DOSSIER
&
Igiene
Sicurezza
LAB& Igiene-Sicurezza
Sicurezza e
benessere
in primo
piano
a cura di Roberto Ligugnana
Con le opportune misure preventive si possono
ridurre a livelli ragionevoli pericolo e rischio che
spesso si corrono operando in un laboratorio.
Con gli adeguati dispositivi di protezione si può
proteggere il personale da possibili danni
Il Datore di Lavoro del laboratorio analitico è tenuto ad attuare misure tecniche, organizzative,
procedurali per evitare (o quantomeno ridurre al più possibile i rischi) ogni esposizione degli
operatori di laboratorio ad agenti chimici, fisici e biologici. Al Decreto Legislativo N. 626 del 1994
ha fatto seguito il Decreto Legislativo N. 81 del 2008 , completato poi dal
Decreto Legislativo N. 118 del 2009. Ogni laboratorio deve disporre del testo di questi decreti
da mettere a disposizione di tutto il personale. Lo scopo della disponibilità dei Decreti è
quella di evidenziare a tutti gli operatori che la responsabilità di incidenti non ricade solo
sul Datore di Lavoro, ma su tutti i componenti del laboratorio in funzione del loro
coinvolgimento personale. E tutti i componenti devono rispondere dinnanzi alla legge.
I Decreti hanno avuto lo scopo di rendere più sicura la attività ed il benessere di laboratorio
e certamente i primi risultati si sono già visti: diminuzione degli incidenti e, quello che forse
è più importante, consapevolezza da parte degli operatori sulla importanza dell’uso
dei Dispositivi di Protezione Individuale e Dispositivi di Protezione collettiva.
L’attività di laboratorio comporta alcuni pericoli che costituiscono un vero e proprio rischio e si possono trasformare in danno. Con opportune
misure si possono ridurre a livelli ragionevoli pericolo e rischio. Con adeguati dispositivi di protezione si può
proteggere il personale da possibili
danni. Quando si verifica un incidente grave, si viene ‘presi dal panico’.
Uno stato emotivo, questo, che è di
difficile controllo e la mente ‘va in tilt’. Se non siamo stati addestrati a come comportarci, se non conosciamo
a memoria le vie di fuga, la situazione può divenire molto pericolosa. Sicurezza e Buona Prassi di Laborato-
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LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
Pericolo, rischio, danno, protezione
rio vanno di comune accordo. Non
si può pensare che in laboratorio ci
sia sicurezza se non si applica la Buona Prassi di Laboratorio. Ed è per
questo motivo che ogni laboratorio
dovrebbe avere le Procedure Operative Standard con i protocolli che prevedono tutte le misure necessarie per
prevenire incidenti e migliorare il benessere. La Procedura Operativa
Standard deve essere approntata secondo uno schema che ne faciliti la
lettura e la comprensione da parte
di tutti gli operatori. Esempio dei capitoli di una POS: Identificazione. Ti-
tolo. Scopo. Glossario. Responsabilità. Riferimenti legislativi. Materiale. Protocollo. Non conformità.
Azioni correttive. Uno dei primi rischi
da evidenziare in laboratorio è la presenza di reagenti e prodotti chimici. Tutto il personale di laboratorio
deve conoscere dove sono conservate le Schede di Sicurezza e come
raggiungerle rapidamente in caso di
necessità. Deve inoltre saperle consultare rapidamente ed in particolare ricordarsi che i punti di utilità in
caso di incidente sono il 4, il 5, il 6.
Sulle pareti del laboratorio si devo-
no trovare i poster che indicano i più
comuni rischi chimici, fisici, biologici ai quali siamo soggetti e come si
possono prevenire i più comuni incidenti. Questi poster devono inoltre riportare i simboli di sicurezza, di
natura dei rischi (R) e dei consigli di
prudenza (S) che sono riportati sulle etichette dei flaconi dei reagenti,
in modo che gli operatori possano
immediatamente rendersi conto di
come agire in caso di necessità. Il tecnico di laboratorio deve essere in grado di eseguire le operazioni di ordinaria manutenzione delle apparecchiature da lui utilizzate, attenendosi ad alcune norme basilari.
Mascherina “Pierrot”
I Dispositivi
di Protezione Individuale
La parte più importante da proteggere del nostro corpo è la vista. Gli
occhiali di sicurezza devono sempre essere indossati prima di varcare la porta del laboratorio. Gli schermi di protezione del viso devono essere usati durante i travasi e quando si lavora con vuoto o pressione.
Il lavaocchi deve essere controllato settimanalmente (in particolare
l’acqua deve essere fatta scorrere
per alcuni minuti). Gli incidenti che
più frequentemente si verificano in
generale nel laboratorio, e più specificatamente in quello chimico, sono i tagli, le scottature, la inalazione, la contaminazione della cute.
Conseguentemente guanti anti-taglio, guanti anti-scottatura e mascherine sono alla base della dotazione di sicurezza del laboratorio.
Nel laboratorio dove esiste il rischio
biologico, camici con chiusura posteriore, guanti, mascherine devono essere di giornaliero uso.
Se nel laboratorio si manipolano
gas criogenici, guanti, grembiule,
schermo protettivo sono imperativi. Il classico Dispositivo di Protezione Collettiva, nel laboratorio chimico è la cappa chimica. Ci si deve attenere a ‘14 Regole d’oro’ nell’impiego delle cappe chimiche di aspirazione dei fumi. Nel laboratorio di
microbiologia è imperativa la Cabina di Sicurezza Biologica. Ci si deve attenere a “10 Regole d’oro”
quando si opera in CSB.
In caso d’incendio
Tutti devono conoscere la dislocazione e l’uso degli estintori (salvo
che non esistano disposizioni aziendali di differente avviso). Tutti devono essere in grado di utilizzare la
coperta tagliafuoco (se prevista).
Occhiali “Glass box”
Tutti devono conoscere le vie di fuga (che devono essere agibili).Tutti
devono sapere come comportarsi
in caso di incendio (allarme).
L’opuscolo dell’ INAIL “Il primo soccorso – Schede di Comportamento” è il manuale al quale fare riferimento per le azioni da adottare
in caso di necessità. Un argomento da non trascurare nella valutazione del rischio biologico è il trasferimento dei campioni biologici
ed anti-blastici. Il Responsabile
della Sicurezza deve accertare che
ciò avvenga attenendosi a quanto
indicato dal Ministero della Salute
per il trasferimento intra-murale e
dalle norme ADR2009 per quanto
riguarda la spedizione tramite corrieri su strada, nave, aereo.
Non esiste Sicurezza se non c’è
Buona Prassi di Laboratorio. Non
c’è Buona Prassi di Laboratorio se
non c’è Sicurezza.
LAB
IL MONDO
DEL LABORATORIO
nov./dic. 2009
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LAB& Igiene-Sicurezza
STANDARD CERTIFICATI
PER CALIBRAZIONE DI SPETTROFOTOMETRI
Dal laboratorio Hellma, accreditato DIN EN ISO
17025: completa tracciabilità ed assoluta affidabilità
di misure per mezzo degli Standard di Calibrazione
Spettrofotometrica
Holm Kändler,
Direttore Tecnico
di Hellma GmbH,
con Christina Stern,
responsabile del Laboratorio di Calibrazione Hellma,
ritratti con l’attestato di
accreditamento DIN EN ISO
17025 rilasciato dal DKD
Con l’accreditamento in accordo
alle DIN EN ISO 17025, ufficiale
dallo scorso 2 Novembre, Hellma
rappresenta uno dei Laboratori accreditati leader nella produzione e
certificazione dei filtri liquidi e solidi (Standard di Calibrazione), in
uso per la verifica delle prestazioni degli spettrofotometri.
Un accreditamento in accordo alle DIN EN ISO 17025 garantisce
che la tracciabilità delle calibrazioni sia effettuata in accordo ai riferimenti del NIST, per mezzo del
quale una correlazione internazionale delle misure è resa possibile.
Hellma offre una gamma completa di filtri di calibrazione liquidi e
solidi e da molti anni esegue calibrazioni. Con l’accreditamento
del DKD (Deutscher Kalibrierdienst), ha ricevuto il riconoscimento formale di competenza tecnica
e professionale. Tale competenza
è basata su infrastrutture tecniche
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LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
moderne e costantemente aggiornate, sull’esperienza e competenza di personale qualificato e su un
sistema di gestione della qualità di
grande efficacia. L’accreditamento DIN EN ISO 17025 si integra perfettamente con i sistemi di gestione della qualità preesistenti: DIN
ISO 9001 e 14001.
