CARNEVALE
DI CAPUA 2015
IN FOTOGRAFIA
pagine
5-13-14-16
Block Notes
IL MENSILE DI CAPUA E HINTERLAND
Fondato nel 1997
Direttore Responsabile: Franco Fierro
Aut. Tribunale di S. Maria C.V. N. 433/93 - Stampa GRAFICHE BOCCIA - CAPUA
Anno 19 - Nº 2
S'IO FOSSI FOCO...
ARDEREI LO MONDO
L'artistico settecentesco Belvedere che sovrasta il
chiostro dell'Annunziata e la scala a chiocciola che
mena al primo piano dell'edificio, sono due piccoli
gioielli della nostra città, che dovrebbero essere sfruttati turisticamente. Io la vedo così: 1- propagandare la
loro esistenza e pregio sui siti internet, (molto efficaci
a pubblicizzarli); 2- aprirli al pubblico in alcuni giorni la
settimana; 3- attrezzarsi per far pagare un modico biglietto d'accesso, per dare un adeguato compenso ad
un disoccupato e per le spese di luce, pulizia ecc. Se
la proposta non presenta alcun ostacolo insormontabile, sarebbe un gioco da bambini realizzarla.
Se io fossi sindaco (prendo a prestito, parafrasandoli,
alcuni versi di Guido Cavalcanti, 1259?-1300, poeta
del Dolce Stil Novo), io tenterei di aprire al pubblico
Belvedere e scalinata. Se io fossi sindaco, lo farei, ma
sindaco non sono, e quindi giro la proposta a chi può
farlo. Nella nostra città, tolti il museo campano, il museo diocesano, la basilica benedettina di S. Angelo in
Formis, ogni altro possibile attrattore turistico, è "ingessato" o perchè eternamente interessato a lavori di
restauro, o perchè di proprietà militare, o perchè si
tratta di luoghi di culto. Le torri di Federico II, di cui
potremmo disporre e farle visitare, dopo essere state
aperte al By Night dell'8 dicembre 1998, restano misteriosamente chiuse da 17 anni. Bisognerebbe fare
la voce grossa con la Sovrintendenza che chiuda finalmente i lavori e interessare del caso il Ministero dei
Beni Culturali, che è in mano al Pd, come anche lo
Sblocca Italia, che per Capua non ha dato alcun risultato (vedi i ponteggi d'oro di via Pier della Vigna che
da 8 anni stanno arricchendo chi sa chi). Interrogo il
PD: perchè non informate Renzi delle scandalose situazioni che esistono anche a Capua?
Ritorno al tema Belvedere, per chiudere quest'editoriale, con la speranza che chi può intervenire, prenda
la palla a volo.
HOTEL
IL SINDACO
RINGRAZIA
pag. 8
0,50 cent. a copia
Febbraio 2015
POESIE
SULL’OLOCAUSTO
pag. 10
IL "CARNEVALE IMPOSSIBILE" SALVA LA TRADIZIONE
Carnevale impossibile: nessuno ci avrebbe scommesso che l'edizione carnevalesca 2015 andasse in porto,
disponendo solo di pochi giorni per organizzare l'evento. Infatti è stato messo su un comitato di associazioni:
Capuart, Pro Loco, Amici del Fiume, Block Notes (presidente Diego Giacobone, responsabile artistico Franco
Fierro), che null'altro ha potuto fare che allestire un programma minimo, seguendo l'antico canovaccio, che tenesse conto dei tempi ridotti e delle risorse minime disponibili, venute solo da capitali privati, ricercati dal
dott. Marco Ricci e dallo stesso comitato. Molti i gufi
che hanno sperato in un fiasco clamoroso del carnevale. Infatti le tre canoniche giornate del carnevale si sono osservate, inframmezzate anche da uno
"Spazio Giovani" il venerdi 13, e dalla festa di S. Valentino il 14, che ha letteralmente scatenato la
platea dei giovani in piazza Giudici grazie a due animatori d'eccezione, veri professionisti, come Ivano Petagna, di radio Kiss kiss, dj ufficiale dello stadio S. Paolo e Fabio Still. Le prime due serate si
sono svolte in allegria e civile baldoria, tant'è che gli organizzatori hanno inteso assegnare alla folta
platea di giovani un simbolico "premio disciplina" per il sereno svolgimento della festa. I carabinieri,
onnipresenti ad ogni spettacolo, si son dovuti limitare a vigilare sul pacifico andamento del ballo giovanile. I vigili, anche se con il ridotto organico, si sono ben destreggiati con la viabilità e il traffico. I
carabinieri hanno dovuto intervenire decisamente l'ultima sera, quando si è riversata una folla enorme in Capua, sedando alcune scaramucce di alcuni giovani isolati, visibilmente e abbastanza brilli. La
viabilità è stata curata con professionalità e precisione dai vigili, carabinieri, protezione civile S.O.S.
Radiosoccorso a cui va il sincero encomio del comitato, con vivi ringraziamenti. Arrivederci al 2016.
A CITARELLA IL PREMIO SANT'AGATA
E siamo a quattro. Infatti sono già quattro le edizioni del premio Sant'Agata, istituito da un apposito comitato, presieduto da Camillo Ferrara, ex assessore comunale, premio che viene assegnato in
intesa col Comune, ogni anno ad un capuano che
si distingue per amore civico, capuanità, impegno
a favore di Capua.
In occasione della 1^ edizione (2012) il premio fu
conferito al gen. dei carabinieri Eduardo Centore;
nel 2013 al giornalista capuano Gianni Rotondo, per
anni redattore alla Gazzetta del Mezzogiorno di Taranto; nel 2014 a Franco Fierro per il suo impegno
sociale e culturale per Capua.
Quest'anno il premio Sant'Agata, il 5 u.s., è stato conferito meritatamente al dott. Antonio Citarella,
chirurgo, acceso capuano da tante generazioni, che ha dato lustro alla nostra città in campo medicoscientifico, fondatore dell'associazione Palasciano e da tanti anni promotore del Premio Palasciano.
La capuanità del dott. Citarella si esprime in ogni attività della sua vita e, volendo rappresentarla visivamente, è noto che lo studio del dottore presenta le pareti tappezzate di immagini della nostra amata città. Quindi esprimiamo le più vive felicitazioni al dott. Citarella, che collabora con il nostro Block
Notes sin dal suo primo numero ed è autore di innumerevoli scritti e saggi letterari e storici su Capua.
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Block Notes
Pagina 2
Diario
BIMBI BELLI
Nicola Martone
Nei giorni scorsi ha
tagliato il traguardo
dei 3 anni, il vispo
e simpaticissimo
Nicola Martone, omonimo del ben
noto ex agente di
polizia Nicola Martone, che di Porta
Roma è un personaggio popolare.
Siamo contenti di pubblicare la foto del bimbo, per la gioia di mamma e papà, dei cari
nonni, e dei familiari tutti. Per Block Notes i
bambini hanno sempre la precedenza.
