PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
3.3 LA PROVINCIA E IL SUO TERRITORIO
(Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino “Andrea Vettoretti” – Autore: Valentino Peris)
3.3.1 LE POLITICHE AMBIENTALI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Le politiche di sviluppo sostenibile hanno l’obiettivo di garantire un’equa distribuzione delle
risorse e delle opportunità di sviluppo a tutti i soggetti che vivono e operano sul territorio avendo
cura che questo non abbia conseguenze deleterie sull’ambiente.
La Provincia di Torino è parte attiva della rete di autorità locali impegnate nella traduzione su
base territoriale degli obiettivi definiti a livello mondiale nell’Agenda 21 di Rio de Janeiro.
Agenda 21 è un documento - approvato dalle Nazioni Unite - che contiene le indicazioni per
realizzare nel XXI secolo uno sviluppo economico rispettoso dei vincoli ambientali e sociali.
Gli obiettivi che l’Ente si propone di raggiungere con la promozione delle politiche di
sostenibilità sono:
•
•
•
rendere trasversali le tematiche ambientali: l’auspicio è quello che, sempre più spesso,
qualsiasi politica promossa dalla Provincia prenda in considerazione le possibili sue
ripercussioni sull’ambiente e le conseguenti azioni necessarie ad eliminarne o almeno
“mitigarne” l’impatto;
promuovere azioni di sensibilizzazione e di informazione per favorire la
consapevolezza e l’adozione dei temi contenuti nel documento di Agenda21,
partecipando anche a reti internazionali; inoltre, sostenere e coordinare le Agende21
Locali presenti sul suo territorio di competenza; infine, realizzare e sostenere
tecnicamente e finanziariamente progetti di sostenibilità ambientale;
dare impulso e realizzare progetti di educazione ambientale, comunicazione pubblica e
sensibilizzazione sui temi ambientali, ponendosi anche come organismo di
coordinamento rispetto ad altri soggetti presenti sul territorio.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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La Provincia di Torino partecipa alle Reti nazionali ed europee formate dalle amministrazioni
locali che adottano l’Agenda21 e politiche di sostenibilità e - in particolare - aderisce al
Coordinamento Italiano Agende21 Locali ed alla Campagna Europea per gli acquisti
sostenibili Procura+. Inoltre, fornisce un supporto attraverso iniziative di assistenza tecnica,
mediazione, facilitazione, formazione alle Agende21 Locali già presenti o in fase di avvio sul
territorio provinciale. In questo ambito, nel giugno 2004 è stato sottoscritto il Protocollo
d’intesa istitutivo della Rete delle Agende21 Locali della Provincia di Torino cui hanno
aderito diversi soggetti (tra i quali Comuni, Comunità Montane, Enti Parco, ecc.).
Il fulcro delle iniziative promosse per realizzare uno sviluppo economico che risulti anche
sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale è rappresentato dal Piano d’azione per la
sostenibilità ambientale, un documento nato nell’ambito del processo di Agenda21 Locale
della Provincia di Torino. Il Piano, approvato nel 2003, contiene le linee strategiche utili alle
amministrazioni (provinciale e non solo) e agli altri soggetti del territorio per orientare
strategicamente il proprio sviluppo verso la sostenibilità. La concretizzazione dei principi e delle
azioni contenute nel Piano ha comportato, nel 2004-2005, la realizzazione di numerosi progetti
finalizzati alla sostenibilità ambientale tra cui diversi Progetti pilota con cui la Provincia ha
promosso una serie di azioni a carattere dimostrativo, ponendosi nel ruolo di modello per le
altre organizzazioni che fanno parte del suo territorio. In particolare si è occupata di:
promozione, sostegno e integrazione di progetti di sostenibilità nel territorio del
pinerolese;
certificazione EMAS2 dei Comuni sede di gara olimpica per Torino 2006 di Sauze di
Cesana e della Comunità Montana Alta Valle Susa. L’EMAS è uno strumento –
promosso dalla Comunità Europea - che garantisce nel tempo una sempre maggiore
qualità ambientale per i processi produttivi e per il territorio ed una crescente efficienza
nella gestione e nella prevenzione delle problematiche ambientali, attraverso il controllo
della qualità dell'ambiente e la comunicazione a tutte le parti interessate attraverso una
Dichiarazione Ambientale aggiornata annualmente;
assegnazione di finanziamenti alle imprese turistiche finalizzati all’introduzione di
tecnologie di produzione pulite e quindi più efficienti da un punto di vista ambientale;
predisposizione di strumenti per valutare la qualità ambientale delle aree industriali
presenti in provincia e censimento delle attività produttive a rischio da un punto di vista
idrogeologico nel territorio del pinerolese e del Canavese;
strumenti per la sostenibilità ambientale delle piccole e medie imprese, anche artigiane.
Inoltre, la Provincia di Torino ha adottato un sistema di acquisti pubblici ecologici (il cosiddetto
Green Public Procurement), e coordina una rete composta da Comuni, Comunità Montane,
Enti parco ed Enti privati che definisce ed adotta criteri di preferibilità ambientale nell’ambito del
Protocollo d’Intesa per la promozione degli Acquisti Pubblici Ecologici.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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IL FORUM DI AGENDA 21
Il Forum di Agenda21 è l’occasione durante la quale tutti i soggetti locali coinvolti nei processi
di Agenda21 hanno l’opportunità di realizzare il dialogo e la concertazione.
Per concretizzare i contenuti del Piano d’Azione, a partire dall’ultimo Forum di Agenda 21,
tenutosi nel dicembre 2005, attraverso l’analisi del Bilancio Ambientale – Rendiconto 2004, la
Provincia ha ritenuto opportuno avviare un processo di ri-individuazione di alcune politiche ed
azioni ambientali prioritarie, con il coinvolgimento di un ampio numero di soggetti. Sono state
così affrontare tematiche particolarmente urgenti e rilevanti sia a livello metropolitano, sia a
livello dell’intero territorio provinciale, e definite nuove strategie di sostenibilità o aggiornate
quelle già individuate.
I temi su cui si è deciso di concentrarsi nel biennio 2006-2007 sono:
a) QUALITÀ DELL’ARIA: mobilità ed energia (con l’obiettivo di ridurre le emissioni di
inquinanti in atmosfera);
b) RIFIUTI (con riferimento agli obiettivi del Programma provinciale di gestione dei rifiuti:
incremento della raccolta differenziata e riduzione della produzione di rifiuti,
realizzazione degli impianti per il recupero - anche energetico - dei rifiuti);
c) CONSERVAZIONE DEL TERRITORIO (con particolare riferimento all’uso sostenibile
delle aree marginali e agricole periurbane);
d) ATTIVITÀ PRODUTTIVE (con l’obiettivo di diffondere i sistemi di certificazione
ambientale e di perseguire la sostenibilità degli insediamenti industriali).
Nel 2004 è proseguita l’iniziativa chiamata Buoneinpratica che si pone l’obiettivo di incentivare
la creazione di una rete tra tutti i soggetti - pubblici e privati - che si occupano in modo attivo di
sviluppo sostenibile e che sono disposti a condividere le conoscenze tecniche e progettuali
sperimentate con successo sul proprio territorio.
Dando continuità ed arricchendo il lavoro fatto negli anni precedenti, la Provincia di Torino ha
redatto il Rendiconto Ambientale 2004, uno strumento contabile (aggiuntivo rispetto a quello
economico-finanziario) che fornisce dati e informazioni circa lo stato dell’ambiente e la spesa
ambientale affrontata nell’anno di riferimento. Il Bilancio Ambientale costituisce un supporto utile
agli/alle amministratori/trici locali nella definizione di politiche sostenibili e nella realizzazione
della trasversalità dei temi ambientali. Il Bilancio Ambientale della Provincia è stato redatto
secondo la metodologia CLEAR, attualmente l’unico standard di riferimento in Italia per la
stesura di questo tipo di documenti.
L’ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE AMBIENTALE
La maggior parte delle iniziative attivate dalla Provincia per educare e sensibilizzare sulle
tematiche ambientali è promossa dal Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale, una
struttura interna all’Ente - nata tramite una convenzione tra la Regione Piemonte e la Provincia che ha il compito di promuovere progetti di educazione ambientale e contribuisce a sviluppare
le idee di chi vuole partecipare attivamente alla diffusione di una cultura della sostenibilità
ambientale e sociale sul territorio. La Provincia, inoltre, coordina gli altri Laboratori Territoriali ed
i centri di Educazione Ambientale presenti sul territorio nella definizione del Programma
Provinciale IN.F.E.A. – Informazione, Formazione e Educazione Ambientale.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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Nel corso del 2004 il Laboratorio ha proseguito alcuni progetti - avviati negli anni precedenti rivolti a scuole elementari, medie e superiori. I temi trattati sono stati i seguenti:
L’acqua: possesso, utilizzo, degrado
Traffico, inquinamento e vivibilità urbana: verso una mobilità sostenibile
Spazi per una città sostenibile
I rifiuti nella città
Inoltre, il Laboratorio ha intrapreso nel biennio nuovi progetti:
-
Natura ritrovata (si proponeva agli/alle
alunni/e delle scuole elementari di
scoprire il territorio da punti di vista
diversi rispetto a quelli soliti; l’obiettivo
era
quello
di
incentivare
la
frequentazione di spazi naturali e
sviluppare la consapevolezza dei
problemi ecologici per stimolare
comportamenti
più
rispettosi
dell’ambiente
da
parte
dei/delle
ragazzi/e)
-
Strade belle e sicure (l’iniziativa era
rivolta agli/alle studenti/esse di diversi
cicli scolastici e aveva come obiettivo
Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino
quello di sensibilizzare allievi e allieve
“Andrea Vettoretti” – Autrice: Elena Pagliarino
verso le problematiche legate alla
mobilità urbana, per poi incidere anche sulle loro modalità di spostamento)
-
Facciamo un giardino? (il progetto era pensato per gli/le alunni/e delle scuole
elementari e medie e si proponeva di rendere i/le ragazzi/e protagonisti della
progettazione e della realizzazione di un giardino all’interno della loro scuola)
-
Facciamo fifty-fifty? (L’iniziativa era finalizzata a promuovere il risparmio energetico
nelle scuole attraverso una gestione più attenta delle risorse termiche ed elettriche).
Il Laboratorio ha inoltre proposto nel 2004 la III edizione di Scenari di sostenibilità, il concorso
che prevedeva la realizzazione di video-reportage finalizzati alla sensibilizzazione e
all’informazione sui temi dello sviluppo sostenibile. I gruppi selezionati, dopo aver intrapreso un
percorso formativo, hanno realizzato autonomamente le riprese e il montaggio del loro
reportage. I materiali prodotti sono stati successivamente presentati alla VII edizione di
Cinemambiente.
La Provincia fornisce ogni anno un sostegno per la realizzazione di Soggiorni didattici di
educazione alla sostenibilità nel Laboratorio Didattico sull’ambiente di Pracatinat rivolti in modo
particolare alle classi del biennio delle scuole superiori.
Nel 2004 si è concluso il progetto di costruzione del Museo A come Ambiente, sito a Torino in
corso Umbria 90, di cui la Provincia è socio fondatore, ed è stata avviata un’intensa attività di
collaborazione. Il Museo è rivolto a persone di tutte le età ed è finalizzato ad affrontare le
tematiche ambientali; esso è dotato di tre sezioni fortemente collegate tra loro (acqua, rifiuti,
energia) e di spazi espositivi con un taglio ludico-didattico, linguaggi multimediali e forte
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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interattività. Per avere maggiori informazioni è a disposizione un sito Internet che ha come
indirizzo www.museoambiente.org
LE MANIFESTAZIONI
Festival Internazionale Cinemambiente. La Provincia fornisce ogni anno un supporto per la
realizzazione del Festival Internazionale Cinemambiente, un’iniziativa che si propone di
approfondire e diffondere la conoscenza dei problemi ambientali e che si configura come
occasione di testimonianza e dibattito sullo stato dell’ambiente. Il Festival rappresenta un
momento di incontro tra operatori/trici dei mass media, ambientalisti/e e popolazione per
favorire lo sviluppo di una cultura che consideri le ragioni della difesa dell’ambiente e dello
sviluppo sostenibile.
Giornata Mondiale dell’Ambiente. La Provincia aderisce tutti gli anni alle celebrazioni in
occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (istituita dall’UNEP), il 5 giugno. Nello
specifico, la Provincia promuove la partecipazione di tutti gli Enti e gli attori sociali presenti sul
territorio provinciale proponendosi come punto di riferimento e occupandosi del coordinamento
e del finanziamento delle iniziative ritenute più meritevoli.
3° Congresso Mondiale di Educazione Ambientale - 3° World Environmental Education
Congress (Torino 2 - 6 ottobre 2005). La Provincia ha concorso (sia finanziariamente che
tecnicamente) all’organizzazione di questo importante appuntamento internazionale che ha
rappresentato, in considerazione del suo carattere internazionale e dell’elevata qualità culturale,
educativa, formativa, tecnica e scientifica espressa dagli interventi, un momento fondamentale
nell’ampio dibattito sui temi chiave dell'educazione ambientale a livello mondiale e locale.
I CANALI DI DIALOGO
I principali canali di dialogo utilizzati in questo ambito per dialogare con i/le cittadini/e e
informarli/e delle iniziative proposte o ascoltare le loro istanze sono di due tipi:
- la sezione del portale della Provincia dedicata ad Agenda21 e all’educazione (rispettivamente
www.provincia.torino.it/ambiente/agenda21/ e www.provincia.torino.it/ambiente/educazione/)
- il Forum di Agenda21
LA GESTIONE DEI RIFIUTI
La gestione dei rifiuti è un’attività molto complessa sia per la natura assai varia e complessa
della materia, sia poiché la quantità di rifiuti prodotta a livello provinciale è stata per anni in
continua crescita (solo nel 2005 il fenomeno ha mostrato una lieve inversione di tendenza) e
sempre più difficile da governare; pertanto, essa richiede contributi e competenze diverse
all’interno dell’Ente.
Gli obiettivi che la Provincia di Torino ha il compito di conseguire in questo campo si possono
riassumere in tre categorie:
Elaborare e aggiornare il Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti, un documento
con il quale si individua il sistema ottimale di gestione dei rifiuti e si fissano gli obiettivi di
raccolta differenziata. Inoltre, definire il sistema di incentivi per la realizzazione degli
obiettivi contenuti nel Programma ed elaborare le attività di comunicazione relative alle
diverse fasi previste.
Fornire supporto e coordinamento verso altre realtà locali: incentivare la raccolta
differenziata tramite finanziamenti a Comuni, Consorzi e Aziende; offrire un supporto
tecnico all’Associazione d’Ambito (formata da tutti i Consorzi di bacino ed i Comuni
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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capofila per lo svolgimento delle funzioni di governo e coordinamento
dell’organizzazione dei “servizi di ambito” (definiti dalla Legge regionale 24/2002);
coordinare gli studi e i processi di concertazione per la localizzazione di impianti per lo
smaltimento dei rifiuti.
Concedere autorizzazioni, effettuare verifiche e controlli: la Provincia controlla la
coerenza tra le azioni di pianificazione attivate dai Consorzi e le indicazioni di
pianificazione fornite dai documenti dell’Ente (in particolare dal Piano Territoriale di
Coordinamento); concede le autorizzazioni per consentire lo smaltimento, il recupero
dei rifiuti o le importazioni di rifiuti e ne controlla il corretto svolgimento.
PER APPROFONDIRE…
In provincia di Torino, negli ultimi anni, nonostante una diminuzione della popolazione, la
produzione dei rifiuti continua a tendere ad un progressivo aumento. Infatti la produzione
complessiva è passata da 950 mila tonnellate nel 1996 a 1.171 tonnellate88 nel 2004.
Fortunatamente questo andamento crescente sembra essersi esaurito: nel 2005 infatti si è
verificata una leggera flessione,la produzione totale è stata di 1.170.754 tonnellate.
La produzione pro capite di rifiuti è
passata da 427 chilogrammi nel
1996 a più di 520 kg nel 2004.
Tuttavia, grazie alla stabilizzazione
del livello di produzione dei rifiuti e
al
leggero
aumento
della
popolazione, si è verificata nel
2005 la prima lieve diminuzione
della produzione pro-capite (523
kg nel 2004, 522 nel 2005 con una
riduzione pari allo 0.03%).
Le aree con produzione specifica
più alta sono il Pinerolese e la città
di Torino, sulla quale pesa
l’incidenza di fattori quali il
pendolarismo e la forte presenza di attività terziarie e commerciali.
Si è verificata una tendenza alla riduzione in tutti gli altri bacini, compresa la Val di Susa
nonostante gli elevati flussi turistici rispetto agli abitanti effettivamente residenti.
Le aree con più bassa produzione pro-capite risultano essere il chierese e l’eporediese, che
confermano la tendenza alla riduzione già riscontrata nel 2004; a tali aree si aggiungono i bacini
metropolitani a sud e ad ovest della città di Torino.
Lo smaltimento in discarica continua a essere il principale sistema di trattamento dei rifiuti.
Nel 2004 la quantità di rifiuti indifferenziati collocati in discarica è stata di 777 mila tonnellate
(che rappresenta il 66% della quantità di rifiuti prodotta in quell’anno in provincia di Torino): nel
2005 tali livelli sono scesi a 723 mila tonnellate, pari al 61%
Tra i rifiuti smaltiti in discarica, si trovano i rifiuti di
50%
provenienza domestica e i fanghi derivati dalla
depurazione delle acque reflue.
40%
36,3%
Il sistema provinciale di discariche è giunto quasi alla
31,2%
30%
25,2%
saturazione, motivo per cui è attualmente in via di
21,9%
20,3%
progettazione un impianto di termovalorizzazione dei
18,0%
20%
15,2%
rifiuti per porvi rimedio.
12,3%
10%
La raccolta differenziata nel 2004 e nel 2005 è
aumentata rispetto agli anni precedenti fino a superare il
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
36% soprattutto grazie alle politiche mirate alla diffusione
della raccolta porta a porta. Il grafico a fianco riporta l’andamento percentuale della raccolta
differenziata a livello provinciale.
0%
88
Indicatore facente parte dei “100 indicatori per 100 Province”
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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Con tale risultato è stata finalmente raggiunta la soglia del 35% fissata per legge dal Decreto
Ronchi, mentre non è ancora stato raggiunto l’obiettivo più ambizioso fissato dal Programma
Provinciale di Gestione dei Rifiuti (37,7%). I risultati migliori si registrano di nuovo nel chierese,
nell’eporediese, nel bacino metropolitano a sud della città di Torino e nel bacino che comprende
le valli di Lanzo.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI: LE AZIONI
Le attività più rilevanti che la Provincia ha svolto durante il periodo 2004-2005 nell’ambito della
gestione dei rifiuti sono state raggruppate a seconda della tipologia di cui fanno parte:
ATTIVITA’ LEGATE ALLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti. Il documento, redatto nel 1998 e modificato
una prima volta nel 2000, è stato oggetto di un aggiornamento nel 2005: infatti, dal momento
che alcuni obiettivi non erano stati raggiunti in precedenza, si avvertiva l’esigenza di un
adeguamento sulla base delle nuove condizioni. E’ stato anche programmato un aggiornamento
annuale che tenga conto degli andamenti progressivamente rilevati e corregga gli obiettivi
intermedi in modo da facilitare l’obiettivo complessivo di minimizzazione dei costi ambientali,
economici e sociali della gestione dei rifiuti.
Pubblicazione rapporti e Osservatorio Rifiuti. Nel 2005 è stato pubblicato per la prima volta
un unico rapporto che riunisce le analisi relative ai rifiuti urbani e a quelli speciali (fino al 2004
oggetto di due rapporti pubblicati separatamente).
Relativamente ai rifiuti urbani, che costituiscono l’ambito prevalente delle competenze della
Provincia in materia di governo del sistema di gestione dei rifiuti, vengono raccolti e pubblicati i
dati che si riferiscono al sistema di raccolta dei rifiuti e la qualità ambientale degli impianti; si
offre un quadro generale di tutte le attività di governo e promozione svolte dalla Provincia
nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani; inoltre, si verifica il livello di raggiungimento delle
azioni previste dal Programma Provinciale di Gestione dei rifiuti. La sezione che tratta il sistema
di gestione dei rifiuti speciali contiene un quadro approfondito sulla produzione e gestione dei
rifiuti speciali e sulla situazione degli impianti preposti al loro trattamento, smaltimento o
recupero. I rifiuti speciali sono quelli provenienti dalle attività produttive quali i rifiuti di attività
agricole e agroindustriali; i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione e costruzione nonché i
rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo; i rifiuti da lavorazioni artigianali; i rifiuti da
attività commerciali…
I documenti sono redatti dall’Osservatorio Rifiuti Provinciale, un organismo istituito dalla
Provincia nel 1998 che svolge funzioni di monitoraggio e di supporto per l’attivazione delle
attività previste dal Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti.
Finanziamento della raccolta integrata dei rifiuti urbani (Raccolta “porta a porta”). La
Provincia ha continuato a fornire un sostegno finanziario ai Comuni che perseguono
attivamente obiettivi di aumento della raccolta differenziata adottando sistemi di raccolta dei
rifiuti di tipo “porta a porta”. In questo ambito sono stati concessi contribuiti pari a circa 2,6
milioni di euro.
CONCESSIONE AUTORIZZAZIONI, VERIFICA E CONTROLLO
La Provincia ha l’autorità di decidere in merito al rilascio di una serie di autorizzazioni per il
recupero e lo smaltimento dei rifiuti e di controllare tali attività sul territorio provinciale. In
particolare:
Autorizzazioni per impianti di smaltimento e recupero di rifiuti. La Provincia si occupa del
rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione e la gestione di impianti di smaltimento e
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
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recupero di rifiuti, sia pubblici che privati (stoccaggi, trattamenti, discariche, autodemolizioni,
sperimentazioni, ecc). Iscrive inoltre in un apposito registro provinciale le attività di recupero di
rifiuti per le quali la normativa ha previsto procedure semplificate (nel 2004 circa 400 aziende
iscritte e n. 50 nuove iscrizioni; nel 2005 oltre 400 aziende iscritte ed oltre 50 nuove
iscrizioni).
Autorizzazione per impianti di termovalorizzazione. La Provincia nel 2004, insieme ai
rappresentanti dei Consorzi di Bacino, ha nominato una Commissione Tecnica altamente
specializzata che si è occupata di indicare – sulla base di una serie di studi – il tipo di impianto
di termovalorizzazione dei rifiuti dotato delle tecnologie più avanzate dal punto di vista tecnicoscientifico e più adatto alle esigenze del territorio. La Commissione ha iniziato il proprio lavoro
nel novembre 2004 e ha fornito alla Provincia le conclusioni alle quali è giunta. I risultati sono
stati integrati all’interno dell’aggiornamento del Piano Provinciale di gestione dei rifiuti.
Autorizzazioni di AIA. La Provincia rilascia le Autorizzazioni Integrate Ambientali alle attività
industriali costituite da impianti di “gestione rifiuti” . Tali autorizzazioni sostituiscono ad ogni
effetto ogni altra autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientale, e prevedono la
gestione degli impianti secondo le più idonee ed opportune misure di prevenzione
dell’inquinamento anche attraverso l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili.
Autorizzazione spedizioni rifiuti. La Provincia ha inoltre il compito di autorizzare o meno le
attività di spedizione dei rifiuti verso società collocate all’interno del territorio provinciale. Inoltre,
controlla l’invio dei rifiuti verso impianti ubicati negli Stati della Comunità Europea o al di fuori di
essa e rilascia i moduli di accompagnamento per il trasporto dei rifiuti. Sia nel 2004 sia nel 2005
il numero di pratiche gestite in questo ambito ammontava a circa 100. Per questa attività l’Ente
ha incassato più di 73 mila euro nel 2004 e 110 mila euro nel 2005 grazie ai diritti
amministrativi (previsti dalla normativa nazionale) versati dalle imprese al fine di poter
procedere al trasporto dei rifiuti verso Stati esteri ovvero verso l’Italia.
Approvazione progetti di adeguamento discariche rifiuti e impianti di autodemolizione. A
seguito dell’entrata in vigore di due decreti legislativi, la Provincia nel 2004 ha avuto il compito
di valutare ed approvare progetti di adeguamento degli impianti presentati dai titolari di
discariche (nel 2004 45 progetti ) e da autodemolitori (nel 2004, 74 progetti).
Adeguamento autorizzazioni. La Provincia ha inoltre provveduto ad adeguare le
autorizzazioni alla messa in riserva di rifiuti rispetto ad un codice di rifiuto (40 impianti
coinvolti), nonché ad aggiornare le autorizzazioni rilasciate alle linee guida regionali sui PCB.
Controllo delle imprese che effettuano il recupero di rifiuti “in procedura semplificata”.
L’Ente ha anche il compito
di controllare le imprese iscritte nel Registro Provinciale che
effettuano il recupero dei rifiuti. Nello specifico, si occupa della verifica dei requisiti delle
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aziende che presentano la comunicazione di inizio attività ed effettua, in collaborazione con
l’ARPA Piemonte, il controllo della corretta gestione ed esercizio degli impianti stessi. Nel 2004
l’Ente ha incassato quasi 70 mila euro per i diritti di iscrizione versati dalle imprese iscritte nel
suddetto Registro e 65 mila euro nell’anno 2005.
Controllo garanzie finanziarie. La Provincia si occupa dell’accettazione e del controllo delle
garanzie finanziarie fornite da società ed enti che hanno ottenuto l’autorizzazione allo
smaltimento o al recupero di rifiuti (300 fideiussioni attive nel 2004 e 340 nel 2005). Verifica
inoltre, per conto del Ministero dell’Ambiente, le garanzie finanziarie prestate dalle imprese di
quelle che hanno l’autorizzazione per spedire rifiuti all’estero (100 nel 2004 come nel 2005).
I CANALI DI DIALOGO
I canali di dialogo utilizzati al fine di dialogare con i/le cittadini/e e informarli/e delle iniziative
proposte o ascoltare le loro istanze sono di diversi tipi:
- la sezione del portale della Provincia dedicata ai rifiuti (www.provincia.torino.it/ambiente/rifiuti/)
- documentazione varia (pubblicazioni annuali sui rifiuti)
- un indirizzo di posta elettronica con la quale i/le cittadini/e possono dialogare con
l’Osservatorio
provinciale dei rifiuti ([email protected])
- il telefono e i colloqui personali per ricevere informazioni e chiarimenti
- lo Sportello ambiente per ottenere la modulistica necessaria
PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATE DELL’INQUINAMENTO - IPPC
La Provincia di Torino è l’Autorità competente al rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali
di impianti industriali aventi un alto potenziale di impatto ambientale, mediante l’applicazione dei
principi e degli strumenti forniti dalla direttiva europea IPPC (Integrated Pollution Prevention
and Control). Tale autorizzazione, che sostituisce ogni altra autorizzazione, visto, nuIla osta e
parere in campo ambientale, attesta la conformità dell’esercizio dell’impianto analizzato alle
migliori tecniche disponibili in campo ambientale e l’osservanza da parte del Gestore di
tutte le prescrizioni tecniche, assicurando il rispetto dei principi di prevenzione e riduzione
integrate dell’inquinamento.
Questo nuovo approccio permette non solo di evitare il trasferimento dell’inquinamento da una
matrice ambientale all’altra ma rappresenta per gli utenti un importante strumento di
semplificazione tecnica e amministrativa.
Nel 2004…
6 procedimenti avviati
1 procedimento concluso
Nel 2005…
62 procedimenti avviati
3 procedimenti conclusi
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LE RISORSE ENERGETICHE
Le attività che hanno per oggetto la gestione delle risorse energetiche presenti in provincia di
Torino possono essere suddivise in tre ambiti che, sebbene siano fortemente integrati tra loro,
possono essere schematicamente distinti in:
1. attività di programmazione e promozione delle politiche energetiche e campagne
d’informazione e sensibilizzazione;
2. autorizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica, pareri sulle procedure di
V.I.A.89 e di IPPC, inquinamento luminoso;
3. controllo sul rendimento energetico degli impianti termici per il riscaldamento degli
ambienti;
4. regolazione delle attività di lavorazione e deposito di oli minerali.
Tutte le suddette attività seguono le indicazioni inserite nel Programma energetico della
Provincia di Torino che prevede un mix di politiche per la promozione del risparmio energetico
e l’utilizzo di fonti rinnovabili. In particolare, sono previste - da un lato - l’assistenza agli enti
locali che si impegnano a promuovere politiche di efficienza energetica e – dall’altro – la
promozione di buone pratiche in questo ambito.
Inoltre la Provincia
verifica, attraverso apposite campagne di autodichiarazione e di controllo del rendimento
energetico, che siano adottati i provvedimenti sul corretto esercizio e manutenzione degli
impianti termici destinati alla climatizzazione degli ambienti. Questa attività permette di
implementare ed aggiornare il catasto degli impianti termici siti sul territorio provinciale;
ha il compito di elaborare le linee guida finalizzate alla prevenzione e alla lotta
all’inquinamento luminoso e – di conseguenza - esercita il controllo sul corretto e razionale
uso dell'energia da illuminazione esterna da parte dei Comuni e verifica l'applicazione delle
sanzioni sugli impianti di illuminazione pubblici e privati;
concede le autorizzazioni per il funzionamento degli impianti di produzione di energia
elettrica;
realizza attività di studio e ricerca su tecnologie per la produzione di particolari tipi di
energia (idroelettrica, da biomassa, solare,…).
E’ opportuno sottolineare che la corretta gestione delle risorse energetiche è fortemente
connessa con le attività di tutela delle risorse atmosferiche, poiché comporta una riduzione
delle quantità di emissioni prodotte in atmosfera.
PER APPROFONDIRE…
Negli ultimi anni il consumo di energia nel territorio provinciale ha subito un andamento
incostante: tra il 1999 e il 2000 è diminuito, per poi aumentare nel biennio 2001-2002 e
ridiscendere nuovamente a partire dal 2003 (-1,2% rispetto al 2002).
Il fattore che ha maggiormente inciso in questa tendenza è rappresentato dalla riduzione
dell’utilizzo dei prodotti petroliferi, a fronte di un aumento generale dell’uso di altre tipologie
di fonte energetica (energia elettrica, gas naturale, fluido per il teleriscaldamento, …).
La Provincia di Torino resta un forte importatore di energia elettrica, anche se sono in
programma interventi di ammodernamento delle vecchie centrali e la realizzazione di nuove.
L’obiettivo è quello di rendere la provincia di Torino da importatrice a esportatrice di risorse
energetiche.
89
Per la descrizione del significato del termine V.I.A. si veda oltre (§ 3.3.2)
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 187
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Per quanto riguarda l’energia elettrica, si registra nel 2005 un aumento dei consumi pari al
12.3% rispetto al 1990. Degli 11.308 GWh consumati nel 2005, il 51% è relativo al settore
industria, il 26% per il terziario e il 22,4% per quello domestico; marginale resta il contributo
dell’agricoltura. Tra i vari settori, è l’industria a registrare un calo (-7,8%), anche se concentrato
tra il 2002 e il 2005, contrastato dal settore terziario in forte aumento (+85,7%) e dal domestico
in costante crescita (+16.6%).
Per quanto riguarda il gas naturale, nel 2005 si è verificato un lieve calo degli usi finali (1.950
milioni di m3) rispetto al 2003 (2.056 milioni di m3) e, al contrario, una forte crescita nell’uso di
gas naturale per la produzione di energia elettrica (1.000 milioni di m3 in più rispetto al 2003) a
seguito dell’entrata in esercizio della nuova centrale di Chivasso e del potenziamento della
centrale AEM di Moncalieri.
Nel biennio 2003-2004 i consumi di energia si possono così suddividere in relazione all’uso che
ne è stato fatto:
UTILIZZO
USI CIVILI
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
TRASPORTI
2003
41,4%
32,3%
26,3%
2004
42.4 %
30.7 %
26.9 %
All’interno degli usi civili si è dimezzata la quota dei derivati del petrolio a favore del
teleriscaldamento; il mix energetico del settore produttivo, invece, ha visto negli ultimi anni un
aumento del peso del gas naturale contro una sostanziale stabilità del consumo di elettricità.
L’intensità energetica dell’economia della provincia (cioè il consumo di energia spesa per la
generazione del reddito) mostra una sostanziale stazionarietà nel periodo tra il 1995 e il 2000.
Per quanto riguarda l’ultimo aspetto,
un’evoluzione della mobilità nel territorio
Grafico 2: consumi energetici per vettore
provinciale – sia nella qualità che nella
quantità – ha indubbiamente avuto
6.000
un’influenza sull’andamento del consumo di
risorse energetiche.
5.000
4.000
Il mix delle fonti energetiche provinciale è
così composto:
3.000
2.000
1.000
quasi il 46% di gas naturale
poco più del 32% di derivati del
petrolio
quasi il19% di energia elettrica
poco più del 3% di teleriscaldamento
(in aumento rispetto agli anni
precedenti)
0
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
ktep
Nel periodo che va dal 1990 al 2003 si è
verificata una maggiore efficienza
degli
automezzi contemporaneamente a una
crescita delle percorrenze totali: pertanto il
bilancio complessivo dei due fenomeni opposti per quanto riguarda l’efficienza
ambientale - è comunque negativo.
FLUIDO TERMOVETTORE
PRODOTTI PETROLIFERI
METANO
ENERGIA ELETTRICA
Rispetto al 1995 si registra un aumento sostenuto dei consumi di gasolio e una flessione di
quelli di benzina (-6%). Contemporaneamente, si verifica un’evoluzione del parco automezzi e
la crescita del trasporto merci.
GESTIONE DELLE RISORSE ENERGETICHE: LE AZIONI
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 188
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Corsi di formazione. È stato organizzato un corso di formazione ambientale dal titolo Nella mia
città si respira rivolto a studenti e studentesse delle scuole superiori del territorio provinciale e 25
corsi di formazione rivolti a professionisti/e in questo ambito.
Inquinamento luminoso. È stato redatto un vademecum che fornisce le linee guida
sull’inquinamento luminoso.
Autorizzazioni per impianti. Sono state rilasciate le autorizzazioni per 15 impianti di potenza
elettrica compresa tra 1 e 13 MW (dei quali 4 utilizzano biogas come combustibile, mentre i
restanti 10 metano).
Oli minerali. L’Ente rilascia le autorizzazioni richieste dalla legge per le nuove attività di
lavorazione, di stoccaggio o di trasporto degli oli minerali, ovvero per la modifica degli
stabilimenti già esistenti. Nel 2004/2005 sono stati rilasciati 267 provvedimenti. L’attività
prevede inoltre la revisione sistematica, programmata, della situazione relativa agli stabilimenti
titolari di concessioni a loro tempo rilasciate dalla Prefettura – per 960 stabilimenti - o dal
Ministero dell’Industria (o delle Attività Produttive) – per 20 stabilimenti, nonché la completa
informatizzazione dei dati, anche geografici, relativi al parco degli stabilimenti soggetti alla
normativa. Infine, è stata predisposta la bozza di un regolamento provinciale finalizzata alla
definizione di procedimenti improntati ai criteri di semplificazione amministrativa e di economicità.
Incentivi finanziari. La provincia ha concesso incentivi per l’installazione di impianti alimentati
con fonti rinnovabili di energia: 10MW di impianti a biomassa e 1.000m2 di pannelli solari.
Politiche energetiche sostenibili. Sono stati realizzati 40 progetti rivolti alle amministrazioni
comunali e finalizzati all’attuazione di politiche energetiche eco-compatibili.
GLI IMPIANTI TERMICI
Nell’ambito delle attività di controllo sull’efficienza degli impianti termici per la climatizzazione
ambienti, è proseguita nel corso del 2004 la terza campagna di autodichiarazione degli impianti
presenti sul territorio provinciale denominata Il caldo pulito conviene – la cui prima edizione si è
tenuta nel 1996. La III Campagna di autodichiarazione ha coinvolto i 315 Comuni che fanno parte
della Provincia e tutti i tipi di impianto a prescindere dalla loro potenzialità e dal tipo di
combustibile utilizzato: al termine dell’iniziativa (15 ottobre 2004) sono pervenute all’ente circa 165.000 schede che hanno permesso di implementare ed aggiornare il catasto degli impianti
termici provinciale.
Per fornire informazioni ai/alle cittadini/e in merito sia alle modalità di compilazione delle schede
di autodichiarazione, sia sul corretto uso ed esercizio dei propri impianti termici, è stato istituito
nel febbraio 2004 e per tutta la durata della campagna di autodichiarazione, un apposito Ufficio
aperto al pubblico presso la Sede dell’Area Ambiente. Hanno usufruito di questo servizio circa
4.000 utenti. Successivamente, come era già avvenuto per le campagne precedenti, è stata
avviata l’attività di controllo sul territorio, eseguita per conto della Provincia di Torino da tecnici
dell’ARPA Piemonte. I controlli sono stati eseguiti a campione e senza onere su impianti
autodichiarati e sistematici e a pagamento sugli impianti non autodichiarati. I primi sono stati
eseguiti per verificare la veridicità delle dichiarazioni, i secondi (la maggior parte) su impianti di
cui non si avevano informazioni sul corretto esercizio.
Sempre nell’ambito delle attività di controllo dell’efficienza energetica degli impianti termici, nel
corso del 2004 sono stati promossi due bandi finalizzati alla distribuzione di fondi (trasferimenti
regionali) finalizzati all’incentivazione e allo sviluppo di impianti di riscaldamento e
climatizzazione eco-compatibili (ossia a basse emissioni in atmosfera e ad alto rendimento
energetico). Un bando era rivolto agli/alle amministratori/trici condominiali, il secondo era
destinato ai/alle privati/e cittadini/e. L’ammontare dei contributi concessi è stato di 1.273.690
euro. Le domande pervenute nel 2004 sono state 1157 (di cui 292 da amministrazioni
condominiali e 865 da privati/e cittadini/e), tra le quali quelle già liquidate nel corso del 2004 sono
state 412. Di queste, 331 (di cui 239 erano impianti autonomi) hanno riguardato la sostituzione di
impianti vecchi e/o inquinanti, apportando un notevole risparmio energetico e significative
riduzioni di emissioni in atmosfera. Nel corso del 2005 sono stati effettuati circa 1000 controlli
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TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 189
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
su impianti termici; la maggior parte delle verifiche ha riguardato impianti non autodichiarati,
molti dei quali alimentati da combustibili altamente inquinanti come carbone e olio combustibile.
La maggior parte degli impianti era localizzata nei Comuni con più di 40.000 abitanti che, per la
prima volta, erano stati coinvolti nell’attività di controllo intrapresa dalla Provincia di Torino.
Nel corso del 2005 è proseguita l’attività di liquidazione relativa ai beneficiari dei due bandi
finalizzati all’incentivazione e allo sviluppo di impianti di riscaldamento e climatizzazione ecocompatibili promossi nel 2004.
Nel mese di luglio 2005, inoltre, sono stati emanati inoltre due nuovi bandi finalizzati
all’incentivazione e allo sviluppo di impianti di riscaldamento e climatizzazione: uno rivolto ad
amministratori/trici condominiali, imprese ed enti pubblici, l’altro a privati/e cittadini/e.
L’ammontare dei contributi concessi è stato di 1.273.691 euro. Le domande pervenute (il 15
dicembre 2005 era la data di scadenza dei bandi) sono state 1184 di cui 251 provenienti da
amministratori/trici condominiali, 127 da imprese, 70 da enti pubblici e 736 da privati/e cittadini/e.
LE RISORSE IDRICHE
Negli ultimi anni, la tutela
delle
acque
ha
rappresentato un campo di
intervento prioritario per la
Provincia di Torino, data la
natura strategica di questa
risorsa e a causa di una
domanda sempre crescente
per una molteplicità di usi.
L’obiettivo
fondamentale
che la Provincia si pone in
questo ambito, in accordo
Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino “Andrea Vettoretti” –
Autore: Ezio Bonino
con la normativa europea e
nazionale,
è
quello
di
concorrere al recupero e alla tutela della qualità ambientale dei corpi idrici del proprio
territorio mutuando le esigenze ambientali con le necessità dei fruitori locali. Attività di
informazione, sensibilizzazione e cooperazione internazionale concorrono al raggiungimento
dello stesso obiettivo promuovendo una diversa ed indispensabile “nuova cultura dell’acqua”.
L’acqua intesa come diritto e bene comune è il presupposto ed il punto di forza di una corretta
politica di gestione della risorsa tanto a livello locale che a dimensione globale.
L’Ente ha iniziato ad occuparsi della pianificazione degli interventi in questo ambito nel 1994,
quando la legislazione nazionale e regionale ha assegnato alle province le funzioni
amministrative relative alla gestione delle risorse idriche; pertanto, l’amministrazione provinciale
ha attivato servizi di rilevamento, disciplina e controllo delle acque. Il lavoro organizzativo degli
uffici è stato accompagnato dalla realizzazione del Sistema Informativo Ambientale (SIA) con
l’attivazione dei catasti degli scarichi idrici e dei prelievi di acque.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 190
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Le principali attività svolte dalla Provincia in questo ambito, integrate e concertate con quelle di
competenza degli altri Enti che operano sul territorio, sono:
individuazione delle situazioni critiche (in particolare le emergenze stagionali quali
siccità e alluvioni) per giungere alla progressiva eliminazione dell’inquinamento delle
acque; monitoraggio della quantità e della qualità delle acque superficiali attraverso la
costituzione di una rete di monitoraggio di interesse provinciale integrata con quella
regionale già esistente ed operativa;
concessione delle autorizzazioni in materia e regolarizzazione delle concessioni
preferenziali; rilascio e gestione di concessioni di grandi e piccole derivazioni di acqua
superficiale e sotterranea; rilascio e gestione di concessioni preferenziali o
riconoscimenti di antico diritto per la regolarizzazione delle utilizzazioni in atto di acque
che hanno assunto natura pubblica;
rilascio e gestione di permessi di ricerca e di concessione di coltivazione di acque
minerali e termali e di sorgente, di durata massima pari a dieci anni, previe valutazioni
sull’idoneità delle acque allo scopo per il quale vengono richieste in concessione:
gestione delle acque destinate ad usi agricoli;
gestione, verifica e controllo delle comunicazioni di accettazione di rifiuti liquidi
all’interno di impianti di depurazione di acque reflue urbana; attività di polizia
amministrativa relativamente alle derivazioni d’acqua in atto senza titolo o in difformità
dal titolo;
pianificazione di programmi di gestione integrata delle acque a scala di bacino
idrografico con il perseguimento di obiettivi di miglioramento della qualità ambientale dei
corsi d’acqua e di sicurezza del territorio (contratti di fiume e di lago); organizzazione e
controllo del servizio idrico integrato (servizi pubblici di acquedotto, fognatura e
depurazione) attraverso la partecipazione all’Autorità d’Ambito;
gestione ed implementazione del Sistema Informativo regionale delle Risorse Idriche
(SIRI);
cooperazione internazionale promossa anche attraverso la Scuola Internazionale
dell’Acqua per lo Sviluppo – Hydroaid (di cui la Provincia di Torino è uno dei soci
fondatori).
L’oggetto delle autorizzazioni può essere di diverso tipo: prelievo acque; scarico da pubbliche
fognature o da insediamenti produttivi; spandimento degli effluenti di allevamento per limitare
l’immissione di azoto (gli effluenti di allevamento sono miscele di feci, urine, materiali di lettiera,
residui di acqua di abbeverata e di lavaggio, residui di mangime); spandimento delle acque in
zone vulnerabili da nitrati; attingimento; utilizzo di acque minerali e termali.
Attualmente la Provincia ha dato 9 concessioni per le acque minerali e 5 permessi di ricerca
(di durata variabile da 1 a 3 anni) di acque minerali sul suo territorio.
PER APPROFONDIRE…
Nel biennio 2004-2005 le risorse idriche della provincia si sono caratterizzate per una buona
qualità ambientale soprattutto nelle zone montuose e collinari, mentre si è evidenziata una
tendenza a peggiorare nella zona urbana. Nel complesso – tuttavia – la situazione attuale è
sostanzialmente invariata rispetto a quella degli anni ’80.
Le informazioni sulla qualità ambientale dei corpi idrici derivano dai dati raccolti dalla rete di
monitoraggio delle acque - attiva ormai da anni sul territorio dell’intera regione - che si
integrano con le informazioni raccolte dalla rete di interesse provinciale in via di costituzione.
Nel giugno 2000 si è insediata formalmente l’Autorità d’Ambito (ATO/3) con il compito di
garantire il servizio idrico integrato (che comprende captazione, adduzione e distribuzione di
acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue) ai/alle cittadini/e che
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 191
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
abitano sul territorio di sua competenza.
LE ACQUE SUPERFICIALI – I FIUMI
L’indice utilizzato per stimare la qualità ambientale si definisce SACA e, applicato ad un corso
d’acqua, può assumere le valutazioni pessimo, scadente, sufficiente, buono, elevato.
La metodologia utilizzata nell’ambito del monitoraggio ambientale prevede che siano eseguiti
rilevamenti mensili di parametri chimico-fisici e valutazioni stagionali della qualità biologica
mediante l’utilizzo dell’indice IBE (valutazione delle popolazioni di macroinvertebrati presenti
nell’ambiente acquatico).
Nel 2005 il reticolo idrografico della provincia è stato così classificato:
circa 41% delle sezioni sono caratterizzate da una BUONA qualità ambientale
circa 34% SUFFICIENTE
circa 10% SCADENTE
circa 7% OTTIMA
circa 7% PESSIMA
Alla luce degli obiettivi fissati dalla normativa per il 2008, secondo cui lo stato ambientale dei
corsi d’acqua deve essere Sufficiente, il 75% dei punti monitorati risulta nel 2005 già in linea
con l’obiettivo.
Anno
N. Sezioni
di
2001/2002
10
3
5
2
2003
10
3
6
1
2004
10
1
5
3
1
2005
9
6
1
1
2001/2002
3
2003
3
2004
3
2005
3
2001/2002
1
1
2003
1
1
2004
1
1
2005
1
1
2001/2002
5
2003
5
2004
5
1
n.c.
SACA
ssi
mo
ent
e
ent
e
on
o
vat
o
Corso d'acqua
ent
o
200
1/0
2-
Nella tabella sottostante – per ogni fiume – si riporta l’andamento dello stato di qualità delle sue
acque attraverso una serie storica:
3
1
1
1
2005
2
2
1
1
1
3
2
2
2
1
3
1
4
1
2001/2002
2
1
2003
2
2
1
2004
2
2005
2
2001/2002
3
1
1
2003
3
2
1
2004
3
2
1
2005
3
1
1
2001/2002
6
2
4
2003
6
1
4
1
2004
6
1
3
2
2005
6
3
3
2
1
1
1
1
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PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
ORCO
ORCO
ORCO
SOANA
ORCO
MALESINA
BANNA
TEPICE
DORA
RIPARIA
DORA DI
BARDO_
NECCHIA
DORA BALTEA
CHISOLA
2001/2002
6
2
4
2001/2002
2003
1
6
1
4
1
2003
2004
1
6
1
1
3
2
2004
2005
2005
2
6
2
2
3
2
3
2001/2002
1
1
2003
1
1
2004
1
1
2005
1
2001/2002
2
2003
2
1
2004
2
2
2005
2
2
2001/2002
1
1
2003
1
1
2004
1
1
2005
1
1
2001/2002
6
2003
6
2004
6
2005
6
2001/2002
1
1
2003
1
1
2004
1
1
2005
1
1
2001/2002
4
1
2
2003
4
2
2
2004
4
1
2
2
2004
2
2
1
4
2004
4
2005
4
2001/2002
1
2003
1
2004
1
=
-
-
-
=
=
=
4
1
/
=
=
2
=
=
=
/
+
+
+
+
+
1
1
4
2003
2003
=
6
3
2
4
=
6
1
4
2
+
1
2005
2005
+
2
2001/2002
2001/2002
+
1
1
3
1
1
1
2
2
2
1
2
2
2
2
1
1
1
2005
1
2001/2002
4
2
1
2
2003
4
2
2
2004
4
3
1
2005
4
2
2
Il fattore limitante nella determinazione dello stato di qualità ambientale è quasi sempre la
qualità biologica, tranne alcuni casi specifici (es: per i torrenti Banna e Tepice il pessimo stato di
qualità dipende dalla presenza in tali corsi di sostanze pericolose quali prodotti fitosanitari e
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 193
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
metalli pesanti). L’IBE è un fattore fortemente influenzato da una serie di fattori biotici ed abiotici
che esulano dalla sola componente chimico-microbiologica. Le cause potrebbero pertanto
essere imputabili non tanto ad un aumento dei tassi di inquinamento ma ad una
compromissione generale dell’ambiente acquatico spesso correlato ad alterazioni di tipo fisico
ed idromorfologico
LE ACQUE SUPERFICIALI – I LAGHI
Lo Stato Ambientale dei laghi del territorio provinciale (Indice SAL) evidenzia una generale
tendenza al miglioramento qualitativo negli ultimi 5 anni (Candia, Avigliana Grande e Piccolo,
Sirio), ad eccezione di quello di Viverone che presenta - al contrario - un peggioramento.
Nonostante la generale situazione in miglioramento, il SAL risulta ad oggi ancora Scadente per
tutti i laghi considerati, tranne per il Piccolo di Avigliana (classe 3 raggiunta solo nel 2005).
RISORSE IDRICHE SOTTERRANEE (POZZI)
Nel 2005 l’inventario delle autodenunce dei pozzi segnalava
l’esistenza in provincia di 59 mila pozzi di cui
56% ad uso domestico
28% ad uso irriguo
5% ad uso potabile
4% ad uso produttivo industriale
7% destinato ad altri usi
Indice di qualità delle acque
sotterranee - Falde profonde 2003
Classe 4
7%
Classe 40
2%
Classe 3
11%
Classe 0
13%
Classe 1
11%
con un prelievo totale di 480 Mm3 all’anno.
La rete di monitoraggio delle acque sotterranee è composta
da 135 pozzi di rilevamento, di cui 56 relativi alla falda
profonda.
I dati raccolti dalla rete integrati con quelli derivanti dall’attività
Classe 2
tecnico-amministrativa di esame delle istanze e delle
56%
denunce, permettono di evidenziare una situazione di criticità
della falda superficiale nell’area idrogeologica che comprende l’altopiano di Poirino (scarsa
quantità di acqua).
La qualità delle acque sotterranee viene valutata attraverso l’Indice di qualità delle acque
sotterranee, che può assumere valori compresi tra 1 e 4 (dove 1 è il valore che indica la
situazione di eccellenza).
La rappresentazione dello stato delle acque sotterranee che emerge dalle rilevazioni effettuate
dall’ARPA nel 2003 evidenzia una prevalenza di situazioni in classe 4 nell’area metropolitana
torinese. Nello specifico, la situazione dei punti di monitoraggio è la seguente:
31% in classe 4 (che arrivano al 17% per la falda profonda)
34% in classe 2 (che diventano 46% nella falda profonda)
le situazioni di eccellenza (classe 1) sono presenti solo nella zona sud e Sud-Ovest di Torino.
SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Il Piano d’Ambito dell’ATO3 torinese ha stimato che nel territorio della Provincia di Torino nel
2002
350 sono i Mm3 annui di acqua prelevati
250 sono i Mm3 distribuiti
300 sono i litri di acqua che ogni abitante della provincia consuma ogni giorno
LA RETE FOGNARIA
In provincia di Torino…
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 194
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
92% è la percentuale della popolazione della provincia di
Torino allacciata alla rete fognaria
6.600 sono i km per i quali si estende la rete fognaria
451 è il numero di impianti di depurazione presenti sul
territorio
2.972.000 A.E. (abitanti equivalenti) è la capacità del
sistema di depurazione provinciale
Grafico 7. Prelievi dai corpi idrici
superficiali. Distribuzione per tipologia
di uso
Beni e
servizio
0,1%
Altro
0,1%
Idropota
bile
0,4%
Irrigua
14,5%
Idroelettr
ica
84,9%
LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE: LE AZIONI
Nel corso del biennio 2004-2005 la Provincia di Torino – nell’ambito della gestione del sistema
delle acque - si è occupata di molteplici attività:
Rilascio autorizzazioni e concessioni. Negli anni considerati la Provincia ha gestito in tutto
672 atti relativi alle autorizzazioni per lo scarico (245 nel 2004 e 427 nel 2005) e 1561
autorizzazioni relative ai prelievi (682 nel 2004 e 879 nel 2005).
Nitrati. Nell’ambito della tutela della risorsa idrica, occupa una notevole importanza l’attività
nelle zone vulnerabili da nitrati (attuazione del Regolamento n. 9/R) in cui si è contribuito alla
sensibilizzazione del territorio sulla problematica anche tramite il coinvolgimento delle
Associazioni di Categoria. Sono stati valutati circa 255 Piani di Utilizzazione Agronomica inviati
dalle Aziende zootecniche ricadenti in zone vulnerabili da nitrati approvando 113 Piani di
Adeguamento alle nuove prescrizioni tecniche normative fissando specifiche tempistiche di
attuazione. Tali attività sono state svolte in collaborazione con il Servizio Agricoltura della
Provincia di Torino e con gli Uffici Regionali competenti.
Rete di monitoraggio delle acque superficiali di interesse provinciale. Durante il 2005 è
stato avviato il progetto di definizione della rete sia per le sezioni di monitoraggio quantitativo
(centraline fisse) che qualitativo. Nello stesso anno è anche stato implementato un secondo
stralcio di detta rete (il primo stralcio è stato realizzato nel comprensorio montano delle aree
olimpiche). In tale lotto sono state posizionate strumentazioni (centraline, aste idrometriche) in
campo per soddisfare le esigenze di conoscenza al fina di giungere ad una gestione integrata e
sostenibile della risorsa del proprio territorio.
Campagna di sensibilizzazione. È stata realizzata una campagna per il risparmio idrico; in
particolare, la Provincia ha aderito alla giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo durante la
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
quale ha dato avvio al progetto del Parlamento italiano dei giovani per l’acqua e ad una
campagna di comunicazione e sensibilizzazione.
Gestione catasto. È stato implementato il catasto degli scarichi e il catasto dei prelievi.
Approvvigionamento idrico periodo olimpico. Grazie all’attività del progetto “Piano delle
Acque – Torino 2006”, la Provincia ha seguito l’organizzazione e la realizzazione dell’evento
olimpico in funzione della tutela delle risorse idriche del comprensorio olimpico montano. In
collaborazione con il Toroc sono state pianificate le azioni di prelievo e scarico in relazione alle
condizioni dell’area costantemente monitorata per verificarne la qualità ed evidenziare
rapidamente eventuali situazioni di sofferenza.
Protocollo d’intesa. Infine, nel corso del 2004 è stato definito un protocollo di intesa tra la
Provincia, l’ARPA e la Regione Piemonte per la condivisione dei dati e per organizzare il centro
di raccolta e di elaborazione dei dati relativi alle risorse idriche.
PROGETTI DI RECUPERO DELLA QUALITA’ AMBIENTALE E DEI CORPI IDRICI
Nel 2004 e nel 2005 la Provincia ha incrementato l’attività di controllo sul territorio e proseguito
progetti per il recupero ambientale dei corpi idrici del proprio territorio (fiumi e laghi). In
particolare ha realizzato:
- Progetto Sangone: nel corso dell’anno si è concluso il progetto sul Torrente Sangone avviato
nel corso del 2001. L’esperienza ha rappresentato un esempio di gestione e sviluppo del
territorio attraverso l’elemento acqua, sperimentato, per la prima volta nell’ambito del territorio
provinciale. La raccolta e la condivisione delle informazioni, il confronto in tavoli di lavoro e il
perseguimento di obiettivi comuni sul territorio hanno rappresentato aspetti importanti del
processo. Il risultato di tale iniziativa è stata la redazione di un primo Piano di Azione per il
recupero ambientale del bacino condiviso, che costituirà la base di conoscenze e lavoro su cui
la Provincia svilupperà, presumibilmente nel corso dell’anno 2006, il primo Contratto di Fiume
provinciale in accordo con quanto previsto in tale materia dallo strumento di programmazione
regionale - Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte.
- Progetto Stura di Lanzo:è stato dato avvio ad un’analoga esperienza sul bacino del torrente
Stura con l’obiettivo di pervenire ad un miglioramento della qualità ambientale dell’intero bacino
idrografico integrando gli obiettivi di tutela e recupero degli ambienti idrici con quelli di sicurezza
del territorio.
- Progetto di risparmio idrico: Torino è tra le città con un più alto consumo di acqua in
Europa, circa 300 litri al giorno per abitante. Questa situazione, unita alla consapevolezza
che anche un territorio ricco d'acqua come quello della provincia di Torino può evidenziare
problemi di approvvigionamento, ha spinto l'Amministrazione Provinciale ad attivare un progetto
dedicato al Risparmio Idrico. Questa iniziativa rispondeva a un duplice obiettivo: pervenire a
un uso sostenibile della risorsa idrica e promuovere un maggiore senso di responsabilità
ambientale e di salvaguardia dell'acqua pregiata, quella potabile. Gocciolino ne era il
protagonista e - attraverso i suoi semplici consigli di quotidiano risparmio - ha accompagnato
tutte le fasi del progetto. Grazie a questa iniziativa si intendeva sensibilizzare l'opinione
pubblica, in particolare le giovani generazioni, promuovendo il valore del gesto quotidiano di
risparmio idrico, un'azione con una ricaduta economica a breve termine (attraverso il risparmio
sulla bolletta), ma che indica anche un mutamento culturale verso una maggiore responsabilità
ambientale individuale, a tutto beneficio di un futuro sostenibile per le nuove generazioni.
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
- Biomonitoraggio nelle zone alpine. La parte iniziale dei corsi d'acqua alpini è spesso
esclusa dai piani di monitoraggio ambientale; infatti, in assenza di fonti inquinanti di origine
industriale o di insediamenti urbani di grandi dimensioni, si presuppone che sia assente
qualsiasi tipo di alterazione ambientale. In realtà, alle quote più elevate, i fiumi sono
caratterizzati da una notevole fragilità, pertanto la Provincia ha promosso un progetto di ricerca
che prevedeva l’applicazione di metodologie di biomonitoraggio per salvaguardare tale
ambiente. Le rilevazioni hanno interessato i tratti montani dei torrenti Dora Riparia e Chisone.
- Protocollo di intesa siglato tra Autorità di Bacino del Fiume Po e le 13 Province
rivierasche: nel maggio del 2005 è stato siglato il “Protocollo d’Intesa per la tutela e la
valorizzazione del territorio e la promozione di un governo integrato ed unitario del fiume Po”
attraverso cui le Amministrazioni condividono gli obiettivi di recupero, tutela, valorizzazione e
sviluppo dell’intero bacino del fiume Po. Gli obiettivi potranno essere raggiunti attraverso
un’azione condivisa e comune sul territorio che si realizzi attraverso le seguenti linee
strategiche:
costruire il governo di bacino
mitigare il rischio di dissesto
valorizzare il territorio e le fasce fluviali
proteggere le acque
sostenere lo sviluppo locale contribuendo al miglioramento della qualità della vita.
LE RISORSE ATMOSFERICHE
Nell’ambito della gestione delle risorse
atmosferiche, le criticità maggiori derivano
dai fenomeni di inquinamento provocati
dalle attività umane; la situazione è resa
complessa
dell’aria
dal
può
fatto
essere
che
l’alterazione
generata
da
tre
elementi: le sostanze chimiche, le onde
sonore e quelle elettromagnetiche.
In questo campo, la Provincia di Torino ha il
compito di occuparsi principalmente del
controllo
e
del
miglioramento
delle
Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino
“Andrea Vettoretti” – Autore: Tullio Beiletti
condizioni dell’aria; più precisamente il suo ruolo è quello di
tutelare le risorse atmosferiche per preservarle il più possibile da fenomeni di
inquinamento e sviluppare azioni finalizzate al miglioramento della qualità complessiva
dell’aria;
monitorare l’inquinamento grazie ad una nuova rete di raccolta e analisi della qualità
dell’aria che opera con postazioni fisse e mobili sul territorio;
rilasciare autorizzazioni per le emissioni in atmosfera provenienti da attività produttive o
artigiane;
redigere ed applicare il piano d’azione per la riduzione del rischio di superamento dei
valori limite e delle soglie di allarme stabilite per gli inquinanti in atmosfera. Il piano
rappresenta un documento programmatico contenente le azioni da predisporre,
comprese quelle per la gestione delle emergenze che devono essere adottate per il
miglioramento della qualità dell’aria. L’ultima revisione del piano è stata adottata dalla
giunta provinciale l’11 ottobre 2005.
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
E’ opportuno sottolineare che l’intera attività amministrativa della Provincia di Torino in materia
di gestione delle risorse atmosferiche è supportata sia da ricerche di letteratura circa le migliori
tecniche disponibili per la prevenzione/riduzione dell’inquinamento atmosferico, sia da studi
sulla dispersione degli inquinanti nell’atmosfera attraverso modelli matematici di calcolo che
consentono di stimare l’impatto emissivo degli insediamenti industriali, delle infrastrutture
stradali e degli insediamenti abitativi.
Infine, è necessario evidenziare che – in questo ambito - il recupero di condizioni di sicurezza
per la qualità dell’aria richiede uno sforzo da parte di tutti/e i/le cittadini/e, che hanno pertanto il
compito di adottare nuovi comportamenti sia sul fronte della mobilità che per quanto riguarda gli
usi domestici e produttivi delle sostanze che provocano inquinamento. Solo in questo modo lo
sforzo dell’Ente potrà essere efficace.
PER APPROFONDIRE…
L’inquinamento atmosferico rappresenta uno dei principali fattori di rischio per il territorio
provinciale e per l’area urbana in particolare. La situazione è preoccupante, soprattutto nell’area
metropolitana, nella quale spesso vengono superate le soglie massime di concentrazione di
inquinanti fissate dalla normativa e dove le condizioni sono peggiori rispetto ad altre aree
urbane. Ciò avviene anche se, complessivamente, il sistema territoriale sta riducendo le proprie
emissioni.
La presenza di inquinanti atmosferici tradizionali – biossido di zolfo (SO2) e monossido di
carbonio (CO) - è diminuita nel corso degli ultimi decenni: la sostituzione del gas all’olio
combustibile ha determinato, già nel corso degli anni ’80, una drastica diminuzione del biossido
di zolfo fino a livelli attualmente marginali. La riduzione delle concentrazioni di monossido di
carbonio è dovuta al rinnovo del parco auto, che ha comportato l’introduzione di vetture
catalizzate e diesel ecologici a partire dal 1993. Anche le concentrazioni di benzene sono
diminuite in misura sostanziale (e attualmente rispettano i limiti previsti dalle normative), sia
grazie alla riduzione del parco auto che alla sua diminuzione all’interno dei carburanti.
Meno significativa appare la riduzione del biossido di azoto (NO2): le concentrazioni in area
urbana si sono ridotte in modo marginale nel corso degli ultimi 15 anni e permangono superiori
ai limiti di qualità; la criticità è prevalentemente localizzata in corrispondenza dell’area urbana
torinese (Torino e prima cintura). Rimangono preoccupanti i livelli di particolato fine (PM10) e di
ozono (O3) che si mantengono molto elevati e superiori agli obiettivi di qualità nella quasi
totalità del territorio della provincia di Torino.
Nel periodo tra il 1990 e il 2000 le emissioni dei gas serra derivanti dai consumi energetici sono
cresciute di quasi l’11%, un tasso pressoché doppio rispetto alla media nazionale.
Successivamente, nel 2003, sono diminuite rispetto all’anno precedente, eguagliando i livelli del
1990 e dopo una fase di crescita costante. Nel 2003 la distanza dagli obiettivi di Kyoto è
stata pari a 6,8 punti - pari a quasi 1 milione di tonnellate di anidride carbonica (CO2)90.
Si ricorda che i Paesi firmatari del Protocollo di Kyoto si sono impegnati a diminuire la
concentrazione di anidride carbonica nell’aria (e quindi le emissioni) di una percentuale variabile
a seconda della Nazione: per l’Italia il valore da rispettare è di 6,5% rispetto ai livelli del 1990.
Gli inquinanti atmosferici derivano essenzialmente dalla mobilità: in assenza di una
conversione delle fonti energetiche essa comporta una crescita delle emissioni di CO2. Questo
tipo di emissione rappresenta anche il fattore più critico sotto il profilo dell’esposizione umana:
la situazione più problematica riguarda l’area metropolitana, nella quale sono concentrati 1
milione e mezzo di abitanti.
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TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 198
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IL RUMORE
Il rumore è tra le principali cause del peggioramento della qualità della vita sia all’interno delle
aree urbane che – al di fuori – in zone interessate da importanti strutture di trasporto (in
particolare la A5 TO-Aosta e le tangenziali). Gli studi effettuati nel territorio provinciale negli
ultimi anni mettono in evidenza la rilevanza del problema.
Per valutare il livello di inquinamento causato dalle
onde sonore, gli indicatori utilizzati fanno parte del
Popolazione esposta a livelli di
set di Indicatori Comuni Europei e sono stati
rumore potenzialmente dannosi (%)
sviluppati metodologicamente dall’ARPA Piemonte.
Le politiche di risanamento acustico devono essere
Quincinetto
finalizzate alla riduzione della quantità di popolazione
esposta alle fonti di inquinamento acustico.
Ciriè
In provincia di Torino la situazione relativa
all’esposizione della popolazione all’inquinamento
sonoro è la seguente:
•
•
•
Rivoli
Torino
tra il 20 e il 2 % (a seconda del Comune) è la
quota di popolazione esposta a livelli di
Lnight maggiori di 60 dB(A)91
0,4% è quella esposta a livelli di Lnight
maggiori di 70 dB(A)
non si rilevano situazioni di esposizione a
valori di Lnight superiori a 75 dB(A)
tenendo presente che 70 dB(A) corrispondono allo
stazionare sul ciglio di una strada urbana molto
trafficata e 100 dB(A) alla prossimità rispetto al
passaggio di un treno veloce.
S.P. Torino
(U.O.3)
Tangenziale
di Torino
Autostrada
A5 TorinoAosta
0%
20% 40% 60% 80% 100
Pop. con Laeq notturno >55 dBA (%) %
Pop. con Laeq diurno >65 dBA (%)
LE RISORSE ATMOSFERICHE: LE AZIONI
Nel corso del biennio 2004-2005, per raggiungere gli obiettivi che le sono assegnati in questo
ambito, la Provincia si è impegnata su più fronti al fine di migliorare la qualità dell’aria sul
territorio di sua competenza.
Inquinamento da Sostanze Chimiche
La Provincia ha compiuto un notevole sforzo in questo ambito, in particolare attivando una
collaborazione con i Comuni dell’area metropolitana per individuare azioni condivise che
possano contribuire a migliorare la situazione attuale:
MOBILITA’
E’ stato approvato il nuovo Piano d’azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori
limite e delle soglie di allarme stabilite per gli inquinanti in atmosfera.
E’ stato approvato il Programma di rinnovo e potenziamento delle flotte pubbliche di servizio
con mezzi a basso impatto ambientale (sono stati acquistati 150 automezzi e sono stati collocati
sul territorio distributori di metano). Inoltre, è stata realizzata una Sezione Metano presso lo
Sportello Ambiente per fornire indicazioni sui contribuiti erogati per l’acquisto di mezzi a metano
e sui modelli esistenti, sull’apertura di nuovi distributori, sulle officine abilitate alla conversione
dei mezzi. Contemporaneamente, sono stati realizzati una sezione sul portale Internet della
Provincia e del materiale informativo (locandine,…) relativi a queste iniziative. Il risultato
conseguito è stato – da un lato – un miglioramento della qualità dell’aria e – dall’altro - un
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potenziamento dell’immagine della Provincia come Ente sensibile alle tematiche ecologiche.
Nel 2005 è stato finanziato il Programma di rinnovo e potenziamento delle flotte di servizio con
mezzi a minor impatto ambientale che ha previsto lo stanziamento di contributi in conto capitale
per le amministrazioni comunali e per la Provincia di Torino pari a Euro 600.000. Inoltre è in
corso di conclusione l’assegnazione della flotta a metano ex TOROC alle amministrazioni
comunali. Sono state intraprese azioni di limitazione del traffico per la riduzione del rischio di
superamento dei valori-obiettivo di qualità dell’aria (circolazione a targhe alterne il mercoledì e il
giovedì per tutto il periodo invernale).
Infine, si è mantenuto attivo il Protocollo d’intesa per la progressiva sostituzione dei veicoli
commerciali adibiti al trasporto delle merci con veicoli ecologici alimentati a metano.
ARIA
È proseguito il consolidamento della rete di monitoraggio della qualità dell’aria in tutto il territorio
provinciale; i dati rilevati vengono sintetizzati in un unico indice sintetico e di semplice
interpretazione (IQA – Indice di qualità dell’aria) pubblicato quotidianamente sul sito della
Provincia. Tutti i dati raccolti vengono riassunti annualmente nella relazione Uno sguardo
all’aria.
E’ stato realizzato un progetto di modellistica ambientale finalizzato allo studio della qualità
dell’aria nel comune di Carmagnola che consente di valutare l’impatto sulla qualità dell’aria delle
diverse fonti emissive e delle nuove infrastrutture viarie previste.
Alcune cifre sull’IQA nel biennio 2004-2005…
L’IQA, calcolato giornalmente per l’area metropolitana torinese, nel periodo tra l’1 gennaio 2004
e il 31 dicembre 2005, ha fatto registrare valori negativi (da mediocre a molto insalubre) per 172
giorni su 365 (pari al 47% del periodo di osservazione) nel 2004, e per 166 giorni su 365 (pari al
45% del periodo di osservazione) nel 2005.
IMPIANTI INDUSTRIALI
Nell’ambito del controllo delle emissioni in atmosfera che provengono dagli impianti industriali, è
proseguita l’attività per il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni e l’elaborazione dei
provvedimenti di diffida, sospensione o revoca delle stesse.
Nel 2004…
su 480 richieste di autorizzazione presentate alla Provincia
467 hanno avuto esito positivo
131 sono stati i giorni medi necessari al rilascio di ciascuna autorizzazione
Nel 2005…
su 1027 richieste di autorizzazione presentate alla Provincia
633 hanno avuto esito positivo
185 sono stati i giorni medi necessari al rilascio di ciascuna autorizzazione
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Inquinamento Acustico
Alla luce delle competenze attribuite alla Provincia dalla normativa vigente, le azioni svolte
dall’Ente comprendono da una parte una serie di attività di carattere istituzionale legate alle
competenze di controllo e vigilanza, e dall’altra una serie di azioni dal carattere progettuale, che
comprendono argomenti quali i piani di risanamento acustico delle grandi infrastrutture di
trasporto, i piani di classificazione acustica comunale e i successivi Piani di Risanamento
Acustico Comunali e - in generale - tutto quanto può essere considerato pianificazione
ambientale.
Nell’implementazione e nella realizzazione delle varie attività progettuali, si è sempre cercato di
coinvolgere i principali attori presenti sul territorio quali ATIVA (per il monitoraggio e il
risanamento del Sistema Autostradale Tangenziale di Torino e del tratto autostradale Torino –
Quincinetto), le Amministrazioni Comunali (per il progetto DISIA 2, tramite i bandi di
finanziamento dei Piani di Classificazione Acustica e la realizzazione di attività di studio e
ricerca legate ai Piani di Risanamento di competenza comunale), l’ARPA Piemonte; a questo
proposito,
oltre al coinvolgimento nella maggior parte dei progetti intrapresi, si segnala la
partecipazione congiunta di Provincia e ARPA Piemonte allo studio a livello europeo circa un
indicatore di inquinamento acustico sulla percentuale di popolazione esposta a livelli di rumore
ambientale, attraverso il progetto “Elaborazione di una metodologia di definizione ed
applicazione dell’indicatore di inquinamento acustico”.
Da sottolineare anche che l’Ente è direttamente responsabile dell’elaborazione di un piano di
risanamento delle strade provinciali e della successiva realizzazione delle opere.
Emissioni Elettromagnetiche
Negli anni passati le azioni legate alle emissioni elettromagnetiche sono state sviluppate
soprattutto negli ambiti conoscitivi ed informativi; in particolare, si possono segnalare le
seguenti attività:
-
studio dei livelli di campo elettromagnetico presenti sul territorio della Provincia;
-
elaborazione di un percorso formativo rivolto agli studenti delle scuole;
-
sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra la Provincia di Torino, alcuni Comuni
dell’area metropolitana e tutti i gestori di telefonia cellulare presenti sul territorio con lo
scopo di garantire la razionalizzazione, l’adeguata localizzazione e gli interventi di
riqualificazione ambientale degli impianti adibiti alla diffusione del segnale radio per la
telefonia cellulare per rendere ambientalmente sostenibile il servizio che essi offrono;
-
realizzazione di un progetto per valutare i livelli di esposizione della popolazione alle
stazioni radio base per la telefonia mobile e per gli impianti per la trasmissione radiotelevisiva e quindi l’impatto ambientale di questi impianti;
-
predisposizione di un archivio degli impianti per la telefonia mobile e le emittenti
radiotelevisive per realizzare un elenco aggiornato e finalizzato a gestire tutte le
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TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 201
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informazioni tecniche necessarie a effettuare analisi preventive delle emissioni generate
da questo tipo di impianti.
Attualmente le attività dell’Ente riguardano in modo particolare l’adozione dei piani di
risanamento: in primo piano il sito del “Colle della Maddalena” sulla collina torinese e la
collaborazione con le Amministrazioni Comunali per la realizzazione dei regolamenti comunali
per la localizzazione delle antenne per la telefonia mobile.
I CANALI DI DIALOGO
La Provincia ha attivato una serie di iniziative finalizzate all’informazione e al confronto con i
cittadini, in particolare in merito alla questione della diffusione del metano come combustibile
per il parco automezzi pubblici:
acquisto di spazi su quotidiani (La Stampa, La Repubblica) per diffondere l’informazione
circa gli incentivi e i benefici dell’utilizzo del metano come alternativa alla benzina;
organizzazione di convegni in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e
con la Città di Torino;
realizzazione di etichette adesive contenenti lo slogan Muoviti a metano per
contraddistinguere i veicoli alimentati a metano acquistati con i contributi provinciali.
LA TUTELA DI FLORA E FAUNA
La Provincia ha il compito di garantire la tutela della flora e della fauna presenti sul suo territorio
e in particolare deve
occuparsi della rilevazione sistematica della situazione faunistico-ambientale sul
territorio provinciale anche attraverso la condivisione dei dati con altri soggetti
istituzionali che operano nel settore; pianificare e gestire gli interventi per la
salvaguardia e il potenziamento della fauna ittica e per il controllo dei loro popolamenti;
curare la pianificazione del territorio e degli ambienti acquatici per la caccia e la pesca;
verificare che le attività correlate alla fauna selvatica vengano svolte rispettando le leggi
vigenti; svolgere funzioni ispettive, provvedere al coordinamento della vigilanza
venatoria volontaria, curare i procedimenti sanzionatori; svolgere i compiti di polizia
amministrativa (nello specifico: riconoscimento della nomina a guardia giurata e
commercializzazione e detenzione di animali selvatici);
gestire le attività di ricerca, promozione e tutela in materia faunistico-ambientale;
provvedere all'accertamento e al rimborso dei danni prodotti dalla fauna selvatica alle
colture agricole;
occuparsi della valorizzazione e della tutela delle specie vegetali protette.
PER APPROFONDIRE…
TUTELA DELLA FAUNA
La situazione faunistica in Provincia di Torino è fortemente influenzata dalle mutazioni
ambientali in atto, riscontrabili sull’intero territorio nazionale. L’abbandono delle attività
antropiche nelle zone alpine e collinari ha portato ad una riduzione delle aree aperte a
vantaggio di quelle boscate, con conseguenti ripercussioni sulla fauna. Le specie legate agli
habitat forestali hanno trovato giovamento dall’aumento degli ambienti idonei, a differenza di
quelle legate a contesti agricoli. Nelle zone di pianura, in cui le modificazioni causate dalle
attività umane sono conseguenti alla forte pressione antropica, la banalizzazione ambientale
associata alle attività agricole condotte in modo estensivo e intensivo ha portato ad un aumento
della diffusione di specie opportuniste (quelle cioè in grado di adattarsi a più tipi di
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alimentazione e di ambienti a discapito di quelle più specializzate).
Un po’ di cifre
Sul territorio provinciale nel biennio 2004-2005 si riscontra la presenza di:
322 specie di uccelli, di cui una certa percentuale in diminuzione a causa delle mutate
condizioni ambientali che hanno messo in difficoltà quelle più specializzate, come i rapaci
notturni e alcune appartenenti all’avifauna minore, fortemente penalizzate dall’uso di pesticidi e
dall’azione predatoria sui nidi e nidiacei operata da specie opportuniste in espansione come le
cornacchie e le gazze, soprattutto nelle zone di pianura.
71 specie di mammiferi, pari a circa il 60% di quelle italiane. Anche in ambito mammolofauna si
rilevano specie in diminuzione, quali quelle appartenenti all’ordine dei Chirotteri (pipistrelli), e
specie in espansione, variazioni correlabili ai mutamenti ambientali intervenuti negli ultimi anni.
ITTIOFAUNA. I popolamenti ittici in Provincia di Torino risentono sensibilmente delle alterazioni
a cui sono sottoposti i corsi d’acqua, soprattutto per ciò che concerne gli attingimenti ad uso
idroelettrico e irriguo e le alterazioni degli alvei in seguito agli interventi di regimazione delle
acque. A questi fattori di criticità si deve aggiungere la presenza e la diffusione di numerose
specie alloctone ormai acclimatate, tra le quali la più impattante è sicuramente il siluro.
Per quanto concerne la pratica della pesca sportiva, nel 2004 sono state rilasciate 6.295 licenze
di pesca di tipo B e nel 2005 ne sono state rilasciate 6.674.
Un ambito fortemente legato alla tutela della fauna è rappresentato dalla pressione venatoria,
calcolata sulla base del numero delle licenze di caccia. Nel 2000 le licenze sono state quasi
10.260, per poi diminuire fino alle 8714 del 2004, suddivise in 3.113 per la zona Alpi e 5.601 per
quella di pianura. Le politiche della Provincia in questo campo sono definite all’interno del Piano
faunistico venatorio provinciale; quello relativo al quinquennio 2003-2007 ha istituito due tipi di
aree precluse alla caccia, che vanno a sommarsi alle zone protette di istituzione regionale.
AREE VINCOLATE (parchi, Oasi, Zone di Ripopolamento e Cattura)
Zona di pianura: 534,8 Kmq
Zona Alpi: 651,9 Kmq
TUTELA DELLA FLORA
Il territorio della provincia di Torino è formato per il 32% da boschi, per un’estensione di circa
220mila ettari di suolo - un dato in aumento rispetto agli anni precedenti. La superficie boscata
contiene una prevalenza di conifere (circa 54 mila ettari) rispetto a latifoglie, castagneti, faggeti.
Per valutare la pressione esercitata sul patrimonio boschivo è necessario fare riferimento al
fenomeno degli incendi boschivi: i dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato ne mostrano una
sostanziale diminuzione negli ultimi anni sia per quanto riguarda il loro numero che per la
superficie boscata interessata.
Un po’ di cifre
185 incendi all’anno in media fino al 1997
116 incendi all’anno in media tra il 2000 e il 2004 (su una superficie compresa tra 53 e 680
ettari)
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TUTELA DELLA FLORA E DELLA FAUNA: LE AZIONI
Nell’ambito della tutela della flora e della fauna, la Provincia di Torino ha realizzato le seguenti
attività:
Tutela della biodiversità. Ha proseguito le
iniziative per la salvaguardia della biodiversità e
per
la
tutela
e
faunistico/ambientali.
promozione
La
dei
biodiversità
beni
è
la
varietà delle forme di vita vegetali e animali
presenti negli ecosistemi del pianeta. Si è
dotata di uno strumento informatico per la
valutazione
della
naturalità
del
territorio
provinciale sulla base di diversi parametri di
qualità, ecologica, faunistica e botanica.
Fauna selvatica. Ha attivato forme di controllo
Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino
“Andrea Vettoretti” – Autrice: Rossana Capra
della fauna selvatica, in particolare delle specie sovra numerarie. Ha programmato e condotto
direttamente o indirettamente la gestione delle Zone di Protezione (Oasi e Z.R.C.), con
particolare riferimento alle operazioni di censimento, alle immissioni, alla cattura e al
potenziamento degli habitat.
Rimborso per danni. Ha fornito compensazioni per i danni provocati dalla fauna selvatica
(risarcimento per danni all’agricoltura, indennizzi per gli incidenti stradali), ha attivato campagne
di informazione e ha monitorato le aree ad alto rischio.
Gestione del territorio. Ha partecipato alle procedure di valutazione di impatto ambientale
inerenti la realizzazione di opere che insistono sul territorio provinciale.
Pianificazione ittica. Ha predisposto il piano ittico provinciale e ha potenziato le popolazioni
ittiche autoctone anche tramite la costruzione e l’attivazione di due nuovi impianti ittiogenici
(incubatoi di valle), oltre alle procedure per il conseguimento dell’indennità sanitaria per due
impianti.
Animali selvatici. Ha rinnovato le convenzioni per il progetto Salviamoli insieme che si occupa
dell’accoglienza e della cura degli animali selvatici in difficoltà. Inoltre, ha continuato l’attività –
ormai consolidata - di studio e divulgazione sulla presenza delle specie selvatiche sul territorio.
Vigilanza faunistico ambientale. Ha svolto attività di controllo sul rispetto delle norme relative
alla protezione della fauna selvatica omeoterma e acquatica, al prelievo venatorio, all’esercizio
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 204
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
della pesca e alla conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale. Prosegue
l’attività di coordinamento delle guardie venatorie volontarie e ittiche.
Promozione e informazione. Ha realizzato, in collaborazione di Associazioni di protezione
ambientale, strumenti espositivi sulla biodiversità e sul ritorno del lupo sul territorio della
provincia mettendoli a disposizione di Enti, Associazioni e Scuole. Il sito web, contenente la
modulistica per le autorizzazioni e le abilitazioni attinenti la gestione faunistica e le informazioni
relative alle attività svolte dalla Provincia di Torino in questo ambito, costituisce un valido
strumento di informazione presso un vasto pubblico.
I CANALI DI DIALOGO
Per informare i soggetti esterni che collaborano con il Servizio sull’osservanza delle norme in
materia di caccia, pesca e ambiente, viene distribuito l’opuscolo “Infoservizio”.
Ai pescatori che provvedono al rinnovo della licenza di pesca viene distribuito il libretto
informativo “Vademecum per il pescatore” aggiornato annualmente anche su suggerimenti
pervenuti dai pescatori.
LA VIGILANZA AMBIENTALE
Le protagoniste della vigilanza ambientale sono le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV, e il
compito che spetta all’Ente è quello di formare i/le volontari/e, aggiornare la loro preparazione
e gestirne e coordinarne l’attività. Le
GEV sono cittadini/e italiani/e, di
maggiore età e di entrambi i sessi,
che
prestano
volontario
servizio
secondo
a
titolo
programmi,
modalità ed orari predisposti dalla
Provincia.
Le
GEV
svolgono
principalmente attività di controllo e
vigilanza
ambientale,
collaborano
con la protezione civile, e sono
impegnate
Fonte: Archivio Fotografico Provincia di Torino “Andrea
Vettoretti” – Autore: Gianni Mortara
nell’educazione
e
sensibilizzazione dei/delle ragazzi/e
sui temi ambientali.
Il percorso per diventare GEV prevede il superamento di un corso di formazione (che ha una
durata di 140 ore, è organizzato dalla Provincia e prevede un esame finale) e lo svolgimento di
un tirocinio di 6 mesi. Se idonee, ricevono il decreto di Guardia Particolare Giurata da parte del
Prefetto e la nomina a GEV dal Presidente della Provincia.
Nello specifico e secondo le leggi regionali vigenti, la Provincia, tramite i/le volontari/e e le
strutture di supporto, si occupa anche:
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 205
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
della vigilanza sulla corretta applicazione delle Leggi (nazionali e regionali) sulla tutela
del patrimonio naturale e ambientale;
della repressione di reati o illeciti in materia ambientale e di sostegno alle attività di
applicazione delle sanzioni amministrative;
del supporto alle Associazioni protezionistiche e ambientaliste;
della partecipazione ai Piani provinciali in caso di emergenze ambientali o calamità
naturali.
Un po’ di cifre…:
Sul territorio della Provincia di Torino nel 2005 sono presenti 295 GEV così suddivise:
CIRCONDARIO
(Gruppo)
IVREA
C.M. ALTO CANAVESE
IVREA
MAZZE'
LANZO
C.M. VAL CERONDA E CASTERNONE
C.M. VALLI DI LANZO
CIRIE'
PINEROLO
C.M. VAL CHISONE GERMANASCA
C.M. VAL PELLICE
C.M.PINEROLESE PEDEMONTANO
SUSA
C.M. BASSA VAL DI SUSA
TORINO
BEINASCO
CARMAGNOLA
CHIVASSO
MONCALIERI
TORINO
TOTALE PROVINCIA di TORINO
Km2
Popolazion
Km2 x
n. GEV
e
GEV
804
498
304
1.606
24%
57828
82374
44326
184528
9%
18
19
16
53
18%
695
263
1.151
17%
24673
100805
257827
12%
14
57
20%
446
286
356
1.088
16%
132349
16049
85825
120454
6%
1.150
1.150
17%
283
457
366
396
210
1.712
26%
Abitanti x
GEV
44,7
26,2
19
30,3
3.213
4.335
2.770
3.482
33,1
18,8
20,2
1.175
7.200
4.523
5
15
22
42
14%
89,1
19,1
16,2
25,9
3716
1.070
3.901
2.868
69019
69019
3%
31
31
9%
44,2
44,2
2.655
2.655
164284
78076
84154
221780
980629
1528923
71%
18
14
30
16
34
112
39%
15,7
32,6
12,2
24,7
6,2
15,3
9.127
5577
2.805
13.861
28.842
13.651
295
23,1
7.450
6.706 2.160.751
Dal grafico sottostante si può rilevare come la netta maggioranza delle GEV in Provincia di
Torino sia rappresentata da uomini:
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 206
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Distribuzione delle GEV per genere
26%
Femmine
Maschi
74%
Qui di seguito – invece – i due grafici evidenziano la suddivisione delle GEV per titolo di studio:
Donne
Uomini
0%
1%
17%
11%
35%
47%
41%
48%
laurea
diploma
scuola media
scuola elementare
laurea
diploma
scuola media
scuola elementare
Tra le donne, la maggior parte delle GEV è in possesso di un diploma, tra gli uomini – invece – i
più hanno il diploma di scuola media.
La tabella seguente, infine, riporta la distribuzione delle GEV per fascia di età:
Età
Maschi
v.a.
5
24
52
73
55
10
219
< 30 anni
30-39 anni
40-49 anni
50-59 anni
60-69 anni
> 70 anni
TOTALI
Femmine
%
2
11
24
33
25
5
100
v.a.
5
21
29
10
10
1
76
Totali
%
2
10
13
5
5
0
100
v.a.
10
45
81
83
65
11
295
%
3
15
27
28
22
4
Tra gli uomini la fascia di età più rappresentata è quella compresa tra i 50 e i 59 anni, quella
delle donne 40-49.
Infine, qui di seguito vengono evidenziati i verbali amministrativi elevati dalle GEV nel 2005,
1756, suddivisi per tipologie :
tutela
flora
9
sottobosco
416
rifiut
fuochi
i
207
14
fuori
strada
417
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
caccia
pesca
66
66
regolamenti di polizia
urbana
561
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 207
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
verbali contestati - anno 2005
6%
MONCALIERI
1%
1%
PINEROLO
VAL PELLICE
3%
2% 8%
VAL CERONDA
MAZZE'
8%
IVREA
0%
10%
1%
37%
1%
2%
4%
7%
9%
CM ALTO CANAVESE
COAZZE
LANZO
CARMAGNOLA
BEINASCO
VAL CHISONE
TORINO
CIRIE'
Le segnalazioni inoltrate ai Comuni ed alle Comunità Montane su materie di competenza delle
GEV sono state 219 .
Dall’attività svolta dagli/dalle agenti provinciali a seguito del coordinamento o sviluppo degli
accertamenti fatti dalle GEV sono derivati 206 verbali e 61 notizie di reato.
ALTRE ATTIVITÀ
Nel biennio 2004-2005 è proseguita la pubblicazione dell’editoriale rivolto alle Guardie
Ecologiche Volontarie e a coloro che hanno rapporti con le GEV: Comuni, scuole, comunità
montane, enti parco, associazioni di volontariato ambientalista e protezionista e semplici
cittadini/e. Il giornale ha finalità informative e promozionali.
E’ stata rivista, aggiornata e integrata la sezione del portale della Provincia di Torino riservata
alle attività di gestione e valorizzazione delle aree protette e di vigilanza ambientale. Il sito web,
infatti, rappresenta il principale mezzo per rendere disponibile ad un vasto pubblico
l’informazione rilevante in materia di tutela ambientale e una rassegna delle attività di
educazione ambientale svolte dalle Guardie.
Corsi di formazione e aggiornamento
Sono stati organizzati corsi di formazione e aggiornamento che hanno visto l’idoneità di 57
nuovi soggetti nel 2004 e 33 nel 2005 (questi ultimi tutti nel solo corso di formazione attivato
tenutosi a Chivasso). Inoltre, sono stati organizzati corsi di specializzazione presso il Consorzio
Pracatinat rivolti a coloro che fanno già parte delle GEV e corsi di formazione per le attività di
protezione civile, cui hanno partecipato 115 GEV. Infine, è stato organizzato e gestito un corso
di aggiornamento sulla gestione dei conflitti, sviluppato in collaborazione con la scuola di polizia
municipale del Comune di Torino e svolto considerando che negli ambiti d’intervento delle GEV
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 208
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
rientra l’attività di accertamento delle violazioni relative all’osservanza delle norme contenute
nelle Leggi Regionale e nazionali che prevedono espressamente il loro concorso .
Manifestazioni
Le iniziative a carattere ambientale a cui le GEV partecipano sono molteplici.
A livello internazionale, le GEV hanno contribuito all’organizzazione del 3° Convegno mondiale
di educazione ambientale svoltosi al Lingotto dal 2 al 6 ottobre 2005 durante il quale hanno
collaborato all’attività degli stand della Provincia di Torino e della Regione Piemonte; inoltre,
hanno fornito informazioni nell’ambito di tutta la manifestazione,
gestendo il materiale in
distribuzione e svolgendo servizio d’ordine e controllo.
A livello locale, hanno supportato i progetti educativi sull’ambiente organizzati dai Comuni. Un
esempio significativo è quello che nell’inverno 2005-2006 ha visto le GEV collaborare con la
Polizia municipale del Comune di Torino alle ”Domeniche ecologiche”
Progetti nelle scuole.
Nel 2004-2005 è stato sviluppato un progetto di educazione ambientale dal nome Guardie
Ecologiche Volontarie. L’ambiente va a scuola! rivolto ad alcune scuole elementari e medie
situate sul territorio provinciale. Per tale progetto sono stati effettuati tre incontri annuali gratuiti
di tipo interattivo per coinvolgere il più possibile i/le ragazzi/e in modo diretto nelle attività.
L’obiettivo era quello di proporre forme di educazione e rispetto dell’ambiente e far
comprendere ai/alle ragazzi/e l’importanza della tutela delle risorse del territorio, mostrando
anche stili di vita quotidiana concreti coerenti con questi principi. Inoltre è stato integrato il
materiale gratuito in dotazione alle GEV per le attività di educazione ambientale, realizzando
schede didattiche (aria-terra-fuoco-acqua), un video (Il ritorno di Buck) e un poster
“GIOCOLOGIA” che rappresenta il gioco dell’oca in campo ambientale.
Nel corso del biennio 2004-2005 sono state svolte in media più di 3.500 ore di attività
didattica verso un totale di quasi 6500
alunni/e
delle
classi elementari
e
medie inferiori con un piano d’incontri
concordato con 84 scuole che hanno
17%
Lo sviluppo
sostenibile
39%
aderito al progetto. L’attività delle GEV
risorse idriche
non va a sovrapporsi con quanto viene
il bosco
trattato dagli/dalle insegnanti, a cui anzi
23%
è di supporto, né agli altri percorsi
didattici
seguiti
da
associazioni,
la città e i rifiuti
21%
cooperative o enti di divulgazione
presenti sul territorio.
Iniziative proposte dalle GEV cui hanno aderito le scuole
Al fine di conoscere il gradimento e le osservazioni, agli/alle insegnanti è stato proposto un
questionario nel quale è stato richiesto di indicare il grado di soddisfazione riguardo al materiale
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 209
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
fornito, all’impostazione data dalle
2%
2%
GEV agli incontri nonché alla loro
0%
capacità
Non risposto
Sì molto
44%
52%
di
corrispondere
bisogni formativi e alle aspettative
Sì abbastanza
dei/delle ragazzi/e.
Sì poco
Sensibilizzazione
No per nulla
ai
degli/delle
allievi/e alle tematiche ambientali
secondo gli insegnanti grazie agli
incontri con le GEV.
Attività di supporto. Il Servizio che coordina le GEV ha fornito un aiuto per le attività dei
volontari che operano all’interno delle associazioni di protezione ambientale inserite all’interno
del Comitato provinciale del volontariato ambientale.
Vademecum sui funghi. E’ stata realizzata una guida con l’indicazione delle norme da seguire
per una raccolta dei funghi sicura.
Attività di coordinamento. Il Servizio che si occupa delle GEV ha svolto un’attività di
coordinamento e supporto per le associazioni che – sul territorio provinciale - si occupano di
protezione ambientale e che fanno parte del Comitato provinciale del volontariato ambientale.
Si è inoltre disposta la collaborazione delle GEV con il WWF (sez. pinerolese) per il progetto
“BOSCO UMIDO PLANZIALE – CADUTI Ossezia”.
Parchi Provinciali. Le GEV hanno fornito un valido supporto alla vigilanza delle aree protette
provinciali. Nel 2005 hanno inoltre perimetrato i nuovi parchi provinciali con un lavoro
complessivo di 649 ore in due mesi.
CONVENZIONI
Le convenzioni hanno avuto di recente un grosso sviluppo soprattutto sulla spinta dei Comuni
per attività di contrasto all’abbandono illecito dei rifiuti e alle altre attività disciplinate dai
regolamenti di polizia urbana (imbrattamento o uso illecito delle aree verdi, conduzione dei cani
e raccolta delle loro deiezioni, uso dei mezzi motorizzati nei parchi cittadini, ecc.).
Le convenzioni ora attive sono 14, e di queste ben 10 sono state stipulate con Comuni.
Stura
Le GEV sono state coinvolte nel “ Progetto di validazione in campo dei catasti informatizzati e di
osservazione dello stato ambientale del torrente Stura“. Sono state preparate per le GEV
schede specifiche da utilizzare in campo tramite l'uso di GPS per la rilevazione e
georeferenziazione dell’asta del torrente.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 210
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
Tra le molteplici competenze che la Provincia ha nell’ambito delle attività estrattive, particolare
attenzione va posta sulla funzione di polizia mineraria, finalizzata al controllo sul corretto
esercizio delle attività di estrazione. In particolare l’Ente
•
pianifica le attività estrattive e gestisce il relativo osservatorio;
•
realizza istruttorie tecnico-amministrative finalizzate al rilascio delle concessioni per
l’uso di esplosivi e le autorizzazioni per gli scavi92 ;
•
effettua sopralluoghi presso le cave per verificare il corretto impiego di esplosivi;
•
effettua interventi diretti di vigilanza - anche in collaborazione con i Servizi dell’Area
interessati, con l’ARPA o con i Comuni - per accertarsi del rispetto delle norme
ambientali e delle prescrizioni autorizzative provinciali;
•
gestisce e aggiorna gli archivi informatici in materia di polizia mineraria;
•
gestisce le Conferenze dei servizi e le istruttorie tecniche in materia di cave e
torbiere.
Al personale del Nucleo Ispettivo è stata altresì attribuita la qualifica di Ufficiale di Polizia
Giudiziaria; pertanto, qualora durante i sopralluoghi si ravvisino delle ipotesi di reato, il Nucleo è
tenuto ad effettuare comunicazione all’Autorità Giudiziaria. È necessario specificare che la
funzione di polizia mineraria si può suddividere in due categorie: le attività di vigilanza dirette e
la funzione di supporto ai Comuni.
Alcune delle attività sopra elencate vengono svolte dalla Provincia in collaborazione con i
Comuni, le Comunità montane, le Asl, i Settori regionali competenti, gli enti di gestione aree
protette, e tutti i soggetti titolari della funzione di rilascio delle autorizzazioni, dei nulla osta, dei
pareri o di altri atti di analoga natura da acquisire al fine della realizzazione e dell’esercizio
dell’opera.
Inoltre, nell’istruttoria si tiene conto anche delle osservazioni presentate da cittadini/e, o da
associazioni.
PER APPROFONDIRE…
In Provincia di Torino esistono più di 160 cave, di cui (secondo i dati del 2004) solo 85 sono
attive per un totale di 5,5 milioni di tonnellate di materiale estratto (per lo più pietra
ornamentale, argilla e inerte), che corrisponde a circa il 20% della produzione regionale (la
provincia di Cuneo detiene il primato). La maggior parte delle cave (attive e non attive) della
provincia di Torino è localizzata nel Pinerolese e nel Canavese.
Le competenze sulle autorizzazioni relative alle attività estrattive spettano al Comune, la
Provincia ha il compito di effettuare l’istruttoria tecnica e gestire la Conferenza dei Servizi
propedeutica all’approvazione dei progetti.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 211
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Le iniziative che la Provincia ha intrapreso in questo ambito sono state suddivise tra quelle
rivolte alla gestione delle attività estrattive e quelle relative alla polizia mineraria:
GESTIONE E PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
Pianificazione. La pianificazione delle attività estrattive è stata avviata dalla Provincia di Torino
nel 2002 e nel marzo del 2004 è stato approvato uno schema preliminare al Piano Provinciale
Attività Estrattive. Nel 2005 è stato implementato e aggiornato il Piano cave ed è proseguito
l’iter di approvazione e di presentazione ai Comuni e alla Giunta provinciale.
Progetti di V.I.A. E’ proseguita l’istruttoria sui progetti sottoposti a V.I.A. che rientrano nel
Programma e che riguardano proprio le attività estrattive. Nel corso del biennio 2004-2005:
•
2 sono i progetti in fase di specificazione nel 2004
•
9 i progetti in fase di verifica nel 2004, 6 nel 2005
•
5 in fase di valutazione nel 2004, 9 nel 2005
Per i progetti di cava non rientranti nell’ambito di applicazione della V.I.A. sono state espletate
circa 50 istruttorie tecniche nel biennio 2004-2005 e si sono tenute complessivamente 75
Conferenze dei Servizi.
Borsino telematico inerti. E’stata completata la realizzazione del borsino telematico inerti
finalizzato alla gestione dei flussi di inerti, di cui è prevista la messa in linea sul sito della
Provincia nel 2006.
Osservatorio. Inoltre, sono state avviate alcune attività di sperimentazione preliminari rispetto
alla creazione dell’Osservatorio provinciale sulle attività estrattive ed è proseguita l’attività di
aggiornamento delle banche dati regionali delle cartografie relative all’ubicazione delle cave.
Nel corso dell’anno 2004 si è ottenuto uno snellimento delle procedure di autorizzazione e
una maggiore trasparenza e possibilità di partecipazione al processo da parte di coloro che
hanno richiesto l’autorizzazione. Inoltre, la Provincia ha trasmesso ai Comuni un flusso di
informazione più intenso e un’assistenza tecnica più efficace.
ATTIVITÀ DI POLIZIA MINERARIA
L’attività di vigilanza del Nucleo Ispettivo segue delle fasi precise:
1.
2.
3.
4.
Ricezione e Analisi degli input;
Visita ispettiva presso un sito autorizzato o non autorizzato;
Indagini ed approfondimenti qualora necessari;
Attività di Polizia Amministrativa e Giudiziaria.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 212
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Un po’ di cifre
Origine degli input nel 2004:
- il 35% è derivato dalle attività di indagine
- il 26% dalle direttive impartite dal dirigente
- il 26% dall’indicazione dell’Area, di altri Enti o dall’Ufficio Controlli Ambientali
Inoltre
- i ¾ dei sopralluoghi sono stati finalizzati alla verifica del rispetto della normativa in
campo ambientale
- ¼ per la valutazione della sicurezza negli ambienti di lavoro nelle attività estrattive
Nell’ambito delle funzioni di polizia mineraria sono state attivate una serie di iniziative:
Aggiornamento archivi. Con il contributo dei Comuni sono stati promossi e realizzati
l’aggiornamento e la validazione dei dati contenuti nei diversi archivi disponibili che contengono
dati sulle attività estrattive.
Accertamenti per utilizzo esplosivo. Con la collaborazione della Questura di Torino è stata
promossa una campagna di accertamenti presso le cave di monte con lo scopo di incrementare
il livello di vigilanza sulle attività estrattive che prevedono l’uso di esplosivi. Questa iniziativa ha
ricevuto un riconoscimento da parte del Ministero dell’Interno.
Predisposizione di materiale ipertestuale. È proseguito l’aggiornamento di un prodotto
ipertestuale a contenuto normativo finalizzato all’uso interno e ai tecnici dell’ARPA.
I CANALI DI DIALOGO
Il canale utilizzato per dialogare con i/le cittadini/e e informarli/e sulle iniziative nell’ambito delle
attività estrattive è una sezione del sito Internet della Provincia dedicata alla materia e
contenente tutte le principali informazioni normative e tecnico-procedurali e le indicazioni sui
procedimenti avviati e conclusi dall’Ente.
LE AREE PROTETTE
La totalità delle zone che – all’interno del territorio provinciale - sono soggette a protezione
costituiscono nel complesso la Rete delle Aree Protette provinciali. La Provincia, nell’ambito
della protezione della natura, ha il compito di realizzare uno sviluppo integrato delle Aree
protette e, nello specifico, garantisce :
la conservazione e l’incremento della biodiversità e la salvaguardia delle valenze
naturalistiche presenti sul territorio;
la certificazione ambientale, cioè il riconoscimento formale che tutti gli impatti ambientali
generati dalle azioni intraprese siano stati individuati e che siano stati elaborati progetti
efficaci per ridurli; lo scopo fondamentale delle certificazioni è quello di conseguire il
miglioramento continuo della qualità ambientale delle iniziative promosse dall’ente;
il potenziamento delle attività produttive a basso impatto ambientale; il mantenimento e lo
sviluppo di agricoltura, pastorizia, selvicoltura, artigianato; l’utilizzo di tecnologie a basso
impatto ambientale per realizzare strutture di supporto alle attività didattico-ricreative
organizzate all’interno delle Aree protette;
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 213
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
la predisposizione di apposite zone per accogliere nei parchi i/le visitatori/trici, in modo da
favorire il contatto con la natura e la comprensione delle problematiche ambientali; la
condizione necessaria è che la promozione turistica rispetti le norme di un turismo ecocompatibile, cioè rispettoso dei ritmi e delle risorse dell’ambiente che visita.
Inoltre la Provincia, su delega della Regione, si occupa di rilasciare le autorizzazioni per
interventi di modifica dello stato dei luoghi all’interno delle aree protette, ove previsto dai
provvedimenti istitutivi dei singoli Parchi fino alla data di approvazione del Piano d'Area, e
adotta i provvedimenti di ingiunzione di ripristino dello stato dei luoghi.
L’Ente, oltre a tutelare e gestire le aree protette, ha provveduto ad elaborare conoscenze
tecnico-scientifiche sulle zone umide del territorio provinciale tramite la creazione di una banca
dati che ne contiene la rassegna.
Grafico 7: evoluzione della superficie
delle aree protette
nel periodo 1974-2004
PER APPROFONDIRE…
80.000
70.000
60.000
50.000
ha
La Rete delle aree protette provinciali – che si
estende per l’11% del territorio provinciale - si
inserisce nei sistemi internazionali che si occupano
della protezione di aree naturalistiche di pregio: tra
gli altri la Rete delle Aree protette alpine, la Rete
internazionale delle Aree Umide creata a seguito
della Convenzione di Ramsar, le Reti concernenti
l’avifauna e sottoposte a convenzioni internazionali
che si occupano della protezione di aree
naturalistiche di pregio.
40.000
1974
1976
1978
1980
1982
1984
1986
1988
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
Le Aree protette attualmente sottoposte alla
30.000
gestione della Provincia sono il Parco del Lago di
Candia (istituito nel 1995), il Col del Lys, la Conca
20.000
Cialancia, la riserva naturale speciale dello Stagno
di Oulx, il monte San Giorgio di Piossasco e il
10.000
monte Tre Denti-Freidor (tutte costituite nel 2004);
complessivamente, esse si estendono per circa
0
3.000 ettari. A queste è necessario aggiungere
altre aree, protette a vario titolo, presenti sul
territorio provinciale: parchi nazionali (33.900 ha),
parchi regionali (45.632 ha), Siti di Importanza Comunitaria (105.066 ha), Siti di Importanza
Regionale (2.418 ha) e Zone a Protezione Spciale (59.522 ha)
A partire dalla costituzione del Parco Nazionale del Gran paradiso nel 1922, che rappresenta
ancora più del 40% delle aree protette, la creazione di parchi e aree protette ha avuto un
grande impulso negli anni ’80 e ’90, soprattutto con la creazione di parchi e riserve regionali e
provinciali.
LA TUTELA DELLE AREE PROTETTE: LE AZIONI
Tutte le attività che la Provincia di Torino ha intrapreso negli anni 2004-2005 nell’ambito della
gestione delle aree protette sono state finalizzate a rendere tali luoghi spazi di qualità per la
salvaguardia della natura e la fruizione eco-compatibile del territorio. Per svolgere al
meglio la sua funzione, il Servizio Parchi ha compiuto periodici sopralluoghi sul territorio per
verificare lo stato delle aree protette.
Documento a cura della Provincia di Torino e di S.&T.
TORINO |Dicembre 2006 | Pagina 214
PROVINCIA DI TORINO
Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Progetti per il Lago di Candia. Nel corso del biennio 2004-2005 sono stati attivati progetti di
studio, conservazione e ripristino dell’ecosistema lacustre e palustre del Lago di Candia; queste
attività sono state abbinate alla realizzazione di iniziative e infrastrutture finalizzate allo sviluppo
socio-economico e alla fruizione di tipo didattico-turistico del Lago. In particolare si è provveduto
a:
-
-
sperimentare la fertilizzazione biologica in luogo di quella chimica;
garantire il mantenimento degli equilibri ecologici dell’ecosistema lacustre attraverso la
realizzazione di interventi tecnici gestionali sulle diverse componenti biologiche del Lago,
quali ad esempio il taglio delle Idrofite;
rivitalizzare la palude;
allestire percorsi naturalistici, completi di pannelli esplicativi e punti di osservazione
dell’avifauna;
costruire piste ciclabili per l’accesso e la visita al Parco;
affidare ad un’associazione ambientalista locale la gestione del Centro Visite, base di
partenza e di appoggio per lo svolgimento delle attività didattiche svolte nel Parco;
creare una piccola raccolta di animali selvatici imbalsamati a scopo didattico-scientifico;
realizzare un centro ornitologico con una nuova stazione di inanellamento degli uccelli;
elaborare una proceduta per la creazione di un marchio di qualità del Parco ed allestire
manifestazioni per la promozione dei prodotti tipici locali.
Inoltre, è stata attivata nel 2004 e rinnovata nel 2005 una collaborazione scientifica con il CNR
(il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Centro per lo Studio degli Ecosistemi di Pallanza) ed è
stata allestita la nuova Sede Operativa del Parco presso la Società Canottieri di Candia. Il
Centro Visite, inaugurato nel 2003, è stato munito delle dotazioni necessarie allo svolgimento
delle attività didattiche e scientifiche che vi si svolgono ed è stata acquistata un’imbarcazione a
motore che consente di proporre visite guidate in barca del Lago.
I PROGETTI A TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
Come specificato nelle leggi istitutive, i parchi e le riserve provinciali si prefiggono come scopo
primario la tutela, la conservazione e la valorizzazione delle caratteristiche naturali e ambientali
del territorio ed in particolare il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle
specie e degli habitat presenti ed inseriti in alcune direttive comunitarie.
In quest’ottica, all’interno delle aree protette provinciali, la provincia procede all’attuazione di
piani di contenimento, opportunamente autorizzati dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica,
volti alla riduzione delle popolazioni animali che, per mancanza di predatori naturali o per una
elevata capacità di adattamento, tendono ad incrementare di anno in anno i propri contingenti
numerici, incidendo in maniera negativa su altre specie animali e vegetali. La gestione
faunistica, attuata per ora soprattutto all’interno del Parco del Lago di Candia, provvede dunque
alla riduzione del numero di cinghiali, di nutrie e di Corvidi presenti nei territori protetti: nel
biennio 2004-2005 sono stati catturati due cinghiali, 93 corvidi e110 nutrie.
Per la salvaguardia della biodiversità e la conservazione delle specie ritenute a rischio di
estinzione, i Parchi provinciali aderiscono inoltre ad alcuni progetti promossi dalla Regione
Piemonte e dall’Università di Torino. Nel corso del 2004-2005, in particolare, la Provincia ha
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
partecipato al “Progetto Scoiattolo”, volto allo studio e al monitoraggio delle popolazioni di
scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) presenti in Piemonte, fortemente minacciate dall’espansione
dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), specie alloctona introdotta in Italia negli anni ’60,
ed al “Progetto Chirotteri”, che si propone il censimento dei dormitori di pipistrelli non ancora
noti.
Nel corso degli anni 2004 e 2005, si è proceduto inoltre all’ampliamento e ulteriore
miglioramento del "rospodotto" esistente per la tutela e conservazione della specie nel periodo
riproduttivo e alla realizzazione, con il supporto delle associazioni ambientaliste, della
campagna di salvataggio degli anfibi “La notte dei rospi”, che ha consentito di salvaguardare
dalla morte per schiacciamento veicolare circa 6.500 esemplari .
Per quanto riguarda l’attività di monitoraggio e cattura a scopo scientifico dell’avifauna presente
nel Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia, nel corso del 2004 e 2005 vi è stata una
ottimizzazione della gestione delle due Stazioni di cattura ed inanellamento avifauna del Parco
naturale, che hanno consentito di catturare e di inanellare circa 5.000 esemplari di uccelli di 72
specie diverse.
In tale contesto operativo la Comunità Europea, nel corso del 2005, ha previsto di avviare negli
Stati Membri programmi di monitoraggio per la ricerca della eventuale presenza del virus H5N1,
responsabile dell’influenza aviaria, oltre che nel pollame allevato, nei volatili selvatici;
nell’ambito delle indagini da eseguire nelle popolazioni di volatili selvatici, il Ministero della
Salute, in collaborazione con il Centro di Referenza per gli Animali Selvatici e l’Istituto
Nazionale della Fauna Selvatica, ha predisposto un Piano di monitoraggio per le specie
migratorie e svernanti delle principali zone umide del territorio nazionale.
Nella Regione Piemonte, il Piano di Monitoraggio viene eseguito tramite una decina di Enti
Parco allo scopo individuati, tra i quali risulta esserci il Parco Naturale Provinciale del Lago di
Candia, classificato, altresì, quale sito di rilevanza ecologica per il suo areale e per la
concentrazione degli animali selvatici interessati (Anatidi); l’attività di monitoraggio, prevista in
origine fino al 31 gennaio 2006, proseguirà fino al 31 dicembre 2006, tramite prelievo di
sostanze organiche, finalizzato alla ricerca eventuale del virus dell’influenza aviaria H5N1; in
tale ambito, il Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia ha provveduto a realizzare alcune
gabbie di cattura che hanno consentito - a fine dicembre 2005 - di catturare e monitorare
tramite i citati prelievi 31 esemplari di anseriformi, le cui analisi hanno dato esito assolutamente
negativo.
Nel biennio 2004-2005 la presenza di scuole e gruppi presso il Lago di Candia per le visite
naturalistiche al parco è stata di 5.000 persone.
PROGETTI EUROPEI
Progetto LIFE AMBIENTE 2002 - TRELAGHI. Il 2 agosto 2002 la Comunità Europea ha
approvato l’erogazione di un finanziamento per la riduzione dell’eutrofizzazione (cioè
l’alterazione degli equilibri ecologici dell’ecosistema lacustre generata da un eccessivo apporto
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di sostanze nutrienti quali azoto e fosforo) in tre laghi italiani di piccola dimensione. I fondi sono
stati stanziati nell’ambito di Life-Ambiente, un progetto nato nella Comunità Europea che si
propone di contribuire allo sviluppo, all'attuazione e all'aggiornamento della politica e della
legislazione comunitaria nel settore dell'ambiente.
I tre laghi che hanno beneficiato dei finanziamenti sono il Lago di Endine in Lombardia, il Bacino
Coghinas-Casteldoria in Sardegna e il Lago di Candia. Scopo dell’iniziativa era quello di ridurre
il livello di eutrofizzazione attraverso interventi di ingegneria naturalistica, la rimozione di
eventuali rifiuti e inquinanti presenti sui fondali, la promozione di agricoltura compatibile e
sostenibile e l’assegnazione di marchio e certificazione di qualità ecologica. Per quanto riguarda
il Lago di Candia, sono state realizzate:
-
colture sperimentali che utilizzano la fertilizzazione biologica in alternativa alla
concimazione chimica;
la rivitalizzazione della palude e il ripristino della rete idrografica attraverso lo scavo di due
nuovi canali trasversali e la riattivazione dei canali perimetrici;
la riutilizzazione delle acque del Rio Bianisso;
4 impianti di fitodepurazione per l’affinamento delle acque reflue di una frazione abitata nel
comune di Candia, non collegata alla fognatura municipale, e dell’effluente del depuratore;
la captazione delle acque reflue provenienti dalle colline coltivate presenti nel bacino
imbrifero del Lago.
INTERREG III A Alcotra. È stata approvata nel 2004 l’adesione al Progetto Una montagna per
tutti nell’ambito del Programma INTERREG III A Alcotra volto alla riqualificazione delle Aree
Protette e alla loro fruizione – in particolare – da parte di soggetti svantaggiati.
La dicitura A Alcotra indica che l’iniziativa si inserisce nell’ambito di quelle finalizzate al
consolidamento della cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia (Alpi Latine
COoperazione TRAnsfrontaliera) e hanno come scopo ultimo lo sviluppo delle aree intorno al
confine tra i due Stati.
Grazie a questi fondi, la Provincia di Torino ha previsto di realizzare una serie di interventi a
favore delle persone portatrici di handicap: interventi strutturali e messa in sicurezza di sentieri,
luoghi di particolare pregio e strutture di accoglienza; segnaletica e cartellonistica adeguate;
sviluppo di competenze specifiche rivolte all’accompagnamento di questi soggetti; un’adeguata
informazione.
In particolare, all’interno della Riserva naturale speciale dello Stagno di Oulx si procederà a
realizzare un percorso livellato lungo le sponde del lago accessibile alle carrozzine ed un’area
di sosta panoramica sul lago, corredati da apposite bacheche e segnaletica
Promozione nuove Aree Protette. Nel corso del 2004-2005 la Provincia è stata impegnata
nell’adempimento delle prime incombenze derivanti dall’istituzione delle nuove aree protette: in
particolar modo sono stati indicati i confini dei nuovi parchi provinciali tramite l’apposizione di
idonee tabelle di perimetrazione e sono state istituite le Comunità dei Parchi che riuniscono i
rappresentanti; sono in oltre stati affidati gli incarichi di studio e progettazione per la
realizzazione di marchi – logotipi relativi alle nuove Aree Protette di rilievo provinciale; nonché è
stata avviata un’attività di progettazione e fornitura di materiale informativo, didattico e
pubblicitario relativo alle cinque nuove Aree Protette e al Sistema complessivo dei Parchi di
rilievo Provinciale. Inoltre, sono state attivate una serie di iniziative al fine di promuovere le 5
nuove Aree protette. Nello specifico, sono state potenziate le modalità di accesso alle zone ed è
stata facilitata la loro fruizione di tipo eco-sostenibile attraverso la realizzazione e lo sviluppo
della viabilità stradale, ciclabile e pedonale, rendendola le zone accessibili anche alle persone
disabili.
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
Realizzazione di strutture. Sono state costruite una serie di strutture con lo scopo di favorire
una migliore fruizione delle Aree protette da parte dei/delle turisti/e: centri polifunzionali, aree
attrezzate, sentieri, percorsi contrassegnati da pannelli didattici e punti di osservazione, punti di
ristoro e vendita di materiale informativo.
Progetto Aree umide. La Provincia ha dato vita – in collaborazione con l’ARPA e le Guardie
Ecologiche Volontarie - ad un censimento della Rete di Zone Umide sul proprio territorio per
conoscere, risanare e valorizzare questo enorme patrimonio della biodiversità. Il progetto si
propone di realizzare un sistema informativo che consenta una catalogazione standardizzata
dei dati ambientali disponibili relativi alle zone umide, l’individuazione di parametri ambientali
per la valutazione del loro stato di conservazione, della vulnerabilità delle specie, degli habitat e
degli ecosistemi presenti in tali zone.
Laghi di Avigliana. Nel 2004 la Provincia ha partecipato al finanziamento di un progetto
finalizzato al ripristino delle condizioni di equilibrio ecologico dei Laghi di Avigliana. L’intervento
ha consentito di ridurre l’eutrofizzazione del Lago Grande di Avigliana grazie ad uno specifico
intervento di biorimediazione basato sull’utilizzo di molluschi bivalvi autoctoni. Il primo effetto
dello stato eutrofico di un bacino si manifesta con una crescita esponenziale dei microrganismi
vegetali che costituiscono il fitoplancton: i Bivalvi, nutrendosi per filtrazione passiva di
fitoplancton, trasformano la biomassa in sospensione in tessuto organico, diminuendo così il
carico organico delle acque del lago.
Sinergia con Ecomusei. Nel corso del 2004 è stata attivata una collaborazione tra l’Ente e la
Rete degli Ecomusei finalizzata alla diffusione delle culture e dei prodotti tipici e
all’organizzazione di attività e di manifestazioni di supporto alle economie locali.
Autorizzazioni. La Provincia ha compiuto 54 istruttorie nel 2004 e 61 nel 2005 per la
concessione delle autorizzazioni in merito ad interventi da realizzare all’interno delle aree
protette e ha concesso 16 autorizzazioni nel 2004 e 51 nel 2005 per la modifica dello stato dei
luoghi di alcune di esse.
I CANALI DI DIALOGO
I canali di dialogo utilizzati al fine di dialogare con i/le cittadini7e e informarlie delle iniziative in
materia di aree protette sono di diversi tipi:
-
-
la partecipazione della Provincia a manifestazioni a carattere locale, nazionale e
internazionale;
l’organizzazione di convegni su temi inerenti ambiente, flora, fauna, ecc.;
la pubblicazione di materiale informativo (un volume sull’Avifauna del Parco del Lago di
Candia, depliant informativi sulle Aree Protette provinciali, articoli sulle azioni intraprese
dall’Ente di gestione del Parco del lago di Candia e del Servizio Parchi in toto).
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
LO SPORTELLO AMBIENTE
Lo Sportello Ambiente è un ufficio istituito nel 1997 dalla Provincia di Torino con l’obiettivo di
diffondere l’informazione in campo ambientale sulle corrette modalità di gestione di attività
industriali e di servizio, sugli adempimenti in campo ambientale, sui progetti e le iniziative per
prevenire l’inquinamento e migliorare la qualità dell’ambiente.
È aperto al pubblico e si rivolge in particolare alle aziende e agli enti locali, ma anche ai/alle
singoli/e cittadini/e del territorio provinciale e garantisce un servizio efficiente e la massima
completezza e aggiornamento delle informazioni.
È un centro di documentazione ambientale, pertanto dispone di materiale informativo relativo a
tutti gli ambiti di competenza della Provincia in materia ambientale e a tutti i progetti e bandi per
la concessione di contributi promossi in questo settore; inoltre, offre anche la possibilità di
effettuare ricerche e approfondimenti grazie alla vasta dotazione di testi e manuali
continuamente aggiornata.
Nello specifico:
gestisce un Centro di documentazione ambientale per la raccolta del materiale
bibliografico in ambito ambientale;
si occupa del rilascio di informazioni sulla normativa in campo ambientale;
dà la possibilità di espletare gli adempimenti in campo ambientale (autodichiarazione
impianti termici; pagamento diritti di iscrizione per attività di gestione rifiuti);
mette a disposizione la modulistica per la richiesta delle autorizzazioni ambientali;
è il luogo dove vengono depositati i progetti di Valutazione di Impatto Ambientale e in
cui è possibile consultare e depositare progetti di IPPC;
promuove l’utilizzo del metano quale combustibile di autotrazione;
organizza attività di formazione per rispondere alla continua necessità di aggiornamento
e per creare sinergie tra coloro che si occupano di ambiente all’interno dell’Ente;
offre l’accesso agli Atti amministrativi dell’Ente in materia ambientale;
partecipa - tramite stand - a fiere, convegni, manifestazioni che hanno attinenza con
l’ambiente.
Nell’ambito dell’attività di promozione della diffusione del metano, fornisce incentivi per
l’acquisto di veicoli a metano e per l’apertura di nuovi distributori.
Molti servizi dello Sportello Ambiente vengono forniti mediante strumenti telematici:
informazione su tutte le attività e i servizi tramite una sezione appositamente dedicata del
portale Internet della Provincia di Torino; newsletter dell’Area; modulistica on-line, al fine di
evitare agli utenti l’obbligo di recarsi direttamente allo Sportello.
Un po’ di cifre…
Qui di seguito vengono riportati alcuni dati utili a far comprendere meglio l’entità e il tipo di
attività svolta dallo Sportello nel corso del biennio 2004-2005:
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Bilancio Sociale 2004-2005 che integra le dimensioni di genere e ambientale
2004
244
20.3
12.983
2005
240
20
26.024
1082
35,56
2168,66
71,29
Giorni totali di apertura
Media mensile di giorni di apertura
Utenza totale (che comprende utenza diretta, contatto telefonico,
contatto tramite altri mezzi quali e-mail, fax, posta)
Media mensile dell’utenza
Affluenza media giornaliera (che comprende utenza diretta, contatto
telefonico, contatto tramite altri mezzi quali e-mail, fax, posta)
Nel 2004 il mese durante il quale l’utenza è stata maggiore è stato gennaio (con 1.282
contatti), l’anno successivo novembre (con 1.613 contatti).
È significativo mettere in evidenza che nel corso del biennio l’utenza totale è più che
raddoppiata.
Per quanto riguarda gli ambiti sui quali sono state richieste più informazioni, queste sono le
percentuali annuali:
2004
26,5%
23,2%
21,5%
9,8%
3,2%
2005
23,5%
26,1%
20,1%
11,8%
3,8%
sui rifiuti
sulle risorse idriche
sulle risorse energetiche
sull’inquinamento atmosferico
sui progetti di V.I.A.
Sezione ambientale del Registro del Volontariato
A partire dal 2001 alle Province è stata assegnata la gestione (iscrizione e cancellazione,
erogazione di contributi) del Registro Regionale delle organizzazioni di Volontariato per quello
che concerne il proprio territorio di competenza. Nel periodo 2004-2005 la Provincia ha
accettato 4 nuove iscrizioni al Registro da parte di organizzazioni di volontariato che operano
nell’ambito ambientale e che pertanto sono state inserite nella sezione provinciale del Registro
Regionale.
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LE RISORSE FINANZIARIE E I RELATIVI IMPIEGHI, DEDICATI ALLA POLITICA :
LE POLITICHE AMBIENTALI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
dell'Asse 3: LA PROVINCIA E IL SUO TERRITORIO
Provenienza risorse
2004
2005
32.214,00
96.209,50
0,00
0,00
4.777.216,33
2.755.082,49
da altri soggetti:
Unione Europea
Stato Italiano
Regione Piemonte
da risorse proprie o acquisite dall'Ente Provincia :
prevalentemente tributi e tariffe
14.847.851,65 14.534.717,55
risparmi di gestione
1.114.022,94
383.062,71
0,00
0,00
614.406,00
0,00
proventi di vendite di beni del patrimonio
ricorso al credito bancario
Totale risorse acquisite
21.385.710,92 17.769.072,25
Destinazione impieghi
2004
2005
cosiddetti "correnti":
attività di natura ordinaria gestite direttamente
10.762.870,94 11.807.642,39
attività di natura ordinaria gestite indirettamente (trasferimenti ad
altri Enti e/o soggetti)
4.272.243,48
5.020.903,67
43.638,00
353.100,00
6.306.958,50
587.426,19
cosiddetti "in conto capitale":
investimenti gestiti direttamente
investimenti gestiti indirettamente (trasferimenti /conferimenti ad
altri Enti e/o soggetti, ivi comprese le partecipazioni azionarie)
Totale impieghi realizzati
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21.385.710,92 17.769.072,25
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3.3.1 Le politiche ambientali per uno sviluppo