PIANO ATTUATIVO 2010 DISTRETTO DI FIDENZA INDICE PROGRAMMI E PROGETTI DISTRETTUALI Area d’intervento: RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 PROGETTO : I bambini vivono in mezzo alle domande PROGETTO : Solinsieme PROGETTO : Casa Tebah PROGETTO : Sportello Giovani PROGETTO : Teniamoci per mano PROGETTO : Spazio per voi PROGETTO : Age PROGETTO : C.I.A.O. PROGETTO : Connessioni Caleidoscopio III PROGETTO : Le Proprietà emergenti PROGETTO : Sportelli in rete PROGETTO : SMS Officine PROGETTO : SMS and Family PROGETTO : Progetto distrettuale affidi PROGETTO : Comunità Partecipante PROGETTO : Centro per le Famiglie PROGETTO : Sistema di emergenza per la tutela de minori PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. 6 8 10 13 16 19 21 23 27 30 33 36 43 47 49 52 54 Area d’intervento: AREA ADULTI TAVOLO : IMMIGRAZIONE,ASILO,LOTTA ALLA TRATTA 18 19 20 21 22 23 PROGETTO : I colori dell’orizzonte PROGETTO : Immigrazione, asilo e cittadinanza PROGETTO : Sportello immigrati/mediazione linguistica interculturale PROGETTO : Acorè PROGETTO : Terra d’asilo PROGETTO : Il Centro Interculturale PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. 58 61 64 67 71 75 TAVOLO : POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE 24 25 26 27 28 29 30 31 32 PROGETTO : Dove comincia il giorno e Casa di accoglienza San Pietro apostolo PROGETTO : OASI PROGETTO : Mensa Caritas PROGETTO : Social market PROGETTO : Un aiuto per te PROGETTO : Prestito sull’onore PROGETTO : Sportello contro la violenza PROGETTO : Strumenti a sostegno: Borse lavoro e sussidi PROGETTO : accoglienza adulti servizio sociale PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. PAG. 79 81 83 85 87 89 91 93 95 33 PROGETTO . Lotta alle nuove povertà PAG. 97 TAVOLO : DIPENDENZE E DISAGIO PSICHICO 34 35 36 37 PROGETTO : Prevenire le dipendenze patologiche PROGETTO : Unità di strada PROGETTO : Alcol e salute PROGETTO : Università della vita - Informazione, consulenza e sostegno alla famiglia - La casa ritrovata PAG. 103 PAG. 105 PAG. 108 PAG. 110 AREA SANITARIA AMBITO DISTRETTUALE 38 39 40 41 42 43 CURE DOMICILIARI SPECIALISTICA ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO NON SEGUITI DA RICOVERO PER CITTADINI IN ETA’ PEDIATRICA E SOPRA I 65 ANNI SERT DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA MINORI DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA ADULTI PAG. 114 PAG. 117 PAG. 119 PAG. 122 PAG. 124 PAG. 126 PIANO DISTRETTUALE DELLE ATTIVITA’ PER LA NON AUTOSUFFICIENZA AREA ANZIANI 44 45 46 47 48 ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI DOMICILIARITA’ ANZIANI, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE CONTINUITA’ ASSISTENZIALE DEMENZE INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA PAG. 129 PAG. 131 PAG. 135 PAG. 137 PAG. 139 AREA DISABILI 49 50 DOMICILIARITA’ DISABILI, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI PAG. 142 PAG. 145 PROGRAMMI TRASVERSALI ANZIANI E DISABILI 51 52 53 54 55 56 EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSISTENTI FAMILIARI AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO – LEGGE REGIONALE 29/97 ARTT. 9 E 10 CENTRO PER L’ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE DOMESTICO PER PERSONE DISABILI ED ANZIANE PROGRAMMI DI SOSTEGNO DELLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE SOGGETTI FRAGILI AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ACCESSO E PRESA IN CARICO PAG. 147 PAG. 149 PAG. 151 PAG. 153 PAG. 156 PAG. 158 FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA RIEPILOGO INTERVENTI PAG. 160 AZIONI DI SISTEMA 57 58 59 60 UFFICIO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO FIGURA DI SISTEMA PUNTI UNICI DI ACCESSO: SPORTELLI SOCIALI 3 PAG. 163 PAG. 165 PAG. 168 PAG. 170 PROGRAMMI E PROGETTI PROVINCIALI Area d’intervento: RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI PROGRAMMA PROVINCIALE : Adozione PROGRAMMA PROVINCIALE : Affido PROGRAMMA PROVINCIALE : Tutela Minori PROGRAMMA PROVINCIALE : Oratori PROGETTO : Giocoamico PROGETTO : Educ PROGETTO : Consultiamoci PROGETTO : Discobus PAG. 172 PAG. 188 PAG. 192 PAG. 201 PAG. 206 PAG. 208 PAG. 210 PAG. 212 Area d’intervento: ADULTI IMMIGRAZIONE,LOTTA ALLA TRATTA E VIOLENZA SULLE DONNE POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE PROGETTO : Promozione dell’Associazionismo PROGETTO : Hina PROGETTO : Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione PAG. 222 PAG. 226 PAG. 231 PROGETTO : Programma televisivo PROGETTO : Protocollo d’intesa con Questura PROGETTO : Insegnare a lavorare con gli altri e per gli altri PROGETTO : Territori in rete per accesso all’alloggio PROGETTO : Emilia PROGETTO : Intervento in emergenza a tutela delle donne vittimae di violenza PROGETTO : Formazione congiunta 2010 prevenzione e contrasto della violenza sulle donne PROGETTO Salvasfratto PROGETTO Emporio- Lotta alle nuove povertà PAG. 236 PAG. 240 PAG. 244 PAG. 248 PAG. 250 PAG. 257 PAG. 259 PAG. 261 PAG. 263 AREA TRASVERSALE ANZIANI E DISABILI PROGETTO : Amministratore di sostegno PROGETTO : Servizio di consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico PROGETTO: Progetto integrato per il Sostegno alle Famiglie e la qualificazione e regolarizzazione del lavoro di cura delle Assistenti familiari, nel quadro dello Sviluppo della Rete dei Servizi domiciliari ( con riferimento alla DGR 1206/07) 4 PAG. 269 PAG. 271 PAG. 274 AMBITO DISTRETTUALE Area d’intervento: RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI ATTUAZIONE LOCALE DEL “PROGRAMMA REGIONALE PER LA PROMOZIONE TUTELA DEI DIRITTI, LA PROTEZIONE E LO SVILUPPO DEI SOGGETTI IN ETÀ EVOLUTIVA ED IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ”. Le priorità e i progetti che il Distretto ha tenuto presenti nell’attuazione locale del Programma Regionale sono le seguenti : 1-Sostenere le competenze dei genitori, dei familiari, e degli operatori, attraverso l’apertura del “Centro per le famiglie”. Il Centro avrà come obbiettivi: a. valorizzare le risorse presenti nelle famiglie e nella comunità b. creare maggiore connessione tra i servizi esistenti sul territorio (educativi, sanitari, sociali) e il Terzo settore, ponendo al centro la famiglia come risorsa. Il Centro promuoverà progetti volti a sostenere le risorse immateriali, il capitale sociale, le relazioni sociali. 2-Rafforzare la rete dei Servizi Sociali educativi, formativi, scolastici, sanitari, culturali, ricreativi per sostenere le competenze personali e l’autonomia dei minori e delle loro famiglie. 3-Rafforzare i progetti rivolti a bambini e adolescenti, per il tempo extrascolastico, integrando gli interventi educativi che vengono svolti dal Servizio Sociale con i progetti individualizzati dell'Unità Operativa di NPIA (Neuro Psichiatria Infantile e dell'Adolescenza), individuando luoghi fisici non connotati che permettano di elaborare attività creative e ricreative (laboratori espressivi, doposcuola informatico). Questi progetti avranno l’obiettivo di promuovere il benessere individuale, individuare situazioni di rischio ed evitare evoluzioni negative di situazioni già individuate dai Servizi. 4-Rafforzare le azioni di protezione, tutela e cura, attraverso: a. la predisponendo di un protocollo con l' Unità Operativa di NPIA (Neuro Psichiatria Infantile e dell'Adolescenza) per la presa in carico multidisciplinare, con èquipe integrate, per la valutazione di situazioni complesse (abuso,maltrattamento,allontanamenti) come previsto dalla Direttiva n. 846 del 2007; b. gli incontri con le Forze dell'Ordine territoriali, per le situazioni d'emergenza che richiedono una sinergia con i Servizi; c. la stipula di convenzioni per posti in emergenza presso le strutture disponibili sul territorio, stabilendo accoglienza per fasce d'età. 5-Implementare il fondo distrettuale già esistente che garantisce la gestione unificata degli oneri relativi all'accoglienza dei minori allontanati dai nuclei familiari. 6-Progettare percorsi individualizzati in collaborazione con le strutture che accolgonoi ragazzi che hanno compiuto la maggiore età, ma che necessitano di un ulteriore accompagnamento per il raggiungimento dell'autonomia. 5 I BAMBINI VIVONO IN MEZZO ALLE DOMANDE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 1 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X□ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □X □ □X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □X emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: ……(Nominare l’intervento o l’insieme di interventi specificando se è in continuità con l'anno precedente I BAMBINI VIVONO IN MEZZO SALLE DOMANDE – IN CONTINUITA' CON L'ANNO PRECEDENTE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Qualificazione del tempo mextrascolastico 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di Comune di Salsomaggiore Terme 6 ALTRE realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Don Luigi Guglielmoni Parrocchia di S. Antonio TEL 0524 - 573169 dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Minori e loro famiglie 5. Eventuali Progetto famiglie Sostegno alla genitorialità Progetto Social Market interventi/politiche integrate collegate Sostegno all'attività scolastica, integrazione sociale, sostegno genitoriale, azione di comunità. L'attività di sostegno prevede che ogni minore abbia a disposizione un 6. Azioni previste insegnante volontario che lo segua non solo nel percorso didattico ma di relazione. L'attività si svolge nei pomeriggi dal lunedì al venerdì nei locali che mette a disposizione la Parrocchia. 7. Istituzioni/attori sociali Servizio Sociale AUSL, Servizio Sociale del Comune di Salsomaggiore Terme, Istituto Comprensivo. coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: N° 8 volontari della Parrocchia, 1 Educatore del Se rvizio Sociale a sostegno delle attività, Insegnanti con il coordinamento del Servizio Sociale AUSL. Qualità e quantità dei contatti tra i soggetti coinvolti finalizzati al benessere degli utenti. Grado di cooperazione tra i diversi ruoli educativi (famiglia, scuola, operatori). Grado di miglioramento del comportamento degli utenti (motivazione al lavoro, socializzazione, relazione positiva con i pari e con gli adulti, fiducia nelle istituzioni, disponibilita ed apertura al nuovo). Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) euro 4.000,00 4.000,00 7 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare SOLINSIEME SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 2 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □X □X □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □X Prevenzione Cura/Assistenza □X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SOLINSIEME OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: individuare luoghi e momenti aggregativi destinati agli adolescenti e ai giovani che possono in modo pulito e brillante far emergere la creatività dei giovani, il loro desiderio di stare insieme prevenendo il più possibile situazione di disagio, in particolare del tempo libero con particolare riferimenti ai luoghi e ai momenti della notte 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare 8 in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Don Stefano Bianchi tel. e fax 0524-528830 e-mail [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Minori e giovani dagli 14 ai 25 anni 5. Eventuali Programma Provinciale Oratori Progetto SMS Progetti relativi al settore minori, famiglie e interculturalità interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di - Realizzazione di eventi indirizzati ai giovani in particolare nei sabati sera su tutto il territorio del Distretto. - Rassegne e serate musicali - Tornei ed attività sportive - Feste - Incontri con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura e dell’informazione tesi a promuovere i valori positivi della società e a valorizzare il contributo che i giovani possono dare al miglioramento della società. Parrocchie e realtà ecclesiali, Comuni, istituzioni scolastiche e socio-sanitarie, organizzazioni del terzo settore di diverse aree, associazioni culturali, di promozione sociale, istituzioni e aziende private Le risorse impiegate sono tutte volontarie e si aggirano a seconda degli eventi attorno alle 30 unità. impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: euro Risultati attesi - Suscitare atteggiamenti di fiducia ed aspettative positive da parte dei ragazzi; - Valorizzare il rapporto educativo tra i ragazzi e riferimenti educativi del progetto e delle altre agenzie educative coinvolte; - Creare gruppi e compagnie positive; - Riconoscere e valorizzare le potenzialità dei ragazzi; - Permettere ai ragazzi di non temere i propri limiti; - Attivare le risorse dei ragazzi affinché tempi particolari come la notte non siano i luoghi dello sballo ma della festa positiva; - Iniziare a fare progetti e ad organizzare iniziative per se e per gli altri tenendo presente desideri e potenzialità di tutti; - Implementare la rete educativa del territorio con interventi sempre più coordinati con tutti gli altri attori educativi. di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui Previsione di cui regionali risorse Fondo risorse da di spesa risorse FRNA Fondo TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale locale (altri NA regionale soggetti + Fondo fondi) specificare straordinario) 4.000,00 4.000,00 9 CASA TEBAH SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 3 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X□ Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 1. Supporto 2. Presa in carico 3. 4. Sistema di della multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione accoglienza in domiciliarità □ d’èquipe □ di un Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: CASA TEBAH in continuazione ed ampliamento rispetto alla scorsa annualità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: sostegno alle donne sole in difficoltà. Rafforzare il benessere delle famiglie migranti, in particolare delle donne in rapporto alla seconda accoglienza e alla possibilità di ricomposizione dei nuclei. 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente CARLA BORGHETTI 10 dell’intervento: nominativo e recapiti E-MAIL [email protected] cell. 3405607893 a. Donne in stato di gravidanza e/o con minori a carico, in difficoltà abitativa e in un percorso di prima accoglienza; b. Nuclei familiari in un percorso di seconda accoglienza. Progetto famiglie (Associazione Amici-Tavolo Dipendenze) • Sostegno della genitorialità Università della Vita (Associazione Amici-Tavolo Dipendenze) • Attività per minori in difficoltà 5. Eventuali Spazio per Voi (Associazione Amici-Tavolo Minori) • Consulenza psicologica interventi/politiche AxA integrate collegate • Eventuali affidi CAV –Centro di Aiuto alla Vita• Sostegno maternità difficili Centro di Ascolto Caritas (Tavolo povertà) Casa dei forestieri Prima accoglienza • Pronta accoglienza residenziale per i destinatri previsti • Elaborazione di progetti personalizzati • Messa in atto di percorsi adeguati anche in collaborazione con i Servizi Sociali • Supporti a livello educativo-psicologico in collaborazione con l’Associazione Amici • Adeguati controlli sanitari sia per la madre che per il bambino • Regolarizzazione di donne straniere senza permesso di soggiorno, presso la Questura • Monitoraggio settimanale con le ospiti per la verifica della convivenza 6. Azioni previste • Colloqui individuali, secondo la necessità, con personale specializzato • Formazione nuovi volontari • Monitoraggio “da lungi” delle ex-ospiti e con le scuole dei bambini Seconda accoglienza • Accoglienza in un appartamento che può ospitare due nuclei famigliari • Sostegno alla capacità di auto-gestire le risorse e le difficoltà famigliari • Progetto di convivenza e di autonomia da verificare • Attivare azioni di comunità • Promozione dell’integrazione sociale AUSL: assistenti sociali Diocesi di Fidenza / Parrocchia di Santa Maria 7. Istituzioni/attori Comune sociali coinvolti Associazione Amici per la liberazione dalle droghe Parrocchie Asili nido e scuole materne Educatori professionali Psicologa 8. Risorse umane che Consulente famigliare Insegnante lingua straniera si prevede di impiegare 10 Volontari e volontarie Consulente legale Assistenti sociali Responsabilizzazione Integrazione sociale Superamento di situazioni di emarginazione 9. Risultati attesi in Difesa dei diritti dei minori relazione a indicatori Capacità genitoriali di attivare relazioni positive con i figli Attivazione di chiarimento di coppia regionali/distrettuali (da Adeguato monitoraggio sanitario esplicitare) Regolarizzazione documenti Eventuali percorsi di formazione Avvio all’autonomia personale Avvio all’autonomia del gruppo familiare 4. Destinatari 11 Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 18.000,00 18.000,00 12 di cui di cui FRNA risorse regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare SPORTELLO GIOVANI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 4 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza ▪ X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE ▪ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No ▪ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Progetto distrettuale “Sportello Giovani” OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Prevenire il disagio e promuovere l’agio in una logica finalizzata contemporaneamente al benessere dei preadolescenti e adolescenti avendo come riferimento la persona nella sua totalità e interezza e valorizzando le valenze formative dei diversi contesti: familiare, scolastico, extrascolastico, gruppo dei coetanei. 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distrettuale: Istituto Comprensivo Comune di Soragna/Roccabianca/San Secondo realizzazione (di I.C. Comune di Busseto/Zibello/Polesine 13 norma distrettuale,specificare in caso diverso se I.C. Comune di Noceto I.C. Comune di Fontanellato/Fontevivo S.M.I. Comune di Fidenza I.C. Comune di Salsomaggiore subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Nominativo: Simona DeMasi Recapito telefonico: 0521/981979 e-mail: [email protected] fax: 0521/293904 nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche Giovani della Scuola Secondaria di 1° grado 11-14 anni Genitori Docenti Raccordo con gli altri Progetti dei P.d.z., con le politiche sociali, educative dei Servizi Sociali del Comune, dell’A.U.S.L. integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di Giovani • Informare sui servizi e le opportunità del territorio (compresi i progetti facenti parte del P.d.Z.) • Fare una prima conoscenza della situazione personale e scolastica del ragazzo/a per una prima lettura e valutazione del bisogno • Fungere da filtro e indirizzo verso servizi specialistici corrispondenti ai bisogni analizzati • Fornire consulenza orientativa • Prevenire e recuperare attraverso azioni di rimotivazione e riorientamento i ragazzi/e a rischio di abbandono scolastico • Aiutare i ragazzi/e a superare autonomamente le proprie difficoltà • Aiutare gli alunni a ottimizzare le proprie prestazioni e relazioni • Migliorare la qualità delle relazioni all’interno dell’organizzazione scolastica • Sostenere negli alunni il processo di costruzione dell’identità • Educare alla scelta al fine di mettere a punto un proprio progetto personale Genitori • “Accogliere” i genitori fornendogli l’opportunità di esprimere i propri bisogni ma anche le difficoltà educative e le proprie aspettative • Fornire consulenza per l’accompagnamento del figlio/a nella fase di scelta scolastica • Accompagnare i genitori a divenire più consapevoli delle proprie potenzialità nell’affrontare momenti di cambiamento e di difficoltà Docenti • Fornire consulenza su casi di ragazzi/e che presentano difficoltà • Sostenere l’autonomia degli insegnanti nella gestione delle dinamiche di classe • Fornire supporto progettuale e strumentale al percorso di orientamento per i ragazzi di classe terza • Fornire supporto progettuale, metodologico e strumentale nell’affrontare situazioni di disagio o di difficoltà scolastiche all’interno del gruppo classe o individualmente Servizi Sociali/A.U.S.L. distretto Fidenza, Servizi Sociali/Comune di Fidenza, Ser.t, dirigenti scolastici-docenti-referenti per il progetto delle scuole secondarie di 1° grado dell’I.C. Soragna/Roccabianca/San Secondo, dell’ I.C. Busseto/Zibello/Polesine, dell’I.C. Noceto, dell’ I.C. Fontanellato/Fontevivo, di Fidenza, dell’I.C. Salsomaggiore, le famiglie degli allievi elle scuole coinvolte, il territorio. 1 Coordinatore progetto 1 Psicologo supervisore 3 Psicologo impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali Risultati qualitativi attesi Giovani • Accesso spontaneo agli sportelli • Individuazione del bisogno 14 • Ascolto e accoglienza • Ottenimento d’informazioni • Orientamento ad altri servizi territoriali esterni • Sostegno al fronteggiamento di un problema personale e/o scolastico • Miglioramento a livello relazionale, sul piano della motivazione allo studio e del rendimento scolastico • Aumento della capacità di dialogo, un aumento dell’autostima e un miglioramento del clima all’interno del gruppo classe • Orientamento alla scelta Docenti • Incoraggiamento, sostegno e contenimento nel difficile lavoro di conduzione e gestione del gruppo-classe • Verifica, arricchimento ed eventuale modifica del proprio agire educativo-didattico con riferimento alla promozione della personalità e dell’apprendimento degli allievi “difficili” o a rischio di abbandono scolastico • Conoscenza maggiore dei propri alunni, le loro esigenze e i loro interessi personali • Conoscenza più dinamica sull’apprendimento e la didattica • Formazione per la somministrazione di una batteria di test per l’individuazione dei profili orientativi e l’utilizzo di alcuni strumenti per prevenire situazioni di disagio individuate nelle tematiche trattate durante gli incontri Genitori • Sensibilizzazione sulle attività dello sportello • Partecipazione attiva alla vita scolastica del figlio/a assumendo il giusto ruolo e le proprie responsabilità • Confronto e riflessioni sulle incertezze e preoccupazioni che si vivono quotidianamente nelle relazioni familiari e scolastiche • Miglioramento del proprio stile educativo e di comunicazione con i figli. Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da di spesa risorse TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale locale (altri NA regionale soggetti + Fondo fondi) specificare straordinario) (da esplicitare) 10. Piano finanziario: euro 26.000,00 26.000,00 15 TENIAMOCI PER MANO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 5 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza X□ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No X□ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 16 Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO DI FORMAZIONE e INFORMAZIONE “TENIAMOCI PER MANO” Il Centro “Teniamoci per mano” opera interventi in continuità con l’anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Informazione, formazione e sostegno alla funzione educativa (educatori di nido, docenti di scuola dell’infanzia), alla funzione genitoriale (genitori di figli che frequentano il nido, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria) e alla funzione scolastica (docenti della scuola primaria). Inoltre sono previsti interventi di sostegno all’incontro e al dialogo costruttivo e collaborativo fra i servizi educativi/scuola e i genitori. Infatti un obiettivo fondamentale del Centro è di avere “cura” della persona, attraverso l’ascolto come modalità di intervento per il sostegno. Pertanto gli interventi sono finalizzati a evidenziare le potenzialità positive della persona in un “campo intersoggettivo” finalizzato all’esplorazione e alla pratica educativa. 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distrettuale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Referente del progetto: Pinì Gennari coordinatrice pedagogica del Comune di Fidenza – ufficio Istruzione [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari Educatori, docenti, genitori dei servizi educativi e scolastici 0-10 anni 5. Eventuali Incontri con i referenti AUSL (quando si individuano situazioni di pertinenza clinica), altri servizi istituzionali (Pubbliche Amministrazioni interessate al confronto e al dialogo) e centri di ascolto presenti nel Distretto di Fidenza. interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di Interventi di prevenzione al fine di favorire il benessere delle persone afferenti agli ambiti sopra citati. Istituzioni: Comuni del Distretto, nidi d’infanzia pubblici e privati, scuole pubbliche e paritarie, AUSL. Attori: genitori, educatori, docenti, operatori AUSL, pediatri. n. 2 Psicologhe/psicoterapeute/counselors clinici e supervisors; n. 1 neuropsicomotricista; n. 1 pedagogista counselor. impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Consolidamento della domanda Eventuale ampliamento della richiesta di intervento, regionali/distrettuali (da esplicitare) 17 Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 40.000,00 40.000,00 18 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare SPAZIO PER VOI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 6 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X□ X □ X□ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X□ Prevenzione Cura/Assistenza X □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SPAZIO PER VOI – progetto sportello –relazione di aiuto in continuità anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 19 ALTRE 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che CARLA BORGHETTI E-MAIL [email protected] [email protected] cell. 3405607893 tel.0524/83402 Destinatari diretti ~ Giovani over 14 che vivono momenti di difficoltà ~ Gruppi classe individuali dai consigli di classe Destinatari indiretti ~ Docenti ~ Genitori ed educatori Università della Vita (tavolo dipendenze) Informazione e consulenza alle famiglie ( tavolo dipendenze) SMS & Family Unità di strada (tavolo dipendenze) Casa Tebah ( tavolo minori) Attivazione di sportelli d’ascolto presso gli Istituti superiori del distretto Potenziamento di uno spazio neutro d’ascolto a Fidenza presso i locali della Parrocchia Santa Maria ed a Salsomaggiore (in collaborazione con il progetto “la Casa ritrovata”) per non oltre 4 ore alla settimana Attivazione di percorsi di accoglienza e orientamento in classi individuate da docenti e consigli di classe Attivazione di interventi mirati su segnalazione dei docenti Monitoraggio mensile con gli attori coinvolti Confronto sistematico con altri progetti di ascolto e counseling Collaborazione con il progetto Università della vita Collaborazione con progetti rivolti a famiglie e ragazzi Interazione con servizi pubblici Istituti Superiori Docenti ed educatori Famiglie Figura professionale :psicologo si prevede di impiegare Promozione del benessere individuale e di gruppo (azione di prevenzione) Superamento di quanto destabilizza i legami sociali nel contesto scuola 9. Risultati attesi in Sostegno al protagonismo giovanile Sostegno alla genitorialità in momenti di crisi(promozione del benessere delle famiglie con relazione a indicatori figli) regionali/distrettuali (da Promozione dei diritti degli adolescenti Rafforzamento di collaborazione con progetti sportello del territorio esplicitare) Indicatori n. colloqui effettuati schede soddisfazione cliente proposto dal tavolo dei P.d.Z Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da regionali TOTALE comunali (Fondo nazionale sanitario altri sociale locale (altri NA regionale soggetti 10. Piano + Fondo fondi) specificare finanziario: straordinario) euro 7.000,00 7.000,00 20 AGE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 7 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari x infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X□ X□ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X□ Prevenzione Cura/Assistenza X□ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □x Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □x di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: AGE L’intervento ha l’obiettivo di attivare un “PATTO” di corresponsabilità educativa scuola-famiglia come deterrente e come prevenzione del contrasto e del disagio in ambito familiare e scolastico. Il progetto è in continuità con quello dell’anno precedente. Si tratta di tre progetti ubicati nel territorio del Distretto di Fidenza: 1) riguarda il “patto di corresponsabilità” c/o l'Istituto “SOLARI” di Fidenza. 2) riguarda la “progettualità-scambio-dialogo-confronto-partecipazione” c/o la Scuola Media di Zibello. 3) Riguarda “impariamo ad affrontare in modo costruttivo i conflitti con i figli, senza cedere allo sconforto, ma ritrovando fiducia e ottimismo” c/o le scuole elementari e medie di Fidenza. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Contrastare i comportamenti devianti, la solitudine e l’isolamento dei minori e delle famiglie. Rafforzare il benessere dei minori e delle loro famiglie nel contesto scolastico. 21 1.Soggetto capofila AGE – Associazione Italiana Genitori dell’intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTUALE (Distretto di Fidenza) realizzazione (di PROVINCIALE (Provincia di Parma) norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale provinciale) 3. Referente Dott. Giovanni Bovini Via Ariosto n° 22 – 43036 – Fidenza (PR) e-mail: [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche Insegnanti – genitori – studenti e altri operatori protagonisti del petto educativo di corresponsabilità. Sensibilizzazione, informazione, formazione – Interventi secondo le specifiche competenze. Integrazione con il territorio. integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di Promozione di nuove modalità per incrementare il senso e il significato dell'esperienza scolastica, valorizzando la soggettività e la socialità. Scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado. Comune. Servizi Sociali ed educativi. Esperti dell’età evolutiva , della comunicazione, della relazione e formatori di attività laboratoriali. impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Migliore convivenza scolastica, vivibilità ambientale, collaborazione scuola-famigliaterritorio, funzionalità dei patti educativi. regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare Provincia € 500,00 Ministero P.I. €10.000,00 10.500,00 22 C.I.A.O. SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 8 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Con particolare riferimento all’integrazione culturale famiglie di minori e loro x Prevenzione Cura/Assistenza x□ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 23 Altro X INTERVENTO/PROGETTO: RETE C.I.A.O. (Con l’Italiano Andare Oltre) : scuola ma non solo. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Integrazione alunni stranieri, e supporto alle famiglie immigrate per integrazione scolastica. OBIETTIVI CONDIVISI A LIVELLO DI COMUNITA’ TERRITORIALE sviluppare sensibilità ed attenzione alla diversità, vista come ricchezza; dotare il nostro territorio di una struttura operativa capace di mettere in atto tutti gli interventi contro l'emarginazione scolastica e l'esclusione sociale; rimuovere paure e stereotipi nei confronti di altri popoli; mettere in atto strategie di intervento volte a realizzare processi di solidarietà interpersonale tra soggetti della stessa comunità; rafforzare la collaborazione tra soggetti e istituzioni che a vario titolo sono impegnate a limitare gli effetti del disagio e della disgregazione sociale nel processo formativo; aumentare il coinvolgimento degli alunni nelle attività curricolari ed extracurricolari, agendo sulla motivazione, oltre che sulla struttura delle relazioni extrascolastiche; favorire l’accoglienza, il processo di inserimento nella nuova realtà sociale e l’acquisizione delle strumentalità di base della lingua italiana; facilitare l’approfondimento linguistico e cognitivo; coinvolgere le famiglie nel processo di apprendimento didattico- educativo con particolare attenzione ad instaurare un propositivo e proficuo patto formativo con l’istituzione scolastica; coinvolgere famiglie e Associazioni in attività interculturali, per costruire rapporti significativi anche a livello informale; ridurre i tassi di ritardo o di dispersione scolastica ; elevare il livello culturale e il benessere generale dell’individuo, ben inserito nel territorio. Indicatori di risultato 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale DISTRETTO DI FIDENZA di realizzazione (di norma distrettuale,specificar e in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari ISTITUTO COMPRENSIVO DI SALSOMAGGIORE TERME ISTITUTO COMPRENSIVO DI BUSSETO ARALDI LUCIA dirigente scolastico I.C. Salsomaggiore Via Don Minzoni 8 bis, 43039, Salsomaggiore Terme. GROSSI ADRIANO dirigente scolastico I.C Busseto Viale Pallavicino n.2, 43011, Busseto. Allievi non italiani frequentanti TUTTE le istituzioni scolastiche del distretto, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado Il numero di destinatari si può facilmente ricavare dai seguenti dati sommando i numeri dagli 0-4 anni ai 19. Popolazione straniera anni 0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 maschi 511 387 303 347 401 560 694 699 femmine 439 325 290 272 441 626 696 553 Popolazione per fasce d’età e sesso – distretto di Fidenza- 1.1.2009 Fonte dati: ufficio statistica Provincia di Parma 24 totale 950 712 593 619 842 1186 1390 1252 Istituzioni soclastiche aderenti alla rete: I.C. di Salsomaggiore, I.C. di San Secondo Parmense, I. C. di Busseto, I.C. di Fontanellato, I.C. di Trecasali, I.C. di Noceto, Direzione Didattica di Fidenza, Media “Zani” di Fidenza, IPSSAR “Magnaghi” di Salsomaggiore, ITIS “Galilei” di San Secondo Parmense, IPSAA “Solare” di Fidenza, ITIS-ST “Berenini” di Fidenza, IIS “Paciolo-D’Annunzio” di Fidenza. 5. Eventuali Aree P.D.Z.: Migrazione, Povertà ed Esclusione Sociale, Responsabilità familiari, Giovani. interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Il primo Progetto C.I.A.O. nasce nell’anno scolastico 2000-01 come impegno delle scuole all’interno dei Piani di Zona. All’epoca la collaborazione della scuola (rappresentata da un unico referente) con l’Ufficio competente (denominato Ufficio di Piano) consisteva in: - valutazioni congiunte sullo stato dei bisogni delle scuole di ogni ordine e grado dei 13 comuni del distretto; progettazione di azioni condivise; presentazione di progetti per il reperimento di fondi. Con il finanziamento del primo progetto, apparve subito evidente la necessità di istituire una rete di scuole, ognuna col proprio referente, al fine di rendere stabili e operative le finalità che ci si proponeva. Essa si istituì, poi, nell’anno 2005-2006 in risposta alle numerose e sempre più pressanti richieste delle scuole, coinvolte in un fenomeno di massiccia immigrazione da paesi stranieri. L’esigenza espressa dalle scuole si può riassumere nei seguenti bisogni specifici: 1. alfabetizzazione primaria, 2. consolidamento della conoscenza della lingua italiana come L2, 3. consulenza e corsi di formazione ai docenti per l’uso di metodologie e strumenti didattici specifici, 4. utilizzo di mediatori linguistico- culturali e facilitatori linguistici, 5. coinvolgimento delle famiglie di alunni stranieri nel processo di integrazione. Dopo la costituzione di una rete di scuole a cui aderiscono tutte gli istituti statali afferenti al Distretto n.4, si sono impostate le seguenti azioni: 6. realizzazione di un protocollo di accoglienza comune per tutte le scuole del distretto; 7. utilizzo di sussidi e materiali didattici cartacei ed informatici per L2; 8. realizzazione di testi semplificati e sitografie ragionate; 9. utilizzo di mediatori linguistico- culturali e facilitatori linguistici; 10. azioni di collaborazione tra Scuola, famiglie e territorio. Sulla base dei risultati positivi fin qui raggiunti, si prevedono le seguenti azioni di consolidamento di buone pratiche e di innovazione: 11. implementazione del sito www.progettociao.it che raccoglie i prodotti realizzati dalla rete C.I.AO.. Tale sito sta assumendo particolare importanza come banca dati e deposito di materiali atti all’insegnamento della lingua italiana come L2; 12. potenziamento del “gruppo stabile di distretto per l’integrazione” formato da un ristretto gruppo di docenti referenti delle scuole della Rete C.I.A.O. che si occupino stabilmente delle problematiche connesse con l’immigrazione e l’integrazione linguistico-culturale; 13. creazione di un “gruppo stabile d’istituto per l’integrazione” formato da docenti in servizio presso ogni istituzione scolastica autonoma, in stretto collegamento col gruppo distrettuale, che agisca come equipe di tutors esperti e consulenti per i colleghi docenti. I tutors esperti dovranno acquisire competenze specifiche di glottodidattica, multiculturalità e decision making attraverso corsi avanzati di aggiornamento; 14. acquisto di strumenti didattici cartacei e su supporto informatico, atti all’insegnamento della lingua italiana ed alle tematiche dell’integrazione culturale da distribuire alle singole scuole (strumenti diversificati e commisurati all’età degli allievi ed all’indirizzo di studi); 15. costruzione di percorsi di orientamento scolastico per gli allievi non italiani, che consentano loro di valorizzare al meglio le proprie attitudini ed aspettative, attraverso la scelta consapevole del corso di studi a loro più congeniali con la somministrazione di test adeguati e aggiornati 16. utilizzo di mediatori linguistico-culturali per agevolare le famiglie alla partecipazione e corresponsabilità educativa dei figli, nonostante le differenze linguistiche e culturali di appartenenza; 17. potenziamento della rete interistituzionale (AUSL, enti locali, soggetti del terzo settore e del volontariato sociale) volta a creare collaborazioni e sinergie indispensabili per 25 realizzare una fattiva integrazione . I seguenti Comuni aderenti: Comune di Salsomaggiore, Fidenza, Noceto, Soragna, Roccabianca, San Secondo Parmense, Busseto, Polesine, Zibello, Fontanellato, 7. Istituzioni/attori Fontevivo, Trecasali e Sissa. sociali coinvolti AUSL. Servizi educativi comunali. Soggetti del volontariato sociale. Docenti in servizio presso le scuole della rete, adeguatamente formati e competenti nell’utilizzo di ausili didattici informatici e cartacei e di strategie didattiche specifiche ed 8. Risorse umane che aggiornate. Docenti universitari in qualità di formatori. si prevede di Mediatori linguistici e culturali. impiegare Educatori. 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Nella prospettiva della scuola: 4) Numero e costanza di presenze alle varie attività di studio di Ital2; 5) Rapidità di acquisizione dell’Italiano parlato sia nella comunicazione quotidiana dei propri bisogni che come padronanza metalinguistica; 6) Correttezza nell’Italiano scritto; 7) Miglioramento della motivazione allo studio e del rendimento scolastico 8) Miglioramento del clima relazionale generale in classe; 9) Aumento delle capacità di comunicare e relazionarsi con il gruppo dei pari e gli adulti in situazioni reali, quotidiane e metacognitive; 10) Valorizzazione delle “eccellenze” fra gli allievi stranieri (N.B. nello scorso anno un allievo da poco inserito ha vinto Olimpiadi della matematica presso Università Bocconi). 11) Diminuzione delle “ripetenze” nel ciclo dell’obbligo e degli abbandoni o insuccessi nel ciclo secondario 12) Aumento numerico dei “gruppi spontanei extrascolastici” coinvolgenti diverse nazionalità Nella prospettiva della Comunità: 13) Numero di famiglie non italiane raggiunte e contattate; 14) Numero di famiglie non italiane che si informano dell’andamento del figlio, partecipano ai colloqui coi docenti, collaborano con la scuola; 15) Numero di alunni stranieri seguiti con successo in collaborazione coi servizi sociali; 16) Esiti positivi di inserimento e socializzazione accertati dai servizi sociali e oggettivamente riscontrati. 17) Numero di scuole aderenti alle singole azioni predisposte dalla Rete C.I.A.O.. 18) Partecipazione dei referenti di ogni istituzione agli incontri di lavoro. 19) Qualità dei prodotti realizzati dai docenti del gruppo distrettuale e d’Istituto 20) Quantità e qualità delle azioni progettate e realizzate con successo 21) Numero di alunni su cui ricadono le azioni previste. 22) Qualità della ricaduta degli interventi sul percorso di inserimento degli alunni nella nuova realtà scolastica 23) Riduzione del tempo di “primo inserimento” e di mancata comunicazione 24) Riduzione degli insuccessi scolastici 25) Coinvolgimento di enti locali ed associazioni del territorio. 26) Coinvolgimento delle famiglie di alunni stranieri. Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 18.000,00 18.000,00 26 di cui di cui FRN risorse regionali A (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare CONNESSIONI-CALEIDOSCOPIO III SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 9 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X X □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità X di un Fondo comune □ d’èquipe X emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Progetto CONNESSIONI-CALEIDOSCOPIO III (continuità con progettazione P.A. 2009 e 2008) articolazione di una progettualità educativa distrettuale in tre ambiti diversificati (scuola, extra-scuola e Centri residenziali) attraverso la realizzazione di sinergie territoriali finalizzate al raccordo e all’integrazione tra i progetti sperimentali distrettuali rivolti ai minori ed i Servizi territoriali in un’ottica di sviluppo e radicamento della rete dei servizi OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1) Radicare e sviluppare la rete dei laboratori ludici-espressivi sui linguaggi multimediali e gli strumenti digitali attivati nelle scorse annualità, garantendone continuità e sviluppo attraverso la sinergia con le attività educative e di socializzazione svolte da centri diurni (azione Share) e la sinergia con le attività didattiche della scuola media (azione New Media vol III); 2) Potenziare l’articolazione delle opportunità formative, ludiche e di socializzazione dei progetti individualizzati dei minori in carico ai Servizi; 27 3) Sperimentare prassi di lavoro congiunto e tra le diverse figure professionali attive nella gestione dei progetti individuali (educatori, assistenti sociali, etc) al fine di garantire un approccio integrato come risposta alle esigenze individuali emergenti e di rendere più efficace e condivisa la lettura dei bisogni, dei cambiamenti e dei processi che emergono nel farsi dei percorsi individuali e collettivi; 4) Focalizzare la realizzazione dei percorsi educativi sulla legittimazione e valorizzazione dei contenuti emersi spontaneamente dai giovani nel corso dei precedenti laboratori espressivi, valorizzando il protagonismo giovanile e individuando percorsi dedicati di socializzazione delle competenze e risorse emergenti. 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Dott.Michele Rossi per Società Cooperativa Connessioni Onlus – 333.6844492, lazoe08mail.com; nominativo e recapiti 4. Destinatari Le diverse azioni previste sono destinate a minori di fascia 11-18. La dimensione numerica della ricaduta della progettualità è di circa 30\35 minori, di cui almeno 20 in carico ai Servizi territoriali 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate L’articolazione delle azioni coinvolge due livelli: uno operativo, relativo alle azioni destinate ai minori (azioni 1,2 e 3) ed uno metodologico, di coordinamento e raccordo tra le figure professionali operanti sui progetti individuali dei minori in carico (4) -l’articolazione delle azioni prevede, in linea con le precedenti annualità, una progressiva diffusione dell’esperienza sul territorio ed un carattere distrettuale nella partecipazione dei giovani; -l’articolazione delle azioni consente di raggiungere diverse fascie di età e diversi territori, creando attraverso la metodologia operativa definita interconnessioni sia sincoroniche che diacroniche. 6. Azioni previste 1) CALEIDOSCOPIO: laboratori educativo-espressivi extrascolastici: realizzato in sinergia con Servizio Sociale Ausl distretto di Fidenza, giunge al suo secondo anno di sperimentazione nella realizzazione di laboratori espressivi dedicati al tema della multimedialità e multisensorialità. Di durata annuale, prevede differenti azioni in funzione dei diversi linguaggi multimediali (video, musica, scrittura) è prevista una azione di continuità dei progetti attivati sui diversi territori del Distretto (laboratorio Video, lab multimediale) attraverso una integrazione ai gruppi di nuovi partecipanti e l’attivazione di almeno un laboratorio su un territorio del Distretto ancora non coinvolto; 2) NEW MEDIA laboratori educativo-espressivi in sinergia con istituto scolatico: laboratorio video, promosso da Coop Connessioni e realizzato in sinergia con Amministrazione comunale di Soragna, Servizio Sociale Ausl Distretto di Fidenza e scuola media “Battisti” di Soragna. la sperimentazione ha introdotto moduli didattici finalizzati alla acquisizione di strumenti e capacità in funzione del “narrare” e “narrasi” attraveso i nuovi media e linguaggi; 3) SHARE laboratorio multisensoriale dedicato al tema delle emozioni, con moduli espressivi, e focus groups dedicati. Il progetto è attivato in collaborazione con il Servizio Sociale del Distretto di Fidenza e si implementa sull’offerta socio-educativa di un centro semi-residenziale del territorio (centro “La Casetta”) 4) METODOLOGIA OPERATIVA definisce, in continuità con la passata annualità, prassi e metodi di lavoro congiunto operatori dei Servizi e del privato sociale per definire 28 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare tempi, modi e criteri di monitoraggio, verifica e ri-progettazione, ed una maggiore individualizzazione dei progetti educativi Servizio Sociale Ausl Fidenza – area minori; Cooperativa Sociale Connessioni, Amministrazione Comunale di Soragna, Istituo Comprensivo, Centro diurno Semiresidenziale Ausl “La Casetta”; • educatore (2); • psicologo (2); • esperto in montaggio audio-video; • esperto informatico • assistente sociale Tali professionalità, presenti nell’equipe di progetto di Coop Connessioni svilupperanno il loro lavoro in coordinamento con i responsabili dell’area minori del Servizio Sociale Ausl del distretto di Fidenza e gli assistenti sociali territoriali L’idea progettuale realizza un ideale percorso che porta dalla dimensione del singolo individuo alla dimensione di una socialità diffusa, vissuta attraverso il protagonismo della partecipazione attiva quale anticorpo ai fenomeni di disgregazione, disagio e indebolimento dei legami sociali. Le scelte di linguaggio (il video), metodologiche (il laboratorio ludico-espressivo) e infine l’articolazione per fasi (dal piccolo gruppo alla comunità) rispondono ai principi educativi della comunicazione sociale responsabile, 9. Risultati attesi in della valorizzazione delle differenza e della socializzazione delle esperienze. Di tali macrofinalità sono da considerarsi i seguenti indicatori: relazione a indicatori 1) produzione di elaboratii multimediali determinati in quanto a scelte espressive e regionali/distrettuali (da contenutistiche;capacità degli elaborati di dare forma a stimolazioni, idee e suggestioni emerse dai gruppi di lavoro fornire elementi di dibattito e analisi sui temi: esplicitare) 2) aumento della conoscenza del territorio, stimolo al contatto e al rapporto intergenerazione, sperimentazione di condizioni di benessere; 3) partecipazione da parte dei singoli all’elaborazione collettiva; 4) capacità dei singoli di sviluppare competenze relative al confronto verbale e alla realizzazione di scelte negoziate e condivise; capacità di espressione e condivisione di elementi di vissuto individuale e capacità di elaborazione creativa di elementi di vissuto individuale Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse Fondo risorse da FRNA Fondo TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale (altri NA regionale soggetti 10. Piano locale + fondi) specificare finanziario: Fondo straordinario) euro 20.000,00 20.000,00 29 LE PROPRIETA’ EMERGENTI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 10 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri x x □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: LE PROPRIETA’ EMERGENTI progetto per la realizzazione di centro diurno sperimentale, multimediale e “multisensoriale”, rivolto a minori di eta’ 11-18 FASE 1 DI 3 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1) ampliare la ricettività del centro diurno semiresidenziale Ausl “la Casetta”; 2) potenziare ed articolare l’offerta educativa, socializzante e espressiva per minori, di fascia 11-18 anni, in carico ai servizi; 3) radicare prassi di sinergia, lavoro congiunto e co-progettazione tra Servizi Sociali distrettuali e realtà del terzo settore in una ottica di ampliamento della rete dei servizi; 4) realizzare un luogo di aggregazione giovanile aperto ai minori presenti nel distretto. 1.Soggetto capofila dell’intervento AZIENDA USL DI PARMA – DISTRETTO DI FIDENZA In quanto delegata per l’area 0 – 65 30 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Dott.ssa Alzapiedi Anahi, responsabile Servizio Sociale Ausl Distretto [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari Minori in fascia 11-18 anni 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Il progetto prevede la realizzazione di 2 azioni: azione 1) Realizzazione di un centro diurno semi-residenziale aperto 4 pomeriggi a settimana, destinato alla realizzazione di percorsi educativi, didattici ed espressivi attraverso il ricorso ai linguaggi della multimedialità come vettore per la ricerca di nuove forme di partecipazione sociale, costruzione del legame sociale e prevenzione dei fattori di malessere sociale. Il progetto triennale prevede diverse fasi: 6. Azioni previste a) start up: individuazione sede, strumenti e implementazione attività educative attraverso il raccordo con le azioni territoriali già in atto; in particolare vedi azione 2; b) consolidamento: delle attività e implementazione doposcuola informatico; c) potenziamento: dell’offerta educativa e didattica attraverso protocolli di collaborazione con attori territoriali (scuole, associazioni, enti etc) contemporaneamente alla prima fase dell’azione 1 è prevista anche: 7. Istituzioni/attori azione 2) trasferimento del centro diurno semi-residenziale “La Casetta” in locali che ne consentano un ampliamento della ricettività ed una maggiore articolazione delle attività educative, ricreative e socializzanti, attraverso l’integrazione di parte delle attività già strutturate ed attive presso il centro “La Casetta” con moduli laboratoriali dedicati; Servizio Sociale Ausl, sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) • educatore (3); • psicologo; • esperto in montaggio audio-video; • esperto informatico 1) radicare in sede distrettuale e portare a regime gli interventi territoriali finalizzati alla prevenzione del disagio; 2) potenziamento offerta educativa, di socializzazione e ricreativa; 3) promozione di interventi educativi innovativi per metodologie e contenuti 4) aumento degli interventi educativi e socializzanti per i minori in carico ai servizi 31 Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 20.000,00 20.000,00 32 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare SPORTELLI IN RETE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 11 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza x□ x CON LE FINALITÀ DI: Giovani Anziani □ Disabili □ x□ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione x□ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No x□ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SPORTELLI IN RETE In continuità con anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Benessere dei giovani, supporto alla genitorialità, rafforzamento benessere minori nel contesto scolastico, contrasto dispersione scolastica, prevenzione uso di sostanze 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Figura di sistema Dott.ssa Anna Piletti – Via Berenini 151 tel 0524-515515 [email protected] 33 nominativo e recapiti 4. Destinatari Giovani, famiglie, insegnanti del distretto 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Il presente progetto è stato elaborato dal gruppo di lavoro costituitasi nel 2009 a seguito dell’approvazione del progetto omonimo nel Piano Attuativo . Le azioni compiute durante il percorso sono quelle descritte nella scheda progettuale 2009 e cioè: E’ stato individuato il gruppo di lavoro composto dai referenti degli sportelli nei territori. E’ stata compiuta una mappatura e una rilevazione dell’attività e dei risultati. Sono state esaminate le problematicità riscontrate. E’ stato predisposta una proposta di progettazione per il 2010. Si stanno definendo i criteri per una maggiore razionalizzazione delle risorse. Dalla mappatura emerge che le attività degli Sportelli sono diffuse sul territorio Distrettuale in modo abbastanza capillare ed in alcuni comuni sono presenti più sportelli che si rivolgono a target diversi. E’ stato compiuto un percorso di conoscenza reciproca che ha portato a far emergere alcune problematicità comuni che diventano gli obiettivi del lavoro di messa in rete che si intende promuovere per il 2010. Nel lavoro di mappatura è emerso anche un importante e consistente bagaglio di competenze accumulate negli anni e una mole di conoscenze sia per quanto riguarda il pianeta giovani sia per quanto riguarda le necessità e le problematicità legate alla genitorialità che spesso sono rimaste solo appannaggio del soggetto che ha svolto il servizio e non sono diventati oggetto di una progettazione sociale condivisa ne di una presa di coscienza politica.. Altra problematicità rilevata è quella del rapporto con i Servizi che non è codificato e che si basa in massima parte sulla conoscenza personale con il rischio che la persona si perda per strada e poi arrivi ai servizi quando la situazione è molto più compromessa. Per questa ragioni il gruppo di lavoro ritiene importante sperimentare nel 2010 un percorso di messa in rete delle esperienze per poter meglio affrontare i nodi problematici evidenziati e poter razionalizzare gli interventi. Tutte le esperienze si sono riconosciute in alcune idee portanti che possono diventare la “ filosofia” della Rete degli sportelli. La prima :il riconoscimento dell’importanza dell’ascolto come strumento per prevenire il disagio o per affrontare situazioni che già presentano dati di problematicità. La seconda : è importante intercettare le problematicità e trasformarle in azioni positive di empowerment sia rispetto i singoli che rispetto il contesto che li accoglie sia esso la classe o in senso lato la comunità. La terza ; è importante mettere al centro la persona e le sue problematicità , ma l’intervento dello sportello non può essere quello “ curativo” è un luogo di counseling che mette in moto risorse personali , individua e suggerisce altri percorsi. PER IL 2010 si intende proseguire nel lavoro di messa in rete degli sportelli presenti sul territorio distrettuale con i seguenti obiettivi: Radicare e rafforzare il lavoro degli sportelli nel territorio distrettuale cercando di razionalizzare la presenza Rafforzare le competenze degli operatori Rafforzare e integrare il lavoro degli Sportelli con il lavoro dei Servizi sociali/Sanitari e con le politiche per e con i giovani e le famiglie. Dare visibilità al lavoro svolto. STRUMENTI Istituire un coordinamento stabile dei Referenti degli Sportelli per rafforzare la messa in comune delle problematicità. Istituire una sede di confronto con le scuole che usufruiscono dei servizi per lavorare in stretta sinergia Prevedere incontri tra gli operatori degli sportelli per confronto sulle modalità di lavoro e per possibili interventi formativi comuni. 34 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di Prevedere momenti di confronto e di restituzione delle conoscenze e dei dati acquisiti con gli attori del sistema educativo distrettuale largamente inteso. Stabilire criteri di efficacia ed efficienza per una valutazione più puntuale degli interventi. Prevedere protocolli e modalità definite di lavoro con i Servizi Predisporre una immagine coordinata e una broshure di presentazione di tutte le attività e dei soggetti che le svolgono. Comuni del distretto, Azienda Ausl, Istituti Scolastici, Enti di Formazione professionale, Soggetti di Terzo Settore, Sert di Fidenza Operatori degli sportelli attivi Coordinamento Servizi Sociali e Sert Volontari che operano nelle Organizzazioni di Terzo Settore interessate impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: euro Miglioramento del lavoro degli operatori degli Sportelli Migliore progettazione distrettuale sui temi trasversali che gli sportelli affrontano e che diventano la rilevazione del bisogno. Maggiore integrazione con le risorse territoriali e con i servizi Razionalizzazione delle presenze territoriali Maggiore prevenzione del disagio Migliore utilizzo delle risorse Verifica puntuale dei risultati. Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale locale (altri NA regionale soggetti + Fondo fondi) specificare straordinario) 0,00 35 SMS OFFICINE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 12 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale □ □ Salute mentale □ Dipendenze □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Prevenzione Cura/Assistenza x□ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ emergenza □ d’èquipe 36 Altro X INTERVENTO/PROGETTO: Azione realizzata nell’ambito del più ampio Progetto Sono Mentre Sogno, in continuità con l’anno 2009 e in sinergia con SMS&Family Le OFFICINE SMS intendono diventare cantieri sociali e culturali giovanili a sostegno del protagonismo dei ragazzi/e in fascia d’età 11-18 anni. Caratterizzate da un modello di gestione partecipativo e comunitario, il risultato auspicato di tale processo è la promozione di forme di auto organizzazione giovanili che portino a realizzazioni concrete - e riconosciute dalle comunità locali - nei diversi campi dell’espressione, della creatività, della solidarietà e della qualità della vita. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1 - Aumentare il senso di appartenenza dei ragazzi/e alla loro comunità, sostenendo la loro capacità di innovazione; 2 - far emergere e valorizzare la creatività e la carica pro-sociale dei giovani, favorendone la crescita in campo manuale, affettivo e intellettuale; 3 - aumentare l’integrazione multiculturale, la coesione sociale e l’accettazione della diversità all’interno dei gruppi di pari; 4 - ridurre l’identificazione fra divertimento e consumismo (di sostanze, oggetti, cibo, persone); 5 - accompagnare i ragazzi in percorsi di autonomia responsabile, finalizzati allo sviluppo di un’ identità consapevole e all’acquisizione della capacità di compiere scelte autonome e responsabili per il loro futuro e per la società in cui vivono; 6 - aiutare i ragazzi/e a sviluppare pensiero critico per arginare la diffusione di modelli culturali improntati al mero “uso e consumo” e contrastare la tendenza ad adeguarsi a modelli culturali pre-imposti; 7 - coinvolgere i ragazzi nella costruzione di percorsi individuali o collettivi di benessere, intesi come strumenti di prevenzione del disagio e della devianza; 8 - favorire l’emersione di situazioni di disagio sommerso, al fine di orientare i ragazzi/e interessati verso servizi di supporto; 9 - aiutare la scuola a essere luogo di crescita socio – affettiva in cui si impara ad imparare e affiancarla nel contrastare fenomeni di apatia, bullismo, devianza, violenza, abbandono scolastico; 10 - favorire l’emersione di una comunità educante, attraverso il coordinamento fra Officine SMS, Scuole, Istituzioni e servizi pubblici, gruppi informali di adulti, agenzie educative, associazionismo. 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di PROGETTO LINK Distretto sociale di Fidenza – territori comunali di Fidenza, Salsomaggiore Terme, Fontevivo, Fontanellato, Trecasali, Sissa, San Secondo. Previsti interventi presso gli Istituti Comprensivi di San Secondo e Busseto norma distrettuale,specificare 37 in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Massimiliano Franzoni [email protected] tel. 335-8067737 fax 0524-528830 mail nominativo e recapiti 4. Destinatari Destinatari diretti: ragazzi in fascia d’età 11 – 18 anni Nel periodo giugno 2008 – dicembre 2009, sul Distretto di Fidenza sono stati coinvolti più di 2000 ragazzi/e, di cui 130 hanno partecipato in modo continuativo alla vita delle Officine a partire dalla loro costituzione Destinatari indiretti: genitori e insegnanti dei destinatari diretti, ragazzi di età superiore ai 18 anni, volontari adulti e anziani, esercizi commerciali OFFICINA FIDENZA: sinergia con Amministrazione Comunale, Azioni di Comunità SMS&Family, Progetto Oratorinsieme, Progetto Solinsieme, Pastorale Giovanile della Diocesi di Fidenza, Progetto Lotta alle Nuove Povertà e Progetto Memoria e Futuro (promosso dal volontariato attivo rispettivamente nei settori povertà e anziani). Previsto aumento di sinergia con i Servizi Sociali OFFICINA SALSOMAGGIORE: sinergia con Amministrazione Comunale, Azioni di Comunità SMS&Family, Progetto Oratorinsieme, Pastorale Giovanile della Diocesi di Fidenza, Progetto Lotta alle Nuove Povertà e Progetto Memoria e Futuro (promosso dal volontariato attivo rispettivamente nei settori povertà e anziani). Previsto aumento di sinergia con i Servizi Sociali 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate OFFICINA SMS FONTEVIVO: sinergia con Amministrazione Comunale, Progetto Oratori, Progetto Memoria e Futuro (promosso dal volontariato attivo nel settore anziani) OFFICINA SMS TRECASALI/SISSA: sinergia con Amministrazioni Comunali di Trecasali, Sissa, Fontanellato, San Secondo e Roccabianca. Sinergie con Progetto Oratori, Servizio Civile Nazionale, Biblioteca di Sissa, Ludoteca comunale di Trecasali, Progetto Lotta alle Nuove Povertà e Progetto Memoria e Futuro (promosso dal volontariato attivo rispettivamente nei settori povertà e anziani) Previsto aumento di sinergia con i Servizi Sociali Tutte le Officine, inoltre, lavoreranno in modo integrato con le Azioni sviluppate dal Progetto SMS sul Distretto di Parma Nella loro forma più riuscita, le OFFICINE SMS intendono essere una sorta di cantiere sociale e culturale giovanile qualificato da un modello di gestione partecipativo basato sul protagonismo dei giovani accompagnati da educatori adulti; il risultato auspicato di tale processo dovrebbe essere la promozione di forme di auto-organizzazione giovanili che portino a realizzazioni concrete e riconosciute dalle comunità locali nei diversi campi dell’espressione, della comunicazione, delle relazioni sociali, della prevenzione del disagio, dell’ambiente e della qualità della vita. 6. Azioni previste Gli operatori di ogni Officina elaboreranno uno specifico progetto educativo in sinergia con le altre Officine e altri soggetti del Distretto, adottando la metodologia dello sviluppo di comunità attraverso: il coinvolgimento dei destinatari nella fase decisionale e gestionale del progetto; la differenziazione dei contesti di intervento (spazi aggregativi strutturati, scuole, luoghi informali ….); la differenziazione dei percorsi educativi (lavoro educativo su gruppi di pari, accompagnamento di casi individuali, iniziative destrutturate rivolte all’intera comunità …); il coinvolgimento degli stakeholder (Istituzioni, Agenzie educative, Associazionismo, genitori …) nell’analisi del contesto locale, nell’individuazione delle priorità educative e nel monitoraggio del Progetto; il consolidamento di un “alone partecipativo” che si sedimenti sul territorio e garantisca la sostenibilità futura del Progetto Officine. 38 Per quanto riguarda l’attività diretta con i ragazzi/e, per l’anno 2010 l’azione Officine SMS prevede : OFFICINA SMS FIDENZA Sede e locale per il divertimento serale e notturno situato presso il Centro Don Bosco di Fidenza. Provvisto di bar, cucina e impianto audio, il locale si presta ad ospitare eventi inter-officina. In esso saranno sviluppate prevalentemente produzioni multimediali, attraverso la struttura Video Box e la collaborazione con Radio Web Officina (Prog. SMS – territorio di Parma) Azioni di Comunità: coinvolgimento dei ragazzi nel percorso Festa dei Popoli attraverso la gestione del Bar Officine e di interventi di animazioni (cortometraggi, giocoleria, musica); coinvolgimento dei ragazzi nell’attivazione di una Banca dell’Oggetto a sostegno dei bilanci familiari (Progetto Povertà) e nella realizzazione di eventi o prodotti insieme a volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); …. Le attività sopra elencate saranno realizzate in orario extrascolastico dai gruppi di ragazzi ormai consolidatisi attorno all’Officina. Esse saranno completate da laboratori socio-psico-educativi e spazi di ascolto, finalizzati a sostenere la crescita individuale e dei gruppi (Temi proposti: autostima, bullismo, libertà e regole, diversità e integrazione, affettività e sessualità, dipendenza e comportamenti a rischio, relazione con gli altri, orientamento). Laboratori e counseling potranno essere realizzati sia presso l’Officina, sia presso le Scuole che ne faranno richiesta. Ad oggi, sono attive collaborazioni con scuola Zani, ITIS, Istituto Solari, Istituto Paciolo-D’Annunzio Educativa di strada finalizzata a raggiungere ragazzi/e che non frequentano spazi strutturati, ma strettamente connessa alle attività sopra descritte; l’ipotesi di attivare tale servizio è ancora in corso di definizione Costituzione di una redazione delle Officine composta da ragazzi/e coordinati da un educatore adulto. Tale ipotesi, ancora in corso di definizione, si pone l’obiettivo a medio termine di affidare la comunicazione del Progetto alla redazione dei ragazzi/e. OFFICINA SMS FONTEVIVO Sede e Officina meccanico-artigianale situate presso l’Oratorio parrocchiale; sviluppo attività manuale e conoscenza del territorio attrav. la collaborazione di volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); lavorazione terra e produzione ortaggi con l’aiuto di alcune famiglie del paese; “serate in rosa” dedicate al genere femminile; Video box e attività inter – officine; realizzazione di feste al sabato sera, gite e campi estivi (questi ultimi in collaborazione con il Progetto Oratori); periodici incontri di aggiornamento, verifica e supporto educativo con i genitori dei ragazzi/e coinvolti; attività educativa rivolta alle frazioni e a Pontetaro OFFICINA SMS SALSOMAGGIORE Sede per lo sviluppo della creatività nel campo dell’arte visiva e del cinema presso Spazio Airone. Azioni di Comunità: coinvolgimento dei ragazzi nel percorso Festa dei Popoli attraverso la gestione del Bar Officine e di interventi di animazione (cortometraggi, musica e giocoleria); coinvolgimento dei ragazzi nell’attivazione di una Banca dell’Oggetto a sostegno dei bilanci familiari (Progetto Povertà) e nella realizzazione di eventi o prodotti insieme a volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); …. Le attività sopra elencate saranno realizzate in orario extrascolastico dai gruppi di ragazzi ormai consolidatisi attorno all’Officina. Esse saranno completate da laboratori socio-psico-educativi , spazi di ascolto ed educativa scolastica finalizzati a sostenere la crescita individuale e dei gruppi (Temi proposti: autostima, bullismo, libertà e regole, diversità e integrazione, affettività e sessualità, dipendenza e comportamenti a rischio, relazione con gli altri, orientamento). Laboratori e counseling potranno essere realizzati sia presso l’Officina, sia presso le Scuole che ne faranno richiesta. Ad oggi, sono attive collaborazioni con l’Istituto Comprensivo e l’Istituto Magnaghi 39 OFFICINA SMS TRECASALI - SISSA Sede per lo sviluppo della creatività artistica, teatrale e multimediale situata presso la scuola secondaria di primo grado di Trecasali. In essa saranno sviluppate produzioni multimediali, attraverso la struttura Video Box e la collaborazione con Radio Web Officina (Prog. SMS – territorio di Parma) Azioni di Comunità: coinvolgimento dei ragazzi nel percorso Festa dei Popoli attraverso la gestione del Bar Officine e di interventi di animazioni (giocoleria e musica); coinvolgimento dei ragazzi nell’attivazione di una Banca dell’Oggetto a sostegno dei bilanci familiari (Progetto Povertà) e nella realizzazione di eventi o prodotti insieme a volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); …. Educativa territoriale presso le frazioni di Viarolo e Ronco C. C. Interventi dislocati presso il territorio di SAN SECONDO Le attività sopra elencate saranno realizzate in orario extrascolastico dai gruppi di ragazzi ormai consolidatisi attorno all’Officina. Esse saranno completate da laboratori socio-psico-educativi, spazi di ascolto ed educativa scolastica finalizzati a sostenere la crescita individuale e dei gruppi (Temi proposti: autostima, bullismo, libertà e regole, diversità e integrazione, affettività e sessualità, dipendenza e comportamenti a rischio, relazione con gli altri, orientamento). Laboratori e counseling potranno essere realizzati sia presso l’Officina, sia presso le Scuole che ne faranno richiesta. Ad oggi, sono attive collaborazioni con l’ I.C. di Trecasali e San Secondo e con l’ ITIS di San Secondo Partner promotori: Fondazione Cariparma, Diocesi di Fidenza, Forum Solidarietà, Consorzio di Solidarietà Sociale, Caritas parmense Organizzazioni di Terzo Settore promotrici e attuatrici del Progetto SMS sul Distretto di Fidenza: Agesci Fidenza 1, Agesci Fidenza 2, Associazione Famiglia Aperta di Castelguelfo, Associazione Genitori di Fidenza, Associazione Gruppo Amici/Casa di Lodesana, Associazione Il Delfino, Associazione per Affidi, Circolo ANSPI Don Bosco, Cooperativa Eidè, Cooperativa Gruppo Scuola, Cooperativa Il Cortile, Cooperativa Il Giardino, Parrocchia di Fontevivo, Parrocchia di Fontanellato, Parrocchia di Noceto, Parrocchia di Parola, Parrocchia di Pontetaro, Parrocchia di Polesine, Progetto Link. Istituzioni coinvolte: Amministrazioni Comunali di Fidenza, Salsomaggiore T., Noceto, Fontanellato, Fontevivo, Trecasali, Sissa, San Secondo, Roccabianca, Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, I.C. Salsomaggiore Terme, I.C. di Trecasali e Sissa, I.C. di San Secondo, ITIS di Fidenza, ITIS di San Secondo, Istituto Magnaghi, Istituto Solari, Istituto Paciolo-D’Annunzio, Scuola Zani di Fidenza, Azienda Usl Distretto di Fidenza. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di Altri attori sociali coinvolti: Parrocchia di San Paolo Apostolo, Associazione Fidenz@ Cultura, Enac Emilia Romagna, Parrocchia di San Donnino Martire, Istituto Magistrale Canossiano, Movimento di Impegno educativo di Azione Cattolica, Associazione Italiana Maestri Cattolici, Associazione Genitori, Parrocchia Santuario “Gran Madre di Dio” in San Michele, Azione Cattolica Italiana - associazione diocesana di Fidenza, Gruppo Famiglie San Giuseppe, Fidenza multietnica, “Fidenza Trashware”, Progetto Solinsieme, Parrocchia di San Bartolomeo in Busseto, Parrocchia di San Vito e Modesto Mm in Polesine Parmense, Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio Mm in Zibello, Parrocchia di S. Caterina d’Alessandria in Frazione di Parola, Gruppo di famiglie Oratorio parrocchiale di Fontanellato, CNGEI Fontanellato, Gruppo di famiglie Oratorio parrocchiale di Fontevivo, Artigiani di Fontevivo, Gruppo di famiglie Oratorio parrocchiale di Noceto, Famiglie di Trecasali e Sissa, Circolo ARCI Ronco Campo Canneto, Circo ARCI Stella di Trecasali, Circolo ARCI di Viarolo, “Lo storione” di Torricella di Sissa (Pub/Piscina), Associazione Sportiva Tartaruga di Trecasali, Circolo parrocchiale di San Quirico, Arci Toscanini di Parma (Pesca Sportiva), Biblioteca di Sissa, Ludoteca di Trecasali, Federazione Cricket Italiana, Circolo ARCI Pontetaro, Circolo ANSPI Pontetaro, CROCE ROSSA di Pontetaro. - 2 figure retribuite (part time) per il coordinamento degli educatori di Officine e degli interventi scolastici; - 12 educatori professionisti; 40 impiegare - 3 psicologi e pedagogisti professionisti, - 1 supervisore in comune con l’azione SMS&Family - risorse volontarie 1 – Riscontro di un aumento dell’investimento partecipativo dei ragazzi/e nel progetto indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei ragazzi/e coinvolti nelle fasi decisionali e gestionali del progetto, numero e tipologia dei compiti assunti dai ragazzi/e indicatori qualitativi di risultato: continuità della partecipazione dei ragazzi/e ai momenti di lavoro, tempo e competenze messe a disposizione del progetto, aumento dell’autonomia dei ragazzi/e nella realizzazione dei compiti assunti, valutazione degli educatori professionisti attivati 2 – Riscontro di aumentate competenze in campo creativo e pro-sociale da parte dei ragazzi/e coinvolti attivamente nelle attività indicatori qualitativi di risultato: interviste destrutturate ai ragazzi/e, valutazione dei volontari e degli educatori professionisti attivati 3 – Diminuzione dei fenomeni di emarginazione e conflitto sociale e aumento della varietà culturale e/o sociale all’interno dei gruppi di pari che frequentano le Officine indicatori quantitativi di risultato: numero dei ragazzi immigrati e diversamente abili coinvolti nella vita delle Officine; aumento dei momenti di collaborazione spontanea fra ragazzi di diversa cultura e abilità; diminuzione di episodi di conflitto interpretabili come manifestazione di incomprensione/intolleranza del diverso; equilibrio fra il tempo dedicato dai ragazzi alla realizzazione del compito e il tempo da loro dedicato alla cura della relazione con i propri pari indicatori qualitativi di risultato: osservazione degli educatori attivi presso le Officine e nei gruppi classe 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali 4 – Aumento dello scambio fra ragazzi/e e testimoni di percorsi individuali o collettivi di benessere, veicolanti modelli positivi di identificazione - non improntati al consumo o alla devianza (da esplicitare) Indicatori quantitativi di risultato: numero e durata dei momenti di scambio strutturato o destrutturato fra ragazzi/e e testimoni educativi; numero dei ragazzi/e coinvolti in questo scambio indicatori qualitativi di risultato: interviste destrutturate ai ragazzi/e, valutazione dei volontari e degli educatori professionisti attivati 5 – Accompagnamento di ragazzi/e manifestanti rilevante disagio verso servizi di supporto Indicatori quantitativi di risultato: numero dei percorsi di accompagnamento attivati indicatori qualitativi di risultato: numero dei percorsi terminanti in servizi di supporto stabili, interviste destrutturate ai ragazzi/e, valutazione degli educatori ed esperti attivati 6 – Mantenere presenti nelle scuole riferimenti adulti di sostegno alla crescita socio – affettiva che siano reperibili dai ragazzi/e anche in contesti e orari extrascolastici; Indicatori quantitativi di risultato: numero di ragazzi/e intercettati dagli educatori sia nel contesto scolastico sia nel contesto extrascolastico 7 - Aumento della connessione e collaborazione fra le organizzazioni del Distretto e le Istituzioni e stakeholders dei rispettivi territori, in un’ottica di condivisione dei bisogni, coprogettazione degli interventi e razionalizzazione delle risorse Indicatori quantitativi di risultato: numero delle attività progettate e realizzate con il coinvolgimento delle Istituzioni e degli stakeholders; numero delle occasioni di co- 41 progettazione degli interventi e co-gestione delle risorse Indicatori qualitativi di risultato: valutazione degli stakeholders coinvolti Previsione di spesa TOTALE di cui risorse comunali di cui risorse regional i (Fondo sociale locale + Fondo 10. Piano finanziario: euro 218.068,64 10.000,00 42 di cui di cui risors FRNA e region ali (altri fondi) di cui Fon do nazi onal e di cui Fon do sanit ario regi di cui risorse da altri soggetti –specificar Ipotesi assegnazione da Fondazione Cariparma all’interno del Progetto SMS: € 161.228,64 Forum Solidarietà (CSV) 8.000,00 Progetto Link 7.400,00 Coop. Soc. Il Cortile e Ass. Gruppo Amici 2.500,00 Parrocchia di Fontevivo 3.000,00 Coop. Soc. Gruppo Scuola 3.000,00 Comuni vari 22.940,00 SMS & FAMILY SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 13 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □X □X X □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 43 Altro X INTERVENTO/PROGETTO: OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1. Proseguire un processo volto a realizzare azioni ed eventi attraverso cui mobilitare relazioni positive nelle famiglie e tra le famiglie, ponendo i nuclei familiari al centro di un processo di empowerment comunitario che li veda attori protagonisti e rafforzando - in questo modo - la coesione sociale. 2. Lavorare sulla marginalità nascosta che definiamo marginalità relazionale prevenendo, là dove mancano le reti di sostegno famigliare e/o amicale, lo slittamento verso marginalità anche di tipo materiale. 3. Sviluppare una stretta connessione tra le Azioni di Comunità e i servizi rispondenti ai bisogni delle famiglie in modo da rendere l’accesso agli sportelli il più naturale possibile e non stigmatizzante. 4. Sostenere gli obiettivi educativi della famiglia, stimolando nel territorio una riflessione diffusa sui contenuti e il modello educativo che la comunità adulta vuole proporre alle giovani generazioni. 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di COOP. SOC. IL CORTILE Distretto Sociale di Fidenza - Territori comunali di Fidenza, Salsomaggiore T., Fontanellato, Trecasali, Sissa, Busseto norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente nominativo e recapiti Roberta Callegari C/o centro per le famiglie SMS & Family - Via Milano, 24 Salsomaggiore Terme tel 0524578977 Cell 3495122556 4. Destinatari Famiglie, insegnanti, adulti che ricoprono funzioni educative dell’intervento: 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste • OfficineSMS, sia per la realizzazione di iniziative/progetti comuni, sia per la supervisione di alcune equipe di operatori su temi quali marginalità/dipendenza; • le politiche legate alla integrazione degli immigrati. Lavoro sinergico con le azioni messe in campo dal comune di Fidenza per la costituzione di un “Centro interculturale”. Progettazione congiunta della Festa dei Popoli, prevista quale Azione di Comunità per giugno 2010 • Progetto Oratori e Oratori Insieme • Progetto Lotta alle Nuove Povertà SMS&FAMILY sarà strutturata come AREA AZIONI DI COMUNITA’ del Centro per le Famiglie del Distretto di Fidenza. In coerenza con la metodologia del Lavoro di Comunità, SMS&Family si focalizzerà sulla famiglia-risorsa, ossia una famiglia che non necessita solo di servizi, ma che porta una istanza, pone domande e problemi aperti, che - attraverso il suo interrogare il servizio aiuta nella lettura dei problemi sociali, co-costruisce la definizione dei problemi, magari di alcuni problemi nuovi e complessi ancora poco esplorati. In quest’ottica le famiglie sono risorsa perché partecipando alla costruzione dei problemi veicola ipotesi di frontreggiamento oppure crea connessioni con alte famiglie fra ambiti di prossimità Questa metodologia ci permetterà di: • sostenere un processo volto a realizzare azioni ed eventi attraverso cui mobilitare le relazioni positive nelle famiglie e tra le famiglie, ponendo i nuclei familiari al centro di un processo di empowerment comunitario che le veda attori protagonisti, e rafforzare in questo modo la coesione e l’inclusione sociale. • sviluppare una stretta connessione tra le azioni di comunità e i servizi rispondenti ai bisogni delle famiglie in modo da rendere l’accesso agli sportelli il più naturale possibile e non stigmatizzante. Attraverso un lavoro sempre maggiore sul territorio e su tutti gli attori 44 della comunità avviare e implementare gli accessi allo sportello di ascolto • promuovere la solidarietà tra le famiglie e potenziare i legami tra la famiglia e la comunità di appartenenza • strutturare percorsi di formazione sempre più aderenti alle necessità delle famiglie Nello specifico e in continuità con l’anno 2009, l’Azione prevede: implementazione di una Mailinglist tra le famiglie che nel 2008/2009 hanno dato la disponibilità a lasciarsi coinvolgere in Azioni di Comunità; - attivazione sui diversi territori delle “famiglie nodo” incontrate nel 2008/2009 per realizzare insieme a loro laboratori interculturali e intergenerazionali, intesi quali “percorsi di vicinanza” (gli oggetti di lavoro saranno scelti insieme ai destinatari); - organizzazione della Festa dei Popoli attraverso l’attivazione di laboratori partecipati di cittadini di diverse etnie (festa prevista per la primavera/estate); - sostegno a gruppi di famiglie e di adulti che si facciano promotori di progetti di sviluppo e di inclusione sociale. Prosecuzione del sostegno fornito alla Banca del Tempo di Fidenza. Progettazione e prima sperimentazione di attività che supportino i bilanci familiari e diffondano uno stile di consumo equilibrato e consapevole (collaborazione con Banca dell’Oggetto del Porgetto Lotta alle Nuove Povertà) - “Ascolto sulla soglia”: mantenimento di un servizio d’ascolto per singoli adulti e famiglie, attivabile su richiesta e caratterizzato dalla prossimità al cittadino, poiché promosso e attivato a latere dei percorsi di comunità. I momenti di counseling saranno gestiti in stretta connessione con i servizi pubblici; - corso triennale professionale di Shiatsu (docente volontario), finalizzato a formare esperti di shiatsu attivabili gratuitamente durante le Azioni di Comunità e a supporto dell’ascolto sulla soglia; - creazione di percorsi formativi che, riprendendo i bisogni emersi dalle famiglie e da tutte le figure adulte coinvolte dall’Azione, possano essere proposte a tutto il distretto. Le attività formative che ne seguiranno saranno organizzate in modo tale da divenire occasioni di ascolto e confronto tra genitori (ma anche in generale tra insegnanti e/o adulti di riferimento con ruoli educativi) per far uscire genitori e adulti dall’isolamento e dalla solitudine che si avvertono di fronte alle situazioni di disagio dei giovani Partner promotori: Fondazione Cariparma, Diocesi di Fidenza, Forum Solidarietà, Consorzio di Solidarietà Sociale, Caritas parmense 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Organizzazioni di Terzo Settore promotrici e attuatrici del Progetto SMS sul Distretto di Fidenza: Agesci Fidenza 1, Agesci Fidenza 2, Associazione Famiglia Aperta di Castelguelfo, Associazione Genitori di Fidenza, Associazione Gruppo Amici/Casa di Lodesana, Associazione Il Delfino, Associazione per Affidi, Circolo ANSPI Don Bosco, Cooperativa Eidè, Cooperativa Gruppo Scuola, Cooperativa Il Cortile, Cooperativa Il Giardino, Parrocchia di Fontevivo, Parrocchia di Fontanellato, Parrocchia di Noceto, Parrocchia di Parola, Parrocchia di Pontetaro, Parrocchia di Polesine, Progetto Link. Amministrazioni comunali AUSL 8. Risorse umane che Un coordinatore delle attività con competenze pedagogiche e psicologiche Una equipe multidisciplinare che opera sui diversi territori (Due psicologi, due educatori, un si prevede di operatore con competenze nell’ambito della comunicazione e dell’animazione) con orari impiegare proporzionati alle attività dei diversi territori 9. Risultati attesi in relazione a indicatori 1 – Attraverso Azioni di Comunità, costituzione/ampliamento di una rete stabile di famiglie che autogestiscano piccoli progetti volti al reciproco sostegno e all’inclusione sociale di nuclei in situazione di emarginazione; regionali/distrettuali (da esplicitare) 2 – aumento della prossimità e flessibilità dei servizi di supporto psicologico rivolti alla famiglia, in raccordo con le Azioni di Comunità e attraverso una stretta collaborazione 45 fra privato sociale e Servizi Pubblici 3 - Contenimento/supporto delle situazioni di povertà relazionale e materiale; 4 - Nascita di un dibattito diffuso e partecipato, relativo al modello educativo che comunità adulta vuole proporre alle giovani generazioni Prevision di cui e di spesa risorse TOTALE comunal i di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario di cui di cui risorse FRN regional A i (altri fondi) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regional e la di cui risorse da altri soggetti specificare Ipotesi assegnazion e da Fondazione Cariparma all’interno del Progetto SMS 30.384,00 Forum Solidarietà (CSV – Lotta alle Nuove Povertà) 20.000,00 10. Piano finanziario: eur o 53.384,00 Coop. Soc. Il Cortile 1.000,00 Ass. Gruppo Amici 1.000,00 Coo. Soc. Gruppo Scuola 1.000,00 46 PROGETTO DISTRETTUALE AFFIDI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 14 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza x□ x□ CON LE FINALITÀ DI: Giovani Anziani □ Disabili □ □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Immigrati stranieri □ x□ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze Cura/Assistenza □ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No x□ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ x di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO DISTRETTUALE AFFIDO (in continuità con l’anno precedente ) OBIETTIVI TRIENNALI DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Sostegno alla fragilità familiare, rafforzare il benessere dei minori, valorizzare le potenzialità della famiglia 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma AZIENDA USL DI PARMA – Distretto di Fidenza in quanto delegata per l’esercizio delle funzione target 0 - 65 DISTRETTO DI FIDENZA distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: RESPONSABILE DEL SERVIZIO SOCIALE DISTRETTUALE Dott.ssa Anhai Alzapiedi [email protected] 47 nominativo e recapiti tel. 0524- 515511 4. Destinatari Minori in situazioni di pregiudizio in carico al servizio soc famiglie affidatarie o famiglie/single interessate all’esperienza di affido servizi sociosanitari preposti alla tutela dei minori 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Collaborazione con Associazione AxA . Attivita’ di sensibilizzazione e promozione per la diffusione della cultura dell’affido. Ricerca di nove famiglie disponibili all’affido. Incontri per sostenere le famiglie affidatarie anche attraverso il muto-aiuto. Comuni, Servizi Sociali, Associazione AxA, realta’ associative, reti informali di solidarieta’,scuole e agenzie educative 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che Associazione AxA , assistenti sociali del distretto si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in Aumento delle richieste di informazioni sull’affido Aumento delle famiglie disponibili all’affido relazione a indicatori Disponibilita’ a nuove forme di accoglienza regionali/distrettuali (da Prevalenza degli affidi su altre forme di accoglienza in caso di allontanamento di minori esplicitare) Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 3.000,00 3.000,00 48 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare COMUNITA’ PARTECIPANTE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 15 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □X □X □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □X Prevenzione Cura/Assistenza □X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ X attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e accoglienza in domiciliarità □ un Fondo comune □ lavoro d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: COMUNITA’ PARTECIPANTE – nuova progettualità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila AUSL di Parma – Dipartimento delle Cure Primarie – Salute Donna – Spazio Giovani dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza – in specifico nel Comune di Roccabianca realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se 49 subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Dott.ssa Elisa Violante (operatore tecnico di strada) c/o Spazio Giovani, via Melloni 1/b – 43121 PARMA tel. 0521 393337/3368 email: [email protected] sito internet: http://spaziogiovani.ausl.pr.it Giovani dai 14 ai 20 anni 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Premessa: 6. Azioni previste La partecipazione alla vita locale, la possibilità di attingere a risorse territoriali, l’esigenza di trovare luoghi di interazione informale sono emerse come richieste da parte della popolazione giovanile del Comune, soprattutto della fascia di età compresa tra i 14 anni e i 18 anni, età che vive una realtà relazionale piuttosto locale, a causa della scarsa fruibilità di mezzi di trasporto verso luoghi più appetibili a livello di strutture predisposte per il divertimento sia pubbliche che private. La mobilità ridotta, sia pubblica (pochi mezzi a disposizione) che privata (molti ragazzi sono minorenni e pertanto sprovvisti di patente di guida), rende quasi obbligatorio lo stazionamento nelle poche attività presenti sul territorio, come bar, e non permette una progettualità più legata ai desideri e bisogni della fascia di popolazione che va dalla fine della scuola media inferiore fino al termine di quella superiore (età, quest’ultima, che vede il conseguimento della patente di guida). Uno degli obiettivi prioritari è il lavoro di comunità che possa stimolare una partecipazione attiva dei giovani, che possono attingere alle risorse strutturali ed economiche che l’Amministrazione comunale può mettere a disposizione attraverso progettualità sinergiche finalizzate alla promozione del benessere giovanile attraverso una cittadinanza attiva. Promuovere, in primis, la diffusione di relazioni interpersonali tra ragazze e ragazzi e la possibilità di trovare uno spazio creativo di aggregazione. Lo spirito di fondo che anima il progetto è quello di rendere protagonisti le ragazze ed i ragazzi già nelle fasi di progettazione e non solo nella realizzazione di particolari azioni. L'ampio margine di libertà che viene garantito potrebbe permettere una crescita culturale ed una acquisizione di competenze in senso orizzontale, tra pari, con l'aiuto delle figure adulte ritagliate in un ruolo di facilitatori. Un passo indietro che permettebbe ai ragazzi di confrontarsi in modo attivo con la propria realtà e di formarsi modelli organizzativi spendibili anche nel futuro. Obiettivi: Promozione della salute fisica e psicologica attraverso un rapporto diretto con le istituzioni e i servizi. Promozione e formazione di associazioni e gruppi spontanei giovanili motivati a sviluppare azioni sulle tematiche della cittadinanza attiva. Promozione di empowerment e di cittadinanza attiva capace di accedere alle risorse territoriali per creare opportunità di riflessione, incontro e scambio tra i cittadini della fascia di popolazione giovanile. Informazione sugli effetti di uso-abuso di sostanze, sulle infezioni da HIV e MST, nelle fasce delle popolazione più giovani e in quella generale. Informazione sui comportamenti a rischio legati alla guida in stato di ebbrezza, o sotto l’effetto di altre sostanze, e le relative sanzioni del Codice della Strada. Rendere i giovani maggiormente consapevoli delle proprie azioni e protagonisti della diffusione di una cultura fondata sulla sicurezza e sul benessere. Azioni: • Costituzione di un tavolo tecnico tra Comune, AUSL, adulti di riferimento, giovani, realtà associative e sportive, … • Mappatura dei luoghi di aggregazione giovanile, formali ed informali con una metodologia socio-antropologica. • Contatto con le ragazze ed i ragazzi della fascia di età di riferimento. 50 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di • Focus group con i ragazzi. • Progettazione da parte dei ragazzi, con l’aiuto degli operatori, di uno strumento, ad esempio un questionario, che possa indagare i sogni e desideri dei giovani e gli stili di vita. • Raccolta dati ed analisi. • Report finale. • Costituzione gruppo di progetto composto da ragazze e ragazzi. • Coinvolgimento della comunità per la progettazione e realizzazione da parte delle ragazze e dei ragazzi di almeno un evento finale (organizzazione di una festa, o realizzazione di un filmato, o produzione di un video musicale, o scrittura di un opuscolo, o programmazione di serate aperte alla cittadinanza locale, o progettazione di spazi dedicati ai giovani, ecc.) AUSL di Parma: Dipartimento Cure Primarie – Salute Donna - Spazio Giovani e Servizio Sociale (funzioni delegate) del Distretto di Fidenza Comune di Roccabianca Due operatori: uno strutturato per 4 ore settimanali ed uno in borsa di studio per 4 ore settimanali. impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) • Maggiore conoscenza e accessibilità dei servizi da parte della popolazione giovanile del distretto grazie alla collaborazione attiva con gli operatori. • Maggiore consapevolezza da parte della popolazione giovanile dei propri desideri e bisogni che rende, in caso di bisogno, la domanda di aiuto da rivolgere ai servizi più esplicita ed articolata. • Maggiore capacità di fruire di risorse informali e della comunità locale da parte della popolazione giovanile per il proprio benessere (numero incontri gruppi di progetto). • Creazione di uno o più eventi, all’interno della progettualità locale, finalizzati alla partecipazione della fascia di età di interesse sulle tematiche del benessere giovanile (promozione della salute, prevenzione dei comportamenti a rischio, ecc.). • Collaborazione permanente con l’Amministrazione Comunale (numero incontri del gruppo tecnico). • Fruizione di spazi pubblici dedicati. Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 0 0 0 51 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) 0 0 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare 0 0 0 CENTRO PER LE FAMIGLIE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 16 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari x □ infanzia e adolescenza x □ Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri x□ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Prevenzione Cura/Assistenza x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì x attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Centro per le famiglie……in continuazione con l’anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Supporto alla genitorialità Contrastare l’isolamento delle famiglie Rafforzare il lavoro sulla famiglia vista come risorsa della collettività 1.Soggetto capofila Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distrettuale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se 52 ALTRE subdistrettuale o provinciale) 3. Referente nominativo e recapiti ANAHI ALZAPIEDI Via Berenini 151 – Tel. 0524 - 515511 [email protected] 4. Destinatari Famiglie del Distretto 5. Eventuali Politiche sanitarie Politiche sociali d prevenzione Politiche educative Politiche sportive e ricreative Politiche abitative e di urbanistica Il progetto che ha preso avvio nel 2009 con le seguenti azioni: Condivisione degli obiettivi del Centro con tutti i soggetti interessati Mappatura delle azioni già presenti nel territorio del Distretto che possono già essere inserite nelle attività del Centro. Contatti con l’Assessorato regionale alle politiche sociali per comprendere gli adempimenti necessari Nel 2010-sono previste le seguenti azioni: Individuazione del luogo fisico dove ubicare il Centro e sua predisposizione. Individuazione del responsabile del Centro Progettazione delle attività iniziali del Centro con tutti gli attori coinvolti Scambio di esperienze con altri Distretti della regione che già hanno avviato questa esperienza. Le attività iniziali del Centro saranno: Front office per accoglienza Sportello informa famiglie Spazi di socializzazione Progetti d'integrazione con altri Servizi territoriali dedicati al sostegno e alla promozione della genitorialità Mediazione familiare Raccordo con i progetti dei Piani di Zona :SMS Family,Progetto Oratori Comuni del Distretto,Azienda USL,Terzo Settore, Scuola dell’intervento: interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di 1 Coordinatore del Centro 1 operatore per il front office impiegare 9. Risultati attesi in Apertura del Centro entro il 2010 relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di cui di spesa risorse TOTALE comunali 10. Piano finanziario: euro di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui da Fondazione Cariparma Forum Solidarietà Organizzazioni Promotrici 30.384 20.000 3.000 76.384,00 23,000,00 53 SISTEMA DI EMERGENZA PER LA TUTELA DEI MINORI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 17 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari x□ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri x □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune X d’èquipe □ emergenza x Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Sistema di emergenza per la tutela dei minori OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Cura dei minori in situazioni di rischio conclamato Cura delle situazioni di incuria grave, maltrattamento, abbandono violenza vissuta o assistita, devianza ecc. Garantire un sistema di cura e di protezione in caso di emergenza 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 54 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali Responsabile Servizio Sociale Dott.ssa Anahi Alzapiedi Via Berenini 151 – 43036 Fidenza Te 0524- 515511 [email protected] -Minori del Distretto che vivono situazioni di incuria grave e/o maltrattamento per i quali il Tribunale dispone il collocamento in struttura -Giovani del Distrettoche terminano il percorso in struttura ma per i quali è ancora necessario un intervento di tutela e di accompagnamento Politiche sanitarie interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di - Progetti individualizzati per alcuni ragazzi che hanno compiuto la maggiore età , ma che necessitano di un accompagnamento per raggiungere l’autonomia - Individuazione presso le strutture del territorio di posti in emergenza per le fasce di età 0/9 10/18 - Implementare il fondo distrettuale già esistente che garantisce la gestione unificata degli oneri relativi all’accoglienza dei minori temporaneamente allontanati dai propri nuclei familiari. Servizio Sociale Distrettuale Strutture di accoglienza del territorio Assistenti sociali del Distretto Educatori del Distretto impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori - Miglioramento del sistema di accoglienza distrettuale - Aumento della possibilità di accedere a posti di emergenza in strutture di accoglienza per minori regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: euro 183.987,00 di cui di cui risorse risorse regionali comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 183.987,00 55 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare Area d’intervento: AREA ADULTI TAVOLO IMMIGRAZIONE, ASILO, LOTTA ALLA TRATTA Il fenomeno dell’immigrazione nel Distretto di Fidenza é in costante aumento, come si evince anche dal Rapporto provinciale sull’immigrazione 2009, dal quale risulta che nell’ultimo anno si é verificata una maggiore accelerazione in questo Distretto in rapporto agli altri Distretti della provincia. La presenza dei cittadini non italiani si attesta sul 10,2% di cui la popolazione immigrata per il 98% ha meno di 65 anni in relazione al 77% della popolazione totale di pari fascia di età.. Il picco di maggior presenza che per la popolazione totale si attesta nella fascia di età 40-44, in quella straniera si abbassa a 30-34. Negli ultimi 5 anni i cittadini immigrati sono aumentati del 103,7% (2004-2009). Ai dati riportati si aggiunga che il 58,4% sono donne. In relazione a quanto esplicitato sopra, si può affermare che il fenomeno dell’immigrazione nel nostro Distretto sta diventando stabile, elemento confermato anche dalla presenza degli alunni stranieri nelle scuole dell’obbligo. Nell’anno scolastico 2007/2008 il numero di alunni stranieri é stato di 1287 (25%), mentre nell’anno scolastico 2008/2009 di 1429 (25,2%). Sono in aumento anche i giovani nelle scuole superiori, questo a dimostrazione che siamo in presenza di un fenomeno di immigrazione di seconda generazione. I dati di accesso al Servizio Sociale dei cittadini immigrati ci confermano la stabilità dell’immigrazione, ma anche la necessità di continuare a mantenere Servizi di prima accoglienza sia per il continuo arrivo di famiglie di recente immigrazione, sia per il permanere di alcuni nuclei in situazione di indigenza. La popolazione immigrata é anch’essa duramente colpita dalla crisi economica, ed inoltre maggiormente penalizzata in quanto spesso priva di rete famigliare di supporto. I soggetti istituzionali e del terzo settore interessati alla problematica sono chiamati a creare maggiori sinergie di intervento, cercando di ottimizzare le risorse sia economiche che umane, attraverso la costituzione di protocolli operativi, affinché gli interventi siano il più possibile integrati, supportati per evitare inutili sovrapposizioni. Il percorso metodologico che ha guidato la preparazione dell’Attuativo 2010 é stato quello di: 1. rivedere i Progetti in essere, analizzando i risultati ottenuti 2. condividere le priorità espresse dal D.R. 2078: Aree da sviluppare Alfabetizzazione Interventi di sostegno all’apprendimento della lingua italiana per stranieri adulti con corsi strutturati secondo quadro comune europeo R(98)6. Tre livelli a seconda le competenze d base. Particolare attenzione al fabbisogno formativo delle donne straniere. Accesso ai servizi Utilizzo dei mediatori culturali nei servizi per facilitare: la ricognizione dei bisogni, l’ottenimento di adeguate prestazioni Esperienze di mediazione territoriale e di comunità in ambiti ricreativi, abitativi, lavorative anche attraverso le reti civiche esistenti Informazione, orientamento contrasto al razzismo e alle discriminazioni Qualificare e ottimizzare anche con accordi sovrazonali la rete degli sportelli specializzati già esistenti in collaborazione anche con gli sportelli sociali Sviluppare azioni educative e promozionali di contrasto alle discriminazioni Definizione del sistema locale antidiscriminazione ( nodi raccordo e nodi antenna - almeno un nodo raccordo in ogni zona sociale. Azioni di comunità Interventi formativi e accoglienza per richiedenti asilo Azioni pubbliche di informazione orientamento Valorizzazione delle diverse identità culturali Sostegno e confronto con Ass. di cittadini stranieri Interventi volti a favorire strumenti interculturali per garantire partecipazione di alunni e famiglie al percorso scolastico 56 3. Rileggere le progettazioni rispetto ai bisogni triennali: Obiettivo triennale di tutte le azioni è quello della integrazione a tutto campo dei cittadini migranti attraverso: ✔ La conoscenza della lingua italiana ✔ Qualificazione degli sportelli di tutela legale e informativa e la rete antidiscriminazione ✔ Il sostegno all'accesso ai Servizi Sociali e Sanitari ✔ La promozione di percorsi di socializzazione, aggregazione e partecipazione ✔ La strutturazione di reti di accoglienza ✔ La promozione di tematiche dell'intercultura Il consolidamento e ampliamento dell'accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo. 4. Accorpare i Progetti in base alla medesima tipologia di intervento 5. Inserire modifiche maggiormente aderenti sia ai bisogni emersi, che alle disposizioni (priorità e D.R. 2078) 6. Inserimento di azioni di monitoraggio e indicatori di valutazione (qualitativi e quantitativi) 7. Rendere il Tavolo luogo di studio e di condivisione permanente attraverso micro gruppi di lavoro rispetto alla tipologia d’intervento. 57 I COLORI DELL’ORIZZONTE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 18 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia e Giovani adolescenza Anziani Disabili Immigrati Povertà e stranieri Esclusione X sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del Prevenzione benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ un Fondo comune X emergenza x d’èquipe □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: I COLORI DELL'ORIZZONTE (in continuità di attività in corso a partire dall'anno 2001) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: favorire l’integrazione dei cittadini stranieri adulti attraverso la conoscenza della lingua italiana; favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari; favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione; creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico, dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri 1.Soggetto capofila dell’intervento COMUNE DI FIDENZA (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, (di norma distrettuale,specificare in Soragna, caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE per l'istruzione degli adulti (C.T.P.) di San Secondo Parmense, con sede a San Secondo Parmense in 58 nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) p.le Bernini 11 - REFERENTE prof.ssa Maria Angela Sardella (coordinatore tecnico progetto) tel. 0521/872151 fax 0521/371004 e-mail [email protected] cittadini stranieri immigrati adulti, non in possesso, a vari livelli, della conoscenza della lingua italiana residenti e/o domiciliati nei Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense e Soragna politiche scolastiche politiche della sicurezza e della coesione sociale 1. organizzazione di n. 20 corsi di apprendimento della lingua italiana,a vari livelli, nei Comuni interessati dal progetto 2. organizzazione di n. 2 corsi finalizzati alla preparazione per sostenere l'esame CILS per la certificazione della lingua italiana 3. fornire nozioni di educazione civica 4. coordinamento e segreteria delle varie attività del progetto, da svolgersi presso la sede centrale del CTP a San Secondo Parmense 5. diffusione di materiale informativo sugli sportelli di consulenza giuridica e sulle attività di prevenzione del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza, in materia di sicurezza del lavoro, di igiene nei luoghi di vita e di lavoro e di prevenzione delle malattie infettive, nonché sulla attività dello Spazio Salute Immigrati 6. implementazione del centro di documentazione Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense Soragna; Centro Territoriale Permanente per l'istruzione degli adulti (CTP) di San Secondo Parmense; CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) - ONLUS di Parma; Servizio Sociale Distrettuale; Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di Parma. n. 1 coordinatore tecnico; n. 1 dirigente scolastico; n. 1 dirigente amministrativo; n. 1 docente alfabetizzatore in organico al CTP; n. 1 docente interno CTP x 2 ore settimanali (corso CILS); n. 5 esperti per corsi di alfabetizzazione 1.certificazione di competenza linguistica; 2. sviluppo e ampliamento delle possibilità di inserimento sociale e lavorativo degli iscritti ai corsi; 3. maggiori strumenti per esercitare l diritto di cittadinanza attiva; 4. organizzazione di n. 20 corsi, per 2 ore settimanali, di alfabetizzazione per adulti, da distribuire nei Comuni coinvolti a seconda delle domande di iscrizione, nel corso dell'anno scolastico 2009/2010; 5. organizzazione di n. 2 corsi, per 2 ore settimanali, per la preparazione all'esame CILS, uno a San Secondo Parmense e uno a Fidenza, nel corso dell'anno scolastico 2009/2010; 6. almeno 2 incontri del Gruppo di indirizzo e di coordinamento, composto dal coordinatore tecnico, dagli Assessori ai Servizi Sociali e/o alla Partecipazione degli Enti coinvolti, dai rappresentanti di CIAC e di ENAC, dai rappresentanti del Servizio Sociale Distrettuale e del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza; 7. iscrizione di almeno 300 cittadini stranieri adulti ai 22 corsi nel periodo indicato ai precedenti punti 1. e 2.; 8. monitoraggio attraverso un questionario sul grado di soddisfazione dei partecipanti ai corsi; 9. numero di certificazioni di competenza linguistica, rilasciate dal Centro Territoriale, stabilita secondo i descrittori del quadro comune europeo; 10. i dati relativi al numero delle certificazioni rilasciate e al grado di soddisfazioneemerso dai questionari saranno resi visibili nella relazione finale. 59 10. Piano finanziario: Previsione di di cui di cui di cui di cui di cui Eventuali spesa risorse risorse FRNA Fondo Fondo risorse altri totale** comunali regionali (risorse nazionale sanitario soggetti (da (Fondo regionali) NA regionale specificare) sociale € € locale e € € 30.000 Fondo da CTP di San famiglia) Secondo Parmense euro49.000,00 19.000,00 60 30.000,00 IMMIGRAZIONE ASILO E CITTADINANZA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 19 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ x Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x Prevenzione □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: IMMIGRAZIONE, ASILO E CITTADINANZA (in continuità di attività in corso a partire dall'anno 2002) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: qualificare e rafforzare la rete territoriale degli sportelli di tutela legale; definire e mantenere una rete di competenze giuridiche sul tema immigrazione, asilo e cittadinanza estesa ai territori dei Comuni proponenti con la sedimentazione delle relazioni all’interno del sistema; garantire l’integrazione degli sportelli con la rete dei servizi socio-sanitari; consolidare la rete antidiscriminazione per motivi etnici e razziali; favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari; favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione; creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico, dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale DISTRETTO DI FIDENZA di realizzazione (di norma distrettuale,specificare 61 in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) ONLUS, con sede a Parma in viale A. Toscanini n. 2/a - REFERENTE dott. Emilio Rossi (coordinatore tecnico progetto) tel. 0521/503440 fax 0521/507529 e-mail [email protected] 1) cittadini stranieri immigrati, in particolare adulti, residenti e/o domiciliati nei Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali e Zibello, nonché rifugiati e richiedenti asilo; 2) funzionari degli enti locali (Comuni, Provincia, Provveditorato, Azienda USL, forze di polizia) e del privato sociale, in particolare impiegati nei settori Immigrazione, Politiche Sociali e Sanità, per quanto riguarda la tutela e la salvaguardia dei diritti dello straniero. L’importanza di tale gruppo destinatario risiede nella loro implicazione in procedure amministrative che riguardano direttamente gli immigrati, i rifugiati, i profughi e i richiedenti asilo ed il loro diritto di avere accesso ai servizi pubblici e all’informazione; 3) funzionari e delegati sindacali, degli uffici di collocamento per quanto riguarda le questioni inerenti il diritto al lavoro e alle pari opportunità fra cittadini italiani e stranieri. 4) cittadini immigrati, rifugiati, richiedenti asilo che potranno beneficiare di una maggiore informazione e conoscenza dei loro diritti che verrà fornita ai destinatari diretti, coinvolti direttamente nella loro assistenza. 5) cittadini italiani che si rivolgono allo sportello per un aiuto nell’espletamento delle pratiche burocratiche. politiche della coesione sociale e Programma Regionale contro le discriminazioni. Il Progetto intende supportare e consolidare le politiche di integrazione sociale rivolte ad immigrati nelle realtà locali dei Comuni, sostenendo l’acquisizione da parte degli operatori dei servizi: - di conoscenze rispetto alle diverse forme di organizzazione socio-culturale dei cittadini migranti; di competenze nel favorire percorsi di dialogo sulle regole e sulla cultura tra la popolazione locale e la popolazione immigrata; - di informazioni ed approfondimenti utili a realizzare programmi che prevengano conflitti e problematiche sociali e favoriscano incontro e convivenza. Il Progetto inoltre sostiene e realizza le attività previste nell’ambito del Programma Regionale contro le discriminazioni; gli sportelli comunali, nel quadro della progettazione Regionale e Provinciale, sono stati individuati come punti di accesso, segnalazione, consulenza ed intervento per cittadini stranieri vittime di episodi di discriminazione. 1. consolidamento delle competenze dei referenti locali, oltre che con il supporto degli operatori di CIAC, anche con l'organizzazione di seminari di aggiornamento professionale sulle materie giuridiche legate all'immigrazione 2. presenza di un operatore qualificato di CIAC negli sportelli comunali, per 4 ore settimanali negli sportelli di Fidenza e di Salsomaggiore Terme, per 2 ore settimanali negli sportelli di Busseto, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna e Trecasali, per 2 ore ogni 15 giorni negli sportelli di Polesine Parmense e di Zibello 3. svolgimento delle funzioni di nodo antenna della rete antidiscriminazione per motivi etnici e razziali promossa dalla Regione Emilia-Romagna in ognuno dei 13 sportelli comunali 4. coordinamento e segreteria delle varie attività del progetto, da svolgersi presso la sede centrale di ENAC a Fidenza 5. servizio settimanale di consulenza legale gratuita, presso la sede centrale di CIAC a Parma, effettuato da un gruppo di avvocati e di operatori del diritto, esperti nella legislazione relativa alla posizione dello straniero nel territorio italiano 6. diffusione di materiale informativo sui corsi di alfabetizzazione e sulle attività di prevenzione del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza, in materia di sicurezza del lavoro, di igiene nei luoghi di vita e di lavoro e di prevenzione delle malattie infettive, nonché sulla attività dello Spazio Salute Immigrati 7: Aggiornamento professionale sulle materie giuridiche legate all’immigrazione, rivolti ad operatori degli organi e uffici pubblici e degli enti privati che hanno rapporti abituali con stranieri o che esercitano competenze rilevanti in materia di immigrazione, con riferimento alla continua evoluzione della normativa dell’immigrazione. L’aggiornamento professionale 62 potrà essere organizzato in collaborazione con altri distretti, enti di formazione, ecc., in modo comunque da realizzare la formazione ed ottimizzare le risorse; 8. Individuazione e promozione di prassi positive che semplifichino ed agevolino il rapporto dei cittadini stranieri con la pubblica amministrazione, nella logica di favorire percorsi corretti di fruizione dei servizi; Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali; Unione Civica Terre del Po, composta dai Comuni di Polesine Parmense e Zibello; Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanità della Provincia di Parma; CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) ONLUS di Parma; 7. Istituzioni/attori ENAC Emilia-Romagna; sociali coinvolti Centro Territoriale Permanente per l'istruzione degli adulti (CTP) di San Secondo Parmense; Servizio Sociale Distrettuale; Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di Parma; A.S.G.I. (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione); ANOLF CISL e Ufficio Immigrati CGIL; altre associazioni di volontariato. 8. Risorse umane che n. 1 coordinatore tecnico; n. 2 operatori sportello di CIAC; n. 13 operatori comunali; si prevede di avvocati e operatori del diritto impiegare 1. apertura sportello per 4 ore alla settimana a Fidenza e a Salsomaggiore Terme ; apertura sportello per 2 ore alla settimana a Busseto, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali; apertura sportello per 2 ore ogni 15 giorni a Polesine Parmense e a Zibello 2. almeno 2 incontri del Gruppo di indirizzo e di coordinamento, composto dal coordinatore tecnico, dagli Assessori ai Servizi Sociali e/o alla Partecipazione degli Enti coinvolti, dai rappresentanti di ENAC e del CTP, dai rappresentanti del Servizio Sociale Distrettuale e 9. Risultati attesi in del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza; 3. almeno 3.000 accessi di cittadini stranieri agli sportelli nel periodo indicato al precedente relazione a indicatori punto 1. La cadenza dei monitoraggi sarà annuale regionali/distrettuali Indicatori: (da esplicitare) o numero contatti (primi accessi e ritorni) o numero utenti o numero consulenze fornite o tipologie di bisogni o provenienze geografiche utenti o numero situazioni multiproblematiche o numero e modalità invii c\o altri servizi o numero e modalità segnalazioni Servizi Sociali Previsione Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui Di cui risorse risorse di spesa risorse risorse FRNA Fondo Fondo da altri soggetti 10 Piano finanziario TOTALE comunali regionali regionali Nazionale Sanitario - specificare (Fondo (altri NA regionale sociale locale + fondi Fondo straordinario 56.000,00 56.000,00 63 SPORTELLO IMMIGRATI - MEDIAZIONE LINGUISTICA E INTERCULTURALE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 20 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □X Prevenzione X Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 64 Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SPORTELLO IMMIGRATI - MEDIAZIONE LINGUISTICA E INTECULTURALE (lo sportello è in continuità di attività in corso a partire dall’anno 2007 sui PdZ e dal 2003/2004 con fondi regionali mutuati tramite ENAC ER. L’attività di mediazione presso lo Sportello Immigrati e “a chiamata” presso i servizi richiedenti dal 2007) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: AZIONE 1: Lo Sportello Immigrati dovrà interfacciarsi con il nascente Sportello Sociale, pertanto obiettivo prioritario sarà l’individuazione delle modalità di integrazione degli stessi, nonché la condivisione dell’esperienza anche con gli altri Comuni del Distretto. Obiettivi specifici dello Sportello Immigrati: potenziare l’attività degli sportelli informativi; garantire l’integrazione degli sportelli con la rete dei servizi socio-sanitari; consolidare la rete antidiscriminazione per motivi etnici e razziali; favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari; favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione; creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico, dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri AZIONE 2 Obiettivo del servizio di Mediazione Linguistica e Interculturale favorire la conoscenza e la fruizione dei servizi del territorio da parte dell’utenza straniera favorire la conoscenza degli utenti e dei loro bisogni da parte dei servizi mediare i bisogni anche in relazione alla cultura di provenienza facilitare la relazione tra utenti e servizi supportare l’analisi e la lettura dei bisogni alla luce delle mediazioni erogate 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti DISTRETTO DI FIDENZA ENAC EMILIA-ROMAGNA, con sede a Fidenza in via J. Milani 18 - REFERENTE dott.ssa Fiammetta Antozzi (coordinatore tecnico progetto) tel. 0524/512816 fax 0524/512812 e-mail [email protected] cittadini stranieri immigrati, in particolare adulti, residenti e/o domiciliati nei Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali e Zibello Politiche dell’accoglienza e dell’inclusione sociale. Progetto Acorè. Sportello Sociale Azioni di Sistema 1. Prosecuzione dello Sportello Immigrati, ubicato presso il Comune di Fidenza e rivolto a cittadini stranieri, per l'offerta di un servizio articolato di accoglienza e di informazione complessive, nonché di orientamento e di consulenza 2. attivazione, su richiesta, di mediatori interculturali 3. svolgimento delle funzioni di nodo di raccordo della rete antidiscriminazione per motivi etnici e razziali promossa dalla Regione Emilia-Romagna 4. coordinamento e segreteria delle varie attività del progetto, da svolgersi presso la sede centrale di ENAC a Fidenza 5. diffusione di materiale informativo 6. partecipazione alla definizione delle modalità operative di integrazione con lo Sportello Sociale. 7. Condivisione dell’esperienza con gli sportelli di tutti i Comuni del Distretto Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali; Unione Civica Terre del Po, composta dai Comuni di Polesine Parmense e Zibello; ENAC Emilia-Romagna; 65 CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) ONLUS di Parma; Centro Territoriale Permanente per l'istruzione degli adulti (CTP) di San Secondo Parmense; Servizio Sociale Distrettuale; Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di Parma Scuole di ogni ordine e grado afferenti al Distretto di Fidenza Associazionismo e Centro Interculturale n. 1 coordinatore tecnico; n. 3 operatore sportello; n. “da definire” di mediatori 8. Risorse umane che si prevede di impiegare interculturali Apertura dello sportello per 9 ore alla settimana, a Fidenza per il periodo compreso tra l'1 settembre 2010 e il 30 giugno 2011. In linea con gli anni precedenti si prevedono almeno 200 accessi. Si declinano gli indicatori di monitoraggio dello Sportello Immigrati, pur non avendo ancora definito le modalità di integrazione dello stesso con lo Sportello Sociale. Tale integrazione sarà oggetto di studio e approfondimento, nonchè di individuazione delle modalità operative. La cadenza dei monitoraggi sarà semestrale e coinvolgerà il Gruppo di indirizzo e di coordinamento Indicatori: o numero contatti o numero utenti o numero consulenze fornite o tipologie di bisogni o provenienze geografiche utenti Monitoraggio effettuato insieme al progetto Acorè. 9. Risultati attesi in Indicatori o quante e chi sono le istituzione/associazioni coinvolte nella rete relazione a indicatori o servizi erogati dallo sportello immigrati alla luce dell’integrazione con lo regionali/distrettuali (da sportello sociale o numero di incontri e materiali prodotti per Acorè esplicitare) Si prevede di attivare almeno 40 ore di Mediazione Linguistica e Interculturale sul territorio distrettuale. Il monitoraggio avverrà: 1) al termine di ciascuna Mediazione andando a rilevare: o area linguistico/culturale da mediare o servizio che ha richiesto la mediazione o numero di ore richieste dal singolo servizio o attività che il mediatore ha effettuato 2) al termine del progetto andando a rilevare o numero di mediatori coinvolti o numero di utenti coinvolti o numero di servizio socio/sanitari coinvolti o aree linguistico/culturale mediate o servizi che hanno richiesto le mediazioni o numero di ore di mediazioni effettuate anche suddivise per servizio/ sociosanitario o attività effettuate dai mediatori Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale (altri NA regionale soggetti 10. Piano locale + fondi) specificare finanziario: Fondo straordinario) euro 17.600,00 17.600,00 66 0 0 0 0 0 ACORE’ SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 21 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 67 □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO ACORE’: VERSO UNA RETE PER L’INTEGRAZIONE/SVILUPPO AZIONI DI INTERMEDIAZIONE CULTURALE IN AMBITO SOCIO-SANITARIO Il Progetto ha accorpato i Progetti 2009 (Acoré, L’Integrazione fa la Differenza, Rete “S”, Rete Accoglienza). Nuovi interventi: Mappatura e Integrazione dei vari sportelli per Immigrati Analisi del bisogno d’intermediazione culturale in ambito socio-sanitario Realizzazione di azioni di intermediazione culturale in ambito socio-sanitario OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Dall’analisi delle peculiarità territoriali si evince in forma evidente che le varie componenti pubbliche e private, oltre ad essere coinvolte in varie progettualità, sono chiamate sempre più ad acquisire nuove competenze rispetto alla continua evoluzione delle necessità sociali della popolazione straniera. Nell’ottica di una risposta coerente alla dinamicità delle situazioni territoriali e in quella della sempre più necessaria integrazione fra pubblico e terzo settore e fra sociale e sanitario, questo progetto formativo vuole fornire agli operatori del settore e volontari una logica di lavoro comune, nel rispetto dei singoli ruoli e competenze. L’intento è quello di fornire elementi normativo-legislativi, occasioni di analisi e definizione del proprio ruolo e funzioni, occasioni per ragionare insieme per costruire e sperimentare strumenti specifici che possano coadiuvare l’integrazione e la comunicazione fra i servizi e vari soggetti della rete territoriale; il progetto vuole inoltre costruire e codificare le connessioni e le collaborazioni sul tema specifico, nonché mappare e integrare su tutto il Territorio del Distretto di Fidenza gli attuali sportelli di accoglienza per immigrati, analizzare il bisogno di mediazione culturale e linguistica in ambito socio-sanitario e realizzare azioni di intervento per queste necessità. 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Responsabile Servizi Sociali Distrettuale Anahi Alzapiedi [email protected] - 0524 515511 dell’intervento: Area Formazione Servizi Sociali nominativo e recapiti Nicoletta Mestieri [email protected] - 0524 515560 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste AZIONE A: > Servizi Socio-Sanitari: Salute Donna Servizio Psichiatrico Riabilitazione Ser.T. Servizi Sociali > Associazioni di Volontariato > Centro per l’Impiego AZIONE B: > Sportelli immigrati, sportelli comunali, sportelli sociali AZIONE C/D: > Operatori socio-sanitari, Associazioni di volontariato ♦ Sportello immigrati ♦ Centro interculturale ♦ Sportello sociale AZIONE A: Il percorso è stato suddiviso in tre macrofasi, all’interno di ognuna sono previsti 3 sottoprogetti: 1° MACROFASE: “ BISOGNO FORMATIVO” Si ritiene fondamentale la necessità di costruire percorsi formativi che siano strettamente legati ai bisogni espressi dai fruitori degli stessi; per questo motivo si è prevista una prima fase in cui venga rilevato il bisogno formativo, in tutti i settori presi in esame come aree di destinazione, attraverso strumenti strutturati e semi-strutturati (es. questionari, interviste, focus ecc.), analizzati i dati raccolti e a partire da questi costruito 68 il percorso da parte del Gruppo di Coordinamento. Sottoprogetto A: Rilevazione del bisogno formativo Obiettivo: Rilevazione bisogno formativo di tutti i soggetti pubblici e di volontariato che si occupano del tema immigrazione Sottoprogetto B: Costruzione del percorso metodologico – formativo Obiettivo: Fornire un percorso formativo dettato e costruito a partire da un bisogno reale 2° MACROFASE: “PERCORSO METODOLOGICO – FORMATIVO” Il percorso è stato pensato appositamente come “metodologico-formativo”, poiché si ritiene importante fornire agli operatori, dell’ambito pubblico e del volontariato, sia nozioni teoriche, sia la possibilità di approfondire ruoli e competenze, nonché costruire strumenti specifici che possano coadiuvare l’integrazione e la comunicazione fra i servizi, e fornire a tutti i soggetti una visione capillare delle opportunità presenti sul territorio. Sottoprogetto A: realizzazione del percorso metodologico –formativo Obiettivi: - Implementare le conoscenze teoriche e pratiche in tema di immigrazione calibrate rispetto al target dei partecipanti -Costruire un percorso di integrazione e comunicazione fra i servizi pubblici, le associazioni di volontariato e le reti già esistenti sul territorio distrettuale Sottoprogetto B: Valutazione dei risultati formativi e vidimazione degli strumenti realizzati/condivisi Obiettivi: -Costruire strumenti di connessione che facilitino un’integrazione funzionale fra le parti -Mappatura dei servizi al fine di possedere una conoscenza capillare da parte di tutti i soggetti delle offerte del territorio distrettuale Sottoprogetto C. Sperimentazione del percorso metodologico/strumenti Obiettivo: Applicazione e verifica operativa del percorso costruito 3° MACROFASE: “PROTOCOLLO D’INTESA” Si ritiene opportuno, alla fine del percorso, formalizzare quanto realizzato e rendere operativi gli strumenti costruiti, non solo attraverso la costituzione di un protocollo d’intesa, ma anche con una restituzione dei risultati a tutti i soggetti ed a i responsabili dei diversi servizi e settori, al fine di facilitare anche la progettazione futura delle opportunità del territorio. Sottoprogetto A: costruzione di un protocollo d’intesa corredato da una parte metodologica/operativa (risultato del percorso formativo) Obiettivo: -Specificare e formalizzare: il ruolo e le peculiari attività delle parti costituenti il protocollo d’intesa e le modalità di comunicazione e connessione fra esse Sottoprogetto B. Restituzione dei risultati Obiettivo: -Restituire i risultati del percorso ai responsabili e operatori dei servizi interessati e alla cittadinanza 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare AZIONE B: In relazione all’Azione, si prevede una mappatura relativa agli sportelli di risposta per immigrati e uno studio per evitare sovrapposizioni ma rendere unico, semplice e fruibile l’accesso ai Servizi, l’azione di accoglienza e la strutturazione delle risposte AZIONE C: E’ prevista un’azione di analisi sul bisogno d’intermediazione culturale in ambito sociosanitario, utilizzando rilevazioni quali focus o questionari. AZIONE D : In base ai risultati dell’Azione C verranno realizzati interventi di sostegno all’intermediazione culturale in ambito socio-sanitario. GRUPPO DI COORDINAMENTO (Misto) • AUSL • Associazioni di Volontariato • Comuni • Centro per l’Impiego Operatori direttamente coinvolti 1 Facilitatore interno (Gruppo di Coordinamento) Volontari Servizio Civile 69 1 Supervisore Interno 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: AZIONE A: 27) Costruzione delle modalità/strumenti per la rilevazione del bisogno formativo 28) Definizione del target di riferimento 29) Analisi dei risultati 30) Costruzione del percorso metodologico-formativo: contenuti modalità tempi indicatori di risultato scelta docenti/esperti monitoraggio del percorso metodologico-formativo valutazione dei risultati costruzione della bozza di protocollo d’intesa elaborazione del materiale prodotto dal gruppo in formazione AZIONE B: Mappatura degli sportelli (dati numerici, orari, dati di flusso, modalità di risposta, connessione con i Servizi territoriali). AZIONE C: Focus/Questionari di rilevazione del bisogno di intermediazione culturale. di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui Previsione di cui risorse FRNA Fondo Fondo risorse da di spesa risorse regionali regionali nazionale sanitario altri TOTALE comunali (Fondo (altri NA regionale soggetti sociale fondi) specificare locale + Fondo straordinario) euro 17.000,00 17.000,00 70 TERRA D’ASILO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 22 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ x Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x Prevenzione Cura/Assistenza □ x INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: TERRA D’ASILO / lontani dalla Violenza– ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI POLITICI E VITTIME DI TORTURA/VIOLENZA (in continuità con le progettazioni susseguitesi dal 2002) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Obiettivo generale del progetto è dare attuazione locale al “Diritto di asilo”, realizzando in continuità con le passate annualità interventi mirati a favorire migliori condizioni di benessere personale e di inserimento sociale di richiedenti asilo, rifugiati, titolari di protezione umanitaria e sussidiaria presenti sul territorio locale, tramite la realizzazione di percorsi di accoglienza abitativa, sostegno economico e giuridico, formazione, inserimento 71 occupazionale. In particolare: 1. Garantire progetti individualizzati di accoglienza e integrazione sociale a richiedenti asilo, rifugiati tramite percorsi integrati socio-sanitari ed interventi di mediazione interculturale e linguistica; 2. sostenere persone vittima di tortura o violenza estrema attraverso una risposta multidisciplinare e integrata di tipo clinico, assistenziale, relazionale e di integrazione sociale, mirata a favorire percorsi di autonomia personale e la sperimentazione di attività mirate al benessere 3. definire linee-guida e prassi operative per la presa in carico sociale e sanitaria di soggetti vittime di tortura e violenza; 4. promuovere l’ampliamento della rete territoriale a soggetti pubblici e privati con associazioni ed enti attivi sul territorio sui temi dell’immigrazione per potenziare progressivamente la capacità della rete di intercettare bisogni e di organizzare adeguate risposte: 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza, Distretto Sud-Est. realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) Dott. Emilio Rossi CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di 3. Referente Parma e Provincia - onlus) dell’intervento: Sede Legale: V.le Toscanini 2/A – 43100 Parma – tel. 0521/503440 nominativo e recapiti [email protected] N. 25 richiedenti asilo e rifugiati politici, vittime di tortura. 4. Destinatari - operatori sanitari e sociali dei servizi PROTOCOLLO DI INTESA CIAC-AUSL PARMA (protocollo 83185 del 23.09.2009) “Per la definizione delle modalità operative del coordinamento SocioSanitario e per l’individuazione dei percorsi di cura ed integrazione delle vittime di tortura e violenza in carico; tra gli obiettivi del coordinamento socio-sanitario regolato dal protocollo di intesa vi è la “definizione di linee guida per accoglienza, cura e riabilitazione di vittime di tortura/violenza”, formalizzando l’importanza fondamentale della definizione di linee guida finalizzate al consolidamento delle prassi di lavoro sperimentate in questi anni dai servizi territoriali attivi su queste tematiche; il protocollo regola le prassi di presa in carico socio-sanitaria di rifugiati/rifugiate accolte nei seguenti progetti di Rete: 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate PROGETTO “TERRA D’ASILO”: Ausl Parma (protocollo 71999 del 26\08\08) e CIAC sono partner del progetto “Terra d’Asilo per l’accoglienza e integrazione di richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria e umanitaria e la riabilitazione delle vittime di tortura, progetto di accoglienza inserito nel Sistema Nazionale di Protezione (SPRAR) e presentato a nome di 27 comuni della Provincia di Parma dal Comune di Fidenza in qualità di ente capofila, di cui ente gestore è Ciac Onlus; il progetto offre accoglienza e percorsi individualizzati di supporto e integrazione sociale per 25 persone sul territorio dell’intera provincia di Parma; PROGETTO “LONTANI DALLA VIOLENZA” Ausl Parma (protocollo 35782 del 21\04\2009) aderisce al progetto “Lontani dalla Violenza: Fondo Europeo per i Rifugiati – Progetto di realizzazione e condivisione dei servizi territoriali per la presa in carico integrata delle persone vittime di tortura”, presentato da Ciac, come capofila nazionale di una rete di enti locali, aziende sanitarie locali e associazioni; (vedi schede allegate) PROGETTO “PERCORSI DI CURA E BENESSERE PER RIFUGIATI E RIFUGIATE VITTIME DI TORTURA E VIOLENZA”, Ciac Onlus in sinergia con AUSL Parma (protocollo 58825 del 4\7\08) ha partecipato il Bando Regionale 455\08 con il progetto “PERCORSI DI CURA E BENESSERE PER RIFUGIATI E VITTIME DI TORTURA”, che tale progetto è stato approvato e finanziato con Deliberazione della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n° 240 del 2 marzo 2009, ha durata annuale (6 giugno 2009 – 6 giugno 2010) e che prevede la collaborazione tra Ciac Onlus e Ausl Parma per la realizzazione di percorsi terapeutici socio-sanitari individualizzati abbinati a laboratori ludici-espressivi (video e teatro) per 12 rifugiati e vittime di tortura; SPORTELLO PROVINCIALE ASILO: progetto realizzato con protocollo di intesa tra Ciac e Provincia di Parma che mette a disposizione di 46 comuni della provincia uno 72 sportello informativo di orientamento, tutela legale, assistenza e segretariato sociale rivolto alla popolazione rifugiata presente nella provincia di Parma, e che nell’anno 2008 si sono rivolte allo SPORTELLO 320 tra rifugiati e richiedenti asilo, provenienti da 29 diversi paesi e che 47 hanno espresso necessità di assistenza rispetto i percorsi di cura e riabilitazione sanitaria; “EMILIA ROMAGNA TERRA D’ASILO”, progetto di coordinamento regionale affidato dalla Regione Emilia-Romagna all’assessorato Servizi Sociali della Provincia di Parma e che tale coordinamento ha promosso e realizzato il PROTOCOLLO REGIONALE IN MATERIA DI ASILO E RIFUGIATI; 6. Azioni previste gli interventi sopra descritti definiscono una strategia complessiva di sperimentazione e condivisione in sede territoriale di servizi integrati sul tema dell’asilo. Le singole azioni trovano una cornice nell’attività di informazione, orientamento, consulenza e mediazione culturale svolte nell’ambito del progetto IMMIGRAZIONE ASILO E CITTADINANZA attivo attraverso sportelli in tutti i comuni del Distretto. Sono previste due macro-azioni: Azione 1: “Terra d’Asilo”: Accoglienza presso strutture di richiedenti asilo, fornitura servizi di vitto e beni di prima necessità, pocket money; Orientamento ed accompagnamento ai servizi di assistenza territoriali;Corsi di alfabetizzazione e lingua italiana; Supporto all’inserimento in percorsi educativi e di istruzione; Disbrigo pratiche amministrative e legali, servizio di informazione servizio di mediazione e interpretariato;Supporto all’inserimento lavorativo.Servizio di mediazione e interpretariato. Orientamento alla formazione ed al lavoro: il reperimento di un'occupazione risulta essere elemento determinante nel consolidare percorsi di autonomia dei beneficiari del progetto. Per favorire l'accesso al lavoro, si intendono attivare strumenti differenziati, tenendo conto delle caratteristiche e competenze individuali: borse lavoro, iscrizione a corsi professionali, attivazione di tirocini formativi, collaborazione con il centro per l'impiego, attivazione di contatti con agenzie, cooperative, imprese del territorio. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Azione 2: “Lontani dalla Violenza”: Progettazione e Realizzazione di interventi sociosanitari integrati finalizzati al conseguimento di condizioni di benessere per i soggetti vittime di tortura/violenza, comprensivi, laddove necessario, di interventi di mediazione linguistica ed interculturale; Realizzazione di attività di formazione, aggiornamento, supporto tecnico ed operativo sulle tematiche relative al diritto dell’immigrazione, consulenza rispetto a casi giuridici complessi che si pongano all’attenzione degli operatori sanitari; sostegno e supporto a progetti A.usl su queste tematiche; Realizzazione di attività di formazione e aggiornamento rivolta al personale sanitario su tematiche relative all’assistenza a persone straniere in generale ed alla semeiotica, diagnosi, certificazione ed implicazioni psico-sanitarie degli esiti di tortura e violenza (con specifico riferimento al tema di genere) in particolare. Comuni del Distretto, Amministrazione Provinciale, Azienda Usl, associazioni, Cooperative sociali, enti di formazione Un Coordinatore di Progetto Un Operatore Sociale con esperienza nell'assistenza a richiedenti asilo si prevede di impiegare Un referente Servizio Sociale Ausl Personale medico e infermieristico Spazio Salute Immigrati Azione 1: inserimento sociale di almeno 8 rifugiati/richiedenti asilo/titolari di protezione umanitaria e sussidiaria presenti sul territorio distrettuale, attraverso la definizione di percorsi individuali di accoglienza, mirati a favorire condizioni di autonomia personale nel più breve tempo possibile; Azione 2: definizione di percorsi, interventi e prassi di presa in carico sociale e sanitaria 9. Risultati attesi in per la cura e riabilitazione di vittime di tortura e violenza estrema. Realizzazione di almeno un momento formativo sui temi della semeiotica, diagnosi e cura dei traumi da relazione a indicatori tortura; regionali/distrettuali (da individuazione di un referente distrettuale Servizio Sociale Ausl formalizzazione di una prassi di presentazione e monitoraggio della progettazione esplicitare) individualizzata presso Servizio Sociale rilevazione numero e tipologia di interventi integrati nel periodo di accoglienza realizzazioni di accordi formali con le realtà del territorio per potenziare le opportunità di inserimento lavorativo/formazione - realizzazione di almeno 2 borse lavoro terapeutiche c\o cooperative sociali del territorio; indicatori: 8. Risorse umane che 73 10. Piano finanziario: La cadenza dei monitoraggi sarà semestrale Indicatori: o numero contatti in sportelli distrettuali o numero beneficiari accolti o numero e tipologia interventi effettuati o tipologie di bisogni o provenienze geografiche utenti o relazione Sprar semestrale e annuale di cui Previsione di cui di cui risorse di cui risorse di spesa risorse regionali FRNA regionali TOTALE comunali (Fondo sociale (altri locale + fondi) Fondo straordinario) Si prevede utilizzo residui euro anni precedenti 74 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare Ministero dell’Interno CENTRO INTERCULTURALE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 23 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Giovani Anziani □ Familiari adolescenza □ □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del Prevenzione □ benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x Disabili □ Immigrati stranieri x Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO INTERCULTURALE (in continuità col progetto del Comune di Fidenza “Verso il Centro Interculturale a Fidenza” finanziato da Fondazione Cariparma e dallo stesso Comune) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: favorire l’integrazione sociale dei cittadini stranieri adulti attraverso percorsi di socializzazione e di aggregazione; promuovere le tematiche dell’intercultura; favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari; favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione; creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico, dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri; incoraggiare la diffusione di esperienze di partecipazione diretta dei cittadini stranieri alla vita delle comunità locali; offrire spazi e attrezzature per chiunque abbia esigenza di spazi di ritrovo per attività culturali e di socialità in senso generale e specifico; sperimentare forme miste pubblico-privato di gestione di servizi 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma 75 distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: euro Stefano Gandolfi – Via Mentana 18 – Fidenza 335.6893197 (Referente della Rete per il Centro Interculturale) e-mail [email protected] cittadini stranieri immigrati e cittadini italiani residenti e/o domiciliati prioritariamente nei Comuni del Distretto di Fidenza; organizzazioni del territorio politiche della formazione e della scuola politiche culturali politiche della sicurezza e della coesione sociale 1. prosecuzione della co-progettazione e realizzazione di azioni di comunità che coinvolgano persone di varie provenienze, sulla base dell’esperienza già realizzata, quali attività laboratoriali di cucina, danza, teatro, tradizioni, arte, ecc; 2. organizzazione di eventi (anche riconducendo a sistema attività previste da singoli soggetti o progettualità collegate (es. le settimane del migrante, la festa dei popoli, ecc); 3. progettazione di uno o più luoghi a partire dalle risultanze dei focus realizzati dal progetto “Verso il Centro Interculturale” con gli stranieri, con i referenti delle scuole e con le organizzazioni finora aderenti; 4. costituzione di un organismo di gestione, sulla base delle esperienze visitate, a partire dalla formalizzazione della Rete di organizzazioni che finora hanno aderito al progetto e della Carta d’intenti prodotta; 5. coinvolgimento di altri partners per allargare la rete; 6. predisposizione di un piano delle azioni del Centro, individuando fonti di finanziamento. A questo proposito si segnala che ENAC-ER, appartenente alla Rete e gestore di “Verso il Centro Interculturale”, in partnership con Comune di Fidenza, Insieme Coordinamento del Volontariato e Cooperativa Connessioni (era necessaria la firma digitale) ma con l’adesione di diversi altri diversi soggetti appartenenti alla Rete, tra i quali il Distretto socio-sanitario di Fidenza, ha presentato al Ministero degli interni, sul Bando cosiddetto FEI, il progetto VALICO Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali; Unione Civica Terre del Po, composta dai Comuni di Polesine Parmense e Zibello; Istituti scolastici del territorio distrettuale; associazioni del Terzo Settore; associazioni culturali e di promozione sociale; Servizio Sociale Distrettuale; Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di Parma. Operatori del pubblico, del privato e volontari 1. avvio del progetto di luogo; 2. coinvolgimento di almeno 10 organizzazioni per la formalizzazione della rete; 3. individuazione della forma di gestione del centro; 4. organizzazione di almeno 2 eventi interculturali con il coinvolgimento di stranieri organizzati in associazione o appartenenti a gruppi informali, di almeno 8 provenienze; 5 partecipazione a progetto ACORE’ Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale locale (altri NA regionale soggetti + Fondo fondi) specificare straordinario) 0* 0 0 * * costo 0 per i Piani di Zona. La partecipazione a Bandi del Ministero degli Interni, per cui il finanziamento richiesto è di 100.000 €, a quello provinciale per la Settimana del Migrante, a quello di Fondazione Cariparma e ad altri eventuali, potrebbe portare sul progetto somme significative che consentirebbero ottimi risultati. Azioni si stanno comunque già realizzando, ad esempio i laboratori in preparazione alla Festa dei Popoli, con buona partecipazione sia di stranieri che di italiani, in locali messi a disposizione gratuitamente dalle parrocchie di S. Giuseppe, S.Michele, Centro Don Bosco, Mensa Caritas, Comune di Fidenza, ecc, utilizzando le risorse raccolte dalla precedente Festa dei Popoli e altre messe a disposizione dalle organizzazioni aderenti. Per quanto le attività si svolgano ancora prevalentemente a Fidenza, i partecipanti provengono effettivamente da diversi comuni del Distretto oltre a Fidenza e Salsomaggiore. 76 Area d’intervento: AREA ADULTI POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE Affrontare il fenomeno della povertà, significa prestare costantemente attenzione ai cambiamenti storici, culturali e sociali. Attualmente con il termine “nuove povertà”si fa riferimento ad una povertà non più intesa solo come condizione economica oggettivamente misurabile, ma come senso di insicurezza, di instabilità, di fragilità di relazioni, di precarietà lavorativa, di insicurezza sociale. Queste povertà vengono a determinarsi sulla base di fattori di cambiamento, demografico e sociale che si sviluppano all’interno delle nostre società: l’incremento dei nuclei familiari composti da giovani single, l’incremento dell’età della prima maternità, l’incremento della proporzione di nascite fuori dal matrimonio, il cambiamento dei ruoli di genere nelle famiglie, l’incremento dell’incompatibilità dei tempi di lavoro con quelli di cura dei figli, l’incremento di famiglie monoparentali con figli, la riduzione della mortalità e l’incremento del numero di anziani sopra i 75 anni. Legato al termine povertà troviamo quello di “esclusione sociale”che in ambito europeo si riferisce all’impossibilità, all’incapacità o alla discriminazione nella partecipazione ad importanti attività sociali e personali per cui l’individuo perde la percezione di appartenenza ad una data comunità. Gli esclusi sono dunque coloro che non hanno possibilità di accedere alla vita sociale in termini di occupazione, istruzione e formazione, possibilità di formare una famiglia L’esclusione sociale é una condizione di deprivazione che si manifesta dunque attraverso una condizione si svantaggio generalizzato e la somma di più condizioni di disagio dovute all’inadeguatezza delle risorse e ad un limitato accesso a diverse importanti dimensioni delle attività umane quali educazione, lavoro, famiglia, reti informali, consumo di beni e servizi, comunità di riferimento e istituzioni pubbliche, vita politica, tempo libero e svago. Il concetto di esclusione sociale, prevalentemente legato alla qualità relazionale dei nuovi bisogni sociali, si rivela dunque molto più dinamico rispetto a quello di povertà e quindi fortemente operativo, con dei contenuti immateriali oltre che materiali. Se c’é infatti “esclusione sociale” vuol dire che esiste un “soggetto” che esclude e questa semplice evidenza cambia drasticamente il volto del “welfare”, che non può più essere unicamente concentrato nelle istituzioni , con un carattere “riparatorio” o di “tamponamento”; ma che deve, invece, coinvolgere in prima persona la società civile, non solo in quanto “principale”, responsabile dell’esclusione sociale, ma soprattutto perché unico soggetto in grado di favorire e rendere possibile l’inclusione e la reintegrazione sociale delle persone afflitte da situazioni di bisogno spiccatamente ti tipo relazionale. Il percorso metodologico che ha guidato la preparazione dell’Attuativo 2010 é stato quello di: 8. Rivedere i Progetti in essere, analizzando i risultati ottenuti 9. Condividere le priorità espresse dal D.R. 2078: Aree da sviluppare ♦ Sperimentazione di una specifica misura economica a contrasto con la povertà – la misura non deve avere carattere assistenziale e sarà limitata nel tempo per sviluppo e autonomia (ISEE 7.500 Euro ) ♦ Individuazione nel Distretto di almeno un intervento a bassa soglia che assicuri l’erogazione d prestazioni in risposta ad esigenze primarie (dormitorio, mensa, fornitura beni di prima necessità , igiene ecc. ) 10. Rileggere le progettazioni rispetto ai bisogni triennali: Potenziare: ♦ Interventi a bassa soglia ♦ Percorsi abitativi di seconda accoglienza ♦ Interventi di politica abitativa ♦ Percorsi integrati inserimenti lavorativi e sociali ♦ Strumenti finanziari diversificati ♦ Progetti di educazione al risparmio rivolti a famiglie a rischio di povertà 77 ♦ 11. Contrastare i fenomeni di violenza sulle donne Accorpare i Progetti in base alla medesima tipologia di intervento 12. Inserire modifiche maggiormente aderenti sia ai bisogni emersi, che alle disposizioni (priorità e D.R. 2078) 13. Inserire azioni di monitoraggio e indicatori di valutazione (qualitativi e quantitativi) 14. Rendere il Tavolo luogo di studio e di condivisione permanente attraverso micro gruppi di lavoro rispetto alla tipologia d’intervento 78 DOVE COMINCIA IL GIORNO E CASA DI ACCOGLIENZA S.PIETRO APOSTOLO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 24 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ . PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: DOVE COMINCIA IL GIORNO E CASA DI ACCOGLIENZA S.PIETRO APOSTOLO OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Potenziare interventi a bassa soglia. 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) AZIONE A: (Dove Comincia il Giorno) 3. Referente Silvano Pietralunga Direttore Caritas [email protected] - 335 7441513 dell’intervento: Nelly Bocchi e Luigina Saglia [email protected] - 0524 524591 79 nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate AZIONE B: Casa di Accoglienza S. Pietro Apostolo) Silvano Pietralunga Direttore Caritas [email protected] - 335 7441513 Marisa Rubini (Associazione Don Camillo Mellini ) [email protected] Via Berzieri 7 – Fidenza – 329 5476746 Donne italiane e straniere in stato di difficoltà ♦ ♦ ♦ ♦ Progetto “Oasi” Progetto “Lotta alle Nuove Povertà” Sportello contro la violenza Strumenti a sostegno: Borse Lavoro e Sussidi ♦ Offerta di alloggio e soddisfacimento dei bisogni primari ♦ Aiuto per eventuali figli minori ♦ Insegnamento della lingua italiana (per donne straniere) 6. Azioni previste ♦ Ricerca di attività lavorative ♦ Promozione del volontariato (proposte di percorsi formativi) ♦ Sostegno nelle varie fasi del percorso AZIONE A: (Dove Comincia il Giorno) ♦ Caritas ♦ Assistenti Sociali ♦ Distretto di Fidenza 7. Istituzioni/attori ♦ Centro per l’Impiego AZIONE B: (Casa di Accoglienza S. pietro Apostolo) sociali coinvolti ♦ Cartitas ♦ Associazione Don Camillo Mellini ♦ Assistenti Sociali ♦ Distretto di Fidenza ♦ Volontari Associazione Don Camillo Mellini 8. Risorse umane che ♦ Volontari Caritas si prevede di impiegare ♦ Assistenti Sociali ♦ Costruzione di protocolli operativi di collaborazione con i Servizi Sociali Fidenza 9. Risultati attesi in ♦ Accoglienza abitativa e risposta ai bisogni primari relazione a indicatori ♦ Definizione di un percorso di recupero dell’autonomia personale regionali/distrettuali (da l’acquisizione della lingua italiana esplicitare) ♦ Ricerca attiva del lavoro ♦ Realizzazione di una convivenza solidale e operosa Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui regionali risorse Fondo di spesa risorse FRNA Fondo TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario sociale locale (altri NA regionale 10. Piano + Fondo fondi) finanziario: straordinario) euro 20.000,00 20.000,00 80 Distretto di attraverso di cui risorse da altri soggetti specificare PROGETTO OASI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 25 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani □ Anziani □ Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale □ Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO “OASI” OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: ♦ Potenziare interventi a bassa soglia con particolare riferimento alle fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Responsabile Servizi Sociali Distrettuali dell’intervento: Anahi Alzapiedi [email protected] 0524 - 515511 nominativo e recapiti 81 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: euro Donne sole o con figli che si trovano in uno stato di momentanea necessità a seguito di eventi traumatici seguite o segnalate dal Servizio Sociale Il Progetto nasce dalle opportunità offerte dalla Fondazione Tanzi di Parma di acquisire e successivamente cedere in comodato d’uso gratuito al Distretto di Fidenza un appartamento sito nel Comune di Busseto che potrà ospitare 4 persone circa. Il Comitato di Distretto nell’accettare la proposta ha destinato questo appartamento all’utenza femminile che versa in momentaneo stato di bisogno. ♦ Dove Comincia il Giorno e Casa di accoglienza S. Pietro Apostolo La casa gestita direttamente dal Servizio Sociale delegato, accoglierà donne sole o con figli che a causa di eventi traumatici (violenza, povertà, abbandono) si trovano in stato di momentanea necessità e per le quali un contesto abitativo protetto rappresenta il primo momento importante per riacquisire sicurezza a autonomia. Le donne accolte in carico ai Servizi saranno accompagnate in un percorso di autonomia attraverso varie fasi che prevedono: ♦ L’analisi delle risorse personali ♦ La progettazione di un percorso individuale che abbia come obiettivo il superamento della situazione di disagio ♦ L’accompagnamento da parte dei Servizi Sociali verso la realizzazione delle fasi del percorso individuato ♦ La verifica dei risultati raggiunti Per quanto riguarda la gestione della casa sarà redatto a cura del Servizio Sociale, un regolamento distrettuale che preveda anche la possibilità da parte di altri Distretti di usufruire della struttura in caso di disponibilità di posti previo rimborso delle spese vive. ♦ Servizi Sociali AUSL ♦ Associazioni del territorio ♦ Centro per l’Impiego ♦ Sportello Immigrati ♦ Assistenti Sociali ♦ Associazioni del territorio ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Analisi dei bisogni espressi Tipologia e struttura integrata delle risposte N° donne che escono dallo stato di disagio N° donne accolte Periodo di permanenza nella casa Uscita delle donne accolte dallo stato di disagio Recupero delle risorse personali delle donne accolte Regolamento e protocollo operativo Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10.000,00 10.000,00 82 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare MENSA CARITAS SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 26 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ x Povertà e Esclusione sociale x Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: MENSA CARITAS (in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Rafforzare gli interventi a bassa soglia 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale Distretto di Fidenza di realizzazione (di norma distrettuale, specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 83 ALTRE ♦ Titolare del progetto è Caritas Diocesana di Fidenza Via Micheli 19 Fidenza (PR), di cui Silvano Pietralunga (335.7441513) è direttore e referente. 3. Referente dell’intervento: ♦ Soggetto gestore del servizio, su mandato di Caritas è la Coop. Sociale Garabombo nominativo e recapiti ONLUS - P.zza Duomo 2 Fidenza (PR) – 334.9761900 Persone con bisogno di alimentazione primaria 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Somministrazione pasti Promozione del volontariato Informazione Promozione dell’intercultura Raccordo coi Servizi sociali del Distretto e con gli altri soggetti impegnati nella distribuzione di alimenti allo scopo di evitare sovrapposizioni e di concordare codici di comportamento per quanto non di competenza della Mensa Comuni del Distretto Fondazione Cariparma Servizi Sociali AUSL Sportello Immigrati Parrocchie e Centri d’Ascolto Cooperativa Sociale Garabombo ONLUS Associazioni di volontariato Operatori della Cooperativa Volontari ♦ Aumento dei pasti a una media di 50 giornalieri (di cui 30 riferiti al finanziamento dei Piani di Zona) ♦ 1 pasto al giorno per almeno 285 giorni l’anno con eventuale possibilità di fornire materie prime per i giorni in cui il servizio non è prestato. 9. Risultati attesi in ♦ Potenziamento dell’attività di rete con altri servizi finalizzata diversificare l’utenza. relazione a indicatori ♦ Mantenimento dell’attività informativa ed interculturale (almeno 1 relazione mensile; regionali/distrettuali ♦ Almeno 5 incontri l’anno di coordinamento dell’attività con altri soggetti del territorio come Servizi Sociali, Sportello Immigrati e altre organizzazioni del settore; (da esplicitare) compartecipazione ad almeno 4 iniziative l’anno di promozione dell’intercultura anche in collegamento con altre realtà del territorio, ad esempio la Rete per il Centro Interculturale) ♦ Costruzione e applicazione di protocolli operativi per le persone inviate dai Servizi Territoriali Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri soggetti sociale locale (altri NA regionale – + Fondo fondi) specificare: 10. Piano straordinario) Fondazione finanziario: Cariparma e 8‰ Chiesa Cattolica euro 60.000 35.000,00 25.000 * a questa somma si dovrebbe aggiungere un valore imprecisato ma molto significativo di materie prime che vengono fornite gratuitamente con regolarità da Banco Alimentare (e AGEA), Forni Bussacchini e Giacomazzi, Oleificio Speroni, Azione Solidale, attraverso Social Market, (Coop Nordest, CONAD Salsomaggiore, PRODA, ecc.), che fornisce anche altri soggetti oltre la Mensa, e altre diverse offerte occasionali. 84 SOCIAL MARKET SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 27 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale □ Dipendenze □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SOCIAL MARKET - In continuità con l’anno 2009 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: potenziamento interventi a bassa soglia 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Comuni di Fidenza e Salsomaggiore Terme e tutti i Comuni del Distretto realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Garabombo coop.sociale onlus dell’intervento: Daniele Scotti 334-9761900 nominativo e recapiti 85 ALTRE Associazioni, cooperative, parrocchie e altre realtà che lavorano negli ambiti povertà ed emarginazione sociale. 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) ♦ Raccolta di prodotti alimentari da soggetti donatori e distribuzione a realtà che lavorano negli ambiti povertà ed emarginazione sociale. ♦ Inserimento lavorativo in borsa lavoro per persone in condizione di svantaggio. ♦ Sviluppo occupazionale per le persone inserite in Borsa Lavoro Amministrazione Provinciale di Parma, Comuni di Fidenza e Salsomaggiore, Fondazione Cariparma, Eumeo coop.sociale, Servizi Sociali Ausl, Mensa Caritas, Casa di Lodesana Fidenza, Centro di ascolto Caritas Fidenza, Casa del Forestiero (S.Maria) Fidenza, Parrocchia S.Antonio di Salsomaggiore, Coop di Fidenza, Coop e Conad di Salsomaggiore. persone provenienti da categorie svantaggiate ♦ Aumento dei quantitativi di derrate raccolte e distribuite ♦ Sviluppo occupazionale per gli inserimenti lavorativi in borsa lavoro. ♦ Ricerca di nuovi soggetti donatori (altri supermercati, aziende, ecc..) e di nuovi soggetti riceventi. Collegamento tra i soggetti riceventi per un maggior distribuzione delle risorse alimentari in eccesso. ♦ Attività di sensibilizzazione sulla tematica Previsione di cui di cui risorse regionali di spesa risorse TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 12.000,00 12.000,00 86 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare UN AIUTO PER TE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 28 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Responsabilità Familiari infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale x Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza x x INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ . PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: UN AIUTO PER TE – In continuità con l’anno 2009 OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Rafforzamento interventi a bassa soglia, diffusione nel territorio distrettuale 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari COMUNE DI FIDENZA DISTRETTO DI FIDENZA Responsabile Servizi Sociali Distretto Di Fidenza Anahi Alzapiedi [email protected] – tel 0524-515511 Cittadini residenti e/o domiciliati nei Comuni del Distretto (Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore 87 Terme, San secondo Parmense, Sissa ,Soragana, Trecasali, Zibello) 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: 1. Formazione di un gruppo di lavoro misto tra pubblico e privato che già svolge questo servizio. 2 Contatto con aziende che possono fornire latte e pannolini per neonati 3 Organizzazione della raccolta e distribuzione 4 Stesura di un regolamento 5 Predisposizione di strumenti di controllo e valutazione ♦ Comuni del Distretto ♦ Azienda Ausl ♦ Organizzazioni di Terzo Settore ♦ Imprenditori, ♦ Caritas Diocesana. 1 Responsabile del progetto e dell’organizzazione, volontari. ♦ Distribuzione di latte e pannolini per neonati ♦ Minore richiesta di contributi per sussistenza ♦ Costruzione di protocollo di intervento e di interazione tra diversi soggetti ♦ Report richieste/bisogni/risposte Previsione di cui di cui di cui di cui di cui Eventuali FRNA Fondo Fondo risorse altri di spesa risorse risorse totale** comunali regionali (risorse nazionale sanitario soggetti (da € € (Fondo regionali) NA regionale specificare) € € 8.000,00 sociale locale e € Fondo € famiglia) € 8.000,00 88 PRESTITO SULL’ ONORE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 29 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ INTERVENTO/PROGETTO: Altro □ PRESTITO SULL’ ONORE – In continuità con la scorsa annualità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Individuazione di strumenti finanziari differenziati per diverse tipologie di utenza. Recupero dei soggetti e delle famiglie in difficoltà riguardo a: Spese sanitarie, Costi legati all’ affitto, acquisto automobile per lavoro, arredamento della casa, restituzione debiti, attivazione attività lavorativa in proprio evitando forme di assistenzialismo, restituendo e stimolando competenze alle persone in difficoltà. 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, Comune di Fidenza forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma Distretto di Fidenza distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 89 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Marco Antonioli – Resp. Servizi Sociali Fidenza Anahi Alzapiedii – Responsabile Servizi Sociali Distrettuali [email protected] 0524515511 Adulti e famiglie in difficoltà economiche 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate ♦ 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Lotta alle nuove povertà (sostegno nella gestione economica) ♦ Raccolta delle richieste da parte delle Assistenti Sociali del territorio ♦ Istruttoria (documentazione richiesta) ♦ Analisi delle situazioni da parte dell’apposita Commissione ♦ Inoltro della documentazione all’Istituto Bancario per approvazione ♦ Individuazione di possibili sostegni per la gestione economica famigliare ♦ AUSL, ♦ Comitato di Distretto, ♦ Terzo Settore Assistenti Sociali, Amministrativi del Comune Capofila,, dei Comuni del Distretto e AUSL. ♦ N° di soggetti coinvolti ♦ Analisi delle problematiche sottese ♦ Completezza della documentazione per istruttoria (difficoltà emerse) ♦ Uscita dei soggetti dal circuito assistenziale Previsione di spesa totale** € 25.074,43 di cui risorse comunali € 25.074,43 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) 90 di cui FRNA (risorse regionali) € di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale € Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € € SPORTELLO CONTRO LA VIOLENZA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 30 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: ……Sportello contro la violenza – in continuità con l'anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE:Contrastare il fenomeno della violenza sulle donne , sostenere i percorsi di autonomizazzione 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Dott. Marco Antonioli , Responsabile servizio sociale 0524- 517391- fax 0524-517393 nominativo e recapiti [email protected] Donne maltrattate e che subiscono violenza residenti nei Comuni del Distretto di 4. Destinatari Fidenza 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 91 6. Azioni previste Sostegno sportello d'accoglienza con le seguenti caratteristiche: 1) un punto riservato solamente alle vittime di violenza 2) personale con formazione specifica 3) l'accoglienza è in assoluto anonimato 4) la persona accolta decide in prima persona delle scelte future Metodologia dell'accoglienza apertura di un punto d’ascolto 3 ore la settima e su appuntamento anche in altri giorni della settimana disponibilità di un reperibilità nei giorni feriali di un numero verde 800090258 da chiamare per un colloquio o per un appuntamento al di fuori degli orari dello sportello. primo colloquio d’accoglienza in cui la donna può ripensare alla sua storia elaborandola con l’aiuto delle operatrici. disponibilità a colloqui successivi che aiutano la donna a riflettere ed a intraprendere, se lo ritiene, un percorso per l’uscita dalla situazione di violenza l’analisi dei bisogni espressi dalle donne ci permette aiutarle nella ricerca di una rete di sostegno sul territorio accompagnandole ed inviandole ai servizi utili, istituzionali e non. disponibilità di consulenze legali da parte delle avvocate volontarie del Centro Antiviolenza consulenze psicologiche da parte delle psicologhe volontarie del Centro Antiviolenza che aiutino le donne a superare il trauma. Comuni del Distretto , Centro antiviolenza 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Volontari del Centro antiviolenza 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a Aumento interventi a favore delle donne che si rivolgono al Centro indicatori regionali/distrettuali Aumento numero donne che denunciano la violenza subita (da esplicitare) cui di cui di cui di cui di cui Previsione di risorse FRNA Fondo Fondo di spesa risorse comunali regionali (risorse totale** nazionale sanitario (Fondo regionali) NA regionale 11.351,81 sociale (da 10. Piano finanziario: aggiungersi locale e Fondo residui famiglia) anno 2008 11.351,81 di € 856,40 92 Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) STRUMENTI A SOSTEGNO BORSE LAVORO E SUSSIDI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 31 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia adolescenza □ e Giovani Anziani Disabili □ □ □ Immigrati stranieri □ □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di un 4. Sistema di accoglienza in multidisciplinare e lavoro domiciliarità □ Fondo comune □ emergenza □ d’èquipe □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: STRUMENTI A SOSTEGNO : BORSE LAVORO E SUSSIDI OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: ♦ Potenziare percorsi integrati di inserimento lavorativo e sociale per persone a rischio di escusione sociale ♦ Potenziare interventi a bassa soglia con particolare riferimento alle fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) Responsabile Servizi Sociali 3. Referente Anahi Alzapiedi [email protected] 0524 – 515511 dell’intervento: 93 nominativo e recapiti Coordinatrice Ufficio Programma per l’Autonomia e l’Integrazione Nicoletta Mestieri [email protected] 0524 - 515560 I destinatari appartengono a nuclei familiari residenti nei 13 Comuni del Distretto di Fidenza. 4. Destinatari I criteri in base ai quali vengono individuati sono: situazione debitoria lavoro precario disoccupazione ♦ problemi abitativi 5. Eventuali Il lavoro sul presente Progetto sarà integrato con gli altri Servizi territoriali che hanno competenze sul tema: ♦ Centro per l’Impiego ♦ Cooperative Sociali ♦ Servizi Sociali Il presente Progetto nasce dalla riflessione sui risultati della precedente esperienza inserita nel Piano Attuativo 2009 e dalla constatazione che sono in sensibile aumento le famiglie in difficoltà economica anche per effetto della crisi produttiva che rischiano di ricadere nel circuito dell’esclusione sociale. In questi anni il Distretto di Fidenza ha potenziato molto il settore degli interventi di inserimento lavorativo e di rafforzamento delle competenze personali, usando lo strumento delle borse lavoro o dei tirocini formativi, ma anche tali strumenti così come impostati non sono più sufficienti per affrontare le situazioni che si presentano all’attenzione dei Servizi. E’ ormai necessario fare un’analisi e uno studio accurato del lavoro compiuto fino ad ora per ricercare soluzioni innovative che possano soddisfare i nuovi bisogni delle persone e comprendere come gestire l’erogazione dei sussidi. Il presente Progetto prevede perciò alcune fasi: ♦ Costituzione di gruppi di lavoro per l’analisi del lavoro svolto fino ad ora ♦ Analisi delle richieste pervenute dalle Assistenti Sociali ♦ Definizione dei criteri per accedere al progetto ♦ Predisposizione di un regolamento di accesso ♦ Predisposizione di un regolamento per l’erogazione dei sussidi ♦ Individuazione di soluzioni innovative per nuovi progetti ♦ Individuazione dei nuclei famigliari ai quali proporre i percorsi individuati ♦ Monitoraggio delle situazioni ♦ Servizi Sociali Distretto di Fidenza ♦ Cooperative “B” ♦ Centro per l’Impiego ♦ Centri di Formazione Professionale ♦ Associazioni di Volontariato ♦ Assistenti Sociali Distretto di Fidenza ♦ Coordinatore e Operatori Ufficio Programma per l’Autonomia e l’Integrazione interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) • N° totale Progetti • N° contatti tra servizi (min 2 per Ente) • N° colloqui A.S./P.A.I. (min 4 per persona) • N° incontri di Rete (min 2 per persona) Ricaduta sociale (grado di soddisfazione e coinvolgimento del territorio – almeno 70%) Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: euro 263.177,19 di cui di cui risorse risorse regionali comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 263.177,19 94 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare ACCOGLIENZA ADULTI SERVIZIO SOCIALE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N.32 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale x□ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: …ACCOGLIENZA ADULTI – SERVIZIO SOCIALE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Potenziare percorsi integrati di inserimento/reinserimento sociale 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 95 ALTRE 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Responsabile Servizi Sociali – Distretto di Fidenza Anahi Alzapiedi – [email protected] - 0524/515511 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate ♦ Politiche del Lavoro e della Formazione ♦ Politiche abitative ♦ Politiche Sociali Il Progetto ha l’obiettivo di creare un punto unico di accesso per l’accoglienza degli adulti in difficoltà che si rivolgono al Servizio Sociale e che non hanno bisogno di una presa a carico “ pesante”da parte dei Servizi. Adulti in difficoltà che si rivolgono al Servizio Sociale residenti nel Distretto di Fidenza Il Progetto prevede le seguenti azioni: ♦ Studio e analisi delle principali problematiche che emergono falle richieste pervenute 6. Azioni previste fino ad oggi al Servizio. ♦ Predisposizione di una ipotesi di filtro e accoglienza per gli adulti destinatari del Progetto ♦ Individuazione del personale da adibire a tale Servizio ♦ Collegamento con lo Sportello Sociale ♦ Servizio Sociale 7. Istituzioni/attori ♦ Comuni del Distretto di Fidenza sociali coinvolti ♦ Soggetti del Terzo Settore ♦ Centro per l’impego 8. Risorse umane che ♦ Un responsabile del Punto di Accesso si prevede di impiegare ♦ Assistenti Sociali 9. Risultati attesi in Monitoraggio: ♦ Minore carico di lavoro per le Assistenti Sociali regionali/distrettuali (da ♦ Migliore risposta agli adulti in difficoltà ♦ Aumento di Progetti Individualizzati per adulti in difficoltà esplicitare) ♦ Aumento di soluzioni di situazioni che riguardano gli adulti. Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sociale locale (altri NA 10. Piano + Fondo fondi) finanziario: straordinario) relazione a indicatori euro 0 96 di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’ SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 33 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 97 Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’ PREMESSA: Il progetto, ideato da un gruppo di associazioni di volontariato in collaborazione con il Centro di Servizi per il volontariato in Parma – Forum Solidarietà, é inserito all’interno di un ampio contesto progettuale a valenza regionale e si pone l’obiettivo di contrastare le povertà (vecchie e nuove) attraverso le competenze, gli strumenti e le sensibilità proprie del volontariato, in sinergia con le realtà del pubblico e del privato. A livello locale le associazioni di volontariato, che da anni si occupano di povertà, si sono riunite per dare vita ad un coordinamento che, integrando le specificità operative di ciascuno e le rispettive reti costruite, ha prodotto un’idea che oggi é progetto operativo. Sono sufficienti, purtroppo, solo pochi dati per fotografare gli effetti locali della crisi economico-finanziaria in atto a livello internazionale: in poco più di un anno dall’inizio della crisi (ottobre 2008) nella sola provincia di Parma sono andati persi migliaia di posti di lavoro in gran parte senza ammortizzatori sociali; si tratta di migliaia di potenziali nuovi poveri che si aggiungono a quelli già esistenti rispetto ai quali era elevato lo sforzo sostenuto dai Servizi pubblici e privati; l’osservatorio dell’Unione P.se Industriali individua il 2017 come anno in cui si può parlare di una ripresa che abbia raggiunto livelli paragonabili al periodo pre-crisi. Alla luce di questi dati, il progetto Lotta alle Nuove Povertà é rivolto in particolare ai nuclei famigliari in difficoltà economica, che rischiano di rimanere inghiottiti dall’etichetta di poveri, magari di nuovi poveri, che porta con sé l’ombra della vergogna, della solitudine e dell’isolamento. Nel Distretto di Fidenza si intende intercettare queste nuove forme di povertà attraverso una forma di contatto a “bassa soglia” che a partire da un incontro costruito sui bisogni primari (es. la consegna a domicilio di beni alimentari) mira ad attivare processi relazionali volti all’inclusione e all’integrazione sociale. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1. Favorire l’intercettazione e l’aggancio di quelle forme di povertà che normalmente non accedono ai Servizi, attraverso forme di contatto a bassa soglia, non stigmatizzanti e costruiti sui bisogni primari; 2. Sviluppare nuovo processi relazionali, capaci si contornare singoli e famiglie con reti informali di aiuto che attenuino gli effetti dell’impoverimento economico; 3. sviluppare il capitale sociale del territorio e le risorse che i cittadini e le famiglie possono mettere a disposizione per contrastare l’impoverimento economico e la frammentazione sociale; 4. sviluppare nuove sinergie fra gli interventi dell’Ente Pubblico, del Volontariato e del privato sociale per analizzare e affrontare le nuove forme della marginalità nel nostro territorio e progredire nella costruzione di un welfare di comunità locale. 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale Ass. Gruppo Amici con il supporto di Forum Solidarietà – Centro di Servizi al Volontariato di Parma e provincia Servizi Sociali – Distretto di Fidenza di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Marco Begarani – 0524 83402/83589 – gruppo. [email protected] Cristiana Pongolini – 0521 228330 – [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Famiglie, singoli, giovani, adulti e anziani ♦ Progetto elaborato dal sistema regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato a contrasto delle nuove povertà ♦ Servizi Sociali distrettuali (integrazione finalizzata alla realizzazione di misure non assistenziali (cfr. priorità D.R. 2078) e agli obiettivi triennali (percorsi di inserimento sociale progetti di educazione al risparmio rivolti a famiglie a rischio di povertà). Le risorse a carico dei P.d.Z. saranno destinate alla concretizzazione di tale integrazione. ♦ Iniziative diocesane a contrasto delle povertà 98 ♦ 6. Azioni previste SMS&Family, per la realizzazione congiunta di alcune azioni di comunità AZIONE 1 – RELAZIONI CHE NUTRONO – NUTRIRSI DI RELAZIONI Azione volta a sperimentare la raccolta dei beni primari e la ridistribuzione degli stessi attraverso modalità di prossimità, vicinanza e ascolto efficace attraverso cui attivare relazioni e contatti con le persone in difficoltà e in stato di povertà. Più in specifico, l’azione prevede di : 1. individuare e attivare tutti i canali di recupero dei beni primari (cibo, vestiti, oggetti per la cura personale e cura dei figli, ...) attraverso le reti e le risorse già esistenti e in connessione con il nuovo punto di raccolta che, nell’ambito dello stesso progetto, si realizzerà su Parma; 2. intercettare nuove risorse umane volontarie attraverso una campagna informativa specifica; 3. formare e accompagnare i volontari alla relazione di aiuto e di ascolto, in un’ottica di azioni di prossimità e di comunità, prevedendo un tutoraggio iniziale; 4. strutturare un’azione informativa finalizzata ad intercettare le povertà sommerse e indagare nel contempo le risorse di cui ciascuno può essere portatore; 5. distribuire pacchi di prima necessità presso un luogo stabilito “neutro” oppure attraverso la consegna domiciliare ad opera di volontari; 6. coinvolgere direttamente gli stessi beneficiari nella facilitazione della distribuzione alimentare in modo che coloro che usufruiscono della distribuzione possano a loro volta divenire parte attiva e quindi risorsa per la comunità, attivando una logica di reciprocità e di scambio. Attualmente le consegne a domicili realizzate nel Distretto di Fidenza dalle organizzazioni promotrici sono circa 15 al mese (una consegna ogni 15 giorni per 7/8 famiglie). Nel corso del progetto si prevede di triplicare il numero di famiglie beneficiarie, in considerazione della parziale copertura del bisogno che oggi viene realizzata e del concomitante aumento del disagio economico derivante dalla crisi in corso. Le future persone beneficiarie potranno essere individuate e venire a conoscenza del servizio a domicilio, oltre che dai consueti canali (Punto di Ascolto della Caritas), anche dagli attuali destinatari del servizio, dai Servizi pubblici e dagli operatori di comunità previsti per la realizzazione delle azioni 3, 4, 5. A questo proposito si prevede di mettere a disposizione un numero di telefono al quale le persone potranno rivolgersi in modo più riservato, senza dover seguire percorsi percepiti come stigmatizzanti sarà poi compito di un gruppo di valutazione (formato da operatori delle Odv e dei Servizi pubblici) definire le priorità ed il grado di accesso di ciascun soggetto. AZIONE 2 – FONDO FAMIGLIE PER LE FAMIGLIE Si prevede di realizzare una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, alle imprese, alle banche ecc... per creare un fondo da mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà (fondo “le famiglie per le famigli”). Il fondo potrà essere costituito da beni economici e/o da beni relazionali: ovvero i cittadini potranno donare quote in denaro o entrare in relazione con le situazioni di disagio donando il proprio tempo per condividere un percorso di integrazione e di inclusione sociale. La campagna di sensibilizzazione verrà realizzata attraverso modalità differenti (media, stampa, posta elettronica ...) ma soprattutto attraverso il lavoro di prossimità (svolto da operatori e volontari) che caratterizza metodologicamente tutte le azioni del progetto. Le persone che invece potranno usufruire del fondo saranno coinvolte attraverso i canali istituzionali (Servizi Pubblici e Privati), ma potranno anche autocandidarsi riferendosi direttamente all’organizzazione che verrà identificata come referente in sede di definizione della comunicazione da fare ai potenziali beneficiari. Sarà costituita una commissione ad hoc presieduta da soggetti diversi ( Odv. Istituzioni, Terzo Settore ...), che definirà criteri di accesso e modalità di erogazione dei beni e che gestirà il fondo. A fronte dell’erogazione economica si prevede un recupero del finanziamento nello stile del microcredito sulla base di un programma di restituzione sostenibile per il beneficiario oppure sotto forma di beni relazionali. Le persone che usufruiranno dell’erogazione economica saranno vincolate a partecipare a percorso finalizzati ad un’ottimizzazione delle proprie competenze nella gestone del bilancio familiare. Questi percorsi info/formativi (3 percorsi costituiti da tre incontri di due ore ciascuno ) finalizzati a migliorare le capacità di bilancio famigliare saranno realizzati per piccoli gruppi di persone (10 persone massimo) e presso la sedi di una delle Odv promotrici. La scelta di comporre gruppi ristretti é supportata dall’idea che questi incontri 99 vogliono anche essere un’occasione di incontro e di socializzazione, nonché di condivisione delle difficoltà. AZIONE 3 – BANCA DELL’OGGETTO Azione volta a costituire – in connessione con la Banca del Tempo – una “Banca dell’Oggetto” in cui persone, aziende, famiglie possano far confluire in modo virtuale oggetti e beni che desiderano scambiare o mettere a disposizione. A tal fine, si ipotizza l’elaborazione di un software per la gestione del “magazzino” e degli scambi on-line. La programmazione del software e la successiva gestione sarà curata da ragazzi/e delle officine SMS e degli Istituti Tecnici del Distretto all’interno di percorsi di sensibilizzazione ai temi della lotta agli sprechi e ai corretti stili di consumo. AZIONE 4 – LABORATORI DI COMUNITA’ Nell’ambito di tale Azione, si prevede di costruire relazioni e arginare la solitudine delle persone attraverso laboratori/gite/feste i cui partecipanti non siano trattati come “utenti” passivi ma come risorse attive della comunità in prospettiva di empowerment delle persone in difficoltà. Saranno realizzati 4 laboratori intesi come laboratori di comunità caratterizzati dal fatto che non saranno condotti da professionisti esterni, ma saranno realizzati con l’apporto e le competenze dei partecipanti stessi, nella logica dell’apprendere facendo. I temi dei laboratori saranno concordati con i partecipanti (cucina, arte, danza, favole...) e si svolgeranno presso una sede di Odv o sede messe a disposizione gratuitamente da altri soggetti. Nella realizzazione dei laboratori e degli eventi, si ipotizza di coinvolgere anche le Officine SMS e gli Oratori, favorendo in questo modo lo sviluppo di legami intergenerazionali. A corollario dei laboratori sarà organizzato con i partecipanti un momento ludico finale nella forma della festa o della gita per ritualizzare la fine dell’esperienza di formazione e consolidare l’esperienza di socializzazione che si auspica possa essere proseguita nel tempo in modo autonomo. AZIONE 5 – PROGETTI DI QUARTIERE E DI VICINATO Si prevede di attivare gruppi informali di persone e/o volontari che in dato quartiere del territorio di Fidenza si offrono per attivare processi nella direzione del recupero di rapporti di buon vicinato quali il sostegno reciproco nella gestione quotidiana dei figli (portarli o prenderli da scuola, aiuto nei compiti, la custodia condivisa), la condivisione di risorse (per esempio l’uso dell’auto), l’organizzazione di momenti di aggregazione quali feste, incontri sportivi, mercatini dell’usato e la costituzione di un Banca dell’Oggetto in connessione con la Banca del Tempo (es. biciclette per bambini di età diverse) o semplicemente messi a disposizione (es. carrozzine, passeggini, libri, oggetti per il campeggio). Le azioni di buon vicinato, nel loro dettaglio definitivo, non sono predefinibili, perché saranno il frutto della creatività delle persone (volontari, operatori e abitanti del territorio) che parteciperanno a questo lavoro di comunità. Per la realizzazione di quest’azione diventa fondamentale la presenza di uno o più operatori di comunità dedicati a tessere questa rete di buon vicinato, capaci di coinvolgere in un processo di sviluppo di comunità soggetti tra loro molto diversi attraverso la creazione di legami di fiducia reciproca (di cui l’operatore stesso diventa un componente). Questo tipo di lavoro si realizza vivendo la strada, il quartiere, in un contatto diretto con i suoi abitanti per capire e utilizzare consuetudini, usi, modalità di comunicazione e scoprire spazi di vita, luoghi di emarginazione e solitudine. Gli operatori lavoreranno coordinandosi col le Odv, i Servizi Pubblici e tutti i leader informali della comunità presa in considerazione. 7. Istituzioni/attori Si prevede di dare visibilità ai legami costruiti grazie al lavoro sopra descritto organizzando la festa del vicinato che ha visto la sua prima edizione lo scorso anno e che vorrebbe diventare parte della tradizione delle proposte di aggregazione del territorio. La festa del vicinato é caratterizzata dal fatto che é progettata, organizzata, gestita e vissuta dagli abitanti del luogo, gli operatori sono solo a supporto per la buona riuscita dell’evento prevede momenti dedicati al cibo, alle danze, ai giochi, allo scambio di oggetti e/o esperienze e avrà la durata di un’intera giornata. ♦ Rete di organizzazioni aderenti al Progetto Lotta alle Nuove Povertà attiva sul Distretto di Fidenza: Ass. Gruppo Amici, Caritas Diocesana, Coop. Garabombo. Coop. Il 100 sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Cortile, Rete Progetto Centro Interculturale ♦ Rete di Organizzazioni aderenti al Progetto Lotta alle Nuove Povertà attiva sul Distretto di Parma ♦ Officine SMS, per il coinvolgimento dei ragazzi/e nella realizzazione di alcune azioni. All’interno della durata del Progetto, prevista per 18 mesi a partire da aprile 2010, saranno impiegati: ♦ Circa 10 volontari già attivi sul Distretto ♦ Circa 15 nuovi volontari da agganciare ♦ Operatori di comunità per circa 904 ore retribuite; ♦ Supervisore per 32 ore retribuite ♦ Formatore per 18 ore retribuite ♦ Costituzione/ampliamento di una rete stabile di singoli e famiglie che autogestiscano piccole azioni di una comunità volte al reciproco sostegno e all’inclusione sociale di soggetti in situazione di emarginazione o vulnerabilità Indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei soggetti coinvolti attivamente; numero incontri effettuati; numero e stabilità di nuove relazioni amicali o collaborative scaturite dal progetto; Indicatori qualitativi di risultato: qualità della partecipazione dei soggetti agganciati a momenti di lavoro; tipologia delle funzioni da loro svolte nel progetto; competenza e stabilità nello svolgimento di tali funzioni da parte dei soggetti coinvolti attivamente; livello di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti ♦ Aumento dei canali di rifornimento gratuito di beni primari per singoli e nuclei famigliari in difficoltà economica; Indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei beni primari forniti attraverso il progetto; numero e varietà dei beneficiari: Indicatori qualitativi di risultato: sostenibilità nel tempo dei canali di rifornimento attivati; livello di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti; ♦ Promuovere un’azione di donazione (economica e/o relazionale) presso cittadinanza, imprese, banche, privati, ecc... raccogliendo risorse economiche adeguate alla costituzione del fondo “le famiglie per le famiglie”; Indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei soggetti donatori; dimensione del fondo costituito entro il termine del progetto; numero e varietà dei beneficiari del fondo; Indicatori qualitativi di risultato: stabilità della struttura approntata per la gestione del fondo; livello di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti; ♦ Aumento della capacità di emancipazione delle persone/famiglie supportate nell’ambito del progetto; aumento delle capacità di gestione del bilancio famigliare; Indicatori qualitativi di risultato: qualità della partecipazione dei soggetti beneficiari a percorsi formativi finalizzati alla riduzione del grado di dipendenza economica e sociale; ♦ Aumento delle capacità delle Odv di intercettare e monitorare sul territorio e nel tempo i bisogni esistenti in merito alla povertà e di affrontare eventi critici nell’esercizio del lavoro di comunità: Indicatori di risultato: aumento del numero di volontari attivi nell’ambito della povertà; riscontro di aumento di competenze da parte dei volontari coinvolti; ♦ Strutturare modalità di intervento integrato tra Odv, privato sociale e istituzioni per facilitare l’accesso dei cittadini a Servizi di supporto: Indicatori quantitativi di risultato: numero di incontri di Coordinamento con i referenti dei Servizi Pubblici; numero dei soggetti/situazioni seguiti in modo integrato; Indicatori qualitativi di risultato: presenza di valutazioni congiunte fra Servizi Pubblici e referenti del progetto Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri soggetti 30.762,00 sociale (altri NA regionale –specificare 30.762,00 € locale + fondi) fondo Fondo speciale per straordinario) il Volontariato L. 266/91 euro 101 102 Area d’intervento: AREA ADULTI TAVOLO DIPENDENZE E DISAGIO PSICHICO OBIETTIVI ANNUALI TAVOLO GIOVANI- DIPENDENZE Il DGR 2078 PAA 2010 individua per il tavolo Giovani – Dipendenze due obiettivi specifici: 1. Organizzazione percorsi di contatto specifico per giovani consumatori, adulti di riferimento e persone dipendenti da sostanze legali ed illegali in condizioni di marginalità 2. Attivare percorsi di reinserimento socio – lavorativo di persone in trattamento per problemi d’abuso – dipendenza 1) In continuità con la progettazione degli anni scorsi, si confermano anche per quest’anno le attività di prevenzione scolastica e rivolta ad adulti , familiari ed educatori, a tutta la cittadinanza con particolare attenzione a quelle figure che si affiancano ad i giovani. Continuerà quindi l’attività dell’Unità di strada provinciale sul territorio del nostro distretto. Verranno coltivati i rapporti con i servizi di prossimità e si continuerà nella collaborazione socio-sanitaria Per il 2010 s’intende proseguire nel lavoro di messa in rete degli sportelli presenti sul territorio distrettuale in collaborazione con tutti i progetti dei PDZ, con i seguenti obiettivi • Radicare e rafforzare il lavoro degli sportelli sul territorio distrettuale, cercando di razionalizzarne la presenza • Rafforzare le competenze degli operatori • Rafforzare e integrare il lavoro degli sportelli con il lavoro dei Servizi Sociali e Sanitari e con le politiche per i giovani e le famiglie • Dare visibilità al lavoro svolto In attesa dell’attivazione del Centro per le Famiglie, che rappresenterà il luogo deputato e non stigmatizzante dove effettuare interventi di prevenzione ma anche cura del disagio delle famiglie e dei minori, s’intende consolidare la conoscenza tra servizi di prossimità e realtà del privato sociale territoriale in modo da consolidare la rete degli interventi e ottimizzare efficienza ed efficacia delle azioni. A questo fine s’intende proseguire anche con incontri formativi tra servizi e realtà territoriali sui temi della prevenzione, cura e riabilitazione in ambito di dipendenze patologiche. Altri interventi, mirati alla sensibilizzazione della cittadinanza sui problemi delle dipendenze, verranno proseguiti. In particolare l’appuntamento annuale d’aprile per la prevenzione alcologica. Si ricorda che fanno parte di questo tavolo anche le Associazioni ACAT e Alcolisti Anonimi e con loro Al-Anon che si rivolge ai familiari, con cui il Ser.T. porta avanti quotidianamente interventi in collaborazione ed invii ad i gruppi di auto mutuo aiuto. Ritenendo importante verificare il gradimento dei partecipanti alle diverse iniziative si sono elaborati dei questionari da somministrare alla fine dei singoli interventi nelle scuole e presso gli sportelli. (allegati A e B) 2) Per quanto riguarda il secondo punto del DGR 2078, si sottolinea che oltre a essere parte essenziale dei programmi terapeutici del Ser.T. il tema del reinserimento sociale e lavorativo, viene ad essere protagonista del progetto dei PDZ La casa ritrovata, che ha sede a Salsomaggiore e svolge non solo attività di sportello, ma è anche sede di un alloggio per il reinserimento dopo la CT dei giovani ospiti a Casa di Lodesana. 103 PREVENIRE LE DIPENDENZE PATOLOGICHE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N.34 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ X□ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ X□ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza X □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PREVENIRE LE DIPENDENZE PATOLOGICHE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Consolidamento e sostegno del sistema d’interventi mirati alla prevenzione soprattutto in relazione al mondo giovanile. 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di Azienda Usl di Parma – Distretto di Fidenza Servizio tossicodipendenze Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 104 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Responsabile Sert Dott. Lorenzo De Donno Via Berenini [email protected] Studenti Giovani Insegnanti Cittadini Famiglie Educatori Operatori Volontari Collaborazione con interventi e politiche di enti e associazioni presenti ai Tavoli tecnici PDZ, scuole Comuni terzo settore, volontariato 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Le azioni previste saranno attuate in stretta collaborazione con gli altri progetti presenti nei PDZ per favorire la collaborazione socio sanitaria con i servizi e le realtà di prossimità. Con gli Sportelli di ascolto presenti nelle scuole di ogni ordine e grado si collaborerà sulla base di quanto verrà stabilito dal gruppo di lavoro che si sta effettuando tra Tavoli, sul tema specifico. Continuazione degli incontri di prevenzione nelle scuole del Distretto rivolte a giovani , famiglie e insegnanti Attività di prevenzione sull’alcool e le dipendenze patologiche verso la cittadinanza del distretto Attività di costruzione ed attuazione eventi formativi Attività di costruzione e somministrazione di strumenti di valutazione degli interventi Attività di promozione delle sinergie tra sociale e sanitario Partecipanti ai tavoli PDZ, Comuni, Cooperazione, Volontariato, terzo settore, Ser.T. Servizi Socio-sanitari AUSL 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che 1 psicologo per 18 ore settimanali si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in - Aumento delle azioni di prevenzione sul targhet individuato - Aumento delle attività con i servizi di prossimità; relazione a indicatori - Maggiore informazione sugli stili di vita sani regionali/distrettuali (da - Aumento di attenzione e individuazione di situazioni a rischio dipendenza esplicitare) Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: euro 8.000,00 di cui di cui risorse risorse regionali comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 8.000,00 105 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggett ispecific are UNITA’ DI STRADA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 35 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani Anziani □ Disabili □ x Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x Immigrati stranieri □ Prevenzione Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze x Cura/Assistenza x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e accoglienza in domiciliarità □ un Fondo comune □ lavoro d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: UNITA’ DI STRADA 1. Promozione competenze specifiche Unità di Strada (in continuità) 2. Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno (in continuità) 3. Progetto IPSSAR G.Magnaghi (in continuità) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1. interventi volti allo sviluppo di collaborazioni con referenti del territorio sulla prevenzione del consumo di sostanze. Sensibilizzazione ed informazione 2. consolidare interventi volti alla prevenzione del consumo di sostanze, con particolare attenzione al mondo giovanile 3. incontri informativi sulla riduzione dei rischi volti alla prevenzione del consumo di sostanze, con particolare attenzione al tema dell’ alcol 1.Soggetto capofila AUSL Parma dell’intervento 106 2. Ambito territoriale Distretto di Fidenza di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Direttore del Programma Dipendenze Patologiche: Dott. Paolo Volta (Tel. 0521- 393828), e-mail: [email protected] Operatore referente intervento: Caroselli Licia (Tel. 0521-393807), e-mail: [email protected] Promozione competenze specifiche Unità di Strada Destinatari diretti: operatori luoghi formali di frequentazione giovanile (oratori, CAG...) Destinatari indiretti: adolescenti e giovani Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno Giovani/adulti frequentatori di locali notturni e del divertimento, gestori di locali Progetto IPSSAR G.MAGNAGHI Alunni che frequentano l’Istituto superiore Magnaghi collaborazione con interventi e politiche di enti e associazioni presenti al tavolo tecnico PDZ creazione di una rete locale: gestori, forze dell’ordine, Ser.T., Amministrazione Comunale coinvolgimento alunni Istituto Magnaghi incontri con progetti presenti nella scuola coinvolgimento della cittadinanza (eventi mese di Aprile) collaborazione con professionisti del Ser.T. collaborazione con varie istituzioni del territorio Promozione competenze specifiche Unità di Strada incontri formativi/informativi con referenti significativi del territorio (Operatori CAG, oratori...) consulenza e orientamento su richiesta in caso di situazioni problematiche legate all’abuso di sostanze distribuzione di materiale informativo valutazione delle possibilità d’intervento Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno individuazione dopo la segnalazione degli enti e delle associazioni presenti al tavolo tecnico PDZ dei locali del territorio maggiormente frequentati dal target giovanile incontri con i gestori dei vari locali del divertimento valutazione delle possibilità d’intervento info-point e distribuzione di materiale informativo ed etilometri monouso Progetto IPSSAR G.MAGNAGHI prosecuzione del progetto avviato nel 2009 nell’ambito della terza area in collaborazione con Ser.T. di Fidenza e Confesercenti di Parma incontri nelle classi individuate riguardo rischi e conseguenze derivanti dall’uso di alcol e sostanze stupefacenti distribuzione di materiale informativo ed etilometri monouso eventuale affiancamento agli Operatori di Strada di alcuni studenti in eventi particolari organizzazione eventi rivolti alla popolazione in occasione del mese di Aprile (mese della prevenzione alcologica) Unità di Strada (Programma Dipendenze Patologiche – AUSL PR) Istituto Alberghiero “Magnaghi” Tavolo Dipendenze dei Piani di Zona Ser.T. 107 Amministrazioni comunali Gestori di locali Comune di Salsomaggiore Terme Oratorio “Don Bosco” e altri CAG C.T.Lodesana 8. Risorse umane che Operatori Unità di Strada si prevede di impiegare Promozione competenze specifiche Unità di Strada creare momenti di confronto tra Servizi, istituzioni, enti privati a contatto con il mondo giovanile valutazione precoce di situazioni problematiche facilitazione dell’accesso ai servizi territoriali promozione stili di vita sani 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: euro aumento da parte degli adulti referenti di consapevolezza del proprio ruolo e delle capacità di fronteggiare situazioni critiche anche attraverso l’attivazione di consulenze/collaborazioni con l’Unità di Strada/Servizi territoriali Indicatori: n° enti pubblici e privati contattati n° collaborazioni attivate quantità materiale distribuito n° incontri/intereventi effettuati Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno promuovere stili di vita sani prevenire gli incidenti stradali causati dall’uso di alcol e sostanze conoscere i vari Servizi territoriali e l’Unità di Strada sensibilizzare i gestori rispetto alle problematiche giovanili legate all’uso di sostanze e alcol. Indicatori: n° gestori coinvolti n° interventi effettuati quantità materiale distribuito n° collaborazioni effettuate Progetto IPSSAR G.MAGNAGHI implementazione delle conoscenze riguardo alcol (effetti/rischi) e abitudini alimentari sviluppo di una visione critica sul consumo di alcol in età adolescenziale conoscenze sui Servizi territoriali e Unità di Strada promozione della partecipazione attiva dei giovani all’organizzazione di eventi di prevenzione orientamento e sostegno alla formazione promozione di una cultura di riduzione dei rischi in relazione ad alcol e droghe individuazione precoce di situazioni di disagio e accesso facilitato ai Servizi. Indicatori: n° alunni coinvolti quantità materiale distribuito n° incontri effettuati di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui Previsione di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale (altri NA regionale soggetti locale + fondi) specificare Fondo straordinario) 33.000,00 33.000,00 108 ALCOOL E SALUTE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N.36 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani x Disabili □ Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ □ □ Salute mentale Dipendenze x □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x Prevenzione x Cura/Assistenza x INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e accoglienza in domiciliarità □ un Fondo comune □ lavoro d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Alcool e salute (associazioni ACAT e Alcolisti Anonimi/ Al-Anon/ Alateen in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: giovani, prevenzione abuso alcolico 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di ACAT A.A./ Al-Anon/ Alateen Distretto Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: 1. 2. Don Mario Fontanelli ACAT Fidenza via Carducci 41 tel. 0524-526227 Alcolisti Anonimi ASSOCIAZIONE DI PERSONE 109 nominativo e recapiti 4. Destinatari 1. 2. Studenti scuole medie inferiori e superiori, insegnanti e genitori del distretto Scuole, famiglie, associazioni, cittadini 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali 1. Proiezione lucidi, diapositive, film e altro materiale audiovisivo con testimonianze dal vivo 2. RIUNIONI SETTIMANALI per gli alcolisti; attività di prevenzione primaria e secondaria attraverso la testimonianza Collaborazione con gli altri soggetti del Tavolo Dipendenze/ giovani. Scuole coinvolti 8. Risorse umane che si Volontari prevede di impiegare 9. Risultati attesi in Sensibilizzazione dei soggetti sui problemi alcol correlati. Gruppi di auto mutuo aiuto relazione a indicatori regionali/distrettuali Previsione di spesa 1. Piano finanziario: totale** NB Alcolisti Anonimi non ACAT prevede contributi € 500,00 economici in quanto si auto finanzia di cui risorse comunali € di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) € 500,00 110 di cui FRNA (risorse regionali) € di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale € Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € € UNIVERSITA’ DELLA VITA INFORMAZIONE, CONSULENZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA LA CASA RITROVATA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 37 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari x□ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri x□ x□ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ X□ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTi/PROGETTi: A) UNIVERSITA’ DELLA VITA B) INFORMAZIONE , CONSULENZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA C) LA CASA RITROVATA Tutti in continuazione con l’annualità precedente e ampliamento OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: GIOVANI, PREVENZIONE ABUSO DI SOSTANZE E DISAGIO PSICHICO. REINSERIMENTO SOCIALE 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di ASSOCIAZIONE GRUPPO AMICI ONLUS Distretto di Fidenza 111 realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti CARLA BORGHETTI e-mail [email protected] MARCO BEGARANI 0524 /83402 e-mail: [email protected] UNIVERSITA’ DELLA VITA Diretti • Classi di tutti gli Istituti Superiori del Distretto e di Enti di formazione professionale • Classi terze delle scuole medie inferiori • Gruppi giovanili informali ( parrocchie, gruppi sportivi, movimenti giovanili) Indiretti Collegi docenti CdC 4. Destinatari Educatori Cittadinanza tutta INFORMAZIONE , CONSUlENZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA Famiglie che vivono 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 1) Problematiche adolescenziali 2) di malessere per la presenza di un congiunto dipendente LA CASA RITROVATA Reinserimento sociale ed in particolare abitativo di soggetti appartenenti a fasce deboli Povertà Immigrazione Minori e responsabilità familiari Disagio psichico UNIVERSITA’ DELLA VITA Azione 1 • Diffusione di materiale informativo • Programmazione con i vari Istituti e scelta delle tipologie di interventi per tema e durata • Incontri con gruppi/classi in moduli diversificati secondo le richieste /urgenze dichiarate • Moduli intensivi per classi/gruppi con disagio conclamato • Gruppi di auto-aiuto (su richiesta anche di altri progetti) • Attivazione di moduli di raccordo tra prevenzione e attività curricolari • . Azione 2 in collaborazione con “Unità di strada” • Coo-progettazione con Istituti Superiori sul territorio per condurre progetti in sinergia • Attivazione di moduli di raccordo tra prevenzione e attività curricolari • Promozione di una cultura free-life Momenti di sensibilizzazione tramite collaborazione con Enti pubblici, Esercenti e altre realtà per organizzazione manifestazioni mese al problema Alcool e in occasione giornata mondiale lotta Azione 3 in collaborazione con altri progetti sul territorio 112 agenti nel campo della prevenzione a-specifica e specifica Creazione in una equipe stabile che si confronta e che si forma sulle azioni da realizzare Individuazione di bandi nazionali a cui concorrere insieme con progetti co-gestiti) INFORMAZIONE , CONSUELNZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA • Colloqui individuali e famigliari di consulenza e sostegno alla genitorialità o, più in generale, alla famiglia • Facilitazione/conduzione nei gruppi di auto- aiuto • Collaborazione con progetto SMS & Family e il costituendo Centro per le Famiglie • Invio ad agenzie specializzate del pubblico e privato presenti sul territorio • Collaborazione con sportello “ Spazio per Voi” presente nelle scuole superiori del progetto “ Università della Vita” • Collaborazione con strutture di accoglienza per sostenere le capacità genitoriali ( Casa Tebah ) LA CASA RITROVATA • Svolgere una funzione di raccordo con gli atri attori della rete in particolare con i servizi sociali del Comune • Gestire le attività connesse alla fase di reinserimento delle persone in uscita dalla fase residenziale del percorso della Comunità Terapeutica • Svolgere una funzione di riferimento/raccordo con i servizi sociali per gli atri casi domiciliati nello stesso edificio e seguiti dai servizi e per situazioni inserite presso le coop.ve sociali che collaborano al progetto • Coordinare le attività di prevenzione e consulenza educativa ( individuali e di gruppo rivolti a giovani, genitori ed educatori ) • Consolidare il rapporto con le reti sociali presenti sul territorio coordinando le associazioni di volontariato e le realtà ecclesiali che parteciperanno al progetto 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Istituti Superiori di tutto il distretto Scuole medie inferiori Istituti di Formazione professionale Parrocchie Gruppi Giovanili Pubblici esercenti (per Azione 2) Ser.T Casa di Lodesana Casa di accoglienza Tebah Caritas – Cav Amministrazione Comunale di Salsomaggiore Terme Cooperativa di abitazione “G. Di Vittorio” Coop.va sociale di tipo B “Averla” Coop.va sociale di tipo B “Cristina” Coop.va Sociale di tipo B “ Garabombo” Associazione “Il Delfino” Educatore professionale dipendente Psicologo UNIVERSITÀ DELLA VITA: • Potenziamento del benessere personale e di gruppo • Maggior consapevolezza relativamente all’uso e abuso di sostanze • Contrasto a fenomeni di bullismo • Orientamento e sostegno alla formazione 9. Risultati attesi in Collaborante con “ Informazione , consulenza e sostegno alla famiglia” relazione a indicatori • interazioni con il progetto “ Spazio per Voi” , SMS, rete dei Servizi regionali/distrettuali (da • Individuazione di percorsi curricolari di prevenzione aspecifica • Impostazione di un protocollo di interventi di prevenzione esplicitare) • Una progettualità condivisa tra i vari attori dei PdZ • Schede di monitoraggio soddisfazione clienti proposti dal tavolo dei P.d.Z INFORMAZIONE, CONSULENZA E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE: • Offrire ascolto, consulenza e sostegno a famiglie che vivono problematiche 113 adolescenziali o di malessere per la presenza di un congiunto dipendente. • Promuovere il benessere della famiglia rafforzare le competenze genitoriali ed il nucleo familiare • Continuare l’attività dei gruppi psicoeducativi per i genitori • Continuare ad allargare la rete di famiglie che entrano in relazione d’aiuto. Attivare interventi in case di accoglienza con problemi di ordine genitoriale • Collaborare con i soggetti pubblici e del terzo settore con competenze specifiche • INDICATORI: • Numero di richieste d’aiuto • Numero nuove famiglie accolte • Continuità nel percorso di consulenza • Interazioni con altri progetti • Schede monitoraggio soddisfazione del Cliente proposte dal tavolo dei P.d. Z LA CASA RITROVATA • Benessere relazionale degli utenti inseriti nel progetto • Benessere relazionale familiare e personale • Numero richieste di aiuto • Interazione con altri progetti • Incontri di monitoraggio con il referente per il progetto del Comune di Salsomaggiore Terme Previsione di cui di spesa risorse TOTALE comunali Università della vita € 23.000 La casa ritrovata € 3.500 10. Piano finanziario: euro 26.500,00 10.701,00 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinari o) 15.799,00 114 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggett ispecific are AREA SANITARIA PROGRAMMA ATTUATIVO PER L’ANNO 2010 AZIENDA USL DI PARMA -DISTRETTO DI FIDENZA- CURE DOMICILIARI PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. .DISTRETTO DI FIDENZA SCHEDA N. 38 INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE Integrazione attività domiciliare medica – infermieristica – riabilitativa all’interno dei Nuclei Cure Primarie Integrazione personale AUSL – ASP per funzioni infermieristico-riabilitative all’interno di specifici Nuclei Cure Primarie Presenza attiva ROAD nell’Ufficio di Coordinamento dell’Ufficio di Piano Costruzione cartella socio-sanitaria per favorire presa in carico integrata Monitoraggio percorso Dimissioni Difficili ATTIVITA’ RICADENTE NELLE FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE Direttore Dr. Marco Lombardi 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Destinatari 4. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza Distretto di Fidenza suddiviso in sei Nuclei Cure Primarie Cittadini di tutte le età per i quali venga attivata secondo le procedure previste assistenza domiciliare medica e/o infermieristica e/o tecnica Tutte quelle a sostegno della domiciliarità messe in atto da Enti Locali – ASP – Associazioni di Volontariato quali: - Centri Diurni - attività di socializzazione - misure a sostegno di anziani fragili 115 5. Azioni previste 6. Risorse umane che si prevede di impiegare 7. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali 8. Piano finanziario: euro Incontri di Nucleo su specifiche tematiche multiprofessionali Organizzazione del Nucleo con identificazione oltre che del Medico di Medicina Generale referente, già esistente, del Coordinatore infermieristico Tecnico di Nucleo Azioni per apertura ambulatori infermieristici di Nucleo Percorso di condivisione ed attuazione della cartella socio/sanitaria per Medico di Medico di Medicina Generale, Assistenti Sociali, Infermieri Professionali Specifica convenzione con ASP Confronto per monitoraggio Dimissioni Difficili all’interno dell’Ufficio di Direzione Distrettuale con componente ospedaliera e successiva declinazione per eventuali azioni di miglioramento. n. 1 dirigente medico, n. 24 Infermieri professionali, ore di n. 1 fisioterapista suddivise su varie figure di fisioterapia, ore specialisti ambulatoriali in base alle richieste - n. utenti con presa in carico congiunta socio-sanitaria - n. utilizzo cartella socio-sanitaria - sottoscrizione convenzione ASP - dati di attività di cui risorse di cui di cui Previsione di di cui spesa risorse regionali risorse FRNA TOTALE comunali (Fondo regionali sociale locale (altri + Fondo fondi) straordinario) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare 1.331.648,45* *Contenente spesa per accessi MMG, farmaceutica, personale. ASSISTENZA DOMICILIARE Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 N. pazienti 2.963 4.084 4.378 N. accessi MMG 15.100 16.289 17.442 N. accessi IP 39.637 46.585 41.400 NUTRIZIONE ARTIFICIALE DOMICILIARE Pazienti seguiti nel 2007 137 Pazienti seguiti nel 2008 160 Pazienti seguiti nel 2009 90 NUMERO UTENTI IN ASSISTENZA DOMICILIARE COMUNALE A RIMBORSO SOCIO-SANITARIO Anno 2008 Anno 2009 423 443 116 ATTIVITA' SPECIALISTICA DOMICILIARE ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 928 967 1.038 Prelievi 9.643 10.628 11.130 Trattamenti riabilitativi 2.893 3.129 3.008 TOTALE 13.397 14.724 15.176 Visite Specialistiche DIMISSIONI DIFFICILI ANNO 2008 Ospedale di Vaio LPDA TOTALE DIMISSIONI DIFFICILI ANNO 2009 Ospedale di Vaio LPDA TOTALE PAI DOMICILIARE PAI RESIDENZIALE TOTALE UTENTI 105 65 170 PAI DOMICILIARE 276 74 350 PAI RESIDENZIALE 381 139 520 142 47 189 272 75 347 117 TOTALE UTENTI 414 122 536 SPECIALISTICA PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DISTRETTO DI FIDENZA SCHEDA N. 39 TARGET* Tutti i cittadini richiedenti prestazioni ricomprese nei LEA, iscritti al Servizio Sanitario Nazionale, in possesso dei requisiti specifici (es. richiesta del Medico di Medicina Generale o dello specialista, ecc.) CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione Cura/Assistenza □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE Integrazione attività specialistica all’interno dei Nuclei Cure Primarie e nelle medicine di gruppo in forma sperimentale Linee guida e altri interventi per favorire appropriatezza Monitoraggio e adeguamento offerta ATTIVITA’ RICADENTE NELLE FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE Direttore Dr. Marco Lombardi 1.Soggetto capofila dell’intervento Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza 2. Ambito territoriale di realizzazione Distretto di Fidenza suddiviso in sei Nuclei Cure Primarie Tutti i cittadini richiedenti prestazioni ricomprese nei LEA, iscritti al Servizio Sanitario Nazionale, in possesso dei requisiti specifici (es. richiesta del Medico di Medicina Generale o dello specialista, ecc.) Mantenimento dei tempi di attesa all’interno dei parametri stabiliti dalla Regione Emilia Romagna 3. Destinatari 4. Interventi Incontri di Nucleo sui temi dell’appropriatezza e studio dei profili di salute della popolazione e di utilizzo specialistica collegati Monitoraggio mensile Azioni di formazione/informazione per la popolazione in accordo e promossi da enti o associazioni di volontariato 5. Azioni previste Accordi di fornitura con AOSP – privato Apertura di Agende di Garanzia al fine di tutelare il rispetto dei tempi di attesa (cardiologia, mammografia, endocrinologia, oculista, ematologia, colonscopia) Modulazione dell’offerta degli specialisti distrettuali e del Presidio Ospedaliero di Fidenza /San Secondo in base a domanda e disponibilità risorse n. 68 Medici di Medicina Generale, Presidio Ospedaliero, Azienda Ospedaliera, Privato 6. Risorse umane accreditato ed in via di accreditamento, CCM, Specialisti convenzionati impegnate 7. Risultati attesi in - Tempi di attesa relazione a indicatori - Dati mobilità regionali/distrettuali Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regionali nazionale sanitario altri sociale locale (altri NA regionale soggetti 8. Piano + Fondo fondi) specificare finanziario: straordinario) euro 118 In ottemperanza al Piano Attuativo Provinciale per il governo delle liste d'attesa (Delibera Regionale 1532/06) sono state acqisite prestazioni aggiuntive dai professionisti del Presidio Ospedaliero in libera professione: TIPO DI PRESTAZIONI ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 ECD 715 773 1827 TSA 831 1263 746 ECO 2302 2500 2165 e da Centri Privati accreditati: TIPO DI PRESTAZIONI Mammografie Visite dermatologiche Visite endocrinologiche ANNO 2007 274 470 35 ANNO 2008 323 470 52 ANNO 2009 312 470 20 MOBILITA' POPOLAZIONE RESIDENTE NEL DISTRETTO DI FIDENZA CONFRONTO ANNI 2007/2008 N° prestazioni richieste da residenti nel Distretto di Fidenza anno 2008 1.391.259 N° prestazioni richieste da residenti nel Distretto di Fidenza anno 2009 1.383.525 Anno 2008 Anno 2009 N° prestaz. % 75,40 1.043.227 % N° prestaz. % 1.038.600 74,65% Centri privati accreditati Distretto di Fidenza 24.723 1,78% 25.166 1,82% Strutture Aziendali 41.606 2,99% 43.650 3,15% Centri privati accreditati aziendali 10.457 0,75% 10.667 Strutture Azienda Ospedaliera di Parma 236.729 17,02% 224.119 0,77% 16,20 % Strutture Regione Emilia Romagna 39.144 2,81% 36.696 2,65% Strutture Distretto di Fidenza Fonte: Banca dati regionale 119 ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO NON SEGUITI DA RICOVERO PER CITTADINI IN ETA’ PEDIATRICA E SOPRA I 65 ANNI PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DISTRETTO DI FIDENZA SCHEDA N. 40 CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Prevenzione □ Cura/Assistenza BISOGNI EMERGENTI IN AMBITO DISTRETTUALE E’ continuato anche nel 2009 la rilevazione delle condizioni per le quali una appropriata e tempestiva assistenza primaria può ridurre il rischio di accesso inappropriato alle strutture di Pronto Soccorso Ospedaliero, con particolare riferimento agli utenti appartenenti alla fascia pediatrica e a quelli con età 0 < 65 anni. Vengono considerati accessi inappropriati le condizioni per le quali l’accesso al pronto Soccorso non è seguito da ricovero. Si valuta inoltre con attenzione particolare i ricoveri ripetuti over 65. INTERVENTI: Estensione delle forme di associazionismo sia di Medici di Medicina Generale che di Pediatri di Libera Scelta al fine di estendere le fasce orarie di apertura ambulatori Piena attuazione del Progetto Pediatria Ospedale di Vaio come declinato nel PAL Qualificazione interventi medici di Continuità Assistenziale Incontri nei Nuclei Cure Primarie con presentazione e discussione dei dati relativi sia agli accessi Pronto Soccorso che re-ricoveri Applicazione dell’accordo locale con i Medici di Medicina Generale per la presa in carico dei malati cronici INTEGRAZIONI: con ASP ed Enti Locali per i casi prevedenti presa in carico congiunta. 1.Soggetto capofila dell’intervento Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione Tutti i cittadini in età pediatrica e sopra i 65 anni 4. Destinatari Prosecuzione del Progetto di ricerca con la Thomas Jefferson University, attivato nel 2007, sui profili dei Nuclei Cure Primarie, al fine di proseguire la valutazione dei dati anche relativi ai re-ricoveri. In applicazione dell’accordo locale implementazione presa in carico malati cronici. Implementazione ambulatori specialistici pediatrici Presidio Ospedaliero di Vaio. Qualificazione degli interventi dei medici di continuità assistenziale a favore della popolazione pediatrica, con particolare riferimento alla fascia 0-6 anni, attraverso la realizzazione a livello aziendale di specifico percorso formativo a carattere teorico-pratico nel settore della pediatria, in collaborazione con l’Unità Operativa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera di Parma. 6. Azioni previste 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali Monitoraggio dati accesso al Pronto Soccorso e re-ricoveri Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 120 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare Gestione integrata del paziente diabetico di tipo 2 con adesione di 63 Medici di Medicina Generale e coinvolge 940 pazienti Programma di monitoraggio clinico di patologie ad andamento cronico e ad alta prevalenza (Terapia Antcoagulante Orale: coinvolti circa 160 pazienti) Avvio del progetto di monitoraggio e follow up domiciliare dei pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico (classe III e IV NHIA) che vede coinvolti 250 pazienti (il dato ha caratteristica prospettica sulla base di una valutazione del bisogno eseguita ex-ante) Accessi al Pronto Soccorso non seguiti da ricovero per 1.000 residenti nel Distretto di Fidenza anno 2009 Codice colore CODICE BIANCO CODICE VERDE CODICE GIALLO CODICE ROSSO TOTALE 0-14 15-64 Distretto di Fidenza 65-74 75-84 13,41 49,37 27,84 154,97 163,15 19,50 85+ Totale 27,48 20,07 39,50 149,50 224,76 287,93 170,09 40,78 81,44 164,09 266,99 60,69 0,23 1,24 4,85 13,04 31,55 3,55 188,11 254,54 263,63 429,37 606,54 273,83 Accessi di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vaio non seguiti da ricovero di pazienti in età pediatrica Anno 2009 Dimissione Al medico curante Trasferito Rifiuto ricovero Abbandono dopo presa in carico TOTALE NON RICOVERATI 637 1.678 90 14 40 2.469 Accessi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vaio non seguiti da ricovero di pazienti ultrasessantacinquenni – Anno 2009 Dimissione Al medico curante Deceduto in Pronto Soccorso Giunto cadavere Trasferito Rifiuto Ricovero Abbandono dopo presa in carico TOTALE NON RICOVERATI 1.179 4.502 16 1 51 94 71 5.914 Ricoveri ripetuti di pazienti ultrasessantacinquenni Ospedale di Vaio – Anno 2009 ASSISTENZA OSPEDALIERA 121 = n. 776 Tasso standardizzato di ospedalizzazione per 1.000 residenti per ricoveri in regime ordinario e diurno – anno 2008 FIDENZA TOTALE 0-14 15-64 65-74 75-84 85+ Tasso standardizzato 67,43 88,85 218,01 324,91 380,84 130,24 D.H. 18,13 45,81 77,31 65,56 32,69 46,91 TOTALE 85,56 134,66 295,32 390,47 413,53 177,15 Ordinario 122 SERT PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DISTRETTO DI FIDENZA SCHEDA N. 41 INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Responsabilità Familiari □ infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE Potenziamento dei servizi di prossimità. Tra le indicazioni della Regione Emilia Romagna è forte l’invito ai servizi di “abitare” gli spazi di chi, per motivi differenti, non accede ai servizi, individuando luoghi non connotati e maggiormente fruibili. L’anno 2009 si caratterizza per la conclusione del percorso di accreditamento del Ser.T. Avvio di azioni per la costruzione di uno “Sportello Agenzia” per l’integrazione e la sinergia dei soggetti della Rete (pubblico e privato sociale) finalizzata al riconoscimento precoce del disagio giovanile. 1.Soggetto capofila AUSL di Parma – Distretto di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale Distretto di Fidenza di realizzazione 3. Referente Dr. Lorenzo De Donno dell’intervento 4. Eventuali Enti Locali – Servizio Sociale – Terzo Settore - Scuole interventi/politiche integrate collegate 5. Azioni previste 6. Risorse umane che si prevede di Prosecuzione dell’attività dei Gruppi di Miglioramento per la Qualità. Prosecuzione dell’attività di supervisione e coordinamento di progetti territoriali che rientrano nella programmazione socio-sanitaria dei Piani di Zona. Consolidamento dell’attività di prevenzione primaria, in collaborazione con gli Istituti Scolastici nelle scuole medie inferiori mediante incontri di prevenzione nelle classi, nelle scuole medie superiori mediante incontri di promozione alla salute ed alla prevenzione di uso di alcolici e stupefacenti e incontri aperti alla cittadinanza sempre nell’ambito dell’informazione-prevenzione delle dipendenze patologiche. Collaborazione nell’ambito del progetto a valenza provinciale “Unità di strada” per attività di prevenzione rivolta al “popolo della notte”. Nell’ambito del progetto IPSSAR G. Magnaghi collaborazione con i docenti e l’Università della Vita. Attività di prevenzione alla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti rivolto alle scuole guida presenti sul territorio. Creazione di un gruppo di lavoro sul tema dei reinserimento lavorativo dopo un percorso terapeutico. n. 3 Infermieri professionali, psicologo, n. 3 medici n. 2 educatori professionali, n. 1 assistente sociale, n. 1 impiegare 123 7. Risultati attesi in relazione a - Esito visita per accreditamento del Team Regionale - N. ingressi in comunità - Dati di attività comprensivi di interventi congiunti con Enti Locali - Scuola indicatori regionali/distrettuali Previsione di spesa TOTALE 8. Piano finanziario: euro di cui di cui risorse risorse regionali comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) di cui risorse regionali (altri fondi) di cui di cui FRNA Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare 25.672,05* *Spesa ADMA (Assistenza Domiciliare Malati AIDS). TIPOLOGIA PRESTAZIONI ANNO 2008 Visite mediche e colloqui medico-pschiatrici ANNO 2009 1.522 2.189 18.397 18.370 Colloqui socio-educativi 951 1.028 Interventi socio-educativi 149 399 Interventi psicologici 537 602 Certificazioni per patenti 91 94 Trasferte in struttura 20 72 Attività d’équipe e supervisione casi (settimanale) 48 50 Inserimenti in strutture residenziali riabilitative 11 20 Attività ambulatoriale 124 DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA MINORI PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DISTRETTO DI FIDENZA SCHEDA N. 42 INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza INTERVENTO 1) Dai percorsi di valutazione e approfondimento diagnostico emerge una complessità delle situazioni, in cui anche le forme di disturbo minore si acutizzano con l’intrecciarsi di fattori di rischio aggiuntivi connessi a fenomeni di ordine sociale quali: cambiamenti nella struttura dinamica familiare, con fattori di rischio e discontinuità nei processi educativiaffettivi e di isolamento sociale; un livello di performance più elevato richiesto ai bambini nell’iter scolastico nei primi anni di scuola elementare; l’immigrazione, con le relative difficoltà di integrazione sociale e culturale; nuove forme di povertà e di precarietà che si stanno manifestando anche in conseguenza alle crescenti difficoltà economiche. 2) Necessità di strutture preadolescenziali/adolescenziali. residenziali terapeutiche per 1.Soggetto capofila dell’intervento Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Distretto di Fidenza le aree adolescenziali per target Dott. Silvano Rosani – Responsabile Unità Operativa Neuropsichiatria e Psicologia dell’Età Evolutiva Servizio Sociale – Terzo Settore - Scuole 5. Azioni previste Individuazione in ambito sovradistrettuale/distrettuale delle strutture idonee a svolgere funzioni residenziali per minori psicotici o con gravi disturbi psichiatrici. Lavoro in rete con i servizi che si occupano di assicurare ai bambini e ragazzi (con patologie con caratteristiche di gravità) la migliore qualità di vita possibile; Consolidamento della collaborazione con Il Servizio Sociale, in particolare verso la delicata e complessa azione di valutazione e presa in cura, nell’area della tutela dei minori e della genitorialità “difficile”. Applicazione della nuova procedura sulla certificazione Legge 104; progetto di monitoraggio approfondito dei processi di integrazione scolastica dei soggetti censiti ai sensi della L. 104 ad iniziare dalla scuola secondaria di primo e secondo grado. Consolidare l’attività di Neuropsichiatria più specificatamente rivolta a disturbi neurologici quali epilessia ed elettroencefalografia presso il Presidio Ospedaliero di Vaio 6. Risorse umane che si prevede di impiegare n. 5 logoterapisti, n. 1 educatore, n. 1 medico, n. 3 psicologi 125 7. Risultati attesi in relazione a - Dati di attività compreso EEG - N. casi valutati e presi in carico in modo congiunto con il Servizio Sociale indicatori regionali/distrettuali Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 8. Piano finanziario: di cui risorse regionali (altri fondi) di cui di cui FRNA Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare euro ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 Nuovi casi 305 334 59 Totale casi 756 825 891 TIPO DI PRESTAZIONE 2008 2009 Certificazione diversa da L. 104/92 Colloqui con famiglia e insegnanti Consulenza ad altri Servizi Controllo terapia Discussione caso clinico/Predisposizione piano trattamento/Verifica progetto Erogazione farmaci Esame del linguaggio, neuropsicologico e cognitivo, strumentale Incontri con altri Servizi Modifica terapia Nuova certificazione Osservazione/compartecipazione Profilo dinamico funzionale Psicoterapia individuale –genitore/bambino Relazione clinica Rinnovo certificazione Sostegno al singolo/alla coppia Trattamento disturbi apprendimento, linguaggio, motori, neuromotori, psicomotori, sia individuale che di gruppo Valutazioni psicodiagnostiche e processi di apprendimento Visita domiciiare Visita medica Visita psicologica TOTALE 16 1.572 10 17 34 1.636 5 14 967 1.033 3 3 713 796 241 6 21 170 5 651 239 11 333 247 1 49 187 7 435 187 59 315 2.693 2.449 269 270 24 563 419 8.943 35 513 392 8.667 126 DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA ADULTI PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DISTRETTO DI FIDENZA SCHEDA N. 43 INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza INTERVENTO 1) Riorganizzazione delle attività ambulatoriali del Centro di Salute Mentale svolte presso il Presidio di San Secondo 2) Progettazione per trasferimento presso il Complesso Sanitario di Vaio di funzioni ambulatoriali e di degenza semiresidenziale 3) Partecipazione attiva all’Unità di Valutazione Multidimensionale con valutazione di tutti i piani assistenziali e dei soggetti presenti in struttura Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Dr. Franco Marzullo – Responsabile Unità Operativa Salute Mentale dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Eventuali Servizio Sociale – Terzo Settore interventi/politiche integrate collegate Progetto Leggieri (integrazione Centro Salute Mentale, Medici di Medicina Generale, Dipartimento Cure Primarie) con la realizzazione di gruppi di lavoro a cadenza mensile. Partecipazione a gruppi di lavoro a carattere regionale. Integrazione Centro Salute Mentale, Ser.T, Servizi Sociali con l’attivazione dell’UVM distrettuale (Unità di Valutazione Multidimensionale) con incontri a cadenza programmata per formulare e verificare programmi congiunti relativi all’utenza multiproblematica. Il Centro di Salute Mentale ha individuato tre figure professionali che si interfacciano con il Ser.T. ed altre tre che si interfacciano con il Servizio Sociale. Partecipazione a gruppi di lavoro a valenza dipartimentale (focus group) inerenti l’integrazione tra Centro Salute 5. Azioni previste Mentale e Ser.T. Partecipazione al gruppo di lavoro dipartimentale e collaborazione con i Reparti di Medicina dell’Ospedale di Vaio per il trattamento dei soggetti portatori di disturbi del comportamento alimentare e di alterazioni metaboliche nelle condizioni di soprappeso. Ricollocare la sede CSM all’interno dell’area ospedaliera, sviluppare tutte quelle attività di promozione della salute attraverso anche l’integrazione con il settore scolastico e con le istituzioni per favorire il “vero” reinserimento nel mondo di lavoro ed il rispetto del diritto alla casa. Prosecuzione degli incontri di gruppo per i familiari con l’intento di sviluppare tale risorsa come sostegno ulteriore alle cure dei pazienti psichiatrici. 127 Prosecuzione delle attività riabilitative che hanno cercato di coinvolgere il volontariato, altri servizi e diversi settori del contesto sociale come “attività teatrale”, “pet-therapy”, “accompagnamoci – affido familiare”. Prosecuzione attività di consultazione e collegamento con il Pronto Soccorso ed i Reparti dell’Ospedale di Vaio. Prosegue l’attività del gruppo dei facilitatori in collaborazione con l’ufficio qualità del DSM-DP, partecipazione del Direttore al gruppo aziendale dei facilitatori del Governo Clinico, partecipazione del Direttore alla commissione provinciale del farmaco con riunioni a cadenza mensile per l’appropriatezza prescrittivi. 6. Risorse umane che si prevede di impiegare 7. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali 10. Piano finanziario: n. 25 infermieri professionali, n. 2 educatori, n. 1 operatore socio-sanitario, n. 1 operatore tecnico specializzato, n. 9 medici psichiatri. - n. prese in carico nella sub – zona San Secondo – Fontanellato – Soragna; - n. casi multiproblematici discussi e presi in carico in modo congiunto con valutazione multiprofessionale; - n. TSO - effettiva partecipazione al percorso per Centro interculturale - n. consulenze Pronto Soccorso e Presidio Ospedaliero Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse FRNA Fondo Fondo risorse da regionali risorse TOTALE comunali (Fondo nazionale sanitario altri regionali sociale locale (altri NA regionale soggetti + Fondo fondi) specificare straordinario) euro CENTRO SALUTE MENTALE Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 1165 338 173 16.239 5.526 1275 363 121 22.050 6.202 1278 478 248 26.465 6.446 Pazienti visti nell’anno Primi contatti aperti Dimessi durante l’anno Prestazioni complessive Prestazioni complessive medici PRESIDIO RESIDENZIALE PSICHIATRICO Attività residenziale Numero posti Numero utenti Utenti in lista d’attesa Ammissioni nel periodo Giornate di assistenza Dimissioni 2008 10 133 0 163 3.001 155 Attività semiresidenziale Numero posti Numero utenti Utenti residenti nella USL Numero di giornate 2008 6 54 54 5.950 128 2009 10 134 0 188 3193 182 2009 6 34 34 2190 PIANO DISTRETTUALE DELLE ATTIVITA’ PER LA NON AUTOSUFFICIENZA AREA ANZIANI L'invecchiamento della popolazione , trend demografico da tempo conclamato, dimostra come siano le classi più elevate quelle a forte rischio di entrare nella disabilità. Questo segmento della popolazione si può definire fragile, in quanto vede deteriorare facilmente la propria condizione di autonomia Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo incremento degli anziani in condizione di non autosufficienza con un conseguente aumento del bisogno di interventi di supporto all'anziano e o alla rete familiare che lo accudisce. Tra le problematiche che comportano nell'anziano la perdita della non autosufficienza assumono un peso sempre più rilevante i disturbi cognitivi conseguenti a problematiche legate alla demenza L'invecchiamento della popolazione incide sempre di più sul percorso di aiuto e chiede risposte personalizzate, flessibili e nuove competenze per l'evolversi di bisogni ( assistenziali, sanitari e sociali) sempre più complessi. Le problematiche connesse alle demenze , l'esigenza di favorire e di supportare la scelta della domiciliarità dell'anziano con livelli di autonomia e di dipendenza diversificati, adottando sistemi di cura e tutela di intensità differenti, la qualificazione dei servizi residenziali, costituiscono alcune fra le principali tematiche su cui si è sviluppata la programmazione del Piano Attuativo 2009. L'attuazione di monitoraggio sistematico e di verifica sullo stato di attuazione dei progetti previsti per il Piano Attuativo 2009 per l'area Anziani ha evidenziato risultati positivi sullo stato d'avanzamento dei progetti stessi, in coerenza con gli obiettivi strategici triennali. La progettazione del Piano Attuativo 2010 è la declinazione degli obiettivi strategici individuati nel Piano di Zona per la Salute e il Benessere 2009-2011, così riassumibili: sviluppare, con le risorse aggiuntive, l’articolazione e qualificazione della rete dei servizi, senza ridurre l’impegno del Fondo sanitario e dei bilanci degli Enti Locali per la non autosufficienza, rispetto a quanto assicurato sino ad oggi; sostenere, nel triennio, lo sviluppo equilibrato della rete, in termini di consolidamento, ampliamento, articolazione, qualificazione e potenziamento degli interventi, ad integrazione di quanto già sostenuto dalle famiglie per il mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti; promuovere la ricerca e la sperimentazione di innovazioni che consentano di accompagnare i cambiamenti in corso con risposte sempre più coerenti e finalizzate. La programmazione 2010 è stata realizzata in continuità con l'anno precedente ed il metodo di lavoro è stato condiviso con il Tavolo anziani rappresentativo dei diversi attori della rete formale ed informale ed integrato con le politiche degli altri Tavoli presenti a livello distrettuale in ottica di integrazione sociale e sanitaria e di promozione della partecipazione attiva della popolazione. La programmazione risente delle trasformazioni in atto introdotte dalla normativa regionale relativa all'accreditamento delle strutture socio sanitarie per anziani, secondo il vincolo della sostenibilità economica degli interventi nel medio periodo. 129 ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 44 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons .tà infanzia e adolescenz a Familiari □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ x□ □ □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Povertà e Esclusion e sociale □ Salute mentale Dipenden ze □ □ Prevenzione Cura/Assistenza □x □x INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 3.Costituzione/int 4. Sistema di 1. Supporto della multidisciplinare e lavoro egrazione di un accoglienza in domiciliarità □ d’èquipe □ Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO:ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI ( è in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Qualificazione delle rete dei servizi residenziali 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI Distretto di Fidenza se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e Responsabile SAA Daniela Egoritti recapiti [email protected] Via Berenini,151-Fidenza 130 tel. 0524.515.566-515.528 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Anziani o adulti assimilabili per patologia geriatrica Continuità Assistenziale Trasporti Coordinamento con Terzo Settore Effettuare inserimenti con congruità tra i bisogni emergenti delle persone e la possibilità di risposte delle strutture. Consolidamento di strumenti gestionali omogenei Realizzazione di un'analisi approfondita e condivisa dei bisogni a cui rispondono i servizi residenziali, al fine di elaborare dei progetti individualizzati di vita e di cura che tengano conto dell'evolversi dei bisogni degli anziani 6. Azioni previste Analisi di eventuali criticità emerse ed individuazione di possibili interventi di miglioramento Formalizzazione di momenti di supporto agli operatori Favorire momenti di socializzazione e di aggregazione con il territorio, in particolare con generazioni diverse, permettendo che ognuno diventi ricchezza per l'altro e creando una maggiore coesione sociale Prevenzione, mantenimento e recupero delle potenzialità e delle abilità delle persone anziane 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni ASP AUSL Enti Gestori dei Servizi Residenziali in Rete Coordinatori di Case Protetta RAA OSS 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Collaboratori amministrativi Assistenti Sociali MMG UVG Psicologa Congruenza tra gli ingressi e le caratteristiche dell'anziano 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Verifica dell'esistenza di strumenti omogenei utilizzati all'interno delle strutture residenziali regionali/distrettuali (da esplicitare) Maggiore coinvolgimento dei familiari Qualificazione degli operatori sui bisogni emergenti Previsione di di cui risorse di cui di di cui di cui di cui di cui spesa comunali risorse cui FRNA Fondo Fondo risorse TOTALE regionali risor nazional sanitario da (Fondo se e NA regionale altri 10. Piano sociale regi soggetti finanziario: locale + onali specificar € € 5.141.556 € € € € € € ,0 5.141.556,00 131 DOMICILIARITA' ANZIANI, NUOVE OPPORTUNITA' ASSISTENZIALE E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 45 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Giovani Familiari adolescenza □ □ □ Anziani Disabili Immigrati stranieri x□ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Prevenzione Cura/Assistenza x□ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □x (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 4. Sistema di 2. Presa in carico 3. 1. Supporto della accoglienza in multidisciplinare e Costituzione/integrazione domiciliarità □ lavoro d’èquipe □ di un Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: DOMICILIARITA' ANZIANI , NUOVE OPPORTUNITA' ASSISTENZIALE E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE( è in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE:Innovare e qualificare la rete dei servizi di assistenza domiciliare al fine di garantire maggiore estensione e flessibilità. Piena attuazione della DGR 1206/07 attraverso l'elaborazione di progetti integrati di vita e di cura condivisi con gli anziani e i loro familiari, garantendo il maggior benessere possibile 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI Distretto di Fidenza distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 132 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Daniela Egoritti Responsabile Servizio Assistenza Anziani [email protected] Via Berenini, 151-Fidenza Tel. 0524.515.566-515.528 Anziani e le loro famiglie Adulti assimilabili per patologia geriatrica 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate ADI Coordinamento con terzo settore Continuità Assistenziale Emersione e qualificazione del lavoro di Cura delle Assistenti Familiari CENTRI DIURNI utilizzo flessibile dei centri diurni sulla base dei progetti individualizzati di vita e di cura Formazione e consulenza agli operatori dei centri diurni da parte del consultorio dei Disturbi Cognitivi;monitoraggio dei disturbi comportamentali ed interventi di supporto e stimolazione cognitiva Offrire supporto alle famiglie , in particolare a quelli con anziani affetti da demenza Favorire la partecipazione del terzo settore a iniziative di socializzazione e animazione Creare opportunità di socializzazione e momenti di incontro tra generazioni diverse APPARTAMENTI CON SERVIZI Servizi destinati ad anziani singoli o in coppia, favoriscono la prevenzione, il consolidamento /recupero delle potenzialità e delle abilità. Favorire la partecipazione dell'anziano a momenti aggregativi Azioni previste ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO consolidamento del percorso degli inserimenti in casa protetta quale risorsa essenziale per il sostegno a domicilio di anziani non autosufficienti in periodi o situazioni particolari che metterebbero in difficoltà la permanenza dell'anziano al proprio domicilio. ASSISTENZA DOMICILIARE attraverso l'elaborazione di progetti individualizzati di vita e di cura per assicurare risposte integrate agli anziani assistiti al domicilio e rispondere in modo qualificato alla complessità dei bisogni socio-sanitari. L'approfondimento nella predisposizione del progetto di vita e di cura deve porre attenzione non solo alla cura ma anche alla vita sociale e di relazione dell'anziano. Favorire il mantenimento della vita di relazione degli anziani inseriti nei Servizi di Assistenza Domiciliare attraverso momenti di animazione e socializzazione strutturati e organizzati sulla base delle esigenze specifiche degli stessi, anche attraverso la collaborazione con le Associazioni di Volontariato I progetti prevedono anche interventi quali: PASTI TRASPORTI Mantenimento del FOCUS GROUP sull'Assistenza Domiciliare finalizzato alla verifica dei requisiti previsti dalla DGR1206/07 e verifica requisiti richiesti per l'accreditamento transitorio. Consolidamento del protocollo dell'assistenza domiciliare integrata. Prosecuzione di MOMENTI FORMATIVI comuni per operatori sociali e sanitari, in particolare tra i Nuclei di Cure Primarie e i SAD .Implementazione della conoscenza reciproca dei servizi Sanitari e Sociali 133 SERVIZI DI TELEASSISTENZA, TELESOCCORSO E TELECONTROLLO Diffusione in tutti i comuni del servizio attraverso nuova convenzioni con il 118 e la Pubblica Assistenza di Fidenza : Progetto Distrettuale Telesoccorso Amico che coinvolge i Comuni di Busseto, Fontanellato, Fontevivo, Polesine, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Roccabianca, Trecasali, Zibello consolidamento di questi servizi, strumenti utili per avviare nuove forme di contatto e ascolto dei bisogni. Nell'elaborazione dei piani individualizzati di vita e di cura , fermi restando gli interventi già previsti dalla 1206/07, devono essere valutate con attenzione le condizioni del nucleo familiare di riferimento dell'anziano non autosufficiente, anche in relazione all'espulsione di uno o più componenti dal mondo del lavoro in relazione alla crisi economica e occupazionale attualmente in corso. ASSEGNI DI CURA Garantire la corretta applicazione della risorsa e verificare gli esiti in relazione al mantenimento dell'anziano a domicilio Elaborazione di proposte migliorative relativamente alle procedure per la concessione dell'assegno e adeguamento SMAC Monitoraggio sulle situazioni che si avvalgono delle Assistenti Familiari regolarmente assunte Confronto con i diversi Organismi Istituzionali e le Organizzazioni Sindacali sull'utilizzo della risorsa, in coerenza con le linee di indirizzo regionali che tengono conto di un uso flessibile e coerente con la situazione di particolare crisi che colpisce gli anziani e loro famiglie. CONTRIBUTO AGGIUNTIVO Monitoraggio sulle situazioni che si avvalgono di assistenti familiari regolarmente assunte 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Servizio Assistenza Anziani Anziani afferenti ai Servizi di Assistenza Domiciliare del Comuni Servizi Sociali dei Comuni AUSL Associazioni di Volontariato ASP Centro per l'Impiego Patronati Sindacati Cooperative Sociali Pubblica Assistenza Fidenza 118 Assistenti Sociali OSS-RAA 8. Risorse umane che si prevede IP MMG di impiegare Volontari Consolidamento in tutti i Comuni dei percorsi individuati per il raggiungimento dei requisiti previsti dalla DGR 1206/07 Differenziazione delle risposte attraverso la predisposizione di Piani di Vita e di Cura che tengano conto della globalità dell'anziano inserito nel suo contesto di indicatori regionali/distrettuali (da vita 9. Risultati attesi in relazione a esplicitare) Ulteriore qualificazione del lavoro di cura al domicilio affrontandone le criticità eventuali per meglio adattarsi alle nuove esigenze assistenziali Consolidamento percorsi a sostegno della domiciliarità per anziani soli, avvalendosi anche del supporto della Comunità 134 Previsione di di cui di cui risorse spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA Contributi aggiuntivo Telesoccorso: € 25.000,00 (FNA 2009) Pasti: € 80.000,00 (FNA 2009) + € 20.000,00 (FNA 2010) 10. Piano finanziario: Assegni di cura : € 841.455,00 Trasporti: € 20.000,00 (FNA 2009) + € 20.000,00 (FNA 2010) Ricoveri Temporanei: € 110.000,00 Assistenza (FNA 2009) + Domiciliare: € 50.000,00 € (FNA 2010) 765.000,00 € 2.126.455,00 Contributo Aggiuntivo:€ 65.000,00 (FNA 2009) + € 50.000,00 (FNA 2010) Appartamenti Protetti: € 50.000,00 (FNA 2009) + € 30.000,00 (FNA 2010) 135 di cui Fondo sanitario regionale CONTINUITA' ASSISTENZIALE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 46 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* e Respons.tà infanzia Familiari adolescenza □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani Anziani x□ □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Disabili □ Prevenzione Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza x□ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 3. 4. Sistema di 1. Supporto della multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione accoglienza in domiciliarità □ d’èquipe □ di un Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: CONTINUITA' ASSISTENZIALE……(L' intervento è in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune) Servizio Assistenza Anziani forma associativa, 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma Distretto di Fidenza distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Daniela Egoritti Responsabile SAA Via Berenini 151-Fidenza 136 ALTRE [email protected] Tel. 0524.515.528-566 Anziani non autosufficienti, parzialmente autosufficienti, anziani fragili e le loro famiglie 4. Destinatari Adulti assimilabili per patologia psichiatrica Protocollo per l'ingresso in casa protetta 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Assistenza Domiciliare Integrata Assistenza Domiciliare e Contributi Aggiuntivi Qualificazione del Lavoro di Cura delle Assistenti Familiari Monitorare il Protocollo per le Dimissioni e i compiti attraverso l'Osservatorio distrettuale delle Dimissione protette Favorire la partecipazione ad interventi formativi di tutte le figure professionali 6. Azioni previste coinvolte nel percorso delle dimissioni protette Attuare il protocollo per l'Assistenza Domiciliare Integrata Garantire la continuità assistenziale anche ad anziani già inserite in strutture residenziali 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Presidio Ospedaliero di Fidenza e San Secondo Azienda Ospedaliera di Parma Dipartimento Cure Primarie Centro di Cure Palliative Servizio Sociale dei Comuni ASP Assistenti Sociali SAA-OSS MMG IP UVG ROAD Personale amministrativo del Dipartimento Cure Primarie per la Protesica N di anziani in dimissione protetta rispetto al numero degli anziani presi in carico dai servizi regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: di cui di cui risorse risorse regionali comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) € 0,00 137 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare DEMENZE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 47 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Anziani Disabili □ □ Immigrati stranieri □ Prevenzione x□ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro di in □ INTERVENTO/PROGETTO: SVILUPPO DELLA CAPACITA' DI CURA DEI SERVIZI DELLA RETE E DELLE ATTIVITA' DI SOSTEGNO AI FAMILIARI DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA ( in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE:SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA NEL LAVORO DI CURA 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di realizzazione 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Servizio Assistenza Anziani Distretto di Fidenza Daniela Egoritti Responsabile SAA Via Berenini, 151, Fidenza tel. 0524.515.566-528 [email protected] 138 ALTRE Anziani affetti da disturbi cognitivi Care-giver formali e informali, familiari che si fanno carico della cura e dell'assistenza di un anziano con problemi cognitivi 4. Destinatari Consulenza del Consultorio dei Disturbi Cognitivi Consolidamento del percorso organizzativo della rete clinica ospedaliera e dell'ospedale-territorio Favorire interventi di collegamento con le organizzazioni di collegamento con le organizzazioni di volontariato 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Percorso diagnostico preferenziale presso la Neurologia di Vaio anche con la possibilità del day-hospital per accuratezza diagnostica e tempestiva Eventi formativi specifici e continui per gli operatori socio-assistenziali dei servizi territoriali al fine di uniformare i metodi di assistenza Corsi di stimolazione cognitiva Sviluppo e consolidamento delle attività di supporto ai familiari con consulenze psicologiche ed assistenziali, con gruppi di sostegno e di auto-mutuo-aiuto avvalendosi anche delle realtà locali di volontariato; in particolare proseguire l'attività di informazione/formazione svolta sul territorio anche dell'Associazione Gruppo Sostegno Alzheimer di Fidenza. Qualificare i servizi socio-sanitari e sanitari del territorio rispetto all'accoglienza e alla gestione degli anziani affetta da demenza Consulenza nelle case protette, nei centri diurni e presso i domicilio Eventi formativi specifici per MMG 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori SAA Consultorio dei Disturbi Cognitivi SP Az. Ospedaliera Servizi Sociali Enti Gestori dei Servizi della Rete Cooperative Sociali Associazioni di Volontariato Responsabile SAA Assistenti Sociali MMG Neurologi UVG Numeri di iniziative dell'Associazione Alzheimer Numero di incontri di supervisione nelle equipe dei Centri diurni e del SAD Numero di interventi formativi/aggiornamento rivolti alla cittadinanza regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) euro 0,00 139 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 48 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ x□ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X□ Prevenzione Cura/Assistenza X□ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova attivazione? No □ Sì □ Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 4. Sistema di 2. Presa in carico 3. 1. Supporto della accoglienza multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione domiciliarità □ in d’èquipe □ di un Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA Nuovo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Promozione del benessere e della salute , sostegno alla famiglia 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se Servizio Assistenza Anziani Distretto di Fidenza subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e Daniela Egoritti Responsabile SAA 140 ALTRE recapiti [email protected] 0524.515.566-528 4. Destinatari Anziani e loro familiari 5. Eventuali interventi/politiche integrate Sportello Sociale Spazi sanitari dedicati collegate Garantire adeguata informazione agli anziani ed ai loro familiari sulle opportunità relativa ai servizi attivati e alle relative modalità di accesso, attraverso materiale informativo distribuito a tutti i residenti che compiono 85 anni. L’obiettivo è quello di favorire l’accesso al sistema integrato dei servizi attraverso attività di informazione e orientamento. Definire modalità integrate con gli operatori del sanitario al fine di fornire le informazioni utili al cittadino 6. Azioni previste Per la predisposizione della broshure ci si avvarrà delle competenze interne ai Comuni e si produrrà materiale semplice ed in economia. Per la spedizione ogni comune provvederà per i propri cittadini. Detto programma avrà una durata biennale e interesserà anche gli anziani ultraottantacinquenni residenti al 01.01.10 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti I servizi della rete AUSL ASP Associazioni di Terzo Settore 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Addetti alla comunicazione dei Comuni Operatori dei servizi per anziani 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Previsione di di cui spesa risorse TOTALE comunali Promozione dei servizi della rete Maggiore conoscenza dei Servizi sanitari e sociali e degli interventi svolti nei rispettivi ambiti operativi Accesso consapevole dei cittadini alla rete dei Servizi di cui risorse di cui risorse regionali regionali (altri (Fondo fondi) sociale locale + Fondo €0 141 di cui di cui FRNA Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare AREA DISABILI Gli obiettivi triennali di riferimento per la progettualità 2010 sono i seguenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. creare nuove opportunità di residenzialità per persone disabili in strutture abitative “normali” dare continuità ai progetti di vita delle persone disabili sostenere le famiglie anche attraverso ricoveri temporanei implementare la disponibilità di posti per inserimenti delle situazioni più gravi Stabilizzare la rete di laboratori pubblici e privati, per fornire maggiori opportunità Predisporre progetti per la socializzazione delle persone disabili in ambiti di “normalità” Attivare percorsi e attività di integrazione scolastica ed extra-scolastica Integrazione delle attività con altri servizi (Psichiatria e NPI) Sostenere le famiglie anche attraverso la presenza di “tutor” familiare. La concretizzazione di tali obiettivi si intreccia con la realizzazione dei necessari percorsi di accreditamento delle strutture per persone disabili. Le indicazioni regionali, secondo le quali è stata compilata per ogni utente delle strutture una scheda di rilevazione del grado di disabilità e del bisogno assistenziale, produrranno una trasformazione dei centri con una maggiore omogeneizzazione delle tipologie. Ovviamente questo processo richiederà anche risorse economiche per l’adeguamento delle rette. La progettazione 2010 sviluppa un radicamento delle attività di sostegno domiciliare. L’aumento che nel corso del 2009 si è verificato a carico della residenzialità impone, infatti, un’azione forte sulla prevenzione della residenzialità stessa. I progetti si realizzeranno in relazione con gli obiettivi triennali e compatibilmente con le risorse disponibili. 142 DOMICILIARITA’ DISABILI, NUOVE OPPORTUNITA’ ASSISTENZIALI E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 49 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani □ □ Disabili x Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza x x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ INTERVENTO/PROGETTO: DOMICILIARITA’ DISABILI, NUOVE OPPORTUNITA’ Altro ASSISTENZIALI □ E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE (contiene progetti in continuità con l’anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1. Sostenere le famiglie di persone con disabilità in tutte le fasi di vita della persona disabile, anche attraverso la costruzione di reti di famiglie e di esperienze di integrazione con il terzo settore 2. Sostenere i progetti di socializzazione e di inclusione delle persone con disabilità 3. Attivare percorsi di integrazione tra il territorio e la scuola 4. Facilitare gli accessi delle persone disabili ai servizi sanitari e sociali 5. Integrare i Servizi a favore di persone disabili con i Servizi sanitari opportuni (in particolare Psichiatria e Neuropsichiatria infantile) 6. Implementare la rete di trasporti a favore di persone disabili 143 1.Soggetto capofila Azienda USL di Parma - Distretto di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Fulvia Cavalieri Via Berenini, 151 – Fidenza [email protected] 0524515519 3381628504 Persone con disabilità e le loro famiglie • politiche scolastiche in particolare per quanto attiene all’integrazione scolastica delle persone disabili • Politiche della sicurezza e della coesione sociale • Politiche inerenti la mobilità 1. Continuità nell’erogazione dell’assistenza domiciliare 2. Attività di sostegno e aiuto alle famiglie multiproblematiche o con situazioni di disabilità gravissime 3. Interventi di sostegno nelle famiglie con bambini con gravissima disabilità 4. Continuità negli inserimenti in laboratorio 5. Consolidamento della rete di attività laboratoriali, di uso del tempo libero, di prevenzione dell’isolamento 6. Pieno utilizzo laboratorio FARD, di nuova apertura 7. Aumento posti laboratorio DOPO di NOI 8. Nuovi inserimenti in centri diurni e laboratori protetti 9. Ricoveri di sollievo 10. Programmazioni interventi e spese per accreditamenti • Servizio sociale dell’Azienda USL – Distretto di Fidenza • Servizi amministrativi e sanitari del Distretto di Fidenza • Cooperative sociali di tipo A e di tipo B • Associazioni di volontariato • Famiglie • Scuola - oss - educatori 8. Risorse umane che - coordinamenti Servizi sociali - assistenti sociali si prevede di impiegare - coordinamenti cooperative sociali - volontari singoli o associati - assistenti familiari In relazione alla sempre maggiore integrazione tra servizi sociali e sanitari e la costruzione di servizi e reti che permettano la permanenza a casa della persona disabile ci si attende di: 1. costruire una rete di sostegno alle famiglie con la presenza di tutors familiari costituiti 9. Risultati attesi in da: relazione a indicatori - assistenti familiari - volontari regionali/distrettuali (da - operatori 2. intervenire a favore di famiglie con minori con disabilità esplicitare) 3. costruire pratiche stabili di interrelazioni tra laboratori e scuole 4. ricorrere meno frequentemente alla residenzialità stabile 5. rendere più diffuso sul territorio la rete di disponibilità di attività a favore di soggetti con disabilità, anche minori 144 6. completare la rete di servizi diurni Previsione di di cui spesa TOTALE risors e comu nali di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordin ario) 10. Piano finanziario: euro 1.447.403,25 di cui risor se regio nali (altri fondi ) di cui FRNA - Centri sociooccupazionali € 470.000,00 - centri socioriabiliativi € 340.000,00 -domiciliarità € 232.408,81 di cui Fondo nazionale NA Assegni cura € 110.000 (FNA 2009)+ € 50.000,00 (FNA 2010) Accoglienza temporanea di sollievo € 50.000,00 (FNA 2010) Assistenza domiciliare € 144.260,23 (FNA 2009) + € 50.734,21 (FNA 2010) 1.042.408,81* 404.994,44 di cui Fon do san itari o regi ona le di cui risorse da altri sogget ti specifi care * Nella cifra di € 1.042.408,81 sono ricompresi € 160.809,81 quali risparmi dell’anno 2009 (risorse assegnate e programmate nel PAA 2009 e non spese). 145 ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 50 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani □ □ Disabili X Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza X □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* Assistenza residenziale disabili PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 123- creare nuove opportunità di residenzialità per persone disabili in strutture abitative “normali” dare continuità ai progetti di vita delle persone disabili sostenere le famiglie anche attraverso ricoveri temporanei 4- implementare la disponibilità di posti per inserimenti delle situazioni più gravi 1.Soggetto Comune di Fidenza capofila 2. Ambito Distretto di Fidenza territoriale di 146 ALTRE realizzazione 3. Referente dell’intervento: Fulvia Cavalieri [email protected] 0524515519-3381628504 nominativo e recapiti 4. Destinatari Persone adulte con disabilità 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Non sono in programmazione nell’immediato inserimenti in residenzialità, ma nell’area disabilità gli ingressi sono frequentemente risposta ad un’urgenza che si viene a creare per perdita del care giver o per improvvisa insorgenza della disabilità in persona con scarsa rete di sostegno. Di seguito vengono descritte le azioni previste. 1. Struttura a gestione pubblica (Casa Il Ponte) ♦ programmazione e attuazione degli interventi per l’attivazione della richiesta di accreditamento, soprattutto dal punto di vista del numero e della professionalità di operatori ♦ partecipazione al bando regionale per interventi in conto capitale che produrrebbero l’ampliamento a 14 posti della struttura 2. Residenzialità in convenzione ♦ programmazione e attuazione dei contratti di servizio con le strutture che verranno accreditate ♦ programmazione di specializzazione di interventi secondo lo schema riportato nell’introduzione 3. Le case ritrovate Ad aprile inizierà la sperimentazione del progetto “Le case ritrovate”, a cui parteciperanno 2 persone disabili del nostro Distretto - Servizio sociale del Distretto - Cooperative sociali - Famiglie - OSS ed educatori nelle strutture - assistente familiare nel progetto “Case ritrovate” - coordinatore area disabili e ass. sociali del Servizio sociale - membri UVM Relativamente all’obiettivo regionale di aumentare il numero di fruitori e migliorare la rete di servizi ci si attende: in relazione a Definire meglio le tipologie di disabilità delle persone inserite in strutture residenziali Costruire una nuova realtà abitative in cui le strutture esistenti, laboratori, socioindicatori riabilitativi diurni e socio-riabilitativi residenziali forniscano aiuto alla maggiore autonomia regionali/distrettua abitativa di soggetti con disabilità - Sviluppare una progettualità a lungo termine per rispondere a specifiche tipologie di li (da esplicitare) disabilità Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da TOTALE comunal (Fondo regional nazional sanitario altri i sociale i (altri e NA regional soggetti locale + fondi) e specificar 10. Piano Fondo e finanziario: straordinario ) 1.360.450,0 1.360.450,0 uro 0 0 9. Risultati attesi 147 PROGRAMMI TRASVERSALI ANZIANI E DISABILI EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSITENTI FAMILIARI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 51 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Anziani x□ Disabili □ Immigrati stranieri □ Prevenzione Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza x□ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova attivazione? No □ Sì □ Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 3. 4. Sistema di 1. Supporto della multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione accoglienza in domiciliarità □ d’èquipe □ di un Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSITENTI FAMILIARI( l’intervento se è in continuità con l'anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se Servizio sociale del comune Capofila Distretto di Fidenza subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Marco Antonioli Responsabile Servizio Sociale 148 ALTRE Comune di Fidenza Via Berenini, 151, Fidenza tel. 0524.517.399 Anziani e le loro famiglie 4. Destinatari Disabili Assistenti familiari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Favorire la partecipazione alle opportunità formative , attraverso azioni informative e di sensibilizzazione rivolte sia alla famiglia e che alle assistenti familiari , prevedendo anche un eventuale supporto emotivo per continuità nella cura dell'anziano Organizzare momenti di sostegno alle assistenti familiari attraverso azioni di tutoring domiciliare da parte di operatori dei servizi della rete 6. Azioni previste Rilevare le opportunità di raccordo tra domanda e offerta esistenti sul territorio e sviluppare una progettualità mirata ed organizzare dei punti di ascolto Integrazione delle Assistenti Familiari nella rete dei servizi 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Consulenze per i familiari e mediazioni culturali AUSL Servizi Sociali dei Comunicare Servizio Sociale Delegato dell'AUSL Centro per L'impiego Sindacati Cooperative Sociali Assistenti Sociali Assistenti domiciliari Educatori Mediatori Culturali Personale AUSL Presa in carico tramite supervisione, consulenza e affiancamento delle persone assistite al domicilio direttamente dai familiari e con l'aiuto delle assistenti familiari garantendo anche le funzioni di tutoring 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Rinforzo formativo delle assistenti familiari nel lavoro di cura, conosciute e non conosciute dai servizi regionali/distrettuali (da esplicitare) Favorire processi di inclusione sociale da parte delle assistenti familiari che degli anziani da loro assistiti 10. Piano finanziario: Previsione di spesa TOTALE Monitorare l'utilizzo dell'assegno di cura e del contributo aggiuntivo come misura a sostegno della regolarizzazione delle badanti di cui di cui risorse di cui risorse di cui di cui di cui di cui risorse regionali regionali FRNA Fondo Fondo risorse da comunali (Fondo (altri fondi) nazionale sanitario altri sociale NA regionale soggetti locale + specificare Fondo € 0,00 149 AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO - LEGGE REGIONALE 29/97 ARTT. 9 E 10 SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 52 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza □ Giovani Anziani □ □ Disabili X Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* X INTERVENTO/PROGETTO: AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO - LEGGE REGIONALE 29 ARTT. 9 E 10 – continuità con l'anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Antonioli Marco – 0524.517399 – mail: [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari I cittadini in situazione di handicap grave di cui al comma 3 dell’art 3 della legge 104/92 o loro familiari. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 150 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali Azioni informative sulle modalità e criteri d’accesso ai contributi Raccolta delle domande da parte dei Comuni entro il mese di aprile Valutazione delle domande da parte dell’Ufficio di Piano Assegnazione e liquidazione del contributo da parte del comune capofila entro il mese di ottobre Comuni, CAD coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Personale delle amministrazioni comunali per la raccolta e la valutazione delle domande Numero di domande pervenute Numero di domande ammesse Riduzione del numero di domande escluse regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di cui di spesa risorse comunali totale** € 10. Piano finanziario: € 20.000,00 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) € 20.000,00 151 di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale € Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € € CENTRO PER L’ ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE DOMESTICO PER PERSONE DISABILI ED ANZIANE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 53 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ X X □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO PER L’ ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE DOMESTICO PER PERSONE DISABILI ED ANZIANE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila Comune di Parma dell’intervento 2. Ambito territoriale di Zona sociale di Parma realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o 152 provinciale) 3. Referente PELLEGRINI SILVIA – Servizio Politiche per Disabili – Comune di Parma – L.go Torello de Strada 11/a – tel. 0521/218858 dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Persone disabili ed anziane 5. Eventuali Servizio sociale di base, UVG, Unità di valutazione multidimensionale interventi/politiche integrate collegate - Attività formative e informative nei confronti delle referenti del PAI - Sopralluogo preventivo presso le abitazioni dei cittadini interessati per valutare le necessità e sopralluogo finale per verificare la congruità dell’intervento realizzato - Redazione di un documento con le proposte d’intervento Comunicazione al soggetto gestore delle risorse finalizzate della congruità degli interventi e della spesa Comuni del Distretto e il soggetto gestore del Fondo 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Equipe multiprofessionale del Centro Adattamento Ambiente Domestico, assistenti sociali referenti per il PAI, UVG e Unità di valutazione multidimensionale - N° consulenze effettuate N° incontri informativi sui contributi previsti d al FRNA N° contributi erogati regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di cui di cui risorse regionali di spesa risorse TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 6.502,22 6.502,22 * quota parte di competenza del Distretto di Fidenza 153 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE SOGGETTI FRAGILI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 54 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ x□ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza x□ x□ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova attivazione? No □ Sì □ Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE SOGGETTI FRAGILI( l’intervento è in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) . Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso Servizio Assistenza Anziani Distretto di Fidenza diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti Daniela Egoritti Responsabile SAA Via Berenini, 151, Fidenza 154 ALTRE [email protected] tel. 0524.515.566-528 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Anziani e le loro famiglie Condivisione delle progettaulità a favore della fragilità con il Terzo Settore e le Organizzazioni Sindacali Potenziamento e qualificazione del trasporto solidale Collaborazione con il Dipartimento Cure Primarie Individuare i bisogni dell'anziano in condizioni di fragilità, attraverso il confronto tra gli Enti, le Cooperative sociali e il Volontariato Mappatura della fragilità, evidenziando le diverse caratteristiche che determinano tale condizione. L'utilizzo degli indicatori individuati, attraverso una metodologia integrata tra sociale e sanitario, potrebbe permettere di intercettare precocemente le situazioni a rischio, assicurando un miglioramento della qualità della vita della popolazione anziana ed evitando di intervenire solo in fase di emergenza Ricognizione dei servizi e delle risorse già esistenti sul territorio e dei relativi dati di attività al fine di valutare l'adeguatezza delle risposte agli anziani fragili; individuazione di nuovi interventi Favorire una maggiore partecipazione attiva di anziani parzialmente autosufficienti a momenti aggregativi e di tipo culturale sul territorio al fine di prevenire e contrastare rischi di isolamento e di solitudine. 6. Azioni previste Sviluppo di interventi a “bassa soglia ” prima che raggiungano il livello di alta complessità e pregiudichino la possibilità dell'anziano di rimanere nel proprio contesto familiare e sociale Consolidare gli spazi ed attività per l'incontro e la socializzazione per anziani con grado di non autosufficienza lieve, in cui possono essere assicurati tutela ed interventi a carattere assistenziale. Attuazione del Piano Emergenza Caldo Consolidamento e progettazione di corsi di stimolazione sensoriale (realizzazione di corsi di attività motoria, di tetro terapia, percorsi benessere) e di sostegno agli anziani e ai loro familiari ( gruppi di automutuo aiuto) Garantire attraverso il coordinamento SAA una mappatura delle Associazioni di volontariato rivolte alla popolazione anziana esistenti nel territorio; verificare una ricognizione delle attività già in programma presso le varie associazioni per metterle in rete e offrire a tutti la possibilità di aderire alle stesse. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti SAA Comuni Associazioni di Volontariato Centri Anziani Centri Sportivi Parrocchie ASP 155 AUSL Assistenti Sociali RAA e OSS MMG Personale di Associazioni sportive ricreative Personale del Dipartimento Cure Primarie 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Mappatura aggiornata delle attività di volontariato presenti nel territorio e delle specifiche attività fornite 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Mappatura degli anziani fragili non conosciuti dai servizi regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa TOTALE di cui risorse comunali 10. Piano finanziario: 20.000,00 Definizione condivisa di “fragilità” € Creare condizioni di tutela e sicurezza per anziani fragili, anche attraverso azioni di prevenzione, monitoraggio e verifica sia da parte dei servizi sociali che sanitari. di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da (Fondo sociale regionali nazionale sanitario altri locale + Fondo (altri fondi) regionale soggetti straordinario) specificare € € 156 € 20.000,00 (FNA 2009) € € AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 55 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Anziani x□ Disabili x Immigrati stranieri □ Prevenzione Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale x□ Dipendenze □ Cura/Assistenza □ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 1. Supporto 2. Presa in carico 3. 4. Sistema di della multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione accoglienza in domiciliarità □ d’èquipe □ di un Fondo comune □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Costruzione di un welfare di comunità, capace di sviluppare una società solidale centrata sulla persona, tutela della persona fragile con risposte in grado di dare risposte ad esigenze fondamentali della vita. 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Figura di sistema Ufficio di Piano Distretto di Fidenza Anna Piletti Via Berenini 151 Fidenza tel 0524- 515515 157 dell’intervento: [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari Volontari, Operatori dei servizi delle aree disabilità, anziani, salute mentale 5. Eventuali Area trasversale sul benessere dei cittadini fragili ( disabilità, anziani, salute mentale) interventi/politiche integrate collegate Il presente progetto nasce dalla necessità di dare concretezza alla recente legge regionale n.11 del 24 luglio 2009 sulla figura dell’amministratore di sostegno così come previsto anche dalla legge nazionale n. 6/2004, in particolare è necessario pubblicizzare verso la cittadinanza , i membri delle associazioni di terzo settore del Distretto, i familiari dei cittadini più fragili e gli operatori dei servizi la possibilità di usufruire di questa figura, è inoltre necessario formare nuovi amministratori di sostegno che si iscrivano al registro istituito dalla Provincia di Parma. Obiettivi: ►Promuovere nel territorio distrettuale la conoscenza della figura dell’Amministratore di sostegno così come previsto dalle normative vigenti. ► Sensibilizzare i volontari , gli operatori , i familiari sulla figura dell’Amministratore di sostegno ► Formare nuovi amministratori di sostegno da iscrivere nell’albo provinciale. 6. Azioni previste Strumenti : ► Incontri con le Associazioni per sensibilizzare alla problematica ► Incontro con gli operatori dei Servizi per raccogliere osservazioni e bisogni ► Convegno informativo e di lancio dell’attività formativa ► Corso di formazione per nuovi amministratori di sostegno in collaborazione con la Provincia d Parma e associazione Trustee ► Coordinamento dei volontari che accettano di diventare amministratori di Sostegno ► Comuni del Distretto 7. Istituzioni/attori ► Provincia di Parma ► Area anziani, area disabili, area salute mentale servizi del Distretto sociali coinvolti ► Associazioni del Distretto d Fidenza ► Associazione Trustee. 8. Risorse umane che Personale amministrativo dei Comuni Volontari delle Associazioni del Terzo Settore Distrettuale si prevede di impiegare Operatori dei servizi interessati ►Aumento del numero di volontari del Distretto che si iscrivono al registro provinciale 9. Risultati attesi in degli amministratori di sostegno. relazione a indicatori ►Maggiore informazione ai familiari sulla figura dell’amministratore di sostegno ►Maggiore informazione agli operatori sulla figura dell’ amministratore di sostegno regionali/distrettuali (da ► Sensibilizzazione del territorio distrettuale sulle opportunità offerte dalla figura esplicitare) dell’amministratore di sostegno. ►Maggiore coinvolgimento /collaborazione con il Giudice Tutelare Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA Fondo Fondo risorse da regionali nazionale sanitario altri TOTALE comunali (Fondo sociale locale (altri NA regionale soggetti 10. Piano fondi) specificare + Fondo finanziario: straordinario) euro 0,00 158 ACCESSO E PRESA IN CARICO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 56 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza □ □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani X □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Disabili Anziani □ Immigrati stranieri □ Prevenzione Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X□ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x□ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L’azione è di nuova attivazione? No □ Sì □ Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 4. Sistema di 2. Presa in carico 3. 