Newsletter
Aprile 2013
N.
01
Anno II
• Seminario del Prof.
Altieri
• Intervista a Michele
Bianchi
Eudonna
EudonaeDUTitle
L’editoriale
NE
Newsletter
• Diete di moda e diete
giuste
• Le Donne e la
magica saliva
• Amiche di penna
Care amiche e cari amici,
le Politiche ci hanno lasciato un po’ di
amaro.
E' tempo di riprenderci e di pensare con
determinazione e ottimismo alle prossime
sfide. L'attenzione dell'opinione pubblica
è, lo sappiamo, tutta concentrata sul braccio di ferro con i grillini, che hanno incarnato il voto "nuovo, il voto di protesta.
EUDONNA può e deve accantonare questa offerta (il voto di protesta) per riformulare se stessa in chiave di semplice opportunità alternativa ai partiti tradizionali.
NON IN CONTRASTO, MA IN
ALTERNATIVA!
E può farlo se sottolinea con forza la portata della propria "progettualità”: valorizzare il FEMMINILE indipendente e autonomo dalla politica maschile. Le VERE
pari opportunità sono la nostra proposta
politica.
Un Partito a leadership femminile che non
escluda gli uomini, ma ribalta la quote ponendo numericamente gli uomini in quota
minoritaria. E questo non per svalutare il
contributo maschile ma per porre l'attenzione sulla necessità che la società italiana
diventi più sensibile alle esigenze della
parte ROSA.
Noi sappiamo bene che anche figure come
la Emma Bonino, di cui tanto si è parlato
come di una candidatura possibile alla
Presidenza della Repubblica, non sono
quello che le Donne attendono : per risolvere i problemi delle Donne non abbiamo
bisogno di riscattarci e di avere lo scettro
di un potere ancora tutto MASCHILE.
La Bonino non può rappresentare le Donne solo perché è stata l'artefice in passato
della stagione ABORTISTA.
Oggi le donne attendono provvidenze di
legge per la vita, per la conciliazione lavoro e famiglia, per una Società realmente a
misura di Donna!
Newsletter Eudonna
IN ATTESA DELLE EUROPEE,
LANCIAMO
EUDONNA
ALLE
COMUNALI CON LE NOSTRE
CANDIDATE
E
I
NOSTRI
CANDIDATI IN TUTTI I MUNICIPI,
MA SOPRATTUTTO PROPONIAMO
UN
CONCRETO
PROGRAMMA
AMMINISTRATIVO
PER
ROMA
CAPITALE.
Nell'incertezza del momento, che rende
improponibile una campagna elettorale
per la mancanza assoluta di fondi, ho lungamente esaminato la situazione con molti
di voi e, sentito il Direttivo, ritengo che sia
possibile una ulteriore affermazione del
circuito EUDONNA anche aderendo ad
altre liste o partiti (destra o sinistra?)
MA SOLO SE GARANTISCONO che
terranno alto il nome del circuito Eudonna
e l'appartenenza dei nostri candidati/e in
occasione di Conferenze stampa, articoli,
manifesti etc.
Una possibilità di ulteriore affermazione è
la seguente: EUDONNA, in ottemperanza alla TRASVERSALITA', che rappresenta una delle coordinate basilari del
Progetto, può sostenere la candidatura di
Donne speciali in altre liste o partiti purché esse stesse, una volta elette, aderiscano
con convinzione al Progetto, si impegnino
a sostenerlo con tutti i mezzi a loro
disposizione.
Realizzato da Eudonna
ROMA
Queste sono di getto le idee che vi propongo.
Attendo un vostro interesse per una
candidatura che vi metta in gioco. Noi vi
appoggeremo nelle vostre scelte!
Un abbraccio a tutte e tutti
Giovanna Sorbelli
Presidente Eudonna
Newsletter Eudonna
XXXIV Discesa internazionale del Tevere da Città
di Castello a Roma – Seminario del Prof. Altieri
L’incontro è anche dedicato a Francesco Bartolozzi, pioniere italiano della
promozione dell’agricoltura biologica in
occasione della Discesa Internazionale
del Tevere
25 aprile incontro su agricoltura
biologica e danni dei pesticidi
Il seminario del Prof. Giuseppe Altieri
verterà sull’importanza dell’agricoltura
biologica e del notevole sostegno della
politica agroambientale europea per la
salvaguardia e l’uso sostenibile delle
risorse agricole naturali rispetto ai
danni arrecati dall’agricoltura intensiva
al territorio fluviale.
Verrà presentato l’opuscolo scientificodivulgativo di orientamento culturale e
alimentare per i cittadini, "Cibus in
Primis: “Le eccellenze biologiche
dell'Umbria" realizzato dallo Studio
Agernova e finanziato della Regione
Umbria (Legge 38/2003).
Nel corso del seminario verrà presentato il Film Documento: "Respiro di
Terra" (1974), di Enrico Bellani.
Straordinaria opera sull'agricoltura tradizionale Umbra, sottoposta al primo
assedio dei mercanti di pesticidi e
degli allevamenti industriali.
