Salute ed ambiente, dall’identità alla contrapposizione Napoli 30 settembre 2007 michelangiolo bolognini 1 CHIARIRE LE PAROLE Il concetto di salute Definizioni tecniche: • “Condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale che non consiste soltanto in una assenza di malattia o di infermità. Condizione di equilibrio armonioso tra l’uomo e l’ambiente circostante” (Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – 1948). • “La salute è semplicemente una parola del linguaggio quotidiano che designa l’intensità con cui gli individui riescono a tenere testa ai loro stati interni ed alle condizioni ambientali ….”sano” è un aggettivo che qualifica azioni etiche e politiche. Almeno in parte la salute di un popolo dipende dal modo in cui le azioni politiche condizionano l’ambiente e creano quelle circostanze che favoriscono in tutti, e specialmente nei più deboli, la fiducia in se stessi, l’autonomia e la dignità” (I. Illich, Nemesi Medica, 1976). • “La definizione (di salute) dell’OMS è diventata, nel frattempo, altrettanto incongrua ed inopportuna quanto un’utopia rivoluzionaria. Non può più assolutamente trattarsi di questo, quando i soli dati e cifre stabiliscono che l’ambiente morboso è ovunque” (Osservazioni sull’agricoltura geneticamente modificata, e sulla degradazione della specie, 1999, Editions de l’Encyclopedie des Nuissances) michelangiolo bolognini 2 CHIARIRE LE PAROLE Il concetto di salute ( e di ambiente ) Definizioni giuridiche: art 32 Costituzione italiana (1948)* : "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...." • art. 152 Trattato di Amsterdam (1997, ratificato con legge 16/6/1998 n. 209). "Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività della Comunità è garantito un livello elevato di protezione della salute umana. L'azione della Comunità, che completa le politiche nazionali, si indirizza al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all'eliminazione delle fonti di pericolo per la salute umana". • Art 174 Trattato di Amsterdam: "La politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della correzione, una via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché sul principio "chi inquina paga". • Art. 95 della cosiddetta Costituzione Europea (2004). "Ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana". michelangiolo bolognini 3 SALUTE E MALATTIA: LA STORIA NATURALE michelangiolo bolognini 4 COSA SI PUO’ FARE ? La “vera e la “falsa “ prevenzione • La vera prevenzione (primaria) serve ad eliminare le cause della malattia (con le leggi, con il loro rispetto, con l’educazione). • La falsa prevenzione (secondaria) serve, il più delle volte, a “mantenere la famiglia” di varie figure professionali, non elimina le cause, né si pone questo problema. Economico Importanza del contesto Politico Culturale • Diffidare di storicismi e progressismi faciloni michelangiolo bolognini 5 UN PO’ DI STORIA IN DUE AREE DEL MONDO • Anni 60-70 – il contesto: massimo sviluppo del modello occidentale e, dopo, crisi economica politica, finanziaria ed ideologica – “I limiti dello sviluppo”. • Negli Stati Uniti d’America – – – – • In Italia – – – – • La nascita del problema ambientale ( R. Carson, B. Commoner ) E delle Agenzie Federali (EPA, OSHA), Amministrazione democratica. La “guerra al cancro” del presidente Nixon ( da sconfiggere entro il 2000) i finanziamenti pubblici alla ricerca N.I.H. La breve parentesi dell’amministrazione Carter, 1978 l’OSHA propone la strategia del “MAC zero”. Contestazione studentesca e crescita movimento operaio La scoperta collettiva del rapporto tra nocività in fabbrica e nell’ambiente, la fabbrica che fa ammalare ed uccide, il “MAC zero”. Laura Conti, Lega per l’ ambiente; Giulio Maccacaro, Medicina democratica. La preparazione della riforma sanitaria, l’aumento della spesa sanitaria, salute ed ambiente insieme nella Legge istitutiva del SSN ( L. 833/78 ) La massima differenza ideologica – culturale: – – La nocività, il cancro, come dato esterno (in USA) da combattere con le armi della “medicina” terapeutica. La nocività (i cancerogeni), come dato interno (in Italia) che dipende da come e dove si vive e si lavora, da combattere con più armi e molte conoscenze. michelangiolo bolognini 6 “Il cerchio da chiudere” Barry Commoner la natura, l’uomo e la tecnologia (1971) Ovunque, nel mondo, è evidente il fallimento di partenza del tentativo di usare la competenza, la ricchezza, il potere a disposizione dell’uomo per raggiungere il massimo di beneficio per gli esseri umani. La crisi ambientale è un esempio macroscopico di questo fallimento: l’essere arrivati alla crisi è dovuto al fatto che i mezzi da noi usati per ricavare ricchezza dall’ecosfera sono distruttivi dell’ecosfera stessa. Il sistema attuale di produzione è autodistruttivo; l’andamento attuale della società umana sembra avere come fine il suicidio. michelangiolo bolognini 7 UN PO’ DI STORIA IN DUE AREE DEL MONDO • • Anni 80 – il contesto: la riscossa vittoriosa dell’occidente, la crisi del Secondo mondo, neocolonizzazione tramite anche Agenzie e trattati internazionali ( Banca Mondiale, FMI, Uruguay round ) Reagan e la Thatcher – Hayek & Friedman ( la grande ripresa del Primo mondo sotto l’egida della rendita monetaria, liquidazione del modello keynesiano, prime indicazioni strategiche in campo “ambientale”) La riscossa di Dio; • Negli Stati Uniti d’America • – L’amministrazione Reagan: l’OSHA viene tagliata del 25% – La strategia della “valutazione a costo pieno, il superamento del “comando controllo” con autoregolamentazioni e/o strumenti economici” – La preparazione dello “sviluppo sostenibile”. • In Italia – La riduzione della spesa sanitaria. – La “normalizzazione” burocratica e gestionale della riforma sanitaria. – L’ambiente “a se stante” – il ministero dell’ecologia, poi ministero dell’ambiente, fondi pubblici per le associazioni fiancheggiatrici. – Il referendum sul nucleare – gli orfani del nucleare: l’ENEA – DISP. michelangiolo bolognini 8 CAMBIARE ROTTA Una prospettiva globale del mondo economico industriale sullo sviluppo sostenibile Stephan Schmidheiny Con il Business Council for Sustainable Development Società editrice il Mulino michelangiolo bolognini 9 Business Council for Sustainable Development 1992 Massachusetts Institute of Tecnology • - Comando e controllo. Sono in genere regolamentazioni governative, che includono standard per le tecnologie e i prodotti, effluenti ed emissioni e così via. • - Autoregolamentazione. Sono iniziative do società o settori industriali per autoregolarsi attraverso standard, monitoraggi, obiettivi di riduzione dell’inquinamento e simili. • - Strumenti economici. Sono sforzi per modificare i prezzi di mercato delle risorse, dei beni e dei servizi per mezzo di azioni governative che riguardano i costi di produzione e/o di consumo. • Ed anche: le valutazioni a costo pieno, il principio “chi inquina paga”… michelangiolo bolognini 10 UN PO’ DI STORIA IN DUE AREE DEL MONDO • Anni 90 – il contesto: dopo qualche incertezza il trionfo del modello anglo americano, il cosiddetto smantellamento dello stato a favore dei gruppi neomonopolisti transnazionali, delle Agenzie internazionali, ma anche delle reti e strutture nongovernative. - Il crollo e la normalizzazione del Secondo mondo - la retorica della “modernizzazione” ( ripresa, dopo 20 anni, dai generali golpisti brasiliani) • Negli Stati Uniti d’America – La crisi del modello ambientalista puro, la nascita del NIEHS. – La piena commercializzazione dell’ambiente, i diritti dell’inquinamento – il modello del Trattato di Kyoto. – Le foglie di fico: Il modello Bruntdland dello “Sviluppo sostenibile”, il Principio di precauzione. • In Italia – Il referendum del ’92, la nascita dell’ANPA e delle Agenzie Regionali – Il sistema delle Agenzie nella strategia del superamento del “Comando Controllo” Esempio: la normativa sulla prevenzione e riduzione integrale dell’inquinamento – Il depotenziamento delle strutture sanitarie di prevenzione. – Il blocco e smantellamento della Commissione Tossicologica Nazionale. – L’ambiente contro la sanità, le Valutazioni “d’impatto”, diventate “ambientali” – Le foglie di fico: Il reato ambientale, la “trasparenza” dei dati. michelangiolo bolognini 11 Business Council for Sustainable Development 1992 Massachusetts Institute of Tecnology • - Comando e controllo. Sono in genere regolamentazioni governative, che includono standard per le tecnologie e i prodotti, effluenti ed emissioni e così via. • - Autoregolamentazione. Sono iniziative do società o settori industriali per autoregolarsi attraverso