PERCHÉ?
di Liliana
Venucci Stefan
Era un bel po’ che La
Voce del Popolo sentiva la
necessità di offrire più spazio a uno dei segmenti più
importanti della nostra Comunità Nazionale: la Scuola. La Voce Educa In Più
intende essere il contenitore di informazione e approfondimento degli argomenti
importanti per l’istruzione
e l’educazione delle nostre
istituzioni scolastiche di tutti
i livelli, dalle scuole materne
alle Facoltà.
Argomenti di cronaca (le
attività scolastiche, i gemellaggi, i progetti extrascolastici,
i premi
DEL POPOLO
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Escalation di quella che può definirsi
una piaga sociale
Ragazzi e violenza:
vittime e carnefici
D
enunciare
le
continue
angherie, le minacce fisiche e verbali è stato un atto di coraggio per la giovane professoressa di inglese presso una scuola elementare della cintura zagabrese: ha detto
basta alla violenza di cui era oggetto da parte di un gruppo di alunni, non ha trovato sostegno e comprensione in chi la circondava, allora si è rivolta alla stampa e ha raccontato (minacciavano di pestarla, le hanno danneggiato i pneumatici e la carrozzeria della macchina,
le hanno ingolfato di panini il tubo di scarico, la bersagliavano con zolle di terra ecc.). Risultato: il direttore e gli docenti l’hanno condannata all’ostracismo per aver lavato i panni sporchi in pubblico. Altro sale sulle ferite già aperte.
È cronaca recente il pugno al professore di
latino della scuola media a Fiume, da parte del
genitore di una studentessa. In questo caso, tutta la struttura scolastica, dal direttore al bidello,
dall’alunno ai genitori, ha risposto con una ferma
condanna dell’episodio, perché soltanto un fronte compatto può arginare la violenza, affinché
essa non diventi un male incurabile.
La vicenda ha tolto il velo d’omertà al malessere sociale che si riflette nel mondo della scuola.
Difficile credere che questi siano fatti isolati.
Il bullismo
Non è una novità che tra ragazzi sia sempre esistito quello che oggi con un termine ru-
bato all’inglese (“bullying”), definiamo bullismo: uno studente vittima designata da parte
di un singolo o da un gruppo, oppresso da ripetute azioni offensive come calci, pugni, insulti, derisioni, oggetto di pettegolezzi fastidiosi, escluso da gruppi di aggregazione. Il
bullismo è un atteggiamento snervante per chi
lo subisce, e per la vittima è molto difficile difendersi anche perché nella maggior parte dei
casi, sottovalutato dagli insegnanti. Alcuni ragazzi vittime del bullismo perdono in sicurezza e autostima, possono presentare sintomi da
stress, mal di stomaco o mal di testa, incubi
o attacchi d’ansia. Altri, per sfuggire a questa
pressione psicologica, marinano la scuola.
Quindi che le vittime siano sia i ragazzi che
gli insegnanti non è una novità (è incancrenito
il vandalismo di singoli studenti della scuola
di marineria a Buccari che viaggiano sui pullman scortati dai vigilantes.)
Quanta pressione
sui docenti
Ovviamente le scuole della CNI sono intessute nella trama sociale rispettivamente
croata e slovena, e non fanno finta di niente.
Lavorando a contatto quotidiano con i ragazzi, ci sono forme di violenza che ha modo
di rilevare?
Nadia Poropat, direttrice della scuola
elementare “Dolac” di Fiume: “Sono testi-
educa
An
no
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1 • Ma
rtedì, 8 marzo 20
mone diretta delle pressioni quotidiane che
alcuni genitori esercitano sugli insegnanti. Ci
sono famiglie degne della massima stima che
nella relazione casa-scuola collaborano con
amore, obiettività e partecipazione, ma altrettante, e il fenomeno è in aumento, assumono
atteggiamenti di sfida e aggressività. Così facendo, probabilmente sfogano problemi personali di vario genere, frustrazioni, insicurezze. Tra i ragazzi, ci sono sempre stati e ci sono
scaramucce, ma non sono episodi così rilevanti da destare particolare preoccupazione. Vigilare sempre però, e mai far finta di niente.”
Elio Privileggio, direttore della SE “Bernardo Benussi” di Rovigno: “Per gli episodi
di violenza e minacce subite dai professori a
Fiume e nel zagabrese non vorrei esprimermi non conoscendo a sufficienza i fatti. Posso
tuttavia citare un incidente capitato non molto
tempo fa a Rovigno: un ex alunno di una scuola elementare è entrato in classe minacciando
e brandendo una sedia contro il professore che
stava tenendo la lezione. Il fatto è che questi
era un supplente arrivato da poco, estraneo a
tutte le faccende precedenti.
Credo che la maggior parte degli alunni
con comportamenti devianti provengano da situazioni familiari molto difficili e degradanti
(genitori divorziati, alcolisti, disoccupati o impieghi precari), pertanto non in grado di dare
a loro una sana e giusta educazione. In questi
Segue a pagina 2
conseguiti ai
concorsi, l’impegno sociale dei ragazzi,
le difficoltà dei docenti nell’espletamento del proprio
lavoro, ecc.) possono essere
sviluppati attraverso opinioni a confronto, commenti specializzati, scambio di
idee. Perché soltanto divulgando le notizie, l’impegno
di chi opera nelle istituzioni
scolastiche può essere valorizzato.
