Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105 Marchio ARGISOL Proprietario del benestare Bioisotherm srl. Largo Esterle 4 20052 MONZA ITALIA Tipologia generica e utilizzo del prodotto di costruzione Sistema di casseforme non portanti Argisol realizzato con casseforme in PSE Validità 28. Febbraio 2007 da a 15. Novembre 2010 Sede Legale Bioisotherm srl. Largo Esterle 4 20052 MONZA ITALIA Questo benestare contiene 21 pagine inclusi 9 allegati Pagina 2 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 I. FONDAMENTI LEGALI E CONDIZIONI GENERALI 1. Il presente BenestareTecnico Europeo viene rilasciato dal Deutsches Institut für Bautechnik nel rispetto delle seguenti normative: Direttiva del Consiglio nr. 89/106/CEE del 21 Dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione1, successivamente modificata dalla Direttiva del Consiglio nr. 93/68/CEE2 e dal Regolamento (CE) N° 1882/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio3; - Legge sull’immissione in commercio e libero commercio delle merci con prodotti da costruzione per la modifica della Direttiva del Consiglio nr. 89/106/CEE del 21 Dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione e altri atti legali della Comunità Europea (legge sui prodotti da costruzione) del 28 aprile 19984, modificata l’ultima volta dalla legge del 06.01.20045. - Norme procedurali comuni per la richiesta, la preparazione e il rilascio di Bestari Tecnici Europei in conformità con l'appendice alla Decisione della Commissione 94/23/CE6; - Linea Guida per il Benestare Tecnico Europeo di "Sistemi/kit di casseforme non portanti realizzate con materiali termoisolanti e talvolta calcestruzzo", ETAG 009. - 2. Il Deutsches Institut für Bautechnik è autorizzato a controllare che vengano rispettate le disposizioni stabilite dal presente Benestare Tecnico Europeo . Il controllo può avvenire presso lo stabilimento del costruttore. Tuttavia, la conformità dei prodotti con quanto stabilito dal Benestare Tecnico Europeo e la loro idoneità riguardo alla destinazione d'uso è responsabilità del titolare del suddetto Benestare Tecnico Europeo . 3. Il presente Benestare Tecnico Europeo non potrà essere trasferito a costruttori né ad agenti dei costruttori che non siano quelli riportati a pagina 1, né ad altri stabilimenti produttivi che non siano quelli indicati a pagina 1 del presente Benestare Tecnico Europeo . 4. Il presente Benestare Tecnico Europeo potrà essere ritirato dal Deutsches Institut für Bautechnik, in particolare a seguito di una comunicazione della Commissione secondo quanto stabilito dall'Articolo 5 para. 1 della Direttiva nr. 89/106/CEE. 5. Le eventuali riproduzioni del presente Benestare Tecnico Europeo , comprese le trasmissioni per via elettronica, dovranno sempre essere effettuate riportando l'intero testo del documento. Ciononostante, è consentito anche fare delle riproduzioni parziali con il consenso scritto del Deutsches Institut für Bautechnik. In questo caso, le eventuali riproduzioni parziali dovranno essere opportunamente contrassegnate come tali. I testi ed i disegni negli opuscoli pubblicitari non dovranno in nessun modo contraddire il Benestare Tecnico Europeo né citare in modo improprio il testo in esso contenuto. 6. Il Benestare Tecnico Europeo viene rilasciato dall’ente di certificazione nella sua lingua ufficiale. La presente versione corrisponde alla versione in circolazione nell‘EOTA. Le traduzioni in altre lingue devono essere opportunamente indicate come tali. 1 Giornale Ufficiale delle Comunità Europee N° L 40, 11.2.1989, p. 12 2 Giornale Ufficiale delle Comunità Europee N° L 220, 30.8.1993, p. 1 3 Giornale Ufficiale dell'Unione Europea N° L 284, 31.10.2003, p. 25 6 Giornale Ufficiale delle Comunità Europee N° L 17, 20.1.1994, p. 34 Pagina 3 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 II. CONDIZIONI SPECIFICHE DEL BENESTARE TECNICO EUROPEO 1. Descrizione del prodotto e della destinazione d'uso 1.1 Descrizione del prodotto Il sistema di casseforme "ARGISOL" è un programma per casseforme a perdere non portanti costituito da elementi di casseforme e parti accessorie (vedi Allegati 1 a 5 Anhang) che possono essere utilizzati come casseforme per muri di calcestruzzo armato e non armato colato in cantiere. Le parti accessorie sono costituite da spessori per muri curvilinei orizzontali, per elementi di chiusura dei solai, per lastre singole, per elementi di livellamento delle differenze di altezza e per terminali. 