GRUPPO DEL PARTITO POPOLARE EUROPEO (DEMOCRATICI-CRISTIANI) Delegazione Italiana PDL Ufficio di Roma PARLAMENTO EUROPEO EUROINFORMAZIONI PER PICCOLA E MEDIA IMPRESA - INDUSTRIA - COMMERCIO ARTIGIANATO - SERVIZI - ENTI TERRITORIALI LOCALI BREVI DALL’EUROPA DAL PARLAMENTO EUROPEO DALLE ALTRE ISTITUZIONI DELL'UE RECEPIMENTO LEGISLAZIONE UE DALLA GAZZETTA UFFICIALE (GUCE) BANDI - INVITI - AVVISI EUROCOOPERAZIONI - RICERCA PARTNERS 4 Giugno 2010 n° 178 Lettera informativa della Delegazione PDL del Gruppo PPE ____________________________________________________________________________ 1 GRUPPO PPE - Delegazione Italiana PDL Ufficio di Roma “EUROINFORMAZIONI” per la Piccola e Media Impresa- Industria - Commercio - Artigianato Servizi - Enti Territoriali Locali Con informazioni ricavate da pubblicazioni ufficiali delle Istituzioni Europee ***************************************** Con questa "lettera" si intende fornire un servizio informativo rivolto a tutti i cittadini ed in particolare a chi riveste cariche istituzionali, a chi lavora nel settore delle Piccole e Medie Imprese, dell’Industria, del Commercio, dell’Artigianato, dei Servizi e degli Enti Territoriali Locali in cui l’informazione “Europa” risulta essere di vitale importanza. Viste le gravi carenze esistenti in Italia nel settore, si autorizza e si auspica la riproduzione e l’ulteriore diffusione di queste note informative. Operare nella nuova “dimensione europea” è oggi infatti una necessità per la sopravvivenza e la crescita di ogni attività sociale ed imprenditoriale. EUROINFORMAZIONI E’ ANCHE SU INTERNET: http://www.euroinformazioni.org ***************************************** Si ringraziano tutti coloro che direttamente o indirettamente contribuiscono alla realizzazione di questa lettera informativa ed in particolare l'Eurosportello di Unioncamere del Veneto. 2 BREVI DALL'EUROPA POLITICA DI COESIONE 2000-2006: RISULTATI Tra il 2000 ed il 2006, l’investimento di 123 miliardi di euro attraverso i Fondi Europei di Sviluppo Regionale (ERDF) ha avuto un importantissimo impatto a livello regionale, creando circa 1.5 milioni di nuovi posti di lavoro ed andando a migliorare il sistema dei trasporti. In un sintetico report presentato dalla Commissione europea si evidenziano i ruoli avuti dalla politica di coesione nell’appianare le disparità esistenti tra gli Stati membri e le regioni, soprattutto a livello di politica economica, sociale ed ambientale. È stata inoltre sottolineata la necessità di perseguire tali obiettivi anche nel periodo di programmazione 2007-2013; il report della Commissione europea è disponibile al seguente link: http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/evaluation/expost_reaction_en.htm Per ulteriori e più specifiche informazioni: http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/panorama/pdf/mag33/mag33_en.pdf PROGRAMMA QUADRO DI RICERCA: SEMPLIFICAZIONE La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione intitolata “Simplifying the implementation of the research frame work programmes”. Il giorno stesso la Commissaria europea all’Innovazione, Ricerca e Scienza, Máire Geoghegan-Quinn, durante una conferenza stampa ne ha presentato le caratteristiche auspicando che “gli scienziati passino più tempo nei laboratori e meno negli uffici”. Nel suo intervento la Commissaria ha sostenuto la posizione delle 11.000 persone che hanno firmato la petizione a favore di uno snellimento delle regole finanziarie e del peso burocratico del 7°PQ e ha riconosciuto che il peso amministrativo è una delle maggiori cause che limitano la partecipazione anche delle PMI. I restanti anni del 7°PQ saranno quindi caratterizzati da numerosi cambiamenti che verranno poi implementati in maniera organica con l’avvio dell’8°PQ. Già nei prossimi mesi sarà introdotto un nuovo regolamento finanziario che aprirà la strada a futuri e più radicali cambiamenti. Anche il Commissario per il bilancio Janusz Lewandowski ha espresso il suo consenso affermando che “la revisione del regolamento finanziario sosterrà queste idee di semplificazione dei finanziamenti per la ricerca con proposte giuridiche concrete, che si riveleranno utili anche in molti altri settori strategici”. I punti principali della semplificazione sono divisi in: - una prima parte che renderà possibile dei miglioramenti, alcuni dei quali sono già in corso, nell’ambito del quadro giuridico e normativo in particolare per quanto riguarda il controllo contabile, e il miglioramento della struttura e del contenuto dei bandi di ricerca; - una seconda parte che comporterà la modifica delle norme finanziarie mantenendo al tempo stesso un controllo efficace, ad esempio ampliando l’utilizzo dei “metodi di calcolo dei costi medi”. La Commissione sembra voler permettere che nei progetti vengano utilizzati per i fondi UE gli stessi metodi contabili richiesti per i finanziamenti di ricerca nazionali; - il terzo tipo di modifica riguarda l’8° Programma Quadro, e anticipa un orientamento verso “pagamenti in funzione dei risultati”, secondo il quale i beneficiari, invece di notificare le singole voci di spesa, riceverebbero somme forfettarie per svolgere la propria ricerca e dovrebbero dimostrare di averla svolta in maniera efficace ed efficiente. 3 Queste proposte richiedono una decisione del Parlamento europeo e del Consiglio. BILANCIO UE: PROGETTO PER IL 2011 Promuovere la ripresa economica, investire nei giovani d'Europa e nelle infrastrutture di domani: queste sono le priorità del progetto di bilancio 2011 per l'UE, appena adottato dalla Commissione europea. Su un totale di 142,6 miliardi di euro, circa 64,4 miliardi sono destinati ad azioni mirate alla ripresa economica, con un aumento del 3,4% rispetto all'anno in corso. Inoltre, le risorse stanziate a favore delle iniziative faro della strategia UE 2020 per la crescita rappresentano circa 58 miliardi (circa 40% del bilancio). Anche il finanziamento del programma per l'apprendimento permanente sarà rafforzato del 2,6% (1,1 miliardi di €), il che permetterà di mettere a disposizione degli studenti oltre 200 000 borse di studio Erasmus. Altri 120 000 partecipanti riceveranno un sostegno finanziario attraverso il programma Gioventù in azione, che stanzia 127 milioni di € (+1,6%) per favorire l'assunzione dei giovani attraverso attività di apprendimento non formale. Il Consiglio renderà nota la sua posizione sul progetto di bilancio a giugno, cui seguirà quella del Parlamento europeo a ottobre. In caso di disaccordo tra di loro sarà attivata una procedura di conciliazione di 21 giorni, nella quale la Commissione europea svolgerà la funzione di mediatore imparziale. Il bilancio definitivo per il 2011 dovrebbe essere adottato dal Parlamento europeo a novembre. Il comunicato è disponibile al sito: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/468&format=HTML&aged=0&lan guage=IT&guiLanguage=en IL FUTURO DEL PROGRAMMA QUADRO PER LA RICERCA Una riunione plenaria dei Commissari europei ha discusso la creazione di un nuovo gruppo di lavoro di almeno otto Commissari fortemente coinvolti nella politica dell’innovazione, che sarà presto formalmente costituito. Il gruppo sarà presieduto da Máire Geoghegan-Quinn, commissaria dell’UE per la ricerca, l’innovazione e la scienza. Il gruppo includerà i seguenti Commissari: Antonio Tajani (Industria e Imprenditorialità), Johannes Hahn (Politica Regionale), László Andor (Impiego), Neelie Kroes (Agenda Digitale), Androulla Vassiliou (Educazione), Michel Barnier (Mercato Interno) e Günther Oettinger (Energia). Geoghegan-Quinn, che aveva parlato la prima volta di tale comitato nel corso della sua audizione al Parlamento a gennaio, vuole che il gruppo alimenti il dibattito su come misurare l’efficacia della spesa europea in R&S, argomento determinante per il futuro del Programma Quadro. Una squadra di funzionari della Commissione sta attualmente lavorando con economisti e uomini d’affari per la progettazione di un nuovo indicatore per l’“innovazione”, che sarà una caratteristica del piano di Ricerca & Innovazione annunciato per il prossimo autunno. Nel frattempo la Commissione ha avviato la valutazione intermedia del 7° Programma Quadro. Un gruppo di esperti indipendenti, presieduto da Rolf Annerberg, direttore generale del Consiglio Svedese di ricerca per l’ambiente, presenterà la relazione il prossimo settembre. Il mandato del gruppo comprende un ampio spettro di questioni inerenti alla concezione, all’attuazione e all’impatto delle attività previste dal Programma Quadro. NUOVA STRATEGIA EUROPEA PER IL DIGITALE La Commissione europea ha appena presentato un’ambiziosa Agenda europea del digitale indicando le aree prioritarie in cui intende concentrare gli sforzi per dare un importante contributo alla crescita e diffondere i benefici derivanti dall’era digitale a tutte le fasce sociali. L’Agenda 4 indica sette obiettivi principali: la creazione di un mercato unico del digitale, una più estesa interoperabilità, una maggiore fiducia in internet e nella sua sicurezza, un accesso molto più veloce ad internet, investimenti più consistenti nel settore ricerca e sviluppo, un miglioramento dell’alfabetizzazione e dell’inclusione digitali, l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per sostenere le sfide che la società si trova ad affrontare come il cambiamento climatico e l’invecchiamento demografico. In queste sette aree d’azione, l’Agenda del digitale prevede 100 interventi di follow-up di cui 31 dovrebbero essere di carattere legislativo. TELECOMUNICAZIONI: APPLICAZIONE OMOGENEA DELLE NORME EUROPEE La Commissione europea ha presentato la sua relazione annuale sui mercati europei delle comunicazioni elettroniche. Ne emerge che l’applicazione disomogenea delle norme europee in materia di telecomunicazioni impedisce ai consumatori, alle imprese e all’economia europea nel suo complesso di godere pienamente dei benefici economici di un mercato delle telecomunicazioni esteso a tutta l’UE veramente unico e competitivo. Nel 2009 il mercato europeo delle telecomunicazioni ha registrato una crescita zero, che rappresenta tuttavia un andamento favorevole rispetto al declino economico generale del 4,2%. Il potenziamento dei servizi innovativi a rapida crescita, come i servizi mobili di trasmissione dati, potrebbe incrementare lo sviluppo futuro del settore. Tuttavia l’attuazione non uniforme della vigente normativa UE frammenta i mercati delle telecomunicazioni a livello nazionale, negando così alle imprese l’accesso a un vero mercato unico. Si rivela dunque necessaria un’applicazione omogenea delle norme in materia di telecomunicazioni per favorire lo sviluppo di infrastrutture ad alta intensità di investimento quali le reti di accesso di nuova generazione (NGA) sulle quali entro l’anno la Commissione adotterà una raccomandazione. PMI: NUOVE MISURE PER LE SOSTANZE CHIMICHE La Commissione ha adottato ulteriori misure per agevolare l’attuazione dei nuovi regolamenti UEREACH e CLP - sulle sostanze chimiche in modo da venire incontro delle PMI e ridurre i costi. Nel contesto del regolamento CLP la Commissione ha adottato riduzioni specifiche del 90% per le microimprese, 60% per le piccole imprese e 30% per le medie imprese. Le imprese possono usare la loro lingua, poiché i documenti orientativi e gli strumenti di attuazione dei regolamenti sono stati tradotti. Le PMI ottengono inoltre assistenza in relazione ai regolamenti REACH e CLP dai servizi nazionali di assistenza tecnica (helpdesk) funzionanti in tutti gli Stati membri. Il vicepresidente Antonio Tajani ha sollecitato gli Stati membri ad assicurare che gli helpdesk abbiano una dotazione di personale adeguata per far fronte alla crescente domanda determinata dalle scadenze imminenti. Per far progredire ulteriormente l’attuazione del regolamento REACH un gruppo di alti funzionari della Commissione, dell’ECHA e di sei organizzazioni del settore si è adoperato per elaborare soluzioni pratiche atte ad aiutare le imprese a rispettare efficacemente l’imminente scadenza del 30 novembre 2010 per la registrazione REACH. 5 DAL PARLAMENTO EUROPEO Tutti i documenti approvati sono disponibili per n° di documento o per data di approvazione sul sito: http.www.europarl.eu.int/activities/expert/ta/search.do?language=IT STRASBURGO - SESSIONE 17 - 20 MAGGIO 2010 APERTURA DELLA SESSIONE Aprendo i lavori il Presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, ha annunciato che, come ogni anno, l'UE celebra oggi la Giornata internazionale contro l'omofobia. La Festa dell'Europa e il Premio Carlo Magno erano tra gli altri argomenti citati dal Presidente che si è poi congratulato con i nuovi governi - britannico e ungherese - per il loro mandato. Infine, ha accolto la richiesta di inviare le condoglianze alle famiglie dei due soldati italiani uccisi oggi in Afghanistan. "Questa è la sesta volta che l'Unione europea celebra la Giornata internazionale contro l'omofobia", ha dichiarato JERZY BUZEK in apertura di sessione, sottolineando che l'UE, grazie alla sua Carta dei diritti fondamentali, si è opposto a tutte le forme di discriminazione. La scorsa settimana si è celebrato il 60° anniversario della Dichiarazione di Schuman e, nella Giornata dell'Europa, il Parlamento ha tenuto la sua abituale "Giornata porte aperte"" l'8 e il 9 maggio, con oltre 30.000 cittadini che si sono recati in visita nelle sue sedi di Strasburgo e Bruxelles. Martedì 11 maggio, il Presidente del Parlamento europeo ha consegnato ad Aquisgrana il Premio Carlo Magno per la gioventù. Il primo, il secondo e il terzo posto sono stati assegnati rispettivamente ai partecipanti tedesco, irlandese e bulgaro. Giovedì 13 maggio è stato invece consegnato al primo ministro polacco Donald Tusk il Premio internazionale Carlo Magno. Il 14 e 15 maggio a Stoccolma, Buzek ha partecipato alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea, dove si è discusso della futura cooperazione e della prossima Presidenza belga dell'UE. Buzek si è congratulato con i nuovi governi britannico e ungherese esprimendo l'auspicio che si tratterà di governi stabili e decisivi. Infine, a seguito all'uccisione di questa mattina in Afghanistan di due soldati italiani, il Presidente ha accolto la richiesta di alcuni deputati italiani e inglesi di inviare alle famiglie di tutte le vittime decedute prestando il loro servizio in tale paese sotto l'egida della NATO le condoglianze del Parlamento europeo. 