PROGRAMMA OPERATIVO FESR Campania 2007/2013 Asse n. 3 – Energia Obiettivo Operativo 3.3 – “Contenimento ed efficienza della domanda” Programma ENERGIA EFFICIENTE Piano per promuovere e sostenere l'efficienza energetica della Regione Campania AVVISO PUBBLICO AI PICCOLI E MEDI COMUNI AVENTI SEDE NELLA REGIONE CAMPANIA, E LE LORO FORME ASSOCIATIVE, PER LA PRESENTAZIONE DI ISTANZE PER LA REDAZIONE DEI PAES RELAZIONE TECNICA COMUNE DI MARANO DI NAPOLI (CAPOFILA) COMUNE DI VILLARICCA COMUNE DI MUGNANO COMUNE DI QUALIANO COMUNE DI CALVIZZANO 1 1. Note introduttive e finalità Cos’è il Patto dei Sindaci. L’Unione europea (UE) ha sempre svolto un ruolo leader nella lotta contro i cambiamenti climatici, pur presentando una notevole varietà di situazioni e atteggiamenti tra I diversi Stati membri. A livello comunitario, comunque, hanno sempre prevalso il buonsenso e l’intelligenza di coloro che vedevano nella lotta al riscaldamento globale anche l’opportunità per uno sviluppo sostenibile, inteso come punto di equilibrio tra esigenze economiche e sociali da una parte, e la minimizzazione degli impatti ambientali in termini di utilizzo delle risorse naturali dall’altra che non risultano essere illimitate. In particolare, l’UE si è impegnata a ridurre entro il 2020 le proprie emissioni totali almeno del 20% rispetto al 1990. Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa per la quale i sindaci si impegnano volontariamente a ridurre le emissioni di CO2 della propria municipalità oltre l’obiettivo del 20%. Questo impegno formale deve essere perseguito attuando dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Perché abbiamo aderito. È in questo contesto che nasce la volontà dei 5 comuni componenti il raggruppamento avente come capofila "MARANO DI NAPOLI", in provincia di Napoli, di aderire al Patto dei Sindaci e di impegnarsi politicamente al perseguimento degli obiettivi che il patto stesso prevede. Vista la scarsità di risorse finanziarie che accumuna la quasi totalità degli enti locali italiani, ulteriormente aggravata dall’attuale crisi economica, i comuni dell’aggregazione intendono superare tali difficoltà e dare seguito alla volontà di essere attori protagonisti della lotta al cambiamento climatico attraverso l’adesione al Bando indetto dalla Regione Campania “Avviso pubblico ai comuni aventi sede nella regione Campania, e le loro forme associative, per la presentazione di istanze per la redazione dei Paes” al fine di poter per la redazione dell’inventario delle emissioni di base ed il piano d’azione per l’energia sostenibile.. Il territorio interessato. Il progetto che verrà sviluppato coinvolge cinque comuni della Provincia di Napoli, insistenti in un territorio omogeneo: Marano di Napoli (capofila), Villaricca, Mugnano di Napoli, Qualiano e Calvizzano (159.041 abitanti in totale secondo l’ultimo censimento ISTAT). I comuni hanno deciso di presentarsi insieme come aggregazione al fine di raggiungere una massa critica che permetta di sfruttare economie e di intraprendere azioni a livello sovracomunale così da raggiungere e possibilmente superare l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 30% che ci siamo posti. Foto 1 Il territorio interessato Gli obiettivi da raggiungere. L'ambito del Patto dei Sindaci va ben oltre la mera dichiarazione di intenti. Nell'intento di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di riduzione di CO2 stabiliti, i firmatari si 2 impegnano a favore di una serie di passi e accettano di presentare rapporti e di essere monitorati sulle loro azioni. Entro tempi prestabiliti, ci impegnamo a perseguire quanto segue: • Sviluppare adeguate strutture amministrative, tra cui l'allocazione di risorse umane sufficienti, allo scopo di intraprendere le azioni necessarie; • Preparare un Inventario di Base delle Emissioni; • Inviare un Piano d'azione per l'energia