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venerdì 28 maggio 2010
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hannodettoalprocesso Eternit
François Felix Iselin
Giovanna Patrucco
Bruna Ferrero
Silvano Benitti
[Consulente Caova e Politecnico Losanna]
[abitante del Ronzone, Casale Monferrato]
[abitante di Cavagnolo]
[ingegnere, ex quadro di Eternit]
«L’amianto è stato dichiarato
cancerogeno dal 1950. Ma
Eternit lo ha usato fino al 1994,
il doppio di prima...»
Vedevo gli operai andare e
venire in bici con la tuta blu. Ma
quando venivano in panetteria
era bianca di polvere
«Mio padre lavorava alla Saca e
per arrotondare portava a casa i
sacchi (sporchi d’amianto) a mia
mamma, che li rammendava»
«Non fui informato dei rischi.
Un alto dirigente li sminuiva
arrivando a dire che l’amianto
blu non faceva male»
L’approfondimento Inquietante documento emerso con l’inchiesta
Eternit, il «manuale»
delle menzogne mortali
Presumibilmente
destinato ai dirigenti
e a chi aveva ruolo di
comunicazione con
istituzioni e media
Casale Monferrato
«Riconosciamo che l’amianto
può rappresentare un serio pericolo per la salute dell’uomo se
esso viene trattato in maniera
scorretta».
E ancora: «Ci rendiamo conto
che questo rischio potenziale nei
confronti della salute viene usato da molti come motivo base
per poter screditare l’amianto
in maniera decisamente esagerata. Dal momento che questa
diffamazione può mettere a repentaglio l’esistenza della nostra industria dobbiamo reagire
in maniera decisa e dobbiamo
combattere con tutti i mezzi».
È un passaggio di quello che
viene definito il «manuale» presumibilmente destinato ai
dirigenti di Eternit - letto in aula
dalla pm Sara Panelli nel corso
dell’ultima udienza del maxiprocesso Eternit di Torino, che
vede lo svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean
Louis Marie Ghislain de Cartier de la Marchienne accusati dalla dalla Procura di Torino
per disastro doloso continuato
e inosservanza delle misure di
sicurezza sui luoghi di lavoro.
o la compagnia che abbraccia
l’utilizzo di materiali alternativi
(fibra di vetro). Conseguenze, si
ipotizza, della messa al bando
dell’amianto avvenuta, a metà
anni ‘70, in Svezia.
Per ogni casistica è pianificata
tutta una serie di opzioni e di
mosse.
L’ultimo esempio è quello del giornalista, il «Signor
Press», definito «molto critico
e pungente».
Le domande e le risposte
Ma la parte più significativa
del «manuale» è forse quella
in svezia
L’amianto fu messo
al bando a metà
anni ‘70. Il manuale
ne tiene conto
dei quesiti che propongono le
questioni più gravi e scottanti
legate all’utilizzo dell’amianto, con risposte che alla luce di
quanto sta emergendo nel processo in corso a Torino, dai ricordi degli ex lavoratori, degli
abitanti del Ronzone e da molti
altri cittadini sono del tutto fuorvianti o false.
Quesiti accompagnati - come accennavamo - da risposte «standard» che costituivano la traccia a cui attenersi
per affrontare le
questioni.
Un elenco decisamente articoDomande e risposte che affrontano
lato che dimostra la consale questioni più gravi e preoccupanti
pevolezza delle
minimizzando o negando i rischi
gravi problematiche che esistevano riguardo
Manuale datato ottobre 1976, alla lavorazione dell’amianto,
all’inizio del cosiddetto «perio- ma anche il fatto che i probledo svizzero», e che appare come mi venivano sollevati in tutta la
un vero e proprio prontuario di loro gravità.
domande e di risposte per gesti- Il primo: «Perché continuate
re la comunicazione e l’imma- a produrre amianto-cemento
gine rispetto al rischio amianto, con l’amianto nonostante sia
con lo scopo preciso di sminu- noto che si tratta di una soirlo, mistificarlo, negarlo.
stanza pericolosa»?
Ma cosa vuol dire «discredita- La risposta del manuale evidenre l’amianto in maniera decisa- zia le proprietà e le molteplici
mente esagerata»?
applicazioni dell’amianto-ceLa risposta la si può trovare nel mento e il fatto che la percentuamanuale stesso dove si affronta le di amianto presente nell’imil primo caso ritenuto emble- pasto è «soltanto l’8-12%».
matico - quello di un avvoca- In più si afferma che l’amianto
to, il «Sig. Smith» - che sta con- «come tale» non è pericoloso e
ducendo una battaglia contro soltanto se viene respirata polla realizzazione di uno stabilimento in cui si lavora cementoGranulometria
amianto allo scopo di far cessare
Il manuale lascia
la produzione.