standard, monitoraggi, obiettivi di riduzione dell’inquinamento e simili. • - Strumenti economici. Sono sforzi per modificare i prezzi di mercato delle risorse, dei beni e dei servizi per mezzo di azioni governative che riguardano i costi di produzione e/o di consumo. • Ed anche: le valutazioni a costo pieno, il principio “chi inquina paga”… michelangiolo bolognini 12 Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n° 372 • Art. 9 – comma 3 . Le agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente e, ove non istituite, gli organismi di controllo individuati dall’autorità competente, effettuano nell’ambito delle disponibilità finanziarie del proprio bilancio, ispezioni periodiche sugli impianti autorizzati ai sensi del presente decreto…. • Con la nuova normativa (Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 ) pagano i responsabili degli impianti michelangiolo bolognini 13 L’alba del nuovo millennio • Il contesto: La crisi dell’egemonia USA ( P.Kennedy, G.Arrighi) e “il colpo di coda” militare della “guerre infinite” • sviluppi industriali e crisi finanziarie, “robuste” economie di carta ed alcuni “problemi” con le risorse • La completa e realizzata egemonia dell’ecocapitalismo: gli allievi superano il loro maestro (che non conoscono nemmeno) dimostrandosi più realisti del re • La demistificazione culturale (ma non solo) del concetto di sviluppo sostenibile • La critica alle nuove istituzioni: soprattutto l’Organizzazione Mondiale del Commercio, FMI, Banca Mondiale, FAO (ma non ancora l’OMS). • I movimento globali e i comitati locali – consapevolezze e saldature. • La riscoperta della dimensione sanitaria (anche come prevenzione primaria: Devra Davies, Samuel Epstein http://www.preventcancer.com/about/epstein.htm ) • spazi per il “mercato” (sul principio “chi inquina paghi”) michelangiolo bolognini 14 Più realisti del re “L'autoregolamentazione può dimostrarsi alla società in generale più conveniente sia delle regolamentazioni comando e controllo, sia degli strumenti economici. L'industria spesso detiene le informazioni sulle tecnologie e sulle emissioni che il governo deve regolare in modo efficace. Allora l'autoregolamentazione evita, in una certa misura, le spese del governo nella raccolta delle informazioni, nella loro trasformazione in regolamentazioni e poi nel monitoraggio degli effetti. Ovviamente ci sarebbe sempre una raccolta di informazioni e un monitoraggio da parte dei governi, anche in un sistema di estesa autoregolamentazione, ma essa dovrebbe essere meno antagonista e meno estesa, perciò più economica. Comando e controllo è particolarmente utile quando si è in presenza di una seria minaccia alla salute o alla sicurezza o quando l’inquinamento diviene particolarmente pericoloso o quando raggiunga livelli preoccupanti localmente.” Business Council for Sustainable Development 1992 Massachusetts Insitute of Tecnology michelangiolo bolognini 15 Antony Giddens “LA TERZA VIA” prefazione di Romano Prodi ….”Brundtland ha fornito una definizione ingannevole semplice dello sviluppo sostenibile, in quanto capacità della generazione attuale di “garantire (uno sviluppo) che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai propri bisogni. Dal momento che non sappiamo quali saranno i bisogni delle generazioni future, o come il cambiamento tecnologico influenzerà l’utilizzazione delle risorse, il concetto di sviluppo Sostenibile non consente una definizione precisa; non sorprende che si siano contate più di quaranta definizioni diverse. Lo sviluppo sostenibile è quindi più un concetto guida che una formula precisa. Tuttavia ha trovato convalida nell’Agenda 21, un programma promosso dalle Nazioni Unite con l’intento di fornire un seguito dettagliato agli sforzi di Brundtland. Diversi paesi si sono impegnati ad integrarlo nel proprio pensiero economico. E’ stupefacente che nel 1988 il governo conservatore del Regno Unito affermasse che la politica economica britannica rispettava i principi dello sviluppo sostenibile, il che dimostra quanto sia malleabile tale concetto”…. michelangiolo bolognini 16 La denuncia di Tomatis - Alla fine del 2002 Lorenzo Tomatis, il maggior oncologo italiano, per 11 anni direttore dello IARC e recentemente scomparso, pubblica una denuncia sulla deriva della IARC a favore degli interessi delle