P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007-2013
Rapporto di Valutazione Operativa 2011
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Indice
Sommario esecutivo ..................................................................................................................................................... 3
I contenuti del Rapporto .................................................................................................................................................. 3
Principali esiti dell’attività di valutazione ........................................................................................................................ 4
1.
Disegno e metodo della valutazione .............................................................................................................. 7
1.1
I quesiti valutativi ................................................................................................................................................. 7
1.2
L’approccio metodologico in sintesi ................................................................................................................... 8
La valutazione operativa dell’annualità 2010 ......................................................................................................... 14
2.
Valutazione dell’avanzamento ...................................................................................................................... 15
2.1
L’analisi di efficienza finanziaria ....................................................................................................................... 15
2.2
2.1.1
La capacità di utilizzo delle risorse finanziarie allocate al Programma ........................................ 15
2.1.2
Il grado di efficienza per Misura e tipologia di progetti .................................................................. 18
L’analisi di efficacia ........................................................................................................................................... 22
2.2.1
Il grado di efficacia raggiunto nell’attuazione del PO ..................................................................... 22
2.2.2
L’efficacia a livello di Misura e tipologia di progetto ....................................................................... 27
2.2.3
Il livello di concentrazione territoriale degli interventi .................................................................... 45
2.2.4
Focus sulle buone pratiche ............................................................................................................. 49
(1) Case study Progetto Ordinario “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei
laghi Insubrici” ........................................................................................................................................... 51
(2) Case study Progetto Ordinario “Dai monti ai laghi insieme senza auto” ............................................... 58
2.2.5
Il contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia del P.O. ..................................... 64
(1) Case study Progetto Strategico: “E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio
immateriale” ............................................................................................................................................... 71
2.3
Identificazione delle cause di inefficienza e di inefficacia ............................................................................... 78
2.4
Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 79
3.
La qualità dei meccanismi di attuazione ..................................................................................................... 84
3.1
Il processo di selezione ..................................................................................................................................... 84
1
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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3.2
Le procedure di rendicontazione ...................................................................................................................... 91
4.
Il sistema di monitoraggio ............................................................................................................................. 97
5.
Il contributo del partenariato all’attuazione del P.O. ............................................................................... 103
6.
5.1.1
Obiettivi della valutazione .............................................................................................................. 103
5.1.1
La distribuzione territoriale e la tipologia di partner coinvolti....................................................... 103
5.1.2
Il coinvolgimento dei partner in fase progettuale e attuativa ed il grado di cooperazione reciproca
111
5.1.3
Conclusioni e raccomandazioni .................................................................................................... 115
L’efficacia del piano di comunicazione del P.O. ...................................................................................... 116
Allegati – Strumenti di indagine ............................................................................................................................. 120
A - Questionario di indagine rivolto al campione di beneficiari selezionato ............................................................. 120
B - Traccia per l’intervista dei soggetti coinvolti nell’attuazione del PO ................................................................... 131
C – Scheda progetto per Case studies ...................................................................................................................... 134
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Sommario esecutivo
I contenuti del Rapporto
Il Rapporto di Valutazione Operativa 2011 illustra gli esiti delle attività di valutazione delle performance registrate dal
Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 per l’annualità 2010. Il presente
documento si configura come un aggiornamento del Rapporto di Valutazione Operativa 2010 in cui sono stati
analizzati i primi due anni di operatività del Programma (2008 e 2009).
L’esercizio è stato realizzato facendo riferimento ai questi valutativi previsti dal Disegno di Valutazione e in
considerazione delle tematiche oggetto di approfondimento individuate nel Piano semestrale (dicembre 2010 –
maggio 2011) allo scopo di fornire utili spunti per:

l’eventuale revisione dei meccanismi di attuazione attivati nell’ambito del Programma;

procedere con eventuali adeguamenti nella programmazione operativa;

rilevare, attraverso la realizzazione di case studies, eventuali difficoltà incontrate dai beneficiari nell’attuazione
dei progetti e individuare possibili aspetti positivi trasferibili ad altri interventi.
Il Rapporto, introdotto da una prima sezione descrittiva dell’approccio metodologico adottato per la valutazione, è
organizzato in più capitoli in cui vengono illustrati gli esiti dell’esercizio svolto, organizzati per aree tematiche/capitoli:

La Valutazione dell’avanzamento del Programma (Capitolo 2) la cui analisi ha preso in esame i seguenti
aspetti:
-
l’efficienza finanziaria del PO in termini di capacità complessiva di utilizzo della dotazione finanziaria
disponibile. Le risultanze sono state poi differenziate per Asse/Misura e per tipologie progettuali (ordinari,
strategici e PIT);
-
l’efficacia del Programma valutata attraverso l’approfondimento dei seguenti elementi:
o livelli di efficacia differenziati per Misura e tipologia di progetto;
o livello di concentrazione territoriale degli interventi;
o analisi delle buone pratiche attraverso l’approfondimento di due progetti ordinari della prima
finestra valutativa (Case studies);
o valutazione del contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia del PO anche
attraverso l’analisi del progetto strategico ECHI;
o analisi delle principali cause di inefficacia e di inefficienza che hanno condizionato l’attuazione del
Programma per l’annualità di riferimento.
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VALUTAZIONE OPERATIVA

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La valutazione della qualità dei meccanismi di attuazione attivati (Capitolo 3) che è stata realizzata attraverso
l’analisi dei seguenti processi:
-
la selezione dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione e dei PIT;
-
la rendicontazione delle spese.

L’avanzamento nello sviluppo del sistema informativo di monitoraggio del PO e la capacità di quest’ultimo di
configurarsi come uno strumento a supporto del governo del Programma (Capitolo 4);

Il contributo del partenariato transfrontaliero all’attuazione del Programma (Capitolo 5) valutato attraverso
l’analisi della distribuzione territoriale, delle tipologie di partner e del tipo di coinvolgimento di questi ultimi nella
realizzazione dei progetti;

La valutazione del piano di comunicazione rispetto alla qualità delle azioni di comunicazione realizzate nel
periodo oggetto di analisi (Capitolo 6).
Principali esiti dell’attività di valutazione
Di seguito si fornisce indicazione dei principali esiti delle attività di valutazione operativa per l’annualità 2010.

L’analisi dell’efficienza finanziaria del Programma mostra, oltre ad una significativa crescita del livello di risorse
impegnate derivante dall’ammissione a finanziamento dei progetti ordinari della seconda call e dei PIT, un
avanzamento della spesa certificata più contenuto, attribuibile al ritardo nell’avvio degli interventi strategici. Sono
in particolare i temi della R&S, del Patrimonio ambientale e della Cooperazione a mostrare una particolare
attenzione da parte del territorio mentre, anche nel 2010, i trasporti e la formazione ed il mercato del lavoro si
confermano meno attraenti. Dall’analisi delle schede di monitoraggio fisico dei progetti emerge,
complessivamente, un avanzamento dei risultati del PO positivo che eccede tendenzialmente i valori
obiettivo definiti in fase di programmazione. Per alcuni indicatori il rapporto “Realizzato/Target” raggiunge anche
picchi del 15000% dimostrando che i valori obiettivo previsti, in alcuni casi, sottostimano i risultati
potenzialmente raggiungibili dal PO. Per quanto attiene la concentrazione geografica degli interventi i dati
aggregati confermano i trend già evidenziati per il 2009: in Italia i progetti sono prevalentemente localizzati in
Lombardia, seguono Piemonte, Bolzano e Valle d’Aosta. Con la seconda finestra valutativa è stata riscontrata
una forte diminuzione dei progetti in determinate aree geografiche (Piemonte e Valle d’Aosta) a favore di
Bolzano, che registra il più elevato numero di presenze progettuali.

La valutazione del processo di selezione ha avuto ad oggetto le procedure adottate per l’istruttoria dei progetti
ordinari della seconda finestra di valutazione e dei PIT. La selezione degli interventi della seconda call ha
sostanzialmente replicato quella degli ordinari della prima finestra, sia da un punto di vista procedurale sia per
quanto attiene le tempistiche medie di realizzazione delle singole fasi. Il processo di selezione dei PIT, pur
essendo più complesso in quanto articolato in due momenti di istruttoria intervallati da una fase di
accompagnamento, trova una giustificazione nella natura stessa dei Piani. Si tratta infatti di interventi nuovi e
complessi, che necessitano di esser ben compresi dal territorio. Un aspetto che ha influito sull’efficacia
complessiva del processo di selezione dei PIT è legato all’azione di accompagnamento che, come dimostrano
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gli esiti dell’istruttoria (solo il 50% dei Piani presentati è stato finanziato), si è rilevata non completamente
adeguata nel supportare i proponenti nel definire progettualità rispondenti alle attese delle Amministrazioni.

Le procedure previste dal Programma per la rendicontazione delle spese sostenute nell’ambito dei progetti
appaiono, come evidenziato dai beneficiari intervistati, piuttosto onerose soprattutto per quanto attiene la
rendicontazione di determinate categorie di spesa. Le Amministrazioni responsabili del PO hanno predisposto
specifici Manuali per supportare i beneficiari in questo processo. Il Manuale “Linee guida per i beneficiari Italiani”
si configura come uno strumento in grado di rispondere, complessivamente, alle esigenze informative dei
soggetti cui si rivolge e il “Manuale di rendicontazione front-office” rappresenta un utile supporto per la gestione
delle rendicontazione a sistema in quanto ripercorre in maniera accurata tutti gli step per il caricamento e l’invio
elettronico delle spese. Tuttavia i beneficiari della prima finestra valutativa hanno lamentato la tardiva
introduzione di questi documenti rispetto all’avvio delle attività di progetto. Sono stati inoltre realizzati eventi
incentrati sul tema della rendicontazione (es. Infoday) che hanno rappresentato momenti interessanti di
confronto collegiale tra le Amministrazioni responsabili del PO e i beneficiari nel corso dei quali sono stati chiariti
aspetti inerenti la rendicontazione e trattate casistiche puntuali non contemplate dalla Manualistica di riferimento.

Il processo di sviluppo che ha interessato il Sistema Informativo per il monitoraggio del PO (GEFO) ha subito
una significativa accelerazione nel 2010 grazie all’introduzione e allo sviluppo di alcuni moduli e funzionalità. A
fine 2010, infatti, il sistema si configura complessivamente come uno strumento affidabile che raccoglie un set di
informazioni inerenti i progetti sempre più ampio. L’aspetto sicuramente più interessante attiene l’introduzione
del Data Warehouse Business Objects, il cui sviluppo è stato avviato nel 2010 e terminato nel 2011, che ha
permesso di superare un importante limite del sistema informativo quale l’assenza di una funzionalità di
interrogazione diretta. Per amplificare i benefici derivanti da questo strumento di business intelligence si ritiene
opportuno cercare di estenderne l’utilizzo ad un bacino di utenti sempre più ampio.

L’analisi del contributo del partenariato all’attuazione del P.O. nella seconda finestra di valutazione ha
evidenziato chiari miglioramenti nella qualità della cooperazione transfrontaliera; emergono aspetti positivi quali
la presenza di nuove partnership e il maggior peso dei privati nelle compagini. Le partnership si sono estese a
soggetti portatori di interessi diversificati nel campo del sociale, della cultura e della ricerca superando il
dualismo amministrazioni-soggetti economici. L’analisi condotta attraverso le interviste ai beneficiari ha
evidenziato un livello di cooperazione più elevato rispetto a quanto rilevato nella valutazione precedente. La
collaborazione transfrontaliera sembra essersi rafforzata soprattutto nella fase di progettazione, rispetto alla
quale è stata rilevata una maggiore vivacità dovuta al rinnovamento nella composizione dei partenariati. Tuttavia
le analisi effettuate hanno messo in evidenza come, seppur con evidenti miglioramenti, la cooperazione attiva tra
soggetti coinvolti sia ancora debole (la collaborazione si svolge prevalentemente nell’ambito del monitoraggio
dell’avanzamento fisico e finanziario delle attività progettuali). Si è registrato un aumento delle difficoltà
nell’individuazione dei partner di progetto transfrontalieri. La complessità nel reperimento dei partner è stata
determinata principalmente dalla maggiore attenzione prestata dai capofila nella scelta dei partner più adatti alle
caratteristiche del progetto e dalle risorse finanziarie limitate. I fattori che hanno determinato tali difficoltà sono
da attribuirsi principalmente all’asimmetria finanziaria e tecnica che ha influito sulle relazioni fra partner. A ciò si
è aggiunta, a seguito del rinnovamento di parte delle compagini, la presenza di partner più piccoli (associazioni,
imprese) che non possiedono le dovute competenze gestionali e le adeguate capacità finanziarie per far fronte
ad anticipazioni di spesa.
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VALUTAZIONE OPERATIVA

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Nel 2010 si è sviluppata in maniera articolata ed efficace la comunicazione rivolta ai beneficiari dei contributi,
mirata al trasferimento delle procedure attuative e al supporto tecnico all’avvio dei progetti. E’ pertanto utile
mantenere le occasione di incontri mirati sui temi legati all’attuazione del Programma. Il portale del PO e il web
in generale sono diventati gli strumenti di comunicazione e di informazione più utilizzati, è quindi importante
mantenere l’aggiornamento tempestivo e coordinare la strategia di comunicazione dei numerosi siti web che a
vario titolo trattano di aspetti del programma. Per facilitare il reperimento di partner, soprattutto quelli svizzeri
potrebbe essere utile intensificare il supporto ai beneficiari in tale attività. Per le finestre di selezione del 2011 si
raccomanda comunque di rivolgere azioni di comunicazione mirate verso categorie di beneficiari e aree che
sembrano dimostrare cali di partecipazione
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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1. Disegno e metodo della valutazione
1.1 I quesiti valutativi
Il presente Rapporto è stata redatto coerentemente con le indicazioni metodologiche definite a livello comunitario e
nazionale allo scopo di analizzare specifici aspetti del Programma ritenuti rilevanti in considerazione dello stato di
attuazione di quest’ultimo per l’annualità di riferimento e dei temi già trattati nel Rapporto di Valutazione Operativa
2010 con riferimento ai quali non sono stati riscontrati cambiamenti significativi (ad. es. Architettura gestionale del
Programma).
Di seguito si fornisce indicazione dei quesiti valutativi previsti dal Disegno di Valutazione del PO a cui il presente
Rapporto intende dare risposta. Le domande sono state aggregate per ambiti tematici che rispecchiano
l’articolazione del Rapporto.
Valutazione dell’avanzamento del Programma
L’analisi di efficienza finanziaria


Qual è il grado di efficienza raggiunto nell’attuazione del P.O., in termini di capacità di utilizzo delle risorse
finanziarie allocate al Programma, anche in funzione dei risultati raggiunti?
Come si differenzia il grado di efficienza in termini di misure e tipologia di progetti?
L’analisi di efficacia





Qual è il grado di efficacia raggiunto nell’attuazione del P.O., in termini di raggiungimento dei valori obiettivo
definiti nei documenti di programmazione?
Come si differenzia il grado di efficacia in termini di Misure e tipologia di progetti?
Qual è il livello di concentrazione territoriale degli interventi?
Quali progetti mostrano una performance migliore e si configurano come best practice? Quali caratteristiche
di tali progetti sono trasferibili nei meccanismi di attuazione di altri progetti finanziati nel programma? [Analisi
Case studies Progetti Ordinari]
Qual è il contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia dei singoli Assi?
La qualità dei meccanismi di attuazione

I meccanismi di attuazione e in particolare le procedure previste dal Sistema di Gestione e Controllo per la
selezione dei progetti sono funzionali alla gestione efficace del Programma?
Il sistema di monitoraggio

Il sistema di monitoraggio consente di verificare l’avanzamento del Programma e supportare la gestione
strategica del P.O.?
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VALUTAZIONE OPERATIVA

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Fornisce, con la tempistica ed il livello qualitativo necessari, le informazioni di base utili allo svolgimento
della valutazione?
Il contributo del partenariato all’attuazione del PO

Qual è il contributo del partenariato transfrontaliero all’attuazione del Programma?
L’efficacia del Piano di comunicazione del PO

Qual è l’efficacia del Piano di comunicazione?
1.2 L’approccio metodologico in sintesi
L’immagine che segue ripercorre il processo seguito dal Valutatore per la predisposizione del presente Rapporto di
Valutazione.
Figura 1: Il percorso della Valutazione Operativa
Piano semestrale
DICEMBRE 2010
PIANO
SEMESTRALE
Individuazione
quesiti rilevanti per
il periodo di analisi
DISEGNO DI
VALUTAZIONE
Selezione progetti
per Case studies
ATTIVITA’ DI RACCOLTA DATI
RVO 2011
MAGGIO 2011
RISPOSTA AI QUESITI VALUTATIVI E
STESURA RAPPORTO DI
VALUTAZIONE
Analisi desk della documentazione
disponibile
Analisi questionari e
formalizzazione esiti
Predisposizione degli strumenti di
indagine:
• Traccia intervista per stakeholders
• Questionario per beneficiari
• Scheda progetto per Case studies
Interviste Stakeholders
Selezione campione beneficiari e
somministrazione questionario
Interviste per Case studies
Stesura Rapporto di Valutazione
Operativo (RVO)
Il processo di valutazione è articolato in tre fasi:

Fase 1 - Programmazione delle attività Questa prima fase è stata finalizzata a definire gli aspetti da trattare nel
presente Rapporto di Valutazione Operativa che sono stati individuati sulla base dei quesiti previsti dal Disegno
di Valutazione e dello stato di attuazione del PO. In secondo luogo sono state programmate le attività da
realizzare per l’esercizio valutativo e sono stati selezionati i progetti oggetto dei Case studies.

Fase 2 - Attività di raccolta dati. In questa seconda fase gli sforzi del Valutatore si sono concentrati in primis
sull’analisi desk della documentazione disponibile inerente il Programma e i progetti finanziati e, in secondo
luogo, sulla predisposizione degli strumenti di indagine per la raccolta di informazioni da fonti primarie
(stakeholders e beneficiari). E’ stato inoltre selezionato il campione di beneficiari a cui è stato sottoposto un
questionario di approfondimento.
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VALUTAZIONE OPERATIVA

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Fase 3 - Risposta ai quesiti valutativi e predisposizione del Rapporto di Valutazione Operativa. In quest’ultima
fase il Valutatore ha realizzato interviste ai soggetti coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO e ai beneficiari
dei progetti oggetto dei case studies. Sulla base delle risultanze emerse dalla consultazione congiunta di fonti
primarie e secondarie, il Valutatore ha provveduto a rispondere alle domande di valutazione e a individuare
possibili aree di miglioramento del Programma.
Le fonti utilizzate sono sintetizzate nella seguente tabella
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Fonti primarie
-
Soggetti coinvolti a vario titolo nell'attuazione del Programma;
Campione di beneficiari dei progetti finanziati;
Campione di progetti selezionati per la realizzazione dei casi di studio.
Fonti secondarie
Documenti e Manualistica di Programma
-
Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia - Svizzera 2007-2013;
Guida di attuazione (versione luglio 2010);
Vademecum per l’utilizzo del Programma: la manifestazione d’interesse sui PIT;
Vademecum per l'utilizzo del Programma: progetti ordinari (versione febbraio 2011);
Linee guida per i beneficiari italiani (versione febbraio 2011) e relativi allegati;
Piano di comunicazione;
Manuale rendicontazione e monitoraggio Front-office.
Documentazione progetti
-
Schede di monitoraggio fisico relative al II semestre 2010 presentate dai beneficiari;
Relazioni di avanzamento presentate dai beneficiari dei progetti finanziati;
Modello di Convenzione tra Capofila e partner di parte italiana (versione gennaio 2011).
Atti ufficiali Regione Lombardia
-
Decreto Regione Lombardia 15535/2008 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito al finanziamento dei
progetti ordinari - prima finestra;
Decreto Regione Lombardia 13855/2009 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito al finanziamento dei
progetti strategici;
Decreto Regione Lombardia 9676/2010 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito al finanziamento dei progetti
ordinari (seconda finestra di valutazione);
Decreto Regione Lombardia 273/2011 - Presa d’atto dell’invito alla presentazione dei progetti ordinari (terza
finestra di valutazione);
Decreto Regione Lombardia 772/2011 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito alla selezione dei PIT e al
finanziamento dei progetti ordinari che li compongono;
Decreto Regione Lombardia 2258/2011 - Pubblicazione elenco dei beneficiari del contributo pubblico (ordinari
seconda finestra di valutazione e PIT).
Altre fonti
-
Rapporto Annuale di Esecuzione 2010;
Documentazione eventi di Programma;
Rapporto progetti strategici presentato in occasione del CdS del 24/05/2011;
Sistema Informativo del Programma (GEFO);
Siti internet dei progetti finanziati.
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Per la raccolta delle informazioni e dei dati dalle fonti primarie, il gruppo di lavoro valutazione ha provveduto ad
elaborare i seguenti strumenti di indagine riportati in allegato al presente Rapporto:

questionario di indagine rivolto ad un campione di beneficiari selezionato (allegato A);

traccia utilizzata per la realizzazione delle interviste ai soggetti coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO
(allegato B);

scheda progetto utilizzata per la realizzazione dei casi di studio (allegato C).
La tabella a seguire fornisce indicazione, per ciascun progetto selezionato, del nome e ruolo delle persone
intervistate.
ID
Progetto
Titolo progetto
7627038
Risorse naturali e strumenti di promozione
comuni – ENVITOUR
7629770
Advanced Cementitious Composites In
DEsign and coNstruction of safe Tunnel
Acronimo: ACCIDENT
7601473
Grand Saint Bernard 360
7673195
Eventi in Rete Cinema, Comunicazione,
Cultura:3C network transfrontaliero di
operatori ed eventi
MONTEQUA - Sviluppare istruzione di
qualita tramite pedagogia Montessori
7601867
Legno: saperi per un uso sostenibile della
13803534 risorsa
14085225 Welcome Media System
14030855 REMIDA
DIVERSICOLTURA Biodiversitat in der
Kulturlandschaft Diversita biologica nel
8359058 paesaggio culturale
13958723 I castagneti dell'Insubria
13882048 Frontiera di Acqua e Pace
Valorizzazione turistica lungo l'itinerario
Locarno-Milano-Venezia: museo delle
13968467 acque italo-svizzere - IDROTOUR
13852227 LA CULTURE DU GESTE
Capofila italiano
Localizzazione
Regione Piemonte
Piemonte
Politecnico di Milano
Comune
Valtournenche
Camera di
Commercio, Industria,
Artigianato e
Agricoltura di Como
Montessori.coop
cooperativa sociale
Lombardia
Valle d'Aosta
Lombardia /
Piemonte
Bolzano
Provincia di Como
SAIA - Società Aree
Industriali e Artigianali
Lombardia
Piemonte /
Lombardia
Provincia di Varese
Lombardia
Comune di Malles
Comunita Montana
Lario Orientale Valle
San Martino
Provincia del Verbano
Cusio Ossola
Consorzio di bonifica
est Ticino – Villoresi
IVAT - Institut
Valdotain de
l'Artisanat de
Tradition
Bolzano
Lombardia
Piemonte
Lombardia
Valle d'Aosta
Persona/e intervistata/e
Simona Gaido
(Coordinatrice di progetto)
Marco Di Prisco
(Responsabile di progetto)
Eleonora Della Rosa
(Risorsa amministrativa)
Luigi Cortese (Referente per il Capofila
italiano)
Raffaella Cattaneo
(Assistente del Referente per il Capofila
italiano)
Mathias Stuflesser
(Coordinatore di progetto)
Luca Corti
(Referente per il Capofila italiano e
Coordinatore di progetto)
Caterina Mandarini
(Coordinatrice di progetto)
Paolo Landini
(Risorsa operativa del Capofila italiano Ufficio PIT)
Andreas Zischg
(Gestione di progetto)
Niccolò Mapelli
(Referente per il Capofila italiano e
Coordinatore di progetto)
Alberto Folli
(Referente per il Capofila italiano)
Maurizio Galli
(Referente per il Capofila italiano)
Massimo Lazzarini
(Responsabile di progetto)
Laura Vita (Risorsa operativa)
Roberto Vallet
(Referente per il Capofila italiano)
Maria Garrone
(Coordinatrice di progetto)
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Di seguito il dettaglio delle interviste realizzate ad alcuni dei soggetti coinvolti nell’attuazione del Programma.
Ruolo soggetti
intervistati
Data
Luogo
Modalità
Persona/e intervistate
Autorità di Gestione
17/05/2011
Milano
Face to face
Benedetta Sevi
Referente Lombardia
10/05/2011
Milano
Face to face
Annarita Piazza
19/05/2011
Milano
Face to face
Cinzia Margiocco
10/05/2011
Milano
Face to face
Valeria Marziali
STC
5/05/2011
Torino
Face to face
Paolo Balzardi
Referente Piemonte
5/05/2011
Torino
Face to face
Laura Pedriali
Referente Valle d’Aosta
9/05/2011
Aosta
Face to face
Marco Pozzan
Come previsto dal Disegno di Valutazione, per indagare specifici aspetti trattati nel presente Rapporto, il Valutatore
Indipendente ha provveduto a realizzare tre casi studio. La seguente tabella fornisce indicazione degli interventi
oggetto degli studi di caso e dei referenti di progetto intervistati.
Asse
1
ID
7615144
Titolo
Valorizzazione
sostenibile dei prodotti
ittici tradizionali ed
innovativi dei laghi
Insubrici
Tipo progetto
Ordinario - I°
finestra di
valutazione
Soggetti
Capofila
Capofila Ita:
PV di Como
Capofila CH:
Capofila Ita:
2
3
7617356
9608950
Dai monti ai laghi
insieme senza auto
E.CH.I. - Etnografie italo
svizzere per la
valorizzazione del
patrimonio immateriale
Ordinario - I°
finestra di
valutazione
PV di Sondrio
Capofila CH:
Cantone Grigioni
Capofila Ita:
Regione Lombardia
Capofila CH:
Strategico
Cantone Vallese
Persona/e
Intervistata/e
Data e
modalità
Carlo Romano' (Referente
per la Provincia di Como)
Data: 9/05/2011
Modalità:
Telefonica
Tiziano Putelli
(Referente per il Canton
Ticino)
Data: 30/05/2011
Modalità:
Telefonica
Pini Evaristo
(Referente per la Provincia
di Sondrio)
Walter Finkbohner
(Referente per il Cantone
Grigioni)
Data: 9/05/2011
Modalità:
Telefonica
Data: 27/05/2011
Modalità:
Telefonica
Laura Saudin (Referente
VdA - Assessorato
Istruzione e Cultura)
Diego Mondo
(Settore Musei e
Patrimonio Culturale –
Regione Piemonte)
Data: 11/05/2011
Stefan Planker
(Direttore del Museum
Ladino “Ciastel De Tor” )
Data: 23/05/2011
Modalità:
Telefonica
Renata Meazza
(Referente Regione
Lombardia – DG Cultura)
Modalità:
Face to face
Data: 18/05/2011
Modalità:
Telefonica
Data: 23/05/2011
Modalità:
Telefonica
12
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
I criteri adottati per la selezione delle progettualità oggetto dei case studies sono:

copertura di tutte le tipologie progettuali il cui processo istruttorio risultava concluso nel 2009 – sono stati
selezionati 2 progetti ordinari della prima finestra di valutazione ed uno strategico;

copertura dei tre Assi Operativi del PO – il campione comprende almeno un progetto finanziato per Asse;

esisti del processo istruttorio – sono stati tendenzialmente selezionati i progetti che in fase di istruttoria avevano
conseguito punteggi elevati con particolare riferimento a specifici criteri quali: caratterizzazione transfrontaliera e
innovatività;

