Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc «Come lievito nella pasta»: AMeV nella chiesa e nel ter ritorio dell’Italia per il mondo Parma 28 gennaio 2004 Introduzione Secondo il noto testo del XIV Capitolo Generale “In vista di un progetto per il futuro: alcune indicazioni” alcune nostre presenze nelle Circoscrizioni dell’Europa e degli USA potrebbero risultare inopportune. Si legge infatti: «Di certo l’obiettivo vocazionale non è l’unica ragione dell’esistenza di queste Circoscrizioni. È necessario infatti tenere presenti anche altri elementi e cioè: ragioni storiche, l’accoglienza dei missionari reduci, il sostegno umano, ecclesiale ed economico all’attività missionaria e la possibilità di incidere sulle politiche mondiali. Tuttavia l’impegno per le vocazioni viene invocato come avente una sicura priorità: non possiamo andare in un luogo col solo scopo di farvi animazione missionaria se da questa dovesse essere esclusa la prospettiva vocazionale» (Documenti Capitolari, 38). Se si tenesse presente in modo specifico e letterale quanto detto in questo testo e lo si dovesse applicare alle singole comunità locali, molte di quelle italiane dovrebbero mettere in discussione la loro presenza. D’altra parte la regione italiana, a questo proposito, deve fare i conti con un situazione particolare. La regione italiana è, infatti, una regione ampia come numero di confratelli e come numero di case e varia per età dei confratelli. Inoltre l’AMeV deve essere proposta in maniera particolarmente qualificata, per rispondere alla complessità della situazione giovanile ed ecclesiale dell’Italia. Questo fa sì che l’impegno nell’AMeV delle nostre comunità non sia omogeneo: alcune comunità non hanno la possibilità concreta di portare avanti AMeV, altre addirittura non possono andare oltre il ministero ordinario. 1. Descrizione della realtà dell’AMeV nella Regione Prendiamo innanzitutto in esame la realtà dell’AMeV in Italia in una visione d’insieme cercando di individuare gli elementi positivi e quelli da migliorare. Nella lettura di questi, però, si terranno presenti in modo particolare quelle comunità che sono direttamente impegnate nell’AMeV. COMUNITÀ E ACCOGLIENZA L’impegno per AMeV coinvolge generalmente tutta la comunità locale, in modo diretto o indiretto. La comunità infatti è impegnata nella prima accoglienza dei giovani che la frequentano: la gioia e la cordialità del benvenuto sono fondamentali per il cammino formativo che seguirà. Generalmente il rettore è colui che tiene le fila degli impegni di AMeV, anche se talvolta si nota uno squilibrio delle responsabilità tra rettore e animatore, qualche sovrapposizione di ruolo, dovuta più che altro a problemi di comunicazione. Malgrado questa attenzione generale delle comunità per l’accoglienza dei giovani e il coinvolgimento nelle attività, bisogna ammettere che non sempre tale coinvolgimento è totale. Si nota una accoglienza ad intermittenza, non costante. La presenza di giovani in casa alcune volte crea un forte disturbo ad alcuni confratelli e genera tensione tra i confratelli più giovani e quelli anziani riguardo agli orari e allo stile degli incontri. In questi casi diventa carente il “gioco di squadra” e ciò appare spesso evidente anche ai giovani dei gruppi. Ulteriore elemento che rende faticoso il coinvolgimento di tutta la comunità è una certa sedentarizzazione di alcuni confratelli che tendono a chiudersi in se stessi. Sembra di notare in loro un certo scoraggiamento e mancanza di entusiasmo che si manifesta in scelte concrete, come, ad esempio il restare chiusi in casa alla domenica o il chiudersi in stanza quando ci sono gruppi di giovani in casa. Queste difficoltà, comunque, non fermano il lavoro di AMeV. Si nota infatti che, in questi anni, stanno aumentando i gruppi legati alle nostre comunità. Alcuni sono gruppi proposti e guidati dalla comunità stessa, molti altri invece sono quelli che semplicemente si radunano presso le nostre case e che chiedono solo in parte il nostro sostegno. Ciò significa che le nostre comunità stanno diventando sempre più centri di incontro e di spiritualità missionaria e che, malgrado tutto, l’accoglienza della maggior parte dei saveriani è buona. Tale affluenza ci fa riflettere anche sul fatto che sta crescendo, nei giovani stessi (anche in quelli che non provengono da contesti parrocchiali), l’impegno per la solidarietà e l’attenzione ai più poveri. Questi giovani trovano nelle nostre comunità un luogo di riferimento spirituale e un ambiente dove approfondire alcune tematiche che in altri ambienti non trovano lo stesso spazio, come ad esempio: la mondialità, l’interculturalità o il commercio equo. 1 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc Le nostre comunità, infine, sembrano anche molto impegnate con gruppi che chiedono il nostro appoggio o il nostro apporto formativo al di fuori della comunità. Si tratta generalmente di gruppi di Spiritualità e di impegno missionario (come i gruppi o i centri missionari o di gruppi del Movimento Giovanile Missionario) o anche di gruppi legati a temi come la Mondialità, l’Interculturalità o la Solidarietà. Tutto questo indica comunità protese verso il territorio che sanno mettersi a servizio della chiesa locale. PROGETTUALITÀ E STRUMENTI Da diversi anni l’AMeV in Italia sta cercando di trovare unità intorno ad un Progetto condiviso che si è sintetizzato nel Progetto