COMUNE DI BADIA POLESINE PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE PPCC Relazione Generale AGGIORNAMENTO PIANO MARZO 2014 RESPONSABILE DEL SETTORE TECNICO RESPONSABILE U.O. Geom. Iginio BENDIN Luca TRAINA SINDACO DIRETTORE GENERALE Paolo MENEGHIN Dott. Gianfranco TIENGO GEB s.r.l. – Strategie per il territorio Sede Legale: Via S. Alberto, 69 – 45021 Badia Polesine tel. +39(0)425 590 685 - fax +39(0)425 590 002 www.egeb.it - [email protected] SOSTITUISCE COMPILATORE Geb s.r.l. MODIFICA N° CODICE 4118/05 DIRETTORE TECNICO dr. geol. Roberto Cavazzana FILE PROGETTISTA dr. geol. Roberto Cavazzana DATA REDAZIONE Luglio 2008 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE Parte Schemi Settore Argomento Revisioni e aggiornamenti 0.1 Glossario 0.2 Allegati Rubrica Rubrica telefonica 0.7 1. Introduzione 2. Schema organizzativo del Piano Definizione ed obiettivi del Piano Impostazione del Piano e modalità di aggiornamento 1.1 2.1 3. Interrelazioni di Piano Piani esistenti ed eventuali relazioni 3.1 4. Attività di prevenzione 4.1 Interventi strutturali 4.1 4.2 Interventi non strutturali 4.2 5.1 Tempi di aggiornamento 5.1 5.2 Esercitazioni di protezione civile 5.2 6.1 Normativa Regionale 6.1 6.2 Normativa Nazionale 6.1 7.1 Descrizione generale del Comune Inquadramento geografico del Comune 7.1 7.2 Inquadramento Fisico 7.2.1 Geologia ed Idrogeologia 7.5 7.2.2 Inquadramento climatico 7.2.3 Idrografia principale 7.7 7.9 7.2.4 Caratteristiche antropiche 7.10 7.2.5 Le vie di comunicazione 7.13 7.2.6 Edifici ed impianti sensibili 7.15 7.2.7 Beni storici architettonici 7.15 Elenco persone non autosufficienti Elenco edifici strategici, rilevanti ed elementi sensibili. PD scheda ES. A ES. B ES. C schede Introduzione 5. Validità ed efficienza 6. Inquadramento Normativo Caratteristiche Territoriali A Scuole - B strutture - C Allevamenti QN QT Elenco beni immobili tutelati BI scheda Popolazione residente CA scheda 8.1 Il concetto di rischio Descrizione del rischio 8.1 8.2 Valutazione dei rischi Individuazione dei rischi per il comune 8.3 8.3 Rischio Idraulico 8.3.1 Aspetti generali 8.5 8.3.2 Mappa generale del rischio 8.6 8.3.3 Norme di autoprotezione 8.26 8.4.1 Aspetti generali 8.27 8.4.2 Mappa generale del rischio 8.29 8.4.3 Norme di autoprotezione 8.33 8.5.1 Aspetti generali 8.35 8.5.2 Mappa generale del rischio 8.36 8.5.3 Norme di autoprotezione 8.39 8.6.1 Trombe d’aria 8.41 8.6.2 Forti nevicate 8.43 8.6.3 Grandine 8.47 8.6.4 Raffiche di Vento 8.49 8.7.1 Aspetti generali 8.52 8.7.2 Mappa generale del rischio 8.54 8.7.3 Norme di comportamento 8.58 8.8.1 Aspetti generali 8.60 8.8.2 Mappa generale del rischio 8.61 8.8.3 Norme di autoprotezione 8.63 8.4 Rischio Sismico 8.5 Rischio Bolle di Calore Individuazione dei rischi Pag. 8.6 Rischio Eventi Meteorici Intensi 8.7 Rischio Idropotabile 8.8 Rischio Trasporto Merci Pericolose MR 8.9 Rischio Black Out Elettrico 8.9.1 Aspetti generali 8.64 8.9.2 Mappa generale del rischio 8.64 8.9.3 Norme di autoprotezione 8.68 8.10.1 Aspetti generali 8.70 8.10.2 Mappa generale del rischio 8.71 8.10.3 Norme di autoprotezione 8.77 8.11.1 Aspetti generali 8.79 8.11.2 Mappa generale del rischio 8.82 8.11.3 Norme di autoprotezione 8.84 9.1 Sistema di comando e controllo 9.1.1 Struttura Operativa C.O.C. 9.1.2 Compiti della funzioni di supporto 9.3 9.5 9.2 Sistema di Comunicazione Modalità di comunicazione 9.15 9.3 Sistema di Informazione alla popolazione Modalità di informazione alla popolazione 9.17 9.4 Risorse 9.4.1 Aree di Emergenza 9.4.2 Aree di attesa della popolazione 9.20 9.21 9.4.3 Aree di ricovero 9.21 9.4.4 Aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse 9.24 9.5.1 Classificazione dell’emergenza 9.5.2 Diramazione dell’allerta 9.25 9.26 8.10 Rischio Ordigni Bellici 8.11 Rischio Emergenza Sanitaria Organizzazione del sistema 9.5 Sistema di Allerta comunale di Protezione Centro Operativo Comunale – Civile Sala Decisioni Sala Operativa – Funzioni di Supporto COC.1 Scheda COC.2 Scheda Sistemi di comunicazione Modulo dei mezzi utilizzabili dalla PC per la comunicazione di emergenza SC Scheda Sistema di informazione alla popolazione Aree di Emergenza Modulo dei mezzi utilizzabili dalla PC per l’informazione alla popolazione Modulo con indicazione delle aree di emergenza Modulo con indicazione dei veicoli comunali e attrezzature IP Scheda AE Scheda MM Scheda Mezzi (Veicoli) 10.1 Procedure di Emergenza Modello d’Intervento Generale Modulo con indicazione dei facenti parte la Sala Decisioni del COC Modulo con indicazione dei referenti delle Funzioni di Supporto OR 10.1.1 Evento con preavviso 10.3 10.1.2 Evento imprevisto 10.10 10.2 Vie di Fuga 10.3 Modulistica generale Itinerari per l’evacuazione Moduli per le comunicazioni 10.14 10.17 10.4. Comunicati alla popolazione Rischio Black-Out Scheda Rischio Bolle di Calore Scheda Rischio Idropotabile Rischio Ordigni Bellici Scheda Scheda Rischio Emergenza Sanitaria Scheda Schede Opuscolo Informativo Elaborati Grafici Tavola 1 Tavola 2 Caratteristiche Territoriali Tavola Rischio Black-Out Elettrico Tavola Tavola 3 Rischio Bolle di Calore Tavola Tavola 4 Tavola 5 Rischio Ordigni Bellici Tavola Rischio Idraulico Fiume Adige Tavola Tavola 6 Rischio Idraulico Fiume Po Tavola Tavola 7 Rischio Sismico Tavola Tavola 8 Tavola 9 Rischio