RISORGIMENTO
COSTANTINO DI SANTE
Il Risorgimento, definizione, avvenimenti e interpretazioni1
Il termine Risorgimento prende ispirazione letteralmente da risorgere, rinascere, risollevarsi, in senso transitivo
rianimare, risvegliare. Il sostantivo ha riassunto l’insieme dei movimenti ideologici e degli avvenimenti politici e
militari attraverso i quali si è formato lo Stato unitario italiano, inteso come rinascimento, risurrezione nazionale.
Utilizzato in chiave storica, il termine apparve per la prima volta nell’opera di padre Saverio Bettinelli, Il Risorgimento
dell’Italia dopo il Mille (1775); poi sarà Vittorio Alfieri a dargli il significato di liberazione dallo straniero come
rinascimento nazionale. Il 17 novembre 1847, con la pubblicazione del primo numero del giornale «Il Risorgimento», di
Cesare Balbo e Camillo Benso di Cavour, il termine si diffuse tra un pubblico più vasto, insieme al suo programma
politico ed economico che aveva alla base l’unità degli Stati della penisola per raggiungere l’indipendenza e il progresso
dell’Italia.
Il processo che portò all’Unità ha da sempre alimentato dibattiti e differenti interpretazioni storiografiche e ideologiche.
Quale definizione dare al movimento risorgimentale? Come delimitarlo cronologicamente? Per molti studiosi esso
inizia nel 1815, con l’instaurazione in Europa di un nuovo ordine politico e con i moti antiaustriaci, e si concluse con la
nascita del Regno d’Italia (1860-1861) o con la presa di Roma e la sua proclamazione a capitale (1870-1871).
Questa delimitazione, secondo altre letture, non tiene conto del movimento ideologico e culturale nato nel corso della
metà dell’Ottocento; per questo esse collocano il suo inizio nella metà del 1700 con le riforme dei principi illuminati
che consentirono lo smantellamento del mondo feudale e favorirono l’inizio di un programma liberale e patriottico.
Secondo questa suddivisione, oltre alle premesse date dall’Illuminismo italiano, non meno importante fu l’influenza
della Rivoluzione francese (1789), che produsse cambiamenti anche in Italia con il successivo arrivo delle truppe
francesi (1796) e le innovazioni introdotte dalla successiva dominazione napoleonica.
Tra le varie periodizzazioni, vi è anche quella che ha preso in considerazione solo l’unificazione territoriale e i
principali avvenimenti militari: le guerre di indipendenza – nel 1848-1849, nel 1859, e nel 1866 – e la conquista di
Roma e del Lazio nel 1870.
Di certo, il Risorgimento non può essere ricondotto a un’unica causa bensì a una serie di fattori: il risorgere di una
cultura italiana a partire dal Seicento; l’affermarsi della casa dei Savoia; le riforme; le idee diffusesi dopo la
Rivoluzione francese che crearono le premesse di un nuovo rapporto tra Stato e cittadini. Quando, con il Congresso di
Vienna, fu ripristinata la situazione del 1796, militari ed elementi legati alla Carboneria furono i primi a reagire contro
la Restaurazione. Le congiure di Milano del 1814, quelle di Macerata del 1817, di Napoli del 1820 e quelle piemontesi
del 1821 – primi moti che in pochi furono in grado di comprendere – videro come protagonisti ex ufficiali napoleonici,
intellettuali e borghesi.
Le insurrezioni del 1830-1831 nell’Italia centrale diedero gli stessi sterili risultati e furono facilmente represse dagli
austriaci. Quando irruppero sulla scena le tesi mazziniane, secondo le quali la rivoluzione sarebbe stata possibile solo
con il coinvolgimento del popolo, con l’ampliamento delle richieste dei carbonari – che fino ad allora si erano limitati a
richiedere una Costituzione – e con un programma che prevedeva il raggiungimento di una Repubblica italiana unitaria,
esse risultarono alquanto utopistiche.
Anche i moti mazziniani, dunque, che videro il concreto coinvolgimento solo di poche persone realmente coinvolte,
fallirono: Piemonte, 1833; Savoia, 1834; Romagna, 1834; Cosenza, 1844; la spedizione dei fratelli Bandiera, 1844;
Rimini, 1845. Diversi mazziniani furono arrestati, processati e non di rado condannati a morte. Il loro fallimento
rafforzò la corrente moderata, che si rivolgeva ai sovrani per ottenere riforme liberali.
Il 1848 rappresenta un momento di svolta verso la consapevolezza e il consolidamento degli ideali risorgimentali. La
rivoluzione palermitana indusse Ferdinando II a promettere la Costituzione (29 gennaio 1848); successivamente altri
sovrani promulgarono gli Statuti: Carlo Alberto (8 febbraio), Leopoldo II (12 febbraio) e Pio IX (6 marzo). Questo
movimento riformista, grazie alla sponda rivoluzionaria che da Parigi si era diffusa nel resto d’Europa e in particolare a
Vienna e a Berlino, provocò l’insurrezione nel Lombardo-Veneto (le Cinque giornate di Milano) con l’intervento
piemontese nella Prima guerra d’indipendenza, che si concluse con la sconfitta di Novara del 23 marzo 1849. Le altre
ondate rivoluzionarie furono soffocate con l’intervento delle truppe austriache e francesi insieme alla partecipazione dei
moderati, a Napoli nel maggio 1848, in Toscana nell’inverno 1848-1849 e a Roma nel novembre 1849. Con la fine della
Prima guerra di indipendenza scomparvero, perché giudicati inattuabili, il movimento neoguelfo di Gioberti; il
repubblicanesimo federato di Cattaneo e Ferrari in Lombardia e quello di Guerazzi in Toscana. Rimasero ancora attivi il
repubblicanesimo mazziniano e il federalismo monarchico dei Savoia.
Re Vittorio Emanuele II, successore di Carlo Alberto, fu l’unico sovrano a non revocare lo Statuto e, prima con
D’Azeglio e poi con Cavour, riuscì a modernizzare il Piemonte. In occasione della Guerra di Crimea, l’efficiente azione
1
Costantino Di Sante, Dizionario del Risorgimento. Cronologia, costituzioni, luoghi, protagonisti, simboli e
movimenti dell’Unità d’Italia, Textus Edizioni, Pescara 2011.
1
diplomatica di Cavour portò all’attenzione delle potenze europee la “questione italiana” (Congresso di Parigi dell’8
aprile 1856), fino a raggiungere un’intesa con Napoleone III, disposto a sostenere il Regno di Sardegna in caso di guerra
contro l’Austria (accordi di Plombières 1858). Mentre i mazziniani subirono prima una dura repressione da parte degli
austriaci (moti del 6 febbraio 1853), poi l’amara delusione della fallita insurrezione antipiemontese a Genova e la
disastrosa spedizione di Pisacane (1857).
Con la Seconda guerra di indipendenza (aprile-luglio 1859), conclusasi con l’armistizio di Villafranca, fu raggiunto solo
un parziale risultato, l’annessione della Lombardia (escluse Mantova e Peschiera), senza raggiungere l’obiettivo della
completa espulsione degli austriaci dai territori italiani.
L’anno successivo, con la spedizione dei Mille, Garibaldi riuscì ad abbattere il regno borbonico e le truppe piemontesi
occuparono le Marche e l’Umbria. La proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861, riconosciuto da tutte le
potenze europee, tranne che dall’Austria e dalla Spagna, evidenziò quanto, a livello diplomatico, fu determinante
l’appoggio inglese che vide nell’Italia unificata un baluardo alla politica espansionistica di Napoleone III.
L’unità rimaneva comunque incompiuta, mancavano ancora il Veneto e Roma, mentre nel Mezzogiorno l’annessione
aveva ulteriormente peggiorato la condizione della popolazione, che insorse dando vita al fenomeno del brigantaggio.
Le truppe piemontesi repressero duramente i briganti commettendo veri e propri crimini di guerra. Con la Terza guerra
d’indipendenza (1866), scatenata dal conflitto austro-prussiano, l’Italia riuscì ad annettere il Veneto. Quattro anni dopo,
la crisi del secondo impero francese, diede l’occasione per potere occupare Roma, che nel 1871 divenne la capitale
d’Italia.
La fase più “gloriosa” del Risorgimento si era conclusa, anche se era stata attuata con l’indifferenza e talvolta l’ostilità
delle masse popolari.
Il nuovo Stato nacque con l’estensione al resto della penisola dello Statuto, dell’ordinamento giudiziario e
amministrativo Piemontese, accentuando il mancato coinvolgimento delle nuove regioni annesse, mentre i problemi
sociali, finanziari, economici, della viabilità, della difesa e via dicendo rimasero pressoché irrisolti. I governi che si
susseguirono nel corso della seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, invece di affrontare le delicate
questioni interne, preferirono promuovere campagne di conquiste coloniali per “cementare” l’unità degli italiani. Grazie
alla vittoria nella Grande guerra, con la partecipazione a fianco dell’Intesa e contro gli ex alleati della Triplice Alleanza,
si raggiunse l’obiettivo dell’annessione delle “terre irredente” di Trento e Trieste, ma la nazione ne uscì indebolita e
senza una chiara prospettiva.
Sotto l’influenza degli avvenimenti interni e internazionali, dalla combinazione di questi elementi di debolezza con
un’idea di patria intrisa di valori nazionali sempre più rigidi, sarebbe nato un nuovo movimento, molto distante dal
Risorgimento oramai concluso, che del Risorgimento avrebbe recuperato i miti per rileggerli in chiave rigidamente
nazionalista: il fascismo.
