P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007-2013 Rapporto di Valutazione Operativa 2011 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Indice Sommario esecutivo ..................................................................................................................................................... 3 I contenuti del Rapporto .................................................................................................................................................. 3 Principali esiti dell’attività di valutazione ........................................................................................................................ 4 1. Disegno e metodo della valutazione .............................................................................................................. 7 1.1 I quesiti valutativi ................................................................................................................................................. 7 1.2 L’approccio metodologico in sintesi ................................................................................................................... 8 La valutazione operativa dell’annualità 2010 ......................................................................................................... 14 2. Valutazione dell’avanzamento ...................................................................................................................... 15 2.1 L’analisi di efficienza finanziaria ....................................................................................................................... 15 2.2 2.1.1 La capacità di utilizzo delle risorse finanziarie allocate al Programma ........................................ 15 2.1.2 Il grado di efficienza per Misura e tipologia di progetti .................................................................. 18 L’analisi di efficacia ........................................................................................................................................... 22 2.2.1 Il grado di efficacia raggiunto nell’attuazione del PO ..................................................................... 22 2.2.2 L’efficacia a livello di Misura e tipologia di progetto ....................................................................... 27 2.2.3 Il livello di concentrazione territoriale degli interventi .................................................................... 45 2.2.4 Focus sulle buone pratiche ............................................................................................................. 49 (1) Case study Progetto Ordinario “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici” ........................................................................................................................................... 51 (2) Case study Progetto Ordinario “Dai monti ai laghi insieme senza auto” ............................................... 58 2.2.5 Il contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia del P.O. ..................................... 64 (1) Case study Progetto Strategico: “E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale” ............................................................................................................................................... 71 2.3 Identificazione delle cause di inefficienza e di inefficacia ............................................................................... 78 2.4 Conclusioni e raccomandazioni ........................................................................................................................ 79 3. La qualità dei meccanismi di attuazione ..................................................................................................... 84 3.1 Il processo di selezione ..................................................................................................................................... 84 1 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 3.2 Le procedure di rendicontazione ...................................................................................................................... 91 4. Il sistema di monitoraggio ............................................................................................................................. 97 5. Il contributo del partenariato all’attuazione del P.O. ............................................................................... 103 6. 5.1.1 Obiettivi della valutazione .............................................................................................................. 103 5.1.1 La distribuzione territoriale e la tipologia di partner coinvolti....................................................... 103 5.1.2 Il coinvolgimento dei partner in fase progettuale e attuativa ed il grado di cooperazione reciproca 111 5.1.3 Conclusioni e raccomandazioni .................................................................................................... 115 L’efficacia del piano di comunicazione del P.O. ...................................................................................... 116 Allegati – Strumenti di indagine ............................................................................................................................. 120 A - Questionario di indagine rivolto al campione di beneficiari selezionato ............................................................. 120 B - Traccia per l’intervista dei soggetti coinvolti nell’attuazione del PO ................................................................... 131 C – Scheda progetto per Case studies ...................................................................................................................... 134 2 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Sommario esecutivo I contenuti del Rapporto Il Rapporto di Valutazione Operativa 2011 illustra gli esiti delle attività di valutazione delle performance registrate dal Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 per l’annualità 2010. Il presente documento si configura come un aggiornamento del Rapporto di Valutazione Operativa 2010 in cui sono stati analizzati i primi due anni di operatività del Programma (2008 e 2009). L’esercizio è stato realizzato facendo riferimento ai questi valutativi previsti dal Disegno di Valutazione e in considerazione delle tematiche oggetto di approfondimento individuate nel Piano semestrale (dicembre 2010 – maggio 2011) allo scopo di fornire utili spunti per: l’eventuale revisione dei meccanismi di attuazione attivati nell’ambito del Programma; procedere con eventuali adeguamenti nella programmazione operativa; rilevare, attraverso la realizzazione di case studies, eventuali difficoltà incontrate dai beneficiari nell’attuazione dei progetti e individuare possibili aspetti positivi trasferibili ad altri interventi. Il Rapporto, introdotto da una prima sezione descrittiva dell’approccio metodologico adottato per la valutazione, è organizzato in più capitoli in cui vengono illustrati gli esiti dell’esercizio svolto, organizzati per aree tematiche/capitoli: La Valutazione dell’avanzamento del Programma (Capitolo 2) la cui analisi ha preso in esame i seguenti aspetti: - l’efficienza finanziaria del PO in termini di capacità complessiva di utilizzo della dotazione finanziaria disponibile. Le risultanze sono state poi differenziate per Asse/Misura e per tipologie progettuali (ordinari, strategici e PIT); - l’efficacia del Programma valutata attraverso l’approfondimento dei seguenti elementi: o livelli di efficacia differenziati per Misura e tipologia di progetto; o livello di concentrazione territoriale degli interventi; o analisi delle buone pratiche attraverso l’approfondimento di due progetti ordinari della prima finestra valutativa (Case studies); o valutazione del contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia del PO anche attraverso l’analisi del progetto strategico ECHI; o analisi delle principali cause di inefficacia e di inefficienza che hanno condizionato l’attuazione del Programma per l’annualità di riferimento. 3 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 La valutazione della qualità dei meccanismi di attuazione attivati (Capitolo 3) che è stata realizzata attraverso l’analisi dei seguenti processi: - la selezione dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione e dei PIT; - la rendicontazione delle spese. L’avanzamento nello sviluppo del sistema informativo di monitoraggio del PO e la capacità di quest’ultimo di configurarsi come uno strumento a supporto del governo del Programma (Capitolo 4); Il contributo del partenariato transfrontaliero all’attuazione del Programma (Capitolo 5) valutato attraverso l’analisi della distribuzione territoriale, delle tipologie di partner e del tipo di coinvolgimento di questi ultimi nella realizzazione dei progetti; La valutazione del piano di comunicazione rispetto alla qualità delle azioni di comunicazione realizzate nel periodo oggetto di analisi (Capitolo 6). Principali esiti dell’attività di valutazione Di seguito si fornisce indicazione dei principali esiti delle attività di valutazione operativa per l’annualità 2010. L’analisi dell’efficienza finanziaria del Programma mostra, oltre ad una significativa crescita del livello di risorse impegnate derivante dall’ammissione a finanziamento dei progetti ordinari della seconda call e dei PIT, un avanzamento della spesa certificata più contenuto, attribuibile al ritardo nell’avvio degli interventi strategici. Sono in particolare i temi della R&S, del Patrimonio ambientale e della Cooperazione a mostrare una particolare attenzione da parte del territorio mentre, anche nel 2010, i trasporti e la formazione ed il mercato del lavoro si confermano meno attraenti. Dall’analisi delle schede di monitoraggio fisico dei progetti emerge, complessivamente, un avanzamento dei risultati del PO positivo che eccede tendenzialmente i valori obiettivo definiti in fase di programmazione. Per alcuni indicatori il rapporto “Realizzato/Target” raggiunge anche picchi del 15000% dimostrando che i valori obiettivo previsti, in alcuni casi, sottostimano i risultati potenzialmente raggiungibili dal PO. Per quanto attiene la concentrazione geografica degli interventi i dati aggregati confermano i trend già evidenziati per il 2009: in Italia i progetti sono prevalentemente localizzati in Lombardia, seguono Piemonte, Bolzano e Valle d’Aosta. Con la seconda finestra valutativa è stata riscontrata una forte diminuzione dei progetti in determinate aree geografiche (Piemonte e Valle d’Aosta) a favore di Bolzano, che registra il più elevato numero di presenze progettuali. La valutazione del processo di selezione ha avuto ad oggetto le procedure adottate per l’istruttoria dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione e dei PIT. La selezione degli interventi della seconda call ha sostanzialmente replicato quella degli ordinari della prima finestra, sia da un punto di vista procedurale sia per quanto attiene le tempistiche medie di realizzazione delle singole fasi. Il processo di selezione dei PIT, pur essendo più complesso in quanto articolato in due momenti di istruttoria intervallati da una fase di accompagnamento, trova una giustificazione nella natura stessa dei Piani. Si tratta infatti di interventi nuovi e complessi, che necessitano di esser ben compresi dal territorio. Un aspetto che ha influito sull’efficacia complessiva del processo di selezione dei PIT è legato all’azione di accompagnamento che, come dimostrano 4 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 gli esiti dell’istruttoria (solo il 50% dei Piani presentati è stato finanziato), si è rilevata non completamente adeguata nel supportare i proponenti nel definire progettualità rispondenti alle attese delle Amministrazioni. Le procedure previste dal Programma per la rendicontazione delle spese sostenute nell’ambito dei progetti appaiono, come evidenziato dai beneficiari intervistati, piuttosto onerose soprattutto per quanto attiene la rendicontazione di determinate categorie di spesa. Le Amministrazioni responsabili del PO hanno predisposto specifici Manuali per supportare i beneficiari in questo processo. Il Manuale “Linee guida per i beneficiari Italiani” si configura come uno strumento in grado di rispondere, complessivamente, alle esigenze informative dei soggetti cui si rivolge e il “Manuale di rendicontazione front-office” rappresenta un utile supporto per la gestione delle rendicontazione a sistema in quanto ripercorre in maniera accurata tutti gli step per il caricamento e l’invio elettronico delle spese. Tuttavia i beneficiari della prima finestra valutativa hanno lamentato la tardiva introduzione di questi documenti rispetto all’avvio delle attività di progetto. Sono stati inoltre realizzati eventi incentrati sul tema della rendicontazione (es. Infoday) che hanno rappresentato momenti interessanti di confronto collegiale tra le Amministrazioni responsabili del PO e i beneficiari nel corso dei quali sono stati chiariti aspetti inerenti la rendicontazione e trattate casistiche puntuali non contemplate dalla Manualistica di riferimento. Il processo di sviluppo che ha interessato il Sistema Informativo per il monitoraggio del PO (GEFO) ha subito una significativa accelerazione nel 2010 grazie all’introduzione e allo sviluppo di alcuni moduli e funzionalità. A fine 2010, infatti, il sistema si configura complessivamente come uno strumento affidabile che raccoglie un set di informazioni inerenti i progetti sempre più ampio. L’aspetto sicuramente più interessante attiene l’introduzione del Data Warehouse Business Objects, il cui sviluppo è stato avviato nel 2010 e terminato nel 2011, che ha permesso di superare un importante limite del sistema informativo quale l’assenza di una funzionalità di interrogazione diretta. Per amplificare i benefici derivanti da questo strumento di business intelligence si ritiene opportuno cercare di estenderne l’utilizzo ad un bacino di utenti sempre più ampio. L’analisi del contributo del partenariato all’attuazione del P.O. nella seconda finestra di valutazione ha evidenziato chiari miglioramenti nella qualità della cooperazione transfrontaliera; emergono aspetti positivi quali la presenza di nuove partnership e il maggior peso dei privati nelle compagini. Le partnership si sono estese a soggetti portatori di interessi diversificati nel campo del sociale, della cultura e della ricerca superando il dualismo amministrazioni-soggetti economici. L’analisi condotta attraverso le interviste ai beneficiari ha evidenziato un livello di cooperazione più elevato rispetto a quanto rilevato nella valutazione precedente. La collaborazione transfrontaliera sembra essersi rafforzata soprattutto nella fase di progettazione, rispetto alla quale è stata rilevata una maggiore vivacità dovuta al rinnovamento nella composizione dei partenariati. Tuttavia le analisi effettuate hanno messo in evidenza come, seppur con evidenti miglioramenti, la cooperazione attiva tra soggetti coinvolti sia ancora debole (la collaborazione si svolge prevalentemente nell’ambito del monitoraggio dell’avanzamento fisico e finanziario delle attività progettuali). Si è registrato un aumento delle difficoltà nell’individuazione dei partner di progetto transfrontalieri. La complessità nel reperimento dei partner è stata determinata principalmente dalla maggiore attenzione prestata dai capofila nella scelta dei partner più adatti alle caratteristiche del progetto e dalle risorse finanziarie limitate. I fattori che hanno determinato tali difficoltà sono da attribuirsi principalmente all’asimmetria finanziaria e tecnica che ha influito sulle relazioni fra partner. A ciò si è aggiunta, a seguito del rinnovamento di parte delle compagini, la presenza di partner più piccoli (associazioni, imprese) che non possiedono le dovute competenze gestionali e le adeguate capacità finanziarie per far fronte ad anticipazioni di spesa. 5 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Nel 2010 si è sviluppata in maniera articolata ed efficace la comunicazione rivolta ai beneficiari dei contributi, mirata al trasferimento delle procedure attuative e al supporto tecnico all’avvio dei progetti. E’ pertanto utile mantenere le occasione di incontri mirati sui temi legati all’attuazione del Programma. Il portale del PO e il web in generale sono diventati gli strumenti di comunicazione e di informazione più utilizzati, è quindi importante mantenere l’aggiornamento tempestivo e coordinare la strategia di comunicazione dei numerosi siti web che a vario titolo trattano di aspetti del programma. Per facilitare il reperimento di partner, soprattutto quelli svizzeri potrebbe essere utile intensificare il supporto ai beneficiari in tale attività. Per le finestre di selezione del 2011 si raccomanda comunque di rivolgere azioni di comunicazione mirate verso categorie di beneficiari e aree che sembrano dimostrare cali di partecipazione 6 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 1. Disegno e metodo della valutazione 1.1 I quesiti valutativi Il presente Rapporto è stata redatto coerentemente con le indicazioni metodologiche definite a livello comunitario e nazionale allo scopo di analizzare specifici aspetti del Programma ritenuti rilevanti in considerazione dello stato di attuazione di quest’ultimo per l’annualità di riferimento e dei temi già trattati nel Rapporto di Valutazione Operativa 2010 con riferimento ai quali non sono stati riscontrati cambiamenti significativi (ad. es. Architettura gestionale del Programma). Di seguito si fornisce indicazione dei quesiti valutativi previsti dal Disegno di Valutazione del PO a cui il presente Rapporto intende dare risposta. Le domande sono state aggregate per ambiti tematici che rispecchiano l’articolazione del Rapporto. Valutazione dell’avanzamento del Programma L’analisi di efficienza finanziaria Qual è il grado di efficienza raggiunto nell’attuazione del P.O., in termini di capacità di utilizzo delle risorse finanziarie allocate al Programma, anche in funzione dei risultati raggiunti? Come si differenzia il grado di efficienza in termini di misure e tipologia di progetti? L’analisi di efficacia Qual è il grado di efficacia raggiunto nell’attuazione del P.O., in termini di raggiungimento dei valori obiettivo definiti nei documenti di programmazione? Come si differenzia il grado di efficacia in termini di Misure e tipologia di progetti? Qual è il livello di concentrazione territoriale degli interventi? Quali progetti mostrano una performance migliore e si configurano come best practice? Quali caratteristiche di tali progetti sono trasferibili nei meccanismi di attuazione di altri progetti finanziati nel programma? [Analisi Case studies Progetti Ordinari] Qual è il contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia dei singoli Assi? La qualità dei meccanismi di attuazione I meccanismi di attuazione e in particolare le procedure previste dal Sistema di Gestione e Controllo per la selezione dei progetti sono funzionali alla gestione efficace del Programma? Il sistema di monitoraggio Il sistema di monitoraggio consente di verificare l’avanzamento del Programma e supportare la gestione strategica del P.O.? 7 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Fornisce, con la tempistica ed il livello qualitativo necessari, le informazioni di base utili allo svolgimento della valutazione? Il contributo del partenariato all’attuazione del PO Qual è il contributo del partenariato transfrontaliero all’attuazione del Programma? L’efficacia del Piano di comunicazione del PO Qual è l’efficacia del Piano di comunicazione? 1.2 L’approccio metodologico in sintesi L’immagine che segue ripercorre il processo seguito dal Valutatore per la predisposizione del presente Rapporto di Valutazione. Figura 1: Il percorso della Valutazione Operativa Piano semestrale DICEMBRE 2010 PIANO SEMESTRALE Individuazione quesiti rilevanti per il periodo di analisi DISEGNO DI VALUTAZIONE Selezione progetti per Case studies ATTIVITA’ DI RACCOLTA DATI RVO 2011 MAGGIO 2011 RISPOSTA AI QUESITI VALUTATIVI E STESURA RAPPORTO DI VALUTAZIONE Analisi desk della documentazione disponibile Analisi questionari e formalizzazione esiti Predisposizione degli strumenti di indagine: • Traccia intervista per stakeholders • Questionario per beneficiari • Scheda progetto per Case studies Interviste Stakeholders Selezione campione beneficiari e somministrazione questionario Interviste per Case studies Stesura Rapporto di Valutazione Operativo (RVO) Il processo di valutazione è articolato in tre fasi: Fase 1 - Programmazione delle attività Questa prima fase è stata finalizzata a definire gli aspetti da trattare nel presente Rapporto di Valutazione Operativa che sono stati individuati sulla base dei quesiti previsti dal Disegno di Valutazione e dello stato di attuazione del PO. In secondo luogo sono state programmate le attività da realizzare per l’esercizio valutativo e sono stati selezionati i progetti oggetto dei Case studies. Fase 2 - Attività di raccolta dati. In questa seconda fase gli sforzi del Valutatore si sono concentrati in primis sull’analisi desk della documentazione disponibile inerente il Programma e i progetti finanziati e, in secondo luogo, sulla predisposizione degli strumenti di indagine per la raccolta di informazioni da fonti primarie (stakeholders e beneficiari). E’ stato inoltre selezionato il campione di beneficiari a cui è stato sottoposto un questionario di approfondimento. 8 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Fase 3 - Risposta ai quesiti valutativi e predisposizione del Rapporto di Valutazione Operativa. In quest’ultima fase il Valutatore ha realizzato interviste ai soggetti coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO e ai beneficiari dei progetti oggetto dei case studies. Sulla base delle risultanze emerse dalla consultazione congiunta di fonti primarie e secondarie, il Valutatore ha provveduto a rispondere alle domande di valutazione e a individuare possibili aree di miglioramento del Programma. Le fonti utilizzate sono sintetizzate nella seguente tabella 9 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Fonti primarie - Soggetti coinvolti a vario titolo nell'attuazione del Programma; Campione di beneficiari dei progetti finanziati; Campione di progetti selezionati per la realizzazione dei casi di studio. Fonti secondarie Documenti e Manualistica di Programma - Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia - Svizzera 2007-2013; Guida di attuazione (versione luglio 2010); Vademecum per l’utilizzo del Programma: la manifestazione d’interesse sui PIT; Vademecum per l'utilizzo del Programma: progetti ordinari (versione febbraio 2011); Linee guida per i beneficiari italiani (versione febbraio 2011) e relativi allegati; Piano di comunicazione; Manuale rendicontazione e monitoraggio Front-office. Documentazione progetti - Schede di monitoraggio fisico relative al II semestre 2010 presentate dai beneficiari; Relazioni di avanzamento presentate dai beneficiari dei progetti finanziati; Modello di Convenzione tra Capofila e partner di parte italiana (versione gennaio 2011). Atti ufficiali Regione Lombardia - Decreto Regione Lombardia 15535/2008 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito al finanziamento dei progetti ordinari - prima finestra; Decreto Regione Lombardia 13855/2009 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito al finanziamento dei progetti strategici; Decreto Regione Lombardia 9676/2010 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito al finanziamento dei progetti ordinari (seconda finestra di valutazione); Decreto Regione Lombardia 273/2011 - Presa d’atto dell’invito alla presentazione dei progetti ordinari (terza finestra di valutazione); Decreto Regione Lombardia 772/2011 - Presa d’atto delle decisioni del CdP in merito alla selezione dei PIT e al finanziamento dei progetti ordinari che li compongono; Decreto Regione Lombardia 2258/2011 - Pubblicazione elenco dei beneficiari del contributo pubblico (ordinari seconda finestra di valutazione e PIT). Altre fonti - Rapporto Annuale di Esecuzione 2010; Documentazione eventi di Programma; Rapporto progetti strategici presentato in occasione del CdS del 24/05/2011; Sistema Informativo del Programma (GEFO); Siti internet dei progetti finanziati. 10 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Per la raccolta delle informazioni e dei dati dalle fonti primarie, il gruppo di lavoro valutazione ha provveduto ad elaborare i seguenti strumenti di indagine riportati in allegato al presente Rapporto: questionario di indagine rivolto ad un campione di beneficiari selezionato (allegato A); traccia utilizzata per la realizzazione delle interviste ai soggetti coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO (allegato B); scheda progetto utilizzata per la realizzazione dei casi di studio (allegato C). La tabella a seguire fornisce indicazione, per ciascun progetto selezionato, del nome e ruolo delle persone intervistate. ID Progetto Titolo progetto 7627038 Risorse naturali e strumenti di promozione comuni – ENVITOUR 7629770 Advanced Cementitious Composites In DEsign and coNstruction of safe Tunnel Acronimo: ACCIDENT 7601473 Grand Saint Bernard 360 7673195 Eventi in Rete Cinema, Comunicazione, Cultura:3C network transfrontaliero di operatori ed eventi MONTEQUA - Sviluppare istruzione di qualita tramite pedagogia Montessori 7601867 Legno: saperi per un uso sostenibile della 13803534 risorsa 14085225 Welcome Media System 14030855 REMIDA DIVERSICOLTURA Biodiversitat in der Kulturlandschaft Diversita biologica nel 8359058 paesaggio culturale 13958723 I castagneti dell'Insubria 13882048 Frontiera di Acqua e Pace Valorizzazione turistica lungo l'itinerario Locarno-Milano-Venezia: museo delle 13968467 acque italo-svizzere - IDROTOUR 13852227 LA CULTURE DU GESTE Capofila italiano Localizzazione Regione Piemonte Piemonte Politecnico di Milano Comune Valtournenche Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Como Montessori.coop cooperativa sociale Lombardia Valle d'Aosta Lombardia / Piemonte Bolzano Provincia di Como SAIA - Società Aree Industriali e Artigianali Lombardia Piemonte / Lombardia Provincia di Varese Lombardia Comune di Malles Comunita Montana Lario Orientale Valle San Martino Provincia del Verbano Cusio Ossola Consorzio di bonifica est Ticino – Villoresi IVAT - Institut Valdotain de l'Artisanat de Tradition Bolzano Lombardia Piemonte Lombardia Valle d'Aosta Persona/e intervistata/e Simona Gaido (Coordinatrice di progetto) Marco Di Prisco (Responsabile di progetto) Eleonora Della Rosa (Risorsa amministrativa) Luigi Cortese (Referente per il Capofila italiano) Raffaella Cattaneo (Assistente del Referente per il Capofila italiano) Mathias Stuflesser (Coordinatore di progetto) Luca Corti (Referente per il Capofila italiano e Coordinatore di progetto) Caterina Mandarini (Coordinatrice di progetto) Paolo Landini (Risorsa operativa del Capofila italiano Ufficio PIT) Andreas Zischg (Gestione di progetto) Niccolò Mapelli (Referente per il Capofila italiano e Coordinatore di progetto) Alberto Folli (Referente per il Capofila italiano) Maurizio Galli (Referente per il Capofila italiano) Massimo Lazzarini (Responsabile di progetto) Laura Vita (Risorsa operativa) Roberto Vallet (Referente per il Capofila italiano) Maria Garrone (Coordinatrice di progetto) 11 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Di seguito il dettaglio delle interviste realizzate ad alcuni dei soggetti coinvolti nell’attuazione del Programma. Ruolo soggetti intervistati Data Luogo Modalità Persona/e intervistate Autorità di Gestione 17/05/2011 Milano Face to face Benedetta Sevi Referente Lombardia 10/05/2011 Milano Face to face Annarita Piazza 19/05/2011 Milano Face to face Cinzia Margiocco 10/05/2011 Milano Face to face Valeria Marziali STC 5/05/2011 Torino Face to face Paolo Balzardi Referente Piemonte 5/05/2011 Torino Face to face Laura Pedriali Referente Valle d’Aosta 9/05/2011 Aosta Face to face Marco Pozzan Come previsto dal Disegno di Valutazione, per indagare specifici aspetti trattati nel presente Rapporto, il Valutatore Indipendente ha provveduto a realizzare tre casi studio. La seguente tabella fornisce indicazione degli interventi oggetto degli studi di caso e dei referenti di progetto intervistati. Asse 1 ID 7615144 Titolo Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici Tipo progetto Ordinario - I° finestra di valutazione Soggetti Capofila Capofila Ita: PV di Como Capofila CH: Capofila Ita: 2 3 7617356 9608950 Dai monti ai laghi insieme senza auto E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale Ordinario - I° finestra di valutazione PV di Sondrio Capofila CH: Cantone Grigioni Capofila Ita: Regione Lombardia Capofila CH: Strategico Cantone Vallese Persona/e Intervistata/e Data e modalità Carlo Romano' (Referente per la Provincia di Como) Data: 9/05/2011 Modalità: Telefonica Tiziano Putelli (Referente per il Canton Ticino) Data: 30/05/2011 Modalità: Telefonica Pini Evaristo (Referente per la Provincia di Sondrio) Walter Finkbohner (Referente per il Cantone Grigioni) Data: 9/05/2011 Modalità: Telefonica Data: 27/05/2011 Modalità: Telefonica Laura Saudin (Referente VdA - Assessorato Istruzione e Cultura) Diego Mondo (Settore Musei e Patrimonio Culturale – Regione Piemonte) Data: 11/05/2011 Stefan Planker (Direttore del Museum Ladino “Ciastel De Tor” ) Data: 23/05/2011 Modalità: Telefonica Renata Meazza (Referente Regione Lombardia – DG Cultura) Modalità: Face to face Data: 18/05/2011 Modalità: Telefonica Data: 23/05/2011 Modalità: Telefonica 12 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 I criteri adottati per la selezione delle progettualità oggetto dei case studies sono: copertura di tutte le tipologie progettuali il cui processo istruttorio risultava concluso nel 2009 – sono stati selezionati 2 progetti ordinari della prima finestra di valutazione ed uno strategico; copertura dei tre Assi Operativi del PO – il campione comprende almeno un progetto finanziato per Asse; esisti del processo istruttorio – sono stati tendenzialmente selezionati i progetti che in fase di istruttoria avevano conseguito punteggi elevati con particolare riferimento a specifici criteri quali: caratterizzazione transfrontaliera e innovatività; avanzamento della spesa e delle attività di progetto – sono stati individuati gli interventi che per tipologia progettuale, presentavano un buon avanzamento finanziario (Importo certificato a Marzo 2010) e fisico (Schede di monitoraggio fisico II semestre 2010). Il campione di progetti individuato dal Valutatore è stato poi condiviso con il Gruppo di Lavoro Valutazione. Per la realizzazione dei casi di studio il Valutatore si è avvalso di una Scheda Progetto, già prevista dal Disegno di Valutazione, che è stata ulteriormente sviluppata al fine di garantire la copertura di tutti gli aspetti rilevanti ai fini dell’analisi dei progetti (Allegato C). Tale Scheda è stata strutturata in considerazione anche delle indicazioni fornite nel manuale sui case studies della Commissione europea “Analysing ERDF co-finance innovative projects” di Giugno 2008 13 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 La valutazione operativa dell’annualità 2010 14 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 2. Valutazione dell’avanzamento 2.1 L’analisi di efficienza finanziaria 2.1.1 La capacità di utilizzo delle risorse finanziarie allocate al Programma 1. Dall’analisi dei dati di avanzamento finanziario del Programma (aprile 2011) rappresentati nei grafici a seguire, emerge che le risorse finanziarie programmate a valere sui tre Assi Operativi del P.O. risultano in gran parte impegnate. Il contributo pubblico1 approvato per i 107 progetti finanziati è pari a 71 milioni di euro, contro una dotazione finanziaria complessiva di 86 milioni di euro. Le risorse certificate sono pari a 9 milioni di euro. Grafico 1. Avanzamento finanziario del Programma sugli Assi Operativi Mln € 90 86,3 80 71,1 70 60 50 40 30 20 9,1 10 0 Totale Programmato Totale Impegnato Totale Certificato Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi alle risorse programmate, impegnate e alle spese certificate sui tre Assi Operativi del P.O. 2. Gli indicatori di spesa utilizzati per valutare l’avanzamento finanziario del P.O. sono la capacità di impegno, che raffronta il contributo pubblico concesso con la dotazione finanziaria di Programma, la capacità di spesa (totale certificato/totale programmato) e la velocità di spesa (totale certificato/totale impegnato). Il seguente grafico rappresenta il quadro della performance finanziaria complessiva del P.O. al 31 dicembre 2010 con riferimento agli indicatori di avanzamento della spesa individuati: Il “Totale programmato” fa riferimento alla dotazione prevista dal Piano finanziario del P.O., il “Totale impegnato” al contributo pubblico approvato e il “Totale certificato” all’importo certificato. I dati si riferiscono ai tre Assi operativi del Programma. 15 1 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 2. Indicatori di avanzamento finanziario del Programma 90% 80% 82% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 11% 13% 10% 0% Capacità di impegno (B/A) Capacità di spesa (C/A) Velocità di spesa (C/B) Indicatori di avanzamento finanziario del Programma Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi alle risorse programmate e impegnate e alle spese certificate per i progetti ordinari, progetti strategici e PIT finanziati - La capacità di impegno complessiva si attesta all’82% della dotazione finanziaria di Programma e mostra un significativo aumento rispetto al valore rilevato a fine 2009 (52%). La conclusione del processo istruttorio dei PIT e dei progetti ordinari della II finestra di valutazione ha favorito l’avanzamento di questo indicatore. Il contributo pubblico concesso per i progetti finanziati nel 2010 è pari a 26 milioni di euro così ripartito per tipologia: 19 milioni di euro per gli interventi ordinari della II finestra valutativa e 7 milioni di euro per i PIT. - La capacità di spesa, all’11% del programmato, mostra un incremento rispetto al valore di fine 2009 del 42%. Tale incremento deriva da risorse certificate per l’annualità 2010 pari a 2,7 milioni di euro, relative a spese rendicontate dai progetti ordinari della prima finestra valutativa. - La velocità di spesa si attesta al 13% del contributo pubblico approvato, a fronte di un valore dell’indicatore del 14% rilevato a dicembre 2009. La variazione in diminuzione è dovuta ad un aumento del livello degli impegni per il 2010 derivante dall’ammissione a finanziamento dei progetti ordinari della seconda finestra valutativa e dei PIT, interventi che, trovandosi in fase di avvio, non hanno ancora rendicontato spese. L’indicatore calcolato a parità di impegni ovvero, considerando solo le risorse saturate per il finanziamento dei progetti ordinari della prima finestra valutativa e dei progetti strategici, sarebbe pari al 20%. 3. È stato analizzato l’avanzamento finanziario registrato dal Programma per anno (grafico seguente) confrontando il piano finanziario cumulato per annualità, come definito nei documenti di programmazione, con le risorse comunitarie impegnate dal 2007 al 2010. Il seguente grafico mostra un ritardo nell’ “avvio” finanziario del PO, inizialmente previsto per il 2007, ascrivibile ad un tardivo avvio del Programma, e una progressiva accelerazione degli impegni che a partire dal 2008 si sono attestati sistematicamente su livelli più alti rispetto al dato programmato. Con riferimento agli Assi operativi del PO l’avanzamento degli impegni per ciascuna annualità è stato determinato dal finanziamento: nel 2008, dei progetti ordinari della prima finestra valutativa; nel 2009, dei progetti strategici; nel 2010, degli interventi ordinari della seconda finestra di valutazione e dei PIT. 16 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 3. Avanzamento finanziario del Programma cumulato per anno (quota FESR) Mln € 56,2 60 50 36,7 40 30 25,4 0 28,3 19,1 20 10 38,0 9,9 0,0 2007 2008 Programmato parte FESR 2009 2010 Impegnato parte FESR Fonte: Elaborazioni del Valutatore su quota FESR della dotazione finanziaria del Programma e impegni cumulati per anno calcolati per i 4 Assi del PO. 17 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 2.1.2 Il grado di efficienza per Misura e tipologia di progetti 4. Gli indicatori di efficienza finanziaria mostrano un andamento differenziato per Asse e Misura, come rappresentato nella sottostante tabella: Tabella 1. Indicatori di efficienza finanziaria Totale Programmato Totale Impegnato Totale Certificato Capacità di Impegno Capacità di Spesa Velocità di Spesa A B C B/A % C/A % C/B % Misura 1.1 7.959.000 5.586.100 535.422 70% Misura 1.2 10.275.000 11.340.461 815.384 110% 8% 7% Misura 1.3 4.879.000 3.992.704 563.593 82 % 12% 14% Asse I 23.113.000 20.919.265 1.914.399 91% 8% 9% Misura 2.1 21.467.000 17.950.419 1.548.463 84% 7% 9% Misura 2.2 6.301.000 6.298.210 3.060.807 100% 49% 49% Misura 2.3 7.810.000 3.215.226 545.272 41% 7% 17% Asse / Misura 7% 10% Asse II 35.578.000 27.463.855 5.154.542 77% 14% 19% Misura 3.1 15.121.000 11.437.926 1.077.787 76% 7% 9% Misura 3.2 4.632.000 3.834.647 0 83% 0% 0% Misura 3.3 2.944.000 890.402 59.037 30% 2% 7% Misura 3.4 4.884.000 6.543.013 864.358 134% 18% 13% Asse III 27.581.000 22.705.988 2.001.182 82% 7% 9% Totale 86.272.000 71.089.109 9.070.123 82% 11% 13% - L’Asse 1 - Ambiente e territorio registra anche nel 2010 la migliore performance in termini di capacità di impegno: il 91% delle risorse programmate è stato impegnato, confermando un elevato interesse del territorio nei confronti del tema ambientale. Questo dato va tuttavia interpretato tenendo in considerazione che si tratta dell’Asse caratterizzato dalla dotazione finanziaria più bassa e quindi soggetto a più rapida saturazione. Per contro, gli indicatori di spesa mostrano una capacità di utilizzo del contributo pubblico assegnato inferiore alla media del P.O.: l’indicatore capacità di spesa è pari all’8%, mentre la velocità di spesa è pari al 9% dell’impegnato. Si rileva altresì che l’avanzamento degli impegni e della spesa si differenzia in maniera significativa tra le tre Misure dell’Asse: o Misura 1.1 “Gestione dei rischi naturali”: la Misura, che interviene sulla prevenzione dei rischi naturali e sulla lotta ai cambiamenti climatici, registra il più basso livello di saturazione della risorse nell’ambito dell’Asse: a fronte di una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro sono stati finanziati progetti per meno di 6 milioni di euro, dimostrando una capacità di impegno del 70%. Tale risultato va letto considerando che la Misura finanzia un progetto strategico (Strada) il cui contributo pubblico approvato corrisponde, da solo, al 45% del totale impegnato. Gli indicatori riguardanti la capacità e velocità di spesa sono in linea con il dato medio rilevato a livello di Asse. 18 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 o Misura 1.2 “Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale”: la Misura, che finanzia interventi finalizzati a salvaguardare e valorizzare gli ecosistemi e la biodiversità, è la più virtuosa in termini di impegni (il contributo pubblico concesso rappresenta il 110% delle risorse programmate), e la meno efficiente in termini di capacità e velocità di spesa. La significativa accelerazione registrata dalla Misura sul fronte degli impegni rispetto al 2009 (risorse impegnate pari a 6,7 milioni di euro a fine 2009) è ascrivibile all’ammissione a finanziamento, nel 2010, di due progetti appartenenti a PIT e di quattro ordinari della seconda finestra di valutazione. Invece, il ridotto avanzamento della spesa della Misura si spiega ricordando che già a fine 2009 risultava un ammontare esiguo di spese certificate (meno di 500.000 euro), e che i progetti finanziati nel corso del 2010 non presentano importi certificati. o Misura 1.3 “Integrazione del comparto agro-forestale”: la capacità di impegno della Misura (82%) è sostanzialmente in linea con il dato medio rilevato sull’Asse 1 mente gli indicatori riferiti alla capacità e velocità di spesa registrano la performance migliore tra le Misure dell’Asse. La crescita registrata nel 2010 delle risorse impegnate è ascrivibile al finanziamento di un progetto ordinario appartenente a un PIT e di due ordinari della seconda finestra di valutazione. - L’Asse 2 - Competitività è il meno virtuoso in termini di impegni (il 77% delle risorse programmate sono state impiegate contro un dato medio di Programma dell’82%) ed il più efficiente sul fronte della capacità e della velocità di spesa dei beneficiari. Questi dati confermano il trend già rilevato nella passata annualità: nel 2009 l’Asse II mostrava una capacità di impegno del 49%, contro un dato complessivo di Programma del 52% ed una capacità e velocità di spesa superiori alla media. o Misura 2.1 “Integrazione dell’area turistica transfrontaliera”: il livello degli impegni della Misura ha registrato una significativa accelerazione nel corso del 2010 ascrivibile al finanziamento di 13 progetti ordinari della seconda finestra e un intervento appartenente a un PIT, passando così da 9,9 milioni di euro (2009) a 18 milioni di euro. L’ammontare delle spese certificate sulla Misura a dicembre 2010, pari a 1,5 milioni di euro, mostra una capacità e una velocità di spesa che si attestano rispettivamente al 7% e al 9%, contro un valore medio di Programma 10,5% e del 13%. Si rileva quindi una situazione di minore efficienza, nel processo di spesa delle risorse assegnate, rispetto al quadro di Programma. o Misura 2.2 “Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST”: la Misura, che finanzia interventi miranti a promuovere l’integrazione fra PMI italiane e svizzere e fra queste e le Università e i Centri di ricerca, aveva già saturato la propria dotazione finanziaria con l’approvazione dei progetti ordinari della prima call a valere sulla Misura. La spesa certificata cresce nel 2010 portando gli indicatori di spesa a livelli decisamente superiori rispetto alla media di Programma. o Misura 2.3 “Reti e servizi nel settore trasporti”: la Misura, con una capacità di impegno del 41%, si conferma, anche nel 2010, poco “attraente” per i beneficiari pur registrando un incremento nel contributo pubblico concesso pari a 1,8 milioni di euro. Per contro, con una velocità di spesa superiore alla media (17% contro 13%), la Misura dimostra una buona capacità dei beneficiari di impiegare le risorse loro destinate. - L’Asse 3 - Qualità della vita, con una dotazione finanziaria di 27,6 milioni di euro, è finalizzato a migliorare la qualità della vita incrementando la cooperazione in campo sociale e istituzionale e valorizzando il patrimonio culturale. Attualmente risultano impegnati sull’Asse 22,7 milioni di euro, corrispondenti ad una 19 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 capacità di impegno dell’82%, in linea quindi con la media di Programma. È interessante rilevare che a fine 2009 i progetti ammessi a finanziamento assorbivano risorse pari al 49% del dato programmato: la significativa crescita registrata nel 2010 deriva dall’ammissione a finanziamento sull’Asse di sette progetti appartenenti a PIT e di dodici interventi ordinari della seconda finestra valutativa. Gli indicatori di spesa mostrano, invece, risultati inferiori rispetto alla media di programma (capacità di spesa del 7% e velocità di spesa del 9% conto un dato medio del PO rispettivamente dell’11% e del 13%) confermando il trend già rilevato nel 2009. o Misura 3.1 “Valorizzazione del patrimonio culturale”: come rilevato nel 2009, anche nel 2010 la Misura, che si propone di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, registra un livello di impegni inferiore rispetto al dato medio di Programma. Tuttavia si segnala che l’indicatore capacità di impegno registra un aumento nel 2010 passando dal 49% al 76% come conseguenza dell’ammissione a finanziamento di due progetti appartenenti a PIT e di sei ordinari della seconda finestra valutativa. Le spese certificate ammontano a circa 1,1 milioni di euro e rappresentano una quota contenuta sia del programmato (7%) e sia dell’impegnato (9%) dimostrando la ridotta capacità dei beneficiari di far spesa. Questi dati vanno letti considerando che la Misura finanzia un progetto strategico (E.CH.I.) che, con un contributo pubblico approvato di 2,4 milioni di euro, satura da solo più del 21% del totale impegnato e che, come tutti gli interventi di questo tipo, sinora non ha contribuito a generare un avanzamento della spesa. o Misura 3.2 “Iniziative integrate per la diffusione delle ICT”: l’approvazione di due progetti appartenenti al PIT Integramedia e di un ordinario della seconda finestra valutativa ha contribuito ad un buon avanzamento delle risorse impegnate sulla Misura che sono passate da 2,5 milioni di euro (2009) a 3,8 milioni di euro (2010). Questo risultato è sicuramente molto positivo in considerazione del fatto che le risorse impegnate sulla Misura nel 2009 era attribuibili esclusivamente al progetto strategico (P.T.A.); la prima finestra di valutazione, infatti, non era stata in grado di attrarre progettualità di valore. L’importo certificato nullo trova quindi giustificazione nella tipologia di interventi finanziati nell’ambito della Misura. o Misura 3.3 “Formazione e integrazione del mercato del lavoro”: anche le risorse impegnate su questa Misura crescono rispetto al 2009. Il finanziamento nel 2010 di un progetto appartenente al PIT “Sapalp” e di un ordinario della seconda finestra valutativa hanno portato la capacità impegno della Misura dal 13% (2009) al 30% (2010), dato che comunque si attesta su livelli inferiori rispetto alle altre Misure dell’Asse. I temi della formazione e dell’integrazione tra domanda ed offerta di lavoro nell’area transfrontaliera promossi dal Programma con questa Misura continuano, pertanto, a non incontrare pienamente le esigenze del territorio che sembrerebbero essere maggiormente orientate verso altri ambiti di intervento. L’inefficienza della Misura si rileva anche rispetto all’avanzamento della spesa: le spese certificate, pari a 59 mila euro, corrispondono al 2% del programmato e al 7% dell’impegnato. La diminuzione registrata dall’indicatore “velocità di spesa” rispetto al 2009 (dal 15% al 7%) deriva dal fatto che nel 2010, a fronte dell’ammissione a finanziamento di nuovi progetti, l’avanzamento della spesa certificata è stato irrilevante (2.000 euro circa). o Misura 3.4 “Rafforzamento dei processi di cooperazione”: la Misura, che finanzia iniziative finalizzate a rafforzare la cooperazione delle aree transfrontaliere e che promuove il rispetto del principio della parità di genere, riscontra un interesse del territorio superiore rispetto alle aspettative. A fronte di 20 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 una dotazione finanziaria di circa 5 milioni di euro, il contributo pubblico concesso per i due interventi del PIT “Rifiuti” e per i quattro ordinari finanziati nel 2010, ha portato gli impegni a 6,5 milioni di euro pari al 134% del dato programmato. Gli importi certificati a fine 2010, pari a 864 mila Euro, se raffrontati con la dotazione finanziaria di Programma mostrano una capacità di spesa dei beneficiari superiore rispetto al dato medio (18% a fronte dell’11% complessivo di Programma). 