PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELLA
CASA CREMASCA
NEL MUSEO DI CREMA
PREMESSA
Il Rotary club Crema intende assumere un iniziativa di carattere culturale in
occasione della celebrazione dei cento anni dalla fondazione del Rotary International .
Nel 2005 in tutto il mondo il Rotary realizzerà una serie di azioni per onorare il
centenario.
Il nostro club, a seguito di un recente incontro con sopralluogo ha proposto al
comune di Crema, che ha accolto favorevolmente la proposta, un iniziativa in favore del
museo civico. Si tratta di valorizzare la “Casa Cremasca” ospitata nei due locali posti al
piano terra del ex convento Agostiniano, ora in precario stato di conservazione. Il club si
occuperà delle iniziative per ordinare, restaurare e valorizzare il patrimonio di oggetti e
di testimonianze contenute con una serie di azioni da concordare con il comune di
Crema.
L’iniziativa comporterà un finanziamento diretto del Rotary, che si riserva
anche la possibilità di coinvolgere eventuali sponsor, per tre annate durante la
presidenza dello scorso anno di Angelo Sacchi , quella attuale di Alberto Livraghi e la
successiva di Umberto Cabini.
Riteniamo molto importante la valorizzazione della Casa Cremasca come
testimonianza fondamentale per mantenere l’identità delle nostre radici.
Il progetto prevede un costo per ogni anno rotariano di circa 4.000 Euro per
un totale di 12.000.Euro. Questa cifra potrà essere aumentata con il contributo di sponsor
a sostegno dell’iniziativa.
Il progetto prevede interventi di restauro di oggetti , la realizzazione di
allestimento museografico con didascalie, legende e pannelli indicatori. La redazione di
un opuscolo illustrativo degli oggetti contenuti, la apposizione di una targa per ricordo
dell’iniziativa che è dedicata alla memoria di Beppe Ermentini, socio e Presidente per
venti anni del Museo.
La commissione per la realizzazione degli interventi è formata dai presidenti
dei tre anni rotariani e, con il ruolo di esperti, di Marco Ermentini come coordinatore e
di Carlo Fayer, che si sono dichiarati disponibili a sostenere con la loro competenza
specifica l’iniziativa . Altri soci si sono detti disponibili a sostenere l’iniziativa e ne
seguiranno i vari aspetti..
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La collaborazione per l’aspetto antropologico è stata affidata a Walter Vecchiarutti ,
noto studioso locale ed ex presidente del Museo di Crema che qui ringraziamo per la
disponibilità.
LO STATO ATTUALE
Attualmente la Casa cremasca è ospitata in tre ambienti al piano terra con accesso dal
cortile meridionale dell’ex convento di S.Agostino. Si tratta di tre locali con due ingressi
costituiti da porte in cristallo che danno sull’atrio voltato d’ingresso. I pavimenti sono in
tavelle di cotto, i solai in legno, i serramenti in legno, le pareti intonacate e tinteggiate,
sono presenti tracce di decorazioni ad affresco di gusto cinquecentesco nel locale più
grande. Gli ambienti si affacciano su un cortiletto con un piccolo giardino attualmente
occupato da una costruzione precaria in blocchi di cemento a vista che ospita una
caldaia. L’allestimento originale di questa sezione del museo risale al 1969.
Il primo locale è di dimensioni ridotte( circa mq 12 ) e ospita reperti vari con mensole,
una cassapanca, piatti e tegami in rame.
Il secondo è caratterizzato da un interessante camino in pietra grigia e possiede
dimensioni più estese ( circa mq 24 ). Questo ambiente custodisce gli oggetti della
cucina con varie pentole in rame , piatti, oggetti agricoli ecc.. Esiste un cantonale con
oggetti di cucina, una piattiera, diverse sedie e altri oggetti.
Il terzo locale è di dimensioni notevoli ( circa mq 32 ) ed è destinato agli oggetti della
camera da letto con un letto, due cassettoni, mensole con vari oggetti, quadri, sedie , un
manichino femminile con biancheria tradizionale, una nicchia con mensole e ripiani per
esposizione di oggetti piccoli, una macchina da cucire, un telaio per la tessitura ecc.
Gli oggetti sono posti alla rinfusa e accatastati poiché gli ambienti della casa cremasca
sono occupati da molto tempo da altri oggetti che non sono in relazione con
l’esposizione. La camera da letto ospita i tre grandi rotoli delle sinopie degli affreschi
della sala Pietro da Cemmo che ingombrano quasi tutto lo spazio. In cucina sono
accatastati alcuni armadi metallici contenenti le armi storiche, ci sono anche vetrine
espositive, pannelli in legno e altro materiale. L’impressione generale è di grande
abbandono e confusione, inoltre non esiste impianto di riscaldamento né elettrico e di
illuminazione, esistono due estintori a muro per la prevenzione incendi.
Non esistono indicazioni, targhe nè didascalie degli oggetti esposti.