avanzamento della spesa e delle attività di progetto – sono stati individuati gli interventi che per tipologia
progettuale, presentavano un buon avanzamento finanziario (Importo certificato a Marzo 2010) e fisico (Schede
di monitoraggio fisico II semestre 2010).
Il campione di progetti individuato dal Valutatore è stato poi condiviso con il Gruppo di Lavoro Valutazione.
Per la realizzazione dei casi di studio il Valutatore si è avvalso di una Scheda Progetto, già prevista dal Disegno di
Valutazione, che è stata ulteriormente sviluppata al fine di garantire la copertura di tutti gli aspetti rilevanti ai fini
dell’analisi dei progetti (Allegato C). Tale Scheda è stata strutturata in considerazione anche delle indicazioni fornite
nel manuale sui case studies della Commissione europea “Analysing ERDF co-finance innovative projects” di Giugno
2008
13
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
La valutazione operativa dell’annualità
2010
14
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
2. Valutazione dell’avanzamento
2.1 L’analisi di efficienza finanziaria
2.1.1 La capacità di utilizzo delle risorse finanziarie allocate al Programma
1. Dall’analisi dei dati di avanzamento finanziario del Programma (aprile 2011) rappresentati nei grafici a
seguire, emerge che le risorse finanziarie programmate a valere sui tre Assi Operativi del P.O. risultano in gran
parte impegnate. Il contributo pubblico1 approvato per i 107 progetti finanziati è pari a 71 milioni di euro, contro
una dotazione finanziaria complessiva di 86 milioni di euro. Le risorse certificate sono pari a 9 milioni di euro.
Grafico 1. Avanzamento finanziario del Programma sugli Assi Operativi
Mln €
90
86,3
80
71,1
70
60
50
40
30
20
9,1
10
0
Totale Programmato
Totale Impegnato
Totale Certificato
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi alle risorse programmate, impegnate e alle spese certificate sui tre Assi Operativi del P.O.
2. Gli indicatori di spesa utilizzati per valutare l’avanzamento finanziario del P.O. sono la capacità di impegno,
che raffronta il contributo pubblico concesso con la dotazione finanziaria di Programma, la capacità di spesa
(totale certificato/totale programmato) e la velocità di spesa (totale certificato/totale impegnato). Il seguente
grafico rappresenta il quadro della performance finanziaria complessiva del P.O. al 31 dicembre 2010 con
riferimento agli indicatori di avanzamento della spesa individuati:
Il “Totale programmato” fa riferimento alla dotazione prevista dal Piano finanziario del P.O., il “Totale impegnato” al contributo
pubblico approvato e il “Totale certificato” all’importo certificato. I dati si riferiscono ai tre Assi operativi del Programma.
15
1
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Grafico 2. Indicatori di avanzamento finanziario del Programma
90%
80%
82%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
11%
13%
10%
0%
Capacità di impegno (B/A)
Capacità di spesa (C/A)
Velocità di spesa (C/B)
Indicatori di avanzamento finanziario del Programma
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi alle risorse programmate e impegnate e alle spese certificate per i progetti ordinari, progetti
strategici e PIT finanziati
-
La capacità di impegno complessiva si attesta all’82% della dotazione finanziaria di Programma e mostra
un significativo aumento rispetto al valore rilevato a fine 2009 (52%). La conclusione del processo istruttorio
dei PIT e dei progetti ordinari della II finestra di valutazione ha favorito l’avanzamento di questo indicatore. Il
contributo pubblico concesso per i progetti finanziati nel 2010 è pari a 26 milioni di euro così ripartito per
tipologia: 19 milioni di euro per gli interventi ordinari della II finestra valutativa e 7 milioni di euro per i PIT.
-
La capacità di spesa, all’11% del programmato, mostra un incremento rispetto al valore di fine 2009 del
42%. Tale incremento deriva da risorse certificate per l’annualità 2010 pari a 2,7 milioni di euro, relative a
spese rendicontate dai progetti ordinari della prima finestra valutativa.
-
La velocità di spesa si attesta al 13% del contributo pubblico approvato, a fronte di un valore dell’indicatore
del 14% rilevato a dicembre 2009. La variazione in diminuzione è dovuta ad un aumento del livello degli
impegni per il 2010 derivante dall’ammissione a finanziamento dei progetti ordinari della seconda finestra
valutativa e dei PIT, interventi che, trovandosi in fase di avvio, non hanno ancora rendicontato spese.
L’indicatore calcolato a parità di impegni ovvero, considerando solo le risorse saturate per il finanziamento
dei progetti ordinari della prima finestra valutativa e dei progetti strategici, sarebbe pari al 20%.
3. È stato analizzato l’avanzamento finanziario registrato dal Programma per anno (grafico seguente)
confrontando il piano finanziario cumulato per annualità, come definito nei documenti di programmazione, con
le risorse comunitarie impegnate dal 2007 al 2010. Il seguente grafico mostra un ritardo nell’ “avvio” finanziario
del PO, inizialmente previsto per il 2007, ascrivibile ad un tardivo avvio del Programma, e una progressiva
accelerazione degli impegni che a partire dal 2008 si sono attestati sistematicamente su livelli più alti rispetto
al dato programmato. Con riferimento agli Assi operativi del PO l’avanzamento degli impegni per ciascuna
annualità è stato determinato dal finanziamento: nel 2008, dei progetti ordinari della prima finestra valutativa;
nel 2009, dei progetti strategici; nel 2010, degli interventi ordinari della seconda finestra di valutazione e dei
PIT.
16
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Grafico 3. Avanzamento finanziario del Programma cumulato per anno (quota FESR)
Mln €
56,2
60
50
36,7
40
30
25,4
0
28,3
19,1
20
10
38,0
9,9
0,0
2007
2008
Programmato parte FESR
2009
2010
Impegnato parte FESR
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su quota FESR della dotazione finanziaria del Programma e impegni cumulati per anno calcolati per i 4 Assi
del PO.
17
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
2.1.2 Il grado di efficienza per Misura e tipologia di progetti
4. Gli indicatori di efficienza finanziaria mostrano un andamento differenziato per Asse e Misura, come
rappresentato nella sottostante tabella:
Tabella 1. Indicatori di efficienza finanziaria
Totale
Programmato
Totale Impegnato
Totale Certificato
Capacità di Impegno
Capacità di Spesa
Velocità di
Spesa
A
B
C
B/A %
C/A %
C/B %
Misura 1.1
7.959.000
5.586.100
535.422
70%
Misura 1.2
10.275.000
11.340.461
815.384
110%
8%
7%
Misura 1.3
4.879.000
3.992.704
563.593
82 %
12%
14%
Asse I
23.113.000
20.919.265
1.914.399
91%
8%
9%
Misura 2.1
21.467.000
17.950.419
1.548.463
84%
7%
9%
Misura 2.2
6.301.000
6.298.210
3.060.807
100%
49%
49%
Misura 2.3
7.810.000
3.215.226
545.272
41%
7%
17%
Asse /
Misura
7%
10%
Asse II
35.578.000
27.463.855
5.154.542
77%
14%
19%
Misura 3.1
15.121.000
11.437.926
1.077.787
76%
7%
9%
Misura 3.2
4.632.000
3.834.647
0
83%
0%
0%
Misura 3.3
2.944.000
890.402
59.037
30%
2%
7%
Misura 3.4
4.884.000
6.543.013
864.358
134%
18%
13%
Asse III
27.581.000
22.705.988
2.001.182
82%
7%
9%
Totale
86.272.000
71.089.109
9.070.123
82%
11%
13%
-
L’Asse 1 - Ambiente e territorio registra anche nel 2010 la migliore performance in termini di capacità di
impegno: il 91% delle risorse programmate è stato impegnato, confermando un elevato interesse del
territorio nei confronti del tema ambientale. Questo dato va tuttavia interpretato tenendo in considerazione
che si tratta dell’Asse caratterizzato dalla dotazione finanziaria più bassa e quindi soggetto a più rapida
saturazione. Per contro, gli indicatori di spesa mostrano una capacità di utilizzo del contributo pubblico
assegnato inferiore alla media del P.O.: l’indicatore capacità di spesa è pari all’8%, mentre la velocità di
spesa è pari al 9% dell’impegnato. Si rileva altresì che l’avanzamento degli impegni e della spesa si
differenzia in maniera significativa tra le tre Misure dell’Asse:
o Misura 1.1 “Gestione dei rischi naturali”: la Misura, che interviene sulla prevenzione dei rischi naturali
e sulla lotta ai cambiamenti climatici, registra il più basso livello di saturazione della risorse nell’ambito
dell’Asse: a fronte di una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro sono stati finanziati progetti per meno
di 6 milioni di euro, dimostrando una capacità di impegno del 70%. Tale risultato va letto considerando
che la Misura finanzia un progetto strategico (Strada) il cui contributo pubblico approvato corrisponde, da
solo, al 45% del totale impegnato. Gli indicatori riguardanti la capacità e velocità di spesa sono in linea
con il dato medio rilevato a livello di Asse.
18
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
o Misura 1.2 “Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale”: la Misura, che finanzia interventi
finalizzati a salvaguardare e valorizzare gli ecosistemi e la biodiversità, è la più virtuosa in termini di
impegni (il contributo pubblico concesso rappresenta il 110% delle risorse programmate), e la meno
efficiente in termini di capacità e velocità di spesa. La significativa accelerazione registrata dalla Misura
sul fronte degli impegni rispetto al 2009 (risorse impegnate pari a 6,7 milioni di euro a fine 2009) è
ascrivibile all’ammissione a finanziamento, nel 2010, di due progetti appartenenti a PIT e di quattro
ordinari della seconda finestra di valutazione. Invece, il ridotto avanzamento della spesa della Misura si
spiega ricordando che già a fine 2009 risultava un ammontare esiguo di spese certificate (meno di
500.000 euro), e che i progetti finanziati nel corso del 2010 non presentano importi certificati.
o Misura 1.3 “Integrazione del comparto agro-forestale”: la capacità di impegno della Misura (82%) è
sostanzialmente in linea con il dato medio rilevato sull’Asse 1 mente gli indicatori riferiti alla capacità e
velocità di spesa registrano la performance migliore tra le Misure dell’Asse. La crescita registrata nel
2010 delle risorse impegnate è ascrivibile al finanziamento di un progetto ordinario appartenente a un
PIT e di due ordinari della seconda finestra di valutazione.
-
L’Asse 2 - Competitività è il meno virtuoso in termini di impegni (il 77% delle risorse programmate sono
state impiegate contro un dato medio di Programma dell’82%) ed il più efficiente sul fronte della capacità e
della velocità di spesa dei beneficiari. Questi dati confermano il trend già rilevato nella passata annualità:
nel 2009 l’Asse II mostrava una capacità di impegno del 49%, contro un dato complessivo di Programma
del 52% ed una capacità e velocità di spesa superiori alla media.
o Misura 2.1 “Integrazione dell’area turistica transfrontaliera”: il livello degli impegni della Misura ha
registrato una significativa accelerazione nel corso del 2010 ascrivibile al finanziamento di 13 progetti
ordinari della seconda finestra e un intervento appartenente a un PIT, passando così da 9,9 milioni di
euro (2009) a 18 milioni di euro. L’ammontare delle spese certificate sulla Misura a dicembre 2010, pari
a 1,5 milioni di euro, mostra una capacità e una velocità di spesa che si attestano rispettivamente al 7%
e al 9%, contro un valore medio di Programma 10,5% e del 13%. Si rileva quindi una situazione di
minore efficienza, nel processo di spesa delle risorse assegnate, rispetto al quadro di Programma.
o Misura 2.2 “Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST”: la Misura, che finanzia interventi
miranti a promuovere l’integrazione fra PMI italiane e svizzere e fra queste e le Università e i Centri di
ricerca, aveva già saturato la propria dotazione finanziaria con l’approvazione dei progetti ordinari della
prima call a valere sulla Misura. La spesa certificata cresce nel 2010 portando gli indicatori di spesa a
livelli decisamente superiori rispetto alla media di Programma.
o Misura 2.3 “Reti e servizi nel settore trasporti”: la Misura, con una capacità di impegno del 41%, si
conferma, anche nel 2010, poco “attraente” per i beneficiari pur registrando un incremento nel contributo
pubblico concesso pari a 1,8 milioni di euro. Per contro, con una velocità di spesa superiore alla media
(17% contro 13%), la Misura dimostra una buona capacità dei beneficiari di impiegare le risorse loro
destinate.
-
L’Asse 3 - Qualità della vita, con una dotazione finanziaria di 27,6 milioni di euro, è finalizzato a migliorare
la qualità della vita incrementando la cooperazione in campo sociale e istituzionale e valorizzando il
patrimonio culturale. Attualmente risultano impegnati sull’Asse 22,7 milioni di euro, corrispondenti ad una
19
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
capacità di impegno dell’82%, in linea quindi con la media di Programma. È interessante rilevare che a fine
2009 i progetti ammessi a finanziamento assorbivano risorse pari al 49% del dato programmato: la
significativa crescita registrata nel 2010 deriva dall’ammissione a finanziamento sull’Asse di sette progetti
appartenenti a PIT e di dodici interventi ordinari della seconda finestra valutativa. Gli indicatori di spesa
mostrano, invece, risultati inferiori rispetto alla media di programma (capacità di spesa del 7% e velocità di
spesa del 9% conto un dato medio del PO rispettivamente dell’11% e del 13%) confermando il trend già
rilevato nel 2009.
o Misura 3.1 “Valorizzazione del patrimonio culturale”: come rilevato nel 2009, anche nel 2010 la
Misura, che si propone di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale,
registra un livello di impegni inferiore rispetto al dato medio di Programma. Tuttavia si segnala che
l’indicatore capacità di impegno registra un aumento nel 2010 passando dal 49% al 76% come
conseguenza dell’ammissione a finanziamento di due progetti appartenenti a PIT e di sei ordinari della
seconda finestra valutativa. Le spese certificate ammontano a circa 1,1 milioni di euro e rappresentano
una quota contenuta sia del programmato (7%) e sia dell’impegnato (9%) dimostrando la ridotta capacità
dei beneficiari di far spesa. Questi dati vanno letti considerando che la Misura finanzia un progetto
strategico (E.CH.I.) che, con un contributo pubblico approvato di 2,4 milioni di euro, satura da solo più
del 21% del totale impegnato e che, come tutti gli interventi di questo tipo, sinora non ha contribuito a
generare un avanzamento della spesa.
o Misura 3.2 “Iniziative integrate per la diffusione delle ICT”: l’approvazione di due progetti
appartenenti al PIT Integramedia e di un ordinario della seconda finestra valutativa ha contribuito ad un
buon avanzamento delle risorse impegnate sulla Misura che sono passate da 2,5 milioni di euro (2009) a
3,8 milioni di euro (2010). Questo risultato è sicuramente molto positivo in considerazione del fatto che le
risorse impegnate sulla Misura nel 2009 era attribuibili esclusivamente al progetto strategico (P.T.A.); la
prima finestra di valutazione, infatti, non era stata in grado di attrarre progettualità di valore. L’importo
certificato nullo trova quindi giustificazione nella tipologia di interventi finanziati nell’ambito della Misura.
o Misura 3.3 “Formazione e integrazione del mercato del lavoro”: anche le risorse impegnate su
questa Misura crescono rispetto al 2009. Il finanziamento nel 2010 di un progetto appartenente al PIT
“Sapalp” e di un ordinario della seconda finestra valutativa hanno portato la capacità impegno della
Misura dal 13% (2009) al 30% (2010), dato che comunque si attesta su livelli inferiori rispetto alle altre
Misure dell’Asse. I temi della formazione e dell’integrazione tra domanda ed offerta di lavoro nell’area
transfrontaliera promossi dal Programma con questa Misura continuano, pertanto, a non incontrare
pienamente le esigenze del territorio che sembrerebbero essere maggiormente orientate verso altri
ambiti di intervento. L’inefficienza della Misura si rileva anche rispetto all’avanzamento della spesa: le
spese certificate, pari a 59 mila euro, corrispondono al 2% del programmato e al 7% dell’impegnato. La
diminuzione registrata dall’indicatore “velocità di spesa” rispetto al 2009 (dal 15% al 7%) deriva dal fatto
che nel 2010, a fronte dell’ammissione a finanziamento di nuovi progetti, l’avanzamento della spesa
certificata è stato irrilevante (2.000 euro circa).
o Misura 3.4 “Rafforzamento dei processi di cooperazione”: la Misura, che finanzia iniziative
finalizzate a rafforzare la cooperazione delle aree transfrontaliere e che promuove il rispetto del principio
della parità di genere, riscontra un interesse del territorio superiore rispetto alle aspettative. A fronte di
20
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
una dotazione finanziaria di circa 5 milioni di euro, il contributo pubblico concesso per i due interventi del
PIT “Rifiuti” e per i quattro ordinari finanziati nel 2010, ha portato gli impegni a 6,5 milioni di euro pari al
134% del dato programmato. Gli importi certificati a fine 2010, pari a 864 mila Euro, se raffrontati con la
dotazione finanziaria di Programma mostrano una capacità di spesa dei beneficiari superiore rispetto al
dato medio (18% a fronte dell’11% complessivo di Programma).
5. La performance finanziaria del P.O., come evidenziato nei grafici seguenti, si differenzia in maniera
significativa per tipologia di progetto:
Grafico 4: Avanzamento dell’impegnato e del certificato per tipologia di progetto
Mln €
90
80
86,3
70
12,9
60
6,9
50
51,3
40
30
20
10
9,1
0
Totale programmato
Progetti ordinari
Totale impegnato
PIT
Totale certificato
Progetti strategici
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi alla dotazione finanziaria di Programma, al totale impegnato e al totale certificato al 31
dicembre 2010 per i progetti finanziati sugli Assi Operativi del P.O.
-
Il contributo pubblico approvato per i progetti ordinari (prima e seconda finestra valutativa), pari a 51
milioni di euro, rappresenta il 72% del totale delle risorse impegnate sui tre Assi Operativi del Programma.
Come si rileva dal grafico, il totale delle spese certificate dal Programma (9 milioni di euro) si riferisce
esclusivamente a spese rendicontate dai progetti ordinari, in particolare ordinari della prima finestra di
valutazione. A questo proposito, è interessante segnalare che la capacità di utilizzo del contributo pubblico
concesso calcolata con riferimento agli ordinari della prima call ammonta al 28%. Si segnala anche che tutti
i progetti ordinari finanziati nella prima finestra di valutazione presentano spese certificate ad eccezione
degli interventi “Irkis” (Misura 1.1) e “RIPPI” (Misura 2.2) che,comunque, hanno avviato il processo di
rendicontazione.
-
Le risorse impegnate sui tre PIT, pari a 7 milioni di euro, rappresentano solo l’8% della dotazione finanziaria
di Programma. Il ridotto contributo di questa tipologia di progetti all’avanzamento degli impegni complessivi
del PO deriva sostanzialmente dalla non ammissione a finanziamento di un numero significativo di PIT
presentati.
21
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
-
………………… … MAGGIO 2011
I 5 progetti strategici approvati nel 2009 contribuiscono all’impegnato totale del Programma nella misura
del 18% mentre non generano avanzamenti nella spesa certificata causa i ritardi registrati da tali interventi
nell’avvio delle attività. Si ritiene opportuno segnalare anche che solo tre dei cinque progetti strategici
finanziati hanno attivato, peraltro nel 2010, il processo di rendicontazione (Vetta, E.CH.I. e P.T.A). Il grafico
a seguire rappresenta l’avanzamento finanziario di ciascun progetto strategico raffrontando l’importo
finanziato complessivo (autofinanziamento e contributo pubblico) con il totale delle spese rendicontate e
validate dalle Strutture di controllo di I livello (spese che a sistema figurano in stato “Approvato”):
Grafico 5: Avanzamento finanziario dei progetti strategici rispetto all’importo finanziato totale
Mln €
3,3
3,5
3,0
2,6
2,5
2,6
2,4
2,4
2,0
1,5
1,0
0,5
4,1%
0,0
Strada
Destination
Importo finanziato Ita
VETTA
1,8%
E.CH.I
3,3%
P.T.A.
Spese rendicontate e approvate
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi all’importo finanziato totale e alle spese approvate (Sistema Informativo) per i cinque progetti
strategici finanziati.
2.2 L’analisi di efficacia
2.2.1 Il grado di efficacia raggiunto nell’attuazione del PO
6. Lo stato di avanzamento procedurale del Programma aggiornato a dicembre 2010 vede il finanziamento di
107 progetti ripartiti per tipologia come segue: 91 ordinari (55 - prima finestra di valutazione e 36 - seconda
finestra), 5 strategici e 11 progetti appartenenti a 3 PIT. Rispetto agli obiettivi definiti in fase di
programmazione circa il numero di interventi da realizzare si rileva che il target previsto per l’indicatore chiave
“Numero di progetti strategici”, pari a 5 unità, risulta pienamente soddisfatto. Diverse sono le valutazioni cui si
perviene analizzando i PIT: il numero di Piani finanziati rappresenta, infatti, solo il 50% del totale di quelli
previsti (target indicatore chiave “Numero di Piani Integrati transfrontalieri” 6). Le risorse non assorbite a causa
della mancata approvazione di 3 PIT sono state poi destinate alla terza finestra valutativa.
7. La conclusione del processo di istruttoria dei PIT e dei progetti ordinari presentati in occasione della seconda
finestra di valutazione ha portato ad una crescita del contributo italiano concesso (contributo pubblico ed
22
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
autofinanziamento) del 59% rispetto ai livelli registrati nel 2009. Come evidenziato nella tabella a seguire, i
progetti finanziati nel 2010 presentano una differente ripartizione del contributo italiano concesso per fonte di
finanziamento rispetto al 2009: l’autofinanziamento rappresenta il 18% del totale contributo italiano concesso a
fronte del 15% rilevato per il 2009. Tale evidenza trova una giustificazione nell’ammissione a finanziamento nel
2009 dei progetti strategici per i quali il contributo pubblico rappresenta la principale fonte di finanziamento.
Tabella 2 Ripartizione del contributo italiano concesso per annualità e fonte di finanziamento
Totale contributo
concesso
Totale contributo pubblico
Rapporto tra Contributo
pubblico e totale
concesso
Autofinanziamneto
Rapporto tra
Autofinanziamento e
Totale concesso
A
B
B/A %
C
C/A %
Anno
# Progetti
finanziati
2009
60
53.451.678,43
2010
47
31.661.070,00
Totale
107
85.112.748,43
45.192.734,02
85%
8.258.944,41
15%
25.896.374,56
82%
5.764.695,44
18%
84%
71.089.108,58
16%
14.023.639,85
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO. L’analisi tiene conto dei III Assi Operativi del P.O.
8. Per quanto riguarda la capacità degli interventi finanziati di generare effetti sulle seguenti dimensioni:
economia, occupazione, innovazione, ambiente e pari opportunità (in termini di uguaglianza e di genere)
sono state analizzate le informazioni dichiarate dai beneficiari nelle schede progetto presentate al momento
della richiesta di contributo. Gli esiti dell’analisi sono sintetizzati nella seguente tabella:
Tabella 3 Effetti dichiarati dai beneficiari
Progetti che
Progetti che prevedono impatti
Tema
prevedono impatti
Effetti diretti
Effetti indiretti
53
54
55
46
neutri o nulli
Effetto pienamente
focalizzante
Effetto positivo
Ordinari
Strategici
PIT
Totali
Economia CH
91
5
11
107
Innovazione CH
86
5
10
101
6
Occupazione (IT)
82
3
10
95
12
95
Occupazione (CH)
78
2
10
90
17
90
Ambiente
69
3
8
80
27
Uguaglianza
47
1
8
56
51
6
50
Genere
44
1
7
52
55
6
46
80
Fonte: Elaborazioni del Valutatore sulle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate per i progetti ordinari, i progetti strategici ed i
PIT finanziati
Il prospetto conferma anche per il 2010 una certa attenzione dei beneficiari agli effetti degli interventi sul
versante svizzero per i temi dell’economia (tutti i progetti finanziati prevedono ricadute sul tema e circa il 50% di
questi ritengono di generare effetti diretti) e dell’innovazione (101 su 107 interventi hanno dichiarato impatti e
più della metà dei beneficiari prevede effetti diretti). La capacità attesa dei progetti di generare ricadute
sull’occupazione è pressoché omogenea sia sul fronte italiano che svizzero. L’attenzione posta su aspetti
trasversali del Programma è complessivamente più contenuta rispetto alle altre dimensioni analizzate, tuttavia
si rilevano risultati differenziati per tema:
23
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
9.
………………… … MAGGIO 2011
-
80 interventi, pari al 75% del totale dei progetti finanziati, prevedono di generare ricadute sull’ambiente. Il
dato è in crescita rispetto all’analisi svolta sui progetti finanziati nel 2009, da cui era emerso che solo il 65%
dei progetti prevedeva di generare ricadute sull’ambiente. Ciò dimostra una crescente attenzione dei
beneficiari nei confronti di questo tema.
-
I dati mostrano invece una minore attenzione dei beneficiari su aspetti legati alle Pari Opportunità: 52
interventi hanno dichiarato ricadute sulle opportunità in termini di genere e 56 prevedono impatti sulle pari
opportunità in termini di uguaglianza. Per contro, si segnala che le azioni previste nell’ambito di 6 progetti
ordinari sono pienamente focalizzate su questi temi.
La tabella a seguire rappresenta, per tipologia di intervento (Ordinari, PIT e Strategici), l’avanzamento degli
indicatori di realizzazione del PO a fine 2010. L’attribuzione di ciascun intervento finanziato ad uno o più
indicatori è stata realizzata sulla base delle informazioni fornite dai beneficiari nella scheda progetto e, in
particolare, facendo riferimento all’Azione prevalente e alla Linea d’azione secondaria dichiarate. Tuttavia si
segnala che non sempre la valorizzazione degli indicatori è stata immediata e che non tutte le Azioni previste
dal PO, e, pertanto, non tutti gli interventi finanziati, trovano un diretto riscontro nel set di indicatori di
realizzazione. Questo secondo aspetto ha comportato, di fatto, in alcuni casi la “perdita” di informazioni inerenti
l’avanzamento delle realizzazioni del Programma.
24
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Tabella 4 Indicatori di realizzazione
# Progetti finanziati
Misure
I.1 Gestione dei rischi
Indicatori di realizzazione
Target
N. di progetti per la prevenzione, il monitoraggio e la gestione dei rischi naturali e
delle relative emergenze
N. di progetti per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici
N. di progetti per la tutela della biodiversità
N. di progetti di pianificazione congiunta per l’assetto del territorio ed i sistemi
I.2 Tutela e valorizzazione del
urbanistici
patrimonio ambientale
N. di progetti per la produzione e l’utilizzo delle energie rinnovabili
N. di progetti per la mitigazione degli effetti dell’inquinamento
Ordinari
Strategici
Avanzamento
PIT
15
5
0
0
33%
5
2
1
0
60%
6
8
0
0
133%
6
8
1
2
183%
5
6
2
2
0
0
1
1
60%
50%
12
6
0
1
58%
5
4
0
1
100%
6
28
10
24
22
11
1
0
0
1
1
0
433%
82%
110%
I.3 Integrazione del comparto
agro-forestale
N. di progetti e studi per la valorizzazione delle produzioni forestali agricole e agroalimentari tipiche
N. di progetti di innovazione e sperimentazione congiunta in ambito agro-forestale
II.1 Integrazione dell'area
turistica transfrontaliera
N. di progetti per l’integrazione dell’offerta turistica
N. di progetti per la valorizzazione del territorio
N. di progetti di informazione e promozione integrata
II.2 Cooperazione tra le PMI
nell'ambito della R&D
N. di progetti per la promozione di ecoinnovazioni
N. di progetti di R&ST tra PMI, Università e Centri di Ricerca
N. di progetti per la creazione di servizi avanzati
8
5
5
2
11
0
0
0
0
0
0
0
25%
220%
0%
II.3 Reti e servizi nel settore
trasporti
N. di progetti volti a migliorare l’integrazione dei sistemi di trasporto
N. di progetti volti a migliorare la diffusione di informazioni integrate su infrastrutture e
servizi di trasporto transfronatlieri
6
6
0
0
100%
3
0
0
0
0%
III.1 Valorizzazione del
patrimonio culturale
N. di progetti per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale
N. di progetti di promozione culturale
25
10
12
14
1
0
2
2
60%
160%
III.2 Iniziative integrate per la
diffusione delle ICT
N. di progetti di alfabetizzazione informatica ai cittadini
N. di progetti di sviluppo di nuovi servizi
N. di progetti di cooperazione fra i media
7
7
6
0
1
0
0
1
0
0
2
0
0%
57%
0%
6
4
3
3
0
0
1
1
67%
100%
10
14
9
5
0
0
2
2
110%
50%
III.3 Formazione e integrazione N. di progetti di formazione
del mercato del lavoro
N. di progetti per l’integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri
III.4 Rafforzamento dei
processi di cooperazione
N. di progetti di cooperazione istituzionale
N. di progetti di cooperazione sociosanitaria
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati RAE 2010 e sulle Schede dei progetti finanziati
10. Il prospetto dimostra complessivamente un buon avanzamento degli indicatori di realizzazione del Programma
rispetto ai dati del 2009. Rappresentano un’eccezione a quanto detto la Misura 2.2 (Cooperazione tra PMI
nell’ambito della R&S) per la quale le Amministrazioni corresponsabili avevano stabilito la chiusura già nel 2009
e la Misura 1.1 (Gestione dei rischi) nell’ambito della quale è stato finanziato nel 2010 un solo progetto
ordinario. Anche nel 2010 si conferma il forte interesse del territorio per il settore turistico con 27 progetti
finanziati che intervengono sulla Misura 2.1, di cui uno strategico ed un ordinario appartenente al PIT
“Integramedia”. In particolare, cresce il numero di interventi finalizzati all’integrazione dell’offerta turistica e alla
realizzazione di azioni informative e promozionali nel settore turistico. Come rilevato già nel 2009, le
realizzazioni eccedono le aspettative anche per il tema della Ricerca e Sviluppo, con particolare riferimento agli
interventi di collaborazione tra PMI, Università e Centri di Ricerca, mentre continua ad essere ridotto il numero
di progetti che intervengono sulle eco innovazioni. Inoltre, nessun intervento finanziato prevede la creazione di
servizi avanzati nella Ricerca. Cresce anche il settore trasporti grazie agli interventi di integrazione dei sistemi
di trasporto (avanzamento delle realizzazioni rispetto al target pari al 100%) mentre continuano ad essere nulle
le azioni di informazione su questo tema. Analoghe considerazioni possono essere fatte per l’ICT: aumenta
25
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
l’interesse da parte del territorio rispetto alle azioni di sviluppo di nuovi servizi anche grazie all’ammissione a
finanziamento del PIT Integramedia, mentre l’avanzamento delle realizzazioni rispetto agli indicatori “Numero di
progetti di alfabetizzazione informatica ai cittadini” e “Numero di progetti di cooperazione tra i media” continua
ad essere nullo.
In generale si rileva una crescente attenzione nei confronti dell’ambiente: le realizzazioni eccedono in maniera
significativa gli obiettivi sul tema della pianificazione congiunta (avanzamento del 183% anche grazie ai PIT
Rifiuti e Sapaip) e della biodiversità (avanzamento del 133% determinato dai progetti ordinari) mentre cresce,
seppur in maniera più contenuta, il numero di progetti che intervengono sulle energie rinnovabili e
sull’inquinamento. Le realizzazioni sul tema del mercato del lavoro sono sostanzialmente in linea con le
aspettative: crescono soprattutto gli interventi di integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri
(avanzamento 100%) seguiti dalle azioni di formazione.
Si rileva, inoltre, un buon avanzamento negli indicatori di realizzazione che interessano i temi del comparto
agro-forestale, del patrimonio ambientale e dei processi di cooperazione, tutti interessati nel 2010
dall’ammissione a finanziamento di PIT.
26
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
2.2.2 L’efficacia a livello di Misura e tipologia di progetto
11. La tabella sottostante rappresenta per Misura, Asse e Azione il numero di progetti finanziati per tipologia e la
quota pubblica complessivamente concessa:
Tabella 5 Progetti per Asse, Misura e Azione
Progetti ordinari
Azioni
#
1.1.1 Attivita' di Analisi e interventi per la gestione degli effetti dei
cambiamenti climatici
1.1.3 Interventi di scambio e condivisione connessi all'analisi, monitoraggio
e gestione del rischio e delle emergenze
Totale Misura 1.1
1.2.1 Interventi di tutela della biodiversita
1.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta e
gestione del territorio
1.2.3 Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed
il risparmio energetico
1.2.4 Studi sugli effetti dell'inquinamento e progetti di risanamento
Totale Misura 1.2
1.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione delle produzioni forestali e
agroalimentari tradizionali
1.3.2 Interventi per l'innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito
agricolo
Totale Misura 1.3
Totale Asse I
2.1.1 Iniziative per l'integrazione dell'offerta turistica dei territori
2.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio
2.1.3 Iniziative di analisi, informazione e promozione integrata
Totale Misura 2.1
2.2.1 Interventi per migliorare le prestazioni ambientali delle attivita'
produttive e la diffusione di sistemi di certificazione ambientale ed energetica
2.2.2 Sostegno alla realizzazione di reti e scambi tra imprese
2.2.3 Sostegno alla cooperazione tra Centri di Ricerca, Imprese e
Universita dei due Paesi nell'ambito della ricerca e dell'innovazione
Totale Misura 2.2
2.3.1 Interventi per l'integrazione dei servizi di trasporto sostenibili,
passeggeri e merci
Totale Misura 2.3
Totale Asse II
3.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio
ed il patrimonio storico e culturale
3.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilita' degli operatori culturali
3.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l'occupazione
Totale Misura 3.1
3.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multipiattaforma
3.2.2 Interventi per favorire l'accesso dei cittadini all'informazione
Totale Misura 3.2
3.3.1 Attivita' di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane
3.3.2 Interventi per favorire l'incontro domanda-offerta di lavoro
Totale Misura 3.3
3.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella
gestione delle emergenze
3.4.2 Interventi per l'integrazione degli immigrati e delle persone
svantaggiate
3.4.3 Interventi per la promozione della parita' di genere
Totale Misura 3.4
Totale Asse III
Totale
Q.ta pubblica
0
Progetti ordinari appartenenti a
PIT
Progetti strategici
#
0
Q.ta pubblica
1
#
2.540.000
Q.ta pubblica
0
Totale
#
0
Q.ta pubblica
1
2.540.000
4
3.046.100
0
0
0
0
4
3.046.100
4
5
3.046.100
2.771.574
1
0
2.540.000
0
0
0
0
0
5
5
5.586.100
2.771.574
5
3.726.666
1
2.354.260
0
0
6
6.080.926
1
773.100
0
0
1
1.129.382
2
1.902.482
0
11
0
7.271.340
0
1
0
2.354.260
1
2
585.480
1.714.862
1
14
585.480
11.340.461
5
2.778.754
0
0
0
0
5
2.778.754
1
544.000
0
0
1
669.950
2
1.213.950
6
21
13
11
1
25
3.322.754
13.640.194
6.013.450
7.781.481
629.600
14.424.531
0
2
1
0
0
1
0
4.894.260
3.072.192
0
0
3.072.192
1
3
1
0
0
1
669.950
2.384.812
453.696
0
0
453.696
7
26
15
11
1
27
3.992.704
20.919.265
9.539.338
7.781.481
629.600
17.950.419
2
1.600.872
0
0
0
0
2
1.600.872
3
1.189.300
0
0
0
0
3
1.189.300
6
3.508.038
0
0
0
0
6
3.508.038
11
6.298.210
0
0
0
0
11
6.298.210
6
3.215.226
0
0
0
0
6
3.215.226
6
42
3.215.226
23.937.968
0
1
0
3.072.192
0
1
0
453.696
6
44
3.215.226
27.463.855
8
5.853.990
1
2.415.500
2
917.956
11
9.187.446
5
2.108.920
0
0
0
0
5
2.108.920
1
14
141.560
8.104.470
0
1
0
2.415.500
0
2
0
917.956
1
17
141.560
11.437.926
1
387.965
1
2.540.000
0
0
2
2.927.965
0
1
1
2
3
0
387.965
162.720
368.600
531.320
0
1
0
0
0
0
2.540.000
0
0
0
2
2
1
0
1
906.682
906.682
359.082
0
359.082
2
4
2
2
4
906.682
3.834.647
521.802
368.600
890.402
4
2.358.011
0
0
0
0
4
2.358.011
5
1.638.286
0
0
2
1.855.830
7
3.494.116
1
10
28
91
690.886
4.687.183
13.710.938
51.289.100
0
0
2
5
0
0
4.955.500
12.921.952
0
2
7
11
0
1.855.830
4.039.550
6.878.057
1
12
37
107
690.886
6.543.013
22.705.988
71.089.109
Il numero più significativo di progetti si concentra sull’Asse 2 con 44 interventi finanziati per un contributo
pubblico concesso di € 27.463.855 e, in particolare, sulla Misura 2.1 con 27 interventi di cui 25 ordinari finalizzati
27
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
a favorire l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera. Seguono gli Assi 3 e 1 nell’ambito dei quali sono stati
finanziati rispettivamente 37 e 26 progetti. Gli interventi con dimensione finanziaria maggiore interessano l’Asse
1 con un costo medio di € 804.587,13. Hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato i due progetti
strategici STRADA e DESTINATION che intervengono rispettivamente sulle Azioni 1.1.1 (attività di analisi e
interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici) e 1.2.2 (definizione di politiche ed interventi di
pianificazione congiunta e gestione del territorio).
Anche per il 2010 l’Azione 1.1.2 dimostra di non aver attratto progettualità finalizzate prioritariamente alla
promozione di attività di comunicazione e informazione alla popolazione: nessun beneficiario ha infatti indicato
come Azione prevalente la 1.1.2 mentre 4 interventi hanno individuato questa come Azione secondaria. I
progetti ordinari della II finestra di valutazione ed i PIT intervengono, invece, su Azioni che nel 2009 non
avevano riscontrato interesse da parte del territorio. In particolare si fa riferimento all’Azione 1.2.4 “Studi sugli
effetti dell'inquinamento e progetti di risanamento”, che ha visto il finanziamento di un ordinario appartenente al
PIT Rifiuti, e alle tre Azioni dell’Asse 3 - 3.1.3 “Interventi innovativi per la promozione culturale e l'occupazione”,
3.2.2 Interventi per favorire l'accesso dei cittadini all'informazione e 3.3.1 “Attività di formazione per lo sviluppo
coordinato delle risorse umane”.
12. La Matrice rappresentata nella pagina a seguire è stata costruita sulla base dell’avanzamento dichiarato dai
beneficiari nelle schede di monitoraggio relative al II semestre 2010 (progetti ordinari della I° finestra di
valutazione, strategici e alcuni progetti della II° finestra valutativa) allo scopo di:
-
descrivere e quantificare il progressivo livello di conseguimento dei risultati del PO mettendo in rapporto
l’avanzamento dichiarato dai beneficiari rispetto al target definito dal Programma per ciascun indicatore
(“Realizzato/Target”);
-
valutare l’avanzamento medio delle realizzazioni per ciascuna Misura rispetto agli obiettivi definiti dai
beneficiari, tenendo conto del peso finanziario dei progetti finanziati (“Efficacia relativa”);
-
analizzare il contributo delle diverse tipologie di progetto analizzate al raggiungimento dei risultati di
Programma.
13. Con riferimento alle analisi svolte sui dati di monitoraggio dichiarati dai beneficiari nelle schede relative al II
semestre 2010 si segnala che:
-
nel calcolo dell’avanzamento degli indicatori di risultato del Programma non è stato sempre possibile tenere
in considerazione tutti i progetti chiamati a trasmettere i dati di monitoraggio per il periodo di riferimento per
due ordini di motivi:
o alcuni beneficiari, seppur titolati a presentare le schede al 31/12/2010, non hanno rispettato questo
impegno;
o in alcuni casi i beneficiari, pur avendo provveduto ad inviare le schede entro i termini previsti,
sembrerebbero non aver effettivamente compreso le logiche di calcolo degli indicatori trasmettendo dati
non sempre adeguati. Per questo motivo non tutti i risultati dichiarati dai beneficiari nelle schede
(evidenziati in grigio nella matrice) sono stati inclusi nel calcolo dell’indicatore “Realizzato/Target”. La
scelta di escludere alcuni progetti dal calcolo degli indicatori ha in alcuni casi comportato una riduzione
28
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
del valore di realizzo rispetto al dato rilevato per la precedente annualità (ad. es Indicatore “Numero di
pacchetti turistici creati”).
-
non è stato possibile valutare l’avanzamento dei risultati della Misura 3.2 in quanto il progetto strategico
PTA, unico intervento che avrebbe dovuto trasmettere i dati di monitoraggio per il periodo di riferimento, pur
avendo inviato la scheda non ha provveduto a valorizzare gli indicatori previsti per la Misura di riferimento;
-
alcuni beneficiari hanno valorizzato nelle schede di monitoraggio esclusivamente gli indicatori facoltativi,
tralasciando quelli specifici per la Misura di riferimento. Ciò ha comportato di fatto l’impossibilità per il
Valutatore di includere i risultati registrati da tali interventi nella valutazione dell’avanzamento complessivo
del Programma.
29
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Tabella 6 Indicatori di risultato
Indicatore di risultato
Comuni interessati dagli
interventi di messa in
sicurezza su comuni totali
Dispositivi di allarme e
intervento comune
Popolazione adulta raggiunta
dalle operazioni di
informazione e
sensibilizzazione
Misura
Tipo Progetto
1.1 Gestione dei
rischi naturali
7.959.000
%
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
2,3%
15%
15%
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
14%
7059790
700.000
%
100
0
0%
9%
0%
Ordinario
7629775
1.339.000
%
15
8
53%
17%
9%
Strategico
10371286