5. La performance finanziaria del P.O., come evidenziato nei grafici seguenti, si differenzia in maniera significativa per tipologia di progetto: Grafico 4: Avanzamento dell’impegnato e del certificato per tipologia di progetto Mln € 90 80 86,3 70 12,9 60 6,9 50 51,3 40 30 20 10 9,1 0 Totale programmato Progetti ordinari Totale impegnato PIT Totale certificato Progetti strategici Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi alla dotazione finanziaria di Programma, al totale impegnato e al totale certificato al 31 dicembre 2010 per i progetti finanziati sugli Assi Operativi del P.O. - Il contributo pubblico approvato per i progetti ordinari (prima e seconda finestra valutativa), pari a 51 milioni di euro, rappresenta il 72% del totale delle risorse impegnate sui tre Assi Operativi del Programma. Come si rileva dal grafico, il totale delle spese certificate dal Programma (9 milioni di euro) si riferisce esclusivamente a spese rendicontate dai progetti ordinari, in particolare ordinari della prima finestra di valutazione. A questo proposito, è interessante segnalare che la capacità di utilizzo del contributo pubblico concesso calcolata con riferimento agli ordinari della prima call ammonta al 28%. Si segnala anche che tutti i progetti ordinari finanziati nella prima finestra di valutazione presentano spese certificate ad eccezione degli interventi “Irkis” (Misura 1.1) e “RIPPI” (Misura 2.2) che,comunque, hanno avviato il processo di rendicontazione. - Le risorse impegnate sui tre PIT, pari a 7 milioni di euro, rappresentano solo l’8% della dotazione finanziaria di Programma. Il ridotto contributo di questa tipologia di progetti all’avanzamento degli impegni complessivi del PO deriva sostanzialmente dalla non ammissione a finanziamento di un numero significativo di PIT presentati. 21 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA - ………………… … MAGGIO 2011 I 5 progetti strategici approvati nel 2009 contribuiscono all’impegnato totale del Programma nella misura del 18% mentre non generano avanzamenti nella spesa certificata causa i ritardi registrati da tali interventi nell’avvio delle attività. Si ritiene opportuno segnalare anche che solo tre dei cinque progetti strategici finanziati hanno attivato, peraltro nel 2010, il processo di rendicontazione (Vetta, E.CH.I. e P.T.A). Il grafico a seguire rappresenta l’avanzamento finanziario di ciascun progetto strategico raffrontando l’importo finanziato complessivo (autofinanziamento e contributo pubblico) con il totale delle spese rendicontate e validate dalle Strutture di controllo di I livello (spese che a sistema figurano in stato “Approvato”): Grafico 5: Avanzamento finanziario dei progetti strategici rispetto all’importo finanziato totale Mln € 3,3 3,5 3,0 2,6 2,5 2,6 2,4 2,4 2,0 1,5 1,0 0,5 4,1% 0,0 Strada Destination Importo finanziato Ita VETTA 1,8% E.CH.I 3,3% P.T.A. Spese rendicontate e approvate Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati relativi all’importo finanziato totale e alle spese approvate (Sistema Informativo) per i cinque progetti strategici finanziati. 2.2 L’analisi di efficacia 2.2.1 Il grado di efficacia raggiunto nell’attuazione del PO 6. Lo stato di avanzamento procedurale del Programma aggiornato a dicembre 2010 vede il finanziamento di 107 progetti ripartiti per tipologia come segue: 91 ordinari (55 - prima finestra di valutazione e 36 - seconda finestra), 5 strategici e 11 progetti appartenenti a 3 PIT. Rispetto agli obiettivi definiti in fase di programmazione circa il numero di interventi da realizzare si rileva che il target previsto per l’indicatore chiave “Numero di progetti strategici”, pari a 5 unità, risulta pienamente soddisfatto. Diverse sono le valutazioni cui si perviene analizzando i PIT: il numero di Piani finanziati rappresenta, infatti, solo il 50% del totale di quelli previsti (target indicatore chiave “Numero di Piani Integrati transfrontalieri” 6). Le risorse non assorbite a causa della mancata approvazione di 3 PIT sono state poi destinate alla terza finestra valutativa. 7. La conclusione del processo di istruttoria dei PIT e dei progetti ordinari presentati in occasione della seconda finestra di valutazione ha portato ad una crescita del contributo italiano concesso (contributo pubblico ed 22 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 autofinanziamento) del 59% rispetto ai livelli registrati nel 2009. Come evidenziato nella tabella a seguire, i progetti finanziati nel 2010 presentano una differente ripartizione del contributo italiano concesso per fonte di finanziamento rispetto al 2009: l’autofinanziamento rappresenta il 18% del totale contributo italiano concesso a fronte del 15% rilevato per il 2009. Tale evidenza trova una giustificazione nell’ammissione a finanziamento nel 2009 dei progetti strategici per i quali il contributo pubblico rappresenta la principale fonte di finanziamento. Tabella 2 Ripartizione del contributo italiano concesso per annualità e fonte di finanziamento Totale contributo concesso Totale contributo pubblico Rapporto tra Contributo pubblico e totale concesso Autofinanziamneto Rapporto tra Autofinanziamento e Totale concesso A B B/A % C C/A % Anno # Progetti finanziati 2009 60 53.451.678,43 2010 47 31.661.070,00 Totale 107 85.112.748,43 45.192.734,02 85% 8.258.944,41 15% 25.896.374,56 82% 5.764.695,44 18% 84% 71.089.108,58 16% 14.023.639,85 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO. L’analisi tiene conto dei III Assi Operativi del P.O. 8. Per quanto riguarda la capacità degli interventi finanziati di generare effetti sulle seguenti dimensioni: economia, occupazione, innovazione, ambiente e pari opportunità (in termini di uguaglianza e di genere) sono state analizzate le informazioni dichiarate dai beneficiari nelle schede progetto presentate al momento della richiesta di contributo. Gli esiti dell’analisi sono sintetizzati nella seguente tabella: Tabella 3 Effetti dichiarati dai beneficiari Progetti che Progetti che prevedono impatti Tema prevedono impatti Effetti diretti Effetti indiretti 53 54 55 46 neutri o nulli Effetto pienamente focalizzante Effetto positivo Ordinari Strategici PIT Totali Economia CH 91 5 11 107 Innovazione CH 86 5 10 101 6 Occupazione (IT) 82 3 10 95 12 95 Occupazione (CH) 78 2 10 90 17 90 Ambiente 69 3 8 80 27 Uguaglianza 47 1 8 56 51 6 50 Genere 44 1 7 52 55 6 46 80 Fonte: Elaborazioni del Valutatore sulle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate per i progetti ordinari, i progetti strategici ed i PIT finanziati Il prospetto conferma anche per il 2010 una certa attenzione dei beneficiari agli effetti degli interventi sul versante svizzero per i temi dell’economia (tutti i progetti finanziati prevedono ricadute sul tema e circa il 50% di questi ritengono di generare effetti diretti) e dell’innovazione (101 su 107 interventi hanno dichiarato impatti e più della metà dei beneficiari prevede effetti diretti). La capacità attesa dei progetti di generare ricadute sull’occupazione è pressoché omogenea sia sul fronte italiano che svizzero. L’attenzione posta su aspetti trasversali del Programma è complessivamente più contenuta rispetto alle altre dimensioni analizzate, tuttavia si rilevano risultati differenziati per tema: 23 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA 9. ………………… … MAGGIO 2011 - 80 interventi, pari al 75% del totale dei progetti finanziati, prevedono di generare ricadute sull’ambiente. Il dato è in crescita rispetto all’analisi svolta sui progetti finanziati nel 2009, da cui era emerso che solo il 65% dei progetti prevedeva di generare ricadute sull’ambiente. Ciò dimostra una crescente attenzione dei beneficiari nei confronti di questo tema. - I dati mostrano invece una minore attenzione dei beneficiari su aspetti legati alle Pari Opportunità: 52 interventi hanno dichiarato ricadute sulle opportunità in termini di genere e 56 prevedono impatti sulle pari opportunità in termini di uguaglianza. Per contro, si segnala che le azioni previste nell’ambito di 6 progetti ordinari sono pienamente focalizzate su questi temi. La tabella a seguire rappresenta, per tipologia di intervento (Ordinari, PIT e Strategici), l’avanzamento degli indicatori di realizzazione del PO a fine 2010. L’attribuzione di ciascun intervento finanziato ad uno o più indicatori è stata realizzata sulla base delle informazioni fornite dai beneficiari nella scheda progetto e, in particolare, facendo riferimento all’Azione prevalente e alla Linea d’azione secondaria dichiarate. Tuttavia si segnala che non sempre la valorizzazione degli indicatori è stata immediata e che non tutte le Azioni previste dal PO, e, pertanto, non tutti gli interventi finanziati, trovano un diretto riscontro nel set di indicatori di realizzazione. Questo secondo aspetto ha comportato, di fatto, in alcuni casi la “perdita” di informazioni inerenti l’avanzamento delle realizzazioni del Programma. 24 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Tabella 4 Indicatori di realizzazione # Progetti finanziati Misure I.1 Gestione dei rischi Indicatori di realizzazione Target N. di progetti per la prevenzione, il monitoraggio e la gestione dei rischi naturali e delle relative emergenze N. di progetti per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici N. di progetti per la tutela della biodiversità N. di progetti di pianificazione congiunta per l’assetto del territorio ed i sistemi I.2 Tutela e valorizzazione del urbanistici patrimonio ambientale N. di progetti per la produzione e l’utilizzo delle energie rinnovabili N. di progetti per la mitigazione degli effetti dell’inquinamento Ordinari Strategici Avanzamento PIT 15 5 0 0 33% 5 2 1 0 60% 6 8 0 0 133% 6 8 1 2 183% 5 6 2 2 0 0 1 1 60% 50% 12 6 0 1 58% 5 4 0 1 100% 6 28 10 24 22 11 1 0 0 1 1 0 433% 82% 110% I.3 Integrazione del comparto agro-forestale N. di progetti e studi per la valorizzazione delle produzioni forestali agricole e agroalimentari tipiche N. di progetti di innovazione e sperimentazione congiunta in ambito agro-forestale II.1 Integrazione dell'area turistica transfrontaliera N. di progetti per l’integrazione dell’offerta turistica N. di progetti per la valorizzazione del territorio N. di progetti di informazione e promozione integrata II.2 Cooperazione tra le PMI nell'ambito della R&D N. di progetti per la promozione di ecoinnovazioni N. di progetti di R&ST tra PMI, Università e Centri di Ricerca N. di progetti per la creazione di servizi avanzati 8 5 5 2 11 0 0 0 0 0 0 0 25% 220% 0% II.3 Reti e servizi nel settore trasporti N. di progetti volti a migliorare l’integrazione dei sistemi di trasporto N. di progetti volti a migliorare la diffusione di informazioni integrate su infrastrutture e servizi di trasporto transfronatlieri 6 6 0 0 100% 3 0 0 0 0% III.1 Valorizzazione del patrimonio culturale N. di progetti per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale N. di progetti di promozione culturale 25 10 12 14 1 0 2 2 60% 160% III.2 Iniziative integrate per la diffusione delle ICT N. di progetti di alfabetizzazione informatica ai cittadini N. di progetti di sviluppo di nuovi servizi N. di progetti di cooperazione fra i media 7 7 6 0 1 0 0 1 0 0 2 0 0% 57% 0% 6 4 3 3 0 0 1 1 67% 100% 10 14 9 5 0 0 2 2 110% 50% III.3 Formazione e integrazione N. di progetti di formazione del mercato del lavoro N. di progetti per l’integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri III.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione N. di progetti di cooperazione istituzionale N. di progetti di cooperazione sociosanitaria Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati RAE 2010 e sulle Schede dei progetti finanziati 10. Il prospetto dimostra complessivamente un buon avanzamento degli indicatori di realizzazione del Programma rispetto ai dati del 2009. Rappresentano un’eccezione a quanto detto la Misura 2.2 (Cooperazione tra PMI nell’ambito della R&S) per la quale le Amministrazioni corresponsabili avevano stabilito la chiusura già nel 2009 e la Misura 1.1 (Gestione dei rischi) nell’ambito della quale è stato finanziato nel 2010 un solo progetto ordinario. Anche nel 2010 si conferma il forte interesse del territorio per il settore turistico con 27 progetti finanziati che intervengono sulla Misura 2.1, di cui uno strategico ed un ordinario appartenente al PIT “Integramedia”. In particolare, cresce il numero di interventi finalizzati all’integrazione dell’offerta turistica e alla realizzazione di azioni informative e promozionali nel settore turistico. Come rilevato già nel 2009, le realizzazioni eccedono le aspettative anche per il tema della Ricerca e Sviluppo, con particolare riferimento agli interventi di collaborazione tra PMI, Università e Centri di Ricerca, mentre continua ad essere ridotto il numero di progetti che intervengono sulle eco innovazioni. Inoltre, nessun intervento finanziato prevede la creazione di servizi avanzati nella Ricerca. Cresce anche il settore trasporti grazie agli interventi di integrazione dei sistemi di trasporto (avanzamento delle realizzazioni rispetto al target pari al 100%) mentre continuano ad essere nulle le azioni di informazione su questo tema. Analoghe considerazioni possono essere fatte per l’ICT: aumenta 25 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 l’interesse da parte del territorio rispetto alle azioni di sviluppo di nuovi servizi anche grazie all’ammissione a finanziamento del PIT Integramedia, mentre l’avanzamento delle realizzazioni rispetto agli indicatori “Numero di progetti di alfabetizzazione informatica ai cittadini” e “Numero di progetti di cooperazione tra i media” continua ad essere nullo. In generale si rileva una crescente attenzione nei confronti dell’ambiente: le realizzazioni eccedono in maniera significativa gli obiettivi sul tema della pianificazione congiunta (avanzamento del 183% anche grazie ai PIT Rifiuti e Sapaip) e della biodiversità (avanzamento del 133% determinato dai progetti ordinari) mentre cresce, seppur in maniera più contenuta, il numero di progetti che intervengono sulle energie rinnovabili e sull’inquinamento. Le realizzazioni sul tema del mercato del lavoro sono sostanzialmente in linea con le aspettative: crescono soprattutto gli interventi di integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri (avanzamento 100%) seguiti dalle azioni di formazione. Si rileva, inoltre, un buon avanzamento negli indicatori di realizzazione che interessano i temi del comparto agro-forestale, del patrimonio ambientale e dei processi di cooperazione, tutti interessati nel 2010 dall’ammissione a finanziamento di PIT. 26 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 2.2.2 L’efficacia a livello di Misura e tipologia di progetto 11. La tabella sottostante rappresenta per Misura, Asse e Azione il numero di progetti finanziati per tipologia e la quota pubblica complessivamente concessa: Tabella 5 Progetti per Asse, Misura e Azione Progetti ordinari Azioni # 1.1.1 Attivita' di Analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici 1.1.3 Interventi di scambio e condivisione connessi all'analisi, monitoraggio e gestione del rischio e delle emergenze Totale Misura 1.1 1.2.1 Interventi di tutela della biodiversita 1.2.2 Definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta e gestione del territorio 1.2.3 Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico 1.2.4 Studi sugli effetti dell'inquinamento e progetti di risanamento Totale Misura 1.2 1.3.1 Progetti pilota e studi per la valorizzazione delle produzioni forestali e agroalimentari tradizionali 1.3.2 Interventi per l'innovazione e la sperimentazione congiunta in ambito agricolo Totale Misura 1.3 Totale Asse I 2.1.1 Iniziative per l'integrazione dell'offerta turistica dei territori 2.1.2 Interventi per la valorizzazione delle risorse del territorio 2.1.3 Iniziative di analisi, informazione e promozione integrata Totale Misura 2.1 2.2.1 Interventi per migliorare le prestazioni ambientali delle attivita' produttive e la diffusione di sistemi di certificazione ambientale ed energetica 2.2.2 Sostegno alla realizzazione di reti e scambi tra imprese 2.2.3 Sostegno alla cooperazione tra Centri di Ricerca, Imprese e Universita dei due Paesi nell'ambito della ricerca e dell'innovazione Totale Misura 2.2 2.3.1 Interventi per l'integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci Totale Misura 2.3 Totale Asse II 3.1.1 Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio ed il patrimonio storico e culturale 3.1.2 Sostegno al confronto culturale ed alla mobilita' degli operatori culturali 3.1.3 Interventi innovativi per la promozione culturale e l'occupazione Totale Misura 3.1 3.2.1 Sostegno alla diffusione delle ICT attraverso un approccio multipiattaforma 3.2.2 Interventi per favorire l'accesso dei cittadini all'informazione Totale Misura 3.2 3.3.1 Attivita' di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane 3.3.2 Interventi per favorire l'incontro domanda-offerta di lavoro Totale Misura 3.3 3.4.1 Sostegno alla cooperazione in ambito culturale, istituzionale e nella gestione delle emergenze 3.4.2 Interventi per l'integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate 3.4.3 Interventi per la promozione della parita' di genere Totale Misura 3.4 Totale Asse III Totale Q.ta pubblica 0 Progetti ordinari appartenenti a PIT Progetti strategici # 0 Q.ta pubblica 1 # 2.540.000 Q.ta pubblica 0 Totale # 0 Q.ta pubblica 1 2.540.000 4 3.046.100 0 0 0 0 4 3.046.100 4 5 3.046.100 2.771.574 1 0 2.540.000 0 0 0 0 0 5 5 5.586.100 2.771.574 5 3.726.666 1 2.354.260 0 0 6 6.080.926 1 773.100 0 0 1 1.129.382 2 1.902.482 0 11 0 7.271.340 0 1 0 2.354.260 1 2 585.480 1.714.862 1 14 585.480 11.340.461 5 2.778.754 0 0 0 0 5 2.778.754 1 544.000 0 0 1 669.950 2 1.213.950 6 21 13 11 1 25 3.322.754 13.640.194 6.013.450 7.781.481 629.600 14.424.531 0 2 1 0 0 1 0 4.894.260 3.072.192 0 0 3.072.192 1 3 1 0 0 1 669.950 2.384.812 453.696 0 0 453.696 7 26 15 11 1 27 3.992.704 20.919.265 9.539.338 7.781.481 629.600 17.950.419 2 1.600.872 0 0 0 0 2 1.600.872 3 1.189.300 0 0 0 0 3 1.189.300 6 3.508.038 0 0 0 0 6 3.508.038 11 6.298.210 0 0 0 0 11 6.298.210 6 3.215.226 0 0 0 0 6 3.215.226 6 42 3.215.226 23.937.968 0 1 0 3.072.192 0 1 0 453.696 6 44 3.215.226 27.463.855 8 5.853.990 1 2.415.500 2 917.956 11 9.187.446 5 2.108.920 0 0 0 0 5 2.108.920 1 14 141.560 8.104.470 0 1 0 2.415.500 0 2 0 917.956 1 17 141.560 11.437.926 1 387.965 1 2.540.000 0 0 2 2.927.965 0 1 1 2 3 0 387.965 162.720 368.600 531.320 0 1 0 0 0 0 2.540.000 0 0 0 2 2 1 0 1 906.682 906.682 359.082 0 359.082 2 4 2 2 4 906.682 3.834.647 521.802 368.600 890.402 4 2.358.011 0 0 0 0 4 2.358.011 5 1.638.286 0 0 2 1.855.830 7 3.494.116 1 10 28 91 690.886 4.687.183 13.710.938 51.289.100 0 0 2 5 0 0 4.955.500 12.921.952 0 2 7 11 0 1.855.830 4.039.550 6.878.057 1 12 37 107 690.886 6.543.013 22.705.988 71.089.109 Il numero più significativo di progetti si concentra sull’Asse 2 con 44 interventi finanziati per un contributo pubblico concesso di € 27.463.855 e, in particolare, sulla Misura 2.1 con 27 interventi di cui 25 ordinari finalizzati 27 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 a favorire l’integrazione dell’area turistica transfrontaliera. Seguono gli Assi 3 e 1 nell’ambito dei quali sono stati finanziati rispettivamente 37 e 26 progetti. Gli interventi con dimensione finanziaria maggiore interessano l’Asse 1 con un costo medio di € 804.587,13. Hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato i due progetti strategici STRADA e DESTINATION che intervengono rispettivamente sulle Azioni 1.1.1 (attività di analisi e interventi per la gestione degli effetti dei cambiamenti climatici) e 1.2.2 (definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta e gestione del territorio). Anche per il 2010 l’Azione 1.1.2 dimostra di non aver attratto progettualità finalizzate prioritariamente alla promozione di attività di comunicazione e informazione alla popolazione: nessun beneficiario ha infatti indicato come Azione prevalente la 1.1.2 mentre 4 interventi hanno individuato questa come Azione secondaria. I progetti ordinari della II finestra di valutazione ed i PIT intervengono, invece, su Azioni che nel 2009 non avevano riscontrato interesse da parte del territorio. In particolare si fa riferimento all’Azione 1.2.4 “Studi sugli effetti dell'inquinamento e progetti di risanamento”, che ha visto il finanziamento di un ordinario appartenente al PIT Rifiuti, e alle tre Azioni dell’Asse 3 - 3.1.3 “Interventi innovativi per la promozione culturale e l'occupazione”, 3.2.2 Interventi per favorire l'accesso dei cittadini all'informazione e 3.3.1 “Attività di formazione per lo sviluppo coordinato delle risorse umane”. 12. La Matrice rappresentata nella pagina a seguire è stata costruita sulla base dell’avanzamento dichiarato dai beneficiari nelle schede di monitoraggio relative al II semestre 2010 (progetti ordinari della I° finestra di valutazione, strategici e alcuni progetti della II° finestra valutativa) allo scopo di: - descrivere e quantificare il progressivo livello di conseguimento dei risultati del PO mettendo in rapporto l’avanzamento dichiarato dai beneficiari rispetto al target definito dal Programma per ciascun indicatore (“Realizzato/Target”); - valutare l’avanzamento medio delle realizzazioni per ciascuna Misura rispetto agli obiettivi definiti dai beneficiari, tenendo conto del peso finanziario dei progetti finanziati (“Efficacia relativa”); - analizzare il contributo delle diverse tipologie di progetto analizzate al raggiungimento dei risultati di Programma. 13. Con riferimento alle analisi svolte sui dati di monitoraggio dichiarati dai beneficiari nelle schede relative al II semestre 2010 si segnala che: - nel calcolo dell’avanzamento degli indicatori di risultato del Programma non è stato sempre possibile tenere in considerazione tutti i progetti chiamati a trasmettere i dati di monitoraggio per il periodo di riferimento per due ordini di motivi: o alcuni beneficiari, seppur titolati a presentare le schede al 31/12/2010, non hanno rispettato questo impegno; o in alcuni casi i beneficiari, pur avendo provveduto ad inviare le schede entro i termini previsti, sembrerebbero non aver effettivamente compreso le logiche di calcolo degli indicatori trasmettendo dati non sempre adeguati. Per questo motivo non tutti i risultati dichiarati dai beneficiari nelle schede (evidenziati in grigio nella matrice) sono stati inclusi nel calcolo dell’indicatore “Realizzato/Target”. La scelta di escludere alcuni progetti dal calcolo degli indicatori ha in alcuni casi comportato una riduzione 28 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 del valore di realizzo rispetto al dato rilevato per la precedente annualità (ad. es Indicatore “Numero di pacchetti turistici creati”). - non è stato possibile valutare l’avanzamento dei risultati della Misura 3.2 in quanto il progetto strategico PTA, unico intervento che avrebbe dovuto trasmettere i dati di monitoraggio per il periodo di riferimento, pur avendo inviato la scheda non ha provveduto a valorizzare gli indicatori previsti per la Misura di riferimento; - alcuni beneficiari hanno valorizzato nelle schede di monitoraggio esclusivamente gli indicatori facoltativi, tralasciando quelli specifici per la Misura di riferimento. Ciò ha comportato di fatto l’impossibilità per il Valutatore di includere i risultati registrati da tali interventi nella valutazione dell’avanzamento complessivo del Programma. 29 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Tabella 6 Indicatori di risultato Indicatore di risultato Comuni interessati dagli interventi di messa in sicurezza su comuni totali Dispositivi di allarme e intervento comune Popolazione adulta raggiunta dalle operazioni di informazione e sensibilizzazione Misura Tipo Progetto 1.1 Gestione dei rischi naturali 7.959.000 % Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 2,3% 15% 15% Peso finanziario Efficacia relativa 14% 7059790 700.000 % 100 0 0% 9% 0% Ordinario 7629775 1.339.000 % 15 8 53% 17% 9% Strategico 10371286 2.540.000 % 250 40 16% 32% 5% 7.959.000 Numero 0 0% 1.1 Gestione dei rischi naturali 16 0% Ordinario 7059790 700.000 Numero 2 0 0% 9% 0% Ordinario 7629775 1.339.000 Numero 5 0 0% 17% 0% 7.959.000 % 12% 80% 7059790 700.000 % 4% 0 0% 9% Ordinario 7629775 1.339.000 % 60% 30% 50% 17% 8% Strategico 10371286 2.540.000 % 10% 3% 30% 32% 10% 7.959.000 Numero 39 78% 7059790 700.000 Numero 9 113% 9% Ordinario 7629775 1.339.000 Numero 20 0 0% 17% 0% Strategico 10371286 2.540.000 Numero 100 30 30% 32% 10% 7.959.000 Numero 3 60% 1.1 Gestione dei rischi naturali 1.1 Gestione dei rischi naturali Ordinario Sistemi di monitoraggio e previsione dei rischi naturali Unità di Misura prevista da P.O. Ordinario Ordinario Operatori coinvolti nell’attività di formazione e degli scambi ID Progetto Contributo pubblico 1.1 Gestione dei rischi naturali 15% 50 8 5 18% 0% 19% 10% 12% Ordinario 7059790 700.000 Numero 2 0 0% 9% 0% Ordinario 7629775 1.339.000 Numero 2 1 50% 17% 8% Ordinario 7648622 615.000 Numero 4 2 50% 8% 4% 30 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato Capacità addizionale di produzione di energia rinnovabile Comuni interessati dai progetti di pianificazione congiunta su comuni totali Riduzione dei gas serra Interventi in aree ad alta valenza naturalistica” (parchi; aree protette; siti Natura 2000) ………………… … MAGGIO 2011 Misura Tipo Progetto ID Progetto 1.2 Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale Contributo pubblico Unità di Misura prevista da P.O. 10.275.000 MW Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 0 0% 6.666 Peso finanziario Efficacia relativa 0% Ordinario 7601492 773.100 MW 1.000 0 0% 8% 0% Ordinario 7624353 637.630 MW 12 0 0% 6% 0% 2,3% 15% 1.2 Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale 10.275.000 % 15% 54% Ordinario 7601492 773.100 % 27 27 100% 8% 8% Ordinario 7614880 285.000 % 20 20 100% 3% 3% Ordinario 7624353 637.630 % 45 0 0% 6% 0% Ordinario 7627038 815.004 % 7 34 486% 8% 39% Ordinario 8359058 938.320 % 3 0 0% 9% 0% Ordinario 13841084 571.500 % 20 20 100% 6% 6% 0 0% 1.2 Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale 10.275.000 t CO2 1.320,20 0% Ordinario 7601492 773.100 t CO2 500 0 0% 8% 0% Ordinario 7624353 637.630 t CO2 6.200 0 0% 6% 0% 18 257% 1.2 Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale 10.275.000 Numero 7 3% Ordinario 7601492 773.100 Numero 3 0 0% 8% 0% Ordinario 7614880 285.000 Numero 3 3 100% 3% 3% Ordinario 7630754 1.076.800 Numero 0 15 - 10% - Ordinario 7624065 540.750 Numero 38 0 0% 5% 0% 31 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato Imprese che cooperano grazie agli aiuti del Programma Di cui: Imprese certificate Pacchetti turistici tematici creati ………………… … MAGGIO 2011 Misura ID Progetto Contributo pubblico Ordinario 7624353 637.630 Unità di Misura prevista da P.O. Numero Ordinario 8359058 938.320 Numero Ordinario 13841084 571.500 Numero 2 4.879.000 Numero Tipo Progetto 1.3 Integrazione del comparto agroforestale Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 1 0 0% 6% 0% 20 0 0% 9% 0% 0 0% 6% 0% 34 170% 20 Peso finanziario Efficacia relativa 23% Ordinario 7654173 571.246 Numero 20 24 120% 12% 14% Ordinario 7627091 544.000 Numero 14 10 71% 11% 8% Ordinario 13759469 259.933 Numero 60 10 17% 5% 1% 4.879.000 Numero 8 200% 1.3 Integrazione del comparto agroforestale 4 9% Ordinario 7654173 571.246 Numero 5 0 0% 12% 0% Ordinario 7627091 544.000 Numero 10 8 80% 11% 9% 21.467.000 Numero 3 15% 2.1 Integrazione dell’area turistica transfrontaliera 20 7% Ordinario 7382795 367.200 Numero 10 0 0% 2% 0% Ordinario 7454570 200.000 Numero 468 402 86% 1% 1% Ordinario 7487858 120.000 Numero 10 0 0% 1% 0% Ordinario 7555243 712.725 Numero 4 3 75% 3% 2% Ordinario 7601473 491.725 Numero 10 3 30% 2% 1% Ordinario 7619401 759.156 Numero 10 0 0% 4% 0% Ordinario 7621984 1.490.200 Numero 29 0 0% 7% 0% Ordinario 7629779 364.650 Numero 4 2 50% 2% 1% Ordinario 7631454 169.640 Numero 3 1 33% 1% 0% 32 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato Fruitori dei pacchetti turistici Strutture che adottano sistemi di gestione certificata ………………… … MAGGIO 2011 Misura Unità di Misura prevista da P.O. ID Progetto Contributo pubblico Ordinario 7651251 629.600 Numero Ordinario 7653695 160.000 Numero Ordinario 7672853 545.400 Numero Strategico 10465973 3.072.192 Numero 6 21.467.000 Numero Tipo Progetto 2.1 Integrazione dell’area turistica transfrontaliera Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 1 2% 3% 0% 4 1 25% 1% 0% 30 15 50% 3% 1% 0 0% 14% 0% 800 53% 50 1.500 Peso finanziario Efficacia relativa 12% Ordinario 7382795 367.200 Numero 60000 0 0% 2% 0% Ordinario 7454570 200.000 Numero 200000 190000 95% 1% 1% Ordinario 7487858 120.000 Numero 500 0 0% 1% 0% Ordinario 7555243 712.725 Numero 2500 800 32% 3% 1% Ordinario 7601473 491.725 Numero 5000 1000 20% 2% 0% Ordinario 7619401 759.156 Numero 5000 0 0% 4% 0% Ordinario 7621984 1.490.200 Numero 1000 1250 125% 7% 9% Ordinario 7629779 364.650 Numero 10000 7000 70% 2% 1% Ordinario 7631454 169.640 Numero 40000 0 0% 1% 0% Ordinario 7651251 629.600 Numero 1000 10000 1000% 3% 29% Ordinario 7653695 160.000 Numero 500 200 40% 1% 0% Ordinario 7672853 545.400 Numero 20000 4000 20% 3% 1% 21.467.000 Numero 6 15% 367.200 Numero 16 6 38% 2.1 Integrazione dell’area turistica transfrontaliera Ordinario 7382795 40 1% 2% 1% Ordinario 7653695 160.000 Numero 5 0 0% 1% 0% Strategico 10465973 3.072.192 Numero 50 0 0% 14% 0% 33 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Indicatore di risultato Misura Comuni interessati dai pacchetti turistici su comuni totali 2.1 Integrazione dell’area turistica transfrontaliera Imprese che cooperano grazie agli aiuti del Programma di cui Imprese che adottano eco-innovazioni Tipo Progetto ID Progetto Unità di Misura prevista da P.O. 21.467.000 % Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 3,6% 24% 15% Peso finanziario Efficacia relativa 10% Ordinario 7382795 367.200 % 70 0 0% 2% 0% Ordinario 7454570 200.000 % 70 70 100% 1% 1% Ordinario 7487858 120.000 % 60 0 0% 1% 0% Ordinario 7555243 712.725 % 14 14 100% 3% 3% Ordinario 7601473 491.725 % 33 33 100% 2% 2% Ordinario 7621984 1.490.200 % 50 0 0% 7% 0% Ordinario 7629779 364.650 % 2 2 100% 2% 2% Ordinario 7651251 629.600 % 8 6 75% 3% 2% Ordinario 7653695 160.000 % 2 1 50% 1% 0% Ordinario 7672853 545.400 % 70 70 100% 3% 3% 199 1327% 2.2 Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST 2.2 Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST Contributo pubblico 6.301.000 Numero 15 117% Ordinario 7360489 231.000 Numero 70 44 63% 4% 2% Ordinario 7521117 1.199.164 Numero 60 106 177% 19% 34% Ordinario 7620420 678.625 Numero 8 8 100% 11% 11% Ordinario 7621937 194.310 Numero 200 0 0% 3% 0% Ordinario 7629770 1.018.500 Numero 7 7 100% 16% 16% Ordinario 7658538 419.832 Numero 50 25 50% 7% 3% Ordinario 7658620 1.181.040 Numero 15 41 273% 19% 51% 6.301.000 Numero 28 560% 5 34 53% SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato Numeri di Centri di Ricerca e/o di Università che cooperano con le imprese grazie agli aiuti del Programma Utenti dei servizi di trasporto transfrontalieri istituiti Diminuzione dei tempi di percorrenza Incremento degli utenti dei servizi di trasporto transfrontalieri riorganizzati ………………… … MAGGIO 2011 Misura ID Progetto Contributo pubblico Ordinario 7521117 1.199.164 Unità di Misura prevista da P.O. Numero Ordinario 7629770 1.018.500 Numero Ordinario 7658538 419.832 Ordinario 7658620 1.181.040 6.301.000 Numero Tipo Progetto 2.2 Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST Realizzato Realizzato / Target 15 27 180% 19% 34% 2 1 50% 16% 8% Numero 3 5 167% 7% 11% Numero 12 0 0% 19% 0% 43 430% Target P.O. Target progetto 10 Peso finanziario Efficacia relativa 81% Ordinario 7360489 231.000 Numero 10 9 90% 4% 3% Ordinario 7521117 1.199.164 Numero 20 23 115% 19% 22% Ordinario 7600741 259.450 Numero 3 4 133% 4% 5% Ordinario 7620420 678.625 Numero 4 2 50% 11% 5% Ordinario 7621937 194.310 Numero 4 0 0% 3% 0% Ordinario 7629770 1.018.500 Numero 2 2 100% 16% 16% Ordinario 7658538 419.832 Numero 2 3 150% 7% 10% Ordinario 7658620 1.181.040 Numero 3 3 100% 19% 19% 7.810.000 N°/anno 19.300 39% 2.3 Reti e servizi nel settore trasporti 50.000 17% Ordinario 7617356 1.100.000 N°/anno 20000 19300 97% 14% 14% Ordinario 7627932 292.400 N°/anno 100000 100000 100% 4% 4% Ordinario 13942659 890.100 N°/anno 15000 0 0% 11% 0% 30% 600% 2.3 Reti e servizi nel settore trasporti 7.810.000 % 5% 14% Ordinario 7617356 1.100.000 % 30 30 100% 14% 14% Ordinario 7627932 292.400 % 30 0 0% 4% 0% 7.810.000 % 19% 380% 1.100.000 % 19 95% 2.3 Reti e servizi nel settore trasporti Ordinario 7617356 5% 20 35 13% 14% 13% SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato ………………… … MAGGIO 2011 Misura Tipo Progetto Ordinario Partecipanti agli eventi culturali Operatori e istituzioni culturali che cooperano ID Progetto Contributo pubblico 7627932 292.400 3.1 Valorizzazione del patrimonio culturale Unità di Misura prevista da P.O. % 15.121.000 Numero Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 0 0% 118.513 11851% 30 1.000 Peso finanziario 4% Efficacia relativa 0% 61% Ordinario 7527760 539.800 Numero 50 75 150% 4% 5% Ordinario 7560439 384.000 Numero 26000 27000 104% 3% 3% Ordinario 7618878 1.275.000 Numero 10000 50 1% 8% 0% Ordinario 7630828 496.800 Numero 45000 37927 84% 3% 3% Ordinario 7635553 141.560 Numero 30000 0 0% 1% 0% Ordinario 7639064 185.000 Numero 6000 5520 92% 1% 1% Ordinario 7663392 1.003.680 Numero 500 3700 740% 7% 49% Ordinario 7673195 588.000 Numero 20000 20000 100% 4% 4% Ordinario 7673993 455.120 Numero 35000 22650 65% 3% 2% Strategico 9608950 2.415.500 Numero 20000 1591 8% 16% 1% 15.121.000 Numero 714 14280% 3.1 Valorizzazione del patrimonio culturale 5 70% Ordinario 7527760 539.800 Numero 5 5 100% 4% 4% Ordinario 7560439 384.000 Numero 15 88 587% 3% 15% Ordinario 7618878 1.275.000 Numero 30 30 100% 8% 8% Ordinario 7630828 496.800 Numero 40 69 173% 3% 6% Ordinario 7639064 185.000 Numero 45 310 689% 1% 8% Ordinario 7663392 1.003.680 Numero 90 122 136% 7% 9% Ordinario 7673195 588.000 Numero 25 27 108% 4% 4% Ordinario 7673993 455.120 Numero 100 45 45% 3% 1% Strategico 9608950 2.415.500 Numero 20 18 90% 16% 14% 36 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato Interventi in aree ad alta valenza paesaggistica e storico culturale Incremento degli accessi ai servizi telematici creati Di cui: Accessi della popolazione delle aree marginali Popolazione interessata da iniziative di alfabetizzazione Scuole coinvolte ………………… … MAGGIO 2011 Misura Tipo Progetto ID Progetto 3.1 Valorizzazione del patrimonio culturale Contributo pubblico Unità di Misura prevista da P.O. 15.121.000 Numero Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 156 3900% 4 Peso finanziario Efficacia relativa 28% Ordinario 7527760 539.800 Numero 4 4 100% 4% 4% Ordinario 7618878 1.275.000 Numero 20 20 100% 8% 8% Ordinario 7630828 496.800 Numero 9 6 67% 3% 2% Ordinario 7639064 185.000 Numero 18 40 222% 1% 3% Ordinario 7663392 1.003.680 Numero 100 80 80% 7% 5% Ordinario 7673993 455.120 Numero 3 6 200% 3% 6% Strategico 9608950 2.415.500 Numero 150 0 0% 16% 0% 4.632.000 % 5% 0% 0% 0% 4.632.000 % 50% 0% 0% 0% 4.632.000 Numero 350 0 0% 0% 2.944.000 Numero 10 4 40% 4% 3.2 Iniziative integrate per la diffusione delle ICT 3.2 Iniziative integrate per la diffusione delle ICT 3.2 Iniziative integrate per la diffusione delle ICT 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro Ordinario 7462015 114.000 Numero 4 4 100% 4% 4% Ordinario 13757211 162.720 Numero 3 0 0% 6% 0% 37 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato ………………… … MAGGIO 2011 Misura Studenti coinvolti negli scambi tra le scuole 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro Soggetti partecipanti ai percorsi formativi transfrontalieri 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro di cui: - Soggetti partecipanti ai percorsi formativi transfrontalieri - donne 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro di cui: - Soggetti partecipanti ai percorsi formativi transfrontalieri - immigrati 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro Tipo Progetto Ordinario Ordinario Ordinario Ordinario ID Progetto 13757211 13757211 13757211 13757211 3.3 Formazione e di cui: Soggetti partecipanti ai integrazione del percorsi formativi mercato del transfrontalieri - disabili lavoro Lavoratori che accedono ai servizi creati per l’integrazione del mercato del lavoro 13757211 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro Unità di Misura prevista da P.O. 2.944.000 Numero 162.720 Numero 2.944.000 Numero 162.720 Numero 2.944.000 Numero 162.720 Numero 2.944.000 Numero Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 0 0% 250 208% 15 60 200 320 20 180 20 162.720 2.944.000 Ordinario Imprese che accedono ai servizi creati per l’integrazione del mercato del lavoro Contributo pubblico 25 Numero 10 162.720 30 2.944.000 Numero 120 Peso finanziario Efficacia relativa 0% 6% 0% 0% 6% 0% 0% 6% 0% 0% 6% 0% 0% 6% 0% 3% Ordinario 7462015 114.000 Numero 300 250 83% 4% 3% Ordinario 13757211 162.720 Numero 40 0 0% 6% 0% 2.944.000 Numero 30.000 15000% 114.000 Numero 30000 100% 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro Ordinario 7462015 200 30000 38 4% 4% 4% SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato ………………… … MAGGIO 2011 Misura Tipo Progetto Ordinario Soggetti che consolidano precedenti rapporti di collaborazione ID Progetto Contributo pubblico 13757211 162.720 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione di cui: Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per donne 4.884.000 Numero Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 0 0% 11 69% 200 16 Peso finanziario 6% Efficacia relativa 0% 15% Ordinario 7475343 233.420 Numero 5 7 140% 5% 7% Ordinario 7491277 437.000 Numero 4 0 0% 9% 0% Ordinario 7639487 1.355.000 Numero 15 0 0% 28% 0% Ordinario 7640351 427.000 Numero 4 4 100% 9% 9% Ordinario 7671128 690.886 Numero 2 0 0% 14% 0% Ordinario 13709346 545.904 Numero 5 0 0% 11% 0% 4.884.000 Numero 2.730 975% 0 0% 28% 3.4 Numero di utenti di progetti di Rafforzamento cooperazione sociosanitaria dei processi di cooperazione di cui: Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per minori Unità di Misura prevista da P.O. Numero 280 55% Ordinario 7639487 1.355.000 Numero 300 Ordinario 13709346 545.904 Numero 280 0 0% 11% 0% Ordinario 7475343 233.420 Numero 200 2030 1015% 5% 49% Ordinario 7640351 427.000 Numero 900 700 78% 9% 7% 4.884.000 Numero 2.060 4120% 0 0% 28% 0% 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione 50 13% Ordinario 7639487 1.355.000 Numero Ordinario 7640351 427.000 Numero 500 350 70% 9% 6% Ordinario 7475343 233.420 Numero 1.200 1.710 143% 5% 7% Ordinario 13709346 545.904 Numero 30 0 0% 11% 0% 4.884.000 Numero 300 600% 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione 100 0% 50 6% Ordinario 7639487 1.355.000 Numero 500 0 0% 28% 0% Ordinario 7640351 427.000 Numero 450 300 67% 9% 6% 39 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA Indicatore di risultato ………………… … MAGGIO 2011 Misura Tipo Progetto Ordinario di cui: Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per immigrati di cui: Numero di utenti di progetti di cooperazione sociosanitaria per disabili ID Progetto Contributo pubblico 13709346 545.904 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione Unità di Misura prevista da P.O. Numero 4.884.000 Numero Target P.O. Target progetto Realizzato Realizzato / Target 0 0% 60 120% 190 50 Peso finanziario 11% Efficacia relativa 0% 5% Ordinario 7639487 1.355.000 Numero 100 0 0% 28% 0% Ordinario 7640351 427.000 Numero 100 60 60% 9% 5% Ordinario 13709346 545.904 Numero 20 0 0% 11% 0% 4.884.000 Numero 0 0% 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione 50 0% Ordinario 7639487 1.355.000 Numero 50 0 0% 28% 0% Ordinario 13709346 545.904 Numero 15 0 0% 11% 0% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su Schede di Monitoraggio dei progetti al 31/12/2010 e dati RAE 2010 40 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 14. L’analisi dei risultati raggiunti dagli interventi a conclusione del 2010 rileva un buon avanzamento rispetto alla precedente annualità. Le performance migliori (Realizzato/Target) continuano ad interessare temi già individuati nel primo Rapporto di Valutazione Operativa quali: R&ST, per quanto attiene il numero di soggetti che cooperano grazie agli aiuti del Programma, valorizzazione del patrimonio culturale e cooperazione sociosanitaria. Tuttavia si segnala che dall’analisi delle schede di monitoraggio emergono ulteriori temi che hanno registrato buoni risultati: valorizzazione del patrimonio ambientale con riferimento agli interventi in aree ad alta valenza naturalistica, integrazione del comparto agroforestale, trasporti e servizi per l’integrazione del mercato del lavoro. Con riferimento agli indicatori inerenti questi ambiti, si ritiene che i valori obiettivo sottostimino i risultati potenzialmente raggiungibili dal PO: il dato di realizzo, infatti, supera il target in maniera significativa facendo si che il rapporto “Realizzato/Target”, per alcuni indicatori, raggiunga picchi del 15000% (Lavoratori che accedono ai servizi creati per l’integrazione del mercato del lavoro) e del 14280% (Operatori e istituzioni culturali che cooperano). Crescono, seppur con un ritmo più contenuto, i risultati dei progetti che intervengono sulla Gestione dei rischi naturali con particolare riferimento agli indicatori atti a rilevare la popolazione raggiunta dalle operazioni di informazione e sensibilizzazione ed il numero di operatori coinvolti nelle attività di formazione e negli scambi. Si segnala tuttavia che nel 2010 circa il 30% degli indicatori presenta un avanzamento nullo. Questa situazione è ascrivibile, in parte, all’impossibilità per i beneficiari degli interventi finanziati di valorizzare risultati che si manifesteranno ad uno stadio più avanzato, se non a conclusione delle attività progettuali e, in altri casi, alla mancata trasmissione delle schede di monitoraggio di alcuni interventi. Tuttavia si ritiene che questo gap possa progressivamente ridursi con l’avvio dei progetti finanziati nel 2010 e con l’avanzare delle attività dei progetti strategici e degli ordinari della prima finestra valutativa. 