Unitario di AMeV (PU). In generale si può dire che vi è una certa attenzione al PU, che sembra ancora abbastanza attuale e ben fatto. Rivedendo il PU alla luce della RMX abbiamo visto che alcuni elementi del PU sono più avanzati della RMX, che per sua natura ha dovuto fermarsi solo ad alcune linee generali. Negli ultimi anni anche il lavoro comune nelle nostre assemblee e in molte delle programmazioni comunitarie ha sottolineato l’importanza di avere obiettivi a lungo e a breve termine. Si sente sempre più importante e necessario avere degli elementi costitutivi comuni. Si sta spingendo perché ogni comunità abbia un proprio specifico progetto di AMeV e lo verifichi ogni 4/5 mesi. Anche a questo proposito, d’altra parte, emerge qualche difficoltà. Alcuni animatori fanno ancora fatica a mettere da parte le sensibilità personali per inserire l’attività nel PU, ne deriva talvolta una certa schizofrenia dell’attività e difficoltà di continuità nel passaggio da un animatore al suo successore. Il numero elevato di attività rende difficile lo studio e l’approfondimento personale, non finalizzato alla preparazione specifica di un incontro. Lo CSAM continua ad essere una buona fonte di strumenti di animazione. Sono stati utili i progetti tematici lanciati in questi anni: Debito, Dono, Parrocchia Missionaria. Purtroppo si nota che molti animatori non leggono le nostre riviste per l’animazione. Bisogna dire, d’altra parte, che non sempre questi strumenti sono in sintonia con il lavoro degli animatori, non hanno un aggancio concreto con le attività che si svolgono nelle nostre comunità di AMeV e perciò risultano astratti e, seppure ben fatti, non utilizzabili. Si sente la necessità di una maggiore corresponsabilità e collaborazione nella progettazione, nella diffusione e nella verifica di questi strumenti. Altri strumenti utili che hanno trovato in questi anni uno sviluppo significativo sono stati: Missione Giovani (lo strumento per ora più in sintonia con il lavoro dei nostri animatori); la pubblicazione di depliants sulle case sx e sulle attività svolte dalla comunità; la preparazione del sito web come strumento adatto per una prima conoscenza e un primo contatto. Nella coscienza che lo strumento fondamentale per l’AMeV sono le persone si sente la necessità di un maggiore investimento per l’animazione Vocazionale. A questo proposito è necessaria una maggiore chiarezza da parte della DG riguardo alle prospettive dell’AMeV in Italia (cfr. “In vista di un progetto”, 38). Si pone infatti un problema di continuità: se la DG non assicura questa continuità per il futuro l’AMeV in questi anni deve essere organizzata in modo differente, prevedendo una presenza minore (o nulla) di confratelli idonei a tale compito nei prossimi anni. Se invece la prospettiva della DG è quella di investire sull’AMeV in Italia, ci sembra opportuno che questo si traduca anche nella presenza di confratelli provenienti da altre circoscrizioni, per rendere più ricca la nostra attività. COLLABORAZIONE Uno degli aspetti più positivi degli ultimi anni relativamente all’AMeV è senz’altro la maggiore collaborazione tra gli Animatori della Regione. Tale collaborazione è stata favorita da contatti e scambi frequenti, formali e informali, ma anche da una buona sintonia tra gli animatori stessi. Molto utile per questo è stato anche l’incontro di Settembre, come occasione per raccontarsi le esperienze dell’anno e riflettere sulle scelte da fare. Là dove è stato possibile, come nel Triveneto, sono stati importanti anche incontri zonali tra le comunità vicine. Ultimo significativo elemento di collaborazione è stata l’organizzazione a livello nazionale del Convegno Missionario Giovanile (Salerno 2003). La collaborazione oltre che tra gli animatori saveriani si estende anche ad altri soggetti. La collaborazione e la corresponsabilità nell’AMeV con le sorelle Saveriane è possibile, purtroppo, solo in due o tre comunità. Più frequente, anche se non presente in tutte le comunità, è la collaborazione con i giovani che, dopo aver fatto un cammino formativo nei nostri gruppi, ora ne sono diventati animatori diretti. Si tratta di persone abbastanza motivate e con una buona preparazione e capacità di comunicazione. Non meno significativa è la collaborazione e corresponsabilità che si sta vivendo con i Laici Saveriani in alcune comunità italiane. Tale condivisione di impegno sta facendo crescere sia il laicato che le nostre comunità. Oltre alla collaborazione sembra cresciuta in questi ultimi anni anche una certa “professionalità” nel proporre iniziative, incontri missionari etc. Questa professionalità si nota per il fatto che si dà maggiore attenzione alla preparazione degli incontri e degli interventi. La collaborazione all’interno della nostra famiglia è stata accompagnata anche da una maggiore collaborazione anche tra i vari Istituti del SUAM. La stessa collaborazione si è portata avanti, in molte comunità, con gli organismi diocesani affini al nostro impegno di animazione (Centro Diocesano Vocazioni, Centro Missionario Diocesano, Pastorale Giovanile), con quelli regionali (Centro Regionale Vocazioni, Commissione Missionaria Regionale) e nazionali (PPOOMM). Questo stile collaborativo ci porta, però, spesso a doverci accollare una parte di ministero di supplenza. Quando questo va oltre una giusta e proporzionata misura, si genera in molti di noi un certo senso di frustrazione per un ministero che non ci appartiene, ma che comunque ci vincola. Per questo sarebbe molto utile chiarire, anche in maniera ufficiale, con i vescovi delle chiese nelle quali siamo presenti, il nostro ruolo rispetto al ministero e le attese della diocesi relativamente al nostro apporto specifico. In questo modo sarebbe possibile valorizzare, anche a vantaggio della chiesa locale, l’esperienza spesso interessante e arricchente delle giovani chiese di missione. 