PIANO ATTUATIVO
2010
DISTRETTO DI FIDENZA
INDICE
PROGRAMMI E PROGETTI
DISTRETTUALI
Area d’intervento:
RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA,
ADOLESCENZA E GIOVANI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
PROGETTO : I bambini vivono in mezzo alle domande
PROGETTO : Solinsieme
PROGETTO : Casa Tebah
PROGETTO : Sportello Giovani
PROGETTO : Teniamoci per mano
PROGETTO : Spazio per voi
PROGETTO : Age
PROGETTO : C.I.A.O.
PROGETTO : Connessioni Caleidoscopio III
PROGETTO : Le Proprietà emergenti
PROGETTO : Sportelli in rete
PROGETTO : SMS Officine
PROGETTO : SMS and Family
PROGETTO : Progetto distrettuale affidi
PROGETTO : Comunità Partecipante
PROGETTO : Centro per le Famiglie
PROGETTO : Sistema di emergenza per la tutela de minori
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
6
8
10
13
16
19
21
23
27
30
33
36
43
47
49
52
54
Area d’intervento:
AREA ADULTI
TAVOLO : IMMIGRAZIONE,ASILO,LOTTA ALLA TRATTA
18
19
20
21
22
23
PROGETTO : I colori dell’orizzonte
PROGETTO : Immigrazione, asilo e cittadinanza
PROGETTO : Sportello immigrati/mediazione linguistica interculturale
PROGETTO : Acorè
PROGETTO : Terra d’asilo
PROGETTO : Il Centro Interculturale
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
58
61
64
67
71
75
TAVOLO : POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE
24
25
26
27
28
29
30
31
32
PROGETTO : Dove comincia il giorno e Casa di accoglienza San Pietro apostolo
PROGETTO : OASI
PROGETTO : Mensa Caritas
PROGETTO : Social market
PROGETTO : Un aiuto per te
PROGETTO : Prestito sull’onore
PROGETTO : Sportello contro la violenza
PROGETTO : Strumenti a sostegno: Borse lavoro e sussidi
PROGETTO : accoglienza adulti servizio sociale
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
PAG.
79
81
83
85
87
89
91
93
95
33
PROGETTO . Lotta alle nuove povertà
PAG. 97
TAVOLO : DIPENDENZE E DISAGIO PSICHICO
34
35
36
37
PROGETTO : Prevenire le dipendenze patologiche
PROGETTO : Unità di strada
PROGETTO : Alcol e salute
PROGETTO : Università della vita - Informazione, consulenza e sostegno alla
famiglia - La casa ritrovata
PAG. 103
PAG. 105
PAG. 108
PAG. 110
AREA SANITARIA
AMBITO DISTRETTUALE
38
39
40
41
42
43
CURE DOMICILIARI
SPECIALISTICA
ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO NON SEGUITI DA RICOVERO PER
CITTADINI IN ETA’ PEDIATRICA E SOPRA I 65 ANNI
SERT
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA MINORI
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA ADULTI
PAG. 114
PAG. 117
PAG. 119
PAG. 122
PAG. 124
PAG. 126
PIANO DISTRETTUALE
DELLE ATTIVITA’ PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
AREA ANZIANI
44
45
46
47
48
ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI
DOMICILIARITA’ ANZIANI, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
DEMENZE
INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA
PAG. 129
PAG. 131
PAG. 135
PAG. 137
PAG. 139
AREA DISABILI
49
50
DOMICILIARITA’ DISABILI, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI
PAG. 142
PAG. 145
PROGRAMMI TRASVERSALI ANZIANI E DISABILI
51
52
53
54
55
56
EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSISTENTI
FAMILIARI
AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO – LEGGE REGIONALE 29/97
ARTT. 9 E 10
CENTRO PER L’ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE DOMESTICO PER
PERSONE DISABILI ED ANZIANE
PROGRAMMI DI SOSTEGNO DELLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE
SOGGETTI FRAGILI
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
ACCESSO E PRESA IN CARICO
PAG. 147
PAG. 149
PAG. 151
PAG. 153
PAG. 156
PAG. 158
FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA
RIEPILOGO INTERVENTI
PAG. 160
AZIONI DI SISTEMA
57
58
59
60
UFFICIO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO
FIGURA DI SISTEMA
PUNTI UNICI DI ACCESSO: SPORTELLI SOCIALI
3
PAG. 163
PAG. 165
PAG. 168
PAG. 170
PROGRAMMI E PROGETTI
PROVINCIALI
Area d’intervento:
RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA,
ADOLESCENZA E GIOVANI
PROGRAMMA PROVINCIALE : Adozione
PROGRAMMA PROVINCIALE : Affido
PROGRAMMA PROVINCIALE : Tutela Minori
PROGRAMMA PROVINCIALE : Oratori
PROGETTO : Giocoamico
PROGETTO : Educ
PROGETTO : Consultiamoci
PROGETTO : Discobus
PAG. 172
PAG. 188
PAG. 192
PAG. 201
PAG. 206
PAG. 208
PAG. 210
PAG. 212
Area d’intervento:
ADULTI
IMMIGRAZIONE,LOTTA ALLA TRATTA E VIOLENZA SULLE
DONNE
POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE
PROGETTO : Promozione dell’Associazionismo
PROGETTO : Hina
PROGETTO : Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione
PAG. 222
PAG. 226
PAG. 231
PROGETTO : Programma televisivo
PROGETTO : Protocollo d’intesa con Questura
PROGETTO : Insegnare a lavorare con gli altri e per gli altri
PROGETTO : Territori in rete per accesso all’alloggio
PROGETTO : Emilia
PROGETTO : Intervento in emergenza a tutela delle donne vittimae di violenza
PROGETTO : Formazione congiunta 2010 prevenzione e contrasto della violenza sulle
donne
PROGETTO Salvasfratto
PROGETTO Emporio- Lotta alle nuove povertà
PAG. 236
PAG. 240
PAG. 244
PAG. 248
PAG. 250
PAG. 257
PAG. 259
PAG. 261
PAG. 263
AREA TRASVERSALE
ANZIANI E DISABILI
PROGETTO : Amministratore di sostegno
PROGETTO : Servizio di consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico
PROGETTO: Progetto integrato per il Sostegno alle Famiglie e la qualificazione e
regolarizzazione del lavoro di cura delle Assistenti familiari, nel quadro dello Sviluppo
della Rete dei Servizi domiciliari ( con riferimento alla DGR 1206/07)
4
PAG. 269
PAG. 271
PAG. 274
AMBITO DISTRETTUALE
Area d’intervento:
RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA,
ADOLESCENZA E GIOVANI
ATTUAZIONE LOCALE DEL “PROGRAMMA REGIONALE PER LA PROMOZIONE TUTELA DEI DIRITTI, LA
PROTEZIONE E LO SVILUPPO DEI SOGGETTI IN ETÀ EVOLUTIVA ED IL SOSTEGNO ALLA
GENITORIALITÀ”.
Le priorità e i progetti che il Distretto ha tenuto presenti nell’attuazione locale del Programma Regionale sono le
seguenti :
1-Sostenere le competenze dei genitori, dei familiari, e degli operatori, attraverso l’apertura del “Centro per le
famiglie”.
Il Centro avrà come obbiettivi:
a.
valorizzare le risorse presenti nelle famiglie e nella comunità
b.
creare maggiore connessione tra i servizi esistenti sul territorio (educativi, sanitari, sociali) e il Terzo
settore, ponendo al centro la famiglia come risorsa.
Il Centro promuoverà progetti volti a sostenere le risorse immateriali, il capitale sociale, le relazioni sociali.
2-Rafforzare la rete dei Servizi Sociali educativi, formativi, scolastici, sanitari, culturali, ricreativi per sostenere le
competenze personali e l’autonomia dei minori e delle loro famiglie.
3-Rafforzare i progetti rivolti a bambini e adolescenti, per il tempo extrascolastico, integrando gli interventi
educativi che vengono svolti dal Servizio Sociale con i progetti individualizzati dell'Unità Operativa di NPIA (Neuro
Psichiatria Infantile e dell'Adolescenza), individuando luoghi fisici non connotati che permettano di elaborare attività
creative e ricreative (laboratori espressivi, doposcuola informatico). Questi progetti avranno l’obiettivo di
promuovere il benessere individuale, individuare situazioni di rischio ed evitare evoluzioni negative di situazioni già
individuate dai Servizi.
4-Rafforzare le azioni di protezione, tutela e cura, attraverso:
a.
la predisponendo di un protocollo con l' Unità Operativa di NPIA (Neuro Psichiatria Infantile e
dell'Adolescenza) per la presa in carico multidisciplinare, con èquipe integrate, per la valutazione di situazioni
complesse (abuso,maltrattamento,allontanamenti) come previsto dalla Direttiva n. 846 del 2007;
b.
gli incontri con le Forze dell'Ordine territoriali, per le situazioni d'emergenza che richiedono una sinergia
con i Servizi;
c.
la stipula di convenzioni per posti in emergenza presso le strutture disponibili sul territorio, stabilendo
accoglienza per fasce d'età.
5-Implementare il fondo distrettuale già esistente che garantisce la gestione unificata degli oneri relativi
all'accoglienza dei minori allontanati dai nuclei familiari.
6-Progettare percorsi individualizzati in collaborazione con le strutture che accolgonoi ragazzi che hanno compiuto
la maggiore età, ma che necessitano di un ulteriore accompagnamento per il raggiungimento dell'autonomia.
5
I BAMBINI VIVONO IN MEZZO ALLE DOMANDE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 1
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
X□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□X
□
□X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □X
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: ……(Nominare l’intervento o l’insieme di interventi specificando se è in continuità con
l'anno precedente I BAMBINI VIVONO IN MEZZO SALLE DOMANDE – IN CONTINUITA' CON L'ANNO
PRECEDENTE
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: Qualificazione del tempo mextrascolastico
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
Comune di Salsomaggiore Terme
6
ALTRE
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Don Luigi Guglielmoni Parrocchia di S. Antonio TEL 0524 - 573169
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Minori e loro famiglie
5. Eventuali
Progetto famiglie
Sostegno alla genitorialità Progetto Social Market
interventi/politiche
integrate collegate
Sostegno all'attività scolastica, integrazione sociale, sostegno genitoriale, azione di
comunità. L'attività di sostegno prevede che ogni minore abbia a disposizione un
6. Azioni previste
insegnante volontario che lo segua non solo nel percorso didattico ma di relazione.
L'attività si svolge nei pomeriggi dal lunedì al venerdì nei locali che mette a disposizione
la Parrocchia.
7. Istituzioni/attori sociali Servizio Sociale AUSL, Servizio Sociale del Comune di Salsomaggiore Terme, Istituto
Comprensivo.
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano
finanziario:
N° 8 volontari della Parrocchia, 1 Educatore del Se rvizio Sociale a sostegno delle
attività, Insegnanti con il coordinamento del Servizio Sociale AUSL.
Qualità e quantità dei contatti tra i soggetti coinvolti finalizzati al benessere degli utenti.
Grado di cooperazione tra i diversi ruoli educativi (famiglia, scuola, operatori).
Grado di miglioramento del comportamento degli utenti (motivazione al lavoro,
socializzazione, relazione positiva con i pari e con gli adulti, fiducia nelle istituzioni,
disponibilita ed apertura al nuovo).
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
euro
4.000,00
4.000,00
7
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
SOLINSIEME
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 2
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□X
□X
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□X
Prevenzione
Cura/Assistenza
□X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: SOLINSIEME
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
individuare luoghi e momenti aggregativi destinati agli adolescenti e ai giovani che possono in modo pulito e
brillante far emergere la creatività dei giovani, il loro desiderio di stare insieme prevenendo il più possibile
situazione di disagio, in particolare del tempo libero con particolare riferimenti ai luoghi e ai momenti della notte
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
DISTRETTO DI FIDENZA
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
8
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Don Stefano Bianchi tel. e fax 0524-528830 e-mail [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Minori e giovani dagli 14 ai 25 anni
5. Eventuali
Programma Provinciale Oratori
Progetto SMS
Progetti relativi al settore minori, famiglie e interculturalità
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
- Realizzazione di eventi indirizzati ai giovani in particolare nei sabati sera su tutto il
territorio del Distretto.
- Rassegne e serate musicali
- Tornei ed attività sportive
- Feste
- Incontri con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura e
dell’informazione tesi a promuovere i valori positivi della società e a valorizzare il
contributo che i giovani possono dare al miglioramento della società.
Parrocchie e realtà ecclesiali, Comuni, istituzioni scolastiche e socio-sanitarie,
organizzazioni del terzo settore di diverse aree, associazioni culturali, di promozione
sociale, istituzioni e aziende private
Le risorse impiegate sono tutte volontarie e si aggirano a seconda degli eventi attorno alle
30 unità.
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
euro
Risultati attesi
- Suscitare atteggiamenti di fiducia ed aspettative positive da parte dei ragazzi;
- Valorizzare il rapporto educativo tra i ragazzi e riferimenti educativi del progetto e delle
altre agenzie educative coinvolte;
- Creare gruppi e compagnie positive;
- Riconoscere e valorizzare le potenzialità dei ragazzi;
- Permettere ai ragazzi di non temere i propri limiti;
- Attivare le risorse dei ragazzi affinché tempi particolari come la notte non siano i luoghi
dello sballo ma della festa positiva;
- Iniziare a fare progetti e ad organizzare iniziative per se e per gli altri tenendo presente
desideri e potenzialità di tutti;
- Implementare la rete educativa del territorio con interventi sempre più coordinati con tutti
gli altri attori educativi.
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
Previsione di cui
regionali
risorse
Fondo
risorse da
di spesa
risorse
FRNA Fondo
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti + Fondo
fondi)
specificare
straordinario)
4.000,00
4.000,00
9
CASA TEBAH
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO
2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 3
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
X□
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
1. Supporto
2. Presa in carico
3.
4. Sistema di
della
multidisciplinare e lavoro
Costituzione/integrazione
accoglienza in
domiciliarità □
d’èquipe □
di un Fondo comune □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: CASA TEBAH in continuazione ed ampliamento rispetto alla scorsa annualità
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: sostegno alle donne sole in difficoltà. Rafforzare il benessere delle famiglie migranti, in particolare
delle donne in rapporto alla seconda accoglienza e alla possibilità di ricomposizione dei nuclei.
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
DISTRETTO DI FIDENZA
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
CARLA BORGHETTI
10
dell’intervento:
nominativo e recapiti
E-MAIL [email protected]
cell. 3405607893
a.
Donne in stato di gravidanza e/o con minori a carico, in difficoltà abitativa e in un
percorso di prima accoglienza;
b.
Nuclei familiari in un percorso di seconda accoglienza.
Progetto famiglie (Associazione Amici-Tavolo Dipendenze)
•
Sostegno della genitorialità
Università della Vita (Associazione Amici-Tavolo Dipendenze)
•
Attività per minori in difficoltà
5. Eventuali
Spazio per Voi (Associazione Amici-Tavolo Minori)
•
Consulenza psicologica
interventi/politiche
AxA
integrate collegate
•
Eventuali affidi
CAV –Centro di Aiuto alla Vita•
Sostegno maternità difficili
Centro di Ascolto Caritas (Tavolo povertà)
Casa dei forestieri
Prima accoglienza
•
Pronta accoglienza residenziale per i destinatri previsti
•
Elaborazione di progetti personalizzati
•
Messa in atto di percorsi adeguati anche in collaborazione con i Servizi Sociali
•
Supporti a livello educativo-psicologico in collaborazione con l’Associazione Amici
•
Adeguati controlli sanitari sia per la madre che per il bambino
•
Regolarizzazione di donne straniere senza permesso di soggiorno, presso la
Questura
•
Monitoraggio settimanale con le ospiti per la verifica della convivenza
6. Azioni previste
•
Colloqui individuali, secondo la necessità, con personale specializzato
•
Formazione nuovi volontari
•
Monitoraggio “da lungi” delle ex-ospiti e con le scuole dei bambini
Seconda accoglienza
•
Accoglienza in un appartamento che può ospitare due nuclei famigliari
•
Sostegno alla capacità di auto-gestire le risorse e le difficoltà famigliari
•
Progetto di convivenza e di autonomia da verificare
•
Attivare azioni di comunità
•
Promozione dell’integrazione sociale
AUSL: assistenti sociali
Diocesi di Fidenza / Parrocchia di Santa Maria
7. Istituzioni/attori
Comune
sociali coinvolti
Associazione Amici per la liberazione dalle droghe
Parrocchie
Asili nido e scuole materne
Educatori professionali
Psicologa
8. Risorse umane che Consulente famigliare
Insegnante lingua straniera
si prevede di impiegare
10 Volontari e volontarie
Consulente legale
Assistenti sociali
Responsabilizzazione
Integrazione sociale
Superamento di situazioni di emarginazione
9. Risultati attesi in
Difesa dei diritti dei minori
relazione a indicatori
Capacità genitoriali di attivare relazioni positive con i figli
Attivazione di chiarimento di coppia
regionali/distrettuali (da
Adeguato monitoraggio sanitario
esplicitare)
Regolarizzazione documenti
Eventuali percorsi di formazione
Avvio all’autonomia personale
Avvio all’autonomia del gruppo familiare
4. Destinatari
11
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
18.000,00
18.000,00
12
di cui
di cui
FRNA
risorse
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
SPORTELLO GIOVANI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 4
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
▪
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
▪
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No ▪
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Progetto distrettuale “Sportello Giovani”
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Prevenire il disagio e promuovere l’agio in una logica finalizzata contemporaneamente al benessere dei
preadolescenti e adolescenti avendo come riferimento la persona nella sua totalità e interezza e valorizzando le
valenze formative dei diversi contesti: familiare, scolastico, extrascolastico, gruppo dei coetanei.
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distrettuale:
Istituto Comprensivo Comune di Soragna/Roccabianca/San Secondo
realizzazione (di
I.C. Comune di Busseto/Zibello/Polesine
13
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
I.C. Comune di Noceto
I.C. Comune di Fontanellato/Fontevivo
S.M.I. Comune di Fidenza
I.C. Comune di Salsomaggiore
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Nominativo: Simona DeMasi
Recapito telefonico: 0521/981979
e-mail: [email protected]
fax: 0521/293904
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
Giovani della Scuola Secondaria di 1° grado 11-14 anni
Genitori
Docenti
Raccordo con gli altri Progetti dei P.d.z., con le politiche sociali, educative dei Servizi
Sociali del Comune, dell’A.U.S.L.
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
Giovani
• Informare sui servizi e le opportunità del territorio (compresi i progetti facenti parte del
P.d.Z.)
• Fare una prima conoscenza della situazione personale e scolastica del ragazzo/a per
una prima lettura e valutazione del bisogno
• Fungere da filtro e indirizzo verso servizi specialistici corrispondenti ai bisogni
analizzati
• Fornire consulenza orientativa
• Prevenire e recuperare attraverso azioni di rimotivazione e riorientamento i ragazzi/e a
rischio di abbandono scolastico
• Aiutare i ragazzi/e a superare autonomamente le proprie difficoltà
• Aiutare gli alunni a ottimizzare le proprie prestazioni e relazioni
• Migliorare la qualità delle relazioni all’interno dell’organizzazione scolastica
• Sostenere negli alunni il processo di costruzione dell’identità
• Educare alla scelta al fine di mettere a punto un proprio progetto personale
Genitori
• “Accogliere” i genitori fornendogli l’opportunità di esprimere i propri bisogni ma anche
le difficoltà educative e le proprie aspettative
• Fornire consulenza per l’accompagnamento del figlio/a nella fase di scelta scolastica
• Accompagnare i genitori a divenire più consapevoli delle proprie potenzialità
nell’affrontare momenti di cambiamento e di difficoltà
Docenti
• Fornire consulenza su casi di ragazzi/e che presentano difficoltà
• Sostenere l’autonomia degli insegnanti nella gestione delle dinamiche di classe
• Fornire supporto progettuale e strumentale al percorso di orientamento per i ragazzi di
classe terza
• Fornire supporto progettuale, metodologico e strumentale nell’affrontare situazioni di
disagio o di difficoltà scolastiche all’interno del gruppo classe o individualmente
Servizi Sociali/A.U.S.L. distretto Fidenza, Servizi Sociali/Comune di Fidenza, Ser.t,
dirigenti scolastici-docenti-referenti per il progetto delle scuole secondarie di 1° grado
dell’I.C. Soragna/Roccabianca/San Secondo, dell’ I.C. Busseto/Zibello/Polesine, dell’I.C.
Noceto, dell’ I.C. Fontanellato/Fontevivo, di Fidenza, dell’I.C. Salsomaggiore, le famiglie
degli allievi elle scuole coinvolte, il territorio.
1 Coordinatore progetto
1 Psicologo supervisore
3 Psicologo
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
Risultati qualitativi attesi
Giovani
• Accesso spontaneo agli sportelli
• Individuazione del bisogno
14
• Ascolto e accoglienza
• Ottenimento d’informazioni
• Orientamento ad altri servizi territoriali esterni
• Sostegno al fronteggiamento di un problema personale e/o scolastico
• Miglioramento a livello relazionale, sul piano della motivazione allo studio e del
rendimento scolastico
• Aumento della capacità di dialogo, un aumento dell’autostima e un miglioramento del
clima all’interno del gruppo classe
• Orientamento alla scelta
Docenti
• Incoraggiamento, sostegno e contenimento nel difficile lavoro di conduzione e
gestione del gruppo-classe
• Verifica, arricchimento ed eventuale modifica del proprio agire educativo-didattico con
riferimento alla promozione della personalità e dell’apprendimento degli allievi “difficili” o a
rischio di abbandono scolastico
• Conoscenza maggiore dei propri alunni, le loro esigenze e i loro interessi personali
• Conoscenza più dinamica sull’apprendimento e la didattica
• Formazione per la somministrazione di una batteria di test per l’individuazione dei
profili orientativi e l’utilizzo di alcuni strumenti per prevenire situazioni di disagio
individuate nelle tematiche trattate durante gli incontri
Genitori
• Sensibilizzazione sulle attività dello sportello
• Partecipazione attiva alla vita scolastica del figlio/a assumendo il giusto ruolo e le
proprie responsabilità
• Confronto e riflessioni sulle incertezze e preoccupazioni che si vivono
quotidianamente nelle relazioni familiari e scolastiche
• Miglioramento del proprio stile educativo e di comunicazione con i figli.
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
di spesa
risorse
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti + Fondo
fondi)
specificare
straordinario)
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
euro
26.000,00
26.000,00
15
TENIAMOCI PER MANO
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 5
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No X□
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
16
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO DI FORMAZIONE e INFORMAZIONE “TENIAMOCI PER MANO”
Il Centro “Teniamoci per mano” opera interventi in continuità con l’anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Informazione, formazione e sostegno alla funzione educativa (educatori di nido, docenti di scuola
dell’infanzia), alla funzione genitoriale (genitori di figli che frequentano il nido, la scuola dell’infanzia, la
scuola primaria) e alla funzione scolastica (docenti della scuola primaria). Inoltre sono previsti interventi di
sostegno all’incontro e al dialogo costruttivo e collaborativo fra i servizi educativi/scuola e i genitori. Infatti
un obiettivo fondamentale del Centro è di avere “cura” della persona, attraverso l’ascolto come modalità di
intervento per il sostegno. Pertanto gli interventi sono finalizzati a evidenziare le potenzialità positive
della persona in un “campo intersoggettivo” finalizzato all’esplorazione e alla pratica educativa.
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Distrettuale
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Referente del progetto: Pinì Gennari coordinatrice pedagogica del Comune di Fidenza –
ufficio Istruzione
[email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Educatori, docenti, genitori dei servizi educativi e scolastici 0-10 anni
5. Eventuali
Incontri con i referenti AUSL (quando si individuano situazioni di pertinenza clinica), altri
servizi istituzionali (Pubbliche Amministrazioni interessate al confronto e al dialogo) e
centri di ascolto presenti nel Distretto di Fidenza.
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
Interventi di prevenzione al fine di favorire il benessere delle persone afferenti agli ambiti
sopra citati.
Istituzioni: Comuni del Distretto, nidi d’infanzia pubblici e privati, scuole pubbliche e
paritarie, AUSL.
Attori: genitori, educatori, docenti, operatori AUSL, pediatri.
n. 2 Psicologhe/psicoterapeute/counselors clinici e supervisors;
n. 1 neuropsicomotricista;
n. 1 pedagogista counselor.
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
Consolidamento della domanda
Eventuale ampliamento della richiesta di intervento,
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
17
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
40.000,00
40.000,00
18
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
SPAZIO PER VOI
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 6
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
X□
X □
X□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X □
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: SPAZIO PER VOI – progetto sportello –relazione di aiuto in continuità anno
precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
DISTRETTO DI FIDENZA
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
19
ALTRE
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
CARLA BORGHETTI
E-MAIL [email protected]
[email protected]
cell. 3405607893
tel.0524/83402
Destinatari diretti
~
Giovani over 14 che vivono momenti di difficoltà
~
Gruppi classe individuali dai consigli di classe
Destinatari indiretti
~
Docenti
~
Genitori ed educatori
Università della Vita (tavolo dipendenze)
Informazione e consulenza alle famiglie ( tavolo dipendenze)
SMS & Family
Unità di strada (tavolo dipendenze)
Casa Tebah ( tavolo minori)
Attivazione di sportelli d’ascolto presso gli Istituti superiori del distretto
Potenziamento di uno spazio neutro d’ascolto a Fidenza presso i locali della Parrocchia
Santa Maria ed a Salsomaggiore (in collaborazione con il progetto “la Casa ritrovata”) per
non oltre 4 ore alla settimana
Attivazione di percorsi di accoglienza e orientamento in classi individuate da docenti e
consigli di classe
Attivazione di interventi mirati su segnalazione dei docenti
Monitoraggio mensile con gli attori coinvolti
Confronto sistematico con altri progetti di ascolto e counseling
Collaborazione con il progetto Università della vita
Collaborazione con progetti rivolti a famiglie e ragazzi
Interazione con servizi pubblici
Istituti Superiori
Docenti ed educatori
Famiglie
Figura professionale :psicologo
si prevede di impiegare
Promozione del benessere individuale e di gruppo (azione di prevenzione)
Superamento di quanto destabilizza i legami sociali nel contesto scuola
9. Risultati attesi in
Sostegno al protagonismo giovanile
Sostegno alla genitorialità in momenti di crisi(promozione del benessere delle famiglie con
relazione a indicatori
figli)
regionali/distrettuali (da Promozione dei diritti degli adolescenti
Rafforzamento di collaborazione con progetti sportello del territorio
esplicitare)
Indicatori
n. colloqui effettuati
schede soddisfazione cliente proposto dal tavolo dei P.d.Z
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
nazionale sanitario altri
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti 10. Piano
+ Fondo
fondi)
specificare
finanziario:
straordinario)
euro
7.000,00
7.000,00
20
AGE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 7
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
x
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
X□
X□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □x
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □x
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: AGE
L’intervento ha l’obiettivo di attivare un “PATTO” di corresponsabilità educativa scuola-famiglia come deterrente e
come prevenzione del contrasto e del disagio in ambito familiare e scolastico. Il progetto è in continuità con quello
dell’anno precedente.
Si tratta di tre progetti ubicati nel territorio del Distretto di Fidenza:
1)
riguarda il “patto di corresponsabilità” c/o l'Istituto “SOLARI” di Fidenza.
2)
riguarda la “progettualità-scambio-dialogo-confronto-partecipazione” c/o la Scuola Media di Zibello.
3)
Riguarda “impariamo ad affrontare in modo costruttivo i conflitti con i figli, senza cedere allo sconforto, ma
ritrovando fiducia e ottimismo” c/o le scuole elementari e medie di Fidenza.
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: Contrastare i comportamenti devianti, la solitudine e l’isolamento dei minori e delle famiglie.
Rafforzare il benessere dei minori e delle loro famiglie nel contesto scolastico.
21
1.Soggetto capofila
AGE – Associazione Italiana Genitori
dell’intervento
2. Ambito territoriale di DISTRETTUALE (Distretto di Fidenza)
realizzazione (di
PROVINCIALE (Provincia di Parma)
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale
provinciale)
3. Referente
Dott. Giovanni Bovini
Via Ariosto n° 22 – 43036 – Fidenza (PR)
e-mail: [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
Insegnanti – genitori – studenti e altri operatori protagonisti del petto educativo di
corresponsabilità.
Sensibilizzazione, informazione, formazione – Interventi secondo le specifiche
competenze. Integrazione con il territorio.
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
Promozione di nuove modalità per incrementare il senso e il significato dell'esperienza
scolastica, valorizzando la soggettività e la socialità.
Scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado.
Comune. Servizi Sociali ed educativi.
Esperti dell’età evolutiva , della comunicazione, della relazione e formatori di attività
laboratoriali.
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
Migliore convivenza scolastica, vivibilità ambientale, collaborazione scuola-famigliaterritorio, funzionalità dei patti educativi.
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
Provincia
€ 500,00
Ministero
P.I.
€10.000,00
10.500,00
22
C.I.A.O.
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 8
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
X
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani Con particolare
riferimento all’integrazione culturale
famiglie
di
minori
e
loro
x
Prevenzione
Cura/Assistenza
x□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
23
Altro
X
INTERVENTO/PROGETTO: RETE C.I.A.O. (Con l’Italiano Andare Oltre) : scuola ma non solo.
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE: Integrazione alunni stranieri, e supporto alle famiglie immigrate per integrazione scolastica.
OBIETTIVI CONDIVISI A LIVELLO DI COMUNITA’ TERRITORIALE
sviluppare sensibilità ed attenzione alla diversità, vista come ricchezza;
dotare il nostro territorio di una struttura operativa capace di mettere in atto tutti gli interventi contro
l'emarginazione scolastica e l'esclusione sociale;
rimuovere paure e stereotipi nei confronti di altri popoli;
mettere in atto strategie di intervento volte a realizzare processi di solidarietà interpersonale tra soggetti
della stessa comunità;
rafforzare la collaborazione tra soggetti e istituzioni che a vario titolo sono impegnate a limitare gli effetti del
disagio e della disgregazione sociale nel processo formativo;
aumentare il coinvolgimento degli alunni nelle attività curricolari ed extracurricolari, agendo sulla
motivazione, oltre che sulla struttura delle relazioni extrascolastiche;
favorire l’accoglienza, il processo di inserimento nella nuova realtà sociale e l’acquisizione delle
strumentalità di base della lingua italiana;
facilitare l’approfondimento linguistico e cognitivo;
coinvolgere le famiglie nel processo di apprendimento didattico- educativo con particolare attenzione ad
instaurare un propositivo e proficuo patto formativo con l’istituzione scolastica;
coinvolgere famiglie e Associazioni in attività interculturali, per costruire rapporti significativi anche a livello
informale;
ridurre i tassi di ritardo o di dispersione scolastica ;
elevare il livello culturale e il benessere generale dell’individuo, ben inserito nel territorio.
Indicatori di risultato
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale
DISTRETTO DI FIDENZA
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificar
e in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SALSOMAGGIORE TERME
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BUSSETO
ARALDI LUCIA dirigente scolastico I.C. Salsomaggiore
Via Don Minzoni 8 bis, 43039, Salsomaggiore Terme.
GROSSI ADRIANO dirigente scolastico I.C Busseto
Viale Pallavicino n.2, 43011, Busseto.
Allievi non italiani frequentanti TUTTE le istituzioni scolastiche del distretto, dalla scuola
dell’infanzia alla secondaria di secondo grado
Il numero di destinatari si può facilmente ricavare dai seguenti dati sommando i numeri
dagli 0-4 anni ai 19.
Popolazione straniera
anni
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
maschi
511
387
303
347
401
560
694
699
femmine
439
325
290
272
441
626
696
553
Popolazione per fasce d’età e sesso – distretto di Fidenza- 1.1.2009
Fonte dati: ufficio statistica Provincia di Parma
24
totale
950
712
593
619
842
1186
1390
1252
Istituzioni soclastiche aderenti alla rete: I.C. di Salsomaggiore, I.C. di San Secondo
Parmense, I. C. di Busseto, I.C. di Fontanellato, I.C. di Trecasali, I.C. di Noceto, Direzione
Didattica di Fidenza, Media “Zani” di Fidenza, IPSSAR “Magnaghi” di Salsomaggiore, ITIS
“Galilei” di San Secondo Parmense, IPSAA “Solare” di Fidenza, ITIS-ST “Berenini” di
Fidenza, IIS “Paciolo-D’Annunzio” di Fidenza.
5. Eventuali
Aree P.D.Z.: Migrazione, Povertà ed Esclusione Sociale, Responsabilità familiari, Giovani.
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Il primo Progetto C.I.A.O. nasce nell’anno scolastico 2000-01 come impegno delle scuole
all’interno
dei
Piani
di
Zona.
All’epoca la collaborazione della scuola (rappresentata da un unico referente) con l’Ufficio
competente
(denominato
Ufficio
di
Piano)
consisteva
in:
- valutazioni congiunte sullo stato dei bisogni delle scuole di ogni ordine e grado dei 13
comuni
del
distretto;
progettazione
di
azioni
condivise;
presentazione
di
progetti
per
il
reperimento
di
fondi.
Con il finanziamento del primo progetto, apparve subito evidente la necessità di istituire
una rete di scuole, ognuna col proprio referente, al fine di rendere stabili e operative le
finalità che ci si proponeva. Essa si istituì, poi, nell’anno 2005-2006 in risposta alle
numerose e sempre più pressanti richieste delle scuole, coinvolte in un fenomeno di
massiccia immigrazione da paesi stranieri. L’esigenza espressa dalle scuole si può
riassumere nei seguenti bisogni specifici:
1. alfabetizzazione primaria,
2. consolidamento della conoscenza della lingua italiana come L2,
3. consulenza e corsi di formazione ai docenti per l’uso di metodologie e strumenti
didattici specifici,
4. utilizzo di mediatori linguistico- culturali e facilitatori linguistici,
5. coinvolgimento delle famiglie di alunni stranieri nel processo di integrazione.
Dopo la costituzione di una rete di scuole a cui aderiscono tutte gli istituti statali afferenti al
Distretto n.4, si sono impostate le seguenti azioni:
6. realizzazione di un protocollo di accoglienza comune per tutte le scuole del distretto;
7. utilizzo di sussidi e materiali didattici cartacei ed informatici per L2;
8. realizzazione di testi semplificati e sitografie ragionate;
9. utilizzo di mediatori linguistico- culturali e facilitatori linguistici;
10. azioni di collaborazione tra Scuola, famiglie e territorio.
Sulla base dei risultati positivi fin qui raggiunti, si prevedono le seguenti azioni di
consolidamento di buone pratiche e di innovazione:
11. implementazione del sito www.progettociao.it che raccoglie i prodotti realizzati dalla
rete C.I.AO.. Tale sito sta assumendo particolare importanza come banca dati e deposito di
materiali atti all’insegnamento della lingua italiana come L2;
12. potenziamento del “gruppo stabile di distretto per l’integrazione” formato da un ristretto
gruppo di docenti referenti delle scuole della Rete C.I.A.O. che si occupino stabilmente
delle problematiche connesse con l’immigrazione e l’integrazione linguistico-culturale;
13. creazione di un “gruppo stabile d’istituto per l’integrazione” formato da docenti in
servizio presso ogni istituzione scolastica autonoma, in stretto collegamento col gruppo
distrettuale, che agisca come equipe di tutors esperti e consulenti per i colleghi docenti. I
tutors esperti dovranno acquisire competenze specifiche di glottodidattica, multiculturalità
e decision making attraverso corsi avanzati di aggiornamento;
14. acquisto di strumenti didattici cartacei e su supporto informatico, atti all’insegnamento
della lingua italiana ed alle tematiche dell’integrazione culturale da distribuire alle singole
scuole (strumenti diversificati e commisurati all’età degli allievi ed all’indirizzo di studi);
15. costruzione di percorsi di orientamento scolastico per gli allievi non italiani, che
consentano loro di valorizzare al meglio le proprie attitudini ed aspettative, attraverso la
scelta consapevole del corso di studi a loro più congeniali con la somministrazione di test
adeguati e aggiornati
16. utilizzo di mediatori linguistico-culturali per agevolare le famiglie alla partecipazione e
corresponsabilità educativa dei figli, nonostante le differenze linguistiche e culturali di
appartenenza;
17. potenziamento della rete interistituzionale (AUSL, enti locali, soggetti del terzo settore
e del volontariato sociale) volta a creare collaborazioni e sinergie indispensabili per
25
realizzare una fattiva integrazione .
I seguenti Comuni aderenti: Comune di Salsomaggiore, Fidenza, Noceto, Soragna,
Roccabianca, San Secondo Parmense, Busseto, Polesine, Zibello, Fontanellato,
7. Istituzioni/attori
Fontevivo, Trecasali e Sissa.
sociali coinvolti
AUSL.
Servizi educativi comunali.
Soggetti del volontariato sociale.
Docenti in servizio presso le scuole della rete, adeguatamente formati e competenti
nell’utilizzo di ausili didattici informatici e cartacei e di strategie didattiche specifiche ed
8. Risorse umane che aggiornate.
Docenti universitari in qualità di formatori.
si prevede di
Mediatori linguistici e culturali.
impiegare
Educatori.
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Nella prospettiva della scuola:
4) Numero e costanza di presenze alle varie attività di studio di Ital2;
5) Rapidità di acquisizione dell’Italiano parlato sia nella comunicazione quotidiana dei
propri bisogni che come padronanza metalinguistica;
6) Correttezza nell’Italiano scritto;
7) Miglioramento della motivazione allo studio e del rendimento scolastico
8) Miglioramento del clima relazionale generale in classe;
9) Aumento delle capacità di comunicare e relazionarsi con il gruppo dei pari e gli adulti in
situazioni reali, quotidiane e metacognitive;
10) Valorizzazione delle “eccellenze” fra gli allievi stranieri (N.B. nello scorso anno un
allievo da poco inserito ha vinto Olimpiadi della matematica presso Università Bocconi).
11) Diminuzione delle “ripetenze” nel ciclo dell’obbligo e degli abbandoni o insuccessi nel
ciclo secondario
12) Aumento numerico dei “gruppi spontanei extrascolastici” coinvolgenti diverse
nazionalità
Nella prospettiva della Comunità:
13) Numero di famiglie non italiane raggiunte e contattate;
14) Numero di famiglie non italiane che si informano dell’andamento del figlio, partecipano
ai colloqui coi docenti, collaborano con la scuola;
15) Numero di alunni stranieri seguiti con successo in collaborazione coi servizi sociali;
16) Esiti positivi di inserimento e socializzazione accertati dai servizi sociali e
oggettivamente riscontrati.
17) Numero di scuole aderenti alle singole azioni predisposte dalla Rete C.I.A.O..
18) Partecipazione dei referenti di ogni istituzione agli incontri di lavoro.
19) Qualità dei prodotti realizzati dai docenti del gruppo distrettuale e d’Istituto
20) Quantità e qualità delle azioni progettate e realizzate con successo
21) Numero di alunni su cui ricadono le azioni previste.
22) Qualità della ricaduta degli interventi sul percorso di inserimento degli alunni nella
nuova realtà scolastica
23) Riduzione del tempo di “primo inserimento” e di mancata comunicazione
24) Riduzione degli insuccessi scolastici
25) Coinvolgimento di enti locali ed associazioni del territorio.
26) Coinvolgimento delle famiglie di alunni stranieri.
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
18.000,00
18.000,00
26
di cui
di cui
FRN
risorse
regionali A
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
CONNESSIONI-CALEIDOSCOPIO III
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 9
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
X
X
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità X
di un Fondo comune □
d’èquipe X
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO:
Progetto CONNESSIONI-CALEIDOSCOPIO III (continuità con progettazione P.A. 2009 e 2008)
articolazione di una progettualità educativa distrettuale in tre ambiti diversificati (scuola, extra-scuola e Centri
residenziali) attraverso la realizzazione di sinergie territoriali finalizzate al raccordo e all’integrazione tra i progetti
sperimentali distrettuali rivolti ai minori ed i Servizi territoriali in un’ottica di sviluppo e radicamento della rete dei
servizi
OBIETTIVO/I
TRIENNALE/I
DI
RIFERIMENTO
COMPRESI
QUELLI
D’INTEGRAZIONE
CON
ALTRE
POLITICHE:
1)
Radicare e sviluppare la rete dei laboratori ludici-espressivi sui linguaggi multimediali e gli strumenti
digitali attivati nelle scorse annualità, garantendone continuità e sviluppo attraverso la sinergia con le attività
educative e di socializzazione svolte da centri diurni (azione Share) e la sinergia con le attività didattiche della
scuola media (azione New Media vol III);
2)
Potenziare l’articolazione delle opportunità formative, ludiche e di socializzazione dei progetti
individualizzati dei minori in carico ai Servizi;
27
3)
Sperimentare prassi di lavoro congiunto e tra le diverse figure professionali attive nella gestione dei
progetti individuali (educatori, assistenti sociali, etc) al fine di garantire un approccio integrato come risposta alle
esigenze individuali emergenti e di rendere più efficace e condivisa la lettura dei bisogni, dei cambiamenti e dei
processi che emergono nel farsi dei percorsi individuali e collettivi;
4)
Focalizzare la realizzazione dei percorsi educativi sulla legittimazione e valorizzazione dei contenuti
emersi spontaneamente dai giovani nel corso dei precedenti laboratori espressivi, valorizzando il protagonismo
giovanile e individuando percorsi dedicati di socializzazione delle competenze e risorse emergenti.
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Dott.Michele Rossi per Società Cooperativa Connessioni Onlus – 333.6844492,
lazoe08mail.com;
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Le diverse azioni previste sono destinate a minori di fascia 11-18. La dimensione
numerica della ricaduta della progettualità è di circa 30\35 minori, di cui almeno 20 in
carico ai Servizi territoriali
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
L’articolazione delle azioni coinvolge due livelli: uno operativo, relativo alle azioni
destinate ai minori (azioni 1,2 e 3) ed uno metodologico, di coordinamento e raccordo
tra le figure professionali operanti sui progetti individuali dei minori in carico (4)
-l’articolazione delle azioni prevede, in linea con le precedenti annualità, una
progressiva diffusione dell’esperienza sul territorio ed un carattere distrettuale nella
partecipazione dei giovani;
-l’articolazione delle azioni consente di raggiungere diverse fascie di età e diversi
territori, creando attraverso la metodologia operativa definita interconnessioni sia
sincoroniche che diacroniche.
6. Azioni previste
1) CALEIDOSCOPIO: laboratori educativo-espressivi extrascolastici: realizzato in
sinergia con Servizio Sociale Ausl distretto di Fidenza, giunge al suo secondo anno di
sperimentazione nella realizzazione di laboratori espressivi dedicati al tema della
multimedialità e multisensorialità. Di durata annuale, prevede differenti azioni in funzione
dei diversi linguaggi multimediali (video, musica, scrittura) è prevista una azione di
continuità dei progetti attivati sui diversi territori del Distretto (laboratorio Video, lab
multimediale) attraverso una integrazione ai gruppi di nuovi partecipanti e l’attivazione di
almeno un laboratorio su un territorio del Distretto ancora non coinvolto;
2) NEW MEDIA laboratori educativo-espressivi in sinergia con istituto scolatico:
laboratorio video, promosso da Coop Connessioni e realizzato in sinergia con
Amministrazione comunale di Soragna, Servizio Sociale Ausl Distretto di Fidenza e
scuola media “Battisti” di Soragna. la sperimentazione ha introdotto moduli didattici
finalizzati alla acquisizione di strumenti e capacità in funzione del “narrare” e “narrasi”
attraveso i nuovi media e linguaggi;
3) SHARE laboratorio multisensoriale dedicato al tema delle emozioni, con moduli
espressivi, e focus groups dedicati. Il progetto è attivato in collaborazione con il Servizio
Sociale del Distretto di Fidenza e si implementa sull’offerta socio-educativa di un centro
semi-residenziale del territorio (centro “La Casetta”)
4) METODOLOGIA OPERATIVA definisce, in continuità con la passata annualità, prassi
e metodi di lavoro congiunto operatori dei Servizi e del privato sociale per definire
28
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
tempi, modi e criteri di monitoraggio, verifica e ri-progettazione, ed una maggiore
individualizzazione dei progetti educativi
Servizio Sociale Ausl Fidenza – area minori; Cooperativa Sociale Connessioni,
Amministrazione Comunale di Soragna, Istituo Comprensivo, Centro diurno Semiresidenziale Ausl “La Casetta”;
•
educatore (2);
•
psicologo (2);
•
esperto in montaggio audio-video;
•
esperto informatico
•
assistente sociale
Tali professionalità, presenti nell’equipe di progetto di Coop Connessioni svilupperanno
il loro lavoro in coordinamento con i responsabili dell’area minori del Servizio Sociale
Ausl del distretto di Fidenza e gli assistenti sociali territoriali
L’idea progettuale realizza un ideale percorso che porta dalla dimensione del singolo
individuo alla dimensione di una socialità diffusa, vissuta attraverso il protagonismo della
partecipazione attiva quale anticorpo ai fenomeni di disgregazione, disagio e
indebolimento dei legami sociali. Le scelte di linguaggio (il video), metodologiche (il
laboratorio ludico-espressivo) e infine l’articolazione per fasi (dal piccolo gruppo alla
comunità) rispondono ai principi educativi della comunicazione sociale responsabile,
9. Risultati attesi in
della valorizzazione delle differenza e della socializzazione delle esperienze. Di tali
macrofinalità sono da considerarsi i seguenti indicatori:
relazione a indicatori
1)
produzione di elaboratii multimediali determinati in quanto a scelte espressive e
regionali/distrettuali (da
contenutistiche;capacità degli elaborati di dare forma a stimolazioni, idee e suggestioni
emerse dai gruppi di lavoro fornire elementi di dibattito e analisi sui temi:
esplicitare)
2)
aumento della conoscenza del territorio, stimolo al contatto e al rapporto
intergenerazione, sperimentazione di condizioni di benessere;
3)
partecipazione da parte dei singoli all’elaborazione collettiva;
4)
capacità dei singoli di sviluppare competenze relative al confronto verbale e alla
realizzazione di scelte negoziate e condivise;
capacità di espressione e condivisione di elementi di vissuto individuale e capacità di
elaborazione creativa di elementi di vissuto individuale
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
Fondo
risorse da
FRNA Fondo
TOTALE comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale
(altri
NA
regionale soggetti 10. Piano
locale +
fondi)
specificare
finanziario:
Fondo
straordinario)
euro 20.000,00
20.000,00
29
LE PROPRIETA’ EMERGENTI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 10
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x
x
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: LE PROPRIETA’ EMERGENTI
progetto per la realizzazione di centro diurno sperimentale, multimediale e “multisensoriale”, rivolto a minori di eta’
11-18 FASE 1 DI 3
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1)
ampliare la ricettività del centro diurno semiresidenziale Ausl “la Casetta”;
2)
potenziare ed articolare l’offerta educativa, socializzante e espressiva per minori, di fascia 11-18
anni, in carico ai servizi;
3)
radicare prassi di sinergia, lavoro congiunto e co-progettazione tra Servizi Sociali distrettuali e
realtà del terzo settore in una ottica di ampliamento della rete dei servizi;
4)
realizzare un luogo di aggregazione giovanile aperto ai minori presenti nel distretto.
1.Soggetto capofila
dell’intervento
AZIENDA USL DI PARMA – DISTRETTO DI FIDENZA
In quanto delegata per l’area 0 – 65
30
2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Dott.ssa Alzapiedi Anahi, responsabile Servizio Sociale Ausl Distretto
[email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Minori in fascia 11-18 anni
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Il progetto prevede la realizzazione di 2 azioni:
azione 1) Realizzazione di un centro diurno semi-residenziale aperto 4 pomeriggi a
settimana, destinato alla realizzazione di percorsi educativi, didattici ed espressivi
attraverso il ricorso ai linguaggi della multimedialità come vettore per la ricerca di nuove
forme di partecipazione sociale, costruzione del legame sociale e prevenzione dei fattori di
malessere sociale.
Il progetto triennale prevede diverse fasi:
6. Azioni previste
a) start up: individuazione sede, strumenti e implementazione attività educative attraverso
il raccordo con le azioni territoriali già in atto; in particolare vedi azione 2;
b) consolidamento: delle attività e implementazione doposcuola informatico;
c) potenziamento: dell’offerta educativa e didattica attraverso protocolli di collaborazione
con attori territoriali (scuole, associazioni, enti etc)
contemporaneamente alla prima fase dell’azione 1 è prevista anche:
7. Istituzioni/attori
azione 2) trasferimento del centro diurno semi-residenziale “La Casetta” in locali che ne
consentano un ampliamento della ricettività ed una maggiore articolazione delle attività
educative, ricreative e socializzanti, attraverso l’integrazione di parte delle attività già
strutturate ed attive presso il centro “La Casetta” con moduli laboratoriali dedicati;
Servizio Sociale Ausl,
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
•
educatore (3);
•
psicologo;
•
esperto in montaggio audio-video;
•
esperto informatico
1) radicare in sede distrettuale e portare a regime gli interventi territoriali finalizzati alla
prevenzione del disagio;
2) potenziamento offerta educativa, di socializzazione e ricreativa;
3) promozione di interventi educativi innovativi per metodologie e contenuti
4) aumento degli interventi educativi e socializzanti per i minori in carico ai servizi
31
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
20.000,00
20.000,00
32
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
SPORTELLI IN RETE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 11
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
x□
x
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
x□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
x□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No x□
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: SPORTELLI IN RETE In continuità con anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: Benessere dei giovani, supporto alla genitorialità, rafforzamento benessere minori nel
contesto scolastico, contrasto dispersione scolastica, prevenzione uso di sostanze
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Figura di sistema Dott.ssa Anna Piletti – Via Berenini 151 tel 0524-515515
[email protected]
33
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Giovani, famiglie, insegnanti del distretto
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
Il presente progetto è stato elaborato dal gruppo di lavoro costituitasi nel 2009 a seguito
dell’approvazione del progetto omonimo nel Piano Attuativo .
Le azioni compiute durante il percorso sono quelle descritte nella scheda progettuale
2009 e cioè:
E’ stato individuato il gruppo di lavoro composto dai referenti degli sportelli nei territori.
E’ stata compiuta una mappatura e una rilevazione dell’attività e dei risultati.
Sono state esaminate le problematicità riscontrate.
E’ stato predisposta una proposta di progettazione per il 2010.
Si stanno definendo i criteri per una maggiore razionalizzazione delle risorse.
Dalla mappatura emerge che le attività degli Sportelli sono diffuse sul territorio Distrettuale
in modo abbastanza capillare ed in alcuni comuni sono presenti più sportelli che si
rivolgono a target diversi.
E’ stato compiuto un percorso di conoscenza reciproca che ha portato a far emergere
alcune problematicità comuni che diventano gli obiettivi del lavoro di messa in rete che si
intende promuovere per il 2010.
Nel lavoro di mappatura è emerso anche un importante e consistente bagaglio di
competenze accumulate negli anni e una mole di conoscenze sia per quanto riguarda il
pianeta giovani sia per quanto riguarda le necessità e le problematicità legate alla
genitorialità che spesso sono rimaste solo appannaggio del soggetto che ha svolto il
servizio e non sono diventati oggetto di una progettazione sociale condivisa ne di una
presa di coscienza politica..
Altra problematicità rilevata è quella del rapporto con i Servizi che non è codificato e che si
basa in massima parte sulla conoscenza personale con il rischio che la persona si perda
per strada e poi arrivi ai servizi quando la situazione è molto più compromessa.
Per questa ragioni il gruppo di lavoro ritiene importante sperimentare nel 2010 un
percorso di messa in rete delle esperienze per poter meglio affrontare i nodi problematici
evidenziati e poter razionalizzare gli interventi.
Tutte le esperienze si sono riconosciute in alcune idee portanti che possono diventare la “
filosofia” della Rete degli sportelli.
La prima :il riconoscimento dell’importanza dell’ascolto come strumento per prevenire il
disagio o per affrontare situazioni che già presentano dati di problematicità.
La seconda : è importante intercettare le problematicità e trasformarle in azioni positive di
empowerment sia rispetto i singoli che rispetto il contesto che li accoglie sia esso la classe
o in senso lato la comunità.
La terza ; è importante mettere al centro la persona e le sue problematicità , ma
l’intervento dello sportello non può essere quello “ curativo” è un luogo di counseling che
mette in moto risorse personali , individua e suggerisce altri percorsi.
PER IL 2010 si intende proseguire nel lavoro di messa in rete degli sportelli presenti sul
territorio distrettuale con i seguenti obiettivi:
Radicare e rafforzare il lavoro degli sportelli nel territorio distrettuale cercando di
razionalizzare la presenza
Rafforzare le competenze degli operatori
Rafforzare e integrare il lavoro degli Sportelli con il lavoro dei Servizi sociali/Sanitari e con
le politiche per e con i giovani e le famiglie.
Dare visibilità al lavoro svolto.
STRUMENTI
Istituire un coordinamento stabile dei Referenti degli Sportelli per rafforzare la messa in
comune delle problematicità.
Istituire una sede di confronto con le scuole che usufruiscono dei servizi per lavorare in
stretta sinergia
Prevedere incontri tra gli operatori degli sportelli per confronto sulle modalità di lavoro e
per possibili interventi formativi comuni.
34
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
Prevedere momenti di confronto e di restituzione delle conoscenze e dei dati acquisiti con
gli attori del sistema educativo distrettuale largamente inteso.
Stabilire criteri di efficacia ed efficienza per una valutazione più puntuale degli interventi.
Prevedere protocolli e modalità definite di lavoro con i Servizi
Predisporre una immagine coordinata e una broshure di presentazione di tutte le attività e
dei soggetti che le svolgono.
Comuni del distretto, Azienda Ausl, Istituti Scolastici, Enti di Formazione professionale,
Soggetti di Terzo Settore, Sert di Fidenza
Operatori degli sportelli attivi
Coordinamento Servizi Sociali e Sert
Volontari che operano nelle Organizzazioni di Terzo Settore interessate
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
euro
Miglioramento del lavoro degli operatori degli Sportelli
Migliore progettazione distrettuale sui temi trasversali che gli sportelli affrontano e che
diventano la rilevazione del bisogno.
Maggiore integrazione con le risorse territoriali e con i servizi
Razionalizzazione delle presenze territoriali
Maggiore prevenzione del disagio
Migliore utilizzo delle risorse
Verifica puntuale dei risultati.
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti + Fondo
fondi)
specificare
straordinario)
0,00
35
SMS OFFICINE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 12
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
X
Giovani
X
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
□
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Prevenzione
Cura/Assistenza
x□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
emergenza □
d’èquipe
36
Altro
X
INTERVENTO/PROGETTO:
Azione realizzata nell’ambito del più ampio Progetto Sono Mentre Sogno,
in continuità con l’anno 2009 e in sinergia con SMS&Family
Le OFFICINE SMS intendono diventare cantieri sociali e culturali giovanili a sostegno del protagonismo dei
ragazzi/e in fascia d’età 11-18 anni.
Caratterizzate da un modello di gestione partecipativo e comunitario, il risultato auspicato di tale processo è la
promozione di forme di auto organizzazione giovanili che portino a realizzazioni concrete - e riconosciute dalle
comunità locali - nei diversi campi dell’espressione, della creatività, della solidarietà e della qualità della vita.
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1 - Aumentare il senso di appartenenza dei ragazzi/e alla loro comunità, sostenendo la loro capacità di
innovazione;
2 - far emergere e valorizzare la creatività e la carica pro-sociale dei giovani, favorendone la crescita in campo
manuale, affettivo e intellettuale;
3 - aumentare l’integrazione multiculturale, la coesione sociale e l’accettazione della diversità all’interno dei gruppi
di pari;
4 - ridurre l’identificazione fra divertimento e consumismo (di sostanze, oggetti, cibo, persone);
5 - accompagnare i ragazzi in percorsi di autonomia responsabile, finalizzati allo sviluppo di un’ identità
consapevole e all’acquisizione della capacità di compiere scelte autonome e responsabili per il loro futuro e per la
società in cui vivono;
6 - aiutare i ragazzi/e a sviluppare pensiero critico per arginare la diffusione di modelli culturali improntati al mero
“uso e consumo” e contrastare la tendenza ad adeguarsi a modelli culturali pre-imposti;
7 - coinvolgere i ragazzi nella costruzione di percorsi individuali o collettivi di benessere, intesi come strumenti di
prevenzione del disagio e della devianza;
8 - favorire l’emersione di situazioni di disagio sommerso, al fine di orientare i ragazzi/e interessati verso servizi di
supporto;
9 - aiutare la scuola a essere luogo di crescita socio – affettiva in cui si impara ad imparare e affiancarla nel
contrastare fenomeni di apatia, bullismo, devianza, violenza, abbandono scolastico;
10 - favorire l’emersione di una comunità educante, attraverso il coordinamento fra Officine SMS, Scuole, Istituzioni
e servizi pubblici, gruppi informali di adulti, agenzie educative, associazionismo.
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di
PROGETTO LINK
Distretto sociale di Fidenza – territori comunali di Fidenza, Salsomaggiore Terme,
Fontevivo, Fontanellato, Trecasali, Sissa, San Secondo.
Previsti interventi presso gli Istituti Comprensivi di San Secondo e Busseto
norma
distrettuale,specificare
37
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Massimiliano
Franzoni
[email protected]
tel.
335-8067737
fax
0524-528830
mail
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Destinatari diretti: ragazzi in fascia d’età 11 – 18 anni
Nel periodo giugno 2008 – dicembre 2009, sul Distretto di Fidenza sono stati coinvolti più
di 2000 ragazzi/e, di cui 130 hanno partecipato in modo continuativo alla vita delle Officine
a partire dalla loro costituzione
Destinatari indiretti: genitori e insegnanti dei destinatari diretti, ragazzi di età superiore ai
18 anni, volontari adulti e anziani, esercizi commerciali
OFFICINA FIDENZA: sinergia con Amministrazione Comunale, Azioni di Comunità
SMS&Family, Progetto Oratorinsieme, Progetto Solinsieme, Pastorale Giovanile della
Diocesi di Fidenza, Progetto Lotta alle Nuove Povertà e Progetto Memoria e Futuro
(promosso dal volontariato attivo rispettivamente nei settori povertà e anziani). Previsto
aumento di sinergia con i Servizi Sociali
OFFICINA SALSOMAGGIORE: sinergia con Amministrazione Comunale, Azioni di
Comunità SMS&Family, Progetto Oratorinsieme, Pastorale Giovanile della Diocesi di
Fidenza, Progetto Lotta alle Nuove Povertà e Progetto Memoria e Futuro (promosso dal
volontariato attivo rispettivamente nei settori povertà e anziani). Previsto aumento di
sinergia con i Servizi Sociali
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
OFFICINA SMS FONTEVIVO: sinergia con Amministrazione Comunale, Progetto Oratori,
Progetto Memoria e Futuro (promosso dal volontariato attivo nel settore anziani)
OFFICINA SMS TRECASALI/SISSA: sinergia con Amministrazioni Comunali di Trecasali,
Sissa, Fontanellato, San Secondo e Roccabianca.
Sinergie con Progetto Oratori, Servizio Civile Nazionale, Biblioteca di Sissa, Ludoteca
comunale di Trecasali, Progetto Lotta alle Nuove Povertà e Progetto Memoria e Futuro
(promosso dal volontariato attivo rispettivamente nei settori povertà e anziani)
Previsto aumento di sinergia con i Servizi Sociali
Tutte le Officine, inoltre, lavoreranno in modo integrato con le Azioni sviluppate dal
Progetto SMS sul Distretto di Parma
Nella loro forma più riuscita, le OFFICINE SMS intendono essere una sorta di cantiere
sociale e culturale giovanile qualificato da un modello di gestione partecipativo basato
sul protagonismo dei giovani accompagnati da educatori adulti; il risultato auspicato
di tale processo dovrebbe essere la promozione di forme di auto-organizzazione
giovanili che portino a realizzazioni concrete e riconosciute dalle comunità locali nei
diversi campi dell’espressione, della comunicazione, delle relazioni sociali, della
prevenzione del disagio, dell’ambiente e della qualità della vita.
6. Azioni previste
Gli operatori di ogni Officina elaboreranno uno specifico progetto educativo in sinergia con
le altre Officine e altri soggetti del Distretto, adottando la metodologia dello sviluppo di
comunità attraverso:
il coinvolgimento dei destinatari nella fase decisionale e gestionale del progetto;
la differenziazione dei contesti di intervento (spazi aggregativi strutturati, scuole,
luoghi informali ….);
la differenziazione dei percorsi educativi (lavoro educativo su gruppi di pari,
accompagnamento di casi individuali, iniziative destrutturate rivolte all’intera comunità …);
il
coinvolgimento
degli
stakeholder
(Istituzioni,
Agenzie
educative,
Associazionismo, genitori …) nell’analisi del contesto locale, nell’individuazione delle
priorità educative e nel monitoraggio del Progetto;
il consolidamento di un “alone partecipativo” che si sedimenti sul territorio e
garantisca la sostenibilità futura del Progetto Officine.
38
Per quanto riguarda l’attività diretta con i ragazzi/e, per l’anno 2010 l’azione Officine SMS
prevede :
OFFICINA SMS FIDENZA
Sede e locale per il divertimento serale e notturno situato presso il Centro Don
Bosco di Fidenza. Provvisto di bar, cucina e impianto audio, il locale si presta ad ospitare
eventi inter-officina. In esso saranno sviluppate prevalentemente produzioni multimediali,
attraverso la struttura Video Box e la collaborazione con Radio Web Officina (Prog. SMS –
territorio di Parma)
Azioni di Comunità: coinvolgimento dei ragazzi nel percorso Festa dei Popoli
attraverso la gestione del Bar Officine e di interventi di animazioni (cortometraggi,
giocoleria, musica); coinvolgimento dei ragazzi nell’attivazione di una Banca dell’Oggetto
a sostegno dei bilanci familiari (Progetto Povertà) e nella realizzazione di eventi o prodotti
insieme a volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); ….
Le attività sopra elencate saranno realizzate in orario extrascolastico dai gruppi di
ragazzi ormai consolidatisi attorno all’Officina. Esse saranno completate da laboratori
socio-psico-educativi e spazi di ascolto, finalizzati a sostenere la crescita individuale e
dei gruppi (Temi proposti: autostima, bullismo, libertà e regole, diversità e integrazione,
affettività e sessualità, dipendenza e comportamenti a rischio, relazione con gli altri,
orientamento). Laboratori e counseling potranno essere realizzati sia presso l’Officina, sia
presso le Scuole che ne faranno richiesta. Ad oggi, sono attive collaborazioni con scuola
Zani, ITIS, Istituto Solari, Istituto Paciolo-D’Annunzio
Educativa di strada finalizzata a raggiungere ragazzi/e che non frequentano spazi
strutturati, ma strettamente connessa alle attività sopra descritte; l’ipotesi di attivare tale
servizio è ancora in corso di definizione
Costituzione di una redazione delle Officine composta da ragazzi/e coordinati
da un educatore adulto. Tale ipotesi, ancora in corso di definizione, si pone l’obiettivo a
medio termine di affidare la comunicazione del Progetto alla redazione dei ragazzi/e.
OFFICINA SMS FONTEVIVO
Sede e Officina meccanico-artigianale situate presso l’Oratorio parrocchiale;
sviluppo attività manuale e conoscenza del territorio attrav. la collaborazione di
volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro);
lavorazione terra e produzione ortaggi con l’aiuto di alcune famiglie del paese;
“serate in rosa” dedicate al genere femminile;
Video box e attività inter – officine;
realizzazione di feste al sabato sera, gite e campi estivi (questi ultimi in
collaborazione con il Progetto Oratori);
periodici incontri di aggiornamento, verifica e supporto educativo con i genitori dei
ragazzi/e coinvolti;
attività educativa rivolta alle frazioni e a Pontetaro
OFFICINA SMS SALSOMAGGIORE
Sede per lo sviluppo della creatività nel campo dell’arte visiva e del cinema
presso Spazio Airone.
Azioni di Comunità: coinvolgimento dei ragazzi nel percorso Festa dei Popoli
attraverso la gestione del Bar Officine e di interventi di animazione (cortometraggi,
musica e giocoleria); coinvolgimento dei ragazzi nell’attivazione di una Banca
dell’Oggetto a sostegno dei bilanci familiari (Progetto Povertà) e nella realizzazione di
eventi o prodotti insieme a volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); ….
Le attività sopra elencate saranno realizzate in orario extrascolastico dai gruppi di
ragazzi ormai consolidatisi attorno all’Officina. Esse saranno completate da laboratori
socio-psico-educativi , spazi di ascolto ed educativa scolastica finalizzati a sostenere
la crescita individuale e dei gruppi (Temi proposti: autostima, bullismo, libertà e regole,
diversità e integrazione, affettività e sessualità, dipendenza e comportamenti a rischio,
relazione con gli altri, orientamento). Laboratori e counseling potranno essere realizzati
sia presso l’Officina, sia presso le Scuole che ne faranno richiesta. Ad oggi, sono attive
collaborazioni con l’Istituto Comprensivo e l’Istituto Magnaghi
39
OFFICINA SMS TRECASALI - SISSA
Sede per lo sviluppo della creatività artistica, teatrale e multimediale situata
presso la scuola secondaria di primo grado di Trecasali. In essa saranno sviluppate
produzioni multimediali, attraverso la struttura Video Box e la collaborazione con Radio
Web Officina (Prog. SMS – territorio di Parma)
Azioni di Comunità: coinvolgimento dei ragazzi nel percorso Festa dei Popoli
attraverso la gestione del Bar Officine e di interventi di animazioni (giocoleria e musica);
coinvolgimento dei ragazzi nell’attivazione di una Banca dell’Oggetto a sostegno dei
bilanci familiari (Progetto Povertà) e nella realizzazione di eventi o prodotti insieme a
volontari anziani (Prog. Memoria e Futuro); ….
Educativa territoriale presso le frazioni di Viarolo e Ronco C. C.
Interventi dislocati presso il territorio di SAN SECONDO
Le attività sopra elencate saranno realizzate in orario extrascolastico dai gruppi di
ragazzi ormai consolidatisi attorno all’Officina. Esse saranno completate da laboratori
socio-psico-educativi, spazi di ascolto ed educativa scolastica finalizzati a sostenere
la crescita individuale e dei gruppi (Temi proposti: autostima, bullismo, libertà e regole,
diversità e integrazione, affettività e sessualità, dipendenza e comportamenti a rischio,
relazione con gli altri, orientamento). Laboratori e counseling potranno essere realizzati
sia presso l’Officina, sia presso le Scuole che ne faranno richiesta. Ad oggi, sono attive
collaborazioni con l’ I.C. di Trecasali e San Secondo e con l’ ITIS di San Secondo
Partner promotori: Fondazione Cariparma, Diocesi di Fidenza, Forum Solidarietà,
Consorzio di Solidarietà Sociale, Caritas parmense
Organizzazioni di Terzo Settore promotrici e attuatrici del Progetto SMS sul
Distretto di Fidenza: Agesci Fidenza 1, Agesci Fidenza 2, Associazione Famiglia Aperta
di Castelguelfo, Associazione Genitori di Fidenza, Associazione Gruppo Amici/Casa di
Lodesana, Associazione Il Delfino, Associazione per Affidi, Circolo ANSPI Don Bosco,
Cooperativa Eidè, Cooperativa Gruppo Scuola, Cooperativa Il Cortile, Cooperativa Il
Giardino, Parrocchia di Fontevivo, Parrocchia di Fontanellato, Parrocchia di Noceto,
Parrocchia di Parola, Parrocchia di Pontetaro, Parrocchia di Polesine, Progetto Link.