In questo numero, affrontiamo il tema del momento: la violenza a scuola.
Un ampio spazio dedichiamo al “Progetto 30” – settore asili, frutto del coordinamento tra MAE e UI. Come
lavorano i nostri amici più
giovani? Come si esprimono? Le relazioni scritte dalle educatrici testimoniano
la genuinità dei bambini,
ma allo stesso tempo fotografano la realtà.
Infine, un’agenda di appuntamenti e informazioni utili.
La Voce Educa esce oggi
e lo farà ogni secondo martedì dei mesi a venire, con il
Vostro aiuto.
Pubblicare ogni volta
un numero interessante e
ricco, sarà un premio per
tutti noi.
2
educa
Martedì, 8 marzo 2005
Dalla prima pagina
Ragazzi e violenza
casi, succede spesso che i ragazzi vivano la
violenza come fatto quotidiano, sia nell’ambito della famiglia che al di fuori di essa.
In altri casi i ragazzi vengono trascurati dai
genitori perché troppo presi dagli impegni
di lavoro. Così delegano l’educazione alla
scuola, ai club ecc., istituzioni che non possono sostituire il ruolo fondamentale del genitore. Il risultato? Ragazzi abbandonati a sé
stessi. E come se non bastasse, la violenza è
presente nei mass media e nella società stessa, dove i valori di rispetto, tolleranza, onestà, giustizia ecc., spesso vengono messi in
dubbio.”
La forza
della prevenzione
Secondo un’indagine, nella Contea Litornaeo montana, un bambino su quattro
subisce maltrattamenti. Il Centro per la
tutela sociale polese ha registrato 536 giovani con comportamento deviante (piccoli delinquenti, tossicodipendenti). Esistono
programmi di prevenzione o altri strumen-
I sindacati di categoria hanno indirizzato al Ministero all’istruzione, educazione e lo sport della Croazia un documento contenente la
proposta di una serie di misure da adottare per tutelare dalla violenza gli operatori scolastici sul loro posto di lavoro.
Chiedono, tra l’altro, l’assicurazione per danni da molestie, piani sistematici di prevenzione, l’obbligo di denuncia da parte dei presidi, alle vittime il diritto di servirsi del sito
del Ministero per denunciare la violenza subita.
ti per affrontare la violenza? Se le capitasse personalmente, come reagirebbe? Dove
o a chi chiederebbe aiuto?
Nadia Poropat: “A scuola abbiamo avviato già da tempo laboratori con gli alunni,
con i genitori guidati dalle insegnanti con
l’ausilio della pedagogista e alle quali presenzio anch’io. Applichiamo anche il programma di prevenzione denominato CAP
(Child Assault Prevention). Di recente abbiamo inviato l’adesione al programma di
prevenzione della violenza tra coetanei indetto dall’Ufficio croato dell’UNICEF, e
speriamo di venire ammessi nella rosa dei
cento posti disponibili.
Stiamo facendo il massimo con le strutture a disposizione. Non nego che soltanto
una pedagogista a tempo pieno (che è un
“lusso” che pochi hanno), sia troppo poco
e che ci vorrebbe un team completo di psicologa.”
Elio Privileggio: “L’atto di violenza è
sempre il culmine di un comportamento già
problematico e non rimane che bloccarlo
per impedire ulteriori danni. Vanno informati i genitori, in casi seri, il Centro per la
tutela sociale e la polizia.
Per impedire il manifestarsi della violenza a scuola, questa deve offrire agli alunni
varie attività extrascolastiche per renderli
attivi, partecipi, creativi e in questo modo
rafforzare l’autostima, ma anche il senso di
responsabilità, del rispetto, delle regole sociali, dell’impegno e del fine comune. Con
il bullismo si infrangono le regole del vivere
civile. Pertanto è essenziale l’impegno costante e attento verso i desideri e le necessità
degli alunni da parte di tutto il corpo docente: bisogno offrire loro modelli positivi.”
Liliana Venucci Stefan
Letteratura sul tema
Igor Olla: “Il bullismo a scuola”
Collana I Boxer,
Marco Valerio edizioni
Dan Olwens: “Nasilje među djecom u školi”
Školska knjiga
ASILI
Martedì, 8 marzo 2005
In attesa dei “Percorsi didattici” di prossima pubblicazione, anticipiamo i lavori di alcune educatrici
Progetto 30 ore: i risultati ci sono
SCUOLA MATERNA
“RIN TIN TIN” SEZIONE
“DELFINI” - POLA
Educatrice: Sandra Brakus Brženda
Il progetto intitolato “Parolando” ha coinvolto 9 bambini tra i 5 e 6 anni dell’asilo polese tra dicembre 2003 e marzo 2004 con lo scopo
di migliorare il linguaggio, usando correttamente strutture linguistiche sempre più complesse:
comprendere e interpretare il significato delle immagini, dei testi narrati e letti; individuare i personaggi, i fatti, i luoghi e i tempi di un racconto;
descrivere verbalmente immagini; associare parole per significato, per contrari, per sinonimi; ricercare le rime nelle parole; creare brevi filastrocche, descrizioni, racconti.