6 LIBERTÀ CIVILI ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI: INCENTIVI FINANZIARI PER INCORAGGIARE GLI STATI MEMBRI A CANDIDARSI VOLONTARI Doc. A7-0125/2010 - Risoluzione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 573/2007/CE che istituisce il Fondo europeo per i rifugiati per il periodo 2008-2013, nell'ambito del programma generale "Solidarietà e gestione dei flussi migratori", e che abroga la decisione 2004/904/CE del Consiglio Doc. A7-0126/2010 - Risoluzione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1104/2008 del Consiglio sulla migrazione dal sistema d'informazione Schengen (SIS 1+) al sistema d'informazione Schengen di seconda generazione (SIS II) Doc. A7-0127/2010 - Risoluzione sulla proposta di regolamento del Consiglio che modifica la decisione 2008/839/GAI sulla migrazione dal sistema d'informazione Schengen (SIS 1+) al sistema d'informazione Schengen di seconda generazione (SIS II) Doc. A7-0131/2010 - Risoluzione sull'istituzione di un programma comune di reinsediamento UE Doc. A7-0118/2010 - Risoluzione relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo Doc. A7-0117/2010 - Risoluzione sulla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione della decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 573/2007/CE che istituisce il Fondo europeo per i rifugiati per il periodo 20082013, sopprimendo il finanziamento di alcune azioni comunitarie e cambiando il limite di finanziamento delle stesse Gli Stati membri che volontariamente decidono di partecipare al programma di reinsediamento dei rifugiati di paesi terzi potrebbero ricevere fino a 6.000€ per ogni persona reinsediata, secondo la decisione del Parlamento. I paesi dell'UE contribuiscono in misura minore al reinsediamento rispetto ad altri paesi sviluppati come USA, Canada e Australia. Inoltre, è stata approvata la creazione dell’Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, in seguito a un accordo con il Consiglio. Nel 2008 l'UE ha contribuito soltanto al 6,7% del totale dei rifugiati reinsediati a livello mondiale, con 4.378 persone accolte. Oggi solo dieci Stati membri, tra i quali non figura l'Italia, hanno preso parte in maniera permanente al programma di reinsediamento. Per incentivare dunque gli Stati a prenderne parte, i deputati propongono un finanziamento di 6.000€ per ogni rifugiato accolto durante il primo anno, 5.000€ per il secondo e 4.000€ per i seguenti. Il finanziamento supplementare ricevuto nei primi due anni di partecipazione al programma dovrà essere reinvestito per lo sviluppo di un programma di reinsediamento sostenibile. Il Parlamento ha approvato la relazione con 512 voti a favore, 81 contrari e 7 astensioni. Il programma di reinstallazione seguirà le priorità annuali comuni dell'UE, sulle quali il Parlamento e il Consiglio sono in disaccordo. I deputati vogliono dare la precedenza alle donne e i bambini esposti allo sfruttamento o alla violenza, alle persone in gravi condizioni di salute e alle vittime di violenza e tortura. Il Consiglio da parte sua vorrebbe stabilire le priorità secondo criteri di nazionalità e provenienza geografica dei profughi. Asilo: un'agenzia per assistere gli Stati membri Il Parlamento ha approvato la creazione dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo. L'ufficio, con sede alla Valletta (Malta), avrà il compito di assistere i governi nazionali che ricevono le richieste di 7 asilo. Si occuperà anche di rinforzare la cooperazione fra le autorità nazionali e di inviare supporto amministrativo agli Stati membri particolarmente sotto pressione. Il Parlamento e il Consiglio si sono accordati in seconda lettura per affidare all'Ufficio anche la coordinazione degli scambi d'informazione sulle procedure di reinstallazione effettuate dagli Stati membri. Infine, il Fondo europeo per i rifugiati sarà modificato per garantire un finanziamento adeguato. Nel dibattito è intervenuto SALVATORE IACOLINO (PPE-I) Vicepresidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni: "Signora Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, l'intendimento di definire un quadro di interventi coerenti, con la volontà di esprimere una effettiva solidarietà tra gli Stati membri, rappresenta un passo avanti nel coordinamento delle politiche comunitarie sui flussi migratori. D'altronde, questa misura rappresenta un tassello di un processo più ampio che mira alla protezione internazionale del rifugiato. Se in questo processo poi può tornare utile il coinvolgimento della società civile, questa misura appare strettamente collegata con la prossima attivazione dell'ufficio europeo di sostegno. Occorre immediatamente stabilire una lista delle priorità e degli obiettivi da raggiungere, con i tempi e le misure concrete di incentivo, con una specifica dotazione finanziaria per elevare il numero dei membri, oggi soltanto dieci, che aderiscono al programma, senza dimenticare la necessità di una tutela sanitaria che integri quella di tipo sociale a favore di persone spesso logorate da una condizione di estrema debolezza. Un'anagrafe informatizzata potrà inoltre permettere la rintracciabilità ad ogni passaggio effettuato e garantire l'unità familiare nel processo di reinsediamento. In questo contesto può risultare decisiva la collaborazione con gli Stati membri per garantire snellezza e agilità alle procedure. Vogliamo un'Unione europea più equa e più realistica, che tenga conto degli sforzi degli Stati membri dell'Europa meridionale, soprattutto. Con i paesi terzi è poi fondamentale che l'Unione europea si faccia carico di definire accordi di cooperazione, come ha fatto peraltro anche recentemente l'Italia con la Libia e il Niger. Noi riteniamo che questa sia la strada, l'unica percorribile, per passare da una solidarietà fin qui spesso, molto spesso, di facciata, a una convinta solidarietà degli Stati membri dell'Unione europea nella complessa gestione dei flussi migratori." Nel dibattito è intervenuta, inoltre, ROBERTA ANGELILLI (PPE-I) Vicepresidente del Parlamento Europeo: "Signora Presidente, onorevoli colleghi, dotare l'Europa di una politica comune di asilo e di una strategia di reinsediamento significa garantire i diritti umani e allo stesso tempo contenere l'immigrazione clandestina. Grazie, quindi, ai relatori e al Commissario Malmström perché ora abbiamo uno strumento prezioso, soprattutto per quei paesi che affacciano sul bacino del Mediterraneo: paesi come l'Italia, che fino ad ora non hanno potuto contare né su un'effettiva solidarietà tra gli Stati membri né su un'equa condivisione delle responsabilità. Occorre sostenere queste politiche con un adeguato budget , ma anche con verifiche serie sui programmi attuati, con gli opportuni follow-up e l'identificazione di buone prassi. Concludo sui diritti umani: occorre dare priorità ai soggetti più vulnerabili, i minori, le donne vittime di tratta, di sfruttamento e violenza, comprese le vittime di mutilazioni genitali, ma so che su questo il Commissario Malmström è molto attenta." 8 PIANO D'AZIONE DI STOCCOLMA Dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sul piano di Stoccolma Lo scorso 20 aprile, la Commissione ha presentato una Comunicazione per un Piano d'azione per implementare il programma di Stoccolma, il programma che si prefigge di creare un'area di libertà, sicurezza e giustizia per i cittadini europei. Questo pacchetto di proposte, che approderà in commissione LIBE, entrerà in temi quali la cooperazione di polizia e giudiziaria per la lotta al crimine, la tutela dei diritti civili e le semplificazioni per permettere la libera circolazione delle persone. Nel dibattito è intervenuto SALVATORE IACOLINO (PPE-I) Vicepresidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni: "Signora Presidente, onorevoli colleghi, è sicuramente un'opportunità importante quella offerta dal programma di Stoccolma. Un numero elevato di azioni positive che la Commissione dovrà porre in essere, definendo realmente uno spazio comune di libertà, giustizia e sicurezza. Il raggiungimento degli obiettivi esige tuttavia il metodo della cooperazione fra le Istituzioni europee e fra di esse e gli Stati membri, quale strumento indispensabile di reale collaborazione. Temi come la regolazione dei flussi migratori secondo criteri obiettivi di equità, il decoro delle persone detenute nelle carceri oggi sovraffollate, il benessere delle persone riabilitate dopo essere entrate nel tunnel della droga, la rivitalizzazione delle agenzie, il contrasto alla criminalità organizzata a livello transfrontaliero, impongono quest'autentica cooperazione. A questa sfida è orientata ovviamente l'attività del nostro Parlamento, anche esercitando funzioni forti, decise, di stimolo nei confronti della Commissione e delle altre Istituzioni comunitarie nonché nei confronti degli Stati membri." L'Assemblea ha inoltre approvato la seguente relazione: Doc. B7-0265/2010 - Risoluzione sulla Conferenza di revisione sullo Statuto di Roma della Corte penale internazionale a Kampala, Uganda MERCATO INTERNO ETICHETTA "MADE IN" OBBLIGATORIA PER IL TESSILE, CHIEDONO I DEPUTATI Doc. A7-0122/2010 Risoluzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle denominazioni tessili e all'etichettatura dei prodotti tessili Le etichette "Made in" dovrebbero essere obbligatorie per tutti i capi d'abbigliamento e altri prodotti tessili commercializzati in Europa, dice il Parlamento. I deputati hanno approvato la revisione del sistema di etichettatura europea, chiedendo alla Commissione di proporre un nuovo schema armonizzato e obbligatorio. L'etichettatura sul paese d'origine deve essere obbligatoria per evitare che i consumatori siano tratti in inganno da diciture che suggeriscono che la manifattura di un abito è stata eseguita in uno Stato UE, piuttosto che in un paese terzo. Attualmente, le etichette "Made in" sono volontarie e il loro uso 9 dipende dalla legislazione nazionale. In confronto a quella europea, la normativa negli USA, in Canada o in Giappone è molto più severa, regolando in modo dettagliato l'indicazione obbligatoria del paese d'origine. La relazione del Parlamento è stata approvata con 528 voti a favore, 18 astensioni e 108 contro. Il nuovo regolamento si applicherà non solo ai capi di abbigliamento, ma a tutti i prodotti tessili: tende, divani, tovaglie, e perfino giocattoli se composti da tessuto almeno per l'80%. Marchio d'origine, una richiesta al Consiglio L'attuale legislazione europea sull'etichettatura nel tessile consiste esclusivamente nell'armonizzazione dei nomi delle fibre - ce ne sono oggi 48 (18 naturali e 30 sintetiche) vendute nel mercato unico europeo - e della loro composizione. In origine, il Parlamento doveva esprimersi solo su una proposta tecnica della Commissione, che aveva l'obiettivo di diminuire il tempo necessario per la commercializzazione di nuove fibre. Invece, i deputati ne hanno fatto una proposta ben più politica: rendere l'etichettatura sul paese d'origine obbligatoria per tutti. La richiesta del marchio d'origine obbligatorio non è nuova da parte dell'Assemblea: una proposta specifica sul "Made in" del 2005, già approvata dai parlamentari, è bloccata al Consiglio da anni. Con il testo votato oggi, il Parlamento intende mettere pressione sui governi UE. Valutare l'opportunità di una nuova legge europea I deputati hanno quindi chiesto alla Commissione di presentare una relazione da qui a due anni e, se necessario, una proposta legislativa ad hoc per imporre le nuove regole sul "Made in" in tutta Europa. La relazione dovrebbe valutare la possibilità di imporre un'etichettatura obbligatoria e armonizzata a livello europeo anche sulla manutenzione del capo (oggi è volontaria), la taglia, le eventuali sostanze pericolose contenute (infiammabilità e possibili elementi allergici). I deputati chiedono di considerare anche l'introduzione di un'etichettatura sociale e ambientale, per informare i consumatori delle condizioni di lavoro e dell'impatto ambientale con cui il capo è stato fabbricato. Nel dibattito è intervenuta, a nome del Gruppo PPE, LARA COMI (PPE-I) Vicepresidente Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, il tessile è uno dei settori chiave del nostro mercato europeo. La proposta che è stata avanzata dalla Commissione europea rappresenta già un'ottima base per migliorare e semplificare il quadro normativo attualmente in vigore all'interno degli Stati membri, soprattutto in termini di trasparenza e flessibilità della legislazione rispetto agli sviluppi tecnologici dell'industria tessile. Il lavoro che abbiamo svolto finora in Parlamento ha consentito, sì, di allargare lo scopo originario, introducendo delle norme su altri requisiti di etichettatura che riteniamo assolutamente indispensabili. In particolar modo vorrei focalizzare la vostra attenzione sulle norme relative all'indicazione d'origine. Abbiamo in questo caso proposto due sistemi di etichettatura differenti: uno obbligatorio per i prodotti provenienti da paesi terzi, come si prevedeva già nel regolamento del 2005, attualmente bloccato naturalmente in Consiglio, e uno facoltativo per i prodotti realizzati negli Stati membri. In generale i sistemi perseguono una duplice finalità, e la più importante è sicuramente quella di conoscere l'effettiva provenienza del prodotto. I consumatori infatti devono essere capaci di effettuare una scelta consapevole quando acquistano dei prodotti tessili. Attraverso i criteri di attribuzione dell'origine che sono stati proposti, si intende proprio evitare che l'etichettatura possa contenere delle indicazioni false o fuorvianti, a danno sicuramente dei consumatori. Inoltre, con questa nuova regolamentazione abbiamo l'obiettivo di tutelare anche le piccole e medie imprese che hanno deciso di mantenere la propria attività all'interno degli Stati membri. 