LA SPIGA Periodico di Attualità, Politica, Cultura e Sport Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 - Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso - Stampa I.M.D. Lucana s.n.c. - tel. 0835 581642 - Pisticci MARZO 2005 Edito dall’Associazione Culturale “La Spiga” Pisticci - Redazione: C.so Margherita, 132 - 75015 Pisticci I MAGNIFICI SETTE… PER UN FILM GIA’ VISTO? di Roberto D’Alessandro Sette candidati per una sola comunità, seppur dotata di un buon bacino di voti, sono troppi. Il rischio è quello che Pisticci, ancora una volta, non abbia rappresentanze nel consiglio della Regione Basilicata. Un fatto grave, se si considera che la nostra è la terza comunità della Lucania. Ancor più grave se la difficoltà si ripresenta puntualmente, reiterata, ad ogni appuntamento elettorale extra comunale. Ed il lumicino della speranza si affioca ulteriormente se si considera che ai nostri magnifici sette bisogna aggiungerne almeno altrettanti che, da fuori, troveranno a Pisticci terreno fertile per impinguare il catino delle loro preferenze. Perché quando manca un guardiano si rischia il furto delle greggi ed i seminati dai quali si attende una ricca messe diventano terra di conquista. Che fine grama per un Casato avvezzo, un tempo, a ben altri fasti! Certo rimane l’auspicio di essere smentiti dai fatti. Resta l’imprevedibile (quanto?) destino costruito dagli intrecci dei segreti sussurrati nell’urna. Ma perché mettersi in balia della sorte ed incrociare le dita affinché gli ultimi voti, gli spiccioli degli indecisi, confluiscano tutti sotto lo stesso nome, quando la matematica è dalla nostra parte e può fornirci ben più solide garanzie di successo? Perché perseverare in una nuova, fallimentare diaspora di numeri? A far due calcoli, il corpus di elettori appartenenti al territorio di Pisticci ha la forza, se ben indirizzato, di eleggere due o forse addirittura tre rappresentanti alla Regione. La stessa forza utile a produrre l’identico risultato per la Provincia ed a conferirci la giusta titolarità per essere protagonisti anche alle prossime politiche. Ed allora perché si procrastina questa assurda vacatio di rappresentanza? Il sistema maggioritario pone alla base del successo il gioco di squadra. Dove per squadra s’intende la coalizione. Fatto è che le segreterie locali dei singoli partiti, anche per l’accesa litigiosità tra dirimpettai, agiscono esclusivamente in ossequio a logiche verticali: la segreteria di un partito di Pisticci, per semplificare, si raccorda con quella di Matera, che si interfaccia con quella di Potenza, che spesso trova in quella di Roma il suo referente. E la coalizione? Ad essa si ricorre, obtorto collo e con maggiore frammentazione rispetto agli schieramenti nazionali, solo per le intese necessarie a conquistare il palazzo di Piazza dei Caduti (ed i risultati non sono nemmeno tanto confortanti). Per il resto del tempo quelli che sono gli alleati della coalizione rappresentano, reciprocamente, il primo e forse il più acerrimo dei nemici politici. Così che è inammissibile immaginare che le segreterie politiche comunali concordino le candidature locali da spedire a via Anzio. Un gioco di squadra che favorirebbe gli interessi della comunità e non quelli di bottega. Chiedete a qualche noto esponente di partito cosa ne pensa di un accordo orizzontale, che favorisca, anche attraverso i patti di desistenza, l’emersione di un esponente politico pisticcese. Vi risponderà che state bestemmiando, che le logiche del partito non lo permettono, che non capite di politica, che ognuno ha le sue strategie, che a Potenza tuonerebbero denunciando un inammissibile comportamento destabilizzante, quasi golpista. Mentre non fa scandalo se accordi tra partiti a livello regionale determinano le scelte cruciali della politica locale e poco importa se non sono gradite al territorio. Se alla fine è proprio impossibile trovare un accordo di coalizione su un candidato locale, almeno si faccia prevalere il buon senso. In molti casi sarebbe sufficiente a garantire continua a pag. 2 Anno VII n. 2 - Euro 0,80 Gli elettori si apprestano il 3 e 4 Aprile a dare il loro consenso ANCORA AL VOTO! E ci risiamo! Ritornano le elezioni e con esse le innumerevoli proposte di buone e tante cose da fare che negli intenti vengono inserite tra le cose da realizzare e che spesso nel nulla di fatto vedono la loro realizzazione. Sono ritornati alla ribalta i sorrisi amichevoli scomparsi negli ultimi tempi che danno gioia a tutti gli elettori che si apprestano il 3 e 4 Aprile a dare il loro voto per questo o per quel candidato! Sembra davvero una routine nella quale si diventa amici di tutti dopo lunghi periodi di “tolleranza”. Fa davvero riflettere quanto accade, perché è vero che in politica è tutto permesso, così come in amore, ma è anche vero che spesso si può essere traditi. Per non parlare dell’innumerevole quantità di carta utilizzata, male, per farsi la famosa pubblicità elettorale. Ovunque ci si giri e rigiri , si trovano i “santini” di questo o di quel politico. Sbucano da tutte le parti: dalla ormai stracolma cassetta della posta, al tergicristallo della nostra auto, dal porta a porta tradizionale, al mega manifesto formato maxi. E così quanta carta consumata, quanto lavoro in più per gli operatori ecologici, che nel preciso istante in cui terminano il loro lavoro di pulizia delle strade, dovrebbero ripartire da capo per ripulire ancora. A parte la goliardia con la quale è trattato l’argomento, comunque il giorno 3 e 4 Aprile verrà a decidersi la sorte che accompagnerà la nostra regione per cinque anni. Verrà eletto il nuovo governatore con il nuovo staff e di conseguenza il discorso si fa serio. Decidere bene per chi votare è importante tanto quanto credere in ciò per cui si va a votare. Il nostro voto, utilizzato al meglio è la miglior risposta a quanti si chiedono per qual motivo si debba votare. La sfiducia nelle istituzioni va via via aumentando ed è proprio per questo fondamentale motivo che diventa decisiva la voglia di votare e di far valere la propria voce nella cabina elettorale. Alessandro Lopergolo Abbiamo sottoposto questa serie di domande a tutti i candidati pisticcesi alle prossime elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005 1) Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi? 2) Non ritiene che l’elevato numero di candidati di Pisticci renda pressocchè scontata la non elezione di uno di voi? 3) Quali, a suo giudizio, i punti di forza e/o di debolezza della giunta uscente? 4) Gli elementi caratterizzanti ed innovativi, rispetto al passato, nel programma della sua lista di appartenenza. 5) Ci indichi quali sono, a suo giudizio, le urgenze e le priorità del nostro territorio. 6) La coscienza ambientale dei cittadini, attraverso le esperienze del caso scorie, della questione centrale in Valbasento, del Porto degli Argonauti, dei reflui smaltiti a Tecnoparco, è notevolmente cresciuta nel nuovo millennio: qual è la Sua posizione su tali argomenti ed, in generale, sull’emergenza ambiente? 7) Perché l’elettore dovrebbe darle il proprio consenso? A pagg. 2 - 3 - 4 Pubblichiamo le risposte ricevute L’Associazione La Spiga e la redazione augurano a tutti i lettori Buona Pasqua la P rimo Piano MARZO 2005 SPIGA 2 RISPOSTE AI QUESITI DI NICOLA BENEDETTO RISPOSTE AI QUESITI DELL’ON.LE AVV. NICOLA CATALDO I quesiti sono pubblicati in prima pagina I quesiti sono pubblicati in prima pagina 1) Voglio mettere a disposizione degli altri la mia libertà e continuare a fare quello che ho sempre dimostrato di avere, come obiettivo, da imprenditore: i fatti. Altrimenti in questi anni non avrei mai potuto portare una piccola azienda locale a diventare una realtà che esporta finanche nei Caraibi. Ora vorrei scendere in politica, perché vorrei mettere a disposizione degli altri quella libertà ed autonomia che ho sempre avuto da imprenditore. Nel nostro territorio tutti sanno che, nella mia attività, non ho avuto mai bisogno della politica. 2) Vengo dall’impresa ma ho subito compreso che, in politica, nulla è scontato. Certo, Pisticci una volta era il “paese dei presidenti” ed ora mostra fin troppa litigiosità politica. Ma lo stesso accade anche in altri paesi del nostro territorio. Allora, io penso di avere un vantaggio, rispetto agli altri candidati. Sono un pisticcese “doc” ma da anni vivo ed opero fuori da Pisticci e Marconia, tanto da essere considerato anche un candidato locale di Bernalda o di Matera, tanto per fare degli esempi. Quindi, agli elettori di Pisticci e Marconia dico: sappiate che, se votate Nicola Benedetto, avrete sicuramente qualche chances in più per vedere premiato il vostro voto rispetto ad altri candidati pisticcesi che, al di fuori dei seggi comunali, magari pur avendo delle qualità saranno destinati molto a probabilmente a raccogliere pochi consensi perché in buona parte sconosciuti. 3) ////// 4) Rispondo con una domanda: cosa ci può essere di più caratterizzante ed innovativo che inserire nella propria lista LA SPIGA Periodico di attualità, politica, cultura e sport. Edito dall’Ass. Culturale “La Spiga” Pisticci Redazione: C.so Margherita, 132 75015 Pisticci (MT) Reg. Tribunale di Matera n. 179 del 05/05/1999 Direttore Responsabile: Angelo Dell’Osso Direttore: Pietro Quinto Collaboratori: Margherita Agata Antonio Capistrano Roberto D’Alessandro Dino D’Angella Gianfranco D’Angella Pino Gallo Carmine Grillo Alessandro Lopergolo Piero Miolla Raffaele Montemurro Vito Pelazza Michele Selvaggi Grafica: Stefano Falotico Impaginazione e Stampa: I.M.D. Lucana s.n.c. Pisticci un signore, come Nicola Benedetto, senza chiedergli preventivamente nulla in cambio, pur sapendo che egli ha buone possibilità di riuscita e che, se sarà eletto, sarà sempre un uomo libero e quindi risponderà sempre e solo alla propria coscienza? 5) Innanzitutto creando nuovi posti di lavoro non solo per i giovani e senza le solite raccomandazioni. Tutto questo si fa portando ad esempio, in Valbasento, imprese serie e competitive come ho fatto io con Alex, che è stata realizzata in nove mesi ed è entrata subito in produzione. Altro che le tante cattedrali nel deserto che hanno preso soldi e prodotto solo nuovi disoccupati! Credo poi che dobbiamo pensare al turismo e all’agricoltura finalmente in termini di infrastrutture serie. Difenderò il completamento della struttura aeroportuale a Pisticci, che ha una pista di 1400 metri uguale a quella di Firenze, una situazione ideale per gli atterraggi e per i decolli, la possibilità di utilizzarla per la charteristica estiva. Proporrò di investire sulla realizzazione del raccordo Gioia del Colle- Matera, che darebbe finalmente visibilità a Matera e alla sua provincia sull’asse della grande viabilità nazionale. 6) Sul caso scorie, Centrale in Valbasento e reflui ho la stessa convinzione: non possiamo continuare ad accollarci in povertà il rovescio di ricchezze che prosperano sempre altrove. Pertanto, non possiamo e dobbiamo essere pattumiera di nessuno ma solo di noi stessi. Insomma, chi ci governa deve capire che nel metapontino si smaltiscono rifiuti e si programma di produrre in energia in modo assolutamente proporzionale al nostro territorio. E a proposito di energia, si pensi piuttosto ai metodi alternativi come all’eolico e al foto-voltaico visto che, secondo il Gestore Rete di Trasmissione Nazionale(Grtn), il metapontino è una delle tre zone italiane( insieme a Catania e Cagliari) a presentare le migliori opportunità di sfruttamento. 7) Perché non ho bisogno di poltrone o stipendi e perché, come tutti sanno, fino adesso ho sempre fatto scelte in autonomia e senza condiziona-menti. A maggior ragione sarei libero in politica. Peraltro sarei un politico senza stipendio visto che, se sarò eletto, ho già ufficialmente deciso di rinunciare totalmente al mio compenso per metterlo a disposizione del territorio con iniziative a carattere sociale e di beneficenza. Del resto, lo faccio già da anni. Nicola Benedetto 1) Vogliamo portare in Consiglio Regionale le conoscenze acquisite e le esperienze fatte come sindaco, come parlamentare e come avvocato. Inoltre perché vogliamo sottolineare che la politica deve essere intesa come servizio per la Comunità senza clientelismo e senza favoritismi. Infine perché vogliamo dare un contributo perché il risultato delle regionali serva per bloccare la controriforma di Berlusconi su ben 57 articoli della Costituzione Repubblicana con cui si vuole instaurare la dittatura di maggioranza e rompere l’equilibrio tra poteri e contropoteri rafforzando oltre misura quelli del premier, svuotando quelli del Presidente della Repubblica, trasformando la Corte Costituzionale in organo governativo attraverso il sistema delle nomine dei giudici, e con il pericolo sempre più evidente di una magistratura dipendente sempre più del potere esecutivo. 2) Assolutamente no! Anche perché, per quello che mi riguarda, essendo l’unico capolista per la circoscrizione di Matera ai voti dei pisticcesi si aggiungeranno anche quelli di Matera e della Provincia. 3) La Giunta Regionale uscente ha operato bene: sono necessarie alcune puntualizzazioni ed interventi finalizzati in alcuni settori che da noi sono stati già individuati e particolarmente 3: a) sviluppo industriale e nuova occupazione soprattutto giovanile e femminile; b) cultura della prevenzione per il dissesto geologico ed i movimenti franosi abbandonando la cultura della emergenza; c) ricorso alla Comunità Europea perché venga scongiurato definitivamente il pericolo dell’insediamento del sito unico per le scorie radioattive a Scanzano. 4) I tre punti che abbiamo indicato nella risposta al quesito precedente nonché le infrastrutture portanti come lo sviluppo viario (es. strada destra del Cavone) nonché il porto e l’aereoporto con la Pista Mattei. 