Vittorio Veneto - Elezioni amministrative 2014 PER UNA GESTIONE CONDIVISA E PARTECIPATA DELLA NOSTRA CITTA’ Programma amministrativo Del candidato Sindaco Alessandro Mognol IL NOSTRO CODICE ETICO CORRETTEZZA E ONESTA’ L’amministrazione del comune di Vittorio Veneto opera nel rispetto delle leggi vigenti, persegue l’interesse generale dei cittadini. Eventuali procedimenti giudiziari a carico dei consiglieri comportano la sospensione temporanea della carica fino alla risoluzione giudiziale o extra-giudiziale del procedimento e permanente in caso di condanna da parte dell’autorità giudiziaria. PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI L’amministrazione del comune di Vittorio Veneto si impegna a promuovere una partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte di gestione della città. CARTA DEI DIRITTI DEI CITTADINI L’amministrazione del comune di Vittorio Veneto si impegna a rispettare i diritti dei cittadini, e sulla base di quanto previsto dalla carta costituzionale si impegna a redigere una carta dei diritti dei cittadini. IMPARZIALITA’ Nelle relazioni con i cittadini l’amministrazione del comune di Vittorio Veneto evita ogni discriminazione basata sull’età, sulla nazionalità, sull’etnia o origine razziale, sulle opinioni politiche, sul credo religioso, sul sesso e la sessualità e lo stato di salute. RELAZIONI CON I FORNITORI DI BENI E SERVIZI O ESECUTORI DI OPERE PUBBLICHE Massima trasparenza, rigore e legalità nella gestione dei bandi e degli appalti pubblici. TUTELA AMBIENTALE L’amministrazione del comune di Vittorio Veneto persegue la tutela ambientale, come risorsa primaria per la qualità di vita dei cittadini. PROTEZIONE DELLA SALUTE DEI CITTADINI L’amministrazione del comune di Vittorio Veneto persegue la tutela della salute dei cittadini. TRASPARENZA E INFORMAZIONE AI CITTADINI L’amministrazione del comune di Vittorio Veneto si impegna a redigere un resoconto di bilancio chiaro e a creare una carta dei servizi offerti dal Comune Introduzione Il nostro programma nasce dalla partecipazione di numerose cittadine e cittadini che con le loro idee hanno contribuito alla sua costruzione. Si basa sul concetto che le idee migliori siano quelle realizzabili, e per essere tali devono essere concrete e condivise: concrete perché fondate su dati certi che rispecchiano la realtà in cui viviamo e condivise perché partecipate da tutti i membri della comunità. Le nostre proposte si pongono come obiettivo il bene Comune della collettività, che si deve realizzare attraverso un vero processo di concertazione tra tutte le componenti della società. Una collaborazione costruttiva fra tutti i membri della comunità è necessaria sia per chi amministra la città, che in questo modo si rende consapevole delle problematiche e dei bisogni dei propri cittadini, sia per chi la vive, in quanto attraverso una partecipazione attiva alla vita politica e sociale è possibile essere fra gli attori principali responsabili dello sviluppo futuro del proprio territorio. Il rinnovamento della classe dirigente è la condizione necessaria per cambiare il futuro di Vittorio Veneto e superare quello che è un vizio della politica, ossia la sua inerzia, rappresentata ad esempio da quei politici che fanno leva sull’alibi della scarsità di risorse per evitare di assumere le proprie responsabilità di amministratori a danno di tutta la collettività e del bene comune. I fondamenti del buon governo di una città devono basarsi sui valori, e cioè il rispetto dei beni comuni, dei diritti e della dignità dei cittadini, sulla informazione e trasparenza negli atti amministrativi, sulla partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di gestione della città. Un progetto concreto di cambiamento richiede risorse: deve essere fatto uno sforzo per razionalizzare la spesa evitando sprechi e un inefficiente uso delle risorse, individuare nuovi canali di finanziamento (ad esempio fondi europei) e forme di finanziamento pubblico/privato nell’interesse reciproco delle parti e nell’interesse generale dei cittadini. La nostra visione ci impone la responsabilità di chi è consapevole che nel presente si gettano le basi della vita delle generazioni future, tenendo sempre a mente il nostro passato perché ci ricorda chi siamo. La basi da cui partire Per poter avanzare delle proposte occorre conoscere al meglio la realtà in cui viviamo: nel nostro caso questo significa conoscere Vittorio Veneto, con tutte le sue problematiche ma anche con tutte le sue potenzialità. I problemi sono quelli che in questo periodo di crisi stanno colpendo un po’ tutto il Paese, a cui si aggiungono l’assoluta immobilità e stagnazione che hanno caratterizzato gli ultimi anni di amministrazione della nostra città. E' fondamentale che la “nuova” Politica nasca da un equilibrato e trasparente rapporto tra Pubblico e Privato, tra l'Ente ed il Cittadino, che favorisca ed incentivi la qualità della vita. Per migliorare la situazione attuale e far rinascere il nostro territorio occorre ripartire dai punti di forza che la nostra città può mettere in campo. Primo, la posizione strategica di Vittorio Veneto: situata a metà strada fra il mare e la montagna, tra Venezia e Cortina, punto d’appoggio ideale per chiunque volesse visitare le nostre zone, la città rappresenta un perfetto connubio tra diverse aree geografiche caratterizzanti il territorio Veneto. Questa posizione permette di dare al visitatore valide scelte per vivere le bellezze naturali nostre e limitrofe. Secondo, il patrimonio umano e culturale: il patrimonio umano e culturale del nostro tessuto sociale, sostanzialmente ancora solido e coeso grazie alla presenza dell’associazionismo diffuso, ad un valido sistema socio-sanitario, ad una importante varietà di diversi soggetti culturali, e ad un sistema di lavoro consolidato ed esperto, sia in ambito industriale che artigianale. A questi occorre aggiungere la storia stessa della nostra Città, dalla sua fondazione nel 1866, passando attraverso due momenti epocali della storia del nostro Paese, la fine della prima guerra mondiale (a Vittorio Veneto con la fine della guerra è stata vinta la battaglia più importante, cioè quella della pace) e la Resistenza, da cui sono derivati i principi fondativi della nostra Costituzione, con il riconoscimento alla città della medaglia d’oro al valore per il ruolo avuto nella lotta di Liberazione. Terzo, il patrimonio architettonico e ambientale: Il grande patrimonio architettonico e culturale proprio della città, inserito in un ambiente naturale che, nonostante i continui tentativi di interventi distruttivi e di cementificazione, si mantiene tutt’oggi ancora di grande pregio. Una nuova e vera spinta turistica, nell’ottica della sostenibilità e compatibilità ambientale, dovrà essere uno degli obiettivi per il prossimo futuro, dal quale tutta la città potrà trarre beneficio. Quarto, il patrimonio abitativo: gli immensi spazi inutilizzati costituiti da fabbriche dismesse, capannoni e case vuoti o sfitti dovranno essere il materiale dal quale estrarre nuova linfa per lo sviluppo economico e sociale della città. E questo va fatto valorizzando il nostro prezioso patrimonio immobiliare attraverso progetti integrati di riqualificazione e riconversione condivisi con la cittadinanza e i soggetti di rappresentanza sul territorio. La strada da seguire La strada da seguire dovrà fare suoi concetti quali la trasparenza, la partecipazione, l’impegno, la responsabilità, il rispetto, l’umiltà. Trasparenza su tutti gli atti prodotti dall'amministrazione e su tutte le società da essa partecipate. Partecipazione di tutti i cittadini del territorio favorendo tutte le situazioni di aggregazione per la crescita di una Democrazia Partecipativa e di sviluppo degli strumenti attuali e veloci di condivisione delle idee. Impegno dell'Amministrazione a mantenere le promesse fatte alla cittadinanza e a rispondere direttamente al cittadino delle scelte fatte o da intraprendere, tramite la presenza effettiva dell'amministratore presso le sedi di aggregazione della popolazione (quartieri, associazioni, gruppi di partecipazione attiva, ecc.). Responsabilità sulle scelte fatte e sui criteri adottati. Rispetto delle idee e delle proposte provenienti dalla cittadinanza. Umiltà nella gestione del potere che i cittadini, con il loro voto, hanno messo nelle mani di chi amministra. Un’amministrazione capace dovrà essere in grado di utilizzare le eccellenze e le risorse proprie della nostra città e del nostro territorio, facendo leva sui valori sopra