FERDINANDO DUE IL MARTINI DELL'ESTREMA E GUERRAZZI CARTEGGI IL INEDITI (1859-1866) FIRENZE FELICE BROFFERIO LE 1920 MONNIEk Pboprietà letteraria riservata DG 1^4 Stabilimento Fireuze — Tipografico E. Ariani. (Onl. 1S48). PREFAZIONE Una d'anni trentina da Roux Lnigi Monzani Cirillo fa ambedue gatone pre- miei colleghi — Camera alla mi invit") curare a una nuova — delle edizione GueiTazzi. Ne di di permissione e Ho : potrai tu fuori me, sarebbe Bbbi carte che dal al intitolarlo la : contenevano e autografi non lieve fatica tue che fu toscana, Mi della onoro dell'opera voluminosi lui; a e un » *). fasci inedite copie, e altri alle vita lettere quante di schiarimenti dare molti spose ri- lettere commessa farmi intendi Mi nome. di raccogliere. di propostomi suo dalla tempo parecchie alla stata lui, interrogar raccolta sia ficoltà. dif- quali so lavoro al che Monzani livornese, adunare, attendere impossibile intitolazione non volli trovare tanto incominciata per assentire Domenico cure: a caro « Francesco e di facoltà averne innanzi poco interrottasi Prima Domenico Francesco di aveva Carducci, il una lettere deir eransi mi primo di lustre il- potute detti volume lentieri vo- PREFAZIONE TIII di e Favale fata libelli; anche inutile dire mucchio quel Guerrazzi l'origine parmi la e del durata da del storia da pur Brofferio, quel pietosamente è necessario di in carteggi si esprimono che i vive non di nominanza questo preme, e si fatti sieno il E raggio nella si lor verità. quei notevole più spesso poi La importa? storia soltanto che luce, battere ab- qualche se questo volere; se bisogna appunto sfrondi, vera : badate, : converrà pazienza; da blicazio pub- pensieri. e ciò per è soltanto della che alloro discolori, posti alla ammonisce lusinghe, qualclie apparecchiarla dove sentimenti che oramai giunto parte modo, vi sioni, pas- concernono ebbero documenti le meglio) mano quali vi monumenti, Se rifarla. che timorato i è è tele (chiama- par per libera i schietti pubblicherete e dar particolar alcun vi se rivoluzioni, documenti uomini gli di So le bisogna de' e leggende, rico. sto- o sbollite : che politico menzogne apparecchiarla: onestamente fatti di tanto tutte a biografico rifare da seguito tanto risorgimento ma il fra in quel esso interesse nostro fare, sfatato tempo e dirò quale da traggo carteggio un a perchè. il e come sua rimase edizione mannello: qualche avere La non il Hahent 1890. continuarla, a Roux Torino, a del il oggi un e luce quella occasione Perduta in fine sulla editori, mezzo, il uscì quell'epistolario uomini e li illumini IX PREFAZIONE * anni Gli durante i difficili salda compagine la in tutti chi lo i la dominarono e moderati ilo mirabile estremi libertà di effetti suoi, dell'arte, a' si che figlioli un divertano intanto gli esclusi stizziti dal nella governo nella quale e intema viltà, catastrofi, minacciate Olii legga di che acrinwnici nel al rimproverava E di queste libero in *) Pel queste trovare sono suo ARGO, nelle e a la ogni di curioso rarlo, affer- atto nell'estera dovrà qui E rumore. umiliazioni anche chia vec- ammonisce annunziavano lettere gli de- del putando im- nenti immie non gne. vergoravigliarsi me- gli sfogamenti linguaggio il Botta Giordani. cose di tutti ma allora papale, tuttavia reggimento; dominio li smaniosi riuscirvi, politica continuo Arlecchino, facciano potere, i scerlo, ricono- mente tamburo, dal morto, spaventati a non insipienza dì tornare ma non lui ma continuo facevano commedia regalato di di vita della bisogna furono, e quale Parlamento nel legislatori sapientissimi, banditori ancor popolo sua; e regno poi, querelator opera Governo nel il Guerrazzi non e il in agli i moderati e : i il Cavour *); continuava Esci e nuovo Fresca Stato, dello da il per alquanto. tempi regge il Broflferio quali furono carteggiarono, d^ Italia m Snppliri. i giorni Roma sotto nei era il paesi tavia tut- giogo PREFAZIONE austriaco Veùezia: impazienze uomini e Ohi giudizio. vedrà intanto, ; animi degli Giorgio e togliere Asproni dei uno di stesso tempo un' molte nell'autunno del storica Palermo passare lo lamentare; pardi posseggo tutte — dello trascelgo — scrisse da gna Sarde- in che tenore ch'egli 1860 ascoltare sinistra politica stesso pagine effervescenza Alghero lettere ad esame queste della di parte alcune di idea della dello e di fantasie, gioverà notabili le in le anche pacatezza innanzi deputato quella frammenti ogni farsi delle e uomini al Brofterio da e ìfapoli. Palermo: Garibaldi a da vada a fra Da tanto eletta mente annebbiò passione patriottiche di di la Napoli vi e nessuno lo prepara andrà. e pensa e Da si è Qui di lui vedremo adorato come e Dio un andare Vuole stretto. parla. La veruno caduto Cavour a : lidisce impal- stella sua abbominato. Napoli: dell' Prezzo Stati del dalle dal Vinto dalle questo parlamento di trattato da : cacciermuìn libero coiih* Afnnnd. ho non cessione ne s"^ io penso micìi^' mi che non andare il allora il mondo esser cajennuhile. di cuore naiTerò inorridirà ma di discuteranno e cia. Fran- maltrattamenti, suddito quando nuova che così negli alla giubilanti cittadino v' interverrò scelleraggini dai sono Non convincimento questa Sardegna esasperati Piemonte. esercito nostro della cessione spoliazioni, di giogo diventare da la del ingresso concittadini ingiurie, liberati voglio sarà Papa miei I tante a al turpe tali civile. e Mi ii('cid"'ss«M'() dii-ò PRBFAZlOliB libera con parola si Napoli per ciò cose di fiducia avesse il oggi due risoluti. accendere bisogno la nazionale si non Basta, » Cavour, più i a sempre debita distanza uomini un Stato della in cui abbiamo di sforzi seguire con- per secoli. da Ci Conte al di frasi sono il che render a giustizia grandezza Crispi fra è li sua, che stesso un al ho alla — de' maggiori in tennero quanti sinistra Italia pubblica dopo di molto l'aneddoto, tempo, lui. ripeterlo. giorno insieme Capponi, deputato allora della indubbiamente cosa già, calza ; il fu — uscimmo abitava Cavour: uomini la restii di Raccontai qui notevoli, riconoscere trovati il governo Gli pensare! a storica, e In prenderà commentano. Curioso ma stinguibile ine- spiccata, al unità passiamo. Ma Italia l'Italia dovrà domani. momento di e meno al- disvole e finalmente T sospirato ancora ! Sbattuto potente, che nel concordia di Questo Cavour!... civile sunici indeciso dovrà ancora, guerra supremo è delle : desiderarlo per ma volontari sapienti fluttua prevedere da è coi guerra e da il Cavour: di Cavour Questo il bene « al che s' intendesse veri voleva, Pawersione partiti suoi credo Garibaldi correnti, ieri così di nei opposte che bene siccome che Io abbattere e s* intende come verità.... la fulminare bÌ8ognei*ebbe Stato da intera tutta poti-ebbe fare XI d' estate col per l' ultimo (nel Crispi 1882 da Aquila, piano del se non erro) Montecitorio, ed io. Il il Crispi palazzo Buspoli XII PUEFAZIONE al Corso, Salite : e lo ve ci — disse al giunti accompagnammo: solo, son — tone por- pranzeremo parleremo. Diceva degli nelle avuta Da lui. il grandi grado, fattori del i meriti per nostra Vittorio avrebbe non al il mondo grande di grande niente Fra da cento il secolo questo solo mai nisse ve- ; governare il primo, chi anni se soldato che a gran guidarla. cbe altro Mazzini chiamerà un né insufficiente Mazzini, nella Garibaldi, condottiero esperto qual e rivoluzione, prepararla, cervello tutti. storia, nostra la più i avere Emanuele soldato, ; anima, villaggio: un più dovessero Vittorio ne episodi, lui, Mazzini, potuto Garibaldi, quegli Eispose: lealmente parlasse risorgimento loro, parte appunto secondo fossero, Emanuele. secondò re; di nostro venerazione. che cogliendone narrazione quali della esilio, lasciammo Capponi, dalla domandò in passati congiure, ultimo occasione gli anni più scriverà la il di secolo Mazzini. Domandai — E Crispi fatto la il a scrollando Cavour? mia le nient' volta: e spalle: altro — che il Cavour? Che — cosa ha diplomatizzare rivoluzione! — Non tra ricordo allora me — E scusate se lo dissi, certamente ma oggi: come se è poco! — pensai GUERRAZZI IL Martini. 1. — Il E Uutirazzi e il Brofferio. IL BROFFERIO r. I volta scrive del isbaglio il somigliargli r per (* incesso le (ruerrazzi, ({uesti anche :i in di cercatori diversi: si (^he pubblico di i"opolarità hxli ì"ri tììii : di se non battaglieri ') MoNTAZio, ?Mlitri"e. e T^'?i Amn'lo stitico la applausi del li avesse e mordaci Brofferio. che riuscì ma tlel Torino, intenti Brofferio non sai)eva ai strumento ambedue, ma Unione mai astuti con Guerrazzi valido l'opposto al- e ornato non vanità il sciatto Bwfferio; l'altro, e senso dottrina d'improvviso; parole l'uno l'ambizione contentava, farsene, quattro alto più abbondante pronto così "piegli tro]"po, dire parlatore ingegno qujinto il frange le tni nell'ac- e di scrittore vista statura, nell' con in presi la vestire varietà e lo per dissimili saldezza anche sempre, di fantasia, magnifico t^mto viso, La entrare prima a parve modo di " vidi Brofferio, mi quanto ricco maggiore e clie del nel '). Ma Fìh indole! dell'arte fattezze » somigliavano. — il tanto jiersino e il capo nel!' "piasi Guerrazzi, per "M)nciarsi italiano Parlamento i)er si del direttore il e biografo un — nell'aula Firenze di fisioaniente torinese Messaggere prima Assedio lìeìV L'autore DUE il pro- frizzo tipografìe*»- 4 Brofferio del concepiti, il Brofferio i)olitica il Cavour che atti dialetto; in canzoni darsi non e i3ubblicate assegnando David : nelP del rispondere Kel al banco Caraglio rivoluzionaria: al procurare ') Lettere illustrate ma da 273. Presso di inedite Chiala. Luigi , *) ed me. aticune lo di pigli virmi ser- gamba, sotto- da meglio durante dirò Pescatore, l'eloquente troppo Camillo Torino, tiva governa- per in proposizione di posizione op- una '52. siede una di insomma, l'immenso avere Governo edite sua di parte na anche novembre cui su Golia, a arte *), scrittagli deputato al la essere : dirette lezione di si direbbe inedita lettera nt discorsi la Brofferio ». dimostrato pare parlamentare « largo paesana, mi « lezioni Grammo al frase una altra seduta di delle compenso tasse osten- paragona dargli a sto: que- propri lui a modestia, diverte si scrive lo una dei reboanti lettere ironica quegli gli è cui due '),in con altra il che quest' Nelle per sembra maggioranza, le con anche dei in potesse, saviezza nella pensiero Chiala sé a Gomistance, d' propria alcun dal in di fidente oppositore. focoso del della sicuro o mirabile versario av- giò osteg- ne giornali, persino costanza o cori, ran- anni violento; dovunque e nei dodici durante fu comizi, nei tenace. comunque nei Parlamento, ÌDgiuria; il Guerrazzi infaticato irreconciliabile la Guerrazzi del ravvedimenti, mal se Cavour Del ai facile anche BROFFKRIO IL epigramma, era il Brofferio E GUERRAZZI IL Roux gendomi rivol- deputato certo modo inconveniente risorsa; tenue Cavour, e Favale, di on- raccolte ed 1885, III, DELL' DUE d'essa riunisce senza Se « il i solo di sarei miei di intento sentire oggi l'eloquente ministri, ch'io che del di risparmiarseli Può sciorinate pure, io tanto vi non enfasi l' del- darsi mi che inganni questo lettera: ai se dire ma ; fin che stimolo uno zienza pa- sentito serio, perchè sul . studiano, mai i)eriodi sonori piglio è non ho non : ? costretta si e significato della il sarca^stico pare nel capo Cavour con avversari degli li sollecitino. mi Camera, voce sappia, ascoltano discorsi possano, stieri fore- alcuni alla C. i piacere democratica. opposizione I il tenutissimo; venuti sono facesse mi Cai*aglio gliene amici nari rivoluzio- mezzi vantaggi. deputato rispondermi di dei inconvenienti gli averne ESTREMA giate gorghegvi piaccia, che so la battimani stra vo- della ])latea. ciò che i'redersi dovuto, avrei sia nel così conte a bene: il giorno ^ista che nei biografo. momenti all' Italia mancava in cui ?) 1' moriva Lettere cit.. « il Nel momento più decisivi e Brolferio di 208. Stato dimenti ravve- fu indurre il |)ersonali *). Or morì.... ministro grande piuttosto Pugno della il lode; Cavour da nemici Federico nomo 111. i suoi quale nel parlare Lisciamo ma tra di ai al acrimoniosii può e titolo opposizione sua ed noverarlo mio esprimerlo, scrivere: La veemente ravvedimenti ai pensiero meglio a apportuni. spesso facile il Brofferio «letto Ho sentì più lotta di Conte che nita, acca- Cavour quel piemontese, aiwlo- giorno mancava 6 GUERRAZZI IL all' Italia fece la più pubblica ferio del Conte nei che di accusò Miei di di che quando di giudicata del i^opolo tale suscitargli il del e la forza? ed quanti delle errori? i o la fu *) Pugno, -) e 1 miei che passim. si un la 1* ^ grand' e ferio Brofa care glorifi- produsse non di domandare: profondi? di che perchè giudizio quel giorno luttuoso Brofferio. Torino, Audisio, 1868, in edizione, XV, 284 e segg.; in coscienza, morisse il buon che Una retore propria uomo e brutto fatto la tacere giato, berteg- medesimo opposizione ragione capisce: Angelo tempi fa del esercitò fu stesso reggimenti si vostra cervello Ma Vien da bia rab- se forza, convincimenti necessario vostro se vostri sé ascoltare per genio, la come sciagurate? sono due: il '59 di genio il esaltare a del politica, quel ; » che Crimea: aveva quella colpe Come così iminese di e fuori veniva ora colpe errori che ; maledetto oppugnato, di Mahon Mac di accenti i vazioni pri- Brofferio francese Genova a su, dure a spedizione strappargli e sbarcati guadagnarci per V alleanza d'ira azionista: era ^), quel la favorire per cui lo libro costringeva raccolto piemontese fremiti Canrobert granaglie funesta dopx)iezze, doganali di Brof- calunniatore, del medesimo quel la e Quel menzogne, chimici vergogna vedere tessuto di incetta sentenziata aveva 312 dato aveva tariffe prodotti la scarsità il nel *). Come! » in proi)osto aver fatto aver o Cavour genio il per stes:so cimento convin- profondo suo nutriva tempi gli cortigiano; fabbrica una « del Egli forze. sue ciurmadore^ rimproverandogli viltà di delle potente rispetto che del memoria BROFFERIO IL testimonianza del e E p. XVI, scessero. na- si 108. 304, 8 rabile. E delirii libro altro della di mi ^) ; ciò ma i dal I^eggiore sostenimento ben di ho Oggi Marchetti, nell'Azeglio, 1843, ^) e Cans e II, Le''avvertenza pubblicata civile et C, nel poi frati (tutti preti. i suoi gnamenti, inse- allontanare Ella le persone delF a degli ^) da mi animo metta percui a vano ave- suo, eloquentissime le e nel dal capitanata estremi loro le di Diodata gentili nel nel sponde gli Saluzzo ». che il allori amene nel Ravina, Bellotti, nel Sebeto dal e letterari Bruxelles, nel Carrer, nel abbellita e ed Pellico, Zaiotti, Manzoni da nel Marenco, Maftei, d'Italia, rendergliene nostra. nel nel di e Giordani, Grossi, derazioni, consi- sue esprimergliene, lettere nel Marchisio, su di meno riscosso fui tanto e ; Italia poesia di Meline Fasesso il Po nora Eleo- Cans 527. alla premessa 1845. diventava che congratulazioni Tommaseo, due rifiorire C, a Niccolini, B. nel nei Pimentel potuto BroflTerio, schiera più gentile e La « Nota, nel forti e infelicissima G. Guadagnoli, dotta causa per Avvertenza ho : in nel si ripudiava che ravano dichia- dirlo) molti voglio e sario avver- evangelici non specchiatezza sincere Primato sopravvivono et fede; sua non questa per amici in francamente saggie le mie fo, ') Nel la e che siccome suoi mente onorevol- sospettare. letto generose e mala la nota diritto veggono di sua combattessero soggiungerle era rini; tutti sospetto di nel ai glio Serra- dichiararmi trovava alcuni dei parte sebbene gi\Tzie scere na- che del nome di la e ; che in dal permetta italiani e il mio riteneva (mi buoni maggior ogni citando mi non gesuiti compresi) dalle i delirii aggiungeva avversarii tutti non doveva libro, suo migliore, quello del Balbo, non cortesia usava suoi e ; lei del sventura di Koma Corte BROFPERIO IL Costantinopoli. Ella La E maggiore per un i GUERRAZZI IL parte italiani col titolo scritti seconda : edizione Prolegomeni daìV autore. del al Primato: Primato Bruxelles, rale mo- Meline DELL^ DCK Ella ha non pazienzii ! sino; che intenzioni, il scenza Non cessato a future sorti orgoglio Spero e modo, Papa anche il Kublinu* Mi dì dalla e sono in Italia di inganno la intanto di I ho patiboli è la parole Giuseppe il ufficiali dei l ItinM p. 47. Sulle La Il dei una la due piante che né altrove; ad sua contraria farà non ogni opinione suì)limc. dichiararmele sioni* effu- con i;i..IÌ.-ii.. col i due dell'esercito, smarrì ai lettera tra Brott'erio il il fratelli inedita, portafojarli in presso fu e di me. la ascritto un 1917. cietà Socon l'Anfossi, Durando il Broflferio Bocca, con e cuni al- e l'imprudenza per Gioberti 1831 Montezemolo, municipali. Torino, ò rammenta nel sostenuta 'K ». Circoli^ cui romano, relazioni replica chiara. Bibotti, quali, che ') patria il tempo dappresso prigionia Bersani Balestra, veduto "lt»tta segreta il senza cuore L'alIiisioDe quelle potere sua Angelo « noti son che ingf»gno un alle parla, conforto. amici libertà né di mai condizioni esilii di pane questa ho non Ella gli pure mi rispettare Tanimo gode me a i suoi e sue scouo- di anguste di cui pervenire allignare sapremo come tutti sperano insieme possono tributo incoraggiamento come I)ersua8a farle poiché nelle dappresso, viltà ma portare per Ma. i"erchè e veduto di vwe nuova sarà adoperarmi italiane senza e Ella quel piccolo pagare patil"oli ho i di io solo, non namento ragio- grado. manifest"izione. neppur nostre buon di apei-te le fatte coraggio l*api- nel spera«nze splendore ingiustizia giudizio qual sue tanto con cittadino sarebbe liberissima mia ha sapergliene non so Ella ma le revocare tanto con e e voluto 9 ESTREMA di albergo vedi - uno del Giohkkti. SoU\ alla 10 (li Colle trame, il GUERRAZZI IL Teiidn, degli affiliati. nome già ebbe uo in o più La ferìo, furono anch' poliziotti,scrive: E sapeva abbastanza lutti; ». questo su Governo il denza impru- qualche forse tenzione de- di rilasciati sparsero giovanile ingenuità del di e tratto a che di alle contro che da gli quel qualclie a imprudenza; P animo del infamia Cantù, in così: » «Lo rio, Broffe- Angelo quali forse la nità, va- vedere fossero, può che leggerezza, ma non sua facevano credo piemontese poeta suoi nei cenno resistere (pialche menoma dai fa accuse circostanze, di abili severamente diverse delle e ragiona ne accascianti alquanto stato quale il Bersezio apparenze della si qualche ijerfìde lusinghe, debolezza, II, furono mancò speciose *) Citato gli altri impressionabilissimo di essere anni italiana; V influsso cose sette determinarono Non anche vita di raggiri, le a il Brofferio: spirito mobile, di che corso. è Trenfanni senza con dei granfie chiuse dicerie Molte gii si mossero, sotto como Gia- '). » Jj'^alcuno che tutti più probabilmente alcuno.... si in riparando alle condannato motivi il troncarne in 11 processo fu «e sui e e essi, prontamente Balestra, il Brof- il Bersani, egli scampato Fenestrelle, soggiunge: processo a « Bersani a di arrestati, imprigionati, processati. Durando, Giuseppe il conobbe notizia, ma parte quelle di tracce svignarsela, a Isvizzera; sulle certa av^visati,riuscirono Francia HUOFFERIO IL polizia la .soltanto non E qualche a poter era fermare af- pace inca- '). Cronistoria "/(//" indipendenza italiana, 262. ^) Toriuo, Il di regno Koux e littorio Favaio, lùnannelc. 1878, I, 266. Treni' anni di vita italiana. dell' DUE E del questo Pinelli del e Carbone si accerti che di punito la soflàire a dalle Aurelio le tribolazioni Bianchi polemiche il V fra Mi più quando il e tanti altri; nel ma caiattiM'e per ripeterti Hguarda che Esso mi il nome) fu tu 1849. solito tenore di te del ToccaMone che documento un in dirò ne di traccia 8ia, colgo non o t' illuda, non te nel e e"l anche Ivi si col Dottore del carcere poche ') 7/ il Biaiu'lii 6iacx"mo iaggere. autograti. Ln Giovini lettera com'è era, dirigeva del la IV rivekizioni tua VOpinione, V G. fa il seppe Giu- gionia pri- sua da della ti furono die ad alto un quisitori le in- jiTini rìiV^li cit. del Hrorteiio: fondato InRieme giornale OpinioMj parte la lilK»razione. ì sette Bersani. noto, liberale Durando: tue ^^larcio delPinfelice profferte repliciij\ov. Ultima GiORERTi, Mtftsaggere le nomina, oheehl)oil successive Vedi le l'.... coll"H|ni elisegliebbe i Balestra, Cimella. sig. 'del Bersani, la vita narra persatìuffffioelisegli non *) parente (^orrezionale, dairauditort» «lai Livorno da amico romano con con agosto riconoscere possessori' tiiisiiicsso Bei'sani. fatte del auouimo Sia sono ptMrhè e *). torinese il tonor«\ f)arole teco io accaloravano Me^tsaggere |"aruii di quale a"lultorato. tuo ti biglietto un si 19 durante Ilnrtferio, .\\\. pervenne non scrittaglida lettera Torino, Signor furono, lo afflissero esse Opinione attìn- Brofferio, già abbastanza ciò, questa G io vini, è desiderabile creda, unicamente onde di si comunemente fama nella affermazioni opposte piace credere, questo debolezze se documento vita: *) certo e debolezze, abbia delle malgrado a 11 estrema lui democratico mia il Mes- collezione di 12 GUEKKAZZI IL passò alla di lui Se lo Fenestrelle a so cito vero ma T ; le siccome il dal merito, allora canzone sì in del di gura ai capestro, piange sembrò loro fini vuotare il sacco libertà immediata la facilmente e trama- chi e di ancora lo collo al si an- se il acconcio trassero a promettergli col mercede qual della e unico più, vi riuscirono sa quella ! ! Pertanto V agli inquisitori tosto stato uomo un di poeta già suo lieri, ciar- e prova d'aver misero molta natio dà tanto lora al- strato, addimo- che, dialetto Ti fino sensuali Brofferio, non non eransi arresto, credendo e spaventandolo e uomini cui il ravanello un gli con larità partico- debolezza, suo in Koma. a è fonnale. molta componeva Piemonte, Bersani del lino malinteso, i detenuti Angelo ])oichè, essere Brofferio tutti Spirito del o ma animo; suo il micidiale di Avvocato notai Tutti « vicende, udnutissime il appone nego, avviene Signor Santo con piincipio qualche viltà ti sul sin avea, di tieli' esagerato parole. fermi dolorose sue steso che accusa tenuti BROFFERIO manicomio siavi sue IL altre racconto o precise paura nel quel sia le e morte tutto E voleva sare confes- » , Continua fosti le dal poi Cimella Bersani io Finora del resto intenzione è (che devo dirette e per nella cui o etc. non ho anzi molti te stesso di alcun che siano, di doverti ma di uso sarò dalle pubblicarlo cui pochi A. di e Bianchi mia malgrado quindi colpa una lianno la provocazioni, metterti e colpa mento rincresci- mio costretto giustificare di la mio tue facesti documento questo con carrozza ove desiderabili) ma cessi non in gettando e usarne, tu se ed notte personaggio garanzie le non volta, una susurrano, di che indirette necessità alto fatto tutte porta dirti finirla dalV salvando etc. di come condotto dichiarazioni, sul raccontare a una chiara Giovini. sopra formazione in- dkm/ DUE Queste però affermazioui sono da in mettersi che doverono disse altri credè, e si di ve"l")va "li opera ') alta un e Lettere e della furono a « della vita presso *). di solleciti malgrado patria il di ticoli ar- profferì in catore invo- la soccorrere qualche nell'animo dette rando Du- morì questi a e scriveva e si chiudere con- quanto avvenimenti, Broflferio e mente, certa- di perdoni fervido bene da gravi munificenza, che » inedite vi economiche, sempre al pare quando e pietosa uomo ebbe patria lui: condizioni un' giovanile, della di al iK)litici, me men quegli amico giornale e ebbero dopo anni critiche molto furono, poiché avversari A tuttavia professava nel vi essere Pochi pieni. di quarantena. colpe se 13 F.-STREMA erix)re l'amore il meglio l' del- 16 GUERRAZZI IL del persecuzione liberali hanno di lui perchè del poco Gioberti, credè, semi^re della sventura si ». Guerrazzi il al lagna: il Governo nella cui « Governo Toscana il si 1849 marzo in scuna ciaverno Go- del più non allora del e fatelo deputato Brofferio, al tali bru- invoca e spontaneo; giorno tuttavia quali ') » riscrisse quel lettere sette toscano, ma da da mossi il sacrifìcio silenzio e delle lui, difendete lungo un dicembre: 17 che difendeste mi «atroce degli ipocriti ferocissimamente voi « della cax)o austro-gesuita, insorgono richiesto, perchè Dopo da lagna governo sostegni: e BROFFERIO IL soffiano, degli ignoranti che interessi aiuti si vi il Guerrazzi dopo: E toscano era capacità politica piemontese » petua per- « » . Ohe si può Governo in di La prigionia, interruppero frequente Genova, e cioè rato restau- smarrite d' io ad dal dove archivio, ogni modo o è non mi non ciono giac- sono ricercarle. nuova Corsica dittatore andarono filza ed rinvenirle del carte obliata qualche si sa, né non risposte, probabilmente sue granducale, facile curato le altre le con il Brofferio pensasse perchè sapere: sequestrate oggi ciò di cosa dal del s' questi frequente durò al 1866. fino alla Ed ; la del morte prese ri- quale stabilito già era in ecco in Guerrazzi corrispondenza la quando 1859 dimora la quale a rio, Broffe- tura congiun- ricominciò. 11 Guerrazzi, fu nel air *) Lettere Roux e C, '53 com' dalla ergastolo; di F. I, 238, D. è noto, Corte delitto di Eegia commutatagli Guerrazzi^ 240, per 241. per cura la di F. di lesa f'irenze pena Martini. stà, mae- dannato con- nell'esi- Roma, DELL^ DUE lio dalla Toscana, Cavour, per facoltà di intercessione in '59,avrebbe cioè dai malleveria e nuovi di da turbazioni evitarsi atrocissima circa di caso ed secoli della prima: di casa Vittorio Ee si diresse IX, Cfr. 159 2. — e Il e che il Outrrmxzi • e che offesa e già » tra cando incari- non « era governi il sori, provvi- '). Falliteglicosì le con l'abate di lasciato S. guste: Au- Real, scoperto {storiografo gli bisognavano Broftrio. di o suggerimenti; Ancora un colloquio lui,dal Re col aiuti: ben ve- 60. Nuova ^ leva vo- era avere italiano il S' nominato Carteggio politico, I, Risorgimento se autorevoli rifarsene aveva Brofferio,afìQnchè i"er- come diniego intanto segg. Mahtini, '48 uso cioè, a ma rispondergli, il posto essere, Savoia, *) Castelli, *) ad la quell'anno, offirendo, sapere Amedeo, Emanuele. al il incomi"osti, a pigliare di Vittorio precettore di fargli moti ; estimazione. autorevoli, pensò desiderò due di a le attestazioni di appelli contrapporvi voluto sciocchezze altre di reputò primi aveva Farina pensare assentì: non Toscana, ragguagli non il La occasione solennità di su' della il Cavour ma bilito, sta- che Bicasoli, temeva Domenico Cavour lo stato s' era glielo vietava senza testimonianze al rivolto Bettino nessuno imaginò ed pubbliche l'aprile del- quasi soccorritore ogni costo, a Francesco onoranze. di Re tovi trionfo, richiama- in e agitatore cittadino, altro del consiglio. toi-uare, padrone, ogni Castelli, dove Genova, Livorno dal rivoluzione la governanti dell'antico oresenza da dell'interno Ministro Il natale tardi più Stati negli Toscana voluto alla tornare anni Michelangelo di domicilio ').Avvenuta 17 A cinque ottenne prendere Sardegna KSTRKM Serie. Toriuo, 1916, 18 (luto, La G TERRAZZI IL il e mora, Dei due si V BROFFERIO dell' interno ad adoperassero desideri, P altro IL Ministro Rattazzi, Mar E inappagabile Gabinetto la udienza. ottenergli vedremo uno nel facilmente colpa per gato: appa- sua. * * ne' Poiché prime della fossero le il di Municipio non Malenchini, prima d' guerra Senza al Cavour di che il Re non di il? titolo ne di i)er dello « qualità dittatore « avventura Stato protettore regio Re Il » inviò il commissario diJJMombello, le incombenze che dirigendosi Re della Toscana il nemico al altri Vittorio ». Governo suo ad potesse tazioni interpresupporre le intitolatosi zioni condi- più commendatore al destamente mo- rappresentarlo a capo tantoché fin- « comune luogo conferendo appartengono ria artiglieaiutante preoccupate ». Boncompagni di istanze desse cui per della Granduca. Parve sapere. favorevoli, fossero future volle Pe- soldato i triumviri contro un cenzo Vin- avanti del dittatura di 1848-49, maggiore vive la e giorno mezzo, la guerra ne meno che al con assumere durasse Ma sino in pregarono Emanuele il il Ubaldino nel liberale indipendenza, tempo por Leopoldo, comporlo figlio secondogenito del campo quali necessità città provato Danzini, Alessandro Granduca a della ruzzi, già Gonfaloniere sulle rammentare manifesta ijrovvisorio, elesse Governo di il nella Firenze, tratta que' giorni. a d'aprile 27 si seguono sarà male condizioni sue Partito che carteggi Toscana, * a in Carlo lui dello « tutte Stato »; dell' DUE (la beusì esercitarsi quelP atto definitivo assetto rimediare a II Busacca; istruzione, colonnello Paolo interim, per Celestino regio De fu guerra i propri la n'era, secondo si att'rettò Toscana dell' del 16 agosto ile ricevere di " sulla nuovo fermo essere il *) Atti al ') Si altro del dimise colonnello: « in Raffaele I, 19, del e della lo Cadorna. 