FERDINANDO
DUE
IL
MARTINI
DELL'ESTREMA
E
GUERRAZZI
CARTEGGI
IL
INEDITI
(1859-1866)
FIRENZE
FELICE
BROFFERIO
LE
1920
MONNIEk
Pboprietà
letteraria
riservata
DG
1^4
Stabilimento
Fireuze
—
Tipografico
E.
Ariani.
(Onl.
1S48).
PREFAZIONE
Una
d'anni
trentina
da
Roux
Lnigi
Monzani
Cirillo
fa
ambedue
gatone
pre-
miei
colleghi
—
Camera
alla
mi
invit")
curare
a
una
nuova
—
delle
edizione
GueiTazzi.
Ne
di
di
permissione
e
Ho
:
potrai
tu
fuori
me,
sarebbe
Bbbi
carte
che
dal
al
intitolarlo
la
:
contenevano
e
autografi
non
lieve
fatica
tue
che
fu
toscana,
Mi
della
onoro
dell'opera
voluminosi
lui;
a
e
un
»
*).
fasci
inedite
copie,
e
altri
alle
vita
lettere
quante
di
schiarimenti
dare
molti
spose
ri-
lettere
commessa
farmi
intendi
Mi
nome.
di
raccogliere.
di
propostomi
suo
dalla
tempo
parecchie
alla
stata
lui,
interrogar
raccolta
sia
ficoltà.
dif-
quali
so
lavoro
al
che
Monzani
livornese,
adunare,
attendere
impossibile
intitolazione
non
volli
trovare
tanto
incominciata
per
assentire
Domenico
cure:
a
caro
«
Francesco
e
di
facoltà
averne
innanzi
poco
interrottasi
Prima
Domenico
Francesco
di
aveva
Carducci,
il
una
lettere
deir
eransi
mi
primo
di
lustre
il-
potute
detti
volume
lentieri
vo-
PREFAZIONE
TIII
di
e
Favale
fata
libelli;
anche
inutile
dire
mucchio
quel
Guerrazzi
l'origine
parmi
la
e
del
durata
da
del
storia
da
pur
Brofferio,
quel
pietosamente
è necessario
di
in
carteggi
si
esprimono
che
i
vive
non
di
nominanza
questo
preme,
e
si
fatti
sieno
il
E
raggio
nella
si
lor
verità.
quei
notevole
più
spesso
poi
La
importa?
storia
soltanto
che
luce,
battere
ab-
qualche
se
questo
volere;
se
bisogna
appunto
sfrondi,
vera
:
badate,
:
converrà
pazienza;
da
blicazio
pub-
pensieri.
e
ciò
per
è
soltanto
della
che
alloro
discolori,
posti
alla
ammonisce
lusinghe,
qualclie
apparecchiarla
dove
sentimenti
che
oramai
giunto
parte
modo,
vi
sioni,
pas-
concernono
ebbero
documenti
le
meglio)
mano
quali
vi
monumenti,
Se
rifarla.
che
timorato
i
è
è
tele
(chiama-
par
per
libera
i
schietti
pubblicherete
e
dar
particolar
alcun
vi
se
rivoluzioni,
documenti
uomini
gli
di
So
le
bisogna
de'
e
leggende,
rico.
sto-
o
sbollite
:
che
politico
menzogne
apparecchiarla:
onestamente
fatti
di
tanto
tutte
a
biografico
rifare
da
seguito
tanto
risorgimento
ma
il
fra
in
quel
esso
interesse
nostro
fare,
sfatato
tempo
e
dirò
quale
da
traggo
carteggio
un
a
perchè.
il
e
come
sua
rimase
edizione
mannello:
qualche
avere
La
non
il
Hahent
1890.
continuarla,
a
Roux
Torino,
a
del
il
oggi
un
e
luce
quella
occasione
Perduta
in
fine
sulla
editori,
mezzo,
il
uscì
quell'epistolario
uomini
e
li illumini
IX
PREFAZIONE
*
anni
Gli
durante
i
difficili
salda
compagine
la
in
tutti
chi
lo
i
la
dominarono
e
moderati
ilo
mirabile
estremi
libertà
di
effetti
suoi,
dell'arte,
a'
si
che
figlioli un
divertano
intanto
gli
esclusi
stizziti
dal
nella
governo
nella
quale
e
intema
viltà,
catastrofi, minacciate
Olii
legga
di
che
acrinwnici
nel
al
rimproverava
E
di
queste
libero
in
*)
Pel
queste
trovare
sono
suo
ARGO,
nelle
e
a
la
ogni
di
curioso
rarlo,
affer-
atto
nell'estera
dovrà
qui
E
rumore.
umiliazioni
anche
chia
vec-
ammonisce
annunziavano
lettere
gli
de-
del
putando
im-
nenti
immie
non
gne.
vergoravigliarsi
me-
gli sfogamenti
linguaggio
il Botta
Giordani.
cose
di
tutti
ma
allora
papale,
tuttavia
reggimento;
dominio
li
smaniosi
riuscirvi,
politica
continuo
Arlecchino,
facciano
potere,
i
scerlo,
ricono-
mente
tamburo,
dal
morto,
spaventati
a
non
insipienza
dì
tornare
ma
non
lui
ma
continuo
facevano
commedia
regalato
di
di
vita
della
bisogna
furono,
e
quale
Parlamento
nel
legislatori sapientissimi,
banditori
ancor
popolo
sua;
e
regno
poi, querelator
opera
Governo
nel
il Guerrazzi
non
e
il
in
agli
i moderati
e
:
i
il Cavour
*);
continuava
Esci
e
nuovo
Fresca
Stato,
dello
da
il
per
alquanto.
tempi
regge
il Broflferio
quali
furono
carteggiarono,
d^ Italia
m
Snppliri.
i
giorni
Roma
sotto
nei
era
il
paesi
tavia
tut-
giogo
PREFAZIONE
austriaco
Veùezia:
impazienze
uomini
e
Ohi
giudizio.
vedrà
intanto,
;
animi
degli
Giorgio
e
togliere
Asproni
dei
uno
di
stesso
tempo
un'
molte
nell'autunno
del
storica
Palermo
passare
lo
lamentare;
pardi
posseggo
tutte
—
dello
trascelgo
—
scrisse
da
gna
Sarde-
in
che
tenore
ch'egli
1860
ascoltare
sinistra
politica
stesso
pagine
effervescenza
Alghero
lettere
ad
esame
queste
della
di
parte
alcune
di
idea
della
dello
e
di
fantasie, gioverà
notabili
le
in
le
anche
pacatezza
innanzi
deputato
quella
frammenti
ogni
farsi
delle
e
uomini
al
Brofterio
da
e
ìfapoli.
Palermo:
Garibaldi
a
da
vada
a
fra
Da
tanto
eletta
mente
annebbiò
passione
patriottiche
di
di
la
Napoli
vi
e
nessuno
lo
prepara
andrà.
e
pensa
e
Da
si
è
Qui
di
lui
vedremo
adorato
come
e
Dio
un
andare
Vuole
stretto.
parla. La
veruno
caduto
Cavour
a
:
lidisce
impal-
stella
sua
abbominato.
Napoli:
dell'
Prezzo
Stati
del
dalle
dal
Vinto
dalle
questo
parlamento
di
trattato
da
:
cacciermuìn
libero
coiih*
Afnnnd.
ho
non
cessione
ne
s"^
io
penso
micìi^'
mi
che
non
andare
il
allora
il mondo
esser
cajennuhile.
di
cuore
naiTerò
inorridirà
ma
di
discuteranno
e
cia.
Fran-
maltrattamenti,
suddito
quando
nuova
che
così
negli
alla
giubilanti
cittadino
v' interverrò
scelleraggini
dai
sono
Non
convincimento
questa
Sardegna
esasperati
Piemonte.
esercito
nostro
della
cessione
spoliazioni,
di
giogo
diventare
da
la
del
ingresso
concittadini
ingiurie,
liberati
voglio
sarà
Papa
miei
I
tante
a
al
turpe
tali
civile.
e
Mi
ii('cid"'ss«M'() dii-ò
PRBFAZlOliB
libera
con
parola
si
Napoli
per
ciò
cose
di
fiducia
avesse
il
oggi
due
risoluti.
accendere
bisogno
la
nazionale
si
non
Basta,
»
Cavour,
più
i
a
sempre
debita
distanza
uomini
un
Stato
della
in
cui
abbiamo
di
sforzi
seguire
con-
per
secoli.
da
Ci
Conte
al
di
frasi
sono
il
che
render
a
giustizia
grandezza
Crispi
fra
è
li
sua,
che
stesso
un
al
ho
alla
—
de' maggiori
in
tennero
quanti
sinistra
Italia
pubblica dopo
di
molto
l'aneddoto,
tempo,
lui.
ripeterlo.
giorno
insieme
Capponi,
deputato
allora
della
indubbiamente
cosa
già,
calza
; il
fu
—
uscimmo
abitava
Cavour:
uomini
la
restii
di
Raccontai
qui
notevoli,
riconoscere
trovati
il governo
Gli
pensare!
a
storica, e
In
prenderà
commentano.
Curioso
ma
stinguibile
ine-
spiccata,
al
unità
passiamo.
Ma
Italia
l'Italia
dovrà
domani.
momento
di
e
meno
al-
disvole
e
finalmente
T
sospirato
ancora
! Sbattuto
potente,
che
nel
concordia
di
Questo
Cavour!...
civile
sunici
indeciso
dovrà
ancora,
guerra
supremo
è
delle
:
desiderarlo
per
ma
volontari
sapienti
fluttua
prevedere
da
è
coi
guerra
e
da
il Cavour:
di
Cavour
Questo
il bene
«
al
che
s' intendesse
veri
voleva,
Pawersione
partiti
suoi
credo
Garibaldi
correnti,
ieri
così
di
nei
opposte
che
bene
siccome
che
Io
abbattere
e
s* intende
come
verità....
la
fulminare
bÌ8ognei*ebbe
Stato
da
intera
tutta
poti-ebbe
fare
XI
d' estate
col
per
l' ultimo
(nel
Crispi
1882
da
Aquila,
piano
del
se
non
erro)
Montecitorio,
ed
io.
Il
il
Crispi
palazzo Buspoli
XII
PUEFAZIONE
al
Corso,
Salite
:
e
lo
ve
ci
—
disse
al
giunti
accompagnammo:
solo,
son
—
tone
por-
pranzeremo
parleremo.
Diceva
degli
nelle
avuta
Da
lui.
il
grandi
grado,
fattori
del
i
meriti
per
nostra
Vittorio
avrebbe
non
al
il
mondo
grande
di
grande
niente
Fra
da
cento
il
secolo
questo
solo
mai
nisse
ve-
;
governare
il
primo,
chi
anni
se
soldato
che
a
gran
guidarla.
cbe
altro
Mazzini
chiamerà
un
né
insufficiente
Mazzini,
nella
Garibaldi,
condottiero
esperto
qual
e
rivoluzione,
prepararla,
cervello
tutti.
storia,
nostra
la
più
i
avere
Emanuele
soldato,
;
anima,
villaggio:
un
più
dovessero
Vittorio
ne
episodi,
lui,
Mazzini,
potuto
Garibaldi,
quegli
Eispose:
lealmente
parlasse
risorgimento
loro,
parte
appunto
secondo
fossero,
Emanuele.
secondò
re;
di
nostro
venerazione.
che
cogliendone
narrazione
quali
della
esilio,
lasciammo
Capponi,
dalla
domandò
in
passati
congiure,
ultimo
occasione
gli
anni
più
scriverà
la
il
di
secolo
Mazzini.
Domandai
—
E
Crispi
fatto
la
il
a
scrollando
Cavour?
mia
le
nient'
volta:
e
spalle:
altro
—
che
il
Cavour?
Che
—
cosa
ha
diplomatizzare
rivoluzione!
—
Non
tra
ricordo
allora
me
—
E
scusate
se
lo
dissi,
certamente
ma
oggi:
come
se
è
poco!
—
pensai
GUERRAZZI
IL
Martini.
1.
—
Il
E
Uutirazzi
e
il
Brofferio.
IL
BROFFERIO
r.
I
volta
scrive
del
isbaglio
il
somigliargli
r
per
(*
incesso
le
(ruerrazzi,
({uesti
anche
:i
in
di
cercatori
diversi:
si
(^he
pubblico
di
i"opolarità
hxli
ì"ri tììii
:
di
se
non
battaglieri
') MoNTAZio,
?Mlitri"e.
e
T^'?i
Amn'lo
stitico
la
applausi
del
li
avesse
e
mordaci
Brofferio.
che
riuscì
ma
tlel
Torino,
intenti
Brofferio
non
sai)eva
ai
strumento
ambedue,
ma
Unione
mai
astuti
con
Guerrazzi
valido
l'opposto
al-
e
ornato
non
vanità
il
sciatto
Bwfferio;
l'altro,
e
senso
dottrina
d'improvviso;
parole
l'uno
l'ambizione
contentava,
farsene,
quattro
alto
più
abbondante
pronto
così
"piegli
tro]"po,
dire
parlatore
ingegno
qujinto
il
frange
le
tni
nell'ac-
e
di
scrittore
vista
statura,
nell'
con
in
presi
la
vestire
varietà
e
lo
per
dissimili
saldezza
anche
sempre,
di
fantasia,
magnifico
t^mto
viso,
La
entrare
prima
a
parve
modo
di
"
vidi
Brofferio,
mi
quanto
ricco
maggiore
e
clie
del
nel
'). Ma
Fìh
indole!
dell'arte
fattezze
»
somigliavano.
—
il
tanto
jiersino
e
il capo
nel!'
"piasi
Guerrazzi,
per
"M)nciarsi
italiano
Parlamento
i)er
si
del
direttore
il
e
biografo
un
—
nell'aula
Firenze
di
fisioaniente
torinese
Messaggere
prima
Assedio
lìeìV
L'autore
DUE
il
pro-
frizzo
tipografìe*»-
4
Brofferio
del
concepiti,
il Brofferio
i)olitica
il Cavour
che
atti
dialetto;
in
canzoni
darsi
non
e
i3ubblicate
assegnando
David
:
nelP
del
rispondere
Kel
al
banco
Caraglio
rivoluzionaria:
al
procurare
')
Lettere
illustrate
ma
da
273.
Presso
di
inedite
Chiala.
Luigi
,
*)
ed
me.
aticune
lo
di
pigli
virmi
ser-
gamba,
sotto-
da
meglio
durante
dirò
Pescatore,
l'eloquente
troppo
Camillo
Torino,
tiva
governa-
per
in
proposizione
di
posizione
op-
una
'52.
siede
una
di
insomma,
l'immenso
avere
Governo
edite
sua
di
parte
na
anche
novembre
cui
su
Golia,
a
arte
*), scrittagli
deputato
al
la
essere
:
dirette
lezione
di
si direbbe
inedita
lettera
nt
discorsi
la
Brofferio
».
dimostrato
pare
parlamentare
«
largo
paesana,
mi
«
lezioni
Grammo
al
frase
una
altra
seduta
di
delle
compenso
tasse
osten-
paragona
dargli
a
sto:
que-
propri
lui
a
modestia,
diverte
si
scrive
lo
una
dei
reboanti
lettere
ironica
quegli gli è
cui
due
'),in
con
altra
il che
quest'
Nelle
per
sembra
maggioranza,
le
con
anche
dei
in
potesse,
saviezza
nella
pensiero
Chiala
sé
a
Gomistance,
d'
propria
alcun
dal
in
di
fidente
oppositore.
focoso
del
della
sicuro
o
mirabile
versario
av-
giò
osteg-
ne
giornali, persino
costanza
o
cori,
ran-
anni
violento;
dovunque
e
nei
dodici
durante
fu
comizi,
nei
tenace.
comunque
nei
Parlamento,
ÌDgiuria;
il Guerrazzi
infaticato
irreconciliabile
la
Guerrazzi
del
ravvedimenti,
mal
se
Cavour
Del
ai
facile
anche
BROFFKRIO
IL
epigramma,
era
il Brofferio
E
GUERRAZZI
IL
Roux
gendomi
rivol-
deputato
certo
modo
inconveniente
risorsa;
tenue
Cavour,
e
Favale,
di
on-
raccolte
ed
1885,
III,
DELL'
DUE
d'essa
riunisce
senza
Se
«
il
i
solo
di
sarei
miei
di
intento
sentire
oggi
l'eloquente
ministri, ch'io
che
del
di
risparmiarseli
Può
sciorinate
pure,
io
tanto
vi
non
enfasi
l'
del-
darsi
mi
che
inganni
questo
lettera:
ai
se
dire
ma
;
fin che
stimolo
uno
zienza
pa-
sentito
serio, perchè
sul
.
studiano,
mai
i)eriodi sonori
piglio
è
non
ho
non
:
?
costretta
si
e
significato della
il sarca^stico
pare
nel
capo
Cavour
con
avversari
degli
li sollecitino.
mi
Camera,
voce
sappia, ascoltano
discorsi
possano,
stieri
fore-
alcuni
alla
C.
i
piacere
democratica.
opposizione
I
il
tenutissimo;
venuti
sono
facesse
mi
Cai*aglio
gliene
amici
nari
rivoluzio-
mezzi
vantaggi.
deputato
rispondermi
di
dei
inconvenienti
gli
averne
ESTREMA
giate
gorghegvi
piaccia,
che
so
la
battimani
stra
vo-
della
])latea.
ciò
che
i'redersi
dovuto,
avrei
sia
nel
così
conte
a
bene:
il
giorno
^ista che
nei
biografo.
momenti
all' Italia
mancava
in
cui
?)
1'
moriva
Lettere
cit..
«
il
Nel
momento
più
decisivi
e
Brolferio
di
208.
Stato
dimenti
ravve-
fu
indurre
il
|)ersonali *). Or
morì....
ministro
grande
piuttosto
Pugno
della
il
lode;
Cavour
da
nemici
Federico
nomo
111.
i suoi
quale
nel
parlare
Lisciamo
ma
tra
di
ai
al
acrimoniosii
può
e
titolo
opposizione
sua
ed
noverarlo
mio
esprimerlo, scrivere:
La
veemente
ravvedimenti
ai
pensiero
meglio
a
apportuni.
spesso
facile
il Brofferio
«letto
Ho
sentì
più
lotta
di
Conte
che
nita,
acca-
Cavour
quel
piemontese,
aiwlo-
giorno
mancava
6
GUERRAZZI
IL
all' Italia
fece
la
più
pubblica
ferio
del
Conte
nei
che
di
accusò
Miei
di
di
che
quando
di
giudicata
del
i^opolo
tale
suscitargli
il
del
e
la
forza?
ed
quanti
delle
errori?
i
o
la
fu
*) Pugno,
-)
e
1
miei
che
passim.
si
un
la
1*
^
grand'
e
ferio
Brofa
care
glorifi-
produsse
non
di
domandare:
profondi?
di
che
perchè
giudizio
quel
giorno
luttuoso
Brofferio. Torino,
Audisio,
1868,
in
edizione, XV,
284
e
segg.;
in
coscienza,
morisse
il buon
che
Una
retore
propria
uomo
e
brutto
fatto
la
tacere
giato,
berteg-
medesimo
opposizione
ragione
capisce:
Angelo
tempi
fa
del
esercitò
fu
stesso
reggimenti
si
vostra
cervello
Ma
Vien
da
bia
rab-
se
forza,
convincimenti
necessario
vostro
se
vostri
sé
ascoltare
per
genio,
la
come
sciagurate?
sono
due:
il
'59
di
genio
il
esaltare
a
del
politica,
quel
;
»
che
Crimea:
aveva
quella
colpe
Come
così
iminese
di
e
fuori
veniva
ora
colpe
errori
che
;
maledetto
oppugnato,
di
Mahon
Mac
di
accenti
i
vazioni
pri-
Brofferio
francese
Genova
a
su,
dure
a
spedizione
strappargli
e
sbarcati
guadagnarci
per
V alleanza
d'ira
azionista:
era
^), quel
la
favorire
per
cui
lo
libro
costringeva
raccolto
piemontese
fremiti
Canrobert
granaglie
funesta
dopx)iezze,
doganali
di
Brof-
calunniatore,
del
medesimo
quel
la
e
Quel
menzogne,
chimici
vergogna
vedere
tessuto
di
incetta
sentenziata
aveva
312
dato
aveva
tariffe
prodotti
la scarsità
il
nel
*). Come!
»
in
proi)osto
aver
fatto
aver
o
Cavour
genio
il
per
stes:so
cimento
convin-
profondo
suo
nutriva
tempi gli
cortigiano;
fabbrica
una
«
del
Egli
forze.
sue
ciurmadore^ rimproverandogli
viltà
di
delle
potente
rispetto che
del
memoria
BROFFERIO
IL
testimonianza
del
e
E
p.
XVI,
scessero.
na-
si
108.
304,
8
rabile.
E
delirii
libro
altro
della
di
mi
^) ;
ciò
ma
i
dal
I^eggiore
sostenimento
ben
di
ho
Oggi
Marchetti,
nell'Azeglio,
1843,
^)
e
Cans
e
II,
Le''avvertenza
pubblicata
civile
et
C,
nel
poi
frati
(tutti
preti.
i suoi
gnamenti,
inse-
allontanare
Ella
le
persone
delF
a
degli
^)
da
mi
animo
metta
percui
a
vano
ave-
suo,
eloquentissime
le
e
nel
dal
capitanata
estremi
loro
le
di
Diodata
gentili
nel
nel
sponde
gli
Saluzzo
».
che
il
allori
amene
nel
Ravina,
Bellotti, nel
Sebeto
dal
e
letterari
Bruxelles,
nel
Carrer,
nel
abbellita
e
ed
Pellico,
Zaiotti,
Manzoni
da
nel
Marenco,
Maftei,
d'Italia,
rendergliene
nostra.
nel
nel
di
e
Giordani,
Grossi,
derazioni,
consi-
sue
esprimergliene,
lettere
nel
Marchisio,
su
di
meno
riscosso
fui
tanto
e
;
Italia
poesia
di
Meline
Fasesso
il
Po
nora
Eleo-
Cans
527.
alla
premessa
1845.
diventava
che
congratulazioni
Tommaseo,
due
rifiorire
C,
a
Niccolini,
B.
nel
nei
Pimentel
potuto
BroflTerio,
schiera
più gentile
e
La
«
Nota,
nel
forti
e
infelicissima
G.
Guadagnoli,
dotta
causa
per
Avvertenza
ho
:
in
nel
si
ripudiava
che
ravano
dichia-
dirlo)
molti
voglio
e
sario
avver-
evangelici
non
specchiatezza
sincere
Primato
sopravvivono
et
fede;
sua
non
questa
per
amici
in
francamente
saggie
le mie
fo,
') Nel
la
e
che
siccome
suoi
mente
onorevol-
sospettare.
letto
generose
e
mala
la
nota
diritto
veggono
di
sua
combattessero
soggiungerle
era
rini;
tutti
sospetto
di
nel
ai
glio
Serra-
dichiararmi
trovava
alcuni
dei
parte
sebbene
gi\Tzie
scere
na-
che
del
nome
di
la
e
;
che
in
dal
permetta
italiani
e
il mio
riteneva
(mi
buoni
maggior
ogni
citando
mi
non
gesuiti compresi)
dalle
i delirii
aggiungeva
avversarii
tutti
non
doveva
libro,
suo
migliore, quello del Balbo,
non
cortesia
usava
suoi
e
;
lei
del
sventura
di Koma
Corte
BROFPERIO
IL
Costantinopoli.
Ella
La
E
maggiore
per
un
i
GUERRAZZI
IL
parte
italiani
col
titolo
scritti
seconda
:
edizione
Prolegomeni
daìV
autore.
del
al
Primato:
Primato
Bruxelles,
rale
mo-
Meline
DELL^
DCK
Ella
ha
non
pazienzii !
sino;
che
intenzioni,
il
scenza
Non
cessato
a
future
sorti
orgoglio
Spero
e
modo,
Papa
anche
il Kublinu*
Mi
dì
dalla
e
sono
in
Italia
di
inganno
la
intanto
di
I
ho
patiboli
è
la
parole
Giuseppe
il
ufficiali
dei
l ItinM
p.
47.
Sulle
La
Il
dei
una
la
due
piante
che
né
altrove;
ad
sua
contraria
farà
non
ogni
opinione
suì)limc.
dichiararmele
sioni*
effu-
con
i;i..IÌ.-ii..
col
i
due
dell'esercito,
smarrì
ai
lettera
tra
Brott'erio
il
il
fratelli
inedita,
portafojarli in
presso
fu
e
di
me.
la
ascritto
un
1917.
cietà
Socon
l'Anfossi,
Durando
il Broflferio
Bocca,
con
e
cuni
al-
e
l'imprudenza
per
Gioberti
1831
Montezemolo,
municipali. Torino,
ò
rammenta
nel
sostenuta
'K
».
Circoli^ cui
romano,
relazioni
replica
chiara.
Bibotti,
quali, che
')
patria
il tempo
dappresso
prigionia
Bersani
Balestra,
veduto
"lt»tta
segreta
il
senza
cuore
L'alIiisioDe
quelle
potere
sua
Angelo
«
noti
son
che
ingf»gno
un
alle
parla,
conforto.
amici
libertà
né
di
mai
condizioni
esilii
di
pane
questa
ho
non
Ella
gli
pure
mi
rispettare
Tanimo
gode
me
a
i suoi
e
sue
scouo-
di
anguste
di cui
pervenire
allignare
sapremo
come
tutti
sperano
insieme
possono
tributo
incoraggiamento
come
I)ersua8a
farle
poiché
nelle
dappresso,
viltà
ma
portare
per
Ma.
i"erchè
e
veduto
di
vwe
nuova
sarà
adoperarmi
italiane
senza
e
Ella
quel piccolo
pagare
patil"oli ho
i
di
io
solo,
non
namento
ragio-
grado.
manifest"izione.
neppur
nostre
buon
di
apei-te le
fatte
coraggio
l*api-
nel
spera«nze
splendore
ingiustizia
giudizio
qual
sue
tanto
con
cittadino
sarebbe
liberissima
mia
ha
sapergliene
non
so
Ella
ma
le
revocare
tanto
con
e
e
voluto
9
ESTREMA
di
albergo
vedi
-
uno
del
Giohkkti.
SoU\
alla
10
(li
Colle
trame,
il
GUERRAZZI
IL
Teiidn,
degli affiliati.
nome
già
ebbe
uo
in
o
più
La
ferìo, furono
anch'
poliziotti,scrive:
E
sapeva
abbastanza
lutti;
».
questo
su
Governo
il
denza
impru-
qualche
forse
tenzione
de-
di
rilasciati
sparsero
giovanile ingenuità
del
di
e
tratto
a
che
di
alle
contro
che
da
gli
quel
qualclie
a
imprudenza;
P animo
del
infamia
Cantù,
in
così:
»
«Lo
rio,
Broffe-
Angelo
quali forse
la
nità,
va-
vedere
fossero, può
che
leggerezza,
ma
non
sua
facevano
credo
piemontese
poeta
suoi
nei
cenno
resistere
(pialche
menoma
dai
fa
accuse
circostanze, di abili
severamente
diverse
delle
e
ragiona
ne
accascianti
alquanto
stato
quale
il Bersezio
apparenze
della
si
qualche
ijerfìde lusinghe,
debolezza,
II,
furono
mancò
speciose
*) Citato
gli altri
impressionabilissimo
di
essere
anni
italiana;
V influsso
cose
sette
determinarono
Non
anche
vita
di
raggiri,
le
a
il Brofferio:
spirito mobile,
di
che
corso.
è
Trenfanni
senza
con
dei
granfie
chiuse
dicerie
Molte
gii si mossero,
sotto
como
Gia-
').
»
Jj'^alcuno
che
tutti
più probabilmente
alcuno....
si
in
riparando
alle
condannato
motivi
il
troncarne
in
11 processo
fu
«e
sui
e
e
essi, prontamente
Balestra, il Brof-
il
Bersani,
egli scampato
Fenestrelle,
soggiunge:
processo
a
«
Bersani
a
di
arrestati, imprigionati, processati.
Durando,
Giuseppe
il
conobbe
notizia, ma
parte
quelle
di
tracce
svignarsela,
a
Isvizzera;
sulle
certa
av^visati,riuscirono
Francia
HUOFFERIO
IL
polizia
la
.soltanto
non
E
qualche
a
poter
era
fermare
af-
pace
inca-
').
Cronistoria
"/(//"
indipendenza
italiana,
262.
^)
Toriuo,
Il
di
regno
Koux
e
littorio
Favaio,
lùnannelc.
1878,
I, 266.
Treni'
anni
di
vita
italiana.
dell'
DUE
E
del
questo
Pinelli
del
e
Carbone
si accerti
che
di
punito
la
soflàire
a
dalle
Aurelio
le
tribolazioni
Bianchi
polemiche
il
V
fra
Mi
più
quando
il
e
tanti
altri;
nel
ma
caiattiM'e
per
ripeterti
Hguarda
che
Esso
mi
il nome)
fu
tu
1849.
solito
tenore
di
te
del
ToccaMone
che
documento
un
in
dirò
ne
di
traccia
8ia, colgo
non
o
t' illuda,
non
te
nel
e
e"l anche
Ivi
si
col
Dottore
del
carcere
poche
')
7/
il Biaiu'lii
6iacx"mo
iaggere.
autograti.
Ln
Giovini
lettera
com'è
era,
dirigeva
del
la
IV
rivekizioni
tua
VOpinione,
V
G.
fa
il
seppe
Giu-
gionia
pri-
sua
da
della
ti furono
die
ad
alto
un
quisitori
le in-
jiTini rìiV^li
cit.
del
Hrorteiio:
fondato
InRieme
giornale
OpinioMj
parte
la
lilK»razione.
ì sette
Bersani.
noto,
liberale
Durando:
tue
^^larcio
delPinfelice
profferte
repliciij\ov.
Ultima
GiORERTi,
Mtftsaggere
le
nomina,
oheehl)oil
successive
Vedi
le
l'....
coll"H|ni elisegliebbe
i
Balestra,
Cimella.
sig.
'del Bersani,
la vita
narra
persatìuffffioelisegli non
*)
parente
(^orrezionale,
dairauditort»
«lai
Livorno
da
amico
romano
con
con
agosto
riconoscere
possessori'
tiiisiiicsso
Bei'sani.
fatte
del
auouimo
Sia
sono
ptMrhè
e
*).
torinese
il tonor«\
f)arole
teco
io
accaloravano
Me^tsaggere
|"aruii di
quale
a"lultorato.
tuo
ti
biglietto
un
si
19
durante
Ilnrtferio,
.\\\.
pervenne
non
scrittaglida
lettera
Torino,
Signor
furono,
lo afflissero
esse
Opinione
attìn-
Brofferio, già abbastanza
ciò, questa
G io vini,
è desiderabile
creda,
unicamente
onde
di
si
comunemente
fama
nella
affermazioni
opposte
piace credere, questo
debolezze
se
documento
vita:
*)
certo
e
debolezze,
abbia
delle
malgrado
a
11
estrema
lui
democratico
mia
il Mes-
collezione
di
12
GUEKKAZZI
IL
passò
alla
di
lui
Se
lo
Fenestrelle
a
so
cito
vero
ma
T
;
le
siccome
il
dal
merito,
allora
canzone
sì
in
del
di
gura
ai
capestro,
piange
sembrò
loro
fini
vuotare
il sacco
libertà
immediata
la
facilmente
e
trama-
chi
e
di
ancora
lo
collo
al
si
an-
se
il
acconcio
trassero
a
promettergli
col
mercede
qual
della
e
unico
più,
vi riuscirono
sa
quella
! ! Pertanto
V
agli inquisitori
tosto
stato
uomo
un
di
poeta
già
suo
lieri,
ciar-
e
prova
d'aver
misero
molta
natio
dà
tanto
lora
al-
strato,
addimo-
che,
dialetto
Ti
fino
sensuali
Brofferio,
non
non
eransi
arresto,
credendo
e
spaventandolo
e
uomini
cui
il
ravanello
un
gli
con
larità
partico-
debolezza,
suo
in
Koma.
a
è fonnale.
molta
componeva
Piemonte,
Bersani
del
lino
malinteso,
i detenuti
Angelo
])oichè,
essere
Brofferio
tutti
Spirito
del
o
ma
animo;
suo
il micidiale
di
Avvocato
notai
Tutti
«
vicende,
udnutissime
il
appone
nego,
avviene
Signor
Santo
con
piincipio
qualche
viltà
ti
sul
sin
avea,
di
tieli' esagerato
parole.
fermi
dolorose
sue
steso
che
accusa
tenuti
BROFFERIO
manicomio
siavi
sue
IL
altre
racconto
o
precise
paura
nel
quel
sia
le
e
morte
tutto
E
voleva
sare
confes-
»
,
Continua
fosti
le
dal
poi
Cimella
Bersani
io
Finora
del
resto
intenzione
è
(che
devo
dirette
e
per
nella
cui
o
etc.
non
ho
anzi
molti
te
stesso
di
alcun
che
siano,
di
doverti
ma
di
uso
sarò
dalle
pubblicarlo
cui
pochi
A.
di
e
Bianchi
mia
malgrado
quindi
colpa
una
lianno
la
provocazioni,
metterti
e
colpa
mento
rincresci-
mio
costretto
giustificare
di
la
mio
tue
facesti
documento
questo
con
carrozza
ove
desiderabili)
ma
cessi
non
in
gettando
e
usarne,
tu
se
ed
notte
personaggio
garanzie
le
non
volta,
una
susurrano,
di
che
indirette
necessità
alto
fatto
tutte
porta
dirti
finirla
dalV
salvando
etc.
di
come
condotto
dichiarazioni,
sul
raccontare
a
una
chiara
Giovini.
sopra
formazione
in-
dkm/
DUE
Queste
però
affermazioui
sono
da
in
mettersi
che
doverono
disse
altri
credè,
e
si
di
ve"l")va
"li
opera
')
alta
un
e
Lettere
e
della
furono
a
«
della
vita
presso
*).
di
solleciti
malgrado
patria
il
di
ticoli
ar-
profferì
in
catore
invo-
la
soccorrere
qualche
nell'animo
dette
rando
Du-
morì
questi
a
e
scriveva
e
si
chiudere
con-
quanto
avvenimenti,
Broflferio
e
mente,
certa-
di
perdoni
fervido
bene
da
gravi
munificenza,
che
»
inedite
vi
economiche,
sempre
al
pare
quando
e
pietosa
uomo
ebbe
patria
lui:
condizioni
un'
giovanile,
della
di
al
iK)litici,
me
men
quegli
amico
giornale
e
ebbero
dopo
anni
critiche
molto
furono,
poiché
avversari
A
tuttavia
professava
nel
vi
essere
Pochi
pieni.
di
quarantena.
colpe
se
13
F.-STREMA
erix)re
l'amore
il
meglio
l'
del-
16
GUERRAZZI
IL
del
persecuzione
liberali
hanno
di
lui
perchè
del
poco
Gioberti,
credè,
semi^re
della
sventura
si
».
Guerrazzi
il
al
lagna:
il Governo
nella
cui
«
Governo
Toscana
il
si
1849
marzo
in
scuna
ciaverno
Go-
del
più
non
allora
del
e
fatelo
deputato Brofferio,
al
tali
bru-
invoca
e
spontaneo;
giorno
tuttavia
quali
')
»
riscrisse
quel
lettere
sette
toscano,
ma
da
da
mossi
il sacrifìcio
silenzio
e
delle
lui,
difendete
lungo
un
dicembre:
17
che
difendeste
mi
«atroce
degli ipocriti
ferocissimamente
voi
«
della
cax)o
austro-gesuita,
insorgono
richiesto, perchè
Dopo
da
lagna
governo
sostegni:
e
BROFFERIO
IL
soffiano, degli ignoranti
che
interessi
aiuti
si
vi
il Guerrazzi
dopo:
E
toscano
era
capacità politica
piemontese
»
petua
per-
«
»
.
Ohe
si
può
Governo
in
di
La
prigionia,
interruppero
frequente
Genova,
e
cioè
rato
restau-
smarrite
d'
io ad
dal
dove
archivio,
ogni
modo
o
è
non
mi
non
ciono
giac-
sono
ricercarle.
nuova
Corsica
dittatore
andarono
filza
ed
rinvenirle
del
carte
obliata
qualche
si sa, né
non
risposte, probabilmente
sue
granducale,
facile
curato
le
altre
le
con
il Brofferio
pensasse
perchè
sapere:
sequestrate
oggi
ciò
di
cosa
dal
del
s'
questi
frequente
durò
al
1866.
fino
alla
Ed
;
la
del
morte
prese
ri-
quale
stabilito
già
era
in
ecco
in
Guerrazzi
corrispondenza
la
quando
1859
dimora
la
quale
a
rio,
Broffe-
tura
congiun-
ricominciò.
11
Guerrazzi,
fu
nel
air
*) Lettere
Roux
e
C,
'53
com'
dalla
ergastolo;
di F.
I, 238,
D.
è
noto,
Corte
delitto
di
Eegia
commutatagli
Guerrazzi^
240,
per
241.
per
cura
la
di
F.
di
lesa
f'irenze
pena
Martini.
stà,
mae-
dannato
con-
nell'esi-
Roma,
DELL^
DUE
lio dalla
Toscana,
Cavour,
per
facoltà
di
intercessione
in
'59,avrebbe
cioè
dai
malleveria
e
nuovi
di
da
turbazioni
evitarsi
atrocissima
circa
di
caso
ed
secoli
della
prima:
di
casa
Vittorio
Ee
si diresse
IX,
Cfr.
159
2.
—
e
Il
e
che
il
Outrrmxzi
•
e
che
offesa
e
già
»
tra
cando
incari-
non
«
era
governi
il
sori,
provvi-
'). Falliteglicosì
le
con
l'abate
di
lasciato
S.
guste:
Au-
Real,
scoperto
{storiografo
gli bisognavano
Broftrio.
di
o
suggerimenti;
Ancora
un
colloquio
lui,dal
Re
col
aiuti:
ben
ve-
60.
Nuova
^
leva
vo-
era
avere
italiano
il
S'
nominato
Carteggio politico, I,
Risorgimento
se
autorevoli
rifarsene
aveva
Brofferio,afìQnchè
i"er-
come
diniego
intanto
segg.
Mahtini,
'48
uso
cioè,
a
ma
rispondergli,
il posto
essere,
Savoia,
*) Castelli,
*)
ad
la
quell'anno, offirendo,
sapere
Amedeo,
Emanuele.
al
il
incomi"osti, a
pigliare
di Vittorio
precettore
di
fargli
moti
;
estimazione.
autorevoli, pensò
desiderò
due
di
a
le attestazioni
di
appelli
contrapporvi
voluto
sciocchezze
altre
di
reputò
primi
aveva
Farina
pensare
assentì:
non
Toscana, ragguagli
non
il La
occasione
solennità
di
su'
della
il Cavour
ma
bilito,
sta-
che
Bicasoli,
temeva
Domenico
Cavour
lo stato
s' era
glielo vietava
senza
testimonianze
al
rivolto
Bettino
nessuno
imaginò
ed
pubbliche
l'aprile
del-
quasi soccorritore
ogni costo,
a
Francesco
onoranze.
di
Re
tovi
trionfo, richiama-
in
e
agitatore
cittadino,
altro
del
consiglio.
toi-uare, padrone,
ogni
Castelli,
dove
Genova,
Livorno
dal
rivoluzione
la
governanti
dell'antico
oresenza
da
dell'interno
Ministro
Il
natale
tardi
più
Stati
negli
Toscana
voluto
alla
tornare
anni
Michelangelo
di
domicilio
').Avvenuta
17
A
cinque
ottenne
prendere
Sardegna
KSTRKM
Serie.
Toriuo, 1916,
18
(luto,
La
G TERRAZZI
IL
il
e
mora,
Dei
due
si
V
BROFFERIO
dell' interno
ad
adoperassero
desideri,
P altro
IL
Ministro
Rattazzi,
Mar
E
inappagabile
Gabinetto
la udienza.
ottenergli
vedremo
uno
nel
facilmente
colpa
per
gato:
appa-
sua.
*
*
ne'
Poiché
prime
della
fossero
le
il
di
Municipio
non
Malenchini,
prima
d'
guerra
Senza
al
Cavour
di
che
il Re
non
di
il? titolo
ne
di
i)er
dello
«
qualità
dittatore
«
avventura
Stato
protettore
regio
Re
Il
»
inviò
il
commissario
diJJMombello,
le incombenze
che
dirigendosi
Re
della
Toscana
il nemico
al
altri
Vittorio
».
Governo
suo
ad
potesse
tazioni
interpresupporre
le
intitolatosi
zioni
condi-
più
commendatore
al
destamente
mo-
rappresentarlo
a
capo
tantoché
fin-
«
comune
luogo
conferendo
appartengono
ria
artiglieaiutante
preoccupate
».
Boncompagni
di
istanze
desse
cui
per
della
Granduca.
Parve
sapere.
favorevoli,
fossero
future
volle
Pe-
soldato
i triumviri
contro
un
cenzo
Vin-
avanti
del
dittatura
di
1848-49,
maggiore
vive
la
e
giorno
mezzo,
la guerra
ne
meno
che
al
con
assumere
durasse
Ma
sino
in
pregarono
Emanuele
il
il
Ubaldino
nel
liberale
indipendenza,
tempo
por
Leopoldo,
comporlo
figlio secondogenito
del
campo
quali
necessità
città
provato
Danzini,
Alessandro
Granduca
a
della
ruzzi, già Gonfaloniere
sulle
rammentare
manifesta
ijrovvisorio, elesse
Governo
di
il
nella
Firenze,
tratta
que' giorni.
a
d'aprile
27
si
seguono
sarà male
condizioni
sue
Partito
che
carteggi
Toscana,
*
a
in
Carlo
lui
dello
«
tutte
Stato
»;
dell'
DUE
(la
beusì
esercitarsi
quelP
atto
definitivo
assetto
rimediare
a
II
Busacca;
istruzione,
colonnello
Paolo
interim,
per
Celestino
regio
De
fu
guerra
i
propri
la
n'era,
secondo
si att'rettò
Toscana
dell'
del
16
agosto
ile ricevere
di
"
sulla
nuovo
fermo
essere
il
*)
Atti
al
') Si
altro
del
dimise
colonnello:
«
in
Raffaele
I, 19,
del
e
della
lo
Cadorna.
9
36.
zione
delibera-
con
far
Lettera
mare
richia-
ne
a
regnare
del
parte
del
di
20
un
pagni
Boncom-
1859.
maggio
surrogò
alle
intorno
successiva
di
berament
li-
che
potei*si
non
nella
ve
Governo
nuovo
Toscana
totscww,
seguito:
uno
sarebbero
austro-lorenese
e
provvisorio
Grovemo
que' patti
l'assemblea
dichiarò
Toscana»:
Governo
il Ricasoli
quale
statuisse
e
della
tere
trasmet-
a
un'assemblea
la dinastia
voto
Snlvjì-
durante
«
spodestati
convocare
ex-Granducato;
del
cessavano
pace,
del
tni
eletta, liberamente
sorti
esteri.
\'iiìceiì/""
si affrettò
poiché
domini,
a
assegnato,
conferitegli
(puile ai sovrani
gli antichi
restituiti
Raffaele
affari
degli
poteri al Ministero,
il
fu
Ridolfi
patti della
i
E
Poggi,
culti.
le facoltà
i)residenza.
tenne
dei
Boncomi)agni
il
e
:m
il Barone
segretario generale
Ministero
regio Commissario
nel
stero,
Mini-
Kidolfi; guerra,
più tarili,l'avv.
al
*).
»
un
finanze,
portafogli
Villafranca
a
*).Al
nominato
Commissario:
1815
interno,
:
Cosimo
Caverò
il
Bianchi
Firmati
d'Appello;
Marchese
anche
gi»")lipre[»osto
la
Corte
del
giustizia, Enrico
e
e
più
nominò
portafogli
i
Toscana
conoscesse
trattato
1' ufficio
assunto
della
si
fossero
uè
della
che
del
sconci
Eica«oli; grazia
consigliere
non
future
distribuendone
Bettino
che
d'Italia
gli
Boncompagni
così
modo
per
condizioni
le
preoccupate
«
li)
estrema
in
quel
dicastero
mi
20
GUERRAZZI
IL
forte
costituzionale
regno
Emanuele
BROFFERIO
IL
E
lo
sotto
Vittorio
di
scettro
»
.
Le
cose
scrisse
tal
a
erano
Guerrazzi
al
di
Amico
in
la
il
in
Vorrei
Non
che
avreste
di
mente
di
condurre
Scrivetemi
il
sarà
di
Brutte
molto
che
Tubino
*)
in
A
Marco
:
nel
Mastacchi,
popolo,
cari
di
a
più
sto
pre-
ec.
1859.
in
Livorno,
e
testa
sventata
26
alla
Zurigo,
strumento
chi
origine
Cordiviola,
Villafranca
ottobre,
ottimo
alienerà
avverso
Lauri,
ma
rosso,
d' Italia.
ottobre
Ari^j^ti
Toscana.
Pasquale,
Malfanti,
Il
vi
e
Brofferio:
di
nuove
seguito
e
;
il vostro
cuore
in
fisso
A.
Livorno
A
Ho
venire.
Genova,
C.
?
intelligenze
possiate
abbraccia,
V
meglio.
al
quando
e
casa;
desidera.
deliberazioni
elette
più
avrete
in
lo
pure
uopo
generose
a
delle
come
Guerrazzi
zzi
tal
a
voi
caso
spalla.
egli
ed
forse
Rattazzi
sera
alla
reuma
giorni
Ratta
circondandolo
riuscirò
ieri
gli parlaste
paio
un
da
letto
voi
disse
mi
tal
In
Carignano.
Così
trattenuto
sua,
di
Principe
si manderà
quale
la
^) dopo
pace
destinazione.
nobile
1859.
ottobre
5
caro,
immiueute
Toscana
lettere.
queste
Torino,
È
Broft'erio
Guerrazzi:
al
Brofferio
prima
la
il
quando
punto,
sa
si
il
Patanaia,
firmarono
trattato
quanta
genovese,
plebe, provati
i
di
saputo
per
in
renze.
Fi-
ma
di
rare,
adope-
gente.
del pari influente,
pizzicano
passate
tutti
di
sciagure,
preliminari (11 luglio 1859)
pace.
e
:
dell'
DUE
credo
Guarducci
dargli
Firenze
molto
e
;
poi
*) Fanfani
Andreozzi
offendere,
Tutta
H(ìcaso]i)
del
misfatti
fuori
da
:
e
avrei
gente
questa
fare
poterne
ciò
tutto
;
in
esilio,
d*
ingegno
Napoleonidi.
di
questi
questo
né
;
sicché
non
più.
usa
alle
mani
abbiano
penso
metterli
bisognerà
del
prospettiva
portava
im-
che
amica,
tenere
furibonda
so.
non
maligno,
e
; ma
processo,
la
con
tello
fra-
un
anni
ricco,
grande
saputo
diventata
sarà
ai
spengere
o
10
uomo
Cloni
ingegno
Alfonso,
non
Busi
Ca"\.
e
ha
ma
durò
ratori.
cospi-
non
i"iine.
parziale
so,
rotoli,
a
soggetto,
coKtui
:
Clemente
:
va
cattivo
[)o'di
un
quanto
per
I*rete
che
intinentÌ8SÌmo
€
bisognava
A
Governo
Giovanni,
ottimo
e
del
sparlatola
21
estrema
suffragio
sale
univer-
!
Meditando
su
rimediando
tutto
presto
la
per
a
(|nesti i mo"lì.
in Toscana.
falso
t'ì
n'»n
ve
«nrri'd*»
i
do
lunga
tiniinUo.
tempi
di
arti
non
la
accetterà
la
che
non
andare
di
eredità
incontro.
questi
Bizz"\
y)rofeta.,ma
così
né
lasciare
bisognerà
veruno
andiamo
cui
Sig. R(attaizziì
il
presto,
ma
i"eggio, perchè
f"ericolo certo
Né
avvisate
io,
"
da
Governo.
Vorrei
me«e,
un
sime
masessere
continuando
se
snrohlw*
questo
o
adoperarli,
]-,\ ììosti'a-
morte.