imprese, su una quotata rivista scientifica internazionale (Int J Occup Environ Health 2002;8) - La stessa denuncia viene ribadita, nello stesso numero, da James Huff, già responsabile delle monografie IARC ed attualmente funzionario di strutture sanitarie pubbliche USA - Assordante ed incredibile silenzio dei media michelangiolo bolognini 17 Quali Priorità? Clima o cancro? michelangiolo bolognini 18 Quali Priorità? Traffico o inceneritori? michelangiolo bolognini 19 ECOLOCRATI ( e PATOLOCRATI ) • Coloro che non vogliono sopprimere le nocività ma semplicemente gestirle, traendone potere IL METODO: • Parassitare la conoscenza per fini ed interessi privati UNA REGOLA • “ non giudicare gli uomini in base alle loro opinioni ma in base a ciò che le loro opinioni fanno di essi ” ( Indirizzo a tutti coloro che non vogliono gestire le nocività ma sopprimerle, 1990 Encyclopedie des Nuissances) michelangiolo bolognini 20 LE DIMENSIONI DI UN PROBLEMA: IL CANCRO • • • • • • • I tumori maligni (accrescimento disordinato di cellule con tendenza ad invadere e colonizzare) sono un insieme di molte decine di diverse malattie - si classificano sugli organi che colpiscono per primo. In 20 anni sono aumentati del 25% nei maschi, del 20% nelle femmine Negli ultimi 30 anni il tasso di crescita, nei bambini è stato dell’1.2% annuo La probabilità di contrarre un cancro nel corso della vita è del 47%; E di morirne è del 28%; I linfomi non-Hodkin crescono del 4% l’anno in tutto il mondo industrializzato Si può correttamente parlare di “Epidemia di Cancro” Un problema male affrontato (puntare tutto sulla ricerca finalizzata alla cura) • Le cause (fattori di rischio) dei tumori maligni sono quasi del tutto conosciute, soprattutto le cause "ambientali" - gli aspetti genetici (predisposizioni individuali) sono ancora, e lo saranno per molto, invece abbastanza oscuri. michelangiolo bolognini 21 Sopravvivenza relativa (%) a 5 anni per periodo di diagnosi nelle province di Firenze e Prato: Follow-up Tumore del polmone michelangiolo bolognini 22 I gruppi dello I.A.R.C. • Gruppo 1 - Sostanze cancerogene (è stata stabilita una relazione causale tra esposizione nell'uomo e tumore). • Gruppo 2 A - Sostanze a probabile azione cancerogena nell'uomo (è stata osservata un'associazione positiva tra esposizione e tumori, per la quale è credibile l'associazione causale e nel contempo non possono essere esclusi, con ragionevole sicurezza, effetti del caso, di preselezione o altri elementi di incertezza; a una tale situazione si associano dati sufficienti di cancerogeni cita per gli animali da esperimento). • Gruppo 2 B Sostanze a possibile azione cancerogena nell'uomo (esistono prove sufficienti di cancerogenicità negli animali non accompagnate da dati adequati di induzione di tumori nell'uomo considerato esposto). • Gruppo 3 Sostanze non classificabili per la loro cancerogenicità per l'uomo. • Gruppo 4 Sostanze probabilmente non cancerogene per l'uomo. michelangiolo bolognini 23 COME GESTIRE I CANCEROGENI ? • Il MAC Zero (problema culturale, etico, politico, economico). • La possibilità di sostituire (l’OSHA nel 1978; rientra nel principio cautelativo) necessita di valutazione di impatto strategico (VIS), da noi diventata VAS. • La fissazione di limiti sulla sostanza (con margini o fattori di sicurezza) il metodo dell’E.P.A. (il N.O.A.E.L.) - anch’esso può rientrare nel principio cautelativo. • Il “criterio dei minimis” sugli effetti nella popolazione fa parte del “risk assessment” (valutazione del rischio) che sfocia nel “risk management” (gestione del rischio), anche in Italia (il DM 471/99 sulle bonifiche) ma “all’italiana” – non può rientrare nel principio cautelativo, però abbastanza “stringente” (nell’originale USA). • I limiti tabellari (sempre indietro rispetto alle conoscenze scientifiche) : di fatto la normativa italiana “reale” – completamente opposta al principio cautelativo. • Ignorare il problema : la VIA, le autorizzazioni, i controlli “eventuali” come problema “ambientale” e non sanitario (la strategia in campo). michelangiolo bolognini 24 Quali strategie contro il cancro ? - la guerra contro il cancro: • Nixon J974, nascita della "big science" biomedica ultimamente sfociata nel "big business!', il cancro sconfitto entro il 1990 (termine poi spostato al 