GIOVANNI NAVARRIA
RIFLESSIONI SU BEPPEGRILLO.IT:
UN TENTATIVO RIUSCITO DI PROMOZIONE
INNOVATIVA ED ATTIVA
DI PARTECIPAZIONE POLITICA
ATTRAVERSO IL WEB1?
Documento realizzato per la 4° Conferenza Generale, Pisa (Italia), 6-8 settembre, 2007.
Sezione: Modelli emergenti di Azione Collettiva
Pannello: PP1742 "L'uso di ICT per forme innovative di partecipazione"
Data sessione: Sabato 8 Settembre Ora : 11:00 12:40.
Giovanni Navarria
Research Associate, PhD Candidate
Centre for the Study of Democracy
University of Westminster
32-38 Wells Street,
London W1T 3UW,
United Kingdom.
Mail: [email protected]
Tel: 07940091150
www.wmin.ac.uk/csd
www.giovanninavarria.com
1
Durante il 2006 ho condotto un'analisi profonda (storica ed empirica) del primo anno di vita di Beppegrillo.it. Ho concentrato la mia attenzione su
un periodo lungo 12 mesi (da 01/05/2005 a 30/04/2006) ed all'interno di quello spettro di tempo al fine di misurare la crescita di partecipazione del
pubblico che visita il blog. Ho raggruppato dati sulla qualità e quantità di comunicazioni e commenti inseriti sulla sezione italiana di Beppegrillo.it.
Questo documento descrive quell'analisi.
PREFAZIONE
Questo documento riguarda Beppegrillo.it, il blog più popolare in Italia ed il terzo sito per traffico
generato. Io sostengo che, sullo sfondo del soffocante regime mediatico stabilito dal Sig. Silvio
Berlusconi, che era il Primo Ministro in Italia nel periodo tra 2001 e 2006, Beppegrillo.it è un
tentativo straordinario di promuovere attivamente partecipazione politica attraverso l'uso della rete.
Infatti, in un breve periodo di tempo, ha costruito le fondamenta per un nuovo (necessario) spazio
democratico dove una consolidata e rapidamente crescente, vivace e sana opinione pubblica italiana
può riunirsi e può discutere piuttosto apertamente relativamente al bene comune del paese.
Comunque, la mia analisi mostra anche che questo tentativo ha bisogno di qualche radicale
ripensamento dei suoi processi di trasparenza e rappresentatività ed un sistema ad hoc di controlli e
contrappesi per soddisfare la sua ambizione di essere democratico ed evitare il pericolo del
populismo.
1. Beppe Grillo, il grillo parlante
Nel classico racconto per bambini di Carlo Collodi, Le Avventure di Pinocchio, uno dei ruoli
principali nella storia è giocato da un Grillo Parlante che si sforza di instillare un po' di saggezza
nella Marionetta testa di legno. Purtroppo per il Grillo, le sue parole irritano Pinocchio al punto che
la Marionetta lo stecchisce con un martello. E ciò che accade nel mondo della Fantasia quando un
grillo decide di parlare della saggezza. Nel mondo dei mezzi di comunicazione, il martello è più
sofisticato ed un grillo parlante può essere fatto tacere spedendolo in esilio, lontano da pubblico e
studi televisivi. La parola italiana per tradurre l inglese cricket è grillo, Grillo è incidentalmente
anche il cognome di uno dei probabilmente più popolari e controversi attori comici che mai siano
apparsi sulla televisione italiana: Beppe Grillo.
Il Sig. Grillo avviò la sua carriera alla fine degli anni settanta (Internazionale, n.d.) e durante i primi
anni ottanta, consenso crescente di pubblico ed acclamazione critica lo trasformarono in una delle
più discusse figure dei media. Poi, verso la fine di quella decade e nei primi anni novanta, qualche
cosa cambiò radicalmente: la satira di Grillo cominciò ad affrontare calde questioni politiche che
fin lì erano state tabù in televisione. Egli cominciò apertamente a criticare alcuni dei politici italiani
più in vista e la loro propensione per la corruzione (Grasso, 1992: 467-8); disse anche che le grandi
società per azioni erano colpevoli di "pubblicità ingannevole e prodotti di consumo
inquinanti" (Israel, 2005). Come risultato di ciò, nei primi anni novanta, la pressione montante di
politici ed inserzionisti contro la satira di Grillo giunse a livelli così senza precedenti di minaccia,
che, nonostante il suo grande e continuo successo col pubblico, i produttori televisivi smisero di
invitarlo ai loro shows. Con una media di più di 10 milioni di persone che guardavano ed
ascoltavano i monologhi di Grillo in Tivù, si era creata una percezione molto ampia all'interno dei
settori politico e commerciale che realizzavano affari e ricchezza, in una con importanti carriere
politiche, di un grande rischio di essere rovinati se misure immediate e forti non fossero state prese
per far tacere il persistente Grillo parlante. Quindi Grillo divenne una persona non gradita. Spedito
in esilio non ufficiale, fu costretto ad esibirsi in teatri, arene sportive e piazze pubbliche; la stampa e
la televisione, con il loro pubblico enorme ed influente, divennero zone a divieto di volo per la
satira estremamente politicizzata dell'attore comico.
Durante le ultime due decadi i principali media hanno menzionato raramente il nome di Grillo o
alcune delle sue battaglie, nonostante i suoi molti scoop giornalistici. Fin dalla prima parte degli
anni novanta - nonostante la sua storia di successi col pubblico - egli è apparso solamente due volte
sulla Televisione Pubblica. Non è piccola ironia che la rimozione di Grillo dal piccolo schermo
abbia avuto l'effetto di renderlo anche più popolare tra il pubblico italiano (Internazionale, n.d.). Ai
suoi occhi, egli ha rappresentato sempre l'ultimo chiaro grillo parlante. Era la figura su cui si
sarebbe potuto contare per denunciare le manovre segrete dell establishment politico ed economico,
il solo mai disposto a conformarsi alle regole del gioco della censura. Divenne hanno detto alcuni
un eroe moderno. Almeno, è quel che i redattori del periodico Time pensarono di lui, quando nel
2005 nominarono Grillo fra i 37 eroi europei dell'anno (Israeli, 2005)2. Altri probabilmente
sarebbero tentati di sostenere che lui non è altro che un populista (Romano, 2007). Più
recentemente, la popolarità di Grillo, estremamente insolita per qualcuno esiliato dai principali
media, è stata rinvigorita dal suo uso di Internet. Il suo avvento ha dato a figure come Grillo un
nuovo tipo d opportunità di risalire sulla ribalta pubblica, inizialmente trasformandolo da un attore
comico popolare in un blogger, poi in un insolito ed importante guru politico.