L’Associazione Arma Aeronautica di Capua, di concerto
con le Terme di Telese, ha
programmato un ciclo di cure
dal 4 al 16 maggio 2015. Per informazioni rivolgersi alla locale sezione, tel. 3389174456.
TONINO TERSIGNI
AMICI SCOMPARSI
Ricordiamo il caro amico Tonino, scomparso
recentemente. Egli ci
fa ritornare alla mente
gli spensierati anni giovanili 50-60, quando
lui, che aveva qualche
anno più di chi scrive,
era per i più giovani,
un punto di riferimento certo, la persona che dava preziosi consigli ai ragazzi, e tra i suoi coetanei era certamente il più popolare e il più disponibile verso tutti. Ex dipendente dell'Asl di Capua, ha lasciato in città un'impronta di lavoratore
instancabile e preparato, e l'esempio di buon
marito e padre di famiglia. La redazione di Block
Notes si stringe con commozione e profondo
rimpianto attorno alla vedova Rita e ai figli Vincenzo e Antonella nonchè ai familiari tutti.
FRANCESCO BOLOGNA
Inaspettatamente, ci
ha lasciato il caro amico "Ciccio" Bologna. Lo rivediamo insieme ai giovani calciatori quale dirigente
locale di una squadra
di calcio giovanile, lo
sport era la sua passione. Ex dipendente
della Cassa Edile di Caserta. Apparentemente
Francesco aveva l'aspetto di uomo sano e niente faceva presagire la sua prematura dipartita.
In questa ora di dolore vissuta, confortiamo con
grande calore e affetto, la vedova sconsolata
Teresa, i figli, i familiari tutti.
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Quando questo Block Notes era già impaginato in tipografia, mi è giunta la notizia
shock del decesso improvviso di Diego
Giacobone, e ho chiesto subito di mettere
da parte un pò di spazio per far largo a
quanto avevo appreso. Diego di certo merita uno spazio più ampio e sul prossimo
numero sarà ricordato adeguatamente. Incomincio per ora a riferire che Diego ed io
eravamo soddisfatti della riuscita del "Carnevale Impossibile" 2015, una festa massacrante, che però per noi è stata un gioco
da bambini.
Dopo 20 anni di "Estate in Riviera", non
avvertivamo più il peso di allestire uno
spettacolo o una kemesse.
A carnevale ultimato, Diego, con la sua
proverbiale generosità, ha voluto riunire
tutti gli amici e collaboratori offrendo loro una cena, e intonando insieme le canzoni
da tutti preferite. Ci siamo salutati a mezzanotte, con un "arivederci a domani". Ma
intorno alle 8,00 del mattino dopo, ho sentito uno squillo di telefono, pensando che,
come di solito, la prima telefonata, la ricevevo proprio da lui. Invece era il sindaco
Antropoli, che mi dava la ferale notizia della improvvisa scomparsa di Diego. C'è da
immaginare che cosa ho provato in quel
momento e quasi non ci credevo. Mi sono
precipitato subito a casa di Diego, dove
purtroppo ho avuto conferma della terribile
notizia ricevuta. Il resto è noto. I funerali,
domenica 23 u.s., hanno dimostrato, per la
partecipazione di popolo, quanto Diego era
popolare ed amato.
Ho pensato intanto che quest'anno l'"Estate in Riviera di chiusura, col ventennale,
sarà sottotitolata Memorial Diego Giacobone, per onorarne la sua memoria.
(SUL PROSSIMO BLOCK NOTES: RICORDO DI DIEGO GIACOBONE)
Block Notes
Pagina 3
I L C U LT O D I S A N B I A G I O
di
I documenti audiovisivi,
le fotografie, i racconti
verbali, costituiscono un
importante contributo alla
tutela del patrimonio della
cultura immateriale e, alla
diffusione, soprattutto
nelle giovani generazioni,
di una maggiore consapevolezza delle “testimonianze aventi valore di civiltà”, tra le quali si annoverano appunto: le tradizioni e le espressioni orali, le arti dello spettacolo, gli eventi rituali e festivi, tutte contemplate nella
Convenzione adottata dall’Unesco il 17 ottobre 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007.
Molti studiosi sono impegnati proprio nella
ricerca e nella valorizzazione, di quello che
viene definito patrimonio etnoantropologico,
un patrimonio che testimonia il più delle volte una cultura antica fatta di miti, feste, riti,
ricette, canti e giochi. Non si tratta di una sterile e campanilistica nostalgia per un passato
rituale legato al folclore, ma la necessità del
recupero dell’identità culturale nella memoria. A tal riguardo, mi ricollego nel presente
articolo, al culto antichissimo, capuano, legato alla ricorrenza della festività di San Biagio. Egli popolare santo medico fu probabilmente vescovo di Sebiaste in Armenia nel IV
secolo d.C. Si pensa che esercitasse la professione di medico prima di salire alla cattedra
episcopale, e che anche lui rientrasse, come
Cosma e Damiano, nella categoria degli anargiri, medici pietosi che curavano gli ammalati in maniera del tutto gratuita. Il culto legato
a San Biagio è molto sentito in diverse città e
statue e reliquie sono in molte chiese, a Capua il busto è presente nella chiesa di San
Domenico. Per la sua festa che ricorre il 3
febbraio è diffuso il rito della “benedizione
della gola”, fatta poggiandovi due candele incrociate (oppure con l’unzione, mediante olio
benedetto), sempre invocando, dal sacerdote,
la sua intercessione: Per intercessionem
Daniela De Rosa
Sancti Blasi, Episcopi et
Martyris, liberet te Deus
a malo gutturis et a quolibet alio malo. In nomine
Patris et Filii et Spiritus
Sancti. Amen. L’atto si
collega ad una tradizione
secondo cui il vescovo
Biagio avrebbe prodigiosamente liberato un bambino da una spina conficcata nella sua gola. Le
candele utilizzate sono
quelle benedette il giorno
prima. Il 2 febbraio si celebra, infatti, la Presentazione al tempio di Gesù,
popolarmente chiamata
festa della Candelora,
perché in questo giorno si benedicono le
candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti". La Candelora è celebrata anche nella tradizione pagana e neopagana, ed
alcuni studiosi rilevano che si tratta di una
festività introdotta appunto in sostituzione di
una preesistente. Anticamente questa festa
ricorreva, infatti, il 14 febbraio (40 giorni
dopo l'Epifania), e la prima testimonianza al
riguardo ci è data da Egeria nel suo Itinerarium Egeriae. La denominazione di "Candelora" deriva, probabilmente, dalla somiglianza del rito del Lucernare - cui parla Egeria: "Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima"- con
le antiche fiaccolate rituali che si facevano
nei Lupercali (antichissima festività romana
che si celebrava proprio a metà febbraio).
Chiamata Imbolc nella tradizione celtica, segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera ovvero tra il momento di massimo buio
e freddo e quello di risveglio della luce. Oltre all’aspetto sacro, a Capua, in occasione
della ricorrenza del Santo si usava consumare ritualmente i cosiddetti panini di San Bia-
gio – detti anche dita perché
avevano la forma di un dito cui è attribuito il potere di
guarire le malattie della gola.