2000); puntare tutto sui miglioramenti diagnostici e terapeutici rendere l'uomo più adattabile ad un ambiente nocivo e/o degradato. - la prevenzione primaria: • • • l'eliminazione e relativa sostituzione dei fattori di rischio dagli ambienti di vita e di lavoro. La valutazione tecnica preventiva dei prodotti o delle tecnologie. Principi cautelativi e di pericolo. - la digressione fuorviante dell'ambientalismo: • • • da Stoccolma ( 1972) a Rio ( 1991 ) il principio di precauzione (Brundtland) con la valutazioni deboli e manipolabili dei prodotti e delle tecnologie. Dall’ambiente al clima (i gas tossici sono la CO2 e gli altri gas-serra) michelangiolo bolognini 25 La schizofrenia normativa nel campo della nocività Il criterio del pericolo (presente nella normativa da oltre un secolo) diventato adesso principio di cautela o Principio di precauzione. Il paradosso: applicabile più a rischi poco controllabili ed incerti piuttosto che a rischi certi (ma sempre poco controllabili) es. - La proibizione di vendita di alimenti teoricamente contaminati (da prioni) rispetto all’accettazione, come normalità, dell’aumento di contaminazione da inquinanti persistenti (diossine, PCB) o da sostanze cancerogene, cessando magari anche di eseguire i controlli faticosamente iniziati. - Il criterio “de minimis”: accettabile 1 caso di tumore mortale ogni milione (o centomila o diecimila) persone – importato in Italia con un regolamento per le bonifiche (D.M. 471/99 ribadito dal D.lvo 152/06)). - Nelle valutazioni ( di impatto ambientale, nelle bonifiche) è sempre possibile trovare il metodo per fare tornare i dati. - In Italia, teoricamente, anche un solo caso su un milione è tutelato, in pratica non si valuta e non si tutela un bel nulla. michelangiolo bolognini 26 Il Principio di precauzione Definizione dell’O.M.S. • Una politica di gestione del rischio che viene applicata in circostanze caratterizzate da un alto grado di incertezza scientifica e riflette la necessità di intervenire di fronte ad un rischio potenzialmente serio in attesa dei risultati della ricerca scientifica. Norme Europee • Una politica della Comunità ovvero le azioni concrete in materia ambientale (e sanitaria) è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente (ed alla salute), nonché sul principio “chi inquina paga”. La reale applicazione (non solo italiana) • Non si può vietare la commercializzazione di un prodotto o l’utilizzo di una tecnologia a meno che, nonostante la disinformazione, anche scientifica, non diventi palesemente insostenibile la sua assenza di nocività michelangiolo bolognini 27 La normativa sulle industrie insalubri (R.D. 3/2/1901 n° 45, RD 27/7/1934 n° 1265) • (Art. 216 R.D. 1262/34, in teoria ancora in vigore) “Le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in alcun modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi: la prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni, la seconda quelle che esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato, una industria o manifattura la quale sia inserita nella prima classe, può essere, permessa nell’abitato, quante volte l’industriale che esercita provi che, per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato. Chiunque intende attivare una fabbrica o manifattura, compresa nel sopra indicato elenco, deve quindici giorni prima darne avviso per iscritto al podestà (il sindaco, precedentemente 1901, alla giunta comunale), il quale, quando lo ritenga necessario, nell’interesse della salute pubblica, può vietare l’attivazione o subordinarla a determinate cautele”. michelangiolo bolognini 28 Art. 216 R.D. 1265/34 (in teoria, ancora in vigore) Modello cautelativo sulla base del livello di conoscenza di allora sui modelli diffusionali degli inquinanti. • Allontanare dalle abitazioni le attività nocive • Modello generale ed inclusivo di nocività (conosciute e non) • Onere della prova di innocuità al produttore • Dimostrazione del solo pericolo (rischio) e non del danno accertato • Prescrittiva e poco garantista per il produttore, nessuna concreta possibilità di ricorso, (precedentemente, 1901, al prefetto, sentito il consiglio provinciale di sanità), comando - controllo al massimo livello • Controllo sanitario (Ufficiale sanitario, funzioni di vigilanza sanitaria; sindaco come Autorità sanitaria