9 36. zione delibera- con far Lettera mare richia- ne a regnare del parte del di 20 un pagni Boncom- 1859. maggio surrogò alle intorno successiva di berament li- che potei*si non nella ve Governo nuovo Toscana totscww, seguito: uno sarebbero austro-lorenese e provvisorio Grovemo que' patti l'assemblea dichiarò Toscana»: Governo il Ricasoli quale statuisse e della tere trasmet- a un'assemblea la dinastia voto Snlvjì- durante « spodestati convocare ex-Granducato; del cessavano pace, del tni eletta, liberamente sorti esteri. \'iiìceiì/"" si affrettò poiché domini, a assegnato, conferitegli (puile ai sovrani gli antichi restituiti Raffaele affari degli poteri al Ministero, il fu Ridolfi patti della i E Poggi, culti. le facoltà i)residenza. tenne dei Boncomi)agni il e :m il Barone segretario generale Ministero regio Commissario nel stero, Mini- Kidolfi; guerra, più tarili,l'avv. al *). » un finanze, portafogli Villafranca a *).Al nominato Commissario: 1815 interno, : Cosimo Caverò il Bianchi Firmati d'Appello; Marchese anche gi»")lipre[»osto la Corte del giustizia, Enrico e e più nominò portafogli i Toscana conoscesse trattato 1' ufficio assunto della si fossero uè della che del sconci Eica«oli; grazia consigliere non future distribuendone Bettino che d'Italia gli Boncompagni così modo per condizioni le preoccupate « li) estrema in quel dicastero mi 20 GUERRAZZI IL forte costituzionale regno Emanuele BROFFERIO IL E lo sotto Vittorio di scettro » . Le cose scrisse tal a erano Guerrazzi al di Amico in la il in Vorrei Non che avreste di mente di condurre Scrivetemi il sarà di Brutte molto che Tubino *) in A Marco : nel Mastacchi, popolo, cari di a più sto pre- ec. 1859. in Livorno, e testa sventata 26 alla Zurigo, strumento chi origine Cordiviola, Villafranca ottobre, ottimo alienerà avverso Lauri, ma rosso, d' Italia. ottobre Ari^j^ti Toscana. Pasquale, Malfanti, Il vi e Brofferio: di nuove seguito e ; il vostro cuore in fisso A. Livorno A Ho venire. Genova, C. ? intelligenze possiate abbraccia, V meglio. al quando e casa; desidera. deliberazioni elette più avrete in lo pure uopo generose a delle come Guerrazzi zzi tal a voi caso spalla. egli ed forse Rattazzi sera alla reuma giorni Ratta circondandolo riuscirò ieri gli parlaste paio un da letto voi disse mi tal In Carignano. Così trattenuto sua, di Principe si manderà quale la ^) dopo pace destinazione. nobile 1859. ottobre 5 caro, immiueute Toscana lettere. queste Torino, È Broft'erio Guerrazzi: al Brofferio prima la il quando punto, sa si il Patanaia, firmarono trattato quanta genovese, plebe, provati i di saputo per in renze. Fi- ma di rare, adope- gente. del pari influente, pizzicano passate tutti di sciagure, preliminari (11 luglio 1859) pace. e : dell' DUE credo Guarducci dargli Firenze molto e ; poi *) Fanfani Andreozzi offendere, Tutta H(ìcaso]i) del misfatti fuori da : e avrei gente questa fare poterne ciò tutto ; in esilio, d* ingegno Napoleonidi. di questi questo né ; sicché non più. usa alle mani abbiano penso metterli bisognerà del prospettiva portava im- che amica, tenere furibonda so. non maligno, e ; ma processo, la con tello fra- un anni ricco, grande saputo diventata sarà ai spengere o 10 uomo Cloni ingegno Alfonso, non Busi Ca"\. e ha ma durò ratori. cospi- non i"iine. parziale so, rotoli, a soggetto, coKtui : Clemente : va cattivo [)o'di un quanto per I*rete che intinentÌ8SÌmo € bisognava A Governo Giovanni, ottimo e del sparlatola 21 estrema suffragio sale univer- ! Meditando su rimediando tutto presto la per a (|nesti i mo"lì. in Toscana. falso t'ì n'»n ve «nrri'd*» i do lunga tiniinUo. tempi di arti non la accetterà la che non andare di eredità incontro. questi Bizz"\ y)rofeta.,ma così né lasciare bisognerà veruno andiamo cui Sig. R(attaizziì il presto, ma i"eggio, perchè f"ericolo certo Né avvisate io, " da Governo. Vorrei me«e, un sime masessere continuando se snrohlw* questo o adoperarli, ]-,\ ììosti'a- morte. IVcgjite Badiamo a aveva detto ]K"lo e Governo Salvagnoli, casoli tante lo il Cavour; era — tra e avere cose *) Fomc Pietro. da paura fece sempre da si lasciati ~ dal ascoltato e tante dappertutto. da '48, po- TI ripetessero. Ministro, mazziniani principio Toscani de' che appunto gli altri, che buone sin la del sciocchezze le ripetere non Addio. risolutezza. usare consigliò, ve"leva ne qui ad K(attazzi) parte Ritime ot- Di coloro 22 IT, che, (ylE\iliA'/'/A il Busi eoiue allora irritati parte dal porsi la Ministero Firenze j)oi si sbracciava a il capo un Principe Girolamo arrestati, quando lettera diretta Scipione la trame toscano sbalzare — scrìve che si non ci sto il dal presieduto — e de' a titi pari por\ e delPIm- cugino PAndreozzi e nell'ottobre di le Guerrazzi, dall'ufficio Ministero sup- prima centrale il Busi dal una Marchese II Leopoldo designavano chiaramente Governo di al poi dimostrano tanelli Mon- presso orditori come di *). reazionarie Quanto si del miglior Napoleone ministro spiega), ma Parigi intercettata Bargagli, già il Busi poteva patrizio lìorentino un pontificia,vi corte si e Italia ambedue, furono a delP regno Granduchisti peratore. crede dimostrare a unione la possa esteri a dalla buttati erano pubbliche re- proi)izie, segretario lui, che come il costituire alìari degli pensasse '49 nel .le per aure perchè il (e canti Predi- 1849. che ora tutta a " stato era nel Il Guerrazzi napoleonidi Il Busi al s' urtici tenuto spiravano non Piemonte. col parziale ai s'inganna. repubblica, e osteggiavano e KlilO I aveviiiio ostracismo, nuovo Toscana iiltoi provvisorio le costituenti opposta della " il Gov^erno costituente e JL FAudi'eozzi, e I)ubblici duraute E sbagliava. Ricasoli è che volerlo non Già seguono egli mulinava Fanti. Sotto « bensì detto il d'attorno in subentrargli e genera! Xon " nel lettere che un Fanti, il Fanti . avrebbe che consentito Gino un *) Cfr. fine del star Capponi, tale Foggi, Siili' Andreozzi a vedi (ìranduvato. quanto Al storiche scrive Firenze, lui con o lui; e pure nep- egli crede, avrebbe secondo disegno. Memorie di sopra timorato Oai"poni, come Pisa, Nistri, 1867, I, 359. ecc. il condato se- Kosadi Barbèra, 1909, in La ]). losvann 100. alla 24 di luogo che credere, patire ingiuria, fosse fatto nina mutazione tardi nella bene gente alPaltro passione delP mi tariffe interesse. che già sento Non ho in di in tutte mettere I miei faccende i nostri sopra saluti un sfocata il calcolo ; ma panca. che mutazione. una diem il carpe di da il terreno, ad disposto che ripetere, le fdeliter; dunque lettere Se dire tutto può cenda fac- rumore. sopravvento apparecchiare per la alquanto il nere te- della rivolta si intelligenti e importa a vi si non maestii a Toscana bisogno suprema lettera le ultime per ripigliare più differire essendo operi prova campo danno, che -per Per parlo scritto sta che prudente ve- come si terribile mettere più Se compenso ora la sia trovasse ; molto politica, felicito Ho ci ; ma per non per Livorno. dire il suo trova riforma se per amministrativa che veggasi sieno ne dovremmo come edificata mercantile parte punto politica toscani segnatamente annessione, della, bontà delle la P transeunte votazione, nuova interessi piccola; così aggravio la molti BROFFERIO IL E non e compiuto senza la GUERRAZZI IL quaggiù, e scartafacci è noi massima gliamo so- pure cito il motto ac presto. Ministro, al al e ^). Sig. Capriolo Addio. Guerrazzi al Brofferio: 28 Genova, A. di debito Capriolo, generale devoto. della vita del quale come politica con fu mi di — ferrane») e tale della riuscita sia. stata sembra non avvocato suo nella, continuerò pure Infatti onore. *) Vincenzo esordi la con all' urgenza, di fede abbia non la mollezza petto 1859. O. Quantunque stante ottobre ad assunta adoperarmi dubitare di Alessandria, era Rattazzi, sempre pratica si cui per mollezza allora sin mantenne gretario Se- dagli — deli/ DCE quando uon né tt'Si', in mi fu il Siede assai garbo poteva dacché l"er la porta Di Gino ieri detto della : solerzia pazienza che non dreozzi Busi e il come R(ì"asoli) dal Ora, govi manda Tamor di scaldati nni Dio. da presto, piò il offese che sig. rimanente faccia mi che anco cessario ne- Essa varrà An- così, soverchia non gidità. ri- sua la parte sua si pure e disperato al e e nati alie- sono male. e che di uomo, sembra sono Cironi Piemonte al é la vorrà Certo buttarli ho mondo. degno Hattazzi. con con ci il e molti né fare testimonio toscane. ; ma stere insi- quanto a sollevare cose credito, la lettera sole rità, ve- avviate, e siate mi ^ì,.bravo delle questo darmi volete s(» rimetto ; sul adesso pare : e la Parini, bene respingerete: Tannessione Governo reale palazzo bisognerebbe voi dito legga osservate, amano pure la offenderli Intanto che mi vanità sono bisognerebbe mie un fedelmente informarlo con prudente voglia fare, Mi che (ironi che utile si telegrafo. del popolo, Ora che con lettei*a nel il sarebbero cose desidero, può ; veruno potente le abnegazione e mando Vi il me per nel il data silenzio dice cui Pannunzi notizia penetrato entrano, dubito io ma il seconderebbe. le adoperandovi energia donde avvisano Capponi costà, io sia di capito. avete mi Toscana da a dietro, le.... voi e e di che la altrettanto che sembra, ^). Come [/icmon- conferenza aU^opposto, sguaiatamente? favorir*^, Gazzetta la piemontese lasciando Re, nella annunziata giornale venin cortese nuoce, visto ho 25 estrema mi dacché le vivido del confermaiini parla favore il Pironi, lungaggini vostro ma \n^v noi per ci pre- altri morte sono "'S])rossa. E concludo su ' Pietro faccende provvediate davvero 'ì Vedi le oltre. Cironi di Prati». di presto, Toscana altrimenti ; che se vi lasciate mono precor- ^6 IL che vere, siatene GUEKItAZZI tardi fare E milla o di Brott'erio Mistrà al vi ho Oggi veduto linee poche 29 uno, di e questo ? Può In Nella questo scrivo di leone, Naporitorno al andereste voi novità.... qualche di disposte meno Komagna.... vi e che nascere in ma sera). mente caso trovaronsi cose credeva, si di Garibaldi e vita. tuttavia le do^^ (lieti iri'cvocabiluiente (sic) Toscana che tiva puta- mamma sua (alle Re di condannata ò Napoli, a il . in fare la e ottobre segno di Lorrena casa quello colpo gran un tentato. sarà- i Francesi Interverranno In Volli '49 le ebl"e all' Italia stringergli la Broflf'erio al : voi egli ed alla di è uomo pronto son Guerrazzi: Kattazzi gente nella detta contingenza lui far Addio. mano. toscana da può mente, gran che 2 novembre 1859. (\ da Vengo no questo, tutto ma occasione prìmn Torino, A. ; disse mi egli : Livorno a st"vu sopra Toscana.... Garibaldi a di imix)rta non bene voi dolersi a della che vere. risol- da problema eventi nuovi sorti di il Ecco ? dai caso, nuove parlare soggiunsi», molto altro quest' dipenderanno a tutt' salutano. Hattazzi darvi per Firenze nel è Guerrazzi: Torino, non egli F(rancescoM(aria) s])aìtana a BK01.tKHI0 persuaso. Ilmionepote della IL : è ccmvocata jK^rsona incaricata del scrive di di disse, parlando mi per il 7 per di Principe e parlare a che nominare Oarignano domani manda voi, Ricasolì un ; peinwnadi voi. che semblea l'As- Kegper sita appo- di Milano, in zioue Dti.i/ Pojtolo^ V Gente la molto tradusseiH" si del Gazz. l.a DCE del 27 A V Unione, Pungolo della Siede delP ciò che 1^ Parigi A del rausa dalla fosse non Imperatrice L' Papa. è che è Italiana e al *). State Amico le confermo vi ed sano lettere che placidi colleglli la dato grandi due di La al sarA a jjrimo ') 8te8«a che mi passo ConteMa famiglia la stesso nel suoi pro- ]"riino Con- rappresentino mjittina farmi Garibaldi uno li nir di pittore tro l'al- e "'ìihanibi imifavjmn e 9 novembre 1859. e. riuscito r^ dei e Hrott'erio: Concedete essendo egli abilissimo uu Genova, II storiografo, paure fatta vi intanto esecuzione. magnifica A. 1859. presidenza. Questa (iiieiTazzi le farne a projiosta commii^sioue fpiadri di rincere i"er il Re persuase reale Guerrazzi, sono ec. novembre V incarico per Uattazzi I»osta al Consiglio. Ilo 3 ricapitate; saranno dissi vi (jiiauto siirlio sotto amate cariss.. vosti-e soggiungo negata rin- Guerrazzi: al Toiiuo, Oggi fosso fiorentina non il vostro iJrort'erio la per cavallo a il t"'mette Tltalia contro tenuto Walewsky moglie la come fuoco imperatore innamorata sua fa Non imputabile. lui a Si Ke. al perchè millanteria una nieu- Indépendancc, , Governo fecero visita vostra e Gazzetta la etc, Piemontese Gazzetta snlla a"(eniiò il modo ailicoli KM Italia, latina, onorevol gli tari: il s"Mnbra che consigli primo conforme Marianna di Scipione, iH'ue, mosso secondo, il a Walewsky famoso mente. avventurosa- imperciocché Ponore (piello ch'ebbi era vescovo e nata De di Prato Ricci; e della Pistoia. 28 IL di mio fu da un anzi ; il noi della corpo di Toscana, e fatto volgare, In M. V. in (Questa ; uè secondo bene, ministro, Il egli consigliato altro *) quel Nel '59 Luigi Non ond' tempo Carlo daranno il da dal della non Romagna, a ; molto 1848 da e dato man- mere repri- a quella città. sangue come Firenze. Corsica Ridolfi così fici uf- lettera, jx^r del turbata si e questi ; dalla buon di Farini. impaccio Ministero più ufficio di così nell'agosto ebbe anco grado, trasferirsi quotidianamente Guerrazzi Governatore Farini. era fu e dire tutto Dittatori. abbisogna Governatori ha vi Livorno, straordinario sommosse fu mantenerli essere, sostenere lui: a ]"osso in ciò fremere fa onori adattato di altrove condizione dei per dieno si naturalmente a Commissario Da a disfarsi oriunda Cipriaiii,di faiiiigliji domiciliata le che il governo Leonetto tempo gli in niente. è adattato gravido è opportuni. persuadetevi ]ìiù che però luogo più ministero vostro cascano ma ; adoperata consigliare perchè può non Carignano compaia e solo un chiarire ingratitudine è di diventi sia subito la di in unione me a politica. Gipriani ^) non trasporti terà spet- e abbiano non nostra l'effetto la in essere lunga in unione fu ciò cura luogo bisogna Intendiamoci concetto, rimoto, è formula come sarà e accadendo non ricisa di gran Principe perchè so talché latino, dal retta E. riunione; e ciò che centrale dirittamente della vincono questa promovere stesso). Comprendete lo finale pertanto S. mio nel d'altronde quale alla ché poi- rimotissimo. Italia nome il facesse mediocre, non io insista non si avverso partorire può — rendere che meco. centrale camminarci che vantaggi Italia maravigliai recava Permettete Importerà in mi quanto favorevole manifestò della consiglio con conferisse che si il o d'accordo trovò mi che pericolo supposto a si M. che conoscei'e, innanzi affermaste nostro. i S. BROFFERIO JL fa fermo questo e mi voi perchè o premuroso, corpo l'amico buono, ciò. Osservate solo, mi M. S. E ciò M., giudicato stato era S. a proporre GUERRAZZI con lui. dell' Emilia dell' DUE che Ciò importa, elezione ridestare il fuoco popolo avvelenato questo centrale subito. il bisogna non parti talune modo può qui lo hanno suìùto lo è caldo la questione. di Epicuro, sia che Dunque tese piemon- o perla, ogni il ferro dieni il carpe in ina Ad ; battiamo «loir principale hi vedere degno. una e Governanti piemontese. sixKÌitezza inn i che l' del- nostro toscano il mio rammentiamoci ; e massima Statuto parere la modo giudicato a liberto gravissimi, libertà, perchè non raccomando Finalmente quando la Italia della sage a danni non giace la tro, den- così popolo dargliela chiesto supera il prevenire fruttare primo, il non A ha proclamare preferire ; dentemente pru- allar^ta, grandemente che importa e i toscani massime a maggiore, libertà potesse, fuori libertà. torto, popolo mutare vigilanza Xuoce estimativa abbia Fa si se di è sonno, governo, urgente. N(apoleone) amico solo è pure non di vii*tù avrebbe non e sta que- atìranchita. ma nella come paglia, di punta e vigilata E che interni minore stampa di altiinMaiti perchè persisto, sarebbe modi aspi*ezza vi e 29 estbema è non di uomo stato. Pregovi a pertanto visitare V amico nostro, suggerimenti, a ciò Addio amico, come porgli e utile reputa sott* H. vegga prov- : - Senza Bilanciato più sti que- comune. AfT.Tim V. subito occhio discretezza sua bc»ne pel v* invito cittadino come i*gli nella perchè che e il Assembh»e itene pericoloso ra' insegnate di morte e il male, dell'apatia che vicina. ajK^rte che V estremità Da capo io vita giudico pubblica langue. impaccio nessuno adesso occupa- la sono indizio raccomando fare fredde mi la Ouerijizzi. Ani. gente : certissimo presto. voi 32 IL Savoia Oarignano, incaricò e Galeotti Principe i in fu GUERRAZZI Quando del voti. BROFFERIO Re, reggente presidente di esporre Il Principe quelP istesso vece innanzi poco proprio Fabrizi propri IL del cugino il e sua E ancora Carignano, mandava al Le della e cristianità dalla a le torua Romagna. parervi possa al già che Firenze. zia la rinun- pubblico il Brofferio al Guerrazzi: novembre 15 signò de- e 1859. cariss.. politiche cose tati depu- accettò non a Torino, Amico i e Boncompagni nota era Coppi scana To- raccomandare e regio Commissario non della vedete Firenze a Per omeopatica, che sappiate Je dalla che fece Toscana si è fatta effetto un livrerai vous bue più grosso domandato risposto: fu Il sapete. la transazione quanto Parigi, donde le e ribile terVAu- à triche. In Scrivete lui. per e in Raccogliete vostra facciamo che cose Guerrazzi a la sarà di stato questo ditegli che cosa Nel volontà. cerchio dice che io faccia vostri ed metemi espri- vuole gli intendimenti uno mi delle cose : possibili eseguita. Guerrazzi Brofferio: al Genova, Amico Quanto è Permettete la ha mi successo che dubiti novembre 1851). fu risoluto. Che Il popolo ? Ma egli fu aveva Toscana Assemblea negozio non sbalordito. che delP Deputazione l'Assemblea 16 cariss., il Ma ? Rattazzi eletto cosa mai il abbia era anco intendete in per di fatti Di- viaggio e Toscana? L'Assemblea consultato. Principe chiesto. Carignano. ? Se dell'estrema DUE maniche, terra tiene che lascia a riusciate di me, la esporrei delle 8id«»rio di le che dalle la che l'onore stretta di aver anzi E con custodia mi avendo conosce le prove, egli dica a voi questo sia adattato alla patria che noi e al Amico sbalestrate: parole collo«jui non e di conoscenza parlato al al mia io ad avesse voi Re, — de- dignità più che lentieri vo- a del e ogni modo uscirne Signor sarebbe già se altro Rattazzi ciente, suffi- ristoro merito. pregando Dio chf* toTijrjinf^lla vi santa sua porta Guerrazzi. novembre 1859. rariss.. lettera Asproni conoscervi e questa desidera cx"se Martini. am. Guerrazzi: di che si fanno Il Gutrrazii « il Broftrio. deputato perchè qui, parte. •:. fidenza con- mio. l'orino, 18 le in al mio alla siaì lo confermo Brofferio esponga al dolorose. men e mano motivate quantunque D. perchè scana To- incognito Atf.mo Vi in in egli dallo cognito ha e dubito non superiore questo dal che sa se ;e trattative più chè affin- voti mandato riuscirebbero mi attivamente dire non ; ed che repulse a fare il debito nostre E. V. sfrutta mente egli procederei i"rocede egli, proponendo Panni di paio di fare dell* ottima avendo che pericolie i può giovare farò e e cose ciò che posso zzi io non che Egli airopposto stato altro un contadino un presentire a possibile, impossibilità, dalla non è all'ombra come re Io capite apposta mi e che Ratta Sig. voi del cognito, fazione la podere. ma misura allora il vostro il persona Peiiizzi, bene. a Ringraziate verso il Peruzzi col e e governa la intendete Toscana per 33 di io cui di Cagliari, desidero vi accenno che vi una 34 dello paesi nella dei Stato Sono dar con si zia democra- della liberi poco che altri poco a amino la di associazione questa Depretis, Valerio, Buttini, Cavalli, Asproni io. del Dicembre primo di cui a"l dietro quale, sarò sia Torino in sta dalla serio, dignitoso dei paura voi capo a che e Chazzetta ho del e vivace cratici demo- principii Tutto io. cavouriana, stampa la ed io. senza avete cietà So- (pesta. Beolchi deputato giornale un quelli che difendersi quale tenda, di giornale un il sostenitore e come per uscirà direzione la che tempo un la avrà Vogliamo a che le città tutte ^). centro Nel è causa di Sineo, ^lellana, ('atta, Ramnsino, ed la in cietà So- vasta una dirami si circondarsi per ad base sostenere Rattazzi, suoi Italia V e di BROFFERIO Capitale per di persona compagni libertà dalla che politica IL E ideato ho che Sappiate e GUERRAZZI IL delhi capo a Popolo questo il e Pungolo Milano. Il rimanente lo dirà ve Famico della membro Asproni, redazione. In Toscana, convenienza. voi aiutarlo Volete ? Governatore voi ora, per che Guerrazzi penserà di il con siguoi-e Asproni, la scrisse in *) I^a villa Società : dei — voglio vi un le lettei-a,mi vostra che fattarello, trovava Volete essere voi ma dovete novembre 21 1859. C. visto Firenze per Brofferio: al A. certo voi, per Genova, f mutando ? sarebbe pensare. a Ho vi non deputato essere Ministro Il vedete dì alla Signora Uberi cornisti. caduto è raccontare. nobile del parole sua marclies«ì. (piale in Il con- mente mai'chese un T. consorte, che Abbiamo deciso si DELL^ DUE farle per una sorpresa TAbate P. P. Riapro S. altrimenti, così Dunque, scrivete mi per la mi istia ad Se ? [Maggio e i mercede che avvertirla dire veniamo non che suoi ai quello sia, Comunque siamo noi di che voce, a. nulla. le amici stippia cenni. Toscana ho mi "iuant(» di ri- da guidare il credito jn^nìoiv non la per bisogno la8cia;ti sono dc^siderei'ei pnHiioHso aver andare perchè si che io quali di di cose scrivetemelo, no o tanti presso miglior tempo. fate far a no o sì ai sf"ondere il altro. las";iate \'oi io. per e s^ncomoili. non voi; non Passiamo j"er lettera P. eh' è "*.ol sauro, in appareccbiare fare cavaliere pel uomo giunga sig. Hrofferio, l'amico me, la però e V. un affinchè trottatore compiacerà Canonico pel ; mando riverisco La si però ; 35 KSTRKUA di suggerivate costà. scriveste mi Voi farmi darne di «criveiv ho credete, che, Italia centrale, farà Ia#!(ciate sanarle b» ire a. ibe detto ha in le mn a lui dì. della cose vita ? «n"» mani Quale le .' t^ f;ìr andar«^ devo non rispondetemi (pii ? in Tos"«aiia jyreeisamente state al Broft'erio: ri|K»to — che — Addio, (iuerrazzi Noi, " jissindra •rnaio. lo. caro e non O. uso ami"*o, : pure, a e — devo cosa vi se piace rimanere a snno. Genova, di le rotoli dui*an» piag:i. mi e dono. chie- lo me ogni vengono il IMemonte posRa può ai'goiihMito mi e scrissi ne Sig. Capriolo: al anco che prometteste vhe amici, vi scriverà, sig. Asproni le letten», mi piratica.... io miei ai inchiostro buono voi -Ma il v"Hlere fatto della ragguaglio che CrfMlo inviata.... persona il resultato siifK*re vorrei ora di daremo dite calunniare 22 n"Mne franco, nessuno, novembre alla che nostra qui non 1859. sotto posso soci"^à ci cova aceu- 36 IL il saie di Ri(casoli) da presuntuoso ad sottoposto che persone, certo fu ^x"lta di ora. Neri D. al il Fornetti Austria in Napoli, in lo feci Egli fondo il ministero mia, e mentre la della convinzione, sua Governo ; gli mai del pratica del vita la mia così, mi titoli a sione, all'annes: mi dà a vallo ca- di io lo nosco co- studio disertò — quando della pericolo stanza, un ministro già mio con chi figlia di — nel e gli mandava do- imprudentemente rispose sradicare vatissim pri- Agente era Toscana nella poterla ebbe ed Corsini, poi salvai menti docu- sapete ; ma legale di so tenersi per Lenzoni, in Ri- suo sospetto Tausch procedesse né dà Console sua instaurazione, restaurato mi del rinchiuso stava perchè promotore fece "iuesto anch'egli ., esteri segretario accettare assunsi madre affari perchè al intendo, il Fornetti egli cagnotto poi degli intorno e fuori nipote la nato ingan- che avverso sospetto Livorno, rimasto Parigi, oggi a perchè nostro preparano. sapete sempre era la Corsi ^), so dà tedesco, maggiore a ? Il Corsini ; mi fosso stanno e certo, mio non è e però e altro come dell'annessione corriere. Parigi a sospetto di dì amico un che nemico dico presunzione, tradito, e arrogante, reputo stessa mstaurazione, sempre 1) ; quando a è la lo prosunzione noi. vogliono Ridolfi troppa deluso Persuadetevi casoli aggirato per ha ed lui, bensì la svenire essere BROFFKllIO IL fede, rea fare che conoscente, E GUERRAZZI : dal corbelli eotesta sono. e essere Però quattrini dal chi. po- Addio. * Per il rifiuto compagni, *) Qui op. Vedi Principe il Gruerrazzi forse cit., I, 87, ) del il Guerrazzi 278. oltre. se non e la indicazione la piglia era lontano col dal vero. del Bon- Peruzzi col Cfr. Poggi, dell'estrema DDE Corsiui perchè si Il Penizzi, lo esortò con suo letto Lord John *): Piemonte altari esteri, di il Russell allora aveva memorare realtà "lelle si dibatteva. la il e compagni chiacchiere l'Austria il e avrebbero non consentita reggenza Giuseppe Francesco "ringhilterra: non !"ioue Corsini I). e op. Corsini Neri diplumatic» morì ') Cfr. n7., a I, Hi'BiKKi. Storia il Bon- Napoleone voleva il Congresso ho che che detto dette: da di e Congresso al si fosse se alla Vittorio Re *). Carignano all'Ambasciatore Lombardia che che la Toscana mi tiene; appar- è non mia». 400. Londra. decembre. Modena, Altro aveva juniore 1° il di centrale. Princii"e cedere reggenza dell' Italia del Rinunzio posso ') Poggi, *) parte la proi)oneva avvertivano Papa concerneva non Parma, ragioni le per preso la infatti Guerrazzi quali il Governo circa voto di vere scri- della del Princii)e Peruzzi! voleva lo di documenti tra' assemblee reggente del bei degli è veramente che all'occhio stesso Principe quale e E le espresso Bologna: che lo soltanto; avevano di risposta del La Toscana più la Toscana terminato gli ostacoli e tigli addot- generale Potenze Sfuggirono cose colloquio un di annettere appunto da *): il la Ueggeuza segretario dei uno diplomazìa. nostra la come veggole. tra- Principe gli argomenti e alle le dal riferiva morte (juel Memorandum da udienza accettare Fornetti, ha Parigi, passò da ottenuta ad inei*aviglia, avversari reduce che è non e suoi la necessità dimostrare a de' fervore ogni dal inganna tratta giorni, quei con Corsini avuto S' quando in Torino al Fornetti. eoi 37 Marcitene Lii lett^'ra Poggi, intima di è inaiatilo del era in novembre, 22 oj). cit,, III, 3J^5. ileìla Tosraiìn wc. 405. misil 88 GUERRAZZI IL Brotferio IL E BROFFEHIO Guerrazzi: al Torino, A. Le dell'Italia cose centrale voi a ; ho si taciuto qualche scrisse a andate cospirando Rattazzi custodirmi di ma in locato egli modo che che coli' affetto che marvi infordi coglierli rac- ; vi quindi tuttavia è di mi metterebbe. compro- Biblioteca. colleghi i suoi la altro senz' l'emi- Ho paurose.... stringo ; Consiglio, al cosa tazzi Rat- mano sapete. Guerrazzi Brofferio: al Genova, Mio voi letteraria, Pavrete la difficoltà e preghiera parola di presentare le mi spaventa nome Re G-enova con la Reale e dal a cose carica gli Archivi vinte rode che dico le Ricasoli data voi indiscreta il vostro siano che Essendo esempio Queste modesta si incaricava mi che fatto mano ^-e T^na alla presso disse che crania di lui. nondimeno Quanto mi come di cura veniva a in prove contro e per : udienza, V aver il segreto. sarete cosa per proibito di dirvele e avuto mi appena furibondo mostrò altro me a Ministero. dal ho 1809. piacciono non per degli avvenimenti Vi novembre C. piacciono non 28 in bandiera è novembre l^!")^. Amico, reverito noi IM) di procinto navigare che necessario voi conosciate sima mede- la sotto me, come e , V ira giornali, Dai o])ero. del sig. Ric^«oli Nonostante l'esito mi della porge *) Michelangelo: deliberava in aUMin i"er del la l'amico affare che bontà affidata intimo senza piacque al ciò ho silenzio, da sig. Rattazzi, l'avrebbe appi^endo ragg-uagli amichevoli il vostro pratica il vero, da e del consultarlo quale, il al se appreso la sig. Castelli il Cavour, ». Vu partirmi. com- re fama ^). quale, il Castelli Su «non che 40 IL liberale davvero, in dall'apatia A cui l'esclusioni scrissi massimo del bisogno qualche Il da molti miei dalla una, Ho il di egli di preziosa giustificazione agli State per la già io vi non il tevoli meri- sesto mia cizia all'ami- e contribuito and deve e me la altre valermi Patriai narono. cagione 2). armi con la preferì mi danni lim cui persone quale forma giorao della occhi a essa, un me: credo mercede, ho istanza perchè scelta sig. Rattazzi, in sua corrotto, in- uomo ^). L'ho Le altri ed ; flella tera letuna a una Italia. sano. *) Lorenzo di in questi vedete di vostro averi cipio, man- Assemblea che Corsi nuto, ca- uomo Ministero dall' errore) sig. che grandissima con il degli riscuote ne questo per meritano. male sig. Romanelli, collezione : è ragguagli che conto da l' attuale all'amico trama. viene grandissima ingenui persona come Pregovi del il una» fu mando ne orribile dell'Assemblea -presidente signori, Egli affliggo, ma (e partecipati dei clientela bavano ser- riscontro ve V mi che reputazione e e^jule, e me senti pre- che e n'ebbi e ch'ebbi non lui per contiene è accenna valore, un perchè me fiducia faccia ne avendo ministri ; dei mandato, altre a fu è Vice essere affinchè perchè esiziali tutti lettere le su di perchè ancora aristocratica, espressamente benevolo seguito ed Delle questa voto ha inoltre Mor- Cav. gli aggiungeva essa avevano il rileverete imperocché ottenne di eseguì quale sebbene e al sarebbero ora consenso amici. scelto ; in parte che nabissato. popolarità. Mordini cav. la quelli conservassero amici agli il paese cavare istruzione lunga dannose sempre di tentato e miserament-e hanno lo BROFFERIO IL accetta, escludere non a E diramasse la perchè pregarli bene effetto questo dini GUERRAZZI grazia Roniaiielli e di Quarata giustizia sotto il in quel Governo d'Arezzo, provvisorio già del nistro Mi1849 Toscana. *) Andiafvr et aliera para. Yo(\\ la nota in fondo al volume. dell' DDE Broflterio Guerrazzi al 41 estrema : Torino, A. e. l*ercliè questa Re guerra al potere dai 1859. dicembre 25 ; il e rtc cui Cavour fa mandato al dell-/n- Nazione, il abdicherà Emanuele Vittorio «'te, sarà della Corriere, del cospiratori dipendevtr, in giorno Cavour Perchè Cavour? a guerra trono. Fu tazzi impaurito feci. Ma la se ardente mi consigliò guerra sarà più circospetta r iniziativa il lagnanze proposta Rattazzi Mi che meno Il Sièclr nome. si tratti di articolo un italiano italiana Brotferio annunzi*» la volta prima Tip. 1859. a Torino liberi i qualche tazione esi- tutta- di fede ha cordato ac- portava assicura ed Sottoscrissero V il 15 avv. il scirvi. riu- », C* e giornale di Bologna: Carlo lo Il Boggio. dirìgeva P. che e La 1859. Firenze come Corriere C'uzzocrea. vostro Hrofterio, pubblicato giornale Indipendente (Torino, Tip. Franco) Pier dal Alessandro Puccioni col menzione. politico pubblicazione dicembre Piero scritto ffiomale comici la Bianchi Barbèra, deputato a « alFamico direttore, L' voi a e onorevolissima y Coitituzionale andò un'appendice per dell'altra Stendardo nello poi sapete. fece ') Suppongo Ma in Mi fatta. carica alla dere pren- toscano il Re non di il favore pose più fu non raccomandare a che governo Ciò tornerà tutto torno del odio Ricasoli. di la Ora dal così e il Re di farlo. promise dicendogli in amare e di ; Rattaazi, colleghi,persuase : e Boncompagni tornava dalla iiat- 8aa*à non nomina. vostra i suoi Siipendovi lui stesso Re della storia la favorevoli volta ritirata prudente una che attorno *). Eccovi dal vi si fece che lo schiamaMo tanto della di Società cui uscì il già in Naeione luce edita nacque nel d^Ai^na in direttore sabile. respon- fu deW fondato Emilia e glio lulità qua- diretto si blicava pub- 42 Diritto Il e GUERRAZZI IL Comizii di sta ora continuano cose Uscito dall' udienza a avveduto la che le propalare imprudenza diceva segreti delicatissimi pretende Brofferio io mi cose, » si sapesse della governanti tenevano in Già delle e Bianchi stiamo il belle molte credesse, che laddove Sauna vino), di Alba dei^utato Marazio amici ^) Castp:lli, dal Ee fu ch' an- lui i lo e Ministri e lo del di lo possedè del centro « Da vendè loili più in Sardegna diresse fu Carteggio politico, 'J2(). Celestino stji da Toscana di persona tardi per l'organo fiducia noi cod bale Anni- Barone a tinche Franchi Ausonio al ceduto sinistro. e della il Diritto questo lo e Livorno; Governo ": dire informato aveva IHritio, fondato da che Ee di così: Il Kattazzi». Bona di curavano invece generale inù giusto stato col si amici il Castelli Marazio suoi gli segno avvertiva (Cristoforo dei razzi Guer- saperle non dettegli segretario il che conto. cose ') Sarebbe noi sciava, sve- di Piemonte in gran per e Toscana perseguitavano, ne le capo in messo son le scriveva — detto avete non Poiché « meraviglia gli non sonaggi per- '). Premevagli filo che con intendere confidati. erano gran — quando lasciare a fatto ma subito se e s'era così que' giorni contento quello; mia Castelli al buone gli con in bastasse quanto narra. uomo impossibile: era a In colloquio. avute od le Ee, il Guerrazzi pare non questo a dal quel conversazioni svesciava il Broft'erio come ottenuta autorevoli, per cio Vii abbrac- maraviglia. a si passarono non affrettato e andare a Associati rivsolutamenlte^). noi con BROFFERIO IL cuore. Le sta E Giovanni 72.000 del lire. Kattazzi tonio Anché Fine DKLL* DCK rilevo che Maugini Guerrazzi il dal Torino a parlato più doversi Toscana, che cui nelP Guerrazzi fare venire a per di il Guerrazzi continua il il in Tosciina da cose La lui scritte è lettera giungeva in "lenza Torino da de ment que le à vues c'est sachant audience, une le voir. que Oette avancées vous en sarebln» che sieno In vere Uoi, aujourd'hui au italien, chef 184S, M. en M. avait du du gouverne- Guerrazzi. Guerrazzi lui des objet autre un giorno corris|)on- una .... l'objet de donne razzi Guer- queir istesso " bienveillance est pnnt"» 25. prósentatìon toscan che vuto do- intendi tu in del leggeva: la avrebl^e del cre"lo ottobre: 27 gente, reg- *). l'illustre écrivain Roi pro"luit,je » un venuta «mal a il Siede si républicain demander sir de del Italia conversations meme, tino consigliando Re, comunque ma conoscere del momento questo imbarazzo; un importerebbe le in Governo: nominasse La lui volerlo non al lettera opinione Fanti. generale lui iml"anizzi sua terreno consigliato ma perchè V mezzo univei'sale suffragio aver gli in ogni acquistino Toscana, dizioni con- rinii)eratore con del nella presenti i-estAurazione la non crescx^re quale, se"*ondo essere che stesso l'assemblea convocare certo Re in tema detto procurare esperimento il sulle Ini con avere Re, volere dinastici dei ricorso*, verni nel quindi i tentativi specialmente a mai che mato chia- stato essere col avergli Antonio airavv. Kattazzi, anche e il Re d'Italia; scritto Ministro lungamente persiste ha prevenendolo Livorno, a 43 ESTRKMA mr*me Roi avait parie exprim^» iM)ur dit On de le dé- les hiunmes les commentaires et l'assurance, le meilleur eliet. tous 44 Tiiriu De tend, tion Guerrazzi M. dit-on, qu'il n'ignore des pièce saillans. plus place à coté se il Aperto Gli des Guerrazzi al debole e che di povero il Ee, sdegnato Brofterio tentò nascondere biglietto del Stizzito vostra che non che la bufera cui riografo Dal la Pur dopo ciò che nou la al è essergli si il Re posto c' di di più modo sistè in- Capriolo, nomina a isto- diceuilne. 