IL PROGETTO
Il progetto di allestimento parte da una constatazione legata alla natura degli ambienti
della casa cremasca. I locali sono caratterizzati da un’architettura di casa quattrocentesca
di città, con soffitti lignei di notevole altezza, con finiture e decorazioni ad affresco, con
un camino importante che ne connotano la tipologia. Si tratta quindi di una casa non
certo umile e neppure di una tipologia a cascina. Da ciò ne deriva la constatazione che
gli ambienti sono adatti ad ospitare oggetti di una casa di città oppure di una casa a torre
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della nostra campagna ( ad esempio una torre dei Benzoni come quelle di Azzano,
Bolzone o Torlino). E’ una casa di un Fittavolo, di un Fattore, non è certo l’umile dimora
di un contadino. Non avrebbe senso ospitare qui gli umili attrezzi dell’agricoltura, che
pure sono numerosi nel museo ma che sarebbero meglio ospitati in ambienti più adatti di
una vecchia cascina.
Il progetto prevede l’utilizzo dell’ambiente voltato d’ingresso come punto di inizio del
percorso espositivo con l’installazione di una evidente indicazione della sezione
espositiva “ Casa cremasca”, con l’allestimento di una serie di pannelli didattici posti a
parete sui tre lati dell’ambiente che illustrano i criteri e i contenuti dell’allestimento. Si
prevede anche l’installazione di un oggetto di notevoli dimensioni da posizionarsi sul
pavimento . La funzione di questo oggetto serve da richiamo al visitatore che percorre i
chiostri del convento.
E’ prevista la realizzazione di una fascia a pavimento colorata che guidi il percorso
espositivo nei vari ambienti.
Il primo ambiente sarà dedicato al mondo del lavoro con un telaio per tessitura, un fuso
e altri vari oggetti legati a questa funzione. Alle pareti pannelli e didascalie illustreranno
l’argomento.
Il secondo ambiente è dedicato alla cucina con tutti i vari oggetti relativi, si prevede
anche una panera, una gremola e una zona con l’illustrazione delle ricette cremasche
( tortelli , salva ecc.. ).
Il terzo ambiente e’ la camera da letto. Con il letto e gli altri oggetti attualmente
presenti , verrà esposta anche una “muniga” un armadio grosso, una culla, le
cromolitografie tradizionali con i nonni, una toilette ecc.
Tutti gli oggetti attualmente presenti verranno selezionati e scelti per tipo e per coerenza
con l’esposizione e l’aspetto didattico. Alle pareti pannelli e didascalie illustreranno
l’argomento.
Il cortiletto con il piccolo giardino potrebbe ospitare alcuni attrezzi agricoli
opportunamente protetti e, se non fosse possibile demolire l’edificio precario della
caldaia, lo si potrebbe camuffare con un rivestimento in legno come nelle tradizionali
latrine nelle vecchie case.
Proponiamo di utilizzare per la continuazione dell’esposizione anche un quarto
ambiente, costituito dalla stanza posta a nord dell’atrio di ingresso. Si tratta di una
ambiente di circa 15 mq che attualmente ospita una caminiera in gesso e alcune statue. Il
locale possiede una porta in cristallo che comunica con l’atrio e una cancellata verso il
corridoio settentrionale. Questo ambiente aggiuntivo potrà ospitare una sezione
didattica ad esempio con l’illustrazione di una cascina, con l’installazione di un “ paiu”
di campagna, con pannelli illustrativi e altri oggetti.
E’ prevista anche la realizzazione di un impianto di illuminazione che si rende
necessario per evidenziare gli oggetti anche perché gli ambienti non godono di una
sufficiente illuminazione naturale. Questo intervento dovrà essere concordato con il
comune di Crema per i necessari permessi e l’integrazione con l’impianto elettrico
generale.
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ESECUZIONE DEI LAVORI E TEMPI PREVISTI
La prima operazione indispensabile da effettuare da parte del Comune di Crema è la
rimozione dei materiali estranei depositati nei locali, come le sinopie e gli armadi con le
armi. Operazione indispensabile per poter accedere ai locali per la sistemazione.
Successivamente si opererà con la classificazione del materiale esposto e la sua scelta
per l’esposizione. Il materiale esposto dovrà essere restaurato, pulito e descritto.
Poi si verificherà l’opportunità di esporre altro materiale custodito in altre sezioni del
museo o nei magazzini.
I locali verranno puliti e attrezzati con materiale illustrativo e didattico: Pannelli,
didascalie, riproduzioni, descrizioni ecc.
I locali dovranno essere dotati di idoneo impianto di illuminazione.
Sarà pubblicata una piccola guida dei locali della casa cremasca da distribuire ai
visitatori.
Sarà installata una apposita targa che riporti la data dell’intervento del Rotary Club
Crema, la ricorrenza del centenario e la dedicazione.
L’inaugurazione dei locali con l’allestimento rinnovato sarà oggetto di un apposito
programma.
Tempi previsti :
1. approvazione del progetto da parte del Rotary e del Comune di
Crema
FEBBRAIO 2005
2. Liberazione dei locali dai materiali estranei, sinopie, armadi
con armi da parte del comune di Crema
FEBBRAIO 2005
3. Inizio lavori di classificazione e allestimento
MARZO – OTTOBRE 2005
4. Pulizie, finiture, stampa dei materiali didattici e varie
NOVEMBRE 2005
5. Inaugurazione
DICEMBRE 2005
ROTARY CLUB CREMA
Via Benzoni 11
Crema 31 gennaio 2005
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PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELLA
CASA CREMASCA
NEL MUSEO DI CREMA
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