Una tradizione molto antica,
e, fino ad un paio di decenni
fa, la vendita dei “pani”, aventi spesso anche forme diverse come mani o tonsille
(ricollegate sempre alla tradizione del santo protettore
della gola) avveniva nelle
due piazze antistanti la Cattedrale e la Chiesa di Sant’Eligio. La tradizione si mantiene ancora viva grazie ad
alcuni panettieri, che, tuttora
il 3 febbraio sfornano le
“manine di San Biagio”. Tale consuetudine avviene anche in alcune località del Salento mentre a Roma, nella chiesa soprannominata San Biagio alla Pagnotta,
si distribuivano pani che avevano le forme
delle varie parti del corpo malate, come dei
veri e propri ex voto. A ricordare l’importanza del santo a Milano è una sua statua posta
su una guglia del Duomo, e in passato il panettone natalizio non si mangiava mai tutto
intero, ma se ne riservava una parte per la festa del 3 febbraio (tuttora si vende a Milano
il “panettone di san Biagio”, che sarebbe
quello avanzato durante le festività natalizie). In altre regioni invece si usa mettere agli animali un laccio rosso, in precedenza
stato a contatto con il collo del busto del santo, a ricordo della sua funzione di protettore
degli animali. Dunque il Vescovo di Sebaste
può essere considerato uno dei santi popolari
del mondo contadino, un difensore dei deboli, il “campione”, come ritiene l’antropologo
Niola, “di quella umanità minore che ha tanta parte nella costruzione delle identità e del
carattere nazionali”.
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Block Notes
Pagina 4
I PERCORSI DELLA STORIA
Chi ci segue sa che stiamo pianificando, con la preziosa collaborazione del Prof. Rendina e di tanti professionisti della nostra città, un concorso di idee sulla destinazione di
un’area che, per contesto ambientale e storico architettonico, non ha eguali in tutta la Regione. Un’area di
circa 600.000 metri quadri, grande
quasi come il nostro centro storico,
che dai fossati di Via Napoli, raggiunge Via Tifatina a nord, l’area
dell’ex Campo Profughi a ovest e la
Via Nazionale Appia a sud.
L’oggetto che abbiamo immaginato per il concorso,
è quello del parco storico; un parco che sia capace di
evocare la millenaria vicenda urbana dell’antica e
nuova Capua.
Infatti, questo spazio, apparentemente vuoto, è denso di segni e tracce: dal passaggio dell’antica Via
Appia, con il suo corollario di tombe monumentali,
che lambiva il Santuario di S. Lazzaro; ai bastioni
prima medioevali e poi rinascimentali con l’architettura di Giorgio Martini; all’acquedotto rinascimentale del Tifatini; all’ospedale cavalleresco dell’ordine
di San Lazzaro; ai disegni degli ingegneri militari
francesi e austriaci che portarono all’invenzione delle “flesce” del d’Herbort, per giungere al terreno
della battaglia del Volturno.
Segni e tracce che possono rappresentare la struttura
di un racconto urbano capace di descrivere una lunghissima serie di eventi che hanno caratterizzato la
città nell’arco di due millenni.
Un racconto che sarà costruito raccogliendo contributi qualificati, come quelli offerti dalla Facoltà di
Conservazione dei Beni Culturali di Santa Maria Ca-
pua Vetere, quella di Architettura di Aversa e quella
di Economia della stessa Capua per gli aspetti gestionali legati alla valorizzazione di questo straordinario patrimonio.
Un progetto così ambizioso non può vedere la luce
nel giro di poco tempo; è ovvio che un'idea di questo
tipo guarda al futuro. E forse neanche a quello dei figli, ma a quello dei nipoti. Peraltro, proprio l'ampio
orizzonte in cui è proiettato il progetto, è la migliore
risposta a chi pensa che dietro ci possano essere i soliti interessi. I "soliti interessi" stanno dietro i progetti imminenti, dove si semina e si raccoglie senza
stare lì a farsi il problema di cosa succederà poi. Siamo impegnati in questa cosa perché ci crediamo. Si
stanno impegnando noti professionisti capuani, c'è
l'attenzione di personalità del mondo della cultura e
di istituzioni che, con la propria presenza, sono in
grado di mettere in moto i necessari meccanismi. Il
coinvolgimento delle università rappresenta una ulteriore garanzia.
Se ci riusciremo a vincere sarà la città. Se non ci riusciremo qualcuno potrà consolarsi dicendo che lui lo
aveva detto.
Comitato Civico Capua 3 luglio
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Pagina 6
Block Notes
Aumenta il mantenimento dovuto all’ex coniuge se si hanno passatempi costosi.
Una recente
ordinanza
della Corte
di Cassazione ha stabilito che il tenore di vita
ben può essere desunto
anche dai passatempi ai quali è dedito il
coniuge tenuto al mantenimento.
Nello specifico un ex marito, dedito agli
hobby della caccia e della guida di auto
potenti, nonché proprietario di casa e titolare di un discreto patrimonio immobiliare, si è visto aumentare l’importo dovuto alla ex coniuge proprio in relazione
all’elevato tenore di vita, desunto dai detti passatempi.
Infatti, l'assegno dovuto al coniuge deve
tendere al mantenimento dello stesso tenore di vita da questo goduto durante il
periodo di convivenza matrimoniale e
l'indice di tale tenore di vita può essere
desunto da vari elementi.
La disparità di posizioni economiche dei
coniugi rappresenta, quindi un indice del
tenore di vita, che va inteso non solo come tenore di vita effettivamente goduto
in costanza di matrimonio, ma anche come tenore di vita successivo e potenziale, per il caso in cui il matrimonio fosse
durato.
Pertanto, se circostanze sopravvenute al-
terano l'equilibrio, creando una disparità
di posizioni economiche in favore di uno
dei due coniugi, a fronte delle non buone
condizioni dell’altro, il coniuge ‘debole’
può richiedere un aumento e, tra i parametri e requisiti da porre a base della valutazione della disparità delle posizioni economiche, può chiedere di far rientrare
anche l’analisi del tenore di vita raggiunto dall’ex coniuge, anche in relazione agli hobby dallo stesso coltivati.