Al progetto hanno preso parte i bambini: Paolo, Rea, Marco, Patrick, Ita, Lea, Ana, Adamandia, Paola.
La maestra Sandra così scrive.
Introduzione al progetto
Lea, Pola
Le vocali. Dopo aver scoperto i rumori che si
possono produrre con la bocca, ho proposto loro
di provare a giocare con un solo suono. Per prima
cosa la “a” e poi ho introdotto le altre vocali. Per
ogni vocale i bambini hanno provato a inventare un movimento, scegliere un colore, associare a
un personaggio piangendo o ridendo. Poi i bambini hanno disegnato individualmente una vocale
a scelta e le hanno dipinte. Adamandia, che non
conosce la lingua italiana, si è inclusa nel gioco.
Patrick ha scelto di disegnare la “i” perché non
riesce a fare la altre lettere avendo difficoltà con
la motricità fine.
Gioco dell’orchestra delle vocali. Ogni bambino ha scelto una vocale, dopo essersi messi a
coppie o individualmente in base alla vocale scelta, hanno provato a cantare la propria vocale: abbiamo deciso di creare un’orchestra, il direttore
d’orchestra (un bambino a turno), dirigeva.
Il ritmo delle parole. Scoprire il nome delle
cose con l’aiuto delle illustrazioni, scoprire le parole che fanno rima:
rana – lana, gatto – piatto, cane – pane, Marco
– parco, Dino – delfino, Anna – banana.
Da cui la filastrocca: “La rana mangia la lana/
il gatto balla sul piatto/ il cane mangia il pane/
Marco va al parco/ Anna mangia la banana/ Lea
corre con Tea/ Zorro combatte con il toro”.
Il gioco Sacco Magico.
La volpe
Rea: “La volpe è bianca e… come si dice…”
Ita: “Marrone”.
Rea: “Rossa lingua”.
Dove vive la volpe?
Rea: “La volpe? In bosco, mi so con chi può
essere amica la volpe”.
Di chi?
Rea: “Con le altre volpi”.
Può essere amica dei pulcini?
Marco: “No, perché li mangia”.
Rea: “Mangia anche le pecore”.
L’erba
Adi: “Trava, zelena”.
Il frutteto
Che cos’è il frutteto?
Patrick: “Il frutteto tiene la frutta”.
Gioco “Caccia alle parole”
Denominare gli oggetti con il nome esatto poi
ad ogni nome associare l’oggetto.
Ogni volta che il bambino associa esattamente il nome all’oggetto, può tirare la palla nel canestro.
Adamandia ha iniziato a capire l’italiano. Nel
primo gioco si è espressa per lo più in croato e gli
altri l’hanno aiutata a denominare gli oggetti in italiano.
Lettura del racconto “Un monello”
Descrizione del personaggio. Presentiamoci: i
bambini hanno il compito di descriversi e di disegnarsi.
Patrick: ”Sono un ragazzino, ho sei anni. Ho i
capelli corti e marroni. Mi piace vestire sportivo.
Mi piace giocare col computer e con la Playstation a casa di Paolo. Mi piace giocare con la pista
e i Lego”.
Rea: ”Ho il colore dei capelli marrone, gli occhi marrone. Ho sei anni. Mi piace andare all’asilo. Mi piace disegnare l’oro bianco e porto sempre
l’anello che mi ha regalato la nonna”.
Paolo: “Ce l’ho i capelli biondi. Ho gli occhi
marroni e mi piace giocare al computer e mi piace
tanto disegnare con i colori a matita. Ho tanti amici, a casa mi piace giocare alla Playstation e all’asilo con gli amici”.
Marco: “Ho i capelli corti. Ho sei anni, mi piace giocare al computer, stare all’asilo. Ho gli occhi
celesti e i capelli gialli. Mi piace giocare a calcio.
Ho sbattuto contro il cancello e avevo i pattini ai
piedi e mi sono fatto male sull’occhio.
Ana: “Ho sei anni. Mi piace ridere e indossare le maglie con i brillantini. Sono bella e mi piace
scegliere i vestiti, mi piace portare i pantaloni. La
mia mamma lavora in un negozio, vende i vestiti.
Il negozio è piccolo ma le maglie sono colorate”.
Adamandia: “Ho crnu kosu, neri oči, ravni capelli”.
Inventiamo racconti
Paolo: “C’era una volta un indiano, si chiamava Capo Toro”.
Rea: “Aveva un cavallo nero nero”.
Patrick: “Capo Toro aveva una nave e la nave
è affogata”.
Paolo: “Capo Toro aveva un castello e là tutti gli indiani. Li ha chiamati. Hanno preso quella
barca piccola, hanno andato dove è lui e dopo lui
si è fatto male”.
Paolo: “Il titolo è “Capo Toro”.
Paola: “C’era una volta una mela che ha mangiato una piccola bambina”.
Rea: “Non l’ha masticata bene, è andata in
ospedale”.
Rea: “C’era una volta un fragola che era amica
con una ciliegia e un giorno si sono messe a parlare e sono venute la pera, la mela, e la banana e le
amiche hanno detto “Ha! Ha! Come mai le tre belle sorellastre si sono messe a parlare?”