2 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc Per una maggiore efficacia si avverte sempre più l’esigenza di creare alcuni centri nei quali si possa svolgere con maggior impegno l’AMeV, concentrando in essi le forze più attive rispetto agli impegni che l’AMeV si deve assumere in quella zona. Senza voler creare comunità forti e comunità deboli, sembra necessario che a quelle comunità alle quali viene affidato un compito specifico vengano anche forniti gli strumenti necessari. D’altra parte, conoscendo le possibilità e le problematiche della nostra Regione, è chiaro che non è possibile chiedere a tutte le comunità lo stesso impegno ed è perciò necessario distinguere le finalità di ciascuna comunità. Un ulteriore miglioramento della situazione attuale potrebbe riguardare la presenza della DR nelle comunità. In questi anni si è sentita l’esigenza di una più costante presenza nelle singole comunità. Per consentire una presenza e partecipazione attenta allo sviluppo di ogni comunità, potrebbe essere utile la distribuire le comunità italiane tra i membri del consiglio, distinguendo le comunità secondo le finalità di cui si è detto sopra, così che un membro della DR possa seguire tutte le comunità che hanno un progetto simile e concorde. Un ultimo aspetto da migliorare riguarda la presenza degli studenti in formazione. In questi ultimi anni si è notata una particolare difficoltà di un loro apporto specifico alle iniziative di AMeV della Regione. Si comprende, chiaramente, che esistono difficoltà oggettive e problematiche legate ai singoli confratelli ed al loro primo inserimento in un contesto culturale nuovo. D’altra parte, vista l’importanza e la ricchezza della loro presenza in alcune iniziative. si auspica che tale presenza sia incentivata il più possibile. CONTENUTI - METODI Il discorso sui contenuti e sui metodi dell’AMeV in Italia devono fare i conti con il contesto socioculturale e religioso del nostro paese e del mondo giovanile in particolare. In un contesto dove la formazione cristiana di base è data per scontata, ma in realtà è inconsistente nella maggior parte dei giovani, ci troviamo, molto spesso a dover pensare i nostri percorsi formativi a partire da una formazione cristiana di base. Solo dopo aver offerto questa formazione è possibile puntare ad una vera proposta missionaria e vocazionale. I cammini formativi che proponiamo ai giovani sono sempre più cammini di fede che un po’ alla volta conducono alla risposta personale e alla prospettiva della missione universale, dentro alla quale il giovane è chiamato a trovare la propria vocazione. È questo generalmente il percorso che viene fatto nei nostri incontri mensili. Esistono, d’altra parte, anche altre modalità di fare AMeV, soprattutto in quei contesti nei quali esiste già un cammino di fede e perciò a noi resta soltanto la proposta missionaria e vocazionale. Si tratta di alcuni incontri saltuari nelle parrocchie o in altri gruppi o anche di incontri personali occasionali. Altre forme di animazione molto efficaci sono legate alle attività particolari che stanno diventando tradizioni annuali e ricorrenze conosciute nel territorio. Queste tradizioni (come ad esempio la Festa dei Popoli) oltre che costituire un’occasione di incontro favoriscono la crescita di una coscienza missionaria nella chiesa locale. Al vertice di ognuno di questi differenti cammini attraverso i quali il giovane si può incontrare con la proposta missionari e vocazionale rimane comunque l’Accompagnamento spirituale personale. I giovani sentono sempre di più l’esigenza di un dialogo personale, di un confronto dove si possano mettere in gioco. È in questo dialogo che nasce il vero discernimento vocazionale e perciò il cammino formativo dovrebbe portare il giovane a questo accompagnamento. Si nota che in questo campo è molto più efficace la presenza di confratelli più adulti, generalmente preferiti come guide spirituali dai giovani. Questo ci permette di sottolineare che quando si parla di personale adatto all’AMeV non si fa riferimento solo ai giovani, ma a tutti coloro che vogliano coinvolgersi in questo percorso di accompagnamento. Relativamente al metodo con cui vengono portati avanti i gruppi giovanili è importante sottolineare come stia maturando l’idea di formare delle équipe di animazione comprendenti, oltre ai confratelli animatori, le missionarie di Maria, dei laici saveriani, degli studenti saveriani e di alcuni giovani. I giovani, che si sentono corresponsabili assieme a noi dell’AMeV, sono ancor più spinti a sentire rivolto a se stesi l’invito all’impegno per la missione. Infine sembra emergere sempre più la necessità di una riflessione e un approfondimento rispetto alla proposta e all’accompagnamento Vocazionale. Da una parte si avverte il bisogno di rimotivare e riqualificare gli animatori rispetto alla proposta-accompagnamento e soprattutto riguardo alla capacità di discernimento. Contemporaneamente si sente l’esigenza di trovare nuove modalità per una proposta vocazionale più adeguata. Tutto ciò, infine, non può fare a meno di una riflessione seria e approfondita sulla mentalità e le dinamiche del mondo giovanile di oggi: il problema vocazionale in Italia, infatti, non è legato solamente all’entrata dei giovani, ma anche alla loro perseveranza. 