Istituzioni coinvolte: Amministrazioni Comunali di Fidenza, Salsomaggiore T., Noceto,
Fontanellato, Fontevivo, Trecasali, Sissa, San Secondo, Roccabianca, Ufficio Diocesano
di Pastorale Giovanile, I.C. Salsomaggiore Terme, I.C. di Trecasali e Sissa, I.C. di San
Secondo, ITIS di Fidenza, ITIS di San Secondo, Istituto Magnaghi, Istituto Solari, Istituto
Paciolo-D’Annunzio, Scuola Zani di Fidenza, Azienda Usl Distretto di Fidenza.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
Altri attori sociali coinvolti: Parrocchia di San Paolo Apostolo, Associazione Fidenz@
Cultura, Enac Emilia Romagna, Parrocchia di San Donnino Martire, Istituto Magistrale
Canossiano, Movimento di Impegno educativo di Azione Cattolica, Associazione Italiana
Maestri Cattolici, Associazione Genitori, Parrocchia Santuario “Gran Madre di Dio” in San
Michele, Azione Cattolica Italiana - associazione diocesana di Fidenza, Gruppo Famiglie
San Giuseppe, Fidenza multietnica, “Fidenza Trashware”, Progetto Solinsieme,
Parrocchia di San Bartolomeo in Busseto, Parrocchia di San Vito e Modesto Mm in
Polesine Parmense, Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio Mm in Zibello, Parrocchia di
S. Caterina d’Alessandria in Frazione di Parola, Gruppo di famiglie Oratorio parrocchiale
di Fontanellato, CNGEI Fontanellato, Gruppo di famiglie Oratorio parrocchiale di
Fontevivo, Artigiani di Fontevivo, Gruppo di famiglie Oratorio parrocchiale di Noceto,
Famiglie di Trecasali e Sissa, Circolo ARCI Ronco Campo Canneto, Circo ARCI Stella di
Trecasali, Circolo ARCI di Viarolo, “Lo storione” di Torricella di Sissa (Pub/Piscina),
Associazione Sportiva Tartaruga di Trecasali, Circolo parrocchiale di San Quirico, Arci
Toscanini di Parma (Pesca Sportiva), Biblioteca di Sissa, Ludoteca di Trecasali,
Federazione Cricket Italiana, Circolo ARCI Pontetaro, Circolo ANSPI Pontetaro, CROCE
ROSSA di Pontetaro.
- 2 figure retribuite (part time) per il coordinamento degli educatori di Officine e degli
interventi scolastici;
- 12 educatori professionisti;
40
impiegare
- 3 psicologi e pedagogisti professionisti,
- 1 supervisore in comune con l’azione SMS&Family
- risorse volontarie
1 – Riscontro di un aumento dell’investimento partecipativo dei ragazzi/e nel progetto
indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei ragazzi/e coinvolti nelle fasi
decisionali e gestionali del progetto, numero e tipologia dei compiti assunti dai ragazzi/e
indicatori qualitativi di risultato: continuità della partecipazione dei ragazzi/e ai momenti di
lavoro, tempo e competenze messe a disposizione del progetto, aumento dell’autonomia
dei ragazzi/e nella realizzazione dei compiti assunti, valutazione degli educatori
professionisti attivati
2 – Riscontro di aumentate competenze in campo creativo e pro-sociale da parte dei
ragazzi/e coinvolti attivamente nelle attività
indicatori qualitativi di risultato: interviste destrutturate ai ragazzi/e, valutazione dei
volontari e degli educatori professionisti attivati
3 – Diminuzione dei fenomeni di emarginazione e conflitto sociale e aumento della varietà
culturale e/o sociale all’interno dei gruppi di pari che frequentano le Officine
indicatori quantitativi di risultato: numero dei ragazzi immigrati e diversamente abili
coinvolti nella vita delle Officine; aumento dei momenti di collaborazione spontanea fra
ragazzi di diversa cultura e abilità; diminuzione di episodi di conflitto interpretabili come
manifestazione di incomprensione/intolleranza del diverso; equilibrio fra il tempo dedicato
dai ragazzi alla realizzazione del compito e il tempo da loro dedicato alla cura della
relazione con i propri pari
indicatori qualitativi di risultato: osservazione degli educatori attivi presso le Officine e nei
gruppi classe
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
4 – Aumento dello scambio fra ragazzi/e e testimoni di percorsi individuali o collettivi di
benessere, veicolanti modelli positivi di identificazione - non improntati al consumo o alla
devianza
(da esplicitare)
Indicatori quantitativi di risultato: numero e durata dei momenti di scambio strutturato o
destrutturato fra ragazzi/e e testimoni educativi; numero dei ragazzi/e coinvolti in questo
scambio
indicatori qualitativi di risultato: interviste destrutturate ai ragazzi/e, valutazione dei
volontari e degli educatori professionisti attivati
5 – Accompagnamento di ragazzi/e manifestanti rilevante disagio verso servizi di supporto
Indicatori quantitativi di risultato: numero dei percorsi di accompagnamento attivati
indicatori qualitativi di risultato: numero dei percorsi terminanti in servizi di supporto stabili,
interviste destrutturate ai ragazzi/e, valutazione degli educatori ed esperti attivati
6 – Mantenere presenti nelle scuole riferimenti adulti di sostegno alla crescita socio –
affettiva che siano reperibili dai ragazzi/e anche in contesti e orari extrascolastici;
Indicatori quantitativi di risultato: numero di ragazzi/e intercettati dagli educatori sia nel
contesto scolastico sia nel contesto extrascolastico
7 - Aumento della connessione e collaborazione fra le organizzazioni del Distretto e le
Istituzioni e stakeholders dei rispettivi territori, in un’ottica di condivisione dei bisogni, coprogettazione degli interventi e razionalizzazione delle risorse
Indicatori
quantitativi di risultato: numero delle attività progettate e realizzate con il
coinvolgimento delle Istituzioni e degli stakeholders; numero delle occasioni di co-
41
progettazione degli interventi e co-gestione delle risorse
Indicatori qualitativi di risultato: valutazione degli stakeholders coinvolti
Previsione
di spesa
TOTALE
di cui
risorse
comunali
di cui
risorse
regional
i (Fondo
sociale
locale +
Fondo
10. Piano
finanziario:
euro
218.068,64
10.000,00
42
di cui di cui
risors FRNA
e
region
ali
(altri
fondi)
di
cui
Fon
do
nazi
onal
e
di
cui
Fon
do
sanit
ario
regi
di cui
risorse da
altri soggetti –specificar
Ipotesi assegnazione da
Fondazione Cariparma
all’interno del Progetto
SMS: € 161.228,64
Forum Solidarietà (CSV)
8.000,00
Progetto Link
7.400,00
Coop. Soc. Il Cortile e
Ass. Gruppo Amici
2.500,00
Parrocchia di Fontevivo
3.000,00
Coop. Soc. Gruppo
Scuola
3.000,00
Comuni vari
22.940,00
SMS & FAMILY
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 13
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□X
□X
X
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
43
Altro
X
INTERVENTO/PROGETTO:
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1.
Proseguire un processo volto a realizzare azioni ed eventi attraverso cui mobilitare relazioni positive nelle
famiglie e tra le famiglie, ponendo i nuclei familiari al centro di un processo di empowerment comunitario che li
veda attori protagonisti e rafforzando - in questo modo - la coesione sociale.
2.
Lavorare sulla marginalità nascosta che definiamo marginalità relazionale prevenendo, là dove mancano le
reti di sostegno famigliare e/o amicale, lo slittamento verso marginalità anche di tipo materiale.
3.
Sviluppare una stretta connessione tra le Azioni di Comunità e i servizi rispondenti ai bisogni delle famiglie
in modo da rendere l’accesso agli sportelli il più naturale possibile e non stigmatizzante.
4.
Sostenere gli obiettivi educativi della famiglia, stimolando nel territorio una riflessione diffusa sui contenuti e
il modello educativo che la comunità adulta vuole proporre alle giovani generazioni.
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale
di realizzazione (di
COOP. SOC. IL CORTILE
Distretto Sociale di Fidenza - Territori comunali di Fidenza, Salsomaggiore T.,
Fontanellato, Trecasali, Sissa, Busseto
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
nominativo e recapiti
Roberta Callegari
C/o centro per le famiglie SMS & Family - Via Milano, 24 Salsomaggiore Terme tel 0524578977
Cell 3495122556
4. Destinatari
Famiglie, insegnanti, adulti che ricoprono funzioni educative
dell’intervento:
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
•
OfficineSMS, sia per la realizzazione di iniziative/progetti comuni, sia per la
supervisione di alcune equipe di operatori su temi quali marginalità/dipendenza;
•
le politiche legate alla integrazione degli immigrati. Lavoro sinergico con le azioni
messe in campo dal comune di Fidenza per la costituzione di un “Centro interculturale”.
Progettazione congiunta della Festa dei Popoli, prevista quale Azione di Comunità per
giugno 2010
•
Progetto Oratori e Oratori Insieme
•
Progetto Lotta alle Nuove Povertà
SMS&FAMILY sarà strutturata come AREA AZIONI DI COMUNITA’ del Centro per le
Famiglie del Distretto di Fidenza.
In coerenza con la metodologia del Lavoro di Comunità, SMS&Family si focalizzerà sulla
famiglia-risorsa, ossia una famiglia che non necessita solo di servizi, ma che porta una
istanza, pone domande e problemi aperti, che - attraverso il suo interrogare il servizio aiuta nella lettura dei problemi sociali, co-costruisce la definizione dei problemi, magari di
alcuni problemi nuovi e complessi ancora poco esplorati. In quest’ottica le famiglie sono
risorsa perché partecipando alla costruzione dei problemi veicola ipotesi di
frontreggiamento oppure crea connessioni con alte famiglie fra ambiti di prossimità
Questa metodologia ci permetterà di:
•
sostenere un processo volto a realizzare azioni ed eventi attraverso cui mobilitare
le relazioni positive nelle famiglie e tra le famiglie, ponendo i nuclei familiari al centro di un
processo di empowerment comunitario che le veda attori protagonisti, e rafforzare in
questo modo la coesione e l’inclusione sociale.
•
sviluppare una stretta connessione tra le azioni di comunità e i servizi rispondenti
ai bisogni delle famiglie in modo da rendere l’accesso agli sportelli il più naturale possibile
e non stigmatizzante. Attraverso un lavoro sempre maggiore sul territorio e su tutti gli attori
44
della comunità avviare e implementare gli accessi allo sportello di ascolto
•
promuovere la solidarietà tra le famiglie e potenziare i legami tra la famiglia e la
comunità di appartenenza
•
strutturare percorsi di formazione sempre più aderenti alle necessità delle famiglie
Nello specifico e in continuità con l’anno 2009, l’Azione prevede:
implementazione di una Mailinglist tra le famiglie che nel 2008/2009 hanno dato
la disponibilità a lasciarsi coinvolgere in Azioni di Comunità;
- attivazione sui diversi territori delle “famiglie nodo” incontrate nel 2008/2009 per
realizzare insieme a loro laboratori interculturali e intergenerazionali, intesi quali “percorsi
di vicinanza” (gli oggetti di lavoro saranno scelti insieme ai destinatari);
- organizzazione della Festa dei Popoli attraverso l’attivazione di laboratori
partecipati di cittadini di diverse etnie (festa prevista per la primavera/estate);
- sostegno a gruppi di famiglie e di adulti che si facciano promotori di progetti di sviluppo
e di inclusione sociale. Prosecuzione del sostegno fornito alla Banca del Tempo di
Fidenza. Progettazione e prima sperimentazione di attività che supportino i bilanci
familiari e diffondano uno stile di consumo equilibrato e consapevole (collaborazione
con Banca dell’Oggetto del Porgetto Lotta alle Nuove Povertà)
- “Ascolto sulla soglia”: mantenimento di un servizio d’ascolto per singoli adulti e
famiglie, attivabile su richiesta e caratterizzato dalla prossimità al cittadino, poiché
promosso e attivato a latere dei percorsi di comunità. I momenti di counseling saranno
gestiti in stretta connessione con i servizi pubblici;
- corso triennale professionale di Shiatsu (docente volontario), finalizzato a formare esperti
di shiatsu attivabili gratuitamente durante le Azioni di Comunità e a supporto dell’ascolto
sulla soglia;
- creazione di percorsi formativi che, riprendendo i bisogni emersi dalle famiglie e da tutte
le figure adulte coinvolte dall’Azione, possano essere proposte a tutto il distretto. Le
attività formative che ne seguiranno saranno organizzate in modo tale da divenire
occasioni di ascolto e confronto tra genitori (ma anche in generale tra insegnanti e/o
adulti di riferimento con ruoli educativi) per far uscire genitori e adulti dall’isolamento e
dalla solitudine che si avvertono di fronte alle situazioni di disagio dei giovani
Partner promotori: Fondazione Cariparma, Diocesi di Fidenza, Forum Solidarietà,
Consorzio di Solidarietà Sociale, Caritas parmense
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Organizzazioni di Terzo Settore promotrici e attuatrici del Progetto SMS sul Distretto
di Fidenza: Agesci Fidenza 1, Agesci Fidenza 2, Associazione Famiglia Aperta di
Castelguelfo, Associazione Genitori di Fidenza, Associazione Gruppo Amici/Casa di
Lodesana, Associazione Il Delfino, Associazione per Affidi, Circolo ANSPI Don Bosco,
Cooperativa Eidè, Cooperativa Gruppo Scuola, Cooperativa Il Cortile, Cooperativa Il
Giardino, Parrocchia di Fontevivo, Parrocchia di Fontanellato, Parrocchia di Noceto,
Parrocchia di Parola, Parrocchia di Pontetaro, Parrocchia di Polesine, Progetto Link.
Amministrazioni comunali
AUSL
8. Risorse umane che Un coordinatore delle attività con competenze pedagogiche e psicologiche
Una equipe multidisciplinare che opera sui diversi territori (Due psicologi, due educatori, un
si prevede di
operatore con competenze nell’ambito della comunicazione e dell’animazione) con orari
impiegare
proporzionati alle attività dei diversi territori
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
1
– Attraverso Azioni di Comunità, costituzione/ampliamento di una rete stabile di
famiglie che autogestiscano piccoli progetti volti al reciproco sostegno e all’inclusione
sociale di nuclei in situazione di emarginazione;
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
2
– aumento della prossimità e flessibilità dei servizi di supporto psicologico rivolti
alla famiglia, in raccordo con le Azioni di Comunità e attraverso una stretta collaborazione
45
fra privato sociale e Servizi Pubblici
3
- Contenimento/supporto delle situazioni di povertà relazionale e materiale;
4 - Nascita di un dibattito diffuso e partecipato, relativo al modello educativo che
comunità adulta vuole proporre alle giovani generazioni
Prevision di cui
e di spesa risorse
TOTALE comunal
i
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario
di cui
di cui
risorse FRN
regional A
i (altri
fondi)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regional
e
la
di cui
risorse da
altri soggetti specificare
Ipotesi
assegnazion
e da
Fondazione
Cariparma
all’interno del
Progetto
SMS
30.384,00
Forum
Solidarietà
(CSV – Lotta
alle Nuove
Povertà)
20.000,00
10. Piano
finanziario:
eur
o
53.384,00
Coop. Soc. Il
Cortile
1.000,00
Ass. Gruppo
Amici
1.000,00
Coo. Soc.
Gruppo
Scuola
1.000,00
46
PROGETTO DISTRETTUALE AFFIDI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 14
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
x□
x□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Immigrati
stranieri
□
x□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
Cura/Assistenza
□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No x□
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □ x
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO DISTRETTUALE AFFIDO (in continuità con l’anno precedente )
OBIETTIVI TRIENNALI DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE:
Sostegno alla fragilità familiare, rafforzare il benessere dei minori, valorizzare le potenzialità della famiglia
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
AZIENDA USL DI PARMA – Distretto di Fidenza in quanto delegata per l’esercizio delle
funzione target 0 - 65
DISTRETTO DI FIDENZA
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
RESPONSABILE DEL SERVIZIO SOCIALE DISTRETTUALE
Dott.ssa Anhai Alzapiedi
[email protected]
47
nominativo e recapiti
tel. 0524- 515511
4. Destinatari
Minori in situazioni di pregiudizio in carico al servizio soc
famiglie affidatarie o famiglie/single interessate all’esperienza di affido
servizi sociosanitari preposti alla tutela dei minori
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Collaborazione con Associazione AxA .
Attivita’ di sensibilizzazione e promozione per la diffusione della cultura dell’affido.
Ricerca di nove famiglie disponibili all’affido.
Incontri per sostenere le famiglie affidatarie anche attraverso il muto-aiuto.
Comuni, Servizi Sociali, Associazione AxA, realta’ associative, reti informali di
solidarieta’,scuole e agenzie educative
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
Associazione AxA , assistenti sociali del distretto
si prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
Aumento delle richieste di informazioni sull’affido
Aumento delle famiglie disponibili all’affido
relazione a indicatori
Disponibilita’ a nuove forme di accoglienza
regionali/distrettuali (da Prevalenza degli affidi su altre forme di accoglienza in caso di allontanamento di minori
esplicitare)
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
3.000,00
3.000,00
48
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
COMUNITA’ PARTECIPANTE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 15
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□X
□X
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□X
Prevenzione
Cura/Assistenza
□X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □ X
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e
accoglienza in
domiciliarità □
un Fondo comune □
lavoro d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: COMUNITA’ PARTECIPANTE – nuova progettualità
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
AUSL di Parma – Dipartimento delle Cure Primarie – Salute Donna – Spazio Giovani
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza – in specifico nel Comune di Roccabianca
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
49
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Dott.ssa Elisa Violante (operatore tecnico di strada)
c/o Spazio Giovani, via Melloni 1/b – 43121 PARMA
tel. 0521 393337/3368
email: [email protected]
sito internet: http://spaziogiovani.ausl.pr.it
Giovani dai 14 ai 20 anni
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Premessa:
6. Azioni previste
La partecipazione alla vita locale, la possibilità di attingere a risorse territoriali, l’esigenza
di trovare luoghi di interazione informale sono emerse come richieste da parte della
popolazione giovanile del Comune, soprattutto della fascia di età compresa tra i 14 anni e
i 18 anni, età che vive una realtà relazionale piuttosto locale, a causa della scarsa fruibilità
di mezzi di trasporto verso luoghi più appetibili a livello di strutture predisposte per il
divertimento sia pubbliche che private. La mobilità ridotta, sia pubblica (pochi mezzi a
disposizione) che privata (molti ragazzi sono minorenni e pertanto sprovvisti di patente di
guida), rende quasi obbligatorio lo stazionamento nelle poche attività presenti sul territorio,
come bar, e non permette una progettualità più legata ai desideri e bisogni della fascia di
popolazione che va dalla fine della scuola media inferiore fino al termine di quella
superiore (età, quest’ultima, che vede il conseguimento della patente di guida). Uno degli
obiettivi prioritari è il lavoro di comunità che possa stimolare una partecipazione attiva dei
giovani, che possono attingere alle risorse strutturali ed economiche che
l’Amministrazione comunale può mettere a disposizione attraverso progettualità sinergiche
finalizzate alla promozione del benessere giovanile attraverso una cittadinanza attiva.
Promuovere, in primis, la diffusione di relazioni interpersonali tra ragazze e ragazzi e la
possibilità di trovare uno spazio creativo di aggregazione. Lo spirito di fondo che anima il
progetto è quello di rendere protagonisti le ragazze ed i ragazzi già nelle fasi di
progettazione e non solo nella realizzazione di particolari azioni. L'ampio margine di libertà
che viene garantito potrebbe permettere una crescita culturale ed una acquisizione di
competenze in senso orizzontale, tra pari, con l'aiuto delle figure adulte ritagliate in un
ruolo di facilitatori. Un passo indietro che permettebbe ai ragazzi di confrontarsi in modo
attivo con la propria realtà e di formarsi modelli organizzativi spendibili anche nel futuro.
Obiettivi:
Promozione della salute fisica e psicologica attraverso un rapporto diretto con le
istituzioni e i servizi.
Promozione e formazione di associazioni e gruppi spontanei giovanili motivati a
sviluppare azioni sulle tematiche della cittadinanza attiva.
Promozione di empowerment e di cittadinanza attiva capace di accedere alle
risorse territoriali per creare opportunità di riflessione, incontro e scambio tra i cittadini
della fascia di popolazione giovanile.
Informazione sugli effetti di uso-abuso di sostanze, sulle infezioni da HIV e MST,
nelle fasce delle popolazione più giovani e in quella generale.
Informazione sui comportamenti a rischio legati alla guida in stato di ebbrezza, o
sotto l’effetto di altre sostanze, e le relative sanzioni del Codice della Strada.
Rendere i giovani maggiormente consapevoli delle proprie azioni e protagonisti
della diffusione di una cultura fondata sulla sicurezza e sul benessere.
Azioni:
•
Costituzione di un tavolo tecnico tra Comune, AUSL, adulti di riferimento, giovani,
realtà associative e sportive, …
•
Mappatura dei luoghi di aggregazione giovanile, formali ed informali con una
metodologia socio-antropologica.
•
Contatto con le ragazze ed i ragazzi della fascia di età di riferimento.
50
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
•
Focus group con i ragazzi.
•
Progettazione da parte dei ragazzi, con l’aiuto degli operatori, di uno strumento,
ad esempio un questionario, che possa indagare i sogni e desideri dei giovani e gli stili di
vita.
•
Raccolta dati ed analisi.
•
Report finale.
•
Costituzione gruppo di progetto composto da ragazze e ragazzi.
•
Coinvolgimento della comunità per la progettazione e realizzazione da parte delle
ragazze e dei ragazzi di almeno un evento finale (organizzazione di una festa, o
realizzazione di un filmato, o produzione di un video musicale, o scrittura di un opuscolo, o
programmazione di serate aperte alla cittadinanza locale, o progettazione di spazi dedicati
ai giovani, ecc.)
AUSL di Parma: Dipartimento Cure Primarie – Salute Donna - Spazio Giovani e Servizio
Sociale (funzioni delegate) del Distretto di Fidenza
Comune di Roccabianca
Due operatori: uno strutturato per 4 ore settimanali ed uno in borsa di studio per 4 ore
settimanali.
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
•
Maggiore conoscenza e accessibilità dei servizi da parte della popolazione
giovanile del distretto grazie alla collaborazione attiva con gli operatori.
•
Maggiore consapevolezza da parte della popolazione giovanile dei propri desideri
e bisogni che rende, in caso di bisogno, la domanda di aiuto da rivolgere ai servizi più
esplicita ed articolata.
•
Maggiore capacità di fruire di risorse informali e della comunità locale da parte
della popolazione giovanile per il proprio benessere (numero incontri gruppi di progetto).
•
Creazione di uno o più eventi, all’interno della progettualità locale, finalizzati alla
partecipazione della fascia di età di interesse sulle tematiche del benessere giovanile
(promozione della salute, prevenzione dei comportamenti a rischio, ecc.).
•
Collaborazione permanente con l’Amministrazione Comunale (numero incontri del
gruppo tecnico).
•
Fruizione di spazi pubblici dedicati.
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
0
0
0
51
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
0
0
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
0
0
0
CENTRO PER LE FAMIGLIE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 16
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
x □
infanzia
e
adolescenza
x
□
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì x
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Centro per le famiglie……in continuazione con l’anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
Supporto alla genitorialità
Contrastare l’isolamento delle famiglie
Rafforzare il lavoro sulla famiglia vista come risorsa della collettività
1.Soggetto capofila
Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distrettuale
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
52
ALTRE
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
nominativo e recapiti
ANAHI ALZAPIEDI
Via Berenini 151 –
Tel. 0524 - 515511
[email protected]
4. Destinatari
Famiglie del Distretto
5. Eventuali
Politiche sanitarie
Politiche sociali d prevenzione
Politiche educative
Politiche sportive e ricreative
Politiche abitative e di urbanistica
Il progetto che ha preso avvio nel 2009 con le seguenti azioni:
Condivisione degli obiettivi del Centro con tutti i soggetti interessati
Mappatura delle azioni già presenti nel territorio del Distretto che possono già
essere inserite nelle attività del Centro.
Contatti con l’Assessorato regionale alle politiche sociali per comprendere gli
adempimenti necessari
Nel 2010-sono previste le seguenti azioni:
Individuazione del luogo fisico dove ubicare il Centro e sua predisposizione.
Individuazione del responsabile del Centro
Progettazione delle attività iniziali del Centro con tutti gli attori coinvolti
Scambio di esperienze con altri Distretti della regione che già hanno avviato
questa esperienza.
Le attività iniziali del Centro saranno:
Front office per accoglienza
Sportello informa famiglie
Spazi di socializzazione
Progetti d'integrazione con altri Servizi territoriali dedicati al sostegno e alla promozione
della genitorialità
Mediazione familiare
Raccordo con i progetti dei Piani di Zona :SMS Family,Progetto Oratori
Comuni del Distretto,Azienda USL,Terzo Settore, Scuola
dell’intervento:
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
1 Coordinatore del Centro
1 operatore per il front office
impiegare
9. Risultati attesi in
Apertura del Centro entro il 2010
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione di cui
di spesa
risorse
TOTALE
comunali
10. Piano
finanziario:
euro
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
da
Fondazione
Cariparma
Forum
Solidarietà
Organizzazioni
Promotrici
30.384
20.000
3.000
76.384,00 23,000,00
53
SISTEMA DI EMERGENZA PER LA TUTELA DEI MINORI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 17
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
x□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune X
d’èquipe □
emergenza x
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Sistema di emergenza per la tutela dei minori
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Cura dei minori in situazioni di rischio conclamato
Cura delle situazioni di incuria grave, maltrattamento, abbandono violenza vissuta o assistita, devianza
ecc.
Garantire un sistema di cura e di protezione in caso di emergenza
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
54
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
Responsabile Servizio Sociale
Dott.ssa Anahi Alzapiedi
Via Berenini 151 – 43036 Fidenza
Te 0524- 515511
[email protected]
-Minori del Distretto che vivono situazioni di incuria grave e/o maltrattamento per i quali il
Tribunale dispone il collocamento in struttura
-Giovani del Distrettoche terminano il percorso in struttura ma per i quali è ancora
necessario un intervento di tutela e di accompagnamento
Politiche sanitarie
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
- Progetti individualizzati per alcuni ragazzi che hanno compiuto la maggiore età , ma che
necessitano di un accompagnamento per raggiungere l’autonomia
- Individuazione presso le strutture del territorio di posti in emergenza per le fasce di età
0/9 10/18
- Implementare il fondo distrettuale già esistente che garantisce la gestione unificata degli
oneri relativi all’accoglienza dei minori temporaneamente allontanati dai propri nuclei
familiari.
Servizio Sociale Distrettuale
Strutture di accoglienza del territorio
Assistenti sociali del Distretto
Educatori del Distretto
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
- Miglioramento del sistema di accoglienza distrettuale
- Aumento della possibilità di accedere a posti di emergenza in strutture di accoglienza per
minori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Previsione
di spesa
TOTALE
10. Piano
finanziario:
euro
183.987,00
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
183.987,00
55
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
Area d’intervento:
AREA ADULTI
TAVOLO IMMIGRAZIONE, ASILO, LOTTA ALLA
TRATTA
Il fenomeno dell’immigrazione nel Distretto di Fidenza é in costante aumento, come si evince anche dal Rapporto
provinciale sull’immigrazione 2009, dal quale risulta che nell’ultimo anno si é verificata una maggiore accelerazione
in questo Distretto in rapporto agli altri Distretti della provincia. La presenza dei cittadini non italiani si attesta sul
10,2% di cui la popolazione immigrata per il 98% ha meno di 65 anni in relazione al 77% della popolazione totale di
pari fascia di età.. Il picco di maggior presenza che per la popolazione totale si attesta nella fascia di età 40-44, in
quella straniera si abbassa a 30-34. Negli ultimi 5 anni i cittadini immigrati sono aumentati del 103,7% (2004-2009).
Ai dati riportati si aggiunga che il 58,4% sono donne.
In relazione a quanto esplicitato sopra, si può affermare che il fenomeno dell’immigrazione nel nostro Distretto sta
diventando stabile, elemento confermato anche dalla presenza degli alunni stranieri nelle scuole dell’obbligo.
Nell’anno scolastico 2007/2008 il numero di alunni stranieri é stato di 1287 (25%), mentre nell’anno scolastico
2008/2009 di 1429 (25,2%).
Sono in aumento anche i giovani nelle scuole superiori, questo a dimostrazione che siamo in presenza di un
fenomeno di immigrazione di seconda generazione.
I dati di accesso al Servizio Sociale dei cittadini immigrati ci confermano la stabilità dell’immigrazione, ma anche la
necessità di continuare a mantenere Servizi di prima accoglienza sia per il continuo arrivo di famiglie di recente
immigrazione, sia per il permanere di alcuni nuclei in situazione di indigenza.
La popolazione immigrata é anch’essa duramente colpita dalla crisi economica, ed inoltre maggiormente
penalizzata in quanto spesso priva di rete famigliare di supporto.
I soggetti istituzionali e del terzo settore interessati alla problematica sono chiamati a creare maggiori sinergie di
intervento, cercando di ottimizzare le risorse sia economiche che umane, attraverso la costituzione di protocolli
operativi, affinché gli interventi siano il più possibile integrati, supportati per evitare inutili sovrapposizioni.
Il percorso metodologico che ha guidato la preparazione dell’Attuativo 2010 é stato quello di:
1.
rivedere i Progetti in essere, analizzando i risultati ottenuti
2.
condividere le priorità espresse dal D.R. 2078:
Aree da sviluppare
Alfabetizzazione
Interventi di sostegno all’apprendimento della lingua italiana per stranieri adulti con corsi strutturati secondo quadro
comune europeo R(98)6.
Tre livelli a seconda le competenze d base. Particolare attenzione al fabbisogno formativo delle donne straniere.
Accesso ai servizi
Utilizzo dei mediatori culturali nei servizi per facilitare: la ricognizione dei bisogni, l’ottenimento di adeguate
prestazioni
Esperienze di mediazione territoriale e di comunità in ambiti ricreativi, abitativi, lavorative anche attraverso le reti
civiche esistenti
Informazione, orientamento contrasto al razzismo e alle discriminazioni
Qualificare e ottimizzare anche con accordi sovrazonali la rete degli sportelli specializzati già esistenti in
collaborazione anche con gli sportelli sociali
Sviluppare azioni educative e promozionali di contrasto alle discriminazioni
Definizione del sistema locale antidiscriminazione ( nodi raccordo e nodi antenna - almeno un nodo raccordo in
ogni zona sociale.
Azioni di comunità
Interventi formativi e accoglienza per richiedenti asilo
Azioni pubbliche di informazione orientamento
Valorizzazione delle diverse identità culturali
Sostegno e confronto con Ass. di cittadini stranieri
Interventi volti a favorire strumenti interculturali per garantire partecipazione di alunni e famiglie al percorso
scolastico
56
3.
Rileggere le progettazioni rispetto ai bisogni triennali:
Obiettivo triennale di tutte le azioni è quello della integrazione a tutto campo dei cittadini migranti attraverso:
✔
La conoscenza della lingua italiana
✔
Qualificazione degli sportelli di tutela legale e informativa e la rete antidiscriminazione
✔
Il sostegno all'accesso ai Servizi Sociali e Sanitari
✔
La promozione di percorsi di socializzazione, aggregazione e partecipazione
✔
La strutturazione di reti di accoglienza
✔
La promozione di tematiche dell'intercultura
Il consolidamento e ampliamento dell'accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo.
4.
Accorpare i Progetti in base alla medesima tipologia di intervento
5.
Inserire modifiche maggiormente aderenti sia ai bisogni emersi, che alle disposizioni (priorità e
D.R. 2078)
6.
Inserimento di azioni di monitoraggio e indicatori di valutazione (qualitativi e quantitativi)
7.
Rendere il Tavolo luogo di studio e di condivisione permanente attraverso micro gruppi di lavoro
rispetto alla tipologia d’intervento.
57
I COLORI DELL’ORIZZONTE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 18
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
infanzia
e Giovani
adolescenza
Anziani
Disabili
Immigrati Povertà e
stranieri
Esclusione
X sociale
Salute
mentale
Dipendenze
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del Prevenzione
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Cura/Assistenza
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
un Fondo comune X
emergenza x
d’èquipe □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: I COLORI DELL'ORIZZONTE (in continuità di attività in corso a partire dall'anno
2001)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
favorire l’integrazione dei cittadini stranieri adulti attraverso la conoscenza della lingua italiana;
favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari;
favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione;
creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico,
dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri
1.Soggetto capofila dell’intervento
COMUNE DI FIDENZA
(Comune, forma associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di realizzazione Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine
Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense,
(di norma distrettuale,specificare in
Soragna,
caso diverso se subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente dell’intervento:
CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE per l'istruzione degli adulti
(C.T.P.) di San Secondo Parmense, con sede a San Secondo Parmense in
58
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
8. Risorse umane che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in relazione a
indicatori regionali/distrettuali (da
esplicitare)
p.le Bernini 11 - REFERENTE prof.ssa Maria Angela Sardella (coordinatore
tecnico
progetto)
tel.
0521/872151
fax
0521/371004
e-mail
[email protected]
cittadini stranieri immigrati adulti, non in possesso, a vari livelli, della
conoscenza della lingua italiana residenti e/o domiciliati nei Comuni di
Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense,
Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense e Soragna
politiche scolastiche
politiche della sicurezza e della coesione sociale
1. organizzazione di n. 20 corsi di apprendimento della lingua italiana,a vari
livelli, nei Comuni interessati dal progetto
2. organizzazione di n. 2 corsi finalizzati alla preparazione per sostenere
l'esame CILS per la certificazione della lingua italiana
3. fornire nozioni di educazione civica
4. coordinamento e segreteria delle varie attività del progetto, da svolgersi
presso la sede centrale del CTP a San Secondo Parmense
5. diffusione di materiale informativo sugli sportelli di consulenza giuridica e
sulle attività di prevenzione del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di
Fidenza, in materia di sicurezza del lavoro, di igiene nei luoghi di vita e di
lavoro e di prevenzione delle malattie infettive, nonché sulla attività dello
Spazio Salute Immigrati
6. implementazione del centro di documentazione
Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine
Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense
Soragna;
Centro Territoriale Permanente per l'istruzione degli adulti (CTP) di San
Secondo Parmense;
CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e
provincia) - ONLUS di Parma;
Servizio Sociale Distrettuale;
Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di
Parma.
n. 1 coordinatore tecnico; n. 1 dirigente scolastico; n. 1 dirigente
amministrativo; n. 1 docente alfabetizzatore in organico al CTP; n. 1
docente interno CTP x 2 ore settimanali (corso CILS); n. 5 esperti per corsi
di alfabetizzazione
1.certificazione di competenza linguistica;
2. sviluppo e ampliamento delle possibilità di inserimento sociale e
lavorativo degli iscritti ai corsi;
3. maggiori strumenti per esercitare l diritto di cittadinanza attiva;
4. organizzazione di n. 20 corsi, per 2 ore settimanali, di alfabetizzazione
per adulti, da distribuire nei Comuni coinvolti a seconda delle domande di
iscrizione, nel corso dell'anno scolastico 2009/2010;
5. organizzazione di n. 2 corsi, per 2 ore settimanali, per la preparazione
all'esame CILS, uno a San Secondo Parmense e uno a Fidenza, nel corso
dell'anno scolastico 2009/2010;
6. almeno 2 incontri del Gruppo di indirizzo e di coordinamento, composto
dal coordinatore tecnico, dagli Assessori ai Servizi Sociali e/o alla
Partecipazione degli Enti coinvolti, dai rappresentanti di CIAC e di ENAC,
dai rappresentanti del Servizio Sociale Distrettuale e del Dipartimento
Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza;
7. iscrizione di almeno 300 cittadini stranieri adulti ai 22 corsi nel periodo
indicato ai precedenti punti 1. e 2.;
8. monitoraggio attraverso un questionario sul grado di soddisfazione dei
partecipanti ai corsi;
9. numero di certificazioni di competenza linguistica, rilasciate dal Centro
Territoriale, stabilita secondo i descrittori del quadro comune europeo;
10. i dati relativi al numero delle certificazioni rilasciate e al grado di
soddisfazioneemerso dai questionari saranno resi visibili nella relazione
finale.
59
10. Piano finanziario:
Previsione di di
cui di
cui di
cui di
cui di
cui Eventuali
spesa
risorse
risorse
FRNA
Fondo
Fondo
risorse altri
totale**
comunali regionali (risorse nazionale sanitario soggetti (da
(Fondo regionali) NA
regionale specificare)
sociale €
€
locale e
€
€ 30.000
Fondo
da CTP di
San
famiglia)
Secondo
Parmense
euro49.000,00
19.000,00
60
30.000,00
IMMIGRAZIONE ASILO E CITTADINANZA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 19
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
x
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: IMMIGRAZIONE, ASILO E CITTADINANZA (in continuità di attività in corso a
partire dall'anno 2002)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
qualificare e rafforzare la rete territoriale degli sportelli di tutela legale;
definire e mantenere una rete di competenze giuridiche sul tema immigrazione, asilo e cittadinanza estesa
ai territori dei Comuni proponenti con la sedimentazione delle relazioni all’interno del sistema;
garantire l’integrazione degli sportelli con la rete dei servizi socio-sanitari;
consolidare la rete antidiscriminazione per motivi etnici e razziali;
favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari;
favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione;
creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico,
dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale
DISTRETTO DI FIDENZA
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
61
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) ONLUS, con sede a Parma in viale A. Toscanini n. 2/a - REFERENTE dott. Emilio Rossi
(coordinatore tecnico progetto) tel. 0521/503440 fax 0521/507529 e-mail
[email protected]
1) cittadini stranieri immigrati, in particolare adulti, residenti e/o domiciliati nei Comuni di
Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca,
Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali e Zibello,
nonché rifugiati e richiedenti asilo;
2) funzionari degli enti locali (Comuni, Provincia, Provveditorato, Azienda USL, forze di
polizia) e del privato sociale, in particolare impiegati nei settori Immigrazione, Politiche
Sociali e Sanità, per quanto riguarda la tutela e la salvaguardia dei diritti dello straniero.
L’importanza di tale gruppo destinatario risiede nella loro implicazione in procedure
amministrative che riguardano direttamente gli immigrati, i rifugiati, i profughi e i richiedenti
asilo ed il loro diritto di avere accesso ai servizi pubblici e all’informazione;
3) funzionari e delegati sindacali, degli uffici di collocamento per quanto riguarda le
questioni inerenti il diritto al lavoro e alle pari opportunità fra cittadini italiani e stranieri.
4) cittadini immigrati, rifugiati, richiedenti asilo che potranno beneficiare di una maggiore
informazione e conoscenza dei loro diritti che verrà fornita ai destinatari diretti, coinvolti
direttamente nella loro assistenza.
5) cittadini italiani che si rivolgono allo sportello per un aiuto nell’espletamento delle
pratiche burocratiche.
politiche della coesione sociale e Programma Regionale contro le discriminazioni.
Il Progetto intende supportare e consolidare le politiche di integrazione sociale rivolte ad
immigrati nelle realtà locali dei Comuni, sostenendo l’acquisizione da parte degli operatori
dei servizi:
- di conoscenze rispetto alle diverse forme di organizzazione socio-culturale dei cittadini
migranti; di competenze nel favorire percorsi di dialogo sulle regole e sulla cultura tra la
popolazione locale e la popolazione immigrata;
- di informazioni ed approfondimenti utili a realizzare programmi che prevengano conflitti e
problematiche sociali e favoriscano incontro e convivenza.
Il Progetto inoltre sostiene e realizza le attività previste nell’ambito del Programma
Regionale contro le discriminazioni; gli sportelli comunali, nel quadro della progettazione
Regionale e Provinciale, sono stati individuati come punti di accesso, segnalazione,
consulenza ed intervento per cittadini stranieri vittime di episodi di discriminazione.
1. consolidamento delle competenze dei referenti locali, oltre che con il supporto degli
operatori di CIAC, anche con l'organizzazione di seminari di aggiornamento professionale
sulle materie giuridiche legate all'immigrazione
2. presenza di un operatore qualificato di CIAC negli sportelli comunali, per 4 ore
settimanali negli sportelli di Fidenza e di Salsomaggiore Terme, per 2 ore settimanali negli
sportelli di Busseto, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca, San Secondo
Parmense, Sissa, Soragna e Trecasali, per 2 ore ogni 15 giorni negli sportelli di Polesine
Parmense e di Zibello
3. svolgimento delle funzioni di nodo antenna della rete antidiscriminazione per motivi
etnici e razziali promossa dalla Regione Emilia-Romagna in ognuno dei 13 sportelli
comunali
4. coordinamento e segreteria delle varie attività del progetto, da svolgersi presso la sede
centrale di ENAC a Fidenza
5. servizio settimanale di consulenza legale gratuita, presso la sede centrale di CIAC a
Parma, effettuato da un gruppo di avvocati e di operatori del diritto, esperti nella
legislazione relativa alla posizione dello straniero nel territorio italiano
6. diffusione di materiale informativo sui corsi di alfabetizzazione e sulle attività di
prevenzione del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza, in materia di
sicurezza del lavoro, di igiene nei luoghi di vita e di lavoro e di prevenzione delle malattie
infettive, nonché sulla attività dello Spazio Salute Immigrati
7: Aggiornamento professionale sulle materie giuridiche legate all’immigrazione, rivolti ad
operatori degli organi e uffici pubblici e degli enti privati che hanno rapporti abituali con
stranieri o che esercitano competenze rilevanti in materia di immigrazione, con riferimento
alla continua evoluzione della normativa dell’immigrazione. L’aggiornamento professionale
62
potrà essere organizzato in collaborazione con altri distretti, enti di formazione, ecc., in
modo comunque da realizzare la formazione ed ottimizzare le risorse;
8. Individuazione e promozione di prassi positive che semplifichino ed agevolino il rapporto
dei cittadini stranieri con la pubblica amministrazione, nella logica di favorire percorsi
corretti di fruizione dei servizi;
Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca,
Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali;
Unione Civica Terre del Po, composta dai Comuni di Polesine Parmense e Zibello;
Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanità della Provincia di Parma;
CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) ONLUS di Parma;
7. Istituzioni/attori
ENAC Emilia-Romagna;
sociali coinvolti
Centro Territoriale Permanente per l'istruzione degli adulti (CTP) di San Secondo
Parmense;
Servizio Sociale Distrettuale;
Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di Parma;
A.S.G.I. (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione);
ANOLF CISL e Ufficio Immigrati CGIL;
altre associazioni di volontariato.
8. Risorse umane che n. 1 coordinatore tecnico; n. 2 operatori sportello di CIAC; n. 13 operatori comunali;
si prevede di
avvocati e operatori del diritto
impiegare
1. apertura sportello per 4 ore alla settimana a Fidenza e a Salsomaggiore Terme ;
apertura sportello per 2 ore alla settimana a Busseto, Fontanellato, Fontevivo, Noceto,
Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali; apertura sportello per 2
ore ogni 15 giorni a Polesine Parmense e a Zibello
2. almeno 2 incontri del Gruppo di indirizzo e di coordinamento, composto dal coordinatore
tecnico, dagli Assessori ai Servizi Sociali e/o alla Partecipazione degli Enti coinvolti, dai
rappresentanti di ENAC e del CTP, dai rappresentanti del Servizio Sociale Distrettuale e
9. Risultati attesi in
del Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza;
3. almeno 3.000 accessi di cittadini stranieri agli sportelli nel periodo indicato al precedente
relazione a indicatori
punto 1.
La cadenza dei monitoraggi sarà annuale
regionali/distrettuali
Indicatori:
(da esplicitare)
o
numero contatti (primi accessi e ritorni)
o
numero utenti
o
numero consulenze fornite
o
tipologie di bisogni
o
provenienze geografiche utenti
o
numero situazioni multiproblematiche
o
numero e modalità invii c\o altri servizi
o
numero e modalità segnalazioni Servizi Sociali
Previsione Di
cui Di
cui Di
cui Di cui Di
cui Di
cui Di cui risorse
risorse
di spesa risorse
risorse FRNA Fondo
Fondo
da altri soggetti
10 Piano finanziario
TOTALE comunali regionali
regionali
Nazionale Sanitario - specificare
(Fondo
(altri
NA
regionale
sociale
locale
+ fondi
Fondo
straordinario
56.000,00
56.000,00
63
SPORTELLO IMMIGRATI - MEDIAZIONE LINGUISTICA E INTERCULTURALE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 20
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□X
Prevenzione
X
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
64
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO:
SPORTELLO IMMIGRATI - MEDIAZIONE LINGUISTICA E INTECULTURALE
(lo sportello è in continuità di attività in corso a partire dall’anno 2007 sui PdZ e dal 2003/2004 con fondi
regionali mutuati tramite ENAC ER. L’attività di mediazione presso lo Sportello Immigrati e “a chiamata”
presso i servizi richiedenti dal 2007)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
AZIONE 1:
Lo Sportello Immigrati dovrà interfacciarsi con il nascente Sportello Sociale, pertanto obiettivo prioritario
sarà l’individuazione delle modalità di integrazione degli stessi, nonché la condivisione dell’esperienza
anche con gli altri Comuni del Distretto.
Obiettivi specifici dello Sportello Immigrati:
potenziare l’attività degli sportelli informativi;
garantire l’integrazione degli sportelli con la rete dei servizi socio-sanitari;
consolidare la rete antidiscriminazione per motivi etnici e razziali;
favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari;
favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione;
creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico,
dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri
AZIONE 2
Obiettivo del servizio di Mediazione Linguistica e Interculturale
favorire la conoscenza e la fruizione dei servizi del territorio da parte dell’utenza straniera
favorire la conoscenza degli utenti e dei loro bisogni da parte dei servizi
mediare i bisogni anche in relazione alla cultura di provenienza
facilitare la relazione tra utenti e servizi
supportare l’analisi e la lettura dei bisogni alla luce delle mediazioni erogate
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
DISTRETTO DI FIDENZA
ENAC EMILIA-ROMAGNA, con sede a Fidenza in via J. Milani 18 - REFERENTE
dott.ssa Fiammetta Antozzi (coordinatore tecnico progetto) tel. 0524/512816 fax
0524/512812 e-mail [email protected]
cittadini stranieri immigrati, in particolare adulti, residenti e/o domiciliati nei Comuni di
Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca,
Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali e Zibello
Politiche dell’accoglienza e dell’inclusione sociale.
Progetto Acorè.
Sportello Sociale
Azioni di Sistema
1. Prosecuzione dello Sportello Immigrati, ubicato presso il Comune di Fidenza e rivolto a
cittadini stranieri, per l'offerta di un servizio articolato di accoglienza e di informazione
complessive, nonché di orientamento e di consulenza
2. attivazione, su richiesta, di mediatori interculturali
3. svolgimento delle funzioni di nodo di raccordo della rete antidiscriminazione per motivi
etnici e razziali promossa dalla Regione Emilia-Romagna
4. coordinamento e segreteria delle varie attività del progetto, da svolgersi presso la sede
centrale di ENAC a Fidenza
5. diffusione di materiale informativo
6. partecipazione alla definizione delle modalità operative di integrazione con lo Sportello
Sociale.
7. Condivisione dell’esperienza con gli sportelli di tutti i Comuni del Distretto
Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca,
Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali;
Unione Civica Terre del Po, composta dai Comuni di Polesine Parmense e Zibello;
ENAC Emilia-Romagna;
65
CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di Parma e provincia) ONLUS di Parma;
Centro Territoriale Permanente per l'istruzione degli adulti (CTP) di San Secondo
Parmense;
Servizio Sociale Distrettuale;
Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di Fidenza dell'Azienda USL di Parma
Scuole di ogni ordine e grado afferenti al Distretto di Fidenza
Associazionismo e Centro Interculturale
n. 1 coordinatore tecnico; n. 3 operatore sportello; n. “da definire” di mediatori
8. Risorse umane che
si prevede di impiegare interculturali
Apertura dello sportello per 9 ore alla settimana, a Fidenza per il periodo compreso tra l'1
settembre 2010 e il 30 giugno 2011. In linea con gli anni precedenti si prevedono almeno
200 accessi.
Si declinano gli indicatori di monitoraggio dello Sportello Immigrati, pur non avendo
ancora definito le modalità di integrazione dello stesso con lo Sportello Sociale. Tale
integrazione sarà oggetto di studio e approfondimento, nonchè di individuazione delle
modalità operative.
La cadenza dei monitoraggi sarà semestrale e coinvolgerà il Gruppo di indirizzo e di
coordinamento
Indicatori:
o
numero contatti
o
numero utenti
o
numero consulenze fornite
o
tipologie di bisogni
o
provenienze geografiche utenti
Monitoraggio effettuato insieme al progetto Acorè.
9. Risultati attesi in
Indicatori
o
quante e chi sono le istituzione/associazioni coinvolte nella rete
relazione a indicatori
o
servizi erogati dallo sportello immigrati alla luce dell’integrazione con lo
regionali/distrettuali (da sportello sociale
o
numero di incontri e materiali prodotti per Acorè
esplicitare)
Si prevede di attivare almeno 40 ore di Mediazione Linguistica e Interculturale sul
territorio distrettuale.
Il monitoraggio avverrà:
1) al termine di ciascuna Mediazione andando a rilevare:
o
area linguistico/culturale da mediare
o
servizio che ha richiesto la mediazione
o
numero di ore richieste dal singolo servizio
o
attività che il mediatore ha effettuato
2) al termine del progetto andando a rilevare
o
numero di mediatori coinvolti
o
numero di utenti coinvolti
o
numero di servizio socio/sanitari coinvolti
o
aree linguistico/culturale mediate
o
servizi che hanno richiesto le mediazioni
o
numero di ore di mediazioni effettuate anche suddivise per servizio/
sociosanitario
o
attività effettuate dai mediatori
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale
(altri
NA
regionale soggetti 10. Piano
locale +
fondi)
specificare
finanziario:
Fondo
straordinario)
euro 17.600,00
17.600,00
66
0
0
0
0
0
ACORE’
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 21
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
67
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO ACORE’: VERSO UNA RETE PER L’INTEGRAZIONE/SVILUPPO
AZIONI DI INTERMEDIAZIONE CULTURALE IN AMBITO SOCIO-SANITARIO
Il Progetto ha accorpato i Progetti 2009 (Acoré, L’Integrazione fa la Differenza, Rete “S”, Rete Accoglienza).
Nuovi interventi:
Mappatura e Integrazione dei vari sportelli per Immigrati
Analisi del bisogno d’intermediazione culturale in ambito socio-sanitario
Realizzazione di azioni di intermediazione culturale in ambito socio-sanitario
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Dall’analisi delle peculiarità territoriali si evince in forma evidente che le varie componenti pubbliche e private, oltre
ad essere coinvolte in varie progettualità, sono chiamate sempre più ad acquisire nuove competenze rispetto alla
continua evoluzione delle necessità sociali della popolazione straniera.
Nell’ottica di una risposta coerente alla dinamicità delle situazioni territoriali e in quella della sempre più necessaria
integrazione fra pubblico e terzo settore e fra sociale e sanitario, questo progetto formativo vuole fornire agli
operatori del settore e volontari una logica di lavoro comune, nel rispetto dei singoli ruoli e competenze.
L’intento è quello di fornire elementi normativo-legislativi, occasioni di analisi e definizione del proprio ruolo e
funzioni, occasioni per ragionare insieme per costruire e sperimentare strumenti specifici che possano coadiuvare
l’integrazione e la comunicazione fra i servizi e vari soggetti della rete territoriale; il progetto vuole inoltre costruire
e codificare le connessioni e le collaborazioni sul tema specifico, nonché mappare e integrare su tutto il Territorio
del Distretto di Fidenza gli attuali sportelli di accoglienza per immigrati, analizzare il bisogno di mediazione culturale
e linguistica in ambito socio-sanitario e realizzare azioni di intervento per queste necessità.
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Responsabile Servizi Sociali Distrettuale
Anahi Alzapiedi [email protected] - 0524 515511
dell’intervento:
Area Formazione Servizi Sociali
nominativo e recapiti
Nicoletta Mestieri [email protected] - 0524 515560
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
AZIONE A:
> Servizi Socio-Sanitari:
Salute Donna
Servizio Psichiatrico
Riabilitazione
Ser.T.
Servizi Sociali
> Associazioni di Volontariato
> Centro per l’Impiego
AZIONE B:
> Sportelli immigrati, sportelli comunali, sportelli sociali
AZIONE C/D:
> Operatori socio-sanitari, Associazioni di volontariato
♦ Sportello immigrati
♦ Centro interculturale
♦ Sportello sociale
AZIONE A:
Il percorso è stato suddiviso in tre macrofasi, all’interno di ognuna sono previsti 3
sottoprogetti:
1° MACROFASE: “ BISOGNO FORMATIVO”
Si ritiene fondamentale la necessità di costruire percorsi formativi che siano
strettamente legati ai bisogni espressi dai fruitori degli stessi; per questo motivo si è
prevista una prima fase in cui venga rilevato il bisogno formativo, in tutti i settori presi in
esame come aree di destinazione, attraverso strumenti strutturati e semi-strutturati (es.
questionari, interviste, focus ecc.), analizzati i dati raccolti e a partire da questi costruito
68
il percorso da parte del Gruppo di Coordinamento.
Sottoprogetto A: Rilevazione del bisogno formativo
Obiettivo: Rilevazione bisogno formativo di tutti i soggetti pubblici e di volontariato che si
occupano del tema immigrazione
Sottoprogetto B: Costruzione del percorso metodologico – formativo
Obiettivo: Fornire un percorso formativo dettato e costruito a partire da un bisogno reale
2° MACROFASE: “PERCORSO METODOLOGICO – FORMATIVO”
Il percorso è stato pensato appositamente come “metodologico-formativo”, poiché si
ritiene importante fornire agli operatori, dell’ambito pubblico e del volontariato, sia
nozioni teoriche, sia la possibilità di approfondire ruoli e competenze, nonché costruire
strumenti specifici che possano coadiuvare l’integrazione e la comunicazione fra i
servizi, e fornire a tutti i soggetti una visione capillare delle opportunità presenti sul
territorio.
Sottoprogetto A: realizzazione del percorso metodologico –formativo
Obiettivi:
- Implementare le conoscenze teoriche e pratiche in tema di immigrazione calibrate
rispetto al target dei partecipanti
-Costruire un percorso di integrazione e comunicazione fra i servizi pubblici, le
associazioni di volontariato e le reti già esistenti sul territorio distrettuale
Sottoprogetto B: Valutazione dei risultati formativi e vidimazione degli strumenti
realizzati/condivisi
Obiettivi:
-Costruire strumenti di connessione che facilitino un’integrazione funzionale fra le parti
-Mappatura dei servizi al fine di possedere una conoscenza capillare da parte di tutti i
soggetti delle offerte del territorio distrettuale
Sottoprogetto C. Sperimentazione del percorso metodologico/strumenti
Obiettivo:
Applicazione e verifica operativa del percorso costruito
3° MACROFASE: “PROTOCOLLO D’INTESA”
Si ritiene opportuno, alla fine del percorso, formalizzare quanto realizzato e rendere
operativi gli strumenti costruiti, non solo attraverso la costituzione di un protocollo
d’intesa, ma anche con una restituzione dei risultati a tutti i soggetti ed a i responsabili
dei diversi servizi e settori, al fine di facilitare anche la progettazione futura delle
opportunità del territorio.
Sottoprogetto A: costruzione di un protocollo d’intesa corredato da una parte
metodologica/operativa (risultato del percorso formativo)
Obiettivo:
-Specificare e formalizzare: il ruolo e le peculiari attività delle parti costituenti il
protocollo d’intesa e le modalità di comunicazione e connessione fra esse
Sottoprogetto B. Restituzione dei risultati
Obiettivo:
-Restituire i risultati del percorso ai responsabili e operatori dei servizi interessati e alla
cittadinanza
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
AZIONE B:
In relazione all’Azione, si prevede una mappatura relativa agli sportelli di risposta per
immigrati e uno studio per evitare sovrapposizioni ma rendere unico, semplice e fruibile
l’accesso ai Servizi, l’azione di accoglienza e la strutturazione delle risposte
AZIONE C:
E’ prevista un’azione di analisi sul bisogno d’intermediazione culturale in ambito sociosanitario, utilizzando rilevazioni quali focus o questionari.
AZIONE D :
In base ai risultati dell’Azione C verranno realizzati interventi di sostegno
all’intermediazione culturale in ambito socio-sanitario.
GRUPPO DI COORDINAMENTO (Misto)
•
AUSL
•
Associazioni di Volontariato
•
Comuni
•
Centro per l’Impiego
Operatori direttamente coinvolti
1 Facilitatore interno (Gruppo di Coordinamento)
Volontari Servizio Civile
69
1 Supervisore Interno
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano
finanziario:
AZIONE A:
27)
Costruzione delle modalità/strumenti per la rilevazione del bisogno formativo
28)
Definizione del target di riferimento
29)
Analisi dei risultati
30)
Costruzione del percorso metodologico-formativo:
contenuti
modalità
tempi
indicatori di risultato
scelta docenti/esperti
monitoraggio del percorso metodologico-formativo
valutazione dei risultati
costruzione della bozza di protocollo d’intesa
elaborazione del materiale prodotto dal gruppo in formazione
AZIONE B:
Mappatura degli sportelli (dati numerici, orari, dati di flusso, modalità di risposta,
connessione con i Servizi territoriali).
AZIONE C:
Focus/Questionari di rilevazione del bisogno di intermediazione culturale.
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
Previsione di cui
risorse FRNA Fondo
Fondo
risorse da
di spesa
risorse
regionali
regionali
nazionale sanitario altri
TOTALE comunali (Fondo
(altri
NA
regionale soggetti sociale
fondi)
specificare
locale +
Fondo
straordinario)
euro 17.000,00
17.000,00
70
TERRA D’ASILO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 22
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
x
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
x
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: TERRA D’ASILO / lontani dalla Violenza– ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI
ASILO E RIFUGIATI POLITICI E VITTIME DI TORTURA/VIOLENZA (in continuità con le progettazioni
susseguitesi dal 2002)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Obiettivo generale del progetto è dare attuazione locale al “Diritto di asilo”, realizzando in continuità con le passate
annualità interventi mirati a favorire migliori condizioni di benessere personale e di inserimento sociale di
richiedenti asilo, rifugiati, titolari di protezione umanitaria e sussidiaria presenti sul territorio locale, tramite la
realizzazione di percorsi di accoglienza abitativa, sostegno economico e giuridico, formazione, inserimento
71
occupazionale. In particolare:
1.
Garantire progetti individualizzati di accoglienza e integrazione sociale a richiedenti asilo, rifugiati tramite
percorsi integrati socio-sanitari ed interventi di mediazione interculturale e linguistica;
2.
sostenere persone vittima di tortura o violenza estrema attraverso una risposta multidisciplinare e integrata
di tipo clinico, assistenziale, relazionale e di integrazione sociale, mirata a favorire percorsi di autonomia personale
e la sperimentazione di attività mirate al benessere
3.
definire linee-guida e prassi operative per la presa in carico sociale e sanitaria di soggetti vittime di tortura
e violenza;
4.
promuovere l’ampliamento della rete territoriale a soggetti pubblici e privati con associazioni ed enti attivi
sul territorio sui temi dell’immigrazione per potenziare progressivamente la capacità della rete di intercettare
bisogni e di organizzare adeguate risposte:
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza, Distretto Sud-Est.
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
Dott. Emilio Rossi CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale di
3. Referente
Parma e Provincia - onlus)
dell’intervento:
Sede Legale: V.le Toscanini 2/A – 43100 Parma – tel. 0521/503440
nominativo e recapiti
[email protected]
N.
25 richiedenti asilo e rifugiati politici, vittime di tortura.
4. Destinatari
- operatori sanitari e sociali dei servizi
PROTOCOLLO DI INTESA CIAC-AUSL PARMA (protocollo 83185 del
23.09.2009) “Per la definizione delle modalità operative del coordinamento SocioSanitario e per l’individuazione dei percorsi di cura ed integrazione delle vittime di
tortura e violenza in carico; tra gli obiettivi del coordinamento socio-sanitario regolato
dal protocollo di intesa vi è la “definizione di linee guida per accoglienza, cura e
riabilitazione di vittime di tortura/violenza”, formalizzando l’importanza fondamentale della
definizione di linee guida finalizzate al consolidamento delle prassi di lavoro sperimentate
in questi anni dai servizi territoriali attivi su queste tematiche; il protocollo regola le prassi
di presa in carico socio-sanitaria di rifugiati/rifugiate accolte nei seguenti progetti di Rete:
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
PROGETTO “TERRA D’ASILO”: Ausl Parma (protocollo 71999 del 26\08\08) e
CIAC sono partner del progetto “Terra d’Asilo per l’accoglienza e integrazione di
richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria e umanitaria e la riabilitazione
delle vittime di tortura, progetto di accoglienza inserito nel Sistema Nazionale di
Protezione (SPRAR) e presentato a nome di 27 comuni della Provincia di Parma dal
Comune di Fidenza in qualità di ente capofila, di cui ente gestore è Ciac Onlus; il progetto
offre accoglienza e percorsi individualizzati di supporto e integrazione sociale per 25
persone sul territorio dell’intera provincia di Parma;
PROGETTO “LONTANI DALLA VIOLENZA” Ausl Parma (protocollo 35782 del
21\04\2009) aderisce al progetto “Lontani dalla Violenza: Fondo Europeo per i Rifugiati –
Progetto di realizzazione e condivisione dei servizi territoriali per la presa in carico
integrata delle persone vittime di tortura”, presentato da Ciac, come capofila nazionale di
una rete di enti locali, aziende sanitarie locali e associazioni; (vedi schede allegate)
PROGETTO “PERCORSI DI CURA E BENESSERE PER RIFUGIATI E
RIFUGIATE VITTIME DI TORTURA E VIOLENZA”, Ciac Onlus in sinergia con AUSL
Parma (protocollo 58825 del 4\7\08) ha partecipato il Bando Regionale 455\08 con il
progetto “PERCORSI DI CURA E BENESSERE PER RIFUGIATI E VITTIME DI
TORTURA”, che tale progetto è stato approvato e finanziato con Deliberazione della
Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n° 240 del 2 marzo 2009, ha durata annuale (6
giugno 2009 – 6 giugno 2010) e che prevede la collaborazione tra Ciac Onlus e Ausl
Parma per la realizzazione di percorsi terapeutici socio-sanitari individualizzati abbinati a
laboratori ludici-espressivi (video e teatro) per 12 rifugiati e vittime di tortura;
SPORTELLO PROVINCIALE ASILO: progetto realizzato con protocollo di intesa
tra Ciac e Provincia di Parma che mette a disposizione di 46 comuni della provincia uno
72
sportello informativo di orientamento, tutela legale, assistenza e segretariato sociale
rivolto alla popolazione rifugiata presente nella provincia di Parma, e che nell’anno 2008
si sono rivolte allo SPORTELLO 320 tra rifugiati e richiedenti asilo, provenienti da 29
diversi paesi e che 47 hanno espresso necessità di assistenza rispetto i percorsi di cura e
riabilitazione sanitaria;
“EMILIA ROMAGNA TERRA D’ASILO”, progetto di coordinamento regionale
affidato dalla Regione Emilia-Romagna all’assessorato Servizi Sociali della Provincia di
Parma e che tale coordinamento ha promosso e realizzato il PROTOCOLLO
REGIONALE IN MATERIA DI ASILO E RIFUGIATI;
6. Azioni previste
gli interventi sopra descritti definiscono una strategia complessiva di sperimentazione e
condivisione in sede territoriale di servizi integrati sul tema dell’asilo. Le singole azioni
trovano una cornice nell’attività di informazione, orientamento, consulenza e mediazione
culturale svolte nell’ambito del progetto IMMIGRAZIONE ASILO E CITTADINANZA attivo
attraverso sportelli in tutti i comuni del Distretto.
Sono previste due macro-azioni:
Azione 1: “Terra d’Asilo”: Accoglienza presso strutture di richiedenti asilo, fornitura
servizi di vitto e beni di prima necessità, pocket money; Orientamento ed
accompagnamento ai servizi di assistenza territoriali;Corsi di alfabetizzazione e lingua
italiana; Supporto all’inserimento in percorsi educativi e di istruzione; Disbrigo pratiche
amministrative e legali, servizio di informazione servizio di mediazione e
interpretariato;Supporto all’inserimento lavorativo.Servizio di mediazione e interpretariato.
Orientamento alla formazione ed al lavoro: il reperimento di un'occupazione risulta essere
elemento determinante nel consolidare percorsi di autonomia dei beneficiari del progetto.
Per favorire l'accesso al lavoro, si intendono attivare strumenti differenziati, tenendo conto
delle caratteristiche e competenze individuali: borse lavoro, iscrizione a corsi
professionali, attivazione di tirocini formativi, collaborazione con il centro per l'impiego,
attivazione di contatti con agenzie, cooperative, imprese del territorio.
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Azione 2: “Lontani dalla Violenza”: Progettazione e Realizzazione di interventi sociosanitari integrati finalizzati al conseguimento di condizioni di benessere per i soggetti
vittime di tortura/violenza, comprensivi, laddove necessario, di interventi di mediazione
linguistica ed interculturale; Realizzazione di attività di formazione, aggiornamento,
supporto tecnico ed operativo sulle tematiche relative al diritto dell’immigrazione,
consulenza rispetto a casi giuridici complessi che si pongano all’attenzione degli operatori
sanitari; sostegno e supporto a progetti A.usl su queste tematiche; Realizzazione di
attività di formazione e aggiornamento rivolta al personale sanitario su tematiche relative
all’assistenza a persone straniere in generale ed alla semeiotica, diagnosi, certificazione
ed implicazioni psico-sanitarie degli esiti di tortura e violenza (con specifico riferimento al
tema di genere) in particolare.
Comuni del Distretto, Amministrazione Provinciale, Azienda Usl, associazioni,
Cooperative sociali, enti di formazione
Un Coordinatore di Progetto
Un Operatore Sociale con esperienza nell'assistenza a richiedenti asilo
si prevede di impiegare Un referente Servizio Sociale Ausl
Personale medico e infermieristico Spazio Salute Immigrati
Azione 1: inserimento sociale di almeno 8 rifugiati/richiedenti asilo/titolari di protezione
umanitaria e sussidiaria presenti sul territorio distrettuale, attraverso la definizione di
percorsi individuali di accoglienza, mirati a favorire condizioni di autonomia personale nel
più breve tempo possibile;
Azione 2: definizione di percorsi, interventi e prassi di presa in carico sociale e sanitaria
9. Risultati attesi in
per la cura e riabilitazione di vittime di tortura e violenza estrema. Realizzazione di
almeno un momento formativo sui temi della semeiotica, diagnosi e cura dei traumi da
relazione a indicatori
tortura;
regionali/distrettuali (da individuazione di un referente distrettuale Servizio Sociale Ausl
formalizzazione di una prassi di presentazione e monitoraggio della progettazione
esplicitare)
individualizzata presso Servizio Sociale
rilevazione numero e tipologia di interventi integrati nel periodo di accoglienza
realizzazioni di accordi formali con le realtà del territorio per potenziare le opportunità di
inserimento lavorativo/formazione
- realizzazione di almeno 2 borse lavoro terapeutiche c\o cooperative sociali del territorio;
indicatori:
8. Risorse umane che
73
10. Piano
finanziario:
La cadenza dei monitoraggi sarà semestrale
Indicatori:
o
numero contatti in sportelli distrettuali
o
numero beneficiari accolti
o
numero e tipologia interventi effettuati
o
tipologie di bisogni
o
provenienze geografiche utenti
o
relazione Sprar semestrale e annuale
di cui
Previsione di cui
di cui risorse di cui
risorse
di spesa
risorse
regionali
FRNA
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale
(altri
locale +
fondi)
Fondo
straordinario)
Si prevede
utilizzo
residui
euro
anni
precedenti
74
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
Ministero
dell’Interno
CENTRO INTERCULTURALE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 23
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e Giovani
Anziani
□
Familiari
adolescenza
□
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del Prevenzione
□
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x
Disabili
□
Immigrati
stranieri
x
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO INTERCULTURALE
(in continuità col progetto del Comune di Fidenza “Verso il Centro Interculturale a Fidenza” finanziato da
Fondazione Cariparma e dallo stesso Comune)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
favorire l’integrazione sociale dei cittadini stranieri adulti attraverso percorsi di socializzazione e di
aggregazione;
promuovere le tematiche dell’intercultura;
favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi territoriali socio-sanitari;
favorire la creazione di reti sociali sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione;
creare occasioni e luoghi di incontro, di scambio di informazioni e di confronto tra operatori del pubblico,
dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, di rappresentanti di cittadini stranieri;
incoraggiare la diffusione di esperienze di partecipazione diretta dei cittadini stranieri alla vita delle
comunità locali;
offrire spazi e attrezzature per chiunque abbia esigenza di spazi di ritrovo per attività culturali e di socialità
in senso generale e specifico;
sperimentare forme miste pubblico-privato di gestione di servizi
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di
norma
75
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
euro
Stefano Gandolfi – Via Mentana 18 – Fidenza 335.6893197 (Referente della Rete per il
Centro Interculturale) e-mail [email protected]
cittadini stranieri immigrati e cittadini italiani residenti e/o domiciliati
prioritariamente nei Comuni del Distretto di Fidenza;
organizzazioni del territorio
politiche della formazione e della scuola
politiche culturali
politiche della sicurezza e della coesione sociale
1.
prosecuzione della co-progettazione e realizzazione di azioni di comunità
che coinvolgano persone di varie provenienze, sulla base dell’esperienza già realizzata,
quali attività laboratoriali di cucina, danza, teatro, tradizioni, arte, ecc;
2.
organizzazione di eventi (anche riconducendo a sistema attività previste
da singoli soggetti o progettualità collegate (es. le settimane del migrante, la festa dei
popoli, ecc);
3.
progettazione di uno o più luoghi a partire dalle risultanze dei focus
realizzati dal progetto “Verso il Centro Interculturale” con gli stranieri, con i referenti delle
scuole e con le organizzazioni finora aderenti;
4.
costituzione di un organismo di gestione, sulla base delle esperienze
visitate, a partire dalla formalizzazione della Rete di organizzazioni che finora hanno
aderito al progetto e della Carta d’intenti prodotta;
5.
coinvolgimento di altri partners per allargare la rete;
6.
predisposizione di un piano delle azioni del Centro, individuando fonti di
finanziamento. A questo proposito si segnala che ENAC-ER, appartenente alla Rete e
gestore di “Verso il Centro Interculturale”, in partnership con Comune di Fidenza, Insieme
Coordinamento del Volontariato e Cooperativa Connessioni (era necessaria la firma
digitale) ma con l’adesione di diversi altri diversi soggetti appartenenti alla Rete, tra i quali
il Distretto socio-sanitario di Fidenza, ha presentato al Ministero degli interni, sul Bando
cosiddetto FEI, il progetto VALICO
Comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Roccabianca,
Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali; Unione Civica
Terre del Po, composta dai Comuni di Polesine Parmense e Zibello; Istituti scolastici del
territorio distrettuale; associazioni del Terzo Settore; associazioni culturali e di promozione
sociale; Servizio Sociale Distrettuale; Dipartimento Sanità Pubblica del Distretto di
Fidenza dell'Azienda USL di Parma.