locale). Paradigmi: • La salute come interesse primario della collettività (la malattia come costo sociale che è troppo alto per prendere la cosa alla leggera. • Consapevolezza degli scarsi mezzi di intervento terapeutico (problema di tutta la collettività, non delegabile ai soli medici). michelangiolo bolognini 29 Criteri della Regione Toscana di localizzazione di nuovi impianti di trattamento termico ed impianti dedicati di combustione CDR (Punto 6 Del. Cons. Reg. 21/12/99 n° 385) che prevede la distanza di 200 metri dai centri abitati, elevabili a 500 metri nel caso di impianti per rifiuti pericolosi Modello non cautelativo, senza considerazione dei livelli di conoscenza scientifici in materia di diffusione degli inquinanti (sempre maggiori di 500 metri dal camino) unica considerazione i cattivi odori dal punto di scarico • Criteri aberranti e basati su teorie di 400 anni fa (i miasmi). • La normativa di tutela "ambientale": limiti tabellari (una sostanza alla volta, senza tener conto degli effetti cumulativi e di bioaccumulo); permesso di; inquinare anche per cancerogeni riconosciuti (Cadmio, IPA, diossina, Cromo esavalente). • Diritti reali al solo produttore: basta che si impegni; può "sperimentare" (ed inquinare), se supera può adeguarsi; la produzione come pubblica utilità (riforme "Bassanini") • Onere della prova alla pubblica amministrazione, responsabile anche patrimonialmente; dissuasione ad agire contro "i potenti". • Diritti ad inquinare contrattabili (accordi di programma, accordi di area) e commerciabili (modello U.S.A.); nessuna garanzia finanziaria (fideiussioni, assicurazione) che copra danni o costi sanitari. • Nessuna considerazione sui limiti tecnici, scientifici ed economici del sistema dei controlli; michelangiolo bolognini 30 Legge 24 novembre 2000, n° 340 Art. 14-quater – Il dissenso di uno o più rappresentanti delle amministrazioni, regolarmente convocate alla conferenza di servizi, a pena di inammissibilità, deve essere manifestato nella conferenza di servizi, deve essere congruamente motivato, non può riferirsi a questioni connesse che non costituiscano oggetto della conferenza medesima e deve recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’assenso. michelangiolo bolognini 31 L’ ambiente contro la salute Un esempio recente: • Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 "Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento“ • Art. 8. Migliori tecniche disponibili e norme di qualità ambientale: “ Se, a seguito di una valutazione dell'autorità competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualità ambientale.” • norma di qualità ambientale:” la serie di requisiti, inclusi gli obiettivi di qualità, che sussistono in un dato momento in un determinato ambiente o in una specifica parte di esso, come stabilito nella normativa vigente in materia ambientale;” michelangiolo bolognini 32 L’ ambiente contro la salute • Decreto Legislativo 3 agosto 2007, n. 152 "Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente “ • Art. 2.Definizioni … valore obiettivo: concentrazione nell'aria ambiente stabilita al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente, il cui raggiungimento, entro un dato termine, deve essere perseguito mediante tutte le misure a tale fine necessarie che non comportano costi sproporzionati; • Però, nella premessa:…”Considerato che i valori obiettivo di cui al presente decreto non sono da considerarsi norme di qualità ambientale quali quelle definite all'articolo 2, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, le quali, conformemente all'articolo 8, comma 1, di tale decreto, richiedono condizioni più rigorose di quelle ottenibili con l'applicazione delle migliori tecniche disponibili;” michelangiolo bolognini 33 L’ ambiente contro la salute • Decreto Legislativo 3 agosto 2007, n. 152 "Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente “ • In pratica il decreto serve solo a mettere nuove centraline di rilevazione e a fornire dati “ambientali” • Non da la possibilità di utilizzare questi dati, anche quando sono superiori ai limiti, per imporre misure più restrittive all’industrie • Si tratta di sostanze cancerogene certe e/o estremamente tossiche • Questo “capolavoro” è firmato da: Napolitano, Pecoraro Scanio, D’Alema, Mastella, Padoa