1.1.1 Elementi delle casseforme Questi elementi consistono in pareti di polistirolo espanso ad uno strato (EPS) prefabbricate con dei distanziatori in lamiera di acciaio. I distanziatori hanno uno spessore di 0,63 mm e collegano le pareti delle casseforme. La distanza tra le lamiere di acciaio in direzione longitudinale degli elementi è di 125 mm (vedi Allegato 1 Standardelemente). Le due estremità dei distanziatori sono inserite nel polistirolo espanso (EPS) delle pareti delle casseforme. Le superfici superiore ed inferiore delle pareti delle casseforme sono formate da nodi e relativi incavi. I giunti di testa sono del tipo ad incastro ("scanalatura e linguetta") in modo tale da formare un'unità compatta nel momento in cui vengono uniti. Le superfici esterne ed interne hanno solchi rastremati che seguono una direzione verticale. Sul lato interno queste nervature servono come mezzo meccanico di fissaggio delle pareti delle casseforme al calcestruzzo. Esse servono anche per l'attacco delle piastre terminali. La lunghezza degli elementi è di 1000 mm e la loro altezza è di 250 mm. Lo spessore della parete interna della cassaforma è, in tutti i casi, di 52 mm mentre lo spessore della parete esterna è di 65 mm. Lo spessore minimo della parte centrale del calcestruzzo è di 133 mm. Fanno parte del kit anche altri elementi speciali, come gli elementi ad angolo retto (vedi Allegato 2 Enckelemente), gli elementi ad angolo (Allegato 3 Winkelelement 45°), gli elementi a "T" (Allegato 4 T-Element), gli elementi con cerniere per i muri orizzontali curvilinei (Allegato 5 Wande) e gli elementi dell'architrave (Allegato 3 Sturzelement), che vengono realizzati nello stesso modo che descriviamo qui sopra. 1.1.2 Parti accessorie 1.1.2.1 Spessori per muri orizzontali curvilinei (Allegato 5 Wande) Sono alti quanto le pareti delle casseforme (250 mm) e vengono usati per riempire gli spazi vuoti tra le unioni verticali all'interno dei muri orizzontali curvilinei costruiti con gli elementi menzionati nell'Allegato 5. 1.1.2.2 Elementi di chiusura dei solai (Allegato 3 Decknabschlusselement) Vengono impiegati per la casseratura in verticale del cordolo dei solai e per evitare "ponti termici" in corrispondenza delle giunzioni fra pareti e solai nelle condizioni finali d'uso. Le superfici superiore ed inferiore sono provviste di nodi nello stesso modo delle pareti delle casseforme degli elementi normali. I giunti di testa sono del tipo ad incastro ("scanalatura e linguetta") e formano un'unita compatta nel momento in cui vengono uniti. Hanno uno spessore di 100 mm ed un'altezza di 200 mm. Sul lato interno degli elementi ci sono delle tasche e queste, quando viene gettato il calcestruzzo dei muri, vengono riempite con calcestruzzo realizzando così l’armatura. Dopo l'indurimento del calcestruzzo del muro, gli elementi di chiusura dei solai vengono fissati in modo tale da potere resistere alla pressione del calcestruzzo quando vengono posate le lastre dei solai. 1.1.2.3 Piastre singole, elementi per il livellamento dei dislivelli di altezza e terminali (Allegato 5 Endplatten). Le superfici superiore ed inferiore sono provviste di nodi nello stesso modo delle pareti delle casseforme degli elementi normali. La struttura della superficie interna e di quella esterna è la Pagina 4 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 stessa di quella delle pareti delle casseforme. I giunti di testa sono del tipo ad incastro ("scanalatura e linguetta") e formano un’unità compatta quando vengono uniti. Le piastre singole ed i pezzi per il livellamento vengono usati per riempire i vuoti che non è possibile riempire altrimenti con elementi di casseforme (ad es. chiusura dei solai). Le piastre singole hanno le stesse dimensioni delle pareti delle casseforme. Gli elementi per il livellamento dell'altezza hanno uno spessore ed un'altezza di 50 mm ed una lunghezza di 500 mm. I terminali hanno uno spessore di 50 mm ed una lunghezza di 133 mm. Sono inseriti negli spazi vuoti tra le pareti delle casseforme nelle aperture dei muri. 1.2 Destinazione d'uso Il kit viene utilizzato per la costruzione di muri al di sopra o al di sotto del livello del suolo, sia interni che esterni, portanti e non portanti, compresi quelli che sono soggetti alle normative antincendio. Quando si usa questo tipo di costruzione sottoterra, verrà predisposta un'impermeabilizzazione secondo quanto stabilito dalle disposizioni nazionali, a seconda che sia presente dell’acqua sotterranea che non esercita alcuna pressione oppure di acqua che l'esercita. L'impermeabilizzazione dovrà essere protetta da eventuali danni di tipo meccanico da uno strato protettivo a prova di urti. Le disposizioni contenune in questo Benestare Tecnico Europeo sono basate sul presupposto che il kit di casseforme abbia una vita utile di 50 anni, purché il suddetto kit venga utilizzato in condizioni appropriate e a patto che venga opportunamente eseguita la manutenzione richiesta. Le indicazioni fornite riguardo alla vita utile non devono essere interpretate come una garanzia data dal produttore, ma devono essere considerate come strumento utile per la scelta dei prodotti giusti secondo le aspettative economiche di vita utile dei lavori. 