Allagamenti Rischio Eventi Meteorici intensi Tavola Tavola Tavola 10 Rischio Idropotabile Tavola Tavola 11 Tavola 12 Rischio Trasporto Merci Pericolose Mappa Generale dei Rischi Tavola Tavola Tavola 13 Rischio Emergenza Sanitaria Tavola MI PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato: Marzo 2014 Piano Generale REVISIONI E AGGIORNAMENTI OR QT MR MI pag. 0.1 TABELLA DELLE REVISIONI E AGGIORNAMENTI Rev. n. Data Descrizione 0 21.01.2008 Redazione Piano – Prima emissione 1 08.07.2008 Redazione Piano – Seconda emissione 2 25.05.2012 Aggiornamento C. C. Delibera n. 12 del 25.05.2012 3 01.08.2012 Integrazione Agg. del C. C. Delibera n. 12 del 25.05.2012 4 14.02.2013 Aggiornamento marzo 2013 Prot. n.4834 del 22.03.2013 5 31.03.2014 Aggiornamento marzo 2014 Prot. n.5532 del 31.03.2014 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: QT MR OR MI pag. 0.2 Piano Generale GLOSSARIO GLOSSARIO Stato di attività del sistema di protezione civile dovuto allo stato di Allerta rischio connesso con l’evolversi di un fenomeno calamitoso. Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. In particolare le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione Aree di emergenza immediatamente dopo l’evento; le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione; le aree di ricovero della popolazione sono i luoghi in cui saranno installati i primi insediamenti abitativi e le strutture in cui si potrà alloggiare la popolazione colpita. Attivazioni in emergenza Attività addestrativa Rappresentano le immediate predisposizioni che dovranno essere attivate dai centri operativi. Consiste nella formazione degli operatori di protezione civile e della popolazione tramite corsi ed esercitazioni. E’ un evento naturale o legato ad azione umana nel quale tutte le strutture fondamentali della società risultano distrutte o inagibili su un Calamità ampio tratto del territorio. Da tale accadimento conseguono effetti dannosi per una pluralità di persone, con riferimento alla loro vita e ai loro beni. Punti obbligati di passaggio per ogni mezzo di soccorso, particolarmente se provenienti da territori confinanti, per la verifica Cancello dell’equipaggiamento e l’assegnazione della zona d’operazioni. Sono presidiati preferibilmente da uomini delle forze di polizia (Locali o dello Stato) eventualmente con operatori del soccorso sanitario, ma PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT MR OR MI pag. 0.3 Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: GLOSSARIO comunque in collegamento con le centrali operative (es. 118) o le strutture di coordinamento della Protezione Civile attivate localmente ( C.C.S., C.O.M., C.O.C.). E’ un evento provocato sia da cause naturali che da azioni umane, nel quale però le strutture fondamentali della società rimangono nella quasi totalità intatte, efficienti ed agibili. Essa produce un’improvvisa Catastrofe e grave sproporzione tra richiesta di soccorso e risorse disponibili, destinata a perdurare nel tempo; ed è tale da dover essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari (L.225/92, art.2 lett.c). È uno dei centri operativi del modello integrato della Protezione Civile (Metodo Augustus) in aree di emergenza definite a rischio e preventivamente individuate nel territorio nazionale. Il C.C.S. viene costituito presso tutte le Prefetture una volta accertata la sussistenza di una situazione di pubblica calamità: insediato in una sala Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio ricetrasmittenti sintonizzabili su frequenze utili, provvede alla direzione ed al coordinamento degli interventi di Protezione Civile in sede Provinciale. Il C.C.S. fa parte dei centri operativi provinciali e coordina i C.O.M.; provvede alla direzione dei soccorsi e all’assistenza della popolazione del singolo comune con i C.O.C. (che sono presieduti dal sindaco locale). È, in fase di emergenza, l’organo di coordinamento delle strutture di protezione civile sul territorio colpito. E’ costituito da un’Area Strategia (Sala Decisioni), nella quale afferiscono i soggetti preposti a Centro operativo prendere decisioni, e da una Sala Operativa, strutturata in funzioni di supporto. Il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) gestisce gli interventi a livello provinciale attraverso il coordinamento dei C.O.M. (Centri Operativi Misti) che operano sul territorio di più comuni in supporto all’attività dei sindaci. Il C.O.C. (Centro Operativo PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Piano Generale Aggiornato al: GLOSSARIO QT MR OR MI pag. 0.4 Comunale) presieduto dal sindaco, provvede alla direzione dei soccorsi e dell’assistenza alla popolazione del comune. È uno dei centri operativi del modello integrato della Protezione Civile (Metodo Augustus) in aree di emergenza definite a rischio e preventivamente individuate nel territorio nazionale. Il C.O.C. viene Centro Operativo Comunale (C.O.C.) creato dal singolo sindaco, in qualità di autorità comunale di Protezione Civile, al verificarsi dell’emergenza, nell’ambito del territorio comunale. Se ne avvale per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Il C.O.C. dovrà essere ubicato in un edificio non vulnerabile ed in un’area di facile accesso. È uno dei centri operativi del modello integrato della Protezione