QUAL 21 Comune di Pesaro Agenda 21 locale Pesaro Campagna europea città sostenibili SCHEDA DI PREFERENZE Si invita a segnare le 5 preferenze (totali, non 5 per gruppo) come nell’esempio sottostante e inviarle a [email protected] oppure via fax allo 0721387723 oppure portarle direttamente alla Segreteria Tecnica A21. Per consultare la documentazione relativa al processo di Agenda21 (e al come sono stati formulati gli obiettivi sottostanti) si invita a consultare il sito www.comune.pesaro.ps.it/agenda21 oppure contattare la Segreteria Tecnica A21 Segreteria Tecnica A21: dal lunedì al venerdì 9-13; martedì e giovedì 15.30-17.30 largo Aldo Moro 13 Tel 0721387672 ESEMPIO DI PREFERENZA 1.1. Elaborare un piano del verde (censimento, regolamento, controllo) Gruppo 1: biodiversità Temi Obiettivi specifici 1.1. Elaborare un piano del verde (censimento, regolamento, controllo) Parchi, giardini, aree verdi 2.1. Elaborare un disciplinare (giornalino) di manutenzione del verde (pubblico) privato. 2.2. Elaborare degli spot informativi (“es. potate le piante solo quando serve”) per sensibilizzare su una corretta gestione del verde Fascia costiera – 3. Salvaguardare l’area costiera, specialmente a ridosso del San ambiente Bartolo e dell’Ardizio marino 1 4. Ricostruire il paesaggio agrario Agricoltura 5.1. Incentivare la formazione di gruppi di prodotto per la vendita diretta al pubblico Biodiversità 6.1. Promuovere la conoscenza della biodiversità nell’alimentazione Ambiente fluviale 7.1. Informare la popolazione sulle cause generatrici l’evento (perdita di biodiversità) e sulle azioni in corso (tavolo di lavoro tecnico sul Foglia) per migliorarne le condizioni. Gruppo 2: energia e risorse locali Temi Obiettivi specifici 1.1. Creare e incentivare l’utilizzo delle reti telematiche; 1.2. Formare i lavoratori alle potenzialità dell’uso delle connessioni telematiche; 1.3 Politiche di sensibilizzazione; 1.4. Promuovere le infrastrutture telematiche quali OPEN SOURCE e TELELAVORO; 1.5.Creare un polo tecnologico; 1.6. Sostenere investimenti per il cablaggio del territorio verso le aree o i distretti che possono fungere da traino al resto del territorio; Sistema produttivo 2.1. Pubblicare e promuovere una lista delle “imprese verdi” e assegnare premi; 2.2. Cercare fonti di finanziamento (oltre a quelle regionali) e altre forme di incentivazione (premi, pubblicità); 2.3. Favorire la certificazione ambientale; 2.4. Politiche di sensibilizzazione; 3.1 Garantire facilitazioni a chi raggiunge obiettivi emissioni, consumo di materie vergini, rifiuti; di riduzione di: 4.1. Analizzare l’attuale viabilità e riprogettarla rispetto alle esigenze del distretto tenendo conto in via prioritaria della qualità della vita degli abitanti; 4.2. Valutare l’impatto sulla città delle infrastrutture HARD, attraverso il bilancio sociale e ambientale delle stesse; 4.3. Realizzare aree attrezzate per autotrasporto; 4.4. Politiche di sensibilizzazione; Sistema produttivo 5.1. Implementare aree ecologicamente attrezzate; 5.2. Politiche di sensibilizzazione; 2 6.1. Realizzare una campagna informativa sui consumatori per incentivare e promuovere acquisti verdi1 (spiegare cosa sono le varie sigle); 6.2. Trovare un mercato anche locale di prodotti ecocompatibili; 6.3. Pubblicizzare i prodotti locali ecocompatibili (ad. Esempio con esposizioni periodiche); 6.4. Promuovere una certificazione di distretto sul modello EMAS; 6.5. Politiche di sensibilizzazione; 7.1. Destinare maggiori risorse economiche e di personale per effettuare i controlli e coordinamento tra le autorità; preposte; 7.2. Pubblicizzare le sanzioni; 7.3. Potenziare la funzione di controllo dell’Arpam sulle emissioni industriali (che attualmente non è in grado di esercitare); 7.4. Politiche di sensibilizzazione Risorse idriche 8.1. Mantenere una gestione pubblica, trasparente e partecipata dell’acqua 8.2. Garantire la presenza di rappresentanti delle associazioni di tutela degli utenti (ad es. con la presenza di rappresentanti della società civile, di associazioni ambientaliste, di organizzazioni di tutela dei consumatori) nei consigli di amministrazione delle aziende di servizio e nell’Ato)*. Risorse idriche 9.1. Salvaguardare le nostre risorse idriche territoriali prima di sfruttare nuove risorse in territori sempre più lontani (vedi Pozzo del Burano, fiume Po attraverso il collegamento con il canale Emiliano-Romagnolo). 