Conclusione. Nove i bambini che sono stati inclusi nel corso. Tre sono di madrelingua italiana,
cinque hanno imparato la lingua italiana alla scuola materna mentre un bambina non lo parla. Il sapere dei bambini non è omogeneo per cui neanche
i risultati lo sono. Per alcuni è stata un’occasione
per migliorare l’espressione mentre per altri è stata l’occasione per imparare qualche parola. Non è
stato facile programmare le attività proposte, perché
da un lato volevo approfittare del corso per proporre
ai bambini quanti più racconti, narrazioni, per farli
parlare, descrivere, inventare il racconto; dall’altra
ero cosciente di avere nel gruppo bambini che spesso non capiscono tutto ciò che si parla e, non volendo escluderli, mi sono data da fare per includerli il
più possibile. È questa la ragione per la quale le prime ore le ho dedicate ai giochi di articolazioni delle
vocali. Nelle attività che sono seguite, ho incluso tutti, lasciando per ultimi gli interventi dei bambini che
hanno più carenze linguistiche, in modo da dare loro
l’occasione di capire per intuito e per imitazione ciò
che era richiesto loro. Sono soddisfatta degli obiettivi raggiunti perché mi sono accorta che alla fine del
corso la bambina che non parla l’italiano, lo inizia
a capire e sono convinta che anche gli altri ne hanno avuto giovamento. Il corso è un’ottima occasione per lavorare con un minor numero di bambini e
quindi per avere un rapporto più individualizzato.
Sandra Brakus Brženda, educatrice
Laura, Rovigno
GIARDINO D’INFANZIA
“NARIDOLA” – ROVIGNO
Educatrice: Susanna Godena
Poesie inventati dai bambini:
Nicole, Luna, Marc Jr.,
Marco, Romina, Greta,
Sintia, Laura, Debora, Inka,
Monica, Corina, Mauro.
LA FELICITÀ
Quando ci sono tanti amici
c’è felicità.
Quando giochi con le sorelle
c’è felicità.
Quando si festeggia
c’è felicità.
Giocare
è felicità.
Volersi bene
è felicità.
A tutti serve la felicità.
AMARE
Amare è sentirsi bene,
volersi bene,
amarsi.
Stare bene a casa
è amare.
Stare all’aria aperta
è amare.
L’amore
è amare.
L’amore è sentirsi felici.
L’amore è anche sposarsi.
L’amore fa il cuore.
I GATTINI
I gattini di tanti colori
nero, marrone
bianco e grigio.
I gattini mangiano i topolini
e i pesciolini.
Nella cesta dormono
tranquilli.
con il filo della lana giocano.
È bello accarezzarli
e stringerli a sé.
FRUTTA
La frutta nasce dagli alberi
del frutteto.
Pera, mela,
pesca, arancia, banana,
le mangio tutta la settimana.
LA STORIA
DI LUNAMARIA
E MAUROTONI
C’era una volta una bella
bambina di nome Lunamaria
che aveva gli occhi azzurri
come Nicole. Lunamaria era
felice.
Maurotoni era l’amico di
Lunamaria. Maurotoni aveva un cane che si chiamava
Tobi.
Un giorno Lunamaria e
Maurotoni chiesero alle loro
mamme di uscire e andare
nel prato a raccogliere i fiori
perché Lunamaria aveva il
compleanno.
Nel prato c’era un bellissimo
albero di mele, come quello
di Melina. Dietro all’albero
c’erano una bella spiaggia,
un’isola e una bella barchetta. La barchetta era piccola e
si chiamava “barca a vela”.
Lunamaria e Maurotoni
decisero di salire sulla barca. Quando arrivò la notte,
scoppiò un temporale, allora
la barca si girò e loro caddero nel mare. Trovarono una
chiave ed un baule.
Con la chiave aprirono il baule e poi si chiusero dentro.
Presto arrivò un uccellino
giallo di nome Beccocricrì
che prese il baule e lo portò in
alto nel cielo e lo mise sull’arcobaleno.
L’arcobaleno su appoggiò sul
camino della casa di Maurotoni
e così il baule cadde dentro il
camino.
Allora i due amici aprirono di
nuovo il baule e uscirono.
Videro la casa e Maurotoni disse: “Questa è la mia casa, sono
felice!” Maurotoni chiamò il
suo cane, sorrise a Lunamaria
e andarono di nuovo sul prato a
raccogliere i fiori e a mangiare
le mele.
Greta, Sintia, Mauro, Marc Jr.,
Inka, Monica, Corina, Luna
SCUOLA MATERNA
CITTANOVA
Educatrice: Elena Klarić
Sui dieci bambini coinvolti nel progetto, solo
due hanno 5 anni, gli altri solo 3. Quattro usano
l’italiano come lingua materna, gli altri sei, il croato. I loro nomi: Toni, Eric, Matteo, Luca, Alissa,
Lia, Leila, Alberto, Moreno, Emil.
Gli animali della fattoria
Attività proposte durante il progetto: prima visita alla fattoria, proposta delle canzoncine “Nella
vecchia fattoria”, “Il pollaio”, lettura di storie, proposta di visione della videocassetta
“Il porcellino Babe”, seconda visita alla fattoria,
giochi a tavolino, proposta del gioco al computer,
momento artistico.