2 Caratteristiche dei prodotti e metodi di controllo 2.1 Caratteristiche dei prodotti 2.1.1 Elementi delle casseforme Gli elementi, sia quelli standard che quelli speciali, così come le parti accessorie corrispondono alle informazioni ed ai disegni dati negli Allegati 1 a 5. Il kit è composto dai seguenti elementi di casseforme, piastre e pezzi: − elementi di casseforme standard (Allegato 1 Standardelemente) − elementi di casseforme ad angolo retto (Allegato 2 Eckelemente) − elementi di casseforme angolari (Allegato 3 Winkelelement 45°) − elementi a T (Allegato 4 T-Element) − elementi con cerniere per muri orizzontali curvilinei (Allegato 5 Wande) − elementi per le architravi (Allegato 3 Sturzelement) Per le pareti delle casseforme viene utilizzato il polistirolo espanso EPS-EN 13163-T1-L1-W2S2-P4-DS(70,-)3-BS250-DS(N)5-TR100 realizzato in schiuma di polistirolo in conformità con la EN 13163. Le caratteristiche del materiale, le sue dimensioni e le tolleranze degli elementi delle casseforme non indicati negli Allegati 1 a 5 vengono fornite nella documentazione tecnica7 dell'ETA. 7 La documentazione tecnica dell'ETA è depositata presso il Deutsches Institut für Bautechnik (DiBt) e, se è ritenuta significativa per i compiti che devono assolvere gli enti di certificazione autorizzati coinvolti nella procedura di attestazione della conformità, essa verrà consegnata a tali enti. Pagina 5 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 2.1.2 Parti accessorie Gli spessori per i muri orizzontali curvilinei (Allegato 5 Keile), gli elementi di chiusura dei solai (Allegato 3 Deckenabschlusselement), le piastre singole, i terminali ed i pezzi per il livellamento delle differenze in altezza (Allegato 5 Hohenausgleichsstucke) sono realizzati nello stesso materiale EPS delle pareti delle casseforme. 2.2 Metodi di controllo 2.2.1 Generalità La valutazione dell'idoneità del sistema di casseforme per la destinazione d'uso prevista è stata eseguita nel rispetto dell'ETAG 009, Linea Guida per il Benestare Tecnico Europeo di “Kits/sistemi di casseforme a perdere non portanti realizzati con elementi di casseforme o blocchi di materiale termoisolante e talvolta calcestruzzo", edizione del giugno 2002. L'ETA viene rilasciato per il kit di casseforme "ARGISOL" sulla base delle informazioni concordate e depositate presso il Deutsches Institut für Bautechnik (DiBt), le quali identificano il kit di casseforme che è stato oggetto del controllo e della valutazione. Ogni modifica apportata al processo di produzione, al kit stesso o ai suoi componenti e che potrebbero rendere erronei i dati delle informazioni depositate dovranno essere comunicati al DiBt (Deutsches Institut für Bautechnik) prima che tali modifiche diventino effettive. Il DiBt deciderà poi se tali modifiche intaccano in qualche modo l'ETA o meno e, di conseguenza, la validità della marcatura CE ottenuta sulla base dell'ETA, e, se è così, se sono necessarie ulteriori valutazioni e/o modifiche dell'ETA. 2.2.2 Requisito nr. 1 - Resistenza e stabilità meccanica 2.2.2.1 Modello strutturale del blocco di calcestruzzo portante I muri in realizzati con le casseforme "ARGISOL" sono, in condizioni di utilizzo finale, muri di tipo a lastre secondo l'ETAG 009, paragrafo 2.2. 2.2.2.2 Efficacia del riempimento in calcestruzzo Attenendosi alle istruzioni fornite nel capitolo 4.2 e nella guida d'installazione del richiedente dell'ETA è possibile ottenere un riempimento efficace senza per questo fare scoppiare la cassaforma e senza creare vuoti né senza lasciare rinforzi scoperti nel corpo del calcestruzzo. Sono soddisfacentemente rispettati i requisiti secondo quanto stabilito nell'ETAG 009, capitolo 6.1.2. 2.2.2.3 Possibilità di introdurre un’armatura Le istruzioni fornite nella guida per l'installazione del richiedente dell'ETA sono ritenute appropriate per installare armature in acciaio per i muri secondo l'EN 1992-1-1 o secondo le disposizioni nazionali equivalenti. Vengono soddisfatti i requisiti secondo l'ETAG 009, capitolo 6.1.3. 