LA CALIBRAZIONE
DEGLI SPETTROFOTOMETRI
La spettrofotometria UV/Vis è una
delle tecniche di analisi strumentali più comunemente utilizzata.
E’ usata, per esempio, in chimica
clinica, nell’industria farmaceutica,
nella ricerca e nell’assicurazione
qualità. Sistemi di qualità quali le
ISO 9000, le GLP (Good Laboratory Practice), le GMP (Good Manufacturing Practise) o comunque le
procedure standard dell’industria
farmaceutica che debbano essere
conformi alla Farmacopea, e non
solo a quella italiana (EP, DAB, USP),
richiedono test regolari di verifica
degli spettrofotometri in uso. I test
includono la verifica della risoluzione, dell’accuratezza delle lunghezze d’onda come pure della luce diffusa e dell’accuratezza spettrofotometrica. I filtri certificati Hellma
consentono di eseguire i test sopra
elencati in conformità ai dettami
dei molti sistemi di qualità, essendo stati creati in accordo alle procedure del National Institute of
Standards and Technology (NIST),
del American Society for Testing
and Materials ( ASTM ) e della European Pharmacopeia (EP). Il Laboratorio di Certificazione Hellma utilizza uno spettrofotometro UV/Vis/NIR di alte prestazioni, dedicato esclusivamente alle calibrazioni
e periodicamente verificato per garantire il mantenimento della sua
accuratezza.
STANDARD CERTIFICATI
HELLMA: FILTRI LIQUIDI
E FILTRI SOLIDI
La gamma di filtri prodotti e certificati nel Laboratorio di Certificazione Hellma, consente di eseguire i test di controllo di tutti i parametri strumentali previsti dalle
norme ufficiali sopra elencate. I filtri liquidi sono prodotti utilizzando le celle di precisione Hellma in
quarzo Suprasil®.
Le celle sono riempite in condizioni controllate e quindi sigillate a tenuta permanente. Il processo produttivo termina con la calibrazione individuale dei filtri e la redazione del certificato relativo. I parametri, verificabili nel campo
spettrale esteso fra 198nm e
650nm, sono:
• Accuratezza sulle lunghezze
d’onda
• Accuratezza fotometrica
• Luce diffusa
• Risoluzione
I filtri solidi sono costituiti da substrati vetrosi che sono accuratamente lavorati in Hellma, scrupolosamente puliti e quindi montati all’interno di supporti dedicati,
con procedure stress-free.
Articolo
Applicazione
Contenuti
667.003-UV
Set per verifica completa di
spettrofotometri secondo
Farmacopea Europea (EP)
667.100-UV
Set per verifica di luce diffusa secondo
EP
667-UV1
Cloruro di Potassio in acqua distillata
667-UV12
Acqua distillata, filtro di riferimento
667-UV6
Toluene in n-esano
667.UV9
n-esano, filtro di riferimento
667-UV60
Bicromato di potassio in acido perclorico
667-UV14
Acido perclorico, filtro di riferimento
667-UV5
Ossido di olmio in acido perclorico
667.200-UV
667.305-UV
Set per verifica della risoluzione secondo
EP
667-UV5
Set di filtri per verifica delle lunghezze
d’onda secondo EP
667.101-UV
Set per verifica della luce diffusa
667.102-UV
Set per verifica della luce diffusa
667.307-UV
Set per verifica dell’assorbanza e della
linearità
667.003-UV: Set certificato per
verifica completa degli spettrofotometri secondo la
Farmacopea Europea
667-UV10
Ioduro di sodio in acqua purificata
667-UV12
Acqua purificata, filtro di riferimento
667-UV11
Nitrito di sodio in acqua purificata
667-UV12
Acqua purificata, filtro di riferimento
667-UV20 0,02% bicromato di potassio
in acido perclorico
667-UV40 0,02% bicromato di potassio
in acido perclorico
667-UV60 0,04% bicromato di potassio
in acido perclorico
667-UV80 0,06% bicromato di potassio
in acido perclorico
667-UV100 0,08% bicromato di potassio
in acido perclorico
667-UV14 acido perclorico, filtro di
riferimento
Guida ai Filtri Liquidi. Possono essere forniti in set completi
o singolarmente
news dalle aziende
666.013: Standard certificato per lettore di micropiastre: ha la stessa dimensione delle micropiastre usate
per le analisi
Ultimi stadi produttivi sono, anche
in questo caso, la calibrazione individuale e l’emissione del certificato relativo.
I parametri verificabili sono:
• Accuratezza fotometrica nella
regione del visibile
• Accuratezza sulle lunghezze
d’onda, nel campo spettrale esteso fra 279nm ed 865nm
Standard di calibrazione
per lettori di micropiastre
Il laboratorio di calibrazione Hel-
666.000: Set per verifica dell’accuratezza fotometrica e delle
lunghezze d’onda
lma, offre, inoltre, uno standard
certificato per calibrazione dei lettori di micropiastre.
Strisce di filtri grigi neutri NG11,
NG5, NG4 ed NG3, consentono di
certificare valori di 0,25A, 0,5A,
1,0A, 1,5A e 2,5A a 405nm,
450nm, 490nm e 650nm.
Altri valori possono essere certificati a richiesta, a lunghezze
d’onda diverse. Montando strisce
di vetro drogato ad ossido di olmio, anche le lunghezze d’onda
possono essere calibrate.
Articolo
Contenuto
Lunghezze d’onda
666.000
Set completo per verifica
dell’accuratezza fotometrica e
delle lunghezze d’onda
666-F1
Filtro in vetro drogato con ossido di olmio
666-F2
Filtro neutro NG11 (SCHOTT)
666-F3
Filtro neutro NG5 (SCHOTT)
666-F4
Filtro neutro NG5 (SCHOTT)
666-F0
Supporto vuoto, flirto di riferimento
271,3mm, 340,8mm, 453,4mm,
536,4mm, 637,5mm
440nm, 465nm, 546,1nm, 590nm,
635nm
440nm, 465nm, 546,1nm, 590nm,
635nm
440nm, 465nm, 546,1nm, 590nm,
635nm
666-F7
Verifica dell’accuratezza delle
lunghezze d’onda
666-F7
Verifica dell’accuratezza delle
lunghezze d’onda
Filtro in vetro BG36 (SCHOTT)
Didimio
270nm, 280nm, 300nm, 320nm, 340nm
Filtro in vetro BG36 (SCHOTT)
Didimio
270nm, 280nm, 300nm, 320nm, 340nm
Guida ai Filtri Solidi. Possono essere forniti in set completi
o singolarmente
Ricalibrazione
Gli standard di calibrazione sono
veri strumenti di misura, conformi agli standard internazionali e
devono quindi essere ricertificati
ad intervalli regolari, come indicato nelle EN ISO 9001, sezione 7.6
”Controllo ed Ispezione degli
Strumenti di Misura”.
Hellma offre un servizio di ricalibrazione per i filtri di propria produzione ed essendo laboratorio
accreditato ISO 17025, può emettere certificazione su filtri non certificati oppure di altri costruttori.
La vendita degli standard ed il servizio di ricalibrazione, sono organizzati da Hellma Italia.
Relax garantito.
In spettroscopia UV/Vis, misure accurate
ed affidabili sono requisiti vitali per ottenere
i risultati migliori. Tracciabilità completa e
garantita: garanzia di relax per tutti. E non
solamente per il prossimo audit, ma per
una migliore protezione e trasparenza del
proprio processo di lavoro.
DKD-K-42701
L’ accreditato Laboratorio di Calibrazione
Hellma fornisce standard di calibrazione
UV/Vis con la qualità superiore riconosciuta
al leader mondiale nella produzione di celle.
Potete contarci e non accontentarvi di meno.
Accreditati
DIN EN ISO 17025
Perché non ricalibrare
i vostri standard di
calibrazione ORA?
www.hellma.it
Hellma Italia
LAB& Igiene-Sicurezza
PURIFICAZIONE E STERILIZZAZIONE DELL'ARIA
SystemSURE II è un bioluminometro per la verifica
dell’igiene nell’ambito dei controlli HACCP. Il
monitoraggio viene effettuato utilizzando il sistema
e gli appositi tamponi sterili monouso. I tempi sono
rapidi e l’uso estremamente semplice
Gli ‘UV FAN’ di Labo Scientifica provvedono, attraverso l'utilizzazione di tubi a raggi ultravioletti, a sterilizzare l'aria.