3 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc CONTATTI E COLLABORAZIONE Uno degli elementi per valutare la capacità di collaborazione e coinvolgimento delle nostre comunità nella chiesa locale è questo tentativo di verificare con quali organismi diocesani o nazionali le singole comunità sono in contatto. Animazione SUAM regionale EMI MISNA 8 8 | 8 | Zelarino | | | | GE - Pegli Gallico | | | | 8 | 8 Cagliari | | | 8 8 | | 8 Cremona 8 | | | Alzano 8 8 | 8 Macomer Salerno Parma St | | | | Taranto | | | Logistica Udine | | | 8 8 | Vicenza | Brescia CMD CMR CDV - CNV Pastorale Giovanile PPOOMM MGM Comm. Ecumenica Ancona 8 = contatto saltuario Desio | = collaborazione fissa Parma C.M. Accoglienza S. Pietro V Formazione | | 8 8 8 | | | 8 8 8 8 8 8 8 | | 8 | | | | | 8 8 8 8 OSSERVAZIONI FINALI Dando uno sguardo d’insieme alla situazione dell’AMeV in Italia ci domandiamo: • Quali scelte comuni potrebbero rendere la nostra proposta di AMeV più efficace e più coinvolgente? • Siamo capaci di valutare i “frutti” dell’AMeV non fermandoci solamente ai giovani entrati nelle nostre case di formazione, ma cogliendo come risultato positivo del nostro lavoro anche la maturazione dei giovani nell’impegno missionario, le scelte laicali, la nascita del laicato saveriano, la collaborazione con gli organismi diocesani e gli enti del territorio, la presenza qualificata delle nostre comunità come centri di spiritualità missionaria? • Siamo in grado di riportare nell’esperienza pratica personale le riflessioni fatte insieme riguardo all’Accompagnamento e al Discernimento vocazionale? • La cultura giovanile in Italia ha posticipato l’età delle scelte fondamentali di vita. I giovani che fanno discernimento e che desiderano condividere la nostra consacrazione sono di età sempre maggiore. Per questo può creare qualche difficoltà la norma vigente che fissa l’età massima per la prima professione a 35 anni. Come comportarsi? • Avendo presente la complessità del panorama giovanile di oggi in Italia, come si possono tradurre i progetti e le programmazioni comuni in scelte operative e concrete più efficaci, maggiormente mirate e adeguate ai giovani di oggi? • Come rendere, il lavoro unitario di pastorale giovanile che stiamo conducendo in Italia, più mirato? Come sviluppare la collaborazione tra le comunità vicine? 4 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc 2. I modi concreti di accompagnamento e discernimento TIPI DI ATTIVITÀ PRESENTI NELLE COMUNITÀ Le tipologie di attività che sono presenti nelle nostre comunità sono varie anche se si possono raccogliere sotto alcuni ambiti e obiettivi comuni. Prima di descrivere le attività mostriamo in questo schema come le diverse attività sono distribuite nelle varie comunità. Teniamo presenti qui anche le attività di Aggregazione e altre attività che, seppur non rientrano precisamente nel tema dell’accompagnamento e discernimento, lo supportano in qualche modo Animazione 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 Cagliari 9 9 9 9 Cremona 9 9 9 9 9 9 Alzano 9 9 Taranto 9 9 9 9 Udine 9 Zelarino 9 Logistica GE - Pegli 9 9 9 9 9 9 Vicenza 9 9 9 9 9 9 9 Brescia 9 9 9 9 9 9 9 Gallico 9 9 9 9 Macomer 9 9 9 9 Salerno 9 9 9 9 9 9 9 9 Parma St AGGREGAZIONE GRUPPI FORMAZIONE • Momenti di preghiera • Parrocchie e Diocesi • Scuola università • Pace-giustizia-mondialità • Viaggi in missione GRUPPI DISCERNIMENTO Ancona 8 = contatto saltuario Desio | = collaborazione fissa Parma C.M. Accoglienza S. Pietro V Formazione 9 9 9 9 Aggregazione Per attività di aggregazione si intendono le diverse attività che permettono ai giovani di conoscere il nostro carisma o di riflettere assieme a noi sulla missionarietà. Concretamente si fa riferimento all’animazione missionaria di base fatta generalmente tramite giornate missionarie o settimane di animazione missionaria. In alcune comunità l’animazione di base avviene anche tramite conferenze sulla missione tenute nelle scuole, nelle strutture diocesane o nelle nostre case. A questa fase di aggregazione contribuiscono spesso anche gli strumenti di animazione come il sito web, le riviste, i video o gli opuscoli prodotti dalle singole case. Un’interessante strumento di aggregazione è stato trovato anche nelle mostre missionarie organizzate sia a livello nazionale (mostra dei Kayapò) sia a livello locale. Formazione Con gruppi di animazione si intende l’insieme dei gruppi giovanili che frequentano regolarmente le nostre case. Si tratta di gruppi differenti composti generalmente da giovani (18-28 anni), ma talvolta anche da giovanissimi (16-18) o da ragazzi (sotto i 16). Solitamente l’incontro è mensile (talvolta quindicinale, per i più giovani bimestrale) e sviluppa un argomento di spiritualità missionaria, invitando cioè il giovane a riflettere sulla fede vissuta nel quotidiano attraverso la testimonianza di qualche missionario/a. Molto spesso questi temi di formazione seguono il percorso proposto da Missione Giovani oppure altri percorsi biblici simili. Oltre all’incontro mensile il gruppo