sostenibile entro l'anno successivo alla data di adesione ufficiale all'iniziativa del Patto dei Sindaci, comprendente misure concrete per il raggiungimento dell'obiettivo minimo del 30% in termini di riduzione delle emissioni di CO 2 entro il 2020; • valutare, monitorare e verificare periodicamente le azioni implementate nel PAES. Per soddisfare l'esigenza fondamentale, ovvero mobilitare gli attori interessati locali allo sviluppo di Piani d'azione per l'energia sostenibile, ci impegnamo inoltre a: • Condividere le esperienze e il know-how con altri enti locali; • Organizzare le Giornate locali per l'energia al fine di sensibilizzare i cittadini sul tema dello sviluppo sostenibile e dell'efficienza energetica; • Diffondere il messaggio del Patto all'interno di forum appropriati e, in particolare, esortare gli altri sindaci ad aderire al Patto. 2. LE AZIONI DA SVOLGERE PER L’EFFETTIVA PARTECIPAZIONE Le linee guida prodotte da JRC ISPRA individuano degli step necessari per la concretizzazione di un PAES di successo. I punti salienti possono essere sintetizzati in sei fasi. 2.1 Adesione al Patto dei Sindaci I consigli comunali di Marano e Qualiano hanno già deliberato l’adesione al Patto dei Sindaci mentre i comuni di Villaricca, Calvizzano e Mugnano si sono impegnati ad aderire nei prossimi mesi. Una volta che tutti i partecipanti all’aggregazione avranno deliberato, il Patto sarà ratificato formalmente durante la cerimonia relativa al Patto dei Sindaci presso la sede di Bruxelles del Parlamento Europeo. 2.2 La struttura organizzativa. Per quanto concerne la struttura organizzativa, ci ispireremo al modello proposto dal JRC ISPRA che prevede due gruppi distinti: • un comitato direttivo, formato da politici e manager senior. Tale comitato avrebbe il compito di fornire direttive strategiche e dare il sostegno politico necessario per il processo; • uno o più gruppi di lavoro, formati da un manager per la pianificazione energetica, soggetti chiave provenienti da vari dipartimenti delle autorità locali, agenzie pubbliche. Il loro compito sarebbe quello di procedere all’effettiva preparazione del PAES e all’attività di controllo, ottenere la partecipazione degli stakeholder, organizzare il monitoraggio per l’elaborazione di resoconti. Tali gruppi di lavoro potranno essere aperti a soggetti esterni al comune che siano direttamente coinvolti nel PAES (università, società che abbiano esperienza nella redazione di PAES). Il comitato direttivo e i gruppi di lavoro saranno guidati da persone diverse, ma non devono essere visti come due compartimenti stagni o in conflitto fra di loro bensì dovranno dar vita ad una proficua collaborazione affinchè tutto il processo abbia successo. Inoltre, non si dovrà trascurare l’erogazione di una formazione adeguata in diversi campi, come competenze tecniche (efficienza energetica, energie rinnovabili, trasporti efficienti), project management, gestione dati gestione finanziaria, sviluppo di progetti di investimento e comunicazione (per ottenere cambiamenti nel comportamento). A questo scopo, verranno stabiliti contatti con le università locali. Fig. 1. Schema della struttura operativa ed organizzativa creata ad hoc per la realizzazione del Piano d’ Azione. Una specifica convenzione relaziona il comitato direttivo con quello operativo. 