AREA ATTIVITA’ PRODUTTIVE SERVIZIO AGRICOLTURA Legge regionale 8.7.1999, n.17 art.10 PROGRAMMA OPERATIVO PER L’ANNO 2010 1 LA SITUAZIONE DELL’AGRICOLTURA E DELLE AREE RURALI L'agricoltura provinciale del torinese è varia e complessa; seppure negli ultimi anni si siano evidenziati cambiamenti ed innovazioni, si conferma tuttavia il modello di un’agricoltura provinciale di tipo “classico”, ancora basata sui due capisaldi dei seminativi e della zootecnica bovina, in particolare quella da latte. Un’agricoltura di tipo continentale, fortemente “disegnata” dalla PAC, ma anche molto legata agli impulsi derivanti dalla vicinanza al polo metropolitano. Questa vicinanza rappresenta talvolta un’opportunità per la commercializzazione dei prodotti, più spesso è chiamata in causa come responsabile della continua erosione dei suoli agrari, a vantaggio di altri settori produttivi e dei servizi. Questa domanda di terreno considerato “libero” in quanto non ancora urbanizzato, influisce in misura rilevante sul prezzo di acquisto e di affitto dei fondi, condizionando fortemente il settore primario, soprattutto nelle aree a maggior pressione. Dall’analisi dei dati presenti nell’Anagrafe unica delle aziende agricole del Piemonte, comparati con dati provenienti da altre fonti, recentemente condotta in collaborazione con i Drs. S. Aimone e L. Cassibba, sono emersi alcuni aspetti caratterizzanti la situazione attuale del comparto agricolo provinciale i cui principali elementi sono di seguito evidenziati: - il livello di concentrazione dei principali fattori produttivi si riscontra in pianura, con il 51% della Superficie Agricola Utilizzata, il 75% dei capi bovini allevati, nonché il 90% dei suini; - l’attività agrituristica nel corso degli ultimi anni ha vissuto una forte crescita. In provincia il numero di agriturismi è raddoppiato nel periodo 2003 – 2008 (nell’anno 2003: 94 aziende di cui 53 con alloggio, su un totale di 533 in Piemonte e nell’anno 2008: 179 aziende di cui 125 con alloggio su un totale di 882 in Piemonte). Questo è stato un settore molto sostenuto dalle politiche pubbliche (PSR, Turismo) ed è risultato incentivato anche dalle Olimpiadi invernali del 2006; - in ambito provinciale, si riscontra un modello specifico molto interessante, basato anche su l’erogazione di servizi didattici e culturali, favorito anche dalla presenza del bacino metropolitano, così sono molto numerose, più che nelle altre province piemontesi, le aziende che si qualificano come “didattiche”, presentando un’offerta di servizi molto ampia e qualificata sui temi della educazione alimentare alle scolaresche; - si segnalano inoltre molti casi di commercializzazione secondo la filiera breve, vendita diretta e integrazione di queste con l’agriturismo. Nel corso dell’ultimo periodo, si sono inoltre moltiplicate le esperienze di “mercati contadini”, spesso promossi dalle amministrazioni locali. E’ importante notare che queste innovazioni nascono anche nei territori “svantaggiati”, nei quali si registrano nuovi segnali di vitalità, grazie anche allo stimolo delle politiche adottate; - attualmente la base imprenditoriale della provincia è più giovane rispetto al passato, anche grazie allo stimolo al ricambio generazionale rappresentato dagli specifici interventi del PSR. Dai dati relativi all’anno 2008, risulta che attualmente le aziende condotte da imprenditori con meno di 50 anni sono 3.800 e circa un quarto di queste è stata oggetto del ricambio incentivato con gli aiuti comunitari. Una maggiore incidenza di imprenditori giovani si ha nell’allevamento bovino (soprattutto da latte) e in quello suino, ovino e caprino. Viceversa, i comparti avicolo e cunicolo sono prevalentemente in mano a imprenditori anziani. Nonostante il processo di ricambio generazionale, la fascia di età tra 50 e 65 anni è ancora quella prevalente in termini numerici e di SAU; il ricambio in questa fascia richiederà diversi anni per essere completato. Infine: si registra una proporzione inversa tra età del conduttore e dimensione aziendale: infatti, più cresce l’età, più diminuisce la SAU media. - in provincia di Torino oltre 10.000 aziende agricole (su un totale delle 13.500 circa presenti in Anagrafe) beneficiano di un sostegno derivante dal cosiddetto primo pilastro della PAC, attraverso il regime di pagamento unico aziendale (PUA). Ogni anno vengono erogati circa 66 Meuro (su un totale regionale attorno ai 350 meuro, quindi con un’incidenza relativamente bassa della provincia in esame). La distribuzione territoriale del PUA è molto selettiva: il 62% delle aziende beneficiarie si trova in pianura e ad esse va il 77% della somma erogata. Viceversa, 