29 stato determini storiogiat'o. detto ad Fa' di dal puhNioare Ee, acconsentire di il accontentare imprudenza comuiessa afferma che mesi, caro, troppo ; poi lasciò rimedio. senza Torino, Mio di incaglio Brofferio: al Capriolo risposta: », paio un faccenda «La superato in e piccolo un Il Eattazzi. verità la promessa. questa sfumata era il la cipalment prin- rivelazioni. quelle un scorsi si ricordassero rivolse, ebbe si e, era il Eattazzi vagli: sarà ma passasse, perchè di nacque scrivervi posso forza, ve avrebbe Lamarmora alP amico seri tarono, commen- il Ee cose, :». richiuderlo. a mortificato e dimentica: si non di effetti novembre 19 tempo altre e gii Guerrazzi M. plus éminents Ministero animo imaginare Facile il emporte quelle notizie le Xul liumoristique stjie les a l'at- l'extérieur. idées aux fece Tra aggiunsero. réputa- haute un penseurs si non a giornali riproducendo altri detto Quant libres sacco qu'il et la l'écrivain est excellence, où à méme et Florence de digne Guerrazzi par à rendra se Italie en a BROFFERIO IL situation une que d'Italie E GUERRAZZI IL è non alla persuaderlo tutto più possibile sua a razzi Guer- minano- frenare DELL^ DDK rimando la benissimo. mi ; il «li stizza gli impeti lusingo tempo lettera, sua Ho rimessi che sarai la e 45 ESTREMA ricorsi i tuoi di l)Ozza tua dello ed Capriolo. in ei*a vi ora del si volle perchè dare per pregato aveva stere insi- non a che così Baiata ho ne in a Arezzo o no, sjjerato voi se la devozione le acclamano le invano di armi. al più al si ardisce devo di nome Boncompagni strazio lo da del operai a Re, menato in Voi me. in Re dove del né sanno restituito amici vostro la rimanere benevolenza tornarci ecco meno al- Io giudicare essere rimangano Intanto riunioni farsi non nella per leale lontano. : mi giudicai aggiungono paura per nelle a paura per sig. Rattazzi da consiglieri in lì.ruttarono ciie e twUo non né posso, procurerò tenermene non non persone ho del quella giudicare fu, io questo istarò non Toscana. accettate. state e Io io che benevolensa che onoratamente, potete suoi di dalla nel squallore, sarebbero non dacché morah», lungi offerte Ricasolì. a Poiché patria facendo di e tenevano nello giuste, anzi, danno. se del a(!canto esser e segno soltanto più oltre mi durassi che un «giustizia di che esilio, paura dirò coKji. anco Re sapevano chicnrì i vi imma^nandomi Già desistere. atto che dello angustie e di prego un nome pure Ke 1{$59. dicembre 26 lettere. vostre impedimento domandai Io al bene. assai. avuto E delle ringrazio «ausji : pena carissimo, Amico hi di va Broflferio: al Ovnova. Vi che risposta sempre Tuo Guerrazzi Ti cose. condoni per Voglimi esaudito. molte le corregge Toscana mi che suase per- lo conducono Pistoia a e Firenze in giro ad ne per 46 la Toscana, fiedd'a il come mente loro Torniamo come fanno l'effetto potrà divida si e da non lio parte nella- di è due tra la ; vivete ]*. 8. Asj)etto di che Brofferio il cui felice compatirmi che med.° mi io non varrò per giornale. di commento per terra al » proverbio i casi e : pi^ssimi chi u mineranno ter- Al varrò al obliatemi. e fine mese deiranno, primo di del altri vedei'e a se non zio l'annun- crederete terlo po- giornali. Guerrazzi: 29 dicembre 1859. siete j"oco giusto me con siete e anche, scusatemi, generoso. In voi denza corrispon- C. A. poco ; bisogna Stendardo Torino, Voi Guerrazzi inviare supplico politica del alla lino sopra. mi il chiosa. Addio far(^ lo e nello principio sedie memoria, rattazziana pei-tanto altro qualche un d'ipecacuana. comandare politica cesso compilazione annunziarlo i che , annunziato nella Questo dovrà anzi nimicizie. e durevole e supposta antichi, poUole cara appendici: metterò non me la che uomini agli vogliono non brighe delle per Io me. trovando se siede sarà ingaggiato uomo che addosso e che torto, un anco nostri Brofferio come né amici da attira Brofferio Angelo Firenze. a agli studi mi accolto J^eilingiu-cio, per staccarmi vi BROFFKRIO IL glasso riparare benevolenza moderni bue più devo possono non E Livorno, a molto E o GUEKKAZZl IL momento questo venite a sinistramente le vere in cui mina-cciarmi interpretata caiiioni. sostengo di in una una lotta, da dichiarazione quanto che se gigante, tanto ne più bero ignorereb- 48 liane ad quella a alla Circa; credere viva è IX gli fanno che il e male, Pamico vostro Governo. sto osservando. al Guerrazzi: 1' ha cui a mi degli Quanto conviene parlerà Ricasoli di sì), ; o ; giornale e sacrifici dovette si e qualche non non di sequestri si fa. e in videnza impre- coraggio. 1860. gennaio Toscana, e mitigare le O si di paura né caso messo sono e 27 tal e non la mi salute più vili sono gli mostrerà giorno. avremo i ; i stante chiami ri- denze. corrispon- fa sione l'annes- sequestri Cavour e né durare. possono Se i attendere forte stampatori con per Ratt(azzi) me a Addio interessati (e pare Il noti erano ma costretta Torino, si mina democrazia la e partito vostro Brofferio Ora fare napoleonisti e peggior democrazia, quel con cappa Già detelo cre- di sarebbe questo e ; tenere, rischio corre repubblicani Toscana alla del alla Pio farebbero granduchisti eh' di via popolarità agitarsi ad Tornano vuol sua BROFFERIO IL noi. per avari. la esperto, riscontro e nella oontinuando ; ma lui E GUERRAZZI IL viene fa insidiato di tutto dignità mandate un e per da Cavour che ucciderci. Noi gli corrompe ci difendiamo coraggio. appendice col vi vostro nome saremo riconoscenti. tutti Il ricorderò re è malaticcio. sempre dei vostri consigli. Forse Vi lo vedrò abbraccio. in breve e mi IV. TORCHI GEMONO di sequestri in avvenisse che Avendo « scoperta nessuna coloso ci la vi si di e di sospira di ci non fu — più di MAnTiNi. lire, TI di pericolo Gutrraizi « o il cinque Broferio. stampa di alte i anni i)eri- e ma aveva, cospiratori " di che corte, botbnchiare rimpianti via un e muni. co- quando dopo, buttarono di verno Go- grandu- cariche a que: dun- al operoso ne quali pretese ragguardevoli segreto, sorta, alla aiuto partito non reciproche fatte, quattro cose centinaia 4. chiacchiere i nelle un partito persone in guardinghe, confortare A « potè serio, principio danari ex-ciaml"ellani, appartenevano, riunivano Le ; fra da danaroso, c'era: spenderli di serio che e ma scarso tori. di naio) gen- carabinieri, Nulla ». 15 restaurare a principali, Giovò numero fosse: dei nulla l'opposto del diretta zelo Granduchisti. voglia di ma Nazione agenti mai fu credere scarso non ci dei chista nella ragguardevole non far lo degli persona congiure giorni. temè si o que' (leggo mercè alcuni che a rono fu- rigore avvenne cospirazione una regime, raggiungere ({uanto Toscana polizia la l'antico da necessari di atti ; so: non accenuasse probabilmente giornali creduti Broft'erio il sequestri quali A SCRITTORI, E poche librettuc- 50 GUERRAZZI IL ciaccio del manigoldo delle già al collere di nome divine apoplessia; il che rumore via le congiure era Lo « Società fondato, aveva rilevo questo insidie i suoi di Beolchi una / casi era e androne fu lo il quello che e sidiava in- « cietà So- comizi, le prossime il Brofferio in luce per 1859, secondo pubblicarsi Stendardo né le le chè per- viveva rifaceva danno, del facessero. che a non sibbene Cavour; fatti in- Uscito cose, a Tre liberi dicembre medesime si giornale politico », inutili lettere piìi gli del vere l'insanabile spese. o poste sup- dissidio redattori. dirigeva Lo il 15 associati 1300 con non ^) le tutte maluccio fra da furore, dirigere presiedeva. Torino riassumo e dicono Ma in volta prima che e dei di Consiglio » politiche e in accenna del di scopo amministrative elezioni la allo « forma e il Brofferio italiano le in nelP 17 italiana tabuia gatresco pitto- mortaletto. Presidenza costituzionale costituitasi salivano granducali Stendardo in supplicate Cocomero, cui alla tornato », del in vivevano aggettivo Ministri del sera finalmente foglio Cavour della la rato prepa- *). Gli che o qualche a e andavano Emanuele sui fuoco Ricasoli palazzo diavoli qualche proprio scoppiarono ne Il quando Macliiavelli, Piemonte al Granduca, Vittorio dando sfogavano solo del scendere a e Toscana appiccicato aver iil voluto poi, poveri » elargizioni per babbeo avevano della principali agenti del quanti a V annessione « dava si quale nel BROFFERIO IL E il Arona; della i'ompagnia di vice-presidente che della condannato Toscana nel Toscani, Firenze, 1859 alla e 1860 Società, forca narrati Tii). Saloni, per al 18(54. Carlo aver popolo da deli/ DUE riuscito a scampare, combattè nell'esilio sino durò eletto fu la Il Beolchi Brotl'erio che terza che gli del oi)era per della esilii o facesse, voleva non giunta quando sempre i)oteva. parte una (In Di dall'altra e e dicesse risse invipe- castrava, o dispute razzi Guer- Il articoli malcontenti qui Brotì'erio Stetidardo lo cestinava poteva il checché mandava e sgarrasse, saperne. che i patiti che ma il non da malumori e quotidiane tine senza morose. Di ciò tutto in ahimè! nascono Toscana gli insegna voi « note. Ieri giorno, più fosse, ma i Le dalle solito, il dolore fiorentino parlar interminabile si dissapori ed per modo ogni di lettere vostre del e dissenzioni nostre afflitto a buggerio un « sempre subitamente l'amico ragguagliava apijosta all'apj"endice; ad ci nota Brott'erio quasi Un ». scrive: il lacrimevoli sempre da addirittura del lui, ora a ove che aspra più realtà prossime muovergli, Kicasoli, Beolchi Parlamento che opporglisi pretendeva al contro più noti ostinata, intendevano gna, Spapatria avvicinate era vedeva il (ruerrazzi per s' erano Cavour e in natale in e legislatura (1857-1860). patiboli opposizione 1821, in tornato e la città disposto, sì, a ideali, era ma a' 1850 del lil)ertà la per settima e cui e piemontese al rappresentare a dumnte rivoluzione alla parte preso .""1 ESTREMA la nota che volli accrebbero egli la mente.... smisurata- ». avanti ImiH)ssibile andare giornaliere di l)ero circa elucubrazioni progetti. azionisti, e anzi Via tutti, alla redazione meglio: quel a casa uscirebbe i rimedi nuova: si il modo; e e grande i)erò rietà va- si cerchereb- provvederebbe Beolchi, trimenti al- entrereb- 52 il bero beir nel rischio tutti ultimo, Brofferio al il è oggi con dar al fuoco appartiene di Avete così me, non modo, a. che il come voi : matassa cavarsene che poi contro allora io credo e a sa e cui a ha egli Beolchi dabbene ; voi Vili afranca; Ogni aspettazione che, ; : e perduto; che sul cederà facesse secondo soggiacerà bene troppo presto. al guerra non ha piii buono per sé farà ignominia. con davvero perchè battete com- momento questo seriamente farà in chiamato. sarete mani e e ritano me- e anche in le borsaiuolo NapoleoiK» potrebbe politica; i)ersistete e onore Napoleone perchè potete. se per con Napoleone Sebastopoli Se ed spaventa; si sosteneteli nazionale gli que dun- Bisogna perchè uomini sono dalla tutti fiamme. sia ; mi deliberato vedo e occasione azioni con voi \'ivesse, sia soffio Però ritirarvi partito clericale a prima, anche imbrogliata no alla dal politica bisogna in è Stendardo moderati, ; in che ciò a sono pagliajo. lo vigoroso ringhiera potrà ? Io suo 1860. ciò addietro altro sostenuti. mi Tpedete Papa e mi ;e quest'ora a e sempre benché dalla una a ritirata mia tutto a volgo un che più torto non sotto vorrei essere ogni miglior febbraio 11 vostre io mi mio, con Interdonato, Cavour ; ed abbajare risuscitarlo di amico considerazioni Nondimeno ini giornale della jeri anticipata cuore molti in dato ho risposta una cani vi che le medesime altri Brofferio^ Car,mo, L'annunzio abbajare il vennero con- Guerrazzi: Amico per pacis uscì pubblicherebbe Torino, scrivete hono vourriaiii pericolo. e giornale antica prò prevedibile: men rimase: Beolchi BROFFERIO Sineo, il Da acqua. partito IL E Villa, PAsproiii, più della il GUERRAZZI IL il col Papa Papa, è in DELL^ DUB logica posizione una diritto va e 53 ESTRKMA |u la r strada sua ; Na- e I"oleoiieno. In tutto Ciò iiiata. ebbero vedo non si non che la e il Re dell'opera propria fucili artra- Nazione ai*- Kattazà. e cedettero e compiuta con Garibaldi di momento un rovina la redimere può fucili i compresero paura Poi peggio tanto : essi. pc^r fede. con Pai've dovevano che ciò tutto lazzi Giiribaldi e al potere elezioni, Mi Ricasoli e si è debbo ch'io subdole, non essere e vero ; l'ombra neppur forza i" non vi vende. sta non del vi Io nei diverso la j)or via ; o tempi cogli : e per non nomini forse Se venisse nelle in meglio, voglio che io e di colla da mi Italia malvagio. politiche ; le scusatemi, e, essere uomo un che furberia vi per I"a conosi'iuto. tutti costoro, della di i di nel intellimezzi ci t"Mcano man- superiore essere p(»r andare* a avvilirla |)er pra com- ma che tempi non vostra vostra tempi sono pigmeo lia d'Ita- tìoi-entinello son sento V essi litico. po- cose gnui di forza (|uesti diventare governano ai schiera derla ucci- e sempre. chimere vosti-e mente vostro, copiarti. Quindi dir \ìer nK»diocre e le uomo le un o credete tennini nn^zzi diritta; di sentieri iniuie \'oi stu"liato ho rebbe sa- non come i)er me; sono non genio Rat- e si rifai-ebbero impastano uomo procedei*»» vigorosamente genz«ì che bestia, ogni il Re se addoflBo croce |)er voi. grande una Oìvour non gran mistM-abili quindi ; il tininnucolo. quelli (tfic)un anche né la una volpine. astuto e è sono sono Per giusto. centrale sai-ebbe dite, posto, stati, foswro Italia non voi grida, Ed io neir e riuscì ne e al mio vi stt^so pochissimo discorde «more con i)erchè quelli troppo facevano me io stetti come sbaraglio io facessi musica una ; ma che con essere allo mesHo sono tutti a rimase stonatura Ciò mi \yeì' entrambi lo ha "iuale andavano ; ci nieri e la Italia, dell' io questo di gradire di il vita litirata soggiorno e solitaria campestre d'una vi 54 IL villetta sul settimane bella nella più dove abbiamo genio vostra 1- intimità il delPamicizia si confidano alla Broiferio : cose Vi ; Amico Io Gazzetta e e miei già Qualche qui un Ì"L desidero non e vorrebbe Io nelle non *) La *) La il essendosi in che non cose so è lo scritti al ritiinto colle vedere aj;time ul- queste la che più avere del pietra spiega democrazia Ma qualche in triduano qua- mio polcro. se- che come anziché prova; tentò (laceì^a serve si non soldato uomini ingloriose fu mala ? può Senza, battere; com- sbandato che mano. cogli del Uroffcrio fanno animosamente che vilhi Diritto alzi Stendardo. armi d^ Italia il si partito un corrisi)ondenza Brofferio di parlare ca"l della sostenga Vcrbanella, scrissi ? Vi morte. reliquia vi jeri Stendardo di punto rialzare morire attuali propri nsi dì sono che nello ultima partito 1860. quiescunt, quia carta) il cuore. tutto febbraio 20 per sepolto: successori trova che e . che Inmdeo I ^) lotte altro ; Milano di corrispondenza una sono nel- Car.mo, la vostre taciute con Torino, positamenU^ colà Guerrazzi: al leggeste il Luini, dirò vi e abbraccio il volet^i,vivremo tutti a a Repubblica una se e ed troveremmo il Cattaneo, famiglia molte lettere Ci in lontano mia carta. di e Verbano, è non arti alcune passare Pensateci. Varenna, colla e di del Maggio etc. offro, poti-eiunio nostro. situazione amici colla mal il vi BROFFERIO IL discorrere a secondo Fogliardi, E lago i), ch'io insieme scrivere ^icini GUERRAZZI Brofterio inserita il nel sul Sperai Lago amico un Maggior*'. della 50 numero Stendardo, mede.^inio. avvenimenti delusioni. Griierrazzi allo cogli e suo dallo zetta-, Gaz- mandi Stendardo i 56 GUERRAZZI IL di vivo, altri ; che testa lo credo nei che suoi dove estera, studiato P meritarsi uomo pare ? Io fama che : politica gode, nella anchc^ e e scritti, la. parte patrizio inglese uso a la suoi nei A credo lo non uomo aderenze. sue vorrà spero mi interna nelle e durando adesso : il morto. libertà la ho perchè atti, facciate Cavour il ci penserà tempo suo impossibile, è Promoverà non a BROFFEKIO IL E più stretto. Nondimeno, tutti, se e corrotti o difenderlo per avvelenano non di frodi, calunnie, assassinano non d' e da partito è ci non e illusi, gli acconsentono o repugnino cui miracolo; è maniera ogni quasi infamie : di però si non sciano la- patire. Voi il medesimo casoli) altro la per strappo Pare che coda dei deciso diventerà per di alta della spesa di deputazione volete rifiutano gratuito è per mi risposto mi che possa putazione de- collegi io no, che So dalla ho armento ? qualche e Tre : o R(i- dubitate. ora, Torino buoni non prevedo per a : il sarò non la Camera patHzi, di la sostenere che in molti questa causa- ; voi aristocratico scana To; e ci non pensato. Ohe faremmo noi ? Saremmo il palle. eletto evento Chi grande, accettava Ma almeno neoesse, è dete ve- ; pigliare a ignora. no, corna escludervi ad se ogni il mandato mai o l'elezioni. democratici veramente avete eletto iwo'pHetà, darò glielo domandando in io diffei'enza la le per avuto apparecchi sarò viste perchè ho io si io deputato e buoni Paria profferto, sarei che però : il toro pigliare torto, se hanno di torto aveste Non è terreno alla di moro piazza dove questo ; losa. scanda- minorità Camera, nuova bersaglio possiamo a le tutte combattere con vantaggio. Bisogna qui organare. cercare né un altrove Farini altro un c^mpo. partito obiettò che Amico, d'?mocratico bisogna non pai*tito democratico fessarlo, con- fu puto sa- non dell'estrema DUE ci bensì era notabilità cei-te ci luente ordinato sia, il quanti I giornali ricco voi nella ad lianno lo "ol["o di via via volentieri che veritii (jua mi soccorso a Torino, ma e il paese Credeva fede bene che le e a torto appassionato neir r ho Il delle arena temperati provato, eil a : sarà lo ap- andi-à remo avverse- il vostro là fate in e s^'uza anzi nome; per stile. vostri clic» e io i passioni, stemp«»rati o sig. Mangini deirass"K*iazione 1 peirhè Ik'usì — Mentore, C(avour) o ci «" fattibile, avvisata», il Se cuore. di fossi il clima costjY, uggisce. Hic(asoli), — il jhìimmmiw» ho non temperati al fidenti giovani siate ma se tutto gli siierimentiamo ora lusinghe bisogno, mi i lilMM-tiì. ed piace con io Bisogna questo qua lo vi mento ordina- storcei'à. nascondendo partito Fra Natunilmente sicuro, darò nuoce, Hi^mbra il se indietro, della testo co- siamo giovani lei. pare"-chi giornali, possibile è quanto E in fucile di bei-siiglierein da Frattanto, invece manca, : valorosi sinceri amore per credo come se, Orl)è casuale, peix'hè e sovveri-etuo e"l il Giornale. e tiratevi Voi l»are"chio pel futuro, l)ene, bi-avl incoraggiteli. e stilato. ! Certo, somministrerebbe numeix"; l"oi tornerà e at)ostoli e essere. dirigeteli nostro alcuni eleggiate libertà, ; ciò quanti I gente volontarìi o la perfetta- come quanta poveri; rosiirio farlo bisogni! ; che il di paternostri noi e raddoppiare a coiJie partito contrario; pagati che iti coutiario Vedete manchi. cagnotti è partito cause il sarto ma ci^o ; io , stoffa 57 voi è mi commette la che avversi non detto aveva iK'Usieri il che toma dirne pagargli vi di parlare di tarsi getsti Que- nemici io ; cagioni. il prezzo costà dal rimborsare farò seusui diverso. dei le fatino e fi-emevano peggio fanno ciò me. a mi ma : di : suimpata superfluo fatelo, lioratori eolla gnor si- Guigoni. (guanto dnisi rh«' al \'erl)«ino,ne v»'i)issi. parleremo a. Maggio, e poti-ebbe 58 scrivete Quando E GUERRAZZI IL qualche alessandiHno Avvisatore BROFFERIO IL mandatemelo. articolo, fu messo Nello articolo un ragionato assai. alcune mando Vi di calunnie Ma bravi dicono si fa da e Mondo, inventare. ^) seppe se al rechino che fine siete dare rido, Io renunzii da tanto intendere mio pote, ni- fallito che a vivere amici, reste. ammatti- ne per considero e casa Satana, a voi), voi a da nepote collocamento un si vuole mio io perchè fino avessi al e il preghiere, le per strette agiato, non ma bisogno. al sopra che mi non me (Satana impenitenza. troverei a mista, Carne me, a mia questa attorno tanto, unico minaccie, le gente alla e Bastivi mi la suonata una con danno quanto mezze che nemici, al liberale badate, ma ; 1' Armonia manco vedono non dicessi vi diavolo da né toscane proseguire! Se del che ! E Unione dalla viene imbeccata galanterie Accidenti libertà questa a !! subalpina Addio. P. che S. noi ritus *) retro Giù Marchese valendosi Cavour pace se ne e la durò distaccò OattoUca Satana che ! col ebbe tipi del Bisogna Vescovo tra gli nel lungamente fratello per viVe Riapparve diretta fondare, tuttora. dicesi luglio durante dopo dal di la D. il Conte stipulazione di IMo como Gia- 1859. Nel guerra, sino usci Rosmini Camillo. Margotti, Y"e,v invito da e casmo. sar- e Fondato Antonio la come che 1848, Ivrea, Moreno, pieni poteri concessigli soppresse. tenterà, sì, Tra è, Spi- serii diventare collaboratori Cavour, ci civiltà,, gioruale d' altri quando burlette! colla ; ed noi abbastanza-. Così, Fontana dal di te. addio religione Gustavo de' perdei della lUrago, il Marchese difendiamo ne O Torino a abbiamo grande e burlette! L^ Armonia luce di rispettiamo vade : Margotti, e peccato epigramìnaticus cataletti. dal altro ci non diciamo in Un - a che TX, della questi V Unità DELL^ DUE Krotferio Guerrazzi al 59 ESTREMA : Amico mcnto Castellini matteiN, dietro me le rispoeta s(!ana, mia a al e Hudson che Coi'riere di dato voleste del lettera nel perù stoini Vi Non non è ') di è La Giuseppe la 2* durò Brofferio sono si elio così, farà avranno fortuna. in America siete Catana Il il direttore e Riìmova/me^lù \(" voi. Proni is e della fondatore per Guardia Sir a il racconta James Manno Società Gap. il CXX suo Nazionale Ministro (voi. 18) viaggio de Storica I mici nell' Italia così fa ne Nazionale; rasse, dudili- cemio. IMnbalpino Su- al Parlamento ebbe 1849) degli nale gior- quanto so non Torriglia Hudson liiforma, dou dal Fu piacentino. della Bibliografia La po"*o. dal padre da legislatura (gennaio-marzo nella vedasi c^ntinuaite io; na Losio, deputato risposta Piemonte il che Antonio colonnello.... Per Crispi. Farina, nella una Farina La a il Rinnovamiento d'Arila compilata ";eutemente «egnere nato Firenzuola Francesco certo Slata Uliva iH*r acchiusa qui Ratanieìlo. Aiitoiiiu depntato Se e altro per cuore. che che sono risposta numero. torcere mando in di avei*e, 8e Re. To- *). vostra di vero vi Ìjohvì primo abbraccio voi in in agitato accusi^ con articolo un aver pessimi "'onsigli al la filo da i ribaldi che De- scriverò altro di accusa stosso, collalM"- Villa, Macchi iH*r di mezzo i"er camjK). altri. Bologna Colonnello Egregiamente» mio più Rinnova- nel e al o Oliva, primo nel gli mi voi risiK"ndere Tavv. soscriverò Io giorni tre dii*etti me pa«8a saranno tende. presenza, da direttore che fra trasformato giovani Diritto, del che Stendardo lo tipi. Comi"arirà latore dirvi per redattori con altri fretta uscirà quattro 1860. Car.mo, in righe Diie febbraio 26 Torino, Stati d' grado x)armenHÌ. Inghilterra tempi, eentrale. di nel in quale 60 IL Broft'erio E GUERRAZZI BROFFERIO IL Guerrazzi: al Torino, 8 1860. marzo Amico, Sono vi feci stampato il però sciivere di Ora scritto di discorso cui mando vi ; barba io ma per far voi che vorrà Pare a l'alti^ de' che ho mandato Miei Mandate Siete che Tempi vi così forte fu umore. farà. mi Questo rivoluzione. estreme col cose Liberale Unione vicini. mai più che in discorso col 12'* ? ler voi. capitare. farò pagina che abbiate potente, e vi l'annessione così vostro ciò pienissimi sono della colla siano il la a manca di cattivo bisogno e Re quella presto che ha di vuole accingersi al siete Cavour tempi ^). giovani proclama i vostrì vamento Rinno- nel anche voi e ; subito ha (]uale numero miei Boncompagni me giorni risposte al Corriere I questo il Toscano mandare; casi. e E rivoluzionario primo alcuni da Villa, Popolo letto in sono gravissimi piace assai. credete il presto. Napoleone a al faceste ; mandatela volontà da le vostre vi che Volgonsi E martedì istampare per costipazione forte vostro pagina una di ammalato manca anche e calmatevi. virtù la del piente sa- indugiare. Stendardo Lo oltre il rogo. Bicasoli era Al *) È Guigoni, Beolclii le ma gli articoli gii ristaiiipsito 1862, p. nel 620. amici li vohinie del nemica viveva Cavour già l'opposizione non veemenze non l' ira ma ; rimi)roveravano valentuomini, si scusò: morto e aveva "le«"li le offese. 11 e del ai due Beolchi scritti lui; parecchi, Scritti politici. "'i]ano, dell' DDE anzi, stampati altri soppressi, gli aveva ne 61 estrema grado, mal- suo costretto. al infuriò Brofferio Il del direttore mazioni del zione Guerrazzi pigliali»inizio il (vedete Innanzi il del Diritto, da di ciò che sempre braccia. l'aura Una : ora all'accetta. gente con Anche il da che voi La capo. e comincia con viìtà. mio si quello giormile parmi chiara, a"-c("i-scro credono Tarbore ! Storia Opposizione nuova la digerito fu (o dico seconda cani linea giornale ricordo cuiii sembrava sicché, ma capinY perchè finisce col l'oni- danno non ma le su sotto inaridito, marrà riglier*» sce- a recavate quando bene, co- però mettersi a è considerava e troppa- che antica, ritorna-: maggio del vi tra pei*ch«^ torto, si stampava: che voi. dichiarazione egli leggeva impn»8a- da insorta stampa, })one8te non a dargli per in che giudizio la politico suo ^ lite la certo in- poi la civiltà con questo nel grossi *) Neirautografo di pendeva prìncipiare a deplori "-h' non ma direttoi-e parecchi giornale pirrf"li r\aTii scandalo. Giove, tagliato rispow Pazienza come che nella cosa portarvi, 1)111 vostra ditì:ama- e uno voi, ha wmiiio il vero, compagni da letto quanto egli ro"larguito Ix'ne a che part"* i ingiuria da i)ei*suade mi Ho l"asta e mallevadore molto atter- le ficio dei"ositato nell'uf- nacque o come caso sig. Beolchi. e me, lanciate tratto voi ne cominciare d» parola) questa mosso due noi fra toscana d' marzo r. Dovendo se "?: querela replicò: falsità di avere 24 Bi*ott'erio: al A. m' formale fisco ; il Beolchi » mezzo annunziò del lettera una Diritto, imputando Beolelii del in e mano che sanno, lieti, e avanti. bisogna che tra vedo ci nare tor- tanti farsi e la un terza 62 grande sciupìo il solito e qui stizza una che la misurerebbe ha tenuto merito, altro le del come hai davvero per farvi non È 18 generale plebiscito il Ricasoli conferì delle nel all'uno ha di presentò popolazioni e a unisco del Paoli 22 fece all'altro il altrettanto Collare d'imi- Farini natore gover- Emanuele e la vertite av- scerli. cono- giudizio Carlo per ^) : stampai-e. sanno modenese parmense, : ordine saprete voi Vittorio Re e consigliato vi Luigi francata af- giornali, Qui non lantuomo. ga- stampa mal il poco '60 anno dell' Emilia qui mai avuto quelP giorno ; la Re ; non vello berto- nel un parecchi errori questa cosa egli lui per fascicoli pidmi dalla portandomi accesa; del anco stupidità stramazzare rimediarci. 4 di ridicolo: cascai Toscana nali gior- lo vedo mano fa parecchi non marzo io dei considerazione^ seconda Duolmi i gi^an Arlotto più sembra in corsero una Il Piovano Il ci assai popone mi come consegnare che *) so nessuna sai'ò non rivelano tutto di di di Governo. al la deputazione, invecchiato, ; ed Ricasoli partorito avversi ma tradirmi girandola La tutti ma io ma mi più che : Archia, buccia una ; mento Parla- turpitudini Ministero ragazzaccio che ambasciate fatta fu il nuovo alla le perchè ribaldo, per può" massime cose, voi, renunziare quasi personale Digny-), di so gli atti del e del anzi si non che davanti non meco, nomina non suoi con paionmi il Cavour dichiarato ministeriali, il modo e toscano, perchè congratulo ne giormili vedere. vedere a BROFFERIO senza Nizza, di a avendo me ^) vacillare fare Staremo e collari staremo : eletto di IL E guazzabuglio da prima, GUERRAZZI cessione La reggere. IL il romagnola; Toscana. dell'Ordine Il Re l' del- supremo Annunziata. *) Guglielmo inat/O Senatore al Digny ^) Digny 1849. ribattè. La del Vita Il con Regno. Guerrazzi decreto del 23 al allusioni Le ne disse marzo tradimento ampiamente Passiamo. di Pasquale Paoli. Milano, Guigoni. fu 1860 ci ni no- ducono ricon- altrove, il 64 il Fiaui Toscana adesso : Fantico De Vi (xenova Savi, Boni, vedeva dentro una di e egli né di di dove e tutte le vorrei me deste ne i sono miei che State io non sano risposta ebbi mai lieto : ; v' vale glio me- nerà, ritor- Egli e con 2, e i N/ la era mia La gli dove La 2* e come che ignobile lago. 3, dite mandasse cotesto sul siamo incombenso, § 1, togli quello dov' livederci a a noi promoveremo ciò mi lieta più chi sig. Villa Al viso, av- rina, Fa- parte. gente risaluta. Genova, Il di bene, in e di vostro era Patria». jyrecisOy per chiari. né egli portava perchè lo Di Rinnovamento articoli S^ sarebbe la noi gettava ventura; astiosamente ragguaglio del se della ne viva, sgridato noialtri e com' Patria risoluto. più negli affari tenuto la chiaro, spieghi Sia forze. costuma sarei vi si uomini ; salutarlo, l' ho disservizio. per tutto a un Campanella, io amico sono non o eh' perdeva., escludiamo innanzi ! Rattazzi i"ericoli avvenire, a né e vedere lui e vava tro- compairire per Quadrio, Ditegli innanzi cadeva, cuore, ; io cuore esposta noi ! resomi, non di che ma : servizio animoso gente chiaro faremo altri. modo uomo fossa per adesso, in Povero perchè chi sta da le La chirsi sgran- a libertà e per altro. un insieme affermano) so su lire incomincia popolo, compilato non fare a prego consolarlo. amo (mi e ella 4000 un rìzzi ne tutti : Popolo, i^pubblicano giornale perchè pensate non iusienie lucertole; grido: in Qui le come BROFFERIO IL luettere a Gironi, al fa E stiamo adesso : il fondo fare si GUERRAZZI IL Ricasoli 26 dapprima, avvenimenti i regolato aveva vigore 1860. marzo nel Granducato diibitaudo giornali la stampa ; ma che facessero con la quando in tanta più che male vecchia si vità gra- legge deliberò di dell' Di'K circa interrogare popolo tutto, stimò, compera i freni e stato politiche. Quanto il e silenzio, discorrere. Come a nacquero colore; funghi la o aveva male che dirigeva non Fra' parte Cavour Foresi al e L'illustre scritture F, D. piovano :". — forte ingegno dello sé di ne soli S, e meritano vi oggi diretto difeso Cresci a e a da e scritto di e la vasta non delle fa cenno Arlotto : nella 1' uno, in massima forma, da opposizione ikkjo una Messere Broferio, bile, incorreggi- menzione: di di cui Maciuoli Ciiuseppe ragiona all'annessione pubblicò consigli di altri. anch'esso e strato dimo- tradizione, con singolai-e eleganza elbano: Il Ouerrazzi di degli quella appunto Guerrazzi MABTiia, nò Arlotto livornese di spirito quali il Guerrazzi liicasoli sue, amichevoli; dare invece potuto cui di aveva il arguta Rattaello pretore frondeur il Piovano coiì di poi Fiani uomo (pianto per dare an- (luerrazzi era non " sogno; bi- voleva consigliare sé stesso; giornali dei mensile, che Il so- n'era ce se, servizio lettera, due sua impiego messo contento non gente popolOj ogni di efficacia nessuna e la e il Guerrazzi galantuomo, avesse al risma che e consigli, 1' fi-egola del la i"ortavoce. Jiartolommeo avrebbe gran non coltura una li badava. del saper saggezza Tassinari mai V Amico perduto di esperta i suoi ascoltasse l'aver e non scelto popolo con verso era pioggia d'autunno, oppugnavano quel per lungo dopo l'annessione predicavano o e fu bi*evissima vita terie ma- maggiore tutti, quelli compresi 8t4»nne, ebbeix" il tormentoso giornali d'ogni tratto un ma perchè tanto nelle di discussione più il Toscana abbandonare opportuno, libertà piena lasciar della avvenii'e sorti le 65 estrema seconda al propenso. più belle all'amico: Mainardl a[)ologia 66 della vita propria a' suoi E GUERRAZZI IL P dapprima dei nascesse da che mesi otto diavolo di tempo ho non rajuto oolP non d' la a più vi che da darà farò vi potrà vi sdrucciolasse dell' credo Italia, é, io vi non allorché soltanto a esporre al il piede del- patrioti Benché duro colà V la : sia borghe- la più egoista un saluto fraterno (ino mi avanti. e le ali del Diritto nel come nel terreno dal — E Alpi. campo Fisco delle vostro Maurizio : moderato o quando concessioni opportunità. Gradite da compiuta delle qua hanno sostenuto unità sarà, di una intoppo a — e di nei grazione. emi- di piuttosto imboscata, sul coli, arti- appunto invasione qualche vostii ai desiderato tari^erò V se più coraggio ; ma e scuserete dunque un né giornali. cortese mezzi. vero po- libro, un ringrazio I solo Quei iYi essere austriaci : lo ad delF saranno Continuate colà avrò destinata fare, i fornito quasi senza mi o Milano. a remuante il di giornale un questo, lettera diavolo povero breccia. poi traslocazione buoni milanese rizio Mau- 1860. difendere tradurre di né giunge una hanno di nucleo un deve inserzion'e. Andiamo desiderato, dice lo modo larghissima vostra mi che vostro fastidi molti alla un qualche immaginato sarete risposto se in fìguratevelo consultarlo, vi quali In dioenibre 24 immaginato una io ; sono Quando durato amico, il soldato dove irruente nemico un mai connette ardente i"olemica da siate vi se italiaìm vivesse, e ed signore Pregiat.mo so contro mazziniani. Genova, ^ou diatriba Brofferio: al Quadrio Unità V altro, anni, interprete lunghissimi condizioni ennesima politica, persecutori; BROFFERIO IL vecchio Quadrio. e- DELL* DUK Unità 2^e\V non il ora altra nel quale " collegio Eletto, più affermava era di già Rocca accettò. avere deputato S. Casciano. ma In tribuna. vasta scrisse Broft'erio sappia: ch'io Guerrazzi, e il italiuna 67 ESTREMA « da quel di lui a frequente; si di giorno rinunziato ventiquattr' offiriva marzo zione deputa- alla ore per il V. LA DIFESA 8i esercitavano che intanto chiama egli arti tanto con