Azienda Sanitaria Locale
Teramo
RASSEGNA
STAMPA
7 ottobre 2009
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ASL Teramo
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7/10/2009
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Pescara
Pag. 23
Chirurgia pediatrica, prestigio e guadagni
Unica in Abruzzo attira pazienti da tutta Italia: attese di 6 mesi
LALLA D’IGNAZIO
PESCARA. Piovono riconoscimenti a livello nazionale per l’Unità operativa (Uo) complessa di Chirurgia pediatrica
dell’ospedale di Pescara, unico centro regionale di questa branca, diretto da Pierluigi Lelli Chiesa, primario “prestato”
alla Asl ormai da 15 anni: è infatti docente all’università D’Annunzio. E proprio dal dirigente si può cominciare per
elencarli: Lelli Chiesa, già segretario della Società italiana di chirurgia pediatrica (Sicp) è stato eletto presidente della
Società italiana di urologia pediatrica (Siup) per il biennio 2011-2012. L’elezione è avvenuta nel corso del congresso
nazionale di Chirurgia pediatrica e di Urologia pediatrica di Genova, dove una specializzanda della Uo pescarese,
Dacia Di Rienzo ha vinto il primo premio della Siup per i Giovani urologi, un’altra, Valentina Cascini la palma ex
aequo della Sicp. «Ci “scontravamo” con giovani specializzandi di tutta Italia», ricorda il primario, che tra le
«soddisfazioni» recenti annovera anche due suoi allievi della Scuola di specializzazione dell’università chiamati a
frequentare corsi di perfezionamento in due prestigi atenei, uno a Londra e uno a Providence, nel Rhode Island.
Con i suoi 1200 interventi annui di media, la Chirurgia pediatrica si pone come un centro di eccellenza che attira
piccoli pazienti anche da fuori regione. Questo tipo di Uo complessa per essere attivata richiede un bacino di utenza di
un milione e mezzo di persone, quanti sono, all’incirca, gli abitanti dell’Abruzzo: quindi è unica nella regione ed è al
servizio anche del Molise, che non raggiunge la quota di residenti, e di parte delle Marche e del Lazio, su cui esercita
forte «attrazione» per la qualità dell’offerta professionale, portando, oltre che prestigio, guadagno alla Asl di Pescara
derivante dalla mobilità attiva interregionale. Ma anche questa medaglia ha il suo rovescio, che anche per la Chirurgia
pediatrica si chiama lista d’attesa: occorrono fino a 6 mesi per interventi di routine. Formata dal primario con 8
specialisti dirigenti medici di primo livello (aiuti e assistenti) dei quali 2 precari, 17 infermieri pediatrici, con 20 posti letto
di cui 2 day hospital, l’Uo esegue 4 sedute operatorie a settimana e porta avanti un servizio di guardia attivo 24 ore su
24 365 giorni all’anno. Sì perché la Chirurgia pediatrica, che a Pescara si occupa di pazienti da 0 a 18 anni, ha
competenze vaste: si va dalle malformazioni (anche neonatali, così la collaborazione con le Neonatologie di tutto
l’Abruzzo è quotidiana) all’interventistica sull’apparato urinario (l’urologia pediatrica rappresenta il 30% dell’attività),
addominale, toracica, dell’apparato genitale, fino ai traumi, quindi le urgenze, che riguardano anche patologie gravi,
come i tumori. Così si viaggia su due piani: gli interventi programmabili, in lista d’attesa, e le urgenze, che ovviamente
hanno la priorità. Abbattere i tempi di attesa si può: «Aumentando le sedute operatorie, quindi il personale del blocco
operatorio», spiega il primario, «ma questo è un bisogno che accomuna tutte le chirurgie». Solo che quella pediatrica è
unica in Abruzzo.
7/10/2009
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Pescara
Pag. 30
Diagnosi tempestiva per salvare la vista
Parte la campagna di prevenzione delle malattie dell’occhio
NAUSICA CELSI
PESCARA. L’1% degli abruzzesi è colpito da cecità, gli ipovedenti della regione sono addirittura il 4%. Alla luce di
questi dati epidemiologici, con percentuali che superano le medie nazionali, parte domani, per la Giornata mondiale
della vista, la campagna di prevenzione primaria e secondaria promossa dal Centro oftalmologico dell’Università
D’Annunzio e dall’Iapb, Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. L’iniziativa patrocinata dalla Provincia
ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sul fatto che qualsiasi problematica relativa alle patologie oculari può essere
risolta soprattutto con una diagnosi tempestiva. «Cittadinanza in vista» è un progetto di prevenzione che coinvolgerà a
tappeto la cittadinanza. Domani l’equipe del professor Leonardo Mastropasqua, responsabile del Centro di
oftalmologia dell’università D’Annunzio, dalle 9 alle 19 sarà nei gazebo allestiti in piazza Salotto per fornire
informazioni e consigli su come individuare precocemente le principali patologie a carico dell’apparato visivo. Verranno
distribuiti depliant, materiale informativo e il «Vista test», kit ideato dai medici del Centro di eccellenza ospedaliero di
Chieti per valutare lo stato di salute dell’occhio. «L’importanza della prevenzione nelle malattie che colpiscono l’occhio
è enorme», ha spiegato Mastropasqua in conferenza stampa. «La maggior parte delle patologie oculari sono
asintomatiche soprattutto nei primi periodi di insorgenza. Oltretutto, effettuando dei controlli biennali molte patologie
possono essere individuate grazie alla presenza di alcuni fattori prima ancora che insorgano in forma conclamata».
