Foglio informativo della Provincia “S. Domenico” delle Suore Domenicane della Beata Imelda - N. 29 - febbraio 2010 anno 4 - (6 fogli) - C asa Provinciale, Via di Barbiano, 14 - 40136 Bologna – e-mail: [email protected] GESU’ HA SCELTO POVERTA’ E DEBOLEZZA In sintonia con il tema 2010 del GIUBILEO DOMENICANO, quest’anno pubblichiamo sulla prima pagina di Condividere alcune “predicazioni” dei Santi dell’Ordine. Gesù Cristo ieri, oggi e sempre! Pur lontani nel tempo, questi scritti contengono valori che illuminano la fede di tutte le generazioni cristiane. Cristo scelse per sé genitori poveri e tuttavia perfetti nella virtù, affinché nessuno si glori della sola nobiltà del sangue e delle ricchezze dei genitori. Condusse vita povera per insegnare a disprezzare le ricchezze. Visse in semplicità, senza ostentazione, allo scopo di tenere lontani gli uomini dalla disordinata brama degli onori. Sostenne la fatica, la fame, la sete e le afflizioni del corpo affinché gli uomini proclivi alle voluttà e delicatezze, a motivo delle asprezze di questa vita non si sottraessero all’esercizio Dal libro "Domenico di Guzman" di J. Ferrano della virtù. Infine sostenne la morte per impedire che il timore di essa facesse abbandonare a qualcuno la verità. E perché nessuno avesse paura di incorrere in una morte spregevole a causa della verità, scelse il più orribile genere di morte, cioè la morte in croce. Così dunque fu conveniente che il Figlio di Dio fatto uomo patisse la morte, per indurre col suo esempio gli uomini alla pratica della virtù, di modo che risulti vero ciò che Pietro dice: “Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio affinché ne seguiate le orme” (1 Pt 2, 21). Se infatti fosse vissuto ricco nel mondo e rivestito di potere e di qualche grande dignità, si sarebbe potuto credere che la sua dottrina e i suoi miracoli fossero accolti in forza del favore degli uomini e della potenza umana. Perciò, affinché fosse manifesta l’opera della divina potenza, scelse tutto ciò che nel mondo è vile e debole: una madre povera, una vita indigente, discepoli e messaggeri incolti, il disprezzo e la condanna a morte da parte dei magnati della terra, onde apparisse chiaramente che l’accettazione dei suoi miracoli e della sua dottrina non erano opera di potenza umana ma divina. Di conseguenza in quello che operò e patì si unirono assieme la debolezza umana e il potere divino: alla nascita infatti è adagiato in una mangiatoia, avvolto in fasce, ma è servito Condividere News ~ n. 29 ~ pag. 1 dagli angeli; vive povero e mendico, ma risuscita i morti, rende la vista ai ciechi; muore appeso a un patibolo, è annoverato tra i malfattori; ma alla sua morte, il sole si oscura, la terra trema, le pietre si spezzano, le tombe si aprono e i corpi dei morti risuscitano. Se qualcuno considera quale grande frutto è scaturito da tali esordi e cerca ancora altri segni per credere, si può dire che è più duro di una pietra, dal momento che alla Sua morte anche le pietre si spezzarono. Dagli “Opuscoli teologici” di San Tommaso d’Aquino domenicano italiano del secolo XIII, dottore della Chiesa. Da Marescotta (Idice ~ Bologna) DIALOGO TRA DUE ALBERI DEL PARCO DI MARESCOTTA Molto raramente, ma qualche volta anche la Bibbia usa il“genere letterario” della favola per lasciare un insegnamento(cfr. Gdc 9, 7-15). Lo usiamo anche qui, volendo in qualche modo fare un omaggio alle Suore della Comunità di Marescotta (BO) che in questi giorni hanno lasciato “Villa Panterna” per inserirsi in altre Comunità della Provincia. Vuole essere un saluto sereno e pieno di