5) Rilancio dell’attività produttiva ed occupazionale in Val Basento; attività ed interventi preventivi sul dissesto idro-geologico con potenziamento dell’autorità d’ambito col sostegno di strutture e strumenti di alto valore scientifico sul piano geologico ed ingegneristico; interventi multidirezionali per l’infanzia ed i bambini e con un occhio di riguardo per la terza età. 6) In ordine al problema dell’ambiente e della sua tutela noi Comunisti Italiani siamo quelli cahe diamo più garanzie per quello che abbiamo saputo fare nel passato e stiamo facendo nel presente. La battaglia contro l’insediamento della Liquichimica l’abbiamo vinta noi negando al colosso chimico la licenza edilizia nella qualità di sindaco protemporte malgrada le richieste pressanti e le forzature che venivano dal Governo centrale e dal governo regionale nonché dall’intero partito della allora democrazia cristiana a tutti i livelli. Siamo stati noi che ci siamo opposti al deposito sotterraneo di G.P.L.. E’ stato il, sottoscritto in prima persona a proporre ricorso alla Commissione Europea contro il sito unico delle scorie a Scanzano perché in violazione dell’art. 174 del Trattato CEE in ordine alla salvaguardia della qualità dell’ambiente ed alla protezione della salute umana, perché in contrasto con la politica umanitaria ed il connesso sforzo finanziario attraverso i fondi strutturali già stanziati per la Basilicata; perché azzera lo sviluppo agricolo, turistico culturale archeologico (che trova espressione nei musei di Metaponto e Poliporo) e quindi concretizza anche violazione dell’art. 9 comma II della Costituzione Repubblicana, perché contrario al Piano di Azione per il Mediterraneo che vuole oltretutto l’eliminazione dell’inquinamento causato da attività svolte a terra ed anche perché la costa è in continuo movimento e l’erosione è ormai in stato avanzato ed infine perché va contro il voto già espresso alla Camera dei Deputati VIII Commissione 13.03.2003 per cui nessun sito di stoccaggio nucleare può sorgere in zone che abbiano già un altro sito (noi abbiamo l’ENEA di Rotondella). Per quanto riguarda specificamente il Porto degli Argonauti abbiamo già scritto ampiamente nel vostro giornale recependo senza entusiasmo il deliberato del Consiglio Comunale con rispetto integrale di tutte le prescrizioni che sono state imposte e soprattutto a tutela della costa di Bernalda. Per la centrale in Val Basento la posizione dei Comunisti Italiani è quella di riconversione dell’esistente ed in subordine di una centrale con una potenza nettamente inferiore e comunque in linea gradata così come indicata ultimamente dalla Regione di Basilicata. In conclusione sull’emergenza ambiente siamo del parere che ogni iniziativa anche di nuovi insediamenti anche a fini occupazionali e produttivi deve essere compatibile con l’ambiente, deve rispettare la legalità, da quella urbanistica a quella estrattiva e quindi siamo contro ogni condono ambientale che ha voluto la maggioranza governativa di centrodestra con Berlusconi Presidente ed i due vice presidenti Follini dell’Udc e Fini di An. Nicola Cataldo. politica condotta dai partiti. Sono parole da interpretare, è vero, ma ti fanno respirare aria di regime. Serve il coraggio di interfacciarsi tra partiti della stessa coalizione così come accade per le elezioni comunali, quando, seppur con fatica, si trova il mondo di presentarsi insieme, perché è l’unico modo di vincere. Diversamente, la politica di casa nostra continuerà a fare il gioco di chi vuol tenere Pistic- ci sotto il suo giogo e fuori dai giochi. Vuoi vedere che a goderne sono proprio quelli dei potentati sovraordinati, mentre i candidati di Pisticci si dimenano per le briciole di una torta che altrove qualcuno sta già digerendo? Ribadisco l’auspicio che le cose vadano diversamente e che qualcuno dei magnifici sette arrivi vivo ai titoli di coda. A tutti, in egual misura, vanno gli auguri della redazione intera. continua da pag. 1 I MAGNIFICI SETTE… PER UN FILM GIA’ VISTO? quella manciata di voti capace di fare la differenza. La presenza di troppi candidati, e la conseguente dispersione di voti, riverbera i comportamenti degli artefici della politica locale. Di chi da troppo tempo, dall’occupante di feudi improduttivi che è, anela invano a diventare classe politica. Invano perché un governo è valido se ha referenti fidati e diretti. Se non ve ne sono si è costretti a pagare dazio agli intermediari, con conseguente perdita di tempo e di efficienza. Senza dimenticare che a volte si scade in pratiche clientelari. Se, invece, i feudi occupati fossero attivi e capaci, allora avremmo politici con un buon seguito extra comunale e personalità di stazza tale da ottenere candidature “buone” dalle proprie segreterie. E questo è un altro aspetto che la dice lunga sull’efficienza e la lungimiranza degli aspiranti politici di casa nostra. Perché di bocconi amari, che comportano scelte impopolari, ne hanno dovuti buttar giù, sempre in nome dell’ossequio al partito e del rispetto della verticalità di cui sopra. Ma che delusione, per i politici nostrani al momento di passare all’incasso, scoprire che i vertici non corrispondono la fedeltà ricevuta ed a volte non danno nemmeno conto, in sedi ufficiali, delle loro decisioni. Si potrà voltar pagina quando finirà questa aberrante forma di masochismo e quando, chi intende proporsi per far politica, ridisegnerà la sua scala di valori, mettendo al primo posto l’interesse della comunità e non quello del partito, che, inteso in questa forma verticistico – dirigista, continuerà ad essere percepito come un ostacolo del rilancio politico di questa comunità o al massimo uno strumento nelle mani dei referenti locali, utile a soddisfare gli interessi loro e della ristretta cerchia di riferimento. Occorre ridefinire il concetto di politica. Quando si ascolta in consiglio comunale che “per essere liberi pensatori bisogna uscire dai partiti”, sorge qualche perplessità sullo stato di salute della Primo Piano MARZO 2005 la SPIGA 3 RISPOSTE AI QUESITI DI PIETRO GIANNACE RISPOSTE AI QUESITI DI PAOLO GIANNASIO I quesiti sono pubblicati in prima pagina I quesiti sono pubblicati in prima pagina 1) Ho voluto la mia candidatura nella lista di Rifondazione Comunista non solo perché milito in questo partito dalla sua fondazione. La motivazione più importante nasce dalla convinzione che il nostro territorio ha bisogno di avere una rappresentanza diretta nel Consiglio Regionale. Ma in particolare di una rappresentanza critica e fortemente impegnata che possa incidere in maniera significativa contro quei poteri forti e trasversali estranei al nostro territorio. Da troppo tempo il territorio di Pisticci conta poco nelle sedi provinciali e regionali. Credo che i 18.000 cittadini pisticcesi sentono il bisogno di avere una rappresentanza diretta in Regione visto il perdurare della minaccia di una megacentrale in valbasento e altre minacce al territorio. 2) Per le prossime elezioni regionali è ancora forte il rischio che i pisticcesi non riescano ancora ad eleggere un proprio consigliere, ma credo nella maturità e nell’intelligenza del nostro elettorato. Sono convinto che questa volta saprà scegliere e non si farà ingannare. I pisticcesi questa volta non faranno il gioco di quanti da Potenza decidono che Pisticci deve contare poco. Questa volta gli elettori sanno che concentrando i voti sul candidato di Rifondazione Comunista possono raggiungere l’obiettivo. Del resto la mia campagna elettorale a Pisticci punta proprio su questo. 3) Sono molti gli obiettivi raggiunti dal governo regionale in questi anni. La scelta del Reddito di Cittadinanza è sicuramen- 1) Io la ringrazio per questa domanda; ritengo che questa città, questo territorio abbia pagato abbondantemente il prezzo di un vuoto di rappresentanza regionale che dura ormai da un decennio. Il degrado del territorio ha raggiunto la soglia minima della sopportabilità in tutti i settori, dalla sanità, al turismo, all’industria e all’agricoltura. te un esempio di buon governo. Però non tutto ci ha convinto: la cementificazione della costa jonica, i porti, la megacentrale, l’ecoil, il trattamento di reflui provenienti da fuori regione a Tecnoparco. L’unica soluzione è il rafforzamento della sinistra alternativa. L’alternativa è a sinistra, non ci sono altre strade. Solo una forte affermazione della sinistra di alternativa può garantire un governo regionale più rispettoso della democrazia partecipata e dell’ambiente. 4) Nel programma di Rifondazione Comunista è fortemente presente la necessità di volersi misurare con le molteplici istanze delle popolazioni che chiedono prepotentemente di partecipare attivamente ai processi decisionali. La difesa dei beni collettivi diventa per Rifondazione Comunista un grande valore. La democrazia partecipata è il pilastro di una politica nuova. 5) Le urgenze per il nostro territorio sono innanzitutto la difesa dell’ambiente: la rimozione immediata della condotta inquinata che dall’Enea finisce in mare, il disinquinamento della valbasento con una nuova e inedita politica industriale, la sostituzione della vecchia centrale con una nuova meno inquinante e di taglia non superiore a 70 Mwat, impedire che la valbasento diventi esclusivamente una valle da adibire a produzione di energia per il profitto e al trattamento di reflui provenienti da fuori regione. 6)La coscienza ambientale dei cittadini è enormemente cresciuta. Per fortuna. A questo mi riferivo parlando della democrazia partecipata. Credo che i cittadini hanno bisogno di certezze rispetto ai comportamenti e alle decisioni relative alle tematiche ambientali. Noi pretendiamo di dare queste certezze. Senza se e senza ma. 7) Semplicemente perché rappresento sicuramente quella coscienza ambientale che ha caratterizzato le lotte delle nostre popolazioni in questi anni: le scorie, la centrale in Valbasento, il Porto degli Argonauti, i reflui smaltiti a Tecnoparco. Su queste vertenze ho basato il mio impegno. Credo i cittadini lo sanno e sapranno fare la scelta giusta. Pietro Giannace RISPOSTE AI QUESITI DI MICHELE LEONE I quesiti sono pubblicati in prima pagina 1) La grande passione per la politica e soprattutto il desiderio di restituire a Pisticci e al territorio la dignità politica che tutti cercano da oltre dieci anni. 2) Questa volta ricorrono tutte le condizioni perché Pisticci possa esprimere il proprio rappresentante in Consiglio Regionale. L’elettorato pisticcese è attento e intelligente e sono sicuro che saprà cogliere questa occasione per convergere i propri voti nel candidato che ha più possibilità degli altri di essere eletto e che sia capace di rappresentare gli interessi di Pisticci in ambito regionale. 3) Non vedo punti di forza della Giunta uscente, se noi valutiamo i risultati ottenuti in dieci anni di governo di centro sinistra. La Giunta uscente ha speso risorse ingenti provenienti dalla Comunità Europea, dal Governo Nazionale, dal Bilancio Regionale senza centrare gli obiettivi fondamentali per lo sviluppo e l’ammodernamento della nostra Regione. Basti pensare all’elevato tasso di disoccupazione, alla mancata infrastrutturazione del territorio, al fallimento del sistema industriale regionale e all’agricoltura e allo scadimento della qualità della sanità in genere. 4) Noi di Forza Italia abbiamo una visione politica e amministrativa completamente differente dal centro sinistra in genere e dalla sinistra in particolare. Il nostro progetto si rivolge allo sviluppo della società e del territorio tenendo conto 2) Io mi auguro che il Popolo Pisticcese capisca una buona volta che è giunto il momento di fare scelte oculate per l’interesse e la difesa del proprio territorio. Siamo di fronte, credo, ad un’occasione unica; sbagliare adesso nella scelta – e spero che scelgano me – vuol dire imboccare definitivamente la strada del non ritorno. 3) Non mi avventuro in giudizi sommari, non avendo vissuto attivamente l’attività politica regionale, ma da cittadino ritengo che la giunta uscente abbia programmato molto, ma nella gestione delle risorse naturali della nostra regione (acqua,petrolio,turismo ecc.) avrebbe potuto fare di più e meglio. 4) Punti di forza che il Partito dell’UDEUR ha chiesto di inserire nel programma della coalizione sono le infrastrutture e quindi i servizi, impulso forte al turismo,soluzione delle nostre risorse territoriali e umane fuori da dipendenze politiche e stataliste. 5) Il lavoro, e per rispondere a questa richiesta prioritaria occorre articolare un progetto nuovo che metta in campo le risorse di cui noi disponiamo: un territorio di 10.000 mq., energie ambientali di valore straordinario come il Vulture, il Pollino, le Dolomiti Lucane, la Costa Tirrenica e la Costa Jonica nonché l’acqua e il petrolio; avendo il coraggio e la capacità di sapersi rapportare con realtà regionali a noi vicine con cui articolare progetti di sviluppo di area interregionale. 6) La mia posizione sulle emergenze ambientali del nostro territorio credo siano note per le battaglie condotte in Consiglio Comunale in maniera aperta senza condizionamenti con l’intendo di salvaguardare la immediata della vicenda dell’aeroporto a Pisticci Scalo ed impedire il diffondersi di un nuovo fenomeno che è quello dell’emigrazione intellettuale. 5) Realizzazione dell’aeroporto ed impulso forte al turismo. 6) Tali tematiche sono talmente delicate che richiedono una riflessione attenta e serena. Quindi dire no a tutto e si a tanto non porta da nessuna parte. Il ruolo del politico è proprio e soprattutto quello di fare scelte oculate e vigilare sulla legittimità e regolarità dei vari impianti. Strumentalizzare politicamente su alcune scelte vuol dire non investimento e quindi aumento della disoccupazione e della povertà. Sulla salvaguardia dell’ambiente siamo tutti d’accordo, ma questo non significa dire no a tutto. 