10 La scelta di andare al voto in plenaria è stata determinata dalla volontà di esprimere una posizione forte del Parlamento europeo su questi aspetti, soprattutto tenendo conto dell'accordo politico che siamo riusciti a raggiungere tra i tre più grandi gruppi politici. Vorrei infatti dire che il lavoro con il relatore e con gli altri relatori ombra è stato veramente eccellente. Seppur con visioni politiche diverse siamo riusciti a trovare una vera sintesi comune, che rappresentasse la scelta migliore per la tutela degli interessi dei cittadini europei e dell'Unione europea stessa. Pertanto mi auguro di avere domani un voto compatto su questa relazione, per dare un segnale politico forte al Consiglio per i lavori che ci aspettano per la seconda lettura. Ringrazio veramente tutti per la collaborazione." Nel dibattito è intervenuta, inoltre, ELISABETTA GARDINI (PPE-I): "Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che stiamo condividendo tutti l'impostazione della proposta di regolamento oggi in discussione, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi alla semplificazione burocratica, rispetto alla promozione di un'industria più innovativa, rispetto alla chiarezza, io credo soprattutto - mi preme sottolineare questo aspetto - rispetto al consumatore. È in questo senso che io vorrei sottolineare il punto che riguarda il luogo d'origine, perché io credo sia un tratto imprescindibile: il consumatore oggi vuole essere informato e sicuramente quello del luogo d'origine è uno degli aspetti più sensibili rispetto a tutti i dati che noi possiamo fornire al consumatore. Se noi andiamo in un qualunque mercato, credo, di una qualunque città d'Europa, vediamo che le persone sono interessate nell'acquistare quello che acquistano, nel sapere che cosa stanno acquistando, di che cosa è fatto quel prodotto e da dove viene quel prodotto. È sicuramente un dato estremamente sensibile e importante, ed è importante perché oramai l'Unione europea è un valore aggiunto, l'Unione europea è una garanzia di sicurezza e di tutela per il consumatore. Sappiamo, i consumatori sanno, che in paesi extra UE ci sono - lo diciamo con dispiacere, ma lo sappiamo che ci sono, è inutile che ci nascondiamo dietro un dito, cari colleghi - ci sono regole meno attente, ci sono legislazioni meno attente, meno sensibili a tanti degli aspetti che tanti colleghi hanno già fin qui ricordato: le condizioni di lavoro, la tutela dei minori, la tutela delle donne, la tutela dei lavoratori, ma anche attenzione alle norme, alle sostanze che vengono utilizzate. Troppe volte fatti di cronaca hanno portato all'attenzione casi di allergie ai bambini, alle donne, parliamo con i medici, parliamo con i pediatri, parliamo con i ginecologi e sappiamo che ci sono casi, purtroppo diffusi, di prodotti e di sostanze utilizzate che danneggiano la salute. Ultima cosa che vorrei ricordare: non si tratta di protezionismo, perché si tratta anzi di operare in condizioni di parità nel mercato globale, perché tanti nostri partner hanno già adottato un'etichettatura di questo tipo e penso gli Stati Uniti, al Canada e al Giappone." Nel dibattito è intervenuto, inoltre, MARCO SCURRIA (PPE-I): "Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo perché ci tengo a partecipare a questo dibattito, in quanto penso che noi ci apprestiamo a votare un provvedimento importantissimo: lo è per razionalizzare il lavoro delle nostre imprese, ma lo è soprattutto per garantire i consumatori. Chi compra deve sapere cosa compra e chi cerca qualità deve trovare qualità! Ma lo è anche per sapere quanto ciò che noi compriamo è socialmente sostenibile. Qualcuno lo ha già detto - ma io lo voglio ripetere con forza perché penso che questo sia un fatto peculiare che deve uscire da questa discussione del Parlamento europeo - io voglio sapere se un determinato prodotto viene fatto in un luogo dove ci sono le tutele per i lavoratori; io voglio sapere se quel prodotto, dietro quel prodotto esiste uno sfruttamento minorile; io voglio sapere se quel prodotto è frutto di una concorrenza sleale! 11 Ecco, questo è un provvedimento che io spero sia presto esteso anche ad altri settori della produzione e dell'artigianato, perché penso, e concludo, che questo provvedimento avvicinerà molto l'Europa ai cittadini e di questo ringrazio i relatori che hanno dato vita a questo provvedimento e l'impulso che la Commissione e il Commissario Tajani ha voluto dare su questo provvedimento." Nel dibattito è intervenuto, inoltre, SERGIO SILVESTRIS (PPE-I): "Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel ringraziare il relatore Manders, la shadow rapporteuse, la signora Comi, io vorrei un po' distinguermi da quello che è stato detto dalla signora Rühle, con grande rispetto. Lei dice che è sbagliato inserire in questo regolamento delle norme sul "made in ", e dove le dovremmo mettere queste norme che da anni, da troppi anni, i consumatori e le piccole imprese che operano in Europa attendono? Noi dovremmo, con questo regolamento, aprire alle nuove fibre, all'innovazione, a una codifica più veloce, ma nascondere il luogo d'origine, perché l'Europa della paura, l'Europa che nasconde, l'Europa che non fa chiarezza, l'Europa che non dice dove vengono prodotte le cose, deve velocizzare giustamente l'immissione sul mercato delle nuove fibre, ma non deve dire ai consumatori dove vengono prodotti i prodotti tessili. Che senso ha questa doppia velocità? Perché dobbiamo ancora animare l'idea di un'Europa della burocrazia, della scarsa chiarezza e, ancor peggio, della paura, che non deve fare chiarezza? Vogliamo, e vogliamo presto, anche le norme sul "made in ", e le vogliamo per un semplice fatto concludo subito Presidente - perché se c'è scritto "Made in Europe " su un prodotto tessile vuol dire che quel prodotto, con quella scritta, non è stato realizzato con solventi tossici o nocivi per l'ambiente, non è stato lavorato da bambini ridotti alla schiavitù, quasi, o da donne sfruttate, non è stato realizzato con lavoratori sfruttati, con orari di lavoro massacranti e senza garanzie sanitarie, previdenziali e salariali. La dizione "Made in Europe " è garanzia per il consumatore e garanzia anche su come un prodotto è stato realizzato. Dobbiamo essere orgogliosi di questa dicitura e dobbiamo far sì che subito sia introdotta! È per questo che noi sosteniamo la proposta, così come è stata formulata dalla commissione competente e ringraziamo già il Commissario Tajani per le significative rassicurazioni che ha dato a quest'Aula in questo senso." Nel dibattito è intervenuto, per iscritto, SERGIO BERLATO (PPE-I): "L'industria tessile dell'Unione europea, in risposta alle importanti sfide economiche che questo settore ha affrontato negli ultimi anni, ha avviato un lungo processo di ristrutturazione e di innovazione tecnologica. La relazione in discussione, consentendo di armonizzare e standardizzare aspetti dell'etichettatura dei prodotti tessili, a mio avviso, permette sia di facilitare il libero movimento di tali prodotti nel mercato interno sia di conseguire un elevato e uniforme livello di protezione del consumatore nell'Unione europea. Condivido, pertanto, l'invito rivolto alla Commissione a presentare, entro due anni dall'entrata in vigore del nuovo regolamento, una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio relativa ad eventuali nuovi requisiti di etichettatura con il duplice obiettivo di semplificare l'etichettatura dei prodotti tessili e di fornire ai consumatori informazioni accurate e comparabili in materia di proprietà, origine e taglia dei prodotti tessili. Nel conseguire questi obiettivi, ritengo necessario assicurarsi che l'estensione dell'obbligo di etichettatura non comporti un aumento degli oneri a carico delle imprese, in particolare, delle piccole e medie imprese. Attualmente non sono disponibili prove sufficienti che dimostrino gli effetti sulla salute umana delle sostanze allergeniche o pericolose utilizzate nella fabbricazione/lavorazione dei prodotti tessili, esorto quindi la Commissione a procedere ad uno studio per valutarne gli effetti." 12 MERCATO INTERNO, CONTI PUBBLICI SANI E POLITICA REGIONALE: RICETTE PER IL SUCCESSO DI EU2020 Doc. A7-0138/2010 - Risoluzione sull'attuazione delle sinergie dei fondi destinati alla ricerca e all'innovazione nell'ambito del regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e del Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca e sviluppo nelle città, nelle regioni, negli Stati membri e nell'Unione Doc. A7-0132/2010 - Risoluzione sulla creazione di un mercato unico per i consumatori e i cittadini Doc. A7-0147/2010 - Risoluzione sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche nel contesto del rilancio economico Doc. A7-0129/2010 - Risoluzione sul contributo della politica di coesione al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e di UE 2020 Completare il mercato interno, assicurare la sostenibilità dei debiti pubblici, e una politica di coesione europea efficace: sono le chiavi per il successo della strategia EU2020, secondo le risoluzioni votate dal Parlamento. Il voto sulla risoluzione generale su EU2020 è stato rimandato a giugno. Un "Atto per il mercato unico" entro maggio 2011: è quello che chiede l'Assemblea con la risoluzione votata in aula alla stragrande maggioranza. L'UE dovrebbe stabilire le sue priorità politiche, includendo iniziative legislative e non, per creare un'economia sociale di mercato competitiva e verde. Il testo parla di un approccio "più olistico" al mercato interno, che deve essere rafforzato se la strategia 2020 intende preservare il modello sociale europeo, pur assicurando la competitività del vecchio continente. La relazione Grech costituisce il contributo del Parlamento al rapporto preparato da Mario Monti su richiesta del Presidente della Commissione Barroso per il rilancio del mercato unico europeo. Conti pubblici in ordine Una risoluzione sulla sostenibilità delle finanze pubbliche è stata approvata con uno stretto margine (302 voti contro 275 e 34 astensioni). I gruppi del centro-destra e i liberali l'hanno sostenuta contro i gruppi del centro-sinistra e i verdi. La risoluzione chiede agli Stati membri di fare della sorveglianza del debito pubblico una priorità, e alla Commissione di valutare la qualità del debito dei 27, anche via studi e analisi. Secondo i parlamentari l'esecutivo europeo deve poter avere maggior controllo sulle statistiche nazionali: la scarsa qualità delle statistiche è un motivo di sfiducia nelle finanze pubbliche da parte dei mercati. Infine, è necessario stringere la supervisione dei mercati finanziari, per assicurare la salute a lungo termine dei conti pubblici. Politica regionale, ricerca e sviluppo Adottata ad alzata di mani la risoluzione sul "contributo della politica di coesione al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e della strategia EU2020". Il relatore evidenzia l'importanza di coinvolgere le autorità locali e regionali e gli attori della società civile nella realizzazione della strategia per lo sviluppo e la crescita. Un altro testo chiede che ci siano più sinergie fra i fondi per la ricerca e l'innovazione, la politica regionale e il 7mo Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo. Secondo il Parlamento, una crescita economica sostenibile dipende sempre più dalla capacità delle economie regionali di innovare e investire nelle nuove tecnologie. 13 Nel dibattito è intervenuta AMALIA SARTORI (PPE-I): "Signor Presidente, onorevoli colleghi, una considerazione anche da parte mia su quello che è avvenuto nel decennio scorso 2000-2010 per quanto riguarda Lisbona. È vero che molti di noi, visto anche quello che poi è successo fino al 2008-2009, abbiamo guardato con non piena soddisfazione sui risultati ottenuti. Però è indubbio che in quel decennio erano nate aspettative e speranze e si era anche lavorato molto per raggiungere gli obiettivi che si era posti, soprattutto sul piano dell'occupazione. Oggi ci troviamo davanti a un nuovo decennio più problematico, più difficile, e rispetto alle proposte che finora ci sono arrivate, io in parte le condivido anche se leggendole approfonditamente vedo ancora troppa dispersione. Io mi fermerei molto su quelli che sono i capitoli guida di questa proposta e mi limiterei a pensare alla crescita e all'occupazione. Più posti di lavoro, più crescita economica: questo è l'obiettivo che noi dobbiamo porci, tenendo conto che ce lo poniamo in una situazione di eccessivo livello di debito pubblico, di crescita strutturale lenta, di alti tassi di disoccupazione. E quindi gli obiettivi che ci poniamo sono troppo ambiziosi e a volte ci sono delle rigidità. Ecco, forse un po' meno di ambizione, un po' più di flessibilità, e gli obiettivi di crescita e di occupazione sono raggiungibili." Nel dibattito è intervenuto, inoltre, RAFFAELE BALDASSARRE (PPE-I) Vicepresidente Commissione Giuridica: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, gli ultimi due anni hanno lasciato dietro di sé milioni di disoccupati, hanno provocato un ulteriore indebitamento statale che durerà molti anni ancora ed hanno esercitato nuove pressioni e nuove lacerazioni sulla nostra coesione sociale. Occorre reagire tempestivamente in modo incisivo e, per evitare gli errori di valutazione in cui si è incorsi nella strategia di Lisbona, è necessario che la strategia Europa 2020 sia estremamente realistica negli obiettivi ed equilibrata nelle finalità che si pone. Tre di questi, Commissario, mi paiono prioritari: prima di tutto sicuramente la stabilità monetaria e dei bilanci nazionali, che però non può essere disgiunta dallo sviluppo, dalla crescita economica; investire nella ricerca, nell'innovazione per rendere il nostro sistema industriale sempre più competitivo e la nostra produzione di maggiore qualità. Favorire le piccole e medie imprese, favorire i settori emergenti, quale quello del digitale e dell'energia sostenibile oltre naturalmente al sistema infrastrutturale. Innalzare sì il livello complessivo dell'istruzione, ma soprattutto rendere la formazione complementare alle necessità del mercato del lavoro e del sistema produttivo. È paradossale che ancora oggi il sistema delle imprese chieda delle specializzazioni che il mercato non è in condizioni di dare. È evidente che ogni obiettivo e ogni azione va rapportata al contesto nazionale, pur nel quadro di una strategia europea più ampia. Concludo dicendo che la crisi greca e quella economica e occupazionale dell'intera Europa testimoniano che per assicurare coesione sociale, sviluppo e stabilità dei bilanci è necessaria una forte e solida governance economica a livello europeo per permettere alle Istituzioni europee, compreso il Parlamento, di poter agire in maniera efficace e preventiva." 