Il web infatti ha fornito a Grillo un agora nuova, nella forma di un blog: Beppegrillo.it. Attraverso
questo sito, lui ed il suo staff danno alla comunità attiva ed in rapida espansione dei lettori del blog
il genere di informazioni politiche critiche e non allineate che raramente trovano spazio tra le
giornaliere news del prime-time televisivo, o sulla prima pagina dei quotidiani. Allo stesso tempo,
grazie ai commenti e innumerevoli reazioni che sono sia inserite quotidianamente sul blog sia
spedite per e-mail, Grillo stesso ha accesso ad informazioni e storie che altrimenti rimarrebbero non
conosciute.
In questo documento io sostengo che sullo sfondo del soffocante regime mediatico stabilito dal Sig.
Silvio Berlusconi, mentre svolgeva il ruolo di Primo Ministro d Italia (2001-2006), la storia di
Beppegrillo.it rappresenta un tentativo straordinario di promuovere attivamente partecipazione
politica attraverso l'uso di media sociali ed on-line. La sua ambizione è di essere uno strumento per
la democrazia ed essere una roccaforte contro leader populisti come Berlusconi. Per soddisfare
quell'ambizione ed allo stesso tempo evitare il pericolo per Grillo di essere a sua volta accusato
delle stesse tattiche populiste che lui tenta di sconfiggere, la mia analisi mostra che beppegrillo.it ha
bisogno di un ripensamento dei suoi processi di trasparenza e rappresentatività e di un sistema
definito di controlli e contrappesi che riflettano l apertura ed i valori democratici che sono i pilastri
filosofici del blog.
2
Nel 2005, il periodico Time incluse il ribelle Grillo nell'elenco dei 37 Eroi europei del 2005 che illuminano ed
ispirano, perseverano e provocano. (Israeli, 2005)
2. Il Regime mediatico di Berlusconi
Silvio Berlusconi è l'uomo più ricco di Italia (Forbes, 2006) ed il proprietario del più grande gruppo
televisivo commerciale, Mediaset, attraverso il quale controlla personalmente tre reti televisive
nazionali (Canale 5, Italia 1, Rete 4). L ultimo Indro Montanelli, uno dei più rispettati giornalisti
italiani del ventesimo secolo, fu un critico feroce del potere di Berlusconi. Per Montanelli,
Berlusconi con la sua posizione predominante nel panorama mediatico italiano rappresentava un
grande pericolo per la democrazia. "Oggi" sosteneva Montanelli per introdurre un regime, uno
non ha più bisogno di marciare su Roma, né ha bisogno di mettere fuoco al Reichstag, né ha
bisogno di un colpo di stato al Palazzo d Inverno. Tutto ciò di cui necessita sono i cosiddetti mezzi
di comunicazione di massa: e fra loro, sovrana ed irresistibile è la televisione". (Gomez e
Travaglio, 2004).
Come Primo Ministro, tra il 2001 ed il 2006, Berlusconi, effettivamente, controllava anche il
concessionario del servizio pubblico italiano, Radiotelevisione Italiana (RAI). La RAI è stata creata
nel 1954 e da allora si è articolata in una complessa società di Media a partecipazione statale
comprendente tre reti terrestri diffuse su scala nazionale, radio, satellite e televisione internet. Il
principale introito della RAI è basato su un canone nazionale ed essa è amministrata da un consiglio
di nove membri. Per legge, questi membri del consiglio sono scelti de facto da partiti politici - sette
eletti da una commissione parlamentare e due dal Ministro del Tesoro (Repubblica, 2005) - dunque,
è dura sostenere che la RAI è un servizio radiotelevisivo politicamente indipendente.
Grazie al suo monopolio sui media - la sua forte influenza istituzionale sulla RAI, la proprietà di
Mediaset ed il bavaglio sulla stampa di centro-sinistra (Blatmann, 2003; Gomez e Travaglio, 2004:
217-246) - durante i suoi cinque anni di potere, Berlusconi è stato capace di costruire e consolidare
un tangibile e perfettamente operativo regime mediatico. Il vasto quadro di questo monopolio
diviene più chiaro se uno guarda ai numeri riferiti all audience: i due gruppi radiotelevisivi
combinati raccolgono (all incirca) l 87% del quotidiano share del pubblico televisivo italiano
(Repubblica, 2006). Questo unico regime mediatico è stato equipaggiato di persone che aspirano a
e spettacoli pensati per supportare e sostenere la versione della verità propria di Berlusconi e gli
affari del suo governo con un processo continuo di riscrittura e rivisitazione di informazioni. Inoltre,
come ha posto in evidenza lo storico Paul Ginsborg, Berlusconi ha sempre avuto una propria
squadra di intellettuali organici di qualità variabile [& .] i cui programmi hanno incessantemente
varcato la soglia, a tutte le ore del giorno e della notte. (Ginsborg 2003: 38)
Un esempio famoso dell'influenza del regime sui media italiani è l'incidente diplomatico ItaliaGermania che ha avuto luogo nell estate del 2003. Quando, in Luglio di quell anno, Berlusconi
provocò un'ondata di indignazione in tutta l'Europa comparando un membro tedesco del Parlamento
Europeo, Martin Schultz, ad un comandante dei campi di concentramento nazisti (Guardian, 2003),
il principale programma serale RAI di notizie non mostrò l'incidente e lo riportò piuttosto
vagamente, la copertura di altre tivù fu intenzionalmente ammorbidita e tagliata (Arie, 2003). La
stampa italiana trattò l'affare con un tono di basso profilo, "con molti giornali che relegarono la
storia alle pagine posteriori" come riportato dalla BBC (2003).