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UN FIGLIO DI CAPUA: MARCO FEOLA
Chi per caso la sera del 14 scorso si è trovato a passare per Piazza Giudici, ha provato sensazioni particolari. Dal palco un insieme di sonorità, parole, vibbrazioni, scendevano sulle persone. Sul palco si esibivano l'artista Marco Feola e il suo gruppo. L'ultima nota elettrica riempiva di brividi quel luogo misterioso e antico. Marco Feola, già da giovanissimo, ha manifestato la sua capacità nel rapire le persone e portarle a sognare. Dopo gli studi liceali, sta per laurearsi giovanissimo
"negli studi della mente". Nel frattempo, iscritto alla SIAE, ha già
scritto decine di canzoni, pubblicato l'album "Il Viaggio", suonato in
tanti posti con grandi riconoscimenti. Capire l'artista è sempre un pò
complicato, ma Marco riesce a rapirti nel suo mondo dove inizia un
Viaggio verso una vita che tutti noi vorremmo conoscere, l'odore della
pioggia primea che piove, notti passate a guardare il cielo, un uomo
che naviga forse come un aeronauta fra costellazioni di galassie, stazioni con binari dove la vita non va oltre, ricordi difficili da lasciare,
dove bisogna crescere e il biglieto di ritorno è fuori la valigia, il pianto
di una mamma che non vorrebbe lasciarti andare, uomini che sognano
una nuova esistenza su una barca a vela che li porta lontano dalla loro
terra, immagini che si sovrappongono tra di loro, creando un mondo
dove ogni uomo vorrebbe trovare ciò per cui si vive. Nella straordinarietà del suo scrivere, le parole diventano poesie miste a musiche nuove. Marco è un giovane figlio della nostra Capua. Marco, facci rivivere
tante notti così.
Block Notes
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A PROPOSITO DELL'ARCHIVIO ARCIVESCOVILE
Di solito, cestiniamo le lettere con firma sospetta o anonima, ma quando si tratta di un tema di una certa
importanza, badiamo più al contenuto che alla firma.
Infatti l'argomento di cui parliamo oggi, sta molto a
cuore alla cultura capuana. Per l'esattezza, riferisco che
è pervenuta una missiva a Block Notes, di una certa
Maria Adinolfi (forse un nome di fantasia) che scrive:
"Gentile sig. Fierro, ci rivolgiamo a lei per segnalare
che l'Archivio Arcivescovile, all'improvviso, apre solo
di mattina, escluso il martedi pomeriggio. Ciò costituisce un grave danno per gli studiosi che lo frequentano.
Per di più il nuovo direttore non si vede quasi mai. L'apertura della struttura non è nemmeno puntuale, ma
piuttosto aleatoria, e lunghe file di utenti aspettano che
venga qualcuno.
Insomma l'Archivio è diventato una sorta di lampedusa della cultura. Facciamo affidamento su di lei. Cordiali saluti. Maria Adinolfi".
Risposta. Se lo studioso deluso è una signora, ma non
credo, rispondo che mi assegna una grande responsabilità a trovare la soluzione che si aspettano ricercatori e studiosi. Personalmente credo nell'importanza culturale dell'istituzione arcivescovile, custode di antichi
documenti e manoscritti consultati dai ricercatori. Mi
metto perciò in fila da S.E. Mons. Visco per riferirgli
quanto mi è stato segnalato affinchè voglia verificarlo,
perchè, circa la veridicità della lettera pervenuta,
compete alla curia e soltanto alla curia, fare gli accertamenti del caso.
LE SETTECENTINE DI CIOCIOLA
Il 31 gennaio scorso presso la Biblioteca Arcivescovile di Capua -Salone
Baccarini- ha avuto luogo la presentazione del volume "Le settecentine della
Biblioteca Arcivescovile di Capua-catalogo delle edizioni" a cura del prof.
Francesco Ciociola, direttore della biblioteca. Sono intervenuti S.E. Mons.
Salvatore Visco, il prof. Giuseppe De Nitto, prof. Carmine Matarazzo (moderatore), presente l'autore prof. Ciociola.
Francesco Ciociola (Capua 1958), dopo il Magistero in Scienze Religiose,
ha conseguito la laurea di Conservazione dei Beni Culturali (SUN di Napoli)
e il diploma di biblioteconomia (Scuola Vaticana). Attualmente insegna presso il Liceo Garofano di Capua ed è assistente dell'Area delle Scienze Umane
presso l'ISSR San Roberto Bellarmino, collegato alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli. Direttore della Biblioteca Arcivescovile. Tra le sue pubblicazioni, si ricordano: Le Cinquecentine della Biblioteca Arcivescovile di Capua (1996) e I Manoscritti della
Biblioteca A. Di Capua (1999).
Via S. Maria la Fossa, 16 - CAPUA (CE)
Tel. 349.6916714
Pagina otto
Block Notes
GIORNATA UNESCO DELLA LINGUA MADRE
“I linguaggi delle
diversità culturali”, la Giornata
Mondiale Unesco
della Lingua Madre nella sala
consiliare del Comune. Mostre anche al Museo d’Arte
Contemporanea. La soddisfazione
del sindaco Antropoli.
Il 21 febbraio 2015, all’interno
dell’aula consiliare del Comune di
Capua, in occasione della Giornata
Mondiale Unesco della Lingua Madre, ha avuto luogo un interessante
convegno su “I linguaggi delle diversità culturali”. L’iniziativa, promossa ed organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Capua, nella persona della professoressa Jolanda Capriglione, dal Museo
d’Arte Contemporanea e dal Club
Caserta per l’Unesco, ha visto la partecipazione di tante persone che hanno accalcato, davvero numerose, la
sede del civico consesso. Nel pome-
riggio, presso la cittadella dell’arte di
via Asilo Infantile, si sono svolte invece tre mostre su “I linguaggi d’Arte”, “I linguaggi dell’Affetto” e “Abiti Etnici nel Mondo”. Grande soddisfazione del sindaco di Capua, il dott.
Carmine Antropoli, che in merito ha
evidenziato “l’importanza della cultura in una città d’arte e di studi, con
forte e preminente vocazione espositiva, sia sotto il profilo prettamente
monumentale sia sotto l’aspetto squisitamente artistico”.
CARNEVALE 2015,
IL RINGRAZIAMENTO DEL SINDACO ANTROPOLI
“E' doveroso ringraziare gli organizzatori del carnevale 2015, i Signori Diego Giacobone e Franco
Fierro, esempio di fattività e concretezza; un ringraziamento ancora a quanti hanno collaborato, in
particolare alle forze dell'ordine e
protezione civile”. Questo il pensiero del sindaco della città di Capua, il dott. Carmine Antropoli, a
qualche giorno dalla conclusione
della kermesse carnevalesca. Un
evento - in termini di presenze,
collaborazione e partecipazione che non ha tradito le aspettative,
vista anche la ristrettezza di tempo in cui gli organizzatori si sono
trovati ad operare. “Grazie di
cuore a nome di tutta la città”: è
questo il messaggio fatto giungere dal primo cittadino ai promotori dell’iniziativa.
PIAZZA MAIELLA C'E'. FINALMENTE!
Dobbiamo prendere atto con soddisfazione che l'amministrazione comunale ha finalmente provveduto a
pavimentare a basole piazza Maiella, che era in condizioni pessime e
le precedenti mattonelle erano tutte
frantumate e sconnesse. Ottima la
scelta sull'Impresa Antonio Fiore
che ha delle ottime maestranze, tra
cui alcuni capuani. I lavori stanno
per finire. Dobbiamo convenire che
la messa in posa della pavimentazione è a regola d'arte. Un bravo ovviamente non va solamente all'Impresa ma è giusto sottolineare il
buon lavoro fatto dai tecnici e principalmente dai provetti operai.