2 nelle aree montane ricadono il 12% dei beneficiari e solamente il 5% degli aiuti. Il PUA è anche molto concentrato a livello settoriale, dato che deriva storicamente – in larga misura – dalle OCM dei cereali e della zootecnia bovina. Le prospettive di incentivazione delle attività dello sviluppo rurale, proprie del ciclo di programmazione 2007-2013, potranno offrire nuove opportunità di intervento. In quell'ambito, occorrerà sostenere ed incentivare le scelte innovative, all'interno del modello di sviluppo che la Provincia si è data. L’ANDAMENTO CLIMATICO ED I PRINCIPALI RISULTATI PRODUTTIVI DELLA CAMPAGNA AGRARIA – ANNO 2009 In Piemonte da diversi lustri non si riscontravano nevicate così abbondanti; le abbondanti precipitazioni hanno contribuito a ricostituire le riserve idriche del suolo e a mettere il terreno nelle migliori condizioni per favorire il ciclo vegetativo di molte colture. Nel mese di luglio la zona pedemontana del Torinese è stata interessata da eventi grandinigeni. L’andamento climatico estivo è stato caratterizzato da elevate temperature e talora temporali violenti accompagnati da grandine e forte vento che hanno provocato gravi danni alle coltivazioni. Per quanto riguarda l’andamento delle principali coltivazioni presenti in ambito provinciale, sinteticamente si illustra quanto segue. Cereali autunno vernini Le elevate temperature e la scarsità delle precipitazioni di inizio ottobre 2008 hanno indotto gli agricoltori a ritardare le semine; dalla terza decade di ottobre e per tutto il mese di novembre le piogge abbondanti hanno reso assai difficoltose le semine che, a volte, sono state ulteriormente ritardate fino alla fine di novembre, in presenza di terreni molto pesanti e freddi. Conseguentemente si sono riscontrati diffusi casi di ritardi e fallanze nelle emergenze, anzi, in molti casi, le emergenze sono avvenute solo alla fine dell’inverno. In novembre e dicembre è nevicato abbondantemente su tutta la provincia ed il mese di gennaio è stato particolarmente freddo. Nell’anno 2009 l’andamento primaverile molto piovoso (soprattutto in aprile) ha causato l’insorgenza di septoriosi, il dilavamento dell’azoto nonché reso particolarmente difficile l’effettuazione delle operazioni colturali. Tutto ciò ha sfavorito l’accestimento ed ha rallentato lo sviluppo generale delle piante, che sono risultate generalmente di taglia più bassa della norma. Inoltre in molti campi non è stato possibile effettuare il diserbo. Le alte temperature di maggio e le scarse piogge registrate non hanno favorito l’insorgere della fusariosi della spiga, dato confermato anche dalle analisi per la quantificazione del DON nella granella svolta su 27 campioni provenienti dai campi varietali. Con tale andamento climatico il raccolto è stato decisamente difforme poiché in molti casi sono state carenti le operazioni agronomiche. In generale si può dire che le rese sono state basse, il peso ettolitrico elevato (causa il minor investimento delle colture) ed il contenuto proteico assai variabile (in relazione alle concimazioni effettuate in copertura). La resa media dei cereali vernini, nel complesso, è in linea con quella della campagna precedente, peraltro scarsa rispetto alle rese degli ultimi anni. L’annata 2009, così come già le tre precedenti, si può considerare indenne da danni collegati alle punture delle cimici su grano. I dati del monitoraggio relativi alla presenza di questi insetti in Piemonte (monitoraggio effettuato dal Servizio Agricoltura in collaborazione con la sez. di Entomologia della Facoltà di Agraria di Torino e il Centro di Riferimento per 3 l’Agricoltura Biologica) mostrano che non si è mai raggiunto un livello significativo della popolazione di insetti e le presenze in provincia di Torino sono sempre state molto inferiori al livello soglia, oltre il quale è probabile un danno alla qualità panificatoria delle farine. Il monitoraggio costante ha determinato come ricaduta positiva una minore frequenza di trattamenti insetticidi; ciò ha consentito agli agricoltori di ridurre una parte dei costi colturali, elemento particolarmente positivo vista l’attuale e perdurante scarsa remunerazione delle produzioni cerealicole in genere. Mais Per il mais è stata un’annata difficile in tutto il Nord Italia e così pure a livello provinciale poiché le abbondanti precipitazioni primaverili hanno determinato un ritardo nelle semine con riduzione della lunghezza del ciclo vegetativo e conseguenti rese medie inferiori. Le abbondanti precipitazioni primaverili hanno reso assai difficili le operazioni di semina; in molti casi queste sono state molto ritardate, mediamente fino a