9.2. Collaborare a forme di monitoraggio delle risorse idriche profonde (vedi pozzo del Burano) che sono fuori del nostro territorio comunale ma che siamo noi a livello costiero a sfruttare senza porci troppi problemi sull’entità di tale risorsa; 9.3. Realizzazione di interventi di diversificazione degli approvvigionamenti idrici; 9.4.Ottimizzazione della gestione (unico gestore) 10.1.Rinnovare in modo definitivo (con rete parallela) la rete acquedottistica 10.2. Installare contatori ai prelievi dati in concessione e revisione del sistema tariffario, in base ai consumi effettivi (attualmente pagano un canone annuale irrisorio). 10.3. Migliorare gli aspetti gestionali a livello di manutenzione ordinaria: mappatura delle reti di distribuzione sul territorio (non si sa dove passano i tubi o a quale pozzo un utente è allacciato), riduzione dei tempi attuali (almeno 2-3 giorni) nella riparazione delle rotture. 10.4. Allacciare tutti gli scarichi civili al depuratore; 1 La P.A. deve intervenire nel processo con acquisti verdi. 3 11.1. Realizzare una campagna di censimento dell’inquinamento industriale sulle risorse idriche; 11.2. Controllo e sanzioni maggiori per chi scarica sul fiume Foglia in modo indebito; 11.3. Dare compimento alla Dlgs 152 per quanto riguarda la perimetrazione delle aree di salvaguardia dei pozzi; Risorse idriche 12.1. Riduzione delle perdite dell’acquedotto durante la distribuzione, attraverso un intervento di ammodernamento strutturale della rete; 12.2. Realizzazione di un regolamento edilizio che vincoli le nuove costruzioni ad utilizzare tecnologie che favoriscono il risparmio idrico (ad es. doppio sciacquone del water). 12.3. Riduzione dei consumi attraverso la sensibilizzazione dei cittadini 12.4. Promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica in materia di risparmio idrico 12.5. Riduzione dei consumi domestici attraverso azioni promozionali specifiche (ad es. distribuzione di riduttori di flusso da parte di pubbliche amministrazioni o aziende di gestione idrica)*. 12.6. Incentivare forme di risparmio idrico anche negli edifici pubblici e in tipologie specifiche di edifici (A Riccione gli albergatori che, in collaborazione con Legambiente hanno ristrutturato in chiave ecologica i loro alberghi, hanno ottenuto un risparmio medio di acqua del 20%). 12.7. Promuovere campagne per favorire l’utilizzo dell’acqua potabile dell’acquedotto al posto delle acque minerali in bottiglia che comportano un aggravio di costi, non garantiscono sempre il rispetto dei parametri di legge e comportano grossi costi ambientali (trasporti , aumento della plastica in fase di produzione e di smaltimento, …..) 12.8. Attuare una diversa politica tariffaria che preveda 3 livelli: il livello dell’accesso-diritto per tutti all’acqua, considerata bene comune fino a 40L/al dì/ a persona, con costi agevolati; un livello intermedio (oltre i 40l.) Con tariffe calcolate su basi progressive in funzione della quantità, dell’utilizzo e di altri parametri; il livello dell’abuso con relativi divieti e penalizzazioni. (Dal gruppo emerge la necessità di convocare per il prossimo incontro di lavoro il responsabile per le acque dell’Aspes Multiservizi, per fare chiarezza sul dato dichiarato dalla società stessa inerente al collegamento degli abitanti ad un sistema di depurazione. Il dato dei 69000 abitanti collegati genera infatti dubbi e incertezze.) 12.9. Promuovere il controllo sul numero reale di utenti allacciati alla rete fognaria separata. Risorse idriche 13.1. Avviare un monitoraggio più preciso in futuro sulle % di utilizzo della risorsa idrica nei vari settori: agricolo, industriale, civile. 