
T
a
donzelle
nubili
due
età
V
e
vergini giovinette,
due
a
Pco-
di
o
,
serpina, qualora
convenga
,
di
simulacri
sere
es-
potranno
rna
gtamrmn
,
età
secondo
che
,
dai
contorni
delineamenti
cLl
del
corpo
volto
e
,
esclude
,
ogni sospetto
che
1' Artefice
abbia
luto
vo-
34Era
Greca
vi
Donna
questa
Glaucia
chiamata
sarebbe
rappresenti
parliamo
cui
età
in
di
provetta,
l'idea, che
mi
formai,
al
Già
si
che
sa
statue
che
di
i Greci
una
Archidamo
di
re
Macedonia
(i).
mi
mente
egual-
,
specialmente
quella
tra
Sparta
,
d'oro,
statua
Delfo
in
mi
io
furono
carattere
Frine
collocarono
di
eh*
nuovo.
,
inalzarono
plarla
contem-
ai altre Persone
A
:
e
sguardo
primo
in tal
di
appunto
,
famose
erette
è
pensiero
plausibile quanto
parve
non
immagine
risvegliònel
il
che
e
o
,
statua
1'
Tale
?
si
è
Tale
;
ragion
bellissima
questa
Concubina
celebre
Qual
la
che
almeno,
sospettare,
:
immaginarsi
non
per
bellissima
una
po
Filip-
e
,
dovea
Il lavoro
esse-
(r)
Phocica
Pausan.
appresso
medesima
Alce
:
ta*
090.
riporta
1.
Arhen.
'iscrizione
xm.
apposta
cfyuyj;Iti lìJous QerirtKq Arpalo
.
d'
che
alla
eres-
se
35
venendo
squisitissimo
essere
dalle
,
mani
Prassitelc
di
diceria
A
eresse
.
Arpalo
pure
Siria.
Minio
statua
egualmente:
Mnesine,
anco
E'
in
la Tazza
diverse
;
siano
ùt^y
e
è
ro
eresse-
Cleone,
Re
(3)
in
con
del
Re
d'
no
ma-
Egitto
in Alessandria
maraviglia che
anco
per
una
se
abile
ne
Can-
tatri-
se
tempio
a
Pitionica
Psammetico
elevò
Piramidi
.
a
Rodope
(1)
,
1.
Athen.
(2) KÀeivs7;
(3)
Polib
lib.
xin.
"pYt"rì
Ttjs oho%ov7y}s
.
xiv.
ap.
,
.
pubbliche
statue
non
si
del
camicia,
Coppiera
una
(i).
certa
una
(furo»)
ebbero
Auleti
(2) Coppiera
rappresentata
ebbe
ad
alle
Hella-
ne
Alessandria
in
statue
Cleine
Se
ebbe
statue
e
Potine
e
che
noto
molte
o
Si fecero
Anthusa;
Libania,
dia,
Meretrice
pubblica
( owjfcfifot) Rodoclea,
Ballerine
di
in Tarso
statua
una
Athen.
Ath.
.
.
1. xnr.
3"s
da
e
lui
Tazza
di
singolarmente
nclie
posta
Cicorie
della
Coppiere
avrassi
scelto
sempre
appresso
cia
1
di
più: Sappiamo
dalla
istessa
ed
,
Museo
e
una
del
in
in
ma
statua,
ne
Veneraziosembrano
me
a
i due
,
quello del
che
Tebe,
in
Gallerìa
R.
di
Direi
forse,
non
è che
questa
simulacro
della
Glau-
vedremo
come
effettivamente,Tempio
esser
stava
eCantatrice
,
Di
caso
quale
storia,
seguito, nell'Egitto
.
nostro
distintivo.
d'Egitto, ebbe,
Atene
ca
caratteristi-
la
prediletta Suonatrice,
Re
statua
alla Cardatrice
servitale
e
La
della
nel
Oca,
indicati
egualmente
marmi
che
Capitolino (i), quello
dell' Aldovrando
(2) quello di
da
Dres-
,
,
e
d'
Osford;
ed
anco
la femmina
effi(1)
T.
ni.
(2) Statue
Tav.
di
i
.
per
:
Fgirto
amata
mani
scelse
si
di
Re
di
egualmente
tatrice,
41.
Roma
p.
\i\.
37
effigiata nelP
(i)
Museo
rentino
Fio-
ec.
Suonataci
Le
del
Agata
Cancatrici
e
dei
pi
tem-
,
amichi
Mondo
il
,
domicilio
per
da
vagavano
maggiormente
dei
le moderne
come
avevano,
luogo
istruirsi
e
,
lor
mente
probabil-
e
;
a
luogo
per
per
trar
ietto
pro-
talenti
.
Anticamente,
alle
individui
del
bel
grazie
nendosi
riu,
di
alcuni
Y incantesimo
sesso
cattivavano
canto
e
suono,
più
,
i cuori
facilmente
facevano
strada
ed
Corti
delle
naturali
del
dì
oggi
come
degli
al
Uomini
facile
non
al dominio
si
e
,
accesso
istesso
dei
,
Così
Grandi:
bella Glaucia
la
sìa
ci-
,
tarista
e
Citareda
(2)
,
Gemma
(2' Rari
nel
cantare
suo
inedita
eran
dialogo
suonando
}
quelli
sulla
in
Anello
»
o
num.
14.
Galilei
Vincenzio
) che
musica
gi)
volri,
£2.
( dice
sulla, £.ira
Grecia
,
sapessero
Citara;i
quali
ben.
era-
no
38
in
volgesi
viaggiando
dove
(i),
il
Flauto
di
modo
special
un
all'
anco
lo
magnifica
una
richiamarla
poteva
te
Cortare
aumen-
talenti,
nella
migliorarfortuna
dore
splen-
per
o
,
nare
suo-
nuova
de' buoi
il corredo
di
dove
($),
to
Egit-
per
o
Alcs-
opulenta
san-
molto
no
reputati
Citharedi,
detti
erano
semplicemente
detti
furono
In
le
Poesia,
di
uco
dist
qi
di
cen
cosa
la
nota
riamente
,
al
Anco
Egli
incredibile
convito
i
TXxvkw
(2) Frigio,
e
Àn.
Libico.
più
8.
il.
d'un
fossero
di
paci
ca-
Dante
era
,
e
,
nella
e
traùufto
Tifs
poche
il Citarista
uno
i
per
nella
e
ben
che
tra
dell'
che
in
Hisr.
versi:
tempo
,
,
Ael
accordi
oggidì,
nel
rendano
musicali
dei
distinzione
e
difficile; giacche
armonici
.
Cithanstiam
(i)
quali
,
.
Elfanò
i
suonavano,
componimento
parlando
E'
clic
quelli
,
impresa
enzrt
onorargli
per
fondamenti
eJ
melodie,
tale
e
e
di
molto
era
conterebbero
redo,
Ci*
cantare
si
,
differenza
periti nei
il
per
persone
in
la
esser
inventare
;
Citaristi
fatti
dovevano
a
senza
,
pregio
in
et
,
e
il
dell', altro
volgare
elo-
specialmente
xtùxpufouper
luogo.
Glau-
39
sancirla.
Ivi,
fine
la
Storia
deli*
ad
se
intenso
un'Oca
Dalle
incominciala
Cielo,
ne
otten-
Lei
va
porta-
celebrità
sua
sotto
altro
Signore,
sotto
altro
Nome.
§.
a
tà
singolari-
Ella
che
.
sino
disgrazie della
.
Corte
Ella
la
per
non
,
amore
di
parlò
non
quel periodo
ivi
(i);
venne
di-
predile/.ione regale
,
La
Ella
parere,
Aulete
anco
al
mìo
a
sua
giore,
mag-
altro
sotto
V.
Ily Oca
De
.
JLj
Avvertito
l'Oca
un
affetto
diletta
sua
di
Glaucia
potrebbesi
puerilracconto
,
o
un/
per
reputare
inetto
e
stra-
vagan-
(l)E'^6K£"yctp
Aulon
tioncm
et
UVXetv
Aulo
OVK
Strumento
,
tibiarum
Cel.
.