gratitudine ad un luogo da noi abitato per tanti anni, che rimane parte della nostra storia. Carissima sequoia... Caro cedro.... La casa di Marescotta e i suoi alberi Il cedro del Libano – Carissima sequoia, tu una volta hai scritto una lettera a “Condividere” per raccontare come le Suore della Comunità di Marescotta ti hanno curato e quasi guarito da una tua malattia. Non pensi che ora noi alberi potremmo scrivere un altro GRAZIE alle Suore imeldine che stanno lasciando questa casa? La sequoia – Caro cedro del Libano, hai ragione! Noi siamo testimoni del tanto bene fatto qui… I muri di Villa Panterna potrebbero parlare meglio di noi, ma loro sono più “riservati”! Quante persone sono passate in questa casa, quante giovani ragazze e quanti bambini hanno giocato in questo parco, sono cresciuti qui e conservano nel cuore ricordi belli che danno coraggio nella vita! capito che loro chiamano radici le fondamenta di una casa, l’inizio di un’opera, e in questi ultimi anni dicevano: “Dobbiamo tornare alle fonti, riscoprire le Cedro – Adesso però non nostre radici, conoscere la metterti a raccontare tante nostra storia”… cose! Sai, la gente di oggi non ha molta pazienza di ascoltare. Cedro – La storia di questa casa? Forse noi non eravamo Sequoia – Tu però hai mai ancora nati quando fu costruita, sentito parlare dell’importanza sembra nel 1600, da ricchi delle radici? Se non ci fossero le signori di Bologna. radici io e te non staremmo neanche in piedi. Sequoia – Poi nel secolo scorso doveva diventare una colonia Cedro – Cosa c’entrano le radici elioterapica, ma invece ospitò con il nostro discorso sulla casa, una decina di famiglie disastrate sulle Suore? Forse anche loro durante la seconda guerra hanno le radici? mondiale, e infine diventò una “casa filiale” dell’Orfanotrofio Sequoia – Sai, in questi anni di Madonna di S. Luca. parole ne ho sentite molte… ho Condividere News ~ n. 29 ~ pag. 2 Cedro – Le Suore vi fecero una bella Scuola Materna e infine la casa fu occupata completamente dalla “Comunità di Suore anziane P. Giocondo”. un cedro sul Libano” (Sir 24,13). Tu però non pensare di avere troppi privilegi! C’è anche un Salmo che dice: “Si rallegrino (tutti) gli alberi della foresta davanti al Signore che viene” (Sl 96,12)… Sequoia – In tanti anni abbiamo visto un continuo va e vieni di persone e c’era sempre una buona accoglienza a chi arrivava o passava. Cedro - … il Salmo 1, quando parla di chi segue il Signore, 1 gennaio 2010: da via di Barbiano è giunto a Marescotta un dice: “Sarà come "coro natalizio" con tanti fraterni auguri per il Nuovo Anno! albero piantato lungo Cedro – C’era corsi d’acqua, che soprattutto un va e darà frutto a suo piantati” (Sl 104,16). vieni di preghiera! Sai come mi tempo e le sue foglie non Certo, rimanevo un po’ piaceva quando le Suore cadranno mai”. E il Salmo 92 preoccupato quando sentivo pregavano i Salmi? aggiunge : “Nella vecchiaia dire: “Il Signore schianta i cedri Dicevano: “Il giusto fiorirà come daranno ancora frutti, saranno del Libano” (Sl. 29,5)!... palma, crescerà come cedro del vegeti e rigogliosi, per Libano” (Sl 92,13); “Lodate il annunziare quanto è buono il Sequoia – C’è anche una Signore… alberi da frutto e tutti Signore…”. lettura della Bibbia dove la voi cedri” (Sl 148,9); “Il suo Così sono le nostre Suore! Sapienza dice: “Ho posto le frutto fiorirà come il Libano” (Sl radici in mezzo a un popolo 72,16); “Si saziano gli alberi del Sr. Gemma Bini glorioso… Sono cresciuta come Signore, i cedri del Libano da lui L’ABBRACCIO DI DUE GENERAZIONI Ogni sera nella preghiera