fine aprile-inizio maggio. Gli appezzamenti seminati nel mese di marzo, spesso hanno avuto problemi di emergenza. In molti areali è stato necessario riseminare, sia per i problemi di emergenza di cui sopra, sia per attacchi di nottue che hanno causato gravi danni alle piante nella fase di emergenza. Sono stati segnalati anche danni da larve di Diabrotica, soprattutto nel canavese, ma sembra che non siano stati così rilevanti come prospettato durante la stagione di coltivazione da allarmistiche previsioni. Negli areali irrigui, nonostante tutto, la produzione di granella è risultata molto buona, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo; negli areali in cui il mais viene coltivato in asciutta si sono registrati dei cali nella resa del 20% rispetto all’annata precedente, soprattutto a causa delle scarse precipitazioni e delle elevate temperature durante i mesi di agosto e settembre. Foraggere Nelle aree montane le continue e abbondanti nevicate proseguite fino alla fine del mese di maggio, hanno prodotto un incremento eccezionale del manto nevoso tale da innescare condizioni di estrema gravità con conseguente aumento dell’attività valanghiva, che ha determinato numerose situazioni di isolamento delle valli alpine e diffusi danni alle strutture d’alpe e alla viabilità. Le abbondanti precipitazioni del periodo invernale e del periodo tardo primaverile e le successive alte temperature, hanno d’altro canto garantito una buona produttività dei pascoli, soprattutto quelli d’alpeggio. Frutticoltura L’andamento climatico dell’annata appena trascorsa, caratterizzato dalle favorevoli condizioni climatiche primaverili, assenza di gelate ed estate calda molto prolungata, ha consentito di raggiungere risultati produttivi molto positivi. Si è registrato inoltre sia l’anticipo della maturazione sia l’incremento delle pezzature dei frutti, di tutte le specie frutticole. Gli eventi grandinigeni, circoscritti a poche zone, non hanno causato danni particolarmente gravi, mentre nella prima settimana di settembre alcune zone sono state investite da forti venti che hanno provocato la caduta delle ultime pere in fase di raccolta. La campagna produttiva 2009 si caratterizza per una produzione elevata di tutte le principali specie frutticole. L’incidenza delle malattie fungine, favorite dall’andamento piovoso della primavera, è stata piuttosto marcata: in particolare le pomacee, colpite durante le fasi fenologiche di maggiore sensibilità, ne hanno risentito facendo registrare, in taluni casi, danni elevati con percentuali 4 superiori al 50%. Analogamente difficoltosa è stata la difesa dai parassiti animali, favoriti dalle alte temperature e dalle limitate piogge del periodo estivo. Relativamente ai nuovi impianti, nella zona frutticola specializzata del pinerolese, si mantiene la dinamica in atto in questi ultimi anni: la tendenza all’espansione dell’actinidia (mediamente ogni anno se ne impiantano 25-30 ettari) fatto che, come già evidenziato lo scorso anno, avrà sicuramente un impatto non trascurabile per quanto concerne le disponibilità di risorse idriche. Nei meleti prosegue l’opera di rinnovo degli impianti obsoleti (i nuovi frutteti sono dotati di impianti di irrigazione ad ala gocciolante e reti antigrandine) senza però un considerevole aumento della superficie investita. Per l'albicocco vi è un lieve aumento delle superfici. La situazione relativa al pesco al momento è statica; per il futuro si può prevedere un leggero aumento della superficie in considerazione del buon livello di remunerazione registratosi nelle ultime campagne. Viticoltura In generale, grazie all’estate calda, l’annata vitivinicola si è presentata piuttosto buona da un punto di vista qualitativo, simile a quella del 2007 che è stata una delle migliori degli ultimi anni. A causa delle basse temperature e delle intense piogge il germogliamento della vite è iniziato con oltre una settimana di ritardo; il caldo primaverile ha poi determinato, a fine maggio, una fioritura intensa ma veloce. Si sono verificati pochi attacchi di peronospora, diversi invece quelli di oidio. Aborti fiorali limitatissimi, gemme molto fertili e disponibilità di acqua nel terreno hanno posto le basi per una produzione abbondante, complessivamente stimata, in provincia di Torino, maggiore del 45% rispetto alla passata campagna. La resa, nonostante ciò, risulta inferiore del 15% in confronto alla media calcolata sugli ultimi anni. La vendemmia è risultata anticipata di 10 giorni rispetto allo scorso anno e, dal punto di vista qualitativo, è stata di ottimo livello. A determinare l’anticipo è stato soprattutto il caldo del mese di maggio, dopo