Aurei.
da
Fi(VX.0C,T"(ppOV\]TWS
da
fiato ccvfoìv
Can-
4°
capriccio
vagante
col
talento
lo
e
riconoscere
se
fosse
V Oca
qual
,
persone
di
studio,
le
Cane
nell*
condia
di
estrema
la
fece
in
riputata
za
vigilan-
nei
V
sacra
chi
La
riormente
supevere-
sua
.
la
;
le
tra
degni
e
sao
mancò
Egitto
mondi,
turale
na-
del
terse
olocausto
d*
Fu
(3)
mantenersi
Sacri,
suo
la
accoppiamento
classare
molte
da
sqni-ito
odorato
al
pido
stu-
del
nò
(2);
meno
attribuisse
,
l'acutezza
(i),e
non
Donna
unicamente
E' celebre
dell'Oca
do-
Animale
cognizione
carattere.
udito
tale
mancanza
di
e
che
quella
riputato
venne
per
,
in
quel
sto
contra-
spinto
,
?rem
in
troppo
,
cura
piume,
gli
mali
Ani-
di far
getto
sog-
Sagriflzj (4).
Oca
ad
Iside
,
Giu(l) Virgil. Eneiil.
R
R.Lib.
(2"
e.
Alberto.
(4) Kerodot.
13.
8.
PI.
Vegezio
L.
L.
x.
iv.
^3) Pli".
e.
e.
22.
Coltimeli»
ad.
Lucrez.
Ofid,
a
42
aratri,
dell'
dei
e
Oca,
carri,
sicuramente
,
della
vigilanza
all'
vigante
l'immagine
con
come
NTi-
al
necessaria
ga
all' Auri-
Agricoltore
,
bolo
sim-
per
,
(i).
è
\J Oca
;
suscettibile
è sensibile
Ella
è
ed
riconoscenza
e
,
E' celebre
amicizia
ne
educazio-
all''accarezzamento
di
capace
,
di
l' affetto
un'
che
.
portò
Oca
ad
quello
co
; e
di
tali Animali
né
dimostrò
di
né
notte,
pubblici,
lo
un*
eresse
(3)
L.
(i,) L.
X.
(4)
e.
xxn.
e
giorno,
An.
dire
e
L
(5),
né
ghi
luo-
al
in
bagno
suo
Athen,.
13
di
Plinio
Lacide
e
uno
acide,
Morì
istante.
Mausoleo,
Hist.
L
nel
(2) Plinio,
Polluce.
xni.
(4),
Animale,
affettuoso
che
al
nettampocQ
abbandonava
G.
di
Amfilo-
o
per
poiché,
Eliano
(3) ,di
Ateneo
(a),
maggiore
ancor
filosofo;
Licade
o
OIcnio
e.
25.
sto
que-
conoscen
rivo-
ci)
lati\. 13.
43
amico
latilc
,
quisi
fosse
scene
sono
un
glio
fi-
suo
(i)
.
Simili
toccanti
r
perchè
,
Uomo
superbo
sdegna,
,
altri esseri
l'amicizia
degli
che
inferiori
reputa
trova
chi
questa
volentieri
storia
stratto
di-
o
,
coltivare
animati,
stesso;
se
a
la
conservarne
a
può
non
o
se
for-
rare,
o
non
si
occupi
11
celebre
.
Buffon
racconta
simile
caso,
de
e
allatto,
a
recente
e
quello
memorabile,
meno
non
nuovo
un
e
,
in
avvenuto
Perron
T
meglio
se
la
storia
Hist.
(2) Bui?.
T.
9.
potuto
elegante
.
in
ne
Anim.
4?.
l'elogio,
Animale,
standomi
ba-
abbozzato
soltanto
averne,
p.
mira
sì fatto
D
(r) Ad.
tesser
Scrittore
dt
di
avrei
non
da
di
copiare questo
ebbi
non
bello,
d'Anisson
trattasse
si
Oca
che
eloquente
Ala
né
e
:
elogio, dell'
far
ed
(a)
Terra
una
Laci-
di
il
a
L,
vii.
e.
xli.
44
il carattere,
Glaucia
di
giustificarla passione
per
lerla
ren
e
all'
talenti, ed
ch'io
anima,
ai
coerente
,
le
pongo
sup-
.
Le
Oche,
volta
il
Matrone
di
la
per
delle
diletto
Roma
in
ria
ni,
Paperi farono
o
loro
di
corrispondere
non
me'
per
antico
troppo
naturale
una
austere
stesse
(i);
merito
anco
ma
,
disposizione
a
amore
.
Da
V
doti
queste
i
divideva
Egitto
in
ed
fervidi
suoi
prediletta,
Oca
Glaucia
ebbe
,
Grecia,
nella
n*
che
attaccamento
derivò
sicuramente
affetti
Tolomeo
e
quasi
ove
,
(2).
§•
Occidisri
(1) Scelerat-e
bus
(2)
Pì.
canentis,
rierem
e.
ix
quam
arraram
UOa.3 è più
eodem.
proditur
piQCiSQ,.
Arb.
Ptolomeo
Gtamces
xxu.
tempore
Eliano.,
.
vi.
ornai-.
ansepem
Petr.
acceptissimum
matronis
V
tra
Satir.
Regi
ab
^sere
sul
punto
Cirhara
et
a-
rlva-
vi.
$.
Di
Lamia
et
La
X^O'po
la
(i)
eira
ìli ì a
Macedone
Alessandro
deile
pi
ebbero
freqncn
forza
o
,
vario
del
alla
Il
figliod' Antigono
la
si
Demetrio
ca^
dazioni
depre-
gloria
e.
,
metrio
De-
giovane
affrontò
con
za
l'esperien-
e
Egitto
:
Questi
e
,
mente
special-
contrastarono
,
dell'Isola
il possesso
*
oppose
,
forza,
dell'
Despota
i
alle
partito
piuttosto
successo
del
Antigono
di Tolomeo.
grandezza
,
tralioro
guerre
schiere.
sue
la
tutta
crudeli
e
a
fato
avvenni
,
ti gare,
attct
»
dell'
morte
CI
0
,
di
Cipro,
ver-
(l) Malgrado
die
sostituiscono
opinare
4
che
questo
non
Raccordo
il
nome
aviamo
greco
dei
di
moltiplìci
traduttori
»
io
Meretrice
ardisco
,
voce
vocabolo:
-,
né
vedi
cosa
dente
col-rispon-
la notai,
p.
46.
jl6
ve
il
so
Je.
a
Anno
primo
Le
due
birraglia
condotte,
,
fu
e
rotta
Tolomeo.
Vincitore,
la
impetuoso
cadde
sino
nelle
così
alla
prediletta Concubina
vinto
Re;
favore
alla
oltre la
,
(i)avevano
re
ardi-
sua
del
Lamia,
Amica
ed
di
mani
detta
oltre
quale,
il
del
regal
ti
bellezza, mol-
rara
lunghi viaggi,
e
,
matura
dispersa quella
e
,
Tutto
vennero
da
una
da
pia
Olim-
117.
navali
armate
esperienza, l'altra
;
della
e
ti
singolari talen-
acquistato, ovunque
una
ti)
stra-
Moire
le
belle
delleD^n-e
lerrere
e
iavTajs
aXXcti
fino
pei
,
xcà
li que
le
Tcuìsieue ctrre%a
r
condocra
;*ev
già
ribus
.
meretrice
Olimpia
colrivavan^
pline:
disci-
Matematiche
"
fu madre
c'i
xoà
Athen.
13.
la
gravibus
di Bione
tl'Qriy.rci
Molte
la
come
qur.le
et
fiotfalj-
toU
,
.
Ateniese,
fu
cu
ydiórep zzi
esemplare,
condottiero
Timoteo
classe
éreupcu fjcjyaetppóvoute$?
cf
tcu
una
ta
bero
eb-
di
Madre
,
que
quantun-
laudatis
Filosofo:
mo-
Nicarete
»
non
4?
'straordinaria
Plinio
Eiiano
ed
affettò
Mentre
riputazione.
parlano
dello
di Glaucia
che
so
specio-
caratterizzata
,
da
particolarmente
di
concubina
ultimo
quest'
Tolomeo
per
(i); Plutarco,
lo
e
ob«cura
r.on
bus
splendore
tiola
ed
ignobili'srheret'rix
et
amica
di
per
Leon-
Teòfrast'o
a
,
filosofia
figlia nella
sua
fece
natali-
et
amabilis.
contro
,
Danae
Mantinea
sed
,
quam
scrisse
Epicuro
anche
allevò
doctrina
et
,
fuit
tale
encom
o
curea
Epi-
d' Amore',
che
simposio:
Hip-
.
Socrate
non
paichia
seguace
le
sue
nel
setta
Cinica
stravagantissime
nozze
La
di
qui
antichi
,
per
celebre
èe TXu.0y.visrv\i;
Eì
Kcà
Tir o?,£
[Àtticoys
Ael.
Hist.
