(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE – REGIONE TOSCANA
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00495
ALBO REGIONALE - REGIONE
TOSCANA
3^
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
IL DONO NELLO ZAINO – SECONDA EDIZIONE
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
area prevalente Settore: Assistenza; area: salute; codifica: A16
Settore: Assistenza; area: giovani; codifica: A3
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
– AVIS è l’Associazione dei Volontari Italiani del Sangue. Nata a Milano nel
1927, è l’unica associazione del settore presente in tutto il territorio nazionale.
– In Toscana le sedi locali sono oltre 170 diffuse in tutte le province per un totale
di oltre 64.000 soci donatori iscritti. Dal 1972 è operante la sede AVIS Regionale
Toscana con funzioni di indirizzo di politica associativa e di coordinamento,
servizio e consulenza per le sedi del territorio.
– Le finalità principali di AVIS, in tutte le sue articolazioni territoriali, sono:
la promozione della salute e del dono del sangue tra i cittadini
lo sviluppo di una cultura solidale nella popolazione
la cooperazione al programma regionale e nazionale per il raggiungimento
dell’autosufficienza trasfusionale, così come previsto dalla Legge 219/2005 e
indicato nello specifico dal Piano Sangue e Plasma regionale della Toscana.
– In questo contesto, nel corso del 2005 AVIS ha raccolto in Toscana 100.013
unità di sangue e plasma, contribuendo in modo sostanziale –ma non ancora
bastevole– all’autosufficienza trasfusionale regionale. In particolare:
1. AVIS Firenze ha contribuito con 5.324 donazioni – 3 centri trasfusionali
presenti nel comune + 1 centro raccolta sangue Avis – 400mila abitanti
2. AVIS provinciale di Pistoia 8.698 – 2 centri trasfusionali (Pistoia, Pescia) –
280mila ab
3. AVIS Prato 6.233 – 1 centro trasfusionale – 180mila ab
4. AVIS Livorno 8.107 – 1 centro trasfusionale – 156mila ab
5. AVIS Pisa 5.057 – 2 centri trasfusionali – 90mila ab
6. AVIS Cascina 425 – 2 centri trasfusionale (città di Pisa) – 35mila ab
7. AVIS Viareggio 2.425 – 1 centro trasfusionale – 60mila ab
8. AVIS Uzzano (PT) 169 – 1 centro trasfusionale (Pescia) – 5mila ab
Tutte queste Avis operano in un contesto di carenza di sangue e sono in prima linea
nell’approvvigionamento costante di sangue e plasma agli ospedali toscani. In
particolare risulta fondamentale operare nell’ambiente giovanile, poiché è là che
si gioca il futuro della raccolta sangue in Italia. Il numero dei volontari richiesti è
correlato al numero degli abitanti le zone toccate dal progetto: le aree di Firenze
Prato, Pisa, Cascina, Livorno, Viareggio e Pistoia contano insieme 1.200.000
abitanti servite da 16 volontari.
– Infatti il fabbisogno trasfusionale è in continua crescita, grazie
all’innalzamento delle aspettative di vita della popolazione ed ai progressi della
chirurgia e delle terapie specialistiche; per questo è determinante aumentare il
numero delle donazioni e reperire costantemente nuovi donatori. E’ in questa
direzione che si orienta la delibera n.300 del 02/05/2006 della Regione Toscana,
contenente il Programma d’azione 2006 per il sistema trasfusionale toscano, a
cui l’Associazione AVIS Toscana è chiamata a partecipare, e alla realizzazione del
quale il presente progetto intende contribuire.
– I concetti di autosufficienza trasfusionale e di ‘cittadinanza attiva’ in ambito
sociale sono strettamente connessi, e il presente progetto si muove nella direzione
dell’autosufficienza , promuovendo comportamenti di cittadinanza consapevole e
solidale propedeutici alla donazione del sangue.
7) Obiettivi del progetto:
Il progetto si pone l’obiettivo di diffondere corretti stili di vita tra i giovani,
utilizzando metodiche di peer education. Collegando la cultura della solidarietà e
del rispetto di sè e degli altri al concetto di benessere (wellness), il progetto è
finalizzato a promuovere la partecipazione attiva alla vita sociale attraverso la
donazione del sangue.