I quesiti
Lo scalpore per lo zio morto
Nell’esempio si spiega che «il
signor Smith fa tanto scalpore
perché suo zio è morto circa 20
anni fa per asbestosi».
Un approccio inquietante ma
emblematico perché palesa
quale sia la considerazione della vita umana, tenendo conto
che si parte dal presupposto di
combattere la battaglia in difesa dell’amianto in sintonia con
le altre aziende che lavorano il
cemento amianto «per la difesa
degli interessi comuni».
Il secondo caso è rappresentato
dagli abitanti del quartiere parte
dei quali (definiti «estremisti»!)
chiedono la cessazione dell’attività. Oppure, quello in cui - in un
amianto diffamato
«Può mettere
a repentaglio
l’esistenza della
nostra industria»
cantiere - parte dei lavoratori rifiutano di utilizzare materiali in
cemento-amianto; quello in cui
i lavoratori stessi dello stabilimento chiedono che si raggiunga un livello di esposizione zero,
intendere che si
usa amianto «come
tale». Falso
vere a granulometria sottile «si
può pervenire a delle malattie
polmonari».
Fibre lunghe e fibre corte
Affermazione verissima: Eternit
sapeva - dunque - che l’amianto
grezzo non è pericoloso perché
le fibre lunghe non sono inalabili. Ma quello che Eternit indubbiamente sapeva - ma tace
- è che proprio la lavorazione
e la macinazione del minerale
effettuata nei suoi stessi stabilimenti prima dell’impasto è ciò
che le rende respirabili. E con
questo non solo pericolose ma
mortali.
Cancerogeno dal 1952!
Secondo quesito: «Perché fino
ad ora avete negato l’esistenza
di questo pericolo?»
La risposta sottolinea che il rischio fino a pochi anni prima
non era noto, che il periodo di
latenza delle malattie è molto
lungo e - inoltre - che il vero
«fattore decisivo è il fumo delle
sigarette».
Siamo nel 1976. Quanti sono
pochi anni? Quindici? Venti?
Un testimone in aula a Torino
ha affermato che già dal 1950
l’amianto era stato «dichiarato
cancerogeno». E che il rapporto
asbesto-mesotlioma era chiaro
dal 1962.
Terza domanda: «I vostri dipendenti sono stati informati
di questo pericolo?»
La risposta «standard» fornita
dal manuale è che i lavoratori
sono stati informati tramite la
diffusione di opuscoli, ma molte
delle testimonianze vanno in direzione esattamente contraria.
A partire dall’ultima rilasciata
lunedì scorso da un ex ingegnere dell’Eternit.
4. Che cosa fate per proteggere
i vostri lavoratori?
«Le fibre di amianto vengono spedite in sacchi di plastica
chiusi ermeticamente», è la risposta. Ma si accenna anche a
strumenti di captazione delle
polveri, misurazioni costanti dei
livelli di polverosità, pulizie con
aspirapolvere, abiti messi a disposizione dall’azienda che poi
vengono lasciati in fabbrica e
bonificati dalla società, regolari
Sacchi di juta
In Svizzera Eternit
li regalava - sporchi
d’amianto - per
metterci le patate
controlli medici. Eternit dunque sapeva che dovevano essere
prese precise precauzioni ma
anche qui la realtà descritta dai
lavoratori è ben diversa: sacchi
di juta spesso rotti, che venivano
fatti rammendare senza neppure averli lavati, o venivano addirittura regalati alla gente che ci
metteva dentro le patate.
Filtri nei condotti di aspirazione
frequentemente intasati e fuori
uso e - negli stabilimenti - un
mare di polvere. Però si continuava a lavorare.
Le lavoratrici andavano persino
a casa di corsa sfruttando l’ora
di pausa concessa per allattare i
figli. Anche loro con il grembiule del lavoro addosso perché il
tempo era poco, ma soprattutto
perché non immaginavano a
quale terribile rischio sottoponevano i loro bimbi.
E infatti il quesito successivo è:
«Cosa fate per proteggere i familiari dei vostri lavoratori?».
Risposta: «Non c’è alcun pericolo
per le famiglie». Aggiungendo
poi «...fino a quando gli abiti da
lavoro sporchi non vengono portati a casa».