dolse ne tai-dato mi d'ogni candidature, per lavorare arti che di fanno r"e che fra avrebl)e forse non ha un cose contro colse rac- il ; quale 1860. iiiuizo infami le ed di altre più colla mia da mie patria, la lamento Par- dal qualche molto sento delle esito esclusione mia Ma mi ora Cavour mi So imlt-x* sono volle cose ricevuto. nascosto di d^Asti quella sbalordito. pò* allo ajsNÌruiazioni \v giorno lena maggior couibattere. e per intorno di Cavour rinvigorito T^ mi di compiuta sono :\\ jM-irlie, «lupo parte 8pe"-ialmente mi mi e così: rispoinit'ivi a venivano vittoria volte C. A. che a Ministro l'avversario Torino. Ilo che e Tante grande atterrò e l'amico con il quelle Cavour guerra. sfidato, sfida la BrottiBrio del » legittima parole aspre finalmente se di al contro infami arti « sembrano me CONTEMPOBANEO DEL dal che rioeverebbe; Re il Re ma la è rivibili. tevi Figurache promessa di fremente intrighi non ciò ; ba-ssezze e me. Europa Napoleone si abbujano stiano per tremendamente compiersi ; gravi e parmi destini. e 70 IL Sia. pure. le sue «DERKAZZI fallacie già Rattazzi ora volta. altro Per mi e Nulla v' si fa Ora alla di era più da mia ferrea La lihera settimana con sicuramente. compagnia^ ho più quando : di paura ed ajuto: Ebbi tempio è Ix"carno A stabilimento che per onde che ; se affittino esercizio quindi debbo nauseato cotesto per quei ho Paoli. non sono un prossimità che vorrete ville Cavour che a che cerc^ è non Beolchi, perchè di in ero spalle non e solo un consigliatemi. Il del })ronao che ancora pajo stro vo- alcune di ancora della villa mia spense di- uno minerali acque il progi-amma nell'estate visitiamo su quelle insieme la colà voglia seguitarvi pur soglio ogni persino professione non alftri di mando stabilirAi alcuno in della cose bisogno dalle Vi poderi. a spirarmi in- consistenza. consigliato miei le mie e e suole marrani sulle è del qualche mia che cadde : almeno in penna intitolato rivista a coraggio tutto ma mia occasioni Rispondetemi le altre ["ensare mandarmi ebdomadario Tuttavolta avete della Kattazzi. a così colla queste vissuto solo son con a' forestieri. nell' avrebbe quando e tera, let- vostra ravviarmi passi un e invogliarvi Ditemi Verbanella si vedere da' la per sono fondi, senza idropatico azioni, fate cui fonda si scaturiscono sponde. in magnifico parlare per di in dispense bisognerà ; ma ; giornale vosti*o. quattro un'altra leggerla rumore gran che nulla. del è le colonne altri ed di lasciai. miei Stendardo Lo Interdonato co' libertà una" stizia. giu- troppo seppe lessi : secondo confidenza gli per coraggio un ringhiera^ lui elezioni volontà stabilire contribuito udite. solo, me in un il Piuttosto.... Vorrei colla me seconde sento letamajo. la ciò a P]gli mi lasciargliela a avere Capriolo; e RIO proclamat^i avere me segreto nelle mi non di intorno Camera che da di poco. possa fu pregò vedo lo «OFFE B Londra a sono io pusillità, perchè IL il merito avrà Cavour E lasciarmi con di sciare la- anno assassinarmi modi scalzare indegni ne' miei ; 72 Qui le lo Camera Già di tre Se giustizia. andrò In la sedere a 92 sentenza, i trattato amici nostri ranno fa- che questione questa uniti ripiglierò la penna ci favorevole, sarà pare, e riparazione questa per come voi a sul rielezioni. offerti sono accanto contrario caso di trattare essendovi mi collegi che baldi Gari- Cavour. a discussione Pare gola. non completa, credito della giorno di HROFFERIO IL tolgono rsegli alla mozione la a nel aspetta avventa per Nizza di cose E GUERRAZZI IL rispettare. faremo modo nel vi che ho già detto. Fra de' pochi Miei Tempi, Centrale come Dal di R^ ciò in mio ultima C. il mio Lo costà, di che chiamato; si possono non in Galilea glio Aze- sopra e scrivere. il luogo vi vostri una sito comune, senza essere disturbati. vedrò di paese, dove io mi posta iH"ssiamo potere rimarrò, più aliter riuscire diversamente a cristiano) nostra dacché e con lungamente qualche ritirerò costrutto le venuta in scritto: convegno conferire tanto saprete, come la domicilio, , da nosti-e. avvisaiTi hanno patire pessimo un queste è provvisorio i mille né siete perchè nosti*e Isvizzera dare a comincia che fatto avere in consegnerà queste del dopo crepare a (sto dietro genealogico, quale saprete domestico di il andò non l*onzi albero suo Pilato, domandarvi del che Cherubino al mano voi, Se andare non cose domestico scopo , gli soli, i Boncompagni, C. forse come o slìV Italia visita Brofferio:- al quel Ponzio G. mia la volta una sano. A. r in volumi smascherati. alcune Guerrazzi Il due raccontata Rica i fissato dirò State è saranno ho vi cui vedrete e etc. usciranno giorni corna sito propotimo ul- per isprojx"insit^me in prò come la liimaccia, fa di innanzi rere farò e 73 dell'estrema DUE Carlo come il MÌ8e- si cantò che V, morto. esser Vnle. Genova, Brofterio aprile 25 l^JWi. Guerrazzi al luglio 5 Torino, l"b" .Vjiiitxi Car.mo. Ricevo fui giorni grande ini soltanto oggi successo e di molto furono il frutto bianco per lo quasi Che non dirvi di che e Tutta ciò che la mia potete jrnato Mila *) ÌAÙ^ì successiva. di più creilere io C'ustellani in "ni Funu»ui, alla cosa, e mi mi a pranzo mi contrista. per per rattasziana. imposta. mia moglie della le passar lasciaste. 1860), licenziar a viene sent:i deputato sinistra il Sardegna gli particolare mi non di costretto Avvezzo (2 aprile-17 dicembre ascritto e rincrescimento il tutti. come solitiKlinc Fu in famiglia, io fuorché rallegro del che altra ogni vivamente» Io legislatura di successi gioja cou il ^). Garibaldi raunessione più cento vedere altro so Mi Castellani a diato immené far Corniglio fiasco. è veder accettare lontananza. voi, duole mi sentono serva, Codogno mento Parla- scorgo splendidi ? Non Di Chiiiro. A al Cavour ripiglio che politica. elezioni insieme ad é Questo delle di lo ora cui possono campo colla, Monte mangeremo Crispi 7* divorzi! parola. Ciò Questo con cause anni né qui e risma sua in queste scorsi cittadini di dodici in mia; dimenticato; posso una che della dei Imllottaggio Mai come opera nero. disputar a dimostrazione conforto. deir il lieto sento Vercelli onorata ciurmadori avea a soddisfazioni e!)bi altri ed Asti in vomirà ne' perchè lettera la vostra sere facilmente La S. vostra Martino Franca e villa con rjis.se- let- nella nella 74 GUKIUIAZZI IL è tera di più vi che prova zionato come che faccia ciò al mio ed vi onoro vi vi Ricordatevi avere e cane Guerrazzi pare mio cuor invidia voi per mi E stato. elogio del andremo non il vostro che il tempo ? consorzii famigliari F poco è mai mi alt'e- i^ersonalmente sono vi Ciò atfettiiosa. un : gelosia e ; amo. vedrò fermare vorrete non dovi*ebbe e vi altro nessun anche loco Quando che accorto forse altro io siete pi'ecedenti altre le tutte BROFFEllIO IL E domicilio che le aspetto Torino, a vi forse Terranova al Broff'erio: col quale vostri ; mi ? dove mancano avreste Concincina ho il non e Genova?... a galline della di Locamo a a e suo di piacei'e bracciarvi ab- Amico Mi ; io sarò non mi tra mi bussolo farvi mi contento al che al Parlamento ; riffa. ]*erò metterò in perfino cieco. la e venire. mi quattro, che mi il e ; a in ché poi- ma Corniglio, baldi Gari- preposto ci ha farò buttiate da essere, essere e fare possa un non da tale scalino come capo: nemico vostro che da il rompete siete ditemi noi allato Sardegna Non lìrofferio il elezione, egli potrà vostra Non solino con- funerale. .cedete abbiano vi divorerò non Milano a perchè tra. mi non vi prevalere. gP invalidi di essere voi, ch'io e deputato sì, sì, ci dovete vuole; da è e banchetto in speninza male a ; un voi se ha leggere chiaro e venire messo vi mandare renunziare vi mai Garibaldi pare per pari-ebbe contento Forse il nostro dovete ; mi che rallegro addosso rabbia k Castellani Parlamento. dove trionfi mettono me a al pranzo No, dei rallegro di ci ha per Chi(isa, soldo nel DELL^ DDE saluti Tanti ho Non ma se in tempo (jualche clic occorn' a e tutti (ìivertii-mi, per concertare per voi jK'r vostra, ca«a a 75 ESTREMA io venjra e anco la per Patria che avvis;ite Milano, a Mosca. divertire, vo- utile di cosa mi non Gio. a e veiijjo lampo. un Maria mi dal leva tavolino condurmi per tavola a ; però sfiisatfv... « » Men il « che rumore gran alla in democratici furono offerti: dogno, perchè Torino; Corniglio partecijmta alla rinunzia Camera nella L'accoglienza « mi fa un Consesso sentire dimostrare indurrebl)e illustre non a ad di la per qualche la affrontare Signoria del fatta la Co- Cazzano; alla putazione dedi Tommaseo, maggio, 10 dal Parlamento quali ai grande. onore riconoscenza nonostante Vostra Niccolò tornata uomini modo gliene ad i)otei*e appartenere non sé canti va- nell'Università di nome di per collegi tre i », Presidente: al mio fossero, l'incarico Prego al il dolore sarebbe mìe diretta de' preferì storia per lettera questa di cattedra una iwtria sua Francesco Mazzoldi l' eletto narvi. tor- a Corniglio. Montechiaro, di mandarlo ri- per » volta degli eletti; e opzione per « cercai'gli un rinunzia o Codogno, vacante Montechiaro a lui a questa d'Asti Castelnuovo opzione per intorno riuscì non dettero si il Brott'erio, nonostante faceva si Camera, Vinto da dell'amico, fortunato e il mio affetto taccia di la illustrissima noverato an- essere Se la le mità inferdi brama all'Italia presunzione, insufficienza si degni mi cettando ac- mia. signi- 76 ficaie Camera alla com' di elettissimo In sostanza, gli parola: reputi in la da andato Berruti, Oornigiio, proprio a in elessero volevano, Anche la Firenze a di poi condannato eh' so io posseggo, chi il tal che fare uomini più Toscana è un puro toscano ». Ma la con miracolo che nuovo uno settima decreto dei Monti. oscuro perchè il Guerrazzi del alla dicembre. Camera, da primo il volere blico pubdi e ci è riuscito Brofferio gli indipendenti. ne villaggio più Legislatura il qui e ministero del fu ma il non scriveva di che lettera, quale Brofferio Governo che ; una il capace non ministeriale in Donato) è paese nando Ferdi- scontatili, e » comitato, dal vuoisi del San non accettare probi rientrò Brofferio che Ve di carcere Duca signor mio più da chiusa dal che fare impossibile Il « pecorone quello di Duca gibile, ineleg- candidatura. Questi signor un maggio: proposto essere è 7 Toscana. a « (forse il sia Firenze ad in non costituzionale di di che P ex-Ministro anni quattro a ventina una sua Gabinetto nel domiciliato s'era la un Marittima. ^ìzzsl tentarono Napoli di con il Garibaldi sua cuna: al- stessa sua ballottaggio che legi col- tre dimostrargli vece Dragonetti, Luigi proi^ose in per i^erchè già deputato la usare per ». autorità esercitava racimolò vi non fatto dei offerte mio pre- non le fiasco, — lio benignità vi non vita e cordiale pare, chi consolazione a mia sua quanto Montechiaro a avvocato voti: fare Codogno a io BROFFERIO IL quanto a vennero che lo di desiderato ma E GUERRAZZI IL eletto romagnolo apertasi Nella deputato è ed stesso fosse La putato deche nell'aprile fu successiva per Castel- il DELL^ DUE al lirotterio Guerrazzi: Amico udienza dibattimenti ; il mentre e pijrlioin io relazione, Saluzzo lare l'avvocato jH-T buon a è di in Marchese protetta *) il Si \ì»»Q nengo. Pirrioni di e del 25 Lo noi di istigamento fa La come di il polio mono- cui è Grignaschi Mameli^), è in lidale so- di M il e Filippo De politico, è colore un li- distinzione senza Don non ribrezzo, Nazione. diritto sacro che parola, stampa. non intelligenza untale lil)era mi della Goffredo tu tribuno il ad dove sempre, un a Contemporaneo Contemporan-ro Giovini, qualniiqin' Fan nella al va campo :n della Sacerdote giornale dicembre Villa. Domenica la contro 1860. dal della 1854. Ne Grignaschi già d' attacchi s' intitolò che davanti criminale causa accusati truffa. Casale, Tommaso falla il contro compiici, Mameli, jrin^no diresse di Casale giornale Goffredo : dal e Stato tratta i^enovese dal processo Dibattimento d^App, religione dello *) V fo?uln Cinamulera a come come MiNGiiKLLi, Moffistrato parroco ma Torino, a difesji e y. V ebbi tutti in prosperare. invitato ]M»rchè hi stampa etc, istituzione una e Fiivnzts a Inanelli Birago. etc. delbi lunga che tempo un semenzji sono did comune difesi Io [Kìviv. la io partito, tutta ad ho nostri una Vercelli, a dove ai dirvi per più i I^afariniani stampa un penna e sotto messo auoor della bert{\ r.oni Io partito ivazionario detesto ma belando crescei-e "lifensoi-e suo Naziofie Il sta a j)er novitù. una recarmi della Segr.rio proviucie, dove terreno Udite assistere Milano, stato trova Criminali per la sono nostre Assisie 1860. h\pr\ìo Corso fretta questi giorni nelle 30 delle Giudice il vostro condotto Torino, Oar.mo, da ir \'i scrivo 77 ESTREMA dette dell' 8 del nome gioventù italiana. Torino, Tip. ampia notizia ottobre poeta 1916. Marti- Luipi tiS GUERRAZZI IL altronde D' schiena di ho Ricasoli molte consiglio paj'to e : Voi voi se potenza vostra, meno potente di porto opinione è il Giove ho ancora un queste cose Voi che ve ; Fra po' di fecle nelPOlimiw. fatali di pigli le dei vostri diverso solo tutte i : colpi avversarli io fo lo le sulla e e del tutti drete ve- coda Milano a stessa strada la per quale piazza ; ho Duomo i giorni ; preparino. la. mia per corna il Facciamo si Tempi istruzioni spedizione eseguirò che Firenze a : e fedelmente. carissimo. Farò an( di campo 16** Miei contilo YOi^e tempi vostre Guerrazzi: al Amico del lui i)er gi-ida Torino, e Garìbaldi. e stancate per nuovo la presto Brofferio causa ma fiasco. far Parleremo il voi. Mefistofele, nuovi Scrivetemi preparatemi è cuore, da vi In entusiasmo. popolare Addio, le e uscirà giorno grande che di ; fiducia Diavolo a tutti noi e indarno. non pubblicamente parmi ; testimonianza. io nostro il Non Anteo. come qualche alzata e per parmi e come fra. il combatte sono fanno stesso il che combattete ne male inviti e accetto molta ringrazio saluti temi Da- cuore. Ho continueremo e muso Genova. a portate notizie e sul accetti, nel vi nel la poco Genova. a che insieme io un dire ho riffa ? quindi : tutti lettere di credo ma di e eh' salutarla a grattare conto suo approvate Cavour che di Nazione Deputato farmi nella Egli sul i"assando volete Ricevo della che BROFFERIO IL voglia j"ran cose vengo, e una dottrinarii quei a E agosto 1860. dire che perderò Car.mo, fiasco a credo che resto ho l)e questa, 9 Firenze siate in perduto poco male ? Se ciò inganno^ tante : se vuol perchè altre vuol la dii-e che è buona- causa, che cause sarà la se ; perdessi giudicato 80 le donde farmi vedrete di si mi Ho il mio ; reazionaria mi rivederci. A mostrarvi. eh' molte Intanto in mia la di fessione pro- politica, di vece renze Fi- a essermi dichiarazioni. scrive mi vada io approvando agli amici linea una renderete Ho clienti Angiolini il sospetto vado non parlar a a contribuiti^) esercitare tirato nobili a io nere soste- scrisse ne ha questo che vuol il Corsi ad scriverete voi ; se toglier loro Giustizia resto de' miei Gironi. a viaggio Del sarò se e gioverà scritto di politica ; vado la condizione che delPaniiessione tutto e incarico. P avvocato inciampo per persiste: missione di commedia la dell'annessione, accettare con BROFFERIO IL qui il Ministero conseguenze Firenze E allora ? Di diventa cosa E etc. etc. scano a GUERRAZZI IL vostri difendere a la tica poli- servizio. Palermo di cose da dirvi da e abbraccio. vi « Guerrazzi Brotferio: al (Agosto A. C. Duolmi, e voi, e cortesi un molto, dorrà assai tenervi vecchio Toscana alle vostro è cipia altri vi non I. uomo che vi freddo mi che erano annoiaste con sriochi : io bene Badate un mal ve scongiuro. ne sinceri. e veduta che tiro. il Anche che come desiderio Io uggia L'Angiolini voi. conosco, in non il mi si mancai solo al non fa collega professa persona di La adattarsi per è non come grave vi mando proroga, abbastanzii pessimamente clericali. una cascare patriotti più è persona non onde sig.a Giulia, vostra ad e Contemporaneo Il un Giusti ai la esentarvi paese ai ma per amico, ci fa cercate distinzioni. autorità Macchi, compagnia, : non Governo, vedere non al fortuna preghiera una di brontolone. dacché Ora fama e di 1860). man- po' un al di debito dell' DUE di ppeparar^'i scrivono mi Toscana il mio È Io Cavour ? degno Mi Io non ad un i perchè : si adatta" di da : : mi Ririfda e opuscolo dono cre- La : nea Contemporadosso ad- il e suo saluti. il clima tomo in- opuscolo un *), e dubito meridifMìMÌi. nervi gli e sig.a Capriolo tornare schifano, il mentre inrugginita tanto cordiali dubita dono, cre- scannapagnotte stampando sta mi non liquia. re- qualche la i miei la V Ui su ma bugia: di del leggere a vedete loro vogliono ora schiettezza, asineria Se Ferrari miei ai con scritto uno tutti professione visto fate tempi la vo*fare io volontà, relazione, Bologna a Jilla Federazione io ho condannato cristiano. scritto ha ci fa mai consorte in venga Consultate ». mandarmi a Boncompagni ho asciutto e Brofferio sig. vostra professione fo siete del l'articolo il giorno: non scritto Maggioranza la del amico Vi FiiM^nze, a amico. che io vostro tutti. fate il santo sì che e che potete farlo, giuro e il Contemporaneo di se prego, Garibaldi. rincresce Poi dovere Livorno a difendere signora. Vi e ci « : per vostra voi terreno 81 ESTBBMA iemale Torino ancora costà vale non [mm* le stagioni temperate. Addio. * K vero nari toscani tempi il di"viao avrei e o Gioberti, maligno, il *) l'autore gnoii, 6. — Alla ecf.. Lea rivinta allora // Ouerrazzi Italie, deputato e U quotidiana per Broftrio. La il di (ììL3Kpi*Jì mente collegio di di tanto sol- insensato giornale un ricl«*tu". etiseit* d^ revolutions ora Mastini, «li no»- a' suoi non libro un altresì Contemporaneo, Camera, di rea/io- diceva insomma, stampa sovvennero i prima: come i Grandnchisti alla ma de avveitirlo gì' indietreggianti, aiutarono e » G. giore: peg- politica F(ckuaki, i". Luino. Itoma- 82 GUERRAZZI IL varietà. e Sanpol Lo casoli di ai e di era dirigeva Gandolfo trivialità Non alla fine Eco alla strappato i tribunali del della giudei animali, di nella direzione la Giusti, dei condannò querelanti qualità avvocati multa e di il soldo invitati ad del nelle di di il cessare, pro- Mari quel di it.), all' del spese del carcere, », Piero mossero Difesero istanza. Leopoldo Il leotti: Ga- Ildefonso e foglio. Tribunale minato incri- giornale lire cento indennità a giudizio tassate di Consiglio il Brofferio polo, po- via e Cempini, e dardi, co- del », giornale prima gerente giorni (84 adire Fateci « componenti Angelo redattori quindici a erano gii impieghi, cattolica Leopoldo Adriano ingiurie per di « Contemporaneo, uno « Fenzi, al tribunale gli Nazione il otto lor innanzi querela Nazione parole: religione amministrazione e d^ Italia, JSaxione, iniqui, imbecilli, della Carlo gusto. Puccioni, Torino, a sempre e favore scane to- dei in lire ». 11 Brofferio andava a Firenze ad il ratore, Smasche- mentitori, buffoni, ingannatori dispregiatori questo simili blicato pub- dilapidando », non aveva Lo accaparrare « tica poli- degli operai, della povero e '48 degli interessi Stato, queste con o di dallo mensa del '52, redattori accusati alla intitolò giornale i danaro intascare nel e Ri- al abilità, che quale si veemente con aderivano Giornale un quell'anno quotidianamente di Torino Contemporaneo Nel tal tutti, e contro nell'agosto : Sardegna, della che Stefano tutto combatteva una per quasi Sardegna fiorentini a di giornale L^ vi mestiere diretto iu Alghero senza e BROFFERIO IL scriveva e linguaggio nel nuovo quale di giornali lui. E esercitare la sua DELL* DUE professione di voglia colla che ed Italia quella avvertì le È « di i nostri che abbia fu data fosse sperare in fama tal di alla un uomo 22 ma diversa assai giudici. Così del guisa stampa: Milone, ai che almeno agosto e suno nes- rendono con frasi noi; cui ammiratori ben egli è un parole e fu Che scese l'essere daltutti contro tristo ben di avvocato delle altrettanto non vole age- lungi d'accordo ma lo vorrebbero t. sarà pronunziò. all'eloquente Brofterio avvocato |)ersonalit{\in caldi è il Sabato. di dibattimento, al facilmente, imprestandogli cortese nell'udienza politici si trovino che avanti pronunziato Brofterio l'avv. discorso preteso un discorso quel intendiamo sig. dice si assistito avversjiri lo Firenze istanza come servigio quello troppo ". numero in prima quello delle ama innanzi nel Brofferio conoscei'e (pianto giammai potesse la guare dile- a non attaccava Annio prò pubblicato stato chiunque 11 ed Brofterio Nazionf Tribunale Torino, polemica {acquistare calunnia suo contradisse. dell'avv. noi quando pronunziata la «Il bastava italiano giornale Ciceroniana la come così: quale Non quell'anno invereconda la la « ». politica, avvegnaché venera del di gennaio potesse colla e stesso dottrinari q uè' una che egli Stendardo Cavour; un menzogna tutta usò. nel importanza L'arringa di che considerazione seguito A a con sospetto concepibile da di il conte ogni che rivelò si alcuna schiena dello giudicava programma confessava ma dimenticato Nazione contro la grattare forse aveva la d'avvocato, 83 ESTREMA quali non eloquente mai trascinare nel fango i suoi 84 IL Brofterio GUERRAZZI E BKOFFERIO IL Guerrazzi: al Firenze, A. Non che voluto vi avrete in stato detto stata avvilita, ciò mi sostenitori i vostri amici, i principali vi e sarà Fiani, altri il i che lotta rono fuil Carrara, cui a sia dirvi di gravissima parecchi verno go- moderata obbligo il mia dal preparato marmaglia questa Ora della pubblicarono, specialmente e vostri. ricevuto corre in il Gironi Torelli, qui si questa confusa, amici derio desi- nel qui incredibile avrete occasione di cose dagli era che tutta miei il che ora questa e le quasi successo tutto come principali Paoli, il umiliarmi, che subito partecipate t'ossero dopo per scritti scrivervi saputo spedizione 1860. agosto C. ho che 21 voi veste scri- ^). In che questo mila tre arringa il che il motivo si spacc^i*à ') Dionisio si toscani, Guerrazzi guardia di una più presentò lesa ma da principi e mai a fu Emilio e lui. parecchi Degli in de' altri '49 Camera detto rimanevano, noi dovinarlo. in- possa edizione deputato alla Guerrazzi al a collegi elettorali prova. Del nel '49 capitano di scritti altrove. medesimo consiglio, stituente Co- devoto, la Guerrazzi minori ò e candidato vincere dal operare un^altra uel Torelli, istituita mia prima. fa '60 fece di alcuno dopo della che copie democratici riuscì prosciolto di della avvocato, il municipale, frammenti occultamente meglio dopo devoto maestà fa moderati! Pubblico che senza ne molto volte non tipografia stampati se di oentinajo e Carrara toscana; alcuni il Ministero qualche Intanto di acutezza di copie vendute, di dirne senza più e furono sequestro vedete punto, pari j al della imput^ito messe guerrazziani su furono DBLL' DUK Vedete di si Oggi fa volontarii Se parte ciò li dileguando intomo a vi voi di accusa i tutti e libei-tà giorni dicono Non che i vostri amici, che e sempre ed mi opposizione favorisca ne i sciogliere la a corpi partenza p"»^rdona.re a Kica- amici si colla e e si avversato che il manca di alcuno democrazìa la a vieppiù stringono speranza; dice perchè grado va scana To- suo capo. in collera Voi cambierebbe. Genova, a in di vece potrebbe qui lontano perchè collera i dunque vostri Ora ed tutto stette Gradite sin ordinarsi, più fiasHo ha desiderìo essi, in peccati. star può non mare col si vi : in e vero., suoi che ed protegga toma de* opinione grado i spregevoli della ; dere ren- a e l'amoi'e Hicasolì, clie vot^ ordini, li una L' qui, preveduto contribuì addormentato Garibaldi, con Roma. soli vx"TTer stia Cavour, essi voi odiosi cui divisa- mio risvegliando. va per che è ciò ma in città, non da rendere a nel pericolo : ed questa giustizia della si vittoria o»tiiiariiii il terribile e la tirannucoli che tuttavolta bella più ad ragione mina"*cio60 esisteva e ebbi è Vero mento. i io se 85 E8TR1C1IA i avete vo«tro con saluti miei di me mia sono quattordici moglie, rinprjizinTii#^nti dato. aff.mo. di ore quelli p""T T col di ajuto guito. se- tutti cacissimo effi- 88 pubblicano ed Re ho di lettera una tutto offenderlo, per sperano in tal modo se ciò avvenisse E Garibaldi per nella piuma, Napoleone Oh ! deserta io s' dove alla il premio, sarebbe fa Farini e blica. Repub- miglior l'annessione far^ piccolo lasciare morire a vorrei non si"eranza lanciar più che pare Si tito parrarsi riti- e come povero di grande più Elena. potessi ridurmi potessi me Caprera Sant' a di il accettare senza ?... A sia Cavour braccio in al ^). vera diflìcilissima. disgustarlo. precipitarlo attribuisce si sia diventa per di che giornali i Oggi che credere per Garibaldi di rovina. lo e Napoleone a motivi troppi situazione La Garibaldi di amico protesta BROFPEBIO IL E GUERRAZZI IL a il Piemonte Firenze ! Se avessi non Se ! sempre per questa vivere. più Addio. Brofferio Guerrazzi: al li Torino, 3 ottobre 1860. Amico, Arrivo quali vogliono Camera ') Ce che era furono dei a è di Vittorio restituire sequestrata, che più il ma venire a che noetri alla prontamente dubbio senza che fu la saranno era diceva più trono quando di valore Francia già se ripubbliciata la credè atterrita. alcuno, al n'erano vostra conte quelle e di sparse « mase ri- ne che non Rammento Poiché Maestà i voti si affretti Chambord copie parole e lettera, : Petruc- intendere insolente. Napoleone a il autentica La addirittura che : lasciato parole gente stupefatta, questo : alcune con ripescare, han crederlo non dove Emanuele non preghi ragioni aveva ricordo riuscito popoli per Firenze omesse, anche che uno A sua. vi amici dagli ascoltate. pubblicandola celli mi era io incarico altro un le vostre male e n' eh' dire per dette ben ho giunto Appena i Locamo. da a ». Fu centinaia. dell' DDE attorno della che hanno del grande vi daranno non v(*der so del il resto del carlino. Guerrazzi alcuna che Fiani lettere di parte. Brofferio: al 1860). C. A. uso sono a mentire intestinale guarire A sano per mostrarvi non verrei. ^01 siamo disegno, né potrei non lo provano me affliggono mi ripoeo, dieta, vuole ebbi solo mi han del Cavour, né notte alla e di polpa e trovare marindi ta- Camera ministeriale' il popolo ]jo male : ognuno venite. cosi trov«to mi di un del ministro. fr.u'ria a negli quale cx"nto : e di la parlamentari. il stampa calunnia tratti ; ina- bestialmente 8Ì spose ri- non scrivono ; vedo difesa so non che mi noi noi fese ») piglia le di- Rattazzi dHnfamia atti anco tra per divisino che ingrato, Di ìia c"ampana Tutti mia. tìiìumo vi il Ricci Intanto mostruosamente già la fieramente avverso N(ui niente, dicono che ? suona ultima una div«»ntat4i ') Vincenzo, II»' e ad procedere paese : verrei ffoecordo. r vi dirò meglio, anco non ragguaglio detto anco verità PercJiè concetto Io non la pochi suo. non che fiammazione d'in- infermo sono fantasia sia non dolorosi ci che Deputati. E vedo dico, che e tutte, che ; cose dei mi vi : ; gli scioglimenti giorno. allegro cuore. (Ottobre Non del cose tenervi per Addio le i"er da luce facete; vennero tristezza di piena mi ajutai-e nell'acqua. buco gran un ad venirli a righe due due mando Vi fare a opinione retribuzione in me per tutti son buona della vi prego porto, queste che e paew» vi V anima ho che è deferenza mi etc. ete. lieto tutto intelletto perchè so nostro che potente Non io vostra amore (•(?1voetio fatto ; ed questo per Asproni Macchi, Uicci, Bertani, 89 ESTREHA non «0: 90 GUERRAZZI IL isiuito,e prouto danaHj senza aizzano per chiedete tali autorità. Io non veruno senza vi opera, mirare a dire zuffa la se di ho forse tutto ; ma chi si mette fare a prema su- grave, si mette cimenta si altri gli ; se co«a ci non repu migliori acque. imprendere morali, come mio che parmi non accettai Io in penso che e lava. saremmo cV ; davvero il debito fatto pericolo fisiche alla Con costrutto. senza siffatti petto credere senza così vanvera, me, quanto piena forze cerchio elementi con proprio posso e a deputazione, opposizione le e il fatto avessero giornali^ senisa lagnansi in rispondono opporre gnante calci, noi , vi la BROFFERlO IL Tutti poi mettersi apparecchi, savio dei dare a E tutte con trovarsi di schiacciato. Ci vogliono Ci vuol Ci Io e altro ranza perseve- Fabbiamo. non sicofanti ; il martire martire ah mi lo feci assai, guadagnerei renunziare cose sua *) seria, parmi un La da villa contro chiudermi nel raccolse il cielo sclamò nella : ^) Giuseppina il Cavour contro tutto lodabile e mo escla- che un il ov'egli nome alle un branco da alcuni abitava, non ho possa turpi di timidi, sulla io salita farse, uomini altri di S. si delil)erato esaminare voluto onesto uomo suo vendersi, Ho che parendo mi non opposizione, deputazione. e morire vinto. rappresentare parte lanciandolo considerato presenza si fanno Io hai alla e e nel PApostata scaraventandola- e ! ebreo, fare possji mano zolla una Giuliano vicisti. Insomma, Paola. cocciuta continua, anziché che nella Galileo, : la dei abbiamo. abbiamo. ne tenace, essere sapete piglio e ne nome. sangue ! non non continuando Voi ah e Pabbiamo, non vo^ non e ferma, noi forse del coraggio vuole e quattiini uomini prestare che costà- parte duti, ven- inetti, pochi Francesco di DBLL^ DUK buoui anco meutx) fuori. e Voi col mai. dell* darvi Per - Moi-dini nulLa. vi amici luuniii. e interi non Asproui di ostino volo. i steriali mini- giornali mezzo dalla lavarsi manco ne ritorno, a giornali I pochi vidi non Castellani, ragguagliarmi calunnie; di laceiano Addio. si è visto. non volta una Bi-offerio del nominate. venta. prcmiisero scrisse amici o che della rivedermi Cavalieri Ferrari, parla- in sostegno eloquenza persone prove i)romise 8anna ogui colla» amico^ le rivelate con 8. di privi e Ameu. cuore scusatemi P. divisi, ma i* 1 ESTREMA ca- Oh!... P. 2* 8. è come Comitati il c4ipo soccorso al stampa : {sic)j "• KiMindem Italia., gambe ne' cani. Broftèrio Per al tutti, ora zato organizi)er darli man- possa giornale di per le raddrizzeremo forse e di altro vedo non copie lamento par- li mantenga Sanna col di al Aveva muro. (aribaldi), G 30/m un fck-riviamo tiifita nel intenda la se Picchiare perda. si non batteix? di alla soccorso Bei-tani Il . bene. Guerrazzi: Torino, ottobre 15 18GU. Car.mo, Tutti i f»rogetti era omai due giornali couchiuso. Bertani se sillaba ; La copia ne in buona perchè ciò *) Giorgio, recai villano ai fumo. Tutto stabilire i)er Toiino. a sul in Un lago d*("rta bel cx"là giorno dirmi senza suonat4"ri. credo importante. di trovarla da Napoli Vedrete da in e batterà una di cui vi trasmetto il motivo essa che del tiro ri- "). si porta da a campagna Campanella Pallavicino ordini andarono già stabilito notte di giornali Mi era va scriveva di M e ; uno ragione jeri mi di Ijene governatore in Sicilia della ; ed Sicilia. ora che in Napoli 92 si convoca- traccia modo ogni interne non cui parte, di sia o sarebbe eh' ; ma che io Torino Democrazia la pericoli affrontare la per alle guardi che bello di parlamento dentemente indipensulle abbia cora an- vita. vedere so nostra e dal e pronunziare per Sicilie, parmi qualche Ad ministero Due delle sorti BROFFERIO IL assemblea un' purci dal E GUERRAZZI IL e di alle o catastrofi da ogni che fosse liana Ita- causa, per causa estere cose Cavour sai^bbe opera bestiale. Come fu vigliacca Forse la contro voi circolare nel 4 di che del numero Il quattro un po' meglio. stabilire delle -, Due con E legge in fu introdotto tre della — legge tardi astrazion clie fatta il di rovinati oggi ; i nervi. sto appena, dalla si — incaricò di provincie italiane provocare nelP e sei all'unità «contiene di ex-regno 1- approvazione Non nominali fossero fa oltre gli al altri propugnatore discorso, dimostrare chiuse con sapere, e verità creti de- contrari. chi e con si e possibile mirabile accettare che Ministero all'Annoni, un intomo Governo degli appelli uso avverso tesi nel quindi e prcmnnziò da Camera discussione : 1' è non alla favorevoli perchè Ferrari tcììipo ha letto nuove fiducia 290 con «^ vi mi al plebiscito Fantoni 11 federazione di l'annessione giorno Castellani oppositori. presagi del nominale, i)iìi al altro soggiungo avvenuta facoltà Stato allo del appello Ferrari, dare per Sicilie, per della vi interessante ? sostanza, ordine un bella la dell'Assemblea non in "^ono discussione delhi di giorni voi Vanncssione reali Palermo, : ^). etc. 1' ultimo politiche cose cinque o tratti! Disegno di delle disgusto 1) Si ricevuto Cavallerd e convocazione pure votarono mandata* stata mera! Ca- quelle provincie. Da al avrete alla che Annoni come sarà la per soli FeiTari sono voi a Precursore di cose pure Mordini e i due clericali sono che Nov. sulle Cavouriana quattro Pensando dell'opposizione che sapete non proposta gli altri condotta la il quale indiscutibili avveduti. e dkll' DUE Oh ! tutti siete io, io sono sollevi io Genova, a non Cai-issimo Kw'ovi cinque Asproni, vourriani. 