Una delle più temibili malattie che colpisce l’occhio di 3 italiani su 100 è il glaucoma, patologia asintomatica che a
seguito dell’aumento della pressione interna dell’occhio porta a una progressiva compromissione del campo visivo.
Basta un minuto per misurare la pressione oculare e poter intervenire tempestivamente e con successo all’insorgere
della malattia. «Da gennaio», ha detto Walter Cozzi, assessore alle Politiche sociali, «il progetto Cittadinanza in vista
coinvolgerà le scuole del Pescarese».
7/10/2009
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
7/10/2009
In Pescara
Pag. 11
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Pescara
Pag. 41
Malattie della vista, visite gratis
con il camper dell’università
di LAURA DI PIETRO
In concomitanza con la Giornata mondiale della vista, il Centro Regionale di Eccellenza in
Oftalmologia dell’Università “d’Annunzio”, in collaborazione con la Provincia e l’Iapb
(Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità), organizza “Cittadinanza in vista”.
Domani, dalle 9 alle 19, verrà allestito a piazza Salotto un gazebo l’equipe del professor
Leonardo Mastropasqua distribuirà materiale informativo su alcune delle più comuni e
pericolose patologie oculari. Sarà possibile sottoporsi ad un primo controllo tramite il vista
test, opuscolo di autovalutazione della vista disponibile anche nelle farmacie e negli studi
dei medici di base. “Le patologie oculari sono molte e alcune si possono prevenire - ha
spiegato Mastropasqua - La cosa più importante è l’informazione: bisogna conoscere
queste malattie e, per contrastarle, servono diagnosi per tempo”. In particolare verranno
date informazioni sul glaucoma, seconda causa di cecità nei paesi occidentali, l’ambliopia
comunemente chiamata “occhio pigro” che diagnosticata entro i 3 anni d’età può essere
corretta, e la degenerazione maculare, che colpisce il 10 per cento degli over 75. Malattie
insidiose, poiché, nella maggior parte dei casi, sono asintomatiche ma che, diagnosticate
in ritardo, possono portare alla cecità. “In Abruzzo - ha aggiunto Rocco Velli, presidente
regionale Iapb - la cecità colpisce l’1 per cento della popolazione, contro lo 0,6 della media
nazionale, gli ipovedenti sono addirittura il 4 per cento. Il progetto dunque riveste un ruolo
importante nell’ambito della prevenzione”. L’anno scorso “Cittadinanza in vista” ha
consentito di eseguire 20mila visite e, tra un paio di settimane, il progetto verrà allargato a
tutte le principali piazze della provincia, partendo da Montesilvano e a gennaio approderà
anche nelle scuole. “Verranno organizzati, all’interno delle elementari - spiega Valter
Cozzi, assessore provinciale alle politiche sociali - interventi di educazione rivolti a
insegnanti, genitori e alunni”.
7/10/2009
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
7/10/2009
In Pescara
Pag. 11
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
7/10/2009
In Pescara
Pag. 11
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Penne /Città
S.Angelo/Val Tavo
Pag. 34
Pasqualone (Pd) incontra D’Amario: «Apre il centro di Foniatria». Sarà riattivata la Gastroscopia, pronto il
nuovo doppler
Ospedale potenziato, tagli scongiurati
Otorino, stop al ridimensionamento: la Asl vara un polo di alta specializzazione
Dopo anni d’attesa dal primo ottobre c’è lo pneumologo
GILBERTO PETRUCCI
PENNE. Un centro specializzato di Foniatria aprirà all’ospedale San Massimo. Lo ha deciso la Asl di Pescara
che, dopo l’assunzione di due medici nel reparto di Chirurgia, ha deciso di mantenere aperto il reparto di
Otorino che rischiava di trasformarsi in un ambulatorio.
Nel bilancio della Asl non ci saranno aggravi di spesa: il reparto continuerà a operare in regime di area funzionale
ospedaliera. Ad annunciarlo è stato il consigliere comunale del Pd Gabriele Pasqualone, il quale ha incontrato ieri
mattina il manager della Asl di Pescara Claudio D’Amario, anche in qualità di segretario provinciale Fials.