Con un picco d’emissione a 235,7 nm,
hanno un forte potere germicida nei
confronti di tutti i microrganismi, compresi i virus. Inoltre, visto che il procedimento è fisico e non chimico, non
si ha il pericolo di creare con il tempo
forme resistenti. All'interno dell'apparecchio, nella camera sterilizzante l'aria
passa a una distanza non superiore a
tre centimetri dal tubo UV ottenendo,
per esempio, un abbattimento di oltre
99,9% nei confronti del batterio
Escherichia coli. La camera ha le superfici a specchio per aumentare l'irraggiamento UV ed è provvista, in entrata e
in uscita, da una schermatura a zig-zag
(gabbia ottica) che impedisce la fuoriuscita dei raggi UV-C. L’azione delle lampade è quindi possibile anche in presenza del personale. La serie ‘UV-DIRECT’
comprende apparecchi a irraggiamento diretto che provvedono attraverso
l’utilizzazione di tubi a raggi ultravioletti, a sterilizzare l’aria e le superfici raggiunte dai raggi. Tali tubi, con picco di
emissione a 253,7 nm. (nanometri),
hanno un forte potere germicida nei
confronti di tutti i microrganismi (muffe, batteri e virus). La serie UV-DIRECT
H è destinata ad essere installata ester-
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LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
namente alla parete o soffitto (come
una normale plafoniera). Mentre la serie ‘UV-DIRECT K’ è incassabile in controsoffitto o controparete, permettendo una finitura sullo stesso piano del
soffitto, senza sporgenze.
Lo strumento funziona a irraggiamento diretto. Quando è acceso si ottiene
una forte riduzione dei microbi presenti nell’aria dell’ambiente e sulle superfici raggiunte dai raggi UV. I vantaggi
apportati sono notevoli: grazie all’apparecchio, che può rimanere acceso 24
ore su 24 in assenza di persone c’è un
azione disinfestante continua, con la
possibilità di mantenere costantemente basso il livello di carica microbica dell’ambiente. Essendo un trattamento
esclusivamente fisico, i locali sono sempre sicuri e agibili (ad apparecchi spenti) senza pericolo di contaminazione da
prodotti chimici, neI rispetto e a tutela dell'ambiente e senza pregiudicare
la salute degli addetti.
Un piccolo strumento
per un grande risultato
SystemSURE II è un bioluminometro di
ultima generazione per la verifica dell’igiene nell’ambito dei controlli HACCP.
Il monitoraggio dell’igiene viene effettuato utilizzando il Bioluminometro System Sure II e gli appositi tamponi ste-
rili monouso. Si può effettuare il monitoraggio di una superficie in meno di
un minuto e senza ulteriori accessori (pipette, reagenti o altro). Il principio di
funzionamento dei Bioluminometri si
basa su una reazione chimica che avviene tra l’ATP (molecola presente in
batteri e cellule animali e vegetali) ed
uno specifico complesso enzimatico che
genera una emissione di luce. La luce
viene rilevata e quantificata con il Bioluminometro; quando si ottiene un elevato valore di luce (espressa in RLU) possiamo dedurre che siamo in presenza
di una consistente quantità di ATP e
quindi di batteri e/o di cellule vegetali
o animali. Con i tamponi tradizionali di
fatto si determina la presenza dei microrganismi tramite una conta diretta
espressa in Unità Formanti Colonia
(UFC/CFU) per centimetro quadrato. In
realtà l’analisi tradizionale è poco
adatta per il controllo igienico: costa in
termini di tempo e lavoro, offre i risultati dopo 48-72 ore (cioè troppo tardi
per le esigenze del controllo igienico),
non fornisce informazioni sulla presenza o assenza di residui organici che, lasciati in loco, favoriscono la crescita dei
batteri. Il test dell’ATP effettuato con il
Bioluminometro è il metodo più adatto per la verifica dell’igiene di una superficie in quanto l’analisi è immediata (15 secondi) e sopratutto vengono
messe in evidenza tutte le tracce di una
pulizia non adeguata. Il Bioluminometro System Sure II, distribuito da Labo
Scientifica, è uno strumento piccolo e
robusto, facile da usare, estremamente sensibile e affidabile e soprattutto
esente da manutenzione. Tali
caratteristiche hanno fatto in
modo che il bioluminometro System Sure II sia utilizzato dai maggiori produttori di alimenti, ristoranti e supermercati e in tutte quelle aziende in cui è necessario ottenere una risposta immediata sullo stato
igienico delle superfici e
degli ambienti. I reattivi
predosati all’interno del
tampone consentono
di effettuare l’analisi
senza l’utilizzo di pipette o ulteriori reagenti. L’utilizzatore
può impostare fino a
100 programmi di
monitoraggio in modo da adeguare lo
strumento al proprio piano di Autocontrollo. I risultati dei monitoraggi rimangono memorizzati nel bioluminometro
fino ad un massimo di 500 dati completi di data, ora e programma prescelto. Sull’ampio display dello strumento
vengono visualizzati, il valore di RLU, il
programma prescelto, i limiti di accettabilità superiori e inferiori che possono essere cambiati in funzione dei punti di monitoraggio, ed il simbolo di accettazione e/o scarto di facile lettura e
comprensione. La versione più avanzata dello strumento, il System Sure II Plus,
è dotato di un software (Sure Trend) che
agisce in ambiente windows ed è caratterizzato dalla possibilità di creare dei
piani di campionamento aziendali. In
questo modo l’operatore può determinare, all’interno dell’azienda, quali
siano i punti da monitorare e la frequenza con cui debbono essere controllati.
I piani di campionamento impostati a
computer, sono memorizzabili sullo
strumento in modo da guidare l’operatore nella propria mansione di monitoraggio. Una volta effettuate le prove, i dati vengono salvati sullo strumento e possono essere scaricati sul computer in modo da essere archiviati e successivamente richiamati ottenendo diverse elaborazioni statistiche. Lo strumento consente facilmente di visualizzare i risultati negativi o positivi ottenuti rispetto al totale delle analisi effettuate. Lo studio statistico può essere condotto anche analizzando solo un punto di campionamento, oppure un solo operatore, un periodo definito. Il software, quindi, può evidenziare, per esempio, se un punto è
più difficile da mantenere ad un livello
igienico adeguato
oppure se un operatore non esegue correttamente le operazioni di pulizia, oppure se
durante un dato periodo
di tempo certi punti diventano più difficili da sanificare
rispetto ad un altro dato periodo. L’apparecchiatura è in grado
di gestire contemporaneamente
i dati di più bioluminometri quindi è possibile raccogliere in un unico database i risultati dei monitoraggi di più sedi aziendali.
news dalle aziende
STOCCAGGIO SICURO
Armadi per conservare prodotti infiammabili o pericolosi in laboratorio
e altre novità per garantire condizioni di lavoro sicure
Labor Security System opera da oltre vent’anni nel mercato nazionale
e internazionale nel settore della progettazione e produzione di armadi di
sicurezza Safetybox® per lo stoccaggio di prodotti infiammabili, acidi e
basi, gas compressi, nonchè di filtri a
carbone attivo Carbox®. Da oggi il
cliente può decidere di cambiare il look agli armadi, scegliendone personalmente il colore, l’immagine ed il
nuovo stile per arredare l’ambiente lavorativo secondo il proprio gusto personale e le proprie esigenze stilistiche.
La personalizzazione riguarda anche
la maniglia dell’armadio: disponibile
in numerose forme, dimensioni e versioni, sarà a discrezione del cliente
scegliere quella a lui più congeniale.
Questa non è l’unica novità proposta
per lo stoccaggio dei prodotti chimici, gli armadi dotati di porte a vetro
anti sfondamento nonchè quelli per
lo stoccaggio di prodotti poco aggressivi SICURKEM®. L’ampia gamma di
prodotti si arricchisce di nuove linee
e nuovi materiali, mentre il design
esclusivo e gradevole, è sinonimo di
innovazione e praticità, sempre restando in linea con i requisiti europei
in materia di sicurezza e certificazioni di prodotto, per garantire al cliente la miglior qualità senza tralasciare la garanzia di prodotti certificati.