8a Ma lo stanca e nessione vour. ciò guerra che gli che vorrebl»ei-o ci disse e di convocazione si fa"'cia stampa di j"otenza soldato furono sbarcamno Accoglienza lo spero in alcune piuttosto viaggio: la pai-tenzji. È bene che quanto alla parlare. (sic) i nostri davanti la sua sconosce Die in namenti ragionazione. osti- vie. di Non scrivo si trova PanOi- In Tutti - vorrebbe potenza migliaia fredda. se» immensa s'infranse altre jx'r onde sentirne semplice. e tutto Tenteremo O^gi questa puro vani, il decreto. intera il parei*e (contro un'assembleii vuol non cato. impic- cederà come ca- combattere, a che condizioni tirmato i muovono vederlo ottenuto di senza sarà sera si mosti'a parò modo neoessario fu spingerlo disgustsirlo in Abbiamo la di invece gueiTa alle Crispi, Cattaneo, dell'ignobile della la pre«enti stra no- mattina questa non finirà Questa nuove coutereuza luogo tutto non sovvenzione io. della piimo Pallavicino). vostre me. In il terreno. meuie di ed questa dove Giuraddio! voi. più di luogo Eraviuuo Botteix) d'informarlo voi frattanto ; datemi risultato ch'ebln* Caserta. a il parole Garibaldi con siete ama un Brofferio, due in vi estrarre Brott'erio: al Oauipauella dove loro dal i"otete venire non Sig.a Maria; nessuno E tarmi; riconfor- uè poi e volgo. voi andare alla che dal poco di potenza, possibile di mai è compagnia, vostra uggia; Toilno: posso ricordatevi solo fanno un a Rammentatemi e mi 93 a. siete, la esse cervello loro si che accento altri gli dal né voi ove avi*ebbero parole [t^ vostre cuore, vivere potessi se kstbkm ancora si trovi soblati a a a fianco piemontesi. Bertani Torino di G perchè tene sollecita- (aribaldi). 94 È seusat^e greteriii è soppressa.... in scrivo Vi fretta, la la già sapete Come della se- tura. scrit- pessima la e al momento caffè un BROFFERIO IL tutti. noi di unanime l'opinione E GUERRAZZI IL del partenza vapore. Brotìerio: al Guerrazzi Genova, ottobre 19 1860. Carissimo, Se vi non assai si è accresciuto chiamarsi potrà da casa vi sua tale ci Garibaldi, mal hanno se Di me paga Leopoldo II. senza esaminare se ma ingegno e quattrini gli stimo lui. Se io battuto ho per 6666 con addio alla perda il creflito vita *) come ^). Forse TI marchese L' della prima e lo etc. in chi e il Pallavicino ; forze, rare mu- per che di bene se ; e (aribaldi) ed a O gli mise dinanzi Macchi. Dio Tri\nilzio. temo stella un li no, dire che palmente princi- questo « ora colonna campagna, ottenuto. Ma ». ordinarsi, G che di legato alla partenza, avranno il Bei*tanl Giorgio amico mi combattere democratico, vivere a che spenderli meglio Cristo vorrà avrebbe ne calcina come partito come essere politica. presto ? il ridurmi miravano tutina saprei e contro e comunione Cavour, percosse, già disposto uomini, e che predi- e fìtto bisogna io se borghi conseguenza, una vincere no o hanno quattrini, accadrà, ci è unicamente e ; ormai : ricavo vogliono quanto questo parlo qui puossi ci combattere per Di reduce per quelle parti bene vedrete, voi pel Cavour, in ciglio che ritratti, stampe, con propaganda vi non voluto Cherubino egli passeggiando ; questi andasse che tratto. l'ardire. che fatto dolore, ramente ve- di la opera, figliuola del assicura, dolore per ora sono questo per Quale manchi me mi perchè è avendo ; né sinistro. ringrazia mi castelli per in se egli così, che Benoni^ giudicherete e male F occhio che adopero non prima risposto sentito mi posare ho ma- chese mar- perdoni. 96 voi per chiamato Parma a apposta cause per Bologna a quanto : occupato sempre più non tradisce mi con immenso Piemonte a Brescia. Par cui sono sostiene Umane noja. a fatto mi più mi tanto avuta sempre soltanto, di politica la amoi*e, ho che in Piacenza a più giurispr-udenza la anche Crispi a ? Sono ma scrivere di peraietterini Volete ? toscano BROFFERIO IL E GUERRAZZI IL cose! Salute fraternità. e C. A. sig. Ciani Il scrive, che il e popolo scrivere tenda e Vedrò sig. Emerico mi che molto Al nella passato nomina Bertani per e di al un mi parole dire l'altra Pallavicino; peccato; abbaglio. Cadendo in diacciano ebbe non lo la sisterci in- e futuro. al temo e dai (aribaldi) G che bisogna, mandi politiche considerazioni centrale, ci aggreghi grande, affinchè tengano lettera con uomini fermi la - tissimo mol- scottato si al in la se proposito. tanto passato, del Di fede tentassero congiuntura, ripari. L'altra, Comitato la le non circa stimo io in parola voi fate la per più che eh' rimasto bisogna circa fu futuro piena una perciò persona- sono loro cose democrazia; Macchi in due ; ma ; aggiungerete, qualche sime pes- agli orecchi. Milano solo con essi con Ripeto: bocca. toccò accoglie istampano non Amari, polacco; che : mi Casciano collegio, le arti sussurrano da anco sig. Crispi il Principi, calunnie le 8. speranza poca- bensì conto; avvisarono al col le Ora il mi questo a assonnato, Rocca del Fampliazione stante trovandoci della gonfaloniere rielezione. mia Brofferio: al Guerrazzi grave quale e proprio acci-editi di credito i Comitati il è reputazione parti- dell' DUE colari, si oppongano paese, che glorioso meno assai utile questa dalla suprema ficcarmi consente dove che pure Ho salute sua la mia voi, natura non assicuratelo e al debito. mancare per Bellazzi sig. al consegnato la in luttuoso. e perchè sarò non più ma disfatta aspetti rimedio essere fimi, rimanendo il alla può Calata a scriveteglielo : io valga elettorale che al Garibaldi, buono successo e bisognerà incerto : iscriverò non Vai-ese a ^) ; la quale prova disperazione Io mi Patria alla di battaglia la vincere elettorale, destino lotta isperanza con ; il vincere Setta Empia alla questi preparinsi e 97 esxuema i voi. XIII e dei XIV Tempi. Miei Addio; saluti i miei Guerrazzi IStKK Broflferio: al A. r;is4ì. iit»venibn' 27 Genov», in ( . Vi la scritto aveva presente La ci : condizione di quella fosse, se di sforza due o donati credere con atti — elemento lo appunto Martini, Il il Re Garilwildi e demonstrandum. Chitrazti e il è al Broferio. Se la gli mosso e i suoi per questo ? Se con cui ciò dei uomini se non sume prea intende sì mavera, prifra. bandisce la sceverare si trattamenti, mal- Come Come in polizia complice Governo, sia che a i volontari. vhi? niente. benefizio (come allora impuro, sembra l'elegazione. li cac"-ia si è colpito Colombo accaparrar gradito che ogni est oi*a mi nuovo contro possano ho immenso Governo Genova) usano essere solenni *) Quod 7. si il Governo mesi da è per a ci uno la col partecipata venne (aribaldi) si dà intendesse i Comitati tre O Un che se del mi non e su, ingratitudine. la far che pensato di regni se quando ricompensiito uomo di pi*emio ho presente immensa, una Taunessa narchia mo- elemento impuro K. svinco- V. può 98 GUERRAZZI IL laiìsi dal che importa ; dacché ministro Cavour, Il pel Generale, se battaglia le battaglie della più gli emuli campo poco il grido indipendenza^ adesso della istrangolare per Io obliquo. per Re stesso in breve confortasse fede, che concetto morale, ci che probità agita, aperto. Gren. nel ci A modo Parlo versiamo ore 5 4 di dicembre che dentro mattino. 1860. e e manifesto le a e parrà il Deh più stupenda che Patria, fu al e quale col tronco, e prudenti, la grandezza della la giustizia, necessarie e sente, scrivete, spediente: confusione. generazion ri- alla per sagrificio di tanti ! non incamminassero intende, cui pensieri. vi lo mino cam- sopra sovvenissero che virtù prova scorsoio animosi, rettitudine, altre Dio gli sul basta a nodo alla degni la con conosce solenne inconcussa, riosa, glo- meno quanto mette e uomini più combattere né come e illustre, di significa i suoi un patrlamento e popolo un importa eleggere a mai un'autorità lui disegno, la bontà ci hanno me fare generosità, la quella via che di a suo ministri con di di il il paese provata Corona la che vinciamo non un si lui la quella vinta si fare su abbia zionale costitu- sarà di che Gen. Il avere predilige che chiarisse del vorrei persuaderlo, ho di libertà. la che combattere adesso, vorrieno indipendenza Se la Patria battaglia. È troppo e considerato ha non parlamentare per erroneo politica necessità. nostra. di efficace come vittoria gli fonnano gliele lasceranno La baldi) (ari- volerlo il Re ministri isperi non utile sia per e non ; meno E. V. errore, sua Patria suoi. non ma piglio elettorale, egli la è i suoi parlamento non domma, con G del senza imperciocché e condizione la verso suo al lettera e possa, starsi governa, politica insieme sua La il Cattaneo; o non e regna lo mantenere bisogna che dire pericoloso fa? noi E. V. BROFFERIO IL perchè Governo, suo presuppone nuoce K e tiri mar- meglio scrivete qui al parmi Gnen^azzi: al Brotìerio 99 dell'estrema DCE Torino. 18t"0. dicembre IJ Amico, comincia Torino A partito ha rosso moderati ad ciò ( )ra che da sottoscritti altri ; dirigetelo e Dopo gli andrà da anche con di Ajutateli Genova Fate questo. quanto coli arti- meno Ricci a- già che gli operaj verranno chi e mia fattura a ed a^ll questi vani gio- vostri. son ; questa parte qualche Pianciani, la vostra è e quando un' si minci co- mia Garibaldi candidatura. ; nondimeno ; facendo. va che Qual- incastrarvi appendice si cosa è Macchi. poeso Ginevra. a e colpa appena metterò a ha ne stento Se lete vo- derà raccoman- Vi abbraccio speranze. Guerrazzi A. lo me. tentenna; Sicilia molte di in Parlate ; traccia. sé artieoletto qualche grande scrivere in giornale un bene. entrefilet a o vani gio- presto. voi studenti [1 Diritto domani a : studenti. fate Ma anche Mandate Adopratevi cui i Forse essi di alle in adunanza Università scolastiche molti nostri. amici dall' all'Afen€0. deputazioni vengano che è Cavour venire di perfino lasi'ierà e di partito faranno e vìvrH impoi-ta ad"*sioni vengano che V Ateneo Il maggioranza. la Il loro sabbato. tempestoaifisima si separeranno moilo ogni minaccia sempre pur loro. diretti. me di foglio fra e v' ha sere da sono il scissione strepita le Tutte mani. vedrete e havvi alti'o Università neir il mio; è programma Per questi giovani ? Università deir giornaletto il Vedeste di vita. po' un al Brofferio: (\ s"(»u(l«) (li parmi cotesto ufficio vanno aiutati, rado; vanno né da me; diretti ho relazioni scusate. con tutte fra 1 i giovani, giovani di le forze, ma uè Torino il vo- 100 stro (io credo) nome che comparire la come medesimo ed taglierini di aria Torino per ; V Ateneo rossi In questo di Re co' mio non si voi puntigli, i che i soprattutto vizio potete superbi blande politica per pigliano alle Io dà mi ora donne Guerrazzi la quando al : la lo Cavour, Tale e un sostanza la sia grande senza di non raumiNei il vani gioM(ar- vostra questa, vita perchè impregnano. il le paura : Saluti in nausee casa. 1860. io sua uscirò non loro. ha cricca diventasse inchiostro vele. da ma dietro commissione niente fatto Senza imbarazzo, costrutto cose dalla rosso non avrei che emì mi perdere mi Non vergogna saperlo dacché 1861. gennaio deputato. .... il lezzi, pettego- vedrò ; che Brofferio: che avverto i i cuori. Genova, Vi loro persuadano, Toscana nausea dicembre 15 Genova, in nemico. traditori, Domani eseguirò torno da e vincano cuore. ed Bertani, scolari. poltroni parole, di più tagliarsi pazienza con spregio o donnesche, infernalei da adesso. giovani, predicate vanità trecche abbondanza e i sce costitui- me carezza o vour Casieno piacemi amico ; chi sbocal ottenersi e del bene va altri per possa più quelP con da con chese) Ricci, gli le partiti: havvi circa lo ripicchi, compongono lino farmene ad non ; confermo, a che avversi costituzionale mi deve flagrante non sieno nostri praticamente varranino giubbone, i bero avreb- Pagitazione pensiamo : Parrebbe credito, DiHttOy politica piacemi sua concetto Moderate e troppo ; che solido di quel più il loro. di più vulcani, monarchia la fra No, casa. andare anco d'oro alla perchè ; in di bocca fa va meglio o fatti Lasciamo fuoco. anzi figurare agire, scapiteremmo li facessimo noi da. ha non BROPFERIO IL E GUERRAZZI IL si addice hanno paura tolto salute tempo, e se narrar- a ; so il paiola- ho mento Mi pare salvi la Italia il che Monarchia renunzia. del fuori e Rattazsù afferma si arme con da me ho non alla Addio, iiin la quando state spesso, al mancato sano Brott'erio io mi vi che partecipo che Di prima mi la stessa del Non so uomini venni verso di- come Torino.... a Il sistere as- dorme popolo dei quattro eleggerà. di o in sconosciuti, o dove Quindi ho non voi IHHl. alcun collegi Cahvbrìa Di Lavoro cosa. (eletto) in sapete nulli gennaio .SO collegio cui in sono servilissimi, notizie e nulla candidato siete in i^quiescanms pace sarà sino al ha gli giudizio. comprendere il nostro come più intelligenti, più faccia fiaschi il mio creilo così pure ccnnpleti. averlo audaci e Voi partito più operosi pochi ma d' Italia il dover faceste fatto, che vostro, altri possono altrettanto.... Perchè che Ah! sempre. che resta uon volta non uomini con Terra giorno dire sali spon- mm. avvertite uno neppur forse nistero. Mi- Guerrazzi: al ballottaggio spero. nione, opi- al di trattato ora. Torino, ed ! fare. bagaglio dramma. coraggio e muore non debito, del rappresentaEÌone il tempo Voi loro la può e in capo eventi Cavour. col Per passato si la renunziafi- dicessero non mente ferma- gli veri patriotti questo ma il Bixio si dice Qui i Dio perdano smentirmi severi parlamento meglio, sarebbe tutti Se credo io ma paifl- ignominia. piemontese Possano del peggio d' fissa, sistema patria. la forse il e baccanale idea una uscire per un a Sarà I Cavour e Cattaneo fosse assistere sato. sero creduto sempre 101 dell'estrema DUE è letto maledetto non ho e cercato in Torino? mai una con linea avidità Figuratevi vostra in se per il mio provincia, ho tempo e giornale quantunque se ho voglia 102 di fax-e mestizia e Pensiate voi il vostro è paese Per dignità con uè di io mancheremo Toscana? mio. Procuriamo certo. a ed di monte Pie- di scossa ri- silenzio fare che ciò a cui e portare sop- voi né di almeno reliquia di salute logora verità in Toscana nulla : rosa. dolo- la Almeno sconfitta; nostra via la tentativo in vedo non paite dir Per del : alcuna per vita, qualche ora la per qualche croce collegio si vide qualche dappertutto. morte in peggiore ancora ombra, qualche in stabilirvi a. mia di pieno sono da conforto la porto e affranta;, di parola innanzi tiro eppure ricevo non Panima Ho giornale! un BROFFERIO IL E GUERRAZZI IL vare conser- abbiamo trambi en- bisogno. tanto Guerrazzi Brofferio: al (innova. 8 Ixfil fel)l)raio . A. Anco C. salute, uè tempo, scriverò in Rattazzi che e... 10 il tono si sto il pezzo i"er sarcastico tutto e sapete cresce rispondete più a di a è v- per noi. ora. Mi vostra audacia giornali : fuori in e passione tito par- alla mano straniero. bisogno, ; 3° un bastati. raccomando ironico o piamo sap- non nessuno. messa allo se da muova essere Corriere 11 non ; si è poco con gli avversari saremmo non : e metter a più quieto e rispetti noi i)er inschiavisce dicono osservando viene monarchia dichiareranno leggero, Voi la perchè temono non via che e ho non ; sebbene solo, Dio e insieme ? La pacato dissolventi se mi quando moderata, parte farò e per OC.i e illuderci Perchè Fìù perdere. siamo Ognuno scindere, deputazione dispetti, sospetti niente; agglomeratoli. e da dalla solitudine tra ordinare asterrò fama questa frutto, perchè Anco mi io eletto Di noi sono tanto di lasciare morsi da contenuta, portai* ma roce. fe- i"osta terribile. e di diritto viltà alle : cose. e così tutti : 104 Pregovi di però Noi al vi lo per E ? elettorali ; io quello fino, sole : vistaimprelo me non gliono vo- lavoro. due come similitudine la muli.... anzi classica, è loro i due stampare tutte Ajaci battenti com- greche. raccogliere e preparando condirmi per rie le ribaldedi d'olio po' un questi nefarii vuole seria ci bastano, non al riposo, ; e' paragona sto addosso presenteremo che navi le bisogna ora parole sì di Omero appunto dinanzi di ci parlamento garba Per avanti ebbene lasciare, di avversari gli cascasse po^ un imitiamo : vorrei Voleva elezione. la Non spolvero nessuno risoluti, operosi, taciti, BROFFERIO IL E GUERRAZZI IL in vetriolo insalata. Ma organizzazione. Addio. S. P. Oggi Tutto vi andar pareva Guerrazzi lecito mezzodì a si maggiore aveva dal Brofferio della campione vittoria già che collegio livornese». era Casal- generale baldi Gari- raccomandò propri gessero elegin patrono, suffragi oserà ninno che a un la contrastar : duce Cras Ahimè! di iiigens fino quale in entrasse così fama che fosse. Tale di lo auspice stringere, bisognò gli intrighi ballottaggio aveva Casalmaggiore sdegno Teucro aequor. allo gelosamente fuor fu fu sventare per et iterabimus si quando Guerrazzi il i democrazia, il del di Garibaldi dato aveva intoppi elettorale onorario «l'illustre reiezione e frapposero presidente questi pregatone : lisce sì. col dispaccio Comitato Il prevedere. il le per sicura, quando non mandai del con un custodito nessuno Guerrazzi, che ottenere e tal il Sartorelli, la propria sapeva per rare lavo- così chi misero dell' DDE dt effetto tante baracca la pensò assicurazioni, che e promesse X)erfìno a piantar 105 estrema il lasciare e collegio al competitore. Che che cos' nel era Guerrazzi: al Brofferio Torino, Mi ho Amico carissimo, Htritola Temicrania; nella presentato elezione deir mi danno molte io ciò relativo Sarà di che a il mio fosse di ? di abbia penna e Vedo anche Voi valer Risposi articolo un a mese a capitale un diceste mi bene due vado vostra Toscana. da qualche fra Rispondetemi la dare an- d'oggi. Impiegare. far sostenere capi I di guarderò di ciò Italiana protesta Cxisiilmaggiore. per essi. la Camera debito tempo che partecipo vi il vostro volta una denaro. E letto. Addio se parole. gettai-mi sul cuore. Guerrazzi A. A al Brofferio: C. quest'ora dell'amor vostro. sarà l'emicrania. passata Già vi ho scritto in grazie Sempre proposito e sul ta Rat- altresì. zzi Circa delle ed da 8ai)ete la Depongo io che franchi Genova A 1861. d* occhio. a scrissero Unità nella facile 50/m. mi prima pensai la Casalmaggiore a Molti vi io terrò speranze. stesso candidatura. che che indefessamente voi ikt nondimeno della e febbraio 16 segreteiia livornese Lavoro Lasciamo il Brotferio. racconti lo f avvenuto frattempo ho i denari, fabbriche riscontro vi dirò di cotone quotidiano che io sconto di Voltri della intera del glio portafo- Serravalle. Credo, effetti e solidità di questa 106 che casa ha 4 milioni venendo anticipato al 7 io ci ho 7 fa e Da in G Ora miei, in compaiano sia procurate quale è sconto lo della e il %, mia casa poi fateglielo sul il suffragio conviene non settimana il medesimo almeno giornale vostro curerò proneremo ordi- esempi tutti spuntare, : Poi altrove. legale. Pigliamo vogliono dire. spe- stero Mini- il è me a Ogni agitazione il vostro combattere ora per ; Questo stizza. fatto la domanda in a proposito di mezzi Biozzi propizio. parrebbe inglesi, quando una Tra cominciare parlato, perchè altri dagli ho già circa. % di febbraio mese terreno un universale: e 1/4 e ricchi primi del minore! Giuseppe bisogna sopra articoli 6 dai franchi. del 1° Amico, proseguire, mai è non (Toscana) dal giornale, costituiti capitali fa 150/m. Bagno BROFFERIO IL 1/4 avvantaggiato. e da E di città; l'interesse della 2 OUEKKAZZI IL tutto e cosa. Addio. 19 Genova, P. avete S. Emilio 186]. di Torelli ricevuto vostro febbraio lettera sua una desidera Firenze speditavi se sapere del mezzo per tipografo. Brofferio Guerrazzi: al Torino, 1801. aprile 7 Amico, Ho giore. al il Vi primo abbraccio vigilia Garibaldi che Camera, dove vi vi esultanza senza l'esito E sareste Depretis dell'elezione dirò per trasporto. con squittinio, alla opere.... di pieno cuore a. saranno voce. fece Pensate grandi che a fare a di Casalmag- benefìzào una venir occasioni eletto stato di stellani Ca- ragazzata subito di a alla itiiliane dell' DUE Broft'erio 107 estrema Guerrazzi: al aprile. 10 siete Voi ii vostix) nome Siete marmotte. E matto. vostro Sartorelli ? esservi al ed fianco U messi vittoria la dopo e siamo ci matto: che Italia alle la piantar volete eh' vi e io lì come faccia del io per voglio ispirazioni lettera vostra vincere i"er volete voi mol abbruciare dunque ci cosa animarmi tocclii iu sciatemi ; la- vostre e ne se non parli pili. Alla vigilia da Garibaldi. Telezione e che e nome Garibaldi. £ ingannato, e diede mi subito egli un'altra lettera la penenne annunziato era Mi compagnia. vedrò non M%8sa vour. Nessuno può *) il 14 forse La : è data chiaro il 12. Tanima è uomo Cinque il io rialzarci piena ciTata. che *). aprile 1861 li in momento avrebbe fatto la pezzi o mio di e ciò da altri mi cui ha che al eletto. vitA che e punto questo Libertini, come esempio. soirete infonderci e sei dinanzi umiliato Domenica est. è eh' vost.ro nel in seguiranno l'anima con hanno mi c^oiisigliodi Itjitt«izzi, Depit»tis, Pepoli Garibaldi. ecc. grand' questo Garibaldi sentii più Petruccelli a lettera vostra cJie quest'Oggi, faitto da Guerrazzi: al Toiiiio. Mi punto ap- andai sera fnvor a una giunse calma^ molta con scrisse e Questa dividere che quale la del- Casjilmaggioi-e. a Brotterio "\iKtellanì, diss' vero, altro lo credette del relezione.... prima sicuro era fac*^va non Garibaldi Il povero un'ora Castellani che lani Castel- conduoeva Depretis Dicevagli raccomandare per mando elezione il vosti*o imbrogliare. lettera della A mio, parer tribunale Venite voi. Vi di Ca subito. cio abbrac- dolore. La lettera votiizione fn »crittu di ballottiiggio prima di quel avvenne giorno : 108 O da persuaso altra ma è accaduto mi in dite la seduta, di popolo VE spero goffa da servire in Quanto di è air viltà caso di o di aprire della battono com- tare medi- pel turpe parlamento; come ; voi avreste non torto e buoni! contro la temuta mi scrive in impresa pel fu poteva negligenza. meditare se sessione deve ; ; limanendo cusando riche propone lui, offre si e può nessuno nella Ora baldi Gari- Patria. della fatto del nauseato, e eccetto che mentre uscita Terraferma bene voi. scarrucolare nel stracco capi, Ba- Boggio, di arte i pidocchi salvatemi mio, contro altri di Ricasoli, Gresù fermo in- essere addosso fruttuosa venire si sembra mi quanti. elegga noi per a città Bonghi. questi si ogni Ridottomi formicolare sempre veleno invito democrazia finché sbigottito trovo peggio vedo tutti pur Caprera, lo la al luglio, : guerra sì. parlamento mi e ^) stilla in co^ è indisporlo e mi Massari, e soldati Torino del e Farina, la il di sessione ragione. ftiriasi La io a mia faccia Mirate la il 17 ferìte, dopo Toscana la di a vidi che crescerebbe Dopo le eremo che spettacolo stogi, parlò più: non e, chiusa Genova ai come sentono questo la dimissioni pensiero; da qualsiasi per G. non con il o : A. mi di scriveva parlamentare, E' ragionamenti abbandonò ne Brofl'erio quei BROFFERIO IL E il Guerrazzi ragione, non né GUERRAZZI IL quiete le cose parci incol- delle in canze va- istato, da noi rifiutaci il mandato. sera. Lo fondarono Vittorio Addio. *) sezio, L' G. Espero, Augusto giornale Cesana della e Giovanni Piacentini. )^er- dell'estrema DUE Brotferio al 109 Guerrazzi: ottobre 31 Torino, 1861. Amico, Le stesse da me che Figuratevi che e I E ad fino ^), di opposizione Io vedo non eh' le six^ranz*» ma questo ingoiatrico molte per di *) nella per Il Port4) nel con culdi dendo ca- capo malva. Rattazzi, più che ; tanto come dire sempre servire che Re all'Europa potrà di politica alla 1' di n sinistra quel tempo il Collegio per Salvo. del in il 1X61 Consiglio era calabre8Ì patriotti deputiti) ancora, giugno del Ratt-azzi intrudersi della di faccia Riaisoli e segjrio. anzi più IegÌ8lature presidenza ') de' un McliU» Morto il in del si fa"-es8i» poche son un Napohnìne. *) Agostino, e lo costituisce lasciare di lui di Ricasoli Tinnalzamento in pongo na|K)l"H"nico') voluto aver io viaggio suo valletto un volentieri mal che il segreto è ^). temporeggiare Il non e che Fiutino è Tinteuzione disgustato Que«to razzi, Guer- Tincarico avrà si vorrebbe che rando, delibe- con è e ; Figuratevi faccia in ""i lavora e«si anima e dell'Imperatore. non soldi. pochi ti*a iiaura. Tal noi, fra opposizione si sta è corpo Presidenza. st» di compatto Rattazzi tormeutano meridionali deputati (|uesto Rattazzi. a vale di"*e si mostnisHe non eccezione fanno punto significa altro non diciamolo nomi che colla certo un mi certo per ministero nuovo e chi partito, Brf)ff«MÌo due questi democratici Tenete che affliggono voi, (|uello che segivto riflesso sul reduci partito un me a nuovo dai qui cofititnire tengono che impercettibile qualche a li tempo. gran tranne che previsioni nere quel imporsi tore il Barone tempo ^li Gavoni, Rettino andato Napoleone. a era succeduto Ricasoli. Parigi e fu detto 110 Ho letto voi! È o loderete che altro è non per inspirato dalla di sarebbe al io si qui etiam K.? ; Tandem : alla ma gii il proclamerà di Sesostri sforzo, Camera, se così di la neria castro- e e voi di me ; potessimo spingere nero svelaste che da : di tutte gelo le lo me Si me. ! quali voi intenderci, con Ah si le lo non sensi da credo. dovrebbe, dopo delP Noi certa i Con neve. ma voli bene- una dintorno avremo darsi lo- Camere, punto diceste, porrà potenze venire partito, al non lo rebbe Bisogne- sarebbe nostri, confiderà universale? senza e Si rigi, Pa- con per gli spiriti, scioglierà s(?opersi basalto ? mi pure i fatti a impopolarità. la industrìato fosse fare per egli farà si così così e coperto impossibile. là Rica- partito Torino si è affrontare sostenerlo zione restaura- una da e e' illudiamo non Minghetti mirando di 1861. ; il di quello e quai ad ferro italiano popolo suffragio la repugnanza di Cattabene fosse, forse di Questi lavvivei-à Nazione, abbia governo un egli governo : a col per del aborrisce da giovane, non primitivo, piacere quando capo Spero — novembre 15 caos Rattazzi. del dunque a al va scopeiix" Imperatore drete ve- spedizione una ciò Se voi e onnipotente, quello si è vecchio forse crede si cui Brofferio: sono tedesca, soli NiccoUni. B. comandati Genova, : in grossa. Guerrazzi Amico, toccava . Tempi^ costì Roma, M.... Sig.ra minare Preli- lor che con intenzione. buona si prepara Stati gli Q. e la che vero volontari moderati I — Miei dei rallegro intitolaste quello tutto 19 mi e che opuscolo il voi. capitolo non P ebbero manderò scritto avete per I moderati vi giorni un jjje che particolarnieute ecc. A ciò tutto BEOFFERlO IL K GUERRAZZI IL soliti molto sciolta anima e la del 112 Brofferio E GUERRAZZI IL BROFFERIO IL Guerrazzi: al Torino, Le nuove vuole orribilmente. cose vanno da- Romagna camera che si tutt' altro che quello che da presidente in mettere per tornerò a Ferrari. colP Alla combattere le Insomma, della cose da e Ciò vanno a mi mio, ho come al di ma dicesse far se Garibaldi Ho diavolo Se nel gran La e lo Tanima donde ? fatto ; e sempre. è spaventato potere ; vede ma in mettersi 1861. : senza uno languente ancora la avete e quaggiù che di testa, Faltro non lo il si petto due avere grazia di dirmelo. tolto al la salute capi so Se ; e voi aveste lo lo possa come coli.... testi- senza scompigliata. Soderini, mi qualcheduno conserte è nell'acqua; buco un Vorrei fatalità nostra sapete, fatemi cuore. dimetterò dicembre 17 fatto braccia- le con Rattazzi io faccia Limbo già vi e cuore. avrei fare poteva stando meglio. che prima si altro minar no- caris.mo. sapevo che di vino SaflS, di Cal- vorrebbe pilota- non cleo nu- Guerrazzi: al Amico lo di adunanza Torino, Io noi fra Macchi, andaTe Addio tutto. un Ricasoliani dai e nistra si- Nella precipizio. Rattazzi Potrebbe scaltro vi dica Brofferio conto per situazione. tempesta prima che il torto ebbero malva di opera almeno o comporre a divisione la monio pande- un volere. qua dalla pessime è voglia, gli associati quindi : in 1861. momenti dovrebbe giorni ma parte riusciti di sa cinque : il diavolo mare. La non e la Napoli. che me sono i gente di associazione fa Tutti di si riuscì si da e novembre 24 Che sapete? un accetterei posto di al Broflterio 113 dell'estrema Dvm Guerrazzi: Torino 7 Amico car.mo. amorevolmente, Seriamente, Noi sia e diamo, fare ; qui a quindi è in inaspettato E che voi la penna, ire voi celli che degli è vicino da per sott' occhio lo stato il sacco delle cose entrambi ; e ci e trovati, egli i-estando Kicasoli, rimase che la convinzione che opinioni acume, voi ha non vostra va molto Mordini, voi 8. ~ sempre l)ene. su e la MABTun, ; via ha Ori venite vi sarà Guerrazzi la e a da a sé altro. presto. Broferio. siamo ci altro Per non forse via il che Crispi, L'aria Darett* riconoscente. tammo Vuo- ore. mi da sufficiente' Di parola una divisi. medesima intorno pose elevatezza. onorata subito qualche e ; e patria Il per di pregiudicato è che una Mi come e comprendo di Ricasoli due per uomo suo Petruc- andai. BroflPerio. quest^ avrebbe da lasciammo io le venite. Vi parlò qmilehe e ci il Castellani Venite di verbo persona Rattazzi si ma contro proposito stato. dalPesser difetto si disse non sulla derivano se : A bene ; dunque: preghiera di ? So strumento notizia. conferenza noi tante. impor- combattere Venite ebbi d' C4"sa per povero uomini. Giorgini, a lui passare un bizzarra una di Dumas è mezzi essendo momento un farem vi dic4* aneli *es8o me a darvi Voglio lettera lo diceste, passioni che Deputati possiam resto, qualche fare che arrivare può da Del nite. ve- : nell'acqua; ciò nostro. nobilissimi altri avete le e sia siamo non se ci beccate tutto sono Tanno tutto cui delle il debito compiuto Tanitra fare beccate queste vi dico fraternamente dite, voi come ; ma pure 1862. gennaio y voi scete cono- il Prati, è sempre delle bec"jate il perata. tem- che an- 114 Guerrazzi Ho la lettera, Che I al bisogno. lo ricordo, faccende Vi della nulla piace salutare volentieri su ai le sta che aspettarvi danno confrontano con e dite vi in è di nome bocca, che volete fondo geloso di e il venire a magari alla salita e in fare per loro : rispondo mi non di farò lodi vostre dette e Miei nei ma scarso; vostro cuore, gi'andezzìi quella santissima Maria saltimbanco, appiccicare alle cose l"ontà al La . costui nella intorno ire. dall'ottimo di capace provo protesterò, tregua vincere mi incontro bisognerà le gli me, Certo vado fessione, pro- amo, ci nome, gli padrone un a ; me io Quanto morii^e ma non popolo il del labbra contadini, di » come mi motivato, il Barone patria « di prima vi lasciaste voi reputaste Voi su il certo veramente leghi le e anche cip l'essi non tronde d'al- Parlamento a e Io ÌjQ e famiglia, cadavere. sepolcro, che giornali i Ricasoli, Tempi; il ? della mio educassi se accogliermi giorno che al intorno plaudirli affari Musa. fare avvertito. nel gli mi sento speriamo, famiglia, un'ardua mi e per della cure io il Fiutino almeno avete di cure cresca verso del ordine paix)la le ; credo gambe voi le e tempo noi, fare come ad destinato A^edo e silenzio il che buone al sinistreranno, gradito amante, luogo sento non geniali studi, diletto un da tempo non disse vi quel io il campo, quello possiamo mancano, ben non un ci libero voce potere ed noi, a quali credono fino il vostro i affari tenni Patria occupare per loro detto alle cose facemmo rammentate mi tutte ha lo me baldanzosi non lasciare a e che più sono giovani più pnidentemente, dispostissimo il di e Le volete? rassegnato. sono BHUFFERIO IL A. vostra Torelli. K Brofferio: al C. il «UKRKAZZI IL I in Se dei di col- Montenero il cavare suoi cappello balsamo. sfogarvi mi 24 avvisate compagnia meco ore stai-ò di un : ad asino DELL^ DOE a cui quanto sapete Salutate Di male. punto iìmìvA) se Foresi uomini quanti uii lece potrel"l)e dii-e si io, ed anco jKi^'c. Ad Ho avei-e fummo «lo risoluto piuttosto altre «lueste ed Deputato io "la conteneiTui io nella il Montanelli risanate, alla età l'abbia diventare altresì sembra Ven'ji sali che voi risposta confortatevi, nulla ho ; fatto requiescat in di di tabacco, privativa: che sembi-u sturbassero come di pijrliaste. la chiede mi e Mi manda do- sua una generi e Valenti, certo il sollecitatore *). Dio nostra, Un semto. mi improntitudini a mio Pievano cosa il onorò di Posteria come avesse s"MÌe, e mi mi vendere di del nel suo mu.sicia. Deputazione. una risponde risposta. delhi Patente "li qualche in messo datemi ottenere dire che Casalmaggiore, a per Addio: lia mi non il desiderio appjigare qualcosa, inserto un sua siamo ditegli che ; (}ua"lche pagina faceste ni ultima nell' di il Rowsini qui quando vovv'X che compiacerà og^ii il Ferrari nome si voi ditegli che mio in tanto Aggiungete intesi. che porti, i"ei*chè l'Asiuo amore ? così sul mai bene, sempre 115 KSTRKMA il se queste Ora miho come ? faccia se altro fosse non abbiamo da accalappino. lo non in godei-i?,e questo, da poco soffrire. Geoova, 26 Broft'erìo al Guerrazzi: rorino Amico soi"ra un vece, ') Giuseppe, provvisorio di Pon tassi mi opuscolo cui, in mia della ève. 28 (dalla Camera), gennaio 1862. car.nio. mattina Questa 18B2. geiiUHio a cui ni4nvitiite trasmetteste ì' antico Toscana, otto pervennero era die"i linee {sic) ; oggi il del eletto Guerrazzi deputato che nel per vostre Ferrari, lunga- lettera una collega o a valse Governo il collegio 116 a chiede la se avventura deir sin mi stadera opuscolo fosse che ora di le per de' e mai suoi? col Ebbi sono come la penna di fosse Piovano vi mi non lato mi grave la io, lo non ha con nome il mal tera let- una temi Di- risposta-. in e mi mi capo che due di dice Kica- Ecco sempre. di vece del ix)litico: egli necessario che tutto. assassina. la tera let- vostra Addio pagine. sulla sta del faccenda stesso. voi, e la la al dei altro scritto, concetti che deputati mi con liberali ma me. dannoso Però, se si assenti ragioni volete i^er ad o non : una però Faddentelavi*ei piM"fondo giudica al capitarla ri- fece all' opposto le le e necessaria ed parlamento, quanto assistere non fortuna scritto uno io opuscolo felicemente io : studierei le T porgermi onde cause dimostrare vano di vostra le La provvide miei desidero, formare Ferrali. fortuna proposta i di proposta si esponessero per sarò stato mandarla concedessero pui^ a innamorassi mi come fogli la con e presenza pretesto non C. garba desiderato, sono volete, se colloquio perchè egli manifestare a dico Brofterio: intenzione a e vi saluta al lettera aveva fui scriverà A. La io un seco quattro Guerrazzi che sarebbe Ferrari cuore. dai-vi potrà sognato sentirlo non che come scriverò, vi ma ; proposta diretta-, vi stanco e dere; rispon- la se per piace. vi Depongo Per libri all' istante Ferrari, sbattuto sia non Intanto, al strazia, mi mi mattina posso non non me, a stampe io eom'era, ciò che questa rileggendola. scriver ha chi E emicrania A ammalato, così se BROFPERIO IL giunta me a diletta. lui a sento soli lettera vedrò d^ crudele nella confortai'ini E GUERRAZZI IL mie quali farsa- forze reputo che non potete attendere dell'estrema DUE alla che caso eai'sene, e progetti che io mai ministri suoi sento la monarchia chi tra il ringraziò chi tra guinai'si i Tedes"*hi da il un morale senso Di è sicuro. s' inquieta, mento, che dal noi dentro. So prossima del fuori delle cozzo che procella, Per che non un dissi, al non volle : che acclama da Rattazzi e "U ogni credo prossima quale atteggiamento Addio. la mia la Vedete diminuisce f(Mle Se il piglierà egli è stio ? ingombi-a cipano partedi : ma o curo. sinete po- davvero non piglia m- I"» potc o r il soi)rav- chiari : vuol monarchia. Perch"^ pi-esagio Pongo manenti, per- ci scrissi, Siamo di cause etì io ma di segno timoH : nella ? standoci nascere da e come p«*rchè e riscossa. mente deve questo? la che mano a «lebito; al dire il Ganbaldi, anco che vuol ! Che mano sconginnulo tempo. lontano ha primavera, a da piirla- in ì^ sempre danno mancm non a meglio "la sp«»ranze tanto a«!oltarmi il Mazzini vento dire sarti a e non Persuadetevi, ir. e questo : bensì, pensereb- : non sot'iali,un sopravvenga caso chi so classi è trattenuto ora più espansive; che colleghi il malcontento (luando ma presagire parlamentare, il malcontento quotidiane, le varie tramestìo così ammonirli comanda si vede passioni, bene di smania strazia frutti nostri ci crederebl)ew non movesse che dei lecito saivbbe noi a a poco tenere man- travagliato si amarissimi partorire maggioranza la lo fosse, mio, amico ciò né se e deve vuol vi : insan- a per essere impunemente i scerre Toscana, in danari trovò e Panni non popolo un aberrazione simile l"ero di chiese io non a i Tedeschi mandò più bene. andasse i Ted*'schi Tosciina.... ; dice e si, in coscienza, : che iucari- i-omponsi cosa: italiana chi ti*a vuole se proverbio, chiamato spaventoso sogno il Principe in ogni nauseato La Toscana, in dice mi che Ferrari amico monte a no, bicchieri, Veramente credeva V consultate pi-oposta, 117 fine, molesti Si pi-omette, va ma e deluso, vi curo assi- p"*nsìeH. 