un inverno tra i più nevosi e rigidi che si ricordino e una primavera molto piovosa che ha causato numerosi smottamenti anche nelle zone viticole. I mesi di giugno, luglio e i primi giorni di agosto sono stati all’insegna dell’alternanza, con il caldo interrotto da periodi più freschi e accompagnati spesso anche da piogge. Nei giorni precedenti ferragosto, il caldo intenso che si è protratto fino quasi alla fine del mese, ha favorito un’accelerazione della maturazione in particolare per le varietà precoci. Dal punto di vista fitosanitario, il 2009 è stata un’annata generalmente tranquilla, con alcuni problemi di peronospora e oidio, che però sono stati tenuti facilmente sotto controllo. Le uve sono risultate sane, con un buon grado zuccherino e tenori di acidità piuttosto buoni e stabili. Ciò ha consentito di riallineare la situazione produttiva e fitosanitaria a quella esistente prima del 2008 che, a causa dell’anomalo andamento climatico, era stato caratterizzato da risultati produttivi negativi con una riduzione stimabile attorno al 50% della resa media. Castanicoltura da frutto L’annata appena trascorsa ha consentito di recuperare un livello produttivo, a differenza di quanto accaduto nel 2008, ricordato come anno eccezionalmente negativo per questa produzione di pregio; infatti le rese risultarono ridotte almeno dell’80% rispetto alla norma. Ciò è di incoraggiamento per lo sviluppo del mercato strettamente legato anche all’impegno profuso in questi anni dai castanicoltori, specie per quanto riguarda prodotti di particolare pregio quali i marroni del Val di Susa e della Val Pellice. Nel 2009 la diffusione delle infestazioni del cinipide galligeno è stata massiccia, tuttavia non si sono registrati cali produttivi imputabili in modo specifico all’azione di questo insetto. 5 Orticole Le produzioni orticole si sono tendenzialmente mantenute sui livelli produttivi degli scorsi anni e rimangono costanti, come dato globale, le superfici investite. La grandine nel mese di luglio ha causato danni alle coltivazioni in pieno campo in alcune zone della provincia. E’ da segnalare la comparsa del lepidottero parassita Tuta absoluta, giunto per la prima volta in Italia nel 2008 in Sardegna, Sicilia, Liguria, Calabria e Campania.Tuta absoluta si trova su solanacee coltivate (pomodoro, melanzana, peperone e patata) e spontanee, infestando germogli, foglie, fiori e frutti, con perdite di produzione che possono raggiungere e superare il 70% La sua comparsa in Piemonte non ha, per il momento, causato danni di grave entità come in altre regioni, anche se desta allarme per il prossimo futuro. Nella tabella che segue sono elencate le stime relative alle superfici investite ed i risultati produttivi delle principali coltivazioni presenti in ambito provinciale: ANNO 2009 COLTIVAZIONI Frumento tenero SUPERFICIE PRODUZIONE ETTARI QUINTALI CEREALI E ALTRI SEMINATIVI 20.100 1.045.200 RESA Q.LI /HA 52 Frumento duro 145 4.350 30 Triticale 620 21.700 35 Farro 12 420 35 Orzo 4.060 190.820 47 Avena 190 6.650 35 Segale 78 2.730 35 190 11.020 58 63.100 6.814.800 108 47 75 1.739 3.750 37 50 1540 46.200 30 50 1.000 20 600 12.000 20 Pisello proteico 50 1.200 24 Canapa da seme 2 28 14 8 1.600 200 120 28.800 240 Fagiolini freschi 30 2.400 80 Piselli freschi 26 1.170 45 Pomodori da mensa (pieno campo) 20 8.600 430 Riso Mais ibrido (granella) Mais nostrano Sorgo da granella Soia Girasole Colza (seme) ORTICOLE Fragole Patate 6 Pomodori da industria (pieno campo) 43 15.480 360 Pomodori (colt. protetta) 26 23.400 900 Cardi 2 1.000 500 Finocchi (colt. protetta) 2 1.000 500 Sedani (colt. protetta) 8 2.160 270 Cavoli verza 50 11.500 230 Cavoli cappuccio 10 2.500 250 Cavolfiori 60 15.000 250 Broccoletti di rapa 20 2.400 120 Cipolle 6 1.680 280 Aglio 2 140 70 Asparago 55 3.025 55 Rape 80 20.000 250 Barbabietole da orto 2 520 260 Ravanelli 3 600 200 Spinaci 18 1.800 100 Porri 15 2.700 180 Melanzane (colt. protetta) 6 2.400 400 Melanzane (pieno campo) 6 1.740 290 Peperoni (colt. protetta) 150 45.000 300 Peperoni (pieno campo) 100 18.000 180 Zucca 22 17.600 800 Zucchini (colt. protetta) 28 15.400 550 Zucchini (pieno campo) 57 18.240 320 Lattuga 70 13.300 190 Altre insalate 20 3.800 190 3 510 170 20 3.400 170 170 / / 215 FORAGGERE / / Radicchio Bietola da coste Piante aromatiche e officinali (varie) Colt. ornamentali (prot. e p. campo) Temporanee: prati avvicendati fresco 15000 6.000.000 400 7500 11.250.000 1.500 prati permanenti 25.000 8.000.000 320 pascolo 130000 5.200.000 40 720 237.600 330 erbai Permanenti: erba medica 7 UVA DA VINO (sup. in produzione) 79.400 40 Mele (sup. in produz.) 1985 FRUTTICOLE 840 403.200 480 Pere (sup. in produz.) 