Nel pollaio
Nel pollaio i bambini hanno l’occasione di osservare le caratteristiche del gallo e delle galline. Il
gruppo osserva che di galli ce n’è uno solo, mentre
le galline sono tante.
Attorno al pollaio i bambini osservano le oche e
le anatre che sguazzano nel fango.
Toni: “Guardaaaa! Chi è questo?”
I bambini rimangono impressionati nel vedere il
tacchino che fa la ruota.
Moreno: “La testa ga cambià color!”
Emil: “Guarda go trovà una piuma!”
I bambini raccolgono come promemoria le piume e le penne per portarle alla scuola materna. La
proprietaria della fattoria propone al gruppo di andare a far visita al vitellino nella stalla.
I bambini accettano entusiasti, ma Eric rifiuta
di entrare affermando: “Puzza maestra, non voglio
entrare!”
Emil: “Vien veder Eric xe le mucche e el vitellin!”
La proprietaria della fattoria propone ai bambini di dare un nome al vitellino ma i bambini occupati ad osservare l’animale, quasi non sentono la
signora.
Il gruppo osserva da vicino l’aspetto della mucca: il muso, le corna, le mammelle e la coda.
Alberto si spaventa nel vedere la grande nuvola
provocata dal fiato della mucca.
Alberto: “È come un drago!”
I bambini rimangono scioccati nel vedere gli
escrementi della mucca ed il modo in cui li espelle, ma soprattutto si pongono la domanda dove essa
tenga la carta igienica.
Moreno non stacca gli occhi dal cavallo che si
trova dentro la stalla. Spiega ai bambini che il papà
gliene comprerà uno fra un po’.
La signora Maria propone ai bambini di far visita alla mamma scrofa e ai suoi sette porcellini.
I bambini assistono da vicino alla poppata. La
signora Maria ci fa notare che un porcellino è nato
senza la coda.
Emil: “Che carini, maestro loro sì che i me piazi!!!” Imita il verso del maiale: il grugnito.
Dopo un po’ i porcellini iniziano ad avvicinarsi
sempre di più ai bambini.
Luca: “Guardalo, no ha più paura… no, no…”
I bambini salutano i porcellini promettendo di
ritornare a far loro visita.
La maestra scatta le foto per documentare tutti
gli animali nel loro ambiente, per poi rielaborarle
nell'ambito della scuola materna. Visto l’interesse
per la canzoncina “Nella vecchia fattoria” la maestra decide di includerla quotidianamente come introduzione al discorso e al gioco.
In sede, i bambini assistono alla proiezione della videocassetta “Il porcellino Babe.” La storia racconta le vicissitudini del porcellino orfano che per
fortuna trova un padrone, il fattore che lo porta in
mezzo a tanti amici, animali domestici come lui. I
bambini osservano gli animali, ma la maestra ferma
ogni tanto il filmato per porre domande a riguardo.
Altro materiale usato: riviste riguardanti gli animali della fattoria, albi illustrati, schede didattiche,
gioco del memory. I bambini dimostrano grande interesse verso le attività, il linguaggio si arricchisce
di vocaboli nuovi. I due bambini più grandi, Emil e
Moreno assieme alla maestra, stimolano i più piccoli verso nuove conoscenze nel settore.
Gioco “Attacca il becco al gallo”
I bambini sono impressionati nel vedere l’immagine di un gallo posto sul pannello, come sempre
ad un’altezza accessibile a loro.
Elencando, con l’aiuto della maestra, le parti del
corpo, i bambini osservano:
Leila: “Maestra, ghe manca el beco!”
Con gli occhi bendati, il bambino deve avvicinarsi alla testa del gallo per poter attaccare la parte mancante. Il resto del gruppo deve dare le indicazioni: sopra/sotto. Attaccato il becco, i bambini
imitano il verso del gallo.
Proposta la canzoncina “Il gallo”. Vocaboli
nuovi: la cresta, i bargigli, le zampe, le piume,il
verso.
Seconda parte della videocasseta ”Il porcellino Babe”.
I bambini possono osservare e conoscere meglio un nuovo animale: la capra.
Toni: “La capra… beeee… mia nonna Iolanda la ha”.
Maestra: “Tua nonna possiede una capretta? Vi
piacerebbe se andassimo a vederla?”
Dato il grande interesse da parte dei bambini, la
maestra decide di offrire loro la possibilità di osservare direttamente la capretta.
Vocaboli nuovi: ruminare, belare, corna, barbetta, capretto.
Luca: “È tutta bianca!”
Alberto: “Ha la barba e i corni!”
La nonna di Toni ci mostra come si munge una
capra,
Eric: “Guarda le ciuce!”
Emil: “No xe le ciuce, te go dito, xe le mammelle uffaaaa…”
Luca vuole avvicinarsi ma la capra si irrita lievemente. Spiego ai bambini che dovrà passare un
po’ di tempo affinché l’animale diventi nostro amico.
Arricchimento lessicale: intuire il significato dal
termine incornare e ululare. I contrari: il lupo pericoloso e la capretta innocua.
