Data e Ora: 08/11/07
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BASSA BRESCIANA
Giornale di Brescia
GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE 2007
21
VIABILITA’: PRESTO UNA NUOVA ROTONDA SULLA LENESE
Ghedi, un rondò renderà più sicuro il quartiere Belvedere
che ci consentirà di mettere in
sicurezza gli "ingressi" del quartiere
Belvedere, spesso teatro di incidenti anche mortali. Non a caso c’è
stata una raccolta di firme e non
passava settimana senza che una
delegazione di abitanti del quartiere venisse in municipio per denunciare una situazione insostenibile.
Dopo tanto tempo posso assicurare i miei concittadini che, grazie
all’accordo con la Provincia, a breve potremo intervenire anche su
quel pericolosissimo tratto di strada».
Per vedere di che interventi si
tratta, abbiamo sentito l’assessore
GHEDI - Anche se non ancora
approvato in via definitiva (nei giorni scorsi è arrivato l’ok della Giunta provinciale di Brescia; ora, però,
serve il nulla osta del Consiglio
comunale di Ghedi), l’accordo che
consentirà di procedere alla sistemazione generale della viabilità sul
territorio di Ghedi (sono previsti
numerosi interventi, sia a nord che
a sud del centro abitato) è davvero
importante. «Soprattutto perché spiega il sindaco Anna Giulia Guarneri - si metterà in sicurezza il
tratto in cui la Lenese passa sul
nostro territorio. Tra gli interventi
previsti il più importante è quello
mi innesti che spaventano gli abitanti del Belvedere, i quali, ogni
volta che devono entrare o uscire
di casa, hanno le palpitazioni, perché, dovendo attraversare la Lenese, rischiano di essere travolti dai
veicoli in transito. In pratica, dopo
aver demolito la cascina Colomba
che si trova lì vicino, a sud della
Lenese verrà realizzata una controstrada. Essa, partendo dalla rotonda di cui abbiamo detto e correndo
parallelamente alla superstrada,
andrà a collegarsi all’altra rotonda,
quella che la Provincia di Brescia
realizzerà a est del quartiere, sul
territorio di Montichiari. Sul lato
all’Urbanistica Armando Casella.
«Quello principale - spiega l’assessore - è relativo alla realizzazione,
cui provvederà il Comune di Ghedi,
di una grande rotatoria che troverà
posto tra la discoteca Florida e la
vicina area industriale. La rotonda
consentirà di collegare la Lenese
con la nuova strada che, procedendo verso nord, andrà a collegarsi
all’area industriale dell’ex Sei. Strada che, lo ricordiamo, verrà realizzata dalla società Gei, che ha preso
in carico l’area».
La rotonda però, continua Casella, «servirà anche e soprattutto per
bypassare tutti quei pericolosissi-
nord della Lenese, invece, anche
utilizzando la controstrada esistente, verranno chiusi gli innesti diretti sulla superstrada. In pratica, a
fine intervento coloro i quali vorranno entrare e uscire dal quartiere Belvedere non potranno più farlo direttamente (come adesso, anche fermandosi in mezzo alla strada), ma dovranno passare da una
delle due rotonde, senza correre
alcun pericolo».
I tempi di realizzazione? «Brevi: i
lavori per la rotatoria del Florida
sono già stati appaltati all’impresa
Vezzola, che è pronta a partire.
Questioni di giorni». (gaf)
Ghedi: qui sorgerà la rotonda che servirà il quartiere Belvedere
Le alte temperature, i controlli limitati, la scarsità degli interventi di bonifica hanno provocato il fenomeno inusuale per la stagione
L’assalto di mosche e zanzare
Segnalazioni a Manerbio, Leno, Dello, Capriano, Azzano, Bagnolo...