7) Guardi, io faccio il chirurgo, e se ho fatto la scelta di integrità ambientale del nostro territorio. Ho denunciato apertamente il mio dissenso sul decreto ministeriale che voleva Scanzano sito di scorie nucleari partecipando di persona alla battaglia che tutto il popolo lucano ha condotto contro questo decreto, noi siamo stati, quale forza di opposizione, i veri oppositori alla costruzione della Centrale in Valbasento denunciando anche tutte le manovre che il centro sinistra a tutti i livelli ha messo in campo per consentire la costruzione della Centrale. Forza Italia è stata, in Consiglio Comunale, la forza politica che ha votato contro la costruzione del Porto degli Argonauti per la maniera in cui veniva proposta senza tener conto e del rispetto dell’ambiente e degli interessi della nostra comunità. La questione dei reflui provenienti da fuori Regione smaltiti in Valbasento ha rappresentato il fare anche questa esperienza politica non è certamente per lo stipendio. Il vero ed unico motivo è che ormai mi considero pisticcese a tutti gli effetti, avendo casa ed essendo residente qui da venticinque anni. Non sopporto più quindi, che questo territorio che è demograficamente il primo della regione dopo le due province, non continui ad essere terra di conquista, contribuendo se non determinando l’elezione di candidati esterni che si vedono puntualmente ad ogni scadenza di mandato elettorale e basta. Pisticci ha i numeri e quindi la forza di eleggere da sola almeno due consiglieri regionali. Il mio impegno nel lavoro e nel sociale è noto a tutti. Chiedo il voto al Popolo Pisticcese per continuare in questo impegno ed avere la forza politica per affrontare e cercare di risolvere insieme a tutti voi, tutti i problemi di cui sopra. Paolo Giannasio capitolo più mortificante per la politica pisticcese: una classe politica al governo della nostra città che sceglie di non decidere; per cui siamo in Valbasento tagliati fuori da ogni possibilità di decisione e il nostro territorio viene considerato terra di conquista per interessi esterni che certamente non coincidono con i nostri. L’ambiente è una delle risorse fondamentali del nostro territorio e per tale occorre tutelarlo e utilizzarlo in una visione progettuale che renda occasioni di sviluppo e di lavoro per i tanti giovani che si vedono costretti a emigrare per dare risposta ai propri bisogni. 7) Un uomo nella vita si porta cucito addosso la propria storia e quello che ha costruito. L’elettore dovrebbe darmi il suo consenso valutando tutto quanto io ho realizzato e quanto ancora potrò costruire. Michele Leone la P rimo Piano MARZO 2005 SPIGA 4 RISPOSTE AI QUESITI DI FRANCO PLATI RISPOSTE AI QUESITI DI ROCCO VIGGIANI I quesiti sono pubblicati in prima pagina I quesiti sono pubblicati in prima pagina 1) Le motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi sono tante, però mi limiterò a citarne solo qualcuna. La prima, senza la quale non mi sarei candidato, è stata la scelta da parte della Casa delle Libertà di Cosimo Latronico a presidente della giunta regionale. E’ superfluo parlare del candidato Presidente in quanto è conosciuto non solo a livello regionale e nazionale per la sua notevole esperienza politica ed amministrativa. Sono più che convinto che il Candidato Cosimo Latronico riuscirà a coinvolgere altre forze politiche, anche quelle socialiste e riformiste, nonchè movimenti di ispirazione cattolica. Un’altra motivazione è stata quella di captare il pensiero di molti cittadini, i quali sono stanchi di essere amministrati dal centro sinistra e che quindi aspettano questa alternanza. Sono consapevole di affrontare una campagna elettorale difficile si, ma non impossibile, ma ciò non mi spaventa anche perchè sono confortato dal modo in cui Alleanza Nazionale riesce ad amministrare con serietà, con passione e con spiccate capacità di gestione non solo a livello Nazionale ma anche nelle Regioni in cui governa con le altre forze politiche del CentroDestra. 2) Purtroppo ancora una volta il nostro Comune sarà penalizzato dalla presenza di 8 candidati al Consiglio Regionale. Anche questa volta si è verificato che esponenti di qualche partito di Centro Destra non hanno mantenuto fede agli accordi politici preventivamente fissati. Per questi ed altri motivi il più penalizzato sarà certamente il Centro Destra nel nostro Comune, in quanto invece di un solo candidato (Il quale sarebbe stato sicuramente eletto) siamo in tre. 3) Per quanto riguarda la gestione Bubbico nei 5 anni, sinteticamente posso dire che la Regione Basilicata ancora una volta esce come la Cenerentola rispetto alle altre Regioni. I problemi che si presentavano 5 anni fa non solo non sono stati risolti, ma si sono aggiunti altri e quindi al momento non si può dire che Bubbico è riuscito a portare la Regione Basilicata ai primi posti. Ciò lo dimostra il fatto che la disoccupazione è salita al 17,5%, il che significa su 600.000 abitanti circa 110.000 sono i disoccupati; si è verificato uno spopolamento anche culturale di giovani laureati e diplomati diretti verso il nord; oltre i 3.000 studenti universitari lucani che frequentano l’Università fuori dalla nostra Regione, una volta che questi hanno conseguito il titolo, circa il 75% non rientra più nei propri paesi di origine. 4 - 5 - 6) Nel nostro programma che abbiamo presentato ai cittadini, in primo luogo è evidenziata la necessità di sfruttare le tante risorse naturali presenti nella nostra Regione (e non come ha fatto la giunta Bubbico svendendo la nostra terra, (petrolio , acqua, ecc...), rilanciare il turismo, venire incontro agli imprenditori agricoli, i quali sono stati letteralmente abbandonati dalla Regione, dare la possibilità agli operatori turistici del posto di poter realizzare finalmente quelle strutture che sognano almeno da 20/30 anni, ma anche questi sono stati emarginati dalla Regione con l’approvazione del piano dei lidi che ha accontentato solo una minima parte degli operatori turistici; irrisolti sono ancora i problemi relativi alle sostanze inquinanti presenti nel nostro territorio, acque reflue, notevole quantità di amianto, sostanze tossiche che scaricano nel Basento (uno dei fiumi più inquinati d’Italia), e rifiuti solidi provenienti addirittura da altre Regioni limitrofe. Per quanto riguarda la Centrale Turbogas, che l’ Energia SpA, con la autorizzazione di Bubbico prima, e di Bellitti dopo, vuole costruire a Pisticci scalo, aumentando la potenza da 70 Megawatt a 800 MegaWatt, la nostra posizione è molta rigida, infatti noi siamo d’accordo solo di riconvertire l’attuale centrale alimentata ad olio combustibile a gas metano, sempre che ci siano tutte le garanzie degli enti preposti a controllo e che riguardano la soglia di inquinamento che la Centrale stessa potrà causare. 7) Per queste linee pro-grammatiche che il mio Partito ha presentato agli elettori mi sento di poter chiedere il loro consenso sia per la esperienza amministrativa maturata negli anni precedenti, sia per la conoscenza dei problemi nei diversi settori, sia per la disponibilità mostrata, nonchè per il continuo rapporto che il sottoscritto ha con i cittadini. Prof. Franco Plati PASSA IL TEMPO, MA L’ITALIA E’ SEMPRE QUELLA? Non c’è bisogno di commenti. Il testo parla da solo. È una citazione tratta dal Codice della vita italiana redatto da Giuseppe Prezzolino nel 1917 (pubblicato, allora, sulla “Rivista di Milano”; riedito nei “Quaderni della voce” nel 1923). Si riferisce alla differenza che, nel nostro Paese, esisterebbe tra la legge scritta e vissuta, tra dire e fare, tra Costituzione formale e applicazione materiale. C’era allora. Si è approfondita ancora di più adesso. C’è tutto lo spazio per un’indignazione tanto amara e schiumosa quanto purtroppo velleitaria. Il mondo non cambia. Non c’è niente di nuovo sotto il sole. L’Italia di ieri è ancora, tale e quale, quella di oggi. Dei Furbi e dei Fessi. 1. I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi. 2. Non c’è una definizione di fesso. Però: se uno paga il biglietto in treno in ferrovia; non entra gratis al teatro; non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente sulla magistratura, nella pubblica istruzione, ecc. (…); mantiene la parola data anche a posto di perderci, ecc. – questo è un fesso. (…) 3. Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere d’averle. 4. Colui che sa, è un fesso. Colui che riesce senza sapere, è un furbo. (…) 5. I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei fini. 6. Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro. 7. L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono. 8. Il fesso, in generale, è stupido. Se non fosse stupido, avrebbe cacciato via i furbi da parecchio tempo. 9. Il fesso, in generale, è incolto per stupidaggine. Se non fosse stupido, capirebbe il valore della cultura per cacciare i furbi. 10. Ci sono fessi intelligenti e colti, che vorrebbero mandare via i furbi. Ma non possono: 1) 1) Sono un appassionato di escursioni per cui ho notato come, sempre di più, distruggiamo la ricchezza più importante della Basilicata: “quella varietà della natura”, rappresentata dalle coste di sabbia e di rocce, le aree della murgia e dei calanchi, le aree vulcaniche del vulture, delle dolomiti lucane, le aree carsiche e glaciali del Pollino. Nel novembre del 2003 la vicenda del deposito nazionale delle scorie nucleari mi ha portato ad impegnarmi in prima linea per la difesa del nostro territorio e delle sue risorse. 2) Probabilmente sarà questo l’esito finale, comunque finché non saranno superate le divisioni politiche locali in entrambi gli schieramenti, dovute più a una politica persona-listica che ad un vero impegno per la comunità, non saremo mai in grado di esprimere dei candidati che possano rappresentare degnamente il nostro territorio. 3) La coalizione di centro-sinistra ha avuto una stabilità politica che ha consentito di dare inizio ad un certo sviluppo in alcune aree della Basilicata, e ha contribuito ad una maggiore consapevolezza di esistere come comunità: cosa che ha determinato un minimo di attenzione in più sia in Italia che in Europa per la nostra Regione. Quanto è stato progettato e realizzato certamente non è sufficiente, perché, ancora oggi purtroppo, per delle scelte di sviluppo economico calate dall’alto, le nostre comunità sono costrette a tenersi pronte per manifestare ed esprimere le proprie opinioni e anche i loro dissensi, per via di una mancata applicazione del principio di democrazia partecipata su decisioni di vitale importanza, che possono ledere le comunità interessate. 4) I verdi di Basilicata sono per una Regione che garantisca uno sviluppo sostenibile incentrato su scelte tali da offrire ai territori prospettive di sviluppo diversificate in base alle vocazioni. La qualità dell’ambiente, la salute, perché sono fessi; 2) perché gli altri fessi sono stupidi e incolti, e non li capiscono. 11. Per andare avanti ci sono due sistemi. Uno è buono, ma l’altro è migliore. Il primo è leccare i furbi. Ma riesce meglio il secondo che consiste nel far loro paura: 1) perché non c’è furbo che non abbia qualche marachella da nascondere; 2) perché non c’è furbo che non preferisca il quieto vivere alla lotta, e l’associazione con altri briganti alla guerra contro questa. 12. Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione. 13. L’italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la la vivibilità delle città e dei paesi sono fattori determinanti per una coesione solidale delle nostre comunità. Priorità nel programma sono: lavorare per una politica agricola che orienti le produzioni verso il biologico, per una maggiore valorizzazione dei prodotti tipici, per uno sviluppo rurale sostenibile, per la tutela e protezione della biodiversità, contro le produzioni agricole a base di ogm; mirare all’attuazione dello sviluppo di fonti alternative energetiche sia per i consumi industriali che agricoli e civili. La produzione e lo smaltimento dei rifiuti vanno seriamente affrontati: Scanzano e la Basilicata sono ormai diventati punti di riferimento a livello internazionale per il problema dei rifiuti radioattivi, questione che i Verdi in prima linea hanno sostenuto contro il deposito nazionale a Terzocavone. Va aggiunto il problema relativo alla smaltimento rifiuti presso la Tecnoparco in Valbasento. 5)Il nostro territorio in questi ultimi anni ha subito scelte di sviluppo poco rispettose dell’ambiente. Quindi urge un monitoraggio ambientale della Valbasento, l’avvio di indagini epidemiologiche, la sospensione dell’attività di smaltimento rifiuti della Tecnoparco, un controllo sulle risorse destinate alla bonifica della Valbasento. Va incentivato l’insediamento di nuove attività ad alta tecnologia e minore impatto ambientale in Valbasento. Va istituita una sezione Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri nell’area del metapontino; occorre la reverenza che l’italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta. Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l’esempio è la dottrina corrente – che non si trova nei libri – che insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l’ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparar la lezione per un’altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l’Italia è appunto l’effetto di un secolare rivisitazione del piano di sviluppo della costa jonica con la possibilità mirata a un parco ambientale che comprenda tutta l’area della costa jonica del metapontino. 