S.M.S. “Ettore Majorana” Piazza Minucciano 33 - 00139 Roma Biblioteca scolastica Michele Maronta Premio “Michele Maronta” 2012 COSTRUIAMO OGGI IL NOSTRO FUTURO Raccolta degli elaborati premiati a cura di Elisabetta Venerosi Pesciolini Referente della Biblioteca scolastica “Michele Maronta” Disegno vincitore del premio speciale per la sezione grafica ,realizzato da Giulia Reali, Cristina Abriani, Beatrice Marino, Federica Lovero, Emma Mancini. Classe 1C “Tutti dovremmo preoccuparci del futuro perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita” Charles Franklin Kettering ( Seed for thought 1949) Charles Franklin Kettering (29 agosto 1876 – 24 novembre 1958) è stato un ingegnere statunitense, uno dei più prolifici inventori del XX secolo. Laureatosi nel 1904 all'Università dell'Ohio, fu assunto dalla National Cash Register Company (NCR), dove diventò ben presto capo del dipartimento invenzioni: qui ideò il primo motorino universale per registratori di cassa ed altre applicazioni del genere. Nel 1917 diventò presidente e direttore generale della General Motors Research Corporation, ed in seguito vice-presidente della General Motors e direttore dei suoi laboratori fino al 1947. Kettering fu uno degli inventori che maggiormente contribuirono al miglioramento dell'automobile. Il suo apporto più importante in questo campo fu il motorino di avviamento (1911), che liberò i guidatori dell'uso faticoso della manovella. Fu l'inventore ed il coiventore dell'interruttore elettrico Delco (1916), dell'antidetonatore per benzina (1922), della pittura Duco, del frigidaire elettrico. Contribuì, inoltre, all'applicazione del motore Diesel alle locomotive. Si distinse anche come mecenate e filantropo: fra l'altro, fu uno dei maggiori fondatori (1945) e sovvenzionatori del famoso Istituto Sloan-Kettering di New York per le ricerche sul cancro. Il suo nome fu dato ad una nuova città dell'Ohio. Per la sua attività nel campo automobilistico è inserito dal 1967 nella Automotive Hall of Fame. (da Wikipedia) 2 S.M.S. “ Ettore Majorana” Piazza Minucciano 33 - 00139 Roma Biblioteca scolastica Michele Maronta Premio “Michele Maronta” 2012 COSTRUIAMO OGGI IL NOSTRO FUTURO Raccolta degli elaborati premiati a cura di Elisabetta Venerosi Pesciolini Referente della Biblioteca scolastica “Michele Maronta” Giuria Dirigente scolastico Prof.ssa Marina Todini Prof.ssa Agata lo Giudice, docente di Lettere, classi 2B, 3B Prof.ssa Lucia Danzini, docente di Educazione Tecnica, corsi A-C-G Prof.ssa Marina Mastrocesare, docente di Educazione Artistica, corsi A-B-E Prof.ssa Anna Maria Sulpizii, docente di Religione, corsi B-C-D-E-G-H Prof.ssa Elisabetta Venerosi Pesciolini, referente della Biblioteca 3 Presentazione “Costruiamo oggi il nostro futuro”. Questo il tema della 12a edizione del premio “Michele Maronta” Per il titolo si è preso spunto da una frase dell’inventore e filantropo americano Charles Frannklin Kettering. “Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita”. (Seed for thought, 1949). Il concorso, per la complessità del tema trattato, è stato rivolto alle classi terze e, come di consueto ha previsto una sezione di scrittura creativa e una di grafica. Per la sezione di scrittura creativa hanno partecipato quattro classi. Gli elaborati finalisti, sono stati tutti pubblicati nel presente opuscolo. In tutti i temi è presente la convinzione della urgente necessità, da parte dell’uomo, di cambiare i propri comportamenti e di impegnarsi personalmente nell’operare scelte responsabili per poter sperare in un futuro migliore. Per la sezione grafica, solo tre gli elaborati presentati. La giuria ha ritenuto che nessuno di essi fosse meritevole di essere premiato, perché pur essendo graficamente validi, non erano sufficientemente aderenti al titolo proposto e non proponevano un messaggio positivo, ha pertanto