Una mosca. Nella Bassa continua la presenza fastidiosa di questo insetto
Daniela Marinoni
BASSA
Fastidioso ed irritante, in alcune
zone della provincia si sente un ronzio: è quello di mosche e zanzare, da
parecchie settimane tornate all’assalto più numerose che mai, in particola-
re nella Bassa. In realtà non se ne
sono mai andate. Siamo, infatti, a
novembre ma mosche e zanzare continuano a riprodursi infischiandosene
delle leggi stagionali che le vorrebbero ormai in ritirata. Si sentono ronzare negli uffici e disturbano la quiete
notturna, proprio come in estate. Ma
IN BREVE
la percezione della gente non è la
stessa, lo confermano alcune testimonianze raccolte nei giorni scorsi in
vari paesi: segnalazioni recenti al Comune di Manerbio, seppur ridotte,
per la presenza significativa di mosche concentrate nell’area industriale e in alcune zone del centro urbano;
indicazioni fornite da alcuni cittadini
anche a Leno, Dello, Capriano del
Colle, Azzano Mella e Brandico, mentre Bagnolo Mella, Longhena, Montirone e Castenedolo continuano a registrare l’esistenza della zanzara tigre.
Ma da cosa dipende la presenza
insistente di mosche e zanzare in
questo periodo dell’anno? In linea
generale i cicli riproduttivi di vita di
questi insetti sono piuttosto veloci e
quindi è normale immaginare che
basti un mese, a volte anche solo una
settimana di clima propizio, perché
possa esplodere un’intera popolazione. La capacità riproduttiva degli
insetti è stata favorita dalle ore di
sole avute in ottobre e nei primi
giorni di novembre, rinforzata dalla
mancanza di gelate della passata stagione invernale. Tradotto: il ciclo vitale degli insetti non si è mai interrotto
dall’anno scorso.
Ma l’aumento delle temperature
medie, da solo, non giustifica il fenomeno. A confermarlo è Ciro D’Amicis, titolare di una delle più importan-
Roberto Ghisini
CALVISANO
Oggi, giovedì, i coniugi Mario Baronchelli e Maddalena
Brognoli, residenti a
Leno, festeggiano il
60˚ anniversario di
matrimonio.
Con
l’augurio che possano vivere ancora per
tanti anni insieme e ringraziarli per il loro grande
esempio di amore, saranno affettuosamente attorniati dai figli Andrea, Giuseppe, Giovanni e
Rosanna, da nuore, genero, nipoti, pronipoti, zia
Pina e parenti.
SAN GERVASIO
Contro l’impianto rifiuti
Venerdì, alle 21, nel salone dell’oratorio Paolo
VI il comitato «Respiro libero», sorto questa
estate per contrastare l’installazione a San Gervasio di un impianto di recupero e trattamento
terreni di bonifica, organizza un incontro informativo di aggiornamento aperto a tutta la cittadinanza.
Una nuova iniziativa culturale viene promossa
domenica 11, alle 16, nella sala delle Tele, dal
Comune e dalla Consulta per la valorizzazione
dei beni artistici. La scaletta prevede la presentazione del libro «Calvisano per non dimenticare»,
memorie di guerra di alcuni calvisanesi sopravvissuti, e la consegna di un riconoscimento a mons.
Fausto Balestrini per aver promosso l’acquisizione de «Il messale di San Domenico», opera
pregevole con miniature del beato Angelico.
L’opuscolo «Calvisano per non dimenticare»,
curato e pubblicato da Bruno Pari con prefazione del sindaco Angelo Formentini, riporta i
ricordi e le foto del periodo bellico 1940-1945,
estrapolandoli dalle testimonianze raccolte presso 23 concittadini. Anche mons. Fausto Balestrini rievocherà «Gli anni della guerra a Brescia»
vissuti durante gli studi teologici in Seminario.
Alfine la parte dedicata al Messale di S. Domenico - per l’occasione esposto alla visione dei
presenti - con Antonella Busseni che illustrerà le
meravigliose miniature del beato Angelico.
BAGNOLO MELLA
Clown in libertà
Sabato, alle 21, appuntamento nella Filanda di
Palazzo Bertazzoli con «Tuttiateatro» 2007, la
rassegna che il gruppo teatrale Cara...Mella propone in collaborazione con il Comune. La compagnia «Teatronecessario» metterà in scena
«Clown in libertà», di e con Leonardo Adorni,
Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori.
L’ingresso costa 7 euro, ed è gratuito fino a 14
anni.
Pulire grondaie e cisterne
BASSA - Zanzare e mosche in aumento?