Tra le interpretazioni storiche del Risorgimento, quella dei rapporti tra minoranze e maggioranze, tra classe dirigente e
masse popolari, porterà Piero Gobetti a definirlo una “rivoluzione fallita”, portata avanti da una minoranza priva di veri
ideali. Alle tesi di Gobetti si contrapposero quelle di Benedetto Croce e Adolfo Omodeo, che rivendicarono il valore
morale delle idee liberali tracciando un quadro positivo dell’unità d’Italia. Per Antonio Gramsci i moderati vinsero
perché erano una classe omogenea che seppe rappresentare le esigenze dell’alta borghesia, mentre i democratici, oltre a
non essere espressione di nessuna classe storica, non riuscirono ad elaborare un programma politico in grado di
coinvolgere le masse popolari ed in particolare i contadini, che rimasero ai margini del processo unitario.
Cronologia (1796-1871)
La I campagna di Napoleone in Italia (1796-1797)
Le riforme settecentesche e le idee illuministiche non riuscirono comunque a far nascere una coscienza nazionale
compiuta. Nel 1792, il Piemonte si allea con l’Austria contro la Francia. I francesi occupano la Savoia, Nizza e la
costiera ligure. Durante il periodo repubblicano (1796-1799), negli ambienti politico-intellettuali si iniziò a parlare della
costruzione di uno Stato unitario. Il Risorgimento della nazione, prende avvio dunque da un movimento spirituale e
ideologico che trae origine dagli ideali diffusi dalla Rivoluzione francese.
1796
Napoleone Bonaparte viene nominato comandante supremo dell’esercito francese in Italia
1796
Napoleone batte separatamente i piemontesi e gli austriaci a Cairo Montenotte, Dego, Millesimo e Mondovì
28 aprile 1796
Armistizio di Cherasco tra francesi e piemontesi
2
novembre 1796
Costituzione della Repubblica Transpadana
7 gennaio 1797
Giuseppe Compagnoni di Lugo, al Congresso di Reggio Emilia (27 novembre 1796-9 gennaio1797), propone
l’adozione del tricolore.
30 dicembre 1797
Costituzione della Repubblica Cispadana
19 febbraio 1797
Trattato di pace di Tolentino tra Francia e Stato pontificio. Pio VI rinuncia, in favore di Napoleone dei suoi diritti su
Bologna, Ferrara e Ravenna
29 giugno 1797
Costituzione della Repubblica Cisalpina
9 luglio 1797
La Repubblica Cisalpina assorbe quella Transpadana
La reazione sanfedista
22 gennaio 1799
Le truppe francesi, comandate dal generale Championnet, sconfiggono i lazzaroni e occupano Napoli proclamando la
Repubblica Partenopea
7 febbraio 1799
Il cardinale Fabrizio Ruffo, incaricato da Ferdinando IV di riconquistare il regno, sbarca a Reggio Calabria. Riunisce
le bande degli insorti contro i francesi e organizza una Armata cristiana e reale
7 marzo 1799
Le truppe della Santa Fede del cardinale Ruffo occupano Catanzaro
Aprile-maggio 1799
Diverse insurrezioni antigiacobine delle popolazioni locali del meridione (fra cui quella del Cilento) e azioni di
guerriglia di vari briganti (tra cui Fra Diavolo e Pane di Grano), precedono l’arrivo dell’esercito della Santa Fede
6-7 maggio 1799
Ad Arezzo si costituisce la sanfedista Armata aretina
19 giugno 1799
La Repubblica partenopea cade sotto gli assalti delle truppe del cardinale Ruffo. La riconquista borbonica è appoggiata
dalla flotta inglese comandata dal generale Horatio Nelson. La capitolazione garantiva ai patrioti partenopei l’espatrio,
quest’accordo fu violato da Ferdinando IV. Oltre 120 furono le condanne a morte inflitte ai repubblicani, fra gli altri:
l’ammiraglio Francesco Caracciolo, Mario Pagano, Francesco Lo Monaco, Domenico Cirillo, Domenico
Cimarosa, Eleonora Pimentel, Luisa Sanfelice
4 luglio 1799
Il popolo fiorentino brucia emblemi repubblicani in piazza della Signoria
La II fase repubblicana
La reazione antirepubblicana si estese in tutta la penisola. I patrioti cisalpini furono imprigionati dagli austriaci nelle
casematte di Sebenico, mentre nelle campagne del meridione furono trucidati diversi rivoluzionari; molti di questi
ripararono in Francia. Il piemontese Carlo Botta, nel luglio del 1799, scriverà la petizione, sottoscritta da molti esuli
italiani, Al Consiglio dei Cinquecento sull’indipendenza italiana, con la quale invitava la Francia a unificare l’Italia
15-23 maggio 1800
Le truppe francesi entrano in Italia
2 giugno 1800
Napoleone entra a Milano
3
5 giugno 1800
Proclamata la seconda Repubblica Cisalpina (fino all’Adige) e ricostituita la Repubblica Ligure
15-16 luglio 1801
Concordato tra Napoleone e Pio VII: accordo finalizzato a ristabilire concordia fra la Francia e la Chiesa; la religione
cattolica è riconosciuta come religione della maggioranza dei cittadini francesi (implicito riconoscimento della
legittimità della Repubblica da parte della Santa Sede). La Chiesa rinunciava inoltre ai beni nazionalizzati durante la
Rivoluzione ottenendo in cambio retribuzioni statali a vari ecclesiastici
La dominazione napoleonica
18 marzo 1805
Napoleone assume il titolo di Re d’Italia (Regno Italico)
2 agosto 1806
Vengono emanate le leggi di eversione della feudalità, tese ad abolire il sistema feudale
30 marzo 1806
Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, viene proclamato re di Napoli; Ferdinando IV si rifugia in Sicilia
Luglio 1808
Gioacchino Murat diventa re di Napoli
17 maggio 1809
Con un decreto, Napoleone annette lo Stato pontificio alla Francia
18 marzo 1812
Spagna, a Cadice le cortes (assemblee rappresentative elette) promulgano la Costituzione di Cadice contro il dominio
napoleonico, è la prima costituzione che viene votata e non semplicemente concessa dal potere centrale
1812 Ferdinando VII, rifugiato in Sicilia dal 1806 sotto la protezione inglese, concede una costituzione ai siciliani
La fine del dominio napoleonico
16-19 ottobre 1813
Lipsia, Battaglia delle Nazioni. Napoleone, sconfitto, si ritira al di là del Reno
16 aprile 1814
Armistizio di Schiarino Rizzino (Mantova); fine del Regno Italico
12 giugno 1814
Annessione della Lombardia all’Austria
2-3 maggio 1815
Battaglia di Tolentino, Murat viene sconfitto dagli austriaci
4 novembre 1914-09 giugno 1815
Congresso di Vienna
13 ottobre 1815
Murat, catturato dopo lo sbarco a Pizzo Calabro (28 settembre)con 260 compagni, viene processato e fucilato
Moti liberali e costituzionali
Con la Restaurazione fu di fatto impedita ogni forma di opposizione politica, tuttavia gli oppositori si organizzarono in
clandestinità dando vita a varie organizzazioni segrete. Sviluppate in tutta Europa, queste “società” contrapposero al
sistema di potere scaturito dal Congresso di Vienna il principio di indipendenza dei popoli. Contraddistinte da una forte
gerarchia, le società segrete furono un fenomeno elitario e di minoranze. Vi aderirono soprattutto aristocratici,
intellettuali e militari. Obiettivo delle sètte fu quello di rovesciare il sistema politico attraverso insurrezioni militari o
colpi di Stato, per arrivare alla concessione della carta costituzionale. In Italia l’organizzazione cospirativa più
importante fu la Carboneria. Questa fu introdotta nel Regno delle Due Sicilie durante il periodo murattiano e si pose
come obiettivi la lotta alla feudalità, la riforma amministrativa e la concessione della costituzione del 1812. Nel
4
Mezzogiorno, dopo il 1812 e il ritiro dei soldati austriaci, ebbe una significativa diffusione; vi aderirono, oltre a ufficiali
dell’esercito e intellettuali, anche professionisti, artigiani, piccoli proprietari e, in alcune zone, braccianti e contadini che
speravano di riuscire a ottenere l’assegnazione delle terre. Meno importante fu l’influenza della Carboneria in Piemonte
e nei territori dell’ex Regno italiaco. Nel settentrione, dove era già presente dal 1814 la setta degli Adelfi di Buonarroti,
questa nel 1818 fu sciolta e riorganizzata in quella dei Sublimi maestri perfetti. Nei ducati e nello Stato pontificio
furono presenti entrambe.
1 gennaio 1816
Gli austriaci in Lombardia applicano il codice giudiziario civile e quello dei delitti e delle gravi trasgressioni politiche
20 gennaio 1816
Il principe di Canosa, nominato da Ferdinando IV ministro della Polizia, inizia una dura repressione contro la
carboneria nel napoletano
8 agosto 1816
A Napoli viene promulgata la legge che proibisce tutte le società segrete e viene sciolta quella reazionaria dei calderari
8 dicembre 1816
I regni di Napoli e di Sicilia sono unificati in quello delle Due Sicilie
22 dicembre 1816
Ferdinando IV assume il nome di Ferdinando I re delle Due Sicilie
23-24 Giugno 1817
Notte di San Giovanni; alcuni carbonari a Macerata tentano un’insurrezione. Primo episodio insurrezionale rilevante
dopo la Restaurazione
6 ottobre 1818
La Congregazione criminale dello Stato pontificio emette decine di condanne a morte contro i cospiratori carbonari di
Macerata. Successivamente saranno commutate, da Pio VII, al remo perpetuo sulle navi pontificie e nel carcere
18 Luglio 1819
Il Papa ordina la distruzione del comune di Sonnino, dove gli abitanti sono accusati di dare ospitalità ai briganti
La rivoluzione napoletana
Gennaio 1820
Le notizie della rivoluzione spagnola, che ristabilirà costituzione di Spagna dell’anno 1812 (costituzione di Cadice)
nel marzo successivo, provoca grandi fermenti in tutta la penisola
29 maggio 1820
Arresti nel napoletano per le agitazioni rivoluzionarie e per i preparativi insurrezionali della vendita carbonara di
Salerno (la vendita era il luogo dove si tenevano le riunioni segrete)
1-2 luglio 1820
A Nola inizia il primo moto rivoluzionario nel napoletano
3 luglio 1820
Ad Avellino viene proclamata la costituzione di Spagna dell’anno 1812
15-17 luglio 1820
A Palermo scoppia un moto separatista che si propagherà su tutta la Sicilia
20 novembre 1820
Il parlamento napoletano modifica la costituzione spagnola stabilendo che la sola religione cattolica si potrà professare
nel Regno delle Due Sicilie
29 dicembre 1820
Il parlamento napoletano vota l’abolizione della feudalità in Sicilia
La rivoluzione del Piemonte
5
12 gennaio 1821
A Torino gli studenti filoliberali sono caricati dalle guardie regie. Molti studenti sono arrestati e l’università viene
temporaneamente chiusa
4 febbraio 1821
Le truppe austriache muovono verso Napoli
10 marzo 1821
Inizia l’insurrezione piemontese. Ad Alessandria è proclamata la costituzione di Spagna dell’anno 1812 e innalzata la
bandiera carbonara. Vittorio Emanuele I rifiuta di fare qualsiasi concessione
11 marzo 1821
Torino viene attraversata da una manifestazione di soldati e civili che sfilano sotto la bandiera carbonara. Il re non
interviene
12 Marzo 1821
Appello di Vittorio Emanuele I di fedeltà ai sudditi. I soldati che occupano la cittadella militare di Torino si
pronunciano per la costituzione e per la guerra contro l’Austria. Il re abdica in favore del fratello Carlo Felice, assente;
la reggenza è affidata a Carlo Alberto
14 Marzo 1821
Carlo Alberto concede la costituzione di Spagna dell’anno 1812 per tutto il regno condizionata dall’approvazione del
re
16 marzo 1821
Carlo Felice assume il potere regio e, dal ducato di Modena, dichiara illegittima la costituzione e ribelli quanti l’hanno
proclamata
21 marzo 1821
Carlo Alberto nomina Santorre di Santarosa ministro della Guerra e si rifugia a Novara
22 marzo 1821
Il congresso di Lubiana accorda a Carlo Felice l’invio di truppe austro-russe
per reprimere l’insurrezione
10 aprile 1821
Le truppe realiste entrano a Torino
La reazione contro i movimenti liberali e carbonari
Il decennio dal 1821 al 1831 vide la reazione dei sovrani italiani contro i liberali e contro tutti coloro che avevano preso
parte ai moti costituzionali. Diversi protagonisti furono condannati a morte, altri arrestati o costretti all’esilio. Alcuni di
essi andarono a combattere nella rivoluzione dei “liberali” per il ripristino della costituzione in Spagna e nella lotta di
liberazione greca. Nella penisola, all’ombra della protezione austriaca, i sovrani repressero ogni allusione patriottica. La
censura, oltre alla stampa, colpì perfino le rappresentazioni teatrali e diversi libri, ritenuti rivoluzionari, furono
sequestrati.
6 giugno 1821
A Torino è costituita una commissione per l’esame del comportamento degli impiegati durante i moti costituzionali,
mentre sono già stati condannati, anche in contumacia, diversi rivoluzionari e confiscati i loro beni
13 giugno 1821
A Napoli sono bruciati in un pubblico rogo tutte le stampe e i manoscritti rivoluzionari. Viene decretato che non si
possono laureare coloro che non frequentano congregazioni religiose
12 settembre 1822
Sono impiccati a Napoli gli ufficiali Michele Morelli e Giuseppe Silvati, protagonisti della rivoluzione del 1820
17 Ottobre 1822
A Modena viene eseguita la condannato a morte del sacerdote Giuseppe Andreoli
La repressione nello Stato pontificio e nel Regno delle Due Sicilie
22 febbraio 1825
6
Francesco I concede l’amnistia a tutti gli imputati che hanno preso parte alla guerra civile in Sicilia, esclusi coloro che
hanno ricoperto ruoli di comando o che sono stati accusati di omicidio
25 giugno 1825
Tumulti studenteschi a Pavia
27 gennaio 1826
A Napoli, i carbonari della setta Pellegrini bianchi sono condanni a morte e a diversi anni di carcere
13 marzo 1826
Leone XII incita i fedeli a fare opera di delazione nei confronti degli appartenenti alle società segrete
28 giugno 1828
Moti del Cilento. Partiti dal comune di Bosco, i carbonari, guidati dal canonico Antonio De Luca, occupano alcuni
paesi e proclamano la costituzione francese del 1791
10 luglio 1828
I soldati napoletani sconfiggono e massacrano gli insorti del Cilento. Il paese di Bosco è raso al suolo, mentre a Napoli
vengono arrestate 85 persone accusate di coinvolgimento nei moti
L’affermazione di una coscienza nazionale
Mentre la reazione colpiva i patrioti in tutta la penisola, le idee liberali continuavano ad essere diffuse attraverso le varie
società segrete. Promossi soprattutto dalle nuove generazioni che non avevano conosciuto i governi esistenti prima del
1789, gli ideali repubblicani e una nuova coscienza nazionale iniziano sempre più ad affermarsi. Gli echi della
rivoluzione di Parigi del luglio 1830 provocarono fermenti rivoluzionari nell’intera penisola. Nel 1831, mentre nel
Piemonte e nel napoletano diversi liberali artefici dei moti del 1820-1821 sono in prigione o in esilio, la rivoluzione
divampò nell’Italia centrale.
I moti del 1831
1 agosto 1830
Silvio Pellico, Pietro Maroncelli e Andrea Tonelli, sono graziati e rientrano in Italia
7-8 agosto 1830
In Italia le prime notizie della rivoluzione francese provocano alcune manifestazioni studentesche. A Ferrara gli studenti
inneggiano alla Francia e alla libertà. Si diffonde l’uso del tricolore come simbolo rivoluzionario
28 agosto 1830
Giuseppe Mazzini e altri carbonari vengono arrestati a Genova
Dicembre 1830
Sono diffusi in tutta Italia opuscoli clandestini che disegnano un vasto piano rivoluzionario e riprendono le tematiche
dell’indipendenza, unità e libertà
5 febbraio 1831
A Bologna i simboli papali sono abbattuti ed è innalzata la bandiera tricolore. Francesco IV lascia la città di Modena,
mentre insorgono anche Imola, Faenza e Reggio Emilia. Gli insorti, mentre i comandanti militari pontifici lasciano le
città, fraternizzano con le truppe che indossano la coccarda tricolore
8 febbraio 1831
Ad Ancona i soldati del presidio austriaco sparano sulla folla. Il governo provvisorio di Bologna dichiara cessato il
dominio temporale del papa sulla città
17 febbraio 1831
Ancona viene liberata dalle forze rivoluzionarie. Nei gironi successivi insorgono anche: Camerino, Loreto, Macerata,
Recanati, Fermo e Tolentino
Le Provincie unite italiane
26 gennaio 1831
Si costituisce a Bologna un governo delle Provincie Unite
7
4 marzo 1831
Viene pubblicato lo statuto costituzionale delle Provincie Unite Italiane, composto da 25 articoli.
Le truppe estensi e austriache invadono il Ducato di Modena
26 marzo 1831
Il governo delle Province Unite conclude ad Ancona la convenzione il con il cardinale Benvenuti mettendo fine al
moto insurrezionale
29 marzo 1831
Ancona capitola alle truppe austriache
27 aprile 1831
A Torino muore Carlo Felice, sale al trono il nipote Carlo Alberto
26 maggio 1831
A Modena vengono impiccati Ciro Menotti e Vincenzo Borrelli
14 agosto 1831
Mazzini fonda la Giovine Italia
22 novembre 1831
Il conte Johann Joseph Radetzky, assume il comando delle forze austriache in Italia
Giugno 1832
Il governo pontificio organizza un corpo di volontari per la repressione delle sètte liberali delle Marche e della
Romagna. In pochi mesi, oltre 50.000 volontari vi aderiranno. Gli uomini che ne faranno parte giurano che daranno il
sangue per «far trionfare la Santa Religione e il Supremo Capo della Chiesa Cattolica»
Luglio 1832
Silvio Pellico pubblica Le mie prigioni
I moti mazziniani
La sconfitta dei moti del 1831 provoca la crisi del movimento carbonaro. La mancanza di un programma comune, il
mancato collegamento tra i moti, il non coinvolgimento delle masse popolari, l’eccessiva fiducia nei sovrani e il
mancato intervento straniero, sono tra le principali cause degli insuccessi. Il movimento settario prende coscienza che
c’è bisogno di un chiaro programma politico. Giuseppe Mazzini sarà tra coloro che in maniera più efficace esprimerà il
pensiero della rivendicazione di un’Italia libera e unita. Questi obiettivi, secondo Mazzini, dovevano essere raggiunti
attraverso insurrezioni popolari, preparate da una diffusa opera educativa.
30 giugno 1833
A Marsiglia, Giuseppe Garibaldi entra in contatto con Mazzini e si iscrive alla Giovine Italia con il nome di battaglia
Borel
15 aprile 1834
Mazzini fonda a Berna la Giovine Europa
12 giugno 1834
A Genova Garibaldi viene condannato a morte in contumacia, mentre diversi prigionieri politici sono incarcerati nel
forte di Fenestrelle
16 Maggio 1835
A Modena diversi notabili sono condannati a morte o a diversi anni di carcere per lesa maestà e per appartenenza alla
Giovine Italia
Agosto 1841
Nelle Marche sono arrestate ventiquattro persone, accusate di far parte di una società segreta
8 settembre 1841
8
All’Aquila la cospirazione della società segreta detta Riforma della Giovine Italia, con a capo il sindaco, barone Vittorio
Ciampella, provoca la morte del comandante della piazza. I rivoluzionari aquilani, si scontrano con la forza pubblica e
fuggono nelle campagne, dove trovano altri sostenitori. La polizia arresta 150 cospiratori
20 aprile 1842
La Commissione militare dell’Aquila condanna a morte otto capi della rivolta, tre dei quali saranno fucilati, mentre gli
altri avranno la condanna commutata a pene più lievi
Ottobre 1842
Sono promulgati nello Stato pontificio il nuovo codice di procedura nei processi criminali e il nuovo codice penale. Pur
mantenendo la pena di morte, sono ridotti i casi di applicazione e sono abolite le eccezioni a favore dei ceti più elevati
10 gennaio 1843
Nel regno delle Due Sicilie l’istruzione elementare viene completamente affidata ai vescovi
28 settembre 1845
A Rimini le truppe pontificie ristabiliscono l’autorità dello Stato della Chiesa
Le riforme di Pio IX
17 giugno 1846
Pio IX è eletto papa
30 giugno 1846
Pio IX scioglie la commissione speciale straordinaria che era stata istituita a Bologna e a Ravenna il 27 marzo 1843 per
inquisire le persone compromesse con le insurrezioni di Romagna
16 luglio 1846
Pio IX concede l’amnistia per i prigionieri e gli esiliati dello Stato pontificio. La popolazione scende in piazza e si reca
al Quirinale tributando un’entusiastica ovazione al pontefice
21 luglio 1846
A Bologna si svolge una grande manifestazione popolare per l’amnistia papale, i festeggiamenti si svolgono anche in
altre città dell’Emilia
18 giugno 1847
Ai circa 4.000 ebrei residenti a Roma è concesso di abitare anche fuori dal ghetto
Settembre 1847
Insurrezione costituzionalista a Messina. Gli insorti, al grido «viva l’Italia, via Pio IX, viva la Costituzione», attaccano
la cittadella militare, respinti, fuggono nelle campagne. La rivolta si estende anche a Reggio Calabria, dove gli insorti
riescono ad avere la meglio sulle truppe borboniche e prendono la città
Goffredo Mameli, a Genova compone l’inno Fratelli d’Italia
1 ottobre 1847
Pio IX istituisce il Comune di Roma e abolisce l’omaggio tradizionale di carnevale e qualsiasi atto di sudditanza degli
ebrei. In città grandi manifestazioni popolari
A Torino una manifestazione che inneggia a Pio IX viene violentemente sciolta dalla polizia. Domenico Carbone scrive
la poesia Re tentenna, riferita alla condotta tenuta dal sovrano piemontese Carlo Alberto
30 novembre 1847 Carlo Alberto istituisce il ministero della pubblica istruzione
10 dicembre 1847
A Roma i lanaiuoli trasteverini protestano contro l’introduzione delle macchine che riducono i posti di lavoro.
Numerosi arresti della polizia
Le costituzioni concesse dai sovrani e le guerre del 1848 e del 1849
Gli avvenimenti che accadono nel 1848 sconvolgono l’assetto dell’Europa e l’ordine stabilito con il congresso di
Vienna. In Francia, dopo la rivoluzione parigina del 22/26 febbraio, si instaura la Seconda Repubblica, a Berlino, la
sollevazione del 14/18 marzo, porterà alla concessione della costituzione, a Vienna la rivoluzione del 13 marzo,
determinerà la formazione di un governo liberale. Questi avvenimenti, e soprattutto le notizie di ciò che accade in
9
Austria, scateneranno le insurrezioni e i movimenti di protesta anche in Italia, con la trasformazione di tutti gli stati in
senso costituzionale.
1 gennaio 1848
A Milano, sciopero del fumo per colpire le entrate fiscali austriache. La polizia vieta l’uso della coccarda tricolore e le
manifestazioni in favore di Pio IX
12 gennaio 1848
Rivoluzione di Palermo. I rivoluzionari palermitani, che portano la coccarda tricolore, inneggiano alla libertà e alla
costituzione del 1812. I soldati borbonici si rifugiano nelle caserme
27 gennaio 1848
A Napoli è innalzata la bandiera tricolore carbonara (celeste, rosso e nero) e una grande manifestazione popolare chiede
la costituzione a Ferdinando II che due giorni dopo promette di concederla
29 gennaio 1848
Insorgono le province di Messina e di Caltanissetta
Febbraio 1848
L’annunciata costituzione da parte di Ferdinando II provoca manifestazioni popolari in tutta Italia
8 febbraio 1848
Carlo Alberto annuncia la concessione della costituzione
11 febbraio 1848
A Napoli viene pubblicato l’atto costituzionale
24 febbraio 1848
A Napoli Ferdinando II di Borbone firma la costituzione
4 marzo 1848
Viene emanato lo Statuto Albertino
14 marzo 1848
Pio IX concede la costituzione
17 marzo 1848
La notizia della rivoluzione viennese del 13 marzo scatena l’insurrezione a Venezia. Daniele Manin e Nicolò
Tommaseo sono liberati dal carcere politico
18 marzo 1848
Cinque giornate di Milano (18-22 marzo). Il popolo milanese chiede le riforme al governatore austriaco, respinto con
le armi organizza l’insurrezione
A Venezia i soldati austriaci sparano sulla folla che è accorsa in piazza con le bandiere tricolori
A Udine viene istituita la guardia civica e il ritiro delle truppe austriache
20 marzo 1848
Gli insorti milanesi espongono sul duomo della città la bandiera tricolore. Si forma il consiglio di guerra presieduto da
Carlo Cattaneo
Nel modenese sollevazione popolare contro Francesco V
A Parma Carlo II è costretto dagli insorti ad abbandonare la città
La Prima guerra d’indipendenza
23 marzo 1848
Prima guerra d’indipendenza. Carlo Alberto decide di intervenire a fianco degli insorti e dichiara guerra all’Austria
Padova aderisce alla Repubblica Veneta
8 aprile 1848
A Milano grande affluenza di volontari da tutta Italia; le truppe austriache sono costrette a ritirasi dal Milanese e a
schierarsi lungo la linea del fiume Mincio
Giuseppe Mazzini arriva a Milano
10
9 aprile 1848
Il Ducato di Parma passa sotto la protezione di Carlo Alberto
In Lombardia la Compagnia di Gesù viene soppressa
13 aprile 1848
Il parlamento di Sicilia dichiara l’indipendenza dell’isola
17 aprile 1848
Pio IX ordina l’abbattimento delle mura del ghetto di Roma
30 aprile 1848
Pastrengo (Verona), gli austriaci attaccati dalle truppe piemontesi sono costretti a ritirarsi
6 maggio 1848
Scacco di Santa Lucia, vicino Verona le truppe piemontesi subiscono forti perdite e sono costrette a ripiegare
8-10 maggio 1848
Parma, Modena e Piacenza si esprimono in favore dell’unione al Regno di Sardegna
15 maggio 1848
A Napoli controrivoluzione dopo le tensioni tra parlamento e sovrano. Una parte del popolo si solleva, inneggiando al
re e contro i liberali, compiendo stragi e saccheggi
16 maggio 1848
Ferdinando II scioglie il parlamento e proclama lo stato di assedio. Le agitazioni rivoluzionarie e liberali, continuarono
in diverse località della Calabria, del salernitano, del Cilento e dell’Abruzzo
24 maggio 1848
Il Ducato di Parma vota l’annessione al Regno di Sardegna
29 maggio 1848
A Curtatone e Montanara (Mantova), volontari toscani e napoletani, in gran parte studenti, sono sopraffatti dagli
austriaci
8 giugno 1848
La Lombardia vota per l’annessione al Regno di Sardegna
29 giugno 1848
Garibaldi sbarca a Genova con 150 legionari pronti a intervenire a fianco di Carlo Alberto
4 luglio 1848
L’assemblea nazionale di Venezia vota l’annessione al Regno di Sardegna
Sconfitta di Custoza e ritirata piemontese
25 luglio 1848
A Custoza (Verona) i piemontesi sono duramente sconfitti. Carlo Alberto si ritira da tutti i territori conquistati nella
prima fase della guerra
5 agosto 1848
Armistizio Salasco tra austriaci e piemontesi
6 agosto 1848
L’esercito austriaco rientra a Milano e dichiara lo stato d’assedio
11 agosto 1848
Venezia rifiuta di arrendersi. Viene costituito il Triumvirato (Manin, Cavedalis, Graziani)
29 ottobre 1848
Manifesto di Mazzini che proclama l’insurrezione nazionale
La Repubblica Romana
11
24 novembre 1848
Pio IX fugge da Roma verso la fortezza di Gaeta
12 dicembre 1848
Garibaldi entra a Roma
21 gennaio 1849
A Roma si tengono le elezioni generali, a suffragio universale maschile, per l’elezione dell’Assemblea costituente
8 febbraio 1849
A Firenze è proclamato il governo provvisorio diretto da Domenico Guerrazzi, Giuseppe Montanelli e Giuseppe
Mazzoni. A Roma è proclamata la caduta del papato
9 febbraio 1849
Viene proclamata la Repubblica romana. Triumvirato-Comitato esecutivo: Carlo Armellini, Aurelio Saliceti, Mattia
Montecchi
11 febbraio 1849
Nello Stato pontificio sono innalzati gli alberi della libertà e abbattuti e bruciati gli stemmi papali
12 febbraio 1849
Viene adottato il tricolore nella Repubblica Romana
19 febbraio 1849
A Livorno è proclamata la Repubblica
23 febbraio 1849
Leopoldo II raggiunge Pio IX a Gaeta
La guerra del 1849
12 marzo 1849
Carlo Alberto, spinto dal governo e dal parlamento, denunzia l’armistizio e dichiara guerra all’Austria
23 marzo 1849
I piemontesi sono sconfitti dagli austriaci a Novara. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II
Dieci giornate di Brescia (23 marzo - 1 aprile) A Brescia i cittadini insorgono e cacciano gli austriaci dalla città
24 marzo 1849
Radetzky incontra Vittorio Emanuele II a Vignale (Novara), il re accetta le condizioni dell’armistizio, firmato due
giorni dopo.
A Torino manifestazioni e proteste contro l’armistizio
29 marzo 1849
Secondo triunvirato della Repubblica romana (Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi). Carlo Pisacane
capo di stato maggiore dell’esercito repubblicano
7 aprile 1849
I soldati borbonici occupano nuovamente quasi l’intera Sicilia
La Repubblica a Roma e Venezia
26 aprile 1849
L’assemblea romana decide la resistenza
30 aprile 1849
Garibaldi sconfigge i francesi davanti a Roma
Truppe borboniche entrano nello Stato pontificio
3 giugno 1849
Roma viene assediata dalle truppe francesi. Scontri a Villa Pamphili, Villa Corsini e al Gianicolo.
12
19 giugno 1849
Gli austriaci occupano la città di Ancona
1 luglio 1849
L’Assemblea costituente di Roma proclama la costituzione della Repubblica, come ultimo atto simbolico
2 luglio 1849
Garibaldi lascia Roma e insieme a centinaia di volontari cerca di raggiungere la Repubblica di Venezia, che ancora
resiste
La seconda Restaurazione e la guerra del 1859
Le costituzioni accordate nel 1848, non solo in Italia ma in tutta Europa, furono soppresse. Solo il Regno di Sardegna,
seppure sconfitto, conservò lo Statuto e avviò politiche liberali. Nella penisola, la restaurazione dei principi assoluti
consolida il predominio dell’Austria. In Lombardia sotto il governo di Radetzky, a Modena, Parma, nello Stato
pontificio e nel Regno delle Due Sicilie si registrano durissime persecuzioni, arresti e fucilazioni. Malgrado la
rigidissima reazione, i moti rivoluzionari e le aspirazioni di un’Italia unita non furono stroncati.
27 gennaio 1850
A Palermo il tentativo insurrezionale viene soffocato dalle truppe borboniche. Il mazziniano Nicolò Garzilli e altri
cinque compagni sono immediatamente fucilati
12 marzo 1850
Sono abolite le pene per l’inosservanza di alcune festività religiose nel Regno di Sardegna
13 agosto 1850
La monarchia Borbonica inasprisce la censura e abolisce la libertà di stampa
8 settembre 1850
Il Comitato nazionale italiano, che è stato fondato a Londra da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saliceti, Aurelio Saffi,
Giuseppe Sirtori e Mattia Montecchi, pubblica il manifesto programmatico per la liberazione della penisola
12 ottobre 1850
Il conte Camillo Benso di Cavour assume la carica di ministro dell’Agricoltura e del Commercio del Regno di
Sardegna
19 luglio 1851
Radetzky reintroduce lo stato d’assedio nel Lombardo-Veneto
4 novembre 1852
Cavour assume l’incarico di Presidente del consiglio dopo le dimissioni di D’Azeglio. Connubio con il centro-sinistra
di Urbano Rattazzi
7 dicembre 1852
Martiri di Belfiore. Nel forte di Belfiore di Mantova sono eseguite le condanne a morte di cinque mazziniani
6 febbraio 1853
A Milano, i soldati austriaci reprimono duramente un’insurrezione mazziniana di circa cento operai e artigiani. Nei
giorni successivi dieci rivoltosi saranno impiccati e molti altri arrestati
13 febbraio 1853
Tutti i beni dei patrioti del Lombardo-Veneto sono confiscati dalle autorità austriache
Il Piemonte e la politica di Cavour
26 gennaio 1855
Cavour stringe accordi con la Francia e l’Inghilterra per la partecipazione del Piemonte alla guerra di Crimea
10 febbraio 1855
A Torino la camera approva il trattato di alleanza del Piemonte con la coalizione franco-inglese e la convenzione che
prevede l’invio in Crimea di un corpo di spedizione
13
2 marzo 1855
La camera approva l’abolizione delle corporazioni religiose nel Regno di Sardegna, e l’incameramento dei loro beni
23 maggio 1855
Torino, il senato approva la legge sulla soppressione degli ordini religiosi
26 luglio 1855
Pio IX scomunica quanti hanno approvato la legge sulla soppressione degli ordini religiosi
8 settembre 1855
Sconfitta dei russi nella guerra di Crimea
8 aprile 1856
Al Congresso di Parigi Cavour riesce a richiamare l’attenzione delle potenze europee sul problema italiano. Il ministro
britannico Lord Clarendon denuncia l’occupazione militare straniera dello Stato pontificio e il malgoverno nel Regno
delle Due Sicilie
La spedizione di Pisacane e l’alleanza con la Francia
8 giugno 1857
Carlo Pisacane e un gruppo di giovani mazziniani, progettano a Genova una spedizione nel napoletano. Proprio a
Genova, dove è rientrato clandestinamente, Mazzini perfeziona il disegno insurrezionale che deve esplodere nel
capoluogo ligure e a Livorno
30 giugno 1857
A Genova fallisce un’insurrezione mazziniana; a Livorno, alcuni gruppi di rivoluzionari sono dispersi e arrestati dai
gendarmi
1-2 Luglio 1857
A Sapri, la banda di Carlo Pisacane viene raggiunta dai soldati Borbonici che uccidono 111 rivoltosi e fucilano 35
prigionieri. Pisacane, ferito dai contadini mobilitati dal clero, decide di togliersi la vita per non cadere prigioniero
14 gennaio 1858
Parigi, fallisce l’attentato di Felice Orsini a Napoleone III
13 marzo 1858
Felice Orsini viene decapitato a Parigi
20-21 luglio 1858
Plombières, convegno segreto tra Cavour e Napoleone III. Impegno francese a intervenire in soccorso del Piemonte in
caso di attacco austriaco, in cambio alla cessione della Savoia ed eventualmente di Nizza
Dicembre 1858
Giuseppe Garibaldi viene chiamato a dirigere la Società Nazionale e, con l’autorizzazione di Cavour, organizza un
corpo speciale di volontari i Cacciatori delle Alpi
La Seconda guerra di indipendenza
Gennaio 1859
Gli austriaci ammassano truppe sul confina del Regno di Sardegna. Mobilitazione dell’esercito piemontese. Centinaia di
volontari, provenienti da tutta l’Italia, affluiscono in Piemonte per arruolarsi nel corpo garibaldino dei Cacciatori delle
Alpi. Manifestazioni, soprattutto studentesche, in diverse città al grido di «viva VERDI», acronimo di Vittorio
Emanuele Re d’Italia
13 gennaio 1859
L’università di Pavia viene chiusa dalle autorità austriache per le manifestazioni studentesche a favore dell’Unità
d’Italia
27 aprile 1859
Inizio della Seconda guerra di indipendenza. Il generale austriaco Ferencz Gyulai, nel tentativo di sconfiggere i
piemontesi prima dell’arrivo delle truppe francesi, entra con le sue truppe in Piemonte ma viene fermato
dall’allagamento del Vercellese e della Lomellina
14
28 aprile 1859
Insurrezione a Firenze organizzata dalla Società nazionale. Leopoldo II è costretto a lasciare la città dove si costituisce
un governo provvisorio fedele al re di Sardegna
A Massa e Carrara le truppe austriache si ritirano e i soldati piemontesi occupano la provincia
14 maggio 1859
Napoleone III assume il comando supremo delle forze Franco-piemontesi
8 giugno 1859
Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrano a Milano
Le retroguardie austriache sono sbaragliate dai francesi a Melegnano (Milano)
11-22 giungo 1859
Diverse città della Romagna, dell’Umbria e delle Marche insorgono offrendo la dittatura a Vittorio Emanuele II
20 giugno 1859
Pio IX scomunica tutti gli insorti dello Stato pontificio. Nei giorni successivi, le truppe papali, dopo aver riconquistato
Perugia, rioccupano tutte le città insorte delle Marche e dell’Umbria
11 luglio 1859
Armistizio di Villafranca (Verona). Napoleone III e Francesco Giuseppe si incontrano e, in assenza dei piemontesi, si
accordano per la stipula del trattato di pace.
15 settembre 1859
Vittorio Emanuele II riceve i rappresentanti delle deputazioni di Modena e Parma che gli presentano i voti di
annessione. Visti i termini dell’armistizio di Villafranca, che prevedevano un ritorno dei sovrani sui troni dell’Italia
centrale, temendo ripercussioni internazionali, il re evita un impegno diretto. Stesso atteggiamento era già stato assunto
nei confronti della delegazione toscana il 3 settembre precedente, il 24 seguente lo stesso discorso sarà pronunciato a
quella delle Romagne
13 novembre 1859
Legge Casati. Il parlamento piemontese emana la legge che riorganizza l’insegnamento elementare e secondario e le
modalità dell’alfabetizzazione. Nel 1861 fu estesa al resto d’Italia
La spedizione dei Mille
24 marzo 1860
Ratificato l’accordo franco-piemontese per la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia
4 aprile 1860
Palermo, soffocata l’insurrezione democratica che doveva favorire una spedizione armata in Sicilia. La rivolta dilaga
nelle campagne dell’isola, Francesco Crispi incita Garibaldi a uno sbarco
5-6 maggio 1860
Quarto (Genova), partenza della spedizione dei Mille
11 maggio 1860
Marsala (Trapani), sbarco dei Mille
13 maggio 1860
Proclama di Salemi; Garibaldi assume la dittatura nell’isola in nome di Vittorio Emanuele II
15 maggio 1860
Calatafimi (Palermo), le Camicie rosse sconfiggono le truppe borboniche
31 maggio 1860
Palermo, firma dell’armistizio tra garibaldini e borbonici con la mediazione inglese
Giugno 1860
Arrivo a Palermo della seconda spedizione garibaldina, circa 2.000 volontari guidati da Giacomo Medici
15
1 luglio 1860
Regno delle Due Sicilie, Francesco II concede la costituzione nel tentativo di salvare il trono
4 agosto 1860
Bronte (Catania), Nino Bixio reprime nel sangue la spontanea rivolta contadina
7 settembre 1860
Garibaldi entra a Napoli
18 settembre 1860
Battaglia di Castelfidardo (Ancona) tra le truppe piemontesi e quelle papali
29 settembre 1860
Ancona viene occupata dalle truppe piemontesi
1-2 ottobre 1860
Battaglia sul fiume Volturno, l’esercito borbonico viene sconfitto
Vittorio Emanale II re d’Italia
21 ottobre 1860
Plebiscito di annessione nel Regno delle Due Sicilie
26 ottobre 1860
Garibaldi incontra Vittorio Emanuele II a Teano (Caserta)
4 novembre 1860
Plebisciti di annessione al Regno di Sardegna nelle Marche e nell’Umbria
7 novembre 1860
Vittorio Emanuele II entra a Napoli, Garibaldi si ritira a Caprera
18 febbraio 1861
Torino, prima riunione del Parlamento italiano
12 marzo 1861
Messina, i soldati borbonici della cittadella di Messina si arrendono
17 marzo 1861
Il parlamento torinese, con voto unanime, conferisce a Vittorio Emanuele II il titolo di Re d’Italia
20 marzo 1861
Si arrende l’ultima guarnigione borbonica della fortezza di Civitella del Tronto (Teramo)
Il brigantaggio
Maggio 1861
Il brigantaggio dilaga nelle regioni meridionali
6 giugno 1861
A Torino muore improvvisamente Cavour
13 giugno 1861
Lo spagnolo legittimista José Borjes sbarca in Calabria e si unisce agli insorti lucani del brigante Carmine Donatelli,
detto Croco
1 luglio 1861
In diversi paesi dell’Irpinia, della Basilicata, della Calabria e del Molise, i briganti innalzano la bandiera borbonica e
uccidono liberali e guardie nazionali
15 luglio 1861
16
Il generale Enrico Cialdini viene inviato, con pieni poteri militari e civili a reprimere il brigantaggio. I soldati italiani
compiono feroci rappresaglie, con fucilazioni indiscriminate e incendi di interi paesi, provocando il risentimento e
l’ostilità della popolazione
9 ottobre 1861
La Marmora sostituisce Cialdini al comando delle truppe di repressione al brigantaggio.
Viene estesa a tutta l’Italia l’ordinamento centralizzato dello Stato, rappresentato in periferia dai prefetti di nomina
regia. Tramonta ogni ipotesi di decentramento amministrativo di tipo regionale proposte dal ministro Marco Minghetti
8 dicembre 1861
Borjes viene catturato e fucilato a Tagliacozzo (Aquila), con la sua morte i Borbone abbandonano il disegno di
trasformare il brigantaggio in un’insurrezione legittimista
La questione romana
20 luglio 1862
Garibaldi pronuncia a Marsala il giuramento “Roma o morte” che diventa la parola d’ordine delle dimostrazioni per
Roma capitale
29 agosto 1862
Garibaldi, alla testa di 1.300 volontari, viene bloccato sull’Aspromonte dalle truppe dell’esercito italiano. Ferito, viene
fatto prigioniero mentre vengono fucilati sul posto i soldati che si sono uniti ai garibaldini
Settembre 1862
Manifestazioni in tutta l’Italia alla notizia del ferimento di Garibaldi, circa 2.000 persone sono arrestate
16 dicembre 1862
La camera nomina una commissione d’inchiesta per studiare il fenomeno del brigantaggio
Maggio 1863
La commissione d’inchiesta sul brigantaggio, nominata dalla camera il 16 dicembre precedente, conclude i suoi lavori
proponendo l’adozione di una legge speciale fortemente repressiva. L’inchiesta evidenzia le ragioni economiche e
sociali del fenomeno, accusando lo Stato pontificio e gli agenti borbonici di essere i fomentatori, mentre non mostra le
responsabilità e gli errori del governo
15 agosto 1863
Viene varata la legge Pica sul brigantaggio
31 dicembre 1863
Le prime statistiche evidenziano come in Italia gli analfabeti e coloro che sanno appena leggere sono circa l’80% della
popolazione
28 settembre 1864
La Marmora forma il nuovo governo
A Londra, Giuseppe Mazzini aderisce alla prima Internazionale socialista
19 novembre 1864
La camera approva il trasferimento della capitale a Firenze
8 dicembre 1864
Sillabo. Papa Pio IX condanna il liberalismo e il laicismo, ribadendo la supremazia della Chiesa sullo Stato
Gennaio 1865
Torino, le dimostrazioni contro lo spostamento della capitale proseguono per tutto il mese con scontri e incidenti tra
manifestanti e forze dell’ordine
20 marzo 1865
Viene votata la legge di unificazione amministrativa del Regno d’Italia
2 aprile 1865
Il codice civile e di procedura civile, quello commerciale e della marina mercantile, entrano in vigore in tutto lo Stato
17
Giungo 1865 si conclude il trasferimento della capitale a Firenze
Ottobre 1865
Il colera, dopo aver provocato oltre 2.500 morti nelle Marche, in gran parte nella città di Ancona, si diffonde in tutto il
Meridione
La Terza guerra di indipendenza
20 giugno 1866
Inizia la Terza guerra di indipendenza
24 giugno 1866
Custoza (Verona), l’esercito italiano viene sconfitto
3 luglio 1866
I volontari garibaldini sconfiggono gli austriaci e attraverso la Val di Sole penetrano in Trentino
7 luglio 1866
Per sanare il deficit di bilancio è varata la legge che consente di requisire a favore del demanio i beni delle
congregazioni e degli ordini religiosi
29 luglio 1866
Il governo ordina a Garibaldi di ritirarsi dal Trentino. Il generale risponde «Obbedisco»
12 luglio 1866
Armistizio di Cormons (Gorizia), tra Italia e Austria
16-22 ottobre 1866
A Palermo insorgono migliaia di cittadini, fomentati dal clero e dai legittimisti. La maggior parte sono contadini
esasperati dal fisco, tra gli insorti anche repubblicani mazziniani e socialisti. Il generale Raffaele Cadorna reprime
durante la rivolta; decine di persone sono giustiziate sommariamente, numerosi gli arrestati poi condannati ai lavori
forzati o a morte
3 ottobre 1866
Pace di Vienna. L’Austria consegna il Veneto a Napoleone III che a sua volta lo cede all’Italia
21 ottobre 1866
Plebiscito nel Veneto. Con solo 69 voti contrari (su 647.246 votanti) i veneti sanciscono l’unione della regione al Regno
d’Italia
La ripresa della Questione romana
Marzo 1867
Garibaldi tiene numerosi comizi sulla necessità di liberare Roma
15 agosto 1867
Viene promulgata la legge che prevede la soppressione di enti ecclesiastici e la liquidazione dell’asse ecclesiastico
24 settembre 1867
Sinalunga (Siena), Garibaldi viene arrestato mentre cerca di organizzare una spedizione su Roma. In seguito alle
veementi proteste popolari viene inviato a Caprera in soggiorno obbligato
26 ottobre 1867
Monterotondo (Roma), Garibaldi, fuggito da Caprera, alla guida di 9.000 volontari costringe alla resa le truppe
pontificie
3 novembre 1867
Mentana (Roma), i garibaldini vengono sconfitti grazie all’intervento delle truppe francesi
Gli ultimi moti mazziniani
8 agosto 1868
18
La camera concede la privativa dei tabacchi a favore di una società costituita da banchieri e uomini d’affari. Accuse di
corruzione ai deputati da parte della stampa
24 novembre 1868
Accusati del tentativo di insurrezione e per l’attentato alla caserma Serristori del 22 ottobre, sono decapitati a Roma, in
piazza Dei Cerchi, Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti. Per lo stesso reato, il 10 dicembre successivo altri due patrioti
sono condannati a morte e altri al carcere a vita
Gennaio 1869
Entra in vigore la tassa sul macinato che colpisce mugnai e contadini. Decine di dimostrati sono uccisi dalle truppe
regie nei disordini che, dalla Lombardia e dall’Emilia-Romagna, si estendono in varie parti d’Italia
31 marzo 1869
Pio IX concede l’amnistia a prigionieri politici che dichiareranno di non attentare in futuro alla sovranità temporale del
pontefice. Molti condannati rifiuteranno l’amnistia
29 agosto 1869
Riordino delle biblioteche in tutto il Regno d’Italia
Febbraio 1870
Mazzini, clandestinamente, arriva a Genova per organizzare moti insurrezionali repubblicani
24 marzo 1870
A Pavia e Piacenza, alcuni gruppi mazziniani, al grido «Viva Roma, viva la Repubblica», tentano di dar vita ad un
insurrezione. La rivolta viene rapidamente sedata dalle truppe regie
7 maggio 1870
Nel catanzarese, gli insorti repubblicani occupano il comune di Maida ma, dopo aver proclamato la repubblica, vengono
dispersi dall’esercito
18 luglio 1870
Concilio vaticano I. Dichiarazione dell’infallibilità del papa quando parla ex cathedra in materia di fede e di costume
19 luglio 1870
La Francia dichiara guerra all’Austria. L’Italia esprime la sua neutralità
Agosto 1870
Le ultime truppe francesi si ritirano da Roma
12 agosto 1870 Mazzini viene arrestato a Palermo e internato nella fortezza di Gaeta. Il 14 ottobre sarà liberato dopo
l’amnistia decretata per la liberazione di Roma
Roma capitale d’Italia
5 settembre 1870
Il governo italiano decide all’unanimità di occupare Roma
10 settembre 1870
Pio IX respinge la proposta di Vittorio Emanuele II di accettare l’occupazione in cambio dell’indipendenza spirituale
della Santa Sede
11 settembre 1870
In seguito al non possumus papale, le truppe italiane varcano i confini e avanzano verso Roma
20 settembre 1870
Breccia di Porta Pia, dopo un breve scontro con le truppe pontificie i soldati italiani del generale Raffaele Cadorna
occupano l’intera città, tranne i palazzi del Vaticano dove si è rifugiato Pio IX
2 ottobre 1870
Un plebiscito suggella l’unione di Roma all’Italia
9 ottobre 1870
19
Il governo italiano riconosce al papa le prerogative sovrane e assicura che fisserà con apposita legge le franchigie
territoriali e le garanzie del libero esercizio del potere spirituale
1 novembre 1870
Pio IX emana l’enciclica Respicientes, con la quale scomunica il re d’Italia e tutti coloro che hanno usurpato i territori
dello Stato pontificio
23 dicembre 1870
La camera approva la proposta del governo del trasferimento della capitale da Firenze a Roma entro il 30 giugno 1871
13 maggio 1871
La Legge delle Guarentigie sancisce l’applicazione del principio cavouriano di libera Chiesa in libero Stato. Al
pontefice viene riconosciuto il libero esercizio della sua funzione spirituale, si decretano l’extraterritorialità del
Vaticano, del Laterano e della villa di Castel Gandolfo. Il papa si rifiuta di riconoscere la legge
1 luglio 1871
La capitale d’Italia è trasferita ufficialmente a Roma
Le Costituzioni storiche italiane:
4 dicembre 1796 Costituzione della Repubblica di Bologna
10 febbraio 1797 Costituzione della Municipalità di Ancona
19 marzo 1797 Costituzione della Repubblica Cispadana
8 luglio 1797 I Costituzione della Repubblica Cisalpina
1 settembre 1798 II Costituzione della Repubblica Cisalpina
2 dicembre 1797 Costituzione del Popolo Ligure
24 giugno 1802 Costituzione della Repubblica Ligure
20 marzo 1798 Costituzione della Repubblica Romana
15 febbraio 1799 Costituzione provvisoria della Repubblica di Lucca
27 dicembre 1801 Costituzione della Repubblica di Lucca
24 giugno 1805 Statuto costituzionale dello Stato di Lucca
1799 Costituzione della Repubblica Napoletana
26 gennaio 1802 Costituzione della Repubblica Italiana
1805-1810 I nove Statuti costituzionali del Regno d’Italia
20 giugno 1808 Statuti costituzionali del Regno di Napoli e di Sicilia
18 maggio 1815 Costituzione del Regno di Napoli
10 agosto 1812 Costituzione di Sicilia
9 dicembre 1820 Costituzione del Regno delle Due Sicilie
10 marzo 1821 Costituzione del Regno di Sardegna
4 marzo 1831 Costituzione delle Provincie unite italiane
10 febbraio 1848 Costituzione del Regno delle Due Sicilie
10 luglio 1848 Statuto del Regno di Sicilia
28 febbraio 1849 Atto costituzionale di Gaeta per la Sicilia
14 marzo 1848 Statuto dello Stato pontificio
3 luglio 1849 Costituzione della Repubblica Romana
28 marzo 1848 Costituzione del Ducato di Parma
15 febbraio 1848 Statuto del Granducato di Toscana
4 marzo 1848 Statuto del Regno di Sardegna
22 dicembre 1947 Costituzione della Repubblica Italiana
20
Bibliografia orientativa
Strumenti: dizionari, enciclopedie, cronologie, guide e grandi opere
Aa. Vv., Storia d’Italia. Cronologia 1815-1990, De Agostini, Novara 1991.
C. Alfredo, M. Alfredo, L’Italia nei cento anni del secolo XIX (1801-1900), Treves, Milano 1901-1942, 5 voll.
Bibliografia dell’età del Risorgimento. 1970-2005, Olschki, Firenze, 1977-2005, 7 voll.
B.Bongiovanni, N.Tranfaglia (a cura di), Dizionario storico dell'Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 2007
M.Bussoni, L’Unità d’Italia. Guida ai luoghi del Risorgimento, Mattioli, Fidenza (Parma) 2010
G.Candeloro, Storia dell’Italia moderna, Feltrinelli, Milano, 1956-1986 (vol. I Le origini del Risorgimento (17001815); vol. II Dalla Restaurazione alla rivoluzione nazionale (1815-1846); vol. III La rivoluzione nazionale
(1846-1849); vol. IV Dalla rivoluzione nazionale all’Unità (1849-1860)
S.Cortellazzo, M.Quaglia, Cinema e Risorgimento. I diritti di tutti. Cinema e società civile, Ceolid, 2011
C.Di Sante, Dizionario del Risorgimento. Cronologia, costituzioni, luoghi, protagonisti, simboli e movimenti
dell’Unità d’Italia, Textus Edizioni, Pescara 2011.
Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1960-…
Dizionario della letteratura italiana, Le opere, Tea, Roma 1993.
Dizionario di toponomastica: storia e significato dei nomi geografici italiani, Utet, Torino 1990.
Gioventù ribelle. L’Italia del Risorgimento, Gangemi Editore, Roma, 2010
1861. I pittori del Risorgimento, Skira, Milano, 2010
M.Isnenghi, (a cura di), I luoghi della memoria, Laterza, Roma-Bari, 2010 (1996-1997), 3 voll.
Le costituzioni italiane, a cura di A. Aquarone, M. D’Addio, G. Negri, Edzioni di Comunità, Milano 1958.
P.F.Listri, Grande dizionario storico dell’Unità d’Italia, Bonechi, Torino 2011
M. Rosi, Dizionario del Risorgimento italiano dalle origini a Roma capitale. Fatti e persone, Vallardi, Milano
1931-1937, 4 voll.
Storia della società italiana, Teti, Milano, 1980-1987 (vol XIII-XVIII)
L.Villari, a cura di, Il Risorgimento 1796-1900. Storia, documenti, testimonianze, Espresso, Roma, 2007, 8 voll.
Opere generali e divulgative
Aa.Vv., Nuove questioni di storia del Risorgimento e dell’unità d’Italia, Marzorati, Milano, 1983.
Aa.Vv., Storia d’Italia, II, Dal primo ’700 all’Unità, Einaudi, Torino, 1973.
Aa.Vv., Storia d’Italia, Annali 22: Il Risorgimento, Einaudi, Torino, 2007.
A.M.Banti, Il Risorgimento italiano, Laterza, Bari, 2004 2007
.
21
D.Beales-E.F.Biagini, Il Risorgimento e l’unificazione dell’Italia, Il Mulino, Bologna, 2005 (2002).
G.Candeloro, L’unificazione italiana, in La Storia, VIII, L’Età Contemporanea, 3, Dalla Restaurazione alla prima
guerra mondiale, UTET, Torino, 1986.
G.Carocci, Il Risorgimento, Newton, Roma, 2006
M.P.Casalena, Il Risorgimento, Archetipo, Bologna, 2006
D.Fisichella, Il miracolo del risorgimento. La formazione dell’Italia unita, Carocci, Roma, 2010
A.Frediani, Centouno battaglie che hanno fatto l’Italia unita, Newton Compton, Roma, 2011
O.Grossi Mercanti, Coma si è fatta l’Italia. Storia del Risorgimento italiano narrata ai fanciulli. Brevi racconti per
la classe elementare, (rist.anast. Firenze, 1897), Forni ……….2010
A.Omodeo, L'età del Risorgimento italiano, Vivarium, Napoli, 1996
G.Pécout, Il lungo Risorgimento. La nascita dell’Italia contemporanea (1770-1922), B.Mondadori, Milano, 1999
(1997)
G.Sabbatucci-V.Vidotto, a cura di, Storia d’Italia, I, Le premesse dell’Unità, Laterza, Bari, 1994
A.Scirocco, L’Italia del Risorgimento. 1800-1871, Il Mulino, Bologna, 1990 1993 1999
D.Mack Smith, Il Risorgimento italiano. Storia e testi, Laterza, Roma-Bari, 1984
L.Villari, Bella e perduta: l'Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari, 2009
S.J.Woolf, Il Risorgimento italiano, Einaudi, Torino, 1981 (1969) 2 voll
Interpretazioni e dibattito sul Risorgimento
Aa.Vv.,, Cento anni di storiografia sul Risorgimento, ISR, Roma, 2002
Aa.Vv.,., Grandi problemi della storiografia del Risorgimento, ISR, Roma, 1978
P.Amato, Il risorgimento oltre i miti e i revisionismi, Città del Sole, Reggio Calabria, 2005
M. Banti, Sublime madre nostra. L’idea di nazione dal Risorgimento al fascismo, Laterza, Roma-Bari 2011
E.Cecchinato, M.Isnenghi (a cura di), Fare l'Italia: unità e disunità nel Risorgimento,
UTET, Torino, 2008
M.Clark, Il Risorgimento italiano. Una storia ancora controversa, Rizzoli, Milano, 2001
R. Colapietra, L’Abruzzo nel 1860, Textus, L’aquila 2011
F. Della Peruta, L'Italia del Risorgimento: problemi, momenti e figure. Milano, Angeli, 1997 (Saggi di storia; 14)
A.Gramsci, Il Risorgimento italiano, Quaderno 19, Einuadi, Torino 1977
W.Maturi, Interpretazioni del Risorgimento, Einaudi, Torino, 1962
C.Pavone, Le idee della Resistenza. Antifascisti e fascisti di fronte alla tradizione del Risorgimento (1959), in Id., Alle
origini della Repubblica. Scritti su fascismo, antifascismo e continuità dello Stato, Bollati Boringhieri, Torino, 1995
R.Romeo, Il giudizio storico sul Risorgimento, Bonanno, Catania, 1966 1987
L.Riall, Il Risorgimento. Storia e interpretazioni, Donzelli, Roma, 1997 2007 (1994)
22
S.Soldani, Il Risorgimento, in Il Mondo Contemporaneo, Storia d’Italia, III, La Nuova Italia,
Firenze, 1981
A.Scirocco, Il periodo 1815-1870, in L.De Rosa, a cura di, La storiografia italiana degli ultimi
vent’anni, III, Età contemporanea, Laterza, Bari, 1989
A.Scirocco, In difesa del Risorgimento, Il Mulino, Bologna, 1998
G.Spadolini, Autunno del Risorgimento. Miti e contraddizioni dell’unità, Firenze, 1971 1986
Sintesi, raccolta di documenti e temi specifici
A.M.Banti, R.Bizzochi, (a cura di), Immagini della nazione nell’età del Risorgimento, Il Mulino, Bologna, 2002.
Id., La nazione del Risorgimento: parentela, santità e onore alle origini dell'Italia unita, Einaudi, Torino, 2006
Id., L’onore della nazione, Einaudi, Torino, 2005
Id., Nel nome dell’Italia. Il Risorgimento nelle testimonianze, nei documenti e nelle immagini, Laterza, Roma-Bari 2010
M.Berengo, R.Pertici (a cura di), Cultura e istituzioni nell'Ottocento italiano
Il Mulino, Bologna, 2004
C.Cipolla (a cura di), Un ricordo di Solferino, oggi. Genesi e significato sociale della Croce Rossa, Franco Angeli,
Milano 2003
G.Formigoni, L’Italia dei cattolici. Fede e nazione dal Risorgimento alla Repubblica, Il Mulino, Bologna, 1998
A.Galante Garrone-F.Della Peruta, La stampa italiana del Risorgimento, Laterza, Bari, 1978
B.Gatta, Risorgimento incompiuto, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli,1995
C.Ghisalberti, Istituzioni e Risorgimento, Le Monnier, Firenze, 1991 2005
C.Giunta, Rumoroso Risorgimento, Salani, Milano, 2005
A.Lepre, Il Risorgimento, Loescher, Torino, 1978
D.Mack Smith, Il Risorgimento italiano. Storia e testi, Laterza, Bari, 1999 (1980)
G.Mameli, Fratelli d’Italia. Pagine politiche, Feltrinelli, Milano, 2010
F.Mazzonis, La Monarchia e il Risorgimento, Il Mulino, Bologna, 2003
G.Rebuffa, Lo Statuto albertino, Il Mulino, Bologna, 2003
L.Riall, La Sicilia e l’unificazione italiana, Einaudi,Torino, 2004 (1998)
M.Romani, Storia economica d’Italia nel secolo XIX (1815-1882), Il Mulino, Bologna, 1982
M.Scardigli, Le grandi battaglie del Risorgimento, Rizzoli, Milano 2010
G.Seibt, Roma o morte, Garzanti, Milano, 2005 (2001)
C.Sorba, Teatri. L’Italia del melodramma nell’età del Risorgimento, ISR, Roma, 2003
G.Spadolini, Cattolicesimo e Risorgimento, Le Monnier, Firenze, 1986
23
M.Ridolfi, Il circolo virtuoso. Sociabilità democratica, associazionismo e rappresentanza politica
nell’Ottocento, CET, Firenze, 1990
F.Tarozi-G.Vecchio, a cura di, Gli italiani e il tricolore, Il Mulino, Bologna, 1999
G.Volpato, Contributi ad una bibliografia critica della bandiera italiana, CEDAM, Padova, 2004
Biografie e memorie
G.C.Abba, Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille, Mondadori, Milano 1980
G.Bandi, I Mille, Rizzoli, Milano, 1981
P.L.Ballini, a cura di, Daniele Manin e la Repubblica di Venezia, Venezia, 2002
M.Brignoli, Carlo Alberto ultimo re di Sardegna, Milano, 2007
L.Cafagna, Cavour, Il Mulino, Bologna, 1999
G.Continello, Garibaldi. Mille volte, mille vite, AM&D Edizioni, Cagliari, 2010
A.De Francesco, Vincenzo Cuoco. Una vita politica, Laterza, Roma-Bari, 1997
F.De Giorgi, Rosmini e il suo tempo, Morcelliana, Brescia, 2003
M.Isnenghi, Garibaldi fu ferito. Il mito, le favole, Donzelli 2010
P.Laurano, Garibaldi fu sfruttato. Uso e abuso di un'icona nazionalpopolare , Effequ 2010
S.Luzzatto, La mummia della Repubblica. Storia di Mazzini imbalsamato 1872-1946, Rizzoli, Milano, 2001
D.Mack Smith, Mazzini, Rizzoli, Milano, 1993
S.Mastellone, Il progetto politico di Mazzini, Olschki, Firenze, 1994
F.Mazzonis, a cura di, Garibaldi condottiero, Angeli, Milano, 1983
A.A.Mola, Silvio Pellico,Milano, 2005
M.Pizzo, L’Album dei Mille di Alessandro Pavia, Istituto per la storia del Risorgimento italiano/Gangemi Editore,
Roma 2004
L.Riall, Garibaldi. L'invenzione di un eroe, F.lli Laterza Editori, Roma-Bari, 2007
R.Sarti, Giuseppe Mazzini. La politica come religione civile, Laterza, Bari, 2000 (1997)
M.Scardiglia, Lo scrittoio del generale. La romanzesca epopea risorgimentale del generale Govone, UTET, Torino,
2006
A.Scirocco, Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo, Laterza, Bari, 2001 2004
Brigantaggio e questione meridionale
Guida alle fonti per la storia del brigantaggio postunitario conservate negli archivi di Stato, Ministero per i Beni e le
Attività culturali, Direzione generale per gli Archivi, Roma, 1999-2001
P.Bevilacqua, Breve storia dell'Italia meridionale: dall'Ottocento a oggi, Donzelli, Roma, 2005
R.De Lorenzo, Un regno in bilico: uomini, eventi e luoghi nel Mezzogiorno preunitario,
Carocci, Roma, 2001
24
G.Di Fiore, I vinti del Risorgimento, UTET, Torino, 2004
S.Lupo, Il brigantaggio. Interpretazione e memoria di una guerra civile, in Storia d’Italia. Annali, vol. XVIII, Guerra e
pace, a cura di W.Braberis, Einaudi, Torino, 2002
F.Molfese, Storia del brigantaggio dopo l’Unità, Milano, 1964
C.Petraccone, Le due civiltà: settentrionali e meridionali nella storia d'Italia dal 1860 al 1914,
Laterza, Roma-Bari, 2000
Id., Le due Italie: la questione meridionale tra realtà e rappresentazione, Laterza, Roma-Bari, 2005
L.Riall, La Sicilia e l’unificazione italiana, Einaudi,Torino, 2004 (1998)
V.Romano, Brigantesse. Donne guerrigliere contro la conquista del Sud, Crontrocorrente, Napoli, 2007
M.L. Salvatori, Italia divisa: la coscienza tormentata di una nazione, Donzelli, Roma, 2007
S.Scarpino, La guerra cafona: Il brigantaggio meridionale contro la Stato unitario, Boroli Editore, Milano, 2005
Stati preunitari
G.Aliberti, Lo Stato postfeudale. Un secolo di potere pubblico nel Mezzogiorno italiano, Napoli,
1993
Id., Gli stati italiani prima dell’Unità. Una storia istituzionale, Il Mulino, Bologna, 2001
A.Spagnoletti, Storia del Regno delle Due Sicilie, Bologna, 1997 1999
Sitografia
Riportiamo alcuni dei principali siti web, nei quali si possono trovare, oltre a informazioni sui
luoghi e musei, biografie, anche materiali e documenti su protagonisti ed eventi sul Risorgimento.
www.risorgimento.it
www.domusmazziniana.it
www.risorgimento.it/php/index.php
www.italiaunita150.it/sullunita-ditalia.aspx
www.museicivicivicenza.it/it/mrr/index.php
www.tricolore.it/
www.space.reggionet.it/tricolore/museo.htm
www.regionepiemonte.it/cultura/risorgimento/
www.camillocavour.com/
www.liceoberchet.it/netday98/home.htm
www.riccati.it/risorgi/intro.htm
www.sussidiario.it/storia/italia/risorgimento/
www.museidelcentro.mi.it/risorgim.htm
www.capannogaribaldi.ra.it/capanno/index2.htm
www.fondazione.bergamoestoria.it/index.asp
www.museostorico.tn.it/
www.comune.firenze.it/comune/biblioteche/risorgi.htm
www.viesseux.fi.it/
www.risorgimentoitalianoricerche.it
www.museomentana.it
25
26
Scarica

RISORGIMENTO