deciso di non attribuire il premio agli elaborati in concorso ma di assegnare un premio speciale per la sezione grafica al cartellone illustrativo del concorso, realizzato in gruppo da alcune alunne della classe 1C. Tutti i disegni in concorso sono stati comunque pubblicati nel presente libretto perchè indubbiamente interssanti e secondo chi scrive possono rappresentare, per i docenti, un utile spunto per dibattere con i ragazzi sui problemi che il mondo contemporaneo si trova a dover affrontare e soprattutto sulle possibili vie da seguire per risolverli. La premiazione si è svolta in occasione della festa di fine anno, il 26 maggio, alla presenza dei signori Maronta che, con la loro consueta disponibilità e generosità, sono intervenuti per premiare i tre vincitori e che desidero ringraziare, a nome di tutta la scuola. Si ringraziano inoltre i docenti di Educazione Artistica e Lettere delle classi partecipanti: Antonietta Belsito (Ed.all’immagine corsi C-F-G-), Emanuela Fiorelli (Ed. all’immagine corsi D-H), Marina Mastrocesare (Ed. all’immagine corsi A-B-E), Enzo Bellotti (Lettere 2H, 3H), Agata Lo Giudice (Lettere 2B, 3B), Roberto Morini (Lettere 2A, 3A). Un grazie va inoltre alla Dirigente scolastica Marina Todini e ai docenti che insieme alla sottoscritta hanno fatto parte della giuria: Lucia Danzini (Ed. Tecnica corsi A-C-G), Agata Lo Giudice (Lettere classi 2B,3B) Marina Mastrocesare (Ed. all’immagine corsi A-B-E, Anna Maria Sulpizii (Religione corsi B-C-D-E-G-H). La Bibliotecaria Elisabetta Venerosi Pesciolini 4 Vincitori Premio “Michele Maronta” 2012 Sezione scrittura creativa 5 Vincitrice a pari merito sezione scrittura creativa Alice Lasco classe 3D Motivazione: Per la maturità dimostrata nell’esprimere le proprie riflessioni sull’importanza dell’impegno personale per costruire un mondo migliore 6 Benché oggi il futuro possa sembrare a noi giovani una questione che non ci appartiene, in realtà è qualcosa di estremamente vicino, qualcosa che giorno dopo giorno, dobbiamo imparare a costruire perchè è nel futuro che si realizzerà il resto della nostra vita. Molti ragazzi di oggi, distratti e poco lungimiranti, non prestano attenzione a ciò che è intorno a loro e al mondo in cui dovranno vivere. Chiusi nelle loro esperienze di adolescenti, non si rendono conto dell’importanza di costruire una base di valori per riuscire ad agire come cittadini responsabili e capaci di coesistere in una nuova società, interpretandone i mutamenti e cercando di contribuire direttamente alla sua crescita. Nel passato, molti sono stati i casi di intolleranza e incapacità di convivere tra gli uomini, come nel caso degli Ebrei, considerati una razza inferiore da Hitler, oppure, ai giorni nostri, gli omosessuali, che molto spesso vengono emarginati dalla società, perché ritenuti da persone, che ritengo ignoranti, diversi dagli altri. Tutti oggi dovrebbero impegnarsi a non permettere che si compiano nuovamente azioni di crudeltà e discriminazione, costruendo un clima di fraternità e pace tra tutti i popoli, perché dalla guerra non si ricavano che morte e dolore e solo con la collaborazione e il dialogo si può cooperare per edificare un solido avvenire. Noi, cittadini di domani, dobbiamo, già da adesso, nel nostro piccolo, prendere in mano la situazione e accorgerci che, intorno a noi, i problemi sono molti e che, con il passare degli anni, potrebbero aggravarsi e aggiungersi a d altri. Il domani si presenta a noi come un buco nero, come qualcosa di indescrivibile, di irraggiungibile, è per questo motivo che nel mondo di oggi sono molti i casi di persone che, avendo paura di ciò che avverrà, si tirano indietro e si rifiutano di crescere. Penso che nessuno dovrebbe temere l’avvenire e che queste paure dovrebbero essere affrontate, diventando noi stessi protagonisti del nostro futuro. Gli adulti oggi dubitano