200 48.000 240 Pesche (sup. in produz.) 300 105.000 350 Pesche nettarine (sup. in produz.) 80 24.000 300 Albicocche 95 19.000 200 Ciliegie (sup. in produz.) 100 7.000 70 Susine (sup. in produz.) 95 20.900 220 155 4.340 28 15 450 30 Actinidia (sup. in produz.) 620 130.200 210 Castagno da frutto 550 24.750 45 Nocciole (sup. in produz.) Olivo (sup. in produz) LE STRATEGIE, GLI OBIETTIVI E LE PRIORITÀ DELLO SVILUPPO RURALE Le linee programmatiche che l’Assessorato Agricoltura mantiene all’interno dell’attuale programma di governo sono orientate, sia per lo sviluppo rurale che per lo sviluppo montano, ad una sempre maggiore integrazione delle politiche di messa in valore delle risorse turistiche, agricole e ambientali e del legno-artigianato-edilizia in montagna, unitamente alla creazione di sinergie sempre più strette con le politiche sociali e sui servizi, del lavoro e della creazione d’impresa, dell’energia, delle attività produttive. Relativamente al settore agricolo, l’impegno continua ad essere finalizzato ad un rinnovamento del comparto, cui sempre di più, accanto alla primaria funzione di produrre alimenti, è richiesto di svolgere ruoli di presidio e di mantenimento, sul territorio, di buone condizioni ambientali. Si perseguono azioni che favoriscono l’integrazione, in modo equilibrato, della presenza umana con l’ambiente naturale, in particolar modo quello appartenente alla rete ecologica regionale conservandone la biodiversità ed esaltandone la molteplicità di valenze in quanto valore universale per le generazioni attuali e future. Questa impostazione ha ben precisi risvolti nelle scelte di governo che implicano di: - sostenere lo sviluppo del settore agricolo, l’incremento di competitività delle imprese agricole e la crescita qualitativa delle produzioni mediante l’attuazione degli interventi previsti dal Programma di Sviluppo Rurale del Piemonte 2007-2013, dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale, dal Programma Operativo Provinciale, esercitando le funzioni di cui alla L.R. n. 17/99; - sostenere lo sviluppo dell’agricoltura nel settore biologico ed integrato, incentivando l’attività di ricerca, sperimentazione e divulgazione condotta da Enti di ricerca partecipati ed esterni; - sviluppare i temi dell’alimentazione locale ed in particolare creare opportunità commerciali per la filiera corta, attraverso: lo sviluppo e il sostegno di “farmers markets” (anche con 8 valenza sociale e divulgativa) e di mercati locali; lo sviluppo e il rafforzamento di forme di acquisto alternative (sull’esempio dei gruppi d’acquisto solidale), ma anche sviluppo di nuove forme di distribuzione che mettano in collegamento le aziende agricole con il commercio al dettaglio e la ristorazione locale (in particolare in aree a valenza turistica) o la ristorazione collettiva; - qualificare l’agricoltura delle produzioni di largo consumo come fornitrice di beni alimentari di qualità attraverso azioni di marchio e messa in valore delle produzioni locali di pianura e di montagna continuando l’azione già iniziata per il settore lattiero - caseario provinciale e per la frutticoltura del Pinerolese, anche all’interno dei Distretti Agroalimentari di qualità; - Supportare l’agricoltura già qualificata o “di nicchia” attraverso il rafforzamento del progetto “Paniere dei prodotti tipici” In relazione ai contenuti del P.T.C. (Piano Territoriale di coordinamento) attualmente ancora in veste provvisoria, ovvero in fase di valutazione da parte dei portatori d’interesse, occorre evidenziare che la Provincia si prefigge di provvedere e sostenere la compatibilità tra l’ecosistema ambientale e naturale e il sistema antropico, armonizzando la reciproca salvaguardia della tutela e valorizzazione del primo e di evoluzione del secondo, attraverso la corretta gestione delle risorse. In questo contesto assumono rilievo i seguenti obiettivi specifici: contenere il consumo di suolo per usi urbani e la loro impermeabilizzazione; ridurre la dispersione dell’urbanizzato; ridurre la frammentazione del territorio dovuta all’edificato ed alle infrastrutture di trasporto; - assicurare la compatibilità tra processo di trasformazione e criteri di salvaguardia delle risorse ( in particolare della risorsa “suolo ad elevata capacità d’uso agricolo”). RACCORDO CON IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL PIEMONTE 2007-2013 Gli interventi progettati e/o già in attuazione, non direttamente imputabili al PSR 2007/2013, sono riconducibili comunque ad esso, sia come orientamento, sia come modalità di realizzazione. Si è detto in precedenza dell’importanza e dell’incidenza del Pagamento