Notiziario on line del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” - Gorizia SEDE SOCIALE: VIA ASCOLI, 7 A N N O 34170 GORIZIA [email protected] http//:www.seppenhofer.it Aprile … non è tempo per dormire. 1 Si è concluso il 3° Corso di introduzione alla Speleologia. 2 Mini album fotografico del 3° corso. 3 La nostra presenza a “AnciEXPO 2015”. 4 Ad AnciEXPO anche la Terska dolina. 6 Rinnovata la convenzione con le Grotte di Villanova. 6 La palestra di roccia come primo approccio. 7 Natura km 0 (o poco più). 8 èStoria 2014. Festival internazionale della storia. 10 Progetto ASTIS, incontro di apertura. 11 Scuola di Speleologia ... 14 Achille Tellini: per gli ... 16 Tutti assieme a Pasquet- 17 ta. 17 Sopra e sotto il (povero) 18 Carso. Incontro con la delegazione tedesca. A P R I L E 2 0 1 4 Aprile … non è tempo per dormire A cura di Maurizio Tavagnutti SOMMARIO: Le nuove felpe del Seppenhofer. I I I — N ° 4 20 Incidente speleologico in 21 Carso Ancora sul Monte Sabotino. 22 Valle dello Judrio. 23 I francobolli nella speleologia. 24 I prossimi appuntamenti. 38 Novità editoriali. 39 Chi siamo. 40 Aprile, mese ricco di impegni ma anche di soddisfazioni. Innanzitutto la conclusione del 3° corso di introduzione alla speleologia con un numero di partecipanti davvero notevole ma soprattutto di giovani veramente motivati. In tempi non facili per la speleologia in cui si riscontra un trend di interesse in netta discesa, constatare che qui a Gorizia ci possa essere un’inversione di tendenza fa ben sperare. In questo mese molti sono stati anche gli impegni istituzionali riunioni preparatorie e di rappresentanza ci hanno impegnato non poco. In questo numero del notiziario troverete solamente una parte di tutto il lavoro svolto in questo periodo. Purtroppo manca la parte del lavoro svolto in campagna, non perché non sia stato fatto ma solamente perché i giovani, coloro che maggiormente contribuiscono a questa attività, non sono molto avvezzi a riportare su carta la descrizione delle loro avventure. Sono ancora giovani! La nostra partecipazione poi all’edizione di AnciEXPO 2015 ha contribuito notevolmente (come riportiamo a pag. 4) a farci conoscere in città. In una serata davvero magica, per la prima volta abbiamo fatto conoscere alla cittadinanza il rito del “Gran Pampel”; era tutta la città ad assistere alla manifestazione magistralmente condotta dagli amici Franco Gherlizza ed Ernesto Giurgevich del Club Alpinistico Triestino. Insomma una giornata storica per la storia della nostra associazione che assieme alla bella mostra fotografica, presentata sempre in questa occasione, è stata un po’ la vera novità di questa manifestazione. Importante anche la nostra partecipazione al progetto ASTIS come “stakeholder” (portatori di interesse) invitati direttamente dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico e quindi come interlocutori qualificati. Un riconoscimento che ci rende senz’altro orgogliosi e consapevoli di dover dare il nostro massimo impegno per questo progetto. Molto lavoro inoltre è stato fatto per la targhettatura degli ingressi delle grotte. Questo lavoro è proseguito lungo la valle dello Judrio (vedi pag. 23) dove tra l’altro sono stati riscoperti degli ambienti naturali davvero unici e degni di una maggiore valorizzazione. Roberto Ferrari invece prosegue magistralmente con le sue ricerche naturalistiche sul nostro Carso (vedi pag. 8 e pag. 18) segnalando alcuni esempi di risorse faunistiche adattate in ambiente carsico e poi riprendendo la rubrica “Sopra e sotto il (povero) Carso” dove segnala con grande disappunto un caso di cattivo intervento antropico sulla natura. Conclude questo Il prof. Franco Cucchi all’apertura del numero del notiziario un lungo articolo (pag. 24) progetto ASTIS. dedicato agli amanti del collezionismo filatelico. Dedicato al tema specifico della speleologia potrebbe essere un utile spunto per dare l’avvio a qualcuno per iniziare una collezione tematica molto particolare. Il notiziario Sopra e sotto il Carso esce ogni fine mese e viene distribuito esclusivamente on line. Può essere scaricato nel formato PDF attraverso il sito del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” - www.seppenhofer.it Hanno collaborato a questo numero: Roberto Ferrari, Maurizio Tavagnutti, Gabriella Graziuso. PAGINA 2 13.4.2014 - in marcia verso l’ingresso della Grotta Doviza. Si è concluso il 3° Corso di introduzione alla Speleologia Si è conclusa anche questa terza edizione del Corso di introduzione alla speleologia organizzata dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” assieme al Punto Giovani del Comune di Gorizia. Mai come questa volta gli allievi hanno costituito un gruppo unito ed affiatato, nonché motivato e interessato all’argomento che di volta in volta veniva trattato. La soddisfazione dunque degli organizzatori è stata molta. Nell’ultima uscita c’è stata poi la festa, fatta presso il rifugio speleologico di Taipana, che ha concluso degnamente un ciclo di lezioni ed escursioni in grotta veramente apprezzato da tutti i partecipanti. La visita della Grotta Doviza, che concludeva il ciclo di escursioni, ha messo gli allievi di fronte ad una cavità diversa dalle prime due grotte visitate sul Carso triestino. Le gallerie, i meandri e le strettoie hanno fatto vedere un diverso tipo di carsismo che è stato molto apprezzato. C’è stata magari qualche difficoltà nel passaggio dei meandri ma alla fine tutti si sono divertiti e soprattutto si sono arricchiti di nuove esperienze e nuove conoscenze. All’esterno della grotta poi, un grande pentolone di “Gran Pampel”, residuo della serata precedente, attendeva gli entusiasti allievi che hanno gustato con gioia l’intruglio. Da Villanova delle Grotte a Taipana il percorso è stato breve e al rifugio attendeva già una ricca spaghettata e tanto vino. Insomma quella di domenica 13 aprile è stata la più bella conclusione di un corso di speleologia, da ripetersi senz’altro per il prossimo anno. 13 aprile 2014 - Grotta Doviza, il gruppo nel Salone Bertarelli durante una sosta. 13 aprile 2014 - Grotta Doviza, gli allievi alle prese con alcuni passaggi in meandro. 13 aprile 2014 - Villanova delle Grotte, il gruppo alle prese con il pentolone del “Gran Pampel”. 13 aprile 2014 - Taipana, l’accogliente clima del rifugio speleologico è stata la degna conclusione di una giornata trascorsa in allegria. SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA Mini album fotografico del 3° Corso 3 aprile 2014 - Giacomo, lezione di biospeleologia 6 aprile 2014 - Grotta del Paranco, il gruppo 6 aprile 2014 - Grotta del Paranco, l’entrata 6 aprile 2014 - Grotta del Paranco, il gruppo 6 aprile 2014 - Grotta del Paranco 6 aprile 2014 - Grotta del Dio Mitra 13 aprile 2014 - Rio Gorgons 13 aprile 2014 - Sentiero del Rio Gorgons SOPRA E SOTTO IL CARSO 3 PAGINA 4 Il momento magico più atteso del Gran Pampel. Alcuni momenti della preparazione del Gran Pampel di fronte al pubblico goriziano. La nostra presenza a “AnciEXPO 2015” Gorizia ha vinto la concorrenza (temibile) di Udine e Pordenone. E ha avuto l’onore di ospitare l’evento regionale legato a Expo 2015, nel più ampio contesto del percorso di avvicinamento all’importante appuntamento che avrà come fulcro Milano. Il comitato di indirizzo, formato da Padiglione Italia, Expo 2015 e Anci, pur esprimendo apprezzamento per tutti i progetti indirizzati, ha optato per il Comune di Gorizia come sede dell’evento regionale, in considerazione della sua natura di città di frontiera e dell’auspicato coinvolgimento della vicina città slovena di Nova Gorica. Gorizia è stata scelta, dunque, dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) come prima tappa del tour di avvicinamento che fa da apripista all’EXPO milanese del 2015. La tre giorni che si è aperta venerdì 11 aprile oltre a proporre le eccellenze enogastronomiche del territorio, tra cui la famosa “Rosa di Gorizia”, ha visto il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” impegnato in prima persona in alcune manifestazioni. “E’ la prima volta che l’area del Goriziano, al di qua e al di là del confine, propone unitariamente a livello nazionale le proprie eccellenze - ha sottolineato il sindaco di Gorizia in apertura della manifestazione - e può essere il punto di partenza per una nuova campagna turistica. Anche Piero Fassino, presidente nazionale dell’associazione dei Comuni italiani, presente per l’occasione ha ribadito lo stesso La mostra fotografica allestita presso l’ex negozio “Larise” di Corso Verdi a Gorizia ha avuto grande successo. SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA concetto. Insomma la tre giorni goriziana di AnciEXPO 2015 è stata, per la nostra associazione, una passerella internazionale che ci ha visti impegnati con una mostra fotografica all’interno dell’ex negozio “Larise” di Corso Verdi, ormai assunto a punto di ritrovo di avvenimenti culturali ed enogastronomici goriziani. Sabato 12 aprile invece il “Seppenhofer” assieme agli amici triestini del Club Alpinistico Triestino: Franco Gherlizza e Ernesto Giurgevich, nelle vesti dei vecchi “Druidi” hanno dato vita ad un seguitissimo “Gran Pampel” la mitica bevanda speleologica. L’ambientazione cittadina di questa cerimonia, eseguita per la prima volta a Gorizia, si è svolta in una cornice davvero indimenticabile e unica, un pubblico incredibilmente numeroso ha seguito estasiato le fiamme che si innalzavano dal pentolone che il Grande Druido (Franco Gherlizza) sapientemente faceva roteare nell’aria. E’ stata una serata davvero eccezionale quella di sabato, Gorizia ha avuto modo di apprezzare e conoscere anche questo particolare risvolto della speleologia locale. Poi all’interno dell’ex negozio “Larise” i goriziani hanno potuto ammirare la rassegna fotografica che attraverso alcune significative immagini hanno un po’ ricostruito la storia della nostra associazione. Un successo, come dicevamo, che ha ottenuto la “benedizione” anche da parte del presidente nazionale dell’Anci, il sindaco di Torino Piero Fassino. “Gorizia rappresenta appieno lo spirito di Expo. Uno spirito universale, vista la presenza degli espositori Sloveni accanto a quelli italiani, che è la vera forza della fiera e di questo territorio”. “L’Italia - ha proseguito Fassino - è tra i primi quattro paesi agricoli d’Europa, salvaguardare prodotti come la Rosa di Gorizia ed il suo territorio carsico è nostro dovere”. Ma il successo di Anci Expo è stato capace di coinvolgere anche i più giovani, protagonisti a centinaia in mattinata al teatro Verdi, compresi i ragazzi del polo liceale, saliti sul palco per uno spettacolo di danza. Piero Fassino in visita a Gorizia L’ex negozio “Larise” in Corso Verdi a Gorizia, sede di mostre e esposizioni enogastronomiche. Il teatro Verdi a Gorizia gremito da centinaia di giovani in occasione di AnciExpo. Nel cortile dell’ex negozio “Larise”. “Questa sera a Gorizia …. “ Il Gran Pampel in Corso Verdi a Gorizia. SOPRA E SOTTO IL CARSO 5 ANNO III—N°4 PAGINA Ad AnciEXPO anche la Terska dolina Alla prima tappa di avvicinamento aExpo 2015 svoltasi a Gorizia dall’11 al 13 aprile c’era anche la Valle del Torre (Terska dolina). Il Comune di Lusevera, in collaborazione con l’associazione Città delle Grotte, ha allestito in Corso Verdi uno stand per presentare le bellezze naturalistiche delle Valli del Torre, tra cui la Grotta di Villanova. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Guido Marchiol, presente all’inaugurazione dell’evento, che ha sottolineato l’importanza di queste iniziative per far conoscere a un pubblico più vasto le peculiarità di un territorio bellissimo, ma ancora poco battuto dai turisti. Oltre ai numerosi curiosi, hanno visitato lo stand del Comune di Lusevera anche Piero Fassino, presidente dell’Anci e sindaco di Torino, e Franco Iacop, presidente dell’Assemblea Legislativa del Friuli Venezia Giulia che sono rimasti affascinati dalle sculture di legno del Terjan Valeriano Lendaro. A disposizione del pubblico le nuove brochure con le principali informazioni inerenti la valle, libri sul territorio nonché dèpliant informativi sul Parco naturale Prealpi Giulie e le Grotte di Villanova (Zavarh). Una raffigurazione, piuttosto fantasiosa, della Valle del Torre con il paese di Villanova da cui si dirama il fantastico mondo delle sue grotte. Rinnovata la convenzione con le Grotte di Villanova E’ stata rinnovata la convenzione tra il rifugio speleologico di Taipana “C. Seppenhofer” con le Grotte di Villanova. Come già negli anni scorsi è stipulato l’accordo in cui si è convenuto che gli eventuali ospiti del rifugio potranno usufruire di uno sconto sul biglietto d’ingresso della vicina grotta turistica. I gestori del rifugio dunque rilasceranno ad ogni ospite che avrà pernottato nel rifugio, un ticket valido per la riduzione del biglietto d’entrata alle grotte. E’ questa un’iniziativa volta ad agevolare e favorire la conoscenza del territorio, sia di Taipana sia del vicino comune di Lusevera. Inoltre i gestori del rifugio speleologico, su richiesta organizzano delle escursioni su sentieri e grotte di particolare bellezza situate nel territorio di Taipana e dei comuni limitrofi. Alcuni suggerimenti su possibili itinerari si possono trovare sul sito del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” (http://www.seppenhofer.it). Il rifugio speleologico “C. Seppenhofer” di Taipana è un ottimo punto di partenza per escursioni di ogni tipo. SOPRA E SOTTO IL CARSO 6 ANNO III—N°4 PAGINA La palestra di roccia come primo approccio Sempre più spesso ci sentiamo chiedere dai giovani e … anche dai meno giovani, di poter apprendere i primi rudimenti delle tecniche di progressione in grotta, partendo dalla classica palestra di roccia. Proprio recentemente la domanda mi è stata rivolta da un nostro vecchio socio, Paolo. Detto fatto, ci siamo ritrovati una mattina in una splendida giornata di aprile, risparmiata dalla consueta pioggia, nella palestra di roccia di Doberdò armati di corde, moschettoni e tanta buona volontà. La piccola parete ricavata da una ex cava della Solvey si presta benissimo allo scopo, purtroppo le scarse dimensioni ne limitano alcune manovre e non sempre si riesce a dare l’idea reale di una risalita (o discesa) in grotta. Optare per un’altra palestra, sempre sul Carso, ma molto più lontano non è molto conveniente soprattutto in ordine al tempo impiegato Doberdò, selfing di Paolo in parete. per l’avvicinamento. Che fare? E’ per questo che improvvisamente mi sono ricordato di una vecchia palestra, che molti anni fa avevo allestito nella zona di Albana alle porte dell’alta valle dello Judrio. Assieme a Paolo, Franco e Mattia abbiamo fatto un rapido sopralluogo. La grande parete che ci si è offerta ai nostri occhi, quasi non me la ricordavo più, i bei momenti però passati a chiodare quelli si avevano un sapore L’imponente parete situata presso Albana (Valle dello Judi nostalgia e avventura assieme. Ben presto ci sia- drio). mo resi conto che ormai i vecchi chiodi erano quasi Qui sotto: esercitazioni in palestra di roccia a Doberdò. inservibili; placchette auto costruite, chiodi a pressione Cassin e altre amenità posizionate anni fa, assieme all’amico Fulvio, allo scopo di fare un preallenamento in vista di affrontare la grande parete del Bila Pec in Canin, ormai avevano fatto il loro tempo. Ad ogni modo la parete è bella, l’enorme concavità laterale rispecchia in pieno le caratteristiche di una grotta, le dimensioni sono più che rispettabili, inoltre la valle dello Judrio non è molto lontana da Gorizia e … soprattutto nel vicino paese di Prepotto ci sono tante osterie con del buon vino! Dal pensare a cosa fare Mattia al lavoro per allestire la nuo- al realizzare il progetto di una nuova palestra di roccia è passato davvero va palestra. poco tempo così in men che non si dica ci siamo ritrovati con trapano, chiodi e staffe a lavorare in parete. SOPRA E SOTTO IL CARSO 7 PAGINA Natura km 0 (o poco più) 8 di Roberto Ferrari e Gabriella Graziuso CARSISMO SUPERFICIALE A BORGO GROTTA GIGANTE. TRITO, RITRITO… TRITONE. 27 aprile 2014 - Roberto Ferrari nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) Ci sono luoghi dove si ritorna sempre con piacere. Luoghi di cui non ci si stanca mai di esplorare i più minuti anfratti. Luoghi che riservano sempre qualche cosa di nuovo e di diverso. Può dipendere dalla luce, dall’ora, dalla stagione, dallo stato d’animo dell’osservatore. Uno di questi luoghi è rappresentato dall’affioramento calcareo nei pressi di Borgo Grotta Gigante, sul Carso Triestino. Grazie alla particolare purezza dei litotipi presenti, il fenomeno corrosivo tipico è particolarmente accentuato e si manifesta in tutte le sue forme caratteristiche in infinite variazioni. Su una superficie relativamente limitata si susseguono senza soluzione di continuità ed interagendo tra loro karren, solchi, crepacci, fori di dissoluzione, hum, ponti di roccia, alveoli di corrosione, Rillenkarren, Rinnenkarren, kamenitze. Queste ultime sono forse le manifestazioni più caratteristiche dell’affioramento: mentre in altre località sono comunque presenti, ma di dimensioni modeste, qui assumono una frequenza con dimensioni considerevoli, raggiungendo profondità superiori al metro ed estensioni di alcuni metri quadrati. Alcune sono in comunicazione l’una con l’altra mediante solchi a meandro (mäanderkarren) che permettono lo scorrimento delle acque superficiali su diversi livelli topografici. Presentano generalmente forma subcircolare od ellittica, pareti subverticali e fondo subpianeggiante. Per le loro dimensioni alcune vaschette di corrosione sono state catastate come stagni veri e propri:in molte di esse l’acqua permane per tutto l’anno e questo consente la presenza di forme di vita che possono svolgere i loro cicli vitali senza incorrere in rischiosi periodi di secca. Tra le forme più comuni e rappresentative le alghe verdi (cloroficee) con i generi Zygnema e Spirogyra, le cianoficee con il genere Nostoc, insetti con emitteri e coleotteri, crostacei con cladoceri, copepodi ed ostracodi, anfibi con il rospo comune (Bufo bufo), l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), il tritone punteggiato meridionale (Lissotriton vulgaris meridionalis) e rettili con la natrice dal collare (Natrix natrix). Nei mesi primaverili è possibile ammirare questa ricchezza di vita in un ambiente all’apparenza così ostile, costituito esclusivamente da rocce 27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante aride e corrose dagli agenti atmosferi- (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) ci. Ci si può rendere conto e meditare su microambienti così delicati, gli uni dipendenti dagli altri e tutti dipendenti e minacciati dalla presenza umana che anche qui non dà tregua: l’area infatti è recintata ed adibita a pascolo e le kamenitze adibite ad abbeveratoi (talune addirittura modificate morfologicamente mediante piccoli sbarramenti in cemento per consentire una SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 9 maggiore ritenzione), i bordi prospicenti alle zone erbose, sconnessi e sconvolti dal continuo calpestio animale, ridotti a pantano fangoso misto ad escrementi. Almeno la scossa che abbiamo preso per entrare, scavalcando il recinto elettrificato, in questo piccolo paradiso terrestre, catalogato geosito del Friuli Venezia Giulia con grado di interesse sovranazionale, è stata abbastanza lieve! BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: - Dolce S., STOCH F. & PALMA M., 1991 - Stagni carsici. Storia - Flora - Fauna. Comune di Trieste, Edizioni Lint, Trieste. - AA.VV., 2007 - Salvaguardia dell’erpetofauna nel territorio di Alpe-Adria / Schutz der Herpetofauna im Alpen-Adria-Raum.Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna - Ufficio studi faunistici, Udine - Cucchi F., Finocchiaro F. & Muscio G., 2009 - Geositi del Friuli Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici - Servizio Geologico, 2009, Trieste 27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 27 aprile 2014 - Lissotriton vulgaris meridionalis ♂ . Pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 27 aprile 2014 - Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 27 aprile 2014 - Lissotriton vulgaris meridionalis ♂ ♀. Nei pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 27 aprile 2014 - Lissotriton vulgaris meridionalis ♀. Pressi di Borgo Grotta Gigante (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) SOPRA E SOTTO IL CARSO PAGINA 10 Il logo di “èStoria” 2014 quest’anno è stato dedicato alle “Trincee”. Il ponte di Salcano distrutto. èStoria 2014 Festival internazionale della storia Gorizia dal 22 al 25 maggio 2014 Trincee è il titolo scelto per l'edizione 2014 di èStoria - Festival internazionale della storia, in programma a Gorizia dal 22 al 25 maggio 2014. Giunto quest'anno alla decima edizione, il Festival sarà dedicato al centenario della Grande Guerra, e vedrà riuniti a Gorizia i maggiori studiosi del settore provenienti da tutto il mondo. Il fecondo intreccio tra storia e narrazione unisce “èStoria” a “Pordenonelegge”, in una collaborazione che ha visto nascere, grazie all’ispirazione e all’aiuto di Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole, il premio Friuladria suddiviso in tre sezioni strettamente collegate. Per l’occasione, èStoria ha riunito un Comitato storico internazionale, composto da undici specialisti di fama internazionale. Presieduto da Paolo Mieli, il Comitato sarà composto da Gerhard Hirschfeld (Germania), Erwin Schmidl (Austria), Petra Svoljšak (Slovenia), Nicolas Offenstadt (Francia), Boris Kolonitskii (Russia), Mile Bjelajac(Serbia), Mustafa Aksakal (Turchia), Graydon A. Tunstall (U.S.A.), Hew Strachan (Gran Bretagna), e Virgilio Ilari (Italia). Il Comitato sarà protagonista il 22 maggio di un Convegno Internazionale dal titolo “La Grande guerra: le origini e il mito”. In concomitanza con il festival è si svolgerà, come già annunciato, la Borsa Europea del Turismo della Grande Guerra (www.turismograndeguerra.it), ideata e promossa da Nordest Comunicazione & Eventi. La Borsa Europea del Turismo della Grande Guerra sarà una manifestazione fieristica che metterà a disposizione spazi commerciali su una superficie di circa 2.000 mq, nell’area adiacente al Festival èStoria (Piazza Cesare Battisti). “èStoria 2014, Festival internazionale della Storia” toccherà dunque le tematiche legate alle origini e alla nascita del mito della Grande Guerra: diversi eventi in programma esploreranno il legame tra storia e letteratura, tra storia e cinema e teatro, per finire con la musica e la storia dell’alimentazione; saranno organizzati spazi espositivi, spettacoli e reading, laboratori per bambini e ragazzi, oltre i consueti viaggi di carattere storico-turistico attraverso gli èStoriabus: un percorso guidato attraverso i luoghi-simbolo della Grande Guerra, corredato dai racconti degli storici che guideranno i visitatori dove la storia ha lasciato un segno indelebile. In tutto questo contesto ben si iserisce l’intervento del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” in una delle conferenze denominate “Aperitivo con la storia” programmata per il giorno 23 maggio alle ore 11.30 intitolata: “L’Isonzo, barriera difensiva naturale nella Grande Guerra”. Durante la conferenza verranno illustrati i luoghi delle gallerie e delle opere di difesa presenti lungo l’Isonzo per la valorizzazione storica e paesaggistica del fiume a favore del progetto di presentazione della candidatura dell’Isonzo come sito UNESCO. Interveranno nella conversazione con il pubblico i nostri soci Roberto Ferrari, Maurizio Tavagnutti e l’arch. Elisa Trani di Italia Nostra assieme a Giancarlo Martina dell’ISIS Bonaldo Stringher di Udine. SOPRA E SOTTO IL CARSO PAGINA 11 Progetto finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera ItaliaSlovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali . -*Projekt sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja SlovenijaItalija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev. Una vecchia cartolina, Repubblica Italiana risalente alla seconda Ministero dell’Ecometàedel 1800, in cui si nomia delle Finanvede la valle di Planinze. sko polje allagata. Republika Slovenija Služba vlade Republike Slovenije za razvoj in evropsko kohezijsko politiko. Progetto ASTIS, incontro di apertura Promosso dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico (ADBVE); dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS); dall’Università di Trieste (UNITS), dall’Università di Ferrara (UNIFE) e dal Geološki zavod (GeoZS), si è svolto il giorno 29 aprile presso il Palazzo Attems Petzenztein il primo incontro tra i gruppi portatori di interesse. Il “Workpackage 5.1”, così denominato, era infatti il primo di cinque incontri programmati per quest’anno dall’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico per coinvolgere gli stakeholder e la popolazione locale nell’implementazione della Direttiva quadro delle acque. Alla presentazione del Progetto ASTIS, fatta dalla dott.sa Monia Guarino, di fronte ad una sala gremita di interessati, hanno fatto seguito gli interventi dell’ing. Gabrielcig della Provincia di Gorizia che ha sottolineato l’importanza della tutela delle risorse idriche, quindi è stata la volta del ing. sig.a Jervolino e del prof. Franco Cucchi. E’ stato proprio Cucchi a inquadrare i risultati ottenuti dall’Università di Trieste nella ricerca e studio delle acque sotterranee illustrando quanto fatto sino ad ora in campo geologico assieme alla vicina Repubblica Slovena con il Progetto HidroKarst. Infine ha parlato il prof. Conchetto che ha riportato le esperienze fatte nello studio dell’inquinamento delle acque sotterranee nella zona di Treviso. COSA È IL PROGETTO ASTIS? Il progetto ASTIS propone l’analisi qualitativa-quantitativa e la raccolta dei dati necessari per una gestione sostenibile ed integrata a scala transfrontaliera delle risorse idriche sotterranee dell’Isonzo-Soča. E’ un progetto finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. OBIETTIVI OPERATIVI Rafforzare le cooperazione scientifica e territoriale e sviluppare un sistema transnazionale di monitoraggio e gestione delle risorse idriche. Riorganizzare le reti di monitoraggio in un’unica rete transfrontaliera con riduzione dei costi attraverso una migliore distribuzione dei punti analisi che saranno più densi nelle aree in cui si individuano scambi fra acque superficiali e sotterranee o aree in cui vi sono evidenze di contaminazione dovute alle attività antropiche. Tra i vari obiettivi operativi vi è anche Identificare eventuali strutture quello di redigere le LINEE GUIDA per tettoniche sepolte che possono modificare le geometrie dei la salvaguardia e la gestione integrata corpi acquiferi e rendere più degli acquiferi transfrontalieri approvulnerabili le risorse idriche. fondendo le tematiche riguardanti la defini Definire nell’area montana e zione delle aree di salvaguardia dei punti nell’area di pianura le proce- di prelievo idropotabili e la progettazione dure per l’analisi e localizza- di una rete di monitoraggio delle acque zione della fitta rete carsica sotterranee italo-slovene. sotterranea, che permetterà la descrizione del sistema multi acquifero e delle relazioni fra tettonica e sistema idrico sotterraneo. Individuare le modalità di ricerca e l’impatto di eventi meteorologici ed idrologici estremi sulle risorse idriche sotterranee, valutando le ricadute sulle realtà socio-economiche sia nell’area montana che nella pianura alluvionale. Organizzare una banca dati informatizzata e un sistema condiviso di valutazione dello stato quali-quantitativo delle risorse idriche sotterranee che tenga conto della vulnerabilità e delle fragilità della rete idrografica e delle geometrie dei corpi idrici sotterranei. Identificare le lacune conoscitive e delle problematiche dovute ad una conoSOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 12 scenza parcellizzata e non integrata delle risorse idriche sotterranee e formulazione delle strategie utili a colmare tali lacune. Identificare le pressioni esercitate sui corpi idrici sotterranei dagli insediamenti urbani, settori produttivi ed estrattivi responsabili di prelievi non compatibili e/o immissioni di inquinanti nei corpi idrici e definizione della metodologia con cui stimare il peso che questa pressione esercita a livello locale e transfrontaliero sui sistemi idrici sotterranei. Formulare possibili strategie che possono essere adottate per migliorare lo stato qualitativo o per ridurre le pressioni e gli impatti negativi determinati dall’uomo e coinvolgimento della popolazione e dei portatori di interesse alla condivisione delle metodologie proposte. Sensibilizzare la popolazione transfrontaliera verso il rispetto delle risorse idriche e formare giovani ricercatori in grado di valorizzare il patrimonio idrico dell’area transfrontaliera italo-slovena. Promuovere l’inserimento dell’area delle Alpi Giulie fra le aree di alta qualità delle fonti idriche secondo la direttiva acque WFD attraverso il censimento delle sorgenti, descrizione del sistema idrico sotterraneo e degli ecosistemi ad esse associate. Creare un elevato livello di cooperazione all’interno del par- ELENCO DEGLI STAKEHOLDERS tnerariato (sviluppo congiunto della scheda e di tutte le attivi- INDIVIDUATI DALL’AUTORITA’ DI tà del progetto in linea con il piano finanziario e nel rispetto BACINO DEI FIUMI DELL’ALTO ADRIATICO delle pari opportunità). Promuovere la ricerca e lo sviluppo e l’innovazione della rete di partnerariato, un team transfrontaliero multidisciplinare Regione FVG che metta in rete le proprie competenze e facilitazioni analiti- Direz. Centrale ambiente ed energia che e strumentali per l’analisi dei corpi idrici e tutela delle Protezione civile ARPA risorse idriche. Ottimizzare l’integrazione dei diversi stakeholders in materia Gestori di servizi di acque (dalle aziende di servizi pubblici di gestione delle IRIS Acqua acque urbane, autorità amministrative, istituti di ricerca e Consorzi di Bonifica popolazione). Promuovere la cooperazione transnazionale ed interregionale Pianura isontina per l’individuazione ed applicazione di strategie di gestione Comitato d’Ambito