Operatori del pubblico, del privato e volontari
1.
avvio del progetto di luogo;
2.
coinvolgimento di almeno 10 organizzazioni per la formalizzazione della rete;
3.
individuazione della forma di gestione del centro;
4.
organizzazione di almeno 2 eventi interculturali con il coinvolgimento di stranieri
organizzati in associazione o appartenenti a gruppi informali, di almeno 8 provenienze;
5
partecipazione a progetto ACORE’
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti + Fondo
fondi)
specificare
straordinario)
0*
0
0
*
* costo 0 per i Piani di Zona. La partecipazione a Bandi del Ministero degli Interni, per cui il finanziamento richiesto è di 100.000
€, a quello provinciale per la Settimana del Migrante, a quello di Fondazione Cariparma e ad altri eventuali, potrebbe portare sul
progetto somme significative che consentirebbero ottimi risultati. Azioni si stanno comunque già realizzando, ad esempio i
laboratori in preparazione alla Festa dei Popoli, con buona partecipazione sia di stranieri che di italiani, in locali messi a
disposizione gratuitamente dalle parrocchie di S. Giuseppe, S.Michele, Centro Don Bosco, Mensa Caritas, Comune di Fidenza,
ecc, utilizzando le risorse raccolte dalla precedente Festa dei Popoli e altre messe a disposizione dalle organizzazioni aderenti.
Per quanto le attività si svolgano ancora prevalentemente a Fidenza, i partecipanti provengono effettivamente da diversi comuni
del Distretto oltre a Fidenza e Salsomaggiore.
76
Area d’intervento:
AREA ADULTI
POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE
Affrontare il fenomeno della povertà, significa prestare costantemente attenzione ai cambiamenti storici, culturali e
sociali. Attualmente con il termine “nuove povertà”si fa riferimento ad una povertà non più intesa solo come
condizione economica oggettivamente misurabile, ma come senso di insicurezza, di instabilità, di fragilità di
relazioni, di precarietà lavorativa, di insicurezza sociale.
Queste povertà vengono a determinarsi sulla base di fattori di cambiamento, demografico e sociale che si
sviluppano all’interno delle nostre società: l’incremento dei nuclei familiari composti da giovani single, l’incremento
dell’età della prima maternità, l’incremento della proporzione di nascite fuori dal matrimonio, il cambiamento dei
ruoli di genere nelle famiglie, l’incremento dell’incompatibilità dei tempi di lavoro con quelli di cura dei figli,
l’incremento di famiglie monoparentali con figli, la riduzione della mortalità e l’incremento del numero di anziani
sopra i 75 anni.
Legato al termine povertà troviamo quello di “esclusione sociale”che in ambito europeo si riferisce
all’impossibilità, all’incapacità o alla discriminazione nella partecipazione ad importanti attività sociali e personali
per cui l’individuo perde la percezione di appartenenza ad una data comunità.
Gli esclusi sono dunque coloro che non hanno possibilità di accedere alla vita sociale in termini di occupazione,
istruzione e formazione, possibilità di formare una famiglia
L’esclusione sociale é una condizione di deprivazione che si manifesta dunque attraverso una condizione si
svantaggio generalizzato e la somma di più condizioni di disagio dovute all’inadeguatezza delle risorse e ad un
limitato accesso a diverse importanti dimensioni delle attività umane quali educazione, lavoro, famiglia, reti
informali, consumo di beni e servizi, comunità di riferimento e istituzioni pubbliche, vita politica, tempo libero e
svago.
Il concetto di esclusione sociale, prevalentemente legato alla qualità relazionale dei nuovi bisogni sociali, si rivela
dunque molto più dinamico rispetto a quello di povertà e quindi fortemente operativo, con dei contenuti immateriali
oltre che materiali.
Se c’é infatti “esclusione sociale” vuol dire che esiste un “soggetto” che esclude e questa semplice evidenza
cambia drasticamente il volto del “welfare”, che non può più essere unicamente concentrato nelle istituzioni , con
un carattere “riparatorio” o di “tamponamento”; ma che deve, invece, coinvolgere in prima persona la società civile,
non solo in quanto “principale”, responsabile dell’esclusione sociale, ma soprattutto perché unico soggetto in grado
di favorire e rendere possibile l’inclusione e la reintegrazione sociale delle persone afflitte da situazioni di bisogno
spiccatamente ti tipo relazionale.
Il percorso metodologico che ha guidato la preparazione dell’Attuativo 2010 é stato quello di:
8.
Rivedere i Progetti in essere, analizzando i risultati ottenuti
9.
Condividere le priorità espresse dal D.R. 2078:
Aree da sviluppare
♦
Sperimentazione di una specifica misura economica a contrasto con la povertà – la misura non deve avere
carattere assistenziale e sarà limitata nel tempo per sviluppo e autonomia (ISEE 7.500 Euro )
♦
Individuazione nel Distretto di almeno un intervento a bassa soglia che assicuri l’erogazione d prestazioni
in risposta ad esigenze primarie (dormitorio, mensa, fornitura beni di prima necessità , igiene ecc. )
10.
Rileggere le progettazioni rispetto ai bisogni triennali:
Potenziare:
♦
Interventi a bassa soglia
♦
Percorsi abitativi di seconda accoglienza
♦
Interventi di politica abitativa
♦
Percorsi integrati inserimenti lavorativi e sociali
♦
Strumenti finanziari diversificati
♦
Progetti di educazione al risparmio rivolti a famiglie a rischio di povertà
77
♦
11.
Contrastare i fenomeni di violenza sulle donne
Accorpare i Progetti in base alla medesima tipologia di intervento
12.
Inserire modifiche maggiormente aderenti sia ai bisogni emersi, che alle disposizioni (priorità e
D.R. 2078)
13.
Inserire azioni di monitoraggio e indicatori di valutazione (qualitativi e quantitativi)
14.
Rendere il Tavolo luogo di studio e di condivisione permanente attraverso micro gruppi di lavoro
rispetto alla tipologia d’intervento
78
DOVE COMINCIA IL GIORNO E CASA DI ACCOGLIENZA S.PIETRO APOSTOLO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 24
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
.
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: DOVE COMINCIA IL GIORNO E CASA DI ACCOGLIENZA S.PIETRO APOSTOLO
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
Potenziare interventi a bassa soglia.
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
AZIONE A: (Dove Comincia il Giorno)
3. Referente
Silvano Pietralunga Direttore Caritas [email protected] - 335 7441513
dell’intervento:
Nelly Bocchi e Luigina Saglia [email protected] - 0524 524591
79
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
AZIONE B: Casa di Accoglienza S. Pietro Apostolo)
Silvano Pietralunga Direttore Caritas [email protected] - 335 7441513
Marisa Rubini (Associazione Don Camillo Mellini ) [email protected] Via Berzieri 7
– Fidenza – 329 5476746
Donne italiane e straniere in stato di difficoltà
♦
♦
♦
♦
Progetto “Oasi”
Progetto “Lotta alle Nuove Povertà”
Sportello contro la violenza
Strumenti a sostegno: Borse Lavoro e Sussidi
♦ Offerta di alloggio e soddisfacimento dei bisogni primari
♦ Aiuto per eventuali figli minori
♦ Insegnamento della lingua italiana (per donne straniere)
6. Azioni previste
♦ Ricerca di attività lavorative
♦ Promozione del volontariato (proposte di percorsi formativi)
♦ Sostegno nelle varie fasi del percorso
AZIONE A: (Dove Comincia il Giorno)
♦ Caritas
♦ Assistenti Sociali
♦ Distretto di Fidenza
7. Istituzioni/attori
♦ Centro per l’Impiego
AZIONE B: (Casa di Accoglienza S. pietro Apostolo)
sociali coinvolti
♦ Cartitas
♦ Associazione Don Camillo Mellini
♦ Assistenti Sociali
♦ Distretto di Fidenza
♦ Volontari Associazione Don Camillo Mellini
8. Risorse umane che
♦ Volontari Caritas
si prevede di impiegare
♦ Assistenti Sociali
♦ Costruzione di protocolli operativi di collaborazione con i Servizi Sociali
Fidenza
9. Risultati attesi in
♦ Accoglienza abitativa e risposta ai bisogni primari
relazione a indicatori
♦ Definizione di un percorso di recupero dell’autonomia personale
regionali/distrettuali (da
l’acquisizione della lingua italiana
esplicitare)
♦ Ricerca attiva del lavoro
♦ Realizzazione di una convivenza solidale e operosa
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
regionali
risorse
Fondo
di spesa
risorse
FRNA Fondo
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario
sociale locale (altri
NA
regionale
10. Piano
+ Fondo
fondi)
finanziario:
straordinario)
euro
20.000,00
20.000,00
80
Distretto di
attraverso
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
PROGETTO OASI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 25
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
X
Giovani
□
Anziani
□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
□
Dipendenze
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO “OASI”
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
♦
Potenziare interventi a bassa soglia con particolare riferimento alle fasce di popolazione a rischio di
esclusione sociale
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Responsabile Servizi Sociali Distrettuali
dell’intervento:
Anahi Alzapiedi [email protected] 0524 - 515511
nominativo e recapiti
81
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
euro
Donne sole o con figli che si trovano in uno stato di momentanea necessità a seguito di
eventi traumatici seguite o segnalate dal Servizio Sociale
Il Progetto nasce dalle opportunità offerte dalla Fondazione Tanzi di Parma di acquisire e
successivamente cedere in comodato d’uso gratuito al Distretto di Fidenza un
appartamento sito nel Comune di Busseto che potrà ospitare 4 persone circa.
Il Comitato di Distretto nell’accettare la proposta ha destinato questo appartamento
all’utenza femminile che versa in momentaneo stato di bisogno.
♦ Dove Comincia il Giorno e Casa di accoglienza S. Pietro Apostolo
La casa gestita direttamente dal Servizio Sociale delegato, accoglierà donne sole o con
figli che a causa di eventi traumatici (violenza, povertà, abbandono) si trovano in stato di
momentanea necessità e per le quali un contesto abitativo protetto rappresenta il primo
momento importante per riacquisire sicurezza a autonomia. Le donne accolte in carico ai
Servizi saranno accompagnate in un percorso di autonomia attraverso varie fasi che
prevedono:
♦ L’analisi delle risorse personali
♦ La progettazione di un percorso individuale che abbia come obiettivo il superamento
della situazione di disagio
♦ L’accompagnamento da parte dei Servizi Sociali verso la realizzazione delle fasi del
percorso individuato
♦ La verifica dei risultati raggiunti
Per quanto riguarda la gestione della casa sarà redatto a cura del Servizio Sociale, un
regolamento distrettuale che preveda anche la possibilità da parte di altri Distretti di
usufruire della struttura in caso di disponibilità di posti previo rimborso delle spese vive.
♦ Servizi Sociali AUSL
♦ Associazioni del territorio
♦ Centro per l’Impiego
♦ Sportello Immigrati
♦ Assistenti Sociali
♦ Associazioni del territorio
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
Analisi dei bisogni espressi
Tipologia e struttura integrata delle risposte
N° donne che escono dallo stato di disagio
N° donne accolte
Periodo di permanenza nella casa
Uscita delle donne accolte dallo stato di disagio
Recupero delle risorse personali delle donne accolte
Regolamento e protocollo operativo
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10.000,00
10.000,00
82
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
MENSA CARITAS
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 26
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
x
Povertà e
Esclusione
sociale x
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: MENSA CARITAS (in continuità con l'anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: Rafforzare gli interventi a bassa soglia
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale Distretto di Fidenza
di realizzazione (di
norma distrettuale,
specificare in caso
diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
83
ALTRE
♦ Titolare del progetto è Caritas Diocesana di Fidenza Via Micheli 19 Fidenza (PR), di cui
Silvano Pietralunga (335.7441513) è direttore e referente.
3. Referente
dell’intervento:
♦ Soggetto gestore del servizio, su mandato di Caritas è la Coop. Sociale Garabombo
nominativo e recapiti ONLUS - P.zza Duomo 2 Fidenza (PR) – 334.9761900
Persone con bisogno di alimentazione primaria
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Somministrazione pasti
Promozione del volontariato
Informazione
Promozione dell’intercultura
Raccordo coi Servizi sociali del Distretto e con gli altri soggetti impegnati nella distribuzione
di alimenti allo scopo di evitare sovrapposizioni e di concordare codici di comportamento per
quanto non di competenza della Mensa
Comuni del Distretto
Fondazione Cariparma
Servizi Sociali AUSL
Sportello Immigrati
Parrocchie e Centri d’Ascolto
Cooperativa Sociale Garabombo ONLUS
Associazioni di volontariato
Operatori della Cooperativa
Volontari
♦ Aumento dei pasti a una media di 50 giornalieri (di cui 30 riferiti al finanziamento dei
Piani di Zona)
♦ 1 pasto al giorno per almeno 285 giorni l’anno con eventuale possibilità di fornire materie
prime per i giorni in cui il servizio non è prestato.
9. Risultati attesi in
♦ Potenziamento dell’attività di rete con altri servizi finalizzata diversificare l’utenza.
relazione a indicatori
♦ Mantenimento dell’attività informativa ed interculturale (almeno 1 relazione mensile;
regionali/distrettuali ♦ Almeno 5 incontri l’anno di coordinamento dell’attività con altri soggetti del territorio
come Servizi Sociali, Sportello Immigrati e altre organizzazioni del settore;
(da esplicitare)
compartecipazione ad almeno 4 iniziative l’anno di promozione dell’intercultura anche in
collegamento con altre realtà del territorio, ad esempio la Rete per il Centro Interculturale)
♦ Costruzione e applicazione di protocolli operativi per le persone inviate dai Servizi
Territoriali
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri soggetti
sociale locale (altri
NA
regionale –
+ Fondo
fondi)
specificare:
10. Piano
straordinario)
Fondazione
finanziario:
Cariparma e
8‰ Chiesa
Cattolica
euro
60.000
35.000,00
25.000
* a questa somma si dovrebbe aggiungere un valore imprecisato ma molto significativo di materie prime che
vengono fornite gratuitamente con regolarità da Banco Alimentare (e AGEA), Forni Bussacchini e Giacomazzi,
Oleificio Speroni, Azione Solidale, attraverso Social Market, (Coop Nordest, CONAD Salsomaggiore, PRODA,
ecc.), che fornisce anche altri soggetti oltre la Mensa, e altre diverse offerte occasionali.
84
SOCIAL MARKET
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 27
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: SOCIAL MARKET - In continuità con l’anno 2009
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: potenziamento interventi a bassa soglia
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Comuni di Fidenza e Salsomaggiore Terme e tutti i Comuni del Distretto
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Garabombo coop.sociale onlus
dell’intervento:
Daniele Scotti 334-9761900
nominativo e recapiti
85
ALTRE
Associazioni, cooperative, parrocchie e altre realtà che lavorano negli ambiti povertà ed
emarginazione sociale.
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
♦ Raccolta di prodotti alimentari da soggetti donatori e distribuzione a realtà che
lavorano negli ambiti povertà ed emarginazione sociale.
♦ Inserimento lavorativo in borsa lavoro per persone in condizione di svantaggio.
♦ Sviluppo occupazionale per le persone inserite in Borsa Lavoro
Amministrazione Provinciale di Parma, Comuni di Fidenza e Salsomaggiore, Fondazione
Cariparma, Eumeo coop.sociale, Servizi Sociali Ausl, Mensa Caritas, Casa di Lodesana
Fidenza, Centro di ascolto Caritas Fidenza, Casa del Forestiero (S.Maria) Fidenza,
Parrocchia S.Antonio di Salsomaggiore, Coop di Fidenza, Coop e Conad di
Salsomaggiore.
persone provenienti da categorie svantaggiate
♦ Aumento dei quantitativi di derrate raccolte e distribuite
♦ Sviluppo occupazionale per gli inserimenti lavorativi in borsa lavoro.
♦ Ricerca di nuovi soggetti donatori (altri supermercati, aziende, ecc..) e di nuovi
soggetti riceventi. Collegamento tra i soggetti riceventi per un maggior distribuzione delle
risorse alimentari in eccesso.
♦ Attività di sensibilizzazione sulla tematica
Previsione di cui
di cui risorse
regionali
di spesa
risorse
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
12.000,00
12.000,00
86
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
UN AIUTO PER TE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 28
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Responsabilità
Familiari
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
Povertà e
Esclusione
sociale
x
Salute
mentale
Dipendenze
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
x
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
.
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: UN AIUTO PER TE – In continuità con l’anno 2009
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE: Rafforzamento interventi a bassa soglia, diffusione nel territorio distrettuale
1.Soggetto capofila
dell’intervento (Comune,
forma associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
COMUNE DI FIDENZA
DISTRETTO DI FIDENZA
Responsabile Servizi Sociali Distretto Di Fidenza
Anahi Alzapiedi [email protected] – tel 0524-515511
Cittadini residenti e/o domiciliati nei Comuni del Distretto (Busseto, Fidenza,
Fontanellato, Fontevivo, Noceto, Polesine Parmense, Roccabianca, Salsomaggiore
87
Terme, San secondo Parmense, Sissa ,Soragana, Trecasali, Zibello)
5. Eventuali
interventi/politiche integrate
collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in relazione
a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano finanziario:
1. Formazione di un gruppo di lavoro misto tra pubblico e privato che già svolge
questo servizio.
2 Contatto con aziende che possono fornire latte e pannolini per neonati
3 Organizzazione della raccolta e distribuzione
4 Stesura di un regolamento
5 Predisposizione di strumenti di controllo e valutazione
♦ Comuni del Distretto
♦ Azienda Ausl
♦ Organizzazioni di Terzo Settore
♦ Imprenditori,
♦ Caritas Diocesana.
1 Responsabile del progetto e dell’organizzazione, volontari.
♦ Distribuzione di latte e pannolini per neonati
♦ Minore richiesta di contributi per sussistenza
♦ Costruzione di protocollo di intervento e di interazione tra diversi soggetti
♦ Report richieste/bisogni/risposte
Previsione di
cui di
cui di
cui di
cui di
cui Eventuali
FRNA
Fondo
Fondo
risorse altri
di
spesa risorse
risorse
totale**
comunali regionali
(risorse
nazionale sanitario soggetti (da
€
€
(Fondo
regionali) NA
regionale specificare)
€
€
8.000,00
sociale
locale
e
€
Fondo
€
famiglia)
€
8.000,00
88
PRESTITO SULL’ ONORE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 29
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
Povertà e
Esclusione
sociale X
Salute
mentale
Dipendenze
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
INTERVENTO/PROGETTO:
Altro
□
PRESTITO SULL’ ONORE – In continuità con la scorsa annualità
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE: Individuazione di strumenti finanziari differenziati per diverse tipologie di utenza. Recupero dei
soggetti e delle famiglie in difficoltà riguardo a: Spese sanitarie, Costi legati all’ affitto, acquisto automobile
per lavoro, arredamento della casa, restituzione debiti, attivazione attività lavorativa in proprio evitando
forme di assistenzialismo, restituendo e stimolando competenze alle persone in difficoltà.
1.Soggetto capofila
dell’intervento (Comune, Comune di Fidenza
forma associativa,
Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
Distretto di Fidenza
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
89
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Marco Antonioli – Resp. Servizi Sociali Fidenza
Anahi Alzapiedii – Responsabile Servizi Sociali Distrettuali [email protected] 0524515511
Adulti e famiglie in difficoltà economiche
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
♦
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano finanziario:
Lotta alle nuove povertà (sostegno nella gestione economica)
♦ Raccolta delle richieste da parte delle Assistenti Sociali del territorio
♦ Istruttoria (documentazione richiesta)
♦ Analisi delle situazioni da parte dell’apposita Commissione
♦ Inoltro della documentazione all’Istituto Bancario per approvazione
♦ Individuazione di possibili sostegni per la gestione economica famigliare
♦ AUSL,
♦ Comitato di Distretto,
♦ Terzo Settore
Assistenti Sociali, Amministrativi del Comune Capofila,, dei Comuni del Distretto e
AUSL.
♦ N° di soggetti coinvolti
♦ Analisi delle problematiche sottese
♦ Completezza della documentazione per istruttoria (difficoltà emerse)
♦ Uscita dei soggetti dal circuito assistenziale
Previsione
di
spesa
totale**
€
25.074,43
di
cui
risorse
comunali
€
25.074,43
di
cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
90
di
cui
FRNA
(risorse
regionali)
€
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
€
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€
€
SPORTELLO CONTRO LA VIOLENZA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 30
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
Povertà e
Esclusione
sociale
Salute
mentale
Dipendenze
FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: ……Sportello contro la violenza – in continuità con l'anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:Contrastare il fenomeno della violenza sulle donne , sostenere i percorsi di autonomizazzione
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento (Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in caso
diverso se subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente dell’intervento:
Dott. Marco Antonioli , Responsabile servizio sociale
0524- 517391- fax 0524-517393
nominativo e recapiti
[email protected]
Donne maltrattate e che subiscono violenza residenti nei Comuni del Distretto di
4. Destinatari
Fidenza
5. Eventuali interventi/politiche
integrate collegate
91
6. Azioni previste
Sostegno sportello d'accoglienza con le seguenti caratteristiche:
1)
un punto riservato solamente alle vittime di violenza
2)
personale con formazione specifica
3)
l'accoglienza è in assoluto anonimato
4)
la persona accolta decide in prima persona delle scelte future
Metodologia dell'accoglienza
apertura di un punto d’ascolto 3 ore la settima e su appuntamento anche in
altri giorni della settimana
disponibilità di un reperibilità nei giorni feriali di un numero verde 800090258
da chiamare per un colloquio o per un appuntamento al di fuori degli orari dello
sportello.
primo colloquio d’accoglienza in cui la donna può ripensare alla sua storia
elaborandola con l’aiuto delle operatrici.
disponibilità a colloqui successivi che aiutano la donna a riflettere ed a
intraprendere, se lo ritiene, un percorso per l’uscita dalla situazione di violenza
l’analisi dei bisogni espressi dalle donne ci permette aiutarle nella ricerca
di una rete di sostegno sul territorio accompagnandole ed inviandole ai servizi
utili, istituzionali e non.
disponibilità di consulenze legali da parte delle avvocate volontarie del
Centro Antiviolenza
consulenze psicologiche da parte delle psicologhe volontarie del Centro
Antiviolenza che aiutino le donne a superare il trauma.
Comuni del Distretto , Centro antiviolenza
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
Volontari del Centro antiviolenza
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in relazione a Aumento interventi a favore delle donne che si rivolgono al Centro
indicatori regionali/distrettuali
Aumento numero donne che denunciano la violenza subita
(da esplicitare)
cui di
cui di
cui di
cui di
cui
Previsione di
risorse
FRNA
Fondo
Fondo
di
spesa risorse
comunali regionali (risorse
totale**
nazionale sanitario
(Fondo
regionali) NA
regionale
11.351,81
sociale
(da
10. Piano finanziario:
aggiungersi
locale e
Fondo
residui
famiglia)
anno 2008
11.351,81
di
€
856,40
92
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
STRUMENTI A SOSTEGNO BORSE LAVORO E SUSSIDI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 31
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda
prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
infanzia
adolescenza
□
e
Giovani
Anziani
Disabili
□
□
□
Immigrati
stranieri
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità
di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali,
stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del Programma Infanzia e
Adolescenza:
2. Presa in carico
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di un
4. Sistema di accoglienza in
multidisciplinare e lavoro
domiciliarità □
Fondo comune □
emergenza □
d’èquipe □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: STRUMENTI A SOSTEGNO : BORSE LAVORO E SUSSIDI
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
♦ Potenziare percorsi integrati di inserimento lavorativo e sociale per persone a rischio di escusione sociale
♦ Potenziare interventi a bassa soglia con particolare riferimento alle fasce di popolazione a rischio di esclusione
sociale
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
Responsabile Servizi Sociali
3. Referente
Anahi Alzapiedi [email protected] 0524 – 515511
dell’intervento:
93
nominativo e recapiti
Coordinatrice Ufficio Programma per l’Autonomia e l’Integrazione
Nicoletta Mestieri [email protected] 0524 - 515560
I destinatari appartengono a nuclei familiari residenti nei 13 Comuni del Distretto di
Fidenza.
4. Destinatari
I criteri in base ai quali vengono individuati sono:
situazione debitoria
lavoro precario
disoccupazione
♦ problemi abitativi
5. Eventuali
Il lavoro sul presente Progetto sarà integrato con gli altri Servizi territoriali che hanno
competenze sul tema:
♦ Centro per l’Impiego
♦ Cooperative Sociali
♦ Servizi Sociali
Il presente Progetto nasce dalla riflessione sui risultati della precedente esperienza
inserita nel Piano Attuativo 2009 e dalla constatazione che sono in sensibile aumento le
famiglie in difficoltà economica anche per effetto della crisi produttiva che rischiano di
ricadere nel circuito dell’esclusione sociale. In questi anni il Distretto di Fidenza ha
potenziato molto il settore degli interventi di inserimento lavorativo e di rafforzamento delle
competenze personali, usando lo strumento delle borse lavoro o dei tirocini formativi, ma
anche tali strumenti così come impostati non sono più sufficienti per affrontare le situazioni
che si presentano all’attenzione dei Servizi. E’ ormai necessario fare un’analisi e uno
studio accurato del lavoro compiuto fino ad ora per ricercare soluzioni innovative che
possano soddisfare i nuovi bisogni delle persone e comprendere come gestire
l’erogazione dei sussidi.
Il presente Progetto prevede perciò alcune fasi:
♦ Costituzione di gruppi di lavoro per l’analisi del lavoro svolto fino ad ora
♦ Analisi delle richieste pervenute dalle Assistenti Sociali
♦ Definizione dei criteri per accedere al progetto
♦ Predisposizione di un regolamento di accesso
♦ Predisposizione di un regolamento per l’erogazione dei sussidi
♦ Individuazione di soluzioni innovative per nuovi progetti
♦ Individuazione dei nuclei famigliari ai quali proporre i percorsi individuati
♦ Monitoraggio delle situazioni
♦ Servizi Sociali Distretto di Fidenza
♦ Cooperative “B”
♦ Centro per l’Impiego
♦ Centri di Formazione Professionale
♦ Associazioni di Volontariato
♦ Assistenti Sociali Distretto di Fidenza
♦ Coordinatore e Operatori Ufficio Programma per l’Autonomia e l’Integrazione
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
•
N° totale Progetti
•
N° contatti tra servizi (min 2 per Ente)
•
N° colloqui A.S./P.A.I. (min 4 per persona)
•
N° incontri di Rete (min 2 per persona)
Ricaduta sociale (grado di soddisfazione e coinvolgimento del territorio – almeno 70%)
Previsione
di spesa
TOTALE
10. Piano
finanziario:
euro
263.177,19
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
263.177,19
94
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
ACCOGLIENZA ADULTI SERVIZIO SOCIALE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N.32
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
x□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: …ACCOGLIENZA ADULTI – SERVIZIO SOCIALE
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: Potenziare percorsi integrati di inserimento/reinserimento sociale
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
95
ALTRE
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Responsabile Servizi Sociali – Distretto di Fidenza
Anahi Alzapiedi – [email protected] - 0524/515511
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
♦ Politiche del Lavoro e della Formazione
♦ Politiche abitative
♦ Politiche Sociali
Il Progetto ha l’obiettivo di creare un punto unico di accesso per l’accoglienza degli adulti
in difficoltà che si rivolgono al Servizio Sociale e che non hanno bisogno di una presa a
carico “ pesante”da parte dei Servizi.
Adulti in difficoltà che si rivolgono al Servizio Sociale residenti nel Distretto di Fidenza
Il Progetto prevede le seguenti azioni:
♦ Studio e analisi delle principali problematiche che emergono falle richieste pervenute
6. Azioni previste
fino ad oggi al Servizio.
♦ Predisposizione di una ipotesi di filtro e accoglienza per gli adulti destinatari del
Progetto
♦ Individuazione del personale da adibire a tale Servizio
♦ Collegamento con lo Sportello Sociale
♦ Servizio Sociale
7. Istituzioni/attori
♦ Comuni del Distretto di Fidenza
sociali coinvolti
♦ Soggetti del Terzo Settore
♦ Centro per l’impego
8. Risorse umane che ♦ Un responsabile del Punto di Accesso
si prevede di impiegare ♦ Assistenti Sociali
9. Risultati attesi in
Monitoraggio:
♦ Minore carico di lavoro per le Assistenti Sociali
regionali/distrettuali (da ♦ Migliore risposta agli adulti in difficoltà
♦ Aumento di Progetti Individualizzati per adulti in difficoltà
esplicitare)
♦ Aumento di soluzioni di situazioni che riguardano gli adulti.
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale
sociale locale (altri
NA
10. Piano
+ Fondo
fondi)
finanziario:
straordinario)
relazione a indicatori
euro
0
96
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 33
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
97
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’
PREMESSA:
Il progetto, ideato da un gruppo di associazioni di volontariato in collaborazione con il Centro di Servizi per
il volontariato in Parma – Forum Solidarietà, é inserito all’interno di un ampio contesto progettuale a
valenza regionale e si pone l’obiettivo di contrastare le povertà (vecchie e nuove) attraverso le
competenze, gli strumenti e le sensibilità proprie del volontariato, in sinergia con le realtà del pubblico e
del privato.
A livello locale le associazioni di volontariato, che da anni si occupano di povertà, si sono riunite per dare vita ad un
coordinamento che, integrando le specificità operative di ciascuno e le rispettive reti costruite, ha prodotto un’idea
che oggi é progetto operativo.
Sono sufficienti, purtroppo, solo pochi dati per fotografare gli effetti locali della crisi economico-finanziaria in atto a
livello internazionale: in poco più di un anno dall’inizio della crisi (ottobre 2008) nella sola provincia di Parma sono
andati persi migliaia di posti di lavoro in gran parte senza ammortizzatori sociali; si tratta di migliaia di potenziali
nuovi poveri che si aggiungono a quelli già esistenti rispetto ai quali era elevato lo sforzo sostenuto dai Servizi
pubblici e privati; l’osservatorio dell’Unione P.se Industriali individua il 2017 come anno in cui si può parlare di una
ripresa che abbia raggiunto livelli paragonabili al periodo pre-crisi.
Alla luce di questi dati, il progetto Lotta alle Nuove Povertà é rivolto in particolare ai nuclei famigliari in difficoltà
economica, che rischiano di rimanere inghiottiti dall’etichetta di poveri, magari di nuovi poveri, che porta con sé
l’ombra della vergogna, della solitudine e dell’isolamento.
Nel Distretto di Fidenza si intende intercettare queste nuove forme di povertà attraverso una forma di contatto a
“bassa soglia” che a partire da un incontro costruito sui bisogni primari (es. la consegna a domicilio di beni
alimentari) mira ad attivare processi relazionali volti all’inclusione e all’integrazione sociale.
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
1.
Favorire l’intercettazione e l’aggancio di quelle forme di povertà che normalmente non accedono ai Servizi,
attraverso forme di contatto a bassa soglia, non stigmatizzanti e costruiti sui bisogni primari;
2.
Sviluppare nuovo processi relazionali, capaci si contornare singoli e famiglie con reti informali di aiuto che
attenuino gli effetti dell’impoverimento economico;
3.
sviluppare il capitale sociale del territorio e le risorse che i cittadini e le famiglie possono mettere a
disposizione per contrastare l’impoverimento economico e la frammentazione sociale;
4.
sviluppare nuove sinergie fra gli interventi dell’Ente Pubblico, del Volontariato e del privato sociale per
analizzare e affrontare le nuove forme della marginalità nel nostro territorio e progredire nella costruzione di un
welfare di comunità locale.
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale
Ass. Gruppo Amici con il supporto di Forum Solidarietà – Centro di Servizi al Volontariato
di Parma e provincia
Servizi Sociali – Distretto di Fidenza
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Marco Begarani – 0524 83402/83589 – gruppo. [email protected]
Cristiana Pongolini – 0521 228330 – [email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Famiglie, singoli, giovani, adulti e anziani
♦ Progetto elaborato dal sistema regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato a
contrasto delle nuove povertà
♦ Servizi Sociali distrettuali (integrazione finalizzata alla realizzazione di misure non
assistenziali (cfr. priorità D.R. 2078) e agli obiettivi triennali (percorsi di inserimento sociale
progetti di educazione al risparmio rivolti a famiglie a rischio di povertà). Le risorse a carico
dei P.d.Z. saranno destinate alla concretizzazione di tale integrazione.
♦ Iniziative diocesane a contrasto delle povertà
98
♦
6. Azioni previste
SMS&Family, per la realizzazione congiunta di alcune azioni di comunità
AZIONE 1 – RELAZIONI CHE NUTRONO – NUTRIRSI DI RELAZIONI
Azione volta a sperimentare la raccolta dei beni primari e la ridistribuzione degli stessi
attraverso modalità di prossimità, vicinanza e ascolto efficace attraverso cui attivare
relazioni e contatti con le persone in difficoltà e in stato di povertà. Più in specifico, l’azione
prevede di :
1.
individuare e attivare tutti i canali di recupero dei beni primari (cibo, vestiti, oggetti
per la cura personale e cura dei figli, ...) attraverso le reti e le risorse già esistenti e in
connessione con il nuovo punto di raccolta che, nell’ambito dello stesso progetto, si
realizzerà su Parma;
2.
intercettare nuove risorse umane volontarie attraverso una campagna informativa
specifica;
3.
formare e accompagnare i volontari alla relazione di aiuto e di ascolto, in un’ottica
di azioni di prossimità e di comunità, prevedendo un tutoraggio iniziale;
4.
strutturare un’azione informativa finalizzata ad intercettare le povertà sommerse e
indagare nel contempo le risorse di cui ciascuno può essere portatore;
5.
distribuire pacchi di prima necessità presso un luogo stabilito “neutro” oppure
attraverso la consegna domiciliare ad opera di volontari;
6.
coinvolgere direttamente gli stessi beneficiari nella facilitazione della distribuzione
alimentare in modo che coloro che usufruiscono della distribuzione possano a loro volta
divenire parte attiva e quindi risorsa per la comunità, attivando una logica di reciprocità e di
scambio.
Attualmente le consegne a domicili realizzate nel Distretto di Fidenza dalle organizzazioni
promotrici sono circa 15 al mese (una consegna ogni 15 giorni per 7/8 famiglie). Nel corso
del progetto si prevede di triplicare il numero di famiglie beneficiarie, in considerazione
della parziale copertura del bisogno che oggi viene realizzata e del concomitante aumento
del disagio economico derivante dalla crisi in corso. Le future persone beneficiarie
potranno essere individuate e venire a conoscenza del servizio a domicilio, oltre che dai
consueti canali (Punto di Ascolto della Caritas), anche dagli attuali destinatari del servizio,
dai Servizi pubblici e dagli operatori di comunità previsti per la realizzazione delle azioni 3,
4, 5. A questo proposito si prevede di mettere a disposizione un numero di telefono al
quale le persone potranno rivolgersi in modo più riservato, senza dover seguire percorsi
percepiti come stigmatizzanti sarà poi compito di un gruppo di valutazione (formato da
operatori delle Odv e dei Servizi pubblici) definire le priorità ed il grado di accesso di
ciascun soggetto.
AZIONE 2 – FONDO FAMIGLIE PER LE FAMIGLIE
Si prevede di realizzare una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, alle
imprese, alle banche ecc... per creare un fondo da mettere a disposizione delle famiglie
in difficoltà (fondo “le famiglie per le famigli”). Il fondo potrà essere costituito da beni
economici e/o da beni relazionali: ovvero i cittadini potranno donare quote in denaro o
entrare in relazione con le situazioni di disagio donando il proprio tempo per condividere un
percorso di integrazione e di inclusione sociale. La campagna di sensibilizzazione verrà
realizzata attraverso modalità differenti (media, stampa, posta elettronica ...) ma
soprattutto attraverso il lavoro di prossimità (svolto da operatori e volontari) che
caratterizza metodologicamente tutte le azioni del progetto.
Le persone che invece potranno usufruire del fondo saranno coinvolte attraverso i canali
istituzionali (Servizi Pubblici e Privati), ma potranno anche autocandidarsi riferendosi
direttamente all’organizzazione che verrà identificata come referente in sede di definizione
della comunicazione da fare ai potenziali beneficiari. Sarà costituita una commissione ad
hoc presieduta da soggetti diversi ( Odv. Istituzioni, Terzo Settore ...), che definirà criteri di
accesso e modalità di erogazione dei beni e che gestirà il fondo.
A fronte dell’erogazione economica si prevede un recupero del finanziamento nello stile del
microcredito sulla base di un programma di restituzione sostenibile per il beneficiario
oppure sotto forma di beni relazionali.
Le persone che usufruiranno dell’erogazione economica saranno vincolate a partecipare a
percorso finalizzati ad un’ottimizzazione delle proprie competenze nella gestone del
bilancio familiare. Questi percorsi info/formativi (3 percorsi costituiti da tre incontri di due
ore ciascuno ) finalizzati a migliorare le capacità di bilancio famigliare saranno realizzati
per piccoli gruppi di persone (10 persone massimo) e presso la sedi di una delle Odv
promotrici. La scelta di comporre gruppi ristretti é supportata dall’idea che questi incontri
99
vogliono anche essere un’occasione di incontro e di socializzazione, nonché di
condivisione delle difficoltà.
AZIONE 3 – BANCA DELL’OGGETTO
Azione volta a costituire – in connessione con la Banca del Tempo – una “Banca
dell’Oggetto” in cui persone, aziende, famiglie possano far confluire in modo
virtuale oggetti e beni che desiderano scambiare o mettere a disposizione.
A tal fine, si ipotizza l’elaborazione di un software per la gestione del “magazzino” e degli
scambi on-line. La programmazione del software e la successiva gestione sarà curata da
ragazzi/e delle officine SMS e degli Istituti Tecnici del Distretto all’interno di percorsi di
sensibilizzazione ai temi della lotta agli sprechi e ai corretti stili di consumo.
AZIONE 4 – LABORATORI DI COMUNITA’
Nell’ambito di tale Azione, si prevede di costruire relazioni e arginare la solitudine delle
persone attraverso laboratori/gite/feste i cui partecipanti non siano trattati come “utenti”
passivi ma come risorse attive della comunità in prospettiva di empowerment delle
persone in difficoltà.
Saranno realizzati 4 laboratori intesi come laboratori di comunità caratterizzati dal fatto che
non saranno condotti da professionisti esterni, ma saranno realizzati con l’apporto e le
competenze dei partecipanti stessi, nella logica dell’apprendere facendo. I temi dei
laboratori saranno concordati con i partecipanti (cucina, arte, danza, favole...) e si
svolgeranno presso una sede di Odv o sede messe a disposizione gratuitamente da altri
soggetti.
Nella realizzazione dei laboratori e degli eventi, si ipotizza di coinvolgere anche le Officine
SMS e gli Oratori, favorendo in questo modo lo sviluppo di legami intergenerazionali. A
corollario dei laboratori sarà organizzato con i partecipanti un momento ludico finale nella
forma della festa o della gita per ritualizzare la fine dell’esperienza di formazione e
consolidare l’esperienza di socializzazione che si auspica possa essere proseguita nel
tempo in modo autonomo.
AZIONE 5 – PROGETTI DI QUARTIERE E DI VICINATO
Si prevede di attivare gruppi informali di persone e/o volontari che in dato quartiere del
territorio di Fidenza si offrono per attivare processi nella direzione del recupero di
rapporti di buon vicinato quali il sostegno reciproco nella gestione quotidiana dei figli
(portarli o prenderli da scuola, aiuto nei compiti, la custodia condivisa), la condivisione di
risorse (per esempio l’uso dell’auto), l’organizzazione di momenti di aggregazione quali
feste, incontri sportivi, mercatini dell’usato e la costituzione di un Banca dell’Oggetto in
connessione con la Banca del Tempo (es. biciclette per bambini di età diverse) o
semplicemente messi a disposizione (es. carrozzine, passeggini, libri, oggetti per il
campeggio).
Le azioni di buon vicinato, nel loro dettaglio definitivo, non sono predefinibili, perché
saranno il frutto della creatività delle persone (volontari, operatori e abitanti del territorio)
che parteciperanno a questo lavoro di comunità.
Per la realizzazione di quest’azione diventa fondamentale la presenza di uno o più
operatori di comunità dedicati a tessere questa rete di buon vicinato, capaci di coinvolgere
in un processo di sviluppo di comunità soggetti tra loro molto diversi attraverso la
creazione di legami di fiducia reciproca (di cui l’operatore stesso diventa un componente).
Questo tipo di lavoro si realizza vivendo la strada, il quartiere, in un contatto diretto con i
suoi abitanti per capire e utilizzare consuetudini, usi, modalità di comunicazione e scoprire
spazi di vita, luoghi di emarginazione e solitudine. Gli operatori lavoreranno coordinandosi
col le Odv, i Servizi Pubblici e tutti i leader informali della comunità presa in
considerazione.
7. Istituzioni/attori
Si prevede di dare visibilità ai legami costruiti grazie al lavoro sopra descritto organizzando
la festa del vicinato che ha visto la sua prima edizione lo scorso anno e che vorrebbe
diventare parte della tradizione delle proposte di aggregazione del territorio.
La festa del vicinato é caratterizzata dal fatto che é progettata, organizzata, gestita e
vissuta dagli abitanti del luogo, gli operatori sono solo a supporto per la buona riuscita
dell’evento prevede momenti dedicati al cibo, alle danze, ai giochi, allo scambio di oggetti
e/o esperienze e avrà la durata di un’intera giornata.
♦ Rete di organizzazioni aderenti al Progetto Lotta alle Nuove Povertà attiva sul
Distretto di Fidenza: Ass. Gruppo Amici, Caritas Diocesana, Coop. Garabombo. Coop. Il
100
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Cortile, Rete Progetto Centro Interculturale
♦ Rete di Organizzazioni aderenti al Progetto Lotta alle Nuove Povertà attiva sul
Distretto di Parma
♦ Officine SMS, per il coinvolgimento dei ragazzi/e nella realizzazione di alcune azioni.
All’interno della durata del Progetto, prevista per 18 mesi a partire da aprile 2010, saranno
impiegati:
♦ Circa 10 volontari già attivi sul Distretto
♦ Circa 15 nuovi volontari da agganciare
♦ Operatori di comunità per circa 904 ore retribuite;
♦ Supervisore per 32 ore retribuite
♦ Formatore per 18 ore retribuite
♦ Costituzione/ampliamento di una rete stabile di singoli e famiglie che autogestiscano
piccole azioni di una comunità volte al reciproco sostegno e all’inclusione sociale di
soggetti in situazione di emarginazione o vulnerabilità
Indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei soggetti coinvolti attivamente;
numero incontri effettuati; numero e stabilità di nuove relazioni amicali o collaborative
scaturite dal progetto;
Indicatori qualitativi di risultato: qualità della partecipazione dei soggetti agganciati a
momenti di lavoro; tipologia delle funzioni da loro svolte nel progetto; competenza e
stabilità nello svolgimento di tali funzioni da parte dei soggetti coinvolti attivamente; livello
di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti
♦ Aumento dei canali di rifornimento gratuito di beni primari per singoli e nuclei famigliari
in difficoltà economica;
Indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei beni primari forniti attraverso il
progetto; numero e varietà dei beneficiari:
Indicatori qualitativi di risultato: sostenibilità nel tempo dei canali di rifornimento attivati;
livello di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti;
♦ Promuovere un’azione di donazione (economica e/o relazionale) presso cittadinanza,
imprese, banche, privati, ecc... raccogliendo risorse economiche adeguate alla costituzione
del fondo “le famiglie per le famiglie”;
Indicatori quantitativi di risultato: numero e varietà dei soggetti donatori; dimensione del
fondo costituito entro il termine del progetto; numero e varietà dei beneficiari del fondo;
Indicatori qualitativi di risultato: stabilità della struttura approntata per la gestione del
fondo; livello di soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti;
♦ Aumento della capacità di emancipazione delle persone/famiglie supportate
nell’ambito del progetto; aumento delle capacità di gestione del bilancio famigliare;
Indicatori qualitativi di risultato: qualità della partecipazione dei soggetti beneficiari a
percorsi formativi finalizzati alla riduzione del grado di dipendenza economica e sociale;
♦ Aumento delle capacità delle Odv di intercettare e monitorare sul territorio e nel tempo
i bisogni esistenti in merito alla povertà e di affrontare eventi critici nell’esercizio del lavoro
di comunità:
Indicatori di risultato: aumento del numero di volontari attivi nell’ambito della povertà;
riscontro di aumento di competenze da parte dei volontari coinvolti;
♦ Strutturare modalità di intervento integrato tra Odv, privato sociale e istituzioni per
facilitare l’accesso dei cittadini a Servizi di supporto:
Indicatori quantitativi di risultato: numero di incontri di Coordinamento con i referenti dei
Servizi Pubblici; numero dei soggetti/situazioni seguiti in modo integrato;
Indicatori qualitativi di risultato: presenza di valutazioni congiunte fra Servizi Pubblici e
referenti del progetto
Previsione di
cui di cui risorse di
cui di cui di cui
di cui
di cui
di spesa risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri soggetti
30.762,00
sociale
(altri
NA
regionale –specificare
30.762,00 €
locale
+ fondi)
fondo
Fondo
speciale per
straordinario)
il
Volontariato
L. 266/91
euro
101
102
Area d’intervento:
AREA ADULTI
TAVOLO DIPENDENZE E DISAGIO PSICHICO
OBIETTIVI ANNUALI TAVOLO GIOVANI- DIPENDENZE
Il DGR 2078 PAA 2010 individua per il tavolo Giovani – Dipendenze due obiettivi specifici:
1.
Organizzazione percorsi di contatto specifico per giovani consumatori, adulti di riferimento e persone
dipendenti da sostanze legali ed illegali in condizioni di marginalità
2.
Attivare percorsi di reinserimento socio – lavorativo di persone in trattamento per problemi d’abuso –
dipendenza
1) In continuità con la progettazione degli anni scorsi, si confermano anche per quest’anno le attività di
prevenzione scolastica e rivolta ad adulti , familiari ed educatori, a tutta la cittadinanza con particolare attenzione a
quelle figure che si affiancano ad i giovani.
Continuerà quindi l’attività dell’Unità di strada provinciale sul territorio del nostro distretto.
Verranno coltivati i rapporti con i servizi di prossimità e si continuerà nella collaborazione socio-sanitaria
Per il 2010 s’intende proseguire nel lavoro di messa in rete degli sportelli presenti sul territorio distrettuale in
collaborazione con tutti i progetti dei PDZ, con i seguenti obiettivi
•
Radicare e rafforzare il lavoro degli sportelli sul territorio distrettuale, cercando di razionalizzarne la
presenza
•
Rafforzare le competenze degli operatori
•
Rafforzare e integrare il lavoro degli sportelli con il lavoro dei Servizi Sociali e Sanitari e con le politiche
per i giovani e le famiglie
•
Dare visibilità al lavoro svolto
In attesa dell’attivazione del Centro per le Famiglie, che rappresenterà il luogo deputato e non stigmatizzante dove
effettuare interventi di prevenzione ma anche cura del disagio delle famiglie e dei minori, s’intende consolidare la
conoscenza tra servizi di prossimità e realtà del privato sociale territoriale in modo da consolidare la rete degli
interventi e ottimizzare efficienza ed efficacia delle azioni.
A questo fine s’intende proseguire anche con incontri formativi tra servizi e realtà territoriali sui temi della
prevenzione, cura e riabilitazione in ambito di dipendenze patologiche.
Altri interventi, mirati alla sensibilizzazione della cittadinanza sui problemi delle dipendenze, verranno proseguiti. In
particolare l’appuntamento annuale d’aprile per la prevenzione alcologica. Si ricorda che fanno parte di questo
tavolo anche le Associazioni ACAT e Alcolisti Anonimi e con loro Al-Anon che si rivolge ai familiari, con cui il
Ser.T. porta avanti quotidianamente interventi in collaborazione ed invii ad i gruppi di auto mutuo aiuto.
Ritenendo importante verificare il gradimento dei partecipanti alle diverse iniziative si sono elaborati dei questionari
da somministrare alla fine dei singoli interventi nelle scuole e presso gli sportelli. (allegati A e B)
2) Per quanto riguarda il secondo punto del DGR 2078, si sottolinea che oltre a essere parte essenziale dei
programmi terapeutici del Ser.T. il tema del reinserimento sociale e lavorativo, viene ad essere protagonista del
progetto dei PDZ La casa ritrovata, che ha sede a Salsomaggiore e svolge non solo attività di sportello, ma è
anche sede di un alloggio per il reinserimento dopo la CT dei giovani ospiti a Casa di Lodesana.
103
PREVENIRE LE DIPENDENZE PATOLOGICHE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N.34
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
X□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
X□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* □
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PREVENIRE LE DIPENDENZE PATOLOGICHE
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: Consolidamento e sostegno del sistema d’interventi mirati alla prevenzione soprattutto in
relazione al mondo giovanile.
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Azienda Usl di Parma – Distretto di Fidenza
Servizio tossicodipendenze
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
104
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Responsabile Sert
Dott. Lorenzo De Donno
Via Berenini
[email protected]
Studenti
Giovani
Insegnanti
Cittadini
Famiglie
Educatori
Operatori
Volontari
Collaborazione con interventi e politiche di enti e associazioni presenti ai Tavoli tecnici
PDZ, scuole Comuni terzo settore, volontariato
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Le azioni previste saranno attuate in stretta collaborazione con gli altri progetti presenti
nei PDZ per favorire la collaborazione socio sanitaria con i servizi e le realtà di prossimità.
Con gli Sportelli di ascolto presenti nelle scuole di ogni ordine e grado si collaborerà sulla
base di quanto verrà stabilito dal gruppo di lavoro che si sta effettuando tra Tavoli, sul
tema specifico.
Continuazione degli incontri di prevenzione nelle scuole del Distretto rivolte a giovani ,
famiglie e insegnanti
Attività di prevenzione sull’alcool e le dipendenze patologiche verso la cittadinanza del
distretto
Attività di costruzione ed attuazione eventi formativi
Attività di costruzione e somministrazione di strumenti di valutazione degli interventi
Attività di promozione delle sinergie tra sociale e sanitario
Partecipanti ai tavoli PDZ, Comuni, Cooperazione, Volontariato, terzo settore, Ser.T.
Servizi Socio-sanitari AUSL
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
1 psicologo per 18 ore settimanali
si prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
- Aumento delle azioni di prevenzione sul targhet individuato
- Aumento delle attività con i servizi di prossimità;
relazione a indicatori
- Maggiore informazione sugli stili di vita sani
regionali/distrettuali (da - Aumento di attenzione e individuazione di situazioni a rischio dipendenza
esplicitare)
Previsione
di spesa
TOTALE
10. Piano
finanziario:
euro
8.000,00
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
8.000,00
105
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse
da
altri
soggett
ispecific
are
UNITA’ DI STRADA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 35
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
Anziani
□
Disabili
□
x
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x
Immigrati
stranieri
□
Prevenzione
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
x
Cura/Assistenza
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e
accoglienza in
domiciliarità □
un Fondo comune □
lavoro d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: UNITA’ DI STRADA
1.
Promozione competenze specifiche Unità di Strada (in continuità)
2.
Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno (in continuità)
3.
Progetto IPSSAR G.Magnaghi (in continuità)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1.
interventi volti allo sviluppo di collaborazioni con referenti del territorio sulla prevenzione del consumo di
sostanze. Sensibilizzazione ed informazione
2.
consolidare interventi volti alla prevenzione del consumo di sostanze, con particolare attenzione al mondo
giovanile
3.
incontri informativi sulla riduzione dei rischi volti alla prevenzione del consumo di sostanze, con particolare
attenzione al tema dell’ alcol
1.Soggetto capofila
AUSL Parma
dell’intervento
106
2. Ambito territoriale
Distretto di Fidenza
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Direttore del Programma Dipendenze Patologiche: Dott. Paolo Volta (Tel. 0521- 393828),
e-mail: [email protected]
Operatore referente intervento: Caroselli Licia (Tel. 0521-393807), e-mail:
[email protected]
Promozione competenze specifiche Unità di Strada
Destinatari diretti:
operatori luoghi formali di frequentazione giovanile (oratori, CAG...)
Destinatari indiretti:
adolescenti e giovani
Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno
Giovani/adulti frequentatori di locali notturni e del divertimento, gestori di locali
Progetto IPSSAR G.MAGNAGHI
Alunni che frequentano l’Istituto superiore Magnaghi
collaborazione con interventi e politiche di enti e associazioni presenti al
tavolo tecnico PDZ
creazione di una rete locale: gestori, forze dell’ordine, Ser.T.,
Amministrazione Comunale
coinvolgimento alunni Istituto Magnaghi
incontri con progetti presenti nella scuola
coinvolgimento della cittadinanza (eventi mese di Aprile)
collaborazione con professionisti del Ser.T.
collaborazione con varie istituzioni del territorio
Promozione competenze specifiche Unità di Strada
incontri formativi/informativi con referenti significativi del territorio (Operatori CAG,
oratori...)
consulenza e orientamento su richiesta in caso di situazioni problematiche legate
all’abuso di sostanze
distribuzione di materiale informativo
valutazione delle possibilità d’intervento
Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno
individuazione dopo la segnalazione degli enti e delle associazioni presenti al
tavolo tecnico PDZ dei locali del territorio maggiormente frequentati dal target giovanile
incontri con i gestori dei vari locali del divertimento
valutazione delle possibilità d’intervento
info-point e distribuzione di materiale informativo ed etilometri monouso
Progetto IPSSAR G.MAGNAGHI
prosecuzione del progetto avviato nel 2009 nell’ambito della terza area in
collaborazione con Ser.T. di Fidenza e Confesercenti di Parma
incontri nelle classi individuate riguardo rischi e conseguenze derivanti dall’uso di
alcol e sostanze stupefacenti
distribuzione di materiale informativo ed etilometri monouso
eventuale affiancamento agli Operatori di Strada di alcuni studenti in eventi
particolari
organizzazione eventi rivolti alla popolazione in occasione del mese di Aprile
(mese della prevenzione alcologica)
Unità di Strada (Programma Dipendenze Patologiche – AUSL PR)
Istituto Alberghiero “Magnaghi”
Tavolo Dipendenze dei Piani di Zona
Ser.T.
107
Amministrazioni comunali
Gestori di locali
Comune di Salsomaggiore Terme
Oratorio “Don Bosco” e altri CAG
C.T.Lodesana
8. Risorse umane che Operatori Unità di Strada
si prevede di
impiegare
Promozione competenze specifiche Unità di Strada
creare momenti di confronto tra Servizi, istituzioni, enti privati a contatto con il
mondo giovanile
valutazione precoce di situazioni problematiche
facilitazione dell’accesso ai servizi territoriali
promozione stili di vita sani
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
euro
aumento da parte degli adulti referenti di consapevolezza del proprio ruolo e delle
capacità di fronteggiare situazioni critiche anche attraverso l’attivazione di
consulenze/collaborazioni con l’Unità di Strada/Servizi territoriali
Indicatori:
n° enti pubblici e privati contattati
n° collaborazioni attivate
quantità materiale distribuito
n° incontri/intereventi effettuati
Mappatura/interventi nei locali del divertimento notturno
promuovere stili di vita sani
prevenire gli incidenti stradali causati dall’uso di alcol e sostanze
conoscere i vari Servizi territoriali e l’Unità di Strada
sensibilizzare i gestori rispetto alle problematiche giovanili legate all’uso di
sostanze e alcol.
Indicatori:
n° gestori coinvolti
n° interventi effettuati
quantità materiale distribuito
n° collaborazioni effettuate
Progetto IPSSAR G.MAGNAGHI
implementazione delle conoscenze riguardo alcol (effetti/rischi) e abitudini
alimentari
sviluppo di una visione critica sul consumo di alcol in età adolescenziale
conoscenze sui Servizi territoriali e Unità di Strada
promozione della partecipazione attiva dei giovani all’organizzazione di eventi di
prevenzione
orientamento e sostegno alla formazione
promozione di una cultura di riduzione dei rischi in relazione ad alcol e droghe
individuazione precoce di situazioni di disagio e accesso facilitato ai Servizi.
Indicatori:
n° alunni coinvolti
quantità materiale distribuito
n° incontri effettuati
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
Previsione di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario
altri
sociale
(altri
NA
regionale soggetti locale +
fondi)
specificare
Fondo
straordinario)
33.000,00
33.000,00
108
ALCOOL E SALUTE
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N.36
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
x
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
□
□
Salute
mentale
Dipendenze
x
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x
Prevenzione
x
Cura/Assistenza
x
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e
accoglienza in
domiciliarità □
un Fondo comune □
lavoro d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Alcool e salute (associazioni ACAT e Alcolisti Anonimi/ Al-Anon/ Alateen in
continuità con l'anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: giovani, prevenzione abuso alcolico
1.Soggetto capofila
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
ACAT
A.A./ Al-Anon/ Alateen
Distretto Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente dell’intervento: 1.
2.
Don Mario Fontanelli ACAT Fidenza via Carducci 41 tel. 0524-526227
Alcolisti Anonimi ASSOCIAZIONE DI PERSONE
109
nominativo e recapiti
4. Destinatari
1.
2.
Studenti scuole medie inferiori e superiori, insegnanti e genitori del distretto
Scuole, famiglie, associazioni, cittadini
5. Eventuali
interventi/politiche integrate
collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali
1.
Proiezione lucidi, diapositive, film e altro materiale audiovisivo con
testimonianze dal vivo
2.
RIUNIONI SETTIMANALI per gli alcolisti; attività di prevenzione primaria e
secondaria attraverso la testimonianza
Collaborazione con gli altri soggetti del Tavolo Dipendenze/ giovani. Scuole
coinvolti
8. Risorse umane che si
Volontari
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
Sensibilizzazione dei soggetti sui problemi alcol correlati. Gruppi di auto mutuo aiuto
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
Previsione
di
spesa
1.
Piano finanziario: totale**
NB Alcolisti Anonimi non ACAT
prevede contributi
€ 500,00
economici in quanto si
auto finanzia
di
cui
risorse
comunali
€
di
cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
€ 500,00
110
di
cui
FRNA
(risorse
regionali)
€
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
€
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€
€
UNIVERSITA’ DELLA VITA
INFORMAZIONE, CONSULENZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
LA CASA RITROVATA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 37
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
x□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x□
x□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
X□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani □
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTi/PROGETTi: A) UNIVERSITA’ DELLA VITA
B) INFORMAZIONE , CONSULENZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
C) LA CASA RITROVATA
Tutti in continuazione con l’annualità precedente e ampliamento
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: GIOVANI, PREVENZIONE ABUSO DI SOSTANZE E DISAGIO PSICHICO. REINSERIMENTO
SOCIALE
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
ASSOCIAZIONE GRUPPO AMICI
ONLUS
Distretto di Fidenza
111
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
CARLA BORGHETTI
e-mail [email protected]
MARCO BEGARANI 0524 /83402
e-mail: [email protected]
UNIVERSITA’ DELLA VITA
Diretti
•
Classi di tutti gli Istituti Superiori del Distretto e di Enti di formazione professionale
•
Classi terze delle scuole medie inferiori
•
Gruppi giovanili informali ( parrocchie, gruppi sportivi, movimenti giovanili)
Indiretti
Collegi docenti
CdC
4. Destinatari
Educatori
Cittadinanza tutta
INFORMAZIONE , CONSUlENZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
Famiglie che vivono
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
1)
Problematiche adolescenziali
2)
di malessere per la presenza di un congiunto dipendente
LA CASA RITROVATA
Reinserimento sociale ed in particolare abitativo di soggetti appartenenti a fasce deboli
Povertà
Immigrazione
Minori e responsabilità familiari
Disagio psichico
UNIVERSITA’ DELLA VITA
Azione 1
•
Diffusione di materiale informativo
•
Programmazione con i vari Istituti e scelta delle tipologie di interventi per tema e
durata
•
Incontri con gruppi/classi in moduli diversificati secondo le richieste /urgenze
dichiarate
•
Moduli intensivi per classi/gruppi con disagio conclamato
•
Gruppi di auto-aiuto (su richiesta anche di altri progetti)
•
Attivazione di moduli di raccordo tra prevenzione e attività curricolari
•
.
Azione 2 in collaborazione con “Unità di strada”
•
Coo-progettazione con Istituti Superiori sul territorio per condurre progetti in
sinergia
•
Attivazione di moduli di raccordo tra prevenzione e attività curricolari
•
Promozione di una cultura free-life
Momenti di sensibilizzazione tramite collaborazione con Enti pubblici, Esercenti e altre
realtà per organizzazione manifestazioni mese al problema Alcool e in occasione
giornata mondiale lotta Azione 3 in collaborazione con altri progetti sul territorio
112
agenti nel campo della prevenzione a-specifica e specifica
Creazione in una equipe stabile che si confronta e che si forma sulle azioni da
realizzare
Individuazione di bandi nazionali a cui concorrere insieme con progetti co-gestiti)
INFORMAZIONE , CONSUELNZA E SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
•
Colloqui individuali e famigliari di consulenza e sostegno alla genitorialità o, più in
generale, alla famiglia
•
Facilitazione/conduzione nei gruppi di auto- aiuto
•
Collaborazione con progetto SMS & Family e il costituendo Centro per le Famiglie
•
Invio ad agenzie specializzate del pubblico e privato presenti sul territorio
•
Collaborazione con sportello “ Spazio per Voi” presente nelle scuole superiori del
progetto “ Università della Vita”
•
Collaborazione con strutture di accoglienza per sostenere le capacità genitoriali (
Casa Tebah )
LA CASA RITROVATA
•
Svolgere una funzione di raccordo con gli atri attori della rete in particolare con i
servizi sociali del Comune
•
Gestire le attività connesse alla fase di reinserimento delle persone in uscita dalla
fase residenziale del percorso della Comunità Terapeutica
•
Svolgere una funzione di riferimento/raccordo con i servizi sociali per gli atri casi
domiciliati nello stesso edificio e seguiti dai servizi e per situazioni inserite presso le
coop.ve sociali che collaborano al progetto
•
Coordinare le attività di prevenzione e consulenza educativa ( individuali e di
gruppo rivolti a giovani, genitori ed educatori )
•
Consolidare il rapporto con le reti sociali presenti sul territorio coordinando le
associazioni di volontariato e le realtà ecclesiali che parteciperanno al progetto
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di impiegare
Istituti Superiori di tutto il distretto
Scuole medie inferiori
Istituti di Formazione professionale
Parrocchie
Gruppi Giovanili
Pubblici esercenti (per Azione 2)
Ser.T
Casa di Lodesana
Casa di accoglienza Tebah
Caritas – Cav
Amministrazione Comunale di Salsomaggiore Terme
Cooperativa di abitazione “G. Di Vittorio”
Coop.va sociale di tipo B “Averla”
Coop.va sociale di tipo B “Cristina”
Coop.va Sociale di tipo B “ Garabombo”
Associazione “Il Delfino”
Educatore professionale dipendente
Psicologo
UNIVERSITÀ DELLA VITA:
•
Potenziamento del benessere personale e di gruppo
•
Maggior consapevolezza relativamente all’uso e abuso di sostanze
•
Contrasto a fenomeni di bullismo
•
Orientamento e sostegno alla formazione
9. Risultati attesi in
Collaborante con “ Informazione , consulenza e sostegno alla famiglia”
relazione a indicatori
•
interazioni con il progetto “ Spazio per Voi” , SMS, rete dei Servizi
regionali/distrettuali (da •
Individuazione di percorsi curricolari di prevenzione aspecifica
•
Impostazione
di un protocollo di interventi di prevenzione
esplicitare)
•
Una progettualità condivisa tra i vari attori dei PdZ
•
Schede di monitoraggio soddisfazione clienti proposti dal tavolo dei P.d.Z
INFORMAZIONE, CONSULENZA E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE:
•
Offrire ascolto, consulenza e sostegno a famiglie che vivono problematiche
113
adolescenziali o di malessere per la presenza di un congiunto dipendente.
•
Promuovere il benessere della famiglia rafforzare le competenze genitoriali ed il
nucleo familiare
•
Continuare l’attività dei gruppi psicoeducativi per i genitori
•
Continuare ad allargare la rete di famiglie che entrano in relazione d’aiuto.