Unico sul bilancio delle aziende agricole, evidenziando nel contempo la spiccata propensione della politica del primo pilastro a premiare determinati settori o territori. Questa prima applicazione del PSR 2007/2013 sta riconfermando la funzione di riequilibrio già esplicata nella precedente programmazione, avendo una ricaduta territoriale più omogenea. Si registra per ora un modesto avvio della misura preposta all’insediamento dei giovani in agricoltura (circa 400 richieste) del PSR 2007-2013, questo fatto si può mettere in relazione a molteplici cause, le cui principali sono le seguenti: - il precedente PSR ha probabilmente stimolato una “ondata” di ricambio ed è dunque probabile che occorrerà attendere qualche anno affinché si ricreino le condizioni anagrafiche “di uscita” degli agricoltori anziani. Attualmente la fascia di età oltre i 65 anni ha in mano una quota molto modesta delle risorse produttive, mentre quella con età 50-65 è invece quella nella quale si concentra un terzo delle aziende e della SAU; 9 - è molto più complesso, rispetto al passato, accedere ai benefici della Misura, perché gli impegni sono più gravosi e vincolanti. Il fatto che il livello di finanziamento sia maggiore, non è evidentemente ritenuto compensativo di questa complessità; - il periodo di crisi che investe tutti i settori produttivi, influisce negativamente sulla propensione ad investire, anche nel settore agricolo. In questa fase di rapido divenire rispetto all’emanazione di numerosi bandi regionali, la Provincia è impegnata a gestirne l’iter come Organismo Delegato ed anche sul fronte dell’informazione ai potenziali beneficiari. In particolare, c’è da evidenziare la decisione dell’Amministrazione Provinciale di riservare consistenti risorse finanziarie ad integrazione di quelle previste dal bando regionale per la Misura 311, che darà la possibilità di accesso anche alle imprese dislocate in aree perturbane, nonché di garantire fondi derivati dal proprio bilancio, per l’attivazione di interventi d’affiancamento alle varie Misure del PSR, per favorire una più ampia applicazione sul territorio provinciale. RACCORDO CON I PIANI DI DISTRETTO EX L.R. 29/2008 La fase di prima applicazione della L.R. 29/2008 vede la Provincia di Torino molto impegnata, sia in termini propositivi, sia come animazione sul territorio. L’obiettivo è di dare forma ad un assetto che sia effettivamente rispondente alle esigenze degli operatori del settore. E’ in corso il processo di unificazione dei due ex Distretti del vino e in questo caso la Provincia di Torino è impegnata a far valere l’impegno profuso nella promozione e valorizzazione delle produzioni locali, molto diffuse, sebbene in quantità non rilevanti. Relativamente al Distretto agroalimentare e di qualità della frutta fresca, la Provincia di Torino è pronta a riconfermare la propria partecipazione con i territori più vocati per le produzioni frutticole. Recentemente la Provincia di Torino ha richiesto l’inclusione nell’ambito del Distretto dei Fiori del Lago Maggiore, in virtù della consistenza qualitativa e quantitativa delle produzioni del settore florovivaistico che la caratterizzano, nonché della presenza del Mercato all’ingrosso fiori, realtà unica nel suo genere a livello regionale. Analogamente è stata rinnovata la richiesta di inclusione nell’ambito del Distretto agroalimentare orticolo, in considerazione del peso del comparto in ambito provinciale. RELAZIONE PROGRAMMATICA PER L’UTILIZZAZIONE DEI FONDI ASSEGNATI PER L’ANNO 2009 ALLA PROVINCIA DI TORINO con D.G.R. n. 50-12425 del 26 ottobre 2009 Il quadro riassuntivo relativo all’utilizzazione dei fondi assegnati viene indicato nella tabella allegata, mentre si riporta, di seguito, una sintetica descrizione delle iniziative da finanziare. Leggi con finalità generali 10 Legge regionale 12/10/1978, n. 63 Art. 17 - lett. a - Fecondazione artificiale in montagna. Trattasi di un aiuto per gli interventi fecondativi a favore degli allevamenti montani che operano, quasi sempre, in condizioni di particolare difficoltà e sopportano costi più elevati rispetto agli allevamenti ubicati nelle altre zone. La fecondazione artificiale rappresenta, del resto, il mezzo più idoneo e più rapido per conseguire miglioramenti produttivi delle razze mediante l’utilizzazione di seme proveniente da soggetti provati e ritenuti sicuramente miglioratori. L’aiuto previsto è pari a € 8,26 per ogni intervento fecondativo, a titolo di concorso sulle maggiori spese sostenute dagli allevatori. Per garantire la prosecuzione dell’iniziativa viene destinata la somma complessiva di € 36.000,00, di cui € 12.000,00 nell’anno 2010, € 