2.2.3 Requisito nr. 2 Sicurezza in caso d'incendio 2.2.3.1 Comportamento e reazione al fuoco Euroclass D-s3-d0 secondo l'EN 13501-18 8 Non è ancora stato steso uno scenario di riferimento Europeo riguardante il comportamento delle facciate in caso di incendio. In alcuni Stati Membri, la classificazione dei sistemi di casseforme a perdere secondo la EN 13501-1:2002 potrebbe risultare insufficiente per il loro uso nelle facciate. Potrebbe rendersi necessaria, fino a quando non sarà stato completato il sistema di classificazione Europea, un'altra valutazione dei sistemi di casseforme a perdere secondo le disposizioni nazionali (ad esempio, sulla base di test eseguiti su larga scala) per adeguarsi alle disposizioni in vigore in tali Stati Membri. Pagina 6 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 2.2.3.2 Resistenza al fuoco Con il minimo spessore di un corpo continuo di calcestruzzo di 133 mm, la classe di resistenza al fuoco per muri in calcestruzzo aventi una resistenza come minimo di C16/20 è REI 90 secondo la Tabella 1 dell'Allegato C dell'ETAG 009. 2.2.4 Requisito nr. 3 Igiene, salute ed ambiente 2.2.4.1 Emissione di sostanze pericolose Secondo la dichiarazione del produttore, gli elementi di casseforme "ARGISOL", tenendo conto del database9 dell'EU non contengono sostanze pericolose10 2.2.4.2 Permeabilità al vapore acqueo Il valore tabulato del coefficiente di resistenza alla diffusione di vapore acqueo del polistirolo espanso (EPS) secondo l'EN 1252411 è µ = 60. I valori della resistenza alla diffusione del vapore acqueo del calcestruzzo secondo la sua densità e secondo il tipo sono presentati in una tabella nell'EN 12524. 2.2.5 Requisito nr. 4 Sicurezza d'uso 2.2.5.1 Forza di accoppiamento delle pareti delle casseforme con il corpo del calcestruzzo Il polistirolo espanso viene accoppiato al calcestruzzo per mezzo della dentatura meccanica delle nervature a coda di rondine che corrono in verticale su tutta la superficie interna delle lastre delle casseforme, con una distanza orizzontale di 2,4 cm (cioè, 41 nervature per metro di lunghezza). Poiché la larghezza minima delle nervature è di 10 mm, l'area effettiva per la trasmissione della forza tensile è di 0,01*1*41 m² = 0,41 m². Questo valore rappresenta più del 20 % dell'intera superficie delle lastre delle casseforme e porta a calcolare una forza di accoppiamento effettiva di 0,041 N/mm², la quale è sufficiente per soddisfare i requisiti dell'ETAG 004, capitolo 6.1.4.1.3. Sono soddisfacentemente rispettati i requisiti stabiliti dall'ETAG 009, capitolo 6.4.1.3. 2.2.5.2 Resistenza alla pressione del calcestruzzo fresco Per garantire una sufficiente resistenza alla pressione del calcestruzzo fresco, la resistenza a trazione per flessione delle pareti delle casseforme deve essere superiore a 280 kPa (vedi anche codice identificativo dell'EPS al punto 2.1.1) e la resistenza all’estrazione dei distanziatori deve essere superiore a 900 N. Sono soddisfacentemente soddisfatti i requisiti secondo l'ETAG 009, capitolo 6.4.2. 2.2.5.3 Sicurezza contro il rischio di lesioni alle persone a seguito di contatto superficiale Al momento della consegna in cantiere, gli elementi delle casseforme non presentano spigoli taglienti o pronunciati. Data la superficie morbida delle lastre delle casseforme, non sussiste per le persone il rischio di lesioni da abrasione o da taglio. 9 I commenti vengono riportati nel documento di Guida H: "Approccio armonico relativo al trattamento delle sostanze pericolose nel rispetto della Direttiva sui Prodotti da Costruzione", Bruxelles, 18 Febbraio 2000 10 A integrazione delle clausole specifiche riguardanti le sostanze pericolose contenute nella presente Omologazione tecnica europea, ci potrebbero essere altri requisiti applicabili ai prodotti che rientrano nel campo di applicazione della presente omologazione (ad esempio, attuazione della legislazione Europea e disposizioni giuridiche e amministrative nazionali). Per potere soddisfare le normative della Direttiva sui Prodotti da Costruzione dovranno eventualmente essere rispettati anche tali requisiti. 11 EN 12524:2000 Materiali e Prodotti Edili – Proprietà Termoisolanti – Valori di progetto in tabelle Pagina 7 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 Sono soddisfacentemente soddisfatti i requisiti secondo quanto disposto dall'ETAG 009, capitolo 6.4.3. 2.2.6 Requisito nr. 5 Protezione contro i rumori 2.2.6.1 Isolamento acustico ad aria Viene applicata la voce "No performance determined" (= Risultato non determinato) dell'ETAG 009, Tabella 3. 2.2.6.2 Assorbimento acustico Viene applicata la voce "No performance determined" (= Risultato non determinato) dell'ETAG 009, Tabella 3. 