Labor Security presenta anche la scaffalatura SICURSHELF® per il deposito di prodotti chimici, composta da
elementi modulari con assemblaggio
a incastro, studiati e realizzati per garantire robustezza ed estrema rapidità di montaggio. I ripiani in polipropilene per il contenimento di eventuali versamenti di prodotti sono robusti e capienti, e la scaffalatura è in linea con le numerose e differenti esigenze di stoccaggio in ogni laboratorio. Non bisogna dimenticare il dispositivo elettronico CUNCTATOR®
per la sostituzione periodica dei filtri:
programmato per segnalare il momento esatto per sostituire il filtro all’interno dell’armadio, il dispositivo è
di certo un valido aiuto per il corretto utilizzo del Safetybox® . Infatti,
d’ora in poi sarà impossibile dimenticarsi quando sostituire la cella filtrante, e tutto ciò garantirà l’ottimale funzionamento dell’armadio, nel totale
rispetto delle vigenti normative europee per lo stoccaggio in sicurezza dei
prodotti da laboratorio. E ancora, c’è
il nuovissimo sistema di aspirazione
e filtraggio incorporato agli armadi di
sicurezza per lo stoccaggio di prodotti infiammabili risulta essere pratico,
di facile istallazione, e sicuro. Il piccolo box che contiene filtro e motore, viene posizionato sul cielo dell’armadio, per un perfetto filtraggio e
l’aspirazione dei vapori che restano
all’interno dell’armadio stesso.
Le dimensioni ridotte del box non ne
compromettono il posizionamento in
spazi limitati, anzi, il box è studiato
per ottimizzare anche l’installazione
dell’impianto di canalizzazione esterna. Infine, vi è il SICURWOOD®: l’armadio è costruito in agglomerato
idrofugo rivestito in laminato plastico ignifugo, dotato di filtro e moto-
re per l’aspirazione dei prodotti chimici stoccati all’interno. Le sue caratteristiche tecniche sono identiche agli
armadi per prodotti chimici, ma la costruzione in agglomerato idrofugo riduce il costo dell’armadio pur mantenendo inalterate le qualità ed i requisiti di sicurezza.
LAB& Igiene-Sicurezza
Serie di cappe Safe Fast Elite
PARTNER OTTIMALE NELLE SCELTE QUOTIDIANE
L’azienda concentra la sua attività nell’ambito delle Life
Science offrendo una gamma di prodotti
e servizi ampia e qualificata
M-Medical è una realtà di marketing e vendite, tutta italiana, operante nel settore delle Scienze per la Vita. Fondata a Firenze nel 1981 come
azienda di distribuzione di prodotti
per la diagnostica e la ricerca, commercializza in Italia i prodotti di note aziende operanti in questo settore. Nel 2003, l’azienda entra a far parte della D-Group, holding che si pone come punto di riferimento per il
laboratorio clinico e di ricerca grazie
alle aziende che ne fanno parte: MMedical, Dasit (azienda di marketing
e vendite operante nel settore del Laboratorio Clinico), Sclavo (nota azienda italiana per la ricerca, lo sviluppo,
la produzione e la commercializzazione di kit e reagenti per la Diagnostica in Vitro) e Faster (azienda specializzata nella produzione di cappe a
flusso laminare, a sicurezza biologica e cappe chimiche).
Con l’acquisizione da parte di DGroup e il trasferimento nell’area milanese, M-Medical concentra la sua
attività nell’ambito delle Life Science
e si pone sempre più nei confronti del
mercato quale 'partner nelle scelte',
offrendo una gamma di prodotti e
servizi ampia e qualificata. Per le caratteristiche di agilità e modernità con
cui è strutturata, M-Medical è in grado di rispondere con tempestività alle esigenze del cliente. Nel marketing
operano specialisti di prodotto altamente qualificati, con profonda conoscenza dei prodotti distribuiti, dedicati all’assistenza dei clienti nelle fasi pre e post vendita e alla risoluzione di qualsiasi problematica tecnicoapplicativa relativa ai prodotti commercializzati. L’area vendite è costituita da una rete capillare di venditori esperti nel settore, operanti su
tutto il territorio nazionale. M-Medi-
cal dispone, inoltre, di un reparto di
assistenza tecnica e controllo qualità qualificato per interventi su tutta
la strumentazione commercializzata,
con tecnici in sede e su tutto il territorio italiano, che si occupano del collaudo e della riparazione degli strumenti ‘on site’. Il range di prodotti distribuiti da M-Medical è piuttosto ampio: prodotti di base per il laboratorio, prodotti per biologia cellulare,
prodotti e servizi per biologia molecolare. Nell’ambito dei prodotti di base per il laboratorio particolare attenzione va rivolta ai prodotti di Faster,
azienda leader nella produzione di
cappe a flusso laminare e di cappe a
filtrazione molecolare. Tra le cappe a
flusso laminare sono presenti: una linea completa di cabine a sicurezza
biologica, modello SafeFAST Top ed
Elite, e per la manipolazione di citostatici, modello Cytosafe N. Completano la gamma cabine a flusso laminare verticale e orizzontale, modello BIO e FlowFAST H. Nell’ambito della filtrazione molecolare troviamo la
linea ChemFAST, serie Top ed Elite, in
versione con e senza microprocessore ed ampia scelta di filtri dedicati a
diverse applicazioni. Le cappe sono
disponibili con diverse ampiezze di
fronte di lavoro e numerosi accessori. Faster, inoltre, è in grado di realizzare cabine ‘speciali’ a seconda delle esigenze del cliente.
MANUTENZIONE PREDITTIVA
Le nuove termocamere Testo eseguono analisi precise e documentabili contro il pericolo dei guasti
Anomalie nei processi di produzione
portano spesso a costosi periodi di fermo impianto. Componenti difettosi, ad
esempio, nei quadri di comando, possono causare incendi. Le nuove termocamere Testo consentono di controllare materiali e componenti in modo assolutamente non invasivo, identificando eventuali problemi prima che sorgano malfunzionamenti o rischi di incendio. Grazie all’elevata risoluzione termica, è possibile notare anche le differenze di temperatura più impercettibili. Altamente flessibili e adattabili al tipo di
misura, le lenti sostituibili garantiscono
sempre la perfetta visibilità della sezione dell’immagine sul display dello strumento. La fotocamera digitale integrata facilita notevolmente la documentazione dei dati. La funzione di Riconoscimento Automatico Hot/Cold Spot evidenzia condizioni termiche critiche, garantendo la localizzazione ininterrotta
dei punti critici Inoltre, grazie al software per PC, è possibile creare report termografici su più pagine in modo semplice e rapido. Grazie alla pratica custodia Soft-Case, è possibile trasportare la
Termocamera Testo 875 e 881
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LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
termocamera testo con la massima sicurezza. Non è più necessario tenere lo
strumento in mano né riporlo nella valigia tra una misura e l’altra, perché la
custodia è dotata di tracolla e consente di tenere la termocamera appesa alle spalle. Negli impianti a bassa, media
e alta tensione, la tecnologia a infrarossi permette di identificare precocemente componenti difettosi, consentendo
di adottare, in modo mirato, le misure
preventive necessarie. Ciò minimizza il
pericolo di guasti o addirittura incendi,
evitando costosi periodi di fermo impianto. La documentazione gioca un
ruolo importante nella manutenzione
predittiva. Testo 875 e Testo 881 offrono la gestione integrata delle locazioni di misura per poter strutturare piani
di ispezione. Oltre all’immagine a infrarossi, è possibile registrare un’immagine reale della locazione di misura grazie alla fotocamera digitale integrata per
immagini nel visibile. I potenti LED di testo 881 illuminano le aree scure. testo
881 è dotata anche di pratiche cuffie
con registrazione vocale, che consentono di fare commenti in campo su ogni
registrazione. Le importanti informazioni aggiuntive vengono memorizzate in-
sieme all’immagine termografica. Per
garantire la sicurezza e l’affidabilità delle macchine, è fondamentale riconoscere con sufficiente anticipo condizioni che
provocheranno danni a componenti di
impianti rilevanti per i processi. Lo sviluppo di calore, soprattutto in componenti meccanici, può indicare problemi
causati da attrito, calibrazione errata, tolleranze eccessive dei componenti o lubrificazione insufficiente. Grazie all’eccezionale risoluzione termica < 80 mK,
Testo 881 è in grado di fornire diagnosi esatte. Grazie alla funzione isoterma,
i livelli di riscaldamento critici vengono
individuati direttamente nello strumento, consentendo di adottare le necessarie misure preventive. Con l’opzione per alte temperature, il campo di misura della termocamera può essere esteso fino a 550 °C. I livelli di riempimento nei serbatoi di fluidi sigillati devono
essere costantemente monitorati, al fine di prevenire danni ai macchinari e
quindi scongiurare perdite di produzione. Tuttavia, il sistema di controllo automatico dei livelli di riempimento può
subire guasti, quindi è auspicabile
provvedere a regolari verifiche incrociate con la termocamera.
news dalle aziende
PROTEZIONE GLOBALE
Glove box in atmosfera controllata, isolatori,
celle schermate e attrezzature speciali
Iteco Engineering è una delle
prime aziende in Italia specializzate nella progettazione e nella
costruzione di glove box (dispositivi di protezione) in atmosfera controllata, isolatori, celle
schermate e attrezzature speciali per la protezione da materiali
chimici, tossici e radioattivi destinati ad aziende, laboratori ed enti in campo chimico, farmaceutico, elettronico, nucleare e medico. La società si è formata essenzialmente come un costruttore unico in Italia della glove box
da banco (in particolare con il
modello SGS20): una cabina di
sicurezza di classe 3 che garantisce la più completa protezione
durante la manipolazione di
prodotti tossici e pericolosi per
l'operatore. La stessa glove box
può essere attrezzata, inoltre,
con accessori che ne permettono l'utilizzo con gas inerti al fine di proteggere il prodotto manipolato. Oltre alla produzione di
glove boxes e di isolatori per manipolazioni, l'azienda è specializzata in attrezzature per la radioterapia, e in attrezzature per medicina nucleare e ricerca per la
manipolazione di prodotti radioattivi. Innovative sono, per esempio, le celle schermate per la preparazione di dosi e la manipolazione di radiofarmaci nei laboratori di medicina nucleare e PET
e gli isolatori di classe ISO 5 utilizzati per marcature cellulari.