Realizzato da Eudonna
ROMA
Appuntamento ad Umbertide alle ore
21.00 del 25 aprile presso i locali sotto
la Chiesa Cristo Risorto, in occasione
della sosta ad Umbertide della Discesa
Internazionale del Tevere da Città di
Castello a Roma dal 25 aprile al 1
maggio 2013.
L’incontro durerà in totale 60 minuti.
Per chi volesse prenotare copie del
DVD, quale materiale storico-didattico
della conferenza, telefoni allo 0758947433 (348-8077101)
La Discesa è un evento di promozione
per un turismo sostenibile con il territorio
Per informazioni:
www.discesadeltevere.org
Mobile 347.2439715
Newsletter Eudonna
Intervista a Michele Bianchi, candidato
al Senato nella regione Lazio
Lei si candida in queste elezioni politiche al Senato della Repubblica con Eudonna.
Si tratta di un movimento femminista?
Il movimento Eudonna non può essere confuso col femminismo tradizionale. Né con quello di matrice socialista,
che pensa l’emancipazione solo come rivendicazione sindacale, proiettata, al limite, sull’orizzonte utopico della
distruzione del sistema economico capitalistico; né col femminismo liberale, che ha nella conquista dei diritti civili il
suo unico obiettivo, come se la vicenda interumana potesse risolversi interamente su questo piano, e quindi su
questo piano rispondere alle domande essenziali dell’uomo. Questa seconda forma storica del femminismo, inoltre,
a causa di tale sua autolimitazione, finisce prima o poi col veicolare più o meno inconsapevolmente dietro la sua
stessa rivendicazione anche le istanze omosessuali, peraltro legittime su di un altro piano. Eudonna, che nulla ha
contro legittime rivendicazioni di diritti di differente ordine, invita a vedere la coppia uomo-donna come fondamento
non semplicemente statutario del patto sociale. Il problema della femminilità è così più complesso se situato aldilà
del campo del diritto: esso tocca e penetra il piano più difficile del dovere. La parola “etica” che Eudonna usa è da
cogliere in questo senso, un senso molto lontano da ogni moralismo di facciata, così come resta lontano da ogni
ipotesi di un ritorno precostituzionale a uno Stato etico, sempre all’orizzonte come rischio totalitario del sistema sociale. Il riconoscimento del matrimonio “omo” come parificato all’unione tradizionale non va criticato in quanto attentato a quest’ultima, ma in quanto illusoria prova di forza da parte di un legislatore che fraintende la cifra della
parola “famiglia” presente nel patto costituzionale, il cui fondamento non risiede a sua volta su di un patto storico,
ma su una remissione pratica a un elemento non arbitrario della vicenda interumana. Da questo punto di vista ho
accettato volentieri la candidatura nelle liste di Eudonna perché solo ora abbiamo un partito politico con un programma serio sul ruolo che la donna deve avere nella società.
SOCIAL CARD EUDONNA
Sul sito Eudonna è attiva l’iscrizione ON LINE con pagamento sicuro PAYPAL. Tutti gli iscritti riceveranno via mail la SOCIAL CARD
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Il piccolo contributo sosterrà la nostra organizzazione e ci consentirà di offrire servizi, iniziative ed interessanti agevolazioni con i
Partner Eudonna convenzionati.
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Newsletter Eudonna
Cosa propone Eudonna per il welfare e il mondo del lavoro?
La invito ad analizzare il nostro programma su questo punto, assolutamente sorprendente e unico nel panorama politico italiano. Eudonna parla di Eterosessualità, vuole rivalutare questo aspetto nell’ambito del lavoro, soprattutto
nell’ambito del lavoro ‘dipendente’. Si vuole dare la possibilità alla donna di lavorare non più di 4/5 ore, garantendole
però, attraverso meccanismi complessi di risparmio e detassazione del carico sulle aziende, lo stipendio del monte
ore 6/8. La famiglia è qualcosa che il patto sociale, la costituzione, si ritrova come elemento esterno al progetto costituzionale stesso. Quest’ultimo – il progetto ‘Costituzione’ - è un arbitrio necessario, la prima – la famiglia - una realtà
non arbitraria. Non ci dobbiamo dimenticare di questo elemento pregiuridico, che il diritto positivo si limita appunto a
riconoscere, sic et simpliciter, ed è in tal senso e solo in questo senso che deve essere interpretata la parola “naturale” - l’unico limite che la norma pone al riconoscimento costituzionale della famiglia come società fondata sul matrimonio - presente nell’articolo 29 del patto quando si parla di famiglia come società naturale. Eudonna oggi, intendendo
riscrivere innanzitutto il welfare italiano federa associazioni a connotazione prevalentemente femminile, a matrice socio-culturale e in prospettiva non semplicemente nazionale. La famiglia come realtà esterna al patto sociale, eppure
inserita in esso, rappresenta proprio in questo paradosso anche l’anima transnazionale del movimento Eudonna.