Civile (Metodo Augustus) in aree di emergenza definite a rischio e preventivamente individuate sul territorio nazionale. Il C.O.M. è una struttura operativa decentrata il cui responsabile dipende dal C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi); vi partecipano i rappresentanti dei Centro Operativo Misto (C.O.M.) Comuni e delle strutture operative. Può essere istituito presso i comuni a cura del Prefetto competente per territorio. I compiti del C.O.M. sono quelli di favorire il coordinamento dei servizi di emergenza organizzati a livello provinciale con gli interventi dei sindaci appartenenti al C.O.M. stesso. L’ubicazione del C.O.M. deve essere baricentrica rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali non vulnerabili. Popolazione, animali, proprietà, attività economiche, inclusi i Elemento a rischio servizi pubblici, a rischio in una data area (UNESCO, 1984; in inglese Emergenza Ogni attività di soccorso posta in essere al verificarsi d’eventi calamitosi e finalizzata al loro contenimento. element at risk E). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale GLOSSARIO QT MR OR MI pag. 0.5 Fenomeno di origine naturale o antropica in grado di arrecare danno alla popolazione, alle attività, alle strutture e infrastrutture, al territorio. Gli eventi ai fini dell’attività di protezione civile, si distinguono in (L.225/92, art.2): • eventi naturali o connessi all’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria Evento • eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti e amministrazioni competenti in via ordinaria • calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari Consiste in linee guida per la pianificazione d’emergenza, utilizzate Metodo Augustus per uniformare gli indirizzi, i protocolli ed i termini, tali da rendere più efficaci i soccorsi che si pongono in essere in un sistema complesso. Consiste nell’assegnazione delle responsabilità nei vari livelli di comando e controllo per la gestione delle emergenze, nella Modello d’intervento realizzazione del costante scambio d’informazioni nel sistema centrale e periferico di protezione civile, nell’utilizzazione delle risorse in maniera razionale. Rappresenta il coordinamento di tutti i centri operativi dislocati sul territorio. E’ la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si Pericolosità verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area (UNESCO 1972). Consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la Prevenzione probabilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale GLOSSARIO QT MR OR MI pag. 0.6 di previsione. Consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione Previsione delle cause dei fenomeni calamitosi, all’identificazione dei rischi ed all’individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi. E’ il valore atteso delle perdite umane, dei feriti, dei danni alle proprietà e delle perturbazioni alle attività economiche dovuti al verificarsi di un particolare fenomeno di una data intensità. Gli eventi Rischio che determinano i rischi si suddividono in prevedibili (idrogeologico, vulcanico) e non prevedibili (sismico, chimico-industriale, incendi boschivi). (UNESCO 1972). E’ l’area del centro operativo, organizzata in funzioni di supporto, Sala Operativa da cui partono tutte le operazioni di intervento, soccorso e assistenza nel territorio colpito dall’evento. Scenario dell’evento atteso Stato di calamità E’ la valutazione preventiva del danno a persone e cose che si avrebbe al verificarsi di un evento atteso. Prevede il ristoro dei danni causati da qualsiasi tipo di evento, alle attività produttive e commerciali. E’ il grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi di un fenomeno di Vulnerabilità una data intensità. E’ espressa in scala da 0 (nessuna perdita) a 1 (perdita totale) ed è in funzione dell’intensità del fenomeno e della tipologia di elemento a rischio (UNESCO 1972). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale INTRODUZIONE QT MR OR MI pag. 1.1 1 INTRODUZIONE Con l’art. 1 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, viene istituito il Servizio Nazionale di Protezione Civile il cui fine è quello di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da eventi calamitosi. Tale servizio è coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento di Protezione Civile, ed è composto dalle amministrazioni dello stato centrali e periferiche, dalle regioni, dalle province, dai comuni e dalle comunità montane, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione/organizzazione pubblica/privata presente sul territorio nazionale. I compiti della protezione civile (art. 3) possono essere così riassunti: - previsione delle ipotesi di rischio: consiste nelle attività dirette allo studio e alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi e alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi; - prevenzione: consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo le possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi sopra elencati anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione; - soccorso della popolazione sinistrate: consiste nell’attuare gli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi ogni forma di prima assistenza; - superamento dell’emergenza: consiste