IVcgjite
Badiamo
a
aveva
detto
]K"lo e
Governo
Salvagnoli,
casoli
tante
lo
il
Cavour;
era
—
tra
e
avere
cose
*) Fomc
Pietro.
da
paura
fece
sempre
da
si
lasciati
~
dal
ascoltato
e
tante
dappertutto.
da
'48,
po-
TI
ripetessero.
Ministro,
mazziniani
principio
Toscani
de'
che
appunto
gli altri, che
buone
sin
la
del
sciocchezze
le
ripetere
non
Addio.
risolutezza.
usare
consigliò, ve"leva
ne
qui
ad
K(attazzi)
parte
Ritime
ot-
Di
coloro
22
IT,
che,
(ylE\iliA'/'/A
il Busi
eoiue
allora
irritati
parte
dal
porsi la
Ministero
Firenze
j)oi si sbracciava
a
il
capo
un
Principe
Girolamo
arrestati, quando
lettera
diretta
Scipione
la
trame
toscano
sbalzare
—
scrìve
che
si
non
ci
sto
il
dal
presieduto
—
e
de'
a
titi
pari
por\
e
delPIm-
cugino
PAndreozzi
e
nell'ottobre
di
le
Guerrazzi,
dall'ufficio
Ministero
sup-
prima
centrale
il Busi
dal
una
Marchese
II
Leopoldo
designavano
chiaramente
Governo
di
al
poi
dimostrano
tanelli
Mon-
presso
orditori
come
di
*).
reazionarie
Quanto
si
del
miglior
Napoleone
ministro
spiega), ma
Parigi
intercettata
Bargagli, già
il Busi
poteva
patrizio lìorentino
un
pontificia,vi
corte
si
e
Italia
ambedue,
furono
a
delP
regno
Granduchisti
peratore.
crede
dimostrare
a
unione
la
possa
esteri
a
dalla
buttati
erano
pubbliche
re-
proi)izie,
segretario
lui, che
come
il costituire
alìari
degli
pensasse
'49
nel
.le
per
aure
perchè
il
(e
canti
Predi-
1849.
che
ora
tutta
a
"
stato
era
nel
Il Guerrazzi
napoleonidi
Il Busi
al
s'
urtici
tenuto
spiravano
non
Piemonte.
col
parziale ai
s'inganna.
repubblica,
e
osteggiavano
e
KlilO
I
aveviiiio
ostracismo,
nuovo
Toscana
iiltoi
provvisorio
le costituenti
opposta
della
"
il Gov^erno
costituente
e
JL
FAudi'eozzi,
e
I)ubblici duraute
E
sbagliava.
Ricasoli
è
che
volerlo
non
Già
seguono
egli mulinava
Fanti.
Sotto
«
bensì
detto
il
d'attorno
in
subentrargli
e
genera!
Xon
"
nel
lettere
che
un
Fanti,
il Fanti
.
avrebbe
che
consentito
Gino
un
*) Cfr.
fine del
star
Capponi,
tale
Foggi,
Siili' Andreozzi
a
vedi
(ìranduvato.
quanto
Al
storiche
scrive
Firenze,
lui
con
o
lui;
e
pure
nep-
egli crede, avrebbe
secondo
disegno.
Memorie
di
sopra
timorato
Oai"poni,
come
Pisa, Nistri, 1867, I, 359.
ecc.
il
condato
se-
Kosadi
Barbèra,
1909,
in
La
]).
losvann
100.
alla
24
di
luogo
che
credere,
patire ingiuria,
fosse
fatto
nina
mutazione
tardi
nella
bene
gente
alPaltro
passione
delP
mi
tariffe
interesse.
che
già
sento
Non
ho
in
di
in
tutte
mettere
I miei
faccende
i nostri
sopra
saluti
un
sfocata
il calcolo
; ma
panca.
che
mutazione.
una
diem
il carpe
di
da
il terreno,
ad
disposto
che
ripetere,
le
fdeliter; dunque
lettere
Se
dire
tutto
può
cenda
fac-
rumore.
sopravvento
apparecchiare
per
la
alquanto
il
nere
te-
della
rivolta
si
intelligenti
e
importa
a
vi
si
non
maestii
a
Toscana
bisogno
suprema
lettera
le ultime
per
ripigliare
più
differire
essendo
operi
prova
campo
danno,
che
-per
Per
parlo
scritto
sta
che
prudente
ve-
come
si
terribile
mettere
più
Se
compenso
ora
la
sia
trovasse
; molto
politica,
felicito
Ho
ci
; ma
per
non
per
Livorno.
dire
il suo
trova
riforma
se
per
amministrativa
che
veggasi
sieno
ne
dovremmo
come
edificata
mercantile
parte
punto
politica
toscani
segnatamente
annessione,
della,
bontà
delle
la
P
transeunte
votazione,
nuova
interessi
piccola;
così
aggravio
la
molti
BROFFERIO
IL
E
non
e
compiuto
senza
la
GUERRAZZI
IL
quaggiù,
e
scartafacci
è
noi
massima
gliamo
so-
pure
cito
il motto
ac
presto.
Ministro,
al
al
e
^).
Sig. Capriolo
Addio.
Guerrazzi
al
Brofferio:
28
Genova,
A.
di
debito
Capriolo,
generale
devoto.
della
vita
del
quale
come
politica
con
fu
mi
di
—
ferrane»)
e
tale
della
riuscita
sia. stata
sembra
non
avvocato
suo
nella,
continuerò
pure
Infatti
onore.
*) Vincenzo
esordi
la
con
all' urgenza,
di
fede
abbia
non
la mollezza
petto
1859.
O.
Quantunque
stante
ottobre
ad
assunta
adoperarmi
dubitare
di
Alessandria,
era
Rattazzi,
sempre
pratica
si
cui
per
mollezza
allora
sin
mantenne
gretario
Se-
dagli
—
deli/
DCE
quando
uon
né
tt'Si',
in
mi
fu
il
Siede
assai
garbo
poteva
dacché
l"er la porta
Di
Gino
ieri
detto
della
:
solerzia
pazienza
che
non
dreozzi
Busi
e
il
come
R(ì"asoli)
dal
Ora,
govi
manda
Tamor
di
scaldati
nni
Dio.
da
presto,
piò
il
offese
che
sig.
rimanente
faccia
mi
che
anco
cessario
ne-
Essa
varrà
An-
così,
soverchia
non
gidità.
ri-
sua
la
parte
sua
si
pure
e
disperato
al
e
e
nati
alie-
sono
male.
e
che
di
uomo,
sembra
sono
Cironi
Piemonte
al
é
la
vorrà
Certo
buttarli
ho
mondo.
degno
Hattazzi.
con
con
ci
il
e
molti
né
fare
testimonio
toscane.
; ma
stere
insi-
quanto
a
sollevare
cose
credito,
la lettera
sole
rità,
ve-
avviate,
e
siate
mi
^ì,.bravo
delle
questo
darmi
volete
s(»
rimetto
; sul
adesso
pare
: e
la
Parini,
bene
respingerete:
Tannessione
Governo
reale
palazzo
bisognerebbe
voi
dito
legga
osservate,
amano
pure
la
offenderli
Intanto
che
mi
vanità
sono
bisognerebbe
mie
un
fedelmente
informarlo
con
prudente
voglia fare,
Mi
che
(ironi
che
utile
si
telegrafo.
del
popolo,
Ora
che
con
lettei*a
nel
il
sarebbero
cose
desidero,
può
; veruno
potente
le
abnegazione
e
mando
Vi
il
me
per
nel
il
data
silenzio
dice
cui
Pannunzi
notizia
penetrato
entrano,
dubito
io
ma
il
seconderebbe.
le
adoperandovi
energia
donde
avvisano
Capponi
costà,
io sia
di
capito.
avete
mi
Toscana
da
a
dietro,
le.... voi
e
e
di
che
la
altrettanto
che
sembra,
^). Come
[/icmon-
conferenza
aU^opposto,
sguaiatamente?
favorir*^,
Gazzetta
la
piemontese
lasciando
Re,
nella
annunziata
giornale
venin
cortese
nuoce,
visto
ho
25
estrema
mi
dacché
le
vivido
del
confermaiini
parla
favore
il Pironi,
lungaggini
vostro
ma
\n^v
noi
per
ci
pre-
altri
morte
sono
"'S])rossa.
E
concludo
su
'
Pietro
faccende
provvediate
davvero
'ì Vedi
le
oltre.
Cironi
di
Prati».
di
presto,
Toscana
altrimenti
; che
se
vi
lasciate
mono
precor-
^6
IL
che
vere,
siatene
GUEKItAZZI
tardi
fare
E
milla
o
di
Brott'erio
Mistrà
al
vi
ho
Oggi
veduto
linee
poche
29
uno,
di
e
questo
? Può
In
Nella
questo
scrivo
di
leone,
Naporitorno
al
andereste
voi
novità....
qualche
di
disposte
meno
Komagna....
vi
e
che
nascere
in
ma
sera).
mente
caso
trovaronsi
cose
credeva,
si
di
Garibaldi
e
vita.
tuttavia
le
do^^
(lieti
iri'cvocabiluiente
(sic)
Toscana
che
tiva
puta-
mamma
sua
(alle
Re
di
condannata
ò
Napoli,
a
il
.
in
fare
la
e
ottobre
segno
di Lorrena
casa
quello
colpo
gran
un
tentato.
sarà-
i Francesi
Interverranno
In
Volli
'49
le
ebl"e
all' Italia
stringergli
la
Broflf'erio
al
:
voi
egli
ed
alla
di
è uomo
pronto
son
Guerrazzi:
Kattazzi
gente
nella
detta
contingenza
lui
far
Addio.
mano.
toscana
da
può
mente,
gran
che
2
novembre
1859.
(\
da
Vengo
no
questo,
tutto
ma
occasione
prìmn
Torino,
A.
;
disse
mi
egli
:
Livorno
a
st"vu
sopra
Toscana....
Garibaldi
a
di
imix)rta
non
bene
voi
dolersi
a
della
che
vere.
risol-
da
problema
eventi
nuovi
sorti
di
il
Ecco
?
dai
caso,
nuove
parlare
soggiunsi»,
molto
altro
quest'
dipenderanno
a
tutt'
salutano.
Hattazzi
darvi
per
Firenze
nel
è
Guerrazzi:
Torino,
non
egli
F(rancescoM(aria)
s])aìtana
a
BK01.tKHI0
persuaso.
Ilmionepote
della
IL
:
è ccmvocata
jK^rsona
incaricata
del
scrive
di
di
disse, parlando
mi
per
il 7 per
di
Principe
e
parlare
a
che
nominare
Oarignano
domani
manda
voi,
Ricasolì
un
;
peinwnadi
voi.
che
semblea
l'As-
Kegper
sita
appo-
di
Milano,
in
zioue
Dti.i/
Pojtolo^
V
Gente
la
molto
tradusseiH"
si
del
Gazz.
l.a
DCE
del
27
A
V
Unione,
Pungolo
della
Siede
delP
ciò
che
1^
Parigi
A
del
rausa
dalla
fosse
non
Imperatrice
L'
Papa.
è
che
è
Italiana
e
al
*). State
Amico
le
confermo
vi
ed
sano
lettere
che
placidi colleglli
la
dato
grandi
due
di
La
al
sarA
a
jjrimo
')
8te8«a
che
mi
passo
ConteMa
famiglia
la
stesso
nel
suoi
pro-
]"riino Con-
rappresentino
mjittina
farmi
Garibaldi
uno
li
nir
di
pittore
tro
l'al-
e
"'ìihanibi
imifavjmn
e
9
novembre
1859.
e.
riuscito
r^
dei
e
Hrott'erio:
Concedete
essendo
egli
abilissimo
uu
Genova,
II
storiografo,
paure
fatta
vi
intanto
esecuzione.
magnifica
A.
1859.
presidenza.
Questa
(iiieiTazzi
le
farne
a
projiosta
commii^sioue
fpiadri
di
rincere
i"er
il Re
persuase
reale
Guerrazzi,
sono
ec.
novembre
V incarico
per
Uattazzi
I»osta al Consiglio.
Ilo
3
ricapitate;
saranno
dissi
vi
(jiiauto
siirlio sotto
amate
cariss..
vosti-e
soggiungo
negata
rin-
Guerrazzi:
al
Toiiuo,
Oggi
fosso
fiorentina
non
il vostro
iJrort'erio
la
per
cavallo
a
il
t"'mette
Tltalia
contro
tenuto
Walewsky
moglie
la
come
fuoco
imperatore
innamorata
sua
fa
Non
imputabile.
lui
a
Si
Ke.
al
perchè
millanteria
una
nieu-
Indépendancc,
,
Governo
fecero
visita
vostra
e
Gazzetta
la
etc,
Piemontese
Gazzetta
snlla
a"(eniiò
il
modo
ailicoli
KM
Italia,
latina,
onorevol
gli
tari:
il
s"Mnbra
che
consigli
primo
conforme
Marianna
di
Scipione,
iH'ue,
mosso
secondo,
il
a
Walewsky
famoso
mente.
avventurosa-
imperciocché
Ponore
(piello ch'ebbi
era
vescovo
e
nata
De
di
Prato
Ricci;
e
della
Pistoia.
28
IL
di
mio
fu
da
un
anzi
;
il
noi
della
corpo
di
Toscana,
e
fatto
volgare,
In
M.
V.
in
(Questa
; uè
secondo
bene,
ministro,
Il
egli
consigliato
altro
*)
quel
Nel
'59
Luigi
Non
ond'
tempo
Carlo
daranno
il
da
dal
della
non
Romagna,
a
; molto
1848
da
e
dato
man-
mere
repri-
a
quella città.
sangue
come
Firenze.
Corsica
Ridolfi
così
fici
uf-
lettera,
jx^r
del
turbata
si
e
questi
;
dalla
buon
di
Farini.
impaccio
Ministero
più
ufficio
di
così
nell'agosto
ebbe
anco
grado,
trasferirsi
quotidianamente
Guerrazzi
Governatore
Farini.
era
fu
e
dire
tutto
Dittatori.
abbisogna
Governatori
ha
vi
Livorno,
straordinario
sommosse
fu
mantenerli
essere,
sostenere
lui:
a
]"osso
in
ciò
fremere
fa
onori
adattato
di
altrove
condizione
dei
per
dieno
si
naturalmente
a
Commissario
Da
a
disfarsi
oriunda
Cipriaiii,di faiiiigliji
domiciliata
le
che
il governo
Leonetto
tempo
gli
in
niente.
è
adattato
gravido
è
opportuni.
persuadetevi
]ìiù che
però
luogo più
ministero
vostro
cascano
ma
;
adoperata
consigliare perchè
può
non
Carignano
compaia
e
solo
un
chiarire
ingratitudine
è
di
diventi
sia
subito
la
di
in
unione
me
a
politica. Gipriani ^) non
trasporti
terà
spet-
e
abbiano
non
nostra
l'effetto
la
in
essere
lunga
in
unione
fu
ciò
cura
luogo bisogna
Intendiamoci
concetto,
rimoto,
è
formula
come
sarà
e
accadendo
non
ricisa
di gran
Principe
perchè
so
talché
latino,
dal
retta
E.
riunione;
e
ciò
che
centrale
dirittamente
della
vincono
questa
promovere
stesso). Comprendete
lo
finale
pertanto
S.
mio
nel
d'altronde
quale
alla
ché
poi-
rimotissimo.
Italia
nome
il
facesse
mediocre,
non
io insista
non
si
avverso
partorire
può
—
rendere
che
meco.
centrale
camminarci
che
vantaggi
Italia
maravigliai
recava
Permettete
Importerà
in
mi
quanto
favorevole
manifestò
della
consiglio
con
conferisse
che
si
il
o
d'accordo
trovò
mi
che
pericolo supposto
a
si
M.
che
conoscei'e,
innanzi
affermaste
nostro.
i
S.
BROFFERIO
JL
fa
fermo
questo
e
mi
voi
perchè
o
premuroso,
corpo
l'amico
buono,
ciò.
Osservate
solo,
mi
M.
S.
E
ciò
M.,
giudicato
stato
era
S.
a
proporre
GUERRAZZI
con
lui.
dell' Emilia
dell'
DUE
che
Ciò
importa,
elezione
ridestare
il
fuoco
popolo
avvelenato
questo
centrale
subito.
il
bisogna
non
parti
talune
modo
può
qui
lo
hanno
suìùto
lo
è caldo
la
questione.
di
Epicuro,
sia
che
Dunque
tese
piemon-
o
perla,
ogni
il ferro
dieni
il carpe
in
ina
Ad
; battiamo
«loir
principale
hi
vedere
degno.
una
e
Governanti
piemontese.
sixKÌitezza
inn
i
che
l'
del-
nostro
toscano
il
mio
rammentiamoci
; e
massima
Statuto
parere
la
modo
giudicato
a
liberto
gravissimi,
libertà,
perchè
non
raccomando
Finalmente
quando
la
Italia
della
sage
a
danni
non
giace
la
tro,
den-
così
popolo
dargliela
chiesto
supera
il
prevenire
fruttare
primo,
il
non
A
ha
proclamare
preferire
;
dentemente
pru-
allar^ta,
grandemente
che
importa
e
i toscani
massime
a
maggiore,
libertà
potesse,
fuori
libertà.
torto,
popolo
mutare
vigilanza
Xuoce
estimativa
abbia
Fa
si
se
di
è
sonno,
governo,
urgente.
N(apoleone)
amico
solo
è
pure
non
di
vii*tù
avrebbe
non
e
sta
que-
atìranchita.
ma
nella
come
paglia,
di
punta
e
vigilata
E
che
interni
minore
stampa
di
altiinMaiti
perchè
persisto,
sarebbe
modi
aspi*ezza
vi
e
29
estbema
è
non
di
uomo
stato.
Pregovi
a
pertanto
visitare
V
amico
nostro,
suggerimenti,
a
ciò
Addio
amico,
come
porgli
e
utile
reputa
sott*
H.
vegga
prov-
:
-
Senza
Bilanciato
più
sti
que-
comune.
AfT.Tim
V.
subito
occhio
discretezza
sua
bc»ne
pel
v* invito
cittadino
come
i*gli nella
perchè
che
e
il
Assembh»e
itene
pericoloso
ra'
insegnate
di
morte
e
il male,
dell'apatia
che
vicina.
ajK^rte
che
V estremità
Da
capo
io
vita
giudico
pubblica
langue.
impaccio
nessuno
adesso
occupa-
la
sono
indizio
raccomando
fare
fredde
mi
la
Ouerijizzi.
Ani.
gente
:
certissimo
presto.
voi
32
IL
Savoia
Oarignano,
incaricò
e
Galeotti
Principe
i
in
fu
GUERRAZZI
Quando
del
voti.
BROFFERIO
Re, reggente
presidente
di
esporre
Il
Principe
quelP istesso
vece
innanzi
poco
proprio
Fabrizi
propri
IL
del
cugino
il
e
sua
E
ancora
Carignano,
mandava
al
Le
della
e
cristianità
dalla
a
le
torua
Romagna.
parervi
possa
al
già
che
Firenze.
zia
la rinun-
pubblico
il Brofferio
al
Guerrazzi:
novembre
15
signò
de-
e
1859.
cariss..
politiche
cose
tati
depu-
accettò
non
a
Torino,
Amico
i
e
Boncompagni
nota
era
Coppi
scana
To-
raccomandare
e
regio Commissario
non
della
vedete
Firenze
a
Per
omeopatica,
che
sappiate
Je
dalla
che
fece
Toscana
si
è
fatta
effetto
un
livrerai
vous
bue
più grosso
domandato
risposto:
fu
Il
sapete.
la transazione
quanto
Parigi, donde
le
e
ribile
terVAu-
à
triche.
In
Scrivete
lui.
per
e
in
Raccogliete
vostra
facciamo
che
cose
Guerrazzi
a
la
sarà
di
stato
questo
ditegli che
cosa
Nel
volontà.
cerchio
dice
che
io
faccia
vostri
ed
metemi
espri-
vuole
gli intendimenti
uno
mi
delle
cose
:
possibili
eseguita.
Guerrazzi
Brofferio:
al
Genova,
Amico
Quanto
è
Permettete
la
ha
mi
successo
che
dubiti
novembre
1851).
fu
risoluto.
Che
Il
popolo
? Ma
egli
fu
aveva
Toscana
Assemblea
negozio
non
sbalordito.
che
delP
Deputazione
l'Assemblea
16
cariss.,
il
Ma
? Rattazzi
eletto
cosa
mai
il
abbia
era
anco
intendete
in
per
di
fatti
Di-
viaggio
e
Toscana?
L'Assemblea
consultato.
Principe
chiesto.
Carignano.
?
Se
dell'estrema
DUE
maniche,
terra
tiene
che
lascia
a
riusciate
di me,
la
esporrei
delle
8id«»rio di
le
che
dalle
la
che
l'onore
stretta
di
aver
anzi
E
con
custodia
mi
avendo
conosce
le prove,
egli dica
a
voi
questo
sia adattato
alla
patria
che
noi
e
al
Amico
sbalestrate:
parole
collo«jui non
e
di
conoscenza
parlato
al
al
mia
io
ad
avesse
voi
Re,
—
de-
dignità
più
che
lentieri
vo-
a
del
e
ogni modo
uscirne
Signor
sarebbe
già
se
altro
Rattazzi
ciente,
suffi-
ristoro
merito.
pregando
Dio
chf*
toTijrjinf^lla
vi
santa
sua
porta
Guerrazzi.
novembre
1859.
rariss..
lettera
Asproni
conoscervi
e
questa
desidera
cx"se
Martini.
am.
Guerrazzi:
di
che
si fanno
Il
Gutrrazii
«
il
Broftrio.
deputato
perchè
qui,
parte.
•:.
fidenza
con-
mio.
l'orino, 18
le
in
al mio
alla
siaì
lo
confermo
Brofferio
esponga
al
dolorose.
men
e
mano
motivate
quantunque
D.
perchè
scana
To-
incognito
Atf.mo
Vi
in
in
egli
dallo
cognito
ha
e
dubito
non
superiore
questo
dal
che
sa
se
;e
trattative
più
chè
affin-
voti
mandato
riuscirebbero
mi
attivamente
dire
non
; ed
che
repulse
a
fare
il debito
nostre
E.
V.
sfrutta
mente
egli
procederei
i"rocede
egli,
proponendo
Panni
di
paio
di
fare
dell* ottima
avendo
che
pericolie
i
può
giovare
farò
e
e
cose
ciò
che
posso
zzi
io
non
che
Egli airopposto
stato
altro
un
contadino
un
presentire
a
possibile,
impossibilità,
dalla
non
è
all'ombra
come
re
Io
capite
apposta
mi
e
che
Ratta
Sig.
voi
del
cognito,
fazione
la
podere.
ma
misura
allora
il vostro
il
persona
Peiiizzi,
bene.
a
Ringraziate
verso
il
Peruzzi
col
e
e
governa
la
intendete
Toscana
per
33
di
io
cui
di
Cagliari,
desidero
vi
accenno
che
vi
una
34
dello
paesi
nella
dei
Stato
Sono
dar
con
si
zia
democra-
della
liberi
poco
che
altri
poco
a
amino
la
di
associazione
questa
Depretis,
Valerio,
Buttini,
Cavalli,
Asproni
io.
del
Dicembre
primo
di cui
a"l
dietro
quale,
sarò
sia
Torino
in
sta
dalla
serio, dignitoso
dei
paura
voi
capo
a
che
e
Chazzetta
ho
del
e
vivace
cratici
demo-
principii
Tutto
io.
cavouriana,
stampa
la
ed
io.
senza
avete
cietà
So-
(pesta.
Beolchi
deputato
giornale
un
quelli che
difendersi
quale
tenda,
di
giornale
un
il
sostenitore
e
come
per
uscirà
direzione
la
che
tempo
un
la
avrà
Vogliamo
a
che
le città
tutte
^).
centro
Nel
è
causa
di
Sineo, ^lellana, ('atta, Ramnsino,
ed
la
in
cietà
So-
vasta
una
dirami
si
circondarsi
per
ad
base
sostenere
Rattazzi,
suoi
Italia
V
e
di
BROFFERIO
Capitale
per
di
persona
compagni
libertà
dalla
che
politica
IL
E
ideato
ho
che
Sappiate
e
GUERRAZZI
IL
delhi
capo
a
Popolo
questo
il
e
Pungolo
Milano.
Il
rimanente
lo dirà
ve
Famico
della
membro
Asproni,
redazione.
In
Toscana,
convenienza.
voi
aiutarlo
Volete
?
Governatore
voi
ora,
per
che
Guerrazzi
penserà
di
il
con
siguoi-e Asproni,
la
scrisse
in
*)
I^a
villa
Società
:
dei
—
voglio
vi
un
le
lettei-a,mi
vostra
che
fattarello,
trovava
Volete
essere
voi
ma
dovete
novembre
21
1859.
C.
visto
Firenze
per
Brofferio:
al
A.
certo
voi,
per
Genova,
f mutando
?
sarebbe
pensare.
a
Ho
vi
non
deputato
essere
Ministro
Il
vedete
dì
alla
Signora
Uberi
cornisti.
caduto
è
raccontare.
nobile
del
parole
sua
marclies«ì.
(piale
in
Il
con-
mente
mai'chese
un
T.
consorte,
che
Abbiamo
deciso
si
DELL^
DUE
farle
per
una
sorpresa
TAbate
P.
P.
Riapro
S.
altrimenti,
così
Dunque,
scrivete
mi
per
la
mi
istia
ad
Se
?
[Maggio
e
i
mercede
che
avvertirla
dire
veniamo
non
che
suoi
ai
quello
sia,
Comunque
siamo
noi
di
che
voce,
a.
nulla.
le
amici
stippia
cenni.
Toscana
ho
mi
"iuant(»
di
ri-
da
guidare
il credito
jn^nìoiv
non
la
per
bisogno
la8cia;ti
sono
dc^siderei'ei
pnHiioHso
aver
andare
perchè
si
che
io
quali
di
di
cose
scrivetemelo,
no
o
tanti
presso
miglior
tempo.
fate
far
a
no
o
sì
ai
sf"ondere
il
altro.
las";iate
\'oi
io.
per
e
s^ncomoili.
non
voi;
non
Passiamo
j"er
lettera
P.
eh' è
"*.ol sauro,
in
appareccbiare
fare
cavaliere
pel
uomo
giunga
sig. Hrofferio,
l'amico
me,
la
però
e
V.
un
affinchè
trottatore
compiacerà
Canonico
pel
; mando
riverisco
La
si
però
;
35
KSTRKUA
di
suggerivate
costà.
scriveste
mi
Voi
farmi
darne
di
«criveiv
ho
credete, che,
Italia
centrale,
farà
Ia#!(ciate
sanarle
b»
ire
a.
ibe
detto
ha
in
le
mn
a
lui
dì.
della
cose
vita
?
«n"»
mani
Quale
le
.'
t^
f;ìr
andar«^
devo
non
rispondetemi
(pii ?
in
Tos"«aiia
jyreeisamente
state
al
Broft'erio:
ri|K»to
—
che
—
Addio,
(iuerrazzi
Noi,
"
jissindra
•rnaio.
lo.
caro
e
non
O.
uso
ami"*o,
:
pure,
a
e
—
devo
cosa
vi
se
piace
rimanere
a
snno.
Genova,
di
le
rotoli
dui*an»
piag:i.
mi
e
dono.
chie-
lo
me
ogni
vengono
il IMemonte
posRa
può
ai'goiihMito
mi
e
scrissi
ne
Sig. Capriolo:
al
anco
che
prometteste
vhe
amici,
vi scriverà,
sig. Asproni
le letten»,
mi
piratica.... io
miei
ai
inchiostro
buono
voi
-Ma
il
v"Hlere
fatto
della
ragguaglio
che
CrfMlo
inviata....
persona
il resultato
siifK*re
vorrei
ora
di
daremo
dite
calunniare
22
n"Mne
franco,
nessuno,
novembre
alla
che
nostra
qui
non
1859.
sotto
posso
soci"^à
ci
cova
aceu-
36
IL
il
saie
di
Ri(casoli)
da
presuntuoso
ad
sottoposto
che
persone,
certo
fu
^x"lta
di
ora.
Neri
D.
al
il Fornetti
Austria
in
Napoli,
in
lo feci
Egli
fondo
il ministero
mia,
e
mentre
la
della
convinzione,
sua
Governo
;
gli
mai
del
pratica
del
vita
la
mia
così,
mi
titoli
a
sione,
all'annes:
mi
dà
a
vallo
ca-
di
io
lo
nosco
co-
studio
disertò
—
quando
della
pericolo
stanza,
un
ministro
già
mio
con
chi
figlia di
—
nel
e
gli
mandava
do-
imprudentemente
rispose
sradicare
vatissim
pri-
Agente
era
Toscana
nella
poterla
ebbe
ed
Corsini, poi
salvai
menti
docu-
sapete
; ma
legale
di
so
tenersi
per
Lenzoni,
in
Ri-
suo
sospetto
Tausch
procedesse
né
dà
Console
sua
instaurazione,
restaurato
mi
del
rinchiuso
stava
perchè
promotore
fece
"iuesto
anch'egli
.,
esteri
segretario
accettare
assunsi
madre
affari
perchè
al
intendo,
il Fornetti
egli cagnotto
poi degli
intorno
e
fuori
nipote
la
nato
ingan-
che
avverso
sospetto
Livorno,
rimasto
Parigi, oggi
a
perchè
nostro
preparano.
sapete
sempre
era
la
Corsi
^),
so
dà
tedesco,
maggiore
a
?
Il
Corsini
; mi
fosso
stanno
e
certo,
mio
non
è
e
però
e
altro
come
dell'annessione
corriere.
Parigi
a
sospetto
di
dì amico
un
che
nemico
dico
presunzione,
tradito,
e
arrogante,
reputo
stessa
mstaurazione,
sempre
1) ; quando
a
è
la
lo
prosunzione
noi.
vogliono
Ridolfi
troppa
deluso
Persuadetevi
casoli
aggirato
per
ha
ed
lui,
bensì
la
svenire
essere
BROFFKllIO
IL
fede,
rea
fare
che
conoscente,
E
GUERRAZZI
:
dal
corbelli
eotesta
sono.
e
essere
Però
quattrini
dal
chi.
po-
Addio.
*
Per
il rifiuto
compagni,
*) Qui
op.
Vedi
Principe
il Gruerrazzi
forse
cit., I, 87,
)
del
il Guerrazzi
278.
oltre.
se
non
e
la indicazione
la
piglia
era
lontano
col
dal
vero.
del
Bon-
Peruzzi
col
Cfr.
Poggi,
dell'estrema
DDE
Corsiui
perchè
si
Il
Penizzi,
lo esortò
con
suo
letto
Lord
John
*):
Piemonte
altari
esteri,
di
il
Russell
allora
aveva
memorare
realtà
"lelle
si dibatteva.
la
il
e
compagni
chiacchiere
l'Austria
il
e
avrebbero
non
consentita
reggenza
Giuseppe
Francesco
"ringhilterra:
non
!"ioue
Corsini
I).
e
op.
Corsini
Neri
diplumatic»
morì
') Cfr.
n7.,
a
I,
Hi'BiKKi.
Storia
il
Bon-
Napoleone
voleva
il Congresso
ho
che
che
detto
dette:
da
di
e
Congresso
al
si fosse
se
alla
Vittorio
Re
*).
Carignano
all'Ambasciatore
Lombardia
che
che
la Toscana
mi
tiene;
appar-
è
non
mia».
400.
Londra.
decembre.
Modena,
Altro
aveva
juniore
1°
il
di
centrale.
Princii"e
cedere
reggenza
dell' Italia
del
Rinunzio
posso
') Poggi,
*)
parte
la
proi)oneva
avvertivano
Papa
concerneva
non
Parma,
ragioni
le
per
preso
la
infatti
Guerrazzi
quali il Governo
circa
voto
di
vere
scri-
della
del
Princii)e
Peruzzi!
voleva
lo
di
documenti
tra'
assemblee
reggente
del
bei
degli
è veramente
che
all'occhio
stesso
Principe
quale
e
E
le
espresso
Bologna:
che
lo
soltanto;
avevano
di
risposta del
La
Toscana
più
la Toscana
terminato
gli ostacoli
e
tigli
addot-
generale
Potenze
Sfuggirono
cose
colloquio
un
di annettere
appunto
da
*): il
la Ueggeuza
segretario
dei
uno
diplomazìa.
nostra
la
come
veggole.
tra-
Principe
gli argomenti
e
alle
le
dal
riferiva
morte
(juel Memorandum
da
udienza
accettare
Fornetti,
ha
Parigi, passò
da
ottenuta
ad
inei*aviglia,
avversari
reduce
che
è
non
e
suoi
la necessità
dimostrare
a
de'
fervore
ogni
dal
inganna
tratta
giorni,
quei
con
Corsini
avuto
S'
quando
in
Torino
al
Fornetti.
eoi
37
Marcitene
Lii
lett^'ra
Poggi,
intima
di
è
inaiatilo
del
era
in
novembre,
22
oj). cit,, III, 3J^5.
ileìla
Tosraiìn
wc.
405.
misil
88
GUERRAZZI
IL
Brotferio
IL
E
BROFFEHIO
Guerrazzi:
al
Torino,
A.
Le
dell'Italia
cose
centrale
voi
a
; ho
si
taciuto
qualche
scrisse
a
andate
cospirando
Rattazzi
custodirmi
di
ma
in
locato
egli
modo
che
che
coli' affetto
che
marvi
infordi
coglierli
rac-
;
vi
quindi
tuttavia
è
di
mi
metterebbe.
compro-
Biblioteca.
colleghi
i suoi
la
altro
senz'
l'emi-
Ho
paurose....
stringo
;
Consiglio,
al
cosa
tazzi
Rat-
mano
sapete.
Guerrazzi
Brofferio:
al
Genova,
Mio
voi
letteraria, Pavrete
la
difficoltà
e
preghiera
parola
di presentare
le
mi
spaventa
nome
Re
G-enova
con
la Reale
e
dal
a
cose
carica
gli Archivi
vinte
rode
che
dico
le
Ricasoli
data
voi
indiscreta
il vostro
siano
che
Essendo
esempio
Queste
modesta
si incaricava
mi
che
fatto
mano
^-e
T^na
alla
presso
disse
che
crania
di lui.
nondimeno
Quanto
mi
come
di
cura
veniva
a
in
prove
contro
e
per
:
udienza,
V
aver
il segreto.
sarete
cosa
per
proibito di dirvele
e
avuto
mi
appena
furibondo
mostrò
altro
me
a
Ministero.
dal
ho
1809.
piacciono
non
per
degli avvenimenti
Vi
novembre
C.
piacciono
non
28
in
bandiera
è
novembre
l^!")^.
Amico,
reverito
noi
IM)
di
procinto
navigare
che
necessario
voi
conosciate
sima
mede-
la
sotto
me,
come
e
,
V
ira
giornali,
Dai
o])ero.
del
sig. Ric^«oli
Nonostante
l'esito
mi
della
porge
*) Michelangelo:
deliberava
in
aUMin
i"er
del
la
l'amico
affare
che
bontà
affidata
intimo
senza
piacque
al
ciò
ho
silenzio, da
sig. Rattazzi,
l'avrebbe
appi^endo
ragg-uagli amichevoli
il vostro
pratica
il vero,
da
e
del
consultarlo
quale,
il
al
se
appreso
la
sig. Castelli
il
Cavour,
».
Vu
partirmi.
com-
re
fama
^).
quale,
il Castelli
Su
«non
che
40
IL
liberale
davvero,
in
dall'apatia
A
cui
l'esclusioni
scrissi
massimo
del
bisogno
qualche
Il
da
molti
miei
dalla
una,
Ho
il
di
egli
di
preziosa
giustificazione agli
State
per
la
già
io
vi
non
il
tevoli
meri-
sesto
mia
cizia
all'ami-
e
contribuito
and
deve
e
me
la
altre
valermi
Patriai
narono.
cagione
2).
armi
con
la
preferì
mi
danni
lim
cui
persone
quale
forma
giorao
della
occhi
a
essa,
un
me:
credo
mercede,
ho
istanza
perchè
scelta
sig. Rattazzi,
in
sua
corrotto,
in-
uomo
^). L'ho
Le
altri
ed
;
flella
tera
letuna
a
una
Italia.
sano.
*) Lorenzo
di
in
questi
vedete
di
vostro
averi
cipio,
man-
Assemblea
che
Corsi
nuto,
ca-
uomo
Ministero
dall'
errore)
sig.
che
grandissima
con
il
degli
riscuote
ne
questo
per
meritano.
male
sig. Romanelli,
collezione
:
è
ragguagli
che
conto
da
l' attuale
all'amico
trama.
viene
grandissima
ingenui
persona
come
Pregovi
del
il
una»
fu
mando
ne
orribile
dell'Assemblea
-presidente
signori,
Egli
affliggo, ma
(e
partecipati
dei
clientela
bavano
ser-
riscontro
ve
V
mi
che
reputazione
e
e^jule, e
me
senti
pre-
che
e
n'ebbi
e
ch'ebbi
non
lui
per
contiene
è
accenna
valore,
un
perchè
me
fiducia
faccia
ne
avendo
ministri
; dei
mandato,
altre
a
fu
è Vice
essere
affinchè
perchè
esiziali
tutti
lettere
le
su
di
perchè
ancora
aristocratica,
espressamente
benevolo
seguito
ed
Delle
questa
voto
ha
inoltre
Mor-
Cav.
gli aggiungeva
essa
avevano
il
rileverete
imperocché
ottenne
di
eseguì
quale
sebbene
e
al
sarebbero
ora
consenso
amici.
scelto
; in
parte
che
nabissato.
popolarità.
Mordini
cav.
la
quelli
conservassero
amici
agli
il paese
cavare
istruzione
lunga
dannose
sempre
di
tentato
e
miserament-e
hanno
lo
BROFFERIO
IL
accetta,
escludere
non
a
E
diramasse
la
perchè
pregarli
bene
effetto
questo
dini
GUERRAZZI
grazia
Roniaiielli
e
di
Quarata
giustizia sotto
il
in
quel
Governo
d'Arezzo,
provvisorio
già
del
nistro
Mi1849
Toscana.
*)
Andiafvr
et
aliera
para.
Yo(\\
la
nota
in
fondo
al volume.
dell'
DDE
Broflterio
Guerrazzi
al
41
estrema
:
Torino,
A.
e.
l*ercliè
questa
Re
guerra
al
potere
dai
1859.
dicembre
25
;
il
e
rtc
cui
Cavour
fa
mandato
al
dell-/n-
Nazione,
il
abdicherà
Emanuele
Vittorio
«'te,
sarà
della
Corriere,
del
cospiratori
dipendevtr,
in
giorno
Cavour
Perchè
Cavour?
a
guerra
trono.
Fu
tazzi
impaurito
feci.
Ma
la
se
ardente
mi
consigliò
guerra
sarà
più circospetta
r iniziativa
il
lagnanze
proposta
Rattazzi
Mi
che
meno
Il Sièclr
nome.
si tratti
di
articolo
un
italiano
italiana
Brotferio
annunzi*»
la
volta
prima
Tip.
1859.
a
Torino
liberi
i
qualche
tazione
esi-
tutta-
di
fede
ha
cordato
ac-
portava
assicura
ed
Sottoscrissero
V
il 15
avv.
il
scirvi.
riu-
»,
C*
e
giornale
di
Bologna:
Carlo
lo
Il
Boggio.
dirìgeva
P.
che
e
La
1859.
Firenze
come
Corriere
C'uzzocrea.
vostro
Hrofterio, pubblicato
giornale
Indipendente (Torino, Tip. Franco)
Pier
dal
Alessandro
Puccioni
col
menzione.
politico
pubblicazione
dicembre
Piero
scritto
ffiomale
comici
la
Bianchi
Barbèra,
deputato
a
«
alFamico
direttore,
L'
voi
a
e
onorevolissima
y
Coitituzionale
andò
un'appendice
per
dell'altra
Stendardo
nello
poi
sapete.
fece
') Suppongo
Ma
in
Mi
fatta.
carica
alla
dere
pren-
toscano
il Re
non
di
il favore
pose
più
fu
non
raccomandare
a
che
governo
Ciò
tornerà
tutto
torno
del
odio
Ricasoli.
di
la
Ora
dal
così
e
il Re
di farlo.
promise
dicendogli
in
amare
e
di
;
Rattaazi,
colleghi,persuase
: e
Boncompagni
tornava
dalla
iiat-
8aa*à
non
nomina.
vostra
i suoi
Siipendovi
lui stesso
Re
della
storia
la
favorevoli
volta
ritirata
prudente
una
che
attorno
*).
Eccovi
dal
vi si fece
che
lo schiamaMo
tanto
della
di
Società
cui
uscì
il
già
in
Naeione
luce
edita
nacque
nel
d^Ai^na
in
direttore
sabile.
respon-
fu
deW
fondato
Emilia
e
glio
lulità
qua-
diretto
si
blicava
pub-
42
Diritto
Il
e
GUERRAZZI
IL
Comizii
di
sta
ora
continuano
cose
Uscito
dall' udienza
a
avveduto
la
che
le
propalare
imprudenza
diceva
segreti
delicatissimi
pretende
Brofferio
io
mi
cose,
»
si sapesse
della
governanti
tenevano
in
Già
delle
e
Bianchi
stiamo
il
belle
molte
credesse,
che
laddove
Sauna
vino),
di
Alba
dei^utato
Marazio
amici
^) Castp:lli,
dal
Ee
fu
ch'
an-
lui
i
lo
e
Ministri
e
lo
del
di
lo
possedè
del
centro
«
Da
vendè
loili
più
in
Sardegna
diresse
fu
Carteggio politico,
'J2().
Celestino
stji
da
Toscana
di
persona
tardi
per
l'organo
fiducia
noi
cod
bale
Anni-
Barone
a
tinche
Franchi
Ausonio
al
ceduto
sinistro.
e
della
il Diritto
questo
lo
e
Livorno;
Governo
":
dire
informato
aveva
IHritio, fondato
da
che
Ee
di
così:
Il
Kattazzi».
Bona
di
curavano
invece
generale
inù giusto
stato
col
si
amici
il Castelli
Marazio
suoi
gli
segno
avvertiva
(Cristoforo
dei
razzi
Guer-
saperle
non
dettegli
segretario
il
che
conto.
cose
') Sarebbe
noi
sciava,
sve-
di
Piemonte
in
gran
per
e
Toscana
perseguitavano,
ne
le
capo
in
messo
son
le
scriveva
—
detto
avete
non
Poiché
«
meraviglia
gli
non
sonaggi
per-
').
Premevagli
filo
che
con
intendere
confidati.
erano
gran
—
quando
lasciare
a
fatto
ma
subito
se
e
s'era
così
que' giorni
contento
quello;
mia
Castelli
al
buone
gli
con
in
bastasse
quanto
narra.
uomo
impossibile:
era
a
In
colloquio.
avute
od
le
Ee, il Guerrazzi
pare
non
questo
a
dal
quel
conversazioni
svesciava
il Broft'erio
come
ottenuta
autorevoli,
per
cio
Vii abbrac-
maraviglia.
a
si passarono
non
affrettato
e
andare
a
Associati
rivsolutamenlte^).
noi
con
BROFFERIO
IL
cuore.
Le
sta
E
Giovanni
72.000
del
lire.
Kattazzi
tonio
Anché
Fine
DKLL*
DCK
rilevo
che
Maugini
Guerrazzi
il
dal
Torino
a
parlato
più
doversi
Toscana,
che
cui
nelP
Guerrazzi
fare
venire
a
per
di
il
Guerrazzi
continua
il
il
in Tosciina
da
cose
La
lui
scritte
è
lettera
giungeva
in
"lenza
Torino
da
de
ment
que
le
à
vues
c'est
sachant
audience,
une
le voir.
que
Oette
avancées
vous
en
sarebln»
che
sieno
In
vere
Uoi, aujourd'hui
au
italien, chef
184S, M.
en
M.
avait
du
du
gouverne-
Guerrazzi.
Guerrazzi
lui
des
objet
autre
un
giorno
corris|)on-
una
....
l'objet de
donne
razzi
Guer-
queir istesso
"
bienveillance
est
pnnt"»
25.
prósentatìon
toscan
che
vuto
do-
intendi
tu
in
del
leggeva:
la
avrebl^e
del
cre"lo
ottobre:
27
gente,
reg-
*).
l'illustre écrivain
Roi
pro"luit,je
»
un
venuta
«mal
a
il Siede
si
républicain
demander
sir de
del
Italia
conversations
meme,
tino
consigliando
Re,
comunque
ma
conoscere
del
momento
questo
imbarazzo;
un
importerebbe
le
in
Governo:
nominasse
La
lui
volerlo
non
al
lettera
opinione
Fanti.
generale
lui
iml"anizzi
sua
terreno
consigliato
ma
perchè
V
mezzo
univei'sale
suffragio
aver
gli
in
ogni
acquistino
Toscana,
dizioni
con-
rinii)eratore
con
del
nella
presenti
i-estAurazione
la
non
crescx^re
quale, se"*ondo
essere
che
stesso
l'assemblea
convocare
certo
Re
in
tema
detto
procurare
esperimento
il
sulle
Ini
con
avere
Re,
volere
dinastici
dei
ricorso*,
verni
nel
quindi
i tentativi
specialmente
a
mai
che
mato
chia-
stato
essere
col
avergli
Antonio
airavv.
Kattazzi,
anche
e
il Re
d'Italia;
scritto
Ministro
lungamente
persiste
ha
prevenendolo
Livorno,
a
43
ESTRKMA
mr*me
Roi
avait
parie
exprim^»
iM)ur
dit
On
de
le dé-
les hiunmes
les
commentaires
et
l'assurance,
le meilleur
eliet.
tous
44
Tiiriu
De
tend,
tion
Guerrazzi
M.
dit-on,
qu'il
n'ignore
des
pièce
saillans.
plus
place à coté
se
il
Aperto
Gli
des
Guerrazzi
al
debole
e
che
di
povero
il
Ee,
sdegnato
Brofterio
tentò
nascondere
biglietto
del
Stizzito
vostra
che
non
che
la
bufera
cui
riografo
Dal
la
Pur
dopo
ciò
che
nou
la
al
è
essergli
si
il Re
posto
c'
di
di
più modo
sistè
in-
Capriolo,
nomina
a
isto-
diceuilne.
29
stato
determini
storiogiat'o.
detto
ad
Fa'
di
dal
puhNioare
Ee,
acconsentire
di
il
accontentare
imprudenza
comuiessa
afferma
che
mesi,
caro,
troppo
;
poi lasciò
rimedio.
senza
Torino,
Mio
di
incaglio
Brofferio:
al
Capriolo
risposta:
»,
paio
un
faccenda
«La
superato
in
e
piccolo
un
Il
Eattazzi.
verità
la promessa.
questa
sfumata
era
il
la
cipalment
prin-
rivelazioni.
quelle
un
scorsi
si ricordassero
rivolse, ebbe
si
e,
era
il Eattazzi
vagli:
sarà
ma
passasse,
perchè
di
nacque
scrivervi
posso
forza,
ve
avrebbe
Lamarmora
alP amico
seri
tarono,
commen-
il Ee
cose,
:».
richiuderlo.
a
mortificato
e
dimentica:
si
non
di
effetti
novembre
19
tempo
altre
e
gii
Guerrazzi
M.
plus éminents
Ministero
animo
imaginare
Facile
il
emporte
quelle notizie
le
Xul
liumoristique
stjie
les
a
l'at-
l'extérieur.
idées
aux
fece
Tra
aggiunsero.
réputa-
haute
un
penseurs
si
non
a
giornali riproducendo
altri
detto
Quant
libres
sacco
qu'il
et
la
l'écrivain
est
excellence,
où
à
méme
et
Florence
de
digne
Guerrazzi
par
à
rendra
se
Italie
en
a
BROFFERIO
IL
situation
une
que
d'Italie
E
GUERRAZZI
IL
è
non
alla
persuaderlo
tutto
più possibile
sua
a
razzi
Guer-
minano-
frenare
DELL^
DDK
rimando
la
benissimo.
mi
; il
«li stizza
gli impeti
lusingo
tempo
lettera,
sua
Ho
rimessi
che
sarai
la
e
45
ESTREMA
ricorsi
i tuoi
di
l)Ozza
tua
dello
ed
Capriolo.
in
ei*a
vi
ora
del
si volle
perchè
dare
per
pregato
aveva
stere
insi-
non
a
che
così
Baiata
ho
ne
in
a
Arezzo
o
no,
sjjerato
voi
se
la devozione
le
acclamano
le
invano
di
armi.
al
più al
si ardisce
devo
di
nome
Boncompagni
strazio
lo
da
del
operai
a
Re,
menato
in
Voi
me.
in
Re
dove
del
né
sanno
restituito
amici
vostro
la
rimanere
benevolenza
tornarci
ecco
meno
al-
Io
giudicare
essere
rimangano
Intanto
riunioni
farsi
non
nella
per
leale
lontano.