PAGINA AUTOGESTITA DI CARMINE ANTROPOLI
Azienda Vinicola
Antropoli - Tarantino
Block Notes
Pagina nove
ECOLOGIA E AMBIENTE: UNO DEI FALLIMENTI DELL’ AMMINISTRAZIONE
PRESENTATA MOZIONE CONSILIARE PER LA REVOCA
DEGLI INCARICHI AFFIDATI DAL SINDACO
Lo scorso 27 gennaio 2015, alcuni consiglieri comunali di minoranza, tra i quali il
sottoscritto, hanno protocollato una mozione relativa alla drammatica situazione in cui
versa il settore ecologia e ambiente nella
nostra città, finalizzata alla revoca degli incarichi consiliari affidati, ininterrottamente, da nove anni allo stesso esponente politico. A tale richiesta, che verrà discussa ai sensi del Regolamento del Consiglio Comunale, nella prossima seduta consiliare, sono anche seguiti dei manifesti informativi, al fine di informare e rendere partecipe la città nella maniera più ampia possibile. Riporto, qui di seguito, la sintesi della mozione e
del manifesto, invitando la cittadinanza a partecipare alla prossima seduta di Consiglio Comunale nella quale ciascun consigliere
sarà chiamato a pronunciarsi in merito. Ecco, di seguito, la sintesi del documento: Il settore Ecologia e Ambiente del Comune di
Capua è, tra i vari fallimenti dell'Amministrazione, uno dei più
emblematici. Lo si può facilmente riscontrare dalla lettura dei dati
e dalla pessima situazione in cui versa la città. Per questo motivo, facendo seguito ad altre iniziative prodotte su tale argomento,
abbiamo presentato una mozione affinché tutti i consiglieri possano esprimersi su un argomento di fondamentale importanza
per tutti i cittadini. Facciano conoscere, pubblicamente, se giudicano positivamente la gestione in questo settore. Qualora, invece, come la stragrande maggioranza dei capuani, hanno anch'essi delle riserve su come è stato gestito il servizio, li invitiamo
ad unirsi a noi nella richiesta al Sindaco di ritiro dell'incarico consiliare affidato a chi ne è già stato assessore nella precedente
Amministrazione. Abbiamo consapevolezza che non sarebbe
questa la questione risolutiva del problema, ma darebbe quanto
meno il segnale di voler voltare pagina. Nella mozione presentata abbiamo evidenziato alcune delle criticità in cui versa il settore, qui riportate sinteticamente: dati della raccolta differenziata
che collocano il Comune di Capua agli ultimi posti su scala regio-
nale; in virtù di tali
risultati, inferiori ai
minimi di legge,
commissariamento
del Settore, affidamento dello stesso
al Segretario Generale e ulteriore
aggravio di spese
per l’Ente; crescita
esponenziale del
costo del servizio
di raccolta e smaltimento, del tutto ingiustificata in virtù della qualità e quantità del
servizio reso, attestandosi, per l’anno 2014, alla cifra record di
€ 4.179.595,43; aumento vertiginoso del personale e del relativo
costo, nonostante il fabbisogno richiederebbe numeri drasticamente inferiori; insorgenza di costosi contenziosi, anche in relazione ad ulteriori assunzioni di personale INGIUSTIFICATO; un
lungo periodo di tempo, al di là di ogni ragionevole giustificazione, caratterizzato da affidamenti diretti del servizio (bypassando
gare ad evidenza pubblica!), tramite ordinanze sindacali a carattere di urgenza, non favorendo trasparenza, efficacia ed economicità in un settore fortemente a rischio; ulteriori affidamenti diretti per gli altri servizi di smaltimento, con costi ulteriormente superiori alla media degli altri comuni della provincia; tendenza ad
attribuire i risultati negativi all'indisciplina dei cittadini, definendoli
di volta in volta incivili ed evasori; servizio sempre più scadente
con un costo per la collettività sempre più elevato; sito utilizzato
come cantiere (area S. Angelo in Formis), posto recentemente
sotto sequestro in quanto non garantiva le condizioni igienico sanitarie ai lavoratori e la tutela ambientale dell’area. Firmato: i
consiglieri comunali Fabio Buglione, Pasquale Frattasi, Antonio
Gucchierato e Antonio Minoja.
AREA EX CAMPO ACCOGLIENZA PROFUGHI STRANIERI
IN CONDIZIONI SEMPRE PIU' CRITICHE
INOLTRATA RICHIESTA INTERVENTO URGENTE A PREFETTO, ARPAC E ASL
Unitamente al consigliere comunale
Antonio Gucchierato, in seguito a segnalazioni di numerosi cittadini circa lo
stato di profondo
degrado ambientale in cui versa l'area ex CAPS di Capua, in data 6 febbraio 2015 ho effettuato un sopralluogo con reportage fotografico
appurando l'effettiva e persistente condizione di gravità igienico
sanitaria dell'intera area, come ampiamente documentato dalle
foto qui pubblicate. Dalle visione delle stesse è possibile verificare che tra le macerie e i numerosi cumuli di rifiuti, anche pericolosi, sono presenti svariati gruppi di persone, tra cui numerosi bambini, che lì dimorano in condizioni disastrose, non degne di un
paese civile. Il programma di intervento per la valorizzazione e la
trasformazione, previa bonifica, dell’intera area di proprietà comunale denominata ex C.A.P.S., recentemente approvato dalla
maggioranza in Consiglio Comunale e sul quale, nella stessa sede, abbiamo manifestato tutte le nostre perplessità, è un progetto
che richiederebbe, qualora fosse realizzabile, cosa di cui si dubitiamo, tempi a dir poco lunghi e incompatibili con le indifferibili esigenze di bonifica della zona. Tutto ciò premesso, in attesa che
l'area di cui trattasi sia bonificata completamente, abbiamo richiesto, per l’immediato, al Signor
Prefetto di Caserta, all'ARPAC
Pasquale FRATTASI
e all'ASL di attivarsi con urgenconsigliere comunale
za, per quanto di loro competenza, quantomeno per eliminare macerie, materiali di risulta e
cumuli di rifiuti e ripristinare,
quindi, le condizioni minime di
sicurezza igienica dell'area.
CapuaBeneComune
[email protected]
- pagina autogestita -
Pagina dieci
Block Notes
POESIE SULL' OLOCAUSTO ALLA SCUOLA PRIMARIA DI PORTA NAPOLI
POETESSE IN ERBA NELLA SCUOLA PRIMARIA DI PORTA NAPOLI
Al termine di una interessante attività didattica sulla Shoah e l’olocausto degli Ebrei, promossa dalla maestra Olga Circhirillo, gli alunni della classe V A della Scuola Primaria di Porta Napoli hanno
prodotto sull’argomento lavori di vario genere, da rappresentazioni
grafico pittoriche a brevi racconti, a toccanti poesie. Le produzioni
dei bambini hanno dimostrato la proficuità dell'azione educativa e
didattica promossa dalla maestra che da tanti anni ormai si dedica
all’insegnamento con passione e rara sensibilità. L’iniziativa aveva
l’obiettivo di porre l’attenzione dei bambini su una delle tragedie
più grandi della storia dell’umanità, utilizzando i modi e i mezzi a loro più consoni per attraversare questo drammatico evento in maniera
ludica ma rigorosa.