15. Con riferimento all’avanzamento medio per Misura (Efficacia relativa) gli indicatori che registrano migliori performance continuano ad interessare, anche per il 2010, il tema della R&S con particolare riferimento al numero di imprese che cooperano grazie agli aiuti del Programma e di Centri di Ricerca e/o di Università che collaborano con le imprese. Questo risultato trova una spiegazione nel fatto che il totale della dotazione finanziaria della Misura 2.2 è stato ormai assorbito, determinando una capacità di impegno della Misura superiore rispetto al dato medio del PO e, conseguentemente, un elevato peso finanziario degli interventi. Sono sicuramente positivi i risultati della Misura 3.1, che interessa il settore della Cultura, con particolare riferimento alla partecipazione ad eventi culturali finanziati nell’ambito del PO e al numero di Operatori e istituzioni culturali che cooperano grazie agli aiuti del Programma. Per le restanti Misure tendenzialmente è stato rilevato che, sebbene i progetti ordinari presentino un buon avanzamento fisico, il minore peso del contributo pubblico concesso rispetto alla dotazione finanziaria delle Misure di riferimento determina un risultato, in termini di efficacia relativa, inferiore al 50%. Contribuiscono particolarmente a generare questo risultato i progetti strategici, che sono caratterizzati da un elevato peso finanziario ma da un ridotto avanzamento in termini di risultati. 16. Come evidenziato nella Matrice il contributo dei progetti ordinari all’avanzamento dei risultati di Programma è decisamente superiore rispetto quello dei progetti strategici. Questa situazione deriva sostanzialmente da due motivi: dal numero di interventi che per tipologia contribuiscono alla valorizzazione degli indicatori di risultato (3 strategici contro 53 ordinari) e dallo stato di attuazione dei progetti strategici che è decisamente più contenuto 41 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 rispetto quello degli interventi ordinari. Si segnala, infatti, che i progetti strategici hanno registrato ritardi nell’avvio delle attività progettuali che hanno comportato rallentamenti nelle realizzazioni. Dei quattro progetti strategici che hanno provveduto a trasmettere le schede di monitoraggio relative al secondo semestre 2010 solo tre hanno valorizzato gli indicatori di risultato previsti per la Misura di riferimento e di questi due contribuiscono effettivamente all’avanzamento dei risultati del PO (il progetto VETTA ha dichiarato un avanzamento nullo). In particolare il progetto STRADA (Misura 1.1) ha realizzato attività di messa in sicurezza che hanno interessato 40 comuni, operazioni di informazione e sensibilizzazione sui rischi naturali rivolte alla popolazione adulta e ha coinvolto nelle attività di formazione operatori del settore. Lo strategico ECHI invece ha favorito la partecipazione ad eventi culturali e la cooperazione tra operatori e istituzioni culturali contribuendo di fatto ad un buon avanzamento della Misura 3.1. 17. Al fine di analizzare l’effettivo contributo delle diverse Misure al raggiungimento degli obiettivi di Programma si riportano di seguito una serie di grafici che rappresentano, per alcune Misure ritenute più significative, l’avanzamento in termini di risultati (“Realizzato / Target”). Grafico 6: Avanzamento indicatori di risultato Misura 1.1 Misura 1.1 Comuni interessati dagli interventi di messa in sicurezza su comuni totali 80% 70% 60% 50% 40% Sistemi di monitoraggio e previsione dei rischi naturali 30% 20% Dispositivi di allarme e intervento comune 10% 0% Operatori coinvolti nell’attività di formazione e degli scambi - Popolazione adulta raggiunta dalle operazioni di informazione e sensibilizzazione I risultati della Misura 1.1 “Gestione dei rischi naturali” crescono complessivamente rispetto alla precedente annualità e rilevano un andamento differenziato per indicatore. A fronte di una performance quasi prossima al target circa il numero di operatori coinvolti nelle attività di formazione/scambi e la popolazione raggiunta da informazioni di sensibilizzazione sui rischi naturali, i sistemi di monitoraggio attivati nell’ambito del PO rappresentano il 50% del valore atteso. Cresce, ad un ritmo più contenuto, il numero di Comuni interessati dagli interventi di messa in sicurezza finanziati nell’ambito del Programma mentre non sono stati sviluppati dispositivi di allarme e di intervento. 42 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 7: Avanzamento indicatori di risultato Misura 2.2 Misura 2.2 Imprese che cooperano grazie agli aiuti del Programma 1400% 1200% 1000% 800% 600% 400% 200% 0% Numeri di Centri di Ricerca e/o di Università che cooperano con le imprese grazie agli aiuti del Programma - di cui Imprese che adottano eco-innovazioni Gli interventi della Misura 2.2 “Cooperazione tra le PMI nell’ambito della R&ST” registrano delle performance in termini di risultati decisamente superiori rispetto alle attese. Secondo quanto dichiarato dai beneficiari, gli aiuti del Programma hanno favorito, fino a questo momento, la cooperazione tra 199 imprese di cui 28 hanno adottato eco innovazioni, e la collaborazione con le imprese di 43 Centri di ricerca e/o Università. Grafico 8: Avanzamento indicatori di risultato Misura 2.3 Misura 2.3 Utenti dei servizi di trasporto transfrontalieri istituiti 600% 500% 400% 300% 200% 100% 0% Incremento degli utenti dei servizi di trasporto transfrontalieri riorganizzati - Diminuzione dei tempi di percorrenza Misura 2.3 "Reti e servizi nel settore trasporti": crescono in maniera significativa i risultati del Programma con riferimento al settore dei trasporti. Sono particolarmente significativi i risultati raggiunti in termini di 43 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 diminuzione dei tempi di percorrenza e di aumento del numero di utilizzatori dei servizi di trasporto riorganizzati grazie ai contributi del Programma. Cresce rispetto al 2009, seppur ad un ritmo più contenuto, il numero di utenti di nuovi servizi di trasporto transfrontalieri che si attesta sulle 19.300 unità a fronte di un dato target di 50.000. Grafico 9: Avanzamento indicatori di risultato Misura 3.1 Misura 3.1 Partecipanti agli eventi culturali 16000% 14000% 12000% 10000% 8000% 6000% 4000% 2000% 0% Interventi in aree ad alta valenza paesaggistica e storico culturale - Operatori e istituzioni culturali che cooperano Tutti gli indicatori della Misura 3.1 “Valorizzazione del patrimonio culturale” mostrano una performance molto positiva e decisamente superiore rispetto alle attese. In particolare gli indicatori atti a rilevare il numero di soggetti che partecipano ad eventi culturali ed il numero di operatori e istituzioni culturali che cooperano nell’ambito dei progetti finanziati, registrano risultati almeno dieci volte superiori al dato programmato. 18. Non disponendo delle schede di valutazione dei progetti finanziati nel 2010, la valutazione della qualità delle proposte progettuali è stata realizzata esclusivamente sulla base dei giudizi espressi nel corso delle interviste dai soggetti coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO. In generale è emerso che il livello qualitativo degli interventi e la conseguente capacità di questi di generare ricadute sul territorio dipende in parte dalla composizione del partenariato di progetto. In particolare dalle interviste è emerso che i partner privati, così come gli Enti Locali e le Comunità montane, tendono a sviluppare progetti concreti che, nascendo dall’effettiva conoscenza dei problemi e delle caratteristiche delle aree oggetto di intervento, sembrano rispondere in maniera adeguata alle esigenze del territorio. Le Università ed i Centri di ricerca, invece, tendono a proporre schemi progettuali interessanti ma caratterizzati da un taglio più “teorico”. Con particolare riferimento ai PIT finanziati sembra che il livello qualitativo di questa tipologia progettuale soddisfi complessivamente le esigenze delle Amministrazioni corresponsabili. In particolare sono stati espressi giudizi positivi circa il livello di integrazione tra i progetti facenti parte dei PIT e le idee guida dei Piani che sembrano essere piuttosto innovative. 44 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 2.2.3 Il livello di concentrazione territoriale degli interventi 19. I grafici seguenti rappresentano la distribuzione geografica dei 107 progetti finanziati a fine 2010, sul fronte italiano per Regione e Provincia Autonoma e, sul fronte svizzero, per Cantone. Le analisi sono state realizzate sulla base della localizzazione geografica dichiarata dai beneficiari in sede di richiesta di contributo. 20. L’analisi della localizzazione dei progetti per Grafico 10: Concentrazione geografica dei 107 progetti finanziati per Provincia Autonoma e Regione Provincia e Regione conferma la distribuzione rilevata per il 2009. La Lombardia continua ad essere la Regione che registra il maggior numero Bolzano di partecipazioni sul fronte italiano, seguita da Lombardia 10% 19% Piemonte e Bolzano. Il territorio della Valle Piemonte d’Aosta è interessato solo dal 10% degli Valle d'Aosta 26% interventi finanziati. Dal confronto tra la distribuzione geografica dei progetti ordinari della prima finestra di 45% valutazione e gli strategici (2009) con i dati al 2010 si rileva che: cresce la partecipazione al PO di progetti localizzati nell’area di Bolzano (dal 12% al 19%) mentre si riduce il numero di interventi che interessano le aree del Piemonte Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO (dal 32% al 26%) e della Valle d’Aosta (dal 13% al 10%). 45 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 11: Concentrazione geografica dei 107 progetti finanziati per Cantone C. Grigioni C. Ticino 15% C. Vallese 31% 55% 21. Per quanto attiene la distribuzione geografica dei 107 interventi finanziati sul fronte svizzero, come evidenziato dal grafico di fianco, si rileva che il territorio del Canton Ticino è interessato dal maggior numero di progetti; segue il Cantone Grigioni con il 31% ed il Cantone Vallese con il 15% delle partecipazioni. Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 22. Il seguente grafico rappresenta, per tipologia di progetto, la distribuzione geografica per Regione/Provincia Autonoma e Cantone dei 107 progetti finanziati nell’ambito del PO: Grafico 12. Distribuzione delle partecipazioni ai progetti ordinari, strategici e PIT per Regione/Provincia Autonoma e Cantone 15 16 11 11 5 Progetti Strategici 21 5 32 22 4 3 4 3 Progetti Ordinari I° finestra 37 6 2 14 10 7 6 Bolzano Lombardia PIT 7 4 17 Progetti Ordinari II° finestra 5 Piemonte Valle d'Aosta C. Grigioni C. Ticino C. Vallese Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 23. Come evidenziato in precedenza, i dati aggregati mostrano che il maggior numero di interventi è localizzato nel territorio lombardo, per il fronte italiano e nell’area del Ticino per quanto attiene la Confederazione Elvetica. Tuttavia, come si evince dal grafico di cui sopra, la distribuzione degli interventi tra i Cantoni e tra le 46 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Amministrazioni regionali italiane e la Provincia Autonoma di Bolzano si differenzia fortemente in base alla tipologia di progetto e, per i progetti ordinari, per finestra valutativa: - I progetti strategici interessano tutti i Cantoni e le Amministrazioni regionali e provinciali del PO. Questa considerazione trova una evidente giustificazione nel fatto che questa tipologia di interventi è direttamente promossa dalle Amministrazioni responsabili del Programma. - Per quanto riguarda i PIT, si rileva un livello di concentrazione geografica degli interventi molto significativo. In Italia i progetti interessano esclusivamente la Lombardia ed il Piemonte con una prevalente attenzione per i territori lombardi; la localizzazione dei PIT sul territorio svizzero è concentrata invece esclusivamente nel Canton Ticino. - Per quanto attiene i progetti ordinari era stata rilevata per la prima finestra di valutazione una prevalente concentrazione degli interventi nei territori della Lombardia e del Piemonte mentre la Provincia autonoma di Bolzano registrava il minor numero di partecipazioni, essendo tale territorio coinvolto in soli 6 progetti. Sul fronte svizzero i progetti risultavano prevalentemente concentrati nel territorio ticinese mentre il Cantone Grigioni e il Cantone Vallese erano interessati da un numero di interventi decisamente più ridotto. Con la seconda finestra di valutazione è interessante notare una parziale inversione di tendenza che interessa sia i territori italiani che la Confederazione Elvetica. In termini relativi la partecipazione di Bolzano triplica, rimane pressoché invariato il numero di progetti localizzati in Lombardia. Si riduce inoltre la partecipazione della Valle d’Aosta e, in maniera significativa, la presenza di progetti che intervengono sull’area piemontese (passando dal 32% al 16%). Sul fronte svizzero si mantiene tendenzialmente costante la presenza di progetti localizzati nel Vallese mentre aumenta in maniera significativa la partecipazione al Programma di interventi localizzati nell’area del Cantone dei Grigioni e si riduce quella del Canton Ticino. 24. Per indagare quali sono i fattori che hanno contribuito a generare sul fronte italiano una differente concentrazione geografica dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione rispetto alla prima, è stato calcolato un indice “Tasso di non ammissione” (%) che, per ciascuna Regione e Provincia Autonoma e con riferimento esclusivo alla seconda finestra valutativa, confronta il numero di progetti non ammessi a finanziamento con il totale dei presentati. Gli esiti di tale analisi sono rappresentati nel grafico che segue: 47 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 13. Tasso di non ammissione dei progetti ordinari della II finestra di valutazione per Regione/Provincia Autonoma 72% Numero progetti non ammessi 45 40 35 Bolzano 30 Lombardia 25 Piemonte 20 68% Valle d'Aosta 15 10 11% 40% 5 0 0 10 20 30 40 Numero progetti presentati 50 60 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO relativi alla localizzazione geografica dei progetti ordinari della II finestra in stato finanziato e non ammesso Come si evince dal grafico, i tassi di non ammissione più elevati interessano la Lombardia con il 72% dei progetti che non hanno superato la fase di istruttoria, ed il Piemonte per cui questo stesso indice si attesta al 68%. Tuttavia, in considerazione della presenza di progetti che sono stati valutati positivamente dai servizi istruttori ma non finanziati causa esaurimento delle risorse disponibili (“ammessi e non finanziati”), si è ritenuto opportuno calcolare un nuovo indice che consente di dare evidenza del livello qualitativo dei progetti presentati per ciascuna Amministrazione regionale. Tale indice è stato ottenuto come rapporto tra la somma dei progetti ammessi/ammessi e non finanziati ed il totale dei presentati. Se si considera che rientrano nella categoria “ammesso e non finanziato” 11 interventi che interessano il territorio lombardo e 1 che coinvolge il Piemonte, il tasso così ricalcolato passa per la Lombardia al 53% e per il Piemonte al 64%, mentre si mantiene costante per le altre Amministrazioni italiane. È quindi il Piemonte la Regione caratterizzata dal più alto numero di interventi che non hanno superato la fase di istruttoria a causa evidentemente di un livello qualitativo medio delle progettualità non elevato. Anche le analisi svolte sulla Valle d’Aosta conducono tendenzialmente alle medesime considerazioni. Per quanto attiene la Provincia Autonoma di Bolzano, il tasso di non ammissione dei progetti si attesta sul livello più basso del Programma (11%) dimostrando, pertanto, la capacità dei soggetti beneficiari di sviluppare progettualità di qualità. 25. Il grafico seguente rappresenta la distribuzione dei progetti finanziati nelle 16 Province Italiane interessate dal Programma in relazione alla localizzazione geografica dichiarata dai beneficiari al momento della richiesta di contributo. 48 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 14. Concentrazione degli interventi per Provincia Numero di progetti finanziati 45 40 40 36 36 35 30 25 20 20 15 11 10 3 18 17 10 5 27 26 6 3 8 14 5 0 AL BI NO TO VB VC BG BS CO LC MI PV VA SO BZ AO Province Regione Piemonte Regione Lombardia Area di Cooperazione transfrontaliera Area di "flessibilità" Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO relativi alla localizzazione geografica per Provincia dei 107 progetti finanziati 26. Per quanto attiene la distribuzione geografica per Provincia si rileva una prevalente concentrazione degli interventi nelle aree di cooperazione transfrontaliera. Le aree più periferiche sono interessate, infatti, da un numero di partecipazioni più ridotto con particolare riferimento alle Province piemontesi di Torino e Alessandria. Nell’ambito della Regione Piemonte il maggior numero di interventi interessa le Province di Verbano Cusio Ossola e Novara mentre, per la Lombardia, sono le Province di Como e Varese a registrare la più alta partecipazione al Programma. 2.2.4 Focus sulle buone pratiche 27. Per comprendere se esistono delle caratteristiche comuni ai progetti che presentano un maggiore avanzamento nella spesa e nelle realizzazioni e per individuare eventuali punti di forza trasferibili ad altri interventi, abbiamo realizzato due case studies che hanno avuto ad oggetto i seguenti progetti ordinari finanziati nell’ambito della prima finestra di valutazione: - “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici” (ID 7615144) Misura 1.3; - “Dai monti ai laghi insieme senza auto” (ID 7617356) - Misura 2.3. 28. Questi progetti sono stati individuati in un primo momento dal Valutatore e condivisi poi con il Gruppo di Lavoro Valutazione. Nella selezione si è tenuto conto dei seguenti criteri: 49 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 - Rappresentare due diversi Assi del PO; - Contributo pubblico approvato e avanzamento nella spesa – i progetti sono stati selezionati tra gli interventi con maggiore dimensione finanziaria e tra i primi venti interventi con maggiore avanzamento della spesa; - Esisti del processo istruttorio – sono stati selezionati i progetti che, in fase di istruttoria, avevano conseguito un punteggio positivo con riferimento a specifici criteri quali caratterizzazione transfrontaliera e innovatività. 29. L’approfondimento dei due progetti è stato realizzato attraverso il ricorso ad un mix di strumenti di indagine: sono state svolte analisi desk di tipo documentale (Scheda progetto, Scheda di monitoraggio II semestre 2010 e Relazione di avanzamento) e realizzate interviste ai referenti per il soggetto capofila dei due interventi. Lo strumento utilizzato per la raccolta delle informazioni primarie è stata la Scheda Progetto di cui all’allegato C del presente Rapporto. Le informazioni raccolte sono state poi integrate con quelle disponibili nei siti internet dei due progetti. 30. I seguenti paragrafi riportano gli esiti degli approfondimenti svolti sui due progetto, organizzati per ambito tematico. 50 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 (1) Case study Progetto Ordinario “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici” Informazioni generali di progetto Misura 1.3 - Integrazione del comparto agro-forestale. Misura prevalente /Azione Azione Prevalente 1.3.1 - Progetti pilota e studi per la valorizzazione delle produzioni forestali e agroalimentari tradizionali. Compagine partenariale Capofila ITA Provincia di Como. - G.R.A.I.A. SRL Gestione e ricerca ambientale ittica acque; - Amministrazioni Provinciali (Provincia di Novara; Provincia di Varese; Provincia di Lecco; Provincia del Verbano Cusio Ossola); - A.P.A.T. Associazione pescatori allevatori trasformatori di pesce della Lombardia; - Università degli Studi di Milano; - Consorzio per la Gestione della Riserva naturale Pian di Spagna Lago di Partner ITA Mezzola. Capofila CH Canton Ticino. Partner CH Città di Lugano. Informazioni procedurali Data finanziamento Data stipula Convenzione Data avvio attività Eventuali ritardi dichiarati [Monitoraggio II semestre 2010] Data conclusione prevista Informazioni finanziarie Totale Piano finanziario di cui: Contributo pubblico Autofinanziamento Fonti finanziamento ITA di cui: Contributo pubblico Autofinanziamento Fonti finanziamento CH Contributi cantonali Autofinanziamento Avanzamento finanziario 18 dicembre 2008. 30 luglio 2009. 1 marzo 2009. Ritardo di 12 mesi nell’espletamento, da parte di un partner, di una delle Azioni pilota previste nella Scheda progetto. 28 febbraio 2012. € 1.199.650,00. € 883.550,00. € 316.100,00. € 1.109.500,00. € 847.800,00. € 261.700,00. € 90.150,00. € 35.750,00. € 54.400,00. Contributo pubblico certificato: € 328.096,09. 51 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Il progetto in sintesi Il progetto affronta in un’ottica integrata il tema della valorizzazione dei prodotti ittici, tradizionali e non, degli ambienti lacustri insubrici. Il contesto di riferimento vede la presenza nei laghi insubrici di specie ittiche tradizionali di elevato pregio commerciale e di pesci d’acqua dolce non originari della zona e di minor pregio, che recentemente hanno conosciuto una proliferazione notevole e in alcuni casi si sono affermati sulla fauna ittica preesistente. Il progetto persegue la finalità di valorizzare entrambe queste categorie di specie ittiche. In particolare, prevede azioni mirate a incentivare la pesca e il consumo delle specie poco pregiate e ad introdurre modalità innovative di lavorazione e conservazione del pescato delle specie ittiche tradizionali pregiate, la cui cattura è caratterizzata da un’elevata stagionalità. Per garantire il trasferimento ai pescatori di mestiere dell’area delle buone pratiche introdotte, il progetto prevede di realizzare iniziative di aggiornamento permanente riguardanti, in particolare, le nuove tecniche di lavorazione e conservazione. Fra le azioni progettuali figurano anche interventi volti ad ampliare e a sistematizzare le conoscenze disponibili sulle specie ittiche locali tra cui: la raccolta e catalogazione della bibliografia esistente sui prodotti ittici lacustri dell’area interessata e l’esecuzione di prove di laboratorio volte a caratterizzare i prodotti ittici locali dal punto di vista nutrizionale, organolettico, sensoriale e microbiologico. La finalità di queste azioni è chiarire le caratteristiche, anche nutrizionali, e le potenzialità di sfruttamento delle specie ittiche d’acqua dolce, per ottenere in futuro il loro riconoscimento come prodotti tipici locali. Il progetto prevede, inoltre, l’installazione di habitat sommersi sui fondali lacustri per dare rifugio ad una molteplicità di specie ittiche favorendo la salvaguardia della produttività ittica e della biodiversità lacustre. Il tema della produttività ittica dei laghi, peraltro, è molto rilevante per garantire la sostenibilità nel tempo dell’attività di pesca professionale; questo è il motivo per cui l’intervento comprende analisi tecniche in grado di quantificare la popolazione ittica lacustre. Infine il progetto prevede la realizzazione di uno studio per la riorganizzazione della filiera della pesca ad oggi caratterizzata dalla presenza di un’unica figura professionale (il pescatore di mestiere) che si occupa di tutte le attività della filiera: dalla cattura dei pesci alla loro commercializzazione. La pubblicizzazione e la diffusione dei risultati del progetto è favorita dal ricorso ad un mix di strumenti di comunicazione tra cui un sito internet dedicato, un Manuale di progettazione degli habitat sommersi, la definizione di un pacchetto didattico sui temi di progetto destinato alle scuole elementari e la predisposizione di materiale divulgativo di varia natura (opuscoli informativi; poster; pieghevoli destinati ad informare i clienti dei ristoranti e degli esercizi commerciali o i pescatori sui prodotti ittici analizzati). Lo sviluppo dell’idea progettuale L’idea progettuale nasce dall’esperienza e dalle conoscenze maturate nel tempo da parte delle Amministrazioni provinciali dell’area, in quanto soggetti istituzionali deputati alla definizione delle politiche di settore sulla pesca e sulla gestione della fauna ittica lacustre. Il progetto ha come presupposto la constatazione da parte delle Amministrazioni di una serie di fenomeni che stanno caratterizzando l’area dei laghi insubrici: - l’attività di pesca professionale lacustre rappresenta una significativa realtà produttiva e occupazionale in quanto coinvolge più di 250 operatori dei tre laghi maggiori (Lago Maggiore, Lago di Como e Lago di 52 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Lugano). Questa attività viene prevalentemente svolta con tecniche superate ed interessa soprattutto la cattura di specie ittiche tradizionali: i pescatori, infatti, sembrano non conoscere le opportunità offerte dalla cattura dei pesci d’acqua dolce appartenenti a specie esotiche, insediatesi nell’area recentemente. - inoltre il contesto dei laghi insubrici è stato caratterizzato dall’introduzione e dalla proliferazione di specie ittiche invasive e dall’eutrofizzazione dei piccoli laghi, che sta portando a un progressivo aumento del consumo di ossigeno nelle acque, con maggiori rischi per la sopravvivenza della fauna ittica. - infine sono stati realizzati alcuni tentativi, comunque rimasti isolati, di lavorazione e commercializzazione delle specie meno pregiate che hanno dato esiti positivi, evidenziando possibilità di sfruttamento di queste specie. A fronte di questi aspetti, le Amministrazioni coinvolte nella gestione del comparto pesca hanno percepito come necessaria un’azione che affronti i fenomeni in atto con un approccio di largo respiro. Gli interventi previsti, infatti, suggeriscono azioni di miglioramento di più tematiche connesse alla pesca di mestiere: dall’aggiornamento professionale dei pescatori, alla elaborazione di nuove tecniche di conservazione dei pesci più pregiati e di lavorazione delle specie invasive, alla riqualifica dei fondali lacustri con focus anche sulla salvaguardia dell’ambiente acquatico e della biodiversità, alla quantificazione dello sforzo di pesca sostenibile sui singoli laghi. Il progetto è pertanto pensato in modo da rispondere ai bisogni dell’area individuati dalle Amministrazioni provinciali e in generale dagli altri soggetti che, a livello locale, hanno visibilità sulle tendenze in atto nella filiera della pesca. La partnership transfrontaliera La gestione e l’attuazione del progetto è affidata ad un partenariato esteso, misto pubblico-privato che vede il coinvolgimento di attori specializzati nel settore della pesca con differenti competenze specifiche. La partnership, infatti, è costituita da undici soggetti, che si caratterizzano per una netta prevalenza di Enti pubblici e che vede la partecipazione anche di un’azienda e di una associazione locale di settore. Per quanto attiene i soggetti pubblici il partenariato coinvolge le Amministrazioni provinciali di Como (Capofila italiano), Varese, Lecco, Novara e Verbano Cusio Ossola, i cui territori sono interessati dai laghi oggetto di intervento e, sul fronte svizzero, il Canton Ticino (Capofila svizzero) e la Città di Lugano. Partecipano al partenariato anche l’Università degli Studi di Milano, il Consorzio per la Gestione della Riserva naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola, A.P.A.T. “Associazione Pescatori Allevatori Trasformatori di pesce della Lombardia” e G.R.A.I.A. SRL “Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque”. La formazione del partenariato è stata favorita dalla circostanza che i partner di progetto pubblici avevano maturato precedenti esperienze di collaborazione nel settore anche attraverso la partecipazione alla Commissione Italo Svizzera Per la Pesca (CISPP). Per quanto attiene la ripartizione dei compiti tra i membri del partenariato, gli Enti pubblici svolgono attività di varia natura tra cui il coordinamento tecnico e amministrativo della partnership sotto la guida del Servizio Pesca della Provincia di Como, e la realizzazione di iniziative promozionali mentre i partner privati sono responsabili prevalentemente di azioni di natura tecnico-specialistica. Tra queste si segnalano attività sperimentali sulle pratiche di lavorazione e di conservazione, la progettazione degli interventi di riqualifica dei fondali e l’esecuzione delle prove di laboratorio sulle specie ittiche pescate. I due Capifila di progetto, Provincia di Como e Canton Ticino, associano alle funzioni di coordinamento e di 53 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 comunicazione un ruolo attuativo/esecutivo con riferimento ad alcune azioni fra cui l’allestimento degli habitat sommersi, la sperimentazione di nuove lavorazioni sul pescato e l’elaborazione dello studio sulla riorganizzazione della filiera ittica. Gli ambiti di collaborazione tra i partner di progetto si estendono dalla fase di elaborazione della proposta, alla gestione delle attività attuative/esecutive, fino alla condivisione di personale sul progetto. I partner hanno attivato un modello di coordinamento basato su riunioni periodiche e su modalità di interazione “informali” che si sostanziano prevalentemente in frequenti contatti telefonici e tramite e-mail tra i Capofila e gli altri partner. Il partenariato si caratterizza per un elevato grado di sostenibilità garantito dal coinvolgimento nelle attività progettuali di soggetti attivi da molti anni nel settore della pesca e della gestione della fauna ittica lacustre e che, pertanto, vedono benefici diretti nel raggiungimento degli obiettivi di progetto. Alcuni - come le Amministrazioni provinciali o il Canton Ticino - si occupano del settore della pesca per ragioni di competenza territoriale e programmatica; altri partner sono incaricati di realizzare iniziative di analisi, ricerca e progettazione ingegneristica e ambientale in quanto specializzati in tale attività (G.R.A.I.A. Srl e l’Università degli Studi di Milano). A.P.A.T. partecipa al progetto in quanto, rappresentando i pescatori di mestiere dell’area insubrica lombarda, si pone come interlocutore privilegiato per la definizione di qualsiasi intervento finalizzato a valorizzare i prodotti ittici e a sostenere l’attività di pesca professionale e la relativa filiera. Infine il Consorzio per la Gestione della Riserva naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola è membro del partenariato in quanto Ente gestore della relativa riserva naturale, che comprende la parte sommitale del Lago di Como e il Lago di Mezzola, entrambi interessati dalle azioni progettuali. Le realizzazioni L’intervento avviato a marzo 2009, ha subito dei rallentamenti rispetto le tempistiche inizialmente programmate ascrivibili ad aspetti che non erano stati previsti in fase di definizione della proposta progettuale. In particolare, la Provincia di Como non aveva inizialmente considerato la necessità di inserire nell’ambito del piano triennale delle opere pubbliche provinciale gli interventi di riqualifica dei fondali lacustri di cui è responsabile comportando, pertanto, ritardi nell’avvio di questa attività. Nell’ambito dell’intervento sono state avviate e sono in corso di realizzazione le principali azioni progettuali. Le attività finalizzate alla promozione di una maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità di consumo e di commercializzazione delle specie ittiche meno pregiate sono state avviate e stanno procedendo regolarmente, così come le azioni volte a introdurre nuove tecniche di lavorazione e di conservazione delle specie tradizionali. Contestualmente sta avanzando l’azione di cui è responsabile l’Università degli Studi di Milano finalizzata a realizzare analisi di laboratorio per la caratterizzazione nutrizionale, organolettica, chimico-fisica e microbiologica dei prodotti ittici individuati. Lo svolgimento di queste attività ha già consentito la raccolta di una quantità notevole di dati sulle caratteristiche della fauna ittica locale con cui sono state alimentate le schede nutrizionali delle diverse specie. Sono stati avviati, inoltre, gli interventi di riqualificazione dei fondali lacustri,di quantificazione dello sforzo di pesca sostenibile sui singoli laghi e di analisi economica della filiera. Con riferimento, invece, alle attività di aggiornamento professionale dei pescatori, è stato pubblicato un manuale sulla normativa per la corretta conservazione e l’igiene degli alimenti. Per quanto attiene gli aspetti legati alla comunicazione e alla promozione del progetto, è stato realizzato un sito 54 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 internet dedicato in cui, oltre alla descrizione del progetto (azioni previste, area geografica interessata, partner di progetto), viene fornita indicazione dello stato di avanzamento delle attività e sono riportati i risultati raggiunti con le prime analisi. È stato inoltre attivato un servizio stampa dedicato alla produzione di materiale divulgativo quale: un opuscolo descrittivo del progetto; stampe destinate ad informare i pescatori e i clienti dei ristoranti e degli esercizi commerciali sui prodotti analizzati e caratterizzati. Infine la partecipazione diretta dei referenti di progetto ad eventi finalizzati alla promozione di prodotti alimentari ha favorito la diffusione della conoscenza dei prodotti ittici lacustri presso il consumatore finale anche attraverso la realizzazione di degustazioni. Attualmente non è ancora possibile quantificare gli effetti generati dal progetto, in quanto alcune delle azioni realizzate, intervenendo su abitudini di lavorazione del pescato sedimentate piuttosto che su fenomeni naturali, potranno generare risultati solo nel medio - lungo termine. Fra queste si ricordano le attività finalizzate alla promozione del consumo e all’introduzione di nuove modalità di conservazione di determinate specie ittiche, così come gli interventi per la salvaguardia della produttività ittica e della biodiversità. I Punti di forza del progetto I punti di forza del progetto sono principalmente legati alla tipologia e alle caratteristiche del partenariato. La compagine partenariale è formata, infatti, da soggetti che conoscono le caratteristiche della filiera della pesca dell’area insubrica e degli ambienti acquatici e lacustri locali. L’esperienza e le conoscenze sviluppate nel corso degli anni hanno svolto un ruolo fondamentale nell’individuazione degli interventi a maggiore valore aggiunto per il contesto di riferimento e nel guidarne poi l’attuazione. Come emerso dalle interviste realizzate, i membri del partenariato sembrano essere incentivati a portare avanti le azioni progettuali perché vedono negli effetti generati dall’intervento ricadute dirette per le attività di loro spettanza. I rapporti di conoscenza reciproca esistenti fra gli operatori del settore e i rappresentanti degli Enti fanno sì che il partenariato poggi su basi istituzionali e di collaborazione solide che garantiscono la sostenibilità della partnership nel tempo. Infine, la composizione del partenariato allinea ruoli e competenze specialistiche complementari fra loro e, inoltre, l’attribuzione delle attività ai partner è stata realizzata in base all’ambito di competenza di ciascun membro. Questo aspetto ha generato effetti positivi sull’esecuzione degli interventi: ciascun attore coinvolto è chiamato a svolgere compiti che conosce e sa portare a termine, scongiurando così inconvenienti legati ad una indisponibilità dei partner a compiere le opere previste, o a un’eventuale scarsa qualità delle realizzazioni. Un secondo aspetto che caratterizza in maniera positiva l’intervento nel suo complesso attiene al fatto che la proposta progettuale è articolata in una serie di azioni concrete in grado di generare benefici tangibili per l’area geografica interessata per quanto riguarda, ad esempio, il rinnovamento delle pratiche di pesca professionale e di rilancio della biodiversità. Ulteriori punti di forza riguardano l’estensione potenziale degli effetti del progetto, in termini geografici e temporali. Con riferimento al primo aspetto, il progetto, attraverso gli interventi puntuali localizzati in Lombardia, Piemonte e nel Canton Ticino è in grado di generare effetti diretti sugli ecosistemi lacustri di tutta l’area insubrica, italiana ed elvetica. Da non sottovalutare sono anche i possibili effetti indiretti derivanti da meccanismi di spillover: gli impatti degli interventi realizzati localmente potranno essere trasferiti ad altre realtà ecosistemiche e quindi moltiplicati tramite la rete di corsi d’acqua presenti nella zona transfrontaliera. Per quanto riguarda invece la durata temporale degli effetti positivi generati dall’intervento, si segnala che le azioni progettuali, per loro natura, sono in 55 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 grado di dare avvio a fenomeni virtuosi destinati a durare nel tempo. In particolare il processo di trasferimento di conoscenze inerenti le metodologie innovative di lavorazione e di conservazione del pescato ai pescatori di mestiere si ritiene potrà indurre questi ultimi ad applicate quotidianamente nella propria attività le tecniche apprese. Allo stesso modo, la posa degli habitat sommersi sui fondali lacustri è destinata a migliorare durevolmente la produttività ittica e la biodiversità dei laghi; infine, il patrimonio di conoscenze acquisito attraverso le analisi di laboratorio sulle specie ittiche locali è funzionale a perseguire in prospettiva molteplici obiettivi, fra cui l’inserimento del pescato d’acqua dolce tradizionale nel paniere di prodotti tipici locali e l’ottenimento di marchi di qualità. Conclusioni e insegnamenti Nonostante il progetto non si sia ancora concluso e, pertanto, non sia possibile valutare concretamente l’efficacia delle azioni realizzate, si ritiene che le modalità di esecuzione dell’intervento e più in generale la storia del progetto consentano comunque di estrarre alcune prime considerazioni. I beneficiari sembrano non aver incontrato particolari difficoltà nell’attuazione dell’intervento: le attività progettuali stanno procedendo nel rispetto delle tempistiche previste ad eccezione di una sola azione che presenta ritardi. Un aspetto che ha sicuramente influito in modo positivo sul puntuale avanzamento delle azioni è legato ad un’attenta ripartizione dei compiti e delle attività tra i partner, che ha tenuto in considerazione le competenze e le conoscenze di ciascun attore coinvolto sin dalla fase di sviluppo della proposta progettuale. Questo aspetto è apparso ancor più rilevante in considerazione della dimensione del partenariato che, come evidenziato in precedenza, vede il coinvolgimento di un numero significativo di attori, sia pubblici e sia privati. La gestione di un partenariato esteso comporta peraltro la necessità di adottare strumenti di coordinamento efficaci, in grado di facilitare i rapporti fra gli attori coinvolti e snellire i meccanismi decisionali e le procedure di comunicazione interne. Un aspetto rilevante emerso dalle interviste realizzate attiene le difficoltà incontrate nel favorire il coinvolgimento di partner responsabili di un numero ridotto di azioni progettuali. Sembra infatti che, in alcuni casi, questi abbiano mostrato un’attenzione alle attività di progetto minore rispetto agli altri membri del partenariato, a discapito della qualità delle azioni di cui erano incaricati. Per intervenire su questo aspetto si ritiene che il rafforzamento dei momenti di confronto e di condivisione dei risultati di progetto possa stimolare l’interesse e la partecipazione dei diversi attori alle attività progettuali consentendo di intervenire su possibili difetti di impegno o di qualità delle realizzazioni. La regolarità della comunicazione fra partner e delle riunioni di partenariato può costituire un fattore rilevante a questo scopo. Il progetto “Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici” rappresenta un chiaro esempio del valore aggiunto derivante dalla cooperazione transfrontaliera. Il progetto, infatti, concepisce l’intera regione insubrica italo - elvetica come un unico ambiente eco sistemico e, limitatamente al comparto della pesca di mestiere, un’unica realtà economica. Gli interventi realizzati rispecchiano tale idea di fondo in quanto le azioni progettuali non sono differenziate in relazione alla loro localizzazione geografica e propongono le stesse soluzioni per i differenti territori interessati. Nell’ambito del progetto, inoltre, le differenze esistenti fra la realtà italiana e svizzera hanno costituito un plus, in quanto hanno fatto sì che i soggetti italiani e svizzeri coinvolti potessero attivare meccanismi di apprendimento reciproci. Con ciò si intende segnalare un aspetto emerso nel corso di una delle interviste effettuate: le specie ittiche abbondanti nei laghi italiani sono differenti dalle specie d’acqua dolce più diffuse sul fronte svizzero. L’apporto della collaborazione italo – svizzera è pertanto ravvisabile 56 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 nell’opportunità, presentatasi al partenariato di progetto e ai pescatori professionali della zona, di raccogliere una mole di informazioni estesa a specie ittiche non presenti localmente e di sviluppare know-how relativamente alla lavorazione di una molteplicità di pesci d’acqua dolce. Fonti informative - Intervista ai Referenti per il soggetto Capofila Italiano e Svizzero; Sito internet di progetto: http://www.gustavopescedilago.it/progetto_valorizzazione_prodotti_ittici.php; Documenti: scheda progetto rimodulato; descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto; scheda di monitoraggio relativa al II semestre 2010. 