2.2.7 Requisito nr. 6 Risparmio energetico e isolamento termico 2.2.7.1 Resistenza al passaggio di calore Il valore nominale della resistenza al passaggio di calore R degli elementi delle casseforme in condizioni d'utilizzo (con riempimento di calcestruzzo ma senza intonaci ) viene calcolato in base all'EN ISO 694612 partendo dal valore nominale della conduttività termica delle pareti delle casseforme λDi = 0,031 W/(m•K) secondo la EN 13163, capitolo 4.2.1, e dalla resistenza al passaggio di calore del corpo del calcestruzzo RDC (questa può essere calcolata utilizzando i valori di conduttività termica in funzione della densità presentata nella tabella dell'EN 12524) e, tenuto conto dell’influenza dei distanziatori in acciaio, è pari a RD = 3,3 m2K/W. 2.2.7.2 Capacità di accumulo termico I valori della capacità di accumulo termico del calcestruzzo e del polistirolo espanso vengono espressi in una tabella dell'EN 12524. 2.2.8 Aspetti di durevolezza ed utilizzabilità 2.2.8.1 Resistenza agli agenti nocivi Agenti fisici Come si può capire dal codice di denominazione del materiale EPS utilizzato (vedi 2.1.1), le dimensioni delle pareti delle casseforme non differiscono per più di un 3% dopo la loro esposizione per 48 ore a 70° C (DS(70,-)3). Vengono soddisfacentemente soddisfatti i requisiti secondo quanto stabilito nell'ETAG 009, capitolo 6.7.1.1. Agenti chimici I distanziatori in acciaio servono soltanto per resistere alla pressione del calcestruzzo fresco. Dopo avere fatto indurire il calcestruzzo, l’adesività tra il calcestruzzo e le lastre delle casseforme viene creata dalle nervature a coda di rondine che corrono in verticale sull’intera superficie interna delle lastre delle casseforme (vedi 2.2.5.1). Di conseguenza, viene soddisfacentemente soddisfatto il requisito di "protezione contro la corrosione" Agenti biologici L'utilizzo pluridecennale dell’EPS come materiale termoisolante ha dimostrato che tale materiale fornisce una protezione idonea contro i funghi, i batteri, le alghe e gli insetti. Il materiale EPS non costituisce una fonte di elementi nutritivi e in generale non presenta spazi vuoti in cui possano insediarsi insetti nocivi. 12 EN ISO 6946:1996 Componenti edili - Resistenza al passaggio di calore e coefficiente di trasmissione del calore – Metodo di calcolo Pagina 8 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 Sono soddisfacentemente soddisfatti i requisiti stabiliti dall'ETAG 009, capitolo 6.7.1.3. 2.2.8.2 Resistenza ai danni derivati dal normale utilizzo Installazione di condotte Le istruzioni fornite nella guida per l'installazione del richiedente dell'ETA sono idonee per installare in cantiere passacavi a sviluppo orizzontale. Fissaggio di oggetti Non è possibile fissare oggetti sulle lastre delle casseforme. Gli elementi di fissaggio rilevanti per la resistenza meccanica devono essere inseriti nel corpo del calcestruzzo. 3 Valutazione ed attestato di conformità e marcatura CE 3.1 Sistema di attestazione della conformità In conformità con la decisione nr. 98/279/CE del 5 Dicembre 1997 successivamente integrata dalla decisione nr. 2001/596/CE della Commissione Europea13 si applica il sistema 2+ di attestazione della conformità. Tale sistema di attestazione della conformità è descritto nei paragrafi seguenti: Sistema 2+: Dichiarazione di conformità del prodotto da parte del produttore sulla base di quanto segue: (a) Doveri del produttore: (1) collaudo del prototipo iniziale del prodotto; (2) controllo di produzione in fabbrica; (3) controllo di campioni prelevati in fabbrica secondo quanto stabilito da un apposito programma di collaudi. (b) Compiti dell'ente autorizzato: (4) certificazione del controllo di produzione in fabbrica in base a: – l'ispezione iniziale della fabbrica e del controllo di produzione in fabbrica; – controllo continuo, valutazione ed approvazione del controllo di produzione in fabbrica. 3.2 Responsabilità 3.2.1 Compiti del produttore 3.2.1.1 Controllo di produzione in fabbrica Il produttore è tenuto ad effettuare internamente dei controlli di produzione continui. Tutti i dati, i requisiti e le disposizioni emesse dal produttore dovranno essere documentate in modo sistematico sotto forma di istruzioni per l’uso e procedure scritte. Questo sistema di controllo di produzione in fabbrica deve garantire la conformità del prodotto con il presente Benestare Tecnico Europeo. Il produttore potrà usare soltanto i materiali riportati nella documentazione tecnica del presente Benestare Tecnico Europeo. Il controllo di produzione in fabbrica dovrà essere in accordo al "piano di controllo" del 28 ottobre 2005 per il Benestare Tecnico Europeo ETA - 05/0170 rilasciato in data 16 Novembre 2005, il quale costituisce parte della documentazione tecnica del presente Benestare Tecnico 13 Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee L /127 of 24.04.1998 Pagina 9 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 Europeo. Il "piano di controllo" viene redatto nel contesto del sistema di controllo di produzione in fabbrica attuato dal produttore e depositato presso il Deutsches Institut für Bautechnik.14 I risultati del controllo di produzione in fabbrica verranno documentati e valutati in accordo con le disposizioni del "piano di controllo". 