che la gioventù possa riuscire a rendere il mondo migliore e quindi, forse per egoismo, non danno la possibilità ai ragazzi di esprimere le loro idee e i loro propositi che molto spesso sono migliori di quelle di coloro che, avendo vissuto nel passato, sono rimasti ancorati a ideali ormai desueti. Sono consapevole che sulla mia strada si prospettano anni di studio ma spero vivamente, con l’impegno costante e uno sguardo all’avvenire di costruirmi una “casa dalle solide fondamenta”e nonostante le problematiche relative ai lavoratori di riuscire a rendermi partecipe della società di domani essendo una cittadina consapevole delle proprie scelte e azioni verso me stessa ma, in primo luogo, nei confronti degli altri. Credo che la possibilità di avere un futuro, che mi è stata offerta, sia uno dei doni più belli che la vita mi potesse fare, poiché molti ragazzi, come Michele Maronta (al quale è intitolato questo concorso n.d.r.), non hanno potuto portare avanti i loro sogni e le loro aspirazioni, perché privati della vita e della possibilità di realizzarsi, da pirati della strada. In sua memoria mi impegnerò a ritrovare in me e negli altri la voglia di perseguire i nostri obbiettivi e di far udire le nostre idee, perché saranno le basi del mondo di domani Alice Lasco Classe 3D 7 Vincitrice a pari merito sezione scrittura creativa Laura Meacci classe 3D Motivazione: Per la maturità dimostrata nell’esprimere le proprie riflessioni sull’importanza dell’impegno personale per costruire un mondo migliore 8 “Non abbiate paura del futuro perché il futuro siete voi, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. Questa è una celebre frase di Papa Giovanni Paolo II, un messaggio di speranza per ciò che molti di noi giovani non riescono neanche ad immaginare: il futuro. Varie sono le problematiche che oggi ci spingono a pensare al nuovo avvenire come un fenomeno lontano e irraggiungibile. In realtà però sappiamo, anche se alcuni stentano a rendersene conto, che è vicino il momento in cui dovremo impegnarci ad essere cittadini del mondo, responsabili e consapevoli delle proprie azioni. Quante volte sentiamo parlare di razzismo, difficoltà di convivenza fra gli uomini o, semplicemente, di povertà, condizione ormai molto diffusa e non sappiamo come intervenire, non siamo stimolati a riflettere con la nostra testa, perché condizionati dai mass media che ci mostrano le questioni, di solito negative, del mondo di oggi ma non ci comunicano soluzioni concrete da attuare. Mi sembra impossibile pensare che in un mondo reso più unito e più piccolo da varie organizzazioni internazionali o dall’attuale globalizzazione ci possano essere paesi in situazioni completamente diverse dalla nostra, abbandonati a una vita sempre più difficile e piena di stenti. Quando seguo il telegiornale, mi dispiace sentire notizie di persone che hanno ucciso dei loro coetanei solo perché diversi per razza, comportamento o aspetto fisico. Quindi che cosa fare? Basterebbe rendersi conto che il futuro siamo noi giovani, siamo noi che dovremmo unire le nostre forze e le nostre iniziative, per risolvere questi problemi basilari ma complessi. Mi piacerebbe che nell’avvenire ognuno potesse vivere mettendo a frutto le proprie particolarità, senza che queste venissero considerate necessariamente delle diversità e, quindi discriminate; basterebbe promuovere una migliore convivenza fra le persone e il rispetto reciproco. Voglio sottolineare che l’impegno costante di noi giovani, adesso e nel tempo, è molto importante, perché sarebbe un peccato perdere l’opportunità di dimostrare che un cambiamento radicale è possibile. L’unica cosa di cui sono veramente sicura è il fatto che il mio e il nostro futuro dovrà essere dominato dall’entusiasmo di fare, di aspirare sempre a qualcosa di migliore, entusiasmo che molti adulti hanno ormai perso. Laura