propone poi esperienze di Convivenza e Ritiro (soprattutto a Natale e Pasqua), Campi estivi, momenti di Adorazione insieme alla comunità locale (per qualcuno anche un gruppo di preghiera mensile), e talvolta Conferenze si temi specifici. Oltre ai gruppi in casa le nostre comunità sostengono spesso anche gruppi giovanili parrocchiani, diocesani o di altro genere (MGM). Questi gruppi ci chiedono incontri mensili, quindicinali o settimanali di formazione, momenti di preghiera insieme o Lectio divina con un taglio missionario. In tutte queste attività crescono i giovani che, avendo fatto un lungo cammino assieme a noi, desiderano mettersi a servizio dei più giovani come animatori. Per aiutare questo loro desiderio alcune comunità hanno iniziato una Scuola Animatori, nella quale si preparano questi giovani fornendo loro contenuti e strumenti idonei, tecniche e materiali, ma soprattutto abituandoli a lavorare in équipe con l’inserimento nella preparazione degli incontri mensili. Un altro impegno importante per alcune comunità è quello portato avanti nella scuola e nelle università. Si tratta generalmente di incontri di testimonianza o di riflessioni formative su temi missionari. Nell’ambito della scuola, ma anche in altri contesti non strettamente ecclesiali, sta prendendo piede il discorso formativo riguardante l’Educazione alla Pace e alla Mondialità. Essa viene molto richiesta dagli insegnanti, ma anche da alcuni organismi diocesani. Un ultimo ambito della formazione è costituito oggi dalle esperienze in Missione che sempre di più vengono richieste dai giovani italiani e che diventano un’occasione forte di formazione e di contatto con la spiritualità missionaria. Negli ultimi anni abbiamo cercato di mantenere almeno una esperienza estiva a livello italiano. Questa esperienza va senz’altro inserita all’interno di un cammino di formazione e va recuperata con un accompagnamento personale. 5 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc Discernimento Spesso molto legato al cammino formativo, e talvolta ad esso sovrapposto, è il processo di discernimento che i giovani intraprendono quando si sentono interpellati personalmente dal vangelo e dalla missione. Tale processo viene portato avanti in alcune comunità attraverso dei cammini specifici di gruppo nei quali si guida il giovane a guardare con profondità alla propria vita e a lasciarsi interpellare dalla Parola di Dio. Il luogo fondamentale del discernimento rimane, tuttavia, il dialogo personale che il giovane instaura con l’animatore o con un altro confratello o consorella che seguono il gruppo. È solo in questo dialogo che possono nascere le scelte fondamentali. Generalmente si cerca di fare in modo che nelle giornate di incontro o in altri giorni della settimana rimanga il tempo disponibile per questa direzione spirituale. Altri strumenti per la crescita e l’accompagnamento del discernimento sono: le settimane di spiritualità saveriana, che uniscono alla riflessione sul discernimento anche la presentazione specifica del carisma saveriano; ma anche la partecipazione a gruppi di discernimento vocazionale organizzati dalla diocesi o in comune con altri istituti religiosi, questo permette di considerare l’animazione vocazionale non come una impresa personale, ma come un impegno comune della chiesa locale. 3. Le iniziative di formazione per gli animatori che sono state intraprese dalla regione Le iniziative di formazione per gli animatori sono varie in Italia sia in ambito nazionale, a livello degli istituti missionari, sia in ambito saveriano, locale o personale. INIZIATIVE A LIVELLO NAZIONALE A livello nazionale il SUAM ha organizzato in questi anni, oltre ai Forum e ai corsi per i rientrati, alcuni corsi di formazione permanente per i missionari ai quali vari di noi hanno partecipato. Corsi SUAM XXIX corso di formazione permanente per animatori missionari Ö S. Maria degli Angeli, 7-11 novembre 2000 TEMA: “MISSIONE E COMUNICAZIONE” [ XXX corso Ö 2001 confluito nel Forum 2 di Ariccia e nella Convivenza di S. Pietro in Vincoli (2002) ] Convivenza SUAM Ö S. Pietro in Vincoli, 13-14 settembre 2002 TEMA: “ANIMAZIONE MISSIONARIA CON I GIOVANI NELLA SCUOLA” XXXI corso di formazione permanente per animatori missionari Ö Cum, Verona, 4-8 febbraio 2003 TEMA: “IL LAICATO NELLA MISSIONE AD GENTES” XXXII corso di formazione permanente per animatori missionari Ö Pacognano, Napoli, 3-7 febbraio 2004-01-29 TEMA: “SPIRITUALITÀ E PRASSI DELLA NON VIOLENZA” INIZIATIVE SAVERIANE Altre iniziative sono state, invece, quelle saveriane organizzate all’interno dell’istituto. Le Assemblee unitarie hanno sempre raccolto la maggior parte dei confratelli direttamente impegnati nell’AMeV. Altra occasione formativa per i più giovani è stata, infine, l’Esperienza Emmaus. Ecco i temi: Assemblee Unitarie di AMeV 2001 - Assemblea unitaria di AMeV Ö 22-26 gennaio 2001 TEMA: “ACCOGLIENDO LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO, COME MISSIONARIA E VOCAZIONALE?” RIPROPORRE LA MISSIONE IN ITALIA NELL'ANIMAZIONE 2001 - Assemblea unitaria di AMeV Ö SPV, 3-7 settembre 2001 TEMA: “RICOMINCIAMO A PROGETTARE INSIEME. LABORATORIO PER UN PROGETTO UNITARIO DI AMEV” 2002 - Assemblea unitaria di AMeV Ö SVP, 2-7 settembre 2002 TEMA: “DONI PER L’UMANITÀ. LA VOCAZIONE MISSIONARIA AD GENTES: PROPOSTA E ACCOMPAGNAMENTO” 2003 - Assemblea Unitaria di AMeV Ö SPV, 1-6 settembre 2003 TEMA: “LA PARROCCHIA MISSIONARIA” Esperienza Emmaus Ogni anno tutti i giovani professi perpetui (entro i 10 anni di professione perpetua) si ritrovano per una settimana di riflessione, di preghiera e di convivenza. È sempre un’occasione per confrontarsi sulle problematiche che ciascuno di noi vive nelle proprie comunità e nell’apostolato. Negli ultimi anni si sono uniti all’esperienza anche i confratelli della Spagna e della Gran Bretagna. 