14 Nel dibattito è intervenuto, inoltre, ANTONIO CANCIAN (PPE-I): "Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, ho ascoltato molto oggi ed è stato abbastanza utile, però devo anche richiamare l'attenzione su un aspetto che ritengo importante: non riusciamo, a mio avviso, a collocare tutta questa strategia su un contesto di mercato che oggi è deviato, soggetto ad una speculazione continua e in profonda crisi. Mentre noi facciamo un ragionamento Europa 2020, dobbiamo tener conto di una situazione di questo tipo. Io dividerei il ragionamento in due parti: primo, che il mercato deve essere al servizio dell'economia reale e non viceversa; secondo, io credo che l'Europa debba trainare questa economia. Per quanto riguarda la prima parte si è parlato molto ed è urgente avviare una copertura di questo mercato, affinché non dipendiamo da chicchessia, ma quello che è importante è il traino, quindi per trainare ci vogliono anche le possibilità. Abbiamo il coraggio di cambiare questo bilancio, abbiamo il coraggio di assumerci delle responsabilità nel formare un fondo importante che serva per la copertura finanziaria, ma soprattutto possa mettere in moto le reti TEN-T, le TEN-E, le E-TEN, cioè questo è il traino che noi dobbiamo portare nel territorio e per trainare anche l'economia reale, il privato, nel sistema dei PPP, questo è il compito, signor Commissario, che dobbiamo fare assolutamente subito, perché la crisi non è finita, la crisi è insieme a noi e noi dobbiamo dare questa spinta forte in questo momento." NUOVI SVILUPPI IN MATERIA DI APPALTI PUBBLICI Doc. A7-0151/2010 Risoluzione sui nuovi sviluppi in materia di appalti pubblici L'Assemblea ha approvato una relazione d'iniziativa basata sul concetto che bisogna rivedere tutta la politica degli appalti ed in particolare bisogna operare un chiarimento relativamente ai partenariati pubblico-privati ed alla concessione dei servizi alla luce dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Nel dibattito è intervenuta LARA COMI (PPE-I) Vicepresidente Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori: "Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la crisi economica e dei mercati finanziari hanno evidenziato il ruolo chiave degli appalti pubblici, che hanno l'obiettivo di sviluppare le grandi opere, stimolare l'innovazione e incoraggiare sicuramente la concorrenza intra e extra a livello europeo. Riteniamo indispensabile procedere a una semplificazione delle norme e ad una maggior certezza giuridica. Questo aumenterebbe sicuramente la trasparenza riguardo alla composizione e ai lavori del comitato consultivo sugli appalti pubblici, di cui la Commissione è responsabile. Accogliamo positivamente il ruolo del partenariato pubblico-privato istituzionalizzato, facilitando l'accesso delle piccole e medie imprese che sono alla base della nostra economia. È necessario intensificare gli sforzi per prevenire la discriminazione che spesse volte colpisce le medesime PMI all'interno dell'Europa. Mi congratulo con i colleghi per il lavoro svolto e avranno il mio sostegno domani." 15 AGRICOLTURA RENDERE LA VITA PIÙ FACILE AGLI AGRICOLTORI Doc. A7-0051/2010 - Risoluzione sulla semplificazione della PAC Doc. A7-0054/2010 - Risoluzione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 247/2006 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell'Unione Qualsiasi riforma della Politica agricola comune deve avere regole chiare, secondo una risoluzione adottata al Parlamento. I deputati propongono di rendere più semplice la vita degli agricoltori, riducendo la burocrazia per quanto riguarda i pagamenti, semplificando le norme in materia d'identificazione elettronica degli animali e informandoli meglio, ad esempio, con la creazione di una linea di assistenza telefonica in ogni Stato membro dell'UE. Le risoluzioni sono parte di un più ampio dibattito che mira a stabilire un'efficace revisione della politica agricola dell'UE, in tempo per il prossimo periodo di bilancio pluriennale dell'UE, che inizierà nel 2013. Meno burocrazia per i pagamenti diretti I deputati ritengono che gli agricoltori debbano avere accesso a sistemi funzionali che consentano facilmente e senza inutili adempimenti burocratici di presentare domanda di pagamento diretto. Per semplificare le norme relative al regime di pagamento unico occorre abolire l'obbligo di fornire annualmente le stesse informazioni dettagliate. Al contempo, la definizione attuale di attività agricola ai fini del pagamento unico deve essere rivista allo scopo di assicurare che i richiedenti che non sono agricoltori attivi non siano ammissibili al beneficio. La Politica agricola comune deve essere semplificata, ma anche "più semplice, più trasparente e più equa". Sanzioni trasparenti e proporzionate Il regime delle sanzioni a carico degli agricoltori per errori nelle domande di pagamento deve essere adeguato alla gravità dell’infrazione e che le sanzioni non possono essere comminate nel caso di errori minori, in particolare quelli non addebitabili all’agricoltore. Per i deputati, gli impegni della condizionalità (sanità pubblica, salute animale e vegetale, protezione ambientale e benessere degli animali) devono essere identificati tenendo in considerazione anche le dimensioni aziendali e essere facilmente comprensibili. Inoltre, i controlli annuali della condizionalità per gli obblighi regolamentari di gestione possano essere ridotti o sostituiti con sistemi di controlli a campione, qualora negli ultimi anni vi siano state poche violazioni. Infatti, una maggiore assistenza e consulenza attraverso efficaci strumenti di informazione e di consulenza, come una linea telefonica di assistenza agli agricoltori o l’utilizzazione di internet, contribuirebbe a prevenire le violazioni e ridurrebbe ridurre gradualmente la loro quota d'ispezione. Identificazione del gregge per ovini e caprini La risoluzione invita inoltre la Commissione a sopprimere tutte le regolamentazioni superflue per l'identificazione degli animali e a armonizzare le disposizioni attualmente molto eterogenee. I deputati auspicano infine un’amnistia di tre anni per le sanzioni relative alla condizionalità nel settore dell’identificazione elettronica degli ovini e dei caprini, in quanto si tratta di una tecnologia nuova e complessa che richiederà un certo tempo perché gli agricoltori vi si abituino e acquisiscano pratica. 16 Nel dibattito è intervenuto GIOVANNI LA VIA (PPE-I): "Signor Presidente, onorevoli colleghi, le regioni ultraperiferiche sono aree connotate da peculiarità socioeconomiche e strutturali date dalla grande distanza dai mercati, dall'insularità, dalla superficie ridotta, dalla topografia e dal clima difficile e dalla dipendenza economica da alcuni prodotti. In particolare tre risultano i comparti agricoli in rilievo: quello per la produzione della barbabietola da zucchero, quello lattiero e quello vitivinicolo. Il sistema economico di queste aree dipende dal corretto funzionamento del sistema produttivo di ciascuno dei sopradetti comparti, ma molto dobbiamo fare affinché vengano ripristinati gli equilibri che nel tempo sono venuti meno e garantire le necessarie deroghe per l'applicazione degli strumenti di mercato adatti. Signor Presidente, signor Commissario, apprendiamo con estrema preoccupazione delle trattative in atto con i paesi del Mercosur: questo accordo, se non accompagnato da adeguate misure compensative, rischia di diventare un grande pericolo, non solo per le regioni ultraperiferiche ma per molti comparti dell'agricoltura europea." OCCUPAZIONE PARITÀ DI DIRITTI PER IL CONGEDO DI MATERNITÀ TRA LE LAVORATRICI E LE MOGLI DEI LAVORATORI AUTONOMI Doc. A7-0146/2010 Risoluzione relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura per l'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un'attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE Gli Stati membri dell'UE dovrebbero garantire il livello standard di protezione sociale, comprese le indennità di congedo di maternità per almeno 14 settimane, alle lavoratrici autonome e alle mogli o conviventi dei lavoratori autonomi. Questa è l'opinione del Parlamento in una proposta vincolante di modifica di una direttiva UE. Gli emendamenti di compromesso concordati con il Consiglio suggeriscono che sia compito di ogni Stato membro decidere se il pagamento per l'adesione ai regimi di assicurazione sociale (che copre il congedo di maternità, malattia, invalidità e vecchiaia) debba essere obbligatorio per le lavoratrici autonome oppure se vi possano accedere volontariamente. L'UE vuole aggiornare una legge già esistente per garantire gli stessi standard di diritto alla protezione sociale alle lavoratrici autonome e alle cosiddette "coniugi coadiuvanti" dei lavoratori autonomi. Le coniugi (o conviventi) coadiuvanti non sono delle lavoratrici dipendenti a tutti gli effetti, ma comunque aiutano abitualmente i propri mariti o compagni nel loro lavoro autonomo (ciò accade molto spesso nel settore agricolo e nelle piccole imprese, ma anche nelle libere professioni). Alle lavoratrici autonome e alle coniugi dei lavoratori autonomi potrebbe essere data la possibilità o l'obbligo di pagare un regime di copertura sociale. Ciascuno Stato membro sarà dunque libero di scegliere fra obbligatorietà e volontarietà, hanno sottolineato i deputati in un emendamento di compromesso negoziato con il Consiglio in seconda lettura. In ogni caso, ogni lavoratrice autonoma o coniuge coadiuvante di un lavoratore autonomo avrebbe il diritto a 14 settimane di congedo di maternità, cioè il periodo minimo di congedo retribuito previsto per le lavoratrici dipendenti dalla direttiva UE sul congedo di maternità. 17 Di nuovo, spetterà agli Stati membri decidere se il congedo sarà obbligatorio o volontario, e se tale protezione sociale potrà anche essere "proporzionale alla partecipazione nelle attività del lavoratore autonomo". Sostituzione temporanea Per i deputati, l'accesso a qualunque servizio nazionale che provveda una sostituzione per una donna in congedo di maternità può essere considerato "un'alternativa, o parte del sussidio di maternità". In questo caso la donna in congedo non riceverebbe l'intera indennità, ma potrebbe essere facilmente sostituita nell'impresa familiare. Nessuna discriminazione nella fondazione di una compagnia Il Parlamento chiede infine agli Stati membri di adottare le misure necessarie per assicurare che le condizioni per la fondazione di una compagnia tra coniugi (o compagni di vita, se riconosciuti dalla legge nazionale) non siano più restrittive che tra altre persone. I prossimi passi Il Consiglio prevede di adottare questi emendamenti il 7 giugno. Gli Stati membri avranno quindi due anni di tempo per implementare le modifiche alla direttiva, o quattro anni "se incappano in difficoltà" nel trovare le risorse per garantire il livello standard di protezione sociale alle lavoratrici autonome e alle mogli o conviventi dei lavoratori autonomi. L'Assemblea ha inoltre approvato la seguente relazione: Doc. A7-0140/2010 - Risoluzione sulla coerenza delle politiche europee per lo sviluppo e il concetto di aiuto pubblico allo sviluppo AMBIENTE, SANITÀ PUBBLICA E SICUREZZA ALIMENTARE IL PARLAMENTO APPROVA IL REGOLAMENTO UE PER FACILITARE LA DONAZIONE E IL TRAPIANTO DI ORGANI Doc. A7-0106/2010 - Risoluzione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle norme di qualità e sicurezza degli organi umani destinati ai trapianti Doc. A7-0103/2010 - Risoluzione sulla comunicazione della Commissione intitolata "Piano di azione per la donazione e il trapianto di organi (2009-2015): rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri" I tempi di attesa per un donatore dovrebbero accorciarsi, ora che il Parlamento ha approvato la proposta di direttiva sugli standard di qualità e sicurezza degli organi destinati al trapianto. La direttiva copre tutti gli stadi della catena, dalla donazione al trapianto, e sostiene la cooperazione tra gli Stati membri. I deputati hanno anche adottato una risoluzione sul Piano d'azione per la donazione di organi. Negli ultimi 50 anni, il trapianto di organi è diventato pratica comune in tutto il mondo e, in certi casi, rappresenta la sola cura possibile. Tuttavia, i tempi di attesa rimangono lunghi - in questo momento ci sono circa 60.000 pazienti in lista d'attesa nell'Unione - e ogni giorno 12 persone muoiono mentre aspettano di ricevere la donazione. Regole comuni sulla sicurezza e la qualità, valide in tutta l'UE, faciliterebbero la donazione di organi, il trapianto e lo scambio fra Stati 18 membri, come propone la relazione. Il compromesso raggiunto con il Consiglio è stato approvato con 643 voti a favore, 16 contrari e 8 astensioni. Garantire qualità e sicurezza Un primo passo importante per facilitare la donazione d'organi è la designazione, in ogni Stato membro, di un'autorità competente, responsabile per gli standard di qualità e sicurezza degli organi umani destinati al trapianto. Questa autorità avrà il compito di stabilire le norme da rispettare in tutti gli stadi del procedimento, dalla donazione al trapianto, sulla base dei criteri approvati a livello europeo. Gli Stati membri avranno inoltre la facoltà di imporre criteri più severi di quelli dell'Unione. L'autorità approverà le organizzazioni per l'approvvigionamento di organi e i centri di trapianto, allestirà un sistema di gestione e relazione per le reazioni avverse, raccoglierà i dati sui trapianti effettuati e supervisionerà gli scambi di organi tra gli Stati membri e i paesi terzi. La tracciabilità dal donatore al paziente e viceversa sarà parte del sistema, mentre saranno comunque assicurate la riservatezza e la sicurezza dei dati. La direttiva stabilisce anche il quantitativo minimo di dati che dev'essere raccolto come regola per ogni donazione, ma saranno possibili eccezioni se la valutazione rischi-benefici mostrerà che i primi vengono superati dai secondi. La direttiva chiede anche agli Stati membri di assicurarsi che il personale coinvolto sia adeguatamente qualificato o formato e competente. I donatori viventi e la lotta contro il traffico di organi Per i deputati, gli Stati membri devono assicurare la protezione più ampia possibile ai donatori viventi. La donazione di organi deve essere "volontaria e non remunerata", ma il principio di non remunerazione non deve ostacolare i donatori viventi dal ricevere una compensazione per un'eventuale perdita di denaro dovuta alla donazione. Gli Stati membri dovranno inoltre vietare qualsiasi pubblicizzazione della necessità o della disponibilità di organi a scopo di lucro. Cooperazione tra gli Stati membri Per facilitare la cooperazione, la Commissione costituirà un network di autorità competenti e stabilirà le procedure per lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. Questi ultimi potranno anche stabilire accordi con le organizzazioni europee per lo scambio di organi e delegare a tali enti alcuni compiti relativi allo scambio di organi. I prossimi passi Dopo la sua entrata in vigore, gli Stati membri avranno due anni di tempo per trasporre la direttiva nella legislazione nazionale. Piano di azione per la donazione e il trapianto di organi (2009-2015) In un'altra risoluzione, approvata a maggioranza, i deputati accolgono con favore il Piano di azione per la donazione e il trapianto di organi della Commissione e sottolineano che la designazione di coordinatori per i trapianti in ogni ospedale, insieme allo scambio di informazioni tra di essi, aiuterebbe i paesi con una scarsa disponibilità di organi a migliorare il tasso di donazione. I deputati esortano gli Stati membri a invitare i cittadini a iscriversi nel registro dei donatori quando richiedono il passaporto o la patente di guida, e a includere nella carta d'identità e negli altri documenti una nota che li identifichi come donatori di organi. Gli Stati membri dovrebbero anche permettere l'iscrizione online al registro dei donatori e i deputati invitano la Commissione a creare un sistema che permetta che i desideri dei cittadini siano presi in considerazione nel maggior numero possibile di Stati membri. 