Tra il 2001 ed il 2006, l ineguagliabile regime mediatico di Berlusconi (nessun altro paese
democratico mondiale ha testimoniato qualcosa di simile - Gomez e Travaglio, 2004: XVII) era
capace di gettare una pesante cortina di silenzio su tutti quei fatti ed informazioni che avrebbero
potuto danneggiare l immagine e gli affari commerciali del Primo Ministro. Nel mezzo di una serie
di processi ed investigazioni che avrebbero potenzialmente potuto rovinarlo politicamente ed
economicamente, il suo controllo dei media aiutò Berlusconi a mettere il bavaglio su ogni tentativo
di analisi completa di quei processi e delle loro rivelazioni riguardo alla fonte della ricchezza e del
potere di Berlusconi: per esempio, l asserito legame del Primo Ministro con la Mafia (vedi Gomez
e Travaglio, 2004: 28-62). Non sorprendentemente, in questo clima politico, Freedom House
classificò l Italia come il paese meno democratico in Europa: l Italia fu classificata 80esima nel
mondo, immediatamente dopo Tonga e la Botswana e poco prima che Antigua e Burkina Faso.
(Freedom House, 2006).
Quando un regime mediatico come quello stabilito da Berlusconi è pienamente operativo, che cosa
possono fare i cittadini? Possono tentare di resistere cercando modi nuovi di penetrare nelle maglie
della rete di censura e controllo che sostiene il regime. Come in un regime politico standard, i
cittadini certamente possono protestare, gridare la loro rabbia contro lo status-quo spregevole nel
quale vivono. Per esempio, le persone possono raggrupparsi e possono tentare di protestare contro
la censura occupando una piazza o picchettando l'ingresso di un edificio statale. Comunque, il loro
sforzo sarà irrilevante o pressocché annullato dal comportamento ostruzionistico delle reti televisive
nazionali nel riportare le notizie sulla loro protesta. (Gomez e Travaglio, 2004: 284-291). Per
esempio, durante la campagna pacifista del 2003 contro la guerra in Iraq, nonostante una presenza
record di 3 milioni di persone riunitesi a Roma, la televisione statale, RAI, non trasmise la protesta
in diretta, facendolo avrebbe messo pressione sui politici" (The Guardian, 2003a). In un'intervista
per un documentario su Berlusconi prodotta dalla rete americana PBS (Il Primo Ministro e la
Stampa, 2003), Roberto Natale, capo dell Unione Giornalisti RAI, ed alcuni dei suoi colleghi
denunciarono che loro erano stati istruiti a ridimensionare l ampiezza della protesta, a non mostrare
le bandiere della pace ed a riferirsi ai contestatori non come pacifisti ma con l'aggettivo negativo di
disobbedienti (vedi anche Gomez e Travaglio, 2004: 289).
Il miglior modo di sconfiggere il genere di regime mediatico operato da Berlusconi - nell'opinione
di Grillo - è infiltrarsi in esso con le informazioni che nessuno osa fornire (Grillo, 2004: 405).
Usando l intera gamma dei nuovi mezzi di comunicazione, incluso un blog per iniziare, le falle nel
sistema possono essere sfruttate. Tentativi possono essere fatti per "perforare" il sistema, per
rendere il pubblico consapevole di verità differenti (Grillo, 2004: 405).
3. Origini, caratteristiche e numeri di un blog italiano: Beppegrillo.it.
Il blog di Beppe Grillo - data di nascita: il 16 gennaio 2005?, (Grillo, 2005) - è un esempio
interessante sia delle attuali pressioni di democratizzazione sulla proprietà dei mezzi di
comunicazione che della sfida politica posta dai nuovi media ai più vecchi media principali. In un
paese come l Italia, dove a personaggi ambigui come Berlusconi è permesso di combinare un
impero mediatico col più alto potere politico (Blatmann, 2003, Gomez e Travaglio, 2004: XVII),
Beppegrillo.it può essere anche visto come un archetipo, un modello di un tipo nuovo di impegno
civico che ha impressi in sè la novità ed il potenziale per scuotere l immobilismo dei politici
italiani.
Nelle parole di Grillo, un blog è una cosa sorprendente che connette le persone", virtualmente e
praticamente. Beppegrillo.it punta ad offrire una piattaforma libera per tutti i cittadini che sono
disposti a comunicare e dividere informazioni, a dispetto dei loro punti di vista politici (Grillo,
n.d.). Facilitato da un collegamento diretto con il portale di rete sociale ed on-line Meetup.com3, il
blog punta ad essere il primo punto di contatto per persone che cercano di impegnarsi sia on-line
che all esterno nella lotta contro la presa monopolistica sulla verità esercitata da media
politicamente-parziali.
Meetup.com è un portale on-line che facilita la socializzazione. Lo scopo dichiarato del portale è
aiutare "le persone a trovare altri che dividono il loro interesse o la loro causa, e a formare gruppi di
comunità locali durevoli, influenti, che regolarmente s incontrino faccia-a-faccia. " (MeetUp, n.d.)
Facendo una ricerca per argomenti e/o codici postali, i membri di Meetup possono trovare e poi
unirsi ad altre persone organizzate in gruppi che s incontrano regolarmente. Per creare un gruppo,
all'organizzatore è richiesto di pagare una commissione, 19 dollari.
3
Sul lato di centro-destra della pagina web c'è un logo bordato di rosso etichettato come Meetup. Sotto il logo ci
sono due serie di elenchi: il primo è un elenco di città italiane, il secondo è invece un elenco di città internazionali.
Fino ad oggi, la categoria del gruppo Meetup.com gli Amici di Beppe Grillo ha circa 33.000
membri, a loro volta organizzati in 199 gruppi localizzati in 157 città in 15 differenti paesi4. I gruppi
dell amicizia si incontrano regolarmente, e qualche volta, quando possibile, Grillo stesso presenzia
alle loro riunioni.
3.1. Le caratteristiche del blog: La Settimana.
A meno di un anno dal suo primo post, a metà dicembre 2005, Beppegrillo.it è stato votato il
miglior sito internet nella categoria 'Notizie ed Informazioni' per il ben noto Premio WWW 2005.