di Compieta pronunciamo le parole del vecchio Simeone che dice: “Ora lascia che il tuo servo vada in pace…”. Ora, adesso, in questo momento. Nella Bibbia la breve parola con cui inizia l’inno di Simeone esprime il momento che si vive come quello nel quale Dio si manifesta. Ora, adesso, in questo momento Dio si manifesta nella nostra vita, malgrado tutto, proprio attraverso le oscurità che solcano la nostra esperienza. Il vecchio Simeone abbraccia un bambino, due generazioni che, in qualche maniera si passano il testimone. Il vecchio sa di abbracciare il proprio futuro. Lui ha sperato, ha creduto, ora la sua speranza è qui, piccola come un bambino, ma pieno di vitalità e di avvenire. L’episodio ha in sé qualcosa di profondamente umano: l’uomo che gioisce del fatto che, pur nella sera della vita, vi sia un risveglio, un rinnovo, qualcosa che va avanti. La novità di Dio si presenta come un bambino e noi, con tutte le nostre abitudini, timori, preoccupazioni siamo invitate ad abbracciarlo, ad accoglierlo e a fargli spazio. Signore fa che ti accogliamo come il nuovo nella nostra vita, fa che non abbiamo paura di te che non ti misuri con i nostri schemi. Non ti vogliamo incasellare nelle nostre abitudini, fa che ci lasciamo trasformare nella novità della tua presenza. Sr. Vilma Chinellato Condividere News ~ n. 29 ~ pag. 3 Da Venezia ~ Casa Madre DEPORRE STATUETTE E PECORELLE Da un anno all’altro, allestire il presepe è un momento di grande gioia e di attesa insieme; gioia e attesa coltivata nell’intimo come un cammino, per dare forma a un qualcosa che pur simbolico ha un grande valore spirituale. Il presepe trova la sua ragion d’essere dal mistero del Figlio di Dio, GESU’, fattosi uomo per noi. Realizzare un paesaggio come quello di Betlemme, soprattutto per chi ha avuto la gioia di andare in Terra Santa, è sempre un tentativo che lascia un poco insoddisfatti perché si rivela sempre lontano dalla realtà nella quale il Figlio di Dio è venuto tra noi. Gesù alla sua nascita ha voluto essere deposto in una mangiatoia, solidale con tanti poveri del mondo senza dimora, senza patria. Disfare il presepe, deporre tutto il materiale, lascia sempre un nodo alla gola. Si lavora in silenzio con il pensiero ed il cuore fisso al mistero realizzato e vissuto durante il periodo natalizio. Le statuette, le pecorelle, le luci che togliamo dal presepe le maneggiamo con delicatezza, dolcezza e le deponiamo nell’armadio con tanta nostalgia, non è un materiale qualsiasi! E tutto in attesa del prossimo Natale. Dopo l’Epifania tutto viene smontato e l’ambiente torna al suo aspetto consueto, tavoli e sedie al loro posto…Siamo in una Scuola Materna e i bambini, che hanno ammirato e goduto del presepe, al loro ritorno esclamano con sorpresa spalancando gli occhi: “Oh…non c’è più nulla!” e rimangono un poco in silenzio cercando di capire il perché di quel vuoto. Altri invece chiedono il perché e dicono: “Peccato, era così bello….mi piaceva tanto… c’era anche Gesù Bambino che mi guardava!”. Gesù ci aiuti a coltivare nel nostro cuore l’atmosfera misteriosa e gioiosa del S. Natale. Sr. Maria Rosaria Zanin Da Villa Pace (Bologna) IL MERCATINO DEI FIORI Tutti sanno che la nostra consorella Sr. Pierina è specializzata nella confezione di fiori costruiti con filo argentato e un fine tessuto di maglia sottile di vari colori. Le riescono bene. Quando può, volentieri li mette in vendita e il ricavato va a favore delle Missioni. In uno dei giorni di ritiro organizzati per i bambini della nostra Parrocchia nel salone di Villa Pace, si stava concludendo la