esposti. Dovranno essere definiti degli strumenti atti a favorire, incentivare e tutelare il lavoro e l'economia del territorio nel rispetto della qualità della vita e della tutela del paesaggio, operando per un reale sviluppo economico a medio e lungo termine (quindi no a grandi opere sporadiche). Occorrerà ridurre gli sprechi e le consulenze inutili, ottimizzando le risorse a disposizione e puntando su figure di alta specializzazione e professionalità, che abbiano gli strumenti e le conoscenze necessarie ad affrontare in modo adeguato le singole problematiche. Le nostre idee e le nostre proposte Gestione e tutela del nostro territorio Tutela del territorio Stop al consumo di territorio: significa bloccare nuova cementificazione/urbanizzazione di territorio agricolo e montano. Perciò, bisognerà abbandonare il modello basato sulle grandi opere, sulle colate di cemento, sui grandi centri commerciali, sui capannoni, destinati a restare vuoti e sfitti o delle classiche cattedrali nel deserto. Sarà fondamentale pensare al recupero ed alla riqualificazione delle aree dismesse, e a Vittorio ne abbiamo numerose e di varie dimensioni, attraverso anche progetti di programmazione del territorio partecipati. E’ infatti attraverso la tutela della nostra terra che deve necessariamente passare l’incentivazione di un turismo ed una economia fondati sul nostro patrimonio sociale, storico e paesaggistico. Il Censimento degli immobili sfitti e/o invenduti sarà un dato fondamentale per la revisione e la redazione corretta del Piano di Assetto del Territorio (PAT). In questo senso, le azioni comunali dovranno prevedere un’ampia condivisione delle scelte in materia urbanistica, a cominciare proprio dal PAT, in quanto strumento che definirà la programmazione della città e del suo territorio per i prossimi anni. Concorsi di idee e progettualità condivisa per il recupero dei numerosi volumi vuoti presenti in città. Istituzione di una “task force” di specialisti che raccoglierà tutte le informazioni e le idee utili con l’obiettivo di definire una proposta di progetto concreta ed innovativa per il riutilizzo e la riconversione del patrimonio abitativo inutilizzato. Proposta ed idee che saranno sempre aperte alla collaborazione costruttiva della cittadinanza e dei soggetti di rappresentanza presenti sul territorio. Sempre questa “task force” avrà il compito, grazie a competenze specifiche ed in collaborazione con l’Università, di trovare i finanziamenti per tali progetti attraverso la partecipazione a bandi e concorsi ai vari livelli (europeo, nazionale, regionale) o tramite un equilibrato rapporto tra pubblico e privato. Avviare una seria trattativa con il demanio per definire e valutare la possibilità di entrare in possesso o avere in gestione gli spazi e le strutture (caserme, palazzi) di proprietà militare, che andranno via via liberandosi. Incentivare il recupero delle aree dismesse premiando anche con detrazioni fiscali nuove costruzioni energeticamente efficienti e sostenibili. Preferire alla monetizzazione degli oneri di urbanizzazione tutte le opere previste secondo legge, al fine di dotare di adeguati servizi le zone produttive. Gestione delle urgenze Prevenzione del rischio idrogeologico: realizzare una campagna di informazione sulla situazione idrogeologica attuale, al fine di prevenire i danni e gli sconvolgimenti che sempre più caratterizzano il nostro territorio, anche in seguito al cambiamento climatico che è sotto gli occhi di tutti. Necessità di recuperare risorse da diverse fonti per la gestione dell’emergenza e definire un programma a lungo termine per la prevenzione del rischio. Caso Carnielli: la questiona dovrà essere affrontata al più presto. Chi di dovere, nel caso specifico la provincia, dovrà intervenire riprendendo le analisi periodiche sullo stato della falda, rendendo accessibili a tutti tali informazioni. Piazza Meschio: completare il prima possibile i lavori della piazza per renderla di nuovo usufruibile per i cittadini del quartiere. Trovare quindi una rapido accordo con la ditta esecutrice dei lavori. Discarica di Forcal: accelerare le operazioni di recupero e bonifica del sito; non si faranno deroghe ai limiti di accettabilità dei rifiuti conferibili, come invece ha proposto l’attuale amministrazione. La stessa amministrazione che purtroppo ha concesso la deroghe per le emissioni rumorose dovute all’utilizzazione di macchinari ed impianti rumorosi per l’attività di discarica. La discarica si trova a soli 100m dalla scuola elementare “Manzoni” e circondata da abitazioni, con un grave rischio, quindi, per la salute di tutti. Per la massima sicurezza bisognerebbe pensare alla futura chiusura del sito nell’ottica del principio di precauzione. Messa in sicurezza dei principali edifici pubblici: vari edifici pubblici non sono in sicurezza, in particolare l’ospedale e varie scuole non rispettano le norme antisismiche. Occorrerà ricercare fondi specifici per risolvere al più presto queste carenze strutturali. Traforo di Santa Augusta Opposizione all’attuale progetto ANAS di Tangenziale EST di Vittorio Veneto, meglio noto come “Traforo di Santa Augusta”, altamente impattante dal punto di vista ambientale ed inutile, se non addirittura dannoso, dal punto di vista urbanistico, in quanto tutto il flusso veicolare, compresi i TIR che oggi non passano per Vittorio, verrà convogliato direttamente in centro città a “Vittorio 2”, in Via Virgilio, passando all’interno del campus scolastico, con il conseguente drastico aumento di traffico ed inquinamento. Al fine di affrontare la problematica legata al superamento di Serravalle e alla viabilità in generale di Vittorio Veneto si dovrebbero seguire dei criteri e delle linee guida di seguito schematizzate: 1°) analisi dettagliata dei flussi di traffico in entrata e in uscita da Vittorio Veneto, fondamentali per poter pensare di avviare qualsiasi tipo di progetto di viabilità; 2°) apertura dell'A27 a barriere con l'eventuale creazione di nuovi accessi (si ricorda che nel 2011 il consiglio comunale di Vittorio Veneto votò all’unanimità a favore di iniziative ed azioni volte al conseguimento di tale obiettivo); l’A27 fungerebbe da ideale tangenziale per la città. 3°) parallelamente pensare a come recuperare, riqualificare e valorizzare veramente Serravalle, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco (residenti, commercianti, ecc.). In generale per la città, cercare una ricucitura delle diverse zone ripensando l’odierna strutturazione dei percorsi stradali interni al centro urbano; parallelamente potenziare ed incentivare il servizio di trasporto urbano e forme alternative di mobilità sostenibile. 4°) se dopo questi interventi sussistesse ancora un problema di viabilità per Serravalle e Vittorio in generale (e per valutarlo saranno quindi necessarie nuove analisi di flussi in seguito agli interventi proposti nei primi 3 punti), si discuterà con ANAS, Regione, Provincia, la redazione di un progetto specificatamente studiato per superare il nodo di Serravalle. Viabilità San Giacomo Progettare le migliori modalità per liberare San Giacomo dal traffico tramite una viabilità alternativa sulla direttrice nord-sud. Prima di pensare di realizzare nuove strade, occorre ripartire dalle infrastrutture stradali esistenti, dal loro potenziamento e dalla loro ricalibratura. Il primo intervento dovrà riguardare Via Sotto le Rive, oggi largamente usata dai TIR per il collegamento casello A27 di Vittorio Veneto SUD – Zona Industriale. Realizzazione della rotatoria all’altezza dell’incrocio di Via della Bressana con Via Pinto (attuale Bretella di Ceneda), al fine di aumentare la sicurezza di quel tratto stradale. Valutare la possibilità di realizzare un nuovo casello, o meglio un accesso rapido nell’ottica dell’apertura dell’A27, per un innesto diretto alla Zona Industriale. Parco Papadopoli NO alla vendita o peggio svendita del Parco Papadopoli (come ha tentato e sta tentando di fare l’amministrazione uscente). SI alla riqualificazione della struttura come punto di riferimento polivalente di attività culturali per la città e non solo, attraverso la ricerca di fondi europei ad hoc e/o ad un intervento integrato pubblico-privato. Il Parco Papadopoli dovrà essere l’oggetto di un vero e proprio percorso partecipato di idee con la popolazione e i vari attori in gioco, con il supporto di professionisti di settore, per individuare la soluzione migliore per far rinascere questo fondamentale complesso. Il tutto in collaborazione con le Università, permettendo così