An.
in
error
di
vece
di
se
8.
tyiXu"ÀÒu
testo
plesso
com-
più
sempre
1' Et
esprimere
eira
osservai
.
Ib.
y.'rìapù^ou
KipìòtyJTTqro
devest
ma
:
parrà
Né
attribuibile
a
legger
strano
'ZoothùU
un
inavvertenza
simile
dei
,
si pensa
che
9
ec.
$"iXa£e}"pùouvriìpos,
tù"
II.
fatto
il
ld.
0)
per
del
ed
prova
prima
come
è
celebrità
nominate
vocabolo
aviamo
-,
rammentarla:
di
quasi
quelle
non
degli
leggerlo
delia
dispenserebbe
che
di
è
sdegf
il
Dalecampio,
ove
Ateneo
disse
pisti,
Co-
e
lo
il
con
il
sotto
Era
V
di
donne
nelle
cosa
classe
,
Lamia.
ne
orni:
scrivono
de-
la
ce
medesimo
carattere
di
nome
e
quella
altrove,
Eliano,
stesso
dei
assumere
nomi
sopran-
.
Egiziana
concubina
Tonide
Archidice
Archcdice,o
errerebbe
fu
Laide
Ascia,
Scure
o
di
persone
chiamata
lei
namente
stra-
e
far
lesse
vo-
.
Ax:ne,cioè
anco
(2)
co
an-
(i);
chi
distinte
due
chiamavasi
Lamia
di
temporanea
con-
,
indicar, forse,
per
la
disse
è'
tradusse
"tfpt$Tpio$
UoXlOipKtfTJjs
(!. 13.)
e
Phtdereus
Demetrius
,
d'
accanto:
que
Tliolomeo
Biblistiche
,
di
del
che
Glaucia
,
pur
,
e
Mir-
predecessore,
suo
singolarissima
era
.
,
Filadelfo
testo
nominò
Stratcnica
Agatoclea
Concubine
tio,come
il
avesse
Everrete
,
Didima,
e
aitror.de
quar.tur
,
non
ce
fe-
parola.
Var.
([) Eliano
(2)
Ad»
Aristofane
sku)
hist
Bizantio
u^ivììzy.ttX{ÌT9
1.
xn
43.
e
Eliano
presso
1^.
1.
xit.
e.
1.
35.
xn.
et
5""
vìssuto
avesse
ca
alla
passare
Corte,
salacia
sua
la
noto
di
riera,
'a
Lami
Ciancia
che
pio
esem-
di
re
morde-
,
divorare
quasi
la
a
Così
rebbe
significhe-
altro
non
il
o
gli amanti.
Lamia
vera
G lancia
e
(i)
la
,
senza
lotte
di
guisa
modo
non
amorose
di
indicare
per
professione
costume,
nelle
a
o
sua
,
suo
alquanto, prima
ce
eccitatri-
mors
,
(-2). Trovo
mia
questa
sii che
fatto
dal
autorizzata
particolare opinione
Lisimaco
di
ostentando
Demetrio
lottando
con
basciatóri
Am-
agli
le
cicatrici
Leone
un
Si
:
portate
ri-
essi
;
ri-
fi) L'ucr.
{•1)Airra
mata
tv.
Concubina,
siimi
con
\t\\.
m.
p.
,
Narra
di
perchè
hinr
di Uomcneo
e
.
,
v
dere
la ci no
che
tutto
in rerpetre
ò
ripo:
Srcìoné
Lamia
questo
di
starne
co-
la
dopo
,
.
disfatta
simile
clic- Temistocle
Ateneo,
?
,
forse
nome
chia-
vi fu
anticamente
più
Sp.ryra
fu
Ateneo
i cattivi
tra
E'
cosa
le
Coicu-
il
cuftosa'
.
lasciato
1.
di
'balzo
XHi.'p.'£?"
dal'
»:.
"
5*
risposero, con
ne
sorriso
da
aveva
Signore
che
da
combatteva
volendo
di
dì
collo
nel
mostrar
assai
essi
Demetrio
alludere
la
con
più
il
con
,
Lamia;
amori
(i),che
lor
una
a' nuovi
già
bina
concu-
Tolomeo
.
§• VII.
Della
Lamia
,
E, Ra
chiamato
robusto,
fiera
Lamia
un
(2) voracissimo,
di
insaziabile
carne
.
Pesce
gran
avido,
(3),
umana
anzi
il cui
nome
(1) Qfih
(•2
nam
quis
Et
y.sù
ye}.£vrs; epzsw,
vastus
Aper
u.ùtuw
rov
superabit
fioc*
ri
La-
robore
opp~
.
(3) AV^"'Tflyayjff 1°
Ateneo
.
dice
Archestrato
presso
5*!
dalla
to
Laham
voce
oggi
le
varie
dentìta
del
sulle
i
nio
(2)
Cane
o
o
,
Colofo,
il Carca-
Lamia
la
la Scilla fossero
e
,
Animale.
Hondelezio
in
nato.
nomi-
larghi
,
Nicandro
marino
stesso
che
i-
lo enumeri
.
,
uno
così
Aristotele
(i).
alla
circa
fu
che
che
dice
(3)
ria
divorare
e
pesci Cartilaginosi
schiacciati
frica
d'Af-
coste
,
opinioni
pesce,
Pare, che
tra
che
Lahama,
o
significamordere,
Sono
Bochar-
,
al di d'
ancora
dal
derivare
fatto
vien
nome
scrive
Italia
espressamente
Lamia
la
dicesi
,
Cane
-
Carcaria
;
(1) Questa
di
Lamia
perchè
figlia
alcuni
dal
di
suo
antichi
o
,
servì
forse
di
Nettuno
detta
dalle
moto
,
ìa
la
sue
semplicità
sottil
contraddi-
ca
base
,
augurio
tratto
avrà
bestia
forse
lo
quantunque
e
favola
alla
vaticinante»
apparizioni
superstiziosa
malizia
degli
.
v.
e.
5.
(3) Presso
Athcneo
di
Inter*
pe'trì degli Dei
(2) Lib.
ec.
1. ?.
53
Aldovrando,non
èa
da
non
divorarlo
il
questo
pesce,
audacia
osava
raccontala
di
che
di
1'
elemento
arrischia
Plinio
la vita,,
van
oltre
sma
o
di
qualche
,
femmina
una
effetto
ad
AiTricano
fede
Fa
la
risposta data
e
,
logìa
ana-
poteva
,
Greca?
allusione
e
(2). Qual'
denti
soprannome
un
No-
coi
,
procurare
non
quindi cicatrici
e
costume
uomo
terribile
con
tal pesce
,
ragione
gione
ra-
pensiero.
combatterlo.
a
acutissimi
suoi
altra
un
ferite
riportavan
dai
in
pugna
(i),
tatori
uomo
,
cimentarsi
suo,
V
e
;
me
per
adottarne
Affrontava,
per
trovo
citata
prea
Li-
si-
(1)
L.
(2)
Sono
iv.
e.
46.
fatti
dentellata
tutta
Se
»oscere
sul
trovano
ne
.
; e
si
credevano
fu
il
primo,
che
ers.no
denti
questi
taglio
a
una
come
pietrificatinelle
dal
se
denti
volgo
non
del
esser
sbaglio,
Pesce
lancia
di
guisa
,
finissima
pagne
Cam-
nostre
Saette.
a
ga
se-
far
Lamia,.
llone
Ste-
rico-
54
simaco,
veramente
di
Tolomeo
concubina
quindi
un
Glaucia
del
intensità
quindi
che
sembra
debbano
ebbe
non
essere
di
mia
La-
nome
sopranlomeo:
To-
di
competitrici
lui
arletto
Glaucia,
;
e
Lamia
e
Donna.
stessa
una
:
voce
concubina
era
.
nella
la
che
caratteristico
suo
Lamia
mordace
era
lice presumere
fosse
prediletta
la
che,
§. Vili.
Ritratto
di
Lamia
eteira
"
Glaucia
o
Lamia
.
A
Viamo
innumerabili
cose
del
Demetrio
vincitore
battaglianavale
Lui
nella
la nobilissima
seconda
Cipro
presso
riguardato come
podestà
in
cadute
il
traile
che
già avvertito,
da
fu
,
più prezioso
che
Lamia
quista
ac-
così
,
la
55
del
emulo,
Città.
Ciò
Glaucia
fresca
così
fosse
confessare
a
da
molte
che
per
amato,
"Ev
avesse
meritar
è'é TovToig
(2) Tijv às
marla)
chia-
età
tosto
tanta
da
sentiva
più
gere
giun-
Egli
era
amorq,
sola.
immaginarsi adunque,
donna
per
e
che
par-mi
sebbene
non
lei unica
E' forza
questa
che
ben
e
la medesima
verso
Castella,
della
mai
or
le,
bel-
più
che
ostante,
(che
aveva
delle
(2) ; Egli concepì
passione
(1)
non
Lamia
non
ro
cuori
aspetto;
non
e
,
giovini femmine,
e
e
di
anni
degli
conquistati
men
nemico.
bellissimo
epa
fior
sul
debellato
suo
Demetrio
era
(i),l'anr'cadei
Plutarco
lach'ama
v)
le
che
più potenti
nell'istante
trattive
at-
un'af-
fetto
Tspifioyro?
yv Xxf/,€iot"c
ùxvfJiot^bv
rfc
ori
"btÀ\us
up%vj
ev
yiXiKiotv^vq
fivìKctfì'
fcepxivoov ^tt^tqt^q XdfjLipts
,
KOI
T0"TQVT0V
%fy TCtpqXJJLXKÌzS
ljpZ%pO)fOV
.
5"5
sì esclusiva,
fetto
amabile
sì
e
valoroso
e
da
grande
to
tan-
Guerriero.
II
,
ritratto
da B ìudelot
fattocene
,
Classici,
i
né
può
non
più
essere
ducente,
se-
il trascriverlo.
disdice
Glaucia
di
bellezza
La
do
seguen-
Lamia
,
„
Citarista
Aulete,
del
neir
carattere
suo
arte
altezza,
Le
proporzionata :
delie
sue
,
producevano
impressione
dolce,
aspetto
:
non
tamento,
por-
te
affascinan-
suo
volto
e
dì
una
ingenue
congiuntamente
,
suo
Il
^spiritosi
; carnagione
contorni
ana
il ballo
mo
incantesi-
del
e
era
di
era
.
oltrediciò, occhi
,
che
naturale
maniere
Ella
.
benissimo
e
grazie
al
aggiunte
aveva
rare
conside-
prodigio
vero
maestosa
una
za
l'eccellen-
e
;
vacità
vi-
la
la facevano
sua
un
come
di
cCitareda;
,
erano
nità
sere-
grandi, vivaci,
vellutata
ad
cente
lu-
e
ammirabili
caratteri
di
una
e troppo
fugace bellezza.
passeggiera
Con-
„
53
già passato
aveva
quale
altri
o
bellezza
El'a
ostante,
non
gloria
quanta
bella
del
Siamo,
i
di
dei
per
talenti
almeno
ntd'
una
arte
prima,
con
,
que
qualun-
a
in Lamia»
del
so,
ses-
Corte,
figli
o
le femmine
che
del
più
cuore
esser
cognizioni
naturale
di
pero
im-
suo
forzati
anco
alla
dobbiamo
delle
?
politiciacquistati
far possono
ruoporgli
,
carattere.
congetturare
fino
ma
poi
facesse
direi,
quello studio,
e
di
lo
soggiorno
facilmente
a
mai
in
pregi avvertiti, proprj
suo
;
vido
fer-
l'affetto
il
Demetrio
qiuisi
anco
nel
della
cuore
un
acquetò
suo
riconoscere^
oltre
tivi,
allerta-
quello
di Tolomeo
quello di
su
oltre
costantemente
mantenne
sull'animo
e
altri
affascinare
la
,
già disposto all'amore;
e
,
età
fresca
senza
pregj,
può
,
e
sola,
se
per
quella
no
uma-
portati
utili
penetrazione
guerreggiare. Forse
,
co
an,
era
in
o
59
tal
in
Tolomeo
squadre
di
ristesso
Demetrio
bella, più da
(i)
visitarla
a
(2)
più
coperto
è
affari, che
le
con
V
questo
testimonianza
centissimo
e
la
della
anco
Lamia
dendo
risponsimaco,
di Li-
riconosceva
sua
,
de-
genere
maldicenza
Egli
ciente
fal-
con
,
mordace
che
suo
di
contegno
alla
casta
nel
e,
,
se
Egli re-
onorata
nobile,
mi
Ar-
apparato
,
al
da
va
anda-
sue
all' Amore.
convenga
sua
poiché Egli
;
non
e
;
che
questa
di
persona
sulle
sembra
; e
trattasse
voluttuosa
amante
che
El'atrovossi
che
carattere
più
pe
Penelo-
stessa
(3)E
Anco
Ciro
pulchernmam
ebbe
atque
Milto,
(2)
(5)
rvjv
Ael.
Oc
Var.
as-.
nel
suo.
esercito,
sapientissimam
meretricem
chiamata
mieramen
pri-
,
e
poi
Aspasia.
Hist.
elvxi
Ay[jt,v]Tpioj
spvf cruppoveTtpxv
éctuToà Trópvyjv
tv;
anco
fi)
Con-
a
Athen.
1. 14
sksivov
Deipnos.
vi
Pi-
YIwsXq—/,;
nel
die
è
in
con»
tra-
6o
Convien
di
Lamia
fosse
non
belliche
imprese
amante,
se
del
Re,
il da
suo
seguito
con-
di
Eie-
che
la
El-
,
,
acquistassiallora (i);niuno
beffare la favoriti
ardito
di
chiamandola
avrebbe
di
tal
in
meritamente
riero
Guerpotente,
e
dileggio;né
per
ottenuto
avrebbe
un
vittorioso, fortunato,
così
alle
Lei
Citnt
di
glio
consi-
del
aggiuntivo
Prenditrìce
cioè
il
inutile
suo
si considera
onorevole
polì
che
persuadersi
Ella
nominata
es^er
modo
trio
Deme-
se
,
i Condottieri
se
stesso
delle
sue
,
h^
che
sollecitazioni,
alle
circa
tradizione
pretende
,
Teodoro
.
Scrittore
Macone
Il m"IJicent?
dì
Tibicine
al
Lamia
fatto
aver
,
ed
insonoortabili
Lamia
Comico
,
incredibili
dini
turpitu-
,
maldicenza
La
fu
frutto
un
di
dissi
le
tutte
gioni
sta-
.
,
e
non
di
parlando
egli
non
sua
questura
tore
verso
(i) TV
passò incontaminato
ne
questa
lo
:
la
sempre
amasse
di
donna
Si
hanno
verità
:
prove
Corrado
evidentemente
dimostra
Plutarco
anco
nella
calugna-
Cicerone
.
Kafiiew TStopni* àtoflw
che
Taatòrs,
6r
falangi non
spirito
il
buon
di
assedio,©
fu
di
penetrante
ammirabile
ella
riconosciuto
avessero
parimente
chiamata
(i),
se
la
dopo
non
Così
Lamia;
usò,
non
con
re
fervo-
queir impetuoso
sagci-
nei
mordace
,
fìcj
amorosi
come
,
in
situazione
le
età
questa
lato,
per
armati
:
as5ediata
mici
,
più
e
sopra
che
strepito
stupiva
Marceli,
gli
lib.
e
Jtxm.
indica-
to
di
specie
quadra
66.
le
mura
violenza
:
stessi
te
previden-
già
e
a
contro
,
ni
combinazio-
una
base
una
inalzavasi
movevasi
con
mole,
ed
matura
sua
militari
«vasta
chiamata
esser
acquistò l'onorato,
piantato
Amm.
in
nelle
Era
([)
di
fece
diversa, la
acutezza
eia
la
,
Lamia
fetto
ef-
dalP
connessione
sua
la
e
,
macchina,
Demetrio
la rendeva
che
Forse
pensiero
Elepoli
che
e
il
famosa
della
qualche
di
assalto.
qualche
costruzione
Donna
questa
esito
suggerì
che
dallo
di
ed
48.
brac
piena
era
della
Città
atterriva
condottieri.
stello
Ca-
i
Plut.
ne»
et
02
to
di
soprannome
quello di
gione,
ca-
cui
meritasse
.
sdegna
generosa
abiezione:
lunque
qua-
quando
soccorso,
dalla
trio
Deme-
Pol'torcete
anima
util
seco
lepoli prima
,
forse, per
Ogni
E
chi
tra
ma
sorte
chi
e
porta
molto
quistò
ac-
fuori
niente
,
sé
di
possiede
semplice
favor
per
fortuna
di
il
,
di
baratto
cordiale
affetto
,
volte
poche
conguaglia,
equilibrarne
già
non
del
la
contentezza
:
ed
per
Così
mia,
La-
al
do
sol-
vilmente
tenuta
Signore,
suo
basta
o
Amico,
ma
partecipe ai pubblici donativi,
(i)
voglian dirsi,
che
ed
buti
tri-
o
arbitra,
ia
Non
(i)
Ateniesi
di
naturale
è
nella
di
somma
Lamia
delle
e
,
dice
che
sebben
Plutarco
eccessiva
verso
250.
altre
con
gratitudine
di
L'
lui
.
su
multasse
nienti
il
per
Donne
sue
,
,
con
Demetrio
i
si
incertezza
portarono
imposizione
Lacedemoni,
cadde
censori
gli
ne
sapocome
;
giacché
quei
dini
Citta-
più
babilmente
pro-
dei
severi
co-
63
in
dell'Erario,
modo,
certo
dall'affettuoso
dispose
ne
che
Demetrio:
Le
Ella
di Demetrio
Ella
rosità
gene-
Cene»
sontuose
imbandire
seppe
sori
te-
Ma
eguale
con
sempre
grandezza.
e
ebbe
gli
sotto
meritarono
spici
Au-
ceo
Lin-
che
,
(i)
sarà
non
proposito
compilasse
ne
discaro
qui
legger
delle
una
Storia
la
in
servataci
con-
,
da
A
tal
,
Lettere
sue
e
;
[cifrane
.
§
costumi
eonforme
sembra
vedrem
che
era
insinuato
trapnoco
(i) AvyyJui
Ateneo
(quando
Demetrio,
di
amico
nella
di
Demetrio
,
-W
7ZX
^Xfc^OCiOf
suo
tere)
po-
di
lettera
mia,
La-
.
Zz/jliov (Pluf.
tv
in
vennero
ix.
e
X~
)
di
che
Lamia
al
dir
1.
d'
ir
64
§• IX.
Lettera
Lamia
Olre
libertà
mi
che
te
sdegnare
non
lettere
di
colei
Cortigia*»
una
f"/ivata Amica
una
que
quantun-
,
.
ad
della
stesso
Tu
prendo
permettesti
,
na,ad
„
Rimprovera
:
Re
Demetrio
a
„
„
Lamia.
di
(i)
adunque
di
verti:
scri-
di
ver
rice-
facesti
che
ramente
intie-
,
tua
„
In
ti vedo
in
Erxìpz
tv\v
(rvvxyovTxv
vetv
éraiptìv
,
e
Campo
:
ad
della
.
quando
ed
allorché
doppio
significato
ro);
ercupois
kzXovfi
.
ti
.
S'è acci
che
manchiamo
corrispondente
:
ree;
del
oggidì.
ti)
colas-
sTUipetv
rag
kcii
Athen
opinare
cosa
Sovrano,
,
di
voce
ccQpo^ìrqvtvjv
pug
Persisro
mio
venta,
„
èì
.
èroti-
/x,t"j-ùzp
lib.
ni.
lo
vocabo-
66
Gnatena?
voluttuosa
in
a
silenzio;
mi
ne
stessa
me
(i)
allora
di concedere
riesce
unicamente
che,
non
se
Resto
,
il
desiderio
segreto
mie
Quando
stanze.
istante
è
giunto
è il
non
e
cui
seno
minaccevole
! Io
miei
di
mare,
escla-
Guerriero
il gran
sguardo
Macedonia
e
verso
di-
quanto
;
impedirmi
egli questi
stringi
mi
affetti
degli
allora
Tracia
delizioso
quando
tuo
nelle
vederti
questo
;
tenore
posso
E'
al
al
trasporto
con
di
Grecia
e
,
? La
tremano
,
forza
irresistibile
provi
d'
eh'
può difenderlo
niente
come
farà
amore
Ei
dalla
in-
CO
h w
TLtjLfjLsXY,;
civcc$eios
Si
può
donna,
ci
(dice
yvaùog
et
na
v\
Tvxtuivx,
al
il
così
che
sospettare
solito,
per
Casaubono
formata
ad
y.u) oCk
Athen.
"pùevocarti
oli.
si
soprannome:
) aliquot
chiamasse
cuiusmodi
sunt
Grae-
propria
nomina
ventris
denotandam
questa
Habent
,
TOÀod)ccy(XV ;
"c.
towv
ingluviem
Gnato
Gnathae,
a
,
67
influenza
grazie
quest'oggi
Da
chiedo
la
tua
alle
celebro
mie
desiderio,
festa
le
quinto
devi
Tu
rendermi
della
ho
non
sino
a
tu
cir-
a
mi
nirai
for-
tal uopo,,.
primo
giammai
e
Io
.
deliziosissi-
sacro
delle
tue
mento
mo-
felice,
connessione
nostra
condiscendenza,
cessiva
suc-
sando
giustizia,confes-
dal
abusato
è mio
ogni
; e
è necessario
,,
che,
ed
conviene
onorevole
tanto
cosranza
che
quel
tutto
con
,
nato
desti-
precedenti
trattenimenti
ti prometto
no
nottur-
annualmente
che
cura,
superi
io
,
un
Venere;
di
mia
e
ad
che
solennità,
onore
Sire
,
è il
tempo
Quello
in
dì
tre
a
presenza
Convito:
io
delle
„.
„
mi
melodìa,
dei-lamia
della
tua
grazie (i),
ben-
(i) Ka)
pois
vikcl
ccyuvct s%u
.
e\
vTsèé^oy.x($é
ra,
"rt
Tpórspx
toU
s7tzQpqMtws
vqe-
kcù
*
evi
u";
68
benché
tu
abbia
non
alla
Sire
Nò,
condotta
mia
cuno
al-
limite
posto
"
.
Lamia
altre
delie
dir
a
dacché
(
fu
me
degli
nel
che
la
che
L'
ne
predilezio-
tua
dalle
sciuta
riconoha
nel
di
spiacert
di-
importunità
Re,
o
è
e-
giungere,
suo
L'
dipartirsi
suo
avrai
(i) sebbene,
Amore,
rapido
pio
esem-
non
ognuno
libera
amanti.
gualmente
Tu
pubblicamente
) il timore
mi
:
infedeltà
di
vero
per
simili
sue
accusarmi
da
V
seguirà giammai
non
che
amor
.
spera
è alato
desiderio;
di
Y
e
amor
so-
fjLccXtqxTtùavw
svi
vto
crov
VY,S
re
TYIQ
,
àvà^iov
fjLVjèstv
,
ÌSpÓLSVVKtIì
STI
rtìv
KUlTOt
"T0U
,
fflycùctt
rea
(òovhuf/.cti
€fiOJ
KXÀW
"TU(JLUTl'àXX"zyJ%pvj[ACii
Tpo$
èrépovz
KCÙ
CtjJktKTOS
.
(i) Questo
dice
quanto
che
chiaramente
mostra
circa
Eliano
al Tibicine
è
calugnoso
che
Teodoro
,
,
chiamato
per
tt, exsi-
àyaQ"v
"ru:v
T£T0l'^Kv7iZ
av
oTccg
ÉTirpeTOUTOS
ysvyjrcu
TepiovTivTcti
1101
civ
da
rapporto
Lamia
ad
ne
sprezzò
Atbeneo
,
poco
l'invito,
avanti
come,
osservai
.
.f9
sodisfatto acquatta
traile
di
più
tali arti
carattere
e
ad
quella passione,
si
air
artifizio
indisposizioni di
del
fasto;
Queste,
i loro
e
vicine
vittime
e
:
nutriti in continue
nerazione
ve-
giane
Corti-
Le
viva
mantener
presto
devono
mentiscono
Or
or
si occupano
Cene.
fan
siche
che
qual-
sempre
interrompimento
al loro
il
.
distrazioni
speranze,
:
una
imbandiscono
ora
simili
Demetrio
sovente
corpo;
adoratori, temendo
nuovo
delle
ben
stre
no-
pensiero
altrimenti
che
estinguerebbe,
ricorrere
il
inspira
di
oggetto
ti
aman-
nelle
me
profonda
troppo
1'
rimangono
con
rango
stume,
co-
sione,
profes-
loro
avvinti
da
è
differire
mezzo
Lungi
praticar
,
mia
dei
strettamente
.
suo
tal
con
catene
di
della
beatitudine
perchè
essi
Donne
quindi
artificiosamente
imminente
,
le ali;
cadono
dominio,
al
più
filo
cili
fa-
allettati
sollecitudini .Con
a
'tri
70
altri,
Sire, io
o
artifizio; ma
mi
distingui col
preferisci a
tanto
bri
sem-
mi
e
,
altra
il
Donna;
ch'io
Muse,
amate
non
ganno,
in-
più piccolo
il
saprei offendere
atti di
con
che
favori
miei
potrei immaginare
né
qualche
affetto; che
tuo
dei
Te,
qualunque
le
giuro per
di
verso
orgoglioso
userei
stessa
ingratitudine
tuo
amore
Non
di
sono
.
sasso;
influenza
;
„
quella
essermi
saprebbe
potessi
che
credimi
ma
della
io medito
che
di
di
licita
fe-
tua
:
Atene,
essi in
tutta
si
debbono
si
ove
,
no
diverran-
che
noti; che
e
nella
confinati
prevedo,
anzi
eh'
festeggiamenti
i
Teripe
universalmente
di
,
,
resterai!
,non
Casa
in
non
.
SO. bene
celebrare
ogni
vita
stessa
1' istrumento
divenir
d'
perdita
s' io soffrendo
grave
n
sola
la
ripeterà
quanta
ne
se
la
il
lerà
par-
to
raccon-
Grecia.
1
La-
il
Lacedemoni
I
invidiosi
loro
(1),
come
Essi
V
Ma
:
la
me
la
Sire
o
T
Cene
del
migliore
;
:
l'
questi
Nota
lo
spillatico
num.
I.
e
lito
stabi-
questa
sarà
e
Addio
„
pag.
250.
delle
talenti
sue
voluti
1J14/Z
l/l
Demetrio
avvertito
Donne,
61.
-H'Vlfinr"l
da
K--
x.
cadde
Ateniesi
sugli
non
,
dei
imposizione
per
forse
civili
giorno
.
Svi
loro
.
§.
fi)
;
loro
con
pace
del
ora
più
tue
,
scegliti
:
alle
sia
tudini
soli-
nostre
austerità
incontrasto
Sovvengati,
per
delle
vanteranno
maniere
giare
echeg-
Montane
native
censura
Licurgo
di
cesseranno
non
la
per
,
loro
la
distinti
e
sono,
ipocrisia
nelle
particolarmente,
alla
7*
§.X.
celebri
Opere
L
K
di G lanci
riferita Lettera
di
soggetto
nn
è ben
idea
valevole
anzi
vivace,
,
di
dello
Glaucia
Se
si
.
dei
che
immaginarci
più
ancor
ed
nobile,
contemplano
altre
mo
dobbia-
molte
ed
,
ne
,
dobbiam
e
che
rammarico
e
tempi,
interessanti
scritte;
e
suoi
una
re
volga-
non
finissimo,
e
teresse
in-
dare
per
spirito
Lamia
le circostanze
molto
non
,
qualche
lativa
re-
quantunque
,
ad
Lamia.
a
Ateneo
abbia
vute
rice-
sentir
sian
che
qual-
perdute.
tarco
Plu-
alcuni
conservarono
,
detti,
fatti
e
quali traluce
ardire
di
che
nobile,
di
prontezza
una
conquista,
niente
nuovo,
Donna,
questa
un
mostra,
e
nei
vivace,
d' impero,
possesso
che
un
sia
non
bello.
Ma
w
Sottomesso
mostrò
Lamia
di
ascendente
Pcmetrio
appena
all'
mine
chia-
ben
,
la
che
ite
libertà
della
perdila
,
de'
suoi
che
1'
dei
affetti gli sembrava
di
acquisto
Vinti,
e
igiie
,
in
tutto
meo;
forza
deli'
Tol
a
"-
la
(eccettuatane
una
gè
attribuire
n
ita
ero
,
se
alla
non
bile
persila?
riconoscente
(i)
Amata
Pri.
,
dell'Amore,
po«-er
e
sioui
può
con
lialo
umi-
Navi,
Tesori
,
si
non
dell'
,
somma
pregiata Lamia)
che
restituì
cara
rimanente
Spoglie
Ei
gionieri \ettoy
il
tutto
delle
Nemico.
più
,
verso
quei
il
primo
suo
già emuli,
Guerrieri
due
Che
Signore:
o
i
inimici
quali
dei
,
spregiava
uno
canzi
,
nnci;
divengono
e
se
1' altro
altamente
pò-
istantaneamente
precedentemente
?
tosto
piut-
,
imolacabi
1'
più
A-
facevan
tre-
75
i
tremare
Greci, incerti
destino,
si vedono
or
reciproco patto
Eliade
di
,
T Attica
di armonìa
si scorgono
giunge
di
Ed
Il loro legame
:
che
fino, nelle
di
chi
a
umanità,
mai
potrà
.
attribuirsi
sì favorevole
un.
di cose,
si
inaspettato,
e
sì
bello,
consiglio.,alle persuasive
savia
e
politica
fortunato
di
Demetrio
se
non
per
Lei,
che
anco
Egli depone
sua
aveva
bella
ta
accor-
dimesso,
poteva
aver
quella
infiessibil fierezza
cuori
ai
della
evento
ai
mansueto
poco
E
alla
al
non
?
Prigioniera
ottenuto
se
na
sce-
all'ascendente
ed
,
ispira il buono
di
,
Lamia
non
mento
rovescia-
cangiamento
un
cui
,
gareggiare, per
concordia
la
tutta
tant'oltre
pubbliche dimostrazioni
e
di
da
quella Acaja di
principiai
porzione
è
prio
pro-
vincolati
la liberta
per
e
yS.t/Jii)
loro
del
2
Y
più.
Battaglia:
della
piedi
Impero
avanti
docili
che
,
dalle. Armi:
E
E
questo
Donna
nel
suolo
lina
per-
aumento
con
Signore.
maggio^ pericolo
altro,
per
e
nuovo
sin
erane!
Atene
momento
profittarne eoa
da
sagace,
"loria
del
bel
più
soddisfazione,
propria
di
il
era
si
non
materno
dimenticata
era
domestico
del
e
mia
.-La-
,
il
far colare:
avrebbe
ogni
che
suo
talento,
influenza;
successo
pettata
Inas-
'si-orzi
.
col
Demetrio
toglie
quale stringeva l'odi,
di
crnvala
esrernrinifO
Ei
:
rivojge
le
e
d' Atene
e
per
quasi in
Ateniese
amata
Lui,
e
i suoi
per
facile
Guerrieri
di Àlunichk
•
totale
1: uccisione
sue,
vi porta
fo.
Trion-
già
impresa
,
minac-
gloriose
,
sua
1'-assedio
dt
prossimi caduta,
*Ìsoecór$b
Squadre
riosi
vitto-
to
l'assal-
di Dioni-
,
?
•
.
adoprare
sua
lodevoli
non
di
f"vqrdvolé
un
i suoi
niente
Fu
ogni
grazia, ogni
sua
coronasse
là
Patria
della
sembra
e
astenersi
saputo
favor
a
sensibile
cuore
suo
•
.
...
sio,
\5
fció, l'espulsione di Gassandro,
Soldati
incalzò
atterriti
Termopile:
questa
E
generosa
circondato
Greci
restituì
e
da
spedizione,
da
preceduto
le Castella
isi
plan-
tutti
liberi
rese
\
se
«tes-
ritorno
suo
gloriosa
d'allori,
benedizioni
e
nel
e
alle
sino
il
Faiereo
di
governo
Demetrio
i
che
in
si governassero
ajutandoli
e
a
Popolo
di Lamia,
l'amante
libertà,
con
ristabilire
loro
concesse
gli antichi
le
"
Dìòl.
usi,
patrieLeggi.
§.
(i) Plut.
ma
;
gl'Ateniesi (i),
rimessi
Megaresi
to
rovescia-
aveva
questo
l'amico*
avendo
t
rio
L'arbitra-
agli Ateniesi.
Demetrio
i
ogni
con
,
appartenenza
cui
i
sicul. 1. 2ól
"*»
XI,
rS
XI.
§
d'i Demetrio
Jpcteosi
G TLi
,
ricevuti
vantaggi
"
quasi
la
esprimere
come
Nell'entusiasmo
chiamarono
che
gli
fosse
decorato
Nel
Dei:
smontò
Altare,
eressero
(2)
di
Sacerdoti;
racolo;
e
che
che
si
il
suo
fecer
creto
de-
Peplo
me
co-
mierame
pri-
ove
Cavallo,
gli
aggiuntivo
di
dal
coli'
noscenza
rico-
il loro
luogo
ce?
statuirono
;
viva
({) ;
'
Catebate
gratitudine:
Demetrio
salvatore
altri
sapevano
più
e
benefico,
Do
non
loro
della
.
agliessenziali
sensibili
Ateniesi
Lamia
e
che
implorasse
nome,
avesse
il suoO-
quale
Dio
tute-
(0
ku)
2""T»ff"«,
(i)Kcù
too
evspysTtjv
£óxyop$'uoi""Tes.
fiofibvSTtùevTsg àtj^rpiou TTUTXiflu-
Tpoirqyópeuj-ctv
•
79
tutelare, fosse invocato
negli
Decretarono
piti, che
di
si nominassero
Arti
trio
Deme-
futuro
in
blici.
pub-
le feste
,
Baccanali
;
metriofte
si
anno,
che
presso
'mortali
di
di
gli
in
stessi
ogni
Atene
onori
,
Cerere,
a
Editto
che
,
Demetrio
Dei
fosse
giusta
e
,
ed
giunsero
approvarono
illimitata
venerazione
e
di
còsa
per
i
i Greci
mancarono
in
,
specie
"
espansione
riconoscenza,
,
non
ad
di
(i).
in questa
Ma
^
ed
comando
Santa
già
dell'
giorno
che
nuovo
per
riconoscere
ogni
ultimo
gli
con
De-
mese
di Demetrio
si accordarono
; e
un
V
ricevuto
Bacco
di
nome
Ordinarono
giungere
venisse
a
chiamasse
mese:
nuovo
il
sorto
Demetriade
e
ciascun
a
che
di ravvisare
gli
e
niesi
Ate-
"nella loro
bene-
(i) Ket)
ÙVOil
Tpo;
$(KU10V,
Qeo); g"tiqv
xcù
"
Tpog
avùpoTetg
PlUt.
So
la
ce
coopcratrice
,
beneficenze
delle
:
divini
E
così
nel
alloggiato
avevano
Palladc
insieme
reso
che
quella
a
trio
Deme-
avevan
questo
a
vera
da
ottenute
siccome
onori
incitata**
la sorgente
,
,
di
k
Concittadina
benemerita
,
tempio
stesso
Ancelle
le
con
già
,
Criside,
Deme,
Statue
di
Se si riflette alla
Lamia
si
se
che
Lamia
meritamente
pettati
inas-
la
Lei
vera
della
libertà
di
si
scorge
doveva
la salvatrice
come
la
come
degli
medesimo;
col
considerata
catena
Demetrio;
seguiti dopo
eventi
connessione
di
(2).
di Glau-
padronanza
la
contempla
dicarono
le de-
e
adorazione
11' animo
su
zarono
inal-
(i)
più luoghi,
in
Templi
cia
Anticira
e
cagione
esser
di
ne,
Ate-
della
perata
recu-
E
sicco-
Grecia.
(1) Tpsa
IxovTyvsus yovcity.ct?
(2) Athen.
hb.
me
.
0.
Aupius
AQpoùtTtlt fcpet"C.
82
Leda
te
credute
si
rassomiglia
Glaucia
Lamia
utile
meno
Non
quella di
esserlo;
il
(1)
bensì
ma
Alta
Brac.
al
destro
I.
3.
è
braccio
ed
none,
Giu-
a
e
va
pote-
non
,
quella, che
T.
estremità
Tav.
IH.
Tavola)
mia
to
sot-
in par titolar
Fior.
Mus.
da
Le-
di
eressero
[.della
num.
,
na
opportu-
la statua
parla
di Venere
nome
(Disegnata
Bel
si
cui
ed
amata
Colomba.
più adunque
è
da
Y Oca
il Pavone
la
Venere
a
al-
(")*:sarà
che
caratteristica, che
ed
la universale,
singolarmente
ie diviene
non
quanto
per
e
bellezza
confessare
di
forza
lor
la età
per
solida
e
vedrassi
(i), e
5.
restaurata
Il
infeiiori
leberrimo
ce-
.
nel
Mengs.
in
per
gesso,
(2)
al
Erano
in
maggior
A
lui
da
quel
Demetrio
poiché
devono
molte
quesro
Falereo
analoghe
averne
se
gli
tempo
in
segno
ne
alle due, che
la
cavar
forma
di
esatto
sta
que-
bellissima.
.
molte
fece
ne
il moilello
conservare
riputata
statua
1770
di
genere
trovano
esistono
per
zione
dimostra-
360.
eressero
fatte
proJighi
Ateniesi
Glaucia
tutt'
nella
Statue
»
Lamia
,
ora
Real
simili
,
o
,
Galleria.
«3
colar
i Greci
Tempio
Cleanore
Glaueia
a
restauratrice
alla
poli
figlia di
Lamia,
a
,
,
alla
ad Eie-
Greca
della
berta
Li-
,
Amante
alla
"
,
ed
Amica
di Demetrio
V
La
delle
minore
Braccia
( aita
i.
e
due
più
mirabilmente
serve
di illustrazione:
all'altra
cnovenile
; ma
ciò
di
perchè
che
è antica
la
come
la sinistra
con
che
le
braccio
che
e
sino
fianco,
ginocchio
Ella
muoversi;
del
in
grembo
ed
,
ha
e
è
leva
sol-
giamento
panneg-
la
scoperta
te
egualmen-
petto
,
e
so,
dor-
al corrispondente
sembra
tiene
mente
egualElla
un
lascia
.
di
to,
Vol-
precedente;
opposto,
porzione-
del
braccio.
mano
ne
può giudicarsi
la testa,
,
spalla^ e
figura
fattezze
il sinistro
seminuda.)
Là
bene
non
dalle
non
statue
quinto ) convalida
un
viepiù l'asserto, e
è
precitate
la
un
quasi
in
atto
prediletta Oca
Delfino
presso
al
«4
ài
lato
suo
destro
simbolo
un
Venere
da
o
uno,
si
retto,
diversi
osserva
ai
e
Amorini
simulacri
da
Tale
:
punto
ap-
bellissima
alla
presso
quentemen
fre-
era
governato
,
bastantemente
mai
non
e
(2);
attributo
(3),
il Delfino
Era
dell'Amore
un
di
(i).
lodata
Ve-
Medicea.
nere
11
Tempio
alla Àrnica
eretto
intitolato
era
di Demetrio,
Venere
a
La-
mìa
(i)
Altra
simile
a
testa
del
rivolta
(2)
€el.
(3)
Credo
Ròd.
che
l'Oca
ciò
di
la
di
lei
in
voltò,
.
Geli.
luogo
avesse
suono','
di
cagione
a
significato del
e
AyjXtpie e Ù^XpCi-
nome
mira
xli.
Delfino
del
luogo
Tav.
ma
la
molto
e
,
nella
Capitolino;
Cielo,
Aul.
identità
certa
al
soggetto
intagliata
Mus.
tien
tronco
\\n
medesimo
,
ni.
e
del
vedesi
questa
Tom.
del
ed
Stàtua
greco
omonimìa
simile
Per
una
,
nel
opinai
che
mio
si
dell'
che
perche
S"rpe
la
,
e
nel
errasse
Anima
faccia
si
Opuscolettò
:
suppo;la
e
alimentare
vóce
Eva
vita
.
sulla
non
per
il
emblematico
lacro
simu-
altra
credo
Serpe
significai
la,
farfal-
simbòlica
come
da
ragione
Igia
allor
,
se
nòti
dissi»
e
85.
(i) :
mia
il riferito attributo
mancava
di
aj simulacro
qua!
riconoscere
volerò
Fuvvi
cui
qualcuno
prediletta,
Oca
dal
anco
,
aggiungerlo;
di
mente
la
far-
per
Venere
aspetto.
Greci
Scultori
r
primo
al
Donna
questa
che
ma
gli
tra
in
venne
senza
non
Lamia
Venere
caratterizza
essenzialmente
.
si
nei
conservano
neglettadagliAntiquarj
così di
e
equivocato
ture
(h
;
5.
quae
e.
la Lista
1
.
)
satis
lib,
Livio
con
veri
,
(l) Athen.
E
mi
parendolacro,
simu-
uà
a.
torta
Seul-,
delle antiche
rebus
in
similia
cipiantur
resti-
,
terminerò
2
:
V avanti
per
a
te
totalmen-
di
arricchita
avere
nuovo,
già ripunto
Musei
Lamia
si alla celebre
iranno
tu
seguitodi
in marmi,
effigiate
che
Lede,
gemme
delle
idee, molte
mie
queste
in
lusinga che
nutrir
Oso
su
antiquis
tam
ut
dicendo.
si
,
pr*o_ veris
habeam
.
vi.
A'ipf0$Ttfff
Acùjjlìcìs
sp:e*
ac-,
SPIEGAZIONE
IL
lusso
per
le
DELLA
mia
delibata
inragli
o
la
dell'
non
Non
nella
Tavola.
volte
che
nel
della
e
vole
Ta-
e
tribuisce
con-
,
del
corso
,
citata,
ro-
d. IL-
esecuzione
applaudo
celebrità deg i Autori
niuno
Leggit ri mi.i
dai
aspetti
An
pubblico
alla
poco
si
Incisore
del
argomento
,
il,più.bel pregio.; e quindi
costituisce
il
sovente
forma
ne
,
fasiche
Naturale,
,
,
bravuia
primo
Sroria
fastosa,
e
,
,
dir*M
anco
Tipografia
nella
d'Antiquaria
la
ed
,
introdotto
Onere
ec.
più
modernamente,
calcografo
utilmente
TAVOLA
gio
sfog-
Libretto
offro, qui
quale
.
ho
vissima
bre-
una
spiegazione.
Io
ne
ben
che
so
celebrità
a
chiedo
in
Calcolai
parte.
forze-,
mie
le
che
per
questa
il
esaminai
mio
getto,
ogcativo
indi-
contorno
occasioni
in altre
conforme
,
desiderose
anco
semplice
un
applauso
ma
indulgenza,
conclusi
e
alcuno:
conto
cortese
ur.a
ad
aspirare
debbo
non
praticai
be
avreb-
,
,
omertà
del
idea
sufficiente
una
ch'io
Tipo
tesi
pre-
,
illustrare
.
La
Fig.
quale
era
potrebbesi
Che
,
del
imitazione
ad
Lamia
in etk provetta
rcioè
dire
Venere
bellissima
è la
I
sentata
rappre-
della
e
fior di giovinezza
nel
Patria
Steltissima
Venere
tante
,
sue
bellezze
tanto
è
ne
,
la
nel
Reale
Galleria
Museo
ir varie
v
poi ,che
ho
da
stesso,
me
copiata
tamente
Ho
è
farla
datane
ed
;
e
ritocchi
ho
da
procurato
anco
u.
celebre
inFit:ura,il
c;uesro
mio
trovasi
quale
desiderio
notata
nostro
avanti
la
Tribuna
do
avenminata
sunno-
io la
,
poteva
,
comoda
esat-
i
torni
con-
dezza
gran-
fossero
corretti
Veterano
sore
Profes-
prestossi
cortesemente
.( ne' Catal.
cora
de-
; ma
.
che
Ella
disegnare
alterarne
più
le
oggetto
il
di. non
sono
intagliata
nella
al mio
all' attuale
ricucendola
ed
a
meglio
cercato
lavoro
Giovani
alerti
figura
quanto
e
:
la
*
sufficiente
fosse
Opera
provai
alcuni
duteda
pensato
squisito il
di
Firenze,
Io
;oi?ntino
r
quale
Redi:
Francesi
e
delia
R.
a
ni
Trilio-
Gali.)
La
Fig.
che
Gallerìa,
simulicro
si
parimente
eseguito
,
se
l'altro
è
2.
del
Gardelli
in
Real
stessa
più delicate,
più giovenile, e con
era
simbolico
Delfino.
Scultore
ilissimo
a
mia
La-
pronoizioni
,
l'aggiunta
Venere
nella
conserva
con
sì maestrevoli
non
«H
S'ig Domenico
11
condiscese
Romano
a
,
farne
alle
quale
meglio
che
P.
V.
Greche
di
da
di
ec
me
che
ottenni
Venezia
ben
e
antiche
Statue
Libre'
della
ìa
in
Ma
Fig.
Opera
metto
Poe-
Leda
del
beltà
quasi
d'
Giove
e
Scultura,
Leda
lo
lascivo
Buffon
sugge
ogni
vivo
più
;
privo
senso
dolcezze
sue
..
.
piove
Gitve
di
.
ho
che
Cigno
to
cava-
r
r
riducendolo
convenevole
,
distrugge
si
non
spirito
il
adugge
corpo
altro
per
,
proporzione
avesse
,
piacer
le
Rappresenta
di
elegantissimo
contrastati
Amor
in
4
che
Rostro
cerca
mentre
Passa
direbbe
Si
.
il niveo
del
tanta
può
,
cesse
compia-
:
cima
in
si
si
incomparabile
baci
Mov.'iido
Dir
moderno
aperte
umidi
se
Disegno
cantò
la
imperizia
Modellatore
questa
Pali
E
mia
della
re
pu-
simile
altezza
di
intitolato
Con
Questa
,,
,
Cigno
Gli
io
ridussi
e
del
del
con
trova
conscio
Autore
E
dall'
si
il
estemporaneo
agli occhi
La
nel
,
un'abilissimo
1' immortale
allorché
nera
Ve-
intaglio
buono
Antisala
nelV
rettificarne
di
avanti
Leda
„
copiai,
stesso
precedenti:
alle
,
,
Marco
s.
che
dal
laco
vera
Delle
Opera
Romane
e
,
dell'
2.
bellissima
effigiata co-
vedesi
dal
disegno
fi-io.
De
quella
è
3.
.
T.
il
veùesi
Fig.
La
il
preghiere
me
la
del,
relativamente
alla
,
delle
grandezza
rimarcare
potrà
,
o
vicine
1'
(
quella
il
presso
che
contraddistingue l'Oloride
congeneri ; ed esaminando
U'nito
Leda
a
(Fig. 'g ) rileverà
dell'
mancanza
piuttosto
salvatico,e
è
forza
concludere
canoro
,
co.ne
Cigno
o
in licito
la
domesti
o
,
del
testa
Cigno
che
lice,
quello
luogo
)
appunto
tuberculo
suo
cola
carun-
chiaramente
esser
a
nera
numero
,
dai
dalla
questo
.
osservatore
tubercolo,
In
Umane
Figure
il
op-
Cigao
spiegai
.
PUBBLICATI
SCRITTI
Bombice
Del
i
su
ne
de'
in
voi
Aitisi
del
Perugia
l?Sl
indicate
Frane.
Prato
Torino
1791.
Tedesco
In
copiosa se
di fare
Arte
metodi
Faust
Vino
il
pratici
Tofani
app.
Come
che
Botna
Culti?
azione
pratica
e
Arte
tata
in
Ber
di
a
trarla
1:95.
L}elV
Vernici
a
Congresso
Cambi
d'
ordine
agi 1793,
della
R.
,
ritardare
per
Laudi
todo
Me-
Pagani
app.
.
celebre
nella
raccolta
,
per
,
dal
app
Tabacco
Ossidiane
degP Opuscoli
Prove
Toscani
Zcmpel
app.
del
vite,
Premio
WJrènze
Georgofili
Marmo
e
Vini
Pontifìcio,
V'Acqua
ti
IjJ93
Gutturato
Gemma
fili
Austriaca
*"tato
dello
ottenne
Ariete
de
Altra
790.
migliori
i
e
far
per
Dell'
Società
( Ada*
,
f.ir
Vini
i
ec
di
1
J^oo.
note
con
Lombardia
la
per
per
economico
Accal.
con
i'9o
migliorare
spiyjt.oec
A.
adesso.
prepara
ne
lì.
Grazioli
Lipsia)
ec.
app.
ristampata
dal
Hahncman
da
corre-
dilla
~8t.
aggiunte
tradotta
Febbroni
ino
I
le
~%6,
annotazioni.
premiata
Tofani
app
1
ristampa
ottime
con
Vino,
il
considerabili
delle
e
fare
Firenze.
senza
Terza
Aut.
de*
Acc.
Perugia
ma
,
1784.
R.
/'// S
Graziosi
dall'
di
dalla
Agricoltura
d?
pel
Georgofili
de
e
Coltivazia*
Costantini
-gì 138^.
.
Arte
e
,
premiata
Elementari
zioni
Dell'*
"83. appresso
4
della
appresso
Cambi
Georgofili.app.
Venezia
i
Spariglia
in
1384.
Filugello
de'' Terreni
stime
Istruzioni
1.782.
Firenze
;
appreso
Baduel
.
Sulle
gressio-.
,
Gelso
del
ne
d
Una
pel C»st*n:
Egiziano
3.
Educazione
Della
ed
un
4
appresso
1
moderiti
Simbolo
con
,
se-.j; Perugia
pòpoli
Agricoltore
Perugi
Antichi
»
Pagani
U
AUTORE.
degli
Bombici
Farfalla
Della
Bhso
del
e
appendice
DALL'
e
a
Si'
ne
Dissertazione
Tir
man.
volontà
freddo:
pycpara
la
Tofani
app.
Trattura
Vendesi
una
Accademica
della
da
nel
Giornale
ta
Se-
Vincenzi^
ristampa.
; ed
.
estratto
\Z''"').
dj Napoli.
e
ripor-.
VENERE
LAMIA
LEDA
VENERE
LAMIA
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