La Repubblica italiana, il nostro Stato, non è uno Stato etico nel senso di stato ideologico-impositivo. La nostra costituzione è fatta per mostrare rispetto per una delle sue colonne portanti: la famiglia. Occorre ripensare le conquiste
dell’emancipazione femminile sul piano del lavoro e contemporaneamente sul piano della famiglia protetta dal nostro
patto. Si ripongono forse eccessive speranze sulla estensione delle misure del welfare, la rete dei nidi e i servizi di cura per esempio. Questa estensione auspicata potrebbe non modificare affatto un comportamento che è invece portato
di cultura tesa al fraintendimento del problema. Così come puntare sulla flessibilità lavorativa, senza tener conto che
nella maggior parte dei casi il part time è imposto e non scelto, significa assumere il parametro della presunta rigidità
dell’organizzazione del lavoro come elemento di freno all’innovazione. Inoltre il part-time è una umiliazione tout court
che Eudonna combatte. Lavorare 4/5 ore con uno stipendio vero significa liberare tutte le possibilità della donna, consentire alla persona di poter scegliere. Svincolata da una giornata intera passata sul luogo di lavoro la donna può tornare a dire la sua nella società secondo il mandato costituzionale. Bisogna capire inoltre l’importanza di sviluppare
impieghi a distanza come il telelavoro, il job sharing ecc. A cosa è servito il ministero delle Pari opportunità? Questa
sorta di femminismo di Stato istituito, se lo si considera nella prospettiva del lavoro, con la garanzia di avere la presenza di una consigliera di parità per ogni livello di governo, ci si convince facilmente di come sia stato un enorme fallimento e non una leva capace di invertire l’ordine di priorità dell’agenda politica. Anche quando ai vertici di Confindustria e Cgil ci sono state rispettivamente Emma Marcegaglia e Susanna Camusso e al ministero del Welfare un’altra
donna, Elsa Fornero, le cose non sono affatto cambiate, alla donna non pensa nessuno. Non si può più andare avanti
oltre con questo squilibrio uomo-donna - che non è solo quantitativo ma qualitativo - e il prossimo governo deve farsene carico. Il muro dell’esclusione da livelli adeguati di occupazione è ancora lontano da abbattere, e, quando il lavoro c’è, bisogna difendere la donna dall’eccesso di ore passato fuori casa e/o dalla fatica del doppio lavoro, perché la
donna possa scegliere liberamente carriera, maternità, famiglia.
(Pubblicato a cura di Carla Durante sul n. 2/2013 di ‘Romasì’, p. 11 a cura di Carla Durante)
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Newsletter Eudonna
Diete di moda e diete giuste, come programmare fin d’ora
una perdita di peso equilibrata
Comincia in questa stagione la
voglia di perdere peso e
tornare in forma. Il prima
possibile. Non importa se i
chili di troppo sono pochi o se
il sovrappeso è tale da
richiedere l'aiuto di uno
specialista
e un percorso
nutrizionale più lungo e
personalizzato. Tornano quindi
alla ribalta le solite
diete
“lampo”, proposte soprattutto
su giornali e web, chiamate
così perché i risultati si vedono
già in pochi giorni, così come
le tante proposte alimentari più
alla
moda
lanciate
dal
personaggio
famoso
del
momento: dalla Atkins, molto
popolare negli Stati Uniti, a
quella “a zona”, ideata a metà
degli anni novanta, alla dieta
“a
punti”
o
“dell'indice
glicemico”, o addirittura “del
gruppo sanguigno”, fino alla
famosissima Dukan, a base
soprattutto di proteine. A
distanza di tempo non sempre
queste
diete
funzionano,
perché poco equilibrate dal
punto di vista nutrizionale e
quindi dannose: a un’iniziale
rapido calo di peso, segue
spesso il recupero dei chili
persi, magari con gli interessi
(il cosiddetto effetto yo-yo).
La nuova tendenza alimentare
per dimagrire è, per esempio
oggi, la dieta aglutinata,
seguita da
personaggi del
mondo dello spettacolo, come
l'attrice Gwyneth Paltrow o
Victoria Beckham.
Realizzato da Eudonna
ROMA
Questa dieta, ormai adottata
anche in Italia, esclude tutti i
cereali contenenti glutine (e la
sua frazione tossica, la
gliadina) , cioè orzo, segale,
grano, kamut, cous cous,
farro, quindi pasta, pane,
pizza, birra, grissini, cornflakes, pane grattuggiato, torte
e biscotti a base di farine
derivate dai questi cereali,
permettendo invece mais, riso,
manioca, miglio,
quinoa,
amaranto e grano saraceno,
perchè
privi
di
questo
complesso proteico. Secondo
le evidenze scientifiche, la
dieta senza glutine è però
inutile, se non controindicata
nelle persone sane, mentre è
raccomandata esclusivamente
a chi soffre di malattia celiaca
(l'1% della popolazione), o
consigliata a chi riferisce la
cosiddetta “ipersensibilità al
glutine”. Quanto all'azione
dimagrante,
i
prodotti
aglutinati non fanno perdere
peso, mentre al contrario
possono
far
ingrassare,
perché spesso più calorici, in
quanto addizionati con oli
vegetali polinsaturi,
come
quello di palma, di cocco, di
colza, che li rendono più
appetitosi. In generale i
potenziali rischi per la salute
dei
regimi
fortemente
ipocalorici (al di sotto delle
1200-1000 calorie al giorno),
nelle diete dissociate a base di
un alimento unico (frutta,
minestrone, patate, gelato) o
iperproteiche
non
vanno
sottovalutati, perché possono
mancare
alcuni
principi
importanti, come proteine ad
elevato
valore
biologico,
vitamine, calcio e ferro o, al
contrario, essere presenti in
eccesso alcuni nutrienti.