di dare spazio a studenti, neo-laureati, dottori di ricerca che grazie alle loro competenze fornirebbero il supporto necessario per sviluppare una percorso di progettualità condivisa. In quest’ottica l’idea che proponiamo per il recupero del Parco Papadopoli è un progetto che preveda: Creazione di spazi da dare in gestione alle diverse associazioni Creazione di un museo permanente, che possa accogliere anche mostre itineranti. Creazione di un archivio che raccolga materiali e memorie locali e del nostro territorio, liberamente fruibile e da alimentare ed aggiornare con l’aiuto dei cittadini: in questo senso rientra il recupero, l’ampliamento e l’individuazione di nuovi spazi da destinare alla biblioteca. Garantire la sostenibilità di un progetto culturale di questo tipo prevedendo anche l’insediamento di attività commerciali all’interno del complesso in partnership con il Comune. Fiume Meschio e pista ciclo-pedonale Il fiume Meschio e la pista ciclopedonale rappresentano un elemento di cucitura della città e lungo questo asse si potrebbero sviluppare iniziative di diverso tipo. Per questo occorre salvaguardare il fiume da interventi urbanistici rovinosi: già nel preliminare al PAT si parla di “Parco del Meschio” e in questa direzione bisogna veramente puntare. SI al prolungamento della pista ciclopedonale sia verso sud che verso nord oltre i confini comunali, in rete con i comuni limitrofi. Piano delle piccole opere Piano delle piccole opere o dei “piccoli interventi”: valutare l’istituzione di un assessorato alle piccole opere o in alternativa definire la procedura e gli strumenti migliori per gestire i piccoli interventi sul territorio, dalle buche sulle strade, al rifacimento e realizzazione di nuovi marciapiedi, all’arredo urbano, con l’aiuto della cittadinanza che potrà segnalare direttamente gli interventi che ritiene urgenti attraverso un numero verde o direttamente alla figura di competenza. Mobilità Prima i pedoni, poi i ciclisti, poi gli utilizzatori di mezzi pubblici, infine gli automobilisti Messa in sicurezza dei passaggi pedonali. Ripensare la mobilità urbana interna, dai sensi unici, alle piste ciclabili e al sistema di sosta/parcheggi, attraverso piccoli progetti di ricucitura del tessuto urbano, ricalibrature di alcune strade esistenti, potenziamento del trasporto pubblico, che possono dare buoni risultati in termini di riduzione della congestione del traffico, dei tempi di percorrenza e conseguentemente dell’inquinamento. Per il raggiungimento di questi obiettivi si prevede l’introduzione del Mobility Manager, figura che opera sul governo della domanda di trasporto, lavorando in particolare sugli spostamenti sistematici e sui comportamenti delle persone. Prevedere una linea di autobus ad-hoc per il collegamento diretto con la Zona Industriale. Adozione di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). Forme di mobilità alternativa (car sharing mancante al momento a Vittorio). Servizio Ferroviario Assodata l’importanza etica del trasporto ferroviario, bisogna risolvere l’emergenza attuale che caratterizza il trasporto su rotaia della nostra zona. Il sistema cadenzato attivato da pochi mesi si è visto sul campo che così com’è non funziona. La regione aveva promesso di rivederlo dopo un primo periodo di prova, ma questo non è ancora stato fatto. Bisognerà impegnarsi affinché la regione rispetti le sue promesse al fine di cercare di tornare alla normalità oggi persa, ossia un servizio ferroviario efficiente che venga incontro alle esigenze degli utenti. Per meglio raggiungere tale obiettivo sarà preferibile fare rete con tutte le realtà e gli attori in gioco che oggi si stanno battendo per il miglioramento del nostro trasporto ferroviario, dall’alto trevigiano, al bellunese, fino al feltrino. Fare di Vittorio Veneto il capofila di una serie di iniziative volte al raggiungimento di questi obiettivi. In quest’ottica attivarsi presso Regione e Ferrovie per valutare il recupero della stazione di Nove. A livello provinciale spingere, inoltre, affinché il trasporto su gomma (vedi MOM, mobilità di marca, che gestisce oggi il trasporto su gomma nella provincia di Treviso) dialoghi con quello su rotaia, anche attraverso l’introduzione del biglietto unico. Migliorare la fruibilità della stazione centrale: il problema della biglietteria, potrebbe essere superato tramite un accordo con l’ufficio turistico (che attualmente fa anche da servizio biglietteria) per la vendita dei biglietti all’interno degli spazi della stazione. Sportello Energia Creazione di uno sportello per l’energia che supporti i cittadini e le aziende che investano in efficienza energetica degli edifici e installazione di impianti di energia da fonti rinnovabili. Mappatura energetica di tutti gli edifici residenziali (condomini), artigianali, produttivi ed edifici pubblici per avere un’idea precisa degli immobili con maggiori necessità di intervento (vedi progetto Energy web di Feltre, http://energywebfeltre.lab.unisky.it/) Migliore gestione delle fonti energetiche alternative: l’impianto fotovoltaico di San Giacomo, se da un parte ha portato del risparmio in termini energetici come sostiene l’attuale amministrazione, dall’altra non ha rispecchiato quanto riportato nel PEC (piano energetico comunale) di Vittorio Veneto, cioè che la produzione di energia da fonti rinnovabili deve essere rispettosa “dei vincoli paesaggistici e delle convenienze economiche”. Per questo, più intelligente sarebbe stato aver avviato un percorso di discussione con le realtà della zona industriali per installare tali pannelli sui tetti dei vari capannoni, attraverso un accordo pubblico-privato che avrebbe portato per entrambi dei vantaggi. Rifiuti Potenziamento e miglioramento della gestione dell’isola ecologica in area industriale. Proposta di realizzazione di un centro di riciclaggio all’interno dell’isola ecologica, per il recupero di oggetti dismessi (vedi elettrodomestici e tecnologia, bici ecc), e produzione di beni da mettere sul mercato (con creazione quindi di posti di lavoro). Questa attività si potrebbe svolgere in collaborazione con realtà cooperative/associative presenti sul territorio. I beni prodotti e recuperati potranno essere assegnati alle famiglie in difficoltà. Verificare l’attuabilità di una gestione della raccolta differenziata sull’esempio del Comune di Ponte nelle Alpi. A ponte nelle Alpi è stata scelta la strada della creazione di una propria società di gestione e raccolta rifiuti, a totale capitale del comune di Ponte nelle Alpi. Questa scelta è stata accompagnata dalla decisione di dare alla nuova società dei precisi connotati di carattere etico: non è stato creato un Consiglio di Amministrazione, ma si è optato per un Amministratore Unico, con un compenso lordo molto contenuto (€ 10.000,00/ANNO); i dipendenti della società sono stati comandati tra il personale del Comune, contenendo i relativi costi, e i nuovi assunti sono stati scelti, con selezione ad evidenza pubblica, tra operatori di eccellenza del settore. I cittadini partecipano attivamente nella gestione della raccolta differenziata. Sono arrivati al 90% di differenziazione, con un abbattimento dei costi del servizio in seguito all’abbattimento dei costi di trattamento e smaltimento in discarica del rifiuto indifferenziato residuo. Last minute market: trasferire alimenti in scadenza (da supermercati e negozi) alle mense dei poveri attraverso la creazione di sinergie tra associazioni di volontariato, amministrazione e Asl. Sociale, lavoro, salute, scuola Salute e servizi alla persona Difesa dell’Ospedale e dei servizi alla persona. Attivarsi affinché quanto promesso a favore del polo ospedaliero di Vittorio Veneto dalle schede regionali venga mantenuto. Costante monitoraggio e pressione a livello regionale per far si che l’Ospedale mantenga tutte le sue attuali strutture e reparti, implementando e potenziando il servizio, ove possibile. Controllo sull’attivazione dei servizi territoriali previsti dalla Regione, con particolare attenzione per i soggetti più fragili (handicap fisico e psichico, anziani). Vanno incrementate le iniziative di prevenzione a livello del territorio per combattere, tra gli altri, l’alcolismo giovanile, portando iniziative nelle scuole. Sostegno ai portatori di handicap fisico e psichico , e più in generale le persone con fragilità psicofisica sia temporanea che permanente: individuare sedi, modalità, scadenze per coordinare gli interventi del Comune e dei soggetti pubblici e privati attivi nel settore (Asl, Istituzioni