1. Supporto della multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ emergenza □ d’èquipe □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: ACCESSO E PRESA IN CARICO ( è in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: SOSTEGNO ALLA AMIGLIA 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se Servizio Assistenza Anziani Distretto di Fidenza subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e Daniela Egoritti Responsabile SAA [email protected] 0524.515.566-528 recapiti Fulvia Cavalieri Responsabile Area Disabili [email protected] 159 ALTRE Via Berenini 151, Fidenza Anziani o adulti assimilabili per patologia geriatrica, disabili ,e loro familiari residenti nel Distretto 4. Destinatari Sportello Sociale 5. Eventuali interventi/politiche integrate Punti Unici di Accesso collegate Protocolli Enti Locali e AUSL Sviluppare le capacità professionali di analisi dei bisogni accompagnamento e nel percorso di aiuto e nella rete integrata Garantire la unitarietà di accesso, capacità di ascolto, azioni di accompagnamento, attività di analisi della domanda, collegamento e sviluppo di collaborazioni con altri soggetti nel caso di compresenza di bisogni differenti 6. Azioni previste Progettazione di percorsi individualizzati di vita e di cura per facilitare l'accesso, garantire una valutazione multidimensionale dei bisogni, delle risposte integrate e il rispetto della scelta dei beneficiari; condivisione del progetto. Definire modalità integrate con gli operatori del sanitario al fine di fornire le informazioni utili al cittadino 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti I servizi della rete AUSL ASP 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 2 Assistenti sociali 2 Psicologhe borsiste Promozione dei servizi della rete ai vari livelli in un'ottica di integrazione e presa in carico globale 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Incrementazione della capacità di analisi della domanda e dei bisogni per attivare le situazioni più idonee e organizzare e organizzare servizi innovativi Implementazioni della conoscenza reciproca dei Servizi sanitari e sociali e degli interventi svolti nei rispettivi ambiti operativi, attraverso l'organizzazione di momenti di condivisione Valorizzazione dell'autodeterminazione del processo d'aiuto incentivando la partecipazione attiva alla definizione dei progetti individualizzati di vita e di cura. 10. Piano finanziario: Previsione di di cui spesa risorse TOTALE comunali di cui risorse di cui risorse regionali regionali (altri (Fondo fondi) sociale locale + Fondo 121.000,00 160 di cui di cui FRNA Fondo nazionale NA (annualità 2009) 121.000,00 di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA Recependo le indicazioni fornite dagli Assessorati per le politiche sociali e per la salute della Regione Emilia Romagna in merito alla programmazione delle risorse complessivamente disponibili per le politiche per la non autosufficienza da Fondo Nazionale , dato atto della sovrapposizione del tutto straordinaria , nel medesimo esercizio, di due annualità del FNA, rileva sottolineare che le risorse sono state programmate in modo da assicurare continuità nella programmazione e congruità del volume annuo di risorse impiegate rispetto al fabbisogno della popolazione di riferimento. La programmazione delle risorse complessive viene suddivisa in tabelle distinte per le due annualità, precisandosi che mentre quelle del FNA 2009 sono già state assegnate all’ambito distrettuale con la DGR 2364/2009, quelle del FNA 2010 pur programmate, devono ancora essere assegnate alle Regione e quindi non risultano ancora certe negli importi per cui, in caso di modifiche rispetto al programmato, si procederà in sede di Comitato di Distretto a definirne, in diminuzione e/o in aumento, con precisione, l’esatta consistenza per tipologia di intervento/azione. Di seguito si riportano le tabelle sopra descritte: le schede relative agli interventi finanziati sono già state incluse all’interno dei diversi capitoli: 161 FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA ANNO 2009 risorse assegnate: FNA ANNO 2009 € 745.260,23 RIPARTIZIONE RISORSE PER INTERVENTO ANZIANI DISABILI TOTALE Consolidamento e potenziamento assegni di cura (contributo aggiuntivo area anziani e assegno di sostegno disabili) 65.000,00 110.000,00 175.000,00 Consolidamento e potenziamento domiciliarità Servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cure: Pasti Servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cure: Trasporti Servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cure: Telesoccorso e teleasssitenza Accoglienza temporanea di sollievo 80.000,00 4.000,00 84.000,00 20.000,00 20.000,00 25.000,00 25.000,00 110.000,00 110.000,00 Servizi di prossimità:Alloggi protetti Interventi a sostegno di soggetti fragili 50.000,00 50.000,00 20.000,00 140.260,23 160.260,23 TOTALE 370.000,00 254.260,23 624.260,23 Rafforzamento e potenziamento accesso e presa in carico Rafforzamento e potenziamento accesso e presa in carico 121.000,00 TOTALE GENERALE 745.260,23 162 FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA ANNO 2010: risorse assegnate: FNA ANNO 2010 € 670.734,21 RIPARTIZIONE RISORSE PER INTERVENTO ANZIANI DISABILI TOTALE Consolidamento e potenziamento assegni di cura (contributo aggiuntivo area anziani e assegno di sostegno disabili) 50.000,00 50.000,00 100.000,00 Consolidamento e potenziamento domiciliarità Servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cure: Pasti Servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cure: Trasporti Servizi a sostegno del programma individualizzato di vita e di cure: Telesoccorso e teleasssitenza Accoglienza temporanea di sollievo 20.000,00 20.000,00 20.000,00 20.000,00 Servizi di prossimità:Alloggi protetti 30.000,00 50.000,00 50.000,00 30.000,00 Interventi a sostegno di soggetti fragili TOTALE 100.000,00 170.000,00 50.734,21 54.734,21 150.734,21 320.734,21 Rafforzamento e potenziamento punti unici di accesso alle prestazioni ed ai servizi Sportelli sociali: punti unici di accesso alle prestazioni ed ai servizi 350.000,00 TOTALE 670.734,21 163 AZIONI DI SISTEMA UFFICIO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 57 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza Giovani X X Anziani Disabili X Immigrati stranieri X X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze X □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* INTERVENTO/PROGETTO: UFFICIO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila dell’intervento Comune di Fidenza (Comune, forma associativa, Ausl) 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Antonioli Marco – 0524.517399 – mail: [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari Comuni del Distretto di Fidenza; soggetti gestori, erogatori/produttori di servizi, pubblici (ASP, Comuni,ecc) o privati. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 164 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti - gestione amministrativa, tecnico-contabile delle risorse del fondo sociale locale e delle ulteriori risorse finanziarie previste nei Programmi Attuativi Annuali, per garantire la gestione in forma associata dei programmi definiti nella programmazione distrettuale; - funzione amministrativa di accreditamento dei servizi socio-sanitari, di soggetto istituzionale competente alla concessione dell’accreditamento, assicurando la comunicazione pubblica delle procedure. Comuni, AUSL, ASP, soggetti privati erogatori di servizi. esplicitare) Struttura operativa dei Servizi sociali del comune di Fidenza che impiega le risorse umane indicate nella convenzione sottoscritta fra i comuni del Distretto di Fidenza per la gestione in forma associata ed integrata delle funzioni tecniche, amministrative e gestionali conseguenti ai contenuti dell’Accordo di programma e all’accreditamento dei servizi socio-sanitari. Impegno delle risorse del fondo sociale locale entro il 31/12 Rilascio degli accreditamenti transitori e/o provvisorio entro tre mesi dalla data di richiesta di rilascio Comunicazione pubblica delle procedure di accreditamento 10. Piano finanziario: Previsione di spesa totale** € 60.000,00 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da di cui risorse comunali € 60.000,00 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) di cui FRNA (risorse regionali) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale € Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € € (**) Nel caso di più azioni che costituiscono l’intervento/progetto, evidenziare indicativamente solo in questa colonna, quindi rispetto alla previsione di spesa totale, le quote preventivate per ciascuna azione 165 SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 58 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari x□ infanzia e adolescenza x□ CON LE FINALITÀ DI: Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri x□ x□ x□ x□ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x□ Prevenzione Povertà e Esclusione sociale x□ Salute mentale Dipendenze x□ x□ Cura/Assistenza x□ x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X□ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’ UFFICIO DI PIANO Continuazione anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: - Consolidamento dell’ufficio di Piano quale strumento tecnico di ambito distrettuale per l’integrazione sociosanitaria -Dipendenza funzionale dell’Ufficio di Piano dal Comune Capofila - Integrazione tra le politiche della formazione, dell’educazione, della mobilità, della salute, dell’urbanistica, dell’assistenza - Consolidamento delle funzioni di analisi, studio , elaborazione dati per un migliore supporto ai tavoli di lavoro e al Comitato di Distretto. - 166 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Graziana Rossi: Via Berenini 151 – 43036 Fidenza ( Pr) tel . 0524-515518 [email protected] nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Comuni del Distretto Ausl Distretto di Fidenza - Politiche educative e scolastiche; - politiche migratorie; - politiche per la formazione; - politiche per la salute; - politiche dell’assistenza - politiche per la sicurezza - politiche urbanistiche e per la progettazione del territorio L’ufficio di Piano svolge il ruolo di governance della programmazione zonale e , in particolare svolge azioni di impulso verifica delle attività attuative della programmazione sociale e sociosanitaria Svolge inoltre i seguenti compiti a) attività istruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione della programmazione in area sociale e socio - sanitaria (Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale, Programmi attuativi annuali comprensivi del Piano delle attività per la non autosufficienza e del Programma delle attività territoriali); b) attività istruttoria e di monitoraggio per la definizione di regolamenti distrettuali sull'accesso e sulla compartecipazione degli utenti alla spesa; c) coordinamento degli strumenti tecnici per l'accesso e la valutazione d'accesso; d) attività istruttoria e di monitoraggio per la costituzione delle ASP e successivo monitoraggio dello svolgimento delle attività, della qualità di erogazione dei servizi socioassistenziali e sanitari nel rispetto degli standards stabiliti; 6. Azioni previste e) attività di verifica della coerenza programmatica, istruttoria, valutazione e monitoraggio per le tre tipologie di accreditamento, con particolare riferimento alla definizione dei contenuti del contratto di servizio; f) azioni di impulso e di verifica delle attività attuative della programmazione sociale e sociosanitaria, con particolare riferimento: all’utilizzo delle risorse, monitoraggio e verifica in itinere dei risultati del Piano annuale per la non autosufficienza e dell'equilibrio del Fondo distrettuale per la non autosufficienza; all’impiego delle risorse per l'attuazione in forma associata dei Programmi finalizzati, e per la gestione di alcuni servizi comuni, nella prospettiva della costituzione del Fondo sociale locale; alla promozione e supporto ad azioni di integrazione e coordinamento organizzativo e professionale relativamente ai servizi sociali e sanitari; al presidio e alla promozione dell’integrazione della progettualità e degli interventi sociali e socio - sanitari con le altre politiche (es.: funzione di raccordo per inserimento lavorativo disabili e fasce deboli, figura di sistema nell'area minori, .); al raccordo e all’utilizzo delle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta, anche con riferimento all'attività degli sportelli sociali; alla definizione e gestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi della zona; al monitoraggio dell’andamento del benessere e della salute, con riferimento alle 167 determinanti ed agli indicatori presi in considerazione nella programmazione. g) funzioni di segreteria del Comitato di Distretto; L’Ufficio di Piano è composto da: Il Responsabile che garantisce i compito e le funzioni descritte nelle azioni previste La figura tecnica che supporta i singoli Comuni nella progettazione in campo sociale e sanitaria , raccoglie ed elabora dati finalizzati alla rilevazioni delle problematiche emergenti, supporta il Responsabile nell’attività istruttoria dell’accreditamento, svolge funzioni di Figura di sistema. L’Istruttore Amministrativo supporta l’Ufficio nell’attività amministrativa, nella redazione degli atti, di documenti ecc… Il Responsabile dell’Ufficio di Piano si avvale dell’Ufficio di Coordinamento composto dai Responsabili dell’accesso alla rete dei servizi sociali e sanitari delle seguenti aree/dipartimenti /uffici: Responsabilità familiari, infanzia ,a adolescenza e giovani Adulti Disabili Anziani ( SAA ) Dipartimento cure Primarie Ufficio per la salute ed il benessere sociale , unità operativa del Servizio Sociale del Comune capofila. 7. Istituzioni/attori Comuni del Distretto di Fidenza,Azienda Ausl, Provincia di Parma, Associazioni di Terzo Settore sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Personale dei Comuni e dell’Azienda Ausl distaccati: Dott.ssa Graziana Rossi , responsabile Ufficio di Piano Dott.ssa Anna Piletti Figura tecnica e Figura di sistema Irene Cirelli Istruttore Amministrativo Attività istruttoria, organizzazione, monitoraggio e gestione delle attività previste dal Piano Attività istruttoria e verifica atti per accreditamento socio-sanitario Attività di raccolta ed elaborazione dati utili per la progettazione e attuazione delle attività previste dal Piano Indicatori: n. protocolli realizzati n. regolamenti realizzati n.istruttorie a supporto attività amministrativa n.istruttorie per l’accreditamento Previsione di cui di cui risorse di cui di cui di spesa risorse regionali risorse FRNA TOTALE comunali (Fondo regionali sociale (altri fondi) locale + Fondo straordinario) euro 104.000,00 104.000,00 168 di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare FIGURA DI SISTEMA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010 DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N 59. La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza X□ X CON LE FINALITÀ DI: Giovani □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X□ Anziani Disabili □ □ Immigrati stranieri □ Prevenzione Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: FIGURA DI SISTEMA…nuovo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: - Rafforzare le azioni di promozione volte al benessere dei minoro e delle loro famiglie sia in contesto scolastico che extrascolastico - Valorizzare e mettere in rete le esperienze in campo educativo - Promuovere il raccordo tra le progettazioni locali ed in particolare tra l’area sociale educativa e sanitaria 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell’intervento 2. Ambito territoriale Distretto di Fidenza di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 169 3. Referente Dott.ssa Anna Piletti Via Berenini 151 – 43036 Fidenza tel 0524- 515515 dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni del Distretto di Fidenza Istituzioni scolastiche del Distretto Progetti educativi del Distretto Progetti sanitari che abbiano come destinatari i minori e le loro famiglie Minori e famiglie del distretto di Fidenza Associazioni di Terzo Settore Politiche educative Politiche sanitarie Politiche culturali Politiche sportive La Figura di Sistema si interfaccerà con il Servizio Sociale Distrettuale e con i soggetti appartenenti alla rete socio-sanitaria ed educativa presente nel territorio distrettuale per lavorare in un ottica di integrazione e interconnessione con l’obiettivo di migliorare , rafforzare , razionalizzare gli interventi a favore dei minori e delle loro famiglie a partire dalla nascita In particolare si prevede di lavorare sui seguenti temi emersi anche dalla discussione nel Tavolo di lavoro: - Sportelli di ascolto presenti nelle scuole di ogni ordine e grado del distretto ( v. prog sportelli in rete) - Abbandono scolastico anche in connessione con il Progetto Provinciale sullo stesso tema. - Forme di accoglienza e integrazione sociale e scolastica sia riferita al tempo scolastico che extrascolastico - Promozione e educazione agli stili di vita sani , prevenzione delle dipendenze, disturbi psichiatrici in adolescenza, Servizio Sociale Distrettuale Comuni del Distretto di Fidenza nei vari assessorati Associazioni del Terzo Settore Istituzioni scolastiche Società sportive Azienda Usl Provincia di Parma 8. Risorse umane che - Figura di sistema individuata nella Dott.ssa Anna Piletti si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) - Migliore programmazione degli interventi con una logica distrettuale - Forme di coordinamento precise e strutturate delle più importanti esperienze educative sociali e sanitarie rivolte all’area responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti - Migliore lavoro di rete tra gli attori del sistema n. accordi di rete costruiti n.progettazioni di rete effettuate Previsione di spesa TOTALE di cui risorse comunali 10. Piano finanziario: euro 35.000,00 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 35.000,00 170 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare PUNTI UNICI DI ACCESSO: SPORTELLI SOCIALI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010 DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 60 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani Anziani Disabili X X X Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale X Dipendenze X FINALITÀ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* X PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PUNTI UNICI DI ACCESSO - SPORTELLO SOCIALE – PROSECUIZIONE DI PROGETTO DELL’ANNO PRECEDENTE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza ed Azienda USL in quanto gestore delle funzioni sociali delegate (target 0- 65 anni) dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o 171 provinciale) 3. Referente Antonioli Marco – 0524.517399 – mail: [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Cittadini del distretto 5. Eventuali - integrazione programmazione sanitaria e sociale - messa in rete degli sportelli tematici e raccordo con lo sportello unico distrettuale interventi/politiche integrate collegate Analisi del contesto di riferimento Progettazione strategica di medio termine Individuazione del modello organizzativo per l’area delegata gestita dall’Azienda USL (0 – 64 anni) Implementazione del software/applicativo anche all’area delegata ed eventuale acquisto di attrezzature adeguate 6. Azioni previste Potenziamento del personale con adeguate competenze da dedicare ai singoli sportelli comunali per l’area delegata ed area anziani Formazione del personale Informazione ai cittadini Consolidamento di tutti gli sportelli di ambito comunale Predisposizione di una indagine sulla soddisfazione dell’utenza dello sportello sociale 7. Istituzioni/attori sociali Comuni del distretto / AUSL coinvolti 8. Risorse umane che si Personale comunale e della AUSL. prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Oltre a quelli regionali Consolidamento sportelli sociali comunali con integrazione fra attività area delegata ed anziani Realizzazione del collegamento con le anagrafi comunali Produzioni di reports statistici sugli accessi e sui bisogni Previsione di cui di spesa risorse totale** comunali € € 43.264,79 393.264,79 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale e Fondo famiglia) € 172 di cui FRNA (risorse regionali) € di cui Fondo nazionale FNA (ANNUALITA’ 2010) € 350.000,00 di cui Fondo sanitario regionale € Eventuali risorse altri soggetti (da specificare) € AMBITO PROVINCIALE Area d’intervento: RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE POLITICHE DI TUTELA E ACCOGLIENZA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA SCHEDA INTERVENTO AREA ADOZIONE nazionale e internazionale Anno 2010 (in attuazione della deliberazione della Giunta Regionale n. 1495 del 28 luglio 2003 “Approvazione linee di indirizzo per le adozioni nazionali e internazionali in Emilia-Romagna..” (Parte I, punto 6 “Programma di indirizzo provinciale per l’adozione”): Responsabile della compilazione della scheda Nominativo: Francesca Donati Recapito telefonico: 0521/931317 e-mail: [email protected] fax: 0521/931318 Ente/i responsabili del programma: indicare la denominazione dell’ente/i referenti della gestione del programma Provincia di Parma, Azienda USL Distretto di Fidenza, Azienda USL Distretto Sud Est, ASP Azienda Sociale Sud Est, Azienda Speciale Consortile Pedemontana Sociale, Comuni di: Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani (Distretto di Parma), Azienda USL Distretto Valli Taro e Ceno, ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cav. Marco Rossi Sidoli, Comune di Valmozzola. Modelli organizzativi e forme di collaborazione inter-istituzionale Soggetti pubblici coinvolti, forme associative, individuazione eventuali capofila di Programma o di parti di programma, modalità di approvazione del programma (deliberazioni di giunta o Consiglio, accordi di programma, intese, convenzioni ecc.). Nella stesura e realizzazione del Programma provinciale adozione sono coinvolti: Soggetti pubblici: Provincia di Parma (capofila di programma), Azienda USL di Parma, Comuni di Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani, Comunità Montana Valli Taro e Ceno, ASP Azienda Sociale Sud Est, Azienda Speciale Consortile Pedemontana Sociale, ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cav. Marco Rossi Sidoli. Soggetti privati: Enti autorizzati per l’adozione internazionale: Centro adozioni La Maloca, NADIA onlus, Istituto La Casa/Famiglia più, ANPAS. Questi i 4 Enti che sono stati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della provincia di Parma nell’anno 2006 e nel biennio 2007/2008 dal gruppo dei 13 Enti firmatari dell’accordo stipulato in data 24/11/03 dagli stessi e dalla Provincia di Parma, dagli Enti titolari e delegati alla gestione delle funzioni in materia di minori, dall’Azienda USL. Per i 4 Enti delegati è stata chiesta una proroga della delega da parte dei 13 173 Enti anche per l’anno 2009 e recentemente per il 2010, fino a quando entrerà in vigore il nuovo Protocollo regionale Adozione, momento in cui la Provincia riconvocherà tutti gli Enti autorizzati firmatari del Protocollo regionale per siglare una nuova Convenzione che sostituirà quella del 2003. Referente provinciale per le comunicazioni con il Tribunale per i Minorenni di Bologna: Francesca Donati Provincia di Parma (v. recapiti sopra riportati). Il programma è approvato con Delibera di Giunta Provinciale ed inserito nei Piani di Zona per la Salute ed il Benessere Sociale (PdZSB) – Programma attuativo anno 2010 dei 4 Distretti Socio-sanitari della provincia, approvati dai Comitati di Distretto. équipe centralizzate o di secondo livello (b): programmazione organizzativa rispetto ai livelli di integrazione inter-istituzionali tra gli enti esercenti le funzioni di tutela in materia di infanzia e adolescenza, per la individuazione e qualificazione di un soddisfacente ambito territoriale di competenza nel rispetto degli standard previsti dalle linee di indirizzo regionali. Programmazione di strumenti e azioni per la qualificazione delle équipe e per garantire la continuità della collaborazione inter-professionale delle figure sociali e sanitarie. E’ attiva un’équipe adozioni in ogni Distretto socio-sanitario per un totale di cinque équipe adozioni sul territorio provinciale (una per Distretto + due équipe adozioni nel Distretto Sud Est v. sotto*), composte sia da figure sociali (assistenti sociali) che sanitarie (psicologi). Le équipe adozioni dei Distretti di Parma, Sud Est e Fidenza collaborano insieme per l’organizzazione e la conduzione dei corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione e per i gruppi di sostegno per i genitori nel post adozione, oltre a svolgere singolarmente attività di informazione, di indagine psicosociale e di vigilanza nel post adozione. L’équipe adozioni dell’ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cav. Marco Rossi Sidoli all’interno del Distretto Valli Taro e Ceno svolge attività di informazione, di indagine psicosociale e di vigilanza nel post adozione; in particolare l’attività d’informazione è svolta da quattro assistenti sociali dei Servizi territoriali, quindi non solo dalle due assistenti sociali che fanno parte dell’équipe adozione. L’unico Comune del Distretto non facente parte dell’ASP Rossi Sidoli è Valmozzola, comune di montagna molto piccolo, pertanto privo di assistenti sociali e psicologi, quindi senza una propria équipe adozioni; così non partecipa al Tavolo di coordinamento provinciale Adozione. Nel caso si verificassero nel Comune casi di adozione, l’Amministrazione Comunale si attiverebbe con l’ASP Rossi Sidoli o con chi per essa. Nel Distretto di Fidenza l’attività è svolta in collaborazione fra gli assistenti sociali del Servizio sociale e gli psicologi della Neuropsichiatria infantile e del Dipartimento di Cure Primarie dell’Azienda USL. Nel Distretto Valli Taro e Ceno l’attività è svolta in collaborazione fra gli assistenti sociali e la psicologa dell’ASP Rossi Sidoli. Nel Distretto di Parma l’intera attività è svolta presso il Centro per le famiglie del Comune di Parma con assistenti sociali del Comune e psicologi assunti a contratto dal Comune stesso per accordi istituzionali fra Comune di Parma ed Azienda USL, secondo i quali gli Psicologi dell’Azienda USL del Distretto di Parma non si occupano dei settori dell’affido e dell’adozione, ma sono dislocati nei quattro Poli sociali della città. * Nel Distretto Sud Est coesistono da un paio d’anni due équipe adozioni: nel corso del 2008 i 13 Comuni del Distretto hanno infatti ritirato le deleghe per i servizi minori all’Azienda USL e costituito due diverse Aziende per la gestione di tali Servizi: nel luglio 2008 i 5 Comuni della zona pedemontana hanno costituito l’Azienda Speciale Consortile Pedemontana Sociale, mentre nell’ottobre 2008 gli 8 Comuni della montagna hanno costituito l’ASP Azienda Sociale Sud Est. Di conseguenza anche l’équipe adozioni distrettuale si è divisa in due: vi sono due assistenti sociali, una per ciascuna Azienda, che compongono le due équipe adozioni insieme ad un’unica psicologa dell’Azienda USL del Distretto Sud Est. In tutti i territori gli operatori hanno ore dedicate per il Servizio adozioni e si incontrano mensilmente sul Tavolo tecnico provinciale adozione. La qualificazione delle équipe avviene sia attraverso il confronto e la verifica costante delle attività sul Tavolo provinciale, che attraverso momenti di formazione su temi specifici individuati nel Tavolo stesso. La collaborazione inter-professionale delle figure sociali e sanitarie, oltre che nel lavoro quotidiano delle singole équipe adozioni, avviene sul Tavolo tecnico di coordinamento provinciale, nelle iniziative da esso promosse e nella formazione. 174 Programmazione delle iniziative e modalità di controllo e limitazione per ridurre il formarsi di “liste di attesa” (g) intese come: a) tempo di attesa che intercorre, per la coppia tra la fine del corso e l’inizio della indagine psicosociale; b) tempo di attesa per le coppie, intercorso tra la richiesta di partecipazione ai corsi e l‘effettivo accesso agli stessi. a) il tempo che intercorre fra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale è di: distretto di Parma: 10 giorni distretto di Fidenza: 9 giorni distretto Sud Est: Asp Montana 30 giorni; Pedemontana: 15 giorni distretto Valli Taro e Ceno: 14 giorni media provinciale: 15 giorni b) - il tempo che intercorre fra la richiesta di partecipazione e l’effettiva partecipazione ai corsi è di: distretto di Parma: 60 giorni distretto di Fidenza: 20 giorni distretto Sud Est: Asp Montana 30 giorni ; Pedemontana: 45 giorni distretto Valli Taro e Ceno: 60 giorni media provinciale: 43 giorni “Prima informazione” (c): Modalità per garantire un accurato e tempestivo accesso informativo, in particolare negli aspetti di tempestività (rispetto degli standard previsti dalle linee di indirizzo regionali che prevedono una risposta e primo appuntamento entro 15 giorni), accuratezza di informazioni alle coppie, la promozione delle diverse forme di aiuto e sostegno all’infanzia italiana o straniera in difficoltà, o temporaneamente priva di una famiglia (affidamento famigliare e sostegno a distanza), con l’obiettivo anche di sensibilizzazione e promozione di una corretta cultura dell’adozione, nel rispetto del principio di sussidiarietà dell’adozione internazionale. L’accesso delle coppie alla prima informazione all’adozione è fatto dall’assistente sociale dell’équipe adozioni nei Distretti di Parma, Sud Est e Fidenza. Nel Distretto Valli Taro e Ceno la prima informazione viene fornita dagli assistenti sociali di territorio (tot. 4 assistenti sociali: 2 facenti parte dell’équipe adozioni, 2 esterni). Il colloquio informativo viene fissato nel rispetto degli standard previsti dalle linee di indirizzo regionali: entro 15 giorni dalla richiesta della coppia (in media in un lasso tempo perfino inferiore: 10 giorni). Sul territorio provinciale vengono attivate iniziative di promozione e sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e diritti negati con particolare riferimento a: a) Accoglienza in affido familiare: sia a livello distrettuale, sia a livello provinciale vengono da anni organizzate iniziative di sensibilizzazione sull’affido familiare, finanziate anche con fondi provinciali. In particolare dal 2004 al 2006 è stata promossa la campagna “Ridurre a zero il numero dei bambini che aspettano un aiuto. Con l’affido puoi”; inoltre sempre nell’anno 2006 è stato organizzato a livello provinciale il Cineforum AFFIDARE rivolto sia alle scuole, sia alla cittadinanza, rassegna che è stata riproposta nel 2007 e nel 2008 ed nell’anno 2009/2010, prevedendo non solo film, ma anche rappresentazioni teatrali, incontri con narrastorie, ecc… svoltasi in modo capillare sull’intero territorio provinciale (v. Programma provinciale Affido e Accoglienza). b) Sostegno a distanza: la Provincia dal 2003 presenta annualmente al territorio il progetto di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e diffusione dell’adozione/sostegno a distanza “Adozione e sostegno a distanza per la garanzia dei diritti: Sotto le stesse stelle”, ideato e realizzato con la compartecipazione attiva delle 30 organizzazioni impegnate nel settore presenti in ambito provinciale. Nel giugno 2005 la Provincia di Parma è stata inoltre tra i soci fondatori del Coordinamento Enti Locali per il Sostegno a distanza (ELSAD), di cui fa tutt’ora parte. c) Per la sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e sui diritti negati, inoltre, la Provincia dal 2000 propone ogni anno alle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio provinciale la rassegna teatrale “Una coperta per Linus”, incentrata, nello specifico: per i primi 3 anni (dall’a.s. 2000/01 all’a.s. 2002/03) sul tema dell’affidamento familiare, nei successivi 5 (dall’a.s 2003/04 all’a.s. 2007/08) sui diritti dell’infanzia, mentre lo scorso anno (a.s. 2008/09) sui Diritti Umani in generale, pur rimanendo il focus privilegiato sull’infanzia. Quest’anno scolastico (2009/10), ricorrendo il decennale del progetto, si è pensato di riproporre il tema originario, ovverosia l’affido familiare. Per quanto riguarda in particolare il settore dell’adozione nazionale ed internazionale, la Provincia nell’anno 2006 ha realizzato e diffuso il Quaderno informativo “C’è posto per me?”, ristampato ad inizio 2007 e distribuito capillarmente sul territorio. In particolare nel 2008 è stato inviato ai Medici di famiglia, ai Pediatri di Libera Scelta, Medici Legali ed Ufficiali Sanitari dell’intero territorio provinciale e per il 2010 si prevede un esaurimento delle copie disponibili, quindi una ristampa aggiornata dell’opuscolo. 175 Corsi di formazione delle coppie adottive (e): Programmazione di un numero adeguato di corsi di preparazione per il primo e secondo semestre dell’anno 2009, rivolti a tutte le coppie interessate all’adozione nazionale e internazionale. Modalità di attivazione delle convenzioni con gli enti autorizzati (indicazione degli enti autorizzati che collaborano alla realizzazione dei corsi nel periodo di riferimento), nonché indicazione delle eventuali modifiche organizzative o di contenuto rispetto alla programmazione precedente. Nell’anno 2009 sono stati inizialmente programmati a livello provinciale n. 6 corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale. A seguito però del calo riscontratosi a livello provinciale già dall’anno precedente delle coppie interessate all’adozione che si rivolgono ai Servizi, il 6° corso in programma è stato posticipato ad inizio 2010. Nel 2010 si sta invece verificando un’inversione di tendenza, con un aumento delle coppie che si rivolgono ai Servizi per avere informazioni ed intraprendere il percorso adottivo: sono stati perciò programmati ben n. 8 corsi (il primo dei quali si realizzerà con i fondi residui del Programma provinciale Adozione 2009), per un totale di circa 80 coppie partecipanti previste. Le modalità di conduzione sono le stesse già sperimentate negli anni precedenti e verificate in itinere e sono ormai entrate nella programmazione dei Servizi adozioni, arricchite dalle considerazioni emerse sul Tavolo di coordinamento provinciale, tra operatori dei Servizi e degli Enti autorizzati, dove, a partire dal 2007 (a seguito del Seminario regionale sui corsi di in/formazione per le coppie), ci si è posti, fra gli altri, proprio l’obiettivo di rinnovare e migliorare la metodologia dei corsi stessi. Confronto che ha portato a riconfermare la metodologia attuale ed in particolare a richiedere agli Enti autorizzati che collaborano con i nostri Servizi di redigere un documento univoco e condiviso illustrativo del loro intervento, nonché a richiedere, come operatori del Gruppo tecnico provinciale Adozione, una formazione provinciale sulla conduzione e dinamiche di gruppo per specializzarsi ulteriormente e rinnovarsi nella metodologia di conduzione e gestione dei gruppi. Per l'ideazione e la realizzazione del corso è stata chiesta la collaborazione del Centro di Consulenza sulla relazione SHINUI di Bergamo, coordinato dalla dott.ssa Cecilia Edelstein e che è iniziato a febbraio 2010. All’interno del Tavolo provinciale, a fine 2009, in vista della programmazione futura e dei tagli previsti, si è aperta una nuova riflessione in merito alla funzione degli osservatori dei corsi (attualmente svolta in ogni corso da due operatori: un Assistente Sociale ed uno Psicologo). Per il momento si è deciso di mantenere entrambe le figure, con la richiesta però ai Servizi Sociali che gli Assistenti Sociali possano svolgere tale ruolo in orario di lavoro, comportando un risparmio considerevole dei fondi a disposizione per il Programma provinciale. Entro fine 2010 si valuterà come organizzare i corsi futuri. Per quanto riguarda invece gli interventi degli Enti autorizzati, dopo un lungo confronto, si è deciso di mantenere la modalità attuale di intervento in un solo dei 4 incontri di ogni corso, rimandando l’approfondimento più specifico sull’adozione internazionale, prevalentemente a cura degli Enti, in un momento successivo dell’iter adottivo: dopo che le coppie hanno ottenuto l’idoneità all’adozione internazionale dal Tribunale per i Minorenni, per ora nell’arco dell’anno di tempo a loro disposizione per affidare l’incarico ad un Ente autorizzato per l’adozione internazionale (intervento nuovo e sperimentale avviato all’interno del Programma provinciale 2009 con l’organizzazione di n. 2 momenti formativi). Si pensa nel corso del 2010 di proporlo anche a coppie che si trovano in una fase successiva dell’attesa di abbinamento con il bambino adottivo, in un periodo in cui le coppie hanno forse ancor più bisogno di un “aggancio” con i Servizi e di un loro sostegno, essendo passato nella maggior parte dei casi molto tempo dagli ultimi contatti avuti. Nell’anno 2003 è stato firmato dalla Provincia di Parma e dai Servizi Adozioni territoriali un Accordo con 13 Enti autorizzati resisi disponibili a collaborare in materia di adozione con il nostro territorio. Fino al 2006 i 13 Enti nominavano annualmente 4 di loro affinchè li rappresentassero sul Tavolo di coordinamento provinciale, partecipando agli incontri quasi mensili dello stesso, oltre che all’organizzazione dei corsi di in/formazione per le coppie, intervenendo in particolare al 3° dei 4 incontri previsti in ciascun cors o. Nel 2004 è stata stipulata una Convenzione annuale con i 4 Enti autorizzati delegati, mentre dal 2005 viene loro conferito un incarico tramite lettera della Provincia. Dall’anno 2007 la nomina è divenuta biennale e la partecipazione agli incontri di coordinamento provinciale: bimestrale. Per il biennio 2007/2008 come rappresentanti dei 13 Enti sono stati riconfermati i 4 Enti del 2006: Centro adozioni La Maloca, NADIA onlus, Istituto La Casa/Famiglia più, ANPAS. Per l’anno 2009 e recentemente anche per il 2010 sono state chieste proroghe delle deleghe ai 4 Enti sopra citati da parte dei 13 Enti, in vista e fino all’entrata in vigore del nuovo Protocollo regionale Adozione, momento in cui la Provincia riconvocherà tutti gli Enti autorizzati firmatari del Protocollo regionale stesso per siglare un nuovo Accordo che sostituirà quello del 2003. formazione operatori (f): Progettazione attività formative e di aggiornamento professionale di livello provinciale o inter-provinciale per gli operatori delle équipe centralizzate adozioni (con specificazione del numero di ore di formazione e dei temi trattati); quantificazione del numero di operatori da coinvolgere. 176 Nell’anno 2010 si intendono approfondire i seguenti temi nelle attività formative e di aggiornamento professionale per gli operatori delle équipe centralizzate adozioni e degli Enti autorizzati: aspetti giuridici, con intervento di un Giudice Togato e di un Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni di Bologna, per un monte ore di circa n. 3 ore di formazione – giornata programmata per aprile 2010; conduzione e dinamiche di gruppo (già programmata nello scorso Programma attuativo e pagato con i Fondi ivi previsti): Corso di formazione “Dinamiche e conduzione di gruppi nell’ambito dell’adozione e dell’affido” a cura del Centro Shinui di Bergamo, suddiviso in tre parti: 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’adozione, 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’affido e 2 giornate di restituzione e formazione in plenaria, per n. 7 ore di formazione a giornata e per un tot. complessivo di n. 42 ore di formazione; periodo di realizzazione: febbraio-aprile 2010. Gli operatori coinvolti sono: - gli operatori delle équipe adozioni distrettuali: Patrizia Bizzi e Patrizia Forlini - Assistenti sociali del Comune di Parma Silvia Levati, Fabio Groppi e Daria Vettori – Psicologi del Comune di Parma* Maria Chiara Sartori – Assistente sociale del Comune di Sorbolo (in rappresentanza dei Comuni di Sorbolo e Mezzani, Colorno, Torrile)** Carla Pezzani – Assistente sociale dell’Azienda USL – Servizio sociale del Distretto di Fidenza Anna Ambrogi – Psicologa dell’Azienda USL – Dipartimento Cure Primarie del Distretto di Fidenza Simonetta Pigati – Psicologa dell’Azienda USL – Servizio NPIA del Distretto di Fidenza Gianna Sirocchi – Assistente sociale dell’ASP Azienda Sociale Sud Est (Distretto Sud Est – zona montana) Roberta Perfigli – Assistente sociale dell’Azienda Speciale Consortile Pedemontana Sociale (Distretto Sud Est – zona pedemontana) Daniela Manetta – Psicologa dell’Azienda USL – NPIA del Distretto Sud Est Lara Ramuschi e Daniela Maggiali – Assistenti sociali dell’ASP Rossi Sidoli Elisa Ceci – Psicologa dell’ASP Rossi Sidoli * I n. 3 psicologi del Distretto di Parma sono assunti con contratto part-time dal Comune di Parma e svolgono funzioni differenti, suddividendosi tra loro: le istruttoria ed il post adozione, nonché la conduzione dei corsi pre e dei gruppi post adozione ** L’assistente sociale di Sorbolo in realtà non fa parte dell’équipe adozioni, avendo i quattro Comuni del Distretto che rappresenta delegato al Comune di Parma il settore dell’adozione; partecipa in ogni caso al Tavolo di coordinamento provinciale al fine di mantenere un raccordo con il proprio territorio. - gli operatori dei 4 Enti autorizzati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della Provincia di Parma per l’anno 2009, in specifico: ANPAS – Vilmer Michelini Centro Adozioni La Maloca – Chiara Cugini e Camilla Melegari Istituto La Casa c/o Consultorio Ucipem – Famiglia Più – Silvia Ludovico NADIA onlus - Valeria Lodi Altre iniziative di formazione sono state pensate in particolar modo per il mondo della scuola e della sanità, in specifico: • Giornate di approfondimento sull’adozione all’interno di un percorso formativo più articolato sulla tutela dei minori rivolto ai Medici di base, ai Pediatri di libera scelta e Medici Legali della provincia di Parma, da organizzarsi a livello provinciale (attività già prevista nello scorso Programma provinciale e non ancora realizzata; è stata però effettuata una distribuzione capillare a tutti loro del Quaderno informativo per l’adozione “C’è posto per me?” ) • Riproposta del corso di formazione rivolto a Dirigenti e Docenti di scuola primaria e di scuola dell’infanzia “Il bambino adottato a scuola. Un percorso fra complessità e risorse” per l’a.s. 2010/11 in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e rientrante nel Piano provinciale di aggiornamento per gli insegnanti. postadozione: attività programmate nel territorio provinciale in merito alla qualificazione degli interventi educativi, sociali e sanitari nella fase successiva all’ingresso del bambino in famiglia, compresi i momenti di facilitazione/qualificazione dell’integrazione scolastica. Programmazione delle modalità di monitoraggio sulla applicazione degli standard indicati dalle linee di indirizzo regionali (n. minimo di incontri previsti durante il primo e secondo anno), programmazione di gruppi di sostegno per genitori adottivi con la presenza/conduzione/mediazione da parte di operatori esperti del servizio pubblico, anche in collaborazione con gli enti autorizzati e le associazioni di famiglie adottive. Programmazione di incontri per l’applicazione, valutazione e monitoraggio della procedura per l’accertamento della salute dei coniugi aspiranti all’adozione e del protocollo regionale per la tutela psicofisica dei bambini adottati. 177 Prosegue la riflessione del Tavolo tecnico provinciale sull’attività del post adozione per un confronto sulle diverse modalità di intervento del territorio al fine di concordare una modalità condivisa ed in linea con i parametri indicati dalla Regione Emilia Romagna. Anche con gli Enti autorizzati partecipanti al Tavolo si sono individuate modalità di attuazione delle Linee regionali da estendere a tutti gli Enti incaricati dalle coppie. In particolare la collaborazione pensata a partire dal 2007 è a livello di organizzazione e promozione di iniziative congiunte di sensibilizzazione sul tema dell’adozione, nonché di intensificazione dei contatti fra Servizi ed Enti all’arrivo del bambino nella famiglia adottiva, al fine di stilare un progetto di sostegno post adozione condiviso e/o comunque non sovrapposto da parte delle due Istituzioni. Nel 2008 inoltre è stata inviata una lettera a tutti gli Enti autorizzati che possono operare in Emilia Romagna per facilitare i contatti fra Enti e Servizi, allegandovi 4 moduli di lettere relativi a 4 distinte fasi temporali dell’iter adottivo (incarico all’EA, proposta di abbinamento dell’EA, incarico per il post adozione proveniente dai Servizi, rientro in Italia della famiglia adottiva da parte dell’EA) per un reciproco scambio di comunicazioni riguardanti le coppie in carico ad entrambi, è stato chiesto a tutti gli EA di utilizzare questi moduli per le adozioni seguite dagli stessi ed afferenti al nostro territorio provinciale. Tali modelli di scambio di comunicazioni, su richiesta di molti Enti autorizzati, sono stati quindi proposti in Regione, affinchè possa essere adottato a livello regionale un unico modello. Nel 2009 è stata invece richiesta ai 13 Enti firmatari della Convenzione con i Servizi Adozioni della provincia di Parma e agli altri Enti autorizzati che nell’anno 2008 avevano curato abbinamenti con le coppie adottive di Parma e provincia, loro documentazione sintetica, che illustrasse le prassi operative sia nella fase di pre-adozione, sia in quella post-adozione; ciò con l’obiettivo di conoscere meglio le attività e le modalità di lavoro degli Enti autorizzati con i quali si collabora, ai fini di una migliore collaborazione. Durante il primo anno post adozione vengono in media effettuati dai Servizi n. 6-8 incontri con la famiglia ed il bambino adottato. Il numero di tali incontri si riduce (a n. 4-5) se la famiglia partecipa durante questo anno ai gruppi di sostegno post adozione organizzati a livello provinciale. Nel secondo anno, invece, salvo problemi specifici, sono poche le situazioni seguite dai Servizi e, nei casi in cui le siano, vengono svolti circa n. 2 incontri con la famiglia. Anche nel secondo anno viene offerta la possibilità alle famiglie adottive di partecipare ai gruppi di sostegno post adozione provinciali. Prosegue, infatti, l’organizzazione a livello provinciale di gruppi di sostegno per genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino nella nuova famiglia, mutuata dalla formazione specifica per operatori tenutasi nell’anno 2005 con l’équipe di formatori di Padova. Nel 2009 è stata prevista una ristrutturazione della metodologia di questi gruppi, poiché si è riscontrata una partecipazione da parte delle coppie sempre più calante, discontinua e frammentaria. La metodologia sperimentata con n. 1 corso nell’anno 2009 ed attualmente utilizzata prevede incontri dei gruppi a cadenza quindicinale per un periodo di circa 2-3 mesi, con la conduzione di due operatori (Assistente Sociale e Psicologo), la presenza di due osservatori (Assistente Sociale e Psicologo) ed un numero massimo di 8 coppie partecipanti omogenee per fascia d’età dei bambini: 0-5 anni (età pre-scolare) e 6-10 anni (età scolare). Oltre alla cadenza maggiormente ravvicinata degli incontri, la nuova sperimentazione prevede una riduzione del numero di questi (n. 5 vs n. 6) e la possibilità per le famiglie partecipanti di usufruire di un servizio di babysitteraggio gratuito (che però in questo corso – il 5° organizzato a livello provinciale dal loro avvio nel 2005 – non è stato richiesto; mentre per il 6° - in progra mma a partire da marzo 2010 – l’offerta pare essere stata colta). Esperienze di gruppi di mutuo aiuto per genitori adottivi in provincia di Parma: Esiste sul nostro territorio provinciale un gruppo di mutuo aiuto denominato “Il girotondo dei bambini adottivi”, nato dalla fusione di due distinte esperienze di gruppi di mutuo aiuto, che hanno avuto modo di incontrarsi e conoscersi proprio in Provincia, durante una riunione del Gruppo tecnico provinciale Adozione, che nel 2008 li aveva convocati innanzitutto per una conoscenza reciproca, quindi per aprire un confronto ed avviare con loro un’eventuale collaborazione. A seguito di tale incontro in Provincia i due gruppi si sono uniti in un unico gruppo, con il quale il Gruppo tecnico provinciale si ritrova periodicamente. Il gruppo si sta muovendo per costituirsi come associazione. Associazioni di famiglie adottive presenti in provincia di Parma: Associazione “Genitori si Diventa” di S. Ilario d’Enza (RE) (punto informativo per Parma e Reggio Emilia): la referente dell’associazione ad inizio 2008 è stata invitata ad un incontro del Tavolo tecnico provinciale Adozione per una reciproca conoscenza. Da allora si promuovono, sia come Tavolo, che come Servizi, le attività dell’associazione, e se ne forniscono riferimenti e recapiti alle coppie interessate. sistema informativo: Programmazione modalità di scambio con gli enti aderenti al Sistema informativo socioassistenziale minori per una attenta rilevazione del fenomeno dell’adozione (i) nel territorio di riferimento che faciliti 178 l’analisi interpretativa dei dati di supporto alla programmazione e al miglioramento continuo della qualità degli interventi. Dal 2003 la Provincia raccoglie annualmente dati dettagliati sull’adozione che racchiudono informazioni su: numero di coppie, istruttorie, abbinamenti; dati qualitativi relativi alle coppie, alle istruttorie e agli abbinamenti; crisi e fallimenti adottivi. Dal 2006, inoltre, si raccolgono anche i dati qualitativi (oltre che quantitativi, già raccolti in precedenza) relativi ai partecipanti ai corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione e ai gruppi di sostegno post adozione. Si elaborano anche i questionari di gradimento dei partecipanti agli stessi per avere un riscontro del livello di gradimento dei corsi pre (dal 2004) e dei gruppi post (dal 2006). Nel corso del 2009 tali questionari sono stati rivisti e verranno utilizzati in questa nuova versione a partire dal 2010. Dal 2007 vi è un raccordo con l’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali (OPPS) per una più accurata e uniforme raccolta dati, di concerto anche con il SIPS (Sistema Informativo Politiche Sociali) che rileva il sistema dell’offerta nell’area socio-assistenziale e l’incrocio con i dati SISAM, che costituiscono una delle basi dati dell’Osservatorio provinciale. A partire dalla prima edizione del corso di formazione rivolto agli insegnanti sul tema dell’inserimento e del percorso scolastico del bambino adottato a scuola (a.s. 2008/09), si analizzano anche i questionari di gradimento di questa formazione. Obiettivi prioritari (anche in integrazioni con altre aree d’intervento, in applicazione del piano regionale sociale e sanitario nella specifica area di intervento e in integrazion con la programmazione zonale) Il 2010 costituisce la 2° annualità del triennio di programmazione zonale per la Salute ed il Benessere Sociale (PdZSB) 2009-11. Pertanto gli obiettivi prioritari di questa annualità sono stati individuati lo scorso anno, mentre in ogni Programma attuativo annuale vengono declinati in azioni specifiche, realizzate con i fondi regionali a disposizione. Macro-obiettivi triennio 2009-11: 1) Sostenere le famiglie adottive nel pre-adozione, nel periodo di attesa di abbinamento con il bambino adottivo e nel post adozione, sia a livello individuale, che attraverso incontri di gruppo. 2) Favorire la diffusione di una corretta cultura dell’adozione rivolta alla cittadinanza. 3) Favorire la specializzazione delle équipe adozioni distrettuali, attraverso la formazione e la supervisione degli operatori. 4) Favorire modalità di collaborazione ed una formazione integrata tra i diversi Servizi che ruotano attorno al Mondo dell’infanzia e dell’adolescenza (Sociale, Sanità, Scuola…). Gli obiettivi del Programma Attuativo 2010 rispecchiano tutti i 4 macro-obiettivi stabiliti per il triennio e li sviluppano nelle azioni che seguono: Sostegno alle famiglie (ob. 1) a. Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione: Analisi e confronto all’interno del coordinamento provinciale, fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale, per migliorare la metodologia dei corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione. Verifica, consolidamento ed organizzazione dei corsi di in/formazione pre-adozione (in continuità con gli anni precedenti), in collaborazione con gli Enti autorizzati. b. Post adozione: Riflessione e confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per una collaborazione nel post adozione. Verifica, consolidamento ed organizzazione di gruppi di sostegno di genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino nella famiglia adottiva, con simultaneo servizio di baby-sitteraggio. c. Attesa abbinamento con il bambino adottivo: Riflessione e confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per una collaborazione in questa fase dell’iter adottivo, in particolare organizzando momenti formativi, prevalentemente a cura degli Enti autorizzati, rivolti sia alle coppie che hanno ottenuto l’idoneità all’adozione internazionale da parte del Tribunale per i Minorenni nell’arco dell’anno di tempo a loro disposizione per conferire l’incarico ad un Ente autorizzato, sia a tutte le coppie dichiarate 179 idonee in una fase successiva dell’attesa di abbinamento con il bambino. d. Iniziative per i nonni: Riflessione e confronto all’interno del coordinamento provinciale ai fini dell’organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi e. Modulistica, documenti e dati: - Produzione di modulistica e di documenti inerenti le varie fasi dell’iter adottivo elaborati ed utilizzati dalle équipe adozioni dei 4 Distretti provinciali, al fine di definire procedure condivise nel territorio provinciale relativamente al percorso adottivo. - Raccolta dati e documentazione relativi alle adozioni e ai servizi erogati a livello provinciale nel corso dell’iter adottivo. Diffusione di una corretta cultura dell’adozione (ob. 2): f. Sensibilizzazione: - Iniziative di sensibilizzazione congiunte fra Servizi ed Enti autorizzati rivolte alla cittadinanza. Specializzazione équipe adozioni e formazione integrata operatori (ob. 3 e 4): g. Iniziative di formazione/approfondimenti per operatori dei Servizi, degli Enti autorizzati e del mondo della scuola e della sanità in particolare su: • Corso di formazione “Dinamiche e conduzione di gruppi nell’ambito dell’adozione e dell’affido” a cura del Centro Shinui di Bergamo, suddiviso in tre parti: 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’adozione, 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’affido e 2 giornate di restituzione e formazione in plenaria (formazione già programmata nello scorso Programma attuativo e pagato con i Fondi ivi previsti); periodo di realizzazione: febbraio-aprile 2010. • Giornata di confronto inter-provinciale a Parma con il Tribunale per i Minorenni sul tema dell’adozione – aprile 2010; • Giornate di approfondimento sull’adozione all’interno di un percorso formativo più articolato sulla tutela dei minori rivolto ai Medici di base, ai Pediatri di libera scelta e Medici Legali della provincia di Parma, da organizzarsi a livello provinciale • Riproposta del corso di formazione rivolto a Dirigenti e Docenti di scuola primaria e di scuola dell’infanzia “Il bambino adottato a scuola. Un percorso fra complessità e risorse” per l’a.s. 2010/11 in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e rientrante nel Piano provinciale di aggiornamento per gli insegnanti. ______ _ ______ h. Adozione e sostegno a distanza: La Provincia, inoltre, anche nel 2010 propone (con fondi provinciali) il progetto di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e diffusione dell’adozione/sostegno a distanza “Adozione e sostegno a distanza per la garanzia dei diritti. Sotto le stesse stelle”, nato nel 2003, ideato e realizzato con la compartecipazione attiva delle organizzazioni impegnate nel settore presenti in ambito provinciale. Nel giugno 2005 la Provincia di Parma è stata tra i soci fondatori del Coordinamento Enti Locali per il Sostegno a distanza (ELSAD). Si risponde con tale settore anche alle indicazioni regionali di diffusione e sensibilizzazione sul territorio provinciale delle iniziative di cooperazione internazionale e sostegno a distanza, come previsto dalla Determina regionale 19166/05. Gli obiettivi e le attività elencati rispondono alle Indicazioni contenute nella Delibera di Giunta regionale n. 2078/09, che si riassumono nei seguenti punti, che trovano attuazione nelle rispettive azioni del Programma provinciale Adozione 2010 di seguito riportate: Qualificazione e sostegno dei servizi e delle iniziative e interventi nell’ambito dell’adozione nazionale ed internazionale: In questa area rientrano gli interventi volti a sostenere ed accompagnare le competenze genitoriali adottive, in attuazione dell’art. 30 della legge regionale 14/2008 e nell’ambito della programmazione Provinciale in materia di adozione, come previsto dalla Parte prima, punto 6 “Programma di indirizzo provinciale per l’adozione” delle Linee di indirizzo regionali in materia di adozione approvate con deliberazione della giunta regionale n. 1495 del 28 luglio 2003. Si richiamano inoltre gli obiettivi del piano sociale e sanitario regionale relativo al triennio 20082010 di “potenziamento degli interventi di sostegno individuale e di gruppo nella fase del post-adozione”. 180 Azioni: - promuovere e monitorare l’applicazione: o degli standard quali-quantitativi dei servizi dedicati all’adozione previsti dalle linee di indirizzo regionali in materia di adozione nazionale e internazionale, con il principale compito di sostenere le competenze genitoriali adottive utili alla promozione del benessere e l’equilibrata crescita dei bambini adottati Sì (v. svariate azioni Programma provinciale); o della procedura regionale sull’accertamento della salute dei coniugi aspiranti all’adozione Sì (v. azione G “Formazione”); o del protocollo regionale per la tutela della salute psicofisica dei bambini adottati Sì (v. azione G “Formazione”); - realizzare, con il concorso degli enti locali competenti, corsi di preparazione dell’adozione per tutti i coniugi interessati ad intraprendere il percorso adottivo, prima che questi accedano alle indagini psico-sociali Sì (v. azione A “Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione”); - promuovere interventi finalizzati ad accompagnare adeguatamente le famiglie adottive dopo l’inserimento dei bambini (post-adozione), attraverso l’integrazione dei servizi socio-sanitari con quelli educativi scolastici e sanitari Sì (v. azione B “Post Adozione” e azione G “Formazione”); - promuovere la realizzazione di gruppi di sostegno per genitori adottivi Sì (v. azione B “Post Adozione”); - sostenere il lavoro degli operatori facenti parte delle équipe adozioni curando il loro aggiornamento professionale a livello provinciale o inter-provinciale, in particolare promuovendo la competenza degli operatori nella gestione dei gruppi di sostegno per genitori adottivi Sì (v. azione G “Formazione”); - sperimentare nuove forme di sostegno alla genitorialità adottiva anche nella fase cosiddetta dell’attesa, anche in collaborazione con gli enti autorizzati e le associazioni di famiglie adottive Sì (v. azione C “Abbinamento con il bambino adottivo”). Forme programmate di Coordinamento degli attori Gli operatori delle équipe adozioni e i rappresentanti degli Enti autorizzati si incontrano sul Tavolo tecnico provinciale adozione; in particolare gli operatori dei Servizi si incontrano mensilmente, mentre con gli Enti autorizzati dal 2007 è previsto un incontro ogni due mesi (in precedenza anche per loro l’appuntamento era mensile). I singoli operatori dei Servizi e degli Enti interessati si incontrano, inoltre, prima del 3° incontro all’interno del corso di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione per preparare l’incontro stesso (l’unico ad oggi in cui intervengono anche gli Enti autorizzati) e per verificarne l’andamento. I Servizi e gli Enti si incontrano infine nei momenti di formazione/supervisione organizzati a livello provinciale, da circa tre anni rivolti ad entrambi gli ambiti. Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi In riferimento agli obiettivi indicati sopra, si prevedono i seguenti risultati, ovvero cambiamenti: Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione: Ob. a medio termine: dare continuità e verificare l’andamento dei corsi di in/formazione, confrontandosi all’interno del Coordinamento provinciale fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per migliorare la metodologia degli stessi. Ob. a lungo termine: promuovere nelle coppie interessate all’adozione una maggiore consapevolezza ed una migliore gestione del percorso adottivo e di ciò che un’adozione implica, adozioni più consapevoli e “ben riuscite”, 181 diminuzione delle crisi e dei fallimenti adottivi. b. Post adozione: Ob. a medio termine: la riflessione ed il confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per una collaborazione nel post adozione possono contribuire a stabilire modalità di sostegno alle coppie condivise e concertate, non sovrapposte da parte delle due Istituzioni e di maggior aiuto per le coppie stesse. Ob. a lungo termine: la verifica, il consolidamento ed il rinnovamento della metodologia di organizzazione e conduzione dei gruppi di sostegno di genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino possono contribuire a conferire un maggior sostegno ai genitori adottivi durante l’adozione, al fine di non “lasciarli soli” ed evitare/diminuire le crisi e i fallimenti adottivi, specialmente diffusi in età adolescenziale. Attesa abbinamento con il bambino adottivo: - Ob. a medio termine: confronto e riflessione all’interno del Coordinamento provinciale tra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale rispetto all’organizzazione di momenti di gruppo rivolti alle coppie nel periodo di attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo. - Ob. a lungo termine: offrire alle coppie dichiarate idonee all’adozione da parte del Tribunale per i Minorenni ed in attesa di abbinamento un sostegno ed uno spazio di riflessione in questo lungo periodo di attesa in cui spesso esse si ritrovano “abbandonate” sia dai Servizi, sia dagli Enti autorizzati, in particolare sia nell’arco di anno di tempo che hanno a disposizione per conferire l’incarico ad un Ente autorizzato per l’adozione internazionale, sia in una fase successiva. d. Iniziative per i nonni: - Ob. a medio termine: Riflessione e confronto all’interno del coordinamento provinciale ai fini dell’organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi. Ob. a lungo termine: offrire ai nonni adottivi un sostegno ed uno spazio di riflessione inerenti le tematiche adottive, ai fini di una loro maggior consapevolezza in merito, di un loro maggior coinvolgimento e di un maggior sostegno ai figli e nipoti stessi. Modulistica, documenti e dati: Produzione di modulistica e documenti inerenti le fasi dell’adozione elaborati ed utilizzati dalle équipe adozioni dei 4 Distretti provinciali; raccolta e documentazione dati: Ob. a medio termine: produzione della modulistica e della documentazione e raccolta ed elaborazione dei dati ritenuti necessari ed utili dai confronti in sede di Coordinamento tecnico provinciale. Ob. a lungo termine: individuazione di prassi e metodologie di intervento, di strumenti di lavoro condivisi per la qualificazione e lo sviluppo omogeneo degli interventi nell’ambito dell’adozione su tutto il territorio provinciale, per rispondere alle esigenze emerse e per facilitare l’integrazione fra Servizi e l’integrazione fra Servizi ed Enti autorizzati. f. Sensibilizzazione: Ob. a medio termine: aumento delle richieste di informazione sull’adozione agli uffici preposti, a seguito della partecipazione alle iniziative di sensibilizzazione aperte alla cittadinanza. Ob. a lungo termine: conseguente diffusione di una corretta cultura dell’adozione e consequenziale riduzione delle crisi e dei fallimenti adottivi. g. Formazione: Formazione integrata rivolta agli operatori delle équipe adozioni e ai rappresentanti degli Enti autorizzati ed in casi specifici a: Insegnanti e/o Dirigenti scolastici, Medici di base, Pediatri e Medici Legali: Ob. a medio termine: Partecipazione di tutti gli operatori delle équipe adozioni e di un rappresentante di ognuno dei 4 Enti autorizzati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della provincia di Parma alle iniziative di formazione; partecipazione di almeno il 20 Insegnanti e/o Dirigenti scolastici alle iniziative promosse; partecipazione di almeno il 40% dei Medici di base, Pediatri e Medici Legali individuati come destinatari alle iniziative promosse; 182 partecipazione costante (minimo 70% delle ore totali) degli iscritti ai corsi. Ob. a lungo termine: miglioramento delle rispettive competenze professionali, specializzazione ed approfondimento su alcune tematiche specifiche inerenti l’adozione. h. Adozione e sostegno a distanza: Ob. a medio termine: diffusione e sensibilizzazione sul territorio provinciale: dello strumento dell’adozione/sostegno a distanza, delle organizzazioni locali impegnate nel settore, delle loro attività. Ob. a lungo termine: aumento di adozioni/sostegni a distanza attivati dalle organizzazioni locali, mantenimento nel tempo delle adozioni a distanza attivate. Attività di valutazione, Indicatori e soggetti coinvolti: Proposta/esempi di Indicatori per la valutazione di risultato: es: 1 n. coppie formate/ numero di coppie che hanno iniziato l’indagine psicosociale ; numero di nuclei adottivi seguiti con progetti di accompagnamento post-adottivo sul totale delle adozioni nazionali e internazionali realizzate negli ultimi tre anni; tempi di attesa tra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale; tempi di attesa tra il primo accesso informativo e l’inizio dei corsi di preparazione. 1 Tale rapporto proporzionale potrebbe essere depurato/integrato con l’indicazione delle coppie che hanno “rinunciato” a proseguire l’iter adottivo, dopo la partecipazione al corso di formazione. In questo caso l’indicatore ottenuto potrebbe “misurare” la percentuale di soddisfazione dei bisogni formativi delle coppie che intendono proseguire l’iter adottivo. Si ricorda che lo standard “minimo” regionale fissato dalle Linee di indirizzo in materia di adozione è del 100%. Vale a dire che tutte le coppie interessate all’adozione nazionale e/o internazionale devono avere l’opportunità di partecipare al corso di formazione prima di iniziare l’indagine psicosociale. Per la costruzione di indicatori riferiti a questo settore è possibile avvalersi della “Scheda di raccolta dei dati dell’utenza, le attività e le risorse dei servizi socio-assistenziali per minori”, (versione Sisa-Minori) possibilmente relativamente alle rilevazioni relative all’anno 2005 (per esempio l’item n. 8bis “coppie interessate ad istruttoria di adozione - che hanno svolto il primo colloquio con il servizio nell’anno (nella versione SISA – minori, 2004). 183 OBIETTIVI VARIABILI INDICATORI: a. Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione: - Ob. a medio termine: dare continuità e verificare l’andamento dei corsi di in/formazione, confrontandosi all’interno del Coordinamento provinciale fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per migliorare la metodologia degli stessi Variabili: n. coppie iscritte ai corsi sul totale delle coppie interessate ad intraprendere il percorso adottivo, n. coppie che iniziano il percorso sul totale degli iscritti, n. coppie che terminano il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato, n. coppie che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato, n. coppie formate sul numero di coppie che hanno iniziato l’indagine psicosociale, livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento di fine corso, tempi medi di attesa tra la prima informazione e l’accesso al corso e variazione rispetto all’anno precedente, tempi medi di attesa tra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale e variazione rispetto all’anno precedente, nuove modalità operative eventualmente concertate e variazioni rispetto all’anno precedente Indicatori: tasso di incremento dei partecipanti ai corsi, livello di partecipazione ai corsi, livello di successo dei corsi, livello di gradimento, durata dei tempi di attesa, variazioni nell’organizzazione e gestione dei corsi rispetto agli anni precedenti. - Ob. a lungo termine: fornire alle coppie interessate all’adozione una maggiore consapevolezza ed una migliore gestione del percorso adottivo e di ciò che un’adozione implica, adozioni più consapevoli e “ben riuscite”, diminuzione delle crisi e dei fallimenti adottivi Variabili: n. adozioni realizzate con coppie che hanno partecipato ai corsi di in/formazione sul n. totale delle adozioni realizzate, n. crisi/fallimenti sul totale delle adozioni e sul totale delle coppie che hanno frequentato i corsi e/o i momenti di sostegno Indicatori: incidenza delle crisi e dei fallimenti adottivi sul totale delle adozioni realizzate e sulle adozioni di coppie che hanno partecipato ai corsi, variazioni rispetto agli anni precedenti. b. Post adozione: - Ob. a medio termine: la riflessione ed il confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per una collaborazione nel post adozione possono contribuire a stabilire modalità di sostegno alle coppie condivise e concertate, non sovrapposte da parte delle due Istituzioni e di maggior aiuto per le coppie stesse. Variabili: n. momenti di incontro e di riflessione realizzati, n. tipologia e Servizio di provenienza degli operatori partecipanti, Servizi ed Enti che si adeguano alle nuove modalità operative eventualmente concertate e variazioni rispetto all’anno precedente Indicatori: effettiva attuazione di modalità operative di collaborazione fra Enti e Servizi, variazioni nella collaborazione fra i due soggetti rispetto agli anni precedenti. - Ob. a lungo termine: la verifica, il consolidamento ed il rinnovamento della metodologia di organizzazione e conduzione dei gruppi di sostegno di genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino, con simultaneo servizio di baby-sitteraggio, possono contribuire a conferire un maggior sostegno ai genitori adottivi durante l’adozione, al fine di non “lasciarli soli” ed evitare/diminuire le crisi e i fallimenti adottivi, specialmente diffusi in età adolescenziale Variabili: n. coppie iscritte ai gruppi sul totale delle potenziali coppie rispondenti ai requisiti, n. bambini fruitori del servizio di baby-sitteraggio sul totale dei potenziali bambini fruitori, n. coppie che iniziano il percorso, 184 n. coppie che terminano il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato e variazione rispetto all’anno precedente, n. coppie che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato e variazione rispetto all’anno precedente, livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento di fine gruppo e variazione rispetto all’anno precedente, variazioni nell’organizzazione e gestione dei gruppi rispetto agli anni precedenti Indicatori: tasso di incremento dei partecipanti ai gruppi, tasso di bambini fruitori del servizio di baby-sitteraggio, livello di successo dei gruppi, livello di partecipazione continuativa ai gruppi, livello di gradimento, variazioni rispetto agli anni precedenti. c. Attesa abbinamento con il bambino adottivo: - Ob. a medio termine: confronto e riflessione all’interno del Coordinamento provinciale tra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale rispetto all’organizzazione di momenti di gruppo rivolti alle coppie nel periodo di attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo Variabili: n. coppie iscritte agli eventuali momenti di sostegno nel “periodo di attesa”, n. coppie che iniziano il percorso sul totale degli iscritti, n. coppie che terminano il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato, n. coppie che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato, n. coppie formate sul numero di coppie che sono in attesa di abbinamento, livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento, tempi medi di attesa tra l’ottenimento dell’idoneità all’adozione da parte del Tribunale per i Minorenni e l’accesso all’iniziativa, variazioni nell’organizzazione dei momenti di sostegno rispetto all’anno precedente Indicatori: livello di partecipazione ai momenti di sostegno, livello di successo delle iniziative, livello di gradimento, durata dei tempi di attesa, variazioni rispetto all’anno precedente. - Ob. a lungo termine: offrire alle coppie dichiarate idonee all’adozione da parte del Tribunale per i Minorenni ed in attesa di abbinamento un sostegno in questo lungo periodo di attesa in cui spesso esse si ritrovano “abbandonate” sia dai Servizi, sia dagli Enti autorizzati, in particolare sia nell’arco di anno di tempo che hanno a disposizione per conferire l’incarico ad un Ente autorizzato per l’adozione internazionale, sia in una fase successiva dell’attesa di abbinamento con il bambino Variabili: n. adozioni realizzate con coppie che hanno partecipato ai momenti di sostegno nel periodo di attesa dall’idoneità all’abbinamento sul n. totale delle adozioni realizzate Indicatori: n. crisi/fallimenti sul totale delle adozioni e sul totale delle coppie che hanno frequentato i momenti di sostegno d. Iniziative per i nonni: - Ob. a medio termine: Riflessione e confronto all’interno del coordinamento provinciale ai fini dell’organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi Variabili: momenti di incontro e di riflessione realizzati Indicatori: effettivo confronto e produzione di idee su iniziative rivolte ai nonni adottivi. - Ob. a lungo termine: organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi Variabili: partecipazione di almeno il 40% dei nonni adottivi individuati alle iniziative promosse Indicatori: capacità di attrazione sui nonni adottivi tramite le varie iniziative, livello di gradimento dell’iniziativa, auto-percezione dell’utilità dell’iniziativa rispetto al proprio ruolo di nonno adottivo. e. Modulistica, documenti e dati: Produzione di modulistica e documenti inerenti le fasi dell’adozione elaborati ed utilizzati dalle équipe adozioni dei 4 Distretti provinciali; raccolta e documentazione dati: 185 - Ob. a medio termine: produzione della modulistica e della documentazione; raccolta ed elaborazione dei dati ritenuti necessari ed utili dai confronti in sede di Coordinamento tecnico provinciale Variabili: n. moduli concertati e prodotti, n. documenti concertati e stilati, numero e tipologia dei dati raccolti, n. operatori che collaborano alla concertazione e produzione di tali moduli e documenti e alla raccolta dati sul totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari, n. operatori che esprimono un’auto-percezione dell’utilità della documentazione e modulistica prodotta e dei dati raccolti per il proprio lavoro sul totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari Indicatori: auto-percezione dell’utilità della documentazione e modulistica prodotta e dei dati raccolti ed elaborati per il proprio lavoro. - Ob. a lungo termine: individuazione di prassi e metodologie di intervento, di strumenti di lavoro condivisi per la qualificazione e lo sviluppo omogeneo degli interventi nell’ambito dell’adozione su tutto il territorio provinciale, per rispondere alle esigenze emerse e per facilitare l’integrazione fra Servizi e l’integrazione fra Servizi ed Enti autorizzati Variabili: n. operatori che condividono una prassi di lavoro omogenea sul territorio provinciale in materia di adozione sul totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari Indicatori: condivisione effettiva di una prassi di lavoro omogenea sul territorio provinciale in materia di adozione da parte degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari, auto-percezione dell’utilità dell’utilizzo di una prassi di lavoro omogenea e condivisa da parte degli operatori. f. Sensibilizzazione: - Ob. a medio termine: aumento delle richieste di informazione sull’adozione agli uffici preposti, a seguito della partecipazione alle iniziative di sensibilizzazione aperte alla cittadinanza Variabili: n. richieste di informazioni pervenute a seguito della partecipazione alle iniziative, n. richieste di disponibilità pervenute a seguito della partecipazione alle iniziative. Ob. a lungo termine: conseguente diffusione di una corretta cultura dell’adozione e consequenziale riduzione delle crisi e dei fallimenti adottivi Variabili: n. totale delle crisi e fallimenti adottivi sul totale delle adozioni realizzate dopo la diffusione del Quaderno, variazione crisi/fallimenti rispetto agli anni precedenti Indicatori: tasso di riduzione delle crisi e dei fallimenti adottivi. g. Formazione: Formazione integrata rivolta agli operatori delle équipe adozioni e ai rappresentanti degli Enti autorizzati ed in casi specifici a: Insegnanti e/o Dirigenti scolastici, Medici di base, Pediatri e Medici Legali: - Ob. a medio termine: Partecipazione di tutti gli operatori delle équipe adozioni e di un rappresentante di ognuno dei 4 Enti autorizzati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della provincia di Parma alle iniziative di formazione; partecipazione di almeno il 20 Insegnanti e/o Dirigenti scolastici alle iniziative promosse; partecipazione di almeno il 40% dei Medici di base, Pediatri e Medici Legali individuati come destinatari alle iniziative promosse; partecipazione costante (minimo 70% delle ore totali) degli iscritti ai corsi Variabili: n. e tipologia momenti di formazione organizzati, n. operatori partecipanti ai corsi sul totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari, n. Insegnanti e/o Dirigenti scolastici partecipanti ai corsi sul totale degli Insegnanti e/o Dirigenti scolastici della provincia di Parma a cui è rivolta l’iniziativa, 186 n. Medici di base, Pediatri e Medici Legali partecipanti ai corsi sul totale dei Medici di base, Pediatri e Medici Legali della provincia di Parma a cui è rivolta l’iniziativa, n. operatori che terminano i corsi sul totale degli iscritti, n. operatori che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato, livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento di fine corso variazioni nell’organizzazione dei momenti formativi rispetto agli anni precedenti Indicatori: tasso di incremento dei partecipanti ai corsi, capacità di attrazione sui destinatari della scuola, capacità di attrazione sui destinatari della sanità, livello di successo dei corsi, livello di gradimento, variazioni rispetto agli anni precedenti. - Ob. a lungo termine: miglioramento delle rispettive competenze professionali, specializzazione ed approfondimento su alcune tematiche specifiche inerenti l’adozione, collaborazione inter-istituzionale Variabili: n. operatori che esprimono un’auto-percezione di competenze acquisite, gradimento e possibilità di un’effettiva e proficua collaborazione inter-istituzionale Indicatori: auto-percezione di competenze acquisite, auto-percezione della possibilità di realizzare un’effettiva e proficua collaborazione inter-istituzionale, livello di gradimento. h. Adozione e sostegno a distanza: - Ob. a medio termine: diffusione e sensibilizzazione sul territorio provinciale dello strumento dell’adozione/sostegno a distanza, delle organizzazioni locali impegnate nel settore e delle loro attività Variabili: numero di persone partecipanti (studenti) alle iniziative di sensibilizzazione sul totale della popolazione potenziale (studentesca) individuata come destinatario dell’iniziativa, numero di copie distribuite della “Guida all’adozione/sostegno a distanza nella provincia di Parma: Sotto le stesse stelle”, numero di copie distribuite della pubblicazione “Quei legami che fanno vivere. Frammenti di storie tratte da progetti di adozione/sostegno a distanza”, numero di persone che assistono alla proiezione del video realizzato dal Coordinamento provinciale sull’adozione/sostegno a distanza, variazioni nell’organizzazione dei momenti di sensibilizzazione rispetto agli anni precedenti Indicatori: capacità di raggiungimento ed incremento potenziali destinatari, variazioni rispetto agli anni precedenti. - Ob. a lungo termine: aumento delle adozioni/sostegni a distanza attivati dalle organizzazioni locali, mantenimento nel tempo delle adozioni a distanza attivate Variabili: numero di nuove adozioni/sostegni a distanza presso le organizzazioni locali impegnate nel settore sul totale delle adozioni/sostegni a distanza, tempi medi di mantenimento Indicatori: tasso di incremento numeri di adozioni/sostegni a distanza e variazione rispetto all’anno precedente, tempi di mantenimento e variazione rispetto all’anno precedente. Piano finanziario: programmazione dell’utilizzo delle risorse finalizzate stanziate dalla Regione e di quelle eventualmente integrate da parte dei diversi soggetti coinvolti. 187 MACRO OBIETTIVI PROGRAMMA ATTUATIVO 2010 DA REALIZZARE ATTRAVERSO IL RACCORDO A LIVELLO con DISTRETTUALE CON e a.AZIONE Sostenere le famiglie adottiveANCHE nel pre-adozione, nel periodo di attesa di abbinamento il bambino adottivo PRIORITA’ FISSATE PER IL FONDO INEGRATIVO STRAORDINARIO. In particolare> rafforzare le nel post adozione, sia a livello individuale, che attraverso incontri di gruppo. competenze genitoriali, attraverso l’autorizzazione per i propri operatori Assistenti Sociali delle équipe Adozioni, a. Favorire la diffusione di una corretta cultura dell’adozione rivolta alla cittadinanza. da parte dei rispettivi Servizi territoriali, ad effettuare le osservazioni dei corsi pre e post adozione in orario di b.lavoro:Favorire la specializzazione costi figurativi dei Servizi. delle équipe adozioni distrettuali, attraverso la formazione e la supervisione degli operatori. c. Favorire modalità di collaborazione ed una formazione integrata tra i diversi Servizi che ruotano attorno al Mondo dell’infanzia e dell’adolescenza (Sociale, Sanità, Scuola…). AZIONI PROGRAMMA ATTUATIVO 2010 a) Sostegno alle famiglie adottive (ob. 1): 11.025,00 € Organizzazione di 7 corsi di formazione per le coppie aspiranti all’adozione (più 1 corso realizzato con il budget residuo del Programma Attuativo 2008): 9.175,00€ In specifico: rimborsi per l’organizzazione di 7 corsi –3.625,00 € rimborsi ai 4 Enti autorizzati delegati alla collaborazione con i Servizi adozioni della provincia di Parma per l’intervento nei 7 corsi e per la partecipazione agli incontri del Gruppo tecnico provinciale adozione – 5.550,00 € (€ 600,00 euro per la partecipazione agli incontri bimestrali del Coordinamento tecnico provinciale Adozione e per la collaborazione nell’organizzazione di momenti formativi su temi specifici e di progettazioni sperimentali; 450,00 euro per l’intervento al terzo incontro di ogni corso di formazione per le coppie aspiranti all’adozione). Organizzazione di 1 gruppo di sostegno per genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino nella famiglia adottiva con eventuale servizio di babysitteraggio – 500,00 € (+773,32 € residui 2009 = 1.273,32 € tot.). Organizzazione, in stretta collaborazione con gli Enti autorizzati per l’adozione internazionale, di 2-3 gruppi da proporre alle coppie che sono in attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo, in diverse fasi del percorso – 1.350,00 € Organizzazione di 1 gruppo per nonni adottivi. Analisi, confronto e riflessione congiunta all’interno del coordinamento provinciale fra Enti autorizzati per l’adozione internazionale ed équipe adozioni per rinnovare la metodologia dei corsi di formazione per le coppie aspiranti all’adozione e dei gruppi post adozione, per una più efficace collaborazione nel post adozione e per organizzare iniziative di sostegno da proporre alle coppie che sono in attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo. Elaborazione ed utilizzo di una modulistica concertata e condivisa dalle équipe adozioni dei quattro Distretti Socio-sanitari durante l’iter adottivo e di eventuali documenti inerenti il percorso adottivo e le sue fasi, al fine di definire procedure condivise sull’intero territorio provinciale. Raccolta dati e documentazione relativi alle adozioni e ai servizi erogati a livello provinciale nel corso dell’iter adottivo. b) Diffusione di una corretta cultura dell’adozione (ob. 2): 6.000,00 € (di cui 4.000 € dai Fondi del Progetto scambi interprovinciali) Iniziative di sensibilizzazione congiunte fra Servizi ed Enti autorizzati (rivolte alla cittadinanza, con particolare attenzione ai nonni adottivi) c) Specializzazione équipe adozioni e formazione integrata operatori (ob. 3 e 4): 625,00 € Iniziative di formazione/approfondimenti per operatori dei Servizi, degli Enti autorizzati e del mondo della scuola e della sanità, in particolare su: • Giornata di confronto inter-provinciale a Parma con il Tribunale per i Minorenni sul tema dell’adozione. • Riproposta del corso di formazione rivolto a Dirigenti e Docenti di scuole dell’infanzia e di scuole primarie “Il bambino adottato a scuola. Un percorso fra complessità e risorse” per l’a.s. 2010/11 in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e rientrante nel Piano provinciale di aggiornamento per gli insegnanti. • Giornate di approfondimento sull’adozione all’interno di un percorso formativo più articolato sulla tutela dei minori rivolto ai Medici di base, ai Pediatri di libera scelta e Medici Legali della provincia di Parma, da organizzarsi a livello provinciale. Tot. 17.650 € (13.650 € + 4.000 € dai Fondi del Progetto Scambi interprovinciali pre/adolescenza) 188 PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE POLITICHE DI TUTELA E ACCOGLIENZA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA SCHEDA INTERVENTO AREA AFFIDO Finanziamento Regionale Anno 2010 - € 15.651 (13.650 € + 2.000 € dai Fondi del Progetto scambi interprovinciali) Denominazione: Ampliamento della Rete di accoglienza e solidarietà Azione in continuità ed innovativa da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate per il fondo integrativo straordinario. In particolare> promuovere creazione di reti di accoglienza attraverso l’individuazione da parte di ogni distretto di almeno una struttura per l’accoglienza in emergenza dei minori ed almeno un luogo per i nuclei madre bambino Soggetto capofila del progetto/intervento Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Obiettivi del progetto/intervento (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie. Atri Partner: Comuni di Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani; Pedemontana Sociale; Azienda Sociale Sud Est; Azienda USL distretto di Fidenza, Comunità montana Valli Taro e Ceno Canovi Anna Maria Assessorato provinciale Politiche sociali P.le Barezzi, 3 43100 Parma Tel 0521/931324 fax 0521/931318 e-mail. [email protected] • Minori 0-17 anni residenti nel territorio provinciale con situazioni di grave pregiudizio • Famiglie in difficoltà • Operatori dei Servizi Socio-Sanitari • Famiglie affidatarie • Comunità familiari • Ospedale • Forze dell’Ordine • Magistratura • Collettività Garantire, attraverso la costituzione di una rete qualificata di accoglienza in emergenza, un’accoglienza adeguata ai minori anche in situazione di grave pregiudizio, evitando e contenendo il rischio di vittimizzazione secondaria. Verifica e consolidamento dell’utilizzo dell’anagrafe provinciale informatizzato delle risorse accoglienti (famiglie affidatarie, comunità familiari, comunità educative, comunità di pronta accoglienza e comunità madre – bambino) presenti sul territorio provinciale. Sostengo, informazione/formazione delle famiglie affidatarie: prosecuzione dei corsi a livello provinciale rivolti alle coppie ed ai single interessati all’esperienza dell’affido familiare. All’interno di tale azione, una particolare attenzione è riservata alle famiglie ed ai single disponibili all’accoglienza in emergenza di minori in situazione di grave pregiudizio. Rinnovo della convenzione per 1 anno con il Comune di Parma per due posti per l’accoglienza in emergenza a disposizione del territorio provinciale presso il Centro di prima accoglienza “C.A.S.A.” per minori dai 6 ai 17 anni, di cui uno riservato alle vittime di sospetto abuso e maltrattamento. (azione comune anche al programma provinciale tutela minori). 189 Avvio di una sperimentazione per la diffusione di nuove forme di accoglienza e solidarietà sociale: l’esperienza di famiglie che accolgono famiglie e altri interventi di prossimità con particolare attenzione anche all’individuazione ed attivazione di reti omoculturali di solidarietà per il sostegno ai nuclei immigrati, attraverso il coinvolgimento delle associazioni di stranieri presenti sul territorio provinciale. Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/ valutazione Territorio della provincia di Parma Servizi socio sanitari tutela minori, forze dell’ordine, magistratura minorile, scuole e agenzie educative, ospedali ed altri presidi sanitari, attori del privato sociale (associazioni di famiglie affidatarie e di comunità familiari; associazioni di volontariato) € 4.000 per il Quota Eventuale quota di € 12.750 sostegno alla comunale altri soggetti da quota formazione delle specificare regionale coppie affido interessate ad un’esperienza di accoglienza sia per l’emergenza € 6.750 per il rinnovo della convenzione con il centro CASA (azione condivisa con il programma tutela) € 2.000 per avvio sperimentazione nuove forme di accoglienza n. di coppie che intraprendono i corsi funzionalità ed utilizzo del data base n. di interventi del servizio d’intervento in emergenza per la tutela del minore n. e modalità di accessi alla rete di accoglienza NB: per informazioni più dettagliate si rimanda al Programma provinciale Tutela minori P.A. 2010 Denominazione: Formazione e Sensibilizzazione per la diffusione di una cultura dell’accoglienza Azione in continuità con aspetti di innovazione da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate per il fondo integrativo straordinario. In particolare> promuovere la partecipazione a livello distrettuale dei territori interessati per la condivisione dei costi di conduzione dei gruppi Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie. Atri Partner: Comuni di Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani; Soggetto capofila del progetto/intervento Pedemontana Sociale; Azienda Sociale Sud Est; Azienda USL distretto di Fidenza, Comunità montana Valli Taro e Ceno Canovi Anna Maria Assessorato provinciale Politiche sociali Responsabile del progetto/programma: P.le Barezzi, 3 43100 Parma nominativo e recapiti Tel 0521/931324 fax 0521/931318 e-mail [email protected] Cittadinanza adulta Destinatari Alunni scuole secondarie superiori 190 Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Alunni scuole primarie Operatori dei servizi socio – sanitari Operatori delle forze dell’ordine Operatori della Magistratura Ob. a medio termine: Promozione di una cultura dell’accoglienza e formazione degli operatori coinvolti, a vario titolo, nella prevenzione, sostegno e promozione della famiglia, con particolare attenzione a quella di origine del minore. Ob. a lungo termine: aumento richiesta informazioni sull’affido, reperimento nuove disponibilità di famiglie per l’affido; promuovere una cultura di prevenzione e sostegno delle famiglie naturali. Prosecuzione dell’esperienza di sostegno alla famiglie, iniziata con la “Sperimentazione di nuove modalità di lavoro con le famiglie naturali di minori in affido”, attraverso l’organizzazione di un gruppo promosso nel Distretto Sud Est dall’Azienda Sociale Sud Est in collaborazione con l’ASP Rossi Sidoli del Distretto Valli Taro e Ceno e di un gruppo dedicato ai papà di minori in affido organizzato nel Distretto di Fidenza > Realizzazione della Rassegna “AFFIDARE” anno 2010, utilizzando la metodologia coinvolgimento capillare delle realtà associative del territorio provinciale reti informali familiari e di solidarietà presenti nei vari distretti. Azioni previste Aggiornamento materiale per la sensibilizzazione e l’informazione sull’affido familiare e l’accoglienza Campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza da realizzare con fondi provinciali Organizzazione d’incontri di formazione su temi socio - giuridici rivolti, in particolare, agli operatori delle comunità familiari ed educative del territorio provinciale. (azione condivisa con il programma tutela) Organizzazione di seminari sui temi della genitorialità conflittuale e tutela dei figli, rivolti sia agli operatori dei Servizi socio–sanitari, ai rappresentanti della rete interistituzionale (Forze dell’ordine, Ospedale, Scuola, Magistratura) che al terzo settore dedicato. (azione comune anche al programma provinciale tutela minori). Ambito territoriale di realizzazione Territorio della provincia di Parma Istituzioni/attori sociali coinvolti Servizi per l’affido, privato sociale (famiglie affidatarie, associazioni, comunità familiari) 191 Costo totale 2.901 € quota previsto regionale per la affido sensibilizzazione >fondi residui P.A. 2009) Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione l’attività di Formazione rivolta alle comunità ed agli operatori dei servizi socio – sanitari del territorio è comune al programma tutela ed i costi sono coperti da tale budget Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare: Iniziativa di promozione con fondi propri della Provincia da definire 2.901 € per il sostegno alla famiglia d’origine - n. di persone che chiedono informazioni sull’affido e variazione sull’anno precedente - n. di nuove disponibilità per l’affido, variazione sull’anno precedente ed incidenza sul totale delle persone che hanno chiesto informazione - n. dei libretti, segnalibri, locandine distribuiti - luoghi di distribuzione - n. delle persone partecipanti alle iniziative di sensibilizzazione - modalità con cui le persone che si rivolgono ai Servizi sono venute a conoscenza dello strumento dell’affido - quante persone che si rivolgono ai Servizi hanno ricevuto informazioni sull’affido grazie alla partecipazione alle iniziative organizzate - qualità dell’intervento professionale a favore del minore e della sua famiglia - apertura delle prassi operative verso nuovi strumenti per valorizzare, sostenere e promuovere la famiglia 192 PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE POLITICHE DI TUTELA E ACCOGLIENZA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA SCHEDA INTERVENTO AREA TUTELA Anno 2010 1.1 Titolo dell'intervento Programma Provinciale tutela minori - Macro obiettivi 2009 -2011 1. Implementare le azioni finalizzate a garantire la tutela dei minori attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori e favorendo l’integrazione delle prassi d’intervento. 2. Mappare il fenomeno attraverso la rilevazione ed elaborazione dei dati epidemiologici relativi al maltrattamento e abuso. 3. Favorire la diffusione, a livello culturale ed operativo, della tutela dei minori, promuovendo azioni di prevenzione ed occasioni di formazione e discussione integrate, dedicate agli operatori dei servizi socio – sanitari del territorio e delle comunità educative, ai rappresentanti della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, della Scuola e dell’Ospedale, finalizzata a rafforzare l’applicazione di prassi integrate e ad individuare nuove modalità d’intervento per i bisogni emergenti 1.1bis Durata dell'intervento Annuale Pluriennale X 1.2 Responsabile tecnico dell’intervento Nominativo: Canovi Anna Maria Recapito telefonico: 0521931324 fax: 0521931318 e-mail: [email protected] 1.3 Compilatore della scheda (indicare il nominativo del compilatore effettivo della scheda a cui ci si può rivolgere per eventuali chiarimenti) Nominativo: Canovi Anna Maria Recapito telefonico: 0521931324 fax: 0521931318 e-mail: [email protected] 1.4 Ambito territoriale (descrivere l’ambito di azione interessato dall’intervento) Interprovinciale specificare: X specificare: provincia di Parma Provinciale Az.USL specificare: Interzonale specificare: 1.5 Ente responsabile dell'intervento (indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa dell'intervento) Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie 1.6 Ente esecutore dell'intervento (indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-scientifico dell'intervento, se diverso dall’ente responsabile di cui al punto 1.5) Azienda USL, Azienda Ospedaliera, Enti titolari o delegati alle funzioni in materia di minori: Comuni di Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani, Comunità montana Valli Taro e Ceno, Azienda Pedemontana Sociale, Azienda Sociale Sud Est, Azienda USL – Distretto di Fidenza, Provincia di Parma, Associazioni e Privato sociale che operano nel settore, Questura (Seconda Sezione Squadra Mobile e Ufficio Minori), Comando Provinciale dei Carabinieri, Procura presso il Tribunale Ordinario di Parma, Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, Tribunale per i Minorenni di Bologna, Ufficio scolastico provinciale. 193 2. Soggetti coinvolti e destinatari 2.1 Figure professionali coinvolte (indicare numero, qualifica ed l'ente di appartenenza dei soggetti coinvolti nell'intervento) Numero e qualifica degli operatori Ente di appartenenza Assistenti sociali Educatori Psicologi Neuropsichiatri infantili n.7 n.1 n.6 n.1 Distretti Socio-sanitari Azienda USL Azienda Ospedaliera / Azienda USL Azienda Ospedaliera / Azienda USL Medici di base Pediatri Esperti giuridici Rappresentante Tribunale per i minorenni Rappresentante Procura minorile Rappresentante Procura ordinaria Rappresentanti delle Forze dell’Ordine Funzionario dell’ US.P. n.1 n.1 n.1 n.1 n.1 n.1 n.3 n.2 Incarico a privati formati dalla Regione Tribunale per i Minorenni Procura c/o Tribunale per i Minorenni Procura della repubblica c/o Tribunale di Parma Questura (Squadra Mobile e Uff. Minori)e Carabinieri U.S.P Ufficio Scolastico Provinciale (Scuola) Terzo settore coinvolto nella costruzione di una rete di Cooperative del Privato sociale accoglienza in emergenza (Famiglie affidatarie e Privato sociale Comunità familiari ) 2.2 Soggetti istituzionali coinvolti X Provincia: Assessorato Politiche sociali e sanitarie X Comune/i: Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo, Mezzani, Comunità Montana Valli Taro e Ceno, Azienda Pedemontana Sociale, Azienda Sociale Sud Est; X Azienda/e USL (specificare): Azienda USL - Distretto di Fidenza, Azienda USL - NPI, Azienda Ospedaliera - dipartimento cure primarie X Scuola/e: (specificare): U.S.P. Ufficio Scolastico Provinciale X Prefettura X Centro di Giustizia Minorile: coinvolto nel Coordinamento unico infanzia e adolescenza; in via di coinvolgimento per quanto riguarda azioni specifiche del programma tutela minori X Tribunale: (specificare) Procura presso il Tribunale Ordinario di Parma; Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna; Tribunale per i Minorenni di Bologna X Questura/e: (specificare) Seconda Sezione Squadra Mobile, Ufficio minori X Altro: (specificare) Comando provinciale dei Carabinieri X Organismi di volontariato: (specificare) Croce Rossa Italiana X Cooperative sociali: (specificare) in via di definizione X Associazioni: (specificare) associazioni di famiglie affidatarie X Altro: (specificare) Comunità familiari del territorio provinciale X Altro: (specificare) Enti di formazione specializzati sul tema e riconosciuti a livello nazionale X Altro: (specificare) Consulente giuridico X Altro: (specificare) Protagonisti dell’informazione da coinvolgere 2.3 Destinatari che si intendono raggiungere (Nel prospetto indicare: se i destinatari sono minori: la fascia d'età, ossia: 0-6 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17 anni; se i destinatari sono adulti: la categoria considerata, ossia: genitori; insegnanti; operatori; cittadinanza; altro – specificare-) Destinatari Numero stimato 125 casi di sospetto abuso e maltrattamento segnalati Minori 0/17 anni dai Servizi nell’anno 2008 Operatori dei servizi socio sanitari circa 500 operatori delle varie Istituzioni e realtà Operatori delle Forze dell’ordine Operatori del Privato Sociale individuate (Servizi socio – sanitari; Forze dell’Ordine; Operatori della magistratura minorile ed ordinaria Magistratura, Terzo Settore; Scuola), coinvolti nei percorsi Genitori di formazione, supervisione, aggiornamento e confronto. Insegnanti Cittadinanza 3. Caratteristiche tecniche dell’intervento 3.1 Tipologia d'intervento (indicare con una crocetta la tipologia corrispondente prevista dalla determinazione) 1. équipe di secondo livello (LR 14/08, art. 18) 194 X 2. Formazione operatori (LR 14/08, art. 24, co.1, lett. a, e co. 4) X 3 Consolidamento della rete di protezione (LR 14/08, art. 24, co. 1, lett. d, e; co. 2; co. 3; co. 5; art 5, co. 1, lett. B e art 17, co 4) X 4. Spazi per audizioni protette (spazi neutri) (LR 14/08, art. 24, co. 3-4) X 5. Integrazione Scuola - Servizi territoriali; punti di ascolto (LR 14/08, art. 24, co. 1, lett. c) X 6. Interventi a favore dei minori inseriti nel circuito penale; promozione della la cultura della legalità (LR 14/08, artt. 27-28) X 7 Altro: Definizione, diffusione e concretizzazione di linee guida e protocolli operativi X 8 Altro: Individuazione di forme di accoglienza qualificata attraverso la creazione di una rete di famiglie affidatarie, comunità familiari, comunità educative e comunità madre – bambino, per l’accoglienza in emergenza e a lungo termine di minori in situazione di grave pregiudizio. X 9 Altro: Prosecuzione ed implementazione della raccolta dati, con particolare attenzione all’aspetto qualitativo ed epidemiologico del fenomeno. 3.2 Tempi previsti dell’intervento complessivo: Durata: annuale per quanto riguarda il programma attuativo 2010; triennale per le linee d’indirizzo e i macro obiettivi Data d'inizio: febbraio/marzo 2010 Data di conclusione: febbraio/marzo 2011 3.3 Quadro economico (nel primo riquadro riportare l’ammontare delle risorse provenienti dalle varie fonti di finanziamento: regione, altri enti pubblici, soggetti privati; nel secondo riportare le spese inerenti a ciascuna tipologia di spesa, con cui si intendono impegnare le risorse) I riquadro Costo complessivo dell’intervento: 17.651€ Risorse regionali determina 13918/2009: 13.651 € + Risorse regionali determina 1167/09: 4.000 € Risorse di altri enti pubblici (enti locali, AUSL, scuole…): costi figurativi Az.usl per collaborazione al progetto. Risorse di soggetti privati: Associazioni di famiglie affidatarie e Comunità familiari: contributi figurativi per disponibilità e partecipazione al progetto II riquadro spese per personale: costi figurativi per l’attuazione del programma provinciale a carico dell’Az. USL di Parma che mette a disposizione un operatore per 12 ore mensili per collaborare alla prosecuzione dell’intervento n. 1 Piani provinciali 2005 – 2007 spese per consulenze e formazione: € 6.000 finanziamento regionale altre spese: € 6.750 per rinnovo convenzione per 1 anno con il Comune di Parma per il secondo posto in emergenza per le situazioni di sospetto abuso e maltrattamento, a disposizione del territorio provinciale presso il Centro di prima accoglienza “C.A.S.A.” di via Buffolare, 2 - Parma (intervento comune anche al programma provinciale affido e accoglienza) altre spese: € 3.901,00 ( di cui € 901 delle risorse regionali determina 13918/2009 e € 3.000 fondi regionali determina 1167/09 )fondi regionali da dedicare alla organizzazione di momenti formativi rivolti alle Forze dell’Ordine, agli insegnanti, ai pediatri ed ai medici di base, agli operatori dei Servizi Socio – Sanitari, ecc. (v. L.R. 14/2008 – art. 24 lettere a) e b) altre spese: € 1.000,00 fondi regionali determina 1167/09 da dedicare al sostegno dell’attività del Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza (previsto dall’art. 22 della L.R. 14/08) per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche di competenza, favorendo la partecipazione dei rappresentanti territoriali del Pubblico e del Privato Sociale, incentivando così il raccordo con gli Organi di programmazione locale e provinciale 195 4. Descrizione analitica dell’intervento 4.1 Motivazione dell'intervento (descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia l’intervento e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. In sintesi occorre motivare l'appropriatezza dell'intervento rispetto al contesto in cui si realizza) A fronte della necessità di consolidare una metodologia di lavoro interdisciplinare che favorisca una migliore tutela dei minori attraverso una più stretta collaborazione dei diversi Servizi e delle Istituzioni, concretizzata nella costruzione condivisa di percorsi operativi. Ciò viene rafforzato anche dalla normativa di settore, (Legge 8.11.2000, n.328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e Servizi Sociali”; Legge 28.08.1997, n.285 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" – art. 4) che sottolinea come l’abuso e il maltrattamento infantile rappresentino un fenomeno complesso e multidimensionale che richiede un approccio multiagency in quanto nessun singolo servizio può prevenirlo e trattarlo efficacemente. Nella consapevolezza del fatto che ciascun attore coinvolto svolge un ruolo fondamentale nella lotta a tali fenomeni e che l’interdisciplinarietà rappresenta la metodologia più efficace di protezione dell’età evolutiva (L.176/91 in ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York) appare evidente, come più volte ribadito dalla normativa (leggi regionali: 3/2000; 2/2003), che un approccio di rete, nel quale tutte le Istituzioni competenti adempiono al loro specifico ruolo, rappresenta la metodologia di lavoro essenziale in materia di tutela dei minori. La collaborazione coordinata è necessaria, inoltre, per avviare strumenti di prevenzione che consentano l’emersione di comportamenti criminosi o lesivi a danno dei minori attraverso lo sviluppo di adeguate politiche finalizzate al sostegno del processo evolutivo del minore ed al superamento di condizioni di disagio individuale e familiare, nonché alla neutralizzazione dei fattori di rischio, di vulnerabilità psico-sociale, prima ancora che questi si trasformino in danno. Il raccordo tra i Servizi Sociali, i Servizi Sanitari, gli Uffici dell’Amministrazione della Giustizia (Procure Minorile e Ordinarie, Tribunali Minorile e Ordinario), le Forze dell’Ordine e le Istituzioni scolastiche è indispensabile per creare prassi operative condivise e per procedere in modo coordinato nel doveroso rispetto delle reciproche competenze; l’utilizzo di un linguaggio comune è uno degli strumenti attraverso il quale raggiungere tale collaborazione. Va sottolineato, inoltre, che in questi ultimi anni si è sicuramente sviluppata nel nostro Paese una nuova attenzione nei confronti dell'infanzia e dell'adolescenza. Le scienze umane, infatti, hanno incominciato ad indagare con particolare incisività il mondo dei soggetti in età evolutiva, a scoprirne le sofferenze e le difficoltà che ostacolano un armonico sviluppo, a rilevarne bisogni, a scandagliare quanto le carenze della prima età incidano sulla globale costruzione dell'uomo adulto e sulla compiutezza del suo sviluppo umano. Questi principi, in sintonia con le indicazioni contenute nella delibera regionale n. 2608/2002 “Assegnazione alle Province per interventi finalizzati alla realizzazione di attività di contrasto alle forme di abuso in danno di minori”, sottolineano come risulti essere sempre più cogente raggiungere intese formali, multiprofessionali ed interistituzionali. Un’ulteriore riflessione va poi dedicata anche al fatto che l’ambito della tutela non possa essere ricondotto esclusivamente al tema del sospetto abuso e maltrattamento, ma si colloca, principalmente, in una dimensione preventiva trasversale ai contesti di vita del bambino e della sua famiglia, oltre che in un contesto di cura, sostegno e recupero del minore autore di reato. In questi anni, in attuazione della normativa regionale, l’Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie della Provincia di Parma, di concerto con i Servizi per la tutela dei minori del territorio provinciale, ha promosso, a partire dall’anno 2005, un dialogo con i differenti attori istituzionali, dando vita ad un Tavolo provinciale interistituzionale per la tutela dei minori al quale partecipano: Servizi Sociali degli Enti locali titolari o degli Enti delegati a svolgere le funzioni di tutela dei minori; Azienda USL; Azienda Ospedaliera; Istituzioni scolastiche; Tribunale per i Minorenni; Tribunale Ordinario e Forze dell’Ordine. Tali soggetti istituzionali, seppure con competenze diverse ed in momenti differenti, sono infatti coinvolti nelle situazioni di tutela del minore vittima di reato, con particolare riferimento al fenomeno di abuso e maltrattamento. Dal 2003, inoltre, è attivo presso l’Assessorato Servizi Sociali e Sanitari della Provincia un Gruppo Tecnico provinciale multiprofessionale tutela minori, composto dagli operatori dei servizi socio – sanitari del territorio, che svolge la propria attività attraverso momenti di confronto per la supervisione, la formazione e la ricerca, volte alla costruzione di procedure d’intervento omogenee ed efficaci in tutto il territorio provinciale. Dall’integrazione e dal proficuo scambio delle esperienze è emersa, da un lato, la necessità di definire su tutto il territorio provinciale una rete tra servizi che dialoghino e si rapportino tra loro, riconoscendo e rispettando le reciproche competenze nell’ottica del lavoro interdisciplinare e, dall’altro, l’esigenza di conoscere ed analizzare i bisogni emergenti e le risposte fornite attraverso la raccolta di dati provinciali che consentano un’analisi quali quantitativa del fenomeno. 196 Attraverso il confronto tra i Responsabili di Servizio Sociale e Sanitario è stata evidenziata l’esigenza che, per il triennio 2009 – 2011, il programma provinciale tutela minori mantenga l’accento sulla complessità dell’intervento a tutela dei minori vittime di sospetto abuso e maltrattamento, favorendo il confronto tra gli operatori effettivamente e direttamente coinvolti nelle situazioni, al fine d’individuare bisogni emergenti e perseguire obiettivi concretamente raggiungibili. Inoltre, in parziale ottemperanza anche a quanto previsto dalla normativa regionale, ed in particolare dalla L. 28 luglio 2008, n. 15 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”, è stata individuata, nell’attività di supporto e supervisione rispetto alle tematiche ricorrenti ed emergenti, la funzione del gruppo tecnico tutela minori che deve essere strettamente connessa con le realtà territoriali, al fine di fungere da interfaccia tra le criticità riscontrate nell’operatività quotidiana e l’individuazione di possibili strumenti di soluzione, nonché di prassi operative condivise. Tali riflessioni e la consapevolezza che il cambiamento dell’assetto organizzativo/istituzionale in alcuni distretti della provincia, il tourn – over degli operatori, oltre all’individuazione di compiti sempre più specifici in capo al gruppo tecnico tutela, in ottemperanza anche a quanto previsto dal Protocollo interistituzionale per la tutela dei minori in situazione di sospetto abuso e maltrattamento, rendono necessaria l’attività di formazione e supervisione per le diverse figure professionali coinvolte, la prosecuzione del lavoro di analisi e prevenzione dei fenomeni che costituiscono un grave pregiudizio per la salute dei minori, nonché il consolidamento e l’approfondimento di prassi condivise e l’individuazione di nuovi ambiti e contesti utili ad ampliare garantire un’effettiva tutela dei minori. 4.2 Obiettivi/risultati attesi (indicare gli obiettivi che l’intervento si prefigge di conseguire. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: quali i cambiamenti attesi, quali sono i comportamenti / le prassi / i fenomeni che si intende consolidare) Comportamenti / prassi / fenomeni da consolidare 1. Implementare le azioni finalizzate a garantire la tutela dei minori attraverso: • Dare continuità al lavoro del gruppo tecnico multiprofessionale ed interisitituzionale con le finalità sopra descritte; • Monitoraggio dell’intervento volto alla predisposizione di spazi per le audizioni protette, documentazione e raccolta dati anche attraverso un percorso di formazione mirato per gli operatori coinvolti in tale attività; • Consolidare le reti di accoglienza qualificata in emergenza per i minori di età 0 – 10 anni e per quelli dagli 11 ai 17 anni; • Dare continuità all’individuazione di prassi operative condivise attraverso l’individuazione di linee guida integrate ed azioni di monitoraggio, confronto e formazione interistituzionale; 2. Dare continuità alla mappatura del fenomeno attraverso: • Prosecuzione della raccolta dati con particolare attenzione alla dimensione qualitativa ed epidemiologica del fenomeno; • Avvio del confronto tra Comuni, Procura, Forze dell’Ordine e Scuola per la rilevazione del fenomeno inerente la condizione dei minori che commettono reato; 3. Favorire la diffusione, a livello culturale, della tutela dei minori, attraverso: • Organizzazione di momenti formativi integrati rivolti ai soggetti indicati dalla L.R. 14/2008 - art. 24 lettere a) e b) • Prosecuzione nell’organizzazione di momenti di formazione e consulenza su temi giuridici rivolti agli operatori dei servizi socio – sanitari del territorio provinciale • Sostegno dell’attività del Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza (previsto dall’art. 22 della L.R. 14/08) per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche di competenza, favorendo la partecipazione dei rappresentanti territoriali del Pubblico e del Privato Sociale, incentivando così il raccordo con gli Organi di programmazione locale e provinciale Risultati / cambiamenti attesi 1. Consolidamento delle attività avviate e previste dai Piani provinciali in atto: messa a regime dell’utilizzo degli spazi attrezzati per le audizioni protette ed individuazione di un percorso formativo mirato; consolidamento dell’attività svolta dal Tavolo tecnico multiprofessionale; formazione e aggiornamento degli operatori delle Istituzioni e del Privato Sociale; attuazione del protocollo multiprofessionale interisituzionale per l’abuso e il maltrattamento in 197 danno di minori e definizione di linee guida correlate; 2. Prosecuzione del dialogo e della collaborazione di tutti i soggetti interistituzionali già coinvolti 3. Maggior comprensione del fenomeno attraverso una lettura quali-quantitativa dello stesso tramite una raccolta dati 4. Acquisizione di strumenti di sostegno agli operatori per un miglioramento delle loro competenze sul piano giuridico e tecnico, attraverso l’attività di supervisione (grazie all’utilizzo di questionari di apprendimento/valutazione finale e di gradimento, oltre che di relazioni/valutazioni complessive dei docenti) 5. Innalzamento del grado di conoscenza da parte di genitori, insegnanti, pediatri e medici di base rispetto alla lettura dei segnali di disagio e alle forme di tutela dei minori 6. Completamento e qualificazione della rete delle risorse per l’accoglienza in emergenza per le fasce d’età: 0-5, 6-10, 11-17 , coinvolgendo in particolare le famiglie affidatarie e le Comunità familiari, al fine di garantire un’accoglienza di tipo familiare, almeno nella fascia d’età 0-10 anni. 7. Disponibilità di 2 posti per l’accoglienza emergenza per minori vittime di sospetto abuso/maltrattamento, fruibile da tutto il territorio provinciale, presso il centro CASA del Comune di Parma (intervento integrato al programma provinciale affido e accoglienza) 8. Aumentare le occasione e la qualità dello scambio e della condivisione a livello interistituzionale di linguaggi comuni al fine di facilitare l’integrazione tra le varie figure professionali coinvolte nel processo di tutela dei minori; 9. Ampliamento della riflessione rispetto al concetto di tutela dei minori ed avvio di tavoli di confronto sul tema dei minori che commettono reato. 4.3 Fasi operative: attività previste (il contenuto di questo riquadro è molto importante e costituisce la parte centrale della scheda: descrivere qui le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto l’intervento e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere) a) Implementazione delle azioni finalizzate a garantire la tutela dei minori (ob. 1) Prosecuzione dell’intervento n.1 del Programma provinciale pluriennale, inserito negli obiettivi del triennio 2005 – 2007 “Gruppo tecnico multiprofessionale ed interistituzionale in materia di violenza a danno di minori”: rinnovo fino al 31/01/2010 della Convenzione con l’Azienda USL di Parma. AZIONI: 1. omogeneizzazione delle prassi su tutto il territorio provinciale, 2. formazione integrata e supervisione clinico - giuridica, 3. facilitazione della connessione fra i nodi della rete dei Servizi Sociali, Sanitari, Istituzione giudiziaria, Forze dell’Ordine, Istituzione scolastica, 4. raccolta e analisi dei dati. Monitoraggio dell’intervento n. 2 del Programma provinciale pluriennale, inserito negli obiettivi del triennio 2005 – 2007 “Audizioni protette – documentazione e raccolta dati”. AZIONI: 1. verifica e riorganizzazione dell’attività svolta nel luogo allestito presso l’Azienda Usl di Parma in Via Verona 2. raccolta dei dati sull’attività del nuovo spazio allestito presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, a disposizione del territorio provinciale Prosecuzione dell’intervento n. 3 del programma provinciale pluriennale, inserito negli obiettivi del triennio 2005 – 2007 “Individuazione di comunità educative o familiari e/o rete di famiglie per l’accoglienza qualificata”: Azione da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate per il fondo integrativo straordinario. In particolare> promuovere creazione di reti di accoglienza attraverso l’individuazione da parte di ogni distretto di almeno una struttura per l’accoglienza in emergenza dei minori ed almeno un luogo per i nuclei madre bambino AZIONI: 1. rinnovo convenzione per 1 anno con il Comune di Parma per due posti in emergenza, di cui uno riservato alle situazioni di sospetto abuso e maltrattamento e a disposizione del territorio provinciale presso il Centro di prima accoglienza “C.A.S.A.” gestito dal Comune di Parma. (intervento comune al programma provinciale affido e accoglienza) Strutturazione e realizzazione del percorso necessario per l’applicazione del Protocollo interistituzionale per la tutela dei minori, attraverso azioni di. AZIONI: 1. monitoraggio 2. confronto interistituzionale 3. formazione sia a livello provinciale che distrettuale (su richiesta) con la Magistratura Ordinaria e Minorile, le Forze dell’Ordine, la Scuola e l’Ospedale 198 4. Elaborazione delle linee guida per il mondo della sanità Azione da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate per il - fondo Intervento integrativo in emergenza straordinario. per In la particolare> tutela dei minori oltre in a promuovere situazione di la grave creazione pregiudizio: di una rete di accoglienza in emergenza come definita nel programma provinciale affido e accoglienza, incentivare l’individuazione di modalità di risposta e di raccordo dei servizi territoriali con gli altri operatori chiamati ad intervenire nelle situazioni di pregiudizio dei minori, anche oltre il normale orario di lavoro dei servizi sociali AZIONI: 1. Definizione ed applicazione delle procedure condivise a livello provinciale, anche in relazione alle nuove indicazioni diramate dalla Procura della Repubblica presso il TM, al fine di garantire la protezione dei minori in situazioni di grave pregiudizio. b) Mappatura del fenomeno (ob.2) - Prosecuzione della raccolta dati introducendo anche elementi a carattere qualitativo anche attraverso la collaborazione con l’Osservatorio Provinciale che si occupa della rielaborazione dei dati SISAM e SIPS. - Avvio di un confronto tra Comuni, Procura, Forze dell’Ordine e Scuola, finalizzato alla rilevazione del fenomeno inerente la condizione dei minori che commettono reato, anche attraverso la realizzazione di un momento d’indagine e confronto allargato. c) Favorire la diffusione, a livello culturale, della tutela dei minori (ob.3) - Organizzazione di un momenti formativi integrati rivolti alle Forze dell’Ordine, agli insegnanti, ai pediatri, agli operatori dei servizi socio - sanitari sia sugli aspetti dell’intervento in rete per le situazioni di sospetto abuso e maltrattamento, sia ai temi della genitorialità conflittuale, della violenza assistita, della separazione e tutela dei figli che alle modalità di gestione ed organizzazione legate all’intervento nel post – emergenza (intervento in parte condiviso con il Programma provinciale Affido e Accoglienza). - Organizzazione di momenti di formazione e consulenza su temi giuridici rivolta agli operatori dei servizi socio – sanitari del territorio provinciale. - Sostenere l’attività del Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza (previsto dall’art. 22 della L.R. 14/08) per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche di competenza, favorendo la partecipazione dei rappresentanti territoriali del Pubblico e del Privato Sociale, incentivando così il raccordo con gli Organi di programmazione locale e provinciale. 4.4 Metodologie e strategie di lavoro, strumenti previsti (ad es.: condivisione di obiettivi con i destinatari, concertazione, …) Metodologie: 1. Riunioni del Gruppo tecnico multiprofessionale 2. Incontri Tavolo inter-istituzionale Tutela minori 3. Incontri del Coordinamento Unico Infanzia e adolescenza 4. Lavori di gruppo per l’intervento e l’accoglienza in emergenza 5. Seminari e incontri di formazione 6. Incontri pubblici Strategie: 7. condivisione del progetto tra tutti gli interlocutori 8. utilizzo della rete costruita 9. progettazione comune degli interventi di consolidamento e concretizzazione delle azioni pianificate 10. informazione capillare sulle azioni intraprese e da intraprendere 11. collaborazione fra Servizi Pubblici e Privato Sociale 12. formazione integrata 13. avvio di tavoli di concertazione e partecipazione con i diversi attori coinvolti per affrontare tematiche particolarmente complesse e/o nuove Strumenti: 14. verbali 15. schede di raccolta/monitoraggio dati 16. questionari di apprendimento e gradimento formazione 17. report periodici 18. documenti di sintesi 199 19. protocolli e linee guida concertate e condivise 4.5 Legame dell’intervento con la rete delle iniziative similari analoghe L’intervento rappresenta: X una innovazione vera e propria X un consolidamento di un precedente intervento (in tal caso spiegare nel riquadro sottostante che cosa si va a consolidare: es. progetti già attivati mediante finanziamenti ex L. 285/97; progetti finanziati mediante risorse proprie ecc.) - Attività del Gruppo tecnico multiprofessionale - Attività del Tavolo interistituzionale - Raccolta dati abuso/maltrattamento e del Servizio di audizioni protette - Formazione e supervisione degli operatori - Consulenza giuridica - Diffusione del protocollo operativo - Accoglienza qualificata in emergenza e monitoraggio - Qualificazione del sistema dedicato alle audizioni protette - Rinnovo della Convenzione con l’Az. USL fino al 31/01/2010 - Rinnovo per 1 anno della Convenzione con il Comune di Parma - Formazione integrata per gli operatori socio –sanitari, la scuola, le forze dell’ordine, privato sociale, i medici ed i pediatri - Apertura di un confronto interisituzionale sui temi inerenti i minori che commettono reato. 4.6 Indicatori (gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di verificare la corrispondenza tra obiettivi e risultati. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento...) VARIABILI INDICATORI: - N. e tipologia azioni realizzate sul totale delle azioni previste, variazione sull’anno precedente livello di realizzazione - n. di minori inseriti in emergenza entro le 12 ore dalla segnalazione (100% dei casi segnalati) capacità di rispondere alle richieste di accoglienza emergenza - n. famiglie o posti comunità familiare inseriti nella rete per l’emergenza capacità di attivazione della rete - n. partecipanti ai corsi di formazione/supervisione: richieste pervenute di iscrizione / richieste soddisfatte, n. iniziative formative organizzate capacità di rispondere alle richieste/esigenze formative degli operatori dei Servizi - n. operatori iscritti ai corsi sul totale degli operatorio destinatari potenziali, n. operatori che iniziano i corsi sul totale degli iscritti, n. operatori che terminano i corsi sul totale di coloro che li hanno iniziati, n. operatori che interrompono i corsi sul totale di coloro che li hanno iniziati livello di successo dei corsi - gradimento dei percorsi di formazione e supervisione attraverso appositi questionari livello di gradimento - Ob. a lungo termine: miglioramento delle loro competenze professionali, tramite un aggiornamento professionale continuo ed una specializzazione ed approfondimento su alcune tematiche specifiche inerenti la tutela, abuso e maltrattamento n. operatori che esprimono un’auto-percezione di competenze acquisite ed un gradimento auto-percezione di competenze acquisite, livello di gradimento - n. richieste di consulenza legale variazione sull’anno precedente, tasso di incremento - n. operatori che hanno espresso valutazione rispetto al servizio di consulenza legale, tipologia di valutazione livello di soddisfacimento - n. di accessi al Servizio di audizioni protette, variazione sull’anno precedente tasso di incremento - n. partecipanti agli incontri con genitori e insegnanti degli asili nido sulla popolazione target, permanenza e frequenza di partecipazione al ciclo di incontri, gradimento tasso di partecipazione, livello di successo, livello di gradimento - n. e tipologia soggetti che aderiscono alla rete / progetto - azioni di “sensibilizzazione” per la diffusione della rete: quante, tipologia, a chi sono rivolte, esito. 4.7 Attività di documentazione prevista (tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni) 200 - verbale degli incontri di rete - report contenente l’analisi dei dati raccolti - raccolta del materiale predisposto e/o indicato nei momenti di formazione o supervisione - report per area di intervento - documenti condivisi e realizzati dal gruppo multiprofessionale tutela minori e dal gruppo interistituzionale tutela minori 4.8 Attività di monitoraggio prevista (tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano) - Incontri trimestrali del Gruppo di progetto con responsabili di Servizio e referenti singoli interventi e Provincia: confronto e verifica 1. 2. 3. Verbali degli incontri di lavoro e verifica dell’attività svolta: gruppo tecnico multiprofessionale tutela minori a cadenza di circa 6 settimane, tavolo interistituzionale tutela minori a cadenza quadrimestrale, gruppi di lavoro su temi specifici a cadenza quindicinale/mensile. - Incontri semestrali del Coordinamento Unico infanzia e adolescenza: confronto e verifica Attività di valutazione (attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme) La VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ sarà svolta attraverso: - la realizzazione di accordi interistituzionali e protocolli: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale in itinere o almeno ogni 6 mesi, per l’accoglienza in emergenza anche nel coordinamento affido e accoglienza - la raccolta ed elaborazione dei dati di attività (casi, emergenze, accoglienze, reperibilità, Servizio di audizioni protette: confronto con i Responsabili di Servizio e nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale - le schede di autovalutazione e i report dei relatori alla fine di ogni evento formativo: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale - le considerazioni rispetto ai momenti di consulenza legale: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale Applicazione del protocollo operativo realizzato: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale - Effettiva realizzazione e consolidamento di una rete di accoglienza in emergenza per la tutela dei minori in situazione di grave pregiudizio - Possibilità di apertura del dialogo interisituzionale per l’analisi delle situazioni dei minori che commettono reato ed individuazione di eventuali risposte: confronto nel tavolo interistituzionale tutela minori e nel coordinamento unico infanzia e adolescenza 201 PROGRAMMA PROVINCIALE ORATORI SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza □ □X CON LE FINALITÀ DI: Giovani □X Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □X Anziani Disabili □ □ Prevenzione Immigrati stranieri □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza □X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità X di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 202 Altro □X INTERVENTO/PROGETTO: PROGRAMMA PROVINCIALE ORATORI, costituito dai tre progetti: “Progetto Oratori. Una proposta educativa” della Diocesi di Parma, “Progetto OratorInsieme – La rete educativa “della Diocesi di Fidenza, “Progetto Oratoriamo: un cammino educativo per i ragazzi” della Diocesi di Piacenza. Programma in continuità con l'anno precedente. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Implementazione di azioni di contrasto a comportamenti devianti, attraverso l’incremento di spazi per favorire l’aggregazione e socializzazione dei ragazzi. Il Programma ha l’obiettivo prioritario di promuovere l’accoglienza ai giovani, ognuno nella propria diversità, la condivisione di interessi e socializzazione, la convivenza e l’integrazione. Vengono inoltre incentivate le attività di animazione per favorire nei ragazzi l’espressione delle loro potenzialità ed il coinvolgimento delle famiglie perché possano collaborare e trovare sostegno alla propria azione educativa. Gli obiettivi di riferimento del Programma risultano in particolare: Socializzazione, Accoglienza, Integrazione: valorizzare l’Oratorio come luogo di incontro e socializzazione Protagonismo e Animazione: promuovere la partecipazione e il protagonismo dei ragazzi, intesi come autopromozione e cambiamento possibile, favorendo l’espressione delle loro potenzialità Formazione: favorire la formazione della persona nella sua globalità Coinvolgimento delle famiglie: promuovere nelle famiglie un diffuso senso di corresponsabilità educativa Comunità educante: promuovere la cultura del lavorare insieme (genitori, catechisti, educatori, associazioni…) dell’essere comunità educante nella corresponsabilità nei confronti delle giovani generazioni Rete con il territorio circostante: facilitare l’apertura, il dialogo e la collaborazione dell’Oratorio con le realtà del territorio (vs autoreferenzialità) Cultura educativa e comunicazione: diffondere la cultura educativa e metodologie comunicative efficaci All’interno dei singoli progetti delle tre Diocesi creare una rete sinergica fra le rispettive realtà oratoriali (appartenenti al medesimo progetto), crescendone il senso di appartenenza, anche attraverso percorsi educativi comuni. Ogni singolo progetto ha inoltre ulteriori e peculiari obiettivi più specifici. 1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma associativa, Ausl,…) Amministrazione Provinciale di Parma Provinciale, in particolare: Progetto Oratori della Diocesi di Parma: tutti i 4 Distretti Sociosanitari, che risultano afferire alla Diocesi di Parma; 2. Ambito territoriale di realizzazione Progetto OratorInsieme della Diocesi di Fidenza: parte del (di norma distrettuale,specificare in Distretto di Fidenza afferente alla Diocesi di Fidenza; caso diverso se subdistrettuale o Progetto Oratoriamo della Diocesi di Piacenza: parte del Distretto provinciale) Valli Taro e Ceno afferente alla Diocesi di Piacenza. Francesca Donati – Amministrazione Provinciale di Parma: tel. 0521 931317 Fax 0521 931318 – e.mail: [email protected] Referenti dei singoli progetti : 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti - Progetto Oratori: Angela Malandri – Cooperativa Sociale Eidè: tel. 0521 236628 - fax 0521 1912623 – e.mail: [email protected] Don Daniele Franciosi – Diocesi di Parma – e.mail: [email protected] Progetto OratorInsieme: Massimiliano Franzoni – Progetto Link: tel. 335-8067737 – fax 0524528830 – e.mail: [email protected] Michela Dodicoordinatrice tel 3392834469e.mail [email protected] Don Stefano Bianchi – Diocesi di Fidenza – [email protected] - Progetto Oratoriamo: 203 Silvia Cunegondi - Cooperativa Fantasia: tel. 393 9180075 – 0525/463118 – e.mail: [email protected] Don Piero Lezoli, Vicario del Vescovo-Diocesi di Piacenza: 335/5648723 - e.mail: [email protected] fax. tel. Minori dai 6 ai 17 anni e giovani; in alcuni casi anche minori dai 3 ai 5 anni. In particolare nell’anno 2009 risultano essere stati coinvolti complessivamente oltre 4.200 ragazzi, suddivisi come segue all’interno dei 3 progetti: • 4. Destinatari Progetto Oratori: 2.953 minori dai 6 ai 17 anni e giovani over 18 + 51 minori nella fascia 3-5 anni (per tot. 3.004 utenti) + 221 volontari adulti - Dati al 31 dicembre 2009 Tra questi: stranieri coinvolti: n. 203 minori con disabilità: n. 16 stato di disagio conclamato/segnalati dai servizi sociali: n. 28 minori soggetti a provvedimenti Tribunale per i Minori: n. 6 • 2.110 le presenze dei ragazzi/e dai 6 ai 13 anni + 768 minori volontari dai 14 ai 17 e giovani over 18 nei Gr.Est. - Estate 2009 Progetto OratorInsieme: 950 minori coinvolti dai 6 ai 18 anni + 130 giovani over 18 (per un totale di 1.060 utenti) + 50 adulti volontari - Dati al 31 dicembre 2009 Progetto Oratoriamo: 140 ragazzi + 3 volontari, 1 diacono + coinvolgimento genitori – Dati al 1 marzo 2010. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Politiche Giovanili Le attività pensate e progettate, seppur differenti per ogni singolo progetto ed oratorio, si rifanno tutte agli obiettivi generali del Programma (v. sopra) e si possono così riassumere: Attività ludico-ricreative (tornei sportivi, alle cacce al tesoro, alle gite e soggiorni estivi, cineforum, feste tematiche e altro ancora...) Attività di socializzazione (attività libere legate alla quotidianità come giochi da tavolo, giochi in scatola, tornei, ecc…; campi scuola estivi; Gr.Est. (Gruppi Estivi parrocchiali); gite e uscite culturali ed a tema ambientale). 6. Azioni previste Attività di espressione, culturali ed esperienziali (laboratori, animazione, rassegne, feste, giornalini, organizzazione di momenti di dialogo, di dibattito ecc… volte alla stimolazione della creatività dei ragazzi ed il loro accompagnamento nel percorso di crescita personale e di gruppo …) Attività di rete (Collaborazioni con le diverse realtà della parrocchia e del territorio di riferimento e con altri oratori aderenti al progetto, volte anche per l’integrazione interculturale, dibattito e confronti su tematiche varie; feste interculturali; collaborazione con il mondo del volontariato, favorendo così percorsi di responsabilizzazione e di sviluppo del senso di appartenenza al territorio di riferimento; ecc…) Attività formative (sia per i ragazzi, sia per gli educatori e gli animatori) 204 Attività di sostegno allo studio in collaborazione con le scuole elementari e medie Percorsi individualizzati (possibilità di inserire in oratorio ragazzi con diverse abilità, con disagi di vario tipo segnalati dai servizi). Momenti di confronto, restituzione e monitoraggio dell’andamento dei tre progetti delle tre Diocesi a livello provinciale, alla presenza anche delle Figure di Sistema distrettuali. All’interno di ogni singolo progetto vengono inoltre svolte singole attività specifiche. 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti • • - Enti responsabili del programma: Diocesi di Parma per il Progetto Oratori Diocesi di Fidenza/Progetto Link per il Progetto OratorInsieme Diocesi di Piacenza per il Progetto Oratoriamo Enti esecutori del programma: Cooperativa Eidè per il Progetto Oratori Progetto Link per il Progetto OratorInsieme Cooperativa Fantasia per il Progetto Oratoriamo • Comuni capofila di progetto per i Distretti di riferimento: Comune di Parma per il Distretto di Parma: Progetto Oratori Comune di Langhirano per il Distretto Sud Est: Progetto Oratori Comune di Fidenza per il Distretto di Fidenza: Progetto Oratori e Progetto OratorInsieme Comunità Montana Valli Taro e Ceno per il Distretto Valli Taro e Ceno: Progetto Oratori e Progetto Oratoriamo Le risorse umane che all’interno dei tre progetti si prevedono di impegnare risultano le seguenti: Progetto Oratori: 1 educatore/educatrice professionale in ogni parrocchia in cui è attivo il progetto (ad oggi 24 animatori di cui 3 impiegati su giorni diversi in 2 diversi oratori ciascuno); 2 coordinatrici di progetto; 1 tutor e 1 responsabile della formazione; 1 figura di raccordo. - 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Progetto OratorInsieme: 8 educatori/educatrici professionali con particolare riferimento al progetto che riguarda la Bassa Ovest; 1 coordinatrice di progetto, 1 referente della Diocesi di Fidenza, 1 supervisore di progetto. Progetto Oratoriamo: 4 parroci, 1 diacono, 1 referente per la Diocesi di Piacenza, 3 educatori presenti nel progetto, 1 coordinatore progetto, 1 supervisore di progetto / responsabile Settore Educativo, 3 volontari presenti nell’oratorio di Sant’Antonino, Gruppo genitori oratorio Isola di Compiano, Gruppo genitori Parrocchia di Varsi, Consiglio di Oratorio Parrocchia di Sant’Antonino, 1 psicologo attivo nel Settore Educativo gestito dalla Cooperativa Fantasia. E’ previsto, inoltre, per la realizzazione ed attuazione del programma, un coordinamento tecnico della Provincia di Parma. 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) I risultati attesi riguardano gli obiettivi di riferimento, richiamati inizialmente, quindi: Socializzazione, Accoglienza, Integrazione Protagonismo e Animazione Formazione Coinvolgimento delle famiglie 205 - Comunità educante Rete con il territorio circostante Cultura educativa e comunicazione Gli indicatori di riferimento risultano: n°di oratori aderenti ai progetti per annualità n°complessivo di ragazzi/e nelle fasce di intere sse che frequenta l’oratorio e frequenza media giornaliera dei ragazzi n° frequentatori delle iniziative proposte n° di attività aggregative realizzate (attraverso rilevamento con questionari, interviste, osservazioni partecipate) n°progettazioni condivise con le realtà del terr itorio qualità della socializzazione (osservazione dell’aggregazione spontanea) livello di gradimento da parte dei ragazzi quantità e qualità del lavoro degli educatori (attraverso rilevamento con questionari, interviste, osservazioni dei ragazzi, delle loro famiglie, dei parroci). - n°volontari presenti in oratorio Vi sono inoltre indicatori più specifici che riguardano i singoli progetti. Prevision e di spesa TOTALE* * € 300.000 10. Piano finanziario: di cui risorse comunal i €/ di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario ) €/ di cui risorse regional i (altri fondi) di cui FRN A €/ di cui Fondo nazional e NA €/ di cui Fondo sanitario regional e €/ di cui risorse da altri soggetti – specificare € 300.000 Amministrazion e Provinciale di Parma* euro (**) Nel caso di più azioni che costituiscono l’intervento/progetto, evidenziare indicativamente solo in questa colonna, quindi rispetto alla previsione di spesa totale, le quote preventivate per ciascuna azione Il piano finanziario del Programma provinciale Oratorio P.A. 2010 ammonta a complessivi 300.000 €, che per il momento non possono essere distinti all’interno dei tre Progetti Oratori, OratorInsieme ed Oratoriamo, poiché tali fondi andranno a ricoprire le attività dell’anno 2010/11. Risulta pertanto troppo presto effettuare oggi una programmazione dettagliata del prossimo anno di attività, oltretutto senza aver effettuato un monitoraggio dell’andamento degli stessi. Nel corso dei prossimi mesi i costi andranno dettagliati per ogni singolo Progetto e Diocesi, alla luce di un monitoraggio congiunto e di una più puntuale programmazione. 