Attivare interventi in case di accoglienza
con problemi di ordine genitoriale
•
Collaborare con i soggetti pubblici e del terzo settore con competenze specifiche
•
INDICATORI:
•
Numero di richieste d’aiuto
•
Numero nuove famiglie accolte
•
Continuità nel percorso di consulenza
•
Interazioni con altri progetti
•
Schede monitoraggio soddisfazione del Cliente proposte dal tavolo dei P.d. Z
LA CASA RITROVATA
•
Benessere relazionale degli utenti inseriti nel progetto
•
Benessere relazionale familiare e personale
•
Numero richieste di aiuto
•
Interazione con altri progetti
•
Incontri di monitoraggio con il referente per il progetto del Comune di
Salsomaggiore Terme
Previsione di cui
di spesa
risorse
TOTALE
comunali
Università
della vita €
23.000
La casa
ritrovata €
3.500
10. Piano
finanziario:
euro
26.500,00
10.701,00
di cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinari
o)
15.799,00
114
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse
da
altri
soggett
ispecific
are
AREA SANITARIA
PROGRAMMA ATTUATIVO PER L’ANNO 2010 AZIENDA USL DI PARMA
-DISTRETTO DI FIDENZA-
CURE DOMICILIARI
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
.DISTRETTO DI FIDENZA
SCHEDA N. 38
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
Integrazione attività domiciliare medica – infermieristica – riabilitativa all’interno dei Nuclei Cure Primarie
Integrazione personale AUSL – ASP per funzioni infermieristico-riabilitative all’interno di specifici Nuclei Cure
Primarie
Presenza attiva ROAD nell’Ufficio di Coordinamento dell’Ufficio di Piano
Costruzione cartella socio-sanitaria per favorire presa in carico integrata
Monitoraggio percorso Dimissioni Difficili
ATTIVITA’ RICADENTE NELLE FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE
Direttore Dr. Marco Lombardi
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito
territoriale di
realizzazione
3. Destinatari
4. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza
Distretto di Fidenza suddiviso in sei Nuclei Cure Primarie
Cittadini di tutte le età per i quali venga attivata secondo le procedure previste assistenza
domiciliare medica e/o infermieristica e/o tecnica
Tutte quelle a sostegno della domiciliarità messe in atto da Enti Locali – ASP – Associazioni
di Volontariato quali:
- Centri Diurni
- attività di socializzazione
- misure a sostegno di anziani fragili
115
5. Azioni previste
6. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
7. Risultati attesi in
relazione a
indicatori
regionali/distrettuali
8. Piano
finanziario:
euro
Incontri di Nucleo su specifiche tematiche multiprofessionali
Organizzazione del Nucleo con identificazione oltre che del Medico di Medicina Generale
referente, già esistente, del Coordinatore infermieristico Tecnico di Nucleo
Azioni per apertura ambulatori infermieristici di Nucleo
Percorso di condivisione ed attuazione della cartella socio/sanitaria per Medico di Medico di
Medicina Generale, Assistenti Sociali, Infermieri Professionali
Specifica convenzione con ASP
Confronto per monitoraggio Dimissioni Difficili all’interno dell’Ufficio di Direzione Distrettuale
con componente ospedaliera e successiva declinazione per eventuali azioni di miglioramento.
n. 1 dirigente medico, n. 24 Infermieri professionali, ore di n. 1 fisioterapista suddivise su
varie figure di fisioterapia, ore specialisti ambulatoriali in base alle richieste
- n. utenti con presa in carico congiunta socio-sanitaria
- n. utilizzo cartella socio-sanitaria
- sottoscrizione convenzione ASP
- dati di attività
di cui risorse di cui
di cui
Previsione di di cui
spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
sociale locale (altri
+ Fondo
fondi)
straordinario)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
1.331.648,45*
*Contenente spesa per accessi MMG, farmaceutica, personale.
ASSISTENZA DOMICILIARE
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
N. pazienti
2.963
4.084
4.378
N. accessi MMG
15.100
16.289
17.442
N. accessi IP
39.637
46.585
41.400
NUTRIZIONE ARTIFICIALE DOMICILIARE
Pazienti seguiti nel 2007
137
Pazienti seguiti nel 2008
160
Pazienti seguiti nel 2009
90
NUMERO UTENTI IN ASSISTENZA DOMICILIARE
COMUNALE A RIMBORSO SOCIO-SANITARIO
Anno 2008
Anno 2009
423
443
116
ATTIVITA' SPECIALISTICA DOMICILIARE
ANNO 2007
ANNO 2008
ANNO 2009
928
967
1.038
Prelievi
9.643
10.628
11.130
Trattamenti riabilitativi
2.893
3.129
3.008
TOTALE
13.397
14.724
15.176
Visite Specialistiche
DIMISSIONI DIFFICILI
ANNO 2008
Ospedale di Vaio
LPDA
TOTALE
DIMISSIONI DIFFICILI
ANNO 2009
Ospedale di Vaio
LPDA
TOTALE
PAI DOMICILIARE
PAI RESIDENZIALE
TOTALE UTENTI
105
65
170
PAI DOMICILIARE
276
74
350
PAI RESIDENZIALE
381
139
520
142
47
189
272
75
347
117
TOTALE UTENTI
414
122
536
SPECIALISTICA
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DISTRETTO DI FIDENZA
SCHEDA N. 39
TARGET*
Tutti i cittadini richiedenti prestazioni ricomprese nei LEA, iscritti al Servizio Sanitario Nazionale, in possesso dei
requisiti specifici (es. richiesta del Medico di Medicina Generale o dello specialista, ecc.)
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e
di stili di vita sani
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
Integrazione attività specialistica all’interno dei Nuclei Cure Primarie e nelle medicine di gruppo in forma
sperimentale
Linee guida e altri interventi per favorire appropriatezza
Monitoraggio e adeguamento offerta
ATTIVITA’ RICADENTE NELLE FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE
Direttore Dr. Marco Lombardi
1.Soggetto capofila
dell’intervento
Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza
2. Ambito territoriale
di realizzazione
Distretto di Fidenza suddiviso in sei Nuclei Cure Primarie
Tutti i cittadini richiedenti prestazioni ricomprese nei LEA, iscritti al Servizio Sanitario
Nazionale, in possesso dei requisiti specifici (es. richiesta del Medico di Medicina Generale
o dello specialista, ecc.)
Mantenimento dei tempi di attesa all’interno dei parametri stabiliti dalla Regione Emilia
Romagna
3. Destinatari
4. Interventi
Incontri di Nucleo sui temi dell’appropriatezza e studio dei profili di salute della
popolazione e di utilizzo specialistica collegati
Monitoraggio mensile
Azioni di formazione/informazione per la popolazione in accordo e promossi da enti o
associazioni di volontariato
5. Azioni previste
Accordi di fornitura con AOSP – privato
Apertura di Agende di Garanzia al fine di tutelare il rispetto dei tempi di attesa
(cardiologia, mammografia, endocrinologia, oculista, ematologia, colonscopia)
Modulazione dell’offerta degli specialisti distrettuali e del Presidio Ospedaliero di
Fidenza /San Secondo in base a domanda e disponibilità risorse
n. 68 Medici di Medicina Generale, Presidio Ospedaliero, Azienda Ospedaliera, Privato
6. Risorse umane
accreditato ed in via di accreditamento, CCM, Specialisti convenzionati
impegnate
7. Risultati attesi in
- Tempi di attesa
relazione a indicatori - Dati mobilità
regionali/distrettuali
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
nazionale sanitario altri
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti 8. Piano
+ Fondo
fondi)
specificare
finanziario:
straordinario)
euro
118
In ottemperanza al Piano Attuativo Provinciale per il governo delle liste d'attesa (Delibera Regionale 1532/06) sono
state acqisite prestazioni aggiuntive dai professionisti del Presidio Ospedaliero in libera professione:
TIPO DI PRESTAZIONI
ANNO 2007
ANNO 2008
ANNO 2009
ECD
715
773
1827
TSA
831
1263
746
ECO
2302
2500
2165
e da Centri Privati accreditati:
TIPO DI PRESTAZIONI
Mammografie
Visite dermatologiche
Visite endocrinologiche
ANNO 2007
274
470
35
ANNO 2008
323
470
52
ANNO 2009
312
470
20
MOBILITA' POPOLAZIONE RESIDENTE NEL DISTRETTO DI FIDENZA
CONFRONTO ANNI 2007/2008
N° prestazioni richieste da residenti nel Distretto di Fidenza anno 2008
1.391.259
N° prestazioni richieste da residenti nel Distretto di Fidenza anno 2009
1.383.525
Anno 2008
Anno 2009
N°
prestaz.
%
75,40
1.043.227
%
N° prestaz.
%
1.038.600
74,65%
Centri privati accreditati Distretto di Fidenza
24.723
1,78%
25.166
1,82%
Strutture Aziendali
41.606
2,99%
43.650
3,15%
Centri privati accreditati aziendali
10.457
0,75%
10.667
Strutture Azienda Ospedaliera di Parma
236.729
17,02%
224.119
0,77%
16,20
%
Strutture Regione Emilia Romagna
39.144
2,81%
36.696
2,65%
Strutture Distretto di Fidenza
Fonte: Banca dati regionale
119
ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO
NON SEGUITI DA RICOVERO
PER CITTADINI IN ETA’ PEDIATRICA E SOPRA I 65 ANNI
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DISTRETTO DI FIDENZA
SCHEDA N. 40
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e
di stili di vita sani
□
Prevenzione
□
Cura/Assistenza
BISOGNI EMERGENTI IN AMBITO DISTRETTUALE
E’ continuato anche nel 2009 la rilevazione delle condizioni per le quali una appropriata e tempestiva assistenza
primaria può ridurre il rischio di accesso inappropriato alle strutture di Pronto Soccorso Ospedaliero, con
particolare riferimento agli utenti appartenenti alla fascia pediatrica e a quelli con età 0 < 65 anni.
Vengono considerati accessi inappropriati le condizioni per le quali l’accesso al pronto Soccorso non è seguito da
ricovero.
Si valuta inoltre con attenzione particolare i ricoveri ripetuti over 65.
INTERVENTI:
Estensione delle forme di associazionismo sia di Medici di Medicina Generale che di Pediatri di Libera
Scelta al fine di estendere le fasce orarie di apertura ambulatori
Piena attuazione del Progetto Pediatria Ospedale di Vaio come declinato nel PAL
Qualificazione interventi medici di Continuità Assistenziale
Incontri nei Nuclei Cure Primarie con presentazione e discussione dei dati relativi sia agli accessi Pronto
Soccorso che re-ricoveri
Applicazione dell’accordo locale con i Medici di Medicina Generale per la presa in carico dei malati cronici
INTEGRAZIONI: con ASP ed Enti Locali per i casi prevedenti presa in carico congiunta.
1.Soggetto capofila
dell’intervento
Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione
Tutti i cittadini in età pediatrica e sopra i 65 anni
4. Destinatari
Prosecuzione del Progetto di ricerca con la Thomas Jefferson University, attivato nel
2007, sui profili dei Nuclei Cure Primarie, al fine di proseguire la valutazione dei dati
anche relativi ai re-ricoveri.
In applicazione dell’accordo locale implementazione presa in carico malati cronici.
Implementazione ambulatori specialistici pediatrici Presidio Ospedaliero di Vaio.
Qualificazione degli interventi dei medici di continuità assistenziale a favore della
popolazione pediatrica, con particolare riferimento alla fascia 0-6 anni, attraverso la
realizzazione a livello aziendale di specifico percorso formativo a carattere teorico-pratico
nel settore della pediatria, in collaborazione con l’Unità Operativa di Pediatria
dell’Azienda Ospedaliera di Parma.
6. Azioni previste
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
Monitoraggio dati accesso al Pronto Soccorso e re-ricoveri
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
120
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
Gestione integrata del paziente diabetico di tipo 2 con adesione di 63 Medici di Medicina Generale e coinvolge 940
pazienti
Programma di monitoraggio clinico di patologie ad andamento cronico e ad alta prevalenza (Terapia Antcoagulante
Orale: coinvolti circa 160 pazienti)
Avvio del progetto di monitoraggio e follow up domiciliare dei pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico
(classe III e IV NHIA) che vede coinvolti 250 pazienti (il dato ha caratteristica prospettica sulla base di una
valutazione del bisogno eseguita ex-ante)
Accessi al Pronto Soccorso non seguiti da ricovero per 1.000 residenti nel Distretto di Fidenza
anno 2009
Codice colore
CODICE
BIANCO
CODICE
VERDE
CODICE
GIALLO
CODICE
ROSSO
TOTALE
0-14
15-64
Distretto di Fidenza
65-74
75-84
13,41
49,37
27,84
154,97
163,15
19,50
85+
Totale
27,48
20,07
39,50
149,50
224,76
287,93
170,09
40,78
81,44
164,09
266,99
60,69
0,23
1,24
4,85
13,04
31,55
3,55
188,11
254,54
263,63
429,37
606,54
273,83
Accessi di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vaio non seguiti da ricovero di pazienti in età pediatrica Anno
2009
Dimissione
Al medico curante
Trasferito
Rifiuto ricovero
Abbandono dopo presa in carico
TOTALE NON RICOVERATI
637
1.678
90
14
40
2.469
Accessi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vaio non seguiti da ricovero di pazienti
ultrasessantacinquenni – Anno 2009
Dimissione
Al medico curante
Deceduto in Pronto Soccorso
Giunto cadavere
Trasferito
Rifiuto Ricovero
Abbandono dopo presa in carico
TOTALE NON RICOVERATI
1.179
4.502
16
1
51
94
71
5.914
Ricoveri ripetuti di pazienti ultrasessantacinquenni Ospedale di Vaio – Anno 2009
ASSISTENZA OSPEDALIERA
121
=
n. 776
Tasso standardizzato di ospedalizzazione per 1.000 residenti per ricoveri in regime ordinario e diurno –
anno 2008
FIDENZA
TOTALE
0-14
15-64
65-74
75-84
85+
Tasso
standardizzato
67,43
88,85
218,01
324,91
380,84
130,24
D.H.
18,13
45,81
77,31
65,56
32,69
46,91
TOTALE
85,56
134,66
295,32
390,47
413,53
177,15
Ordinario
122
SERT
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DISTRETTO DI FIDENZA
SCHEDA N. 41
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Responsabilità
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
Potenziamento dei servizi di prossimità. Tra le indicazioni della Regione Emilia Romagna è forte l’invito ai
servizi di “abitare” gli spazi di chi, per motivi differenti, non accede ai servizi, individuando luoghi non connotati e
maggiormente fruibili.
L’anno 2009 si caratterizza per la conclusione del percorso di accreditamento del Ser.T.
Avvio di azioni per la costruzione di uno “Sportello Agenzia” per l’integrazione e la sinergia dei soggetti
della Rete (pubblico e privato sociale) finalizzata al riconoscimento precoce del disagio giovanile.
1.Soggetto capofila
AUSL di Parma – Distretto di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale Distretto di Fidenza
di realizzazione
3. Referente
Dr. Lorenzo De Donno
dell’intervento
4. Eventuali
Enti Locali – Servizio Sociale – Terzo Settore - Scuole
interventi/politiche
integrate collegate
5. Azioni previste
6. Risorse umane
che si prevede di
Prosecuzione dell’attività dei Gruppi di Miglioramento per la Qualità.
Prosecuzione dell’attività di supervisione e coordinamento di progetti territoriali che
rientrano nella programmazione socio-sanitaria dei Piani di Zona.
Consolidamento dell’attività di prevenzione primaria, in collaborazione con gli Istituti
Scolastici nelle scuole medie inferiori mediante incontri di prevenzione nelle classi, nelle
scuole medie superiori mediante incontri di promozione alla salute ed alla prevenzione di uso
di alcolici e stupefacenti e incontri aperti alla cittadinanza sempre nell’ambito
dell’informazione-prevenzione delle dipendenze patologiche.
Collaborazione nell’ambito del progetto a valenza provinciale “Unità di strada” per
attività di prevenzione rivolta al “popolo della notte”.
Nell’ambito del progetto IPSSAR G. Magnaghi collaborazione con i docenti e
l’Università della Vita.
Attività di prevenzione alla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti
rivolto alle scuole guida presenti sul territorio.
Creazione di un gruppo di lavoro sul tema dei reinserimento lavorativo dopo un
percorso terapeutico.
n. 3 Infermieri professionali,
psicologo, n. 3 medici
n. 2 educatori professionali, n. 1 assistente sociale, n. 1
impiegare
123
7. Risultati attesi in
relazione a
- Esito visita per accreditamento del Team Regionale
- N. ingressi in comunità
- Dati di attività comprensivi di interventi congiunti con Enti Locali - Scuola
indicatori
regionali/distrettuali
Previsione
di spesa
TOTALE
8. Piano
finanziario:
euro
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
di cui
risorse
regionali
(altri
fondi)
di cui di cui
FRNA Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
25.672,05*
*Spesa ADMA (Assistenza Domiciliare Malati AIDS).
TIPOLOGIA PRESTAZIONI
ANNO 2008
Visite mediche e colloqui medico-pschiatrici
ANNO 2009
1.522
2.189
18.397
18.370
Colloqui socio-educativi
951
1.028
Interventi socio-educativi
149
399
Interventi psicologici
537
602
Certificazioni per patenti
91
94
Trasferte in struttura
20
72
Attività d’équipe e supervisione casi (settimanale)
48
50
Inserimenti in strutture residenziali riabilitative
11
20
Attività ambulatoriale
124
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA MINORI
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DISTRETTO DI FIDENZA
SCHEDA N. 42
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
INTERVENTO
1) Dai percorsi di valutazione e approfondimento diagnostico emerge una complessità delle situazioni, in cui
anche le forme di disturbo minore si acutizzano con l’intrecciarsi di fattori di rischio aggiuntivi connessi a fenomeni
di ordine sociale quali:
cambiamenti nella struttura dinamica familiare, con fattori di rischio e discontinuità nei processi educativiaffettivi e di isolamento sociale;
un livello di performance più elevato richiesto ai bambini nell’iter scolastico nei primi anni di scuola
elementare;
l’immigrazione, con le relative difficoltà di integrazione sociale e culturale;
nuove forme di povertà e di precarietà che si stanno manifestando anche in conseguenza alle crescenti
difficoltà economiche.
2) Necessità di strutture
preadolescenziali/adolescenziali.
residenziali
terapeutiche
per
1.Soggetto capofila
dell’intervento
Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza
2. Ambito territoriale
di realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e
recapiti
4. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Distretto di Fidenza
le
aree
adolescenziali
per
target
Dott. Silvano Rosani – Responsabile Unità Operativa Neuropsichiatria e Psicologia dell’Età
Evolutiva
Servizio Sociale – Terzo Settore - Scuole
5. Azioni previste
Individuazione in ambito sovradistrettuale/distrettuale delle strutture idonee a svolgere
funzioni residenziali per minori psicotici o con gravi disturbi psichiatrici.
Lavoro in rete con i servizi che si occupano di assicurare ai bambini e ragazzi (con
patologie con caratteristiche di gravità) la migliore qualità di vita possibile;
Consolidamento della collaborazione con Il Servizio Sociale, in particolare verso la
delicata e complessa azione di valutazione e presa in cura, nell’area della tutela dei minori
e della genitorialità “difficile”.
Applicazione della nuova procedura sulla certificazione Legge 104; progetto di
monitoraggio approfondito dei processi di integrazione scolastica dei soggetti censiti ai sensi
della L. 104 ad iniziare dalla scuola secondaria di primo e secondo grado.
Consolidare l’attività di Neuropsichiatria più specificatamente rivolta a disturbi neurologici
quali epilessia ed elettroencefalografia presso il Presidio Ospedaliero di Vaio
6. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
n. 5 logoterapisti, n. 1 educatore, n. 1 medico, n. 3 psicologi
125
7. Risultati attesi in
relazione a
- Dati di attività compreso EEG
- N. casi valutati e presi in carico in modo congiunto con il Servizio Sociale
indicatori
regionali/distrettuali
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo sociale
locale + Fondo
straordinario)
8. Piano
finanziario:
di cui
risorse
regionali
(altri
fondi)
di cui di cui
FRNA Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
euro
ANNO 2007
ANNO 2008
ANNO 2009
Nuovi casi
305
334
59
Totale casi
756
825
891
TIPO DI PRESTAZIONE
2008
2009
Certificazione diversa da L. 104/92
Colloqui con famiglia e insegnanti
Consulenza ad altri Servizi
Controllo terapia
Discussione caso clinico/Predisposizione piano
trattamento/Verifica progetto
Erogazione farmaci
Esame del linguaggio, neuropsicologico e cognitivo,
strumentale
Incontri con altri Servizi
Modifica terapia
Nuova certificazione
Osservazione/compartecipazione
Profilo dinamico funzionale
Psicoterapia individuale –genitore/bambino
Relazione clinica
Rinnovo certificazione
Sostegno al singolo/alla coppia
Trattamento disturbi apprendimento, linguaggio, motori,
neuromotori, psicomotori, sia individuale che di gruppo
Valutazioni psicodiagnostiche e processi di
apprendimento
Visita domiciiare
Visita medica
Visita psicologica
TOTALE
16
1.572
10
17
34
1.636
5
14
967
1.033
3
3
713
796
241
6
21
170
5
651
239
11
333
247
1
49
187
7
435
187
59
315
2.693
2.449
269
270
24
563
419
8.943
35
513
392
8.667
126
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE – AREA ADULTI
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DISTRETTO DI FIDENZA
SCHEDA N. 43
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
INTERVENTO
1) Riorganizzazione delle attività ambulatoriali del Centro di Salute Mentale svolte presso il Presidio di San
Secondo
2) Progettazione per trasferimento presso il Complesso Sanitario di Vaio di funzioni ambulatoriali e di degenza
semiresidenziale
3) Partecipazione attiva all’Unità di Valutazione Multidimensionale con valutazione di tutti i piani assistenziali e dei
soggetti presenti in struttura
Azienda USL di Parma – Distretto di Fidenza
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distretto di Fidenza
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Dr. Franco Marzullo – Responsabile Unità Operativa Salute Mentale
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Eventuali
Servizio Sociale – Terzo Settore
interventi/politiche
integrate collegate
Progetto Leggieri (integrazione Centro Salute Mentale, Medici di Medicina Generale,
Dipartimento Cure Primarie) con la realizzazione di gruppi di lavoro a cadenza mensile.
Partecipazione a gruppi di lavoro a carattere regionale.
Integrazione Centro Salute Mentale, Ser.T, Servizi Sociali con l’attivazione dell’UVM
distrettuale (Unità di Valutazione Multidimensionale) con incontri a cadenza programmata
per formulare e verificare programmi congiunti relativi all’utenza multiproblematica. Il
Centro di Salute Mentale ha individuato tre figure professionali che si interfacciano con il
Ser.T. ed altre tre che si interfacciano con il Servizio Sociale. Partecipazione a gruppi di
lavoro a valenza dipartimentale (focus group) inerenti l’integrazione tra Centro Salute
5. Azioni previste
Mentale e Ser.T.
Partecipazione al gruppo di lavoro dipartimentale e collaborazione con i Reparti di
Medicina dell’Ospedale di Vaio per il trattamento dei soggetti portatori di disturbi del
comportamento alimentare e di alterazioni metaboliche nelle condizioni di soprappeso.
Ricollocare la sede CSM all’interno dell’area ospedaliera, sviluppare tutte quelle
attività di promozione della salute attraverso anche l’integrazione con il settore scolastico
e con le istituzioni per favorire il “vero” reinserimento nel mondo di lavoro ed il rispetto del
diritto alla casa.
Prosecuzione degli incontri di gruppo per i familiari con l’intento di sviluppare tale
risorsa come sostegno ulteriore alle cure dei pazienti psichiatrici.
127
Prosecuzione delle attività riabilitative che hanno cercato di coinvolgere il volontariato,
altri servizi e diversi settori del contesto sociale come “attività teatrale”, “pet-therapy”,
“accompagnamoci – affido familiare”.
Prosecuzione attività di consultazione e collegamento con il Pronto Soccorso ed i
Reparti dell’Ospedale di Vaio.
Prosegue l’attività del gruppo dei facilitatori in collaborazione con l’ufficio qualità del
DSM-DP, partecipazione del Direttore al gruppo aziendale dei facilitatori del Governo
Clinico, partecipazione del Direttore alla commissione provinciale del farmaco con riunioni
a cadenza mensile per l’appropriatezza prescrittivi.
6. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
7. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
10. Piano
finanziario:
n. 25 infermieri professionali, n. 2 educatori, n. 1 operatore socio-sanitario, n. 1 operatore
tecnico specializzato, n. 9 medici psichiatri.
- n. prese in carico nella sub – zona San Secondo – Fontanellato – Soragna;
- n. casi multiproblematici discussi e presi in carico in modo congiunto con valutazione
multiprofessionale;
- n. TSO
- effettiva partecipazione al percorso per Centro interculturale
- n. consulenze Pronto Soccorso e Presidio Ospedaliero
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
regionali
risorse
TOTALE
comunali (Fondo
nazionale sanitario altri
regionali
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti + Fondo
fondi)
specificare
straordinario)
euro
CENTRO SALUTE MENTALE
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
1165
338
173
16.239
5.526
1275
363
121
22.050
6.202
1278
478
248
26.465
6.446
Pazienti visti nell’anno
Primi contatti aperti
Dimessi durante l’anno
Prestazioni complessive
Prestazioni complessive medici
PRESIDIO RESIDENZIALE PSICHIATRICO
Attività residenziale
Numero posti
Numero utenti
Utenti in lista d’attesa
Ammissioni nel periodo
Giornate di assistenza
Dimissioni
2008
10
133
0
163
3.001
155
Attività semiresidenziale
Numero posti
Numero utenti
Utenti residenti nella USL
Numero di giornate
2008
6
54
54
5.950
128
2009
10
134
0
188
3193
182
2009
6
34
34
2190
PIANO DISTRETTUALE
DELLE ATTIVITA’ PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
AREA ANZIANI
L'invecchiamento della popolazione , trend demografico da tempo conclamato, dimostra come siano le
classi più elevate quelle a forte rischio di entrare nella disabilità. Questo segmento della popolazione si può definire
fragile, in quanto vede deteriorare facilmente la propria condizione di autonomia Negli ultimi anni si è assistito ad
un progressivo incremento degli anziani in condizione di non autosufficienza con un conseguente aumento del
bisogno di interventi di supporto all'anziano e o alla rete familiare che lo accudisce. Tra le problematiche che
comportano nell'anziano la perdita della non autosufficienza assumono un peso sempre più rilevante i disturbi
cognitivi conseguenti a problematiche legate alla demenza
L'invecchiamento della popolazione incide sempre di più sul percorso di aiuto e chiede risposte personalizzate,
flessibili e nuove competenze per l'evolversi di bisogni ( assistenziali, sanitari e sociali) sempre più complessi.
Le problematiche connesse alle demenze , l'esigenza di favorire e di supportare la scelta della domiciliarità
dell'anziano con livelli di autonomia e di dipendenza diversificati, adottando sistemi di cura e tutela di intensità
differenti, la qualificazione dei servizi residenziali, costituiscono alcune fra le principali tematiche su cui si è
sviluppata la programmazione del Piano Attuativo 2009. L'attuazione di monitoraggio sistematico e di verifica sullo
stato di attuazione dei progetti previsti per il Piano Attuativo 2009 per l'area Anziani ha evidenziato risultati positivi
sullo stato d'avanzamento dei progetti stessi, in coerenza con gli obiettivi strategici triennali.
La progettazione del Piano Attuativo 2010 è la declinazione degli obiettivi strategici individuati nel Piano di
Zona per la Salute e il Benessere 2009-2011, così riassumibili:
sviluppare, con le risorse aggiuntive, l’articolazione e qualificazione della rete dei servizi, senza ridurre
l’impegno del Fondo sanitario e dei bilanci degli Enti Locali per la non autosufficienza, rispetto a quanto assicurato
sino ad oggi;
sostenere, nel triennio, lo sviluppo equilibrato della rete, in termini di consolidamento, ampliamento,
articolazione, qualificazione e potenziamento degli interventi, ad integrazione di quanto già sostenuto dalle famiglie
per il mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti;
promuovere la ricerca e la sperimentazione di innovazioni che consentano di accompagnare i cambiamenti
in corso con risposte sempre più coerenti e finalizzate.
La programmazione 2010 è stata realizzata in continuità con l'anno precedente ed il metodo di lavoro è stato
condiviso con il Tavolo anziani rappresentativo dei diversi attori della rete formale ed informale ed integrato con le
politiche degli altri Tavoli presenti a livello distrettuale in ottica di integrazione sociale e sanitaria e di promozione
della partecipazione attiva della popolazione.
La programmazione risente delle trasformazioni in atto introdotte dalla normativa regionale relativa
all'accreditamento delle strutture socio sanitarie per anziani, secondo il vincolo della sostenibilità economica degli
interventi nel medio periodo.
129
ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 44
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e
riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons
.tà
infanzia e
adolescenz
a
Familiari
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
x□
□
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e
di stili di vita sani
x□
Povertà e
Esclusion
e sociale
□
Salute
mentale
Dipenden
ze
□
□
Prevenzione
Cura/Assistenza
□x
□x
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma
di trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico 3.Costituzione/int
4.
Sistema
di
1.
Supporto
della
multidisciplinare e lavoro egrazione di un accoglienza
in
domiciliarità □
d’èquipe □
Fondo comune □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO:ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI ( è in continuità con l'anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE: Qualificazione delle rete dei servizi residenziali
1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune,
forma associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di realizzazione (di
norma distrettuale,specificare in caso diverso
SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI
Distretto di Fidenza
se subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento: nominativo e
Responsabile SAA
Daniela Egoritti
recapiti
[email protected]
Via Berenini,151-Fidenza
130
tel. 0524.515.566-515.528
4. Destinatari
5. Eventuali interventi/politiche integrate
collegate
Anziani o adulti assimilabili per patologia geriatrica
Continuità Assistenziale
Trasporti
Coordinamento con Terzo Settore
Effettuare inserimenti con congruità tra i bisogni emergenti
delle persone e la possibilità di risposte delle strutture.
Consolidamento di strumenti gestionali omogenei
Realizzazione di un'analisi approfondita e condivisa dei bisogni
a cui rispondono i servizi residenziali, al fine di elaborare dei
progetti individualizzati di vita e di cura che tengano conto
dell'evolversi dei bisogni degli anziani
6. Azioni previste
Analisi di eventuali criticità emerse ed individuazione di possibili
interventi di miglioramento
Formalizzazione di momenti di supporto agli operatori
Favorire momenti di socializzazione e di aggregazione con il
territorio, in particolare con generazioni diverse, permettendo
che ognuno diventi ricchezza per l'altro e creando una maggiore
coesione sociale
Prevenzione, mantenimento e recupero delle potenzialità e
delle abilità delle persone anziane
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
Comuni
ASP
AUSL
Enti Gestori dei Servizi Residenziali in Rete
Coordinatori di Case Protetta
RAA
OSS
8. Risorse umane che si prevede di impiegare Collaboratori amministrativi
Assistenti Sociali
MMG
UVG
Psicologa
Congruenza tra gli ingressi e le caratteristiche dell'anziano
9. Risultati attesi in relazione a indicatori
Verifica dell'esistenza di strumenti omogenei utilizzati all'interno
delle strutture residenziali
regionali/distrettuali (da esplicitare)
Maggiore coinvolgimento dei familiari
Qualificazione degli operatori sui bisogni emergenti
Previsione di di cui risorse di cui
di
di cui
di cui
di cui
di cui
spesa
comunali
risorse
cui
FRNA
Fondo
Fondo
risorse
TOTALE
regionali risor
nazional sanitario da
(Fondo
se
e NA
regionale altri
10. Piano
sociale
regi
soggetti finanziario:
locale + onali
specificar
€
€ 5.141.556
€
€
€
€
€
€
,0
5.141.556,00
131
DOMICILIARITA' ANZIANI,
NUOVE OPPORTUNITA' ASSISTENZIALE E
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N.
45
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda
prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e Giovani
Familiari
adolescenza
□
□
□
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Prevenzione
Cura/Assistenza
x□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□x
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
4.
Sistema
di
2. Presa in carico 3.
1.
Supporto
della
accoglienza
in
multidisciplinare e Costituzione/integrazione
domiciliarità □
lavoro d’èquipe □
di un Fondo comune □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: DOMICILIARITA' ANZIANI , NUOVE OPPORTUNITA' ASSISTENZIALE E
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE( è in continuità con l'anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:Innovare e qualificare la rete dei servizi di assistenza domiciliare al fine di garantire maggiore
estensione e flessibilità. Piena attuazione della DGR 1206/07 attraverso l'elaborazione di progetti integrati
di vita e di cura condivisi con gli anziani e i loro familiari, garantendo il maggior benessere possibile
1.Soggetto capofila
dell’intervento (Comune, forma
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI
Distretto di Fidenza
distrettuale,specificare in caso
diverso se subdistrettuale o
provinciale)
132
3. Referente dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Daniela Egoritti
Responsabile Servizio Assistenza Anziani
[email protected]
Via Berenini, 151-Fidenza
Tel. 0524.515.566-515.528
Anziani e le loro famiglie
Adulti assimilabili per patologia geriatrica
5. Eventuali interventi/politiche
integrate collegate
ADI
Coordinamento con terzo settore
Continuità Assistenziale
Emersione e qualificazione del lavoro di Cura delle Assistenti Familiari
CENTRI DIURNI
utilizzo flessibile dei centri diurni sulla base dei progetti individualizzati di vita e
di cura
Formazione e consulenza agli operatori dei centri diurni da parte del consultorio
dei Disturbi Cognitivi;monitoraggio dei disturbi comportamentali ed interventi di
supporto e stimolazione cognitiva
Offrire supporto alle famiglie , in particolare a quelli con anziani affetti da
demenza
Favorire la partecipazione del terzo settore a iniziative di socializzazione e
animazione
Creare opportunità di socializzazione e momenti di incontro tra generazioni
diverse
APPARTAMENTI CON SERVIZI
Servizi destinati ad anziani singoli o in coppia, favoriscono la prevenzione, il
consolidamento /recupero delle potenzialità e delle abilità.
Favorire la partecipazione dell'anziano a momenti aggregativi
Azioni previste
ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO
consolidamento del percorso degli inserimenti in casa protetta quale risorsa
essenziale per il sostegno a domicilio di anziani non autosufficienti in periodi o
situazioni particolari che metterebbero in difficoltà la permanenza dell'anziano al
proprio domicilio.
ASSISTENZA DOMICILIARE attraverso l'elaborazione di progetti individualizzati
di vita e di cura per assicurare risposte integrate agli anziani assistiti al domicilio
e rispondere in modo qualificato alla complessità dei bisogni socio-sanitari.
L'approfondimento nella predisposizione del progetto di vita e di cura deve porre
attenzione non solo alla cura ma anche alla vita sociale e di relazione
dell'anziano.
Favorire il mantenimento della vita di relazione degli anziani inseriti nei Servizi
di Assistenza Domiciliare attraverso momenti di animazione e socializzazione
strutturati e organizzati sulla base delle esigenze specifiche degli stessi, anche
attraverso la collaborazione con le Associazioni di Volontariato
I progetti prevedono anche interventi quali:
PASTI
TRASPORTI
Mantenimento del FOCUS GROUP sull'Assistenza Domiciliare finalizzato alla
verifica dei requisiti previsti dalla DGR1206/07 e verifica requisiti richiesti per
l'accreditamento transitorio.
Consolidamento del protocollo dell'assistenza domiciliare integrata.
Prosecuzione di MOMENTI FORMATIVI comuni per operatori sociali e sanitari,
in particolare tra i Nuclei di Cure Primarie e i SAD .Implementazione della
conoscenza reciproca dei servizi Sanitari e Sociali
133
SERVIZI DI TELEASSISTENZA, TELESOCCORSO E TELECONTROLLO
Diffusione in tutti i comuni del servizio attraverso nuova convenzioni con il 118 e
la Pubblica Assistenza di Fidenza : Progetto Distrettuale Telesoccorso Amico
che coinvolge i Comuni di Busseto, Fontanellato, Fontevivo, Polesine, San
Secondo P.se, Sissa, Soragna, Roccabianca, Trecasali, Zibello
consolidamento di questi servizi, strumenti utili per avviare nuove forme di
contatto e ascolto dei bisogni.
Nell'elaborazione dei piani individualizzati di vita e di cura , fermi restando gli
interventi già previsti dalla 1206/07, devono essere valutate con attenzione le
condizioni del nucleo familiare di riferimento dell'anziano non autosufficiente,
anche in relazione all'espulsione di uno o più componenti dal mondo del lavoro
in relazione alla crisi economica e occupazionale attualmente in corso.
ASSEGNI DI CURA
Garantire la corretta applicazione della risorsa e verificare gli esiti in relazione al
mantenimento dell'anziano a domicilio
Elaborazione di proposte migliorative relativamente alle procedure per la
concessione dell'assegno e adeguamento SMAC
Monitoraggio sulle situazioni che si avvalgono delle Assistenti Familiari
regolarmente assunte
Confronto con i diversi Organismi Istituzionali e le Organizzazioni Sindacali
sull'utilizzo della risorsa, in coerenza con le linee di indirizzo regionali che
tengono conto di un uso flessibile e coerente con la situazione di particolare crisi
che colpisce gli anziani e loro famiglie.
CONTRIBUTO AGGIUNTIVO
Monitoraggio sulle situazioni che si avvalgono di assistenti familiari
regolarmente assunte
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
Servizio Assistenza Anziani
Anziani afferenti ai Servizi di Assistenza Domiciliare del Comuni
Servizi Sociali dei Comuni
AUSL
Associazioni di Volontariato
ASP
Centro per l'Impiego
Patronati
Sindacati
Cooperative Sociali
Pubblica Assistenza Fidenza
118
Assistenti Sociali
OSS-RAA
8. Risorse umane che si prevede
IP
MMG
di impiegare
Volontari
Consolidamento in tutti i Comuni dei percorsi individuati per il raggiungimento
dei requisiti previsti dalla DGR 1206/07
Differenziazione delle risposte attraverso la predisposizione di Piani di Vita e di
Cura che tengano conto della globalità dell'anziano inserito nel suo contesto di
indicatori regionali/distrettuali (da vita
9. Risultati attesi in relazione a
esplicitare)
Ulteriore qualificazione del lavoro di cura al domicilio affrontandone le criticità
eventuali per meglio adattarsi alle nuove esigenze assistenziali
Consolidamento percorsi a sostegno della domiciliarità per anziani soli,
avvalendosi anche del supporto della Comunità
134
Previsione di di cui
di cui risorse
spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale NA
Contributi
aggiuntivo
Telesoccorso:
€ 25.000,00
(FNA 2009)
Pasti:
€ 80.000,00
(FNA 2009) +
€ 20.000,00
(FNA 2010)
10. Piano
finanziario:
Assegni di
cura : €
841.455,00
Trasporti: €
20.000,00
(FNA 2009) +
€ 20.000,00
(FNA 2010)
Ricoveri
Temporanei:
€ 110.000,00
Assistenza
(FNA 2009) +
Domiciliare:
€ 50.000,00
€
(FNA 2010)
765.000,00
€
2.126.455,00
Contributo
Aggiuntivo:€
65.000,00
(FNA 2009) +
€ 50.000,00
(FNA 2010)
Appartamenti
Protetti:
€ 50.000,00
(FNA 2009) +
€ 30.000,00
(FNA 2010)
135
di cui
Fondo
sanitario
regionale
CONTINUITA' ASSISTENZIALE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 46
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
e
Respons.tà infanzia
Familiari
adolescenza
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
Anziani
x□
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Disabili
□
Prevenzione
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
x□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico 3.
4.
Sistema
di
1. Supporto della
multidisciplinare
e
lavoro Costituzione/integrazione accoglienza
in
domiciliarità □
d’èquipe □
di un Fondo comune □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: CONTINUITA' ASSISTENZIALE……(L' intervento è in continuità con l'anno
precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
1.Soggetto capofila
dell’intervento (Comune)
Servizio Assistenza Anziani
forma
associativa,
2.
Ambito
territoriale di
realizzazione (di norma
Distretto di Fidenza
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento: nominativo
e recapiti
Daniela Egoritti
Responsabile SAA
Via Berenini 151-Fidenza
136
ALTRE
[email protected]
Tel. 0524.515.528-566
Anziani non autosufficienti, parzialmente autosufficienti, anziani fragili e le loro
famiglie
4. Destinatari
Adulti assimilabili per patologia psichiatrica
Protocollo per l'ingresso in casa protetta
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Assistenza Domiciliare Integrata
Assistenza Domiciliare e Contributi Aggiuntivi
Qualificazione del Lavoro di Cura delle Assistenti Familiari
Monitorare il Protocollo per le Dimissioni
e i compiti attraverso l'Osservatorio
distrettuale delle Dimissione protette
Favorire la partecipazione ad interventi formativi di tutte le figure professionali
6. Azioni previste
coinvolte nel percorso delle dimissioni protette
Attuare il protocollo per l'Assistenza Domiciliare Integrata
Garantire la continuità assistenziale anche ad anziani già inserite in strutture
residenziali
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
Presidio Ospedaliero di Fidenza e San Secondo
Azienda Ospedaliera di Parma
Dipartimento Cure Primarie
Centro di Cure Palliative
Servizio Sociale dei Comuni
ASP
Assistenti Sociali
SAA-OSS
MMG
IP
UVG
ROAD
Personale amministrativo del Dipartimento Cure Primarie per la Protesica
N di anziani in dimissione protetta rispetto al numero degli anziani presi in carico dai
servizi
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Previsione di
spesa TOTALE
10. Piano
finanziario:
di cui
di cui risorse
risorse
regionali
comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
€ 0,00
137
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri soggetti specificare
DEMENZE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 47
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Anziani
Disabili
□
□
Immigrati
stranieri
□
Prevenzione
x□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
di
in
□
INTERVENTO/PROGETTO: SVILUPPO DELLA CAPACITA' DI CURA DEI SERVIZI DELLA RETE E DELLE
ATTIVITA' DI SOSTEGNO AI FAMILIARI DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA ( in continuità con l'anno
precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA NEL LAVORO DI CURA
1.Soggetto capofila
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Servizio Assistenza Anziani
Distretto di Fidenza
Daniela Egoritti
Responsabile SAA
Via Berenini, 151, Fidenza
tel. 0524.515.566-528
[email protected]
138
ALTRE
Anziani affetti da disturbi cognitivi
Care-giver formali e informali, familiari che si fanno carico della cura e dell'assistenza di
un anziano con problemi cognitivi
4. Destinatari
Consulenza del Consultorio dei Disturbi Cognitivi
Consolidamento del percorso organizzativo della rete clinica ospedaliera e
dell'ospedale-territorio
Favorire interventi di collegamento con le organizzazioni di collegamento con le
organizzazioni di volontariato
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Percorso diagnostico preferenziale presso la Neurologia di Vaio anche con la possibilità
del day-hospital per accuratezza diagnostica e tempestiva
Eventi formativi specifici e continui per gli operatori socio-assistenziali dei servizi
territoriali al fine di uniformare i metodi di assistenza
Corsi di stimolazione cognitiva
Sviluppo e consolidamento delle attività di supporto ai familiari con consulenze
psicologiche ed assistenziali, con gruppi di sostegno e di auto-mutuo-aiuto avvalendosi
anche delle realtà locali di volontariato; in particolare proseguire l'attività di
informazione/formazione svolta sul territorio anche dell'Associazione Gruppo Sostegno
Alzheimer di Fidenza.
Qualificare i servizi socio-sanitari e sanitari del territorio rispetto all'accoglienza e alla
gestione degli anziani affetta da demenza
Consulenza nelle case protette, nei centri diurni e presso i domicilio
Eventi formativi specifici per MMG
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
SAA
Consultorio dei Disturbi Cognitivi
SP
Az. Ospedaliera
Servizi Sociali
Enti Gestori dei Servizi della Rete
Cooperative Sociali
Associazioni di Volontariato
Responsabile SAA
Assistenti Sociali
MMG
Neurologi
UVG
Numeri di iniziative dell'Associazione Alzheimer
Numero di incontri di supervisione nelle equipe dei Centri diurni e del SAD
Numero di interventi formativi/aggiornamento rivolti alla cittadinanza
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
euro
0,00
139
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 48
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda
prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
x□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X□
Prevenzione
Cura/Assistenza
X□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova attivazione?
No □
Sì □
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3
del Programma Infanzia e Adolescenza:
4. Sistema
di
2. Presa in carico 3.
1.
Supporto
della
accoglienza
multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione
domiciliarità □
in
d’èquipe □
di un Fondo comune □
emergenza
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA Nuovo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: Promozione del benessere e della salute , sostegno alla famiglia
1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune,
forma associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in caso diverso se
Servizio Assistenza Anziani
Distretto di Fidenza
subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento: nominativo e
Daniela Egoritti
Responsabile SAA
140
ALTRE
recapiti
[email protected]
0524.515.566-528
4. Destinatari
Anziani e loro familiari
5. Eventuali interventi/politiche integrate
Sportello Sociale
Spazi sanitari dedicati
collegate
Garantire adeguata informazione agli anziani ed ai loro familiari
sulle opportunità relativa ai servizi attivati e alle relative modalità
di accesso, attraverso materiale informativo distribuito a tutti i
residenti che compiono 85 anni. L’obiettivo è quello di favorire
l’accesso al sistema integrato dei servizi attraverso attività di
informazione e orientamento.
Definire modalità integrate con gli operatori del sanitario al fine di
fornire le informazioni utili al cittadino
6. Azioni previste
Per la predisposizione della broshure ci si avvarrà delle
competenze interne ai Comuni e si produrrà materiale semplice
ed in economia.
Per la spedizione ogni comune provvederà per i propri cittadini.
Detto programma avrà una durata biennale e interesserà anche
gli anziani ultraottantacinquenni residenti al 01.01.10
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
I servizi della rete
AUSL
ASP
Associazioni di Terzo Settore
8. Risorse umane che si prevede di impiegare
Addetti alla comunicazione dei Comuni
Operatori dei servizi per anziani
9. Risultati attesi in relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Previsione di di cui
spesa
risorse
TOTALE
comunali
Promozione dei servizi della rete
Maggiore conoscenza dei Servizi sanitari e sociali e degli
interventi svolti nei rispettivi ambiti operativi
Accesso consapevole dei cittadini alla rete dei Servizi
di cui risorse di cui risorse
regionali
regionali (altri
(Fondo
fondi)
sociale
locale +
Fondo
€0
141
di cui di cui
FRNA Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
AREA DISABILI
Gli obiettivi triennali di riferimento per la progettualità 2010 sono i seguenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
creare nuove opportunità di residenzialità per persone disabili in strutture abitative “normali”
dare continuità ai progetti di vita delle persone disabili
sostenere le famiglie anche attraverso ricoveri temporanei
implementare la disponibilità di posti per inserimenti delle situazioni più gravi
Stabilizzare la rete di laboratori pubblici e privati, per fornire maggiori opportunità
Predisporre progetti per la socializzazione delle persone disabili in ambiti di “normalità”
Attivare percorsi e attività di integrazione scolastica ed extra-scolastica
Integrazione delle attività con altri servizi (Psichiatria e NPI)
Sostenere le famiglie anche attraverso la presenza di “tutor” familiare.
La concretizzazione di tali obiettivi si intreccia con la realizzazione dei necessari percorsi di accreditamento delle
strutture per persone disabili. Le indicazioni regionali, secondo le quali è stata compilata per ogni utente delle
strutture una scheda di rilevazione del grado di disabilità e del bisogno assistenziale, produrranno una
trasformazione dei centri con una maggiore omogeneizzazione delle tipologie. Ovviamente questo processo
richiederà anche risorse economiche per l’adeguamento delle rette.
La progettazione 2010 sviluppa un radicamento delle attività di sostegno domiciliare. L’aumento che nel corso del
2009 si è verificato a carico della residenzialità impone, infatti, un’azione forte sulla prevenzione della residenzialità
stessa.
I progetti si realizzeranno in relazione con gli obiettivi triennali e compatibilmente con le risorse disponibili.
142
DOMICILIARITA’ DISABILI, NUOVE OPPORTUNITA’ ASSISTENZIALI E SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 49
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
□
□
Disabili
x
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
INTERVENTO/PROGETTO:
DOMICILIARITA’
DISABILI,
NUOVE
OPPORTUNITA’
Altro
ASSISTENZIALI
□
E
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE (contiene progetti in continuità con l’anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
1.
Sostenere le famiglie di persone con disabilità in tutte le fasi di vita della persona disabile, anche attraverso
la costruzione di reti di famiglie e di esperienze di integrazione con il terzo settore
2.
Sostenere i progetti di socializzazione e di inclusione delle persone con disabilità
3.
Attivare percorsi di integrazione tra il territorio e la scuola
4.
Facilitare gli accessi delle persone disabili ai servizi sanitari e sociali
5.
Integrare i Servizi a favore di persone disabili con i Servizi sanitari opportuni (in particolare Psichiatria e
Neuropsichiatria infantile)
6.
Implementare la rete di trasporti a favore di persone disabili
143
1.Soggetto capofila
Azienda USL di Parma - Distretto di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Fulvia Cavalieri
Via Berenini, 151 – Fidenza
[email protected]
0524515519
3381628504
Persone con disabilità e le loro famiglie
•
politiche scolastiche in particolare per quanto attiene all’integrazione scolastica
delle persone disabili
•
Politiche della sicurezza e della coesione sociale
•
Politiche inerenti la mobilità
1.
Continuità nell’erogazione dell’assistenza domiciliare
2.
Attività di sostegno e aiuto alle famiglie multiproblematiche o con situazioni di
disabilità gravissime
3.
Interventi di sostegno nelle famiglie con bambini con gravissima disabilità
4.
Continuità negli inserimenti in laboratorio
5.
Consolidamento della rete di attività laboratoriali, di uso del tempo libero, di
prevenzione dell’isolamento
6.
Pieno utilizzo laboratorio FARD, di nuova apertura
7.
Aumento posti laboratorio DOPO di NOI
8.
Nuovi inserimenti in centri diurni e laboratori protetti
9. Ricoveri di sollievo
10. Programmazioni interventi e spese per accreditamenti
•
Servizio sociale dell’Azienda USL – Distretto di Fidenza
•
Servizi amministrativi e sanitari del Distretto di Fidenza
•
Cooperative sociali di tipo A e di tipo B
•
Associazioni di volontariato
•
Famiglie
•
Scuola
- oss
- educatori
8. Risorse umane che
- coordinamenti Servizi sociali
- assistenti sociali
si prevede di impiegare
- coordinamenti cooperative sociali
- volontari singoli o associati
- assistenti familiari
In relazione alla sempre maggiore integrazione tra servizi sociali e sanitari e la
costruzione di servizi e reti che permettano la permanenza a casa della persona disabile
ci si attende di:
1. costruire una rete di sostegno alle famiglie con la presenza di tutors familiari costituiti
9. Risultati attesi in
da:
relazione a indicatori
- assistenti familiari
- volontari
regionali/distrettuali (da
- operatori
2. intervenire a favore di famiglie con minori con disabilità
esplicitare)
3. costruire pratiche stabili di interrelazioni tra laboratori e scuole
4. ricorrere meno frequentemente alla residenzialità stabile
5. rendere più diffuso sul territorio la rete di disponibilità di attività a favore di soggetti con
disabilità, anche minori
144
6. completare la rete di servizi diurni
Previsione
di di cui
spesa TOTALE risors
e
comu
nali
di cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordin
ario)
10. Piano
finanziario:
euro
1.447.403,25
di
cui
risor
se
regio
nali
(altri
fondi
)
di cui
FRNA
- Centri sociooccupazionali
€
470.000,00
- centri socioriabiliativi
€
340.000,00
-domiciliarità
€
232.408,81
di cui
Fondo
nazionale NA
Assegni cura
€ 110.000
(FNA 2009)+ €
50.000,00
(FNA 2010)
Accoglienza
temporanea
di sollievo
€ 50.000,00
(FNA 2010)
Assistenza
domiciliare
€ 144.260,23
(FNA 2009) +
€ 50.734,21
(FNA 2010)
1.042.408,81*
404.994,44
di
cui
Fon
do
san
itari
o
regi
ona
le
di cui
risorse
da
altri
sogget
ti specifi
care
* Nella cifra di € 1.042.408,81 sono ricompresi € 160.809,81 quali risparmi dell’anno 2009 (risorse assegnate e
programmate nel PAA 2009 e non spese).
145
ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 50
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
□
□
Disabili
X
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
Assistenza residenziale disabili
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
123-
creare nuove opportunità di residenzialità per persone disabili in strutture abitative “normali”
dare continuità ai progetti di vita delle persone disabili
sostenere le famiglie anche attraverso ricoveri temporanei
4- implementare la disponibilità di posti per inserimenti delle situazioni più gravi
1.Soggetto
Comune di Fidenza
capofila
2. Ambito
Distretto di Fidenza
territoriale di
146
ALTRE
realizzazione
3. Referente
dell’intervento:
Fulvia Cavalieri
[email protected]
0524515519-3381628504
nominativo e
recapiti
4. Destinatari
Persone adulte con disabilità
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Non sono in programmazione nell’immediato inserimenti in residenzialità, ma nell’area
disabilità gli ingressi sono frequentemente risposta ad un’urgenza che si viene a creare per
perdita del care giver o per improvvisa insorgenza della disabilità in persona con scarsa rete di
sostegno.
Di seguito vengono descritte le azioni previste.
1. Struttura a gestione pubblica (Casa Il Ponte)
♦
programmazione e attuazione degli interventi per l’attivazione della richiesta di
accreditamento, soprattutto dal punto di vista del numero e della professionalità di operatori
♦
partecipazione al bando regionale per interventi in conto capitale che produrrebbero
l’ampliamento a 14 posti della struttura
2. Residenzialità in convenzione
♦
programmazione e attuazione dei contratti di servizio con le strutture che verranno
accreditate
♦
programmazione di specializzazione di interventi secondo lo schema riportato
nell’introduzione
3. Le case ritrovate
Ad aprile inizierà la sperimentazione del progetto “Le case ritrovate”, a cui parteciperanno 2
persone disabili del nostro Distretto
- Servizio sociale del Distretto
- Cooperative sociali
- Famiglie
- OSS ed educatori nelle strutture
- assistente familiare nel progetto “Case ritrovate”
- coordinatore area disabili e ass. sociali del Servizio sociale
- membri UVM
Relativamente all’obiettivo regionale di aumentare il numero di fruitori e migliorare la rete di
servizi ci si attende:
in relazione a
Definire meglio le tipologie di disabilità delle persone inserite in strutture residenziali
Costruire una nuova realtà abitative in cui le strutture esistenti, laboratori, socioindicatori
riabilitativi diurni e socio-riabilitativi residenziali forniscano aiuto alla maggiore autonomia
regionali/distrettua abitativa di soggetti con disabilità
- Sviluppare una progettualità a lungo termine per rispondere a specifiche tipologie di
li (da esplicitare)
disabilità
Previsione
di cui
di cui risorse di cui
di cui
di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse FRNA
Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE
comunal (Fondo
regional
nazional sanitario altri
i
sociale
i (altri
e NA
regional soggetti locale +
fondi)
e
specificar
10. Piano
Fondo
e
finanziario:
straordinario
)
1.360.450,0
1.360.450,0
uro 0
0
9. Risultati attesi
147
PROGRAMMI TRASVERSALI
ANZIANI E DISABILI
EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSITENTI FAMILIARI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO
2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 51
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Anziani
x□
Disabili
□
Immigrati
stranieri
□
Prevenzione
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
x□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova attivazione?
No □
Sì □
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
3.
4. Sistema di
1. Supporto della
multidisciplinare e lavoro
Costituzione/integrazione accoglienza in
domiciliarità □
d’èquipe □
di un Fondo comune □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSITENTI
FAMILIARI( l’intervento se è in continuità con l'anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune, forma
associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in caso diverso se
Servizio sociale del comune Capofila
Distretto di Fidenza
subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento: nominativo e recapiti
Marco Antonioli
Responsabile Servizio Sociale
148
ALTRE
Comune di Fidenza
Via Berenini, 151, Fidenza
tel. 0524.517.399
Anziani e le loro famiglie
4. Destinatari
Disabili
Assistenti familiari
5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate
Favorire la partecipazione alle opportunità formative ,
attraverso azioni informative e di sensibilizzazione rivolte sia
alla famiglia e che alle assistenti familiari , prevedendo anche
un eventuale supporto emotivo per continuità nella cura
dell'anziano
Organizzare momenti di sostegno alle assistenti familiari
attraverso azioni di tutoring domiciliare da parte di operatori
dei servizi della rete
6. Azioni previste
Rilevare le opportunità di raccordo tra domanda e offerta
esistenti sul territorio e sviluppare una progettualità mirata ed
organizzare dei punti di ascolto
Integrazione delle Assistenti Familiari nella rete dei servizi
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
8. Risorse umane che si prevede di impiegare
Consulenze per i familiari e mediazioni culturali
AUSL
Servizi Sociali dei Comunicare
Servizio Sociale Delegato dell'AUSL
Centro per L'impiego
Sindacati
Cooperative Sociali
Assistenti Sociali
Assistenti domiciliari
Educatori
Mediatori Culturali
Personale AUSL
Presa in carico tramite supervisione, consulenza e
affiancamento delle persone assistite al domicilio
direttamente dai familiari e con l'aiuto delle assistenti familiari
garantendo anche le funzioni di tutoring
9. Risultati attesi in relazione a indicatori
Rinforzo formativo delle assistenti familiari nel lavoro di cura,
conosciute e non conosciute dai servizi
regionali/distrettuali (da esplicitare)
Favorire processi di inclusione sociale da parte delle
assistenti familiari che degli anziani da loro assistiti
10. Piano
finanziario:
Previsione
di spesa
TOTALE
Monitorare l'utilizzo dell'assegno di cura e del contributo
aggiuntivo come misura a sostegno della regolarizzazione
delle badanti
di cui
di cui risorse di cui risorse di cui
di cui
di cui
di cui
risorse
regionali
regionali
FRNA
Fondo
Fondo
risorse da
comunali (Fondo
(altri fondi)
nazionale sanitario
altri
sociale
NA
regionale
soggetti locale +
specificare
Fondo
€ 0,00
149
AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO - LEGGE REGIONALE 29/97 ARTT. 9 E 10
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 52
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
□
Giovani
Anziani
□
□
Disabili
X
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di stili
di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
X
INTERVENTO/PROGETTO: AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO - LEGGE REGIONALE 29 ARTT. 9 E
10 – continuità con l'anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento:
Antonioli Marco – 0524.517399 – mail: [email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
I cittadini in situazione di handicap grave di cui al comma 3 dell’art 3 della legge
104/92 o loro familiari.
5. Eventuali
interventi/politiche integrate
collegate
150
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali
Azioni informative sulle modalità e criteri d’accesso ai contributi
Raccolta delle domande da parte dei Comuni entro il mese di aprile
Valutazione delle domande da parte dell’Ufficio di Piano
Assegnazione e liquidazione del contributo da parte del comune capofila entro il
mese di ottobre
Comuni, CAD
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in relazione
a indicatori
Personale delle amministrazioni comunali per la raccolta e la valutazione delle
domande
Numero di domande pervenute
Numero di domande ammesse
Riduzione del numero di domande escluse
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Previsione di
cui
di
spesa risorse
comunali
totale**
€
10. Piano finanziario:
€
20.000,00
di
cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale
e
Fondo
famiglia)
€
20.000,00
151
di
cui
FRNA
(risorse
regionali)
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
€
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€
€
CENTRO PER L’ ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE DOMESTICO PER PERSONE DISABILI ED ANZIANE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 53
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
X
X
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO PER L’ ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE DOMESTICO PER PERSONE
DISABILI ED ANZIANE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE
CON ALTRE POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Comune di Parma
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Zona sociale di Parma
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
152
provinciale)
3. Referente
PELLEGRINI SILVIA – Servizio Politiche per Disabili – Comune di Parma – L.go Torello
de Strada 11/a – tel. 0521/218858
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Persone disabili ed anziane
5. Eventuali
Servizio sociale di base, UVG, Unità di valutazione multidimensionale
interventi/politiche
integrate collegate
- Attività formative e informative nei confronti delle referenti del PAI
- Sopralluogo preventivo presso le abitazioni dei cittadini interessati per valutare le
necessità e sopralluogo finale per verificare la congruità dell’intervento realizzato
- Redazione di un documento con le proposte d’intervento
Comunicazione al soggetto gestore delle risorse finalizzate della congruità degli
interventi e della spesa
Comuni del Distretto e il soggetto gestore del Fondo
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
Equipe multiprofessionale del Centro Adattamento Ambiente Domestico, assistenti sociali
referenti per il PAI, UVG e Unità di valutazione multidimensionale
-
N° consulenze effettuate
N° incontri informativi sui contributi previsti d al FRNA
N° contributi erogati
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Previsione di cui
di cui risorse
regionali
di spesa
risorse
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale
+ Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
6.502,22 6.502,22
* quota parte di competenza del Distretto di Fidenza
153
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE SOGGETTI FRAGILI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 54
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda
prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
x□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
x□
x□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova attivazione?
No □
Sì □
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e lavoro
accoglienza in
domiciliarità □
un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PROGRAMMA DI SOSTEGNO ALLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE
SOGGETTI FRAGILI( l’intervento è in continuità con l'anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila dell’intervento
(Comune, forma associativa, Ausl,…)
. Ambito territoriale di realizzazione (di
norma distrettuale,specificare in caso
Servizio Assistenza Anziani
Distretto di Fidenza
diverso se subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento: nominativo e
recapiti
Daniela Egoritti
Responsabile SAA
Via Berenini, 151, Fidenza
154
ALTRE
[email protected]
tel. 0524.515.566-528
4. Destinatari
5. Eventuali interventi/politiche integrate
collegate
Anziani e le loro famiglie
Condivisione delle progettaulità a favore della fragilità con il Terzo
Settore e le Organizzazioni Sindacali
Potenziamento e qualificazione del trasporto solidale
Collaborazione con il Dipartimento Cure Primarie
Individuare i bisogni dell'anziano in condizioni di fragilità, attraverso il
confronto tra gli Enti, le Cooperative sociali e il Volontariato
Mappatura della fragilità, evidenziando le diverse caratteristiche che
determinano tale condizione. L'utilizzo degli indicatori individuati,
attraverso una metodologia integrata tra sociale e sanitario, potrebbe
permettere di intercettare precocemente le situazioni a rischio,
assicurando un miglioramento della qualità della vita della
popolazione anziana ed evitando di intervenire solo in fase di
emergenza
Ricognizione dei servizi e delle risorse già esistenti sul territorio e dei
relativi dati di attività al fine di valutare l'adeguatezza delle risposte
agli anziani fragili; individuazione di nuovi interventi
Favorire una maggiore partecipazione attiva di anziani parzialmente
autosufficienti a momenti aggregativi e di tipo culturale sul territorio al
fine di prevenire e contrastare rischi di isolamento e di solitudine.
6. Azioni previste
Sviluppo di interventi a “bassa soglia ” prima che raggiungano il livello
di alta complessità e pregiudichino la possibilità dell'anziano di
rimanere nel proprio contesto familiare e sociale
Consolidare gli spazi ed attività per l'incontro e la socializzazione per
anziani con grado di non autosufficienza lieve, in cui possono essere
assicurati tutela ed interventi a carattere assistenziale.
Attuazione del Piano Emergenza Caldo
Consolidamento e progettazione di corsi di stimolazione sensoriale
(realizzazione di corsi di attività motoria, di tetro terapia, percorsi
benessere) e di sostegno agli anziani e ai loro familiari ( gruppi di
automutuo aiuto)
Garantire attraverso il coordinamento SAA una mappatura delle
Associazioni di volontariato rivolte alla popolazione anziana esistenti
nel territorio; verificare una ricognizione delle attività già in programma
presso le varie associazioni per metterle in rete e offrire a tutti la
possibilità di aderire alle stesse.
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
SAA
Comuni
Associazioni di Volontariato
Centri Anziani
Centri Sportivi
Parrocchie
ASP
155
AUSL
Assistenti Sociali
RAA e OSS
MMG
Personale di Associazioni sportive ricreative
Personale del Dipartimento Cure Primarie
8. Risorse umane che si prevede di
impiegare
Mappatura aggiornata delle attività di volontariato presenti nel
territorio e delle specifiche attività fornite
9. Risultati attesi in relazione a indicatori
Mappatura degli anziani fragili non conosciuti dai servizi
regionali/distrettuali (da esplicitare)
Previsione
di spesa
TOTALE
di cui
risorse
comunali
10. Piano
finanziario:
20.000,00
Definizione condivisa di “fragilità”
€
Creare condizioni di tutela e sicurezza per anziani fragili, anche
attraverso azioni di prevenzione, monitoraggio e verifica sia da parte
dei servizi sociali che sanitari.
di cui risorse
di cui
di cui di cui
di cui
di cui
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
(Fondo sociale regionali
nazionale
sanitario
altri
locale + Fondo (altri fondi)
regionale
soggetti straordinario)
specificare
€
€
156
€
20.000,00
(FNA 2009)
€
€
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 55
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Anziani
x□
Disabili
x
Immigrati
stranieri
□
Prevenzione
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
x□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
1. Supporto
2. Presa in carico
3.
4. Sistema di
della
multidisciplinare e lavoro
Costituzione/integrazione
accoglienza in
domiciliarità □
d’èquipe □
di un Fondo comune □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE: Costruzione di un welfare di comunità, capace di sviluppare una società solidale centrata sulla
persona, tutela della persona fragile con risposte in grado di dare risposte ad esigenze fondamentali della
vita.
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Figura di sistema Ufficio di Piano Distretto di Fidenza
Anna Piletti Via Berenini 151 Fidenza tel 0524- 515515
157
dell’intervento:
[email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Volontari, Operatori dei servizi delle aree disabilità, anziani, salute mentale
5. Eventuali
Area trasversale sul benessere dei cittadini fragili ( disabilità, anziani, salute mentale)
interventi/politiche
integrate collegate
Il presente progetto nasce dalla necessità di dare concretezza alla recente legge
regionale n.11 del 24 luglio 2009 sulla figura dell’amministratore di sostegno così come
previsto anche dalla legge nazionale n. 6/2004, in particolare è necessario pubblicizzare
verso la cittadinanza , i membri delle associazioni di terzo settore del Distretto, i familiari
dei cittadini più fragili e gli operatori dei servizi la possibilità di usufruire di questa figura, è
inoltre necessario formare nuovi amministratori di sostegno che si iscrivano al registro
istituito dalla Provincia di Parma.
Obiettivi:
►Promuovere nel territorio distrettuale la conoscenza della figura dell’Amministratore di
sostegno così come previsto dalle normative vigenti.
► Sensibilizzare i volontari , gli operatori , i familiari sulla figura dell’Amministratore di
sostegno
► Formare nuovi amministratori di sostegno da iscrivere nell’albo provinciale.
6. Azioni previste
Strumenti :
► Incontri con le Associazioni per sensibilizzare alla problematica
► Incontro con gli operatori dei Servizi per raccogliere osservazioni e bisogni
► Convegno informativo e di lancio dell’attività formativa
► Corso di formazione per nuovi amministratori di sostegno in collaborazione
con la Provincia d Parma e associazione Trustee
► Coordinamento dei volontari che accettano di diventare amministratori di
Sostegno
► Comuni del Distretto
7. Istituzioni/attori
► Provincia di Parma
► Area anziani, area disabili, area salute mentale servizi del Distretto
sociali coinvolti
► Associazioni del Distretto d Fidenza
► Associazione Trustee.
8. Risorse umane che Personale amministrativo dei Comuni
Volontari delle Associazioni del Terzo Settore Distrettuale
si prevede di impiegare
Operatori dei servizi interessati
►Aumento del numero di volontari del Distretto che si iscrivono al registro provinciale
9. Risultati attesi in
degli amministratori di sostegno.
relazione a indicatori
►Maggiore informazione ai familiari sulla figura dell’amministratore di sostegno
►Maggiore informazione agli operatori sulla figura dell’ amministratore di sostegno
regionali/distrettuali (da
► Sensibilizzazione del territorio distrettuale sulle opportunità offerte dalla figura
esplicitare)
dell’amministratore di sostegno.
►Maggiore coinvolgimento /collaborazione con il Giudice Tutelare
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse
FRNA Fondo
Fondo
risorse da
regionali
nazionale sanitario altri
TOTALE
comunali (Fondo
sociale locale (altri
NA
regionale soggetti 10. Piano
fondi)
specificare
+ Fondo
finanziario:
straordinario)
euro
0,00
158
ACCESSO E PRESA IN CARICO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 56
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
X
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Disabili
Anziani
□
Immigrati
stranieri
□
Prevenzione
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
Azione da sviluppare:
L’azione è di nuova attivazione?
No □
Sì □
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
4. Sistema di
2. Presa in carico 3.
1.
Supporto
della
multidisciplinare e lavoro Costituzione/integrazione accoglienza in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
emergenza □
d’èquipe □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: ACCESSO E PRESA IN CARICO ( è in continuità con l'anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: SOSTEGNO ALLA AMIGLIA
1.Soggetto capofila dell’intervento (Comune,
forma associativa, Ausl,…)
2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in caso diverso se
Servizio Assistenza Anziani
Distretto di Fidenza
subdistrettuale o provinciale)
3. Referente dell’intervento: nominativo e
Daniela Egoritti
Responsabile SAA
[email protected]
0524.515.566-528
recapiti
Fulvia Cavalieri
Responsabile Area Disabili
[email protected]
159
ALTRE
Via Berenini 151, Fidenza
Anziani o adulti assimilabili per patologia geriatrica, disabili ,e loro
familiari residenti nel Distretto
4. Destinatari
Sportello Sociale
5. Eventuali interventi/politiche integrate
Punti Unici di Accesso
collegate
Protocolli Enti Locali e AUSL
Sviluppare le capacità professionali di analisi dei bisogni
accompagnamento e nel percorso di aiuto e nella rete integrata
Garantire la unitarietà di accesso, capacità di ascolto, azioni di
accompagnamento, attività di analisi della domanda,
collegamento e sviluppo di collaborazioni con altri soggetti nel
caso di compresenza di bisogni differenti
6. Azioni previste
Progettazione di percorsi individualizzati di vita e di cura per
facilitare l'accesso, garantire una valutazione multidimensionale
dei bisogni, delle risposte integrate e il rispetto della scelta dei
beneficiari; condivisione del progetto.