Il premio annuale, organizzato da Il Sole 24 ore, il più popolare quotidiano finanziario italiano, è
stato assegnato al blog di Grillo "per l'interattività col pubblico, la documentazione ampia su
internet e l'impegno nell affrontare temi utili ai cittadini"(Grillo, 2005b). Come ogni blog standard,
beppegrillo.it immagazzina posts contando su due generi diversi di archivio: uno è organizzato per
mesi, mentre l'altro è organizzato secondo categorie di cui ne esistono dieci (vedi nota 9).
Comunque, il blog visualizza delle caratteristiche uniche che sono indicatori forti del carattere
politico inerente al blog. Una delle più importanti caratteristiche del blog di Grillo è il modo in cui
esso cerca di allargare la propria portata attraverso La Settimana.
Figura La Settimana, 09 gennaio 2006 (Grillo, 2006)
4
http://beppegrillo.meetup.com/about /? il gmap=1, dati reperiti il 1 maggio 2007.
La Settimana è un periodico stampabile che contiene i posts pubblicati sul blog durante la settimana
precedente. Più recentemente, Grillo ha cominciato ad inserire una versione video di La Settimana
sulla piattaforma ospitante video liberi Youtube.com, allargando ancor più la portata e l appeal del
periodico. I video de La Settimana sono visti da molte centinaia di migliaia di persone la settimana.
Per esempio, solamente su Youtube.com, La Settimana n. 48 (StaffGrillo, 2006), n. 49 (StaffGrillo,
2006a), n. 50 (StaffGrillo, 2006b) sono state viste un totale di 1.212.685 volte5. In un paese come
I talia, dove la maggior parte della popolazione (52% )6 ancora è disconnessa dal web, questo
opuscolo settimanale piuttosto vecchio stile è un tentativo di esportare informazioni, fuori dal web
sulle strade. Nell'editoriale pubblicato per il primo numero de La Settimana, Grillo definì quello che
lui chiamava un passo indietro. Scrisse (prendendosi gioco di Lenin) che La Settimana era in effetti
"un passo indietro per andare in avanti" (Grillo, 2006). Quello che lui volle dire era che il blog
usava un metodo tradizionale di distribuire informazioni politiche (l'opuscolo stampato) per fare da
ponte tra due mondi diversi: il mondo virtuale col mondo reale.
3.2. Un anno in numeri
Alcuni credono che per determinare l'importanza, quindi l'autorità di un blog bisogna misurare il
numero di altri bloggers che si collegano ad esso, che è una delle basi della contabilità nella
blogosfera. È anche la filosofia dietro al suo principale motore di ricerca Technorati.com. Secondo
Technorati, beppegrillo.it è il numero 18 in un elenco che correntemente traccia e classifica oltre 71
milioni di blogs. Ci sono 6.974 altri blogs che si collegano ad esso7. Per fare un paragone attinente,
secondo un Rapporto del 2006 su Progetto di Vita americano e Internet, nella Blogosfera americana
il numero medio di links in entrata a ciascun blog è approssimativamente 13 (Lenhart e Fox, 2006:
V).
Comunque, calcolare il numero di accessi è solamente un modo di valutare l'importanza di un blog.
Più rilevante ed interessante, sono la quantità e qualità dei commenti postati su un blog dai suoi
visitatori quotidiani. I dati tracciati sui commenti (es.: i temi eletti, la lunghezza e qualità dei
commenti) danno un ritratto più chiaro dello spettro culturale e politico della comunità orbitante
intorno ad un blog. I commenti sono i mezzi dai quali i membri di una opinione pubblica basata sul
web possono prendere spunto per dibattiti riguardo al bene comune. Comunque, per ragioni di
spazio e opportunità, lo studio discusso in questo documento, in concordanza con le dieci categorie5
6
7
Dati recuperati da Youtube.com il 17 aprile 2007: La Settimana 48: 403.345, La Settimana 49: 236.994, La
Settimana 50: 572.346.
Fonte: il sito web dello stato del mondo di Internet, 31 marzo 2006 (http://www.internetworldstats.com/stats9.htm)
dati recuperati da http://www.technorati.com/pop/blogs / 13 aprile 2007
archivio del blog, si concentra primariamente su una mappatura dei post e commenti che sono stati
pubblicati in tutto l'anno su beppegrillo.it. Perciò, un'analisi attraverso i contenuti dei commenti non
è lo scopo principale del documento.
Questo studio di Beppegrillo.it dà un'occhiata più da vicino al periodo di dodici -mesi dal 1 maggio
2005. Il periodo è rilevante perché culminato nelle elezioni politiche italiane svoltesi l'anno
seguente, ad aprile 2006. Durante questo periodo complessivo, 401 post sono stati pubblicati sul
blog di Grillo, in altre parole una media quotidiana di 1,18 post al giorno. Ogni post ha ricevuto una
media di 1.154,92 commenti. È comunque interessante notare che il numero di commenti è
aumentato sostanzialmente in tutto questo stesso periodo. In maggio 2005, io ho registrato una
media mensile di 405 commenti per post. Durante l'anno, il numero di post è cresciuto
continuamente, mentre ad aprile 2006 la cifra ha raggiunto 2.025 (Vedi sotto: Tavola 1) quasi 500%
più che durante maggio 2005.
Tavola 1
Media mensile commenti per post
La sezione più commentata è stata Politica che ha ottenuto più di 111.000 commenti per l'anno
intero quasi un quarto del numero totale di commenti postati sul blog (463.000). In media, il
soggetto-politica ha ottenuto oltre 1.300 commenti per post. Il secondo nell'elenco è la categoria
generale chiamata il Muro del Pianto , 21,04% ma con la media più alta di commenti per post,
1.476,08 (vedi sotto: Tavola 2 e vedi nota 8 per l'elenco di categorie).
Tavola 2 - Numero di commenti per sezione8
Il numero complessivo di commenti (vedi sotto: Tavola 3) è cresciuto in un anno del 368,87%. E
saltato da 17.021 commenti (maggio 2005), a 62.786 (aprile 2006).
Tavola 3 Commenti per mese -periodo di 1 anno
8
Le 10 categorie sono: Primarie dei Cittadini , Ecologia, Economia, Energia , Salute/Medicina ,Informazione, Politica;
Tecnologia/Rete; Trasporti/Viabilità, il Muro del Pianto.