57 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 (2) Case study Progetto Ordinario “Dai monti ai laghi insieme senza auto” Informazioni generali di progetto Misura 2.3 - Reti e servizi nel settore trasporti. Misura prevalente /Azione Azione Prevalente 2.3.1 - Interventi per l'integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci. Compagine partenariale Capofila ITA Provincia di Sondrio. - Automobilistica Perego SpA; Partner ITA - Provincia di Brescia. Capofila CH Cantone Grigioni. Partner CH Nessuno. Informazioni procedurali Data finanziamento Data stipula Convenzione Data avvio attività Eventuali ritardi dichiarati [Monitoraggio II semestre 2010] Data conclusione prevista 18 dicembre 2008. 7 ottobre 2009. 02 marzo 2009. Le attività procedono regolarmente. 2 marzo 2012. Informazioni finanziarie Totale Piano finanziario di cui: € 1.397.500,00. Contributo pubblico € 1.137.500,00. Autofinanziamento € 260.000,00. Fonti finanziamento ITA di cui: € 1.360.000,00. Contributo pubblico € 1.100.000,00. Autofinanziamento € 260.000,00. Fonti finanziamento CH Contributi cantonali Autofinanziamento Avanzamento finanziario € 37.500,00. € 37.500,00. € 0,00. Contributo pubblico certificato: € 529.767,62. 58 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Il progetto in sintesi Il progetto affronta le problematiche relative all’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico dell’area transfrontaliera che comprende l’Alta Lombardia (Province di Sondrio e di Brescia), l’Engadina Alta e il Cantone dei Grigioni. Il progetto, in particolare, si propone di costituire una rete di trasporti pubblici transfrontalieri integrata e omogenea in un’area che risulta caratterizzata da infrastrutture ferroviarie e servizi di trasporto su autobus spesso frammentati e scarsamente integrati. Il progetto prevede in primis la realizzazione di studi e ricerche finalizzati a quantificare i flussi di utenza del trasporto pubblico transfrontaliero e a valutare la fattibilità dell’elaborazione di una griglia di orari comuni dei trasporti che interessano le tratte prese in esame. Il progetto è inoltre finalizzato a migliorare i collegamenti tra le aree di intervento attraverso l’istituzione di un collegamento diretto Tirano – Edolo che verrà garantito attraverso un autobus a ridotto impatto ambientale acquistato nell’ambito del progetto ed il restyling interno ed esterno di un treno sulla tratta Tirano – Milano. L’idea progettuale prevede, inoltre, lo sviluppo di un polo di scambio intermodale presso gli spazi occupati dalla stazione ferroviaria e dalla stazione autobus di Tirano. Si prevede che la migliore organizzazione dei trasporti pubblici perseguita attraverso la realizzazione del progetto possa generare effetti positivi sulla qualità dell’aria attraverso la progressiva riduzione del numero di auto private circolanti conseguente al rafforzamento dei servizi di trasporto alternativi. Una ulteriore azione prevista nell’ambito del progetto è l’organizzazione di corsi di formazione rivolti agli operatori turistici e al personale dei mezzi di trasporto pubblico finalizzati ad introdurre la figura dell’accompagnatore di tratta quale referente unico per tutte le richieste di informazioni relative a una singola linea del trasporto pubblico. La valorizzazione della rete di trasporto pubblico dell’area transfrontaliera verrà inoltre supportata attraverso azioni di marketing che comprendono l’attivazione e l’aggiornamento del sito internet di progetto, la realizzazione di eventi di animazione territoriale ed una serie di iniziative di comunicazione pubblicitaria, fra cui: articoli sulla stampa transfrontaliera ed estera, opuscoli, cartoline postali, locandine e cartelloni pubblicitari. Lo sviluppo dell’idea progettuale L’idea progettuale ha origine da una lunga esperienza di collaborazione tra gli Enti locali e gli operatori del trasporto pubblico dell’area interessata. Già negli anni passati, infatti, sono stati realizzati studi tecnici che hanno permesso di individuare le criticità del trasporto pubblico transfrontaliero, poi confluiti nel rapporto “Studio preliminare allacciamento TP Engadina Alta – Lombardia” (2008). Il Rapporto mette in evidenza l’opportunità di creare nuovi allacciamenti nei servizi di trasporto pubblico, al fine di colmare il gap dato dalla conformazione orografica del territorio, che è prevalentemente montuoso e non facilita quindi i collegamenti viari e ferroviari. I dati raccolti nel Rapporto hanno permesso di individuare alcune criticità del trasporto pubblico transfrontaliero nella zona interessata, fra cui la scarsità di corse in alcuni orari, la frammentazione nella gestione delle diverse linee e la mancanza di servizi specifici all’utenza come il servizio spedizioni o custodia dei bagagli. A fronte di tali criticità, la Regione Lombardia e il territorio dell’Engadina Alta hanno promosso la costituzione di un primo Tavolo 59 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 partenariale che ha coinvolto Amministrazioni pubbliche, aziende di trasporto e altri stakeholders interessati, nell’ambito del quale sono state individuate alcune linee strategiche che identificano le azioni da realizzare per intervenire sulle criticità dell’area. Il progetto “Dai monti ai laghi insieme senza auto” ha preso concretamente avvio da una di queste linee strategiche, attraverso un’attività diretta alla ricerca di partner interessati, alla progettazione puntuale delle opere e alla definizione del budget di progetto. La partnership transfrontaliera Per la realizzazione del progetto è stato costituito un partenariato ridotto (4 membri), misto pubblico-privato con una netta prevalenza dei soggetti pubblici sui privati, caratterizzato dalla presenza di partner che collaborano da molti anni allo studio delle tematiche riguardanti il trasporto pubblico transfrontaliero. Partecipano al progetto tre attori pubblici i cui territori sono direttamente interessati dagli interventi quali: le Amministrazioni provinciali di Sondrio (Capofila Italiano) e di Brescia ed il Cantone Grigioni che è il Capofila sul fronte Svizzero. Il partenariato è stato inoltre esteso alla società Automobilistica Perego SpA che si occupa del servizio di trasporto autobus nelle province di Sondrio e di Brescia. Collaborano al progetto ulteriori soggetti che, pur non essendo direttamente inclusi nella compagine partenariale, svolgono una funzione consultiva e di affiancamento quali: Regione Lombardia, Trenitalia, Ferrovie Retiche, Circolo Engadina Alta e Autopostale Svizzera SA. La ripartizione dei compiti fra i membri della partnership vede la partecipazione al coordinamento tecnicoamministrativo del progetto da parte dei partner pubblici i quali danno anche attuazione al piano di comunicazione sotto la guida del Consorzio Turistico Provinciale della Provincia di Sondrio. Inoltre, essi hanno compiti di natura tecnica ed esecutiva relativi all’elaborazione delle analisi sui flussi del trasporto pubblico e sulle tratte e all’esecuzione degli investimenti materiali previsti. Il partner privato, invece, è incaricato dell’acquisto dell’autobus e di alcune attività esecutive finalizzate alla creazione del polo di scambio intermodale a Tirano. Curerà inoltre il servizio sulla tratta Tirano - Edolo. Come è già evidenziato, il progetto è stato elaborato congiuntamente dai partner italiani e svizzeri. I membri del partenariato hanno poi collaborato all’esecuzione degli interventi, con riferimento, per esempio, alle attività di uniformazione degli orari dei trasporti transfrontalieri. Infine, la collaborazione fra partner è incentivata dalla presenza di personale condiviso sui due fronti italiano e svizzero. Al fine di garantire la corretta esecuzione delle opere progettuali i partner hanno costituito un Gruppo di lavoro a cui partecipano tutti gli attori coinvolti nel progetto sia italiani che svizzeri, inclusi i rappresentanti dell’Area Trasporti della Regione Lombardia e i soggetti partecipanti al progetto con funzione consultiva. Il Gruppo di Lavoro si riunisce trimestralmente per effettuare la gestione e il monitoraggio delle azioni ed è affiancato da una Segreteria Tecnica che ha funzioni di coordinamento. Si segnala inoltre che la comunicazione ed il coordinamento tra i partner è garantito regolarmente anche, in modo informale, attraverso scambi di e-mail. Si segnala inoltre che il progetto è destinato a intervenire in modo duraturo sull’organizzazione dei flussi di trasporto pubblico dell’area. A questo proposito è interessante sottolineare che il documento contenente la descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto prevede la possibilità che Trenitalia integri il suo 60 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 ruolo iniziale di affiancamento tecnico con la successiva attivazione di nuove azioni a supporto del progetto. Le realizzazioni Attualmente alcune azioni progettuali sono in corso di realizzazione; altre, invece, sono già state portate a termine. In particolare, si sono concluse le attività per la realizzazione del polo intermodale di scambio passeggeri a Tirano che hanno visto l’installazione di un terminal autobus adibito a biglietteria, la realizzazione di una sala d’attesa e dei servizi, la ripavimentazione degli spazi, la costruzione di un parcheggio, pensiline, rampe d’accesso e ascensori. Il polo di scambio è oggi operativo e l’effetto migliorativo dell’intervento è stato subito percepito dalla popolazione: sulla tratta Tirano - Edolo, infatti, si è già riscontrato un incremento del numero di passeggeri. Si è conclusa anche l’azione di progetto volta ad analizzare i flussi di utenza del trasporto pubblico transfrontaliero e il relativo rapporto è stato consegnato. Sono stati inoltre realizzati, e sono in via di posizionamento, i totem contenenti le informazioni sull’itinerario e gli orari della linea di autobus Tirano – Aprica – Edolo. Con riferimento, invece, alle iniziative di miglioramento della qualità dei mezzi di trasporto utilizzati, l’azione finalizzata ad ammodernare le carrozze ferroviarie sulla tratta Tirano - Milano è in fase di avvio; per contro, è stato già acquistato l’autobus a ridotto impatto ambientale da utilizzare sulla tratta Tirano – Edolo. Questa azione potrà avere effetti benefici sulla qualità dell’aria della zona, poiché promuove, come modalità di spostamento, l’utilizzo dei mezzi pubblici a discapito delle auto private. Infine, è stata data attuazione al piano di marketing del progetto: fra gli strumenti di promozione attivati sinora si possono ricordare l’introduzione del sito internet di progetto, la realizzazione di spot televisivi, di brochure e di locandine, la partecipazione a fiere e l’organizzazione di momenti di incontro aperti al pubblico. Queste attività di promozione sono rivolte in generale a tutti coloro che transitano sulle tratte interessate, con un focus particolare sui turisti. Tra le attività promozionali attivate, l’iniziativa “viaggio stampa”, realizzata con la partecipazione di giornalisti qualificati, è risultata particolarmente interessante. Il viaggio, della durata di tre giorni, ha permesso di presentare alla stampa le nuove opportunità offerte dal servizio di trasporto pubblico che interessano la tratta da Zurigo a Brescia permettendo, quindi, di aumentare la visibilità delle realizzazioni di progetto nei confronti del pubblico attraverso gli interventi dei giornalisti coinvolti sui mezzi di informazione locali. In fase di realizzazione del progetto non sono stati riscontrati particolari ritardi né criticità procedurali. Tuttavia si è verificata una circostanza che ha rallentato l’avvio dell’operazione di restyling delle carrozze ferroviarie sulla tratta Tirano – Milano,ascrivibile ai tempi di sottoscrizione dell’Accordo di Programma tra la Provincia di Sondrio e Trenitalia LeNord che non sono stati immediati. I Punti di forza del progetto I punti di forza del progetto sono legati principalmente a tre fattori: le caratteristiche della partnership, la metodologia di lavoro e la tipologia di effetti innescati dal progetto. Per quanto attiene le caratteristiche della partnership, si evidenzia che i membri del partenariato sono attivi nel settore dei trasporti da molti anni, nel corso dei quali hanno potuto stringere rapporti di collaborazione forti e sviluppare una conoscenza approfondita della domanda di trasporto pubblico locale e della relativa offerta. Questi aspetti hanno favorito la definizione di una proposta progettuale che risponde concretamente alle esigenze del territorio rispetto al tema del trasporto pubblico. 61 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Un aspetto che ha promosso un’efficace gestione delle relazioni interne al partenariato deriva dal ridotto numero di attori coinvolti (quattro): dalle interviste è emerso come la dimensione del partenariato abbia consentito processi decisionali snelli e permesso un coordinamento interno efficace basato sul prevalente ricorso a meccanismi informali (scambi telefonici e tramite e-mail). E’ stato inoltre istituito un Gruppo di lavoro a cui partecipano tutti gli attori coinvolti, che si riunisce su base trimestrale e che rappresenta, di fatto, un momento di condivisione collegiale, in cui si riuniscono tutti gli attori coinvolti circa l’avanzamento delle attività e le realizzazioni conseguite. Con riferimento al secondo aspetto, nel corso delle interviste è emerso che i partner di progetto hanno adottato tecniche di benchmarking finalizzate ad apprendere buone pratiche da esperienze virtuose e ad applicare queste ultime nell’ambito del progetto. In particolare, il ricorso a questa tecnica comparativa ha permesso di rilevare gli standard di servizio della linea ferroviaria svizzera che collega Zurigo a Coira poi replicati, nell’ambito dell’azione di ammodernamento delle carrozze ferroviarie della linea ferroviaria Tirano – Milano. Relativamente al terzo aspetto individuato come punto di forza, si evidenza che il progetto nel suo complesso permette di generare effetti che non si esauriscono con la conclusione delle attività progettuali, ma che sono destinati a durare nel tempo in quanto capaci di generare effettivamente ricadute sul territorio di interesse. Quanto detto appare tanto più evidente con riferimento ad alcune azioni realizzate nell’ambito del progetto, già richiamate in precedenza, quali l’adeguamento del polo di scambio intermodale di Tirano, l’istituzione del collegamento autobus diretto Tirano – Edolo e il restyling delle carrozze passeggeri sulla tratta Tirano – Milano; iniziative che garantiranno effetti durevoli in termini di miglioramento del servizio di trasporto offerto all’utenza. Infine è interessante notare come l’esecuzione delle attività progettuali abbia permesso ai partner di progetto di approfondire la conoscenza dell’area e, conseguentemente, di identificare ulteriori opportunità di sviluppo connesse alla riorganizzazione dei trasporti pubblici, che potranno presumibilmente concretizzarsi nello sviluppo di nuove progettualità. Il partenariato di progetto ha valutato infatti l’opportunità di introdurre, in futuro, un sistema di bigliettazione unico: la finalità è quella di ottenere una maggiore integrazione tariffaria del sistema di trasporto pubblico locale, completando gli interventi di armonizzazione già effettuati con riferimento agli orari e all’accentramento fisico dei servizi di trasporto (polo di scambio intermodale di Tirano). Conclusioni e insegnamenti Lo stato di attuazione del progetto “Dai monti ai laghi insieme senza auto” mostra come l’intervento stia effettivamente favorendo il raggiungimento dell’obiettivo iniziale, ovvero la costituzione di una rete di trasporti pubblici transfrontalieri integrata in un’area, comprendente l’Alta Lombardia (province di Sondrio e di Brescia), l’Engadina Alta e il Cantone dei Grigioni, tradizionalmente caratterizzata da una elevata frammentazione dei servizi di trasporto pubblico. Dalle interviste è emerso infatti che le opere ad oggi realizzate permettono già ad un numero consistente di soggetti di spostarsi da Saint Moritz a Brescia utilizzando esclusivamente le linee di autobus o ferroviarie interessate dal progetto, che risultano peraltro maggiormente integrate rispetto al passato grazie all’introduzione di griglie di orari comuni. Si ritiene particolarmente rilevante a questo proposito l’azione progettuale finalizzata ad armonizzare gli orari tra la linea di autobus Tirano – Edolo e la tratta ferroviaria Edolo – Brescia, in quanto tale intervento ha permesso di raggiungere un obiettivo, quello del coordinamento fra le due tratte e della 62 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 riduzione dei tempi di attesa delle coincidenze, che le Autorità locali perseguivano fin dal secondo dopoguerra. Da questi aspetti emerge, pertanto, l’effettivo valore aggiunto apportato dalla cooperazione transfrontaliera all’iniziativa progettuale: la predisposizione di un servizio di trasporto pubblico che consenta a cittadini e turisti di muoversi liberamente nei territori dell’Alta Engadina, della Valtellina e della Valcamonica senza l’ausilio di auto private. Nel corso delle interviste effettuate è inoltre emerso che l’esecuzione dell’intervento nell’ambito del PO parrebbe aver contribuito ad accelerare le tempistiche di alcuni processi decisionali e fasi procedurali di progetto, soprattutto per quanto attiene l’elaborazione della proposta progettuale e l’avvio delle attività. Tale risultato appare rilevante con particolare riferimento alla complessità del progetto analizzato, che, intervenendo concretamente su un servizio di trasporto pubblico che coinvolge più Amministrazioni, richiede che si raggiungano accordi tra una molteplicità di Enti e attori coinvolti. Il progetto analizzato consente di effettuare alcune riflessioni circa aspetti che si ritiene debbano essere considerati nello sviluppo di interventi analoghi, al fine di favorirne la riuscita. Un primo fattore rilevante riguarda la composizione del partenariato. Il progetto “Dai monti ai laghi insieme senza auto” mostra come l’attivazione di un partenariato costituito esclusivamente da soggetti competenti, con precedenti esperienze di collaborazione, abbia favorito l’elaborazione di una proposta progettuale che interviene in maniera tangibile sui bisogni manifestati dal territorio. Si sottolinea inoltre che l’efficacia delle iniziative progettuali può trarre vantaggi anche dalla presenza di un partenariato ridotto: in particolare, nel caso del progetto analizzato, l’esiguo numero di attori coinvolti ha reso meno difficoltoso il processo di gestione e di monitoraggio delle attività realizzate. Al contempo, si segnala che la presenza di un partenariato geograficamente diffuso, come quello del caso esaminato, comporta maggiori difficoltà nel coordinamento tra i partner: la distanza spaziale, infatti, rende più complessa l’organizzazione di incontri frontali per la condivisione dell’avanzamento delle attività. Pertanto, nei casi in cui il coinvolgimento nella compagine partenariale di attori localizzati in aree geograficamente distanti sia ritenuto necessario per perseguire gli obiettivi di progetto, o comunque per amplificarne la portata, si suggerisce l’attivazione di strumenti di coordinamento che consentano di ridurre il numero di incontri periodici frontali rafforzando il ricorso a conference calls e scambi tramite mail. Un ulteriore aspetto che si ritiene debba essere considerato nell’attivazione di interventi analoghi attiene la realizzazione di studi preliminari. In particolare, dall’analisi del progetto è emerso che l’esecuzione di ricerche preliminari ha permesso agli attori coinvolti di disporre di un bagaglio informativo ampio, che ha facilitato l’individuazione di criticità e opportunità di miglioramento dell’ambito di interesse, favorendo la successiva formulazione di soluzioni da sviluppare tramite le azioni progettuali. Anche l’adozione di un approccio di benchmarking nella definizione degli interventi è potenzialmente in grado di incrementare l’efficacia delle azioni di progetto, in quanto il confronto con buone pratiche e standard più avanzati può fornire, come nel caso esaminato, idee, spunti e utili suggerimenti per l’implementazione delle iniziative progettuali. 63 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Fonti informative - Interviste: Due collaboratori del Referente per il soggetto Capofila Italiano (Provincia di Sondrio) e Coordinatore di progetto per il Cantone Grigioni. Sito internet di progetto: http://www.valtellina.it/info/17433/dai_monti_ai_laghi_insieme_senz_auto_tirano.html; Documenti: scheda progetto rimodulato; descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto (prima versione); descrizione tecnica di dettaglio delle azioni previste dal progetto (versione finale); relazione di avanzamento del progetto; scheda di monitoraggio fisico relativa al II semestre 2010. 2.2.5 Il contributo dei progetti strategici all’attuazione della strategia del P.O. Obiettivi della valutazione In considerazione dello stato di attuazione fisica e finanziaria dei progetti strategici e dei PIT in questa sede appare prematuro parlare di risultati conseguiti dagli interventi ed analizzare il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi del PO nonché valutare il costo opportunità di queste tipologie di iniziative rispetto gli ordinari. Si ritiene infatti che un’analisi di questo tipo mirata a valutare il contribuito degli interventi all’attuazione della strategia dei singoli Assi potrebbe avere più valore se svolta in una fase in cui i progetti presentano un maggiore avanzamento. Tuttavia si ritiene doveroso fare una distinzione tra queste due tipologie di intervento. A conclusione del 2010, infatti, il processo di selezione dei Piani Integrati Transfrontalieri risultava da poco concluso mentre gli interventi strategici, approvati nel 2009, avevano avviato le attività progettuali e 3 dei 5 progetti finanziati avevano rendicontato spese. In questa sede si è pertanto ritenuto opportuno concentrare l’analisi sui soli progetti strategici e fare delle prime riflessioni con riferimento ai seguenti aspetti: Analisi per Asse del contributo che i progetti strategici hanno dato all’avanzamento degli impegni; Prime considerazioni sulle azioni realizzate dai progetti strategici (schede di monitoraggio), eventuali ritardi nelle realizzazioni analisi dei ritardi dichiarati) e coerenza con gli obiettivi definiti in fase di presentazione delle proposte progettuali; Analisi delle idee progettuali sottostanti i progetti strategici e loro contributo “potenziale” agli obiettivi di Programma. Le analisi e le considerazioni di seguito riportate trovano nelle schede progetto, nelle schede di monitoraggio relative al II semestre 2010 e nelle interviste svolte la principale fonte informativa. La valutazione dei progetti strategici Nella fase di elaborazione strategica del Programma è stato individuato il tipo progettuale “Strategico” perché apportasse un contributo importante al consolidamento della cooperazione transfrontaliera attivando progetti le cui 64 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 tematiche fossero condivise da tutte le amministrazioni coinvolte nel programma e in grado esercitare un impatto significativo mediante una maggiore complessità delle proposte e un’elevata rispondenza ai principali fabbisogni comuni. Il PO stabiliva che fosse il Comitato di Sorveglianza a determinare le tematiche da affrontare e il complesso delle risorse da riservare inizialmente ai progetti strategici. Dopo l’approvazione del PO si avviano i tavoli tematici per l’individuazione delIe tematiche dei progetti strategici e il 14 marzo 2008 il Comitato di sorveglianza stabilisce le 6 tematiche da affrontare con i progetti strategici e i relativi obiettivi specifici, destinando il 20% del contributo pubblico totale del programma (18,349 Meuro). - Mis.1.1: Rischi naturali e cambiamento climatico; - Mis. 1.2: Trasporto merci pericolose; - Mis. 2.1: Turismo transfrontaliero; - Mis. 2.3: Integrazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci; - Mis. 3.1 : Valorizzazione dei beni immateriali dell’area transfrontaliera; - Mis.3.2: Realizzazione di una piattaforma tecnologica alpina. Segue la costituzione di 6 Gruppi di lavoro incaricati dell’elaborazione delle proposte progettuali e della proposta di candidatura con appositi decreti che stabilivano per ognuno la scadenza per la presentazione del progetto definitivo, con appositi decreti che stabilivano per ognuno la scadenza per la presentazione del progetto definitivo. Dopo avere chiesto tutti la proroga, i gruppi, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutte le amministrazioni coinvolte nel PO, hanno definito 5 proposte progettuali, con la rinuncia alla presentazione della candidatura del progetto strategico relativo alla tematica sui trasporti. Il progetto strategico E.CH.I è stato approvato dal Comitato di pilotaggio il 29 luglio 2009 e gli altri 4 il 14 ottobre 2009., per un ammontare complessivo di 12,9 Meuro di contributo pubblico Nello schema che segue è disponibile una descrizione sintetica dei 5 progetti approvati: Tabella 7 Descrizione sintetica dei progetti strategici approvati Progetto Strategico Misura Obiettivi prioritari Regione Capofila e partner Contributo pubblico concesso Capofila Lombardia e Ticino Il progetto si concentra su due tematiche Partner: principali: la pianificazione e gestione delle - Reg. Piemonte 1.1 Gestione dei risorse idriche e la gestione del dissesto - Reg. Valle d’Aosta, rischi naturali idrogeologico, in un contesto di cambiamento - ARPA Lombardia climatico e secondo un approccio sostenibile, - ERSAF Lombardia alla ricerca di soluzioni di adattamento - Cant. Vallese - Cant. Grigioni STRADA - Strategie di adattamento ai cambiamento climatici per la gestione dei rischi naturali 2.540.000,00 65 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Progetto Strategico Misura Obiettivi prioritari Regione Capofila e partner 1.2 Definizione Progettare un sistema operativo e non DESTINATION - di politiche ed sperimentale di acquisizione e analisi dei dati Capofila: Piemonte e Ticino Conoscere il trasporto interventi di derivanti dal trasporto merci pericolose Partner: delle merci pericolose pianificazione (TMP). Il sistema, condiviso e accessibile da - Reg. Lombardia come strumento di congiunta e parte di tutti i partner e stakeholder - Prov. Bolzano tutela del territorio gestione del interessati, è finalizzato ad un più efficace ed - Reg. Valle d’Aosta territorio efficiente governo del territorio. Contributo pubblico concesso 2.354.260,00 Capofila: Piemonte, Ticino Partner: VETTA "Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle L’obiettivo finale è, attraverso la carta della 2.1 Integrazione dell’area turistica transfrontaliera medie e Alte quote" transfrontalierità, mettere in risalto il potenziale turistico delle singole aree territoriali da una parte e dall’altra del confine conferendo loro maggior visibilità e competitività - Reg. Lombardia - Prov. Bolzano - CAI Lombardia, Villadossola e Novara - ERSAF Lombardia - Cantone Grigioni 3.072.191,60 Sogg. Coinvolti: - ATSE Ticino - Ente ticinese Turismo Alpen Akademie Sudbunden (Grigioni) ECHI - Etnografie italo 3.1 svizzere per la Valorizzazione valorizzazione del del patrimonio patrimonio immateriale culturale Focus del progetto è il patrimonio culturale Capofila: Lombardia-Vallese immateriale – Intangible Cultural Heritage Partner: (ICH) - delle comunità transfrontaliere: la sua Reg. Piemonte riscoperta, conoscenza, valorizzazione e Prov. Bolzano trasmissione tra generazioni anche attraverso Reg. Valle d’Aosta l’uso e la sperimentazione di strumenti Polo Poschiavo (Grigioni) 2.415.500,00 innovativi di comunicazione. PTA - PIATTAFORMA Realizzazione di una piattaforma virtuale su Capofila: Lombardia e Ticino TECNOLOGICA 3.2 Iniziative cui è possibile fornire servizi e prodotti in Partner. ALPINA: uno strumento integrate per la modo condiviso, efficace ed omogeneo su Reg. Piemonte transfrontaliero per la diffusione delle tutto il territorio transfrontaliero, senza Prov. Bolzano condivisione di ICT problematiche di natura normativa e Reg. Valle d’Aosta infrastrutture e servizi 2.540.000,00 tecnologica Fonte: RAE al 31/12/2010 Rispetto a quanto stanziato inizialmente, il contributo pubblico concesso per i progetti strategici è ridotto di 5,428 Meuro, tuttavia, rispetto alle risorse programmate al 31/12/2010 sull’intero programma, i progetti strategici incidono 66 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 complessivamente per il 18,2% (tab.2), con una rilevanza significativa per la misura 3.2 sulla diffusione delle ICT (66% delle risorse programmate) e per la mis. 1.1 sulla gestione dei rischi naturali (45,5% delle risorse programmate) Tranne che per l’Asse 2, dove la caduta del progetto strategico ha circa dimezzato le risorse programmate per questa tipologia di progetto, sugli altri due assi i progetti strategici incidono per più del 20% delle risorse impegnate, dando un consistente contributo all’avanzamento degli impegni nelle prime annualità di programmazione. Tabella 8 Incidenza dei progetti strategici sulle risorse programmate al 31/12/2010 Misura 1.1 1.2 1.3 Asse 1 2.1 2.2 2.3 Asse 2 3.1 3.2 3.3 3.4 Asse 3 Totale Totale programma € 5.586.100 11.340.461 3.992.704 20.919.265 17.950.419 6.298.010 3.215.226 27.463.655 11.437.926 3.834.647 890.402 6.543.013 22.705.988 71.088.908 Impegni 31/10/2010 progetti strategici € % strategici su totale 2.540.000 45,5 2.354.260 20,8 4.894.260 23,4 3.072.192 17,1 3.072.192 11,2 2.415.500,00 21,1 2.540.000,00 66,2 0 0 4.955.500 21,8 12.921.952 18,2 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati RAE 2010 e Ge.FO La partecipazione finanziaria svizzera ai progetti ha un ampia variabilità in funzione dei soggetti coinvolti e delle risorse finanziarie rese disponibili, da un massimo del 21% per il progetto E.CH.I sulle tematiche della cultura immateriali, al minimo del 5% dei progetti VETTA /Turismo nelle terre altro), Destination (monitoraggio trasporti merci pericolose) e PTA (piattaforma tecnologica alpina). Tabella 9 Partecipazione dei partner svizzeri Costo totale Mis. 3.1 3.2 1.1 2.1 1.2 Progetto E.CH.I P.T.A. STRADA VETTA Destination totali Totale Italia 3.055.850 2.740.000 3.095.248 3.502.646 2.472.450 14.866.194 2.425.500 2.590.000 2.563.638 3.327.646 2.354.260 13.261.044 Svizzera 630.350 150.000 531.610 175.000 118.190 1.605.150 21% 5% 17% 5% 5% 11% Fonte: GEFO 67 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Pur avendo avuto un peso rilevante nella determinazione degli impegni, il ritardo accumulato nelle diversi fasi di elaborazione e di attuazione dei progetti strategici non consente di ottenere una partecipazione altrettanto consistente nell’avanzamento della spesa. Sia l’avvio dei progetti che la richiesta del primo anticipo, seppur con variabilità tra progetto e progetto si sono diluite durante tutto il 2010, prendendo dai 3 mesi a un anno di tempo. A quanto riferito dai responsabili del programma e dai referenti del caso studio, le cause dei ritardi sono molteplici e influiscono variamente sui singoli progetti strategici, ma possono essere tutte riconducibili alla novità e alla complessità della tipologia progettuale. Fin dall’inizio, l’ampia dimensione territoriale e la numerosità degli enti partecipanti hanno comportato l’impiego di tempi e risorse considerevoli per il coordinamento delle attività e molte amministrazioni si sono confrontate tra di loro per la prima volta. Nelle prime fasi attuative dei progetti si è resa indispensabile la comparazione di procedure e normative spesso molto differenti, anche nell’ambito di strutture appartenenti alla stessa amministrazione, per giungere all’individuazione di criteri comuni da adottare nell’ambito delle attività legate ai progetti strategici. Un esempio concreto è rappresentato dalle procedure di affidamento degli incarichi da parte delle amministrazioni agli organismi attuatori che sono risultati molto difformi e spesso in conflitto. La ricerca di una maggiore uniformità di procedure ha comportato un notevole rallentamento nell’avvio delle attività operative dei progetti, anche se, come risvolto positivo, c’è stata l’opportunità per alcune amministrazioni di uniformare e razionalizzare i propri iter procedurali. Un altro fattore che ha influito negativamente sui tempi di spesa e di rendicontazione, non solo dei progetti strategici, è stato il blocco delle risorse degli enti derivante dal patto di stabilità che ha causato forti rallentamenti nelle liquidazioni e negli impegni. Per il momento non è ancora stato causa di caduta dei progetti. Inoltre, le strutture delle amministrazioni partner dei progetti sono talvolta sottodimensionate rispetto alle attività da svolgere per seguire i progetti, il che comporta l’allungamento dei tempi di rendicontazione. A questo si aggiunge l’elevato numero di affidatari che a loro volta devono rendicontare. Per esempio la Valle d’Aosta non partecipa al progetto strategico VETTA sulla tematica turismo a causa di una carenza di organico della struttura regionale responsabile del turismo. Purtroppo le amministrazioni responsabili dell’attuazione dei progetti possono andare incontro a cambiamenti organizzativi, che possono influire anche pesantemente sulla gestione delle procedure d’attuazione e sulle attività. E’ il caso del partner lombardo di tre progetti strategici (STRADA, VETTA e PTA) che da ente privato (fondazione IREALP) iniziale, in seguito allo scioglimento di tale ente, è diventato un ente pubblico in House comportando significative modifiche procedurali. Tabella 10 Stato di avanzamento fisico dei progetti strategici dalle schede di monitoraggio Nome Progetto Stato di avanzamento fisico (fonte: G.E.FO) Misura 1.1 Strada Nei tempi - Misura 1.2 Destination Na Na Misura 2.1 VETTA Ritardo Att - amm.; Att - realizz. Misura 3.1 E.CH.I Ritardo Att - amm.; Att - realizz. Misura 3.2 P.T.A. Ritardo Att. - realizz. Asse / Misura Tipologia ritardo Fonte: Schede monitoraggio - GE.FO 68 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Le attività operative legate alle azioni programmate sembrano incontrare meno ostacoli e per il momento sono svolte dagli attuatori in coerenza con quanto stabilito in fase di elaborazione dei progetti. In questo senso, sia i referenti regionali sia i referenti del progetto strategico oggetto di approfondimento (E.CH.I) ritengono che il coinvolgimento di molti soggetti sia decisamente positivo e che possa dare un apporto considerevole al valore aggiunto di questa tipologia progettuale. Si rischia tuttavia che, proprio l’ampia dimensione territoriale e l’elevato numero di soggetti coinvolti comportino il rischio di una perdita di unitarietà e di efficacia delle azioni progettuali per l’eccessiva frammentarietà tra i diversi soggetti e lo scarso coinvolgimento dei territori. I comitati di pilotaggio periodici hanno proprio la funzione di coordinare e indirizzare le attività, anche se vengono ritenuti da alcuni referenti intervistati un eccessivo dispendio di tempo, date le distanze notevoli delle località in cui si svolgono. Tutti i progetti hanno avviato le attività previste attivando competenze specialistiche e livelli di approfondimento tecnico adeguati agli obiettivi di alto respiro che si erano posti in fase progettuale. Le attività di comunicazione al pubblico e agli addetti ai lavori (si vedano i riquadri qui di seguito) che tutti i progetti hanno attuato nel corso del 2010 e all’inizio del 2011 hanno compreso interventi istituzionali e soprattutto momenti di approfondimento tecnico e scientifico con il contributo dei referenti di tutte le amministrazioni coinvolte, ognuno per l’attività di cui era responsabile. Nel corso delle interviste è emersa l’importanza delle occasioni di scambio anche a livello internazionale offerte dalla partecipazione sia ai progetti, sia agli eventi pubblici. Inoltre i diversi workshop già realizzati, che si sono svolti in diverse località dei territori coinvolti nei progetti hanno permesso di raggiungere vaste porzioni di pubblico e tecnici interessati. Tutti i progetti, tranne E.CH.I hanno pagine web o siti dedicati con l’aggiornamento delle atitività e la descrizione dei progetti. Quadri di sintesi dello stato di attuazione dei progetti strategici STRADA :tutte le azioni sono state avviate in base al progetto; i risultati delle prime indaginisono stati presentati il 26 ottobre 2010, nel workshop: “Strategie di Adattamento al Cambiamento climatico. Sviluppi e prospettive per il territorio transfrontaliero” con relazioni tecniche presentate dai partner del progetto e dagli esperti dei soggetti attuatori /istituti di Ricerca, Università, politecnico, ARPA, Protezione civile, meteorologi ecc.). Previsto per il mese di giugno 2011 un secondo workshop intermedio, per la presentazione dei primi risultati. Nell’ambito delle diverse azioni si sono svolte le prime fasi conoscitive con incontri tematici e presentazione delle attività nelle diverse aree coinvolte. Sito: www.progettostrada.net DESTINATION: Avviate le attività di ricognizione dello stato dell’arte e dei soggetti potenzialmente interessati e di messa a punto delle metodologie per l’analisi dei rischi. Partecipazione del capofila a incontri a livello nazionale su progetti simili e presentazione delle attività nel convegno del 27.10.2010 a “Bolzano sul trasporto delle merci pericolose nell’arco alpino” e il 19 maggio 2011 ad Aosta. 69 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Sito: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/destination/ VETTA: Avviate le attività di analisi e le progettualità pilota relative al progetto. Workshop di presentazione del progetto e approfondimenti tematici il 26/01/2011 a Torino: Valorizzazione delle esperienze e dei prodotti turistici transfrontalieri delle medie e alte quote” 5 articoli divulgativi sulla rivista del CAI Sito: http://www.regione.piemonte.it/retesentieristica/ P.T.A.: Avviati gli studi di compatibilità normativa e tecnologica, le caratteristiche tecniche e l’analisi dei sistemi cartografici dei partner. Mercoledì 17 novembre 2010 a Como si è svolto il workshop "Tecnologie innovative come strumento di cooperazione transnazionale: la condivisione di servizi ed infrastrutture in Europa.” A cui hanno partecipato relatori delle amministrazioni partner e gli esperti dei soggetti attuatori. Il 23 marzo 2011 a Torino, workshop di approfondimento “Piattaforma Tecnologica Alpina: uno strumento transfrontaliero per la condivisione di infrastrutture”. Sito: http://www.progettopta.net E.CH.I : si veda scheda approfondita nel paragrafo dedicato al caso studio Lo stato attuale di attuazione non permette ancora di fare considerazioni sul contributo delle realizzazioni al raggiungimento degli obiettivi del Programma. Infatti, sebbene tutte le tematiche affrontate dai progetti siano altamente coerenti con gli obiettivi strategici del programma, al momento non sono ancora disponibili realizzazioni concrete di entità tali da consentire verifiche di effettiva rispondenza a quanto previsto in fase progettuale. Anche l’effetto della cooperazione transfrontaliera potrà essere verificato in stadi più avanzati dei progetti. 70 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 (1) Case study Progetto Strategico: “E.CH.I. - Etnografie italo svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale” Informazioni generali di progetto Misura /Azione prevalente 3.1.1 - Interventi per salvaguardare, valorizzare e promuovere il paesaggio e il patrimonio storico e culturale Obiettivo specifico Incrementare la qualità della vita nell’area rafforzando i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale e valorizzando il patrimonio culturale Informazioni procedurali Data finanziamento 29 luglio 2009 Data stipula convenzione 16 dicembre 2009 Data avvio attività 8 ottobre 2009 Eventuali ritardi dichiarati [Monitoraggio II semestre 2010] 6 – 12 mesi Data conclusione prevista 8 ottobre 2012 Informazioni finanziarie Totale Piano finanziario di cui: € 3.055.850,00 Fonti finanziamento ITA di cui: € 2.425.500,00 Contributo pubblico € 2.415.500,00 Autofinanziamento € 10.000,00 Fonti finanziamento CH € 630.350,00 Contributi cantonali € 340.000,00 Autofinanziamento € 290.350,00 Avanzamento finanziario € 0,00 71 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Il progetto in sintesi Il progetto è focalizzato sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale (Intangible Cultural Heritage - ICH) delle comunità transfrontaliere, anche attraverso l’uso di strumenti di comunicazione innovativi. Coerentemente con la Convenzione Unesco del 2003 sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, il progetto sviluppa una strategia condivisa per dare impulso alle specificità culturali dell’area, che rischiano di essere cancellate dalla spinta omologante della globalizzazione. I beni immateriali che il progetto vuole preservare sono: le tradizioni orali, le lingue, le pratiche sociali, gli eventi festivi e rituali e i saperi tecnici trasmessi di generazione in generazione (cosiddetti “beni viventi”). L’ ICH collegato alla valorizzazione delle aree rurali e montane gioca un ruolo chiave nello sviluppo di economie locali sostenibili come potenziale di attrazione, di restituzione creativa, di stimolo per l’industria del turismo culturale e per una imprenditoria innovativa. Gli obiettivi del progetto sono: - Dare attuazione alla Convenzione Unesco attraverso la preparazione di documentazione e trasmissione di best practices; - Potenziare la formazione degli operatori culturali che lavorano per la salvaguardia del patrimonio immateriale; - Aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle comunità transfrontaliere riguardo l’ICH stimolandone la partecipazione alla creazione di un inventario nell’ambito delle categorie Unesco; - Favorire la trasmissione del patrimonio tra generazioni e territori diversi; - Creare un network transfrontaliero per definire una strategia sulla valorizzazione dell’ICH; - Migliorare la qualità della vita attraverso il recupero del patrimonio culturale locale; - Integrare la salvaguardia dell’ICH nelle politiche di sviluppo culturale territoriali; - Esplorare le potenzialità dell’ICH per la nascita di imprese turistiche e culturali; - Monitorare gli effetti della strategia adottata. Queste le azioni previste nell’ambito del progetto: - Costituzione gruppo lavoro tecnico scientifico; - Redazione inventario; - Inventario online; - Digitalizzazione e catalogazione documentazione storica e di nuova acquisizione; - Azioni formative centrate sia sulla gestione che sulla rappresentazione del patrimonio culturale immateriale; - Organizzazione eventi e realizzazione di prodotti editoriali a scopo didattico; - Allestimento di centri documentari e spazi espositivi; - Attività di ricerca su aree tematiche campione; 72 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 - Mappatura dei beni; - Realizzazione portale web sulle eredità immateriali transfrontaliere; - Coordinamento e monitoraggio; - Piano di Comunicazione. Per quanto concerne gli aspetti ambientali si rileva che il progetto è finalizzato alla valorizzazione culturale del patrimonio immateriale che è collegato alla natura attraverso la difesa delle espressioni culturali e dei saperi relativi al mondo naturale. Il progetto prende inoltre in considerazione le pratiche di trasformazione e di intervento umano sulla natura nel rispetto della biodiversità. In linea con le indicazioni della Comunicazione della CE di una Agenda Europea per la Cultura (10.05.2007), che spinge all’integrazione delle risorse “Natura” e “Cultura” come motori per lo sviluppo dei territori, nel progetto verranno indagati i saperi locali e il loro collegamento con le caratteristiche ambientali e culturali del territorio approfondendo la stretta interrelazione che intercorre tra spazio territoriale e beni culturali, tra luoghi e saperi: una interrelazione in cui i due termini, reciprocamente, si invadono e si arricchiscono, assumendo il patrimonio culturale un valore territoriale e il territorio il valore di bene culturale complesso. Il nesso tra produzione di beni materiali e immateriali, tra paesaggio e cultura e i problemi della loro conservazione e valorizzazione costituiscono il focus dell’indagine che si concentra su alcune aree campione, ritenute emblematiche per la presenza di attività produttive tradizionali. Rispetto all’altro tema trasversale al PO (Pari Opportunità) si rileva che il riconoscimento delle differenze di genere è importante in tutte le attività che si riferiscono al patrimonio immateriale. Viene inoltre riconosciuto e valorizzato il ruolo specifico delle donne nella conservazione e trasmissione del patrimonio culturale immateriale vivente. Il principio dell’uguaglianza è ritenuto fondamento dalla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio immateriale e viene ribadita la complementarietà con la Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. Lo sviluppo dell’idea progettuale L’idea nasce durante il tavolo di lavoro cultura realizzato per la preparazione del Programma. L’intervento è stato promosso dalla Lombardia e proposto alle Altre Amministrazioni italiane e Cantonali. Poi ciascuna Amministrazione regionale e provinciale ha individuato partner realizzatori dell’intervento. L’adesione della Svizzera alla convenzione Unesco ha favorito la partecipazione dei partner cantonali al progetto e la focalizzazione su un tema di comune interesse quale la salvaguardia e promozione dell’ICH. Il progetto si colloca nell’ambito di quadro normativo già definito. Nasce infatti con lo scopo di dare attuazione alla Convenzione Unesco del 2003 sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Hanno aderito alla Convenzione 134 Paesi tra cui l’Italia che si è impegnata a realizzare azioni di salvaguardia rispetto a questo tema. Per lo sviluppo dell’idea progettuale è stata realizzata una analisi SWOT preliminare, elaborata sulla base di esperienze pregresse e studi specifici condotti in passato. Le Amministrazioni coinvolte avevano già svolto analisi/studi che indagavano lo stato dell’arte relativamente al patrimonio culturale dei territori di proprio interesse L’analisi ha raccolto gli esiti degli studi già realizzati ed ha consentito, di fatto, di individuare i punti di forza e di debolezza dell’area interessata sulla base dei quali è stata sviluppata la proposta progettuale e sono state definite puntualmente le azioni da realizzare nell’ambito del progetto mirate prevalentemente ad intervenire sui punti di 73 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 debolezza individuati nel conteso di riferimento. L’analisi ha pertanto aiutato la stesura del Progetto. Prima dell’avvio del progetto non sono state svolte analisi tecniche finalizzate a sostenere la pianificazione operativa delle attività. La partnership transfrontaliera Il progetto è caratterizzato da una partnership estesa. Questa la composizione del partenariato per tipologia di attori coinvolti: Capofila IT: Regione Lombardia; Capofila CH: Cantone Vallese Partner IT: - Regione Piemonte e Regione Autonoma Valle d’Aosta (Amministrazioni Regionali) - Provincia Autonoma di Bolzano (Provincia) Partner CH: - Canton Ticino (Ente di diritto pubblico) - Polo Poschiavo (Associazione) Tutti i partner concorrono alla identificazione, alla conservazione del patrimonio culturale immateriale tramite l’acquisizione, la digitalizzazione e la catalogazione della documentazione storica. Nell’ambito della partnership, ognuno svilupperà particolari attività: Regione Lombardia: Capofila di progetto. Coordina lo sviluppo del sistema informativo di scambio. Regione Piemonte: si occuperà della realizzazione di un evento itinerante che interesserà tutta l’area del progetto. Canton Ticino e Vallese: si occupano dello sviluppo dei contenuti di progetto Grigioni: si occupa delle attività inserenti lo sviluppo di strumenti per la partecipazione pubblica (Ad.es gestione facebook ) Pv Bolzano: segue l’immagine coordinata del progetto e lo sviluppo del Piano di Comunicazione del Progetto (ha seguito il bando per sviluppo del logo di progetto) Valle d’Aosta: organizza stage di formazione attiva, digitalizzazione documenti e mappatura tematica dei beni. Gli ambiti di collaborazione riguardano: - Elaborazione congiunta – il progetto è stato elaborato con l’apporto di tutti i partner ; - Attuazione congiunta: è stato istituito un Comitato tecnico – scientifico composto da una persona individuata da ciascun partner che si occupa degli aspetti tecnici di progetto ed un Comitato di Pilotaggio cui partecipa un rappresentante per ciascun partner che ha compiti di indirizzo. Si riuniscono ogni tre mesi; - Personale condiviso adottato nella definizione delle strategie e nell’attuazione del progetto (Comitato tecnico – scientifico e Comitato di Pilotaggio) L’idea progettuale nasce da precedenti esperienze di collaborazione: i partner hanno lavorato insieme in passato a 74 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 progetti di catalogazione, conservazione e valorizzazione di patrimoni documentari riguardanti la cultura e le tradizioni locali. La sostenibilità della partnership nel tempo è garantita dall’interesse peculiare dei partner sui temi della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Le attività progettuali, infatti, non sono state pensate come attività spot, isolate; esse si inseriscono all’interno di un contesto più ampio, che mira alla costituzione di una comunità di lavoro transfrontaliera permanente formata da operatori che condividono le stesse metodologie e finalità di lavoro. Le attività ed i ruoli dei partner sono stati definiti puntualmente a livello di progetto. L’attività di coordinamento transfrontaliero e monitoraggio è gestita dalla Regione Lombardia, capofila per parte italiana. Ogni partner ha costituito un Gruppo di lavoro dedicato al progetto. I partner gestiscono interventi a regia diretta (attuati direttamente dal soggetto partner o dal partenariato locale per specifiche competenze), interventi in convenzione che vengono affidati a soggetti con precise competenze tecnico-scientifiche ed interventi con procedura d’invito nel caso vengano individuati i possibili partner dell’azione. Provincia Autonoma di Bolzano: Tra le modalità di coordinamento fra partner sono state attivate: riunioni periodiche; scambi continuativi di e-mail e di informazioni. Le comunicazioni sul progetto arrivano di solito dalla Regione Lombardia (Capofila di progetto).Il raccordo con i partner svizzeri è garantito da incontri periodici (ogni 3 mesi). Con maggiore frequenza vengono svolti incontri su di un tema comune tra partner italiani. Il coordinamento con i partner svizzeri, risulta più difficile che con i partner italiani. I referenti dei Cantoni svizzeri erano molto motivati soprattutto nella fase di avvio del progetto; a seguito dell’avvicendamento di alcuni referenti cantonali si è registrata una partecipazione minore. Il soggetto più attivo è il Cantone Vallese (Capofila di parte svizzera). Le realizzazioni Allo stato attuale è stato elaborato uno studio preliminare sulle buone pratiche di inventario e sono state compilate le schede catalogo sulla documentazione acquisita e conservata. Tali azioni si ritengono fondamentali ai fini del perseguimento degli obiettivi di progetto poiché sono funzionali alla creazione di un inventario del patrimonio culturale immateriale transfrontaliero. È stato inoltre realizzato un primo stage di formazione tecnica audio e formazione sui diritti d’autore, organizzato dalla Regione Valle d’Aosta e a supporto del quale sono state elaborate delle cartografie animate. Le attività di formazione rivestono un’importanza particolare nell’ambito del progetto poiché rafforzano le competenze tecniche degli operatori attivi per la salvaguardia della cultura locale. Infine, sono stati organizzati convegni (3), realizzati prodotti multimediali a scopo didattico ed è stata progettata la struttura del portale web multilingue. Tali azioni contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi riguardanti l’incremento della consapevolezza delle comunità locali, la trasmissione del patrimonio culturale esistente tra generazioni e territori diversi e la creazione di un network transfrontaliero per la salvaguardia della cultura locale. È stata giudicata positiva l’attività di formazione attiva (non d’aula) in quanto ha rappresentato un momento importante per lo scambio e la condivisione di informazioni inerenti il patrimonio immateriale. Ciascuna Regione ha individuato un tema relativo al Patrimonio immateriale ed poi organizzato una sessione di una settimana dedicata cui partecipano i partner del progetto gli specialisti del settore e le comunità locali (popolazione). Queste iniziative hanno ottenuto un buon riscontro. 75 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Si è conclusa l’attività di elaborazione della scheda inventario dei beni culturali e sono molto soddisfatti dei risultati. Sono stati analizzati 12 casi studio del mondo per capire come questi paesi abbiano sviluppato questo tipo di scheda e sono state individuate delle best practice sulla base dei quali è stata predisposta la Scheda inventario. Adesso sono in corso seminari cui partecipano le altre Amministrazioni partner finalizzate a condividere con queste la metodologia sviluppata per la compilazione della scheda inventario. Le azioni di comunicazione realizzate interessano tre livelli: - Istituzionale, con comunicati stampa rivolti al pubblico - Specifica sui contenuti del progetto con articoli specialistici - Eventi di promozione locale e di spettacolarizzazione con la realizzazione di una carovana itinerante che diffonderà gli aspetti della cultura immateriale attraverso il racconto. Finora è stato scelto il logo del progetto. Inoltre, sono stati avviati i contatti per la realizzazione di ulteriori iniziative di comunicazione, fra cui conferenze stampa e soprattutto un grande evento itinerante di presentazione del progetto. Alcuni elementi della comunicazione sono volti ad offrire una lettura di tipo narrativo e potranno raggiungere un più vasto pubblico rispetto alle modalità classiche di diffusione dei risultati. L’evento sarà presentato a livello sia locale, sia nazionale. Ciascun partner dovrà poi lanciare attività di promozione e comunicazione sul territorio di competenza. I fattori che hanno rallentato l’operatività del progetto sono: - Organizzativi: ritardo di almeno 6 mesi nell’avvio del progetto attribuibile alle elezioni politiche in Piemonte e Lombardia e al nuovo provvedimento organizzativo della Lombardia. - Burocratici ed amministrativi: Per la rendicontazione di ciascuna spesa è necessario provvedere alla produzione di atti amministrativi e di documenti (registri Cancelleria del Tribunale, Agenzia Entrate, D.u.r.c...). Si aggiungono problemi sull’affidamento degli incarichi legati al rispetto del Codice degli Appalti ed alle indicazioni dell’Autorità di Audit sul principio di rotazione delle risorse. - Cambiamenti di strategia: L’avanzamento delle attività relative al Piano di Comunicazione ha subito uno stop a causa di un cambiamento di strategia nell’attuazione del Piano stesso. La proposta avanzata inizialmente non è stata approvata nel corso di un brainstorming con gli altri partner di progetto; ha prevalso invece l’idea di organizzare un evento itinerante descrittivo del progetto (vedere Sezione Comunicazione). Di conseguenza oggi le attività di comunicazione presentano un ritardo rispetto al programmato. I Punti di forza del progetto L’aver coinvolto fin dall’inizio partner interessati agli aspetti trattati dal progetto ha garantito una continuativa e significativa partecipazione degli attori al progetto. E’ importante coinvolgere partner che vedono nella realizzazione dell’intervento un beneficio diretto. Lo scambio di esperienze valorizza il lavoro svolto e contribuisce allo sviluppo delle attività che si intendono realizzare. Tale apporto può avere effetti positivi su progetti che interessano gli ecomusei e interventi legati al tema 76 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 dei progetti nel campo del recupero edilizio delle borgate alpine. Un punto di forza della partnership riguarda le modalità con cui avviene il coordinamento: i partner si riuniscono periodicamente nei luoghi in cui svolgono la loro attività; ciò rappresenta una nota positiva del progetto perché in questo modo i partner si sono conosciuti molto bene e hanno potuto comprendere le diverse realtà locali, con le loro caratteristiche, la mentalità, i diversi modi di agire, eccetera. La collaborazione tra i vari partner ha favorito uno scambio di competenze e conoscenze superiore rispetto le attese; il lavoro in collaborazione con altri enti e figure professionali (anche esterni alle istituzioni) ha contribuito a migliorare la qualità della ricerca. Il progetto ha inoltre consentito di individuare dei patrimoni di particolare pregio (di eccellenza) nell’ambito dei territori interessati dall’intervento che si ritiene possano essere segnalati all’UNESCO. Il progetto ha consentito di individuare opportunità di sviluppo future. In particolare alcune Comunità locali stanno lavorando su una ipotesi di candidatura unica transfrontaliera di alcune aree a patrimonio dell’UNESCO (Territori italiani di confine e Cantoni Svizzeri). Ciò potrebbe in futuro sfociare nella predisposizione di un progetto ad hoc. Conclusioni e insegnamenti Lo stato di attuazione non permette di pervenire a conclusioni ed insegnamenti. Le azioni implementate sinora sono allineate con gli obiettivi del P.O. in quanto sono finalizzate a valorizzare il patrimonio culturale, l’identità e la memoria storica dell’area transfrontaliera. Anche se i tempi sono prematuri per valutare il contributo reale della cooperazione è possibile ritenere che il maggior beneficio sia rappresentato dalla condivisione di esperienze e di metodologie che permettono molteplici letture e punti di vista delle diverse condizioni in ambito alpino. La possibilità di disporre di risorse finanziarie che hanno consentito di finanziare un intervento di grande interesse per tutte le Amministrazioni coinvolte e che ha permesso a queste ultime di collaborare attivamente. Se non ci fosse stato il PO probabilmente ciascuna amministrazione avrebbe continuato a lavorare disgiuntamente sul medesimo tema senza momenti di condivisione e di scambio. Il progetto fornisce l’opportunità di realizzare studi e ricerche sui patrimoni immateriali che non sarebbero possibili con i fondi ordinari attualmente di modesta entità. Fonti informative Interviste ai Partner Italiani del Progetto Documenti: - Scheda progetto Descrizione tecnica di dettaglio Piano finanziario del progetto rimodulato Scheda di monitoraggio 27/07/2010 Scheda di monitoraggio 26/01/2011 77 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 2.3 Identificazione delle cause di inefficienza e di inefficacia 31. L’analisi finanziaria del Programma, come già evidenziato, ha portato a rilevare una crescita significativa del livello di risorse impegnate, derivante dal perfezionamento del processo di istruttoria dei progetti ordinari della seconda finestra valutativa e dei PIT. Gli indicatori di spesa, che rappresentano la capacità dei beneficiari di impiegare le risorse destinate ai propri progetti e delle Amministrazioni corresponsabili di certificare la spesa rendicontata, dimostrano un avanzamento più contenuto. Ha influito negativamente sull’avanzamento della spesa il ritardo registrato dai progetti strategici nell’avvio delle attività progettuali. Tali interventi, infatti, pur essendo stati ammessi a finanziamento nel 2009, a fine 2010 non avevano ancora presentato richiesta di primo acconto e solo tre dei cinque progetti finanziati avevano avviato il processo di rendicontazione determinando di fatto un avanzamento nullo della spesa certificata. 32. Anche per il 2010 i beneficiari dichiarano i seguenti come fattori che più condizionano l’avanzamento delle spese: - il Patto di stabilità ha rappresentato un aspetto che ha limitato gli Enti Locali nella rendicontazione delle spese. E’ stato riscontrato che i vincoli stringenti posti dal Patto in termini di saldo finanziario per i Comuni e le Province ha, in alcuni casi, limitato questi ultimi nel rendicontare spese già sostenute. Al contempo, i beneficiari pubblici continuano ad evidenziare ulteriori aspetti che rallentano i tempi di attuazione degli interventi, legati prevalentemente agli adempimenti burocratici e amministrativi per l’espletamento delle procedure di gara e per l’ottenimento di permessi. - I partner privati e gli enti non profit hanno invece evidenziato difficoltà nel rilascio della polizza fidejussoria da parte degli istituti di credito e assicurativi e nei tempi per l’ottenimento di documentazione amministrativa quale, ad esempio, il certificato antimafia. 33. Relativamente al contributo delle diverse tipologie di progetti ai risultati del Programma è stato rilevato che l’apporto fornito dagli strategici è decisamente più contenuto rispetto agli interventi ordinari della prima finestra di valutazione. Il fattore che ha condizionato questa situazione è il ritardo nell’avvio delle attività degli strategici. Attraverso l’analisi delle schede di monitoraggio e le interviste agli attori coinvolti a vario titolo nell’attuazione del PO è emerso che i tempi di avvio di questa tipologia di interventi sono stati in linea di massima condizionati dai seguenti aspetti: - vincoli procedurali per l’affidamento degli incarichi a cui sono normalmente soggetti gli Enti Pubblici. Tale fattore ha assunto una valenza ancora più significativa in considerazione del fatto che i partner dei progetti strategici sono prevalentemente Amministrazioni pubbliche. - processi di concertazione complessi tra i partner dei progetti strategici e tempi estesi per l’assunzione di decisioni circa l’organizzazione delle attività progettuali. - introduzione del provvedimento organizzativo di Regione Lombardia che ha comportato modifiche complessive nell’assetto dell’Amministrazione. Tali cambiamenti hanno tendenzialmente generato una situazione di incertezza circa la distribuzione delle responsabilità nell’ambito di quei progetti strategici per cui l’Amministrazione regionale lombarda è membro del partenariato. Anche i cambiamenti di tipo organizzativo che si sono verificati nel sistema regionale allargato della Lombardia hanno contribuito a generare ripercussioni sull’avanzamento delle attività di alcuni interventi strategici. 78 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 34. La posizione assunta dal Canton Ticino circa la sospensione dell’approvazione dei progetti in risposta all’introduzione dello scudo fiscale ha contribuito a generare, nei primi mesi del 2010, rallentamenti nel processo di selezione con conseguenti ricadute sull’efficacia e l’efficienza complessiva del Programma. Tale situazione, come evidenziato nel Paragrafo relativo alle procedure di selezione, ha assunto una portata maggiore in considerazione dell’elevato numero di progettualità, presentate per la seconda call, che vedono il coinvolgimento di partner del Ticino. Inoltre, il contesto di generale incertezza derivante dalla mancanza di chiarezza circa la posizione del Cantone, poi formalizzata a Marzo 2010, ha tendenzialmente ridotto la propensione dei partner del Ticino a collaborare con la controparte italiana generando rallentamenti nei ritmi di spesa. 35. Un ulteriore aspetto che ha condizionato l’operatività del Programma nelle seconda metà del 2010 e nei primi mesi del 2011 è legato agli avvicendamenti delle risorse umane coinvolte nell’attuazione del PO con particolare riferimento al Segretariato Tecnico Congiunto (STC). L’introduzione del provvedimento organizzativo di Regione Lombardia ha comportato una significativa riduzione dell’organico del Segretariato che è passato, in un primo momento, da otto a quattro unità con evidenti ricadute sull’operatività dell’Organo. In particolare, si è verificato un evidente aggravio della mole di lavoro per i membri del STC e la conseguente necessità per questi ultimi di dedicare parte dei propri sforzi alla redistribuzione dei compiti al proprio interno e alla formazione delle “nuove” risorse. I tempi di sostituzione delle risorse del Segretariato sono stati piuttosto estesi ed hanno condizionato, in particolare, l’efficacia dei seguenti processi: - controlli di 1° livello - due risorse tra quelle sostituite erano specificatamente dedicate a questa attività; - rimodulazione dei piani finanziari dei progetti approvati soprattutto in considerazione della decisione di affidare tale attività al Segretariato. I tempi di rimodulazione finanziaria degli interventi, secondo quanto emerso nel corso delle interviste, sono stati piuttosto estesi contribuendo a generare ripercussioni sulle tempistiche di avvio e di sostenimento delle spese nell’ambito dei progetti ordinari della seconda call e dei PIT. 36. Con riferimento all’efficacia, sebbene le Amministrazioni coinvolte nell’attuazione del PO abbiano riscontrato un livello qualitativo dei PIT ammessi a finanziamento soddisfacente, si è evidenziato che i PIT che non hanno superato la fase di istruttoria (50% di quelli presentati) sono risultati carenti soprattutto rispetto all’integrazione interna fra i progetti ordinari che li componevano. Gli esiti del processo di selezione dei PIT hanno pertanto confermato la ridotta efficacia dell’azione di accompagnamento che era stata introdotta dalle Amministrazioni anche allo scopo di supportare i proponenti nello sviluppare interventi integrati, finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune. (Per ulteriori approfondimenti si rinvia al Paragrafo 3.1 “Il processo di selezione”). 2.4 Conclusioni e raccomandazioni 37. L’analisi della performance finanziaria del Programma in termini di risorse impegnate mostra una significativa accelerazione rispetto al 2009: a fine 2010 l’82% della dotazione finanziaria del PO è stato impegnato (tre Assi Operativi). Il perfezionamento del processo di approvazione dei PIT e dei progetti ordinari della seconda finestra ha portato le risorse impegnate sul PO da 45 Milioni di Euro nel 2009, a 71 Milioni di Euro nel 2010. L’analisi del contributo pubblico concesso rispetto alla dotazione finanziaria per Misura (capacità di impegno) mostra un’attenzione del territorio superiore rispetto alle attese per i temi del Patrimonio ambientale, 79 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 della R&ST e della Cooperazione, le cui Misure registrano un livello di impegni pari o superiori al 100% del dato programmato. Continuano ad essere meno “attraenti” gli ambiti dei trasporti e della formazione/mercato lavoro, pur registrando un incremento dell’impegnato rispetto al 2009. In considerazione di un interesse del territorio che non sempre riflette la programmazione finanziaria per Misura, è stata valutata positivamente la decisione di attribuire al Comitato di Pilotaggio del PO la facoltà di apportare eventuali modifiche alla distribuzione della dotazione finanziaria del Programma tra Misure. 38. Cresce, seppur ad un ritmo decisamente più contenuto, il contributo pubblico certificato sui tre Assi operativi del PO che raggiunge, a fine 2010, 9,1 Milioni di Euro. Tale importo, sommato alle risorse certificate a valere sull’Asse di Assistenza Tecnica, ha di fatto consentito alle Amministrazioni del Programma di raggiungere agevolmente la soglia prevista per il disimpegno automatico delle risorse (“n+2”). Contribuiscono all’avanzamento delle spese sui tre Assi operativi solo i progetti ordinari della prima finestra di valutazione mentre gli strategici, già approvati nel 2009, hanno registrato ritardi nell’avvio delle attività e, conseguentemente, nel sostenimento delle spese. In considerazione dei tempi piuttosto estesi che, in generale, intercorrono tra la data di approvazione definitiva degli interventi e l’avvio del processo di rendicontazione, è stata valutata positivamente la scelta delle Amministrazioni di realizzare una ricognizione delle spese che i beneficiari prevedono di rendicontare nel corso del 2011, finalizzata ad accertare l’effettiva capacità di spesa del Programma. Si ritiene peraltro che la ripetizione di quest’attività di proiezione nel corso dell’anno potrebbe supportare i soggetti coinvolti nel governo del PO nel valutare il raggiungimento degli obiettivi di spesa definiti dalla Commissione, nonché nell’intercettare possibili difficoltà che i beneficiari possono incontrare nel sostenimento delle spese. 39. Dall’analisi delle schede di monitoraggio fisico dei progetti (II semestre 2010) emerge, complessivamente, un avanzamento dei risultati di Programma superiore rispetto alle attese. In particolare, i risultati più performanti sono stati registrati su temi quali Ricerca e Sviluppo, Patrimonio culturale, Formazione e mercato del lavoro e Cooperazione in ambito sociale ed istituzionale. Tuttavia è stato riscontrato che, con riferimento a specifici indicatori, i risultati dichiarati dai beneficiari eccedono i target previsti dai documenti di programmazione in maniera significativa, raggiungendo anche picchi, ad esempio, del +14.900% (“Lavoratori che accedono ai servizi creati per l’integrazione del mercato del lavoro”). Considerando che le analisi hanno avuto ad oggetto i risultati dichiarati da un numero di progetti che rappresentano una porzione minima dei progetti finanziati nell’ambito del PO, e che tali interventi non risultano ancora conclusi, appare evidente che i valori obiettivo di alcuni indicatori sottostimino i risultati potenzialmente raggiungibili dal PO. Per rilevare correttamente l’avanzamento dei risultati del Programma si suggerisce, pertanto, di valutare l’opportunità di procedere ad una revisione dei target degli indicatori di risultato. 40. Inoltre, dall’analisi desk delle schede di monitoraggio fisico dei progetti aggiornate al 31/12/2010 sono emersi due aspetti per i quali si ritiene che un intervento da parte delle Amministrazioni corresponsabili potrebbe favorire, in vista delle prossime trasmissioni dei dati di monitoraggio, la possibilità di disporre di valori affidabili e puntuali: - Non tutti i beneficiari hanno provveduto a trasmettere le schede di monitoraggio fisico relative al secondo semestre 2010 nonostante le sollecitazioni da parte dei tutor del STC comportando, di fatto, una sottostima dei risultati registrati dal PO nel periodo analizzato. Per sensibilizzare i beneficiari circa l’importanza che il monitoraggio riveste per le Amministrazioni corresponsabili si suggerisce di valutare la possibilità di 80 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 rafforzare le azioni di stimolo già poste in essere attraverso, ad esempio, l’invio di reminder periodici, tramite e-mail, in prossimità delle scadenze per la trasmissione dei dati e richiamando, in occasione degli eventi ufficiali di Programma rivolti ai beneficiari, l’importanza di questa operazione. - Inoltre, è stato rilevato che non tutti i beneficiari hanno correttamente valorizzato gli indicatori sovrastimando o sottostimando i risultati raggiunti. Questa situazione ha comportato un’onerosa attività per il Valutatore di analisi e di interpretazione degli indicatori di risultato trasmessi. Per favorire un’adeguata comprensione, da parte dei beneficiari, delle modalità di calcolo degli indicatori, si suggerisce di fornire ulteriori indicazioni oltre a quelle già proposte nell’ambito dell’ultima versione della Scheda di monitoraggio approvata nel 2010. Inoltre, si ritiene che la tematica del monitoraggio fisico potrebbe essere trattata, come già fatto nel 2009, nel corso di incontri rivolti ai beneficiari (ad es. Infoday) in occasione dei quali potrebbe essere interessante fornire esempi concreti circa le modalità di calcolo degli indicatori la cui valorizzazione risulta più “critica”. 41. L’analisi della concentrazione geografica dei 107 interventi finanziati a fine 2010 conferma, tendenzialmente, la distribuzione dei progetti già rilevata nel 2009 sia sul fronte italiano che svizzero. In Italia, infatti, è la Lombardia la Regione che registra il maggior numero di partecipazioni, seguita da Piemonte, Bolzano e Valle d’Aosta, mentre, per la Confederazione Elvetica, è il Ticino il Cantone interessato dal numero più significativo di interventi, seguito da Grigioni e Vallese. Tuttavia, è stato riscontrato che la distribuzione geografica degli interventi sui territori interessati dal Programma si differenzia per tipologia progettuale (strategici, ordinari e PIT) e per finestra valutativa (progetti ordinari). In particolare, con la seconda finestra di valutazione cresce il numero di progetti localizzati nella Provincia di Bolzano mentre diminuisce il numero di interventi che interessano la Valle d’Aosta e, in particolare, il Piemonte. Dall’analisi degli esiti del processo istruttorio sembra che il fattore che ha più condizionato la riduzione del numero di progetti finanziati che interessano alcune Regioni del PO sia il livello qualitativo delle proposte progettuali presentate, che non è sempre stato valutato positivamente da parte delle Amministrazioni responsabili del Programma. Per garantire una maggiore omogeneità nella distribuzione geografica degli interventi e, conseguentemente, per favorire una più equa distribuzione delle risorse finanziarie sui territori interessati dal PO, si suggerisce la possibilità di valutare l’adozione di azioni puntuali rivolte ai territori interessati da una riduzione del numero di progetti finanziati. In vista dell’ultima finestra di valutazione, in particolare, potrebbero essere rafforzate le azioni di animazione finalizzate a sollecitare la partecipazione al Programma di proponenti localizzati in questi territori. Al contempo, si suggerisce di valutare l’attivazione di azioni di assistenza a supporto degli attori che hanno manifestato interesse nei confronti del PO, finalizzate a favorire la comprensione degli aspetti chiave che contraddistinguono interventi di qualità. 42. Come emerso dalle interviste realizzate, le modifiche organizzative che hanno interessato alcune Amministrazioni regionali coinvolte nel governo del Programma hanno condizionato l’operatività del PO. In particolare l’introduzione del provvedimento organizzativo di Regione Lombardia ha comportato la riduzione dell’organico del STC. Inoltre, i tempi estesi di sostituzione delle risorse di questo Organo hanno generato ripercussioni sull’efficienza di alcuni processi, tra cui quello di rimodulazione dei piani finanziari dei progetti approvati nel 2010. Per garantire la continuità delle attività del STC e, in generale, degli Organi coinvolti nell’attuazione del PO, si suggerisce di attivare meccanismi di sostituzione delle risorse tempestivi e che, comunque, garantiscano l’individuazione di personale con competenze coerenti rispetto alle funzioni da svolgere. Con particolare riferimento al STC, si consiglia di portare avanti le azioni, già in corso di definizione, per ridurre gli impatti prodotti da avvicendamenti e sostituzioni del personale. 81 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 43. Un fattore che ha condizionato l’avvio dei progetti ordinari della seconda finestra di valutazione ed ha, pertanto, contribuito a generare ritardi nell’avanzamento fisico e finanziario di tali interventi è legato ai tempi per la rimodulazione dei piani finanziari. Si segnala tuttavia che nel 2010 le Amministrazioni corresponsabili hanno introdotto alcune misure interessanti per velocizzare l’avvio degli interventi, tra cui: - l’attribuzione al STC del compito di predisporre la documentazione necessaria per la firma della convenzione, già comprensiva del piano finanziario rimodulato da sottoporre ai beneficiari, e la scelta di stralciare dalle convenzioni il dettaglio del piano finanziario per la parte svizzera (CdP 15 giugno 2010); - la decisione di svincolare l’erogazione dell’anticipo dalla sottoscrizione delle convenzioni, che ha di fatto permesso ai progetti di disporre di risorse finanziarie per avviare le attività progettuali. Nonostante gli sforzi compiuti dalle Amministrazioni per accelerare il processo di rimodulazione dei piani finanziari si è riscontrato che la riduzione del numero di risorse del STC ha condizionato i tempi di realizzazione di questa attività. 44. Con riferimento all’efficacia, è emerso che il livello qualitativo dei PIT ammessi a finanziamento soddisfa, complessivamente, le aspettative degli attori coinvolti nell’attuazione del Programma. Dalle interviste realizzate si è evidenziato che i PIT finanziati presentano un buon livello di integrazione e che le idee guida risultano piuttosto innovative. Si rileva inoltre che, nonostante gli sforzi compiuti dalle Amministrazioni regionali nel favorire lo sviluppo di progetti di qualità, gli esiti del processo istruttorio (il 50% dei Piani non ha superato la fase di istruttoria) dimostrano l’inefficacia dell’azione di accompagnamento intrapresa. (Si rinvia al Paragrafo 3.1 “Il processo di selezione” per ulteriori approfondimenti). 45. L’analisi dei casi di studio permette di individuare alcune buone pratiche che si ritiene possano essere estese ad altri interventi in un’ottica di diffusione di prassi e meccanismi virtuosi. I casi esaminati hanno evidenziato che il raggiungimento degli obiettivi di progetto dipende in gran parte dalle caratteristiche del partenariato e dalla tipologia di meccanismi di coordinamento e di sollecitazione attivati. In particolare, sembrerebbero particolarmente performanti le compagini partenariali formate da un numero limitato di soggetti, con visibilità diretta sui fenomeni su cui interviene il progetto e con precedenti esperienze di collaborazione. Per garantire un funzionamento efficace della partnership, si suggerisce l’implementazione di strumenti di coordinamento finalizzati non soltanto a facilitare la comunicazione interna, ma a stimolare la partecipazione attiva dei partner. Per i partenariati geograficamente diffusi, si raccomanda l’adozione di meccanismi di coordinamento funzionali al superamento delle distanze eventualmente di ostacolo all’organizzazione di incontri frontali attraverso, ad esempio, il ricorso a strumenti alternativi quali conference calls ed e-mail. In secondo luogo, i progetti dimostrano che la realizzazione di studi preliminari e l’adozione di tecniche di benchmarking possono favorire l’efficacia delle azioni progettuali. Nel corso degli approfondimenti compiuti è emerso inoltre che il valore aggiunto transfrontaliero degli interventi può derivare dalla valorizzazione delle differenze esistenti fra territori italiani e svizzeri e dalla considerazione delle aree transfrontaliere interessate come un territorio unitario, in riferimento al quale è necessario attivare soluzioni omogenee per affrontare le criticità su cui i progetti intendono intervenire. Si ritiene altrettanto utile segnalare i meccanismi di apprendimento reciproci che possono instaurarsi fra i diversi soggetti, italiani e svizzeri, nel corso della realizzazione delle attività progettuali. 46. I 5 progetti strategici approvati nel 2009 per un ammontare complessivo di 12,921 Meuro di contributo pubblico, contribuiscono in modo rilevante rispetto alle risorse impegnate al 31/12/2010 sull’intero programma: i progetti 82 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 strategici incidono complessivamente per il 18,2%. La partecipazione finanziaria svizzera ai progetti ha un ampia variabilità in funzione dei soggetti coinvolti e delle risorse finanziarie rese disponibili, da un massimo del 21% a un minimo del 5%. Nonostante i numerosi ostacoli di varia natura che hanno ritardato l’avvio dei progetti e che rallentano significativamente il ritmo di spesa, le prime fasi operative dei progetti strategici paiono essere rispondenti alle aspettative dei soggetti promotori e coerenti con gli obiettivi di alto livello dichiarati nelle fasi progettuali. Si raccomanda pertanto di mantenere un monitoraggio costante sull’andamento di tali progetti, prevedendo anche interventi mirati a supporto delle amministrazioni e dei soggetti attuatori che dovessero riscontrare difficoltà sia di tipo organizzativo che tecnico. 83 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 3. La qualità dei meccanismi di attuazione L’attivazione di meccanismi di attuazione validi rappresenta un elemento imprescindibile nel determinare l’efficacia di un Programma, soprattutto se cofinanziato con i fondi strutturali. L’individuazione di procedure di qualità appare ancor più rilevante tenuto conto della specificità del Programma oggetto del presente esercizio valutativo in quanto caratterizzato da una gestione che vede il coinvolgimento di una pluralità di attori istituzionali e da interventi complessi promossi da più partner localizzati in diversi paesi. Pertanto, tenuto conto degli aspetti già trattati nel Rapporto di Valutazione Operativa 2010 relativo alle annualità 2008 e 2009, in considerazione dello stato di attuazione del Programma e di quanto previsto dal Piano di Valutazione Semestrale, il presente esercizio valutativo ha inteso indagare i seguenti aspetti inerenti i meccanismi di attuazione: l’efficienza del processo di selezione dei progetti approvati nel corso del 2010 (progetti ordinari della seconda finestra valutativa e PIT); l’adeguatezza delle procedure di rendicontazione cui devono attenersi i soggetti beneficiari. Nei successivi paragrafi si riportano gli esiti delle analisi svolte con riferimento ai suddetti aspetti. 3.1 Il processo di selezione La valutazione del processo di selezione Nel corso del 2010 si sono perfezionati i processi di selezione dei progetti ordinari presentati in occasione della seconda finestra di valutazione e dei PIT, già avviati nel 2009. Di seguito vengono ripercorsi i principali step che hanno portato all’ammissione a finanziamento di queste due tipologie di progetti. 47. Con riferimento ai progetti ordinari, in risposta all’“Aggiornamento dell’invito a presentare progetti ordinari” del 2 luglio 2009 (DDUO n. 6738), entro la scadenza definita (29 ottobre 2009) sono state presentate 83 candidature2 il cui processo di selezione si è definitivamente concluso a giugno 2010 con l’ammissione a finanziamento di 36 interventi. Si fa riferimento esclusivamente ai progetti sottoposti ad istruttoria formale. Non sono state considerate nel conteggio le candidature pervenute oltre il termine previsto, quelle che presentavano vizi di forma (presentazione della documentazione per la richiesta di contributo solo in formato elettronico o cartaceo) e le domande presentate in formato elettronico e successivamente sostituite. 84 2 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA - ………………… … MAGGIO 2011 La valutazione dell’ammissibilità formale svolta dal STC, coerentemente con quanto previsto dai documenti di programmazione, è stata finalizzata ad accertare la coerenza dei progetti presentati con il Programma rispetto ai requisiti di ammissibilità formale (modalità di presentazione, carattere transfrontaliero, soggetti proponenti ed interventi proposti). In caso di rilevazione di imperfezioni non sostanziali nella documentazione analizzata, anche per i progetti della II finestra di valutazione, è stato richiesto ai beneficiari di fornire entro un termine prestabilito le opportune integrazioni. L’attività di istruttoria è stata effettivamente avviata a gennaio 2010 in quanto nei precedenti mesi gli sforzi del STC si sono principalmente concentrati sul raggiungimento dell’obiettivo di spesa previsto per il 2009 al fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse. La pronuncia di ammissibilità degli interventi presentati in occasione dell’invito di luglio è stata realizzata in più tranche (febbraio e marzo 2010) ed ha portato all’ammissione di 75 interventi alla successiva fase di istruttoria. I progetti per cui la pronuncia di ammissibilità ha dato esito positivo hanno pertanto rappresentato più del 90% del totale delle candidature presentate dimostrando, da un lato, la capacità delle Amministrazioni responsabili del Programma di chiarire le condizioni da soddisfare per l’ammissibilità formale dei progetti e, dall’altro, la capacità dei soggetti proponenti di dare corretta applicazione a tali indicazioni. - La pronuncia di ammissibilità “a blocchi”, novità introdotta con questa seconda tornata di progetti allo scopo di accelerare i tempi di approvazione definitiva degli interventi, ha rappresentato un’interessante modifica procedurale che ha consentito alle Amministrazioni di avviare progressivamente le attività di istruttoria tecnico-economica di merito il cui inizio, altrimenti, sarebbe stato vincolato alla conclusione delle attività del STC. I dossier progettuali sono stati sottoposti alla valutazione dei servizi competenti per materia, sulla base dei criteri di selezione già previsti nella Guida di Attuazione del Programma, e delle Autorità Ambientali italiane allo scopo di accertare la capacità degli interventi di generare effetti positivi, diretti ed indiretti, sull’ambiente. Con riferimento a questo aspetto si segnala che il peso attribuito al giudizio in merito alle ricadute ambientali dei progetti è rilevante: l’esito positivo dell’istruttoria svolta dalle Autorità Ambientali italiane rappresenta, infatti, una condizione necessaria per consentire ai progetti di superare il processo di selezione. La scelta di favorire il finanziamento di progettualità capaci di generare effetti positivi sull’ambiente, o quantomeno neutri, dimostra l’attenzione posta dalle Amministrazioni responsabili nei confronti del tema ambientale, trasversale al PO. È stata valutata positivamente l’approvazione di una nuova versione di Scheda di Valutazione (CdP del 14 ottobre 2009) impiegata per l’istruttoria dei progetti ordinari della seconda finestra. In particolare la revisione della struttura della Sezione B, con la separazione degli aspetti oggetto di verifica da parte dei servizi tecnici da quelli di competenza dell’Autorità Ambientali italiane, ha evitato di generare incertezze nei funzionari incaricati dell’istruttoria tecnico-economica di merito circa la necessità di dover valutare gli interventi anche con riferimento ai criteri ambientali. Il processo di istruttoria si è effettivamente concluso il 15 giugno 2010 con l’ammissione a finanziamento di 36 progetti ordinari per un totale contributo pubblico concesso di circa 19 milioni di Euro e la non ammissione di 39 interventi di cui 11 per esaurimento di risorse. Tra la data di presentazione e quella di 85 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 approvazione dei progetti ordinari della seconda finestra valutativa sono trascorsi circa 7 mesi. Pertanto, le tempistiche per la selezione dei progetti della seconda call risultano piuttosto estese e confermano quelle già rilevate per la prima finestra valutativa. Il grafico a seguire rappresenta i tempi medi impiegati per il perfezionamento delle diverse fasi del processo di selezione: Finestra temporale tra presentazione – avvio effettivo delle attività di istruttoria del STC – ammissibilità formale – approvazione definitiva dei Progetti Ordinari della II finestra di valutazione Presentazione dei progetti Avvio effettivo istruttoria formale 1° pronuncia di ammissibilità 2° pronuncia di ammissibilità OTT 2009 GEN 2010 FEB 2010 MAR 2010 Approvazione definitiva dei progetti GIU 2010 Istruttoria formale 2 mesi circa Istruttoria tecnico economica di merito 4 mesi circa 7 mesi circa 48. Tra i fattori che hanno influito sul processo di istruttoria dei progetti ordinari della II finestra figurano: - Il numero di progetti istruiti: a fronte di una disponibilità finanziaria per la finestra valutativa di circa 19,5 Milioni di Euro sono state presentate 83 candidature. L’elevata risposta da parte del territorio a questa seconda call ha comportato uno sforzo significativo del STC, nella realizzazione delle attività connesse alle verifiche di ammissibilità formale, e delle Amministrazioni nello svolgimento dell’istruttoria tecnicoeconomica di merito soprattutto in considerazione del fatto che poco meno del 10% dei progetti non avevano superato la prima fase di selezione. - I tempi legati alla trasmissione della documentazione integrativa da parte dei soggetti richiedenti in fase di istruttoria di ammissibilità formale. Come già specificato, il STC in caso di rilevazione di lacune o imperfezioni non sostanziali ha provveduto a richiedere la presentazione di documentazione integrativa che i Referenti unici di progetto non hanno sempre trasmesso nei termini stabiliti, contribuendo a generare rallentamenti nelle attività di istruttoria. - L’introduzione dello scudo fiscale e, in particolare l’indisponibilità da parte del Cantone Ticino ad assumere determinazioni circa l’approvazione dei progetti, ha indirettamente contribuito a generare rallentamenti nell’istruttoria. Fino a fine Aprile 2010, data di conclusione della manovra dello scudo fiscale varata dal Governo italiano, gli Organi coinvolti nell’istruttoria non hanno potuto assumere decisioni definitive relativamente alla selezione degli interventi. Gli effetti generati dalla posizione del Canton Ticino hanno assunto una valenza ancora più significativa in considerazione dell’elevato numero di progettualità presentate da partner localizzati nel territorio cantonale: il 61% del totale delle candidature, infatti, aveva come capofila un soggetto dell’area del Ticino. 86 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA - ………………… … MAGGIO 2011 La coerenza dei progetti con la politica regionale svizzera è stato un criterio che ha condizionato il processo di selezione degli interventi finanziati. Come confermano le analisi svolte sulla scheda di sintesi dei punteggi attribuiti ai progetti ordinari della seconda finestra, approvata dal CdP il 15 giugno 2010, tutti gli interventi dichiarati coerenti con le politiche svizzere sono stati ammessi a finanziamento in alcuni casi “penalizzando” progettualità valutate positivamente dalle Amministrazioni italiane. In particolare, dalle interviste realizzate è emerso che il Canton Ticino ha posto particolare attenzione nei confronti di questo aspetto. 49. Come rappresentato nella seguente figura, la selezione dei PIT si configura come un processo più articolato rispetto quello previsto per i progetti ordinari e gli strategici in quanto caratterizzato da due momenti di istruttoria intervallati da un’azione di accompagnamento. La maggiore “complessità” della procedura trova una giustificazione nella natura stessa dei PIT che si configurano come piani pluritematici costituiti da più interventi coerenti ed integrati finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune. Processo di selezione dei PIT Azione di Accompagnamento Presentazione manifestazioni di interesse Selezione manifestazioni di interesse e notifica di approvazione Costruzione e presentazione del PIT Valutazione e approvazione definitiva dei PIT Momenti di istruttoria Di seguito vengono ripercorse le fasi del processo di presentazione e selezione dei Piani. a. Valutazione e approvazione delle manifestazioni di interesse 50. Per i PIT le Amministrazioni corresponsabili hanno previsto un primo momento di selezione finalizzato ad individuare, tra le manifestazioni di interesse presentate, quelle più rispondenti alle attese del Programma. In risposta all’invito di Giugno 2008 sono pervenute, entro la scadenza del 31 Ottobre, 14 manifestazioni di interesse. I dossier progettuali, comprensivi di una lettera di intenti e del Modulo di manifestazione di interesse, sono stati verificati, in un primo momento, dal STC che ha accertato il rispetto dei requisiti formali di ammissibilità e, successivamente, dai settori tecnici che hanno espresso un giudizio relativamente ai seguenti aspetti: coerenza con le politiche locali, sostenibilità tecnica, organizzativa, gestionale ed ambientale. A conclusione di questa fase il CdP (6 aprile 2009) ha dato il consenso a 6 manifestazioni di interesse affinché procedessero alla costruzione dei Piani definitivi cui è seguita una fase di accompagnamento. 51. È stata offerta la possibilità di procedere alle successive fasi di selezione anche ai capofila di manifestazioni di interesse che avevano ottenuto un giudizio di tipo “migliorativo – integrativo” (interventi migliorabili il cui impianto, in linea generale, è stato valutato coerente rispetto ai requisiti previsti). Tale scelta denota la volontà delle Amministrazioni corresponsabili di andare incontro all’esigenza del territorio di comprendere appieno le logiche e le regole di funzionamento di questo strumento consentendo, anche alle proposte progettuali che presentavano margini di miglioramento, la possibilità di usufruire dell’azione di accompagnamento. 87 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 52. Per favorire la piena comprensione da parte dei beneficiari delle prime fasi dell’iter procedurale che porta all’approvazione definitiva dei PIT, le Amministrazioni corresponsabili hanno introdotto un Manuale “Vademecum per l’utilizzo del programma: la manifestazione d’interesse sui PIT” che ha di fatto rappresentato un valido supporto per i soggetti proponenti nella presentazione delle manifestazioni di interesse sui Piani. b. Valutazione e approvazione definitiva dei PIT e dei progetti che ne fanno parte 53. A conclusione della prima fase di selezione le Amministrazioni responsabili del PO hanno previsto un’azione di accompagnamento che è stata svolta da IReR finalizzata a supportare i proponenti nella comprensione delle logiche di integrazione da sviluppare nell’ambito degli interventi. L’azione di accompagnamento è stata affiancata, nel 2009, da un incontro dell’AdG con i coordinatori dei 6 PIT finanziati e da due incontri seminariali gestiti dal STC finalizzati a favorire la comprensione di specifici temi trasversali al PO quali: la nuova politica regionale svizzera e la valutazione ambientale dei PIT. 54. All’azione di accompagnamento è seguita la finalizzazione delle proposte di PIT e la presentazione del dossier progettuale comprensivo di: - Scheda per la domanda di contributo pubblico e relativi allegati presentati per ciascun progetto facente parte del Piano; - Lettera di presentazione del PIT firmata dai proponenti; - Scheda di presentazione del PIT, incluso il piano di assistenza tecnica del Coordinatore Unico. 55. L’analisi della Scheda di presentazione del PIT ha portato ad una valutazione complessivamente positiva: si ritiene che le informazioni richieste ai partner esauriscano il fabbisogno informativo necessario per realizzare le attività istruttoria e, in particolare, per valutare l’adeguatezza del Piano rispetto ai criteri di selezione specifici per i PIT. La scheda, infatti, oltre ad informazioni di anagrafica relative ai membri del partenariato proponente prevede la compilazioni di apposite sezioni che indagano aspetti relativi a: o Localizzazione dell’intervento e motivi che hanno indotto i partner ad intervenire su una specifica area geografica. È sicuramente interessante la scelta di prevedere, nell’ambito della Scheda, un’analisi SWOT dell’area di riferimento del progetto. Si ritiene che l’aver svolto delle analisi preliminari sull’area geografica di riferimento poi formalizzate attraverso lo strumento della SWOT analysis possa favorire da un lato i proponenti nella definizione di obiettivi di progetto coerenti con le esigenze del territorio e, dall’altro, i funzionari istruttori nel valutare l’effettiva rispondenza dell’idea progettuale rispetto ai punti di forza, di debolezza, alle opportunità ed alle minacce individuate. o Strategia del PIT in termini di obiettivi perseguiti, procedure e modalità adottate per il raggiungimento dei risultati attesi con un focus sul grado di integrazione tra i progetti facenti parte dei Piani, finalità principe di questa modalità attuativa, e sulla tematica trasversale del PO quale la sostenibilità ambientale; o Modalità previste per il coordinamento e il raccordo dei progetti del Piano e descrizione dei sistemi per il monitoraggio dell’avanzamento del PIT e delle ricadute ambientali. 56. È stata valutata positivamente la scelta dell’Amministrazione di completare la Scheda di presentazione del PIT con la “Guida alla compilazione della scheda di presentazione del PIT per i contenuti ambientali” in quanto si 88 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 ritiene tale documento efficace nel supportare i beneficiari nella redazione dei campi inerenti gli aspetti ambientali di progetto. 57. I dossier progettuali presentati sono stati poi sottoposti ad istruttoria. Dei 6 PIT presentati entro la scadenza del 5 novembre 2009 sono stati ammessi a finanziamento 3 Piani per un totale di 11 progetti ordinari. Il processo di istruttoria si è effettivamente concluso con le decisioni assunte dal CdP nel corso di più sedute realizzate tra giugno e novembre 2010. 58. L’istruttoria dei singoli interventi che compongono i PIT è stata condotta secondo le modalità ed i criteri dei progetti ordinari mentre la valutazione complessiva dell’adeguatezza dei Piani è stata svolta attraverso il ricorso a specifici criteri. L’analisi dei criteri definiti per i PIT ha portato a rilevare la capacità degli stessi di valutare l’effettiva rispondenza dei Piani alle priorità che il Programma persegue attraverso il ricorso a tale modalità innovativa di attuazione. In particolare i criteri indagano i seguenti aspetti: il livello di integrazione tra i diversi interventi facenti parte del Piano, la coerenza ed il valore aggiunto della realizzazione del PIT rispetto ai punti di forza e di debolezza del conteso di riferimento, la capacità del Piano di perseguire obiettivi coerenti con l’impianto strategico del PO. Inoltre la presenza di 4 criteri specifici sugli aspetti ambientali dimostra la grande attenzione posta dalle Amministrazioni nella valutazione di questo tema. La formulazione degli anzidetti criteri si ritiene consenta ai soggetti responsabili della valutazione di cogliere le effettive ricadute dei Piani sull’ambiente di riferimento nonché di rilevare la coerenza dell’impianto strategico dei PIT rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale definiti nelle politiche e nei programmi ambientali nazionali, regionali e provinciali. 59. I soggetti che hanno svolto l’istruttoria dei PIT sono: - Il STC che accerta il rispetto dei requisiti formali di ammissibilità e valuta la completezza e la chiarezza della scheda sintetica dei PIT, l’omogeneità del territorio scelto, la qualità del partenariato, le connessi esistenti tra i progetti del Piano, la coerenza esterna della proposta progettuale e la validità delle modalità di attuazione scelte; - I Settori tecnici responsabili dell’istruttoria tecnico-economica dei PIT; - Il Gruppo Tecnico Ambiente che esprime un giudizio circa i seguenti aspetti: le caratteristiche del territorio individuato da un punto di vista ambientale, le connessioni esistenti tra obiettivi ambientali del Piano contesto di riferimento – azioni previste (coerenza interna), la coerenza degli interventi rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale di Programmi ambientali (coerenza esterna) e l’efficacia degli strumenti di monitoraggio. 60. Gli esiti delle attività istruttorie svolte sui PIT dai diversi attori coinvolti sono poi sintetizzati in un unico modulo “Scheda di valutazione del Piano Integrato Transfrontaliero” (approvato il 2 novembre 2009). L’analisi di questa Scheda ha portato a ritenere la stessa completa ed adeguata in quanto fornisce indicazioni puntuali circa gli aspetti che i soggetti addetti alla compilazione dovranno considerare nell’attribuzione di un giudizio per ciascun criterio. In questo modo è pertanto garantita la confrontabilità delle valutazioni espresse sui PIT. 61. Infine si ritiene opportuno segnalare come l’introduzione dello scudo fiscale abbia generato effetti reali sul processo di selezione dei PIT. La posizione assunta dal Canton Ticino non ha consentito di ammettere a finanziamento il PIT “Rifiuti” nel 2009 seppur le attività di istruttoria dell’intervento si fossero già concluse. Lo slittamento della decisione di finanziamento alla successiva annualità ha rischiato di generare ripercussioni sul 89 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 raggiungimento della soglia prevista per il disimpegno automatico delle risorse (2009) che è stata ad ogni modo soddisfatta grazie ad un aumento degli sforzi da parte delle Amministrazioni. Conclusioni e raccomandazioni 62. Nel corso del 2010 le Amministrazioni responsabili del PO sono state interessate dalla selezione degli interventi ordinari della II° finestra di valutazione e dei PIT le cui proposte progettuali erano state già presentate nel 2009. Le attività di istruttoria di queste due tipologie progettuali sono state svolte nel rispetto delle procedure definite nei documenti di programmazione. 63. Da un punto di vista procedurale il processo di selezione dei progetti ordinari presentati in occasione della seconda call ha sostanzialmente replicato l’istruttoria degli ordinari della prima finestra di valutazione. Sono state tuttavia introdotte delle modifiche valutate positivamente. Tra tutte si segnala la pronuncia di ammissibilità a blocchi che ha consentito ai servizi competenti per materia e alle Autorità Ambientali italiane di avviare progressivamente l’istruttoria tecnico economica di merito e la valutazione ambientale dei progetti che avevano superato con esito positivo l’istruttoria di ammissibilità formale. Nonostante gli sforzi compiuti i tempi per il perfezionamento del processo istruttorio, come rilevato per la prima finestra di valutazione, appaiono piuttosto estesi. 64. Il processo di approvazione definitiva dei PIT è, invece, più articolato rispetto quello previsto per i progetti ordinari in quanto caratterizzato da due diversi momenti di istruttoria e da una fase intermedia di accompagnamento alla presentazione dei Piani. Tale “complessità” tuttavia trova una giustificazione nella natura dei PIT: iniziative nuove, introdotte con la programmazione 2007-2013, e complesse (progetti integrati finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune che coinvolgono una pluralità di partner ed interessano un’area territoriale estesa) e che, pertanto, necessitano di essere ben comprese dal territorio. In particolare la scelta di prevedere, nell’ambito del processo di approvazione dei Piani, una fase propedeutica alla presentazione definitiva delle proposte progettuali (presentazione e valutazione delle manifestazioni di interesse) pur avendo contribuito a rendere il processo di selezione più lungo ed articolato, ha di fatto consentito alle Amministrazioni corresponsabili di rilevare l’effettivo interesse del territorio nei confronti di questo strumento e di fare delle prime considerazioni circa la capacità dei partenariati di sviluppare idee coerenti con le finalità perseguite attraverso lo strumento dei PIT. 65. Le Amministrazioni corresponsabili hanno dimostrato un elevato interesse nel favorire lo sviluppo di progettualità di valore che si è manifestato nell’attivazione di un ampio set di azioni a supporto dei Coordinatori di progetto tra cui: l’incontro dell’AdG con i Referenti dei Piani, l’azione di accompagnamento svolta da IReR e i due incontri seminariali incentrati sul tema della NPR e dell’ambiente. Nonostante l’impegno profuso, gli esiti del processo istruttorio hanno dimostrato l’incapacità di alcuni proponenti di definire progetti di qualità: è stata respinta la richiesta di finanziamento per il 50% dei PIT presentati e per due progetti ordinari facenti parte dei Piani finanziati. I soggetti responsabili dell’attuazione del Programma hanno riscontrato come principale carenza dei PIT non finanziati la ridotta “interazione”, finalità principe perseguita dal PO attraverso tali strumenti e promossa dalle Amministrazioni corresponsabili attraverso l’accompagnamento. Dalle interviste è emerso che l’azione svolta da IReR non si è dimostrata pienamente adeguata per i seguenti due ordini di motivi: 90 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 - i soggetti proponenti dei PIT sembrano non aver effettivamente compreso le finalità dell’accompagnamento interpretando questo come uno strumento attraverso cui sarebbero stati effettivamente “guidati” nella progettazione degli interventi; - le Amministrazioni responsabili del PO hanno riscontrato in maniera tardiva le criticità ed i punti di debolezza delle proposte progettuali. Pertanto, data la natura complessa dei PIT è stata sicuramente valutata positivamente la scelta delle Amministrazioni di introdurre l’azione di accompagnamento e più in generale di prevedere momenti di confronto con i proponenti dei Piani. Ciononostante si ritiene che potrebbero essere raggiunti migliori risultati rafforzando la comunicazione ed il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti in questo processo (Proponenti, Soggetti incaricati dell’accompagnamento e Amministrazioni responsabili del PO). In vista del prossimo ciclo di programmazione si suggerisce di impiegare i momenti di confronto con i Proponenti realizzati in fase di presentazione delle manifestazioni di interesse, anche allo scopo di chiarire le finalità perseguite attraverso l’azione di accompagnamento evitando possibili “fraintendimenti” circa il tipo di supporto offerto dalle Amministrazioni. Inoltre si ritiene che un maggiore coinvolgimento delle Amministrazioni responsabili del PO in fase di accompagnamento potrebbe consentire di intercettare tempestivamente le carenze dei Piani e, conseguentemente, adottare azioni mirate finalizzate a supportare i progetti più carenti. Per concludere, in considerazione della complessità dei PIT si raccomanda di coinvolgere nel processo di accompagnamento risorse umane con competenze e conoscenze approfondite di questo strumento in quanto si ritiene tale aspetto un fattore critico per il successo dell’azione di accompagnamento. 3.2 Le procedure di rendicontazione Obiettivi della valutazione L’analisi delle modalità operative previste dal Programma cui devono attenersi i beneficiari degli interventi finanziati per la rendicontazione delle spese sostenute è stata finalizzata ad accertarne l’adeguatezza rispetto l’esigenza di garantire una gestione efficace ed efficiente del PO. Al fine di indagare i diversi aspetti legati alla rendicontazione delle spese e di comprendere appieno i punti di vista dei diversi attori coinvolti in questo processo l’attività di valutazione è stata condotta su più livelli: L’analisi desk della documentazione prodotta dalle Amministrazioni responsabili del Programma finalizzata ad accertare la chiarezza espositiva e la completezza degli aspetti trattati rispetto agli adempimenti in capo ai beneficiari per quanto attiene la rendicontazione delle spese; La raccolta diretta di informazioni da un campione di beneficiari italiani attraverso la somministrazione di un questionario di indagine finalizzato a rilevare eventuali criticità operative legate al processo di rendicontazione; La conduzione di interviste ai diversi soggetti coinvolti nel governo e nell’attuazione del PO, nel corso delle quali è stato valutato il grado di soddisfazione di questi ultimi rispetto alle procedure di rendicontazione attivate. 91 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 La valutazione delle procedure di rendicontazione 66. La rendicontazione delle spese è un processo complesso alimentato da tutti i partner di progetto che si articola in due diversi flussi: cartaceo e informatico, veicolato attraverso il Sistema Informativo del PO (GEFO). Il processo viene attivato dai singoli partner con la trasmissione al Referente Unico, che rappresenta l’interfaccia con le Amministrazioni del PO, di un modello riepilogativo delle spese sostenute nell’ambito del progetto (Rendiconto delle spese sostenute dal partner). Il caricamento degli estremi dei giustificativi di spesa e di pagamento a sistema può essere realizzato direttamente dai singoli partner, per le spese di propria competenza, o dal Capofila Italiano per conto di tutti i membri del partenariato. Quest’ultimo, ad ogni modo, espleta le opportune verifiche sulle spese dichiarate da tutti i soggetti coinvolti. Il Capofila è anche tenuto a trasmettere, entro il 31 maggio e tra il 15 e il 31 ottobre di ogni anno, alle Strutture di controllo regionali la documentazione contabile (copia conforme dei documenti contabili delle spese sostenute da ciascun beneficiario) e il modello “Elenco fatture associate alla rendicontazione” rilasciato in automatico dal Sistema. Le Strutture di controllo effettuano, poi, le dovute verifiche e provvedono a validare le spese ammissibili sul Sistema Informativo. La definizione di due scadenze per la rendicontazione delle spese, se da un lato permette di dilazionare nel tempo le attività di verifica svolte dalle Strutture di controllo regionali sugli importi dichiarati dai soggetti beneficiari, dall’altro consente ai soggetti coinvolti nell’attuazione del PO di avere visibilità circa l’effettivo avanzamento della spesa dei singoli progetti e del Programma nel suo complesso. Al raggiungimento delle soglie di spesa definite, il soggetto Capofila può presentare richiesta di liquidazione delle spese rendicontate e validate dalle Strutture di controllo, attraverso la presentazione della seguente documentazione: - Il Format “Richiesta di liquidazione acconto/saldo”, generato in automatico dal Sistema al momento dell’inserimento dei dati nell’area dedicata alla richiesta di acconto/saldo, prevede, oltre ad una sezione che riporta i dati generali di progetto, una tabella riepilogativa della distribuzione dell’acconto/saldo all’interno del partenariato ed un campo note per inserire informazioni aggiuntive. Sono inoltre previste ulteriori schede in cui vengono riepilogate le spese convalidate per voce di spesa, per partner e per progetto. - In fase di richiesta di primo e di secondo acconto i beneficiari sono tenuti a trasmettere una Relazione di avanzamento del progetto mentre, per la liquidazione del saldo, è prevista una Relazione di chiusura. Per entrambe queste tipologie di Relazioni le Amministrazioni hanno definito un format specifico la cui articolazione è stata valutata adeguata. In particolare, l’organizzazione del format di relazione in sezioni tematiche e la descrizione fornita degli aspetti da analizzare per ciascun tema si ritiene possano indirizzare i beneficiari nella compilazione della scheda garantendo la trattazione di tutti gli aspetti ritenuti rilevanti dalle Amministrazioni ai fini dell’erogazione del contributo. 67. E’ stato analizzato il Manuale “Linee guida per i beneficiari italiani” che rappresenta il documento di riferimento per i beneficiari italiani con riferimento a tutti gli aspetti connessi alla gestione degli interventi, ivi inclusa la rendicontazione delle spese. Questo documento, introdotto nella sua prima formulazione a luglio 2009, è stato modificato più volte fino a giungere alla sua versione attuale approvata dal Comitato di Pilotaggio a febbraio 2011. La valutazione di questo Manuale è stata finalizzata ad accertarne la capacità di configurarsi come uno strumento in grado di rappresentare una guida efficace e chiara per i beneficiari nel processo di rendicontazione 92 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 chiarendone le procedure, le modalità di rendicontazione delle singole voci di spesa, la documentazione richiesta e le condizioni di ammissibilità della spesa. Questi gli esiti della valutazione: - Con riferimento alla valutazione della chiarezza espositiva delle “Linee guida per i beneficiari italiani” i diretti utilizzatori del Manuale hanno espresso complessivamente un giudizio positivo: l’85% del campione di beneficiari intervistati (11 su 13) ha evidenziato che i contenuti del Documento sono formulati in modo da chiarire gli aspetti legati alle procedure di rendicontazione e alle condizioni di ammissibilità delle spese. Gli intervistati hanno tuttavia evidenziato che il Manuale non esaurisce l’universo delle casistiche possibili per quanto attiene le condizioni di ammissibilità della spesa. Tali “carenze” informative riscontate nel Manuale, secondo quanto dichiarato dai beneficiari, sono state “compensate” dai tutor di progetto che hanno in più occasioni provveduto a fornire chiarimenti ed informazioni integrative. - Nonostante la valutazione complessivamente positiva del Manuale sembra che le indicazioni fornite nell’ambito di questo documento circa le condizioni di ammissibilità temporali delle spese non siano sufficientemente esplicitate e che, comunque, non esauriscano tutte le possibili casistiche. In più occasioni (interviste e evento “Infoday per la rendicontazione delle spese”) i beneficiari hanno manifestato incertezze circa i termini di ammissibilità delle spese soprattutto per quanto attiene quelle sostenute precedentemente all’avvio delle attività. In base ai chiarimenti forniti dai funzionari nel corso dell’Infoday sembra che le spese realizzate nell’arco temporale compreso tra la data di deposito della domanda di contributo e l’avvio del progetto sono rimborsabili quando si riferiscono ad azioni non sostanziali (spese di corollario) e purché rispettino le condizioni generali di ammissibilità stabilite dal P.O.. Questa indicazione, tuttavia, sembra non trovare un effettivo riscontro nelle “Linee guida per i beneficiari italiani” in cui si richiamano esclusivamente le disposizioni previste all’art. 3 della Convenzione fra Autorità di Gestione e Referente Unico di progetto e i termini per l’ammissibilità di spese con data anteriore a quella di deposito della domanda di contributo pubblico. - Nel corso delle interviste realizzate, alcuni beneficiari dei progetti ordinari della prima finestra di valutazione hanno lamentato la tardiva pubblicazione della prima versione delle “Linee guida per i beneficiari italiani” (luglio 2009) rispetto alla conclusione del processo istruttorio (dicembre 2008). I beneficiari, infatti, hanno evidenziato che l’introduzione di questo Manuale, che sembra aver parzialmente modificato le condizioni di ammissibilità già definite nel documento “Spese Ammissibili” (maggio 2008), ha in alcuni casi comportato la necessità di allineare i piani finanziari degli interventi alle condizioni riviste, generando ricadute sui tempi di progetto. 68. Nei primi mesi del 2011, le Amministrazioni responsabili del PO hanno reso disponibile un ulteriore documento “Manuale di rendicontazione Front-office” finalizzato a supportare i beneficiari nella gestione on line del processo di rendicontazione. L’introduzione di questo Manuale è stata valutata positivamente in considerazione della complessità manifestata dai beneficiari circa il processo di rendicontazione delle spese a sistema. Questo documento, infatti, rappresenta una guida accurata che ripercorre, anche attraverso il ricorso a screenshots di GEFO, le singole attività che i beneficiari sono chiamati a realizzare per rendicontare le spese sul Sistema Informativo. L’analisi desk di questo Manuale e, in particolare, il confronto con le procedure descritte nelle Linee guida per i beneficiari italiani ha portato a rilevare un aspetto che si ritiene debba essere chiarito. Con riferimento alla documentazione rilasciata dal sistema e che il Capofila è chiamato ad inviare alle Strutture regionali di controllo 93 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 a corredo delle copie conformi dei giustificativi di spesa, è emerso che il Manuale di rendicontazione Front-office esplicita l’obbligo di trasmissione del modulo “Rendicontazione -.Dichiarazione” e non del modello “Elenco fatture associate alle rendicontazione” invece previsto dalle Linee guida per i beneficiari italiani. Questo parziale disallineamento dei contenuti dei due Manuali si ritiene possa generare incertezze nei beneficiari al momento dell’invio della documentazione da trasmettere alle strutture di controllo. 69. In generale dalle interviste rivolte ai soggetti beneficiari è emersa una eccessiva onerosità procedurale e burocratica legata al processo di rendicontazione delle spese. Queste le principali difficoltà segnalate dai beneficiari: - Per quanto attiene l’utilizzo del Sistema Informativo i beneficiari non hanno segnalato particolari problemi. Tuttavia il 60% degli intervistati ha evidenziato che le procedure previste per l’invio elettronico della rendicontazione delle spese appaiano piuttosto complesse soprattutto per quanto attiene la modifica di spese già caricate a sistema; - Il 60% dei beneficiari contattati ha dichiarato di aver incontrato delle difficoltà nella rendicontazione di specifiche categorie di spesa quali: personale, promozione, infrastrutture, strutture edilizie e canoni di leasing. Le difficoltà incontrate derivano, in alcuni casi, da una non corretta comprensione delle condizioni di ammissibilità della spesa e, in altri, dall’eccessiva onerosità delle modalità di rendicontazione soprattutto per quanto attiene la quantità di documentazione giuridicamente vincolante che i beneficiari sono chiamati a produrre. 70. L’analisi delle funzionalità di sistema relativamente alla rendicontazione on line delle spese sostenute dai beneficiari ha portato ad evidenziare che al momento dell’inserimento delle singole spese gli utenti sono chiamati a selezionare, tramite un menù a tendina, la tipologia di documento di spesa di riferimento. Tra le opzioni disponibili sono presenti anche tipologie di documenti non ammissibili per il Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera, ma previste nell’ambito di altri Programmi Comunitari gestiti da Regione Lombardia (es. Voucher) mediante lo stesso sistema informativo, unico per più fondi e la cui costruzione rispecchia la necessità di contemperare diversi interessi. 71. A partire dal 2009, il tema della rendicontazione delle spese è stato affrontato dalle Amministrazioni regionali nel corso di una pluralità di eventi rivolti ai beneficiari tra cui: Infoday di Milano (luglio 2009), Infoday di Bolzano e Torino (ottobre 2010) e evento di lancio della terza finestra di valutazione (Stresa, gennaio 2011). Recentemente è stato organizzato a Milano un evento dedicato “Infoday per la rendicontazione delle spese” (Milano, marzo 2011) finalizzato a chiarire i contenuti del documento "Linee guida per i beneficiari italiani" e le funzionalità del Sistema Informativo G.E.FO. per l’invio elettronico dei dati di spesa. Data la complessità del processo di rendicontazione delle spese è stata valutata positivamente la scelta delle Amministrazioni del PO di prevedere momenti di confronto collegiali sui meccanismi di rendicontazione delle spese. Questi eventi, infatti, rappresentano per i soggetti beneficiari un’opportunità per ottenere chiarimenti circa dubbi o criticità emerse in fase di rendicontazione. L’utilità degli eventi di Programma è stata confermata dal campione di beneficiari intervistati: fermo restando che il 92% degli intervistati, pari a 11 soggetti su 12, ha ritenuto gli eventi di Programma positivi, 7 degli 11 rispondenti in senso affermativo hanno evidenziato l’utilità degli eventi nel risolvere dubbi e chiarire gli adempimenti legati alla rendicontazione delle spese. 94 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Conclusioni e raccomandazioni La rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione delle attività progettuali si configura come un processo complesso in quanto basato sul coinvolgimento di una pluralità di attori, sia sul lato dei progetto che delle Amministrazioni responsabili del PO, e gestito su un doppio binario: cartaceo e informatico. L’analisi dei documenti a supporto dei beneficiari nel processo di rendicontazione delle spese e dei risultati delle interviste realizzate, ha permesso di formulare alcune riflessioni circa i meccanismi di rendicontazione attivati nell’ambito del P.O.: 72. Il Manuale “Linee guida per i beneficiari italiani”, secondo quanto emerso dalle interviste, si configura come uno strumento utile e complessivamente in grado di rispondere alle esigenze informative dei beneficiari circa le procedure di rendicontazione delle spese. I soggetti intervistati hanno tuttavia evidenziato che tale documento non esaurisce tutte le casistiche inerenti le modalità di rendicontazione delle diverse categorie di spese. A tal riguardo, ritenendo che la trattazione di casi puntuali nell’ambito del Manuale potrebbe comportare un eccessivo appesantimento di un documento di per se già ricco nei contenuti, si raccomanda di continuare a garantire, come fatto fino a questo momento, contatti diretti e tempestivi tra i tutor di progetto ed i beneficiari. Il supporto dei tutor, infatti, si è dimostrato efficace nel supportare i beneficiari nella gestione del processo di rendicontazione. Infine, anche attraverso i contatti con i beneficiari, è stato rilevato che le condizioni di ammissibilità temporale della spesa non sembrano essere sufficientemente chiarite nel Manuale con particolare riferimento all’arco temporale che intercorre tra la data di deposito della domanda di contributo e l’avvio delle attività. A questo proposito, si ritiene che una maggiore esplicitazione di questi aspetti nell’ambito del Manuale o, eventualmente, in altra documentazione (ad. es. Convenzione tra soggetto Capofila e Autorità di Gestione) potrebbe permettere di fare maggiore chiarezza nei beneficiari circa le condizioni di eleggibilità temporale delle spese. 73. I soggetti beneficiari hanno definito la procedura di invio elettronico dei dati di rendicontazione piuttosto articolata e non sempre di immediata comprensione. A fronte di ciò, è stata valutata positivamente l’introduzione del “Manuale di rendicontazione Front-office” che si configura come una guida di taglio operativo all’utilizzo del Sistema Informativo per la rendicontazione delle spese. L’analisi desk di questo documento ha tuttavia portato a rilevare un parziale disallineamento con il documento “Linee guida per i beneficiari italiani” per quanto attiene i moduli rilasciati in automatico dal sistema da trasmettere periodicamente alle strutture di controllo regionali. Si suggerisce pertanto di allineare nei due Manuali le indicazioni fornite in merito ai moduli da stampare al termine dell’invio elettronico della rendicontazione in modo da ridurre il rischio di equivoci e di incertezze nei beneficiari circa la documentazione cartacea da trasmettere alle Strutture di controllo. 74. Le Amministrazioni corresponsabili del PO attraverso i documenti poc’anzi descritti intendono supportare i beneficiari nel processo di rendicontazione delle spese. Tuttavia l’introduzione di questi Manuali in un momento successivo alla presentazione delle proposte progettuali della prima call non ha permesso di guidare i beneficiari sin dall’avvio delle attività. In vista del prossimo ciclo di programmazione, al fine di rendere disponibili tutte le informazioni necessarie per l’attuazione degli adempimenti in carico ai beneficiari inerenti la rendicontazione delle spese, si suggerisce di provvedere all’introduzione della manualistica in tempo utile per l’avvio dei progetti e del processo di rendicontazione delle spese. 75. Gli eventi Infoday e gli altri momenti di confronto collegiali organizzati dalle Amministrazioni corresponsabili del PO finalizzati ad illustrare il processo di rendicontazione sono stati valutati molto positivamente da parte dei 95 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 beneficiari. Questi eventi, infatti, se da un lato permettono ai soggetti responsabili della realizzazione dei progetti di interfacciarsi direttamente con i funzionari deputati all’attuazione del P.O., sottoponendo loro le incertezze riscontrate, dall’altro incentivano meccanismi di apprendimento virtuosi attraverso la condivisione dei chiarimenti forniti ai dubbi sollevati dai singoli beneficiari. Per le motivazioni sovra esposte, anche in vista della terza finestra di valutazione, si raccomanda di continuare a promuovere eventi di questo tipo. 76. Per quanto attiene l’utilizzo del sistema informativo, si rileva che non sono state riscontrate particolari criticità da parte dei beneficiari nella rendicontazione delle spese sostenute. E’ stato tuttavia rilevato che il sistema consente di associare alle spese inserite, tipologie di documenti di spesa non ammissibili per il PO di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera (es. voucher). Con riferimento a questo aspetto si ritiene che l’introduzione di “warnings” in caso di selezione di tipologie di documenti non ammissibili, possa evitare o comunque ridurre le possibilità di errore. 96 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 4. Il sistema di monitoraggio Obiettivi della valutazione L’analisi dell’adeguatezza del sistema di monitoraggio del Programma (GEFO) ha rappresentato una delle attività preliminari condotte nell’ambito della valutazione del PO, in quanto funzionale alla raccolta di un set significativo di dati e informazioni necessari per la realizzazione dell’esercizio valutativo. La valutazione del sistema è stata finalizzata ad accertarne la capacità di rappresentare, per i soggetti interessati, una base di dati e di informazioni affidabile ed esaustiva in grado di supportarne l’operato. Alla luce di ciò e tenuto conto di quanto previsto dal Disegno di Valutazione, l’approccio adottato per l’analisi del sistema si estrinseca nella disamina dell’effettivo funzionamento di GEFO e nella valutazione del livello di integrazione del suo contenuto informativo, secondo una duplice ottica volta a rilevare: l’adeguatezza del sistema come strumento di rilevazione dell’avanzamento del Programma e di supporto alla gestione strategica del PO; la capacità dello stesso di fornire, con la tempistica ed il livello qualitativo necessario, le informazioni di base per lo svolgimento della valutazione. Le dimensioni analizzate per valutare le performance registrate dal sistema nell’anno 2010 sono: Completezza – le informazioni e i dati presenti a sistema inerenti i progetti sono completi e pertanto soddisfano le esigenze conoscitive dei soggetti coinvolti nell’attuazione del Programma e degli altri attori interessati; Affidabilità – le informazioni ed i dati presenti a sistema sono corretti, tempestivamente aggiornati e sono codificati coerentemente con quanto previsto dal Protocollo di colloquio per la trasmissione dei dati di monitoraggio su base periodica all’IGRUE; Fruibilità – i contenuti informativi del sistema sono immediatamente fruibili (Report) e sono codificati in modo da favorire l’immediata comprensione da parte degli utilizzatori. La valutazione del sistema di monitoraggio Completezza del contenuto informativo del sistema di monitoraggio 77. Il processo di sviluppo del Sistema Informativo per il monitoraggio del Programma Operativo ha subito una significativa accelerazione nel corso del 2010. Le attività svolte sul sistema hanno interessato l’implementazione di nuovi moduli e lo sviluppo delle funzionalità di moduli già esistenti, permettendo così a GEFO di configurarsi come uno strumento piuttosto completo, in grado di mettere a disposizione degli utenti un’elevata quantità di informazioni e dati. 97 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 In particolare si segnala lo sviluppo dei seguenti moduli: - Il Modulo istruttoria dei progetti, la cui gestione è affidata al STC e che raccoglie informazioni relative all’istruttoria svolta sui progetti presentati, è stato ulteriormente sviluppato nel corso del 2010. Nello specifico, è stata introdotta la sezione dedicata alla rimodulazione dei progetti: in sede di istruttoria il Segretariato può rimodulare il piano finanziario di progetto intervenendo sugli importi per fonte di finanziamento (italiana e svizzera) e per partner e modificare la data prevista di avvio e di conclusione nel caso in cui intervengano modifiche sulle tempistiche. L’analisi desk del sistema ha rilevato che per gli interventi finanziati i campi previsti dalla sezione in oggetto sono debitamente compilati. Tuttavia è stato riscontrato che la sezione “Allegato scheda” in cui dovrebbe essere resa disponibile la Scheda di valutazione dei progetti istruiti è attualmente vuota. L’indisponibilità a sistema di tali schede non ha interessato solo i progetti ordinari della prima finestra, ma anche tutti gli interventi approvati nel corso del 2010 (progetti ordinari della seconda finestra e PIT). Il contenuto informativo del sistema rispetto agli esiti del processo di istruttoria appare quindi non esaustivo, tenuto conto che, per ciascun progetto, si fornisce esclusivamente indicazione dello stato di ammissibilità: finanziato, non finanziato, non ammesso. In questo modo non è pertanto garantita ai soggetti interessati l’immediata fruibilità degli esiti del processo istruttorio. - Nel Modulo Monitoraggio sono attualmente disponibili le informazioni ed i dati trasmessi on line dai beneficiari circa l’avanzamento fisico degli interventi. Questo modulo, introdotto nel 2009 e il cui pieno utilizzo è stato garantito a partire dal 2010, appare particolarmente rilevante in quanto consente di disporre direttamente a sistema, per ciascun intervento, informazioni relative al livello di realizzazione fisica delle azioni programmate e delle cause di eventuali ritardi. Ciò permette: o ai soggetti coinvolti nell’attuazione del PO, di comprendere quale sia lo stato di avanzamento complessivo delle attività progettuali e quali siano gli output prodotti (sia per il fronte italiano che svizzero) sulla base dei quali realizzare analisi e valutazioni sull’efficacia del PO; o al Valutatore, di utilizzare il sistema di monitoraggio come base informativa per valutare l’avanzamento fisico dei progetti, senza ricorrere ad onerose attività di trascrizione delle informazioni e dei dati disponibili. Tuttavia l’analisi desk dei contenuti del Modulo di monitoraggio ha portato a rilevare che seppur le Amministrazioni responsabili del Programma abbiamo definito scadenze puntuali per l’invio elettronico delle schede di monitoraggio3, i Capofila dei progetti non hanno sempre rispettato tale impegno. La tabella a seguire sintetizza, per semestre di riferimento, gli esiti della ricognizione svolta avente ad oggetto gli interventi finanziati nella I finestra valutativa ed i progetti strategici. A partire dal primo anno solare successivo a quello di stipula della Convenzione i soggetti beneficiari devono trasmettere due volte l’anno i dati di monitoraggio entro il 31 gennaio ed il 31 luglio del semestre di riferimento. (“Linee guida per i beneficiari italiani”) 98 3 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Tabella 11. Ricognizione presenza schede di monitoraggio a sistema Semestre di riferimento II° semestre 2009 I° semestre 2010 II° semestre 2010 Progetti titolati a trasmettere i dati di monitoraggio Progetti Ordinari I finestra valutativa Progetti Ordinari I finestra valutativa Progetto Strategico E.CH.I. Progetti Ordinari I finestra valutativa Progetti Strategici Esiti ricognizione Le schede non sono state recuperate a sistema A sistema sono presenti le schede di 51 progetti su un totale di 55 finanziati La scheda è presente a sistema Sono presenti a sistema le schede di 48 progetti su un totale di 55 finanziati Sono presenti a sistema le schede di 4 dei 5 progetti strategici finanziati 78. Inoltre è stato rilevato che le informazioni relative alla “tipologia di intervento” (ordinario, strategico e PIT) non sono complete. È possibile rilevare l’appartenenza di un progetto ad un PIT o comprendere se un progetto ordinario appartenga alla prima o alla seconda finestra valutativa mentre, in nessuna sezione del sistema, si ha evidenza se un progetto sia Strategico. Inoltre si segnala che nella sezione di sistema “Istruttoria” è indicata, in corrispondenza del campo “N. finestra valutativa”, la prima finestra anche per i progetti strategici e i PIT: informazione che si ritiene possa creare confusione per l’utilizzatore. 79. Nel corso del 2010 è stata approvata una nuova versione della Scheda di monitoraggio fisico dei progetti che i soggetti beneficiari sono chiamati a trasmettere su base semestrale. Con la nuova versione della scheda sono stati introdotti cambiamenti che si ritiene possano favorire, da un lato, la confrontabilità delle dichiarazioni rese dai beneficiari circa le cause dei possibili ritardi e, dall’altro, guidarli nella compilazione dei diversi campi della scheda. Di seguito si fornisce indicazione di alcune modifiche apportate alla scheda che sono state valutate positivamente: - Nella tabella 2 [“Stato di avanzamento attività e prodotti del progetto complessivo (IT+CH)”] è stato inserito il campo “Tipologia di ritardo” in cui i soggetti beneficiari sono chiamati a selezionare, tra le macrocategorie di ritardo già codificate e descritte dalle Amministrazioni del PO, quella di riferimento. Tra le implicazioni positive legate all’introduzione di una codifica predefinita si segnalano le seguenti: o I beneficiari sono orientati e guidati nella compilazione della tabella; o I soggetti coinvolti nell’attuazione del P.O. possono disporre di informazioni aggregate circa le principali cause di ritardo dichiarate dai beneficiari e, conseguentemente, individuare misure correttive omogenee per tipologia di ritardo; o La possibilità per i soggetti interessati di disporre di un set di informazioni omogenee che favorisce la realizzazione di elaborazioni ed analisi sulle cause dichiarate di ritardo. Inoltre si ritiene opportuna la scelta di mantenere nella tabella il campo “Note”, all’interno del quale i beneficiari possono fornire ulteriori precisazioni circa le cause dei ritardi e le eventuali modalità attivate per farvi fronte. 99 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA - ………………… … MAGGIO 2011 L’introduzione dell’allegato “Indicatori di risultato” che supporta la compilazione della Tabella 4 “Quantificazione degli indicatori di risultato del progetto complessivo (IT+CH)” il quale consente ai beneficiari di avere immediata visibilità del set di indicatori di risultato definiti nella Guida di attuazione per la Misura di riferimento, delle unità di misura previste e, per alcuni indicatori, delle modalità di calcolo del valore di realizzo. Affidabilità dei dati e delle informazioni disponibili a sistema 80. L’analisi desk dei contenuti informativi del sistema ha portato a rilevare che i dati disponibili per progetto (unità minima di analisi) sono tendenzialmente corretti ed aggiornati in quanto non sono state rilevate anomalie o particolari criticità. 81. L’analisi dell’affidabilità del sistema è stata anche finalizzata ad accertarne la capacità di dialogare adeguatamente con il sistema di monitoraggio IGRUE. Dalle interviste ai soggetti coinvolti nel governo del PO è emerso che sono stati compiuti notevoli sforzi per allineare i contenuti del sistema di monitoraggio al Protocollo di colloquio IGRUE e che attualmente le informazioni disponibili sono codificate coerentemente con quanto previsto dal Ministero. Questa situazione dovrebbe di fatto consentire il passaggio, nel 2011, da una trasmissione dei dati di monitoraggio basata su supporti excel ad una trasmissione informatizzata. Fruibilità dei dati e delle informazioni presenti a sistema 82. L’analisi della fruibilità del contenuto informativo del sistema gestionale (GEFO), intesa come possibilità per gli utenti di accedere alle informazioni e di disporre in maniera agevole dei dati sui progetti, ha portato a rilevare che: - Anche nel 2010 il sistema informativo non prevede una funzionalità di interrogazione diretta ma consente il rilascio di due soli Report standard che non esauriscono le informazioni relative ai progetti. I Report disponibili non soddisfano, quindi, le esigenze conoscitive dei soggetti coinvolti nell’attuazione del Programma e del Valutatore Indipendente. Tale importante limite è stato tuttavia superato grazie all’introduzione del Data Warehouse Business Objects (BO): strumento di business intelligence che si alimenta giornalmente in automatico con le informazioni disponibili nei sistemi gestionali (GEFO e sistema di contabilità regionale), attraverso cui l’utente può creare agevolmente Report personalizzati in formato excel e statistico con il ricorso a query. L’utilizzo di questo Data Warehouse dovrebbe permettere ai soggetti coinvolti nel governo e nell’attuazione del Programma di avere a disposizione un sistema in grado di raccogliere, integrare e riorganizzare dati ed informazioni provenienti da diverse fonti e di restituirli in un formato leggibile e funzionale a supportare i processi di valutazione e di analisi finalizzate alla pianificazione ed al processo decisionale. Si segnala che nel 2010 Business Objects era in fase di sviluppo mentre la piena operatività dello stesso è stata raggiunta nei primi mesi del 2011. Il Valutatore ha potuto quindi utilizzare questo strumento per collezionare informazioni funzionali alla stesura del presente Rapporto anche grazie alla partecipazione ad un corso di formazione su BO tenuto dalla società Lombardia Informatica. 100 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 - In fase di presentazione della domanda di contributo i beneficiari del PO possono valutare l’opportunità di individuare, oltre agli indicatori di risultato previsti per la Misura di riferimento, ulteriori indicatori rappresentativi delle realizzazioni di progetto. Al momento della trasmissione semestrale dei dati di monitoraggio i beneficiari valorizzano gli indicatori facoltativi disgiuntamente da quelli obbligatori: i risultati degli indicatori extra sono infatti disponibili in una apposita sezione del modulo di monitoraggio in formato pdf. Questa situazione rappresenta un limite alla fruibilità delle informazioni relative all’avanzamento degli indicatori di risultato facoltativi in quanto non favorisce una agevole consultazione e elaborazione dei dati. - L’analisi della chiarezza terminologica dei contenuti informativi del sistema di monitoraggio ha portato a rilevare che non sempre la comprensione delle etichette utilizzate per alcuni campi presenti a sistema appare immediata ed intuitiva. In particolare questo aspetto interessa i campi di tipo finanziario con riferimento ai quali è stato riscontrato che la terminologia utilizzata non è pienamente allineata a quella dei documenti di programmazione, comportando la necessità per il Valutatore di richiedere alcuni chiarimenti all’Amministrazione. Conclusioni e raccomandazioni 83. L’analisi della completezza dei contenuti del sistema informativo ovvero la valutazione della disponibilità su GEFO di un set di informazioni e di dati tali da soddisfare le esigenze conoscitive degli attori coinvolti nell’attuazione del Programma e di eventuali ulteriori soggetti interessati è complessivamente positiva. Come già segnalato in precedenza, lo sviluppo che ha interessato il sistema di monitoraggio del PO per il 2010 è stato rilevante: per ciascun progetto finanziato sono infatti disponibili informazioni e dati di anagrafica, di istruttoria, di avanzamento finanziario, fisico e procedurale. In particolare si segnala che la disponibilità dei dati di monitoraggio fisico degli interventi finanziati a sistema ha permesso agli utenti interessati di disporre in maniera agevole delle informazioni relative al livello di realizzazione fisica di tali progetti e delle cause di ritardo. Anche l’introduzione della nuova versione della Scheda di monitoraggio fisico, che prevede codifiche predefinite delle cause di ritardo, è stata valutata positivamente in quanto, da un lato, consente di guidare i beneficiari nella compilazione della scheda e, dall’altro, permette ai soggetti coinvolti nel governo del PO di disporre di un set di informazioni omogenee sulla base delle quali individuare i fattori che più condizionano l’attuazione dei progetti finanziati e valutare l’introduzione di opportune misure correttive. Tuttavia l’analisi desk di GEFO ha portato ad evidenziare alcuni aspetti che si ritiene possano essere ulteriormente migliorati: - A sistema non risultano disponibili le Schede di valutazione dei progetti approvati nel corso del 2010. Questo aspetto non ha permesso di disporre di informazioni inerenti i giudizi espressi in fase di istruttoria circa la qualità delle proposte progettuali. In vista dell’avvio del processo di selezione dei progetti ordinari presentati con la terza finestra valutativa, si suggerisce di valutare la possibilità di caricare a sistema le schede di istruttoria in modo da garantire, a tutti i soggetti interessati, la piena fruibilità degli esiti del processo di istruttoria. - L’analisi desk del sistema ha portato a rilevare l’assenza dell’informazione relativa alla tipologia di progetto nel caso di interventi strategici. E’ infatti possibile comprendere se un progetto appartenga ad un PIT o rilevare se un intervento ordinario appartenga alla prima o alla seconda finestra valutativa mentre non si ha evidenza dell’appartenenza di un progetto alla tipologia “Strategico”. Per intervenire su tale carenza si 101 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 suggerisce di valutare l’introduzione dell’informazione inerente la tipologia di progetto “strategico” in una delle sezioni del sistema; - La terminologia utilizzata a sistema non sempre appare immediata ed intuitiva, soprattutto per quanto attiene le etichette che contraddistinguono i campi di natura finanziaria. A tal proposito si ritiene che l’introduzione di un breve glossario esplicativo della terminologia di GEFO possa favorire gli utenti nella comprensione delle informazioni e dei dati disponibili e, pertanto, favorirne la fruizione. 84. La dimensione di osservazione del monitoraggio però non si esaurisce a livello dei progetti finanziati ma si estende fino ad ottenere una visione integrata dell’andamento generale del Programma. Con riferimento a questo aspetto si segnala che nel 2010 sono stati compiuti importanti progressi che hanno consentito di superare alcune aree di criticità individuate per l’annualità 2009. I dati disponibili a sistema, secondo quanto dichiarato dai soggetti coinvolti nell’attuazione del PO, appaiono codificati coerentemente con quanto previsto dal Protocollo di Colloquio IGRUE ed il flusso dei dati nei confronti dei soggetti interessati all’attuazione del PO è stata favorita dallo sviluppo di Business Objects. Questo strumento di business intelligence sviluppato da Regione Lombardia nel 2010 e che ha raggiunto la piena funzionalità nel 2011, consente all’utente di effettuare analisi multidimensionali, utilizzando informazioni e dati presenti nei sistemi gestionali. Per favorire un utilizzo quanto più diffuso di questo importante strumento di interrogazione diretta di GEFO si suggerisce di valutare l’introduzione di un Manuale descrittivo delle modalità di utilizzo di Business Objects che illustri ai soggetti interessati i principali passaggi per la creazione di cartelle e di Reports nonché estendere i momenti formativi ad un ampio bacino di soggetti coinvolti nell’attuazione del PO. 102 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 5. Il contributo del partenariato all’attuazione del P.O. 5.1.1 Obiettivi della valutazione Il presente capitolo, analizza il contributo del partenariato nella definizione, progettazione, presentazione e attuazione degli interventi ammessi a finanziamento nella seconda finestra di valutazione nell’ambito P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007-2013. Gli obiettivi principali della valutazione riguardano pertanto sia gli aspetti quantitativi e localizzativi che caratterizzano il partenariato, sia gli aspetti qualitativi legati all’intensità della cooperazione tra i beneficiari dei progetti, e la verifica di eventuali elementi di miglioramento della cooperazione rispetto alla Ia finestra di valutazione. L’analisi condotta intende fornire elementi utili per la valutazione del contributo del partenariato transfrontaliero all’attuazione del Programma attraverso l’approfondimento dei seguenti aspetti: la distribuzione territoriale e della tipologia di partner coinvolti; il numero di partner medi coinvolti nei progetti; il coinvolgimento dei partner in fase progettuale e attuativa; il grado di cooperazione e di conoscenza reciproca effettivamente raggiunto tra i partner e tra i soggetti coinvolti nell’attuazione dei progetti transfrontalieri; la realizzazione di attività comuni e durature nel tempo. L’unità di analisi individuata per l’osservazione di ciascuno degli aspetti menzionati è rappresentata dai progetti ammessi a finanziamento nella seconda finestra (annualità 2010) ed il confronto con i progetti ammessi nella Ia finestra (annualità 2009). 5.1.1 La distribuzione territoriale e la tipologia di partner coinvolti 85. Il numero di partner italiani e svizzeri presenti nei progetti presentati nella IIa finestra risulta variabile a seconda delle misure del Programma. Dall’analisi condotta emergono due dati rilevanti: mediamente i partenariati attivati presentano dimensioni modeste (costituiti da 3-4 partecipanti) e circa il 23% dei partenariati sono costituiti unicamente dai due capofila transfrontalieri. In totale i soggetti che partecipano alla collaborazione transfrontaliera sono 264 dei quali il 63% di nazionalità italiana. Alcuni di essi, specialmente le Regioni, le Province, le Università partecipano a diversi progetti, sia in veste di ente capofila che di partner. Rispetto alla prima finestra di valutazione diminuisce la media dei partecipanti ma aumenta il numero di 103 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 progetti che coinvolge più di due partner. La presenza dei partner svizzeri, sale al 38% del totale (nella Ia finestra 33%) rafforzando nel complesso la partecipazione transfrontaliera ai progetti. Tabella 12 Numero e media di partecipanti per Misura Misure N° partner n° progetti 2 3-4 Misura 1.1 1 Misura 1.2 6 Misura 1.3 3 Misura 2.1 14 2 7 Misura 2.3 4 2 2 Misura 3.1 8 1 3 Misura 3.2 3 Misura 3.3 2 1 Misura 3.4 6 3 1 2 5-6 1 7-9 ≥ 10 6 2 1 6,3 1 1 1 9 1 2 2 6,4 2,75 2 2 3 6,25 3,3 1 1 Media 1 1 8 3,8 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 86. Il grafico sottostante evidenzia la distribuzione dei beneficiari concentrata principalmente in Lombardia e Ticino e distribuita equamente tra Piemonte, Provincia di Bolzano e Grigioni. Grafico 15. Distribuzione dei partner per area geografica Grigioni 10% Vallese Valle d'Aosta Piemonte 2% 2% 9% Ticino 25% Prov.Aut.Bolza no 8% Lombardia 44% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 87. La tabella seguente riporta la composizione del partenariato secondo la provincia di provenienza di ciascun partner, sulla base dell’analisi delle schede progettuali e dei dati presenti nel sistema di monitoraggio. Per quanto riguarda i partner svizzeri si è fatto ricorso ai Cantoni, in quanto si tratta di realtà assimilabili alle province italiane per dimensione e popolazione. 104 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Tabella 13: Distribuzione dei partner per area geografica negli Assi 1 e 2 nei progetti della II finestra Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 105 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Tabella 14 Distribuzione dei partner per area geografica nell’Asse 3 nei progetti della II finestra Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 88. Come si evince dal grafico a seguire, la distribuzione dei beneficiari italiani è concentrata principalmente in Lombardia e distribuita equamente tra Piemonte e Provincia di Bolzano con rispettivamente il 70% e il 15%16% del totale, mentre per la Valle d’Aosta la partecipazione è decisamente minore (2%). 106 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 16: Distribuzione dei partner italiani per area geografica Lombardia 70% Piemonte 15% Valle d'Aosta 2% Bolzano 16% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 89. Per quanto concerne l’analisi dei partner svizzeri, si rileva una netta prevalenza di soggetti localizzati nel Cantone Ticino (67% del totale dei partecipanti), mentre la distribuzione dei partner dei Grigioni è circa il 28%. La distribuzione del Cantone Vallese è pari al 5%. Grafico 17: Distribuzione dei partner svizzeri per area geografica Grigioni 28% Vallese 5% Ticino 67% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 90. La distribuzione dei soggetti capofila ricalca gli stessi rapporti, confermando ovviamente Lombardia, e Ticino quali aree geografiche maggiormente rappresentate. La localizzazione dei capofila coincide a grandi linee con la ripartizione territoriale della spesa dei progetti. 107 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 18: Distribuzione territoriale dei soggetti capofila in relazione agli Assi del P.O. 10 9 8 7 6 5 Asse 1 4 Asse 2 Asse 3 3 2 1 0 Valle d'Aosta Piemonte Lombardia Bolzano Vallese Ticino Grigioni Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 91. Le compagini progettuali hanno la tendenza a privilegiare la scelta di partner provenienti dalla medesima provincia e comunque dalla regione/cantone di riferimento (85%). Solo un sesto dei progetti vede il coinvolgimento di partner tra diverse aree geografiche italiane. I dati hanno una valenza indicativa in quanto non considerano il reale apporto fornito dal partner, tuttavia, ciò evidenzia il permanere della difficoltà, da parte dei soggetti coinvolti, a percepire il territorio di cooperazione come un’unica realtà omogenea ed uniforme. In alcuni casi i progetti sono stati elaborati da un solo soggetto e successivamente proposti ai partner, rinunciando alla reale costruzione di un partenariato. 92. La compagine progettuale, rispetto alla prima finestra risulta meno sbilanciata sul versante italiano. Nel 21% dei progetti si riscontra una partecipazione prevalente di partner svizzeri ed nel 30% si evidenza una parità di presenza. 93. L’elemento più interessante è un maggior equilibrio tra il numero di partner nei progetti presentati da soggetti bilingui. Si rileva altresì che i partner lombardi e piemontesi tendono a privilegiare i partner dell’area ticinese per ragioni geografiche e di lingua mentre i soggetti della Valle d’Aosta e della Provincia Autonoma di Bolzano partecipano a partenariati rispettivamente del Cantone Vallese e dei Grigioni. La provincia di Sondrio partecipa prevalentemente con il cantone dei Grigioni. 94. Con riferimento alla relazione fra composizione dei partenariati in termini di categorie di soggetti partecipanti si rileva che la tipologia di beneficiari predominante è quella relativa ai soggetti pubblici che supera i 2/3 dei beneficiari. Tra di essi, gli Enti di diritto pubblico territoriali (Regioni, Cantoni, Province, Comunità montane e Comuni) sono i più rappresentati e nel caso dei capofila della parte italiana rappresentano più del 56% del totale. Nella parte svizzera i capofila appartengono in maggior misura Enti di diritto pubblico territoriali, istituzioni (Università) e ad agenzie territoriali di sviluppo turistico ed economico (49,5%). Il predominio degli enti territoriali, in particolare per i progetti presentati presso le regioni italiane, risulta superiore nell’Asse 1 108 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 mentre una quota rilevante di partner privati (37% e 39%) è riscontrabile negli Assi II e III, in quanto interessano tematiche che hanno maggiore richiamo per questa tipologia di beneficiari. 95. Si segnala inoltre, in ambito italiano, una performance positiva di Comuni e Comunità Montane (53% dei partner pubblici italiani ad eccezione del territorio piemontese che è stato oggetto di riorganizzazione delle Comunità Montane con la riduzione delle loro funzioni ed il drastico taglio delle risorse). Il contributo di tale tipologia di beneficiari è stato positivo nonostante alcuni problemi dati dalla necessità (per i comuni) di rispettare i vincoli di spesa del Patto di Stabilità. 96. Nella IIa finestra di valutazione si rilevano il maggior il peso dei privati nelle compagini, la presenza di nuove partnership e la sperimentazione di nuove forme di partenariato pubblico-privato principalmente in Lombardia e Ticino. Le partnership si sono estese a soggetti portatori di interessi diversificati nel campo del sociale, della cultura e della ricerca superando il dualismo amministrazioni-soggetti economici. 97. Con riferimento ai beneficiari privati italiani si evidenzia che la quota maggiore di essi proviene dalla Lombardia (il 74% del totale italiano) ed in quota minore dalla Provincia Autonoma di Bolzano che presenta però il maggior equilibrio tra partner pubblici e privati. Grafico 19: Tipologia dei beneficiari pubblici e privati in relazione all’area geografica 80 70 60 50 40 30 20 Pubblico 10 Privato Va lle se ni io rig G ci no Pr Ti ba rd ov ia .A ut .B ol za no te on Pi em Lo m Va lle d' Ao st a 0 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 109 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Grafico 20: Tipologia dei beneficiari in relazione agli Assi del P.O. 100 90 80 70 60 Privato 50 Pubblico 40 30 20 10 0 Asse 1 Asse 2 Asse 3 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 98. Relativamente all’efficacia degli interventi attivati generalmente i partner privati agiscono puntualmente e rispettano gli impegni. Ciò è dovuto principalmente ai minori vincoli amministrativi e procedurali a cui sono legati. 99. Le Amministrazioni Regionali risultano meno efficaci, nella realizzazione degli interventi, rispetto ad altre tipologie di soggetti beneficiari. Questo si spiega in quanto nel tempo le Regioni hanno progressivamente perso la connotazione tecnico-esecutiva propria dei soggetti attuatori degli interventi. Per la realizzazione concreta delle azioni progettuali, infatti, le Regioni si avvalgono tendenzialmente di enti strumentali, legati alla Regione da un accordo convenzionale, il cui coinvolgimento comporta un aumento della complessità nella gestione del progetto con conseguenti ricadute anche sull’avanzamento della spesa. 100. La forte partecipazione di organismi e componenti di carattere regionale ha indubbiamente il ruolo di stimolo e di coordinamento preliminare con le autorità e gli attori locali, tuttavia occorrerà verificare, a progetti realizzati, l’effettiva ricaduta di tali interventi sul territorio transfrontaliero. In taluni casi, soprattutto con riferimento ai partner istituzionali, l’adesione è meramente formale e l’amministrazione in questione avvalla l’utilità del progetto ma non viene coinvolta nel compimento di specifiche attività progettuali. 101. La presenza nei partenariati delle Università ed istituti scolastici è considerevole. Tali soggetti contribuiscono allo sviluppo dei progetti nelle fasi di studio, ricerca e formazione, ma occorre tuttavia considerare che il Programma non è finalizzato a sostenere le attività di ricerca e queste tendenzialmente dovrebbero essere intese solo come funzionali alla realizzazione delle attività operative dei progetti stessi. Università e Centri di ricerca presentano solitamente idee progettuali interessanti, ma spesso poco rispondenti alle esigenze del territorio. 110 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 5.1.2 Il coinvolgimento dei partner in fase progettuale e attuativa ed il grado di cooperazione reciproca L’analisi mira a ricostruire, il modo in cui i vari partner definiscono le modalità e gli strumenti attraverso i quali scelgono di interagire e come sviluppano tale collaborazione in fase di esecuzione. Per la valutazione qualitativa della cooperazione sono quindi state analizzate le due fasi distinte: il partenariato in fase di predisposizione del progetto ed il partenariato in fase attuativa. Il coinvolgimento dei partner è stato esaminato innanzitutto attraverso l’analisi delle schede di progetto presentate nella IIa finestra in cui è stata richiesta l’esplicitazione dettagliata delle attività, dei costi, delle fonti proprie di finanziamento, delle risorse impegnate per ciascuna fase di progetto e per ciascun partner coinvolto. Tra le informazioni esaminate è stata valutata la dichiarazione effettuata dai beneficiari alla presentazione del progetto. Essa consisteva nell’esplicitazione del grado di partecipazione dei partner al progetto in base ai seguenti criteri: - Elaborazione congiunta - Il progetto è stato costruito e definito in comune. - Attuazione congiunta - Il progetto sarà realizzato in comune. - Personale condiviso - È prevista la messa a disposizione sui due versanti di personale per accompagnare la realizzazione del progetto. - Finanziamento congiunto - Il progetto sarà finanziato in comune. 102. Attraverso l’analisi dei dati derivanti dalle schede progettuali è stato possibile verificare, le modalità di collaborazione e l’apporto che ciascun soggetto partecipante al progetto fornisce in ogni fase. La proposta progettuale e la dichiarazione degli ambiti di collaborazione reciproca, rappresentano però solo una “dichiarazione d’intenti” dei partner che nella fase di attuazione potrebbero essere disattesi, riducendo quindi a pura formalità quella cooperazione transfrontaliera enunciata nella scheda. 103. Dall’elaborazione delle risposte emerge che il numero di progetti che rispetta almeno tre dei quattro criteri proposti corrisponde a più del 90% del totale (vedi tabella a seguire). Tale dato ha un valore puramente indicativo in quanto non è in grado di misurare la reale collaborazione tra i partner. Tabella 15: Numero di progetti rispetto al grado di partecipazione dichiarato Numero di criteri rispettati 2 Numero di progetti Incidenza Target 47 100% 100% 3 45 96% 50% 4 25 53% 10% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati indicati nelle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate dai beneficiari 104. Per quanto riguarda gli ambiti di collaborazione presenti sui tre Assi (vedi grafico a seguire), l’Asse che genera un maggiore grado di cooperazione tra partner risulta essere l’Asse III - Qualità della vita, finalizzato al rafforzamento di processi di integrazione sociale e istituzionale, nell’ambito formativo, del mercato del lavoro e del patrimonio culturale. Tale circostanza deriva dal fatto che trattandosi di iniziative rivolte alla popolazione 111 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 che non prevedono situazioni di rivalità e competizione economica, esse si prestano maggiormente ad esperienze collaborative. Grafico 21: I gradi di partecipazione rispetto agli Assi 100% 95% 90% 85% 80% Asse 1 75% Asse 2 70% Asse 3 65% 60% 55% 50% Asse 1 Asse 2 Asse 3 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati indicati nelle Schede per la domanda di contributo pubblico presentate dai beneficiari 105. Il grado di cooperazione tra i partner è stato inoltre esaminato sulla base dell’analisi condotta su un campione di beneficiari italiani. Le domande riguardanti la fase di attuazione delle attività previste nella proposta progettuale sono state poste ai beneficiari per mezzo del questionario. Tutti i progetti risultano avviati anche se, in taluni casi, sono ancora nella fase iniziale. 106. L’analisi condotta attraverso le interviste ai beneficiari italiani ha evidenziato un livello di cooperazione più elevato rispetto a quanto rilevato nella valutazione precedente. La collaborazione transfrontaliera sembra essersi rafforzata soprattutto nella fase di progettazione, rispetto alla quale è stata è rilevata una maggiore vivacità ed un rinnovamento nella composizione dei partenariati. Tale fenomeno è stato rilevato prevalentemente nei territori della Lombardia e della Provincia Autonoma di Bolzano per l’Italia e nei cantoni del Ticino e dei Grigioni per la Svizzera. Dalle interviste è emerso in maniera significativa che il valore aggiunto della collaborazione è ascrivibile principalmente alla trattazione di tematiche di interesse comune ed alla possibilità di sviluppare una cooperazione e una conoscenza reciproca. 107. Dalle interviste emerge che nella maggior parte dei casi, la stesura del progetto è stata svolta in maniera congiunta. Ciò rappresenta un aspetto positivo se messo in relazione con i risultati emersi nella Ia finestra dove molti partner avevano approvato l’impianto progettuale proposto senza apportare modifiche di rilievo. La collaborazione in fase progettuale ha permesso di discutere su temi comuni con l’ottica delle diverse realtà ed ha agevolato la conoscenza reciproca e quella dei settori di attività individuando parallelismi nel partenariato transfrontaliero e nelle problematiche da affrontare. 108. Nella fase di attuazione si riscontra, in molti casi, un minore livello di cooperazione in quanto i progetti vengono attuati separatamente anche se è comune a tutti lo svolgimento di attività coordinate e 112 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 complementari. Dalle interviste svolte e dall’analisi del materiale a disposizione, il quadro che è emerso relativamente al livello di cooperazione sviluppato, ha mostrato una scarsa propensione da parte dei partner nell’attivare rapporti di stretta collaborazione limitandosi alle attività di scambio delle esperienze ed alle attività di coordinamento nelle differenti fasi di realizzazione. 109. La quasi totalità dei soggetti intervistati ha comunque ribadito che la collaborazione sarà intensificata quando le attività progettuali saranno a pieno regime. Come già detto, infatti, nella maggioranza dei casi i progetti sono appena iniziati e le possibilità di instaurare percorsi positivi di coinvolgimento reciproco sono ancora aperte. 