Meacci Classe 3D 9 Altri temi in concorso 10 Come sarà la terra tra venti, trenta o cinquanta anni? Cosa ci aspetta nel futuro? Riusciremo a trovare un modo per produrre energia sufficiente per tutti senza inquinare il nostro pianeta? Sono queste le domande che si pone oggi l’umanità, in questo periodo di forte crisi mondiale che sta piano piano impoverendo sempre di più l’Europa e molti altri paesi. Si pensa che l’unica speranza risieda là, nel futuro, a pochi passi. Ormai tutta l’umanità è convinta che, da qui a cinquanta anni la tecnologia si sviluppi a tal punto da permetterci di vivere in un mondo sostenibile e privo di inquinamento. E’ pur vero che negli ultimi decenni si sono fatti molti passi avanti, nel campo tecnologico e umanistico, basti guardare le nuove tecniche per effettuare operazioni chirurgiche grazie alla robotica, oppure i nuovi metodi per comunicare da un capo all’altro del mondo grazie ai nuovi computer. Eppure io sono convinto che l’umanità abbia fatto anche molti passi all’indietro: quella che doveva essere la scoperta del millennio, quella che ha rivoluzionato per sempre il mondo dell’energia, la scoperta del petrolio, si sta rivelando distruttiva per il pianeta e per lo stesso ambiente che è costretto a ricevere CO2 da ogni auto e da ogni fabbrica. Anche il nucleare, ultimamente, ha dato una brutta “gatta da pelare”alla terra; gli incidenti di Cernobyl e di Fukushima hanno riempito pagine e pagine di quotidiani per mesi. In sintesi stiamo chiedendo veramente troppo alla nostra terra e per fortuna c’è gente che se ne è accorta e che cerca di trasformare il nostro pianeta in un luogo migliore, dove vivere in armonia con la natura sfruttando le potenzialità dell’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. In un futuro non molto lontano le auto sfrutteranno solo energia elettrica e le case saranno allestite con pannelli solari, piccole pale eoliche e piccoli impianti idroelettrici in modo da essere autosufficienti e produrre energia autonomamente. Per produrre energia per tutto il pianeta basterebbe coprire un’area di trecento chilometri quadrati di pannelli solari nel deserto del Sahara. Tutti questi progetti si potrebbero realizzare nel giro di pochi anni purchè ci fosse una forte sensibilizzazione da parte dei giovani che devono rispondere in prima persona alle esigenze del pianeta. E’ giunta l’ora di mobilitarsi e di far capire al mondo che teniamo a lui e al futuro della nostra umanità, perché solo così potremo assicurare un futuro sostenibile ai nostri figli Lorenzo Capponi Classe 3A 11 “Tutti dovremmo preoccuparci del futuro , perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita”. Questo diceva il celebre ingegnere statunitense Charles Franklin Kettering. Lui sì che aveva a cuore il proprio futuro e quello di tutti gli altri! Da quando l’uomo è apparso sulla terra ha sentito il bisogno di inventare, di creare, di migliorare la propria vita, fino a quando, dopo il secondo dopoguerra, la mentalità dei ragazzi è cambiata. Ora i giovani non lottano più per il proprio futuro ma osservano il cattivo andamento della società, senza fare nulla, senza reagire… Ciò è molto triste perché, in questo mondo fatto di ingiustizie e di prepotenti, dove tutto il potere è in mano a pochi mentre il resto della popolazione va“a rotoli”, se non si ribellano loro che ne hanno la possibilità, chi altro lo farà? Questo è un interrogativo che ricorre nelle nostre menti, giorno dopo giorno, perché noi tutti ci accorgiamo che i problemi che affliggono il nostro pianeta sono tanti e preoccupanti Ora come ora non è un mistero che non c’è la possibilità di trovare lavoro e i fortunati che lo hanno sono sempre a rischio di perderlo. E’ anche per questo che nessuno si muove per cambiare la società, perché non ci sono al momento, tante speranze di trovare lavoro e più