giornata con l’arrivo dei genitori che avrebbero partecipato alla Messa festiva assieme ai bambini. A Sr. Pierina sembrò un’ottima occasione per andare a prendere il suo mazzo di fiori variopinti e offrirli ai genitori che entravano nella Cappella. A una catechista venne però un’idea e disse: “Al momento dell’offertorio avvertiremo che quanto verrà raccolto con il cestino sarà per le Missioni imeldine. All’uscita dalla Cap-pella, terminata la Messa, ogni bambino potrà ricevere un fiore da Sr. Pierina in ricordo di questa giornata”. L’offerta raccolta nella Messa fu di settanta euro. L’indomani Sr. Pierina, con molta gioia, si recò nell’ufficio dell' Economato Provinciale portando il contributo della sua collaborazione per le Missioni. Comunità di Villa Pace Condividere News ~ n. 29 ~ pag. 4 Da Saccolongo (PD) Saccolongo è un paese ricco di fantasia e di voglia di fare. E’ sempre in continuo movimento, basti pensare che per le recenti votazioni amministrative sono state presentate sei liste e la popolazione fatica ad arrivare a cinquemila cittadini. Stiamo verificando una realtà estremamente positiva: tutte quelle iniziative di carattere missionario ed assistenziale che normalmente nascevano all’interno della parrocchia, si verificano in ogni ambito sociale. Infatti c’è un moltiplicarsi di creatività che “profumano” di generosità e d’interesse per chi è in difficoltà. Nel periodo pre-natalizio è fiorito un mercatino di bancarelle pieno di lavori artigianali molto belli, per aiutare missioni specifiche e attuare alcuni importanti progetti per debellare malattie gravi o creare spazi di tipo culturale e formativo. I ragazzi che frequentano la scuola media vengono stimolati all’impegno scolastico con piccole borse di studio. Nelle scuole primarie (elementari) vengono offerti due progetti: “Promozione della lettura e del UN MONDO A COLORI teatro” e “Per un pugno di libri”. La Novacalcio segue con ottimi risultati il settore giovanile, il ciclismo fino alla categoria allievi (16 anni di età), il volley femminile anch’esso con tutte le categorie. Non manca la ginnastica artistica per ragazzine dai 4 ai 12 anni. Riscuote interesse la scuola di arti marziali con la specialità del Karaté e del Judo, seguite da numerose altre discipline, e la ginnastica motoria di mantenimento per adulti e per la terza età. Il Comune offre corsi culturali per dare a tutti la possibilità di imparare attività piacevoli e creative nonché utili alla vita. Corsi d’informatica, tessitura e ricamo, teatro, pittura, musica, lingua inglese. Alla terza età viene offerto “Sport e Benessere” per chi lo desidera, il servizio di pasti a domicilio a soli 5,00 euro. L’anziano in difficoltà viene accompagnato gratuitamente nei vari ospedali, per cure e visite mediche, da una associazione di volontariato che s’interessa della mobilità debole. Sono aperti gli sportelli a spazio giochi, spazio giovane, spazio ascolto, ludoteca. Non mancano proposte di tipo educativo per i genitori dei ragazzi della scuola d’obbligo. Durante l’anno le manifestazioni nel parco verde e in palestra sono numerose e alcune sono finalizzate al recupero della cultura locale. La Parrocchia interagisce in numerose attività, il rapporto con i gruppi sociali è molto buono e la collaborazione non manca. Anche noi Suore ci rendiamo presenti in vari modi in numerose attività, coscienti del nostro specifico ruolo di richiamare a quei valori di spiritualità che ravvivano i vari colori della solidarietà umana. Sr. Valeria Donà BIBLIOTECA DI VILLA IMELDA Da giugno 2009 il Centro di Spiritualità è