19 Nel dibattito è intervenuta ELISABETTA GARDINI (PPE-I): "Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, ci troviamo oggi a parlare del trapianto di organi che sicuramente rappresenta uno degli aspetti più positivi del progresso in ambito sanitario, ma dall'altro apre tutta una serie di problemi rispetto ai diritti del donatore e del paziente, che vanno affrontati sul piano etico, sociale, giuridico ed economico. Si tratta di attivare un percorso virtuoso che affronti il grave squilibrio tra necessità e quantità di organi disponibili, senza però ledere il principio di donazione libera e volontaria, impedendo quindi ogni forma di commercializzazione e di traffico illegale, garantendo la qualità e la sicurezza degli organi destinati ai trapianti con misure che sappiano coniugare la riservatezza con la tracciabilità. Va da sé che in un contesto di scambi transfrontalieri e di sensibili differenze tra i sistemi di trapianto adottati nei diversi Stati membri, tali obiettivi possano essere raggiunti solo promuovendo il coordinamento e la cooperazione. A tale proposito credo che sarebbe molto importante istituire una banca dati europea e adottare standard di qualità e di sicurezza comuni. Dobbiamo stare attenti però a non introdurre forme inutili di rigidità o creare ulteriori oneri burocratici che compromettano ciò che attualmente viene svolto in maniera corretta ed efficace. Ecco, sarebbe non solo contrario ai nostri obiettiv,i ma contribuirebbe a rafforzare la crescente percezione che l’Europa sia un peso e non un valore aggiunto. Nel dibattito è intervenuto, inoltre, SALVATORE IACOLINO (PPE-I) Vicepresidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni: "Signora Presidente, Presidenza spagnola, signor Commissario, onorevoli colleghi, oggi spesso il trapianto è un diritto negato. Forse non vi è patologia così problematica sul piano socioassistenziale, anche per i risvolti psicologici, rimane però un cronico divario tra le persone in lista d'attesa e i pazienti che beneficiano del trapianto. Peraltro la procedura di donazione è molto delicata sul piano giuridico-sanitario e spesso indebolita da procedure generalmente poco snelle e poco veloci, che andrebbero invece rafforzate sul piano della risposta assistenziale. L'Unione europea deve allora impegnarsi per garantire una solidarietà effettiva e una volontarietà che non rinuncia al rigore nelle procedure, valorizzando le professionalità e la cultura stessa della donazione. Bene, allora l'adozione di standard di qualità comuni è senz'altro un passo avanti che va registrato con favore in una prospettiva nella quale l'Organizzazione mondiale della sanità può dare un ulteriore contributo." IL PARLAMENTO DICE NO ALLA "COLLA PER CARNE" Doc.B7-0264/2010 Proposta di risoluzione sugli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti (trombina di origine bovina e/o suina) Il Parlamento ha bloccato l'autorizzazione della trombina come additivo alimentare. Soprannominata "colla per carne", la trombina è un enzima di origine bovina o suina, che può essere usato per "incollare" resti di carne allo scopo di ricostituire pezzi interi. Con un voto molto stretto, i parlamentari hanno affermato che tale ricostituzione rischia di trarre in inganno il consumatore ed è pertanto inaccettabile. La Commissione europea ha proposto di aggiungere la trombina bovina o suina alla lista di additivi approvati a livello UE. Ma oggi i parlamentari hanno - a strettissima maggioranza - bloccato la 20 proposta, appoggiando la risoluzione della commissione Ambiente, che è passata per un solo voto, con 370 a favore, 262 contrari e 32 astensioni. Servivano infatti almeno 369 voti (la maggioranza assoluta) per esercitare il potere di veto del Parlamento secondo la "procedura di regolamentazione con controllo ". Gli Stati membri dell'UE possono decidere di autorizzare l'utilizzo della trombina a livello nazionale, come "aiuto" alla trasformazione degli alimenti. La proposta della Commissione mirava a chiarire che la trombina è un additivo e, in quanto tale, dovrebbe essere sottoposto alle regole europee. Secondo la normativa europea, un additivo può essere autorizzato dall'UE solo se offre benefici ai consumatori, e non li trae in inganno. Secondo la proposta della Commissione, i prodotti ricostituiti con la trombina avrebbero dovuto esporlo sull'etichetta, e non potevano essere usati dai ristoranti. Ma i deputati hanno ritenuto che tali misure non fossero sufficienti a garantire la dovuta trasparenza per il consumatore. Il Parlamento ha inoltre rilevato il più elevato rischio d'infezioni batteriche in prodotti ricostituiti con la trombina. AFFARI ESTERI RIVITALIZZARE L'UNIONE PER IL MEDITERRANEO Doc.A7-0133/2010 Risoluzione sull'Unione per il Mediterraneo Il secondo summit dell'Unione per il Mediterraneo (UPM), in programma il 7 giugno a Barcellona, avrà luogo in circostanze difficili, ma i deputati vogliono che il processo riprenda con forza e chiedono nuove sovvenzioni. Solo in questo modo l'UPM può raggiungere il suo scopo di avvicinare i paesi della regione. Secondo il progetto di risoluzione adottato per alzata di mano, il nuovo impeto di cui ha bisogno l'Unione per il Mediterraneo richiederà un impegno storico da parte dei capi di stato e di governo, che dovranno assicurare un finanziamento adeguato per i progetti più importanti tra quelli già previsti e consolidare le istituzioni sulle quali si basa il processo di cooperazione e avvicinamento tra i paesi del Mediterraneo. L'UPM ha vissuto un periodo di stagnazione politica dal dicembre 2008 a causa del conflitto di Gaza, anche se le riunioni dei ministri e degli alti funzionari sono riprese nel settembre 2009. La maggior parte dei progetti dell'UPM è destinata alla ricerca e allo scambio tra insegnanti, scuole e università, incluso l'aggiornamento del programma Erasmus Mundus per il Mediterraneo e la creazione di un "Erasmus Junior" per la regione, con lo scopo di espandere gli scambi culturali tra gli Stati membri dell'UPM. L'Unione per il Mediterraneo, creata nel luglio 2008 a Parigi, serviva per rivitalizzare il processo di Barcellona, definendo una cooperazione tra i paesi mediterranei intorno a sei grandi progetti (protezione civile, traffico terrestre e marittimo, bonifica del Mar Mediterraneo, piano per l'energia solare, iniziativa per lo sviluppo degli affari mediterranei, creazione di un'università Euromediterranea) e prevedendo la creazione di un segretariato permanente a partire dal marzo 2010. Finanziamenti adeguati La risoluzione odierna propone che vengano incrementate le sovvenzioni al segretariato per permettergli di svolgere le sue funzioni in maniera consona. Il segretariato, presieduto dal giordano Ahmed Maas'deh, ha sei vicesegretari generali, di cui uno sarà palestinese e un altro israeliano, e 21 dovrà versare nuova linfa in un processo che sta attualmente avvizzendo. Il segretariato dovrà tenere i contatti con la Commissione Europea e in particolare con EuropeAid e la Banca europea degli investimenti, uno dei maggiori finanziatori dell'UPM. Pensando al futuro, il Parlamento vuole un aumento considerevole delle risorse destinate all'UPM nei prossimi piani di bilancio a lungo termine dell'UE per il 2014-2020. La risoluzione propone anche la creazione di una Banca di investimento e sviluppo Euromediterranea. Rafforzare lo scrutinio parlamentare dell'UPM I deputati credono inoltre che l'architettura istituzionale dell'UPM non sarà completa senza uno scrutinio parlamentare del processo, che dovrebbe essere affidato all'Assemblea parlamentare Euromediterranea (APEM). Nel dibattito è intervenuto SALVATORE IACOLINO (PPE-I) Vicepresidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni: "Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la regione euromediterranea rappresenta un'area strategica della politica dell'Unione europea: non possiamo affrontare questioni fondamentali come ambiente, valori religiosi, cultura, infrastrutture, agricoltura, energia, sicurezza e flussi migratori senza il concorso responsabile dei paesi terzi che si affacciano sul Mediterraneo. Il quadro di cooperazione tuttavia richiede ancora molta strada da percorrere, si potrebbe dire da Barcellona a Barcellona guardando oltre. L'Unione europea deve impegnarsi di più nel processo di rinnovo e di verifica dei singoli accordi di associazione con i paesi terzi che si affacciano sul Mediterraneo, deve finanziare i grandi progetti strategici, quelli per le infrastrutture e per i porti. Di contro, occorre tutelare in maniera robusta le produzioni simili delle due sponde del Mediterraneo, sopratutto quelle dell'agricoltura, per garantire sviluppo sostenibile e un quadro di riferimento normativo quanto più possibile omogeneo. Auspichiamo pertanto un rafforzamento del ruolo di governance dell'Unione europea con i paesi del Mediterraneo, per affermare un principio fondamentale, che è quello della cooperazione che rappresenta successo politico, successo imprenditoriale in un quadro accresciuto di garanzie a tutela della persona. Poi volevo suggerire alla signora Benarab-Attou di attaccare - è giusto farlo - il collega Albertini, ma in sua presenza, per garantire al collega Albertini, che sta guidando autorevolmente la commissione, una difesa, che è una caratteristica fondamentale in ogni assemblea democraticamente eletta." Nel dibattito è inoltre intervenuto MARIO MAURO (PPE-I) Presidente della Delegazione italiana del Popolo della Libertà nel Gruppo del PPE: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi la contiguità tra i popoli mediterranei si manifesta, come ha ricordato anche il collega Rinaldi, soprattutto attraverso il fenomeno epocale dell'immigrazione. Questo è un fattore da considerare prioritario da parte dell'Unione europea, perché i flussi migratori fanno nascere, sono stati capaci di evocare, problematiche sul piano umano, sociale, culturale ed economico che saranno il futuro stesso delle due diverse sponde del Mediterraneo. E la vicinanza tra i popoli del Mediterraneo si manifesta anche nel rapporto di cooperazione economica e sociale all'interno dello Spazio economico europeo e tra l'Unione europea e i paesi del Mediterraneo. In questo senso, la nostra radicata presenza a tutti i livelli nella regione deve farci operare in primo piano per evitare che l'Unione per il Mediterraneo ricada nelle contraddizioni di Barcellona. Quanti errori, quanti errori, quante volte abbiamo pensato di fare dei passi avanti e stavamo invece facendo dei passi indietro! 22 Quello che occorre instaurare è innanzitutto quindi un dialogo sociale, culturale e umano che abbia come presupposto comprensione reciproca e promozione di quei valori buoni che fondano le nostre civiltà, ma a questo fattore imprescindibile è legata la buona riuscita della cooperazione sul piano innanzitutto economico. Il moltiplicarsi degli accordi e degli scambi ha infatti favorito e continuerà a favorire l'estensione di relazioni economiche e sociali equilibrate tra le parti. Inoltre, a livello politico, è urgente perseverare nella ricerca incessante di un dialogo che riguardi la politica di sicurezza per sviluppare relazioni sempre più incisive tra i paesi interessati." Nel dibattito è inoltre intervenuta ROBERTA ANGELILLI (PPE-I) Vicepresidente del Parlamento Europeo: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, deve essere una priorità politica del Parlamento europeo quella di contribuire al pieno successo del prossimo vertice di Barcellona, dopo due anni di stallo dalla conferenza di Parigi del 2008. Molti sono gli obiettivi ricordati anche oggi, dalla lotta all'immigrazione clandestina alla lotta alla violazione dei diritti umani, ma c'è anche un importante aspetto economico: il Mediterraneo offre enormi potenzialità a partire dalle energie rinnovabili. Va quindi sostenuto con forza il Piano solare per il Mediterraneo e le iniziative industriali come il Desertec, coinvolgendo le imprese e le università, allo scopo di realizzare progetti concreti di cooperazione. Infatti il processo di pace, che è prioritario, va accompagnato da un processo di sviluppo economico, proprio per garantire quella coesione sociale necessaria che può aiutare il superamento dei conflitti." Nel dibattito è inoltre intervenuta LARA COMI (PPE-I) Vicepresidente Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo che l'Unione europea deve sostenere maggiormente il progetto dell'Unione per il Mediterraneo sia in termini politici sia finanziari. Il 7 giugno prossimo a Barcellona si svolgerà il vertice dei quarantatre capi di Stato e di governo dell'Unione per il Mediterraneo e come Parlamento europeo dobbiamo augurarci che questo appuntamento si riveli un successo per l'avvio delle istituzioni della UPM e l'attuazione dei progetti. Come