3.3. Le Elezioni Politiche in Italia (9-10 aprile 2006).
Dato che Beppegrillo.it essenzialmente è un blog per informazioni e politica, non dovrebbe essere
sorprendente che esso è giunto al suo climax ad aprile 2006, il mese delle Elezioni Politiche
dell'Italia (9-10 aprile). Durante quel mese, il numero medio di commenti per post si è alzato a
2.025. Comunque, se noi prendiamo in considerazione solamente il numero di post riferiti
direttamente all'elezione (8 su 31) nella prima metà del mese, si ha che, durante la settimana prima e
dopo l'elezione, il numero medio di commenti per post è stato quasi di 3.300. Il messaggio postato
da Grillo il giorno dopo l'elezione, 11 aprile, C è chi& ha prodotto il più alto numero di
commenti per l intero anno esaminato nel mio studio: 4.198. Il messaggio di Grillo fu commentato
sulla vittoria in chiusura della coalizione di centro-sinistra, condotta dall ex Presidente della
Commissione Europea, Romano Prodi, sulla coalizione di centro-destra guidata da Silvio
Berlusconi. Le ultime parole del messaggio possono essere interpretate come il motto del blog e
della sua comunità: Ci sono quelli che hanno guardato in alto al soffitto da sotto le coperte [del
loro letto] e hanno deciso di non mollare& . mai! ". (Grillo, 2006a)
4. Beppegrillo.it: le Campagne
Incoraggiando una politica dal basso, nel suo primo anno di vita Beppegrillo.it ha promosso un
numero di campagne che variano dagli sforzi per proteggere e sostenere la ricerca scientifica a
problemi economici e politici. Esso spesso ha mantenuto una posizione ferma su questioni che
sono state sotto-rappresentate o intenzionalmente dimenticate all'interno dei principali media. Di
queste campagne, due, secondo me, sembrano emergere per la partecipazione e l'interesse che le
hanno circondate. Queste sono: Parlamento Pulito e Le Primarie dei Cittadini. Queste due
campagne ed il loro processo organizzativo rappresentano un'importante impronta di beppegrillo.it:
da un lato mostrano la forza del blog nel funzionare come un agora virtuale dove la sua comunità
può attivamente dibattere ed impegnarsi su questioni sociali e politiche che sono spesso trascurate
dai media principali; dall altro lato, tuttavia, un esame accurato di quelle campagne mostra che
questo blog come strumento politico non è completamente integro. Infatti il processo di
organizzazione delle campagne, la forza di coinvolgimento dei cittadini e le forme di trasparenza
inerente queste due campagne (specialmente la seconda) non sono del tutto chiare; inoltre il
successo (o impatto politico) delle loro azioni non è stato abbastanza consequenziale.
4.1. Parlamento Pulito.
Parlamento Pulito ha avuto una risonanza considerevole in tutti i media. Scaturendo da un'iniziativa
del gruppo Meetup di Beppe Grillo a Milano, la campagna partì per informare il pubblico italiano di
un fatto semplice ma raramente discusso: che all'interno del parlamento italiano c erano molti
parlamentari che erano stati condannati dai tribunali ed ancora era loro permesso rappresentare i
loro elettori (vedi Gomez e Travaglio, 2006). Il fine ultimo dell'iniziativa era protestare contro la
mancanza di legislazione adeguata per prevenire tale corruzione (Grillo, n.d.A). Attraverso le
pagine del suo blog, Beppe Grillo ed i suoi amici bloggers pubblicarono 25 post che ricevettero
29.382 commenti (mediamente 1.175,28 per post) e misero insieme all incirca 55.000 euro,
sufficienti per pagare una pagina sull Herald Tribune International che attirò l attenzione sul
problema e chiesero ai membri del Parlamento il cui nome era fra quelli condannati di autosospendersi dai propri incarichi, quindi di dare al popolo italiano un forte segnale che
l'atteggiamento dell Italia verso le questioni dell'illegalità stava cambiando (Grillo, 2005a). Nessun
quotidiano in Italia era disposto a pubblicare la stessa pagina. La campagna suscitò anche qualche
interesse ed encomi all estero, in particolare da Anupam Mishra, il segretario della Gandhi Peace
Foundation di Nuova Delhi in India che, in una lunga lettera indirizzata a Grillo e poi pubblicata sul
blog, commentò:
"Ci congratuliamo con Lei per una così coraggiosa inserzione e per l'importante ruolo nel servire la
società civile. [...]. Abbiamo diffuso (ampiamente) la sua inserzione ispiratrice tra alcuni canali
d informazione e quotidiani Hindi. " (Grillo, 2006e)
4.2. Le Primarie dei Cittadini.
Il 16 ottobre 2005, per la prima volta in Italia, una coalizione politica, L'Ulivo (che presto sarà
chiamato Unione) chiede ai suoi sostenitori di votare da un elenco di sette nomi il leader che sarà il
loro candidato Primo Ministro per le elezioni politiche del 2006. Le primarie dell'Ulivo sono un
successo, inaspettatamente si presentano in oltre quattro milioni, e con il 74% dei voti Romano
Prodi è scelto come il candidato Primo Ministro per la coalizione di centro-sinistra che
eventualmente sconfiggerà la coalizione di Berlusconi nelle elezioni politiche fissate per aprile
20069.
All'inizio del 2006, in preparazione delle elezioni, la coalizione di centro-sinistra presentò alla
stampa ed al suo elettorato una prima bozza del suo programma politico (Unione, 2006). A gennaio,
dopo che il programma era già stato dibattuto fra i leader politici della coalizione già per alcuni
mesi, quando il lungo documento di 281 pagine fu rilasciato esso venne giudicato da molti
commentatori come ancora piuttosto inadeguato, troppo lungo e complicato per essere capace di
raggiungere l'elettorato. (Triglia, 2006)
9
http://www.perlulivo.it/2005-primarie/primaria-2005.html
Echeggiando il successo dell'iniziativa del 16ottobre, in un tentativo di superare quelle 281 pagine
di testo lacunoso, a gennaio 2006 Beppe Grillo lanciò una nuova campagna denominata Le
Primarie dei Cittadini. I promotori della campagna usarono beppegrillo.it come una piattaforma da
cui suscitare un dibattito politico fra politici e cittadini su temi che secondo Grillo, il suo staff, ed i
suoi lettori, dovessero essere al centro del programma politico della coalizione di Prodi. Il suo
obiettivo era produrre un programma nuovo (dal basso) di riforme politiche e sociali che riflettesse
meglio nel suo testo e temi le necessità delle persone. Il testo di questo nuovo programma avrebbe
potuto migliorare, se non sostituire del tutto, il documento originale presentato dalla coalizione
dell'Unione.