12.000,00 nell’anno 2011 e € 12.000,00 nell’anno 2012. Art. 18 – Colture pregiate La Regione ha attivato un Programma triennale per la manutenzione, la pulizia ed il miglioramento dei castagneti da frutto in attualità di coltura, finalizzato alla tutela degli aspetti paesaggistici, ecologici e produttivi del patrimonio castanicolo piemontese. Il bando, in attuazione delle disposizioni di cui all’art. 8, comma 5 della L.R. 17 dicembre 2007, n° 24 (Tutela dei funghi epigei spontanei), ha interessato l’intero territorio regionale. I beneficiari sono gli imprenditori agricoli. Il primo anno di applicazione ha avuto un modesto livello di adesione (ancor più a livello provinciale, dove sono stati solo sedici i richiedenti). Considerata l’importanza che questo comparto riveste localmente, sia per il livello di eccellenza dei prodotti sia per le funzioni di salvaguardia territoriale che il medesimo assolve, nel caso in cui nei prossimi anni si dovesse verificare una situazione di scarsità di risorse rispetto alle richieste presentate dai castanicoltori della provincia, si potrebbe immaginare di provvedere ad integrare le disponibilità finanziarie riservate a livello regionale, in modo da soddisfare il maggior numero di beneficiari del torinese, in possesso dei requisiti di ammissibilità per il bando regionale, ma non finanziabili per insufficienza di risorse. Art. 17 lett. i) - Mostre e Rassegne di interesse provinciale. L’intervento è finalizzato alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio zootecnico locale, assicurando l’indispensabile sostegno economico all’A.P.A nell’organizzazione e nello svolgimento di Mostre e Rassegne di carattere provinciale. La somma destinata al finanziamento di manifestazioni zootecniche a carattere provinciale è pari a € 105.000,00, di cui € 35.000,00 nell’anno 2010, € 35.000,00 nel 2011 e € 35.000,00 nel 2012. Art. 36 – Infrastrutture rurali per la montagna Allo scopo di salvaguardare l’attività agricola che si sviluppa sui versanti terrazzati delle montagne, il cui abbandono porterebbe a gravi fenomeni erosivi con dissesti idrogeologici oltre che degrado del paesaggio, con perdita di attrattività turistica dei territori medesimi, ai Comuni ed alle Comunità Montane saranno destinati contributi per la realizzazione, il ripristino ed il miglioramento della viabilità interpoderale. La somma complessivamente destinata è pari a € 300.000,00, di cui € 100.000,00 nell’anno 2010, € 100.000,00 nel 2011 e € 100.000,00 nel 2012. Artt. 47-48 Interventi di divulgazione agricola Questi interventi si sostanziano nella realizzazione del “Programma di assistenza tecnica, sperimentazione e divulgazione agricola” che, in accordo con le politiche di sviluppo rurale, si prefigge di favorire l’evoluzione dell’agricoltura provinciale verso forme avanzate di sostenibilità ambientale e di produzioni di elevata qualità, proprio per consentire alle imprese di adeguarsi sia alle normative di settore, sia ai mutamenti del mercato legati a nuovi scenari internazionali. 11 Le azioni da intraprendere potranno essere di proposta e/o di accompagnamento ad altri interventi di carattere strutturale in atto, allo scopo di potenziarne gli effetti, non solo nei confronti della singola azienda agricola, ma anche nell’ambito dell’intero contesto rurale in cui si opera e a cui ci si rivolge. Le azioni verranno concretizzate attraverso molteplici iniziative quali, a titolo di esempio, prove in campo, monitoraggi, indagini economiche e statistiche, presentazioni in loco per agricoltori, tecnici ed operatori vari, redazione di opuscoli, articoli, newsletters, comunicazioni via web. La somma destinata a tale complesso di azioni è pari a € 267.401,00 di cui € 66.292,00 nell’anno 2010, € 99.714,00 nell’anno 2011 e € 101.401,00 nell’anno 2012. Art. 54 – 55 – 56 Interventi per il ripristino delle strutture di alpeggio danneggiate dalle nevicate del periodo 14-15/12/2008-31/05/2009 Nelle aree montane le continue e abbondanti nevicate proseguite fino alla fine del mese di maggio, hanno prodotto un incremento eccezionale del manto nevoso tale da innescare condizioni di estrema gravità con conseguente aumento dell’attività valanghiva, che ha determinato numerose situazioni di isolamento delle valli alpine e diffusi danni alle strutture d’alpe e alla viabilità. I danni si evidenziano in particolare come crolli a carico delle strutture di ricovero degli animali e delle abitazioni dei malgari, dei locali di lavorazione e conservazione del formaggio, dei vari manufatti rurali (impianti a fune o filo a sbalzo per trasporto materiale in alpe etc.) nonché danni ai pascoli che sono risultati