territoriale delle risorse idriche sotterranee efficienti per un uso sosteni- CATO Orientale Goriziano bile della risorsa idrica e di mitigazione dei conflitti socioComuni della Provincia di GO economici. Promuovere un permanente partnerariato che possa proseguiAssociazioni di categoria re le attività riguardanti la gestione delle acque sotterranee Coldiretti relativamente alla gestione sostenibile delle risorse idriche e Confagricoltura raggiungimento degli obiettivi comunitari (pianificazione dei CIA rischi naturali e antropici, tutela delle falde acquifere tranConfindustria sfrontaliere. Confartigianato RISULTATI ATTESI Data base e GIS transfrontaliero comune integrato dalle acquifere sotterranee transfrontaliere. Individuazione degli indicatori sensibili e delle metodologie ottimali in termine di rapporti risultati/costi di caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei a scala di bacino transfrontaliero, monitoraggio delle problematiche di degrado ed individuazione ove possibile delle cause (naturali e/o antropiche). Definizione dei costi e benefici sia economici che ambientali dovuti al passaggio da un monitoraggio e gestione parcellizzata delle risorse idriche sotterranee a una gestione transfrontaliera e quali azioni possono mitigare i cambiamenti climatici in atto. Linee guida per un miglioramento dello stato qualitativo e quantitativo delle acque transfrontaliere sotterranee e per un comune sistema di gestione integrata delle acque sotterranee transfrontaliere. SOPRA E SOTTO IL Ordini professionali Ingegneri Architetti Paesaggisti Pianificatori Geologi Associazioni Legambiente WWF Italia Nostra Ambiente 2000 Centri di ricerca Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” CARSO ANNO III—N°4 PAGINA Proposta di vincoli e inserimento dell’area delle Alpi Giulie fra le aree di alta qualità delle fonti idriche se condo la diretti va acque WFD. La dott.sa Monia Guarino introduce il tema dell’incontro inerente il progetto ASTIS. Gorizia. Palazzo Attems Petzenstein, la tavola dei relatori. Il dott. Cisotto riassume il tema dei lavori prima di presentare i singoli relatori. Gorizia. Palazzo Attems Petzenstein, la sala con i partecipanti ai lavori del primo incontro di apertura. Contemporraneamente ad un breve rinfresco i partecipanti svolgono delle osservazioni e alcune proposte scritte. SOPRA E Il prof. Franco Cucchi illustra i risultati del progetto HidroKarst relativo alle acque sotterranee. Al termine dei lavori la dott.sa Guarino riassume le conclusioni di questo primo incontro. SOTTO IL CARSO 13 PAGINA 14 Scuola di Speleologia Isontina Corso di 1° livello Come ogni anno la Scuola di Speleologia Isontina, aderente alla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana, organizza il Corso di Speleologia di 1° livello. Il corso avrà inizio il giorno 8 maggio per terminare il 5 giugno. La quota di partecipazione è di 100€. Come si sa la Scuola di Speleologia Isontina nasce nel 2010 dalla fusione della Scuola di Speleologia “Igor Kociancic” di Gorizia del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”, quella di Monfalcone del Gruppo Speleologico Monfalconese A.d.F. e con la collaborazione del Gruppo Speleologico “Talpe del Carso” di Doberdò del Lago. L’esperienza maturata dalle singole associazioni in campo speleologico è decennale ed è riconosciuta sia in ambito locale che nazionale. Per saperne di più consulta i seguenti link: http://www.scuolaspeleoisontina.it/ http://scuole.speleo.fvg.it/index.htm La struttura didattica isontina, aderente alla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana, si pone l’obiettivo di promuovere e divulgare lo studio del carsismo e dei fenomeni ad esso collegati tramite l’organizzazione di corsi di speleologia di primo livello indirizzati a coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo ipogeo. La Scuola inoltre si propone di curare e aggiornare la preparazione tecnica e didattica dei propri Istruttori di Tecnica (IT), Aiuto-Istruttori (AI) di speleologia. La Scuola può contare su un organico di 5 Istruttori (IT) e 8 Aiuto-Istruttori (AI) della CNSS-SSI per l’accompagnamento degli allievi in grotta. Per la parte teorica si avvale delle collaborazioni di numerosi docenti e studiosi competenti nelle specifiche materie inerenti la speleologia (carsismo e geologia, cartografia, biologia, ecc.). I loghi delle tre associazioni che compongono la Scuola di Speleologia Isontina. SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA SOPRA E SOTTO IL CARSO 15 PAGINA 16 Achille Tellini: per gli italiani una spia “Voi sul Friûl”, ovvero “Sguardi sul Friuli”, Pogledi na Furlanijo, è il titolo della rubrica nata dalla collaborazione tra il Novi Matajur e La Patrie dal Friûl (http://www.lapatriedalfriul.org), due testate che raccontano la nostra terra, utilizzando le lingue proprie di questa terra ormai, per fortuna, non più luogo di confine, ma cuore d’Europa. Un modo per raccontarsi e conoscersi meglio e ridurre le distanze tra due lingue che, seppur vicine, hanno ancora molto da scoprire una dell’altra. Achille Tellini fu un profondo conoscitore del Friuli. Noi lo ricordiamo anche per i suoi studi sulle grotte del nostro territorio. 13 febbraio 2014, Monte Quarin, Prealpi Giulie . (foto R. Ferrari) Continuiamo nel viaggio alla scoperta dei personaggi che hanno fatto la storia del Friuli, pur rischiando di essere dimenticati dalla storiografia “ufficiale”. Accade spesso, purtroppo, che i libri di storia siano scritti dai “vincitori” e personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della popolazione locale non sempre vengono ricordate come meritano. In occasione del 3 aprile, Fieste dal Friûl in cui si celebra la ricorrenza della nascita dello Stato patriarcale di Aquileia istituito nel 1077 dall’imperatore Enrico IV, presentiamo Achille Tellini, friulani sta e ideatore del concetto di nazione ladina, con un articolo pubblicato a firma di Lidia Testoni, nipote di Giobatta e di Achille Tellini sul numero 5 di maggio 2009 de “La Patrie dal Friûl”. Figlio di Giovanni Battista tellini e di Vittoria Pasini Vianello, destinato dal padre agli studi, si laureò molto giovane a Torino. Insegnò nella Regia Università “La Sapienza” di Roma e nel Regio Istituto Tecnico “A. Zanon” di Udine. Oltre agli studi geologici, speleologici, paleontologici, geografici e naturalistici - per molta parte dedicati al Friuli - si impegnò nella linguistica, nella glottologia e nell’etnografia. E’ stato autore di molte pubblicazioni, spesso pubblicate in proprio. Dopo essersi trasferito a Bologna fu tenuto d’occhio dalla polizia almeno fino al 1915. L’ACCUSA DI SPIONAGGIO Nel 1916 fu accusato di essere una spia a favore dell’Austria, vista una lettera circolare che aveva spedito ai preti e ai segretari comunali del Friuli per raccogliere informazioni sull’uso corrente del friulano e per scrivere un “Calendario dei Friulani”. Si attivarono le prefetture di Udine e Bologna e Tellini fu inquisito e denunciato al tribunale della Guerra. Lo misero sotto stretto controllo e la sua opera venne censurata, anche se non abbandonerà mai alcuno dei suoi interessi, delle sue passioni, dei suoi studi. Nel novembre del 1917 scrisse a don Giacomo Bianchini che, per i suoi ideali, ovvero la friulanità, la unità e la nazione ladina - pensata come un paese privilegiato proprio al centro dell’Europa, anzi il vero parco internazionale di questa parte del mondo - era disposto a patire “l’indifferenza, la derisione e … anche peggio”. ESPERANTISTA Prese parte fin dai primi del Novecento al movimento esperantista, perché una lingua universale avrebbe garantito la pace, tutelato gli scambi culturali, il turismo e il commercio. Per i Ladini friulani pensò a una grafia particolare, mediata dall’esperanto (la sua prima opera in quella grafia, pubblicata nel 1903, pare sia andata perduta). Sergio Salvi, nel libro “Le lingue tagliate” (Milano, 1975) chiarisce il fatto che la serie di opuscoli de “La Patria Ladina” (1921) uscì inizialmente come supplemento a “L’esperanto”, periodico della cattedra Italiana di Esperanto, che lui (Tellini) aveva fondato a Bologna e che aveva diretto per molti anni. Fu scrittore e camminatore instancabile: studiava il terrtorio e portava le sue idee nei piccoli paesi. SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 17 Tutti assieme a Pasquetta Come ogni anno anche in questa Pasquetta ci siamo ritrovati tutti assieme, presso il rifugio speleologico di Taipana, per la tradizionale grigliata di primavera. Giornata splendida anche se un po’ incerta sotto il profilo meteorologico ma tutto sommato la pioggia ci ha risparmiato, almeno fintanto che la carne era sulla griglia. Come sempre il rifugio è un luogo ideale per questo tipo di ritrovi, un buon riparo in caso di pioggia ed uno spazio verde in caso di bel tempo non guastano mai. Il ritrovarsi tutti assieme è stata l’occasione per formulare nuovi progetti e fare il punto della situazione esplorativa nella zona di Taipana e valli del Natisone. Come sempre la giornata si è conclusa con un brindisi e mille promesse per ritrovarci ad esplorare chilometri di nuove grotte! Alla prossima! 