:
mi
giudicai
aggiungono
paura
per
nelle
a
paura
per
sig. Rattazzi
da
consiglieri
in lì.ruttarono
ciie
e
twUo
non
né
posso,
procurerò
tenermene
non
non
persone
ho
del
quella
giudicare
fu,
io
questo
istarò
non
Toscana.
accettate.
state
e
Io
io
che
benevolensa
che
onoratamente,
potete
suoi
di
dalla
nel
squallore,
sarebbero
non
dacché
morah»,
lungi
offerte
Ricasolì.
a
Poiché
patria
facendo
di
e
tenevano
nello
giuste, anzi,
danno.
se
del
a(!canto
esser
e
segno
soltanto
più oltre
mi
durassi
che
un
«giustizia
di
che
esilio,
paura
dirò
coKji.
anco
Re
sapevano
chicnrì
i
vi
imma^nandomi
Già
desistere.
atto
che
dello
angustie
e
di
prego
un
nome
pure
Ke
1{$59.
dicembre
26
lettere.
vostre
impedimento
domandai
Io
al
bene.
assai.
avuto
E
delle
ringrazio
«ausji
:
pena
carissimo,
Amico
hi
di
va
Broflferio:
al
Ovnova.
Vi
che
risposta
sempre
Tuo
Guerrazzi
Ti
cose.
condoni
per
Voglimi
esaudito.
molte
le
corregge
Toscana
mi
che
suase
per-
lo conducono
Pistoia
a
e
Firenze
in
giro
ad
ne
per
46
la
Toscana,
fiedd'a
il
come
mente
loro
Torniamo
come
fanno
l'effetto
potrà
divida
si
e
da
non
lio
parte
nella-
di
è
due
tra
la
; vivete
]*.
8.
Asj)etto
di
che
Brofferio
il cui
felice
compatirmi
che
med.°
mi
io
non
varrò
per
giornale.
di
commento
per
terra
al
»
proverbio
i casi
e
:
pi^ssimi
chi
u
mineranno
ter-
Al
varrò
al
obliatemi.
e
fine
mese
deiranno,
primo
di
del
altri
vedei'e
a
se
non
zio
l'annun-
crederete
terlo
po-
giornali.
Guerrazzi:
29
dicembre
1859.
siete
j"oco
giusto
me
con
siete
e
anche,
scusatemi,
generoso.
In
voi
denza
corrispon-
C.
A.
poco
;
bisogna
Stendardo
Torino,
Voi
Guerrazzi
inviare
supplico
politica del
alla
lino
sopra.
mi
il
chiosa.
Addio
far(^
lo
e
nello
principio
sedie
memoria,
rattazziana
pei-tanto
altro
qualche
un
d'ipecacuana.
comandare
politica
cesso
compilazione
annunziarlo
i
che
,
annunziato
nella
Questo
dovrà
anzi
nimicizie.
e
durevole
e
supposta
antichi,
poUole
cara
appendici:
metterò
non
me
la
che
uomini
agli
vogliono
non
brighe
delle
per
Io
me.
trovando
se
siede
sarà
ingaggiato
uomo
che
addosso
e
che
torto,
un
anco
nostri
Brofferio
come
né
amici
da
attira
Brofferio
Angelo
Firenze.
a
agli studi
mi
accolto
J^eilingiu-cio,
per
staccarmi
vi
BROFFKRIO
IL
glasso
riparare
benevolenza
moderni
bue
più devo
possono
non
E
Livorno,
a
molto
E
o
GUEKKAZZl
IL
momento
questo
venite
a
sinistramente
le
vere
in
cui
mina-cciarmi
interpretata
caiiioni.
sostengo
di
in
una
una
lotta, da
dichiarazione
quanto
che
se
gigante,
tanto
ne
più
bero
ignorereb-
48
liane
ad
quella
a
alla
Circa;
credere
viva
è
IX
gli fanno
che
il
e
male,
Pamico
vostro
Governo.
sto
osservando.
al
Guerrazzi:
1' ha
cui
a
mi
degli
Quanto
conviene
parlerà
Ricasoli
di
sì),
;
o
;
giornale
e
sacrifici
dovette
si
e
qualche
non
non
di
sequestri
si
fa.
e
in
videnza
impre-
coraggio.
1860.
gennaio
Toscana,
e
mitigare
le
O
si
di
paura
né
caso
messo
sono
e
27
tal
e
non
la
mi
salute
più
vili
sono
gli mostrerà
giorno.
avremo
i
;
i
stante
chiami
ri-
denze.
corrispon-
fa
sione
l'annes-
sequestri
Cavour
e
né
durare.
possono
Se
i
attendere
forte
stampatori
con
per
Ratt(azzi)
me
a
Addio
interessati
(e pare
Il
noti
erano
ma
costretta
Torino,
si
mina
democrazia
la
e
partito
vostro
Brofferio
Ora
fare
napoleonisti
e
peggior
democrazia,
quel
con
cappa
Già
detelo
cre-
di
sarebbe
questo
e
;
tenere,
rischio
corre
repubblicani
Toscana
alla
del
alla
Pio
farebbero
granduchisti
eh'
di
via
popolarità
agitarsi
ad
Tornano
vuol
sua
BROFFERIO
IL
noi.
per
avari.
la
esperto,
riscontro
e
nella
oontinuando
; ma
lui
E
GUERRAZZI
IL
viene
fa
insidiato
di
tutto
dignità
mandate
un
e
per
da
Cavour
che
ucciderci.
Noi
gli
corrompe
ci
difendiamo
coraggio.
appendice
col
vi
vostro
nome
saremo
riconoscenti.
tutti
Il
ricorderò
re
è
malaticcio.
sempre
dei
vostri
consigli.
Forse
Vi
lo
vedrò
abbraccio.
in
breve
e
mi
IV.
TORCHI
GEMONO
di
sequestri
in
avvenisse
che
Avendo
«
scoperta
nessuna
coloso
ci
la
vi
si
di
e
di
sospira
di
ci
non
fu
—
più
di
MAnTiNi.
lire,
TI
di
pericolo
Gutrraizi
«
o
il
cinque
Broferio.
stampa
di
alte
i
anni
i)eri-
e
ma
aveva,
cospiratori
"
di
che
corte,
botbnchiare
rimpianti
via
un
e
muni.
co-
quando
dopo,
buttarono
di
verno
Go-
grandu-
cariche
a
que:
dun-
al
operoso
ne
quali
pretese
ragguardevoli
segreto,
sorta,
alla
aiuto
partito
non
reciproche
fatte, quattro
cose
centinaia
4.
chiacchiere
i
nelle
un
partito
persone
in
guardinghe,
confortare
A
«
potè
serio,
principio
danari
ex-ciaml"ellani,
appartenevano,
riunivano
Le
;
fra
da
danaroso,
c'era:
spenderli
di
serio
che
e
ma
scarso
tori.
di
naio)
gen-
carabinieri,
Nulla
».
15
restaurare
a
principali,
Giovò
numero
fosse:
dei
nulla
l'opposto
del
diretta
zelo
Granduchisti.
voglia
di
ma
Nazione
agenti
mai
fu
credere
scarso
non
ci
dei
chista
nella
ragguardevole
non
far
lo
degli
persona
congiure
giorni.
temè
si
o
que'
(leggo
mercè
alcuni
che
a
rono
fu-
rigore
avvenne
cospirazione
una
regime,
raggiungere
({uanto
Toscana
polizia
la
l'antico
da
necessari
di
atti
;
so:
non
accenuasse
probabilmente
giornali
creduti
Broft'erio
il
sequestri
quali
A
SCRITTORI,
E
poche
librettuc-
50
GUERRAZZI
IL
ciaccio
del
manigoldo
delle
già
al
collere
di
nome
divine
apoplessia;
il
che
rumore
via
le
congiure
era
Lo
«
Società
fondato,
aveva
rilevo
questo
insidie
i suoi
di
Beolchi
una
/
casi
era
e
androne
fu
lo
il
quello
che
e
sidiava
in-
«
cietà
So-
comizi,
le
prossime
il
Brofferio
in
luce
per
1859, secondo
pubblicarsi
Stendardo
né
le
le
chè
per-
viveva
rifaceva
danno,
del
facessero.
che
a
non
sibbene
Cavour;
fatti
in-
Uscito
cose,
a
Tre
liberi
dicembre
medesime
si
giornale politico
»,
inutili
lettere
piìi gli
del
vere
l'insanabile
spese.
o
poste
sup-
dissidio
redattori.
dirigeva
Lo
il 15
associati
1300
con
non
^)
le
tutte
maluccio
fra
da
furore,
dirigere
presiedeva.
Torino
riassumo
e
dicono
Ma
in
volta
prima
che
e
dei
di
Consiglio
»
politiche
e
in
accenna
del
di
scopo
amministrative
elezioni
la
allo
«
forma
e
il Brofferio
italiano
le
in
nelP
17
italiana
tabuia
gatresco
pitto-
mortaletto.
Presidenza
costituzionale
costituitasi
salivano
granducali
Stendardo
in
supplicate
Cocomero,
cui
alla
tornato
»,
del
in
vivevano
aggettivo
Ministri
del
sera
finalmente
foglio
Cavour
della
la
rato
prepa-
*). Gli
che
o
qualche
a
e
andavano
Emanuele
sui
fuoco
Ricasoli
palazzo
diavoli
qualche
proprio
scoppiarono
ne
Il
quando
Macliiavelli,
Piemonte
al
Granduca,
Vittorio
dando
sfogavano
solo
del
scendere
a
e
Toscana
appiccicato
aver
iil
voluto
poi, poveri
»
elargizioni
per
babbeo
avevano
della
principali
agenti
del
quanti
a
V annessione
«
dava
si
quale
nel
BROFFERIO
IL
E
il
Arona;
della
i'ompagnia
di
vice-presidente
che
della
condannato
Toscana
nel
Toscani,
Firenze,
1859
alla
e
1860
Società,
forca
narrati
Tii). Saloni,
per
al
18(54.
Carlo
aver
popolo
da
deli/
DUE
riuscito
a
scampare,
combattè
nell'esilio
sino
durò
eletto
fu
la
Il
Beolchi
Brotl'erio
che
terza
che
gli
del
oi)era
per
della
esilii
o
facesse,
voleva
non
giunta
quando
sempre
i)oteva.
parte
una
(In
Di
dall'altra
e
e
dicesse
risse
invipe-
castrava,
o
dispute
razzi
Guer-
Il
articoli
malcontenti
qui
Brotì'erio
Stetidardo
lo
cestinava
poteva
il
checché
mandava
e
sgarrasse,
saperne.
che
i patiti
che
ma
il
non
da
malumori
e
quotidiane
tine
senza
morose.
Di
ciò
tutto
in
ahimè!
nascono
Toscana
gli insegna
voi
«
note.
Ieri
giorno, più
fosse,
ma
i
Le
dalle
solito, il dolore
fiorentino
parlar
interminabile
si
dissapori
ed
per
modo
ogni
di
lettere
vostre
del
e
dissenzioni
nostre
afflitto
a
buggerio
un
«
sempre
subitamente
l'amico
ragguagliava
apijosta all'apj"endice; ad
ci
nota
Brott'erio
quasi
Un
».
scrive:
il
lacrimevoli
sempre
da
addirittura
del
lui, ora
a
ove
che
aspra
più
realtà
prossime
muovergli,
Kicasoli,
Beolchi
Parlamento
che
opporglisi
pretendeva
al
contro
più
noti
ostinata,
intendevano
gna,
Spapatria
avvicinate
era
vedeva
il (ruerrazzi
per
s'
erano
Cavour
e
in
natale
in
e
legislatura (1857-1860).
patiboli
opposizione
1821,
in
tornato
e
la città
disposto, sì, a
ideali, era
ma
a'
1850
del
lil)ertà
la
per
settima
e
cui
e
piemontese
al
rappresentare
a
dumnte
rivoluzione
alla
parte
preso
.""1
ESTREMA
la
nota
che
volli
accrebbero
egli
la
mente....
smisurata-
».
avanti
ImiH)ssibile andare
giornaliere
di
l)ero
circa
elucubrazioni
progetti.
azionisti, e
anzi
Via
tutti,
alla
redazione
meglio:
quel
a
casa
uscirebbe
i
rimedi
nuova:
si
il
modo;
e
e
grande
i)erò
rietà
va-
si cerchereb-
provvederebbe
Beolchi,
trimenti
al-
entrereb-
52
il
bero
beir
nel
rischio
tutti
ultimo,
Brofferio
al
il
è
oggi
con
dar
al
fuoco
appartiene
di
Avete
così
me,
non
modo,
a.
che
il
come
voi
:
matassa
cavarsene
che
poi
contro
allora
io
credo
e
a
sa
e
cui
a
ha
egli
Beolchi
dabbene
;
voi
Vili afranca;
Ogni aspettazione
che,
;
:
e
perduto;
che
sul
cederà
facesse
secondo
soggiacerà
bene
troppo
presto.
al
guerra
non
ha
piii buono
per
sé
farà
ignominia.
con
davvero
perchè
battete
com-
momento
questo
seriamente
farà
in
chiamato.
sarete
mani
e
e
ritano
me-
e
anche
in
le
borsaiuolo
NapoleoiK»
potrebbe
politica; i)ersistete e
onore
Napoleone
perchè
potete.
se
per
con
Napoleone
Sebastopoli
Se
ed
spaventa;
si
sosteneteli
nazionale
gli
que
dun-
Bisogna
perchè
uomini
sono
dalla
tutti
fiamme.
sia
;
mi
deliberato
vedo
e
occasione
azioni
con
voi
\'ivesse, sia
soffio
Però
ritirarvi
partito clericale
a
prima,
anche
imbrogliata
no
alla
dal
politica bisogna
in
è
Stendardo
moderati,
; in
che
ciò
a
sono
pagliajo.
lo
vigoroso
ringhiera
potrà
? Io
suo
1860.
ciò
addietro
altro
sostenuti.
mi
Tpedete
Papa
e
mi
;e
quest'ora
a
e
sempre
benché
dalla
una
a
ritirata
mia
tutto
a
volgo
un
che
più
torto
non
sotto
vorrei
essere
ogni miglior
febbraio
11
vostre
io mi
mio,
con
Interdonato,
Cavour
; ed
abbajare
risuscitarlo
di amico
considerazioni
Nondimeno
ini
giornale
della
jeri
anticipata
cuore
molti
in
dato
ho
risposta
una
cani
vi
che
le medesime
altri
Brofferio^
Car,mo,
L'annunzio
abbajare
il
vennero
con-
Guerrazzi:
Amico
per
pacis
uscì
pubblicherebbe
Torino,
scrivete
hono
vourriaiii
pericolo.
e
giornale
antica
prò
prevedibile:
men
rimase:
Beolchi
BROFFERIO
Sineo,
il
Da
acqua.
partito
IL
E
Villa, PAsproiii,
più
della
il
GUERRAZZI
IL
il
col
Papa
Papa,
è
in
DELL^
DUB
logica
posizione
una
diritto
va
e
53
ESTRKMA
|u
la
r
strada
sua
;
Na-
e
I"oleoiieno.
In
tutto
Ciò
iiiata.
ebbero
vedo
non
si
non
che
la
e
il Re
dell'opera propria
fucili
artra-
Nazione
ai*-
Kattazà.
e
cedettero
e
compiuta
con
Garibaldi
di
momento
un
rovina
la
redimere
può
fucili
i
compresero
paura
Poi
peggio
tanto
:
essi.
pc^r
fede.
con
Pai've
dovevano
che
ciò
tutto
lazzi
Giiribaldi
e
al
potere
elezioni,
Mi
Ricasoli
e
si
è
debbo
ch'io
subdole,
non
essere
e
vero
;
l'ombra
neppur
forza
i"
non
vi
vende.
sta
non
del
vi
Io
nei
diverso
la
j)or
via
; o
tempi
cogli
: e
per
non
nomini
forse
Se
venisse
nelle
in
meglio,
voglio
che
io
e
di
colla
da
mi
Italia
malvagio.
politiche
; le
scusatemi,
e,
essere
uomo
un
che
furberia
vi
per
I"a
conosi'iuto.
tutti
costoro,
della
di
i
di
nel
intellimezzi
ci
t"Mcano
man-
superiore
essere
p(»r andare*
a
avvilirla
|)er
pra
com-
ma
che
tempi
non
vostra
vostra
tempi
sono
pigmeo
lia
d'Ita-
tìoi-entinello
son
sento
V
essi
litico.
po-
cose
gnui
di
forza
(|uesti
diventare
governano
ai
schiera
derla
ucci-
e
sempre.
chimere
vosti-e
mente
vostro,
copiarti. Quindi
dir
\ìer
nK»diocre
e
le
uomo
le
un
o
credete
tennini
nn^zzi
diritta;
di sentieri
iniuie
\'oi
stu"liato
ho
rebbe
sa-
non
come
i)er me;
sono
non
genio
Rat-
e
si rifai-ebbero
impastano
uomo
procedei*»» vigorosamente
genz«ì
che
bestia,
ogni
il Re
se
addoflBo
croce
|)er voi.
grande
una
Oìvour
non
gran
mistM-abili
quindi
;
il tininnucolo.
quelli
(tfic)un
anche
né
la
una
volpine.
astuto
e
è
sono
sono
Per
giusto.
centrale
sai-ebbe
dite,
posto,
stati,
foswro
Italia
non
voi
grida,
Ed
io
neir
e
riuscì
ne
e
al mio
vi
stt^so
pochissimo
discorde
«more
con
i)erchè quelli
troppo
facevano
me
io stetti
come
sbaraglio
io facessi
musica
una
; ma
che
con
essere
allo
mesHo
sono
tutti
a
rimase
stonatura
Ciò
mi
\yeì' entrambi
lo
ha
"iuale
andavano
; ci
nieri
e
la
Italia,
dell'
io
questo
di
gradire
di
il
vita
litirata
soggiorno
e
solitaria
campestre
d'una
vi
54
IL
villetta
sul
settimane
bella
nella
più
dove
abbiamo
genio
vostra
1- intimità
il
delPamicizia
si confidano
alla
Broiferio
:
cose
Vi
;
Amico
Io
Gazzetta
e
e
miei
già
Qualche
qui
un
Ì"L
desidero
non
e
vorrebbe
Io
nelle
non
*)
La
*)
La
il
essendosi
in
che
non
cose
so
è
lo
scritti
al
ritiinto
colle
vedere
aj;time
ul-
queste
la
che
più
avere
del
pietra
spiega
democrazia
Ma
qualche
in
triduano
qua-
mio
polcro.
se-
che
come
anziché
prova;
tentò
(laceì^a
serve
si
non
soldato
uomini
ingloriose
fu
mala
?
può
Senza,
battere;
com-
sbandato
che
mano.
cogli
del
Uroffcrio
fanno
animosamente
che
vilhi
Diritto
alzi
Stendardo.
armi
d^ Italia
il
si
partito
un
corrisi)ondenza
Brofferio
di
parlare
ca"l
della
sostenga
Vcrbanella,
scrissi
? Vi
morte.
reliquia
vi
jeri
Stendardo
di
punto
rialzare
morire
attuali
propri
nsi
dì
sono
che
nello
ultima
partito
1860.
quiescunt,
quia
carta)
il cuore.
tutto
febbraio
20
per
sepolto:
successori
trova
che
e
.
che
Inmdeo
I
^)
lotte
altro
;
Milano
di
corrispondenza
una
sono
nel-
Car.mo,
la
vostre
taciute
con
Torino,
positamenU^
colà
Guerrazzi:
al
leggeste
il
Luini,
dirò
vi
e
abbraccio
il
volet^i,vivremo
tutti
a
a
Repubblica
una
se
e
ed
troveremmo
il Cattaneo,
famiglia
molte
lettere
Ci
in
lontano
mia
carta.
di
e
Verbano,
è
non
arti
alcune
passare
Pensateci.
Varenna,
colla
e
di
del
Maggio
etc.
offro, poti-eiunio
nostro.
situazione
amici
colla
mal
il
vi
BROFFERIO
IL
discorrere
a
secondo
Fogliardi,
E
lago i), ch'io
insieme
scrivere
^icini
GUERRAZZI
Brofterio
inserita
il
nel
sul
Sperai
Lago
amico
un
Maggior*'.
della
50
numero
Stendardo,
mede.^inio.
avvenimenti
delusioni.
Griierrazzi
allo
cogli
e
suo
dallo
zetta-,
Gaz-
mandi
Stendardo
i
56
GUERRAZZI
IL
di
vivo,
altri
; che
testa
lo credo
nei
che
suoi
dove
estera,
studiato
P
meritarsi
uomo
pare
?
Io
fama
che
:
politica
gode,
nella
anchc^
e
e
scritti,
la.
parte
patrizio inglese
uso
a
la
suoi
nei
A
credo
lo
non
uomo
aderenze.
sue
vorrà
spero
mi
interna
nelle
e
durando
adesso
:
il morto.
libertà
la
ho
perchè
atti,
facciate
Cavour
il
ci penserà
tempo
suo
impossibile,
è
Promoverà
non
a
BROFFEKIO
IL
E
più
stretto.
Nondimeno,
tutti,
se
e
corrotti
o
difenderlo
per
avvelenano
non
di
frodi,
calunnie,
assassinano
non
d'
e
da
partito
è
ci
non
e
illusi, gli acconsentono
o
repugnino
cui
miracolo;
è
maniera
ogni
quasi
infamie
:
di
però
si
non
sciano
la-
patire.
Voi
il medesimo
casoli)
altro
la
per
strappo
Pare
che
coda
dei
deciso
diventerà
per
di
alta
della
spesa
di
deputazione
volete
rifiutano
gratuito
è
per
mi
risposto
mi
che
possa
putazione
de-
collegi
io
no,
che
So
dalla
ho
armento
?
qualche
e
Tre
:
o
R(i-
dubitate.
ora,
Torino
buoni
non
prevedo
per
a
:
il
sarò
non
la
Camera
patHzi,
di
la
sostenere
che
in
molti
questa
causa-
; voi
aristocratico
scana
To;
e
ci
non
pensato.
Ohe
faremmo
noi
?
Saremmo
il
palle.
eletto
evento
Chi
grande,
accettava
Ma
almeno
neoesse,
è
dete
ve-
;
pigliare
a
ignora.
no,
corna
escludervi
ad
se
ogni
il mandato
mai
o
l'elezioni.
democratici
veramente
avete
eletto
iwo'pHetà,
darò
glielo
domandando
in
io
diffei'enza
la
le
per
avuto
apparecchi
sarò
viste
perchè
ho
io
si
io
deputato
e
buoni
Paria
profferto,
sarei
che
però
:
il toro
pigliare
torto,
se
hanno
di
torto
aveste
Non
è terreno
alla
di
moro
piazza
dove
questo
;
losa.
scanda-
minorità
Camera,
nuova
bersaglio
possiamo
a
le
tutte
combattere
con
vantaggio.
Bisogna
qui
organare.
cercare
né
un
altrove
Farini
altro
un
c^mpo.
partito
obiettò
che
Amico,
d'?mocratico
bisogna
non
pai*tito democratico
fessarlo,
con-
fu
puto
sa-
non
dell'estrema
DUE
ci
bensì
era
notabilità
cei-te
ci
luente
ordinato
sia,
il
quanti
I
giornali
ricco
voi
nella
ad
lianno
lo
"ol["o
di
via
via
volentieri
che
veritii
(jua
mi
soccorso
a
Torino,
ma
e
il paese
Credeva
fede
bene
che
le
e
a
torto
appassionato
neir
r
ho
Il
delle
arena
temperati
provato,
eil
a
:
sarà
lo
ap-
andi-à
remo
avverse-
il vostro
là fate
in
e
s^'uza
anzi
nome;
per
stile.
vostri
clic»
e
io
i
passioni,
stemp«»rati
o
sig. Mangini
deirass"K*iazione
1
peirhè
Ik'usì
—
Mentore,
C(avour)
o
ci
«"
fattibile, avvisata»,
il
Se
cuore.
di
fossi
il clima
costjY,
uggisce.
Hic(asoli),
—
il
jhìimmmiw»
ho
non
temperati
al
fidenti
giovani
siate
ma
se
tutto
gli siierimentiamo
ora
lusinghe
bisogno,
mi
i
lilMM-tiì.
ed
piace
con
io
Bisogna
questo
qua
lo
vi
mento
ordina-
storcei'à.
nascondendo
partito
Fra
Natunilmente
sicuro,
darò
nuoce,
Hi^mbra
il
se
indietro,
della
testo
co-
siamo
giovani
lei.
pare"-chi giornali,
possibile
è
quanto
E
in
fucile
di
bei-siiglierein
da
Frattanto,
invece
manca,
:
valorosi
sinceri
amore
per
credo
come
se,
Orl)è
casuale, peix'hè
e
sovveri-etuo
e"l
il Giornale.
e
tiratevi
Voi
l»are"chio pel futuro,
l)ene,
bi-avl
incoraggiteli.
e
stilato.
! Certo,
somministrerebbe
numeix";
l"oi tornerà
e
at)ostoli
e
essere.
dirigeteli
nostro
alcuni
eleggiate
libertà,
;
ciò
quanti
I
gente
volontarìi
o
la
perfetta-
come
quanta
poveri;
rosiirio
farlo
bisogni!
;
che
il
di
paternostri
noi
e
raddoppiare
a
coiJie
partito contrario;
pagati
che
iti coutiario
Vedete
manchi.
cagnotti
è
partito
cause
il sarto
ma
ci^o
; io
,
stoffa
57
voi
è
mi
commette
la
che
avversi
non
detto
aveva
iK'Usieri
il che
toma
dirne
pagargli
vi
di
parlare
di
tarsi
getsti
Que-
nemici
io
;
cagioni.
il prezzo
costà
dal
rimborsare
farò
seusui
diverso.
dei
le
fatino
e
fi-emevano
peggio
fanno
ciò
me.
a
mi
ma
:
di
:
suimpata
superfluo
fatelo,
lioratori
eolla
gnor
si-
Guigoni.
(guanto
dnisi
rh«'
al
\'erl)«ino,ne
v»'i)issi.
parleremo
a.
Maggio,
e
poti-ebbe
58
scrivete
Quando
E
GUERRAZZI
IL
qualche
alessandiHno
Avvisatore
BROFFERIO
IL
mandatemelo.
articolo,
fu
messo
Nello
articolo
un
ragionato
assai.
alcune
mando
Vi
di
calunnie
Ma
bravi
dicono
si fa
da
e
Mondo,
inventare.
^) seppe
se
al
rechino
che
fine
siete
dare
rido,
Io
renunzii
da
tanto
intendere
mio
pote,
ni-
fallito
che
a
vivere
amici,
reste.
ammatti-
ne
per
considero
e
casa
Satana,
a
voi), voi
a
da
nepote
collocamento
un
si vuole
mio
io
perchè
fino
avessi
al
e
il
preghiere,
le
per
strette
agiato,
non
ma
bisogno.
al
sopra
che
mi
non
me
(Satana
impenitenza.
troverei
a
mista,
Carne
me,
a
mia
questa
attorno
tanto,
unico
minaccie,
le
gente
alla
e
Bastivi
mi
la
suonata
una
con
danno
quanto
mezze
che
nemici,
al
liberale
badate,
ma
;
1' Armonia
manco
vedono
non
dicessi
vi
diavolo
da
né
toscane
proseguire!
Se
del
che
! E
Unione
dalla
viene
imbeccata
galanterie
Accidenti
libertà
questa
a
!!
subalpina
Addio.
P.
che
S.
noi
ritus
*)
retro
Giù
Marchese
valendosi
Cavour
pace
se
ne
e
la
durò
distaccò
OattoUca
Satana
che
!
col
ebbe
tipi
del
Bisogna
Vescovo
tra
gli
nel
lungamente
fratello
per
viVe
Riapparve
diretta
fondare,
tuttora.
dicesi
luglio
durante
dopo
dal
di
la
D.
il Conte
stipulazione
di
IMo
como
Gia-
1859.
Nel
guerra,
sino
usci
Rosmini
Camillo.
Margotti,
Y"e,v invito
da
e
casmo.
sar-
e
Fondato
Antonio
la
come
che
1848,
Ivrea, Moreno,
pieni poteri concessigli
soppresse.
tenterà,
sì,
Tra
è,
Spi-
serii
diventare
collaboratori
Cavour,
ci
civiltà,, gioruale
d'
altri
quando
burlette!
colla
; ed
noi
abbastanza-.
Così,
Fontana
dal
di
te.
addio
religione
Gustavo
de'
perdei
della
lUrago,
il Marchese
difendiamo
ne
O
Torino
a
abbiamo
grande
e
burlette!
L^ Armonia
luce
di
rispettiamo
vade
:
Margotti,
e
peccato
epigramìnaticus
cataletti.
dal
altro
ci
non
diciamo
in
Un
-
a
che
TX,
della
questi
V Unità
DELL^
DUE
Krotferio
Guerrazzi
al
59
ESTREMA
:
Amico
mcnto
Castellini
matteiN,
dietro
me
le
rispoeta
s(!ana,
mia
a
al
e
Hudson
che
Coi'riere
di
dato
voleste
del
lettera
nel
perù
stoini
Vi
Non
non
è
')
di
è
La
Giuseppe
la
2*
durò
Brofferio
sono
si
elio
così,
farà
avranno
fortuna.
in
America
siete
Catana
Il
il
direttore
e
Riìmova/me^lù
\("
voi.
Proni
is
e
della
fondatore
per
Guardia
Sir
a
il
racconta
James
Manno
Società
Gap.
il
CXX
suo
Nazionale
Ministro
(voi. 18)
viaggio
de
Storica
I mici
nell' Italia
così
fa
ne
Nazionale;
rasse,
dudili-
cemio.
IMnbalpino
Su-
al Parlamento
ebbe
1849)
degli
nale
gior-
quanto
so
non
Torriglia
Hudson
liiforma,
dou
dal
Fu
piacentino.
della
Bibliografia
La
po"*o.
dal
padre
da
legislatura (gennaio-marzo
nella
vedasi
c^ntinuaite
io;
na
Losio, deputato
risposta
Piemonte
il
che
Antonio
colonnello....
Per
Crispi.
Farina,
nella
una
Farina
La
a
il Rinnovamiento
d'Arila
compilata
";eutemente
«egnere
nato
Firenzuola
Francesco
certo
Slata
Uliva
iH*r
acchiusa
qui
Ratanieìlo.
Aiitoiiiu
depntato
Se
e
altro
per
cuore.
che
che
sono
risposta
numero.
torcere
mando
in
di avei*e,
8e
Re.
To-
*).
vostra
di
vero
vi
Ìjohvì
primo
abbraccio
voi
in
in
agitato
accusi^
con
articolo
un
aver
pessimi "'onsigli al
la
filo da
i ribaldi
che
De-
scriverò
altro
di
accusa
stosso,
collalM"-
Villa,
Macchi
iH*r
di
mezzo
i"er
camjK).
altri.
Bologna
Colonnello
Egregiamente»
mio
più
Rinnova-
nel
e
al
o
Oliva, primo
nel
gli
mi
voi
risiK"ndere
Tavv.
soscriverò
Io
giorni
tre
dii*etti
me
pa«8a
saranno
tende.
presenza,
da
direttore
che
fra
trasformato
giovani
Diritto,
del
che
Stendardo
lo
tipi. Comi"arirà
latore
dirvi
per
redattori
con
altri
fretta
uscirà
quattro
1860.
Car.mo,
in
righe
Diie
febbraio
26
Torino,
Stati
d'
grado
x)armenHÌ.
Inghilterra
tempi,
eentrale.
di
nel
in
quale
60
IL
Broft'erio
E
GUERRAZZI
BROFFERIO
IL
Guerrazzi:
al
Torino,
8
1860.
marzo
Amico,
Sono
vi
feci
stampato
il
però
sciivere
di
Ora
scritto
di
discorso
cui
mando
vi
;
barba
io
ma
per
far
voi
che
vorrà
Pare
a
l'alti^
de'
che
ho
mandato
Miei
Mandate
Siete
che
Tempi
vi
così
forte
fu
umore.
farà.
mi
Questo
rivoluzione.
estreme
col
cose
Liberale
Unione
vicini.
mai
più che
in
discorso
col
12'*
?
ler
voi.
capitare.
farò
pagina
che
abbiate
potente,
e
vi
l'annessione
così
vostro
ciò
pienissimi
sono
della
colla
siano
il
la
a
manca
di cattivo
bisogno
e
Re
quella
presto
che
ha
di
vuole
accingersi
al
siete
Cavour
tempi
^).
giovani
proclama
i vostrì
vamento
Rinno-
nel
anche
voi
e
;
subito
ha
(]uale
numero
miei
Boncompagni
me
giorni
risposte al Corriere
I
questo
il
Toscano
mandare;
casi.
e
E
rivoluzionario
primo
alcuni
da
Villa,
Popolo
letto
in
sono
gravissimi
piace assai.
credete
il
presto.
Napoleone
a
al
faceste
; mandatela
volontà
da
le vostre
vi
che
Volgonsi
E
martedì
istampare
per
costipazione
forte
vostro
pagina
una
di
ammalato
manca
anche
e
calmatevi.
virtù
la
del
piente
sa-
indugiare.
Stendardo
Lo
oltre
il rogo.
Bicasoli
era
Al
*) È
Guigoni,
Beolclii
le
ma
gli articoli
gii
ristaiiipsito
1862,
p.
nel
620.
amici
li
vohinie
del
nemica
viveva
Cavour
già l'opposizione
non
veemenze
non
l' ira
ma
;
rimi)roveravano
valentuomini,
si scusò:
morto
e
aveva
"le«"li
le
offese.
11
e
del
ai due
Beolchi
scritti
lui; parecchi,
Scritti
politici. "'i]ano,
dell'
DDE
anzi,
stampati
altri
soppressi, gli
aveva
ne
61
estrema
grado,
mal-
suo
costretto.
al
infuriò
Brofferio
Il
del
direttore
mazioni
del
zione
Guerrazzi
pigliali»inizio
il
(vedete
Innanzi
il
del
Diritto,
da
di
ciò
che
sempre
braccia.
l'aura
Una
: ora
all'accetta.
gente
con
Anche
il
da
che
voi
La
capo.
e
comincia
con
viìtà.
mio
si
quello
giormile
parmi
chiara,
a"-c("i-scro
credono
Tarbore
! Storia
Opposizione
nuova
la
digerito
fu
(o
dico
seconda
cani
linea
giornale
ricordo
cuiii
sembrava
sicché,
ma
capinY
perchè
finisce
col
l'oni-
danno
non
ma
le
su
sotto
inaridito,
marrà
riglier*»
sce-
a
recavate
quando
bene,
co-
però
mettersi
a
è
considerava
e
troppa-
che
antica,
ritorna-:
maggio
del
vi
tra
pei*ch«^
torto,
si stampava:
che
voi.
dichiarazione
egli leggeva
impn»8a-
da
insorta
stampa,
})one8te
non
a
dargli
per
in
che
giudizio
la
politico
suo
^
lite
la
certo
in-
poi la civiltà
con
questo
nel
grossi
*) Neirautografo
di
pendeva
prìncipiare
a
deplori
"-h'
non
ma
direttoi-e
parecchi
giornale
pirrf"li
r\aTii
scandalo.
Giove,
tagliato
rispow
Pazienza
come
che
nella
cosa
portarvi,
1)111 vostra
ditì:ama-
e
uno
voi,
ha
wmiiio
il
vero,
compagni
da
letto
quanto
egli ro"larguito
Ix'ne
a
che
part"*
i
ingiuria
da
i)ei*suade
mi
Ho
l"asta
e
mallevadore
molto
atter-
le
ficio
dei"ositato nell'uf-
nacque
o
come
caso
sig. Beolchi.
e
me,
lanciate
tratto
voi
ne
cominciare
d»
parola)
questa
mosso
due
noi
fra
toscana
d'
marzo
r.
Dovendo
se
"?:
querela
replicò:
falsità
di
avere
24
Bi*ott'erio:
al
A.
m'
formale
fisco
; il Beolchi
»
mezzo
annunziò
del
lettera
una
Diritto, imputando
Beolelii
del
in
e
mano
che
sanno,
lieti,
e
avanti.
bisogna
che
tra
vedo
ci
nare
tor-
tanti
farsi
e
la
un
terza
62
grande
sciupìo
il solito
e
qui
stizza
una
che
la misurerebbe
ha
tenuto
merito,
altro
le
del
come
hai
davvero
per
farvi
non
È
18
generale
plebiscito
il
Ricasoli
conferì
delle
nel
all'uno
ha
di
presentò
popolazioni
e
a
unisco
del
Paoli
22
fece
all'altro
il
altrettanto
Collare
d'imi-
Farini
natore
gover-
Emanuele
e
la
vertite
av-
scerli.
cono-
giudizio
Carlo
per
^) :
stampai-e.
sanno
modenese
parmense,
:
ordine
saprete
voi
Vittorio
Re
e
consigliato
vi
Luigi
francata
af-
giornali,
Qui
non
lantuomo.
ga-
stampa
mal
il poco
'60
anno
dell' Emilia
qui
mai
avuto
quelP
giorno
;
la
Re
;
non
vello
berto-
nel
un
parecchi
errori
questa
cosa
egli
lui
per
fascicoli
pidmi
dalla
portandomi
accesa;
del
anco
stupidità
stramazzare
rimediarci.
4
di
ridicolo:
cascai
Toscana
nali
gior-
lo vedo
mano
fa
parecchi
non
marzo
io
dei
considerazione^
seconda
Duolmi
i
gi^an
Arlotto
più
sembra
in
corsero
una
Il Piovano
Il
ci
assai
popone
mi
come
consegnare
che
*)
so
nessuna
sai'ò
non
rivelano
tutto
di
di
di
Governo.
al
la
deputazione,
invecchiato,
; ed
Ricasoli
partorito
avversi
ma
tradirmi
girandola
La
tutti
ma
io
ma
mi
più che
:
Archia,
buccia
una
;
mento
Parla-
turpitudini
Ministero
ragazzaccio
che
ambasciate
fatta
fu
il nuovo
alla
le
perchè
ribaldo,
per
può"
massime
cose,
voi,
renunziare
quasi personale
Digny-),
di
so
gli atti del
e
del
anzi
si
non
che
davanti
non
meco,
nomina
non
suoi
con
paionmi
il Cavour
dichiarato
ministeriali,
il modo
e
toscano,
perchè
congratulo
ne
giormili
vedere.
vedere
a
BROFFERIO
senza
Nizza,
di
a
avendo
me
^)
vacillare
fare
Staremo
e
collari
staremo
:
eletto
di
IL
E
guazzabuglio
da
prima,
GUERRAZZI
cessione
La
reggere.
IL
il
romagnola;
Toscana.
dell'Ordine
Il
Re
l'
del-
supremo
Annunziata.
*) Guglielmo
inat/O
Senatore
al
Digny
^)
Digny
1849.
ribattè.
La
del
Vita
Il
con
Regno.
Guerrazzi
decreto
del
23
al
allusioni
Le
ne
disse
marzo
tradimento
ampiamente
Passiamo.
di
Pasquale
Paoli.
Milano,
Guigoni.
fu
1860
ci
ni
no-
ducono
ricon-
altrove,
il
64
il Fiaui
Toscana
adesso
:
Fantico
De
Vi
(xenova
Savi,
Boni,
vedeva
dentro
una
di
e
egli
né
di
di
dove
e
tutte
le
vorrei
me
deste
ne
i
sono
miei
che
State
io
non
sano
risposta
ebbi
mai
lieto
:
;
v'
vale
glio
me-
nerà,
ritor-
Egli
e
con
2,
e
i N/
la
era
mia
La
gli
dove
La
2*
e
come
che
ignobile
lago.
3,
dite
mandasse
cotesto
sul
siamo
incombenso,
§ 1,
togli quello dov'
livederci
a
a
noi
promoveremo
ciò
mi
lieta
più
chi
sig. Villa
Al
viso,
av-
rina,
Fa-
parte.
gente
risaluta.
Genova,
Il
di
bene,
in
e
di
vostro
era
Patria».
jyrecisOy per
chiari.
né
egli portava
perchè
lo
Di
Rinnovamento
articoli
S^
sarebbe
la
noi
gettava
ventura;
astiosamente
ragguaglio
del
se
della
ne
viva,
sgridato
noialtri
e
com'
Patria
risoluto.
più
negli affari
tenuto
la
chiaro,
spieghi
Sia
forze.
costuma
sarei
vi
si
uomini
; salutarlo,
l' ho
disservizio.
per
tutto
a
un
Campanella,
io
amico
sono
non
o
eh'
perdeva.,
escludiamo
innanzi
!
Rattazzi
i"ericoli avvenire,
a
né
e
vedere
lui
e
vava
tro-
compairire
per
Quadrio,
Ditegli
innanzi
cadeva,
cuore,
;
io
cuore
esposta
noi
!
resomi,
non
di
che
ma
:
servizio
animoso
gente
chiaro
faremo
altri.
modo
uomo
fossa
per
adesso,
in
Povero
perchè
chi
sta
da
le
La
chirsi
sgran-
a
libertà
e
per
altro.
un
insieme
affermano)
so
su
lire
incomincia
popolo,
compilato
non
fare
a
prego
consolarlo.
amo
(mi
e
ella
4000
un
rìzzi
ne
tutti
:
Popolo,
i^pubblicano
giornale
perchè
pensate
non
iusienie
lucertole;
grido:
in
Qui
le
come
BROFFERIO
IL
luettere
a
Gironi,
al
fa
E
stiamo
adesso
:
il fondo
fare
si
GUERRAZZI
IL
Ricasoli
26
dapprima,
avvenimenti
i
regolato
aveva
vigore
1860.
marzo
nel
Granducato
diibitaudo
giornali
la
stampa
;
ma
che
facessero
con
la
quando
in
tanta
più
che
male
vecchia
si
vità
gra-
legge
deliberò
di
dell'
Di'K
circa
interrogare
popolo
tutto, stimò, compera
i freni
e
stato
politiche.
Quanto
il
e
silenzio,
discorrere.
Come
a
nacquero
colore;
funghi
la
o
aveva
male
che
dirigeva
non
Fra'
parte
Cavour
Foresi
al
e
L'illustre
scritture
F,
D.
piovano
:".
—
forte
ingegno
dello
sé
di
ne
soli
S,
e
meritano
vi
oggi
diretto
difeso
Cresci
a
e
a
da
e
scritto
di
e
la
vasta
non
delle
fa
cenno
Arlotto
:
nella
1' uno,
in massima
forma, da
opposizione
ikkjo
una
Messere
Broferio,
bile,
incorreggi-
menzione:
di
di cui
Maciuoli
Ciiuseppe
ragiona
all'annessione
pubblicò
consigli di
altri.
anch'esso
e
strato
dimo-
tradizione,
con
singolai-e eleganza
elbano:
Il Ouerrazzi
di
degli
quella appunto
Guerrazzi
MABTiia,
nò
Arlotto
livornese
di
spirito
quali il Guerrazzi
liicasoli
sue,
amichevoli;
dare
invece
potuto
cui
di
aveva
il
arguta
Rattaello
pretore
frondeur
il Piovano
coiì
di
poi
Fiani
uomo
(pianto
per
dare
an-
(luerrazzi
era
non
"
sogno;
bi-
voleva
consigliare sé stesso;
giornali dei
mensile,
che
Il
so-
n'era
ce
se,
servizio
lettera, due
sua
impiego
messo
contento
non
gente
popolOj
ogni
di
efficacia
nessuna
e
la
e
il Guerrazzi
galantuomo,
avesse
al
risma
che
e
consigli,
1'
fi-egola del
la
i"ortavoce. Jiartolommeo
avrebbe
gran
non
coltura
una
li badava.
del
saper
saggezza
Tassinari
mai
V Amico
perduto
di
esperta
i suoi
ascoltasse
l'aver
e
non
scelto
popolo
con
verso
era
pioggia d'autunno,
oppugnavano
quel
per
lungo
dopo
l'annessione
predicavano
o
e
fu
bi*evissima
vita
terie
ma-
maggiore
tutti, quelli compresi
8t4»nne, ebbeix"
il
tormentoso
giornali d'ogni
tratto
un
ma
perchè
tanto
nelle
di discussione
più
il
Toscana
abbandonare
opportuno,
libertà
piena
lasciar
della
avvenii'e
sorti
le
65
estrema
seconda
al
propenso.
più
belle
all'amico:
Mainardl
a[)ologia
66
della
vita
propria
a' suoi
E
GUERRAZZI
IL
P
dapprima
dei
nascesse
da
che
mesi
otto
diavolo
di
tempo
ho
non
rajuto
oolP
non
d'
la
a
più
vi
che
da
darà
farò
vi
potrà
vi
sdrucciolasse
dell'
credo
Italia, é,
io
vi
non
allorché
soltanto
a
esporre
al
il
piede
del-
patrioti
Benché
duro
colà
V
la
:
sia
borghe-
la
più egoista
un
saluto
fraterno
(ino
mi
avanti.
e
le
ali
del
Diritto
nel
come
nel
terreno
dal
—
E
Alpi.
campo
Fisco
delle
vostro
Maurizio
:
moderato
o
quando
concessioni
opportunità.
Gradite
da
compiuta
delle
qua
hanno
sostenuto
unità
sarà,
di
una
intoppo
a
—
e
di
nei
grazione.
emi-
di
piuttosto
imboscata,
sul
coli,
arti-
appunto
invasione
qualche
vostii
ai
desiderato
tari^erò
V
se
più
coraggio
; ma
e
scuserete
dunque
un
né
giornali.
cortese
mezzi.
vero
po-
libro,
un
ringrazio
I
solo
Quei
iYi
essere
austriaci
:
lo
ad
delF
saranno
Continuate
colà
avrò
destinata
fare,
i
fornito
quasi
senza
mi
o
Milano.
a
remuante
il
di
giornale
un
questo,
lettera
diavolo
povero
breccia.
poi
traslocazione
buoni
milanese
rizio
Mau-
1860.
difendere
tradurre
di
né
giunge
una
hanno
di
nucleo
un
deve
inserzion'e.
Andiamo
desiderato,
dice
lo
modo
larghissima
vostra
mi
che
vostro
fastidi
molti
alla
un
qualche
immaginato
sarete
risposto
se
in
fìguratevelo
consultarlo,
vi
quali
In
dioenibre
24
immaginato
una
io ;
sono
Quando
durato
amico,
il soldato
dove
irruente
nemico
un
mai
connette
ardente
i"olemica
da
siate
vi
se
italiaìm
vivesse,
e
ed
signore
Pregiat.mo
so
contro
mazziniani.
Genova,
^ou
diatriba
Brofferio:
al
Quadrio
Unità
V
altro,
anni, interprete
lunghissimi
condizioni
ennesima
politica,
persecutori;
BROFFERIO
IL
vecchio
Quadrio.
e-
DELL*
DUK
Unità
2^e\V
non
il
ora
altra
nel
quale
"
collegio
Eletto,
più
affermava
era
di
già
Rocca
accettò.
avere
deputato
S.
Casciano.
ma
In
tribuna.
vasta
scrisse
Broft'erio
sappia:
ch'io
Guerrazzi,
e
il
italiuna
67
ESTREMA
«
da
quel
di
lui
a
frequente;
si
di
giorno
rinunziato
ventiquattr'
offiriva
marzo
zione
deputa-
alla
ore
per
il
V.