ricoperti di materiale inerte trascinato dalla massa nevosa. Sono stati inoltre accertati innumerevoli casi di danni alle vie di accesso agli alpeggi, alle mulattiere, alle opere di captazione idrica e alle prese per l’irrigazione, conseguente alle valanghe e alle piogge e nevicate intense cadute ancora alla fine di maggio 2009. La somma destinata agli interventi per il ripristino dei danni di cui sopra, i cui effetti si riverberano direttamente sull’attività di zootecnia montana, è pari a € 920.000,00 di cui € 410.000,00 nell’anno 2010, € 300.000,00 nell’anno 2011 e € 210.000,00 nell’anno 2012. Leggi con finalità specifiche. (L.R. 63/95) –DPR 290/01- Corsi per gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari. Il D.P.R. n. 290/01 impone l’obbligo del conseguimento di apposita autorizzazione per l’acquisto e l’impiego dei prodotti fitosanitari in agricoltura, da rilasciarsi al termine di appositi corsi di formazione professionale e previo superamento dell’esame finale. Per l’organizzazione e la gestione dei corsi suddetti la Provincia si avvale della collaborazione di Enti Gestori ai quali viene corrisposto il compenso, la cui entità è stabilita da disposizioni regionali. Al fine di garantire, anche per il 2010, la prosecuzione di tale attività di formazione, è riservato l'importo di € 43.496,00. L.R. 20/98 – Sviluppo dell’apicoltura Proseguono gli interventi per la realizzazione delle iniziative di cui all’art.6 della legge suddetta, al fine di assicurare il sostegno e lo sviluppo dell’apicoltura in Provincia di Torino, utilizzando le risorse residue, nonché le nuove disponibilità che per il 2010 sono pari a € 37.734,00. PSR 2007/2013 – Aiuti di Stato Provinciali Aggiuntivi Per interventi di affiancamento alla Misura del PSR 311 – Diversificazione, nonché ad altre Misure del PSR, ad integrazione delle risorse finanziarie destinate dai bandi regionali, la Provincia ha previsto di riservare fondi del POP, per un importo complessivo pari a € 400.000,00, di cui € 200.000,00 nel 2010, € 100.000,00 nel 2011 ed € 100.000,00 nel 2012. 12 L.R. 29/08 – Distretti agroalimentari e rurali Come esplicitato nel capitolo relativo alla situazione della partecipazione della Provincia ai Distretti Agroalimentari di qualità, nel corso dell’anno 2010 dovrebbe concretizzarsi l’inclusione dei territori torinesi, nell’ambito del Distretto orticolo e del Distretto floricolo. Per l’effettuazione di studi ed approfondimenti sicuramente necessari per definire correttamente le aree da includere in questi due Distretti, qualora le risorse finanziarie non venissero rese disponibili dalle rispettive Province capofila attingendo dal fondo iniziale ad hoc destinato dalla Regione, sarà necessario impegnare risorse finanziarie, che in parte si prevede di destinare con questo Programma provinciale. Differente è la situazione del Distretto Agroalimentare di qualità per la frutta fresca, dove la Provincia di Cuneo, in qualità di capofila, aveva provveduto per l’intera area all’epoca individuata, che comprendeva l’area del pinerolese, per quanto di competenza di questa Provincia. Per tale attività, si riserva l’importo di € 10.000,00 per l’anno 2010. L.R. 63/1978 – art 41 Interventi per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari Il programma promozionale prevede principalmente la partecipazione con i produttori del “Paniere” a Fiere e Saloni di interesse regionale e nazionale al fine di promuovere e presentare ai consumatori finali e ai buyers i prodotti che appartengono alla rete succitata, che oggi comprende 32 prodotti oltre ai vini DOC della provincia. Le attività comprenderanno iniziative di comunicazione all’interno dello stand provinciale (degustazioni, presentazioni, redazione di materiali informativi), allestimento, eventuale plateatico. La somma complessivamente destinata a tali azioni è pari a € 60.000, di cui € 20.000 nel 2010, in particolare destinate alla partecipazione al Salone del Gusto 2010, € 20.000 nel 2011 (Salone del vino-Wine Show), € 20.000 nel 2012 (Salone del Gusto). INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE AL 30 NOVEMBRE 2009 Le risorse umane attualmente assegnate al Servizio Agricoltura sono 65 così suddivise: • N. 1 Dirigente • N. 32 dipendenti di categoria D di cui n. 3 con contratto a T.D. • N. 29 dipendenti di categoria C di cui n. 4 con contratto a T.D. • N. 3 dipendenti di categoria B Il Programma Operativo sopra descritto è suscettibile di modifiche nel caso dovessero emergere, in corso di attuazione, esigenze al momento non prevedibili, ma sempre nel rispetto della somma complessivamente assegnata. Il Dirigente del Servizio Antonio PARRINI 13