11"S IL Checché sperino via La salute è e fuori del è L'allusione Guerrazzi cui il Ricasoli di alla Mazzini, recuperato manoscritti del milioni. se e Foscolo, edizione i perchè Tedeschi Pietro è non in in dei lavori quello che pubblici più uomo della or Memorie *) TI, del *): 33H. « .... la nel Peruzzi il capo la del '49 parole che prima frecci^ a così, stesso mirare il Peruzzi si accusò verno il Go- insieme quest'ultimo a ministro era mai il Guerrazzi Municipio lo ferire Tennero chi i Tedeschi deve non « capire, anche a Ricasoli è se ingiustamente. bene: d' apostasia, fatta li chiamasse scagliata ; ma Toscana i vare ripro- scordarsi Toscana in ve Gabinetto stesso amici atto fu stento » chiamò bersaglio, parrebbe che dal da un altre le con poiché Tuttavia, ascritto di e tuttavia Bastogi Toscana certo neppure zione opera- Firenze. di cittadino nessun Granduca. un di fece esortatone quasi egli vogliasi poi colpire chiamò un bancaria, Assedio déìV Ohi e sussidio occupazione Guerrazzi al tafogli por- granducale propri parve dovuto avrebbe largo denari il egli già Londra, a con P governo essere il » Ministero Banchiere, per avere (luelPoperazione con al i conterraneo, infatti procurò e Toscana suo nel Durante trenta Italia non nnlla. trovò chi « in Bastogi, assegnato banchiere: Giovine teranno but- a parole Tedeschi Pietro a Bastogi prestito di un arnvoraiino le con i finanze. il austriaca, non parlamento '62. aveva delle mia chiara: allude nel nostri, parlamento. mantenere per BROFB^ERIO IL amici fiato, del 29 E gli forze (Genova), denari GUERRAZZI e il nelli: Monta- scrive L^baldino nelle Penizzi 120 IL i conti pareggeremo cb' la io confetti vi ; se che pelo. mi BROFFERIO IL tutti suo veglia che qui due E con del volli non molesta ecco GUERRAZZI Intanto — ho tormenta, sogghignare faranno morse stanotte, durante al Boggio : da frirvi of- pensato ho non sarà pranzo, a mi non altro Carnevale; per mai can — stanza abba- . 1. sembianza Dalla pari Credendolo Un ingannato fratello si Rospo Povero dì un Boggio Morto Rospo! Dall'alito del corcò del fu Boggio allato. trovato avvelenato. 2. infermo Boggio Il arrivò Dell'inferno E ci voleva Di ciò ci Torna entra a Non vo' in al alle porte, : i diavoli lui ce al Torino per i dannati e te Boggio con andare. vogliamo ne olà : ! va' la destra l'inferno a stare Il tratto posi vostro come venti ; appigionare. Guerrazzi: 'l'orino^ Amico via Addio. casa. Brofferio fino Satanasso: a Satana Allor Saluti entrare commossi Dissero Se morte a 5 1862. marzo car.mo, Buco Tiel faceste giorni a voi Muro dei non volumi leggerlo, perchè l'ho letto de' le Miei pagine tutto Tempi. vostre ad Io vanno un vi DKLL' DUB lette al ima Il libro originalità vi vostre paHi, sue anche di parole che sembra è ai'gomento in risposta dalla che l'uc^o di io venni che aggiungere, pessimismo, quasi ricco è dell' semplicità Debbo ha lettura si ravvisi si o miglioit». Orazio, Ho tutti cui a i vostri non porcherie, vo«tra la approvo né voi Per ed fa bocca ed anche più Quanto sudiceria quella postrilK)lo fo«te qui Tornato Ministero, a lo per altro State *) In *) Di eia un quale e sere. es- senea proprio un Tonoi^. Oh è l'ingegno ecl sano al una in aitano Li poeta questo leggemmo ; di causa, punto apal quanto spo, ro- pantano. andai^ Debbo Io o starei al no per il no. Congresso Attendo vostra. amatoiin Congresuo seguito. si epigrammi. ci sarete? (piel personagjjio questo che brindisi suo consiglio. chiamava mi cAuse due un nel la sentenza dove delle facendo 2) Voi in da aveva ri8{)ettati entrambi la mi tratto ! ci non tante son in e fosa schi- così è indovinata politica, Reggio i vostri lasciammo Genova? ^). ma tratto politica il cuore, brutta men tavola di vita di sig. ! trovai Datemi la stati si vende jeri parricidio, "*he il parlamento; adesso; 1* ha me saremmo della dove anche infamie, per dal assenzii Ouemizzì : cx"mplimenti oggi principalmente od qui, le tante dalla sfugge sinceri la disapprovato verità pei*8onaggi, specialmente i miei farete la vitii che se nelle stessa accusano oneste Conosco le la pregio. che desideri per Petrarca, non i"oesia, di fìlosotìa,di spirito, che uu coloro dellt» del drammatica considerato di bellezze anch'essa a 1 sonetti come invenzione per ma ; conchiudere a e giorno. vostro tante di Dante capitoli i come 121 ESTREMA comp ratli^urò convocata» io il vi nmerò Guerrazzi dal Si^mpi-e. sé Garibaldi Btesso. si dirà piamente am- 122 GUERRAZZI IL Brotferio al E BROFFERIO IL Guerrazzi: 1) Torino, Amico, Oar.mo riceveste Nou di partire Milano per nelle scorato Di talvolta prima di fermo, in- mezzo st^mpre Papiniano, e politiche. parlieremo Capriolo, scriveva vi air asino cavallo a "iOse ultime queste io eh' scrissi, perchè uon \da per righe ? più sempre sempre mie poche allora Dopo 18H2. aprile Eattazzi quando mai quasi qui. sarete vado nessuno con ; vedo Io d'accordo. Ieri Vicario Canzio, ammuffito. Ciò il in Ganzi ai eletta, cosa una parti come penna. Beata Vergine Popolo dell'8 il Governo che latina i miei per diserzione e la Vicario veri po- effetto benanche copie la la Bolla ; i della colla dall'esercito S. non quale il appunto italiano la urbani, circolare firmata Pontefice per ». specialmente Ad accertare ponea quale in sortiva l'autorità del- mano da Mona. ne esortava iii"lnrre e'se- perquisizione accurata solo Capitolare circolare questa una parrochi perocché compilazioue (desereré) di diramazione P. esercito. Bologna. « dell'esistenza Vicario tendente e file dell' nelle e"l stesso questo Diocesi della di da aprile: sentore aveva diretta (5) dagli agenti pili completo autorizzava la del parrochi l' esistenza il vostra Gazzetta lingua la promuovere ieri sia molte in sia tempo molte ma dalla dite, scorso di- Il epigrammi. voi come che toglie Pregate nella circolare guivasi è, vostri i Monsignor arrestare . lesse pertanto fecero : spiritosi e Piovano così e ; Monsignor presso Bologna^). esce È già da qualche a di amico. nervi una Gap. non che altra Addio, di bene nel vostro *) Si di acuti Bizzarri, ogni una fecero ne i sol"l{iti Canzi, e a ne sertare di- sciLssi i \ cura l'ai, s^ questo si non che ed me, a di voi e"l se non T41 ho ne verni, ozi iiostri f'uw h' alia è in ve "-iò i lii.imlii 4»d quei e vi vogliono nostri di alla ViMìi» di sia Musa ci che cella, pro- i presso Amico, detemelo, cre- ucHuini : anco costà a Firenze dai li(«nziano attendendo cuore, che nella accorgersejie. regola ami"-i tutto dica poveri ma : consigliate che ispessati. per ivon lasciamo fliffnitatr. cnf"olli passiamo sem- alloi-a amico, vi gustie an- concetti e e che queste saremmo uomini inutile anzi Sesto; li È ? foese niente in che certo, scialle, infiamma, dacché C4isa: noi io accorgono, casji preso fare è come pare movstrò vero, aitàsicui-o; alle mi Tuttavolta mutare sono ruggiiv voi r ne e al qui che non noi. egli : voless*» farà, sento fervidi più si dirvi per lode sia "ìi oonsultsi.i-\i so capo sime mas- cose, Casivlmaggiore. di Veramente mestiere devo amici da cui, a i"iU'ec*^*hie ikt uostri iafiammia. avere tenijK) soao sci-iveni aere uè io a dei riguardo usane [)i"e giorni istanze occorre V caso a le mi altrove hcIjì i"ai" ciicii Ad/e«so Broft'erio: al nMèiTM//i 123 dell'estrema DUK talorsì compatisce Go agli i VII. TRAGEDIE DRAMMI E Le e PARLAMENTARI, che lettere dolorosi a necessario Farmi meìnininse narrarli della episodio lo per o, avvenimenti meno, sin vita dato. ricor- poco Ameni dall'origine. periti. Nel 18()I, le la senzione di auspice il uni ordinò sì vi perquisizione deputato Presidente fu Brofferio del in P in il del Ufficio queste del baldi. Gariil Governo, dei mitati Co- verilicare se, arrolameuti. aprile; intorno conchiudendo dis- tati Comi- centrale per illeciti di la unitarie, Genova, 3 che in sospetto interpellava Consiglio, alla costituirono si facessero fatta riconquistarle suggerimento perquisisse si reri dispa- esporre che per altre sede aveva voce, quelli le e lo gravi AsHOciaziani e Mazzini, per qui basti provvediìiiento che com'era Superfluo da divisa era tavia tut- rivoluzionaria o esercitare consistesse: Gli Cavour da Roma austrìaca, democratica intitolarsi, Fazione patria. tuttavia parte piaceva circa madre Venezia la papale, come doloroso noto i)oco ad accennano seguono altrettanto un Guerrazzi del CIVILI il La giorno ad la 10 essa interpel- il il 126 lanza con chiedevano: si Del dell' si giornale, noti, dava scriveva, che è timido ad del seconda la che parte che il solo risata si scindesse in di resultato universale due ritirò il parti detto Cavour la politica ritirò anche sì prima, la fu dell' fermezza poca suo che interpellanza questa la per tanto diverso, cominciò questione ultimo in parte: ogni tanto parlare, altret- nel voto una italiarid, Brofterio un conteneva alacrità Unità V ardito poi avendo giorno: seconda è quanto micilio, do- termini: questi nelPaifrontare acconsentire ordine in del volontari. il quale si cose maggiore interpellanza nel conto Brolìerio la dei e due quale inviolabilità la con proniovesse successo nei giorno dell'esercito Parmamento BROFFERIO IL rispettasse si che che « del ordine un E GUERRAZZI IL una lante interpel- ». Ciò de' il BroiFerio quali si sapeva: di insurrezioni nell' popolari opporsi alla iniziativa Cavour, Garibaldi dal mento » del incarico incitasse Roma anzi, con a in Re a e Venezia la voleva visita certa per del istesso (quelP forze tentasse se Ferdinando), Ricasoli, imprese, fu ma il Ricasoli subito, e le ad che visita fu mandato Plezza un « si disse creduto ottenerla anche rimpaciafatta che per questi creduto. erroneamente voleva Plezza senatore ISTapoli a tentarvi Presidente tali dalle rivoluzionaria. Caprera Gioberti muovere trascinato Governo al suscitare Dalmazia, o contro invadere Roma; a nella e sero preparas- e questioni: mirando assenziente Governo, il due le Associazioni, e volessero voce, Ungheria il Morto '48 era Pietro all'Austria, guerra nel S. Comitati cosa risolvere il territorio al che nondimeno, lui; Roma, faceva perfino 128 Il Kel si «l'aere il concordia E di condannato ritorno in subbuglio del composta Eiferiva di presentò Gabinetto. lieto Barone di veder bando il per tempo che ^tato ogni superare per il fatto riuscire decreto degno *) GuERZoxi, •) Raccolgo nel da dell' virtuoso sottoporsi uomo Garibaldi, questi cui le che sarebbe strazione ammini- sua e pratiche Egli chiese che doveva 11, 282. ragguagli ne' firma del Ee riferirsi.,.. giornali del tempo. di tune oppor- alcun intento, promettendoci alla si precedente italiano all'uopo difficoltà. del la carico in- Mazzini, affidò sotto l'adunanza nel- l'onorato capo illustre un Mordini. che Giuseppe ci cancellato avrebbe cuore gran di s'eran sione Commis- del avuto aveva Eicasoli di occasione una e '). 1857 proposito da Ee Eicasoli, già Il nel Commissione il richiamo Barone in Crispi La dicembre 15 chiedere al « restaurata fu l' unica del Saffi, del quest'ultimo: del stato Governo col cietà So- patria di Giuseppe Già quell'adunanza-). pratiche tenute dell'esule vi finalmente contumacia in di comitati della pegno in assai, nuova una unitarie: come morte a il desiderato « di avverse confondessero e il ritorno chiedere a » Mazzini, Garibaldi, parti in associazioni e desiderio il Guerrazzi Le che pacate, di retorica avesse ». si unissero provvedimento che infarciti deliberato fu Eattazzi. manifestasse ragione a succedeva procederono s^ infiamma emancipatrice si persuase Urbano discorsi quanta conciliarono, di da si molti potè arguire affermare si dai anzi, pace; vi altro tutt' sbarcava dimissionario discussioni le Congresso sebbene 11 Generale quale presieduto Ministero BROPFERIO IL Eicasoli al Ministero Genova, un nel medesimo giorno E GUERRAZZI IL sarebbe Tornati dkll' DUE il 1** dal marzo tenuto aver di egli non il Mordini E nella giustizia e suol come richiamo questione che lo dell' esule » in piazza Statuto " Si ». assordante un riuscì lunga con poiché Ma se fatica (che indotto grazie a da ottenne U. — Mastimi, Il nistro Mi- torto, che a al si e ad Overrazzi • a l'avesse mai ne fatto! nacque il Garibaldi i"ena del perturbazioni alle e dal Itroferio. gran e avrebbe Rattazzi VII, pigli scom- strette, si sarebbe concessioni documenti, il la di abolire pubblicamente il Mazzini solenni e il osservare al Re tale e Re iwrtasse il ritorno era messo più: Lettere lesse, vo- Paia, per accettato regi) dojx) quelle sfuriate, pensò •) liiCASOLi; col sedarlo. discuterne Governo, i"iù gravi mala a pretesto decreti vi « parte: non consentirlo, né allora per il ne legale Crispi Non ogni a il giovjisse,averne litico po- chiedesse il ". l'essenziale sibbene precursore, lato can negato levò che tumulto rivolse all'altro, si il se da Urli, fischi, improperi *). » dal i"ermette neppure non si forse ministro contumaciali le sentenze né menare e nulla subito lato missioni di- date subentrato l'affare Garibaldi che propose più fare Re. ». un dirsi, del delle cui a Campanella, da sto colleghi, dispo- il Rattazzi Riciusoli,dal Federico a concitato «che di rito confe- aver sanzione di esaminato stesso di conseguenza grado di dicembre, 15 suoi alla Consiglio quell'andirivieni con ^ del grazia Parve in avrebbe lo di in aggiungeva: che con che era presidenza assicurò dei il decreto altro per del diplomatici, alcuno con sottomettere Aggiunse l'adunanza gli ostacoli materia sulla Ricasoli, questi ci dichiarò presente superato aver Barone 129 estrema 21 il Generale e e nessuno promesse. sgg. e, 130 GUERRAZZI IL Queste le principali: Menotti loro mezzogiorno nel preparati a spedizione una direzione che del licenza La Santa riscatto che potè potè credere italiano annuisse. audacie si un suoi diretto giornale, Canini, quelle imprese mente al l'Alto Veneto; Mazzini *).E Generale *) RiCASOLi, quotidiano fatto era là op. è di., il VI, nostro 368. fare vero popolo quelle tentare : si citava da Marco danari nio Antodi propugnatore prima: teatro che quanto il tutto e da muovere a scritto aveva dall'anno sin ciò per sostenuto Muratori il quelle e favorevole che Tribuno, Cristoforo da s' il al culto : che il Re anche uomo salutato a a non prossimo illudersi che Aggiungasi sussurrava infatti bandiva Papa rie fu- universale tanto insomma il chi nessun gratitudine ed l'Austria contro a incitamenti con dica Mo- quelle nell' animare bene di scambiarle vide dappertutto Eoma, manifestazioni armi e di entusiastiche, fatto, Ohi dappertutto e da l' istituzione. palese, egli la invito piuttosto quanta Intorno perchè E affidata descriverle, sa così impeto di Venezia si proponeva: in non servire dell' insurrezione tutta trionfo. imaginarle. affetti. erano aveva delirio in Carabina», ovazioni in si presentasse; da lire e raccomandarne difatti: con di l'Italia doli tenen- pur soccorso nazionale segno per può non eruppe « a combattere lui, Garibaldi, a percorrere popolo fervore di a percorse le vide mai tiro Ghiavenna a di intanto dinassero or- caraMnieri a di in si l'occasione se milione un garibaldina e greca; di briganta-ggio, battaglie, di promessa lasciare li condurrebbe al altre di battaglioni capo contro ad BROFFERIO IL promessa due armassero e mohili. E replicataIl Tirolo di opera- e DUE zione.... del Bisogna Il Generale, il Rattazzi la villa munizioni, armi, sottecchi ne occhi aver in "le' l'Imperatore edotti di Francesi; I"eva nulla della polizia, gli faceva, nulla e : onlini V e il i loro affac- già non di nazioni macchi- populo, bisognava è tanto soltanto che caso e sar- non mani nelle pose della piani che vero d'Austria Imperatore il Governo fu alle mettono delle suole accorgersi: non per si provvedervi a si come messogli pro- Emancipatrice questo all'aperto,coram ])ienamente enmo déiV Di che gettò reumi, che V Italia *). », presso valli soci largo lavorìo se"::rete, ma non i chetichella alla e i vecchi delle suo adoperarsi il milione Camozzi indumenti darsi, di ((uesto di d'Italia curare centro ed lungo '). speranza dell'amico ordine per in di chiave egli medesimo, riscuotere a la sta * costituzione scusa Trescorre, Tirolo; larga « hii ; mandò nella «girarono "5en asseverò definitiva con di nel cui, secondo alla ; Terme Europa dato anche insediò mezza aveva alacremente il dado di Là Veneto. nel agire nazionale moto 131 DELL'ESTREMA del invasione Tirolo, imminente. Così a il sentir dei la suoi ') ). Vittorio 11)11, pp. ^) 1881, Madame 1, 618, cecità 23 311, op. 24 tmijaurs disegni Cavour aprile nei consiglio del sventura: una e i fasti di ma 1861. della ; eit.y li, Garibaldi potevano Cubatolo, (ia- Patria. Bolo- Puiìr, Dentu, 281». lUtifa:zi et son temps. e avettglcy 315. Rattazzi, 621. è geDutiio Emanuela, *) Gdkrzoni, lui, circa Rattazzi del biografi ignorava; tutto di La del Lettere ribaldif .i,'iia, vedova i presidente Rattazzi dell' interno scrisse e il loro ministro cosi Guerzoni, 132 in quel Aveva milione un loro Vero: — due diceva Mefìstofele diavolo col in ai margini del e si del che che era dello il peccato di partiti •) Curatolo, più op. intenti con ad un cit., uomo 30(J. sdrucciolano sgagliarditi di cilizi Il Eat- jjermise quando medesima manette costo, governo dere cre- s'avvide e fucilate. e determinati ogni di perdoni. chiacchiere con rat- naggi perso- cingono tacendo arresti, bada si un alcuni tratto fare: andare politica l' esistenza rischio a di o la sapeva: somiglianza quali un gamo; Ber- come la di i celesti lasciò subito d' azione incorse e grave tenere a di e per la vedo; peccaminoso quandochessia quale e i Bezzi, Rattazzi i cia! Gre- in Yalcamonica. l'amore incoraggiò, allora Stato, Presumere a la ce ? garibaldini, che il vero, italiani, incoraggiasse: posta dire a implorando parlando o odiare pensiero genuflettono tazzi di invece romanzi pentiti della non ricorda certi e strada sta rivi- Caprera Brescia improbabile ');io, goetiano mi tazziana sino 32"* in di geografìa la armi in Mario, di di taglioni bat- quelle luogotenenti po' credere due Missori, ISTullo, Cattabeni, un Generale d'andare mese provincie che isola la e carabinieri un nelle pigliassero Mazzini Il da al di proposto i perciò Grecia in i memoria no, farne insomma gente la formare nelF era che, non domiciliati dovevasi che passare s' o di banchetto un tutti tutta e Per se Oairoli, s'erano Per Corte, Cucchi, Guastalla, sì facoltà e il Garibaldi Ma — lire danari? offrir e effetti gli carabinieri! que' BROFFEUIO IL egli dato, di di di E attenuarne caso riflessione. e GUERRAZZI IL da è ghe lusinseguirsi con- errore in Italia nel e dell' DUE politica rattazziana doiK) volta luttuosissimi gli stessi con sempre fu cotesto la 133 estrema lunga effetti; canone e tolleranza, la della ma metodo. Quella rapida rei"res- sione. i Sbarrati della si Valdabbia ordina valli: di precipitata, di sedato; i liberare per morto, tutta la città Kedondi, delli un seguirono dì a 11 presto s'avventa picchetto alle di guardia è ferito, un in scompiglio maggior Ghidini, M facchino, un Domenico nniìi, del facesse Zanar- 1M62. il trattasse grido il op. giornale " « " sempre concetto eit., II, La « insaputa sua stampa Belgirate, ospite ; dichiarò a tocca *) (ÌUERZONI, Cfr. » siirebbe chi si Tirolo suo a da Garibaldi, nella dispute lunghe Cairoli, negò •) tumulto un il parte d'Italia.... cittadino un e risoluzione la sulfureo tipografo, un ragazzo Parlamento. guai fuoco: prigionieri % Ne si di loro '). » i morti: Tre i e infiammabili lutto grande de' Bergamo, a prigionieri; resiste, spiana, fa altro parte più il bresciano quelle per quaranta4]uat- sempre si contentò Bergamo ma prigioni segue più città due le Brescia, altri Superiore: tradotti sono Garibaldi, il s'avviassero Palazzolo, che Stelvio, einquantacinque e a dello e sorvegliato quanti Alzano e imprevidenza popolo Tonale; presi sono Samico l' Valcamonica Ambiveri Nullo, « tra con del e l'arresto compagni tro passi della di che e un di detto Benevasione d'in- tentativo aiTolamento ogni la con Vittorio nel e sua provazione disap" Emanuele salvatore " Bresciana^ «lai ". 291. Sentinella 16 al 20 gio mag- e 134 IL La uccisione quel toue ebbero cerimonie dettasse e il religiose P orazione magistero Guerrazzi assentì, di conoscenza scritto fosse Ideile al Governo: bene, io ma distruttore che ne si la non Senza delle agii nome Battaglie di Ourtatone Contro costituzionali. Sta in nei giudizio titolo: Montanara. tuto, Sta- l' arca bollirne per quanti il strage leviti i tranne ne faccia, è egli politici ed e Questo la flagellar lo a eh' quanti di mai, pezza novella; e tengono sputargli a simo raris- popolo voi uomini antica d'autore. oggi il gran a lo conceduto. screditare schiappe nell'ira udire possono che sovvertitore fabbricarla sperano o contumelie. perirà, farne greppia di intendere tocchi di Inferocirono ritrovarono *) lo Contro pentola.... ». gii fu Montanara Il avesse prima di Primi ad morti. nessuno E veruno uguaglia dare concede « che schiaffarlo, primi a che di ingegno quei libertà delle Governo. Chiunque perchè riboccano libertà pretendete quali e l'andazzo dico il mena santa? $ario più vi di primi poi Ourtatone sovvertitore inquieto onorasse distribuito. e Corre « » vi Guerrazzi poderoso paginette, dell'opuscolo di le « che ricorrenza al egli scriverebbe, quanto morti col e patto: un stampato posto: poco penna ad quindici '),i civili,chiesero e funebre della la di Curta- livornesi celebrasse ne il 29 di battaglie giovani se cadeva maggio: delle alcuni vollero parte BROFFERIO IL il 15 avvenne Montanara: e E P anniversario mese con GUERRAZZI al presepi ce la ai la mento: Parlanuovi carono fabbri- inferociscono senza i)aura XIV Tip. AnniverLa Minerva. di 136 IL di disperazione sbrizzarono e non terra.... alcuni che stimarono agli del atti avvenne velo seduta Camera del una 5 Presidente del secondo libertà, al le notizie che sarà che ricorrere mi Comincierò colla in la Guerrazzi, Livorno si esecutiva, di a da quale un' come per che essa per in della giustizia 10; ed avvennero voi air costituì in Non della è ecco dei diversi opposto sumere pre- lesatte poco campo. certamente ; nali giorCosì Guerrazzi. l'onorevole un'espressione ufficiale esercito, il Commissione quale si non pose stampata si volle presidio veiH"! {Movimento dal dere pren- militare deliberativa il comandante Livorno. — ». condo se- potreste pai^e, foglio qualche ingiurìa capo che esposizioni stampa al cose: ; ma di Opinione, deferenza leggo del fatti giunte D. Ministro al della le i F. custode seduta venuti av- tutti. per dalP di son alle atterrò garanzia sospetto mi ed difensore nella i fatti rivolgere come informazioni militano che Malexchini. farsi deputato intendeva primo narrai^ fossero io quindi di scrivere, annunziava sopra del si passarono dovrei Io — al svolta giorno quel Brofferio. Io quali Per Brofferio (Eattazzi) come fu interpellanza il che Consiglio guardasigilli (Conforti), vi di bisogna nacque nell'abitazione interpellanza in tra' V esercito. interpellanza « Guerrazzi: come ne rerà du- bandiera guarnigione, giugno sua Livorno in L' alla si sibile vi- Brescia a il Guerrazzi pregato martiri frammento un intorno della putiferio che dei ossa parlamentari. Nella alla Quanto quelle parole offeso per idea un' le più ufficiali avevano BROFFERIO allora funebre Gli "-. IL rimase ne lungamente italiana E caddero: e la sopra GUERRAZZI generale). ed litare mi- dkll' DUE Presidente. Non — Brofferio. che negativa una all'onorevole di le che Malenchini. Presidente. Dico convenienze le parola. ;uich' che si perchè di tratta intimamente sono ha non ranza spe- parlamentari. vero, io colla ascoltarlo, saranno è non ella di io verità cui Stusi, — Piaccia Parlamento. rispettare espressioni sulla cosa una la lieto sue — è assemblea. Sarò — dopo. unMntei'mzione, in di Domando — Brofferio. s' addice mal sovrana Malenchini. soltanto è non Malenchini questa risponderanno inten*ompano, Onesta — 137 estrema parola. vinto.... con- Continui, revole ono- Brofferio. Gallenga. Non — contraddetto ha il deputato, ma un giornale. Brofferio. ....Esiste — "leliberativa militare si volle i-"*golainentimilitari, (voUettive in (Rumori), le radunarsi il pi^ecetto armi soprusi per gli altri, più alle ? leggi Se questi armate Ora, ne di e per *) Giornale la Nuo-va fondato si come vi darò Europa e dar diretto proposte ai che le queste che Firenze corpi delle di prima di mati ar- serve cosa servirsi mai tutti rispetto deliberazioni sarebbe la bertà, li- sarebbe? portassero dal le esempio se lettura di A debba che i"ersonale vedere ? consuetudine, in Commissione fece e milita.rì, i servono cosa, proibito è debba non gli altri arbitrii sicurezza cui prepotenze tutti passassero la questa il militare che quale gli assembramenti, deliberai-e di e alla proibite sono riunioni, in ciie a cui irregolari manifestazioni, di missione Com- una esecutiva ed domando: ciò, ip tutto dissi, Guerrazzi. l'on. sottoposto Doi» io come ailuiiciiu*, della *). Montanelli. gli inviati relazione di che 138 IL Gallexga. GUERRAZZI (leggendo). Brofferio ufficiali della quanto su Si opuscolo. signori dir fa loro di cinque un scusassero della capitano di credere sulP restarono e villa anche e lungo la la parola vi prego della narrazione, e essi con ufficiali uffiziale sott' strada volerlo di casa, sott' tra razzi, Guer- volergli dissero la trassero en- se del casa, esagero altro dei Lonati come e immaginare fuorì e glieri, bersa- capitano nella quindici altri cancello il complimenti, sua tra luogotenente e non dei dati sol- e rimase conduce che ; alla ». Gallenga. Domando — Brofferio. Ohe — del invasione questa sia del lettera (così 5, che *) Giornale fidati ssimo il mal fermo amico. in diretto riceverò salute, da Emilio veridica, nei Guerrazzi, Guerrazzi) fiorentino seguita dell' esercito, ^), agli ufficiali «Io sia stamane dine. or- che io nel la lo zero Zen- seguente tenore le e modi, detti stampata del d' mozione una per narrazione domicilio dalla ricavo alle che ritornare tenente settlei ufficiali,e villa la ufficiali del può mio, (Movimenti), fuori si altri onor marina do- fa ritornarono, un penetrarono che entro sott' tre modi mentre parlare, di altri caserma, nei artiglieria, senz' nazionale, e un alcuni ufficiali alcuni compiacessero capitano, citato dlel egli ; : minuti capitano un risponde dieci nemmeno un in si e essi, cioè granatieri, si tazione ritrat- disse Guerrazzi col villa la 13 che tra tano capi- un una pagina a 30 invasero ordinanza gli e sono, cui fra medesimo al una circa pranzo nazionale, parlare a parsati poco; esercito, scritto presentò clii dell' aveva avevano niandare dopo domandaj^ per giornali! .Ieri guardia nostra Guerrazzi del « — ufficiali sott' e discuteiie vogliaiuo Non — BROFFEUIO IL E signorie vostre adempio Torelli, del : razzi Guer- le medicali. prescrizioni invalsa, come giovedì accadde È dunque bass' Camera della Gli n amici far per l'on. dell' Viucenzo nella Livorno. Amico al la suo u la rivoluzione del Governo ria8sum"» Xari*ato Garibaldi cui a dair a-u- altro dei — ebbe dette Mille e il Brof- dalla dente prece- finché, duodecima, lo deputato i"er aftìliato aiuti sotto combattè alla d'ogni ai cui niera ma- ordini, valorosamente Vitt^)rio Emanuele fu, come abbiamo dell'aprile toscana '59 Riferisco che al lo volle veduto, dopo un in de' triumviri parte, in parte discorso. bmgo nascesse come loro mandante co- pi^ender parte sin — vitalizia che camiK), suo la interrotto alla Mazziui provvisorio. il essi già Era sino colonnello, di te cero fe- sera generale quanto uno aveva Camera ; carissimo aiuta pai'te fi-a la Commissione potevano che fn spedizione di dalF non ini. e Ttaìia, al il presso e della 5 interponessero tanto di entrò Volturno questa d'onore...... cioè, non grado di alle pi-efetto Maleiicliiiii legislatnra col ili Mi Gazzetta nemico ogni differenzii mn parlò dopo per della. e onde cessare faccende in Giovine il replica che in alcuna di parte per soldati. «' Guerrazzi on. divisione