6 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc ALTRE INIZIATIVE Esistono, oltre ai corsi organizzati dal SUAM o dalla DR anche altre iniziative alle quali gli animatori partecipano. Si tratta dei Corsi per animatori locali, dei quali i singoli animatori approfittano a seconda delle occasioni e delle opportunità. Lo stesso vale per altre iniziative a livello nazionale non specificamente legate all’animazione missionaria, come il Convegno Nazionale sulle Vocazioni. Accanto a queste iniziative locali si possono porre anche altre iniziative di approfondimento e di specializzazione affidate alle singole persone. Diversi animatori, in questi ultimi anni, hanno avuto la possibilità di seguire per uno, due o tre anni un corso di specializzazione nelle Università pontificie, riguardo soprattutto al mondo giovanile, alla spiritualità e teologia missionaria o alla formazione e pedagogia. 4. Cambiamenti richiesti dalla RMX alla AMeV della regione Nel rileggere gli aspetti della RMX che riguardano l’AMeV abbiamo individuato alcuni ambiti rispetto ai quali è possibile cogliere più schematicamente le indicazioni trovate. Si tratta innanzitutto dell’ambito della Vita Consacrata (1), personale e comunitaria, senza la quale ogni forma di AMeV non sarebbe che propaganda. Da questo primo ambito derivano i due successivi come concretizzazione dell’azione formativa dell’AMeV in due contesti paralleli: gli strumenti e le strategie formative proprie di noi saveriani (2) da una parte, e la nostra presenza e collaborazione con la chiesa locale dall’altra (3). Entrambi questi contesti devono, infine, convergere nello stesso impegno di proposta-accompagnamentodiscernimento vocazionale (4). Secondo questo schema leggiamo dunque i suggerimenti colti dalla RMX. 1 Vita consacrata PERSONALE E COMUNITARIA PER LA MISSIONE 2 Strumenti e strategie Presenza e collaborazione PROPRIE DELL’ ANIMAZIONE MISSIONARIA SAVERIANA CON LA CHIESA LOCALE SECONDO IL NOSTRO SPECIFICO 3 4 Proposta accompagnamento discernimento DELLE VOCAZIONI 1. VITA PERSONALE E COMUNITARIA COME CONSACRATI ALLA MISSIONE Il primo invito forte della RMX che abbiamo sentito importante per rinnovare la nostra AMeV riguarda la riscoperta e il rafforzamento della nostra consacrazione missionaria. La RMX 10 invita a mettere al centro della propria esperienza di vita l’adesione personale a Cristo. Riteniamo essenziale anche per l’AMeV questo lasciarsi affascinare da Cristo e perciò vivere con gioia ed entusiasmo l’esperienza personale di fede, rinnovando continuamente la nostra opzione vocazionale. Ogni impegno di AMeV pone le sue basi sulla maturazione umana e spirituale che ciascuno di noi vive nella regolarità della preghiera e nel quotidiano ascolto della Parola. L’adesione personale a Cristo si riflette anche nella vita comunitaria. Anche questa deve rinnovarsi perché l’AMeV possa essere più ricca ed efficace. Cogliamo in RMX 83.1 l’invito ad una vita comunitaria che dia priorità ai momenti di condivisione della fede e all’ascolto comune della Parola di Dio, affinché questo ci porti, non solo a vivere con maggiore fraternità le relazioni interpersonali, ma anche a sentirci maggiormente coinvolti nell’attuazione di un progetto comune. Questa tensione comune deve portare ogni comunità, secondo il progetto e le finalità specifiche, a sentirsi ed essere soggetto di missione e comunità testimone. Dalla riscoperta della consacrazione missionaria a livello personale e comunitario nasce anche l’invito ad un rinnovato stile di vita. La RMX 16 ci ricorda l’impegno ad una vita sobria. In modo particolare, poi, in RMX 51 viene ribadita l’importanza di uno stile “semplice e vicino alla gente”. Il rinnovamento delle nostre comunità dovrebbe dunque portarci ad accostare le realtà del territorio impegnandoci a condividere le difficoltà dei più poveri e della gente semplice. Questo riguarda la scelte della vita comune, ma soprattutto gli atteggiamenti che viviamo nelle relazioni con le persone e con le problematiche del nostro ambiente. Sarà dunque importante, per lo stesso impegno di vicinanza ai poveri, non trascurare una visione globale del mondo, una corretta informazione sulle problematiche e talvolta un equilibrato atteggiamento di critica o di denuncia verso le ingiustizie. La riscoperta della consacrazione missionaria significa, impegno concreto e globale di tutta la comunità nell’azione di AMeV. Considerando la complessità della regione italiana (vedi introduzione) crediamo che un modo concreto per realizzare questo impegno sia quello di qualificare le comunità a seconda di differenti progetti, con finalità distinte, come ad esempio Accoglienza, Formazione, Animazione, Presenza. In questo modo l’AMeV non verrebbe richiesta allo stesso livello ad ogni comunità, ma ciascun gruppo di comunità avrebbe il suo modo specifico di viverla. 