LA MERCEDES-BENZ 190 SL COMPIE CINQUANT'ANNI
(1955 - 2005)
In tempo per la stagione estiva del 1955, nella fabbrica di Sindelfingen, venne avviata la
produzione della roadster Mercedes-Benz 190 SL con motore a 4 cilindri.
Progettata come una sportiva ed elegante due posti per il turismo, l'automobile, internamente
indicata con la sigla W 121, acquistò rapidamente grande popolarità, anche e soprattutto fra il
pubblico femminile. Inizialmente era disponibile soltanto una versione roadster con capote
(prezzo nel 1955: DM 16.500); a questa si aggiunse una coupé con hardtop smontabile,
disponibile con o senza capote (prezzi nel settembre del 1955: DM 17.650 / DM 17.100). Nel
momento in cui la produzione venne interrotta, nel febbraio del 1963, erano state costruite
25.881 unità, e la maggior parte di queste erano state vendute negli USA. La 190 SL fu la
prima di una serie di «piccoli» roadsters proposti da Mercedes-Benz - una tradizione che
continua ancora oggi.
All'International Motor Sport Show di New York (6 - 14 febbraio, 1954), la nuova vettura
«super sportiva» 300 SL (W 198) era la stella nello stand Mercedes-Benz, ma non oscurava la
roadster 190 SL, presentata nella medesima occasione e considerata, anche in seguito, come
una sorella minore della «Ali di gabbiano». La 190 SL ebbe ugualmente un riscontro altamente
positivo, per cui si decise per la produzione in serie. Le 190 SL e 300 SL sono state progettate
su iniziativa dell'importatore Mercedes per l'America Maximilian ("Maxi") E. Hoffman, che
credeva nel successo di vendite per i due modelli nel mercato degli Stati Uniti - fatto che si
verificò effettivamente.
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La 190 SL fu sviluppata sulla base della piattaforma a tre volumi della serie W 120 e disegnata
come roadster fin dall'origine. A differenza della «Ali di gabbiano», non venne pensata per
essere una «sportiva purosangue», ma piuttosto una due posti di tono sportivo ed elegante,
per il turismo e per l'uso giornaliero.
La carrozzeria della 190 SL è stata progettata da Karl Wilfert e da Walter Häcker che
l'hanno modellata in modo molto simile a quella della 300 SL. L'automobile mostrata a New
York nel mese di febbraio del 1954 era un prototipo, non ancora maturo nello stile né
completamente testato dal punto di vista tecnico. La 190 SL è stata quindi modificata in
entrambi gli aspetti e la versione definitiva fu presentata da Mercedes-Benz al salone
dell'automobile di Ginevra nel mese di marzo del 1955. Differiva significativamente dal
prototipo: la presa d'aria stilizzata sul cofano motore era stata omessa; il bordo anteriore del
cofano, che prima comprendeva parte del profilo della mascherina, era stato arretrato; i
"sopraccigli" erano ora presenti anche sopra le ruote posteriori; i paraurti, gli indicatori di
direzione e il gruppo posteriore delle luci erano stati modificati. La serie di pre-produzione è
stata sviluppata nella fabbrica di Sindelfingen dal gennaio del 1955 e la produzione in serie
iniziò in maggio.
La stampa elogiò le caratteristiche di sicurezza attiva e maneggevolezza della 190 SL. Questi
erano assicurati, tra l'altro, dall'asse oscillante a giunto singolo con punto di infulcro basso,
adottato fin dal modello 220a. Le sospensioni anteriori, completate con telaio ausiliario
inferiore, provenivano dalla 180 con cui la 190 SL condivideva il pianale, seppur con passo
accorciato. Il motore a benzina da 1,9 litri era stato recentemente sviluppato. Il gruppo
motopropulsore a quattro cilindri era caratterizzato da un albero a camme in testa ed è
considerato l'archetipo di un’intera famiglia di motori. Nella 190 SL sviluppava 105 CV (77 kW)
a 5700 giri/min e permetteva un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 14,5 secondi. La velocità
massima della roadster era di 170 km/h - una velocità di tutto rispetto per le strade degli anni
50 e del 60. Il consumo, di 8,6 litri per 100 km, era ragionevolmente moderato ed il serbatoio
da 65 litri forniva all'automobile una buona autonomia.
Durante il periodo di produzione, le 190 SL sono state migliorate in numerosi particolari. Fra le
modifiche più cospicue vi erano i listelli cromati nei bordi superiori delle portiere (marzo del
1956) ed i più grandi gruppi ottici posteriori (giugno del 1956, presenti anche nei modelli 220a,
219 e 220 S). Nel mese di luglio del 1957, l'illuminazione posteriore della targa è stata
collocata sui rostri del paraurti per consentire il montaggio delle targhe più grandi, allora
introdotte. I rostri posteriori vennero quindi compresi nelle dotazioni di serie, mentre quelli
anteriori erano disponibili come optional - erano invece di serie fin dall'inizio sulle versioni per
gli Stati Uniti. Dall'ottobre del 1959, un nuovo hardtop con un più grande lunotto migliorò
notevolmente la visibilità posteriore. Nel mese di agosto del 1960, la serratura è stata
modificata e quella ad arco precedente è stata sostituita da una maniglia. Nel 1963, le ultime
190 SL hanno lasciato la catena di montaggio, portando il volume totale di produzione a
25.881 unità.
I primi opuscoli includevano le foto di una versione «sport» della 190 SL, con le portiere in
lega leggera e un piccolo di un parabrezza di Perspex. L'omissione della capote, dei paraurti,
dello scambiatore di calore e del materiale isolante riduceva il peso dell'automobile a circa
1.000 kg, quasi il dieci per cento in meno della roadster di serie. Dal punto di vista tecnico, la
190 SL alleggerita differiva molto poco dalla versione «normale»; le modifiche si riducevano al
«tuning» del motore, all'abbassamento della carrozzeria e al montaggio degli ammortizzatori
sportivi con modifica delle molle. Non ci sono annotazioni sul numero di unità prodotte;
comunque, poche versioni «sport» sono state vendute ai clienti. La «sport» ha ottenuto i
maggiori successi nel 1956, nel Grand Prix per le automobili sport di Macao, iscritta
dall'importatore del Daimler-Benz a Hong Kong: la roadster con guida a destra vinse la corsa
davanti ad una Ferrari Mondial e parecchie Jaguar ed Austin-Healey. Nello stesso anno, il
distributore generale Mercedes-Benz per il Marocco vinse la classe GT (fino a due litri) nel
Grand Prix di Casablanca.
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A causa dei regolamenti delle corse, tuttavia, l'idea delle 190 SL per uso sportivo non è stata
perseguita ulteriormente: l'automobile, modificata come descritto precedentemente, sarebbe
stata assegnata alla categoria «sport di produzione» in molte gare, e quindi non avrebbe avuto
molte possibilità di vittoria. Oltretutto, una decisione presa dalla FIA (Fédération Internationale
de l'Automobile) ha impedito che l'automobile venisse assegnata alla categoria «GT», più
consona alle qualità dell'auto, in quanto le «Gran Turismo» dovevano avere carrozzeria
completamente chiusa - una condizione la 190 SL convertibile non avrebbe potuto realizzare.
[DaimlerChrysler, trad. Virtual Car]
[Dipinto di Oscar Morosini; fotografie DaimlerChrysler]
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