6) Ricordo ancora le lotte a cui ho partecipato attivamente, contro il nucleare che ci sono state agli inizi degli anni ’80 a Nova Siri e Policoro, dobbiamo però non sottovalutare altri scempi ambientali che ci toccano da vicino ad esempio la vicenda del porto alla foce del Basento e dell’Agri e degli interventi lungo il fiume Cavone legati ad interessi prettamente privati effettuati con soldi pubblici; così come la vicenda dei reflui smaltiti in Valbasento; vanno aggiunte le discariche disseminate su tutto il nostro territorio. Tutte queste incresciose situazioni determinano una continua emergenza ambientale che non va sottovalutata, anzi merita, un tempestivo intervento ed una partecipazione di tutti con la stessa forza dimostrata contro le scorie. Finora sono state soltanto le associazioni ambientaliste a farsi carico, perché è mancata una classe politica sensibile ed una scarsa responsabilità ambientale da parte di tutti i cittadini. 7) I cittadini possono esprimere il loro consenso, perché conoscono la mia trasparenza politica e impegno sociale e la mia responsabilità nel favorire la democrazia partecipativa con lo stesso rispetto che porto alla natura e all’ambiente che è l’etica della mia vita. Rocco Viggiani dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli” Luciano Camardo la Attualità MARZO 2005 SPIGA 5 Rinnovato il consiglio di amministrazione Illustrata dal presidente della Coldiretti Franco Vitelli la normativa europea del Centro Studi Gymnasium di Piero Miolla Il centro Studi Gymnasium, associazione pisticcese nata nel 1979, sceglie la continuità. Al termine delle consultazioni, convocate per il rinnovo del consiglio di amministrazione, il nuovo organismo ha, infatti, deciso di riconfermare nella carica, per un anno, il prof. Giuseppe Sigismondo. Per statuto il presidente dell’associazione non potrebbe essere riconfermato, ma il nuovo consiglio, derogando alle norme statutarie, ha deciso di riconfermare Sigismondo per avere una continuità nell’attività svolta dall’associazione, riconoscendo al presidente anche l’impegno profuso durante questi due anni ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’associazione, seconda in regione, come anzianità, solo al “Circolo la Scaletta” di Matera, si è distinta per un ruolo insostituibile di animazione culturale riuscendo a coinvolgere l’intero territorio, senza trascurare le problematiche dei comuni viciniori. In particolare il Centro studi ha organizzato corsi di educazione permanente di lingue straniere, pianoforte, chitarra, sports, scacchi, fotografia, arti grafiche e pittoriche, informatica, la maggior parte dei quali sono proseguiti senza soluzione di continuità garantendo la realizzazione dell’obiettivo prefis- sato, vale a dire quello di rendere l’associazione un punto di riferimento costante nella vita culturale della comunità affiancandosi alle istituzioni scolastiche. “La nostra attività deve snodarsi su alcuni punti essenziali -dichiara Sigismondo- a partire dalla necessità di raccordarci a tutte le altre associazioni presenti sul territorio, affinché ci possa essere una collaborazione a 360 gradi sui vari input che il territorio stesso ci fornisce, a cominciare dal tema della tutela dell’ambiente; ritengo, inoltre, che dovremo continuare a svolgere una funzione di supporto alle istituzioni scolastiche ed amministrative, fungendo da stimolo e da proposta anche attraverso l’organizzazione di convegni, dando in tal modo la possibilità ai cittadini di svolgere un ruolo attivo nelle scelte dell’amministrazione; dovremo essere, inoltre, un valido supporto per un’azione di rilancio del nostro territorio. Continueremo -conclude Sigismondo- con le attività di educazione permanente, come i corsi di pianoforte per i bambini delle scuole elementari, quelli di pittura, scacchi, teatro, inteso come educazione al teatro, allestimento di teatro vernacolare pisticcese, cineforum, organizzazione di viaggi culturali, presentazione e pubblicazione di libri”. Il nuovo consiglio di amministrazione è così composto: presidente prof. Giuseppe Sigismondo; vice presidenti: Maristella Leone e Mario D’Alessandro; segretario amministrativo: Grazia Blotti; segretario organizzativo: Dino D’Angella; cassiere: Nino Monistero; consiglieri: Ada D’Alessandro, Angela Marchitelli, Liliana Grieco, Carmela Grieco, Domenicangelo Della Speranza. di MICHELE SELVAGGI Stop ai falsi prodotti alimentari. “Con la entrata in vigore dallo scorso primo gennaio 2005 della normativa comunitaria (regolamento 178/02), emanata allo scopo di garantire la qualità dei prodotti immessi sul mercato, un grande passo avanti è stato fatto su quella che è l certezza della provenienza della produzione non solo agroalimentare ma anche degli animali destinati alla produzione e di macello”. E’ quello che sostiene il presidente della Col diretti Franco Vitelli che aggiunge: “ Le novità per la nuova normativa sono tante, ma la cosa più importante è quella che si raggiunge un risultato a tutto vantaggio della tutela dei consumatori, anche se nel menù della tavola globale un piatto italiano su tre è ancora falso per colpa della pirateria agroalimentare internazionale che utilizza impropriamente simboli e ricette che rimandano alla qualità del nostro Paese. Si tratta invece - sostiene ancora Vitelli - di prodotti assolutamente taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale ma che comunque sviluppano un fatturato notevole pari a oltre 50 miliardi di euro all’anno”. Ovviamente, per il massimo responsabile della col diretti, i nuovi criteri della normativa comunitaria che favoriscono il regime della trasparenza, non bastano perché c’è ancora molto da lavorare soprattutto per quanto riguarda la ricerca della qualità dei prodotti ma anche della sicurezza. Per quel che concerne i problemi che ci riguardano più da vicino, soprattutto per quanto riguarda fragole e arance, Vitelli ritiene che: “ Le denominazioni e le produzioni riconosciute per questi due prodotti del Metapontino, devono essere il risultato di procedimenti rispet- tosi di regole certe riferite alla produzione, alla commercializzazione e al controllo dei prodotti, proprio per tutelare i consumatori ed il prodotto Made in Italy dalle imitazioni e dagli acquisti ingannevoli. La speranza - si augura Vitelli - è che anche queste normative possano realmente risollevare le sorti dell’agricoltura lucana ed invogliare gli acquirenti a consumere i prodotti locali e a non preferirli a quelli della concorrenza sleale. Da qui, l’auspicio, di maggiori controlli a tutela dei consumatori e produttori locali, da parte dell’Ispettorato Centrale della Repressione Frodi”. Il Piano dei Lidi atteso da anni approvato dal consiglio regionale Angelo Fontana, eletto presidente dell’Associazione Italiana degli Informatori Scientifici del Farmaco della provincia di Matera Collaborare con le istituzioni e le strutture socio-sanitarie, affinchè l’informazione scientifica del farmaco sia finalizzata all’interesse della collettività e con le autorità e gli organismi competenti internazionali, nazionali, e locali, concorrendo allo studio ed all’attuazione dei provvedimenti che riguardano l’attività d’informazione scientifica del farmaco. Eí con questo spirito che è stata ricostituita l’Associazione Italiana degli Informatori Scientifici del Farmaco (Aiisf) nella provincia di Matera. Come altri professionisti della sanità anche gli informatori scientifici hanno sentito la necessità, ancorchè il dovere, di riunirsi per dare il loro contributo ad un sistema che diventa sempre più complesso e, per questo, bisognoso di armonizzarsi in tutti i suoi elementi, dichiara Angelo Fontana, neo che garantisce la qualità dei prodotti presidente dellíassociazione. LíAiisf è l’organizzazione professionale del settore a livello nazionale ed è membro ufficiale dell’Union Internationale des Associations de Dèlèguès Mèdicaux (Uiadm). Il lavoro dell’informatore è disciplinato dalle leggi dello stato come pochi altri nel nostro Paese -sostiene Fontana- ed è esercitato in conformità ad un rapporto di lavoro univoco ed a tempo pieno con l’industria privata. Le Leggi dettano, unitamente alla bussola morale del singolo operatore, le regole per imporre líetica necessaria, l’industria privata offre il suo patrimonio scientifico permeato di pragmatismo altrettanto necessario. L’informatore, che rappresenta ben oltre la metà dei dipendenti delle aziende di settore, rappresenta il punto d’incontro tra l’etica professionale, di cui non può fare a meno il Servizio Sanitario Nazionale, e líazienda farmaceutica da cui dipende. L’equilibrio, pur se a nostro parere imperfetto, viene in questo modo raggiunto, eppure, sempre più spesso, si percepisce nell’immaginario collettivo l’informazione scientifica non nella veste che le compete. Di fronte a problemi complessi ed articolati -denuncia infatti Fontana- spesso capita di assistere a semplificazioni che disorientano l’opinione pubblica o la influenzano con pareri tendenziosi che nascondono obiettivi diversi da quelli dichiarati. Noi respingiamo questo modo di operare e ricerchiamo, invece, una reale opportunità d’intervento diretto, trasparente, senza intermediazioni, agendo da titolari di diritti. Piero Miolla LARGO CAMMARELLE - 75015 PISTICCI VIA IPPASO - 75020 MARCONIA Colpo di mano o manna dal cielo? Né l’uno, né l’altro, probabilmente. Il riferimento è al Piano dei Lidi, atteso da anni, e recentemente approvato dal consiglio regionale. Nonostante l’approvazione, però, conti non tornano. Numerose, infatti, sono state le reazioni, quasi tutte di segno negativo. Gli scettici sostengono, ad esempio, che questo piano, definito scellerato, comporti una riduzione delle strutture, con conseguente contrazione dei posti di lavoro. Particolarmente penalizzato, poi, da tale riduzione sarebbe proprio il metapontino, cioè l’area geografica che da sola rappresenta buona parte del turismo lucano. Non solo. Tale riduzione andrebbe ascritta ad un “ambientalismo che considera pericolose queste realtà e non, invece, i porti nelle foci dei fiumi” come ha dichiarato Antonio Di Sanza, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. Il riferimento, evidente, è al Porto degli Argonauti. Anche il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, ha usato toni negativi preannunciando finanche un ricorso al Tar. Dov’è la verità? Questo Piano, atteso da anni, è davvero così negativo? La abbiamo chiesto a Luigi Salines, presidente del Co.Tur.Pi.M, (Consorzio Turistico degli operatori balneari di Pisticci e Marconia). Un operatore del settore, quindi, che per forza di cose, fornisce una visione tecnica del provvedimento e, almeno sulla carta, scevra da interessi politici. “Il Piano dei Lidi –esordisce Salines- non va bene a nessuno perché è vecchio”. Anche Salines, dunque, punta il dito contro la Regione? Non è proprio così. L’imprenditore pisticcese, infatti, riconosce che “la regione ha in parte rimediato attraverso una serie di emendamenti con i quali ha cercato di mettere a posto le cose” ed, in virtù dei quali, “sarà possibile tornare a discutere sui quei lotti che sono stati, di fatto, congelati e che hanno determinato una riduzione delle strutture di circa il 30%”. In sostanza per Salines la regione avrebbe capito che “questo piano, così com’è stato concepito non può funzionare, anche perché le indagini di natura ambientale effettuate, che hanno portato a ritenere alcune strutture non compatibili con l’ambiente, sono state blande ed insufficienti. Le strutture, in realtà, sono rimovibili e quindi ecocompatibili”. Un giudizio, dunque, sostanzialmente negativo anche da parte degli ope- ratori pisticcesi, pur con qualche distinguo. Salines, infatti ritiene il piano “per metà positivo, per l’altra negativo e, in ogni caso, provvisorio, perché così com’è stato concepito non può andare. Diciamo che esso è solo una goccia nell’oceano. Molto, ancora, deve essere fatto”. Una cosa, però, il presidente degli operatori pisticcesi ci tiene a sottolinearla: “la politica ci è stata vicina. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare il presidente Bubbico, il consigliere Mollica, che ha sostenuto egregiamente, accanto a noi, la battaglia ed il presidente della provincia di Matera, Nigro”. Infine un impegno: “il nostro intento è quello contribuire alla definizione del piano ma, prima di tutto, garantire a tutte le aziende la possibilità di lavorare”. In sostanza se non si tratta di una bocciatura, poco ci manca: esso è perlomeno rimandato. Come dire che si è solo all’inizio di un lungo e tortuoso percorso. Piero Miolla la Attualità MARZO 2005 SPIGA 6 A quando la bonifica dei terreni? Colpi gobbi di fine legislatura Si torna a parlare dei fusti Più rispetto per le scelte della politica locale e delle indicazioni della gente In recenti dichiarazioni il governatore regionale uscente Bubbico continua pervicacemente a sostenere la necessità di una centrale da 400 MWe per la Val Basento, nonostante le chiare indicazioni di Provincia di Matera e Comune di Pisticci che, in sintonia con gli abitanti della Val Basento, hanno individuato in una centrale da 70 MWe, con tecnologie più pulite dell’attuale, la soluzione ideale. Politica e società civile locali non vogliono una centrale da 400 MWe contrariamente a quanto lascia capire Bubbico, il quale crede e vuol far credere che le popolazioni sono state sentite ed accontentate con la riduzione della potenza iniziale (1200 MWe). Comitato, popolazioni ed istituzioni locali, a scanso di equivoci, vogliono la riconversione dell’attuale centrale (70 MWe) e l’impiego di combustibili più puliti. Delle scelte della politica locale e delle indicazioni della gente dovrebbe avere più rispetto anche l’assessore uscente e candidato Chiurazzi che, per la centrale, ipotizza tavoli decisionali quantomeno anacronistici, invece di prestare ossequio alle delibere di Provincia di Matera e Comune di Pisticci. Invece di operare scelte sostenibili e condivise, il governatore e la sua giunta si sono frettolosamente preoccupati di approvare, nel febbraio scorso a fine legislatura: 1) la realizzazione di un impianto per la rigenerazione di oli lubrificanti esausti di p r o v e n i e n z a extraregionale nell’area industriale di Ferrandina (delibera di giunta 279 del 9 febbraio 2005) 2) il rinnovo delle concessioni (in scadenza nel giugno 2005) a Tecnoparco per il trattamento di reflui (rifiuti tossici e nocivi) di provenienza extraregionale, in quantità pari a 960 metri cubi giornalieri Come mai tanta fretta? Sarebbe stato più democraticamente corretto lasciare il compito di decidere al nuovo governo regionale. L’argomento, infatti, è di pubblico interesse, poiché riguarda la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente. Chi ha deciso non era titolato a farlo, perché le concessioni di Tecnoparco scadranno a giugno, quando la nuova giunta regionale si sarà già insediata. Ad essa doveva toccare di decidere, ma Bubbico ha pensato bene di toglierle questa patata bollente (ora nelle mani di Bellitti e Nigro). Queste decisioni, nel metodo e nel merito, confermano che quella di Bubbico per la Val Basento è una politica di inquinamento, di copertura di interessi privati, senza sviluppo. In tal modo sono stati tolti libertà di discussione durante l’attuale campagna elettorale, nonché ruolo al Comune di Pisticci, alla Provincia di Matera e alla democrazia, in quanto tutti sono stati messi di fronte al fatto compiuto. Tuttavia, Comune e Provincia, in merito alla proroga delle concessioni sui reflui, devono ancora esprimere il loro parere. Vedremo come andrà a finire...Vedremo se il Comune saprà fare quella scelta coraggiosa e coerente con gli impe- gni presi, come non accadde nel giugno 2003, quando l’amministrazione Bellitti, pur sollecitata sull’argomento, decise di non decidere accordando un placet tacito al rinnovo delle concessioni di Tecnoparco. In quell’occasione la seduta di giunta comunale che si sarebbe dovuta pronunciare in materia fu fatta saltare dalla Margherita. Nelle dichiarazioni di vari candidati alla Regione Basilicata leggiamo orgogliosi richiami alle battaglie di civiltà condotte a Scanzano e Rapolla, ma nulla si dice della battaglia di Pisticci. Perché questa differenza di trattamento? I 7000 cittadini scesi in campo nell’ottobre 2004 contro la mega centrale sono figli di un Dio minore? Le lotte di questo territorio meritano gli stessi riconoscimenti di quelle degli altri. Ci preme, in conclusione, esprimere la nostra profonda solidarietà ai cittadini della Valle del Mercure, impegnati nella battaglia contro la centrale a biomasse ubicata nel Parco Nazionale del Pollino. Il Comitato ribadisce, infine, la sua posizione di equidistanza da tutti i candidati alle prossime consultazioni elettorali, nella speranza che sposino, soprattutto dopo la campagna elettorale, le istanze presentate dalla nostra organizzazione e dalle popolazioni. Comitato Anticentrale Una veduta della Centrale di Pisticci Scalo inquinanti di fosso Lavandaio I fusti ritrovati alla c.da Lavandaio Si torna a parlare dei fusti inquinanti di fosso Lavandaio. Il loro ritrovamento avvenne per opera della Compagnia dei Carabinieri di Pisticci, ben due anni fa e da allora l’area è posta sotto sequestro in attesa di una bonifica necessaria per la tipologia di materiali rinvenuti, scarti di solventi e vernici adottati per le carrozzerie, come spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Pisticci Benedetto. Dell’argomento si è discusso in una conferenza di servizi tenutasi al Comune di Pisticci ed alla quale erano presenti, oltre ai rappresentanti dell’ufficio ambiente comunale, organi dell’ufficio prevenzione e controllo della Regione Basilicata, dell’ufficio ambiente della Provincia di Matera, dell’Arpab, dell’Asl 5 e della Sca, la società specializzata alla quale il Comune di Pisticci ha affidato il piano di caratterizzazione dell’area: uno strumento irrinunciabile per la bonifica dell’intera zona, dall’elevata valenza naturalistica, ed il suo dissequestro. E proprio il piano di caratterizzazione della Sca è stato oggetto del dibattito di venerdì. L’Arpab, infatti, prima di dare il beneplacito per procedere alla bonifica vera e propria dell’area, ha chiesto alcune integrazioni dello studio, indicando determinate prescrizioni. I fusti, pertanto, dovranno essere rimossi e smaltiti in una discarica di tipo 2 C; dallo scavo bisognerà estrarre alcuni campioni di terreno del fondo e delle pareti, nonché altri ad una profondità di 20 metri. Sui campioni bisognerà condurre altre analisi volte ad individuare la presenza di materiali come ferro, idrocarburi, vanadio, mentre si dovrà anche verificare la presenza in loco di pozzi per la raccolta di acqua. Al termine di queste integrazioni sarà convocata una nuova conferenza di servizi che finalmente dovrebbe autorizzare la bonifica vera e propria. Per sostenere i costi dell’intervento, urgente anche per l’esposizione atmosferica dei fusti successivamente al loro ritrovamento, il Comune prevedrà appositi capitoli di bilancio e contemporaneamente chiederà un finanziamento alla Regione Basilicata, richiesta già inoltrata e da sollecitare nuovamente. ambientale, dovrebbe essere prossima la data in cui il Comune di Pisticci ufficializzerà la sua posizione in merito ai reflui smaltiti da Tecnoparco e ricevuti da fuori regione e nazione per 960 metri cubi al giorno. L’argomento è stato affrontato anche nella trattativa Ds-Margherita che ha tenuto banco durante la crisi, dovrebbe giungere nella commissione ambiente nei prossimi giorni e poi essere dibattuto nella prima seduta utile del consiglio comunale. Il Comune è chiamato a dare il suo parere sul rinnovo delle con- cessioni a Tecnoparco che scadono a giugno e che sono già state riconfermate con grande tempestività dal governo Bubbico in una delibera di giunta dello scorso febbraio. L’argomento, nell’accordo con cui le forze di maggioranza hanno superato la crisi, viene riconosciuto come un “problema”. Rimarrà tale anche durante la campagna per le elezioni regionali, ormai nel vivo e dopo che il governo regionale, di centro sinistra così come quello alla guida del Comune, ha già dato il suo assenso? Roberto D’Alessandro Roberto D’Alessandro I Carabinieri e il Corpo Forestale hanno sequestrato vaste aree nel territorio indebitamente adibite a discariche abusive di inerti Emergenza rifiuti nel comune di Pisticci I recenti sequestri di discariche abusive operati da Carabinieri e Guardia Forestale hanno dato conferma di come sia presente, nel territorio di Pisticci, una vera e propria emergenza ambientale. Poche settimane fa la locale Compagnia dei Carabinieri aveva provveduto ad apporre i sigilli ad una vasta area, quella di via Anzio nell’abitato di Marconia, indebitamente adibita a discarica abusiva di inerti e vari materiali tra cui l’amianto. La zona è risultata di proprietà privata, un’area sulla quale la società Kalos avrebbe dovuto costruire degli alloggi. I titolari, anche se la giurisprudenza lascia spazio ad interpretazioni diverse di caso i caso, dovrebbero essere responsabili oggettivamente della discarica e tenuti a bonificare. Più recenti i sequestri, da parte della sezione provinciale del Corpo Forestale, di altre tre aree, illegalmente adibite allo smaltimento di inerti. Si tratta della discariche abusive individuate nelle località “Coppo San Vito – La Canala; Salice e Madonna della Grazie”. In questo caso le responsabilità sono del Comune, in quanto le aree risultano di tipo demaniale. Anche qui sono state individuate diverse tipologie di rifiuti, come le diffuse onduline di cemento-amianto, elettrodomestici, materiali ferrosi, carcasse di auto e pneumatici. La Guardia Forestale ha provveduto anche a formulare una denuncia a carico di ignoti, ma la pesante eredità resta e adesso il Comune di Pisticci dovrà provvedere alla bonifica delle aree. La prassi di scaricare abusivamente i materiali inerti è purtroppo molto diffusa. Basta che qualcuno inizi a depositarne un carico che nel giro di qualche settimana i cumuli si estendono e l’area diventa discarica. Vi sono, ad esempio, delle aree storicamente abusive, come quella alla periferia di Pisticci Centro, alle spalle della chiesetta della Concezione nel rione Dirupo, e quella di contrada Caporotondo, al ciglio della strada, lungo le pendici di una profonda scarpata. Entrambe sono destinate allo smaltimento di diverse tipologie di rifiuti e risultano in uso da così tanto tempo che le carcasse arrugginite delle auto presenti testimoniano di modelli da tempo fuori produzione. Sempre per restare in tema Attualità MARZO 2005 A proposito dell’invasione di cavallette Cavallette & Canalette di Pino Gallo In una nota diffusa dal Segretario Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani, Giuseppe Barberino, si rende noto “che, a seguito della disponibilità espressa da questa Federazione per la raccolta di segnalazioni sulla presenza di Grillare, sono a noi pervenute un impressionante numero d’indicazioni che ci dicono che i luoghi preferiti dalle cavalette per deporre le uova si trovano al di sotto delle canalette. Sembrerebbe, infatti, che le canalette del Consorzio di Bonifica, una volta impiegate per irrigare i campi e presenti in lungo e in largo nella piana Metapontina, siano i luoghi preferiti dalle cavallette per le loro esigenze riproduttive”. “D’altra parte – continua il comunicato della segreteria comunista - non c’è da meravigliarsi se al di sotto delle macerie inaccessibili e indecorose delle canalette consortili, che inutilmente da molti anni caratterizzano pesantemente il paesaggio Metapontino, le cavallette trovano adeguata ospitalità”. “Pur tuttavia - precisa Barberino - poiché è prevista una divulgazione di schede di segnalazione da ritirare presso gli uffici regionali, sembrerebbe di capire che si tratti di un’azione orientata ad interventi preventivi, i cui effetti saranno percettibili solo nel 2006. Se cosi è, ovviamente, ci poniamo una domanda: nei prossimi mesi cosa si fa? Subiremo passivamente l’invasione degli insetti?”. “Se così è – prosegue la nota riteniamo di dover esprimere un’insoddisfazione di fondo dell’operato regionale. Motivo per cui, fatta salva ogni altra considerazione, rendiamo noto che in questi giorni depositeremo ufficialmente alla Regione Basilicata una richiesta d’idonei interventi e una proposta di legge per fronteggiare adegua- tamente l’invasione delle cavallette, in piena sintonia con la legge 987/31 - art. 28. La nostra proposta, tra l’altro, prevede anche l’erogazione di contributi in favore degli agricoltori che provvederanno a dissodare i terreni in cui sono presenti le Grillare, ovvero i luoghi di ovideposizione delle cavallette”. “Peccato che chi è chiamato a dare risposte in termini di sviluppo locale e in termini d’occupazione – tiene a sottolineare il segretario provinciale dei Comunisti Italiani - non si renda conto che il paesaggio postbellico fornito dalle canalette consortili, in uno con le migliaia di cavallette, da sempre considerate simbolo di carestia, non sono certamente compatibili con gli sforzi intrapresi dall’Azienda di Promozione Turistica di Basilicata, che punta, invece, ad incrementare le presenze dei turisti… e solo quelle”. La speranza di aggiungere una nuove area protetta Il Parco dei Calanchi e degli Ulivi Dall’esame degli annunci diffusi nel mondo ambientalista si apprende con grande speranza la volontà di istituire il Parco dei Calanchi e degli Ulivi. Il territorio di Pisticci è sicuramente tra le realtà che meglio evidenziano le caratteristiche naturali che il parco vorrebbe valorizzare. I calanchi sono manifestazioni geomorfologiche che derivano dall’azione combinata degli agenti atmosferici su terreni ad elevata componente argillosa e gran parte della Basilicata è caratterizzata da processi d’instabilità dei versanti che, se non gestiti adeguatamente, potrebbero degenerare causando danni irreversibili. L’erosione, la desertificazione, lo stato in cui versano le opere di sistemazione idraulico forestale realizzate, nell’area dei calanchi, negli anni ’70 rappresentano emergenze territoriali che non devono passare assolutamente inosservate. Lo “spettacolo” naturalistico con il quale i calanchi catturano il turismo non può far dimenticare la necessità di dover mantenere ben saldo un territorio che si presenta in movimento e può diventare un rischio per le popolazioni. L’insediamento di una vegeta- la zione idonea è un passo essenziale per poter minimizzare l’impatto della pioggia sul terreno limitando i fenomeni di erosione superficiale e conferendo una maggiore coesione al terreno mediante l’apparato radicale. In tal modo si attua una delle migliori forme di prevenzione dei fenomeni franosi. L’impatto antropico dovrà altresì essere ben pianificato per non alterare gli equilibri propri del paesaggio calanchivo. L’istituzione di un Parco è un passaggio indispensabile per garantire il futuro del nostro territorio. Il Parco potrà essere un’opportunità di rilancio sol- tanto se non prescinderà dall’azione di protezione e gestione ambientale che oggi, in Basilicata, sta assumendo una posizione di rilievo grazie all’operato di amministratori, cittadini e volontari. Si spera, pertanto, di poter aggiungere entro breve termine una nuove area protetta che abbia il grande merito di proteggere il territorio, incentivare lo sviluppo delle economie locali e divulgare quella coscienza ambientalista che purtroppo, ancora in molti casi, è lontana dai cittadini lucani. Carmine Cocca e Marcello Quinto Movimento Azzurro 7 “Le sfide dell’educazione” Il Prof. Francesco Bellino dell’Università