2.540.000
%
250
40
16%
32%
5%
7.959.000
Numero
0
0%
1.1 Gestione dei
rischi naturali
16
0%
Ordinario
7059790
700.000
Numero
2
0
0%
9%
0%
Ordinario
7629775
1.339.000
Numero
5
0
0%
17%
0%
7.959.000
%
12%
80%
7059790
700.000
%
4%
0
0%
9%
Ordinario
7629775
1.339.000
%
60%
30%
50%
17%
8%
Strategico
10371286
2.540.000
%
10%
3%
30%
32%
10%
7.959.000
Numero
39
78%
7059790
700.000
Numero
9
113%
9%
Ordinario
7629775
1.339.000
Numero
20
0
0%
17%
0%
Strategico
10371286
2.540.000
Numero
100
30
30%
32%
10%
7.959.000
Numero
3
60%
1.1 Gestione dei
rischi naturali
1.1 Gestione dei
rischi naturali
Ordinario
Sistemi di monitoraggio e
previsione dei rischi naturali
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
Ordinario
Ordinario
Operatori coinvolti
nell’attività di formazione e
degli scambi
ID Progetto
Contributo
pubblico
1.1 Gestione dei
rischi naturali
15%
50
8
5
18%
0%
19%
10%
12%
Ordinario
7059790
700.000
Numero
2
0
0%
9%
0%
Ordinario
7629775
1.339.000
Numero
2
1
50%
17%
8%
Ordinario
7648622
615.000
Numero
4
2
50%
8%
4%
30
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
Capacità addizionale di
produzione di energia
rinnovabile
Comuni interessati dai
progetti di pianificazione
congiunta su comuni totali
Riduzione dei gas serra
Interventi in aree ad alta
valenza naturalistica” (parchi;
aree protette; siti Natura
2000)
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Tipo Progetto
ID Progetto
1.2 Tutela e
valorizzazione
del patrimonio
ambientale
Contributo
pubblico
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
10.275.000
MW
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
0
0%
6.666
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
0%
Ordinario
7601492
773.100
MW
1.000
0
0%
8%
0%
Ordinario
7624353
637.630
MW
12
0
0%
6%
0%
2,3%
15%
1.2 Tutela e
valorizzazione
del patrimonio
ambientale
10.275.000
%
15%
54%
Ordinario
7601492
773.100
%
27
27
100%
8%
8%
Ordinario
7614880
285.000
%
20
20
100%
3%
3%
Ordinario
7624353
637.630
%
45
0
0%
6%
0%
Ordinario
7627038
815.004
%
7
34
486%
8%
39%
Ordinario
8359058
938.320
%
3
0
0%
9%
0%
Ordinario
13841084
571.500
%
20
20
100%
6%
6%
0
0%
1.2 Tutela e
valorizzazione
del patrimonio
ambientale
10.275.000
t CO2
1.320,20
0%
Ordinario
7601492
773.100
t CO2
500
0
0%
8%
0%
Ordinario
7624353
637.630
t CO2
6.200
0
0%
6%
0%
18
257%
1.2 Tutela e
valorizzazione
del patrimonio
ambientale
10.275.000
Numero
7
3%
Ordinario
7601492
773.100
Numero
3
0
0%
8%
0%
Ordinario
7614880
285.000
Numero
3
3
100%
3%
3%
Ordinario
7630754
1.076.800
Numero
0
15
-
10%
-
Ordinario
7624065
540.750
Numero
38
0
0%
5%
0%
31
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
Imprese che cooperano
grazie agli aiuti del
Programma
Di cui: Imprese certificate
Pacchetti turistici tematici
creati
………………… … MAGGIO 2011
Misura
ID Progetto
Contributo
pubblico
Ordinario
7624353
637.630
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
Numero
Ordinario
8359058
938.320
Numero
Ordinario
13841084
571.500
Numero
2
4.879.000
Numero
Tipo Progetto
1.3 Integrazione
del comparto
agroforestale
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
1
0
0%
6%
0%
20
0
0%
9%
0%
0
0%
6%
0%
34
170%
20
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
23%
Ordinario
7654173
571.246
Numero
20
24
120%
12%
14%
Ordinario
7627091
544.000
Numero
14
10
71%
11%
8%
Ordinario
13759469
259.933
Numero
60
10
17%
5%
1%
4.879.000
Numero
8
200%
1.3 Integrazione
del comparto
agroforestale
4
9%
Ordinario
7654173
571.246
Numero
5
0
0%
12%
0%
Ordinario
7627091
544.000
Numero
10
8
80%
11%
9%
21.467.000
Numero
3
15%
2.1 Integrazione
dell’area turistica
transfrontaliera
20
7%
Ordinario
7382795
367.200
Numero
10
0
0%
2%
0%
Ordinario
7454570
200.000
Numero
468
402
86%
1%
1%
Ordinario
7487858
120.000
Numero
10
0
0%
1%
0%
Ordinario
7555243
712.725
Numero
4
3
75%
3%
2%
Ordinario
7601473
491.725
Numero
10
3
30%
2%
1%
Ordinario
7619401
759.156
Numero
10
0
0%
4%
0%
Ordinario
7621984
1.490.200
Numero
29
0
0%
7%
0%
Ordinario
7629779
364.650
Numero
4
2
50%
2%
1%
Ordinario
7631454
169.640
Numero
3
1
33%
1%
0%
32
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
Fruitori dei pacchetti turistici
Strutture che adottano
sistemi di gestione certificata
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
ID Progetto
Contributo
pubblico
Ordinario
7651251
629.600
Numero
Ordinario
7653695
160.000
Numero
Ordinario
7672853
545.400
Numero
Strategico
10465973
3.072.192
Numero
6
21.467.000
Numero
Tipo Progetto
2.1 Integrazione
dell’area turistica
transfrontaliera
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
1
2%
3%
0%
4
1
25%
1%
0%
30
15
50%
3%
1%
0
0%
14%
0%
800
53%
50
1.500
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
12%
Ordinario
7382795
367.200
Numero
60000
0
0%
2%
0%
Ordinario
7454570
200.000
Numero
200000
190000
95%
1%
1%
Ordinario
7487858
120.000
Numero
500
0
0%
1%
0%
Ordinario
7555243
712.725
Numero
2500
800
32%
3%
1%
Ordinario
7601473
491.725
Numero
5000
1000
20%
2%
0%
Ordinario
7619401
759.156
Numero
5000
0
0%
4%
0%
Ordinario
7621984
1.490.200
Numero
1000
1250
125%
7%
9%
Ordinario
7629779
364.650
Numero
10000
7000
70%
2%
1%
Ordinario
7631454
169.640
Numero
40000
0
0%
1%
0%
Ordinario
7651251
629.600
Numero
1000
10000
1000%
3%
29%
Ordinario
7653695
160.000
Numero
500
200
40%
1%
0%
Ordinario
7672853
545.400
Numero
20000
4000
20%
3%
1%
21.467.000
Numero
6
15%
367.200
Numero
16
6
38%
2.1 Integrazione
dell’area turistica
transfrontaliera
Ordinario
7382795
40
1%
2%
1%
Ordinario
7653695
160.000
Numero
5
0
0%
1%
0%
Strategico
10465973
3.072.192
Numero
50
0
0%
14%
0%
33
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Indicatore di risultato
Misura
Comuni interessati dai
pacchetti turistici su comuni
totali
2.1 Integrazione
dell’area turistica
transfrontaliera
Imprese che cooperano
grazie agli aiuti del
Programma
di cui Imprese che adottano
eco-innovazioni
Tipo Progetto
ID Progetto
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
21.467.000
%
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
3,6%
24%
15%
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
10%
Ordinario
7382795
367.200
%
70
0
0%
2%
0%
Ordinario
7454570
200.000
%
70
70
100%
1%
1%
Ordinario
7487858
120.000
%
60
0
0%
1%
0%
Ordinario
7555243
712.725
%
14
14
100%
3%
3%
Ordinario
7601473
491.725
%
33
33
100%
2%
2%
Ordinario
7621984
1.490.200
%
50
0
0%
7%
0%
Ordinario
7629779
364.650
%
2
2
100%
2%
2%
Ordinario
7651251
629.600
%
8
6
75%
3%
2%
Ordinario
7653695
160.000
%
2
1
50%
1%
0%
Ordinario
7672853
545.400
%
70
70
100%
3%
3%
199
1327%
2.2
Cooperazione tra
le PMI
nell’ambito della
R&ST
2.2
Cooperazione tra
le PMI
nell’ambito della
R&ST
Contributo
pubblico
6.301.000
Numero
15
117%
Ordinario
7360489
231.000
Numero
70
44
63%
4%
2%
Ordinario
7521117
1.199.164
Numero
60
106
177%
19%
34%
Ordinario
7620420
678.625
Numero
8
8
100%
11%
11%
Ordinario
7621937
194.310
Numero
200
0
0%
3%
0%
Ordinario
7629770
1.018.500
Numero
7
7
100%
16%
16%
Ordinario
7658538
419.832
Numero
50
25
50%
7%
3%
Ordinario
7658620
1.181.040
Numero
15
41
273%
19%
51%
6.301.000
Numero
28
560%
5
34
53%
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
Numeri di Centri di Ricerca
e/o di Università che
cooperano con le imprese
grazie agli aiuti del
Programma
Utenti dei servizi di trasporto
transfrontalieri istituiti
Diminuzione dei tempi di
percorrenza
Incremento degli utenti dei
servizi di trasporto
transfrontalieri riorganizzati
………………… … MAGGIO 2011
Misura
ID Progetto
Contributo
pubblico
Ordinario
7521117
1.199.164
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
Numero
Ordinario
7629770
1.018.500
Numero
Ordinario
7658538
419.832
Ordinario
7658620
1.181.040
6.301.000
Numero
Tipo Progetto
2.2
Cooperazione tra
le PMI
nell’ambito della
R&ST
Realizzato
Realizzato /
Target
15
27
180%
19%
34%
2
1
50%
16%
8%
Numero
3
5
167%
7%
11%
Numero
12
0
0%
19%
0%
43
430%
Target P.O.
Target
progetto
10
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
81%
Ordinario
7360489
231.000
Numero
10
9
90%
4%
3%
Ordinario
7521117
1.199.164
Numero
20
23
115%
19%
22%
Ordinario
7600741
259.450
Numero
3
4
133%
4%
5%
Ordinario
7620420
678.625
Numero
4
2
50%
11%
5%
Ordinario
7621937
194.310
Numero
4
0
0%
3%
0%
Ordinario
7629770
1.018.500
Numero
2
2
100%
16%
16%
Ordinario
7658538
419.832
Numero
2
3
150%
7%
10%
Ordinario
7658620
1.181.040
Numero
3
3
100%
19%
19%
7.810.000
N°/anno
19.300
39%
2.3 Reti e servizi
nel settore
trasporti
50.000
17%
Ordinario
7617356
1.100.000
N°/anno
20000
19300
97%
14%
14%
Ordinario
7627932
292.400
N°/anno
100000
100000
100%
4%
4%
Ordinario
13942659
890.100
N°/anno
15000
0
0%
11%
0%
30%
600%
2.3 Reti e servizi
nel settore
trasporti
7.810.000
%
5%
14%
Ordinario
7617356
1.100.000
%
30
30
100%
14%
14%
Ordinario
7627932
292.400
%
30
0
0%
4%
0%
7.810.000
%
19%
380%
1.100.000
%
19
95%
2.3 Reti e servizi
nel settore
trasporti
Ordinario
7617356
5%
20
35
13%
14%
13%
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Tipo Progetto
Ordinario
Partecipanti agli eventi
culturali
Operatori e istituzioni
culturali che cooperano
ID Progetto
Contributo
pubblico
7627932
292.400
3.1
Valorizzazione
del patrimonio
culturale
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
%
15.121.000
Numero
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
0
0%
118.513
11851%
30
1.000
Peso
finanziario
4%
Efficacia
relativa
0%
61%
Ordinario
7527760
539.800
Numero
50
75
150%
4%
5%
Ordinario
7560439
384.000
Numero
26000
27000
104%
3%
3%
Ordinario
7618878
1.275.000
Numero
10000
50
1%
8%
0%
Ordinario
7630828
496.800
Numero
45000
37927
84%
3%
3%
Ordinario
7635553
141.560
Numero
30000
0
0%
1%
0%
Ordinario
7639064
185.000
Numero
6000
5520
92%
1%
1%
Ordinario
7663392
1.003.680
Numero
500
3700
740%
7%
49%
Ordinario
7673195
588.000
Numero
20000
20000
100%
4%
4%
Ordinario
7673993
455.120
Numero
35000
22650
65%
3%
2%
Strategico
9608950
2.415.500
Numero
20000
1591
8%
16%
1%
15.121.000
Numero
714
14280%
3.1
Valorizzazione
del patrimonio
culturale
5
70%
Ordinario
7527760
539.800
Numero
5
5
100%
4%
4%
Ordinario
7560439
384.000
Numero
15
88
587%
3%
15%
Ordinario
7618878
1.275.000
Numero
30
30
100%
8%
8%
Ordinario
7630828
496.800
Numero
40
69
173%
3%
6%
Ordinario
7639064
185.000
Numero
45
310
689%
1%
8%
Ordinario
7663392
1.003.680
Numero
90
122
136%
7%
9%
Ordinario
7673195
588.000
Numero
25
27
108%
4%
4%
Ordinario
7673993
455.120
Numero
100
45
45%
3%
1%
Strategico
9608950
2.415.500
Numero
20
18
90%
16%
14%
36
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
Interventi in aree ad alta
valenza paesaggistica e
storico culturale
Incremento degli accessi ai
servizi telematici creati
Di cui: Accessi della
popolazione delle aree
marginali
Popolazione interessata da
iniziative di alfabetizzazione
Scuole coinvolte
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Tipo Progetto
ID Progetto
3.1
Valorizzazione
del patrimonio
culturale
Contributo
pubblico
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
15.121.000
Numero
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
156
3900%
4
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
28%
Ordinario
7527760
539.800
Numero
4
4
100%
4%
4%
Ordinario
7618878
1.275.000
Numero
20
20
100%
8%
8%
Ordinario
7630828
496.800
Numero
9
6
67%
3%
2%
Ordinario
7639064
185.000
Numero
18
40
222%
1%
3%
Ordinario
7663392
1.003.680
Numero
100
80
80%
7%
5%
Ordinario
7673993
455.120
Numero
3
6
200%
3%
6%
Strategico
9608950
2.415.500
Numero
150
0
0%
16%
0%
4.632.000
%
5%
0%
0%
0%
4.632.000
%
50%
0%
0%
0%
4.632.000
Numero
350
0
0%
0%
2.944.000
Numero
10
4
40%
4%
3.2 Iniziative
integrate per la
diffusione delle
ICT
3.2 Iniziative
integrate per la
diffusione delle
ICT
3.2 Iniziative
integrate per la
diffusione delle
ICT
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
Ordinario
7462015
114.000
Numero
4
4
100%
4%
4%
Ordinario
13757211
162.720
Numero
3
0
0%
6%
0%
37
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Studenti coinvolti negli
scambi tra le scuole
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
Soggetti partecipanti ai
percorsi formativi
transfrontalieri
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
di cui: - Soggetti partecipanti
ai percorsi formativi
transfrontalieri - donne
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
di cui: - Soggetti partecipanti
ai percorsi formativi
transfrontalieri - immigrati
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
Tipo Progetto
Ordinario
Ordinario
Ordinario
Ordinario
ID Progetto
13757211
13757211
13757211
13757211
3.3 Formazione e
di cui: Soggetti partecipanti ai
integrazione del
percorsi formativi
mercato del
transfrontalieri - disabili
lavoro
Lavoratori che accedono ai
servizi creati per
l’integrazione del mercato del
lavoro
13757211
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
2.944.000
Numero
162.720
Numero
2.944.000
Numero
162.720
Numero
2.944.000
Numero
162.720
Numero
2.944.000
Numero
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
250
208%
15
60
200
320
20
180
20
162.720
2.944.000
Ordinario
Imprese che accedono ai
servizi creati per
l’integrazione del mercato del
lavoro
Contributo
pubblico
25
Numero
10
162.720
30
2.944.000
Numero
120
Peso
finanziario
Efficacia
relativa
0%
6%
0%
0%
6%
0%
0%
6%
0%
0%
6%
0%
0%
6%
0%
3%
Ordinario
7462015
114.000
Numero
300
250
83%
4%
3%
Ordinario
13757211
162.720
Numero
40
0
0%
6%
0%
2.944.000
Numero
30.000
15000%
114.000
Numero
30000
100%
3.3 Formazione e
integrazione del
mercato del
lavoro
Ordinario
7462015
200
30000
38
4%
4%
4%
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Tipo Progetto
Ordinario
Soggetti che consolidano
precedenti rapporti di
collaborazione
ID Progetto
Contributo
pubblico
13757211
162.720
3.4
Rafforzamento
dei processi di
cooperazione
di cui: Numero di utenti di
progetti di cooperazione
sociosanitaria per donne
4.884.000
Numero
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
0
0%
11
69%
200
16
Peso
finanziario
6%
Efficacia
relativa
0%
15%
Ordinario
7475343
233.420
Numero
5
7
140%
5%
7%
Ordinario
7491277
437.000
Numero
4
0
0%
9%
0%
Ordinario
7639487
1.355.000
Numero
15
0
0%
28%
0%
Ordinario
7640351
427.000
Numero
4
4
100%
9%
9%
Ordinario
7671128
690.886
Numero
2
0
0%
14%
0%
Ordinario
13709346
545.904
Numero
5
0
0%
11%
0%
4.884.000
Numero
2.730
975%
0
0%
28%
3.4
Numero di utenti di progetti di Rafforzamento
cooperazione sociosanitaria
dei processi di
cooperazione
di cui: Numero di utenti di
progetti di cooperazione
sociosanitaria per minori
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
Numero
280
55%
Ordinario
7639487
1.355.000
Numero
300
Ordinario
13709346
545.904
Numero
280
0
0%
11%
0%
Ordinario
7475343
233.420
Numero
200
2030
1015%
5%
49%
Ordinario
7640351
427.000
Numero
900
700
78%
9%
7%
4.884.000
Numero
2.060
4120%
0
0%
28%
0%
3.4
Rafforzamento
dei processi di
cooperazione
50
13%
Ordinario
7639487
1.355.000
Numero
Ordinario
7640351
427.000
Numero
500
350
70%
9%
6%
Ordinario
7475343
233.420
Numero
1.200
1.710
143%
5%
7%
Ordinario
13709346
545.904
Numero
30
0
0%
11%
0%
4.884.000
Numero
300
600%
3.4
Rafforzamento
dei processi di
cooperazione
100
0%
50
6%
Ordinario
7639487
1.355.000
Numero
500
0
0%
28%
0%
Ordinario
7640351
427.000
Numero
450
300
67%
9%
6%
39
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
Indicatore di risultato
………………… … MAGGIO 2011
Misura
Tipo Progetto
Ordinario
di cui: Numero di utenti di
progetti di cooperazione
sociosanitaria per immigrati
di cui: Numero di utenti di
progetti di cooperazione
sociosanitaria per disabili
ID Progetto
Contributo
pubblico
13709346
545.904
3.4
Rafforzamento
dei processi di
cooperazione
Unità di
Misura
prevista da
P.O.
Numero
4.884.000
Numero
Target P.O.
Target
progetto
Realizzato
Realizzato /
Target
0
0%
60
120%
190
50
Peso
finanziario
11%
Efficacia
relativa
0%
5%
Ordinario
7639487
1.355.000
Numero
100
0
0%
28%
0%
Ordinario
7640351
427.000
Numero
100
60
60%
9%
5%
Ordinario
13709346
545.904
Numero
20
0
0%
11%
0%
4.884.000
Numero
0
0%
3.4
Rafforzamento
dei processi di
cooperazione
50
0%
Ordinario
7639487
1.355.000
Numero
50
0
0%
28%
0%
Ordinario
13709346
545.904
Numero
15
0
0%
11%
0%
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su Schede di Monitoraggio dei progetti al 31/12/2010 e dati RAE 2010
40
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
14. L’analisi dei risultati raggiunti dagli interventi a conclusione del 2010 rileva un buon avanzamento rispetto alla
precedente annualità. Le performance migliori (Realizzato/Target) continuano ad interessare temi già
individuati nel primo Rapporto di Valutazione Operativa quali: R&ST, per quanto attiene il numero di soggetti
che cooperano grazie agli aiuti del Programma, valorizzazione del patrimonio culturale e cooperazione
sociosanitaria. Tuttavia si segnala che dall’analisi delle schede di monitoraggio emergono ulteriori temi che
hanno registrato buoni risultati: valorizzazione del patrimonio ambientale con riferimento agli interventi in aree
ad alta valenza naturalistica, integrazione del comparto agroforestale, trasporti e servizi per l’integrazione del
mercato del lavoro. Con riferimento agli indicatori inerenti questi ambiti, si ritiene che i valori obiettivo
sottostimino i risultati potenzialmente raggiungibili dal PO: il dato di realizzo, infatti, supera il target in maniera
significativa facendo si che il rapporto “Realizzato/Target”, per alcuni indicatori, raggiunga picchi del 15000%
(Lavoratori che accedono ai servizi creati per l’integrazione del mercato del lavoro) e del 14280% (Operatori e
istituzioni culturali che cooperano).
Crescono, seppur con un ritmo più contenuto, i risultati dei progetti che intervengono sulla Gestione dei rischi
naturali con particolare riferimento agli indicatori atti a rilevare la popolazione raggiunta dalle operazioni di
informazione e sensibilizzazione ed il numero di operatori coinvolti nelle attività di formazione e negli scambi.
Si segnala tuttavia che nel 2010 circa il 30% degli indicatori presenta un avanzamento nullo. Questa situazione
è ascrivibile, in parte, all’impossibilità per i beneficiari degli interventi finanziati di valorizzare risultati che si
manifesteranno ad uno stadio più avanzato, se non a conclusione delle attività progettuali e, in altri casi, alla
mancata trasmissione delle schede di monitoraggio di alcuni interventi. Tuttavia si ritiene che questo gap
possa progressivamente ridursi con l’avvio dei progetti finanziati nel 2010 e con l’avanzare delle attività dei
progetti strategici e degli ordinari della prima finestra valutativa.
15. Con riferimento all’avanzamento medio per Misura (Efficacia relativa) gli indicatori che registrano migliori
performance continuano ad interessare, anche per il 2010, il tema della R&S con particolare riferimento al
numero di imprese che cooperano grazie agli aiuti del Programma e di Centri di Ricerca e/o di Università che
collaborano con le imprese. Questo risultato trova una spiegazione nel fatto che il totale della dotazione
finanziaria della Misura 2.2 è stato ormai assorbito, determinando una capacità di impegno della Misura
superiore rispetto al dato medio del PO e, conseguentemente, un elevato peso finanziario degli interventi.
Sono sicuramente positivi i risultati della Misura 3.1, che interessa il settore della Cultura, con particolare
riferimento alla partecipazione ad eventi culturali finanziati nell’ambito del PO e al numero di Operatori e
istituzioni culturali che cooperano grazie agli aiuti del Programma. Per le restanti Misure tendenzialmente è
stato rilevato che, sebbene i progetti ordinari presentino un buon avanzamento fisico, il minore peso del
contributo pubblico concesso rispetto alla dotazione finanziaria delle Misure di riferimento determina un
risultato, in termini di efficacia relativa, inferiore al 50%. Contribuiscono particolarmente a generare questo
risultato i progetti strategici, che sono caratterizzati da un elevato peso finanziario ma da un ridotto
avanzamento in termini di risultati.
16. Come evidenziato nella Matrice il contributo dei progetti ordinari all’avanzamento dei risultati di Programma è
decisamente superiore rispetto quello dei progetti strategici. Questa situazione deriva sostanzialmente da due
motivi: dal numero di interventi che per tipologia contribuiscono alla valorizzazione degli indicatori di risultato (3
strategici contro 53 ordinari) e dallo stato di attuazione dei progetti strategici che è decisamente più contenuto
41
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
rispetto quello degli interventi ordinari. Si segnala, infatti, che i progetti strategici hanno registrato ritardi
nell’avvio delle attività progettuali che hanno comportato rallentamenti nelle realizzazioni.
Dei quattro progetti strategici che hanno provveduto a trasmettere le schede di monitoraggio relative al
secondo semestre 2010 solo tre hanno valorizzato gli indicatori di risultato previsti per la Misura di riferimento
e di questi due contribuiscono effettivamente all’avanzamento dei risultati del PO (il progetto VETTA ha
dichiarato un avanzamento nullo). In particolare il progetto STRADA (Misura 1.1) ha realizzato attività di messa
in sicurezza che hanno interessato 40 comuni, operazioni di informazione e sensibilizzazione sui rischi naturali
rivolte alla popolazione adulta e ha coinvolto nelle attività di formazione operatori del settore. Lo strategico
ECHI invece ha favorito la partecipazione ad eventi culturali e la cooperazione tra operatori e istituzioni
culturali contribuendo di fatto ad un buon avanzamento della Misura 3.1.
17. Al fine di analizzare l’effettivo contributo delle diverse Misure al raggiungimento degli obiettivi di Programma si
riportano di seguito una serie di grafici che rappresentano, per alcune Misure ritenute più significative,
l’avanzamento in termini di risultati (“Realizzato / Target”).
Grafico 6: Avanzamento indicatori di risultato Misura 1.1
Misura 1.1
Comuni interessati dagli
interventi di messa in
sicurezza su comuni totali
80%
70%
60%
50%
40%
Sistemi di monitoraggio e
previsione dei rischi naturali
30%
20%
Dispositivi di allarme e
intervento comune
10%
0%
Operatori coinvolti
nell’attività di formazione e
degli scambi
-
Popolazione adulta raggiunta
dalle operazioni di
informazione e
sensibilizzazione
I risultati della Misura 1.1 “Gestione dei rischi naturali” crescono complessivamente rispetto alla precedente
annualità e rilevano un andamento differenziato per indicatore. A fronte di una performance quasi prossima
al target circa il numero di operatori coinvolti nelle attività di formazione/scambi e la popolazione raggiunta
da informazioni di sensibilizzazione sui rischi naturali, i sistemi di monitoraggio attivati nell’ambito del PO
rappresentano il 50% del valore atteso. Cresce, ad un ritmo più contenuto, il numero di Comuni interessati
dagli interventi di messa in sicurezza finanziati nell’ambito del Programma mentre non sono stati sviluppati
dispositivi di allarme e di intervento.
42
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Grafico 7: Avanzamento indicatori di risultato Misura 2.2
Misura 2.2
Imprese che cooperano
grazie agli aiuti del
Programma
1400%
1200%
1000%
800%
600%
400%
200%
0%
Numeri di Centri di Ricerca
e/o di Università che
cooperano con le imprese
grazie agli aiuti del
Programma
-
di cui Imprese che adottano
eco-innovazioni
Gli interventi della Misura 2.2 “Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST” registrano delle
performance in termini di risultati decisamente superiori rispetto alle attese. Secondo quanto dichiarato dai
beneficiari, gli aiuti del Programma hanno favorito, fino a questo momento, la cooperazione tra 199 imprese
di cui 28 hanno adottato eco innovazioni, e la collaborazione con le imprese di 43 Centri di ricerca e/o
Università.
Grafico 8: Avanzamento indicatori di risultato Misura 2.3
Misura 2.3
Utenti dei servizi di
trasporto transfrontalieri
istituiti
600%
500%
400%
300%
200%
100%
0%
Incremento degli utenti
dei servizi di trasporto
transfrontalieri
riorganizzati
-
Diminuzione dei tempi di
percorrenza
Misura 2.3 "Reti e servizi nel settore trasporti": crescono in maniera significativa i risultati del Programma
con riferimento al settore dei trasporti. Sono particolarmente significativi i risultati raggiunti in termini di
43
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
diminuzione dei tempi di percorrenza e di aumento del numero di utilizzatori dei servizi di trasporto
riorganizzati grazie ai contributi del Programma. Cresce rispetto al 2009, seppur ad un ritmo più contenuto,
il numero di utenti di nuovi servizi di trasporto transfrontalieri che si attesta sulle 19.300 unità a fronte di un
dato target di 50.000.
Grafico 9: Avanzamento indicatori di risultato Misura 3.1
Misura 3.1
Partecipanti agli eventi
culturali
16000%
14000%
12000%
10000%
8000%
6000%
4000%
2000%
0%
Interventi in aree ad alta
valenza paesaggistica e
storico culturale
-
Operatori e istituzioni
culturali che cooperano
Tutti gli indicatori della Misura 3.1 “Valorizzazione del patrimonio culturale” mostrano una performance
molto positiva e decisamente superiore rispetto alle attese. In particolare gli indicatori atti a rilevare il
numero di soggetti che partecipano ad eventi culturali ed il numero di operatori e istituzioni culturali che
cooperano nell’ambito dei progetti finanziati, registrano risultati almeno dieci volte superiori al dato
programmato.
18. Non disponendo delle schede di valutazione dei progetti finanziati nel 2010, la valutazione della qualità delle
proposte progettuali è stata realizzata esclusivamente sulla base dei giudizi espressi nel corso delle interviste
dai soggetti coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO. In generale è emerso che il livello qualitativo degli
interventi e la conseguente capacità di questi di generare ricadute sul territorio dipende in parte dalla
composizione del partenariato di progetto. In particolare dalle interviste è emerso che i partner privati, così
come gli Enti Locali e le Comunità montane, tendono a sviluppare progetti concreti che, nascendo dall’effettiva
conoscenza dei problemi e delle caratteristiche delle aree oggetto di intervento, sembrano rispondere in
maniera adeguata alle esigenze del territorio. Le Università ed i Centri di ricerca, invece, tendono a proporre
schemi progettuali interessanti ma caratterizzati da un taglio più “teorico”. Con particolare riferimento ai PIT
finanziati sembra che il livello qualitativo di questa tipologia progettuale soddisfi complessivamente le esigenze
delle Amministrazioni corresponsabili. In particolare sono stati espressi giudizi positivi circa il livello di
integrazione tra i progetti facenti parte dei PIT e le idee guida dei Piani che sembrano essere piuttosto
innovative.
44
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
2.2.3 Il livello di concentrazione territoriale degli interventi
19. I grafici seguenti rappresentano la distribuzione geografica dei 107 progetti finanziati a fine 2010, sul fronte
italiano per Regione e Provincia Autonoma e, sul fronte svizzero, per Cantone. Le analisi sono state realizzate
sulla base della localizzazione geografica dichiarata dai beneficiari in sede di richiesta di contributo.
20. L’analisi della localizzazione dei progetti per Grafico 10: Concentrazione geografica dei 107 progetti
finanziati per Provincia Autonoma e Regione
Provincia e Regione conferma la distribuzione
rilevata per il 2009. La Lombardia continua ad
essere la Regione che registra il maggior numero
Bolzano
di partecipazioni sul fronte italiano, seguita da
Lombardia
10%
19%
Piemonte e Bolzano. Il territorio della Valle
Piemonte
d’Aosta è interessato solo dal 10% degli
Valle d'Aosta
26%
interventi finanziati.
Dal confronto tra la distribuzione geografica dei
progetti ordinari della prima finestra di
45%
valutazione e gli strategici (2009) con i dati al
2010 si rileva che: cresce la partecipazione al
PO di progetti localizzati nell’area di Bolzano (dal
12% al 19%) mentre si riduce il numero di
interventi che interessano le aree del Piemonte Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
(dal 32% al 26%) e della Valle d’Aosta (dal 13%
al 10%).
45
SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Grafico 11: Concentrazione geografica dei 107 progetti
finanziati per Cantone
C. Grigioni
C. Ticino
15%
C. Vallese
31%
55%
21. Per quanto attiene la distribuzione geografica dei
107 interventi finanziati sul fronte svizzero, come
evidenziato dal grafico di fianco, si rileva che il
territorio del Canton Ticino è interessato dal maggior
numero di progetti; segue il Cantone Grigioni con il
31% ed il Cantone Vallese con il 15% delle
partecipazioni.
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
22. Il seguente grafico rappresenta, per tipologia di progetto, la distribuzione geografica per Regione/Provincia
Autonoma e Cantone dei 107 progetti finanziati nell’ambito del PO:
Grafico 12. Distribuzione delle partecipazioni ai progetti ordinari, strategici e PIT per Regione/Provincia Autonoma e
Cantone
15
16
11
11
5
Progetti Strategici
21
5
32
22
4
3
4
3
Progetti Ordinari I° finestra
37
6
2
14
10
7
6
Bolzano
Lombardia
PIT
7
4
17
Progetti Ordinari II° finestra
5
Piemonte
Valle d'Aosta C. Grigioni
C. Ticino
C. Vallese
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
23. Come evidenziato in precedenza, i dati aggregati mostrano che il maggior numero di interventi è localizzato nel
territorio lombardo, per il fronte italiano e nell’area del Ticino per quanto attiene la Confederazione Elvetica.
Tuttavia, come si evince dal grafico di cui sopra, la distribuzione degli interventi tra i Cantoni e tra le
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………………… … MAGGIO 2011
Amministrazioni regionali italiane e la Provincia Autonoma di Bolzano si differenzia fortemente in base alla
tipologia di progetto e, per i progetti ordinari, per finestra valutativa:
-
I progetti strategici interessano tutti i Cantoni e le Amministrazioni regionali e provinciali del PO. Questa
considerazione trova una evidente giustificazione nel fatto che questa tipologia di interventi è direttamente
promossa dalle Amministrazioni responsabili del Programma.
-
Per quanto riguarda i PIT, si rileva un livello di concentrazione geografica degli interventi molto significativo.
In Italia i progetti interessano esclusivamente la Lombardia ed il Piemonte con una prevalente attenzione
per i territori lombardi; la localizzazione dei PIT sul territorio svizzero è concentrata invece esclusivamente
nel Canton Ticino.
-
Per quanto attiene i progetti ordinari era stata rilevata per la prima finestra di valutazione una prevalente
concentrazione degli interventi nei territori della Lombardia e del Piemonte mentre la Provincia autonoma di
Bolzano registrava il minor numero di partecipazioni, essendo tale territorio coinvolto in soli 6 progetti. Sul
fronte svizzero i progetti risultavano prevalentemente concentrati nel territorio ticinese mentre il Cantone
Grigioni e il Cantone Vallese erano interessati da un numero di interventi decisamente più ridotto. Con la
seconda finestra di valutazione è interessante notare una parziale inversione di tendenza che interessa sia i
territori italiani che la Confederazione Elvetica. In termini relativi la partecipazione di Bolzano triplica, rimane
pressoché invariato il numero di progetti localizzati in Lombardia. Si riduce inoltre la partecipazione della
Valle d’Aosta e, in maniera significativa, la presenza di progetti che intervengono sull’area piemontese
(passando dal 32% al 16%). Sul fronte svizzero si mantiene tendenzialmente costante la presenza di
progetti localizzati nel Vallese mentre aumenta in maniera significativa la partecipazione al Programma di
interventi localizzati nell’area del Cantone dei Grigioni e si riduce quella del Canton Ticino.
24. Per indagare quali sono i fattori che hanno contribuito a generare sul fronte italiano una differente
concentrazione geografica dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione rispetto alla prima, è stato
calcolato un indice “Tasso di non ammissione” (%) che, per ciascuna Regione e Provincia Autonoma e con
riferimento esclusivo alla seconda finestra valutativa, confronta il numero di progetti non ammessi a
finanziamento con il totale dei presentati. Gli esiti di tale analisi sono rappresentati nel grafico che segue:
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Grafico 13. Tasso di non ammissione dei progetti ordinari della II finestra di valutazione per Regione/Provincia
Autonoma
72%
Numero progetti non ammessi
45
40
35
Bolzano
30
Lombardia
25
Piemonte
20
68%
Valle d'Aosta
15
10
11%
40%
5
0
0
10
20
30
40
Numero progetti presentati
50
60
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO relativi alla localizzazione geografica dei progetti ordinari della II finestra in stato finanziato e
non ammesso
Come si evince dal grafico, i tassi di non ammissione più elevati interessano la Lombardia con il 72% dei progetti
che non hanno superato la fase di istruttoria, ed il Piemonte per cui questo stesso indice si attesta al 68%.
Tuttavia, in considerazione della presenza di progetti che sono stati valutati positivamente dai servizi istruttori
ma non finanziati causa esaurimento delle risorse disponibili (“ammessi e non finanziati”), si è ritenuto opportuno
calcolare un nuovo indice che consente di dare evidenza del livello qualitativo dei progetti presentati per
ciascuna Amministrazione regionale. Tale indice è stato ottenuto come rapporto tra la somma dei progetti
ammessi/ammessi e non finanziati ed il totale dei presentati. Se si considera che rientrano nella categoria
“ammesso e non finanziato” 11 interventi che interessano il territorio lombardo e 1 che coinvolge il Piemonte, il
tasso così ricalcolato passa per la Lombardia al 53% e per il Piemonte al 64%, mentre si mantiene costante per
le altre Amministrazioni italiane. È quindi il Piemonte la Regione caratterizzata dal più alto numero di interventi
che non hanno superato la fase di istruttoria a causa evidentemente di un livello qualitativo medio delle
progettualità non elevato. Anche le analisi svolte sulla Valle d’Aosta conducono tendenzialmente alle medesime
considerazioni. Per quanto attiene la Provincia Autonoma di Bolzano, il tasso di non ammissione dei progetti si
attesta sul livello più basso del Programma (11%) dimostrando, pertanto, la capacità dei soggetti beneficiari di
sviluppare progettualità di qualità.
25. Il grafico seguente rappresenta la distribuzione dei progetti finanziati nelle 16 Province Italiane interessate dal
Programma in relazione alla localizzazione geografica dichiarata dai beneficiari al momento della richiesta di
contributo.
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Grafico 14. Concentrazione degli interventi per Provincia
Numero di progetti finanziati
45
40
40
36
36
35
30
25
20
20
15
11
10
3
18
17
10
5
27
26
6
3
8
14
5
0
AL
BI
NO
TO
VB
VC
BG
BS
CO
LC
MI
PV
VA
SO
BZ
AO
Province
Regione Piemonte
Regione Lombardia
Area di Cooperazione transfrontaliera
Area di "flessibilità"
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO relativi alla localizzazione geografica per Provincia dei 107 progetti finanziati
26. Per quanto attiene la distribuzione geografica per Provincia si rileva una prevalente concentrazione degli
interventi nelle aree di cooperazione transfrontaliera. Le aree più periferiche sono interessate, infatti, da un
numero di partecipazioni più ridotto con particolare riferimento alle Province piemontesi di Torino e
Alessandria. Nell’ambito della Regione Piemonte il maggior numero di interventi interessa le Province di
Verbano Cusio Ossola e Novara mentre, per la Lombardia, sono le Province di Como e Varese a registrare la
più alta partecipazione al Programma.
2.2.4 Focus sulle buone pratiche
27. Per comprendere se esistono delle caratteristiche comuni ai progetti che presentano un maggiore
avanzamento nella spesa e nelle realizzazioni e per individuare eventuali punti di forza trasferibili ad altri
interventi, abbiamo realizzato due case studies che hanno avuto ad oggetto i seguenti progetti ordinari
finanziati nell’ambito della prima finestra di valutazione:
-
“Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici” (ID 7615144) Misura 1.3;
-
“Dai monti ai laghi insieme senza auto” (ID 7617356) - Misura 2.3.
28. Questi progetti sono stati individuati in un primo momento dal Valutatore e condivisi poi con il Gruppo di Lavoro
Valutazione. Nella selezione si è tenuto conto dei seguenti criteri:
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-
Rappresentare due diversi Assi del PO;
-
Contributo pubblico approvato e avanzamento nella spesa – i progetti sono stati selezionati tra gli interventi
con maggiore dimensione finanziaria e tra i primi venti interventi con maggiore avanzamento della spesa;
-
Esisti del processo istruttorio – sono stati selezionati i progetti che, in fase di istruttoria, avevano conseguito
un punteggio positivo con riferimento a specifici criteri quali caratterizzazione transfrontaliera e innovatività.
29. L’approfondimento dei due progetti è stato realizzato attraverso il ricorso ad un mix di strumenti di indagine:
sono state svolte analisi desk di tipo documentale (Scheda progetto, Scheda di monitoraggio II semestre 2010
e Relazione di avanzamento) e realizzate interviste ai referenti per il soggetto capofila dei due interventi. Lo
strumento utilizzato per la raccolta delle informazioni primarie è stata la Scheda Progetto di cui all’allegato C
del presente Rapporto. Le informazioni raccolte sono state poi integrate con quelle disponibili nei siti internet
dei due progetti.
30. I seguenti paragrafi riportano gli esiti degli approfondimenti svolti sui due progetto, organizzati per ambito
tematico.
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(1) Case study Progetto Ordinario “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici
tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici”
Informazioni generali di progetto
Misura 1.3 - Integrazione del comparto agro-forestale.
Misura
prevalente
/Azione
Azione Prevalente 1.3.1 - Progetti pilota e studi per la valorizzazione delle
produzioni forestali e agroalimentari tradizionali.
Compagine partenariale
Capofila ITA
Provincia di Como.
- G.R.A.I.A. SRL Gestione e ricerca ambientale ittica acque;
- Amministrazioni Provinciali (Provincia di Novara; Provincia di Varese;
Provincia di Lecco; Provincia del Verbano Cusio Ossola);
- A.P.A.T. Associazione pescatori allevatori trasformatori di pesce della
Lombardia;
- Università degli Studi di Milano;
- Consorzio per la Gestione della Riserva naturale Pian di Spagna Lago di
Partner ITA
Mezzola.
Capofila CH
Canton Ticino.
Partner CH
Città di Lugano.
Informazioni procedurali
Data finanziamento
Data
stipula
Convenzione
Data avvio attività
Eventuali
ritardi
dichiarati [Monitoraggio
II semestre 2010]
Data
conclusione
prevista
Informazioni finanziarie
Totale Piano finanziario
di cui:
Contributo pubblico
Autofinanziamento
Fonti finanziamento ITA
di cui:
Contributo pubblico
Autofinanziamento
Fonti finanziamento CH
Contributi cantonali
Autofinanziamento
Avanzamento
finanziario
18 dicembre 2008.
30 luglio 2009.
1 marzo 2009.
Ritardo di 12 mesi nell’espletamento, da parte di un partner, di una delle
Azioni pilota previste nella Scheda progetto.
28 febbraio 2012.
€ 1.199.650,00.
€ 883.550,00.
€ 316.100,00.
€ 1.109.500,00.
€ 847.800,00.
€ 261.700,00.
€ 90.150,00.
€ 35.750,00.
€ 54.400,00.
Contributo pubblico certificato: € 328.096,09.
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Il progetto in sintesi
Il progetto affronta in un’ottica integrata il tema della valorizzazione dei prodotti ittici, tradizionali e non, degli
ambienti lacustri insubrici. Il contesto di riferimento vede la presenza nei laghi insubrici di specie ittiche
tradizionali di elevato pregio commerciale e di pesci d’acqua dolce non originari della zona e di minor pregio, che
recentemente hanno conosciuto una proliferazione notevole e in alcuni casi si sono affermati sulla fauna ittica
preesistente. Il progetto persegue la finalità di valorizzare entrambe queste categorie di specie ittiche. In particolare,
prevede azioni mirate a incentivare la pesca e il consumo delle specie poco pregiate e ad introdurre modalità
innovative di lavorazione e conservazione del pescato delle specie ittiche tradizionali pregiate, la cui cattura è
caratterizzata da un’elevata stagionalità. Per garantire il trasferimento ai pescatori di mestiere dell’area delle buone
pratiche introdotte, il progetto prevede di realizzare iniziative di aggiornamento permanente riguardanti, in
particolare, le nuove tecniche di lavorazione e conservazione. Fra le azioni progettuali figurano anche interventi volti
ad ampliare e a sistematizzare le conoscenze disponibili sulle specie ittiche locali tra cui: la raccolta e catalogazione
della bibliografia esistente sui prodotti ittici lacustri dell’area interessata e l’esecuzione di prove di laboratorio volte a
caratterizzare i prodotti ittici locali dal punto di vista nutrizionale, organolettico, sensoriale e microbiologico. La
finalità di queste azioni è chiarire le caratteristiche, anche nutrizionali, e le potenzialità di sfruttamento delle specie
ittiche d’acqua dolce, per ottenere in futuro il loro riconoscimento come prodotti tipici locali. Il progetto prevede,