3.2.1.2 Altri compiti del produttore Il produttore dovrà, sulla base di un contratto, interpellare un ente autorizzato per l'espletamento dei compiti di cui al paragrafo 3.1 nel campo dei sistemi di casseforme a perdere non portanti in modo tale da intraprendere le azioni di cui al paragrafo 3.3. A tal fine, il produttore consegnerà all'ente autorizzato interpellato il "piano di controllo" menzionato ai paragrafi 3.2.1.1 e 3.2.2. Il produttore dovrà rilasciare una dichiarazione di conformità, in cui attesterà che il prodotto è conforme alle disposizioni del Benestare Tecnico Europeo ETA 05/0090, rilasciato in data 25 Novembre 2005. 3.2.2 Compiti dell'ente autorizzato L'ente autorizzato dovrà svolgere i seguenti compiti in accordo con quanto previsto dal piano di controllo del 28 ottobre 2005 valido per il Benestare Tecnico Europeo ETA-05/0170 rilasciato in data 16 novembre 2005: - l'ispezione iniziale della fabbrica e del controllo di produzione in fabbrica, - la continua sorveglianza, valutazione ed approvazione del controllo di produzione in fabbrica, - prova a campione di provini prelevati in fabbrica. L'ente autorizzato dovrà fissare i punti essenziali delle azioni summenzionate e documentare i risultati ottenuti e le conclusioni raggiunte in una relazione scritta. L'ente di certificazione autorizzato incaricato dal produttore dovrà rilasciare un certificato di conformità CE in cui si afferma che il controllo di produzione in fabbrica è conforme con quanto definito nel presente Benestare Tecnico Europeo. Nel momento in cui le disposizioni del Benestare Tecnico Europeo e del relativo "piano di controllo" non dovessero più essere rispettate, l'ente di certificazione sarà tenuto a ritirare il certificato di conformità e a darne tempestiva comunicazione al Deutsches Institut für Bautechnik. 3.3 Marcatura CE La marcatura CE dovrà essere apposta su uno ogni due elementi della cassaforma e/o sui documenti accompagnatori. Eventualmente, dopo le lettere "CE" si dovranno indicare il numero identificativo dell'ente di certificazione autorizzato e i seguenti dati aggiuntivi: - nome ed indirizzo del produttore (persona giuridica responsabile della produzione), - le ultime due cifre dell'anno in cui è stato apposto il marchio CE, - numero del certificato di conformità CE relativo al prodotto (solo per il comportamento in caso di incendio) - numero del certificato di conformità CE relativo ai controlli di produzione in fabbrica, - numero del Benestare Tecnico Europeo, - ETAG 009, ossia la linea guida valida per l’ETA, - Euroclass D-s3-d0 secondo la EN 13501-1, - la classe di resistenza al fuoco secondo la EN 13501-2 (ved. 2.2.3.2) - protezione contro il rumore "No performance determined" ( = "risultato non determinato") 14 Il "piano di controllo" è una parte confidenziale della documentazione dell’Omologazione tecnica europea e viene consegnato soltanto all'ente autorizzato coinvolti nella procedura di attestazione della conformità. Vedi sezione 3.2.2. Pagina 10 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 - il valore dichairato della resistenza al passaggio di calore della parete finita (con calcestruzzo ma senza intonaco) RD = 3,3 m2 K/W 4. Premesse sulla base delle quali l'idoneità del prodotto per la destinazione d'uso prevista è stata positivamente giudicata 4.1 Produzione Il Benestare Tecnico Europeo è stato rilasciato per il presente prodotto sulla base dei dati e delle informazioni concordate, poi depositate presso il Deutsches Institut für Bautechnik, e necessarie per l’identificazione del prodotto giudicato e valutato. Ogni modifica al prodotto o al processo produttivo suscettibile di rendere erronei i dati e le informazioni depositati dovrà essere prontamente comunicata al Deutsches Institut für Bautechnik prima che tali modifiche diventino effettive. Il Deutsches Institut für Bautechnik deciderà se tali modifiche hanno o meno degli effetti sul Benestare e, di conseguenza, sulla validità della marcatura CE risultante dal Benestare ed eventualmente stabilità se sarà necessario fornire una valutazione aggiuntiva o modificare il Benestare. 