scolastiche, cooperative, strutture di accoglienza, centri di aggregazione), valorizzando la partecipazione e il contributo progettuale delle associazioni e delle famiglie. Promuovere nelle scuole momenti di incontro per favorire la creazione di relazione positive intergenerazionali e la continuità della memoria. Massima trasparenza nella gestione dell’Istituto Cesana Malanotti (reintroduzione minoranze in Consiglio di Amministrazione). Obbligo per la trasparenza di rendere pubblici gli atti dell’ente e dei suoi bilanci. Controllo della correttezza e del rispetto delle norme dell’attuale gestione. Attivare una forte azione di coordinamento, sia con le iniziative attivate in città dalla Diocesi o da altri soggetti, sia con i Comuni limitrofi, per impiegare in modo efficace le risorse. Incrementare le disponibilità economiche per avviare azioni di contrasto della povertà, con particolare attenzione per le famiglie numerose e a basso reddito. Introduzione di un reddito minimo di garanzia sulla base della positiva esperienza della Provincia di Trento, così come lo stesso ISTAT l’ha definita. In atto dal 2009, tale esperienza dimostra che è possibile dar vita, anche nel nostro paese, a serie misure contro la povertà basate sul criterio dell’universalismo selettivo, senza per questo far saltare i bilanci pubblici. Tali obiettivi possono essere raggiunti sulla base di alcune condizioni chiave: modulare l’ammontare e la durata delle erogazioni in rapporto alla consistenza dei reali bisogni dei beneficiari; controllare sistematicamente il rigoroso rispetto delle condizioni di ammissibilità alla misura; accompagnare il sostegno monetario con interventi di attivazione rispetto al mercato del lavoro. Le statistiche hanno evidenziato che il reddito di garanzia, nonostante la crisi, ha avuto un carattere provvisorio in linea con l’obiettivo di costituire un ammortizzatore per far fronte a condizioni di difficoltà e, allo stesso tempo, un incentivo alla responsabilizzazione dei beneficiari. Al riguardo occorre osservare che la normativa del reddito di garanzia prevede la sottoscrizione di un impegno alla ricerca attiva di un lavoro e la dichiarazione di disponibilità immediata all’accettazione di un impiego per tutti i componenti del nucleo che non lavorano, pur essendo in grado di farlo Per quanto concerne l’efficacia del reddito di garanzia, le analisi mostrano che le famiglie beneficiarie appartengono effettivamente alla fascia di popolazione più deprivata e che il ricorso alla misura avviene non solo per superare episodi transitori di difficoltà economica, ma anche per far fronte a condizioni di povertà strutturale. Inoltre, l’analisi dei dati ha dimostrato come il reddito di garanzia abbia: consentito significativi incrementi della spesa mensile in beni durevoli; causato lievi aumenti della spesa destinata a beni primari come i generi alimentari; lasciato pressoché inalterata la partecipazione al mercato del lavoro. Sul piano più generale, da quando è stato introdotto il reddito di garanzia la quota di soggetti poveri rilevata dall’Istat si è sostanzialmente dimezzata, qualificando il Trentino come l’area con la minor incidenza della povertà in Italia. Creazione di uno sportello Famiglia, a disposizione gratuitamente di chiunque voglia avere informazioni su benefici, agevolazioni e politiche familiari. Uno sportello a disposizione, quindi, di tutte le famiglie e di tutte le persone. Presso lo sportello sarà inoltre possibile richiedere informazioni in merito alle attività estive per i propri figli nel periodo di chiusura delle scuola, grazie alla collaborazione con le diverse realtà associative che operano sul territorio. Riapertura sportello Stranieri: servirà a fornire informazioni, consulenza, orientamento alle persone immigrate nel territorio Vittoriese e per sostenerle nel percorso di integrazione sociale. Potrà essere gestito in collaborazione con le associazioni esistenti e il coinvolgimento delle comunità straniere oggi radicate sul territorio. Approvazione di un regolamento per l’istituzione di un Registro delle Unioni Civili. Definizione di un Registro dei Testamenti Biologici. Casa ed edilizia pubblica e sociale A Vittorio sono presenti grandi volumi e spazi vuoti/sfitti o comunque inutilizzati: è all’interno di questi che bisogna prevedere una parte dell’edilizia sociale, utilizzando i finanziamenti regionali che sono messi a disposizione. In questo senso è necessario riattivare l’Osservatorio Casa, la cui attività risulta al momento sospesa. In un centro storico da rivitalizzare bisogna favorire l’ingresso di coppie giovani, attraverso un’adeguata politica di incentivazione, mentre è preferibile prevedere alloggi per le persone anziani o comunque con difficoltà motorie, in zone di più facile accesso e con i servizi fondamentali agevolmente raggiungibili anche a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Migliorare la possibilità di fruizione di servizi di supporto (ad esempio, centralizzazione dei servizi di assistenza notturna, servizio pasti, piccole manutenzioni, lavanderia). Occorre sostenere l’associazionismo diffuso e i centri di socializzazione per anziani, estendendone la presenza nelle aree decentrate; potenziare il servizio domiciliare integrato. Lotta all'affitto in nero incrociando dati dell'anagrafe con utenze elettriche, rifiuti, ecc. Proporre incentivi fiscali per chi affitta a canone agevolato. Lavoro Verificare con i soggetti interessati (categorie imprenditoriali, organizzazioni sindacali, ecc.) le modalità per favorire (nei limiti delle competenze e delle risorse comunali) le attività produttive locali. Bloccare l’ulteriore insediamento di grandi centri commerciali, che producono consumo di territorio e incremento di traffico; sostenere i negozi di vicinato con modalità da concordare. Rilanciare l’edilizia attraverso il recupero del patrimonio esistente e la riqualificazione energetica. Istituzione di un tavolo permanete di confronto tra le varie realtà: aziende, imprese, rappresentanze, ecc. Implementazione dello Sportello Lavoro che dovrà fungere da coordinatore tra i vari soggetti. Destinare parte dei volumi inutilizzati a progetti di co-working, dove coloro che hanno deciso di investire su idee e progetti nuovi possano condividere strumenti e spazi, riuscendo così ad abbattere parte dei costi, suddividendoli fra tutti. Istituire un “Fondo di avvio” da destinare a queste nuove attività e ai progetti di alto contenuto qualitativo al fine di poter erogare contributi per l’affitto e per l’acquisto di attrezzature e materiali necessari Attivare una sezione dello Sportello per le imprese riservato ai giovani. Favorire l’attivazione di cooperative giovanili in ambito sociale e culturale. Favorire l’apprendimento dei mestieri artigianali, anche in collaborazione con le scuole superiori e le associazioni di categoria. Dare il via ad un percorso condiviso/tavolo permanente di discussione con le varie realtà della nostra Zona Industriale, per ridare slancio e riqualificare tutta l’area. In questa logica valutare come meglio recuperare la struttura dell’interporto, che si trova oggi in uno stato di totale abbandono. Proposta di un evento/fiera in collaborazione con le realtà imprenditoriali per dare risalto e valorizzare le eccellenza della nostra Zona Industriale. Creazione di un “Piano anticrisi” a cui chiamare a partecipare tutte le realtà in gioco: produttive e non solo. Il ruolo del Comune sarà di coordinare i vari attori in gioco al fine di creare collaborazioni e sinergie fra gli stessi. Censimento del Cemento, ovverosia delle case sfitte, dei capannoni vuoti ed inutilizzati, degli immobili non utilizzati in genere: adesione alla campagna del Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio”. Compilazione dell’apposita scheda, realizzata dal forum tramite esperti del settore, che permetterà di avere un chiaro quadro dello stato del patrimonio edilizio ed immobiliare della città. Un dato fondamentale da cui partire per rivedere e riprogettare lo stesso Piano di Assetto del Territorio. Censimento dei terreni classificati ad uso agricolo di proprietà dell'amministrazione e delle sue controllate ed affidamento a cooperative di lavoro tramite canone agevolato. Incentivare soggetti privati e coloro che intendono riconvertire terreni edificabili in terreni agricoli ad affittare a canone agevolato terreni ad uso agricolo prevendendo eventuali esenzioni di oneri fiscali altrimenti incamerati dall'amministrazione stessa. Prevedere interventi specifici