LA
DIFESA
8i
esercitavano
che
intanto
chiama
egli
arti
tanto
con
dolse
ne
tai-dato
mi
d'ogni
candidature,
per
lavorare
arti
che
di
fanno
r"e
che
fra
avrebl)e
forse
non
ha
un
cose
contro
colse
rac-
il
;
quale
1860.
iiiuizo
infami
le
ed
di
altre
più
colla
mia
da
mie
patria,
la
lamento
Par-
dal
qualche
molto
sento
delle
esito
esclusione
mia
Ma
mi
ora
Cavour
mi
So
imlt-x*
sono
volle
cose
ricevuto.
nascosto
di
d^Asti
quella
sbalordito.
pò*
allo
ajsNÌruiazioni
\v
giorno
lena
maggior
couibattere.
e
per
intorno
di
Cavour
rinvigorito
T^
mi
di
compiuta
sono
:\\
jM-irlie, «lupo
parte
8pe"-ialmente
mi
mi
e
così:
rispoinit'ivi
a
venivano
vittoria
volte
C.
A.
che
a
Ministro
l'avversario
Torino.
Ilo
che
e
Tante
grande
atterrò
e
l'amico
con
il
quelle
Cavour
guerra.
sfidato,
sfida
la
BrottiBrio
del
»
legittima
parole
aspre
finalmente
se
di
al
contro
infami
arti
«
sembrano
me
CONTEMPOBANEO
DEL
dal
che
rioeverebbe;
Re
il
Re
ma
la
è
rivibili.
tevi
Figurache
promessa
di
fremente
intrighi
non
ciò
;
ba-ssezze
e
me.
Europa
Napoleone
si
abbujano
stiano
per
tremendamente
compiersi
;
gravi
e
parmi
destini.
e
70
IL
Sia. pure.
le
sue
«DERKAZZI
fallacie
già
Rattazzi
ora
volta.
altro
Per
mi
e
Nulla
v'
si fa
Ora
alla
di
era
più
da
mia
ferrea
La
lihera
settimana
con
sicuramente.
compagnia^
ho
più
quando
:
di
paura
ed
ajuto:
Ebbi
tempio
è
Ix"carno
A
stabilimento
che
per
onde
che
;
se
affittino
esercizio
quindi
debbo
nauseato
cotesto
per
quei
ho
Paoli.
non
sono
un
prossimità
che
vorrete
ville
Cavour
che
a
che
cerc^
è
non
Beolchi,
perchè
di
in
ero
spalle
non
e
solo
un
consigliatemi.
Il
del
})ronao
che
ancora
pajo
stro
vo-
alcune
di
ancora
della
villa
mia
spense
di-
uno
minerali
acque
il progi-amma
nell'estate
visitiamo
su
quelle
insieme
la
colà
voglia seguitarvi
pur
soglio ogni
persino
professione
non
alftri
di
mando
stabilirAi
alcuno
in
della
cose
bisogno
dalle
Vi
poderi.
a
spirarmi
in-
consistenza.
consigliato
miei
le
mie
e
e
suole
marrani
sulle
è
del
qualche
mia
che
cadde
:
almeno
in
penna
intitolato
rivista
a
coraggio
tutto
ma
mia
occasioni
Rispondetemi
le altre
["ensare
mandarmi
ebdomadario
Tuttavolta
avete
della
Kattazzi.
a
così
colla
queste
vissuto
solo
son
con
a' forestieri.
nell'
avrebbe
quando
e
tera,
let-
vostra
ravviarmi
passi
un
e
invogliarvi
Ditemi
Verbanella
si
vedere
da'
la
per
sono
fondi,
senza
idropatico
azioni,
fate
cui
fonda
si
scaturiscono
sponde.
in
magnifico
parlare
per
di
in
dispense
bisognerà
;
ma
;
giornale
vosti*o.
quattro
un'altra
leggerla
rumore
gran
che
nulla.
del
è
le
colonne
altri
ed
di
lasciai.
miei
Stendardo
Lo
Interdonato
co'
libertà
una"
stizia.
giu-
troppo
seppe
lessi
:
secondo
confidenza
gli
per
coraggio
un
ringhiera^
lui
elezioni
volontà
stabilire
contribuito
udite.
solo,
me
in
un
il
Piuttosto....
Vorrei
colla
me
seconde
sento
letamajo.
la
ciò
a
P]gli mi
lasciargliela
a
avere
Capriolo;
e
RIO
proclamat^i
avere
me
segreto
nelle
mi
non
di
intorno
Camera
che
da
di
poco.
possa
fu
pregò
vedo
lo
«OFFE
B
Londra
a
sono
io
pusillità, perchè
IL
il merito
avrà
Cavour
E
lasciarmi
con
di
sciare
la-
anno
assassinarmi
modi
scalzare
indegni
ne'
miei
;
72
Qui
le
lo
Camera
Già
di
tre
Se
giustizia.
andrò
In
la
sedere
a
92
sentenza,
i
trattato
amici
nostri
ranno
fa-
che
questione
questa
uniti
ripiglierò la
penna
ci
favorevole,
sarà
pare,
e
riparazione
questa
per
come
voi
a
sul
rielezioni.
offerti
sono
accanto
contrario
caso
di
trattare
essendovi
mi
collegi
che
baldi
Gari-
Cavour.
a
discussione
Pare
gola.
non
completa,
credito
della
giorno
di
HROFFERIO
IL
tolgono
rsegli alla
mozione
la
a
nel
aspetta
avventa
per
Nizza
di
cose
E
GUERRAZZI
IL
rispettare.
faremo
modo
nel
vi
che
ho
già detto.
Fra
de'
pochi
Miei
Tempi,
Centrale
come
Dal
di
R^
ciò
in
mio
ultima
C.
il mio
Lo
costà,
di
che
chiamato;
si possono
non
in
Galilea
glio
Aze-
sopra
e
scrivere.
il
luogo
vi
vostri
una
sito
comune,
senza
essere
disturbati.
vedrò
di
paese,
dove
io
mi
posta
iH"ssiamo
potere
rimarrò,
più
aliter
riuscire
diversamente
a
cristiano)
nostra
dacché
e
con
lungamente
qualche
ritirerò
costrutto
le
venuta
in
scritto:
convegno
conferire
tanto
saprete,
come
la
domicilio,
,
da
nosti-e.
avvisaiTi
hanno
patire
pessimo
un
queste
è
provvisorio
i mille
né
siete
perchè
nosti*e
Isvizzera
dare
a
comincia
che
fatto
avere
in
consegnerà
queste
del
dopo
crepare
a
(sto dietro
genealogico,
quale
saprete
domestico
di
il
andò
non
l*onzi
albero
suo
Pilato,
domandarvi
del
che
Cherubino
al
mano
voi,
Se
andare
non
cose
domestico
scopo
,
gli
soli, i Boncompagni,
C.
forse
come
o
slìV Italia
visita
Brofferio:-
al
quel Ponzio
G.
mia
la
volta
una
sano.
A.
r
in
volumi
smascherati.
alcune
Guerrazzi
Il
due
raccontata
Rica
i
fissato
dirò
State
è
saranno
ho
vi
cui
vedrete
e
etc.
usciranno
giorni
corna
sito
propotimo
ul-
per
isprojx"insit^me
in
prò
come
la liimaccia,
fa
di
innanzi
rere
farò
e
73
dell'estrema
DUE
Carlo
come
il MÌ8e-
si cantò
che
V,
morto.
esser
Vnle.
Genova,
Brofterio
aprile
25
l^JWi.
Guerrazzi
al
luglio
5
Torino,
l"b"
.Vjiiitxi Car.mo.
Ricevo
fui
giorni
grande
ini
soltanto
oggi
successo
e
di
molto
furono
il frutto
bianco
per
lo
quasi
Che
non
dirvi
di
che
e
Tutta
ciò
che
la
mia
potete
jrnato
Mila
*) ÌAÙ^ì
successiva.
di
più
creilere
io
C'ustellani
in
"ni
Funu»ui,
alla
cosa,
e
mi
mi
a
pranzo
mi
contrista.
per
per
rattasziana.
imposta.
mia
moglie
della
le
passar
lasciaste.
1860),
licenziar
a
viene
sent:i
deputato
sinistra
il
Sardegna
gli
particolare
mi
non
di
costretto
Avvezzo
(2 aprile-17 dicembre
ascritto
e
rincrescimento
il
tutti.
come
solitiKlinc
Fu
in
famiglia,
io
fuorché
rallegro del
che
altra
ogni
vivamente»
Io
legislatura
di
successi
gioja
cou
il
^).
Garibaldi
raunessione
più
cento
vedere
altro
so
Mi
Castellani
a
diato
immené
far
Corniglio
fiasco.
è veder
accettare
lontananza.
voi,
duole
mi
sentono
serva,
Codogno
mento
Parla-
scorgo
splendidi
? Non
Di
Chiiiro.
A
al
Cavour
ripiglio
che
politica.
elezioni
insieme
ad
é
Questo
delle
di
lo
ora
cui
possono
campo
colla,
Monte
mangeremo
Crispi
7*
divorzi!
parola.
Ciò
Questo
con
cause
anni
né
qui
e
risma
sua
in
queste
scorsi
cittadini
di
dodici
in
mia;
dimenticato;
posso
una
che
della
dei
Imllottaggio
Mai
come
opera
nero.
disputar
a
dimostrazione
conforto.
deir
il
lieto
sento
Vercelli
onorata
ciurmadori
avea
a
soddisfazioni
e!)bi
altri
ed
Asti
in
vomirà
ne'
perchè
lettera
la
vostra
sere
facilmente
La
S.
vostra
Martino
Franca
e
villa
con
rjis.se-
let-
nella
nella
74
GUKIUIAZZI
IL
è
tera
di
più
vi
che
prova
zionato
come
che
faccia
ciò
al
mio
ed
vi
onoro
vi
vi
Ricordatevi
avere
e
cane
Guerrazzi
pare
mio
cuor
invidia
voi
per
mi
E
stato.
elogio del
andremo
non
il vostro
che
il
tempo
?
consorzii
famigliari
F
poco
è mai
mi
alt'e-
i^ersonalmente
sono
vi
Ciò
atfettiiosa.
un
:
gelosia
e
;
amo.
vedrò
fermare
vorrete
non
dovi*ebbe
e
vi
altro
nessun
anche
loco
Quando
che
accorto
forse
altro
io
siete
pi'ecedenti
altre
le
tutte
BROFFEllIO
IL
E
domicilio
che
le
aspetto
Torino,
a
vi
forse
Terranova
al
Broff'erio:
col
quale
vostri
; mi
?
dove
mancano
avreste
Concincina
ho
il
non
e
Genova?...
a
galline della
di
Locamo
a
a
e
suo
di
piacei'e
bracciarvi
ab-
Amico
Mi
;
io
sarò
non
mi
tra
mi
bussolo
farvi
mi
contento
al
che
al
Parlamento
;
riffa.
]*erò
metterò
in
perfino
cieco.
la
e
venire.
mi
quattro,
che
mi
il
e
;
a
in
ché
poi-
ma
Corniglio,
baldi
Gari-
preposto
ci
ha
farò
buttiate
da
essere,
essere
e
fare
possa
un
non
da
tale
scalino
come
capo:
nemico
vostro
che
da
il
rompete
siete
ditemi
noi
allato
Sardegna
Non
lìrofferio
il
elezione, egli potrà
vostra
Non
solino
con-
funerale.
.cedete
abbiano
vi
divorerò
non
Milano
a
perchè
tra.
mi
non
vi
prevalere.
gP invalidi
di
essere
voi, ch'io
e
deputato
sì, sì, ci dovete
vuole;
da
è
e
banchetto
in
speninza
male
a
;
un
voi
se
ha
leggere chiaro
e
venire
messo
vi
mandare
renunziare
vi
mai
Garibaldi
pare
per
pari-ebbe
contento
Forse
il nostro
dovete
; mi
che
rallegro
addosso
rabbia
k
Castellani
Parlamento.
dove
trionfi
mettono
me
a
al
pranzo
No,
dei
rallegro
di
ci
ha
per
Chi(isa,
soldo
nel
DELL^
DDE
saluti
Tanti
ho
Non
ma
se
in
tempo
(jualche
clic
occorn'
a
e
tutti
(ìivertii-mi,
per
concertare
per
voi
jK'r
vostra,
ca«a
a
75
ESTREMA
io
venjra
e
anco
la
per
Patria
che
avvis;ite
Milano,
a
Mosca.
divertire,
vo-
utile
di
cosa
mi
non
Gio.
a
e
veiijjo
lampo.
un
Maria
mi
dal
leva
tavolino
condurmi
per
tavola
a
;
però
sfiisatfv...
«
»
Men
il
«
che
rumore
gran
alla
in
democratici
furono
offerti:
dogno,
perchè
Torino;
Corniglio
partecijmta
alla
rinunzia
Camera
nella
L'accoglienza
«
mi
fa
un
Consesso
sentire
dimostrare
indurrebl)e
illustre
non
a
ad
di
la
per
qualche
la
affrontare
Signoria
del
fatta
la
Co-
Cazzano;
alla
putazione
dedi
Tommaseo,
maggio,
10
dal
Parlamento
quali
ai
grande.
onore
riconoscenza
nonostante
Vostra
Niccolò
tornata
uomini
modo
gliene
ad
i)otei*e appartenere
non
sé
canti
va-
nell'Università
di
nome
di
per
collegi
tre
i
»,
Presidente:
al
mio
fossero,
l'incarico
Prego
al
il dolore
sarebbe
mìe
diretta
de'
preferì
storia
per
lettera
questa
di
cattedra
una
iwtria
sua
Francesco
Mazzoldi
l' eletto
narvi.
tor-
a
Corniglio.
Montechiaro,
di
mandarlo
ri-
per
»
volta
degli eletti; e
opzione
per
«
cercai'gli un
rinunzia
o
Codogno,
vacante
Montechiaro
a
lui
a
questa
d'Asti
Castelnuovo
opzione
per
intorno
riuscì
non
dettero
si
il Brott'erio, nonostante
faceva
si
Camera,
Vinto
da
dell'amico,
fortunato
e
il mio
affetto
taccia
di
la
illustrissima
noverato
an-
essere
Se
la
le
mità
inferdi
brama
all'Italia
presunzione,
insufficienza
si
degni
mi
cettando
ac-
mia.
signi-
76
ficaie
Camera
alla
com'
di
elettissimo
In
sostanza,
gli
parola:
reputi
in
la
da
andato
Berruti,
Oornigiio, proprio
a
in
elessero
volevano,
Anche
la
Firenze
a
di
poi
condannato
eh'
so
io
posseggo,
chi
il
tal
che
fare
uomini
più
Toscana
è
un
puro
toscano
».
Ma
la
con
miracolo
che
nuovo
uno
settima
decreto
dei
Monti.
oscuro
perchè
il
Guerrazzi
del
alla
dicembre.
Camera,
da
primo
il
volere
blico
pubdi
e
ci è riuscito
Brofferio
gli
indipendenti.
ne
villaggio più
Legislatura
il
qui
e
ministero
del
fu
ma
il
non
scriveva
di
che
lettera,
quale
Brofferio
Governo
che
;
una
il
capace
non
ministeriale
in
Donato)
è
paese
nando
Ferdi-
scontatili,
e
»
comitato,
dal
vuoisi
del
San
non
accettare
probi
rientrò
Brofferio
che
Ve
di
carcere
Duca
signor
mio
più
da
chiusa
dal
che
fare
impossibile
Il
«
pecorone
quello
di
Duca
gibile,
ineleg-
candidatura.
Questi
signor
un
maggio:
proposto
essere
è
7
Toscana.
a
«
(forse il
sia
Firenze
ad
in
non
costituzionale
di
di
che
P ex-Ministro
anni
quattro
a
ventina
una
sua
Gabinetto
nel
domiciliato
s'era
la
un
Marittima.
^ìzzsl
tentarono
Napoli
di
con
il Garibaldi
sua
cuna:
al-
stessa
sua
ballottaggio
che
legi
col-
tre
dimostrargli
vece
Dragonetti,
Luigi
proi^ose
in
per
i^erchè già deputato
la
usare
per
».
autorità
esercitava
racimolò
vi
non
fatto
dei
offerte
mio
pre-
non
le
fiasco,
—
lio
benignità
vi
non
vita
e
cordiale
pare,
chi
consolazione
a
mia
sua
quanto
Montechiaro
a
avvocato
voti:
fare
Codogno
a
io
BROFFERIO
IL
quanto
a
vennero
che
lo
di
desiderato
ma
E
GUERRAZZI
IL
eletto
romagnolo
apertasi
Nella
deputato
è
ed
stesso
fosse
La
putato
deche
nell'aprile
fu
successiva
per
Castel-
il
DELL^
DUE
al
lirotterio
Guerrazzi:
Amico
udienza
dibattimenti
;
il
mentre
e
pijrlioin
io
relazione,
Saluzzo
lare
l'avvocato
jH-T
buon
a
è
di
in
Marchese
protetta
*)
il
Si
\ì»»Q
nengo.
Pirrioni
di
e
del
25
Lo
noi
di
istigamento
fa
La
come
di
il
polio
mono-
cui
è
Grignaschi
Mameli^),
è
in
lidale
so-
di
M
il
e
Filippo
De
politico, è
colore
un
li-
distinzione
senza
Don
non
ribrezzo,
Nazione.
diritto
sacro
che
parola,
stampa.
non
intelligenza
untale
lil)era
mi
della
Goffredo
tu
tribuno
il
ad
dove
sempre,
un
a
Contemporaneo
Contemporan-ro
Giovini,
qualniiqin'
Fan
nella
al
va
campo
:n
della
Sacerdote
giornale
dicembre
Villa.
Domenica
la
contro
1860.
dal
della
1854.
Ne
Grignaschi già
d' attacchi
s' intitolò
che
davanti
criminale
causa
accusati
truffa. Casale,
Tommaso
falla
il
contro
compiici,
Mameli,
jrin^no
diresse
di
Casale
giornale
Goffredo
:
dal
e
Stato
tratta
i^enovese
dal
processo
Dibattimento
d^App,
religione dello
*)
V
fo?uln
Cinamulera
a
come
come
MiNGiiKLLi,
Moffistrato
parroco
ma
Torino,
a
difesji
e
y.
V ebbi
tutti
in
prosperare.
invitato
]M»rchè hi stampa
etc,
istituzione
una
e
Fiivnzts
a
Inanelli
Birago.
etc.
delbi
lunga
che
tempo
un
semenzji
sono
did
comune
difesi
Io
[Kìviv.
la
io
partito,
tutta
ad
ho
nostri
una
Vercelli,
a
dove
ai
dirvi
per
più i I^afariniani
stampa
un
penna
e
sotto
messo
auoor
della
bert{\
r.oni
Io
partito ivazionario
detesto
ma
belando
crescei-e
"lifensoi-e
suo
Naziofie
Il
sta
a
j)er
novitù.
una
recarmi
della
Segr.rio
proviucie, dove
terreno
Udite
assistere
Milano,
stato
trova
Criminali
per
la
sono
nostre
Assisie
1860.
h\pr\ìo
Corso
fretta
questi giorni
nelle
30
delle
Giudice
il vostro
condotto
Torino,
Oar.mo,
da ir
\'i scrivo
77
ESTREMA
dette
dell' 8
del
nome
gioventù
italiana.
Torino,
Tip.
ampia
notizia
ottobre
poeta
1916.
Marti-
Luipi
tiS
GUERRAZZI
IL
altronde
D'
schiena
di
ho
Ricasoli
molte
consiglio
paj'to
e
:
Voi
voi
se
potenza
vostra,
meno
potente
di
porto
opinione
è il Giove
ho
ancora
un
queste
cose
Voi
che
ve
;
Fra
po' di
fecle
nelPOlimiw.
fatali
di
pigli
le
dei
vostri
diverso
solo
tutte
i
:
colpi
avversarli
io
fo
lo
le
sulla
e
e
del
tutti
drete
ve-
coda
Milano
a
stessa
strada
la
per
quale
piazza
;
ho
Duomo
i
giorni
;
preparino.
la. mia
per
corna
il
Facciamo
si
Tempi
istruzioni
spedizione
eseguirò
che
Firenze
a
:
e
fedelmente.
carissimo.
Farò
an(
di
campo
16** Miei
contilo
YOi^e
tempi
vostre
Guerrazzi:
al
Amico
del
lui
i)er
gi-ida
Torino,
e
Garìbaldi.
e
stancate
per
nuovo
la
presto
Brofferio
causa
ma
fiasco.
far
Parleremo
il voi.
Mefistofele,
nuovi
Scrivetemi
preparatemi
è
cuore,
da
vi
In
entusiasmo.
popolare
Addio,
le
e
uscirà
giorno
grande
che
di
;
fiducia
Diavolo
a
tutti
noi
e
indarno.
non
pubblicamente
parmi
;
testimonianza.
io
nostro
il
Non
Anteo.
come
qualche
alzata
e
per
parmi
e
come
fra. il
combatte
sono
fanno
stesso
il
che
combattete
ne
male
inviti
e
accetto
molta
ringrazio
saluti
temi
Da-
cuore.
Ho
continueremo
e
muso
Genova.
a
portate
notizie
e
sul
accetti,
nel
vi
nel
la
poco
Genova.
a
che
insieme
io
un
dire
ho
riffa ?
quindi
:
tutti
lettere
di
credo
ma
di
e
eh'
salutarla
a
grattare
conto
suo
approvate
Cavour
che
di
Nazione
Deputato
farmi
nella
Egli
sul
i"assando
volete
Ricevo
della
che
BROFFERIO
IL
voglia
j"ran
cose
vengo,
e
una
dottrinarii
quei
a
E
agosto
1860.
dire
che
perderò
Car.mo,
fiasco
a
credo
che
resto
ho
l)e questa,
9
Firenze
siate
in
perduto
poco
male
?
Se
ciò
inganno^
tante
:
se
vuol
perchè
altre
vuol
la
dii-e
che
è buona-
causa,
che
cause
sarà
la
se
;
perdessi
giudicato
80
le
donde
farmi
vedrete
di
si
mi
Ho
il mio
;
reazionaria
mi
rivederci.
A
mostrarvi.
eh'
molte
Intanto
in
mia
la
di
fessione
pro-
politica,
di
vece
renze
Fi-
a
essermi
dichiarazioni.
scrive
mi
vada
io
approvando
agli amici
linea
una
renderete
Ho
clienti
Angiolini
il sospetto
vado
non
parlar
a
a
contribuiti^)
esercitare
tirato
nobili
a
io
nere
soste-
scrisse
ne
ha
questo
che
vuol
il Corsi
ad
scriverete
voi
; se
toglier loro
Giustizia
resto
de' miei
Gironi.
a
viaggio
Del
sarò
se
e
gioverà
scritto
di
politica ; vado
la condizione
che
delPaniiessione
tutto
e
incarico.
P
avvocato
inciampo
per
persiste:
missione
di
commedia
la
dell'annessione,
accettare
con
BROFFERIO
IL
qui il Ministero
conseguenze
Firenze
E
allora
? Di
diventa
cosa
E
etc.
etc.
scano
a
GUERRAZZI
IL
vostri
difendere
a
la
tica
poli-
servizio.
Palermo
di
cose
da
dirvi
da
e
abbraccio.
vi
«
Guerrazzi
Brotferio:
al
(Agosto
A.
C.
Duolmi,
e
voi,
e
cortesi
un
molto,
dorrà
assai
tenervi
vecchio
Toscana
alle
vostro
è
cipia
altri
vi
non
I.
uomo
che
vi
freddo
mi
che
erano
annoiaste
con
sriochi
:
io
bene
Badate
un
mal
ve
scongiuro.
ne
sinceri.
e
veduta
che
tiro.
il
Anche
che
come
desiderio
Io
uggia
L'Angiolini
voi.
conosco,
in
non
il
mi
si
mancai
solo
al
non
fa
collega
professa
persona
di
La
adattarsi
per
è
non
come
grave
vi mando
proroga,
abbastanzii
pessimamente
clericali.
una
cascare
patriotti più
è persona
non
onde
sig.a Giulia,
vostra
ad
e
Contemporaneo
Il
un
Giusti
ai
la
esentarvi
paese
ai
ma
per
amico,
ci fa
cercate
distinzioni.
autorità
Macchi,
compagnia,
:
non
Governo,
vedere
non
al
fortuna
preghiera
una
di
brontolone.
dacché
Ora
fama
e
di
1860).
man-
po'
un
al
di
debito
dell'
DUE
di
ppeparar^'i
scrivono
mi
Toscana
il mio
È
Io
Cavour
?
degno
Mi
Io
non
ad
un
i
perchè
:
si adatta"
di
da
:
:
mi
Ririfda
e
opuscolo
dono
cre-
La
:
nea
Contemporadosso
ad-
il
e
suo
saluti.
il clima
tomo
in-
opuscolo
un
*), e dubito
meridifMìMÌi.
nervi
gli
e
sig.a Capriolo
tornare
schifano,
il
mentre
inrugginita
tanto
cordiali
dubita
dono,
cre-
scannapagnotte
stampando
sta
mi
non
liquia.
re-
qualche
la
i miei
la
V
Ui
su
ma
bugia:
di
del
leggere
a
vedete
loro
vogliono
ora
schiettezza,
asineria
Se
Ferrari
miei
ai
con
scritto
uno
tutti
professione
visto
fate
tempi
la
vo*fare
io
volontà,
relazione,
Bologna
a
Jilla Federazione
io
ho
condannato
cristiano.
scritto
ha
ci
fa
mai
consorte
in
venga
Consultate
».
mandarmi
a
Boncompagni
ho
asciutto
e
Brofferio
sig.
vostra
professione
fo
siete
del
l'articolo
il
giorno:
non
scritto
Maggioranza
la
del
amico
Vi
FiiM^nze,
a
amico.
che
io
vostro
tutti.
fate
il santo
sì che
e
che
potete farlo,
giuro
e
il Contemporaneo
di
se
prego,
Garibaldi.
rincresce
Poi
dovere
Livorno
a
difendere
signora.
Vi
e
ci
«
:
per
vostra
voi
terreno
81
ESTBBMA
iemale
Torino
ancora
costà
vale
non
[mm*
le
stagioni temperate.
Addio.
*
K
vero
nari
toscani
tempi
il
di"viao
avrei
e
o
Gioberti,
maligno,
il
*)
l'autore
gnoii,
6.
—
Alla
ecf..
Lea
rivinta
allora
//
Ouerrazzi
Italie,
deputato
e
U
quotidiana
per
Broftrio.
La
il
di
(ììL3Kpi*Jì
mente
collegio
di
di
tanto
sol-
insensato
giornale
un
ricl«*tu".
etiseit*
d^
revolutions
ora
Mastini,
«li
no»-
a' suoi
non
libro
un
altresì
Contemporaneo,
Camera,
di
rea/io-
diceva
insomma,
stampa
sovvennero
i
prima:
come
i Grandnchisti
alla
ma
de
avveitirlo
gì' indietreggianti,
aiutarono
e
»
G.
giore:
peg-
politica
F(ckuaki,
i".
Luino.
Itoma-
82
GUERRAZZI
IL
varietà.
e
Sanpol
Lo
casoli
di
ai
e
di
era
dirigeva
Gandolfo
trivialità
Non
alla
fine
Eco
alla
strappato
i
tribunali
del
della
giudei
animali,
di
nella
direzione
la
Giusti,
dei
condannò
querelanti
qualità
avvocati
multa
e
di
il soldo
invitati
ad
del
nelle
di
di
il
cessare,
pro-
Mari
quel
di
it.), all'
del
spese
del
carcere,
»,
Piero
mossero
Difesero
istanza.
Leopoldo
Il
leotti:
Ga-
Ildefonso
e
foglio.
Tribunale
minato
incri-
giornale
lire
cento
indennità
a
giudizio
tassate
di
Consiglio
il
Brofferio
polo,
po-
via
e
Cempini,
e
dardi,
co-
del
»,
giornale
prima
gerente
giorni
(84
adire
Fateci
«
componenti
Angelo
redattori
quindici
a
erano
gii impieghi,
cattolica
Leopoldo
Adriano
ingiurie
per
di
«
Contemporaneo,
uno
«
Fenzi,
al tribunale
gli
Nazione
il
otto
lor
innanzi
querela
Nazione
parole:
religione
amministrazione
e
d^ Italia,
JSaxione, iniqui, imbecilli,
della
Carlo
gusto.
Puccioni,
Torino,
a
sempre
e
favore
scane
to-
dei
in
lire
».
11
Brofferio
andava
a
Firenze
ad
il
ratore,
Smasche-
mentitori, buffoni, ingannatori
dispregiatori
questo
simili
blicato
pub-
dilapidando
»,
non
aveva
Lo
accaparrare
«
tica
poli-
degli operai,
della
povero
e
'48
degli interessi
Stato,
queste
con
o
di
dallo
mensa
del
'52,
redattori
accusati
alla
intitolò
giornale
i
danaro
intascare
nel
e
Ri-
al
abilità, che
quale
si
veemente
con
aderivano
Giornale
un
quell'anno
quotidianamente
di
Torino
Contemporaneo
Nel
tal
tutti,
e
contro
nell'agosto
:
Sardegna,
della
che
Stefano
tutto
combatteva
una
per
quasi
Sardegna
fiorentini
a
di
giornale
L^
vi
mestiere
diretto
iu
Alghero
senza
e
BROFFERIO
IL
scriveva
e
linguaggio
nel
nuovo
quale
di
giornali
lui.
E
esercitare
la
sua
DELL*
DUE
professione
di
voglia
colla
che
ed
Italia
quella
avvertì
le
È
«
di
i nostri
che
abbia
fu
data
fosse
sperare
in
fama
tal
di
alla
un
uomo
22
ma
diversa
assai
giudici. Così
del
guisa
stampa:
Milone,
ai
che
almeno
agosto
e
suno
nes-
rendono
con
frasi
noi;
cui
ammiratori
ben
egli
è
un
parole
e
fu
Che
scese
l'essere
daltutti
contro
tristo
ben
di
avvocato
delle
altrettanto
non
vole
age-
lungi
d'accordo
ma
lo vorrebbero
t.
sarà
pronunziò.
all'eloquente
Brofterio
avvocato
|)ersonalit{\in
caldi
è
il
Sabato.
di
dibattimento,
al
facilmente,
imprestandogli
cortese
nell'udienza
politici si trovino
che
avanti
pronunziato
Brofterio
l'avv.
discorso
preteso
un
discorso
quel
intendiamo
sig.
dice
si
assistito
avversjiri
lo
Firenze
istanza
come
servigio quello
troppo
".
numero
in
prima
quello
delle
ama
innanzi
nel
Brofferio
conoscei'e
(pianto
giammai
potesse
la
guare
dile-
a
non
attaccava
Annio
prò
pubblicato
stato
chiunque
11
ed
Brofterio
Nazionf
Tribunale
Torino,
polemica
{acquistare
calunnia
suo
contradisse.
dell'avv.
noi
quando
pronunziata
la
«Il
bastava
italiano
giornale
Ciceroniana
la
come
così:
quale
Non
quell'anno
invereconda
la
la
«
».
politica, avvegnaché
venera
del
di
gennaio
potesse
colla
e
stesso
dottrinari
q uè'
una
che
egli
Stendardo
Cavour;
un
menzogna
tutta
usò.
nel
importanza
L'arringa
di
che
considerazione
seguito
A
a
con
sospetto
concepibile
da
di
il conte
ogni
che
rivelò
si
alcuna
schiena
dello
giudicava
programma
confessava
ma
dimenticato
Nazione
contro
la
grattare
forse
aveva
la
d'avvocato,
83
ESTREMA
quali
non
eloquente
mai
trascinare
nel
fango
i suoi
84
IL
Brofterio
GUERRAZZI
E
BKOFFERIO
IL
Guerrazzi:
al
Firenze,
A.
Non
che
voluto
vi
avrete
in
stato
detto
stata
avvilita,
ciò
mi
sostenitori
i vostri
amici,
i
principali
vi
e
sarà
Fiani,
altri
il
i
che
lotta
rono
fuil
Carrara,
cui
a
sia
dirvi
di
gravissima
parecchi
verno
go-
moderata
obbligo
il
mia
dal
preparato
marmaglia
questa
Ora
della
pubblicarono,
specialmente
e
vostri.
ricevuto
corre
in
il Gironi
Torelli,
qui
si
questa
confusa,
amici
derio
desi-
nel
qui
incredibile
avrete
occasione
di
cose
dagli
era
che
tutta
miei
il
che
ora
questa
e
le
quasi
successo
tutto
come
principali
Paoli,
il
umiliarmi,
che
subito
partecipate
t'ossero
dopo
per
scritti
scrivervi
saputo
spedizione
1860.
agosto
C.
ho
che
21
voi
veste
scri-
^).
In
che
questo
mila
tre
arringa
il
che
il motivo
si spacc^i*à
')
Dionisio
si
toscani,
Guerrazzi
guardia
di
una
più
presentò
lesa
ma
da
principi
e
mai
a
fu
Emilio
e
lui.
parecchi
Degli
in
de'
altri
'49
Camera
detto
rimanevano,
noi
dovinarlo.
in-
possa
edizione
deputato
alla
Guerrazzi
al
a
collegi
elettorali
prova.
Del
nel
'49
capitano
di
scritti
altrove.
medesimo
consiglio,
stituente
Co-
devoto,
la
Guerrazzi
minori
ò
e
candidato
vincere
dal
operare
un^altra
uel
Torelli,
istituita
mia
prima.
fa
'60
fece
di
alcuno
dopo
della
che
copie
democratici
riuscì
prosciolto
di
della
avvocato,
il
municipale,
frammenti
occultamente
meglio
dopo
devoto
maestà
fa
moderati!
Pubblico
che
senza
ne
molto
volte
non
tipografia
stampati
se
di
oentinajo
e
Carrara
toscana;
alcuni
il Ministero
qualche
Intanto
di
acutezza
di
copie
vendute,
di
dirne
senza
più
e
furono
sequestro
vedete
punto,
pari
j
al
della
imput^ito
messe
guerrazziani
su
furono
DBLL'
DUK
Vedete
di
si
Oggi
fa
volontarii
Se
parte
ciò
li
dileguando
intomo
a
vi
voi
di
accusa
i
tutti
e
libei-tà
giorni
dicono
Non
che
i
vostri
amici,
che
e
sempre
ed
mi
opposizione
favorisca
ne
i
sciogliere
la
a
corpi
partenza
p"»^rdona.re
a
Kica-
amici
si
colla
e
e
si
avversato
che
il
manca
di
alcuno
democrazìa
la
a
vieppiù
stringono
speranza;
dice
perchè
grado
va
scana
To-
suo
capo.
in
collera
Voi
cambierebbe.
Genova,
a
in
di
vece
potrebbe
qui
lontano
perchè
collera
i
dunque
vostri
Ora
ed
tutto
stette
Gradite
sin
ordinarsi,
più
fiasHo
ha
desiderìo
essi,
in
peccati.
star
può
non
mare
col
si
vi
:
in
e
vero.,
suoi
che
ed
protegga
toma
de*
opinione
grado
i
spregevoli
della
;
dere
ren-
a
e
l'amoi'e
Hicasolì,
clie
vot^
ordini,
li
una
L'
qui,
preveduto
contribuì
addormentato
Garibaldi,
con
Roma.
soli
vx"TTer
stia
Cavour,
essi
voi
odiosi
cui
divisa-
mio
risvegliando.
va
per
che
è
ciò
ma
in
città,
non
da
rendere
a
nel
pericolo
:
ed
questa
giustizia
della
si
vittoria
o»tiiiariiii
il
terribile
e
la
tirannucoli
che
tuttavolta
bella
più
ad
ragione
mina"*cio60
esisteva
e
ebbi
è
Vero
mento.
i
io
se
85
E8TR1C1IA
i
avete
vo«tro
con
saluti
miei
di
me
mia
sono
quattordici
moglie,
rinprjizinTii#^nti
dato.
aff.mo.
di
ore
quelli
p""T
T
col
di
ajuto
guito.
se-
tutti
cacissimo
effi-
88
pubblicano
ed
Re
ho
di
lettera
una
tutto
offenderlo,
per
sperano
in
tal
modo
se
ciò
avvenisse
E
Garibaldi
per
nella
piuma,
Napoleone
Oh
!
deserta
io
s'
dove
alla
il
premio,
sarebbe
fa
Farini
e
blica.
Repub-
miglior
l'annessione
far^
piccolo
lasciare
morire
a
vorrei
non
si"eranza
lanciar
più
che
pare
Si
tito
parrarsi
riti-
e
come
povero
di
grande
più
Elena.
potessi
ridurmi
potessi
me
Caprera
Sant'
a
di
il
accettare
senza
?... A
sia
Cavour
braccio
in
al
^).
vera
diflìcilissima.
disgustarlo.
precipitarlo
attribuisce
si
sia
diventa
per
di
che
giornali
i
Oggi
che
credere
per
Garibaldi
di
rovina.
lo
e
Napoleone
a
motivi
troppi
situazione
La
Garibaldi
di
amico
protesta
BROFPEBIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
a
il Piemonte
Firenze
! Se
avessi
non
Se
!
sempre
per
questa
vivere.
più
Addio.
Brofferio
Guerrazzi:
al
li
Torino,
3
ottobre
1860.
Amico,
Arrivo
quali vogliono
Camera
')
Ce
che
era
furono
dei
a
è
di
Vittorio
restituire
sequestrata,
che
più
il
ma
venire
a
che
noetri
alla
prontamente
dubbio
senza
che
fu
la
saranno
era
diceva
più
trono
quando
di
valore
Francia
già
se
ripubbliciata
la
credè
atterrita.
alcuno,
al
n'erano
vostra
conte
quelle
e
di
sparse
«
mase
ri-
ne
che
non
Rammento
Poiché
Maestà
i
voti
si affretti
Chambord
copie
parole
e
lettera,
:
Petruc-
intendere
insolente.
Napoleone
a
il
autentica
La
addirittura
che
:
lasciato
parole
gente
stupefatta,
questo
:
alcune
con
ripescare,
han
crederlo
non
dove
Emanuele
non
preghi
ragioni
aveva
ricordo
riuscito
popoli
per
Firenze
omesse,
anche
che
uno
A
sua.
vi
amici
dagli
ascoltate.
pubblicandola
celli
mi
era
io
incarico
altro
un
le vostre
male
e
n'
eh'
dire
per
dette
ben
ho
giunto
Appena
i
Locamo.
da
a
».
Fu
centinaia.
dell'
DDE
attorno
della
che
hanno
del
grande
vi
daranno
non
v(*der
so
del
il resto
del
carlino.
Guerrazzi
alcuna
che
Fiani
lettere
di
parte.
Brofferio:
al
1860).
C.
A.
uso
sono
a
mentire
intestinale
guarire
A
sano
per
mostrarvi
non
verrei.
^01
siamo
disegno,
né
potrei
non
lo provano
me
affliggono
mi
ripoeo, dieta,
vuole
ebbi
solo
mi
han
del
Cavour,
né
notte
alla
e
di
polpa
e
trovare
marindi
ta-
Camera
ministeriale'
il
popolo
]jo
male
:
ognuno
venite.
cosi
trov«to
mi
di
un
del
ministro.
fr.u'ria
a
negli
quale
cx"nto
:
e
di
la
parlamentari.
il
stampa
calunnia
tratti
;
ina-
bestialmente
8Ì
spose
ri-
non
scrivono
; vedo
difesa
so
non
che
mi
noi
noi
fese
») piglia le di-
Rattazzi
dHnfamia
atti
anco
tra
per
divisino
che
ingrato,
Di
ìia
c"ampana
Tutti
mia.
tìiìumo
vi
il Ricci
Intanto
mostruosamente
già
la
fieramente
avverso
N(ui
niente,
dicono
che
?
suona
ultima
una
div«»ntat4i
') Vincenzo,
II»'
e
ad
procedere
paese
:
verrei
ffoecordo.
r
vi dirò
meglio,
anco
non
ragguaglio
detto
anco
verità
PercJiè
concetto
Io
non
la
pochi
suo.
non
che
fiammazione
d'in-
infermo
sono
fantasia
sia
non
dolorosi
ci
che
Deputati.
E
vedo
dico,
che
e
tutte, che
; cose
dei
mi
vi
:
;
gli scioglimenti
giorno.
allegro
cuore.
(Ottobre
Non
del
cose
tenervi
per
Addio
le
i"er
da
luce
facete;
vennero
tristezza
di
piena
mi
ajutai-e
nell'acqua.
buco
gran
un
ad
venirli
a
righe
due
due
mando
Vi
fare
a
opinione
retribuzione
in
me
per
tutti
son
buona
della
vi prego
porto,
queste
che
e
paew»
vi
V anima
ho
che
è
deferenza
mi
etc.
ete.
lieto
tutto
intelletto
perchè
so
nostro
che
potente
Non
io
vostra
amore
(•(?1voetio
fatto
; ed
questo
per
Asproni
Macchi,
Uicci, Bertani,
89
ESTREHA
non
«0:
90
GUERRAZZI
IL
isiuito,e prouto
danaHj
senza
aizzano
per
chiedete
tali
autorità.
Io
non
veruno
senza
vi
opera,
mirare
a
dire
zuffa
la
se
di
ho
forse
tutto
; ma
chi
si mette
fare
a
prema
su-
grave,
si mette
cimenta
si
altri
gli
; se
co«a
ci
non
repu
migliori acque.
imprendere
morali,
come
mio
che
parmi
non
accettai
Io
in
penso
che
e
lava.
saremmo
cV
;
davvero
il debito
fatto
pericolo
fisiche
alla
Con
costrutto.
senza
siffatti
petto
credere
senza
così
vanvera,
me,
quanto
piena
forze
cerchio
elementi
con
proprio
posso
e
a
deputazione,
opposizione
le
e
il
fatto
avessero
giornali^
senisa
lagnansi
in
rispondono
opporre
gnante
calci, noi
,
vi
la
BROFFERlO
IL
Tutti
poi mettersi
apparecchi,
savio
dei
dare
a
E
tutte
con
trovarsi
di
schiacciato.
Ci
vogliono
Ci
vuol
Ci
Io
e
altro
ranza
perseve-
Fabbiamo.
non
sicofanti
; il martire
martire
ah
mi
lo
feci
assai,
guadagnerei
renunziare
cose
sua
*)
seria,
parmi
un
La
da
villa
contro
chiudermi
nel
raccolse
il cielo
sclamò
nella
:
^)
Giuseppina
il Cavour
contro
tutto
lodabile
e
mo
escla-
che
un
il
ov'egli
nome
alle
un
branco
da
alcuni
abitava,
non
ho
possa
turpi
di
timidi,
sulla
io
salita
farse,
uomini
altri
di
S.
si
delil)erato
esaminare
voluto
onesto
uomo
suo
vendersi,
Ho
che
parendo
mi
non
opposizione,
deputazione.
e
morire
vinto.
rappresentare
parte
lanciandolo
considerato
presenza
si fanno
Io
hai
alla
e
e
nel
PApostata
scaraventandola-
e
! ebreo,
fare
possji
mano
zolla
una
Giuliano
vicisti.
Insomma,
Paola.
cocciuta
continua,
anziché
che
nella
Galileo,
:
la
dei
abbiamo.
abbiamo.
ne
tenace,
essere
sapete
piglio
e
ne
nome.
sangue
!
non
non
continuando
Voi
ah
e
Pabbiamo,
non
vo^
non
e
ferma,
noi
forse
del
coraggio
vuole
e
quattiini
uomini
prestare
che
costà-
parte
duti,
ven-
inetti, pochi
Francesco
di
DBLL^
DUK
buoui
anco
meutx)
fuori.
e
Voi
col
mai.
dell*
darvi
Per
-
Moi-dini
nulLa.
vi
amici
luuniii.
e
interi
non
Asproui
di
ostino
volo.
i
steriali
mini-
giornali
mezzo
dalla
lavarsi
manco
ne
ritorno,
a
giornali
I
pochi
vidi
non
Castellani,
ragguagliarmi
calunnie;
di
laceiano
Addio.
si è visto.
non
volta
una
Bi-offerio
del
nominate.
venta.
prcmiisero
scrisse
amici
o
che
della
rivedermi
Cavalieri
Ferrari,
parla-
in
sostegno
eloquenza
persone
prove
i)romise
8anna
ogui
colla»
amico^
le rivelate
con
8.
di
privi
e
Ameu.
cuore
scusatemi
P.
divisi,
ma
i* 1
ESTREMA
ca-
Oh!...
P.
2*
8.
è
come
Comitati
il c4ipo
soccorso
al
stampa
:
{sic)j "• KiMindem
Italia.,
gambe
ne' cani.
Broftèrio
Per
al
tutti,
ora
zato
organizi)er
darli
man-
possa
giornale
di
per
le
raddrizzeremo
forse
e
di
altro
vedo
non
copie
lamento
par-
li mantenga
Sanna
col
di
al
Aveva
muro.
(aribaldi),
G
30/m
un
fck-riviamo
tiifita
nel
intenda
la
se
Picchiare
perda.
si
non
batteix?
di
alla
soccorso
Bei-tani
Il
.
bene.
Guerrazzi:
Torino,
ottobre
15
18GU.
Car.mo,
Tutti
i
f»rogetti
era
omai
due
giornali
couchiuso.
Bertani
se
sillaba
;
La
copia
ne
in
buona
perchè
ciò
*) Giorgio,
recai
villano
ai
fumo.
Tutto
stabilire
i)er
Toiino.
a
sul
in
Un
lago d*("rta
bel
cx"là
giorno
dirmi
senza
suonat4"ri.
credo
importante.
di
trovarla
da
Napoli
Vedrete
da
in
e
batterà
una
di cui
vi trasmetto
il motivo
essa
che
del
tiro
ri-
").
si porta
da
a
campagna
Campanella
Pallavicino
ordini
andarono
già stabilito
notte
di
giornali
Mi
era
va
scriveva
di
M
e
; uno
ragione
jeri mi
di
Ijene
governatore
in
Sicilia
della
; ed
Sicilia.
ora
che
in
Napoli
92
si
convoca-
traccia
modo
ogni
interne
non
cui
parte,
di
sia
o
sarebbe
eh'
; ma
che
io
Torino
Democrazia
la
pericoli
affrontare
la
per
alle
guardi
che
bello
di
parlamento
dentemente
indipensulle
abbia
cora
an-
vita.
vedere
so
nostra
e
dal
e
pronunziare
per
Sicilie, parmi
qualche
Ad
ministero
Due
delle
sorti
BROFFERIO
IL
assemblea
un'
purci
dal
E
GUERRAZZI
IL
e
di
alle
o
catastrofi
da
ogni
che
fosse
liana
Ita-
causa,
per
causa
estere
cose
Cavour
sai^bbe
opera
bestiale.
Come
fu
vigliacca
Forse
la
contro
voi
circolare
nel
4
di
che
del
numero
Il
quattro
un
po' meglio.
stabilire
delle
-,
Due
con
E
legge
in
fu
introdotto
tre
della
—
legge
tardi
astrazion
clie
fatta
il
di
rovinati
oggi
;
i nervi.
sto
appena,
dalla
si
—
incaricò
di
provincie
italiane
provocare
nelP
e
sei
all'unità
«contiene
di
ex-regno
1- approvazione
Non
nominali
fossero
fa
oltre
gli
al
altri
propugnatore
discorso,
dimostrare
chiuse
con
sapere,
e
verità
creti
de-
contrari.
chi
e
con
si
e
possibile
mirabile
accettare
che
Ministero
all'Annoni,
un
intomo
Governo
degli appelli
uso
avverso
tesi
nel
quindi
e
prcmnnziò
da
Camera
discussione
:
1'
è
non
alla
favorevoli
perchè
Ferrari
tcììipo
ha
letto
nuove
fiducia
290
con
«^
vi
mi
al
plebiscito
Fantoni
11
federazione
di
l'annessione
giorno
Castellani
oppositori.
presagi
del
nominale,
i)iìi
al
altro
soggiungo
avvenuta
facoltà
Stato
allo
del
appello
Ferrari,
dare
per
Sicilie, per
della
vi
interessante
?
sostanza,
ordine
un
bella
la
dell'Assemblea
non
in
"^ono
discussione
delhi
di
giorni
voi
Vanncssione
reali
Palermo,
:
^).
etc.