Qualche precauzione utile c’è, anche per
l’autunno. «La pianificazione di interventi
mirati e puntuali, nonché la gestione immediata di eventuali azioni correttive - commenta Ciro D’Amicis, disinfestatore - comporta
un miglioramento delle condizioni relative
alla presenza della zanzara tigre. In assoluto,
la cosa più importante è non abbassare la
guardia sulle aree pubbliche, cercando di
dare continuità agli interventi e stimolare il
controllo sull’area privata. L’aumento effettivo di zanzare c’è ed è in continua crescita,
anche perché gli interventi che i Comuni
possono effettuare è poca roba rispetto ai
privati. Abbiamo stimato che in un Comune,
in media, l’area privata rappresenta circa
l’80% del territorio».
Ma allora cosa fare? «In questa fase le
zanzare tendono a non riprodursi più, ma a
deporre uova svernanti. Ecco perché è importante la rimozione di focolai e punti di
ristagno. Meglio non fare troppo affidamento
sul vecchio metodo del filo di rame nel
sottovaso: ha effetto solo se pulito quotidianamente. A novembre si interviene con trattamenti che eliminano gli insetti adulti».
Valgono le regole base: verificare che le
Una «ovitrappola» per studiare la zanzara tigre
grondaie siano pulite, coprire le cisterne e i
raccoglitori di acqua piovana con coperchi
ermetici, non utilizzare i sottovasi e comunque evitare il ristagno all’interno. E per
combattere le mosche? «I trattamenti più
efficaci rimangono quelli adulticidi e larvicidi ma, in casa, è importante svuotare spesso
il cestino della spazzatura». (d. m.)
Calvisano, lite sulla Casa di riposo
Insieme da 60 anni
Per non dimenticare
COME DIFENDERSI
La Giunta comunale contesta il Consiglio di amministrazione della «Beata Cristina» e il nuovo Statuto della Fondazione
LENO
CALVISANO
ti aziende di disinfestazione della nostra provincia, la «Saluber» di Mazzano: «Le temperature alte - dice favoriscono certamente la sopravvivenza degli insetti, ma un altro aspetto rilevante, almeno per quanto riguarda le mosche, interessa la forte
resistenza delle stesse agli insetticidi.
A tutto ciò si aggiungano un controllo limitato e interventi mirati pressoché inesistenti, a causa dei costi troppi elevati: i piccoli Comuni e soprattutto le aziende agricole, primi focolai larvali delle mosche, non sempre
possono permettersi di sostenere le
spese per i trattamenti antilarvali
(consigliati da febbraio-marzo e per
tutto il periodo estivo) e adulticidi
(in autunno), tra le più onerose del
settore».
Colpa delle aziende agricole? Non
proprio. «Gli allevatori sono tra l’incudine e il martello: da un lato rinunciano ai trattamenti specifici contro le
mosche perché piuttosto costosi e
con risultati limitati, dall’altro vedono ridurre notevolmente la produzione di latte proprio a causa degli
insetti». Spiega meglio Ciro D’Amicis: «È stato dimostrato che un numero significativo di mosche appoggiate
su una mucca ne riduce in maniera
consistente la produzione di latte
vaccino». Insomma, sembra proprio
che al nostro orizzonte si prospettino
lunghe battaglie con arsenali di palette e insetticidi.
La Casa di riposo al centro di una polemica fra Comune e amministratori
Capriano piange Botti
vitivinicoltore e sportivo
l’azienda agricola La Vigna
(che continuerà con la figlia
Anna), puntando su prodotti
di qualità imbottigliati con
proprie etichette, promuovendo la zona del Montenetto. La
sua seconda passione era il
tamburello, sport che lo aveva visto premiato con la Stella al Merito Sportivo dal Coni.
Ugo Botti, infatti, era succeduto fino al 2005 nella gestione della storica squadra Marco Botti Tamburello.
sa italiana), 2 designati
dalla consulta «degli
esperti e dei benefattori»,
oltre al parroco (membro
di diritto).
L’attuale Amministrazione comunale, in quel
frangente si era sentita
«scippata» di una prerogativa che sentiva propria per consolidata tradizione - avendo il sindaco Appiani fatto le designazioni
praticamente mentre stava facendo il... sanmartino dal municipio.