In linea con quanto stabilito dal Piano Sanitario Nazionale in tema di prevenzione
della salute, il progetto intende fornire ai giovani un’adeguata consapevolezza
rispetto ai rischi di un’alimentazione scorretta, l’uso di droghe, il consumo
eccessivo di alcolici, rapporti sessuali non protetti. Il progetto proporrà la
donazione come modello di vita sana e monitorata, anche in relazione alle pratiche
sportive pulite e leali.
L’intenzione, infatti, è quella di formare cittadini consapevoli del proprio ruolo nella
tutela della salute propria ed altrui, in quanto i criteri di selezione alla donazione
richiedono l’esclusione di comportamenti a rischio e non corretti dal punto di vista
della salute.
Il progetto si rivolge agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori e ai
giovani che praticano sport presso società ed associazioni sportive. Il progetto
vuole infatti confermare una continuità con la prima edizione del progetto “Il dono
nello zaino”, già approvato dall’Ufficio Nazionale Servizio Civile nel maggio 2006
ed attualmente in corso, e allo stesso tempo introdurre percorsi complementari di
contatto con i giovani, in contesti paralleli alla scuola e di grande frequentazione
giovanile .
Elemento di innovazione del progetto è l’organicità dell’azione di promozione e
diffusione dei valori della donazione, sviluppata fino ad oggi dall’Associazione
AVIS solo in modo occasionale, non strutturato e saltuario, e l’utilizzo della
metodica della peer education, che evidenzia una maggiore efficacia in particolare
nell’ambito dell’educazione alla salute.
Il presente progetto svilupperà un rapporto diretto tra l’Associazione e i giovani
attraverso la figura del volontario di servizio civile: Avis Toscana intende
rendere i giovani del servizio civile portavoce dell’esperienza Associativa del
dono verso altri giovani, con l’obiettivo di potenziare l’attenzione e l’interesse
verso temi che – se proposti da adulti in ruoli istituzionali – possono perdere di
appeal o comunque apparire scontati.
Il progetto parte inoltre dal presupposto che la sensibilità giovanile può essere
particolarmente recettiva, se adeguatamente stimolata, ai temi sociali e di
responsabilità individuale. Attraverso ‘Il dono nello zaino – seconda edizione’
Avis intende farsi promotrice della loro crescita individuale, cercando di
indirizzarli verso comportamenti solidali, di senso civico e condivisione della
comunità, aspetti che si collegano naturalmente alla donazione del sangue. Il
progetto sarà inoltre
l’occasione per diffondere il messaggio della donazione e le tematiche ad esso
connesse anche all’interno delle famiglie dei ragazzi.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con
particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Attraverso la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e
dell’Associazione AICS Solidarietà Toscana saranno pianificati interventi sia
negli istituti scolastici delle aree toscane interessate che presso società sportive
affiliate all’AICS Solidarietà.
Laddove praticabile, e rispondente ad un reale interesse dei giovani partecipanti agli
incontri, potrà essere prevista una successiva visita al servizio trasfusionale di
competenza territoriale.
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
L’azione di sensibilizzazione presso gli studenti delle scuole medie superiori sarà
svolta dai volontari di servizio civile attraverso incontri autorizzati dai dirigenti
scolastici e concordati con i docenti degli istituti.
Tali incontri potranno riunire più classi, prevedranno il supporto di slides e
opuscoli informativi, ed avranno una durata non superiore alle 2 ore.
La mediazione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana (All. avis1) –
favorirà l’accoglienza delle richieste di intervento nei singoli istituti.
Analoga procedura sarà utilizzata per programmare interventi presso le società
sportive aderenti all’Associazione AICS Solidarietà Toscana (All. avis2), il cui
impegno nella programmazione di progetti ed azioni di carattere culturale,
solidaristico e della salute si coniuga alla promozione dello sport come strumento di
socializzazione ed integrazione.
La successiva visita al servizio trasfusionale di competenza territoriale – dove sarà
possibile, per chi lo vorrà, effettuare la donazione – sarà concordata, tramite l’
Associazione sede di attuazione progetto, con i responsabili dei servizi
trasfusionali di riferimento, con i quali AVIS è in contatto costante.