1' ultimo
politiche
cose
cinque
o
tratti!
Disegno
di
delle
disgusto
1) Si
ricevuto
Cavallerd
e
convocazione
pure
votarono
mandata*
stata
mera!
Ca-
quelle provincie.
Da
al
avrete
alla
che
Annoni
come
sarà
la
per
soli
FeiTari
sono
voi
a
Precursore
di
cose
pure
Mordini
e
i due
clericali
sono
che
Nov.
sulle
Cavouriana
quattro
Pensando
dell'opposizione
che
sapete
non
proposta
gli altri
condotta
la
il
quale
indiscutibili
avveduti.
e
dkll'
DUE
Oh
!
tutti
siete
io, io
sono
sollevi
io
Genova,
a
non
Cai-issimo
Kw'ovi
cinque
Asproni,
vourriani.
8a
Ma
lo stanca
e
nessione
vour.
ciò
guerra
che
gli
che
vorrebl»ei-o
ci disse
e
di
convocazione
si fa"'cia
stampa
di
j"otenza
soldato
furono
sbarcamno
Accoglienza
lo
spero
in
alcune
piuttosto
viaggio:
la pai-tenzji. È
bene
che
quanto
alla
parlare.
(sic)
i nostri
davanti
la
sua
sconosce
Die
in
namenti
ragionazione.
osti-
vie.
di
Non
scrivo
si trova
PanOi-
In
Tutti
-
vorrebbe
potenza
migliaia
fredda.
se»
immensa
s'infranse
altre
jx'r
onde
sentirne
semplice.
e
tutto
Tenteremo
O^gi
questa
puro
vani,
il decreto.
intera
il parei*e
(contro
un'assembleii
vuol
non
cato.
impic-
cederà
come
ca-
combattere,
a
che
condizioni
tirmato
i
muovono
vederlo
ottenuto
di
senza
sarà
sera
si mosti'a
parò
modo
neoessario
fu
spingerlo
disgustsirlo in
Abbiamo
la
di
invece
gueiTa
alle
Crispi,
Cattaneo,
dell'ignobile
della
la
pre«enti
stra
no-
mattina
questa
non
finirà
Questa
nuove
coutereuza
luogo
tutto
non
sovvenzione
io.
della
piimo
Pallavicino).
vostre
me.
In
il terreno.
meuie
di
ed
questa
dove
Giuraddio!
voi.
più di
luogo
Eraviuuo
Botteix)
d'informarlo
voi
frattanto
; datemi
risultato
ch'ebln*
Caserta.
a
il
parole
Garibaldi
con
siete
ama
un
Brofferio,
due
in
vi
estrarre
Brott'erio:
al
Oauipauella
dove
loro
dal
i"otete venire
non
Sig.a Maria;
nessuno
E
tarmi;
riconfor-
uè
poi
e
volgo.
voi
andare
alla
che
dal
poco
di
potenza,
possibile di
mai
è
compagnia,
vostra
uggia;
Toilno:
posso
ricordatevi
solo
fanno
un
a
Rammentatemi
e
mi
93
a.
siete, la
esse
cervello
loro
si
che
accento
altri
gli
dal
né
voi
ove
avi*ebbero
parole
[t^ vostre
cuore,
vivere
potessi
se
kstbkm
ancora
si trovi
soblati
a
a
a
fianco
piemontesi.
Bertani
Torino
di G
perchè
tene
sollecita-
(aribaldi).
94
È
seusat^e
greteriii è soppressa....
in
scrivo
Vi
fretta,
la
la
già sapete
Come
della
se-
tura.
scrit-
pessima
la
e
al momento
caffè
un
BROFFERIO
IL
tutti.
noi
di
unanime
l'opinione
E
GUERRAZZI
IL
del
partenza
vapore.
Brotìerio:
al
Guerrazzi
Genova,
ottobre
19
1860.
Carissimo,
Se
vi
non
assai
si è
accresciuto
chiamarsi
potrà
da
casa
vi
sua
tale
ci
Garibaldi,
mal
hanno
se
Di
me
paga
Leopoldo
II.
senza
esaminare
se
ma
ingegno
e
quattrini
gli stimo
lui.
Se
io
battuto
ho
per
6666
con
addio
alla
perda
il creflito
vita
*)
come
^). Forse
TI
marchese
L'
della
prima
e
lo
etc.
in
chi
e
il
Pallavicino
;
forze,
rare
mu-
per
che
di
bene
se
;
e
(aribaldi)
ed
a
O
gli mise
dinanzi
Macchi.
Dio
Tri\nilzio.
temo
stella
un
li
no,
dire
che
palmente
princi-
questo
«
ora
colonna
campagna,
ottenuto.
Ma
».
ordinarsi,
G
che
di
legato alla
partenza,
avranno
il Bei*tanl
Giorgio
amico
mi
combattere
democratico,
vivere
a
che
spenderli meglio
Cristo
vorrà
avrebbe
ne
calcina
come
partito
come
essere
politica.
presto
?
il
ridurmi
miravano
tutina
saprei
e
contro
e
comunione
Cavour,
percosse,
già disposto
uomini,
e
che
predi-
e
fìtto
bisogna
io
se
borghi
conseguenza,
una
vincere
no
o
hanno
quattrini,
accadrà,
ci è unicamente
e
;
ormai
:
ricavo
vogliono
quanto
questo
parlo
qui
puossi
ci
combattere
per
Di
reduce
per
quelle parti
bene
vedrete,
voi
pel Cavour,
in
ciglio
che
ritratti, stampe,
con
propaganda
vi
non
voluto
Cherubino
egli passeggiando
;
questi andasse
che
tratto.
l'ardire.
che
fatto
dolore,
ramente
ve-
di
la opera,
figliuola del
assicura,
dolore
per
ora
sono
questo
per
Quale
manchi
me
mi
perchè
è
avendo
; né
sinistro.
ringrazia
mi
castelli
per
in
se
egli
così, che
Benoni^
giudicherete
e
male
F occhio
che
adopero
non
prima
risposto
sentito
mi
posare
ho
ma-
chese
mar-
perdoni.
96
voi
per
chiamato
Parma
a
apposta
cause
per
Bologna
a
quanto
:
occupato
sempre
più
non
tradisce
mi
con
immenso
Piemonte
a
Brescia.
Par
cui
sono
sostiene
Umane
noja.
a
fatto
mi
più mi
tanto
avuta
sempre
soltanto,
di
politica
la
amoi*e,
ho
che
in
Piacenza
a
più
giurispr-udenza
la
anche
Crispi
a
?
Sono
ma
scrivere
di
peraietterini
Volete
?
toscano
BROFFERIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
cose!
Salute
fraternità.
e
C.
A.
sig. Ciani
Il
scrive, che
il
e
popolo
scrivere
tenda
e
Vedrò
sig. Emerico
mi
che
molto
Al
nella
passato
nomina
Bertani
per
e
di
al
un
mi
parole
dire
l'altra
Pallavicino;
peccato;
abbaglio.
Cadendo
in
diacciano
ebbe
non
lo
la
sisterci
in-
e
futuro.
al
temo
e
dai
(aribaldi)
G
che
bisogna, mandi
politiche
considerazioni
centrale, ci aggreghi
grande,
affinchè
tengano
lettera
con
uomini
fermi
la
-
tissimo
mol-
scottato
si
al
in
la
se
proposito.
tanto
passato,
del
Di
fede
tentassero
congiuntura,
ripari.
L'altra,
Comitato
la
le
non
circa
stimo
io
in
parola
voi
fate
la
per
più
che
eh'
rimasto
bisogna
circa
fu
futuro
piena
una
perciò
persona-
sono
loro
cose
democrazia;
Macchi
in
due
;
ma
;
aggiungerete,
qualche
sime
pes-
agli orecchi.
Milano
solo
con
essi
con
Ripeto:
bocca.
toccò
accoglie
istampano
non
Amari,
polacco;
che
:
mi
Casciano
collegio, le arti
sussurrano
da
anco
sig. Crispi
il
Principi,
calunnie
le
8.
speranza
poca-
bensì
conto;
avvisarono
al
col
le
Ora
il
mi
questo
a
assonnato,
Rocca
del
Fampliazione
stante
trovandoci
della
gonfaloniere
rielezione.
mia
Brofferio:
al
Guerrazzi
grave
quale
e
proprio
acci-editi
di
credito
i
Comitati
il
è reputazione
parti-
dell'
DUE
colari,
si oppongano
paese,
che
glorioso
meno
assai
utile
questa
dalla
suprema
ficcarmi
consente
dove
che
pure
Ho
salute
sua
la mia
voi,
natura
non
assicuratelo
e
al debito.
mancare
per
Bellazzi
sig.
al
consegnato
la
in
luttuoso.
e
perchè
sarò
non
più
ma
disfatta
aspetti
rimedio
essere
fimi,
rimanendo
il
alla
può
Calata
a
scriveteglielo
:
io
valga
elettorale
che
al Garibaldi,
buono
successo
e
bisognerà
incerto
:
iscriverò
non
Vai-ese
a
^) ; la quale
prova
disperazione
Io
mi
Patria
alla
di
battaglia
la
vincere
elettorale, destino
lotta
isperanza
con
; il vincere
Setta
Empia
alla
questi preparinsi
e
97
esxuema
i voi.
XIII
e
dei
XIV
Tempi.
Miei
Addio;
saluti
i miei
Guerrazzi
IStKK
Broflferio:
al
A.
r;is4ì.
iit»venibn'
27
Genov»,
in
(
.
Vi
la
scritto
aveva
presente
La
ci
:
condizione
di
quella
fosse,
se
di
sforza
due
o
donati
credere
con
atti
—
elemento
lo appunto
Martini,
Il
il Re
Garilwildi
e
demonstrandum.
Chitrazti
e
il
è
al
Broferio.
Se
la
gli
mosso
e
i suoi
per
questo
?
Se
con
cui
ciò
dei
uomini
se
non
sume
prea
intende
sì
mavera,
prifra.
bandisce
la
sceverare
si
trattamenti,
mal-
Come
Come
in
polizia
complice
Governo,
sia
che
a
i volontari.
vhi?
niente.
benefizio
(come
allora
impuro,
sembra
l'elegazione.
li cac"-ia
si è
colpito
Colombo
accaparrar
gradito
che
ogni
est
oi*a
mi
nuovo
contro
possano
ho
immenso
Governo
Genova)
usano
essere
solenni
*) Quod
7.
si
il Governo
mesi
da
è per
a
ci
uno
la
col
partecipata
venne
(aribaldi)
si dà
intendesse
i Comitati
tre
O
Un
che
se
del
mi
non
e
su,
ingratitudine.
la
far
che
pensato
di
regni
se
quando
ricompensiito
uomo
di
pi*emio
ho
presente
immensa,
una
Taunessa
narchia
mo-
elemento
impuro
K.
svinco-
V.
può
98
GUERRAZZI
IL
laiìsi dal
che
importa
; dacché
ministro
Cavour,
Il
pel
Generale,
se
battaglia
le
battaglie della
più gli emuli
campo
poco
il
grido indipendenza^
adesso
della
istrangolare
per
Io
obliquo.
per
Re
stesso
in
breve
confortasse
fede,
che
concetto
morale,
ci
che
probità
agita,
aperto.
Gren.
nel
ci
A
modo
Parlo
versiamo
ore
5
4
di
dicembre
che
dentro
mattino.
1860.
e
e
manifesto
le
a
e
parrà
il
Deh
più
stupenda
che
Patria,
fu
al
e
quale
col
tronco,
e
prudenti,
la
grandezza
della
la
giustizia,
necessarie
e
sente,
scrivete,
spediente:
confusione.
generazion
ri-
alla
per
sagrificio di tanti
!
non
incamminassero
intende,
cui
pensieri.
vi
lo
mino
cam-
sopra
sovvenissero
che
virtù
prova
scorsoio
animosi,
rettitudine,
altre
Dio
gli
sul
basta
a
nodo
alla
degni
la
con
conosce
solenne
inconcussa,
riosa,
glo-
meno
quanto
mette
e
uomini
più
combattere
né
come
e
illustre,
di
significa i suoi
un
patrlamento
e
popolo
un
importa
eleggere
a
mai
un'autorità
lui
disegno,
la bontà
ci hanno
me
fare
generosità,
la
quella via
che
di
a
suo
ministri
con
di
di
il
il paese
provata
Corona
la
che
vinciamo
non
un
si
lui
la
quella vinta
si
fare
su
abbia
zionale
costitu-
sarà
di
che
Gen.
Il
avere
predilige
che
chiarisse
del
vorrei
persuaderlo,
ho
di
libertà.
la
che
combattere
adesso,
vorrieno
indipendenza
Se
la Patria
battaglia. È troppo
e
considerato
ha
non
parlamentare
per
erroneo
politica necessità.
nostra.
di
efficace
come
vittoria
gli
fonnano
gliele lasceranno
La
baldi)
(ari-
volerlo
il Re
ministri
isperi
non
utile
sia
per
e
non
;
meno
E.
V.
errore,
sua
Patria
suoi.
non
ma
piglio
elettorale, egli
la
è
i suoi
parlamento
non
domma,
con
G
del
senza
imperciocché
e
condizione
la
verso
suo
al
lettera
e
possa,
starsi
governa,
politica insieme
sua
La
il
Cattaneo;
o
non
e
regna
lo
mantenere
bisogna
che
dire
pericoloso
fa?
noi
E.
V.
BROFFERIO
IL
perchè
Governo,
suo
presuppone
nuoce
K
e
tiri
mar-
meglio
scrivete
qui
al
parmi
Gnen^azzi:
al
Brotìerio
99
dell'estrema
DCE
Torino.
18t"0.
dicembre
IJ
Amico,
comincia
Torino
A
partito
ha
rosso
moderati
ad
ciò
( )ra
che
da
sottoscritti
altri
;
dirigetelo
e
Dopo
gli
andrà
da
anche
con
di
Ajutateli
Genova
Fate
questo.
quanto
coli
arti-
meno
Ricci
a-
già
che
gli operaj
verranno
chi
e
mia
fattura
a
ed
a^ll
questi
vani
gio-
vostri.
son
;
questa
parte
qualche
Pianciani,
la
vostra
è
e
quando
un'
si
minci
co-
mia
Garibaldi
candidatura.
;
nondimeno
;
facendo.
va
che
Qual-
incastrarvi
appendice
si
cosa
è Macchi.
poeso
Ginevra.
a
e
colpa
appena
metterò
a
ha
ne
stento
Se
lete
vo-
derà
raccoman-
Vi
abbraccio
speranze.
Guerrazzi
A.
lo
me.
tentenna;
Sicilia
molte
di
in
Parlate
;
traccia.
sé
artieoletto
qualche
grande
scrivere
in
giornale
un
bene.
entrefilet
a
o
vani
gio-
presto.
voi
studenti
[1 Diritto
domani
a
:
studenti.
fate
Ma
anche
Mandate
Adopratevi
cui
i
Forse
essi
di
alle
in
adunanza
Università
scolastiche
molti
nostri.
amici
dall'
all'Afen€0.
deputazioni
vengano
che
è
Cavour
venire
di
perfino
lasi'ierà
e
di
partito
faranno
e
vìvrH
impoi-ta
ad"*sioni
vengano
che
V Ateneo
Il
maggioranza.
la
Il loro
sabbato.
tempestoaifisima
si separeranno
moilo
ogni
minaccia
sempre
pur
loro.
diretti.
me
di
foglio
fra
e
v' ha
sere
da
sono
il
scissione
strepita
le
Tutte
mani.
vedrete
e
havvi
alti'o
Università
neir
il
mio;
è
programma
Per
questi giovani
?
Università
deir
giornaletto
il
Vedeste
di vita.
po'
un
al
Brofferio:
(\
s"(»u(l«)
(li
parmi
cotesto
ufficio
vanno
aiutati,
rado;
vanno
né
da
me;
diretti
ho
relazioni
scusate.
con
tutte
fra
1
i
giovani,
giovani
di
le forze,
ma
uè
Torino
il
vo-
100
stro
(io credo)
nome
che
comparire
la
come
medesimo
ed
taglierini
di
aria
Torino
per
; V Ateneo
rossi
In
questo
di
Re
co'
mio
non
si
voi
puntigli,
i
che
i
soprattutto
vizio
potete
superbi
blande
politica
per
pigliano
alle
Io
dà
mi
ora
donne
Guerrazzi
la
quando
al
:
la
lo
Cavour,
Tale
e
un
sostanza
la
sia
grande
senza
di
non
raumiNei
il
vani
gioM(ar-
vostra
questa, vita
perchè
impregnano.
il
le
paura
:
Saluti
in
nausee
casa.
1860.
io
sua
uscirò
non
loro.
ha
cricca
diventasse
inchiostro
vele.
da
ma
dietro
commissione
niente
fatto
Senza
imbarazzo,
costrutto
cose
dalla
rosso
non
avrei
che
emì
mi
perdere
mi
Non
vergogna
saperlo
dacché
1861.
gennaio
deputato.
....
il
lezzi,
pettego-
vedrò
;
che
Brofferio:
che
avverto
i
i cuori.
Genova,
Vi
loro
persuadano,
Toscana
nausea
dicembre
15
Genova,
in
nemico.
traditori,
Domani
eseguirò
torno
da
e
vincano
cuore.
ed
Bertani,
scolari.
poltroni
parole,
di
più
tagliarsi
pazienza
con
spregio
o
donnesche,
infernalei
da
adesso.
giovani, predicate
vanità
trecche
abbondanza
e
i
sce
costitui-
me
carezza
o
vour
Casieno
piacemi
amico
;
chi
sbocal
ottenersi
e
del
bene
va
altri
per
possa
più
quelP
con
da
con
chese) Ricci,
gli
le
partiti:
havvi
circa
lo
ripicchi,
compongono
lino
farmene
ad
non
;
confermo,
a
che
avversi
costituzionale
mi
deve
flagrante
non
sieno
nostri
praticamente
varranino
giubbone,
i
bero
avreb-
Pagitazione
pensiamo
:
Parrebbe
credito,
DiHttOy
politica piacemi
sua
concetto
Moderate
e
troppo
; che
solido
di
quel più
il
loro.
di
più vulcani,
monarchia
la
fra
No,
casa.
andare
anco
d'oro
alla
perchè
;
in
di
bocca
fa
va
meglio
o
fatti
Lasciamo
fuoco.
anzi
figurare
agire, scapiteremmo
li facessimo
noi
da.
ha
non
BROPFERIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
si addice
hanno
paura
tolto
salute
tempo,
e
se
narrar-
a
;
so
il
paiola-
ho
mento
Mi
pare
salvi
la
Italia
il
che
Monarchia
renunzia.
del
fuori
e
Rattazsù
afferma
si
arme
con
da
me
ho
non
alla
Addio,
iiin
la
quando
state
spesso,
al
mancato
sano
Brott'erio
io
mi
vi
che
partecipo
che
Di
prima
mi
la
stessa
del
Non
so
uomini
venni
verso
di-
come
Torino....
a
Il
sistere
as-
dorme
popolo
dei
quattro
eleggerà.
di
o
in
sconosciuti,
o
dove
Quindi
ho
non
voi
IHHl.
alcun
collegi
Cahvbrìa
Di
Lavoro
cosa.
(eletto) in
sapete
nulli
gennaio
.SO
collegio
cui
in
sono
servilissimi,
notizie
e
nulla
candidato
siete
in
i^quiescanms
pace
sarà
sino
al
ha
gli
giudizio.
comprendere
il nostro
come
più intelligenti, più
faccia
fiaschi
il mio
creilo
così
pure
ccnnpleti.
averlo
audaci
e
Voi
partito
più operosi
pochi
ma
d' Italia
il dover
faceste
fatto,
che
vostro,
altri
possono
altrettanto....
Perchè
che
Ah!
sempre.
che
resta
uon
volta
non
uomini
con
Terra
giorno
dire
sali
spon-
mm.
avvertite
uno
neppur
forse
nistero.
Mi-
Guerrazzi:
al
ballottaggio
spero.
nione,
opi-
al
di
trattato
ora.
Torino,
ed
!
fare.
bagaglio
dramma.
coraggio
e
muore
non
debito,
del
rappresentaEÌone
il tempo
Voi
loro
la
può
e
in
capo
eventi
Cavour.
col
Per
passato
si
la
renunziafi-
dicessero
non
mente
ferma-
gli
veri
patriotti
questo
ma
il Bixio
si dice
Qui
i
Dio
perdano
smentirmi
severi
parlamento
meglio,
sarebbe
tutti
Se
credo
io
ma
paifl-
ignominia.
piemontese
Possano
del
peggio
d'
fissa,
sistema
patria.
la
forse
il
e
baccanale
idea
una
uscire
per
un
a
Sarà
I
Cavour
e
Cattaneo
fosse
assistere
sato.
sero
creduto
sempre
101
dell'estrema
DUE
è letto
maledetto
non
ho
e
cercato
in
Torino?
mai
una
con
linea
avidità
Figuratevi
vostra
in
se
per
il mio
provincia,
ho
tempo
e
giornale
quantunque
se
ho
voglia
102
di
fax-e
mestizia
e
Pensiate
voi
il vostro
è
paese
Per
dignità
con
uè
di
io mancheremo
Toscana?
mio.
Procuriamo
certo.
a
ed
di
monte
Pie-
di
scossa
ri-
silenzio
fare
che
ciò
a
cui
e
portare
sop-
voi
né
di
almeno
reliquia di salute
logora
verità
in
Toscana
nulla
:
rosa.
dolo-
la
Almeno
sconfitta;
nostra
via
la
tentativo
in
vedo
non
paite
dir
Per
del
:
alcuna
per
vita, qualche
ora
la
per
qualche
croce
collegio si vide
qualche
dappertutto.
morte
in
peggiore
ancora
ombra,
qualche
in
stabilirvi
a.
mia
di
pieno
sono
da
conforto
la
porto
e
affranta;,
di
parola
innanzi
tiro
eppure
ricevo
non
Panima
Ho
giornale!
un
BROFFERIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
vare
conser-
abbiamo
trambi
en-
bisogno.
tanto
Guerrazzi
Brofferio:
al
(innova.
8
Ixfil
fel)l)raio
.
A.
Anco
C.
salute, uè
tempo,
scriverò
in
Rattazzi
che
e...
10
il tono
si
sto
il pezzo
i"er
sarcastico
tutto
e
sapete
cresce
rispondete
più
a
di
a
è
v-
per
noi.
ora.
Mi
vostra
audacia
giornali
:
fuori
in
e
passione
tito
par-
alla
mano
straniero.
bisogno,
;
3°
un
bastati.
raccomando
ironico
o
piamo
sap-
non
nessuno.
messa
allo
se
da
muova
essere
Corriere
11
non
;
si è
poco
con
gli avversari
saremmo
non
:
e
metter
a
più quieto
e
rispetti noi
i)er
inschiavisce
dicono
osservando
viene
monarchia
dichiareranno
leggero,
Voi
la
perchè
temono
non
via
che
e
ho
non
;
sebbene
solo,
Dio
e
insieme
? La
pacato
dissolventi
se
mi
quando
moderata,
parte
farò
e
per
OC.i
e
illuderci
Perchè
Fìù
perdere.
siamo
Ognuno
scindere,
deputazione
dispetti, sospetti
niente;
agglomeratoli.
e
da
dalla
solitudine
tra
ordinare
asterrò
fama
questa
frutto, perchè
Anco
mi
io
eletto
Di
noi
sono
tanto
di
lasciare
morsi
da
contenuta,
portai*
ma
roce.
fe-
i"osta terribile.
e
di
diritto
viltà
alle
:
cose.
e
così
tutti
:
104
Pregovi
di
però
Noi
al
vi
lo
per
E
?
elettorali
; io
quello fino,
sole
:
vistaimprelo
me
non
gliono
vo-
lavoro.
due
come
similitudine
la
muli....
anzi
classica,
è
loro
i due
stampare
tutte
Ajaci
battenti
com-
greche.
raccogliere
e
preparando
condirmi
per
rie
le ribaldedi
d'olio
po'
un
questi
nefarii
vuole
seria
ci
bastano,
non
al
riposo,
; e' paragona
sto
addosso
presenteremo
che
navi
le
bisogna
ora
parole
sì
di Omero
appunto
dinanzi
di
ci
parlamento
garba
Per
avanti
ebbene
lasciare,
di
avversari
gli
cascasse
po^
un
imitiamo
:
vorrei
Voleva
elezione.
la
Non
spolvero
nessuno
risoluti, operosi,
taciti,
BROFFERIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
in
vetriolo
insalata.
Ma
organizzazione.
Addio.
S.
P.
Oggi
Tutto
vi
andar
pareva
Guerrazzi
lecito
mezzodì
a
si
maggiore
aveva
dal
Brofferio
della
campione
vittoria
già
che
collegio
livornese».
era
Casal-
generale
baldi
Gari-
raccomandò
propri
gessero
elegin
patrono,
suffragi
oserà
ninno
che
a
un
la
contrastar
:
duce
Cras
Ahimè!
di
iiigens
fino
quale
in
entrasse
così
fama
che
fosse.
Tale
di
lo
auspice
stringere, bisognò
gli intrighi
ballottaggio
aveva
Casalmaggiore
sdegno
Teucro
aequor.
allo
gelosamente
fuor
fu
fu
sventare
per
et
iterabimus
si
quando
Guerrazzi
il
i
democrazia,
il
del
di
Garibaldi
dato
aveva
intoppi
elettorale
onorario
«l'illustre
reiezione
e
frapposero
presidente
questi pregatone
:
lisce
sì.
col
dispaccio
Comitato
Il
prevedere.
il
le
per
sicura, quando
non
mandai
del
con
un
custodito
nessuno
Guerrazzi,
che
ottenere
e
tal
il
Sartorelli,
la
propria
sapeva
per
rare
lavo-
così
chi
misero
dell'
DDE
dt
effetto
tante
baracca
la
pensò
assicurazioni, che
e
promesse
X)erfìno a piantar
105
estrema
il
lasciare
e
collegio
al
competitore.
Che
che
cos'
nel
era
Guerrazzi:
al
Brofferio
Torino,
Mi
ho
Amico
carissimo,
Htritola
Temicrania;
nella
presentato
elezione
deir
mi
danno
molte
io
ciò relativo
Sarà
di
che
a
il mio
fosse
di
?
di
abbia
penna
e
Vedo
anche
Voi
valer
Risposi
articolo
un
a
mese
a
capitale
un
diceste
mi
bene
due
vado
vostra
Toscana.
da
qualche
fra
Rispondetemi
la
dare
an-
d'oggi.
Impiegare.
far
sostenere
capi
I
di
guarderò
di ciò
Italiana
protesta
Cxisiilmaggiore.
per
essi.
la
Camera
debito
tempo
che
partecipo
vi
il vostro
volta
una
denaro.
E
letto.
Addio
se
parole.
gettai-mi
sul
cuore.
Guerrazzi
A.
A
al
Brofferio:
C.
quest'ora
dell'amor
vostro.
sarà
l'emicrania.
passata
Già
vi ho
scritto
in
grazie
Sempre
proposito
e
sul
ta
Rat-
altresì.
zzi
Circa
delle
ed
da
8ai)ete
la
Depongo
io
che
franchi
Genova
A
1861.
d* occhio.
a
scrissero
Unità
nella
facile
50/m.
mi
prima
pensai
la
Casalmaggiore
a
Molti
vi
io
terrò
speranze.
stesso
candidatura.
che
che
indefessamente
voi
ikt
nondimeno
della
e
febbraio
16
segreteiia
livornese
Lavoro
Lasciamo
il Brotferio.
racconti
lo
f
avvenuto
frattempo
ho
i denari,
fabbriche
riscontro
vi dirò
di
cotone
quotidiano
che
io sconto
di Voltri
della
intera
del
glio
portafo-
Serravalle.
Credo,
effetti
e
solidità
di
questa
106
che
casa
ha
4
milioni
venendo
anticipato
al
7
io
ci ho
7
fa
e
Da
in
G
Ora
miei,
in
compaiano
sia
procurate
quale
è
sconto
lo
della
e
il
%,
mia
casa
poi
fateglielo
sul
il
suffragio
conviene
non
settimana
il medesimo
almeno
giornale
vostro
curerò
proneremo
ordi-
esempi
tutti
spuntare,
:
Poi
altrove.
legale. Pigliamo
vogliono
dire.
spe-
stero
Mini-
il
è
me
a
Ogni
agitazione
il vostro
combattere
ora
per
;
Questo
stizza.
fatto
la
domanda
in
a
proposito
di
mezzi
Biozzi
propizio.
parrebbe
inglesi, quando
una
Tra
cominciare
parlato,
perchè
altri
dagli
ho
già
circa.
%
di febbraio
mese
terreno
un
universale:
e
1/4
e
ricchi
primi
del
minore!
Giuseppe
bisogna
sopra
articoli
6
dai
franchi.
del
1°
Amico,
proseguire,
mai
è
non
(Toscana)
dal
giornale,
costituiti
capitali
fa
150/m.
Bagno
BROFFERIO
IL
1/4 avvantaggiato.
e
da
E
di
città; l'interesse
della
2
OUEKKAZZI
IL
tutto
e
cosa.
Addio.
19
Genova,
P.
avete
S.
Emilio
186].
di
Torelli
ricevuto
vostro
febbraio
lettera
sua
una
desidera
Firenze
speditavi
se
sapere
del
mezzo
per
tipografo.
Brofferio
Guerrazzi:
al
Torino,
1801.
aprile
7
Amico,
Ho
giore.
al
il
Vi
primo
abbraccio
vigilia
Garibaldi
che
Camera,
dove
vi
vi
esultanza
senza
l'esito
E
sareste
Depretis
dell'elezione
dirò
per
trasporto.
con
squittinio,
alla
opere....
di
pieno
cuore
a.
saranno
voce.
fece
Pensate
grandi
che
a
fare
a
di
Casalmag-
benefìzào
una
venir
occasioni
eletto
stato
di
stellani
Ca-
ragazzata
subito
di
a
alla
itiiliane
dell'
DUE
Broft'erio
107
estrema
Guerrazzi:
al
aprile.
10
siete
Voi
ii
vostix)
nome
Siete
marmotte.
E
matto.
vostro
Sartorelli
?
esservi
al
ed
fianco
U
messi
vittoria
la
dopo
e
siamo
ci
matto:
che
Italia
alle
la
piantar
volete
eh'
vi
e
io
lì come
faccia
del
io
per
voglio
ispirazioni
lettera
vostra
vincere
i"er
volete
voi
mol
abbruciare
dunque
ci
cosa
animarmi
tocclii
iu
sciatemi
; la-
vostre
e
ne
se
non
parli pili.
Alla
vigilia
da
Garibaldi.
Telezione
e
che
e
nome
Garibaldi.
£
ingannato,
e
diede
mi
subito
egli
un'altra
lettera
la
penenne
annunziato
era
Mi
compagnia.
vedrò
non
M%8sa
vour.
Nessuno
può
*)
il 14
forse
La
:
è
data
chiaro
il 12.
Tanima
è
uomo
Cinque
il
io
rialzarci
piena
ciTata.
che
*).
aprile 1861
li
in
momento
avrebbe
fatto
la
pezzi
o
mio
di
e
ciò
da
altri
mi
cui
ha
che
al
eletto.
vitA
che
e
punto
questo
Libertini,
come
esempio.
soirete
infonderci
e
sei
dinanzi
umiliato
Domenica
est.
è
eh'
vost.ro
nel
in
seguiranno
l'anima
con
hanno
mi
c^oiisigliodi Itjitt«izzi, Depit»tis, Pepoli
Garibaldi.
ecc.
grand'
questo
Garibaldi
sentii
più
Petruccelli
a
lettera
vostra
cJie
quest'Oggi,
faitto
da
Guerrazzi:
al
Toiiiio.
Mi
punto
ap-
andai
sera
fnvor
a
una
giunse
calma^
molta
con
scrisse
e
Questa
dividere
che
quale
la
del-
Casjilmaggioi-e.
a
Brotterio
"\iKtellanì,
diss'
vero,
altro
lo credette
del relezione....
prima
sicuro
era
fac*^va
non
Garibaldi
Il povero
un'ora
Castellani
che
lani
Castel-
conduoeva
Depretis
Dicevagli
raccomandare
per
mando
elezione
il vosti*o
imbrogliare.
lettera
della
A
mio,
parer
tribunale
Venite
voi.
Vi
di
Ca
subito.
cio
abbrac-
dolore.
La
lettera
votiizione
fn
»crittu
di
ballottiiggio
prima
di
quel
avvenne
giorno
:
108
O
da
persuaso
altra
ma
è accaduto
mi
in
dite
la
seduta,
di
popolo
VE
spero
goffa
da
servire
in
Quanto
di
è
air
viltà
caso
di
o
di
aprire della
battono
com-
tare
medi-
pel
turpe
parlamento;
come
; voi
avreste
non
torto
e
buoni!
contro
la
temuta
mi
scrive
in
impresa
pel
fu
poteva
negligenza.
meditare
se
sessione
deve
;
;
limanendo
cusando
riche
propone
lui,
offre
si
e
può
nessuno
nella
Ora
baldi
Gari-
Patria.
della
fatto
del
nauseato,
e
eccetto
che
mentre
uscita
Terraferma
bene
voi.
scarrucolare
nel
stracco
capi,
Ba-
Boggio,
di
arte
i
pidocchi
salvatemi
mio,
contro
altri
di
Ricasoli,
Gresù
fermo
in-
essere
addosso
fruttuosa
venire
si
sembra
mi
quanti.
elegga
noi
per
a
città
Bonghi.
questi
si
ogni
Ridottomi
formicolare
sempre
veleno
invito
democrazia
finché
sbigottito
trovo
peggio
vedo
tutti
pur
Caprera,
lo
la
al
luglio,
:
guerra
sì.
parlamento
mi
e
^) stilla
in
co^
è
indisporlo
e
mi
Massari,
e
soldati
Torino
del
e
Farina,
la
il
di
sessione
ragione.
ftiriasi
La
io
a
mia
faccia
Mirate
la
il 17
ferìte, dopo
Toscana
la
di
a
vidi
che
crescerebbe
Dopo
le
eremo
che
spettacolo
stogi,
parlò più:
non
e, chiusa
Genova
ai
come
sentono
questo
la
dimissioni
pensiero;
da
qualsiasi
per
G.
non
con
il
o
:
A.
mi
di
scriveva
parlamentare,
E'
ragionamenti
abbandonò
ne
Brofl'erio
quei
BROFFERIO
IL
E
il Guerrazzi
ragione,
non
né
GUERRAZZI
IL
quiete
le
cose
parci
incol-
delle
in
canze
va-
istato,
da
noi
rifiutaci
il mandato.
sera.
Lo
fondarono
Vittorio
Addio.
*)
sezio,
L'
G.
Espero,
Augusto
giornale
Cesana
della
e
Giovanni
Piacentini.
)^er-
dell'estrema
DUE
Brotferio
al
109
Guerrazzi:
ottobre
31
Torino,
1861.
Amico,
Le
stesse
da
me
che
Figuratevi
che
e
I E
ad
fino
^),
di
opposizione
Io
vedo
non
eh'
le six^ranz*»
ma
questo
ingoiatrico
molte
per
di
*)
nella
per
Il
Port4)
nel
con
culdi
dendo
ca-
capo
malva.
Rattazzi,
più che
; tanto
come
dire
sempre
servire
che
Re
all'Europa
potrà
di
politica
alla
1'
di
n
sinistra
quel tempo
il Collegio
per
Salvo.
del
in
il
1X61
Consiglio
era
calabre8Ì
patriotti
deputiti)
ancora,
giugno
del
Ratt-azzi
intrudersi
della
di
faccia
Riaisoli
e
segjrio. anzi
più
IegÌ8lature
presidenza
')
de'
un
McliU»
Morto
il
in
del
si fa"-es8i»
poche
son
un
Napohnìne.
*) Agostino,
e
lo costituisce
lasciare
di
lui
di
Ricasoli
Tinnalzamento
in
pongo
na|K)l"H"nico')
voluto
aver
io
viaggio
suo
valletto
un
volentieri
mal
che
il segreto
è
^).
temporeggiare
Il
non
e
che
Fiutino
è Tinteuzione
disgustato
Que«to
razzi,
Guer-
Tincarico
avrà
si vorrebbe
che
rando,
delibe-
con
è
e
;
Figuratevi
faccia
in
""i lavora
e«si
anima
e
dell'Imperatore.
non
soldi.
pochi
ti*a
iiaura.
Tal
noi,
fra
opposizione
si sta
è corpo
Presidenza.
st»
di
compatto
Rattazzi
tormeutano
meridionali
deputati
(|uesto
Rattazzi.
a
vale
di"*e
si mostnisHe
non
eccezione
fanno
punto
significa
altro
non
diciamolo
nomi
che
colla
certo
un
mi
certo
per
ministero
nuovo
e
chi
partito,
Brf)ff«MÌo
due
questi
democratici
Tenete
che
affliggono voi,
(|uello che
segivto
riflesso
sul
reduci
partito
un
me
a
nuovo
dai
qui
cofititnire
tengono
che
impercettibile
qualche
a
li
tempo.
gran
tranne
che
previsioni
nere
quel
imporsi tore
il
Barone
tempo
^li
Gavoni,
Rettino
andato
Napoleone.
a
era
succeduto
Ricasoli.
Parigi
e
fu
detto
110
Ho
letto
voi!
È
o
loderete
che
altro
è
non
per
inspirato
dalla
di
sarebbe
al
io
si
qui
etiam
K.?
;
Tandem
:
alla
ma
gii
il
proclamerà
di
Sesostri
sforzo,
Camera,
se
così
di
la
neria
castro-
e
e
voi
di
me
;
potessimo
spingere
nero
svelaste
che
da
:
di
tutte
gelo
le
lo
me
Si
me.
!
quali
voi
intenderci,
con
Ah
si
le
lo
non
sensi
da
credo.
dovrebbe,
dopo
delP
Noi
certa
i
Con
neve.
ma
voli
bene-
una
dintorno
avremo
darsi
lo-
Camere,
punto
diceste,
porrà
potenze
venire
partito,
al
non
lo
rebbe
Bisogne-
sarebbe
nostri,
confiderà
universale?
senza
e
Si
rigi,
Pa-
con
per
gli spiriti, scioglierà
s(?opersi
basalto
?
mi
pure
i fatti
a
impopolarità.
la
industrìato
fosse
fare
per
egli
farà
si
così
così
e
coperto
impossibile.
là
Rica-
partito
Torino
si è
affrontare
sostenerlo
zione
restaura-
una
da
e
e' illudiamo
non
Minghetti
mirando
di
1861.
; il
di
quello
e
quai
ad
ferro
italiano
popolo
suffragio
la
repugnanza
di
Cattabene
fosse,
forse
di
Questi
lavvivei-à
Nazione,
abbia
governo
un
egli
governo
:
a
col
per
del
aborrisce
da
giovane,
non
primitivo,
piacere
quando
capo
Spero
—
novembre
15
caos
Rattazzi.
del
dunque
a
al
va
scopeiix"
Imperatore
drete
ve-
spedizione
una
ciò
Se
voi
e
onnipotente,
quello
si è
vecchio
forse
crede
si
cui
Brofferio:
sono
tedesca,
soli
NiccoUni.
B.
comandati
Genova,
:
in
grossa.
Guerrazzi
Amico,
toccava
.
Tempi^
costì
Roma,
M....
Sig.ra
minare
Preli-
lor
che
con
intenzione.
buona
si prepara
Stati
gli
Q.
e
la
che
vero
volontari
moderati
I
—
Miei
dei
rallegro
intitolaste
quello
tutto
19
mi
e
che
opuscolo
il voi.
capitolo
non
P
ebbero
manderò
scritto
avete
per
I moderati
vi
giorni
un
jjje
che
particolarnieute
ecc.
A
ciò
tutto
BEOFFERlO
IL
K
GUERRAZZI
IL
soliti
molto
sciolta
anima
e
la
del
112
Brofferio
E
GUERRAZZI
IL
BROFFERIO
IL
Guerrazzi:
al
Torino,
Le
nuove
vuole
orribilmente.
cose
vanno
da-
Romagna
camera
che
si
tutt'
altro
che
quello che
da
presidente
in
mettere
per
tornerò
a
Ferrari.
colP
Alla
combattere
le
Insomma,
della
cose
da
e
Ciò
vanno
a
mi
mio,
ho
come
al
di
ma
dicesse
far
se
Garibaldi
Ho
diavolo
Se
nel
gran
La
e
lo
Tanima
donde
?
fatto
; e
sempre.
è spaventato
potere ;
vede
ma
in
mettersi
1861.
:
senza
uno
languente
ancora
la
avete
e
quaggiù
che
di
testa, Faltro
non
lo
il
si
petto
due
avere
grazia di dirmelo.
tolto
al
la salute
capi
so
Se
; e
voi
aveste
lo
lo
possa
come
coli....
testi-
senza
scompigliata.
Soderini,
mi
qualcheduno
conserte
è
nell'acqua;
buco
un
Vorrei
fatalità
nostra
sapete, fatemi
cuore.
dimetterò
dicembre
17
fatto
braccia-
le
con
Rattazzi
io faccia
Limbo
già vi
e
cuore.
avrei
fare
poteva
stando
meglio.
che
prima
si
altro
minar
no-
caris.mo.
sapevo
che
di
vino
SaflS, di Cal-
vorrebbe
pilota- non
cleo
nu-
Guerrazzi:
al
Amico
lo
di
adunanza
Torino,
Io
noi
fra
Macchi,
andaTe
Addio
tutto.
un
Ricasoliani
dai
e
nistra
si-
Nella
precipizio. Rattazzi
Potrebbe
scaltro
vi dica
Brofferio
conto
per
situazione.
tempesta
prima
che
il torto
ebbero
malva
di
opera
almeno
o
comporre
a
divisione
la
monio
pande-
un
volere.
qua
dalla
pessime
è
voglia,
gli associati
quindi
:
in
1861.
momenti
dovrebbe
giorni
ma
parte riusciti
di
sa
cinque
:
il diavolo
mare.
La
non
e
la
Napoli.
che
me
sono
i
gente
di associazione
fa
Tutti
di
si riuscì
si
da
e
novembre
24
Che
sapete?
un
accetterei
posto
di
al
Broflterio
113
dell'estrema
Dvm
Guerrazzi:
Torino
7
Amico
car.mo.
amorevolmente,
Seriamente,
Noi
sia
e
diamo,
fare
;
qui
a
quindi
è
in
inaspettato
E
che
voi
la
penna,
ire
voi
celli che
degli
è vicino
da
per
sott' occhio
lo
stato
il
sacco
delle
cose
entrambi
;
e
ci
e
trovati, egli i-estando
Kicasoli,
rimase
che
la convinzione
che
opinioni
acume,
voi
ha
non
vostra
va
molto
Mordini,
voi
8.
~
sempre
l)ene.
su
e
la
MABTun,
;
via
ha
Ori
venite
vi sarà
Guerrazzi
la
e
a
da
a
sé
altro.
presto.
Broferio.
siamo
ci
altro
Per
non
forse
via
il
che
Crispi,
L'aria
Darett*
riconoscente.
tammo
Vuo-
ore.
mi
da
sufficiente'
Di
parola
una
divisi.
medesima
intorno
pose
elevatezza.
onorata
subito
qualche
e
; e
patria
Il
per
di
pregiudicato
è
che
una
Mi
come
e
comprendo
di
Ricasoli
due
per
uomo
suo
Petruc-
andai.
BroflPerio.
quest^
avrebbe
da
lasciammo
io
le
venite.
Vi
parlò
qmilehe
e
ci
il Castellani
Venite
di
verbo
persona
Rattazzi
si
ma
contro
proposito
stato.
dalPesser
difetto
si disse
non
sulla
derivano
se
:
A
bene
;
dunque:
preghiera
di
? So
strumento
notizia.
conferenza
noi
tante.
impor-
combattere
Venite
ebbi
d'
C4"sa
per
povero
uomini.
Giorgini,
a
lui
passare
un
bizzarra
una
di Dumas
è
mezzi
essendo
momento
un
farem
vi dic4* aneli *es8o
me
a
darvi
Voglio
lettera
lo diceste,
passioni
che
Deputati
possiam
resto,
qualche
fare
che
arrivare
può
da
Del
nite.
ve-
:
nell'acqua;
ciò
nostro.
nobilissimi
altri
avete
le
e
sia
siamo
non
se
ci
beccate
tutto
sono
Tanno
tutto
cui
delle
il debito
compiuto
Tanitra
fare
beccate
queste
vi dico
fraternamente
dite,
voi
come
; ma
pure
1862.
gennaio
y
voi
scete
cono-
il Prati,
è sempre
delle
bec"jate
il
perata.
tem-
che
an-
114
Guerrazzi
Ho
la
lettera,
Che
I
al
bisogno.
lo
ricordo,
faccende
Vi
della
nulla
piace
salutare
volentieri
su
ai
le
sta
che
aspettarvi
danno
confrontano
con
e
dite
vi
in
è
di
nome
bocca,
che
volete
fondo
geloso
di
e
il
venire
a
magari
alla
salita
e
in
fare
per
loro
:
rispondo
mi
non
di
farò
lodi
vostre
dette
e
Miei
nei
ma
scarso;
vostro
cuore,
gi'andezzìi
quella
santissima
Maria
saltimbanco,
appiccicare
alle
cose
l"ontà
al
La
.
costui
nella
intorno
ire.
dall'ottimo
di
capace
provo
protesterò,
tregua
vincere
mi
incontro
bisognerà
le
gli
me,
Certo
vado
fessione,
pro-
amo,
ci
nome,
gli
padrone
un
a
;
me
io
Quanto
morii^e
ma
non
popolo
il
del
labbra
contadini,
di
»
come
mi
motivato,
il Barone
patria
«
di
prima
vi lasciaste
voi
reputaste
Voi
su
il
certo
veramente
leghi
le
e
anche
cip l'essi
non
tronde
d'al-
Parlamento
a
e
Io
ÌjQ
e
famiglia,
cadavere.
sepolcro,
che
giornali
i
Ricasoli,
Tempi;
il
?
della
mio
educassi
se
accogliermi
giorno
che
al
intorno
plaudirli
affari
Musa.
fare
avvertito.
nel
gli
mi
sento
speriamo,
famiglia,
un'ardua
mi
e
per
della
cure
io
il Fiutino
almeno
avete
di
cure
cresca
verso
del
ordine
paix)la
le
; credo
gambe
voi
le
e
tempo
noi,
fare
come
ad
destinato
A^edo
e
silenzio
il
che
buone
al
sinistreranno,
gradito amante,
luogo
sento
non
geniali studi,
diletto
un
da
tempo
non
disse
vi
quel
io
il campo,
quello
possiamo
mancano,
ben
non
un
ci
libero
voce
potere
ed
noi,
a
quali
credono
fino
il vostro
i
affari
tenni
Patria
occupare
per
loro
detto
alle
cose
facemmo
rammentate
mi
tutte
ha
lo
me
baldanzosi
non
lasciare
a
e
che
più
sono
giovani
più pnidentemente,
dispostissimo
il di
e
Le
volete?
rassegnato.
sono
BHUFFERIO
IL
A.
vostra
Torelli.
K
Brofferio:
al
C.
il
«UKRKAZZI
IL
I
in
Se
dei
di
col-
Montenero
il
cavare
suoi
cappello
balsamo.
sfogarvi
mi
24
avvisate
compagnia
meco
ore
stai-ò
di
un
:
ad
asino
DELL^
DOE
a
cui
quanto
sapete
Salutate
Di
male.
punto
iìmìvA)
se
Foresi
uomini
quanti
uii
lece
potrel"l)e dii-e
si
io, ed
anco
jKi^'c.
Ad
Ho
avei-e
fummo
«lo
risoluto
piuttosto
altre
«lueste ed
Deputato
io
"la conteneiTui
io
nella
il Montanelli
risanate,
alla
età
l'abbia
diventare
altresì
sembra
Ven'ji
sali
che
voi
risposta
confortatevi,
nulla
ho
;
fatto
requiescat
in
di
di
tabacco,
privativa:
che
sembi-u
sturbassero
come
di
pijrliaste.
la
chiede
mi
e
Mi
manda
do-
sua
una
generi
e
Valenti,
certo
il sollecitatore
*). Dio
nostra,
Un
semto.
mi
improntitudini
a
mio
Pievano
cosa
il
onorò
di
Posteria
come
avesse
s"MÌe, e mi
mi
vendere
di
del
nel
suo
mu.sicia.
Deputazione.
una
risponde
risposta.
delhi
Patente
"li
qualche
in
messo
datemi
ottenere
dire
che
Casalmaggiore,
a
per
Addio:
lia
mi
non
il desiderio
appjigare
qualcosa,
inserto
un
sua
siamo
ditegli che
;
(}ua"lche pagina
faceste
ni
ultima
nell'
di
il Rowsini
qui
quando
vovv'X
che
compiacerà
og^ii
il Ferrari
nome
si
voi
ditegli che
mio
in
tanto
Aggiungete
intesi.
che
porti, i"ei*chè l'Asiuo
amore
?
così
sul
mai
bene,
sempre
115
KSTRKMA
il
se
queste
Ora
miho
come
?
faccia
se
altro
fosse
non
abbiamo
da
accalappino.
lo
non
in
godei-i?,e
questo,
da
poco
soffrire.
Geoova,
26
Broft'erìo
al
Guerrazzi:
rorino
Amico
soi"ra
un
vece,
') Giuseppe,
provvisorio
di
Pon
tassi
mi
opuscolo
cui, in mia
della
ève.
28
(dalla Camera),
gennaio
1862.
car.nio.
mattina
Questa
18B2.
geiiUHio
a
cui
ni4nvitiite
trasmetteste
ì' antico
Toscana,
otto
pervennero
era
die"i
linee
{sic) ; oggi
il
del
eletto
Guerrazzi
deputato
che
nel
per
vostre
Ferrari,
lunga- lettera
una
collega
o
a
valse
Governo
il
collegio
116
a
chiede
la
se
avventura
deir
sin
mi
stadera
opuscolo
fosse
che
ora
di
le
per
de'
e
mai
suoi?
col
Ebbi
sono
come
la
penna
di
fosse
Piovano
vi
mi
non
lato
mi
grave
la
io,
lo
non
ha
con
nome
il mal
tera
let-
una
temi
Di-
risposta-.
in
e
mi
mi
capo
che
due
di
dice
Kica-
Ecco
sempre.
di
vece
del
ix)litico: egli
necessario
che
tutto.
assassina.
la
tera
let-
vostra
Addio
pagine.
sulla
sta
del
faccenda
stesso.
voi,
e
la
la
al
dei
altro
scritto,
concetti
che
deputati
mi
con
liberali
ma
me.
dannoso
Però,
se
si
assenti
ragioni
volete
i^er
ad
o
non
:
una
però
Faddentelavi*ei
piM"fondo
giudica
al
capitarla
ri-
fece
all' opposto
le
le
e
necessaria
ed
parlamento,
quanto
assistere
non
fortuna
scritto
uno
io
opuscolo
felicemente
io
:
studierei
le
T
porgermi
onde
cause
dimostrare
vano
di
vostra
le
La
provvide
miei
desidero,
formare
Ferrali.
fortuna
proposta
i
di
proposta
si esponessero
per
sarò
stato
mandarla
concedessero
pui^
a
innamorassi
mi
come
fogli
la
con
e
presenza
pretesto
non
C.
garba
desiderato,
sono
volete,
se
colloquio
perchè
egli
manifestare
a
dico
Brofterio:
intenzione
a
e
vi saluta
al
lettera
aveva
fui
scriverà
A.
La
io
un
seco
quattro
Guerrazzi
che
sarebbe
Ferrari
cuore.
dai-vi
potrà
sognato
sentirlo
non
che
come
scriverò,
vi
ma
;
proposta
diretta-, vi
stanco
e
dere;
rispon-
la
se
per
piace.
vi
Depongo
Per
libri
all' istante
Ferrari,
sbattuto
sia
non
Intanto,
al
strazia, mi
mi
mattina
posso
non
non
me,
a
stampe
io
eom'era,
ciò
che
questa
rileggendola.
scriver
ha
chi
E
emicrania
A
ammalato,
così
se
BROFPERIO
IL
giunta
me
a
diletta.
lui
a
sento
soli
lettera
vedrò
d^
crudele
nella
confortai'ini
E
GUERRAZZI
IL
mie
quali
farsa-
forze
reputo
che
non
potete attendere
dell'estrema
DUE
alla
che
caso
eai'sene,
e
progetti
che
io
mai
ministri
suoi
sento
la
monarchia
chi
tra
il
ringraziò
chi
tra
guinai'si
i Tedes"*hi
da
il
un
morale
senso
Di
è
sicuro.
s'
inquieta,
mento,
che
dal
noi
dentro.
So
prossima
del
fuori
delle
cozzo
che
procella,
Per
che
non
un
dissi, al
non
volle
:
che
acclama
da
Rattazzi
e
"U
ogni
credo
prossima
quale
atteggiamento
Addio.
la
mia
la
Vedete
diminuisce
f(Mle
Se
il
piglierà egli
è
stio
?
ingombi-a
cipano
partedi
: ma
o
curo.
sinete
po-
davvero
non
piglia
m-
I"»
potc
o
r
il soi)rav-
chiari
:
vuol
monarchia.
Perch"^
pi-esagio
Pongo
manenti,
per-
ci
scrissi,
Siamo
di
cause
etì io
ma
di
segno
timoH
:
nella
?
standoci
nascere
da
e
come
p«*rchè
e
riscossa.
mente
deve
questo?
la
che
mano
a
«lebito;
al
dire
il Ganbaldi,
anco
che
vuol
! Che
mano
sconginnulo
tempo.
lontano
ha
primavera,
a
da
piirla-
in
ì^ sempre
danno
mancm
non
a
meglio
"la sp«»ranze
tanto
a«!oltarmi
il Mazzini
vento
dire
sarti
a
e
non
Persuadetevi,
ir.
e
questo
:
bensì, pensereb-
:
non
sot'iali,un
sopravvenga
caso
chi
so
classi
è trattenuto
ora
più
espansive;
che
colleghi
il malcontento
(luando
ma
presagire
parlamentare,
il malcontento
quotidiane,
le varie
tramestìo
così
ammonirli
comanda
si vede
passioni,
bene
di
smania
strazia
frutti
nostri
ci crederebl)ew
non
movesse
che
dei
lecito
saivbbe
noi
a
a
poco
tenere
man-
travagliato
si
amarissimi
partorire
maggioranza
la
lo fosse,
mio,
amico
ciò
né
se
e
deve
vuol
vi
:
insan-
a
per
essere
impunemente
i
scerre
Toscana,
in
danari
trovò
e
Panni
non
popolo
un
aberrazione
simile
l"ero
di
chiese
io non
a
i Tedeschi
mandò
più
bene.
andasse
i Ted*'schi
Tosciina....
;
dice
e
si, in coscienza,
:
che
iucari-
i-omponsi
cosa:
italiana
chi
ti*a
vuole
se
proverbio,
chiamato
spaventoso
sogno
il
Principe
in
ogni
nauseato
La
Toscana,
in
dice
mi
che
Ferrari
amico
monte
a
no,
bicchieri,
Veramente
credeva
V
consultate
pi-oposta,
117
fine,
molesti
Si
pi-omette,
va
ma
e
deluso,
vi
curo
assi-
p"*nsìeH.
11"S
IL
Checché
sperino
via
La
salute
è
e
fuori
del
è
L'allusione
Guerrazzi
cui
il Ricasoli
di
alla
Mazzini,
recuperato
manoscritti
del
milioni.
se
e
Foscolo,
edizione
i
perchè
Tedeschi
Pietro
è
non
in
in
dei
lavori
quello
che
pubblici
più
uomo
della
or
Memorie
*) TI,
del
*):
33H.
«
....
la
nel
Peruzzi
il capo
la
del
'49
parole
che
prima
frecci^
a
così,
stesso
mirare
il
Peruzzi
si accusò
verno
il Go-
insieme
quest'ultimo
a
ministro
era
mai
il Guerrazzi
Municipio
lo
ferire
Tennero
chi
i Tedeschi
deve
non
«
capire, anche
a
Ricasoli
è
se
ingiustamente.
bene:
d' apostasia,
fatta
li chiamasse
scagliata
; ma
Toscana
i
vare
ripro-
scordarsi
Toscana
in
ve
Gabinetto
stesso
amici
atto
fu
stento
»
chiamò
bersaglio, parrebbe
che
dal
da
un
altre
le
con
poiché
Tuttavia,
ascritto
di
e
tuttavia
Bastogi
Toscana
certo
neppure
zione
opera-
Firenze.
di
cittadino
nessun
Granduca.
un
di
fece
esortatone
quasi
egli
vogliasi poi colpire
chiamò
un
bancaria,
Assedio
déìV
Ohi
e
sussidio
occupazione
Guerrazzi
al
tafogli
por-
granducale
propri
parve
dovuto
avrebbe
largo
denari
il
egli già
Londra,
a
con
P
governo
essere
il
»
Ministero
Banchiere,
per
avere
(luelPoperazione
con
al
i
conterraneo,
infatti
procurò
e
Toscana
suo
nel
Durante
trenta
Italia
non
nnlla.
trovò
chi
«
in
Bastogi,
assegnato
banchiere:
Giovine
teranno
but-
a
parole
Tedeschi
Pietro
a
Bastogi
prestito di
un
arnvoraiino
le
con
i
finanze.
il
austriaca,
non
parlamento
'62.
aveva
delle
mia
chiara:
allude
nel
nostri,
parlamento.
mantenere
per
BROFB^ERIO
IL
amici
fiato,
del
29
E
gli
forze
(Genova),
denari
GUERRAZZI
e
il
nelli:
Monta-
scrive
L^baldino
nelle
Penizzi
120
IL
i conti
pareggeremo
cb'
la
io
confetti
vi
; se
che
pelo.
mi
BROFFERIO
IL
tutti
suo
veglia che
qui due
E
con
del
volli
non
molesta
ecco
GUERRAZZI
Intanto
—
ho
tormenta,
sogghignare
faranno
morse
stanotte,
durante
al
Boggio
:
da
frirvi
of-
pensato
ho
non
sarà
pranzo,
a
mi
non
altro
Carnevale;
per
mai
can
—
stanza
abba-
.
1.
sembianza
Dalla
pari
Credendolo
Un
ingannato
fratello
si
Rospo
Povero
dì
un
Boggio
Morto
Rospo!
Dall'alito
del
corcò
del
fu
Boggio
allato.
trovato
avvelenato.
2.
infermo
Boggio
Il
arrivò
Dell'inferno
E
ci voleva
Di
ciò
ci
Torna
entra
a
Non
vo'
in
al
alle
porte,
:
i diavoli
lui
ce
al
Torino
per
i dannati
e
te
Boggio
con
andare.
vogliamo
ne
olà
:
! va'
la destra
l'inferno
a
stare
Il
tratto
posi
vostro
come
venti
;
appigionare.
Guerrazzi:
'l'orino^
Amico
via
Addio.
casa.
Brofferio
fino
Satanasso:
a
Satana
Allor
Saluti
entrare
commossi
Dissero
Se
morte
a
5
1862.
marzo
car.mo,
Buco
Tiel
faceste
giorni
a
voi
Muro
dei
non
volumi
leggerlo, perchè
l'ho
letto
de'
le
Miei
pagine
tutto
Tempi.
vostre
ad
Io
vanno
un
vi
DKLL'
DUB
lette
al
ima
Il
libro
originalità
vi
vostre
paHi,
sue
anche
di
parole
che
sembra
è
ai'gomento
in
risposta
dalla
che
l'uc^o
di
io venni
che
aggiungere,
pessimismo,
quasi
ricco
è
dell'
semplicità
Debbo
ha
lettura
si ravvisi
si
o
miglioit».
Orazio,
Ho
tutti
cui
a
i vostri
non
porcherie,
vo«tra
la approvo
né
voi
Per
ed fa
bocca
ed
anche
più
Quanto
sudiceria
quella
postrilK)lo
fo«te
qui
Tornato
Ministero,
a
lo
per
altro
State
*)
In
*)
Di
eia
un
quale
e
sere.
es-
senea
proprio
un
Tonoi^.
Oh
è
l'ingegno
ecl
sano
al
una
in
aitano
Li
poeta
questo
leggemmo
;
di
causa,
punto
apal
quanto
spo,
ro-
pantano.
andai^
Debbo
Io
o
starei
al
no
per
il
no.
Congresso
Attendo
vostra.
amatoiin
Congresuo
seguito.
si
epigrammi.
ci sarete?
(piel personagjjio
questo
che
brindisi
suo
consiglio.
chiamava
mi
cAuse
due
un
nel
la sentenza
dove
delle
facendo
2) Voi
in
da
aveva
ri8{)ettati entrambi
la
mi
tratto
!
ci
non
tante
son
in
e
fosa
schi-
così
è
indovinata
politica,
Reggio
i vostri
lasciammo
Genova?
^).
ma
tratto
politica
il cuore,
brutta
men
tavola
di
vita
di
sig.
!
trovai
Datemi
la
stati
si vende
jeri
parricidio,
"*he
il
parlamento;
adesso;
1* ha
me
saremmo
della
dove
anche
infamie,
per
dal
assenzii
Ouemizzì
:
cx"mplimenti
oggi principalmente
od
qui,
le
tante
dalla
sfugge
sinceri
la
disapprovato
verità
pei*8onaggi, specialmente
i miei
farete
la vitii che
se
nelle
stessa
accusano
oneste
Conosco
le
la
pregio.
che
desideri
per
Petrarca,
non
i"oesia, di fìlosotìa,di spirito,
che
uu
coloro
dellt»
del
drammatica
considerato
di
bellezze
anch'essa
a
1 sonetti
come
invenzione
per
ma
;
conchiudere
a
e
giorno.
vostro
tante
di Dante
capitoli
i
come
121
ESTREMA
comp
ratli^urò
convocata»
io
il
vi
nmerò
Guerrazzi
dal
Si^mpi-e.
sé
Garibaldi
Btesso.
si dirà
piamente
am-
122
GUERRAZZI
IL
Brotferio
al
E
BROFFERIO
IL
Guerrazzi:
1)
Torino,
Amico,
Oar.mo
riceveste
Nou
di
partire
Milano
per
nelle
scorato
Di
talvolta
prima
di
fermo,
in-
mezzo
st^mpre
Papiniano,
e
politiche.
parlieremo
Capriolo,
scriveva
vi
air asino
cavallo
a
"iOse
ultime
queste
io
eh'
scrissi, perchè
uon
\da
per
righe
?
più
sempre
sempre
mie
poche
allora
Dopo
18H2.
aprile
Eattazzi
quando
mai
quasi
qui.
sarete
vado
nessuno
con
;
vedo
Io
d'accordo.
Ieri
Vicario
Canzio,
ammuffito.
Ciò
il
in
Ganzi
ai
eletta,
cosa
una
parti
come
penna.
Beata
Vergine
Popolo
dell'8
il Governo
che
latina
i miei
per
diserzione
e
la
Vicario
veri
po-
effetto
benanche
copie
la
la
Bolla
;
i
della
colla
dall'esercito
S.
non
quale
il
appunto
italiano
la
urbani,
circolare
firmata
Pontefice
per
».
specialmente
Ad
accertare
ponea
quale
in
sortiva
l'autorità
del-
mano
da
Mona.
ne
esortava
iii"lnrre
e'se-
perquisizione
accurata
solo
Capitolare
circolare
questa
una
parrochi
perocché
compilazioue
(desereré)
di
diramazione
P.
esercito.
Bologna.
«
dell'esistenza
Vicario
tendente
e
file dell'
nelle
e"l
stesso
questo
Diocesi
della
di
da
aprile:
sentore
aveva
diretta
(5) dagli agenti
pili completo
autorizzava
la
del
parrochi
l' esistenza
il
vostra
Gazzetta
lingua
la
promuovere
ieri
sia
molte
in
sia
tempo
molte
ma
dalla
dite,
scorso
di-
Il
epigrammi.
voi
come
che
toglie
Pregate
nella
circolare
guivasi
è,
vostri
i
Monsignor
arrestare
.
lesse
pertanto
fecero
:
spiritosi
e
Piovano
così
e
;
Monsignor
presso
Bologna^).
esce
È già da qualche
a
di
amico.
nervi
una
Gap.
non
che
altra
Addio,
di
bene
nel
vostro
*) Si
di
acuti
Bizzarri,
ogni
una
fecero
ne
i sol"l{iti
Canzi,
e
a
ne
sertare
di-
sciLssi
i
\
cura
l'ai,
s^
questo
si
non
che
ed
me,
a
di
voi
e"l
se
non
T41
ho
ne
verni,
ozi
iiostri
f'uw
h'
alia
è
in
ve
"-iò
i
lii.imlii
4»d
quei
e
vi
vogliono
nostri
di
alla
ViMìi»
di
sia
Musa
ci
che
cella,
pro-
i
presso
Amico,
detemelo,
cre-
ucHuini
:
anco
costà
a
Firenze
dai
li(«nziano
attendendo
cuore,
che
nella
accorgersejie.
regola
ami"-i
tutto
dica
poveri
ma
:
consigliate
che
ispessati.
per
ivon
lasciamo
fliffnitatr.
cnf"olli
passiamo
sem-
alloi-a
amico,
vi
gustie
an-
concetti
e
e
che
queste
saremmo
uomini
inutile
anzi
Sesto;
li
È
?
foese
niente
in
che
certo,
scialle,
infiamma,
dacché
C4isa:
noi
io
accorgono,
casji
preso
fare
è
come
pare
movstrò
vero,
aitàsicui-o;
alle
mi
Tuttavolta
mutare
sono
ruggiiv
voi
r
ne
e
al
qui
che
non
noi.
egli
:
voless*»
farà,
sento
fervidi
più
si
dirvi
per
lode
sia
"ìi
oonsultsi.i-\i
so
capo
sime
mas-
cose,
Casivlmaggiore.
di
Veramente
mestiere
devo
amici
da
cui,
a
i"iU'ec*^*hie
ikt
uostri
iafiammia.
avere
tenijK)
soao
sci-iveni
aere
uè
io
a
dei
riguardo
usane
[)i"e
giorni
istanze
occorre
V
caso
a
le
mi
altrove
hcIjì
i"ai"
ciicii
Ad/e«so
Broft'erio:
al
nMèiTM//i
123
dell'estrema
DUK
talorsì
compatisce
Go
agli
i
VII.
TRAGEDIE
DRAMMI
E
Le
e
PARLAMENTARI,
che
lettere
dolorosi
a
necessario
Farmi
meìnininse
narrarli
della
episodio
lo
per
o,
avvenimenti
meno,
sin
vita
dato.
ricor-
poco
Ameni
dall'origine.
periti.
Nel
18()I,
le
la
senzione
di
auspice
il
uni
ordinò
sì
vi
perquisizione
deputato
Presidente
fu
Brofferio
del
in
P
in
il
del
Ufficio
queste
del
baldi.
Gariil
Governo,
dei
mitati
Co-
verilicare
se,
arrolameuti.
aprile;
intorno
conchiudendo
dis-
tati
Comi-
centrale
per
illeciti
di
la
unitarie,
Genova,
3
che
in
sospetto
interpellava
Consiglio,
alla
costituirono
si
facessero
fatta
riconquistarle
suggerimento
perquisisse
si
reri
dispa-
esporre
che
per
altre
sede
aveva
voce,
quelli
le
e
lo
gravi
AsHOciaziani
e
Mazzini,
per
qui
basti
provvediìiiento
che
com'era
Superfluo
da
divisa
era
tavia
tut-
rivoluzionaria
o
esercitare
consistesse:
Gli
Cavour
da
Roma
austrìaca,
democratica
intitolarsi,
Fazione
patria.
tuttavia
parte
piaceva
circa
madre
Venezia
la
papale,
come
doloroso
noto
i)oco
ad
accennano
seguono
altrettanto
un
Guerrazzi
del
CIVILI
il
La
giorno
ad
la
10
essa
interpel-
il
il
126
lanza
con
chiedevano:
si
Del
dell'
si
giornale,
noti,
dava
scriveva,
che
è timido
ad
del
seconda
la
che
parte
che
il solo
risata
si scindesse
in
di
resultato
universale
due
ritirò
il
parti
detto
Cavour
la
politica ritirò
anche
sì
prima,
la
fu
dell'
fermezza
poca
suo
che
interpellanza
questa
la
per
tanto
diverso, cominciò
questione
ultimo
in
parte:
ogni
tanto
parlare, altret-
nel
voto
una
italiarid,
Brofterio
un
conteneva
alacrità
Unità
V
ardito
poi avendo
giorno:
seconda
è
quanto
micilio,
do-
termini:
questi
nelPaifrontare
acconsentire
ordine
in
del
volontari.
il
quale
si
cose
maggiore
interpellanza
nel
conto
Brolìerio
la
dei
e
due
quale
inviolabilità
la
con
proniovesse
successo
nei
giorno
dell'esercito
Parmamento
BROFFERIO
IL
rispettasse
si
che
che
«
del
ordine
un
E
GUERRAZZI
IL
una
lante
interpel-
».
Ciò
de'
il BroiFerio
quali
si sapeva:
di
insurrezioni
nell'
popolari
opporsi
alla
iniziativa
Cavour,
Garibaldi
dal
mento
»
del
incarico
incitasse
Roma
anzi,
con
a
in
Re
a
e
Venezia
la
voleva
visita
certa
per
del
istesso
(quelP
forze
tentasse
se
Ferdinando),
Ricasoli,
imprese,
fu
ma
il Ricasoli
subito,
e
le
ad
che
visita
fu
mandato
Plezza
un
«
si disse
creduto
ottenerla
anche
rimpaciafatta
che
per
questi
creduto.
erroneamente
voleva
Plezza
senatore
ISTapoli a tentarvi
Presidente
tali
dalle
rivoluzionaria.
Caprera
Gioberti
muovere
trascinato
Governo
al
suscitare
Dalmazia,
o
contro
invadere
Roma;
a
nella
e
sero
preparas-
e
questioni:
mirando
assenziente
Governo,
il
due
le
Associazioni,
e
volessero
voce,
Ungheria
il
Morto
'48
era
Pietro
all'Austria,
guerra
nel
S.
Comitati
cosa
risolvere
il territorio
al
che
nondimeno,
lui; Roma,
faceva
perfino
128
Il
Kel
si
«l'aere
il
concordia
E
di
condannato
ritorno
in
subbuglio
del
composta
Eiferiva
di
presentò
Gabinetto.
lieto
Barone
di
veder
bando
il
per
tempo
che
^tato
ogni
superare
per
il
fatto
riuscire
decreto
degno
*) GuERZoxi,
•) Raccolgo
nel
da
dell'
virtuoso
sottoporsi
uomo
Garibaldi,
questi
cui
le
che
sarebbe
strazione
ammini-
sua
e
pratiche
Egli
chiese
che
doveva
11,
282.
ragguagli
ne'
firma
del
Ee
riferirsi.,..
giornali
del
tempo.
di
tune
oppor-
alcun
intento, promettendoci
alla
si
precedente
italiano
all'uopo
difficoltà.
del
la
carico
in-
Mazzini,
affidò
sotto
l'adunanza
nel-
l'onorato
capo
illustre
un
Mordini.
che
Giuseppe
ci
cancellato
avrebbe
cuore
gran
di
s'eran
sione
Commis-
del
avuto
aveva
Eicasoli
di
occasione
una
e
').
1857
proposito
da
Ee
Eicasoli, già
Il
nel
Commissione
il richiamo
Barone
in
Crispi
La
dicembre
15
chiedere
al
«
restaurata
fu l' unica
del
Saffi, del
quest'ultimo:
del
stato
Governo
col
cietà
So-
patria di Giuseppe
Già
quell'adunanza-).
pratiche
tenute
dell'esule
vi
finalmente
contumacia
in
di
comitati
della
pegno
in
assai,
nuova
una
unitarie:
come
morte
a
il desiderato
«
di
avverse
confondessero
e
il ritorno
chiedere
a
»
Mazzini,
Garibaldi,
parti
in
associazioni
e
desiderio
il Guerrazzi
Le
che
pacate,
di retorica
avesse
».
si unissero
provvedimento
che
infarciti
deliberato
fu
Eattazzi.
manifestasse
ragione
a
succedeva
procederono
s^ infiamma
emancipatrice
si persuase
Urbano
discorsi
quanta
conciliarono,
di
da
si
molti
potè arguire
affermare
si
dai
anzi,
pace;
vi
altro
tutt'
sbarcava
dimissionario
discussioni
le
Congresso
sebbene
11 Generale
quale
presieduto
Ministero
BROPFERIO
IL
Eicasoli
al Ministero
Genova,
un
nel
medesimo
giorno
E
GUERRAZZI
IL
sarebbe
Tornati
dkll'
DUE
il 1**
dal
marzo
tenuto
aver
di
egli
non
il Mordini
E
nella
giustizia
e
suol
come
richiamo
questione
che
lo
dell' esule
»
in
piazza
Statuto
"
Si
».
assordante
un
riuscì
lunga
con
poiché
Ma
se
fatica
(che
indotto
grazie
a
da
ottenne
U.
—
Mastimi,
Il
nistro
Mi-
torto, che
a
al
si
e
ad
Overrazzi
•
a
l'avesse
mai
ne
fatto!
nacque
il Garibaldi
i"ena
del
perturbazioni
alle
e
dal
Itroferio.
gran
e
avrebbe
Rattazzi
VII,
pigli
scom-
strette, si sarebbe
concessioni
documenti,
il
la
di abolire
pubblicamente
il Mazzini
solenni
e
il
osservare
al Re
tale
e
Re
iwrtasse
il ritorno
era
messo
più:
Lettere
lesse,
vo-
Paia,
per
accettato
regi) dojx) quelle sfuriate,
pensò
•) liiCASOLi;
col
sedarlo.
discuterne
Governo,
i"iù gravi
mala
a
pretesto
decreti
vi
«
parte:
non
consentirlo, né
allora
per
il
ne
legale
Crispi
Non
ogni
a
il
giovjisse,averne
litico
po-
chiedesse
il
".
l'essenziale
sibbene
precursore,
lato
can
negato
levò
che
tumulto
rivolse
all'altro, si
il
se
da
Urli, fischi, improperi
*).
»
dal
i"ermette neppure
non
si
forse
ministro
contumaciali
le sentenze
né
menare
e
nulla
subito
lato
missioni
di-
date
subentrato
l'affare
Garibaldi
che
propose
più
fare
Re.
».
un
dirsi,
del
delle
cui
a
Campanella,
da
sto
colleghi, dispo-
il Rattazzi
Riciusoli,dal
Federico
a
concitato
«che
di
rito
confe-
aver
sanzione
di
esaminato
stesso
di
conseguenza
grado
di
dicembre,
15
suoi
alla
Consiglio
quell'andirivieni
con
^
del
grazia
Parve
in
avrebbe
lo
di
in
aggiungeva:
che
con
che
era
presidenza
assicurò
dei
il decreto
altro
per
del
diplomatici,
alcuno
con
sottomettere
Aggiunse
l'adunanza
gli ostacoli
materia
sulla
Ricasoli, questi ci dichiarò
presente
superato
aver
Barone
129
estrema
21
il Generale
e
e
nessuno
promesse.
sgg.
e,
130
GUERRAZZI
IL
Queste
le
principali:
Menotti
loro
mezzogiorno
nel
preparati
a
spedizione
una
direzione
che
del
licenza
La
Santa
riscatto
che
potè
potè
credere
italiano
annuisse.
audacie
si
un
suoi
diretto
giornale,
Canini,
quelle
imprese
mente
al
l'Alto
Veneto;
Mazzini
*).E
Generale
*) RiCASOLi,
quotidiano
fatto
era
là
op.
è
di.,
il
VI,
nostro
368.
fare
vero
popolo
quelle
tentare
:
si citava
da
Marco
danari
nio
Antodi
propugnatore
prima:
teatro
che
quanto
il
tutto
e
da
muovere
a
scritto
aveva
dall'anno
sin
ciò
per
sostenuto
Muratori
il
quelle
e
favorevole
che
Tribuno,
Cristoforo
da
s'
il
al culto
:
che
il Re
anche
uomo
salutato
a
a
non
prossimo
illudersi
che
Aggiungasi
sussurrava
infatti
bandiva
Papa
rie
fu-
universale
tanto
insomma
il
chi
nessun
gratitudine
ed
l'Austria
contro
a
incitamenti
con
dica
Mo-
quelle
nell' animare
bene
di
scambiarle
vide
dappertutto
Eoma,
manifestazioni
armi
e
di
entusiastiche,
fatto,
Ohi
dappertutto
e
da
l' istituzione.
palese,
egli
la
invito
piuttosto
quanta
Intorno
perchè
E
affidata
descriverle,
sa
così
impeto
di Venezia
si proponeva:
in
non
servire
dell' insurrezione
tutta
trionfo.
imaginarle.
affetti.
erano
aveva
delirio
in
Carabina»,
ovazioni
in
si presentasse;
da
lire
e
raccomandarne
difatti:
con
di
l'Italia
doli
tenen-
pur
soccorso
nazionale
segno
per
può
non
eruppe
«
a
combattere
lui, Garibaldi,
a
percorrere
popolo
fervore
di
a
percorse
le vide
mai
tiro
Ghiavenna
a
di
intanto
dinassero
or-
caraMnieri
a
di
in
si
l'occasione
se
milione
un
garibaldina
e
greca;
di
briganta-ggio,
battaglie,
di
promessa
lasciare
li condurrebbe
al
altre
di
battaglioni
capo
contro
ad
BROFFERIO
IL
promessa
due
armassero
e
mohili.
E
replicataIl Tirolo
di
opera-
e
DUE
zione....
del
Bisogna
Il
Generale,
il Rattazzi
la
villa
munizioni,
armi,
sottecchi
ne
occhi
aver
in
"le'
l'Imperatore
edotti
di
Francesi;
I"eva
nulla
della
polizia, gli
faceva,
nulla
e
:
onlini
V
e
il
i
loro
affac-
già
non
di
nazioni
macchi-
populo, bisognava
è
tanto
soltanto
che
caso
e
sar-
non
mani
nelle
pose
della
piani
che
vero
d'Austria
Imperatore
il Governo
fu
alle
mettono
delle
suole
accorgersi:
non
per
si
provvedervi
a
si
come
messogli
pro-
Emancipatrice
questo
all'aperto,coram
])ienamente
enmo
déiV
Di
che
gettò
reumi,
che
V Italia
*).
»,
presso
valli
soci
largo
lavorìo
se"::rete, ma
non
i
chetichella
alla
e
i vecchi
delle
suo
adoperarsi
il milione
Camozzi
indumenti
darsi, di ((uesto
di
d'Italia
curare
centro
ed
lungo
').
speranza
dell'amico
ordine
per
in
di
chiave
egli medesimo,
riscuotere
a
la
sta
*
costituzione
scusa
Trescorre,
Tirolo;
larga
«
hii ; mandò
nella
«girarono
"5en
asseverò
definitiva
con
di
nel
cui, secondo
alla
;
Terme
Europa
dato
anche
insediò
mezza
aveva
alacremente
il dado
di
Là
Veneto.
nel
agire
nazionale
moto
131
DELL'ESTREMA
del
invasione
Tirolo, imminente.
Così
a
il
sentir
dei
la
suoi
')
).
Vittorio
11)11,
pp.
^)
1881,
Madame
1, 618,
cecità
23
311,
op.
24
tmijaurs
disegni
Cavour
aprile
nei
consiglio
del
sventura:
una
e
i
fasti
di
ma
1861.
della
;
eit.y li,
Garibaldi
potevano
Cubatolo,
(ia-
Patria.
Bolo-
Puiìr,
Dentu,
281».
lUtifa:zi
et
son
temps.
e
avettglcy
315.
Rattazzi,
621.
è
geDutiio
Emanuela,
*) Gdkrzoni,
lui, circa
Rattazzi
del
biografi
ignorava;
tutto
di
La
del
Lettere
ribaldif
.i,'iia,
vedova
i
presidente
Rattazzi
dell' interno
scrisse
e
il
loro
ministro
cosi
Guerzoni,
132
in
quel
Aveva
milione
un
loro
Vero:
—
due
diceva
Mefìstofele
diavolo
col
in
ai
margini
del
e
si
del
che
che
era
dello
il
peccato
di
partiti
•) Curatolo,
più
op.
intenti
con
ad
un
cit.,
uomo
30(J.
sdrucciolano
sgagliarditi
di
cilizi
Il Eat-
jjermise
quando
medesima
manette
costo,
governo
dere
cre-
s'avvide
e
fucilate.
e
determinati
ogni
di
perdoni.
chiacchiere
con
rat-
naggi
perso-
cingono
tacendo
arresti,
bada
si
un
alcuni
tratto
fare:
andare
politica
l' esistenza
rischio
a
di
o
la sapeva:
somiglianza
quali
un
gamo;
Ber-
come
la
di
i celesti
lasciò
subito
d' azione
incorse
e
grave
tenere
a
di
e
per
la
vedo;
peccaminoso
quandochessia
quale
e
i
Bezzi,
Rattazzi
i
cia!
Gre-
in
Yalcamonica.
l'amore
incoraggiò,
allora
Stato,
Presumere
a
la
ce
?
garibaldini,
che
il vero,
italiani,
incoraggiasse:
posta
dire
a
implorando
parlando
o
odiare
pensiero
genuflettono
tazzi
di
invece
romanzi
pentiti
della
non
ricorda
certi
e
strada
sta
rivi-
Caprera
Brescia
improbabile
');io,
goetiano
mi
tazziana
sino
32"*
in
di
geografìa
la
armi
in
Mario,
di
di
taglioni
bat-
quelle
luogotenenti
po'
credere
due
Missori,
ISTullo,
Cattabeni,
un
Generale
d'andare
mese
provincie
che
isola
la
e
carabinieri
un
nelle
pigliassero
Mazzini
Il
da
al
di
proposto
i
perciò
Grecia
in
i
memoria
no,
farne
insomma
gente
la
formare
nelF
era
che,
non
domiciliati
dovevasi
che
passare
s'
o
di
banchetto
un
tutti
tutta
e
Per
se
Oairoli,
s'erano
Per
Corte, Cucchi,
Guastalla,
sì
facoltà
e
il Garibaldi
Ma
—
lire
danari?
offrir
e
effetti
gli
carabinieri!
que'
BROFFEUIO
IL
egli dato,
di
di
di
E
attenuarne
caso
riflessione.
e
GUERRAZZI
IL
da
è
ghe
lusinseguirsi
con-
errore
in
Italia
nel
e
dell'
DUE
politica rattazziana
doiK)
volta
luttuosissimi
gli stessi
con
sempre
fu
cotesto
la
133
estrema
lunga
effetti;
canone
e
tolleranza,
la
della
ma
metodo.
Quella
rapida
rei"res-
sione.
i
Sbarrati
della
si
Valdabbia
ordina
valli:
di
precipitata,
di
sedato;
i
liberare
per
morto,
tutta
la
città
Kedondi,
delli
un
seguirono
dì
a
11
presto
s'avventa
picchetto
alle
di guardia
è ferito,
un
in
scompiglio
maggior
Ghidini,
M
facchino,
un
Domenico
nniìi,
del
facesse
Zanar-
1M62.
il
trattasse
grido
il
op.
giornale
"
«
"
sempre
concetto
eit., II,
La
«
insaputa
sua
stampa
Belgirate, ospite
; dichiarò
a
tocca
*) (ÌUERZONI,
Cfr.
»
siirebbe
chi
si
Tirolo
suo
a
da
Garibaldi,
nella
dispute
lunghe
Cairoli, negò
•)
tumulto
un
il
parte
d'Italia....
cittadino
un
e
risoluzione
la
sulfureo
tipografo,
un
ragazzo
Parlamento.
guai
fuoco:
prigionieri
%
Ne
si
di
loro
').
»
i morti:
Tre
i
e
infiammabili
lutto
grande
de'
Bergamo,
a
prigionieri;
resiste, spiana, fa
altro
parte
più
il bresciano
quelle
per
quaranta4]uat-
sempre
si contentò
Bergamo
ma
prigioni
segue
più
città
due
le
Brescia,
altri
Superiore:
tradotti
sono
Garibaldi,
il
s'avviassero
Palazzolo,
che
Stelvio,
einquantacinque
e
a
dello
e
sorvegliato
quanti
Alzano
e
imprevidenza
popolo
Tonale;
presi
sono
Samico
l'
Valcamonica
Ambiveri
Nullo,
«
tra
con
del
e
l'arresto
compagni
tro
passi della
di
che
e
un
di
detto
Benevasione
d'in-
tentativo
aiTolamento
ogni
la
con
Vittorio
nel
e
sua
provazione
disap"
Emanuele
salvatore
"
Bresciana^
«lai
".
291.
Sentinella
16
al
20
gio
mag-
e
134
IL
La
uccisione
quel
toue
ebbero
cerimonie
dettasse
e
il
religiose
P orazione
magistero
Guerrazzi
assentì,
di
conoscenza
scritto
fosse
Ideile
al
Governo:
bene,
io
ma
distruttore
che
ne
si
la
non
Senza
delle
agii
nome
Battaglie
di
Ourtatone
Contro
costituzionali.
Sta
in
nei
giudizio
titolo:
Montanara.
tuto,
Sta-
l' arca
bollirne
per
quanti
il
strage
leviti
i
tranne
ne
faccia,
è
egli
politici ed
e
Questo
la
flagellar lo
a
eh'
quanti
di
mai,
pezza
novella;
e
tengono
sputargli
a
simo
raris-
popolo
voi
uomini
antica
d'autore.
oggi
il
gran
a
lo
conceduto.
screditare
schiappe
nell'ira
udire
possono
che
sovvertitore
fabbricarla
sperano
o
contumelie.
perirà,
farne
greppia
di
intendere
tocchi
di
Inferocirono
ritrovarono
*)
lo
Contro
pentola.... ».
gii fu
Montanara
Il
avesse
prima
di
Primi
ad
morti.
nessuno
E
veruno
uguaglia
dare
concede
«
che
schiaffarlo, primi
a
che
di
ingegno
quei
libertà
delle
Governo.
Chiunque
perchè
riboccano
libertà
pretendete
quali
e
l'andazzo
dico
il
mena
santa?
$ario
più
vi
di
primi
poi
Ourtatone
sovvertitore
inquieto
onorasse
distribuito.
e
Corre
«
»
vi
Guerrazzi
poderoso
paginette, dell'opuscolo
di
le
«
che
ricorrenza
al
egli scriverebbe,
quanto
morti
col
e
patto:
un
stampato
posto:
poco
penna
ad
quindici
'),i
civili,chiesero
e
funebre
della
la
di
Curta-
livornesi
celebrasse
ne
il 29
di
battaglie
giovani
se
cadeva
maggio:
delle
alcuni
vollero
parte
BROFFERIO
IL
il 15
avvenne
Montanara:
e
E
P anniversario
mese
con
GUERRAZZI
al
presepi
ce
la
ai
la
mento:
Parlanuovi
carono
fabbri-
inferociscono
senza
i)aura
XIV
Tip.
AnniverLa
Minerva.
di
136
IL
di
disperazione
sbrizzarono
e
non
terra....
alcuni
che
stimarono
agli
del
atti
avvenne
velo
seduta
Camera
del
una
5
Presidente
del
secondo
libertà, al
le notizie
che
sarà
che
ricorrere
mi
Comincierò
colla
in
la
Guerrazzi,
Livorno
si
esecutiva,
di
a
da
quale
un'
come
per
che
essa
per
in
della
giustizia
10;
ed
avvennero
voi
air
costituì
in
Non
della
è
ecco
dei
diversi
opposto
sumere
pre-
lesatte
poco
campo.
certamente
;
nali
giorCosì
Guerrazzi.
l'onorevole
un'espressione
ufficiale
esercito,
il
Commissione
quale
si
non
pose
stampata
si
volle
presidio
veiH"!
{Movimento
dal
dere
pren-
militare
deliberativa
il comandante
Livorno.
—
».
condo
se-
potreste
pai^e,
foglio
qualche
ingiurìa
capo
che
esposizioni
stampa
al
cose:
; ma
di
Opinione,
deferenza
leggo
del
fatti
giunte
D.
Ministro
al
della
le
i
F.
custode
seduta
venuti
av-
tutti.
per
dalP
di
son
alle
atterrò
garanzia
sospetto
mi
ed
difensore
nella
i fatti
rivolgere
come
informazioni
militano
che
Malexchini.
farsi
deputato
intendeva
primo
narrai^
fossero
io
quindi
di
scrivere,
annunziava
sopra
del
si passarono
dovrei
Io
—
al
svolta
giorno
quel
Brofferio.
Io
quali
Per
Brofferio
(Eattazzi)
come
fu
interpellanza
il
che
Consiglio
guardasigilli (Conforti),
vi
di
bisogna
nacque
nell'abitazione
interpellanza
in
tra'
V esercito.
interpellanza
«
Guerrazzi:
come
ne
rerà
du-
bandiera
guarnigione,
giugno
sua
Livorno
in
L'
alla
si
sibile
vi-
Brescia
a
il Guerrazzi
pregato
martiri
frammento
un
intorno
della
putiferio che
dei
ossa
parlamentari.
Nella
alla
Quanto
quelle parole offeso
per
idea
un'
le
più
ufficiali
avevano
BROFFERIO
allora
funebre
Gli
"-.
IL
rimase
ne
lungamente
italiana
E
caddero:
e
la
sopra
GUERRAZZI
generale).
ed
litare
mi-
dkll'
DUE
Presidente.
Non
—
Brofferio.
che
negativa
una
all'onorevole
di
le
che
Malenchini.
Presidente.
Dico
convenienze
le
parola.
;uich'
che
si
perchè
di
tratta
intimamente
sono
ha
non
ranza
spe-
parlamentari.
vero,
io
colla
ascoltarlo,
saranno
è
non
ella
di
io
verità
cui
Stusi,
—
Piaccia
Parlamento.
rispettare
espressioni
sulla
cosa
una
la
lieto
sue
—
è
assemblea.
Sarò
—
dopo.
unMntei'mzione,
in
di
Domando
—
Brofferio.
s' addice
mal
sovrana
Malenchini.
soltanto
è
non
Malenchini
questa
risponderanno
inten*ompano,
Onesta
—
137
estrema
parola.
vinto....
con-
Continui,
revole
ono-
Brofferio.
Gallenga.
Non
—
contraddetto
ha
il
deputato,
ma
un
giornale.
Brofferio.
....Esiste
—
"leliberativa
militare
si volle
i-"*golainentimilitari,
(voUettive
in
(Rumori),
le
radunarsi
il pi^ecetto
armi
soprusi
per
gli altri,
più
alle
?
leggi
Se
questi
armate
Ora,
ne
di
e
per
*) Giornale
la
Nuo-va
fondato
si
come
vi
darò
Europa
e
dar
diretto
proposte
ai
che
le
queste
che
Firenze
corpi
delle
di
prima
di
mati
ar-
serve
cosa
servirsi
mai
tutti
rispetto
deliberazioni
sarebbe
la
bertà,
li-
sarebbe?
portassero
dal
le
esempio
se
lettura
di
A
debba
che
i"ersonale
vedere
?
consuetudine,
in
Commissione
fece
e
milita.rì,
i
servono
cosa,
proibito
è
debba
non
gli altri
arbitrii
sicurezza
cui
prepotenze
tutti
passassero
la
questa
il militare
che
quale
gli assembramenti,
deliberai-e
di
e
alla
proibite
sono
riunioni,
in
ciie
a
cui
irregolari manifestazioni,
di
missione
Com-
una
esecutiva
ed
domando:
ciò, ip
tutto
dissi,
Guerrazzi.
l'on.
sottoposto
Doi»
io
come
ailuiiciiu*,
della
*).
Montanelli.
gli
inviati
relazione
di
che
138
IL
Gallexga.
GUERRAZZI
(leggendo).
Brofferio
ufficiali
della
quanto
su
Si
opuscolo.
signori
dir
fa
loro
di
cinque
un
scusassero
della
capitano
di
credere
sulP
restarono
e
villa
anche
e
lungo
la
la
parola
vi prego
della
narrazione,
e
essi
con
ufficiali
uffiziale
sott'
strada
volerlo
di
casa,
sott'
tra
razzi,
Guer-
volergli
dissero
la
trassero
en-
se
del
casa,
esagero
altro
dei
Lonati
come
e
immaginare
fuorì
e
glieri,
bersa-
capitano
nella
quindici
altri
cancello
il
complimenti,
sua
tra
luogotenente
e
non
dei
dati
sol-
e
rimase
conduce
che
;
alla
».
Gallenga.
Domando
—
Brofferio.
Ohe
—
del
invasione
questa
sia
del
lettera
(così
5, che
*) Giornale
fidati ssimo
il
mal
fermo
amico.
in
diretto
riceverò
salute,
da
Emilio
veridica,
nei
Guerrazzi,
Guerrazzi)
fiorentino
seguita
dell' esercito,
^), agli ufficiali
«Io
sia
stamane
dine.
or-
che
io
nel
la
lo
zero
Zen-
seguente
tenore
le
e
modi,
detti
stampata
del
d'
mozione
una
per
narrazione
domicilio
dalla
ricavo
alle
che
ritornare
tenente
settlei ufficiali,e
villa
la
ufficiali
del
può
mio,
(Movimenti),
fuori
si
altri
onor
marina
do-
fa
ritornarono,
un
penetrarono
che
entro
sott'
tre
modi
mentre
parlare,
di
altri
caserma,
nei
artiglieria,
senz'
nazionale,
e
un
alcuni
ufficiali
alcuni
compiacessero
capitano,
citato
dlel
egli
;
:
minuti
capitano
un
risponde
dieci
nemmeno
un
in
si
e
essi, cioè
granatieri,
si
tazione
ritrat-
disse
Guerrazzi
col
villa
la
13
che
tra
tano
capi-
un
una
pagina
a
30
invasero
ordinanza
gli
e
sono,
cui
fra
medesimo
al
una
circa
pranzo
nazionale,
parlare
a
parsati
poco;
esercito,
scritto
presentò
clii
dell'
aveva
avevano
niandare
dopo
domandaj^
per
giornali!
.Ieri
guardia
nostra
Guerrazzi
del
«
—
ufficiali
sott'
e
discuteiie
vogliaiuo
Non
—
BROFFEUIO
IL
E
signorie
vostre
adempio
Torelli,
del
:
razzi
Guer-
le
medicali.
prescrizioni
invalsa,
come
giovedì
accadde
È
dunque
bass'
Camera
della
Gli
n
amici
far
per
l'on.
dell'
Viucenzo
nella
Livorno.
Amico
al
la
suo
u
la
rivoluzione
del
Governo
ria8sum"»
Xari*ato
Garibaldi
cui
a
dair
a-u-
altro
dei
—
ebbe
dette
Mille
e
il Brof-
dalla
dente
prece-
finché,
duodecima,
lo
deputato
i"er
aftìliato
aiuti
sotto
combattè
alla
d'ogni
ai
cui
niera
ma-
ordini,
valorosamente
Vitt^)rio
Emanuele
fu, come
abbiamo
dell'aprile
toscana
'59
Riferisco
che
al
lo volle
veduto, dopo
un
in
de'
triumviri
parte, in
parte
discorso.
bmgo
nascesse
come
loro
mandante
co-
pi^ender parte
sin
—
vitalizia
che
camiK),
suo
la
interrotto
alla
Mazziui
provvisorio.
il
essi
già
Era
sino
colonnello,
di
te
cero
fe-
sera
generale
quanto
uno
aveva
Camera
; carissimo
aiuta
pai'te
fi-a la Commissione
potevano
che
fn
spedizione
di
dalF
non
ini.
e
Ttaìia, al
il
presso
e
della
5
interponessero
tanto
di
entrò
Volturno
questa
d'onore......
cioè, non
grado
di
alle
pi-efetto
Maleiicliiiii
legislatnra
col
ili Mi
Gazzetta
nemico
ogni differenzii
mn
parlò dopo
per
della.
e
onde
cessare
faccende
in
Giovine
il
replica che
in
alcuna
di
parte
per
soldati.
«'
Guerrazzi
on.
divisione
Guerrazzi,
si eblM»ro
meravifrlia
e
invasione
un-
relazione
la
prenso
la
toritA
amai-ezza
:
premure
ferio
fu
giornale conscMTativo,
ìanOy
e
vi
ufficiitli
ultimo
in
mia
sarà
nou
».
che
vero
ufficiali, di
Ecco
sei-a
a
villa
la- mia
che
Spero
infinita
con
131»
dell'estrema
DDE
il
disegno
della
razione,
commemo-
continuò:
Malbxchixi.
con
l'on.
—
A'
era
Francesco
un
giovane
Domenico
molto
legato
Guerrazzi
:
in
amicizia
questo
gio-
140
si
\ aue
a"l
impegnò
condizione
quando
di
disse
non
graxiitì
che
dallo
uscire
al
pensiero
F
animo
di
sopra
momento
trovare
saputo
quei giovani
del
limiterò
intera
di
ne
sono
e
di
(e
solidai*ietà
armata-,
e
ne
offesa
un'
Ora,
Voci.
la
se
del
gli
tria,
pa-
avrebbe
e
la
cominciò
del
quale
di
stanno
in
1' esercito.
Camera
lo
da
modo
cuni
tutta;) ; al-
delle
quel
forze
sue
crede,
darò
lettura
di
vi
se
timento
sen-
la
tutta
quelle pagine
su
vorno,
Li-
a
conciliarsi
per
insii^me
una.
(e
quel libretto,
naturale
stringe
per
presidio
popolazione
ben
occhi
convocati
là
stra
no-
più
sero
scor-
alcuni
libretto.
Sì ! sì !
—
Malen'chini,
—
Quando
dei
cui
costituisce
essenziali), gettando
si
stati
erano
era
che
di
e
di
e
circostanza,
qui davanti,
della
ciò
varsi
solle-
fiducia.
questi ufficiali,dico, leggendo
rammaricarono
periodi
religione
religiosa
condotti
l'affetto
tale
di
saputo
alla"
ho
essi
tra
parte.
in
tempo
potesse
personali
questa
che
alcuna
sempre
stima
la
libi'etto
dal
che,
si
in
di
sentimenti
quel feretro,
a
convenienti
ufiSciiili che
degli
dirò
qui
dinanzi
missione
Com-
solennità
di
non
alcuno
uno
avrebbe
cei*inionia
citare
a
Alcuni
là
ma
alla
sentimento
nel
della
;
risentimenti
suoi
della
popolazione
Guerrazzi
s'acquietarono
distribuzione
mi
dinanzi
pajpole
finire
Sul
che
dei
li riuniva
che
Guerrazzi
pose
Brofferio
dì
sfogo
della
del
del
e, raccolto
partito,
qualche
generalità
altri
le
ste
Fon.
l'offerta, ed
accettare
che
temeva
scritto
il
espresse
di
alla
Gli
ma
letto
(avverta
condizione).
questa
darle,
a
fosse
non
distribuito
dubitarono
loro
si offrì
egli
Guerrazzi
del
iugeguo
libretto
il
stato
fosse
nobiltà
alla
ed
che
BROFFERIO
IL
dall'
avere
commemorative
parole
la
E
GUERRAZZI
IL
fatti
l^tte
le
palpitava
di
Brescia
malaugurate
ancora
e
parole
dolorosa
(con calore),
un'
soggiunse
1'
:
impressione
allusione
qualun-
anche
que,
tesseix)
potessero
i loro
contro
(Rumori
Voci.
(a sinistra).
quelle
qualche
persona
le
cinque
sei
o
nazionale
accettarsi
?
la
rità,
ve-
giornali,
e
da
o
qui
Allo"ra
guardia
della
uno
delPon.
all'abitazione
vano
pensa-
non
;
possibili; essi credevano,
òhe
via
scritto
il
Domenico
Francesco
mala
suo
riconosciuto
avrebbe
dai
spiegazioni
della
col
dico
informazioni,
ed
i*ecarsi
diritto,
compiuto
gli
esagei'azione.
con
e
violenze
a
loro
sei....
o
fai*gli rappresentar
a
deiruflBcialità
né
riuquti
io
buone
raccoglieva
accorgendosi
malamente
che
per
convenienti
le
nel
Guerrazzi
so
di
batbiglie,
erano
lo
creda
e
aspetto
giovani
per
a
giovani,
interessata
convennero
Guerrazzi
ed
io
ella
altro
sotto
cose
che
alcuni
sei,
o
Brofferio;
da
non
combat
oh!
Oh!
—
Cinque
—
on.
che
poteva
come
che
armata
Applaim).
—
....Allora,
—
Malenchim.
nostra
austiiaci,
essere
fratelli,
(Bravo!
sì!
Malexchi.vi.
Voci
alla
sinistra).
a
Sì!
—
indirizzata
lontana,
soldati
i nostri
141
DELL^KSTBEMA
DDE
suo
del
e
presa
codesta
in
l'rron»
fatto
sione
occa-
trattato
ri-
si sarebbe
e
(Bene!).
il paese
Intanto
con
modi
siffatti
mortuaria,
egli
che
offendeva
i
indignato
era
si
avesse
compieva
introdotte
nella
in
uno
della
sentimenti
perchè
commosso,
e
"hiesa,
cerimonia
scritto
della
maggioranza
gran
che
popolazione.
Questi
giovani
si
Francesco
Domenico
modi
cortesia.
un
della
giovane
come
Gli
presentassero
Ma
queste
sciabole
Guerrazzi,
degno
andò.
ci
però
senza
ha
fede
il
fatto
mi
con
tutta
passare
ha
modi
ed
il fatto
narrato
e
non
cortesi,
dinanzi
ooi
quei giorni,
egli
questa
unsser
presentarono
lamento,
che
di
ca«a
in
là
loro
ritrattazione
disse
si
e
stato
sono
espo.»i«iro
violenze,
che
Io
d*ogni
una
loro
aHa-
jn-esentarono
credo
volle
senza
gli
mare.
firtutte
fantasmagoria
Fon.
Brofferio
di
142
ad
(ilarità), elio
questa
ma
di
Ritornati
Guerrazzi
ritrattazione,
dar
almeno
che
quando
da.
furono
Guerrazzi,
egli la
cliiami:
ritirarono
in
Oonchiuse
per
più
evento
un
gradini
i
Pamico
così
scritto
il desiderio
ingegno
del
potere
o
Ho
ad
del
benefìcio
{viva
ilarità).
rasse
imploin
:
ed
non
a
mendo
espriil
adoperasse
paese,
qnel
lissimo
bel-
gnire
incipri-
discordie.
attizzarvi
domandato
egli avrebbe
ingiuriato
del
razzi)
Guer-
Parlamento
il Guerrazzi
lenti,
vio-
(Si ride),
il Broft'erio
che
difese
muro.
quei
a
si
che
nel
Inico
lontano
aspramente
che
in
corrucci
—
le
suo
eredo
Domenico
meno
o
essi
di
Brofferio
Francesco
lui,
con
credo
e
Pon.
meravigliandosi
medesimo
Gallenga.
alludeva
(il Signor
loro
risalire
potuto
cui
zione,
dichiara-
ciascuno
ilarità).... Il
a
che
giovani
la
stampato,
urbanità,
tutta
quei feroci
che
ultimo
quella
intesei*o
cortesemente
a
sarà
avverto,
i
accettare
regalare
(Viva
con
annunziasse
fecero
di
libro
suo
E
parole.
intrattenendosi
hnco....
Il
a
gli
da
pubblico
degli uflSciali,che
gentilezza
del
copia
una
diversa
del
quelle
violenze
(si ride),
ben
senso
conosciute
quindi
e
all'on.
chiamare
vuol
non
idcantazione
una
il buon
ed
delle
proposito
dichiara«ion(i,
sua
Brofferio
interpretazione
furono
proposito.
soddisfacente.
Fon.
sarà
ma
coscienza,
la
ebbe
che
un'
la
avrebbe
gli uJBBciali,presentarono
nuovo
quella
indomani
iu
mandò
dichiarata
fu
non
dell'
ora
risoluzione
siuxi
Guerrazzi
il
Difatti
Si
la
significato
loro
data
una
BROFPKRIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
la
parola
per
l'ordine
della
discussione.
Presidente.
E
della
si
Permetta,
—
levò
Guerra.
a
parlare
ora.
il
parla
Ton.
generale
Ministro.
Petitti,
Ministi^o
144
IL
{con forza).
Brofferio
{a sinistra).
Voci
GUERRAZZI
Presidente.
Il
—
deputato,
Ministro
Il
cMami
all'ordine
deputato!
un
Ministro
tale
come
del
È
—
molto
e
Si
—
BROFFERIO
IL
E
della
di
meno
nella
Camera.
parla
di
all'ordine!
Guerra
abbia
che
un
lato
par-
agli atti
esti»aneo
opuscolo
di
parla
non
deputato
un
un
il Ministro.
Parlamento.
Brofferio.
Bisognerebbe
—
Petitti.
Se
—
che
è
presente
parole
dell'on.
non
l'on.
venirmi
può
fosse
Guerrazzi
sente.
pre-
a
cercar
fuori.
«
durerà
lungo
(Ilarità).
Ecco
le
funebre
tempo
Questa
velo
[con
intorno
e
di
che
nulla
però
Gallenga
la
la
l'approvò,
verbali,
volta
«
P incidente
dichiarazione
che
non
giudizi
del
a
Francesco
dico
e,
del
penale
giorno
secondo
fu
si
Domenico
e
delitto
da
era
puro
tare,
eserci-
deputato
il
semplice,
e
nei
sproposita
chiuso
cessi
pro-
».
provò
egli
difenderlo;
sigilli
guarda-
nessun
riguardava;
del
quanto
a
il
:
che
Eattazzi
dovesse
Malenchini
Petitti
chiarare
di-
col
aggiungere
osservando
lo
non
V ordine
propose
Camera
La
cosa
neriamo,
ve-
difendere
di
cavò
la
se
il
azione
nessuna
noi
a
{Applausi).
da
e
(No!
tutti
giurato
causa
restava
pilateggiò
commesso,
e
in
gli
che
onorata
e
italiana».
all' esei^cito
abbiamo
il Malenchini
Conforti
era
noi
incolume
detto
avevano
bandiera
bandiera
alla
chiamato
che
s'
tutti
mantenere
TI Eattazzi
alla
:
forza) è un'offesa
sinistra), è un'ingiuria
e
Guerrazzi
ma
gli aggettivi
ancora
non
volo:
bene-
era
il far
del
una
propri
Petitti
equi-
i
DUE
ad
valeva
e
ciò
e
unirsi
parmi
tanto
Presidente
a
assente
un
sfoderar
soldatesco
certamente
fece
di
potè
fare
Brofferio
voli
ingiurie: riprove-
risentisse.
si
anche
a
vi
Guerrazzi
tacervi
la
nulla
fu
in
qui
chini
non
è
al
favor
vostro
lui:
deputato
e
diandosi
stu-
pur
all'amico
11
non
1802.
giugno
interpellanze
e
voglio
astiosa
le
mentre
riguar-
codarda;
e
da
per
sul
tutto
dei
di
la
più
sa
vergogna
morta.
che
voci
dobbiate
scrivere
tre
queste
1*
non
nella
ciualche pagina
abbiate
fosse
chiesa
nFartwi,
diligentemente
dal
affermate
cose
che
ho
Il
apposta
letto
da
e
il
per
la
alcuno
Bngtri:
credo
confutare
Maleiirhini
;
Grwnrcuzi
raccolte
voi
spiegare
:
condizione
prima
o
che
che
di
essere
?
se
Malen-
vostro
conto
dove
altre
per
goflfeparole
le mie
eco,
onoratamente
vi
vilissima, V opinione
solito
;
che
Non
me.
per
si mostrò
lontami
avranno
Dalle
scritto
delle
Ciunera
come
accolte
ranno
del
:
parlerà
vi
k
se
stampa
sta
non
dico
che
se
car.mo.
; il Diritto
dano
Ma
Brofterio, e
al
scrivere
Torino,
Non
di
minaccia
la
trai)ela8se.
non
Amico
profferite
e
racconto
nello
zato
avvez-
ancora
era
spiacque
impressione
al
della
Parlamento,
Ministro
un
solo, il
dissimularla,
che
delle
Petitti
lui
a
s'
l'assente
del
non
Livorno
di
d'
da
riprovevole
se
convenisse;
non
non
non
; come
Durlindaua
il tono
e
labbra
nell'offesa;
o
parole del Ministro
le
palleggiare
sulle
giunta
contro
più
Consiglio
il Parlamento
quotidiano
per
nelPimputazioue
inconsiderate
specie quando
145
ESTREMA
del
quanto
furono
al
loro
con
meno,
Guerra
DBLL'
il vostro
buito
distri-
14()
abbiate
che
2°
potere
vostri
che
aggressori
presto
;
ai
regalato
abbiate
che
3°
al
BROFFKRIO
IL
ai
detto
ritornato
sareste
E
GUEERAZZI
IL
medesimi
la
ultima
vostra
opera.
E
Ministro
al
Guerrazzi
del
avermi
dopo
che
che
^'oi niente
la
ripudiò
ultima
Quest'
nel
ingerenza
la
generose,
negozio,
voi
menerete
tutte
di
che
me
Guerrazzi
vi
amo
il
\ì
e
sarà
Brofferio:
al
13
1862.
giugno
C.
A.
niente
me
datevi
Ricor-
sempre.
Livorno,
A
mera
Ca-
affranta
né
coraggio.
vostro
amerò
la
sciolta.
presto
avranno
non
diminuito
né
salute,
vostra
vicende
queste
mai
più che
che
affermare
potervi
che
Spero
screditato
ha
tornata
credo
e
;
il
promise
sig. Conforti,
quindi
e
a
me
mancò.
non
Maleuchini
Al
cotesti
lo
potevano
politici
edificati
essendomisi
rimasti
ruiua
lui
sima.
io
e
se
il
forse
dissi:
intero
al
la
modo
olti^
iniqua
Rattazzi,
il paese
V
setta
che
non
si)iacemi avelli
menerà
istesse
paese
esercito.
l)enevoli
su
così,
delle
del
governo
condizione,
dissi
vicenda
quali nella
la-
:
che
prendessero,
lo
quale
a
tero
in-
o
che
ma
umane
cose
nersi
te-
premeva
Gli
uffiziali
cortesi,
e
e
curo,
ne
così
vero
per
non
tutti, massime
mostrati
appoggia
i
o
me
non
è
posi
ci
uffiziali
Agli
chiamati
essere
bene
sarieno
toccai'e,
a
rigettassero.
agli uomini
d'altronde
;
scritto
lo
fare
a
l'avesse
nessuno
i-ispondo i"erché
non
pettegolezzi
sono
Pregato
si
parole
?
sua
parole
promesse
vili
le
dire
osò
?
buona
la
direte
non
Conforti
al
E
Guerra
della
danno
e
tali
nostro
in
certissimamente
lì ad
conosciuto
aizzarli
in
iuiquis-
questa
occa-
deli/estbema
DUB
sione,
ogni ooca^ione
ma
ed
dabbene,
lieve
questo
se
resta
ricordo
di
me.
gradirono,
andarono.
ne
Malenchini
Così
io
è
vi
non
:
di
loro
accettare
ultima
salutazioni
autorizzo
dire,
a
al
ma
che
ma
parmi
alla
Camera
e
Ministro
il
perchè,
so
uomini
mia
la
scambievoli
dopo
tanto
:
ad
pregar\i
a.
detti
E
rispondo
non
che
e
conoscersi
per
scapiterei.
ii(»
Petitti
Pel
si foss"*
non
dovere
di
mi
essi
che
opera,
è buona
non
ora
147
è
altra
Non
suo.
di
e
alle
vie
ricorrere
converrà
me.
certo;
vi
ad
prego
Era
IMo.
meglio
D'altronde
sta
io
contro,
"»
wambi"'volfiH»ntp.
("nrio80
a
vie
estreme
»
che
egli
si
la
nel
il Guerrazzi
sbarrava
viata,
for-
sovvenirci
alla
via, niandau"lo
diretto
d"*lla
e
dal
che
fido
vi
allo
Emilio
fii pubblicata
queste
Guerra.
parole
dei
Camera
L"»
respingo
s'accorse
non
giugno.
16
vostre
vi mando
sono
«alle
Petitti
pubblici, epiKMÒ
Guerra
il volere
opini"me
di
;
di
opinione
ricorrere
ci*edè;e
altra
fiorentino
del
le
Apprendo
lo
non
ogni
Ministro
parole
Parte
parato
fatto
la
convenisse
risiK)sta al Petitti
sua
numero
Giugno
negozio
sono
sia
ma
sappiamo
che
pensare!
Signor
10
ci
io
lusingo mai,
non
sbigottisco
più degna
più,
mi
mi
sciagurato
ed
estreme,
al
non
questo
proposito
non
noi
insegnato
Addio.
Zenzero^ giornale
Torelli,
per
discorrerne
non
stato
affranto;
se
in
avcrt^
fossi
avi-ei
me,
niente
sono
nulla,. e siatene
anzi
di
trattato
Se
cosa.
la
:
«
io
assolutamente
dette
nella
Deputati
a
risposta
per
quindi
come
tutte
le
«lei
tornaci
dai
Torino
fogli
la meilesima
Ministtv
cose
dette
via.
delhi
da
lui
148
uffiziali
discorso
Questo
di
e
Bando
Nelle
Patria
cadde
Zima
dei
e
smaniosi
allo
che,
smaniosi
di
la
Brescia
e
non
della
allora
:
nudi
più
scheletri
eglino
sono
—
f
Quando
—
in
ruppero
dei
ossa
un
martiri
visibile
frammento
un
poi
d^ Italiani
ca^vie
le
Santo
interrogando
:
città
di
visione
Campo
i
:
cuore
una
nel
gli Austriaci,
rimase
Italia
noi
sopra
e
legge
renda
se
le
in
Guerra,
il
e
il nome
chi
rna
di
:
(errore
di
Stato
alla
diera
ban-
combattesse,
libertà
verace
egli
errare
a
Magistrato
patrie
onesto
di
:
tasse
asset-
prode
e
può
non
e
soldato
primo
onesto
o
; così
colpa) fece
ca.pisce
voi
dovete
fior
di
leggere
senno,
e
signor
intendere
così
gue
san-
Ministro
:
lo
chiara
di-
».
voi
e
avvenne
intomo
il vanto
patire
a
supremo
di
mossero
usi
quanto
velo
battaglie
crediamo
conto
funebre
oMinamenti
tutto
:
che
eleggemmo
con
lo
costanti^ leali,
troppo
tempo
perchè
la
la
della
balla)
facevano
caddero
pur
noi
Nazione
credemmo,
Ora
nostra
parole
ha
martirio
nella
epperò
lungo
indipendenza,
ne
di
moschettata^
ne
chi
fosse
delle
sentiamo
ma
italiana:
:
e
dalle
contro
e
le mie
ecco
trovarmi
italiani
siamo,
duì^erà
perchè
che
recisa'
terra.
pazienti,
della
italiano,
alla
turbano
compagni
avventarsi
Popolani
«
che
fuori
mille
soldati
sbrizzarono
sopra
si ado-
me
per
dirvi
zione
costru-
d' intenderlo
l'esercito
dovrei
pareva
su
disperazione
di
di
privo
necessità
contro
signore,
o
mi
e
rientrati
seppero,
così
nella
sotterfugio,
strepito
Austriaci
vili
e
Guerra,
saltare
e
è
trovo
travagliose,
di me,
Brescia,
ed
niente.
notti
sopra
dello
si
basse
(altri foUeggLa,
urlo
gli
basse
ingiurie
le
egli signiliciasseche
qualunque
a
mi
mai
della
capite
non
io
; ca«o
Ministro
signor
gli
che
ingiurie
peraissero
di
clie
dirci,
a*
accogliere
comparisce,
senso,
taccio
e
«
dovuto
alerebbero
non
venga
{sic) ».
vili
voi
BROFPERIO
IL
quegli uffiziali(sic). Ch'egli
contro
e
E
GUERRAZZI
IL
dell'estrema
DDE
dei
Lt,' aJiime
1
-
di
è
2.
che
E
-
voi*o
bassezza,
quale
? Ci'
dirà
lo
Che
-
funebre
veruno
conterraneo
lo
del
4.
di
nient*
nei
dieci
o
né
dieci
o
sieno
gli
-
dacché
mugue
certo
bene
delle
e
nelle
sta
città,
nosti*e
spetti agli Italiani
tutti
necessità
orazione
che
10
:
né
alle
queste
ne
renda
io
la
pa.rte
parole:
conto.
sua
di
rhi
giuriato
in-
autore
del
rapprcwmtanza
ai
né
fu
Brescia.
anzi
probabilità
orazione
((M-ron'
soldati
cotesti
condanno;
della
stro
Mini-
signor
limanesse
come
convenzione
li
eziandio
la
la
carceri
non
e
Brescia,
a
mia
per
pui-e
metto
e
era
non
che
in
Bresciii
a
il
che
e
uniea-
discorso
commisero
vago
davvero
comeché
che
sarei
io
di
intero
lo
soldati,
onde
io conchiuda
con
fece
dodici
soldati
colpevoli,
accuso,
per
simo,
luttuosis-
reputarlo
le torri
concentrauo
commetteva
dodici
5.
sarà
italiana,
italiana
parole,
senso,
ci chiarisse
Guerra
r esercito
fuoco,
Petitti.
iRTsona.
pensiero,
della
ziarlo
annun-
misei-audo
non
su
italiana
miserabile,
caso
seramente
mi-
que
; dun-
nega
nello
Guerra
bandiera
la
cadere
ba^-
è
egli
ma.
lo
bandiera
potrà
non
sopra
quiilsivoglia partito spetti
a
esercito, come
Pertanto,
-
logica
il
nostro
falso,
caso
alla
conosctmo
italiani, viltày
può
questo
non
liano,
ita-
fuoco
veruno
della
intorno
la bandiera
negarlo
può
viltà
il Ministro
giudichi
nostro
che
però
affermano,
infelicissimo, e
e
mani
lo
cat^
non
veracemente
fecero
fosse
il
quale
velo
che
pito
stre-
DioI
meglio
soldati
se
lamento
se
durare
comunque
sebbene
allo
per
la
per
ci'edano
questo
mirando
quelli,
no,
de*?te
chVsse
pietoso,
deste,
tutti
:
ben^
anime
sain^bbe
tingo
nemico,
patria.
Brescia,
peggio
3.
vile,
nemici,
di
i cittadini
e
dal
carità
le
se
furono
non
nezza
di
pieno
e
né
basso
pensiero
io
suppongo
se
eccettochè
muovere
ed
Italia,
moschettate,
delle
poter
la
tutta,
caddero
vhe
generosi defunti,
.
redenzione
149
di
di
che
Stato
né
manco
errore,
un
loro
o
si
ferisce
ri-
colpa
i
150
Io
vcwij ed
il medesimo
chiarita,
Tuttavia
mancarono,
convenienza
senno,
Ormai
l'onorevole
cenno
a
carico
e
dalla
mi
ad
Che
assolto
da
farsi
Che
si
nelPaula
Signor
mi
tanto
della
traduco.
ha
a
del
jattanze
; del
vi
e
del
dico
i
e
tinuano
con-
quanto
sani
derino.
consi-
sopito, quando
se
alla
avessi
ne
avuto
gravi
parole
Malenchini,
Vincenzo
Malenchini
signor
io
:
d'
Regno
patisce
virtù
Italia
ufficio
maggiore
corre
ov'
miles
Ministro
corre
debito
Coscienza
Dopo
quello
di
del
lia
d' Ita-
Regno
i sbalestrare
per
lunnie
ca-
delLa
contro
egli slede
lo
collega
quale
assente-,
,
e
in
dopo
e
qloriosns.
Guerra
rispondere
pubblica,
che
il
Magistrato,
un
ingiurie
in
Parlamento
del
{sic).
onesta
esercita,
contegno
prorompere
proprie
difetto, non
naturale
oltraggi.
il
nome
ciò
Ministro
un
che
in
educazione
di
poi per
è
giunta
per
non
attenta
Ministro
che
con
e
uscirono
signor
sì,
in
dell'
prevalersi
e
che
cui
xjretendere.
interpellanza
mosse
da
e
aperto,
persone
reputava
del
il Ministro
indecente
Che
;
di
era,
giuria,
in-
luogo
capire.
dove
Che
voi
Ministro
un
di
obbligo
va
; di
curo
ne
loro
ricusai
buoni
motto,
bocca
vostra,, signor
i
co-
per
aveva
che
ci
io
negozio
distolto
? dalla
mio
ingiuria
farmene
avrei
non
mancano
Brofferio
pur
lo
ne
non
della
segni
Livorno
renunziò
reputazione
tristo
signor
senza
che
e
questo
Camera
e
perfidiare
a
che
1802
nel
Commissione
la
pari
gente, che
i
di
presidio
ma
del
la
conosco
ritrattazione,
manco
aperto
non
del
che
rinnovarmi
:
convennero
e
Commissione
la
1848
commossi,
né
epperò
inteso
del
ufficiali
quetarono
credo,
e
abbia
atroce
Gli
BROFFEKIO
sempre
rea
rimasero
voci
teste
sì
tiro
antioa!
fiamnm
non
è
IL
E
lio creduto
me,
per
sparge
e
GUERRAZZI
IL
a
al
Regno
d'
voi
dinanzi
al
nale
Tribu-
quale
io
cospetto
sbalestraste
Italia
del
voi,
del
ed
esposi
:
vi
io,
152
vorrei
lettere
; solo
cui
ragion
fu
di
uomini
lettere
credano
non
alP
usi
non
quanto
che
di
più
e
la
loro
noi
essere
per
temiamo
arme
—
morte,
la
per
salute
nel
procura
giorno
rispondere
stesso
Firenze,
a
me.
Non
mi
mancare
addio.
e
alla
Saluti
Aff.mo
P.
S.
Non
-
rendimento
perchè
di
qui
conto,
l'avrai
tu
creda^
ecco
ti mando
sarai
e
stato
io credo
come
da
lettera
del
sig. Petitti,
della
ragguaglio
Fratello
e
Guerrazzi.
D.
il discorso
o
Paolina.
Am.
F.
tu
questi signori
perchè
presto
—
affrontat-a
Dunque
a
e
BROFFERIO
IL
Patria.
della
e
faceste
offesa
la
abbiamo
che
E
GUERRAZZI
II.
officiale,
Gazzetta
seduta.
alla
presente
bene, aissociaiii
il
né
il Barone
Dorè
d'Ondes,
consegnargli.
?*
Ma
nella
ecco
Più
adatto
che
Mordini
protasi
D'Ayala,
Antonio
l'autorità
Il
Guerrazzi
così
sei
o
sette
segreto
ed
il Ricci
da
necessaria,
Ricci.
temendo
di
loro,
persone,
di
in
formandosi
con-
proposti
quel
segreto:
in breve
guisa
risate
amici
due
i
per
sisterlo,
as-
gerimento,
sug-
il mandato.
il
divenne
Pulcinella;
si finisse
via
al
Mariano
I
rinunziano
via
di
quattro
d'Ondes,
Vincenzo
raccomandava
a
Vito
cimosesto
de-
Guerrazzi,
assunto
consiglio
lesinata
filtra.
s'in-
secolo
istruzioni, ragguagliano
stimando
ma
il
avevano
esperta:
Eanieri,
alle
consiglieri;
ed
saggia
del
propri,
già
prender
suggerisce
suoi, gente
che
farsa
la
duelli
i
i
regolare
a
dramma
descrivere
a
Bertani
al
e
del
che
e
per
dato
confiil
gendario
leg-
il Ranieri
la parte
dell"
DDK
nella
avuta
ridicolo
di
filo
e
dipanare
e
il 22
della
x)er
la
ingiurie (tantas
inolis
da
mandatagli
e
Torino
la
Livorno,
a
modo
di
sMntromise
scambiatesi
le
Guerrazzi
il
Tectutto
trovasse
dopo
mezzo
erat!),
dal
raccontarono
Tecchio
Il
matassa.
mese
un
gli
pregandolo
intricata
tura
scalfit-
una
loro, andati
a
Camera,
segno,
luglio,
duello
quel
anche
toccasse
chio, presidente
per
di
preparazione
158
kstrema
sottoscrisse,
seguente
DICHlAi^AZlO^'K
la
aU
seguilo
Petitti
p.
la
a
data
quelle
di
Firenze
del
cognizione
Firenze
padrìni
i
i*ettamente
«1
pregato
da
del
ogni
Al
fu
instantemente
controversia
in
ogni
ciò
di-
sig.
dente
Presi-
suddetti
a
dichiarando
sistere
dedi
personale
d'offesa
a
da
mentre
il detto
proposito,
senso
tata
accet-
trattavano
deputati
i
ed
Venuto
l*etitti
Guerrazzi,
nel
Guerrazzi
proposta
Camera
sig. deputato
gno
giu-
10
stampata
terreno.
della
putato
de-
sig.
giorno
sig. deputato
sul
onore
Pii»»ddente
togliere recipro"-amcnte
proprie
'
il
lettera
giugno,
sig. deputato
col
ha
sig.
dal
stesso
Kfùegazione
una
Camera
nella
contenute
dello
16
della
tornata
lo Zenzero
giornale
con
ed
p.
nella
dal
pronunziata
parole
alcune
alle
["arole.
i
che
delhi
ed
Camera
padrini,
Guen*azzi
signori deputati
il
hanno
deferenza
do"'uta
Petitti
deputato
aderito.
Ed
in
per
e
al
sig.
Petitti
col
dei
anche
medesimo
timento
sen-
della
Presidente
consiglio
fede
per
sig.
suoi
sidente
Pre-
si sottoscrivono.
Torino,
22
luglio
1862.
Domenico
Guerrazzi
-
Maurizio
Ricaeoli
de
—
S.
Agostino
Sonnaz
Tecchio,
—
titti
Pecenzo
Vindente.
Presi-
15-1:
IL
GUERRAZZI
sottoscrisse
La
spediente:
il
Eanieri,
poco
lui
a
si
segue
lo
le
tato
confor-
aveva
dubbiezze.
proprie
capisce
dello
persuaso
sottoscriverla
a
espose
che
lettera
Dalla
BROFFERIO
malincuore,
a
poiché
e
IL
E
risposta
quale
ne
avesse.
Guerrazzi
l.a
Fho
e
Ricci
scrivere
da
sul
mi
te
Io
che
così
padrini
fu
non
un
e
4
nella
e
Ciò
veniamo
Let.
ai
25
mia
che
che
di
quale
onore.
che
scandali,
ché
comec-
né
ti
e
intenzione
ho
dire
sentirmelo
voi
moto
nella
quanto
le
di
giudici
; il
al
e
delùmto
è
buono
reputaste
porre
pro-
consenso
precedente
che
te.
a
conveniente
comune
sua
o
segreto
dubbio,
ogni più
ragioni
capisco
penultima
parergli
non
rassicurare
poi
nella
simile
a
per
io
apjìosta
essere
che
espresso
operaste
proprio
il segreto
tenere
sta
esprime
motteggi,
eleggesti quattro
esprimei'e
hasta
a
Ora
quei quattro.
egli rispose
già
è chiaro
; pure
soggetta,
avvertirò,
di
quanto
e
confessione
col
motteggi
frase
tua
colpa potrebbe
oltre
ma
precedente
sospetto.
la
e
rimedio,
y
di
quando
mancai
non
opportuno
paura
essere
si poteva
non
vada
che
Ricci
mar.
da
concetto,
la
potrebbe
male
osservato,
Prima
la
ramico
e
illibato
ed
i
per
uomo
per
accenni
cagione
a
con
;
il mio
che
condotta
oprasti
tu
:
sono
tacere
ma
a
poco
immeritati
né
Tu
il modo
perfetto
cheto
tutta
acerbo.
suona
mia
la
venti.
probi
a
né
aperto
duello,
capisco
uomini
starmi
fui
non
palesare
a
di
più
desto
stare
quei quattro.
per
veramente
farmi
volte
da
consigii
accoccherehhero
uso
di
consentaneo
cosa
mi
tu
Io
delle
assicurate
la
assettaste
virtù
ebbe
riletta
mi
Ora
Eanieri,
lettera
tua
notte,
V.
al
la
tanei
spon-
adducete.
Orw
quattro.
Giù.
a
Mordini.
Chiedo
mi
assista
lui,
e
Rer-
tani,
temendolo
ma
il
comaudo
di
tutti
;
niente
più
il Mordini
mai
della
uè
e
Taltro
e
dat;i
di
fido
perchè
il
leva
vo-
dalla
mettesse
ad
avevano
padrino
mi
ciò
e
si
essere
o
facoltativi,
bensì
necessari,
comando
rac-
i"oi aggiunsi
:
causa
i quattro
; e
io
cui
a
altri
(sempre
BeHani
consiglieri
giustizia piena
la
il
ad
e
crede
se
Ondes
fida t issimi
lui
a
e
dico
oltre
d'
pai-te consiglieri,
o
ciiso
Vito
fatto,
gli
silenzio)
e
come
mia
parte
di
Ranieri
che
il
il spreto,
onore
Kicci
mar.
d.*» narrato
onoi*e
d'Ayala,
llac-
d'Ayala.
anco
segreto.
in
parola
gV indico
assente,
d." al
Ijet. 28
155
DELL'ESTREMA
Dl'E
creduto
avessero
con-
sult^irli.
Moi-dini
Il
padnnato,
v.
che
Kisjxmdo
il 29
propongo
jjronto
al
Il Mordini
Ma
io
Mordini
niente.
E
faccenda
di
perchè
di
partito
^
onore,
e
ricusa
non
Vedi
che
La
commissione
sta
e
ti propongo
nella
T
ai
iKjrsoua
; io
quattro
;
voi
che
duello,
l)ene
pel
le
a
te, che
prima
lettera
Ondes;
mi
che
P.
e""
ne
sapeste
negozio
amico
:
rifiutò
un
il
e
in
paterno,
ombi*atile
dicesti
tu
dicati
in-
vi consul
non
e
detto
solo
aveva
questo
perchè
e
aveva
non
jìerchè
te:
sei*a
una
un
chiamo
.
qui
tenerissimo
uomo
onoi-evoli
io vi
fin
a
volsi
perchè
di
padrinato,
ci'edevoiìo
se
mi
ma
mi
e
al
quattro
c(mvertlre
dispregio
rammento
Bertani
increbbe
mai
mostraste
officio;
col
perchè
credere,
m'
grave
ai
Bertani
a
i"oichè
a
né
te
a
e
ebbi
Così
volt4)
Giurì
un
pari.
volgermi
era
né
parola
tasserò.
punto
mi
non
scritto
a
e
creduto
io ho
perchè
dove
il fatto
esporre
(]m»sto
Renunzia
Lug.
que
qualun-
competere
a
('(mdizioni
a.
il 4
ad
a
il
adatti.
avermi
altri
Bertani
con
accomodamento
un
Tormmdo
Gin.
voi
Accetta
amici
credo
duello
Gin.
possibile
troviamo
perchè
onore;
o
ci'edi
se
converrà
dicliiapo
il l'I
nspoud.
in
tano
napolesig.
sico
Per-
sfida....
una
cose.
doveva
io
7
poi fa'
Lug.
tu
:
dei
Te
reput^ire
pevole
inconsa-
eleggo
padrino,
quattro
a
non
parlo
;
3 56
a
lascio
voi
dovevi
né
il
Lug.
voi
della
E
questo
dopo
cui
perchè
carte
credere,
doveva
ti
mi
scrive
resi
tu
e
dato
la
con
del
consapevoli
solo
mi
quale
dal
fatto
della
notizia
di
che
il mio
Mor-
sfida
al
darne
voi
rimasto
notizia
chè
per-
taminato
incon-
persona
a
uscito
Mordiui,
del
di
fosse
onore
Caso
quattro.
dolermi
dovevate
casuali
dei
motteggi
amaramente
non
consiglieri
lettera
mie:
ecc.
dovrei
perchè
;
mi
avverti
vero
delle
ricevimento
Camera
sarebbe
perchè
delle
copia
autorità
accadesse
non
di
altii
vostra
Presidente
ciò
are
Eicci
mar.
di
avete
mai
mando
accenni
anco
che
partecipa,
dini
; ti
aif
BROFFERIO
IL
ignaro.
taci,
13
cx)sa
dell'
essere
Tu
il
ogni
notizia
pigli
tu
E
GUERRAZZI
IL
di
egli
;
scena
,
ci
non
idcorso
da
tolto
che
quello
se
ostiche
cose
Anco
la
ingrata
Ho
scritto
quieto,
nel
bianco,
e
Se
ci'^di,
come
io
che
sai
non
disadorno,
che
te
quando
ne
ti
piace
sassi.
Livorno,
26
luglio
1862.
in
avrete
mille,
e
con
lare
ingol-
da
uomo
casa
a
non
sia
toccherà
scrivimi
chiamando
una
testimonianza
ho
una,
e
lo
mi
po'
pane
dovesse
nulla
per
di
cucita
chiaro
pane,
fatto,
averla.
preme
di
recò
zione
dichiara-
del
spirito
toppa
cucirmela
un
mi
Presidente
alcuna^
copm
Ricci
che
dal
questa
prego,
era
mi
non
il mar.
supponeva
ma
mi
troppo
pur
e
ho
voi
sento
scrisse
mi
in
ve
presagio
mi
conforme
rimanere
per
alPOndes
e
chiunque.
io
certificata
pervenirmi
più
ieri
che
poi
precipitarmi
non
da
te
avverrà,
per
dacché
sorpresa,
almeno
molto
e
a
altro.
non
perchè
mai,
lettera
e
che
indegne,
più
perchè
e
presagisci
scontro,
uno
persone
altro,
padrini,
a
come
E
ad
luogo
era
filo
nero.
netto
e
e
filo
sasgi
e
i
vili
TRAMONTI,
Fallita
a
(Iji
dunque
non
poi
uome
non
era
Venezia
Saruico,
da
piìi
allora
per
tolti
volontari
la
ho
la
ghetti.
il
che
finì
ad
cento
tre-
con
»
schiera
lo
varcato
e
stretto
il
Aspromonte
più
Luigi
alienazione
Presidenza
cedere
dicembre
mentale,
del
di
incolpato
Farini
Carlo
di
sospettato
nel
Consiglio
;
fu
basti
avvenimenti;
quegli
BatUizzi,
dai
dovè
a
di
raccolti
meglio
lermo,
Pa-
a
sottile
una
siero
pen-
tratto
un
morte
o
arma
raccontare
impresa,
impedirla,
segni
dogana
campagna
da
che
Consiglio
Roma
o
a
il
d'improvviso
piomba
«
Tale
1862.
agosto
quella
grido
alla
alla
intraprende
ricordare
il
Roma.
a
abbandonate
quale,
Caprera,
lancia
fucili
Non
il
di
solitudini
Venezia,
a
Garibaldi:
vi
2t)
nella
ebbe
i)ensare.
di
di
che
impresa
spedizione
uua
Se
le
r
non
la
e
aver
promosso
aver
dei
del
Presidenza
quando
tolto
saputo
questi,
all'ufficio,
Ministri
il
dati
sunse
as-
Min-
158
IL
GUERRAZZI
BROFFERIO
IL
Guerrazzi:
al
Brofferio
E
Torino,
Amico
Vedeste
E
la
E
per
del
dirvene
O
r
da
Re
di
gii
o....
o
il Re
italiana
Ditemi
e
di
sopra
si metterà
di
la
ciò
indegnamente,
Addio
gli
egli
parte
di
ma
al
in
per
a
tutta
un
tutti
nove
gli
Emanuele
ore
disse
della
di
presidenza
una
volta
') Giacomo
i
da
che
a
F
e
giorni
ultima.
sgombrare
della
testa
e
luzione
rivo-
qualche
cate
dimenti-
mi
non
tempo.
24
liberarlo
accennate
da
Durando
ft)gli degli Affari
Esteri.
questi
il
e
smania
alle
nuovo
nel
solo
2
preghiera
faranno
furil"onda
del
e
mattino.
ministri
governo
la
ministero
festa.
eccovi
Rattazzi
sciogliendo
tenne
vi
che
e
posso
non
con
cuore
voi
per
la
sino
componendo
dal
chiamare
fece
notte
saluto
e
Dopo
.
scompigliata
amici
1863.
marzo
salute
nostri
confidenza
rivelazione.
Vittorio
stesso
Guerrazzi:
mando
vi
ricordarmi
Ora
di
Garibaldi.
a
vostrì
avvisi
fate
come
Casahnaggiore,
:
egli
per
alla
Torino,
andare
poleone
Na-
cuore.
Brofferio
A
che
grazia
la
sarà
e
:
termine
breve
un
ruberà
dicono
mi
Bonaparte
con
dichiara
imperatore
Roma
scippiate
farla
vuol
Rattazzi
e
conferenza,
una
Re
Il
?
Francia?...
colla
chiedergli
per
Rattazzi
(|uella di
ignorano,
Re
al
rifiutò.
la
E
commercio
altrì
l'altro
Durando
somma
^).
sollecitazioni.
imperiali
avranno
che
jer
Il
Dunmdo?
trattato
una
scrisse
In
di
nota
rottura
senza
1862.
Car.mo,
la
Garibaldi.
settembre
20
il
colle
portante
im-
Fa
ri ni.
tenne
da
di
In
di
una
sostanza
ripigliare
persone
Camera.
Rattazzi
la
già
Rattazzi
il porfa-
160
GUERRAZZI
IL
disturbo
tale
riposo
nel
Maggiore,
i modesti
tutti
provento
de'
La
buona
patisse
Guerrazzi
si
Guerrazzi,
come
vedremo,
si
altri
disegni
riebbe,
pensione
olio
si
di
e
cattedra
rifornita
era
i disturbi
proprie
Forse
ciò
rallentò;
le
Scritte
gliorasse
mi-
letteratura
dava
e
Francia
fra
fioca:
gnava
biso-
e
risparmiare
a
i due
poco
era
capogiri
fra
di
e
di
Ma
luce
la
potesse,
scambiatesi
quando
une,
il
e
vertigini.
amici
vecchi
il '63
il '65
e
si
trasferimento
il
per
*),e più particolarmente
Con
Affari
si
Esteri
non
Dronyn
a
invadere
ritirare
quegli
le
l' Italia
per
la
per
si
Luys
e
a
a
rigi
Pa-
tino
CostanFrancia
pattuì
truppe
sue
Stati
il modo
stipulata
Pepoli,
de
della
per
Convenzione
Giovacchino
impegnava
Italia, a
la
plenipotenziari
1864,
Marchese
degli
l'
si
ferio
Brof-
il
poi
dita.
settembre
il Ministro
pontifici :
di
col
sione?
pen-
salute
continuavano
corrispondenza
rammentarlo.
Nigra
La
una
vagheggiarono
e
quando
comunque
Firenze
a
15
a
lettere
le
Gioverà
il
la
sulle
contano
*)
Ee
della
o
ch'ei
aprì
ne
parlò più.
lampada
forze; lo scrivere
per
capitale
se
rispose:
si
si
non
la
quando
a
attendere,
le
cato.
d'avvo-
timore
dal
diritto
del
torinese!
nelPAteneo
Il
anni,
ottenere
di
gnificav
si-
viveva
dal
condizioni
cattedra
una
Verbanella
e
professione
ultimi
le
se
impiegato
aveva
angosciata
potrebbe
sul
tribunali, astensione
della
e
gli
più tardi,
e,
medici
I
villetta
la
il Brofferio
e
moglie,
miseria
non
;
dei
aule
scritti
egli
riposo
intellettuale
sua
nella
Ma
dalle
propri
fìue.
la
Yerhanélla^
acquisto
risparmi.
fatica
ogni
alla
cui
assenza
da
prossima
rapidità del peggio, consigliavano
la
soggiorno
e
BUOFFEltlO
IL
credere
frenare
sfiduciati, per
Lago
far
da
E
:
dagli
impedire
Stati
anche
dell'
DUE
onde
fu
gliene
fetti
data
il Brofferio
quando
aiuti
invocava
si
procurarvisi
a
Signora
è
Brofterio:
Villa
il
il Farini
dal
hanno
minori
da
adoprato
il R.
Torretta
maggio
ei
confessai^?
al
e
di
—
io ; forse
quando
e
Maktixi,
città
affatto
la
capitale
Guerrazzi
e
Vittorio
fu
E
U
del
cornee
Brofferio.
la
i
danni
i
fosse
Regno
Emanuele
Firenze.
ho
come
per
concètto
medesimi.
abbandonato
detti
Le
tori,
terri-
trasferita
era
di
scavezza.
le stesse
il nostro
o
gli Stati
noto
debbo
giocare
politica,
saranno
contro
bensì
Re
dalla
non
coglienza
ac-
gente,... troppo
Vogliono
la mente,
esteriore
che
designare.
Il
cause
avrebbero
non
altra
le
R.
accettare
tanti
l'assottiglia
ntirarsi
del
; pure
evitato
poco.
potermi
onesta
mai
Buona
rebbe
parsco.
cono-
amico
Torino
a
vollero
loro.
troppo
dovrebbe
attacco
1856
troppo
chi
io vorrei
deir
lora
ta-
mi
non
senta
avrebbero
a
altri
persi
nel
meriti
:
Menabrea
gratitudine
Capriolo
pure
che
ogni
scegliere
11.
di
e
o
non
in
Torino
di
ma
sig.
:
sione
pen-
stato
essere
; il
mi
la
certo
uegozii privati
incaricare
fece
né
ha
parrebbe
il Manzoni
e
per
per
amarezze
fare
francesi
se
quali
poi
forza
truppe
egli
sanno
ambedue,
la
né
i
di sé
Brofferio
deciso
esule
tante
non
ciò
e
Ebbe
egU
sione.
ade-
sua
altri.
; adesso
quantunque
me
che
paese,
fine
con
a
ad
che
senza
mi
B(roflferio) udii
volesse
ne
crede,
consigli,
fiduciosa
IJ
se
non
1863.
allora
B(roflferk") non
il
più
efficacia, ma
che
miei
il
e
farla
a
fosse,
Re
opportuno
sta
con
eh'
del
R(attazzi)
mezzo
Tutto
più
Di
loro.
Re
al
cassa
pubblico;
dei
oflPrire
la
su
ci
cousenso
ricorrere
dovere
piuttosto
r
suo
indurrei
m*
né
neria,
Qualora
clientela.
e
Higoora,
cara
cosa
altre
Capitale
la
conoscenze
24
La
le
seguire
a
Livorno,
Mia
sollevò, gravi
si
minacciarono;
preparandosi
alla
Guerrazzi
Torino
notizia,
più gravi
avvennero,
161
estrema
in
da
facoltà
1()2
IL
è
ormai
(i
lanciarsi
servi
più
nabissa-to.
dell'
altra
noi
il
può
ci
le
su
Y.
quali
Re
; 4°
chi
la
E
viltà
si
ritiri
gli
alle
che
nano.
ingan-
là
:
le
che
prati-
condizioni
1°
Lui
del
ziente
consen-
Me-
di
anco
Parlamento,
avvelenerebbero
lose
perico-
che
ed
Rattazzi
gli
con
foi-tune
le
fare
dal
detestano
in
opino
possono
una
rivoluzioni
è
stante
di
Y
altri
chi
dì
ogni
si
ad
Dunque
mezzo
si
come
sa.
di
sarà
pensi
medico
vita,
versamen
di-
perchè
calunnie
le
con
sul
capitale
febbrile
che
quale
ed
del
ad
indiscretezza,
e
meco
}"ersuasione
il Brofferio
dare
anco
quieto
e
a
studi
al
che
gliono
prendo
meglio
lasciare.
al
volo
:
io
troppo
la
sana
che
i
vivere
se
geniali
in
sta
ad
ma
sumato
con-
fino
alla
Martini
devoti.
suoi
vigoria
volta
una
medico
campò
;
glielo predicava
Io
; ma
Non
isjìeri
riposo
potrà
;
opportune,
ore
Addio.
Guerrazzi:
Torino,
Sto
logorato
cara,
gP impai-tì
naturale
tra.
commoversi.
senza,
ha
gliori,
mi-
se
e
mia
resto,
benché
il buon
ha
])otrà
opera
Brofferio
era
ancora
mi
non
il B.
robusta
tratto.
un
Del
nervoso
; ed
esagerata
;
mai
fu
sistema
cascasse
troppo,
avvocato
non
dell'amico
nuove
esultanza.
quanta
con
la
ricevere
conforto
prima
sua
Li
senza
le
ersero
vita.
Mi
fui
fare;
consulta,
popolo
prof
diventa
compimmo;
vogliamo
mi
si
nostrì
retta
dovere
; B*' Per
vuole
se
S.
Bi^offerio
; 2° Col
nahrea
dia
il
conseguenze
soldati
incontro-
vengono
amico
nostro
ne
mille
qui
non
avventurarsi
non
che
e
che
rubare,
e
i
nostro
possiamo,
non
anni
; talché
alienarsi
colF
moderati,
; di
degli Austriaci,
Dunque
BROFFERIO
prepotere
per
all'universale
peggiore
peggio
dai
agguindolare
grave
IL
monarchia
La
adulatori
e
E
GUERRAZZI
ma
Sto
le
vertigini,
qualche
qualche
]4
occasione
ospiti,
moleste
quarto
per
dicembre
d'
ora
alla
biascicare
ISH.*^.
non
mi
vo
Camera
dii"'
o
:
tvo
a4-ciocchè
parole
con
farebbero
divenne
vi
Dio
io
lM.*ne
non
? E
dov*è
nelle
fede
antica
ed
so
più dove
Non
Fra
voi
;
Ciò
sia
mi
non
a
soffrirt».
Guerrazzi
al
amici,
alla
veterano
delle
La
famiglia
ma
non
troppi
son
lettere
V
!
vostre.
amori»
l"enevolenz;i
pei*
vostra.
19
dicembre
1863.
Amico,
vi
wirà
delle
consegnata
"la Livornese
lil"ei-tù. desidera
salutare
mio
un
amico,
veterano
libertà.
vostra
per
ora.
mia
mia
Brotlerio:
OaHss.mo
che
della
nmasto
la
dir
non
a"
patria,
delle
è
mi
Livorno,
Ìj" presente
mia
"*onforto
|"erduta
aver
bisogno,
aver
alla
a
cose:
; ed
gli imbecilli
pei-dute,
anche
aiuta
il
due
non
?...
sono
conti-adizione
dire
e
senza
in
miei
anche
ho
i"er
italiano
dove
a
ranze.
spe-
camminar
popolo
che
più
ora
verdi
a
pubbli"*a elemosina
i furfanti
che
co«e
spero
mi
;
lasciate
tante
e
; vorrei
lirmi
seppel-
ha
che
sognato
domestiche
ai
mi
più. Amico!
nulla
il mondo
penso
devo
sto
que-
nauseava,
rappresentarlo
ciie siano
atti
questo
stesso
me
a
far
mi
uomo
nosti-o
di
mie
sofferenze, di
non
a
che
vedere
non
cose
già
come
dicono
che
alle
mie
e
ancora
Di
:
lavoro
volessero
se
anno
indigesta
e
tutto
ms
i"o' di
un
che
morto
fiorita.
scorso
infermo
i*
provvedere
carità
più. Il
spero
Vecx-hio
stato
nello
arringa,
dopo
tale
benedica.
coloro
qualche
e
una
scrivete
e
compiutamente
cane
schifosii
cosi
{tarlate
riystt
in
politic4ì che
La
Voi
da
ordinario
per
mi
mi
fatica
una
trovo
credano
mi
non
cedola, scrivo
qualche
detto
163
dell'estrema
DUE
lettera
mi
ha
contristato.
(H-cellenza, tropjM) s|x»raHte da
disperate
attempato.
Veramente
Voi,
natura
giovane,
non
e
ottenemmo
stica
arti-
troppo
a
164
né
oouseguimmo,
altro
l'odio
cui
presso
fuochi.
ti'a due
il
mica
presenza
Per
incresciosa
in
di
quando
ed
sicurezza.
di
io
andai.
non
strada,
•dietro.
così
sicuro
parte,
dico
che
:
Italia
la
bi*a
sia
gli
ha
gravosissima.
; lo
la
di
dei
fama
a
nuovi
promossi.
screpolata,
*)
fuoco
Il
ci hanno
La
Italia
ai
di
vi
di
aizzi
e
dicio,
su-
neva
contesem-
della
cagione
al
paese
fosse
tata
meri-
Sette
ottavi
si
la
Pallavicino
(raribaldini
e
fascia
essa
in
minori.
cause
se
il
partito
causa
democratico
fiamme.
più l*alla\ic1no
la
democrazia
democrazia
comandava
Aspromonte
le
e
col
comune
in
sarebbe
tutta
che
sotto
ma
studio
perché
a
pare
non
fare
a
Aspromonte
crosta
Colonnello
contro
consentisse
la
:
altre
ribelli;
sono
tolga)
.*ìpiaghe
poi
perchè
perso
e
isbagliare
perso
che
in-
tere
po-
ignorante
sembra
pure
tra
al-
del
d'
perso
:
deputato
senza
non
ha
casa
cupidità
e
mia
tornare
quanto
ha
; lo
loro
guerriera.
queste
retrogrado,
cui
ha
sudditi
Dio
(il che
libertà
la
amino
sopra
da
di
noi,
pranzo,
attorno
; lo
di
la
suo
fatto
ladro,
il credito
perso
militare
di
tella
la- vi-
a
al
renunzia
mettendosi
fummo
ormai
sioii/ro)di
bene,
tanto
co-
offrono
impegnato
sospetto
due
i)erché
rimango
è
noi,
più
cose
disinteressata
birbone,
tedio
a
soverchieria
Oltre
da
(intendete
di
mia
la
coscienza
porco,
mica
lo avrebbero
parole
la; monarchia
di
Oi-mai
di
siamo
unità
invitiarmi
a
che
qual-
noi
se
considerando
mandò
immune
la
con
ora
:
poiché
Parlamento,
sottoscritt/o
andare
spero
e
due
queste
dii-gli?
le mie
né
ho
Io
Che
diventato
non
e
me,
il Re
qui passò
è
urlano
prema
perché
sì
ma
ne
pure
i"eggio
figurarvi
potete
i moderati
Ora
;
cosa
strappare
meno
i Croati
contro
loro
perchè
Piemonte,
àncora
che
state
i Piemontesi
delPannessione,
promotori
dispero
poi laggiù
contro
intenso
più
non
Voi
qualche
ma
morire
di
prima
acjoouto.
BROFFERIO
IL
desideravamo,
clie
quello
pezza
gran
E
GUERRAZZI
IL
tito
par-
Pel
polo
po-
i) e Govone
comparisce
ribolle
con
truppe
che
ferirono
capi
fecero
il Generale.
dell'estrema
i"UK
ignorati
È
piemontese.
e
fidano
si
non
orribile
I*ivfetti,
i
codardi.
Diciamoci
ptice
consiglieri
Lodo
studio
siete
sempre
la
i-a
vi
serate
di
niìiino.
e
è
in
ora
la
di
Didot,
ne
contano
:
dico
nipote
i
mi
e
|"oi
parentesi
dieci
le
anfibio
perchè
i"uò ormai
terra,
cilia,
Si-
barbara
agli autori
del
competere
Bixio
anfibio
in
buono
di
viaggia,
i"rovincie
dallo
sostenuto
Che-
bi*anco
nipote
associati
antiche
le
passo
carissima
alla
e
200
chi
; ma
Piemonte
Napoli
conta.
tutte
mentre
a
Io
un
il
bene:
sento
di
getto
pappagallo,
insonnia
Menica,
e
Torino.
fate
Angiolina,
il
dra
catte-
di
famiglia.
gatti,
i
c^ni,
andrà
Sardegna,
del
mia
Caterina,
del
civiltÀ
della
di
una
Università
santuario
zati!
spaz-
Tabitudine
sconverrebbe
alla
la
su
i)igliate coraggio;
la
cristiani,
vi
famiglia:
alla
piglierete
e
diligen-
con
e
e
ambizione.
butterete
se
non
;
anni,
(piale per
hi
greci
due
Frusjì,
iK'stie
nel
Betta,
con
fanciuUina
voi
da
chiudetevi
e
iiiic
letteratura
j"rocuratori
suoi
avvenire
militante,
di
tante
i)olitica mili-
la.
legittima
massime
tempo,
che
abbattete
apparecchiano
si
provvediate
gionii
altresd
o
—
per
nostra
che
vostri
in
misericordiosi
con
tiene
alla
cuore
politica
diritto
di
tutto
vita
Credo
dettai-e.
il
ai
aifatto
ci
e
basta
tutto
con
tissimo
ama
questo
:
pei\!liè
io.
ix"mpianio
e
i"opolo
il
noi
:
ed
rano
igno-
questo
ingiosso
che
tempi
vespro
un
i)er
:
air
troppo
Ai
voi
impari
Non
eo^
uomini
come
così
è
ma
conosciamo
—
sai-emmo
voi
noi,
li^
pugna
dirsi,
a
noi
e
di
dice
taluno
massime
ai-mi,
prepara
e
165
e
monte
Piecon
?
meglio
diamo
(bain
acquai.
Addio,
jrnora,
tutti.
saluti
dunque:
figli, figlia,
il
caro
a
in
tatti
Villa,
il
buon
casa,
alla
Martini,
vo«tra
il
si-
Serra,
166
GUERRAZZI
IL
BROPFERIO
IL
(tuerrazzi:
al
I"rolt'erio
E
Torino,
Amico
Voi
dalla
litiro
ho
che
politica
proprio
storia
più
ci
voi
per
cui
a
corpo
in
mai
sono
talvolta
mali
Si
avuto
qualche
qualche
slancio,
vanno,
meno
?
io
la
patimenti
i
tra
sia
') da
Tempi
guarito
e
intervallo
non
di
fatto
ma
vengono,
or
E
?
Miei
dettate
che
or
Tamicizia
viviamo
crede
Ho
anche
nervosi
linee
la
per
e
?
mai
dei
volume
'2°
Sono
:
i"eggio.
stato
ho
i miei
scrissi.
ne
cui
a
il mio
che
argomento
verrà
non
mezzo
il
delPanima
e
1864.
Capisco
letteraturii.
la
e
?
grande
un
che
e
ricevuto
avrete
Guigoni
ma
:
percliè
e
toglie
contemporanea
Spero
del
sciivete
corrispondenza
nostra
fel)brai")
Carissimo,
mi
iioii
21)
lute,
sa-
che
sta
tornano
ma
sempre.
udito
Avrete
del
dell'
Parlamento
Piemontese
intenzione,
sarà
qualche
sempre
fatto
n'
Dio
che
sta
amici
;
ed
della
Fantica
voi
sramente
gli
sta
che
s' io
Storia
la
per
della
grato
sono
avrete
e
la
potrò
letto,
nella
ci siamo
nel
a
che
e
parte
Secondo
prìncipi!
per
nei
tile
gen-
scrivere
dai
(tolta
ma
umanità
se
i nostri
specialmente
quali
Camera
generosi,
dell'
progressi
contribuirono
scriver
sperate
di
ancora
vipei'e, parte
sacrificati.
lavoì-o.
molto
eccezione)
qunlchf*
nella
salute
della
seconda
serie
e
bene,
non
so
di
maiali,
possiate
Così
Jr"'
')
Re
i cani.
regge
razza,
fede
questo
a
continuate
vi
e
; io
come
causa
Sinistra,
scampi
Voi
io
fatto
volta,
libera
per
ita
è
il
ma
dal
avuto
prodigio.
un
Parlai
e
incarico
e
ed
nelle
ultimo
che
segno
qual
per
cosa
cui
la
da
dell'
opera.
sta
que-
già qui
pei'severai'e
illusioni.
lute
sa-
lun-
168
GUERRAZZI
IL
teriali, si
può
alla
giovare
che
è
scrivo.
vi salutano
essi
due
recarmi
col
Addio,
al
collo
pure
io
campo.
saluta
e
ed
là
Ho
ho
fatto
; mi
vezao
di
rompevo,
duro
del
mio.
ricuperata
Torino
la
ho
ho
mia
lo diceva
e
sui
nelle
chi
air
; il
del
per
e
non
a
io
ad
amò
;
bino,
Cheru-
a
detto
sia
un
tutti
capo
più
Firenze
per
tiranna
troppo
altri
voi
; ma
in
poi. Costà
volte
che
male.
mi
od
bocchi
non
affaticai
lasciarsi
cruda,
troppo
;
m(»glio rompersi
Capriolo,
gli voleva
capo
tutti,
gli addebiti
al
più
di
seminò
che
voi
pensava
av-
rispondo.
negavate
Rattazzi
pari che
certo
a
ero
pulci addosso
quali
carrozza
tìglio,
per
non
possiedono
oste, co' vermicelli
cui
perversa.,
i
presuntuosa,
come
e
spalle
alcuno
gent^
scere
mazzi,
pasto
un
con
vi
racicoglie quello
io
zitellone
dava
che
in
pace
troppo
1864.
arrogato
delle
affrettarmi
messo
superba,
ve
amico.
ottobre
6
le tribù
provato
troppo
e
di
e
ho
io
Gioseffino,
a
Ora
cui
a
tutte
per
presunzione,
senza
V
nipote,
cose
avere
pareva
Giannino,
a
per
Brofferio,
mio
al
mondo
aggiustavo,
e
amico
moglie
un
corr.
Brofferio:
caro
dato
12
al
ve
Torino.
a
cittadino
di
lano
Mi-
a
Scrivetemi,
qui sino
di
le stesse
io vidi
eh'
tro
al-
per
collegate
dice
vi
altri
Livorno,
Mio
due
stejrsso cuore.
e
affetto
altre
in
starò
Milano
a
solito
Guerrazzi
Missori
che
giorni
vi
me
con
che
passione
colle
se
risoluta
Ieri
avvertendo
prego,
Rea
vittoria,
qui
io vi
che
cose
BROFFEKIO
IL
morte.
a
si mostra
Grilenzoni
ne
feriti
sentono
democrazia
alla
E
ed
era
; io
ebbi
e
via,
altri
davate
an-
come
gare
ne-
mi
geva
strin-
fortuna
il collo
con
faa-gli c"onopersuadere
dà
DKLL*
1"LK
via
Venni
che
conobbi
quando
corda
salvo
voi
Italia
; la
Sentite
nudriti
così
dividere
me
sostenere
in
Torino
diritto
sarebbe
degli
intendiamo
la
Delle
della
forte
ed
strazi
dopo
V.
quei
E.
si
Democrazia
La
si"o8ta
Stato
ma
—
sono
non
formare
a
ha
parte
finito.
Il
Re
si
i-etti
e
*)
Sindaco
a
di
più
avesse
licei,
^)
raro
Torino
altri
degli
patire
a
più
mocratici
de-
noialtri
e
dello
in
(y)sì
di
nome
—
ad
non
questo
com'
ogni
che
regg^M-e
; casca
marchefto
patirono
e
V.
lia,
d'Ita-
E.,
sé, pei-chè
per
uomini
il
II
in
aguzzini.
da
dicevano
E.
sospetto
e
libertà
di
sopra,
scassinare
era
di V.
nemici
: dove
o"lio
:
e
mutabile,
im-
concetto
un
fissa
Stato,
Costoro
Torino
idea
è ordinata
a
sempre
vinto
trovati
dubit"i", dubito
non
ebbe
che
dessi,
di
bastanti
TiiiiTTintto nioderate.
dal
boml)e.
fatto
il regno
Tuttaria,
circondava
non
portato
Cassazione,
moderata,
un'
sotto
ordinerà
si
irivsistibile
cn^jiir,
m*re
quali
combattuto
aver
di
nome
da
onte
piace,
sia
non
sono
italiano
diversi
i
ad
Roma,
a
modo
opponga
avere
Questa
nomi
[)eidemocratici,
si
immane
popolo
monarciiia.
con
che
renze,
Fi-
non
avrebbe
questo
a
di
mi
per
se
;
diversa.
del
fortune
Se
vuole
non
più prossima
riconoscenza
è
questa
:
formula
Queste
mostruoso,
enorme,
altri
Né
vende.
e
la
Corte
etc.
bene,
stare
a
Torino
compensi,
Torino:
si
non
da
città
la
di
istituti, milizie, danari
sindaco,
:
equivoco.
di
prò
fuori
voti
e* è maniera
non
via
venga
fosi
schi-
degli
ministeriale,
mensa
ma
ci cascherebbe
non
per
si
Spoleto,
non
per
"'Ksere
della
vuole
ma
Orvieto,
lo
una
merìteremmo
ne
schiamazzo
lo
malgrado
rilievi
coi
il Trattato,
ha
che
me,
e
valevano
non
due.
anco
a
e
attiva,
politica
vita
.sinistra
destra
impiccarle,
per
alla
riniinziai
Torino,
da
169
ESTREMA
se
di-
tutto
essere
la.
avvenga.,
è,
era
narchia
mo-
buona
non
a
cosa.
avevano
mestieri
dissanguato
al
di
Re:
Rorà.
noi
es-
dalle
siamo
il
170
IL
od
popolo
volti
ci
oj;liin
credeva,
;
petizione
noi.
Vedremo
soldati.
di
proprio
di
spalanca
Forse,
e
la
dire
alleati,
col
popolo,
diritti
lui
sarebbe
solo
ha
più
terra
P.
ili
S.
uggia
-
al
miei
dei
e
Che
liata
riconci-
ributtai-e
una
ci
afferma
anco
noi,
di
bisogno
conduci,
se
pre
sem-
che
compagni,
ne
gì' inte-
posto
: ma.
insolenti.
(capitale)
morire
Italia,
alla
D'
si
vuol
sosterremo
interessi
tolici,
cat-
parola.
conduciamo
ci
noi
e
caduti
jyo7^7Ay da
nel
di
fine.
generoso
esaltando
votando
Firenze,
confine
presente
desiderii
vicinc^
ormai
fo
conto
per
dererei,
desi-
Così
romano.
di
come
la
foglie
che
Addio.
il vento.
trasporta
al
padroni
illustrar
prossima
ma
rimessi
Gari-
col
salute.
del
ore
voglia
giovi
che
abisso
lo
Torino
Ormai
E
creato
chia
monar-
monarchici,
accettiamo
concesso
sperassimo
le
la
mano
promuovere
Roma
su
Napoleone
non
levare
consiglieri politici, mostrando
morderemo
di
come
^^lolsi
i Francesi
senza,
e
abbracciandosi
zzi
monarchia
ma
Luigi
Ratta
democratici
e
capitano
polo
po-
?
dai
vero,
; il
provocazione,
con
circondato
cui
il
e
bandiva,
va,
popolo
era
potrebbe
toccare
il
il
eh-
di
Chi
piedi
volesse,
se
dì
un
ministero
i
arrestai
popolo
sbirro
lo
creava
erano
il
e
—
i"oi
—
indovinato-
facendole
poi semi)re
da
avrà
sotto
materiali
e
se
si
non
disse
un
pericolo,
biildi,
mi
il Ke
questore
essi
credeva;
ci
siamo
mani
un
elezione....
max
noi
loro
Re
abbiamo
Intanto
i-essi
Il
:
ma
:
BROFFERIO
IL
(Iciiiocratici
ai
loro
fucilavano
siamo
si
odio
dalle
perchè
a
soldati
le
E
i)opolo affermaviiiio
al
vescovo
i
GUERRAZZI
fu
tra
che
Rattazzi
Napoleone
e
Cipriani
ancora
lo
?
Questi
ha
in
lo
odio.
ha
DELL^
DUE
Brottierio
al
171
ESTREMA
Guerrazzi:
Torino,
Amico
Benché
ciò
che
leggo
più
propizio
avanguaitlia
siMie.
in
8emi"iv.
tremendo.
sarà
col
In
riguardo,
di
perchè
al
(Tiierraz/i
il
ed
;
seuz'
e
demot-raaia
alto
ai-dejiti
altro
Torino
riesce,, bene
ciò
Se
propizio
ca«o
voi
italiana.
?
Scrivetemi
é
Tatmosfera
; se
a
sopra
ci
ha
da
d4WV€ro
non
dioo
e
sarà
mento
mo-
derati
mo-
cxn
scoppio
subito,
che
an-
si
(jui appena
di
ciò,
ma
con
avvajnpaoite.
Brollèiio
29
del
'65.
niico.
fare
io
lo
no,
venir
calecci.
ci-
stanno
questo
Unirla
avvertirò
vi
dÌ8iK)«to
In
per
sia
gi"xìondi
a
popolo
pratiche
sul
momento
del
!."• diiuostrazioni
le
Mandatemi
Grazie.
in
seguito
appendici
benché
Livorno,
À
vi
mie
letterarie
tel"»gi-afo.Sareste
bisogno
avesse»
due
breve,
Uirricate
della
in
fervono
in
diwussioui
a
cose
a
per
leggere tutto
e
penna
composta
sono
vedrete
conveilirsi
per
di
i"och€
le
penose
mai
manco
terribile
vostra
giorni
Le
Biamo
non
faccia
vostra.
FeUiccioni,
poco
scrivo,
che
e
mi
salute
povera
dalla
opera
Da
r
mia
esce
r
tutta
carissimo,
la
clie
linee
1865.
gennaio
27
qualche
vengo
basta.
anche
vostiv
di
cosa
in
appendici.
buono
eataletto.
\n*v
Ma
Breve:
la
madre
(1ari"ero.
«juando
Italia
Altro
172
GUERRAZZI
IL
Brofferio
E
BROPFERIO
IL
Guerrazzi:
al
Torino,
Amico,
C.mo
La
di
giornata
Torino,
fare
1865.
giugno
5
ieri
ha
abbia
quando
ciò
mostrato
che
po' di aiuto
un
possa
dalle
voglia
e
città
altre
italiane.
giornali vi porteranno
I
di
tissima
nelle
avrebbe
potuto
La
Si
far
;
a
vi
si
primo
medaglia
dimenticanza
d'
Italia.
La
mandasse
io stesso
che
lui
si fece
decretata
leggenda
cratica
demo-
potrà
Torino
Benintendi,
son
cose
pregarvi
mandare
meeting
Villa
e
rio
Ma-
teria,
segread
cettare
ac-
gerci.
diri-
e
Garibaldi
a
riparai-e
per
la
Veteranf)
primo
questa
a
Non
dalla
consigliarci
è
:
Garibaldi
Governo
obliava
Popolo.
4
•
1865.
giugno
si vuol
all'
essere
Abbiamo
quale
C'oppino
da
di
fu
di
a
da
della,
Ohiaves.
ed
dal
bene.
nottoloni
l'officio
uomini
vostro.
circolare
fatta
il
condurla
sta
di
Ma
voluto.
Dolfi
amico
del
Torino,
a
dicesi
Governo
il
somma,
Firenze
il
fece
che
Tutto
quale
quanto
per
più eletti
A
avviso
A
In
e
i
lettera
darcene
che
città
cui
Guitera,
e
atto
a
le
tutte
assunto
sono
l'ufficio,a
una
la
associazione
una
associazione.
nostra
voi
che
Il
tazione
agi-
imponen-
si fosse
se
elezioni
le
per
j,
piazze,
nostre
stabilita
è
meeting
rivoluzione
una
si
in
della
mi
il
immensa
occorrere.
Livorno
volendo
nelle
e
diventale
nominarono
parte
vie
nostre
permanenza
seguito
della
seguì jeri dopo
intanto
sera
in
in
che
popolo
relazione
la
ridere.
ed
avanguai*dia.
anche
è
San
capo
una
Martino
s'ignori del
altri
Torino
qui
è
con
noi.
ciazione
assocon
cipio.
Muni-
dell'
DUB
e
Vi
scrivo
si è
quaei
Tomo
spossato
la
passata
le
tutte
;
ore
notte.
ed
CJonsigliateci, dirigeteci
pregarvene.
a
di
fatica
dalla
stanco
e
173
ESTBEMA
intanto
scrivetemi.
voi
dar
Volete
quanto
Broftèrio
?
al
Guitera
al
Guerrazzi:
sopra
della
partecipazione
Ve
Torino,
convalescente
Ancoi-a
breve
e
che
qualche
costì
essere
!
menti
vostri
il
solo
i"«i"olonon
a
Forlì,
a
oi-a,
di
iH»r
Pensando
volta
solo
ministero
Voi
lo
non
tazzi;
dunque
Un
posizione,
di
Di
quest'
') Cioè
a
Sf. la
che
va
ha
Firenze,
molto
molto
tutta
ov'erasi
più
e
la
già
fare
acume
vuole,
un
o
tal
di
innanzi,
un
Chi
?
Rat-
chiamerjì
statista,
per
nistero
mi-
Mordini
preferirebbe
pensiero.
voi
a
occorrendo,
Re,
per
Re
ed
lo
Crispi
Il
questo
Crispi
ho
Ma
ultima
un'
stare
il
e
meno
al-
ombra.
pur
Camera
:
logna,
Bo-
a
che,
confidenza
chiamato
sarà
che
uomo
sia
tutta
certamente.
Mordini,
uomo
in
la desidera.
che
convinsi
vogliate
possibile
sarà
smettere
e
sai^bbero
Genova,
a
mi
e
vi
voi
parole.
pensate
?...
pei* avere
quest'anno
tutto
Milano,
non
dico
vi
voi
dovrà
ma
stia
fosse, quali
etc.
etc.
che
perchè
credete
Xbre.
studiato
a
repubblica
sinistra
la guerra,
farìi
ciò
ma
Ravenna
intimissime
di
8
più
tanto
:
la Camei-a
Ho
Torino
a
Monarchia
qne.ste
che
Ove
credo.
adunque
C-olla
essenziale
nelP
scrivo
vi
?
Non
Repubblica?...
qui,
sinistra.
di
maggioranza
divisa
1865.
bronchite
cosa
^) che
di
Pare, argomentando
una
dolorosa
da
dirvi
per
\"otrò
non
novembre
26
(\
A.
poco
di
e
obbligato.
sarò
ne
nomina
sua
stre
illu-
tuizioni,
in-
nuove
compagni.
confidenza
adunato
e
per
mio
il Parlamento.
mezzo
174
desidera
vostre
tutto
sopra
e
voi
Consentite
conoscervi.
BROFFERIO
IL
E
GUERRAZZI
IL
vi
questo,
Scrivetemi
?
piaccia
profondo
no,
o
zioni
inten-
le
silenzio.
Con
il
tutto
Brofferio
vi
cuore
al
abbraccio.
Guerrazzi
:
Torino
Amico
Colla
della
car.mo,
stessa
vostra
in
salutazioni
cordiali
vi
ho
dolorosa
altro
più veduto
Ad
e
di
me
uè
voi
onio
mia
di
faxmi
anno
fa
Credo
voi
possiate
insomma
che
primo
arringo.
anima
d'animo
Voi
storia
a
fare
dirò,
sapete
del
il bene
a
il
voi
quasi
Parlamento.
a
ne
ve
;
acciocché
ed
solo,
contila
Ciò
il
perchè
tto
che
compio
.
Firenz*^
a
sia
ciò
ho
tante
impor-
dischiuso
dove
tribunali
accoglienza.
parlando
di
quel
aprirmi
ho
zelo
siinto
operiate
di
con
vendo
scri-
col
Ke
di
jwsso
ad
questo
che
vi
sicurezza
mia
questa
cx"me
e
giureconsulti,
a
grado
prego,
;
Belzebù
A
mi
questi
a
ajutanni,
in
di
qualche
purché
sibile
impos-
d^accordo
avvocato.
avere
a
Dirvene
è
mai
magistrati,
siano
questo,
;
sinistra
della
stabilirmi
di
lieta
questo
ancora.
pentola
di
sta
delPanno
nell'anima
vera
si
cbe
primo
andremo
deciso
così
in
uomini
in
io
dinanzi
ricevetti
influenti,
Ponete
uè
gratuita
uomini
a
rimase
tratti
intervenire.
Assisi, di
rivedere
Storia
riunione
la
! è una
le
apronsi
alcuni
cordiali
più
professione
penale, anche
il c^mpo
mia
nel
ne
ho
questo,
la
che
causa
qualche
che
tutto
ora
della
delineato
garriti, volli
di Trof
esercitarvi
d'uopo,
voi.
dopo
vostri
gente
antro
onta
di
i
tal
che
2°
ho
auguri
e
traccia
con
;
nel
cui
(juesta città, vi mando
cui, malgrado
la
con
persona
stampando
Non
penna
zione.
risolu-
scrivere
meglio;
la
e
176
IL
vato
chiari
patti
:
? Perchè
tardi.
Oh
inutile
!
se
E
IL
BROFFERIO
può scegliere
e
tirare
amico
un
che
compagni.
corda
di cui
che
quello
i
la
prò
senza
avesse
bisogna
:
GUERRAZZI
deve
?
Perchè
Sarà
care
provo-
piiì
tempo
a
si fidasse
! Ma
accadere
accada
tutto
è
.
*
*
Con
i due
fra
illustri
in
Cinquantina,
nella
fortuna
25
politico
maggio
nella
Cecina,
ai
attese
e
di
lui
ingiusto
della
uscì:
ne
deputato
per
discussioni
di
qualsiasi
giustizia della
bastò
gli
rado
irosi
nella
1866;
fattoria
alle
e
più
oramai
non
fosse
non
lavori
silenzi
e
più sperando
se
P animo
con
gli
a
siderare
con-
uomini
e
fortuna.
la
In
di
suoi
in
di
Eattazzi
il Ee
che
a
suo
di
la
si duole:
del
e
nel
suo
di
altri
negli
non
egli
di
che,
a
rimprovera
affetto
alla
altri
(juesto
delle
malgrado
patria,
lui
a
minore
scritti
chiamato
essere
patriotti capaci
monarchia,
Ministero,
superbe, quale
democratici, quando
avvalga
salvamento
sue
ne'
il
e
Quand'
governo.
si
non
sola:
una
stizze
lettere
queste
fidare
non
e
loco
è
del
delle
cagione
quel tempo
partecipare
a
la
sostanza,
si manifesta
essa
e
di
degli uomini,
e
il
si rintanò
astensioni
non
carteggio
legislatura (1867-70)
poco
parlamentari,
parola;
Locarne
a
quel
nuova
Caltanissetta
il
amici.
il Guerrazzi
morto,
eletto
si chiude
morì
Brofferio
Il
lui
lettera
questa
*
altri
al
lamenta
di
si
durre
con-
spettisce
indi-
renze
beneme-
usurpi
d' intelletto
sapere.
che
Orbene:
i
quali
—
il
come
nuovo
suol
Regno
dirsi
—
abbia
non
il
avuto
fossero
stri
minineppure
dell'estrema
DUE
di
degni
ebbe
avrà.
li
e
spuntano
non
stolto
letterarii
il
stima
vero
il
Ma
s'
è
non
inganna,
qui luogo
discutere
a
la
nazionale
Francia, l'Austria, il Papato:
di
Battaglin
di
combattute
è
di
palpitando,
soli oramai
fu
le
Perchè
che
della
benemerenze
Neil'
12.
—
quelle
e
i
pagine
le
il '60
sero
lessono
l' amor
che
egli
preparare,
gli
tempi
a
pubblica
cosa
la
patrio intorbidò
l' amor
sé
propizi od
inverno
del
Castelli
conobbe
Martini,
U
bilanciare
parve
parte
Guerrazzi
'57
e
uomini
rabbie,
oltre
condusse
ed
di
odi,
che
care
giudi-
a
eventi
rori
er-
secondo
avversi.
per
di
intromissione
il Cavour
il
di
cogli
1' ambizione
infida, Io
differentemente
via
a
Oggi
parimente
contribuì
tanto
sconfinata, irrequieta ed
li stimò
battaglie
tre
il '50
la
l' Assedio
giovanissimi
giunti
orgogli lucifereschi; perchè
via
Francia
coscienze.
che
grande
dunque,
governo
le
perchè
;
fra
tere
combat-
spettargli?
cre"leva
che
di
e
nel
negata
alla
Cenci,
che
coloro
la storia
impedimento
potendo
effetti
gli
benemerenze,
agognò
tanto
Punico
patria in libera
erano
nelle
e
soppiatto,
patria. Perchè
della
lo
ricordarli.
a
Grandi
la
cuori
nei
produssero;
chi
letteratura;
all' Austria
papato
sentire
possibile
tempo
un
vinte
e
mente
pura-
forse
non
contro
contro
al
contro
me,
non
lanciò:
libri
Benevento,
Firenze,
non
tre
secondo
della
ed
posto
avevano
battaglie,
meriti
di
gli insegnò che alla costituzione
unità
de'
Italia.
nuova
e
Guerrazzi
benemerenze
se
—
li
le
Lascio
umorista
pili tremendo
del
ingegno
cantonate,
negarle.
non
:
dell'antica
—
le
tutte
dimostrare:
agevole
dell'
Uomini
a
poi sarebbe
calzari, è
i
legargli
177
Broj^trio.
e
gli
fece
langelo
Miche-
visita
178
in
Uscì
Torino.
tornatosene
a
alla
offi-isse
dal
egli
arte
Castelli
», cioè
testimonianza
«
*). Or
»
ecco
di Cavour
di
il
alla
disse
niente,
rava
spevisita
dopo
anni
cerarmene
sin-
potei
e
:
di
che
Camera
verità,
la
che
quella
Cavour,
annunziò
i
Cavour,
stima
come
') e
»
medesimo
al
di
scrisse,morto
intendeva
non
il
simpatica
il Gante
Quando
entusiasmato
"
persona
quel colloquio
di
colloquio
pregava
isgradita
non
BROFFERIO
IL
Genova
Asino,
delV
fascicoli
e
«
E
GUERRAZZI
IL
io stesso.
Avendomi
egli
cominciando
le
vidi
bianca,
Toscana
maniera
istatue,
r
ombra,
Dì
qui
crebbe
col
e
bensì
fui
bisunti
sicura
busto
di
canto
nobil
marmo
del
luogo
catena
uso
di
dovevano
del
doppia
una
in
e
riporre
i lumi
Conte
e
; e
;
studia,
ma
ciò,
un
tronco
e
mi
tenere
addentato
che
Bicordi,
'^)Castelli,
Carteggi I,
156.
non
né
cose
di
e
la
meraviglia
perchè
qualche
proprio
i Romani
sembra
;
il suo
fu
messo
il cane
di
che
di
percosse
colonna
unti
urne,
catafalco
gamba,
colorate
armadioli
certe
mi
manco
stivali....
figure
sciatte,
incatenato
211.
y
di
percosse
qualche
*) Castelli,
quadri,
talune
più
il
per
e
poi
il cocomero
proprio
era
scai*pe
al
avanzate
essere
solevano
avendo
notai
vecchie
sopra
suo
muri
pei
in
una
anticamera
certa
noi
dentro
queste
fila di
sedie
regolizia,
ad
atavo
a
di
da
nero
pe-
entrai
mica
; di
con
vendono
egli
uscio
non
bassirilievi
;
lore
co-
mente
esterna-
casa
che
dove
no
V
d'un
rosso
portiere,
ma
aperta
;
di
porta
baracche
ammirabile
per
le porte
di
alle
minutamente
bambagina
sbagliato,
intromessa
; su
sugo
alle
dove,
;
grommose
La
uguale
Cavour
non
muri
pei
su
di
aveii^e
galleria
considerare
a
portiera
mettere
Conte
di
e
andai
palazzo,
suo
la lisciva.
appunta
dubitai
del
palazzo
per
di
sogliono
:
genio
fatto
ornata
al
posta
luride,
dopo
ranno
la
mio
per
le trovai
scale
di
così
dato
però
che
in
testo
co-
anco
a.
al
cane
vivo
mosaico
a
la
qual
ve^va
non
lacero,
di
né
od
alle
dalle
finestre
onde
la
e
vi
del
avendo
daino
di
dell' Ossian.
soggiunsi
mi
dii(*
il
del
del
il ritratto
del
signor
Conte
Conte
Sarà,
e
me,
mi
strinsi
la
pelle
nella
Boggio
;
Boggio
se
ma
che
Italia
d'
ond'
sarebbe
di Cavour
?
guardando
la
—
io
di
oca.
al
Non
già,
mi
prio
pro-
mi
I^ibertà.
piedi
deliatesi
In-
appeso
mia
mamma
della
risposero,
Boggio,
da
ha
vederli.
Madonna
la
li
gusto
Turcos
t-enesse
:
pelle
spalle,
la
solo
esclamai
figura- del
che
nei
ci
mai
sul
uomo
darci
fossi
camera
sua
racconta
i
io
pendere
dell'oste,
nelle
a
e
postiglione,
additandomi
in
poi,
é V
fra
ganti
ele-
cui
invocazione
una
quando
verrebbe
altresì,
ritratto
dissi
venuti
essere
Sarà,
Libertà
?
esclamai,
affermarono
loro
il
faceva
quando
volsero
questi,
T Italia
comprendere
—
e
E
lui
;
bambini,
calzoni
di
paio
chi
spec-
da
Tarmadio
aprirono
un
di
brilli
o
cortile
vidi
fasce
e
una
gusti
sul
gli occhi,
pezze
;
osteria
moderna
svelassero
scolari
attaccato
notai
alquanti
con
di
su
Municipio
rispondeva
ai due
da
quale
studio
piano
palina
pa-
disagio
dove
che
levati
una
capo
arnesi
quando
usati
—
come
sala
secondo
j)er la luna
presero
qualunque
Lo
con
di
di carta
anco
parve
molto
più grande,
ricordo
egli
;
accoccolato
stavaeene
;
una
finestre,
trovato
in
e
parata
corse
mi
e
vidi
non
Reisehilder
collo
l' uomo
in furia,
arte.
sue
memoria
nei
gialla
di
di
laidi
non
quadri,
amore
dirimpetto
è
terminava
il Conte
scriveva
stanza,
meno
libri, non
Heine
ne
dono
La
più
per
avvisato
inventariai
al
nero
dove
argento,
(consorteria.
né
Questo
uomo
»
sudicio,
camera
e
tavola
questa
tazza
da
entrambi
tavoluccia
avanti
dotto
con-
agevolmente;
in tantoché
lettera,
straccio
uno
con
una
non
quale
so
logori
di
o
canem.
cave
:
Cavour!
ctwe
«
studio,
gabbano
un
sotto
dipinto
o
!
nello
scrivere
:
aitilo
riscontrarsi
può
io pensava
cosa
Ammesso
a
leggenda
Pompei
salvato
mezzo
la
con
di
scavi
negli
sostituire
spediente
trov^afisero
17i*
dell'estrema
DUE
così
!
giola
Segma
a
il
di-
180
si
giuno,
mette
E
GUERRAZZI
IL
ridere
a
ciò
e
BROFPBRIO
IL
gli dà
di
buon
certo
non
minuto
qualche
umore.
impugno
nego
;
pure
in
lui
morale
di
senso
arte
la
considerava
italiana
«
D'Azeglio
«
gente
line
senza
ne'
chiamasse
popolo
deporre
a
di
L^ Assedio
edizione
è
del
*)
Vita
di
784,
ribalda
»
suoi
straniero, dentro
*)
giorno
già benevolo,
lui
a
786.
greggia
un
«
unione
Boma.
Roma,
ogni
dei
masnadieri
dura
1863
Italia
imae
»,
cotesta
su
prediligesse
egli
esortava
la
p.
107.
il
dello
*)•
Monarchia»?
1882,
lo
e
«
fuori, nei soccorsi
Ferino,
il
poneva
che
in
—
egli possibile che
lo
con
a
sventura
giusto giudizio
speranza,
nella
uomiui
nel
—
Eicasoli,
tuttora
di
la testa
al
? Com'era
e
collegio
avevano
di
quale
per
sinistra
che
chi
consigli, quand'
ogni
ha
non
dissidenti
e
nel
radice
»
la
buono
tori
conserva-
della
sua
con
Giuda
a
veduto
egli possibile
infame
cadesse
augurava
i
abbiamo
separati
prima
«
il
chi
e
onde
»
via!
comune
fra la triste
commedia
la
ferocia
lui
era
causa
del
e
Grazie
parziali s'inalberano
elezione
il Cavour
dava
»,
da
com'
facessero
bello
cosa,
politica ascritti,i quali
qualsiasi parte
le
ragguardevoli
alla
E
Casalmaggiore.
mai
non
Italia^).
la
Eh!
tenersi
contrastare
collo
«
uomini
volere
persino
il Ee
alla
Il
dove
e
;
andare
lungo
a
medesima
Guerrazzi
al
italico
chiamò
non
intendere
contro
Ministro
lustrale.
una.
può
carteggi
storica
egli
di
ingegno,
capacità,
acqua
proseguirono.
questi
ginò
loro
non
inveiscono
sul
perchè
biografi
lo
la
compongono
Ancora
e
difettasse
con
di
capacità
avesse
non
spruzzarlo
possedesse
Cavour
approdato,
avrebbe
della
di
il Conte
Che
La
prima
1864.
«
F.
Ferruccio
».
Milano,
Guigoni,
1863,
pp.
609,
Nel
la
leggere
riandarne
nel
la
scrittore
altro
sé
DUE
DELL^
più
parte
degli
tornano
a
vita
ti' atepre
non
d'
ma
temi
V
a
offeso
ad
smentire
io
voglio
per
quale
so
Dio
bene
e
me
l'onore
Addio
tu
che
».
lui, gli
e
giù,
posto;
da
e
i)otresti fare
a
te
ne
é
nel
da
al
verrebbe.
tuo
pa^se
vederti
nella
e
quale
ucciso
stesso
a
me
non
per
tuo,
sangue
a
ripeto,
Ti
esse,
per
te
posso
che
altezza
quella
vedere
Non
quelle
'48
dico,
lo
te
passioni.
vederti
che
Io
conosci....
sciagurate
infelice
in
«
di
dolore
berteggiato
nell'agosto
—
tu
razzi
Guer-
dere
conchiu-
(mi piace
scriveva
».
che
al
sebbene
confidente
cocente
avrebbe
che
Capponi,
carissimo
esserti
tanto
ti
addolorati
Capponi
l'affetto
germe
scendere
sé.
centra
da
morbose
sembrano
brando
aguzzando
Gino
sue)
amico
«
compresso,
Gino
le stampe
per
stesso,
affettuosamente
parole
con
-,
se
a
di
pena
mancarono.
non
è
niva
ammo-
vigore
verrà
che
Tommaseo,
un
cuore
infido
modo
ammonimenti
te
tuo
innato
la
né
onde
nemiche,
di
travolto,
senza
i versi
mente
litiche,
ire
vano
che,
come
Guerrazzi,
stesso:
Del
ed
del
scritti
Niccolò
nobilissimo,
Non
E
181
ESTREMA
tutti
il
noi
182
GUEERAZZI
IL
E
BROFPERIO
IL
NOTA
ed
questi
già
squote
Così
a
mi
nella
farebbe
poco
di
V avvocatura
clientela, specie
tra'
rettitudine.
F ultimo
e
Gabinetto
il Guerrazzi
mandatovi
Allorché,
fornì
la
a
massima
curare
di
parte
guerrazziano,
fu
maestà,
il
per
sott' occhio
quali
averne
le
questa
al
di
accusava
averlo
Poiché
nemici.
mi
*)
V.
p.
*)
V.
Il
lui
principi del Fóro
s' ebbe
fama
larga
di
rigida
del
la
stituzione
co-
ministro
senatore,
Cavour
nel-
del
Governo
scano.
to-
Cirillo
Monzani
mi
incarico
di
domi
carteggi, sollecitan-
questi
rivolsi
parole
già
stolario
dell'epi-
edizione
nel
processo
lui
dirette;
altre
ad
fatta
altri,
pubblica
Arlotto,
anno
3*. p.
100
e
segg.
lesa
gli posi
e
nelle
tempo
lega
stretta
razzi
Guer-
di
d'un
l'amico
e
del
che
Corsi
al
Brofferio,
abbandonato
l'accusa
a
Londra,
a
40.
Piovano
di
*).
Brofferio, era
al
lettere
i)iù risentite
con
che
data, fu, dopo
difensore
principale
1859,
accusa
e
accresciuta
nuova
una
novembre
Firenze,
già detto,
ho
come
de'
un
in
particolare
con
ri-
ne
questi presiedè. N^el '59, quando
che
scriveva
30
tale, collega
come
signori
Egli
stampe
deputato,
Eegno,
dell'Agricoltura,
le
per
vecchia
di
dei
una
commercianti,
Liberale
del
del
amico
Livorno,
toscano, esercitò
male
e
*).
»
delP
pubblica
Corsi
Tommaso
clientela
lettera
alPorecchio
esule
me
cagionarono.
mercede....
sua
il Guerrazzi
sussurrando
lì
danni
altri
la
di
sesto, preferi la
in
averi
degli
che
sig. Corsi....,air amicizia
Il
«
co'
per
lo
suoi
le
184
dal
anniTllai-e
mente
dal
vedrà
proferita
l'avevano
che
agitazione
'48
del
E
si
mentre
del
'59.
quanto
al
circostanze
si
Governo
anzi
richiamarlo
i
con
'48,
una
spettro
indirizzo
al
in
il
che
Guerrazzi,
del
nella
posizione
vimento
mo-
quelle
esigere
trionfale
difficile
giudici
lo
paese
potevo
non
a
si
quale
^
Del
io
resto,
egli si
nella
in
mente
suscitando
e
diverso
un
ritorno
un
e
grave
trovava.
ed
del
di
occupasse
colla
onoratissimamente,
i fatti
della
che
dare
di
carica
duta
rive-
essere
farlo,
clamore
oon
cercava
con
e
ritorna
il
in
sempre
rimettere
per
chi
; ma
poteva
;
conveniente
era
se
BEOFPERIO
IL
esecutivo
potere
giudiziario
potere
tempi
quei
E
GUERRAZZI
IL
rivolto
era
citata
mi
punto
tutti
voi
la
piaga
Infatti,
sprezzato
di-
avete
mi
Su....
disprezzato....
e
voglio inaspHre
non
resulta"to.
eguale
Mentre
«
:
Governo
al
imporre
per
con
calpestato
avete
perchè
altri
ad
scrive
lettera
e
qualità
avevo
non
faccio
»
.
Era
ma
per
chiaro
eh'
l' Italia
inciampo
un
lettere
servizio
diatribe
alla
Quanto
di
me
a
contro
gravissimo
non
memoria
accorgo
l'involontario
dovuta
ad
ritardo
un
a
dame
scritto
indebolimento
casa,
già
lettere
chi
Ora
lo
amava
a
porre
cotesto
e
credo
rendere
governo.
pubblicarle,
G.
note
con
a
in
perchè,
poche,
tranne
sono
cose.
e
pubblicazione.
avere
al
del
uomini
le
:
tutti.
e
stare
per
adoperarsi
desidero
questi cenni, pronto
Mi
tutto
poteva
non
al chiarire
nella
nemmeno
e
tornare
sostituirsi
e
disapprovando
soprattutto
Le
voleva
non
il governo
sbalzare
mostravano,
nuovo
egli
i
fatti, io
Ella
può,
altri
se
grave
le
lo
crede, valersi
occorrono....
Perdoni
lungamente.
troppo
risponderle
se
figurare
amo
non
e
la
della
calligrafia
pessima
vista
e
mi
dirmi
suo
Avv.
dev.mo
T.
Corsi.
conceda
INDICE
PUE
Pag.
I.
II.
l
l"ue
L'
3
*
istoriogratìiv
III.
ì"el
Un
tacere
non
fu
mai
V.
VI.
La
'.1
»
.
e
difesji
•
•
scrittori
torchi
Gemono
.
scritto.
.
IV.
15
)"
.
del
40
»
69
Contemporaneo
".
Delusioni
87
*
VII.
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Dmmiiii
ili
parlamentari
125
»
.•
...
Vili.
Tramonti
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FINITO
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I.'
MCMXX.
MARZO
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Prezzo
del
presente
volume
Lire
12.
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