13.2. Ridurre i consumi idrici in agricoltura attraverso coltivazioni con minori bisogni di irrigazione, diffusione di tecniche di irrigazione più efficienti, riutilizzo di acque reflue dai depuratori per usi irrigui. 4 14.1. Realizzare piccoli invasi e laghetti di piccole dimensioni ad uso irriguo (incentivazione pubblica o pubblico-privata di queste opere). 14.2. Ripristino delle tecniche di sistemazione idraulico-agrarie in collina e in pianura per favorire l’immagazzinamento delle acque meteoriche nel terreno ed evitare fenomeni di dissesto idro-geologico. 15.1. Migliorare la dislocazione delle isole ecologiche e dar loro maggiore evidenza 15.2. Migliorare la gestione (individuare e verificare i tempi ottimali di svuotamento) delle isole ecologiche 15.3. Migliorare l’ informazione e la sensibilizzazione al tema della R.D. 16.1. Favorire gli Acquisti verdi da parte delle Amministrazioni (asili, mense, ecc..) Gestione Rifiuti 16.2.Sensibilizzare i consumatori agli acquisti verdi e ai prodotti con minori imballaggi 17.1. Incentivare studi sulla termovalorizzazione dei rifiuti e su raccolta differenziata 17.2. Informare i cittadini sui pro e contro delle diverse alternative di smaltimento dei rifiuti; 18.1. Avviare una campagna di sensibilizzazione sul tema rifiuti rivolta ai cittadini e alle scuole 19.1. Controllare le emissione degli impianti 19.2. Migliorare gli impianti termici grazie ad agevolazioni sull’utilizzo di Energia e caldaie ecologiche cambiament 19.3. Favorire la realizzazione di impianti di co-generazione i climatici 19.4. Incentivare la bioedilizia a partire dall’edilizia popolare (IACP, zone PEEP); 19.5. Connessioni edilizie vincolate a strumenti di bioarchitettura 19.6. Realizzazione di un Piano Energetico Locale 20.1. Migliorare il linguaggio per la comunicazione 20.2. Promuovere l’utilizzo delle risorse locali, compresa l’acqua 20.3. Favorire integrazione tra istituzioni scientifiche e P.A. per migliorare il livello delle conoscenze scientifiche dei cittadini (scuola, organizzazioni di categoria) , ecc..) attraverso corsi di formazione e seminari; 21.1. Promuovere il bilancio sostenibile nelle amministrazioni a partire dagli enti locali 21.2. Favorire la motivazione e la partecipazione attiva degli attori economici (imprenditori) nel processo di miglioramento 5 22.1.Corsi di formazione per rivenditori di elettrodomestici, idraulici, elettricisti, e tecnici impiantisti Gruppo 3: Gestione urbana e prevenzione Temi Obiettivi specifici 1.1. Contenere l’impermeabilizzazione dei suoli; 1.2. Prevedere l’ analisi di occupazione del suolo; 1.3. Evitare l’eccessivo agglomeramento; 1.4. Migliorare le infrastrutture viarie; 1.5. Diminuire la quantità dell’edificato; 2.1. Utilizzare materiali eco sostenibili; 2.2. Rendere efficienti energeticamente gli edifici/ridurre le dispersioni ecc; 2.3. Aumentare la produzione di energie alternative; 2.4. Innovare gli stili architettonici; 2.5. Contenere i consumi energetici; 2.6. Recuperare le acque; Urbanistica ed edilizia (qualità 3.1. Dare maggior certezza sui tempi di realizzazione del pianificato; urbana) 3.2. Aumentare i controlli; 3.3. Migliorare l’analisi territoriale; 4.1. Migliorare l’accessibilità agli spazi verdi; 4.2. Miglioramento pianificazione urbanistica: valutazione bisogni/obiettivi in riferimento anche alle persone; 4.3. Miglioramento della fruibilità spazi pubblici; 4.4. Rendere/realizzare spazi più vivibili; 4.5. Risolvere i problemi di coesione e identità sociale in zone a nuova urbanizzazione; 4.6. Ripopolare il centro storico; 4.7. Soddisfare meglio le esigenze abitative (alto rapporto mq/costo); Mobilità, trasporti qualità dell’aria 2 5.1. Ridurre l’inquinamento dell’aria;2 e 5.2. Ridurre il disagio da traffico; 5.3. Ridurre l’inquinamento da rumore; Convocare i tavoli di progettazione già attivi sulle PM10 6 6.1. Migliorare la gestione della mobilità; 6.2. Ridurre il trasporto individuale/auto; 6.3. Considerare l’opportunità del cabotaggio (trasporto, merci e logistica, decongestione trasporto merci); 6.4. Ridurre il consumo e l’occupazione di suolo e di spazi pubblici; 6.5. Migliorare l’organizzazione degli spostamenti casa-lavoro; 6.6. Fissare obiettivi chiari di politica sulla mobilità; 6.7. Incentivare la mobilità sostenibile; 7.1.Ottimizzare la sosta a pagamento migliorando l’accesso alla fasce deboli; 7.2. Migliorare l’accesso ai trasporti per le fasce deboli; 8.1. Ridurre i tempi degli spostamenti (aumento dei costi); 8.2. Rendere più attrattivi i mezzi pubblici; 8.3.Armonizzare i tempi della città (es lavoratori che lasciano il lavoro in ritardo); 8.4. Migliorare l’efficienza degli assi di distribuzione (cinture verso l’interno); 8.5. Sensibilizzare la collettività sugli effetti del trasporto privato; 8.6. Migliorare la comunicazione ai cittadini (es.blocco della circolazione); 8.7. Consapevolizzare sul rapporto tempi/costi della mobilità; 8.8. Disincentivare l’uso eccessivo del mezzo privato; 9.1. Istituire un canale informativo permanente sulle tematiche della prevenzione, salute, sicurezza e qualità sociale che riguardano la città; 9.2. Avvalersi dei network locali per informare sugli inquinanti e sugli effetti che essi producono sulla salute; 10.1. Evitare l’insorgere di emergenze attraverso una pianificazione che si agganci a politiche di prevenzione; 10.2. Attuare campagne di informazione, divulgando le buone prassi, Prevenzion sulla sicurezza sul lavoro; e, salute, 10.3. Incentivare il ricorso ai sistemi integrati di gestione; sicurezza e 11. Permeare ogni azione pubblica del principio: garantire e qualità promuovere opportunità, socialità e trasformazione culturale sociale 12.1. Favorire l’adozione di parcheggi scambiatori in periferia; 12.2. Promuovere parcheggi a pagamento differenziato per corone di accesso alla città; 12.3. Investire una quota dei pedaggi della sosta per un miglioramento del trasporto pubblico; 12.4. Creare una rete funzionale di piste ciclabili; 12.5. Piantumare, ovunque possibile, alberi e siepi; 7 13.1. Mappare e censire gli spazi pubblici sulla base delle funzioni a cui assolvono ( ad es. verde privato, verde agricolo ecc.); 13.2. Cercare di ottenere incentivi dai privati per creare centri di aggregazione; 13.3. Elaborare uno studio per determinare il livello di sicurezza richiesto per poter fruire in tranquillità di uno spazio pubblico; 13.4. Definire uno standard qualitativo nella risistemazione degli spazi pubblici; 13.5. Progettare gli spazi pubblici per soddisfare contemporaneamente le esigenze di più utenti (bambini, anziani, adulti…ecc); 13.6. Progettare i nuovi spazi pubblici considerando gli effetti / ricadute che vengono generati dagli stessi; Prevenzion 13.7. Pubblicizzare gli spazi pubblici esistenti tramite l’incentivazione e, salute, del loro utilizzo (es. organizzare eventi); sicurezza e qualità 14. Aumentare la pulizia e l’illuminazione delle strade e avviare un sociale coordinamento delle forze dell’ordine per controllare tali luoghi non solo su chiamata ma in continuo 15. Pianificare il posizionamento dei servizi pubblici e privati a seguito di uno studio delle esigenze degli abitanti della città 16. Studio degli spazi a verde attrezzato, della loro frequentazione dei loro problemi, risoluzione e studio della metratura e posizionamento necessari 17.1. Favorire lo sviluppo di corsi/percorsi di formazione sulla cittadinanza attiva; 18. Promuovere azioni di sensibilizzazione per recuperare il ruolo partecipativo e fiduciario nei confronti della collettività 19. Incrementare le misurazione degli inquinanti indoor (es. Radon) Prevenzion e, salute, sicurezza e qualità sociale 20. Organizzare eventi con il diretto coinvolgimento della popolazione 21. Sviluppare campagne di informazione/educazione su una corretta alimentazione favorendo l’incremento dell’agricoltura