4.2 Utilizzo 4.2.1 Generalità Il produttore dovrà garantire che i requisiti stabiliti nelle sezioni 1, 2 e 4 vengano resi noti a coloro che sono incaricati della programmazione e della realizzazione. La guida per l'installazione viene depositata presso il Deutsches Institut für Bautechnik (DiBt) e dovrà essere disponibile in qualsiasi cantiere di costruzione. Se le istruzioni del produttore contengono disposizioni che differiscono da quelle menzionate nel presente documento, si applicheranno le disposizioni riportate nell'ETA. Dopo l'installazione degli elementi delle casseforme (vedi 4.2.2), verrà gettato e costipato il calcestruzzo mescolato in cantiere o già pronto. Nelle condizioni d'utilizzo finale verranno realizzati i muri di calcestruzzo di tipo a strati15 di calcestruzzo normale o armato secondo quanto stabilito nell'EN 1992-1-1 o secondo le relative norme nazionali. Per il dimensionamento della struttura portante si considererà uno spessore dei muri di 133 mm e un peso per ogni unità di superficie senza rinzaffo di 2,87 kN/m2 (con una densità del calcestruzzo supposta di 25 kN/m3). Nelle condizioni d'utilizzo finale le pareti delle casseforme di EPS costituiscono la parte principale dell'isolamento termico dei muri. Installazione degli elementi delle casseforme Gli elementi delle casseforme vengono uniti in cantiere in strati senza materiale adesivo. Per avere casseforme stabili di altezza equivalente all’altezza lorda dei piani, i giunti di testa di uno strato devono essere sfalsati di almeno un quarto della lunghezza dell'elemento rispetto ai giunti di testa dello strato precedente e di quello successivo (vedi Allegati 6 e 7). Per prima cosa due strati dell'intera pianta devono essere collegati secondo quanto stabilito nella guida per l'installazione del richiedente dell'ETA. Dopo, viene eseguito il livellamento del sottosuolo (fondamenta, piastra di base, elementi dei solai). Gli eventuali vuoti che ci fossero fra le pareti delle casseforme e le irregolarità del sottosuolo dovranno essere sigillate con una schiuma PU prima della gettata di calcestruzzo. 4.2.2 15 vedi ETAG 009, sezione 2.2 Pagina 11 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 Successivamente, secondo quanto stabilito nella guida per l'installazione del richiedente dell'ETA, i muri devono essere uniti tra di loro per tutta l'altezza lorda del piano, poi livellati e fissati ai puntelli di montaggio (vedi Allegato 8 Richtstreben). Questi puntelli devono essere disposti ad una distanza di 1,20 m - 1,50 m al massimo -, essere collegati sull'intera altezza del muro con gli elementi della cassaforma ed essere fissati al suolo in modo da escludere qualsiasi movimento in verticale rispetto alla parete della cassaforma (vedi Allegato 8 Richtstreben). Anche l’armatura necessaria come da calcolo statico dovrà essere incorporata seguendo le istruzioni contenute nella guida per l'installazione del richiedente dell’ETA. Gli angoli retti dei muri devono essere realizzati secondo quanto stabilito nell'Allegato 6 mentre le unioni dei muri secondo quanto stabilito nell'Allegato 7. 4.2.3 Gettata di calcestruzzo Per la produzione del calcestruzzo normale viene applicata l'EN 206-1:2001-07. Il calcestruzzo che si colloca nella gamma bassa di valori della classe di assettamento F3 o inferiore dovrà essere costipato mediante vibratura, mentre il calcestruzzo che si colloca nella gamma alta di valori della classe di assettamento F3 dovrà essere costipato smuovendolo. I granuli di inerte dovranno essere almeno di 8 mm e non dovranno superare i 16 mm. Il calcestruzzo dovrà presentare uno sviluppo delle resistenze da veloce a medio secondo quanto stabilito dall'EN 206-1:2001-07, Tabella 12. La posa del calcestruzzo dovrà essere effettuata esclusivamente da personale che è stato adeguatamente formato per la realizzazione dei lavori e l'utilizzo del sistema di casseforme. Il calcestruzzo deve essere gettato in strati di 1 m di altezza con una velocità massima di gettata in verticale di 3 m/h. Per i muri orizzontali curvilinei realizzati con elementi di casserforme secondo quanto stabilito nell'Allegato 5, la velocità di gettata verticale non dovrà essere maggiore di 1 m/h. Se non sono disponibili norme nazionali verranno seguite le seguenti istruzioni: I giunti di lavoro orizzontali devono essere disposti preferibilmente a livello del soffitto. Nel caso in cui non si potesse evitare di mettere i giunti di lavoro all’interno dell’altezza lorda dei piani, si dovrà prevedere un’armatura di collegamento verticale, che dovrà essere conforme ai