degli Studi di Bari ha tracciato un’analisi abbastanza “impietosa” del complesso e variegato universo giovanile A cura della diocesi di Matera, Ufficio per la catechesi dei giovani, si è tenuta presso l’Istituto Tecnico Agrario di Marconia una conferenza rivolta ai docenti ed ai genitori della zona mare sul tema “Le sfide dell’educazione oggi”. Il Prof. Francesco Bellino dell’Università degli Studi di Bari ha tracciato un’analisi abbastanza “impietosa” del complesso e variegato universo giovanile. “Una recente indagine scientifica sull’incidenza dei comportamenti dei ragazzi da parte di varie istituzioni – ha detto il relatore – ha mostrato come la famiglia sia responsabile per il 60% dell’educazione dei loro figli, mentre la società e la scuola possono avere un’incidenza, rispettivamente intorno al 25% ed al 15%”. L’oratore, richiamando il filosofo austriaco K. Popper, ha poi messo in evidenza come molte famiglie abbandonino i propri figli davanti alla televisione, novella baby sitter elettronica, e “come emergano forme di educazione familiare fortemente iperprotettive, condizionanti negativamente la loro crescita ed il loro inserimento attivo e dinamico nella società”. Lo studioso ha parlato di altre forme di corruzione del sistema educativo, riferendosi alla propensione dei genitori a facilitare oltre ogni misura la vita dei loro figli, fino a sostituirsi completamente ad essi nelle fatiche e negli sforzi più impegnativi, facendoli apparire un vero e proprio male. E’ stato, inoltre, ribadito che “Si tratta verosimilmente di sostituzione di persona nel momento in cui ciascun essere umano deve mettersi alla prova, attingendo a tutte le sue risorse ed alla sua capacità di risposta, che risul- I lavori pubblicati sono liberamente e gratuitamente ceduti. Riflettono il pensiero dei singoli autori i quali ne hanno responsabilità nei confronti della legge. Una suggestiva immagine dei calanchi SPIGA tano essenziali per crescere in armonia con se stessi ed insieme agli altri”. Anche perché “se la gratificazione cessa di rappresentare il giusto premio allo sforzo ed alla fatica si introduce un elemento di forte confusione nei ragazzi, facendo apparire la vita del tutto banale e superficiale. E ciò li fa sentire protagonisti del nulla e li spinge a cercare sensazioni forti nella droga e negli atti di violenza gratuita ed apparentemente inspiegabili”. “L’altro elemento di confusione – ha ribadito Bellino riguarda l’abitudine di molti genitori ad anticipare con immediatezza i regali, che arrivano con molto anticipo rispetto alle scadenze canoniche del Natale e della befana, svuotando i tempi dell’attesa ed aggiungendo confusione a confusione. Si introducono l’ansia dell’anticipazione ed il desiderio di avere desideri”. Il relatore ha chiarito il concetto che l’educazione non crea l’uomo, bensì lo aiuta a crearsi, invitando i genitori a non mo- dellare a loro immagine e somiglianza i loro figli, bensì a riconoscere loro una graduale autonomia di giudizio e di scelte, che rappresentano di per sé una progressiva assunzione di responsabilità in una società fortemente caratterizzata dai cambiamenti veloci ed a volte imprevedibili. Il Prof. Bellino ha concluso la sua conversazione invitando genitori e docenti ad ascoltare i ragazzi, “perché ciò significa che impariamo a capirli e loro stessi percepiscono che noi li amiamo e li guidiamo nel rispetto delle loro specifiche inclinazioni”. Il Preside della scuola ospitante, Prof. Salvatore Carone, ha invitato il Vescovo ad intraprendere altre iniziative di formazione rivolte a studenti e docenti. Il Vescovo di Matera, Monsignor Salvatore Logorio, ha concluso i lavori esortando gli intervenuti “a farsi prendere per mano da Cristo, affinché ciascuno sia una ricchezza profonda per l’altro”. Pino Gallo la Territorio MARZO 2005 SPIGA 8 Dialer:un programma che altera Attivato presso il PIT del Metapontino un nuovo i parametri della vostra connessione a Internet servizio rivolto alle imprese locali e ai cittadini Il pericolo ritorna Questo servizio mira anche a stimolare l’economia endogena implementando così una migliore fruizione dei servizi di Alessandro Lopergolo di Michele Selvaggi E’ attivo dallo scorso 12 marzo, presso l’Unità di Coordinamento e Gestione del Progetto Integrato del Metapontino (PIT) un nuovo servizio rivolto alle imprese locali e ai cittadini. Secondo quanto comunicato degli uffici competenti, viene offerta consulenza gratuita circa le opportunità al servizio dello sviluppo locale per cui alcuni specializzandi nel settore del managment della progettazione integrata, aiuteranno imprese e cittadini ad usufruire ed accedere ai fondi strutturali europei, ai fondi rivenienti dalla legislazione nazionale e regionale e mirati alla incentivazione delle attività imprenditoriali. Il servizio è finalizzato anche al perseguimento di un obiettivo specifico, quello di ottimizzare le risorse umane della pubblica amministrazione, individuando le necessità formative del settore, ed implementando i servizi resi ai cittadini e alle imprese. Il PIT Metapontino, dunque, proprio attraverso in processi di coesione istituzionale, mira anche attraverso questo nuovo servizio a stimolare una economia endogena, che proviene dal territorio metapontino, implementando così, una migliore fruizione dei servizi per i cittadini. Alcuni agenti di sviluppo locale infatti, saranno a completa disposizione dei cittadini nella sede di Piazza Anglona a Tursi per illustrare loro tutte le possibilità derivanti dalla Legislazione del Lavoro Autonomo, sulla Microimpresa, sul Franchising, sulla Imprenditoria Femminile e Giovanile, gra- zie ai quali chi vuole fare impresa può ottenere consistenti finanziamenti a fondo perduto. In particolare, 25 mila euro per il Lavoro Autonomo, 129 mila euro per le microimprese e fino a duemilioni di euro per le altre normative. “ Ovviamente - sostiene Vincenzo Ruggero , presidente della Comunità del Basso Sinni (Soggetto capofila PIT del Metapontino) - il servizio sarà finalizzato ad una consulenza ex ante, informativa in una più ampia strategica visione dello sviluppo locale. L’ideale, dunque, sarebbe quello di legare alla infrastrutture ed alle opere pubbliche finanziate con i fondi PIT, una necessaria e corrispondente creazione di una unità economica e sociale per il territorio, stimolando una crescita compensata ed equilibrata di tutte le risorse uma- ne e di tutte le risorse appartenenti alla frontiera interna lucana. In questo modo - conclude Ruggero - la crescita endogena del nostro territorio può andare di pari passo alla realizzazione delle infrastrutture e delle attività finanziate attraverso i PIT”. A breve inoltre, si provvederà a coinvolgere tutti i soggetti interessati allo sviluppo locale come associazioni culturali e di categoria, imprese ed enti saranno invitai a partecipare a work shop in cui potranno esporre le loro strategie e visioni di sviluppo. Intanto, sono state già attivate procedure per stipulare protocolli di intesa con soggetti portatori di interessi diffusi coinvolti nella realizzazione di progetti finalizzati ad una migliore fruizione e visibilità del territorio. Consegnati gli spogliatoi del campo Il Sindaco ha incontrato il direttore Provinciale Chiesto il potenziamento dei servizi di calcetto di rione Croci per Ufficio Postale di Marconia Ora ci vorrà un ulteriore attesa per renderli fruibili Dopo un lungo tira e molla cha ha coinvolto l’amministrazione comunale, chiamata in causa da alcune associazioni pisticcesi, che l’accusavano di non aver mantenuto fede alle promesse fatte, finalmente l’impianto per il calcio a 5 di rione “Croci” a Pisticci, è stato dotato di spogliatoi. Ora, però, ci vorrà un ulteriore attesa per renderli fruibili. Il calcio a 5 a Pisticci è molto praticato con due società, la Setac di C/1 e la Fecip di C/2, che potrebbero fruirne, senza contare i semplici appassionati. E, di recente, ha avuto inizio anche il torneo di C femminile che vede ai nastri di partenza anche una società di Pisticci. Alla consegna dei due prefabbricati era presente l’assessore allo sport, Pietro Giannace che ci ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Finalmente - ha affermato Giannace- siamo arrivati al momento della consegna di questi spogliatoi. Essi richiamano, nel loro stile, le classiche case a schiera del rione Dirupo a dimostrazione che l’amministrazione che rappresento non solo ha mantenuto fede agli impegni presi, ma ha voluto anche realizzare una struttura in linea con il nostro paesaggio”. Giannace ha sottolineato che la struttura “è di proprietà del comune e per essa l’impegno di spesa è stato pari a circa 25.000 euro”. Trattandosi di struttura comunale si apre ora il problema della sua gestione: “per la gestione degli impianti sportivi intendiamo avviare un discorso generale che riguarda tutta l’impiantistica. Stiamo valutando il tutto e, in tempi brevi, dovremo arrivare ad una soluzione”. Assessore, al di là degli spogliatoi, l’impianto è fatiscente. Non ritiene che si debba rimetterlo in sesto? “Certo, il campo di gioco, la recinzione e tutte le pertinenze necessitano di un maquillage. In tal senso posso dire che abbiamo ricevuto dalla ragione un finanziamento di circa 250.00 euro, che sfrutteremo non solo per questa struttura, ma anche per il palazzetto che è anche molto pericoloso e va rimosso”. Insomma, se son rose fioriranno. P.M. Un incontro positivo e proficuo. Questo il commento del Sindaco di Pisticci, Pasquale Bellitti a margine dell’incontro avuto con il direttore provinciale di Poste Italiane, Mario Corbisiero, accompagnato dal responsabile commerciale, Nunzia Calvano ed il direttore della filiale di Marconia Domenico Mazzilli. Oggetto dell’incontro, sollecitato dallo stesso Bellitti, la richiesta da parte dell’amministrazione comunale, del potenziamento dei servizi offerti da Poste Italiane presso l’ufficio della popolosa frazione di Pisticci. Il sindaco ha chiesto “un impegno preciso affinché, dotato l’ufficio postale di nuova ed adeguata sede, si possa ora potenziarne i servizi offerti al cittadino e migliorare quelli attualmente presenti”. In particolare, oltre ad un più efficace e rapido smistamento della corrispondenza, soprattutto nelle zone periferiche e nelle campagne, il sindaco di Pisticci ha chiesto un potenziamento dell’organico presente nella struttura marconiana, “vista e considerata la vasta utenza servita che, ancor di più nei mesi estivi, gravita nell’orbita di competenza dell’ufficio di Marconia. Questo centro, e le zone limitrofe, rappresentano ormai oltre la metà della popolazione di tutto il comprensorio. Gli elevati flussi turistici che stagionalmente raggiungono le nostre località e la vastità del territorio rappresentano, altresì, validi motivi affinché Poste Italiane provveda a potenziare i servizi dell’ufficio postale di Marconia”. Anche in considerazione di questi elementi territoriali e demogra-fici, Bellitti ha chiesto l’attivazione dell’apertura pomeridiana dell’ufficio marconiano, “al fine di venire incontro alle crescenti esigenze del cittadino”. L’incontro si è svolto in un clima costruttivo e di ampia collaborazione. Corbisiero ha rassicurato il Sindaco, impegnandosi al “miglioramento dei servizi della struttura della frazione” soprattutto in riferimento al prolungamento dell’orario di apertura degli sportelli all’utenza. Se pensavamo di essere ormai protetti ed incolumi dai famosi e terribili dialer, che “contaminano” i nostri computer, beh, ci siamo sbagliati di grosso. Innanzi tutto cosa si intende per dialer: un dialer è un programma che altera i parametri della vostra connessione a Internet, cambiandone soprattutto il numero telefonico e sostituendolo con un numero a pagamento maggiorato su prefissi come il costosissimo 899 (in Italia) o prefissi internazionali. Purtroppo i dialer sono confezionati in modo ingannevole. Il costo finisce per essere nascosto dietro giri di parole come “0,041 euro al secondo”, che non rendono affatto l’idea che si tratta di due euro e passa al minuto più iva. Oltretutto questi dialer ricorrono ad altri espedienti per non far capire che si tratta di connessioni su tariffa 899 e simili: per esempio, i parametri della loro connessione, nella sezione Accesso Remoto di Windows, spesso non visualizzano il numero composto. Perché non lo visualizzano, se non hanno nulla da nascondere? In realtà il dialer in sè è un meccanismo lecito se si attiene ai doveri di trasparenza previsti dalla legge. La truffa nasce quando il dialer riprogramma il vostro computer di nascosto o induce l’utente ad installarlo facendo leva sulla sua impreparazione tecnica o sulla sua superficialità (purtroppo sono in tanti a cliccare senza leggere con calma quello che dicono le schermate del computer). E questo, purtroppo, capita molto spesso. Per esempio, alcuni siti quali loghi e suonerie, trucchi per play station, vi chiedono esplicitamente di scaricare ed eseguire “un piccolo programma GRATUITO” che permetterà di accedere ai loro “servizi particolari”, contando sul fatto che la parola “GRATUITO” in maiuscolo distrarrà dalla lettura dei veri costi del servizio. Il bello è che non mentono, almeno superficialmente: il programma in sé è in effetti gratuito: è la telefonata che costa carissima. Altri truffatori, più subdolamente, creano pagine Web che scaricano ed eseguono automaticamente il dialer, senza che dobbiate scaricarlo ed eseguirlo manualmente. Esistono infatti delle note vulnerabilità nei programmi più diffusi (Microsoft Internet Explorer, Microsoft Outlook, Microsoft Windows) che consentono a un sito o a un utente ostile di indurre il computer della vittima a scaricare ed eseguire un programma (in questo caso il dialer) senza che l’utente se ne accorga