Le attrezzature vengono realizzate anche su specifiche esigenze
dell’utilizzatore, secondo le norme GMP ed FDA, complete di validazione IQ - OQ ed assistenza
tecnica periodica con personale
altamente qualificato. Iteco si è
specializzata anche nella realizzazione di laboratori mobili
NBCR (Nucleare-BatteriologicoChimico-Radiologico) dati in dotazione alla protezione civile ed
alla difesa in diversi stati europei.
Novità dedicata alla ricerca avanzata è il nuovo progetto che consiste in una glove box innovativa con sistema di purificazione
del gas di processo completamente automatizzato che consente di raggiungere valori di O2
e H2O sotto a 1 ppm. Il sito web
dell’azienda (www.itecoeng.com) viene mensilmente aggiornato con le ultime realizzazioni costruite anche in unico
esemplare e di altissima ricercata tecnologia. Opera sull’intero
territorio nazionale grazie a un
gruppo selezionato di consulenti tecnici specializzati.
LAB& Igiene-Sicurezza
‘Captair Flex’
FILTRAZIONE TOTALE E PIÙ SICURA
Cappe e armadi ventilati senza raccordo, consentono
l’abbattimento totale dei prodotti tossici. Ecco le ‘verdi
novità’ con cui Erlab si presenta come una consolidata
realtà nel mercato internazionale
I vapori dei prodotti chimici manipolati in laboratorio possono, anche in
piccolissime quantità, danneggiare a
lungo termine la salute degli operatori. È necessario perciò poter controllare che le attività di laboratorio
si svolgano con un TLV contenuto entro valori minimi: dove il TLV (valore
limite di soglia) determina per ogni
prodotto chimico la soglia di concentrazione (espressa in ppm) al di sopra della quale il prodotto diventa pericoloso per la salute. In questa prospettiva, Erlab con il marchio ‘Captair’, ha sviluppato diverse gamme di
prodotti relativi alla filtrazione dei prodotti chimici basandosi sui filtri ad assorbimento molecolare. Quello che
l’azienda anzitutto cerca di assicurare ai clienti è la sua consolidata esperienza e la sua attenzione alla qualità del servizio. Il suo laboratorio di ricerca e di controllo, infatti, ha potenzialità uniche, quindi, permette a Erlab di convalidare ogni tipo di applicazione e di consigliare il modello della gamma che potrà essere più idoneo per la specifica manipolazione attraverso il suo programme di convalida ESP (Erlab Safety Program). In
particolare, ciò si attua attraverso il
servizio ‘Valiquest’, ossia, un questionario molto semplice da compilare,
che riporta le informazioni all’azienda, descrivendo con precisione le
48
LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
operazioni e di scegliere il filtro appropriato, cosi come il metodo di rivelazione della saturazione e la relativa durata di vita del filtro molecolare. Inoltre, un team di tecnici per
l’assistenza post vendita, autorizzati dalla Asura (divisione per l’assistenza tecnica della casa madre) garantisce in permanenza, per telefono e/o
tramite una visita in sito, il buon utilizzo e il controllo ottimale delle apparecchiature. L’attività della società
è totalmente conforme ai più stretti criteri della normativa Afnor Nf X
15-211 per ciò che riguarda le cappe chimiche senza scarico. Tale normativa è composta da criteri di costruzione seguiti dal fabbricante e di
un obbligo di risultati quando l’apparecchiatura è utilizzata dall’uten-
Il laboratorio di Erlab
te. Altre caratteristiche delle cappe
proposte ne sottolineano la qualità
e l’alto livello di prestazioni. Ad esempio, in classe I, l’efficacia della filtrazione è tale che il filtro non deve rilasciare più del 1% della Tlv (Threshold Limit Values) del prodotto/i manipolati; questa classe permette una
manipolazione multi prodotto. Le
cappe hanno poi assicurata un’efficacia di contenimento: i vapori dei
prodotti manipolati restano essere
rinchiusi efficacemente nella cabina
secondo le normative di contenimento in vigore. La velocità d’aria in facciata è rigorosamente in conformità
con le normative, in modo di evitare un possibile rigetto dei vapori chimici all’esterno della cabina tramite
l’apertura frontale (velocità compresa tra 0,4 e 0,6 m/s). Infine, ogni cappa viene fornita con una guida dei
prodotti trattenuti dal filtro. Il chemical listing è una guida che indica, per
ciascuno dei prodotti chimici (più di
700), la capacità di ritenzione del filtro senza rilasciare nell’aria del laboratorio più del 1% della Tlv in classe I, (50% della Tlv in classe II). Forte di una lunga esperienza nella filtrazione molecolare e nello studio
dell’ergonomia d’utilizzo, Erlab può
quindi sviluppare un’ampia gamma
di prodotti associati per la sicurezza.
La combinazione tra diverse tecnologie di filtrazione, sia molecolare che
particellare, sono configurate in un
solo sistema per adempiere alle differenti richieste evolutive dei laboratori. Tutto grazie al nuovo concetto
di filtri a dimensione unica proprio
delle cappe captair® Flex™ di Erlab.
Captairflex
Da oltre quattro decenni, Erlab® concentra la volontà di sviluppo nella ricerca, il concepimento, lo
sviluppo e la fabricazione di cappe ad
abbattimento totale per i laboratori. All’avanguardia nel settore della
sicurezza, della prestazione,delle
economie d’energia e dello sviluppo
durevole, erlab® conserva il leadership nella tecnologia di cappe ad abbattimento totale senza raccordo per
i laboratori, dal 1968. Se la prevenzione dei rischi chimici nel dominio
professionale resta un processo il
quale interessa tutti i laboratori, il
gruppo Erlab® da oltre 40 anni presente come leader mondiale ha impiegato tutta la conoscenza aquisita nella filtrazione per mettere in atto una nuova generazione di cappe
ad abbattimento totale prive di condotto eolico. Basato su un nuovo
concetto modulare, la nuova linea
captair® Flex™ assicura la protezione dei manipolatori adattandosi alle manipolazioni d’agenti chimici tossici sia in forma liquida e solida per
il laboratorio ed altrettanto per le camere sterili. Completamente priva di
sistema d’estrazione eolico, le cappe
‘Captair®’ Flex™ eliminano totalmente le emissioni di sostanze tossiche in atmosfera contribuendo alla protezione ambientale. Inoltre, non
richiedono nessun supplemento
energetico richiesto dal continuo funzionamento del sistema eolico centralizzato delle cappe convenzionali
a raccordo. L’installazione di una cappa ‘captair® Flex™ è semplice e
istantanea. Contrariamente alle cappe convenzionali il sistema eolico
d’estrazione, infatti, non viene installato e non richiede nessuna progettazione per il raccordo centralizzato
del sistema eolico, L’iinstallazione,
quindi, diventa semplicissima e può
essere realizzata in qualsiasi momento senza intervento di personale specializzato. L’equilibrio in compensazione eolica resta un elemento indiscutibile necessario al buon funzionamento delle cappe tradizionali a
estrazione, tale compensazione resta
alla base degli enormi consumi
energetici necessari ai dispositivi per
il ricompenso in tempo reale del volume d’aria estratta all’interno dell’edificio. Le cappe ad abbattimento
totale captair® Flex™ dispongono
d’assoluta mobilità in funzione delle necessità e delle problematiche di
spazio inerenti all’interno del laboratorio, inoltre la ri-disposizione diventa possibile grazie all’assenza dei condotti d’estrazione.
news dalle aziende
IGIENE E SICUREZZA NEI LABORATORI IN UN’OTTICA DI QUALITA’
Strumenti efficaci e affidabili, al
servizio della fase più delicata e
fondamentale in laboratorio
I laboratori chimici e microbiologici ricevono ogni
giorno campioni da analizzare provenienti dal magazzino di stoccaggio materie prime e/o dalla produzione. Conservare e movimentare i campioni in
modo igienico e sicuro, è fondamentale per la buona riuscita delle analisi e ovviamente per preservare la salute degli operatori. Utilizzando strumenti
non puliti correttamente si rischia di alterare il campione raccolto, falsando irreparabilmente i risultati delle prove di laboratorio.