Definire modalità integrate con gli operatori del sanitario al fine di
fornire le informazioni utili al cittadino
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
I servizi della rete
AUSL
ASP
8. Risorse umane che si prevede di impiegare
2 Assistenti sociali
2 Psicologhe borsiste
Promozione dei servizi della rete ai vari livelli in un'ottica di
integrazione e presa in carico globale
9. Risultati attesi in relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da esplicitare)
Incrementazione della capacità di analisi della domanda e dei
bisogni per attivare le situazioni più idonee e organizzare e
organizzare servizi innovativi
Implementazioni della conoscenza reciproca dei Servizi sanitari e
sociali e degli interventi svolti nei rispettivi ambiti operativi,
attraverso l'organizzazione di momenti di condivisione
Valorizzazione dell'autodeterminazione del processo d'aiuto
incentivando la partecipazione attiva alla definizione dei progetti
individualizzati di vita e di cura.
10. Piano
finanziario:
Previsione di di cui
spesa
risorse
TOTALE
comunali
di cui risorse di cui risorse
regionali
regionali (altri
(Fondo
fondi)
sociale
locale +
Fondo
121.000,00
160
di cui di cui
FRNA Fondo
nazionale
NA
(annualità
2009)
121.000,00
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA
Recependo le indicazioni fornite dagli Assessorati per le politiche sociali e per la salute della Regione Emilia
Romagna in merito alla programmazione delle risorse complessivamente disponibili per le politiche per la non
autosufficienza da Fondo Nazionale , dato atto della sovrapposizione del tutto straordinaria , nel medesimo
esercizio, di due annualità del FNA, rileva sottolineare che le risorse sono state programmate in modo da
assicurare continuità nella programmazione e congruità del volume annuo di risorse impiegate rispetto al
fabbisogno della popolazione di riferimento. La programmazione delle risorse complessive viene suddivisa in
tabelle distinte per le due annualità, precisandosi che mentre quelle del FNA 2009 sono già state assegnate
all’ambito distrettuale con la DGR 2364/2009, quelle del FNA 2010 pur programmate, devono ancora essere
assegnate alle Regione e quindi non risultano ancora certe negli importi per cui, in caso di modifiche rispetto al
programmato, si procederà in sede di Comitato di Distretto a definirne, in diminuzione e/o in aumento, con
precisione, l’esatta consistenza per tipologia di intervento/azione.
Di seguito si riportano le tabelle sopra descritte: le schede relative agli interventi finanziati sono già state incluse
all’interno dei diversi capitoli:
161
FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA ANNO 2009
risorse assegnate:
FNA ANNO 2009 € 745.260,23
RIPARTIZIONE RISORSE
PER INTERVENTO
ANZIANI
DISABILI
TOTALE
Consolidamento e
potenziamento assegni di
cura (contributo aggiuntivo
area anziani e assegno di
sostegno disabili)
65.000,00
110.000,00
175.000,00
Consolidamento e potenziamento domiciliarità
Servizi a sostegno del
programma individualizzato
di vita e di cure: Pasti
Servizi a sostegno del
programma individualizzato
di vita e di cure: Trasporti
Servizi a sostegno del
programma individualizzato
di vita e di cure:
Telesoccorso e
teleasssitenza
Accoglienza temporanea di
sollievo
80.000,00
4.000,00
84.000,00
20.000,00
20.000,00
25.000,00
25.000,00
110.000,00
110.000,00
Servizi di prossimità:Alloggi
protetti
Interventi a sostegno di
soggetti fragili
50.000,00
50.000,00
20.000,00
140.260,23
160.260,23
TOTALE
370.000,00
254.260,23
624.260,23
Rafforzamento e potenziamento accesso e presa in carico
Rafforzamento e potenziamento accesso e presa in carico
121.000,00
TOTALE GENERALE
745.260,23
162
FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA ANNO 2010:
risorse assegnate:
FNA ANNO 2010 € 670.734,21
RIPARTIZIONE RISORSE
PER INTERVENTO
ANZIANI
DISABILI
TOTALE
Consolidamento e
potenziamento assegni di
cura (contributo aggiuntivo
area anziani e assegno di
sostegno disabili)
50.000,00
50.000,00
100.000,00
Consolidamento e potenziamento domiciliarità
Servizi a sostegno del
programma individualizzato
di vita e di cure: Pasti
Servizi a sostegno del
programma individualizzato
di vita e di cure: Trasporti
Servizi a sostegno del
programma individualizzato
di vita e di cure:
Telesoccorso e
teleasssitenza
Accoglienza temporanea di
sollievo
20.000,00
20.000,00
20.000,00
20.000,00
Servizi di prossimità:Alloggi
protetti
30.000,00
50.000,00
50.000,00
30.000,00
Interventi a sostegno di
soggetti fragili
TOTALE
100.000,00
170.000,00
50.734,21
54.734,21
150.734,21
320.734,21
Rafforzamento e potenziamento punti unici di accesso alle prestazioni ed ai servizi
Sportelli sociali: punti unici di accesso alle prestazioni ed ai servizi
350.000,00
TOTALE
670.734,21
163
AZIONI DI SISTEMA
UFFICIO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 57
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
Giovani
X
X
Anziani
Disabili
X
Immigrati
stranieri
X
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
X
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
INTERVENTO/PROGETTO: UFFICIO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
1.Soggetto capofila dell’intervento
Comune di Fidenza
(Comune, forma associativa, Ausl)
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in caso
diverso se subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente dell’intervento:
Antonioli Marco – 0524.517399 – mail: [email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Comuni del Distretto di Fidenza; soggetti gestori, erogatori/produttori di
servizi, pubblici (ASP, Comuni,ecc) o privati.
5. Eventuali interventi/politiche
integrate collegate
164
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
- gestione amministrativa, tecnico-contabile delle risorse del fondo sociale
locale e delle ulteriori risorse finanziarie previste nei Programmi Attuativi
Annuali, per garantire la gestione in forma associata dei programmi definiti
nella programmazione distrettuale;
- funzione amministrativa di accreditamento dei servizi socio-sanitari, di
soggetto istituzionale competente alla concessione dell’accreditamento,
assicurando la comunicazione pubblica delle procedure.
Comuni, AUSL, ASP, soggetti privati erogatori di servizi.
esplicitare)
Struttura operativa dei Servizi sociali del comune di Fidenza che impiega le
risorse umane indicate nella convenzione sottoscritta fra i comuni del Distretto
di Fidenza per la gestione in forma associata ed integrata delle funzioni
tecniche, amministrative e gestionali conseguenti ai contenuti dell’Accordo di
programma e all’accreditamento dei servizi socio-sanitari.
Impegno delle risorse del fondo sociale locale entro il 31/12
Rilascio degli accreditamenti transitori e/o provvisorio entro tre mesi dalla data
di richiesta di rilascio
Comunicazione pubblica delle procedure di accreditamento
10. Piano finanziario:
Previsione
di spesa
totale**
€
60.000,00
8. Risorse umane che si prevede
di impiegare
9. Risultati attesi in relazione a
indicatori regionali/distrettuali (da
di
cui
risorse
comunali
€
60.000,00
di
cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
di
cui
FRNA
(risorse
regionali)
di
cui
Fondo
nazionale
NA
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
€
Eventuali
risorse altri
soggetti
(da
specificare)
€
€
(**) Nel caso di più azioni che costituiscono l’intervento/progetto, evidenziare indicativamente solo in questa
colonna, quindi rispetto alla previsione di spesa totale, le quote preventivate per ciascuna azione
165
SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 58
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
x□
infanzia
e
adolescenza
x□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x□
x□
x□
x□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x□
Prevenzione
Povertà e
Esclusione
sociale
x□
Salute
mentale
Dipendenze
x□
x□
Cura/Assistenza
x□
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL’ UFFICIO DI PIANO Continuazione anno
precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
- Consolidamento dell’ufficio di Piano quale strumento tecnico di ambito distrettuale per l’integrazione sociosanitaria
-Dipendenza funzionale dell’Ufficio di Piano dal Comune Capofila
- Integrazione tra le politiche della formazione, dell’educazione, della mobilità, della salute, dell’urbanistica,
dell’assistenza
- Consolidamento delle funzioni di analisi, studio , elaborazione dati per un migliore supporto ai tavoli di lavoro e al
Comitato di Distretto.
-
166
1.Soggetto capofila
COMUNE DI FIDENZA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Graziana Rossi:
Via Berenini 151 – 43036 Fidenza ( Pr) tel . 0524-515518
[email protected]
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Comuni del Distretto
Ausl Distretto di Fidenza
- Politiche educative e scolastiche;
- politiche migratorie;
- politiche per la formazione;
- politiche per la salute;
- politiche dell’assistenza
- politiche per la sicurezza
- politiche urbanistiche e per la progettazione del territorio
L’ufficio di Piano svolge il ruolo di governance della programmazione zonale e , in
particolare svolge azioni di impulso verifica delle attività attuative della programmazione
sociale e sociosanitaria
Svolge inoltre i seguenti compiti
a)
attività istruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione della
programmazione in area sociale e socio - sanitaria (Piano di zona distrettuale per la
salute e per il benessere sociale, Programmi attuativi annuali comprensivi del Piano delle
attività per la non autosufficienza e del Programma delle attività territoriali);
b)
attività istruttoria e di monitoraggio per la definizione di regolamenti distrettuali
sull'accesso e sulla compartecipazione degli utenti alla spesa;
c)
coordinamento degli strumenti tecnici per l'accesso e la valutazione d'accesso;
d)
attività istruttoria e di monitoraggio per la costituzione delle ASP e successivo
monitoraggio dello svolgimento delle attività, della qualità di erogazione dei servizi socioassistenziali e sanitari nel rispetto degli standards stabiliti;
6. Azioni previste
e)
attività di verifica della coerenza programmatica, istruttoria, valutazione e
monitoraggio per le tre tipologie di accreditamento, con particolare riferimento alla
definizione dei contenuti del contratto di servizio;
f)
azioni di impulso e di verifica delle attività attuative della programmazione sociale
e sociosanitaria, con particolare riferimento:
all’utilizzo delle risorse, monitoraggio e verifica in itinere dei risultati del Piano
annuale per la non autosufficienza e dell'equilibrio del Fondo distrettuale per la non
autosufficienza;
all’impiego delle risorse per l'attuazione in forma associata dei Programmi
finalizzati, e per la gestione di alcuni servizi comuni, nella prospettiva della costituzione
del Fondo sociale locale;
alla promozione e supporto ad azioni di integrazione e coordinamento
organizzativo e professionale relativamente ai servizi sociali e sanitari;
al presidio e alla promozione dell’integrazione della progettualità e degli interventi
sociali e socio - sanitari con le altre politiche (es.: funzione di raccordo per inserimento
lavorativo disabili e fasce deboli, figura di sistema nell'area minori, .);
al raccordo e all’utilizzo delle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta, anche con
riferimento all'attività degli sportelli sociali;
alla definizione e gestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi della
zona;
al monitoraggio dell’andamento del benessere e della salute, con riferimento alle
167
determinanti ed agli indicatori presi in considerazione nella programmazione.
g)
funzioni di segreteria del Comitato di Distretto;
L’Ufficio di Piano è composto da:
Il Responsabile che garantisce i compito e le funzioni descritte nelle azioni previste
La figura tecnica che supporta i singoli Comuni nella progettazione in campo sociale e
sanitaria , raccoglie ed elabora dati finalizzati alla rilevazioni delle problematiche
emergenti, supporta il Responsabile nell’attività istruttoria dell’accreditamento, svolge
funzioni di Figura di sistema.
L’Istruttore Amministrativo supporta l’Ufficio nell’attività amministrativa, nella redazione
degli atti, di documenti ecc…
Il Responsabile dell’Ufficio di Piano si avvale dell’Ufficio di Coordinamento composto
dai Responsabili dell’accesso alla rete dei servizi sociali e sanitari delle seguenti
aree/dipartimenti /uffici:
Responsabilità familiari, infanzia ,a adolescenza e giovani
Adulti
Disabili
Anziani ( SAA )
Dipartimento cure Primarie
Ufficio per la salute ed il benessere sociale , unità operativa del Servizio Sociale del
Comune capofila.
7. Istituzioni/attori
Comuni del Distretto di Fidenza,Azienda Ausl, Provincia di Parma, Associazioni di Terzo
Settore
sociali coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Personale dei Comuni e dell’Azienda Ausl distaccati:
Dott.ssa Graziana Rossi , responsabile Ufficio di Piano
Dott.ssa Anna Piletti Figura tecnica e Figura di sistema
Irene Cirelli Istruttore Amministrativo
Attività istruttoria, organizzazione, monitoraggio e gestione delle attività previste dal
Piano
Attività istruttoria e verifica atti per accreditamento socio-sanitario
Attività di raccolta ed elaborazione dati utili per la progettazione e attuazione delle attività
previste dal Piano
Indicatori:
n. protocolli realizzati
n. regolamenti realizzati
n.istruttorie a supporto attività amministrativa
n.istruttorie per l’accreditamento
Previsione di cui
di cui risorse di cui
di cui
di spesa
risorse
regionali
risorse FRNA
TOTALE
comunali (Fondo
regionali
sociale
(altri
fondi)
locale +
Fondo
straordinario)
euro 104.000,00
104.000,00
168
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
FIGURA DI SISTEMA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N 59.
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
infanzia
e
Familiari
adolescenza
X□
X
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X□
Anziani
Disabili
□
□
Immigrati
stranieri
□
Prevenzione
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
□
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: FIGURA DI SISTEMA…nuovo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
- Rafforzare le azioni di promozione volte al benessere dei minoro e delle loro famiglie sia in contesto
scolastico che extrascolastico
- Valorizzare e mettere in rete le esperienze in campo educativo
- Promuovere il raccordo tra le progettazioni locali ed in particolare tra l’area sociale educativa e sanitaria
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza
dell’intervento
2. Ambito territoriale
Distretto di Fidenza
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
169
3. Referente
Dott.ssa Anna Piletti
Via Berenini 151 – 43036 Fidenza tel 0524- 515515
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Comuni del Distretto di Fidenza
Istituzioni scolastiche del Distretto
Progetti educativi del Distretto
Progetti sanitari che abbiano come destinatari i minori e le loro famiglie
Minori e famiglie del distretto di Fidenza
Associazioni di Terzo Settore
Politiche educative
Politiche sanitarie
Politiche culturali
Politiche sportive
La Figura di Sistema si interfaccerà con il Servizio Sociale Distrettuale e con i soggetti
appartenenti alla rete socio-sanitaria ed educativa presente nel territorio distrettuale per
lavorare in un ottica di integrazione e interconnessione con l’obiettivo di migliorare ,
rafforzare , razionalizzare gli interventi a favore dei minori e delle loro famiglie a partire
dalla nascita
In particolare si prevede di lavorare sui seguenti temi emersi anche dalla discussione nel
Tavolo di lavoro:
- Sportelli di ascolto presenti nelle scuole di ogni ordine e grado del distretto ( v. prog
sportelli in rete)
- Abbandono scolastico anche in connessione con il Progetto Provinciale sullo stesso
tema.
- Forme di accoglienza e integrazione sociale e scolastica sia riferita al tempo scolastico
che extrascolastico
- Promozione e educazione agli stili di vita sani , prevenzione delle dipendenze, disturbi
psichiatrici in adolescenza,
Servizio Sociale Distrettuale
Comuni del Distretto di Fidenza nei vari assessorati
Associazioni del Terzo Settore
Istituzioni scolastiche
Società sportive
Azienda Usl
Provincia di Parma
8. Risorse umane che - Figura di sistema individuata nella Dott.ssa Anna Piletti
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
- Migliore programmazione degli interventi con una logica distrettuale
- Forme di coordinamento precise e strutturate delle più importanti esperienze educative
sociali e sanitarie rivolte all’area responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei
bambini e degli adolescenti
- Migliore lavoro di rete tra gli attori del sistema
n. accordi di rete costruiti
n.progettazioni di rete effettuate
Previsione
di spesa
TOTALE
di cui
risorse
comunali
10. Piano
finanziario:
euro
35.000,00
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
35.000,00
170
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
PUNTI UNICI DI ACCESSO: SPORTELLI SOCIALI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
SCHEDA N. 60
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
X
Giovani
Anziani
Disabili
X
X
X
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
X
Dipendenze
X
FINALITÀ
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e
di stili di vita sani
X
Informazione/Promozione del
benessere
sociale,
della
salute e di stili di vita sani
X
Informazione/Promozione del benessere
sociale, della salute e di stili di vita sani
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
X
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PUNTI UNICI DI ACCESSO - SPORTELLO SOCIALE – PROSECUIZIONE DI
PROGETTO DELL’ANNO PRECEDENTE
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Comune di Fidenza ed Azienda USL in quanto gestore delle funzioni sociali delegate
(target 0- 65 anni)
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
171
provinciale)
3. Referente
Antonioli Marco – 0524.517399 – mail: [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Cittadini del distretto
5. Eventuali
- integrazione programmazione sanitaria e sociale
- messa in rete degli sportelli tematici e raccordo con lo sportello unico distrettuale
interventi/politiche
integrate collegate
Analisi del contesto di riferimento
Progettazione strategica di medio termine
Individuazione del modello organizzativo per l’area delegata gestita dall’Azienda USL (0
– 64 anni)
Implementazione del software/applicativo anche all’area delegata ed eventuale acquisto
di attrezzature adeguate
6. Azioni previste
Potenziamento del personale con adeguate competenze da dedicare ai singoli sportelli
comunali per l’area delegata ed area anziani
Formazione del personale
Informazione ai cittadini
Consolidamento di tutti gli sportelli di ambito comunale
Predisposizione di una indagine sulla soddisfazione dell’utenza dello sportello sociale
7. Istituzioni/attori sociali Comuni del distretto / AUSL
coinvolti
8. Risorse umane che si Personale comunale e della AUSL.
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano finanziario:
Oltre a quelli regionali
Consolidamento sportelli sociali comunali con integrazione fra attività area delegata ed
anziani
Realizzazione del collegamento con le anagrafi comunali
Produzioni di reports statistici sugli accessi e sui bisogni
Previsione di
cui
di
spesa risorse
totale**
comunali
€
€
43.264,79
393.264,79
di
cui
risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale e
Fondo
famiglia)
€
172
di
cui
FRNA
(risorse
regionali)
€
di cui Fondo
nazionale
FNA
(ANNUALITA’
2010)
€ 350.000,00
di
cui
Fondo
sanitario
regionale
€
Eventuali
risorse altri
soggetti (da
specificare)
€
AMBITO PROVINCIALE
Area d’intervento:
RESPONSABILITA’ FAMILIARI, INFANZIA,
ADOLESCENZA E GIOVANI
PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE POLITICHE DI TUTELA E
ACCOGLIENZA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
SCHEDA INTERVENTO AREA ADOZIONE
nazionale e internazionale Anno 2010
(in attuazione della deliberazione della Giunta Regionale n. 1495 del 28 luglio 2003 “Approvazione linee di
indirizzo per le adozioni nazionali e internazionali in Emilia-Romagna..” (Parte I, punto 6 “Programma di
indirizzo provinciale per l’adozione”):
Responsabile della compilazione della scheda
Nominativo: Francesca Donati
Recapito telefonico: 0521/931317
e-mail: [email protected]
fax: 0521/931318
Ente/i responsabili del programma: indicare la denominazione dell’ente/i referenti della gestione del
programma
Provincia di Parma, Azienda USL Distretto di Fidenza, Azienda USL Distretto Sud Est, ASP Azienda Sociale
Sud Est, Azienda Speciale Consortile Pedemontana Sociale, Comuni di: Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e
Mezzani (Distretto di Parma), Azienda USL Distretto Valli Taro e Ceno, ASP Azienda Pubblica di Servizi alla
Persona Cav. Marco Rossi Sidoli, Comune di Valmozzola.
Modelli organizzativi e forme di collaborazione inter-istituzionale
Soggetti pubblici coinvolti, forme associative, individuazione eventuali capofila di Programma o di parti di
programma, modalità di approvazione del programma (deliberazioni di giunta o Consiglio, accordi di programma,
intese, convenzioni ecc.).
Nella stesura e realizzazione del Programma provinciale adozione sono coinvolti:
Soggetti pubblici: Provincia di Parma (capofila di programma), Azienda USL di Parma, Comuni di Parma, Colorno,
Torrile, Sorbolo e Mezzani, Comunità Montana Valli Taro e Ceno, ASP Azienda Sociale Sud Est, Azienda Speciale
Consortile Pedemontana Sociale, ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cav. Marco Rossi Sidoli.
Soggetti privati: Enti autorizzati per l’adozione internazionale: Centro adozioni La Maloca, NADIA onlus, Istituto La
Casa/Famiglia più, ANPAS. Questi i 4 Enti che sono stati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della
provincia di Parma nell’anno 2006 e nel biennio 2007/2008 dal gruppo dei 13 Enti firmatari dell’accordo stipulato in
data 24/11/03 dagli stessi e dalla Provincia di Parma, dagli Enti titolari e delegati alla gestione delle funzioni in
materia di minori, dall’Azienda USL. Per i 4 Enti delegati è stata chiesta una proroga della delega da parte dei 13
173
Enti anche per l’anno 2009 e recentemente per il 2010, fino a quando entrerà in vigore il nuovo Protocollo
regionale Adozione, momento in cui la Provincia riconvocherà tutti gli Enti autorizzati firmatari del Protocollo
regionale per siglare una nuova Convenzione che sostituirà quella del 2003.
Referente provinciale per le comunicazioni con il Tribunale per i Minorenni di Bologna: Francesca Donati Provincia di Parma (v. recapiti sopra riportati).
Il programma è approvato con Delibera di Giunta Provinciale ed inserito nei Piani di Zona per la Salute ed il
Benessere Sociale (PdZSB) – Programma attuativo anno 2010 dei 4 Distretti Socio-sanitari della provincia,
approvati dai Comitati di Distretto.
équipe centralizzate o di secondo livello (b): programmazione organizzativa rispetto ai livelli di integrazione
inter-istituzionali tra gli enti esercenti le funzioni di tutela in materia di infanzia e adolescenza, per la
individuazione e qualificazione di un soddisfacente ambito territoriale di competenza nel rispetto degli
standard previsti dalle linee di indirizzo regionali. Programmazione di strumenti e azioni per la
qualificazione delle équipe e per garantire la continuità della collaborazione inter-professionale delle figure
sociali e sanitarie.
E’ attiva un’équipe adozioni in ogni Distretto socio-sanitario per un totale di cinque équipe adozioni sul territorio
provinciale (una per Distretto + due équipe adozioni nel Distretto Sud Est v. sotto*), composte sia da figure
sociali (assistenti sociali) che sanitarie (psicologi).
Le équipe adozioni dei Distretti di Parma, Sud Est e Fidenza collaborano insieme per l’organizzazione e la
conduzione dei corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione e per i gruppi di sostegno per i genitori nel
post adozione, oltre a svolgere singolarmente attività di informazione, di indagine psicosociale e di vigilanza nel
post adozione.
L’équipe adozioni dell’ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cav. Marco Rossi Sidoli all’interno del
Distretto Valli Taro e Ceno svolge attività di informazione, di indagine psicosociale e di vigilanza nel post adozione;
in particolare l’attività d’informazione è svolta da quattro assistenti sociali dei Servizi territoriali, quindi non solo
dalle due assistenti sociali che fanno parte dell’équipe adozione.
L’unico Comune del Distretto non facente parte dell’ASP Rossi Sidoli è Valmozzola, comune di montagna molto
piccolo, pertanto privo di assistenti sociali e psicologi, quindi senza una propria équipe adozioni; così non partecipa
al Tavolo di coordinamento provinciale Adozione. Nel caso si verificassero nel Comune casi di adozione,
l’Amministrazione Comunale si attiverebbe con l’ASP Rossi Sidoli o con chi per essa.
Nel Distretto di Fidenza l’attività è svolta in collaborazione fra gli assistenti sociali del Servizio sociale e gli psicologi
della Neuropsichiatria infantile e del Dipartimento di Cure Primarie dell’Azienda USL.
Nel Distretto Valli Taro e Ceno l’attività è svolta in collaborazione fra gli assistenti sociali e la psicologa dell’ASP
Rossi Sidoli.
Nel Distretto di Parma l’intera attività è svolta presso il Centro per le famiglie del Comune di Parma con assistenti
sociali del Comune e psicologi assunti a contratto dal Comune stesso per accordi istituzionali fra Comune di Parma
ed Azienda USL, secondo i quali gli Psicologi dell’Azienda USL del Distretto di Parma non si occupano dei settori
dell’affido e dell’adozione, ma sono dislocati nei quattro Poli sociali della città.
* Nel Distretto Sud Est coesistono da un paio d’anni due équipe adozioni: nel corso del 2008 i 13 Comuni del
Distretto hanno infatti ritirato le deleghe per i servizi minori all’Azienda USL e costituito due diverse Aziende per la
gestione di tali Servizi: nel luglio 2008 i 5 Comuni della zona pedemontana hanno costituito l’Azienda Speciale
Consortile Pedemontana Sociale, mentre nell’ottobre 2008 gli 8 Comuni della montagna hanno costituito l’ASP
Azienda Sociale Sud Est. Di conseguenza anche l’équipe adozioni distrettuale si è divisa in due: vi sono due
assistenti sociali, una per ciascuna Azienda, che compongono le due équipe adozioni insieme ad un’unica
psicologa dell’Azienda USL del Distretto Sud Est.
In tutti i territori gli operatori hanno ore dedicate per il Servizio adozioni e si incontrano mensilmente sul Tavolo
tecnico provinciale adozione.
La qualificazione delle équipe avviene sia attraverso il confronto e la verifica costante delle attività sul Tavolo
provinciale, che attraverso momenti di formazione su temi specifici individuati nel Tavolo stesso.
La collaborazione inter-professionale delle figure sociali e sanitarie, oltre che nel lavoro quotidiano delle singole
équipe adozioni, avviene sul Tavolo tecnico di coordinamento provinciale, nelle iniziative da esso promosse e nella
formazione.
174
Programmazione delle iniziative e modalità di controllo e limitazione per ridurre il formarsi di “liste di
attesa” (g) intese come:
a)
tempo di attesa che intercorre, per la coppia tra la fine del corso e l’inizio della indagine psicosociale;
b) tempo di attesa per le coppie, intercorso tra la richiesta di partecipazione ai corsi e l‘effettivo accesso
agli stessi.
a) il tempo che intercorre fra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale è di:
distretto di Parma: 10 giorni
distretto di Fidenza: 9 giorni
distretto Sud Est: Asp Montana 30 giorni; Pedemontana: 15 giorni
distretto Valli Taro e Ceno: 14 giorni
media provinciale: 15 giorni
b)
-
il tempo che intercorre fra la richiesta di partecipazione e l’effettiva partecipazione ai corsi è di:
distretto di Parma: 60 giorni
distretto di Fidenza: 20 giorni
distretto Sud Est: Asp Montana 30 giorni ; Pedemontana: 45 giorni
distretto Valli Taro e Ceno: 60 giorni
media provinciale: 43 giorni
“Prima informazione” (c): Modalità per garantire un accurato e tempestivo accesso informativo, in particolare
negli aspetti di tempestività (rispetto degli standard previsti dalle linee di indirizzo regionali che prevedono una
risposta e primo appuntamento entro 15 giorni), accuratezza di informazioni alle coppie, la promozione delle
diverse forme di aiuto e sostegno all’infanzia italiana o straniera in difficoltà, o temporaneamente priva di una
famiglia (affidamento famigliare e sostegno a distanza), con l’obiettivo anche di sensibilizzazione e promozione di
una corretta cultura dell’adozione, nel rispetto del principio di sussidiarietà dell’adozione internazionale.
L’accesso delle coppie alla prima informazione all’adozione è fatto dall’assistente sociale dell’équipe adozioni nei
Distretti di Parma, Sud Est e Fidenza. Nel Distretto Valli Taro e Ceno la prima informazione viene fornita dagli
assistenti sociali di territorio (tot. 4 assistenti sociali: 2 facenti parte dell’équipe adozioni, 2 esterni).
Il colloquio informativo viene fissato nel rispetto degli standard previsti dalle linee di indirizzo regionali: entro 15
giorni dalla richiesta della coppia (in media in un lasso tempo perfino inferiore: 10 giorni).
Sul territorio provinciale vengono attivate iniziative di promozione e sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e diritti
negati con particolare riferimento a:
a) Accoglienza in affido familiare: sia a livello distrettuale, sia a livello provinciale vengono da anni organizzate
iniziative di sensibilizzazione sull’affido familiare, finanziate anche con fondi provinciali. In particolare dal 2004 al
2006 è stata promossa la campagna “Ridurre a zero il numero dei bambini che aspettano un aiuto. Con l’affido
puoi”; inoltre sempre nell’anno 2006 è stato organizzato a livello provinciale il Cineforum AFFIDARE rivolto sia alle
scuole, sia alla cittadinanza, rassegna che è stata riproposta nel 2007 e nel 2008 ed nell’anno 2009/2010,
prevedendo non solo film, ma anche rappresentazioni teatrali, incontri con narrastorie, ecc… svoltasi in modo
capillare sull’intero territorio provinciale (v. Programma provinciale Affido e Accoglienza).
b) Sostegno a distanza: la Provincia dal 2003 presenta annualmente al territorio il progetto di sensibilizzazione sui
diritti dell’infanzia e diffusione dell’adozione/sostegno a distanza “Adozione e sostegno a distanza per la garanzia
dei diritti: Sotto le stesse stelle”, ideato e realizzato con la compartecipazione attiva delle 30 organizzazioni
impegnate nel settore presenti in ambito provinciale. Nel giugno 2005 la Provincia di Parma è stata inoltre tra i soci
fondatori del Coordinamento Enti Locali per il Sostegno a distanza (ELSAD), di cui fa tutt’ora parte.
c) Per la sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e sui diritti negati, inoltre, la Provincia dal 2000 propone ogni
anno alle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio provinciale la rassegna teatrale “Una coperta
per Linus”, incentrata, nello specifico: per i primi 3 anni (dall’a.s. 2000/01 all’a.s. 2002/03) sul tema dell’affidamento
familiare, nei successivi 5 (dall’a.s 2003/04 all’a.s. 2007/08) sui diritti dell’infanzia, mentre lo scorso anno (a.s.
2008/09) sui Diritti Umani in generale, pur rimanendo il focus privilegiato sull’infanzia. Quest’anno scolastico
(2009/10), ricorrendo il decennale del progetto, si è pensato di riproporre il tema originario, ovverosia l’affido
familiare.
Per quanto riguarda in particolare il settore dell’adozione nazionale ed internazionale, la Provincia nell’anno 2006
ha realizzato e diffuso il Quaderno informativo “C’è posto per me?”, ristampato ad inizio 2007 e distribuito
capillarmente sul territorio. In particolare nel 2008 è stato inviato ai Medici di famiglia, ai Pediatri di Libera Scelta,
Medici Legali ed Ufficiali Sanitari dell’intero territorio provinciale e per il 2010 si prevede un esaurimento delle copie
disponibili, quindi una ristampa aggiornata dell’opuscolo.
175
Corsi di formazione delle coppie adottive (e): Programmazione di un numero adeguato di corsi di
preparazione per il primo e secondo semestre dell’anno 2009, rivolti a tutte le coppie interessate all’adozione
nazionale e internazionale. Modalità di attivazione delle convenzioni con gli enti autorizzati (indicazione degli enti
autorizzati che collaborano alla realizzazione dei corsi nel periodo di riferimento), nonché indicazione delle
eventuali modifiche organizzative o di contenuto rispetto alla programmazione precedente.
Nell’anno 2009 sono stati inizialmente programmati a livello provinciale n. 6 corsi di in/formazione per le coppie
aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale. A seguito però del calo riscontratosi a livello provinciale già
dall’anno precedente delle coppie interessate all’adozione che si rivolgono ai Servizi, il 6° corso in programma è
stato posticipato ad inizio 2010. Nel 2010 si sta invece verificando un’inversione di tendenza, con un aumento delle
coppie che si rivolgono ai Servizi per avere informazioni ed intraprendere il percorso adottivo: sono stati perciò
programmati ben n. 8 corsi (il primo dei quali si realizzerà con i fondi residui del Programma provinciale Adozione
2009), per un totale di circa 80 coppie partecipanti previste.
Le modalità di conduzione sono le stesse già sperimentate negli anni precedenti e verificate in itinere e sono ormai
entrate nella programmazione dei Servizi adozioni, arricchite dalle considerazioni emerse sul Tavolo di
coordinamento provinciale, tra operatori dei Servizi e degli Enti autorizzati, dove, a partire dal 2007 (a seguito del
Seminario regionale sui corsi di in/formazione per le coppie), ci si è posti, fra gli altri, proprio l’obiettivo di rinnovare
e migliorare la metodologia dei corsi stessi. Confronto che ha portato a riconfermare la metodologia attuale ed in
particolare a richiedere agli Enti autorizzati che collaborano con i nostri Servizi di redigere un documento univoco e
condiviso illustrativo del loro intervento, nonché a richiedere, come operatori del Gruppo tecnico provinciale
Adozione, una formazione provinciale sulla conduzione e dinamiche di gruppo per specializzarsi ulteriormente e
rinnovarsi nella metodologia di conduzione e gestione dei gruppi. Per l'ideazione e la realizzazione del corso è
stata chiesta la collaborazione del Centro di Consulenza sulla relazione SHINUI di Bergamo, coordinato dalla
dott.ssa Cecilia Edelstein e che è iniziato a febbraio 2010.
All’interno del Tavolo provinciale, a fine 2009, in vista della programmazione futura e dei tagli previsti, si è aperta
una nuova riflessione in merito alla funzione degli osservatori dei corsi (attualmente svolta in ogni corso da due
operatori: un Assistente Sociale ed uno Psicologo). Per il momento si è deciso di mantenere entrambe le figure,
con la richiesta però ai Servizi Sociali che gli Assistenti Sociali possano svolgere tale ruolo in orario di lavoro,
comportando un risparmio considerevole dei fondi a disposizione per il Programma provinciale. Entro fine 2010 si
valuterà come organizzare i corsi futuri.
Per quanto riguarda invece gli interventi degli Enti autorizzati, dopo un lungo confronto, si è deciso di mantenere la
modalità attuale di intervento in un solo dei 4 incontri di ogni corso, rimandando l’approfondimento più specifico
sull’adozione internazionale, prevalentemente a cura degli Enti, in un momento successivo dell’iter adottivo: dopo
che le coppie hanno ottenuto l’idoneità all’adozione internazionale dal Tribunale per i Minorenni, per ora nell’arco
dell’anno di tempo a loro disposizione per affidare l’incarico ad un Ente autorizzato per l’adozione internazionale
(intervento nuovo e sperimentale avviato all’interno del Programma provinciale 2009 con l’organizzazione di n. 2
momenti formativi). Si pensa nel corso del 2010 di proporlo anche a coppie che si trovano in una fase successiva
dell’attesa di abbinamento con il bambino adottivo, in un periodo in cui le coppie hanno forse ancor più bisogno di
un “aggancio” con i Servizi e di un loro sostegno, essendo passato nella maggior parte dei casi molto tempo dagli
ultimi contatti avuti.
Nell’anno 2003 è stato firmato dalla Provincia di Parma e dai Servizi Adozioni territoriali un Accordo con 13 Enti
autorizzati resisi disponibili a collaborare in materia di adozione con il nostro territorio.
Fino al 2006 i 13 Enti nominavano annualmente 4 di loro affinchè li rappresentassero sul Tavolo di coordinamento
provinciale, partecipando agli incontri quasi mensili dello stesso, oltre che all’organizzazione dei corsi di
in/formazione per le coppie, intervenendo in particolare al 3° dei 4 incontri previsti in ciascun cors o.
Nel 2004 è stata stipulata una Convenzione annuale con i 4 Enti autorizzati delegati, mentre dal 2005 viene loro
conferito un incarico tramite lettera della Provincia. Dall’anno 2007 la nomina è divenuta biennale e la
partecipazione agli incontri di coordinamento provinciale: bimestrale.
Per il biennio 2007/2008 come rappresentanti dei 13 Enti sono stati riconfermati i 4 Enti del 2006: Centro adozioni
La Maloca, NADIA onlus, Istituto La Casa/Famiglia più, ANPAS.
Per l’anno 2009 e recentemente anche per il 2010 sono state chieste proroghe delle deleghe ai 4 Enti sopra citati
da parte dei 13 Enti, in vista e fino all’entrata in vigore del nuovo Protocollo regionale Adozione, momento in cui la
Provincia riconvocherà tutti gli Enti autorizzati firmatari del Protocollo regionale stesso per siglare un nuovo
Accordo che sostituirà quello del 2003.
formazione operatori (f): Progettazione attività formative e di aggiornamento professionale di livello
provinciale o inter-provinciale per gli operatori delle équipe centralizzate adozioni (con specificazione del
numero di ore di formazione e dei temi trattati); quantificazione del numero di operatori da coinvolgere.
176
Nell’anno 2010 si intendono approfondire i seguenti temi nelle attività formative e di aggiornamento professionale
per gli operatori delle équipe centralizzate adozioni e degli Enti autorizzati:
aspetti giuridici, con intervento di un Giudice Togato e di un Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni
di Bologna, per un monte ore di circa n. 3 ore di formazione – giornata programmata per aprile 2010;
conduzione e dinamiche di gruppo (già programmata nello scorso Programma attuativo e pagato con i
Fondi ivi previsti): Corso di formazione “Dinamiche e conduzione di gruppi nell’ambito dell’adozione e dell’affido” a
cura del Centro Shinui di Bergamo, suddiviso in tre parti: 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito
dell’adozione, 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’affido e 2 giornate di restituzione e
formazione in plenaria, per n. 7 ore di formazione a giornata e per un tot. complessivo di n. 42 ore di formazione;
periodo di realizzazione: febbraio-aprile 2010.
Gli operatori coinvolti sono:
- gli operatori delle équipe adozioni distrettuali:
Patrizia Bizzi e Patrizia Forlini - Assistenti sociali del Comune di Parma
Silvia Levati, Fabio Groppi e Daria Vettori – Psicologi del Comune di Parma*
Maria Chiara Sartori – Assistente sociale del Comune di Sorbolo (in rappresentanza dei Comuni di Sorbolo e
Mezzani, Colorno, Torrile)**
Carla Pezzani – Assistente sociale dell’Azienda USL – Servizio sociale del Distretto di Fidenza
Anna Ambrogi – Psicologa dell’Azienda USL – Dipartimento Cure Primarie del Distretto di Fidenza
Simonetta Pigati – Psicologa dell’Azienda USL – Servizio NPIA del Distretto di Fidenza
Gianna Sirocchi – Assistente sociale dell’ASP Azienda Sociale Sud Est (Distretto Sud Est – zona montana)
Roberta Perfigli – Assistente sociale dell’Azienda Speciale Consortile Pedemontana Sociale (Distretto Sud Est –
zona pedemontana)
Daniela Manetta – Psicologa dell’Azienda USL – NPIA del Distretto Sud Est
Lara Ramuschi e Daniela Maggiali – Assistenti sociali dell’ASP Rossi Sidoli
Elisa Ceci – Psicologa dell’ASP Rossi Sidoli
* I n. 3 psicologi del Distretto di Parma sono assunti con contratto part-time dal Comune di Parma e svolgono
funzioni differenti, suddividendosi tra loro: le istruttoria ed il post adozione, nonché la conduzione dei corsi pre e dei
gruppi post adozione
** L’assistente sociale di Sorbolo in realtà non fa parte dell’équipe adozioni, avendo i quattro Comuni del Distretto
che rappresenta delegato al Comune di Parma il settore dell’adozione; partecipa in ogni caso al Tavolo di
coordinamento provinciale al fine di mantenere un raccordo con il proprio territorio.
- gli operatori dei 4 Enti autorizzati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della Provincia di Parma per l’anno
2009, in specifico:
ANPAS – Vilmer Michelini
Centro Adozioni La Maloca – Chiara Cugini e Camilla Melegari
Istituto La Casa c/o Consultorio Ucipem – Famiglia Più – Silvia Ludovico
NADIA onlus - Valeria Lodi
Altre iniziative di formazione sono state pensate in particolar modo per il mondo della scuola e della sanità, in
specifico:
•
Giornate di approfondimento sull’adozione all’interno di un percorso formativo più articolato sulla tutela dei
minori rivolto ai Medici di base, ai Pediatri di libera scelta e Medici Legali della provincia di Parma, da organizzarsi
a livello provinciale (attività già prevista nello scorso Programma provinciale e non ancora realizzata; è stata però
effettuata una distribuzione capillare a tutti loro del Quaderno informativo per l’adozione “C’è posto per me?” )
•
Riproposta del corso di formazione rivolto a Dirigenti e Docenti di scuola primaria e di scuola dell’infanzia “Il
bambino adottato a scuola. Un percorso fra complessità e risorse” per l’a.s. 2010/11 in collaborazione con l’Ufficio
Scolastico Provinciale e rientrante nel Piano provinciale di aggiornamento per gli insegnanti.
postadozione: attività programmate nel territorio provinciale in merito alla qualificazione degli interventi educativi,
sociali e sanitari nella fase successiva all’ingresso del bambino in famiglia, compresi i momenti di
facilitazione/qualificazione dell’integrazione scolastica. Programmazione delle modalità di monitoraggio sulla
applicazione degli standard indicati dalle linee di indirizzo regionali (n. minimo di incontri previsti durante il primo e
secondo
anno),
programmazione
di
gruppi
di
sostegno
per
genitori
adottivi
con
la
presenza/conduzione/mediazione da parte di operatori esperti del servizio pubblico, anche in collaborazione con gli
enti autorizzati e le associazioni di famiglie adottive. Programmazione di incontri per l’applicazione, valutazione e
monitoraggio della procedura per l’accertamento della salute dei coniugi aspiranti all’adozione e del protocollo
regionale per la tutela psicofisica dei bambini adottati.
177
Prosegue la riflessione del Tavolo tecnico provinciale sull’attività del post adozione per un confronto sulle diverse
modalità di intervento del territorio al fine di concordare una modalità condivisa ed in linea con i parametri indicati
dalla Regione Emilia Romagna. Anche con gli Enti autorizzati partecipanti al Tavolo si sono individuate modalità di
attuazione delle Linee regionali da estendere a tutti gli Enti incaricati dalle coppie.
In particolare la collaborazione pensata a partire dal 2007 è a livello di organizzazione e promozione di iniziative
congiunte di sensibilizzazione sul tema dell’adozione, nonché di intensificazione dei contatti fra Servizi ed Enti
all’arrivo del bambino nella famiglia adottiva, al fine di stilare un progetto di sostegno post adozione condiviso e/o
comunque non sovrapposto da parte delle due Istituzioni.
Nel 2008 inoltre è stata inviata una lettera a tutti gli Enti autorizzati che possono operare in Emilia Romagna per
facilitare i contatti fra Enti e Servizi, allegandovi 4 moduli di lettere relativi a 4 distinte fasi temporali dell’iter adottivo
(incarico all’EA, proposta di abbinamento dell’EA, incarico per il post adozione proveniente dai Servizi, rientro in
Italia della famiglia adottiva da parte dell’EA) per un reciproco scambio di comunicazioni riguardanti le coppie in
carico ad entrambi, è stato chiesto a tutti gli EA di utilizzare questi moduli per le adozioni seguite dagli stessi ed
afferenti al nostro territorio provinciale. Tali modelli di scambio di comunicazioni, su richiesta di molti Enti
autorizzati, sono stati quindi proposti in Regione, affinchè possa essere adottato a livello regionale un unico
modello.
Nel 2009 è stata invece richiesta ai 13 Enti firmatari della Convenzione con i Servizi Adozioni della provincia di
Parma e agli altri Enti autorizzati che nell’anno 2008 avevano curato abbinamenti con le coppie adottive di Parma e
provincia, loro documentazione sintetica, che illustrasse le prassi operative sia nella fase di pre-adozione, sia in
quella post-adozione; ciò con l’obiettivo di conoscere meglio le attività e le modalità di lavoro degli Enti autorizzati
con i quali si collabora, ai fini di una migliore collaborazione.
Durante il primo anno post adozione vengono in media effettuati dai Servizi n. 6-8 incontri con la famiglia ed il
bambino adottato. Il numero di tali incontri si riduce (a n. 4-5) se la famiglia partecipa durante questo anno ai gruppi
di sostegno post adozione organizzati a livello provinciale.
Nel secondo anno, invece, salvo problemi specifici, sono poche le situazioni seguite dai Servizi e, nei casi in cui le
siano, vengono svolti circa n. 2 incontri con la famiglia. Anche nel secondo anno viene offerta la possibilità alle
famiglie adottive di partecipare ai gruppi di sostegno post adozione provinciali.
Prosegue, infatti, l’organizzazione a livello provinciale di gruppi di sostegno per genitori adottivi nei primi due anni
di inserimento del bambino nella nuova famiglia, mutuata dalla formazione specifica per operatori tenutasi
nell’anno 2005 con l’équipe di formatori di Padova. Nel 2009 è stata prevista una ristrutturazione della metodologia
di questi gruppi, poiché si è riscontrata una partecipazione da parte delle coppie sempre più calante, discontinua e
frammentaria. La metodologia sperimentata con n. 1 corso nell’anno 2009 ed attualmente utilizzata prevede
incontri dei gruppi a cadenza quindicinale per un periodo di circa 2-3 mesi, con la conduzione di due operatori
(Assistente Sociale e Psicologo), la presenza di due osservatori (Assistente Sociale e Psicologo) ed un numero
massimo di 8 coppie partecipanti omogenee per fascia d’età dei bambini: 0-5 anni (età pre-scolare) e 6-10 anni
(età scolare). Oltre alla cadenza maggiormente ravvicinata degli incontri, la nuova sperimentazione prevede una
riduzione del numero di questi (n. 5 vs n. 6) e la possibilità per le famiglie partecipanti di usufruire di un servizio di
babysitteraggio gratuito (che però in questo corso – il 5° organizzato a livello provinciale dal loro avvio nel 2005 –
non è stato richiesto; mentre per il 6° - in progra mma a partire da marzo 2010 – l’offerta pare essere stata colta).
Esperienze di gruppi di mutuo aiuto per genitori adottivi in provincia di Parma:
Esiste sul nostro territorio provinciale un gruppo di mutuo aiuto denominato “Il girotondo dei bambini adottivi”, nato
dalla fusione di due distinte esperienze di gruppi di mutuo aiuto, che hanno avuto modo di incontrarsi e conoscersi
proprio in Provincia, durante una riunione del Gruppo tecnico provinciale Adozione, che nel 2008 li aveva convocati
innanzitutto per una conoscenza reciproca, quindi per aprire un confronto ed avviare con loro un’eventuale
collaborazione. A seguito di tale incontro in Provincia i due gruppi si sono uniti in un unico gruppo, con il quale il
Gruppo tecnico provinciale si ritrova periodicamente. Il gruppo si sta muovendo per costituirsi come associazione.
Associazioni di famiglie adottive presenti in provincia di Parma:
Associazione “Genitori si Diventa” di S. Ilario d’Enza (RE) (punto informativo per Parma e Reggio Emilia): la
referente dell’associazione ad inizio 2008 è stata invitata ad un incontro del Tavolo tecnico provinciale Adozione
per una reciproca conoscenza. Da allora si promuovono, sia come Tavolo, che come Servizi, le attività
dell’associazione, e se ne forniscono riferimenti e recapiti alle coppie interessate.
sistema informativo: Programmazione modalità di scambio con gli enti aderenti al Sistema informativo socioassistenziale minori per una attenta rilevazione del fenomeno dell’adozione (i) nel territorio di riferimento che faciliti
178
l’analisi interpretativa dei dati di supporto alla programmazione e al miglioramento continuo della qualità degli
interventi.
Dal 2003 la Provincia raccoglie annualmente dati dettagliati sull’adozione che racchiudono informazioni su: numero
di coppie, istruttorie, abbinamenti; dati qualitativi relativi alle coppie, alle istruttorie e agli abbinamenti; crisi e
fallimenti adottivi.
Dal 2006, inoltre, si raccolgono anche i dati qualitativi (oltre che quantitativi, già raccolti in precedenza) relativi ai
partecipanti ai corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione e ai gruppi di sostegno post adozione.
Si elaborano anche i questionari di gradimento dei partecipanti agli stessi per avere un riscontro del livello di
gradimento dei corsi pre (dal 2004) e dei gruppi post (dal 2006). Nel corso del 2009 tali questionari sono stati rivisti
e verranno utilizzati in questa nuova versione a partire dal 2010.
Dal 2007 vi è un raccordo con l’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali (OPPS) per una più accurata e uniforme
raccolta dati, di concerto anche con il SIPS (Sistema Informativo Politiche Sociali) che rileva il sistema dell’offerta
nell’area socio-assistenziale e l’incrocio con i dati SISAM, che costituiscono una delle basi dati dell’Osservatorio
provinciale.
A partire dalla prima edizione del corso di formazione rivolto agli insegnanti sul tema dell’inserimento e del
percorso scolastico del bambino adottato a scuola (a.s. 2008/09), si analizzano anche i questionari di gradimento
di questa formazione.
Obiettivi prioritari (anche in integrazioni con altre aree d’intervento, in applicazione del piano regionale sociale e
sanitario nella specifica area di intervento e in integrazion con la programmazione zonale)
Il 2010 costituisce la 2° annualità del triennio di programmazione zonale per la Salute ed il Benessere
Sociale (PdZSB) 2009-11. Pertanto gli obiettivi prioritari di questa annualità sono stati individuati lo scorso
anno, mentre in ogni Programma attuativo annuale vengono declinati in azioni specifiche, realizzate con i
fondi regionali a disposizione.
Macro-obiettivi triennio 2009-11:
1) Sostenere le famiglie adottive nel pre-adozione, nel periodo di attesa di abbinamento con il bambino adottivo e
nel post adozione, sia a livello individuale, che attraverso incontri di gruppo.
2) Favorire la diffusione di una corretta cultura dell’adozione rivolta alla cittadinanza.
3) Favorire la specializzazione delle équipe adozioni distrettuali, attraverso la formazione e la supervisione degli
operatori.
4) Favorire modalità di collaborazione ed una formazione integrata tra i diversi Servizi che ruotano attorno al
Mondo dell’infanzia e dell’adolescenza (Sociale, Sanità, Scuola…).
Gli obiettivi del Programma Attuativo 2010 rispecchiano tutti i 4 macro-obiettivi stabiliti per il triennio e li sviluppano
nelle azioni che seguono:
Sostegno alle famiglie (ob. 1)
a. Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione:
Analisi e confronto all’interno del coordinamento provinciale, fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione
internazionale, per migliorare la metodologia dei corsi di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione.
Verifica, consolidamento ed organizzazione dei corsi di in/formazione pre-adozione (in continuità con gli
anni precedenti), in collaborazione con gli Enti autorizzati.
b. Post adozione:
Riflessione e confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per una collaborazione nel
post adozione.
Verifica, consolidamento ed organizzazione di gruppi di sostegno di genitori adottivi nei primi due anni di
inserimento del bambino nella famiglia adottiva, con simultaneo servizio di baby-sitteraggio.
c. Attesa abbinamento con il bambino adottivo:
Riflessione e confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per una collaborazione in
questa fase dell’iter adottivo,
in particolare organizzando momenti formativi, prevalentemente a cura degli Enti autorizzati, rivolti sia alle
coppie che hanno ottenuto l’idoneità all’adozione internazionale da parte del Tribunale per i Minorenni nell’arco
dell’anno di tempo a loro disposizione per conferire l’incarico ad un Ente autorizzato, sia a tutte le coppie dichiarate
179
idonee in una fase successiva dell’attesa di abbinamento con il bambino.
d. Iniziative per i nonni:
Riflessione e confronto all’interno del coordinamento provinciale ai fini dell’organizzazione di momenti di
approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi
e. Modulistica, documenti e dati:
- Produzione di modulistica e di documenti inerenti le varie fasi dell’iter adottivo elaborati ed utilizzati dalle équipe
adozioni dei 4 Distretti provinciali, al fine di definire procedure condivise nel territorio provinciale relativamente al
percorso adottivo.
- Raccolta dati e documentazione relativi alle adozioni e ai servizi erogati a livello provinciale nel corso dell’iter
adottivo.
Diffusione di una corretta cultura dell’adozione (ob. 2):
f. Sensibilizzazione:
- Iniziative di sensibilizzazione congiunte fra Servizi ed Enti autorizzati rivolte alla cittadinanza.
Specializzazione équipe adozioni e formazione integrata operatori (ob. 3 e 4):
g. Iniziative di formazione/approfondimenti per operatori dei Servizi, degli Enti autorizzati e del mondo della
scuola e della sanità in particolare su:
•
Corso di formazione “Dinamiche e conduzione di gruppi nell’ambito dell’adozione e dell’affido” a cura del
Centro Shinui di Bergamo, suddiviso in tre parti: 2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’adozione,
2 giornate di lavoro e di studio sui gruppi nell’ambito dell’affido e 2 giornate di restituzione e formazione in plenaria
(formazione già programmata nello scorso Programma attuativo e pagato con i Fondi ivi previsti); periodo di
realizzazione: febbraio-aprile 2010.
•
Giornata di confronto inter-provinciale a Parma con il Tribunale per i Minorenni sul tema dell’adozione – aprile
2010;
•
Giornate di approfondimento sull’adozione all’interno di un percorso formativo più articolato sulla tutela dei
minori rivolto ai Medici di base, ai Pediatri di libera scelta e Medici Legali della provincia di Parma, da organizzarsi
a livello provinciale
•
Riproposta del corso di formazione rivolto a Dirigenti e Docenti di scuola primaria e di scuola dell’infanzia “Il
bambino adottato a scuola. Un percorso fra complessità e risorse” per l’a.s. 2010/11 in collaborazione con l’Ufficio
Scolastico Provinciale e rientrante nel Piano provinciale di aggiornamento per gli insegnanti.
______ _ ______
h. Adozione e sostegno a distanza:
La Provincia, inoltre, anche nel 2010 propone (con fondi provinciali) il progetto di sensibilizzazione sui diritti
dell’infanzia e diffusione dell’adozione/sostegno a distanza “Adozione e sostegno a distanza per la garanzia dei
diritti. Sotto le stesse stelle”, nato nel 2003, ideato e realizzato con la compartecipazione attiva delle organizzazioni
impegnate nel settore presenti in ambito provinciale. Nel giugno 2005 la Provincia di Parma è stata tra i soci
fondatori del Coordinamento Enti Locali per il Sostegno a distanza (ELSAD). Si risponde con tale settore anche
alle indicazioni regionali di diffusione e sensibilizzazione sul territorio provinciale delle iniziative di cooperazione
internazionale e sostegno a distanza, come previsto dalla Determina regionale 19166/05.
Gli obiettivi e le attività elencati rispondono alle Indicazioni contenute nella Delibera di Giunta regionale n. 2078/09,
che si riassumono nei seguenti punti, che trovano attuazione nelle rispettive azioni del Programma provinciale
Adozione 2010 di seguito riportate:
Qualificazione e sostegno dei servizi e delle iniziative e interventi
nell’ambito dell’adozione nazionale ed internazionale:
In questa area rientrano gli interventi volti a sostenere ed accompagnare le competenze genitoriali adottive, in
attuazione dell’art. 30 della legge regionale 14/2008 e nell’ambito della programmazione Provinciale in materia di
adozione, come previsto dalla Parte prima, punto 6 “Programma di indirizzo provinciale per l’adozione” delle Linee
di indirizzo regionali in materia di adozione approvate con deliberazione della giunta regionale n. 1495 del 28 luglio
2003. Si richiamano inoltre gli obiettivi del piano sociale e sanitario regionale relativo al triennio 20082010 di “potenziamento degli interventi di sostegno individuale e di gruppo nella fase del post-adozione”.
180
Azioni:
- promuovere e monitorare l’applicazione:
o
degli standard quali-quantitativi dei servizi dedicati all’adozione previsti dalle linee di indirizzo regionali in
materia di adozione nazionale e internazionale, con il principale compito di sostenere le competenze genitoriali
adottive utili alla promozione del benessere e l’equilibrata crescita dei bambini adottati Sì (v. svariate azioni
Programma provinciale);
o della procedura regionale sull’accertamento della salute dei coniugi aspiranti all’adozione Sì (v. azione G
“Formazione”);
o del protocollo regionale per la tutela della salute psicofisica dei bambini adottati Sì (v. azione G
“Formazione”);
- realizzare, con il concorso degli enti locali competenti, corsi di preparazione dell’adozione per tutti i coniugi
interessati ad intraprendere il percorso adottivo, prima che questi accedano alle indagini psico-sociali Sì (v.
azione A “Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione”);
- promuovere interventi finalizzati ad accompagnare adeguatamente le famiglie adottive dopo l’inserimento dei
bambini (post-adozione), attraverso l’integrazione dei servizi socio-sanitari con quelli educativi scolastici e sanitari
Sì (v. azione B “Post Adozione” e azione G “Formazione”);
- promuovere la realizzazione di gruppi di sostegno per genitori adottivi Sì (v. azione B “Post Adozione”);
- sostenere il lavoro degli operatori facenti parte delle équipe adozioni curando il loro aggiornamento professionale
a livello provinciale o inter-provinciale, in particolare promuovendo la competenza degli operatori nella gestione dei
gruppi di sostegno per genitori adottivi Sì (v. azione G “Formazione”);
- sperimentare nuove forme di sostegno alla genitorialità adottiva anche nella fase cosiddetta dell’attesa, anche in
collaborazione con gli enti autorizzati e le associazioni di famiglie adottive Sì (v. azione C “Abbinamento con il
bambino adottivo”).
Forme programmate di Coordinamento degli attori
Gli operatori delle équipe adozioni e i rappresentanti degli Enti autorizzati si incontrano sul Tavolo tecnico
provinciale adozione; in particolare gli operatori dei Servizi si incontrano mensilmente, mentre con gli Enti
autorizzati dal 2007 è previsto un incontro ogni due mesi (in precedenza anche per loro l’appuntamento era
mensile).
I singoli operatori dei Servizi e degli Enti interessati si incontrano, inoltre, prima del 3° incontro all’interno del corso
di in/formazione per le coppie aspiranti all’adozione per preparare l’incontro stesso (l’unico ad oggi in cui
intervengono anche gli Enti autorizzati) e per verificarne l’andamento.
I Servizi e gli Enti si incontrano infine nei momenti di formazione/supervisione organizzati a livello provinciale, da
circa tre anni rivolti ad entrambi gli ambiti.
Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività
previste dal progetto stesso.
Gli obiettivi devono descrivere chiaramente:
• i cambiamenti attesi
In riferimento agli obiettivi indicati sopra, si prevedono i seguenti risultati, ovvero cambiamenti:
Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione:
Ob. a medio termine:
dare continuità e verificare l’andamento dei corsi di in/formazione, confrontandosi all’interno del Coordinamento
provinciale fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per migliorare la metodologia degli stessi.
Ob. a lungo termine:
promuovere nelle coppie interessate all’adozione una maggiore consapevolezza ed una migliore gestione del
percorso adottivo e di ciò che un’adozione implica,
adozioni più consapevoli e “ben riuscite”,
181
diminuzione delle crisi e dei fallimenti adottivi.
b. Post adozione:
Ob. a medio termine: la riflessione ed il confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per
una collaborazione nel post adozione possono contribuire a stabilire modalità di sostegno alle coppie condivise e
concertate, non sovrapposte da parte delle due Istituzioni e di maggior aiuto per le coppie stesse.
Ob. a lungo termine: la verifica, il consolidamento ed il rinnovamento della metodologia di organizzazione e
conduzione dei gruppi di sostegno di genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino possono
contribuire a conferire un maggior sostegno ai genitori adottivi durante l’adozione, al fine di non “lasciarli soli” ed
evitare/diminuire le crisi e i fallimenti adottivi, specialmente diffusi in età adolescenziale.
Attesa abbinamento con il bambino adottivo:
- Ob. a medio termine: confronto e riflessione all’interno del Coordinamento provinciale tra Servizi ed Enti
autorizzati per l’adozione internazionale rispetto all’organizzazione di momenti di gruppo rivolti alle coppie nel
periodo di attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo.
- Ob. a lungo termine: offrire alle coppie dichiarate idonee all’adozione da parte del Tribunale per i Minorenni ed in
attesa di abbinamento un sostegno ed uno spazio di riflessione in questo lungo periodo di attesa in cui spesso
esse si ritrovano “abbandonate” sia dai Servizi, sia dagli Enti autorizzati, in particolare sia nell’arco di anno di
tempo che hanno a disposizione per conferire l’incarico ad un Ente autorizzato per l’adozione internazionale, sia in
una fase successiva.
d. Iniziative per i nonni:
- Ob. a medio termine: Riflessione e confronto all’interno del coordinamento provinciale ai fini dell’organizzazione
di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi.
Ob. a lungo termine: offrire ai nonni adottivi un sostegno ed uno spazio di riflessione inerenti le tematiche adottive,
ai fini di una loro maggior consapevolezza in merito, di un loro maggior coinvolgimento e di un maggior sostegno ai
figli e nipoti stessi.
Modulistica, documenti e dati:
Produzione di modulistica e documenti inerenti le fasi dell’adozione elaborati ed utilizzati dalle équipe adozioni dei
4 Distretti provinciali; raccolta e documentazione dati:
Ob. a medio termine: produzione della modulistica e della documentazione e raccolta ed elaborazione dei dati
ritenuti necessari ed utili dai confronti in sede di Coordinamento tecnico provinciale.
Ob. a lungo termine: individuazione di prassi e metodologie di intervento, di strumenti di lavoro condivisi per la
qualificazione e lo sviluppo omogeneo degli interventi nell’ambito dell’adozione su tutto il territorio provinciale, per
rispondere alle esigenze emerse e per facilitare l’integrazione fra Servizi e l’integrazione fra Servizi ed Enti
autorizzati.
f. Sensibilizzazione:
Ob. a medio termine:
aumento delle richieste di informazione sull’adozione agli uffici preposti, a seguito della partecipazione alle
iniziative di sensibilizzazione aperte alla cittadinanza.
Ob. a lungo termine: conseguente diffusione di una corretta cultura dell’adozione e consequenziale riduzione delle
crisi e dei fallimenti adottivi.
g. Formazione:
Formazione integrata rivolta agli operatori delle équipe adozioni e ai rappresentanti degli Enti autorizzati ed in casi
specifici a: Insegnanti e/o Dirigenti scolastici, Medici di base, Pediatri e Medici Legali:
Ob. a medio termine:
Partecipazione di tutti gli operatori delle équipe adozioni e di un rappresentante di ognuno dei 4 Enti autorizzati
delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della provincia di Parma alle iniziative di formazione;
partecipazione di almeno il 20 Insegnanti e/o Dirigenti scolastici alle iniziative promosse;
partecipazione di almeno il 40% dei Medici di base, Pediatri e Medici Legali individuati come destinatari alle
iniziative promosse;
182
partecipazione costante (minimo 70% delle ore totali) degli iscritti ai corsi.
Ob. a lungo termine: miglioramento delle rispettive competenze professionali, specializzazione ed approfondimento
su alcune tematiche specifiche inerenti l’adozione.
h. Adozione e sostegno a distanza:
Ob. a medio termine: diffusione e sensibilizzazione sul territorio provinciale:
dello strumento dell’adozione/sostegno a distanza,
delle organizzazioni locali impegnate nel settore,
delle loro attività.
Ob. a lungo termine:
aumento di adozioni/sostegni a distanza attivati dalle organizzazioni locali,
mantenimento nel tempo delle adozioni a distanza attivate.
Attività di valutazione, Indicatori e soggetti coinvolti:
Proposta/esempi di Indicatori per la valutazione di risultato:
es:
1
n. coppie formate/ numero di coppie che hanno iniziato l’indagine psicosociale ;
numero di nuclei adottivi seguiti con progetti di accompagnamento post-adottivo sul totale delle adozioni nazionali
e internazionali realizzate negli ultimi tre anni;
tempi di attesa tra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale;
tempi di attesa tra il primo accesso informativo e l’inizio dei corsi di preparazione.
1
Tale rapporto proporzionale potrebbe essere depurato/integrato con l’indicazione delle coppie che hanno “rinunciato” a
proseguire l’iter adottivo, dopo la partecipazione al corso di formazione. In questo caso l’indicatore ottenuto potrebbe “misurare”
la percentuale di soddisfazione dei bisogni formativi delle coppie che intendono proseguire l’iter adottivo. Si ricorda che lo
standard “minimo” regionale fissato dalle Linee di indirizzo in materia di adozione è del 100%. Vale a dire che tutte le coppie
interessate all’adozione nazionale e/o internazionale devono avere l’opportunità di partecipare al corso di formazione prima di
iniziare l’indagine psicosociale. Per la costruzione di indicatori riferiti a questo settore è possibile avvalersi della “Scheda di
raccolta dei dati dell’utenza, le attività e le risorse dei servizi socio-assistenziali per minori”, (versione Sisa-Minori) possibilmente
relativamente alle rilevazioni relative all’anno 2005 (per esempio l’item n. 8bis “coppie interessate ad istruttoria di adozione - che
hanno svolto il primo colloquio con il servizio nell’anno (nella versione SISA – minori, 2004).
183
OBIETTIVI VARIABILI INDICATORI:
a. Corsi di in/formazione coppie aspiranti all’adozione:
- Ob. a medio termine:
dare continuità e verificare l’andamento dei corsi di in/formazione, confrontandosi all’interno del Coordinamento
provinciale fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale per migliorare la metodologia degli stessi Variabili:
n. coppie iscritte ai corsi sul totale delle coppie interessate ad intraprendere il percorso adottivo,
n. coppie che iniziano il percorso sul totale degli iscritti,
n. coppie che terminano il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato,
n. coppie che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato,
n. coppie formate sul numero di coppie che hanno iniziato l’indagine psicosociale,
livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento di fine corso,
tempi medi di attesa tra la prima informazione e l’accesso al corso e variazione rispetto all’anno precedente,
tempi medi di attesa tra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale e variazione rispetto all’anno
precedente,
nuove modalità operative eventualmente concertate e variazioni rispetto all’anno precedente Indicatori:
tasso di incremento dei partecipanti ai corsi,
livello di partecipazione ai corsi,
livello di successo dei corsi,
livello di gradimento,
durata dei tempi di attesa,
variazioni nell’organizzazione e gestione dei corsi rispetto agli anni precedenti.
- Ob. a lungo termine:
fornire alle coppie interessate all’adozione una maggiore consapevolezza ed una migliore gestione del
percorso adottivo e di ciò che un’adozione implica,
adozioni più consapevoli e “ben riuscite”,
diminuzione delle crisi e dei fallimenti adottivi Variabili:
n. adozioni realizzate con coppie che hanno partecipato ai corsi di in/formazione sul n. totale delle adozioni
realizzate,
n. crisi/fallimenti sul totale delle adozioni e sul totale delle coppie che hanno frequentato i corsi e/o i momenti di
sostegno Indicatori:
incidenza delle crisi e dei fallimenti adottivi sul totale delle adozioni realizzate e sulle adozioni di coppie che hanno
partecipato ai corsi,
variazioni rispetto agli anni precedenti.
b. Post adozione:
- Ob. a medio termine: la riflessione ed il confronto fra Servizi ed Enti autorizzati per l’adozione internazionale
per una collaborazione nel post adozione possono contribuire a stabilire modalità di sostegno alle coppie condivise
e concertate, non sovrapposte da parte delle due Istituzioni e di maggior aiuto per le coppie stesse. Variabili:
n. momenti di incontro e di riflessione realizzati,
n. tipologia e Servizio di provenienza degli operatori partecipanti, Servizi ed Enti che si adeguano alle nuove
modalità operative eventualmente concertate e variazioni rispetto all’anno precedente Indicatori:
effettiva attuazione di modalità operative di collaborazione fra Enti e Servizi,
variazioni nella collaborazione fra i due soggetti rispetto agli anni precedenti.