Se i chili da perdere sono 7-8
o più di dieci, il controllo del
medico diventa obbligatorio ed
è necessario programmare fin
d'ora la giusta strategia per
perdere
peso
in
modo
graduale (circa mezzo chilo-un
chilo
a
settimana),
personalizzato e stabile. Gli
obiettivi di una corretta dieta
dimagrante sono infatti la
perdita di peso a carico del
tessuto adiposo, mentre diete
troppo drastiche portano alla
perdita della massa magra
(cioè i muscoli) e dei liquidi.
Come deve essere allora la
dieta equilibrata, che rispetti le
giuste
percentuali
tra
carboidrati, proteine e grassi?
La prima regola è mangiare un
po' di tutto ma ridurre le
porzioni,
distribuendo
le
calorie giornaliere (che non
devono scendere mai al di
sotto delle 1200 calorie) in 5
pasti, evitando di saltare la
prima colazione e inserendo
anche 2 spuntini, per non
arrivare mai affamati ai pasti.
Alcuni cibi, come quelli proteici
(carne, uova, pesce, latticini
magri), aiutano a perdere
peso, perchè per essere
digeriti
fanno
compiere
all'organismo
uno
sforzo
maggiore rispetto ad altri
alimenti.
Newsletter Eudonna
Il pesce, in particolare, è ricco
di iodio, necessario per la
formazione
degli
ormoni
tiroidei, che accelerano il
metabolismo. E' importante poi
salare poco gli alimenti per
evitare la ritenzione idrica e
bere almeno un litro e mezzodue al giorno. Alcuni studi
scientifici
suggeriscono
addirittura di bere due bicchieri
di acqua prima di pranzo e
cena per aumentare il senso di
sazietà.
Via libera a pasta, riso e pane,
purché in quantità ridotte: gli
zuccheri
complessi,
soprattutto quelli integrali,
richiedono più tempo per la
digestione
e
forniscono
energia
più
lentamente,
evitando
così
bruschi
innalzamenti o cali della
glicemia
nel
sangue,
a
differenza
degli
zuccheri
semplici (dolci, caramelle,
merendine, frutta), da evitare.
Grazie alle fibre, i cereali
integrali saziano di più,
nell'intestino
riducono
l'assorbimento dei grassi e
combattono la stipsi.
Tra gli errori da evitare, ci
sono l'assunzione di farmaci
che riducono la fame, erbe
che promettono di aumentare
il metabolismo o dotate di
un'azione lassativa o diuretica:
tutte false “scorciatoie” alla
lunga inutili e dannose.
Realizzato da Eudonna
ROMA
Altri errori sono saltare i pasti
o digiunare del tutto, abolire
alcuni alimenti considerati più
“ingrassanti”,
come
i
carboidrati e i grassi,
e
concentrare le calorie nella
fase finale della giornata, cioè
nella
cena,
quando
il
dispendio calorico è inferiore.
Resta
comunque
la
“mediterranea” la dieta ideale,
considerata
patrimonio
dell'umanità, perché utile nel
prevenire
malattie
cardiovascolari e
tumori:
prevede verdura, da inserire
sempre in ogni pasto, frutta,
legumi,
carne
magra,
preferibilmente bianca, pesce,
yogurt magro, latte, zuccheri
complessi e olio extravergine
di oliva, in piccole quantità, ma
vieta dolci e grassi animali.
E'
fondamentale
infine
aumentare l'attività fisica e
dormire a sufficienza: chi
dorme poco tende a mangiare
di più e in modo meno sano,
perché le alterazioni del sonno
interferiscono con l’equilibrio di
alcuni ormoni coinvolti nella
regolazione dell'appetito.
Brigida Stagno
Specialista in gastroenterologia ed
endoscopia digestiva
Newsletter Eudonna
Le Donne e la magica saliva
La storia della Gastronomia mi
porta spesso ad avvicinarmi
ad
interessanti
notizie
antropologiche.
Non avrei mai immaginato che
la saliva delle donne, nelle
varie
epoche, abbia avuto
molta importanza nel produrre
bevande fermentate.
Le donne ebbero un ruolo
sociale importante nell’etnofermentologia, e furono identificate anche per il loro valore
simbolico come portatrici di
saggezza.
La saliva – umana, animale o
divina che sia – è responsabile
della produzione di bevande
inebrianti – queste ultime
universalmente
arrecanti
saggezza, oltre che allegria –,
seguendo quindi il sillogismo:
saliva = ebbrezza = saggezza.