Per evitare questo rischio, Sampling Systems LTD,
distribuito in esclusiva per l’Italia da Exonder, propone una vasta gamma di campionatori monouso, disponibili anche nella versione sterile, che consentono di movimentare campioni di polveri, granuli, liquidi o viscosi in modo assolutamente sicuro e igenico e con un enorme risparmio di tempo
(evitando le procedure di lavaggio dell’attrezzatura). In particolare, il marchio ‘SteriWare’ apposto
sulla maggior parte dei modelli usa e getta in catalogo, è garanzia della produzione, assemblaggio
e confezionamento degli strumenti in atmosfera
controllata (class 100,000 cleanroom conditions)
il che è sinonimo di pulizia perfetta.
Particolare attenzione va posta anche ai metodi
di campionamento utilizzati per prelevare direttamente dalla linea di produzione (da tubo, serbatoio, reattore). In questo caso, il problema fondamentale è preservare l’incolumità dell’operatore sia nel momento dell’estrazione, sia nella manipolazione del campione, soprattutto quando
questo consiste in sostanze pericolose oppure ad
alte pressioni o temperature. Exonder propone i
sistemi Dopak che sono in grado di ottenere un
campione anche di sostanze pericolose in un contenitore ad emissione zero, facile da maneggiare,
Sistema di campionamento
Dopak ad “Emissione Zero” grazie
al Septum che evita le fuoriuscite di esalazioni
Copertina del
nuovo catalogo Sampling Systems
per la gamma SteriWare per il 2010
Tappo Scat per scarico
solventi organici con Safety Funnel
senza alcun rischio per l’incolumità degli operatori e dell’ambiente. Le bottiglie di campionamento sono, infatti, dotate di un setto che, anche se
forato da aghi o siringhe (utilizzate sia per immettere il campione, sia per estrarlo) garantisce la ‘non
emissione’ di esalazioni nocive.
Altro problema molto comune nei laboratori che
utilizzano solventi organici è quello di poter limitare l’esposizione degli operatori alle esalazioni.
L’azienda, in collaborazione con Scat Europe, propone poi, una soluzione semplice ed economica (rispetto all’istallazione di una cappa per ogni punto di lavoro) che consente di ridurre drasticamente le esalazioni (test dimostrano che le emissioni di
solventi vengono diminuite del 70%) e di evitare
non solo che la concentrazione del gradiente muti ma anche una perdita di volume dovuta all’evaporazione. Tutto questo viene realizzato tramite tappi di sicurezza da apporre sui contenitori di solventi organici, muniti di valvole o filtri per un scambio sicuro con l’atmosfera del laboratorio.
LAB& Igiene-Sicurezza
SICUREZZA ‘IN SITU’
La pompa a membrana inserita nello Scrubber BÜCHI B-414, garantisce una portata
in aspirazione fino a 34 litri al minuto e grazie alla struttura modulare, si adatta alle
esigenze dei singoli utilizzatori
L’adozione di soluzioni che contribuiscono a migliorare la sicurezza
sul luogo di lavoro e riducono l’impatto ambientale non è motivata
soltanto dalla sempre più diffusa
sensibilità per questi temi, ma anche da precise disposizioni legislative. In questo contesto, il sistema
di aspirazione e neutralizzazione
BÜCHI Scrubber B-414, a fronte di
un modesto investimento, garan-
tisce la soluzione di problemi spesso trascurati o sottovalutati.
Alcune tra le tecniche analitiche più
comuni, come gli incenerimenti
con acido solforico, le mineralizzazioni Kjeldahl o altre reazioni in via
umida, producono un elevato volume di fumi acidi o basici che, se
non neutralizzati, possono provocare gravi danni alle strutture del
laboratorio, banchi e cappe di aspirazione e, soprattutto, sono pericolosi per la salute degli operatori. L’utilizzo di pompe a getto d’acqua, senza considerare il notevole consumo e le condizioni operative non ottimali dovute all’instabilità del flusso d’acqua ed allo
scarso volume di aspirazione, non
fa altro che trasferire il problema
inquinamento all’esterno del laboratorio, senza risolverlo. La pompa
a membrana inserita nello Scrubber BÜCHI B-414, garantisce una
portata in aspirazione fino a 34 litri al minuto e, grazie alla struttura modulare, si adatta alle esigenze dei singoli utilizzatori. I fumi ed
i gas liberati durante le reazioni chimiche sono aspirati dalla pompa e,
a seconda della configurazione,
passano attraverso due, tre o
quattro stadi di abbattimento:
stadio di condensazione - funziona come pre-separatore di fumi,
vapore acqueo e altri liquidi aspirati. Impedisce il surriscaldamento,
l’aumento di volume e la diluizione della soluzione di lavaggio, prolungandone la durata.
Stadio di neutralizzazione - i gas ed
i fumi sono fatti gorgogliare nella
soluzione di lavaggio e neutralizzati chimicamente. Stadio d’assor-
bimento - trattiene la maggior parte delle particelle indesiderate con
carbone attivo granulato o granuli di assorbimento universali e da
post-condensatore di aerosol. Stadio di reazione - in questa fase è
possibile effettuare reazione specifiche di ossidoriduzione o formazione di composti. Per quanti già
utilizzano e apprezzano i distillatori e i mineralizzatori BÜCHI, lo
Scrubber B-414 è il completamento ideale della linea Kjeldahl e, accoppiato ai mineralizzatori a 6, 12
o 20 posti, può essere utilizzato anche all’esterno delle cappe di
aspirazione. Scrubber B-414 può
essere utilizzato anche con mineralizzatori di altri produttori. In questo caso è indispensabile verificare con il servizio di assistenza tecnica l’effettiva compatibilità.
‘PACCHETTO IGIENE’
Soluzioni pratiche e sicure per coloro che trasportano campioni biologici dedicati o
che operano con farmaci antiblastici
La divisione Igiene e Sicurezza di
International PBI fornisce il suo
supporto alle aziende e alle strutture pubbliche per la corretta applicazione dell’igiene e della sicurezza nei
laboratori, negli ambienti di produzione, nelle strutture sanitarie e negli ambienti di lavoro. Un argomento importante legato alla sicurezza
di chi lavora negli ospedali, ad esempio, riguarda la scelta del miglior sistema di trasporto dei campioni biologici e dei farmaci antiblastici in accordo alle norme vigenti. Per tutelare tutti coloro che si occupano di
prelevare, trasportare e analizzare i
campioni di sangue e urine e tutti
coloro che preparano, trasportano
e somministrano farmaci chemioterapici e antiblastici occorre impiegare mezzi che da una parte diano
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LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
l’adeguata sicurezza al personale e,
dall’altra, siano di semplice utilizzo
e di costo contenuto. Per soddisfare qualsiasi necessità in questo ambito è possibile consultare la nuova
edizione 2009 del catalogo-manuale ‘Il trasporto e la Spedizione di
Campioni Biologici e Farmaci Antiblastici” che riporta anche le leggi
e le norme specifiche sull’argomento. Un altro argomento importante
legato all’Igiene e alla sicurezza riguarda l’ormai famoso HACCP, che
si basa sulla prevenzione per evitare danni ai prodotti durante le fasi
di produzione. Una corretta applicazione dell’igiene in produzione si può
applicare in modo semplice scegliendo i prodotti più adeguati e più semplici possibili per raggiungere lo scopo. La prevenzione si può attuare
con metodi di prevenzione per la
corretta igiene dell’ambiente e degli operatori e con metodi di controllo della pulizia che affiancano i controlli microbiologici ai più rapidi metodi istantanei basati sulla bioluminescenza o sul controllo dei residui
proteici. Tutti questi concetti sono
chiaramente indicati nel catalogo
‘Igiene e HACCP’ che presenta
semplici soluzioni per rispettare
quanto indicato nei regolamenti CE
e nel ‘Pacchetto Igiene’.