"Fino ad ora sono stati i nostri dipendenti10 che hanno fatto le Primarie". Questo è il primo rigo del
primo messaggio che Grillo dedicò alla nuova Campagna. "Ora è tempo per i datori di lavoro di fare
le Primarie" continua Grillo nel suo post. "Da oggi [8 gennaio 2006] io pubblicherò proposte su
importanti questioni come Energia, Trasporti, Regole Elettorali e sarò assistito da esperti
riconosciuti nel campo, così che io possa ricevere i vostri commenti". (Grillo, 2006b)
Il messaggio continua con una scadenza per le primarie ("I post saranno visibili sulla striscia nel
lato destro sotto il titolo: "Primarie dei Cittadini insieme con i vostri commenti fino al tempo delle
elezioni.") E con un invito ai politici a prendere parte nel dibattito ("invito anche i rappresentanti
dei Partiti Politici a spedire i loro punti di vista sulle diverse questioni a questo Blog per la loro
pubblicazione".).
Sotto la categoria "Primarie dei Cittadini" c'erano 11 Messaggi divisi in 4 sotto-sezioni: Energia,
Salute, Informazione ed Economia. Il primo post è datato 8 gennaio 2006 e l'ultimo 4 aprile dello
stesso anno, sei giorni prima delle elezioni. In generale i messaggi postati su questa sezione del blog
ricevettero 16.458 commenti, in media 1496,18 commenti per post.
La proposta sull'Energia (Grillo, 2006b) è stata la più commentata in tutta la campagna intera
(ricevette 7.846 commenti11 - 47.67% circa del totale; Salute ricevette 3.306 messaggi,
Informazione 2.894, Economia 2.412). Essa si concentrava sull'ottimizzazione e riduzione dello
10
Da quando ha aperto il blog, l idea dei politici come dipendenti e dei cittadini come datori di lavoro è stata tra
gli slogan più riusciti di Grillo, e la campagna delle Primarie dei Cittadini ha giocato lungo quelle linee per
rimarcare la natura provvisoria del mandato politico di quelli che sono eletti, qualche cosa che sembra dimenticato
in un paese come l'Italia dove è ridottissima la turnazione fra i membri della classe politica.
11
I commenti sono in italiano e sono disponibili su: http://www.beppegrillo.it/2006/01/primarie_dei_ci_3.html
spreco di energia ("la metà del consumo di energia è sprecato" (Grillo, 2006b)) e sull uso delle
nuove tecnologie per permettere lo sviluppo di fonti rinnovabili, come la forza del vento e l energia
solare. Fra i molti suggerimenti proposti da Grillo e la sua comunità vi era: aumento degli incentivi
per ridurre lo spreco di energia, aumento di incentivi per la produzione e l'uso di trasporti elettrici o
"veicoli con motori che corrono grazie a biocombustibili: biodiesel e bioetanolo." L uso di tetti
pubblici (come in Germania) per pannelli solari per produrre energia pulita per la popolazione. No
all Energia Nucleare per approvvigionamento di energia. Lotta contro il monopolio delle
Compagnie Petrolifere.
Poichè la campagna ebbe luogo negli ultimi quattro mesi antecedenti le elezioni, non c è da stupirsi
nello scoprire che non tutti i commenti erano collegati direttamente al tema dei post, alcuni infatti
erano indirizzati alle elezioni ed erano riusciti ad infiammare un dibattito su perché era importante
andare a votare e quale candidato scegliere. Commenti furono inseriti da persone di ogni
provenienza e storia politica. Alcuni appartenevano a persone che sottolineavano l'anacronismo
della distinzione sinistra-destra. Le critiche designarono come bersaglio ambedue le coalizioni
politiche, ambedue i partiti furono accusati di politiche di breve visione sull'energia (Grillo, 2006b).
La campagna giunse al suo climax quando, pochi mesi più tardi (8 giugno 2006), Grillo in nome dei
suoi bloggers incontrò il Primo Ministro di recente nomina Romano Prodi e gli consegnò due
documenti: un piccolo libro contenente i suggerimenti per il Governo raccolti attraverso il blog
durante le primarie (Grillo, 2006c e StaffGrillo 2006c).
Ed una lettera raccomandata "di licenziamento" indirizzata al "dipendente Sig. Prodi", con
l avvertenza che sarebbe stato congedato dal suo posto se avesse deciso di non dare l'attenzione
appropriata alle proposte emerse dalle Primarie del Cittadino del suo blog. La lettera era intestata "il
Datore di lavoro" (Grillo, 2006d).
L incontro fu video-registrato ed inserito su Google Video e Youtube.com. Molti utenti caricarono
molte copie del video. Fin dal primo inserimento (il 15 giugno 2006) molte centinaia di migliaia di
persone hanno visto il video on-line, per esempio, fino ad oggi solo una delle molte versioni
disponibile sulle due piattaforme ospitanti è stata vista 73.096 volte (Dati recuperati: 17 aprile
2007, vedi StaffGrillo 2006c).
5. Conclusioni: luci ed ombre
Beppegrillo.it è più di un blog, è uno spazio virtuale che riesce ad aggregare un pubblico altrimenti
frammentato e geograficamente disperso. Quelli che leggono e fanno commenti sui post di Grillo
sono membri di un pubblico attivo incline a mettere in dubbio apertamente ciò che si dice, quando e
come. La crescente proporzione di commenti che sono pubblicati è un indicatore forte di questo
appuntamento pubblico. Non sorprende che la categoria Politica sia quella con il maggior numero di
posts e commenti: rispettivamente 20% e 24% della totalità del blog.