206 SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI PROGETTO PROVINCIALE GIOCAMICO La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri x□ x□ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ □x x□ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □x Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □x Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO GIOCAMICO (intervento in continuità con l’anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Promozione del benessere dell’individuo 1.Soggetto capofila AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA DI PARMA dell’intervento 2. Ambito territoriale di provinciale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 207 ALTRE 3. Referente Corrado Vecchi 3383110725 [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti Pazienti ricoverati nei reparti pediatrici dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Attività espressivo ludiche relazionali, preparazioni ad interventi chirurgici e RMN, utilizzo di tecniche non farmacologiche per il controllo del dolore, attività a domicilio per pazienti oncologici, preparazioni per bambini e bambine sottoposti a scintigrafia, servizio di assistenza per le emergenze Cooperativa sociale Le Mani Parlanti ONLUS, Comune di Parma, Provincia di Parma 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che 7 educatori, 200 volontari si prevede di impiegare - n. bambini coinvolti nelle attività proposte; - livello di gradimento delle famiglie e dei ragazzi (tramite apposito questionario di gradimento); 9. Risultati attesi in - indicatori quantitativi e qualitativi in riferimento ai tre obiettivi principali del progetto che rimangono confermati: relazione a indicatori a. proporre attività stimolanti di gioco e creatività che mantengono un forte legame con la regionali/distrettuali (da quotidianità; b. proporre attività attraverso le quali si possa stimolare ed attivare la creatività e la esplicitare) fantasia dei bambini e delle bambine, strumenti fondamentali per esternare le proprie emozioni; c. fornire un aiuto concreto di supporto ai bambini e ai loro genitori. Previsione di cui risorse di spesa TOTALE comunali Comune di Parma 10. Piano finanziario: euro 135.572 di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 40.000 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti –specificare Azienda Ospedaliero universitaria di Parma €47.786 Provincia di Parma € 47.786 95.572 208 SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI PROGETTO PROVINCIALE EDUC La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ X □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza □ □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No X Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: EDUC – EDUCAZIONE AI DIRITTI UMANI E ALLA CITTADINANZA OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila Provincia di Parma dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distrettuale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Valentina Calegari – tel.0521.931308 [email protected] dell’intervento: 209 ALTRE nominativo e recapiti 4. Destinatari Studenti delle scuole medie superiori della provincia di Parma 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate Realizzazione e pubblicazione di un bando rivolto alle scuole per la presentazione di progetti sul tema dei diritti umani, della cittadinanza attiva e della pace attività di co-progettazione tra insegnanti e associazioni con il sostegno di Forum Solidarietà e Provincia di Parma valutazione da parte di una commissione dei progetti pervenuti e relativa 6. Azioni previste assegnazione dei contributi interventi, testimonianze, laboratori dei volontari e formatori nelle classi realizzazione da parte delle scuole di un prodotto di comunicazione incontro finale e scambio tra studenti e insegnanti delle scuole partecipanti al progetto e presentazione pubblica del lavoro svolto durante l’anno scolastico Comuni della provincia Scuole medie superiori del territorio provinciale Forum Solidarietà 7. Istituzioni/attori Associazioni di volontariato, di promozione sociale e ong sociali coinvolti Università Ausl Cooperative sociali Regione Emilia-Romagna Funzionario del Servizio politiche sociali della Provincia di Parma come coordinamento 8. Risorse umane che tecnico si prevede di impiegare Docenti delle scuole medie superiori Volontari di associazioni in qualità di testimoni e 9. Risultati attesi in Numero delle scuole partecipanti Numero degli studenti coinvolti relazione a indicatori Numero delle collaborazioni attivate regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di cui di cui risorse regionali di spesa risorse TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare 20.000,00 dalla Regione EmiliaRomagna 10. Piano finanziario: euro 50.000,00 30.000,00 a carico delle scuole partecipanti al progetto 210 SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI PROGETTO PROVINCIALE CONSULTIAMOCI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Responsabilità Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ X □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: “Consult…iamoci” - in continuità con l'anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila Provincia di Parma dell’intervento (Comune, 2. Ambito territoriale di provinciale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 211 ALTRE 3. Referente Referente: Dott.ssa Daria Mora – tel. 0521/931316 – [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti Gruppi informali di giovani e Centri di aggregazione del territorio. 4. Destinatari 5. Eventuali Politiche giovanili interventi/politiche integrate collegate i diversi gruppi di lavoro nei vari Comuni rappresenteranno in forma espressiva (video, drammatizzazioni, canto…) quello che è per loro “stare insieme” nel luogo in cui , rispondendo al tema “la mia vita, il mio mondo, il mio luogo”; sfruttando i bacini dei gruppi già formati o, grazie ad un operatore, formarne di nuovi, si creeranno degli Incontri-Evento (gli Incontri…) itineranti di ragazzi che comunicano, condividendo, le difficoltà e i desideri del loro vivere la città, il Paese; gli eventi saranno coordinati e organizzati da un operatore dell’Assessorato, con il supporto dei referenti dei Comuni aderenti. 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Provincia di Parma Associazione Galleria dei Pensieri Comuni aderenti 1 coordinatore di progetto 1 referente provinciale 1 amministrativo educatori dei gruppi di lavoro creare un momento di incontro, confronto e interazione per i giovani del territorio; creare un mezzo di scambio di esperienze tra i ragazzi, gli educatori e gli amministratori; creare una finestra aperta sul mondo giovanile. Previsione di cui di cui risorse regionali di spesa risorse TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) euro 17.600,00 10.560,00 212 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare PROGETTO PROVINCIALE DISCOBUS SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ X □ □ □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza X □ X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No x Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: DISCOBUS – Servizio di trasporto pubblico notturno (in continuità con l'anno precedente) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila Provincia di Parma dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza – Distretto di Parma realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 213 ALTRE 3. Referente Responsabile: Dott. Mauro Pinardi – tel. 0521/931733 – [email protected] Referente: Dott.ssa Daria Mora – tel. 0521/931316 – [email protected] dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Giovani del territorio che si spostano nelle ore notturne per recarsi nei locali. 5. Eventuali Politiche giovanili, trasporti interventi/politiche integrate collegate - trasporto: da ottobre 2009 fino al 31 maggio 2010, nei giorni di venerdì e sabato, in continuità sull’intera tratta Salsomaggiore – Rubiera - promozione attraverso campagna pubblicitaria e volantinaggio - informazione e sensibilizzazione a bordo dei bus e nei locali 6. Azioni previste Provincia di Parma Provincia di Reggio Emilia sociali coinvolti Comunità Betania Associazione Papa Giovanni XXII 1 coordinatore di progetto 8. Risorse umane che si 1 amministrativo prevede di impiegare operatori della comunità Betania e dell’Unità di Strada dell’Azienda USL 7. Istituzioni/attori 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) c) Contribuire alla prevenzione degli incidenti stradali d) Formare, specialmente nei giovani, una “coscienza della sicurezza” basata sui comportamenti indicati dal Codice della strada; e) Informazione sugli effetti di uso-abuso di sostanze nelle fasce delle popolazione più giovani e in quella generale (prevenzione primaria). f) Informazione sui comportamenti a rischio legati alla guida in stato di ebbrezza, o sotto l’effetto di altre sostanze, e le relative sanzioni del Codice della Strada. Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: euro di cui di cui risorse regionali risorse comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 109.691,69 214 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare Area d’intervento: ADULTI -IMMIGRAZIONE-LOTTA ALLA TRATTA E VIOLENZA SULLE DONNE-POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE- PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI ANNO 2010 (Del. C.R. 265/2009 – Del. G.R. 2078/2009) 1. Premessa 2. L’immigrazione in provincia di Parma 3. Le linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani provinciali immigrazione previste dalla Delibera Regionale 4. Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno 2009: lo stato di avanzamento dei progetti 5. Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno 2010: procedure di concertazione, priorità individuate e sintesi dei progetti inclusi 6. Altre attività dell’Amministrazione Provinciale per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri 1. Premessa La Legge Regionale 2/03 (art. 27 comma 3) prevede la possibilità di individuare ambiti di intervento che, per le caratteristiche presentate, richiedono la predisposizione di specifici Programmi di ambito provinciale. Tali programmi provinciali devono essere raccordati ed integrati con i Piani di Zona. In continuità quindi con quanto previsto le annualità precedenti, la delibera del C.R. n. 265/2009 prevede la definizione di uno specifico Programma provinciale denominato “Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati” nell’ambito di alcune aree tematiche che, per la loro sperimentalità, specificità e natura di carattere sovradistrettuale, si ritiene opportuno siano affrontate attraverso una programmazione di livello provinciale al fine di assicurare una più adeguata progettazione territoriale e realizzazione degli interventi. La Provincia viene pertanto individuata quale ente referente della progettazione e attuazione degli interventi. La quota assegnata dalla Regione Emilia Romagna all’Amministrazione Provinciale di Parma – in base alla popolazione immigrata residente nel territorio calcolata per il 50% sui dati dei permessi di soggiorno (Fonte Ministero dell’Interno) e per il 50% sui dati delle residenze anagrafiche (Fonte Istat) - per la realizzazione del Piano in oggetto è pari a Euro 48.972,00 (Determina del Servizio Regionale Politiche per l’accoglienza e l’integrazione n. 13910/2009). 2. L’immigrazione in provincia di Parma 2 Il contesto Al 1° gennaio 2009 gli stranieri hanno raggiunto qu ota 45.994, vale a dire oltre il 10% dell’intera popolazione provinciale registrando l’aumento annuale più alto in assoluto di tutta la storia della provincia di Parma, vale a dire + 6.847 unità, pari ad una variazione del 17,5% 2 Cfr. “Gli immigrati nella provincia di Parma”. Rapporto provinciale sull’immigrazione 2009 – Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione della Provincia di Parma. 215 Altra principale novità nell’ultimo anno consiste nel fatto che la componente straniera femminile, per la prima volta, supera quella maschile. Al 1° gennaio 2009 le donne sono 23.226 (erano 4.582 al 1° gennaio 1999) rappresentando il 50,5% del totale degli immigrati, testimonianza di un processo di stabilizzazione frutto in particolare di donne che si ricongiungono al coniuge già immigrato in Italia e che appartengono a comunità che si sono formate inizialmente con una migrazione maschile ma anche della forte componente femminile che caratterizza le comunità dell’Est Europa. La componente femminile è inoltre costituita per oltre i due terzi da donne in età feconda, cioè di età compresa tra i 15 e i 49 anni. Cresce infatti il numero di nati stranieri che nel corso del 2008 hanno registrato l’incremento più elevato dell’ultimo decennio raggiungendo la quota di 910 pari al 22% dell’intera popolazione provinciale coetanea (nel 2008 si attestava al 18,9%). L’analisi delle classi d’età conferma la grande concentrazione degli immigrati nelle fasce centrali e lavorative (quelle che vanno dai 25 ai 44 anni raccolgono ben il 48,6% del loro totale provinciale) e una scarsissima presenza di anziani (soltanto l’1,7% dell’intero ammontare è composto da ultra65 anni) contribuendo pertanto al ringiovanimento di quella complessiva. Al 1° gennaio 2009 si contano sul territorio provi nciale ben 137 nazionalità presenti. Al primo posto l’albanese seguita dalla moldava e dalla rumena. Le principali tendenze nel territorio provinciale Dall’analisi dei principali dati ed indicatori demografici e di contesto del fenomeno immigrazione emergono alcune tendenze prioritarie: Come conseguenza dei ricongiungimenti familiari, continua la crescita del numero degli stranieri di età 0. All’1.1.2009, infatti, se ne contano 162 in più rispetto all’1.1.2008, l’aumento più elevato dell’ultimo decennio. All’inizio di quest’anno si è così raggiunto un totale di 910 bambini nati, vale a dire il 22,5% di tutti i residenti di età 0 sul territorio provinciale. La popolazione straniera è aumentata nell’ultimo anno nella maggior parte dei comuni della provincia. Le percentuali più alte di presenza straniera rispetto alla popolazione complessiva si rilevano nel capoluogo (11,9%) e nei comuni posti nelle immediate vicinanze, ma anche in alcuni centri collinari. Al 1° e al 2° posto d ella graduatoria relativa troviamo infatti i comuni di Fornovo (15,1%) e Calestano (15,0%). Nell’anno scolastico 2008-09 nelle scuole della provincia di Parma gli alunni di cittadinanza non italiana sono stati 7.417, l’incidenza è stata del 13,4% sul totale della popolazione scolastica complessiva (55.419). La scuola secondaria di I grado diventa il segmento scolastico con l’incidenza più elevata, pari al 15,9%, con una progressione notevole rispetto al precedente anno scolastico. Se si confronta il più recente periodo ottobre 2008 – giugno 2009, interessato dalla recessione, e il periodo analogo ottobre 2007 – giugno 2008, si rileva che gli avviamenti al lavoro, ossia il più significativo indicatore di tendenza per la domanda di lavoro, sono diminuiti del 24,2% per i cittadini stranieri, a fronte di un calo del 16,7% per i cittadini italiani (e di un calo complessivo del 18,8%). I dati registrano la crescita più significativa degli ultimi cinque anni di lavoratori domestici stranieri, che passano dai 3155 del 2006 ai 5.552 del 2007 rappresentando l’85,9% del totale dei lavoratori domestici iscritti agli archivi Inps. I collaboratori domestici stranieri sono perlopiù donne (il 74%), di età compresa tra i 31-50 anni e provenienti in maggioranza dall’Europa dell’Est. Al 1° gennaio 2008 le famiglie straniere negli allo ggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) sono 691 (48 in più dell’anno precedente) e rappresentano il 12% del totale delle famiglie assegnatarie. Se si considera il dato di nuove assegnazioni nell’anno, nel 2008 i Comuni della provincia hanno assegnato alloggi Erp a 226 famiglie, in diminuzione rispetto al biennio precedente (281 nel 2007, 305 nel 2006): il 77,4% degli alloggi sono stati assegnate a famiglie italiane, mentre il restante 22,6% a famiglie straniere. Nel 2008 le donne straniere che hanno scelto di rivolgersi ai consultori rappresentano il 22% del totale e tra queste la fascia più significativa è quella tra i 20 e i 29 anni. Se consideriamo in particolare l’assistenza in gravidanza, notiamo che il 56% circa delle donne prese in carico sono straniere. Molto minore invece la percentuale di donne straniere che partecipano al percorso nascita (assistenza al puerperio e all’allattamento al seno). Il dato sulle interruzioni volontarie di gravidanza evidenzia come siano ancora le donne straniere a ricorrervi 216 in maniera maggiore rispetto alle italiane, con una percentuale del 62,29% sul totale di coloro che si rivolgono ai consultori per il rilascio del certificato. Il ricorso ai servizi di emergenza rappresenta una delle modalità di accesso alle prestazioni sanitarie più diffuse tra la popolazione straniera rispetto a quella italiana Da una recente indagine campionaria effettuata dall’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali emerge che il 16% dei matrimoni celebrati nel 2008 in provincia di Parma è stato tra una persona italiana e una straniera, cosidette coppie miste. I matrimoni fra stranieri sono circa l’8% del totale e sono celebrati nella stragrande maggioranza con rito civile. Le domande di cittadinanza presentate in provincia di Parma nel 2008 sono state 820 (erano 695 nel 2005) e di queste il 67,8% per residenza (secondo l’art. 9 della Legge 91/92 si può presentare domanda dopo 10 anni di residenza legale e continuativa), mentre il 32,2% per matrimonio con un cittadino italiano. I permessi di soggiorno rilasciati dalla Questura di Parma al 31 dicembre 2008 per richiedenti asilo, rifugiati, beneficiari di protezione umanitaria ammontano a 376, registrando un lieve calo (erano 381 nel 2007): sono stati rilasciati a persone provenienti principalmente da Costa D’Avorio, Etiopia ed Eritrea. 3. Le linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani provinciali immigrazione previste dalla Delibera Regionale La Delibera della Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 2078/2009 prevede che siano da privilegiarsi nell’ambito dei “Piani territoriali provinciali per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati” le seguenti azioni: a. consolidamento e implementazione della funzione di osservazione e monitoraggio della immigrazione straniera a livello provinciale; b. sostegno all’avvio e al consolidamento di forme di raccordo interistituzionali nell’ottica di una maggiore tutela ed effettività dei diritti riconosciuti dalla legge ai cittadini stranieri tra i diversi soggetti che agiscono nell’ambito dell’immigrazione; c. coordinamento degli interventi nell’ambito dell’integrazione in favore dei richiedenti asilo, dei rifugiati riconosciuti e dei titolari di protezione umanitaria; d. interventi a sostegno di iniziative di comunicazione interculturale di ambito provinciale; e. interventi destinati a promuovere l’avvio o il consolidamento delle associazioni promosse da cittadini stranieri e quelli configurabili in un ambito complessivo di sperimentare di percorsi di rappresentanza; f. avvio o implementazione di centri interculturali intesi come luoghi di mediazione e di confronto tra culture; g. avvio o implementazione di azioni contro la discriminazione; h. progettazione di percorsi formativi; i. sostegno all’avvio e consolidamento di soluzioni operative con Prefetture, Questure, Sportelli Unici per l’immigrazione, Comuni e soggetti del privato sociale, finalizzate a semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative; j. interventi nell’ambito di accoglienza e integrazione rivolti ai minori stranieri non accompagnati; k. azioni per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana da parte degli adulti stranieri, con particolare riguardo alle donne straniere. Alle Amministrazioni Provinciali compete l’individuazione delle priorità di intervento e conseguentemente la definizione delle risorse in relazione ai progetti che dovranno essere realizzati nel territorio di propria competenza. 4. Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno 2009: lo stato di avanzamento dei progetti alla data del 1 marzo 2010 I PROGETTI 1. Promozione associazionismo: Bando per le associazioni di stranieri;sostegno all’attività delle componenti della consulta regionale LE AZIONI promozione edizione settimana del migrante 2009 – rimborso spese per attività dei due componenti provinciali - 5° edizione del bando per la concessione di contributi per la realizzazione di progetti presentati dalle associazioni di cittadini stranieri Ente attuatore: Provincia di Parma 217 LO STATO DI AVVIO e AVANZAMENTO - E’ stata realizzata la promozione e la pubblicizzazione della 3° edizione della settimana del migrante (novembre 2009) - E’ stato erogato il rimborso spese per i componenti della consulta regionale per l’integrazione - è stata convocata per il mese di gennaio 2010 l’incontro con le associazioni di stranieri per la predisposizione del bando di contributi 2010 - a marzo 2010 è stato pubblicato il bando per la presentazione dei progetti relativi all’edizione 2010 della Settimana del Migrante con scadenza 7 maggio 2010. 2. Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione 3 Conferenza Provinciale sull’immigrazione 4. Progetto Hina – spazio per donne migranti Realizzazione Rapporto Il Rapporto provinciale 2009 è stato annuale sull’immigrazione nella pubblicato in 400 copie e presentato il 16 provincia di Parma. dicembre 2009 ed è stato illustrato a tutti i partecipanti alla conferenza pubblica di presentazione e successivamente Ente attuatore: Provincia di spedito alle autorità e soggetti interessati. Parma Convegno in materia di Il 16 dicembre 2009 è stato realizzato il convegno pubblico “La Provincia di immigrazione Parma cresce: il valore dell’immigrazione” che ha visto la Ente attuatore: Provincia di partecipazione di 130 operatori del pubblico e del privato sociale Parma - sostegno alle volontarie che A febbraio 2009 è stata inaugurata la gestiscono lo sportello nuova sede dello spazio Hina in viale dei Mille a Parma. - supporto per affitto e utenze E’ stato rinnovato il protocollo d’intesa nuova sede del servizio con l’Ausl di Parma per la prosecuzione - utilizzo sede per attività della collaborazione all’attuazione del associativa di altre associazioni progetto relativamente alla formazione e supervisione della operatrici volontarie dello sportello. Circa 30 le utenti che nel 2009 si sono Ente attuatore: Provincia di rivolte allo sportello aperto il sabato Parma in collaborazione con mattina. Ausl e 6 associazioni di La sede è utilizzata quale spazio per la stranieri (Volontari Etiopi, Mwassi, Comunità Senegalese, propria attività anche da due associazioni di cooperazione e una di intercultura che Milleunmondo, Giovani si gestiscono in forma auto organizzata. Musulmani, Abahoza) 5. Giornale Ponte di Mezzo Pubblicazione tre numeri del A seguito degli indirizzi della nuova giornale di comunicazione Giunta Provinciale, eletta a luglio 2009, è interculturale stata definita l’interruzione dell’uscita di Ponte di Mezzo nella prospettiva di un nuovo programma televisivo che affronterà anche tale tematica 6. Prosecuzione trasmissione Messa in onda da ottobre 2009 E’ stata definita la nuova convenzione radiofonica in materia di immigrazione a giugno 2010 della per la seconda annualità di messa in ed intercultura trasmissione radiofonica in onda della trasmissione radiofonica con materia di immigrazione “Voci Radio Parma (RPR). dal mondo” Le nuove puntate di “Voci dal Mondo” sono partite ad ottobre 2009 e proseguiranno sino a giugno 2010. La Ente attuatore: RPR trasmissione va in onda il giovedì sera (RadiotvParma) con replica il sabato mattina. 5. Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno 2010: priorità individuate, procedure di concertazione e sintesi dei progetti inclusi Nell’ambito dello scenario presentato è sempre più evidente la dimensione strutturale dell’immigrazione e pertanto la necessità di promuovere politiche volte a favorire quella cultura della conoscenza di questi “nuovi cittadini” che è il presupposto di una efficace politica di coesione sociale. Inoltre sempre più importanza rivestono i percorsi di partecipazione attiva dei cittadini stranieri, nonché la creazione di spazi, luoghi e momenti di scambio e confronto interculturale così come essenziale mettere in campo prassi di collaborazione interistituzionale per un efficace ed integrato governo del fenomeno dell’immigrazione: in particolare su questi obiettivi, in linea con quanto indicato 218 dalle delibere regionali e con le specifiche competenze della Provincia, si intende indirizzare gli interventi previsti nell’ambito del prossimo piano provinciale in materia di immigrazione. La Provincia di Parma ha individuato le seguenti priorità per la predisposizione del Piano provinciale immigrazione – anno 2010: 1) Interventi destinati a promuovere e sostenere l’associazionismo promosso dai cittadini stranieri, in funzione di un rapporto di confronto e collaborazione attivato e consolidato con diverse associazioni di cittadini stranieri presenti nel territorio provinciale in occasione della realizzazione e definizione di specifiche progettualità e in continuità con i bandi per la concessione di contributi alle associazioni promosse da cittadini stranieri approvati dalla Provincia di Parma all’interno dei precedenti piani provinciali che hanno evidenziato una significativa e interessante capacità progettuale di tali associazioni ed al contempo l’esigenza di un supporto e sostegno per proseguire la strada avviata. Nell’ambito di tale filone di intervento, particolare attenzione è rivolta alle associazioni promosse da donne migranti attraverso l’implementazione di un progetto innovativo volto a sostenere esperienze di partecipazione attiva e azioni di scambio ed auto aiuto. 2) Consolidamento della funzione di osservazione e monitoraggio del fenomeno dell’immigrazione straniera a livello provinciale, in collegamento con analoga funzione a livello regionale svolta dall’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio ai sensi dell’art. 3 della L.R. 5/04; 3) Interventi a sostegno di iniziative di comunicazione interculturale di ambito provinciale; 4) sostegno all’avvio e al consolidamento di soluzione operative con Prefetture, Questure, etc. finalizzate a semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative; 5) progettazione percorsi formativi. Tali priorità sono state presentate in sede di Coordinamento Tecnico Provinciale dell’area tematica “immigrati” e nel corso di un apposito incontro convocato dalla Provincia di Parma con i Sindaci e gli Assessori ai Servizi Sociali dei Comuni al fine di condividere le linee di intervento e recepire eventuali osservazioni ed integrazioni in merito alla proposta di articolazione Piano. Coerentemente con le priorità individuate i progetti inseriti nel Programma provinciale “Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati” – anno 2010 riguardano: 1) Azioni di promozione dell’associazionismo promosso dai cittadini stranieri: bando per progetti promossi dalle associazioni di immigrati In conformità con le funzioni assegnate dalla L.R. 5/2004 (art. 4 e 18) alla Provincia in merito alla concessione di contributi alle associazioni iscritte agli albi provinciali per attività di carattere sociale, culturale, assistenziale per l’integrazione dei cittadini stranieri, si prevede la realizzazione della manifestazione “La settimana del migrante”edizione 2011 - iniziative pubbliche su immigrazione e intercultura realizzate dalle associazioni di stranieri del territorio provinciale - attraverso la promozione della manifestazione attraverso diversi canali di comunicazione e informativi. Il progetto prevede pertanto la pubblicazione nel 2011, di un nuovo bando provinciale per la presentazione di progetti promossi dalle associazioni di cittadini immigrati – 7° edizione presenti sul territorio provinciale al fine di favorirne un effettivo protagonismo e stimolare l’adozione di una metodologia di lavoro di rete nonché la capacità di autorganizzazione, di condivisione e di collaborazione tra le stesse e con le istituzioni e le altre associazioni locali. Si prevede inoltre l’avvio e realizzazione di un percorso di costituzione formale di un coordinamento provinciale delle associazioni di immigrati, aperto anche alle realtà del terzo settore che si occupano di intercultura, quale sede riconosciuta di condivisione e confronto in merito alla programmazione in materia di integrazione dei cittadini stranieri. In tale quadro, specifico supporto verrà garantito, in collaborazione con Forum Solidarietà, alle associazioni di immigrati che portino a compimento il processo di regolarizzazione e iscrizione ai registri provinciali del volontariato e della promozione sociale. Costo complessivo del progetto: € 25.000,00 Finanziamento regionale: € 19.000,00 Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 6.000,00 diretto: € / indiretto: € 6.000,00 2) Azioni di promozione dell’associazionismo promosso dai cittadini stranieri: migranti progetto Hina – Spazio per donne prosecuzione del progetto “Hina – Ho imparato a non arrendermi – Spazio donne migranti” , realizzato in collaborazione con l’Ausl di Parma e gestito da donne migranti, volontarie, appartenenti a sei associazioni di immigrati. Lo sportello di ascolto, orientamento, ma anche luogo di incontro, ha positivamente beneficiato della locazione nel nuovo spazio di viale dei mille, 54/a, gestita da Forum Solidarietà e presso la quale hanno trovato la possibilità di una sede attualmente 6 associazioni, 3 di stranieri, 1 di intercultura, 2 di cooperazione allo sviluppo. 219 Nell’ambito di tale programma provinciale, si intende continuare a contribuire ai costi per l’affitto del locale per una seconda annualità nonché a riconoscere un piccolo riconoscimento economico nella forma di “rimborso spese” alle associazioni partecipanti ad “Hina” anche al fine di un rafforzamento dell’attività nella prospettiva della costituzione di un “servizio” maggiormente strutturato. Si intende altresì favorire ed avviare l’utilizzo dello spazio di viale dei Mille quale sede non solamente del progetto Hina e di alcune associazioni per la propria attività ma sempre più nell’ottica dello sviluppo di un “centro interculturale” quale luogo promotore di iniziative e progetti, volti a favorire la partecipazione degli stranieri ai processi di cittadinanza attiva in una logica di costruzione di rete con le associazioni di immigrati, le istituzioni, il volontariato e i singoli cittadini. Costo complessivo del progetto: € 21.260,00 Finanziamento regionale: € 15.000,00 Compartecipazione del soggetto proponente e capofila: - diretto: € / - indiretto: € 4.100,00 Compartecipazione associazioni partecipanti: € 2.160,00 3) Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione: Rapporto annuale sull’immigrazione In raccordo con la funzione in capo alla Provincia di supporto nella rilevazione dell’offerta e dei bisogni nel processo complessivo di costruzione dei Piani di Zona e in considerazione dell’importanza di una conoscenza diffusa del fenomeno migratorio per un’adeguata programmazione degli interventi, si ritiene utile, in continuità con quanto previsto nei precedenti piani provinciali, operare per il costante consolidamento della funzione di osservazione del fenomeno, attraverso la continua implementazione dell’Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione, istituito all’interno dell’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali (O.P.P.S.), al fine di stabilizzare e ampliare la Banca Dati provinciale finalizzata a monitorare in maniera puntuale e completa il fenomeno dell’immigrazione e a fungere da servizio informativo indispensabile per tutti i soggetti pubblici, in primo luogo i Comuni, e privati che a vario titolo necessitano di dati costanti nel tempo e anche di una lettura delle principali caratteristiche del fenomeno. In particolare, in fase di costruzione, elaborazione e analisi del Rapporto Annuale provinciale sull’immigrazione straniera – Anno 2010, si intende arricchire ulteriormente lo studio del fenomeno migratorio con alcuni approfondimenti tematici riguardanti in particolare il settore della casa e dell’abitazione ed introducendo una lettura di genere dell’immigrazione trasversale a tutti gli aspetti affrontati nel rapporto (demografia, lavoro, formazione, salute, casa, scuola) avvalendosi del contributo dei diversi soggetti del territorio competenti in materia. Costo complessivo del progetto: € 17.000,00 Finanziamento regionale: 4.972,00 Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 12.028,00 - diretto: € 6.028,00 - indiretto: € 6.000,00 4) sostegno all’avvio e al consolidamento di soluzioni operative con Prefetture, Questure, etc.. finalizzate a semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative (rinnovi dei permessi, etc..) Attivazione di quattro tirocini formativi per un periodo di 4 mesi presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Parma al fine di supportare il rilascio e contestuale ritiro dei permessi di soggiorno la cui pratica è stata avviata prima di luglio 2009, periodo nel quale è entrato in vigore il nuovo sistema di sperimentazione ministeriale che ha velocizzato i tempi di domanda e consegna dei documenti. Sarà stilato un protocollo di intesa tra Provincia di Parma, Comune di Parma (i due enti finanziatori dell’iniziativa), Questura, Prefettura, Università. Costo complessivo del progetto: € 10.000,00 Finanziamento regionale: / Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 5.000,00 Compartecipazione Comune di Parma: 5.000,00 5) Comunicazione interculturale: trasmissione televisiva 220 Avvio sperimentale, anche in collaborazione con Forum Solidarietà, di un programma televisivo che affronti le diverse tematiche sociali, tra cui l’immigrazione, con uno stile che si differenzi dai “format” tradizionali delle talk show televisivi e che possa “agganciare” il pubblico a casa. Costo complessivo del progetto: € 12.004,00 Finanziamento regionale: 10.000,00 Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 12.004,00 - costo indiretto: € 2.004,00 6) Progettazione percorsi formativi: “Insegnare a lavorare con gli altri e per gli altri” Attivazione di n. 2 tirocini formativi nell’ambito del lavoro sociale destinati a giovani immigrati al fine di offrire un’opportunità di integrazione e inserimento. L’istituto del tirocinio formativo, rappresenta una preziosa occasione per integrare le esperienze formative con una conoscenza diretta del mondo del lavoro condizioni di accompagnamento, affiancamento e protezione costante riguardo alla qualità sia dei prodotti da realizzare, sia dei processi lavorativi e delle relazioni interpersonali con cui realizzarli. Costo complessivo del progetto: € 9.920,00 Finanziamento regionale: / Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 9.920,00 - costo indiretto: € 920,00 - costo diretto: € 9.000,00 In sintesi: Il Piano Provinciale Immigrazione – Anno 2010 Azioni prioritarie Costi - Sostegno associazionismo stranieri: 1. Bando Provinciale per progetti 1. € 25.000,00 presentati da associazioni /Sostegno all’attività delle componenti della Consulta regionale 2. Hina – spazio donne migranti 2. € 21.260,00 -Osservazione e monitoraggio fenomeno: 3. Rapporto Provinciale Immigrazione 3. € 17.000,00 2010 - soluzione operative con Questura 4. tirocini formativi - Comunicazione interculturale: 5 Trasmissione televisiva 4 € 10.000,00 - Percorsi formativi 6. Insegnare a lavorare con gli altri e per gli altri Costo complessivo Totale finanziamento regionale Co-finanziamento provinciale Di cui: Costo figurativo (operatore dedicato e spese amministrative/gestionali): 6 € 9.920,00 5 € 12.004,00 € € € 95.184,00 48.972,00 39.052,00 € 21.024,00 € Costo diretto: Co-finanziamento Comune di Parma – € protocollo con Questura di Parma Co-finanziamento associazioni stranieri progetto Hina: € 221 18.028,00 5.000,00 2.160,00 Si allega quale parte integrante del presente “Piano Provinciale Territoriale Provinciale per azioni di integrazione a favore dei cittadini stranieri immigrati – anno 2010” il dettaglio dei progetti redatti negli appositi moduli di presentazione predisposti dal Servizio regionale competente. 6. Altre attività dell’Amministrazione Provinciale per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri L’impegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali e sanitarie della Provincia di Parma per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri non si esaurisce nella predisposizione e realizzazione del Piano Provinciale sopra descritto ma riguarda anche altri ambiti di azione ed intervento e si esplica nel coordinamento e nella gestione di ulteriori iniziative e progetti che integrano e affiancano quelli inseriti nel Piano. In particolare si segnalano: la promozione e il coordinamento del progetto Fondo di Garanzia a favore di proprietari di immobili disponibili ad affittare un appartamento a lavoratori immigrati dipendenti da aziende della provincia. Per l’attivazione e gestione del Fondo, destinato alla copertura dei rischi di morosità nel pagamento del canone e/o delle spese accessorie, e degli eventuali danni procurati all’immobile dal locatario, è costituito un comitato di progetto formato, oltre che dalla Provincia, da tutti i Comuni, dalla Fondazione Cassa di Risparmio, dall’Unione Parmense Industriali, dalla Caritas Diocesana di Parma, dal CIAC onlus e dall’ACER di Parma, che opera in qualità di ente gestore degli aspetti amministrativi, tecnici e contrattuali dell’intervento; dal 2007 è stata inoltre avviata la sperimentazione del progetto ARCA per l’attivazione di alloggi collettivi di seconda accoglienza per cittadini stranieri attraverso un ruolo di mediazione e gestione delle associazioni, intestatarie dei contratti di locazione La Provincia conferma la propria adesione e partecipazione ai progetti distrettuali di Fidenza e del Sud-Est “Immigrazione, asilo e cittadinanza - Sportelli Informativi comunali per stranieri” attivi in molti comuni del territorio provinciale, anche alla luce delle nuove competenze delle anagrafi comunali (neo-comunitari), della funzione informativa/prima assistenza fondamentale dei comuni nei confronti dei cittadini stranieri e nello snellimento dei tempi delle procedure burocratiche e nella prospettiva futura di un possibile trasferimento alle amministrazioni comunali di nuove competenze in materia di rinnovi dei permessi di soggiorno. Si allega relazione attività degli sportelli. la Provincia, nell’ambito del progetto TRAA (Territori in rete accesso alloggio) con capofila il Comune di Modena su finanziamento ministeriale, attiverà in collaborazione con Acer Parma, da aprile a settembre 2010, interventi di mediazione culturale e dei conflitti condominiali in alloggi Erp e azioni volte a prevenire e/o a rimuovere situazioni di sfratto per mancato pagamento del canone di locazione privato nell’ambito di un progetto provinciale più ampio in via di definizione. Coordinamento della rete provinciale contro le discriminazioni costituita da complessivi 46 punti/sportelli articolati su base distrettuale nell’ambito del centro regionale contro le discriminazioni. Nel corso della prossima settimana di azione contro il razzismo in programma dal 15 al 21 marzo 2010, l’Unar (Ufficio Nazionale Anti discriminazioni razziali del Dipartimento Ministeriale per le Pari Opportunità) finanzierà, tramite raccordo con la Regione e successiva intermediazione delle Province, diverse iniziative a livello regionale: nel territorio della provincia di Parma si svolgerà l’iniziativa “Diamo un calcio all’esclusione”, torneo di calcio a 7 con squadre di italiani e stranieri organizzato dalla UISP - Comitato provinciale di Parma. - Costituzione del coordinamento provinciale in materia di asilo politico articolato in momenti periodici di confronto del livello politico e tecnico volto a definire linee e prassi di intervento condivise in riferimento particolare al tema procedure amministrative e accoglienza. Hanno partecipato ai primi incontri di avvio del progetto i Comuni di Parma e Fidenza (capofila progetti SPRAR), Prefettura, Questura, Regione, Servizio Centrale Anci, Ciac e L’Orizzonte (enti gestori progetti SPRAR). Anche in base alle tematiche affrontate di volta in volta e per aggiornamenti periodici, gli incontri del coordinamento saranno in itinere aperti anche ad altri soggetti, in particolare agli altri comuni partecipanti ai progetti di accoglienza del territorio. - Prosecuzione del progetto “Sportello Provinciale Asilo” con funzioni di sostegno, assistenza e consulenza legale, orientamento/informazione, accompagnamento ai servizi rivolte alla popolazione rifugiata del territorio in collaborazione con il Ciac onlus e con il coinvolgimento di 46 comuni del territorio. Il coordinamento ed il supporto per l’attivazione della rete provinciale contro le discriminazioni nell’ambito del Centro Regionale. 222 Progetto N. 1 PROMOZIONE DELL’ASSOCIAZIONISMO A) Dati generali del progetto Titolo del progetto PROMOZIONE DELL’ASSOCIAZIONISMO: - BANDO PER PROGETTI PROMOSSI DALLE ASSOCIAZIONI DI STRANIERI; - COORDINAMENTO PROVINCIALE ASSOCIAZIONI DI IMMIGRATI COORDINATORE TECNICO: NOMINATIVO : Floris Elisa ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Provincia di Parma – Assessorato al Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari QUALIFICA: referente area immigrazione TELEFONO: 0521/931314 FAX: 0521/931318 E-MAIL: [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo [x] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2006, 2007, 2008, 2009 In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________ [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali _________________________________________________________ ) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti (specificare Durata del Progetto : annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Le Associazioni del territorio provinciale promosse da cittadini stranieri Le associazioni del territorio che si occupano di intercultura Soggetti attuatori Nome: Provincia di Parma - Assessorato al Coordinamento Politiche sociali e sanitarie Ragione sociale: Ente Pubblico Sede Legale: P.le della Pace,1 – 43100 Parma Altri soggetti partecipanti (elencare):/ C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) 223 Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto Azione A) In continuità con quanto realizzato dal 2007 ed in corso di realizzazione nel 2010 (nell’ambito del Programma Provinciale Immigrazione 2009), la Provincia di Parma intende approvare nel 2011 il bando provinciale per la presentazione di progetti promossi dalle associazioni di cittadini immigrati al fine di perseguire i seguenti obiettivi: - continuare ad offrire un’opportunità di supporto economico alle associazioni di stranieri per lo svolgimento delle proprie attività; - dare maggiore voce e visibilità alle associazioni di stranieri; promuovere un effettivo protagonismo dei migranti; - stimolare l’adozione di una metodologia di lavoro di rete e collaborazione tra le diverse associazioni promosse da cittadini stranieri (in un contesto in cui è assente un organismo di rappresentanza delle associazioni stesse) - favorire la capacità di autoorganizzazione e autogestione delle associazioni stesse; - potenziare e consolidare il rapporto tra le associazioni di immigrati, le istituzioni locali e le altre associazioni del territorio. Azione B) avviare la costituzione formale di un coordinamento provinciale delle associazioni di immigrati, aperto anche alle realtà del terzo settore che si occupano di intercultura, quale sede riconosciuta di condivisione e confronto in merito alla programmazione in materia di integrazione dei cittadini stranieri. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) Tale intervento è strettamente connesso all’attività prevista all’interno del Piano Provinciale Associazionismo che la Provincia approva annualmente e con il quale il bando potrebbe trovare opportune connessioni. • Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..) Il progetto risponde a bisogni emersi anche nei tavoli tematici attivati dagli Uffici di Piano per la programmazione dei Piani di Zona ed in sede di coordinamento provinciale delle associazioni promosse da cittadini stranieri D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse". Intervento destinato a promuovere il consolidamento delle associazioni promosse da cittadini stranieri Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Azione A)La Provincia di Parma, ente proponente ed attuatore, predispone ed emette il bando pubblico per l’assegnazione di risorse alle associazioni di stranieri presenti sul territorio provinciale per la realizzazione dei progetti approvati; Le associazioni di stranieri presenti sul territorio saranno coinvolte dall’Amministrazione Provinciale in fase di predisposizione del bando per un confronto e una condivisione in merito all’individuazione dei criteri prioritari del bando anche sulla base di una valutazione rispetto al precedente bando del 2009. Azione B) La Provincia di Parma, in collaborazione con Forum Solidarietà centro servizi per il volontariato, guiderà il percorso di avvio, costituzione, coordinamento del tavolo provinciale delle associazioni di immigrati e di quelle che si occupano di intercultura interessate a farne parte. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari Associazioni promosse da cittadini stranieri legalmente costituite nel 224 territorio provinciale Associazioni composte da cittadini italiani che si occupano di immigrazione e intercultura n. dei soggetti destinatari Diretti: Associazioni di cittadini stranieri iscritte agli albi provinciali del volontariato e della promozione sociale (circa 25) Indiretti: - Associazioni di cittadini stranieri legalmente costituite partner delle associazioni proponenti i progetti (non quantificabile a priori) - cittadini stranieri ed italiani (non quantificabile a priori) - associazioni interculturali (circa 15) Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento Provincia provvederà alla pubblicazione del bando tramite il sito dell’amministrazione provinciale, l’affissione presso l’albo pretorio dei 47 Comuni, la comunicazione diretta ai destinatari, la diffusione attraverso gli organi di informazione. Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Su un piano qualitativo, si auspica di sostenere la realizzazione di progetti e attività realizzati dalle associazioni di immigrati qualitativamente significativi, nonché di stimolare l’implementazione di un approccio di collaborazione tra le diverse associazioni ed un confronto costante e riconosciuto con le associazioni del territorio. Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Si auspica che nella presentazione ed attuazione dei progetti approvati siano coinvolte almeno la metà delle associazioni presenti sul territorio. Si prevede altresì l’adesione al coordinamento provinciale della maggior parte delle associazioni di immigrati attive. Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° 1 1 Qualifica Coordinatore di progetto Figura Amministrativa Livello Formazione Specifico Esperto nel settore dell’immigrazione Esperto settore Amministrazione Pubblica Orario/ settimana 3 1 E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. Saranno coinvolti due volontari del servizio civile regionale per stranieri per la collaborazione nella fase di pubblicizzazione del bando, di supporto alle associazioni, nella promozione delle iniziative finanziate E) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) La Provincia approva annualmente il Piano Provinciale Associazionismo. Dal 2006 l’amministrazione provinciale emana annualmente un bando per la concessione di contributi alle associazioni promosse da cittadini stranieri F) Monitoraggio e Valutazione: 225 Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste La Commissione di valutazione in capo alla Provincia procederà a definire i criteri di valutazione delle domande presentate e le modalità periodiche di monitoraggio per valutare l’avvio e l’avanzamento dei progetti approvati G)Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore _________________ Costo orario _________________ Totale costo _________________ B) Spese di documentazione Totale _________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore di progetto: Totale ore Costo orario Totale costo 200 20 € 4.000,00 Figura Amministrativa: Totale ore 55 Costo orario 18 Totale costo € 990,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale 500 Totale _ Totale _ Totale 400 Totale 110 Totale gestione 1010 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) risorse economiche da mettere a bando per l’attuazione dei progetti presentati dalle associazioni di cittadini stranieri e da utilizzare per la promozione delle iniziative approvate: Totale € 17.000,00 - pubblicizzazione e promozione del calendario degli eventi: Totale € Totale € 19.000,00 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 25.000,00 € EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : 6.000,00 € (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) Provincia di Parma FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO 19.000,00 € 226 2.000,00 Titolo del progetto Hina – Ho imparato a non arrendermi: spazio per donne migranti COORDINATORE TECNICO: NOMINATIVO : Floris Elisa ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Provincia di Parma – Assessorato al Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari QUALIFICA: referente area immigrazione TELEFONO: 0521/931314 FAX: 0521/931318 E-MAIL: [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2008, 2009 In tal caso: [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale 2007, 2008 [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali _________________________________________________________ ) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Azienda Usl di Parma Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Forum Solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma e provincia Soggetti attuatori Nome: Associazione Giovani Musulmani d’Italia Ragione sociale: Associazione di promozione sociale Sede Legale: Parma Nome: Associazione Milleunmondo Ragione sociale: Associazione di promozione sociale Sede Legale: Parma Nome: Associazione Mwassi Ragione sociale: Associazione di volontariato Sede Legale: Parma Nome: Associazione dei Volontari Etiopi Ragione sociale: Associazione di volontariato Sede Legale: Parma Nome: Comunità Senegalese Ragione sociale: Associazione di volontariato Sede Legale: Parma Nome. Abahoza Italo Ruandese Ragione sociale: Associazione di volontariato 227 e/o regionali (specificare Sede Legale: Parma Altri soggetti partecipanti (elencare): Associazione Muoversi Associazione Maendelo Associazione Perché No? C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto Potenziare il progetto “Hina – Ho imparato a non arrendermi – Spazio donne migranti” , realizzato in collaborazione con l’Ausl di Parma e gestito da donne migranti, volontarie, appartenenti a sei associazioni di immigrati. Lo sportello di ascolto, orientamento, ma anche luogo di incontro, ha positivamente beneficiato della locazione nel nuovo spazio di viale dei mille, 54/a, gestita da Forum Solidarietà e presso la quale hanno trovato la possibilità di una sede sei associazioni, 3 di stranieri, 1 di intercultura, 2 di cooperazione allo sviluppo. - Favorire l’utilizzo dello spazio di viale dei mille quale sede non solamente del progetto Hina e di alcune associazioni per la propria attività ma sempre più nell’ottica dello sviluppo di un “centro interculturale” quale luogo promotore di iniziative e progetti, volti a favorire la partecipazione degli stranieri stessi ai processi di cittadinanza attiva in una logica di costruzione di rete con le associazioni di immigrati, le istituzioni, il volontariato, i singoli cittadini. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) Le associazioni partecipanti al progetto Hina svolgono buona parte dell’attività a titolo volontario. Inoltre l’opportunità di utilizzare tale spazio come sede per l’attività anche di altre associazioni ha fatto incrementare il contributo ai costi gestionali del locale e pertanto accrescere le possibilità di mantenere attivo tale intervento nel tempo. • Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..) Il progetto risponde a bisogni emersi nelle programmazioni sociali distrettuali e rilevati anche nell’ambito dell’Atto di indirizzo 2009-2011: - la necessità di promuovere percorsi di partecipazione attiva dei cittadini stranieri - l’esigenza di promuovere l’associazionismo promosso da cittadini stranieri - l’esigenza di spazi, luoghi e momenti di scambio interculturale - la necessità di supportare e sostenere le donne migranti nel percorso di inserimento nel territorio provinciale D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse". Intervento destinato a promuovere il consolidamento delle associazioni promosse da cittadini stranieri Avvio di centri interculturali intesi come luoghi di mediazione e di confronto tra culture, finalizzati a favorire il confronto e lo scambio tra soggetti di diversa provenienza e ad elaborare iniziative per promuovere l’integrazione sociale. 228 Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Per l’attuazione dell’iniziativa sono stati sottoscritti due protocollo di intesa: - un protocollo operativo (allegato al presente modulo di progetto ed in attuale fase di rinnovo) che definisce gli impegni e i ruoli di Provincia, Ausl, associazioni aderenti - un protocollo per la gestione della sede di “Hina” tra Provincia, Forum Solidarietà, associazioni aderenti (allegato al presente modulo di progetto) Nell’ambito di tale progettualità, la Provincia di Parma, ente capofila, eroga alle associazioni partner, soggetti gestori dello sportello, un piccolo rimborso spese per l’attività prestata. Inoltre la Provincia di Parma contribuisce ai costi per l’affitto e utenze del locale adibito a nuova sede di Hina e a spazio per le attività di due delle associazioni partecipanti al progetto. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari n. dei soggetti destinatari Donne migranti Associazioni di stranieri Associazioni interculturali Diretti Le utenti che si rivolgono allo sportello (mediamente 2 per ogni giorno settimanale di apertura) Indiretti 25.000 donne straniere residenti sul territorio provinciale 40 associazioni di stranieri del territorio, in particolare quelle composte principalmente da donne Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento diffusione del materiale informativo del progetto ai destinatari indiretti e presso i luoghi di contatto incontri di promozione con le comunità di immigrati informazione tramite i media locali - Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto supportare pratiche di partecipazione attiva, auto aiuto e scambio attivate dalle associazioni di donne migranti - rendere maggiormente visibile e fruibile dalla cittadinanza lo spazio Hina per donne migranti - offrire l’opportunità di un nuovo spazio per la realizzazione di attività promosse da associazioni di migranti, in particolare l’associazionismo femmninile, e di incontri delle associazioni stesse Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto - sostenere le 6 associazioni di stranieri partner dell’iniziativa - ricevere allo sportello circa 10 donne al mese (lo sportello è aperto il sabato mattina per tre ore) - estendere l’utilizzo della sede di Hina ad altre associazioni di migranti e/o interculturali del territorio in forma cogestita Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° 1 1 10 Qualifica Coordinatore di progetto Volontario Servizio Civile “Operatori” del servizio Livello Formazione Specifico Esperto nel settore dell’immigrazione / Soci delle associazioni partner E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. 229 Orario/ settimana 5 10 4 Al progetto collaborano due ragazze straniere che svolgono servizio civile presso la Provincia di Parma con un ruolo di segreteria, verbalizzazione delle equipe di progetto, coordinamento dei turni delle volontarie presso lo sportello, raccordo tra le associazioni e tra queste e la Provincia di Parma e l’Azienda Ausl. E) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) comunicati stampa informazione tramite i media locali F) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste Sono previsti ogni 15 giorni incontri dell’equipe di progetto composta dai referenti di tutti i soggetti aderenti (Associazioni, Provincia, Ausl) per una supervisione dell’attività. Inoltre sono realizzati incontri specifici di monitoraggio con i referenti dell’associazione individuata quale intestataria del contratto di affitto della nuova sede e le associazioni che utilizzano la sede come spazio per la propria attività associativa. Saranno altresì raccolti i dati di attività dello sportello. G)Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore Costo orario Totale costo _________________ _________________ _________________ B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore di progetto: Totale ore 100 Costo orario Totale costo 20 € 2000,00 Totale ore 525 Costo orario 4 Totale costo € 2.100,00 Volontari del servizio civile: Totale costo attrezzature ___________ D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale € 7.200,00 Totale ________________________ Totale ________________________ Totale € 4.960,00 Totale ________________________ Totale gestione 12.160,00 230 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati Rimborso spese per le 6 associazioni partner: € 5.000,00 I) Altre spese (specificare) Totale ______________________ COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 21.260,00 EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : 6.260,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) Provincia di Parma 4.100,00 Associazioni partecipanti 2.160,00 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO 15.000,00 231 Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione: Rapporto Provinciale 2010 sull’immigrazione COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio. QUALIFICA: referente area immigrazione TELEFONO: 0521/931314 FAX : 0521/931318 E-MAIL: [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2002 In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale 2004,2005,2006,2007,2008 [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali _________________________________________________________ ) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti (specificare Durata del Progetto : annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Le Amministrazioni Comunali del territorio provinciale. I diversi soggetti pubblici facenti parte delle rete informativa: Prefettura, Questura, Centro Servizi Amministrativi (ex-Provveditorato agli Studi), Ausl, Acer, Camera di commercio, Centri per l’Impiego, Università, etc. Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) I diversi soggetti privati facenti parte delle rete informativa Caritas, Sindacati, CIAC onlus(Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale di Parma e Provincia). Soggetti attuatori Nome: Provincia di Parma - Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie Ragione sociale: Ente Pubblico Sede Legale: P.le della Pace, 1 - Parma C) Descrizione del Progetto Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto In raccordo con la funzione in capo alla Provincia di supporto nella rilevazione dell’offerta e dei bisogni nel processo complessivo di costruzione dei Piani di Zona e in considerazione dell’importanza di una conoscenza diffusa del fenomeno migratorio per un’adeguata programmazione degli interventi, si ritiene utile, in continuità con quanto previsto nei precedenti piani provinciali, operare per il costante consolidamento della funzione di osservazione del fenomeno, attraverso la continua implementazione dell’Osservatorio Provinciale 232 sull’Immigrazione, istituito all’interno dell’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali (O.P.P.S.), al fine di stabilizzare e ampliare la Banca Dati provinciale finalizzata a monitorare in maniera puntuale e completa il fenomeno dell’immigrazione e a fungere da servizio informativo indispensabile per tutti i soggetti pubblici, in primo luogo i Comuni, e privati che a vario titolo necessitano di dati costanti nel tempo e anche di una lettura delle principali caratteristiche del fenomeno. In particolare, in fase di costruzione, elaborazione e analisi del Rapporto Annuale provinciale sull’immigrazione straniera – Anno 2010, si intende arricchire la pubblicazione attraverso uno specifico approfondimento sul fenomeno dell’immigrazione al femminile attraverso una lettura trasversale di genere dei diversi aspetti del fenomeno (casa, salute, demografia, lavoro, etc..) e ampliando l’analisi del rapporto casa immigrazione. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) L’attività dell’osservatorio provinciale rientra nelle specifiche competenze istituzionali della Provincia. Il progetto è infatti, nell’ambito di questo programma, finanziato completamente con risorse proprie ma si è ritenuto comunque di inserirlo nel piano provinciale in oggetto non solamente per una continuità con i precedenti piani ma anche in coerenza con le linee di intervento previste dalla Regione per la predisposizione dei Programmi provinciali in materia di immigrazione. • Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..) L’Osservatorio Provinciale immigrazione si configura come base primaria ed essenziale per consentire, supportare ed integrare la fase di analisi di contesto e lettura dei bisogni e fenomeni necessaria per la predisposizione dei Piani di Zona distrettuali D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse". Consolidamento della funzione di osservazione e monitoraggio del fenomeno dell’immigrazione straniera a livello provinciale, in collegamento con analoga funzione a livello regionale svolta dall’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio ai sensi dell’art. 3 della L.R. 5/04. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete La Provincia di Parma, quale ente attuatore del progetto, ha il compito principale di definire intese e collaborazioni con tutti i soggetti titolati alla raccolta dei dati, partendo dai contributi dei diversi osservatori provinciali, ai Comuni, ma non solo. E’ infatti indispensabile uno stretto raccordo con Prefettura e Questura per quello che riguarda i dati sui permessi di soggiorno e le espulsioni, il Centro Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli Studi) per i dati sulla scolarità, i Centri per l’Impiego per le assunzioni lavorative, l’Inail per le aperture di posizioni assicurative antinfortunistiche, la Caritas per i dati relativi agli accessi alle mense e ai dormitori e centri di ascolto, tanto per citarne alcuni. Tutto ciò si configura come integrazione dei Sistemi Informativi già esistenti – come il Sistema Informativo per le Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna (SIPS) che raccoglie informazioni su tutti i tipi di presidi socio-assistenziali (tra cui anche le strutture di accoglienza per immigrati) – in modo da poter costituire nel tempo un nodo importante nella rete di relazioni fra soggetti partecipanti alla progettazione e alla definizione dei programmi con valenza sociale. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) 233 Tipologie dei destinatari n. dei soggetti destinatari Diretti: Amministrazioni Pubbliche Università Organizzazioni sindacali e di categoria Terzo settore e privato sociale quantità non quantificabile, seppur nell’ordine di alcune migliaia Indiretti: Opinione pubblica in generale Idem Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento Condizione essenziale per la riuscita del progetto è la creazione di una solida rete di flussi informativi con l’esterno, in primo luogo con i destinatari diretti dell’intervento, oltre la creazione di un gruppo di coordinamento per le tematiche oggetto di approfondimento (demografia, occupazione, scuola, formazione, ecc…). Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto L’osservatorio immigrazione intende consolidarsi quale strumento per un’ effettiva conoscenza del fenomeno dell’immigrazione nella nostra provincia, al fine di favorire la creazione di un efficace ed efficiente sistema integrato di interventi, oltre che stimolare una nuova coscienza della diversità nel tessuto sociale e un riadeguamento dei nostri parametri culturali e mentali rispetto al fenomeno dell’immigrazione. Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto La verifica e la sistematizzazione delle fonti di dati essenziali, a livello comunale, per la puntuale rappresentazione del fenomeno dell’immigrazione consentirà la costruzione di serie storiche disponibili e dei movimenti anagrafici della popolazione immigrata in modo da quantificare, attraverso elaborazioni statistiche, la presenza straniera nei singoli comuni, la loro variazione negli anni, gli afflussi dall’estero e le nascite. Ci si propone l’aggiornamento periodico di tutte le informazioni contenute nella banca dati e la costante attivazione della ricerca di nuove informazioni. Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° Qualifica Livello Formazione Specifico 1 2 Coordinatore progetto Referente Osservatorio Laurea Laurea Orario/ settimana 5 3 E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. E’ prevista la collaborazione di due volontari del servizio civile regionale per stranieri nella fase di raccolta e sistematizzazione dei dati nonché nella fase di organizzazione della presentazione pubblica del Rapporto e nella sua diffusione. E) Informazione e diffusione dei risultati: 234 (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) Ormai da tempo, ogni anno l’Osservatorio presenta il rapporto annuale sull’immigrazione, pubblicazione che rappresenta l’esito del lavoro di raccolta, lettura e analisi dei dati sistematizzati negli archivi e del lavoro realizzato in connessione con gli altri osservatori provinciali. F) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste Saranno considerati indicatori di valutazione i seguenti: - n. soggetti coinvolti nella rete informativa n. report prodotti e distribuiti utilizzo dei dati per la valutazione e la programmazione delle politiche sociali sull’immigrazione G)Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore Costo orario Totale costo _________________ _________________ _________________ B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore di progetto Totale ore 200 Costo orario € 20,00 Totale costo € 4.000,00 Referente Osservatorio Provinciale Totale ore 100 Costo orario € 20,00 Totale costo € 2.000,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale gestione _______________ 235 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) Realizzazione approfondimenti qualitativi in materia di casa e immigrazione al femminile € 6.000,00 Pubblicazione Rapporto Provinciale Annuale sull’immigrazione (progetto grafico e stampa) € 5.000,00 Totale COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 17.000,00 EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : € 12.028,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) Provincia di Parma FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 4.972,00 236 € 11.000,00 Titolo del progetto PROGRAMMA TELEVISIVO COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio. QUALIFICA: referente area immigrazione TELEFONO: 0521/931314 FAX : 0521/931318 E-MAIL: [email protected] IL PROGETTO E': [X] Nuovo [] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________ In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________ [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Forum Solidarietà – Centro servizi per il volontariato di Parma e provincia Associazioni di promozione sociale e volontariato che si occupano di tematiche sociali e immigrazione Cooperativa o Associazione locale esperta nella comunicazione video Tv locale Soggetti attuatori Nome: Provincia di Parma - Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie Ragione sociale: Ente Pubblico Sede Legale: P.le della Pace, 1 - Parma Nome: Forum Solidarietà – Centro Servizi per il volontariato Ragione sociale: Associazione Sede Legale: Borgo Marodolo, 11 - Parma Altri soggetti partecipanti (elencare):/ C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) 237 Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto Avvio sperimentale di un programma televisivo che affronti le diverse tematiche sociali, tra cui l’immigrazione, con uno stile che si differenzi dai format tradizionali dei talk show televisivi e che possa “agganciare” il pubblico a casa. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) Il progetto, se eseguito con successo e gradimento, potrebbe essere “adottato” dalle tv locali rientrando nella loro programmazione televisiva. • Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..) Il tema della comunicazione interculturale volta a parlare in maniera diversa di immigrazione, lontano dai pregiudizi e stereotipi, rientra a pieno titolo tra gli obiettivi dei piani sociali di zona. D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Interventi a sostegno di iniziative di comunicazione interculturale di ambito provinciale. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Provincia di Parma e Forum Solidarietà sono i due enti promotori e coordinatori del progetto che individueranno pertanto gli altri soggetti partecipanti: - Tv locale ove trasmettere il programma - cooperativa/associazione per riprese video e supporto regia e conduzione del programma Saranno inoltre coinvolte le principali associazioni che si occupano di tematiche sociali e immigrazione per la stesura del canovaccio delle puntate del programma. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari n. dei soggetti destinatari Opinione pubblica in generale Diretti pubblico televisivo Indiretti media locali Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento Trasmissione del programma televisivo Annunci tramite stampa, media locali, internet dell’avvio della trasmissione televisiva Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Realizzare un programma televisivo innovativo e che affronti le ematiche sociali e della fragilità con un linguaggio ed un approccio diverso dai format tradizionali. Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Realizzare almeno 5/6 puntate di 30 minuti ciascuna. 