Pandemia: rischio di contaminazione con le mani
Le mani sono il veicolo più frequente e pericoloso per la contaminazione microbica. Il rischio è riducibile però attraverso una meticolosa igiene
personale e in particolare con la disinfezione delle mani. International PBI
propone un sistema efficace per questa specifica esigenza: ‘Aseptiman II’,
un dispositivo dispensatore da parete di disinfettante aerosolizzato proprio per le mani. Un sensore ottico determina la fuoriuscita dello spray disinfettante senza dover toccare nulla. Non è necessario alcun allacciamento idraulico o elettrico. La soluzione disinfettante utilizzata è la Neoxidina, fornita in flaconi da 500 ml. E
ancora, per proteggere il personale
che opera con farmaci anti-blastici,
l’azienda fornisce un o speciale ‘kit’
di pronto intervento - ‘Antiblastic-AidBag’ - per la neutralizzazione sicura
di tali farmaci in caso di fuoriuscita accidentale. Conforme alle Linee Guida
GU 236/99, il kit si presenta in una
pratica valigetta rossa semirigida, per
un impiego facile e immediato.
news dalle aziende
Strumentazione da laboratorio STUART®
protetta con BioCote®
IL POTERE DELL’ARGENTO
I rischi di contaminazioni microbiche nei laboratori
possono essere controllati grazie alla tecnologia
antimicrobica a ioni d'argento. Sicura,
naturale e sostenibile
Forti contaminazioni dei risultati
possono condurre ad anomalie sui
test di laboratorio e alla necessità di
ripetizione delle analisi, causando ritardi nei lavori di ricerca, incremento dei costi e danni all’integrità del
laboratorio. La contaminazione può
inoltre causare malattie tra il personale del laboratorio. Per aiutare a
combattere il rischio di contaminazione e infezione la gamma Stuart® di
Bibby Scientific è protetta con BioCote®. In un recente studio la strumentazione da banco Stuart® ha
mostrato di ospitare il 96,6% in meno di microbi rispetto la normale strumentazione da laboratorio.
Gli strumenti Stuart® protetti da BioCote® sono conformi alle norme
dettate dai protocolli della BPL e
BPM, garantendo all’ambiente del laboratorio i più alti standard di sicurezza e salute. Mentre la disinfezione della superficie nel laboratorio è
un’esigenza essenziale, gli strumenti Stuart® protetti con BioCote® rappresentano una potente arma contro i rischi di infezione e contaminazione di esperimenti o di campioni;
rischi riconducibili al contatto fisico
con reagenti o ripetute manipolazioni da parte di più utenti.
Test sulla strumentazione
da laboratorio STUART®
Nel 2008 BioCote® ha condotto 2
mesi di studi ambientali in un labo-
ratorio di Microbiologia presso l’Università di Birmingham dove erano in
corso ricerche per conto dell’Istituto
Inglese per lo Studio sul Cancro. Lo
studio comparava la conta di batteri su una vasta gamma di apparecchiatura da banco Stuart® protette
con BioCote® contro altri strumenti privi di BioCote® e presenti nello
stesso ambiente. La strumentazione
testata includeva piastre riscaldanti e agitanti, agitatori a movimento
3D, in uso da più di 18 mesi. I campioni venivano prelevati per mezzo
di tamponi da pannelli, interruttori, rivestimenti, ogni 15 giorni per 2
mesi consecutivi e successivamente
sottoposti a rigorosi controlli. I risultati hanno mostrato una riduzione
del 96,6% del carico batterico sulla
strumentazione Stuart® trattata con
BioCote® rispetto alla strumentazione non trattata e presente nello stesso ambiente. Questo risultato ha evidenziato l’importanza della protezione BioCote® sulla strumentazione da
laboratorio. Tutti i prodotti con pro-
tezione BioCote® sono regolarmente validati e sottoposti a controlli di
qualità secondo la norma ISO 22196:2007 ove applicabile, presso laboratori indipendenti. Solamente ai prodotti che mostrano una riduzione superiore al 95% del carico batterico
viene concesso l’uso del marchio BioCote® come garanzia di prestazioni antimicrobiche superiori.
resistente alla Meticillina), MSSA (Staphilococcus aureus sensibile alla
Meticillina), Escherichia coli, Legionella pneumophila, Pseudomonas aeruginosa , Salmonella Typhimurium e
Salmonella Enteritidis, Listeria monocytogenes, VRE (Enterococco resistente alla Vancomicina), Campylobacter, Staphylococcus aureus, Aspergillus niger.
Protezione continua
La tecnologia BioCote® lavora continuamente per ridurre il livello di batteri sulla superficie dei prodotti. ‘Antimicrobica’ è semplicemente un
termine utilizzato per descrivere
qualcosa che ha l’abilità di resistere
alla crescita di microbi (ad esempio
batteri), muffe e funghi. La protezione antimicrobica BioCote® è basata sulla tecnologia degli ioni di argento. Questa, come forma di additivo
è incorporata all’interno della superficie dei prodotti durante la produzione e pertanto fornisce una costante auto protezione antimicrobica per
tutto il tempo di vita dello strumento. Come mostra il grafico, sopra un
superficie protetta con BioCote®, il
livello di batteri e muffe sono ridotti fino al 99% in 2 ore rispetto ad una
superficie non protetta dove possono proliferare a velocità drammatica.
La protezione antimicrobica BioCote® è efficace contro un’ampia gamma di microorganismi tra cui si segnalano: MRSA (Staphilococcus aureus
Perché l’argento
L'argento, in forma di ioni d'argento, è un ingrediente attivo nei prodotti che utilizzano la tecnologia antimicrobica BioCote®.
Prima della scoperta degli antibiotici l’argento veniva ampiamente usato per combattere i batteri e ancora
oggi è utilizzato in un’ampia gamma
di prodotti medicali, come bendaggi per ferite e cateteri, che hanno dimostrato ridurre l’HCAI (Health Care Associated Infection). Recenti sviluppi nella tecnologia antimicrobica
hanno permesso all’argento di essere aggiunto ai prodotti odierni durante la fase produttiva.
L’argento è un’agente antimicrobico
ideale per la sua efficacia contro
un’ampio spettro di microorganismi
e per l’assenza di tossicità per le cellule non-target. La tecnologia antimicrobica basata sull’argento può essere applicata ad una vasta gamma
di materiali senza interferire in alcun
modo sulle caratteristiche e sull’estetica del prodotto finito.
BioCote®
LAB
IL MONDO
DEL LABORATORIO
nov./dic. 2009
51
LAB& Igiene-Sicurezza
IGIENE DELLE SUPERFICI
Molti metodi a confronto per assicurare la salubrità dell’ambiente di laboratorio e specialmente degli operatori
Piastre da contatto
I metodi che consentono di tenere sotto controllo il livello generale d’igiene
e la contaminazione microbica sono
molteplici, dalla semplice ispezione visiva alla ricerca di microrganismi patogeni, passando per la rilevazione di residui proteici dalle superfici. Per il campionamento microbiologico di superfici lisce, le normative suggeriscono
l’uso di appositi supporti riempiti con
agar a formare una superficie convessa. I supporti più comuni sono le piastre da contatto con fondo grigliato e
le slides flessibili. Le piastre da contatto hanno diametro variabile a seconda del tipo di superficie in esame. Per
Kit per superfici con tampone a spugnetta
un banco da lavoro si possono usare
piastre con diametro 55 mm (superficie 24 cm2) mentre per i camici o guanti degli operatori si usano le piastre da
contatto con diametro 90 mm. Le slides flessibili sono delle palette di plastica con agar da uno o entrambi i lati, e la superficie complessiva dell’agar
va da 7 a 10 cm2. La scelta del tipo di
agar dipende dal microrganismo che
si vuole isolare, ma va anche considerata l’eventualità di neutralizzare l’effetto battericida o batteriostatico dei
disinfettanti utilizzati per la pulizia delle superfici. All’agar possono quindi essere aggiunti degli agenti neutralizzan-
ti (polisorbato 80, lecitina, istidina, sodio tiosolfato, saponina). Per quanto
riguarda l’utilizzo, le piastre o le slides
vanno appoggiate alla superficie in esame, dal lato dove si trova l’agar. Il tempo di contatto ottimale è di 10 secondi, applicando una pressione corrispondente ad una massa di 500 g. Occorre fare attenzione che tutta la superficie dell’agar sia a contatto con l’area
in esame e che non venga strisciata lateralmente. Successivamente, le piastre
o le slides vengono incubate alle prescritte condizioni ed esaminate per
l’eventuale crescita batterica. Molto
utilizzati sono i tamponi, sia in abbina-
mento a cornici per la delimitazione di
superfici piane da 20 a 100 cm2, sia
per il campionamento di superfici irregolari e punti difficili da raggiungere.