3 2.3 Rafforzamento delle competenze energetiche all’interno dell’Amministrazione comunale Il progetto prevede una serie di momenti formativi, organizzati già a partire dalle prime fasi della realizzazione, preposti al rafforzamento ed alla sedimentazione delle competenze di tutto il personale comunale potenzialmente coinvolto nei seguenti processi: • definizione e implementazione delle politiche relative alla mitigazione delle emissioni di gas serra; • redazione e mantenimento del PAES; • redazione del Report di implementazione biennale per la Commissione Europea. La formazione è indirizzata ai tecnici comunali coinvolti nei processi di cui sopra, nonché all’amministrazione comunale (intesa come sindaco, segretario, assessori e consiglieri) che risulta essere direttamente interessata dal processo decisionale previsto dal PAES. Si prevede, inoltre, di coinvolgere anche i professionisti del territorio (architetti, ingegneri, progettisti) che vengono direttamente coinvolti nella fase di realizzazione delle azioni definite nel PAES. 2.3.1 Obiettivi e contenuti previsti Obiettivo primario dell’azione di formazione è lo sviluppo di competenze all’interno dell’amministrazione pubblica, per garantire l’efficacia e la continuità nel tempo dei risultati del processo intrapreso. Per questo motivo, l’attività di formazione è finalizzata al rafforzamento delle competenze esistenti in materia di gestione dell’energia nel settore pubblico ma anche di pianificazione energetica sostenibile e di valutazione, sia in itinere che ex post, dei risultati ottenuti tramite il processo di adesione al Patto dei Sindaci ed i relativi interventi di pianificazione e implementazione delle azioni progettate. Si tratta quindi di sviluppare conoscenze e competenze (“sapere” e “saper fare”) trasversali. 2.4 Predisposizione di un inventario delle emissioni di CO2 (Baseline) Un’ottima conoscenza della situazione locale riguardo ai fattori energetici e alle emissioni di gas serra dovrebbe essere alla base dell’elaborazione del PAES. Per questo, si dovrebbe valutare la situazione attuale, ivi incluso un Inventario di Base delle Emissioni di CO2 (IBE) che è un impegno chiave assunto con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci. L’IBE e gli inventari successivi sono strumenti fondamentali per l’autorità locale, in quanto consentono di chiarire le priorità d’intervento, valutare l’impatto delle misure prese e determinare i progressi rispetto all’obiettivo. Inoltre, motiva tutte le parti coinvolte, essendo uno strumento che consente di quantificare i risultati raggiunti. Di seguito alcuni punti da tenere in considerazione: • l’IBE deve riferirsi alla situazione locale, basandosi, per esempio, su dati di consumo energetico/produzione di energia, di mobilità ecc. raccolti entro il territorio dell’autorità locale; • la metodologia utilizzata e le fonti dei dati devono essere coerenti negli anni; • l’IBE deve coprire almeno quei settori in cui l’autorità locale intende agire per rispettare l’obiettivo prefissatosi di riduzione delle emissioni (es. tutti i settori che rappresentano delle fonti di emissione di CO2 significative: edifici residenziali, comunali, terziari, impianti e trasporti); Fig. 2 IBE per settori, esempio. • l’IBE deve essere accurato, o deve almeno rappresentare una visione accettabile della realtà; • il processo di raccolta dei dati, le fonti e la metodologia per il calcolo dell’IBE devono essere documentati accuratamente. ll consumo finale di energia è diviso in due settori principali, per i quali i dati sono obbligatori: 1. Edifici, attrezzature/impianti e industria 2. Trasporti 4 2.4.1 Ottenere i dati da database di altri organismi I fornitori di energia e i gestori della rete possono essere riluttanti a fornire dati di consumo alle autorità locali (per motivi legati alla riservatezza, al segreto commerciale e agli oneri amministrativi in particolare nel caso in cui molte autorità locali chiedano dati simili agli stessi operatori). Tuttavia, dati preziosi possono essere disponibili a livello regionale o nazionale (da ministeri o agenzie di statistica, dell’energia, dell’ambiente, dell’economia, da strutture di sostegno del Patto dei Sindaci o dalle autorità di regolamentazione per il gas e l’elettricità). Inoltre, gli operatori del mercato dell’energia hanno l’obbligo di "comunicare su richiesta, ma non più di una volta all’anno, le informazioni statistiche aggregate sui loro clienti finali" a un’agenzia designata dal governo (direttiva 2006/32/CE concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici, articolo 6). Quindi tali dati dovrebbero essere disponibili. 