nell’attuare le iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita; A livello Comunale l’autorità competente per la protezione civile è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio; il Piano di Protezione Civile Comunale (PPCC) è quindi uno strumento di pianificazione basato su specifiche conoscenze riguardanti i rischi del territorio comunale, finalizzato a minimizzare i danni possibili e a fronteggiare le emergenze innescate dallo sviluppo di fenomeni generatori di rischio. Alla base del Piano deve quindi esserci una PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: INTRODUZIONE QT MR OR MI pag. 1.2 approfondita analisi delle tipologie di rischio che possono interessare il territorio e, soprattutto, dei possibili scenari di rischio che possono presentarsi per ogni tipologia di evento calamitoso naturale e/o connesso all’attività dell’uomo. Al verificarsi di un evento generatore di rischio, è di fondamentale importanza predisporre di un piano di semplice consultazione che stabilisca in modo univoco e senza lasciare dubbio alcuno quali siano le azioni da compiere, chi le deve compiere e in che modo, quante persone e quali strutture e servizi saranno coinvolti e/o danneggiati, quali sono le risorse a disposizione per far fronte all’evento. Risulta inoltre importante che il Piano Comunale sia in grado di dialogare con i Piani di livello superiore, quali provinciali e regionali, uniformandone i linguaggi e le procedure di stesura. Il seguente Piano di Protezione Civile Comunale è conforme alla Delibera della Giunta Regionale del Veneto del 10 marzo 2003 n. 573 recante “Protezione Civile. Linee guida per la Pianificazione dell’emergenza”. comunale di Protezione Civile con riferimento alla gestione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale SCHEMA ORGANIZZATIVO DEL PIANO QT MR OR MI pag. 2.1 2 SCHEMA ORGANIZZATIVO E AGGIORNAMENTO DEL PIANO Il PPCC è strutturato in modo tale da poter gestire efficacemente la materia, reperire velocemente le informazioni ricercate e consentire un agevole aggiornamento delle informazioni. In particolare, il Piano di Protezione Civile del Comune di Badia Polesine si suddivide nelle seguenti sezioni: Quadro territoriale Descrive le caratteristiche generali sotto gli aspetti fisici, politici ed infrastrutturali del territorio comunale. Descrive in modo sintetico i rischi esistenti sul territorio e li rappresenta con una mappa generale di sintesi. Organizzazione Descrive l’organizzazione generale degli organismi e delle risorse messe a disposizione a livello comunale per fronteggiare le emergenze Analizza la successione in fasi della risposta operativa per Modello di Intervento generale emergenze generiche o non prevedibili. Allegati In allegato al piano sono stati riportati tutti quei documenti ritenuti utili per la gestione del piano (la messaggistica, i moduli, gli avvisi per la popolazione, un opuscolo informativo). Allegati Cartografici In allegato al Piano Generale sono riportati a livello cartografico tutti i dati attinenti le risorse, le possibili fonti di rischio; è stata redatta una legenda che utilizza colori diversi per caratterizzare le differenti tipologie di rischio e simboli rappresentativi che distinguono le diverse strutture a rischio o di emergenza ed i servizi sul territorio. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: SCHEMA ORGANIZZATIVO DEL PIANO QT MR OR MI pag. 2.2 Ciascuna sezione è formata da più argomenti che consentono di fornire un quadro completo ed organico; inoltre tale tipo di organizzazione è predisposta per agevolare gli aggiornamenti dei vari singoli argomenti. Inoltre, al termine di ciascuna sezione sono state inserite le SCHEDE relative alle informazioni attinenti il Comune di Badia Polesine. Struttura del PPCC Quadro Organizzazione Territoriale Modello di Intervento generale Piani di Emergenza Inquadramento Territoriale Sistema di comando e controllo Modello base Instabilità pregressa Mappa generale dei rischi Sistema di comunicazione Procedure tipo Scenari di Evento Informazione alla Popolazione Scenari di Rischio Sistema di Allerta Organizzazione in base al rischio Risorse Modello di intervento specifico del rischio PEa, PEb, PEn Infatti, l’aggiornamento periodico e programmato del Piano è necessario per consentire di gestire l’emergenza nel modo migliore: il Piano è uno strumento dinamico e modificabile in conseguenza dei cambiamenti che il sistemi territoriale, sociale e politico- organizzativo subisce nel tempo. Il Piano Comunale di Protezione Civile di Badia Polesine è strutturato in modo tale da consentire un agevole aggiornamento delle informazioni. Nella seguente tabella si riportano le modalità di aggiornamento del presente piano di protezione civile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Marzo 2014 SCHEMA ORGANIZZATIVO DEL PIANO QT MR OR MI pag. 2.3 Come fare per… AZIONE Aggiornare l’elenco degli edifici strategici,rilevanti ed elementi sensibili Aggiornare i file ”05_A scuole .doc , 05_B strutture .doc, 05_C allevamenti .doc” e sostituirli a pag. ES.1_A, ES.1_B e ES.1_C nella sezione QT Aggiornare il numero degli abitanti Aggiornare il file “07_Caratteristicheantropiche.doc” e sostituirlo a pag. CA.1 nella sezione QT Aggiornare l’elenco dei mezzi a disposizione del comune