Sono i classici bastoncini con testa di
cotone o di materiale sintetico (viscosa, poliestere, alginato), confezionati
in blister o in provetta. Nella gamma
di prodotti distribuiti da Kairosafe di
notevole interesse è il kit microbiologico rapido per Coliformi, Salmonella,
Listeria Path-Chek™. Path-Chek™ è
un sistema messo a punto per verificare l’igiene in ambienti dove avvengono la manipolazione e/o la produzione di alimenti. I microrganismi
vengono recuperati dalla superficie di
lavoro con l’ausilio di un tampone preumidificato, in grado di neutralizzare
i più comuni detergenti e disinfettanti. Il tampone viene quindi trasferito in
uno specifico brodo di coltura ed incubato. Entro 24 ore, 48 per Listeria,
se il microrganismo ricercato è presente, la sua crescita determina il cambiamento del colore del brodo di coltura.
In caso di risultato positivo è poi possibile procedere con i classici test di
identificazione biochimica.
TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA PER IL LAVAGGIO E DISINFEZIONE
Il plus della nuova generazione di disinfettori è il sistema di gestione a 4 microprocessori
in grado di controllare l’attività e di monitorare l’intero flusso di informazioni processate
La nuova gamma delle macchine professionali Smeg per il lavaggio e la disinfezione (modelli GW3060, GW4090 e GW6090) è realizzata esclusivamente attraverso progetti specifici, materiali professionali e componenti speciali per ottenere i migliori risultati dal punto di vista tecnologico. Gli
acciai inossidabili delle camere di lavaggio sono di qualità AISI 316 L (acciaio resistente agli acidi forti, utilizzato nell’impiantistica delle industrie
farmaceutiche ed alimentari). I materiali plastici utilizzati sono termoresistenti e inerti - resistenti alle sostan-
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LAB nov./dic. 2009
IL MONDO
DEL LABORATORIO
ze corrosive e a solventi organici selezionati - e la gamma di questi apparecchi può soddisfare le esigenze di
decontaminazione delle vetrerie dei laboratori operanti nei campi della chimica generale, organica e petrolchimica. Per i laboratori operanti nel settore biologico, Smeg garantisce la sicurezza di una decontaminazione biologica (in accordo alle normative BGVV
E en15883). Le lavavetrerie Smeg
GW3060 e GW4090 sono macchine
con una camera di lavaggio standard,
progettate per operare a 1 o 2 piani
e trattare sostanze di natura diversa
attraverso lavaggio e disinfezione.
La GW3060 offre la possibilità di asciugatura finale termodinamica mentre
la GW4090 permette un’essicazione
con sistema drying system a immissione forzata d’aria calda fino a 100°C,
preventivamente filtrata. La GW6090
è invece una macchina con ampia capacità di carico (quasi quattro volte il
volume utile delle lavavetrerie medie),
in grado di smaltire in breve tempo
elevate quantità di materiale e con
una capacità di carico fino a 3 piani
di vetrerie con carrelli a iniezione diretta o per aspersione con irroratori rotanti. Il cuore della nuova generazione di disinfettori Smeg è il modernissimo sistema di gestione a 4 microprocessori in grado di controllare ogni attività svolta e di monitorare, attraverso sistemi ridondanti, l’intero flusso di
informazioni processate dall’apparecchiatura. L’intera serie GW offre agli
addetti la possibilità di programmare
tutti i parametri di lavaggio mediante la tastiera a membrana polifunzionale, oppure direttamente da PC grazie alle connessioni USB, RS232 o LAN
e il software registrato WD-TRACE ®.
Tutti i parametri più significativi possono essere impostati, come i tempi
di esecuzione, temperature di lavoro,
quantità additivi, numero fasi. L’efficacia del lavaggio si basa prima di tutto su una corretta esecuzione delle fasi detergenti e neutralizzanti del materiale trattato.
A tal proposito i modelli GW3060e
GW4090 prevedono due pompe pe-
ristaltiche dedicate rispettivamente al
dosaggio del detergente alcalino in fase di detersione e del neutralizzante
acido nella fase di neutralizzazione,
con la possibilità di memorizzare il
punto di immissione e la quantità di
additivo da aggiungere sui programmi di lavoro. I modelli proposti possono essere dotati di un sistema per la
separazione degli scarichi delle acque
utilizzate durante i cicli di lavaggio al
fine di separare l’acqua di scarico, carica di sostanze inquinanti, dall’acqua
dei risciacqui. I modelli GW3060 e
GW4090 sono inoltre dotati di addolcitori di acqua a rigenerazione automatica e utilizzano acqua di nuovo
prelevamento ad ogni fase.
news dalle aziende
VENTILATORI CENTRIFUGHI ANTICORROSIONE
Soluzioni efficaci in risposta alle crescenti esigenze di laboratorio di resistenza
agli agenti chimici, silenziosità e risparmio energetico
Plastifer è in grado d’offrire la più vasta gamma di ventilatori centrifughi
anticorrosione del mercato. Aspiratori centrifughi realizzati in polipropilene stampato ad iniezione, interamente costruiti con materiale antiacido per
estrazione di fumi corrosivi, normalmente usati nei laboratori, cappe di
aspirazione, impianti chimici, impianti farmaceutici e impianti di galvanica.
Sono particolarmente impiegati dove
si richiede resistenza agli agenti chimici, silenziosità e risparmio energetico.
Polyfan include anche aspiratori realizzati in polipropilene antistatico elettroconducibile antiscintilla per installazioni in aree pericolose, serie VS/ATEX
conforme alla Direttiva 94/9/CE
(ATEX95) completamente Certificati
ATEX per la Zona 1, Categoria 2G e
Zona 2, Categoria 3G., estrattori centrifughi a torrino, scrubbers ed una vasta gamma di accessori per realizzare
impianti completi. La tecnologia di costruzione permette una perfetta uniformità di spessore sia per la carcassa
che per la ventola, questo assicura una
maggiore resistenza meccanica, superfici più lisce e la mancanza di punti critici invece inevitabili con gli altri sistemi di realizzazione. Lo stampaggio a
iniezione della ventola ne assicura una
perfetta bilanciatura, silenziosità e resistenza, garanzia di qualità e lungo
funzionamento. Ventilatore completamente anticorrosivo e assoluta mancanza di parti metalliche che possono
entrare in contatto con i fluidi corrosivi. Il materiale utilizzato, polipropilene, assicura un eccellente resistenza
agli agenti corrosivi ed un’ottima resistenza meccanica. Cura dei dettagli:
speciali guarnizioni in materiale anticorrosivo presenti sul ventilatore sono
una garanzia contro il rischio di fuoriuscita di gas nocivi.
Qualità: ogni componente è realizzato attraverso lo stampaggio ad iniezione e ogni dettaglio è stato studiato per
assicurare un perfetto assemblaggio ed
una vita duratura della macchina. Polysink è la nuova linea di piani di lavoro, vasche e lavelli in Polipropilene proposta e realizzata dalla Plastifer, azienda specializzata da oltre 40 anni nella lavorazione di materiali anticorrosione. Polysink comprende una vasta
gamma di modelli e dimensioni, per
comporre piani di lavoro interamente
in Polipropilene PP utilizzati nei laboratori chimici delle Università, Istituti di
Ricerca, Scuole, Industrie, Ospedali e
Farmacie. Il controllo delle emissioni in
atmosfera interessa sia l’aspetto ecologico, sia il comfort negli ambienti di
lavoro. Il rispetto dell’ambiente, le direttive CEE, il benessere delle persone
che operano all’interno di laboratori,
impongono l’impiego di sistemi atti a
trattenere gli acidi o i solventi presenti nelle emissioni derivanti da lavorazioni chimiche ottenendo un’azione di
purificazione dell’aria.
I filtri a carboni attivi FilterBox sono la
risposta Plastifer al problema della filtrazione dell’aria. Braccetti aspiranti a
snodi per aspirazione in postazioni di
lavoro con alte esigenze di mobilità: ecco TERFU, una gamma di braccetti
aspiranti per aspirazione localizzata
progettata per l’uso in postazioni di lavoro in cui è richiesto un alto grado di
mobilità, come ad esempio nei laboratori, nelle industrie chimiche, farmaceutiche ed elettroniche.
PROGETTO TEMPERATURA
40-80-160-240-400 Litri
Qualità Svizzera al giusto prezzo
TC 40 e TC 100 Brevetto
internazionale “ All in door”
Stufe ed incubatori in Classe A+
50% di risparmio energetico con gli stessi tempi di riscaldamento
GARANTITO DA:
www.giorgiobormac.com
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