2.4.2 Ottenere I dati attraverso questionari indirizzati ai consumatori di energia. Se tutti i dati non possono essere ottenuti nel formato desiderato dagli operatori del mercato o da altri organismi, potrebbe essere necessario fare alcune richieste direttamente ai consumatori, al fine di ottenere i dati mancanti. Questo è in particolare il caso dei vettori energetici che non passano attraverso una rete centralizzata (olio combustibile, legno, gas naturale, ecc.). Se non è possibile identificare tutti i fornitori attivi nel territorio dell’autorità locale e ottenere i dati da essi, può essere necessario chiedere agli stessi consumatori. Al momento della compilazione del PAES Template è inoltre necessario scegliere quali fattori di emissione utilizzare fra due approcci diversi: l’IPCC (fattori di emission “standard) e LCA (valutazione del ciclo di vita del vettore energetico). Noi optiamo per il secondo approccio in quanto comporta una serie di vantaggi: riflette l’impatto ambientale totale dei fattori d’emissione anche al di fuori del luogo di utilizzo; è compatibile con gli approcci a impronta di carbonio; è compatibile con la direttiva sulla progettazione ecocompatibile (2005/32/CE) e il Regolamento sul marchio di qualità ecologica. Fig. 3 La prima pagina del PAES Template 5 2.5 Redazione e adozione del Piano d’azione per l’energia sostenibile L’obiettivo del Piano d’Azione per l’Energia sostenibile è definire gli interventi che il Comune intende realizzare per raggiungere entro il 2020 la riduzione di almeno il 30% (obiettivo della nostra aggregazione) dei gas serra emessi sul proprio territorio rispetto al 2005 (anno base). I gruppi di lavoro durante la redazione del PAES proporranno, in accordo con il comitato direttivo, delle azioni diversi settori strategici, obbligatori e non, individuati dal JRC ISPRA, al fine di raggiungere la riduzione delle emissioni pari o superiore al 30%. Per ogni settore verrà prodotta una lista sintetica delle azioni su diversi orizzonti temporali. Si dovrà infatti tenere in conto la complessità di attuazione e l’impegno finanziario associato ma, evidentemente, anche la situazione specifica di ogni Comune, in termini di stato di avanzamento (grazie a precedenti iniziative già messe in opera) e di risorse disponibili che non potranno non influire sulle tempistiche attuative. Per ogni azione intrapresa verrà indicato: il settore d’intervento (edifici pubblici, pubblica illuminazione, pianificazione territoriale ecc.); il responsabile (figura di riferimento in seno all’organizzazione che si occupa di promuovere l’azione); gli stakeholder (elenco dei soggetti coinvolti/interessati dall’azione); una sintetica descrizione dell’intervento specificando gli obiettivi da raggiungere, gli aspetti favorevoli e contrari al progetto; il cronoprogramma dell’azione, il costo economico e il risultato atteso in termini di minori emission di CO2 o di CO2-eq; NOME AZIONE SETTORE RESPONSABILE STAKEHOLDER DESCRIZIONE CRONOPROGRAMMA DATA INIZIO DATA FINE COSTO (STIMA) RISULTATO ATTESO (STIMA) Tabella 1 Scheda azione 2.5.1 Predisposizione di un sistema di monitoraggio degli obiettivi e delle azioni previste dal PAES Il PAES non è uno strumento di programmazione statico, ma è in continuo divenire. E’ necessario che, ogni qualvolta, vengano intraprese delle azioni con “effetti” da un punto di vista delle emissioni di CO2 (es. privato che decide di installare un grande impianto a biomassa in sostituzione di tante piccole caldaie a metano) ne venga data comunicazione all’ufficio preposto in modo tale che il PAES possa essere “aggiornato/implementato”. Il sistema di