per giovani agricoltori, specie in direzione dell’agricoltura biologica e del recupero delle coltivazioni tradizionali, anche in collaborazione con le associazioni di categoria. Collaborazione tra agricoltori e Comune per favorire e incentivare la produzione e la distribuzione di prodotti a filiera corta. Promuovere forme di finanziamento collettivo per la costruzione di serre per garantire continuità di produzione durante l'anno. Incentivare il recupero di produzioni autoctone per rilanciare piccole produzioni di qualità da proporre successivamente come prodotto tipico di zona, in collaborazione con i comuni limitrofi, associazioni di categoria, ecc.. Scuola Vittorio ha una vocazione scolastica, offrendo un’ampia varietà di istituti superiori frequentati da migliaia di studenti (circa 3000 studenti). Sarà necessario perseguire il completamento del Campus scolastico, coordinandosi con la Provincia che gestisce l’area e le sue scuole, facendolo diventare un luogo realmente vivibile per chi ci studia e lavora. I problemi logistici e di spazi che caratterizzano le strutture scolastiche si possono superare andando, anche in questo caso, ad intervenire su uno dei molti volumi vuoti presenti in città. Parallelamente occorrerà procedere ad una manutenzione straordinaria degli odierni edifici scolastici, molti dei quali non a norma. Installazione di energie rinnovabili e un adeguamento e riordinamento architettonico degli spazi. Prevedere assegni di studio a supporto degli studenti con redditi bassi. Sostegno alle iniziative di dopo scuola presso i vari plessi scolastici scelti per coprire tutte le aree della città, organizzando un servizio di trasporto dall’una all’altra sede scolastica, qualora in ciascuna di esse non si raggiungesse il numero minimo per attivare il servizio Incentivare la collaborazione tra studenti ed insegnanti in orario extracurriculare (promuovere la cultura della formazione continua avvalendosi delle risorse esistenti, come i docenti, incidendo sulla percezione dei giovani, volta a riconoscere la diffusione dei saperi come necessità individuale per lo sviluppo personale e collettivo, superando l’abbandono scolastico anche in presenza di altri indicatori di bisogno che possono essere sostenuti dalle competenze/funzioni istituzionali e non già presenti nel territorio) Favorire rapporti fra scuola e associazioni sportive, culturali e di volontariato. Rivedere le tariffe relative alle mense scolastiche. Promuovere modelli di formazione continua in collaborazione con aziende (artigiani e commercianti locali) del territorio, che valorizzino le competenze di tutti e si pongono come obbiettivo l’inclusione e non la selezione Promuovere durante il periodo estivo specifici laboratori rivolti ai ragazzi delle scuole superiori e universitari che possono essere organizzati dai giovani in collaborazione con gli enti e le associazioni (es. collaborazione con la Guardia Forestale per la riqualificazione dei sentieri naturalistici). Asili Nido: studiare un piano per l’apertura di servizi comparabili, vedi asili famiglia, attraverso azioni di incentivazioni o sgravi fiscali, da gestire anche insieme ai cittadini ed alle associazioni (istituzione di una consulta delle famiglie e reti di genitori). Lo stesso dicasi per i problemi logistici legati alle scuole materne. Potenziare l’asilo nido pubblico (in determinate fasce orarie anche come luogo di incontro per i non frequentanti) e coordinarlo con i diversi servizi socio-educativi per la prima infanzia, anche privati, con particolare attenzione alla esperienze di flessibilità oraria dei nidi-famiglia, garantendo adeguati controlli dei livelli qualitativi, specie riguardo alla formazione del personale, al fine di evitare che si tratti di strutture adibite unicamente alla custodia dei bambini. Valutare la possibilità di apertura di asili in azienda, che sono sostenuti dalla Regione Veneto. Offrire consulenza psicologica di supporto alla funzione genitoriale all’interno dei servizi (ludoteca, asilo nido, centri di aggregazione infantile, Informagiovani) per dare risposte rapide e competenti alla “normale” fatica del crescere e del far crescere Verificare con l’Asl la possibilità di sostenere le neomamme nel periodo perinatale (ad esempio, assistenza domiciliare ) Promuovere con le associazioni delle categorie produttive e con i sindacati sperimentazioni di conciliazione dei tempi lavoro e di cura per le mamme e per i papà. Turismo, Cultura e Sport Ridando slancio al turismo, alla cultura e allo sport si permetterebbe di dare un contributo alla risoluzione della crisi lavorativa che caratterizza questo periodo. Come ben dimostrato e detto da Gian Antonio Stella: “con la cultura si mangia, e anzi si può mangiare molto”. In questo senso chi amministra un città deve porsi come una figura di coordinamento fra i vari attori in gioco al fine di creare delle sinergie fra gli operatori dei diversi settori. Occorre infatti una seria programmazione della gestione del territorio: a medio e lungo termine e che vada oltre i confini comunali. Si tratta di mettere in piedi una metodologia di lavoro consolidata e di definire un sistema permanente di gestione del territorio e di consultazione da parte della cittadinanza. Andare oltre i confini comunali, nel senso che la creazione di sinergie con i comuni limitrofi consentirebbe di ampliare notevolmente le possibilità di sviluppo delle offerte culturali e turistiche (una collaborazione con i comuni limitrofi su progetti condivisi favorirebbe inoltre l’accesso a fondi europei e statali). Occorre un sistema organico di promozione delle attività culturali, turistiche e sportive. Una proposta di qualità è capace di attrarre e movimentare un flusso turistico significativo. Questa proposta deve essere continuativa e non concentrata solo in alcuni eventi o in alcuni periodi dell’anno. Turismo Fin dal secolo scorso il turismo è stato fonte di reddito per la nostra città. Progressivamente, nel corso degli ultimi anni, si è verificato un disinteresse da parte dell'amministrazione pubblica nel sostenere e indirizzare verso nuovi modelli turistici più moderni e attuali. Pochi investimenti e speculazioni selvagge, unitamente ad una mancanza di capacità nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, hanno allontanato i possibili fruitori del comparto turistico. Gli operatori turistici della città non sono mai riusciti a fare cartello e le iniziative risultavano sporadiche e di poca continuità. E’ necessario “pensare più in grande” l’attività turistica della nostra città e puntare sull’adozione di un piano di promozione su scala nazionale ed internazionale di largo respiro, per presentare adeguatamente Vittorio all’Italia e all’estero, aprendola e rendendola fruibile ai turisti. Sarà necessaria una collaborazione diretta, rigorosa e trasparente tra l’amministrazione e i vari attori che operano sul territorio, dalle associazioni di categoria, ai singoli artigiani e commercianti, alle associazioni di cittadini, ecc… L’Amministrazione dovrà attivarsi con tutti i mezzi messi a disposizione dalla legge, facendo rete con i comuni limitrofi, per diventare un interlocutore di peso verso la Regione, al fine di recuperare il maggior numero possibile di finanziamenti per il settore. Occorrerà in quest’ottica implementare e potenziare il ruolo dell’ufficio turistico (IAT), prevedendo ad esempio la possibilità di stage per studenti e di impiego di persone per effettuare visite guidate, e ripensando la sua collocazione in uno spazio più consono e strategico quale quello offerto dai locali della stazione ferroviaria (si ricorda che attualmente lo IAT fa anche da servizio biglietteria). Stabilire una linea diretta di comunicazione tra le varie associazioni in modo da garantire una continuità degli eventi ed evitare accavallamenti nello svolgimento degli stessi. Favorire una rete di comunicazione con le associazioni di italiani residenti all’estero, e nello specifico cittadini provenienti dal nostro territorio, attraverso cui instaurare un dialogo tra la nostra amministrazione e le diverse realtà estere su cui tali persone gravitano, al fine di favorire scambi culturali ed eventi integrati (ad esempio, un evento annuale di ritrovo che preveda una settimana di manifestazioni ed eventi legati alle tradizioni locali da svolgersi in vari punti della città). Implementazione dei servizi informatici al fine di favorire l’accesso alle informazioni e la promozione turistica, attraverso il potenziamento del portale web, la creazione di