Aggiornare il file “12_Mezzi.doc” e sostituirlo a pag. MM.1 nella sezione OR Aggiornare l’elenco delle persone non autosufficienti Aggiornare il file “04_Disabili.doc” e sostituirlo a pag. PD.1 nella sezione QT Aggiornare i nominativi o i recapiti telefonici dei componenti del C.O.C. Aggiornare il file “08_C.O.C.doc” e sostituirlo a pag. COC.1 nella sezione OR Aggiornare schede Compiti Funzioni di Supporto Aggiornare il file “09_Organizzazione.doc” da pag 9.5 a pag 9.14 nella sezione OR Aggiornare i nominativi o i recapiti dei referenti delle Funzioni di Supporto Aggiornare il file “08_C.O.C.doc” e sostituirlo a pag. COC.2 nella sezione OR Aggiornare i mezzi e/o le relative caratteristiche impiegati per il Sistema di Comunicazione Aggiornare il file “09_Sistema_Comunicazione.doc” e sostituirlo a pag. SC.1 nella sezione OR Aggiornare i mezzi e/o le relative caratteristiche impiegati per l’Informazione alla Popolazione Aggiornare il file “10_Informazione_Popolazione.doc” e sostituirlo a pag. IP.1 nella sezione OR Aggiornare le aree di emergenza Aggiornare il file “11_Aree_di_Emergenza.doc” e sostituirlo a pag. AE.1 nella sezione OR Rubrica telefonica Aggiornare il file “03_Rubrica.doc” e sostituirlo a pag. 0.7 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: INTERRELAZIONI DI PIANO QT MR OR MI pag. 3.1 3 INTERRELAZIONI DI PIANO Il Piano comunale di protezione civile è uno strumento mirato alla pianificazione delle attività ed interventi di emergenza, che devono essere attuati in occasione del verificarsi di eventi che condizionano il normale andamento delle attività antropiche. Tale strumento è quindi orientato, principalmente, alla salvaguardia della vita umana, animale e, secondariamente, alla protezione dei beni. Considerando il Piano di Protezione Civile in un’ottica di più ampio raggio, senza soffermarsi solamente a quello che è la sua funzione di salvaguardia dell’incolumità degli individui e dei beni presenti sul territorio dai potenziali eventi calamitosi, ci si può rendere conto di come esso diventi uno strumento propedeutico agli strumenti di pianificazione territoriale. Ad esempio, qualora nell’analisi degli eventi calamitosi fossero individuate delle particolari zone del territorio con elevati fattori di rischio, tali informazioni potrebbero essere di valido supporto ai vari Piani urbanistici consentendo la definizione di norme e vincoli nell’ambito dello sviluppo urbano. Allo stesso modo, in riferimento al rischio idraulico legato alla presenza di corsi d’acqua, potrebbe fornire utili indicazioni per gli eventuali aggiornamenti dei Piani di Bacino. Esiste quindi un rapporto di “dare e avere” tra il Piani di Protezione Civile e gli altri Piani quali PRG, PAT (Piani di Assetto Territoriale), PAI, PTPC, ecc. Altro aspetto da considerare è che nessun evento calamitoso rispetta i confini amministrativi comunali, provinciali e regionali, pertanto è indispensabile, durante la stesura del Piano di Protezione Civile Comunale, prevedere delle relazioni con altri Piani di Protezione dei Comuni limitrofi e, a maggior ragione, con quelli a livello Provinciale e Regionale. Per quanto sopra scritto, il Piano di Protezione Civile Comunale di Badia Polesine recepisce le disposizioni indicate nelle linee guida regionali per la Pianificazione Comunale di Protezione Civile con riferimento alla gestione dell’emergenza redatte dalla Regione Veneto. Inoltre, tiene conto delle indicazioni contenute in: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: • Piano Generale INTERRELAZIONI DI PIANO QT MR OR MI pag. 3.2 Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po, redatto dalla Provincia di Rovigo (Sezione Protezione Civile) • PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) del Fiume Adige, redatte dalla rispettiva Autorità di Bacino • PAI della via navigabile Fissero-Tartaro-Canalbianco, redatte dalla rispettiva Autorità di Bacino • Programma di Previsione e Prevenzione, redatto dalla Provincia di Rovigo (Sezione Protezione Civile) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: ATTIVITA’ DI PREVENZIONE QT MR OR MI pag. 4.1 4 ATTIVITA’ DI PREVENZIONE Per Prevenzione si intende l’insieme delle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni a seguito degli eventi calamitosi individuati nella previsione. I programmi di prevenzione sono attuati soprattutto a livello regionale o provinciale, potendo, queste strutture, agire sui loro organi tecnici e controllando la gestione del territorio. In particolare, la prevenzione può agire sui fattori urbanistici e territoriali, sviluppando politiche rigorose di protezione e conoscenza del territorio e dei suoi rischi, sviluppando la cultura della Protezione civile e la formazione a tutti i livelli, dai corsi di base e di aggiornamento alle esercitazioni e simulazioni di evento. Inoltre, è possibile progettare e realizzare opere di difesa del suolo, di monitoraggio dei rischi e di ingegneria naturalistica, per mitigare il rischio in modo concreto, nonché sviluppare la Pianificazione di Emergenza a livello locale. Le misure di prevenzione sono indirizzate alla riduzione del rischio nelle aree vulnerabili e si concretizzano attraverso interventi strutturali per ridurre la probabilità che accada un evento ed interventi non strutturali per ridurre il danno. 