monitoraggio è fondato su tre passaggi: 1. una valutazione ex ante: realizzata a livello di misure; 2. una valutazione in itinere: collegata allo stato di attuazione dei progetti e di ultimazione degli stessi (la frequenza dipenderà dalla durata/complessità dei progetti implementati, è il caso di ricordare che è consigliato un monitoraggio intermedio (IME) annuale, obbligatorio dopo 4 anni dall’implementazione del PAES); 3. una valutazione ex post: che quantifichi l’emissione di gas climalteranti effettivamente evitata; 6 Il sistema di monitoraggio è necessario per seguire i progressi per il raggiungimento degli obiettivi, in particolare, per: quantificare l’output delle azioni pianificate in termini di riduzione delle emissioni; apportare correzioni e aggiustamenti. Il monitoraggio dei progetti sarà effettuato sulla base di alcuni indicatori sintetici in grado di quantificare l’effettiva realizzazione e di stimare le quantità di gas serra non emesse o rimosse grazie al progetto stesso. Gli indicatori vengono definiti preventivamente e sono inseriti all’interno delle Schede di Progetto, in modo da essere univocamente associati ad una data misura o azione. Val la pena di ricordare che i settori d’intervento di un PAES sono I seguenti: Edifici Illuminazione pubblica Trasporto pubblico e privato Energie rinnovabili La nostra aggregazione intende intervenire e monitorare anche i settori non obbligatori: Appalti pubblici Verdi, Pianificazione urbana e territoriale, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Dal punto di vista operativo si raccoglieranno le azioni in tabelle all’interno delle quali saranno riportati l’indicatore monitorato, la fonte dei dati, la difficoltà nel reperimento degli stessi (1= facile; 2= intermedia; 3= difficile) e la tendenza nel tempo dell’indicatore. Nella tabella sottostante viene fornito un esempio per il settore “Edifici”. Settore Edifici Indicatore Reperibilità dati % abitazioni con etichetta energetica A/B/C 2. Consumo tot. Energia edifici pubb. 1. Superficie tot. collettori solari 3. Consumo tot. elettricita famiglie 2. Consumo tot. gas famiglie 2. Fonte Tendenza Consiglio comunale, ente nazionale/regionale per l’energia, ecc. • • Consiglio comunale Consiglio comunale, amministrazioni pubbliche regionali/nazionali (da sovvenzioni) e sondaggi porta a porta in aree selezionate Sondaggi porta a porta in aree selezionate Sondaggi porta a porta in aree selezionate • • • Tabella 2 Monitoraggio azioni Tale metodo permette di riassumere tutte le azioni proposte ottenendo un controllo diretto ed una facile verifica dell’esecuzione delle azioni. Intendiamo sfruttare i risultati del progetto LAKs (Local accountability for Kyoto goals) promosso dalla Commissione Europea e sposato da alcuni enti locali, per giungere a best practice che possano essere emulate da altri enti, inclusi gli aderenti al Patto dei Sindaci. Per rendere più semplice il lavoro di monitoraggio il Comune di Reggio Emilia (è uno dei comuni aderenti insieme a 7 Padova, Girona e Bydgoszcz) ha creato un foglio di calcolo denominato “M.A.P.S.” (monitoring actions process for sustainability), al quale ci ispireremo, compatibile con la metodologia illustrate in precedenza, che consente di individuare lo stato di implementazione di ogni singola azione a seconda delle attività svolte. Inoltre intendiamo avvalerci di un software che permetta di geolocalizzare le azioni intraprese e di effettuare simulazioni basate sui vari interventi possibili per le diverse tipologie di oggetti, consentendo quindi una valutazione ottimale del rapporto tra i costi di investimento relativi e i benefici ambientali. Le potenzialità dell’applicativo non si esauriscono qui, determinati edifici pubblici potranno essere dotati di sistemi BEMS (Building Energy Management Systems che si interfacceranno col software stesso. I BEMS sono di