Gli interventi dovranno essere programmati partendo dall’analisi degli elenchi
delle scuole medie superiori e delle società sportive delle province interessate, e
pianificati mediante uno specifico calendario, concordato con i soggetti coinvolti e
condiviso con l’Associazione AVIS sede di attuazione progetto.
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.
Complessivamente si prevede il coinvolgimento di 5 dipendenti (sedi di Firenze,
Livorno, Pisa, Prato, Viareggio), e di 16 volontari con incarichi direttivi negli
organi sociali associativi (2 per ogni sede di attuazione progetto).
Il progetto infatti si compone di varie fasi, nelle quali i volontari di servizio civile
saranno affiancati da dirigenti associativi volontari e/o da personale dipendente, ove
presente.
Fase 1 – formazione dedicata
Fase 2 – conoscenza del contesto
Fase 3 – ricognizione disponibilità interventi
Fase 4 – attivazione degli interventi
Sarà fondamentale l’acquisizione da parte dei volontari di servizio civile di
competenze di base relative alla prevenzione della salute ed alla donazione del
sangue, nonché relative all’ente ospitante, partecipando attivamente alla vita
associativa,collaborando a tutte le attività – ordinarie e straordinarie – sempre
finalizzate alla promozione del dono ed allo sviluppo dell’associazione.
La conoscenza del contesto associativo sarà decisiva per svolgere con efficacia le
attività previste dal progetto. Risulta evidente che l’accurata formazione
preliminare dei volontari di servizio civile, nonché la loro attitudine alle relazioni
personali ed il grado di coinvolgimento individuale, saranno elementi determinanti
sia ai fini dell’accoglienza e dell’ascolto da parte dei giovani a cui si rivolge il
progetto, sia per l’efficacia dell’azione educativa sui temi della prevenzione e dei
corretti stili di vita, sia, infine, per la loro adesione all’Associazione.
Indicatori di efficacia del progetto saranno sia la quantità di scuole e associazioni
sportive che aderiranno all’iniziativa, sia – a più lunga scadenza – l’incremento di
donazioni che si potrà registrare nei dodici mesi successivi all’avvio del
progetto. Specifica sezione, inserita nel formulario di rilevazione statistica annuale,
consentirà di misurare infatti quanti giovani, tra i 18 ed i 20 anni di età, avranno
aderito all’Associazione anche grazie al progetto. Inoltre saranno predisposti moduli
di iscrizione all’Associazione personalizzati con l’identificazione “Il dono nello
zaino”, da consegnare ai giovani contattati, al fine di rilevare la consistenza delle
adesioni spontanee alla donazione presso i Servizi Trasfusionali ospedalieri.
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
Come si vede il ruolo dei volontari di servizio civile richiede un’azione capillare e
sistematica, in cui il volontario di servizio civile è attore e mediatore nella
promozione di corretti stili di vita, complementari alla donazione del sangue.
Dopo le fasi 1 (formazione) e 2 (conoscenza del contesto), i volontari di servizio
civile dovranno attivarsi nella ricognizione degli istituti scolastici e delle
associazioni sportive presso le quali operare gli interventi (fase 3), sempre
assistiti dagli operatori associativi con i quali condivideranno l’attività di
programmazione.
A seguire, i volontari di servizio civile passeranno alla fase 4, che prevede
l’attivazione degli interventi presso i giovani con la metodica della peer
education.
Inoltre i volontari di servizio civile collaboreranno alle attività istituzionali
dell’Associazione, anche al fine di comprendere meglio lo spirito associativo, le
esigenze organizzative finalizzate all’incremento della donazione, nonché per
sperimentarsi in attività di tipo amministrativo e gestionale. In particolare, tali
attività riguarderanno:
Gestione associativa
• Gestione archivi donatori
• Gestione del sistema informatico ASSOAVIS
• Gestione attività di chiamata donatore
Promozione
• Eventi ed iniziative di promozione del dono e dell’associazione
• Redazione/collaborazione a Newsletter o pubblicazione associativa, ove esistente
• Aggiornamento sito internet, ove esistente
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
16 così suddivisi:
4 Avis Regionale Toscana
2 Avis provinciale Pistoia
2 Avis comunale Livorno
2 Avis comunale Pisa
2 Avis comunale Prato
2 Avis comunale Viareggio
1 Avis comunale Uzzano
1 Avis comunale Cascina
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
16
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo
30 ore/sett
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
6
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
nessuno
16) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
In base alla particolare attività dell’associazione (promozione donazione di sangue e
plasma) ed alle caratteristiche del progetto (relazioni interpersonali, attivazione di
metodiche di peer education) costituiranno requisiti preferenziali:
- diploma di laurea;
- patente di guida per effettuare gli spostamenti sul territorio con mezzo
associativo (laddove disponibile);
- essere donatore di sangue, poiché la particolare natura del progetto suggerisce
l’individuazione di soggetti che abbiano già vissuto l’esperienza della
donazione.
17) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto
rivestito dagli stessi all’interno del progetto:
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA copromotore per
la diffusione e il sostegno del progetto all’interno della rete delle scuole, anche
grazie all’indicazione rivolta agli istituti scolastici per il conferimento di crediti
formativi per gli studenti delle scuole secondarie superiori coinvolti nel
progetto (allegato avis1);
AICS SOLIDARIETA’ TOSCANA partner per la diffusione del progetto nel
mondo sportivo, mediante l’organizzazione di eventi e seminari dedicati. (allegato
avis2).
18) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Piattaforme interattive in uso all’associazione (internet, mail);
Piattaforma Moodle per la gestione della FAD
Software PowerPoint (o similare) per la realizzazione di slides a supporto
alle presentazioni nelle scuole;
elenchi e recapiti degli istituti scolastici di II° grado e delle Associazioni
sportive delle provincie interessate reperiti tramite i partners coinvolti
(Ufficio Scolastico Regionale ed AICS Solidarietà Toscana)
Si prevede che i volontari di servizio civile sviluppino e acquisiscano, attraverso
l’utilizzo e la messa in pratica dell’‘imparare facendo’:
• tecniche di comunicazione verbale e non verbale attraverso gli incontri
programmati. L’obiettivo è quello di consegnare al ragazzo al termine dei 12
mesi autonomia nel public speaking.
• tecniche di comunicazione visive e sonore attraverso la realizzazione di
presentazioni da realizzarsi sotto supervisione di personale associativo ma in
progressiva maggiore autonomia (di tecnica ma non di contenuti). L’obiettivo è
quello di conferire al volontario di servizio civile, al termine dei 12 mesi,
autonomia nella progettazione esecutiva
• tecniche di organizzazione finalizzate alla realizzazione del progetto
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
19) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Nessuno
20) Eventuali tirocini riconosciuti :
Università degli studi di Pisa – Facoltà di Scienze Politiche
Corso di Laurea in Scienze Sociali (classe 36) – riconoscimento fino ad 8 CFU in
sostituzione del tirocinio
Corso di Laurea in Servizio Sociale (classe 6) – riconoscimento fino a 8 CFU in
sostituzione del tirocinio
(allegato avis7)
21) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Il progetto approfondirà le conoscenze nel campo delle attività delle associazioni
non profit e del terzo settore più in generale. Più specificatamente offrirà
l’occasione per frequentare momenti formativi di alto livello sui temi della
comunicazione, della relazione interpersonale e del marketing sociale, preparatori
rispetto all’attività di sensibilizzazione presso i giovani .
Saranno introdotti i principi generali della metodologia del “life-skills” e della
“peer-education”, finalizzati all’acquisizione nei giovani di capacità critiche e di
potenziamento dei percorsi di ragionamento. Verranno inoltre affrontati argomenti
di carattere scientifico relativi all’ambito trasfusionale e della medicina preventiva,
dell’educazione alla salute ed alimentare, dell’antidoping e degli integratori
alimentari, al fine di fornire completa consapevolezza della materia che si va ad
affrontare. Sarà pertanto rilasciato specifico attestato (allegato avis8) da parte di
AVIS Regionale Toscana
Formazione generale dei volontari
22) Sede di realizzazione:
Sede Avis Regionale Toscana – via Borgognissanti 16 50123 Firenze
23) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con servizi acquisiti da enti di 1^ classe
24) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
Si
Anpas Nazionale, codice UNSC NZ01704
25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Lezioni d’aula e seminari
26) Contenuti della formazione:
Caratteristiche ed ordinamento del servizio civile; principi, ordinamenti e storia
dell’obiezione di coscienza; la difesa della Patria come diritto/dovere costituzionale
con mezzi nonviolenti; i diritti umani; le diverse forme di partecipazione attiva alla
vita della società civile e le forme di organizzazione della Pubblica
Amministrazione; nozioni pratiche sul servizio civile (orari, permessi, malattie…);
legge 266/91 "Legge Quadro sul volontariato".