Il Tar e Consiglio di
Stato alla fine avevano
confermato la validità del
Cda in carica al «Beata
Cristina». Ed eccoci alla
«guerra preventiva»: il 18
ottobre la Giunta comunale ha adottato all’unanimità un «atto di indirizzo» - da presentare al Consiglio comunale e alla Regione Lombardia - in cui
GOTTOLENGO Serata con don Gino Rigoldi
«Fatevi buoni educatori»
Elena Panzera
GOTTOLENGO
CAPRIANO DEL COLLE
Capriano del Colle piange il
presidente del Consorzio vini
che guidò la rinascita dell’ente verso non prevedibili traguardi di qualità, piange uno
dei maggiori viticoltori della
zona, un personaggio di grande umanità ed equilibrio, con
grande capacità di aggregazione. Stroncato da un infarto è
morto Ugo Botti. Aveva 70
anni. Lascia la moglie e tre
figlie. Impegnato da sempre
nel settore vitivinicolo e liquoristico, era stato uno dei fautori della Doc Capriano del Colle e del Consorzio vini di cui
ha ricoperto per anni la presidenza.
Si era sempre distinto per
signorilità, cultura ed umanità. Ugo Botti, aveva ereditato
dal papà la passione per l’agricoltura, ponendosi come punto di riferimento per gli agricoltori e viticoltori della zona.
Titolare della Distilleria Botti, aveva fondato nel 1972
Potrebbe essere configurata come una «guerra
preventiva» - mutuando
l’abusato termine dai
grandi e veri conflitti che
funestano il pianeta - la
«guerra fredda» tra l’Amministrazione comunale e
il Consiglio d’amministrazione della Fondazione casa di riposo «Beata Cristina». Tra i governi delle
due istituzioni non c’è
proprio dialogo, solo correttezza formale, da quando, nel 2004, si è insediata
la maggioranza che fa capo al sindaco Angelo Formentini.
Comune e Casa di riposo, già sotto il solleone
agostano del 2004 avevano smosso gli avvocati
per dirimere la questione
sulla composizione del
Consiglio di amministrazione (Cda) del «Beata
Cristina», pia opera costituita nel 1906, eretta in
Fondazione onlus nell’autunno del 2003 in base
alla legge regionale per il
riordino delle Istituzioni
pubbliche di assistenza e
beneficenza operanti in
Lombardia.
In quell’occasione era
stato approvato anche lo
Statuto con indicati gli
organi di governo della
Fondazione e la composizione del Consiglio d’amministrazione. Cda che
nella primavera 2004 era
stato formalmente costituito dai 9 membri di cui
allo Statuto: 4 nominati
dal sindaco (Giovanni Appiani), 2 espressione di
organizzazioni benefiche
rappresentative (nella fattispecie Avis e Croce ros-
Più di un centinaio le
persone accorse martedì
sera al teatro «Zanardelli»
di Gottolengo per ascoltare don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova
di Milano e cappellano all’istituto penale minorile
«Beccaria». L’incontro, organizzato dalle cooperative sociali di Bessimo e
Tornasole, è stato coordinato da Massimo Serra,
referente del progetto «I
futuri possibili: la scelta».
Davanti ad una platea
gremita, don Gino preferisce scendere dal palcoscenico. Annulla la distanza
fra oratore e pubblico.
Usa un linguaggio semplice, esempi concreti. Parla
della sua esperienza personale con i ragazzi del carcere e delle comunità. Colpisce al cuore con la sua
modestia. Inizia il discorso con una riflessione profonda, che costringe tutti
ad un esame di coscienza:
«Con i ragazzi del "Beccaria" tengo sempre presente che la parte penale tocca ai giudici, la parte morale tocca a Dio, io cerco di
capire il perché, ascolto le
loro storie, cerco il lato
buono in loro. Se si giudica è finita».
Don Gino spiega che i
giovani di oggi sono sottoposti ad un continuo bombardamento di stimoli, e
questo causa necessariamente effetti sulle loro
menti. Ogni adulto ha delle responsabilità: la famiglia, la scuola, gli allenatori sportivi, chi lavora nell’ambito dei mezzi di comunicazione, i politici. Sono tutti educatori, volenti
o no. «Ci sono molti orfani
in Italia perché non ci sono molti adulti. Il 90 per
cento dell’essere buoni
educatori sta nel prendersi del tempo per farlo, il
grosso del lavoro è tutto
lì».