7 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc 2. ANIMAZIONE MISSIONARIA SAVERIANA: STRUMENTI E STRATEGIE Una prima serie di indicazioni pratiche le abbiamo raccolte attorno al tema degli strumenti e delle strategie proprie dell’Animazione Missionaria svolta all’interno delle nostre case o comunque caratterizzata chiaramente come saveriana. Ci sembra che la RMX 82.2 ci inviti ad orientarci sempre più verso la proposta di cammini di fede e di incontro con il Cristo da cui nasca uno stile di solidarietà e di apertura al mondo fino a giungere ad un coinvolgimento personale che porti al dono di sé per la missione e l’annuncio del vangelo. Per poter svolgere in modo efficace questo servizio sarà necessario anche qualificare gli animatori, come ricorda la RMX 84.1, sia rispetto alla formazione personale che alla cultura giovanile e del mondo di pensare dei giovani di oggi. La centralità del cammino di fede non dovrà, però, farci mettere da parte una chiara proposta del carisma originario della nostra famiglia saveriana attraverso le tre caratteristiche fondamentali dell’ad gentes, ad extra e ad vitam che la RMX ci ripropone (RMX 10-13). Proprio per questo dovremmo sempre più essere capaci di condividere il nostro stile di vita, solidale verso i poveri (RMX 51), anche con i giovani che accompagniamo, per portarli a vivere assieme a noi un piccola esperienza di vita missionaria. L’invito fatto dalla RMX 83.2 a proposito della collaborazione con la chiesa locale può avere innanzitutto un valore anche all’interno del mondo saveriano. A questo proposito, nuove strategie da percorrere saranno, oltre alla tradizionale ma purtroppo limitata collaborazione con le Missionarie di Maria, la partecipazione dei laici saveriani e di alcuni giovani animatori all’interno di piccole équipe che coordineranno e sono corresponsabili delle varie iniziative di AMeV, insieme ai confratelli incaricati. I viaggi in missione stanno diventando sempre più uno strumento apprezzato e desiderato dai giovani. Tra gli aspetti da rinnovare nella AMeV italiana, sulla linea della RMX 86, sta prendendo sempre più spazio l’idea di creare dei piccoli progetti di collaborazione con due o tre comunità di missione alle quali poter inviare, durante i mesi estivi, piccoli gruppi di giovani desiderosi di condividere più profondamente il nostro carisma. Ciò permetterebbe alle missioni una più regolare organizzazione e a noi una conoscenza maggiore dell’ambiente nel quale inviamo i giovani. L’invito a lavorare per la Giustizia e la Pace (RMX 80) e per l’Educazione alla Mondialità (RMX 81) trova nello CSAM un luogo specifico e lo stimola a chiarificare e attualizzare ancora di più gli obiettivi delle riviste, a programmare le attività annuali in sintonia con il progetto di AMeV in Italia interagendo in modo più stabile con gli animatori e con il Segretariato dell’AMeV. Allo stesso modo il centro di Brescia dovrebbe sempre più inserirsi nel panorama culturale ed ecclesiale italiano ed essere attento alle aspettative reali del mondo dei poveri così da portare avanti proposte concrete per una maggiore giustizia nel mondo. 3. PRESENZA E COLLABORAZIONE SPECIFICA NELLA CHIESA LOCALE Dopo aver raccolto indicazioni riguardanti strumenti e strategie dell’Animazione Saveriana specifica, ci soffermiamo ora su una serie di indicazioni che ci invitano a rinnovare la nostra presenza all’interno della chiesa locale. L’AMeV “tende a fare crescere in tutti la coscienza che la Chiesa è missionaria. Noi Saveriani la assumiamo come un servizio di collaborazione qualificata con la Chiesa Locale, allo scopo di renderla missionariamente viva nei suoi membri, comunità ed istituzioni, in tensione verso chi non conosce il vangelo ed aperta alle realtà del mondo” (RMX 82.1). Questa apertura ai non cristiani ha oggi un aspetto particolare, infatti “La missione supera ormai le frontiere geografiche e appare in, da e per tutti i continenti a tal punto che l’ad gentes si potrebbe realizzare ovunque” (RMX 3). Stimolati da questa doppia premessa della RMX crediamo che l’AMeV in Italia dovrebbe aprirsi oggi, oltre che alla collaborazione con i tradizionali organismi missionari e vocazionali (CMD, CMR, CDV…), anche alla partecipazione all’azione pastorale di quegli organismi ed ambiti ecclesiali che la possano portare, assieme alla chiesa locale, verso i non cristiani presenti in Italia. Si tratta di tutti quegli organismi (non sempre già esistenti nelle chiese locali) impegnati nel Catecumenato degli adulti e degli stranieri convertiti, nel Dialogo interreligioso e nel Movimento ecumenico. Questo non significherebbe togliere alla chiesa locale il dovere di curare questi ambiti, ma accompagnarla e collaborare con essa perché ne colga l’importanza e la ricchezza, nella coscienza che “La testimonianza della vita, della fratellanza e dell’apertura al mondo è, per la comunità saveriana, la migliore animazione missionaria e proposta vocazionale” (RMX 83). L’impegno concreto nella chiesa locale si potrebbe realizzarsi in due modi: 1. Impegno in gruppi e organismi appositi insieme ai giovani che accompagniamo come una prima esperienza di missione e una forma di animazione; 2. La scelta di una comunità che, all’interno della regione, viva in modo specifico alcune di queste attenzioni, così da diventare un punto di riferimento forte (es. comunità di Udine in contatto con Casa Immacolata, per giovani immigrati) Bisognerà evitare i due estremi della “sostituzione” della chiesa locale in tali ambiti, e della “estraneità” che nasce dalla nostalgia dell’essere direttamente impegnati nella missione ad extra. Un tale impegno, infatti, non esaurirebbe il nostro specifico, ma sarebbe un modo per recuperare esperienza e professionalità di tanti confratelli che hanno già vissuto anni di missione (RMX 74). Allo stesso tempo si è convinti che un impegno diretto non diminuirebbe la tensione alla missione ad extra, ma ne farebbe cogliere ancora di più la sua urgenza. 