inoltre, l’installazione di habitat sommersi sui fondali lacustri per dare rifugio ad una molteplicità di specie ittiche
favorendo la salvaguardia della produttività ittica e della biodiversità lacustre. Il tema della produttività ittica dei laghi,
peraltro, è molto rilevante per garantire la sostenibilità nel tempo dell’attività di pesca professionale; questo è il
motivo per cui l’intervento comprende analisi tecniche in grado di quantificare la popolazione ittica lacustre. Infine il
progetto prevede la realizzazione di uno studio per la riorganizzazione della filiera della pesca ad oggi caratterizzata
dalla presenza di un’unica figura professionale (il pescatore di mestiere) che si occupa di tutte le attività della filiera:
dalla cattura dei pesci alla loro commercializzazione.
La pubblicizzazione e la diffusione dei risultati del progetto è favorita dal ricorso ad un mix di strumenti di
comunicazione tra cui un sito internet dedicato, un Manuale di progettazione degli habitat sommersi, la definizione
di un pacchetto didattico sui temi di progetto destinato alle scuole elementari e la predisposizione di materiale
divulgativo di varia natura (opuscoli informativi; poster; pieghevoli destinati ad informare i clienti dei ristoranti e degli
esercizi commerciali o i pescatori sui prodotti ittici analizzati).
Lo sviluppo dell’idea progettuale
L’idea progettuale nasce dall’esperienza e dalle conoscenze maturate nel tempo da parte delle Amministrazioni
provinciali dell’area, in quanto soggetti istituzionali deputati alla definizione delle politiche di settore sulla pesca e
sulla gestione della fauna ittica lacustre. Il progetto ha come presupposto la constatazione da parte delle
Amministrazioni di una serie di fenomeni che stanno caratterizzando l’area dei laghi insubrici:
-
l’attività di pesca professionale lacustre rappresenta una significativa realtà produttiva e occupazionale in
quanto coinvolge più di 250 operatori dei tre laghi maggiori (Lago Maggiore, Lago di Como e Lago di
52
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Lugano). Questa attività viene prevalentemente svolta con tecniche superate ed interessa soprattutto la
cattura di specie ittiche tradizionali: i pescatori, infatti, sembrano non conoscere le opportunità offerte dalla
cattura dei pesci d’acqua dolce appartenenti a specie esotiche, insediatesi nell’area recentemente.
-
inoltre il contesto dei laghi insubrici è stato caratterizzato dall’introduzione e dalla proliferazione di specie
ittiche invasive e dall’eutrofizzazione dei piccoli laghi, che sta portando a un progressivo aumento del
consumo di ossigeno nelle acque, con maggiori rischi per la sopravvivenza della fauna ittica.
-
infine sono stati realizzati alcuni tentativi, comunque rimasti isolati, di lavorazione e commercializzazione
delle specie meno pregiate che hanno dato esiti positivi, evidenziando possibilità di sfruttamento di queste
specie.
A fronte di questi aspetti, le Amministrazioni coinvolte nella gestione del comparto pesca hanno percepito come
necessaria un’azione che affronti i fenomeni in atto con un approccio di largo respiro. Gli interventi previsti, infatti,
suggeriscono azioni di miglioramento di più tematiche connesse alla pesca di mestiere: dall’aggiornamento
professionale dei pescatori, alla elaborazione di nuove tecniche di conservazione dei pesci più pregiati e di
lavorazione delle specie invasive, alla riqualifica dei fondali lacustri con focus anche sulla salvaguardia
dell’ambiente acquatico e della biodiversità, alla quantificazione dello sforzo di pesca sostenibile sui singoli laghi. Il
progetto è pertanto pensato in modo da rispondere ai bisogni dell’area individuati dalle Amministrazioni provinciali e
in generale dagli altri soggetti che, a livello locale, hanno visibilità sulle tendenze in atto nella filiera della pesca.
La partnership transfrontaliera
La gestione e l’attuazione del progetto è affidata ad un partenariato esteso, misto pubblico-privato che vede il
coinvolgimento di attori specializzati nel settore della pesca con differenti competenze specifiche. La partnership,
infatti, è costituita da undici soggetti, che si caratterizzano per una netta prevalenza di Enti pubblici e che vede la
partecipazione anche di un’azienda e di una associazione locale di settore. Per quanto attiene i soggetti pubblici il
partenariato coinvolge le Amministrazioni provinciali di Como (Capofila italiano), Varese, Lecco, Novara e Verbano
Cusio Ossola, i cui territori sono interessati dai laghi oggetto di intervento e, sul fronte svizzero, il Canton Ticino
(Capofila svizzero) e la Città di Lugano. Partecipano al partenariato anche l’Università degli Studi di Milano, il
Consorzio per la Gestione della Riserva naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola, A.P.A.T. “Associazione Pescatori
Allevatori Trasformatori di pesce della Lombardia” e G.R.A.I.A. SRL “Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque”.
La formazione del partenariato è stata favorita dalla circostanza che i partner di progetto pubblici avevano maturato
precedenti esperienze di collaborazione nel settore anche attraverso la partecipazione alla Commissione Italo Svizzera Per la Pesca (CISPP).
Per quanto attiene la ripartizione dei compiti tra i membri del partenariato, gli Enti pubblici svolgono attività di varia
natura tra cui il coordinamento tecnico e amministrativo della partnership sotto la guida del Servizio Pesca della
Provincia di Como, e la realizzazione di iniziative promozionali mentre i partner privati sono responsabili
prevalentemente di azioni di natura tecnico-specialistica. Tra queste si segnalano attività sperimentali sulle pratiche
di lavorazione e di conservazione, la progettazione degli interventi di riqualifica dei fondali e l’esecuzione delle prove
di laboratorio sulle specie ittiche pescate.
I due Capifila di progetto, Provincia di Como e Canton Ticino, associano alle funzioni di coordinamento e di
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comunicazione un ruolo attuativo/esecutivo con riferimento ad alcune azioni fra cui l’allestimento degli habitat
sommersi, la sperimentazione di nuove lavorazioni sul pescato e l’elaborazione dello studio sulla riorganizzazione
della filiera ittica.
Gli ambiti di collaborazione tra i partner di progetto si estendono dalla fase di elaborazione della proposta, alla
gestione delle attività attuative/esecutive, fino alla condivisione di personale sul progetto. I partner hanno attivato un
modello di coordinamento basato su riunioni periodiche e su modalità di interazione “informali” che si sostanziano
prevalentemente in frequenti contatti telefonici e tramite e-mail tra i Capofila e gli altri partner.
Il partenariato si caratterizza per un elevato grado di sostenibilità garantito dal coinvolgimento nelle attività
progettuali di soggetti attivi da molti anni nel settore della pesca e della gestione della fauna ittica lacustre e che,
pertanto, vedono benefici diretti nel raggiungimento degli obiettivi di progetto. Alcuni - come le Amministrazioni
provinciali o il Canton Ticino - si occupano del settore della pesca per ragioni di competenza territoriale e
programmatica; altri partner sono incaricati di realizzare iniziative di analisi, ricerca e progettazione ingegneristica e
ambientale in quanto specializzati in tale attività (G.R.A.I.A. Srl e l’Università degli Studi di Milano). A.P.A.T.
partecipa al progetto in quanto, rappresentando i pescatori di mestiere dell’area insubrica lombarda, si pone come
interlocutore privilegiato per la definizione di qualsiasi intervento finalizzato a valorizzare i prodotti ittici e a sostenere
l’attività di pesca professionale e la relativa filiera. Infine il Consorzio per la Gestione della Riserva naturale Pian di
Spagna Lago di Mezzola è membro del partenariato in quanto Ente gestore della relativa riserva naturale, che
comprende la parte sommitale del Lago di Como e il Lago di Mezzola, entrambi interessati dalle azioni progettuali.
Le realizzazioni
L’intervento avviato a marzo 2009, ha subito dei rallentamenti rispetto le tempistiche inizialmente programmate
ascrivibili ad aspetti che non erano stati previsti in fase di definizione della proposta progettuale. In particolare, la
Provincia di Como non aveva inizialmente considerato la necessità di inserire nell’ambito del piano triennale delle
opere pubbliche provinciale gli interventi di riqualifica dei fondali lacustri di cui è responsabile comportando,
pertanto, ritardi nell’avvio di questa attività.
Nell’ambito dell’intervento sono state avviate e sono in corso di realizzazione le principali azioni progettuali. Le
attività finalizzate alla promozione di una maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità di consumo e di
commercializzazione delle specie ittiche meno pregiate sono state avviate e stanno procedendo regolarmente, così
come le azioni volte a introdurre nuove tecniche di lavorazione e di conservazione delle specie tradizionali.
Contestualmente sta avanzando l’azione di cui è responsabile l’Università degli Studi di Milano finalizzata a
realizzare analisi di laboratorio per la caratterizzazione nutrizionale, organolettica, chimico-fisica e microbiologica
dei prodotti ittici individuati. Lo svolgimento di queste attività ha già consentito la raccolta di una quantità notevole di
dati sulle caratteristiche della fauna ittica locale con cui sono state alimentate le schede nutrizionali delle diverse
specie. Sono stati avviati, inoltre, gli interventi di riqualificazione dei fondali lacustri,di quantificazione dello sforzo di
pesca sostenibile sui singoli laghi e di analisi economica della filiera. Con riferimento, invece, alle attività di
aggiornamento professionale dei pescatori, è stato pubblicato un manuale sulla normativa per la corretta
conservazione e l’igiene degli alimenti.
Per quanto attiene gli aspetti legati alla comunicazione e alla promozione del progetto, è stato realizzato un sito
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internet dedicato in cui, oltre alla descrizione del progetto (azioni previste, area geografica interessata, partner di
progetto), viene fornita indicazione dello stato di avanzamento delle attività e sono riportati i risultati raggiunti con le
prime analisi. È stato inoltre attivato un servizio stampa dedicato alla produzione di materiale divulgativo quale: un
opuscolo descrittivo del progetto; stampe destinate ad informare i pescatori e i clienti dei ristoranti e degli esercizi
commerciali sui prodotti analizzati e caratterizzati. Infine la partecipazione diretta dei referenti di progetto ad eventi
finalizzati alla promozione di prodotti alimentari ha favorito la diffusione della conoscenza dei prodotti ittici lacustri
presso il consumatore finale anche attraverso la realizzazione di degustazioni.
Attualmente non è ancora possibile quantificare gli effetti generati dal progetto, in quanto alcune delle azioni
realizzate, intervenendo su abitudini di lavorazione del pescato sedimentate piuttosto che su fenomeni naturali,
potranno generare risultati solo nel medio - lungo termine. Fra queste si ricordano le attività finalizzate alla
promozione del consumo e all’introduzione di nuove modalità di conservazione di determinate specie ittiche, così
come gli interventi per la salvaguardia della produttività ittica e della biodiversità.
I Punti di forza del progetto
I punti di forza del progetto sono principalmente legati alla tipologia e alle caratteristiche del partenariato. La
compagine partenariale è formata, infatti, da soggetti che conoscono le caratteristiche della filiera della pesca
dell’area insubrica e degli ambienti acquatici e lacustri locali. L’esperienza e le conoscenze sviluppate nel corso
degli anni hanno svolto un ruolo fondamentale nell’individuazione degli interventi a maggiore valore aggiunto per il
contesto di riferimento e nel guidarne poi l’attuazione. Come emerso dalle interviste realizzate, i membri del
partenariato sembrano essere incentivati a portare avanti le azioni progettuali perché vedono negli effetti generati
dall’intervento ricadute dirette per le attività di loro spettanza. I rapporti di conoscenza reciproca esistenti fra gli
operatori del settore e i rappresentanti degli Enti fanno sì che il partenariato poggi su basi istituzionali e di
collaborazione solide che garantiscono la sostenibilità della partnership nel tempo. Infine, la composizione del
partenariato allinea ruoli e competenze specialistiche complementari fra loro e, inoltre, l’attribuzione delle attività ai
partner è stata realizzata in base all’ambito di competenza di ciascun membro. Questo aspetto ha generato effetti
positivi sull’esecuzione degli interventi: ciascun attore coinvolto è chiamato a svolgere compiti che conosce e sa
portare a termine, scongiurando così inconvenienti legati ad una indisponibilità dei partner a compiere le opere
previste, o a un’eventuale scarsa qualità delle realizzazioni.
Un secondo aspetto che caratterizza in maniera positiva l’intervento nel suo complesso attiene al fatto che la
proposta progettuale è articolata in una serie di azioni concrete in grado di generare benefici tangibili per l’area
geografica interessata per quanto riguarda, ad esempio, il rinnovamento delle pratiche di pesca professionale e di
rilancio della biodiversità.
Ulteriori punti di forza riguardano l’estensione potenziale degli effetti del progetto, in termini geografici e
temporali. Con riferimento al primo aspetto, il progetto, attraverso gli interventi puntuali localizzati in Lombardia,
Piemonte e nel Canton Ticino è in grado di generare effetti diretti sugli ecosistemi lacustri di tutta l’area insubrica,
italiana ed elvetica. Da non sottovalutare sono anche i possibili effetti indiretti derivanti da meccanismi di spillover:
gli impatti degli interventi realizzati localmente potranno essere trasferiti ad altre realtà ecosistemiche e quindi
moltiplicati tramite la rete di corsi d’acqua presenti nella zona transfrontaliera. Per quanto riguarda invece la durata
temporale degli effetti positivi generati dall’intervento, si segnala che le azioni progettuali, per loro natura, sono in
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grado di dare avvio a fenomeni virtuosi destinati a durare nel tempo. In particolare il processo di trasferimento di
conoscenze inerenti le metodologie innovative di lavorazione e di conservazione del pescato ai pescatori di
mestiere si ritiene potrà indurre questi ultimi ad applicate quotidianamente nella propria attività le tecniche apprese.
Allo stesso modo, la posa degli habitat sommersi sui fondali lacustri è destinata a migliorare durevolmente la
produttività ittica e la biodiversità dei laghi; infine, il patrimonio di conoscenze acquisito attraverso le analisi di
laboratorio sulle specie ittiche locali è funzionale a perseguire in prospettiva molteplici obiettivi, fra cui l’inserimento
del pescato d’acqua dolce tradizionale nel paniere di prodotti tipici locali e l’ottenimento di marchi di qualità.
Conclusioni e insegnamenti
Nonostante il progetto non si sia ancora concluso e, pertanto, non sia possibile valutare concretamente l’efficacia
delle azioni realizzate, si ritiene che le modalità di esecuzione dell’intervento e più in generale la storia del progetto
consentano comunque di estrarre alcune prime considerazioni. I beneficiari sembrano non aver incontrato particolari
difficoltà nell’attuazione dell’intervento: le attività progettuali stanno procedendo nel rispetto delle tempistiche
previste ad eccezione di una sola azione che presenta ritardi. Un aspetto che ha sicuramente influito in modo
positivo sul puntuale avanzamento delle azioni è legato ad un’attenta ripartizione dei compiti e delle attività tra i
partner, che ha tenuto in considerazione le competenze e le conoscenze di ciascun attore coinvolto sin dalla fase di
sviluppo della proposta progettuale. Questo aspetto è apparso ancor più rilevante in considerazione della
dimensione del partenariato che, come evidenziato in precedenza, vede il coinvolgimento di un numero significativo
di attori, sia pubblici e sia privati. La gestione di un partenariato esteso comporta peraltro la necessità di adottare
strumenti di coordinamento efficaci, in grado di facilitare i rapporti fra gli attori coinvolti e snellire i meccanismi
decisionali e le procedure di comunicazione interne.
Un aspetto rilevante emerso dalle interviste realizzate attiene le difficoltà incontrate nel favorire il coinvolgimento di
partner responsabili di un numero ridotto di azioni progettuali. Sembra infatti che, in alcuni casi, questi abbiano
mostrato un’attenzione alle attività di progetto minore rispetto agli altri membri del partenariato, a discapito della
qualità delle azioni di cui erano incaricati. Per intervenire su questo aspetto si ritiene che il rafforzamento dei
momenti di confronto e di condivisione dei risultati di progetto possa stimolare l’interesse e la partecipazione dei
diversi attori alle attività progettuali consentendo di intervenire su possibili difetti di impegno o di qualità delle
realizzazioni. La regolarità della comunicazione fra partner e delle riunioni di partenariato può costituire un fattore
rilevante a questo scopo.
Il progetto “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici” rappresenta un
chiaro esempio del valore aggiunto derivante dalla cooperazione transfrontaliera. Il progetto, infatti, concepisce
l’intera regione insubrica italo - elvetica come un unico ambiente eco sistemico e, limitatamente al comparto della
pesca di mestiere, un’unica realtà economica. Gli interventi realizzati rispecchiano tale idea di fondo in quanto le
azioni progettuali non sono differenziate in relazione alla loro localizzazione geografica e propongono le stesse
soluzioni per i differenti territori interessati. Nell’ambito del progetto, inoltre, le differenze esistenti fra la realtà
italiana e svizzera hanno costituito un plus, in quanto hanno fatto sì che i soggetti italiani e svizzeri coinvolti
potessero attivare meccanismi di apprendimento reciproci. Con ciò si intende segnalare un aspetto emerso nel
corso di una delle interviste effettuate: le specie ittiche abbondanti nei laghi italiani sono differenti dalle specie
d’acqua dolce più diffuse sul fronte svizzero. L’apporto della collaborazione italo – svizzera è pertanto ravvisabile
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
nell’opportunità, presentatasi al partenariato di progetto e ai pescatori professionali della zona, di raccogliere una
mole di informazioni estesa a specie ittiche non presenti localmente e di sviluppare know-how relativamente alla
lavorazione di una molteplicità di pesci d’acqua dolce.
Fonti informative
-
Intervista ai Referenti per il soggetto Capofila Italiano e Svizzero;
Sito internet di progetto: http://www.gustavopescedilago.it/progetto_valorizzazione_prodotti_ittici.php;
Documenti: scheda progetto rimodulato; descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto;
scheda di monitoraggio relativa al II semestre 2010.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
(2) Case study Progetto Ordinario “Dai monti ai laghi insieme senza auto”
Informazioni generali di progetto
Misura 2.3 - Reti e servizi nel settore trasporti.
Misura
prevalente
/Azione
Azione Prevalente 2.3.1 - Interventi per l'integrazione dei servizi di trasporto
sostenibili, passeggeri e merci.
Compagine partenariale
Capofila ITA
Provincia di Sondrio.
- Automobilistica Perego SpA;
Partner ITA
- Provincia di Brescia.
Capofila CH
Cantone Grigioni.
Partner CH
Nessuno.
Informazioni procedurali
Data finanziamento
Data
stipula
Convenzione
Data avvio attività
Eventuali
ritardi
dichiarati [Monitoraggio
II semestre 2010]
Data
conclusione
prevista
18 dicembre 2008.
7 ottobre 2009.
02 marzo 2009.
Le attività procedono regolarmente.
2 marzo 2012.
Informazioni finanziarie
Totale Piano finanziario
di cui:
€ 1.397.500,00.
Contributo pubblico
€ 1.137.500,00.
Autofinanziamento
€ 260.000,00.
Fonti finanziamento ITA
di cui:
€ 1.360.000,00.
Contributo pubblico
€ 1.100.000,00.
Autofinanziamento
€ 260.000,00.
Fonti finanziamento CH
Contributi cantonali
Autofinanziamento
Avanzamento
finanziario
€ 37.500,00.
€ 37.500,00.
€ 0,00.
Contributo pubblico certificato: € 529.767,62.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Il progetto in sintesi
Il progetto affronta le problematiche relative all’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico dell’area
transfrontaliera che comprende l’Alta Lombardia (Province di Sondrio e di Brescia), l’Engadina Alta e il Cantone dei
Grigioni. Il progetto, in particolare, si propone di costituire una rete di trasporti pubblici transfrontalieri integrata
e omogenea in un’area che risulta caratterizzata da infrastrutture ferroviarie e servizi di trasporto su autobus
spesso frammentati e scarsamente integrati.
Il progetto prevede in primis la realizzazione di studi e ricerche finalizzati a quantificare i flussi di utenza del
trasporto pubblico transfrontaliero e a valutare la fattibilità dell’elaborazione di una griglia di orari comuni dei
trasporti che interessano le tratte prese in esame. Il progetto è inoltre finalizzato a migliorare i collegamenti tra le
aree di intervento attraverso l’istituzione di un collegamento diretto Tirano – Edolo che verrà garantito attraverso un
autobus a ridotto impatto ambientale acquistato nell’ambito del progetto ed il restyling interno ed esterno di un treno
sulla tratta Tirano – Milano. L’idea progettuale prevede, inoltre, lo sviluppo di un polo di scambio intermodale presso
gli spazi occupati dalla stazione ferroviaria e dalla stazione autobus di Tirano. Si prevede che la migliore
organizzazione dei trasporti pubblici perseguita attraverso la realizzazione del progetto possa generare effetti
positivi sulla qualità dell’aria attraverso la progressiva riduzione del numero di auto private circolanti conseguente al
rafforzamento dei servizi di trasporto alternativi. Una ulteriore azione prevista nell’ambito del progetto è
l’organizzazione di corsi di formazione rivolti agli operatori turistici e al personale dei mezzi di trasporto pubblico
finalizzati ad introdurre la figura dell’accompagnatore di tratta quale referente unico per tutte le richieste di
informazioni relative a una singola linea del trasporto pubblico.
La valorizzazione della rete di trasporto pubblico dell’area transfrontaliera verrà inoltre supportata attraverso azioni
di marketing che comprendono l’attivazione e l’aggiornamento del sito internet di progetto, la realizzazione di eventi
di animazione territoriale ed una serie di iniziative di comunicazione pubblicitaria, fra cui: articoli sulla stampa
transfrontaliera ed estera, opuscoli, cartoline postali, locandine e cartelloni pubblicitari.
Lo sviluppo dell’idea progettuale
L’idea progettuale ha origine da una lunga esperienza di collaborazione tra gli Enti locali e gli operatori del
trasporto pubblico dell’area interessata. Già negli anni passati, infatti, sono stati realizzati studi tecnici che hanno
permesso di individuare le criticità del trasporto pubblico transfrontaliero, poi confluiti nel rapporto “Studio
preliminare allacciamento TP Engadina Alta – Lombardia” (2008). Il Rapporto mette in evidenza l’opportunità di
creare nuovi allacciamenti nei servizi di trasporto pubblico, al fine di colmare il gap dato dalla conformazione
orografica del territorio, che è prevalentemente montuoso e non facilita quindi i collegamenti viari e ferroviari. I dati
raccolti nel Rapporto hanno permesso di individuare alcune criticità del trasporto pubblico transfrontaliero nella zona
interessata, fra cui la scarsità di corse in alcuni orari, la frammentazione nella gestione delle diverse linee e la
mancanza di servizi specifici all’utenza come il servizio spedizioni o custodia dei bagagli. A fronte di tali criticità, la
Regione Lombardia e il territorio dell’Engadina Alta hanno promosso la costituzione di un primo Tavolo
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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partenariale che ha coinvolto Amministrazioni pubbliche, aziende di trasporto e altri stakeholders interessati,
nell’ambito del quale sono state individuate alcune linee strategiche che identificano le azioni da realizzare per
intervenire sulle criticità dell’area. Il progetto “Dai monti ai laghi insieme senza auto” ha preso concretamente avvio
da una di queste linee strategiche, attraverso un’attività diretta alla ricerca di partner interessati, alla progettazione
puntuale delle opere e alla definizione del budget di progetto.
La partnership transfrontaliera
Per la realizzazione del progetto è stato costituito un partenariato ridotto (4 membri), misto pubblico-privato con
una netta prevalenza dei soggetti pubblici sui privati, caratterizzato dalla presenza di partner che collaborano da
molti anni allo studio delle tematiche riguardanti il trasporto pubblico transfrontaliero. Partecipano al progetto tre
attori pubblici i cui territori sono direttamente interessati dagli interventi quali: le Amministrazioni provinciali di
Sondrio (Capofila Italiano) e di Brescia ed il Cantone Grigioni che è il Capofila sul fronte Svizzero. Il partenariato è
stato inoltre esteso alla società Automobilistica Perego SpA che si occupa del servizio di trasporto autobus nelle
province di Sondrio e di Brescia. Collaborano al progetto ulteriori soggetti che, pur non essendo direttamente inclusi
nella compagine partenariale, svolgono una funzione consultiva e di affiancamento quali: Regione Lombardia,
Trenitalia, Ferrovie Retiche, Circolo Engadina Alta e Autopostale Svizzera SA.
La ripartizione dei compiti fra i membri della partnership vede la partecipazione al coordinamento tecnicoamministrativo del progetto da parte dei partner pubblici i quali danno anche attuazione al piano di comunicazione
sotto la guida del Consorzio Turistico Provinciale della Provincia di Sondrio. Inoltre, essi hanno compiti di natura
tecnica ed esecutiva relativi all’elaborazione delle analisi sui flussi del trasporto pubblico e sulle tratte e
all’esecuzione degli investimenti materiali previsti. Il partner privato, invece, è incaricato dell’acquisto dell’autobus e
di alcune attività esecutive finalizzate alla creazione del polo di scambio intermodale a Tirano. Curerà inoltre il
servizio sulla tratta Tirano - Edolo.
Come è già evidenziato, il progetto è stato elaborato congiuntamente dai partner italiani e svizzeri. I membri del
partenariato hanno poi collaborato all’esecuzione degli interventi, con riferimento, per esempio, alle attività di
uniformazione degli orari dei trasporti transfrontalieri. Infine, la collaborazione fra partner è incentivata dalla
presenza di personale condiviso sui due fronti italiano e svizzero.
Al fine di garantire la corretta esecuzione delle opere progettuali i partner hanno costituito un Gruppo di lavoro a
cui partecipano tutti gli attori coinvolti nel progetto sia italiani che svizzeri, inclusi i rappresentanti dell’Area Trasporti
della Regione Lombardia e i soggetti partecipanti al progetto con funzione consultiva. Il Gruppo di Lavoro si riunisce
trimestralmente per effettuare la gestione e il monitoraggio delle azioni ed è affiancato da una Segreteria Tecnica
che ha funzioni di coordinamento. Si segnala inoltre che la comunicazione ed il coordinamento tra i partner è
garantito regolarmente anche, in modo informale, attraverso scambi di e-mail.
Si segnala inoltre che il progetto è destinato a intervenire in modo duraturo sull’organizzazione dei flussi di
trasporto pubblico dell’area. A questo proposito è interessante sottolineare che il documento contenente la
descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto prevede la possibilità che Trenitalia integri il suo
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………………… … MAGGIO 2011
ruolo iniziale di affiancamento tecnico con la successiva attivazione di nuove azioni a supporto del progetto.
Le realizzazioni
Attualmente alcune azioni progettuali sono in corso di realizzazione; altre, invece, sono già state portate a termine.
In particolare, si sono concluse le attività per la realizzazione del polo intermodale di scambio passeggeri a Tirano
che hanno visto l’installazione di un terminal autobus adibito a biglietteria, la realizzazione di una sala d’attesa e dei
servizi, la ripavimentazione degli spazi, la costruzione di un parcheggio, pensiline, rampe d’accesso e ascensori. Il
polo di scambio è oggi operativo e l’effetto migliorativo dell’intervento è stato subito percepito dalla popolazione:
sulla tratta Tirano - Edolo, infatti, si è già riscontrato un incremento del numero di passeggeri. Si è conclusa anche
l’azione di progetto volta ad analizzare i flussi di utenza del trasporto pubblico transfrontaliero e il relativo rapporto è
stato consegnato. Sono stati inoltre realizzati, e sono in via di posizionamento, i totem contenenti le informazioni
sull’itinerario e gli orari della linea di autobus Tirano – Aprica – Edolo. Con riferimento, invece, alle iniziative di
miglioramento della qualità dei mezzi di trasporto utilizzati, l’azione finalizzata ad ammodernare le carrozze
ferroviarie sulla tratta Tirano - Milano è in fase di avvio; per contro, è stato già acquistato l’autobus a ridotto impatto
ambientale da utilizzare sulla tratta Tirano – Edolo. Questa azione potrà avere effetti benefici sulla qualità dell’aria
della zona, poiché promuove, come modalità di spostamento, l’utilizzo dei mezzi pubblici a discapito delle auto
private. Infine, è stata data attuazione al piano di marketing del progetto: fra gli strumenti di promozione attivati
sinora si possono ricordare l’introduzione del sito internet di progetto, la realizzazione di spot televisivi, di brochure e
di locandine, la partecipazione a fiere e l’organizzazione di momenti di incontro aperti al pubblico. Queste attività di
promozione sono rivolte in generale a tutti coloro che transitano sulle tratte interessate, con un focus particolare sui
turisti. Tra le attività promozionali attivate, l’iniziativa “viaggio stampa”, realizzata con la partecipazione di giornalisti
qualificati, è risultata particolarmente interessante. Il viaggio, della durata di tre giorni, ha permesso di presentare
alla stampa le nuove opportunità offerte dal servizio di trasporto pubblico che interessano la tratta da Zurigo a
Brescia permettendo, quindi, di aumentare la visibilità delle realizzazioni di progetto nei confronti del pubblico
attraverso gli interventi dei giornalisti coinvolti sui mezzi di informazione locali.
In fase di realizzazione del progetto non sono stati riscontrati particolari ritardi né criticità procedurali. Tuttavia si è
verificata una circostanza che ha rallentato l’avvio dell’operazione di restyling delle carrozze ferroviarie sulla tratta
Tirano – Milano,ascrivibile ai tempi di sottoscrizione dell’Accordo di Programma tra la Provincia di Sondrio e
Trenitalia LeNord che non sono stati immediati.
I Punti di forza del progetto
I punti di forza del progetto sono legati principalmente a tre fattori: le caratteristiche della partnership, la
metodologia di lavoro e la tipologia di effetti innescati dal progetto. Per quanto attiene le caratteristiche della
partnership, si evidenzia che i membri del partenariato sono attivi nel settore dei trasporti da molti anni, nel corso dei
quali hanno potuto stringere rapporti di collaborazione forti e sviluppare una conoscenza approfondita della
domanda di trasporto pubblico locale e della relativa offerta. Questi aspetti hanno favorito la definizione di una
proposta progettuale che risponde concretamente alle esigenze del territorio rispetto al tema del trasporto pubblico.
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Un aspetto che ha promosso un’efficace gestione delle relazioni interne al partenariato deriva dal ridotto numero di
attori coinvolti (quattro): dalle interviste è emerso come la dimensione del partenariato abbia consentito processi
decisionali snelli e permesso un coordinamento interno efficace basato sul prevalente ricorso a meccanismi
informali (scambi telefonici e tramite e-mail). E’ stato inoltre istituito un Gruppo di lavoro a cui partecipano tutti gli
attori coinvolti, che si riunisce su base trimestrale e che rappresenta, di fatto, un momento di condivisione collegiale,
in cui si riuniscono tutti gli attori coinvolti circa l’avanzamento delle attività e le realizzazioni conseguite.
Con riferimento al secondo aspetto, nel corso delle interviste è emerso che i partner di progetto hanno adottato
tecniche di benchmarking finalizzate ad apprendere buone pratiche da esperienze virtuose e ad applicare queste
ultime nell’ambito del progetto. In particolare, il ricorso a questa tecnica comparativa ha permesso di rilevare gli
standard di servizio della linea ferroviaria svizzera che collega Zurigo a Coira poi replicati, nell’ambito dell’azione di
ammodernamento delle carrozze ferroviarie della linea ferroviaria Tirano – Milano.
Relativamente al terzo aspetto individuato come punto di forza, si evidenza che il progetto nel suo complesso
permette di generare effetti che non si esauriscono con la conclusione delle attività progettuali, ma che sono
destinati a durare nel tempo in quanto capaci di generare effettivamente ricadute sul territorio di interesse. Quanto
detto appare tanto più evidente con riferimento ad alcune azioni realizzate nell’ambito del progetto, già richiamate in
precedenza, quali l’adeguamento del polo di scambio intermodale di Tirano, l’istituzione del collegamento autobus
diretto Tirano – Edolo e il restyling delle carrozze passeggeri sulla tratta Tirano – Milano; iniziative che garantiranno
effetti durevoli in termini di miglioramento del servizio di trasporto offerto all’utenza.
Infine è interessante notare come l’esecuzione delle attività progettuali abbia permesso ai partner di progetto di
approfondire la conoscenza dell’area e, conseguentemente, di identificare ulteriori opportunità di sviluppo
connesse alla riorganizzazione dei trasporti pubblici, che potranno presumibilmente concretizzarsi nello sviluppo di
nuove progettualità. Il partenariato di progetto ha valutato infatti l’opportunità di introdurre, in futuro, un sistema di
bigliettazione unico: la finalità è quella di ottenere una maggiore integrazione tariffaria del sistema di trasporto
pubblico locale, completando gli interventi di armonizzazione già effettuati con riferimento agli orari e
all’accentramento fisico dei servizi di trasporto (polo di scambio intermodale di Tirano).
Conclusioni e insegnamenti
Lo stato di attuazione del progetto “Dai monti ai laghi insieme senza auto” mostra come l’intervento stia
effettivamente favorendo il raggiungimento dell’obiettivo iniziale, ovvero la costituzione di una rete di trasporti
pubblici transfrontalieri integrata in un’area, comprendente l’Alta Lombardia (province di Sondrio e di Brescia),
l’Engadina Alta e il Cantone dei Grigioni, tradizionalmente caratterizzata da una elevata frammentazione dei servizi
di trasporto pubblico. Dalle interviste è emerso infatti che le opere ad oggi realizzate permettono già ad un numero
consistente di soggetti di spostarsi da Saint Moritz a Brescia utilizzando esclusivamente le linee di autobus o
ferroviarie interessate dal progetto, che risultano peraltro maggiormente integrate rispetto al passato grazie
all’introduzione di griglie di orari comuni. Si ritiene particolarmente rilevante a questo proposito l’azione progettuale
finalizzata ad armonizzare gli orari tra la linea di autobus Tirano – Edolo e la tratta ferroviaria Edolo – Brescia, in
quanto tale intervento ha permesso di raggiungere un obiettivo, quello del coordinamento fra le due tratte e della
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
riduzione dei tempi di attesa delle coincidenze, che le Autorità locali perseguivano fin dal secondo dopoguerra. Da
questi aspetti emerge, pertanto, l’effettivo valore aggiunto apportato dalla cooperazione transfrontaliera
all’iniziativa progettuale: la predisposizione di un servizio di trasporto pubblico che consenta a cittadini e turisti di
muoversi liberamente nei territori dell’Alta Engadina, della Valtellina e della Valcamonica senza l’ausilio di auto
private.
Nel corso delle interviste effettuate è inoltre emerso che l’esecuzione dell’intervento nell’ambito del PO parrebbe
aver contribuito ad accelerare le tempistiche di alcuni processi decisionali e fasi procedurali di progetto, soprattutto
per quanto attiene l’elaborazione della proposta progettuale e l’avvio delle attività. Tale risultato appare rilevante con
particolare riferimento alla complessità del progetto analizzato, che, intervenendo concretamente su un servizio di
trasporto pubblico che coinvolge più Amministrazioni, richiede che si raggiungano accordi tra una molteplicità di Enti
e attori coinvolti.
Il progetto analizzato consente di effettuare alcune riflessioni circa aspetti che si ritiene debbano essere considerati
nello sviluppo di interventi analoghi, al fine di favorirne la riuscita. Un primo fattore rilevante riguarda la
composizione del partenariato. Il progetto “Dai monti ai laghi insieme senza auto” mostra come l’attivazione di un
partenariato costituito esclusivamente da soggetti competenti, con precedenti esperienze di collaborazione, abbia
favorito l’elaborazione di una proposta progettuale che interviene in maniera tangibile sui bisogni manifestati dal
territorio. Si sottolinea inoltre che l’efficacia delle iniziative progettuali può trarre vantaggi anche dalla presenza di un
partenariato ridotto: in particolare, nel caso del progetto analizzato, l’esiguo numero di attori coinvolti ha reso
meno difficoltoso il processo di gestione e di monitoraggio delle attività realizzate. Al contempo, si segnala che la
presenza di un partenariato geograficamente diffuso, come quello del caso esaminato, comporta maggiori
difficoltà nel coordinamento tra i partner: la distanza spaziale, infatti, rende più complessa l’organizzazione di
incontri frontali per la condivisione dell’avanzamento delle attività. Pertanto, nei casi in cui il coinvolgimento nella
compagine partenariale di attori localizzati in aree geograficamente distanti sia ritenuto necessario per perseguire gli
obiettivi di progetto, o comunque per amplificarne la portata, si suggerisce l’attivazione di strumenti di
coordinamento che consentano di ridurre il numero di incontri periodici frontali rafforzando il ricorso a conference
calls e scambi tramite mail.
Un ulteriore aspetto che si ritiene debba essere considerato nell’attivazione di interventi analoghi attiene la
realizzazione di studi preliminari. In particolare, dall’analisi del progetto è emerso che l’esecuzione di ricerche
preliminari ha permesso agli attori coinvolti di disporre di un bagaglio informativo ampio, che ha facilitato
l’individuazione di criticità e opportunità di miglioramento dell’ambito di interesse, favorendo la successiva
formulazione di soluzioni da sviluppare tramite le azioni progettuali. Anche l’adozione di un approccio di
benchmarking nella definizione degli interventi è potenzialmente in grado di incrementare l’efficacia delle azioni di
progetto, in quanto il confronto con buone pratiche e standard più avanzati può fornire, come nel caso esaminato,
idee, spunti e utili suggerimenti per l’implementazione delle iniziative progettuali.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Fonti informative
-
Interviste: Due collaboratori del Referente per il soggetto Capofila Italiano (Provincia di Sondrio) e
Coordinatore di progetto per il Cantone Grigioni.
Sito internet di progetto:
http://www.valtellina.it/info/17433/dai_monti_ai_laghi_insieme_senz_auto_tirano.html;
Documenti: scheda progetto rimodulato; descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto
(prima versione); descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto (versione finale);
relazione di avanzamento del progetto; scheda di monitoraggio fisico relativa al II semestre 2010.
2.2.5 Il contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia del P.O.
Obiettivi della valutazione
In considerazione dello stato di attuazione fisica e finanziaria dei progetti strategici e dei PIT in questa sede appare
prematuro parlare di risultati conseguiti dagli interventi ed analizzare il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi
del PO nonché valutare il costo opportunità di queste tipologie di iniziative rispetto gli ordinari. Si ritiene infatti che
un’analisi di questo tipo mirata a valutare il contribuito degli interventi all’attuazione della strategia dei singoli Assi
potrebbe avere più valore se svolta in una fase in cui i progetti presentano un maggiore avanzamento. Tuttavia si
ritiene doveroso fare una distinzione tra queste due tipologie di intervento. A conclusione del 2010, infatti, il processo
di selezione dei Piani Integrati Transfrontalieri risultava da poco concluso mentre gli interventi strategici, approvati nel
2009, avevano avviato le attività progettuali e 3 dei 5 progetti finanziati avevano rendicontato spese. In questa sede
si è pertanto ritenuto opportuno concentrare l’analisi sui soli progetti strategici e fare delle prime riflessioni con
riferimento ai seguenti aspetti:

Analisi per Asse del contributo che i progetti strategici hanno dato all’avanzamento degli impegni;

Prime considerazioni sulle azioni realizzate dai progetti strategici (schede di monitoraggio), eventuali ritardi nelle
realizzazioni analisi dei ritardi dichiarati) e coerenza con gli obiettivi definiti in fase di presentazione delle
proposte progettuali;

Analisi delle idee progettuali sottostanti i progetti strategici e loro contributo “potenziale” agli obiettivi di
Programma.
Le analisi e le considerazioni di seguito riportate trovano nelle schede progetto, nelle schede di monitoraggio relative
al II semestre 2010 e nelle interviste svolte la principale fonte informativa.
La valutazione dei progetti strategici
Nella fase di elaborazione strategica del Programma è stato individuato il tipo progettuale “Strategico” perché
apportasse un contributo importante al consolidamento della cooperazione transfrontaliera attivando progetti le cui
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
tematiche fossero condivise da tutte le amministrazioni coinvolte nel programma e in grado esercitare un impatto
significativo mediante una maggiore complessità delle proposte e un’elevata rispondenza ai principali fabbisogni
comuni.
Il PO stabiliva che fosse il Comitato di Sorveglianza a determinare le tematiche da affrontare e il complesso delle
risorse da riservare inizialmente ai progetti strategici.
Dopo l’approvazione del PO si avviano i tavoli tematici per l’individuazione delIe tematiche dei progetti strategici e il
14 marzo 2008 il Comitato di sorveglianza stabilisce le 6 tematiche da affrontare con i progetti strategici e i relativi
obiettivi specifici, destinando il 20% del contributo pubblico totale del programma (18,349 Meuro).
-
Mis.1.1: Rischi naturali e cambiamento climatico;
-
Mis. 1.2: Trasporto merci pericolose;
-
Mis. 2.1: Turismo transfrontaliero;
-
Mis. 2.3: Integrazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci;
-
Mis. 3.1 : Valorizzazione dei beni immateriali dell’area transfrontaliera;
-
Mis.3.2: Realizzazione di una piattaforma tecnologica alpina.
Segue la costituzione di 6 Gruppi di lavoro incaricati dell’elaborazione delle proposte progettuali e della proposta di
candidatura con appositi decreti che stabilivano per ognuno la scadenza per la presentazione del progetto definitivo,
con appositi decreti che stabilivano per ognuno la scadenza per la presentazione del progetto definitivo. Dopo avere
chiesto tutti la proroga, i gruppi, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutte le amministrazioni coinvolte nel PO,
hanno definito 5 proposte progettuali, con la rinuncia alla presentazione della candidatura del progetto strategico
relativo alla tematica sui trasporti.
Il progetto strategico E.CH.I è stato approvato dal Comitato di pilotaggio il 29 luglio 2009 e gli altri 4 il 14 ottobre
2009., per un ammontare complessivo di 12,9 Meuro di contributo pubblico Nello schema che segue è disponibile
una descrizione sintetica dei 5 progetti approvati:
Tabella 7 Descrizione sintetica dei progetti strategici approvati
Progetto Strategico
Misura
Obiettivi prioritari
Regione Capofila e partner
Contributo
pubblico
concesso
Capofila Lombardia e Ticino
Il progetto si concentra su due tematiche
Partner:
principali: la pianificazione e gestione delle
-
Reg. Piemonte
1.1 Gestione dei
risorse idriche e la gestione del dissesto
-
Reg. Valle d’Aosta,
rischi naturali
idrogeologico, in un contesto di cambiamento
-
ARPA Lombardia
climatico e secondo un approccio sostenibile,
-
ERSAF Lombardia
alla ricerca di soluzioni di adattamento
-
Cant. Vallese
-
Cant. Grigioni
STRADA - Strategie di
adattamento ai
cambiamento climatici
per la gestione dei
rischi naturali
2.540.000,00
65
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Progetto Strategico
Misura
Obiettivi prioritari
Regione Capofila e partner
1.2 Definizione
Progettare un sistema operativo e non
DESTINATION -
di politiche ed
sperimentale di acquisizione e analisi dei dati
Capofila: Piemonte e Ticino
Conoscere il trasporto
interventi di
derivanti dal trasporto merci pericolose
Partner:
delle merci pericolose
pianificazione
(TMP). Il sistema, condiviso e accessibile da
-
Reg. Lombardia
come strumento di
congiunta e
parte di tutti i partner e stakeholder
-
Prov. Bolzano
tutela del territorio
gestione del
interessati, è finalizzato ad un più efficace ed
-
Reg. Valle d’Aosta
territorio
efficiente governo del territorio.
Contributo
pubblico
concesso
2.354.260,00
Capofila: Piemonte, Ticino
Partner:
VETTA "Valorizzazione delle
Esperienze e dei
prodotti Turistici
Transfrontalieri delle
L’obiettivo finale è, attraverso la carta della
2.1 Integrazione
dell’area turistica
transfrontaliera
medie e Alte quote"
transfrontalierità, mettere in risalto il
potenziale turistico delle singole aree
territoriali da una parte e dall’altra del confine
conferendo loro maggior visibilità e
competitività
-
Reg. Lombardia
-
Prov. Bolzano
-
CAI Lombardia,
Villadossola e Novara
-
ERSAF Lombardia
-
Cantone Grigioni
3.072.191,60
Sogg. Coinvolti:
-
ATSE Ticino
-
Ente ticinese Turismo
Alpen Akademie Sudbunden
(Grigioni)
ECHI - Etnografie italo
3.1
svizzere per la
Valorizzazione
valorizzazione del
del patrimonio
patrimonio immateriale
culturale
Focus del progetto è il patrimonio culturale
Capofila: Lombardia-Vallese
immateriale – Intangible Cultural Heritage
Partner:
(ICH) - delle comunità transfrontaliere: la sua
Reg. Piemonte
riscoperta, conoscenza, valorizzazione e
Prov. Bolzano
trasmissione tra generazioni anche attraverso
Reg. Valle d’Aosta
l’uso e la sperimentazione di strumenti
Polo Poschiavo (Grigioni)
2.415.500,00
innovativi di comunicazione.
PTA - PIATTAFORMA
Realizzazione di una piattaforma virtuale su
Capofila: Lombardia e Ticino
TECNOLOGICA
3.2 Iniziative
cui è possibile fornire servizi e prodotti in
Partner.
ALPINA: uno strumento
integrate per la
modo condiviso, efficace ed omogeneo su
Reg. Piemonte
transfrontaliero per la
diffusione delle
tutto il territorio transfrontaliero, senza
Prov. Bolzano
condivisione di
ICT
problematiche di natura normativa e
Reg. Valle d’Aosta
infrastrutture e servizi
2.540.000,00
tecnologica
Fonte: RAE al 31/12/2010
Rispetto a quanto stanziato inizialmente, il contributo pubblico concesso per i progetti strategici è ridotto di 5,428
Meuro, tuttavia, rispetto alle risorse programmate al 31/12/2010 sull’intero programma, i progetti strategici incidono
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
complessivamente per il 18,2% (tab.2), con una rilevanza significativa per la misura 3.2 sulla diffusione delle ICT
(66% delle risorse programmate) e per la mis. 1.1 sulla gestione dei rischi naturali (45,5% delle risorse programmate)
Tranne che per l’Asse 2, dove la caduta del progetto strategico ha circa dimezzato le risorse programmate per
questa tipologia di progetto, sugli altri due assi i progetti strategici incidono per più del 20% delle risorse impegnate,
dando un consistente contributo all’avanzamento degli impegni nelle prime annualità di programmazione.
Tabella 8 Incidenza dei progetti strategici sulle risorse programmate al 31/12/2010
Misura
1.1
1.2
1.3
Asse 1
2.1
2.2
2.3
Asse 2
3.1
3.2
3.3
3.4
Asse 3
Totale
Totale programma €
5.586.100
11.340.461
3.992.704
20.919.265
17.950.419
6.298.010
3.215.226
27.463.655
11.437.926
3.834.647
890.402
6.543.013
22.705.988
71.088.908
Impegni 31/10/2010
progetti strategici € % strategici su totale
2.540.000
45,5
2.354.260
20,8
4.894.260
23,4
3.072.192
17,1
3.072.192
11,2
2.415.500,00
21,1
2.540.000,00
66,2
0
0
4.955.500
21,8
12.921.952
18,2
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati RAE 2010 e Ge.FO
La partecipazione finanziaria svizzera ai progetti ha un ampia variabilità in funzione dei soggetti coinvolti e delle
risorse finanziarie rese disponibili, da un massimo del 21% per il progetto E.CH.I sulle tematiche della cultura
immateriali, al minimo del 5% dei progetti VETTA /Turismo nelle terre altro), Destination (monitoraggio trasporti merci
pericolose) e PTA (piattaforma tecnologica alpina).
Tabella 9 Partecipazione dei partner svizzeri
Costo totale
Mis.
3.1
3.2
1.1
2.1
1.2
Progetto
E.CH.I
P.T.A.
STRADA
VETTA
Destination
totali
Totale
Italia
3.055.850
2.740.000
3.095.248
3.502.646
2.472.450
14.866.194
2.425.500
2.590.000
2.563.638
3.327.646
2.354.260
13.261.044
Svizzera
630.350
150.000
531.610
175.000
118.190
1.605.150
21%
5%
17%
5%
5%
11%
Fonte: GEFO
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Pur avendo avuto un peso rilevante nella determinazione degli impegni, il ritardo accumulato nelle diversi fasi di
elaborazione e di attuazione dei progetti strategici non consente di ottenere una partecipazione altrettanto
consistente nell’avanzamento della spesa. Sia l’avvio dei progetti che la richiesta del primo anticipo, seppur con
variabilità tra progetto e progetto si sono diluite durante tutto il 2010, prendendo dai 3 mesi a un anno di tempo.
A quanto riferito dai responsabili del programma e dai referenti del caso studio, le cause dei ritardi sono molteplici e
influiscono variamente sui singoli progetti strategici, ma possono essere tutte riconducibili alla novità e alla
complessità della tipologia progettuale.
Fin dall’inizio, l’ampia dimensione territoriale e la numerosità degli enti partecipanti hanno comportato l’impiego di
tempi e risorse considerevoli per il coordinamento delle attività e molte amministrazioni si sono confrontate tra di loro
per la prima volta. Nelle prime fasi attuative dei progetti si è resa indispensabile la comparazione di procedure e
normative spesso molto differenti, anche nell’ambito di strutture appartenenti alla stessa amministrazione, per
giungere all’individuazione di criteri comuni da adottare nell’ambito delle attività legate ai progetti strategici. Un
esempio concreto è rappresentato dalle procedure di affidamento degli incarichi da parte delle amministrazioni agli
organismi attuatori che sono risultati molto difformi e spesso in conflitto. La ricerca di una maggiore uniformità di
procedure ha comportato un notevole rallentamento nell’avvio delle attività operative dei progetti, anche se, come
risvolto positivo, c’è stata l’opportunità per alcune amministrazioni di uniformare e razionalizzare i propri iter
procedurali.
Un altro fattore che ha influito negativamente sui tempi di spesa e di rendicontazione, non solo dei progetti strategici,
è stato il blocco delle risorse degli enti derivante dal patto di stabilità che ha causato forti rallentamenti nelle
liquidazioni e negli impegni. Per il momento non è ancora stato causa di caduta dei progetti.
Inoltre, le strutture delle amministrazioni partner dei progetti sono talvolta sottodimensionate rispetto alle attività da
svolgere per seguire i progetti, il che comporta l’allungamento dei tempi di rendicontazione. A questo si aggiunge
l’elevato numero di affidatari che a loro volta devono rendicontare. Per esempio la Valle d’Aosta non partecipa al
progetto strategico VETTA sulla tematica turismo a causa di una carenza di organico della struttura regionale
responsabile del turismo.
Purtroppo le amministrazioni responsabili dell’attuazione dei progetti possono andare incontro a cambiamenti
organizzativi, che possono influire anche pesantemente sulla gestione delle procedure d’attuazione e sulle attività. E’
il caso del partner lombardo di tre progetti strategici (STRADA, VETTA e PTA) che da ente privato (fondazione
IREALP) iniziale, in seguito allo scioglimento di tale ente, è diventato un ente pubblico in House comportando
significative modifiche procedurali.
Tabella 10 Stato di avanzamento fisico dei progetti strategici dalle schede di monitoraggio
Nome Progetto
Stato di avanzamento fisico (fonte:
G.E.FO)
Misura 1.1
Strada
Nei tempi
-
Misura 1.2
Destination
Na
Na
Misura 2.1
VETTA
Ritardo
Att - amm.; Att - realizz.
Misura 3.1
E.CH.I
Ritardo
Att - amm.; Att - realizz.
Misura 3.2
P.T.A.
Ritardo
Att. - realizz.
Asse / Misura
Tipologia ritardo
Fonte: Schede monitoraggio - GE.FO
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Le attività operative legate alle azioni programmate sembrano incontrare meno ostacoli e per il momento sono svolte
dagli attuatori in coerenza con quanto stabilito in fase di elaborazione dei progetti. In questo senso, sia i referenti
regionali sia i referenti del progetto strategico oggetto di approfondimento (E.CH.I) ritengono che il coinvolgimento di
molti soggetti sia decisamente positivo e che possa dare un apporto considerevole al valore aggiunto di questa
tipologia progettuale.
Si rischia tuttavia che, proprio l’ampia dimensione territoriale e l’elevato numero di soggetti coinvolti comportino il
rischio di una perdita di unitarietà e di efficacia delle azioni progettuali per l’eccessiva frammentarietà tra i diversi
soggetti e lo scarso coinvolgimento dei territori.
I comitati di pilotaggio periodici hanno proprio la funzione di coordinare e indirizzare le attività, anche se vengono
ritenuti da alcuni referenti intervistati un eccessivo dispendio di tempo, date le distanze notevoli delle località in cui si
svolgono.
Tutti i progetti hanno avviato le attività previste attivando competenze specialistiche e livelli di approfondimento
tecnico adeguati agli obiettivi di alto respiro che si erano posti in fase progettuale. Le attività di comunicazione al
pubblico e agli addetti ai lavori (si vedano i riquadri qui di seguito) che tutti i progetti hanno attuato nel corso del 2010
e all’inizio del 2011 hanno compreso interventi istituzionali e soprattutto momenti di approfondimento tecnico e
scientifico con il contributo dei referenti di tutte le amministrazioni coinvolte, ognuno per l’attività di cui era
responsabile. Nel corso delle interviste è emersa l’importanza delle occasioni di scambio anche a livello
internazionale offerte dalla partecipazione sia ai progetti, sia agli eventi pubblici.
Inoltre i diversi workshop già realizzati, che si sono svolti in diverse località dei territori coinvolti nei progetti hanno
permesso di raggiungere vaste porzioni di pubblico e tecnici interessati. Tutti i progetti, tranne E.CH.I hanno pagine
web o siti dedicati con l’aggiornamento delle atitività e la descrizione dei progetti.
Quadri di sintesi dello stato di attuazione dei progetti strategici
STRADA :tutte le azioni sono state avviate in base al progetto; i risultati delle prime indaginisono stati presentati il 26
ottobre 2010, nel workshop: “Strategie di Adattamento al Cambiamento climatico. Sviluppi e prospettive per il
territorio transfrontaliero” con relazioni tecniche presentate dai partner del progetto e dagli esperti dei soggetti
attuatori /istituti di Ricerca, Università, politecnico, ARPA, Protezione civile, meteorologi ecc.).
Previsto per il mese di giugno 2011 un secondo workshop intermedio, per la presentazione dei primi risultati.
Nell’ambito delle diverse azioni si sono svolte le prime fasi conoscitive con incontri tematici e presentazione delle
attività nelle diverse aree coinvolte.
Sito: www.progettostrada.net
DESTINATION: Avviate le attività di ricognizione dello stato dell’arte e dei soggetti potenzialmente interessati e di
messa a punto delle metodologie per l’analisi dei rischi. Partecipazione del capofila a incontri a livello nazionale su
progetti simili e presentazione delle attività nel convegno del 27.10.2010 a “Bolzano sul trasporto delle merci
pericolose nell’arco alpino” e il 19 maggio 2011 ad Aosta.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Sito: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/destination/
VETTA: Avviate le attività di analisi e le progettualità pilota relative al progetto.
Workshop di presentazione del progetto e approfondimenti tematici il 26/01/2011 a Torino: Valorizzazione delle
esperienze e dei prodotti turistici transfrontalieri delle medie e alte quote”
5 articoli divulgativi sulla rivista del CAI
Sito: http://www.regione.piemonte.it/retesentieristica/
P.T.A.: Avviati gli studi di compatibilità normativa e tecnologica, le caratteristiche tecniche e l’analisi dei sistemi
cartografici dei partner.
Mercoledì 17 novembre 2010 a Como si è svolto il workshop "Tecnologie innovative come strumento di
cooperazione transnazionale: la condivisione di servizi ed infrastrutture in Europa.” A cui hanno partecipato relatori
delle amministrazioni partner e gli esperti dei soggetti attuatori.
Il 23 marzo 2011 a Torino, workshop di approfondimento “Piattaforma Tecnologica Alpina: uno strumento
transfrontaliero per la condivisione di infrastrutture”.
Sito: http://www.progettopta.net
E.CH.I : si veda scheda approfondita nel paragrafo dedicato al caso studio
Lo stato attuale di attuazione non permette ancora di fare considerazioni sul contributo delle realizzazioni al
raggiungimento degli obiettivi del Programma. Infatti, sebbene tutte le tematiche affrontate dai progetti siano
altamente coerenti con gli obiettivi strategici del programma, al momento non sono ancora disponibili realizzazioni
concrete di entità tali da consentire verifiche di effettiva rispondenza a quanto previsto in fase progettuale.
Anche l’effetto della cooperazione transfrontaliera potrà essere verificato in stadi più avanzati dei progetti.
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(1) Case study Progetto Strategico: “E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la
valorizzazione del patrimonio immateriale”
Informazioni generali di progetto
Misura /Azione prevalente
3.1.1 - Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio e il
patrimonio storico e culturale
Obiettivo specifico
Incrementare la qualità della vita nell’area rafforzando i processi di
cooperazione in ambito sociale e istituzionale e valorizzando il patrimonio
culturale
Informazioni procedurali
Data finanziamento
29 luglio 2009
Data stipula convenzione
16 dicembre 2009
Data avvio attività
8 ottobre 2009
Eventuali
ritardi
dichiarati
[Monitoraggio II semestre 2010]
6 – 12 mesi
Data conclusione prevista
8 ottobre 2012
Informazioni finanziarie
Totale Piano finanziario di cui:
€ 3.055.850,00
Fonti finanziamento ITA di cui:
€ 2.425.500,00
Contributo pubblico
€ 2.415.500,00
Autofinanziamento
€
10.000,00
Fonti finanziamento CH
€ 630.350,00
Contributi cantonali
€ 340.000,00
Autofinanziamento
€ 290.350,00
Avanzamento finanziario
€ 0,00
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Il progetto in sintesi
Il progetto è focalizzato sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale (Intangible Cultural
Heritage - ICH) delle comunità transfrontaliere, anche attraverso l’uso di strumenti di comunicazione innovativi.
Coerentemente con la Convenzione Unesco del 2003 sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, il
progetto sviluppa una strategia condivisa per dare impulso alle specificità culturali dell’area, che rischiano di essere
cancellate dalla spinta omologante della globalizzazione. I beni immateriali che il progetto vuole preservare sono: le
tradizioni orali, le lingue, le pratiche sociali, gli eventi festivi e rituali e i saperi tecnici trasmessi di generazione in
generazione (cosiddetti “beni viventi”).
L’ ICH collegato alla valorizzazione delle aree rurali e montane gioca un ruolo chiave nello sviluppo di economie
locali sostenibili come potenziale di attrazione, di restituzione creativa, di stimolo per l’industria del turismo culturale
e per una imprenditoria innovativa.
Gli obiettivi del progetto sono:
-
Dare attuazione alla Convenzione Unesco attraverso la preparazione di documentazione e trasmissione di
best practices;
-
Potenziare la formazione degli operatori culturali che lavorano per la salvaguardia del patrimonio
immateriale;
-
Aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle comunità transfrontaliere riguardo l’ICH stimolandone
la partecipazione alla creazione di un inventario nell’ambito delle categorie Unesco;
-
Favorire la trasmissione del patrimonio tra generazioni e territori diversi;
-
Creare un network transfrontaliero per definire una strategia sulla valorizzazione dell’ICH;
-
Migliorare la qualità della vita attraverso il recupero del patrimonio culturale locale;
-
Integrare la salvaguardia dell’ICH nelle politiche di sviluppo culturale territoriali;
-
Esplorare le potenzialità dell’ICH per la nascita di imprese turistiche e culturali;
-
Monitorare gli effetti della strategia adottata.
Queste le azioni previste nell’ambito del progetto:
-
Costituzione gruppo lavoro tecnico scientifico;
-
Redazione inventario;
-
Inventario online;
-
Digitalizzazione e catalogazione documentazione storica e di nuova acquisizione;
-
Azioni formative centrate sia sulla gestione che sulla rappresentazione del patrimonio culturale
immateriale;
-
Organizzazione eventi e realizzazione di prodotti editoriali a scopo didattico;
-
Allestimento di centri documentari e spazi espositivi;
-
Attività di ricerca su aree tematiche campione;
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………………… … MAGGIO 2011
-
Mappatura dei beni;
-
Realizzazione portale web sulle eredità immateriali transfrontaliere;
-
Coordinamento e monitoraggio;
-
Piano di Comunicazione.
Per quanto concerne gli aspetti ambientali si rileva che il progetto è finalizzato alla valorizzazione culturale del
patrimonio immateriale che è collegato alla natura attraverso la difesa delle espressioni culturali e dei saperi relativi
al mondo naturale. Il progetto prende inoltre in considerazione le pratiche di trasformazione e di intervento umano
sulla natura nel rispetto della biodiversità. In linea con le indicazioni della Comunicazione della CE di una Agenda
Europea per la Cultura (10.05.2007), che spinge all’integrazione delle risorse “Natura” e “Cultura” come motori per
lo sviluppo dei territori, nel progetto verranno indagati i saperi locali e il loro collegamento con le caratteristiche
ambientali e culturali del territorio approfondendo la stretta interrelazione che intercorre tra spazio territoriale e beni
culturali, tra luoghi e saperi: una interrelazione in cui i due termini, reciprocamente, si invadono e si arricchiscono,
assumendo il patrimonio culturale un valore territoriale e il territorio il valore di bene culturale complesso. Il nesso tra
produzione di beni materiali e immateriali, tra paesaggio e cultura e i problemi della loro conservazione e
valorizzazione costituiscono il focus dell’indagine che si concentra su alcune aree campione, ritenute emblematiche
per la presenza di attività produttive tradizionali.
Rispetto all’altro tema trasversale al PO (Pari Opportunità) si rileva che il riconoscimento delle differenze di genere è
importante in tutte le attività che si riferiscono al patrimonio immateriale. Viene inoltre riconosciuto e valorizzato il
ruolo specifico delle donne nella conservazione e trasmissione del patrimonio culturale immateriale vivente. Il
principio dell’uguaglianza è ritenuto fondamento dalla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio
immateriale e viene ribadita la complementarietà con la Convenzione sulla protezione e la promozione della
diversità delle espressioni culturali.
Lo sviluppo dell’idea progettuale
L’idea nasce durante il tavolo di lavoro cultura realizzato per la preparazione del Programma. L’intervento è stato
promosso dalla Lombardia e proposto alle Altre Amministrazioni italiane e Cantonali. Poi ciascuna Amministrazione
regionale e provinciale ha individuato partner realizzatori dell’intervento. L’adesione della Svizzera alla convenzione
Unesco ha favorito la partecipazione dei partner cantonali al progetto e la focalizzazione su un tema di comune
interesse quale la salvaguardia e promozione dell’ICH.
Il progetto si colloca nell’ambito di quadro normativo già definito. Nasce infatti con lo scopo di dare attuazione alla
Convenzione Unesco del 2003 sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Hanno aderito alla
Convenzione 134 Paesi tra cui l’Italia che si è impegnata a realizzare azioni di salvaguardia rispetto a questo tema.
Per lo sviluppo dell’idea progettuale è stata realizzata una analisi SWOT preliminare, elaborata sulla base di
esperienze pregresse e studi specifici condotti in passato. Le Amministrazioni coinvolte avevano già svolto
analisi/studi che indagavano lo stato dell’arte relativamente al patrimonio culturale dei territori di proprio interesse
L’analisi ha raccolto gli esiti degli studi già realizzati ed ha consentito, di fatto, di individuare i punti di forza e di
debolezza dell’area interessata sulla base dei quali è stata sviluppata la proposta progettuale e sono state definite
puntualmente le azioni da realizzare nell’ambito del progetto mirate prevalentemente ad intervenire sui punti di
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………………… … MAGGIO 2011
debolezza individuati nel conteso di riferimento. L’analisi ha pertanto aiutato la stesura del Progetto.
Prima dell’avvio del progetto non sono state svolte analisi tecniche finalizzate a sostenere la pianificazione operativa
delle attività.
La partnership transfrontaliera
Il progetto è caratterizzato da una partnership estesa. Questa la composizione del partenariato per tipologia di attori
coinvolti:
Capofila IT: Regione Lombardia; Capofila CH: Cantone Vallese
Partner IT:
-
Regione Piemonte e Regione Autonoma Valle d’Aosta (Amministrazioni Regionali)
-
Provincia Autonoma di Bolzano (Provincia)
Partner CH:
-
Canton Ticino (Ente di diritto pubblico)
-
Polo Poschiavo (Associazione)
Tutti i partner concorrono alla identificazione, alla conservazione del patrimonio culturale immateriale tramite
l’acquisizione, la digitalizzazione e la catalogazione della documentazione storica. Nell’ambito della partnership,
ognuno svilupperà particolari attività:
Regione Lombardia: Capofila di progetto. Coordina lo sviluppo del sistema informativo di scambio.
Regione Piemonte: si occuperà della realizzazione di un evento itinerante che interesserà tutta l’area del progetto.
Canton Ticino e Vallese: si occupano dello sviluppo dei contenuti di progetto
Grigioni: si occupa delle attività inserenti lo sviluppo di strumenti per la partecipazione pubblica (Ad.es gestione
facebook )
Pv Bolzano: segue l’immagine coordinata del progetto e lo sviluppo del Piano di Comunicazione del Progetto (ha
seguito il bando per sviluppo del logo di progetto)
Valle d’Aosta: organizza stage di formazione attiva, digitalizzazione documenti e mappatura tematica dei beni.
Gli ambiti di collaborazione riguardano:
-
Elaborazione congiunta – il progetto è stato elaborato con l’apporto di tutti i partner ;
-
Attuazione congiunta: è stato istituito un Comitato tecnico – scientifico composto da una persona
individuata da ciascun partner che si occupa degli aspetti tecnici di progetto ed un Comitato di Pilotaggio
cui partecipa un rappresentante per ciascun partner che ha compiti di indirizzo. Si riuniscono ogni tre mesi;
-
Personale condiviso adottato nella definizione delle strategie e nell’attuazione del progetto (Comitato
tecnico – scientifico e Comitato di Pilotaggio)
L’idea progettuale nasce da precedenti esperienze di collaborazione: i partner hanno lavorato insieme in passato a
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
progetti di catalogazione, conservazione e valorizzazione di patrimoni documentari riguardanti la cultura e le
tradizioni locali. La sostenibilità della partnership nel tempo è garantita dall’interesse peculiare dei partner sui temi
della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Le attività progettuali, infatti, non sono state pensate come
attività spot, isolate; esse si inseriscono all’interno di un contesto più ampio, che mira alla costituzione di una
comunità di lavoro transfrontaliera permanente formata da operatori che condividono le stesse metodologie e finalità
di lavoro.
Le attività ed i ruoli dei partner sono stati definiti puntualmente a livello di progetto. L’attività di coordinamento
transfrontaliero e monitoraggio è gestita dalla Regione Lombardia, capofila per parte italiana. Ogni partner ha
costituito un Gruppo di lavoro dedicato al progetto. I partner gestiscono interventi a regia diretta (attuati direttamente
dal soggetto partner o dal partenariato locale per specifiche competenze), interventi in convenzione che vengono
affidati a soggetti con precise competenze tecnico-scientifiche ed interventi con procedura d’invito nel caso vengano
individuati i possibili partner dell’azione. Provincia Autonoma di Bolzano:
Tra le modalità di coordinamento fra partner sono state attivate: riunioni periodiche; scambi continuativi di e-mail e
di informazioni. Le comunicazioni sul progetto arrivano di solito dalla Regione Lombardia (Capofila di progetto).Il
raccordo con i partner svizzeri è garantito da incontri periodici (ogni 3 mesi). Con maggiore frequenza vengono
svolti incontri su di un tema comune tra partner italiani.
Il coordinamento con i partner svizzeri, risulta più difficile che con i partner italiani. I referenti dei Cantoni svizzeri
erano molto motivati soprattutto nella fase di avvio del progetto; a seguito dell’avvicendamento di alcuni referenti
cantonali si è registrata una partecipazione minore. Il soggetto più attivo è il Cantone Vallese (Capofila di parte
svizzera).
Le realizzazioni
Allo stato attuale è stato elaborato uno studio preliminare sulle buone pratiche di inventario e sono state compilate
le schede catalogo sulla documentazione acquisita e conservata. Tali azioni si ritengono fondamentali ai fini del
perseguimento degli obiettivi di progetto poiché sono funzionali alla creazione di un inventario del patrimonio
culturale immateriale transfrontaliero. È stato inoltre realizzato un primo stage di formazione tecnica audio e
formazione sui diritti d’autore, organizzato dalla Regione Valle d’Aosta e a supporto del quale sono state elaborate
delle cartografie animate. Le attività di formazione rivestono un’importanza particolare nell’ambito del progetto
poiché rafforzano le competenze tecniche degli operatori attivi per la salvaguardia della cultura locale. Infine, sono
stati organizzati convegni (3), realizzati prodotti multimediali a scopo didattico ed è stata progettata la struttura del
portale web multilingue. Tali azioni contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi riguardanti l’incremento della
consapevolezza delle comunità locali, la trasmissione del patrimonio culturale esistente tra generazioni e territori
diversi e la creazione di un network transfrontaliero per la salvaguardia della cultura locale.
È stata giudicata positiva l’attività di formazione attiva (non d’aula) in quanto ha rappresentato un momento
importante per lo scambio e la condivisione di informazioni inerenti il patrimonio immateriale. Ciascuna Regione ha
individuato un tema relativo al Patrimonio immateriale ed poi organizzato una sessione di una settimana dedicata
cui partecipano i partner del progetto gli specialisti del settore e le comunità locali (popolazione). Queste iniziative
hanno ottenuto un buon riscontro.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Si è conclusa l’attività di elaborazione della scheda inventario dei beni culturali e sono molto soddisfatti dei risultati.
Sono stati analizzati 12 casi studio del mondo per capire come questi paesi abbiano sviluppato questo tipo di
scheda e sono state individuate delle best practice sulla base dei quali è stata predisposta la Scheda inventario.
Adesso sono in corso seminari cui partecipano le altre Amministrazioni partner finalizzate a condividere con queste
la metodologia sviluppata per la compilazione della scheda inventario.
Le azioni di comunicazione realizzate interessano tre livelli:
-
Istituzionale, con comunicati stampa rivolti al pubblico
-
Specifica sui contenuti del progetto con articoli specialistici
-
Eventi di promozione locale e di spettacolarizzazione con la realizzazione di una carovana itinerante che
diffonderà gli aspetti della cultura immateriale attraverso il racconto.
Finora è stato scelto il logo del progetto. Inoltre, sono stati avviati i contatti per la realizzazione di ulteriori iniziative di
comunicazione, fra cui conferenze stampa e soprattutto un grande evento itinerante di presentazione del progetto.
Alcuni elementi della comunicazione sono volti ad offrire una lettura di tipo narrativo e potranno raggiungere un più
vasto pubblico rispetto alle modalità classiche di diffusione dei risultati. L’evento sarà presentato a livello sia locale,
sia nazionale. Ciascun partner dovrà poi lanciare attività di promozione e comunicazione sul territorio di
competenza.
I fattori che hanno rallentato l’operatività del progetto sono:
-
Organizzativi: ritardo di almeno 6 mesi nell’avvio del progetto attribuibile alle elezioni politiche in Piemonte
e Lombardia e al nuovo provvedimento organizzativo della Lombardia.
-
Burocratici ed amministrativi: Per la rendicontazione di ciascuna spesa è necessario provvedere alla
produzione di atti amministrativi e di documenti (registri Cancelleria del Tribunale, Agenzia Entrate,
D.u.r.c...). Si aggiungono problemi sull’affidamento degli incarichi legati al rispetto del Codice degli Appalti
ed alle indicazioni dell’Autorità di Audit sul principio di rotazione delle risorse.
-
Cambiamenti di strategia: L’avanzamento delle attività relative al Piano di Comunicazione ha subito uno
stop a causa di un cambiamento di strategia nell’attuazione del Piano stesso. La proposta avanzata
inizialmente non è stata approvata nel corso di un brainstorming con gli altri partner di progetto; ha
prevalso invece l’idea di organizzare un evento itinerante descrittivo del progetto (vedere Sezione
Comunicazione). Di conseguenza oggi le attività di comunicazione presentano un ritardo rispetto al
programmato.
I Punti di forza del progetto
L’aver coinvolto fin dall’inizio partner interessati agli aspetti trattati dal progetto ha garantito una continuativa e
significativa partecipazione degli attori al progetto. E’ importante coinvolgere partner che vedono nella realizzazione
dell’intervento un beneficio diretto.
Lo scambio di esperienze valorizza il lavoro svolto e contribuisce allo sviluppo delle attività che si intendono
realizzare. Tale apporto può avere effetti positivi su progetti che interessano gli ecomusei e interventi legati al tema
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
dei progetti nel campo del recupero edilizio delle borgate alpine.
Un punto di forza della partnership riguarda le modalità con cui avviene il coordinamento: i partner si riuniscono
periodicamente nei luoghi in cui svolgono la loro attività; ciò rappresenta una nota positiva del progetto perché in
questo modo i partner si sono conosciuti molto bene e hanno potuto comprendere le diverse realtà locali, con le loro
caratteristiche, la mentalità, i diversi modi di agire, eccetera.
La collaborazione tra i vari partner ha favorito uno scambio di competenze e conoscenze superiore rispetto le
attese; il lavoro in collaborazione con altri enti e figure professionali (anche esterni alle istituzioni) ha contribuito a
migliorare la qualità della ricerca. Il progetto ha inoltre consentito di individuare dei patrimoni di particolare pregio (di
eccellenza) nell’ambito dei territori interessati dall’intervento che si ritiene possano essere segnalati all’UNESCO.
Il progetto ha consentito di individuare opportunità di sviluppo future. In particolare alcune Comunità locali stanno
lavorando su una ipotesi di candidatura unica transfrontaliera di alcune aree a patrimonio dell’UNESCO (Territori
italiani di confine e Cantoni Svizzeri). Ciò potrebbe in futuro sfociare nella predisposizione di un progetto ad hoc.
Conclusioni e insegnamenti
Lo stato di attuazione non permette di pervenire a conclusioni ed insegnamenti. Le azioni implementate sinora sono
allineate con gli obiettivi del P.O. in quanto sono finalizzate a valorizzare il patrimonio culturale, l’identità e la
memoria storica dell’area transfrontaliera.
Anche se i tempi sono prematuri per valutare il contributo reale della cooperazione è possibile ritenere che il
maggior beneficio sia rappresentato dalla condivisione di esperienze e di metodologie che permettono molteplici
letture e punti di vista delle diverse condizioni in ambito alpino.
La possibilità di disporre di risorse finanziarie che hanno consentito di finanziare un intervento di grande interesse
per tutte le Amministrazioni coinvolte e che ha permesso a queste ultime di collaborare attivamente. Se non ci fosse
stato il PO probabilmente ciascuna amministrazione avrebbe continuato a lavorare disgiuntamente sul medesimo
tema senza momenti di condivisione e di scambio. Il progetto fornisce l’opportunità di realizzare studi e ricerche sui
patrimoni immateriali che non sarebbero possibili con i fondi ordinari attualmente di modesta entità.
Fonti informative
Interviste ai Partner Italiani del Progetto
Documenti:
-
Scheda progetto
Descrizione tecnica di dettaglio
Piano finanziario del progetto rimodulato
Scheda di monitoraggio 27/07/2010
Scheda di monitoraggio 26/01/2011
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2.3 Identificazione delle cause di inefficienza e di inefficacia
31. L’analisi finanziaria del Programma, come già evidenziato, ha portato a rilevare una crescita significativa del
livello di risorse impegnate, derivante dal perfezionamento del processo di istruttoria dei progetti ordinari della
seconda finestra valutativa e dei PIT. Gli indicatori di spesa, che rappresentano la capacità dei beneficiari di
impiegare le risorse destinate ai propri progetti e delle Amministrazioni corresponsabili di certificare la spesa
rendicontata, dimostrano un avanzamento più contenuto. Ha influito negativamente sull’avanzamento della
spesa il ritardo registrato dai progetti strategici nell’avvio delle attività progettuali. Tali interventi, infatti,
pur essendo stati ammessi a finanziamento nel 2009, a fine 2010 non avevano ancora presentato richiesta di
primo acconto e solo tre dei cinque progetti finanziati avevano avviato il processo di rendicontazione
determinando di fatto un avanzamento nullo della spesa certificata.
32. Anche per il 2010 i beneficiari dichiarano i seguenti come fattori che più condizionano l’avanzamento delle
spese:
-
il Patto di stabilità ha rappresentato un aspetto che ha limitato gli Enti Locali nella rendicontazione delle
spese. E’ stato riscontrato che i vincoli stringenti posti dal Patto in termini di saldo finanziario per i Comuni e
le Province ha, in alcuni casi, limitato questi ultimi nel rendicontare spese già sostenute. Al contempo, i
beneficiari pubblici continuano ad evidenziare ulteriori aspetti che rallentano i tempi di attuazione degli
interventi, legati prevalentemente agli adempimenti burocratici e amministrativi per l’espletamento delle
procedure di gara e per l’ottenimento di permessi.
-
I partner privati e gli enti non profit hanno invece evidenziato difficoltà nel rilascio della polizza fidejussoria
da parte degli istituti di credito e assicurativi e nei tempi per l’ottenimento di documentazione amministrativa
quale, ad esempio, il certificato antimafia.
33. Relativamente al contributo delle diverse tipologie di progetti ai risultati del Programma è stato rilevato che
l’apporto fornito dagli strategici è decisamente più contenuto rispetto agli interventi ordinari della prima finestra di
valutazione. Il fattore che ha condizionato questa situazione è il ritardo nell’avvio delle attività degli strategici.
Attraverso l’analisi delle schede di monitoraggio e le interviste agli attori coinvolti a vario titolo nell’attuazione del
PO è emerso che i tempi di avvio di questa tipologia di interventi sono stati in linea di massima condizionati dai
seguenti aspetti:
-
vincoli procedurali per l’affidamento degli incarichi a cui sono normalmente soggetti gli Enti Pubblici. Tale
fattore ha assunto una valenza ancora più significativa in considerazione del fatto che i partner dei progetti
strategici sono prevalentemente Amministrazioni pubbliche.
-
processi di concertazione complessi tra i partner dei progetti strategici e tempi estesi per l’assunzione di
decisioni circa l’organizzazione delle attività progettuali.
-
introduzione del provvedimento organizzativo di Regione Lombardia che ha comportato modifiche
complessive nell’assetto dell’Amministrazione. Tali cambiamenti hanno tendenzialmente generato una
situazione di incertezza circa la distribuzione delle responsabilità nell’ambito di quei progetti strategici per
cui l’Amministrazione regionale lombarda è membro del partenariato. Anche i cambiamenti di tipo
organizzativo che si sono verificati nel sistema regionale allargato della Lombardia hanno contribuito a
generare ripercussioni sull’avanzamento delle attività di alcuni interventi strategici.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
34. La posizione assunta dal Canton Ticino circa la sospensione dell’approvazione dei progetti in risposta
all’introduzione dello scudo fiscale ha contribuito a generare, nei primi mesi del 2010, rallentamenti nel
processo di selezione con conseguenti ricadute sull’efficacia e l’efficienza complessiva del Programma. Tale
situazione, come evidenziato nel Paragrafo relativo alle procedure di selezione, ha assunto una portata
maggiore in considerazione dell’elevato numero di progettualità, presentate per la seconda call, che vedono il
coinvolgimento di partner del Ticino. Inoltre, il contesto di generale incertezza derivante dalla mancanza di
chiarezza circa la posizione del Cantone, poi formalizzata a Marzo 2010, ha tendenzialmente ridotto la
propensione dei partner del Ticino a collaborare con la controparte italiana generando rallentamenti nei ritmi di
spesa.
35. Un ulteriore aspetto che ha condizionato l’operatività del Programma nelle seconda metà del 2010 e nei primi
mesi del 2011 è legato agli avvicendamenti delle risorse umane coinvolte nell’attuazione del PO con
particolare riferimento al Segretariato Tecnico Congiunto (STC). L’introduzione del provvedimento organizzativo
di Regione Lombardia ha comportato una significativa riduzione dell’organico del Segretariato che è passato, in
un primo momento, da otto a quattro unità con evidenti ricadute sull’operatività dell’Organo. In particolare, si è
verificato un evidente aggravio della mole di lavoro per i membri del STC e la conseguente necessità per questi
ultimi di dedicare parte dei propri sforzi alla redistribuzione dei compiti al proprio interno e alla formazione delle
“nuove” risorse. I tempi di sostituzione delle risorse del Segretariato sono stati piuttosto estesi ed hanno
condizionato, in particolare, l’efficacia dei seguenti processi:
-
controlli di 1° livello - due risorse tra quelle sostituite erano specificatamente dedicate a questa attività;
-
rimodulazione dei piani finanziari dei progetti approvati soprattutto in considerazione della decisione di
affidare tale attività al Segretariato. I tempi di rimodulazione finanziaria degli interventi, secondo quanto
emerso nel corso delle interviste, sono stati piuttosto estesi contribuendo a generare ripercussioni sulle
tempistiche di avvio e di sostenimento delle spese nell’ambito dei progetti ordinari della seconda call e dei
PIT.
36. Con riferimento all’efficacia, sebbene le Amministrazioni coinvolte nell’attuazione del PO abbiano riscontrato un
livello qualitativo dei PIT ammessi a finanziamento soddisfacente, si è evidenziato che i PIT che non hanno
superato la fase di istruttoria (50% di quelli presentati) sono risultati carenti soprattutto rispetto all’integrazione
interna fra i progetti ordinari che li componevano. Gli esiti del processo di selezione dei PIT hanno pertanto
confermato la ridotta efficacia dell’azione di accompagnamento che era stata introdotta dalle Amministrazioni
anche allo scopo di supportare i proponenti nello sviluppare interventi integrati, finalizzati al raggiungimento di un
obiettivo comune. (Per ulteriori approfondimenti si rinvia al Paragrafo 3.1 “Il processo di selezione”).
2.4 Conclusioni e raccomandazioni
37. L’analisi della performance finanziaria del Programma in termini di risorse impegnate mostra una
significativa accelerazione rispetto al 2009: a fine 2010 l’82% della dotazione finanziaria del PO è stato
impegnato (tre Assi Operativi). Il perfezionamento del processo di approvazione dei PIT e dei progetti ordinari
della seconda finestra ha portato le risorse impegnate sul PO da 45 Milioni di Euro nel 2009, a 71 Milioni di Euro
nel 2010. L’analisi del contributo pubblico concesso rispetto alla dotazione finanziaria per Misura (capacità di
impegno) mostra un’attenzione del territorio superiore rispetto alle attese per i temi del Patrimonio ambientale,
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della R&ST e della Cooperazione, le cui Misure registrano un livello di impegni pari o superiori al 100% del dato
programmato. Continuano ad essere meno “attraenti” gli ambiti dei trasporti e della formazione/mercato lavoro,
pur registrando un incremento dell’impegnato rispetto al 2009. In considerazione di un interesse del territorio che
non sempre riflette la programmazione finanziaria per Misura, è stata valutata positivamente la decisione di
attribuire al Comitato di Pilotaggio del PO la facoltà di apportare eventuali modifiche alla distribuzione della
dotazione finanziaria del Programma tra Misure.
38. Cresce, seppur ad un ritmo decisamente più contenuto, il contributo pubblico certificato sui tre Assi operativi
del PO che raggiunge, a fine 2010, 9,1 Milioni di Euro. Tale importo, sommato alle risorse certificate a valere
sull’Asse di Assistenza Tecnica, ha di fatto consentito alle Amministrazioni del Programma di raggiungere
agevolmente la soglia prevista per il disimpegno automatico delle risorse (“n+2”). Contribuiscono
all’avanzamento delle spese sui tre Assi operativi solo i progetti ordinari della prima finestra di valutazione
mentre gli strategici, già approvati nel 2009, hanno registrato ritardi nell’avvio delle attività e, conseguentemente,
nel sostenimento delle spese. In considerazione dei tempi piuttosto estesi che, in generale, intercorrono tra la
data di approvazione definitiva degli interventi e l’avvio del processo di rendicontazione, è stata valutata
positivamente la scelta delle Amministrazioni di realizzare una ricognizione delle spese che i beneficiari
prevedono di rendicontare nel corso del 2011, finalizzata ad accertare l’effettiva capacità di spesa del
Programma. Si ritiene peraltro che la ripetizione di quest’attività di proiezione nel corso dell’anno potrebbe
supportare i soggetti coinvolti nel governo del PO nel valutare il raggiungimento degli obiettivi di spesa definiti
dalla Commissione, nonché nell’intercettare possibili difficoltà che i beneficiari possono incontrare nel
sostenimento delle spese.
39. Dall’analisi delle schede di monitoraggio fisico dei progetti (II semestre 2010) emerge, complessivamente, un
avanzamento dei risultati di Programma superiore rispetto alle attese. In particolare, i risultati più performanti
sono stati registrati su temi quali Ricerca e Sviluppo, Patrimonio culturale, Formazione e mercato del lavoro e
Cooperazione in ambito sociale ed istituzionale. Tuttavia è stato riscontrato che, con riferimento a specifici
indicatori, i risultati dichiarati dai beneficiari eccedono i target previsti dai documenti di programmazione in
maniera significativa, raggiungendo anche picchi, ad esempio, del +14.900% (“Lavoratori che accedono ai
servizi creati per l’integrazione del mercato del lavoro”). Considerando che le analisi hanno avuto ad oggetto i
risultati dichiarati da un numero di progetti che rappresentano una porzione minima dei progetti finanziati
nell’ambito del PO, e che tali interventi non risultano ancora conclusi, appare evidente che i valori obiettivo di
alcuni indicatori sottostimino i risultati potenzialmente raggiungibili dal PO. Per rilevare correttamente
l’avanzamento dei risultati del Programma si suggerisce, pertanto, di valutare l’opportunità di procedere ad una
revisione dei target degli indicatori di risultato.
40. Inoltre, dall’analisi desk delle schede di monitoraggio fisico dei progetti aggiornate al 31/12/2010 sono emersi
due aspetti per i quali si ritiene che un intervento da parte delle Amministrazioni corresponsabili potrebbe
favorire, in vista delle prossime trasmissioni dei dati di monitoraggio, la possibilità di disporre di valori affidabili e
puntuali:
-
Non tutti i beneficiari hanno provveduto a trasmettere le schede di monitoraggio fisico relative al secondo
semestre 2010 nonostante le sollecitazioni da parte dei tutor del STC comportando, di fatto, una sottostima
dei risultati registrati dal PO nel periodo analizzato. Per sensibilizzare i beneficiari circa l’importanza che il
monitoraggio riveste per le Amministrazioni corresponsabili si suggerisce di valutare la possibilità di
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rafforzare le azioni di stimolo già poste in essere attraverso, ad esempio, l’invio di reminder periodici, tramite
e-mail, in prossimità delle scadenze per la trasmissione dei dati e richiamando, in occasione degli eventi
ufficiali di Programma rivolti ai beneficiari, l’importanza di questa operazione.
-
Inoltre, è stato rilevato che non tutti i beneficiari hanno correttamente valorizzato gli indicatori sovrastimando
o sottostimando i risultati raggiunti. Questa situazione ha comportato un’onerosa attività per il Valutatore di
analisi e di interpretazione degli indicatori di risultato trasmessi. Per favorire un’adeguata comprensione, da
parte dei beneficiari, delle modalità di calcolo degli indicatori, si suggerisce di fornire ulteriori indicazioni oltre
a quelle già proposte nell’ambito dell’ultima versione della Scheda di monitoraggio approvata nel 2010.
Inoltre, si ritiene che la tematica del monitoraggio fisico potrebbe essere trattata, come già fatto nel 2009,
nel corso di incontri rivolti ai beneficiari (ad es. Infoday) in occasione dei quali potrebbe essere interessante
fornire esempi concreti circa le modalità di calcolo degli indicatori la cui valorizzazione risulta più “critica”.
41. L’analisi della concentrazione geografica dei 107 interventi finanziati a fine 2010 conferma, tendenzialmente,
la distribuzione dei progetti già rilevata nel 2009 sia sul fronte italiano che svizzero. In Italia, infatti, è la
Lombardia la Regione che registra il maggior numero di partecipazioni, seguita da Piemonte, Bolzano e Valle
d’Aosta, mentre, per la Confederazione Elvetica, è il Ticino il Cantone interessato dal numero più significativo di
interventi, seguito da Grigioni e Vallese. Tuttavia, è stato riscontrato che la distribuzione geografica degli
interventi sui territori interessati dal Programma si differenzia per tipologia progettuale (strategici, ordinari e PIT)
e per finestra valutativa (progetti ordinari). In particolare, con la seconda finestra di valutazione cresce il numero
di progetti localizzati nella Provincia di Bolzano mentre diminuisce il numero di interventi che interessano la Valle
d’Aosta e, in particolare, il Piemonte. Dall’analisi degli esiti del processo istruttorio sembra che il fattore che ha
più condizionato la riduzione del numero di progetti finanziati che interessano alcune Regioni del PO sia il livello
qualitativo delle proposte progettuali presentate, che non è sempre stato valutato positivamente da parte delle
Amministrazioni responsabili del Programma. Per garantire una maggiore omogeneità nella distribuzione
geografica degli interventi e, conseguentemente, per favorire una più equa distribuzione delle risorse finanziarie
sui territori interessati dal PO, si suggerisce la possibilità di valutare l’adozione di azioni puntuali rivolte ai territori
interessati da una riduzione del numero di progetti finanziati. In vista dell’ultima finestra di valutazione, in
particolare, potrebbero essere rafforzate le azioni di animazione finalizzate a sollecitare la partecipazione al
Programma di proponenti localizzati in questi territori. Al contempo, si suggerisce di valutare l’attivazione di
azioni di assistenza a supporto degli attori che hanno manifestato interesse nei confronti del PO, finalizzate a
favorire la comprensione degli aspetti chiave che contraddistinguono interventi di qualità.
42. Come emerso dalle interviste realizzate, le modifiche organizzative che hanno interessato alcune
Amministrazioni regionali coinvolte nel governo del Programma hanno condizionato l’operatività del PO. In
particolare l’introduzione del provvedimento organizzativo di Regione Lombardia ha comportato la riduzione
dell’organico del STC. Inoltre, i tempi estesi di sostituzione delle risorse di questo Organo hanno generato
ripercussioni sull’efficienza di alcuni processi, tra cui quello di rimodulazione dei piani finanziari dei progetti
approvati nel 2010. Per garantire la continuità delle attività del STC e, in generale, degli Organi coinvolti
nell’attuazione del PO, si suggerisce di attivare meccanismi di sostituzione delle risorse tempestivi e che,
comunque, garantiscano l’individuazione di personale con competenze coerenti rispetto alle funzioni da
svolgere. Con particolare riferimento al STC, si consiglia di portare avanti le azioni, già in corso di definizione,
per ridurre gli impatti prodotti da avvicendamenti e sostituzioni del personale.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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43. Un fattore che ha condizionato l’avvio dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione ed ha, pertanto,
contribuito a generare ritardi nell’avanzamento fisico e finanziario di tali interventi è legato ai tempi per la
rimodulazione dei piani finanziari. Si segnala tuttavia che nel 2010 le Amministrazioni corresponsabili hanno
introdotto alcune misure interessanti per velocizzare l’avvio degli interventi, tra cui:
-
l’attribuzione al STC del compito di predisporre la documentazione necessaria per la firma della
convenzione, già comprensiva del piano finanziario rimodulato da sottoporre ai beneficiari, e la scelta di
stralciare dalle convenzioni il dettaglio del piano finanziario per la parte svizzera (CdP 15 giugno 2010);
-
la decisione di svincolare l’erogazione dell’anticipo dalla sottoscrizione delle convenzioni, che ha di fatto
permesso ai progetti di disporre di risorse finanziarie per avviare le attività progettuali.
Nonostante gli sforzi compiuti dalle Amministrazioni per accelerare il processo di rimodulazione dei piani
finanziari si è riscontrato che la riduzione del numero di risorse del STC ha condizionato i tempi di realizzazione
di questa attività.
44. Con riferimento all’efficacia, è emerso che il livello qualitativo dei PIT ammessi a finanziamento soddisfa,
complessivamente, le aspettative degli attori coinvolti nell’attuazione del Programma. Dalle interviste realizzate
si è evidenziato che i PIT finanziati presentano un buon livello di integrazione e che le idee guida risultano
piuttosto innovative. Si rileva inoltre che, nonostante gli sforzi compiuti dalle Amministrazioni regionali nel
favorire lo sviluppo di progetti di qualità, gli esiti del processo istruttorio (il 50% dei Piani non ha superato la fase
di istruttoria) dimostrano l’inefficacia dell’azione di accompagnamento intrapresa. (Si rinvia al Paragrafo 3.1 “Il
processo di selezione” per ulteriori approfondimenti).
45. L’analisi dei casi di studio permette di individuare alcune buone pratiche che si ritiene possano essere estese ad
altri interventi in un’ottica di diffusione di prassi e meccanismi virtuosi. I casi esaminati hanno evidenziato che il
raggiungimento degli obiettivi di progetto dipende in gran parte dalle caratteristiche del partenariato e dalla
tipologia di meccanismi di coordinamento e di sollecitazione attivati. In particolare, sembrerebbero
particolarmente performanti le compagini partenariali formate da un numero limitato di soggetti, con visibilità
diretta sui fenomeni su cui interviene il progetto e con precedenti esperienze di collaborazione. Per garantire un
funzionamento efficace della partnership, si suggerisce l’implementazione di strumenti di coordinamento
finalizzati non soltanto a facilitare la comunicazione interna, ma a stimolare la partecipazione attiva dei partner.
Per i partenariati geograficamente diffusi, si raccomanda l’adozione di meccanismi di coordinamento funzionali al
superamento delle distanze eventualmente di ostacolo all’organizzazione di incontri frontali attraverso, ad
esempio, il ricorso a strumenti alternativi quali conference calls ed e-mail. In secondo luogo, i progetti dimostrano
che la realizzazione di studi preliminari e l’adozione di tecniche di benchmarking possono favorire l’efficacia delle
azioni progettuali. Nel corso degli approfondimenti compiuti è emerso inoltre che il valore aggiunto
transfrontaliero degli interventi può derivare dalla valorizzazione delle differenze esistenti fra territori italiani e
svizzeri e dalla considerazione delle aree transfrontaliere interessate come un territorio unitario, in riferimento al
quale è necessario attivare soluzioni omogenee per affrontare le criticità su cui i progetti intendono intervenire. Si
ritiene altrettanto utile segnalare i meccanismi di apprendimento reciproci che possono instaurarsi fra i diversi
soggetti, italiani e svizzeri, nel corso della realizzazione delle attività progettuali.
46. I 5 progetti strategici approvati nel 2009 per un ammontare complessivo di 12,921 Meuro di contributo pubblico,
contribuiscono in modo rilevante rispetto alle risorse impegnate al 31/12/2010 sull’intero programma: i progetti
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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strategici incidono complessivamente per il 18,2%. La partecipazione finanziaria svizzera ai progetti ha un ampia
variabilità in funzione dei soggetti coinvolti e delle risorse finanziarie rese disponibili, da un massimo del 21% a
un minimo del 5%. Nonostante i numerosi ostacoli di varia natura che hanno ritardato l’avvio dei progetti e che
rallentano significativamente il ritmo di spesa, le prime fasi operative dei progetti strategici paiono essere
rispondenti alle aspettative dei soggetti promotori e coerenti con gli obiettivi di alto livello dichiarati nelle fasi
progettuali. Si raccomanda pertanto di mantenere un monitoraggio costante sull’andamento di tali progetti,
prevedendo anche interventi mirati a supporto delle amministrazioni e dei soggetti attuatori che dovessero
riscontrare difficoltà sia di tipo organizzativo che tecnico.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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3. La qualità dei meccanismi di
attuazione
L’attivazione di meccanismi di attuazione validi rappresenta un elemento imprescindibile nel determinare l’efficacia di
un Programma, soprattutto se cofinanziato con i fondi strutturali. L’individuazione di procedure di qualità appare
ancor più rilevante tenuto conto della specificità del Programma oggetto del presente esercizio valutativo in quanto
caratterizzato da una gestione che vede il coinvolgimento di una pluralità di attori istituzionali e da interventi
complessi promossi da più partner localizzati in diversi paesi.
Pertanto, tenuto conto degli aspetti già trattati nel Rapporto di Valutazione Operativa 2010 relativo alle annualità
2008 e 2009, in considerazione dello stato di attuazione del Programma e di quanto previsto dal Piano di Valutazione
Semestrale, il presente esercizio valutativo ha inteso indagare i seguenti aspetti inerenti i meccanismi di attuazione:

l’efficienza del processo di selezione dei progetti approvati nel corso del 2010 (progetti ordinari della seconda
finestra valutativa e PIT);

l’adeguatezza delle procedure di rendicontazione cui devono attenersi i soggetti beneficiari.
Nei successivi paragrafi si riportano gli esiti delle analisi svolte con riferimento ai suddetti aspetti.
3.1 Il processo di selezione
La valutazione del processo di selezione
Nel corso del 2010 si sono perfezionati i processi di selezione dei progetti ordinari presentati in occasione della
seconda finestra di valutazione e dei PIT, già avviati nel 2009.
Di seguito vengono ripercorsi i principali step che hanno portato all’ammissione a finanziamento di queste due
tipologie di progetti.
47. Con riferimento ai progetti ordinari, in risposta all’“Aggiornamento dell’invito a presentare progetti
ordinari” del 2 luglio 2009 (DDUO n. 6738), entro la scadenza definita (29 ottobre 2009) sono state presentate
83 candidature2 il cui processo di selezione si è definitivamente concluso a giugno 2010 con l’ammissione a
finanziamento di 36 interventi.
Si fa riferimento esclusivamente ai progetti sottoposti ad istruttoria formale. Non sono state considerate nel conteggio le
candidature pervenute oltre il termine previsto, quelle che presentavano vizi di forma (presentazione della documentazione per la
richiesta di contributo solo in formato elettronico o cartaceo) e le domande presentate in formato elettronico e successivamente
sostituite.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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La valutazione dell’ammissibilità formale svolta dal STC, coerentemente con quanto previsto dai
documenti di programmazione, è stata finalizzata ad accertare la coerenza dei progetti presentati con il
Programma rispetto ai requisiti di ammissibilità formale (modalità di presentazione, carattere
transfrontaliero, soggetti proponenti ed interventi proposti). In caso di rilevazione di imperfezioni non
sostanziali nella documentazione analizzata, anche per i progetti della II finestra di valutazione, è stato
richiesto ai beneficiari di fornire entro un termine prestabilito le opportune integrazioni.
L’attività di istruttoria è stata effettivamente avviata a gennaio 2010 in quanto nei precedenti mesi gli sforzi
del STC si sono principalmente concentrati sul raggiungimento dell’obiettivo di spesa previsto per il 2009 al
fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse.
La pronuncia di ammissibilità degli interventi presentati in occasione dell’invito di luglio è stata realizzata in
più tranche (febbraio e marzo 2010) ed ha portato all’ammissione di 75 interventi alla successiva fase di
istruttoria. I progetti per cui la pronuncia di ammissibilità ha dato esito positivo hanno pertanto rappresentato
più del 90% del totale delle candidature presentate dimostrando, da un lato, la capacità delle
Amministrazioni responsabili del Programma di chiarire le condizioni da soddisfare per l’ammissibilità
formale dei progetti e, dall’altro, la capacità dei soggetti proponenti di dare corretta applicazione a tali
indicazioni.
-
La pronuncia di ammissibilità “a blocchi”, novità introdotta con questa seconda tornata di progetti allo scopo
di accelerare i tempi di approvazione definitiva degli interventi, ha rappresentato un’interessante modifica
procedurale che ha consentito alle Amministrazioni di avviare progressivamente le attività di istruttoria
tecnico-economica di merito il cui inizio, altrimenti, sarebbe stato vincolato alla conclusione delle attività
del STC.
I dossier progettuali sono stati sottoposti alla valutazione dei servizi competenti per materia, sulla base dei
criteri di selezione già previsti nella Guida di Attuazione del Programma, e delle Autorità Ambientali italiane
allo scopo di accertare la capacità degli interventi di generare effetti positivi, diretti ed indiretti, sull’ambiente.
Con riferimento a questo aspetto si segnala che il peso attribuito al giudizio in merito alle ricadute ambientali
dei progetti è rilevante: l’esito positivo dell’istruttoria svolta dalle Autorità Ambientali italiane rappresenta,
infatti, una condizione necessaria per consentire ai progetti di superare il processo di selezione. La scelta di
favorire il finanziamento di progettualità capaci di generare effetti positivi sull’ambiente, o quantomeno
neutri, dimostra l’attenzione posta dalle Amministrazioni responsabili nei confronti del tema ambientale,
trasversale al PO.
È stata valutata positivamente l’approvazione di una nuova versione di Scheda di Valutazione (CdP del 14
ottobre 2009) impiegata per l’istruttoria dei progetti ordinari della seconda finestra. In particolare la revisione
della struttura della Sezione B, con la separazione degli aspetti oggetto di verifica da parte dei servizi tecnici
da quelli di competenza dell’Autorità Ambientali italiane, ha evitato di generare incertezze nei funzionari
incaricati dell’istruttoria tecnico-economica di merito circa la necessità di dover valutare gli interventi anche
con riferimento ai criteri ambientali.
Il processo di istruttoria si è effettivamente concluso il 15 giugno 2010 con l’ammissione a finanziamento di
36 progetti ordinari per un totale contributo pubblico concesso di circa 19 milioni di Euro e la non
ammissione di 39 interventi di cui 11 per esaurimento di risorse. Tra la data di presentazione e quella di
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
approvazione dei progetti ordinari della seconda finestra valutativa sono trascorsi circa 7 mesi. Pertanto, le
tempistiche per la selezione dei progetti della seconda call risultano piuttosto estese e confermano quelle
già rilevate per la prima finestra valutativa. Il grafico a seguire rappresenta i tempi medi impiegati per il
perfezionamento delle diverse fasi del processo di selezione:
Finestra temporale tra presentazione – avvio effettivo delle attività di istruttoria del STC – ammissibilità formale –
approvazione definitiva dei Progetti Ordinari della II finestra di valutazione
Presentazione
dei progetti
Avvio effettivo
istruttoria formale
1° pronuncia di
ammissibilità
2° pronuncia di
ammissibilità
OTT 2009
GEN 2010
FEB 2010
MAR 2010
Approvazione
definitiva dei progetti
GIU 2010
Istruttoria formale
2 mesi circa
Istruttoria tecnico
economica di merito
4 mesi circa
7 mesi circa
48. Tra i fattori che hanno influito sul processo di istruttoria dei progetti ordinari della II finestra figurano:
-
Il numero di progetti istruiti: a fronte di una disponibilità finanziaria per la finestra valutativa di circa 19,5
Milioni di Euro sono state presentate 83 candidature. L’elevata risposta da parte del territorio a questa
seconda call ha comportato uno sforzo significativo del STC, nella realizzazione delle attività connesse alle
verifiche di ammissibilità formale, e delle Amministrazioni nello svolgimento dell’istruttoria tecnicoeconomica di merito soprattutto in considerazione del fatto che poco meno del 10% dei progetti non
avevano superato la prima fase di selezione.
-
I tempi legati alla trasmissione della documentazione integrativa da parte dei soggetti richiedenti in fase di
istruttoria di ammissibilità formale. Come già specificato, il STC in caso di rilevazione di lacune o
imperfezioni non sostanziali ha provveduto a richiedere la presentazione di documentazione integrativa che
i Referenti unici di progetto non hanno sempre trasmesso nei termini stabiliti, contribuendo a generare
rallentamenti nelle attività di istruttoria.
-
L’introduzione dello scudo fiscale e, in particolare l’indisponibilità da parte del Cantone Ticino ad assumere
determinazioni circa l’approvazione dei progetti, ha indirettamente contribuito a generare rallentamenti
nell’istruttoria. Fino a fine Aprile 2010, data di conclusione della manovra dello scudo fiscale varata dal
Governo italiano, gli Organi coinvolti nell’istruttoria non hanno potuto assumere decisioni definitive
relativamente alla selezione degli interventi. Gli effetti generati dalla posizione del Canton Ticino hanno
assunto una valenza ancora più significativa in considerazione dell’elevato numero di progettualità
presentate da partner localizzati nel territorio cantonale: il 61% del totale delle candidature, infatti, aveva
come capofila un soggetto dell’area del Ticino.
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La coerenza dei progetti con la politica regionale svizzera è stato un criterio che ha condizionato il processo
di selezione degli interventi finanziati. Come confermano le analisi svolte sulla scheda di sintesi dei punteggi
attribuiti ai progetti ordinari della seconda finestra, approvata dal CdP il 15 giugno 2010, tutti gli interventi
dichiarati coerenti con le politiche svizzere sono stati ammessi a finanziamento in alcuni casi “penalizzando”
progettualità valutate positivamente dalle Amministrazioni italiane. In particolare, dalle interviste realizzate è
emerso che il Canton Ticino ha posto particolare attenzione nei confronti di questo aspetto.
49. Come rappresentato nella seguente figura, la selezione dei PIT si configura come un processo più articolato
rispetto quello previsto per i progetti ordinari e gli strategici in quanto caratterizzato da due momenti di
istruttoria intervallati da un’azione di accompagnamento. La maggiore “complessità” della procedura trova una
giustificazione nella natura stessa dei PIT che si configurano come piani pluritematici costituiti da più interventi
coerenti ed integrati finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune.
Processo di selezione dei PIT
Azione di Accompagnamento
Presentazione
manifestazioni di
interesse
Selezione manifestazioni
di interesse e notifica di
approvazione
Costruzione e
presentazione del PIT
Valutazione e
approvazione definitiva
dei PIT
Momenti di istruttoria
Di seguito vengono ripercorse le fasi del processo di presentazione e selezione dei Piani.
a. Valutazione e approvazione delle manifestazioni di interesse
50. Per i PIT le Amministrazioni corresponsabili hanno previsto un primo momento di selezione finalizzato ad
individuare, tra le manifestazioni di interesse presentate, quelle più rispondenti alle attese del Programma. In
risposta all’invito di Giugno 2008 sono pervenute, entro la scadenza del 31 Ottobre, 14 manifestazioni di
interesse. I dossier progettuali, comprensivi di una lettera di intenti e del Modulo di manifestazione di interesse,
sono stati verificati, in un primo momento, dal STC che ha accertato il rispetto dei requisiti formali di
ammissibilità e, successivamente, dai settori tecnici che hanno espresso un giudizio relativamente ai seguenti
aspetti: coerenza con le politiche locali, sostenibilità tecnica, organizzativa, gestionale ed ambientale.
A conclusione di questa fase il CdP (6 aprile 2009) ha dato il consenso a 6 manifestazioni di interesse affinché
procedessero alla costruzione dei Piani definitivi cui è seguita una fase di accompagnamento.
51. È stata offerta la possibilità di procedere alle successive fasi di selezione anche ai capofila di manifestazioni di
interesse che avevano ottenuto un giudizio di tipo “migliorativo – integrativo” (interventi migliorabili il cui
impianto, in linea generale, è stato valutato coerente rispetto ai requisiti previsti). Tale scelta denota la volontà
delle Amministrazioni corresponsabili di andare incontro all’esigenza del territorio di comprendere appieno le
logiche e le regole di funzionamento di questo strumento consentendo, anche alle proposte progettuali che
presentavano margini di miglioramento, la possibilità di usufruire dell’azione di accompagnamento.
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52. Per favorire la piena comprensione da parte dei beneficiari delle prime fasi dell’iter procedurale che porta
all’approvazione definitiva dei PIT, le Amministrazioni corresponsabili hanno introdotto un Manuale
“Vademecum per l’utilizzo del programma: la manifestazione d’interesse sui PIT” che ha di fatto rappresentato
un valido supporto per i soggetti proponenti nella presentazione delle manifestazioni di interesse sui Piani.
b. Valutazione e approvazione definitiva dei PIT e dei progetti che ne fanno parte
53. A conclusione della prima fase di selezione le Amministrazioni responsabili del PO hanno previsto un’azione di
accompagnamento che è stata svolta da IReR finalizzata a supportare i proponenti nella comprensione delle
logiche di integrazione da sviluppare nell’ambito degli interventi. L’azione di accompagnamento è stata
affiancata, nel 2009, da un incontro dell’AdG con i coordinatori dei 6 PIT finanziati e da due incontri seminariali
gestiti dal STC finalizzati a favorire la comprensione di specifici temi trasversali al PO quali: la nuova politica
regionale svizzera e la valutazione ambientale dei PIT.
54. All’azione di accompagnamento è seguita la finalizzazione delle proposte di PIT e la presentazione del dossier
progettuale comprensivo di:
-
Scheda per la domanda di contributo pubblico e relativi allegati presentati per ciascun progetto facente
parte del Piano;
-
Lettera di presentazione del PIT firmata dai proponenti;
-
Scheda di presentazione del PIT, incluso il piano di assistenza tecnica del Coordinatore Unico.
55. L’analisi della Scheda di presentazione del PIT ha portato ad una valutazione complessivamente positiva: si
ritiene che le informazioni richieste ai partner esauriscano il fabbisogno informativo necessario per realizzare le
attività istruttoria e, in particolare, per valutare l’adeguatezza del Piano rispetto ai criteri di selezione specifici
per i PIT. La scheda, infatti, oltre ad informazioni di anagrafica relative ai membri del partenariato proponente
prevede la compilazioni di apposite sezioni che indagano aspetti relativi a:
o Localizzazione dell’intervento e motivi che hanno indotto i partner ad intervenire su una specifica area
geografica. È sicuramente interessante la scelta di prevedere, nell’ambito della Scheda, un’analisi
SWOT dell’area di riferimento del progetto. Si ritiene che l’aver svolto delle analisi preliminari sull’area
geografica di riferimento poi formalizzate attraverso lo strumento della SWOT analysis possa favorire da
un lato i proponenti nella definizione di obiettivi di progetto coerenti con le esigenze del territorio e,
dall’altro, i funzionari istruttori nel valutare l’effettiva rispondenza dell’idea progettuale rispetto ai punti di
forza, di debolezza, alle opportunità ed alle minacce individuate.
o Strategia del PIT in termini di obiettivi perseguiti, procedure e modalità adottate per il raggiungimento dei
risultati attesi con un focus sul grado di integrazione tra i progetti facenti parte dei Piani, finalità principe
di questa modalità attuativa, e sulla tematica trasversale del PO quale la sostenibilità ambientale;
o Modalità previste per il coordinamento e il raccordo dei progetti del Piano e descrizione dei sistemi per il
monitoraggio dell’avanzamento del PIT e delle ricadute ambientali.
56. È stata valutata positivamente la scelta dell’Amministrazione di completare la Scheda di presentazione del PIT
con la “Guida alla compilazione della scheda di presentazione del PIT per i contenuti ambientali” in quanto si
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ritiene tale documento efficace nel supportare i beneficiari nella redazione dei campi inerenti gli aspetti
ambientali di progetto.
57. I dossier progettuali presentati sono stati poi sottoposti ad istruttoria. Dei 6 PIT presentati entro la scadenza del
5 novembre 2009 sono stati ammessi a finanziamento 3 Piani per un totale di 11 progetti ordinari. Il processo
di istruttoria si è effettivamente concluso con le decisioni assunte dal CdP nel corso di più sedute realizzate tra
giugno e novembre 2010.
58. L’istruttoria dei singoli interventi che compongono i PIT è stata condotta secondo le modalità ed i criteri dei
progetti ordinari mentre la valutazione complessiva dell’adeguatezza dei Piani è stata svolta attraverso il
ricorso a specifici criteri. L’analisi dei criteri definiti per i PIT ha portato a rilevare la capacità degli stessi di
valutare l’effettiva rispondenza dei Piani alle priorità che il Programma persegue attraverso il ricorso a tale
modalità innovativa di attuazione. In particolare i criteri indagano i seguenti aspetti: il livello di integrazione tra i
diversi interventi facenti parte del Piano, la coerenza ed il valore aggiunto della realizzazione del PIT rispetto ai
punti di forza e di debolezza del conteso di riferimento, la capacità del Piano di perseguire obiettivi coerenti
con l’impianto strategico del PO. Inoltre la presenza di 4 criteri specifici sugli aspetti ambientali dimostra la
grande attenzione posta dalle Amministrazioni nella valutazione di questo tema. La formulazione degli anzidetti
criteri si ritiene consenta ai soggetti responsabili della valutazione di cogliere le effettive ricadute dei Piani
sull’ambiente di riferimento nonché di rilevare la coerenza dell’impianto strategico dei PIT rispetto agli obiettivi
di sostenibilità ambientale definiti nelle politiche e nei programmi ambientali nazionali, regionali e provinciali.
59. I soggetti che hanno svolto l’istruttoria dei PIT sono:
-
Il STC che accerta il rispetto dei requisiti formali di ammissibilità e valuta la completezza e la chiarezza della
scheda sintetica dei PIT, l’omogeneità del territorio scelto, la qualità del partenariato, le connessi esistenti
tra i progetti del Piano, la coerenza esterna della proposta progettuale e la validità delle modalità di
attuazione scelte;
-
I Settori tecnici responsabili dell’istruttoria tecnico-economica dei PIT;
-
Il Gruppo Tecnico Ambiente che esprime un giudizio circa i seguenti aspetti: le caratteristiche del territorio
individuato da un punto di vista ambientale, le connessioni esistenti tra obiettivi ambientali del Piano contesto di riferimento – azioni previste (coerenza interna), la coerenza degli interventi rispetto agli obiettivi
di sostenibilità ambientale di Programmi ambientali (coerenza esterna) e l’efficacia degli strumenti di
monitoraggio.
60. Gli esiti delle attività istruttorie svolte sui PIT dai diversi attori coinvolti sono poi sintetizzati in un unico modulo
“Scheda di valutazione del Piano Integrato Transfrontaliero” (approvato il 2 novembre 2009). L’analisi di questa
Scheda ha portato a ritenere la stessa completa ed adeguata in quanto fornisce indicazioni puntuali circa gli
aspetti che i soggetti addetti alla compilazione dovranno considerare nell’attribuzione di un giudizio per ciascun
criterio. In questo modo è pertanto garantita la confrontabilità delle valutazioni espresse sui PIT.
61. Infine si ritiene opportuno segnalare come l’introduzione dello scudo fiscale abbia generato effetti reali sul
processo di selezione dei PIT. La posizione assunta dal Canton Ticino non ha consentito di ammettere a
finanziamento il PIT “Rifiuti” nel 2009 seppur le attività di istruttoria dell’intervento si fossero già concluse. Lo
slittamento della decisione di finanziamento alla successiva annualità ha rischiato di generare ripercussioni sul
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raggiungimento della soglia prevista per il disimpegno automatico delle risorse (2009) che è stata ad ogni
modo soddisfatta grazie ad un aumento degli sforzi da parte delle Amministrazioni.
Conclusioni e raccomandazioni
62. Nel corso del 2010 le Amministrazioni responsabili del PO sono state interessate dalla selezione degli
interventi ordinari della II° finestra di valutazione e dei PIT le cui proposte progettuali erano state già
presentate nel 2009. Le attività di istruttoria di queste due tipologie progettuali sono state svolte nel rispetto
delle procedure definite nei documenti di programmazione.
63. Da un punto di vista procedurale il processo di selezione dei progetti ordinari presentati in occasione della
seconda call ha sostanzialmente replicato l’istruttoria degli ordinari della prima finestra di valutazione. Sono
state tuttavia introdotte delle modifiche valutate positivamente. Tra tutte si segnala la pronuncia di
ammissibilità a blocchi che ha consentito ai servizi competenti per materia e alle Autorità Ambientali italiane di
avviare progressivamente l’istruttoria tecnico economica di merito e la valutazione ambientale dei progetti che
avevano superato con esito positivo l’istruttoria di ammissibilità formale. Nonostante gli sforzi compiuti i tempi
per il perfezionamento del processo istruttorio, come rilevato per la prima finestra di valutazione, appaiono
piuttosto estesi.
64. Il processo di approvazione definitiva dei PIT è, invece, più articolato rispetto quello previsto per i progetti
ordinari in quanto caratterizzato da due diversi momenti di istruttoria e da una fase intermedia di
accompagnamento alla presentazione dei Piani. Tale “complessità” tuttavia trova una giustificazione nella
natura dei PIT: iniziative nuove, introdotte con la programmazione 2007-2013, e complesse (progetti integrati
finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune che coinvolgono una pluralità di partner ed interessano
un’area territoriale estesa) e che, pertanto, necessitano di essere ben comprese dal territorio. In particolare la
scelta di prevedere, nell’ambito del processo di approvazione dei Piani, una fase propedeutica alla
presentazione definitiva delle proposte progettuali (presentazione e valutazione delle manifestazioni di
interesse) pur avendo contribuito a rendere il processo di selezione più lungo ed articolato, ha di fatto
consentito alle Amministrazioni corresponsabili di rilevare l’effettivo interesse del territorio nei confronti di
questo strumento e di fare delle prime considerazioni circa la capacità dei partenariati di sviluppare idee
coerenti con le finalità perseguite attraverso lo strumento dei PIT.
65. Le Amministrazioni corresponsabili hanno dimostrato un elevato interesse nel favorire lo sviluppo di
progettualità di valore che si è manifestato nell’attivazione di un ampio set di azioni a supporto dei Coordinatori
di progetto tra cui: l’incontro dell’AdG con i Referenti dei Piani, l’azione di accompagnamento svolta da IReR e
i due incontri seminariali incentrati sul tema della NPR e dell’ambiente. Nonostante l’impegno profuso, gli esiti
del processo istruttorio hanno dimostrato l’incapacità di alcuni proponenti di definire progetti di qualità: è stata
respinta la richiesta di finanziamento per il 50% dei PIT presentati e per due progetti ordinari facenti parte dei
Piani finanziati. I soggetti responsabili dell’attuazione del Programma hanno riscontrato come principale
carenza dei PIT non finanziati la ridotta “interazione”, finalità principe perseguita dal PO attraverso tali
strumenti e promossa dalle Amministrazioni corresponsabili attraverso l’accompagnamento. Dalle interviste è
emerso che l’azione svolta da IReR non si è dimostrata pienamente adeguata per i seguenti due ordini di
motivi:
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-
i soggetti proponenti dei PIT sembrano non aver effettivamente compreso le finalità dell’accompagnamento
interpretando questo come uno strumento attraverso cui sarebbero stati effettivamente “guidati” nella
progettazione degli interventi;
-
le Amministrazioni responsabili del PO hanno riscontrato in maniera tardiva le criticità ed i punti di
debolezza delle proposte progettuali.
Pertanto, data la natura complessa dei PIT è stata sicuramente valutata positivamente la scelta delle
Amministrazioni di introdurre l’azione di accompagnamento e più in generale di prevedere momenti di confronto
con i proponenti dei Piani. Ciononostante si ritiene che potrebbero essere raggiunti migliori risultati rafforzando
la comunicazione ed il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti in questo processo (Proponenti, Soggetti
incaricati dell’accompagnamento e Amministrazioni responsabili del PO). In vista del prossimo ciclo di
programmazione si suggerisce di impiegare i momenti di confronto con i Proponenti realizzati in fase di
presentazione delle manifestazioni di interesse, anche allo scopo di chiarire le finalità perseguite attraverso
l’azione di accompagnamento evitando possibili “fraintendimenti” circa il tipo di supporto offerto dalle
Amministrazioni. Inoltre si ritiene che un maggiore coinvolgimento delle Amministrazioni responsabili del PO in
fase di accompagnamento potrebbe consentire di intercettare tempestivamente le carenze dei Piani e,
conseguentemente, adottare azioni mirate finalizzate a supportare i progetti più carenti. Per concludere, in
considerazione della complessità dei PIT si raccomanda di coinvolgere nel processo di accompagnamento
risorse umane con competenze e conoscenze approfondite di questo strumento in quanto si ritiene tale aspetto
un fattore critico per il successo dell’azione di accompagnamento.
3.2 Le procedure di rendicontazione
Obiettivi della valutazione
L’analisi delle modalità operative previste dal Programma cui devono attenersi i beneficiari degli interventi finanziati
per la rendicontazione delle spese sostenute è stata finalizzata ad accertarne l’adeguatezza rispetto l’esigenza di
garantire una gestione efficace ed efficiente del PO.
Al fine di indagare i diversi aspetti legati alla rendicontazione delle spese e di comprendere appieno i punti di vista
dei diversi attori coinvolti in questo processo l’attività di valutazione è stata condotta su più livelli:

L’analisi desk della documentazione prodotta dalle Amministrazioni responsabili del Programma finalizzata ad
accertare la chiarezza espositiva e la completezza degli aspetti trattati rispetto agli adempimenti in capo ai
beneficiari per quanto attiene la rendicontazione delle spese;

La raccolta diretta di informazioni da un campione di beneficiari italiani attraverso la somministrazione di un
questionario di indagine finalizzato a rilevare eventuali criticità operative legate al processo di rendicontazione;

La conduzione di interviste ai diversi soggetti coinvolti nel governo e nell’attuazione del PO, nel corso delle quali
è stato valutato il grado di soddisfazione di questi ultimi rispetto alle procedure di rendicontazione attivate.
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La valutazione delle procedure di rendicontazione
66. La rendicontazione delle spese è un processo complesso alimentato da tutti i partner di progetto che si articola
in due diversi flussi: cartaceo e informatico, veicolato attraverso il Sistema Informativo del PO (GEFO). Il
processo viene attivato dai singoli partner con la trasmissione al Referente Unico, che rappresenta l’interfaccia
con le Amministrazioni del PO, di un modello riepilogativo delle spese sostenute nell’ambito del progetto
(Rendiconto delle spese sostenute dal partner). Il caricamento degli estremi dei giustificativi di spesa e di
pagamento a sistema può essere realizzato direttamente dai singoli partner, per le spese di propria competenza,
o dal Capofila Italiano per conto di tutti i membri del partenariato. Quest’ultimo, ad ogni modo, espleta le
opportune verifiche sulle spese dichiarate da tutti i soggetti coinvolti. Il Capofila è anche tenuto a trasmettere,
entro il 31 maggio e tra il 15 e il 31 ottobre di ogni anno, alle Strutture di controllo regionali la documentazione
contabile (copia conforme dei documenti contabili delle spese sostenute da ciascun beneficiario) e il modello
“Elenco fatture associate alla rendicontazione” rilasciato in automatico dal Sistema. Le Strutture di controllo
effettuano, poi, le dovute verifiche e provvedono a validare le spese ammissibili sul Sistema Informativo.
La definizione di due scadenze per la rendicontazione delle spese, se da un lato permette di dilazionare nel
tempo le attività di verifica svolte dalle Strutture di controllo regionali sugli importi dichiarati dai soggetti
beneficiari, dall’altro consente ai soggetti coinvolti nell’attuazione del PO di avere visibilità circa l’effettivo
avanzamento della spesa dei singoli progetti e del Programma nel suo complesso.
Al raggiungimento delle soglie di spesa definite, il soggetto Capofila può presentare richiesta di liquidazione
delle spese rendicontate e validate dalle Strutture di controllo, attraverso la presentazione della seguente
documentazione:
-
Il Format “Richiesta di liquidazione acconto/saldo”, generato in automatico dal Sistema al momento
dell’inserimento dei dati nell’area dedicata alla richiesta di acconto/saldo, prevede, oltre ad una sezione che
riporta i dati generali di progetto, una tabella riepilogativa della distribuzione dell’acconto/saldo all’interno del
partenariato ed un campo note per inserire informazioni aggiuntive. Sono inoltre previste ulteriori schede in
cui vengono riepilogate le spese convalidate per voce di spesa, per partner e per progetto.
-
In fase di richiesta di primo e di secondo acconto i beneficiari sono tenuti a trasmettere una Relazione di
avanzamento del progetto mentre, per la liquidazione del saldo, è prevista una Relazione di chiusura. Per
entrambe queste tipologie di Relazioni le Amministrazioni hanno definito un format specifico la cui
articolazione è stata valutata adeguata. In particolare, l’organizzazione del format di relazione in sezioni
tematiche e la descrizione fornita degli aspetti da analizzare per ciascun tema si ritiene possano indirizzare i
beneficiari nella compilazione della scheda garantendo la trattazione di tutti gli aspetti ritenuti rilevanti dalle
Amministrazioni ai fini dell’erogazione del contributo.
67. E’ stato analizzato il Manuale “Linee guida per i beneficiari italiani” che rappresenta il documento di riferimento
per i beneficiari italiani con riferimento a tutti gli aspetti connessi alla gestione degli interventi, ivi inclusa la
rendicontazione delle spese. Questo documento, introdotto nella sua prima formulazione a luglio 2009, è stato
modificato più volte fino a giungere alla sua versione attuale approvata dal Comitato di Pilotaggio a febbraio
2011. La valutazione di questo Manuale è stata finalizzata ad accertarne la capacità di configurarsi come uno
strumento in grado di rappresentare una guida efficace e chiara per i beneficiari nel processo di rendicontazione
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chiarendone le procedure, le modalità di rendicontazione delle singole voci di spesa, la documentazione
richiesta e le condizioni di ammissibilità della spesa. Questi gli esiti della valutazione:
-
Con riferimento alla valutazione della chiarezza espositiva delle “Linee guida per i beneficiari italiani” i diretti
utilizzatori del Manuale hanno espresso complessivamente un giudizio positivo: l’85% del campione di
beneficiari intervistati (11 su 13) ha evidenziato che i contenuti del Documento sono formulati in modo da
chiarire gli aspetti legati alle procedure di rendicontazione e alle condizioni di ammissibilità delle spese. Gli
intervistati hanno tuttavia evidenziato che il Manuale non esaurisce l’universo delle casistiche possibili per
quanto attiene le condizioni di ammissibilità della spesa. Tali “carenze” informative riscontate nel Manuale,
secondo quanto dichiarato dai beneficiari, sono state “compensate” dai tutor di progetto che hanno in più
occasioni provveduto a fornire chiarimenti ed informazioni integrative.
-
Nonostante la valutazione complessivamente positiva del Manuale sembra che le indicazioni fornite
nell’ambito di questo documento circa le condizioni di ammissibilità temporali delle spese non siano
sufficientemente esplicitate e che, comunque, non esauriscano tutte le possibili casistiche. In più occasioni
(interviste e evento “Infoday per la rendicontazione delle spese”) i beneficiari hanno manifestato incertezze
circa i termini di ammissibilità delle spese soprattutto per quanto attiene quelle sostenute precedentemente
all’avvio delle attività. In base ai chiarimenti forniti dai funzionari nel corso dell’Infoday sembra che le spese
realizzate nell’arco temporale compreso tra la data di deposito della domanda di contributo e l’avvio del
progetto sono rimborsabili quando si riferiscono ad azioni non sostanziali (spese di corollario) e purché
rispettino le condizioni generali di ammissibilità stabilite dal P.O.. Questa indicazione, tuttavia, sembra non
trovare un effettivo riscontro nelle “Linee guida per i beneficiari italiani” in cui si richiamano esclusivamente
le disposizioni previste all’art. 3 della Convenzione fra Autorità di Gestione e Referente Unico di progetto e i
termini per l’ammissibilità di spese con data anteriore a quella di deposito della domanda di contributo
pubblico.
-
Nel corso delle interviste realizzate, alcuni beneficiari dei progetti ordinari della prima finestra di valutazione
hanno lamentato la tardiva pubblicazione della prima versione delle “Linee guida per i beneficiari italiani”
(luglio 2009) rispetto alla conclusione del processo istruttorio (dicembre 2008). I beneficiari, infatti, hanno
evidenziato che l’introduzione di questo Manuale, che sembra aver parzialmente modificato le condizioni di
ammissibilità già definite nel documento “Spese Ammissibili” (maggio 2008), ha in alcuni casi comportato la
necessità di allineare i piani finanziari degli interventi alle condizioni riviste, generando ricadute sui tempi di
progetto.
68. Nei primi mesi del 2011, le Amministrazioni responsabili del PO hanno reso disponibile un ulteriore documento
“Manuale di rendicontazione Front-office” finalizzato a supportare i beneficiari nella gestione on line del processo
di rendicontazione. L’introduzione di questo Manuale è stata valutata positivamente in considerazione della
complessità manifestata dai beneficiari circa il processo di rendicontazione delle spese a sistema. Questo
documento, infatti, rappresenta una guida accurata che ripercorre, anche attraverso il ricorso a screenshots di
GEFO, le singole attività che i beneficiari sono chiamati a realizzare per rendicontare le spese sul Sistema
Informativo.
L’analisi desk di questo Manuale e, in particolare, il confronto con le procedure descritte nelle Linee guida per i
beneficiari italiani ha portato a rilevare un aspetto che si ritiene debba essere chiarito. Con riferimento alla
documentazione rilasciata dal sistema e che il Capofila è chiamato ad inviare alle Strutture regionali di controllo
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a corredo delle copie conformi dei giustificativi di spesa, è emerso che il Manuale di rendicontazione Front-office
esplicita l’obbligo di trasmissione del modulo “Rendicontazione -.Dichiarazione” e non del modello “Elenco
fatture associate alle rendicontazione” invece previsto dalle Linee guida per i beneficiari italiani. Questo parziale
disallineamento dei contenuti dei due Manuali si ritiene possa generare incertezze nei beneficiari al momento
dell’invio della documentazione da trasmettere alle strutture di controllo.
69. In generale dalle interviste rivolte ai soggetti beneficiari è emersa una eccessiva onerosità procedurale e
burocratica legata al processo di rendicontazione delle spese. Queste le principali difficoltà segnalate dai
beneficiari:
-
Per quanto attiene l’utilizzo del Sistema Informativo i beneficiari non hanno segnalato particolari problemi.
Tuttavia il 60% degli intervistati ha evidenziato che le procedure previste per l’invio elettronico della
rendicontazione delle spese appaiano piuttosto complesse soprattutto per quanto attiene la modifica di
spese già caricate a sistema;
-
Il 60% dei beneficiari contattati ha dichiarato di aver incontrato delle difficoltà nella rendicontazione di
specifiche categorie di spesa quali: personale, promozione, infrastrutture, strutture edilizie e canoni di
leasing. Le difficoltà incontrate derivano, in alcuni casi, da una non corretta comprensione delle condizioni di
ammissibilità della spesa e, in altri, dall’eccessiva onerosità delle modalità di rendicontazione soprattutto per
quanto attiene la quantità di documentazione giuridicamente vincolante che i beneficiari sono chiamati a
produrre.
70. L’analisi delle funzionalità di sistema relativamente alla rendicontazione on line delle spese sostenute dai
beneficiari ha portato ad evidenziare che al momento dell’inserimento delle singole spese gli utenti sono
chiamati a selezionare, tramite un menù a tendina, la tipologia di documento di spesa di riferimento. Tra le
opzioni disponibili sono presenti anche tipologie di documenti non ammissibili per il Programma Operativo di
Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera, ma previste nell’ambito di altri Programmi Comunitari gestiti da
Regione Lombardia (es. Voucher) mediante lo stesso sistema informativo, unico per più fondi e la cui
costruzione rispecchia la necessità di contemperare diversi interessi.
71. A partire dal 2009, il tema della rendicontazione delle spese è stato affrontato dalle Amministrazioni regionali nel
corso di una pluralità di eventi rivolti ai beneficiari tra cui: Infoday di Milano (luglio 2009), Infoday di Bolzano e
Torino (ottobre 2010) e evento di lancio della terza finestra di valutazione (Stresa, gennaio 2011). Recentemente
è stato organizzato a Milano un evento dedicato “Infoday per la rendicontazione delle spese” (Milano, marzo
2011) finalizzato a chiarire i contenuti del documento "Linee guida per i beneficiari italiani" e le funzionalità del
Sistema Informativo G.E.FO. per l’invio elettronico dei dati di spesa.
Data la complessità del processo di rendicontazione delle spese è stata valutata positivamente la scelta delle
Amministrazioni del PO di prevedere momenti di confronto collegiali sui meccanismi di rendicontazione delle
spese. Questi eventi, infatti, rappresentano per i soggetti beneficiari un’opportunità per ottenere chiarimenti circa
dubbi o criticità emerse in fase di rendicontazione. L’utilità degli eventi di Programma è stata confermata dal
campione di beneficiari intervistati: fermo restando che il 92% degli intervistati, pari a 11 soggetti su 12, ha
ritenuto gli eventi di Programma positivi, 7 degli 11 rispondenti in senso affermativo hanno evidenziato l’utilità
degli eventi nel risolvere dubbi e chiarire gli adempimenti legati alla rendicontazione delle spese.
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Conclusioni e raccomandazioni
La rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione delle attività progettuali si configura come un processo
complesso in quanto basato sul coinvolgimento di una pluralità di attori, sia sul lato dei progetto che delle
Amministrazioni responsabili del PO, e gestito su un doppio binario: cartaceo e informatico. L’analisi dei documenti a
supporto dei beneficiari nel processo di rendicontazione delle spese e dei risultati delle interviste realizzate, ha
permesso di formulare alcune riflessioni circa i meccanismi di rendicontazione attivati nell’ambito del P.O.:
72. Il Manuale “Linee guida per i beneficiari italiani”, secondo quanto emerso dalle interviste, si configura come uno
strumento utile e complessivamente in grado di rispondere alle esigenze informative dei beneficiari circa le
procedure di rendicontazione delle spese. I soggetti intervistati hanno tuttavia evidenziato che tale documento
non esaurisce tutte le casistiche inerenti le modalità di rendicontazione delle diverse categorie di spese. A tal
riguardo, ritenendo che la trattazione di casi puntuali nell’ambito del Manuale potrebbe comportare un eccessivo
appesantimento di un documento di per se già ricco nei contenuti, si raccomanda di continuare a garantire,
come fatto fino a questo momento, contatti diretti e tempestivi tra i tutor di progetto ed i beneficiari. Il supporto
dei tutor, infatti, si è dimostrato efficace nel supportare i beneficiari nella gestione del processo di
rendicontazione.
Infine, anche attraverso i contatti con i beneficiari, è stato rilevato che le condizioni di ammissibilità temporale
della spesa non sembrano essere sufficientemente chiarite nel Manuale con particolare riferimento all’arco
temporale che intercorre tra la data di deposito della domanda di contributo e l’avvio delle attività. A questo
proposito, si ritiene che una maggiore esplicitazione di questi aspetti nell’ambito del Manuale o, eventualmente,
in altra documentazione (ad. es. Convenzione tra soggetto Capofila e Autorità di Gestione) potrebbe permettere
di fare maggiore chiarezza nei beneficiari circa le condizioni di eleggibilità temporale delle spese.
73. I soggetti beneficiari hanno definito la procedura di invio elettronico dei dati di rendicontazione piuttosto articolata
e non sempre di immediata comprensione. A fronte di ciò, è stata valutata positivamente l’introduzione del
“Manuale di rendicontazione Front-office” che si configura come una guida di taglio operativo all’utilizzo del
Sistema Informativo per la rendicontazione delle spese. L’analisi desk di questo documento ha tuttavia portato a
rilevare un parziale disallineamento con il documento “Linee guida per i beneficiari italiani” per quanto attiene i
moduli rilasciati in automatico dal sistema da trasmettere periodicamente alle strutture di controllo regionali. Si
suggerisce pertanto di allineare nei due Manuali le indicazioni fornite in merito ai moduli da stampare al termine
dell’invio elettronico della rendicontazione in modo da ridurre il rischio di equivoci e di incertezze nei beneficiari
circa la documentazione cartacea da trasmettere alle Strutture di controllo.
74. Le Amministrazioni corresponsabili del PO attraverso i documenti poc’anzi descritti intendono supportare i
beneficiari nel processo di rendicontazione delle spese. Tuttavia l’introduzione di questi Manuali in un momento
successivo alla presentazione delle proposte progettuali della prima call non ha permesso di guidare i beneficiari
sin dall’avvio delle attività. In vista del prossimo ciclo di programmazione, al fine di rendere disponibili tutte le
informazioni necessarie per l’attuazione degli adempimenti in carico ai beneficiari inerenti la rendicontazione
delle spese, si suggerisce di provvedere all’introduzione della manualistica in tempo utile per l’avvio dei progetti
e del processo di rendicontazione delle spese.
75. Gli eventi Infoday e gli altri momenti di confronto collegiali organizzati dalle Amministrazioni corresponsabili del
PO finalizzati ad illustrare il processo di rendicontazione sono stati valutati molto positivamente da parte dei
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SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
beneficiari. Questi eventi, infatti, se da un lato permettono ai soggetti responsabili della realizzazione dei progetti
di interfacciarsi direttamente con i funzionari deputati all’attuazione del P.O., sottoponendo loro le incertezze
riscontrate, dall’altro incentivano meccanismi di apprendimento virtuosi attraverso la condivisione dei chiarimenti
forniti ai dubbi sollevati dai singoli beneficiari. Per le motivazioni sovra esposte, anche in vista della terza finestra
di valutazione, si raccomanda di continuare a promuovere eventi di questo tipo.
76. Per quanto attiene l’utilizzo del sistema informativo, si rileva che non sono state riscontrate particolari criticità da
parte dei beneficiari nella rendicontazione delle spese sostenute. E’ stato tuttavia rilevato che il sistema
consente di associare alle spese inserite, tipologie di documenti di spesa non ammissibili per il PO di
Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera (es. voucher). Con riferimento a questo aspetto si ritiene che
l’introduzione di “warnings” in caso di selezione di tipologie di documenti non ammissibili, possa evitare o
comunque ridurre le possibilità di errore.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
4. Il sistema di monitoraggio
Obiettivi della valutazione
L’analisi dell’adeguatezza del sistema di monitoraggio del Programma (GEFO) ha rappresentato una delle attività
preliminari condotte nell’ambito della valutazione del PO, in quanto funzionale alla raccolta di un set significativo di
dati e informazioni necessari per la realizzazione dell’esercizio valutativo.
La valutazione del sistema è stata finalizzata ad accertarne la capacità di rappresentare, per i soggetti interessati,
una base di dati e di informazioni affidabile ed esaustiva in grado di supportarne l’operato.
Alla luce di ciò e tenuto conto di quanto previsto dal Disegno di Valutazione, l’approccio adottato per l’analisi del
sistema si estrinseca nella disamina dell’effettivo funzionamento di GEFO e nella valutazione del livello di
integrazione del suo contenuto informativo, secondo una duplice ottica volta a rilevare:

l’adeguatezza del sistema come strumento di rilevazione dell’avanzamento del Programma e di supporto alla
gestione strategica del PO;

la capacità dello stesso di fornire, con la tempistica ed il livello qualitativo necessario, le informazioni di base per
lo svolgimento della valutazione.
Le dimensioni analizzate per valutare le performance registrate dal sistema nell’anno 2010 sono:

Completezza – le informazioni e i dati presenti a sistema inerenti i progetti sono completi e pertanto soddisfano
le esigenze conoscitive dei soggetti coinvolti nell’attuazione del Programma e degli altri attori interessati;

Affidabilità – le informazioni ed i dati presenti a sistema sono corretti, tempestivamente aggiornati e sono
codificati coerentemente con quanto previsto dal Protocollo di colloquio per la trasmissione dei dati di
monitoraggio su base periodica all’IGRUE;

Fruibilità – i contenuti informativi del sistema sono immediatamente fruibili (Report) e sono codificati in modo da
favorire l’immediata comprensione da parte degli utilizzatori.
La valutazione del sistema di monitoraggio
Completezza del contenuto informativo del sistema di monitoraggio
77. Il processo di sviluppo del Sistema Informativo per il monitoraggio del Programma Operativo ha subito una
significativa accelerazione nel corso del 2010. Le attività svolte sul sistema hanno interessato
l’implementazione di nuovi moduli e lo sviluppo delle funzionalità di moduli già esistenti, permettendo così a
GEFO di configurarsi come uno strumento piuttosto completo, in grado di mettere a disposizione degli utenti
un’elevata quantità di informazioni e dati.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
In particolare si segnala lo sviluppo dei seguenti moduli:
-
Il Modulo istruttoria dei progetti, la cui gestione è affidata al STC e che raccoglie informazioni relative
all’istruttoria svolta sui progetti presentati, è stato ulteriormente sviluppato nel corso del 2010. Nello
specifico, è stata introdotta la sezione dedicata alla rimodulazione dei progetti: in sede di istruttoria il
Segretariato può rimodulare il piano finanziario di progetto intervenendo sugli importi per fonte di
finanziamento (italiana e svizzera) e per partner e modificare la data prevista di avvio e di conclusione nel
caso in cui intervengano modifiche sulle tempistiche. L’analisi desk del sistema ha rilevato che per gli
interventi finanziati i campi previsti dalla sezione in oggetto sono debitamente compilati.
Tuttavia è stato riscontrato che la sezione “Allegato scheda” in cui dovrebbe essere resa disponibile la
Scheda di valutazione dei progetti istruiti è attualmente vuota. L’indisponibilità a sistema di tali schede non
ha interessato solo i progetti ordinari della prima finestra, ma anche tutti gli interventi approvati nel corso del
2010 (progetti ordinari della seconda finestra e PIT). Il contenuto informativo del sistema rispetto agli esiti
del processo di istruttoria appare quindi non esaustivo, tenuto conto che, per ciascun progetto, si fornisce
esclusivamente indicazione dello stato di ammissibilità: finanziato, non finanziato, non ammesso. In questo
modo non è pertanto garantita ai soggetti interessati l’immediata fruibilità degli esiti del processo istruttorio.
-
Nel Modulo Monitoraggio sono attualmente disponibili le informazioni ed i dati trasmessi on line dai
beneficiari circa l’avanzamento fisico degli interventi. Questo modulo, introdotto nel 2009 e il cui pieno
utilizzo è stato garantito a partire dal 2010, appare particolarmente rilevante in quanto consente di disporre
direttamente a sistema, per ciascun intervento, informazioni relative al livello di realizzazione fisica delle
azioni programmate e delle cause di eventuali ritardi. Ciò permette:
o
ai soggetti coinvolti nell’attuazione del PO, di comprendere quale sia lo stato di avanzamento
complessivo delle attività progettuali e quali siano gli output prodotti (sia per il fronte italiano
che svizzero) sulla base dei quali realizzare analisi e valutazioni sull’efficacia del PO;
o
al Valutatore, di utilizzare il sistema di monitoraggio come base informativa per valutare
l’avanzamento fisico dei progetti, senza ricorrere ad onerose attività di trascrizione delle
informazioni e dei dati disponibili.
Tuttavia l’analisi desk dei contenuti del Modulo di monitoraggio ha portato a rilevare che seppur le
Amministrazioni responsabili del Programma abbiamo definito scadenze puntuali per l’invio elettronico delle
schede di monitoraggio3, i Capofila dei progetti non hanno sempre rispettato tale impegno. La tabella a
seguire sintetizza, per semestre di riferimento, gli esiti della ricognizione svolta avente ad oggetto gli
interventi finanziati nella I finestra valutativa ed i progetti strategici.
A partire dal primo anno solare successivo a quello di stipula della Convenzione i soggetti beneficiari devono trasmettere due
volte l’anno i dati di monitoraggio entro il 31 gennaio ed il 31 luglio del semestre di riferimento. (“Linee guida per i beneficiari
italiani”)
98
3
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Tabella 11. Ricognizione presenza schede di monitoraggio a sistema
Semestre di
riferimento
II° semestre 2009
I° semestre 2010
II° semestre 2010
Progetti titolati a trasmettere i
dati di monitoraggio
Progetti Ordinari I finestra
valutativa
Progetti Ordinari I finestra
valutativa
Progetto Strategico E.CH.I.
Progetti Ordinari I finestra
valutativa
Progetti Strategici
Esiti ricognizione
Le schede non sono state recuperate a
sistema
A sistema sono presenti le schede di 51
progetti su un totale di 55 finanziati
La scheda è presente a sistema
Sono presenti a sistema le schede di 48
progetti su un totale di 55 finanziati
Sono presenti a sistema le schede di 4
dei 5 progetti strategici finanziati
78. Inoltre è stato rilevato che le informazioni relative alla “tipologia di intervento” (ordinario, strategico e PIT) non
sono complete. È possibile rilevare l’appartenenza di un progetto ad un PIT o comprendere se un progetto
ordinario appartenga alla prima o alla seconda finestra valutativa mentre, in nessuna sezione del sistema, si
ha evidenza se un progetto sia Strategico. Inoltre si segnala che nella sezione di sistema “Istruttoria” è
indicata, in corrispondenza del campo “N. finestra valutativa”, la prima finestra anche per i progetti strategici e i
PIT: informazione che si ritiene possa creare confusione per l’utilizzatore.
79. Nel corso del 2010 è stata approvata una nuova versione della Scheda di monitoraggio fisico dei progetti che i
soggetti beneficiari sono chiamati a trasmettere su base semestrale. Con la nuova versione della scheda sono
stati introdotti cambiamenti che si ritiene possano favorire, da un lato, la confrontabilità delle dichiarazioni rese
dai beneficiari circa le cause dei possibili ritardi e, dall’altro, guidarli nella compilazione dei diversi campi della
scheda. Di seguito si fornisce indicazione di alcune modifiche apportate alla scheda che sono state valutate
positivamente:
-
Nella tabella 2 [“Stato di avanzamento attività e prodotti del progetto complessivo (IT+CH)”] è stato inserito il
campo “Tipologia di ritardo” in cui i soggetti beneficiari sono chiamati a selezionare, tra le macrocategorie di
ritardo già codificate e descritte dalle Amministrazioni del PO, quella di riferimento. Tra le implicazioni
positive legate all’introduzione di una codifica predefinita si segnalano le seguenti:
o
I beneficiari sono orientati e guidati nella compilazione della tabella;
o
I soggetti coinvolti nell’attuazione del P.O. possono disporre di informazioni aggregate circa le
principali cause di ritardo dichiarate dai beneficiari e, conseguentemente, individuare misure
correttive omogenee per tipologia di ritardo;
o
La possibilità per i soggetti interessati di disporre di un set di informazioni omogenee che
favorisce la realizzazione di elaborazioni ed analisi sulle cause dichiarate di ritardo.
Inoltre si ritiene opportuna la scelta di mantenere nella tabella il campo “Note”, all’interno del quale i
beneficiari possono fornire ulteriori precisazioni circa le cause dei ritardi e le eventuali modalità attivate per
farvi fronte.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
-
………………… … MAGGIO 2011
L’introduzione dell’allegato “Indicatori di risultato” che supporta la compilazione della Tabella 4
“Quantificazione degli indicatori di risultato del progetto complessivo (IT+CH)” il quale consente ai
beneficiari di avere immediata visibilità del set di indicatori di risultato definiti nella Guida di attuazione per la
Misura di riferimento, delle unità di misura previste e, per alcuni indicatori, delle modalità di calcolo del
valore di realizzo.
Affidabilità dei dati e delle informazioni disponibili a sistema
80. L’analisi desk dei contenuti informativi del sistema ha portato a rilevare che i dati disponibili per progetto (unità
minima di analisi) sono tendenzialmente corretti ed aggiornati in quanto non sono state rilevate anomalie o
particolari criticità.
81. L’analisi dell’affidabilità del sistema è stata anche finalizzata ad accertarne la capacità di dialogare
adeguatamente con il sistema di monitoraggio IGRUE. Dalle interviste ai soggetti coinvolti nel governo del PO
è emerso che sono stati compiuti notevoli sforzi per allineare i contenuti del sistema di monitoraggio al
Protocollo di colloquio IGRUE e che attualmente le informazioni disponibili sono codificate coerentemente con
quanto previsto dal Ministero. Questa situazione dovrebbe di fatto consentire il passaggio, nel 2011, da una
trasmissione dei dati di monitoraggio basata su supporti excel ad una trasmissione informatizzata.
Fruibilità dei dati e delle informazioni presenti a sistema
82. L’analisi della fruibilità del contenuto informativo del sistema gestionale (GEFO), intesa come possibilità per gli
utenti di accedere alle informazioni e di disporre in maniera agevole dei dati sui progetti, ha portato a rilevare
che:
-
Anche nel 2010 il sistema informativo non prevede una funzionalità di interrogazione diretta ma consente il
rilascio di due soli Report standard che non esauriscono le informazioni relative ai progetti. I Report
disponibili non soddisfano, quindi, le esigenze conoscitive dei soggetti coinvolti nell’attuazione del
Programma e del Valutatore Indipendente.
Tale importante limite è stato tuttavia superato grazie all’introduzione del Data Warehouse Business Objects
(BO): strumento di business intelligence che si alimenta giornalmente in automatico con le informazioni
disponibili nei sistemi gestionali (GEFO e sistema di contabilità regionale), attraverso cui l’utente può creare
agevolmente Report personalizzati in formato excel e statistico con il ricorso a query. L’utilizzo di questo
Data Warehouse dovrebbe permettere ai soggetti coinvolti nel governo e nell’attuazione del Programma di
avere a disposizione un sistema in grado di raccogliere, integrare e riorganizzare dati ed informazioni
provenienti da diverse fonti e di restituirli in un formato leggibile e funzionale a supportare i processi di
valutazione e di analisi finalizzate alla pianificazione ed al processo decisionale.
Si segnala che nel 2010 Business Objects era in fase di sviluppo mentre la piena operatività dello stesso è
stata raggiunta nei primi mesi del 2011. Il Valutatore ha potuto quindi utilizzare questo strumento per
collezionare informazioni funzionali alla stesura del presente Rapporto anche grazie alla partecipazione ad
un corso di formazione su BO tenuto dalla società Lombardia Informatica.
100
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
-
In fase di presentazione della domanda di contributo i beneficiari del PO possono valutare l’opportunità di
individuare, oltre agli indicatori di risultato previsti per la Misura di riferimento, ulteriori indicatori
rappresentativi delle realizzazioni di progetto. Al momento della trasmissione semestrale dei dati di
monitoraggio i beneficiari valorizzano gli indicatori facoltativi disgiuntamente da quelli obbligatori: i risultati
degli indicatori extra sono infatti disponibili in una apposita sezione del modulo di monitoraggio in formato
pdf. Questa situazione rappresenta un limite alla fruibilità delle informazioni relative all’avanzamento degli
indicatori di risultato facoltativi in quanto non favorisce una agevole consultazione e elaborazione dei dati.
-
L’analisi della chiarezza terminologica dei contenuti informativi del sistema di monitoraggio ha portato a
rilevare che non sempre la comprensione delle etichette utilizzate per alcuni campi presenti a sistema
appare immediata ed intuitiva. In particolare questo aspetto interessa i campi di tipo finanziario con
riferimento ai quali è stato riscontrato che la terminologia utilizzata non è pienamente allineata a quella dei
documenti di programmazione, comportando la necessità per il Valutatore di richiedere alcuni chiarimenti
all’Amministrazione.
Conclusioni e raccomandazioni
83. L’analisi della completezza dei contenuti del sistema informativo ovvero la valutazione della disponibilità su
GEFO di un set di informazioni e di dati tali da soddisfare le esigenze conoscitive degli attori coinvolti
nell’attuazione del Programma e di eventuali ulteriori soggetti interessati è complessivamente positiva. Come
già segnalato in precedenza, lo sviluppo che ha interessato il sistema di monitoraggio del PO per il 2010 è
stato rilevante: per ciascun progetto finanziato sono infatti disponibili informazioni e dati di anagrafica, di
istruttoria, di avanzamento finanziario, fisico e procedurale. In particolare si segnala che la disponibilità dei dati
di monitoraggio fisico degli interventi finanziati a sistema ha permesso agli utenti interessati di disporre in
maniera agevole delle informazioni relative al livello di realizzazione fisica di tali progetti e delle cause di
ritardo. Anche l’introduzione della nuova versione della Scheda di monitoraggio fisico, che prevede codifiche
predefinite delle cause di ritardo, è stata valutata positivamente in quanto, da un lato, consente di guidare i
beneficiari nella compilazione della scheda e, dall’altro, permette ai soggetti coinvolti nel governo del PO di
disporre di un set di informazioni omogenee sulla base delle quali individuare i fattori che più condizionano
l’attuazione dei progetti finanziati e valutare l’introduzione di opportune misure correttive. Tuttavia l’analisi desk
di GEFO ha portato ad evidenziare alcuni aspetti che si ritiene possano essere ulteriormente migliorati:
-
A sistema non risultano disponibili le Schede di valutazione dei progetti approvati nel corso del 2010.
Questo aspetto non ha permesso di disporre di informazioni inerenti i giudizi espressi in fase di istruttoria
circa la qualità delle proposte progettuali. In vista dell’avvio del processo di selezione dei progetti ordinari
presentati con la terza finestra valutativa, si suggerisce di valutare la possibilità di caricare a sistema le
schede di istruttoria in modo da garantire, a tutti i soggetti interessati, la piena fruibilità degli esiti del
processo di istruttoria.
-
L’analisi desk del sistema ha portato a rilevare l’assenza dell’informazione relativa alla tipologia di progetto
nel caso di interventi strategici. E’ infatti possibile comprendere se un progetto appartenga ad un PIT o
rilevare se un intervento ordinario appartenga alla prima o alla seconda finestra valutativa mentre non si ha
evidenza dell’appartenenza di un progetto alla tipologia “Strategico”. Per intervenire su tale carenza si
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
suggerisce di valutare l’introduzione dell’informazione inerente la tipologia di progetto “strategico” in una
delle sezioni del sistema;
-
La terminologia utilizzata a sistema non sempre appare immediata ed intuitiva, soprattutto per quanto
attiene le etichette che contraddistinguono i campi di natura finanziaria. A tal proposito si ritiene che
l’introduzione di un breve glossario esplicativo della terminologia di GEFO possa favorire gli utenti nella
comprensione delle informazioni e dei dati disponibili e, pertanto, favorirne la fruizione.
84. La dimensione di osservazione del monitoraggio però non si esaurisce a livello dei progetti finanziati ma si
estende fino ad ottenere una visione integrata dell’andamento generale del Programma. Con riferimento a
questo aspetto si segnala che nel 2010 sono stati compiuti importanti progressi che hanno consentito di
superare alcune aree di criticità individuate per l’annualità 2009. I dati disponibili a sistema, secondo quanto
dichiarato dai soggetti coinvolti nell’attuazione del PO, appaiono codificati coerentemente con quanto previsto
dal Protocollo di Colloquio IGRUE ed il flusso dei dati nei confronti dei soggetti interessati all’attuazione del PO
è stata favorita dallo sviluppo di Business Objects. Questo strumento di business intelligence sviluppato da
Regione Lombardia nel 2010 e che ha raggiunto la piena funzionalità nel 2011, consente all’utente di effettuare
analisi multidimensionali, utilizzando informazioni e dati presenti nei sistemi gestionali. Per favorire un utilizzo
quanto più diffuso di questo importante strumento di interrogazione diretta di GEFO si suggerisce di valutare
l’introduzione di un Manuale descrittivo delle modalità di utilizzo di Business Objects che illustri ai soggetti
interessati i principali passaggi per la creazione di cartelle e di Reports nonché estendere i momenti formativi
ad un ampio bacino di soggetti coinvolti nell’attuazione del PO.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
5. Il contributo del partenariato
all’attuazione del P.O.
5.1.1 Obiettivi della valutazione
Il presente capitolo, analizza il contributo del partenariato nella definizione, progettazione, presentazione e attuazione
degli interventi ammessi a finanziamento nella seconda finestra di valutazione nell’ambito P.O. di Cooperazione
Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007-2013.
Gli obiettivi principali della valutazione riguardano pertanto sia gli aspetti quantitativi e localizzativi che caratterizzano
il partenariato, sia gli aspetti qualitativi legati all’intensità della cooperazione tra i beneficiari dei progetti, e la verifica
di eventuali elementi di miglioramento della cooperazione rispetto alla Ia finestra di valutazione.
L’analisi condotta intende fornire elementi utili per la valutazione del contributo del partenariato transfrontaliero
all’attuazione del Programma attraverso l’approfondimento dei seguenti aspetti:

la distribuzione territoriale e della tipologia di partner coinvolti;

il numero di partner medi coinvolti nei progetti;

il coinvolgimento dei partner in fase progettuale e attuativa;

il grado di cooperazione e di conoscenza reciproca effettivamente raggiunto tra i partner e tra i soggetti coinvolti
nell’attuazione dei progetti transfrontalieri;

