RIUNIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
“PARCHI E PAESAGGIO”
23 novembre 2007, ore 11.00-16.00
Federparchi, via Cristoforo Colombo 163, Roma
RELAZIONE SINTETICA
Il dibattito tra i componenti del gruppo di lavoro “Parchi e Paesaggio” ha consentito di tracciare un
quadro generale del sistema di competenze e di strumenti legislativi in materia di gestione del
paesaggio in vigore nel nostro Paese, individuandone i principali punti di forza e le criticità più
gravi, soprattutto in relazione al ruolo svolto dagli Enti gestori di aree protette.
Ecco, in sintesi, le conclusioni raggiunte:
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Il gruppo di lavoro (GdL) ha condiviso l’unanime approccio innovativo della Convenzione
Europea del Paesaggio come strumento di riferimento sui principi e la definizione di
“Paesaggio” e associate oltre degli articoli attuativi a partire e dall’art. 6 della stessa CEP.
La normativa nazionale vigente, in particolare il Codice dei beni culturali e del paesaggio
(codice Urbani), non appare coerente con gli intenti e lo spirito della Convenzione Europea del
Paesaggio.
Manca, da parte delle autorità competenti (ministeri, sovrintendenze), il riconoscimento del
ruolo cruciale che il sistema delle aree protette può e deve svolgere in materia di pianificazione
del paesaggio e in qualità di ideale nodo di comunicazione tra le componenti della società civile.
La democratica partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali legati alla gestione
del territorio e del paesaggio manca di strumenti, metodi e procedure ed appare allo stato
complessivamente insufficiente, se non addirittura inesistente.
L’approccio paesistico, può contribuire a rafforzare la ”mission” delle aree protette non solo sul
fronte di una nuova alleanza tra parchi e territorio quanto a sperimentare una nuova strategie di
“conservazione attiva” in relazione al ruolo che possono svolgervi le comunità locali ed i
diversi portatori d’interessi.
È auspicabile la formulazione di una nuova classificazione delle aree protette, che sia condivisa
almeno a livello comunitario. Una classificazione omogenea rappresenta infatti una condizione
necessaria per consentire ai parchi di essere riconosciuti come soggetti interlocutori da parte
dalle istituzioni europee.
Alla luce delle considerazioni emerse dal dibattito, il gruppo di lavoro ha formulato le seguenti
proposte operative:
1. Elaborare, a partire dalla Carta del Paesaggio dei Parchi del 2001, un documento da
sottoporre all'attenzione del ministero dell'Ambiente e di quello per i Beni Culturali previa
condivisione e adesione attraverso la pubblicazione sul sito di Federparchi (per questo si
chiede ai partecipanti al GdL loro riflessioni e note da trasmettere in tempi brevi alla
Segreteria del Gruppo di Lavoro, per la redazione e condivisione del documento entro la
fine di dicembre 2007);
2. Individuare e selezionare, tra le buone pratiche dei parchi, quelle coerenti con la politica
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della Convenzione Europea del Paesaggio e con le convenzioni Unesco in materia, andando
a costituire un “archivio” di modelli virtuosi di cultura del paesaggio da parte delle aree
protette da pubblicare in apposito opuscolo finalizzato ad un confronto coerente alle finalità
ed obiettivi del GdL, anche attraverso la condivisione del Premio Nazionale per percorsi di
Partecipazione alle Politiche per il Paesaggio e la Biodiversità a cura dell’Osservatorio
Europeo del Paesaggio di cui Federparchi è partner (per questo si chiede ai partecipanti al
GdL di selezionare e trasmettere in tempi brevi alla Segreteria del Gruppo di Lavoro
esperienze, metodi e strumenti utili alla suddetta pubblicazione entro fine dicembre 2007) ;
Richiedere al Ministero dei Beni Culturali copia degli Accordi di Coopianificazione
paesistica a norma del Codice Urbani per la verifica del livello di coinvolgimento della Aree
Protette; - (Per questo si chiede ai partecipanti al GdL di farsi parte attiva presso la
Segreteria del GdL se in possesso di tali Accordi, la cui analisi e valutazione sarà trasmessa
a tutti i partecipanti del GdL);
Fissare un calendario di workshop regionali per discutere delle tematiche legate alla cultura
del paesaggio e raccogliere le esperienze locali. In queste occasione invitare a cura di
Federparchi i massimi interlocutori tecnici nazionali con riferimento alle specifiche finalità
dei workshop. Tra le finalità principali, la promozione di candidatura dei siti o dei patrimoni
immateriali (Paesaggio Culturale) delle aree o dei beni presenti nelle aree che ospitano i
workshop, nelle liste dell'Unesco (sia Patrimoni dell'Umanità che Immateriali). - (Per
questo si chiede ai partecipanti al GdL di fare proposte dove ospitare i workshop regionali,
per la redazione e condivisione del calendario entro la fine di dicembre 2007);
Attraverso i coordinamenti regionali di Federparchi, esercitare pressione affinché gli Enti
parco vengano inseriti negli strumenti di co-pianificazione paesistica regioni-ministero;
Approfondimento tecnico-giuridico per contribuire alla riflessione sulla riforma della
classificazione europea delle aree protette a partire dalla cat. 5 - IUCN dei “Paesaggi
protetti” ed il riconoscimento delle Aree Protette come soggetti interlocutori da parte dalle
istituzioni europee (si richiede il contributo di EUROPARC e della sede italiana IUCN).
Il GdL ritiene che l’occasione dei workshop va incontro alle esigenze degli operatori delle Aree
Protette soci di Federparchi iscritti al GdL e quindi utile a raccogliere sul territorio esperienze ed
esigenze in un quadro di aspettative concrete che possono supportare prospettive e indirizzi coerenti
alle finalità ed obiettivi del GdL.
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relazione sintetica