solito applicati al controllo dei sistemi quali il riscaldamento, la ventilazione e la produzione di aria condizionata (HVAC). Utilizza software per controllare il consumo energetico degli impianti e delle strutture e può servire per monitorare e riferire sulle performance dell'impianto. La performance del BEMS è direttamente connessa alla quantità di energia consumata negli edifici ed al confort degli abitanti degli edifici. I BEMS sono generalmente formati da: • controllori, sensori (temperatura, umidità, luminosità, presenza di essere umani) ed attuatori (valvole, interruttori) per differenti tipi di parametri • sistema centrale HVAC con controllori locali per ciascun’area o stanza dell'edificio (zoning) e controllo con l'aiuto del computer • software di gestione del controllo centrale per aree e stanze • monitoraggio attraverso sistemi di misurazione del consumo dell'energia (telemisurazione) Oltre ad offrire un valido supporto di monitoraggio i BEMS, in base ad esperienze scientifiche, dopo l'istallazione possono far raggiungere almeno il 10% di risparmio di energia. Anche nel processo di monitoraggio e reporting è prevista una fase di coinvolgimento degli stakeholders, che viene riassunta nella tabella seguente. Fase Attività Ruolo degli stakeholders Monitoraggio e reporting Monitoraggio Fornire i dati e le informazioni necessarie Elaborazione ed invio del report Fornire commenti d’implementazione proposito del e pareri “Report a di implementazione” Revisione Partecipare all’aggiornamento del PAES Tabella 3 Monitoraggio e ruolo stakeholder 2.6 Sensibilizzazione degli stakeholders sul processo in corso La partecipazione degli stakeholder è importante per diverse ragioni: • • • • • • la politica di partecipazione è più trasparente e democratica; una decisione presa congiuntamente da diversi stakeholder si basa su una conoscenza più esaustiva; un ampio consenso migliora la qualità, l’accettazione, l’efficacia e la legittimità del piano (o almeno consente di evitare che gli stakeholder si oppongano a uno o più progetti); il senso di partecipazione alla pianificazione facilita il sostegno, la fattibilità e l’accettazione a lungo termine di strategie e misure; a volte, gli stakeholder esterni sostengono il PAES più dei dirigenti o del personale interno dell’autorità locale; la partecipazione può essere ottenuta attraverso numerosi metodi e tecniche. Può essere utile ricorrere a un professionista che svolga il ruolo di moderatore neutrale. 8 Livello di coinvolgimento Strumenti Formazione e informazione Opuscoli, newsletter, pubblicità, mostre, visite sul campo Informazione e feedback Sportello telefonico, pagina web, incontri pubblici, teleconferenze, inchieste e questionari, mostre con visite guidate, sondaggi d’opinione Coinvolgimento e discussioni Workshop, gruppi di discussione, forum, giornate "porte aperte" Ulteriore coinvolgimento Comitati consultivi locali, pianificazione reale, giurie popolari Tabella 4 Possibili strumenti di comunicazione La comunicazione è un mezzo indispensabile per mantenere gli stakeholder informati e motivati. Perciò, il PAES dovrebbe essere accompagnato da una chiara strategia di comunicazione. Prima di iniziare una campagna di comunicazione, si dovrebbero stabilire alcuni dettagli per massimizzarne l’impatto. Una volta stabilito il messaggio da trasmettere procederemo a: • • • • Identificare i destinatari principali, intendiamo rivolgerci alle scuole, al mondo delle imprese, dei professionisti e dell’informazione e, in generale, a tutti i cittadini residenti nei comuni dell’aggregazione; valutare l’impatto della campagna di comunicazione, abbiamo pensato di quantificare la partecipazione alle giornate tematiche e ai seminari che organizzeremo per illustrare e promuovere l’iniziativa e di monitorare gli accessi alla pagina web dedicate al progetto; (presenze a un