«L’ospedale San Massimo non chiuderà, continuerà a mantenere servizi fondamentali e alcuni reparti, come Otorino,
saranno potenziati e funzionanti» ha detto Pasqualone.
Il reparto di Oculistica, sempre secondo il direttore generale D’Amario, continuerà a funzione in day hospital, mentre
nell’unità di Ostetricia sarà mantenuto il posto di primario.
La Asl ha provveduto ad assumere (dal primo ottobre scorso), dopo anni di attesa, anche lo pneumologo, che
effettuerà servizio tre giorni la settimana.
«L’apertura di un centro di Foniatria nel reparto di Otorino rappresenta una scelta intelligente: Penne diventerà un
polo di eccellenza per la medicina che cura le anomalie della voce e del linguaggio» sottolinea Pasqualone.
Il manager della Asl ha informato che sarà riattivato il servizio di Gastroscopia e l’installazione, dopo mesi di attesa e
richieste, di un nuovo doppler.
«Sono soddisfatto per l’impegno assunto dal manager D’Amario a favore dell’ospedale San Massimo di Penne»,
conclude Pasqualone. «Ci auguriamo che non sia solo un fuoco di paglia».
7/10/2009
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
7/10/2009
In Chieti & Provincia
Pag. 16
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Chieti
Pag. 44
Guerra sulle vaccinazioni
Le prestazioni limitate ai pazienti non deambulabili
di ADRIANO CICCARONE
Non la vaccinazione antinfluenzale a tutta la popolazione bisognosa, ma soltanto ai
pazienti non deambulabili in assistenza domiciliare (Adi) e in assistenza domiciliare
programmata (Adp) previo pagamento della tariffa convenzionale. A questo si limiteranno i
medici di famiglia, su invito dell’Associazione abruzzese medici del territorio che
raggruppa i sindacati Fimmg, Fimp, Simet, Smi e Snami.
E’ la clamorosa decisione presa dai sindacati dei medici di famiglia e dei medici specialisti
pediatri di fronte al comportamento finora tenuto dall’assessore regionale alle politiche
della salute Lanfranco Venturoni. «Per la vaccinazione antinfluenzale stagionale, quella
praticata annualmente anche negli studi dei medici convenzionali - sostiene il segretario
regionale Walter Palumbo della Fimmg a nome dei colleghi sindacalisti - ci è stato
comunicato che con delibera della Giunta regionale, adottata senza concertazione con i
sindacati medici, si è stanziata una somma insufficiente, minore rispetto all’anno scorso,
solo per la campagna vaccinale della popolazione ultra 65enne, secondo modalità
organizzative stabilite da ogni singola Asl. L’esiguità della somma non tiene conto delle
esigenze della popolazione portatrice di patologie croniche in età pediatrica e in età adulta
fino a 65 anni».
I medici affiggeranno presso gli studi professionali un “avviso” per i pazienti, informandoli
del comportamento della Regione e delle conseguenti decisioni prese. «I sindacati
respingono sin da ora - afferma l’Associazione - eventuali attribuzioni di qualsiasi
responsabilità qualora le coperture vaccinali non dovessero essere sufficienti a contrastare
il diffondersi dell’influenza virale A e di quella stagionale».
7/10/2009
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Primo Piano
Pag. 6
Nasce Centro per la riabilitazione
La struttura donata alla Asl dalla Fondazione Alessandrini di Roma
L’AQUILA. A sei mesi dal terremoto, la Asl dell’Aquila ha una nuova struttura che sarà adibita a Centro di
riabilitazione fisica donata dalla Fondazione Genesio e Antonio Alessandrini di Roma.
A tagliare il nastro, ieri mattina, il vice presidente della Federazione internazionale della Croce Rossa Raiymond
Ford ed il commissario nazionale della Croce Rossa Francesco Rocca. Presente il commissario della Asl
Giancarlo Silveri e il prefetto Franco Gabrielli.
La struttura in legno costruita secondo criteri di ecocompatibilità e dotata di tutte le attrezzature mediche per
supplire alle carenze assistenziali di questi mesi dal punto di vista fisioterapico e riabilitativo è situata nell’area
superiore del complesso ospedaliero di Collemaggio, nei pressi della sede dell’Accademia dell’Immagine.
«La comunità internazionale è orgogliosa del lavoro svolto dalla Croce Rossa italiana in questa emergenza del
terremoto - ha commentato il vice presidente Ford - in questi sei mesi abbiamo maturato sul campo un’esperienza
che ci sarà preziosa negli interventi futuri».
La struttura rappresenta il punto di riferimento per la direzione territoriale sanitaria coordinata da Lino Scoccia.
Nei mesi scorsi la Asl aquilana ha avuto anche delle altre donazioni di notevole importanza quali degli apparecchi
di ultima generazione per monitorare la situazione cardiaca a distanza.