La saliva è associata alla
storia
delle bevande alcoliche fermentate poiché, come
già evidenziato, coinvolta in
una primitiva fase della
etnofermentologia, dove un
po’ in tutto il mondo si scoprì
come
preparare
bevande
inebrianti
alcoliche
da
materiale
vegetale
premasticato; fu una scoperta dei
periodi neolitici o forse epipaleolitici dell’umanità.
Realizzato da Eudonna
ROMA
La gradazione alcolica variava
e varia tutt’ora fra i 2 e i 7-8
gradi alcolici. Quanto alle
origini,
apparentemente
insolite
ed
enigmatiche
dell’atto di pre-masticare e
insalivare qualcosa e di
estrarlo quindi dalla bocca,
queste
si
chiariscono
osservando che l’azione della
pre-masticazione era ed è
tutt’ora
diffusa
come
comportamento materno con
lo
scopo
di
rendere
maggiormente digeribile il cibo
per il bambino. E’ stato
osservato, ad esempio, fra le
popolazioni tribali brasiliane
che preparano e usano il
cauim e la chicha. Nella lingua
nahuatl (Azteca)
esiste un
verbo, pauia.nite, specifico per
indicare l’azione da parte della
madre di pre-masticare il cibo
per il bambino.
E’ quindi assai probabile che
la scoperta avvenuta diverse
migliaia di anni fa della
fermentazione
alcolica
di
materiale vegetale insalivato
sia da attribuire alle donne e
non è un caso che ancora oggi
sia
compito
esclusivo
femminile la pre-masticazione
per
conseguire
bevande
inebrianti. Riferimenti a usi,
tradizioni e culti associati alle
bevande fermentate insalivate
sono presenti presso diverse
popolazioni
antiche
del
globo, in particolare quelle
indoeuropee,
come
testimonianza della diffusione
di questa arcaica tecnica per
ottenere l’ebbrezza.
In alcune fiabe macedoni un
serpente, per ringraziare un
uomo che lo ha salvato, gli
sputa in bocca e in tal modo
l’uomo
acquisisce
e
comprende il linguaggio degli
animali o, in un altro racconto,
acquisisce virtù profetiche.
Si presentano anche alcuni
casi, a mo’ di eccezioni che
confermano la regola, in cui la
saliva o lo sputo assumono
valenza opposta, cioè come
detrattori di saggezza. In
alcune versioni del mito greco
di Glauco, il medico-indovino
Polyidos, dopo aver insegnato
a Glauco l’arte della mantica e
volendo che la sua mente se
la dimenticasse, gli sputò in
bocca (Paladino, 1978).
Ma anche Circe, nell’Odissea,
prepara infusi magici alcolici a
base di cereali ed erbe che
fanno
pensare
bevande
fermentate, come il Ciceone
versato ai compagni di Ulisse
Oltre
al
diffuso
valore
terapeutico
della
saliva,
esistono
casi
etnografici,
tuttora carenti di studi specifici,
in cui la saliva possiede un
valore simbolico e rituale
come elemento portatore di
saggezza.
.
Newsletter Eudonna
Fra i Chibcha colombiani la
saliva
dello
sciamano
(cacique) è considerata sacra
e svolge un ruolo cerimoniale
importante nella preparazione
rituale della chicha.
E’ noto anche che presso
diverse tribù del nordest
brasiliano la saliva assume
valori terapeutici seguendo
un’articolata differenziazione
fra saliva ottenuta in seguito a
prolungato digiuno (“sputo
vergine”), saliva del fumatore
di pipa di tabacco, saliva del
masticatore
di
foglie
di
tabacco .
Le birre, cioè quelle bevande
alcoliche ottenute attraverso la
fermentazione
di
prodotti
vegetali
amilacei
(radici,
tuberi, cereali), nella storia
dell’etnofermentologia hanno
come precursori le birre
insalivate. La donna scopre
che la birra fermenta più
rapidamente se mastica i
grani,infatti l’enzima ptialina
nella saliva trasforma l’amido
in
zuccheri
adatti
alla
fermentazione. Esempi sono
la chicha prodotta dal mais e il
cauim prodotto dal mais o dal
tubero della manioca, due
diffusissime
bevande
tradizionali sudamericane.
In diverse aree del globo le
birre insalivate furono presto
sostituite dalle birre maltate (in
particolare in Europa) e dalle
birre chiare (in particolare in
Asia), ricavate con tecniche
più
avanzate
di
saccarificazione
e
di
inoculazione del materiale
vegetale amilaceo. L’impronta
femminile sulla fabbricazione
della birra si protrae fino al
Medioevo.
Realizzato da Eudonna
ROMA
Le
leggi
germaniche
decretano
che
spetta
esclusivamente alla tenutaria
la proprietà del materiale di
grassaggio che fa parte della
sua dote di matrimonio. In
Gran Bretagna sono le famose
Ale Wives che preparano la
nobile bevanda ed il mestiere
di
vendere
la
birra
è
largamente dominato dalle
donne. In alcune popolazioni
tribali è sopravissuta la
primitiva pratica della premasticazione
per
la
preparazione
di
bevande
alcoliche, in particolare in
America Latina e a Formosa.