Quindi c’era la consapevolezza
che lasciare che gli indumenti
da lavoro uscissero dagli stabilimenti significava diffondere
nell’ambiente materiali pericolosi, ma era sotto gli occhi di tutti
che ogni giorno centinaia e centinaia di lavoratori andavano e
venivano in bicicletta con la tuta
da lavoro piena di polvere, passando dal panettiere, dal parrucchiere, dall’alimentari e che
quella tutta se la toglievano solo
a casa magari dopo avere ab-
Amianto blu
Nel manuale (1976)
si afferma che non
ci sono prove che
sia nocivo
bracciato i figli. Poi finiva nelle
mani delle mogli che le scuotevano e le lavavano. Molte, come
noto, sono morte di asbestosi o
di mesotelioma.
Tutte situazioni che non sono
«ipotesi narrative» ma precisi
racconti di testimoni.
Altro quesito: «Non è arrivato il momento di considerare
il pericolo anche per coloro
che vivono nei pressi dello
stabilimento»?
Risposta: «No, l’emissione della
polvere, se c’è emissione di polvere, è così bassa e limitata allo scarico di filtri che può essere esclusa
in maniera assoluta l’esistenza di
pericolo per coloro che abitano
nei pressi dello stabilimento».
E anche in questo caso le testi-
Amianto e bugie
Il pericolo
Fino a pochi anni prima non
era noto il rischio
Le sigarette
Il vero fattore di rischio è il
fumo di sigaretta
L’informazione
fibre alternative?
Eternit: chi dice
che non siano
altrettanto
pericolose?
monianze vanno in direzione
completamente opposta e descrivono un quartiere e una città
dove persino i colori erano cancellati dal pulviscolo di cemento e amianto. Dove lo strato di
polvere per strada al Ronzone si
misurava in strati di centimetri.
Senza contare il polverino regalato alla gente come coibente
per i sottotetti, o per pavimentare i cortili.
E poi il problema di coloro che
lavorano o trasformano l’amianto-cemento, come per esempio
i muratori, il rischio legato ad
«abrasioni» e al «normale deterioramento» dei tetti in eternit.
«Il deterioramento - afferma il
manuale - è dovuto esclusivamente a negligenza».
La colpa dunque sarebbe in ogni
caso di chi lo utilizza e non di chi
produce materiali ficcandoci
dentro l’amianto.
Poi rispunta la menzogna sulla
granulometria là dove si afferma - rispetto al materiale che
si dovesse eventualmente distaccare - che «in ogni caso si
tratta per lo più di fibre lunghe
o di fasci di fibre».
E ancora: «Sembra che i condotti di ventilazione siano
particolarmente dannosi poiché le installazione per l’aria
condizionata fanno sì che la
polvere di cemento-amianto
Bandire l’amianto?
«Perché? L’amianto
cemento è senz’altro
un materiale non
pericoloso»
venga messa in circolazione
più volte».
Rischio negato (manco a dirlo...)
perché l’amianto - dice il manuale - è «completamente amalgamato con il cemento».
E avanti così: «Perché usate
ancora l’amianto blu pur sapendo che questo è particolarmente dannoso?
«Non ci sono dati scientifici - è
la risposta di Eternit - che provino la pericolosità dell’amianto blu».
Una tesi sostenuta almeno fino agli anni ‘80, è emerso in
aula, dai massimi responsabili
di Eternit.
E le fibre alternative? Eternit la
butta lì: chi dice che non sarebbero parimenti pericolose?
Fino al gran finale: Non sarebbe
più sicuro e più efficace bandire semplicemente i prodotti
in cemento-amianto?
«L’amianto cemento può essere
considerato senz’altro un materiale non pericoloso. Non esiste
alcun rischio se viene maneggiato con cura e usato in maniera
adeguata».
E ritorniamo lì, alla negligenza degli utilizzatori, con buona pace della migliaia di morti
che forse non avranno incautamente maneggiato l’eternit
ma hanno sicuramente respirato (incautamente!?!) la polvere
qualcuno ha disperso a Casale
e nei Comuni vicini per difendere i (loro) «interessi comuni»
e l’amianto dal rischio della...
«diffamazione»!
Massimiliano Francia
I lavoratori vengono informati
del rischio amianto
Sacchi ermetici
L’amianto viene trasportato
in sacchi di plastica chiusi
ermeticamente
tute lavate in azienda
Le tute da lavoro vengono
lasciate in azienda che si
occupa della pulizia
le famiglie
Non corrono alcun rischio
perché non vengono portate a
casa le tute di lavoro
i vicini di stabilimento
Non c’è polvere fuori dalla
fabbrica
l’amianto blu
Non ci sono dati scientifici
che ne provino la pericolosità
non pericoloso
L’amianto-cemento può
essere considerato senz’altro
un materiale non pericoloso
Un’immagine della manifestazione internazionale promossa per l’apertura del processo a Torino
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Eternit, il manuale delle menzogne mortali