che altro di trovarne uno soddisfacente. Non sono solo questi i problemi che ci toccano da vicino. Il mondo non sta “andando a catafascio”solo socialmente ma anche per quanto riguarda l’ambiente. E’ urgente cambiare i sistemi energetici che sfruttano i combustibili fossili, inquinanti ed esauribili, con quelli che utilizzano le fonti di energia rinnovabile come quella eolica, solare e idrica. Questo argomento è affrontato tutti i giorni in televisione e sui giornali, però si rischia di dimenticare che c’è in gioco la vita della nostra terra… Ogni anno per soddisfare le esigenze militari di tutte le nazioni si spendono oltre 1200 miliardi di dollari, metà dei quali solo dagli Stati Uniti. Riducendo questa spesa si potrebbero risolvere tutti o quasi tutti i problemi legati alla povertà. Si potrebbe garantire l’istruzione a tutti entro il 2015, dare un pasto gratuito giornaliero a tutti i bambini che frequentano la scuola nel terzo Mondo e offrire cure migliori a tutti gli abitanti dei paesi più poveri del pianeta. Alla base di tutto ciò, oltre al potere in mano a pochi a all’ignoranza, c’è la cattiva educazione che spesso i ragazzi ricevono in famiglia e a scuola. Come singole persone non possiamo fare molto per risolvere tutti questi problemi, ma possiamo iniziare tutti a fare qualcosa come non sprecare l’energia elettrica quando non serve, chiudere i rubinetti dell’acqua quando non si utilizza, inviare un messaggio del valore di pochi euro alle organizzazioni di volontari che operano nel terzo mondo e ancora più semplicemente, non inquinare le nostre strade con i rifiuti che ormai gettiamo a terra, senza nemmeno rendercene conto. Queste semplici azioni possono aiutare a salvare questo pianeta che fin da sempre ci ha accolto Alessandro Falzi Classe 3B 12 Il mondo purtroppo è afflitto da molte problematiche come la guerra, i conflitti, il razzismo, le discriminazioni sociali, la fame e la carenza idrica, le malattie, il comportamento irrazionale assunto dall’uomo nei confronti del pianeta, le disparità tra nord e sud del mondo. Tuttavia credo che, se i mass media e in generale persone di rilevanza sul piano mondiale propugnassero i principi di condivisione, solidarietà politica, economica e sociale vi si potrebbe porre rimedio. Il futuro è infatti come una casa: essa deve sorgere da fondamenta solide, altrimenti aumentano le probabilità che crolli, che si sgretoli in meno tempo di quanto se ne è impiegato a costruirla. Così mi si pone una domanda spontanea: “Stiamo contribuendo alla costruzione del nostro futuro?”. Anche noi, studiando, concorriamo allo sviluppo del mondo. Molte persone, per esempio, gettano i propri rifiuti, senza alcuno scrupolo, per terra, o li celano nelle siepi pur di non compiere l’immane sforzo di buttarli nel cestino, magari senza riflettere sul fatto che il mondo si sta ribellando per annientare l’uomo, la cui scienza è oggi finalizzata al progresso. Inoltre nel mondo, molte persone sono emarginate, escluse, perché ritenute differenti, strane, quando chissà quanta paura può provare un bambino di pelle nera, quando vede per la prima volta un uomo bianco, come dice Vittorio Zucconi in “ Strani come noi”. Le discriminazioni esistono perché siamo a noi a porle in essere, ritenendoci superiori, pensando di poter sottomettere chiunque senza che opponga resistenza, soffocandolo, riducendone i diritti in polvere, tuttavia dobbiamo comunque ricordare che molte persone, come Martin Luther King, Shirin Ebadi, Kofi Annan, Rigoberta Menchu, hanno difeso strenuamente i diritti delle popolazioni oppresse e si sono prodigati per conseguire la libertà, la pace, l’uguaglianza tra i popoli, vincendo anche il premio Nobel. Un altro dei problemi, forse il più grave, è quello della disparità, tra nord e sud del mondo, che provoca fame e sete. I paesi più sviluppati hanno pensato