Come sempre attenta alle attività didattiche organizzate nelle sedi di
sua pertinenza, la dott.ssa Patrizia Comune, Dirigente del II Circolo di
Capua, ha espresso il suo vivo compiacimento per l’iniziativa. Tra tutti i lavori realizzati si riportano solo le poesie delle alunne che sono
state selezionate per partecipare alla fase regionale del concorso promosso dal MIUR: “I giovani ricordano la Shoah”.
UN BAMBINO COL PIGIAMA A RIGHE
Un bambino col pigiama a righe,
anche io ne ho uno,
ma il mio non è macchiato di sangue!
Quel bambino è stato ingannato, illuso, bruciato.
E poi fumo, fuoco, aria grigia per tutti,
per tutti loro, per tutti noi.
Sì, perché se anche a noi non è successo è come se…
E nessuno può commettere il delitto della dimenticanza.
Solo la memoria può evitare che risucceda il male.
Il male è uscito da quei film, da quei libri.
Mi sembra di stare davanti a quei campi neri,
di respirare quell’aria di morte.
Eppure se guardo oltre,
il cielo si colora d’azzurro,
quello della mia età di bambina che spera e che guarda
davanti a lei uno zainetto:
“Sì, dolce sorellina mia, guardo te e spero che nessuno
dovrà più vedere
bambini col pigiama a righe”.
Antonella Raucci
BAMBINO EBREO
Bambino ebreo sei stato torturato e spesso picchiato.
I Tedeschi ti hanno deportato:
occhi tristi dietro il filo spinato
chiedevi aiuto
chiedevi un po' di pane
chiedevi di essere liberato.
Capelli rasati e pigiama a righe,
numeri sulla pelle.
Guardavi il cielo,
sognavi la libertà.
Da solo non potevi farcela,
chiudesti gli occhi,
il cuore a mille.
Amore,amicizia,rispetto,
queste le parole nella tua mente.
Il cielo si aprì
Il sole brillò.
Il rispetto regnò.
Bambino Ebreo, apristi gli occhi e fosti libero.
Gaia De Crescenzo
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Block Notes
Note di
Capua
Pagina undici
EX CALCIATORI
AD UN INCONTRO
...A PRANZO
In un ristorante di Capua, ('O Vicariello di Alfonso Carrillo)
si è riunito un bel gruppetto di ex calciatori del Capua: Cosmai, De Rosa, Acunzo, Napoletano, Carbone, Galbiati, Aglione, Manna, Fusco, Gheremedin, Rener, Medugno. Gli
anni più significativi e più intensi che vanno dal 1960 al
1980 sono stati ricordati dagli ex atleti con piacevoli dovizie
di particolari e soddisfazioni personali in campo aperto. Sono stati ricordati anche i vari allenatori che si sono succeduti: da Mister Di Somma a Mister Brogna, amici sia in campo
che fuori. Purtroppo l’occasione per stare un po’ insieme si
è presentata allorchè ci siamo ritrovati a dare l’ultimo saluto
agli indimenticabili Ernesto De Simone (il topo) e Rodolfo
Medug (il ministro). Alla riunione mancavano tanti ex cal-
ciatori che con noi hanno lasciato un buon ricordo nel cuore
di tanti Capuani che la domenica alle 14:30 erano presenti
sugli spalti ad incoraggiarci.
Giuseppe De Rosa
FRA' RAIMONDO DA CAPUA, CONFESSORE DI S. CATERINA
Come è noto, Fra' Raimondo da Capua dell'ordine domenicano, fu precettore spirituale alle corti del suo tempo. Il suo
nome è importante perchè legato alla vita di S. Caterina da
Siena. Infatti il frate fu l'ultimo confessore della santa.
Egli aveva una levatura culturale, intellettuale e spirituale
grandissima. Come scrivono i suoi biografi, egli era discendente di un personaggio capuano, il dantesco Pier della
Vigna, e fu eletto, subito dopo la morte di Caterina, Maestro Generale dell'Ordine Domenicano, detto delle Mantellate, al cui Terzo Ordine apparteneva anche la Santa. Negli
ultimi anni della vita di S. Caterina, Fra' Raimondo, da suo
confessore, fu testimone della di lei avventura terrena non
solo mistica ma anche umana e politica.
Per l'importanza storica della figura del frate capuano, si
dovrebbe pensare a intestare una strada senza nome che ricordi il nostro concittadino.
LA 1^ ESPOSIZIONE CANINA A CAPUA
Propagandata anche
nel programma di
Carnevale, il 15 u.s.
al PalaSport di Capua, ha avuto luogo
la 1^ Esposizione Canina dell'I.C.B.D.WKU-Delegazione
di Caserta, di cui è
vicepresidente la
sig.ra Tetyana Bilozorova. L'esposizione
ha avuto un grande
successo.
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Block Notes
Pagina dodici
LA POESIA
CICCIO NASONE
di
Aldo Licciardi
Comme vedeva ‘o palco
e ‘a foll’attuorno
Quanne pè miez”o corso dopp”e feste
restava ancora all’erta quacche palco;
bardato cu l’azzurro e c”o celeste
e ‘o microfono ‘a centro miso a fuoco.
Vedive ggente a chiorma c’aspettava
comme se ‘a festa era ancora venì;
e chi pè na cummessa ‘a lla passava
‘o stesso se fermava pè sapè.
Io m’ho ricordo comme fosse mò
quanta discorsi suoi m’agge sentute,
‘o ssanghe nce vulleva dint”e vvene;
e da quanne nasone nce sta cchiù
saglieva ‘e pressa chilli dduje scaline,
quaccosa ‘e bello manca d”o passato.
mentre tutti sbattevano ‘e mmane.
Pecchè in sostanza st’omme
Po’ comm”o duce se metteva in posa,
era bbuono comm”o ppane;
‘o microfono avasciava pecchè curto;
chi ‘a penza ‘o cuntrario…Jastemma
e accumminciava ‘o solito discorso
nun faceva male a nisciuno.
già ripetuto forse mille vote.
So state d”a guerra ‘e brutture
Ognuno addimmannava al suo vicino
ma tutte chiste cca…che stanno a ffà!
Ci sta forse un comizio!
Un concertino!
‘O arrivo ‘e quacche grossa autorità?
Ma a tutte nce piaceva dò sentì
ca nce hanne rialato chisti vizzie;
Pure se semp’a stessa era ‘a sunata;
un modo quasi per dimenticare…
faceva overamente addivertì
e no nu sfizzio.
erano tiempe belle…e so passate.
Nn’era niente ‘e tutto chesto
ma quaccuno era arrivà!
L’oratore cchiù sfruntato
figlio ‘e sta bella città.
E puntuale…a n’ora stabilita
asceva all’intrasatte d”a cantina
l’istrionesco Ciccio Nasone
‘o reduce d”a ll’urdema mondiale.