110. Nella maggior parte dei casi i membri del partenariato hanno precedenti esperienze di cooperazione (61%) ed hanno collaborato con gli altri partner di progetto (77%). Tuttavia, si è registrato un aumento delle difficoltà nell’individuazione dei partner di progetto transfrontalieri; la complessità nel reperimento dei partner è stata determinata principalmente dalle risorse finanziarie limitate e dalla maggiore selezione prestata dai capofila nella scelta dei partner più adatti alle caratteristiche del progetto. 111. La percezione dell’utilità delle collaborazioni esistenti è stata valutata rilevando le informazioni fornite dai soggetti intervistati. È emerso che gli aspetti positivi della collaborazione riguardano principalmente: - l’apprendimento congiunto: la possibilità di condividere conoscenze ed esperienze (il confronto con realtà e modi differenti di gestire questioni e problematiche stimola l’impiego di approcci, metodologie funzionali allo sviluppo delle attività di progetto); - l’integrazione, condivisione e scambio di buone pratiche: la possibilità di condividere soluzioni diverse ed individuare le strategie adatte allo sviluppo di progetti in territori che presentano problematiche analoghe e l’opportunità di affrontare con un approccio omogeneo le questioni riguardanti unità territoriali suddivise tra diverse amministrazioni locali e la scoperta di un’identità comune che non si pensava di avere; - lo sviluppo di sinergie: la possibilità di realizzare delle attività in rete su temi condivisi e rafforzare la rete delle collaborazioni creando sinergie con altri Soggetti ed Amministrazioni, sviluppando scambi istituzionali, coinvolgendo i soggetti del tessuto economico e favorendo esperienze di co-progettazione. - il risparmio finanziario che la partecipazione al Programma consente di conseguire. 112. L’informazione sul futuro delle collaborazioni è stata rilevata chiedendo agli intervistati di specificare se la collaborazione è destinata ad esaurirsi con il termine del progetto, oppure se è destinata a proseguire. Quasi la totalità degli intervistati (92%) ha dichiarato che in futuro realizzerà altre iniziative con i partner di progetto, in alcuni casi i partner intendono portare avanti lo stesso progetto, sviluppando eventualmente ulteriori ambiti conoscitivi ed operativi, in altri casi verranno realizzate future collaborazioni con i partner sugli stessi temi. 113. Dalle interviste condotte con alcuni soggetti coinvolti nell’attuazione del programma è emerso che la collaborazione si svolge prevalentemente nell’ambito del monitoraggio dell’avanzamento fisico e finanziario delle attività progettuali e a tale scopo sono stati attivate modalità e strumenti comuni. Sono state individuate quattro differenti modalità/strumenti attraverso cui vengono gestite le relazioni informative: - lo svolgimento di incontri periodici tra i partner italiani e i partner svizzeri (che costituisce una modalità adottata da quasi la totalità dei soggetti) in cui, generalmente, non vengono realizzati scambi informativi 113 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 approfonditi. Ciononostante la realizzazione di incontri periodici consente di costruire un sistema comune di informazioni significative, basato sull’interazione diretta tra i soggetti; - l’utilizzo di strumenti per il monitoraggio congiunto dell’avanzamento fisico e finanziario (adottati dal 69% dei partner) quali lo scambio di report informativi, la predisposizione di supporti informatici per la rilevazione di dati (es. excel), check list e cronoprogrammi per monitorare l’avanzamento delle attività e della spesa sia sul fronte svizzero che italiano; - l’individuazione di un referente incaricato della raccolta e della analisi dei dati; - l’utilizzo di un sistema di tipo Project management per il monitoraggio congiunto dell’avanzamento fisico e finanziario in un medesimo ambiente informatico per gestire in modo integrato tutti i progetti in campo (adottati dal 15% dei partner). 114. Di seguito si fornisce indicazione delle criticità emerse nella gestione dei rapporti di cooperazione transfrontaliera e la valutazione degli effetti prodotti sull’attuazione del Programma: - Diverso “modus operandi” e quadro normativo: gran parte dei soggetti intervistati ha affermato che le maggiori criticità sono da attribuirsi alle differenze di carattere normativo e finanziario tra l’Italia e la Svizzera ed alle difficoltà di coordinamento che ne derivano. Un’importante limitazione nelle attività di progetto è legata alla normativa svizzera in materia di investimenti in quanto è limitata la possibilità di realizzate interventi di tipo immateriale ma non materiale. - Differenti risorse finanziarie: le criticità più evidenti sono principalmente ascrivibili al fatto che la dotazione di risorse finanziarie per la realizzazione dei progetti svizzeri sia diversa rispetto quella italiana. I partner svizzeri devono integrare con risorse proprie per cercare di realizzare delle attività minimamente comparabili con quelle italiane. Ciò comporta uno stimolo differente all’operatività in relazione alla differenza delle risorse. - Conseguenze all’introduzione dello scudo fiscale: Le ritorsioni del cantone Ticino rispetto all’introduzione dello scudo fiscale hanno influito sulle tempistiche e sull’operatività delle partnership. 115. Soprattutto nelle fasi iniziali di progetto sono state evidenziate alcune difficoltà: - Le attività di coordinamento richiedono molto tempo (incontri per la definizione di obiettivi comuni e per l’individuazione delle attività da intraprendere). - Per i progetti che coinvolgono un significativo numero di partner le difficoltà legate al coordinamento emergono soprattutto in fase di rendicontazione (informazioni raccolte in momenti diversi). - I piccoli partner incontrano numerose difficoltà nell’ottenere le fidejussioni bancarie. - I partner pubblici hanno talvolta difficoltà di natura amministrativa nella gestione del budget di progetto. - In alcuni casi le difficoltà di coordinamento sono legate alla distanza geografica ed alle differenze linguistiche. Per questo motivo i partner di progetto utilizzano prevalentemente altri strumenti di comunicazione a distanza e organizzano le riunioni di coordinamento con cadenza trimestrale o semestrale. 114 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 5.1.3 Conclusioni e raccomandazioni 116. Sebbene siano stati evidenziati indubbi miglioramenti nella qualità del partenariato, emergono aspetti che potrebbero rallentare l’efficacia del PO nel suo complesso e che dovranno essere tenuti in considerazione nelle procedure di gestione e sorveglianza del Programma al fine di migliorarne la performance sia nel presente ciclo di programmazione che nel prossimo. Si tratta di aspetti che a vari livelli incidono sulla qualità del partenariato e quindi sulla cooperazione transfrontaliera e sullo sviluppo locale dei territori. 117. Innanzitutto le analisi effettuate in relazione alla IIa finestra hanno messo in evidenza come, seppur con evidenti miglioramenti, la cooperazione attiva tra soggetti coinvolti sia ancora debole e la ricerca dei partner svizzeri sia attualmente difficoltosa. I fattori che hanno determinato tali difficoltà sono da attribuirsi principalmente all’asimmetria finanziaria e tecnica che ha influito sulle relazioni fra partner. A ciò si è aggiunta, a seguito del rinnovamento di parte delle compagini, la presenza di partner più piccoli (associazioni, imprese) che non possiedono le dovute competenze gestionali e le adeguate capacità finanziarie per far fronte ad anticipazioni si spesa (i meccanismi di cofinanziamento adottati dai fondi strutturali comportano a volte l’anticipazione di fondi propri dei beneficiari). 118. Emerge chiara la necessità di: - intensificare le azioni mirate a supporto dei proponenti nella ricerca di partner transfrontalieri, - sostenere i soggetti piccoli con azioni di assistenza tecnica, informazione e pubblicità, - introdurre criteri di premialità che favoriscano la partecipazione di un adeguato numero di soggetti, - prestare particolare attenzione agli operatori pubblici e privati delle aree periferiche o delle comunità locali scarsamente rappresentate, - fornire strumenti conoscitivi ed organizzativi che favoriscano l’integrazione operativa tra partner a livello di progetto (strumenti informativi ed informatici) e che siano in grado di misurare il valore aggiunto in termini di progettualità integrata. 115 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 6. L’efficacia del piano di comunicazione del P.O. Obiettivi della valutazione L’attività di valutazione dell’efficienza e dell’efficacia delle iniziative di comunicazione realizzate nel 2010 è avvenuta attraverso l’utilizzo di uno strumento di indagine (questionario rivolto ai beneficiari), delle interviste ai responsabili di programma, dell’analisi dei documenti e delle pagine web prodotti nel corso dell’anno e dei rapporti informativi (RAE). Oltre alla valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi del piano di comunicazione e dell’efficacia delle azioni di comunicazione effettuate, verranno valutati gli aspetti della comunicazione maggiormente legati al momento di attuazione del programma. Il 2010 è stato caratterizzato dall’entrata nel vivo dell’attuazione dei primi progetti approvati, dalla selezione e ammissione dei progetti ordinari presentati a fine 2009, dalla selezione e approvazione dei progetti inseriti nei PIT e dall’avvio dei progetti strategici. Conseguentemente è prevalsa l’attività di comunicazione rivolta verso i beneficiari dei progetti mirata al trasferimento delle procedure attuative e al supporto tecnico all’avvio dei progetti. Le attività di comunicazione verso il pubblico o verso futuri potenziali destinatari sono state di minore entità, proprio in relazione al fatto che nel 2010 non ci sono state aperture di nuovi inviti alla selezione dei progetti. Tuttavia, negli ultimi mesi del 2010 è iniziata la preparazione degli eventi e delle attività di comunicazione per pubblicizzare l’apertura della nuova finestra per la presentazione di progetti. La valutazione del Piano di Comunicazione del Programma 119. Gli eventi pubblici organizzati nel 2010 sono stati dedicati in modo particolare ai beneficiari dei progetti per informarli di specifici aspetti relativi all’attuazione dei progetti, ma anche al pubblico allargato per pubblicizzare il Programma e le opportunità che offre. Le due giornate “infoday” svoltesi a Bolzano e a Torino il 19 e 21 ottobre, sono state dedicate all’informazione ai beneficiari sulle procedure di avvio dell’attuazione degli interventi approvati sulla seconda finestra. Successivamente, il 23 marzo 2011, è stata dedicata una giornata informativa per i beneficiari italiani sulla rendicontazione con presentazione dell’aggiornamento delle linee guida per i beneficiari relative alle fasi di gestione e rendicontazione delle spese, degli adempimenti per li informazione, la pubblicità e il monitoraggio dei progetti, e del sistema informativo GE.FO per la gestione e il monitoraggio. La partecipazione alla fiera d’Autunno di Bolzano ha consentito di informare ampie fasce di pubblico di lingua italiana e tedesca con distribuzione di opuscoli informativi e i gadget pubblicitari realizzati per il programma. 116 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Negli ultimi mesi del 2010 è stato preparato l’evento annuale del programma che si è tenuto a Stresa il 21 gennaio 2011 per lanciare la terza finestra di presentazione dei progetti e presentare approfondimenti sull’integrazione ambientale dei progetti e sulla politica di coesione europea per la prossima programmazione. La buona ripresa da parte dei media e la disponibilità sul sito web del programma di tutti i materiali prodotti durante gli eventi pubblici consente di raggiungere un pubblico più ampio di quello che ha materialmente partecipato agli eventi e di prolungare l’attività informativa oltre il momento specifico dell’evento. Dalle interviste ai beneficiari risulta che quasi tutti hanno partecipato ad almeno uno degli eventi comunicativi (12 sui13 intervistati) traendone un giudizio pienamente positivo. Sono stati ritenuti particolarmente utili i chiarimenti relativi alla rendicontazione delle spese, al monitoraggio e all’utilizzo del sistema informativo. In particolare viene apprezzata la possibilità di affrontare collegialmente alcune problematiche in modo da potersi confrontare con gli altri beneficiari e di incontrare di persona i membri l’Adg e gli altri responsabili del programma. Una buona parte degli intervistati (66%) ritiene che sarebbe utile organizzare più spesso momenti di confronto e di scambio con le amministrazioni responsabili, affrontando anche altri temi come per esempio il miglioramento dell’integrazione e della compatibilità tra le attività ordinarie svolte dai beneficiari pubblici e quelle legate ai progetti di cooperazione. 120. Il Portale del Programma nel corso del 2010 è stato ulteriormente arricchito di contenuti ed è stata particolarmente curata la gestione delle informazioni legate alle attività del programma rendendo scaricabili tutti i documenti aggiornati, e in particolare quelli dedicati all’attuazione del programma. Tutti i beneficiari intervistati esprimono un giudizio positivo sul sito WEB del programma ritenendolo uno strumento utilissimo, bene aggiornato e di facile fruizione. Il portale del programma e le pagine web dedicate sui siti delle singole amministrazioni sembrano avere avuto minore efficacia di altri mezzi nel raggiungere gli utenti che ancora non conoscevano il programma. Infatti soltanto due degli intervistati hanno dichiarato di essere venuti a conoscenza delle opportunità previste dal programma attraverso i siti web. Sul portale del Programma e sul sito della Programmazione Comunitaria della regione Lombardia sono stati resi pubblici gli elenchi dei beneficiari dei contributi, in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Comunitario. Per quanto riguarda la diffusione dell’informazione relativa ai progetti finanziati, è stato attivato il link ai siti dei progetti strategici e dal momento che la quasi totalità dei progetti ha attivato un sito Internet, potrebbe utile inserire i sul portale del programma il link ai siti di tutte le tipologie di progetti, soprattutto quelli che sono in avanzata fase di attuazione o sono terminati dal punto di vista delle realizzazioni. 121. I due numeri della newsletter pubblicati nel 2010, inviati a una mailing list di oltre 500 persone hanno sicuramente contribuito ad intensificare la diffusione delle informazioni relative allo stato di attuazione del programma verso un pubblico più ampio della più stretta cerchia di addetti ai lavori. Il 77% dei beneficiari intervistati valuta la newsletter uno strumento utile, anche se alcuni di essi ritengono che il contenuto informativo del sito sia sufficiente e ben aggiornato ai loro fabbisogni informativi, e che si potrebbero utilizzare anche altri strumenti quali i social network. Dal momento che le comunicazioni attraverso la newsletter non sono frequentissime, si potrebbero affiancare degli invii di messaggi alla mailing list che comunichino il caricamento sul sito di alcune informazioni importanti (es. news, incontri, info-days, date importanti, ecc.) 117 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 A livello delle singole amministrazioni partecipanti al programma le iniziative di comunicazione sono state di intensità e tipologia piuttosto diversificata, e mirate alle specifiche esigenze locali. Gli interventi mirati sui potenziali beneficiari realizzati dalla provincia di Bolzano nel 2009 hanno avuto buoni risultati con un considerevole incremento di progetti e beneficiari tra la prima e la seconda finestra di valutazione. Tutte le amministrazioni contengono sui propri portali informazioni relative al programma, con i riferimenti al servizio e ai funzionari che se ne occupano, informazioni sul territorio coinvolto e il link al portale del Programma. La Regione Valle d’Aosta, nella pagina del proprio portale dedicata al programma ha inserito a titolo informativo anche le schede sintetiche descrittive dei progetti a cui partecipa la Valle d’Aosta. 122. Un aspetto della comunicazione, seppur non istituzionale ma utile al raggiungimento di una migliore efficacia rispetto agli obiettivi del programma, è il reperimento dei partner di progetto, soprattutto svizzeri. Infatti dall’indagine diretta presso i beneficiari e presso i responsabili del programma è emersa una certa difficoltà nel reperimento dei partner adeguati relativamente al tipo di progetto. A causa delle disponibilità finanziarie limitate di parte svizzera è stato più difficile individuare i partner svizzeri interessati e adatti alle caratteristiche del progetto. Raramente capita che sia un proponente svizzero che ricerca un partner italiano per un’idea progettuale, ma accade quasi sempre il contrario. Bisognerebbe quindi verificare se gli attuali mezzi per il reperimento dei partner (sezione per la ricerca partner sul sito, rapporti tra amministrazioni, incontri sul territorio ecc.) sono sufficienti ed efficaci, oppure sarebbe opportuno provare anche altri strumenti/percorsi. 123. La pubblicità delle attività svolte e dei risultati ottenuti dall’attuazione del PO avviene sia a livello centrale sia a livello di singolo progetto. Negli ultimi mesi del 2010 è stato predisposto un video, che illustra i primi risultati dei progetti in avanzato stato di attuazione. i alcuni progetti in corso di attività. Il video è stato presentato all’evento annuale del programma di gennaio 2011 e diffuso attraverso il sito del programma, il portale della programmazione Comunitaria della Regione Lombardia e caricato sulle chiavette USB distribuito durante gli eventi ufficiali del programma. A livello dei singoli progetti sono stati attivati alcuni siti dedicati e pagine web contenenti informazioni inseriti in siti di partner o amministrazioni coinvolte. Dal monitoraggio della visibilità del programma attraverso i siti dei progetti finanziati effettuata nell’ambito delle attività del Piano di Comunicazione, risulta che i il 33% dei progetti ha già attivato un sito Web dedicato, per quasi la totalità dei progetti monitorati (58 su 60 totali comprendenti 56 ordinari e 4 strategici) sono comunque reperibili informazioni on line sul web. Il monitoraggio ha messo in evidenza una certa disomogeneità nell’utilizzo della Corporate identity del Programma e nell’evidenziazione dei loghi istituzionali del Programma e dell’Unione Europea. Negli ultimi mesi del 2010 e all’inizio si sono già svolti i alcuni workshop per la presentazione delle attività dei singoli progetti, in particolare gli strategici, che, oltre ad essere rivolti alle persone coinvolte nel progetto a vario titolo, hanno consentito l’approfondimento delle tematiche trattate anche a fasce di pubblico più ampio. L’affidamento del piano di comunicazione per il secondo triennio (il bando di gara per l’affiamento èstato indetto nella primavera 2011) consentirà di intensificare le attività di comunicazione soprattutto per la pubblicità e l’informazione sui risultati dei progetti. 118 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Conclusioni e raccomandazioni 124. Nel primo periodo di attuazione sono stati attivati tutti i mezzi di comunicazione previsti dal piano, compatibilmente con lo stato di attuazione iniziale del programma. I mezzi di comunicazione utilizzati sono stati numerosi e diversificati in base al target da raggiungere. 125. L’intensa attività di informazione svolta nel 2010 verso i beneficiari è stata ritenuta utile ed efficace, non solo per l’acquisizione di informazioni utili alla gestione dei progetti, ma anche per l’opportunità di scambio di esperienze con altri beneficiari e di contatto diretto con l’AdG e il STC. Si raccomanda quindi di intensificare i momenti di approfondimento su temi specifici, magari replicandoli in diverse parti del territorio di cooperazione e amplificandone la portata proseguendo l’interattività tra beneficiari del programma anche attraverso l’utilizzo di blog o forum o pagine interattive sui social network. 126. Internet si dimostra essere uno strumento di comunicazione molto utilizzato e sempre più diffuso, ed è apprezzato dai beneficiari per la tempestività delle comunicazioni e dell’aggiornamento della documentazione del programma. 127. Oltre che sul portale del programma, il Programma è pubblicizzato anche sui siti delle singole amministrazioni e dei singoli progetti strategici e ordinari. Per migliorare l’efficacia della strategia di comunicazione, soprattutto nel prossimo periodo in cui verranno implementate le informazioni sui risultati dei progetti, potrà migliorare il coordinamento e la strutturazione dei canali informativi inserendo sul portale del programma e delle amministrazioni responsabili i link dei siti e delle pagine web dei singoli progetti, evidenziandone gli eventi pubblici e pubblicazioni. 128. Lo strumento della newsletter seppur di contenuto informativo utile, avendo una frequenza piuttosto limitata potrebbe essere affiancato da avvisi alla stessa mailing list relativi all’aggiornamento delle sezioni del sito dedicate alle news e all’informazione sugli eventi più significativi del programma. 129. Per quanto riguarda le finestre di selezione dei progetti del 2011 si raccomanda di valutare l’opportunità di intensificare le azioni di comunicazione anche verso categorie di beneficiari diverse da quelle che hanno partecipato finora, soprattutto nelle zone dove sembrano verificarsi cali di partecipazione. 130. Potrebbe anche essere utile incrementare e migliorare i canali attraverso cui reperire i partner di progetto, soprattutto svizzeri. 119 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Allegati – Strumenti di indagine A - Questionario di indagine rivolto al campione di beneficiari selezionato Valutazione aggiornata al 2010: II° Questionario di indagine per i beneficiari dei contributi P.O. Cooperazione Transfrontaliera Italia - Svizzera 2007 - 2013 Dati anagrafici (Compilazione da effettuarsi prima dell'intervista) ID progetto Titolo progetto Asse / Misura Contributo pubblico Italia Avanzamento spesa Tipologia di progetto PIT di appartenenza Nome e ruolo persona intervistata Contatto persona intervista (Mail/Tel) Data intervista Sezione I - Caratteristiche del Progetto 1. Il progetto persegue una delle priorità trasversali del programma? 1. a. Sviluppo sostenibile e ambiente? 1. b. Pari opportunità? 2. Se si, specificare in che modo 120 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 3. Indicare se il progetto produce effetti indiretti/diretti sulle seguenti componenti ambientali: Qualità delle acque Qualità dell'aria Energie rinnovabili Gestione dei rifiuti Suolo Biodiversità Paesaggio Si No Si No 4. Il progetto è localizzato o è in relazione con zone sensibili individuate in base alla normativa europea, nazionale e regionale? (Ad es. Siti Natura 2000/Riserve) 5. Sono state coinvolte risorse diversamente abili nel progetto? < 10% 10% - 30% 30% - 50% 50% - 70% 6. Sono state coinvolte risorse femminili nel progetto? (Specificare la % rispetto al totale delle risorse coinvolte) Si No 7. Sono state adottate misure di conciliazione vita-lavoro? 8. Se si, di che tipo? Telelavoro Orario di lavoro ridotto (part time) Servizi di babysitting Altro (specificare) 121 > 70% SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Sezione II - Partenariato di progetto Si No Nessuno Alcuni Si No Si No 9. I partner di progetto avevano già collaborato in precedenza? Tutti 10. I membri del partenariato hanno precedenti esperienze di cooperazione? 11. Ha riscontrato delle difficoltà nell'individuazione dei partner di progetto svizzeri? Se si, specificare di che tipo 12. Quali sono le difficoltà legate alla collaborazione con altri partner? (indicare prime 3 difficoltà) 13. Quali gli aspetti positivi? (indicare primi 3 fattori positivi) 14. Data la natura complessa dei progetti, sono state attivate misure di coordinamento tra partner italiani? 15. Se si, quali? (barrare una o più caselle) Chiara definizione dei ruoli nell'ambito della partnership Calendario riunioni su base periodica Pianificazione temporale delle attività Altro (specificare) 16. Quali sono gli ambiti di collaborazione con i partner svizzeri? (barrare una o più caselle) Elaborazione congiunta Attivazione congiunta Personale condiviso Altro (specificare) 122 Specificare SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Nessuna Specificare difficoltà ed effetti Nessuna Specificare effetti 17. Quali sono state le difficoltà legate alla gestione dei rapporti con i partner svizzeri e gli eventuali effetti sulla realizzazione del progetto? 18. Solo per progetti con partner del Canton Ticino: Le misure adottate dal Canton Ticino in risposta all'introduzione dello scudo fiscale hanno avuto ripercussioni sull'iter progetto? Si No Si No Si No 19. Sono stati attivati strumenti per il monitoraggio congiunto dell'avanzamento fisico e finanziario del progetto sul fronte Ita-Ch? 20. Se si, di che tipo? Supporti informatici per la rilevazione di dati (es. excel) Incontri periodici tra i partner italiani e i partner svizzeri Altro (specificare) 21. Prevede di realizzare nuove iniziative con gli attuali partner di progetto? Sezione III - Stato avanzamento progetto 22. Le attività di progetto sono state avviate nei tempi previsti? Se no, specificare le cause dei ritardi 23. Qual è lo stato di avanzamento delle attività di progetto? <15%; 35% > X > 15%; 35% < = X < 75%; >= 75%. 123 Specificare SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 24. E la % di avanzamento delle spese sostenute dai partner? < = 35%; 35% < X < = 70%; > 70%. Si No 25. Sono stati registrati ritardi nella realizzazione delle attività di progetto? 26. Se si, specificarne le cause Firma Convenzione e conseguente erogazione anticipo Difficoltà normative/autorizzatorie (es. procedure appalti, richiesta permessi) Attività legate alla gestione/realizzazione del progetto (es. coordinamento Gruppo di Lavoro, aspetti tecnici) Difficoltà procedurali relative alla rendicontazione delle spese (es. fatture, pagamenti) Tempi connessi all'erogazione dei rimborsi da parte delle Amministrazioni Altro (specificare) 27. Se opportuno fornire una descrizione più dettagliata delle cause dei ritardi e del modo in cui sarebbe stato possibile evitare l'insorgere degli stessi Sezione IV - Procedure di attuazione 28. Ritiene che il Documento "Linee guida per i beneficiari"chiarisca a sufficienza i seguenti aspetti? Si No Procedure di rendicontazione Condizioni di ammissibilità delle spese a fini di rendicontazione Procedure per il monitoraggio fisico 124 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 29. Ci sono informazioni che dovrebbero essere rese più chiare/esplicite? Si No Si No Si No Si No 30. Ritiene che sarebbe utile prevedere nel documento "Linee guida per i beneficiari" una sezione inerente gli aspetti/effetti ambientali dei progetti? IV A - Presentazione domanda e avvio progetto (tutti i progetti) 31. Ha incontrato delle difficoltà in fase di presentazione del progetto? 32. Se si, quali? Sistema informativo (specificare) Procedura non chiara (specificare) Preparazione documentazione per la richiesta di contributo (specificare) Altro (specificare) 33. Ha incontrato delle difficoltà nella compilazione delle sezioni della Scheda progetto relative all'ambiente? [(m) ambiente, n) effetti ambientali e o) tabella effetti ambientali)] Specificare di che tipo 34. Solo per i progetti appartenenti a un PIT: sono state riscontrate difficoltà nella compilazione della scheda ambientale del PIT? (cfr. 3.4 Sostenibilità ambientale complessiva degli interventi) 35. Se si, di che tipo? Coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale riportati nel Rapporto Ambientale del PO Cooperazione Effetti ambientali attesi sull’ambiente e mitigazioni previste per garantire la sostenibilità ambientale Partecipazione di settori del pubblico, di soggetti con competenze ambientali Monitoraggio ambientale Altro (specificare) 125 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Si No Si No Specificare cause 36. Ha inviato entro i termini stabiliti copia cartacea del dossier progettuale? Se no, specificare le cause 37. Ha incontrato delle difficoltà nella richiesta/erogazione dell'anticipo? 38. Se si, di che tipo? Procedura non chiara; Tempi lunghi per la sottoscrizione della Convenzione; Rilascio della polizza fideiussoria (solo per partner non pubblici) Altro (specificare) 39. In caso di difficoltà/ritardi rispetto ai tempi previsti, quali sono stati gli effetti sulla realizzazione del progetto? IV B - Rendicontazione delle spese (solo Ordinari 1^ finestra) Capofila per conto di tutti i partner Da ciascun partner 40. Il caricamento delle spese sostenute a sistema è realizzato da: Si No Specificare Si No Specificare periodicità 41. Ha riscontrato delle difficoltà a livello di S.I. nella rendicontazione delle spese? Se sì, specificare 42. Sono state definite tempistiche per la trasmissione dei documenti di rendicontazione dai singoli partner al Capofila? Se sì, con quale periodicità? ("Rendiconto delle spese sostenute" e copie conformi dei documenti contabili) 43. L’invio della documentazione contabile alle Strutture di controllo è avvenuto nel rispetto delle tempistiche stabilite? (31 maggio; 15-31 ottobre) Si No 126 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 44. Se no, perché? Poca chiarezza delle procedure; Ricevimento tardivo dei documenti contabili dai beneficiari; Incertezza circa i documenti richiesti ai singoli beneficiari; Altro (specificare) Si No Specificare voce di spesa Si No Specificare Si No 45. Ha incontrato difficoltà nella rendicontazione di specifiche voci di spesa? Specificare la voce di spesa (Ad es.: spese di personale; spese per infrastrutture) 46. Se sì, quali sono state le difficoltà incontrate? Procedura complessa Procedura non sufficientemente esplicitata/chiarita dalle Amministrazioni Altro (specificare) IV B/a - Richieste di rimborso/saldo (solo Ordinari 1^ finestra) 47. Ha riscontrato difficoltà nella compilazione on line dei moduli Richiesta di acconto/saldo? Se sì, di che tipo? 48. Ha riscontrato difficoltà nella redazione delle Relazione di avanzamento/conclusione di progetto? Se sì, di che tipo? Tipologia di informazioni richieste Ottenimento informazioni dai partner svizzeri Altro (specificare) 127 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 49. Quali sono stati i tempi di rimborso delle spese rendicontate da parte delle Amministrazioni? 50. Specificare eventuali altre criticità legate al processo di rendicontazione delle spese IV C - Monitoraggio fisico (Progetti Ordinari I Finestra di Valutazione) Si No Si No 51. Ha riscontrato difficoltà nella raccolta/trasmissione dei dati di monitoraggio fisico? 52. Se si, di che tipo? Sistema informativo Procedura non chiara Coordinamento interno tra partner di progetto Difficoltà reperimento dati Altro (specificare) 53. In corso d'opera si sono verificati cambiamenti nelle procedure di attuazione che hanno generato effetti sulla realizzazione del progetto? 54. Ha suggerimenti su come migliorare i meccanismi di attuazione? (specificare) 128 Specificare SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Sezione V - Attività di comunicazione 55. Come è venuto a conoscenza delle opportunità previste dal Programma? i partner di progetto hanno già partecipato siti web del Programma; eventi organizzati dalle Amministrazioni del Programma; altro (specificare) Si No Si No Si No Si No 56. Ritiene che le informazioni disponibili sul sito internet siano facilmente fruibili e aggiornate? 57. Ritiene che la newsletter sia uno strumento utile? 58. Ha partecipato ad eventi informativi organizzati dalle Amministrazioni corresponsabili (es. Infoday Bolzano/ Torino/ Milano)? 59. Ritiene tali eventi utili? 60. Se si, specificare perché chiariti adempimenti legati alla presentazione del progetto chiariti obblighi procedurali per le fasi di avvio chiariti adempimenti legati alla rendicontazione delle spese altro (specificare) 129 Specificare SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 61. Ci sono tematiche che sarebbe stato utile affrontare durante l'evento/i, ma che al contrario non sono state approfondite? Specificare quali Si No Si No 62. Ritiene che sarebbe utile organizzare più spesso momenti di confronto e di scambio con le Amministrazioni corresponsabili? Specificare 63. Nel complesso ritiene che le Amministrazioni forniscono le necessarie informazioni e un'adeguata assistenza nei confronti dei beneficiari? Se no, specificare Nessuna 64. Quali sono state le modalità adottate fino a questo momento per dare visibilità al progetto? Sezione VI - Informazioni aggiuntive/Proposte/Suggerimenti Eventuali suggerimenti/proposte/ulteriori informazioni rispetto quanto richiesto in precedenza 130 Specificare SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 B - Traccia per l’intervista dei soggetti coinvolti nell’attuazione del PO La struttura dell’intervista La traccia di intervista è stata strutturata nelle seguenti VIII sezioni organizzate per ambito tematico: I. La cooperazione con uno Stato non membro dell’Unione Europea II. Meccanismi di attuazione del Programma III. Efficienza finanziaria del Programma IV. Efficacia raggiunta dal Programma V. Il partenariato di progetto VI. Aspetti trasversali al Programma VII. Il sistema di monitoraggio Ciascuna sezione raccoglie quesiti attinenti tematiche che verranno trattate nei Rapporti di Valutazione Operativa e Strategica del P.O. per l’annualità 2010: Nel corso delle interviste, in funzione del contributo che ciascun soggetto coinvolto nel Programma potrà fornire alle tematiche valutative, verranno attivate specifiche sezioni della traccia di intervista. Sezione I. - La cooperazione con uno Stato non membro dell’Unione Europea 1. Quali sono stati gli effetti della non appartenenza della Svizzera all’UE sull’attuazione del PO nel 2010? (selezione dei progetti, avanzamento della spesa, altro). 2. Ci sono stati cambiamenti nelle relazioni con la Svizzera e come questi hanno influito sull’attuazione del PO? 3. Come ha influito lo scudo fiscale sull’avanzamento del Programma nel 2010? Sezione II. - Meccanismi di attuazione del Programma Selezione e avvio dei progetti finanziati nel 2010 4. Sono state introdotte modifiche al processo di selezione nel corso del 2010 per Ordinari II e PIT (es. Scheda di valutazione, gestione delle rimodulazioni dei Piani finanziari, altro)? 5. Quali sono state le carenze riscontrate nei PIT non finanziati [50% dei PIT non amessi]? Quale è stato il “ruolo” svolto dall’azione di accompagnamento? Sono state intraprese ulteriori azioni da parte delle Amministrazioni per supportare i beneficiari? 131 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 6. Sono stati introdotti cambiamenti procedurali per favorire l’avvio dei progetti [rimodulazioni dei Piani finanziari e sottoscrizione delle Convenzioni]? Analisi delle procedure di rendicontazione 7. Quale è il giudizio circa le procedure di rendicontazione attivate? Sono state riscontrate delle difficoltà nella rendicontazione delle spese (sistema informativo, mancata comprensione delle procedure da parte dei beneficiari, altro)? Assetto organizzativo 8. Nel 2010 ci sono stati cambiamenti nell’organizzazione del Programma e, eventualmente, come questi hanno influito sull’attuazione del PO? Sezione III. - Efficienza finanziaria del Programma 9. La soglia dell’ “n+2” per il 2010 è stata agevolmente raggiunta? 10. Quali sono i fattori di eventuali ritardi nel sostenimento delle spese da parte dei beneficiari? 11. Quali fattori hanno rallentato l’avanzamento della spesa dei progetti strategici? [Nel 2010 solo 2 dei 5 strategici hanno avviato il processo di rendicontazione.] 12. Quali sono le motivazione che hanno portato all’apertura della terza finestra valutativa? Sono state programmate azioni per stimolare la partecipazione a specifiche Misure o di Tipologie di soggetti? Sezione IV. - Efficacia raggiunta dal Programma 13. Quale ritiene essere il contributo dei PIT finanziati all’attuazione della strategia del PO? 14. Come i progetti strategici stanno contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Programma? Quali sono i fattori che hanno determinato ritardi nella realizzazione dei progetti strategici? Il coinvolgimento di più Amministrazioni regionali nella gestione in che modo influenza l’attuazione dei progetti? Sezione V. – Il partenariato di progetto 15. Ci sono tipologie di partenariati che hanno sviluppato progetti qualitativamente migliori? 16. Sono state attivate misure per stimolare la partecipazione di tipologie specifiche di beneficiari o attori localizzati in determinate aree geografiche? 17. Sono state rilevate criticità nella gestione dei rapporti tra partner di progetto transfrontalieri e quali sono stati gli effetti sul PO? Sezione VI.- Aspetti trasversali al Programma 132 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 18. Quale è stato il coinvolgimento delle pari opportunità nell’attuazione del Programma? In quali fasi l’organismo è stato coinvolto? 19. Quale è stato il contributo della Gruppo Tecnico Ambiente all’attuazione del Programma? 20. Qual è il peso del principio delle pari opportunità e dei criteri ambientali sulla scelta delle azioni finanziate? Sezione VII. – Il sistema di monitoraggio 21. Il Sistema informativo è stato efficace nel supportare la gestione del Programma? Ci sono aspetti che ritiene possano essere migliorati? Sono state realizzate attività formative (2010) per favorirne l’utilizzo da parte dei soggetti coinvolti nel governo del Programma? 133 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 C – Scheda progetto per Case studies DATI ANAGRAFICI DEL PROGETTO TITOLO Obiettivo specifico Tipologia di progetto:Ordinario (con specifica della finestra valutativa), PIT, Strategico Misura/ Azione prevalente Importo finanziato: - Importo totale Contributo Italia (totale, contributo pubblico e autofinanziamento); Contributo Svizzera (totale, contributo cantonale e autofinanziamento Eventuali rimodulazioni del Piano finanziario - Localizzazione in Italia e in Svizzera Data del finanziamento Data di stipula della Convenzione Data di avvio del progetto Data prevista di conclusione del progetto Capofila del progetto (Italia e Svizzera) Partner italiani e svizzeri del progetto e loro tipologia Descrizione sintetica del progetto Obiettivi del progetto come da proposta approvata Ambiti di collaborazione e valore aggiunto transfrontaliero Aspetti ambientali interessati Aspetti legati alle pari opportunità Eventuale riformulazione degli obiettivi Modalità di individuazione dell’idea progettuale Analisi preliminari condotte per la stesura del progetto (SWOT, Business Plan, analisi di contesto, studi tecnici) Tali analisi sono state utili in fase di realizzazione? 134 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 La pianificazione operativa è stata adeguata? Sinergie tra il progetto e altri progetti finanziati, se note Coerenza del progetto con le altre politiche attivate negli ambiti di interesse RISULTATI OTTENUTI Target di realizzazione Realizzato Avanzamento finanziario italiano, svizzero, totale Azioni pianificate Azioni realizzate e contributo di queste al raggiungimento degli obiettivi di progetto Eventuali difficoltà di realizzazione Fattori (se esistenti) che hanno rallentato l’avanzamento finanziario, procedurale e fisico delle attività Efficacia: autovalutazione dei risultati raggiunti, anche in relazione agli obiettivi specifici del Programma Descrizione di eventuali effetti positivi inattesi Descrizione di eventuali effetti negativi indesiderati Effetti della cooperazione transfrontaliera sull’attuazione del progetto e sui risultati ottenuti Effetti ambientali Effetti sulle pari opportunità Effetti sull’occupazione Valutazione dell’efficienza nell’allocazione delle risorse. e dell’appropriatezza Debolezze e raccomandazioni. Quali elementi devono essere considerati attentamente in progetti analoghi da realizzare in futuro? Punti di forza del progetto. Si ritiene possano essere trasferiti ad altri progetti? Sostenibilità: i risultati del progetto persisteranno anche dopo la conclusione del finanziamento? 135 SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA – SVIZZERA 2007-2013 VALUTAZIONE OPERATIVA ………………… … MAGGIO 2011 Eventuale individuazione di nuovi bisogni e/o problemi dell’area su cui interviene il progetto nel corso della realizzazione dell’intervento Eventuali aspetti che potrebbero essere migliorati in considerazione nell’ipotesi di sviluppo di una nuova idea progettuale PARTNERSHIP TRANSFRONTALIERA Descrizione del ruolo dei diversi partner Descrizione delle modalità di creazione della partnership Descrizione del modello decisionale adottato nella definizione delle strategie e nell’attuazione del progetto Descrizione delle modalità di coordinamento attivate nell’ambito del progetto (ripartizione delle attività, procedure di monitoraggio e di reporting) Descrizione delle modalità di raccordo attiviate con i partner svizzeri Debolezze della partnership e raccomandazioni Punti di forza della partnership. Si ritiene possano essere trasferiti ad altri progetti? Sostenibilità della partnership COMUNICAZIONE Descrizione delle azioni di informazione e comunicazione attivate nonché le azioni di diffusione dei risultati raggiunti realizzate sul territorio Descrizione del pubblico raggiunto Valutazione dell’efficacia dell’azione comunicativa VALORE AGGIUNTO Valutazione del valore aggiunto del finanziamento Valutazione del valore aggiunto transfrontaliero Valutazione delle ricadute ambientali generate dall’ intervento 136