App specifiche per smartphone e tablet, pensate sia per i turisti che arrivano nella nostra città sia per gli abitanti stessi di Vittorio Veneto, e la costante presenza sui social network. Tutto ciò deve passare anche attraverso il concreto potenziamento della rete wi-fi gratuita nelle principali aree della città a supporto dei cittadini e dei turisti. Premesso che ad oggi le informazioni relative alla città sul web sono presenti, ma in forma sparsa su diversi siti e prevalentemente in lingua italiana, è necessario il ripensamento dell’attuale sito del turismo affinché diventi il principale a livello turistico e funga anche da convoglio per gli altri già esistenti. Dovrà essere sviluppato con tecniche tali da dare ampia visibilità e i principali contenuti saranno relativi a: a) eventi (culturali, sportivi, legati alle tradizioni, ecc.) b) feste e manifestazioni: bisogna coinvolgere in questi eventi anche le scuole, per far partecipare i giovani alla vita e attività sociali, ciascuna di esse con la propria specificità (ad esempio valorizzare i prodotti tipici e la cultura culinaria locale, anche in collaborazione con l’Istituto Alberghiero) c) visite guidate ai musei: “Vittorio Veneto CARD” biglietto unico per i principali musei e trasporti d) percorsi turistici: (1) la “Vittorio misteriosa”: percorso a piedi tra i “luoghi leggendari e misteriosi” (2) la “Vittorio in Graziella”: collegamento al marchio storico vittoriese per valorizzare la città (3) “tra le colline del Prosecco” (4) “il giro dei laghi”: Revine, Restello, Morto, Santa Croce (5) “percorsi natura”: Santa Augusta, Monte Altare, Grotte del Caglieron, acque termali (6) Giro delle osterie in bici (7) “Percorso della Spia” (la storia delle spie Alessandro Tandura e Camillo De Carlo) e) f) g) h) i) pacchetti turistici: Vittorio Veneto in 24/48/72 ore portale “Vittoriesi nel mondo”; evento/festa “Vittoriesi nel mondo” vitto e alloggio: convenzioni stabilite tra albergatori e ristoratori forum di scambio di esperienze in ambito turistico lingue italiano, inglese, tedesco ed altre lingue verranno aggiunte a seconda delle necessità j) la App deve avere delle audio guide impostate sulle principali attrazioni della città. L’utilizzo della App è vincolato dalla presenza di sistemi di identificazione e lettura dei principali punti di interesse della città (utilizzo dei QR code e realtà aumentata) E’ importante sottolineare che la gestione del sito e della App potrà portare alla creazione di posti di lavoro Parallelamente produrre guide ed opuscoli in più lingue con l’indicazione di percorsi, prezzi ed orari. Spingere per inserire la visita alla città nel circuito delle visite guidate delle città d’arte. Offrire “pacchetti” a costi contenuti per famiglie e comitive di anziani e di studenti, verificando la possibilità di convenzioni con ristoratori e bed-and-breakfast, agriturismi, case a appartamenti privati in locazione turistica, per realizzare un “albergo diffuso” che soddisfi anche le esigenze più sobrie e frugali. Reperire un’adeguata localizzazione per un nuovo ostello, attraverso il recupero di uno dei tanti edifici pubblici inutilizzati, adattandolo alle nuove esigenze con gli opportuni lavori di ristrutturazione, da dare in gestione tramite specifico bando. Necessità di localizzare uno spazio per realizzare un punto di servizi sanitari/igienici attrezzato, specifico per neonati (spazio nursery). Individuare iniziative a favore della Val Lapisina e gestire l’emergenza legata agli scarichi dell’autostrada. Tariffe agevolate per gli affitti rivolti a coppie giovani. Implementazione di strutture legate all’ospitalità diffusa. Implementazione di servizi mancanti (ufficio postale, farmacia, ecc.) Aeroporto militare: possibile conversione in aeroclub, in quanto avio-superfice adatta agli ultraleggeri e al paracadutismo. Al fine di concretizzare quanto sopra esposto, occorrerà affidarne la promozione sui mercati turistici nazionali ed internazionali a persone di comprovata esperienza nel settore turistico e/o appoggiandosi ad agenzie italiane ed estere. La definizione di un gruppo di lavoro/tavolo di discussione costituito da rappresentanti dei vari attori in gioco potrà essere utile per seguire e monitorare l’andamento dello sviluppo turistico sul territorio. Cultura Strettamente correlata con il tema turistico, la cultura sarà un elemento portante per il rilancio di Vittorio. L’amministrazione dovrà coordinare il tema turistico e culturale per la creazione di un pacchetto omogeneo di offerta sul territorio. Solo mettendo insieme esperienze, intelligenze, inventività e coinvolgendo Scuola, associazioni, soggetti competenti, si potrà costruire un progetto per caratterizzare l’intervento culturale in città. Le proposte per un rilancio della cultura vittoriese non possono poi che partire da ciò che già esiste ed è storicizzato a Vittorio Veneto. Per mettere in cerchio idee e creatività e incentivare l’attività dell’associazionismo culturale diffuso è necessario istituire organismi permanenti di consultazione, attivare modalità certe di erogazione dei contributi, evitando le sgradevoli esperienze di discrezionalità di cui siamo stati testimoni, garantire luoghi di incontro. Le proposte dovranno essere presentate e discusse con le associazioni e istituzioni operanti in città per creare un tappeto operativo e propositivo. Non si può tralasciare la collaborazione attiva di quanti lavorano (spesso in modo volontario) per la cultura e turismo vittoriese. Anche cercando finanziamenti istituzionali e/o privati, fare un piano a lungo termine per verificare la possibilità di acquisto/recupero/restauro/riutilizzo di contenitori di valenza culturale importante, a partire da villa Papadopoli, il cui parco va mantenuto pubblico. Partendo dai piccoli interventi si potrà alla fine arrivare a proporre a Vittorio anche eventi di risonanza nazionale, e non solo, partendo dalla storia del nostro territorio. Concretamente si propone la Creazione di uno sportello per la cultura: in campo culturale il Comune dovrà farsi promotore di un proprio calendario di eventi e nel contempo facilitare e sponsorizzare tutte quelle realtà locali attive nella creazione di esperienze di buona cultura. Dovrà essere in grado di fornire mezzi e strutture a chi proporrà valide idee, anche con la forma del noleggio, con un conseguente rientro economico per il Comune stesso. Uno sportello che attivi un processo di facilitazione burocratica per le pratiche amministrative necessarie per organizzare eventi. Quindi implementazione degli strumenti informatici atti a questo scopo. Anche in questo caso fondamentale è fare rete con i comuni limitrofi. Collaborazione con le associazioni attive sul territorio: in questo senso di gran importanza è l’area Fenderl. Bisognerà rendere fruibile l’area a tutti i cittadini di Vittorio; la zona deve diventare un polo attrattivo, grazie anche alla collaborazione con le realtà produttive, artigianali e commerciali. Per far questo occorre potenziare la struttura e prevedere un accesso diretto dal nuovo parcheggio della stazione. Implementare il parcheggio prevedendo dei posti camper serviti (allaccio corrente ecc.). Massimo sostegno a favore della raccolta fondi per la realizzazione del Palafenderl. Ma sono necessari altri spazi per tutte le associazioni del vittoriese, e li si possono trovare attraverso il recupero di uno dei molti spazi vuoti presenti in città. Urgenza relativa alla logistica della Biblioteca Civica: individuare le opportunità di messa in sicurezza e ristrutturazione dello stabile attuale o valutare lo spostamento di sede, per adeguare gli spazi alle nuove esigenze di un servizio bibliotecario al passo con i tempi. Necessario l'inserimento di uno spazio bambini e ragazzi di nuova concezione, di una sala lettura collegata ad uno spazio bar, piccolo ristorante. Adeguamento delle aperture, al mattino e in orario serale. Predisposizione di un sistema wi-fi gratuito. Realizzazione di una adeguata sala conferenze. Necessità di un investimento adeguato e aggiornato dei testi in prestito, prevedendo l'inserimento di testi in lingua, con prevalenza di libri in inglese, ma anche con attenzione per libri di altre lingue. Si propone il completamento del Parco Dan, come spazio di festa /spettacolo in Zona industriale, anche verificando la possibilità di recupero del nucleo di vecchie case in essa compreso come possibile centro di appoggio e servizio Vittorio Veneto “Città dai musei”: tanti gli spazi museali, ma per niente valorizzati. Un museo