Seconda visita alla fattoria
Il gruppo può osservare due capre e un capretto.
Luca: “Maestra guarda, ci sono due capre!”
Emil: “Sììì, una xe bianca e una marrone! Quella marrone xe il maschio.”
3
INTRODUZIONE
Da una manciata d’anni a questa parte, gli
asili e le scuole della Comunità Nazionale
Italiana applicano il “Progetto 30 ore”, una
proposta di studio volta all’approfondimento
della lingua italiana attraverso percorsi
tematici.
È un’iniziativa patrocinata dal Ministero
degli Affari Esteri Italiano e dall’Unione
Italiana, volta a stimolare gli alunni a leggere,
ragionare e conversare in italiano con
maggiore scioltezza.
Anno dopo anno, un plotone di alunni e
insegnanti hanno accumulato centinaia di ore
di lavoro. L’esito positivo è documentato da
fascicoli di ricerche, giornalini, opuscoli, albi,
pannelli o bacheche, materiale che, analizzato,
offre l’immagine attuale del nostro mondo
della scuola.
Mentre l’edizione 2004/05 è ancora in opera,
sono usciti dai cassetti i lavori degli anni
passati: gustosi come possono esserlo gli scritti
dei bambini insaporiti di spontaneità.
In attesa che venga pubblicato il nuovo
volume dei “Percorsi didattici” (rivista
specializzata che dedica un’ampia sezione
all’argomento) vi proponiamo alcuni lavori.
Maestra: “Davvero? E da che cosa lo hai capito?”
Emil: “Perché ga la barba più lunga!”
Successivamente arriva il capretto e i bambini
osservano stupiti.
Matteo: “Che corni pici, quando ghe vegnerà
grandi?”
Il capretto si avvicina alla mamma capra ed inizia a succhiare il latte. Dopo aver osservato attentamente, Matteo dichiara convinto che le corna gli
cresceranno quando avrà bevuto tanto latte.
Emil smentisce la sua dichiarazione precedente riguardante il sesso dell’animale: “Ma no, tute e
due xe femine, le ga le mammelle!”
I bambini osservando gli animali capiscono che
non tutte le capre sono bianche.
Al computer
I bambini, cliccando con il mouse, devono abbinare l’immagine di un animale al verso corrispondente.
Alissa: “Uaaauuu che super… la mucca!”
Rino: ”No… sbagliato… niente da fare!”
L’interesse è ad alto livello ed i bambini sono
molto disposti a collaborare, dandosi consigli.
Emil spiega ad un bambino piccolo: “Ti devi
clicar se no son si sente il belare!”
Alberto: “La mucca!”
Maestra: “Sei sicuro che sia una mucca? Guarda
bene: le manca qualcosa per essere una mucca…”
Moreno: “Non ha le mammelle!”
Emil: “So!! Xe un tovarić!”
In quel momento Melania passa vicino al computer. Lei non fa parte del progetto ed afferma:
“Questo è un bue!”
I genitori vengono inclusi nel progetto: la mamma di Lia offre di portare la chioccia alla scuola
materna, così il gruppo potrà osservare tutto il processo di sviluppo, dall’uovo al pulcino.
Arriva il coniglio
I bambini osservano il coniglio da vicino, il
modo con il quale muove il musetto e i baffi.
Eric propone di aprire la gabbia per poter toccare il suo pelo morbido e veder meglio le sue orecchie lunghe.
Lia: “Che grosso! Ma xe un mascio o una femina?”
Maestra: “Una femmina, e presto diventerà
mamma.”
Lia: “Ti porterà i pici coniglietti e mi porterò la
mia picia galina all’asilo.”
I bambini che non fanno parte del progetto, ispirato dalla presenza del coniglio, decidono di inventare la storia di due conigli.
Matteo: “Mi voio disegnarlo!”
Vocaboli nuovi: orecchie, lunghe, pelo soffice,
zampe posteriori, zampe anteriori, coniglio lesto.
Conclusione. Lo scopo di arricchire il lessico
dei bambini di madre lingua croata ha iniziato a
dare risultati dopo qualche ora di lavoro. L’interesse aumentava di giorno in giorno, così la maestra
ha deciso di continuare il progetto chiedendo a Lia
di portare la chioccia a scuola.
Per attivare i processi cognitivi dei bambini, è
di rilevante importanza suscitare il loro interesse
e risultati non si faranno attendere.
Elena Klarić, educatrice
4 educa
Martedì, 8 marzo 2005
EDIT
Ente giornalistico-editoriale
Zvonimirova 20a Rijeka – Fiume
tel. 051/672-119 int.201
Cartolibreria “EDIT”
Corso 37 - Rijeka – Fiume
tel. 333-427
TESTI SCOLASTICI DISPONIBILI E IN PREPARAZIONE
SCUOLA ELEMENTARE
I classe:
AMICO LIBRO 1 - libro
AMICO LIBRO 1 - quaderno attivo:
versione riveduta e corretta
in preparazione
MATEMATICA 1 – libro e eserciziario
in preparazione, pronti a settembre.
IL NOSTRO PAESE NATIO 1 – libro
e quaderno attivo in preparazione,
pronti a settembre.