21 aprile 2014 - Rifugio speleologico di Taipana, alcuni momenti della tradizionale grigliata di inizio primavera. Le nuove felpe del Seppenhofer Finalmente sono state realizzate le nuove felpe di gruppo. Su disegno e progetto di Davide Bresigar, dopo lunga gestazione, alla fine sono state realizzate con la piena soddisfazione dei soci visto che sono già andate a ruba. Simpatico ed accattivante il logo del gruppo, ricamato nella parte anteriore, con il tradizionale pipistrello secondo simbolo del Seppenhofer. Le felpe in color nero con interno grigio e scritte e disegni in azzurro sono ormai rimaste poche, per chi le volesse esse sono in vendita al prezzo di 35 €. Il modello di felpa con la prima bozza del disegno realizzato sul davanti e sul retro. Disegni e scritte poi, sono stati colorati in azzurro come si può vedere nella felpa già realizzata nella foto a destra. Il nome del gruppo compare, per esteso, anche sulla manica destra. SOPRA E SOTTO IL CARSO PAGINA 18 Sopra e sotto il (povero) Carso di Roberto Ferrari UN SASSO NELLO STAGNO (DI GROPADA) 13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) Tra i più cari ricordi dell’infanzia resteranno sempre indelebili nella mente e nel cuore le domeniche passate in Carso, con papà.Prati, grotte, campi solcati, cave, fossili, fiori, insetti, pesci, anfibi, … Ogni domenica c’era solamente l’imbarazzo della scelta; gli ambienti di ricerca non mancavano, gli oggetti naturalistici erano molteplici ed abbondanti, i “curiosi di Natura” erano pochi, sporadici e non arrecavano nessun danno all’ambiente: raccogliere un fiore che avrebbe ricordato quel giorno per un’intera settimana o portare a casa una pietra da una cava preservandola da una distruzione sicura non rappresentava un delitto e tantomeno un’offesa ed un’infrazione al patrimonio collettivo. Forse queste piccole innocue “manie” hanno anzi contribuito alla formazione culturale di molti naturalisti triestini che poi hanno contribuito e tuttora contribuiscono a far conoscere ed amare questo lembo di terra così unico e vulnerabile. La primavera rappresentava il periodo migliore per esplorare uno degli ambienti più particolari del Carso: quello degli stagni. Raccolte d’acqua artificiali, create per poter provvedere al fabbisogno di acqua in un ambiente che per caratteristiche geologiche non riesce a trattenerla in superficie, venivano utilizzate sia per l’allevamento del bestiame che per usi domestici, non ultimo quello della produzione di ghiaccio: per tale motivo i luoghi, le metodologie costruttive e le morfologie di tali piccoli bacini di raccolta possono essere diversi e rispecchiano la destinazione d’uso. Quelli che attraevano maggiormente la mia attenzione erano i piccoli bacini destinati all’abbeveramento del bestiame: situati in depressioni naturali, il loro aspetto era perfettamente inserito nell’ambiente, tale da renderne quasi impercettibile l’origine artificiale, realizzata mediante l’impermeabilizzazione del fondo con argilla costipata sia manualmente sia costringendo per qualche tempo il bestiame ad un continuo calpestio. Queste nuove realtà offrivano da subito habitat ideale per flora e fauna tipiche di ambienti palustri, favorendo la continuità ed il mantenimento di specie altrimenti precluse in ambienti poveri di acque superficiali, ma avevano al contempo necessità di periodiche manutenzioni atte a mantenere il bacino di raccolta nelle condizioni ideali per esserein grado di assolvere alle necessità per le quali era stato realizzato: operazioni che venivano rigorosamente effettuate manualmente dalle comunità locali, mediante rimozione di parte dei detriti accumulatisi sul fondo e sfoltimento della vegetazione acquatica e ripariale. Gli elementi floristici potevano rappresentare una serie continua dalle sponde alle profondità maggiori, comprendendo specie quali Typha latifolia, Eleocharis palustris, Alismaplantago-aquatica, Nymphaea alba, Potamogeton crispus, P.natans, Ceratophyllum demersum, Myriophyllum spicatum, Elodea canadensis, Lemna minor, Lemna gibba, ed alghe verdi quali Spyrogira sp. Zygnema sp., Ulothrix sp., Microspora sp., Volvox sp., Chara sp., Nostc sp.. La componente faunistica poteva essere rappresentata da organismi unicellulari, Idrozoi, Turbellari (Planarie), Rotiferi, Anellidi, Molluschi (Bivalvi (Pisidium sp.), Gasteropodi (Lymnaea truncatula, L. peregra, Physa sp.), Aracnidi, Crostacei, Insetti [Efemerotteri, Odonati, Tricotteri, Eterotteri, Coleotteri (Dytiscus marginalis, Agabius bipustulatus, Acilius sulcatus, Gyrinus caspius, Haliplus lineaticollis, Peltodytes caesus, Hygrobia tarda, Hydrophilus caraboides), Ditteri], vertebrati [Pesci (Carassius auratus, Tinca tinca, Cyprinus carpio, Ictalurus melas, Lepomis gibbosus, Gambusia holbrooki), Anfibi (Rana dalmatina, R. lessonae, R. ridibunda, R. esculenta, Hyla arborea, Bufo bufo, B.viridis, Bombina variegata, Lissotriton vulgaris meridionalis, Triturus carnifex, Salamandra salamandra salamanSOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA dra), Rettili (Natrix natrix, alcune specie alloctone quali Crysemys sp. pl.)]. Mi è capitato di voler rivedere, qualche giorno fa, lo stagno di Gropada: da adolescente ci andavo con papà, da più grande con Stelvio, compagno di tante esplorazioni speleologiche, dove al ritorno dalle nostre scorribande lì trovavamo i suoi familiari con i quali si concludeva degnamente un’altra intensa giornata, anni dopo con Annalisa, alla quale trasmettevo, da papà a mia volta, le mie passioni per farle conoscere ed amare il Carso ed i suoi molteplici aspetti naturalistici. Mi appare uno scenario lunare, un ambiente cancellato da qualche colpo di ruspa, completamente sterile, freddo, ostile. Sassi, cemento, fango. A Gabriella, che è con me ed alla quale volevo svelare un angolo di Natura per me caro e ricco di ricordi, non riesco a giustificare e spiegare nulla. Ma probabilmente non c’è nulla da giustificare e spiegare: mi chiedo solo che fine abbia fatto tutta quella ricchezza biologica, annientata proprio nel momento più delicato ed importante per la sua continuità, quello dell’inizio della primavera, il periodo delle riproduzioni. Probabilmente tra qualche anno il bacino sarà nuovamente popolato: ma da quali specie? Potremo ancora ritrovare Physa, piccolo gasteropode endemico dello stagno di Gropada? Ogni bene. 13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino). (Foto R. Ferrari) 13 aprile 2014 - Nei pressi di Gropada (Carso Triestino), cos’è, una presa in giro? (Foto R. Ferrari) SOPRA E SOTTO IL CARSO 19 PAGINA 20 Il logo del Verein zur Erhaltung, Befahrung & Erforschung von Höhlen, uno dei gruppi rappresentati. Incontro con la delegazione tedesca Già da alcuni anni la Verband deutscher Höhlen - und Karstforscher (VdHK) (Federazione dei gruppi speleologici tedeschi), organizza il proprio raduno nella nostra regione e negli ultimi anni una sua delegazione ha chiesto l’appoggio della Federazione Speleologica Isontina per un supporto logistico. Per questo motivo la FSI si è subito attivata per ospitare gli amici tedeschi nel migliore modo possibile. Il Gruppo Speleologico “Talpe del Carso” si è reso subito disponibile per accompagnare il gruppo tedesco a visitare la bella “Grotta Alex”. Quindi, sabato 19 aprile presso la “Baita delle Talpe” sul Carso di S. Michele, alla vigilia di una Pasqua piuttosto piovigginosa, il folto gruppo tedesco si è ritrovato, assieme ai rappresentanti della Federazione Speleologica Isontina, in un clima di splendida amicizia e cameratismo. Dopo i primi convenevoli, il presidente della Federazione Speleologica Isontina ha consegnato, all’omologo rappresentante tedesco, il gagliardetto ufficiale della FSI unitamente alla sua ultima pubblicazione edita in occasione della tavola rotonda sulle leggende legate alle grotte, svoltasi a Gorizia. Da subito il gruppo tedesco ha familiarizzato con il gruppo ospitante e anche se la lingua tedesca risultava un po’ ostica, ugualmente l’intendimento era perfetto. Subito dopo ha fatto seguito la visita della vicina “Grotta Alex”. Una grotta davvero splendida e ricca di concrezioni. L’entusiasmo degli amici tedeschi è stato notevole sia per l’ospitalità fornita dagli amici delle “Talpe” sia per gli splendidi ambienti della grotta visitata, sia per lo splendido ambiente carsico in cui si sono trovati a festeggiare questo loro incontro annuale. 19 aprile 2014 - Baita del Gruppo Speleologico “Talpe del Carso”. Il presidente della Federazione Speleologica Isontina consegna il gagliardetto al rappresentante tedesco. 19 aprile 2014 - Il gruppo degli amici tedeschi pronto per andare in grotta. SOPRA E SOTTO IL 19 aprile 2014 - La “Grotta Alex” CARSO ANNO III—N°4 PAGINA Incidente speleologico in Carso Sempre il giorno 19 aprile, mentre la delegazione tedesca era ospite della Federazione Speleologica Isontina, uno speleologo tedesco, Christoph Riegel, di 33 anni, è rimasto ferito, attorno alle ore 13, mentre stava scendendo nella “Grotta dell’Elmo - 542/2696 VG”, una cavità carsica che raggiunge i 100 metri di profondità e il cui accesso si trova nei pressi della strada che da Fernetti conduce a Monrupino (Trieste). Impossibilitato a risalire in superficie in maniera autonoma, a causa di alcune ferite alle mani rimediate nel tentativo di frenare la caduta, l’infortunato è stato riportato in superficie, verso le ore 17, dagli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e subito sottoposto alle cure del personale del 118. Lo speleologo sarebbe precipitato per alcuni metri mentre si trovava a circa 80 metri di profondità. Per fortuna non si è fatto nulla di grave: ha riportato solo delle contusioni e varie ustioni alle mani provocate dall’attrito sulla corda mentre stava scendendo. Evidentemente ha perso il controllo del discensore ormai quando mancavano pochi metri dal fondo del grande pozzo. A dare l’allarme sono stati gli amici che si trovavano con lui. L’uomo è stato trasportato, per gli opportuni accertamenti, all’ospedale di Cattinara (Trieste), ma avrebbe riportato nella caduta solo alcune contusioni guaribili in pochi giorni. 19 aprile 2014 - “Grotta dell’Elmo”, la barella con il ferito mentre sta uscendo dal pozzo aiutata dai soccorritori. 