Schioppa, Turco e Lanzillotta • Principio di cautela , Principio di precauzione? michelangiolo bolognini 34 Il Mascheramento Climatico: aspetti culturali • Il catastrofismo ”di comodo”, già denunciato dalla Encyclopédie des Nuisances ( non solo il clima, ci sono anche altri candidati) • Moralismo e Malthusianesimo (gli impatti “politicamente corretti”, impronte ecologiche, buone azioni dei consumatori o del generico abitante del Pianeta) • Naturalità e Socialità delle catastrofi ambientali ( dagli olocausti tardovittoriani all’uragano Katrina ) michelangiolo bolognini 35 Il Mascheramento Climatico: aspetti storico-politici • La retorica “sinistra” del catastrofismo moralista in campo climatico (cattivi USA, cattivo Bush, cattivi petrolieri, cattivo consumismo, cattiva scienza venduta) • Che non tiene conto che: la crescita sensazionale dei finanziamenti alla ricerca climatologica è della Thatcher e di Bush padre (per problemi di minatori e rilancio del nucleare); il maggior sponsor è stato il “guerriero umanitario” Al Gore; l’incremento dei prezzi petroliferi come benedizione “texana” e delle corporations energetiche ( fatti salvi gli incidenti: Putin e Chavez ) michelangiolo bolognini 36 Il Mascheramento Climatico: i negazionisti ( Assoluti o Relativi) • “Ignoranti e/o Interessati”: i Lomborg, Cecchi Paone, Battaglia, Veronesi, Regge ecc. • “Problematici” : Michael Crichton, Riccardo Cascioli, Alessio Grosso … • “Interessanti” : Richard Lindzen ( http://www.unipi.it/athenet114/11/dossier/0011DAgnelliA.htm ), Antonino Zichichi, la Pontificia Accademia delle Scienze … michelangiolo bolognini 37 Il Mascheramento Climatico: le conseguenze • L’enfatizzazione climatica, a responsabilità umana, svia l’attenzione ( e la politica concreta) dalle reali priorità ( “gas serra” diventati “nocivi”, i soli inquinanti di cui si parla, e non i tossici per l’uomo, i cancerogeni, i P.O.P. – Stoccolma vs Kyoto ), intanto non si fa nulla sui Cip6certificati verdi. • La mercificazione dell’aria e dall’ambiente ( in ossequio al dettato ecocapitalistico della regolazione mediante strumenti economoci, allargamento del campo operativo del “mercato”) • La carestia da “biocarburanti” e/o di un eventuale rilancio del nucleare michelangiolo bolognini 38 La riconversione “climatica” Non c'è un ambientalismo di tutti sì, ma di sì e di no, ce ne può essere uno critico, colto, di sinistra. Siamo partiti da qui per avviare un percorso unitario a sinistra sulle politiche ambientali. Ora abbiamo predisposto un breve documento, ci impegniamo a iniziative comuni, coordineremo il lavoro parlamentare, convocheremo a settembre una assemblea dedicata alla manovra finanziaria 2008. Già i Verdi avevano proposto a maggio un Patto, scritto da Angelo Bonelli con argomenti condivisibili, sostenuto da un significativo gruppo di autorevoli personalità (da Rodotà a Petrini, da Rubbia a Rifkin), subito assunto da Mussi (alla manifestazione di Genova con il ministro Pecoraro), dal Prc, dalle altre forze politiche della sinistra. Sul clima il patto deve essere largo, non si può guardare molto per il sottile. Il prossimo presidente americano, repubblicano o democratico che sia (meglio democratico), cambierà rispetto all'attuazione e alla prosecuzione del protocollo di Kyoto. Ormai spingono interessi economici e opinione pubblica, nella stessa direzione (il successo di Live Earth lo conferma): nessuno al mondo può fare a meno di coalizzarsi per ridurre le emissioni di gas serra il prima possibile quanto più possibile. Differenze possono e debbono esserci nel merito delle politiche coerenti con la mitigazione: le politiche energetiche (nucleare no o sì, petrolio e carbone nella transizione, rinnovabili sulla filiera corta e partecipata), i trasporti su scala continentale e locale, l'aiuto allo sviluppo sostenibile e all'adattamento dell'Africa … michelangiolo bolognini 39 La riconversione “climatica” .. l'acqua come bene comune o come merce sociale, la gestione pacifica dei conflitti in sede Onu, e una sinistra del futuro non può che basarsi sulla consapevolezza e sulla gestione dei cambiamenti climatici. Consumiamo più materia e energia di quanto il sistema terra non riesca a innovare. Le attuali previsioni di crescita dei singoli paesi sono insostenibili, insicure, inique per il