- Ob. a lungo termine: la verifica, il consolidamento ed il rinnovamento della metodologia di organizzazione e
conduzione dei gruppi di sostegno di genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino, con simultaneo
servizio di baby-sitteraggio, possono contribuire a conferire un maggior sostegno ai genitori adottivi durante
l’adozione, al fine di non “lasciarli soli” ed evitare/diminuire le crisi e i fallimenti adottivi, specialmente diffusi in età
adolescenziale Variabili:
n. coppie iscritte ai gruppi sul totale delle potenziali coppie rispondenti ai requisiti,
n. bambini fruitori del servizio di baby-sitteraggio sul totale dei potenziali bambini fruitori,
n. coppie che iniziano il percorso,
184
n. coppie che terminano il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato e variazione rispetto all’anno
precedente,
n. coppie che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato e variazione rispetto all’anno
precedente,
livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento di fine gruppo e variazione rispetto all’anno
precedente,
variazioni nell’organizzazione e gestione dei gruppi rispetto agli anni precedenti Indicatori:
tasso di incremento dei partecipanti ai gruppi,
tasso di bambini fruitori del servizio di baby-sitteraggio,
livello di successo dei gruppi,
livello di partecipazione continuativa ai gruppi,
livello di gradimento,
variazioni rispetto agli anni precedenti.
c.
Attesa abbinamento con il bambino adottivo:
- Ob. a medio termine: confronto e riflessione all’interno del Coordinamento provinciale tra Servizi ed Enti
autorizzati per l’adozione internazionale rispetto all’organizzazione di momenti di gruppo rivolti alle coppie nel
periodo di attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo Variabili:
n. coppie iscritte agli eventuali momenti di sostegno nel “periodo di attesa”,
n. coppie che iniziano il percorso sul totale degli iscritti,
n. coppie che terminano il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato,
n. coppie che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato,
n. coppie formate sul numero di coppie che sono in attesa di abbinamento,
livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento,
tempi medi di attesa tra l’ottenimento dell’idoneità all’adozione da parte del Tribunale per i Minorenni e l’accesso
all’iniziativa,
variazioni nell’organizzazione dei momenti di sostegno rispetto all’anno precedente Indicatori:
livello di partecipazione ai momenti di sostegno,
livello di successo delle iniziative,
livello di gradimento,
durata dei tempi di attesa,
variazioni rispetto all’anno precedente.
- Ob. a lungo termine: offrire alle coppie dichiarate idonee all’adozione da parte del Tribunale per i Minorenni ed in
attesa di abbinamento un sostegno in questo lungo periodo di attesa in cui spesso esse si ritrovano “abbandonate”
sia dai Servizi, sia dagli Enti autorizzati, in particolare sia nell’arco di anno di tempo che hanno a disposizione per
conferire l’incarico ad un Ente autorizzato per l’adozione internazionale, sia in una fase successiva dell’attesa di
abbinamento con il bambino Variabili:
n. adozioni realizzate con coppie che hanno partecipato ai momenti di sostegno nel periodo di attesa dall’idoneità
all’abbinamento sul n. totale delle adozioni realizzate Indicatori:
n. crisi/fallimenti sul totale delle adozioni e sul totale delle coppie che hanno frequentato i momenti di sostegno
d. Iniziative per i nonni:
- Ob. a medio termine: Riflessione e confronto all’interno del coordinamento provinciale ai fini
dell’organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi Variabili:
momenti di incontro e di riflessione realizzati Indicatori:
effettivo confronto e produzione di idee su iniziative rivolte ai nonni adottivi.
- Ob. a lungo termine: organizzazione di momenti di approfondimento su tematiche adottive rivolte ai nonni adottivi
Variabili:
partecipazione di almeno il 40% dei nonni adottivi individuati alle iniziative promosse Indicatori:
capacità di attrazione sui nonni adottivi tramite le varie iniziative,
livello di gradimento dell’iniziativa,
auto-percezione dell’utilità dell’iniziativa rispetto al proprio ruolo di nonno adottivo.
e. Modulistica, documenti e dati:
Produzione di modulistica e documenti inerenti le fasi dell’adozione elaborati ed utilizzati dalle équipe adozioni dei
4 Distretti provinciali; raccolta e documentazione dati:
185
- Ob. a medio termine: produzione della modulistica e della documentazione; raccolta ed elaborazione dei dati
ritenuti necessari ed utili dai confronti in sede di Coordinamento tecnico provinciale Variabili:
n. moduli concertati e prodotti,
n. documenti concertati e stilati,
numero e tipologia dei dati raccolti,
n. operatori che collaborano alla concertazione e produzione di tali moduli e documenti e alla raccolta dati sul totale
degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari,
n. operatori che esprimono un’auto-percezione dell’utilità della documentazione e modulistica prodotta e dei dati
raccolti per il proprio lavoro sul totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come
destinatari Indicatori:
auto-percezione dell’utilità della documentazione e modulistica prodotta e dei dati raccolti ed elaborati per il proprio
lavoro.
- Ob. a lungo termine: individuazione di prassi e metodologie di intervento, di strumenti di lavoro condivisi per la
qualificazione e lo sviluppo omogeneo degli interventi nell’ambito dell’adozione su tutto il territorio provinciale, per
rispondere alle esigenze emerse e per facilitare l’integrazione fra Servizi e l’integrazione fra Servizi ed Enti
autorizzati Variabili:
n. operatori che condividono una prassi di lavoro omogenea sul territorio provinciale in materia di adozione sul
totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari Indicatori:
condivisione effettiva di una prassi di lavoro omogenea sul territorio provinciale in materia di adozione da parte
degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati come destinatari,
auto-percezione dell’utilità dell’utilizzo di una prassi di lavoro omogenea e condivisa da parte degli operatori.
f. Sensibilizzazione:
- Ob. a medio termine:
aumento delle richieste di informazione sull’adozione agli uffici preposti, a seguito della partecipazione alle
iniziative di sensibilizzazione aperte alla cittadinanza Variabili:
n. richieste di informazioni pervenute a seguito della partecipazione alle iniziative,
n. richieste di disponibilità pervenute a seguito della partecipazione alle iniziative.
Ob. a lungo termine: conseguente diffusione di una corretta cultura dell’adozione e consequenziale
riduzione delle crisi e dei fallimenti adottivi Variabili:
n. totale delle crisi e fallimenti adottivi sul totale delle adozioni realizzate dopo la diffusione del Quaderno,
variazione crisi/fallimenti rispetto agli anni precedenti Indicatori:
tasso di riduzione delle crisi e dei fallimenti adottivi.
g. Formazione:
Formazione integrata rivolta agli operatori delle équipe adozioni e ai rappresentanti degli Enti autorizzati ed in casi
specifici a: Insegnanti e/o Dirigenti scolastici, Medici di base, Pediatri e Medici Legali:
- Ob. a medio termine:
Partecipazione di tutti gli operatori delle équipe adozioni e di un rappresentante di ognuno dei 4 Enti
autorizzati delegati a collaborare con i Servizi Adozioni della provincia di Parma alle iniziative di formazione;
partecipazione di almeno il 20 Insegnanti e/o Dirigenti scolastici alle iniziative promosse;
partecipazione di almeno il 40% dei Medici di base, Pediatri e Medici Legali individuati come destinatari alle
iniziative promosse;
partecipazione costante (minimo 70% delle ore totali) degli iscritti ai corsi Variabili:
n.
e tipologia momenti di formazione organizzati,
n. operatori partecipanti ai corsi sul totale degli operatori dei Servizi Adozioni e degli Enti autorizzati individuati
come destinatari,
n. Insegnanti e/o Dirigenti scolastici partecipanti ai corsi sul totale degli Insegnanti e/o Dirigenti scolastici della
provincia di Parma a cui è rivolta l’iniziativa,
186
n. Medici di base, Pediatri e Medici Legali partecipanti ai corsi sul totale dei Medici di base, Pediatri e Medici Legali
della provincia di Parma a cui è rivolta l’iniziativa,
n. operatori che terminano i corsi sul totale degli iscritti,
n. operatori che interrompono il percorso sul totale di coloro che lo hanno iniziato,
livello di gradimento espresso dai questionari di gradimento di fine corso
variazioni nell’organizzazione dei momenti formativi rispetto agli anni precedenti Indicatori:
tasso di incremento dei partecipanti ai corsi,
capacità di attrazione sui destinatari della scuola,
capacità di attrazione sui destinatari della sanità,
livello di successo dei corsi,
livello di gradimento,
variazioni rispetto agli anni precedenti.
- Ob. a lungo termine: miglioramento delle rispettive competenze professionali, specializzazione ed
approfondimento su alcune tematiche specifiche inerenti l’adozione, collaborazione inter-istituzionale Variabili:
n. operatori che esprimono un’auto-percezione di competenze acquisite, gradimento e possibilità di un’effettiva e
proficua collaborazione inter-istituzionale Indicatori:
auto-percezione di competenze acquisite,
auto-percezione della possibilità di realizzare un’effettiva e proficua collaborazione inter-istituzionale,
livello di gradimento.
h. Adozione e sostegno a distanza:
- Ob. a medio termine:
diffusione e sensibilizzazione sul territorio provinciale dello strumento dell’adozione/sostegno a distanza,
delle organizzazioni locali impegnate nel settore e delle loro attività Variabili:
numero di persone partecipanti (studenti) alle iniziative di sensibilizzazione sul totale della popolazione potenziale
(studentesca) individuata come destinatario dell’iniziativa,
numero di copie distribuite della “Guida all’adozione/sostegno a distanza nella provincia di Parma: Sotto le stesse
stelle”,
numero di copie distribuite della pubblicazione “Quei legami che fanno vivere. Frammenti di storie tratte da progetti
di adozione/sostegno a distanza”,
numero di persone che assistono alla proiezione del video realizzato dal Coordinamento provinciale
sull’adozione/sostegno a distanza,
variazioni nell’organizzazione dei momenti di sensibilizzazione rispetto agli anni precedenti Indicatori:
capacità di raggiungimento ed incremento potenziali destinatari,
variazioni rispetto agli anni precedenti.
-
Ob. a lungo termine:
aumento delle adozioni/sostegni a distanza attivati dalle organizzazioni locali,
mantenimento nel tempo delle adozioni a distanza attivate Variabili:
numero di nuove adozioni/sostegni a distanza presso le organizzazioni locali impegnate nel settore sul totale delle
adozioni/sostegni a distanza,
tempi medi di mantenimento Indicatori:
tasso di incremento numeri di adozioni/sostegni a distanza e variazione rispetto all’anno precedente,
tempi di mantenimento e variazione rispetto all’anno precedente.
Piano finanziario:
programmazione dell’utilizzo delle risorse finalizzate stanziate dalla Regione e di quelle eventualmente integrate da
parte dei diversi soggetti coinvolti.
187
MACRO OBIETTIVI PROGRAMMA ATTUATIVO 2010
DA
REALIZZARE
ATTRAVERSO
IL RACCORDO
A LIVELLO con
DISTRETTUALE
CON e
a.AZIONE
Sostenere
le famiglie
adottiveANCHE
nel pre-adozione,
nel periodo
di attesa di abbinamento
il bambino adottivo
PRIORITA’
FISSATE
PER
IL
FONDO
INEGRATIVO
STRAORDINARIO.
In
particolare>
rafforzare
le
nel post adozione, sia a livello individuale, che attraverso incontri di gruppo.
competenze genitoriali, attraverso l’autorizzazione per i propri operatori Assistenti Sociali delle équipe Adozioni,
a.
Favorire la diffusione di una corretta cultura dell’adozione rivolta alla cittadinanza.
da parte dei rispettivi Servizi territoriali, ad effettuare le osservazioni dei corsi pre e post adozione in orario di
b.lavoro:Favorire
la specializzazione
costi figurativi
dei Servizi. delle équipe adozioni distrettuali, attraverso la formazione e la supervisione
degli operatori.
c.
Favorire modalità di collaborazione ed una formazione integrata tra i diversi Servizi che ruotano attorno al
Mondo dell’infanzia e dell’adolescenza (Sociale, Sanità, Scuola…).
AZIONI PROGRAMMA ATTUATIVO 2010
a) Sostegno alle famiglie adottive (ob. 1): 11.025,00 €
Organizzazione di 7 corsi di formazione per le coppie aspiranti all’adozione (più 1 corso realizzato con il
budget residuo del Programma Attuativo 2008): 9.175,00€
In specifico:
rimborsi per l’organizzazione di 7 corsi –3.625,00 €
rimborsi ai 4 Enti autorizzati delegati alla collaborazione con i Servizi adozioni della provincia di Parma per
l’intervento nei 7 corsi e per la partecipazione agli incontri del Gruppo tecnico provinciale adozione – 5.550,00 € (€
600,00 euro per la partecipazione agli incontri bimestrali del Coordinamento tecnico provinciale Adozione e per la
collaborazione nell’organizzazione di momenti formativi su temi specifici e di progettazioni sperimentali; 450,00
euro per l’intervento al terzo incontro di ogni corso di formazione per le coppie aspiranti all’adozione).
Organizzazione di 1 gruppo di sostegno per genitori adottivi nei primi due anni di inserimento del bambino
nella famiglia adottiva con eventuale servizio di babysitteraggio – 500,00 € (+773,32 € residui 2009 = 1.273,32 €
tot.).
Organizzazione, in stretta collaborazione con gli Enti autorizzati per l’adozione internazionale, di 2-3 gruppi da
proporre alle coppie che sono in attesa dell’abbinamento con il bambino adottivo, in diverse fasi del percorso –
1.350,00 €
Organizzazione di 1 gruppo per nonni adottivi.
Analisi, confronto e riflessione congiunta all’interno del coordinamento provinciale fra Enti autorizzati per
l’adozione internazionale ed équipe adozioni per rinnovare la metodologia dei corsi di formazione per le coppie
aspiranti all’adozione e dei gruppi post adozione, per una più efficace collaborazione nel post adozione e per
organizzare iniziative di sostegno da proporre alle coppie che sono in attesa dell’abbinamento con il bambino
adottivo.
Elaborazione ed utilizzo di una modulistica concertata e condivisa dalle équipe adozioni dei quattro Distretti
Socio-sanitari durante l’iter adottivo e di eventuali documenti inerenti il percorso adottivo e le sue fasi, al fine di
definire procedure condivise sull’intero territorio provinciale.
Raccolta dati e documentazione relativi alle adozioni e ai servizi erogati a livello provinciale nel corso dell’iter
adottivo.
b) Diffusione di una corretta cultura dell’adozione (ob. 2): 6.000,00 € (di cui 4.000 € dai Fondi del Progetto
scambi interprovinciali)
Iniziative di sensibilizzazione congiunte fra Servizi ed Enti autorizzati (rivolte alla cittadinanza, con
particolare attenzione ai nonni adottivi)
c)
Specializzazione équipe adozioni e formazione integrata operatori (ob. 3 e 4): 625,00 €
Iniziative di formazione/approfondimenti per operatori dei Servizi, degli Enti autorizzati e del mondo della scuola e
della sanità, in particolare su:
•
Giornata di confronto inter-provinciale a Parma con il Tribunale per i Minorenni sul tema dell’adozione.
•
Riproposta del corso di formazione rivolto a Dirigenti e Docenti di scuole dell’infanzia e di scuole primarie “Il
bambino adottato a scuola. Un percorso fra complessità e risorse” per l’a.s. 2010/11 in collaborazione con l’Ufficio
Scolastico Provinciale e rientrante nel Piano provinciale di aggiornamento per gli insegnanti.
• Giornate di approfondimento sull’adozione all’interno di un percorso formativo più articolato sulla tutela dei
minori rivolto ai Medici di base, ai Pediatri di libera scelta e Medici Legali della provincia di Parma, da organizzarsi
a livello provinciale.
Tot. 17.650 € (13.650 € + 4.000 € dai Fondi del Progetto Scambi interprovinciali pre/adolescenza)
188
PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE POLITICHE DI TUTELA E
ACCOGLIENZA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
SCHEDA INTERVENTO AREA AFFIDO
Finanziamento Regionale Anno 2010 - € 15.651
(13.650 € + 2.000 € dai Fondi del Progetto scambi interprovinciali)
Denominazione: Ampliamento della Rete di accoglienza e solidarietà
Azione in continuità ed innovativa da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate
per il fondo integrativo straordinario. In particolare> promuovere creazione di reti di accoglienza attraverso
l’individuazione da parte di ogni distretto di almeno una struttura per l’accoglienza in emergenza dei minori ed
almeno un luogo per i nuclei madre bambino
Soggetto capofila del progetto/intervento
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Obiettivi del progetto/intervento (anche
eventuali integrazioni con altre aree
d’intervento)
Azioni previste
Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie.
Atri Partner: Comuni di Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e
Mezzani; Pedemontana Sociale; Azienda Sociale Sud Est; Azienda
USL distretto di Fidenza, Comunità montana Valli
Taro e Ceno
Canovi Anna Maria
Assessorato provinciale Politiche sociali
P.le Barezzi, 3 43100 Parma
Tel 0521/931324 fax 0521/931318
e-mail. [email protected]
• Minori 0-17 anni residenti nel territorio provinciale con situazioni
di grave pregiudizio
• Famiglie in difficoltà
• Operatori dei Servizi Socio-Sanitari
• Famiglie affidatarie
• Comunità familiari
• Ospedale
• Forze dell’Ordine
• Magistratura
• Collettività
Garantire, attraverso la costituzione di una rete qualificata di
accoglienza in emergenza, un’accoglienza adeguata ai minori
anche in situazione di grave pregiudizio, evitando e contenendo il
rischio di vittimizzazione secondaria.
Verifica e consolidamento dell’utilizzo dell’anagrafe provinciale
informatizzato delle risorse accoglienti (famiglie affidatarie,
comunità familiari, comunità educative, comunità di pronta
accoglienza e comunità madre – bambino) presenti sul territorio
provinciale.
Sostengo, informazione/formazione delle famiglie affidatarie:
prosecuzione dei corsi a livello provinciale rivolti alle coppie ed ai
single interessati all’esperienza dell’affido familiare. All’interno di
tale azione, una particolare attenzione è riservata alle famiglie ed
ai single disponibili all’accoglienza in emergenza di minori in
situazione di grave pregiudizio.
Rinnovo della convenzione per 1 anno con il Comune di Parma per
due posti per l’accoglienza in emergenza a disposizione del
territorio provinciale presso il Centro di prima accoglienza
“C.A.S.A.” per minori dai 6 ai 17 anni, di cui uno riservato alle
vittime di sospetto abuso e maltrattamento. (azione comune anche
al programma provinciale tutela minori).
189
Avvio di una sperimentazione per la diffusione di nuove forme di
accoglienza e solidarietà sociale: l’esperienza di famiglie che
accolgono famiglie e altri interventi di prossimità con particolare
attenzione anche all’individuazione ed attivazione di reti
omoculturali di solidarietà per il sostegno ai nuclei immigrati,
attraverso il coinvolgimento delle associazioni di stranieri presenti
sul territorio provinciale.
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/ valutazione
Territorio della provincia di Parma
Servizi socio sanitari tutela minori, forze dell’ordine, magistratura
minorile, scuole e agenzie educative, ospedali ed altri presidi
sanitari, attori del privato sociale (associazioni di famiglie affidatarie
e di comunità familiari; associazioni di volontariato)
€ 4.000 per il
Quota
Eventuale quota di
€ 12.750
sostegno alla
comunale altri soggetti da
quota
formazione delle
specificare
regionale
coppie
affido
interessate ad
un’esperienza di
accoglienza sia
per l’emergenza
€ 6.750 per il
rinnovo della
convenzione
con il centro
CASA (azione
condivisa con il
programma
tutela)
€ 2.000 per
avvio
sperimentazione
nuove forme di
accoglienza
n. di coppie che intraprendono i corsi
funzionalità ed utilizzo del data base
n. di interventi del servizio d’intervento in emergenza per la
tutela del minore
n. e modalità di accessi alla rete di accoglienza
NB: per informazioni più dettagliate si rimanda al Programma provinciale
Tutela minori P.A. 2010
Denominazione: Formazione e Sensibilizzazione per la diffusione di una cultura dell’accoglienza
Azione in continuità con aspetti di innovazione da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con
priorità’ fissate per il fondo integrativo straordinario. In particolare> promuovere la partecipazione a livello
distrettuale dei territori interessati per la condivisione dei costi di conduzione dei gruppi
Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie.
Atri Partner: Comuni di Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani;
Soggetto capofila del progetto/intervento
Pedemontana Sociale; Azienda Sociale Sud Est; Azienda USL
distretto di Fidenza, Comunità montana Valli
Taro e Ceno
Canovi Anna Maria
Assessorato provinciale Politiche sociali
Responsabile del progetto/programma:
P.le Barezzi, 3 43100 Parma
nominativo e recapiti
Tel 0521/931324 fax 0521/931318
e-mail [email protected]
Cittadinanza adulta
Destinatari
Alunni scuole secondarie superiori
190
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Alunni scuole primarie
Operatori dei servizi socio – sanitari
Operatori delle forze dell’ordine
Operatori della Magistratura
Ob. a medio termine: Promozione di una cultura dell’accoglienza e
formazione degli operatori coinvolti, a vario titolo, nella prevenzione,
sostegno e promozione della famiglia, con particolare attenzione a
quella di origine del minore.
Ob. a lungo termine: aumento richiesta informazioni sull’affido,
reperimento nuove disponibilità di famiglie per l’affido; promuovere
una cultura di prevenzione e sostegno delle famiglie naturali.
Prosecuzione dell’esperienza di sostegno alla famiglie, iniziata con
la “Sperimentazione di nuove modalità di lavoro con le famiglie
naturali di minori in affido”, attraverso l’organizzazione di un gruppo
promosso nel Distretto Sud Est dall’Azienda Sociale Sud Est in
collaborazione con l’ASP Rossi Sidoli del Distretto Valli Taro e Ceno
e di un gruppo dedicato ai papà di minori in affido organizzato nel
Distretto di Fidenza >
Realizzazione della Rassegna “AFFIDARE” anno 2010, utilizzando
la metodologia coinvolgimento capillare delle realtà associative del
territorio provinciale reti informali familiari e di solidarietà presenti nei
vari distretti.
Azioni previste
Aggiornamento materiale per la sensibilizzazione e l’informazione
sull’affido familiare e l’accoglienza
Campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza da realizzare
con fondi provinciali
Organizzazione d’incontri di formazione su temi socio - giuridici
rivolti, in particolare, agli operatori delle comunità familiari ed
educative del territorio provinciale. (azione condivisa con il
programma tutela)
Organizzazione di seminari sui temi della genitorialità conflittuale e
tutela dei figli, rivolti sia agli operatori dei Servizi socio–sanitari, ai
rappresentanti della rete interistituzionale (Forze dell’ordine,
Ospedale, Scuola, Magistratura) che al terzo settore dedicato.
(azione comune anche al programma provinciale tutela minori).
Ambito territoriale di realizzazione
Territorio della provincia di Parma
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Servizi per l’affido, privato sociale (famiglie affidatarie, associazioni,
comunità familiari)
191
Costo
totale 2.901 € quota
previsto
regionale
per la
affido
sensibilizzazione
>fondi residui P.A.
2009)
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
l’attività di
Formazione rivolta
alle comunità ed
agli operatori dei
servizi socio –
sanitari del territorio
è comune al
programma tutela
ed i costi sono
coperti da tale
budget
Quota
comunale
Eventuale
quota di altri
soggetti
da
specificare:
Iniziativa
di
promozione
con fondi propri
della Provincia
da definire
2.901 € per il
sostegno alla
famiglia d’origine
- n. di persone che chiedono informazioni sull’affido e variazione
sull’anno precedente
- n. di nuove disponibilità per l’affido, variazione sull’anno
precedente ed incidenza sul totale delle persone che hanno chiesto
informazione
- n. dei libretti, segnalibri, locandine distribuiti
- luoghi di distribuzione
- n. delle persone partecipanti alle iniziative di sensibilizzazione
- modalità con cui le persone che si rivolgono ai Servizi sono
venute a conoscenza dello strumento dell’affido
- quante persone che si rivolgono ai Servizi hanno ricevuto
informazioni sull’affido grazie alla partecipazione alle iniziative
organizzate
- qualità dell’intervento professionale a favore del minore e della
sua famiglia
- apertura delle prassi operative verso nuovi strumenti per
valorizzare, sostenere e promuovere la famiglia
192
PROGRAMMA PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELLE POLITICHE DI TUTELA E
ACCOGLIENZA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
SCHEDA INTERVENTO AREA TUTELA
Anno 2010
1.1 Titolo dell'intervento
Programma Provinciale tutela minori - Macro obiettivi 2009 -2011
1. Implementare le azioni finalizzate a garantire la tutela dei minori attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori e
favorendo l’integrazione delle prassi d’intervento.
2. Mappare il fenomeno attraverso la rilevazione ed elaborazione dei dati epidemiologici relativi al maltrattamento
e abuso.
3. Favorire la diffusione, a livello culturale ed operativo, della tutela dei minori, promuovendo azioni di
prevenzione ed occasioni di formazione e discussione integrate, dedicate agli operatori dei servizi socio – sanitari
del territorio e delle comunità educative, ai rappresentanti della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, della Scuola
e dell’Ospedale, finalizzata a rafforzare l’applicazione di prassi integrate e ad individuare nuove modalità
d’intervento per i bisogni emergenti
1.1bis Durata dell'intervento
Annuale
Pluriennale
X
1.2 Responsabile tecnico dell’intervento
Nominativo: Canovi Anna Maria
Recapito telefonico: 0521931324
fax: 0521931318
e-mail: [email protected]
1.3 Compilatore della scheda (indicare il nominativo del compilatore effettivo della scheda a cui ci si può rivolgere
per eventuali chiarimenti)
Nominativo: Canovi Anna Maria
Recapito telefonico: 0521931324
fax: 0521931318
e-mail: [email protected]
1.4 Ambito territoriale (descrivere l’ambito di azione interessato dall’intervento)
Interprovinciale
specificare:
X specificare: provincia di Parma
Provinciale
Az.USL
specificare:
Interzonale
specificare:
1.5 Ente responsabile dell'intervento (indicare la denominazione dell’ente referente della gestione
amministrativa dell'intervento)
Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie
1.6 Ente esecutore dell'intervento (indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-scientifico
dell'intervento, se diverso dall’ente responsabile di cui al punto 1.5)
Azienda USL, Azienda Ospedaliera, Enti titolari o delegati alle funzioni in materia di minori: Comuni di Parma,
Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani, Comunità montana Valli Taro e Ceno, Azienda Pedemontana Sociale,
Azienda Sociale Sud Est, Azienda USL – Distretto di Fidenza, Provincia di Parma, Associazioni e Privato sociale
che operano nel settore, Questura (Seconda Sezione Squadra Mobile e Ufficio Minori), Comando Provinciale dei
Carabinieri, Procura presso il Tribunale Ordinario di Parma, Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna,
Tribunale per i Minorenni di Bologna, Ufficio scolastico provinciale.
193
2. Soggetti coinvolti e destinatari
2.1 Figure professionali coinvolte (indicare numero, qualifica ed l'ente di appartenenza dei soggetti coinvolti
nell'intervento)
Numero e qualifica degli operatori
Ente di appartenenza
Assistenti sociali
Educatori
Psicologi
Neuropsichiatri infantili
n.7
n.1
n.6
n.1
Distretti Socio-sanitari
Azienda USL
Azienda Ospedaliera / Azienda USL
Azienda Ospedaliera / Azienda USL
Medici di base
Pediatri
Esperti giuridici
Rappresentante Tribunale per i minorenni
Rappresentante Procura minorile
Rappresentante Procura ordinaria
Rappresentanti delle Forze dell’Ordine
Funzionario dell’ US.P.
n.1
n.1
n.1
n.1
n.1
n.1
n.3
n.2
Incarico a privati formati dalla Regione
Tribunale per i Minorenni
Procura c/o Tribunale per i Minorenni
Procura della repubblica c/o Tribunale di Parma
Questura (Squadra Mobile e Uff. Minori)e Carabinieri
U.S.P Ufficio Scolastico Provinciale (Scuola)
Terzo settore coinvolto nella costruzione di una rete di Cooperative del Privato sociale
accoglienza in emergenza (Famiglie affidatarie e
Privato sociale
Comunità familiari )
2.2 Soggetti istituzionali coinvolti
X Provincia: Assessorato Politiche sociali e sanitarie
X Comune/i: Parma, Colorno, Torrile, Sorbolo, Mezzani, Comunità Montana Valli Taro e Ceno, Azienda
Pedemontana Sociale, Azienda Sociale Sud Est;
X Azienda/e USL (specificare): Azienda USL - Distretto di Fidenza, Azienda USL - NPI,
Azienda Ospedaliera - dipartimento cure primarie
X Scuola/e: (specificare): U.S.P. Ufficio Scolastico Provinciale
X Prefettura
X Centro di Giustizia Minorile: coinvolto nel Coordinamento unico infanzia e adolescenza; in via di
coinvolgimento per quanto riguarda azioni specifiche del programma
tutela minori
X Tribunale: (specificare) Procura presso il Tribunale Ordinario di Parma; Procura presso il Tribunale per i
Minorenni di Bologna; Tribunale per i Minorenni di Bologna
X Questura/e: (specificare) Seconda Sezione Squadra Mobile, Ufficio minori
X Altro: (specificare) Comando provinciale dei Carabinieri
X Organismi di volontariato: (specificare) Croce Rossa Italiana
X Cooperative sociali: (specificare) in via di definizione
X Associazioni: (specificare) associazioni di famiglie affidatarie
X Altro: (specificare) Comunità familiari del territorio provinciale
X Altro: (specificare) Enti di formazione specializzati sul tema e riconosciuti a livello nazionale
X Altro: (specificare) Consulente giuridico
X Altro: (specificare) Protagonisti dell’informazione da coinvolgere
2.3 Destinatari che si intendono raggiungere
(Nel prospetto indicare: se i destinatari sono minori: la fascia d'età, ossia: 0-6 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17
anni; se i destinatari sono adulti: la categoria considerata, ossia: genitori; insegnanti; operatori; cittadinanza; altro
– specificare-)
Destinatari
Numero stimato
125 casi di sospetto abuso e maltrattamento segnalati
Minori 0/17 anni
dai Servizi nell’anno 2008
Operatori dei servizi socio sanitari
circa 500 operatori delle varie Istituzioni e realtà
Operatori delle Forze dell’ordine
Operatori del Privato Sociale
individuate (Servizi socio – sanitari; Forze dell’Ordine;
Operatori della magistratura minorile ed ordinaria
Magistratura, Terzo Settore; Scuola), coinvolti nei percorsi
Genitori
di formazione, supervisione, aggiornamento e confronto.
Insegnanti Cittadinanza
3. Caratteristiche tecniche dell’intervento
3.1 Tipologia d'intervento (indicare con una crocetta la tipologia corrispondente prevista dalla determinazione)
1. équipe di secondo livello (LR 14/08, art. 18)
194
X 2. Formazione operatori (LR 14/08, art. 24, co.1, lett. a, e co. 4)
X 3 Consolidamento della rete di protezione (LR 14/08, art. 24, co. 1, lett. d, e; co. 2; co. 3; co. 5; art 5, co. 1, lett.
B e art 17, co 4)
X 4. Spazi per audizioni protette (spazi neutri) (LR 14/08, art. 24, co. 3-4)
X 5. Integrazione Scuola - Servizi territoriali; punti di ascolto (LR 14/08, art. 24, co. 1, lett. c)
X 6. Interventi a favore dei minori inseriti nel circuito penale; promozione della la cultura della legalità (LR 14/08,
artt. 27-28)
X 7 Altro: Definizione, diffusione e concretizzazione di linee guida e protocolli operativi
X 8 Altro: Individuazione di forme di accoglienza qualificata attraverso la creazione di una rete di
famiglie affidatarie, comunità familiari, comunità educative e comunità madre – bambino, per
l’accoglienza in emergenza e a lungo termine di minori in situazione di grave pregiudizio.
X 9 Altro: Prosecuzione ed implementazione della raccolta dati, con particolare attenzione all’aspetto
qualitativo ed epidemiologico del fenomeno.
3.2 Tempi previsti dell’intervento complessivo:
Durata: annuale per quanto riguarda il programma attuativo 2010; triennale per le linee d’indirizzo e i
macro obiettivi
Data d'inizio: febbraio/marzo 2010
Data di conclusione: febbraio/marzo 2011
3.3 Quadro economico (nel primo riquadro riportare l’ammontare delle risorse provenienti dalle varie fonti di
finanziamento: regione, altri enti pubblici, soggetti privati; nel secondo riportare le spese inerenti a ciascuna
tipologia di spesa, con cui si intendono impegnare le risorse)
I riquadro
Costo complessivo dell’intervento: 17.651€
Risorse regionali determina 13918/2009: 13.651 € + Risorse regionali determina 1167/09: 4.000 €
Risorse di altri enti pubblici (enti locali, AUSL, scuole…): costi figurativi Az.usl per collaborazione al progetto.
Risorse di soggetti privati: Associazioni di famiglie affidatarie e Comunità familiari: contributi figurativi per
disponibilità e partecipazione al progetto
II riquadro
spese per personale: costi figurativi per l’attuazione del programma provinciale a carico dell’Az. USL di Parma che
mette a disposizione un operatore per 12 ore mensili per collaborare alla prosecuzione dell’intervento n. 1 Piani
provinciali 2005 – 2007
spese per consulenze e formazione:
€ 6.000 finanziamento regionale
altre spese: € 6.750 per rinnovo convenzione per 1 anno con il Comune di Parma per il secondo posto in
emergenza per le situazioni di sospetto abuso e maltrattamento, a disposizione del territorio provinciale presso il
Centro di prima accoglienza “C.A.S.A.” di via Buffolare, 2 - Parma (intervento comune anche al programma
provinciale affido e accoglienza)
altre spese: € 3.901,00 ( di cui € 901 delle risorse regionali determina 13918/2009 e € 3.000 fondi regionali
determina 1167/09 )fondi regionali da dedicare alla organizzazione di momenti formativi rivolti alle Forze
dell’Ordine, agli insegnanti, ai pediatri ed ai medici di base, agli operatori dei Servizi Socio – Sanitari, ecc. (v. L.R.
14/2008 – art. 24 lettere a) e b)
altre spese: € 1.000,00 fondi regionali
determina 1167/09 da dedicare al sostegno dell’attività del
Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza (previsto dall’art. 22 della L.R. 14/08) per l’analisi e
l’approfondimento delle tematiche di competenza, favorendo la partecipazione dei rappresentanti territoriali del
Pubblico e del Privato Sociale, incentivando così il raccordo con gli Organi di programmazione locale e provinciale
195
4. Descrizione analitica dell’intervento
4.1 Motivazione dell'intervento (descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse
sociali sulle quali poggia l’intervento e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. In sintesi
occorre motivare l'appropriatezza dell'intervento rispetto al contesto in cui si realizza)
A fronte della necessità di consolidare una metodologia di lavoro interdisciplinare che favorisca una
migliore tutela dei minori attraverso una più stretta collaborazione dei diversi Servizi e delle Istituzioni,
concretizzata nella costruzione condivisa di percorsi operativi.
Ciò viene rafforzato anche dalla normativa di settore, (Legge 8.11.2000, n.328 “Legge quadro per la realizzazione
del sistema integrato d’interventi e Servizi Sociali”; Legge 28.08.1997, n.285 “Disposizioni per la promozione di
diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" – art. 4) che sottolinea come l’abuso e il maltrattamento
infantile rappresentino un fenomeno complesso e multidimensionale che richiede un approccio multiagency in
quanto nessun singolo servizio può prevenirlo e trattarlo efficacemente.
Nella consapevolezza del fatto che ciascun attore coinvolto svolge un ruolo fondamentale nella lotta a tali
fenomeni e che l’interdisciplinarietà rappresenta la metodologia più efficace di protezione dell’età evolutiva
(L.176/91 in ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo di New York) appare evidente,
come più volte ribadito dalla normativa (leggi regionali: 3/2000; 2/2003), che un approccio di rete, nel quale
tutte le Istituzioni competenti adempiono al loro specifico ruolo, rappresenta la metodologia di lavoro
essenziale in materia di tutela dei minori.
La collaborazione coordinata è necessaria, inoltre, per avviare strumenti di prevenzione che consentano
l’emersione di comportamenti criminosi o lesivi a danno dei minori attraverso lo sviluppo di adeguate politiche
finalizzate al sostegno del processo evolutivo del minore ed al superamento di condizioni di disagio individuale e
familiare, nonché alla neutralizzazione dei fattori di rischio, di vulnerabilità psico-sociale, prima ancora che questi si
trasformino in danno.
Il raccordo tra i Servizi Sociali, i Servizi Sanitari, gli Uffici dell’Amministrazione della Giustizia (Procure Minorile e
Ordinarie, Tribunali Minorile e Ordinario), le Forze dell’Ordine e le Istituzioni scolastiche è indispensabile per creare
prassi operative condivise e per procedere in modo coordinato nel doveroso rispetto delle reciproche competenze;
l’utilizzo di un linguaggio comune è uno degli strumenti attraverso il quale raggiungere tale collaborazione.
Va sottolineato, inoltre, che in questi ultimi anni si è sicuramente sviluppata nel nostro Paese una nuova
attenzione nei confronti dell'infanzia e dell'adolescenza. Le scienze umane, infatti, hanno incominciato ad
indagare con particolare incisività il mondo dei soggetti in età evolutiva, a scoprirne le sofferenze e le
difficoltà che ostacolano un armonico sviluppo, a rilevarne bisogni, a scandagliare quanto le carenze della
prima età incidano sulla globale costruzione dell'uomo adulto e sulla compiutezza del suo sviluppo umano.
Questi principi, in sintonia con le indicazioni contenute nella delibera regionale n. 2608/2002
“Assegnazione alle Province per interventi finalizzati alla realizzazione di attività di contrasto alle forme di
abuso in danno di minori”, sottolineano come risulti essere sempre più cogente raggiungere intese
formali, multiprofessionali ed interistituzionali.
Un’ulteriore riflessione va poi dedicata anche al fatto che l’ambito della tutela non possa essere ricondotto
esclusivamente al tema del sospetto abuso e maltrattamento, ma si colloca, principalmente, in una
dimensione preventiva trasversale ai contesti di vita del bambino e della sua famiglia, oltre che in un
contesto di cura, sostegno e recupero del minore autore di reato.
In questi anni, in attuazione della normativa regionale, l’Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie della
Provincia di Parma, di concerto con i Servizi per la tutela dei minori del territorio provinciale, ha promosso,
a partire dall’anno 2005, un dialogo con i differenti attori istituzionali, dando vita ad un Tavolo provinciale
interistituzionale per la tutela dei minori al quale partecipano: Servizi Sociali degli Enti locali titolari o degli
Enti delegati a svolgere le funzioni di tutela dei minori; Azienda USL; Azienda Ospedaliera; Istituzioni
scolastiche; Tribunale per i Minorenni; Tribunale Ordinario e Forze dell’Ordine. Tali soggetti istituzionali,
seppure con competenze diverse ed in momenti differenti, sono infatti coinvolti nelle situazioni di tutela del
minore vittima di reato, con particolare riferimento al fenomeno di abuso e maltrattamento.
Dal 2003, inoltre, è attivo presso l’Assessorato Servizi Sociali e Sanitari della Provincia un Gruppo Tecnico
provinciale multiprofessionale tutela minori, composto dagli operatori dei servizi socio – sanitari del
territorio, che svolge la propria attività attraverso momenti di confronto per la supervisione, la formazione
e la ricerca, volte alla costruzione di procedure d’intervento omogenee ed efficaci in tutto il territorio
provinciale.
Dall’integrazione e dal proficuo scambio delle esperienze è emersa, da un lato, la necessità di definire su tutto il
territorio provinciale una rete tra servizi che dialoghino e si rapportino tra loro, riconoscendo e rispettando le
reciproche competenze nell’ottica del lavoro interdisciplinare e, dall’altro, l’esigenza di conoscere ed analizzare i
bisogni emergenti e le risposte fornite attraverso la raccolta di dati provinciali che consentano un’analisi quali quantitativa del fenomeno.
196
Attraverso il confronto tra i Responsabili di Servizio Sociale e Sanitario è stata evidenziata l’esigenza che, per il
triennio 2009 – 2011, il programma provinciale tutela minori mantenga l’accento sulla complessità dell’intervento a
tutela dei minori vittime di sospetto abuso e maltrattamento, favorendo il confronto tra gli operatori effettivamente e
direttamente coinvolti nelle situazioni, al fine d’individuare bisogni emergenti e perseguire obiettivi concretamente
raggiungibili.
Inoltre, in parziale ottemperanza anche a quanto previsto dalla normativa regionale, ed in particolare dalla L. 28
luglio 2008, n. 15 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”, è stata individuata, nell’attività di
supporto e supervisione rispetto alle tematiche ricorrenti ed emergenti, la funzione del gruppo tecnico tutela
minori che deve essere strettamente connessa con le realtà territoriali, al fine di fungere da interfaccia tra le
criticità riscontrate nell’operatività quotidiana e l’individuazione di possibili strumenti di soluzione, nonché
di prassi operative condivise.
Tali riflessioni e la consapevolezza che il cambiamento dell’assetto organizzativo/istituzionale in alcuni distretti della
provincia, il tourn – over degli operatori, oltre all’individuazione di compiti sempre più specifici in capo al gruppo tecnico
tutela, in ottemperanza anche a quanto previsto dal Protocollo interistituzionale per la tutela dei minori in situazione di
sospetto abuso e maltrattamento, rendono necessaria l’attività di formazione e supervisione per le diverse figure
professionali coinvolte, la prosecuzione del lavoro di analisi e prevenzione dei fenomeni che costituiscono un grave
pregiudizio per la salute dei minori, nonché il consolidamento e l’approfondimento di prassi condivise e
l’individuazione di nuovi ambiti e contesti utili ad ampliare garantire un’effettiva tutela dei minori.
4.2 Obiettivi/risultati attesi (indicare gli obiettivi che l’intervento si prefigge di conseguire. Gli obiettivi devono
descrivere chiaramente: quali i cambiamenti attesi, quali sono i comportamenti / le prassi / i fenomeni che si
intende consolidare)
Comportamenti / prassi / fenomeni da consolidare
1. Implementare le azioni finalizzate a garantire la tutela dei minori attraverso:
• Dare continuità al lavoro del gruppo tecnico multiprofessionale ed interisitituzionale con le
finalità sopra descritte;
• Monitoraggio dell’intervento volto alla predisposizione di spazi per le audizioni protette,
documentazione e raccolta dati anche attraverso un percorso di formazione mirato per
gli operatori coinvolti in tale attività;
•
Consolidare le reti di accoglienza qualificata in emergenza per i minori di età 0 – 10 anni e per quelli dagli
11 ai 17 anni;
•
Dare continuità all’individuazione di prassi operative condivise attraverso l’individuazione di linee guida
integrate ed azioni di monitoraggio, confronto e formazione interistituzionale;
2. Dare continuità alla mappatura del fenomeno attraverso:
•
Prosecuzione della raccolta dati con particolare attenzione alla dimensione qualitativa ed
epidemiologica del fenomeno;
•
Avvio del confronto tra Comuni, Procura, Forze dell’Ordine e Scuola per la rilevazione del
fenomeno inerente la condizione dei minori che commettono reato;
3. Favorire la diffusione, a livello culturale, della tutela dei minori, attraverso:
•
Organizzazione di momenti formativi integrati rivolti ai soggetti indicati dalla L.R. 14/2008 - art.
24 lettere a) e b)
• Prosecuzione nell’organizzazione di momenti di formazione e consulenza su temi giuridici rivolti
agli operatori dei servizi socio – sanitari del territorio provinciale
•
Sostegno dell’attività del Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza (previsto dall’art. 22 della L.R.
14/08) per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche di competenza, favorendo la partecipazione dei
rappresentanti territoriali del Pubblico e del Privato Sociale, incentivando così il raccordo con gli Organi di
programmazione locale e provinciale
Risultati / cambiamenti attesi
1. Consolidamento delle attività avviate e previste dai Piani provinciali in atto: messa a regime dell’utilizzo degli
spazi attrezzati per le audizioni protette ed individuazione di un percorso formativo mirato; consolidamento
dell’attività svolta dal Tavolo tecnico multiprofessionale; formazione e aggiornamento degli operatori delle Istituzioni
e del Privato Sociale; attuazione del protocollo multiprofessionale interisituzionale per l’abuso e il maltrattamento in
197
danno di minori e definizione di linee guida correlate;
2. Prosecuzione del dialogo e della collaborazione di tutti i soggetti interistituzionali già coinvolti
3. Maggior comprensione del fenomeno attraverso una lettura quali-quantitativa dello stesso tramite una raccolta
dati
4. Acquisizione di strumenti di sostegno agli operatori per un miglioramento delle loro competenze sul piano
giuridico e tecnico, attraverso l’attività di supervisione (grazie all’utilizzo di questionari di
apprendimento/valutazione finale e di gradimento, oltre che di relazioni/valutazioni complessive dei docenti)
5. Innalzamento del grado di conoscenza da parte di genitori, insegnanti, pediatri e medici di base rispetto alla
lettura dei segnali di disagio e alle forme di tutela dei minori
6. Completamento e qualificazione della rete delle risorse per l’accoglienza in emergenza per le fasce d’età: 0-5,
6-10, 11-17 , coinvolgendo in particolare le famiglie affidatarie e le Comunità familiari, al fine di garantire
un’accoglienza di tipo familiare, almeno nella fascia d’età 0-10 anni.
7. Disponibilità di 2 posti per l’accoglienza emergenza per minori vittime di sospetto abuso/maltrattamento, fruibile
da tutto il territorio provinciale, presso il centro CASA del Comune di Parma (intervento integrato al programma
provinciale affido e accoglienza)
8. Aumentare le occasione e la qualità dello scambio e della condivisione a livello interistituzionale di linguaggi
comuni al fine di facilitare l’integrazione tra le varie figure professionali coinvolte nel processo di tutela dei minori;
9. Ampliamento della riflessione rispetto al concetto di tutela dei minori ed avvio di tavoli di confronto sul tema dei
minori che commettono reato.
4.3 Fasi operative: attività previste (il contenuto di questo riquadro è molto importante e costituisce la parte
centrale della scheda: descrivere qui le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto l’intervento e
indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere)
a) Implementazione delle azioni finalizzate a garantire la tutela dei minori (ob. 1)
Prosecuzione dell’intervento n.1 del Programma provinciale pluriennale, inserito negli obiettivi del triennio
2005 – 2007 “Gruppo tecnico multiprofessionale ed interistituzionale in materia di violenza a danno di minori”:
rinnovo fino al 31/01/2010 della Convenzione con l’Azienda USL di Parma.
AZIONI:
1. omogeneizzazione delle prassi su tutto il territorio provinciale,
2. formazione integrata e supervisione clinico - giuridica,
3. facilitazione della connessione fra i nodi della rete dei Servizi Sociali, Sanitari, Istituzione
giudiziaria, Forze dell’Ordine, Istituzione scolastica,
4. raccolta e analisi dei dati.
Monitoraggio dell’intervento n. 2 del Programma provinciale pluriennale, inserito negli obiettivi del triennio
2005 – 2007 “Audizioni protette – documentazione e raccolta dati”.
AZIONI:
1.
verifica e riorganizzazione dell’attività svolta nel luogo allestito presso l’Azienda Usl di Parma in Via
Verona
2.
raccolta dei dati sull’attività del nuovo spazio allestito presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, a
disposizione del territorio provinciale
Prosecuzione dell’intervento n. 3 del programma provinciale pluriennale, inserito negli obiettivi del triennio
2005 – 2007 “Individuazione di comunità educative o familiari e/o rete di famiglie per l’accoglienza qualificata”:
Azione da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate per il
fondo integrativo straordinario. In particolare> promuovere creazione di reti di accoglienza
attraverso l’individuazione da parte di ogni distretto di almeno una struttura per l’accoglienza in
emergenza dei minori ed almeno un luogo per i nuclei madre bambino
AZIONI:
1.
rinnovo convenzione per 1 anno con il Comune di Parma per due posti in emergenza, di cui uno riservato
alle situazioni di sospetto abuso e maltrattamento e a disposizione del territorio provinciale presso il Centro di
prima accoglienza “C.A.S.A.” gestito dal Comune di Parma. (intervento comune al programma provinciale affido e
accoglienza)
Strutturazione e realizzazione del percorso necessario per l’applicazione del Protocollo interistituzionale per la
tutela dei minori, attraverso azioni di.
AZIONI:
1. monitoraggio
2. confronto interistituzionale
3. formazione sia a livello provinciale che distrettuale (su richiesta) con la Magistratura Ordinaria e
Minorile, le Forze dell’Ordine, la Scuola e l’Ospedale
198
4. Elaborazione delle linee guida per il mondo della sanità
Azione da realizzare anche attraverso il raccordo a livello distrettuale con priorità’ fissate per il
- fondo
Intervento
integrativo
in emergenza
straordinario.
per In
la particolare>
tutela dei minori
oltre in
a promuovere
situazione di
la grave
creazione
pregiudizio:
di una rete di
accoglienza in emergenza come definita nel programma provinciale affido e accoglienza,
incentivare l’individuazione di modalità di risposta e di raccordo dei servizi territoriali con gli altri
operatori chiamati ad intervenire nelle situazioni di pregiudizio dei minori, anche oltre il normale
orario di lavoro dei servizi sociali
AZIONI:
1.
Definizione ed applicazione delle procedure condivise a livello provinciale, anche in relazione alle nuove
indicazioni diramate dalla Procura della Repubblica presso il TM, al fine di garantire la protezione dei minori in
situazioni di grave pregiudizio.
b) Mappatura del fenomeno (ob.2)
- Prosecuzione della raccolta dati introducendo anche elementi a carattere qualitativo anche attraverso la collaborazione con
l’Osservatorio Provinciale che si occupa della rielaborazione dei dati SISAM e SIPS.
- Avvio di un confronto tra Comuni, Procura, Forze dell’Ordine e Scuola, finalizzato alla rilevazione del fenomeno
inerente la condizione dei minori che commettono reato, anche attraverso la realizzazione di un momento
d’indagine e confronto allargato.
c) Favorire la diffusione, a livello culturale, della tutela dei minori (ob.3)
- Organizzazione di un momenti formativi integrati rivolti alle Forze dell’Ordine, agli insegnanti, ai pediatri, agli
operatori dei servizi socio - sanitari sia sugli aspetti dell’intervento in rete per le situazioni di sospetto abuso e
maltrattamento, sia ai temi della genitorialità conflittuale, della violenza assistita, della separazione e tutela dei figli
che alle modalità di gestione ed organizzazione legate all’intervento nel post – emergenza (intervento in parte
condiviso con il Programma provinciale Affido e Accoglienza).
- Organizzazione di momenti di formazione e consulenza su temi giuridici rivolta agli operatori dei servizi socio –
sanitari del territorio provinciale.
- Sostenere l’attività del Coordinamento Regionale Infanzia e Adolescenza (previsto dall’art. 22 della L.R. 14/08)
per l’analisi e l’approfondimento delle tematiche di competenza, favorendo la partecipazione dei rappresentanti
territoriali del Pubblico e del Privato Sociale, incentivando così il raccordo con gli Organi di programmazione locale
e provinciale.
4.4 Metodologie e strategie di lavoro, strumenti previsti (ad es.: condivisione di obiettivi con i destinatari,
concertazione, …)
Metodologie:
1. Riunioni del Gruppo tecnico multiprofessionale
2. Incontri Tavolo inter-istituzionale Tutela minori
3. Incontri del Coordinamento Unico Infanzia e adolescenza
4. Lavori di gruppo per l’intervento e l’accoglienza in emergenza
5. Seminari e incontri di formazione
6. Incontri pubblici
Strategie:
7. condivisione del progetto tra tutti gli interlocutori
8. utilizzo della rete costruita
9. progettazione comune degli interventi di consolidamento e concretizzazione delle azioni pianificate
10. informazione capillare sulle azioni intraprese e da intraprendere
11. collaborazione fra Servizi Pubblici e Privato Sociale
12. formazione integrata
13. avvio di tavoli di concertazione e partecipazione con i diversi attori coinvolti per affrontare tematiche
particolarmente complesse e/o nuove
Strumenti:
14. verbali
15. schede di raccolta/monitoraggio dati
16. questionari di apprendimento e gradimento formazione
17. report periodici
18. documenti di sintesi
199
19. protocolli e linee guida concertate e condivise
4.5 Legame dell’intervento con la rete delle iniziative similari analoghe
L’intervento rappresenta:
X una innovazione vera e propria
X un consolidamento di un precedente intervento (in tal caso spiegare nel riquadro sottostante che cosa si va a
consolidare: es. progetti già attivati mediante finanziamenti ex L. 285/97; progetti finanziati mediante risorse proprie
ecc.)
- Attività del Gruppo tecnico multiprofessionale
- Attività del Tavolo interistituzionale
- Raccolta dati abuso/maltrattamento e del Servizio di audizioni protette
- Formazione e supervisione degli operatori
- Consulenza giuridica
- Diffusione del protocollo operativo
- Accoglienza qualificata in emergenza e monitoraggio
- Qualificazione del sistema dedicato alle audizioni protette
- Rinnovo della Convenzione con l’Az. USL fino al 31/01/2010
- Rinnovo per 1 anno della Convenzione con il Comune di Parma
- Formazione integrata per gli operatori socio –sanitari, la scuola, le forze dell’ordine, privato sociale, i medici ed
i pediatri
- Apertura di un confronto interisituzionale sui temi inerenti i minori che commettono reato.
4.6 Indicatori (gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di verificare
la corrispondenza tra obiettivi e risultati. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della
richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di
soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato
comportamento...)
VARIABILI INDICATORI:
- N. e tipologia azioni realizzate sul totale delle azioni previste, variazione sull’anno precedente livello di
realizzazione
- n. di minori inseriti in emergenza entro le 12 ore dalla segnalazione (100% dei casi segnalati) capacità di
rispondere alle richieste di accoglienza emergenza
- n. famiglie o posti comunità familiare inseriti nella rete per l’emergenza capacità di attivazione della rete
- n. partecipanti ai corsi di formazione/supervisione: richieste pervenute di iscrizione / richieste soddisfatte, n.
iniziative formative organizzate capacità di rispondere alle richieste/esigenze formative degli operatori dei
Servizi
- n. operatori iscritti ai corsi sul totale degli operatorio destinatari potenziali, n. operatori che iniziano i corsi sul
totale degli iscritti, n. operatori che terminano i corsi sul totale di coloro che li hanno iniziati, n. operatori che
interrompono i corsi sul totale di coloro che li hanno iniziati livello di successo dei corsi
- gradimento dei percorsi di formazione e supervisione attraverso appositi questionari livello di gradimento
- Ob. a lungo termine: miglioramento delle loro competenze professionali, tramite un aggiornamento
professionale continuo ed una specializzazione ed approfondimento su alcune tematiche specifiche inerenti la
tutela, abuso e maltrattamento n. operatori che esprimono un’auto-percezione di competenze acquisite ed un
gradimento auto-percezione di competenze acquisite, livello di gradimento
- n. richieste di consulenza legale variazione sull’anno precedente, tasso di incremento
- n. operatori che hanno espresso valutazione rispetto al servizio di consulenza legale, tipologia di valutazione
livello di soddisfacimento
- n. di accessi al Servizio di audizioni protette, variazione sull’anno precedente tasso di incremento
- n. partecipanti agli incontri con genitori e insegnanti degli asili nido sulla popolazione target, permanenza e
frequenza di partecipazione al ciclo di incontri, gradimento tasso di partecipazione, livello di successo, livello di
gradimento
- n. e tipologia soggetti che aderiscono alla rete / progetto
- azioni di “sensibilizzazione” per la diffusione della rete: quante, tipologia, a chi sono rivolte, esito.
4.7 Attività di documentazione prevista (tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo
sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura
si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni)
200
- verbale degli incontri di rete
- report contenente l’analisi dei dati raccolti
- raccolta del materiale predisposto e/o indicato nei momenti di formazione o supervisione
- report per area di intervento
- documenti condivisi e realizzati dal gruppo multiprofessionale tutela minori e dal gruppo interistituzionale tutela
minori
4.8 Attività di monitoraggio prevista (tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del
processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a
quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso.
Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la
periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano)
- Incontri trimestrali del Gruppo di progetto con responsabili di Servizio e referenti singoli interventi e Provincia:
confronto e verifica
1.
2.
3.
Verbali degli incontri di lavoro e verifica dell’attività svolta:
gruppo tecnico multiprofessionale tutela minori a cadenza di circa 6 settimane,
tavolo interistituzionale tutela minori a cadenza quadrimestrale,
gruppi di lavoro su temi specifici a cadenza quindicinale/mensile.
- Incontri semestrali del Coordinamento Unico infanzia e adolescenza: confronto e verifica
Attività di valutazione (attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui
destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' integrata alla progettazione
ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed
interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere.
Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è
previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme)
La VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ sarà svolta attraverso:
- la realizzazione di accordi interistituzionali e protocolli: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo
interistituzionale in itinere o almeno ogni 6 mesi, per l’accoglienza in emergenza anche nel coordinamento affido e
accoglienza
- la raccolta ed elaborazione dei dati di attività (casi, emergenze, accoglienze, reperibilità, Servizio di audizioni
protette: confronto con i Responsabili di Servizio e nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale
- le schede di autovalutazione e i report dei relatori alla fine di ogni evento formativo: confronto nel gruppo
tecnico e nel tavolo interistituzionale
- le considerazioni rispetto ai momenti di consulenza legale: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo
interistituzionale
Applicazione del protocollo operativo realizzato: confronto nel gruppo tecnico e nel tavolo interistituzionale
- Effettiva realizzazione e consolidamento di una rete di accoglienza in emergenza per la tutela dei minori in
situazione di grave pregiudizio
- Possibilità di apertura del dialogo interisituzionale per l’analisi delle situazioni dei minori che commettono reato
ed individuazione di eventuali risposte: confronto nel tavolo interistituzionale tutela minori e nel coordinamento
unico infanzia e adolescenza
201
PROGRAMMA
PROVINCIALE
ORATORI
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
□
□X
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
□X
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□X
Anziani
Disabili
□
□
Prevenzione
Immigrati
stranieri
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
□X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità X
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
202
Altro
□X
INTERVENTO/PROGETTO: PROGRAMMA PROVINCIALE ORATORI, costituito dai tre progetti:
“Progetto Oratori. Una proposta educativa” della Diocesi di Parma,
“Progetto OratorInsieme – La rete educativa “della Diocesi di Fidenza,
“Progetto Oratoriamo: un cammino educativo per i ragazzi” della Diocesi di Piacenza.
Programma in continuità con l'anno precedente.
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE
POLITICHE:
Implementazione di azioni di contrasto a comportamenti devianti, attraverso l’incremento di spazi per favorire
l’aggregazione e socializzazione dei ragazzi.
Il Programma ha l’obiettivo prioritario di promuovere l’accoglienza ai giovani, ognuno nella propria diversità, la
condivisione di interessi e socializzazione, la convivenza e l’integrazione. Vengono inoltre incentivate le attività di
animazione per favorire nei ragazzi l’espressione delle loro potenzialità ed il coinvolgimento delle famiglie perché
possano collaborare e trovare sostegno alla propria azione educativa.
Gli obiettivi di riferimento del Programma risultano in particolare:
Socializzazione, Accoglienza, Integrazione: valorizzare l’Oratorio come luogo di incontro e
socializzazione
Protagonismo e Animazione: promuovere la partecipazione e il protagonismo dei ragazzi, intesi come
autopromozione e cambiamento possibile, favorendo l’espressione delle loro potenzialità
Formazione: favorire la formazione della persona nella sua globalità
Coinvolgimento delle famiglie: promuovere nelle famiglie un diffuso senso di corresponsabilità educativa
Comunità educante: promuovere la cultura del lavorare insieme (genitori, catechisti, educatori,
associazioni…) dell’essere comunità educante nella corresponsabilità nei confronti delle giovani generazioni
Rete con il territorio circostante: facilitare l’apertura, il dialogo e la collaborazione dell’Oratorio con le
realtà del territorio (vs autoreferenzialità)
Cultura educativa e comunicazione: diffondere la cultura educativa e metodologie comunicative efficaci
All’interno dei singoli progetti delle tre Diocesi creare una rete sinergica fra le rispettive realtà oratoriali
(appartenenti al medesimo progetto), crescendone il senso di appartenenza, anche attraverso percorsi educativi
comuni.
Ogni singolo progetto ha inoltre ulteriori e peculiari obiettivi più specifici.
1.Soggetto capofila dell’intervento
(Comune, forma associativa,
Ausl,…)
Amministrazione Provinciale di Parma
Provinciale, in particolare:
Progetto Oratori della Diocesi di Parma: tutti i 4 Distretti Sociosanitari, che risultano afferire alla Diocesi di Parma;
2. Ambito territoriale di realizzazione
Progetto OratorInsieme della Diocesi di Fidenza: parte del
(di norma distrettuale,specificare in
Distretto di Fidenza afferente alla Diocesi di Fidenza;
caso diverso se subdistrettuale o
Progetto Oratoriamo della Diocesi di Piacenza: parte del Distretto
provinciale)
Valli Taro e Ceno afferente alla Diocesi di Piacenza.
Francesca Donati – Amministrazione Provinciale di Parma: tel. 0521
931317 Fax 0521 931318 – e.mail: [email protected]
Referenti dei singoli progetti :
3. Referente dell’intervento:
nominativo e recapiti
- Progetto Oratori:
Angela Malandri – Cooperativa Sociale Eidè: tel. 0521 236628 - fax 0521
1912623 – e.mail: [email protected]
Don Daniele Franciosi – Diocesi di Parma – e.mail: [email protected]
Progetto OratorInsieme:
Massimiliano Franzoni – Progetto Link: tel. 335-8067737 – fax 0524528830 – e.mail: [email protected]
Michela
Dodicoordinatrice
tel
3392834469e.mail
[email protected]
Don Stefano Bianchi – Diocesi di Fidenza – [email protected]
- Progetto Oratoriamo:
203
Silvia Cunegondi - Cooperativa Fantasia: tel. 393 9180075 –
0525/463118 – e.mail: [email protected]
Don Piero Lezoli, Vicario del Vescovo-Diocesi di Piacenza:
335/5648723 - e.mail: [email protected]
fax.
tel.
Minori dai 6 ai 17 anni e giovani; in alcuni casi anche minori dai 3 ai 5
anni.
In particolare nell’anno 2009 risultano essere stati coinvolti
complessivamente oltre 4.200 ragazzi, suddivisi come segue all’interno
dei 3 progetti:
•
4. Destinatari
Progetto Oratori:
2.953 minori dai 6 ai 17 anni e giovani over 18 + 51 minori nella
fascia 3-5 anni (per tot. 3.004 utenti) + 221 volontari adulti - Dati al 31
dicembre 2009
Tra questi:
stranieri coinvolti: n. 203
minori con disabilità: n. 16
stato di disagio conclamato/segnalati dai servizi
sociali: n. 28
minori soggetti a provvedimenti Tribunale per i
Minori: n. 6
•
2.110 le presenze dei ragazzi/e dai 6 ai 13 anni + 768
minori volontari dai 14 ai 17 e giovani over 18 nei Gr.Est. - Estate 2009
Progetto OratorInsieme:
950 minori coinvolti dai 6 ai 18 anni + 130 giovani over 18 (per un totale di
1.060 utenti) + 50 adulti volontari - Dati al 31 dicembre 2009
Progetto Oratoriamo:
140 ragazzi + 3 volontari, 1 diacono + coinvolgimento genitori – Dati al 1
marzo 2010.
5. Eventuali interventi/politiche
integrate collegate
Politiche Giovanili
Le attività pensate e progettate, seppur differenti per ogni singolo progetto
ed oratorio, si rifanno tutte agli obiettivi generali del Programma (v. sopra)
e si possono così riassumere:
Attività ludico-ricreative (tornei sportivi, alle cacce al tesoro, alle gite e
soggiorni estivi, cineforum, feste tematiche e altro ancora...)
Attività di socializzazione (attività libere legate alla quotidianità come
giochi da tavolo, giochi in scatola, tornei, ecc…; campi scuola estivi;
Gr.Est. (Gruppi Estivi parrocchiali); gite e uscite culturali ed a tema
ambientale).
6. Azioni previste
Attività di espressione, culturali ed esperienziali (laboratori,
animazione, rassegne, feste, giornalini, organizzazione di momenti di
dialogo, di dibattito ecc… volte alla stimolazione della creatività dei ragazzi
ed il loro accompagnamento nel percorso di crescita personale e di
gruppo …)
Attività di rete (Collaborazioni con le diverse realtà della parrocchia e del
territorio di riferimento e con altri oratori aderenti al progetto, volte anche
per l’integrazione interculturale, dibattito e confronti su tematiche varie;
feste interculturali;
collaborazione con il mondo del volontariato,
favorendo così percorsi di responsabilizzazione e di sviluppo del senso di
appartenenza al territorio di riferimento; ecc…)
Attività formative (sia per i ragazzi, sia per gli educatori e gli animatori)
204
Attività di sostegno allo studio in collaborazione con le scuole
elementari e medie
Percorsi individualizzati (possibilità di inserire in oratorio ragazzi con
diverse abilità, con disagi di vario tipo segnalati dai servizi).
Momenti di confronto, restituzione e monitoraggio dell’andamento dei
tre progetti delle tre Diocesi a livello provinciale, alla presenza anche
delle Figure di Sistema distrettuali.
All’interno di ogni singolo progetto vengono inoltre svolte singole attività
specifiche.
7. Istituzioni/attori sociali coinvolti
•
•
-
Enti responsabili del programma:
Diocesi di Parma per il Progetto Oratori
Diocesi di Fidenza/Progetto Link per il Progetto OratorInsieme
Diocesi di Piacenza per il Progetto Oratoriamo
Enti esecutori del programma:
Cooperativa Eidè per il Progetto Oratori
Progetto Link per il Progetto OratorInsieme
Cooperativa Fantasia per il Progetto Oratoriamo
•
Comuni capofila di progetto per i Distretti di riferimento:
Comune di Parma per il Distretto di Parma: Progetto Oratori
Comune di Langhirano per il Distretto Sud Est: Progetto Oratori
Comune di Fidenza per il Distretto di Fidenza: Progetto Oratori e
Progetto OratorInsieme
Comunità Montana Valli Taro e Ceno per il Distretto Valli Taro e
Ceno: Progetto Oratori e Progetto Oratoriamo
Le risorse umane che all’interno dei tre progetti si prevedono di impegnare
risultano le seguenti:
Progetto Oratori: 1 educatore/educatrice professionale in ogni
parrocchia in cui è attivo il progetto (ad oggi 24 animatori di cui 3 impiegati
su giorni diversi in 2 diversi oratori ciascuno); 2 coordinatrici di progetto; 1
tutor e 1 responsabile della formazione; 1 figura di raccordo.
-
8. Risorse umane che si prevede di
impiegare
Progetto OratorInsieme: 8 educatori/educatrici professionali con
particolare riferimento al progetto che riguarda la Bassa Ovest; 1
coordinatrice di progetto, 1 referente della Diocesi di Fidenza, 1
supervisore di progetto.
Progetto Oratoriamo: 4 parroci, 1 diacono, 1 referente per la
Diocesi di Piacenza, 3 educatori presenti nel progetto, 1 coordinatore
progetto, 1 supervisore di progetto / responsabile Settore Educativo, 3
volontari presenti nell’oratorio di Sant’Antonino, Gruppo genitori oratorio
Isola di Compiano, Gruppo genitori Parrocchia di Varsi, Consiglio di
Oratorio Parrocchia di Sant’Antonino, 1 psicologo attivo nel Settore
Educativo gestito dalla Cooperativa Fantasia.
E’ previsto, inoltre, per la realizzazione ed attuazione del programma, un
coordinamento tecnico della Provincia di Parma.