8 Relazione AMV Italia (Convegno Europeo).doc 4. PROPOSTA – ACCOMPAGNAMENTO – DISCERNIMENTO VOCAZIONALE Le attività di animazione e quelle di collaborazione con la chiesa locale dovrebbero portare, nella prospettiva dell’AMeV ad un impegno rinnovato riguardo alla Proposta-Accompagnamento-Discernimento vocazionale. Gli stimoli della RMX ci invitano a ridare forza ad alcuni punti sui quali il PU di AMeV dell’ultimo CR già faceva delle proposte concrete. La RMX 83 invita a riscoprire le comunità come soggetto dell’AMeV. Per questo ogni comunità, recuperando quanto detto sopra (punto 1), deve diventare soggetto di Pastorale Vocazionale, offrendo ai giovani spazi e stimoli per un incontro personale con Dio fatto di preghiera, ascolto, docilità allo Spirito ed insieme di fraternità, di apertura la mondo e soprattutto ai più poveri e ai più lontani, in modo particolare a coloro che non conoscono il vangelo. In tale prospettiva si potrebbe addirittura pensare ad una comunità specificamente designata ad essere luogo di discernimento, preghiera, dialogo, riflessione e studio a servizio della Pastorale Vocazionale. Una simile comunità potrebbe essere uno stimolo per l’aggiornamento e una concreta forma di specializzazione per gli animatori vocazionali (RMX 84.1). Essa risponderebbe anche all’esigenza di una maggiore comprensione della cultura giovanile in continua evoluzione e potrebbe dotare gli animatori dei strumenti aggiornati e adeguati: sussidi, metodologie, idee, spazi (RMX 84.2). La RMX 85 ci invita a riscoprire la bellezza della nostra vocazione e a proporla con chiarezza e coraggio ai giovani. Ci rendiamo conto che il nostro modo concreto di giungere a questa proposta contempla varie fasi di accompagnamento e discernimento per maturare eventuali scelte di vita fondamentali. Non per il fatto che una attività non è connotata con il termine “vocazionale”, così significa che non è orientata ad interpellare i giovani in modo diretto e personale o ad accompagnarle verso tale obiettivo. L’invito della RMX 85.1-2 ci stimola ancora di più a vivere la Pastorale Vocazionale assieme alle Missionarie di Maria, al Laicato saveriano e ad altre forze ecclesiali (Istituti missionari, altri istituti religiosi, seminario, CDV). Tale collaborazione implica comunque un accompagnamento personalizzato (Direzione Spirituale) che aiuti la persona a concretizzare la propria scelta di vita all’interno di una ampio ventaglio di proposte vocazionali. Pur non proponendo il nostro carisma in modo esclusivo, dobbiamo riscoprire l’importanza di mostrare ai giovani con le parole e, soprattutto, con la vita, la bellezza e la gioia della consacrazione missionaria secondo il nostro carisma saveriano. 5. Altre questioni che si giudicano pertinenti da condividere Esperienze estive in missione Nel panorama giovanile di oggi stanno rivestendo sempre più importanza le esperienze più o meno lunghe in missione. Esse rivelano il desiderio e la possibilità che i giovani di oggi hanno di conoscere di persona il mondo missionario. Per questo abbiamo tentato, in questi ultimi anni, di dare la possibilità ad alcuni dei giovani che partecipano ai nostri gruppi di vivere assieme a noi queste esperienze. Ci siamo ribaditi più volte in questi anni l’importanza di una preparazione seria, di almeno un anno, prima della partenza e di una ripresa successiva dell’esperienza fatta. Tale preparazione è fatta di incontri sulla spiritualità missionaria, sulla cultura e situazione del luogo dove si farà esperienza, ma soprattutto di accompagnamento personale e di maturazione del giovane. Ciò permette di vivere tali esperienze come momenti privilegiati di un processo vocazionale. Per poter realizzare questa esperienza è importante, a livello di congregazione, avere dei punti di riferimento in alcune Regioni di missione su cui contare per una esperienza significativa, accompagnata e meglio organizzata. Sarà anche questa una forma di condivisione, da parte delle altre circoscrizioni, dell’impegno italiano di AMeV. Progetto Unitario AMeV della regione italiana Gli stimoli che la RMX ci ha dato sono stati utili per ribadire l’importanza di alcuni elementi della AMeV. D’altra parte nella lettura parallela tra RMX e PU italiano si è notato come quest’ultimo, essendo incarnato nella realtà del mondo giovanile ed ecclesiale italiano, offra maggiori concretizzazioni rispetto a quelle indicate dalla RMX. Laicato Saveriano Nel contesto italiano di questi ultimi anni abbiamo visto crescere, accanto a diverse esperienze di collaborazione con i laici, la realtà del “Laicato Saveriano”. Esso è divenuto una forza autonoma e strutturata con la quale condividere progetti ed azioni pastorali. Vediamo perciò importante inserire il Laicato Saveriano come forza specifica accanto agli animatori saveriani e alle Missionarie di Maria, per una corresponsabilità stabile nella conduzione dell’AMeV della Regione. p. Carlo Pozzobon e Segretariati AM e AV 9