la realizzazione di attività comuni e durature nel tempo.
L’unità di analisi individuata per l’osservazione di ciascuno degli aspetti menzionati è rappresentata dai progetti
ammessi a finanziamento nella seconda finestra (annualità 2010) ed il confronto con i progetti ammessi nella Ia
finestra (annualità 2009).
5.1.1 La distribuzione territoriale e la tipologia di partner coinvolti
85. Il numero di partner italiani e svizzeri presenti nei progetti presentati nella IIa finestra risulta variabile a
seconda delle misure del Programma. Dall’analisi condotta emergono due dati rilevanti: mediamente i
partenariati attivati presentano dimensioni modeste (costituiti da 3-4 partecipanti) e circa il 23% dei partenariati
sono costituiti unicamente dai due capofila transfrontalieri. In totale i soggetti che partecipano alla
collaborazione transfrontaliera sono 264 dei quali il 63% di nazionalità italiana. Alcuni di essi, specialmente le
Regioni, le Province, le Università partecipano a diversi progetti, sia in veste di ente capofila che di partner.
Rispetto alla prima finestra di valutazione diminuisce la media dei partecipanti ma aumenta il numero di
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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progetti che coinvolge più di due partner. La presenza dei partner svizzeri, sale al 38% del totale (nella Ia
finestra 33%) rafforzando nel complesso la partecipazione transfrontaliera ai progetti.
Tabella 12 Numero e media di partecipanti per Misura
Misure
N° partner
n° progetti
2
3-4
Misura 1.1
1
Misura 1.2
6
Misura 1.3
3
Misura 2.1
14
2
7
Misura 2.3
4
2
2
Misura 3.1
8
1
3
Misura 3.2
3
Misura 3.3
2
1
Misura 3.4
6
3
1
2
5-6
1
7-9
≥ 10
6
2
1
6,3
1
1
1
9
1
2
2
6,4
2,75
2
2
3
6,25
3,3
1
1
Media
1
1
8
3,8
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
86. Il grafico sottostante evidenzia la distribuzione dei beneficiari concentrata principalmente in Lombardia e Ticino
e distribuita equamente tra Piemonte, Provincia di Bolzano e Grigioni.
Grafico 15. Distribuzione dei partner per area geografica
Grigioni
10%
Vallese Valle d'Aosta
Piemonte
2%
2%
9%
Ticino
25%
Prov.Aut.Bolza
no
8%
Lombardia
44%
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
87. La tabella seguente riporta la composizione del partenariato secondo la provincia di provenienza di ciascun
partner, sulla base dell’analisi delle schede progettuali e dei dati presenti nel sistema di monitoraggio. Per
quanto riguarda i partner svizzeri si è fatto ricorso ai Cantoni, in quanto si tratta di realtà assimilabili alle
province italiane per dimensione e popolazione.
104
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Tabella 13: Distribuzione dei partner per area geografica negli Assi 1 e 2 nei progetti della II finestra
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
105
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Tabella 14 Distribuzione dei partner per area geografica nell’Asse 3 nei progetti della II finestra
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
88. Come si evince dal grafico a seguire, la distribuzione dei beneficiari italiani è concentrata principalmente in
Lombardia e distribuita equamente tra Piemonte e Provincia di Bolzano con rispettivamente il 70% e il 15%16% del totale, mentre per la Valle d’Aosta la partecipazione è decisamente minore (2%).
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Grafico 16: Distribuzione dei partner italiani per area geografica
Lombardia
70%
Piemonte
15%
Valle d'Aosta
2%
Bolzano
16%
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
89. Per quanto concerne l’analisi dei partner svizzeri, si rileva una netta prevalenza di soggetti localizzati nel
Cantone Ticino (67% del totale dei partecipanti), mentre la distribuzione dei partner dei Grigioni è circa il 28%.
La distribuzione del Cantone Vallese è pari al 5%.
Grafico 17: Distribuzione dei partner svizzeri per area geografica
Grigioni
28%
Vallese
5%
Ticino
67%
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
90. La distribuzione dei soggetti capofila ricalca gli stessi rapporti, confermando ovviamente Lombardia, e Ticino
quali aree geografiche maggiormente rappresentate. La localizzazione dei capofila coincide a grandi linee con
la ripartizione territoriale della spesa dei progetti.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Grafico 18: Distribuzione territoriale dei soggetti capofila in relazione agli Assi del P.O.
10
9
8
7
6
5
Asse 1
4
Asse 2
Asse 3
3
2
1
0
Valle
d'Aosta
Piemonte Lombardia Bolzano
Vallese
Ticino
Grigioni
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
91. Le compagini progettuali hanno la tendenza a privilegiare la scelta di partner provenienti dalla medesima
provincia e comunque dalla regione/cantone di riferimento (85%). Solo un sesto dei progetti vede il
coinvolgimento di partner tra diverse aree geografiche italiane. I dati hanno una valenza indicativa in quanto
non considerano il reale apporto fornito dal partner, tuttavia, ciò evidenzia il permanere della difficoltà, da parte
dei soggetti coinvolti, a percepire il territorio di cooperazione come un’unica realtà omogenea ed uniforme. In
alcuni casi i progetti sono stati elaborati da un solo soggetto e successivamente proposti ai partner,
rinunciando alla reale costruzione di un partenariato.
92. La compagine progettuale, rispetto alla prima finestra risulta meno sbilanciata sul versante italiano. Nel 21%
dei progetti si riscontra una partecipazione prevalente di partner svizzeri ed nel 30% si evidenza una parità di
presenza.
93. L’elemento più interessante è un maggior equilibrio tra il numero di partner nei progetti presentati da soggetti
bilingui. Si rileva altresì che i partner lombardi e piemontesi tendono a privilegiare i partner dell’area ticinese
per ragioni geografiche e di lingua mentre i soggetti della Valle d’Aosta e della Provincia Autonoma di Bolzano
partecipano a partenariati rispettivamente del Cantone Vallese e dei Grigioni. La provincia di Sondrio partecipa
prevalentemente con il cantone dei Grigioni.
94. Con riferimento alla relazione fra composizione dei partenariati in termini di categorie di soggetti partecipanti si
rileva che la tipologia di beneficiari predominante è quella relativa ai soggetti pubblici che supera i 2/3 dei
beneficiari. Tra di essi, gli Enti di diritto pubblico territoriali (Regioni, Cantoni, Province, Comunità montane e
Comuni) sono i più rappresentati e nel caso dei capofila della parte italiana rappresentano più del 56% del
totale. Nella parte svizzera i capofila appartengono in maggior misura Enti di diritto pubblico territoriali,
istituzioni (Università) e ad agenzie territoriali di sviluppo turistico ed economico (49,5%). Il predominio degli
enti territoriali, in particolare per i progetti presentati presso le regioni italiane, risulta superiore nell’Asse 1
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………………… … MAGGIO 2011
mentre una quota rilevante di partner privati (37% e 39%) è riscontrabile negli Assi II e III, in quanto
interessano tematiche che hanno maggiore richiamo per questa tipologia di beneficiari.
95. Si segnala inoltre, in ambito italiano, una performance positiva di Comuni e Comunità Montane (53% dei
partner pubblici italiani ad eccezione del territorio piemontese che è stato oggetto di riorganizzazione delle
Comunità Montane con la riduzione delle loro funzioni ed il drastico taglio delle risorse). Il contributo di tale
tipologia di beneficiari è stato positivo nonostante alcuni problemi dati dalla necessità (per i comuni) di
rispettare i vincoli di spesa del Patto di Stabilità.
96. Nella IIa finestra di valutazione si rilevano il maggior il peso dei privati nelle compagini, la presenza di nuove
partnership e la sperimentazione di nuove forme di partenariato pubblico-privato principalmente in Lombardia e
Ticino. Le partnership si sono estese a soggetti portatori di interessi diversificati nel campo del sociale, della
cultura e della ricerca superando il dualismo amministrazioni-soggetti economici.
97. Con riferimento ai beneficiari privati italiani si evidenzia che la quota maggiore di essi proviene dalla Lombardia
(il 74% del totale italiano) ed in quota minore dalla Provincia Autonoma di Bolzano che presenta però il
maggior equilibrio tra partner pubblici e privati.
Grafico 19: Tipologia dei beneficiari pubblici e privati in relazione all’area geografica
80
70
60
50
40
30
20
Pubblico
10
Privato
Va
lle
se
ni
io
rig
G
ci
no
Pr
Ti
ba
rd
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ut
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a
0
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
109
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Grafico 20: Tipologia dei beneficiari in relazione agli Assi del P.O.
100
90
80
70
60
Privato
50
Pubblico
40
30
20
10
0
Asse 1
Asse 2
Asse 3
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO
98. Relativamente all’efficacia degli interventi attivati generalmente i partner privati agiscono puntualmente e
rispettano gli impegni. Ciò è dovuto principalmente ai minori vincoli amministrativi e procedurali a cui sono
legati.
99. Le Amministrazioni Regionali risultano meno efficaci, nella realizzazione degli interventi, rispetto ad altre
tipologie di soggetti beneficiari. Questo si spiega in quanto nel tempo le Regioni hanno progressivamente
perso la connotazione tecnico-esecutiva propria dei soggetti attuatori degli interventi. Per la realizzazione
concreta delle azioni progettuali, infatti, le Regioni si avvalgono tendenzialmente di enti strumentali, legati alla
Regione da un accordo convenzionale, il cui coinvolgimento comporta un aumento della complessità nella
gestione del progetto con conseguenti ricadute anche sull’avanzamento della spesa.
100. La forte partecipazione di organismi e componenti di carattere regionale ha indubbiamente il ruolo di stimolo
e di coordinamento preliminare con le autorità e gli attori locali, tuttavia occorrerà verificare, a progetti
realizzati, l’effettiva ricaduta di tali interventi sul territorio transfrontaliero. In taluni casi, soprattutto con
riferimento ai partner istituzionali, l’adesione è meramente formale e l’amministrazione in questione avvalla
l’utilità del progetto ma non viene coinvolta nel compimento di specifiche attività progettuali.
101. La presenza nei partenariati delle Università ed istituti scolastici è considerevole. Tali soggetti
contribuiscono allo sviluppo dei progetti nelle fasi di studio, ricerca e formazione, ma occorre tuttavia
considerare che il Programma non è finalizzato a sostenere le attività di ricerca e queste tendenzialmente
dovrebbero essere intese solo come funzionali alla realizzazione delle attività operative dei progetti stessi.
Università e Centri di ricerca presentano solitamente idee progettuali interessanti, ma spesso poco rispondenti
alle esigenze del territorio.
110
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………………… … MAGGIO 2011
5.1.2 Il coinvolgimento dei partner in fase progettuale e attuativa ed il grado di
cooperazione reciproca
L’analisi mira a ricostruire, il modo in cui i vari partner definiscono le modalità e gli strumenti attraverso i quali
scelgono di interagire e come sviluppano tale collaborazione in fase di esecuzione. Per la valutazione qualitativa
della cooperazione sono quindi state analizzate le due fasi distinte: il partenariato in fase di predisposizione del
progetto ed il partenariato in fase attuativa.
Il coinvolgimento dei partner è stato esaminato innanzitutto attraverso l’analisi delle schede di progetto presentate
nella IIa finestra in cui è stata richiesta l’esplicitazione dettagliata delle attività, dei costi, delle fonti proprie di
finanziamento, delle risorse impegnate per ciascuna fase di progetto e per ciascun partner coinvolto. Tra le
informazioni esaminate è stata valutata la dichiarazione effettuata dai beneficiari alla presentazione del progetto.
Essa consisteva nell’esplicitazione del grado di partecipazione dei partner al progetto in base ai seguenti criteri:
-
Elaborazione congiunta - Il progetto è stato costruito e definito in comune.
-
Attuazione congiunta - Il progetto sarà realizzato in comune.
-
Personale condiviso - È prevista la messa a disposizione sui due versanti di personale per accompagnare la
realizzazione del progetto.
-
Finanziamento congiunto - Il progetto sarà finanziato in comune.
102. Attraverso l’analisi dei dati derivanti dalle schede progettuali è stato possibile verificare, le modalità di
collaborazione e l’apporto che ciascun soggetto partecipante al progetto fornisce in ogni fase. La proposta
progettuale e la dichiarazione degli ambiti di collaborazione reciproca, rappresentano però solo una
“dichiarazione d’intenti” dei partner che nella fase di attuazione potrebbero essere disattesi, riducendo quindi a
pura formalità quella cooperazione transfrontaliera enunciata nella scheda.
103. Dall’elaborazione delle risposte emerge che il numero di progetti che rispetta almeno tre dei quattro criteri
proposti corrisponde a più del 90% del totale (vedi tabella a seguire). Tale dato ha un valore puramente
indicativo in quanto non è in grado di misurare la reale collaborazione tra i partner.
Tabella 15: Numero di progetti rispetto al grado di partecipazione dichiarato
Numero di
criteri
rispettati
2
Numero di
progetti
Incidenza
Target
47
100%
100%
3
45
96%
50%
4
25
53%
10%
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati indicati nelle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate dai beneficiari
104. Per quanto riguarda gli ambiti di collaborazione presenti sui tre Assi (vedi grafico a seguire), l’Asse che
genera un maggiore grado di cooperazione tra partner risulta essere l’Asse III - Qualità della vita, finalizzato al
rafforzamento di processi di integrazione sociale e istituzionale, nell’ambito formativo, del mercato del lavoro e
del patrimonio culturale. Tale circostanza deriva dal fatto che trattandosi di iniziative rivolte alla popolazione
111
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che non prevedono situazioni di rivalità e competizione economica, esse si prestano maggiormente ad
esperienze collaborative.
Grafico 21: I gradi di partecipazione rispetto agli Assi
100%
95%
90%
85%
80%
Asse 1
75%
Asse 2
70%
Asse 3
65%
60%
55%
50%
Asse 1
Asse 2
Asse 3
Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati indicati nelle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate dai beneficiari
105. Il grado di cooperazione tra i partner è stato inoltre esaminato sulla base dell’analisi condotta su un
campione di beneficiari italiani. Le domande riguardanti la fase di attuazione delle attività previste nella
proposta progettuale sono state poste ai beneficiari per mezzo del questionario. Tutti i progetti risultano avviati
anche se, in taluni casi, sono ancora nella fase iniziale.
106. L’analisi condotta attraverso le interviste ai beneficiari italiani ha evidenziato un livello di cooperazione più
elevato rispetto a quanto rilevato nella valutazione precedente. La collaborazione transfrontaliera sembra
essersi rafforzata soprattutto nella fase di progettazione, rispetto alla quale è stata è rilevata una maggiore
vivacità ed un rinnovamento nella composizione dei partenariati. Tale fenomeno è stato rilevato
prevalentemente nei territori della Lombardia e della Provincia Autonoma di Bolzano per l’Italia e nei cantoni
del Ticino e dei Grigioni per la Svizzera. Dalle interviste è emerso in maniera significativa che il valore aggiunto
della collaborazione è ascrivibile principalmente alla trattazione di tematiche di interesse comune ed alla
possibilità di sviluppare una cooperazione e una conoscenza reciproca.
107. Dalle interviste emerge che nella maggior parte dei casi, la stesura del progetto è stata svolta in maniera
congiunta. Ciò rappresenta un aspetto positivo se messo in relazione con i risultati emersi nella Ia finestra
dove molti partner avevano approvato l’impianto progettuale proposto senza apportare modifiche di rilievo. La
collaborazione in fase progettuale ha permesso di discutere su temi comuni con l’ottica delle diverse realtà ed
ha agevolato la conoscenza reciproca e quella dei settori di attività individuando parallelismi nel partenariato
transfrontaliero e nelle problematiche da affrontare.
108. Nella fase di attuazione si riscontra, in molti casi, un minore livello di cooperazione in quanto i progetti
vengono attuati separatamente anche se è comune a tutti lo svolgimento di attività coordinate e
112
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complementari. Dalle interviste svolte e dall’analisi del materiale a disposizione, il quadro che è emerso
relativamente al livello di cooperazione sviluppato, ha mostrato una scarsa propensione da parte dei partner
nell’attivare rapporti di stretta collaborazione limitandosi alle attività di scambio delle esperienze ed alle attività
di coordinamento nelle differenti fasi di realizzazione.
109. La quasi totalità dei soggetti intervistati ha comunque ribadito che la collaborazione sarà intensificata
quando le attività progettuali saranno a pieno regime. Come già detto, infatti, nella maggioranza dei casi i
progetti sono appena iniziati e le possibilità di instaurare percorsi positivi di coinvolgimento reciproco sono
ancora aperte.
110. Nella maggior parte dei casi i membri del partenariato hanno precedenti esperienze di cooperazione (61%)
ed hanno collaborato con gli altri partner di progetto (77%). Tuttavia, si è registrato un aumento delle difficoltà
nell’individuazione dei partner di progetto transfrontalieri; la complessità nel reperimento dei partner è stata
determinata principalmente dalle risorse finanziarie limitate e dalla maggiore selezione prestata dai capofila
nella scelta dei partner più adatti alle caratteristiche del progetto.
111. La percezione dell’utilità delle collaborazioni esistenti è stata valutata rilevando le informazioni fornite dai
soggetti intervistati. È emerso che gli aspetti positivi della collaborazione riguardano principalmente:
-
l’apprendimento congiunto: la possibilità di condividere conoscenze ed esperienze (il confronto con realtà
e modi differenti di gestire questioni e problematiche stimola l’impiego di approcci, metodologie funzionali
allo sviluppo delle attività di progetto);
-
l’integrazione, condivisione e scambio di buone pratiche: la possibilità di condividere soluzioni diverse ed
individuare le strategie adatte allo sviluppo di progetti in territori che presentano problematiche analoghe
e l’opportunità di affrontare con un approccio omogeneo le questioni riguardanti unità territoriali suddivise
tra diverse amministrazioni locali e la scoperta di un’identità comune che non si pensava di avere;
-
lo sviluppo di sinergie: la possibilità di realizzare delle attività in rete su temi condivisi e rafforzare la rete
delle collaborazioni creando sinergie con altri Soggetti ed Amministrazioni, sviluppando scambi istituzionali,
coinvolgendo i soggetti del tessuto economico e favorendo esperienze di co-progettazione.
-
il risparmio finanziario che la partecipazione al Programma consente di conseguire.
112. L’informazione sul futuro delle collaborazioni è stata rilevata chiedendo agli intervistati di specificare se la
collaborazione è destinata ad esaurirsi con il termine del progetto, oppure se è destinata a proseguire. Quasi la
totalità degli intervistati (92%) ha dichiarato che in futuro realizzerà altre iniziative con i partner di progetto, in
alcuni casi i partner intendono portare avanti lo stesso progetto, sviluppando eventualmente ulteriori ambiti
conoscitivi ed operativi, in altri casi verranno realizzate future collaborazioni con i partner sugli stessi temi.
113. Dalle interviste condotte con alcuni soggetti coinvolti nell’attuazione del programma è emerso che la
collaborazione si svolge prevalentemente nell’ambito del monitoraggio dell’avanzamento fisico e finanziario
delle attività progettuali e a tale scopo sono stati attivate modalità e strumenti comuni. Sono state individuate
quattro differenti modalità/strumenti attraverso cui vengono gestite le relazioni informative:
-
lo svolgimento di incontri periodici tra i partner italiani e i partner svizzeri (che costituisce una modalità
adottata da quasi la totalità dei soggetti) in cui, generalmente, non vengono realizzati scambi informativi
113
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approfonditi. Ciononostante la realizzazione di incontri periodici consente di costruire un sistema comune di
informazioni significative, basato sull’interazione diretta tra i soggetti;
-
l’utilizzo di strumenti per il monitoraggio congiunto dell’avanzamento fisico e finanziario (adottati dal 69% dei
partner) quali lo scambio di report informativi, la predisposizione di supporti informatici per la rilevazione di
dati (es. excel), check list e cronoprogrammi per monitorare l’avanzamento delle attività e della spesa sia
sul fronte svizzero che italiano;
-
l’individuazione di un referente incaricato della raccolta e della analisi dei dati;
-
l’utilizzo di un sistema di tipo Project management per il monitoraggio congiunto dell’avanzamento fisico e
finanziario in un medesimo ambiente informatico per gestire in modo integrato tutti i progetti in campo
(adottati dal 15% dei partner).
114. Di seguito si fornisce indicazione delle criticità emerse nella gestione dei rapporti di cooperazione
transfrontaliera e la valutazione degli effetti prodotti sull’attuazione del Programma:
-
Diverso “modus operandi” e quadro normativo: gran parte dei soggetti intervistati ha affermato che le
maggiori criticità sono da attribuirsi alle differenze di carattere normativo e finanziario tra l’Italia e la Svizzera
ed alle difficoltà di coordinamento che ne derivano. Un’importante limitazione nelle attività di progetto è
legata alla normativa svizzera in materia di investimenti in quanto è limitata la possibilità di realizzate
interventi di tipo immateriale ma non materiale.
-
Differenti risorse finanziarie: le criticità più evidenti sono principalmente ascrivibili al fatto che la dotazione di
risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti svizzeri sia diversa rispetto quella italiana. I partner
svizzeri devono integrare con risorse proprie per cercare di realizzare delle attività minimamente
comparabili con quelle italiane. Ciò comporta uno stimolo differente all’operatività in relazione alla differenza
delle risorse.
-
Conseguenze all’introduzione dello scudo fiscale: Le ritorsioni del cantone Ticino rispetto all’introduzione
dello scudo fiscale hanno influito sulle tempistiche e sull’operatività delle partnership.
115. Soprattutto nelle fasi iniziali di progetto sono state evidenziate alcune difficoltà:
-
Le attività di coordinamento richiedono molto tempo (incontri per la definizione di obiettivi comuni e per
l’individuazione delle attività da intraprendere).
-
Per i progetti che coinvolgono un significativo numero di partner le difficoltà legate al coordinamento
emergono soprattutto in fase di rendicontazione (informazioni raccolte in momenti diversi).
-
I piccoli partner incontrano numerose difficoltà nell’ottenere le fidejussioni bancarie.
-
I partner pubblici hanno talvolta difficoltà di natura amministrativa nella gestione del budget di progetto.
-
In alcuni casi le difficoltà di coordinamento sono legate alla distanza geografica ed alle differenze
linguistiche. Per questo motivo i partner di progetto utilizzano prevalentemente altri strumenti di
comunicazione a distanza e organizzano le riunioni di coordinamento con cadenza trimestrale o semestrale.
114
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5.1.3 Conclusioni e raccomandazioni
116. Sebbene siano stati evidenziati indubbi miglioramenti nella qualità del partenariato, emergono aspetti che
potrebbero rallentare l’efficacia del PO nel suo complesso e che dovranno essere tenuti in considerazione
nelle procedure di gestione e sorveglianza del Programma al fine di migliorarne la performance sia nel
presente ciclo di programmazione che nel prossimo. Si tratta di aspetti che a vari livelli incidono sulla qualità
del partenariato e quindi sulla cooperazione transfrontaliera e sullo sviluppo locale dei territori.
117. Innanzitutto le analisi effettuate in relazione alla IIa finestra hanno messo in evidenza come, seppur con
evidenti miglioramenti, la cooperazione attiva tra soggetti coinvolti sia ancora debole e la ricerca dei partner
svizzeri sia attualmente difficoltosa. I fattori che hanno determinato tali difficoltà sono da attribuirsi
principalmente all’asimmetria finanziaria e tecnica che ha influito sulle relazioni fra partner. A ciò si è aggiunta,
a seguito del rinnovamento di parte delle compagini, la presenza di partner più piccoli (associazioni, imprese)
che non possiedono le dovute competenze gestionali e le adeguate capacità finanziarie per far fronte ad
anticipazioni si spesa (i meccanismi di cofinanziamento adottati dai fondi strutturali comportano a volte
l’anticipazione di fondi propri dei beneficiari).
118. Emerge chiara la necessità di:
-
intensificare le azioni mirate a supporto dei proponenti nella ricerca di partner transfrontalieri,
-
sostenere i soggetti piccoli con azioni di assistenza tecnica, informazione e pubblicità,
-
introdurre criteri di premialità che favoriscano la partecipazione di un adeguato numero di soggetti,
-
prestare particolare attenzione agli operatori pubblici e privati delle aree periferiche o delle comunità locali
scarsamente rappresentate,
-
fornire strumenti conoscitivi ed organizzativi che favoriscano l’integrazione operativa tra partner a livello di
progetto (strumenti informativi ed informatici) e che siano in grado di misurare il valore aggiunto in termini di
progettualità integrata.
115
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6. L’efficacia del piano di comunicazione
del P.O.
Obiettivi della valutazione
L’attività di valutazione dell’efficienza e dell’efficacia delle iniziative di comunicazione realizzate nel 2010 è avvenuta
attraverso l’utilizzo di uno strumento di indagine (questionario rivolto ai beneficiari), delle interviste ai responsabili di
programma, dell’analisi dei documenti e delle pagine web prodotti nel corso dell’anno e dei rapporti informativi (RAE).
Oltre alla valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi del piano di comunicazione e dell’efficacia delle
azioni di comunicazione effettuate, verranno valutati gli aspetti della comunicazione maggiormente legati al momento
di attuazione del programma.
Il 2010 è stato caratterizzato dall’entrata nel vivo dell’attuazione dei primi progetti approvati, dalla selezione e
ammissione dei progetti ordinari presentati a fine 2009, dalla selezione e approvazione dei progetti inseriti nei PIT e
dall’avvio dei progetti strategici.
Conseguentemente è prevalsa l’attività di comunicazione rivolta verso i beneficiari dei progetti mirata al trasferimento
delle procedure attuative e al supporto tecnico all’avvio dei progetti.
Le attività di comunicazione verso il pubblico o verso futuri potenziali destinatari sono state di minore entità, proprio
in relazione al fatto che nel 2010 non ci sono state aperture di nuovi inviti alla selezione dei progetti. Tuttavia, negli
ultimi mesi del 2010 è iniziata la preparazione degli eventi e delle attività di comunicazione per pubblicizzare
l’apertura della nuova finestra per la presentazione di progetti.
La valutazione del Piano di Comunicazione del Programma
119. Gli eventi pubblici organizzati nel 2010 sono stati dedicati in modo particolare ai beneficiari dei progetti per
informarli di specifici aspetti relativi all’attuazione dei progetti, ma anche al pubblico allargato per pubblicizzare
il Programma e le opportunità che offre.
Le due giornate “infoday” svoltesi a Bolzano e a Torino il 19 e 21 ottobre, sono state dedicate all’informazione
ai beneficiari sulle procedure di avvio dell’attuazione degli interventi approvati sulla seconda finestra.
Successivamente, il 23 marzo 2011, è stata dedicata una giornata informativa per i beneficiari italiani sulla
rendicontazione con presentazione dell’aggiornamento delle linee guida per i beneficiari relative alle fasi di
gestione e rendicontazione delle spese, degli adempimenti per li informazione, la pubblicità e il monitoraggio
dei progetti, e del sistema informativo GE.FO per la gestione e il monitoraggio.
La partecipazione alla fiera d’Autunno di Bolzano ha consentito di informare ampie fasce di pubblico di lingua
italiana e tedesca con distribuzione di opuscoli informativi e i gadget pubblicitari realizzati per il programma.
116
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Negli ultimi mesi del 2010 è stato preparato l’evento annuale del programma che si è tenuto a Stresa il 21
gennaio 2011 per lanciare la terza finestra di presentazione dei progetti e presentare approfondimenti
sull’integrazione ambientale dei progetti e sulla politica di coesione europea per la prossima programmazione.
La buona ripresa da parte dei media e la disponibilità sul sito web del programma di tutti i materiali prodotti
durante gli eventi pubblici consente di raggiungere un pubblico più ampio di quello che ha materialmente
partecipato agli eventi e di prolungare l’attività informativa oltre il momento specifico dell’evento.
Dalle interviste ai beneficiari risulta che quasi tutti hanno partecipato ad almeno uno degli eventi comunicativi
(12 sui13 intervistati) traendone un giudizio pienamente positivo. Sono stati ritenuti particolarmente utili i
chiarimenti relativi alla rendicontazione delle spese, al monitoraggio e all’utilizzo del sistema informativo. In
particolare viene apprezzata la possibilità di affrontare collegialmente alcune problematiche in modo da potersi
confrontare con gli altri beneficiari e di incontrare di persona i membri l’Adg e gli altri responsabili del
programma.
Una buona parte degli intervistati (66%) ritiene che sarebbe utile organizzare più spesso momenti di confronto
e di scambio con le amministrazioni responsabili, affrontando anche altri temi come per esempio il
miglioramento dell’integrazione e della compatibilità tra le attività ordinarie svolte dai beneficiari pubblici e
quelle legate ai progetti di cooperazione.
120. Il Portale del Programma nel corso del 2010 è stato ulteriormente arricchito di contenuti ed è stata
particolarmente curata la gestione delle informazioni legate alle attività del programma rendendo scaricabili
tutti i documenti aggiornati, e in particolare quelli dedicati all’attuazione del programma. Tutti i beneficiari
intervistati esprimono un giudizio positivo sul sito WEB del programma ritenendolo uno strumento utilissimo,
bene aggiornato e di facile fruizione. Il portale del programma e le pagine web dedicate sui siti delle singole
amministrazioni sembrano avere avuto minore efficacia di altri mezzi nel raggiungere gli utenti che ancora non
conoscevano il programma. Infatti soltanto due degli intervistati hanno dichiarato di essere venuti a
conoscenza delle opportunità previste dal programma attraverso i siti web.
Sul portale del Programma e sul sito della Programmazione Comunitaria della regione Lombardia sono stati
resi pubblici gli elenchi dei beneficiari dei contributi, in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento
Comunitario.
Per quanto riguarda la diffusione dell’informazione relativa ai progetti finanziati, è stato attivato il link ai siti dei
progetti strategici e dal momento che la quasi totalità dei progetti ha attivato un sito Internet, potrebbe utile
inserire i sul portale del programma il link ai siti di tutte le tipologie di progetti, soprattutto quelli che sono in
avanzata fase di attuazione o sono terminati dal punto di vista delle realizzazioni.
121. I due numeri della newsletter pubblicati nel 2010, inviati a una mailing list di oltre 500 persone hanno
sicuramente contribuito ad intensificare la diffusione delle informazioni relative allo stato di attuazione del
programma verso un pubblico più ampio della più stretta cerchia di addetti ai lavori. Il 77% dei beneficiari
intervistati valuta la newsletter uno strumento utile, anche se alcuni di essi ritengono che il contenuto
informativo del sito sia sufficiente e ben aggiornato ai loro fabbisogni informativi, e che si potrebbero utilizzare
anche altri strumenti quali i social network. Dal momento che le comunicazioni attraverso la newsletter non
sono frequentissime, si potrebbero affiancare degli invii di messaggi alla mailing list che comunichino il
caricamento sul sito di alcune informazioni importanti (es. news, incontri, info-days, date importanti, ecc.)
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A livello delle singole amministrazioni partecipanti al programma le iniziative di comunicazione sono state
di intensità e tipologia piuttosto diversificata, e mirate alle specifiche esigenze locali. Gli interventi mirati sui
potenziali beneficiari realizzati dalla provincia di Bolzano nel 2009 hanno avuto buoni risultati con un
considerevole incremento di progetti e beneficiari tra la prima e la seconda finestra di valutazione.
Tutte le amministrazioni contengono sui propri portali informazioni relative al programma, con i riferimenti al
servizio e ai funzionari che se ne occupano, informazioni sul territorio coinvolto e il link al portale del
Programma. La Regione Valle d’Aosta, nella pagina del proprio portale dedicata al programma ha inserito a
titolo informativo anche le schede sintetiche descrittive dei progetti a cui partecipa la Valle d’Aosta.
122. Un aspetto della comunicazione, seppur non istituzionale ma utile al raggiungimento di una migliore
efficacia rispetto agli obiettivi del programma, è il reperimento dei partner di progetto, soprattutto svizzeri.
Infatti dall’indagine diretta presso i beneficiari e presso i responsabili del programma è emersa una certa
difficoltà nel reperimento dei partner adeguati relativamente al tipo di progetto. A causa delle disponibilità
finanziarie limitate di parte svizzera è stato più difficile individuare i partner svizzeri interessati e adatti alle
caratteristiche del progetto. Raramente capita che sia un proponente svizzero che ricerca un partner italiano
per un’idea progettuale, ma accade quasi sempre il contrario. Bisognerebbe quindi verificare se gli attuali
mezzi per il reperimento dei partner (sezione per la ricerca partner sul sito, rapporti tra amministrazioni, incontri
sul territorio ecc.) sono sufficienti ed efficaci, oppure sarebbe opportuno provare anche altri strumenti/percorsi.
123. La pubblicità delle attività svolte e dei risultati ottenuti dall’attuazione del PO avviene sia a livello centrale sia
a livello di singolo progetto.
Negli ultimi mesi del 2010 è stato predisposto un video, che illustra i primi risultati dei progetti in avanzato stato
di attuazione. i alcuni progetti in corso di attività. Il video è stato presentato all’evento annuale del programma
di gennaio 2011 e diffuso attraverso il sito del programma, il portale della programmazione Comunitaria della
Regione Lombardia e caricato sulle chiavette USB distribuito durante gli eventi ufficiali del programma.
A livello dei singoli progetti sono stati attivati alcuni siti dedicati e pagine web contenenti informazioni inseriti in
siti di partner o amministrazioni coinvolte.
Dal monitoraggio della visibilità del programma attraverso i siti dei progetti finanziati effettuata nell’ambito delle
attività del Piano di Comunicazione, risulta che i il 33% dei progetti ha già attivato un sito Web dedicato, per
quasi la totalità dei progetti monitorati (58 su 60 totali comprendenti 56 ordinari e 4 strategici) sono comunque
reperibili informazioni on line sul web. Il monitoraggio ha messo in evidenza una certa disomogeneità
nell’utilizzo della Corporate identity del Programma e nell’evidenziazione dei loghi istituzionali del Programma
e dell’Unione Europea.
Negli ultimi mesi del 2010 e all’inizio si sono già svolti i alcuni workshop per la presentazione delle attività dei
singoli progetti, in particolare gli strategici, che, oltre ad essere rivolti alle persone coinvolte nel progetto a vario
titolo, hanno consentito l’approfondimento delle tematiche trattate anche a fasce di pubblico più ampio.
L’affidamento del piano di comunicazione per il secondo triennio (il bando di gara per l’affiamento èstato
indetto nella primavera 2011) consentirà di intensificare le attività di comunicazione soprattutto per la pubblicità
e l’informazione sui risultati dei progetti.
118
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VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Conclusioni e raccomandazioni
124. Nel primo periodo di attuazione sono stati attivati tutti i mezzi di comunicazione previsti dal piano,
compatibilmente con lo stato di attuazione iniziale del programma. I mezzi di comunicazione utilizzati sono stati
numerosi e diversificati in base al target da raggiungere.
125. L’intensa attività di informazione svolta nel 2010 verso i beneficiari è stata ritenuta utile ed efficace, non
solo per l’acquisizione di informazioni utili alla gestione dei progetti, ma anche per l’opportunità di scambio di
esperienze con altri beneficiari e di contatto diretto con l’AdG e il STC. Si raccomanda quindi di intensificare i
momenti di approfondimento su temi specifici, magari replicandoli in diverse parti del territorio di cooperazione
e amplificandone la portata proseguendo l’interattività tra beneficiari del programma anche attraverso l’utilizzo
di blog o forum o pagine interattive sui social network.
126. Internet si dimostra essere uno strumento di comunicazione molto utilizzato e sempre più diffuso, ed è
apprezzato dai beneficiari per la tempestività delle comunicazioni e dell’aggiornamento della documentazione
del programma.
127. Oltre che sul portale del programma, il Programma è pubblicizzato anche sui siti delle singole
amministrazioni e dei singoli progetti strategici e ordinari. Per migliorare l’efficacia della strategia di
comunicazione, soprattutto nel prossimo periodo in cui verranno implementate le informazioni sui risultati dei
progetti, potrà migliorare il coordinamento e la strutturazione dei canali informativi inserendo sul portale del
programma e delle amministrazioni responsabili i link dei siti e delle pagine web dei singoli progetti,
evidenziandone gli eventi pubblici e pubblicazioni.
128. Lo strumento della newsletter seppur di contenuto informativo utile, avendo una frequenza piuttosto limitata
potrebbe essere affiancato da avvisi alla stessa mailing list relativi all’aggiornamento delle sezioni del sito
dedicate alle news e all’informazione sugli eventi più significativi del programma.
129. Per quanto riguarda le finestre di selezione dei progetti del 2011 si raccomanda di valutare l’opportunità di
intensificare le azioni di comunicazione anche verso categorie di beneficiari diverse da quelle che hanno
partecipato finora, soprattutto nelle zone dove sembrano verificarsi cali di partecipazione.
130. Potrebbe anche essere utile incrementare e migliorare i canali attraverso cui reperire i partner di progetto,
soprattutto svizzeri.
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Allegati – Strumenti di indagine
A - Questionario di indagine rivolto al campione di beneficiari selezionato
Valutazione aggiornata al 2010: II° Questionario di indagine per i beneficiari dei contributi
P.O. Cooperazione Transfrontaliera Italia - Svizzera 2007 - 2013
Dati anagrafici (Compilazione da effettuarsi prima dell'intervista)
ID progetto
Titolo progetto
Asse / Misura
Contributo pubblico Italia
Avanzamento spesa
Tipologia di progetto
PIT di appartenenza
Nome e ruolo persona intervistata
Contatto persona intervista (Mail/Tel)
Data intervista
Sezione I - Caratteristiche del Progetto
1. Il progetto persegue una delle priorità trasversali del programma?
1. a. Sviluppo sostenibile e ambiente?
1. b. Pari opportunità?
2. Se si, specificare in che modo
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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3. Indicare se il progetto produce effetti indiretti/diretti sulle seguenti componenti ambientali:
Qualità delle acque
Qualità dell'aria
Energie rinnovabili
Gestione dei rifiuti
Suolo
Biodiversità
Paesaggio
Si
No
Si
No
4. Il progetto è localizzato o è in relazione con zone sensibili individuate in base alla normativa europea,
nazionale e regionale? (Ad es. Siti Natura 2000/Riserve)
5. Sono state coinvolte risorse diversamente abili nel progetto?
< 10%
10% - 30% 30% - 50% 50% - 70%
6. Sono state coinvolte risorse femminili nel progetto? (Specificare la % rispetto al totale delle risorse coinvolte)
Si
No
7. Sono state adottate misure di conciliazione vita-lavoro?
8. Se si, di che tipo?
Telelavoro
Orario di lavoro ridotto (part time)
Servizi di babysitting
Altro (specificare)
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> 70%
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Sezione II - Partenariato di progetto
Si
No
Nessuno
Alcuni
Si
No
Si
No
9. I partner di progetto avevano già collaborato in precedenza?
Tutti
10. I membri del partenariato hanno precedenti esperienze di cooperazione?
11. Ha riscontrato delle difficoltà nell'individuazione dei partner di progetto svizzeri? Se si, specificare di che tipo
12. Quali sono le difficoltà legate alla collaborazione con altri partner? (indicare prime 3 difficoltà)
13. Quali gli aspetti positivi? (indicare primi 3 fattori positivi)
14. Data la natura complessa dei progetti, sono state attivate misure di coordinamento tra partner italiani?
15. Se si, quali? (barrare una o più caselle)
Chiara definizione dei ruoli nell'ambito della partnership
Calendario riunioni su base periodica
Pianificazione temporale delle attività
Altro (specificare)
16. Quali sono gli ambiti di collaborazione con i partner svizzeri? (barrare una o più caselle)
Elaborazione congiunta
Attivazione congiunta
Personale condiviso
Altro (specificare)
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Specificare
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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Nessuna
Specificare difficoltà ed effetti
Nessuna
Specificare effetti
17. Quali sono state le difficoltà legate alla gestione dei rapporti con i partner svizzeri e gli eventuali
effetti sulla realizzazione del progetto?
18. Solo per progetti con partner del Canton Ticino: Le misure adottate dal Canton Ticino in risposta all'introduzione dello scudo
fiscale hanno avuto ripercussioni sull'iter progetto?
Si
No
Si
No
Si
No
19. Sono stati attivati strumenti per il monitoraggio congiunto dell'avanzamento fisico e finanziario
del progetto sul fronte Ita-Ch?
20. Se si, di che tipo?
Supporti informatici per la rilevazione di dati (es. excel)
Incontri periodici tra i partner italiani e i partner svizzeri
Altro (specificare)
21. Prevede di realizzare nuove iniziative con gli attuali partner di progetto?
Sezione III - Stato avanzamento progetto
22. Le attività di progetto sono state avviate nei tempi previsti? Se no, specificare le cause dei ritardi
23. Qual è lo stato di avanzamento delle attività di progetto?
<15%;
35% > X > 15%;
35% < = X < 75%;
>= 75%.
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Specificare
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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24. E la % di avanzamento delle spese sostenute dai partner?
< = 35%;
35% < X < = 70%;
> 70%.
Si
No
25. Sono stati registrati ritardi nella realizzazione delle attività di progetto?
26. Se si, specificarne le cause
Firma Convenzione e conseguente erogazione anticipo
Difficoltà normative/autorizzatorie (es. procedure appalti, richiesta permessi)
Attività legate alla gestione/realizzazione del progetto (es. coordinamento Gruppo di Lavoro, aspetti tecnici)
Difficoltà procedurali relative alla rendicontazione delle spese (es. fatture, pagamenti)
Tempi connessi all'erogazione dei rimborsi da parte delle Amministrazioni
Altro (specificare)
27. Se opportuno fornire una descrizione più dettagliata delle cause dei ritardi e del modo in cui sarebbe stato possibile evitare l'insorgere degli stessi
Sezione IV - Procedure di attuazione
28. Ritiene che il Documento "Linee guida per i beneficiari"chiarisca a sufficienza i seguenti aspetti?
Si
No
Procedure di rendicontazione
Condizioni di ammissibilità delle spese a fini di rendicontazione
Procedure per il monitoraggio fisico
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29. Ci sono informazioni che dovrebbero essere rese più chiare/esplicite?
Si
No
Si
No
Si
No
Si
No
30. Ritiene che sarebbe utile prevedere nel documento "Linee guida per i beneficiari" una sezione inerente
gli aspetti/effetti ambientali dei progetti?
IV A - Presentazione domanda e avvio progetto (tutti i progetti)
31. Ha incontrato delle difficoltà in fase di presentazione del progetto?
32. Se si, quali?
Sistema informativo (specificare)
Procedura non chiara (specificare)
Preparazione documentazione per la richiesta di contributo (specificare)
Altro (specificare)
33. Ha incontrato delle difficoltà nella compilazione delle sezioni della Scheda progetto relative all'ambiente?
[(m) ambiente, n) effetti ambientali e o) tabella effetti ambientali)] Specificare di che tipo
34. Solo per i progetti appartenenti a un PIT: sono state riscontrate difficoltà nella compilazione della scheda ambientale del
PIT? (cfr. 3.4 Sostenibilità ambientale complessiva degli interventi)
35. Se si, di che tipo?
Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale riportati nel Rapporto Ambientale del PO Cooperazione
Effetti ambientali attesi sull’ambiente e mitigazioni previste per garantire la sostenibilità ambientale
Partecipazione di settori del pubblico, di soggetti con competenze ambientali
Monitoraggio ambientale
Altro (specificare)
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Si
No
Si
No
Specificare cause
36. Ha inviato entro i termini stabiliti copia cartacea del dossier progettuale? Se no, specificare le cause
37. Ha incontrato delle difficoltà nella richiesta/erogazione dell'anticipo?
38. Se si, di che tipo?
Procedura non chiara;
Tempi lunghi per la sottoscrizione della Convenzione;
Rilascio della polizza fideiussoria (solo per partner non pubblici)
Altro (specificare)
39. In caso di difficoltà/ritardi rispetto ai tempi previsti, quali sono stati gli effetti sulla realizzazione del progetto?
IV B - Rendicontazione delle spese (solo Ordinari 1^ finestra)
Capofila per conto di tutti i partner
Da ciascun partner
40. Il caricamento delle spese sostenute a sistema è realizzato da:
Si
No
Specificare
Si
No
Specificare periodicità
41. Ha riscontrato delle difficoltà a livello di S.I. nella rendicontazione delle spese? Se sì, specificare
42. Sono state definite tempistiche per la trasmissione dei documenti di rendicontazione dai singoli partner al Capofila?
Se sì, con quale periodicità? ("Rendiconto delle spese sostenute" e copie conformi dei documenti contabili)
43. L’invio della documentazione contabile alle Strutture di controllo è avvenuto nel rispetto delle tempistiche stabilite? (31 maggio; 15-31 ottobre)
Si
No
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44. Se no, perché?
Poca chiarezza delle procedure;
Ricevimento tardivo dei documenti contabili dai beneficiari;
Incertezza circa i documenti richiesti ai singoli beneficiari;
Altro (specificare)
Si
No
Specificare voce di spesa
Si
No
Specificare
Si
No
45. Ha incontrato difficoltà nella rendicontazione di specifiche voci di spesa? Specificare la voce di spesa
(Ad es.: spese di personale; spese per infrastrutture)
46. Se sì, quali sono state le difficoltà incontrate?
Procedura complessa
Procedura non sufficientemente esplicitata/chiarita dalle Amministrazioni
Altro (specificare)
IV B/a - Richieste di rimborso/saldo (solo Ordinari 1^ finestra)
47. Ha riscontrato difficoltà nella compilazione on line dei moduli Richiesta di acconto/saldo? Se sì, di che tipo?
48. Ha riscontrato difficoltà nella redazione delle Relazione di avanzamento/conclusione di progetto? Se sì, di che tipo?
Tipologia di informazioni richieste
Ottenimento informazioni dai partner svizzeri
Altro (specificare)
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49. Quali sono stati i tempi di rimborso delle spese rendicontate da parte delle Amministrazioni?
50. Specificare eventuali altre criticità legate al processo di rendicontazione delle spese
IV C - Monitoraggio fisico (Progetti Ordinari I Finestra di Valutazione)
Si
No
Si
No
51. Ha riscontrato difficoltà nella raccolta/trasmissione dei dati di monitoraggio fisico?
52. Se si, di che tipo?
Sistema informativo
Procedura non chiara
Coordinamento interno tra partner di progetto
Difficoltà reperimento dati
Altro (specificare)
53. In corso d'opera si sono verificati cambiamenti nelle procedure di attuazione che hanno generato
effetti sulla realizzazione del progetto?
54. Ha suggerimenti su come migliorare i meccanismi di attuazione? (specificare)
128
Specificare
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Sezione V - Attività di comunicazione
55. Come è venuto a conoscenza delle opportunità previste dal Programma?
i partner di progetto hanno già partecipato
siti web del Programma;
eventi organizzati dalle Amministrazioni del Programma;
altro (specificare)
Si
No
Si
No
Si
No
Si
No
56. Ritiene che le informazioni disponibili sul sito internet siano facilmente fruibili e aggiornate?
57. Ritiene che la newsletter sia uno strumento utile?
58. Ha partecipato ad eventi informativi organizzati dalle Amministrazioni corresponsabili (es. Infoday Bolzano/ Torino/ Milano)?
59. Ritiene tali eventi utili?
60. Se si, specificare perché
chiariti adempimenti legati alla presentazione del progetto
chiariti obblighi procedurali per le fasi di avvio
chiariti adempimenti legati alla rendicontazione delle spese
altro (specificare)
129
Specificare
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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61. Ci sono tematiche che sarebbe stato utile affrontare durante l'evento/i, ma che al contrario non sono state approfondite? Specificare quali
Si
No
Si
No
62. Ritiene che sarebbe utile organizzare più spesso momenti di confronto e di scambio con
le Amministrazioni corresponsabili?
Specificare
63. Nel complesso ritiene che le Amministrazioni forniscono le necessarie informazioni e un'adeguata
assistenza nei confronti dei beneficiari? Se no, specificare
Nessuna
64. Quali sono state le modalità adottate fino a questo momento per dare visibilità al progetto?
Sezione VI - Informazioni aggiuntive/Proposte/Suggerimenti
Eventuali suggerimenti/proposte/ulteriori informazioni rispetto quanto richiesto in precedenza
130
Specificare
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B - Traccia per l’intervista dei soggetti coinvolti nell’attuazione del PO
La struttura dell’intervista
La traccia di intervista è stata strutturata nelle seguenti VIII sezioni organizzate per ambito tematico:
I.
La cooperazione con uno Stato non membro dell’Unione Europea
II.
Meccanismi di attuazione del Programma
III.
Efficienza finanziaria del Programma
IV.
Efficacia raggiunta dal Programma
V.
Il partenariato di progetto
VI.
Aspetti trasversali al Programma
VII.
Il sistema di monitoraggio
Ciascuna sezione raccoglie quesiti attinenti tematiche che verranno trattate nei Rapporti di Valutazione Operativa e
Strategica del P.O. per l’annualità 2010:
Nel corso delle interviste, in funzione del contributo che ciascun soggetto coinvolto nel Programma potrà fornire alle
tematiche valutative, verranno attivate specifiche sezioni della traccia di intervista.
Sezione I. - La cooperazione con uno Stato non membro dell’Unione Europea
1. Quali sono stati gli effetti della non appartenenza della Svizzera all’UE sull’attuazione del PO nel 2010?
(selezione dei progetti, avanzamento della spesa, altro).
2. Ci sono stati cambiamenti nelle relazioni con la Svizzera e come questi hanno influito sull’attuazione del PO?
3. Come ha influito lo scudo fiscale sull’avanzamento del Programma nel 2010?
Sezione II. - Meccanismi di attuazione del Programma
Selezione e avvio dei progetti finanziati nel 2010
4. Sono state introdotte modifiche al processo di selezione nel corso del 2010 per Ordinari II e PIT (es. Scheda di
valutazione, gestione delle rimodulazioni dei Piani finanziari, altro)?
5. Quali sono state le carenze riscontrate nei PIT non finanziati [50% dei PIT non amessi]? Quale è stato il “ruolo”
svolto dall’azione di accompagnamento? Sono state intraprese ulteriori azioni da parte delle Amministrazioni
per supportare i beneficiari?
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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6. Sono stati introdotti cambiamenti procedurali per favorire l’avvio dei progetti [rimodulazioni dei Piani finanziari
e sottoscrizione delle Convenzioni]?
Analisi delle procedure di rendicontazione
7. Quale è il giudizio circa le procedure di rendicontazione attivate? Sono state riscontrate delle difficoltà nella
rendicontazione delle spese (sistema informativo, mancata comprensione delle procedure da parte dei
beneficiari, altro)?
Assetto organizzativo
8. Nel 2010 ci sono stati cambiamenti nell’organizzazione del Programma e, eventualmente, come questi hanno
influito sull’attuazione del PO?
Sezione III. - Efficienza finanziaria del Programma
9. La soglia dell’ “n+2” per il 2010 è stata agevolmente raggiunta?
10. Quali sono i fattori di eventuali ritardi nel sostenimento delle spese da parte dei beneficiari?
11. Quali fattori hanno rallentato l’avanzamento della spesa dei progetti strategici? [Nel 2010 solo 2 dei 5
strategici hanno avviato il processo di rendicontazione.]
12. Quali sono le motivazione che hanno portato all’apertura della terza finestra valutativa? Sono state
programmate azioni per stimolare la partecipazione a specifiche Misure o di Tipologie di soggetti?
Sezione IV. - Efficacia raggiunta dal Programma
13. Quale ritiene essere il contributo dei PIT finanziati all’attuazione della strategia del PO?
14. Come i progetti strategici stanno contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Programma? Quali sono i
fattori che hanno determinato ritardi nella realizzazione dei progetti strategici? Il coinvolgimento di più
Amministrazioni regionali nella gestione in che modo influenza l’attuazione dei progetti?
Sezione V. – Il partenariato di progetto
15. Ci sono tipologie di partenariati che hanno sviluppato progetti qualitativamente migliori?
16. Sono state attivate misure per stimolare la partecipazione di tipologie specifiche di beneficiari o attori
localizzati in determinate aree geografiche?
17. Sono state rilevate criticità nella gestione dei rapporti tra partner di progetto transfrontalieri e quali sono stati
gli effetti sul PO?
Sezione VI.- Aspetti trasversali al Programma
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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18. Quale è stato il coinvolgimento delle pari opportunità nell’attuazione del Programma? In quali fasi l’organismo
è stato coinvolto?
19. Quale è stato il contributo della Gruppo Tecnico Ambiente all’attuazione del Programma?
20. Qual è il peso del principio delle pari opportunità e dei criteri ambientali sulla scelta delle azioni finanziate?
Sezione VII. – Il sistema di monitoraggio
21. Il Sistema informativo è stato efficace nel supportare la gestione del Programma? Ci sono aspetti che ritiene
possano essere migliorati? Sono state realizzate attività formative (2010) per favorirne l’utilizzo da parte dei
soggetti coinvolti nel governo del Programma?
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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C – Scheda progetto per Case studies
DATI ANAGRAFICI DEL PROGETTO
TITOLO
Obiettivo specifico
Tipologia di progetto:Ordinario (con specifica della finestra
valutativa), PIT, Strategico
Misura/ Azione prevalente
Importo finanziato:
-
Importo totale
Contributo Italia (totale, contributo pubblico e
autofinanziamento);
Contributo Svizzera (totale, contributo cantonale
e autofinanziamento
Eventuali rimodulazioni del Piano finanziario
-
Localizzazione in Italia e in Svizzera
Data del finanziamento
Data di stipula della Convenzione
Data di avvio del progetto
Data prevista di conclusione del progetto
Capofila del progetto (Italia e Svizzera)
Partner italiani e svizzeri del progetto e loro tipologia
Descrizione sintetica del progetto
Obiettivi del progetto come da proposta approvata
Ambiti di collaborazione e valore aggiunto transfrontaliero
Aspetti ambientali interessati
Aspetti legati alle pari opportunità
Eventuale riformulazione degli obiettivi
Modalità di individuazione dell’idea progettuale
Analisi preliminari condotte per la stesura del progetto
(SWOT, Business Plan, analisi di contesto, studi tecnici)
Tali analisi sono state utili in fase di realizzazione?
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VALUTAZIONE OPERATIVA
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La pianificazione operativa è stata adeguata?
Sinergie tra il progetto e altri progetti finanziati, se note
Coerenza del progetto con le altre politiche attivate negli
ambiti di interesse
RISULTATI OTTENUTI
Target di realizzazione
Realizzato
Avanzamento finanziario italiano, svizzero, totale
Azioni pianificate
Azioni realizzate e contributo di queste al raggiungimento
degli obiettivi di progetto
Eventuali difficoltà di realizzazione
Fattori (se esistenti) che hanno rallentato l’avanzamento
finanziario, procedurale e fisico delle attività
Efficacia: autovalutazione dei risultati raggiunti, anche in
relazione agli obiettivi specifici del Programma
Descrizione di eventuali effetti positivi inattesi
Descrizione di eventuali effetti negativi indesiderati
Effetti della cooperazione transfrontaliera sull’attuazione
del progetto e sui risultati ottenuti
Effetti ambientali
Effetti sulle pari opportunità
Effetti sull’occupazione
Valutazione
dell’efficienza
nell’allocazione delle risorse.
e
dell’appropriatezza
Debolezze e raccomandazioni. Quali elementi devono
essere considerati attentamente in progetti analoghi da
realizzare in futuro?
Punti di forza del progetto. Si ritiene possano essere
trasferiti ad altri progetti?
Sostenibilità: i risultati del progetto persisteranno anche
dopo la conclusione del finanziamento?
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SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013
VALUTAZIONE OPERATIVA
………………… … MAGGIO 2011
Eventuale individuazione di nuovi bisogni e/o problemi
dell’area su cui interviene il progetto nel corso della
realizzazione dell’intervento
Eventuali aspetti che potrebbero essere migliorati in
considerazione nell’ipotesi di sviluppo di una nuova idea
progettuale
PARTNERSHIP TRANSFRONTALIERA
Descrizione del ruolo dei diversi partner
Descrizione delle modalità di creazione della partnership
Descrizione del modello decisionale adottato nella
definizione delle strategie e nell’attuazione del progetto
Descrizione delle modalità di coordinamento attivate
nell’ambito del progetto (ripartizione delle attività,
procedure di monitoraggio e di reporting)
Descrizione delle modalità di raccordo attiviate con i
partner svizzeri
Debolezze della partnership e raccomandazioni
Punti di forza della partnership. Si ritiene possano essere
trasferiti ad altri progetti?
Sostenibilità della partnership
COMUNICAZIONE
Descrizione delle azioni di informazione e comunicazione
attivate nonché le azioni di diffusione dei risultati raggiunti
realizzate sul territorio
Descrizione del pubblico raggiunto
Valutazione dell’efficacia dell’azione comunicativa
VALORE AGGIUNTO
Valutazione del valore aggiunto del finanziamento
Valutazione del valore aggiunto transfrontaliero
Valutazione delle ricadute ambientali generate dall’
intervento
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Rapporto valutazione operativa anno 2010