9. Risultati attesi in relazione a
indicatori regionali/distrettuali (da
esplicitare)
I risultati attesi riguardano gli obiettivi di riferimento, richiamati
inizialmente, quindi:
Socializzazione, Accoglienza, Integrazione
Protagonismo e Animazione
Formazione
Coinvolgimento delle famiglie
205
-
Comunità educante
Rete con il territorio circostante
Cultura educativa e comunicazione
Gli indicatori di riferimento risultano:
n°di oratori aderenti ai progetti per annualità
n°complessivo di ragazzi/e nelle fasce di intere sse che frequenta
l’oratorio e frequenza media giornaliera dei ragazzi
n° frequentatori delle iniziative proposte
n° di attività aggregative realizzate (attraverso rilevamento con
questionari, interviste, osservazioni partecipate)
n°progettazioni condivise con le realtà del terr itorio
qualità della socializzazione (osservazione dell’aggregazione
spontanea)
livello di gradimento da parte dei ragazzi
quantità e qualità del lavoro degli educatori (attraverso
rilevamento con questionari, interviste, osservazioni dei ragazzi, delle loro
famiglie, dei parroci).
- n°volontari presenti in oratorio
Vi sono inoltre indicatori più specifici che riguardano i singoli progetti.
Prevision
e di spesa
TOTALE*
*
€ 300.000
10. Piano
finanziario:
di cui
risorse
comunal
i
€/
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario
)
€/
di cui
risorse
regional
i (altri
fondi)
di cui
FRN
A
€/
di cui
Fondo
nazional
e NA
€/
di cui
Fondo
sanitario
regional
e
€/
di cui
risorse da
altri soggetti –
specificare
€ 300.000
Amministrazion
e Provinciale di
Parma*
euro
(**) Nel caso di più azioni che costituiscono l’intervento/progetto, evidenziare indicativamente solo in questa
colonna, quindi rispetto alla previsione di spesa totale, le quote preventivate per ciascuna azione
Il piano finanziario del Programma provinciale Oratorio P.A. 2010 ammonta a complessivi 300.000 €, che per il
momento non possono essere distinti all’interno dei tre Progetti Oratori, OratorInsieme ed Oratoriamo, poiché tali
fondi andranno a ricoprire le attività dell’anno 2010/11. Risulta pertanto troppo presto effettuare oggi una
programmazione dettagliata del prossimo anno di attività, oltretutto senza aver effettuato un monitoraggio
dell’andamento degli stessi. Nel corso dei prossimi mesi i costi andranno dettagliati per ogni singolo Progetto e
Diocesi, alla luce di un monitoraggio congiunto e di una più puntuale programmazione.
206
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
PROGETTO
PROVINCIALE
GIOCAMICO
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
x□
x□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□x
x□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □x
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □x
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: PROGETTO GIOCAMICO (intervento in continuità con l’anno precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE: Promozione del benessere dell’individuo
1.Soggetto capofila
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA DI PARMA
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
provinciale
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
207
ALTRE
3. Referente
Corrado Vecchi 3383110725 [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Pazienti ricoverati nei reparti pediatrici dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Attività espressivo ludiche relazionali, preparazioni ad interventi chirurgici e RMN, utilizzo
di tecniche non farmacologiche per il controllo del dolore, attività a domicilio per pazienti
oncologici, preparazioni per bambini e bambine sottoposti a scintigrafia, servizio di
assistenza per le emergenze
Cooperativa sociale Le Mani Parlanti ONLUS, Comune di Parma, Provincia di Parma
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
7 educatori, 200 volontari
si prevede di impiegare
- n. bambini coinvolti nelle attività proposte;
- livello di gradimento delle famiglie e dei ragazzi (tramite apposito questionario di
gradimento);
9. Risultati attesi in
- indicatori quantitativi e qualitativi in riferimento ai tre obiettivi principali del progetto che
rimangono confermati:
relazione a indicatori
a. proporre attività stimolanti di gioco e creatività che mantengono un forte legame con la
regionali/distrettuali (da quotidianità;
b. proporre attività attraverso le quali si possa stimolare ed attivare la creatività e la
esplicitare)
fantasia dei bambini e delle bambine, strumenti fondamentali per esternare le proprie
emozioni;
c. fornire un aiuto concreto di supporto ai bambini e ai loro genitori.
Previsione di cui
risorse
di spesa
TOTALE comunali
Comune
di Parma
10. Piano
finanziario:
euro
135.572
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
40.000
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri soggetti
–specificare
Azienda
Ospedaliero
universitaria
di Parma
€47.786
Provincia di
Parma
€ 47.786
95.572
208
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
PROGETTO
PROVINCIALE
EDUC
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
X
□
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No X
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: EDUC – EDUCAZIONE AI DIRITTI UMANI E ALLA CITTADINANZA
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Distrettuale
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Valentina Calegari – tel.0521.931308 [email protected]
dell’intervento:
209
ALTRE
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Studenti delle scuole medie superiori della provincia di Parma
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
Realizzazione e pubblicazione di un bando rivolto alle scuole per la
presentazione di progetti sul tema dei diritti umani, della cittadinanza attiva e della pace
attività di co-progettazione tra insegnanti e associazioni con il sostegno di Forum
Solidarietà e Provincia di Parma
valutazione da parte di una commissione dei progetti pervenuti e relativa
6. Azioni previste
assegnazione dei contributi
interventi, testimonianze, laboratori dei volontari e formatori nelle classi
realizzazione da parte delle scuole di un prodotto di comunicazione
incontro finale e scambio tra studenti e insegnanti delle scuole partecipanti al
progetto e presentazione pubblica del lavoro svolto durante l’anno scolastico
Comuni della provincia
Scuole medie superiori del territorio provinciale
Forum Solidarietà
7. Istituzioni/attori
Associazioni di volontariato, di promozione sociale e ong
sociali coinvolti
Università
Ausl
Cooperative sociali
Regione Emilia-Romagna
Funzionario del Servizio politiche sociali della Provincia di Parma come coordinamento
8. Risorse umane che
tecnico
si prevede di impiegare Docenti delle scuole medie superiori
Volontari di associazioni in qualità di testimoni e
9. Risultati attesi in
Numero delle scuole partecipanti
Numero degli studenti coinvolti
relazione a indicatori
Numero delle collaborazioni attivate
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Previsione di cui
di cui risorse
regionali
di spesa
risorse
TOTALE
comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
20.000,00
dalla
Regione
EmiliaRomagna
10. Piano
finanziario:
euro 50.000,00
30.000,00
a carico
delle
scuole
partecipanti
al progetto
210
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
PROGETTO
PROVINCIALE
CONSULTIAMOCI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Responsabilità
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
X
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di stili
di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: “Consult…iamoci” - in continuità con l'anno precedente
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma
dell’intervento (Comune,
2. Ambito territoriale di
provinciale
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare in
caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
211
ALTRE
3. Referente
Referente: Dott.ssa Daria Mora – tel. 0521/931316 – [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Gruppi informali di giovani e Centri di aggregazione del territorio.
4. Destinatari
5. Eventuali
Politiche giovanili
interventi/politiche
integrate collegate
i diversi gruppi di lavoro nei vari Comuni rappresenteranno in forma espressiva
(video, drammatizzazioni, canto…) quello che è per loro “stare insieme” nel luogo in cui ,
rispondendo al tema “la mia vita, il mio mondo, il mio luogo”;
sfruttando i bacini dei gruppi già formati o, grazie ad un operatore, formarne di
nuovi, si creeranno degli Incontri-Evento (gli Incontri…) itineranti di ragazzi che
comunicano, condividendo, le difficoltà e i desideri del loro vivere la città, il Paese;
gli eventi saranno coordinati e organizzati da un operatore dell’Assessorato, con
il supporto dei referenti dei Comuni aderenti.
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori sociali
coinvolti
8. Risorse umane che si
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
10. Piano
finanziario:
Provincia di Parma
Associazione Galleria dei Pensieri
Comuni aderenti
1 coordinatore di progetto
1 referente provinciale
1 amministrativo
educatori dei gruppi di lavoro
creare un momento di incontro, confronto e interazione per i giovani del
territorio;
creare un mezzo di scambio di esperienze tra i ragazzi, gli educatori e gli
amministratori;
creare una finestra aperta sul mondo giovanile.
Previsione di cui
di cui risorse
regionali
di spesa
risorse
TOTALE comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
euro 17.600,00
10.560,00
212
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
PROGETTO
PROVINCIALE
DISCOBUS
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
X
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
□
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No x
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: DISCOBUS – Servizio di trasporto pubblico notturno (in continuità con l'anno
precedente)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
Distretto di Fidenza – Distretto di Parma
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
213
ALTRE
3. Referente
Responsabile: Dott. Mauro Pinardi – tel. 0521/931733 – [email protected]
Referente: Dott.ssa Daria Mora – tel. 0521/931316 – [email protected]
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Giovani del territorio che si spostano nelle ore notturne per recarsi nei locali.
5. Eventuali
Politiche giovanili, trasporti
interventi/politiche
integrate collegate
- trasporto: da ottobre 2009 fino al 31 maggio 2010, nei giorni di venerdì e sabato, in
continuità sull’intera tratta Salsomaggiore – Rubiera
- promozione attraverso campagna pubblicitaria e volantinaggio
- informazione e sensibilizzazione a bordo dei bus e nei locali
6. Azioni previste
Provincia di Parma
Provincia di Reggio Emilia
sociali coinvolti
Comunità Betania
Associazione Papa Giovanni XXII
1 coordinatore di progetto
8. Risorse umane che si
1 amministrativo
prevede di impiegare
operatori della comunità Betania e dell’Unità di Strada dell’Azienda USL
7. Istituzioni/attori
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
c) Contribuire alla prevenzione degli incidenti stradali
d) Formare, specialmente nei giovani, una “coscienza della sicurezza” basata sui
comportamenti indicati dal Codice della strada;
e) Informazione sugli effetti di uso-abuso di sostanze nelle fasce delle popolazione più
giovani e in quella generale (prevenzione primaria).
f) Informazione sui comportamenti a rischio legati alla guida in stato di ebbrezza, o
sotto l’effetto di altre sostanze, e le relative sanzioni del Codice della Strada.
Previsione
di spesa
TOTALE
10. Piano
finanziario:
euro
di cui
di cui risorse
regionali
risorse
comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
109.691,69
214
di cui
di cui
risorse FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
Area d’intervento:
ADULTI
-IMMIGRAZIONE-LOTTA ALLA TRATTA E VIOLENZA SULLE DONNE-POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE-
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A
FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
ANNO 2010
(Del. C.R. 265/2009 – Del. G.R. 2078/2009)
1.
Premessa
2.
L’immigrazione in provincia di Parma
3.
Le linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani provinciali immigrazione previste dalla Delibera
Regionale
4.
Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno 2009:
lo stato di avanzamento dei progetti
5.
Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno 2010:
procedure di concertazione, priorità individuate e sintesi dei progetti inclusi
6.
Altre attività dell’Amministrazione Provinciale per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri
1.
Premessa
La Legge Regionale 2/03 (art. 27 comma 3) prevede la possibilità di individuare ambiti di intervento che, per le
caratteristiche presentate, richiedono la predisposizione di specifici Programmi di ambito provinciale. Tali
programmi provinciali devono essere raccordati ed integrati con i Piani di Zona.
In continuità quindi con quanto previsto le annualità precedenti, la delibera del C.R. n. 265/2009 prevede la
definizione di uno specifico Programma provinciale denominato “Piano territoriale provinciale per azioni di
integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati” nell’ambito di alcune aree tematiche che, per la loro
sperimentalità, specificità e natura di carattere sovradistrettuale, si ritiene opportuno siano affrontate attraverso una
programmazione di livello provinciale al fine di assicurare una più adeguata progettazione territoriale e
realizzazione degli interventi. La Provincia viene pertanto individuata quale ente referente della progettazione e
attuazione degli interventi.
La quota assegnata dalla Regione Emilia Romagna all’Amministrazione Provinciale di Parma – in base alla
popolazione immigrata residente nel territorio calcolata per il 50% sui dati dei permessi di soggiorno (Fonte
Ministero dell’Interno) e per il 50% sui dati delle residenze anagrafiche (Fonte Istat) - per la realizzazione del Piano
in oggetto è pari a Euro 48.972,00 (Determina del Servizio Regionale Politiche per l’accoglienza e l’integrazione n.
13910/2009).
2. L’immigrazione in provincia di Parma
2
Il contesto
Al 1° gennaio 2009 gli stranieri hanno raggiunto qu ota 45.994, vale a dire oltre il 10% dell’intera popolazione
provinciale registrando l’aumento annuale più alto in assoluto di tutta la storia della provincia di Parma, vale a dire
+ 6.847 unità, pari ad una variazione del 17,5%
2
Cfr. “Gli immigrati nella provincia di Parma”. Rapporto provinciale sull’immigrazione 2009 – Osservatorio Provinciale
sull’Immigrazione della Provincia di Parma.
215
Altra principale novità nell’ultimo anno consiste nel fatto che la componente straniera femminile, per la prima volta,
supera quella maschile. Al 1° gennaio 2009 le donne sono 23.226 (erano 4.582 al 1° gennaio 1999)
rappresentando il 50,5% del totale degli immigrati, testimonianza di un processo di stabilizzazione frutto in
particolare di donne che si ricongiungono al coniuge già immigrato in Italia e che appartengono a comunità che si
sono formate inizialmente con una migrazione maschile ma anche della forte componente femminile che
caratterizza le comunità dell’Est Europa.
La componente femminile è inoltre costituita per oltre i due terzi da donne in età feconda, cioè di età compresa tra i
15 e i 49 anni. Cresce infatti il numero di nati stranieri che nel corso del 2008 hanno registrato l’incremento più
elevato dell’ultimo decennio raggiungendo la quota di 910 pari al 22% dell’intera popolazione provinciale coetanea
(nel 2008 si attestava al 18,9%).
L’analisi delle classi d’età conferma la grande concentrazione degli immigrati nelle fasce centrali e lavorative
(quelle che vanno dai 25 ai 44 anni raccolgono ben il 48,6% del loro totale provinciale) e una scarsissima presenza
di anziani (soltanto l’1,7% dell’intero ammontare è composto da ultra65 anni) contribuendo pertanto al
ringiovanimento di quella complessiva.
Al 1° gennaio 2009 si contano sul territorio provi nciale ben 137 nazionalità presenti. Al primo posto l’albanese
seguita dalla moldava e dalla rumena.
Le principali tendenze nel territorio provinciale
Dall’analisi dei principali dati ed indicatori demografici e di contesto del fenomeno immigrazione emergono alcune
tendenze prioritarie:
Come conseguenza dei ricongiungimenti familiari, continua la crescita del numero degli stranieri di età 0.
All’1.1.2009, infatti, se ne contano 162 in più rispetto all’1.1.2008, l’aumento più elevato dell’ultimo decennio.
All’inizio di quest’anno si è così raggiunto un totale di 910 bambini nati, vale a dire il 22,5% di tutti i residenti di età
0 sul territorio provinciale.
La popolazione straniera è aumentata nell’ultimo anno nella maggior parte dei comuni della provincia. Le
percentuali più alte di presenza straniera rispetto alla popolazione complessiva si rilevano nel capoluogo (11,9%) e
nei comuni posti nelle immediate vicinanze, ma anche in alcuni centri collinari. Al 1° e al 2° posto d ella graduatoria
relativa troviamo infatti i comuni di Fornovo (15,1%) e Calestano (15,0%).
Nell’anno scolastico 2008-09 nelle scuole della provincia di Parma gli alunni di cittadinanza non italiana sono stati
7.417, l’incidenza è stata del 13,4% sul totale della popolazione scolastica complessiva (55.419).
La scuola secondaria di I grado diventa il segmento scolastico con l’incidenza più elevata, pari al 15,9%,
con una progressione notevole rispetto al precedente anno scolastico.
Se si confronta il più recente periodo ottobre 2008 – giugno 2009, interessato dalla recessione, e il periodo analogo
ottobre 2007 – giugno 2008, si rileva che gli avviamenti al lavoro, ossia il più significativo indicatore di tendenza per
la domanda di lavoro, sono diminuiti del 24,2% per i cittadini stranieri, a fronte di un calo del 16,7% per i cittadini
italiani (e di un calo complessivo del 18,8%).
I dati registrano la crescita più significativa degli ultimi cinque anni di lavoratori domestici stranieri, che passano dai
3155 del 2006 ai 5.552 del 2007 rappresentando l’85,9% del totale dei lavoratori domestici iscritti agli archivi Inps. I
collaboratori domestici stranieri sono perlopiù donne (il 74%), di età compresa tra i 31-50 anni e provenienti in
maggioranza dall’Europa dell’Est.
Al 1° gennaio 2008 le famiglie straniere negli allo ggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) sono 691 (48 in più
dell’anno precedente) e rappresentano il 12% del totale delle famiglie assegnatarie.
Se si considera il dato di nuove assegnazioni nell’anno, nel 2008 i Comuni della provincia hanno assegnato alloggi
Erp a 226 famiglie, in diminuzione rispetto al biennio precedente (281 nel 2007, 305 nel 2006): il 77,4% degli
alloggi sono stati assegnate a famiglie italiane, mentre il restante 22,6% a famiglie straniere.
Nel 2008 le donne straniere che hanno scelto di rivolgersi ai consultori rappresentano il 22% del totale e tra
queste la fascia più significativa è quella tra i 20 e i 29 anni. Se consideriamo in particolare l’assistenza in
gravidanza, notiamo che il 56% circa delle donne prese in carico sono straniere. Molto minore invece la
percentuale di donne straniere che partecipano al percorso nascita (assistenza al puerperio e all’allattamento al
seno). Il dato sulle interruzioni volontarie di gravidanza evidenzia come siano ancora le donne straniere a ricorrervi
216
in maniera maggiore rispetto alle italiane, con una percentuale del 62,29% sul totale di coloro che si rivolgono ai
consultori per il rilascio del certificato. Il ricorso ai servizi di emergenza rappresenta una delle modalità di accesso
alle prestazioni sanitarie più diffuse tra la popolazione straniera rispetto a quella italiana
Da una recente indagine campionaria effettuata dall’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali emerge che il 16%
dei matrimoni celebrati nel 2008 in provincia di Parma è stato tra una persona italiana e una straniera, cosidette
coppie miste. I matrimoni fra stranieri sono circa l’8% del totale e sono celebrati nella stragrande maggioranza con
rito civile.
Le domande di cittadinanza presentate in provincia di Parma nel 2008 sono state 820 (erano 695 nel 2005) e di
queste il 67,8% per residenza (secondo l’art. 9 della Legge 91/92 si può presentare domanda dopo 10 anni di
residenza legale e continuativa), mentre il 32,2% per matrimonio con un cittadino italiano.
I permessi di soggiorno rilasciati dalla Questura di Parma al 31 dicembre 2008 per richiedenti asilo, rifugiati,
beneficiari di protezione umanitaria ammontano a 376, registrando un lieve calo (erano 381 nel 2007): sono stati
rilasciati a persone provenienti principalmente da Costa D’Avorio, Etiopia ed Eritrea.
3.
Le linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani provinciali immigrazione previste dalla Delibera
Regionale
La Delibera della Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 2078/2009 prevede che siano da privilegiarsi
nell’ambito dei “Piani territoriali provinciali per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati”
le seguenti azioni:
a.
consolidamento e implementazione della funzione di osservazione e monitoraggio della
immigrazione straniera a livello provinciale;
b.
sostegno all’avvio e al consolidamento di forme di raccordo interistituzionali nell’ottica di una
maggiore tutela ed effettività dei diritti riconosciuti dalla legge ai cittadini stranieri tra i diversi soggetti che agiscono
nell’ambito dell’immigrazione;
c.
coordinamento degli interventi nell’ambito dell’integrazione in favore dei richiedenti asilo, dei
rifugiati riconosciuti e dei titolari di protezione umanitaria;
d.
interventi a sostegno di iniziative di comunicazione interculturale di ambito provinciale;
e.
interventi destinati a promuovere l’avvio o il consolidamento delle associazioni promosse da
cittadini stranieri e quelli configurabili in un ambito complessivo di sperimentare di percorsi di rappresentanza;
f.
avvio o implementazione di centri interculturali intesi come luoghi di mediazione e di confronto tra
culture;
g.
avvio o implementazione di azioni contro la discriminazione;
h.
progettazione di percorsi formativi;
i.
sostegno all’avvio e consolidamento di soluzioni operative con Prefetture, Questure, Sportelli Unici
per l’immigrazione, Comuni e soggetti del privato sociale, finalizzate a semplificare e velocizzare il disbrigo delle
pratiche amministrative;
j.
interventi nell’ambito di accoglienza e integrazione rivolti ai minori stranieri non accompagnati;
k.
azioni per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana da parte degli adulti stranieri, con
particolare riguardo alle donne straniere.
Alle Amministrazioni Provinciali compete l’individuazione delle priorità di intervento e conseguentemente la
definizione delle risorse in relazione ai progetti che dovranno essere realizzati nel territorio di propria competenza.
4. Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – anno
2009: lo stato di avanzamento dei progetti alla data del 1 marzo 2010
I PROGETTI
1. Promozione associazionismo:
Bando per le associazioni di
stranieri;sostegno all’attività delle
componenti della consulta regionale
LE AZIONI
promozione
edizione
settimana del migrante 2009 –
rimborso spese per attività dei
due componenti provinciali
- 5° edizione del bando per la
concessione di contributi per la
realizzazione
di
progetti
presentati dalle associazioni di
cittadini stranieri
Ente attuatore: Provincia di
Parma
217
LO STATO DI AVVIO e
AVANZAMENTO
- E’ stata realizzata la promozione e la
pubblicizzazione della 3° edizione della
settimana del migrante (novembre 2009)
- E’ stato erogato il rimborso spese per i
componenti della consulta regionale per
l’integrazione
- è stata convocata per il mese di
gennaio
2010
l’incontro
con
le
associazioni
di
stranieri
per
la
predisposizione del bando di contributi
2010
- a marzo 2010 è stato pubblicato il
bando per la presentazione dei progetti
relativi all’edizione 2010 della Settimana
del Migrante con scadenza 7 maggio
2010.
2. Osservatorio Provinciale
sull’Immigrazione
3 Conferenza Provinciale
sull’immigrazione
4. Progetto Hina – spazio per donne
migranti
Realizzazione Rapporto
Il Rapporto provinciale 2009 è stato
annuale sull’immigrazione nella pubblicato in 400 copie e presentato il 16
provincia di Parma.
dicembre 2009 ed è stato illustrato a tutti
i partecipanti alla conferenza pubblica di
presentazione
e
successivamente
Ente attuatore: Provincia di
spedito alle autorità e soggetti interessati.
Parma
Convegno
in
materia
di Il 16 dicembre 2009 è stato realizzato il
convegno pubblico “La Provincia di
immigrazione
Parma
cresce:
il
valore
dell’immigrazione” che ha visto la
Ente attuatore: Provincia di partecipazione di 130 operatori del
pubblico e del privato sociale
Parma
- sostegno alle volontarie che A febbraio 2009 è stata inaugurata la
gestiscono lo sportello
nuova sede dello spazio Hina in viale dei
Mille a Parma.
- supporto per affitto e utenze
E’ stato rinnovato il protocollo d’intesa
nuova sede del servizio
con l’Ausl di Parma per la prosecuzione
- utilizzo sede per attività della collaborazione all’attuazione del
associativa di altre associazioni progetto relativamente alla formazione e
supervisione della operatrici volontarie
dello sportello.
Circa 30 le utenti che nel 2009 si sono
Ente attuatore: Provincia di
rivolte allo sportello aperto il sabato
Parma in collaborazione con
mattina.
Ausl e 6 associazioni di
La sede è utilizzata quale spazio per la
stranieri (Volontari Etiopi,
Mwassi, Comunità Senegalese, propria attività anche da due associazioni
di cooperazione e una di intercultura che
Milleunmondo, Giovani
si gestiscono in forma auto organizzata.
Musulmani, Abahoza)
5. Giornale Ponte di Mezzo
Pubblicazione tre numeri del A seguito degli indirizzi della nuova
giornale
di
comunicazione Giunta Provinciale, eletta a luglio 2009, è
interculturale
stata definita l’interruzione dell’uscita di
Ponte di Mezzo nella prospettiva di un
nuovo
programma
televisivo
che
affronterà anche tale tematica
6. Prosecuzione trasmissione
Messa in onda da ottobre 2009 E’ stata definita la nuova convenzione
radiofonica in materia di immigrazione a
giugno
2010
della per la seconda annualità di messa in
ed intercultura
trasmissione radiofonica
in onda della trasmissione radiofonica con
materia di immigrazione “Voci Radio Parma (RPR).
dal mondo”
Le nuove puntate di “Voci dal Mondo”
sono partite ad ottobre 2009 e
proseguiranno sino a giugno 2010. La
Ente
attuatore:
RPR trasmissione va in onda il giovedì sera
(RadiotvParma)
con replica il sabato mattina.
5.
Il Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri –
anno 2010: priorità individuate, procedure di concertazione e sintesi dei progetti inclusi
Nell’ambito dello scenario presentato è sempre più evidente la dimensione strutturale dell’immigrazione e pertanto
la necessità di promuovere politiche volte a favorire quella cultura della conoscenza di questi “nuovi cittadini” che è
il presupposto di una efficace politica di coesione sociale. Inoltre sempre più importanza rivestono i percorsi di
partecipazione attiva dei cittadini stranieri, nonché la creazione di spazi, luoghi e momenti di scambio e confronto
interculturale così come essenziale mettere in campo prassi di collaborazione interistituzionale per un efficace ed
integrato governo del fenomeno dell’immigrazione: in particolare su questi obiettivi, in linea con quanto indicato
218
dalle delibere regionali e con le specifiche competenze della Provincia, si intende indirizzare gli interventi previsti
nell’ambito del prossimo piano provinciale in materia di immigrazione. La Provincia di Parma ha individuato le
seguenti priorità per la predisposizione del Piano provinciale immigrazione – anno 2010:
1)
Interventi destinati a promuovere e sostenere l’associazionismo promosso dai cittadini
stranieri, in funzione di un rapporto di confronto e collaborazione attivato e consolidato con diverse associazioni di
cittadini stranieri presenti nel territorio provinciale in occasione della realizzazione e definizione di specifiche
progettualità e in continuità con i bandi per la concessione di contributi alle associazioni promosse da cittadini
stranieri approvati dalla Provincia di Parma all’interno dei precedenti piani provinciali che hanno evidenziato una
significativa e interessante capacità progettuale di tali associazioni ed al contempo l’esigenza di un supporto e
sostegno per proseguire la strada avviata. Nell’ambito di tale filone di intervento, particolare attenzione è rivolta alle
associazioni promosse da donne migranti attraverso l’implementazione di un progetto innovativo volto a sostenere
esperienze di partecipazione attiva e azioni di scambio ed auto aiuto.
2) Consolidamento della funzione di osservazione e monitoraggio del fenomeno dell’immigrazione straniera a
livello provinciale, in collegamento con analoga funzione a livello regionale svolta dall’Osservatorio regionale sul
fenomeno migratorio ai sensi dell’art. 3 della L.R. 5/04;
3) Interventi a sostegno di iniziative di comunicazione interculturale di ambito provinciale;
4) sostegno all’avvio e al consolidamento di soluzione operative con Prefetture, Questure, etc. finalizzate a
semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative;
5) progettazione percorsi formativi.
Tali priorità sono state presentate in sede di Coordinamento Tecnico Provinciale dell’area tematica “immigrati” e
nel corso di un apposito incontro convocato dalla Provincia di Parma con i Sindaci e gli Assessori ai Servizi Sociali
dei Comuni al fine di condividere le linee di intervento e recepire eventuali osservazioni ed integrazioni in merito
alla proposta di articolazione Piano.
Coerentemente con le priorità individuate i progetti inseriti nel Programma provinciale “Piano territoriale provinciale
per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati” – anno 2010 riguardano:
1) Azioni di promozione dell’associazionismo promosso dai cittadini stranieri: bando per progetti promossi
dalle associazioni di immigrati
In conformità con le funzioni assegnate dalla L.R. 5/2004 (art. 4 e 18) alla Provincia in merito alla concessione di
contributi alle associazioni iscritte agli albi provinciali per attività di carattere sociale, culturale, assistenziale per
l’integrazione dei cittadini stranieri, si prevede la realizzazione della manifestazione “La settimana del migrante”edizione 2011 - iniziative pubbliche su immigrazione e intercultura realizzate dalle associazioni di stranieri del
territorio provinciale - attraverso la promozione della manifestazione attraverso diversi canali di comunicazione e
informativi. Il progetto prevede pertanto la pubblicazione nel 2011, di un nuovo bando provinciale per la
presentazione di progetti promossi dalle associazioni di cittadini immigrati – 7° edizione presenti sul territorio
provinciale al fine di favorirne un effettivo protagonismo e stimolare l’adozione di una metodologia di lavoro di rete
nonché la capacità di autorganizzazione, di condivisione e di collaborazione tra le stesse e con le istituzioni e le
altre associazioni locali.
Si prevede inoltre l’avvio e realizzazione di un percorso di costituzione formale di un coordinamento provinciale
delle associazioni di immigrati, aperto anche alle realtà del terzo settore che si occupano di intercultura, quale sede
riconosciuta di condivisione e confronto in merito alla programmazione in materia di integrazione dei cittadini
stranieri. In tale quadro, specifico supporto verrà garantito, in collaborazione con Forum Solidarietà, alle
associazioni di immigrati che portino a compimento il processo di regolarizzazione e iscrizione ai registri provinciali
del volontariato e della promozione sociale.
Costo complessivo del progetto: € 25.000,00
Finanziamento regionale: € 19.000,00
Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 6.000,00
diretto: € /
indiretto: € 6.000,00
2) Azioni di promozione dell’associazionismo promosso dai cittadini stranieri:
migranti
progetto Hina – Spazio per donne
prosecuzione del progetto “Hina – Ho imparato a non arrendermi – Spazio donne migranti” , realizzato in
collaborazione con l’Ausl di Parma e gestito da donne migranti, volontarie, appartenenti a sei associazioni di
immigrati. Lo sportello di ascolto, orientamento, ma anche luogo di incontro, ha positivamente beneficiato della
locazione nel nuovo spazio di viale dei mille, 54/a, gestita da Forum Solidarietà e presso la quale hanno trovato la
possibilità di una sede attualmente 6 associazioni, 3 di stranieri, 1 di intercultura, 2 di cooperazione allo sviluppo.
219
Nell’ambito di tale programma provinciale, si intende continuare a contribuire ai costi per l’affitto del locale per una
seconda annualità nonché a riconoscere un piccolo riconoscimento economico nella forma di “rimborso spese” alle
associazioni partecipanti ad “Hina” anche al fine di un rafforzamento dell’attività nella prospettiva della costituzione
di un “servizio” maggiormente strutturato.
Si intende altresì favorire ed avviare l’utilizzo dello spazio di viale dei Mille quale sede non solamente del progetto
Hina e di alcune associazioni per la propria attività ma sempre più nell’ottica dello sviluppo di un “centro
interculturale” quale luogo promotore di iniziative e progetti, volti a favorire la partecipazione degli stranieri ai
processi di cittadinanza attiva in una logica di costruzione di rete con le associazioni di immigrati, le istituzioni, il
volontariato e i singoli cittadini.
Costo complessivo del progetto: € 21.260,00
Finanziamento regionale: € 15.000,00
Compartecipazione del soggetto proponente e capofila:
- diretto: € /
- indiretto: € 4.100,00
Compartecipazione associazioni partecipanti: € 2.160,00
3) Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione: Rapporto annuale sull’immigrazione
In raccordo con la funzione in capo alla Provincia di supporto nella rilevazione dell’offerta e dei bisogni nel
processo complessivo di costruzione dei Piani di Zona e in considerazione dell’importanza di una conoscenza
diffusa del fenomeno migratorio per un’adeguata programmazione degli interventi, si ritiene utile, in continuità con
quanto previsto nei precedenti piani provinciali, operare per il costante consolidamento della funzione di
osservazione del fenomeno, attraverso la continua implementazione dell’Osservatorio Provinciale
sull’Immigrazione, istituito all’interno dell’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali (O.P.P.S.), al fine di stabilizzare
e ampliare la Banca Dati provinciale finalizzata a monitorare in maniera puntuale e completa il fenomeno
dell’immigrazione e a fungere da servizio informativo indispensabile per tutti i soggetti pubblici, in primo luogo i
Comuni, e privati che a vario titolo necessitano di dati costanti nel tempo e anche di una lettura delle principali
caratteristiche del fenomeno.
In particolare, in fase di costruzione, elaborazione e analisi del Rapporto Annuale provinciale sull’immigrazione
straniera – Anno 2010, si intende arricchire ulteriormente lo studio del fenomeno migratorio con alcuni
approfondimenti tematici riguardanti in particolare il settore della casa e dell’abitazione ed introducendo una lettura
di genere dell’immigrazione trasversale a tutti gli aspetti affrontati nel rapporto (demografia, lavoro, formazione,
salute, casa, scuola) avvalendosi del contributo dei diversi soggetti del territorio competenti in materia.
Costo complessivo del progetto: € 17.000,00
Finanziamento regionale: 4.972,00
Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 12.028,00
-
diretto: € 6.028,00
-
indiretto: € 6.000,00
4) sostegno all’avvio e al consolidamento di soluzioni operative con Prefetture, Questure, etc.. finalizzate a
semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative (rinnovi dei permessi, etc..)
Attivazione di quattro tirocini formativi per un periodo di 4 mesi presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Parma al
fine di supportare il rilascio e contestuale ritiro dei permessi di soggiorno la cui pratica è stata avviata prima di
luglio 2009, periodo nel quale è entrato in vigore il nuovo sistema di sperimentazione ministeriale che ha
velocizzato i tempi di domanda e consegna dei documenti. Sarà stilato un protocollo di intesa tra Provincia di
Parma, Comune di Parma (i due enti finanziatori dell’iniziativa), Questura, Prefettura, Università.
Costo complessivo del progetto: € 10.000,00
Finanziamento regionale: /
Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 5.000,00
Compartecipazione Comune di Parma: 5.000,00
5) Comunicazione interculturale: trasmissione televisiva
220
Avvio sperimentale, anche in collaborazione con Forum Solidarietà, di un programma televisivo che affronti le
diverse tematiche sociali, tra cui l’immigrazione, con uno stile che si differenzi dai “format” tradizionali delle talk
show televisivi e che possa “agganciare” il pubblico a casa.
Costo complessivo del progetto: € 12.004,00
Finanziamento regionale: 10.000,00
Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 12.004,00
-
costo indiretto: € 2.004,00
6) Progettazione percorsi formativi: “Insegnare a lavorare con gli altri e per gli altri”
Attivazione di n. 2 tirocini formativi nell’ambito del lavoro sociale destinati a giovani immigrati al fine di offrire
un’opportunità di integrazione e inserimento. L’istituto del tirocinio formativo, rappresenta una preziosa occasione
per integrare le esperienze formative con una conoscenza diretta del mondo del lavoro condizioni di
accompagnamento, affiancamento e protezione costante riguardo alla qualità sia dei prodotti da realizzare, sia dei
processi lavorativi e delle relazioni interpersonali con cui realizzarli.
Costo complessivo del progetto: € 9.920,00
Finanziamento regionale: /
Compartecipazione del soggetto proponente e capofila (Provincia di Parma): 9.920,00
-
costo indiretto: € 920,00
-
costo diretto: € 9.000,00
In sintesi:
Il Piano Provinciale Immigrazione – Anno 2010
Azioni prioritarie
Costi
- Sostegno associazionismo stranieri:
1.
Bando Provinciale per progetti 1.
€ 25.000,00
presentati
da
associazioni
/Sostegno
all’attività delle componenti della Consulta
regionale
2.
Hina – spazio donne migranti
2.
€ 21.260,00
-Osservazione e monitoraggio fenomeno:
3. Rapporto Provinciale Immigrazione 3.
€ 17.000,00
2010
- soluzione operative con Questura
4. tirocini formativi
- Comunicazione interculturale:
5 Trasmissione televisiva
4 € 10.000,00
- Percorsi formativi
6. Insegnare a lavorare con gli altri e per gli
altri
Costo complessivo
Totale finanziamento regionale
Co-finanziamento provinciale
Di cui:
Costo figurativo (operatore dedicato e spese
amministrative/gestionali):
6 € 9.920,00
5
€ 12.004,00
€
€
€
95.184,00
48.972,00
39.052,00
€
21.024,00
€
Costo diretto:
Co-finanziamento Comune di Parma – €
protocollo con Questura di Parma
Co-finanziamento associazioni stranieri progetto Hina:
€
221
18.028,00
5.000,00
2.160,00
Si allega quale parte integrante del presente “Piano Provinciale Territoriale Provinciale per azioni di integrazione a
favore dei cittadini stranieri immigrati – anno 2010” il dettaglio dei progetti redatti negli appositi moduli di
presentazione predisposti dal Servizio regionale competente.
6.
Altre attività dell’Amministrazione Provinciale per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri
L’impegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali e sanitarie della Provincia di Parma per favorire l’integrazione dei
cittadini stranieri non si esaurisce nella predisposizione e realizzazione del Piano Provinciale sopra descritto ma
riguarda anche altri ambiti di azione ed intervento e si esplica nel coordinamento e nella gestione di ulteriori
iniziative e progetti che integrano e affiancano quelli inseriti nel Piano. In particolare si segnalano:
la promozione e il coordinamento del progetto Fondo di Garanzia a favore di proprietari di immobili
disponibili ad affittare un appartamento a lavoratori immigrati dipendenti da aziende della provincia. Per
l’attivazione e gestione del Fondo, destinato alla copertura dei rischi di morosità nel pagamento del canone e/o
delle spese accessorie, e degli eventuali danni procurati all’immobile dal locatario, è costituito un comitato di
progetto formato, oltre che dalla Provincia, da tutti i Comuni, dalla Fondazione Cassa di Risparmio, dall’Unione
Parmense Industriali, dalla Caritas Diocesana di Parma, dal CIAC onlus e dall’ACER di Parma, che opera in qualità
di ente gestore degli aspetti amministrativi, tecnici e contrattuali dell’intervento; dal 2007 è stata inoltre avviata la
sperimentazione del progetto ARCA per l’attivazione di alloggi collettivi di seconda accoglienza per cittadini
stranieri attraverso un ruolo di mediazione e gestione delle associazioni, intestatarie dei contratti di locazione
La Provincia conferma la propria adesione e partecipazione ai progetti distrettuali di Fidenza e del Sud-Est
“Immigrazione, asilo e cittadinanza - Sportelli Informativi comunali per stranieri” attivi in molti comuni del territorio
provinciale, anche alla luce delle nuove competenze delle anagrafi comunali (neo-comunitari), della funzione
informativa/prima assistenza fondamentale dei comuni nei confronti dei cittadini stranieri e nello snellimento dei
tempi delle procedure burocratiche e nella prospettiva futura di un possibile trasferimento alle amministrazioni
comunali di nuove competenze in materia di rinnovi dei permessi di soggiorno. Si allega relazione attività degli
sportelli.
la Provincia, nell’ambito del progetto TRAA (Territori in rete accesso alloggio) con capofila il Comune di
Modena su finanziamento ministeriale, attiverà in collaborazione con Acer Parma, da aprile a settembre 2010,
interventi di mediazione culturale e dei conflitti condominiali in alloggi Erp e azioni volte a prevenire e/o a rimuovere
situazioni di sfratto per mancato pagamento del canone di locazione privato nell’ambito di un progetto provinciale
più ampio in via di definizione.
Coordinamento della rete provinciale contro le discriminazioni costituita da complessivi 46 punti/sportelli
articolati su base distrettuale nell’ambito del centro regionale contro le discriminazioni. Nel corso della prossima
settimana di azione contro il razzismo in programma dal 15 al 21 marzo 2010, l’Unar (Ufficio Nazionale Anti
discriminazioni razziali del Dipartimento Ministeriale per le Pari Opportunità) finanzierà, tramite raccordo con la
Regione e successiva intermediazione delle Province, diverse iniziative a livello regionale: nel territorio della
provincia di Parma si svolgerà l’iniziativa “Diamo un calcio all’esclusione”, torneo di calcio a 7 con squadre di
italiani e stranieri organizzato dalla UISP - Comitato provinciale di Parma.
- Costituzione del coordinamento provinciale in materia di asilo politico articolato in momenti periodici di confronto
del livello politico e tecnico volto a definire linee e prassi di intervento condivise in riferimento particolare al tema
procedure amministrative e accoglienza. Hanno partecipato ai primi incontri di avvio del progetto i Comuni di
Parma e Fidenza (capofila progetti SPRAR), Prefettura, Questura, Regione, Servizio Centrale Anci, Ciac e
L’Orizzonte (enti gestori progetti SPRAR). Anche in base alle tematiche affrontate di volta in volta e per
aggiornamenti periodici, gli incontri del coordinamento saranno in itinere aperti anche ad altri soggetti, in particolare
agli altri comuni partecipanti ai progetti di accoglienza del territorio.
- Prosecuzione del progetto “Sportello Provinciale Asilo” con funzioni di sostegno, assistenza e consulenza legale,
orientamento/informazione, accompagnamento ai servizi rivolte alla popolazione rifugiata del territorio in
collaborazione con il Ciac onlus e con il coinvolgimento di 46 comuni del territorio.
Il coordinamento ed il supporto per l’attivazione della rete provinciale contro le discriminazioni nell’ambito
del Centro Regionale.
222
Progetto N. 1
PROMOZIONE DELL’ASSOCIAZIONISMO
A) Dati generali del progetto
Titolo del progetto
PROMOZIONE DELL’ASSOCIAZIONISMO: - BANDO PER PROGETTI PROMOSSI DALLE ASSOCIAZIONI DI
STRANIERI; - COORDINAMENTO PROVINCIALE ASSOCIAZIONI DI IMMIGRATI
COORDINATORE TECNICO:
NOMINATIVO : Floris Elisa
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Provincia di Parma – Assessorato al Coordinamento Servizi Sociali e
Sanitari
QUALIFICA: referente area immigrazione
TELEFONO: 0521/931314
FAX: 0521/931318
E-MAIL: [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[x]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2006, 2007, 2008, 2009
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali
_________________________________________________________ )
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
(specificare
Durata del Progetto : annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
Le Associazioni del territorio provinciale promosse da cittadini stranieri
Le associazioni del territorio che si occupano di intercultura
Soggetti attuatori
Nome: Provincia di Parma
- Assessorato al Coordinamento Politiche sociali e sanitarie
Ragione sociale: Ente Pubblico
Sede Legale: P.le della Pace,1 – 43100 Parma
Altri soggetti partecipanti (elencare):/
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende
intervenire)
223
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
Azione A) In continuità con quanto realizzato dal 2007 ed in corso di realizzazione nel 2010 (nell’ambito del
Programma Provinciale Immigrazione 2009), la Provincia di Parma intende approvare nel 2011 il bando provinciale
per la presentazione di progetti promossi dalle associazioni di cittadini immigrati al fine di perseguire i seguenti
obiettivi:
- continuare ad offrire un’opportunità di supporto economico alle associazioni di stranieri per lo svolgimento delle
proprie attività;
- dare maggiore voce e visibilità alle associazioni di stranieri;
promuovere un effettivo protagonismo dei migranti;
- stimolare l’adozione di una metodologia di lavoro di rete e collaborazione tra le diverse associazioni promosse da
cittadini stranieri (in un contesto in cui è assente un organismo di rappresentanza delle associazioni stesse)
- favorire la capacità di autoorganizzazione e autogestione delle associazioni stesse;
- potenziare e consolidare il rapporto tra le associazioni di immigrati, le istituzioni locali e le altre associazioni del
territorio.
Azione B) avviare la costituzione formale di un coordinamento provinciale delle associazioni di immigrati, aperto
anche alle realtà del terzo settore che si occupano di intercultura, quale sede riconosciuta di condivisione e
confronto in merito alla programmazione in materia di integrazione dei cittadini stranieri.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
Tale intervento è strettamente connesso all’attività prevista all’interno del Piano Provinciale Associazionismo che la
Provincia approva annualmente e con il quale il bando potrebbe trovare opportune connessioni.
• Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..)
Il progetto risponde a bisogni emersi anche nei tavoli tematici attivati dagli Uffici di Piano per la programmazione
dei Piani di Zona ed in sede di coordinamento provinciale delle associazioni promosse da cittadini stranieri
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del
paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse".
Intervento destinato a promuovere il consolidamento delle associazioni promosse da cittadini stranieri
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
Azione A)La Provincia di Parma, ente proponente ed attuatore, predispone ed emette il bando pubblico per
l’assegnazione di risorse alle associazioni di stranieri presenti sul territorio provinciale per la realizzazione dei
progetti approvati;
Le associazioni di stranieri presenti sul territorio saranno coinvolte dall’Amministrazione Provinciale in fase di
predisposizione del bando per un confronto e una condivisione in merito all’individuazione dei criteri prioritari del
bando anche sulla base di una valutazione rispetto al precedente bando del 2009.
Azione B) La Provincia di Parma, in collaborazione con Forum Solidarietà centro servizi per il volontariato, guiderà
il percorso di avvio, costituzione, coordinamento del tavolo provinciale delle associazioni di immigrati e di quelle
che si occupano di intercultura interessate a farne parte.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
Associazioni promosse da cittadini stranieri legalmente costituite nel
224
territorio provinciale
Associazioni composte da cittadini italiani che si occupano di
immigrazione e intercultura
n. dei soggetti destinatari
Diretti: Associazioni di cittadini stranieri iscritte agli albi provinciali del
volontariato e della promozione sociale (circa 25)
Indiretti:
- Associazioni di cittadini stranieri legalmente costituite partner delle
associazioni proponenti i progetti (non quantificabile a priori)
- cittadini stranieri ed italiani (non quantificabile a priori)
- associazioni interculturali (circa 15)
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
Provincia provvederà alla pubblicazione del bando tramite il sito dell’amministrazione provinciale, l’affissione
presso l’albo pretorio dei 47 Comuni, la comunicazione diretta ai destinatari, la diffusione attraverso gli organi di
informazione.
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Su un piano qualitativo, si auspica di sostenere la realizzazione di progetti e attività realizzati dalle associazioni di
immigrati qualitativamente significativi, nonché di stimolare l’implementazione di un approccio di collaborazione tra
le diverse associazioni ed un confronto costante e riconosciuto con le associazioni del territorio.
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Si auspica che nella presentazione ed attuazione dei progetti approvati siano coinvolte almeno la metà delle
associazioni presenti sul territorio.
Si prevede altresì l’adesione al coordinamento provinciale della maggior parte delle associazioni di immigrati attive.
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N°
1
1
Qualifica
Coordinatore di progetto
Figura Amministrativa
Livello Formazione Specifico
Esperto nel settore dell’immigrazione
Esperto settore Amministrazione Pubblica
Orario/
settimana
3
1
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
Saranno coinvolti due volontari del servizio civile regionale per stranieri per la collaborazione nella fase di
pubblicizzazione del bando, di supporto alle associazioni, nella promozione delle iniziative finanziate
E) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul
progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
La Provincia approva annualmente il Piano Provinciale Associazionismo.
Dal 2006 l’amministrazione provinciale emana annualmente un bando per la concessione di contributi alle
associazioni promosse da cittadini stranieri
F) Monitoraggio e Valutazione:
225
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
La Commissione di valutazione in capo alla Provincia procederà a definire i criteri di valutazione delle domande
presentate e le modalità periodiche di monitoraggio per valutare l’avvio e l’avanzamento dei progetti approvati
G)Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili.
Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo
totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
_________________
Costo orario
_________________
Totale costo
_________________
B) Spese di documentazione
Totale _________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore di progetto:
Totale ore
Costo orario
Totale costo
200
20
€ 4.000,00
Figura Amministrativa:
Totale ore
55
Costo orario
18
Totale costo
€ 990,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale 500
Totale _
Totale _
Totale 400
Totale 110
Totale gestione 1010
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I) Altre spese (specificare)
risorse economiche da mettere a bando per l’attuazione dei progetti presentati dalle associazioni di cittadini
stranieri e da utilizzare per la promozione delle iniziative approvate:
Totale € 17.000,00
-
pubblicizzazione e promozione del calendario degli eventi:
Totale €
Totale € 19.000,00
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 25.000,00 €
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : 6.000,00 €
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
Provincia di Parma
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO 19.000,00 €
226
2.000,00
Titolo del progetto
Hina –
Ho imparato a non arrendermi: spazio per donne migranti
COORDINATORE TECNICO:
NOMINATIVO : Floris Elisa
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Provincia di Parma – Assessorato al Coordinamento Servizi Sociali e
Sanitari
QUALIFICA: referente area immigrazione
TELEFONO: 0521/931314
FAX: 0521/931318
E-MAIL: [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[X]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2008, 2009
In tal caso:
[X]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale 2007, 2008
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali
_________________________________________________________ )
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila
Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
Azienda Usl di Parma
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
Forum Solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma e provincia
Soggetti attuatori
Nome: Associazione Giovani Musulmani d’Italia
Ragione sociale: Associazione di promozione sociale
Sede Legale: Parma
Nome: Associazione Milleunmondo
Ragione sociale: Associazione di promozione sociale
Sede Legale: Parma
Nome: Associazione Mwassi
Ragione sociale: Associazione di volontariato
Sede Legale: Parma
Nome: Associazione dei Volontari Etiopi
Ragione sociale: Associazione di volontariato
Sede Legale: Parma
Nome: Comunità Senegalese
Ragione sociale: Associazione di volontariato
Sede Legale: Parma
Nome. Abahoza Italo Ruandese
Ragione sociale: Associazione di volontariato
227
e/o
regionali
(specificare
Sede Legale: Parma
Altri soggetti partecipanti (elencare):
Associazione Muoversi
Associazione Maendelo
Associazione Perché No?
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende
intervenire)
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
Potenziare il progetto “Hina – Ho imparato a non arrendermi – Spazio donne migranti” , realizzato in
collaborazione con l’Ausl di Parma e gestito da donne migranti, volontarie, appartenenti a sei associazioni di
immigrati. Lo sportello di ascolto, orientamento, ma anche luogo di incontro, ha positivamente beneficiato della
locazione nel nuovo spazio di viale dei mille, 54/a, gestita da Forum Solidarietà e presso la quale hanno trovato la
possibilità di una sede sei associazioni, 3 di stranieri, 1 di intercultura, 2 di cooperazione allo sviluppo.
- Favorire l’utilizzo dello spazio di viale dei mille quale sede non solamente del progetto Hina e di alcune
associazioni per la propria attività ma sempre più nell’ottica dello sviluppo di un “centro interculturale” quale luogo
promotore di iniziative e progetti, volti a favorire la partecipazione degli stranieri stessi ai processi di cittadinanza
attiva in una logica di costruzione di rete con le associazioni di immigrati, le istituzioni, il volontariato, i singoli
cittadini.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
Le associazioni partecipanti al progetto Hina svolgono buona parte dell’attività a titolo volontario.
Inoltre l’opportunità di utilizzare tale spazio come sede per l’attività anche di altre associazioni ha fatto
incrementare il contributo ai costi gestionali del locale e pertanto accrescere le possibilità di mantenere attivo tale
intervento nel tempo.
• Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..)
Il progetto risponde a bisogni emersi nelle programmazioni sociali distrettuali e rilevati anche nell’ambito dell’Atto di
indirizzo 2009-2011:
- la necessità di promuovere percorsi di partecipazione attiva dei cittadini stranieri
- l’esigenza di promuovere l’associazionismo promosso da cittadini stranieri
- l’esigenza di spazi, luoghi e momenti di scambio interculturale
- la necessità di supportare e sostenere le donne migranti nel percorso di inserimento nel territorio provinciale
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del
paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse".
Intervento destinato a promuovere il consolidamento delle associazioni promosse da cittadini stranieri
Avvio di centri interculturali intesi come luoghi di mediazione e di confronto tra culture, finalizzati a favorire il
confronto e lo scambio tra soggetti di diversa provenienza e ad elaborare iniziative per promuovere l’integrazione
sociale.
228
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
Per l’attuazione dell’iniziativa sono stati sottoscritti due protocollo di intesa:
- un protocollo operativo (allegato al presente modulo di progetto ed in attuale fase di rinnovo) che definisce gli
impegni e i ruoli di Provincia, Ausl, associazioni aderenti
- un protocollo per la gestione della sede di “Hina” tra Provincia, Forum Solidarietà, associazioni aderenti (allegato
al presente modulo di progetto)
Nell’ambito di tale progettualità, la Provincia di Parma, ente capofila, eroga alle associazioni partner, soggetti
gestori dello sportello, un piccolo rimborso spese per l’attività prestata.
Inoltre la Provincia di Parma contribuisce ai costi per l’affitto e utenze del locale adibito a nuova sede di Hina e a
spazio per le attività di due delle associazioni partecipanti al progetto.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
n. dei soggetti destinatari
Donne migranti
Associazioni di stranieri
Associazioni interculturali
Diretti
Le utenti che si rivolgono allo sportello (mediamente 2 per ogni giorno
settimanale di apertura)
Indiretti
25.000 donne straniere residenti sul territorio provinciale
40 associazioni di stranieri del territorio, in particolare quelle composte
principalmente da donne
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
diffusione del materiale informativo del progetto ai destinatari indiretti e presso i luoghi di contatto
incontri di promozione con le comunità di immigrati
informazione tramite i media locali
-
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
supportare pratiche di partecipazione attiva, auto aiuto e scambio attivate dalle associazioni di donne migranti
- rendere maggiormente visibile e fruibile dalla cittadinanza lo spazio Hina per donne migranti
- offrire l’opportunità di un nuovo spazio per la realizzazione di attività promosse da associazioni di migranti, in
particolare l’associazionismo femmninile, e di incontri delle associazioni stesse
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
- sostenere le 6 associazioni di stranieri partner dell’iniziativa
- ricevere allo sportello circa 10 donne al mese (lo sportello è aperto il sabato mattina per tre ore)
- estendere l’utilizzo della sede di Hina ad altre associazioni di migranti e/o interculturali del territorio in forma
cogestita
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N°
1
1
10
Qualifica
Coordinatore di progetto
Volontario Servizio Civile
“Operatori” del servizio
Livello Formazione Specifico
Esperto nel settore dell’immigrazione
/
Soci delle associazioni partner
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
229
Orario/
settimana
5
10
4
Al progetto collaborano due ragazze straniere che svolgono servizio civile presso la Provincia di Parma con un
ruolo di segreteria, verbalizzazione delle equipe di progetto, coordinamento dei turni delle volontarie presso lo
sportello, raccordo tra le associazioni e tra queste e la Provincia di Parma e l’Azienda Ausl.
E) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul
progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
comunicati stampa
informazione tramite i media locali
F) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
Sono previsti ogni 15 giorni incontri dell’equipe di progetto composta dai referenti di tutti i soggetti aderenti
(Associazioni, Provincia, Ausl) per una supervisione dell’attività.
Inoltre sono realizzati incontri specifici di monitoraggio con i referenti dell’associazione individuata quale
intestataria del contratto di affitto della nuova sede e le associazioni che utilizzano la sede come spazio per la
propria attività associativa.
Saranno altresì raccolti i dati di attività dello sportello.
G)Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di
immobili.
Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo
del 10% del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
Costo orario
Totale costo
_________________
_________________
_________________
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore di progetto:
Totale ore
100
Costo orario
Totale costo
20
€ 2000,00
Totale ore
525
Costo orario
4
Totale costo
€ 2.100,00
Volontari del servizio civile:
Totale costo attrezzature ___________
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale € 7.200,00
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale € 4.960,00
Totale ________________________
Totale gestione 12.160,00
230
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
Rimborso spese per le 6 associazioni partner: € 5.000,00
I) Altre spese (specificare)
Totale ______________________
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 21.260,00
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : 6.260,00
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
Provincia di Parma
4.100,00
Associazioni partecipanti 2.160,00
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO 15.000,00
231
Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione: Rapporto Provinciale 2010 sull’immigrazione
COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà
rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio.
QUALIFICA: referente area immigrazione
TELEFONO: 0521/931314
FAX : 0521/931318
E-MAIL: [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[X]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2002
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale 2004,2005,2006,2007,2008
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali
_________________________________________________________ )
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
(specificare
Durata del Progetto : annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila
Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
Le Amministrazioni Comunali del territorio provinciale.
I diversi soggetti pubblici facenti parte delle rete informativa: Prefettura, Questura, Centro Servizi Amministrativi
(ex-Provveditorato agli Studi), Ausl, Acer, Camera di commercio, Centri per l’Impiego, Università, etc.
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
I diversi soggetti privati facenti parte delle rete informativa
Caritas, Sindacati, CIAC onlus(Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale di Parma e Provincia).
Soggetti attuatori
Nome: Provincia di Parma
- Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie
Ragione sociale: Ente Pubblico
Sede Legale: P.le della Pace, 1 - Parma
C) Descrizione del Progetto
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
In raccordo con la funzione in capo alla Provincia di supporto nella rilevazione dell’offerta e dei bisogni nel
processo complessivo di costruzione dei Piani di Zona e in considerazione dell’importanza di una conoscenza
diffusa del fenomeno migratorio per un’adeguata programmazione degli interventi, si ritiene utile, in continuità con
quanto previsto nei precedenti piani provinciali, operare per il costante consolidamento della funzione di
osservazione del fenomeno, attraverso la continua implementazione dell’Osservatorio Provinciale
232
sull’Immigrazione, istituito all’interno dell’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali (O.P.P.S.), al fine di stabilizzare
e ampliare la Banca Dati provinciale finalizzata a monitorare in maniera puntuale e completa il fenomeno
dell’immigrazione e a fungere da servizio informativo indispensabile per tutti i soggetti pubblici, in primo luogo i
Comuni, e privati che a vario titolo necessitano di dati costanti nel tempo e anche di una lettura delle principali
caratteristiche del fenomeno.
In particolare, in fase di costruzione, elaborazione e analisi del Rapporto Annuale provinciale sull’immigrazione
straniera – Anno 2010, si intende arricchire la pubblicazione attraverso uno specifico approfondimento sul
fenomeno dell’immigrazione al femminile attraverso una lettura trasversale di genere dei diversi aspetti del
fenomeno (casa, salute, demografia, lavoro, etc..) e ampliando l’analisi del rapporto casa immigrazione.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
L’attività dell’osservatorio provinciale rientra nelle specifiche competenze istituzionali della Provincia. Il progetto è
infatti, nell’ambito di questo programma, finanziato completamente con risorse proprie ma si è ritenuto comunque
di inserirlo nel piano provinciale in oggetto non solamente per una continuità con i precedenti piani ma anche in
coerenza con le linee di intervento previste dalla Regione per la predisposizione dei Programmi provinciali in
materia di immigrazione.
• Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..)
L’Osservatorio Provinciale immigrazione si configura come base primaria ed essenziale per consentire, supportare
ed integrare la fase di analisi di contesto e lettura dei bisogni e fenomeni necessaria per la predisposizione dei
Piani di Zona distrettuali
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del
paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse".
Consolidamento della funzione di osservazione e monitoraggio del fenomeno dell’immigrazione straniera a livello
provinciale, in collegamento con analoga funzione a livello regionale svolta dall’Osservatorio regionale sul
fenomeno migratorio ai sensi dell’art. 3 della L.R. 5/04.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
La Provincia di Parma, quale ente attuatore del progetto, ha il compito principale di definire intese e collaborazioni
con tutti i soggetti titolati alla raccolta dei dati, partendo dai contributi dei diversi osservatori provinciali, ai Comuni,
ma non solo.
E’ infatti indispensabile uno stretto raccordo con Prefettura e Questura per quello che riguarda i dati sui permessi di
soggiorno e le espulsioni, il Centro Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli Studi) per i dati sulla scolarità, i
Centri per l’Impiego per le assunzioni lavorative, l’Inail per le aperture di posizioni assicurative antinfortunistiche, la
Caritas per i dati relativi agli accessi alle mense e ai dormitori e centri di ascolto, tanto per citarne alcuni. Tutto ciò
si configura come integrazione dei Sistemi Informativi già esistenti – come il Sistema Informativo per le Politiche
Sociali della Regione Emilia Romagna (SIPS) che raccoglie informazioni su tutti i tipi di presidi socio-assistenziali
(tra cui anche le strutture di accoglienza per immigrati) – in modo da poter costituire nel tempo un nodo importante
nella rete di relazioni fra soggetti partecipanti alla progettazione e alla definizione dei programmi con valenza
sociale.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
233
Tipologie dei destinatari
n. dei soggetti destinatari
Diretti:
Amministrazioni Pubbliche
Università
Organizzazioni sindacali e di categoria
Terzo settore e privato sociale
quantità non quantificabile, seppur nell’ordine di alcune migliaia
Indiretti:
Opinione pubblica in generale
Idem
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
Condizione essenziale per la riuscita del progetto è la creazione di una solida rete di flussi informativi con
l’esterno, in primo luogo con i destinatari diretti dell’intervento, oltre la creazione di un gruppo di
coordinamento per le tematiche oggetto di approfondimento (demografia, occupazione, scuola, formazione,
ecc…).
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
L’osservatorio immigrazione intende consolidarsi quale strumento per un’ effettiva conoscenza del fenomeno
dell’immigrazione nella nostra provincia, al fine di favorire la creazione di un efficace ed efficiente sistema integrato
di interventi, oltre che stimolare una nuova coscienza della diversità nel tessuto sociale e un riadeguamento dei
nostri parametri culturali e mentali rispetto al fenomeno dell’immigrazione.
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
La verifica e la sistematizzazione delle fonti di dati essenziali, a livello comunale, per la puntuale rappresentazione
del fenomeno dell’immigrazione consentirà la costruzione di serie storiche disponibili e dei movimenti anagrafici
della popolazione immigrata in modo da quantificare, attraverso elaborazioni statistiche, la presenza straniera nei
singoli comuni, la loro variazione negli anni, gli afflussi dall’estero e le nascite.
Ci si propone l’aggiornamento periodico di tutte le informazioni contenute nella banca dati e la costante attivazione
della ricerca di nuove informazioni.
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N°
Qualifica
Livello Formazione Specifico
1
2
Coordinatore progetto
Referente Osservatorio
Laurea
Laurea
Orario/
settimana
5
3
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
E’ prevista la collaborazione di due volontari del servizio civile regionale per stranieri nella fase di raccolta e
sistematizzazione dei dati nonché nella fase di organizzazione della presentazione pubblica del Rapporto e nella
sua diffusione.
E) Informazione e diffusione dei risultati:
234
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul
progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
Ormai da tempo, ogni anno l’Osservatorio presenta il rapporto annuale sull’immigrazione, pubblicazione che
rappresenta l’esito del lavoro di raccolta, lettura e analisi dei dati sistematizzati negli archivi e del lavoro realizzato
in connessione con gli altri osservatori provinciali.
F) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
Saranno considerati indicatori di valutazione i seguenti:
-
n. soggetti coinvolti nella rete informativa
n. report prodotti e distribuiti
utilizzo dei dati per la valutazione e la programmazione delle politiche sociali sull’immigrazione
G)Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili.
Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10%
del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
Costo orario
Totale costo
_________________
_________________
_________________
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore di progetto
Totale ore
200
Costo orario
€ 20,00
Totale costo
€ 4.000,00
Referente Osservatorio Provinciale
Totale ore
100
Costo orario
€ 20,00
Totale costo
€ 2.000,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale gestione _______________
235
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I)
Altre spese (specificare)
Realizzazione approfondimenti qualitativi in materia di casa e immigrazione al femminile € 6.000,00
Pubblicazione Rapporto Provinciale Annuale sull’immigrazione (progetto grafico e stampa)
€ 5.000,00
Totale
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 17.000,00
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : € 12.028,00
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
Provincia di Parma
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 4.972,00
236
€ 11.000,00
Titolo del progetto
PROGRAMMA TELEVISIVO
COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà
rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio.
QUALIFICA: referente area immigrazione
TELEFONO: 0521/931314
FAX : 0521/931318
E-MAIL: [email protected]
IL PROGETTO E':
[X]
Nuovo
[]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila
Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
Forum Solidarietà – Centro servizi per il volontariato di Parma e provincia
Associazioni di promozione sociale e volontariato che si occupano di tematiche sociali e immigrazione
Cooperativa o Associazione locale esperta nella comunicazione video
Tv locale
Soggetti attuatori
Nome: Provincia di Parma
- Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie
Ragione sociale: Ente Pubblico
Sede Legale: P.le della Pace, 1 - Parma
Nome: Forum Solidarietà – Centro Servizi per il volontariato
Ragione sociale: Associazione
Sede Legale: Borgo Marodolo, 11 - Parma
Altri soggetti partecipanti (elencare):/
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende
intervenire)
237
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
Avvio sperimentale di un programma televisivo che affronti le diverse tematiche sociali, tra cui l’immigrazione, con
uno stile che si differenzi dai format tradizionali dei talk show televisivi e che possa “agganciare” il pubblico a casa.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
Il progetto, se eseguito con successo e gradimento, potrebbe essere “adottato” dalle tv locali rientrando nella loro
programmazione televisiva.
• Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..)
Il tema della comunicazione interculturale volta a parlare in maniera diversa di immigrazione, lontano dai pregiudizi
e stereotipi, rientra a pieno titolo tra gli obiettivi dei piani sociali di zona.
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Interventi a sostegno di iniziative di comunicazione interculturale di ambito provinciale.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
Provincia di Parma e Forum Solidarietà sono i due enti promotori e coordinatori del progetto che individueranno
pertanto gli altri soggetti partecipanti:
- Tv locale ove trasmettere il programma
- cooperativa/associazione per riprese video e supporto regia e conduzione del programma
Saranno inoltre coinvolte le principali associazioni che si occupano di tematiche sociali e immigrazione per la
stesura del canovaccio delle puntate del programma.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
n. dei soggetti destinatari
Opinione pubblica in generale
Diretti pubblico televisivo
Indiretti media locali
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
Trasmissione del programma televisivo
Annunci tramite stampa, media locali, internet dell’avvio della trasmissione televisiva
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Realizzare un programma televisivo innovativo e che affronti le ematiche sociali e della fragilità con un linguaggio
ed un approccio diverso dai format tradizionali.
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Realizzare almeno 5/6 puntate di 30 minuti ciascuna.
238
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N° Qualifica
Livello Formazione Specifico
1
Coordinatore
di Laurea
progetto
1
Referente
Diploma
amministrativo
(aggiungere tante righe quanti sono gli operatori previsti)
Orario/
settimana
1
1
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
Potrebbero garantire un apporto i volontari del servizio civile regionale per stranieri.
E) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul
progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
Media locali
Conferenza e comunicati stampa
Internet e portale
F) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
Sarà creato un gruppo di coordinamento e monitoraggio del progetto costituito dai referenti dei soggetti
partecipanti.
G)Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili.
Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10%
del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
B) Spese di documentazione
Totale ore
_________________
Costo orario
_________________
Totale costo
_________________
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore di progetto
Totale ore
100
Costo orario
€ 18,00
Totale costo
€ 1.800,00
Referente Amministrativo
Totale ore
12
Costo orario
€ 17,00
Totale costo
€ 204,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
239
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale gestione _______________
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I) Altre spese (specificare)
Spese di riprese video/montaggio/regia/messa in onda:
€ 10.000,00
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 12.004,00
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : € 2.004,00
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
Provincia di Parma
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 10.000,00
240
Protocollo di intesa procedure di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno per cittadini stranieri
COORDINATORE TECNICO:
NOMINATIVO : Floris Elisa
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA: Provincia di Parma – Assessorato al Coordinamento Servizi Sociali e
Sanitari
QUALIFICA: referente area immigrazione
TELEFONO: 0521/931314
FAX: 0521/931318
E-MAIL: [email protected]
IL PROGETTO E':
[X]
Nuovo
[]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila
Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
Comune di Parma
Prefettura di Parma
Questura di Parma
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
Soggetti attuatori
Nome: Provincia di Parma
- Assessorato al Coordinamento Politiche sociali e sanitarie
Ragione sociale: Ente Pubblico
Sede Legale: P.le della Pace,1 – 43100 Parma
Altri soggetti partecipanti (elencare):
ER.GO Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori - Sede Territoriale di Parma
C) Descrizione del Progetto
Il crescente numero di cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale e la riduzione dei permessi di soggiorno
introdotta dalla L. 189/2002 incrementa situazioni di possibile disagio sia a carico della Questura, investita di
quantitativi di lavoro crescenti, sia dei cittadini extracomunitari che risultano esposti a lunghe attese per il rinnovo di
tali permessi.
