Le Pari Opportunità tra uomini e donne: prospettive e risorse offerte per lo sviluppo locale San Pietro Avellana, 4 febbraio 2006 Beatrice Pernarella Strumenti agevolativi per l’autoimpiego: i risultati Domande presentate dal 1996 ad oggi: circa 230.000 Domande ammesse dal 1996 ad oggi: circa 58.000 Domande ricevute nel 2004: circa 19.000 Domande ricevute nel 2005: circa 12.000 Percentuale di domande presentate da donne: 42% I risultati – focus di genere L’andamento delle domande ammesse rispecchia in parte quello delle domande presentate ma evidenzia un divario di genere più consistente: il tasso di ammissione delle domande delle donne (26,4%) è, infatti, di un paio di punti percentuali più basso di quello degli uomini (28,5%) La composizione delle domande ammesse per fasce d’età mette in evidenza un maggiore divario di genere nelle classi d’età centrali e soprattutto over 60 La composizione delle domande ammesse per titolo di studio evidenzia che: il grado di scolarità dei proponenti non presenta significative differenze di genere; per le donne, non c’è correlazione tra titolo di studio e settore poiché c’è, comunque, una tendenza alla concentrazione in quello del commercio. Strumenti agevolativi per la cooperazione sociale/programma Fertilità: focus di genere Tab. 1 – Incidenza della presenza femminile nelle organizzazioni in generale Genere Imprese Istituzioni pubbliche Organizzazioni no profit Totale Donne 33,7 57,3 66,7 38,4 Uomini 66,3 42,7 33,3 61,6 Tab. 2 – Incidenza della presenza femminile nelle cooperative sociali Genere Cooperazione Sociale (%) Fertilità (%) Donne 69,9 50,48 Uomini 30,1 49,52 L’Osservatorio per l’Imprenditorialità Femminile (1) Le attività e i servizi a supporto della creazione di impresa, sono erogati anche grazie alla gestione, avviata nel 1997, dell’Osservatorio per l’Imprenditorialità Femminile istituito con Decreto del Ministro per le Pari Opportunità tramite il sito internet www.osservatoriodonna.it Monitorare:Misurare gli effetti complessivi degli interventi legislativi e dei programmi governativi Promuovere:Proporre alle autorità competenti iniziative per la promozione di nuova imprenditorialità femminile Informare:Promuovere iniziative finalizzate a valorizzare l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro 5 Imprenditorialità femminile: la metodologia di Sviluppo Italia 1. Orientare in base al genere scarsa autostima difficoltà di accesso alle informazioni … 2. Considerare i condizionamenti sociali Assenza di modelli di riferimento 3. Considerare i condizionamenti oggettivi 4. Orientare verso i settori 5. Contestualizzare Assenza di strutture a sostegno della famiglia Settori accessibili MA AFFIDABILI Rispetto alle opportunità di business espresse dai diversi contesti territoriali Un’esperienza Azione di sistema sette regioni dell’ob. 1 (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) con l’obiettivo di favorire: la nascita di nuove attività imprenditoriali nel settore dei servizi di cura per l’infanzia ad opera di neolaureate in discipline psico-pedagogiche e umanistiche (portatrici di svantaggi di “genere” in quanto donne e svantaggi “formativi” in quanto con una laurea dai limitati sbocchi occupazionali) la cultura dei servizi di conciliazione negli enti locali, come leve per facilitare l’ingresso delle donne nel lavoro e per lo sviluppo economico. Donne e infanzia: più cura, più impresa - Azioni Le azioni: ricerca finalizzata a far emergere il modello imprenditoriale di eccellenza sul territorio di riferimento e a comprendere le dinamiche relative alla distribuzione e alla tipologia di servizi presenti; Orientamento e formazione alla elaborazione dell’idea imprenditoriale definizione e sensibilizzazione al tema della conciliazione per gli operatori delle P.A. locali, anche in un’ottica di trasferimento di buone pratiche nazionali e internazionali. Donne e infanzia: più cura, più impresa – La ricerca Dall’analisi delle imprese che erogano servizi di cura per l’infanzia ammesse alle agevolazioni a valere sul D.Lgs. 185/2000 – Titolo II si evince che: il totale delle imprese è di 249; oltre il 90% a titolarità femminile; delle 249 imprese ben 223 rientrano in una delle sette regioni coinvolte dalla presente iniziativa. su un totale di 597 imprese attive nel settore dei servizi di cura per l’infanzia nei territori coinvolti dall’iniziativa oltre il 30% risulta essere un’impresa ammessa alle agevolazioni di Sviluppo Italia.