relatore ombra del PPE per il parere della commissione ITRE ho puntato l'attenzione su aspetti che ritengo importanti come ad esempio la realizzazione di un'area di libero scambio nei paesi del Mediterraneo, il coinvolgimento del settore della ricerca e dell'istruzione, lo sviluppo della banda larga e delle tecnologie informatiche e in più l'aumento delle opportunità per le piccole e medie imprese. Su quest'ultimo punto in particolar modo, le piccole e medie imprese e lo sviluppo imprenditoriale rappresentano già uno dei settori strategici. I grandi progetti devono essere adeguatamente sostenuti dalle istituzioni finanziarie europee e internazionali e i nuovi progetti dovranno quindi sforzarsi di associare il maggior numero possibile di partner europei." Nel dibattito è inoltre intervenuto RAFFAELE BALDASSARRE (PPE-I) Vicepresidente Commissione Giuridica: "Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, nonostante l'istituzione dell'Unione e la fissazione del vertice dei capi di Stato e di governo, continuano a mancare una definizione chiara della politica mediterranea da parte dell'Unione europea e una visione strategica a lungo termine per lo sviluppo e la stabilizzazione della regione. Eppure le potenzialità del Mediterraneo sono enormi: un terzo del traffico mondiale navale si muove ormai nelle acque del Mediterraneo, proviene dalla Cina, 23 dall'Asia, dai paesi europei, dall'India e attraverso Suez è nelle nostre acque. I paesi rivieraschi del Medio Oriente, dell'Africa, sono paesi in via di sviluppo avanzati e sono per noi necessari in alcuni settori fondamentali, quale quello dei flussi migratori. È necessario quindi definire meglio l'architettura istituzionale operativa dell'Unione per il Mediterraneo, dotando il segretariato di risorse finanziarie e di criteri di adesione e attuazione dei progetti. Alcuni punti chiave: agricoltura, trasporti, autostrade del mare, corridoi transnazionali, energia rinnovabile, piano per il solare. Diceva Paul Morand, diplomatico e scrittore francese: "Il Mediterraneo è soprattutto la civiltà dell'antideserto". Facciamo propria questa affermazione!" Nel dibattito è inoltre intervenuta, per iscritto, ERMINIA MAZZONI (PPE-I) Presidente Commissione Petizioni: "Il processo di Barcellona é stato bloccato per motivazioni politiche, prima fra tutte quella legata ai conflitti regionali nell´area del Mediterraneo, ma tecnicamente è ancora attivo, come dimostrano i grandi progetti di integrazione che l´Unione sostiene con propri finanziamenti e i passi avanti compiuti per la definizione della struttura istituzionale dell´UPM. L´Assemblea Parlamentare Euro-mediterranea, dal 2003, anno della sua costituzione a Napoli, ha svolto la sua attività di coordinamento e di controllo democratico sulla attuazione di tali progetti, che rispondono alle diverse sfide regionali: inquinamento marino, trasporti, energie rinnovabili, istruzione, piccole e medie imprese e protezione civile. E´ mancata però la spinta politica necessaria a far decollare la strategia euromediterranea. La risoluzione sull´Unione per il Mediterraneo è un atto politico importante che richiama l´attenzione del Consiglio, della Commissione e degli Stati membri, dopo oltre due decenni di sforzi profusi per l´allargamento a Est, sulla necessità di cambiare i propri orizzonti geopolitici e di rimettere al centro della propria politica estera la promozione delle relazioni con i paesi del bacino del Mediterraneo, partendo dalla definizione di una posizione unitaria rispetto al conflitto medio-orientale." L'Assemblea ha inoltre approvato la seguente relazione: Doc. A7-0123/2010 - Risoluzione sull'esigenza di una strategia UE per il Caucaso meridionale INDUSTRIA EFFICIENZA ENERGETICA: SOLO EDIFICI CON CONSUMO DI ENERGIA VICINO ALLO ZERO DOPO IL 2020 Doc. A7-0124 Risoluzione relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul rendimento energetico nell'edilizia (rifusione) I deputati hanno approvato la nuova normativa sull'efficienza energetica degli edifici che aiuterà i consumatori a tagliare i costi della bolletta energetica e l'Unione europea, nel suo insieme, a centrare l'obiettivo sul cambiamento climatico usando il 20% in meno di energia. Gli Stati membri dovranno adeguare i propri codici di fabbricazione in modo che tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 saranno conformi ai più elevati standard di risparmio energetico. 24 La nuova direttiva sull'efficienza energetica stabilisce i requisiti minimi per la prestazione energetica degli immobili di nuova costruzione e la loro applicazione per gli edifici esistenti. Gli Stati membri dovranno adottare misure atte a raggiungere requisiti di rendimento energetico a costi ottimali e secondo la metodologia comparativa. Tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 dovranno possedere elevati standard di risparmio energetico e dovranno essere alimentati in larga misura con forme di energia rinnovabili e i progetti di costruzione degli edifici delle autorità pubbliche dovranno dare l'esempio partendo due anni prima. Una parte dei finanziamenti per queste innovazioni proverrà dal bilancio dell'Unione europea. Ove possibile la spesa energetica degli immobili esistenti dovrà essere migliorata nel corso di lavori di ristrutturazione. Durante questi lavori i proprietari saranno incentivati a installare "contatori intelligenti" e a sostituire gli impianti di riscaldamento, quelli idraulici per l'acqua calda e i sistemi di climatizzazione con soluzioni alternative ad alta efficienza come le pompe di calore. La normativa nazionale richiederà, inoltre, ispezioni regolari alle caldaie e ai sistemi di climatizzazione. Gli immobili assorbono circa il 40% del consumo energetico totale dell'Unione europea e costituiscono la più grande fonte di emissioni d'Europa, migliorando le loro prestazioni energetiche si riuscirebbe a raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2. La nuova struttura del marchio dell'Unione europea sull'efficienza energetica dovrebbe essere approvata mercoledì. EFFICIENZA ENERGETICA: NUOVE ETICHETTE PER ELETTRODOMESTICI E ALTRI PRODOTTI Doc. A7-0128/2010 Risoluzione relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l'indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all'energia, mediante l'etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti (rifusione) Con il voto dei deputati, le etichette poste sugli elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici e forni dovranno fornire maggiori informazioni sul consumo energetico. Il Parlamento ha approvato un nuovo formato per l'etichetta di efficienza energetica dell'Unione europea che aggiunge alcune classi "più" alla comune scala dei colori. In futuro, qualsiasi pubblicità su promozioni dei prezzi o efficienza degli elettrodomestici, dovrà indicare la classe energetica del prodotto. L'attuale etichetta energetica fornisce già un aiuto ai consumatori nel valutare i costi di funzionamento, al momento dell'acquisto di nuovi elettrodomestici come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugabiancheria, lavastoviglie, forni e condizionatori d'aria. I produttori sono, attualmente, obbligati a indicare il consumo annuo di energia indipendentemente dal fatto che si tratti di un apparecchio a basso (verde scuro classe "A") o alto consumo (rosso classe "G"). A seconda del tipo di prodotto, l'etichetta indica anche la quantità di acqua utilizzata, il livello di rumorosità o di produzione di calore. Sette classi, sette colori - Nuovi indici di valore Con la nuova legislazione, il formato dell'etichetta tiene conto di tre nuove categorie energetiche che riflettono il progresso tecnologico, ma continua a mantenere fermo a 7 il numero totali delle classi. L'attuale scala va da "A" a "G", in futuro potrà evolvere come segue: - Se un nuovo prodotto consuma meno energia di quelli già disponibili, la classificazione è rivista in "A+" per cui la classe di minore efficienza energetica diventerà "F" 25 - Se un nuovo prodotto consuma ancora meno energia di quelli già disponibili, la classificazione sarà rivista in "A++" e la classe di minore efficienza energetica sarà "E" - Infine, se un nuovo prodotto consuma ancora meno energia di quelli già disponibili, la classificazione sarà rivista in "A+++" mentre la classe di minore efficienza energetica sarà "D" La scala cromatica - dal verde scuro per i dispositivi a maggiore efficienza energetica al rosso per quelli minore funzionalità - sarà adeguata di conseguenza così da avere la maggior efficienza segnalata con il verde scuro e la più bassa con il rosso. La classe energetica e il dispositivo specifico da etichettare saranno determinati da un gruppo di lavoro della Commissione europea. La pubblicità degli elettrodomestici deve indicare l'efficienza energetica Qualsiasi pubblicità che citi il consumo di energia o il prezzo di un modello specifico di un elettrodomestico deve indicarne anche la classe energetica. La réclame con queste ulteriori informazioni dovrebbe aiutare il consumatore a compiere una scelta basata sul potenziale risparmio energetico, in funzione di un taglio alla bolletta nel lungo periodo. Disposizioni analoghe saranno applicate a qualsiasi documentazione tecnica come manuali e opuscoli di produzione, siano essi cartacei o consultabili in internet. Etichetta energetica per infissi e altri prodotti a risparmio energetico In futuro l'etichetta sarà applicata anche a prodotti che consumano energia per uso commerciale e industriale come celle frigorifere, vetrine, dispositivi da cucina e motori industriali e distributori automatici. Inoltre l'obbligo di etichettatura sarà imposto a quei prodotti, compresi quelli da costruzione che non consumano energia ma "hanno un significante, diretto o indiretto, impatto" sul risparmio energetico come l'istallazione di vetri, telai o porte esterne, dice la versione finale del testo. Da quando saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, gli Stati membri avranno un anno per adeguare la normativa nazionale alle nuove regole sull'etichetta energetica. L'Assemblea ha inoltre approvato la seguente relazione: Doc. A7-0142/2010 - Risoluzione sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo all'assistenza finanziaria comunitaria per la disattivazione delle unità 1 - 4 della centrale nucleare Kozloduy in Bulgaria - "Programma Kozloduy" DIRITTI UMANI ADESIONE DELL'UE ALLA CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLE LIBERTÁ FONDAMENTALI Doc.A7-0144/2010 Risoluzione sugli aspetti istituzionali dell'adesione dell'Unione europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali Il Parlamento in Seduta plenaria è stato chiamato ad esprimersi in merito all´adesione dell'UE alla Convenzione europea dei diritti dell´uomo (CEDU). Un passaggio fondamentale che vede definitivamente recepire all´interno dell´Unione il Sistema di garanzia introdotto da Strasburgo. I due sistemi, quello della Corte di Giustizia dell´Unione europea e quello della CEDU, avranno così modo di rafforzare suddetta tutela sia all´interno dei Ventisette Paesi che al loro esterno, in rapporto ai Paesi Membri del Consiglio d´Europa. Nello specifico, le due Corti non si troveranno a giudicare simultaneamente lo stesso ricorso, così come il requisito dell´esaurimento dei ricorsi interni utile ad 26 adire la Corte di Strasburgo, comprenderà anche il ricorso in via pregiudiziale alla Corte di giustizia dell´Unione europea. A Sessanta anni dalla CEDU e dalla nascita dell´Europa comunitaria l´adesione di quest´ultima al sistema di Strasburgo costituisce un passaggio fondamentale e doveroso verso una effettiva e efficace tutela dei diritti umani. Nel dibattito è intervenuta BARBARA MATERA (PPE-I) Vicepresidente Commissione Diritti della donna e uguaglianza di genere: "Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, l'adesione alla Corte europea dei diritti dell'uomo rappresenta un passaggio fondamentale per la crescita dell'Unione: i due sistemi di garanzia si troveranno così a rafforzare la tutela dei diritti fondamentali degli individui, sia all'interno dei nostri ventisette paesi che all'esterno, se pensiamo a tutti i paesi membri del Consiglio d'Europa. Ecco quindi un'occasione da non perdere e che noi aspettavamo da molti anni. La dottrina e la giurisprudenza sia della Corte di giustizia che della Corte di Strasburgo, hanno già, da tempo, anticipato questo momento o meglio posto le basi per questo traguardo, perché per me è un traguardo, per tutti noi è un traguardo. Non posso non menzionare quindi l'importanza che l'adesione rappresenta per tutti i cittadini dell'Unione, che potranno così adire la Corte di Strasburgo avverso un'istituzione europea o uno Stato membro, vedendo ancora più ampliata la propria tutela. Concludo, consapevole che l'autonomia delle due corti resta immutata, così come chiaramente esposto e sancito nella relazione - anzi complimenti al collega per questa relazione - e dalla volontà di tutti quanti noi, salvo ovviamente anche la cooperazione fra le due istituzioni, che rispettano le proprie competenze." SITUAZIONE IN THAILANDIA Docc. B7-0278, 0279, 0250, 0280, 0289/2010 Risoluzione sulla Thailandia Durante il tempo dedicato alla discussione su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto, si è aperta una discussione sulla situazione in Thailandia. Nel dibattito è intervenuto SERGIO SILVESTRIS (PPE-I): "Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, fermare le armi, rimuovere la censura, io penso che sia questa la doppia azione che con la massima determinazione, ma anche con la massima coerenza, con quei valori irrinunciabili per questo Parlamento, la Commissione debba adoperarsi per ottenere. In un clima da guerra civile come quello che si respira in Thailandia, in un clima però nel quale il ritorno alla democrazia attraverso elezioni libere, prima trattate, prima auspicate, ora un attimo messe in forse, deve passare attraverso un passaggio fondamentale, che è quello della consapevolezza della vicinanza della comunità internazionale verso il popolo thailandese e un suo ritorno alla democrazia compiuta. Perché la comunità internazionale possa essere coinvolta in questa fase, l'elemento fondamentale è quello dell'informazione, ed ecco perché lo stato di emergenza non può essere una censura mascherata. Internet, i giornali, gli organi di informazione debbono poter rendere la comunità internazionale consapevole della dinamica che si vive in Thailandia, perché con la massima consapevolezza la comunità internazionale possa essere vicina a questo momento di ripristino della democrazia." 