Vinko Bajrović
MATEMATICA 8
libro per l’ottava classe della
scuola elementare 39,00 kn
II classe:
AMICO LIBRO 2 – libro
e quaderno attivo
MATEMATICA 2 – libro
ed eserciziario
IL NOSTRO PAESE NATIO 2 - libro
e quaderno attivo in preparazione,
pronti a settembre.
III classe:
AMICO LIBRO 3 – libro
e quaderno attivo
MATEMATICA 3 – libro
ed eserciziario
NATURA E SOCIETÀ – libro
e quaderno attivo
In preparazione sussidiario “Le due
Contee: Istriana e Litoraneo montana”
G. Tijan
AMICO LIBRO 3
IV classe:
AMICO LIBRO 4 –libro
e quaderno attivo
MATEMATICA 4 – libro
ed eserciziario
NATURA E SOCIETÀ 4 – libro
ed eserciziario
quaderno attivo per la terza
classe della scuola
elementare
15,00 kn V classe:
MATEMATICA 5 – libro
ed eserciziario
NATURA 5 – libro ed eserciziario
VI classe:
MATEMATICA 6 – libro
e quaderno attivo
STORIA 6 – in preparazione entro il 2005
Papac – Pintar
BIOLOGIA 7
VII classe:
MATEMATICA 7 – libro
BIOLOGIA 7 – libro
e quaderno attivo
CHIMICA 7 – libro ed eserciziario in
preparazione, pronto per settembre
FISICA 7 – libro ed eserciziario in
preparazione, pronto per settembre
GEOGRAFIA 7 – libro e quaderno
attivo in preparazione, pronto
per settembre
- Libro di biologia per la
settima classe della scuola
elementare
42,00 kn
VIII classe:
- Quaderno attivo per la
MATEMATICA 8 – libro
settima classe della scuola
elementare
29,00 kn eserciziario, pronto a maggio.
FISICA 8 – libro ed eserciziario in
preparazione, pronto entro il 2005
CHIMICA 8 - libro ed eserciziario in
preparazione, pronto entro il 2005
BIOLOGIA 8 - libro ed eserciziario
in preparazione, pronto entro il 2005.
In preparazione il sussidiario per lo
studio dell’italiano:
“Il teatrino italiano” di Edo Dermit.
SCUOLA MEDIA SUPERIORE
Vinko Bajrović
MATEMATICA 7
I classe (ginnasiale):
MATEMATICA 1 – libro e
eserciziario previsto per settembre
FISICA 1 – libro in preparazione
pronto per settembre
libro per la settima classe del- II classe (ginnasiale):
la scuola elementare 39.00 kn MATEMATICA 2 – eserciziario
AGENDA
Alunni delle scuole elementari e medie superiori in gara
Primavera... di fuoco!
Da una ventina d’anni nel periodo primaverile, il
Ministero all’istruzione, l’educazione e lo sport della
Croazia, organizza una serie di competizioni e rassegne per gli alunni delle scuole elementari e medie. Lo
scopo di questi impegni è la verifica della qualità del lavoro degli insegnanti e degli alunni, la competitività, la
reciproca conoscenza tra alunni e tra insegnanti , provenienti da svariate località e orientamenti professionali. L’organizzazione è a tre livelli, quanti sono i livelli
d’accesso delle competizioni: cittadina, regionale e nazionale, finanziata rispettivamente dal Comune, dalla
Regione, e a grado nazionale dal Ministero preposto.
I partecipanti possono cimentarsi in una cinquantina di campi, e spaziano dalla creatività letteraria, giornalistica e scenica (LiDraNo), alle lingue, al campo
scientifico-matematico, umanistico, religioso, tecnico,
informatico, professionale sino a competizioni internazionali. Per esprimersi, ai ragazzi partecipanti è permesso usare strumenti quali le forme scritte, figurative,
esperimenti, ricerche, lavori pratici.
Dopo un inizio piuttosto tiepido, nel tempo le adesioni si sono fatte sempre più massicce, motivate dal
desiderio degli alunni e degli insegnanti di verificare
il proprio operato e confrontarsi al di fuori del proprio
ambiente scolastico. Dai dati, i campi preferiti risultano essere il linguistico, l’umanistico, lo scientifico-matematico e l’informatico.
Le difficoltà organizzative e tecniche sono molte e
continue, spesso al limite dell’indulgenza. Nel garantire le stesse condizioni competitive per i nostri ragazzi, che hanno diritto a partecipare usando la lingua italiana, regolarmente si incontrano problemi di tempo e
spazio (in particolare, disponibilità e competenza nelle
traduzioni dei test, di insensibilità degli organizzatori
a tutti i livelli). Comunque, con l’esperienza acquisita,
intervenendo tempestivamente per far valere i propri
diritti, è continua la presenza delle scuole italiane anche in questa attività extrascolastica.
Alle competizioni i risultati non mancano, anzi
sono promettenti: regolarmente, un determinato
numero di concorrenti supera la fase comunale/
cittadina e viene promosso alla regionale. Vorrei
ricordare l’accesso al livello nazionale conquistato
nelle gare di chimica per la scuola media del maggio 2004.
Il consulente superiore, prof. Mario Stepcich
I seminari per i docenti…
Dopo il Seminario linguistico letterario e scientifico matematico di fine gennaio svoltosi a Trieste per
56 docenti, si è appena concluso quello recente (dal
21 al 27 febbraio) in Sicilia per una cinquantina di
docenti di lingua e cultura italiana delle elementari e
medie superiori dell’Istria, Slovenia e di Fiume.
14 -17 aprile - Il prossimo appuntamento dal 14
al 17 aprile, è rivolto ai docenti di lingua italiana delle scuole elementari che raggiungeranno i comuni
lombardi di Varese e Como. Filo conduttore del seminario, “I percorsi manzoniani”.
18 - 21 maggio - Quaranta educatrici delle scuole
materne della CNI potranno avvantaggiarsi del corso
di metà maggio (data orientativa dal 18 al 21 maggio). Il seminario si prefigge di individuare la forma di aggiornamento più opportuna a soddisfare le
necessità delle educatrici. Viene seriamente presa
in considerazione la proposta di periodi di stage più
lunghi per godere dei benefici del perfezionamento
linguistico, specialmente necessario ai quadri più
giovani. Il consulente pedagogico prof. Mario Stepcich, si adopererà affinché si possa individuare una
realtà italiana all’avanguardia che offra maggiori
possibilità di aggiornamento per le nostre educatrici.
Le date possono subire delle variazioni, come
puntualizzato dal Settore educazione ed istruzione dell’UI.
I docenti delle scuole italiane della Croazia e
della Slovenia che hanno partecipato al Seminario
di lingua e cultura italiana in Sicilia
…e i viaggi per i ragazzi
Il 23 marzo prossimo, il primo gruppo di 64 studenti di Buie raggiungerà il Laboratorio dell’immaginario
scientifico. L’interessantissima visita al Science Centre
di Grignano (Trieste) questa volta ha per tema: “I segreti
del DNA” e “La chimica del corpo”. Del programma di
attività didattiche potranno usufruire successivamente
- 74 studenti di Pola il 30 marzo,
- 39 studenti di Capodistria e Pirano il 4 aprile,
- 41 studenti di Isola l’11 aprile,
- 43 studenti di Fiume il 18 aprile e infine
- 31 studenti di Rovigno il 28 aprile.
A Pola l’8 aprile l’Attivo dei docenti di italiano
I libri di testo racchiudono la nostra identità
L’Attivo professionale dei docenti di lingua italiana
nelle scuole elementari e nelle scuole medie superiori
italiane della Regione Istriana e della Regione Litoraneo-montana, costituitosi lo scorso anno scolastico, si
riunirà l’8 aprile del c.a.presso la Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola.
Anche attraverso questo particolare Attivo, voluto
dal Ministero ed auspicato anche dall’Unione Italiana,
la nostra Scuola ha individuato e precisato una volta di
più la propria identità, valorizzando le energie comuni e
coagulando le forze pedagogiche della nostra Comunità
Nazionale Italiana.
La volontà di promuovere e mettere a confronto
esperienze didattiche diverse, trova nei nostri Attivi rispondenza qualificata nei docenti che partecipano all’iniziativa.
L’incontro di aprile sarà dedicato alla problematica
dei libri di testo. E’ questo un settore trasversale alle discipline e di grande attualità pedagogica. Il testo di Italiano per le nostre scuole dovrebbe nascere dalla sinergia tra le migliore risorse maturate nella ricerca, nell’esperienza, nella lettura critica di nuovi contributi e
l’affiancamento delle nostre specificità etniche e regionali. Per questo motivo l’Attivo vedrà come primo punto dell’ordine del giorno la relazione delle dott.sc. proff.
Nelida Milani Kruljac ed Elis Deghenghi Olujić, con la
Anno 1 / n. 1 8 marzo 2005
quale illustreranno il progetto “La scrittura femminile
dell’Istroquarnerino”. Dalla relazione i docenti di Italiano potranno trarre utili spunti per fare anche “Letteratura del Territorio”, anche perché verranno omaggiati del
volume che raccoglie i risultati della Ricerca.
Parteciperà all’Attivo Liliana Venucci Stefan, responsabile del Settore editoriale dell’EDIT, per informare i docenti sulla preparazione e pubblicazione dei
libri di testo per le classi superiori della Scuola elementare. E poi l’incontro rappresenterà un incoraggiamento
a comunicare, discutere, elaborare nuove linee per la didattica. I docenti si divideranno in due gruppi di lavoro
(Scuole elementari e Scuole Medie Superiori) per uno
scambio d’opinioni sui libri di testo utilizzati in classe e
la pianificazione della scelta degli stessi per il prossimo
anno scolastico.
Le sollecitazioni didattiche verranno date dalla prof.
Annamaria Lizzul che interverrà con una carrellata sulla
tipologia dei libri di testo oggi in commercio.
Sono certa che l’Attivo, come del resto il precedente,
confermerà una vivace didattica, grande impegno e pregevoli esperienze didattiche che, se non comunicate e
utilizzate, diventano materia inerte. Sarà un altro contributo all’affermazione delle nostre Scuole e al continuo
aggiornamento linguistico, letterario e didattico dei doLa capoattivo, prof. Marisa Slanina
centi.
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8. 3.2005 - EDIT Edizioni italiane