19 aprile 2014 - “Grotta dell’Elmo”, alcune fasi del recupero del ferito ormai all’esterno del grande pozzo (80 m). SOPRA E SOTTO IL CARSO 21 PAGINA 22 La cresta del Sabotino con l’Isonzo ai suoi piedi. Ancora sul Monte Sabotino Avevamo promesso ai nostri corsisti di effettuare una bella escursione di fine corso e quindi, domenica 27 aprile, ben volentieri siamo ritornati sul Monte Sabotino. Il monte sacro alla Patria e simbolo di Gorizia. Con nostra grande sorpresa ci siamo accorti che molti dei nostri amici (anche goriziani doc) non conoscevano affatto il monte!! Tantomeno la storia delle gallerie cannoniere ivi esistenti. Quindi, accompagnati dalle previsioni meteorologiche non proprio buone, abbiamo raggiunto il rifugio sloveno situato verso la cresta del monte da dove siamo partiti per intraprendere sia la visita delle gallerie sia l’escursione fino ai ruderi della chiesetta del San Valentino. Sorprendentemente i metereologi questa volta si sono sbagliati di brutto e la giornata è stata magnifica permettendoci così di percorrere per intero la lunga cresta del monte. La vista dell’Isonzo sul fondo valle da sola ripagava la fatica del percorso. Lungo il percorso in cresta i partecipanti all’escursione hanno potuto apprendere anche alcuni dettagli riguardanti il fenomeno carsico, molto evidente e presente in tutta l’area del Sabotino. Interessante anche la visita delle principali gallerie cannoniere che ultimamente il gestore del rifugio sloveno ha pazientemente ripulito e in parte ha ricostruito gli allestimenti del 1915-18. Insomma è stata una bella giornata ricca di spunti interessanti e utili per la conoscenza di un monte particolarmente caro ai goriziani. Sfoggio di felpe e t-shirt con il logo del gruppo in un magnifico prato di iris sulla sommità del Sabotino. Sulla cima del Monte Sabotino (m 604 slm) Dal San Valentino una splendida vista di Nova Gorica e Gorizia. SOPRA E SOTTO La sosta presso il rifugio sloveno è d’obbligo per assaggiare dell’ottima “jota”. IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 23 Valle dello Judrio Continua con il massimo entusiasmo il nostro impegno per la targhettatura delle grotte del Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto regionale promosso dal Catasto Grotte Regionale. Il dover percorrere le valli alla ricerca di cavità ormai nascoste dal tempo e dalla natura ha avuto un risvolto estremamente positivo. Infatti, nel ripercorrere queste valli, in particolare quella dello Judrio, che ormai avevamo dimenticato, perché impegnati nella zona di Taipana, è stata una vera riscoperta di un mondo nuovo e affascinante. La ricerca di alcune cavità nella zona di Miscecco, infatti, ci ha fatto scoprire che alcune piccole valli laterali alla principale, conservano un fascino tutto particolare. Tortuosi corsi d’acqua seguiti da laghetti color verde smeraldo spesso immersi in una natura incontaminata, perché qui il turismo non ha mai attecchito, ti lasciano nell’animo un qualcosa di veramente unico. Le grotte poi si aprono all’improvviso, in mezzo al bosco dove meno te l’aspetti senza un minimo di preavviso: un avvallamento, una roccia sporgente … niente! te le trovi improvvisamente sotto i piedi; dietro un cespuglio; ai piedi di un albero. Sono grotte e pozzi strani, tipici del Flysch, il terreno in cui si Valle dello Judrio - Pozzo 1° di aprono, alle volte l’ingresso si Miscecco, l’ingresso si apre ai piedi di un vecchio albero. sprofonda nel terreno ed i bordi Il rio, proveniente da Marcolino e che scorre tra del pozzo sono sostenuti solo da un intrico di radici che sembrarocce marnose, spesso forma dei bei laghetti. no lì, lì per cedere e travolgere il tutto da un momento all’altro. L’acqua cristallina e trasparente di questo bel laghetto è impreziosita da alcune primule. La targhetta infissa nelle vicinanze dell’ingresso del Pozzo 1° di Miscecco. Una panoramica dell’ingresso del Pozzo 1° di Miscecco con a sinistra la targhetta appena infissa. SOPRA E SOTTO IL CARSO PAGINA 24 I francobolli nella speleologia di Maurizio Tavagnutti Da anni ormai mi considero un “collezionista seriale” di cartoline e francobolli a soggetto speleologico, per questo motivo quando mi sono imbattuto in un sito dedicato a questo argomento (http://www.giresgrup.es/espele/espeleofilatelia/) sono rimasto affascinato e ho voluto approfondire la mia ricerca. Dopo un estenuante lavoro di traduzione e aggiustamenti vari ho voluto proporvi questo interessante articolo. Maurizio Tavagnutti FILATELIA SPELEOLOGICA Poiché sembra che il primo francobollo risalga alla prima metà del XIX secolo, l'uomo già da allora ha sentito il desiderio di raccogliere queste piccole opere d'arte. Nelle immagini dei primi francobolli venivano raffigurati solitamente i personaggi tra i più rappresentativi di ciascun paese: presidenti, re e persone famose. Nel corso del tempo sui francobolli, hanno iniziato a comparire anche immagini di monumenti, paesaggi, opere d'arte o semplicemente figure per ricordare un anniversario o evento particolare. Il mondo sotterraneo e tutto ciò che lo circonda, non è passato inosservato ai creatori di queste piccole opere d'arte. Oggi possiamo vedere, quindi, in molti francobolli i paesaggi carsici, cavità sotterranee, gli animali che vivono in questo ambiente sotterraneo, come pure le rappresentazioni degli animali ed degli esseri umani preistorici che occuparono queste cavità. Tutto questo ha dato origine ad una miriade di immagini apparse sui francobolli unitamente ad altre applicazioni che hanno fatto la gioia dei filatelici: francobolli, timbri postali, cartoline, annulli speciali, ecc. (1) (2) (3) (4) IL PAESAGGIO CARSICO Il mondo sotterraneo si è svilup pato principalmente in rocce carbonatiche, ma si possono trovare anche cavità, molto importanti, in rocce diverse come il gesso, il sale e il ghiaccio. A causa di meccanismi di erosione diversificati ed in alcuni climi particolari, allo stesso modo, possiamo trovare forme carsiche modellate in litotipi praticamente insolubili come quarziti. Diversi paesi hanno rappresentato sui francobolli le immagini di questi splendidi paesaggi carsici. Così abbiamo molti esempi tra cui: un francobollo della Malesia, che riporta le spettacolari guglie carsiche di Mulu (1 - 2); Cina, diverse viste sui famosi (5) SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 25 paesaggi carsici a torri (6); Spagna, il Picos de Europa dove si può vedere l’immagine in cartolina del Naranjo de Bulnes (5) e diversi soggetti tipici dei Parchi Nazionali (Ordesa) (3), Picos de Europa (4); Venezuela, il famoso Salto Angel dove precipita l'acqua proveniente dalla parte superiore di un Tepui (10) e gli abissi Major e (8) (7) (6) (9) (10) Sarisariñama (9) ambedue scavati nelle quarziti; Turchia, vari francobolli e annulli del spettacolare paesaggio di Pamukkale (7), con le sue formazioni di travertino bianco all'aperto; paesaggio simile nelle Filippine, ma formato in salgemma (8). Questi esempi citati, sono solo una parte dei numerosi paesaggi carsici che si possono trovare rappresentati nel vasto mondo filatelico. LE CAVITÀ L'acqua attraverso meccanismi di dissoluzione allarga le discontinuità delle rocce solubili, creando così canali e gallerie nel sottosuolo: le cavità carsiche. Canali attraverso i quali l'acqua scorre per raggiungere le sorgenti naturali o a formare dei grandi acquiferi carsici. Molti francobolli illustrano le acque sotterranee nel loro aspetto più spettacolare, fiumi e laghi sotterranei alcuni dei quali perfettamente navigabili. Alcuni paesi rappresentati, (11) SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 26 ne e francobolli dedicati a cavità con acqua, tra cui la Grotta Couvin (l), Remouchamps (m) e la Grotta de Han (n), attraversata dal fiume Lesse; in Venezuela, la Cueva del Guácharo (o - p); Italia Grotta di Frasassi (q); in Spagna, la Grotta del Drach (r) su questa linea anche molti altri paesi hanno voluto raffigurare i fenomeni carsici. (12) (16) (13) (15) (14) (17) Spesso sono raffigurate acque tumultuose che scorrono attraverso le gallerie o pre(18) cipitano fuori da grandi caverne: nella Polinesia Francese, con l'ingresso di una grotta (19); Libano, diversi francobolli mostrano la Fonte Afka (20), le cui acque emergono da una grande cavità; in Spagna la Cueva del Gato (21), un francobollo locale del Benaoján (Malaga); in Slovenia, una busta di primo giorno raffigura uno dei più grandi fiumi sotterranei conosciuti, il Timavo che entra nella Skocjanske Jame (o Grotta di San Canziano) (28). Inoltre, sono rappresentate alcune cascate: nelle Barbados, la Cueva dei Harrison (22), o in Ungheria, la grotta Anna (27). Nell’anno 1922 è stato stampato in Armenia il primo francobollo dedicato alla speleologia. In esso si possono vedere le rovine della città di Ani vista da dentro una cavità (20) (22) (19) (21) (24) (23) (25) SOPRA E (26) SOTTO IL CARSO (27) ANNO III—N°4 PAGINA (25). Altre entrate di cavità si trovano su francobolli dell'Ecuador (Gruta de Rumichaca) (26) o Cecoslovacchia (Abisso Macocha) (23), e molti altri. (28) L'UOMO E LE GROTTE Le cavità naturali hanno sempre attirato l’uomo fin dai tempi antichi. In passato l’uomo preistorico ha utilizzato le grotte come rifugio e persino le ha esplorate in profondità, per decorare le pareti con rappresentazioni di animali di singolare bellezza. Molti di questi siti sono di grande interesse scientifico e archeologico visto che in esse sono state rinvenute sepolture o in alcuni casi sono stati individuati luoghi di culto. In Grecia troviamo un francobollo con un teschio umano rinvenuto nella Grotta Petralona (29). Per quanto riguarda l’arte rupestre, molti paesi hanno stampato francobolli che raffigurano disegni e scene di caccia scoperte all’interno di grotte situate nei propri confini di stato. (30) (31) (29) (32) SOPRA E SOTTO IL CARSO 27 ANNO III—N°4 PAGINA 28 Perlopiù queste rappresentazioni predominano in ripari sottoroccia o grandi caverne. Esse si trovano in paesi come la Repubblica del Ciad (30), l’Algeria (32), la Mauritania (31) e molti altri ancora anche se molte di queste rappresentazioni in realtà non possono essere considerate come appartenenti rigorosamente al mondo sotterraneo. Altre rappresentazioni però sono dei dipinti effettivamente trovati all'interno delle cavità; quasi tutti associati alla presenza dell'uomo paleolitico. Tra queste possiamo citare: la Spagna che ha eseguito diverse copie di francobolli con figure scoperte nella Cueva del Castell, Altamira, Tito Bustillo (33), e altri. La Francia fa lo stesso con le grotte di Lascaux (34) e Niaux (35), che sono gli esempi tra i più famosi. (35) (34) (33) A Cuba, una serie di francobolli dedicata al 30° anniversario della Societat Espeleològica de Cuba, mostra diverse viste dei dipinti presenti all'interno delle cavità, comprese la Cueva d’Ambrosio, García Robiou i Pichardo (36). Anche in Cina vengono rappresentati molti affreschi che si trovano in cavità (37). Ci sono anche altri paesi che stampano francobolli con dipinti appartenenti a luoghi extranazionali, come ad esempio: Monaco, che mostra un francobollo dedicato alla Grotta di Massabielle a Lourdes (Francia) (39); e un altro francobollo che raffigura un dipinto con cavalli rinvenuto nella Grotta di Lascaux (anche in Francia) (38). Un altro aspetto puramente antropologico è rappresentato dall’uomo e i suoi rituali, leggende, miti e fantasie associate al mondo sotterraneo. Molte rappresentazioni filateliche simboleggiano la nascita di Cristo in una cavità (Antille olandesi) (40) ; altri francobolli mostrano apparizioni religiose nelle grotte (Monaco, dove si può vedere l'apparizione della Vergine di Lourdes); luoghi di pellegrinaggio in cavità (Lourdes, in Francia, la Cueva de San Ignacio “Coveta” a Manresa (41), per esempio). (36) (37) (39) (38) (40) SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA (41) Anche storie fantastiche tratte dal mondo di Jules Verne, Viaggio al centro della Terra, sono state raccolte nei francobolli di Monaco (42), Nicaragua (43) e Repubblica di Guinea (44-45). Anche il Pifferaio di Hamelin in alcune immagini di Wald Disney (Grenada) rappresentano alcuni esempi. Il mondo sotterraneo rappresentato (42) (43) (44) (45) (s) (46) come un oggetto d'arte, o attraverso dipinti che mostrano una bellezza più o meno artistica della cavità, un buon esempio lo possiamo trovare raffigurato su due francobolli italiani, in cui si vede la Grotta di Frasassi (vedi pag.26 (18) ) le Grotte di Castellana (47) su dipinti di E. Vangelli. O come sede di concerti e festival musicali in cavità (Spagna, con immagini della Grotta di Nerja (48), e la Romania, con cartoline annulli speciali raffiguranti concerti sinfonici). Si può trovare anche numeroso materiale filatelico, che sotto un punto di vista puramente sportivo e di esplorazione, raffigura materiale speleologico: casco e corda su un francobollo dell’Ungheria (50); o tecniche di progressione ed esplorazione come la discesa in corda doppia su francobolli della Turchia (54) , Nuova Zelanda (55), Romania (52) e Indonesia (53). Non pochi SOPRA E SOTTO IL CARSO 29 ANNO III—N°4 PAGINA 30 sono i francobolli commemorativi che ricordano spedizioni speleologiche come si può vedere su dei francobolli riferiti a una spedizione polacca (49) in terra cubana. Anche le esplorazioni fatte sott'acqua vengono rappresentate in un mini foglio in cui si ricorda il programma televisi- (47) (48) (49) (50) (51) vo "Al Filo de lo Imposible” (51). Per non parlare degli esploratori stessi, che spesso sono stati inclusi su effigi filateliche a cominciare dalla Romania con E. Racoviţă, considerato il padre della biospeleologia in tutta Europa (57); Martel (60) e Casteret (61), per la Francia; Herman Otto fondatore della Società Ungherese di Speleologia (52) (53) (54) (55) (58); Humboldt esploratore di molte grotte in Venezuela (59); e molti altri. Allo stesso modo, vengono rappresentate le varie attività svolte dalla speleologia, rilievi topografici di cavità per capire meglio il mondo sotterraneo. Francobolli di questo tipo si trovano in Etiopia, con una mappa parziale della grotta di Sof Omar (62), uno dei più grandi del continente africano e una busta di primo (57) (58) (56) (60) SOPRA E SOTTO IL CARSO (59) ANNO III—N°4 PAGINA (61) (62) giorno della Slovacchia, con il rilievo di una cavità (64). E, infine, l'uomo come un semplice protagonista o turista del mondo sotterraneo: a questo proposito ci sono molti annulli postali dedicati alle grotte turistiche. La Francia è senza dubbio il paese con più timbri postali dedicati al turismo sotterraneo; in ogni città in cui si trova una grotta turistica generalmente vi è un timbro di uso continuato e generico che invita a visitare la cavità di cui sopra(63). Allo stesso modo in Giappone, con molte cartoline e (63 buste di primo giorno. E quasi tutti i paesi dove ci (64) sono cavità aperte al turismo: Spagna, Belgio, Italia, Germa nia, Australia, Stati Uniti, tra gli altri paesi. GLI SPELEOTEMI Sotto questo termine scientifico vengono chiamate le concrezioni cristalline che si trovano all'interno di grotte: stalattiti e stalagmiti dalle forme più sofisticate e stravaganti (colonne, gours, eccentriche, SOPRA E SOTTO IL CARSO 31 ANNO III—N°4 PAGINA 32 drappi, ecc.). Indubbiamente questo aspetto è il più diffuso nel mondo della filatelia speleologica per la spettacolare bellezza e la varietà delle forme. Il primo francobollo dedicato a questo tema è uscito a Cuba nel 1936, e riporta l’immagine della Cueva Montemar (65). Esso, stampato in color seppia, mostra delle bellissime stalattiti. Nel 1955, il Libano stampa una serie di cinque unità, con una vista di una grande e bella colonna stalattitica (vedi pag. 25) in cui varia solo il valore. Tutti sono dedicati alla grotta Jeita. Da allora, non è raro che un Paese non rilasci almeno un francobollo dedicato ad un ambiente ipogeo. Tuttavia, è curioso che la Francia, un paese con una tradizione secolare di speleologia e in cui molte grotte sono aperte al turismo, ad oggi non abbia ancora emesso un francobollo dedicato al mondo sotterraneo; anche se vi (65) si possono trovare numerosi annulli speciali dedicati a tutte le attività speleologiche (turismo (66-67), conferenze, incontri (68), ecc.) come pure francobolli dedicati (66) (67) (68) all’arte rupestre. Vi sono anche menzionati alcuni particolari aspetti delle cavità, che a causa delle loro caratteristiche speciali o rarità meritano un francobollo speciale. Così abbiamo: in Brasile, un foglietto dedicato alle caverne come patrimonio nazionale (69); in Israele, con due bei esempi dedicati alla Grotta Sorek (70-71); Barbados, con una bella serie di quattro valori sulla Harrison Cave (riportato anche a pag. 26 (22) ) (73); Venezuela con un bel francobollo dedicato alla Guácharo Cave (15-16); l’Australia, ha recentemente pubblicato un bel francobollo con una splendida vista della Naracoorte Cave (72). In Grecia, due francobolli che mostrano varie viste di cavità (75); è interessante notare un altro francobollo, uscito nel 1992, in cui l’immagine del gruppo di stalagmiti è messo all’incontrario (74). (72) (70) (71) (69) (74) (73) SOPRA E SOTTO (75) IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 33 La Romania, senza dubbio, è il paese che ha più francobolli dedicati all’ambiente sotterraneo, con belle serie (79), cartoline e annulli che trattano questo argomento (88-89-112); in Botswana, possiamo vedere uno splendido gruppo di concrezioni nella caverna Cwihaba (77); la Corea del Sud, con diversi esempi di bellissime stalattiti e gruppi di colonne (81-83); anche la Corea del Nord mostra un mini foglietto con le immagini spettacolari di una delle sue grotte (87); in Austria, un francobollo che mostra formazioni di ghiaccio nella Lurgrotte Peggau (85), motivo ripreso in una busta di primo giorno (86); in Vietnam, un francobollo mostra un gruppo di stalagmiti nella grotta Hang PAC (84); in Giappone, un bel esemplare mostra una grande colonna nella Akiyoshi Cave (80); in Slovenia, in un francobollo si possono vedere le famose gours della Škocjanske Jame dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità (78); la Spagna, a Mallorca in un francobollo viene rappresentata la Grotta (76) (80) (77) (79) (81) del (78) (84) (83) (82) Drago (riportato a pag. 26 (17) ) e a Malaga, in una emissione locale, si può ve dere la figura dedicata alla Cueva de la Dileta (82). SOPRA E SOTTO IL CARSO (85) ANNO III—N°4 PAGINA (86) 34 (87) ANIMALI NEL MONDO SOTTERRANEO Come accennato in precedenza, il mondo sotterraneo raccoglie innumerevoli specie di animali (insetti, pesci, mammiferi, anfibi e altri gruppi tassonomici) per tale motivo alcune grotte sono protette. Nel corso delle esplorazioni scientifiche sono state scoperte molte specie di animali endemici generalmente classificarli in gruppi e a seconda del grado di dipendenza e di adattamento all'ambiente sotterraneo. Tra i pionieri di questi studi, troviamo Emil Racoviţă (1868-1947). Egli è considerato il fondatore della Biospeleologia. La Romania, il suo paese natale, ha pubblicato (88) diversi annulli filatelici al riguardo (alcuni dei quali già visti a pag. 30 (57) ) (91). Il gruppo di animali ipogei più rappresentato nella filatelia è senz’altro quello degli insetti cavernicoli. Mentre l'animale troglobio più famoso è rappresentato dal Proteus anguinus, tipico delle grotte situate in Slovenia; diversi francobolli e un annulli speciali sono dedicati a questo spettacolare anfibio, completamente depigmentato e perfettamente adattato alla vita acquatica sotterranea (97). Un'altra serie filatelica della Romania mostra alcuni insetti cavernicoli (98). Allo stesso modo, la Slovenia ha recentemente creato una serie di quattro valori (89) dedicati agli animali troglobi, il Proteus anguinus tra gli altri (94). La Romania, seguendo una lunga tradizione ha pubblicato spesso serie di francobolli dedicati alla fauna cavernicola (92). Il gruppo di animali, forse il più rappresentato su diversi francobolli, è quello dei pipistrelli. Questo mammifero compare in filatelia in molti paesi, in quanto ci sono centinaia di specie presenti in tutto il pianeta. La sua effige stata anche utilizzata come su alcuni loghi delle varie associazioni speleologiche Associati con il mondo sotterraneo si trovano su alcuni francobolli SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA 35 (90) in Polonia, nel 1976, dove si può vedere una specie di pipistrelli Plecotus sp. In una cavità (99) e nel 1997 troviamo un'altra emissione con il Plecotus e (91) disegni in cui ci sono alcuni pipistrelli che pendono dalla volta di una cavità (100); la Bulgaria ha stampato due francobolli con l’immagine di Rhinolophus ferrumequinum (101), una specie molto comune in ambiente sotterraneo. In filatelia ci sono molti annulli postali che rappresentano l’ambiente sotterraneo; così abbiamo in Italia, per commemorare la "Speleo Raduno Nazionale Apuane 2007", un