e spesso senza che l’utente faccia altro che visualizzare un e-mail o una pagina Web appositamente confezionata o un enigmatico “avviso di protezione”. Microsoft ha distribuito patch (programmi di correzione) per rimediare a molte di queste vulnerabilità, ma tantissimi utenti non lo sanno e/o non le hanno scaricate e installate. Se volete saperne di più, i siti Internet dedicati alla sicurezza sono pieni di dettagli tecnici. Molte di queste vulnerabilità non sono rilevabili dai comuni antivirus (perché appunto non sono virus), per cui la presenza dell’antivirus aggiornato sul vostro computer non deve darvi una sensazione di falsa sicurezza. Oltre al prefisso 899, i dialer sono disponibili anche con altri prefissi ancora più costosi, promossi da siti come Italyminutes.com, che offrono dialer che usano una “numerazione satellitare 0088xxx” o una “numerazione internazionale 0068xxx”. Ci sono varie tecniche per eliminare il pericolo dei dialer. Potete rivolgervi gratuitamente a Telecom Italia, al 187, per far disattivare l’accesso ai numeri 144, 166, 709 e 899 e anche ai prefissi satellitari e ai prefissi internazionali della cosiddetta “Zona 7”, che comprendono i prefissi 0088x e 0068x. Lo stato di disabilitazione è indicato su ogni bolletta. In questo modo, se anche venite infettati, il dialer non riuscirà a fare alcuna chiamata e quindi non andrete incontro a salassi in bolletta. Spesso però anche dopo la disattivazione non vengono a risolversi i nostri problemi, in quanto gli stessi dialer vengono ad essere camuffati sotto numeri “privati” dove Telecom o chi per lei non può nulla. Si può pensare di utilizzare browser diversi da Internet Explorer, ormai obsoleto e superato, ma la migliore soluzione resta quella di controllare l’Accesso Remoto di Windows e di scollegare il cavo del modem che è collegato alla linea telefonica. Terza Pagina MARZO 2005 Elzeviro la Rubrica a cura di Dino D’Angella Autori Vari (alunni del Liceo Classico “Fortunato” di Pisticci) Sulle orme degli antichi viaggiatori (ed. a cura dell’Ist. Istruzione Superiore “Fortunato” Pisticci, 2004) pagg. 78, ill. Un’altra opera sulla Lucania arricchisce il panorama letterario, di facile lettura, dal formato e scrittura fruibili, dagli spunti interessanti, con illustrazioni e didascalie efficaci, che sono frutto di un lavoro d’équipe (una ventina di studenti, cinque docenti …). Il Sud della penisola è stato per il passato spesso visitato da “viaggiatori”. Senza contare quelli del tempo dell’antica Roma, dal Cinquecento all’Ottocento, Puglia, Basilicata, Calabria… sono state visitate ora da spericolati viaggiatori, ora da studiosi spinti dalla curiosità, a volte da rappresentanti del Potere per conoscere (si pensi a G. M. Gaudioso) la situazione economica e sociale del Paese. Ve ne sono molti : dal Berard al Lenormant, dall’Ughelli al Douglas, dal Di Meo al Guillou, alla Robinson, Keppel Craven; Richard; Giustiniani; de Salis Marschlins, Pacichelli ecc..). La ricerca degli allievi s’è basata su alcuni testi e soprattutto sull’opera “Voyage pittoresque d’ Italie” del religioso Jean Claude Richard, abate di Saint Naon, opera pubblicata a Parigi tra il 1781 e il 1786. Il volumetto, realizzato e pubblicato nell’ ambito di un Progetto PON con i fondi strutturali, presenta la LucaniaBasilicata lungo quattro direttrici: la linea jonica e la murgia materana; l’alta valle dell’Agri e i dintorni del Monte Sirino; il Vulture melfese e il potentino; il Pollino. La guida, che può essere una intelligente guida turistica, si presenta nelle prime pagine descrivendo il progetto didattico (p.4) e presentando le linee delle orme degli antichi viaggiatori (p.8, a firma di Baglivo). Si presentano al gentile lettoreturista-studioso i seguenti Paesi, con approcci diversi: Pisticci (p.12), Metaponto (p.17), Bernalda (p.19), Scanzano J. (p.20), Policoro (p.21), Santa Maria d’Anglona (p.23), Tursi (p.26), Nova Siri (p.28), Rotondella (p.30), Montalbano J. (32), Craco (p.33), Ferrandina (p.34), Miglionico (p.36), Montescaglioso (p.37), Matera (p.38), Grumento (p.44), Lagonegro (p.46) Lauria (p.48), Venosa (p.52), Melfi (p.56), Castel Lagopesole (p.59), Rionero in V. (p.60), Acerenza (p.61), Pietragalla (p.63), Brindisi di M. (p.64), Potenza (p.66), S. Severino L. (p.72), S. Costantino Albanese (p.74) e Terranova del Pollino (p.76). Per esigenza di spazio non si poteva trattare di alcuni Paesi (per es. Tolve, Vaglio, Grassano, Tricarico, Lavello, Genzano di L., Pescopagano … che presentano aspetti interessanti da un punto di vista paesaggistico, delle tradizioni popolari e turistico. Il libro è nel complesso una buona guida turistica per le sue belle illustrazioni, per i disegni. Nella presentazione di Vittoria Scazzarriello e Antonio Affuso così si legge: “Il prodotto editoriale, frutto del progetto, rappresenta uno strumento indispensabile di conoscenza e promozione del territorio lucano, adatto non solo allo studioso o agli studenti, ma anche al turista che intende visitare la regione e conoscerne monumenti, tradizioni, folklore. Lo svolgimento del progetto è stato, pertanto, finalizzato all’acquisizione di competenze specialistiche per la formazione e per il mercato del lavoro”. Gli studenti che hanno partecipato attivamente (sotto la guida del dott. Affuso, dei docenti A. De Benedictis, R. Calciano, G. Avantaggiato, V. A. Baglivo, A. Cirigliano, con la collaborazione degli aa. A. Burzo e C. D’Onofrio, del dgsa A. Calciano) meritano di essere ricordati: F. Autera, N. Camardella, S. Caruso, F. Costantini, A. D’Alessandro, G. D’Alessandro, A. D’Angella, A. Di Leo, R. Donato, G. Giannace, A. Guerriera, M. C. Guerriera, R. Lategana, S. Lo Franco, M. T. Mininno, E. Panetta, A. Quinto, F. Sassone, L. Tarsia e V. Tufaro. SPIGA 9 Grande partecipazione di pubblico di poeti e di curiosi Omaggio alla poesia presso il CE.CAM di Marconia Con grande partecipazione di pubblico, di poeti e di curiosi s’è reso omaggio alla Poesia. Con la collaborazione del Comune di Pisticci (rappresentato dal sindaco Bellitti e dall’assessore Di Tursi) presso il CE.CAM di Marconia sono convenuti i POETI di Pisticci (Amalia Marmo, Gianni di Lena, Bianca Rainone Minaya, Leonardo Attilio Franchini) per rendere omaggio alla poesia di Antonio Di Giulio, un pisticcese trapiantato a Roma ma con il cuore a Pisticci. Giovanni Modugno ha commentato le poesie di Di Giulio, la silloge Ricordi e Emozioni,pubblicata nel 2002. Il pubblico ha partecipato con attenzione fino alla fine della serata, circa le 23.30, spesso applaudendo gli interventi critici di Modugno, del poeta Di Giulio, e degli altri poeti Franchini, Marmo, Di Lena. Il pubblico in sala ha partecipato anche grazie ad un opuscolo guida(“ La Poesia : Vitae Magistra”) che ha permesso di seguire i testi delle liriche lette da Modugno, da Di Giulio,da altri poeti e due studenti. In altre occasioni s’ è avuto modo di parlare e scrivere della poesia di questi artisti del verso. In tutti c’ è l’anelito alla libertà, la ricerca del bello, la presenza della nostalgia. A. Marmo, dal verso ricercato impregnato di classicità, in alcuni momenti ermetica, ma innamorata della vita e dell’amore; G. Di Lena dal mondo poetico in cui spesso prevale senso della solitudine e della disperazione con finestre sul mondo; B. Rainone dal forte sentimento religioso aperto su un’umanità dolente; L. A. Franchini, preso dai colori della natura e dal paesaggio. Antonio Di Giulio è la poesia del poeta che ha vissuto per lungo tempo il distacco dalla terra madre, che però non è diventata mai matrigna.Egli sogna la Lucania, il borgo natìo dominato dalla croce di pietra, i calanchi, il profumo del pane appena sfornato dal forno. Si abbandona dolcemente ai ricordi, ai dolci ricordi che affollano la vita.. la vita dell’emigrante, di colui che ha lasciato Come Eravamo Rubrica a cura di Personaggi comici della tragedia umana Quanti tipi strani vivevano in un ampio angolo di un modesto centro abitato. Ognuno con sfumature diverse. Tutte, in ogni modo, interessanti. Incontravi lo stupido furbo, lo zoppo misterioso, il finto scemo, l’ubriaco, l’astuto non intelligente. E, via via, tanti altri tipi estrosi. Callacallë, Scungignë, Ciavarronë, quest’ultimo amava anche farsi chiamare “curnùtë”. I più noti. Callacallë si definiva italoamericano: era stato espulso dagli USA perché si ubriacava ed infastidiva la gente. Nel suo paese viveva con la vecchia mamma e con un paziente asinello che alloggiava nell’unica stanzetta di giorno e di notte. Provocava brividi di rara tenerezza. Gli serviva per saltuari lavori. Amava essere “insultato” dai ragazzi verso i quali si scagliava, talvolta ubriaco, lanciando pietre. Non gli piaceva la tranquillità: pro- vocava i giovanotti perché lo insultassero. Creò tra i suoi compaesani lo slogan: sei come Callacallë, se non ti si “sfotte” inviti a farlo. Spesso finiva in carcere. Inutilmente. Appena fuori dalla prigione tutto ricominciava... Il destino non aveva pietà per il povero Callacallë, suo nomignolo di grido. Lo seguiva spesso, con oscuri piaceri, un altro amico di bacco che con voce tenorile gridava per le vie: «Me ne frego della mia stessa persona e del re». Il canto era gelido e melanconico. “Scungignë”, altro particolare personaggio. Era anche lui proprietario di un asino. Guadagnava tanto per non morire di fame. Aveva un fisico lontano dal normale. Il viso col mento era spostato tutto a sinistra. I piedi convergevano verso l’interno quasi a congiungersi. Le due gambe erano a forma d’arco. Cammina- la terra dei cari,il quartiere dove ha giocato, l’umanità della madre. Nella poesia di Di Giulio c’è serenità, mai disperazione : Signore / cammino nella notte/ e quelli che un giorno/ amammo/ non sono che ombre / attorno a noi. / Signore / cammin o nella notte / e sento / nei passi / paura di perdermi / Signore/ cammino nella notte/ e senza rancore / ripenso a Te / che steso/ in croce /dolori per tutto / il genere umano. C’è pacatezza d’animo, fede, speranza. A che serve la poesia oggi? Non c’è risposta sicura, non ci può essere una risposta soddisfacente per tutti. Essa aiuta a vivere meglio e a farci sperare nel bene. La serata e lo spirito sono stati allietati dagli interventi musicali del chitarrista Carmine Lista e dalla dolce voce di Rosalia Leone. Dino D’Angella Un momento della manifestazione - Foto Caruso Questo racconto è pubblicato sul libro “CRONACHE” di Raffaele Montemurro, edito da La Spiga. Il libro è dato in OMAGGIO agli abbonati del giornale va in maniera scomposta, “a scungignë”. Di qui il nomignolo che lo accompagnò per tutta la vita. Spesso seduto su di un muretto di periferia cantava, a modo suo, “Firenze sogna”. Sublime illusione. Aveva un amico particolare Chechélë. Questi trascorreva le sue giornate in una chiesa dove era ospitato dalla divina provvidenza. Amava precedere le processioni del venerdì Santo con la testa cinta da una corona di spine e con gli occhi senza gioia. Portava una pesante croce. In questi spazi misteriosi la sua felicità era alle stelle. Crudele piacere. Un’altra figura dai contorni misteriosi era quella di “Ciavarrë”. Era sempre allegro; rideva in maniera caratteristica lanciando di tanto in tanto appello ai cornuti (ciavarrë). Tutti per lui erano cornuti cioè “ciavarrë”. Camminava appoggiandosi ad un bastone e saltellando in ma- niera strana. Emetteva dal naso uno strano e caratteristico rumore simile al grugnito di un maiale. Erano attimi di grande letizia. Aveva dei momenti di ripensamento. Sedeva, allora, sulla panchina di una piazzetta. Aspirava grandi boccate da un sigaro pestilenziale. Guardava con curiosità il gioco del fumo che di tanto in tanto usciva copioso dalla sua bocca. Negli ingenui cerchi del fumo, forse, cercava soffici abissi del nulla. Attimi. Subito dopo cominciava la litania. Solite parole: “ciavarrë”, “ciavarronë”, “curnùtë a paléttë”: i passanti che lo conoscevano accettavano la giocosità felice e ingenua. Così trascorreva le ore... si stordiva di piaceri illusori. Sembra che tutti i personaggi descritti volessero far emergere il comico della tragedia umana ... Questioni eterne. la SPIGA MARZO 2005 la 10 a ...Scuola SPIGA Organizzato dall’istituto comprensivo “Padre Pio da Pietrelcina” di Pisticci Convegno sulla prevenzione a scuola Il 12 marzo è stato realizzato un convegno sulla prevenzione nell’Istituto comprensivo “P.Pio da P.” di Pisticci. Il Convegno “Bambini e salute” ha visto la presenza di un numeroso pubblico nell’Aula Magna di via Cantisano e la partecipazione della dott.ssa Antonietta Micucci (cordinatrice del progetto), del d.s. D’Angella, del- l’assessore regionale Chiurazzi, del dir. generale ASL n.5 P. Quinto, del dir. sanitario A.Colasurdo, e degli specialisti G. Palazzo, P. Bellitti, G.B. Parciante, G. Schiraldi. Gli interventi hanno ribadito la necessità di introdurre in modo sistematico la prevenzione nelle scuole a partire dalla scuola materna. La prevenzione deve essere l’obiettivo primario e deve vedere tutti impegnati, dalle famiglie alle istituzioni, dalla Scuola alla ASL, dal Comune alla Regione, in un’azione coordinata e mirata. Vi sono delle patologie che vanno diagnosticate tempestivamente, intervenendo con screening nei prini anni di vita. Il progetto, che sarà realizzato entro giugno, dopo opportuna sensibilizzazione nelle fami- glie, prevede una serie di screening in quattro ambiti: obesità, malattie della pelle, patologie dell’udito e scoliosi. Esso avrà come destinatari gli alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, della prima, seconda e quinta classe della scuola elementare, del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Dopo gli interventi del dirigente scolastico dell’ Istituto comprensivo, della dott.ssa Micucci, del