non è un raccoglitore morto di opere d'arte, ma un laboratorio progettuale per la ricreazione di una cultura storica, artistica. Bisogna ripensare un percorso museale che comprenda tutte le strutture oggi presenti sul nostro territorio. Da nord a sud: museo Minerario di Nove, museo del Cenedese e oratorio dei ss. Lorenzo e Marco dei Battuti, Palazzo Minucci-De Carlo, museo dell’Arte Bambina, Galleria civica d'arte medievale, moderna e contemporanea “Vittorio Emanuele II” a Villa Croze, museo Della Battaglia, museo Diocesano di Arte Sacra, museo di Storia e Scienze Naturali in Seminario, museo del Baco da Seta. Prevedere laboratori per studenti, stages con università, mostre temporanee con le collezioni esistenti (solo la collezione Marzocchi presso il Museo della Battaglia offrirebbe la possibilità di mostre fotografiche sulla Grande Guerra per anni) Prevedere percorsi di conoscenza dell'arte locale (Taffarel, Pajetta, Francesco Da milano, Zanette, Da Ponte, ecc.). Creazione di eventi come “le notti in museo”. Concorso di violino e indotto musicale: creare un momento di aggregazione cittadino ad ampio respiro che insista sul violino come catalizzatore. Micro concerti in città, mostre a tema, negozi con promozioni e convenzioni, esposizione di strumenti nelle vetrine, turismo culturale e musicale che possa abbinare il violino e Lorenzo Da Ponte. Concerti all'aperto (“caregon”, seminario, biblioteca, ecc.), scambi con l'estero di studenti-concertisti ospitati, rassegne di film e arte a tema. Vittorio Veneto e l’estate culturale: dopo un lungo periodo di stasi e caduta del livello culturale, l'estate vittoriese tornerà a qualificarsi come ai tempi dei Notturni. Non solo i commercianti, ma la città tutta deve riappropriarsi del cartellone culturale, con proposte di alto livello, accessibili a tutti e utilizzando gli spazi nobili (Piazza Flaminio, Castrum, Piazza Cattedrale, i giardini delle ville, ecc). Il tutto sempre in collaborazione con le associazioni e le istituzioni esistenti. Vittorio Veneto città di piazze: sull’esempio delle esperienze già in essere di cultura e turismo dal basso (via Caprera, Borgo Olarigo, Salsa, Duomo, ecc.), puntare sulla rivitalizzazione urbanistica e architettonica delle piazze e promuovere un cartellone itinerante. Vittorio Veneto Città Verde: basterebbe sistemare i sentieri che serpeggiano a mezza costa sulle colline, per creare dei percorsi nel verde con tappe culturali nei musei, nei locali pubblici, ecc. “Il Cammino di Vittorio Veneto” da fare con poche risorse in termini sportivi, economici, e di tempo. In un paio d giorni si potrà percorrere l'anello dei sentieri e completare una ideale mappa con la registrazione presso l’ufficio turistico. Partenza da Serravalle, Sant'Augusta, Piadera, Madonna della Salute, attraversamento in città, Castello del Vescovo, Posocòn, Sant'Antonio, Con Alti e discesa a Serravalle. Vittorio Veneto città della grande guerra e della resistenza: Vittorio Veneto non può farsi sfuggire il treno rappresentato dal centenario della Grande Guerra. Sarà il volano per la nascita di eventi annuali sul tema della storia d'Europa, della guerra, della Resistenza e della riscrittura dei percorsi di pace. Il simbolismo della nostra città aumenta la visibilità della proposta. Sarà anche qui necessaria la collaborazione con realtà quali Isrev, Anpi, Alpini, associazioni, scuole, ecc. Il museo della Battaglia dovrà diventare un punto di riferimento internazionale attraverso una adeguata promozione (in primis l’inserimento nei circuiti della grande guerra, insieme poi alla tutta la città di Vittorio). Vittorio Veneto alternativa per le famiglie e per i giovani: Vittorio si propone come modello di vita a tutto tondo per le famiglie che abbiano voglia di vivere la città, per i giovani che vogliono sentire musica e ritrovarsi. Servono nuovi spazi aggregativi pensati e cogestiti da giovani, a carattere propositivo, che concentrino gli interessi dei ragazzi. Adibire degli spazi contenitori vuoti a centro polifunzionale, anche concedendoli a rotazione in gestione a privati. Affidare la gestione a tempo di rassegne cinematografiche anche alle associazioni esistenti: Arci, cineforum, Verdi, Senza Frontiere, Lago FF, ecc.. Creazione di laboratori permanenti negli spazi comunali: scrittura, pittura, musica, teatro. Vittorio Veneto città di arte aperta: invitare artisti ad allestire luoghi di interesse della città. Giovani writers europei e artisti di strada “cureranno” le facciate di edifici in degrado o senza attrattiva culturale sul modello del nord Europa. Incentivare i privati nei centri storici al restauro delle facciate dei palazzi: solo con il recupero e la valorizzazione delle facciate dipinte a vista, Serravalle diventerebbe un polo di attrazione culturale e turistico di alto livello. Indotto del settore del restauro: creare ad hoc una scuola di restauro. Sul modello in auge da anni in Europa invitare musicisti, scrittori, artisti di fama e giovani a passare una settimana a Vittorio Veneto. Dare loro ospitalità. In cambio offrire incontri col pubblico, laboratori, eventi e produzione di materiale (ad esempio nel caso di pittori, con la donazione di un’opera, ecc.). Lo stesso con registi, per creare una filmografia a tema sulla città da diffondere anche in rete. Sistema di adozione di opere d’arte: permettere a privati, ad enti, o ad industriali di ospitare delle opere d'arte, adottandole per un periodo limitato e controllato da specifiche norme di assicurazione. Con questo sistema (già sperimentato negli USA) si possono reperire fondi per il restauro di beni artistici pubblici. Vittorio Veneto città ideale per allestire scenografie cinematografiche: sfruttare la legge esistente che permette sgravi fiscali per le produzioni cinematografiche. Ospitare troupe, offrire locations per i film e maestranze del posto (attori, comparse, artigiani). Prendere spunto dall’esperienza in Alto Adige per adattare a Vittorio Veneto lo stesso sistema. Creare una commissione operativa ad hoc per contatti mirati. In generale, per quanto sopra esposto, servirà una programmazione visibile attraverso un sistema di collegamento via web, ma anche cartaceo e segnaletico (ad esempio anche le predisposizione lungo l’autostrada di cartelli turistici che evidenzino le particolarità di Vittorio). Sport Bisogna pensare allo sport in termini di cultura sportiva che ha l’obiettivo di contribuire in modo significativo a sensibilizzare il cittadino verso “stili di vita corretti e virtuosi per sé e per gli altri e l'ambiente. Creazione di una consulta sportiva (delle associazioni sportive) interlocutore diretto del Comune nella gestione ed organizzazione degli spazi sportivi. Il Comune può aiutare le società sportive a farsi conoscere attraverso il sito internet e tutti gli strumenti informativi disponibili. Occorrerà ripensare ed riorganizzare le strutture e gli spazi disponibili, mettendoli in sicurezza, ove necessario, ed agevolandone la fruizione da parte dei diversi gruppi. Utilizzare in modo proprio tutti gli ambienti interni alle palestre (ambulatori, spogliatoi, magazzini). Risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture adibite ad attività sportive (vedi palestre) attraverso l’installazione di tensostrutture mobili (anche attraverso lo strumento del noleggio di tali strutture). Ottimizzazione degli spazi di gioco con acquisto di strutture mobili (ad esempio reti da pallavolo o canestri). Definizione di progetti ad-hoc tra associazioni sportive e realtà scolastica (rappresentata dal Comitato degli insegnanti di educazione fisica e di Scienze Motorie e Sportive, dal Comitato degli insegnanti e delle maestre) al fine di portare nelle scuole le diverse discipline. Inoltre, progetti trasversali insieme anche ad associazioni culturali e sociali, enti e comuni limitrofi. Favorire la crescita delle attività motorie e sportive a livello sociale, specialmente di quelle all'aria aperta (considerato il pregevole patrimonio ambientale e paesaggistico, rappresentato dalle colline circostanti e dal percorso ciclo-pedonale del parco del Meschio) e individuare e sviluppare in questa direzione le potenzialità del territorio, anche in vista di una loro valorizzazione in ambito turistico Valorizzare gli aspetti ludici dello sport (ballo, giochi popolari), con particolare attenzione alla terza età. Stipulare convenzioni tra Enti Pubblici e privati per l’utilizzo di strutture sportive di vario genere, per arricchire l’offerta. In generale, incentivare l’utilizzo scolastico