27) Durata:
30
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
28) Sede di realizzazione:
Sede Avis Regionale Toscana – via Borgognissanti 16 50123 Firenze
29) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente
30) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Esperto di Marketing e di consulenza per il settore pubblicitario e della
comunicazione sociale;
Direttore Servizio Trasfusionale;
Docenti di Teorie e tecniche della comunicazione di massa presso il Dipartimento di
Scienza della Politica e Sociologia dell’Università di Firenze e di metodologia della
ricerca educativa e sperimentazione e innovazione nelle scuole presso la facoltà di
Scienze della formazione dell’Università Cattolica di Milano;
Collaboratore dell’Ufficio Scolastico Regionale Toscana;
Collaboratore Unità Operativa Educazione e Promozione salute presso Azienda
USL
Docente/conduttore corsi di formazione organizzati dall’IRRE (Istituto Regionale
Ricerca Educativa) e Regione Toscana;
Medico chirurgo specializzato in Medicina dello Sport;
Dirigente Associativo di Avis Regionale Toscana
31) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
•
•
•
•
Lezioni d’aula
Seminari
Simulazioni
FAD
32) Contenuti della formazione:
Storia dell’Associazione, con particolare riguardo alla Toscana; storia del servizio
trasfusionale; la donazione di sangue e plasma in Italia ed in Toscana;
regolamentazione e normativa nazionale sulla donazione; comunicazione e tecniche
del linguaggio in pubblico (i volontari dovranno sicuramente cimentarsi con platee
superiori alle 10 unità); tecniche del linguaggio frontale; tecniche
dell’organizzazione personale; marketing sociale; elementi di sociologia; elementi
generali di psicologia; la scuola in Italia; perché e come entrare nel mondo della
scuola; le indicazioni della riforma e gli aggiornamenti normativi, i Piani
dell’Offerta Formativa (POF), gli interventi sporadici.
Particolare di innovazione e sperimentazione rispetto alle precedenti progettazioni
sarà l’utilizzo della FAD – formazione a distanza – che prevedrà il reperimento di
dispense ed approfondimenti relativi ai contenuti della formazione d’aula, e lo
svolgimento di esercitazioni/simulazioni/test sulla piattaforma dedicata, che verrà
collocata sul sito associativo www.avis.it/toscana.
La FAD risponderà alle seguenti esigenze:
ƒ accrescere la formazione specifica fondamentale per il
raggiungimento degli obiettivi del progetto
ƒ sviluppare l’interattività sedi periferiche/sede regionale
ƒ stimolare ed accrescere l’interesse e la padronanza dei ragazzi verso
gli strumenti informatici
ƒ abbattere i costi della formazione
I corsi sono i seguenti:
Il dono e il concetto di se’. Identità e dono 4h+1h (FAD)=5h
Principi di marketing sociale 4h+1h (FAD)=5h
Il lato tecnico e scientifico del dono 8h+2h (FAD)=10h
Educare alla cittadinanza ed alla solidarietà 8h+2h (FAD)=10h
L’educazione alla salute nella scuola 6h+2h (FAD)=8h
Il ruolo delle aziende sanitarie nell’educazione alla salute per le scuole 3h+1h
(FAD)=4h
La metodologia life skill e peer education 5h+1h (FAD)=6h
Sport e alimentazione: stile di vita 4 h
Avis ed il progetto “Il dono nello zaino – seconda edizione” 8h
33) Durata:
60 ore
Altri elementi della formazione
34) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio verrà eseguito da Anpas Nazionale (codice UNSC NZ01704)
secondo la normativa vigente
Data
Firenze, 31/10/2006
Il Progettista
Donata Marangio
Il Responsabile legale dell’ente
Luciano Franchi
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Il dono nello zaino