Giudicando dal contenuto di questi commenti, specialmente quelli linkati alla campagna Le
Primarie dei Cittadini , il pubblico raggruppato è eterogeneo, leggermente incline a sinistra ed è
sempre altamente critico nei confronti dell establishment politico. Probabilmente l'esempio
seguente chiarirà questo ultimo punto.
Il paradiso ecologico della Val di Susa ( Valle di Susa, nel nord-ovest del Paese) fu scelto dal
governo di Berlusconi come il luogo perfetto in cui costruire un collegamento per il trasporto rapido
con la Francia (TAV)12. Molti nella regione della Val di Susa denunciarono il progetto come
economicamente non vitale ed ecologicamente pericoloso. Gruppi ambientalisti come Lega
Ambiente e NoTav organizzarono picchettaggio e scioperi per protestare contro la realizzazione del
progetto13 del binario ad alta-velocità. Comunque lo sforzo del movimento fu ostracizzato dal centro
sinistra e dal centro destra, coalizioni politiche (rispettivamente di Prodi e di Belusconi) che
avevano forti - anche se diverse - ragioni di procedere con la realizzazione del progetto. Fra le tante
ragioni, Prodi (Repubblica, 2006a) da una parte voleva evitare ogni conflitto con i partners stranieri
(Francia ed Unione europea) e dall altra Berlusconi voleva annoverare (prima delle elezioni) la TAV
nell elenco dei progetti importanti realizzati dal suo governo durante il suo mandato come Primo
Ministro. Il risultato di questa anomala convergenza politica tra coalizioni opposte in favore della
TAV certamente aveva influenzato la copertura del problema da parte dei principali mass-media.
Consapevole di questa mancanza di interesse e dei forti pregiudizi dei media e dei politici contro i
contestatori del NoTav , Beppe Grillo, fin da novembre 2005, cominciò a pubblicare messaggi sul
progetto della TAV e la difesa della Val di Susa (Grillo, 2005c). Egli invitò tutti gli interessati al
problema a discuterne liberamente attraverso il suo blog e a suggerire soluzioni. Da novembre 2005
ad aprile 2006, 15 messaggi furono postati sul blog indirizzati direttamente al problema della Valle
di Susa. Essi attirarono 17.213 commenti e la maggior parte di loro erano molto critici circa il
progetto e ambo le coalizioni che lo sostenevano.
Comunque, il futuro del potenziale democratico del blog è ostacolato fortemente dalla mancanza di
due importanti fattori: trasparenza e rappresentatività.
12
13
TAV sta per Treno ad alta velocita'. Il TAV è stato pensato per collegare la città di Torino (Italia) con la città di Lyon
(Francia).
Si vedano i siti web: http://www.legambientevalsusa.it / e http://www.notav.it /
5.1. La mancanza della trasparenza, il problema di rappresentatività. E alcuni
commenti finali
Per chiarire il problema della trasparenza in beppegrillo.it, occorre dare uno sguardo alla campagna
delle Primarie del Cittadino. La campagna non è stata originata da un dibattito aperto su quali temi e
problemi essa si sarebbe dovuta indirizzare. Non fu mai chiaro come Grillo saltò fuori con le iniziali
proposte sui quattro temi scelti per la campagna e chi fossero precisamente i suoi "esperti sul
campo". Apparentemente, Grillo era il Primo Motore della proposta e solamente dopo i lettori del
blog poterono scrivere commenti riguardanti quelle proposte e suggerirne di nuovi. Ai lettori non fu
mai richiesto o comunque non furono mai messi in condizione di esprimere il loro voto. Infatti,
nonostante la coraggiosa affermazione di Grillo che le sue proposte erano "un esempio concreto
della democrazia diretta e partecipazione delle persone agli affari pubblici" (Grillo, 2006c) non c'era
nessun vero e chiaro meccanismo di votazione fornito agli utenti per giungere ad un accordo su
problemi e soluzioni. È anche meno chiaro come quelle proposte iniziali cambiarono in
concomitanza dei contributi ricevuti dai sedici mila commenti pubblicati sul blog durante tutta la
campagna. Il dietro le quinte è rimasto nascosto al pubblico, infatti non è chiaro quante e-mail,
proposte e idee Grillo ricevette prima e dopo avere pubblicato quei messaggi e come lui le usò.
Inoltre, le fonti primarie e secondarie nel blog raramente sono state fornite.
L'assenza dal blog della versione elettronica finale del documento stampato e rilegato che Grillo
consegnò nelle mani del Primo Ministro Prodi è un indicatore dell'approccio fallace di Grillo al
problema della trasparenza nei processi di informazioni condivisi. Grillo è il primo ad attaccare i
principali media per il loro approccio parziale alle informazioni e per la mancanza di trasparenza
nel loro lavoro. Eppure lui fa lo stesso. Si filma mentre porta il documento a Romano Prodi,
pronuncia queste parole "io porto questo da parte dei miei bloggers", ma omette di pubblicare la
versione elettronica di quel documento sul suo blog. Quel semplice gesto avrebbe garantito
trasparenza ed avrebbe permesso alla comunità orbitante attorno a beppegrillo.it di verificare ed
analizzare con i propri occhi e la propria mente il documento consegnato dall attore comico
da
parte dei bloggers - al primo ministro.
Su questa questione vale la pena riportare il commento scritto da un adolescente, Alessandro
Esposito:
"Caro Sig. Grillo, io ho 17 anni e la seguo da quando è stato di nuovo possibile mettersi in contatto
con Lei attraverso il Suo blog. Gradirei ricevere una copia [& ] del documento da lei consegnato a
Prodi.
Le ragioni di questa richiesta sono molto semplici: al Sig. Esposito sarebbe piaciuto sapere quali tra
tutti i commenti e le proposte discusse dalle persone nel blog è "finito per essere incluso nel
documento rilegato e consegnato a Prodi? " (Esposito, 2006)
Significativamente il commento del Sig. Esposito non ricevette mai una replica pubblica ed il
documento fin ora non è stato ancora pubblicato sul blog.