biologica 22. Promuovere maggiori controlli sul rispetto delle norme in campo alimentare 23.1. Messa a norma degli elettrodotti; Rumore e 24.1. Elaborare un piano regolatore per gli impianti della telefonia; Campi elettromagn 25.1. Promuovere lo sviluppo di barriere antirumore vegetali; etici 26.1. Adottare tecniche di moderazione estensiva del traffico; 8 Gruppo 4: educazione alla sostenibilità, informazione e monitoraggio Temi Educazione alla sostenibilità Obiettivi specifici 1.1. Promuovere l’organizzazione di convegni e seminari 1.2.Integrare nei programmi scolastici la materia “educazione alla sostenibilità “; 1.3. Inserire, nelle scuole di ogni ordine e grado, un corso integrativo (nel Piano dell’Offerta Formativa) incentrato sull’educazione alla sostenibilità; 1.4. Insegnare i temi legati allo sviluppo sostenibile in modo trasversale in tutte le materie e scuole, coinvolgendo le famiglie degli alunni; 1.5. Costituire un gruppo di insegnanti che organizzi e promuova l’Agenda21 nelle scuole; 1.6. Costituire un gruppo di consiglieri di circoscrizione e cittadini che organizzi e promuova l’Agenda21 nelle circoscrizioni; 1.7. Elaborare un manuale, destinato alle famiglie, per una spesa sostenibile (veicolato tramite le scuole); 2.1. Elaborare il bilancio ambientale e sociale all’interno del Comune di Pesaro, della Provincia e all’interno delle imprese; 2.2. Promuovere il bilancio partecipato; 2.3. Promuovere una pianificazione partecipata dal basso; 2.4. Coinvolgere i politici per una campagna informativa sulle buone pratiche per un risparmio delle risorse; Educazione alla sostenibilità 3.1. Passare dalla ripartizione a millesimi del riscaldamento condominiale al consumo reale di ogni condomino; 3.2. Sostituire i vecchi impianti di riscaldamento dei grandi edifici (es. scuole e edifici pubblici) con impianti di microcogenerazione (alimentati da oli vegetali) e relativa informazione sui benefici; 3.3. Applicare il principio educativo del “più consumi più paghi” per limitare lo sfruttamento delle risorse; 3.4. Pubblicare e pubblicizzare le buone pratiche già in atto all’interno di enti pubblici e privati che vanno nella direzione di un uso parsimonioso e sostenibile delle risorse; 3.5. Promuovere la costituzione di un gruppo di acquisto solidale (GAS) per le lampade a risparmio energetico; 3.6. Utilizzare lampade a risparmio energetico per la pubblica illuminazione; 3.7. Promuovere una campagna informativa sull’acqua potabile, incentivando l’uso di quella del rubinetto; 9 4.1.Organizzare/collegarsi a eventi pubblici, culturali e/o politici per diffondere l’informazione su Agenda21; 4.2.Proporre ai cittadini, che hanno esposto la bandiera della pace per un prolungato periodo di tempo, la sostituzione gratuita con una nuova bandiera; le bandiere ritirate saranno poi analizzate per determinare il Informazion livello di inquinamento atmosferico a cui sono state esposte; e/Comunica 4.3.Migliorare graficamente la sintesi elaborata sul Rapporto sullo Stato zione dell’Ambiente del Comune di Pesaro e distribuirla in allegato con il giornale comunale “Con”; 4.4.Presentare il Piano di Azione Locale, approvato e condiviso dal Forum, durante una conferenza stampa; 4.5.Realizzare un piccolo opuscolo/depliant su cos’è Agenda21 e distribuirlo durante eventi pubblici; 5.1. Partecipare alle diverse manifestazioni pubbliche chiedendo uno Informazion spazio per Agenda21; e/Comunica 5.2.Adottare una maggiore flessibilità negli orari degli incontri dei gruppi zione tematici per permettere una partecipazione più allargata; Informazion 6.1.Chiedere alle diverse istituzioni pubbliche che riservino dei fondi per e/Comunica Agenda21; zione 6.2.Cercare finanziamenti nel settore privato; 7.1.Organizzare un incontro tra la Giunta/ Commissione (ad es. Informazion Ambiente) e i portavoce dei gruppi tematici di Agenda21; e/Comunica 7.2.Chiedere la presenza dei portavoce dei gruppi tematici di Agenda21 zione durante i dibattiti pubblici; 10