pianeta. Va contestata l'idea stessa di misurare lo sviluppo di un paese dalla crescita della ricchezza e del Pil. Affermiamo che ci sono prodotti e consumi che devono crescere, ci sono prodotti e consumi che devono decrescere. Ci sono interessi che devono essere garantiti come diritti, ci sono interessi che devono essere limitati e mediati. L'indice da assumere deve essere quello dello sviluppo umano equo e diffuso e della salvaguardia ambientale. Noi del movimento della Sinistra democratica lo abbiamo scritto chiaramente prima nella mozione per l'ultimo congresso Ds, poi nei documenti e nelle relazioni fondativi. Abbiamo discusso con il Prc, Verdi, Comunisti italiani e Socialisti democratici, è un percorso che possiamo fare insieme, alleati e paralleli con il Partito democratico. Giudichiamo positivamente il percorso avviato nel Dpef, particolarmente in merito alla sostenibilità ecologica e alla contabilità ambientale delle scelte economico-finanziarie, merito anche della tempestiva efficace sollecitazione unitaria dei ministri per il rispetto del programma dell'Unione …. michelangiolo bolognini 40 La riconversione “climatica” .. Permangono invece criticità e riserve sul piano delle infrastrutture allegato al Dpef, dove non si cita mai Kyoto, di fatto si assegna priorità alle autostrade, non si investe in metro e ferrovie. Il Dpef può essere tradotto e precisato in una Finanziaria per il clima, quell'allegato va considerato contraddittorio e riscritto dalle commissioni parlamentari sulla base del programma dell'Unione che impegna alla «modifica profonda» della legge obiettivo di Berlusconi-Lunardi. Ci sono procedure che vanno semplificate, ci sono tempi che possono essere concertati e passaggi di consultazione (anche referendaria, chiarendo l'abitante di quale giardino vota, su cosa, in quale sosta del percorso) che possono essere previsti. Suggerisco di adottare il principio «anche nel mio giardino», un principio di responsabilità critica: ridurre le emissioni a casa propria, nel proprio comune, nel proprio governo (modificando la propria vita, non comprando quelle degli altri); proporre impianti sostenibili nel proprio territorio (comparando impianti e fonti, non escludendo ogni impatto); ottenere un bel mix di gesti individuali, scelte collettive e private, politiche governative. Pensare la politica del clima come incontro tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa. Pensare la politica energetica e trasportistica come modello «spalmato» sul territorio a partire dalla Torino-Lione: sì al rafforzamento ferroviario, sì all'aumento di potenzialità delle linee esistenti, sì al protagonismo scientifico delle popolazioni locali. michelangiolo bolognini 41 CHI? e DOVE? • VALERIO CALZOLAIO “Riduzione di emissioni anche nel mio giardino” • IL MANIFESTO (Quotidiano comunista ) 11 LUGLIO 2007 michelangiolo bolognini 42 Gli “infortuni” che il compagno Calzolaio forse vuol far dimenticare …”Per questo, con l'emanazione del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, il Governo ha inteso fornire gli strumenti possibili anche per l'uscita da tali situazioni di emergenza, ….passando dal sistema delle discariche ad un sistema di ciclo integrato di gestione dei rifiuti ….la discarica sarà attiva, comunque, fino al 31 dicembre 1998, data di scadenza della dichiarazione dello stato di emergenza e dei poteri conferiti ai commissari delegati. Entro tale data, in base a quanto disposto dall'ordinanza che ho citato, viene ipotizzata finalmente l'entrata in esercizio degli impianti 鰏þȀla realizzazione di impianti per la produzione di energia mediante l'impiego del combustibile derivato dai rifiuti, che devono essere posti in esercizio entro il 31 dicembre 2000 assicurando, nelle more, il recupero energetico del combustibile prodotto. I relativi bandi di gara sono già in corso di pubblicazione”…. Seduta n. 379 del 25/6/1998, Camera dei deputati, risposta del Sottosegretario Valerio Calzolaio in appoggio della discarica “Difesa grande” ad Ariano Irpino michelangiolo bolognini 43 ECOLOCRATI ( e PATOLOCRATI ) • Che fare? • Necessario identificare e denunciare mistificazioni culturali ed ogni operazione di disinformazione • Sono gli sfruttatori e i parassiti ad aver bisogno delle loro vittime …. e non viceversa michelangiolo bolognini 44