In particolare, presso la Questura di Parma sono presenti in giacenza alcune pratiche di rilascio/rinnovo dei titoli di
soggiorno per cittadini stranieri antecedenti luglio 2009 mense nel quale è entrata in vigore la sperimentazione
ministeriale che ha consentito una velocizzazione dei tempi di rilascio.
Il disagio derivante dalla pratiche arretrate è stato apertamente segnalato alle autorità locali da diversi
rappresentanti di associazioni di stranieri del territorio provinciale.
241
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
Sperimentare, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i soggetti pubblici partecipanti, una positiva
prassi di collaborazione a livello interistituzionale volta a contenere i tempi di rilascio delle pratiche relative ai
permessi di soggiorno evitando giacenze di medio lungo periodo, intervenendo in particolare in relazione alle
pratiche attualmente in giacenza presso l’ufficio stranieri della Questura di Parma.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
Lo spirito delle Parti coinvolte che firmeranno il protocollo è quello unanime di sperimentare una buona prassi che
possa poi consolidarsi secondo necessità.
• Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..)
Tale intervento risponde ovviamente ad esigenze riportate dalle associazioni che si occupano di immigrazione e di
stranieri nei tavoli di programmazione dei piani sociali di zona.
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del
paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse".
Sostegno all’avvio e al consolidamento di soluzioni operative con Prefetture, Questure, etc..finalizzate a
semplificare e velocizzare il disbrigo delle pratiche amministrative (rinnovo permessi, etc..).
Sarà sottoscritto un protocollo di intesa tra Prefettura, Questura, Provincia e Comune di Parma per l’attivazione di
n. 4 tirocini formativi per un periodo di 4 mesi presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Parma al fine di supportare
il personale nel disbrigo delle pratiche di rilascio/rinnovo dei titoli di soggiorno per cittadini stranieri in giacenza e
antecedenti a luglio 2009.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
La Provincia di Parma coordina il progetto e stipula la convenzione con l’Azienda Regionale Diritto allo Studio –
sede territoriale di Parma per l’attivazione dei 4 tirocini
La Provincia di Parma selezionerà insieme al Comune di Parma i candidati sulla base delle caratteristiche e
mansioni di lavoro esplicitate dalla Questura di Parma.
La Questura di Parma, in qualità di ente ospitante dei tirocini, fornirà tutoraggio e assistenza tecnica ai tirocinanti
che presteranno servizio presso l’ufficio stranieri.
Economicamente l’intervento sarà a carico in parti uguali della Provincia e del Comune di Parma.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
n. dei soggetti destinatari
Diretti 4 giovani laureati
Indiretti
Personale ufficio stranieri Questura
cittadini stranieri extracomunitari in attesa di rinnovo dei permessi di
soggiorno scaduti
242
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
I destinatari diretti saranno contattati per il colloquio di selezione sulla base dei curricula inviati alla Provincia
dall’azienda regionale di diritto allo studio – sezione di Parma.
I destinatari indiretti saranno coinvolti nel momento in cui riceveranno la pratica conclusa.
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Smaltire le pratiche in giacenza presso l’ufficio stranieri della Questura fornendo al contempo un’opportunità di
ingresso nel mondo del lavoro a laureati in giurisprudenza, scienze politiche, scienze sociali.
Migliorare il clima sociale positivo e ridurre eventuali tensioni espresse dal territorio.
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Attivare n. 4 tirocini presso ufficio stranieri della Questura di Parma per un periodo minimo di 4 mesi cadauno
Smaltire le pratiche amministrative giacenti e antecedenti il mese di luglio 2009.
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N°
Qualifica
Livello Formazione Specifico
1
1
Istruttore direttivo
Istruttore amministrativo
Laurea in Scienze Politiche
Laurea in Economia
Orario/
settimana
2
1
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
Non previsto l’apporto dei volontari.
E) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul
progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
Si terrà una conferenza stampa di presentazione del progetto all’atto della sottoscrizione del protocollo di intesa.
F) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
La Provincia di Parma organizzerà incontri di supervisione nel corso del periodo di tirocinio al fine di verificarne lo
stato di avanzamento e l’insorgere di eventuali criticità.
G)Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili.
Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10%
243
del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
Costo orario
Totale costo
_________________
_________________
_________________
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore di progetto
Totale ore
40
Costo orario
18
Totale costo
720,00
Referente amministrativo di progetto
Totale ore
25
Costo orario
20
Totale costo
500,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale 500,00
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale 280,00
Totale ________________________
Totale gestione 780, 00
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I)
Altre spese (specificare)
Attivazione n. 4 tirocini comprensivo di spese assicurative e rimborso mensile dei tirocinanti € 8.000,00
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 10.000 €
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI : 10.000 €
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
Provincia di Parma € 5.000,00
Comune di Parma € 5.000,00
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO /
244
INSEGNARE A LAVORARE CON GLI ALTRI E PER GLI ALTRI
QUALIFICA: referente area immigrazione
TELEFONO: 0521/931314
FAX : 0521/931318
E-MAIL: [email protected]
IL PROGETTO E':
[x]
Nuovo
[]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale______________
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : annuale
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila
Provincia di Parma – Assessorato Coordinamento Servizi Sociali e Sanitari
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto):/
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro):/
Soggetti attuatori
Nome: Provincia di Parma
- Assessorato Coordinamento Politiche Sociali e sanitarie
Ragione sociale: Ente Pubblico
Sede Legale: P.le della Pace, 1 - Parma
Altri soggetti partecipanti (elencare): /
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende
intervenire)
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
Attivazione di n. 2 tirocini formativi nell’ambito del lavoro sociale destinati a giovani immigrati al fine di offrire
un’opportunità di inserimento ed integrazione.
L’istituto del tirocinio formativo rappresenta una preziosa occasione per integrare le esperienze formative con una
conoscenza diretta del mondo del lavoro di condizioni di accompagnamento, affiancamento e protezione costante
riguardo alla qualità sia dei prodotti da realizzare, sia dei processi lavorativi e delle relazioni interpersonali con cui
realizzarli.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
L’attivazione di possibili tirocini in collaborazione con i diversi enti del territorio costituisce da tempo prassi costante
e consolidata dell’Amministrazione Provinciale.
• Capacità di collegamento in rete anche con altri interventi per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati (Piani di Zona distrettuali per la Salute ed il benessere sociale ecc..)
245
L’intervento risponde alla finalità di favorire l’integrazione e l’inserimento dei ragazzi immigrati nel nostro contesto
sociale e lavorativo in conformità con quanto previsto dagli obiettivi indicati nelle programmazioni sociali distrettuali.
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni indicate tra gli obiettivi del
paragrafo della delib. di G.R. ) e indicativamente la spesa complessiva per ciascuna di esse".
Progettazione percorsi formativi
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
La Provincia di Parma è ente capofila, gestore e ospitante i due tirocini previsti nel progetto.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
n. dei soggetti destinatari
Giovani immigrati
Diretti n. 2 ragazzi stranieri residenti nel territorio della Provincia di
Parma.
Indiretti giovani immigrati residenti nel territorio
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
Contatti del Servizio Politiche Sociali anche attraverso lo sportello giovani attivo presso l’assessorato.
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Realizzare una reale opportunità di crescita e positivo inserimento a giovani immigrati determinando al contempo
un coinvolgimento diretto e una ricaduta positiva in termini di dialogo interculturale nei confronti del personale del
Servizio.
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Attivare nell’arco di un anno due tirocini formativi a due giovani immigrati.
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
N°
Qualifica
Livello Formazione Specifico
1
1
Istruttore direttivo
Istruttore amministrativo
Laurea
Laurea
Orario/
settimana
2
1
E’ previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.
246
E) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul
progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)
Gli interessati saranno direttamente contattati dal Servizio sulla base dei contatti presso lo sportello giovani della
Provincia di Parma e/o tramite raccordo e comunicazione alle associazioni di immigrati che collaborano
attivamente con l’amministrazione.
F) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
I tirocinanti saranno costantemente seguiti attraverso apposito tutoraggio.
G)Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili.
Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10%
del costo totale di ogni progetto).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
B) Spese di documentazione
Totale ore
Costo orario
Totale costo
_________________
_________________
_________________
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore di progetto/tutor
Totale ore
40
Costo orario
18
Totale costo
720,00
Referente amministrativo di progetto
Totale ore
Costo orario
Totale costo
10
20
200,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale ________________________
Totale gestione _______________
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
247
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
Attivazione n. 2 tirocini (1 di durata di 1 anno e 1 di durata di 6 mesi) comprensivo di spese assicurative e rimborso
mensile dei tirocinanti € 9.000,00
I) Altre spese (specificare): Totale ______________________
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 9.920,00
EVENTUALE COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI :
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
Provincia di Parma
€ 9.920,00
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO /
248
PROGETTO
PROVINCIALE
TRAA
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Progetto TRAA Territori in rete per accesso all’alloggio – progetto di continuità
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma – Assessorato Politiche Sociali e abitative
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Provinciale
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
249
ALTRE
3. Referente
Referente area immigrazione: Elisa Floris
0521/931314
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
Cittadini stranieri extracomunitari residenti nella provincia di Parma
Cittadini stranieri ed italiani residenti in alloggi ERP della provincia di Parma
Cittadini stranieri extracomunitari titolari di un contratto di locazione privato a rischio di
morosità e sfratto per effetto della crisi economica ed occupazionale
Progetto provinciale “Affitti sicuri e garantiti” – Fondo di garanzia a favore di proprietari che
affittano a lavoratori stranieri
integrate collegate
- attivazione alloggi di seconda accoglienza abitativa (progetto ARCA)
- realizzazione di azioni di educazione all’inquilinato e mediazione dei conflitti negli edifici
di edilizia residenziale pubblica al fine di migliorare la convivenza tra famiglie italiane e
6. Azioni previste
straniere e/o prevenire situazioni di conflittualità
- erogazione di contributi per morosità, per prevenire l’insorgere o il protrarsi di morosità
nel pagamento del canone di locazione ed evitare lo sfratto esecutivo
Comuni della provincia di Parma
7. Istituzioni/attori
Acer – Azienda Casa Emilia-Romagna
sociali coinvolti
Comune di Modena (in qualità di ente capofila del progetto complessivo a valenza
regionale)
8. Risorse umane che 1 Coordinatore tecnico di progetto
1 Referente amministrativo
si prevede di
2 Operatori sportello Acer mediazione dei conflitti
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Attivazione di n. 1 alloggio di seconda accoglienza per cittadini immigrati
Erogazione di contributi “salva sfratto” al fine di intervenire a fronte di almeno 10 situazioni
che vedono coinvolti cittadini stranieri extracomunitari
Interventi di educazione all’inquilinato e mediazione dei conflitti volti ad affrontare un
minimo di 15 casi
Apertura dello sportello di mediazione sociale presso Acer Parma
Previsione
di spesa
TOTALE
10. Piano
finanziario:
euro
di cui risorse
di cui
regionali
risorse
comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
106.578,86
(Ministero
Politiche
Sociali)
118.420,96
250
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
11.842,10
(Provincia
di Parma)
INTERVENTI A SOSTEGNO DEI PROGRAMMI DI PROTEZIONE SOCIALE A FAVORE
DELLE VITTIME DI TRATTA, SFRUTTAMENTO E RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ
ART. 18 D.LGS 286/98 E ART. 13 L. 228/2003
Ai sensi della deliberazione deliberazione dell’assemblea legislativa n 25/2009 e della dgr 2078/09
Titolo del progetto:
PROGETTO EMILIA
SOGGETTO CAPOFILA: COMUNE DI FIDENZA
A) Dati generali del progetto
Durata del Progetto: 11 MESI
COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà
rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio.
NOMINATIVO
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA
QUALIFICA
TELEFONO, FAX, E-MAIL
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[]
Continuazione di attività in corso
In tal caso:
Anno di avvio: ____________
X
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Lotta alla Tratta______________
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Attività già svolte dall’Ente attuatore nel settore specifico della prostituzione e della lotta alla tratta
realizzazione del Progetto Emilia con attivazione di una unità mobile di strada per la riduzione del danno.
B) Soggetti Partecipanti/reti territoriali
SOGGETTI GESTORI
Soggetti pubblici coinvolti
(indicare le amministrazioni
pubbliche partecipanti al
progetto)
Soggetti privati coinvolti
(volontariato,
associazionismo,
cooperazione sociale, altro)
Comune di Fidenza
Provincia di Parma
Ausl di Parma- Distretto di Fidenza
Centro Antiviolenza di Parma
251
RETE DI SOSTEGNO
SOGGETTI GESTORI
Nome: Comune di Fidenza
Ragione Sociale: Pubblica Amministrazione
Sede Legale: Piazza G.Garibaldi 1Città :Fidenza CAP: 43036
Codice fiscale:82000530343
Rappresentante Legale: Sindaco
Cognome e Nome: Cantini Mario
Tel: 0524-517111
Nome: Provincia di Parma
Ragione Sociale:
Sede Legale: P.le della Pace Città: Parma
Codice fiscale: 80015230347
Rappresentante Legale: Presidente
CAP: 43121
Cognome e Nome: Bernazzoli Vincenzo
Tel: 0521 931 315
Nome: Ausl Distretto di Fidenza
Ragione Sociale:Azienda USL di Parma
Sede Legale: Via don Enrico Tincati 5 Città: Fidenza CAP: 43036
Codice fiscale: 01874230343
Rappresentante Legale:Direttore del Distretto di Fidenza
Cognome e Nome: : Salati Maria Rosa
Tel: 0524-515520
Nome: Centro Antiviolenza di Parma
Ragione Sociale: Associazione di volontariato - Onlus
Sede Legale: Vicolo Grossardi, 8
Codice fiscale: 92041270346
Rappresentante Legale: Presidente
Città:
Parma CAP: 43125
Cognome e Nome: Frigeri Samuela
Tel: 0521 238885
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (rete locale) collaborano tra di loro, specificando le
competenze operative di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
Il Comune di Fidenza, in qualità di Ente Capofila, affida all’Associazione Centro Antiviolenza di Parma la
realizzazione e la relativa rendicontazione degli interventi di prevenzione e riduzione del danno a favore delle
persone coinvolte nel fenomeno della prostituzione nel territorio dei Comuni del Distretto di Fidenza da attuarsi a
cura di operatori di una Unità Mobile di Strada sia direttamente nei luoghi frequentati dalle persone medesime che
attraverso la gestione di un punto di ascolto messo a disposizione dall’Ente che attraverso un servizio di
accompagnamento dell’utenza ai presidi socio-sanitari nonché per il sostegno all’accesso delle varie prestazioni. Il
Comune di Fidenza mette a disposizione un automezzo per svolgere le uscite.
L’Ausl di Parma – Distretto di Fidenza si impegna ad individuare le sedi del Consultorio di Noceto, con la
disponibilità di un’ostetrica e una ginecologa, nelle giornate di martedì e venerdì e dell’Unità Operativa di
Ostetricia-Ginecologia dell’Ospedale di Fidenza-San Secondo (Vaio) per indirizzare e/o accompagnare le donne
che richiederanno prestazioni sanitarie ed un assistente sociale che svolge attività di filtro, consulenza e/o
252
accompagnamento ai servizi e segue le donne che vogliono uscire dalla prostituzione e dalla tratta, sia nei percorsi
previsti dall’art. 18 del dlgs. 286/98, che nel loro collocamento in ambiente protetto e nell’inserimento sociale.
La Provincia di Parma – Assessorato Politiche Sociali e Sanitarie si impegna a svolgere funzione di coordinamento
del progetto secondo quanto previsto dal progetto stesso. Il coordinamento è strutturato su 2 livelli: istituzionale ed
operativo. Si prevedono incontri a seconda delle necessità, al fine di analizzare lo stato generale del progetto,
verificare gli obiettivi, riflettere sui risultati ed apportare eventuali modifiche. Sono individuate le equipe dell’unità di
strada che si svolgeranno una volta ogni 15 giorni tra gli operatori per calendarizzare uscite, discutere di situazioni,
stendere ed analizzare i dati raccolti nelle attività. Una volta ogni 40-60 giorni saranno realizzati incontri tecnicooperativi con gli operatori dell’unità di strada ed i referenti tecnici della Provincia, dell’Ausl e del Comune di Fidenza
al fine di monitorare il progetto, discutere di situazioni complesse, verificare i dati raccolti nelle uscite. Il
coordinamento operativo della Provincia sarà attuato anche attraverso incontri ad hoc con l’unità di strada in
relazione ad eventuali quesiti sorti e con contatti telefonici frequenti. In particolare per avviare il percorso di uscita
dalla tratta è necessario segnalare alla Provincia la situazione emergente e concordare i passaggi successivi. E’
compito della Provincia garantire l’attivazione del percorso attraverso la messa in rete dei soggetti preposti ad
intervenire.
Per quanto riguarda i rapporti con la Regione Emilia Romagna, la Provincia garantisce il necessario raccordo con i
referenti regionali e dei vari enti coinvolti nel collaterale progetto regionale “Oltre la Strada” ed invia la relazione
conclusiva del progetto in Regione.
L’Associazione Centro Antiviolenza di Parma, in qualità di Ente Attuatore, s’impegna a svolgere le attività previste
nel progetto. In particolare, l’Associazione s’impegna a costituire l’Unità Mobile di Strada composta da quattro
operatori che periodicamente, mediamente una volta a settimana, escono in strada per prendere contatti,
conoscere ed informare le prostitute. L’Associazione s’impegna a garantire l’intervento per il servizio di
accompagnamento dell’utenza ai presidi socio-sanitari nonché per il sostegno all’accesso delle varie prestazioni.
L’Associazione garantisce la possibilità di accesso ad un punto di ascolto messo a disposizione dal Comune di
Fidenza, per consentire contatti e colloqui protetti che non è possibile effettuare in strada. L’Associazione,
attraverso l’attivazione dell’Unità di Strada, garantisce la realizzazione di interventi di mediazione sociale e
linguistico-culturale, come indicato nel progetto allegato, e lo svolgimento dei seguenti compiti:
o stabilire un contatto con le persone interessate, effettuare colloqui e distribuire materiale finalizzato alla
prevenzione ed alla informazione;
o dare indicazioni sui presidi socio – sanitari (consultori, poliambulatori per analisi, uffici di servizio sociale ecc.);
o dare indicazioni sui “percorsi” per poter accedere ai servizi e per uscire dalla tratta;
o segnalare ai competenti servizi pubblici la presenza di prostitute minorenni;
o monitorare il fenomeno attraverso la raccolta di informazioni;
o segnalare la necessità di accompagnamento ai servizi socio-sanitari.
L’Associazione si impegna a far intervenire l’Unità di Strada nei luoghi frequentati dalla prostituzione organizzando
mediamente 4 uscite mensili. Ogni uscita avrà una durata media di 3 ore, l’orario sarà generalmente seralenotturno ma si adeguerà ad eventuali cambiamenti. Gli interventi riguarderanno le differenti zone che verranno
individuate nell’ambito del territorio del distretto e programmate in accordo con la Provincia. I percorsi dell’unità di
strada, quindi, potranno essere modificati in conseguenza del variare di luoghi e orari interessati dalla
prostituzione. L’Associazione si impegna, inoltre, a provvedere all’accompagnamento ai presidi socio – sanitari
secondo le diverse necessità ed a far accedere le persone che ne facciano richiesta presso il proprio punto
d’ascolto. Il Centro Antiviolenza si impegna a provvedere:
o alla distribuzione di materiale di prevenzione sanitaria e di mezzi di conforto (caffè, The ecc.);
o alla distribuzione di materiale informativo nonché alla distribuzione di eventuale materiale fornito da Enti
Pubblici;
o alla stampa di materiale informativo da distribuire;
o all’acquisto di materiale di prevenzione sanitaria e di mezzi di conforto da distribuire durante le uscite;
o la gestione del punto d’ascolto in Fidenza.
Gli operatori dell’unità mobile, oltre a svolgere le attività loro attribuite come unità di strada, programmano equipe
che si svolgeranno una volta ogni 15 giorni per calendarizzare uscite, discutere di situazioni, stendere ed
analizzare i dati raccolti nelle attività, partecipano agli incontri tecnico-operativi con i referenti tecnici della
Provincia, dell’Ausl e del Comune di Fidenza e mantengono un costante rapporto con la Provincia in ragione della
funzione di coordinamento progettuale-operativo e di monitoraggio della medesima attraverso incontri ad hoc in
relazione ad eventuali quesiti sorti e con contatti telefonici frequenti. Gli stessi operatori si rivolgono alle forze
dell’ordine impegnate sul territorio a contrastare il fenomeno della prostituzione e della tratta coordinando interventi
e/o iniziative, in particolare qualora una donna manifestasse l’intenzione di uscire dalla tratta, in questo caso
contattano anche la Provincia per attivare il percorso di uscita e concordare i passaggi successivi. L’Associazione
Centro Antiviolenza si impegna inoltre a relazionare trimestralmente sull’andamento gestionale del progetto
fornendo anche i dati quantitativi circa i soggetti contattati ed il materiale distribuito e collabora con la Provincia alla
stesura della relazione conclusiva. L’Associazione Centro Antiviolenza s’impegna inoltre a partecipare agli incontri
periodici di coordinamento politico-istituzionale che si svolgeranno come da progetto.
253
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale (evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire)
Emerge sempre di più l’esigenza di fornire e mantenere attiva una risposta al fenomeno della prostituzione di
strada, fonte di disagio, rischio e insicurezza sia per la collettività che per chi si prostituisce. Il mondo della
prostituzione è estremamente complesso, in continua evoluzione, sempre alla ricerca di nuove forme di
sfruttamento che sfuggono al controllo sociale e giudiziario, ma comunque, sempre caratterizzato da violenza e
pericolo, soprattutto per le donne prostitute. Il fenomeno della prostituzione in strada riguarda essenzialmente la
Via Emilia e interessa tutti i Comuni lungo questa direttrice, pertanto la maggior concentrazione si ha tra le località
di Rimale a ovest e di Pontetaro ad est.
Obiettivi del progetto (elenco sintetico)
Prevenire i rischi sanitari connessi alla diffusione di malattie a trasmissione sessuale.
Prevenire e ridurre tensioni sociali sul territorio.
Promuovere la sicurezza sociale.
Aiutare le vittime di fenomeni criminali quale la tratta di persone.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie)
Il Progetto è iniziato nel 2001/2002, una progettualità di così lungo periodo permette di poter ragionare in termini di
esperienza, maturità e radicamento sul territorio. Questi elementi posso far supporre all’eventualità di un futuro
mantenimento dell’intervento con risorse proprie soprattutto se fossero coinvolti tutti i Comuni del Distretto. Il
cofinanziamento regionale permette di poter consolidare con una relativa sicurezza tale progettualità per gli anni
futuri anche alla luce di innovazioni e sperimentazioni da inserire nelle azioni per rispondere ai nuovi bisogni
emergenti.
Descrizione delle attività (elencare le singole azioni)
Il progetto prevede l’attivazione di un’Unità Mobile di Strada composta da quattro operatori che periodicamente,
mediamente una volta a settimana, escono in strada per prendere contatti, conoscere ed informare le prostitute. Il
lavoro svolto dall’unità mobile riveste un’importanza fondamentale in quanto ha una duplice valenza: si tratta, cioè,
di un intervento che opera non solo nella logica della riduzione del danno ma anche come strategia prioritaria per
la costruzione di contatti e relazioni con il target, nonché per la creazione delle condizioni necessarie all’avvio di un
eventuale percorso di protezione sociale.
Tale azione prevede sostanzialmente le seguenti attività:
-contatto su strada;
-accompagnamento ai servizi;
-prevenzione sanitaria;
-mediazione sociale e linguistico-culturale.
I contatti dovranno svolgersi lungo la via Emilia, tra le località di Rimale a ovest e di Pontetaro ad est ma più in
generale saranno monitorati tutti i Comuni del Distretto di Fidenza. L’unità di strada è dotata di un apposito
automezzo ed offre, oltre la possibilità di un piccolo ristoro, materiale informativo e di profilassi sanitaria alle donne
contattate. E’ prevista inoltre una sede (il punto d’ascolto/sportello per donne che subiscono violenza) a Fidenza
dove gli operatori dell’unità di strada tengono colloqui d’aiuto ed informativi su appuntamento e dove saranno
organizzati gli eventuali percorsi ai servizi sanitari e/o sociali. Sarà all’occorrenza presente una mediatrice
linguistico-culturale in modo da differenziare le modalità di contatto con il target. Per adeguare il progetto ai
cambiamenti emergenti dal territorio e per rispondere alle nuove esigenze si prevede un monte ore mensile per le
uscite dell’unità mobile al fine di flessibilizzare la presenza degli operatori in strada a seconda del bisogno.
Destinatari tipologia e numero
diretti:
indiretti
persone che si prostituiscono
cittadini
Effetti attesi del progetto:
definizione qualitativa
Diffusione di informazioni su malattie sessualmente
trasmissibili;
Aumento della tutela sanitaria;
Mediazione dei conflitti e tensioni tra le persone che si
prostituiscono e il contesto sociale;
stima quantitativa
o n. 46 uscite dell’unità di strada;
o n. 500 contatti avuti;
o n. 1500 materiali informativo-sanitari distribuiti;
o n. 25 persone accolte allo sportello;
o n. 20 accompagnamenti effettuati presso i servizi
254
riduzione della tensione sociale;
Diffusione informazioni relative alla tratta;
aumento persone in uscita dal circuito della tratta.
sanitari;
o n. 5 donne inviate ai servizi sociali per interventi
d’aiuto diversi dall’uscita dalla tratta;
o n. 2 donne inserite nel percorso di uscita dalla tratta;
o n. 1 donne uscite dalla tratta.
Metodologia e strumenti per l’attuazione del progetto (elenco sintetico)
Convenzione tra gli Enti
Regolari e costanti contatti telefonici e di posta elettronica e incontri tra operatori per scambio informazioni,
aggiornamenti, confronto;
Compilazione della modulistica ad ogni uscita;
Relazioni periodiche;
Rendicontazione;
Report finale.
Monitoraggio e valutazione (indicarne quali strumenti e procedure)
Le riunioni a livello politico-istituzionale e tecnico-operativo descritte nei punti precedenti avranno tra gli obiettivi la
verifica ed il monitoraggio dell’attività svolta dall’unità mobile di strada.
La verifica avverrà sulla base dei seguenti parametri:
n. di uscite dell’unità di strada;
n. di contatti avuti;
n. di materiali informativo-sanitari distribuiti;
n. di persone accolte allo sportello;
n. di accompagnamenti effettuati presso i servizi sanitari;
n. di donne inviate ai servizi sociali per interventi d’aiuto diversi dall’uscita dalla tratta;
n. di donne inserite nel percorso di uscita dalla tratta;
n. di donne uscite dalla tratta.
D) Risorse
Personale necessario per lo svolgimento del progetto:
N
Qualifica
1
Operatore unità
di strada
1
Operatore unità
di strada
Livello Formazione
Specifico
Educatore professionale
Livello Formazione
Interventi sulla tratta
Formazione specifica
realizzata dal 2001 ad oggi
dal Progetto Oltre La Strada
Psicologo
Formazione specifica
realizzata dal 2001 ad oggi
dal Progetto Oltre La Strada
Laurea in scienze politiche
Formazione specifica
e specializzazione in
realizzata dal 2001 ad oggi
criminologia
dal Progetto Oltre La Strada
Educatore professionale
Formazione specifica
realizzata dal 2009 ad oggi
dal Progetto Oltre La Strada
Mediatrice culturale
Orario/
settimana
6,5
Tipologia
Contratto
A progetto
7,5
A progetto
2
A progetto
3,5
A progetto
0,5
A prestazione
9
Lavoro
dipendente a
tempo
indeterminato
Lavoro
dipendente a
tempo
indeterminato
Lavoro
1
Operatore unità
di strada
1
Operatore unità
di strada
1
1
Operatore unità
di strada
Coordinamento
tecnico
progettuale
1
Operatore sociale
Diploma in servizio sociale
1
1
Operatore
Medico specializzato in
6
Laurea in scienze sociali
Lezioni ad hoc all’interno del
programma di Medicina
Sociale del corso
universitario di laurea
specialistica in
Programmazione e Gestione
dei servizi sociali
255
sanitario
ginecologia
1
Operatore
sanitario
Ostetrica
6
1
Operatore
sanitario
Medico specializzato in
ginecologia
3
1
Operatore
sanitario
Ostetrica
3
1
Funzionario
1
Amministrativo
F) - Strutture di accoglienza
Tipologia
Target
Soggetto gestore
G) Preventivo economico complessivo (*)
PERSONALE*
Coordinamento del progetto: 6.000
Consulenze/supervisioni
Formatori
Operatori: 33.400
Personale Amministrativo: 6.836
Altre consulenze
MEZZI E ATTREZZATURE PER I SERVIZI DI
ASSISTENZA
Acquisto/noleggio/leasing: 2.760
Manutenzione: 2.314
SPESE PER INSERIMENTO SOCIALE
Formazione pratica in impresa
Borse lavoro
Accompagnamento all'autonomia
SPESE DI GESTIONE DEI SERVIZI DI
ASSISTENZA
Affitto locali
Materiali di consumo: 350
256
dipendente a
tempo
indeterminato
Lavoro
dipendente a
tempo
indeterminato
Lavoro
dipendente a
tempo
indeterminato
Lavoro
dipendente a
tempo
indeterminato
Spese di manutenzione
Spese utenze
Spese vitto, vestiario
Spese alloggio (pernottamento)
Spese materiali di gestione (pulizie, casalinghi ecc.)
Spese carburante, pedaggi e spostamenti
beneficiarie: 1.500
Spese mediche: 900
Pocket money beneficiarie/i
COSTI GENERALI
Affitto locali
Materiali di consumo:
Spese di manutenzione
Spese utenze: 4.900
Spese amministrative: 950
Spese vitto, alloggio e trasporto del personale
SPESE DI PRODUZIONE E DIVULGAZIONE
MATERIALE
200
60.110
TOTALE GENERALE
Il Comune di Fidenza, per il finanziamento del progetto in esame utilizzerà i residui accantonati dagli anni
precedenti. relativi a questa progettualità
(*) Ogni soggetto deve prevedere un co-finanziamento pari almeno al 50% del totale del costo previsto per la
realizzazione del progetto. Il preventivo deve quindi includere anche questi importi.
N.B. Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili.
257
SCHEDA INTERVENTO –PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
PROGETTO
PROVINCIALE
EMERGENZA TUTELA
DONNE VITTIME DI
VIOLENZA
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà infanzia
e
Familiari
adolescenza
X
□
CON LE FINALITÀ DI:
Giovani
□
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
□
Anziani
Disabili
□
Prevenzione
□
□
Immigrati
stranieri
X
Povertà e
Esclusione
sociale X
Salute
mentale
□
Dipendenze
□
Cura/Assistenza
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Progetto d’intervento in emergenza a tutela delle donne vittime di violenza
OBIETTIVI TRIENNALI DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE:
-tutela ed accoglienza adeguata delle donne vittime di violenza 24 ore su 24
-rafforzamento della rete territoriale e dei legami tra i servizi
-promozione di una metodologia condivisa di accoglienza alle donne vittime di violenza
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
PROVINCIA DI PARMA
Distretto di Fidenza
Distretto Sud Est
Distretto Valli Taro e Ceno
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
Alessia Frangipane: Assessorato Politiche Sociali Servizio Coordinamento Politiche
Sociali
258
nominativo e recapiti
P.le Barezzi, 3 - 43100 Parma (Italia) tel. 0521 931 315
[email protected]
4. Destinatari
-donne e giovani donne ed i loro eventuali figli
-operatori/operatrici dei servizi sociali, sanitari, delle forze dell’ordine, del terzo settore
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
-politiche giovanili
-politiche migratorie
-politiche di tutela dei minori
-politiche per la sicurezza
-attivazione di un servizio di reperibilità sociale nei giorni ed orari di chiusura dei servizi
sociali territoriali per donne con o senza figli vittime di violenza
-attivazione di una pronta accoglienza residenziale in emergenza h. 24 per donne con o
senza figli vittime di violenza
-Provincia di Parma
-Comuni dei distretti di Fidenza, Sud Est, Valli Taro e Ceno
-Centro Antiviolenza di Parma
-Aziende Sanitarie della provincia di Parma
-Questura di Parma
-Arma dei Carabinieri
-Terzo Settore
8. Risorse umane che
-un operatore della Provincia
-una equipe del centro antiviolenza di Parma per il servizio di reperibilità sociale
si prevede di impiegare
-una equipe del centro antiviolenza di Parma per la pronta accoglienza residenziale in
emergenza
Risultati attesi:
-rafforzamento tutela ed aumento accoglienza donne vittime di violenza
-rafforzamento dei legami tra i servizi della rete territoriale
-diffusione di una metodologia condivisa di accoglienza alle donne vittime di violenza
9. Risultati attesi in
Indicatori:
-n. di Enti/servizi che usufruiscono operativamente del progetto
-n. e tipologia soggetti che attivano il servizio di reperibilità
regionali/distrettuali (da
-n. di attivazioni del servizio di reperibilità sociale distinte per:
consulenza
esplicitare)
collocazione
-n. di donne prese in carico dal servizio di reperibilità
-n. di prese in carico trasferite dal servizio di reperibilità ai servizi sociali territoriali
competenti
-n. di donne collocate in emergenza residenziale
Prevision di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
di cui
e di spesa risorse
regionali
risorse FRN Fondo
Fondo
risorse da
TOTALE comunali (Fondo
regional A
nazional sanitario altri soggetti
10. Piano
sociale
i (altri
e NA
regional
locale +
fondi)
finanziario:
e
PROVINCI
Fondo
A
straordinario
)
relazione a indicatori
259
eur
o
13.409,3
1
(distretto
di
Fidenza:
6.208,21;
39.000
distretto
Sud Est:
4.482,14;
distretto
Valli Taro
Ceno:
2.718,96)
25.590,69
260
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
FORMAZIONE
CONGIUNTA 2010
PREVENZIONE E
CONTRASTO
VIOLENZA SULLE
DONNE
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
X
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
X
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: FORMAZIONE CONGIUNTA 2010 “PREVENZIONE E CONTRASTO DELLA
VIOLENZA SULLE DONNE”
OBIETTIVI TRIENNALI DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE:
-tutela ed accoglienza adeguata delle donne vittime di violenza in tutti gli enti/servizi preposti (servizi sociali,
sanitari, forze dell’ordine e terzo settore)
-consolidamento della rete territoriale e della metodologia condivisa di accoglienza alle donne vittime di violenza
-sostegno alle competenze specificatamente dedicate dei diversi soggetti della rete
1.Soggetto capofila
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
realizzazione (di norma
PROVINCIA DI PARMA
provinciale
distrettuale,specificare
261
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
nominativo e recapiti
Alessia Frangipane: Assessorato Politiche Sociali Servizio Coordinamento Politiche
Sociali
P.le Barezzi, 3 - 43100 Parma (Italia) tel. 0521 931 315
[email protected]
4. Destinatari
operatori/operatrici dei servizi sociali, sanitari, delle forze dell’ordine, del terzo settore
5. Eventuali
-politiche migratorie
-politiche di tutela dei minori
-politiche per la sicurezza
dell’intervento:
interventi/politiche
integrate collegate
Formazione congiunta degli operatori della rete (servizi sociali, sanitari, forze dell’ordine,
terzo settore) su tematiche di approfondimento riguardanti la violenza contro le donne
-Provincia di Parma
-Comuni della provincia di Parma
-Aziende Sanitarie della provincia di Parma
7. Istituzioni/attori
-Procura di Parma
sociali coinvolti
-Questura di Parma
-Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri
-Ordine provinciale degli Avvocati di Parma
-Terzo Settore della provincia di Parma
- un operatore della Provincia
8. Risorse umane che
- 60 operatori indicati dai rispettivi enti (servizi sociali, sanitari, forze dell’ordine, terzo
si prevede di impiegare settore)
- equipe di formatori
Risultati attesi
-apprendimento nuovi strumenti e prospettive di lavoro
9. Risultati attesi in
-consolidamento della metodologia condivisa degli interventi in rete
-scambio e rafforzamento di buone prassi
relazione a indicatori
6. Azioni previste
regionali/distrettuali (da Indicatori:
n. di Enti/servizi che partecipano al corso formativo
esplicitare)
n. di operatori che hanno partecipato alle precedenti annualità formative
n. di operatori di nuova formazione
n. di operatori che hanno frequentato per almeno 2/3 del corso
Prevision di cui
di cui risorse di cui
di cui di cui
di cui
Fondo
e di spesa risorse
regionali
risorse FRN Fondo
TOTALE comunal (Fondo
regional A
nazional sanitario
i
sociale
i (altri
e NA
regional
locale +
fondi)
e
10. Piano
Fondo
finanziario:
straordinario
)
eur
8.000
o
262
di cui
risorse da
altri soggetti
PROVINCI
A
8.000
PROGETTO
PROVINCIALE
SALVA
SFRATTO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
X
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
X
X
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: CONTRIBUTI AFFITTO “SALVA SFRATTO” – progetto nuovo
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma
dell’intervento
2. Ambito territoriale di
provinciale - 46 comuni del territorio appartenenti ai distretti:
distretto Sud-est
realizzazione (di norma
distretto di Fidenza
distrettuale,specificare distretto Valli Taro e Ceno
distretto di Parma (escluso il Comune capoluogo che ha già intrapreso iniziativa analoga)
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
263
3. Referente
Referente area immigrazione - Elisa Floris
0521/931314
dell’intervento:
nominativo e recapiti
Famiglie italiane e straniere a rischio sfratto per morosità nel pagamento del canone di
locazione privato a seguito di un calo del reddito del nucleo per perdita del lavoro,
mobilità, cassa integrazione, malattia/disabilità o decesso di un componente percettore di
reddito del nucleo
Progetto TRAA – Territori in rete accesso alloggio della Provincia di Parma
Pacchetto delle misure anti-crisi attivate dalla Provincia di Parma (tirocini e formazione,
prestito sull’onore, trasporti scontati per famiglie numerose, rateizzazione bollette, etc..)
4. Destinatari
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
La Provincia metterà a disposizione un fondo per sostenere le famiglie che, per effetto
della crisi, sono a rischio di sfratto o di morosità nel pagamento del canone di locazione
privato.
6. Azioni previste
7. Istituzioni/attori
I 46 Comuni della provincia di Parma coinvolti nel progetto
Acer – Azienda Casa Emilia Romagna Parma
sociali coinvolti
2 operatori della Provincia di Parma – Assessorato Politiche Sociali e Politiche Abitative
2 operatori Acer – Azienda Casa Emilia Romagna
si prevede di impiegare 4 referenti distrettuali
Assistenti sociali dei comuni partecipanti
9. Risultati attesi in
Erogazione di contributo economici a favore di un minimo di 50/60 nuclei familiari in
difficoltà
relazione a indicatori
8. Risorse umane che
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Previsione
di spesa
TOTALE
10. Piano
finanziario:
eur
o
di cui
risorse
comunal
i
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario
)
200.000,0
0
di cui
di cui
risorse FRN
regional A
i (altri
fondi)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regional
e
)
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
170.000
(Provincia
di Parma e
Fondazione
CariParma)
30.000
(ministeriali
)
264
PROGETTO
PROVINCIALE
EMPORIO
LOTTA
ALLE
NUOVE
POVERTA’
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
□
□
□
Povertà e
Esclusione
sociale
X
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
X
X
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
□
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
265
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: EMPORIO - LOTTA ALLE NUOVE POVERTA’
PREMESSA
Il progetto, ideato da un gruppo di associazioni di volontariato in collaborazione con il Centro di Servizi per il
volontariato in Parma – Forum Solidarietà, è inserito all’interno di un più ampio contesto progettuale a valenza
regionale e si pone l’obiettivo di contrastare le povertà (vecchie e nuove) attraverso le competenze, gli strumenti e
le sensibilità proprie del volontariato, in sinergia con le realtà del pubblico e del privato.
A livello locale le associazioni di volontariato, che da anni si occupano di povertà, si sono riunite per dare vita ad un
coordinamento che, integrando le specificità operative di ciascuno e le rispettive reti costruite, ha prodotto un’idea
che oggi è progetto operativo. Non solo, ma è progetto condiviso con la città, che trova consenso e collaborazione
a livello istituzionale e a livello di privato sociale, a conferma della necessità e dell’opportunità positiva che porta
con sé.
Sono sufficienti, purtroppo, solo pochi dati per fotografare gli effetti della crisi economica-finanziaria in atto a livello
internazionale riferibile al nostro contesto territoriale locale. In poco più di un anno dall’inizio della a crisi (ottobre
2008) nella sola provincia di Parma sono andati persi migliaia di posti di lavoro in gran parte senza ammortizzatori
sociali. Si tratta di migliaia di potenziali nuovi poveri che si aggiungono a quelli già esistenti rispetto ai quali era
elevato lo sforzo posto dai servizi pubblici e privati. L’osservatorio dell’Unione P.se Industriali individua il 2017
come anno in cui si può parlare di una ripresa che abbia raggiunto livelli paragonabili al periodo pre crisi.
Il progetto Lotta alle Nuove Povertà è rivolto in particolare ai nuclei familiari in difficoltà economica, che rischiano
di rimanere inghiottiti dall’etichetta di poveri, magari di nuovi poveri, che porta con sé l’ombra della vergogna, della
solitudine e dell’isolamento.
Attraverso l’integrazione ed il coordinamento di competenze, di esperienze, di risorse, di idee e persone le
associazioni promotrici hanno costruito un progetto con le caratteristiche di servizio integrato di accoglienza dove a
fianco della fornitura di beni di primi necessità vi saranno spazi e tempi dedicati, in una logica di rete, al
raccordo/orientamento con i servizi socio-assistenziali pubblici e privati e alla costruzione di relazioni e legami
interpersonali.
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Garantire il supporto alle esigenze primarie delle persone
Reperimento di risorse economiche aggiuntive a potenziamento del sistema complessivo dell’offerta
Consolidare un sistema integrato di interventi a contrasto della povertà
1.Soggetto capofila
ASSOCIAZIONE 100 PER UNO
dell’intervento
2. Ambito territoriale di Distrettuale
realizzazione (di
norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
Andrea Monica – [email protected]; tel 335-5739204
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Famiglie, singoli giovani, adulti e anziani in situazione di grave difficoltà economica
5. Eventuali
-
interventi/politiche
integrate collegate
6. Azioni previste
AZIONE 1 CREAZIONE DI UN SERVIZIO INTEGRATO DI ACCOGLIENZA
Si prevede di attivare un servizio di raccolta, stoccaggio e distribuzione di beni alimentari e
di prima necessità, fruibile sia da persone/famiglie in condizioni di povertà che da Odv che
si occupano di persone in difficoltà.
266
Il servizio ha le caratteristiche di un servizio integrato di accoglienza dove a fianco di
spazi dedicati per l’immagazzinamento e l’esposizione dei prodotti, vi saranno spazi per
l’accoglienza delle persone. Avrà gli scaffali, i frigoriferi, le casse, i carrelli e soprattutto i
prodotti come quelli di ogni altro market, ma non ci saranno prezzi, ci saranno i punti. Si
prevede anche di allestire spazi dedicati all’ascolto, informazione e incontro con le
persone per poter accogliere, e laddove possibile rispondere, a richieste di orientamento
ai servizi, ai diritti, alle opportunità della città e della provincia. A questo fine negli ultimi
mesi è stata realizzata un’accurata mappatura di tutti i servizi pubblici e privati in essere
in tutto il territorio provinciale. Gli spazi informativi riguarderanno opportunità
occupazionali, gestione economica, microcredito, casa, … Si intende inoltre rendere lo
spazio a disposizione uno spazio di incontro tra persone dove ideare e sperimentare
nuove azioni utili per far fronte alle difficoltà correlate alla povertà economica e
relazionale.
L’accesso sarà riservato a singoli o nuclei famigliari al di sotto di una quota ISEE di 7500
€, prioritariamente residenti in Provincia di Parma (quanto prima si intende utilizzare il
“Quoziente Parma” per la determinazione del quoziente ISEE). Avranno precedenza i
nuclei familiari con a carico figli, disabili/infermi, anziani ed una persistente situazione di
difficoltà economica superiore a 6 mesi.
Una commissione formata da rappresentanti delle organizzazioni di volontariato e degli
enti pubblici verificherà, periodicamente, i requisiti e stabilirà le spiacevoli, ma inevitabili
graduatorie d’accesso nonché il credito riconosciuto.
Ogni nucleo familiare abilitato all’ingresso sarà dotato di una sorta di bancomat precaricato di punti in base al suo fabbisogno. Il progetto si avvale dell’esperienza maturata
attraverso un servizio analogo, della Caritas di Prato, operativo ormai da oltre un anno
http://www.solidarietacaritasprato.it/.
Le persone possono presentare la domanda di accesso al servizio perché segnalate dai
servizi, dalle Odv o perché autocandidate.
L’approvvigionamento dei beni è previsto attraverso:
- donazioni provenienti da canali ormai consolidati nel territorio locale (social market, brutti
ma buoni, azione solidale,ecc..);
- l’apertura ed il dialogo con realtà produttive presenti nel nostro territorio
- campagne di raccolta di generi a lunga durata che coinvolgono direttamente i cittadini
- l’acquisto dei beni non altrimenti reperibili (carne, pesce, olio,..)
L’approvvigionamento riguarderà diverse categorie merceologiche così da poter
rispondere in modo sufficientemente completo al bisogno individuale e/o famigliare.
Si prevede l’apertura del servizio nel mese di aprile 2010 con un numero di accesso che
verrà progressivamente aumentato, da iniziali 30 nuclei familiari fino ad arrivare a 500 alla
fine del primo anno di apertura.
Inizialmente si prevede un’ apertura di 3 giorni alla settimana per passare gradualmente a
sei.
AZIONE 2 RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE ORGANIZZATIVE SUL LAVORO
DI RETE ED IN RETE
Si prevede di coordinare le Odv promotrici in azioni di recupero materiale e attrezzature
utili all’allestimento del servizio di raccolta, immagazzinamento e distribuzione di cui sopra
(azione 1).
L’attività di coordinamento svolta attraverso incontri di definizione e identificazione:
delle partnership da attivare,
delle comunicazioni da realizzare,
di una rappresentanza del gruppo di lavoro
ed il supporto nell’eventuale definizione di convenzioni e/o collaborazioni con partner
esterni, mirerà a rendere più efficaci le Odv nel loro lavoro di promozione e realizzazione
delle azioni progettuali.
Questo tipo di attività inoltre sarà occasione per fare esperienza di lavoro di rete e in rete.
Per incontrare i potenziali partner del progetto (catene della grande distribuzione, aziende
di produzione, cooperative sociali, altri soggetti) e la cittadinanza in generale saranno
utilizzati strumenti comunicativi in parte elaborati a livello regionale e in parte a livello
provinciale, più specifici rispetto alle azioni locali.
AZIONE 3
FORMAZIONE
E’ previsto un percorso formativo a più fasi organizzato sia per i volontari direttamente
coinvolti nella gestione del servizio di approvvigionamento e distribuzione dei beni.
Le fasi che costituiranno la proposta formativa sono:
267
-una fase dedicata agli aspetti di gestione tecnico –logistica per acquisire le indispensabili
competenze di gestione di un magazzino (composto soprattutto da merci con scadenza),
di stoccaggio connesse agli spazi a disposizione, di programmazione degli
approvvigionamenti, di allestimento della distribuzione e di gestione della cassa;
-una fase dedicata agli aspetti relazionali per acquisire competenze di ascolto,
accoglienza, counseling volte a supportare le persone in un processo di autopromozione;
-una fase dedicata all’accompagnamento lungo tutto l’arco del progetto (nella forma di una
supervisione/consulenza) al fine di supportare i volontari nell’elaborazione di strategie di
fronteggiamento di situazioni critiche sia legate strettamente agli aspetti tecnici della
distribuzione, sia connessi agli aspetti relazionali vissuti nell’incontro con le persone
destinatarie dei servizi.
La formazione verrà organizzata preferibilmente in orari serali, con cadenza da definire
con il gruppo aula e sarà complessivamente di 30 ore.
AZIONE 4 INFORMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E PROMOZIONE
Verranno realizzate più iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione:
un incontro pubblico sul tema della pubblico sul tema della povertà alimentare e
delle azioni (integrate tra privato e pubblico) messe in campo a livello locale per far fronte
al bisogno espresso nel territorio. L’evento avrà la durata di quattro ore e sarà rivolto a
tutti le istituzioni e ai suoi operatori, al volontariato organizzato e non, a tutta la
cittadinanza interessata, sia della provincia di Parma che dell’intero territorio regionale;
un seminario a livello provinciale volto ad approfondire e sensibilizzare al tema
della donazione di beni primari come strumento di solidarietà (L.R N.12/2007);
alcuni laboratori sperimentali rivolti a giovani e volti a sensibilizzare ai temi
connessi con la povertà (economica e relazionale).
l’invito alle scuole di Parma e Provincia alla realizzazione di un’iniziativa di
raccolta di beni alimentari a lunga conservazione all’interno di una sensibilizzazione alla
lotta agli sprechi e sugli stili di consumo sostenibili.
Dall’inizio del processo progettuale ad oggi è stata costruita una rete a supporto del
progetto che vede il coinvolgimento vari soggetti con ruoli differenti:
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane che
si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
Forum Solidarietà – Centro Servizi Volontariato Parma
Fondazione Cariparma
Provincia di Parma – in fase di formalizzazione
Comune di Parma
Comuni di Colorno, Torrile, Sorbolo e Mezzani (da coinvolgersi)
Coop Consumatori Nord Est
Protezione Civile
E’ stato inoltre aperto anche un dialogo con Unione P.se degli Industriali rispetto al quale
si è fiduciosi in un’evoluzione positiva. Quanto prima si intendono approfondire i rapporti,
già avviati, con le rappresentanze sindacali operanti nel territorio.
Si prevede:
una figura di coordinamento dell'intero progetto per 410 ore annuali
due operatori a part-time per la gestione del magazzino e della distribuzione per
complessive 2000 annuali
più
formatori
per
l’azione
di
formazione
e
di
informazione/sensibilizzazione/promozione
20 volontari delle Odv
operatori dei settori formazione, informazione, documentazione e ricerca, e
amministrativo del Centro di Servizi – Forum Solidarietà per complessive 80 ore annuali
E’ previsto un coinvolgimento/ruolo delle assistenti sociali e dei servizi territoriali dei
Comuni
Azione 1
- Aumentare il grado di copertura del bisogno alimentare e dei beni di prima necessità
sul territorio provinciale di almeno il 25% a partire dall’ultimo dato Inps che indica circa
2000 casi nella Provincia di Parma di soggetti in stato di necessità privi di ammortizzatori
sociali.
- Diminuire lo spreco di beni da parte delle aziende produttive e commerciali di alcuni
punti percentuali - rispetto ai dati medi a livello nazionale che parlano di alimenti ancora
utilizzabili e gettati nei rifiuti per il 15% di pane e pasta, il 18% di carne, il 12% di frutta e
268
verdura - attraverso l’aumento e la razionalizzazione nella donazione da parte delle
aziende (che oggi consegnano in modo disorganizzato a soggetti diversi non collegati fra
loro) e cercando anche di ribaltare le modalità di relazione tra volontariato e aziende che
donano senza sapere o chiedere di cosa c’è davvero bisogno.
- Ottimizzare la raccolta di generi alimentari attraverso l’allestimento di un unico spazio
di stoccaggio e distribuzione, aumentandola inoltre di 150/200 tonnellate per un
controvalore 4/500.000 euro.
- Aumentare la capacità di lavorare in rete tra Odv, istituzioni, imprese ecc.. attraverso
la creazione di collaborazioni tra volontariato e istituzioni, tra volontariato e mondo
imprenditoriale.
- Diminuire l’abuso nell’utilizzo dei servizi da parte di persone che sono abituate ad un
pellegrinaggio indistinto presso i servizi di aiuto alle persone orientandole all’utilizzo del
servizio descritto nell’azione.
- Sensibilizzare ed educare le persone beneficiare al non spreco, all’ottimizzazione
delle risorse e alla responsabilità nelle scelte di prodotti utili, a questo proposito si ipotizza
l’accesso al servizio di circa 500 nuclei familiari (coprendo in tal modo il 25% dei 2000 casi
senza ammortizzatori sociali così come sopra indicato).
- Avviare percorsi di empowerment, nei quali si riconosce alla persona da aiutare la
capacità di autopromuoversi, fino ad arrivare a dare un contributo nella gestione del
servizio stesso, ribaltando il ruolo fino ad ora ricoperto.
Azione 2
Accrescere la capacità comunicativa delle Odv a supporto della promozione del
progetto, attraverso la presenza nei principali media locali comparendo significativamente
almeno 10 volte.
Implementare il lavoro di rete delle Odv funzionale a rendere più proficua e stabile
la collaborazione tra le stesse e la collaborazione con l’esterno, in particolare con le 3-4
principali istituzioni locali (Comune, Provincia, Fondazioni….).
Accrescere il numero e la qualità delle collaborazioni esterne a supporto del
progetto per esempio con possibili partner quali Unione Industriali, Consorzio delle
Cooperative Sociali, scuole.
Aumentare il numero di donatori a favore del servizio descritto nell’azione 1 al fine
di raggiungere almeno 10 imprese stabilmente collegate al progetto.
Ottenere gratuitamente gli strumenti e le attrezzature utili all’allestimento
dell’emporio (scaffalature, banchi frigorifero, ecc).
Coinvolgere nuovi volontari nella realizzazione del progetto.
Azione 3
Potenziamento di competenze di gestione di un magazzino (composto soprattutto
da merci con scadenza), di stoccaggio connesse agli spazi a disposizione, di
programmazione degli approvvigionamenti, di allestimento della distribuzione e di gestione
della cassa
Qualifica delle competenze in merito agli aspetti connessi alla relazione di aiuto in
un'ottica di empowerment.
Aumento di capacità nell’affrontare eventi critici connessi all’organizzazione ed
erogazione del servizio e alla relazione instaurata con i destinatari.
Azione 4
- Attivare un confronto tra pratiche di intervento e focalizzare ipotesi di intervento
condivise tra volontariato e istituzioni (almeno una o due proposte concrete).
- Potenziare una cultura orientata ad un welfare della comunità e di prossimità.
Aumento del grado di consapevolezza sulla necessità di diminuire lo spreco
alimentare, coinvolgendo all’iniziativa almeno 15 imprese e 35 figure significative per
funzioni e ruoli svolte nel territorio (educatori, insegnanti, parroci, amministratori, volontari
……).
Aumentare il grado di conoscenza del servizio, comparendo almeno 10 volte sui
principali media locali
Aumento del numero di donatori di beni alimentari e di beni di prima necessità,
creando collaborazioni stabili con almeno 10 imprese.
Aumentare il grado di consapevolezza nei giovani, partecipanti ai laboratori
previsti nell’azione, sui temi della lotta agli sprechi e sugli stili di consumo sostenibili.
Accrescere il numero di giovani volontari al progetto oltre a quelli già coinvolti.
269
Prevision
e di
spesa
TOTALE
di cui
risorse
comunal
i
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario
)
10. Piano
finanziario:
di cui
di cui
risorse FRN
regional A
i (altri
fondi)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regional
e
di cui
risorse da
altri soggetti –
specificare
Fondo
speciale per il
Volontariato –
Legge 266/91
(Previa
formalizzazion
e da parte del
Comitato di
Gestione)
101.900€
Coop Nord Est
(Vantaggi per
la comunità
2010)
20.000 €
Fondazione
Cariparma
45.000 €
Donazioni
privati
2700 €
eur
o
216.900 €
169.600 €
270
Area d’intervento:
INTERVENTI TRASVERSALI
PROGETTO
PROVINCIALE
AMMINISTRATORE
DI SOSTEGNO
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
x
x
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
x
x
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No x
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2.
Presa
in
carico
4.
Sistema
di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione
multidisciplinare e lavoro
accoglienza
in
domiciliarità □
di un Fondo comune □
d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Amministratore di Sostegno
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
ALTRE
POLITICHE:
Costruzione di un welfare di comunità, capace di sviluppare una società solidale centrata sulla persona,
tutela della persona fragile con risposte in grado di dare risposte ad esigenze fondamentali della vita.
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma
dell’intervento
271
2. Ambito territoriale di
Provincia di Parma
realizzazione (di norma
distrettuale,specificare
in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
nominativo e recapiti
Dott. Mauro Pinardi
Assessorato politiche Sociali e Sanitarie
0521 931733
[email protected]
4. Destinatari
Popolazione della provincia di Parma
dell’intervento:
5. Eventuali
interventi/politiche
integrate collegate
- promuovere lo strumento giuridico dell’amministratore di sostegno, favorendone la
conoscenza e la diffusione in tutto il territorio della provincia di Parma attraverso la
stampa e la diffusione di materiale informativo inerente il Registro (volantino e
locandina).
6. Azioni previste
- agevolare il lavoro dei Giudici Tutelari, e garantire ai beneficiari la riduzione dei tempi
delle procedure di nomina e la qualità della stessa, attraverso la promozione di incontri
informativi e corsi di formazione - rivolti a operatori dei servizi sociali e sanitari, operatori
di cooperative sociali, volontari di associazioni, familiari - finalizzati a far conoscere il
nuovo strumento normativo e a promuoverne l’utilizzo.
7. Istituzioni/attori
Provincia di Parma, Comuni della provincia di Parma, associazionismo, Fondazione
Trustee per la domiciliarità dei disabili (ONLUS),
sociali coinvolti
Giudici Tutelari del Tribunale di Parma
8. Risorse umane che si - 1 coordinatore tecnico (Provincia di Parma)
prevede di impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
-
Numero iscrizioni 2010
Incremento numero iscrizione 2010 rispetto al 2009
numero iscrizioni completate (sul numero di iscrizione richieste)
regionali/distrettuali (da
esplicitare)
Previsione di cui
di cui risorse
di spesa
risorse
regionali
TOTALE
comunali (Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario)
10. Piano
finanziario:
euro
272
di cui
di cui
risorse
FRNA
regionali
(altri
fondi)
di cui
Fondo
nazionale
NA
di cui
Fondo
sanitario
regionale
di cui
risorse da
altri
soggetti specificare
SCHEDA INTERVENTO –
PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO
2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
PROGETTO
PROVNCIALE
SERVIZIO DI
CONSULENZA E
SOSTEGNO
ECONOMICO
PER
L’ADATTAMENTO
DOMESTICO
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
x
x
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
x
Prevenzione
Cura/Assistenza
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
X
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì □
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e
accoglienza in
domiciliarità □
un Fondo comune □
lavoro d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: SERVIZIO DI CONSULENZA E SOSTEGNO ECONOMICO PER L’ADATTAMENTO
DOMESTICO (in continuità con l’anno precedente) – AZIONE TRASVERSALE
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
Sostegno alla famiglia e alla persona con disabilità come supporto alla vita nella propria casa.
1.Soggetto capofila
COMUNE DI PARMA
dell’intervento
273
ALTRE
2. Ambito territoriale
PROVINCIA DI PARMA
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificar
e in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
PELLEGRINI SILVIA – Servizio Politiche per Disabili – Comune di Parma – L.go Torello de
Strada 11/a – tel. 0521/218858
nominativo e recapiti
4. Destinatari
5. Eventuali
Persone disabili e anziane
Tecnici privati e pubblici
Amministratori di condominio
Operatori sociali e sanitari
Interventi a sostegno della domiciliarità
interventi/politiche
integrate collegate
1) Attività del Centro Adattamento Ambiente Domestico (CAAD)
- Incentivare l’utilizzo del FRNA per l’adattamento dell’ambiente domestico
- Corso di formazione per iscritti agli ordini e collegi
- Seminario di sensibilizzazione sul tema “Progettare per tutti” nel Distretto di Fidenza
- Attività formative e informative nei confronti degli operatori sociali e sanitari e con le
UVM distrettuali
- Attività di informazione e consulenza diretta ai cittadini
- Attività di coordinamento con le referenti distrettuali
6. Azioni previste
2) Contributi per adattamento ambiente domestico (DGR 1206/2007)
- Incentivare l’ultilizzo del FRNA per l’adattamento dell’ambiente domestico
- Attività formative e informative nei confronti delle referenti del PAI
- Sopralluogo preventivo presso le abitazioni dei cittadini interessati per valutare le
necessità e sopralluogo finale per verificare la congruità dell’intervento realizzato
- Redazione di un documento con le proposte d’intervento
Comunicazione al soggetto gestore del Fondo di congruità degli interventi e della spesa
3) Contributi per l’autonomia nell’ambiente domestico (art. 10 LR 29/97)
- Coordinare la diffusione dell’informazione sia tramite stampa che tramite operatori
sociali e sanitari e associazioni
- Raccolta domande e relativa istruttoria
- Inserimento domande nel database regionale
- Informazioni e consulenza ai cittadini interessati o agli operatori
- Erogazione contributo a livello distrettuale
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
Tutti i Comuni della provincia per l’azione 1
Comuni del Distretto e il soggetto gestore del Fondo per l’azione 2
Comuni del Distretto e il Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico per l’azione 3
Equipe multiprofessionale del Centro: Coordinatore, figura amministrativa, fisioterapista,
ingegnere elettronico, architetto/geometra e Referenti dei distretti (azione 1)
Equipe multiprofessionale del Centro Adattamento Ambiente Domestico, assistenti sociali
referenti per il PAI, UVG e Unità di valutazione multidimensionale(azione 2)
Personale comunale preposto alla LR 29/97, equipe multiprofessionale del Centro
Adattamento Ambiente Domestico (azione 3)
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
Azione 1
N° consulenze effettuate
N° coordinamenti con referenti distrettuali
274
regionali/distrettuali
(da esplicitare)
N° incontri informativi
Programma corso per ordini e collegi e elenco presenze dei partecipanti
Azione 2
N° consulenze effettuate
N° incontri informativi sui contributi previsti dal FRNA
N° contributi erogati
Azione 3
N° domande presentate
N° domande ammesse
N° incontri informativi sul tema dei contributi
Previsione di cui
di spesa
risorse
TOTALE
comunal
i
di cui risorse
regionali
(Fondo
sociale
locale +
Fondo
straordinario
)
di cui
di cui
risorse FRNA
regional
i (altri
fondi)
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regional
e
di cui
risorse da
altri
soggetti specificar
e
TOT.
14.300,00
(azione
1)
10. Piano
finanziario:
euro
139.300,0
0
45.000,00
(azione 3)
275
30.000,00
50.000,0
(azione 2 0
trasversale
(azione
)
1)
di cui
Dis.
Fidenza €
6500,
Dis. Sud
Est €
4600,
Valli Taro
e Ceno
€ 3200
PROGETTO INTEGRATO PER IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE E LA QUALIFICAZIONE E
REGOLARIZZAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSISTENTI FAMILIARI, NEL QUADRO DELLO
SVILUPPO DELLA RETE DEI SERVIZI DOMICILIARI
(con riferimento alla DGR 1206/07)
SCHEDA INTERVENTO – PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L’ANNO 2010.
DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI
La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell’Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente
interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l’Ausl.
INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET*
Respons.tà
Familiari
□
infanzia
e
adolescenza
Giovani
Anziani
Disabili
Immigrati
stranieri
□
□
x
x
□
Povertà e
Esclusione
sociale □
Salute
mentale
Dipendenze
□
□
CON LE FINALITÀ DI:
Informazione/Promozione
del
benessere sociale, della salute e di
stili di vita sani
Prevenzione
Cura/Assistenza
□
x
□
INTERVENTI PER L’INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE
□
(accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi,
funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali,
tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di
trasformazione delle Ipab in Asp)
PIANO DI ATTIVITA’ FRNA
L’intervento o l’insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza*
x
PROGRAMMA DI ATTIVITÀ ANZIANI-DISABILI
AZIONE DA SVILUPPARE:
L’azione è di nuova
No □
Sì x
attivazione?
Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, di cui al punto 2.3 del
Programma Infanzia e Adolescenza:
2. Presa in carico
4. Sistema di
1. Supporto della
3. Costituzione/integrazione di
multidisciplinare e
accoglienza in
domiciliarità X
un Fondo comune □
lavoro d’èquipe □
emergenza □
Altro
□
INTERVENTO/PROGETTO: Progetto integrato per il Sostegno alle Famiglie e la qualificazione e regolarizzazione
del lavoro di cura delle Assistenti familiari, nel quadro dello Sviluppo della Rete dei Servizi domiciliari ( con
riferimento alla DGR 1206/07)
OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D’INTEGRAZIONE CON
POLITICHE:
1.Soggetto capofila
Provincia di Parma (Assessorati Politiche Sociali e Formazione Lavoro)
dell’intervento
276
ALTRE
2. Ambito territoriale
Provinciale - Aziendale
di realizzazione (di
norma
distrettuale,specificar
e in caso diverso se
subdistrettuale o
provinciale)
3. Referente
dell’intervento:
nominativo e recapiti
4. Destinatari
Famiglie ( care giver) e Assistenti familiari
5. Eventuali
Azienda USL di Parma, altro partner del progetto per garantire la costante collaborazione
fra l’Area dei Servizi Sociali e Sanitari provinciali e distrettuali/comunali e i Centri Risorse
dei Centri per l’Impiego dell’Assessorato Formazione-Lavoro della Provincia
interventi/politiche
integrate collegate
6. Obiettivi e
Azioni/Ambiti di
lavoro previsti
7. Istituzioni/attori
sociali coinvolti
Obiettivi
Definire e garantire a livello provinciale,rispettando le specificità dei singoli distretti, requisiti
minimi comuni riguardo a :
- sostegno e accompagnamento alle Famiglie nella scelta della domiciliarità e nel ricorso
alle Assistenti Familiari (AF), favorendo l’integrazione delle stesse nella rete dei servizi
- ascolto/orientamento delle Famiglie e delle AF e l’incontro domanda-offerta;
- rinforzo e valorizzazione della funzione di incontro domanda offerta dei Centri Risorse dei
Centri per l’Impiego, in integrazione con la rete dei servizi sociali e sanitari
- emersione e regolarizzazione del lavoro di cura
- migliore integrazione per i lavoratori immigrati (con particolare riferimento alle AF)
- differenziazione e flessibilità di intervento da parte dei servizi domiciliari sociali e sanitari,
con attenzione anche al mondo delle assistenti non regolari
Azioni
- Punti di Ascolto e orientamento per Famiglie e Assistenti Familiari
- Incontro Domanda-Offerta Famiglia/AF
- Supporto alla famiglia per l’inserimento e/o la valorizzazione della risorsa AF, ove già
presente
- Emersione e regolarizzazione del lavoro di cura delle AF
- Attenzione a Care giver e a AF durante la valutazione e progettazione integrata per la
presa in carico e nel successivo monitoraggio dell’intervento
- Formazione delle Assistenti familiari
- Informazione e orientamento sui servizi per le famiglie e per le AF
Azienda USL, Comuni del distretto, Enti di formazione, Sindacati, Patronati, Terzo Settore,
etc.
8. Risorse umane
che si prevede di
impiegare
9. Risultati attesi in
relazione a indicatori
regionali/distrettuali
Definizione di requisiti minimi comuni a livello provinciale, nel rispetto delle esigenze dei
singoli distretti, rispetto all’azione del “prendersi cura di chi cura” , principale innovazione e
linea di sviluppo da perseguire per aggiornare la funzione del servizio di assistenza
domiciliare al mutato contesto demografico e sociale
(da esplicitare)
277
Prevision
e di
spesa
TOTALE
di cui
risorse
comunal
i
10. Piano
finanziario:
euro
Da
definire
no
di cui risorse di cui risorse di cui
regionali
regionali (altri FRN
A
(Fondo
fondi)
sociale
locale +
Fondo
straordinario
)
Richiesta di
finanziament
o provinciale
ai rispettivi
Assessorati
no
no
Regionali
(Politiche per
la Salute e
FormazioneLavoro)
278
di cui
Fondo
nazional
e NA
di cui
Fondo
sanitario
regional
e
di cui
risorse da
altri
soggetti specificar
e
no
no
no
Scarica

piano attuativo 2010