27 L'Assemblea ha inoltre approvato le seguenti relazioni: Docc. B7-0283, 0284, 0285, 0286, 0287, 0288, 0290/2010 - Risoluzione sulla situazione a Myanmar Docc. B7-0271, 0272, 0273, 0274, 0275, 0276/2010 - Risoluzione sulla libertà religiosa in Pakistan CULTURA DIALOGO UNIVERSITÁ - IMPRESA: UN NUOVO PARTENARIATO PER LA MODERNIZZAZIONE DELLE UNIVERSITÁ IN EUROPA Doc. A7-0108/2010 Risoluzione sul dialogo università-imprese: un nuovo partenariato per la modernizzazione delle università in Europa La proposta di risoluzione in oggetto dà seguito alla comunicazione della Commissione del 2 aprile 2009 intitolata "un nuovo partenariato per la modernizzazione delle università: il forum dell'UE sul dialogo università-imprese". L'obiettivo è quello di costituire un forum di ascolto che riunisca gli istituti d'istruzione superiore, le imprese, le associazioni imprenditoriali e le autorità pubbliche per trovare, attraverso l'identificazione di "best practices", soluzioni ai problemi comuni. L'Ue promuove quindi, pur nel rispetto delle competenze degli Stati membri nel campo dell'istruzione e della formazione, un'attività di coordinamento e miglioramento dei sistemi nazionali mediante strumenti complementari che consentano uno scambio reciproco tra università e imprese. Solo così, infatti, i giovani laureati avranno migliori opportunità lavorative ovvero la possibilità di avviare proprie imprese derivate. Nel dibattito è intervenuto, in qualità di relatore supplente, MARCO SCURRIA (PPE-I): "Signora Presidente, onorevoli colleghi, io parlo a nome del nostro relatore, l'onorevole Schmidt, che - come è stato annunciato anche dal Presidente Buzek all'inizio di questa sessione - ha dato le dimissioni da parlamentare europeo per ricoprire incarichi nel proprio paese e a cui vanno i miei saluti e i miei auguri perché ha fatto comunque un ottimo lavoro. Questa relazione è frutto delle sue intenzioni, che abbiamo approvato a larghissima maggioranza nella nostra commissione cultura con un solo voto contrario e di questo, anche a nome dell'onorevole Schmidt, ringrazio anche tutti i relatori ombra che hanno lavorato su questa relazione. Prima di partire per Strasburgo, lunedì mi sono recato a Roma a visitare un centro di formazione privato che ha un grandissimo risultato perché riesce a collocare la stragrande maggioranza dei giovani che nel corso del tempo forma; parlando con il presidente di questo centro mi diceva: "Aiutateci anche dall'Europa a proseguire questo percorso, a dare un significato alla formazione che vada in questa direzione, che permetta a tanti giovani di poter trovare lavoro; aiutateci anche a modernizzare il rapporto tra università e impresa". E il senso di questa relazione è proprio qui: oggi il 20% dei giovani europei è senza lavoro e tra questi i laureati sono circa il 30%, una percentuale quindi alta, molto alta, che ci deve porre molti interrogativi su come viene affrontato nei nostri giorni in questa Europa, in questo mondo globalizzato, il fenomeno della formazione dei giovani per l'entrata nel mondo del lavoro. Allora noi in questa relazione abbiamo voluto lavorare proprio per migliorare il collegamento che esiste tra le università e le imprese, individuando alcuni punti focali: innanzitutto accordando priorità ad uno dei maggiori punti di forza che può avere l'Unione europea, e cioè il fatto che i suoi 28 cittadini possono adattarsi alle circostanze in costante cambiamento del mercato del lavoro; il fatto che non esista più il concetto di un posto di lavoro per tutta la vita e che la formazione e la riqualificazione professionale sono oggi essenziali. Il primo punto quindi era l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, il secondo punto che ci risulta fondamentale è quello della mobilità. Oggi è importante, come sottolineiamo in questa relazione, sottolineare che la mobilità tra i paesi e le università e le imprese è fondamentale per realizzare una maggiore cooperazione tra i due mondi ed esortiamo non solo a estendere ed ampliare i programmi di mobilità individuale quali Erasmus per i giovani imprenditori e l'Erasmus per gli apprendisti, ma anche organizzare programmi post-laurea di master di eccellenza europei, in cooperazione con varie università e con la partecipazione attiva delle imprese. E ancora, incoraggiare una maggiore imprenditorialità dell'università. Tale risultato è raggiungibile ad esempio tramite l'introduzione di un sistema di poli di conoscenza analogo a quello attualmente utilizzato da alcuni Stati membri che consente, in particolare alle piccole e medie imprese, di migliorare le loro capacità di ricerca senza inficiare l'indipendenza, l'autonomia e il carattere pubblico dell'università. Il terzo punto fondamentale è quello della ricerca e cioè consideriamo come imprescindibile la promozione della trasmissione della conoscenza e l'accresciuta mobilità dei ricercatori, sia nel breve che nel lungo termine, al di là dei confini nazionali e tra il mondo accademico e il mondo imprenditoriale. E infine la possibilità di estendere le buone prassi che in tanti Stati nazionali esistono da questo punto di vista. Concludo, Presidente, immaginando come, attraverso questa relazione ed il lavoro egregio fatto dalla commissione su cui abbiamo lavorato, noi siamo convinti che l'Europa non vincerà la battaglia contro la Cina o con altri paesi emergenti con bassi salari, ma con professionisti altamente qualificati e aziende altamente competitive e in questo processo è della massima importanza che le università e le imprese riconoscano la loro interdipendenza e che le autorità a tutti i livelli contribuiscano a sviluppare modi più efficienti di cooperazione." Nel dibattito è intervenuta LARA COMI (PPE-I) Vicepresidente Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori: "Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, dopo un primo bilancio della strategia di Lisbona l'Unione europea guarda già ai prossimi dieci anni. Tra le priorità di Europa 2020 spicca quella di una crescita intelligente basata sia sull'economia della conoscenza sia sull'innovazione. La chiave di volta per camminare lungo questa direttrice è l'integrazione tra il sistema di istruzione secondario e terziario con il mercato del lavoro. La rotta da tenere porta una rinnovata attenzione al mondo del lavoro insieme ad un apprendimento per competenze personali, ovvero il cosiddetto triangolo della conoscenza. L'Europa potrà dunque garantire la propria rilevanza sulla scena internazionale se agirà nelle scienze e nell'innovazione, in maniera più unitaria e coinvolgendo tutti i soggetti in grado di determinare sia la crescita sia lo sviluppo. In questo senso sono più che opportuni i sistemi di valutazione delle università per stabilire e misurare standard di efficienza e di qualità. È dunque tempo di muoversi verso quella nuova dimensione dell'unità europea nota come la "quinta libertà" o la libertà di circolazione della conoscenza e del talento. Occorre per questo che ci sia una proposta europea che semplifichi il lavoro dei giovani ricercatori attraverso raccordi organici con le imprese al fine di soddisfarne esigenze di sviluppo. Per raggiungere questi obiettivi è necessario investire maggiormente su programmi come ad esempio l'Erasmus. Così facendo si incoraggiano gli studi al di fuori dei territori nazionali con riconoscimenti accademici certi per gli studenti" 29 Nel dibattito è intervenuto, inoltre, MARCO SCURRIA (PPE-I): "Signora Presidente, onorevoli colleghi, io voglio appunto ringraziare ancora la Commissione per la comunicazione che ha fatto e che abbiamo adottato in grande parte. Io vorrei solamente soffermarmi su un aspetto forse critico che è emerso in questo dibattito, perché qualcuno ha sottolineato come sia fondamentale l'indipendenza dell'università, la libertà della ricerca, il finanziamento pubblico. Su questo siamo tutti d'accordo e quindi non capisco neanche bene queste osservazioni critiche, perché basta leggere la relazione e nei primissimi punti scriviamo cose molto chiare, e cioè sottolineiamo che occorre preservare l'indipendenza intellettuale e finanziaria delle università dal mondo imprenditoriale e che non può stabilirsi alcun rapporto di dipendenza delle università nei confronti delle imprese. Evidenzia altresì che le università dovrebbero, in ogni circostanza, mantenere l'autonomia decisionale sui loro piani di studio e sulle strutture di governance. Ecco, questo sgombra il campo da qualunque problema e da qualunque dubbio, per cui non capisco quali possano essere i problemi se non qualche strumentale questione ideologica di vecchio stampo. Allora veramente riflettiamo, perché questa relazione pone le condizioni di un miglioramento effettivo della nostra gioventù e dei nostri studenti, perché davvero non c'è nessuno che vuole lasciare centinaia di migliaia di ragazzi in mano a non si sa bene quale finalità delle imprese, ma vuole solamente che centinaia di migliaia di studenti abbiano la possibilità di studiare, di formarsi e di lavorare davvero nella società che ci attende." L'Assemblea ha inoltre approvato le seguenti relazioni: Doc. A7-0113/2010 - Risoluzione su una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità Doc. A7-0141/2010 - Risoluzione sulle competenze chiave per un mondo in trasformazione: attuazione del programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010" AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI Dichiarazioni di Consiglio e Commissione sulle Conclusioni del summit del 7 maggio 2010 e della riunione ECOFIN Interrogazione orale - Quale è la pertinenza politica della strategia UE 2020 nel contesto della crisi finanziaria ed economica attuale? Interrogazione orale - Le conseguenze della crisi economica e finanziaria sulla strategia UE 2020 e sua governance. I rappresentanti di Consiglio e Commissione hanno presentato tutte le misure messe in atto ad oggi per fronteggiare la crisi finanziaria, per prevenirne di nuove e per aiutare i Paesi dell'area Euro che non riescono più a far fronte all'emergenza di bilancio. Il dibattito si è esteso anche al ruolo della strategia UE 2020. EU 2020 ha sostituito dallo scorso marzo la Strategia di Lisbona, ereditando da esse gli obiettivi (crescita e occupazione) e mettendo in campo un complesso di misure che dovrebbero permettere, questa volta, maggiore successo. Le Interrogazioni orali segnalano una preoccupazione aggiuntiva, oltre a quelle più volte espresse attorno a questi tipi di strategie a medio-lungo termine. Quella della tenuta e della validità di EU 2020 alla luce delle nuove condizioni che si sono venute a creare a causa di una crisi finanziaria che sta trascinando con se banche e governi e, di conseguenza, economie intere. Il Consiglio ha precisato i termini dell'accordo di ECOFIN per creare un fondo “salva-Stati”, per permettere di intervenire con decisione a sostegno 30 dei paesi in difficoltà. La somma decisa - 750 miliardi di euro - sarà composto da 60 miliardi messi a disposizione dalla Commissione europea, 440 miliardi di garanzie da parte degli Stati membri, e 250 miliardi dal Fondo monetario internazionale. Al G20 di Toronto di fine giugno, l'UE intende presentarsi con risposte tranquillizzanti alle molte domande preoccupate pervenute in questi giorni da numerosi Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo sulla tenuta dell'Euro, perché la globalizzazione coinvolge tutte le piazze finanziarie. La Commissione ha cercato di spiegare, da parte sua, che EU 2020 è un pacchetto di misure molto articolato, che contiene al suo interno anche meccanismi per aumentare le difese contro attacchi al sistema finanziario europeo. Ha ricordato che anche il pacchetto di nuove norme attualmente oggetto di negoziato tra PE e Consiglio sui sistemi di sorveglianza dei mercati e la recente proposta della Commissione di rafforzare il Patto di Stabilità e di Crescita (su richiesta soprattutto tedesca), con controlli, tra le altre, sui bilanci pubblici e per dare vita ad una vera governance economica Nel dibattito è intervenuto MARIO MAURO (PPE-I) Presidente della Delegazione italiana del Popolo della Libertà nel Gruppo del PPE: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, Guy Verhofstadt ha denunciato l'insufficienza delle retoriche sia nazionalista che marxista per venir fuori dalla crisi. Farò un tentativo con la retorica europeista: solo poche settimane fa in quest'Aula molti di noi hanno invocato solidarietà per la Grecia. A cosa serve infatti l'Europa se non per sostenere nel bisogno i paesi membri? Però a cosa servono l'euro e l'Eurogruppo se non favoriscono una cultura della responsabilità e della stabilità? Cosa succede infatti se la solidarietà diventa sinonimo di un'Unione europea che violando i trattati si riduce a pagare il conto di quei paesi che sacrificano al consenso effimero di una stagione la responsabilità nei confronti del futuro dei propri cittadini? È retorica europeista, signor Commissario, se chiediamo alla Commissione europea di essere indipendente e autorevole e di non avere riguardi per i governi che truccano i conti? È retorica europeista se chiediamo nuove regole per i mercati finanziari? È retorica europeista se denunciamo gli errori nella costruzione dell'euro, cui non corrispondono ancora politiche comuni sul piano fiscale e pensionistico? È vero, siamo nel pieno di una crisi, ma questa crisi non è stata prodotta da un eccesso di Europa, da troppa Europa, bensì da una insufficienza di Europa, da troppo poca Europa, un'Europa che con forza deve richiamare gli Stati alla responsabilità, alla stabilità, al servizio nei confronti delle generazioni future; e tutto questo non è retorica, a condizione che le iniziative di cui parliamo semplicemente vengano realizzate, attuate, siano cioè parte di una strategia politica che anticipa gli avvenimenti e non ci costringe invece a rincorrerli!" L'Assemblea ha inoltre approvato la seguente relazione: Doc. A7-0058/2010 - Risoluzione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla concessione di assistenza macrofinanziaria a favore dell'Ucraina 31 ALTRI DOCUMENTI APPROVATI BILANCI Doc. A7-0096/2010 - Decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2008, sezione II - Consiglio Doc. A7-0158/2010 - Risoluzione sulla posizione del Consiglio relativa al progetto di bilancio rettificativo n. 1/2010 dell'Unione europea per l'esercizio 2010, Sezione I Parlamento europeo Doc. A7-0134/2010 - Risoluzione sullo stato di previsione delle entrate e delle spese del Parlamento europeo per l'esercizio 2011 TRASPORTI Doc. A7-0130/2010 - Risoluzione sulle sanzioni per le infrazioni gravi delle norme in materia sociale nel trasporto stradale GIURIDICA Doc. A7-0135/2010 - Risoluzione sulle questioni deontologiche in relazione alla gestione delle società 32 DALLE ALTRE ISTITUZIONI DELL'UE DAL CONSIGLIO DELL'UNIONE AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI Riunione informale Ministri economia e finanze (http://consilium.europa.eu) AGRICOLTURA / PESCA Catena di approvvigionamento alimentare (http://consilium.europa.eu) ENERGIA Etichettatura prodotti energetici (http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/10/st05/st05247.en.10.pdf) Rendimento energetico edifici (http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/10/st05/st05386.en.10.pdf) DALLA COMMISSIONE EUROPEA AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI Rapporto tasse/banche (SEC 2010/409) Settore finanziario: finanziamenti novatori (http://ec.europa.eu/economy_finance/articles/internationa l/2010-04-06-global_innovative_financing_en.htm) CONCORRENZA Norme di concorrenza riviste per la distribuzione di beni e servizi (http://ec.europa.eu) CULTURA Capitale europea della cultura: "Un motore di crescita economica" (http://ec.europa.eu/culture/pub/p df/ecoc_25years.pdf) AMBIENTE REACH (http://ec.europa.eu) RICERCA E SVILUPPO Facilitare le procedure di partecipazione ai progetti di ricerca e innovazione (http://ec.europa.eu/res earch/fp7/index_en.cfm?pg=documents) MERCATO INTERNO Riconoscimenti professionali (http://ec.europa.eu/internal_market/qualifications/regrof/index.cfm?fuse action=stats.total) POLITICA REGIONALE Impatto degli investimenti della politica di coesione nei trasporti e nell'ambiente (http://ec.europa.eu /regional_policy/sources/docgener/evaluation/rado2_en.htm) Relazione annuale 2009 (http://ec.europa.eu/dgs/regional_policy/documentation/document_it.htm) POLITICA DOGANALE E FISCALITÀ Portale europeo per le procedure doganali (http://ec.europa.eu/ecip) POLITICA DELL'IMPRESA E DEL TURISMO Una visione strategica per la politica del turismo dell'UE (http://ec.europa.eu) Auto pulite (http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/automotive/competitiveness-cars21/energy-efficient/) CONSUMATORI, SANITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE RAPEX (http://ec.europa.eu/consumers/index_it.htm) GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI Politica comune di visti (http://ec.europa.eu) Lotta contro tratta esseri umani (http://ec.europa.eu/justice_home/news/intro/news_intro_en.htm) 33 DALLA CORTE DI GIUSTIZIA "Qualora un consumatore receda da un contratto concluso a distanza, non possono essergli addebitate le spese di consegna di un bene" Sentenza della Corte nella Causa C-511/08 In tal caso, solo le spese di spedizione al mittente possono essere poste a carico del consumatore. "Le autorità pubbliche possono offrire ai medici vantaggi finanziari per favorire la prescrizione di medicinali meno costosi" Sentenza della Corte nella Causa C-62/09 Tuttavia, tali autorità sono tenute, da un lato, ad accertarsi che tale regime di incentivi sia fondato su criteri obiettivi e non discriminatori e, dall'altro, a rendere pubbliche, in particolare, le valutazioni terapeutiche relative al regime. "Il congelamento dei capitali delle persone sospettate di essere associate a Osama bin Laden, ad Al-Qaeda e ai Talibani non si applica a talune prestazioni previdenziali versate alle loro mogli" Sentenza della Corte nella Causa C-340/08 Il regolamento che dispone il congelamento dei capitali si applica solamente alle disponibilità che possono essere impiegate per sostenere attività terroristiche. "La Corte conferma che la responsabilità dei vettori aerei per la perdita dei bagagli è limitata a EUR 1134,71" Sentenza della Corte nella Causa C-63/09 Tale limite è infatti assoluto e comprende tanto il danno morale quanto il danno materiale. "A parere dell'avvocato generale Verica Trsenjak il compenso per copie private può gravare solo su apparecchi, dispositivi e materiali di riproduzione digitale presumibilmente utilizzati a fini della realizzazione di copie private" Conclusioni dell'avvocato generale nella Causa C-467/08 Un siffatto compenso a favore di autori, artisti e produttori non può essere applicato indistintamente ad imprese e professionisti i quali utilizzano evidentemente gli apparecchi e i supporti di riproduzione digitale per finalità diverse. "I limiti demografici e geografici fissati dalla normativa delle Asturie per l'apertura di nuove farmacie costituiscono una restrizione alla libertà di stabilimento" Sentenza della Corte nelle Cause riunite C-570/07 e C-571/07 Essi sono perarltro compatibili con il diritto dell'Unione, a condizione che possano essere strutturati in modo da non impedire, nelle zone con caratteristiche peculiari, l'apertura di un numero sufficiente di farmacie che possa assicurare un servizio farmaceutico adeguato. Per ulteriori informazioni: Corte di giustizia della Comunità europea - Lussemburgo L-2925 Boulevard Konrad Adenauer - Tel. (00352) 43032600 - Sito internet: http://www.curia.eu.int/it/index.htm 34 DALLA GAZZETTA UFFICIALE AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI Decisione del Consiglio del 19 gennaio 2010 sull’esistenza di un disavanzo eccessivo in Italia (2010/286/UE) (GUUE L 125/2010) PESCA Comunicazione della Commissione - Consultazione sulle possibilità di pesca per il 2011 COM(2010)241 definitivo AMBIENTE Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Seconda relazione di follow-up sulla comunicazione relativa alla carenza idrica e alla siccità nell’Unione europea (COM(2007) 414 definitivo) {SEC(2010)573} COM(2010)228 definitivo SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE Decisione della Commissione del 6 maggio 2010 relativa all’armonizzazione delle condizioni tecniche d’uso della banda di frequenze 790-862 MHz per i sistemi terrestri in grado di fornire servizi di comunicazioni elettroniche nell’Unione europea [notificata con il numero C(2010) 2923] (Testo rilevante ai fini del SEE) (2010/267/UE) (GUUE L 117/2010) MERCATO INTERNO Regolamento (UE) n. 401/2010 della Commissione del 7 maggio 2010 che modifica e rettifica il regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli (GUUE L 117/2010) CONSUMATORI, SANITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE Direttiva 2010/33/UE della Commissione del 21 maggio 2010 che rettifica la direttiva 2001/112/CE del Consiglio concernente i succhi di frutta e altri prodotti analoghi destinati all’alimentazione umana (GUUE L 126/2010) Decisione della Commissione del 12 maggio 2010 che modifica la decisione 2006/968/CE recante attuazione del Regolamento (CE) n. 21/2004 del Consiglio per quanto riguarda orientamenti e procedure relativi all'identificazione elettronica degli animali delle specie ovina e caprina [notificata con il numero C(2010) 3009] (Testo rilevante ai fini del SEE) (2010/280/UE) (GUUE L 124/2010) TRASPORTI Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo in applicazione dell'articolo 294, paragrafo 6, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura sull'adozione di una proposta modificata di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto (Testo rilevante ai fini del SEE) COM(2010)251 definitivo Regolamento (UE) n. 428/2010 della Commissione del 20 maggio 2010 recante attuazione dell’articolo 14 della direttiva 2009/16/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le ispezioni estese delle navi (Testo rilevante ai fini del SEE) (GUUE L 125/2010) 35 BANDI - INVITI - AVVISI Di seguito si presentano alcuni bandi - inviti - avvisi Tutti i bandi dell'UE sono consultabili nelle Gazzette Ufficiali attraverso i seguenti siti: serie C: www.europa.eu.int/eur-lex/it/index.html serie S: http://ted.europa.eu sito EuropeAid: http://ec.europa.eu/comm/europeaid/cgi/frame12.pl ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. FISCALITA' E UNIONE DOGANALE - UNITA' A3 CODICE: TAXUD - A3 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -SERVIZIO GIURIDICO - MIME CODICE: SJ - MIME http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -DG SALUTE E CONSUMATORI - UNITÀ E5 CODICE: SANCO - E5 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -DG SALUTE E CONSUMATORI - UNITÀ E2 (SENZA SPESE) CODICE: SANCO - E2 (senza spese) http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -DG RICERCA UNITÀ C4 CODICE: RTD - C4 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. AFFARI ECONOMICI E FINANZIARI - UNITÀ B2 CODICE: ECFIN - B2 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 36 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. ISTRUZIONE E CULTURA - UNITÀ A4 CODICE: EAC - A4 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -DG CONCORRENZA - UNITÀ R3 CODICE: COMP - R3 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -DG CONCORRENZA - UNITÀ G3 CODICE: COMP - G3 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. BILANCIO - UNITÀ B3 CODICE: BUDG - B3 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -DG RICERCA UNITÀ B3 CODICE: RTD - B3 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -MERCATO INTERNO E SERVIZI - UNITÀ G4 CODICE: MARKT - G4 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. GIUSTIZIA, LIBERTÀ E SICUREZZA - E5 CODICE: JLS - E5 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. RISORSE UMANE E SICUREZZA - UNITÀ B3 CODICE: HR - B3 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 INVITO A PRESENTARE CANDIDATURE PER 1 POSTO END C/O COMMISSIONE -D.G. RELAZIONI ESTERNE - UNITÀ E2 CODICE: RELEX - E2 http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Oppor Scadenza: 5/7/2010 37 EUROCOOPERAZIONI-RICERCA PARTNERS Azienda belga specializzata nei trasporti internazionali su gomma, via mare e aria cerca partner commerciali in tutta Europa. Questa azienda dispone inoltre di un’ampia area per lo stoccaggio dei materiali e si occupa di tutti i servi correlati all’ottimizzazione dei trasporti. BE 888 Azienda tedesca produttrice di birra artigianale cerca servizi intermediari in Italia. DE 881 Azienda tedesca specializzata nelle applicazioni laser in 2d e 3d cerca servizi intermediari e partner produttivi in Italia. DE 885 Azienda russa di recente costituzione (regione Yaroslavl) attiva nella distribuzione di prodotti chimici e fornitrice dell’industria chimica di materie prime offre servizi intermediari in tutta Europa. L’azienda cerca fornitori di attrezzature di alta qualità per la produzione di polimeri, contratti di joint venture e attività di franchising (fondazione di un ufficio rappresentativo o di un’industria estera in Russia) RU 889 Azienda russa attiva nel settore del riciclo del materiale da foresta e da agricoltura cerca accordi di reciproca produzione, contratti di joint venture e servizi intermediari in tutta Europa. L’aziende è inoltre interessata a collaborare con patner per servizi di trasporto, fusione di attività e scambio di azioni. RU 890 Azienda russa produttrice di vasellame e souvenir in cristallo cerca servizi intermediari in Italia. RU 891 Azienda russa specializzata nelle procedure di import/export cerca esportatori esteri per la Russia. RU 892 Azienda russa attiva nei servizi di consulenza per la ricerca di crediti per le aziende, in campo assicurativo e logistico offre la propria consulenza in tutta Europa. RU 893 Azienda russa produttrice di apparecchiature per l’illuminazione a basso consumo di energia cerca partner in tutta Europa RU 894 Azienda russa attiva nella vendita di prodotti in metallo semilavorati cerca partner commerciali in Europa e offre i propri servizi intermediari. RU 895 Azienda ungherese produttrice e distributrice di frutta e vegetali cerca servizi commerciali in tutta Europa. HU 869 Azienda ungherese specializzata nella produzione di nuovi materiali derivanti dall’uso di nanotecnologie cerca servizi intermediari e contratti di joint venture in tutta Europa. HU 906 Per ulteriori informazioni ed eventuali contatti diretti rivolgersi a: Eurosportello Veneto tel. 041.0999411 - fax: 041.0999401 - e-mail: [email protected] 38 PER ULTERIORI INFORMAZIONI ED APPROFONDIMENTI RIVOLGERSI A: Eurodeputati del Gruppo PPE Delegazione italiana PDL Via IV Novembre, 149 - 00187 Roma - Tel. +39 06 699.00.95 - Fax +39 06 699.50.200 Rue Wiertz B-1047 Bruxelles - Tel. +32 2 284.25.96 - Fax +32 2 284.69.06 Parlamento Europeo Rue Wiertz B - 1047 Bruxelles - Tel.: +32 2 284 2111 - www.europarl.europa.eu Via IV Novembre, 149 00187 Roma - Tel.: 06/699501 - www.europarl.it Commissione Europea Rue de la Loi, 200 B - 1049 Bruxelles - Tel.: +32 2 2991111 - www.ec.europa.eu Via IV Novembre, 149 00187 Roma - Tel.: 06/699991 - www.ec.europa.eu/italia/ Corso Magenta, 59 20123 Milano - Tel.: 02/48012505 - www.ec.europa.eu/italia/ Consiglio dell'Unione Europea - Rue de la Loi, 175 B - 1048 Bruxelles Tel.: +32 2 285 6111 - www.consilium.europa.eu Corte di giustizia delle Comunità europee - Boulevard Konrad Adenauer L - 2925 Lussemburgo - Tel.: 0035 2 43031 - www.curia.europa.eu/ Comitato economico e sociale - Rue Ravenstein, 2 B - 1000 Bruxelles Tel.: +32 2 546 9011 - www.eesc.europa.eu Comitato delle regioni - Rue Montoyer, 92-102 B - 1040 Bruxelles Tel.: +32 2 282 2211 - www.cor.europa.eu/ Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea serie L (Legislazione) e C (Comunicazioni e bandi): www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm serie S (Bandi): www.ted.europa.eu/ Euro Info Centres (informano e forniscono consulenza e assistenze alle imprese su tutte le questioni europee: normative, appalti, ricerca e sviluppo, ambiente, sanità e sicurezza, concorrenza, società dell'informazione internazionalizzazione...) Per conoscere i recapiti degli Euro Info Centres: www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network Partito Popolare Europeo - Rue de Commerce, 10 - 1000 Bruxelles Tel.: +32 2 285 4140 - www.epp-eu EUROINFORMAZIONI E' ANCHE SU INTERNET: http://www.euroinformazioni.org 39