solo ad accrescere la propria ricchezza, a consolidare la propria posizione, pervasi dalla folle smania di rendere tutto proprio, senza rivolgere il pensiero alle popolazioni del “sud del mondo”, che vengono decimate a causa della fame o per malattie facilmente curabili, come la diarrea e la febbre! Eppure basterebbe che ogni persona del nord del mondo rinunciasse a una quantità esigua della propria ricchezza perché fossero saziati alcuni bambini del sud del mondo. Il 20% della popolazione mondiale vive nel nord del mondo e dispone dell’80% delle risorse mondiali per sè, mentre l’80% della popolazione vive nel sud del mondo e possiede il 20% di materie utili. Questi sono dati che non dovrebbero più esistere. Credo inoltre che la produzione di energia sia un problema che da sempre preoccupa l’uomo; anche Albert Einstein, dopo aver contribuito alla nascita della bomba atomica, nel 1945, espresse tutta la sua inquietudine, per le generazioni future. Ogni volta che sento parlare di centrali nucleari e di tutto ciò che riguarda lo smaltimento non riuscito delle scorie da esse prodotte, provo una rabbia indescrivibile, perché penso che, investendo più risorse nelle energie rinnovabili, si potrebbe risolvere questo problema. Basterebbe installare un sistema di 2500 chilometri quadrati, per soddisfare il bisogno mondiale di energia, probabilmente l’economia inizialmente ne risententirebbe, ma per il futuro ne troverebbe enorme giovamento. Questi problemi non devono incutere paura o agitarci ma devono sensibilizzarci ad avere una condotta migliore e pensare più spesso che esistono soluzioni che il futuro stesso ci aiuterà a scoprire. Credo però che nel frattempo vadano incentivate le soluzioni di cui ho parlato perché, confidando in esse, potremo avere un mondo migliore in cui coesisteranno pacificamente tutte le civiltà, si condivideranno gli stessi, corretti ideali, il mondo sarà liberato da quell’uomo che ha sfruttato la potenza in modo negativo. Dobbiamo sapere che il futuro, seppure impervio e travagliato, ci appartiene, non possiamo disfarcene ma dobbiamo imparare ad impegnarci ora, se ne vogliamo uno migliore. Ottavia Ravoni Classe 3D 13 Sono una di quelle persone che vive nel presente, che si diverte come se il giorno che sta vivendo fosse l’ultimo, che non si preoccupa molto di quello che accadrà domani, perché “domani è un altro giorno”, che fa scelte che la rendono felice oggi e forse meno nei prossimi giorni; una di quelle persone che ogni giorno ama, ride e piange. Forse è proprio per questo che la citazione di Charles Franklin Kettering “Tutti dovremmo preoccuparci del futuro perché è lì che dovremo trascorrere il resto della nostra vita”, mi ha particolarmente colpita. Mi ha fatto fermare un attimo e riflettere. Non mi è capitato spesso di pensare al “mio” futuro e ancora meno al “nostro”. Ricordo di averci pensato quando ho deciso di allontanarmi da casa per frequentare i tre anni di medie qui a Roma, oppure quando ho deciso di riavvicinarmi per i cinque anni del liceo che andrò a frequentare a partire dall’anno prossimo. In questo momento non ho molti progetti quindi voglio guardare in piccolo (solo al futuro più prossimo n.d.r.) Intanto non vedo l’ora che arrivi l’estate, il divertimento, le giornate in spiaggia con gli amici a giocare, i viaggi, lontani dalla solita vita. Nessuna preoccupazione per la scuola, né per i compiti, per le interrogazioni alla fine del quadrimestre; ma prima dell’estate, noi ragazzi di terza media abbiamo un problemone: l’esame. Il nostro “primo esame di stato ufficiale” Questo sì che fa salire le ansie e soprattutto la paura per chi, come me, è indietro con il proprio percorso! Ma credo in me stessa, credo che se mi impegno davvero, come sogna mia mamma, verrà fuori un bel percoso. E’ ora che non debba pensare a uscire o a passare i pomeriggi senza