Conclude lanciando un
messaggio sul tema, attualissimo, della sicurezza,
«parola sacra e diabolica
insieme», a cui sempre più
spesso viene associata
l’idea della paura del prossimo. Don Gino chiede di
debellare questo accostamento che uccide la fede.
Lo chiede agli educatori,
lo chiede ai mezzi di comunicazione. Attorno a noi ci
sono persone con le quali
possiamo creare qualcosa,
migliorare la qualità della
vita. Dobbiamo farci promotori di relazioni e comunicazioni.
«Amare il prossimo come sé stessi, questo significa diventare grandi. Servono alcune di queste persone a guidare il Paese, come i giapponesi con l’ombrellino guidano i gruppi
turistici».
si contesta al Cda del ricovero «Beata Cristina» di
aver cambiato - o di voler
cambiare - unilateralmente lo Statuto, togliendo al
Comune il cordone ombelicale di un qualsiasi controllo, di una qualsiasi nomina elettiva nel Cda.
«Siamo rimasti increduli
di fronte ad un atto unilaterale preso dal Cda della
Casa di riposo che non
solo toglie la rappresentanza pubblica dall’organizzazione e dal controllo
dell’ente - dicono in municipio - ma che di fatto
impedisce anche alla cittadinanza di verificare
l’operato degli amministratori del Beata Cristina».
Dalla sede di via Benefattori, il presidente Domenico Perini risponde:
«Dal 2003, con la scelta di
divenire Fondazione e
non Azienda di servizio
alla persona, il "Beata Cristina" è soggetto privato
con propria autonomia
decisionale, soggetto al
solo controllo regionale.
Questa Fondazione non
intende sottrarsi alla responsabilità pubblica né
al dialogo con il Comune
proprio perché l’obiettivo
è quello di rispondere al
meglio alle esigenze della
collettività locale».
Un «contributo» anche
dal consulente della Casa
di riposo Ezio Zani: lo
Statuto non è stato modificato ma nel caso ciò avvenisse, il sindaco, il Comune, tutti gli organismi
di Calvisano potranno
proporre candidati; possibili anche le autocandidature dei singoli cittadini.
Toccherà poi al cosiddetto «comitato dei saggi» in
seno all’istituzione eleggere il Cda.
STASERA LEZIONE DI CURUZ
Terre d’acqua e pittura soave
Viaggio nella mostra di Leno
LENO - Numerosi visitatori provenienti anche da diverse province e l’adesione di diverse scuole ai programmi
didattici proposti in occasione della mostra
«Terre d’acqua». Lo
spettacolo della natura
fra fiumi e laghi nella
pittura lombarda dell’800 e ’900, organizzata
dalla Fondazione Dominato leonense - presieduta da Vittorio
Biemmi - e curata dal
critico Maurizio Bernardelli Curuz, direttore di Stile arte. Stasera, alle 20.30, il curatore terrà, all’Itc Capirola di Leno un intervento legato alla nascita
del paesaggio in pittura e al mutamento che
i dipinti hanno subito,
nel corso degli ultimi
150 anni, a dimostrazione del mutamento del
pensiero dell’uomo, ri-
spetto all’elemento naturale. Notevole il gradimento espresso dai
visitatori per un allestimento ricco di suggestione, che si basa su
elementi evocativi, con
concerti d’acqua, profumi palustri, baluginii, cascate virtuali che
permettono di entrare
nell’atmosfera dei 44 dipinti, tra i quali opere
di Gio Batta Ferrari,
Filippini,
Renica,
Amus. Ma ecco gli approfondimenti del mese.
Il 15 Valerio Gardoni
parlerà de «Il fiume, un
luogo da scoprire»,
mentre il 22 il giornalista e storico Enrico Mirani parlerà di «Antichi mestieri sul fiume
Oglio». La mostra, allestita a Villa Badia, è
aperta dal martedì al
venerdì (ore 15-18) e la
domenica (15-19). Info:
030-9038463.
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[brescia - 21] broadsheet/provincia/pro-02