dott. P. Quinto e dell’assessore Chiurazzi, e del dott. Colasurdo, i medici Specialisti hanno illustrato nei particolari lo screening, l’importanza della diagnosi precoce,le patologie più diffuse. Il ruolo della famiglia è determinante per la riuscita del progetto. D.D. Giochi Matematici a Tursi con gli alunni di Pisticci Nei giorni scorsi si sono svolte a Tursi,presso l’Istituto “M. Capitolo “, le prove per la semifilale dei Giochi Matematici. Dell’Istituto Comprensivo di Pisticci, settore scuola secondaria di primo grado, hanno partecipato una ventina di studenti, accompagnati dai docenti M. Bilotta, M. Di Tursi e G. Grassani. Anche quest’anno l’impegno e la serietà sono stati premiati. Ben sei alunni hanno superato le prove e si sono qualificati per la finale, che si svolgerà a Milano il 14 maggio 2005. Agli alunni che hanno partecipato va espresso un elogio. Ai vincitori (G.ppe D’Onofrio della III B, Arturo Storino della II D, Michele D’Alessandro e Marco Silletti della II C, Anna Trotta e Felicia Vinciguerra della II B) tanti auguri per la finale di Milano. Mare in un mare di guai E’ questo il titolo di un progetto interscolastico che assegna grande importanza all’incalzante fenomeno di erosione della costa e della conseguentemente distruzione dell’ecosistema dunale Le scuole partecipanti al progetto finanziato dall’Unione Europea sono la Scuola Media di Marconia e di Montescaglioso, la Scuola Elementare di Pisticci e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Cerabona” di Marconia. I seminari sono tenuti dal geologo Giuseppe Amorosi e dall’Ing. Michele Sole, che utilizzano un linguaggio ed una grafica accessibile agli 80 ragazzi che seguono il corso, in rappresentanza delle rispettive scuole di appartenenza. Uno dei filoni di studio che stiamo seguendo -dice la Prof.ssa Lucia Aiello della Scuola Media di Marconia- è quello dell’arenile di Nova Siri, dove con la messa a dimora di alcuni bulbi di Pancrazium maritimum, più conosciuto come “giglio di mare”, si è dato inizio ad un processo di rinaturalizzazione dellíarenile costiero, nella speranza che il tratto di spiaggia tra la battigia ed il lungo mare si avvii a ripopolamento della vegetazione tipica delle coste sabbiose, con specie autoctone, quali l’erincio marino, la pastinaca spinosa, lo sparto pungente, la ruchetta di mare. Questa fascia di terra fragile ed instabile, -dice la Prof.ssa Patrizia Porreca dell’ITAS di Marconia e coordinatrice del Progetto- è interessata contemporaneamente dal sistema ambientale terrestre e da quello marino e rappresenta un habitat di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico. Si tratta di un ambiente quasi desertico, quindi ostile ed inospitale, con elevata concentrazione di sali in superficie ed in profondità, e bassa capacità di ritenzione idrica delle sabbie. Ma anche in questo ambiente la vita si fa strada prepotentemente con specie vegetali pioniere resistenti alla salinità ed alla siccità, le quali fissano le sabbie con líapparato radicale. E sono proprio loro che servono a prevenire il fenomeno erosivo, consentendo la colonizzazione di altre specie vegetali. Nasce così quel luogo estremamente affascinante ñ sottolinea Porreca - non più terra e non ancora mare, denominato ìdunaî. Una fascia di transizione di estrema delicatezza e bellezza, che può essere ancora La duna La foce del fiume Cavone osservata in poche località díItalia. E Nova Siri è una di queste, grazie al processo di ripascimento e di restauro dell’habitat dunale. I nostri bambini -dice l’ins. Filomena Cirigliano, della scuola Elementare di Pisticciprendono appunti e sviluppano in classe le tematiche affrontate in plenaria e durante le escursioni sul territorio e mostrano particolare interesse alla salvaguardia dell’ecosistema e delle acque in particolare, seguendo le spiegazioni e prendendo appunti che poi sviluppiamo e sistemiamo in classe. A ridosso della duna -aggiunge la Prof.ssa Giovanna Venezia, della Scuola Media “Salinari” di Montescagliosoabbiamo, inoltre, potuto osservare la splendida vegetazione tipica della macchia mediterranea: ligustri, acacie saline, tamerici. Sono queste, infatti, le essenze arboree di elevatissimo valore biogeografico e naturalistico di interesse Comunitario in cui nidificano la Cappellacia, il Fratino e la Succia Capre. Un habitat in cui la vegetazione, il vento ed il mare competono fra di loro in una incredibile e fantastica si- nergia, dove ciascun arbusto ha ben imparato a convivere con gli altri, divenendo punto di riferimento per l’avifauna di passo e per quella stanziale. Il progetto interscolastico pone, inoltre, l’attenzione anche sui composti chimici usati in maniera indiscriminata in campo agricolo e industriale, sugli scarichi civili dei centri abitati e dei villaggi turistici, non sempre costruiti a norma di legge; ma prende anche in esame il ricorso a pratiche agricole non del tutto sostenibili, gli incendi boschivi ed un’errata gestione degli ambienti forestali costieri, come alcune delle cause di un incalzante processo di deterioramento ambientale e di un eccessiva antropizzazione del territorio. Il progetto Helianthus -sottolinea il Prof. Salvatore Carone, Preside dell’ITAS di Marconia- offre l’opportunità di riflettere sul modo in cui le attività antropiche interferiscono con il ciclo dell’acqua e con gli ecosistemi, sollecita i ragazzi che seguono il Progetto comunitario ad una maggior attenzione nei confronti della difesa e della salvaguardia dell’ambiente in generale ed in particolare del proprio. Pino Gallo Sport MARZO 2005 Pisticci, assieme a Palermo, rappresenta non solo la Lucania, ma l’intero meridione d’Italia L’Omcm. C.T. Pisticci ai nastri di partenza del campionato femminile a squadre di serie A2 L’Omcm. C.T. Pisticci si ripresenta ai nastri di partenza del campionato femminile a squadre di serie A2. La nuova formula della manifestazione, più lunga rispetto al passato, ha costretto l’organizzazione, formata dal Circolo Tennis di Pisticci sotto la guida del presidente Michele Leone e dallo sponsor di riferimento Omcm, società dell’ingegnere Carlo Pastore, a produrre grossi sforzi organizzativi per reggere il confronto con le realtà del nord. Pisticci, infatti, assieme a Palermo, rappresenta non solo la Lucania, ma l’intero meridione d’Italia nella competizione. La squadra fa perno sulla irremovibile tennista veronese Giulia Merluzzi, affiancata da Monica Scartoni, dalla maestra di tennis e beniamina di casa Giovanna Carotenuto e da una schiera di giocatrici straniere. “La discrepanza tra il numero elevato delle nostre giocatrici – spiega Pastore – e quello ridotto delle tenniste ingaggiate dalle altre squadra è dovuta alla difficoltà di reperire sul mercato giocatrici italiane libere e dal fatto che Pisticci è penalizzata per la sua posizione geografica. Pertanto si ricorre a tenniste straniere, ben sette, per fare in modo di averne almeno una sempre a disposizione”. E così l’Omcm C.T. Pisticci presenta la statunitense Angela Haynes, la lituana Lina Stanciute, la francese Kildine Chevalier, l’ungherese Virag Nemeth, la tedesca Sandra Kloesel e le sorelle croate Ivana e Marija Abramovic. “In campo –spiega il presidente del C.T. Pisticci Leone – può scendere una sola straniera per volta. La nostra è una buona squadra anche se ci dispiace aver perso Anna Floris, partenza che indebolisce la schiera di italiane a Angela Haynes la nostra disposizione”. Per quanto riguarda le avversarie (Pisticci è inserito nel 1° dei due gironi a 7), bisognerà vedersela con il T.C. Milano Bonacossa, il Tennis Forlì Soc. Coop, l’S.C. Montecatini, il C.T. Savelli di Siena, il C.A. Faenza ed il Tennis Rozzano T.T. “Passano il turno le prime tre –spiega Leone – e noi abbiamo come obiettivo quello di accedere al tabellone dei play off. Non sarà facile visto che il sorteggio ha prodotto due gironi equilibrati e durissimi. Credo che, per quanto riguarda le nostre avversarie, quattro circoli sembrano molto accreditati. Noi speriamo di centrare il terzo posto, poi vedremo quale sarà il verdetto del campo”. La manifestazione avrà inizio il 3 aprile, quando l’Omcm giocherà la trasferta di Forlì. L’esordio casalingo è previsto per il 10 aprile contro Faenza. Per quella occasione il C.T. Pisticci ha organizzato la presentazione ufficiale della squadra. L’appuntamento è per sabato 9 aprile alle ore 18.30 presso la sala consiliare di Piazza Umberto I, quando, oltre alle tenniste, saranno presenti il presidente nazionale Fit Angelo Binaghi ed il capitano della nazionali maschile di Coppa Davis e femminile di Fed Cup Corrado Barazzutti per quella che il capitano del’Omcm, Giovanna Carotenuto ha definito “una grande festa del tennis”. Il Circolo pisticcese si augura che l’evento possa contribuire a far accrescere la partecipazione della cittadinanza a sostegno dell’Omcm, visti gli sforzi compiuti per offrire quello che a tutti gli effetti può essere ritenuto il più prestigioso appuntamento sportivo per la Basilicata intera. Roberto D’Alessandro Ivana Abramovic SPIGA 11 Come funziona il torneo Il campionato di serie A2 femminile a squadre è organizzato in due gironi da 7 circoli ciascuno. Le contendenti giocano, in gara unica, un torneo all’italiana che inizia il 3 aprile e si conclude il 15 maggio. Ogni sfida si gioca al meglio dei quattro incontri: 3 singolari ed un doppio con possibilità di pareggio. Alla fine della regular season la prima classificata di ogni girone accede direttamente alle semifinali play off, mentre le seconde e le terze classificate giocano, a gironi incrociati, i quarti di finale, sempre in gara unica, con il fattore campo che premia la seconda di ogni girone, chiamata a ricevere la terza del girone opposto. Chi vince raggiunge le semifinali, da disputare in gare di andata e ritorno con le prime classificate dei due gironi. Le squadre che conquistano la finale di A2 sono automaticamente promosse in A1. La finale si gioca in gara unica su campo neutro. Le squadre che, nelle classifiche dei due gironi, si piazzano al 4°, 5° e 6° posto, invece, giocano i play out. Mentre le ultime, quelle che chiudono al 7° posto, retrocedono direttamente. Per quanto riguarda la formula dei play out, la squadra che giunge al 4° posto di un girone incontra la quinta dell’altro e viceversa, in gara unica e sul campo della meglio piazzata. Chi vince ottiene la permanenza in A2, chi perde gioca, in casa, un’altra gara con la sesta di ogni girone: chi vince è salvo, chi perde retrocede. Play off e play out si disputeranno tra il 22 maggio ed il 12 giugno. La finale è prevista per il 19 giugno. Una giornata indimenticabile per i ragazzi della Juve Academy di Pisticci Ospiti del glorioso Club bianconero I ragazzi hanno avuto modo di incontrare i giocatori della Juventus e di assistere all’incontro con il Siena di MICHELE SELVAGGI Una giornata indimenticabile quella che i ragazzi della Juve Academy di Pisticci hanno trascorso a Torino, ospiti del glorioso Club bianconero.Una esperienza emozionante, affascinante, coinvolgente- anche per i genitori che li avevano accompagnati - forse più di quanto si era immaginato. I piccoli campioni pisticcesi del Progetto Juve, hanno partecipato ad un torneo di esordienti facendo parte del primo girone e incontrando nell’ordine: la SS.Frigola (1-1), A.C. Wipptal (0-1), l’A.S.Borgo Oi.In.Par. (2-0) e i cugini pugliesi del Planet Corato (0-0). A termine del torneo vinto dall’A.S.D. Trieste Calcio, un onorevolissimo settimo posto per la squadra lucana che, come di ritorno da Torino hanno dichiarato all’unisono il presidente del Club Enzo Monfredi e il suo vice presidente Salvatore Quinto: “ Servirà come base di esperienza per il prossimo anno quando cercheremo di crescere sia come associazione che atleticamente per migliorare i buoni risultati conseguiti quest’anno”. Alla guida di Massimiliano Alfano, Giuseppe Arnone e Fabio D’Alessandro e del massaggiatore Dino Margiotta, questi i ragazzi che a Torino hanno tenuto alto il nome del Club bianconero della nostra città: Giuseppe Sergio, Michele D’Alessandro, Raffaele Lopatriello, Mario D’Alessandro, Wiliam Grieco, Michele Campa, Gianluigi Giorgini, Giuseppe Di Stefano, Luca Barbalinardo, Cosmiano D’Onofrio, Alberto Mastrogiulio, Luca Muliero, Ambrogio Quinto, Filippo Petracca, Michele D’Onofrio, Giovanni Mastroluisi, Giuseppe Di Leo, Gaetano Laviola, Angelo Nicodemo, Salvatore Sergio, Arturo Storino e Domenico Masiello. Durante il soggiorno torinese, i ragazzi dell’Accademy hanno avuto modo di salutare l’allenatore del Siena Gino De Canio che a Pisticci iniziò la sua carriera di tecnico e l’allenatore dei boys della Juve, il pisticcese Domenico Delfino che era accompagnato dal professor Attilio Quinto osservatore dell’Atalanta e del Cagliari.Come si ricorderà l’iniziativa di Juve Academy è nata qualche mese fa per dare la possibilità a ragazzi compresi tra i 5 e 15 anni di far parte della grande famiglia della Juve Footbal Club di Torino- uno dei club più leggendari della storia del calcio con milioni di fans in tutto il mondo. Il progetto, conta in tutta Italia 51 società affiliate ma è conosciuto anche in altre parti del mondo con adesioni a Malta e nel Canadà e che a Pisticci è stato accolto da oltre un centinaio di ragazzi del posto ma anche dei centri vicini che d’accordo con le proprie famiglie vi hanno aderito con entusiasmo. Nei giorni scorsi è tornato a Pisticci Davide Cravero il responsabile del settore giovanile esordienti della Juve, che ha seguito i ragazzi nella trasferta torinese ed ha avuto modo di congratularsi con l’associazione e con gli stessi piccoli atleti per l’ottimo comportamento e il buon piazzamento ottenuto nel torneo. Il gruppo pisticcese a Torino I ragazzi posano con i giocatori Ferrara e Thuram