seminario, sondaggi – qualità/quantità, accessi alla pagina web, feedback, ad es. e-mail, ecc.). individuare i canali di comunicazione più adatti a raggiungere i nostri target. In quest’ambito accanto ai mezzi tradizionali (conferenze/incontri, pubblicazioni cartacee, materiale informativo per i media) sfrutteremo le potenzialità offerte da internet creando un portale web sul sito del comune di Marano all’interno del quale sono presenti una serie di informazioni, spiegazioni delle diverse azioni, analisi di tecnologie innovative, esempi di buona pratica ed una raccolta di piani energetici comunali e dei PAES che si vanno man mano completando e che successivamente verranno inoltrati alla commissione Europea. Questo strumento, oltre ad assolvere una funzione comunicativa, costituirà un valido supporto a tutti coloro che avranno un ruolo operativo nella redazione del PAES (verranno create diverse tipologie di profilo utente, ognuna delle quali accederà a prestabilite sezioni del portale. Attivare strumenti di comunicazione all’interno delle autorità locali coinvolte in modo da migliorare la collaborazione fra dipartimenti coinvolti dell’autorità locale. 3. Elementi innovativi In questa sezione sono le azioni che solitamente non vengono adottate nei PAES ma che i comuni dell’aggregazione si propongono d’implementare: 1. Riqualificazione dell’illuminazione pubblica. 2. Riqualificazione dell’illuminazione interna degli edifici (promuovere l’uso di lampade a basso consumo). 3. Utilizzo di Sistemi BEMS. 4. Piantumazione di alberi finanziata da privati. 5. Attenzione alla pianificazione territoriale per quanto riguarda il verde ed il rischio idrogeologico. 6. Sistemi di monitoraggio continuativo della qualità dell’aria. 7. Produzione di energia da fonti energetiche, in particolare: fotovoltaico, solare a concentrazione e biomasse. 8. Impianti di cogenarazione e trigenerazione ad alto rendimento. 9 4. Offerta economica. OFFERTA ECONOMICA COMUNE Marano Villaricca Mugnano Qualiano Calvizzano TOTALE Valore progetto per abitante € 5,20 Valore totale progetto € 827.013,20 ABITANTI AGGREGAZIONE 159.041 CONTRIBUTO A BASE D'ASTA (PER ABITANTE) € 5,00 CONTRIBUTO A BASE D'ASTA (TOTALE) € 795.205,00 SCONTO 15% CONTRIBUTO SCONTATO PER ABITANTE € 4,25 CONTRIBUTO SCONTATO TOTALE € 675.924,25 COFINANZIAMENTO (% su valore totale progetto) 18,27% Cofinanziamento totale (valore assoluto) € 151.088,95 Costo/h PERSONALE € 19,54 COFINANZIAMENTO (Ripartizione fra i comuni dell’aggregazione) % Abitanti su totale Cofinanziamento Cofinanziamento ABITANTI aggregazione (euro) (Giornate/uomo) 57204 35,97% € 54.343,80 347,64 30052 18,90% € 28.549,40 182,63 34504 21,70% € 32.778,80 209,69 24744 15,56% € 23.506,80 150,38 12537 7,88% € 11.910,15 76,19 159041 100,00% € 151.088,95 966,54 Il contributo richiesto dal medesimo raggruppamento per l’avviso in epigrafe ammonta ad € 675.924,25 (euro seicentosettantacinquemilanovecentoventiquattrovirgolaventicinque). 5. Cronoprogramma. Il Cronoprogramma delle attività è il seguente: Attività Redazione IBE Promozione Formazione Redazione PAES Monitoraggio Rendicontazione Inizio 01/10/15 15/10/15 15/10/15 15/10/15 01/10/15 15/11/15 Fine 01/11/15 01/11/15 01/11 /15 15/11/15 30/11/15 30/11/15 Nella definizione delle attività e dei tempi di realizzazione delle stesse abbiamo stimato che, come insegnano esperienze simili, l’inventario delle emissioni di base possa essere completato in due mesi. Parallelamente si provvederà a formare il personale dei comuni dell’aggregazione e ad avviare la promozione del progetto. Successivamente si passerà alla redazione del PAES (circa 2 mesi) che, una volta ultimato, dovrà essere discusso e approvato dal Consiglio Comunale. Seguiranno le fasi di monitoraggio dei risultati (due mesi) e di rendicontazione finanziaria. Il progetto verrà concluso non oltre il 30/11/2015. 10