delle palestre nella fascia oraria pomeridiana, con dopo scuola e/o attività motorie e didattiche extra curricolari. Far collaborare i diversi istituti scolastici cittadini attraverso l’organizzazione di “semplici” eventi sportivi. In più organizzare Campionati e tornei scolastici fra istituti comunali ed extra comunali per ridurre la dispersione sportiva, nell’ottica dello spirito del “Fair Play”. Un punto fermo deve essere quello di mantenere per l’area del Victoria Sport la destinazione ad uso sportivo. Ci sarebbe infatti la possibilità di creare una cittadella dello sport costituita dalle strutture del palazzetto, delle piscine, del campo di atletica e della stessa area del Victoria. Tale struttura sarebbe ideale per accogliere la consulta delle associazioni sportive. Darebbe la possibilità di istituire un dopo scuola collegato all'attività sportiva dei ragazzi che sarebbero così seguiti per tutto il pomeriggio favorendo le famiglie del circondario che avrebbero un luogo di studio e di sport curato e sicuro. Inoltre le associazioni sportive potrebbero anche promuovere durante la giornata, ed in special modo nella mattinata, corsi speciali per anziani che volessero mantenere attivo il proprio corpo ed eventualmente usufruire di un possibile spazio interno ad uso bar e piccolo ristorante. La risorse a sostegno delle attività sportive si dovranno ricercare attraverso libere donazioni bancarie, fondi europei per attività didattiche e sportive, forme minime di autofinanziamento e cooperazione con i privati (vedi sponsorizzazioni), riduzione degli sprechi dell’amministrazione. Gestione amministrativa Partecipazione Aprire i processi decisionali dell’amministrazione alla partecipazione diretta dei cittadini (progettualità condivisa). Un esempio già praticato in altri comuni italiani ed esteri, è quello del bilancio partecipato, che è uno strumento che permette di assegnare una percentuale del bilancio comunale alla gestione diretta dei cittadini, delle associazioni, di enti rappresentativi, che in questa maniera vengono anche responsabilizzati diventando in grado di interagire direttamente con l’amministrazione. Riprese video e audio dei consigli comunali. Consigli di Quartiere Nell’ottica di una maggiore partecipazione, riattivare i consigli di quartiere prevedendo di assegnare loro una quota di bilancio partecipato. Nell’ottica di una nuova gestione dei rifiuti sul modello di Ponte nelle Alpi, assegnare una percentuale della voce di bilancio specifica ai quartieri, che entrerebbero così attivamente nella gestione della raccolta differenziata. Occorrerà designare delle sedi sul territorio dove concentrare una serie di servizi a favore della comunità: questo ambiente, oltre che risultare sede del consiglio di quartiere, dovrà essere equipaggiato con un terminale (anche di recupero) ed una linea a banda larga per poter permettere alle persone che ne hanno necessità l'accesso a servizi essenziali (come ad esempio lo sportello informatizzato delle amministrazioni pubbliche, il ritiro referti medici e collegamento con il sito Inps). Attraverso il coinvolgimento di volontari è ipotizzabile una apertura giornaliera o settimanale di questi spazi che potrebbero essere anche riutilizzati come punto di raccolta per servizi minori come ad esempio la consegna di farmaci, telemedicina semplice, intrattenimento generico o per svolgimento di corsi di alfabetizzazione informatica. In sostanza l'idea di fondo è che lo spazio dato in gestione ai singoli comitati di quartiere possa diventare un piccolo centro aggregativo e di ascolto di eventuali criticità dei singoli sul territorio, in cui stimolare partecipazione e dialogo con l'amministrazione comunale. Trasparenza Massima trasparenza negli atti amministrativi e nella gestione dell’ente e delle società partecipate e controllate. I responsabili e i consigli di amministrazione di tali società dovranno essere scelti tramite bandi specifici e albi costituiti da persone in possesso di adeguate competenze e curriculum. Necessità di vigilare e monitorare con la massima attenzione il processo di assegnazione degli appalti pubblici, nel rispetto della legalità. Non si deve procedere alla svendita del patrimonio culturale/ambientale e storico della città per coprire passivi di bilancio o per recuperare risorse. Rivedere il regolamento del consiglio comunale e lo statuto del Comune nell’ottica di agevolare la partecipazione dei cittadini da un lato, e il lavoro dei consiglieri comunali dall’altro. A questo proposito valutare l’introduzione dello strumento del referendum propositivo oltre a quello, già presente, del referendum consultivo, e permettere ai cittadini di essere auditori negli incontri delle commissioni. Efficienza Il miglioramento dell’efficienza amministrativa deve passare attraverso la riduzioni degli sprechi e la ricerca di forme di finanziamento alternativo. Occorrerà ridurre gli sprechi, ottimizzando le risorse a disposizione e puntando su figure di alta specializzazione e professionalità, che abbiano gli strumenti e le conoscenze necessarie ad affrontare in modo adeguato le diverse problematiche che caratterizzano la gestione di una città. In questo senso sarà utile incentivare una collaborazione diretta con le Università del Veneto. Sarà proposta una rivalutazione professionale dei dipendenti comunali al fine di ridurre il continuo ricorso alle consulenze esterne: sarà necessario un investimento iniziale, che oltretutto si può recuperare attraverso la partecipazione a bandi europei, ma che sicuramente darà i suoi frutti. Una piccola ma fondamentale precisazione: SI a rivalutare le professionalità interne e non le tessere! (mal costume troppo spesso diffuso nel bel Paese!). Creazione di una task-force interna al Comune che si occupi in maniera specifica della ricerca e della partecipazioni a bandi europei, nazionali e regionali (per fare un esempio ci sarà il fondo europeo per il recupero delle aree dismesse, dal 2014 al 2020, che metterà a disposizione dell’Italia 1,5miliardi di euro. Poi ci sono 224 milioni del “Piano Città” del Governo Monti). Potranno essere previsti degli investitori privati, sempre nell’ottica della massima trasparenza e rigore. Aumentare l’informatizzazione dell’amministrazione, cercando di puntare sempre più su strumenti open-source, nell’ottica dell’abbattimento dei costi. Sburocratizzazione della struttura Amministrativa. Tecnologia Adozione del software opensource e dei formati aperti dove possibile ed adozione dei formati aperti per la distribuzione delle informazioni da parte dell'ente e delle sue partecipate. Creazione di un archivio pubblico dei podcast video dei consigli comunali. Miglioramento del portale dell'amministrazione creando percorsi guidati semplificati per presentare le principali pratiche richieste da cittadini ed imprese, con lo scopo di diminuire tempi burocratici e code allo sportello. Ottimizzare il percorso interno delle pratiche adottando strumenti software che diano informazioni al cittadino sul tragitto della propria richiesta, sui tempi di espletamento e sul personale comunale incaricato di seguire la pratica. Tutte queste informazioni verrebbero consultate tramite uno "Sportello informatico del cittadino" legato al sito web del Comune. Costituzione, in collaborazione con associazioni del territorio ed Asco Tlc (partecipata dal Comune), di punti pubblici di fruizione di rete a banda larga, con particolare cura nei quartieri più disagiati e periferici privi di copertura adsl commerciale. Promozione presso anziani e bisognosi di corsi di alfabetizzazione informatica coinvolgendo associazioni presenti sul territorio. Potenziamento degli hotspot pubblici gratuiti nelle principali piazze cittadine, presso la biblioteca, in zona laghi, stazione dei treni e degli autobus e nei palazzi pubblici adibiti a mostre o incontri vari. Coinvolgere nella gestione e manutenzione gli istituti tecnici locali e le associazioni sul territorio (es. associazione dei radioamatori). Creazione di un forum pubblico che coinvolga l'amministrazione e tutte le rappresentanze del territorio (consigli di quartiere, associazioni culturali, di volontariato, ecc.) in cui presentare progetti, osservazioni e problematiche relative al territorio e alla comunità, favorendo così un dialogo diretto e trasparente tra Comune e le rappresentanze locali. Promuovere un portale-vetrina delle associazioni vittoriesi in cui presentare schede informative e calendario aggiornato di eventi, attività e manifestazioni delle associazioni stesse.