Come avveniva la pre-mastica
zione?
Analoghe
testimonianze
ricorrono dall’antichità ai giorni
nostri descrivono un rituale
che vede le donne sedute in
circolo
attorno
ad
un
recipiente per cimentarsi nel
lavoro collettivo di masticare
pezzi di radici, tuberi, cereali,
per poi gettarli in un altro
contenitore cui si aggiunge
acqua per poi rimetterlo sopra
al fuoco. Il liquido così
ottenuto
era
versato
in
recipienti
speciali,
parzialmente interrati, che
venivano ben coperti e dove si
lasciava fermentare.
Dopo un paio di giorni la
bevanda era pronta.
Ogni capanna preparava le
proprie bevande. In occasione
delle feste del villaggio, ci si
radunava tutti in una capanna
per berla
fino all’ultimo
goccio. Molto interessante è
l’antica danza rituale che in
queste tribù indigene seguiva
alla masticazione :
uomini
fermi che attendono le donne,
queste ballano appoggiando
ognuna la mano sinistra sulla
spalla dell’altra; poi uomini e
donne alternativamente girano
senza fermarsi, al suono di
una
musica
incantevole,
girando attorno al recipiente
che contiene la bevanda
desiderata. Si dirigono quindi
uno dopo l’altro verso il
recipiente, da dove ciascuno
con un cucchiaio attinge alla
bevanda. E’ chiaro l’importante ruolo sociale del vino o
birra o bevanda insalivata
consumata ad ogni occasione
di un certo rilievo, quali la
prima
mestruazione,
una
nascita,
la
perforazione
iniziatica del labbro inferiore di
un ragazzo, nelle assemblee
per
prendere
importanti
decisioni per la vita collettiva e
perfino nei preparativi per la
guerra e nel sacrificio rituale
dei prigionieri.
In molte zone dell’America
Latina,
le
donne
che
masticano i grani e sputano
nella
marmitta,
ripetono,
ancora ai giorni nostri, il più
antico rituale di birrificazione
conosciuto sulla terra.
Gabriella Cinelli
Chef e Sommelier
Newsletter Eudonna
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Lo sa bene Eleonora Vallone
che da tanti anni ha messo in
pratica questo semplice concetto, facendone una sua filosofia di vita all’insegna della
salute. Il Corso di ginnastica in
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quelli che hanno problemi
posturali. Tutti i medici consigliano questa attività in acqua,
specie alle future mamme, dal
primo all’ultimo mese, ovviamente sempre se non ci sono
controindicazioni e problematiche durante la gravidanza.
Infatti gli esercizi scelti vengono adattati alla progressiva
crescita
del
feto
e
all’appesantimento del corpo
della donna, che troverà sollievo nel
galleggiamento e
beneficerà
di una attività
motoria bassa-moderata, ideale durante la gravidanza: in
questo modo eviterà di accumulare peso e gonfiore in
eccesso, garantendo così una
migliore ossigenazione del
sangue e dei tessuti.
Il Corso di ginnastica in acqua
per le future mamme viene svolto da Eleonora Vallone e dalla
Dottoressa Camilla Nero, che
cura l’aspetto ginecologico. Le
lezioni pre-maman si svolgono
durante tutto l’anno alla Piscina
Aquaniene di Roma, via della
Moschea 130, ogni lunedì e giovedì.
Per chiunque fosse interessato
a conseguire il Brevetto di Istruttore di questo interessante Corso che potrebbe aprire nuove
opportunità lavorative ad ostetriche, personal trainer, insegnanti
di nuoto, potete rivolgervi:
A.S.D. Acqua TEAM
06.3312020
393.5555533
[email protected]
Il libro “MammaGym" con la
prefazione del Prof. Massimo
Giovannini (Curcio Editore)
INA Assitalia sigla la convenzione con Eudonna
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Amiche di penna
150 Pensieri per l’Unità d’Italia
Due parole per l'amica Antonella
Non sempre capita di incontrare persone speciali sul nostro cammino.
Antonella Pagano è una di quelle persone che non si dimenticano facilmente.
E non passa inosservato il libro di cui è autrice:"150 pensieri per l'Unita d'Italia".
Un libro corale cui hanno concorso gli italiani di tutte le regioni, isole comprese: 150
sensibilità, 300 mani e 300 braccia è il coro dinanzi al quale Antonella Pagano si è
fatta diapason.
Il libro è stato riconosciuto quale prima forma concreta di coesione nazionale, rispettoso della narrazione del territorio e della storia italiana, ricco di volti femminili densi
di storia e storie.