seguenti requisiti: − non ci devono essere due barre di rinforzo adiacenti sullo stesso piano parallelo alla superficie del muro, − la distanza fra due barre di rinforzo nella direzione longitudinale del muro dovrà essere almeno di 10 cm e non dovrà superare i 50 cm, − la superficie totale in sezione dell’armatura di collegamento non dovrà essere inferiore a 1/2000 della superficie totale in sezione del blocco di calcestruzzo, − la lunghezza di ancoraggio delle barre di rinforzo su entrambi i lati dei giunti di lavoro dovrà essere almeno di 20 cm Prima che avvenga la gettata del calcestruzzo, dovrà essere rimossa la malta di cemento liquida e tolti tutti i residui di calcestruzzo sciolti e attaccati e i giunti di lavoro sufficientemente bagnati. Nel gettare il calcestruzzo assicurarsi che la superficie del calcestruzzo preesistente sia ancora leggermente umida, in modo tale da permettere una buona adesione tra il cemento del calcestruzzo nuovo e il calcestruzzo già esistente. Se non sono previsti giunti di lavoro la gettata del calcestruzzo in strati può essere interrotta soltanto finché non solidificherà completamente lo strato di calcestruzzo appena applicato, poiché solo così sarà ancora possibile ottenere un'adesione soddisfacente e uniforme tra i due strati di calcestruzzo. Quando vengono utilizzati vibratori interni, bisognerà fare attenzione a che il cilindro vibrante penetri nello strato di calcestruzzo inferiore già costipato. Pagina 12 del Benestare Tecnico Europeo ETA-07/0105, rilasciato in data 28 febbraio 2007 Il calcestruzzo potrà cadere liberamente soltanto fino ad un'altezza di 2 m, oltre la quale il calcestruzzo dovrà essere gettato mediante tubi di gettata o tubi per betonaggio di un diametro massimo di 100 mm che dovranno essere portati direttamente al punto di gettata. Vanno evitati i coni di gettata scegliendo distanze ridotte tra i punti di riempimento. La progettazione dell’armatura dovrà prevedere spazio sufficiente i tubi di betonaggio e i tubi di gettata. Dopo avere gettato il calcestruzzo, i muri non devono discostarsi dalla linea "a piombo" per più di 5 mm per ogni metro di altezza del muro. Il soffitto potrà essere posato sui muri realizzati con casseforme in pietra soltanto dopo che il blocco di calcestruzzo avrà raggiunto una sufficiente resistenza. 4.2.4 Linee e condotte nel muro Le condotte che scorrono orizzontalmente dovranno essere posate secondo la guida per l'installazione del richiedente dell’ETA e dovranno essere prese in considerazione quando si realizza il calcolo del muro. Vanno evitate le linee orizzontali situate all'interno del corpo del muro. Se è proprio necessario prevederne, queste devono essere tenute in considerazione quando si realizza il calcolo del muro. Anche le linee verticali nel corpo del calcestruzzo verranno tenute in considerazione se il loro diametro supera 1/6 dello spessore del corpo del calcestruzzo e se la distanza delle linee è minore di 2 m. 4.2.5 Ulteriori lavori e finiture I muri del tipo "ARGISOL" dovranno essere protetti per mezzo di finiture. Le finiture non fanno parte del kit di casseforme e, di conseguenza, non vengono considerate in questa ETA. Per le superfici esterne vengono consigliati sistemi di intonacatura che soddisfano i requisiti specificati nella ETAG 00416. La realizzazione dei lavori di intonacatura dovrà avvenire secondo quanto stabilito dalle norme nazionali applicabili. 4.2.6 Fissaggio di oggetti Alle pareti delle casseforme non si possono fissare oggetti. l fissaggio di quegli oggetti che sono significativi dal punto di vista della resistenza meccanica dovrà avvenire nel calcestruzzo stesso. L'influenza dei fissaggi sulla riduzione della resistenza al passaggio di calore dovrà essere tenuta in considerazione in conformità con quanto stabilito dall'EN ISO 6946. 5 Indicazioni per il produttore 5.1 Imballo, trasporto ed immagazzinamento Gli elementi delle casseforme dovranno essere opportunamente protetti da eventuali danni, dalla sporcizia e dalla forte umidità durante il trasporto e l'immagazzinamento. Se necessario, gli elementi dovranno essere coperti. 5.2 Uso, manutenzione e riparazione Si raccomanda di eseguire controlli periodici regolari dell’intonacatura per assicurare che vengano rilevati e poi riparati con estrema sollecitudine gli eventuali danni. Relativamente alle raccomandazioni per l'uso, la manutenzione e la riparazione si applica la sezione 7.5 dell'ETAG 009. Dipl.-ing. E. Jasch Presidente del Deutsches Institut für Bautechnik Berlino, 28 febbraio 2007 16 Linee guida EOTA per i Sistemi Composti di Isolamento Termico con rinzaffo. approvato: