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Notizie Alla scoperta dei "piccoli frutti"/ Il 10 luglio al
Centro Sperimentale Orticolo di Boves porte
aperte a golosi, appassionati e addetti ai lavori
In Primo Piano
L'INCONTRO ORGANIZZATO DAL CRESO PER FAR CONOSCERE LAMPONI, MORE DI
ROVO, RIBES E MIRTILLI COLTIVATI IN PIEMONTE E VENDUTI IN TUTTA ITALIA
Giovedì 10 luglio, alle 16, il CReSO organizza al Centro Sperimentale Orticolo di Boves la giornata “Piccoli Frutti” per chi
desidera conoscere il quadro della produzione di frutti di bosco in Piemonte, con uno sguardo alle prospettive di miglioramento Promo
futuro.
In Piemonte, la raccolta di bacche spontanee nel sottobosco si è trasformata, fin dai primi anni ’60, in una vera e propria
attività professionale. Le aree a più forte vocazione sono le valli alpine cuneesi, alcune zone del Torinese e le pendici collinari
tra Biellese, Vercellese e Alessandrino.
Accanto alla più tradizionale coltura di lampone, mora di rovo e ribes, ha recentemente preso piede anche il mirtillo,
contribuendo a variegare la gamma piemontese di frutti di bosco, ormai ai vertici della produzione nazionale. Attualmente in
Piemonte si stimano estensioni produttive di circa 245 ettari ripartiti tra mirtillo (circa 180 ha e una produzione media annua di
900 ton), lampone (40 ettari da cui si ottengono circa 400 ton/anno) e infine ribes e mora di rovo (15 ettari e 250 ton/anno). A
differenza degli altri frutti di bosco, che vengono completamente assorbiti dal mercato nazionale, il mirtillo è in parte
destinato anche all’esportazione. la coltivazione di piccoli frutti rappresenta una valida fonte di reddito per coloro che
svolgono la propria attività in aree difficili e svantaggiate e l’intero settore vale al sistema economico regionale un giro d’affari
attorno ai 4 milioni di euro. La qualità dei frutti di bosco del Piemonte ha oggi raggiunto livelli di eccellenza diffusamente riconosciuta ed apprezzata
sull’intero territorio nazionale. Non solo da un punto di vista organolettico (aroma, tenore zuccherino, acidità della polpa, Cerca
etc.), di più immediata percezione, ma anche sotto il profilo della sicurezza alimentare e dell’ambiente, grazie all’adozione di Notizie
strategie agronomiche volte a ridurre quanto più possibile ogni tipo di residuo e a preservare l’ecosistema. Tali risultati sono
stati raggiunti grazie alla crescente professionalità acquisita dagli operatori di settore, alla loro volontà di “stare al passo con i
tempi”, investendo per adeguarsi via via alle più recenti acquisizioni in tema di pratiche colturali e gestione dell’impianto.
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Ad accompagnare e sostenere il processo evolutivo della produzione di piccoli frutti è stata, in questi anni, la figura del CReSO,
la cui attività di ricerca e sperimentazione si inserisce nell’ambito di specifici programmi finanziati dalla Regione Piemonte o
dal MiPAAF, come nel caso del progetto “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi”. Si tratta non solo di ricercare e
selezionare nuove varietà che consentano di migliorare uno o più caratteri (organolettici, agronomici, merceologici) rispetto
alle cultivar in uso, perfezionando così la qualità percepita nel suo complesso, ma anche di testare pratiche colturali
innovative che introducano un effettivo vantaggio nella gestione della coltura. Alla base di tale attività di ricerca sta una fitta
rete di rapporti di carattere nazionale ed internazionale con importanti istituzioni di riferimento per la ricerca in
ortofrutticoltura, con cui è in atto un ormai consolidato e prezioso scambio di informazioni.
OK
La ricerca del CReSO si ripropone di orientare sul territorio tali informazioni, declinandole di volta in volta sulle particolari e
specifiche esigenze del contesto in cui opera. La sua funzione consiste dunque nell’avviare e assistere il “percorso qualità”,
fornendo nuovi input alla filiera e trasferendo i risultati della ricerca a tecnici e operatori. A Boves, presso il Centro
sperimentale del CReSO, sono oggi in corso di valutazione ben 62 cultivar di lampone, 48 di mirtillo, 15 di mora di rovo, 28 di
ribes rosso e bianco, 32 di ribes nero e 24 di uva spina. Tale collezione varietale, una delle più ricche e complete a livello
nazionale, è in continua fase di integrazione ed aggiornamento.
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