L'opera ha meritato Logo e Patrocinio del Comitato Interministeriale per le celebrazioni del 150°, che lo ha anche riconosciuto tra i primi 10 migliori progetti d’Italia. Ha
avuto altresì assegnato il duplice logo della Dante Alighieri, quello dell’Italiano nel
Mondo e quello della Dante 150°, il Premio speciale “Eudonna”, in Roma, all' unanimità della Giuria presieduta dalla dott.ssa Giovanna Sorbelli Carfora , con la presidenza onoraria di Neria De Giovanni, Presidente, altresì, dell’Association Internationale des Critiques Litteraires (il Premio Eudonna si fregia di un importante riconoscimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, oltre a prestigiosi patrocini come quello della Commissione Europea, del Senato della Repubblica, del
Consiglio Regionale del Lazio, di Roma Capitale, delle Università Tor Vergata, Roma Tre, La Sapienza etc )
L'opera è dedicata al massimo Poeta Dante Alighieri, sia per la statura della sua Poesia sia per essere stato l’Idioma il primo elemento unificatore del territorio italiano,
sia per i colori dell’abito di Beatrice alle soglie del Paradiso, i colori della nostra
bandiera oltre che delle tre virtù teologali.
Ma il libro è dedicato anche a San Francesco Patrono d’Italia e d’Europa, cui dobbiamo tanto ancora oggi. La trasparenza della Sua fede e quella del valore Valore
patriottico sono evidenziati in una straordinaria intervista-prefazione a firma di Suor
Maria Gabriella Bartot, Madre generale delle Francescane italiane.
L’Opera si costruisce attorno all’aneddoto che prende il titolo: “Evviva l’Italia” - scritto nella notte tra il 16 e il 17 marzo 2011, allorchè riaffiorò il ricordo del gesto compiuto dalla madre della scrittrice - gesto che ancora oggi risulta essere unico in Italia:
la mamma Giovanna, infatti, predispose il corredo nuziale sia per la figlia femmina
che per il figlio maschio. Per il maschio non è tradizione, né è tradizione donarlo disponendovi sopra la Bandiera italiana!
La mamma Giovanna lo fece avvolgendolo nel nostro vessillo e riconoscendo, entrambi i figli, eguali dinanzi a Dio e dinanzi alla Nazione.
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Sabato 27 Aprile 2013
ore 17.00
Le cortigiane nella
Roma rinascimentale
EVENTO GRATUITO
(SOCI EUDONNA)
La meraviglia è nemica della prudenza
Quando qualche tempo fa regalai a Fausta Genziana Le Piane “L’arte della gioia” di
Goliarda Sapienza: non avrei mai potuto immaginare gli effetti che il mio gesto
avrebbe provocato. Goliarda Sapienza era una scrittrice ancora poco nota al grande
pubblico italiano. Sono stati gli Inglesi, i Tedeschi e i Francesi a scoprirla prima di noi
e a far sì che anche in Italia se ne parlasse. Ma Fausta non ebbe bisogno di leggere
che anche ad altri piaceva e interessava la scrittrice catanese deceduta già da alcuni
anni, seppe capirne fino in fondo la valenza e se ne innamorò immediatamente di
suo.
Ecco allora che anche lei desidera condividere la gioia della scoperta e farne partecipi quanti più lettori è possibile. Nasce così il prezioso gioiellino “La meraviglia è
nemica della prudenza” edito da “Edizioni EventualMente”, Comiso – 2012.
Su Goliarda Sapienza, via via riconosciuta sempre più concordemente come autrice
di un autentico capolavoro, si stanno moltiplicando gli scritti. Ma ciò non scoraggia
Fausta: “Da molto tempo cercavo un incontro con una donna di cui scrivere, intelligente, forte, anticonformista dalle parole limpide e potenti: ho trovato Goliarda Sapienza, del sud come me. E’ stato un colpo di fulmine ed una vera rivelazione…”
Io trovo che l’incontro ideale di Fausta con Goliarda abbia i caratteri dell’evento importante. E’ difficile e non sempre trasparente il messaggio di Goliarda nel suo romanzo principale “L’arte della gioia”. Non è detto che ogni aspetto di quello scritto
possa prestarsi ad interpretazioni univoche, ma Fausta rinuncia alla prudenza e mette in gioco tutta la meraviglia che le ha generato quella lettura. E non perché entrambe donne del sud, dico io, sud che secondo me c’entra, sì, ma marginalmente,
considerando i comportamenti fuori dall’ordinario di Modesta, protagonista del romanzo… ma per un certo tipo di affinità elettiva, per la condivisione di un carattere
forte e ribelle, per il rifiuto della banalità, per una sensibilità particolarissima, tutta
femminile, pur nella ribellione al tradizionale ruolo della donna. Il romanzo “L’arte
della gioia” che Sergio Sciacca definisce una “epopea della vittoria femminile” ci rivela infatti una Goliarda molto vicina ad una tematica cara da sempre alla nostra Fausta Le Piane.
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Un viaggio nel centro di
Roma per vedere le case
delle più famose, celebrate, amate cortigiane
del periodo rinascimentale a Roma. Quando si
parla di questo argomento, normalmente si pensa solo all'aspetto morale o estetico del fenomeno. In realtà esso ab-
bracciava
molteplici
aspetti della vita della
città, da quello economico, a quello artigianale, a quello sociale, che si intrecciavano con il tessuto
sociale, politico e culturale, poiché le cortigiane erano donne
anche di raffinata e
profonda cultura, invitate nei migliori salotti
della nobiltà romana.