Guerrazzi, si eblM»ro meravifrlia e invasione un- relazione la prenso la toritA amai-ezza : premure ferio fu giornale conscMTativo, ìanOy e vi ufficiitli ultimo in mia sarà nou ». che vero ufficiali, di Ecco sei-a a villa la- mia che Spero infinita con 131» dell'estrema DDE il disegno della razione, commemo- continuò: Malbxchixi. con l'on. — A' era Francesco un giovane Domenico molto legato Guerrazzi : in amicizia questo gio- 140 si \ aue a"l impegnò condizione quando di disse non graxiitì che dallo uscire al pensiero F animo di sopra momento trovare saputo quei giovani del limiterò intera di ne sono e di (e solidai*ietà armata-, e ne offesa un' Ora, Voci. la se del gli tria, pa- avrebbe e la cominciò del quale di stanno in 1' esercito. Camera lo da modo cuni tutta;) ; al- delle quel forze sue crede, darò lettura di vi se timento sen- la tutta quelle pagine su vorno, Li- a conciliarsi per insii^me una. (e quel libretto, naturale stringe per presidio popolazione ben occhi convocati là stra no- più sero scor- alcuni libretto. Sì ! sì ! — Malen'chini, — Quando dei cui costituisce essenziali), gettando si stati erano era che di e di e circostanza, qui davanti, della ciò varsi solle- fiducia. questi ufficiali,dico, leggendo rammaricarono periodi religione religiosa condotti l'affetto tale di saputo alla" ho essi tra parte. in tempo potesse personali questa che alcuna sempre stima la libi'etto dal che, si in di sentimenti quel feretro, a convenienti ufiSciiili che degli dirò qui dinanzi missione Com- solennità di non alcuno uno avrebbe cei*inionia citare a Alcuni là ma alla sentimento nel della ; risentimenti suoi della popolazione Guerrazzi s'acquietarono distribuzione mi dinanzi pajpole finire Sul che dei li riuniva che Guerrazzi pose Brofferio dì sfogo della del del e, raccolto partito, qualche generalità altri le ste Fon. l'offerta, ed accettare che temeva scritto il espresse di alla Gli ma letto (avverta condizione). questa darle, a fosse non distribuito dubitarono loro si offrì egli Guerrazzi del iugeguo libretto il stato fosse nobiltà alla ed che BROFFERIO IL dall' avere commemorative parole la E GUERRAZZI IL fatti l^tte le palpitava di Brescia malaugurate ancora e parole dolorosa (con calore), un' soggiunse 1' : impressione allusione qualun- anche que, tesseix) potessero i loro contro (Rumori Voci. (a sinistra). quelle qualche persona le cinque sei o nazionale accettarsi ? la rità, ve- giornali, e da o qui Allo"ra guardia della uno delPon. all'abitazione vano pensa- non ; possibili; essi credevano, òhe via scritto il Domenico Francesco mala suo riconosciuto avrebbe dai spiegazioni della col dico informazioni, ed i*ecarsi diritto, compiuto gli esagei'azione. con e violenze a loro sei.... o fai*gli rappresentar a deiruflBcialità né riuquti io buone raccoglieva accorgendosi malamente che per convenienti le nel Guerrazzi so di batbiglie, erano lo creda e aspetto giovani per a giovani, interessata convennero Guerrazzi ed io ella altro sotto cose che alcuni sei, o Brofferio; da non combat oh! Oh! — Cinque — on. che poteva come che armata Applaim). — ....Allora, — Malenchim. nostra austiiaci, essere fratelli, (Bravo! sì! Malexchi.vi. Voci alla sinistra). a Sì! — indirizzata lontana, soldati i nostri 141 DELL^KSTBEMA DDE suo del e presa codesta in l'rron» fatto sione occa- trattato ri- si sarebbe e (Bene!). il paese Intanto con modi siffatti mortuaria, egli che offendeva i indignato era si avesse compieva introdotte nella in uno della sentimenti perchè commosso, e "hiesa, cerimonia scritto della maggioranza gran che popolazione. Questi giovani si Francesco Domenico modi cortesia. un della giovane come Gli presentassero Ma queste sciabole Guerrazzi, degno andò. ci però senza ha fede il fatto mi con tutta passare ha modi ed il fatto narrato e non cortesi, dinanzi ooi quei giorni, egli questa unsser presentarono lamento, che di ca«a in là loro ritrattazione disse si e stato sono espo.»i«iro violenze, che Io d*ogni una loro aHa- jn-esentarono credo volle senza gli mare. firtutte fantasmagoria Fon. Brofferio di 142 ad (ilarità), elio questa ma di Ritornati Guerrazzi ritrattazione, dar almeno che quando da. furono Guerrazzi, egli la cliiami: ritirarono in Oonchiuse per più evento un gradini i Pamico così scritto il desiderio ingegno del potere o Ho ad del benefìcio {viva ilarità). rasse imploin : ed non a mendo espriil adoperasse paese, qnel lissimo bel- gnire incipri- discordie. attizzarvi domandato egli avrebbe ingiuriato del razzi) Guer- Parlamento il Guerrazzi lenti, vio- (Si ride), il Broft'erio che difese muro. quei a si che nel Inico lontano aspramente che in corrucci — le suo eredo Domenico meno o essi di Brofferio Francesco lui, con credo e Pon. meravigliandosi medesimo Gallenga. alludeva (il Signor loro risalire potuto cui zione, dichiara- ciascuno ilarità).... Il a che giovani la stampato, urbanità, tutta quei feroci che ultimo quella intesei*o cortesemente a sarà avverto, i accettare regalare (Viva con annunziasse fecero di libro suo E parole. intrattenendosi hnco.... Il a gli da pubblico degli uflSciali,che gentilezza del copia una diversa del quelle violenze (si ride), ben senso conosciute quindi e all'on. chiamare vuol non idcantazione una il buon ed delle proposito dichiara«ion(i, sua Brofferio interpretazione furono proposito. soddisfacente. Fon. sarà ma coscienza, la ebbe che un' la avrebbe gli uJBBciali,presentarono nuovo quella indomani iu mandò dichiarata fu non dell' ora risoluzione siuxi Guerrazzi il Difatti Si la significato loro data una BROFPKRIO IL E GUERRAZZI IL la parola per l'ordine della discussione. Presidente. E della si Permetta, — levò Guerra. a parlare ora. il parla Ton. generale Ministro. Petitti, Ministi^o 144 IL {con forza). Brofferio {a sinistra). Voci GUERRAZZI Presidente. Il — deputato, Ministro Il cMami all'ordine deputato! un Ministro tale come del È — molto e Si — BROFFERIO IL E della di meno nella Camera. parla di all'ordine! Guerra abbia che un lato par- agli atti esti»aneo opuscolo di parla non deputato un un il Ministro. Parlamento. Brofferio. Bisognerebbe — Petitti. Se — che è presente parole dell'on. non l'on. venirmi può fosse Guerrazzi sente. pre- a cercar fuori. « durerà lungo (Ilarità). Ecco le funebre tempo Questa velo [con intorno e di che nulla però Gallenga la la l'approvò, verbali, volta « P incidente dichiarazione che non giudizi del a Francesco dico e, del penale giorno secondo fu si Domenico e delitto da era puro tare, eserci- deputato il semplice, e nei sproposita chiuso cessi pro- ». provò egli difenderlo; sigilli guarda- nessun riguardava; del quanto a il : che Eattazzi dovesse Malenchini Petitti chiarare di- col aggiungere osservando lo non V ordine propose Camera La cosa neriamo, ve- difendere di cavò la se il azione nessuna noi a {Applausi). da e (No! tutti giurato causa restava pilateggiò commesso, e in gli che onorata e italiana». all' esei^cito abbiamo il Malenchini Conforti era noi incolume detto avevano bandiera bandiera alla chiamato che s' tutti mantenere TI Eattazzi alla : forza) è un'offesa sinistra), è un'ingiuria e Guerrazzi ma gli aggettivi ancora non volo: bene- era il far del una propri Petitti equi- i DUE ad valeva e ciò e unirsi parmi tanto Presidente a assente un sfoderar soldatesco certamente fece di potè fare Brofferio voli ingiurie: riprove- risentisse. si anche a vi Guerrazzi tacervi la nulla fu in qui chini non è al favor vostro lui: deputato e diandosi stu- pur all'amico 11 non 1802. giugno interpellanze e voglio astiosa le mentre riguar- codarda; e da per sul tutto dei di la più sa vergogna morta. che voci dobbiate scrivere tre queste 1* non nella ciualche pagina abbiate fosse chiesa nFartwi, diligentemente dal affermate cose che ho Il apposta letto da e il per la alcuno Bngtri: credo confutare Maleiirhini ; Grwnrcuzi raccolte voi spiegare : condizione prima o che che di essere ? se Malen- vostro conto dove altre per goflfeparole le mie eco, onoratamente vi vilissima, V opinione solito ; che Non me. per si mostrò lontami avranno Dalle scritto delle Ciunera come accolte ranno del : parlerà vi k se stampa sta non dico che se car.mo. ; il Diritto dano Ma Brofterio, e al scrivere Torino, Non di minaccia la trai)ela8se. non Amico profferite e racconto nello zato avvez- ancora era spiacque impressione al della Parlamento, Ministro un solo, il dissimularla, che delle Petitti lui a s' l'assente del non Livorno di d' da riprovevole se convenisse; non non non ; come Durlindaua il tono e labbra nell'offesa; o parole del Ministro le palleggiare sulle giunta contro più Consiglio il Parlamento quotidiano per nelPimputazioue inconsiderate specie quando 145 ESTREMA del quanto furono al loro con meno, Guerra DBLL' il vostro buito distri- 14() abbiate che 2° potere vostri che aggressori presto ; ai regalato abbiate che 3° al BROFFKRIO IL ai detto ritornato sareste E GUEERAZZI IL medesimi la ultima vostra opera. E Ministro al Guerrazzi del avermi dopo che che ^'oi niente la ripudiò ultima Quest' nel ingerenza la generose, negozio, voi menerete tutte di che me Guerrazzi vi amo il \ì e sarà Brofferio: al 13 1862. giugno C. A. niente me datevi Ricor- sempre. Livorno, A mera Ca- affranta né coraggio. vostro amerò la sciolta. presto avranno non diminuito né salute, vostra vicende queste mai più che che affermare potervi che Spero screditato ha tornata credo e ; il promise sig. Conforti, quindi e a me mancò. non Maleuchini Al cotesti lo potevano politici edificati essendomisi rimasti ruiua lui sima. io e se il forse dissi: intero al la modo olti^ iniqua Rattazzi, il paese V setta che non si)iacemi avelli menerà istesse paese esercito. l)enevoli su così, delle del governo condizione, dissi vicenda quali nella la- : che prendessero, lo quale a tero in- o che ma umane cose nersi te- premeva Gli uffiziali cortesi, e e curo, ne così vero per non tutti, massime mostrati appoggia i o me non è posi ci uffiziali Agli chiamati essere bene sarieno toccai'e, a rigettassero. agli uomini d'altronde ; scritto lo fare a l'avesse nessuno i-ispondo i"erché non pettegolezzi sono Pregato si parole ? sua parole promesse vili le dire osò ? buona la direte non Conforti al E Guerra della danno e tali nostro in certissimamente lì ad conosciuto aizzarli in iuiquis- questa occa- deli/estbema DUB sione, ogni ooca^ione ma ed dabbene, lieve questo se resta ricordo di me. gradirono, andarono. ne Malenchini Così io è vi non : di loro accettare ultima salutazioni autorizzo dire, a al ma che ma parmi alla Camera e Ministro il perchè, so uomini mia la scambievoli dopo tanto : ad pregar\i a. detti E rispondo non che e conoscersi per scapiterei. ii(» Petitti Pel si foss"* non dovere di mi essi che opera, è buona non ora 147 è altra Non suo. di e alle vie ricorrere converrà me. certo; vi ad prego Era IMo. meglio D'altronde sta io contro, "» wambi"'volfiH»ntp. ("nrio80 a vie estreme » che egli si la nel il Guerrazzi sbarrava viata, for- sovvenirci alla via, niandau"lo diretto d"*lla e dal che fido vi allo Emilio fii pubblicata queste Guerra. parole dei Camera L"» respingo s'accorse non giugno. 16 vostre vi mando sono «alle Petitti pubblici, epiKMÒ Guerra il volere opini"me di ; di opinione ricorrere ci*edè;e altra fiorentino del le Apprendo lo non ogni Ministro parole Parte parato fatto la convenisse risiK)sta al Petitti sua numero Giugno negozio sono sia ma sappiamo che pensare! Signor 10 ci io lusingo mai, non sbigottisco più degna più, mi mi sciagurato ed estreme, al non questo proposito non noi insegnato Addio. Zenzero^ giornale Torelli, per discorrerne non stato affranto; se in avcrt^ fossi avi-ei me, niente sono nulla,. e siatene anzi di trattato Se cosa. la : « io assolutamente dette nella Deputati a risposta per quindi come tutte le «lei tornaci dai Torino fogli la meilesima Ministtv cose dette via. delhi da lui 148 uffiziali discorso Questo di e Bando Nelle Patria cadde Zima dei e smaniosi allo che, smaniosi di la Brescia e non della allora : nudi più scheletri eglino sono — f Quando — in ruppero dei ossa un martiri visibile frammento un poi d^ Italiani ca^vie le Santo interrogando : città di visione Campo i : cuore una nel gli Austriaci, rimase Italia noi sopra e legge renda se le in Guerra, il e il nome chi rna di : (errore di Stato alla diera ban- combattesse, libertà verace egli errare a Magistrato patrie onesto di : tasse asset- prode e può non e soldato primo onesto o ; così colpa) fece ca.pisce voi dovete fior di leggere senno, e signor intendere così gue san- Ministro : lo chiara di- ». voi e avvenne intomo il vanto patire a supremo di mossero usi quanto velo battaglie crediamo conto funebre oMinamenti tutto : che eleggemmo con lo costanti^ leali, troppo tempo perchè la la della balla) facevano caddero pur noi Nazione credemmo, Ora nostra parole ha martirio nella epperò lungo indipendenza, ne di moschettata^ ne chi fosse delle sentiamo ma italiana: : e dalle contro e le mie ecco trovarmi italiani siamo, duì^erà perchè che recisa' terra. pazienti, della italiano, alla turbano compagni avventarsi Popolani « che fuori mille soldati sbrizzarono sopra si ado- me per dirvi zione costru- d' intenderlo l'esercito dovrei pareva su disperazione di di privo necessità contro signore, o mi e rientrati seppero, così nella sotterfugio, strepito Austriaci vili e Guerra, saltare e è trovo travagliose, di me, Brescia, ed niente. notti sopra dello si basse (altri foUeggLa, urlo gli basse ingiurie le egli signiliciasseche qualunque a mi mai della capite non io ; ca«o Ministro signor gli che ingiurie peraissero di clie dirci, a* accogliere comparisce, senso, taccio e « dovuto alerebbero non venga {sic) ». vili voi BROFPERIO IL quegli uffiziali(sic). Ch'egli contro e E GUERRAZZI IL dell'estrema DDE dei Lt,' aJiime 1 - di è 2. che E - voi*o bassezza, quale ? Ci' dirà lo Che - funebre veruno conterraneo lo del 4. di nient* nei dieci o né dieci o sieno gli - dacché mugue certo bene delle e nelle sta città, nosti*e spetti agli Italiani tutti necessità orazione che 10 : né alle queste ne renda io la pa.rte parole: conto. sua di rhi giuriato in- autore del rapprcwmtanza ai né fu Brescia. anzi probabilità orazione ((M-ron' soldati cotesti condanno; della stro Mini- signor limanesse come convenzione li eziandio la la carceri non e Brescia, a mia per pui-e metto e era non che in Bresciii a il che e uniea- discorso commisero vago davvero comeché che sarei io di intero lo soldati, onde io conchiuda con fece dodici soldati colpevoli, accuso, per simo, luttuosis- reputarlo le torri concentrauo commetteva dodici 5. sarà italiana, italiana parole, senso, ci chiarisse Guerra r esercito fuoco, Petitti. iRTsona. pensiero, della ziarlo annun- misei-audo non su italiana miserabile, caso seramente mi- que ; dun- nega nello Guerra bandiera la cadere ba^- è egli ma. lo bandiera potrà non sopra quiilsivoglia partito spetti a esercito, come Pertanto, - logica il nostro falso, caso alla conosctmo italiani, viltày può questo non liano, ita- fuoco veruno della intorno la bandiera negarlo può viltà il Ministro giudichi nostro che però affermano, infelicissimo, e e mani lo cat^ non veracemente fecero fosse il quale velo che pito stre- DioI meglio soldati se lamento se durare comunque sebbene allo per la per ci'edano questo mirando quelli, no, de*?te chVsse pietoso, deste, tutti : ben^ anime sain^bbe tingo nemico, patria. Brescia, peggio 3. vile, nemici, di i cittadini e dal carità le se furono non nezza di pieno e né basso pensiero io suppongo se eccettochè muovere ed Italia, moschettate, delle poter la tutta, caddero vhe generosi defunti, . redenzione 149 di di che Stato né manco errore, un loro o si ferisce ri- colpa i 150 Io vcwij ed il medesimo chiarita, Tuttavia mancarono, convenienza senno, Ormai l'onorevole cenno a carico e dalla mi ad Che assolto da farsi Che si nelPaula Signor mi tanto della traduco. ha a del jattanze ; del vi e del dico i e tinuano con- quanto sani derino. consi- sopito, quando se alla avessi ne avuto gravi parole Malenchini, Vincenzo Malenchini signor io : d' Regno patisce virtù Italia ufficio maggiore corre ov' miles Ministro corre debito Coscienza Dopo quello di del lia d' Ita- Regno i sbalestrare per lunnie ca- delLa contro egli slede lo collega quale assente-, , e in dopo e qloriosns. Guerra rispondere pubblica, che il Magistrato, un ingiurie in Parlamento del {sic). onesta esercita, contegno prorompere proprie difetto, non naturale oltraggi. il nome ciò Ministro un che in educazione di poi per è giunta per non attenta Ministro che con e uscirono signor sì, in dell' prevalersi e che cui xjretendere. interpellanza mosse da e aperto, persone reputava del il Ministro indecente Che ; di era, giuria, in- luogo capire. dove Che voi Ministro un di obbligo va ; di curo ne loro ricusai buoni motto, bocca vostra,, signor i co- per aveva che ci io negozio distolto ? dalla mio ingiuria farmene avrei non mancano Brofferio pur lo ne non della segni Livorno renunziò reputazione tristo signor senza che e questo Camera e perfidiare a che 1802 nel Commissione la pari gente, che i di presidio ma del la conosco ritrattazione, manco aperto non del che rinnovarmi : convennero e Commissione la 1848 commossi, né epperò inteso del ufficiali quetarono credo, e abbia atroce Gli BROFFEKIO sempre rea rimasero voci teste sì tiro antioa! fiamnm non è IL E lio creduto me, per sparge e GUERRAZZI IL a al Regno d' voi dinanzi al nale Tribu- quale io cospetto sbalestraste Italia del voi, del ed esposi : vi io, 152 vorrei lettere ; solo cui ragion fu di uomini lettere credano non alP usi non quanto che di più e la loro noi essere per temiamo arme — morte, la per salute nel procura giorno rispondere stesso Firenze, a me. Non mi mancare addio. e alla Saluti Aff.mo P. S. Non - rendimento perchè di qui conto, l'avrai tu creda^ ecco ti mando sarai e stato io credo come da lettera del sig. Petitti, della ragguaglio Fratello e Guerrazzi. D. il discorso o Paolina. Am. F. tu questi signori perchè presto — affrontat-a Dunque a e BROFFERIO IL Patria. della e faceste offesa la abbiamo che E GUERRAZZI II. officiale, Gazzetta seduta. alla presente bene, aissociaiii il né il Barone Dorè d'Ondes, consegnargli. ?* Ma nella ecco Più adatto che Mordini protasi D'Ayala, Antonio l'autorità Il Guerrazzi così sei o sette segreto ed il Ricci da necessaria, Ricci. temendo di loro, persone, di in formandosi con- proposti quel segreto: in breve guisa risate amici due i per sisterlo, as- gerimento, sug- il mandato. il divenne Pulcinella; si finisse via al Mariano I rinunziano via di quattro d'Ondes, Vincenzo raccomandava a Vito cimosesto de- Guerrazzi, assunto consiglio lesinata filtra. s'in- secolo istruzioni, ragguagliano stimando ma il avevano esperta: Eanieri, alle consiglieri; ed saggia del propri, già prender suggerisce suoi, gente che farsa la duelli i i regolare a dramma descrivere a Bertani al e del che e per dato confiil gendario leg- il Ranieri la parte dell" DDK nella avuta ridicolo di filo e dipanare e il 22 della x)er la ingiurie (tantas inolis da mandatagli e Torino la Livorno, a modo di sMntromise scambiatesi le Guerrazzi il Tectutto trovasse dopo mezzo erat!), dal raccontarono Tecchio Il matassa. mese un gli pregandolo intricata tura scalfit- una loro, andati a Camera, segno, luglio, duello quel anche toccasse chio, presidente per di preparazione 158 kstrema sottoscrisse, seguente DICHlAi^AZlO^'K la aU seguilo Petitti p. la a data quelle di Firenze del cognizione Firenze padrìni i i*ettamente «1 pregato da del ogni Al fu instantemente controversia in ogni ciò di- sig. dente Presi- suddetti a dichiarando sistere dedi personale d'offesa a da mentre il detto proposito, senso tata accet- trattavano deputati i ed Venuto l*etitti Guerrazzi, nel Guerrazzi proposta Camera sig. deputato gno giu- 10 stampata terreno. della putato de- sig. giorno sig. deputato sul onore Pii»»ddente togliere recipro"-amcnte proprie ' il lettera giugno, sig. deputato col ha sig. dal stesso Kfùegazione una Camera nella contenute dello 16 della tornata lo Zenzero giornale con ed p. nella dal pronunziata parole alcune alle ["arole. i che delhi ed Camera padrini, Guen*azzi signori deputati il hanno deferenza do"'uta Petitti deputato aderito. Ed in per e al sig. Petitti col dei anche medesimo timento sen- della Presidente consiglio fede per sig. suoi sidente Pre- si sottoscrivono. Torino, 22 luglio 1862. Domenico Guerrazzi - Maurizio Ricaeoli de — S. Agostino Sonnaz Tecchio, — titti Pecenzo Vindente. Presi- 15-1: IL GUERRAZZI sottoscrisse La spediente: il Eanieri, poco lui a si segue lo le tato confor- aveva dubbiezze. proprie capisce dello persuaso sottoscriverla a espose che lettera Dalla BROFFERIO malincuore, a poiché e IL E risposta quale ne avesse. Guerrazzi l.a Fho e Ricci scrivere da sul mi te Io che così padrini fu non un e 4 nella e Ciò veniamo Let. ai 25 mia che che di quale onore. che scandali, ché comec- né ti e intenzione ho dire sentirmelo voi moto nella quanto le di giudici ; il al e delùmto è buono reputaste porre pro- consenso precedente che te. a conveniente comune sua o segreto dubbio, ogni più ragioni capisco penultima parergli non rassicurare poi nella simile a per io apjìosta essere che espresso operaste proprio il segreto tenere sta esprime motteggi, eleggesti quattro esprimei'e hasta a Ora quei quattro. egli rispose già è chiaro ; pure soggetta, avvertirò, di quanto e confessione col motteggi frase tua colpa potrebbe oltre ma precedente sospetto. la e rimedio, y di quando mancai non opportuno paura essere si poteva non vada che Ricci mar. da concetto, la potrebbe male osservato, Prima la ramico e illibato ed i per uomo per accenni cagione a con ; il mio che condotta oprasti tu : sono tacere ma a poco immeritati né Tu il modo perfetto cheto tutta acerbo. suona mia la venti. probi a né aperto duello, capisco uomini starmi fui non palesare a di più desto stare quei quattro. per veramente farmi volte da consigii accoccherehhero uso di consentaneo cosa mi tu Io delle assicurate la assettaste virtù ebbe riletta mi Ora Eanieri, lettera tua notte, V. al la tanei spon- adducete. Orw quattro. Giù. a Mordini. Chiedo mi assista lui, e Rer- tani, temendolo ma il comaudo di tutti ; niente più il Mordini mai della uè e Taltro e dat;i di fido perchè il leva vo- dalla mettesse ad avevano padrino mi ciò e si essere o facoltativi, bensì necessari, comando rac- i"oi aggiunsi : causa i quattro ; e io cui a altri (sempre BeHani consiglieri giustizia piena la il ad e crede se Ondes fida t issimi lui a e dico oltre d' pai-te consiglieri, o ciiso Vito fatto, gli silenzio) e come mia parte di Ranieri che il il spreto, onore Kicci mar. d.*» narrato onoi*e d'Ayala, llac- d'Ayala. anco segreto. in parola gV indico assente, d." al Ijet. 28 155 DELL'ESTREMA Dl'E creduto avessero con- sult^irli. Moi-dini Il padnnato, v. che Kisjxmdo il 29 propongo jjronto al Il Mordini Ma io Mordini niente. E faccenda di perchè di partito ^ onore, e ricusa non Vedi che La commissione sta e ti propongo nella T ai iKjrsoua ; io quattro ; voi che duello, l)ene pel le a te, che prima lettera Ondes; mi che P. e"" ne sapeste negozio amico : rifiutò un il e in paterno, ombi*atile dicesti tu dicati in- vi consul non e detto solo aveva questo perchè e aveva non jìerchè te: sei*a una un chiamo . qui tenerissimo uomo onoi-evoli io vi fin a volsi perchè di padrinato, ci'edevoiìo se mi ma mi e al quattro c(mvertlre dispregio rammento Bertani increbbe mai mostraste officio; col perchè credere, m' grave ai Bertani a i"oichè a né te a e ebbi Così volt4) Giurì un pari. volgermi era né parola tasserò. punto mi non scritto a e creduto io ho perchè dove il fatto esporre (]m»sto Renunzia Lug. que qualun- competere a ('(mdizioni a. il 4 ad a il adatti. avermi altri Bertani con accomodamento un Tormmdo Gin. voi Accetta amici credo duello Gin. possibile troviamo perchè onore; o ci'edi se converrà dicliiapo il l'I nspoud. in tano napolesig. sico Per- sfida.... una cose. doveva io 7 poi fa' Lug. tu : dei Te reput^ire pevole inconsa- eleggo padrino, quattro a non parlo ; 3 56 a lascio voi dovevi né il Lug. voi della E questo dopo cui perchè carte credere, doveva ti mi scrive resi tu e dato la con del consapevoli solo mi quale dal fatto della notizia di che il mio Mor- sfida al darne voi rimasto notizia chè per- taminato incon- persona a uscito Mordiui, del di fosse onore Caso quattro. dolermi dovevate casuali dei motteggi amaramente non consiglieri lettera mie: ecc. dovrei perchè ; mi avverti vero delle ricevimento Camera sarebbe perchè delle copia autorità accadesse non di altii vostra Presidente ciò are Eicci mar. di avete mai mando accenni anco che partecipa, dini ; ti aif BROFFERIO IL ignaro. taci, 13 cx)sa dell' essere Tu il ogni notizia pigli tu E GUERRAZZI IL di egli ; scena , ci non idcorso da tolto che quello se ostiche cose Anco la ingrata Ho scritto quieto, nel bianco, e Se ci'^di, come io che sai non disadorno, che te quando ne ti piace sassi. Livorno, 26 luglio 1862. in avrete mille, e con lare ingol- da uomo casa a non sia toccherà scrivimi chiamando una testimonianza ho una, e lo mi po' pane dovesse nulla per di cucita chiaro pane, fatto, averla. preme di recò zione dichiara- del spirito toppa cucirmela un mi Presidente alcuna^ copm Ricci che dal questa prego, era mi non il mar. supponeva ma mi troppo pur e ho voi sento scrisse mi in ve presagio mi conforme rimanere per alPOndes e chiunque. io certificata pervenirmi più ieri che poi precipitarmi non da te avverrà, per dacché sorpresa, almeno molto e a altro. non perchè mai, lettera e che indegne, più perchè e presagisci scontro, uno persone altro, padrini, a come E ad luogo era filo nero. netto e e filo sasgi e i vili TRAMONTI, Fallita a (Iji dunque non poi uome non era Venezia Saruico, da piìi allora per tolti volontari la ho la ghetti. il che finì ad cento tre- con » schiera lo varcato e stretto il Aspromonte più Luigi alienazione Presidenza cedere dicembre mentale, del di incolpato Farini Carlo di sospettato nel Consiglio ; fu basti avvenimenti; quegli BatUizzi, dai dovè a di raccolti meglio lermo, Pa- a sottile una siero pen- tratto un morte o arma raccontare impresa, impedirla, segni dogana campagna da che Consiglio Roma o a il d'improvviso piomba « Tale 1862. agosto quella grido alla alla intraprende ricordare il Roma. a abbandonate quale, Caprera, lancia fucili Non il di solitudini Venezia, a Garibaldi: vi 2t) nella ebbe i)ensare. di di che impresa spedizione uua Se le r non la e aver promosso aver dei del Presidenza quando tolto saputo questi, all'ufficio, Ministri il dati sunse as- Min- 158 IL GUERRAZZI BROFFERIO IL Guerrazzi: al Brofferio E Torino, Amico Vedeste E la E per del dirvene O r da Re di gii o.... o il Re italiana Ditemi e di sopra si metterà di la ciò indegnamente, Addio gli egli parte di ma al in per a tutta un tutti nove gli Emanuele ore disse della di presidenza una volta ') Giacomo i da che a F e giorni ultima. sgombrare della testa e luzione rivo- qualche cate dimenti- mi non tempo. 24 liberarlo accennate da Durando ft)gli degli Affari Esteri. questi il e smania alle nuovo nel solo 2 preghiera faranno furil"onda del e mattino. ministri governo la ministero festa. eccovi Rattazzi sciogliendo tenne vi che e posso non con cuore voi per la sino componendo dal chiamare fece notte saluto e Dopo . scompigliata amici 1863. marzo salute nostri confidenza rivelazione. Vittorio stesso Guerrazzi: mando vi ricordarmi Ora di Garibaldi. a vostrì avvisi fate come Casahnaggiore, : egli per alla Torino, andare poleone Na- cuore. Brofferio A che grazia la sarà e : termine breve un ruberà dicono mi Bonaparte con dichiara imperatore Roma scippiate farla vuol Rattazzi e conferenza, una Re Il ? Francia?... colla chiedergli per Rattazzi (|uella di ignorano, Re al rifiutò. la E commercio altrì l'altro Durando somma ^). sollecitazioni. imperiali avranno che jer Il Dunmdo? trattato una scrisse In di nota rottura senza 1862. Car.mo, la Garibaldi. settembre 20 il colle portante im- Fa ri ni. tenne da di In di una sostanza ripigliare persone Camera. Rattazzi la già Rattazzi il porfa- 160 GUERRAZZI IL disturbo tale riposo nel Maggiore, i modesti tutti provento de' La buona patisse Guerrazzi si Guerrazzi, come vedremo, si altri disegni riebbe, pensione olio si di e cattedra rifornita era i disturbi proprie Forse ciò rallentò; le Scritte gliorasse mi- letteratura dava e Francia fra fioca: gnava biso- e risparmiare a i due poco era capogiri fra di e di Ma luce la potesse, scambiatesi quando une, il e vertigini. amici vecchi il '63 il '65 e si trasferimento il per *),e più particolarmente Con Affari si Esteri non Dronyn a invadere ritirare quegli le l' Italia per la per si Luys e a a rigi Pa- tino CostanFrancia pattuì truppe sue Stati il modo stipulata Pepoli, de della per Convenzione Giovacchino impegnava Italia, a la plenipotenziari 1864, Marchese degli l' si ferio Brof- il poi dita. settembre il Ministro pontifici : di col sione? pen- salute continuavano corrispondenza rammentarlo. Nigra La una vagheggiarono e quando comunque Firenze a 15 a lettere le Gioverà il la sulle contano *) Ee della o ch'ei aprì ne parlò più. lampada forze; lo scrivere per capitale se rispose: si si non la quando a attendere, le cato. d'avvo- timore dal diritto del torinese! nelPAteneo Il anni, ottenere di gnificav si- viveva dal condizioni cattedra una Verbanella e professione ultimi le se impiegato aveva angosciata potrebbe sul tribunali, astensione della e gli più tardi, e, medici I villetta la il Brofferio e moglie, miseria non ; dei aule scritti egli riposo intellettuale sua nella Ma dalle propri fìue. la Yerhanélla^ acquisto risparmi. fatica ogni alla cui assenza da prossima rapidità del peggio, consigliavano la soggiorno e BUOFFEltlO IL credere frenare sfiduciati, per Lago far da E : dagli impedire Stati anche dell' DUE onde fu gliene fetti data il Brofferio quando aiuti invocava si procurarvisi a Signora è Brofterio: Villa il il Farini dal hanno minori da adoprato il R. Torretta maggio ei confessai^? al e di — io ; forse quando e Maktixi, città affatto la capitale Guerrazzi e Vittorio fu E U del cornee Brofferio. la i danni i fosse Regno Emanuele Firenze. ho come per concètto medesimi. abbandonato detti Le tori, terri- trasferita era di scavezza. le stesse il nostro o gli Stati noto debbo giocare politica, saranno contro bensì Re dalla non coglienza ac- gente,... troppo Vogliono la mente, esteriore che designare. Il cause avrebbero non altra le R. accettare tanti l'assottiglia ntirarsi del ; pure evitato poco. potermi onesta mai Buona rebbe parsco. cono- amico Torino a vollero loro. troppo dovrebbe attacco 1856 troppo chi io vorrei deir lora ta- mi non senta avrebbero a altri persi nel meriti : Menabrea gratitudine Capriolo pure che ogni scegliere 11. di e o non in Torino di ma sig. : sione pen- stato essere ; il mi la certo uegozii privati incaricare fece né ha parrebbe il Manzoni e per per amarezze fare francesi se quali poi forza truppe egli sanno ambedue, la né i di sé Brofferio deciso esule tante non ciò e Ebbe egU sione. ade- sua altri. ; adesso quantunque me che paese, fine con a ad che senza mi B(roflferio) udii volesse ne crede, consigli, fiduciosa IJ se non 1863. allora B(roflferk") non il più efficacia, ma che miei il e farla a fosse, Re opportuno sta con eh' del R(attazzi) mezzo Tutto più Di loro. Re al cassa pubblico; dei oflPrire la su ci cousenso ricorrere dovere piuttosto r suo indurrei m* né neria, Qualora clientela. e Higoora, cara cosa altre Capitale la conoscenze 24 La le seguire a Livorno, Mia sollevò, gravi si minacciarono; preparandosi alla Guerrazzi Torino notizia, più gravi avvennero, 161 estrema in da facoltà 1()2 IL è ormai (i lanciarsi servi più nabissa-to. dell' altra noi il può ci le su Y. quali Re ; 4° chi la E viltà si ritiri gli alle che nano. ingan- là : le che prati- condizioni 1° Lui del ziente consen- Me- di anco Parlamento, avvelenerebbero lose perico- che ed Rattazzi gli con foi-tune le fare dal detestano in opino possono una rivoluzioni è stante di Y altri chi dì ogni si ad Dunque mezzo si come sa. di sarà pensi medico vita, versamen di- perchè calunnie le con sul capitale febbrile che quale ed del ad indiscretezza, e meco }"ersuasione il Brofferio dare anco quieto e a studi al che gliono prendo meglio lasciare. al volo : io troppo la sana che i vivere se geniali in sta ad ma sumato con- fino alla Martini devoti. suoi vigoria volta una medico campò ; glielo predicava Io ; ma Non isjìeri riposo potrà ; opportune, ore Addio. Guerrazzi: Torino, Sto logorato cara, gP impai-tì naturale tra. commoversi. senza, ha gliori, mi- se e mia resto, benché il buon ha ])otrà opera Brofferio era ancora mi non il B. robusta tratto. un Del nervoso ; ed esagerata ; mai fu sistema cascasse troppo, avvocato non dell'amico nuove esultanza. quanta con la ricevere conforto prima sua Li senza le ersero vita. Mi fui fare; consulta, popolo prof diventa compimmo; vogliamo mi si nostrì retta dovere ; B*' Per vuole se S. Bi^offerio ; 2° Col nahrea dia il conseguenze soldati incontro- vengono amico nostro ne mille qui non avventurarsi non che e che rubare, e i nostro possiamo, non anni ; talché alienarsi colF moderati, ; di degli Austriaci, Dunque BROFFERIO prepotere per all'universale peggiore peggio dai agguindolare grave IL monarchia La adulatori e E GUERRAZZI ma Sto le vertigini, qualche qualche ]4 occasione ospiti, moleste quarto per dicembre d' ora alla biascicare ISH.*^. non mi vo Camera dii"' o : tvo a4-ciocchè parole con farebbero divenne vi Dio io lM.*ne non ? E dov*è nelle fede antica ed so più dove Non Fra voi ; Ciò sia mi non a soffrirt». Guerrazzi al amici, alla veterano delle La famiglia ma non troppi son lettere V ! vostre. amori» l"enevolenz;i pei* vostra. 19 dicembre 1863. Amico, vi wirà delle consegnata "la Livornese lil"ei-tù. desidera salutare mio un amico, veterano libertà. vostra per ora. mia mia Brotlerio: OaHss.mo che della nmasto la dir non a" patria, delle è mi Livorno, Ìj" presente mia "*onforto |"erduta aver bisogno, aver alla a cose: ; ed gli imbecilli pei-dute, anche aiuta il due non ?... sono conti-adizione dire e senza in miei anche ho i"er italiano dove a ranze. spe- camminar popolo che più ora verdi a pubbli"*a elemosina i furfanti che co«e spero mi ; lasciate tante e ; vorrei lirmi seppel- ha che sognato domestiche ai mi più. Amico! nulla il mondo penso devo sto que- nauseava, rappresentarlo ciie siano atti questo stesso me a far mi uomo nosti-o di mie sofferenze, di non a che vedere non cose già come dicono che alle mie e ancora Di : lavoro volessero se anno indigesta e tutto ms i"o' di un che morto fiorita. scorso infermo i* provvedere carità più. Il spero Vecx-hio stato nello arringa, dopo tale benedica. coloro qualche e una scrivete e compiutamente cane schifosii cosi {tarlate riystt in politic4ì che La Voi da ordinario per mi mi fatica una trovo credano mi non cedola, scrivo qualche detto 163 dell'estrema DUE lettera mi ha contristato. (H-cellenza, tropjM) s|x»raHte da disperate attempato. Veramente Voi, natura giovane, non e ottenemmo stica arti- troppo a 164 né oouseguimmo, altro l'odio cui presso fuochi. ti'a due il mica presenza Per incresciosa in di quando ed sicurezza. di io andai. non strada, •dietro. così sicuro parte, dico che : Italia la bi*a sia gli ha gravosissima. ; lo la di dei fama a nuovi promossi. screpolata, *) fuoco Il ci hanno La Italia ai di vi di aizzi e dicio, su- neva contesem- della cagione al paese fosse tata meri- Sette ottavi si la Pallavicino (raribaldini e fascia essa in minori. cause se il partito causa democratico fiamme. più l*alla\ic1no la democrazia democrazia comandava Aspromonte le e col comune in sarebbe tutta che sotto ma studio perché a pare non fare a Aspromonte crosta Colonnello contro consentisse la : altre ribelli; sono tolga) .*ìpiaghe poi perchè perso e isbagliare perso che in- tere po- ignorante sembra pure tra al- del d' perso : deputato senza non ha casa cupidità e mia tornare quanto ha ; lo loro guerriera. queste retrogrado, cui ha sudditi Dio (il che libertà la amino sopra da di noi, pranzo, attorno ; lo di la suo fatto ladro, il credito perso militare di tella la- vi- a al renunzia mettendosi fummo ormai sioii/ro)di bene, tanto co- offrono impegnato sospetto due i)erché rimango è noi, più cose disinteressata birbone, tedio a soverchieria Oltre da (intendete di mia la coscienza porco, mica lo avrebbero parole la; monarchia di Oi-mai di siamo unità invitiarmi a che qual- noi se considerando mandò immune la con ora : poiché Parlamento, sottoscritt/o andare spero e due queste dii-gli? le mie né ho Io Che diventato non e me, il Re qui passò è urlano prema perché sì ma ne pure i"eggio figurarvi potete i moderati Ora ; cosa strappare meno i Croati contro loro perchè Piemonte, àncora che state i Piemontesi delPannessione, promotori dispero poi laggiù contro intenso più non Voi qualche ma morire di prima acjoouto. BROFFERIO IL desideravamo, clie quello pezza gran E GUERRAZZI IL tito par- Pel polo po- i) e Govone comparisce ribolle con truppe che ferirono capi fecero il Generale. dell'estrema i"UK ignorati È piemontese. e fidano si non orribile I*ivfetti, i codardi. Diciamoci ptice consiglieri Lodo studio siete sempre la i-a vi serate di niìiino. e è in ora la di Didot, ne contano : dico nipote i mi e |"oi parentesi dieci le anfibio perchè i"uò ormai terra, cilia, Si- barbara agli autori del competere Bixio anfibio in buono di viaggia, i"rovincie dallo sostenuto Che- bi*anco nipote associati antiche le passo carissima alla e 200 chi ; ma Piemonte Napoli conta. tutte mentre a Io un il bene: sento di getto pappagallo, insonnia Menica, e Torino. fate Angiolina, il dra catte- di famiglia. gatti, i c^ni, andrà Sardegna, del mia Caterina, del civiltÀ della di una Università santuario zati! spaz- Tabitudine sconverrebbe alla la su i)igliate coraggio; la cristiani, vi famiglia: alla piglierete e diligen- con e e ambizione. butterete se non ; anni, (piale per hi greci due Frusjì, iK'stie nel Betta, con fanciuUina voi da chiudetevi e iiiic letteratura j"rocuratori suoi avvenire militante, di tante i)olitica mili- la. legittima massime tempo, che abbattete apparecchiano si provvediate gionii altresd o — per nostra che vostri in misericordiosi con tiene alla cuore politica diritto di tutto vita Credo dettai-e. il ai aifatto ci e basta tutto con tissimo ama questo : pei\!liè io. ix"mpianio e i"opolo il noi : ed rano igno- questo ingiosso che tempi vespro un i)er : air troppo Ai voi impari Non eo^ uomini come così è ma conosciamo — sai-emmo voi noi, li^ pugna dirsi, a noi e di dice taluno massime ai-mi, prepara e 165 e monte Piecon ? meglio diamo (bain acquai. Addio, jrnora, tutti. saluti dunque: figli, figlia, il caro a in tatti Villa, il buon casa, alla Martini, vo«tra il si- Serra, 166 GUERRAZZI IL BROPFERIO IL (tuerrazzi: al I"rolt'erio E Torino, Amico Voi dalla litiro ho che politica proprio storia più ci voi per cui a corpo in mai sono talvolta mali Si avuto qualche qualche slancio, vanno, meno ? io la patimenti i tra sia ') da Tempi guarito e intervallo non di fatto ma vengono, or E ? Miei dettate che or Tamicizia viviamo crede Ho anche nervosi linee la per e ? mai dei volume '2° Sono : i"eggio. stato ho i miei scrissi. ne cui a il mio che argomento verrà non mezzo il delPanima e 1864. Capisco letteraturii. la e ? grande un che e ricevuto avrete Guigoni ma : percliè e toglie contemporanea Spero del sciivete corrispondenza nostra fel)brai") Carissimo, mi iioii 21) lute, sa- che sta tornano ma sempre. udito Avrete del dell' Parlamento Piemontese intenzione, sarà qualche sempre fatto n' Dio che sta amici ; ed della Fantica voi sramente gli sta che s' io Storia la per della grato sono avrete e la potrò letto, nella ci siamo nel a che e parte Secondo prìncipi! per nei tile gen- scrivere dai (tolta ma umanità se i nostri specialmente quali Camera generosi, dell' progressi contribuirono scriver sperate di ancora vipei'e, parte sacrificati. lavoì-o. molto eccezione) qunlchf* nella salute della seconda serie e bene, non so di maiali, possiate Così Jr"' ') Re i cani. regge razza, fede questo a continuate vi e ; io come causa Sinistra, scampi Voi io fatto volta, libera per ita è il ma dal avuto prodigio. un Parlai e incarico e ed nelle ultimo che segno qual per cosa cui la da dell' opera. sta que- già qui pei'severai'e illusioni. lute sa- lun- 168 GUERRAZZI IL teriali, si può alla giovare che è scrivo. vi salutano essi due recarmi col Addio, al collo pure io campo. saluta e ed là Ho ho fatto ; mi vezao di rompevo, duro del mio. ricuperata Torino la ho ho mia lo diceva e sui nelle chi air ; il del per e non a io ad amò ; bino, Cheru- a detto sia un tutti capo più Firenze per tiranna troppo altri voi ; ma in poi. Costà volte che male. mi od bocchi non affaticai lasciarsi cruda, troppo ; m(»glio rompersi Capriolo, gli voleva capo tutti, gli addebiti al più di seminò che voi pensava av- rispondo. negavate Rattazzi pari che certo a ero pulci addosso quali carrozza tìglio, per non possiedono oste, co' vermicelli cui perversa., i presuntuosa, come e spalle alcuno gent^ scere mazzi, pasto un con vi racicoglie quello io zitellone dava che in pace troppo 1864. arrogato delle affrettarmi messo superba, ve amico. ottobre 6 le tribù provato troppo e di e ho io Gioseffino, a Ora cui a tutte per presunzione, senza V nipote, cose avere pareva Giannino, a per Brofferio, mio al mondo aggiustavo, e amico moglie un corr. Brofferio: caro dato 12 al ve Torino. a cittadino di lano Mi- a Scrivetemi, qui sino di le stesse io vidi eh' tro al- per collegate dice vi altri Livorno, Mio due stejrsso cuore. e affetto altre in starò Milano a solito Guerrazzi Missori che giorni vi me con che passione colle se risoluta Ieri avvertendo prego, Rea vittoria, qui io vi che cose BROFFEKIO IL morte. a si mostra Grilenzoni ne feriti sentono democrazia alla E ed era ; io ebbi e via, altri davate an- come gare ne- mi geva strin- fortuna il collo con faa-gli c"onopersuadere dà DKLL* 1"LK via Venni che conobbi quando corda salvo voi Italia ; la Sentite nudriti così dividere me sostenere in Torino diritto sarebbe degli intendiamo la Delle della forte ed strazi dopo V. quei E. si Democrazia La si"o8ta Stato ma — sono non formare a ha parte finito. Il Re si i-etti e *) Sindaco a di più avesse licei, ^) raro Torino altri degli patire a più mocratici de- noialtri e dello in (y)sì di nome — ad non questo com' ogni che regg^M-e ; casca marchefto patirono e V. lia, d'Ita- E., sé, pei-chè per uomini il II in aguzzini. da dicevano E. sospetto e libertà di sopra, scassinare era di V. nemici : dove o"lio : e mutabile, im- concetto un fissa Stato, Costoro Torino idea è ordinata a sempre vinto trovati dubit"i", dubito non ebbe che dessi, di bastanti TiiiiTTintto nioderate. dal boml)e. fatto il regno Tuttaria, circondava non portato Cassazione, moderata, un' sotto ordinerà si irivsistibile cn^jiir, m*re quali combattuto aver di nome da onte piace, sia non sono italiano diversi i ad Roma, a modo opponga avere Questa nomi [)eidemocratici, si immane popolo monarciiia. con che renze, Fi- non avrebbe questo a di mi per se ; diversa. del fortune Se vuole non più prossima riconoscenza è questa : formula Queste mostruoso, enorme, altri Né vende. e la Corte etc. bene, stare a Torino compensi, Torino: si non da città la di istituti, milizie, danari sindaco, : equivoco. di prò fuori voti e* è maniera non via venga fosi schi- degli ministeriale, mensa ma ci cascherebbe non per si Spoleto, non per "'Ksere della vuole ma Orvieto, lo una merìteremmo ne schiamazzo lo malgrado rilievi coi il Trattato, ha che me, e valevano non due. anco a e attiva, politica vita .sinistra destra impiccarle, per alla riniinziai Torino, da 169 ESTREMA se di- tutto essere la. avvenga., è, era narchia mo- buona non a cosa. avevano mestieri dissanguato al di Re: Rorà. noi es- dalle siamo il 170 IL od popolo volti ci oj;liin credeva, ; petizione noi. Vedremo soldati. di proprio di spalanca Forse, e la dire alleati, col popolo, diritti lui sarebbe solo ha più terra P. ili S. uggia - al miei dei e Che liata riconci- ributtai-e una ci afferma anco noi, di bisogno conduci, se pre sem- che compagni, ne gì' inte- posto : ma. insolenti. (capitale) morire Italia, alla D' si vuol sosterremo interessi tolici, cat- parola. conduciamo ci noi e caduti jyo7^7Ay da nel di fine. generoso esaltando votando Firenze, confine presente desiderii vicinc^ ormai fo conto per dererei, desi- Così romano. di come la foglie che Addio. il vento. trasporta al padroni illustrar prossima ma rimessi Gari- col salute. del ore voglia giovi che abisso lo Torino Ormai E creato chia monar- monarchici, accettiamo concesso sperassimo le la mano promuovere Roma su Napoleone non levare consiglieri politici, mostrando morderemo di come ^^lolsi i Francesi senza, e abbracciandosi zzi monarchia ma Luigi Ratta democratici e capitano polo po- ? dai vero, ; il provocazione, con circondato cui il e bandiva, va, popolo era potrebbe toccare il il eh- di Chi piedi volesse, se dì un ministero i arrestai popolo sbirro lo creava erano il e — i"oi — indovinato- facendole poi semi)re da avrà sotto materiali e se si non disse un pericolo, biildi, mi il Ke questore essi credeva; ci siamo mani un elezione.... max noi loro Re abbiamo Intanto i-essi Il : ma : BROFFERIO IL (Iciiiocratici ai loro fucilavano siamo si odio dalle perchè a soldati le E i)opolo affermaviiiio al vescovo i GUERRAZZI fu tra che Rattazzi Napoleone e Cipriani ancora lo ? Questi ha in lo odio. ha DELL^ DUE Brottierio al 171 ESTREMA Guerrazzi: Torino, Amico Benché ciò che leggo più propizio avanguaitlia siMie. in 8emi"iv. tremendo. sarà col In riguardo, di perchè al (Tiierraz/i il ed ; seuz' e demot-raaia alto ai-dejiti altro Torino riesce,, bene ciò Se propizio ca«o voi italiana. ? Scrivetemi é Tatmosfera ; se a sopra ci ha da d4WV€ro non dioo e sarà mento mo- derati mo- cxn scoppio subito, che an- si (jui appena di ciò, ma con avvajnpaoite. Brollèiio 29 del '65. niico. fare io lo no, venir calecci. ci- stanno questo Unirla avvertirò vi dÌ8iK)«to In per sia gi"xìondi a popolo pratiche sul momento del !."• diiuostrazioni le Mandatemi Grazie. in seguito appendici benché Livorno, À vi mie letterarie tel"»gi-afo.Sareste bisogno avesse» due breve, Uirricate della in fervono in diwussioui a cose a per leggere tutto e penna composta sono vedrete conveilirsi per di i"och€ le penose mai manco terribile vostra giorni Le Biamo non faccia vostra. FeUiccioni, poco scrivo, che e mi salute povera dalla opera Da r mia esce r tutta carissimo, la clie linee 1865. gennaio 27 qualche vengo basta. anche vostiv di cosa in appendici. buono eataletto. \n*v Ma Breve: la madre (1ari"ero. «juando Italia Altro 172 GUERRAZZI IL Brofferio E BROPFERIO IL Guerrazzi: al Torino, Amico, C.mo La di giornata Torino, fare 1865. giugno 5 ieri ha abbia quando ciò mostrato che po' di aiuto un possa dalle voglia e città altre italiane. giornali vi porteranno I di tissima nelle avrebbe potuto La Si far ; a vi si primo medaglia dimenticanza d' Italia. La mandasse io stesso che lui si fece decretata leggenda cratica demo- potrà Torino Benintendi, son cose pregarvi mandare meeting Villa e rio Ma- teria, segread cettare ac- gerci. diri- e Garibaldi a riparai-e per la Veteranf) primo questa a Non dalla consigliarci è : Garibaldi Governo obliava Popolo. 4 • 1865. giugno si vuol all' essere Abbiamo quale C'oppino da di fu di a da della, Ohiaves. ed dal bene. nottoloni l'officio uomini vostro. circolare fatta il condurla sta di Ma voluto. Dolfi amico del Torino, a dicesi Governo il somma, Firenze il fece che Tutto quale quanto per più eletti A avviso A In e i lettera darcene che città cui Guitera, e atto a le tutte assunto sono l'ufficio,a una la associazione una associazione. nostra voi che Il tazione agi- imponen- si fosse se elezioni le per j, piazze, nostre stabilita è meeting rivoluzione una si in della mi il immensa occorrere. Livorno volendo nelle e diventale nominarono parte vie nostre permanenza seguito della seguì jeri dopo intanto sera in in che popolo relazione la ridere. ed avanguai*dia. anche è San capo una Martino s'ignori del altri Torino qui è con noi. ciazione assocon cipio. Muni- dell' DUB e Vi scrivo si è quaei Tomo spossato la passata le tutte ; ore notte. ed CJonsigliateci, dirigeteci pregarvene. a di fatica dalla stanco e 173 ESTBEMA intanto scrivetemi. voi dar Volete quanto Broftèrio ? al Guitera al Guerrazzi: sopra della partecipazione Ve Torino, convalescente Ancoi-a breve e che qualche costì essere ! menti vostri il solo i"«i"olonon a Forlì, a oi-a, di iH»r Pensando volta solo ministero Voi lo non tazzi; dunque Un posizione, di Di quest' ') Cioè a Sf. la che va ha Firenze, molto molto tutta ov'erasi più e la già fare acume vuole, un o tal di innanzi, un Chi ? Rat- chiamerjì statista, per nistero mi- Mordini preferirebbe pensiero. voi a occorrendo, Re, per Re ed lo Crispi Il questo Crispi ho Ma ultima un' stare il e meno al- ombra. pur Camera : logna, Bo- a che, confidenza chiamato sarà che uomo sia tutta certamente. Mordini, uomo in la desidera. che convinsi vogliate possibile sarà smettere e sai^bbero Genova, a mi e vi voi parole. pensate ?... pei* avere quest'anno tutto Milano, non dico vi voi dovrà ma stia fosse, quali etc. etc. che perchè credete Xbre. studiato a repubblica sinistra la guerra, farìi ciò ma Ravenna intimissime di 8 più tanto : la Camei-a Ho Torino a Monarchia qne.ste che Ove credo. adunque C-olla essenziale nelP scrivo vi ? Non Repubblica?... qui, sinistra. di maggioranza divisa 1865. bronchite cosa ^) che di Pare, argomentando una dolorosa da dirvi per \"otrò non novembre 26 (\ A. poco di e obbligato. sarò ne nomina sua stre illu- tuizioni, in- nuove compagni. confidenza adunato e per mio il Parlamento. mezzo 174 desidera vostre tutto sopra e voi Consentite conoscervi. BROFFERIO IL E GUERRAZZI IL vi questo, Scrivetemi ? piaccia profondo no, o zioni inten- le silenzio. Con il tutto Brofferio vi cuore al abbraccio. Guerrazzi : Torino Amico Colla della car.mo, stessa vostra in salutazioni cordiali vi ho dolorosa altro più veduto Ad e di me uè voi onio mia di faxmi anno fa Credo voi possiate insomma che primo arringo. anima d'animo Voi storia a fare dirò, sapete del il bene a il voi quasi Parlamento. a ne ve ; acciocché ed solo, contila Ciò il perchè tto che compio . Firenz*^ a sia ciò ho tante impor- dischiuso dove tribunali accoglienza. parlando di quel aprirmi ho zelo siinto operiate di con vendo scri- col Ke di jwsso ad questo che vi sicurezza mia questa cx"me e giureconsulti, a grado prego, ; Belzebù A mi questi a ajutanni, in di qualche purché sibile impos- d^accordo avvocato. avere a Dirvene è mai magistrati, siano questo, ; sinistra della stabilirmi di lieta questo ancora. pentola di sta delPanno nell'anima vera si cbe primo andremo deciso così in uomini in io dinanzi ricevetti influenti, Ponete uè gratuita uomini a rimase tratti intervenire. Assisi, di rivedere Storia riunione la ! è una le apronsi alcuni cordiali più professione penale, anche il c^mpo mia nel ne ho questo, la che causa qualche che tutto ora della delineato garriti, volli di Trof esercitarvi d'uopo, voi. dopo vostri gente antro onta di i tal che 2° ho auguri e traccia con ; nel cui (juesta città, vi mando cui, malgrado la con persona stampando Non penna zione. risolu- scrivere meglio; la e 176 IL vato chiari patti : ? Perchè tardi. Oh inutile ! se E IL BROFFERIO può scegliere e tirare amico un che compagni. corda di cui che quello i la prò senza avesse bisogna : GUERRAZZI deve ? Perchè Sarà care provo- piiì tempo a si fidasse ! Ma accadere accada tutto è . * * Con i due fra illustri in Cinquantina, nella fortuna 25 politico maggio nella Cecina, ai attese e di lui ingiusto della uscì: ne deputato per discussioni di qualsiasi giustizia della bastò gli rado irosi nella 1866; fattoria alle e più oramai non fosse non lavori silenzi e più sperando se P animo con gli a siderare con- uomini e fortuna. la In di suoi in di Eattazzi il Ee che a suo di la si duole: del e nel suo di altri negli non egli di che, a rimprovera affetto alla altri (juesto delle malgrado patria, lui a minore scritti chiamato essere patriotti capaci monarchia, Ministero, superbe, quale democratici, quando avvalga salvamento sue ne' il e Quand' governo. si non sola: una stizze lettere queste fidare non e loco è del delle cagione quel tempo partecipare a la sostanza, si manifesta essa e di degli uomini, e il si rintanò astensioni non carteggio legislatura (1867-70) poco parlamentari, parola; Locarne a quel nuova Caltanissetta il amici. il Guerrazzi morto, eletto si chiude morì Brofferio Il lui lettera questa * altri al lamenta di si durre con- spettisce indi- renze beneme- usurpi d' intelletto sapere. che Orbene: i quali — il come nuovo suol Regno dirsi — abbia non il avuto fossero stri minineppure dell'estrema DUE di degni ebbe avrà. li e spuntano non stolto letterarii il stima vero il Ma s' è non inganna, qui luogo discutere a la nazionale Francia, l'Austria, il Papato: di Battaglin di combattute è di palpitando, soli oramai fu le Perchè che della benemerenze Neil' 12. — quelle e i pagine le il '60 sero lessono l' amor che egli preparare, gli tempi a pubblica cosa la patrio intorbidò l' amor sé propizi od inverno del Castelli conobbe Martini, U bilanciare parve parte Guerrazzi '57 e uomini rabbie, oltre condusse ed di odi, che care giudi- a eventi rori er- secondo avversi. per di intromissione il Cavour il di cogli 1' ambizione infida, Io differentemente via a Oggi parimente contribuì tanto sconfinata, irrequieta ed li stimò battaglie tre il '50 la l' Assedio giovanissimi giunti orgogli lucifereschi; perchè via Francia coscienze. che grande dunque, governo le perchè ; fra tere combat- spettargli? cre"leva che di e nel negata alla Cenci, che coloro la storia impedimento potendo effetti gli benemerenze, agognò tanto Punico patria in libera erano nelle e soppiatto, patria. Perchè della lo ricordarli. a Grandi la cuori nei produssero; chi letteratura; all' Austria papato sentire possibile tempo un vinte e mente pura- forse non contro contro al contro me, non lanciò: libri Benevento, Firenze, non tre secondo della ed posto avevano battaglie, meriti di gli insegnò che alla costituzione unità de' Italia. nuova e Guerrazzi benemerenze se — li le Lascio umorista pili tremendo del ingegno cantonate, negarle. non : dell'antica — le tutte dimostrare: agevole dell' Uomini a poi sarebbe calzari, è i legargli 177 Broj^trio. e gli fece langelo Miche- visita 178 in Uscì Torino. tornatosene a alla offi-isse dal egli arte Castelli », cioè testimonianza « *). Or » ecco di Cavour di il alla disse niente, rava spevisita dopo anni cerarmene sin- potei e : di che Camera verità, la che quella Cavour, annunziò i Cavour, stima come ') e » medesimo al di scrisse,morto intendeva non il simpatica il Gante Quando entusiasmato " persona quel colloquio di colloquio pregava isgradita non BROFFERIO IL Genova Asino, delV fascicoli e « E GUERRAZZI IL io stesso. Avendomi egli cominciando le vidi bianca, Toscana maniera istatue, r ombra, Dì qui crebbe col e bensì fui bisunti sicura busto di canto nobil marmo del luogo catena uso di dovevano del doppia una in e riporre i lumi Conte e ; e ; studia, ma ciò, un tronco e mi tenere addentato che Bicordi, '^)Castelli, Carteggi I, 156. non né cose di e la meraviglia perchè qualche proprio i Romani sembra ; il suo fu messo il cane di che di percosse colonna unti urne, catafalco gamba, colorate armadioli certe mi manco stivali.... figure sciatte, incatenato 211. y di percosse qualche *) Castelli, quadri, talune più il per e poi il cocomero proprio era scai*pe al avanzate essere solevano avendo notai vecchie sopra suo muri pei in una anticamera certa noi dentro queste fila di sedie regolizia, ad atavo a di da nero pe- entrai mica ; di con vendono egli uscio non bassirilievi ; lore co- mente esterna- casa che dove no V d'un rosso portiere, ma aperta ; di porta baracche ammirabile per le porte di alle minutamente bambagina sbagliato, intromessa ; su sugo alle dove, ; grommose La uguale Cavour non muri pei su di aveii^e galleria considerare a portiera mettere Conte di e andai palazzo, suo la lisciva. appunta dubitai del palazzo per di sogliono : genio fatto ornata al posta luride, dopo ranno la mio per le trovai scale di così dato però che in testo co- anco a. al cane vivo mosaico a la qual ve^va non lacero, di né od alle dalle finestre onde la e vi del avendo daino di dell' Ossian. soggiunsi mi dii(* il del del il ritratto del signor Conte Conte Sarà, e me, mi strinsi la pelle nella Boggio ; Boggio se ma che Italia d' ond' sarebbe di Cavour ? guardando la — io di oca. al Non già, mi prio pro- mi I^ibertà. piedi deliatesi In- appeso mia mamma della risposero, Boggio, da ha vederli. Madonna la li gusto Turcos t-enesse : pelle spalle, la solo esclamai figura- del che nei ci mai sul uomo darci fossi camera sua racconta i io pendere dell'oste, nelle a e postiglione, additandomi in poi, é V fra ganti ele- cui invocazione una quando verrebbe altresì, ritratto dissi venuti essere Sarà, Libertà ? esclamai, affermarono loro il faceva quando volsero questi, T Italia comprendere — e E lui ; bambini, calzoni di paio chi spec- da Tarmadio aprirono un di brilli o cortile vidi fasce e una gusti sul gli occhi, pezze ; osteria moderna svelassero scolari attaccato notai alquanti con di su Municipio rispondeva ai due da quale studio piano palina pa- disagio dove che levati una capo arnesi quando usati — come sala secondo j)er la luna presero qualunque Lo con di di carta anco parve molto più grande, ricordo egli ; accoccolato stavaeene ; una finestre, trovato in e parata corse mi e vidi non Reisehilder collo l' uomo in furia, arte. sue memoria nei gialla di di laidi non quadri, amore dirimpetto è terminava il Conte scriveva stanza, meno libri, non Heine ne dono La più per avvisato inventariai al nero dove argento, (consorteria. né Questo uomo » sudicio, camera e tavola questa tazza da entrambi tavoluccia avanti dotto con- agevolmente; in tantoché lettera, straccio uno con una non quale so logori di o canem. cave : Cavour! ctwe « studio, gabbano un sotto dipinto o ! nello scrivere : aitilo riscontrarsi può io pensava cosa Ammesso a leggenda Pompei salvato mezzo la con di scavi negli sostituire spediente trov^afisero 17i* dell'estrema DUE così ! giola Segma a il di- 180 si giuno, mette E GUERRAZZI IL ridere a ciò e BROFPBRIO IL gli dà di buon certo non minuto qualche umore. impugno nego ; pure in lui morale di senso arte la considerava italiana « D'Azeglio « gente line senza ne' chiamasse popolo deporre a di L^ Assedio edizione è del *) Vita di 784, ribalda » suoi straniero, dentro *) giorno già benevolo, lui a 786. greggia un « unione Boma. Roma, ogni dei masnadieri dura 1863 Italia imae », cotesta su prediligesse egli esortava la p. 107. il dello *)• Monarchia»? 1882, lo e « fuori, nei soccorsi Ferino, il poneva che in — egli possibile che lo con a sventura giusto giudizio speranza, nella uomiui nel — Eicasoli, tuttora di la testa al ? Com'era e collegio avevano di quale per sinistra che chi consigli, quand' ogni ha non dissidenti e nel radice » la buono tori conserva- della sua con Giuda a veduto egli possibile infame cadesse augurava i abbiamo separati prima « il chi e onde » via! comune fra la triste commedia la ferocia lui era causa del e Grazie parziali s'inalberano elezione il Cavour dava », da com' facessero bello cosa, politica ascritti,i quali qualsiasi parte le ragguardevoli alla E Casalmaggiore. mai non Italia^). la Eh! tenersi contrastare collo « uomini volere persino il Ee alla Il dove e ; andare lungo a medesima Guerrazzi al italico chiamò non intendere contro Ministro lustrale. una. può carteggi storica egli di ingegno, capacità, acqua proseguirono. questi ginò loro non inveiscono sul perchè biografi lo la compongono Ancora e difettasse con di capacità avesse non spruzzarlo possedesse Cavour approdato, avrebbe della di il Conte Che La prima 1864. « F. Ferruccio ». Milano, Guigoni, 1863, pp. 609, Nel la leggere riandarne nel la scrittore altro sé DUE DELL^ più parte degli tornano a vita ti' atepre non d' ma temi V a offeso ad smentire io voglio per quale so Dio bene e me l'onore Addio tu che ». lui, gli e giù, posto; da e i)otresti fare a te ne é nel da al verrebbe. tuo pa^se vederti nella e quale ucciso stesso a me non per tuo, sangue a ripeto, Ti esse, per te posso che altezza quella vedere Non quelle '48 dico, lo te passioni. vederti che Io conosci.... sciagurate infelice in « di dolore berteggiato nell'agosto — tu razzi Guer- dere conchiu- (mi piace scriveva ». che al sebbene confidente cocente avrebbe che Capponi, carissimo esserti tanto ti addolorati Capponi l'affetto germe scendere sé. centra da morbose sembrano brando aguzzando Gino sue) amico « compresso, Gino le stampe per stesso, affettuosamente parole con -, se a di pena mancarono. non è niva ammo- vigore verrà che Tommaseo, un cuore infido modo ammonimenti te tuo innato la né onde nemiche, di travolto, senza i versi mente litiche, ire vano che, come Guerrazzi, stesso: Del ed del scritti Niccolò nobilissimo, Non E 181 ESTREMA tutti il noi 182 GUEERAZZI IL E BROFPERIO IL NOTA ed questi già squote Così a mi nella farebbe poco di V avvocatura clientela, specie tra' rettitudine. F ultimo e Gabinetto il Guerrazzi mandatovi Allorché, fornì la a massima curare di parte guerrazziano, fu maestà, il per sott' occhio quali averne le questa al di accusava averlo Poiché nemici. mi *) V. p. *) V. Il lui principi del Fóro s' ebbe fama larga di rigida del la stituzione co- ministro senatore, Cavour nel- del Governo scano. to- Cirillo Monzani mi incarico di domi carteggi, sollecitan- questi rivolsi parole già stolario dell'epi- edizione nel processo lui dirette; altre ad fatta altri, pubblica Arlotto, anno 3*. p. 100 e segg. lesa gli posi e nelle tempo lega stretta razzi Guer- di d'un l'amico e del che Corsi al Brofferio, abbandonato l'accusa a Londra, a 40. Piovano di *). Brofferio, era al lettere i)iù risentite con che data, fu, dopo difensore principale 1859, accusa e accresciuta nuova una novembre Firenze, già detto, ho come de' un in particolare con ri- ne questi presiedè. N^el '59, quando che scriveva 30 tale, collega come signori Egli stampe deputato, Eegno, dell'Agricoltura, le per vecchia di dei una commercianti, Liberale del del amico Livorno, toscano, esercitò male e *). » delP pubblica Corsi Tommaso clientela lettera alPorecchio esule me cagionarono. mercede.... sua il Guerrazzi sussurrando lì danni altri la di sesto, preferi la in averi degli che sig. Corsi....,air amicizia Il « co' per lo suoi le 184 dal anniTllai-e mente dal vedrà proferita l'avevano che agitazione '48 del E si mentre del '59. quanto al circostanze si Governo anzi richiamarlo i con '48, una spettro indirizzo al in il che Guerrazzi, del nella posizione vimento mo- quelle esigere trionfale difficile giudici lo paese potevo non a si quale ^ Del io resto, egli si nella in mente suscitando e diverso un ritorno un e grave trovava. ed del di occupasse colla onoratissimamente, i fatti della che dare di carica duta rive- essere farlo, clamore oon cercava con e ritorna il in sempre rimettere per chi ; ma poteva ; conveniente era se BEOFPERIO IL esecutivo potere giudiziario potere tempi quei E GUERRAZZI IL rivolto era citata mi punto tutti voi la piaga Infatti, sprezzato di- avete mi Su.... disprezzato.... e voglio inaspHre non resulta"to. eguale Mentre « : Governo al imporre per con calpestato avete perchè altri ad scrive lettera e qualità avevo non faccio » . Era ma per chiaro eh' l' Italia inciampo un lettere servizio diatribe alla Quanto di me a contro gravissimo non memoria accorgo l'involontario dovuta ad ritardo un a dame scritto indebolimento casa, già lettere chi Ora lo amava a porre cotesto e credo rendere governo. pubblicarle, G. note con a in perchè, poche, tranne sono cose. e pubblicazione. avere al del uomini le : tutti. e stare per adoperarsi desidero questi cenni, pronto Mi tutto poteva non al chiarire nella nemmeno e tornare sostituirsi e disapprovando soprattutto Le voleva non il governo sbalzare mostravano, nuovo egli i fatti, io Ella può, altri se grave le lo crede, valersi occorrono.... Perdoni lungamente. troppo risponderle se figurare amo non e la della calligrafia pessima vista e mi dirmi suo Avv. dev.mo T. Corsi. conceda INDICE PUE Pag. I. II. l l"ue L' 3 * istoriogratìiv III. ì"el Un tacere non fu mai V. VI. La '.1 » . e difesji • • scrittori torchi Gemono . scritto. . IV. 15 )" . del 40 » 69 Contemporaneo ". Delusioni 87 * VII. Tnige"li».IN Dmmiiii ili parlamentari 125 » .• ... Vili. Tramonti ir»7 HKhNZK IN STAMl'AHK DI FINITO m V PCHi 8TA bl LI M RA TI KNTO FIC" v » . I.' MCMXX. MARZO XI i \ Prezzo del presente volume Lire 12.