Fin dalla sua nascita, Grillo presentò il suo blog come uno spazio aperto al dibattito, libero dai
difetti e dalle deviazioni dei mass media principali. Egli si presenta semplicemente come un attore
comico ed un cittadino adirato, stanco dei trucchi dei politici e della loro politica che punta
solamente al loro personale guadagno. Grillo è qualcuno che deve urlare la verità sulle questioni che
contano perché quelli che devono (i media) non hanno fatto mai così: "nessuno c'informa" (Grillo,
2004: 405). Egli attacca quei politici populisti come Berlusconi che fuorviano il loro pubblico
attraverso la produzione di informazioni false senza fondamento, ma supportate da un esercito di
mezzi di comunicazione accondiscendenti. Nondimeno quando tocca a Grillo informare e parlare in
favore del suo pubblico, incappa nello stesso modello di Berlusconi: nell'età di internet, lui
consegna un testo al Sig. Prodi senza permettere ai suoi numerosi bloggers di dare almeno
un'occhiata alla versione elettronica... La mancanza di qualunque meccanismo di controllo sulle
procedure mina l intero sforzo democratico sul quale beppegrillo.it è orgogliosamente basato,
legando piuttosto note dilettantesche e popolari a questo, altrimenti, riuscito blog. Se egli vuole
realmente essere diverso da quelli che attacca, se vuole che il suo blog sia uno spazio aperto ai
cittadini per fare politica ed un esempio della democrazia diretta, il Sig. Grillo dovrebbe adottare un
modus operandi diverso: dovrebbe cominciare a citare sistematicamente le sue fonti, permettere ai
suoi lettori di controllare i documenti che egli produce per conto loro e, quando avvia una
campagna, dovrebbe offrire loro un effettivo sistema per votare le proposte, così che i risultati della
votazione siano pubblici sempre.
L'esempio di Grillo che va da Prodi a nome dei suoi bloggers fa emergere un altro problema legato
all analisi di beppegrillo.it quale mezzo democratico: la mancanza di rappresentatività.
Il Sig. Enrico Lincetto, uno dei migliaia di lettori del blog, in un suo commento in risposta alla
visita di Grillo a Prodi (8 giugno 2006), accusa l'attore comico di essersi auto-proclamato
messaggero del popolo senza avere le basi per farlo. Il documento consegnato a Prodi è, nella
prospettiva di Grillo, un documento che elenca presumibilmente i problemi degli italiani e perciò
dovrebbe "essere preso in grande considerazione dal [ & ] Governo". Così, in maniera schietta, il
Sig.Lincetto chiede: è la maggioranza degli italiani che prende parte al blog di Beppe Grillo? Come
può interpretare la volontà degli italiani quando Lei non rappresenta nessuno? " (Lincetto, 2006)
La domanda è una delle più importanti, ma la risposta non è così semplice. È vero che da una parte
Beppe Grillo non rappresenta nessuno perché egli non è stato eletto o non è passato attraverso
alcuno dei meccanismi convenzionali di rappresentanza operanti in una democrazia (ad
esempio:elezioni, campagne elettorali, etc). Dall altra parte, tuttavia, è incontestabile il crescente
numero di persone che si rivolgono al suo blog per leggere e commentare assiduamente gli
argomenti da lui trattati. Infatti quelle persone che visitano beppegrillo.it si sentono - in un certo
modo - rappresentate dal Sig. Grillo.
Non sorprende che molti commenti chiedono all'attore comico di entrare in politica e farsi eleggere
attraverso uno dei processi di elezione convenzionali (v. commenti in Grillo, 2006b). In un paese
come l Italia in cui i principali media hanno la museruola (Blatmann, 2003) ed alla classe politica e
dominante manca il supporto14 popolare, le persone tendono a rivolgersi ad un attore comico come
Grillo per risposte e per essere guidate. Visto da questa prospettiva, beppegrillo.it rappresenta un
trend nuovo che emerge nella sfera politica: un politico fuori dalle politiche formali.
Commentando la sua insolita posizione di guru politico, Grillo sorride, aggiungendo rapidamente
che qualche cosa non va: "Le persone mi scrivono sul mio blog per dirmi continuamente che io
sono l'unica persona che può dire certe cose [& ],ma io sono solo un comico, non dovrei avere
questo peso. (Povoledo,2006) Grillo ha chiaramente ragione. Usare un blog non è la chiave per una
rivoluzione democratica. Ancora il caso di Beppegrillo.it è un buon esempio di come persone civili,
con un accesso limitato ai principali media, ma che sono dotate di un forte impegno civico, di una
storia di integrità e che sono disposte a sostenere gli altri, possano sfruttare il potere del web di
promuovere forme innovative di partecipazione politica.
Inoltre, la comunità di Beppegrillo.it è pervasa da un aperto, condiviso convincimento secondo cui
grazie al web, ad una cosa semplice come un blog ed un software come il meetup, le persone
possono aggirare la censura e possono lottare contro l establishment.
In tale contesto socio-politico, beppegrillo.it è riuscito, in un breve arco di tempo, a divenire uno dei
punti di riferimento principali attraverso il quale molti italiani, distribuiti nella nazione e nel mondo,
cercano di farsi un idea di questo stato di cose nel Paese.
14
Un recente sondaggio, 23 maggio 2007, ha scoperto che più del 70% degli italiani non ha fiducia né negli uomini
politici né nei partiti politici (Repubblica, 2007)
Considerando lo stato dei mass media italiani e l'importanza crescente di iniziative come
beppegrillo.it nell'uso di internet come un mezzo per la creazione e la distribuzione di informazioni
(libere dalla forte influenza dei politici sui principali media), forse non è sorprendente che i
risultati15 delle elezioni politiche del 2006 siano stati decisi dal voto degli italiani all estero, (Franz,
2006, vedi anche Andrews, 2006), presumibilmente quelli che erano meno soggetti all'incantesimo
dei media italiani.
Liberamente tradotto da:
Giovanni Navarria. Reflections on Beppe Grillo.it:
A successful attempt of innovative and active promotion of Political participation
through the Web?
per i Salentini Uniti con Beppe Grillo
http://beppegrillo.meetup.com/167
15
La coalizione di centro-sinistra vinse le elezioni soltanto per poche migliaia di voti.
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giovanni navarria