far nulla, perché è ora di tirare fuori il meglio di me. Penso queste cose anche per autoconvincermi che ce la farò. Dopo l’estate ci sarà un nuovo tipo di vita che mi aspetta: il liceo che sinceramente non mi dà nessuna preoccupazione. Ho scelto un liceo scientifico con indirizzo linguistico; è quello che vedo più adatto a me. Se penso in grande, mi viene in mente l’università, che frequenterò sicuramente. Ovviamente ora non ho nemmeno una piccola idea di quale facoltà scegliere, c’è tempo. Oggi si parla molto del “futuro dei giovani”, cioè del nostro. Se ne parla ovunque e non certo in modo positivo. Lo paragonano a un grande punto interrogativo. Dicono che la nostra è la prima generazione che rischia di avere un livello di vita più basso della generazione precedente, cioè dei nostri genitori. Non so dare una mia opinione. Queste informazioni le ascolto dai grandi. Penso solo che alcuni adulti non danno nemmeno la possibilità ad alcuni ragazzi della nostra età di percorrere il loro futuro. L’esempio più recente è l’attentato a Brindisi e l’omicidio di una sedicenne innocente. Non capisco molto, né di quello che accade, né di come è il presente ora né, perché il nostro futuro viene così tanto sottovalutato. Il mio futuro lo vedo tranquillo, felice. Per ora non voglio pensare a come è brutto fuori il mondo. Ha tanti aspetti belli, sì, ma è anche cattivo, pieno di persone che uccidono altre persone sicuramente più buone e con un cuore più grande del loro. Mi fa paura, per questo non vedo il telegiornale, non mi piace la realtà di oggi. I grandi criticano il nostro, di futuro: il loro presente però non piace a nessuno, tanto meno a loro. Spero che le cose nel mondo migliorino, per noi vorrei un futuro tranquillo, il presente non lo è per niente Sara Mancini Classe 3H 14 Ci pensiamo tutti al nostro futuro, lontano o prossimo che sia. Mentre, delle volte, non c’è neanche il tempo materiale di pensarci che è già arrivato e sembra che il tempo sia volato. Può giocare brutti scherzi, il futuro ma in verità è colpa del presente e del passato perché il futuro è solo una conseguenza delle scelte che fai oggi e il domani non è certo, potrebbe non sempre seguire le tue aspettative e talvolta deludere. Per questo penso che l’ingegnere statunitense Kettering sbagli dicendo che bisogna preoccuparsi del futuro. Sarebbe più giusto preoccuparsi del presente per avere possibilità che il dopo sia diverso, se non migliore, dell’adesso che devi vivere in ogni attimo perché, se passa, non torna più. Si può immaginare il futuro, pensare a come sarebbe viverlo ma per vivere il futuro che si immagina è sul presente che bisogna lavorare ed è nel presente che bisogna sistemare le cose che non vanno come dovrebbero affinché nel futuro non persistano gli stessi problemi. Quello in cui viviamo oggi, è un mondo pieno di difficoltà e del desiderio che le stesse si risolvano negli anni. Il problema è che desiderando, nessuno ha mai ottenuto nulla o raggiunto l’obbiettivo immaginato. Solamente preoccuparsi del futuro, al giorno d’oggi, non basta più se, dietro ad ogni sogno, non c’è alcun piano per realizzarlo. E allora è impossibile continuare a credere nel destino perché il destino non esiste. Non c’è niente che io non possa fare per cambiare il mio futuro e sono sicura che ogni problema possa essere prevenuto, che ogni cosa possa succedere e anche cambiare, qualsiasi cosa sia quello che vorremmo avere Ci sono delle persone che per esempio vorrebbero salvare il mondo dal riscaldamento globale, e altre che nel loro futuro vedono una bella automobile parcheggiata nel vialetto di casa, altri che la vorrebbero una casa. E il bello del futuro è che non c’è nessuna ambizione sbagliata , magari a volte solo ridicola, come la mia che da bambina volevo essere una principessa e c’era la mia famiglia a farmi sentire tale. Qualche