dotato di una biblioteca informatizzata. E' possibile quindi cercare al computer, tra più di mille volumi, il testo desiderato ed effettuare molti altri tipi di ricerca. Il lavoro certosino di schedatura e archiviazione informatica è stato effettuato da Chiara Nocenti. PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI S orella d i S r. A meli a Duri g on (S r. P i era n t on i a ) COMUNITA’ PER CONDIVIDERE DI MARZO Arzachena Bathore Casa provinciale Convitto MSL Condividere News ~ n. 29 ~ pag. 5 UNA PROPOSTA COME FAMIGLIA DOMENICANA: VIAGGIO IN ALBANIA Andata e ritorno da Milano venerdì 30 aprile – venerdì 7 maggio 2010 In collaborazione con i frati di Malta, le suore Imeldine, le suore del Cenacolo Domenicano, fra Giovanni Bertolino e la Commissione domenicana nazionale di “Giustizia e Pace per la Salvaguardia del Creato” sono giunto a questo programma che vi propongo per un viaggio in Albania. Lo propongo, lo proponiamo in particolare a tutta la Famiglia Domenicana ma è aperto a chiunque ne sia interessato. Inutile farvi l’elenco dei motivi che ci hanno spinti a questo viaggio, perché sono tanti. Ma qualcosa vorrei dirvi presentandovelo, perché al di là che possiate o non possiate parteciparvi, vorrei comunque che lo sentiste come vostro, anzi, più che il viaggio che è piccola cosa, vorrei che sentiste vostra l’opera cui da anni i domenicani hanno messo mano in Albania. Io stesso ancora non la conosco e la sto avvicinando mentre ho accolto come buona l’idea di essere presente alla giornata della Famiglia Domenicana che il primo maggio vede radunate in uno stesso luogo tutte le comunità domenicane presenti in quella nazione. Penso che farà piacere ai domenicani “albanesi” sentire che al loro lavoro è presente una solidarietà ben più ampia, come fa bene a noi domenicani “italiani” sentire che dal carisma di Domenico sorgono energie che si espandono dal piccolo mondo dei nostri conventi nel mondo più vasto che abitiamo. Oltre a questa che è la ragione prima del viaggio, ho voluto aggiungere anche l’opportunità di visitare qualcosa dell’Albania, alcuni fra i suoi più significativi e rappresentativi luoghi. Se siete in contatto con i frati di Malta o con le suore della Beata Imelda o con le suore del Cenacolo Domenicano o con P. Bertolino, potete fare riferimento a loro per informazioni e adesioni, altrimenti e comunque potete rivolgervi a me a questo indirizzo: Fra Raffaele Previato, Via Valsesia Agognate, 1, 28100 NOVARA. Incontri tel. 0321.623337. fax 0321.398579. formativi a mail: [email protected] Prego, soprattutto coloro che sono responsabili di comunità o Villa Imelda fraternite, di estendere l’invito ai confratelli. 10 GENNA IO Fra Raffaele Previato 2010 A Villa Imelda (IdiceBologna) ha avuto inizio il programma di incontri sulla lettera enciclica di Benedetto XVI “Caritas in veritate”, organizzato come Centro di Spiritualità. Il gruppo dei partecipanti è stato discreto, per essere il primo incontro e in un tempo dell’anno non molto favorevole. Le persone hanno molto apprezzato l’esposizione di Padre Giorgio Carbone op e il dialogo che ha caratterizzato l’incontro. Compleanni di FEBBRAIO 7 Sr. Gabriella De Benetti 19 Sr. Michelangela Colombo 8 Sr. Daniela Piccolo Sr. Loretta Bortolato 22 Sr. Imelda Koçubina 11 11 febbraio 1920 La giovane Comunità imeldina di Calle Muazzo (VE) riceve il dono della Presenza Eucaristica nella propria casa. 24 Sr. Matilde Nicoletti Sr. Giuseppina Bugin 12 Sr. Bruna Branca 28 Sr. Maria Rosa Celant 26 Sr. Eufemia Galvani 15 Sr. Emilia Braggion Condividere News ~ n. 29 ~ pag. 6