Mmiez”a via se menava e barcollando
Quase tuccanno ‘e mmura,
comme se dice: Jeva allo sbando
ma nnanze tirava sicuro.
Trasferimento di proprietà - Perdite di possesso - Immatricolazioni
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Block Notes
- C A R N E VA L E
Pagina tredici
2015 -
ITALO PERFETTO:
IL CARNEVALE A S. ANGELO IN FORMIS
"Mi complimento con il comitato
che ha saputo varare l'edizione di
quest'anno del carnevale disponendo di pochi soldi e solo pochi giorni per organizzare".
La cittadinanza tutta della Frazione di Capua si è sentita
coinvolta nella festa, sabato 14 febbraio. Infatti centinaia di
bimbi in costume hanno sfilato per il paese insieme ai gruppi
locali, molto ben fatti, delle majorettes Gold Star, della banda del paese, del gruppo storico-medievale "Racconta, ricorda e cammina" in abiti d'epoca molto ammirati, con don
Franco Duonnolo che ha coordinato il tutto.
CAMILLO FERRARA:
"Devo esprimere un sincero
plauso al comitato che si è assunto l'onere di evitare che
l'edizione 2015 saltasse. Un
bravo di cuore...".
Su Facebook non si contano i
giudizi che riconoscono agli
organizzatori il merito di avere
organizzato in pochi giorni e
con pochi soldi privati, un'edizione austera e dignitosa. In
tanti spronano il comitato a partire subito per il carnevale
2016 per rilanciare al meglio l'antica tradizione capuana.
LE SFILATE:
PERCHE' SOLO NEL CENTRO STORICO?
Gli organizzatori spiegano perchè non si son potuti spingere oltre il centro storico per le sfilate. Il primo motivo è che
il carnevale contava al massimo su 3 vigili dalle 15,00 alle
21,00 per la viabilità e la mobilità delle auto; il secondo, è
stato di non mettere a repentaglio la vita dei partecipanti
del corteo sulle strade statali e nazionali; il terzo, che la
presenza delle auto in sosta lungo il percorso ostacolava il
passaggio dei carri e del corteo. L'anno prossimo, contando
su più uomini e mezzi, potranno essere interessati anche
rioni esterni, come in passato: Porta Roma, la Stazione Fs,
il Santagata ecc.
LE CICUZZE DI CAMILLO FERRARA
Anche quest'anno, Camillo Ferrara ha presentato le sue Cicuzze,
in cui si ritrovano tutti i motivi di insoddisfazione dei cittadini, e
rivolgono all'indirizzo degli amministratori quelle garbate critiche,
non sguaiate, che ispirano i versetti a rima baciata del'autore.
In verità le Cicuzze dovevano essere recitate dal balcone comunale (arengo) illuminato dai riflettori, ma motivi tecnici non lo hanno
consentito. Le Cicuzze sono in stampa e prossimamente saranno
distribuite fino ad esaurimento scorte.
Persone oltre le cose
CAPUA - PORTA ROMA 48-50
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Block Notes
Pagina quattordici
- C A R N E VA L E
2015 -
SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
Il comitato di quest'anno, che è stato già riconfermato, con penna su carta, per il 2016, non dormirà sugli allori, dopo avere ricevuto tanti giudizi lusinghieri da varie persone di persona e su
facebook. Esso è intenzionato fin da adesso a lavorare per il carnevale 2016 e accetta a braccia aperte quanti, singoli o associazioni, vogliano dare la loro collaborazione e il loro apporto di idee, iniziative, di lavoro. Prossimamente, sarà convocata un'assemblea cittadina per discutere in merito.
I CARRI LOCALI
In poco tempo,gruppi di giovani locali come Vittorio e Lello Galbiati, Nicola Di Benedetto, e altri hanno improvvisato
dei piccoli carri come La Famiglia Adams, Disneylandia,
Circus, i Bottari.
UN CARNEVALE MADE IN CAPUA
Il comitato sente il dovere di ringraziare pubblicamente i
prestatori d'opera locali, a partire da Allestimenti Palchi
Fasano e Service Fonia e Luci Salvatore Di Somma, Sud
Eventi di Ciro Valletta, che hanno prestato le loro strutture
a prezzi stracciati, comprendendo gli sforzi organizzativi
del comitato Capuart, Pro Loco, Amici del Fiume, Block
Notes.
CANI, GATTI E...SHOW
I GRUPPI STORICI DEL GAROFANO
E DI S. ANGELO IN FORMIS
Ci vorrebbe un esperto sarto a descrivere la qualità delle stoffe dei
preziosi costumi del gruppo storico del Liceo Scientifico Garofano, di cui sono i promotori la prof. Bernard e il prof. Ciociola sotto
l'attenta guida del loro preside prof. Gianni Di Cicco, e del gruppo
storico medievale "Ricorda, racconta, cammina..." di S. Angelo in
Formis, coordinato dalle diligenti insegnanti Anna Aversano e Orabona sotto la vigile guida del parroco don Franco Duonnolo, e
quello della Pro Loco, a cui va un grandissimo encomio.
LA SERATA DI S. VALENTINO
La settimana carnevalesca è coincisa con la Festa degli Innamorati. Il Comitato del Carnevale ha per l'occasione organizzato
un'apposita serata con il dj dello stadio S. Paolo, Ivano Petagna,
e l'animatore Fabio Still, due autentici professionisti che hanno
riscaldato piazza Giudici, gremitissima di giovani, facendo divertire e ballare tutti i presenti. Per l'occasione la Gioielleria
Sessa ha messo in palio numerosi gadgets.
GLI SPETTACOLI NELLE 3 SERATE
Nelle tre principali serate, questi gli spettacoli serali: giovedi
Tonino Migliore, domenica Carosong (non effettuata causa
pioggia), martedi: ballo con Parafunky.
Il maltempo
di domenica
mattina 15
febbraio ha
sconsigliato
gli organizzatori di presentare la sfilata
degli animali.
Molti iscritti hanno dovuto dare forfait. I più coraggiosi hanno partecipato,
come Iolanda
Iodice con il
cagnolino, principe azzurro, Anna Zaccariello con il
cane "maschera". Mario Panetta con il cane "Forza Juve". Nel 2016 il concorso si pubblicizzerà in tutta la provincia.
Block Notes
Pagina quindici
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Foto 1-Sostanzialmente, il carnevale di quest'anno è stato abbastanza parsimonioso, come i carnevali del dopoguerra, quando non c'era un grandioso
palcoscenico in piazza, e la materia prima delle mascherate, molto diffuse,
erano una vestaglia, un pigiama, una mutanda della nonna, le calze doppie
della mamma ecc. Allora c'era come palcoscenico, una pedana pavesata
carnevalescamente, e decorato con disegni, direi, infantili. Ma la cornice di
pubblico era quella che vedete nella foto. Il carnevale che non si doveva fare quest'anno, ha fatto il pienone di gente, venuta da ogni dove, come ai
tempi del suo massimo splendore e il programma si è costruito tutto con il
"Made in Capua". Non vogliamo però dire che il Carnevale di Capua deve
retrocedere a festa di paese, bensì costruirlo tutto l'anno, con il convolgimento delle risorse locali, che pur ci sono, operando per tutto l'anno, per arrivare pronti al via dell'edizione 2016.