anno fa invece, volevo crescere e avere degli amici in una nuova scuola mentre la settimana scorsa volevo solamente un buon voto in matematica e l’ho fatto, ho sempre realizzato ogni mio sogno; sono stata una principessa, sono cresciuta e mi sono sentita per la prima volta brava in matematica, che non mi è mai piaciuta e ci sono riuscita perché ho continuato a provare anche quando ero vicina a mollare tutto. Ora, nel mio presente, vorrei solo non perdere quello che ho acquistato in questi anni, vorrei non perdere né i miei amici, né i miei ricordi, vorrei cambiare il mio modo di essere e di relazionarmi con gli altri. E’ un mio desiderio ma è anche una certezza perché sono io che decido il mio futuro e come raggiungerlo, lontano o vicino. Domani, sarà il mio “poi” di oggi…un altro futuro, sperando che sia diverso da ogni giorno già vissuto. L’ho sempre vissuta così la vita come si presentava , un po’ aggiustando le cose che non andavano bene, al fine di raggiungere passo dopo passo ciò che volevo. Quindi penso che qualunque bambina possa volersi sentire ed essere una principessa, ogni persona possedere la macchina che le piace e che questo mondo possa essere salvato. Tutto può succedere, dalle piccole alle grandi cose e se in alcune occasioni basta un sorriso e in altre serve impegno, non significa che le difficoltà siano impossibili da superare. Preoccupiamoci del futuro, preoccupiamoci del presente. Impegnamoci insieme adesso e domani questo mondo non sarà sommerso. Lavoriamo insieme adesso e, in futuro, anche i più poveri, popoli e singoli avranno un rubinetto e acqua da bere. Ci vuole un po’ di impegno ora per passare il resto della nostra vita in un futuro felice, domani. Ludovica Pistonesi Classe 3H 15 Vincitori Premio speciale sezione grafica 16 Vincitrici premio speciale sezione grafica Giulia Reali Cristina Abriani Beatrice Marino Federica Lovero Emma Mancini Classe 1C Motivazione: Per l’impegno, l’elevato grado di Collaborazione e la grande sensibilità dimostrate nel realizzare in gruppo il cartellone illustrativo del tema del concorso “COSTRUIAMO OGGI IL NOSTRO FUTURO” 17 Giulia Reali, Cristina Abriani, Beatrice Marino, Federica Lovero, Emma Mancini. Classe 1C 18 Altri disegni in concorso 19 Francesca Pedretti 3C 20 Valerio Nuccilli 3E 21 Asia Carfì, Federica Silvestri, Ludovica Pistonesi- classe 3H 22 INDICE Presentazione ____________________________________________________ pag. 4 Vincitori sezione scrittura creativa ____________________________________ pag. 5 Alice Lasco classe 3D ________________________________________ pag. 6 Laura Meacci classe 3D _______________________________________ pag. 8 Altri temi in concorso ______________________________________________pag. 10 Lorenzo Capponi classe 3A _____________________________________ pag. 11 Alessandro Falzi classe 3B ____________________________________ pag. 12 Ottavia Ravoni classe 3D ______________________________________ pag. 13 Sara Mancini classe 3H _______________________________________ pag. 14 Ludovica Pistonesi classe 3H ___________________________________ pag. 15 Vincitori premio speciale sezione grafica _______________________________pag. 16 Giulia Reali,Cristina Abriani, Beatrice Marino, Federica Lovero, Emma Mancini Classe 1C __________________________________________ pag. 17 Altri disegni in concorso ____________________________________________ pag. 19 Francesca Pedretti classe 3C __________________________________ pag. 20 Valerio Nuccilli classe 3E _____________________________________ pag. 21 Asia Carfì, Federica Silvestri, Ludovica Pistonesi classe 3H _________ pag. 22 Indice ___________________________________________________________pag. 22 23 Scuola media statale “Ettore Majorana” Piazza Minucciano 33 - 00139 Roma www.scuolamajorana.it Biblioteca scolastica Michele Maronta Roma, 21 giugno 2012 24