7/10/2009
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Abruzzo
Pag. 15
Tiroide, record di malati
I medici: in Abruzzo aumentano i casi, servono più servizi
Trecentomila pazienti chiedono visite e controlli ma negli ospedali ci sono solo venti medici la Regione intervenga
MAURIZIO PICCININO
PESCARA. I dati sono eccezionali: 300 mila persone in Abruzzo sono affette da patologie della tiroide e
oltre 50 mila hanno bisogno di controlli periodici e di cure. Sono i numeri di una malattia endemica che ha
assunto le proporzioni di una epidemia.
Per gli endocrinologi a fare esplodere i disturbi della tiroide sono soprattutto le acque potabili troppo pure e con
pochissimo iodio, l’eredarietà genetica che ha creato un susseguirsi di intere generazioni di malati, quando il
«gozzo», ossia la proliferazione di noduli tiroidei con un rigonfiamento all’altezza della gola era scambiata non per
malattia ma per un inestetismo, un difetto fisico che colpiva in particolare le donne, soprattutto nelle aree interne.
«I dati sulle malattie tiroidee in Abruzzo sono cifre rilevate dall’Istat», osserva la dottoressa Gaetana Parisi,
responsabile del servizio di endocrinologia dell’ospedale di Pescara, «a seguire questa massa di pazienti siamo in
Abruzzo complessivamente una ventina di medici. Una situazione difficile e delicata dal punto di vista della
diagnosi e della terapia. I disturbi endocrini non riguardano solo la tirodie, ma ci sono le malattie del surrene, delle
gonadi, ipofisarie, delle ovaie e dei testicoli. Sono in forte aumento problemi di fertilità e di ciclo mestruale, i
problemi di desiderio sessuale. In Abruzzo poi aumentano anche i tumori relativi ai disturbi della tiroide. Tutto
questo dimostra che dobbiamo intervenire con più mezzi e persone».
Le forze mediche in campo sono poche e lo dimostrano i numeri. A Pescara un solo endocrinologo per circa 5
mila pazienti, a Chieti, dove esiste un centro di eccellenza regionale, ci sono due endocrinologi e uno staff di
cinque medici; all’Aquila c’è l’unico reparto di degenza con sette medici. A Teramo i medici sono due.
«Nella sanità è giusto evitare sprechi e non pesare sulle tasche dei cittadini», osserva la dottoressa Parisi, «ma è
altrettanto giusto dare ai pazienti assistenza e servizi migliori. Per questo chiediamo un maggiore impegno alla
Regione nel Piano sanitario per stroncare questa malattia endemica. Il problema è nella eccezionaliotà dei
numeri», prosegue la Parisi, «si tratta di disturbi che vanno controllati per non incappare negli anni in malattie
gravissime e mortali. Nei decenni passati il cosiddetto gozzo, che è una tiroide ingrossata con dei noduli, non era
considerata una malattia. Oggi, invece, con i nuovi strumenti diagnostici abbiamo capito che è una patologia che
va seguita in modo costante anche per le tante implicazioni, come le tiroiditi auto-immuni, o altri disturbi che
spesso vengono scambiati per allergie e forme di intolleranza alimentari. Una parte dei 300 mila cittadini affetti da
patologie tiroidee hanno bisogno non solo di controlli ma anche di interventi sui noduli sospetti, e calcoliamo che
circa 50 mila persone hanno bisogno di controlli costanti e interventi terapeutici».
In questi anni sono stati accertati anche i motivi per il quali l’Abruzzo ha il primato di malattie tiroidee. «E’ una
7/10/2009
carenza di iodio dovuta all’aqua che beviamo. In Abruzzo nelle acque c’è pochissimo iodio, e quella che
assorbiamo dall’aria marina non basta», spiega la dottoressa Parisi, «poi ci sono i fattori genetici. Unica soluzione,
ma che non vale per tutti, è aggiungere agli alimenti sale iodato. Dove è stato fatto la malattia si è ridotta. In
Abruzzo abbiamo bisogno dell’aiuto dei medici di famiglia che sappiano individuare la malattia e seguire il
paziente».
Per fare il punto della particolare situazione abruzzese si terrà il 5 dicembre a Pescara un convegno nazionale.
Tra i promotori e relatori il dottor Amleto Nepa, endocrinologo presso l’ospedale Renzetti di Lanciano.
«I dati non sono confortanti», spiega il dottor Nepa, «abbiamo la metà delle donne che hanno superato i 40 anni
affette da patologie nodulari della tiroide. Bisogna evitare inutili allarmismi ma bisogna anche capire su quali
pazienti è necessario intervenire e quali possono essere solo controllati nel tempo. A scatenare i disturbi sono più
fattori, di certo la carenza iodica, lo iodio assunto dall’acqua e dagli alimenti non basta. In Abruzzo bisogna anche
tener conto dei fattori genetici. L’ampiezza dei numeri, le richieste di visite e controlli che sono in costante aumento
rendono necessario studiare i noduli tiroidei, la loro evoluzione, ed intervenire su quelli sospetti. Ma per fare questo
bisogna potenziare le strutture, con più servizi e personale medico».
7/10/2009
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
7/10/2009
In Abruzzo
Pag. 15
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Abruzzo
Pag. 13
Maggioranza battuta sulla norma anti-Salini
Alle cliniche accreditate vietato assumere dirigenti condannati
BERARDINO SANTILLI
L’AQUILA. La maggioranza in Consiglio regionale è stata battuta sul “lodo Salini”, l’assunzione dell’ex presidente
della Giunta regionale, Rocco Salini, come direttore sanitario del gruppo Villa Pini. L’aula ha infatti approvato a
scrutinio segreto (22 sì, 16 no e 3 bianche), un emendamento presentato da Maurizio Acerbo (Rifondazione) al piano
regionale di interventi a favore della famiglia, che vieta a persone «oggetto di sentenze di condanna penale passate in
giudicato per reati contro la pubblica amministrazione di ricoprire il ruolo di amministratore o avere incarichi dirigenziali
nelle strutture socio-sanitarie pubbliche e private accreditate».
Il via libera è stato accolto da un applaudo dei consiglieri di centrosinistra.
La norma mette in pericolo la posizione di Salini, esponente di centrodestra ex sottosegretario e assessore regionale
alla Sanità, condannato per falso per la vicenda legata ai fondi Pop degli anni ’90. Nell’emendamento si precisa infatti
che le strutture sanitarie private accreditate dovranno, entro 60 giorni dall’approvazione della legge, ottemperare alla
norma «rimuovendo le eventuali situazioni di incompatibilità pena l’immediata decadenza dell’accreditamento stesso».
Ora bisognerà vedere i documenti che esibirà Salini e la decisione del gruppo Villa Pini. La votazione ha creato
imbarazzo nella maggioranza di centrodestra anche perché l’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni
non è era d’accordo. L’emendamento è stato firmato nell’ordine dai capigruppo di Rifondazione comunista, Maurizio
Acerbo, dei Comunisti Italiani, Antonio Saia, e dei Verdi, Walter Caporale. «Fa parte di un pacchetto di proposte di
Rifondazione per moralizzare la vita politica in Abruzzo» ha spiegato Acerbo.
Durante la seduta c’è stata una lunga e tesa discussione su un altro emendamento, approvato a maggioranza, che
fissa l’indennità dei quattro sub commissari delle Asl di Chieti, Lanciano-Vasto, L’Aquila ed Avezzano-Sulmona, nella
misura dell’80% del compenso dei commissari che è pari a sua volta all’80% dei manager che percepiscono 113.500
euro lordi l’anno.
Infine a scrutinio segreto alla quinta votazione è stato eletto difensore civico della Regione Giuliano Grossi, che
attualmente ricopre la carica di capo di gabinetto del sindaco di Pescara Albore Mascia, carica dalla quale si dimetterà.
7/10/2009
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
7/10/2009
In Primo Piano
Pag. 3
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Abruzzo
Pag. 15
Senologia, all’Aquila 13.300 pazienti
Pizzorno: il centro regionale non ha rallentanto gli interventi
L’AQUILA. «Dopo il sisma la nostra attività non ha avuto flessioni contando in media 700 visite al mese». La
dottoressa Laura Pizzorno è orgogliosa del centro di riferimento regionale per le patologie mammarie dell’Aquila
diretto da Alberto Basile.
«Nel nostro centro regionale, nel 2008 abbiamo effettuano 13.300 visite senologiche e nel corso della visita viene
effettuato sempre per completezza diagnostica anche un esame ecografico», spiega la dottoressa Pizzorno, «tale
attività viene svolta presso il nostro ambulatorio di senologia e nei distretti sanitari di Capestrano, Barisciano, Pizzoli,
Montereale, San Demetrio, Tornimparte. Le nostre pazienti provengono da tutto l’Abruzzo e anche da extraregione».
Il centro regionale dell’Aquila per le patologie mammarie sempre nel 2008 ha fatto 730 interventi chirurgici senologici.
«Per quanto riguarda il trattamento della patologia neoplastica», prosegue la dottoressa Laura Pizzorno, «l’intervento,
in linea con le più moderne concezioni di chirurgia oncoplastica, prevede l’immediata ricostruzione della mammella con
importanti e ovvi risvolti psicologici positivi, il tutto effettuato dagli stessi chirurghi. Il nostro reparto possiede tutte le
attrezzature necessarie per effettuare biopsie sotto guida ecografica, in stereotassi e linfoscintigrafia per
l’individuazione del linfonodo sentinella».
«Prima del sisma», ricorda infine la dottoressa aquilana, «avevamo in programma di iniziare ad utilizzare la Iort, il
macchinario appena acquistato che consente l’esecuzione nella stessa sede, durante l’intervento chirurgico, della
radioterapia. Attualmente data l’inagibilità delle sale operatorie non è stato possibile cominciare questa attività che
porterebbe notevoli vantaggi economici e psicologici».
(m.p.)
7/10/2009
Quotidiano regionale
Edizione Teramo
In Attualità
Pag. 11
Influenza A, da lunedì disponibili i vaccini
Il viceministro della Salute Fazio: «La pandemia sarà sradicata entro l’estate»
Topo Gigio testimonial della campagna di prevenzione
ROBERTA RIZZO
ROMA. Da lunedì prossimo il ministero della Sanità invierà alle Regioni i vaccini contro l’influenza A H1N1 e la
campagna di vaccinazione potrà prendere concretamente il via prima della fine di ottobre. Testimonial d’eccezione
sarà Topo Gigio: protagonista di spot e pubblicità in tv, giornali e settimanali. L’operazione informativa costerà due
milioni e mezzo di euro. La scelta del pupazzo, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo
Bonaiuti, è stata presa perché «Topo Gigio è presente nella memoria di tutti gli adulti e affascina sempre i
bambini».
Il pupazzo, negli spot, darà cinque consigli per evitare l’influenza: lavarsi spesso le mani usando acqua e sapone;
coprirsi naso e bocca con un fazzoletto starnutendo; se si hanno le mani non lavate bisogna evitare di toccare
occhi, naso e bocca; cambiare spesso aria in casa; in caso di febbre e tosse chiamare il medico.
Per far fronte all’influenza sono 149 milioni le dosi di vaccino ordinate da 22 governi all’azienda farmaceutica
GlaxoSmithKline. Si vanno ad aggiungere ai 291 milioni di dosi ordinati i 4 agosto dagli Stati Uniti. In totale le dosi
che verranno prodotte in Gran Bretagna sono 440 milioni e sono in corso ulteriori trattative di fornitura.
«Questa influenza non è grave - ha detto il viceministro alla Sanità, Ferruccio Fazio -, somiglia a un’influenza
stagionale e colpirà soprattutto le persone di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Le azioni di contenimento intraprese
dal nostro governo sono servite perché il virus in Italia è arrivato circa un mese dopo il previsto e, inoltre, siamo più
indietro nell’evoluzione rispetto ad altri Paesi. Il fatto che saranno resi disponibili i vaccini non deve però alimentare
la frenesia di recarsi al pronto soccorso, è meglio consultare il medico di famiglia che ora, più che mai, è centrale
nell’azione di prevenzione».
Il viceministro ha sottolineato che la campagna informativa del governo miri proprio a tutelare al massimo la salute
dei cittadini. «Se uno ha la febbre è meglio che chiami il medico di famiglia - ha infatti detto ancora Fazio - e in ogni
caso non si devono cercare i vaccini in farmacia. Se fosse stato necessario, avremmo fatto una vaccinazione di
massa, invece abbiamo scelto la strada della vaccinazione progressiva al 40%, che sarà sufficiente a sradicare la
pandemia prima dell’estate senza troppi problemi».
Secondo Fazio entro una settimana il vaccino dovrebbe essere disponibile e le Regioni potranno iniziare a fare le
vaccinazioni tra una quindicina di giorni. Il ruolo del medico di famiglia e dei pediatri resta dunque centrale nella
campagna di prevenzione, lo ha confermato il viceministro Fazio anche con una circolare diretta proprio a Regioni
7/10/2009
e Province, specificando che il loro lavoro deve supportare la realizzazione della campagna vaccinale svolgendo
un’opera di sensibilizzazione nei confronti degli assistiti.
7/10/2009
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Cronache
Pag. 11
Virus A, vaccinazioni entro 15 giorni
Topo Gigio testimonial
ROMA - Conto alla rovescia per l’inizio della campagna vaccinale per
prevenire l’influenza. Lunedì prossimo inizierà la spedizione del vaccino alle
Regioni ed entro due settimane potrebbero già partire le prime vaccinazioni.
Lo ha annunciato il viceministro della Salute Ferruccio Fazio presentando,
insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuto, la
campagna di comunicazione istituzionale (costo 2,5 mln) per la prevenzione
della malattia che sarà lanciata a breve su tv, giornali e settimanali, e che
vede come testimonial un inedito Topo Gigio con camice e stetoscopio.
«Entro una settimana il vaccino dovrebbe essere disponibile - ha spiegato
Fazio - ed è ipotizzabile che le prime Regioni possano cominciare a
vaccinare tra 15 giorni, iniziando con i servizi pubblici essenziali». Il
viceministro ha poi ribadito che «l’influenza A è leggera» (la fascia 40-50 anni
sarà la più colpita), con sintomi meno aggressivi della stagionale, e che
«l’epidemia sarà eradicata senza grandi preoccupazioni prima dell’estate». E
proprio in considerazione di una situazione apparentemente tranquilla, Fazio
ha lanciato un appello ai cittadini a non cercare il vaccino in farmacia e a
evitare inutili assembramenti nei pronto soccorso», invitando invece a
chiamare il medico di famiglia per un primo colloquio in caso si presentino
sintomi
non
gravi
dal
punto
di
vista
respiratorio.
La scelta di Topo Gigio, che è già ambasciatore dell’Unicef ed è stato
concesso gratuitamente dalla sua “mamma” Maria Perego - è stata presa
perché, come ha detto Bonaiuti «presente nella memoria di tutti gli adulti e
che affascina sempre i bambini». I consigli elencati dal pupazzo nello spot
sono: 1) lavarsi spesso e bene le mani non solo con l’acqua, ma anche con il
sapone 2) coprirsi il naso e la bocca con un fazzoletto se si starnutisce e
buttare il fazzoletto nella spazzatura 3) se ci si dimentica di lavare le mani,
non toccare occhi, naso o bocca 4) cambiare spesso l’aria in casa 5) in caso
di febbre, tosse o raffreddore, restare a casa e chiamare il medico di famiglia.
7/10/2009
Quotidiano nazionale
Edizione Abruzzo
In Cronache
Pag. 10
Malati in stato vegetativo,
sbagliate 4 diagnosi su 10
Bologna, ancora lontano il registro nazionale
MICHELE CONCINAdal nostro inviato
BOLOGNA - La medicina non è una scienza esatta, e i medici sono i primi ad ammetterlo.
Ma è proprio nella diagnosi più delicata, quella che procede in equilibrio precario sulla
linea di confine tra vita e non vita, che il margine d’errore rimane spaventoso.
Se un paziente viene classificato “in stato vegetativo”, i medici e l’apparato sanitario
mettono da parte la speranza di guarirlo; se l’etichetta è “in stato di coscienza minima”, si
sforzano di riportarlo il più possibile vicino alla normalità. Eppure la diagnosi è sbagliata in
quattro casi su dieci; e soprattutto non si riesce a migliorarla. La percentuale d’errore
riscontrata da un famoso studio del 1996, quello condotto a Londra da Keith Andrews, è
stata confermata tre mesi fa da una ricerca dell’università di Liegi.
Sono dati che inquietano tutti, sempre. Ma di più noi italiani, nell’anno in cui un tribunale
ha stabilito che a Eluana Englaro potevano venire interrotte idratazione e alimentazione. E
nelle settimane in cui coalizioni altrimenti compattissime rischiano di spaccarsi sul
testamento biologico, cioè sulla misura in cui l’individuo è libero di decidere sulla fine della
sua vita. Di decidere, per esempio, se vuole continuare a essere alimentato, in qualunque
condizione sia ridotto.
Chiuso il dramma di Eluana, il ministero della Salute ha affrontato di petto. Ha messo al
lavoro due commissioni, una composta da tecnici, l’altra dai rappresentanti delle - molte,
forse troppe - associazioni che riuniscono i familiari dei pazienti in coma. Molti dei
protagonisti dell’una e dell’altra si sono ritrovati ieri a Bologna, per la “giornata dei risvegli”
organizzata da Fulvio De Nigris: un ex giornalista che ha reagito alla malattia e poi alla
morte del figlio Luca fondando la Casa dei risvegli, una struttura all’avanguardia per la
riabilitazione di persone colpite da lesioni cerebrali gravissime.
La commissione “delle famiglie”, che De Nigris coordina, produrrà entro la fine dell’anno
un libro bianco che sarà soprattutto una rassegna delle “buone pratiche” in un ramo della
medicina così ingrato. Ne esistono non poche, in Italia; purtroppo concentrate, come al
solito, al centro-nord. Fra le esperienze raccontate ieri a Bologna, spiccano quelle della
provincia di Trento, che più di tutte investe risorse e personale nell’assistenza domiciliare.
E quella di Roma, dove l’associazione Risveglio, in un immobile di Torre Spaccata messo
a disposizione due anni fa dal Comune, fa funzionare una “residenza protetta adeguata a
situazioni estreme”. «Una casa, non una struttura sanitaria», tiene a precisare Francesco
7/10/2009
Napolitano, presidente di Risveglio. «Un posto in cui i familiari possono restare, se
vogliono, 24 ore su 24».
A coordinare l’altra commissione, quella “dei medici”, è Gianluigi Gigli, docente di
Neurologia all’università di Udine. La commissione ha fallito uno dei suoi obiettivi, ha
riferito ieri a Bologna: è risultato impossibile valutare il numero dei pazienti in stato
vegetativo, e un registro nazionale per ora è soltanto una proposta.
7/10/2009
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Virus A H1N1: nuova circolare con indirizzi per i medici di base e
pediatri di libera scelta
Il Vice Ministro alla Salute Ferruccio Fazio ha emanato oggi una circolare diretta alle
Regioni e Province autonome che fornisce indirizzi in merito al ruolo dei Medici di
medicina generale e Pediatri di libera scelta nel contesto della programmazione dei
piani sanitari diretti a contrastare la diffusione della nuova influenza da virus A
H1N1. In particolare, la circolare ravvisa l’opportunità di creare percorsi integrati tra cure primarie e
assistenza ospedaliera, ai fini di una corretta presa in carico dei pazienti e della loro gestione in
una logica di continuità assistenziale. Il documento suggerisce alle Regioni e Province Autonome
di considerare Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, nell’ambito delle loro
autonomie, quali attori privilegiati non solo per quanto riguarda il ruolo fondamentale che svolgono
nella prevenzione, diagnosi e cura, ma anche per quello altrettanto importante relativo
all’informazione sulla malattia e sulle misure per prevenirla.
Proprio su questo ultimo aspetto la circolare, in virtù del rapporto fiduciario che intercorre fra
medico curante e suoi assistiti, segnala l’opportunità che i medici di base concorrano a supportare
la realizzazione della campagna vaccinale svolgendo un’opera di sensibilizzazione e informazione
nei confronti degli assistiti che rientrano nelle categorie da vaccinare, anche in considerazione del
fatto che nelle prime fasi della campagna è prevista la vaccinazione dei soggetti a rischio e cioè
affetti da patologie croniche.
7/10/2009
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7 ottobre 2009: XI Giornata Nazionale dei Risvegli per la Ricerca sul
Coma
Mercoledì 7 ottobre 2009 torna la “Giornata nazionale dei risvegli per la ricerca
sul coma. Vale la pena”, l’iniziativa promossa dall’associazione onlus di
volontariato di Bologna “Gli amici di Luca” sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e
del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, del Segretariato Sociale
della Rai e di altri prestigiosi enti che sostengono l’iniziativa. Convegni scientifici, spettacoli
teatrali, appuntamenti pubblici e una nuova campagna di comunicazione sulle emittenti
televisive nazionali (ed in oltre 300 sale cinematografiche) con Alessandro Bergonzoni, da
sempre testimonial dell’associazione Gli amici di Luca e della Casa dei Risvegli Luca De
Nigris, per far riflettere attorno al coma e promuovere una nuova alleanza terapeutica tra
strutture sanitarie, operatori multidisciplinari, famiglie e associazioni.
Giunta alla sua undicesima edizione, la “Giornata dei risvegli” è divenuta un punto di riferimento
per approfondire, insieme agli esperti del mondo scientifico, le nuove frontiere della prevenzione,
della ricerca e dell’assistenza e per dare voce alle famiglie - secondo i dati in possesso
dell’associazione sono circa 2.500 in tutta Italia - che vivono la drammatica esperienza di un
parente in stato vegetativo. La manifestazione è cresciuta nel tempo insieme alla “Casa dei Risvegli
Luca De Nigris”, il centro per giovani e adulti con esiti di coma inaugurato il 7 ottobre 2004
nell’area dell’ospedale Bellaria dell’Azienda Usl di Bologna. Frutto di un progetto dell’Azienda Usl
di Bologna e dell’associazione “Gli amici di Luca”, la “Casa dei Risvegli Luca De Nigris” è un
centro pilota in grado di proporre in tutta Italia una nuova modalità di assistenza incentrata sulla
famiglia, alla quale viene data la possibilità di integrarsi con il team multidisciplinare sanitario e
non, acquisire competenze, affinare esperienze e incamminarsi in un percorso di consapevolezza
verso il rientro a domicilio.
7/10/2009
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Influenza A: presentata la campagna informativa
È Topo Gigio il Testimonial della campagna di comunicazione istituzionale per la
prevenzione dell’influenza A presentata ieri a Palazzo Chigi, dal Viceministro alla
Salute Ferruccio Fazio insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri con delega per l’Informazione e l’Editoria, Paolo Bonaiuti, e al capo del
Dipartimento Informazione e Editoria, Elisa Grande. «È un’influenza normale, che si caratterizza
solo per una certa facilità di diffusione» ha detto il sottosegretario Bonaiuti. La campagna
informativa, che sarà lanciata a breve su tv, giornali e settimanali, vuole far conoscere alcuni
comportamenti virtuosi che possono rallentare la diffusione dell’influenza A.
Le cinque regole, in linea con le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono:
lavarsi spesso e bene le mani con acqua e sapone; starnutire coprendosi il naso e la bocca con un
fazzoletto; chi non si è lavato le mani non deve toccarsi naso e bocca; aprire sempre le finestre per
cambiare l'aria; in caso di febbre, raffreddore, tosse persistente rimanere a casa e chiamare il
medico.
7/10/2009
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Rassegna Stampa 7 ottobre 2009