Nella 2^ foto, tho!, chi si rivede: la sarta Tarantino (la 2^ a sinistra) che per
molti anni, con la sua sartoria, ha realizzato centinaia di costumi carnevaleschi, mentre suo marito Leonardo si dedicava alla costruzione dei carri artigianali. Gli artigiani sono assai indispensabili nella realizzazione del carnevale.
Nella 3^ foto vediamo una mascherata al ballo pubblico in piazza, dove si
faceva obbligo a tutti di partecipare in maschera. I costumi da realizzare più
facilmente e che erano i più diffusi, erano i domino e i pierrot, che quasi
sempre erano realizzati in famiglia, perchè all'epoca il cucito era molto diffuso come mestiere, oppure si fittavano nelle mercerie e dalla "Messinese" a
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Block Notes
LA SCUOLA PER TUTTI
È proprio della funzione docente conoscere e riconoscere le mutevoli esigenze degli alunni, aiutarli e guidarli adeguatamente, calibrando la propria
opera di educazione e istruzione; riconoscendo i loro bisogni, offrendo agli
alunni il vantaggio di raggiungere gli obiettivi che per loro sono stati prefissati. Ciò richiede da parte del docente attenta sensibilità, nonché specifiche
competenze, soprattutto in ambito comunicativo-relazionale, ma anche organizzativo-progettuale-didattico, al fine di individuare situazioni particolari e intervenire adeguatamente. Come recita la direttiva del 27 dicembre
2012, "in ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio socio-culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua" e si deduce che l'area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. Per disturbi evolutivi si intendono, dunque,
oltre i disturbi specifici dell'apprendimento, anche deficit del linguaggio,
delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione, dell'iperattività, compreso il funzionamento intellettivo limite. Tutte queste differenti problematiche non prevedono la figura dell'insegnante di sostegno,
ma un impegno da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di
docenti coinvolto. Dunque, i docenti devono attrezzarsi per prendersi cura
al meglio di ogni alunno. Di fondamentale importanza diviene sicuramente
il tempo che il singolo docente impiega nel supportare in tutti sensi gli alunni. Non dimentichiamo che ogni alunno incontra durante il suo iter scolastico delle difficoltà nell'apprendimento o nella relazione con i docenti.
Le caratteristiche individuali, al di là di qualsiasi etichetta diagnostica, devono essere considerati un principio guida per la definizione della didattica
anche se, purtroppo, molto spesso, la teoria non si concilia bene con la pratica. Non dimentichiamo che Einstein era dislessico e ha imparato a leggere
a nove anni, ma tutto ciò non gli ha impedito di diventare uno dei più grandi scienziati. Oggi, la soluzione esiste perché la scuola ha la consapevolezza
che ogni ragazzo ha un suo modo di essere, e quindi
può inserirsi nel contesto classe e superare ogni difficoltà grazie alle nuove metodologie didattiche, per
citarne una delle più attuali: la didattica inclusiva,
che prevede l'uso di materiale didattico fruibile senza problemi da parte di tutti, dedicando più tempo ai
ragazzi fornendo loro compiti diversificati e coinvolgenti. L'uso dei video ad esempio, può integrare
il testo con l'immagine e rappresentare uno strumento accattivante per tutti ragazzi. Non dimentichiamo, infine, che ogni insegnante ha davanti a sé una
classe con le sue diversità che rendono unico e irripetibile ogni alunno ed unica ed irripetibile ogni
classe; questo è il crogiolo in cui l'apprendimento di
ciascun alunno avverrà, per alcuni aspetti, ancora in
modo misterioso.
Prof.ssa Angela Nespoli
Pagina diciassette
OPUSCOLO DELL'UNIVERSITA'
RICORDA NICOLA DE CESARE
In un opuscolo commemorativo, curato dall'università dove insegnava, sono
stati raccolti foto, disegni,
ricordi personali di amici e
parenti, bibliografia delle
sue pubblicazioni, del docente universitario capuano Nicola De Cesare, da
pochi mesi deceduto. In
esso ci sono interventi di
Adolfo Villani, dei colleghi
Antonio D'Onofrio e Filippo Terrasi, di Aldo e Marielena Porciello, pronunciati la mattina del 1° otobre 2014 a Caserta, nell'Aula Magna del polo scientifico del II Ateneo Universitario,
dove era stata allestita la camera ardente. Tutti gli scritti sono
stati consegnati alla famiglia. Nell'opuscolo, infine, ci sono anche i ricordi del suo ex alunno Francesco Norcia, di Nausica
Ortega, di Manila Dongiacomo, di Gaetano Palumbo, e quelli,
toccanti, della moglie Loredana, e dei figli.
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Pagina diciotto
Block Notes
Lo scrittore Stefano Crupi incontra gli studenti dell’I.T.I.S.
“G.C. Falco” di Grazzanise
di Antonella Pozzuoli
“Può la paura condizionare la nostra vita al punto da farci
sentire vivi solo quando proviamo questo sentimento?”, “Può
l’amore salvare un giovane finito nel giro della malavita?”
Comincia con queste la serie di domande che i ragazzi
dell’I.T.I.S. “G.C. Falco” di Grazzanise sezione associata
della sede di Capua, hanno rivolto dopo un progetto di lettura
a Stefano Crupi il giovane scrittore casertano autore di
“Cazzimma” che ha accettato di incontrarli a scuola. Il romanzo segue le vicende di Sisto, un ragazzo napoletano che
decide di sfidare la camorra e mette su un piccolo traffico di
droga destinato ad una ristretta cerchia di clienti. Il facile successo e la bella vita che comincia ad assaporare, lo convincono a non fermarsi davanti a nulla, nemmeno quando entra in
scena un potente boss che ha potere su tutto e tutti. Sarà proprio la “cazzimma” a salvare Sisto, insieme all’aiuto di un
emblematico zio e di una ragazza che gli farà vedere la vita
da un’altra prospettiva.
Il titolo del libro prende a prestito il neologismo dialettale
“cazzimma” parola che i campani conoscono bene in quanto
delinea la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere
acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri
parenti.
Crupi, che ha vissuto a Napoli e quindi conosce bene la realtà
che racconta, punta i riflettori su una gioventù senza scopi, apatica che subisce gli eventi nella convinzione che le cose in
qualche modo succedano e non ci si possa far nulla.
I ragazzi che hanno letto il libro analizzandone con le loro insegnanti il linguaggio crudo, ma realisticamente efficace e le
caratteristiche dei personaggi principali, hanno dato vita ad un
dibattito vivace ed intenso con l’autore che si è avvalso
dell’attore Pierluigi Tortora per la lettura di alcuni brani del
romanzo. Alla fine dell’incontro Crupi ha autografato alcune
copie del libro e si è simpaticamente prestato al rito dei selfie.
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Block Notes febbraio 2015_Block Notes