238 Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° Qualifica Livello Formazione Specifico 1 Coordinatore di Laurea progetto 1 Referente Diploma amministrativo (aggiungere tante righe quanti sono gli operatori previsti) Orario/ settimana 1 1 E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. Potrebbero garantire un apporto i volontari del servizio civile regionale per stranieri. E) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) Media locali Conferenza e comunicati stampa Internet e portale F) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste Sarà creato un gruppo di coordinamento e monitoraggio del progetto costituito dai referenti dei soggetti partecipanti. G)Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione B) Spese di documentazione Totale ore _________________ Costo orario _________________ Totale costo _________________ Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore di progetto Totale ore 100 Costo orario € 18,00 Totale costo € 1.800,00 Referente Amministrativo Totale ore 12 Costo orario € 17,00 Totale costo € 204,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ 239 E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale gestione _______________ F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) Spese di riprese video/montaggio/regia/messa in onda: € 10.000,00 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 12.004,00 EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : € 2.004,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) Provincia di Parma FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 10.000,00 240 Protocollo di intesa procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno per cittadini stranieri COORDINATORE TECNICO: NOMINATIVO : Floris Elisa ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Provincia di Parma – Assessorato al Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari QUALIFICA: referente area immigrazione TELEFONO: 0521/931314 FAX: 0521/931318 E-MAIL: [email protected] IL PROGETTO E': [X] Nuovo [] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________ In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________ [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Comune di Parma Prefettura di Parma Questura di Parma Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Soggetti attuatori Nome: Provincia di Parma - Assessorato al Coordinamento Politiche sociali e sanitarie Ragione sociale: Ente Pubblico Sede Legale: P.le della Pace,1 – 43100 Parma Altri soggetti partecipanti (elencare): ER.GO Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori - Sede Territoriale di Parma C) Descrizione del Progetto Il crescente numero di cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale e la riduzione dei permessi di soggiorno introdotta dalla L. 189/2002 incrementa situazioni di possibile disagio sia a carico della Questura, investita di quantitativi di lavoro crescenti, sia dei cittadini extracomunitari che risultano esposti a lunghe attese per il rinnovo di tali permessi. In particolare, presso la Questura di Parma sono presenti in giacenza alcune pratiche di rilascio/rinnovo dei titoli di soggiorno per cittadini stranieri antecedenti luglio 2009 mense nel quale è entrata in vigore la sperimentazione ministeriale che ha consentito una velocizzazione dei tempi di rilascio. Il disagio derivante dalla pratiche arretrate è stato apertamente segnalato alle autorità locali da diversi rappresentanti di associazioni di stranieri del territorio provinciale. 241 Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto Sperimentare, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i soggetti pubblici partecipanti, una positiva prassi di collaborazione a livello interistituzionale volta a contenere i tempi di rilascio delle pratiche relative ai permessi di soggiorno evitando giacenze di medio lungo periodo, intervenendo in particolare in relazione alle pratiche attualmente in giacenza presso l’ufficio stranieri della Questura di Parma. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) Lo spirito delle Parti coinvolte che firmeranno il protocollo è quello unanime di sperimentare una buona prassi che possa poi consolidarsi secondo necessità. • Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..) Tale intervento risponde ovviamente ad esigenze riportate dalle associazioni che si occupano di immigrazione e di stranieri nei tavoli di programmazione dei piani sociali di zona. D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse". Sostegno all’avvio e al consolidamento di soluzioni operative con Prefetture, Questure, etc..finalizzate a semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative (rinnovo permessi, etc..). Sarà sottoscritto un protocollo di intesa tra Prefettura, Questura, Provincia e Comune di Parma per l’attivazione di n. 4 tirocini formativi per un periodo di 4 mesi presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Parma al fine di supportare il personale nel disbrigo delle pratiche di rilascio/rinnovo dei titoli di soggiorno per cittadini stranieri in giacenza e antecedenti a luglio 2009. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete La Provincia di Parma coordina il progetto e stipula la convenzione con l’Azienda Regionale Diritto allo Studio – sede territoriale di Parma per l’attivazione dei 4 tirocini La Provincia di Parma selezionerà insieme al Comune di Parma i candidati sulla base delle caratteristiche e mansioni di lavoro esplicitate dalla Questura di Parma. La Questura di Parma, in qualità di ente ospitante dei tirocini, fornirà tutoraggio e assistenza tecnica ai tirocinanti che presteranno servizio presso l’ufficio stranieri. Economicamente l’intervento sarà a carico in parti uguali della Provincia e del Comune di Parma. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari n. dei soggetti destinatari Diretti 4 giovani laureati Indiretti Personale ufficio stranieri Questura cittadini stranieri extracomunitari in attesa di rinnovo dei permessi di soggiorno scaduti 242 Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento I destinatari diretti saranno contattati per il colloquio di selezione sulla base dei curricula inviati alla Provincia dall’azienda regionale di diritto allo studio – sezione di Parma. I destinatari indiretti saranno coinvolti nel momento in cui riceveranno la pratica conclusa. Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Smaltire le pratiche in giacenza presso l’ufficio stranieri della Questura fornendo al contempo un’opportunità di ingresso nel mondo del lavoro a laureati in giurisprudenza, scienze politiche, scienze sociali. Migliorare il clima sociale positivo e ridurre eventuali tensioni espresse dal territorio. Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Attivare n. 4 tirocini presso ufficio stranieri della Questura di Parma per un periodo minimo di 4 mesi cadauno Smaltire le pratiche amministrative giacenti e antecedenti il mese di luglio 2009. Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° Qualifica Livello Formazione Specifico 1 1 Istruttore direttivo Istruttore amministrativo Laurea in Scienze Politiche Laurea in Economia Orario/ settimana 2 1 E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. Non previsto l’apporto dei volontari. E) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) Si terrà una conferenza stampa di presentazione del progetto all’atto della sottoscrizione del protocollo di intesa. F) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste La Provincia di Parma organizzerà incontri di supervisione nel corso del periodo di tirocinio al fine di verificarne lo stato di avanzamento e l’insorgere di eventuali criticità. G)Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% 243 del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore Costo orario Totale costo _________________ _________________ _________________ B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore di progetto Totale ore 40 Costo orario 18 Totale costo 720,00 Referente amministrativo di progetto Totale ore 25 Costo orario 20 Totale costo 500,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale 500,00 Totale ________________________ Totale ________________________ Totale 280,00 Totale ________________________ Totale gestione 780, 00 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) Attivazione n. 4 tirocini comprensivo di spese assicurative e rimborso mensile dei tirocinanti € 8.000,00 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 10.000 € EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : 10.000 € (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) Provincia di Parma € 5.000,00 Comune di Parma € 5.000,00 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO / 244 INSEGNARE A LAVORARE CON GLI ALTRI E PER GLI ALTRI QUALIFICA: referente area immigrazione TELEFONO: 0521/931314 FAX : 0521/931318 E-MAIL: [email protected] IL PROGETTO E': [x] Nuovo [] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________ In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________ [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : annuale B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto):/ Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro):/ Soggetti attuatori Nome: Provincia di Parma - Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie Ragione sociale: Ente Pubblico Sede Legale: P.le della Pace, 1 - Parma Altri soggetti partecipanti (elencare): / C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto Attivazione di n. 2 tirocini formativi nell’ambito del lavoro sociale destinati a giovani immigrati al fine di offrire un’opportunità di inserimento ed integrazione. L’istituto del tirocinio formativo rappresenta una preziosa occasione per integrare le esperienze formative con una conoscenza diretta del mondo del lavoro di condizioni di accompagnamento, affiancamento e protezione costante riguardo alla qualità sia dei prodotti da realizzare, sia dei processi lavorativi e delle relazioni interpersonali con cui realizzarli. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) L’attivazione di possibili tirocini in collaborazione con i diversi enti del territorio costituisce da tempo prassi costante e consolidata dell’Amministrazione Provinciale. • Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..) 245 L’intervento risponde alla finalità di favorire l’integrazione e l’inserimento dei ragazzi immigrati nel nostro contesto sociale e lavorativo in conformità con quanto previsto dagli obiettivi indicati nelle programmazioni sociali distrettuali. D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse". Progettazione percorsi formativi Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete La Provincia di Parma è ente capofila, gestore e ospitante i due tirocini previsti nel progetto. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari n. dei soggetti destinatari Giovani immigrati Diretti n. 2 ragazzi stranieri residenti nel territorio della Provincia di Parma. Indiretti giovani immigrati residenti nel territorio Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento Contatti del Servizio Politiche Sociali anche attraverso lo sportello giovani attivo presso l’assessorato. Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Realizzare una reale opportunità di crescita e positivo inserimento a giovani immigrati determinando al contempo un coinvolgimento diretto e una ricaduta positiva in termini di dialogo interculturale nei confronti del personale del Servizio. Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Attivare nell’arco di un anno due tirocini formativi a due giovani immigrati. Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : N° Qualifica Livello Formazione Specifico 1 1 Istruttore direttivo Istruttore amministrativo Laurea Laurea Orario/ settimana 2 1 E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto. 246 E) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) Gli interessati saranno direttamente contattati dal Servizio sulla base dei contatti presso lo sportello giovani della Provincia di Parma e/o tramite raccordo e comunicazione alle associazioni di immigrati che collaborano attivamente con l’amministrazione. F) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste I tirocinanti saranno costantemente seguiti attraverso apposito tutoraggio. G)Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale di ogni progetto). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione B) Spese di documentazione Totale ore Costo orario Totale costo _________________ _________________ _________________ Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore di progetto/tutor Totale ore 40 Costo orario 18 Totale costo 720,00 Referente amministrativo di progetto Totale ore Costo orario Totale costo 10 20 200,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale ________________________ Totale gestione _______________ F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori 247 H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati Attivazione n. 2 tirocini (1 di durata di 1 anno e 1 di durata di 6 mesi) comprensivo di spese assicurative e rimborso mensile dei tirocinanti € 9.000,00 I) Altre spese (specificare): Totale ______________________ COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 9.920,00 EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) Provincia di Parma € 9.920,00 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO / 248 PROGETTO PROVINCIALE TRAA SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza X X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Progetto TRAA Territori in rete per accesso all’alloggio – progetto di continuità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila Provincia di Parma – Assessorato Politiche Sociali e abitative dell’intervento 2. Ambito territoriale di Provinciale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 249 ALTRE 3. Referente Referente area immigrazione: Elisa Floris 0521/931314 dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche Cittadini stranieri extracomunitari residenti nella provincia di Parma Cittadini stranieri ed italiani residenti in alloggi ERP della provincia di Parma Cittadini stranieri extracomunitari titolari di un contratto di locazione privato a rischio di morosità e sfratto per effetto della crisi economica ed occupazionale Progetto provinciale “Affitti sicuri e garantiti” – Fondo di garanzia a favore di proprietari che affittano a lavoratori stranieri integrate collegate - attivazione alloggi di seconda accoglienza abitativa (progetto ARCA) - realizzazione di azioni di educazione all’inquilinato e mediazione dei conflitti negli edifici di edilizia residenziale pubblica al fine di migliorare la convivenza tra famiglie italiane e 6. Azioni previste straniere e/o prevenire situazioni di conflittualità - erogazione di contributi per morosità, per prevenire l’insorgere o il protrarsi di morosità nel pagamento del canone di locazione ed evitare lo sfratto esecutivo Comuni della provincia di Parma 7. Istituzioni/attori Acer – Azienda Casa Emilia-Romagna sociali coinvolti Comune di Modena (in qualità di ente capofila del progetto complessivo a valenza regionale) 8. Risorse umane che 1 Coordinatore tecnico di progetto 1 Referente amministrativo si prevede di 2 Operatori sportello Acer mediazione dei conflitti impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Attivazione di n. 1 alloggio di seconda accoglienza per cittadini immigrati Erogazione di contributi “salva sfratto” al fine di intervenire a fronte di almeno 10 situazioni che vedono coinvolti cittadini stranieri extracomunitari Interventi di educazione all’inquilinato e mediazione dei conflitti volti ad affrontare un minimo di 15 casi Apertura dello sportello di mediazione sociale presso Acer Parma Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: euro di cui risorse di cui regionali risorse comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA 106.578,86 (Ministero Politiche Sociali) 118.420,96 250 di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare 11.842,10 (Provincia di Parma) INTERVENTI A SOSTEGNO DEI PROGRAMMI DI PROTEZIONE SOCIALE A FAVORE DELLE VITTIME DI TRATTA, SFRUTTAMENTO E RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ ART. 18 D.LGS 286/98 E ART. 13 L. 228/2003 Ai sensi della deliberazione deliberazione dell’assemblea legislativa n 25/2009 e della dgr 2078/09 Titolo del progetto: PROGETTO EMILIA SOGGETTO CAPOFILA: COMUNE DI FIDENZA A) Dati generali del progetto Durata del Progetto: 11 MESI COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio. NOMINATIVO ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA QUALIFICA TELEFONO, FAX, E-MAIL IL PROGETTO E': [] Nuovo [] Continuazione di attività in corso In tal caso: Anno di avvio: ____________ X Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Lotta alla Tratta______________ [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Attività già svolte dall’Ente attuatore nel settore specifico della prostituzione e della lotta alla tratta realizzazione del Progetto Emilia con attivazione di una unità mobile di strada per la riduzione del danno. B) Soggetti Partecipanti/reti territoriali SOGGETTI GESTORI Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Comune di Fidenza Provincia di Parma Ausl di Parma- Distretto di Fidenza Centro Antiviolenza di Parma 251 RETE DI SOSTEGNO SOGGETTI GESTORI Nome: Comune di Fidenza Ragione Sociale: Pubblica Amministrazione Sede Legale: Piazza G.Garibaldi 1Città :Fidenza CAP: 43036 Codice fiscale:82000530343 Rappresentante Legale: Sindaco Cognome e Nome: Cantini Mario Tel: 0524-517111 Nome: Provincia di Parma Ragione Sociale: Sede Legale: P.le della Pace Città: Parma Codice fiscale: 80015230347 Rappresentante Legale: Presidente CAP: 43121 Cognome e Nome: Bernazzoli Vincenzo Tel: 0521 931 315 Nome: Ausl Distretto di Fidenza Ragione Sociale:Azienda USL di Parma Sede Legale: Via don Enrico Tincati 5 Città: Fidenza CAP: 43036 Codice fiscale: 01874230343 Rappresentante Legale:Direttore del Distretto di Fidenza Cognome e Nome: : Salati Maria Rosa Tel: 0524-515520 Nome: Centro Antiviolenza di Parma Ragione Sociale: Associazione di volontariato - Onlus Sede Legale: Vicolo Grossardi, 8 Codice fiscale: 92041270346 Rappresentante Legale: Presidente Città: Parma CAP: 43125 Cognome e Nome: Frigeri Samuela Tel: 0521 238885 Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (rete locale) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Il Comune di Fidenza, in qualità di Ente Capofila, affida all’Associazione Centro Antiviolenza di Parma la realizzazione e la relativa rendicontazione degli interventi di prevenzione e riduzione del danno a favore delle persone coinvolte nel fenomeno della prostituzione nel territorio dei Comuni del Distretto di Fidenza da attuarsi a cura di operatori di una Unità Mobile di Strada sia direttamente nei luoghi frequentati dalle persone medesime che attraverso la gestione di un punto di ascolto messo a disposizione dall’Ente che attraverso un servizio di accompagnamento dell’utenza ai presidi socio-sanitari nonché per il sostegno all’accesso delle varie prestazioni. Il Comune di Fidenza mette a disposizione un automezzo per svolgere le uscite. L’Ausl di Parma – Distretto di Fidenza si impegna ad individuare le sedi del Consultorio di Noceto, con la disponibilità di un’ostetrica e una ginecologa, nelle giornate di martedì e venerdì e dell’Unità Operativa di Ostetricia-Ginecologia dell’Ospedale di Fidenza-San Secondo (Vaio) per indirizzare e/o accompagnare le donne che richiederanno prestazioni sanitarie ed un assistente sociale che svolge attività di filtro, consulenza e/o 252 accompagnamento ai servizi e segue le donne che vogliono uscire dalla prostituzione e dalla tratta, sia nei percorsi previsti dall’art. 18 del dlgs. 286/98, che nel loro collocamento in ambiente protetto e nell’inserimento sociale. La Provincia di Parma – Assessorato Politiche Sociali e Sanitarie si impegna a svolgere funzione di coordinamento del progetto secondo quanto previsto dal progetto stesso. Il coordinamento è strutturato su 2 livelli: istituzionale ed operativo. Si prevedono incontri a seconda delle necessità, al fine di analizzare lo stato generale del progetto, verificare gli obiettivi, riflettere sui risultati ed apportare eventuali modifiche. Sono individuate le equipe dell’unità di strada che si svolgeranno una volta ogni 15 giorni tra gli operatori per calendarizzare uscite, discutere di situazioni, stendere ed analizzare i dati raccolti nelle attività. Una volta ogni 40-60 giorni saranno realizzati incontri tecnicooperativi con gli operatori dell’unità di strada ed i referenti tecnici della Provincia, dell’Ausl e del Comune di Fidenza al fine di monitorare il progetto, discutere di situazioni complesse, verificare i dati raccolti nelle uscite. Il coordinamento operativo della Provincia sarà attuato anche attraverso incontri ad hoc con l’unità di strada in relazione ad eventuali quesiti sorti e con contatti telefonici frequenti. In particolare per avviare il percorso di uscita dalla tratta è necessario segnalare alla Provincia la situazione emergente e concordare i passaggi successivi. E’ compito della Provincia garantire l’attivazione del percorso attraverso la messa in rete dei soggetti preposti ad intervenire. Per quanto riguarda i rapporti con la Regione Emilia Romagna, la Provincia garantisce il necessario raccordo con i referenti regionali e dei vari enti coinvolti nel collaterale progetto regionale “Oltre la Strada” ed invia la relazione conclusiva del progetto in Regione. L’Associazione Centro Antiviolenza di Parma, in qualità di Ente Attuatore, s’impegna a svolgere le attività previste nel progetto. In particolare, l’Associazione s’impegna a costituire l’Unità Mobile di Strada composta da quattro operatori che periodicamente, mediamente una volta a settimana, escono in strada per prendere contatti, conoscere ed informare le prostitute. L’Associazione s’impegna a garantire l’intervento per il servizio di accompagnamento dell’utenza ai presidi socio-sanitari nonché per il sostegno all’accesso delle varie prestazioni. L’Associazione garantisce la possibilità di accesso ad un punto di ascolto messo a disposizione dal Comune di Fidenza, per consentire contatti e colloqui protetti che non è possibile effettuare in strada. L’Associazione, attraverso l’attivazione dell’Unità di Strada, garantisce la realizzazione di interventi di mediazione sociale e linguistico-culturale, come indicato nel progetto allegato, e lo svolgimento dei seguenti compiti: o stabilire un contatto con le persone interessate, effettuare colloqui e distribuire materiale finalizzato alla prevenzione ed alla informazione; o dare indicazioni sui presidi socio – sanitari (consultori, poliambulatori per analisi, uffici di servizio sociale ecc.); o dare indicazioni sui “percorsi” per poter accedere ai servizi e per uscire dalla tratta; o segnalare ai competenti servizi pubblici la presenza di prostitute minorenni; o monitorare il fenomeno attraverso la raccolta di informazioni; o segnalare la necessità di accompagnamento ai servizi socio-sanitari. L’Associazione si impegna a far intervenire l’Unità di Strada nei luoghi frequentati dalla prostituzione organizzando mediamente 4 uscite mensili. Ogni uscita avrà una durata media di 3 ore, l’orario sarà generalmente seralenotturno ma si adeguerà ad eventuali cambiamenti. Gli interventi riguarderanno le differenti zone che verranno individuate nell’ambito del territorio del distretto e programmate in accordo con la Provincia. I percorsi dell’unità di strada, quindi, potranno essere modificati in conseguenza del variare di luoghi e orari interessati dalla prostituzione. L’Associazione si impegna, inoltre, a provvedere all’accompagnamento ai presidi socio – sanitari secondo le diverse necessità ed a far accedere le persone che ne facciano richiesta presso il proprio punto d’ascolto. Il Centro Antiviolenza si impegna a provvedere: o alla distribuzione di materiale di prevenzione sanitaria e di mezzi di conforto (caffè, The ecc.); o alla distribuzione di materiale informativo nonché alla distribuzione di eventuale materiale fornito da Enti Pubblici; o alla stampa di materiale informativo da distribuire; o all’acquisto di materiale di prevenzione sanitaria e di mezzi di conforto da distribuire durante le uscite; o la gestione del punto d’ascolto in Fidenza. Gli operatori dell’unità mobile, oltre a svolgere le attività loro attribuite come unità di strada, programmano equipe che si svolgeranno una volta ogni 15 giorni per calendarizzare uscite, discutere di situazioni, stendere ed analizzare i dati raccolti nelle attività, partecipano agli incontri tecnico-operativi con i referenti tecnici della Provincia, dell’Ausl e del Comune di Fidenza e mantengono un costante rapporto con la Provincia in ragione della funzione di coordinamento progettuale-operativo e di monitoraggio della medesima attraverso incontri ad hoc in relazione ad eventuali quesiti sorti e con contatti telefonici frequenti. Gli stessi operatori si rivolgono alle forze dell’ordine impegnate sul territorio a contrastare il fenomeno della prostituzione e della tratta coordinando interventi e/o iniziative, in particolare qualora una donna manifestasse l’intenzione di uscire dalla tratta, in questo caso contattano anche la Provincia per attivare il percorso di uscita e concordare i passaggi successivi. L’Associazione Centro Antiviolenza si impegna inoltre a relazionare trimestralmente sull’andamento gestionale del progetto fornendo anche i dati quantitativi circa i soggetti contattati ed il materiale distribuito e collabora con la Provincia alla stesura della relazione conclusiva. L’Associazione Centro Antiviolenza s’impegna inoltre a partecipare agli incontri periodici di coordinamento politico-istituzionale che si svolgeranno come da progetto. 253 C) Descrizione del Progetto Contesto Locale (evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Emerge sempre di più l’esigenza di fornire e mantenere attiva una risposta al fenomeno della prostituzione di strada, fonte di disagio, rischio e insicurezza sia per la collettività che per chi si prostituisce. Il mondo della prostituzione è estremamente complesso, in continua evoluzione, sempre alla ricerca di nuove forme di sfruttamento che sfuggono al controllo sociale e giudiziario, ma comunque, sempre caratterizzato da violenza e pericolo, soprattutto per le donne prostitute. Il fenomeno della prostituzione in strada riguarda essenzialmente la Via Emilia e interessa tutti i Comuni lungo questa direttrice, pertanto la maggior concentrazione si ha tra le località di Rimale a ovest e di Pontetaro ad est. Obiettivi del progetto (elenco sintetico) Prevenire i rischi sanitari connessi alla diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Prevenire e ridurre tensioni sociali sul territorio. Promuovere la sicurezza sociale. Aiutare le vittime di fenomeni criminali quale la tratta di persone. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) Il Progetto è iniziato nel 2001/2002, una progettualità di così lungo periodo permette di poter ragionare in termini di esperienza, maturità e radicamento sul territorio. Questi elementi posso far supporre all’eventualità di un futuro mantenimento dell’intervento con risorse proprie soprattutto se fossero coinvolti tutti i Comuni del Distretto. Il cofinanziamento regionale permette di poter consolidare con una relativa sicurezza tale progettualità per gli anni futuri anche alla luce di innovazioni e sperimentazioni da inserire nelle azioni per rispondere ai nuovi bisogni emergenti. Descrizione delle attività (elencare le singole azioni) Il progetto prevede l’attivazione di un’Unità Mobile di Strada composta da quattro operatori che periodicamente, mediamente una volta a settimana, escono in strada per prendere contatti, conoscere ed informare le prostitute. Il lavoro svolto dall’unità mobile riveste un’importanza fondamentale in quanto ha una duplice valenza: si tratta, cioè, di un intervento che opera non solo nella logica della riduzione del danno ma anche come strategia prioritaria per la costruzione di contatti e relazioni con il target, nonché per la creazione delle condizioni necessarie all’avvio di un eventuale percorso di protezione sociale. Tale azione prevede sostanzialmente le seguenti attività: -contatto su strada; -accompagnamento ai servizi; -prevenzione sanitaria; -mediazione sociale e linguistico-culturale. I contatti dovranno svolgersi lungo la via Emilia, tra le località di Rimale a ovest e di Pontetaro ad est ma più in generale saranno monitorati tutti i Comuni del Distretto di Fidenza. L’unità di strada è dotata di un apposito automezzo ed offre, oltre la possibilità di un piccolo ristoro, materiale informativo e di profilassi sanitaria alle donne contattate. E’ prevista inoltre una sede (il punto d’ascolto/sportello per donne che subiscono violenza) a Fidenza dove gli operatori dell’unità di strada tengono colloqui d’aiuto ed informativi su appuntamento e dove saranno organizzati gli eventuali percorsi ai servizi sanitari e/o sociali. Sarà all’occorrenza presente una mediatrice linguistico-culturale in modo da differenziare le modalità di contatto con il target. Per adeguare il progetto ai cambiamenti emergenti dal territorio e per rispondere alle nuove esigenze si prevede un monte ore mensile per le uscite dell’unità mobile al fine di flessibilizzare la presenza degli operatori in strada a seconda del bisogno. Destinatari tipologia e numero diretti: indiretti persone che si prostituiscono cittadini Effetti attesi del progetto: definizione qualitativa Diffusione di informazioni su malattie sessualmente trasmissibili; Aumento della tutela sanitaria; Mediazione dei conflitti e tensioni tra le persone che si prostituiscono e il contesto sociale; stima quantitativa o n. 46 uscite dell’unità di strada; o n. 500 contatti avuti; o n. 1500 materiali informativo-sanitari distribuiti; o n. 25 persone accolte allo sportello; o n. 20 accompagnamenti effettuati presso i servizi 254 riduzione della tensione sociale; Diffusione informazioni relative alla tratta; aumento persone in uscita dal circuito della tratta. sanitari; o n. 5 donne inviate ai servizi sociali per interventi d’aiuto diversi dall’uscita dalla tratta; o n. 2 donne inserite nel percorso di uscita dalla tratta; o n. 1 donne uscite dalla tratta. Metodologia e strumenti per l’attuazione del progetto (elenco sintetico) Convenzione tra gli Enti Regolari e costanti contatti telefonici e di posta elettronica e incontri tra operatori per scambio informazioni, aggiornamenti, confronto; Compilazione della modulistica ad ogni uscita; Relazioni periodiche; Rendicontazione; Report finale. Monitoraggio e valutazione (indicarne quali strumenti e procedure) Le riunioni a livello politico-istituzionale e tecnico-operativo descritte nei punti precedenti avranno tra gli obiettivi la verifica ed il monitoraggio dell’attività svolta dall’unità mobile di strada. La verifica avverrà sulla base dei seguenti parametri: n. di uscite dell’unità di strada; n. di contatti avuti; n. di materiali informativo-sanitari distribuiti; n. di persone accolte allo sportello; n. di accompagnamenti effettuati presso i servizi sanitari; n. di donne inviate ai servizi sociali per interventi d’aiuto diversi dall’uscita dalla tratta; n. di donne inserite nel percorso di uscita dalla tratta; n. di donne uscite dalla tratta. D) Risorse Personale necessario per lo svolgimento del progetto: N Qualifica 1 Operatore unità di strada 1 Operatore unità di strada Livello Formazione Specifico Educatore professionale Livello Formazione Interventi sulla tratta Formazione specifica realizzata dal 2001 ad oggi dal Progetto Oltre La Strada Psicologo Formazione specifica realizzata dal 2001 ad oggi dal Progetto Oltre La Strada Laurea in scienze politiche Formazione specifica e specializzazione in realizzata dal 2001 ad oggi criminologia dal Progetto Oltre La Strada Educatore professionale Formazione specifica realizzata dal 2009 ad oggi dal Progetto Oltre La Strada Mediatrice culturale Orario/ settimana 6,5 Tipologia Contratto A progetto 7,5 A progetto 2 A progetto 3,5 A progetto 0,5 A prestazione 9 Lavoro dipendente a tempo indeterminato Lavoro dipendente a tempo indeterminato Lavoro 1 Operatore unità di strada 1 Operatore unità di strada 1 1 Operatore unità di strada Coordinamento tecnico progettuale 1 Operatore sociale Diploma in servizio sociale 1 1 Operatore Medico specializzato in 6 Laurea in scienze sociali Lezioni ad hoc all’interno del programma di Medicina Sociale del corso universitario di laurea specialistica in Programmazione e Gestione dei servizi sociali 255 sanitario ginecologia 1 Operatore sanitario Ostetrica 6 1 Operatore sanitario Medico specializzato in ginecologia 3 1 Operatore sanitario Ostetrica 3 1 Funzionario 1 Amministrativo F) - Strutture di accoglienza Tipologia Target Soggetto gestore G) Preventivo economico complessivo (*) PERSONALE* Coordinamento del progetto: 6.000 Consulenze/supervisioni Formatori Operatori: 33.400 Personale Amministrativo: 6.836 Altre consulenze MEZZI E ATTREZZATURE PER I SERVIZI DI ASSISTENZA Acquisto/noleggio/leasing: 2.760 Manutenzione: 2.314 SPESE PER INSERIMENTO SOCIALE Formazione pratica in impresa Borse lavoro Accompagnamento all'autonomia SPESE DI GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA Affitto locali Materiali di consumo: 350 256 dipendente a tempo indeterminato Lavoro dipendente a tempo indeterminato Lavoro dipendente a tempo indeterminato Lavoro dipendente a tempo indeterminato Spese di manutenzione Spese utenze Spese vitto, vestiario Spese alloggio (pernottamento) Spese materiali di gestione (pulizie, casalinghi ecc.) Spese carburante, pedaggi e spostamenti beneficiarie: 1.500 Spese mediche: 900 Pocket money beneficiarie/i COSTI GENERALI Affitto locali Materiali di consumo: Spese di manutenzione Spese utenze: 4.900 Spese amministrative: 950 Spese vitto, alloggio e trasporto del personale SPESE DI PRODUZIONE E DIVULGAZIONE MATERIALE 200 60.110 TOTALE GENERALE Il Comune di Fidenza, per il finanziamento del progetto in esame utilizzerà i residui accantonati dagli anni precedenti. relativi a questa progettualità (*) Ogni soggetto deve prevedere un co-finanziamento pari almeno al 50% del totale del costo previsto per la realizzazione del progetto. Il preventivo deve quindi includere anche questi importi. N.B. Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. 257 SCHEDA INTERVENTO –PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI PROGETTO PROVINCIALE EMERGENZA TUTELA DONNE VITTIME DI VIOLENZA La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà infanzia e Familiari adolescenza X □ CON LE FINALITÀ DI: Giovani □ Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani □ Anziani Disabili □ Prevenzione □ □ Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale □ Dipendenze □ Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Progetto d’intervento in emergenza a tutela delle donne vittime di violenza OBIETTIVI TRIENNALI DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: -tutela ed accoglienza adeguata delle donne vittime di violenza 24 ore su 24 -rafforzamento della rete territoriale e dei legami tra i servizi -promozione di una metodologia condivisa di accoglienza alle donne vittime di violenza 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare PROVINCIA DI PARMA Distretto di Fidenza Distretto Sud Est Distretto Valli Taro e Ceno in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: Alessia Frangipane: Assessorato Politiche Sociali Servizio Coordinamento Politiche Sociali 258 nominativo e recapiti P.le Barezzi, 3 - 43100 Parma (Italia) tel. 0521 931 315 [email protected] 4. Destinatari -donne e giovani donne ed i loro eventuali figli -operatori/operatrici dei servizi sociali, sanitari, delle forze dell’ordine, del terzo settore 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti -politiche giovanili -politiche migratorie -politiche di tutela dei minori -politiche per la sicurezza -attivazione di un servizio di reperibilità sociale nei giorni ed orari di chiusura dei servizi sociali territoriali per donne con o senza figli vittime di violenza -attivazione di una pronta accoglienza residenziale in emergenza h. 24 per donne con o senza figli vittime di violenza -Provincia di Parma -Comuni dei distretti di Fidenza, Sud Est, Valli Taro e Ceno -Centro Antiviolenza di Parma -Aziende Sanitarie della provincia di Parma -Questura di Parma -Arma dei Carabinieri -Terzo Settore 8. Risorse umane che -un operatore della Provincia -una equipe del centro antiviolenza di Parma per il servizio di reperibilità sociale si prevede di impiegare -una equipe del centro antiviolenza di Parma per la pronta accoglienza residenziale in emergenza Risultati attesi: -rafforzamento tutela ed aumento accoglienza donne vittime di violenza -rafforzamento dei legami tra i servizi della rete territoriale -diffusione di una metodologia condivisa di accoglienza alle donne vittime di violenza 9. Risultati attesi in Indicatori: -n. di Enti/servizi che usufruiscono operativamente del progetto -n. e tipologia soggetti che attivano il servizio di reperibilità regionali/distrettuali (da -n. di attivazioni del servizio di reperibilità sociale distinte per: consulenza esplicitare) collocazione -n. di donne prese in carico dal servizio di reperibilità -n. di prese in carico trasferite dal servizio di reperibilità ai servizi sociali territoriali competenti -n. di donne collocate in emergenza residenziale Prevision di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui di cui e di spesa risorse regionali risorse FRN Fondo Fondo risorse da TOTALE comunali (Fondo regional A nazional sanitario altri soggetti 10. Piano sociale i (altri e NA regional locale + fondi) finanziario: e PROVINCI Fondo A straordinario ) relazione a indicatori 259 eur o 13.409,3 1 (distretto di Fidenza: 6.208,21; 39.000 distretto Sud Est: 4.482,14; distretto Valli Taro Ceno: 2.718,96) 25.590,69 260 SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI FORMAZIONE CONGIUNTA 2010 PREVENZIONE E CONTRASTO VIOLENZA SULLE DONNE La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione Cura/Assistenza X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: FORMAZIONE CONGIUNTA 2010 “PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE” OBIETTIVI TRIENNALI DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: -tutela ed accoglienza adeguata delle donne vittime di violenza in tutti gli enti/servizi preposti (servizi sociali, sanitari, forze dell’ordine e terzo settore) -consolidamento della rete territoriale e della metodologia condivisa di accoglienza alle donne vittime di violenza -sostegno alle competenze specificatamente dedicate dei diversi soggetti della rete 1.Soggetto capofila dell’intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma PROVINCIA DI PARMA provinciale distrettuale,specificare 261 in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente nominativo e recapiti Alessia Frangipane: Assessorato Politiche Sociali Servizio Coordinamento Politiche Sociali P.le Barezzi, 3 - 43100 Parma (Italia) tel. 0521 931 315 [email protected] 4. Destinatari operatori/operatrici dei servizi sociali, sanitari, delle forze dell’ordine, del terzo settore 5. Eventuali -politiche migratorie -politiche di tutela dei minori -politiche per la sicurezza dell’intervento: interventi/politiche integrate collegate Formazione congiunta degli operatori della rete (servizi sociali, sanitari, forze dell’ordine, terzo settore) su tematiche di approfondimento riguardanti la violenza contro le donne -Provincia di Parma -Comuni della provincia di Parma -Aziende Sanitarie della provincia di Parma 7. Istituzioni/attori -Procura di Parma sociali coinvolti -Questura di Parma -Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri -Ordine provinciale degli Avvocati di Parma -Terzo Settore della provincia di Parma - un operatore della Provincia 8. Risorse umane che - 60 operatori indicati dai rispettivi enti (servizi sociali, sanitari, forze dell’ordine, terzo si prevede di impiegare settore) - equipe di formatori Risultati attesi -apprendimento nuovi strumenti e prospettive di lavoro 9. Risultati attesi in -consolidamento della metodologia condivisa degli interventi in rete -scambio e rafforzamento di buone prassi relazione a indicatori 6. Azioni previste regionali/distrettuali (da Indicatori: n. di Enti/servizi che partecipano al corso formativo esplicitare) n. di operatori che hanno partecipato alle precedenti annualità formative n. di operatori di nuova formazione n. di operatori che hanno frequentato per almeno 2/3 del corso Prevision di cui di cui risorse di cui di cui di cui di cui Fondo e di spesa risorse regionali risorse FRN Fondo TOTALE comunal (Fondo regional A nazional sanitario i sociale i (altri e NA regional locale + fondi) e 10. Piano Fondo finanziario: straordinario ) eur 8.000 o 262 di cui risorse da altri soggetti PROVINCI A 8.000 PROGETTO PROVINCIALE SALVA SFRATTO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ X Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza X X □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: CONTRIBUTI AFFITTO “SALVA SFRATTO” – progetto nuovo OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila Provincia di Parma dell’intervento 2. Ambito territoriale di provinciale - 46 comuni del territorio appartenenti ai distretti: distretto Sud-est realizzazione (di norma distretto di Fidenza distrettuale,specificare distretto Valli Taro e Ceno distretto di Parma (escluso il Comune capoluogo che ha già intrapreso iniziativa analoga) in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 263 3. Referente Referente area immigrazione - Elisa Floris 0521/931314 dell’intervento: nominativo e recapiti Famiglie italiane e straniere a rischio sfratto per morosità nel pagamento del canone di locazione privato a seguito di un calo del reddito del nucleo per perdita del lavoro, mobilità, cassa integrazione, malattia/disabilità o decesso di un componente percettore di reddito del nucleo Progetto TRAA – Territori in rete accesso alloggio della Provincia di Parma Pacchetto delle misure anti-crisi attivate dalla Provincia di Parma (tirocini e formazione, prestito sull’onore, trasporti scontati per famiglie numerose, rateizzazione bollette, etc..) 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate La Provincia metterà a disposizione un fondo per sostenere le famiglie che, per effetto della crisi, sono a rischio di sfratto o di morosità nel pagamento del canone di locazione privato. 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori I 46 Comuni della provincia di Parma coinvolti nel progetto Acer – Azienda Casa Emilia Romagna Parma sociali coinvolti 2 operatori della Provincia di Parma – Assessorato Politiche Sociali e Politiche Abitative 2 operatori Acer – Azienda Casa Emilia Romagna si prevede di impiegare 4 referenti distrettuali Assistenti sociali dei comuni partecipanti 9. Risultati attesi in Erogazione di contributo economici a favore di un minimo di 50/60 nuclei familiari in difficoltà relazione a indicatori 8. Risorse umane che regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di spesa TOTALE 10. Piano finanziario: eur o di cui risorse comunal i di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario ) 200.000,0 0 di cui di cui risorse FRN regional A i (altri fondi) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regional e ) di cui risorse da altri soggetti specificare 170.000 (Provincia di Parma e Fondazione CariParma) 30.000 (ministeriali ) 264 PROGETTO PROVINCIALE EMPORIO LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’ SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ □ □ □ Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ X X INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ 265 Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: EMPORIO - LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’ PREMESSA Il progetto, ideato da un gruppo di associazioni di volontariato in collaborazione con il Centro di Servizi per il volontariato in Parma – Forum Solidarietà, è inserito all’interno di un più ampio contesto progettuale a valenza regionale e si pone l’obiettivo di contrastare le povertà (vecchie e nuove) attraverso le competenze, gli strumenti e le sensibilità proprie del volontariato, in sinergia con le realtà del pubblico e del privato. A livello locale le associazioni di volontariato, che da anni si occupano di povertà, si sono riunite per dare vita ad un coordinamento che, integrando le specificità operative di ciascuno e le rispettive reti costruite, ha prodotto un’idea che oggi è progetto operativo. Non solo, ma è progetto condiviso con la città, che trova consenso e collaborazione a livello istituzionale e a livello di privato sociale, a conferma della necessità e dell’opportunità positiva che porta con sé. Sono sufficienti, purtroppo, solo pochi dati per fotografare gli effetti della crisi economica-finanziaria in atto a livello internazionale riferibile al nostro contesto territoriale locale. In poco più di un anno dall’inizio della a crisi (ottobre 2008) nella sola provincia di Parma sono andati persi migliaia di posti di lavoro in gran parte senza ammortizzatori sociali. Si tratta di migliaia di potenziali nuovi poveri che si aggiungono a quelli già esistenti rispetto ai quali era elevato lo sforzo posto dai servizi pubblici e privati. L’osservatorio dell’Unione P.se Industriali individua il 2017 come anno in cui si può parlare di una ripresa che abbia raggiunto livelli paragonabili al periodo pre crisi. Il progetto Lotta alle Nuove Povertà è rivolto in particolare ai nuclei familiari in difficoltà economica, che rischiano di rimanere inghiottiti dall’etichetta di poveri, magari di nuovi poveri, che porta con sé l’ombra della vergogna, della solitudine e dell’isolamento. Attraverso l’integrazione ed il coordinamento di competenze, di esperienze, di risorse, di idee e persone le associazioni promotrici hanno costruito un progetto con le caratteristiche di servizio integrato di accoglienza dove a fianco della fornitura di beni di primi necessità vi saranno spazi e tempi dedicati, in una logica di rete, al raccordo/orientamento con i servizi socio-assistenziali pubblici e privati e alla costruzione di relazioni e legami interpersonali. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Garantire il supporto alle esigenze primarie delle persone Reperimento di risorse economiche aggiuntive a potenziamento del sistema complessivo dell’offerta Consolidare un sistema integrato di interventi a contrasto della povertà 1.Soggetto capofila ASSOCIAZIONE 100 PER UNO dell’intervento 2. Ambito territoriale di Distrettuale realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente Andrea Monica – [email protected]; tel 335-5739204 dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Famiglie, singoli giovani, adulti e anziani in situazione di grave difficoltà economica 5. Eventuali - interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste AZIONE 1 CREAZIONE DI UN SERVIZIO INTEGRATO DI ACCOGLIENZA Si prevede di attivare un servizio di raccolta, stoccaggio e distribuzione di beni alimentari e di prima necessità, fruibile sia da persone/famiglie in condizioni di povertà che da Odv che si occupano di persone in difficoltà. 266 Il servizio ha le caratteristiche di un servizio integrato di accoglienza dove a fianco di spazi dedicati per l’immagazzinamento e l’esposizione dei prodotti, vi saranno spazi per l’accoglienza delle persone. Avrà gli scaffali, i frigoriferi, le casse, i carrelli e soprattutto i prodotti come quelli di ogni altro market, ma non ci saranno prezzi, ci saranno i punti. Si prevede anche di allestire spazi dedicati all’ascolto, informazione e incontro con le persone per poter accogliere, e laddove possibile rispondere, a richieste di orientamento ai servizi, ai diritti, alle opportunità della città e della provincia. A questo fine negli ultimi mesi è stata realizzata un’accurata mappatura di tutti i servizi pubblici e privati in essere in tutto il territorio provinciale. Gli spazi informativi riguarderanno opportunità occupazionali, gestione economica, microcredito, casa, … Si intende inoltre rendere lo spazio a disposizione uno spazio di incontro tra persone dove ideare e sperimentare nuove azioni utili per far fronte alle difficoltà correlate alla povertà economica e relazionale. L’accesso sarà riservato a singoli o nuclei famigliari al di sotto di una quota ISEE di 7500 €, prioritariamente residenti in Provincia di Parma (quanto prima si intende utilizzare il “Quoziente Parma” per la determinazione del quoziente ISEE). Avranno precedenza i nuclei familiari con a carico figli, disabili/infermi, anziani ed una persistente situazione di difficoltà economica superiore a 6 mesi. Una commissione formata da rappresentanti delle organizzazioni di volontariato e degli enti pubblici verificherà, periodicamente, i requisiti e stabilirà le spiacevoli, ma inevitabili graduatorie d’accesso nonché il credito riconosciuto. Ogni nucleo familiare abilitato all’ingresso sarà dotato di una sorta di bancomat precaricato di punti in base al suo fabbisogno. Il progetto si avvale dell’esperienza maturata attraverso un servizio analogo, della Caritas di Prato, operativo ormai da oltre un anno http://www.solidarietacaritasprato.it/. Le persone possono presentare la domanda di accesso al servizio perché segnalate dai servizi, dalle Odv o perché autocandidate. L’approvvigionamento dei beni è previsto attraverso: - donazioni provenienti da canali ormai consolidati nel territorio locale (social market, brutti ma buoni, azione solidale,ecc..); - l’apertura ed il dialogo con realtà produttive presenti nel nostro territorio - campagne di raccolta di generi a lunga durata che coinvolgono direttamente i cittadini - l’acquisto dei beni non altrimenti reperibili (carne, pesce, olio,..) L’approvvigionamento riguarderà diverse categorie merceologiche così da poter rispondere in modo sufficientemente completo al bisogno individuale e/o famigliare. Si prevede l’apertura del servizio nel mese di aprile 2010 con un numero di accesso che verrà progressivamente aumentato, da iniziali 30 nuclei familiari fino ad arrivare a 500 alla fine del primo anno di apertura. Inizialmente si prevede un’ apertura di 3 giorni alla settimana per passare gradualmente a sei. AZIONE 2 RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE ORGANIZZATIVE SUL LAVORO DI RETE ED IN RETE Si prevede di coordinare le Odv promotrici in azioni di recupero materiale e attrezzature utili all’allestimento del servizio di raccolta, immagazzinamento e distribuzione di cui sopra (azione 1). L’attività di coordinamento svolta attraverso incontri di definizione e identificazione: delle partnership da attivare, delle comunicazioni da realizzare, di una rappresentanza del gruppo di lavoro ed il supporto nell’eventuale definizione di convenzioni e/o collaborazioni con partner esterni, mirerà a rendere più efficaci le Odv nel loro lavoro di promozione e realizzazione delle azioni progettuali. Questo tipo di attività inoltre sarà occasione per fare esperienza di lavoro di rete e in rete. Per incontrare i potenziali partner del progetto (catene della grande distribuzione, aziende di produzione, cooperative sociali, altri soggetti) e la cittadinanza in generale saranno utilizzati strumenti comunicativi in parte elaborati a livello regionale e in parte a livello provinciale, più specifici rispetto alle azioni locali. AZIONE 3 FORMAZIONE E’ previsto un percorso formativo a più fasi organizzato sia per i volontari direttamente coinvolti nella gestione del servizio di approvvigionamento e distribuzione dei beni. Le fasi che costituiranno la proposta formativa sono: 267 -una fase dedicata agli aspetti di gestione tecnico –logistica per acquisire le indispensabili competenze di gestione di un magazzino (composto soprattutto da merci con scadenza), di stoccaggio connesse agli spazi a disposizione, di programmazione degli approvvigionamenti, di allestimento della distribuzione e di gestione della cassa; -una fase dedicata agli aspetti relazionali per acquisire competenze di ascolto, accoglienza, counseling volte a supportare le persone in un processo di autopromozione; -una fase dedicata all’accompagnamento lungo tutto l’arco del progetto (nella forma di una supervisione/consulenza) al fine di supportare i volontari nell’elaborazione di strategie di fronteggiamento di situazioni critiche sia legate strettamente agli aspetti tecnici della distribuzione, sia connessi agli aspetti relazionali vissuti nell’incontro con le persone destinatarie dei servizi. La formazione verrà organizzata preferibilmente in orari serali, con cadenza da definire con il gruppo aula e sarà complessivamente di 30 ore. AZIONE 4 INFORMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E PROMOZIONE Verranno realizzate più iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione: un incontro pubblico sul tema della pubblico sul tema della povertà alimentare e delle azioni (integrate tra privato e pubblico) messe in campo a livello locale per far fronte al bisogno espresso nel territorio. L’evento avrà la durata di quattro ore e sarà rivolto a tutti le istituzioni e ai suoi operatori, al volontariato organizzato e non, a tutta la cittadinanza interessata, sia della provincia di Parma che dell’intero territorio regionale; un seminario a livello provinciale volto ad approfondire e sensibilizzare al tema della donazione di beni primari come strumento di solidarietà (L.R N.12/2007); alcuni laboratori sperimentali rivolti a giovani e volti a sensibilizzare ai temi connessi con la povertà (economica e relazionale). l’invito alle scuole di Parma e Provincia alla realizzazione di un’iniziativa di raccolta di beni alimentari a lunga conservazione all’interno di una sensibilizzazione alla lotta agli sprechi e sugli stili di consumo sostenibili. Dall’inizio del processo progettuale ad oggi è stata costruita una rete a supporto del progetto che vede il coinvolgimento vari soggetti con ruoli differenti: 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Forum Solidarietà – Centro Servizi Volontariato Parma Fondazione Cariparma Provincia di Parma – in fase di formalizzazione Comune di Parma Comuni di Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani (da coinvolgersi) Coop Consumatori Nord Est Protezione Civile E’ stato inoltre aperto anche un dialogo con Unione P.se degli Industriali rispetto al quale si è fiduciosi in un’evoluzione positiva. Quanto prima si intendono approfondire i rapporti, già avviati, con le rappresentanze sindacali operanti nel territorio. Si prevede: una figura di coordinamento dell'intero progetto per 410 ore annuali due operatori a part-time per la gestione del magazzino e della distribuzione per complessive 2000 annuali più formatori per l’azione di formazione e di informazione/sensibilizzazione/promozione 20 volontari delle Odv operatori dei settori formazione, informazione, documentazione e ricerca, e amministrativo del Centro di Servizi – Forum Solidarietà per complessive 80 ore annuali E’ previsto un coinvolgimento/ruolo delle assistenti sociali e dei servizi territoriali dei Comuni Azione 1 - Aumentare il grado di copertura del bisogno alimentare e dei beni di prima necessità sul territorio provinciale di almeno il 25% a partire dall’ultimo dato Inps che indica circa 2000 casi nella Provincia di Parma di soggetti in stato di necessità privi di ammortizzatori sociali. - Diminuire lo spreco di beni da parte delle aziende produttive e commerciali di alcuni punti percentuali - rispetto ai dati medi a livello nazionale che parlano di alimenti ancora utilizzabili e gettati nei rifiuti per il 15% di pane e pasta, il 18% di carne, il 12% di frutta e 268 verdura - attraverso l’aumento e la razionalizzazione nella donazione da parte delle aziende (che oggi consegnano in modo disorganizzato a soggetti diversi non collegati fra loro) e cercando anche di ribaltare le modalità di relazione tra volontariato e aziende che donano senza sapere o chiedere di cosa c’è davvero bisogno. - Ottimizzare la raccolta di generi alimentari attraverso l’allestimento di un unico spazio di stoccaggio e distribuzione, aumentandola inoltre di 150/200 tonnellate per un controvalore 4/500.000 euro. - Aumentare la capacità di lavorare in rete tra Odv, istituzioni, imprese ecc.. attraverso la creazione di collaborazioni tra volontariato e istituzioni, tra volontariato e mondo imprenditoriale. - Diminuire l’abuso nell’utilizzo dei servizi da parte di persone che sono abituate ad un pellegrinaggio indistinto presso i servizi di aiuto alle persone orientandole all’utilizzo del servizio descritto nell’azione. - Sensibilizzare ed educare le persone beneficiare al non spreco, all’ottimizzazione delle risorse e alla responsabilità nelle scelte di prodotti utili, a questo proposito si ipotizza l’accesso al servizio di circa 500 nuclei familiari (coprendo in tal modo il 25% dei 2000 casi senza ammortizzatori sociali così come sopra indicato). - Avviare percorsi di empowerment, nei quali si riconosce alla persona da aiutare la capacità di autopromuoversi, fino ad arrivare a dare un contributo nella gestione del servizio stesso, ribaltando il ruolo fino ad ora ricoperto. Azione 2 Accrescere la capacità comunicativa delle Odv a supporto della promozione del progetto, attraverso la presenza nei principali media locali comparendo significativamente almeno 10 volte. Implementare il lavoro di rete delle Odv funzionale a rendere più proficua e stabile la collaborazione tra le stesse e la collaborazione con l’esterno, in particolare con le 3-4 principali istituzioni locali (Comune, Provincia, Fondazioni….). Accrescere il numero e la qualità delle collaborazioni esterne a supporto del progetto per esempio con possibili partner quali Unione Industriali, Consorzio delle Cooperative Sociali, scuole. Aumentare il numero di donatori a favore del servizio descritto nell’azione 1 al fine di raggiungere almeno 10 imprese stabilmente collegate al progetto. Ottenere gratuitamente gli strumenti e le attrezzature utili all’allestimento dell’emporio (scaffalature, banchi frigorifero, ecc). Coinvolgere nuovi volontari nella realizzazione del progetto. Azione 3 Potenziamento di competenze di gestione di un magazzino (composto soprattutto da merci con scadenza), di stoccaggio connesse agli spazi a disposizione, di programmazione degli approvvigionamenti, di allestimento della distribuzione e di gestione della cassa Qualifica delle competenze in merito agli aspetti connessi alla relazione di aiuto in un'ottica di empowerment. Aumento di capacità nell’affrontare eventi critici connessi all’organizzazione ed erogazione del servizio e alla relazione instaurata con i destinatari. Azione 4 - Attivare un confronto tra pratiche di intervento e focalizzare ipotesi di intervento condivise tra volontariato e istituzioni (almeno una o due proposte concrete). - Potenziare una cultura orientata ad un welfare della comunità e di prossimità. Aumento del grado di consapevolezza sulla necessità di diminuire lo spreco alimentare, coinvolgendo all’iniziativa almeno 15 imprese e 35 figure significative per funzioni e ruoli svolte nel territorio (educatori, insegnanti, parroci, amministratori, volontari ……). Aumentare il grado di conoscenza del servizio, comparendo almeno 10 volte sui principali media locali Aumento del numero di donatori di beni alimentari e di beni di prima necessità, creando collaborazioni stabili con almeno 10 imprese. Aumentare il grado di consapevolezza nei giovani, partecipanti ai laboratori previsti nell’azione, sui temi della lotta agli sprechi e sugli stili di consumo sostenibili. Accrescere il numero di giovani volontari al progetto oltre a quelli già coinvolti. 269 Prevision e di spesa TOTALE di cui risorse comunal i di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario ) 10. Piano finanziario: di cui di cui risorse FRN regional A i (altri fondi) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regional e di cui risorse da altri soggetti – specificare Fondo speciale per il Volontariato – Legge 266/91 (Previa formalizzazion e da parte del Comitato di Gestione) 101.900€ Coop Nord Est (Vantaggi per la comunità 2010) 20.000 € Fondazione Cariparma 45.000 € Donazioni privati 2700 € eur o 216.900 € 169.600 € 270 Area d’intervento: INTERVENTI TRASVERSALI PROGETTO PROVINCIALE AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ x x □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza x x x INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No x Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione multidisciplinare e lavoro accoglienza in domiciliarità □ di un Fondo comune □ d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Amministratore di Sostegno OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Costruzione di un welfare di comunità, capace di sviluppare una società solidale centrata sulla persona, tutela della persona fragile con risposte in grado di dare risposte ad esigenze fondamentali della vita. 1.Soggetto capofila Provincia di Parma dell’intervento 271 2. Ambito territoriale di Provincia di Parma realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente nominativo e recapiti Dott. Mauro Pinardi Assessorato politiche Sociali e Sanitarie 0521 931733 [email protected] 4. Destinatari Popolazione della provincia di Parma dell’intervento: 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate - promuovere lo strumento giuridico dell’amministratore di sostegno, favorendone la conoscenza e la diffusione in tutto il territorio della provincia di Parma attraverso la stampa e la diffusione di materiale informativo inerente il Registro (volantino e locandina). 6. Azioni previste - agevolare il lavoro dei Giudici Tutelari, e garantire ai beneficiari la riduzione dei tempi delle procedure di nomina e la qualità della stessa, attraverso la promozione di incontri informativi e corsi di formazione - rivolti a operatori dei servizi sociali e sanitari, operatori di cooperative sociali, volontari di associazioni, familiari - finalizzati a far conoscere il nuovo strumento normativo e a promuoverne l’utilizzo. 7. Istituzioni/attori Provincia di Parma, Comuni della provincia di Parma, associazionismo, Fondazione Trustee per la domiciliarità dei disabili (ONLUS), sociali coinvolti Giudici Tutelari del Tribunale di Parma 8. Risorse umane che si - 1 coordinatore tecnico (Provincia di Parma) prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori - Numero iscrizioni 2010 Incremento numero iscrizione 2010 rispetto al 2009 numero iscrizioni completate (sul numero di iscrizione richieste) regionali/distrettuali (da esplicitare) Previsione di cui di cui risorse di spesa risorse regionali TOTALE comunali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario) 10. Piano finanziario: euro 272 di cui di cui risorse FRNA regionali (altri fondi) di cui Fondo nazionale NA di cui Fondo sanitario regionale di cui risorse da altri soggetti specificare SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI PROGETTO PROVNCIALE SERVIZIO DI CONSULENZA E SOSTEGNO ECONOMICO PER L’ADATTAMENTO DOMESTICO La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ x x □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani x Prevenzione Cura/Assistenza x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE X (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì □ attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e accoglienza in domiciliarità □ un Fondo comune □ lavoro d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: SERVIZIO DI CONSULENZA E SOSTEGNO ECONOMICO PER L’ADATTAMENTO DOMESTICO (in continuità con l’anno precedente) – AZIONE TRASVERSALE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: Sostegno alla famiglia e alla persona con disabilità come supporto alla vita nella propria casa. 1.Soggetto capofila COMUNE DI PARMA dell’intervento 273 ALTRE 2. Ambito territoriale PROVINCIA DI PARMA di realizzazione (di norma distrettuale,specificar e in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: PELLEGRINI SILVIA – Servizio Politiche per Disabili – Comune di Parma – L.go Torello de Strada 11/a – tel. 0521/218858 nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali Persone disabili e anziane Tecnici privati e pubblici Amministratori di condominio Operatori sociali e sanitari Interventi a sostegno della domiciliarità interventi/politiche integrate collegate 1) Attività del Centro Adattamento Ambiente Domestico (CAAD) - Incentivare l’utilizzo del FRNA per l’adattamento dell’ambiente domestico - Corso di formazione per iscritti agli ordini e collegi - Seminario di sensibilizzazione sul tema “Progettare per tutti” nel Distretto di Fidenza - Attività formative e informative nei confronti degli operatori sociali e sanitari e con le UVM distrettuali - Attività di informazione e consulenza diretta ai cittadini - Attività di coordinamento con le referenti distrettuali 6. Azioni previste 2) Contributi per adattamento ambiente domestico (DGR 1206/2007) - Incentivare l’ultilizzo del FRNA per l’adattamento dell’ambiente domestico - Attività formative e informative nei confronti delle referenti del PAI - Sopralluogo preventivo presso le abitazioni dei cittadini interessati per valutare le necessità e sopralluogo finale per verificare la congruità dell’intervento realizzato - Redazione di un documento con le proposte d’intervento Comunicazione al soggetto gestore del Fondo di congruità degli interventi e della spesa 3) Contributi per l’autonomia nell’ambiente domestico (art. 10 LR 29/97) - Coordinare la diffusione dell’informazione sia tramite stampa che tramite operatori sociali e sanitari e associazioni - Raccolta domande e relativa istruttoria - Inserimento domande nel database regionale - Informazioni e consulenza ai cittadini interessati o agli operatori - Erogazione contributo a livello distrettuale 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare Tutti i Comuni della provincia per l’azione 1 Comuni del Distretto e il soggetto gestore del Fondo per l’azione 2 Comuni del Distretto e il Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico per l’azione 3 Equipe multiprofessionale del Centro: Coordinatore, figura amministrativa, fisioterapista, ingegnere elettronico, architetto/geometra e Referenti dei distretti (azione 1) Equipe multiprofessionale del Centro Adattamento Ambiente Domestico, assistenti sociali referenti per il PAI, UVG e Unità di valutazione multidimensionale(azione 2) Personale comunale preposto alla LR 29/97, equipe multiprofessionale del Centro Adattamento Ambiente Domestico (azione 3) 9. Risultati attesi in relazione a indicatori Azione 1 N° consulenze effettuate N° coordinamenti con referenti distrettuali 274 regionali/distrettuali (da esplicitare) N° incontri informativi Programma corso per ordini e collegi e elenco presenze dei partecipanti Azione 2 N° consulenze effettuate N° incontri informativi sui contributi previsti dal FRNA N° contributi erogati Azione 3 N° domande presentate N° domande ammesse N° incontri informativi sul tema dei contributi Previsione di cui di spesa risorse TOTALE comunal i di cui risorse regionali (Fondo sociale locale + Fondo straordinario ) di cui di cui risorse FRNA regional i (altri fondi) di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regional e di cui risorse da altri soggetti specificar e TOT. 14.300,00 (azione 1) 10. Piano finanziario: euro 139.300,0 0 45.000,00 (azione 3) 275 30.000,00 50.000,0 (azione 2 0 trasversale (azione ) 1) di cui Dis. Fidenza € 6500, Dis. Sud Est € 4600, Valli Taro e Ceno € 3200 PROGETTO INTEGRATO PER IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE E LA QUALIFICAZIONE E REGOLARIZZAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSISTENTI FAMILIARI, NEL QUADRO DELLO SVILUPPO DELLA RETE DEI SERVIZI DOMICILIARI (con riferimento alla DGR 1206/07) SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010. DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari □ infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri □ □ x x □ Povertà e Esclusione sociale □ Salute mentale Dipendenze □ □ CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione Cura/Assistenza □ x □ INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE □ (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA’ FRNA L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* x PROGRAMMA DI ATTIVITÀ ANZIANI-DISABILI AZIONE DA SVILUPPARE: L’azione è di nuova No □ Sì x attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico 4. Sistema di 1. Supporto della 3. Costituzione/integrazione di multidisciplinare e accoglienza in domiciliarità X un Fondo comune □ lavoro d’èquipe □ emergenza □ Altro □ INTERVENTO/PROGETTO: Progetto integrato per il Sostegno alle Famiglie e la qualificazione e regolarizzazione del lavoro di cura delle Assistenti familiari, nel quadro dello Sviluppo della Rete dei Servizi domiciliari ( con riferimento alla DGR 1206/07) OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON POLITICHE: 1.Soggetto capofila Provincia di Parma (Assessorati Politiche Sociali e Formazione Lavoro) dell’intervento 276 ALTRE 2. Ambito territoriale Provinciale - Aziendale di realizzazione (di norma distrettuale,specificar e in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Famiglie ( care giver) e Assistenti familiari 5. Eventuali Azienda USL di Parma, altro partner del progetto per garantire la costante collaborazione fra l’Area dei Servizi Sociali e Sanitari provinciali e distrettuali/comunali e i Centri Risorse dei Centri per l’Impiego dell’Assessorato Formazione-Lavoro della Provincia interventi/politiche integrate collegate 6. Obiettivi e Azioni/Ambiti di lavoro previsti 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi Definire e garantire a livello provinciale,rispettando le specificità dei singoli distretti, requisiti minimi comuni riguardo a : - sostegno e accompagnamento alle Famiglie nella scelta della domiciliarità e nel ricorso alle Assistenti Familiari (AF), favorendo l’integrazione delle stesse nella rete dei servizi - ascolto/orientamento delle Famiglie e delle AF e l’incontro domanda-offerta; - rinforzo e valorizzazione della funzione di incontro domanda offerta dei Centri Risorse dei Centri per l’Impiego, in integrazione con la rete dei servizi sociali e sanitari - emersione e regolarizzazione del lavoro di cura - migliore integrazione per i lavoratori immigrati (con particolare riferimento alle AF) - differenziazione e flessibilità di intervento da parte dei servizi domiciliari sociali e sanitari, con attenzione anche al mondo delle assistenti non regolari Azioni - Punti di Ascolto e orientamento per Famiglie e Assistenti Familiari - Incontro Domanda-Offerta Famiglia/AF - Supporto alla famiglia per l’inserimento e/o la valorizzazione della risorsa AF, ove già presente - Emersione e regolarizzazione del lavoro di cura delle AF - Attenzione a Care giver e a AF durante la valutazione e progettazione integrata per la presa in carico e nel successivo monitoraggio dell’intervento - Formazione delle Assistenti familiari - Informazione e orientamento sui servizi per le famiglie e per le AF Azienda USL, Comuni del distretto, Enti di formazione, Sindacati, Patronati, Terzo Settore, etc. 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali Definizione di requisiti minimi comuni a livello provinciale, nel rispetto delle esigenze dei singoli distretti, rispetto all’azione del “prendersi cura di chi cura” , principale innovazione e linea di sviluppo da perseguire per aggiornare la funzione del servizio di assistenza domiciliare al mutato contesto demografico e sociale (da esplicitare) 277 Prevision e di spesa TOTALE di cui risorse comunal i 10. Piano finanziario: euro Da definire no di cui risorse di cui risorse di cui regionali regionali (altri FRN A (Fondo fondi) sociale locale + Fondo straordinario ) Richiesta di finanziament o provinciale ai rispettivi Assessorati no no Regionali (Politiche per la Salute e FormazioneLavoro) 278 di cui Fondo nazional e NA di cui Fondo sanitario regional e di cui risorse da altri soggetti specificar e no no no