SIMULACRO DI VENERE NUOVA ILLUSTRATO DA FABBRONI ADAMO dell' Membro Treja ; delle Patriottiche di Accademico Curiosi di di Firenze Torino, fua PER GAET. CAMBIACI CON di di e Patria, FIRENZE Ofcuri Roma; Natura della Scienze degli Accademia e Lucca Milano, ; della della R. di dei' Congresso ; dei Accademia Accademia Londra Rea! della di Georpjca Stokolin Imperiale Antiquari Custode ; di e della Lipsia de^li dì ; della di queliti Galleria. MDCCXCVI. STAMP. GRAN PERMISSIONE . DUCALA . Non fallit imairo. Ili ECCELLENZA SUA A I"SIG. MARCHESE GIACOMO SARDINI SENATORE li 0 LUCCH ei ? la di Lei sin dal momento una ce. specialeve* concepito una nerarione per DSE sincera sclera, e stima carattere, ,che ho il avuto van- ir di conoscerla vantaggio Neil' mente personal- istesso atto formai . V ambizioso di progetto darle un pubblicosaggio di questimix;i sentimenti io essendo chi onorino meno non che persuaso , li merita , che chi tributarli sa vo%ion$s e 5/ le yo, o de- pan s t r E a nicarmi comu- compiacque dal produzioniedite spirito*e trasmettere volle , per mio suo mey- mia questa /?.Accade- a Economica come consocio le , , ben sue di dal pensate Mosto ; esperienze siili te ar- un siroppozuccherino nel quale importante estrarre soggetto o . cellenza colto V candore con altri sonosi sperimentatori occupatidi poi forsesulle sue ce tràc- , s e sen^a nello superiorità even- to , circostante divennero Simili to . per titoli di veri me 9 immaginato scritto, che i sotto ardisco ora suoi auspicj a chi mandare, alla . esser cld le porge , dirette giammai mi apologia circa alla de boi lavoro soli dire pregj; Questa tenuità del mio Il titolo che porta : che se mare fu- dispensada ogni fronte e speciosoj ancor che veduto . consideratone bensì ma stili9 Are incenso porzionat pro- penso , sarebbesi luce , dovessero vengono termina de- il breve consacrarle non offerte Se le han mi progetto, a non nell' viepiù infiammandomi che a obbligazione e poi il soggetto nuovo non ; oserei i suoi ecco riescimmi maneggiarlo dovutamente, in di servirà cime- VI almeno di ed cui la Si di Venere una Pafo net prosa quella e quelladi tampoco , che do Gui- esercitarono , celebri penne tante non ; ma di Citerà o , ta trat- . . di scienra via stessa dito eru- ila piac- , maggiore con destrézza più a eleganteScrittore calcare, e mento mena Ella : in Venere istituzione recente in e 5 una e verso che di ebbe più reale , esistenza della e , lasciarono Greci Scultori valenti quale eccellenti simulacri . Non si aggiunte vote , deboli per eh' lumi lo nelle maggiore che , sappia se strazione illu- del mento cognizionisuperiori 9 ai 3 , convalida o ravvisa Testo V. E. maravigli le debbo mi conosce alla : garbar fez- VII te:;ra d9 mio un intimo, congiunto Non curo quel eli io sua Quanto , di non so, so al ben son il mio per lontano non Credo mia che tica fa- prove no debbo- ed argomenti, in incessantemente ne! T impiego del esercizio non , mio potei ofor, seppi rinvenirli,ed esporli nella nonostante che occasione sìa per* dal presumere Confido, ciò convenientemente. .3 che te geometricamen- mancate che conosca della contesto oggi occupato onorevole miei: non grato. esser assunto. essermi sanco pur dimostrato aver pretendo il Pubblico che che io so Non . d9 ornamenti rivestirmi fettuo af- quanto pubblica genza indul- già sperimentai alla di altre mie operette: Ma più Vili più sicuro si sarò di 01 tenerla pari degna accoglierecon gnita r offerta,e compiace chiararc V. E. se , nelV con V Autore, di onore la pia beniche si potersi di- alta stima e , più profondo ossequio Dell' Eccellenza Vostra Li 9. Aprile 1796. Dcvotiss. Adamo Ofebl. Servo Fabbroni. SIMULACRO DI NUOVA VENERE. Prefazione Bi"EN chiamarsi può Proteo ancor , istesso Proteo che più . il massimo degli , il pagani, Dei cangiossi ed , sedurre per la eludere , Giunone Se (i) le forme mille figliedei tali Mor- vigilante gelosia di . favola la in quale di Nemesi di e Leda , sono non istessa una occultossi Giove volte del acquatico, (3) Cigno, Muse alle caro bianza sem- uccello Apollo, (4) , 7 la sotto maestoso ad Sacro due (2) cosa re Vene- e emblema , dell' (i) ab Fit Cygnus Taurus Europae amore , , Satyrusque Laedas , , Come Germanico (3) Ovidio opinò Cesare ..... Lattanzio in Arateis (4) Mqvcxw ; Istit. , Ma. 1. aurumque Danaes. Antiopae Ovid. (2) , I. I. e. 3. 2/. , e Phen. Callimaco opviQss. . 1 dell' Armonìa, fu lille Isocrate forse si conformarono talenti ; l'uria, ed nell* esercizio l'altra or volta tal vi d:i loro rappresentare donna in o or Cigno col . di Sculrori alcuni intesero (i) il sentimento specialmente (2); de* Poeti simbolo e lato al- piìi significante , attitudine . chiamansi Comunemente che quelle Femmine uccello che le acquatico Giove maggiore grazie in marmi di al contrario o me, gem- insieme i por di palmipedi Nemesi ebbe senza , figura in tra tutte , rappresentate vengono un Lede nel i lavori con te men- il Cigno, (3), involò che sonno; di Leda men- tre * (1) Horapol. (2) Trovi KCkvos Kxré^vye yevcfjLevos slg rcv"; toCtu èe ffdXiV hupCpeua-ev. (3)Z,TetyctvéTo$eg. ìXsfjiscrswy.6\* Ipoiuftets X^uy Isocrate . 3 nell' Eurota bagnavasi tre doveva mento (2) soggetto abbia vedesi da assunto impegno sia pensiero di realmente ne nettampoco e , 1* veruno agevole sia se Cigno un che par esaminare, teggia at- del giudicar niuno ma ; il preso far 1' (i) . il non o stico caratteri- volatile. Tale (1) Igitj. Fav. in Cycnum . . git, sis ài ut , consopira ejus gremio , Museo di Ei le di usse ( Tav. altrimenti Oropo 121.), . la 1. e del Tav Statua, la e che fu Nemeesc sorano Bcgero non si Leda , xxxiv.)quella a Nemesi illustra bitare du- potrà è PI. Agata ) Pausania . quantunque Leda Gorleo bellissima 54 olo- . quem il Nemesi. \Vinckelman(Tav. (Tom, Mediceo , rappresentata Corniola . Iupiter compressit Brandemburgense la in . , che altrettante pressi com- Nemesin tencns , vedervi ad collocavit; Gemme le filiam Eurotam fugiens, dormientem quam reputi quella se Thestii Jupiter arhplexum (2) Osscrvinsi nel Aquilani asprcnata non dice Xemesi ... in et Ledam flumen . conversus rem ad conversus V, r Jupiter ~~. xin. n. del del 26. la Cha- Museo descrive fece curamente si- pure Fidia ben' in 4 è Tale il in che Statue moki luoghi , il sotto debbono queste se da distinguer noi di nome ne bellissima alle rapporto per caso vatisi conser- Lede tra e ; principalmente due del!e una quali , Galleria nella custodite , Reale Firenze di sempre, a il facil fin* pubblicate ec. soddisfatti ebbero ora dei mente general- contenti e Per chiunque di ama precisione Antichità. di Studiosi rono fu- quale , gli zioni illustra- riputato Cigno, Ledè, di altre ed , del cagione nome Esse . cataloghi, diversi nei simili, (i) qualche una nelle anco , ta sor- fa- cose volo(l) P. I. n. xvi 18., diverse sono ne ve T. in P. e , Capitolino (T. nel Una simile è nella Galleria de la Gali, du des Marb. ti 131.) i marmi Tab. ant. e xvi.) Museo finalmente celebri n. delle Roma sirammenta Statua II. di un Oxford. Roi frammento ( Marm. di de iS. : in quali una III. Tav. Dresda xli.) ( Req. Pologne 1J23* descritto Oxon. tre ol- Pars. tra I. 5 volose fantastiche e , congetturali p.ù Leda se , riescir deve , sottoposto esame in e si volle in , Noi sia con der ve- ad realtà rappresentare immagini il grato accuratamente effettivamente donna modo certo o quella altra che , le indicate tal ricerca . ci faremo strada a , con e la considerazione distintivo attributo del principale, alle aggiunto medesime . §. i §. Del I. Cigno . R Imasc sospeso, eruditi in applicazione del degli giusta dei cagione a dagli venne Tessere cui varj , dargli (i) Quo Tempesrivis Pauli Coramessabeie purpureo (i) il valor del si per to quan- distorse vocabolo, abi blandae in juvenum te revocant Domo purpureis maximi. ales Oloribus ché poi- ;e significato praeccs , quali distinto candidi sono lodevole un i Orazio, concede: singolarmente dagli interpetri per Cigno nome , Cigni neve sulla passato, antichi Scrittori si i comuni il sentimento epiteti con lochiamo esempio, la deviato o ché sin, 7 varietà Cigno di una la quale , conoscere specie, esiste realmente come (1) fece Beai T immortale che o secondo , la Così (i) Orazio dice i Cigni una razza chiamò realrk si trova hanno quali il capo bianche penne Redi il il collo, alla base punta dorè o estremità o. il ranciato, talvolta e strano mio finora Cigni 1' ho nel!' oggi ne e cksvvan dato se uno Ed. Gio. convenit Europeo e e .( Voi. Idem in Si . . . reliquis ei the Bla- han ne miscellanee nigredinem fere natandi folk, Nor- Isola Noddcr loro ex- omnibus decor, cum eadetn . ingrata superbia, variique dei neri, perciò nelle . 