Appuntamento
ore
16.45 a Piazza della
Chiesa Nuova (Corso
Vittorio), davanti alla
Chiesa Nuova.
[email protected]
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Fausta, poetessa raffinata, coglie la natura insolita della scrittrice catanese vissuta
anche a Roma e, a lungo, a Gaeta, e cerca di aiutare il lettore fornendo comode, ma
importanti piste di lettura. Non solo l’arte della gioia, quindi, ma anche l’arte della
finzione, l’arte di studiare le parole, l’arte di viaggiare, l’arte di rinascere. Ed ecco
l’insistenza sulla metafora dei capelli, visti come realtà molto intima, sensuale, oltre
che punto di contatto col mondo, manifestazione del destino, forza vitale. Direi che il
contatto ideale fra Fausta, poetessa cala-bro/romana e Goliarda, scrittrice siculo/romana, attraverso la metafora dei capelli diventa intensissimo, coinvolgente, quasi
fisico.
La natura di un’autrice come la Sapienza è estremamente variegata e ricca di importanti pieghe e sfumature. Fausta tenta di cogliere, riuscendoci, quelle che maggiormente somigliano a lei stessa; ma poi, per allargare il metro di giudizio, utilizza nel
piccolo saggio (che lei però non vuole definire tale) l’aiuto di altre persone in grado di
capirne la grandezza e, alcune, che l’avevano conosciuta personalmente: Beppe Costa, Alberto Vaudo, Ruggiero di Lollo, Plinio Perilli e Paolo Ruffilli.
Tommaso Maria Patti
EUDONNA
SPORTELLO
SOLIDARIETA'
Avv. Maria Mansi svolge
le proprie prestazioni di
assistenza legale, in materia di diritto civile e
del lavoro, improntandole, anche, a criteri di
equità e solidarietà per i
soggetti che dimostrino
di versare in determinate, difficili, condizioni
economiche.
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Schiaffi
15 anni di politica vissuti da “insider”. 30 mesi per la stesura e per ordinare e catalogare fatti e documenti, 2 scioperi della fame
E’ il nuovo libro di Wanda Montanelli, la leader storica delle donne dell’Italia dei
Valori che per prima chiede conto dei fondi IDV a bilancio per la promozione delle
donne e che da sempre si batte contro il maschilismo e la discriminazione
“Schiaffi, destino canaglia delle donne in politica, I miei quindici anni bui nel partito
di Di Pietro e altre storie” è il diario di Wanda Montanelli, già capo dipartimento pari
opportunità Italia dei Valori, che narra giorno dopo giorno tutti gli accadimenti
all’interno del partito di Antonio Di Pietro: dall’emarginazione femminile alla mancata
erogazione delle somme previste dalla legge 157/99, inserite in bilancio. Dai due
scioperi della fame, alla causa in Tribunale in cui Di Pietro con il suo ufficio legale
valorizza la piccola Associazione parallela al partito Idv; dall’impegno delle donne in
tutte le attività partitiche all’incontro con una miriade di personaggi di varia tipologia
di cui l’ex Pm di Mani pulite si è circondato.
Relais Villa Sensi
Monte Castelluccio
06069 Tuoro sul Trasimeno PG
Tel. +39 075 8254124
Cell. +39 331 5944744
+39 3485682984
www.villasensi.it
[email protected]
Edito dalla casa editrice Dante Alighieri, il libro narra 15 anni di storia vissuta nel
partito, fuori di esso nelle piazze, in sit-in a Montecitorio, nelle strade per manifestazioni comuni a tante donne della politica e dell’associazionismo. Descritto in quasi
400 pagine, con 1500 citazioni di personaggi famosi della politica e delle istituzioni
ma anche di sconosciuti attivisti che insieme alle donne hanno costruito con fatica e
sacrifici l’Italia dei Valori, il volume porta alla ribalta l'impegno gratuito profuso da
innumerevoli militanti di partito che pur privati delle risorse economiche, con pulizia
morale, indubbia capacità e forte motivazione personale, hanno creduto in un progetto politico di cambiamento che non si è realizzato perché bypassate da personaggi di dubbia provenienza e scarse qualità morali, sui quali la cronaca, anche penale, in questi giorni ci ragguaglia.
Il diario di bordo di Wanda Montanelli è una storia di passione civile vissuta e descritta dall'interno delle segreterie partitiche, con aneddoti di impegno nella quotidianità, non priva di ironia, sense of humor, critica sulle scelte discriminanti, sogni,
piccole conquiste e delusioni, e con una speranza di cambiamento mai sopita nonostante le traversie, le dure ripercussioni acuitesi nel tempo, ed ancora pesantemente e drammaticamente esistenti nella vita di Wanda che continua con coraggio la
sua battaglia.
La Redazione di Eudonna ringrazia tutte le amiche che ci hanno inviato gli articoli
e gli inserzionisti per le loro convenzioni ed offerte
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aprile_2013