timbro che mostra la figura di un pipistrello (106); in Francia, timbri e affrancature differenti associate ai pipistrelli. Anche la Federazione Francese di Speleologia (FFS) ha dedicato annulli ad alcune conferenze nazionali (103). Negli Stati Uniti, non è raro trovare qualche timbro postale dedicato alle grotte, qui abbiamo un bel esempio (102). La Macedonia, ha anche stampato una (92) (93) (94) (95) (96) (97) (98) (99) SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA (100) 36 (101) (102) (103) (104) cartolina dedicata a questo argomento con uno speciale timbro postale (105). Come il pipistrello, anche molti uccelli utilizzano le cavità per il riparo. Il più famoso è il Guácharo, il cui nome scientifico è Esteatornis caripensis e può essere posizionato dal (105) Messico al Venezuela. E proprio a quest'ultimo è stato dedicato un francobollo con l'immagine, appunto del Guá -charo, all'interno di una cavità (107). Sotto il punto di vista (107) paleontologico, la filatelia ha dedicato anche spazio ai grandi animali che vivevano all'interno delle cavità per ripa(106) rarsi dalle intemperie. Gli speleologi, nel corso delle loro esplorazioni in grotta, hanno trovato all'interno di esse, importantissimi giacimenti di resti di animali fossili. Tra questi si distingue l'orso delle caverne ormai estinto, l’Ursus Speleaeus, serie filateliche si trovano in Romania (111); in Italia, c'è un timbro postale che mostra lo scheletro di questo animale SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA (110); la Romania ha anche fatto un annullo con lo scheletro completo di questo orso (108). Altri animali come il Myotragus balearicus, un bovide di piccole dimensioni localizzato nella Cueva de Muleta, che la Spagna ha prodotto un francobollo personalizzato per Cofiba Filatelia dove si può vedere lo scheletro di questo animale (109). (109) (110) (108) CONSULTAZIONE BIBLIOGRAFICA In conclusione, riportiamo un breve elenco di riviste dove si possono consultare e vedere molti degli esempi riportati in questo articolo e i relativi annulli filatelici dedicati alla Speleologia. La rivista più importante è senza dubbio quella nata in Olanda nel giugno 1981 dal titolo "Speleo Stamps Collector", che ha pubblicato ben 41 numeri. Nel numero 42-1994 ha cambiato il suo nome in “Speleophilately International”, che ha già raggiunto i 59 numeri. (111) L’editore è l’amico olandese Jan Paul van der Pas il cui indirizzo è il seguente: Vauwerhofweg, 3. Schimmert CB 6333 (Olanda). Sotto il nome generico di "Geologie", una rivista pubblicata in Germania, troviamo diversi articoli che includono l’argomento filatelico relativo alla Mineralogia, Paleontologia, Speleologia e altri argomenti correlati. Nel 2000 la rivista ha pubblicato il suo numero 91. Negli Stati Uniti, sulla rivista “Underground Post”, è apparso nel 1990, un articolo che riporta le emissioni filateliche legate alle cavità ed al mondo sotterraneo. Le immagini dei francobolli qui rappresentati sono state prese dalle seguenti cataloghi e pubblicazioni: 1) Scott Publishing Co. Anni: 2004, 2005 e 2006. 2) Boletín del Museo de la Espeleología n° 16, Manuel J. Gonzalez Rios. 3) Subterránea n° 11, F.E.E. Autore: Manuel J. Gonzalez Rios. 4) Catalogo Edifil España 2007. (112) SOPRA E SOTTO IL CARSO 37 PAGINA 38 Delicate stalagmiti sembrano protendersi verso l’alto per raggiunger il soffitto della grotta. Anche le stalattiti vogliono ammirare la loro bellezza specchiandosi nell’acqua. I prossimi appuntamenti Aperitivi con la storia - il 23 maggio nell’ambito della manifestazione di “èStoria” a Gorizia, il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” assieme a Italia Nostra e al Club Unesco, organizzano una conferenza sull’Isonzo. (vedi programma a pag. 10) ————————————————— Corso di Speleologia di 1° livello- dall’8 maggio al 5 giugno 2014 la Scuola di Speleologia Isontina organizza un corso di 1° livello. Sede del carso presso la sede del Gruppo Speleologico Monfalconese A.d.F. (vedi programma a pag. 1415) ————————————————— Carso Senza Confini - dall’11 al 15 giugno 2014 si svolgerà nel cuore del Carso Dinarico la International Conference ‘Karst Without Boundaries’. C’è ancora qualche settimana di tempo per inviare il proprio materiale. La conferenza principale si svolgerà a Trebinje in Bosnia – Herzegovina. Un seminario sul campo a Dubrovnik in Croazia e poi le escursioni nella famosa baia di Boka Kotorska – Bocche di Cattaro in Montenegro. ————————————————— Viaggio nella terra Khmer - Udine 10 maggio 2014 ore 18.30 presso la Casa dell’Immacolata in via Chisimaio 40, presentazione del filmato sulla spedizione speleologica in Cambogia. ————————————————— Tavolo della Speleologia - lunedì 12 maggio 2014 alle ore 18.30 presso la sede del Forum Giovani della Provincia di Gorizia, al piano terra di Palazzo Alvarez, via Diaz, 5 è convocato il Tavolo della Speleologia. All’ordine del giorno: - Idee e proposte nell’ambito del Progetto Europeo “Europe for Citizen”; - varie ed eventuali. ————————————————— Riunione di coordinamento Grande Guerra - Gorizia 13 maggio 2014 ore 12.00 presso la sala riunioni del Comune. ————————————————— Puglia Underground 2014 – Acqua, pietra e vertigini… - Grottaglie (TA), dal 30 maggio al 2 giugno 2014. Il raduno nazionale degli speleologi italiani, organizzato dalla Società Speleologica Italiana (SSI) attraverso la propria affiliata “Asd Gruppo Grotte Grottaglie”, si svolgerà nelle citta’ di Grottaglie (TA) e Villa Castelli (BR). ————————————————— Congresso Internazionale di Speleologia in Cavità Artificiali HYPOGEA2015 - dal 15 al 17 maggio 2015 si svolgerà a Roma. Principale obiettivo del congresso è la condivisione delle esperienze maturate in ambito nazionale ed internazionale nel campo delle indagini speleologiche e speleo-subacquee in ipogei artificiali (opere di origine antropica ed interesse storico – archeologico). nella divulgazione del patrimonio storico, culturale e ambientale sotterraneo e nella sua tutela. —————————–———————— XXII Congresso Nazionale di Speleologia - dal 30 maggio al 2 giugno 2015 è promosso da: SSI, Fed. Spel. Campana, Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano si terrà a Pertosa-Auletta (SA). —————————–———————— SOPRA E SOTTO IL CARSO ANNO III—N°4 PAGINA Novità editoriali 39 Tutti i libri recensiti sono a disposizione presso la libreria del C.R.C. “C. Seppenhofer” “Tecniche di soccorso in grotta”. Questo manuale, frutto del lavoro degli Istruttori Nazionali della Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Speleologico (SNaTSS), descrive lo stato dell'arte nelle tecniche di soccorso speleologico con particolare riferimento all’autosoccorso su corda. Il manuale è diviso in 3 capitoli e copre tutte le tecniche utilizzate dal soccorso speleologico. Ampia sezione iniziale sui nodi base e sulla catena di sicurezza adatta anche a chi non è tecnico del CNSAS. La parte che descrive l’autosoccorso è estremamente utile per tutti gli speleologi che vogliono avere un chiaro riferimento sulle manovre fondamentali di soccorso. “Sant Llorenç del Munt, l’Obac i Montserrat”. Il nuovo libro di Victor Ferrer Rico è dedicato a queste cavità nel conglomerato calcareo, il libro, come sempre, è ricco di numerose e belle fotografie del team spagnolo (www.espeleofoto.com), Sergio Laburu (Ugarte Elkartea Felix) e Roberto F. García, foto che mostrano tra l’altro la bellezza unica della grotta di Fuentemolinos a Burgos. “Questa volta molti sono i volumi e riviste straniere “Bollettino n° 37”. Sempre puntuale la rivista della Società Naturalisti “Silvia Zennari” di Pordenone. Bello e interessante questo numero, molti gli articoli dedicati alla fauna locale, in particolare segnaliamo quello di Tiziano Fiorenza riguardante “Su un nucleo demografico di Rhinolophus hipposideros nelle Prealpi Carniche sud occidentali”. Un’indagine fatta su una specie insediata in un’area militare dismessa in comune di Pinzano al Tagliamento (PN). “Bilten”. Straordinaria e bella la nuova rivista slovena che nelle sue pagine 51, 52 e 53, include un dettagliato articolo riguardante "L’incontro internazionale di fotografi in grotta", tenutosi a Trieste (Italia), nell’agosto 2013 e a cui ha preso parte anche il team spagnolo di “espeleofoto”. Sul sito http://www.espeleofoto.com si può vedere una ricca e bella galleria di foto. “Jamar”. Bella e patinata rivista slovena al suo interno troviamo un interessante articolo sull’Incontro internazionale di fotografia in grotta, tenutosi a Trieste (Italia) in agosto del 2013 e una relazione sui nuovi rami scoperti nella grotta della Grande Paradana in Slovenia. SOPRA E SOTTO IL CARSO apparse recentemente nell’editoria speleologica” SOPRA E SOTTO IL CARSO Notiziario on line del C.R.C. “C. Seppenhofer” via Ascoli, 7 34170 GORIZIA Tel.: 3407197701 E-mail: [email protected] Sito web: http//:www.seppenhofer.it “ il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” è un’associazione senza fini di lucro” Chi siamo Il Centro Ricerche Carsiche "C. Seppenhofer" (www.seppenhofer.it) è un'associazione senza fini di lucro, ufficialmente fondato a Gorizia il 25 novembre 1978. Si interessa di speleologia, nelle sue molteplici forme: dall'esplorazione di una grotta, fino alla protezione dell'ambiente carsico e alla sua valorizzazione naturalistica. E’ socio fondatore della Federazione Speleologica Isontina, collabora attivamente con diverse associazioni speleologiche e naturalistiche del Friuli Venezia Giulia. Ha svolto il ruolo di socio fondatore anche della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia, ed è iscritto alla Società Speleologica Italiana. La nostra sede si trova a Gorizia in via Ascoli, 7. Il C.R.C. “C. Seppenhofer” ha edito numerose pubblicazioni, fra cui alcuni numeri monografici fra i quali “Le gallerie cannoniere di Monte Fortin”, “La valle dello Judrio”, “ALCADI 2002”, “Il territorio carsico di Taipana” cura inoltre il presente notiziario “Sopra e sotto il Carso”. Dal 2003 gestisce il rifugio speleologico “C. Seppenhofer” di Taipana, unica struttura del genere in Friuli Venezia Giulia.