450. p. nell' Federigo 3 ) . dei anco Hunter descrizione huic n83. chiamato .Giorgio Shau, , Vett. trovati Olanda, nuova Signore mio 3. sono ne Naturalista Cycno T. esaminò figura cipias ed , Cacce alle trovarmi di Granduca Redi quali razza veduta volte molte occasione Serenissimo In seconda questa io Scrittore , osservata come ceso, ac- . , osservata del abbia più essendovi non color un Sembrerà, il capo verso detto, di molto è colore qual rosseggia questo che nec di nella tutte tinte sono , , del , coperto che ma i Cigni il petto e , sino di particolare in , loro di perchè purpurei corporis sitUS. 8 la acccttazione volgare dirsi può , di tal colore . In oltre Scrittori la ; maggior Greci Romani e , chiamano accordare (i),e per i domestici comuni e sembrano idea gli Autori plj mezzi antichi agli rigorosa alla ebbe ( Hist. specialmente 1. An. N.atura (a) : neir ) ix. Egli ronea er- conoscendo rifletteva , che sì una , ed il Rusignolo. chiunque per , mille credere a scusabile molto era sino col equivocato Non i quali , , supposizioni bizzarre, Cigno pure si fecero muti quasi questo Cigni , il canoro , con palmente princi- e , i Poeti Cigno degli parte am- za esattez- Aristotele la osservar dichiarato aveva che (i) Q?oì(Òs , ?4y cestosi (2) Ecco morabilium ec. ciò "c. "rs ;xev Homer. che disse Cent. y.x) ( A/e xCkvos s vto Horat. Canorus il Camerario VH. n. Trepvyuq ) ,Silloges Bodinus lxii. . . Medi- . cit IO particolareepiteto Omero(i) con la incoili parabil lo Gelone fico ammise Bastano nojoso farne col Orti si riconobbe Cigno nome gentini Agrisenza in genere, (2) quello , le accertare per , Antichi dagli magni* prove, dimoio per decorare degl? queste . il a peschiere sontuose che venustà sua ; e stesso gran* Octo Dodrantts explet Il (l) è questo di 38. (B) tutte tono una poco sinora plausibili Luyds Biitish della Omero per Cimi che « deriva ca Celti- voce 1' Re Etymol. il Cigno latina o , pag si capo 2:9 di il Capo , anglosassone popolo col. 3. : Nella Alurk chiama che Vedi gua linè , voce Otor : Coir ) Ci^ao nome una ymd- Iphig. in significa , quale ( del è quindi .... . di Ceann dalla significate origine che , King, celtica . coliti Euripide anco dateci inflessione principale nel longicollo , il gitudine lon- quatuor lunghezza: chiama lo etimologie L (9) corporis , è'ovÀtychipoveà 0Oi humanam rcliqui vertebre considerabil Iliade nella Sraturarn dodrantum mensura ha Cigno totius enim Coilum aequans. longius, erat aggiuntivo dì V 1 1 Uccello grande così ancora pure tal fu nome che destinato, il : sino dei re massimo il quella categorìa l' immortale più e alla che , dai primi cui , di maestoso lo testa , metodico e cioè palmipedi , ossia noi , chiamiamo indicare ad tempi Acquatico pone Linneo . Non difficoltà altra condurre per che di nome dai quasi muto Cigno, di Ce ann , ossia èallatesa, ; e Aless. è questo (1) Lue. (2) C/o» o At. in se la quel- non canoro noi digatogli pro- , mentre si riconosce nutrito no Lucia. (a) e Plinio, (3)tra gli AnB di cato indi- ingrata voce Cigno oggi da ( i ) Ateneo, strazione dimoticamente, an- passati Scrittori; o solvere ri- dell'Animale , il piena l'epiteto di induce da modernamente come col alla identità la rimane indicare volle si il tichi a maggiore che gli tra uccelli al conforme esattamente il Cigno tici acqua- vero. Electro . 1. Mindio. 9. parlando per (0) 1. PI. altro, io. e. 23. per bocca d' 13 tichi dubitare mostrano che altro, quelli Autóri, si l' equivoco, dilegua l'autorità più una li po do- borata corro- ultimi questi da da e più Natura della studio . canto è non che certo, se realmente Ora sappiamo dei per canori, 1' Aristotele Gesnero , . Germania della proprio ritrovano ne muti dei e e rimane e di volgari Cigni (a) : dei per avanti osservazione, esatta accurato sono Ala arTerrnativaroente(i), scrissero ne dì canto troppi più Uccello; questo del ci che osserva in , , Poi- (i) Socrate, liano Eschilo, Callimaco, Cicerone Aristotile, Platone, Teocrito, Antipate, , Euripide, , Stazio ec. ce. Può gouiento dati ro Ovidio Seneca, (2) Om Cigni Tvledioinae Tubingae e nel et che Cigno p^-r = merno'-abiliuTi vii. Maciobio , canta . discussione Camerario t- , il lunga ccncur lìo, Filosrrato Marziale, Properzio concludente 1683. Virg , dissero vedersi , Lucrezio , E, il -u canto Silloges arcanocum i.xii. questo di ar-: alcuni memorabilium naturac. *3 fellonia, oltre tutto presso sono dei che tromba di , II estemporaneo Scrittore udì la ravvisato uno ed di quella a di tali ne somiglia ras- colo pic- un di aggiunge qualche una Egli Traiano; voce Organo, Gianni Francesco , cantare Lago che meno non egregio sul dell' , recentemente Cigni go La- prodigioso . Poeta ghilterra In- nel Pcndasio Aldovrando infaticabile un nella per testimonianza A4antova di ad questi Di Brawn Federigo e mente è real- voce (i). Giorgio voce ne ve rassomiglia quasi e .flebile suono la ai nostri, salvatici, la cui soave, sentì simili in domestici, Cigni i avervi (a) modulazione . Neil' stiavis Vox (i) est et tubarci refert *, Gesn. Hish Anim . (2) . ; . . per circa la dodici , ci ritrovammo Ingo detto via^ un Traiano che conduce distante miglia giorno : a quasi caccia in mezzo da Roma da quella sulla riva al a micino Fiu- Cirtk di medesimo si un 14 Nell'anno 1 783. stranieri, Cigni salvatici, e andò la Senna famiglia una , di rendo trascor- stanziarsi a tra , i domestici di Chantilly fece ove , delle tempo sulle acque nutriti congeneri che qual- per prova controverse sue rogative pre- , dopo tuoni, i studiarne il maschio di incitato avere battaglia a cercò Arnoud l'Abate Ivi : con Oca un . della Vittoria L'esultanza dal Maschio con una fu espressa che voce sava pas- , dal da scoperse dalla al la noi si Cigno un vista nostra che notante, si spori- tato spaven- tardamente levò si che al minore, volo a , e alla dirigendosi di suono : voci del essere vento che ancora collo, melodia: luoghi volta sirniglianri osservai incurvature mia alcun ad cangiava si credette stato dell' cola un organetto misura a mise poco, i dagli tile porta- che variava le tuoni della cissima dol- abitanti da trasportato un di qualche cjue' petuoso im- Affrica . Lettera scritta ad un A"nìco \6. Francesco Marzo Gianni. i?So. 1$ dal la femmina poi spose al ma^Q-iore sol altra con voce Dalla la disso- . insopportabile, che nanza nel simultaneo si unissero diverse che V osservatore ambidue che circostanze, debbano uccelli insieme essere lo come tati di in tutti sono Ala sembra da accompagnate espressione diversa una non (i). passioni o tali tuna for- esser Questi cantare a dì accozzamento dedusse suoni, risulterebbe i tra Cigni, sjliAnimali do- voce . In fatti Chantilly armoniosi di a poi, Mongez (1) contesa tempore (2) che asserì Alberto non aveva canta, Iournal come che ma che notato stride sicut il Physique malamente: Anser Fevr. . suoni vato osser- fami- glia Cigno . de nella , Mauduic stessa questa già Fu di . scrive ne sibilat pugnae produssero più grati e (2), giardino questiCigni dell' amore, stagion più l' ispettore del ; l?"j- nella Cygnus i6 stranieri di glia sulla sollazzandosi in cantare Cigni coro femmina, la e ed perfetta armonia di Linneo chiarezza, (2) alla domestica verse di- voci in cordo ac- zione distin- fedele quanto alla tico l'an- consacra , O/or nome giovani della al fatto ed osservazione i (i). amico sempre , a pose fra di loro e e naturale, producevano , gratissime, mansueta razza restituendo il del' entendre , gno Ci- nome , le (1) ne réellemcnt le fai et de sons son produit un troupe en (2) Dal fa et doit qui de nombreuse Celco et chante de etre femelle la meme , agreable, Cygnes trés d' abord mi, re ont flat- remplit et male toujours . . meloùieux qu' il poursuit accord mcrac trés moelleux le , iis . voix est en pendant mi commence chante point 1* oreille teusement une lassois me des justes mi è come e, ; unitamente figli e si senna , il maschio e viaggiando, , ce quand reunie est qui et tem . Alarck: vedi la Nota 2. pag. io. i8 bo Terraquco, più selvose, Rostorf, Edward:,, entro paese le melodiose, immaginar scrive dall'Ornitologo di seno che più del mare suo voci che grate, e , Anco lettere sue titudine mol- facevano vi dolci si possa. nelle . innumerabile un riferisce ; e Il Norve- uccelli citato vide ne e oggidì l'abitazione sono prediletta di questi giano popolate men come Troil Van sulla Islanda , che in queir Cigno il fredde Italiano Francesco si citano di persone paesi due Vano del Negri secolo sarebbe Viaggiatore che il , trario con- (i),or passato recenti dal nelle ze testimonian- istruite,e native Aviamo . nel spiega toccante verno. 1" autorità asserì che del si remota più tuono notti allegare Isola già osservato di quei sulla , fede (i) Viaggio al n. 4. Settentrionale ) p. 150. (vedi la vola Ta- *9 Aristotele, (i), che di fede nel quali veleggiavano abitatori specie Po, di che frequentavano dell'Arno e più e popolazione poi determinarono le di tale acque del quando più verdeggianti, La mente probabil- individui quelli (2) Cigni quelle spiagge: vennero , dei Affricane Colonie dalle e , allora in ne erano solitarie le ripe. la coltivazione e , uccelli tali ad ed il divino Ariosto Son i come giacché i fece questo a tutto , allorché Cigni comuni i triviali disse: i Fosti anco in sono lia Ita- allusione , volgari Cigni, quasi per forse bandonar ab- V proporzionatamente ; qualche luogo lo come ed r 'ari: da sono ineleganti seggiatori ver- Si. (1) Hist. Animai. (•i)In bel di un 1. Sarcofago Firenze sul , di Fetonte, ìk. c. 12. si espresso 1. p. 932. esistente quale vedesi i Affrico mare i flebili cori intesero spesso coloro, nella xx. Real rappresenta un Cigno. 30. e. lerìa Galla duta ca- 20 cagioni Simili da altre noi solitaria indole slontanarono svolazzavano nella Templi quile si or erano a tal fino per le, Aquita volche segno, sommità Roma. rarissime, più compariscono non d' una sulle stessa vedon le : (2) in Italia numerosi animali salvatica (r) gli Avvoltoi dei di razze e mente egual- Le A- gli e in voltoi Av- queste campagne. nostre Rimanendo che di gli , antichi Cigno, quasi, negarsi di Oloride e col statura umana, valenti to, detme no- il massimo la cui glia eguanon può le Intagliatori del- dal riportate gemme qui , P altezza dai che sin disegnarono acquatico uccello dal provato Begero (3) , La (1) Dion. Alicarn. (2) Dione Coccciano (3) Thes. love 1. § iv. 1. 47. Brandemburg. compressa. N. Utili. II,, e col e III. 50 Titolo NeiUesis «? 21 Chausse La Winfcelman (4) Leda, quale "ardita fatale tela alla collo volle rappresentarlo nella statura al busto, Si vede ; ed Cigno nella forse e il Leda vera unica già posseduta , Federigo Contarmi, curator all' ingresso statua (1) N. (4) Leda (5) Fecit (2) I2r. IT. Vienn. n. Olorinis N. dal ed sta po- Libre- ria N. (3) xiii. Pro- or pubblica della re pu- rabile, incompa- , di suo Tale specie sua. rarissima me co- te relativamen- essere, il esse, nato proporzio- umana nella si riscontra in Volatile il qual deve è di (5) Aragne (6). conviene, mer espri- atteggiamento imprudentemente sua (3), siasi voluto non misterioso quel (2), Gori Gorleo (i) vai. xxxiv. Ladani recubare sub alis . Ovid. (6) folle O Già Deli' Aragne. mezza opera ragna che sì vedea io in trista , , mal per te te, su si gli stracci, fé . Haute Pur. II. 23 ria di in Venezia S. Marco L* zione esecu- . di la ; si riconosce, né nella offro grande Opera per di deir ricordare Leda, si rappresentasse (1) Statue arte, di Venezia e par. ì non di questo sia il simulacro dagli come vero ne mente semplice- ma come il io nella fig.3 le bellezze già per rappresentar miracolo ed idea una ( Vedi , La Zannuti (i), Leggitori vi nazione immagi- intaglioil Tavola annessa la descrivere. si posson ai miei pressione l'es- ; vita; la voluttà, che buono sua divina sorprendono , effigiòcon è marmo questo Cigno II. n. Antichi canoro 5. «frfr^ìOìOiO-e-f^ §. 11. . 23 §. Di II. immagini alcune erroneamente Lede chiamate ? esserci Qpo idea noi formata dell' antico e del greche immagini a Leda di Gallerìe, in esistenti ed sin da ratteri ca- dalle rivolgiamoci questa, come suoi Leda di e i marmi contemplare nome i dai Cigno Cigno , ta esat- una adesso il sotto bri cele- altre principio in*- dicai . Montfaucon Bernardo due che statue (i) ta rammen- chiama Venere , delle una , e , quali dice la descrive come collare, o esser una espliquce. Paris , (i) L' Venus PI. Antiquité cu. p. l6S. di decorata tenendo vezzo ta vela- mezza un Colom- ba 1122. T. I. 24 ba al fu trovata Della seno. dice gran nella offre nel A4useo il Galleria chia: ginocil citato quale nella la figura sua rappresentata : di nome Il cora an- tipo Leda Firenze di un sulle Fiorentino sotto zo, Ter- mano della vedesi (r) quale l'altra tiene con statua, Autore Real una appoggiata Questa Tavola, con mentre panno, la di Giulio Vigna stende che colomba una seconda, ed servasi con- ndla io V ho , fatto qui disegnare intaglio annesso Allora si caratterizzò Venere una , Leda una , fu La nel Statua per Num.2. tale il volatile della medesima grembo veduta perchè riputavasiche fosse Colomba altra sotto perchè riputato un differenza, che : Indi Cigno chia istesso IH. Tav. 4 si mos- cello uc- . tra il Cigno, e (i) Tom. in giacente queir passa una la 20 tico, la e mole sua del della ordinaria Cigno, assomigliarlo di jjuche Se la metà per , che te permet- non un'Oca. a vi persane minore saranno or mai , che na abbiano non sarà ne ve Cigno col Chi sin ai riputata Leda una che rappresentata o piedi, fosse così in Che molto un si fosse un' Oca e il volatile unito femminili della nella ignobile più Tav. già non alle R. giato can- due e VI. Animale ? Cigno un belle Gallerìa, IH ta sta- metamorfosi, nuova per uà' con , Giove, una te, quasi generalmen- , che e il Oca. coli' o niu- equivocare adunque, grembo, ora Cigno, di Papero, muliebre in del capace crederebbe figura Oca idea sia statue te delinea- e del Museo , basterà Fiorentino, ispezione che per non la semplice accertarlo gli compete re ocula- .-Quindi il dremo ve- di nome Le- 27 Lede (i) egualmente che si Bea altre mili, si- a me Lettura. per il dire sarebbe ridicolo alle altrove, conservano soltanto note che che in , cotai guisa di rappresentare il essendone effettiva, potè sinu scrive il foventem suo duo t Così signa marmorea xliibemus Primum mole di aiterum etnsetur. ut vario qua vero tia atque chium in sinus paritcr '"crtanti corpotis in priori operi sculptor varios scisse, riu- misura il 2 te Go:i Ledam Invero in Cycnum inter se conversum, aThes. quae , i nobis satis non Nemesin.... seu exprimunt Stata tale laconvenien- dare Statuari vero net- ; che incogniti . opus; versa di- dalla proporzione mancando C ri Sculto- troppo , immaginarsi, si non (i) Cigno la perchè marmo antichi caratteristica e lice tampoco gli intesero elegans Artifices Ledam ac in pei Med. nobile factum maxime eo referrent Ne .... Ledae decus, ornavit signo corpori dextrum armilla -, vestem pereleganter deesset vero eius . bra- reductam.et depenicntem opificio concianavit gra- , egregio 2$ te maestà, proporzione e deresi Non far sì fartn animale a tal alia torto e* . Antichi degli sattezza precisi tanto la Natura fedeli al ; in vero nel mancanza tale si error ripara, ciò da traHe in chè per- ripetuto medesime. che strano rebbe fa- nalmen perchè, fi- e vedesi soggetto Coniirlio un presunta, all'Artefice, si ponesse Scultore, caso tere ammet- perchè proporzioni nelle troppo Ne saprei marmo, il quasi Né vergogna gran vedasi preciso questo capricciosa meato una, a gli sviamo Leda: Veneta nella Noi tar imi- inli' attenti e tori, Scul- valenti e abi'e un di mani cole Er- Leone d-1 vece rebbe Sa- meo. i Anco in diverse magliari opere Bassorilievi, che può non materia or , si gemme, si trovano nelle quali di allegarsi mancanza vedono rappresentate fé ni-. 2*) femmine giacenti stanti o col , nella naturale sua ( vedi N. Or ne se relativa della 3. Tav altre vedono si più piccolo un il ) annessa bilmente visi- qua'e un'Oca: chiaramente deve qui con rappresenta , grandezza; acquatto, Uccello Cigno Quindi intendere che , si Persone diverse vollero con versi di- effigiare dai loro tefici Ar- che dai , attributi, . concluda, Si maestri,! adunque, quali specialmente indicare le due Galleria, e le positivamente rappresentare non e si pretese mina Fem- una già ro feceReale della simili, altre Oca, un con Statue ci Gre- Nemesi , o Leda con il Niuna delle a Nemesi Cigno. caratteristiche note buite attri- (i)vedesi decorare, o indi- • (1) Pausania 1. ix. e. ÌL t 36. Heslod. e. 33. Theo*. p. 81. Vowius de ljoloi, 3° l'atteggiamento, da; 1' e adattato è non è Oca, e già non : Lc- a volatile accarezzato un mente Sculture nominate due lo indiziare cerca- Cigno. un §• m. Di ed Proserpiiia Er ciana. , C Tabilito k^ riconosciuto e l'animale un'Oca non Leda ; ma soggetto sono provato da alla che vien ste que- simulacri di investigare a qual appartengono Ninfa per pagnate accom- certo, essere possono rimane a! . raccoglie dagli Scrittori Si che cui sia figure Muliebri, alcune chiaramente da che Ercinna Antichi, una delle , compagne famoso di Proserpina, Trofonio onorato e figlia del in Lebadia 3* dia (i), fossero Oca si in dedioate Altri mano statue dicono la così che , dipingeva un* con Proserpina stessa a , cagione Fiume del prodigioso Ercir.no, sollevando Ella dette pietra una un' nascosta era cui nascimento , mani Ninfa della per allusione del Fiume la dalle Si che, : fu questo, istesso quale fuggita Ercinna a origine, sotto Oca del etetto sa sulle piccol un , Tempio nel quale , Giovinetta, una la con serpina Molte o appresso in , Pro- esser -Cerere Gemme delle adunque un'Oca dicevasi che di statua teneva figliuoladi la , T Oca con che e mano, la era rive (2). Starne o grembo, non saran (l) mandò 1' Otacolo celebre Erx destro un coraggioso e , il mistero intenzioni, sue e antro . (?) Paus. in Beo?. di : I Sacerdoti l'incauto non costai, Demetrio esploratore si avvidero esci vi/o ad vestigarne in- delle dalL* Lele saran Ercinna il contegno, . ignude membra che Oca che dell'età Ella attitudine panneggiamento la di , idea Giove quanto del e della si dai rileva sua. non e men si non furtivo Leda nel corda ac- bio connu- altrettanto , apparenza ha accoglie , con una altro per leggiadra con , decente sue faccia nella il fiore già oltrcpissato \J nelle , bellissima, donna che fuori mostra e rentina Fio- proporzione tutto, braccio, destro nel in antica maggiore, è di che quella partenen ap- Reale Galleria alla , Lede ùputate sinor due Delle T a donzelle nubili due età V e vergini giovinette, due a Pco- di o , serpina, qualora convenga , di simulacri sere es- potranno rna gtamrmn , età secondo che , dai contorni delineamenti cLl del corpo volto e , esclude , ogni sospetto che 1' Artefice abbia luto vo- 34Era Greca vi Donna questa Glaucia chiamata sarebbe rappresenti parliamo cui età in di provetta, l'idea, che mi formai, al Già si che sa statue che di i Greci una Archidamo di re Macedonia (i). mi mente egual- , specialmente quella tra Sparta , d'oro, statua Delfo in mi io furono carattere Frine collocarono di eh* nuovo. , inalzarono plarla contem- ai altre Persone A : e sguardo primo in tal di appunto , famose erette è pensiero plausibile quanto parve non immagine risvegliònel il che e o , statua 1' Tale ? si è Tale ; ragion bellissima questa Concubina celebre Qual la che almeno, sospettare, : immaginarsi non per bellissima una po Filip- e , dovea Il lavoro esse- (r) Phocica Pausan. appresso medesima Alce : ta* 090. riporta 1. Arhen. 'iscrizione xm. apposta cfyuyj;Iti lìJous QerirtKq Arpalo . d' che alla eres- se 35 venendo squisitissimo essere dalle , mani Prassitelc di diceria A eresse . Arpalo pure Siria. Minio statua egualmente: Mnesine, anco E' in la Tazza diverse ; siano ùt^y e è ro eresse- Cleone, Re (3) in con del Re d' no ma- Egitto in Alessandria maraviglia che anco per una se abile ne Can- tatri- se tempio a Pitionica Psammetico elevò Piramidi . a Rodope (1) , 1. Athen. (2) KÀeivs7; (3) Polib lib. xin. "pYt"rì Ttjs oho%ov7y}s . xiv. ap. , . pubbliche statue non si del camicia, Coppiera una (i). certa una (furo») ebbero Auleti (2) Coppiera rappresentata ebbe ad alle Hella- ne Alessandria in statue Cleine Se ebbe statue e Potine e che noto molte o Si fecero Anthusa; Libania, dia, Meretrice pubblica ( owjfcfifot) Rodoclea, Ballerine di in Tarso statua una Athen. Ath. . . 1. xnr. 3"s da e lui Tazza di singolarmente nclie posta Cicorie della Coppiere avrassi scelto sempre appresso cia 1 di più: Sappiamo dalla istessa ed , Museo e una del in in ma statua, ne Veneraziosembrano me a i due , quello del che Tebe, in Gallerìa R. di Direi forse, non è che questa simulacro della Glau- vedremo come effettivamente,Tempio esser stava eCantatrice , Di caso quale storia, seguito, nell'Egitto . nostro distintivo. d'Egitto, ebbe, Atene ca caratteristi- la prediletta Suonatrice, Re statua alla Cardatrice servitale e La della nel Oca, indicati egualmente marmi che Capitolino (i), quello dell' Aldovrando (2) quello di da Dres- , , e d' Osford; ed anco la femmina effi(1) T. ni. (2) Statue Tav. di i . per : Fgirto amata mani scelse si di Re di egualmente tatrice, 41. Roma p. \i\. 37 effigiata nelP (i) Museo rentino Fio- ec. Suonataci Le del Agata Cancatrici e dei pi tem- , amichi Mondo il , domicilio per da vagavano maggiormente dei le moderne come avevano, luogo istruirsi e , lor mente probabil- e ; a luogo per per trar ietto pro- talenti . Anticamente, alle individui del bel grazie nendosi riu, di alcuni Y incantesimo sesso cattivavano canto e suono, più , i cuori facilmente facevano strada ed Corti delle naturali del dì oggi come degli al Uomini facile non al dominio si e , accesso istesso dei , Così Grandi: bella Glaucia la sìa ci- , tarista e Citareda (2) , Gemma (2' Rari nel cantare suo inedita eran dialogo suonando } quelli sulla in Anello » o num. 14. Galilei Vincenzio ) che musica gi) volri, £2. ( dice sulla, £.ira Grecia , sapessero Citara;i quali ben. era- no 38 in volgesi viaggiando dove (i), il Flauto di modo special un all' anco lo magnifica una richiamarla poteva te Cortare aumen- talenti, nella migliorarfortuna dore splen- per o , nare suo- nuova de' buoi il corredo di dove ($), to Egit- per o Alcs- opulenta san- molto no reputati Citharedi, detti erano semplicemente detti furono In le Poesia, di uco dist qi di cen cosa la nota riamente , al Anco Egli incredibile convito i TXxvkw (2) Frigio, e Àn. Libico. più 8. il. d'un fossero di paci ca- Dante era , e , nella e traùufto Tifs poche il Citarista uno i per nella e ben che tra dell' che in Hisr. versi: tempo , , Ael accordi oggidì, nel rendano musicali dei distinzione e difficile; giacche armonici . Cithanstiam (i) quali , . Elfanò i suonavano, componimento parlando E' clic quelli , impresa enzrt onorargli per fondamenti eJ melodie, tale e e di molto era conterebbero redo, Ci* cantare si , differenza periti nei il per persone in la esser inventare ; Citaristi fatti dovevano a senza , pregio in et , e il dell', altro volgare elo- specialmente xtùxpufouper luogo. Glau- 39 sancirla. Ivi, fine la Storia deli* ad se intenso un'Oca Dalle incominciala Cielo, ne otten- Lei va porta- celebrità sua sotto altro Signore, sotto altro Nome. §. a tà singolari- Ella che . sino disgrazie della . Corte Ella la per non , amore di parlò non quel periodo ivi (i); venne di- predile/.ione regale , La Ella parere, Aulete anco al mìo a sua giore, mag- altro sotto V. Ily Oca De . JLj Avvertito l'Oca un affetto diletta sua di Glaucia potrebbesi puerilracconto , o un/ per reputare inetto e stra- vagan- (l)E'^6K£"yctp Aulon tioncm et UVXetv Aulo OVK Strumento , tibiarum Cel. . Aurei. da Fi(VX.0C,T"(ppOV\]TWS da fiato ccvfoìv Can- 4° capriccio vagante col talento lo e riconoscere se fosse V Oca qual , persone di studio, le Cane nell* condia di estrema la fece in riputata za vigilan- nei V sacra chi La riormente supevere- sua . la ; le tra degni e sao mancò Egitto mondi, turale na- del terse olocausto d* Fu (3) mantenersi Sacri, suo la accoppiamento classare molte da sqni-ito odorato al pido stu- del nò (2); meno attribuisse , l'acutezza (i),e non Donna unicamente E' celebre dell'Oca do- Animale cognizione carattere. udito tale mancanza di e che quella riputato venne per , in quel sto contra- spinto , ?rem in troppo , cura piume, gli mali Ani- di far getto sog- Sagriflzj (4). Oca ad Iside , Giu(l) Virgil. Eneiil. R R.Lib. (2" e. Alberto. (4) Kerodot. 13. 8. PI. Vegezio L. L. x. iv. ^3) Pli". e. e. 22. Coltimeli» ad. Lucrez. Ofid, a 42 aratri, dell' dei e Oca, carri, sicuramente , della vigilanza all' vigante l'immagine con come NTi- al necessaria ga all' Auri- Agricoltore , bolo sim- per , (i). è \J Oca ; suscettibile è sensibile Ella è ed riconoscenza e , E' celebre amicizia ne educazio- all''accarezzamento di capace , di l' affetto un' che . portò Oca ad quello co ; e di tali Animali né dimostrò di né notte, pubblici, lo un* eresse (3) L. (i,) L. X. (4) e. xxn. e giorno, An. dire e L (5), né ghi luo- al in bagno suo Athen,. 13 di Plinio Lacide e uno acide, Morì istante. Mausoleo, Hist. L nel (2) Plinio, Polluce. xni. (4), Animale, affettuoso che al nettampocQ abbandonava G. di Amfilo- o per poiché, Eliano (3) ,di Ateneo (a), maggiore ancor filosofo; Licade o OIcnio e. 25. sto que- conoscen rivo- ci) lati\. 13. 43 amico latilc , quisi fosse scene sono un glio fi- suo (i) . Simili toccanti r perchè , Uomo superbo sdegna, , altri esseri l'amicizia degli che inferiori reputa trova chi questa volentieri storia stratto di- o , coltivare animati, stesso; se a la conservarne a può non o se for- rare, o non si occupi 11 celebre . Buffon racconta simile caso, de e allatto, a recente e quello memorabile, meno non nuovo un e , in avvenuto Perron T meglio se la storia Hist. (2) Bui?. T. 9. potuto elegante . in ne Anim. 4?. l'elogio, Animale, standomi ba- abbozzato soltanto averne, p. mira sì fatto D (r) Ad. tesser Scrittore dt di avrei non da di copiare questo ebbi non bello, d'Anisson trattasse si Oca che eloquente Ala né e : elogio, dell' far ed (a) Terra una Laci- di il a L, vii. e. xli. 44 il carattere, Glaucia di giustificarla passione per lerla ren e all' talenti, ed ch'io anima, ai coerente , le pongo sup- . Le Oche, volta il Matrone di la per delle diletto Roma in ria ni, Paperi farono o loro di corrispondere non me' per antico troppo naturale una austere stesse (i); merito anco ma , disposizione a amore . Da V doti queste i divideva Egitto in ed fervidi suoi prediletta, Oca Glaucia ebbe , Grecia, nella n* che attaccamento derivò sicuramente affetti Tolomeo e quasi ove , (2). §• Occidisri (1) Scelerat-e bus (2) Pì. canentis, rierem e. ix quam arraram UOa.3 è più eodem. proditur piQCiSQ,. Arb. Ptolomeo Gtamces xxu. tempore Eliano., . vi. ornai-. ansepem Petr. acceptissimum matronis V tra Satir. Regi ab ^sere sul punto Cirhara et a- rlva- vi. $. Di Lamia et La X^O'po la (i) eira ìli ì a Macedone Alessandro deile pi ebbero freqncn forza o , vario del alla Il figliod' Antigono la si Demetrio ca^ dazioni depre- gloria e. , metrio De- giovane affrontò con za l'esperien- e Egitto : Questi e , mente special- contrastarono , dell'Isola il possesso * oppose , forza, dell' Despota i alle partito piuttosto successo del Antigono di Tolomeo. grandezza , tralioro guerre schiere. sue la tutta crudeli e a fato avvenni , ti gare, attct » dell' morte CI 0 , di Cipro, ver- (l) Malgrado die sostituiscono opinare 4 che questo non Raccordo il nome aviamo greco dei di moltiplìci traduttori » io Meretrice ardisco , voce vocabolo: -, né vedi cosa dente col-rispon- la notai, p. 46. jl6 ve il so Je. a Anno primo Le due birraglia condotte, , fu e rotta Tolomeo. Vincitore, la impetuoso cadde sino nelle così alla prediletta Concubina vinto Re; favore alla oltre la , (i)avevano re ardi- sua del Lamia, Amica ed di mani detta oltre quale, il del regal ti bellezza, mol- rara lunghi viaggi, e , matura dispersa quella e , Tutto vennero da una da pia Olim- 117. navali armate esperienza, l'altra ; della e ti singolari talen- acquistato, ovunque una ti) stra- Moire le belle delleD^n-e lerrere e iavTajs aXXcti fino pei , xcà li que le Tcuìsieue ctrre%a r condocra ;*ev già ribus . meretrice Olimpia colrivavan^ pline: disci- Matematiche " fu madre c'i xoà Athen. 13. la gravibus di Bione tl'Qriy.rci Molte la come qur.le et fiotfalj- toU , . Ateniese, fu cu ydiórep zzi esemplare, condottiero Timoteo classe éreupcu fjcjyaetppóvoute$? cf tcu una ta bero eb- di Madre , que quantun- laudatis Filosofo: mo- Nicarete » non 4? 'straordinaria Plinio Eiiano ed affettò Mentre riputazione. parlano dello di Glaucia che so specio- caratterizzata , da particolarmente di concubina ultimo quest' Tolomeo per (i); Plutarco, lo e ob«cura r.on bus splendore tiola ed ignobili'srheret'rix et amica di per Leon- Teòfrast'o a , filosofia figlia nella sua fece natali- et amabilis. contro , Danae Mantinea sed , quam scrisse Epicuro anche allevò doctrina et , fuit tale encom o curea Epi- d' Amore', che simposio: Hip- . Socrate non paichia seguace le sue nel setta Cinica stravagantissime nozze La di qui antichi , per celebre èe TXu.0y.visrv\i; Eì Kcà Tir o?,£ [Àtticoys Ael. Hist. An. in error di vece di se 8. tyiXu"ÀÒu testo plesso com- più sempre 1' Et esprimere eira osservai . Ib. y.'rìapù^ou KipìòtyJTTqro devest ma : parrà Né attribuibile a legger strano 'ZoothùU un inavvertenza simile dei , si pensa che 9 ec. $"iXa£e}"pùouvriìpos, tù" II. fatto il ld. 0) per del ed prova prima come è celebrità nominate vocabolo aviamo -, rammentarla: di quasi quelle non degli leggerlo delia dispenserebbe che di è sdegf il Dalecampio, ove Ateneo disse pisti, Co- e lo il con il sotto Era V di donne nelle cosa classe , Lamia. ne orni: scrivono de- la ce medesimo carattere di nome e quella altrove, Eliano, stesso dei assumere nomi sopran- . Egiziana concubina Tonide Archidice Archcdice,o errerebbe fu Laide Ascia, Scure o di persone chiamata lei namente stra- e far lesse vo- . Ax:ne,cioè anco (2) co an- (i); chi distinte due chiamavasi Lamia di temporanea con- , indicar, forse, per la disse è' tradusse "tfpt$Tpio$ UoXlOipKtfTJjs (!. 13.) e Phtdereus Demetrius , d' accanto: que Tliolomeo Biblistiche , di del che Glaucia , pur , e Mir- predecessore, suo singolarissima era . , Filadelfo testo nominò Stratcnica Agatoclea Concubine tio,come il avesse Everrete , Didima, e aitror.de quar.tur , non ce fe- parola. Var. ([) Eliano (2) Ad» Aristofane sku) hist Bizantio u^ivììzy.ttX{ÌT9 1. xn 43. e Eliano presso 1^. 1. xit. e. 1. 35. xn. et 5"" vìssuto avesse ca alla passare Corte, salacia sua la noto di riera, 'a Lami Ciancia che pio esem- di re morde- , divorare quasi la a Così rebbe significhe- altro non il o gli amanti. Lamia vera G lancia e (i) la , senza lotte di guisa modo non amorose di indicare per professione costume, nelle a o sua , suo alquanto, prima ce eccitatri- mors , (-2). Trovo mia questa sii che fatto dal autorizzata particolare opinione Lisimaco di ostentando Demetrio lottando con basciatóri Am- agli le cicatrici Leone un Si : portate ri- essi ; ri- fi) L'ucr. {•1)Airra mata tv. Concubina, siimi con \t\\. m. p. , Narra di perchè hinr di Uomcneo e . , v dere la ci no che tutto in rerpetre ò ripo: Srcìoné Lamia questo di starne co- la dopo , . disfatta simile clic- Temistocle Ateneo, ? , forse nome chia- vi fu anticamente più Sp.ryra fu Ateneo i cattivi tra E' cosa le Coicu- il cuftosa' . lasciato 1. di 'balzo XHi.'p.'£?" dal' »:. " 5* risposero, con ne sorriso da aveva Signore che da combatteva volendo di dì collo nel mostrar assai essi Demetrio alludere la con più il con , Lamia; amori (i),che lor una a' nuovi già bina concu- Tolomeo . §• VII. Della Lamia , E, Ra chiamato robusto, fiera Lamia un (2) voracissimo, di insaziabile carne . Pesce gran avido, (3), umana anzi il cui nome (1) Qfih (•2 nam quis Et y.sù ye}.£vrs; epzsw, vastus Aper u.ùtuw rov superabit fioc* ri La- robore opp~ . (3) AV^"'Tflyayjff 1° Ateneo . dice Archestrato presso 5*! dalla to Laham voce oggi le varie dentìta del sulle i nio (2) Cane o o , Colofo, il Carca- Lamia la la Scilla fossero e , Animale. Hondelezio in nato. nomi- larghi , Nicandro marino stesso che i- lo enumeri . , uno così Aristotele (i). alla circa fu che che dice (3) ria divorare e pesci Cartilaginosi schiacciati frica d'Af- coste , opinioni pesce, Pare, che tra che Lahama, o significamordere, Sono Bochar- , al di d' ancora dal derivare fatto vien nome scrive Italia espressamente Lamia la dicesi , Cane - Carcaria ; (1) Questa di Lamia perchè figlia alcuni dal di suo antichi o , servì forse di Nettuno detta dalle moto , ìa la sue semplicità sottil contraddi- ca base , augurio tratto avrà bestia forse lo quantunque e favola alla vaticinante» apparizioni superstiziosa malizia degli . v. e. 5. (3) Presso Athcneo di Inter* pe'trì degli Dei (2) Lib. ec. 1. ?. 53 Aldovrando,non èa da non divorarlo il questo pesce, audacia osava raccontala di che di 1' elemento arrischia Plinio la vita,, van oltre sma o di qualche , femmina una effetto ad AiTricano fede Fa la risposta data e , logìa ana- poteva , Greca? allusione e (2). Qual' denti soprannome un No- coi , procurare non quindi cicatrici e costume uomo terribile con tal pesce , ragione gione ra- pensiero. combatterlo. a acutissimi suoi altra un ferite riportavan dai in pugna (i), tatori uomo , cimentarsi suo, V e ; me per adottarne Affrontava, per trovo citata prea Li- si- (1) L. (2) Sono iv. e. 46. fatti dentellata tutta Se »oscere sul trovano ne . ; e si credevano fu il primo, che ers.no denti questi taglio a una come pietrificatinelle dal se denti volgo non del esser sbaglio, Pesce lancia di guisa , finissima pagne Cam- nostre Saette. a ga se- far Lamia,. llone Ste- rico- 54 simaco, veramente di Tolomeo concubina quindi un Glaucia del intensità quindi che sembra debbano ebbe non essere di mia La- nome sopranlomeo: To- di competitrici lui arletto Glaucia, ; e Lamia e Donna. stessa una : voce concubina era . nella la che caratteristico suo Lamia mordace era lice presumere fosse prediletta la che, §. Vili. Ritratto di Lamia eteira " Glaucia o Lamia . A Viamo innumerabili cose del Demetrio vincitore battaglianavale Lui nella la nobilissima seconda Cipro presso riguardato come podestà in cadute il traile che già avvertito, da fu , più prezioso che Lamia quista ac- così , la 55 del emulo, Città. Ciò Glaucia fresca così fosse confessare a da molte che per amato, "Ev avesse meritar è'é TovToig (2) Tijv às marla) chia- età tosto tanta da sentiva più gere giun- Egli era amorq, sola. immaginarsi adunque, donna per e che par-mi sebbene non lei unica E' forza questa che ben e la medesima verso Castella, della mai or le, bel- più che ostante, (che aveva delle (2) ; Egli concepì passione (1) non Lamia non ro cuori aspetto; non e , giovini femmine, e e di anni degli conquistati men nemico. bellissimo epa fior sul debellato suo Demetrio era (i),l'anr'cadei Plutarco lach'ama v) le che più potenti nell'istante trattive at- un'af- fetto Tspifioyro? yv Xxf/,€iot"c ùxvfJiot^bv rfc ori "btÀ\us up%vj ev yiXiKiotv^vq fivìKctfì' fcepxivoov ^tt^tqt^q XdfjLipts , KOI T0"TQVT0V %fy TCtpqXJJLXKÌzS ljpZ%pO)fOV . 5"5 sì esclusiva, fetto amabile sì e valoroso e da grande to tan- Guerriero. II , ritratto da B ìudelot fattocene , Classici, i né può non più essere ducente, se- il trascriverlo. disdice Glaucia di bellezza La do seguen- Lamia , „ Citarista Aulete, del neir carattere suo arte altezza, Le proporzionata : delie sue , producevano impressione dolce, aspetto : non tamento, por- te affascinan- suo volto e dì una ingenue congiuntamente , suo Il ^spiritosi ; carnagione contorni ana il ballo mo incantesi- del e era di era . oltrediciò, occhi , che naturale maniere Ella . benissimo e grazie al aggiunte aveva rare conside- prodigio vero maestosa una za l'eccellen- e ; vacità vi- la la facevano sua un come di cCitareda; , erano nità sere- grandi, vivaci, vellutata ad cente lu- e ammirabili caratteri di una e troppo fugace bellezza. passeggiera Con- „ 53 già passato aveva quale altri o bellezza El'a ostante, non gloria quanta bella del Siamo, i di dei per talenti almeno ntd' una arte prima, con , que qualun- a in Lamia» del so, ses- Corte, figli o le femmine che del più cuore esser cognizioni naturale di pero im- suo forzati anco alla dobbiamo delle ? politiciacquistati far possono ruoporgli , carattere. congetturare fino ma poi facesse direi, quello studio, e di lo soggiorno facilmente a mai in pregi avvertiti, proprj suo ; vido fer- l'affetto il Demetrio qiuisi anco nel della cuore un acquetò suo riconoscere^ oltre tivi, allerta- quello di Tolomeo quello di su oltre costantemente mantenne sull'animo e altri affascinare la , già disposto all'amore; e , età fresca senza pregj, può , e sola, se per quella no uma- portati utili penetrazione guerreggiare. Forse , co an, era in o 59 tal in Tolomeo squadre di ristesso Demetrio bella, più da (i) visitarla a (2) più coperto è affari, che le con V questo testimonianza centissimo e la della anco Lamia dendo risponsimaco, di Li- riconosceva sua , de- genere maldicenza Egli ciente fal- con , mordace che suo di contegno alla casta nel e, , se Egli re- onorata nobile, mi Ar- apparato , al da va anda- sue all' Amore. convenga sua poiché Egli ; non e ; che questa di persona sulle sembra ; e trattasse voluttuosa amante che El'atrovossi che carattere più pe Penelo- stessa (3)E Anco Ciro pulchernmam ebbe atque Milto, (2) (5) rvjv Ael. Oc Var. as-. nel suo. esercito, sapientissimam meretricem chiamata mieramen pri- , e poi Aspasia. Hist. elvxi Ay[jt,v]Tpioj spvf cruppoveTtpxv éctuToà Trópvyjv tv; anco fi) Con- a Athen. 1. 14 sksivov Deipnos. vi Pi- YIwsXq—/,; nel die è in con» tra- 6o Convien di Lamia fosse non belliche imprese amante, se del Re, il da suo seguito con- di Eie- che la El- , , acquistassiallora (i);niuno beffare la favoriti ardito di chiamandola avrebbe di tal in meritamente riero Guerpotente, e dileggio;né per ottenuto avrebbe un vittorioso, fortunato, così alle Lei Citnt di glio consi- del aggiuntivo Prenditrìce cioè il inutile suo si considera onorevole polì che persuadersi Ella nominata es^er modo trio Deme- se , i Condottieri se stesso delle sue , h^ che sollecitazioni, alle circa tradizione pretende , Teodoro . Scrittore Macone Il m"IJicent? dì Tibicine al Lamia fatto aver , ed insonoortabili Lamia Comico , incredibili dini turpitu- , maldicenza La fu frutto un di dissi le tutte gioni sta- . , e non di parlando egli non sua questura tore verso (i) TV passò incontaminato ne questa lo : la sempre amasse di donna Si hanno verità : prove Corrado evidentemente dimostra Plutarco anco nella calugna- Cicerone . Kafiiew TStopni* àtoflw che Taatòrs, 6r falangi non spirito il buon di assedio,© fu di penetrante ammirabile ella riconosciuto avessero parimente chiamata (i), se la dopo non Così Lamia; usò, non con re fervo- queir impetuoso sagci- nei mordace , fìcj amorosi come , in situazione le età questa lato, per armati : as5ediata mici , più e sopra che strepito stupiva Marceli, gli lib. e Jtxm. indica- to di specie quadra 66. le mura violenza : stessi te previden- già e a contro , ni combinazio- una base una inalzavasi movevasi con mole, ed matura sua militari «vasta chiamata esser acquistò l'onorato, piantato Amm. in nelle Era ([) di fece diversa, la acutezza eia la , Lamia fetto ef- dalP connessione sua la e , macchina, Demetrio la rendeva che Forse pensiero Elepoli che e il famosa della qualche di assalto. qualche costruzione Donna questa esito suggerì che dallo di ed 48. brac piena era della Città atterriva condottieri. stello Ca- i Plut. ne» et 02 to di soprannome quello di gione, ca- cui meritasse . sdegna generosa abiezione: lunque qua- quando soccorso, dalla trio Deme- Pol'torcete anima util seco lepoli prima , forse, per Ogni E chi tra ma sorte chi e porta molto quistò ac- fuori niente , sé di possiede semplice favor per fortuna di il , di baratto cordiale affetto , volte poche conguaglia, equilibrarne già non del la contentezza : ed per Così mia, La- al do sol- vilmente tenuta Signore, suo basta o Amico, ma partecipe ai pubblici donativi, (i) voglian dirsi, che ed buti tri- o arbitra, ia Non (i) Ateniesi di naturale è nella di somma Lamia delle e , dice che sebben Plutarco eccessiva verso 250. altre con gratitudine di L' lui . su multasse nienti il per Donne sue , , con Demetrio i si incertezza portarono imposizione Lacedemoni, cadde censori gli ne sapocome ; giacché quei dini Citta- più babilmente pro- dei severi co- 63 in dell'Erario, modo, certo dall'affettuoso dispose ne che Demetrio: Le Ella di Demetrio Ella rosità gene- Cene» sontuose imbandire seppe sori te- Ma eguale con sempre grandezza. e ebbe gli sotto meritarono spici Au- ceo Lin- che , (i) sarà non proposito compilasse ne discaro qui legger delle una Storia la in servataci con- , da A tal , Lettere sue e ; [cifrane . § costumi eonforme sembra vedrem che era insinuato trapnoco (i) AvyyJui Ateneo (quando Demetrio, di amico nella di Demetrio , -W 7ZX ^Xfc^OCiOf suo tere) po- di lettera mia, La- . Zz/jliov (Pluf. tv in vennero ix. e X~ ) di che Lamia al dir 1. d' ir 64 §• IX. Lettera Lamia Olre libertà mi che te sdegnare non lettere di colei Cortigia*» una f"/ivata Amica una que quantun- , . ad della stesso Tu prendo permettesti , na,ad „ Rimprovera : Re Demetrio a „ „ Lamia. di (i) adunque di verti: scri- di ver rice- facesti che ramente intie- , tua „ In ti vedo in Erxìpz tv\v (rvvxyovTxv vetv éraiptìv , e Campo : ad della . quando ed allorché doppio significato ro); ercupois kzXovfi . ti . S'è acci che manchiamo corrispondente : ree; del oggidì. ti) colas- sTUipetv rag kcii Athen opinare cosa Sovrano, , di voce ccQpo^ìrqvtvjv pug Persisro mio venta, „ èì . èroti- /x,t"j-ùzp lib. ni. lo vocabo- 66 Gnatena? voluttuosa in a silenzio; mi ne stessa me (i) allora di concedere riesce unicamente che, non se Resto , il desiderio segreto mie Quando stanze. istante è giunto è il non e cui seno minaccevole ! Io miei di mare, escla- Guerriero il gran sguardo Macedonia e verso di- quanto ; impedirmi egli questi stringi mi affetti degli allora Tracia delizioso quando tuo nelle vederti questo ; tenore posso E' al al trasporto con di Grecia e , ? La tremano , forza irresistibile provi d' eh' può difenderlo niente come farà amore Ei dalla in- CO h w TLtjLfjLsXY,; civcc$eios Si può donna, ci (dice yvaùog et na v\ Tvxtuivx, al il così che sospettare solito, per Casaubono formata ad y.u) oCk Athen. "pùevocarti oli. si soprannome: ) aliquot chiamasse cuiusmodi sunt Grae- propria nomina ventris denotandam questa Habent , TOÀod)ccy(XV ; "c. towv ingluviem Gnato Gnathae, a , 67 influenza grazie quest'oggi Da chiedo la tua alle celebro mie desiderio, festa le quinto devi Tu rendermi della ho non sino a tu cir- a mi nirai for- tal uopo,,. primo giammai e Io . deliziosissi- sacro delle tue mento mo- felice, connessione nostra condiscendenza, cessiva suc- sando giustizia,confes- dal abusato è mio ogni ; e è necessario ,, che, ed conviene onorevole tanto cosranza che quel tutto con , nato desti- precedenti trattenimenti ti prometto no nottur- annualmente che cura, superi io , un Venere; di mia e ad che solennità, onore Sire , è il tempo Quello in dì tre a presenza Convito: io delle „. „ mi melodìa, dei-lamia della tua grazie (i), ben- (i) Ka) pois vikcl ccyuvct s%u . e\ vTsèé^oy.x($é ra, "rt Tpórspx toU s7tzQpqMtws vqe- kcù * evi u"; 68 benché tu abbia non alla Sire Nò, condotta mia cuno al- limite posto " . Lamia altre delie dir a dacché ( fu me degli nel che la che L' ne predilezio- tua dalle sciuta riconoha nel di spiacert di- importunità Re, o è e- giungere, suo L' dipartirsi suo avrai (i) sebbene, Amore, rapido pio esem- non ognuno libera amanti. gualmente Tu pubblicamente ) il timore mi : infedeltà di vero per simili sue accusarmi da V seguirà giammai non che amor . spera è alato desiderio; di Y e amor so- fjLccXtqxTtùavw svi vto crov VY,S re TYIQ , àvà^iov fjLVjèstv , ÌSpÓLSVVKtIì STI rtìv KUlTOt "T0U , fflycùctt rea (òovhuf/.cti €fiOJ KXÀW "TU(JLUTl'àXX"zyJ%pvj[ACii Tpo$ èrépovz KCÙ CtjJktKTOS . (i) Questo dice quanto che chiaramente mostra circa Eliano al Tibicine è calugnoso che Teodoro , , chiamato per tt, exsi- àyaQ"v "ru:v T£T0l'^Kv7iZ av oTccg ÉTirpeTOUTOS ysvyjrcu TepiovTivTcti 1101 civ da rapporto Lamia ad ne sprezzò Atbeneo , poco l'invito, avanti come, osservai . .f9 sodisfatto acquatta traile di più tali arti carattere e ad quella passione, si air artifizio indisposizioni di del fasto; Queste, i loro e vicine vittime e : nutriti in continue nerazione ve- giane Corti- Le viva mantener presto devono mentiscono Or or si occupano Cene. fan siche che qual- sempre interrompimento al loro il . distrazioni speranze, : una imbandiscono ora simili Demetrio sovente corpo; adoratori, temendo nuovo delle ben stre no- pensiero altrimenti che estinguerebbe, ricorrere il inspira di oggetto ti aman- nelle me profonda troppo 1' rimangono con rango stume, co- sione, profes- loro avvinti da è differire mezzo Lungi praticar , mia dei strettamente . suo tal con catene di della beatitudine perchè essi Donne quindi artificiosamente imminente , le ali; cadono dominio, al più filo cili fa- allettati sollecitudini .Con a 'tri 70 altri, Sire, io o artifizio; ma mi distingui col preferisci a tanto bri sem- mi e , altra il Donna; ch'io Muse, amate non ganno, in- più piccolo il saprei offendere atti di con che favori miei potrei immaginare né qualche affetto; che tuo dei Te, qualunque le giuro per di verso orgoglioso userei stessa ingratitudine tuo amore Non di sono . sasso; influenza ; „ quella essermi saprebbe potessi che credimi ma della io medito che di di licita fe- tua : Atene, essi in tutta si debbono si ove , no diverran- che noti; che e nella confinati prevedo, anzi eh' festeggiamenti i Teripe universalmente di , , resterai! ,non Casa in non . SO. bene celebrare ogni vita stessa 1' istrumento divenir d' perdita s' io soffrendo grave n sola la ripeterà quanta ne se la il lerà par- to raccon- Grecia. 1 La- il Lacedemoni I invidiosi loro (1), come Essi V Ma : la me la Sire o T Cene del migliore ; : l' questi Nota lo spillatico num. I. e lito stabi- questa sarà e Addio „ pag. 250. delle talenti sue voluti 1J14/Z l/l Demetrio avvertito Donne, 61. -H'Vlfinr"l da K-- x. cadde Ateniesi sugli non , dei imposizione per forse civili giorno . Svi loro . §. fi) ; loro con pace del ora più tue , scegliti : alle sia tudini soli- nostre austerità incontrasto Sovvengati, per delle vanteranno maniere giare echeg- Montane native censura Licurgo di cesseranno non la per , loro la distinti e sono, ipocrisia nelle particolarmente, alla 7* §.X. celebri Opere L K di G lanci riferita Lettera di soggetto nn è ben idea valevole anzi vivace, , di dello Glaucia Se si . dei che immaginarci più ancor ed nobile, contemplano altre mo dobbia- molte ed , ne , dobbiam e che rammarico e tempi, interessanti scritte; e suoi una re volga- non finissimo, e teresse in- dare per spirito Lamia le circostanze molto non , qualche lativa re- quantunque , ad Lamia. a Ateneo abbia vute rice- sentir sian che qual- perdute. tarco Plu- alcuni conservarono , detti, fatti e quali traluce ardire di che nobile, di prontezza una conquista, niente nuovo, Donna, questa un mostra, e nei vivace, d' impero, possesso che un sia non bello. Ma w Sottomesso mostrò Lamia di ascendente Pcmetrio appena all' mine chia- ben , la che ite libertà della perdila , de' suoi che 1' dei affetti gli sembrava di acquisto Vinti, e igiie , in tutto meo; forza deli' Tol a "- la (eccettuatane una gè attribuire n ita ero , se alla non bile persila? riconoscente (i) Amata Pri. , dell'Amore, po«-er e sioui può con lialo umi- Navi, Tesori , si non dell' , somma pregiata Lamia) che restituì cara rimanente Spoglie Ei gionieri \ettoy il tutto delle Nemico. più , verso quei il primo suo già emuli, Guerrieri due Che Signore: o i inimici quali dei , spregiava uno canzi , nnci; divengono e se 1' altro altamente pò- istantaneamente precedentemente ? tosto piut- , imolacabi 1' più A- facevan tre- 75 i tremare Greci, incerti destino, si vedono or reciproco patto Eliade di , T Attica di armonìa si scorgono giunge di Ed Il loro legame : che fino, nelle di chi a umanità, mai potrà . attribuirsi sì favorevole un. di cose, si inaspettato, e sì bello, consiglio.,alle persuasive savia e politica fortunato di Demetrio se non per Lei, che anco Egli depone sua aveva bella ta accor- dimesso, poteva aver quella infiessibil fierezza cuori ai della evento ai mansueto poco E alla al non ? Prigioniera ottenuto se na sce- all'ascendente ed , ispira il buono di , Lamia non mento rovescia- cangiamento un cui , gareggiare, per concordia la tutta tant'oltre pubbliche dimostrazioni e di da quella Acaja di principiai porzione è prio pro- vincolati la liberta per e yS.t/Jii) loro del 2 Y più. Battaglia: della piedi Impero avanti docili che , dalle. Armi: E E questo Donna nel suolo lina per- aumento con Signore. maggio^ pericolo altro, per e nuovo sin erane! Atene momento profittarne eoa da sagace, "loria del bel più soddisfazione, propria di il era si non materno dimenticata era domestico del e mia .-La- , il far colare: avrebbe ogni che suo talento, influenza; successo pettata Inas- 'si-orzi . col Demetrio toglie quale stringeva l'odi, di crnvala esrernrinifO Ei : rivojge le e d' Atene e per quasi in Ateniese amata Lui, e i suoi per facile Guerrieri di Àlunichk • totale 1: uccisione sue, vi porta fo. Trion- già impresa , minac- gloriose , sua 1'-assedio dt prossimi caduta, *Ìsoecór$b Squadre riosi vitto- to l'assal- di Dioni- , ? • . adoprare sua lodevoli non di f"vqrdvolé un i suoi niente Fu ogni grazia, ogni sua coronasse là Patria della sembra e astenersi saputo favor a sensibile cuore suo • . ... sio, \5 fció, l'espulsione di Gassandro, Soldati incalzò atterriti Termopile: questa E generosa circondato Greci restituì e da spedizione, da preceduto le Castella isi plan- tutti liberi rese \ se «tes- ritorno suo gloriosa d'allori, benedizioni e nel e alle sino il Faiereo di governo Demetrio i che in si governassero ajutandoli e a Popolo di Lamia, l'amante libertà, con ristabilire loro concesse gli antichi le " Dìòl. usi, patrieLeggi. §. (i) Plut. ma ; gl'Ateniesi (i), rimessi Megaresi to rovescia- aveva questo l'amico* avendo t rio L'arbitra- agli Ateniesi. Demetrio i ogni con , appartenenza cui i sicul. 1. 2ól "*» XI, rS XI. § d'i Demetrio Jpcteosi G TLi , ricevuti vantaggi " quasi la esprimere come Nell'entusiasmo chiamarono che gli fosse decorato Nel Dei: smontò Altare, eressero (2) di Sacerdoti; racolo; e che che si il suo fecer creto de- Peplo me co- mierame pri- ove Cavallo, gli aggiuntivo di dal coli' noscenza rico- il loro luogo ce? statuirono ; viva ({) ; ' Catebate gratitudine: Demetrio salvatore altri sapevano più e benefico, Do non loro della . agliessenziali sensibili Ateniesi Lamia e che implorasse nome, avesse il suoO- quale Dio tute- (0 ku) 2""T»ff"«, (i)Kcù too evspysTtjv £óxyop$'uoi""Tes. fiofibvSTtùevTsg àtj^rpiou TTUTXiflu- Tpoirqyópeuj-ctv • 79 tutelare, fosse invocato negli Decretarono piti, che di si nominassero Arti trio Deme- futuro in blici. pub- le feste , Baccanali ; metriofte si anno, che presso 'mortali di di gli in stessi ogni Atene onori , Cerere, a Editto che , Demetrio Dei fosse giusta e , ed giunsero approvarono illimitata venerazione e di còsa per i i Greci mancarono in , specie " espansione riconoscenza, , non ad di (i). in questa Ma ^ ed comando Santa già dell' giorno che nuovo per riconoscere ogni ultimo gli con De- mese di Demetrio si accordarono ; e un V ricevuto Bacco di nome Ordinarono giungere venisse a chiamasse mese: nuovo il sorto Demetriade e ciascun a che di ravvisare gli e niesi Ate- "nella loro bene- (i) Ket) ÙVOil Tpo; $(KU10V, Qeo); g"tiqv xcù " Tpog avùpoTetg PlUt. So la ce coopcratrice , beneficenze delle : divini E così nel alloggiato avevano Palladc insieme reso che quella a trio Deme- avevan questo a vera da ottenute siccome onori incitata** la sorgente , , di k Concittadina benemerita , tempio stesso Ancelle le con già , Criside, Deme, Statue di Se si riflette alla Lamia si se che Lamia meritamente pettati inas- la Lei vera della libertà di si scorge doveva la salvatrice come la come degli medesimo; col considerata catena Demetrio; seguiti dopo eventi connessione di (2). di Glau- padronanza la contempla dicarono le de- e adorazione 11' animo su zarono inal- (i) più luoghi, in Templi cia Anticira e cagione esser di ne, Ate- della perata recu- E sicco- Grecia. (1) Tpsa IxovTyvsus yovcity.ct? (2) Athen. hb. me . 0. Aupius AQpoùtTtlt fcpet"C. 82 Leda te credute si rassomiglia Glaucia Lamia utile meno Non quella di esserlo; il (1) bensì ma Alta Brac. al destro I. 3. è braccio ed none, Giu- a e va pote- non , quella, che T. estremità Tav. IH. Tavola) mia to sot- in par titolar Fior. Mus. da Le- di eressero [.della num. , na opportu- la statua parla di Venere nome (Disegnata Bel si cui ed amata Colomba. più adunque è da Y Oca il Pavone la Venere a al- (")*:sarà che caratteristica, che ed la universale, singolarmente ie diviene non quanto per e bellezza confessare di forza lor la età per solida e vedrassi (i), e 5. restaurata Il infeiiori leberrimo ce- . nel Mengs. in per gesso, (2) al Erano in maggior A lui da quel Demetrio poiché devono molte quesro Falereo analoghe averne se gli tempo in segno ne alle due, che la cavar forma di esatto sta que- bellissima. . molte fece ne il moilello conservare riputata statua 1770 di genere trovano esistono per zione dimostra- 360. eressero fatte proJighi Ateniesi Glaucia tutt' nella Statue » Lamia , ora Real simili , o , Galleria. «3 colar i Greci Tempio Cleanore Glaueia a restauratrice alla poli figlia di Lamia, a , , alla ad Eie- Greca della berta Li- , Amante alla " , ed Amica di Demetrio V La delle minore Braccia ( aita i. e due più mirabilmente serve di illustrazione: all'altra cnovenile ; ma ciò di perchè che è antica la come la sinistra con che le braccio che e sino fianco, ginocchio Ella muoversi; del in grembo ed , ha e è leva sol- giamento panneg- la scoperta te egualmen- petto , e so, dor- al corrispondente sembra tiene mente egualElla un lascia . di to, Vol- precedente; opposto, porzione- del braccio. mano ne può giudicarsi la testa, , spalla^ e figura fattezze il sinistro seminuda.) Là bene non dalle non statue quinto ) convalida un viepiù l'asserto, e è precitate la un quasi in atto prediletta Oca Delfino presso al «4 ài lato suo destro simbolo un Venere da o uno, si retto, diversi osserva ai e Amorini simulacri da Tale : punto ap- bellissima alla presso quentemen fre- era governato , bastantemente mai non e (2); attributo (3), il Delfino Era dell'Amore un di (i). lodata Ve- Medicea. nere 11 Tempio alla Àrnica eretto intitolato era di Demetrio, Venere a La- mìa (i) Altra simile a testa del rivolta (2) €el. (3) Credo Ròd. che l'Oca ciò di la di lei in voltò, . Geli. luogo avesse suono',' di cagione a significato del e AyjXtpie e Ù^XpCi- nome mira xli. Delfino del luogo Tav. ma la molto e , nella Capitolino; Cielo, Aul. identità certa al soggetto intagliata Mus. tien tronco \\n medesimo , ni. e del vedesi questa Tom. del ed Stàtua greco omonimìa simile Per una , nel opinai che mio si dell' che perche S"rpe la , e nel errasse Anima faccia si Opuscolettò : suppo;la e alimentare vóce Eva vita . sulla non per il emblematico lacro simu- altra credo Serpe significai la, farfal- simbòlica come da ragione Igia allor , se nòti dissi» e 85. (i) : mia il riferito attributo mancava di aj simulacro qua! riconoscere volerò Fuvvi cui qualcuno prediletta, Oca dal anco , aggiungerlo; di mente la far- per Venere aspetto. Greci Scultori r primo al Donna questa che ma gli tra in venne senza non Lamia Venere caratterizza essenzialmente . si nei conservano neglettadagliAntiquarj così di e equivocato ture (h ; 5. quae e. la Lista 1 . ) satis lib, Livio con veri , (l) Athen. E mi parendolacro, simu- uà a. torta Seul-, delle antiche rebus in similia cipiantur resti- , terminerò 2 : V avanti per a te totalmen- di arricchita avere nuovo, già ripunto Musei Lamia si alla celebre iranno tu seguitodi in marmi, effigiate che Lede, gemme delle idee, molte mie queste in lusinga che nutrir Oso su antiquis tam ut dicendo. si , pr*o_ veris habeam . vi. A'ipf0$Ttfff Acùjjlìcìs sp:e* ac-, SPIEGAZIONE IL lusso per le DELLA mia delibata inragli o la dell' non Non nella Tavola. volte che nel della e vole Ta- e tribuisce con- , del corso , citata, ro- d. IL- esecuzione applaudo celebrità deg i Autori niuno Leggit ri mi.i dai aspetti An pubblico alla poco si Incisore del argomento , il,più.bel pregio.; e quindi costituisce il sovente forma ne , fasiche Naturale, , , bravuia primo Sroria fastosa, e , , dir*M anco Tipografia nella d'Antiquaria la ed , introdotto Onere ec. più modernamente, calcografo utilmente TAVOLA gio sfog- Libretto offro, qui quale . ho vissima bre- una spiegazione. Io ne ben che so celebrità a chiedo in Calcolai parte. forze-, mie le che per questa il esaminai mio getto, ogcativo indi- contorno occasioni in altre conforme , desiderose anco semplice un applauso ma indulgenza, conclusi e alcuno: conto cortese ur.a ad aspirare debbo non praticai be avreb- , , omertà del idea sufficiente una ch'io Tipo tesi pre- , illustrare . La Fig. quale era potrebbesi Che , del imitazione ad Lamia in etk provetta rcioè dire Venere bellissima è la I sentata rappre- della e fior di giovinezza nel Patria Steltissima Venere tante , sue bellezze tanto è ne , la nel Reale Galleria Museo ir varie v poi ,che ho da stesso, me copiata tamente Ho è farla datane ed ; e ritocchi ho da procurato anco u. celebre inFit:ura,il c;uesro mio trovasi quale desiderio notata nostro avanti la Tribuna do avenminata sunno- io la , poteva , comoda esat- i torni con- dezza gran- fossero corretti Veterano sore Profes- prestossi cortesemente .( ne' Catal. cora de- ; ma . che Ella disegnare alterarne più le oggetto il di. non sono intagliata nella al mio all' attuale ricucendola ed a meglio cercato lavoro Giovani alerti figura quanto e : la * sufficiente fosse Opera provai alcuni duteda pensato squisito il di Firenze, Io ;oi?ntino r quale Redi: Francesi e delia R. a ni Trilio- Gali.) La Fig. che Gallerìa, simulicro si parimente eseguito , se l'altro è 2. del Gardelli in Real stessa più delicate, più giovenile, e con era simbolico Delfino. Scultore ilissimo a mia La- pronoizioni , l'aggiunta Venere nella conserva con sì maestrevoli non «H S'ig Domenico 11 condiscese Romano a , farne alle quale meglio che P. V. Greche di da di ec me che ottenni Venezia ben e antiche Statue Libre' della ìa in Ma Fig. Opera metto Poe- Leda del beltà quasi d' Giove e Scultura, Leda lo lascivo Buffon sugge ogni vivo più ; privo senso dolcezze sue .. . piove Gitve di . ho che Cigno to cava- r r riducendolo convenevole , distrugge si non spirito il adugge corpo altro per , proporzione avesse , piacer le Rappresenta di elegantissimo contrastati Amor in 4 che Rostro cerca mentre Passa direbbe Si . il niveo del tanta può , cesse compia- : cima in si si incomparabile baci Mov.'iido Dir moderno aperte umidi se Disegno cantò la imperizia Modellatore questa Pali E mia della re pu- simile altezza di intitolato Con Questa ,, , Cigno Gli io ridussi e del del con trova conscio Autore E dall' si il estemporaneo agli occhi La nel , un'abilissimo 1' immortale allorché nera Ve- intaglio buono Antisala nelV rettificarne di avanti Leda „ copiai, stesso precedenti: alle , , Marco s. che dal laco vera Delle Opera Romane e , dell' 2. bellissima effigiata co- vedesi dal disegno fi-io. De quella è 3. . T. il veùesi Fig. La il preghiere me la del, relativamente alla , delle grandezza rimarcare potrà , o vicine 1' ( quella il presso che contraddistingue l'Oloride congeneri ; ed esaminando U'nito Leda a (Fig. 'g ) rileverà dell' mancanza piuttosto salvatico,e è forza concludere canoro , co.ne Cigno o in licito la domesti o , del testa Cigno che lice, quello luogo ) appunto tuberculo suo cola carun- chiaramente esser a nera numero , dai dalla questo . osservatore tubercolo, In Umane Figure il op- Cigao spiegai . PUBBLICATI SCRITTI Bombice Del i su ne de' in voi Aitisi del Perugia l?Sl indicate Frane. Prato Torino 1791. Tedesco In copiosa se di fare Arte metodi Faust Vino il pratici Tofani app. Come che Botna Culti? azione pratica e Arte tata in Ber di a trarla 1:95. L}elV Vernici a Congresso Cambi d' ordine agi 1793, della R. , ritardare per Laudi todo Me- Pagani app. . celebre nella raccolta , per , dal app Tabacco Ossidiane degP Opuscoli Prove Toscani Zcmpel app. del vite, Premio WJrènze Georgofili Marmo e Vini Pontifìcio, V'Acqua ti IjJ93 Gutturato Gemma fili Austriaca *"tato dello ottenne Ariete de Altra 790. migliori i e far per Dell' Società ( Ada* , f.ir Vini i ec di 1 J^oo. note con Lombardia la per per economico Accal. con i'9o migliorare spiyjt.oec A. adesso. prepara ne lì. Grazioli Lipsia) ec. app. ristampata dal Hahncman da corre- dilla ~8t. aggiunte tradotta Febbroni ino I le ~%6, annotazioni. premiata Tofani app 1 ristampa ottime con Vino, il considerabili delle e fare Firenze. senza Terza Aut. de* Acc. Perugia ma , 1784. R. /'// S Graziosi dall' di dalla Agricoltura d? pel Georgofili de e Coltivazia* Costantini -gì 138^. . Arte e , premiata Elementari zioni Dell'* "83. appresso 4 della appresso Cambi Georgofili.app. Venezia i Spariglia in 1384. Filugello de'' Terreni stime Istruzioni 1.782. Firenze ; appreso Baduel . Sulle gressio-. , Gelso del ne d Una pel C»st*n: Egiziano 3. Educazione Della ed un 4 appresso 1 moderiti Simbolo con , se-.j; Perugia pòpoli Agricoltore Perugi Antichi » Pagani U AUTORE. degli Bombici Farfalla Della Bhso del e appendice DALL' e a Si' ne Dissertazione Tir man. volontà freddo: pycpara la Tofani app. Trattura Vendesi una Accademica della da nel Giornale ta Se- Vincenzi^ ristampa. ; ed . estratto \Z''"'). dj Napoli. e ripor-. VENERE LAMIA LEDA VENERE LAMIA