4.1 INTERVENTI STRUTTURALI Con il termine interventi strutturali si intende la riduzione della pericolosità attraverso interventi sulle cause e sugli effetti del rischio. In particolare, il comune di Badia Polesine prevede di effettuare le attività indicate nei seguenti regolamenti comunali: • Regolamento Comunale Gestione ciclo rifiuti • Regolamento Comunale di Igiene e Sanità • Regolamento Comunale di Polizia Urbana • Regolamento Comunale di Polizia Rurale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale ATTIVITA’ DI PREVENZIONE QT MR OR MI pag. 4.2 • Regolamento comunale per la difesa dell’assetto idraulico del territorio • Convenzione tra il Comune di Badia Polesine e la locale Casa di Riposo per la fornitura di servizi agli anziani legati al verificarsi di eventuali situazioni di “emergenza caldo” Inoltre: • Predisposizione e manutenzione delle aree di emergenza • Controllo e manutenzione della sala operativa comunale 4.2 INTERVENTI NON STRUTTURALI Con il termine interventi non strutturali si intende la mitigazione del danno potenziale attraverso interventi sulla vulnerabilità e sugli elementi a rischio. In particolare il comune di Badia prevede le seguenti attività: • Informazione alla popolazione mediante distribuzione di opuscoli informativi e/o pubblicazioni sul sito internet del comune. • Organizzazione di esercitazioni al fine di verificare l’efficacia del piano. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: 5 VALIDITA’ ED EFFICIENZA QT MR OR MI pag. 5.1 VALIDITA’ ED EFFICIENZA DEL PIANO 5.1 TEMPI DI AGGIORNAMENTO L’aggiornamento periodico del Piano è necessario per consentire di gestire l’emergenza nel modo migliore: il Piano è uno strumento dinamico e modificabile in conseguenza dei cambiamenti che i sistemi territoriali, sociale e politico- organizzativo subiscono nel tempo. La Valutazione e il Controllo dell’operatività del Piano seguono uno schema ben preciso: ♦ Redazione di procedure standard: nel piano di Protezione Civile sono state visualizzate tramite tabelle nelle quali sono stati assegnati ad ogni attore della PC dei compiti ben precisi. ♦ Addestramento: attività necessaria affinché tutte le strutture operative facenti parte del sistema siano messe al corrente delle procedure pianificate nel Piano, e risultino pronte ad applicare quanto previsto ♦ Applicazione: il Piano viene messo realmente alla prova quando viene applicato nella realtà, potendone avere un riscontro dell’efficacia e, misurandone i limiti, si potranno effettuare adattamenti in corso d’opera ♦ Correzione: dopo il momento di revisione critica, la procedura viene corretta ed approvata ufficialmente. Di conseguenza, la durata del Piano è illimitata, nel senso che non può essere stabilita una durata predeterminata, ma che obbligatoriamente si deve rivedere e aggiornare il Piano almeno una volta all’anno. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale VALIDITA’ ED EFFICIENZA QT MR OR MI pag. 5.2 5.2 ESERCITAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE Le esercitazioni di protezione civile devono mirare a verificare, nelle condizioni più estreme e diversificate, la capacità di risposta di tutte le strutture operative interessate e facenti parte del modello di intervento, così come previsto dal Piano. Si sottolinea come le esercitazioni siano ritenute uno strumento indispensabile per mettere a punto ed aggiornare le procedure che costituiscono i piani di emergenza di protezione civile e garantire conseguentemente l’efficacia e l’efficienza delle operazioni nelle fasi di soccorso ed emergenza. Le esercitazioni, in generale, servono a verificare ciò che non va nella pianificazione. Un’esercitazione riuscita evidenzierà le caratteristiche negative del sistema/soccorso che necessitano di aggiustamenti e rimedi. Infatti, il soccorso alla popolazione non può non andare incontro ad una serie di variabili difficili da prevedere nel processo di pianificazione dell’emergenza. Le esercitazioni dovranno, perciò, essere verosimili, tendere il più possibile alla simulazione della realtà e degli scenari pianificati. L’organizzazione di un’esercitazione dovrà considerare in maniera chiara gli obiettivi ( verifica dei tempi di attivazione, dei materiali e mezzi, delle modalità di informazione alla popolazione, delle aree di emergenza, ecc.), gli scenari previsti, le strutture operative coinvolte, ecc.. Il comune di Badia Polesine procederà ad effettuare le esercitazioni necessarie per garantire e verificare la corretta applicazione del Piano. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 03.07.2008 Aggiornato al: Marzo 2014 6 Piano Generale INQUADRAMENTO NORMATIVO QT MR OR MI pag. 6.1 INQUADRAMENTO NORMATIVO 6.1 NORMATIVA REGIONALE IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE • Legge Regionale 27 novembre 1984, n° 58: "Disciplina degli interventi regionali in materia di protezione civile." • Legge Regionale n.4 del 1997 "Interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali" • Legge Regionale n.17 del 1998 “Modifiche della legge regionale 27 novembre 1984, n. 58 “disciplina degli interventi regionali in materia di protezione civile” • Legge Regionale n.11 del 2001 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112" 6.2 NORMATIVA NAZIONALE IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE • L. 24 febbraio 1992 n. 225 e successive modifiche ed integrazioni • D.P.C.M. 22 ottobre 1992 • D.LGS. 31 marzo 1998 n. 112 “Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile” “Costituzione e funzionamento del Comitato Operativo della Protezione Civile” “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997 n. 59 – Legge Bassanini” • D.LGS. 18 agosto 2000 n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” • D.P.R. 08 febbraio 2001 n. 194 “Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attività di Protezione Civile” • L. 09 novembre 2001 n. 401 • D.P.C.M. 12 dicembre 2001 • D.P.C.M. 02 marzo 2002 “Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 7 settembre 2001 n. 343 recante disposizioni urgenti per assicurare coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di Protezione Civile” “Organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile” “Costituzione del Comitato Operativo della Protezione Civile” • D.P.C.M. 28 marzo 2002 “Integrazione della composizione del Comitato Operativo di Protezione Civile” PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 03.07.2008 Aggiornato al: Marzo 2014 • INQUADRAMENTO NORMATIVO QT MR OR MI pag. 6.2 Circolare del 30 settembre 2002 n. 5114 “Ripartizione delle competenze amministrative in materia di Protezione Civile” • D.M. 13 febbraio 2003 “Adozione dei Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi” • L. 06 novembre 2003 n. 300 “Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 10 settembre 2003 n. 253 recante disposizioni urgenti per incrementare la funzionalità dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e della Protezione Civile” • Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 (supp. g.u. n. 59 dell’11 marzo 2004) “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile” PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale CARATTERISTICHE TERRITORIALI 7 CARATTERISTICHE TERRITORIALI 7.1 DESCRIZIONE GENERALE DEL COMUNE QT MR OR MI pag. 7.1 Il Comune di Badia Polesine sorge in un’area pianeggiante in sponda destra del Fiume Adige nella zona Nord-Ovest del territorio provinciale di Rovigo (Alto Polesine); esso confina a Nord con i Comuni di Castelbaldo, Masi, Piacenza d’Adige (PD) e Terrazzo (VR), ad Est con il Comune di Lendinara, a Sud con quelli di Canda e Trecenta, a Sud-Ovest con il Comune di Giacciano con Baruchella e ad Ovest con quello di Castagnaro (VR). Il territorio comunale ha una forma irregolare con distanze tra i punti estremi in direzione Nord-Sud di circa 8 km e in direzione Est-Ovest di 12 km; complessivamente occupa un’area di 44,5 km2. Il comune è compreso nel foglio IGM 1:100.000 n° 63 Quadrante II Tavoletta 1:25.000 NE, 64 III NO e 64 III SO. Per l’inquadramento territoriale si rimanda alla Tavola 1 allegata al Piano. Fig. 7.1 - Inquadramento territoriale con indicazione dei comuni limitrofi Il territorio comunale di Badia Polesine, da un punto di vista altimetrico si presenta abbastanza omogeneo, con quote generalmente comprese tra 7 e 11 m. sul livello del mare PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.2 medio. Sul confine Nord del comune scorre il fiume Adige, di tipo pensile; la quota dell’argine è mediamente pari a 19 m. s.l.m. Inoltre è presente un’arteria viaria importante, detta Transpolesana, la quale taglia il comune da Nord-Ovest verso Sud-Est; essa è collocata su rilevato mediamente alto 2 m rispetto al piano campagna circostante. Infine sono presenti diversi tre rilevati alti 5 – 6 m da piano campagna, in particolare: • Cavalcavia della Transpolesana sulla SR 482, rotatoria nei pressi del Centro Commerciale il Faro, in comune di Giacciano con Baruchella; • Cavalcavia della SP 1 sulla Transpolesana, in località Crocetta; • Cavalcavia della SP 1 sulla linea ferroviaria Rovigo-Dossobuono; • Cavalcavia di Via Barchetta sulla Transpolesana, in località Barchetta. La popolazione residente, corrispondente ad una densità abitativa di circa 242 ab/km2, è dislocata nella città di Badia Polesine e nelle quattro frazioni principali: Crocetta, Salvaterra, Villa d’Adige e Villafora. Altre località sono Barchetta e Colombano. Badia Polesine si classifica quindi come terzo Comune più densamente popolato dell’Alto Polesine, come quinto del territorio provinciale di Rovigo (vedi fig. 7.2). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Alto Polesine Piano Generale CARATTERISTICHE TERRITORIALI Medio Polesine QT MR OR MI pag. 7.3 Basso Polesine Fig. 7.2 - Grafico estratto da: Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po Oltre alla popolazione residente, bisogna tenere presente del flusso naturale e del flusso migratorio. All’anno 2003 (fonte ISTAT), il saldo Naturale (differenza tra il numero delle nascite e quello dei decessi) è stato di -60 con un tasso di incremento naturale pari a -5,7, mentre il saldo migratorio (differenza tra il numero di iscrizioni all’ufficio anagrafe e quello delle cancellazioni) è stato di 188 con un tasso d’incremento migratorio del 18,0. Questi dati denotano una minima tendenza all’aumento della popolazione residente dovuto all’aumento del flusso migratorio verso il territorio comunale di qualche decina di unità all’anno, anche se dai dati ISTAT relativi ai censimenti demografici risulta che negli ultimi 30 anni la popolazione residente si è mantenuta sostanzialmente stabile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.4 Assieme a Lendinara, Badia Polesine costituisce uno dei poli industriali più sviluppati dell’Alto Polesine. In particolare, sono presenti diversi settori industriali: dall’artigianato del mobile all’industria meccanica ed elettromeccanica, da quella alimentare a quella farmaceutica; inoltre, sono presenti nel territorio badiense oltre 350 aziende agricole per allevamento avicolo, di bovini, ovini, equini, caprini, suini, di conigli e di struzzi. Infine, all’interno del territorio comunale non sono localizzate industrie del tipo “a rischio incidente rilevante” ai sensi del D.Lgs. n. 334/99 (Direttiva Seveso). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.5 7.2 INQUADRAMENTO FISICO 7.2.1 GEOLOGIA ED IDROGEOLOGIA Il comune di Badia Polesine si colloca in un ambiente geologico di pianura alluvionale. Si tratta di una stretta fascia compresa fra i Fiumi Adige e Po, formatasi in seguito a numerose esondazioni e divagazioni dei corsi d’acqua attuali e recenti. L’area presenta diversi paleoalvei intrecciati ed anastomizzati in seguito al ripetersi, nel tempo, di rotte e cambiamenti di percorso. Fig. 7.3 - Particolare della Carta Geomorfologica della Pianura Padana redatta in scala 1:250.000 a cura del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica Il sistema idrogeologico della stretta fascia compresa fra il Po e l’Adige è legato alla natura dei sedimenti alluvionali di questi due fiumi e ai loro rapporti di sedimentazione. Questa situazione determina un complesso di falde acquifere sovrapposte, tutte e quasi ovunque in pressione, all’interno di depositi permeabili prevalentemente sabbiosi intercalati a livelli impermeabili. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT MR OR MI pag. 7.6 Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI Direzione di deflusso Badia Polesine 4 5 3 2 1 Fig. 7.4 - Particolare della Carta Isofreatica redatta a cura della Regione Veneto in base ai rilevamenti del dicembre 1983 Linee isofreatiche equidistanti 1 metro sul livello medio del mare Direzione di deflusso Badia Polesine 5 4 3 2 1 Fig. 7.5 - Particolare della Carta Piezometrica redatta a cura della Regione Veneto in base ai rilevamenti del dicembre 1983. Linee isopieze equidistanti 1 metro sul livello medio del mare. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.7 L’assetto idrogeologico locale è caratterizzato da litologie sciolte a granulometria variabile sia verticalmente che orizzontalmente, in conseguenza dell’energia deposizionale di origine fluviale o gravitativa. L’idrografia è costituita da una rete di canali e scoline per la bonifica e l’irrigazione regolati idraulicamente dal Consorzio di Bonifica Polesine Adige Canalbianco e dal Consorzio di Bonifica Medio Valli Veronesi. La permeabilità primaria, per porosità, dei terreni ha valori medi ed oscilla a seconda della litologia puntuale tra 10-4 m/s per sabbie medio-fini a 10-8 m/s per depositi di limo ± argilloso-sabbioso. La circolazione idrica sotterranea, nella copertura quaternaria insatura, è di tipo verticale e deriva dall’infiltrazione delle precipitazioni e dall’irrigazione. Lo spessore insaturo oscilla mediamente, a seconda del periodo stagionale, da circa 1.5 a 2.5 m. Possibili oscillazioni della superficie freatica, stimate attorno a 1.0 m, sono da attribuirsi alle variazioni delle condizioni meteoclimatiche locali e stagionali. Le curve isofreatiche hanno direzione generale NE–SW, con locali orientazioni W–E e N–S. Il deflusso idrico ha direzione verso E, secondo l’andamento dei corsi d’acqua superficiali, ma sono possibili locali assi di drenaggio diretti a S per la presenza di collettori di bonifica. Il gradiente idraulico locale è pari a 0.2 ‰. Le curve delle isopieze presentano analoga direzione di deflusso. 7.2.2 INQUADRAMENTO CLIMATICO Il clima del comune di Badia Polesine è caratterizzato da un regime pluviometrico tipico di gran parte dell’Italia Settentrionale e Centrale, con due massimi, in primavera ed autunno, e due minimi nelle altre due stagioni. Si tratta, quindi, di un clima fra l’oceanico (massimo in inverno e minimo in estate) e il continentale con massimo in estate e minimo invernale. Le precipitazioni nel territorio comunale non presentano variazioni importanti da zona a zona, che d’altro canto appare climaticamente omogenea. L’altezza pluviometrica media annua per il territorio comunale di Badia Polesine è di poco superiore ai 700 mm come indicato nella carta sotto riportata, con un numero di giorni piovosi medi di 138. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.8 Fig. 7.6 - Fonte: ARPAV – Centro Meteorologico di Teolo La temperatura media annua a Badia Polesine risulta di circa 13° C, con un minimo durante il mese di gennaio, paria 1.7° C, ed un massimo nel mese di luglio, dove la temperatura media raggiunge i 24° C circa. Gli inverni risultano piuttosto rigidi con temperature medie del periodo prossime allo zero termico, mentre durante la stagione estiva i valori si aggirano fra i 21 e 25° C. Il gioco dei venti a Badia Polesine presenta le caratteristiche della Val Padana. Questa, durante la stagione fredda, forma un bacino d’aria relativamente fredda, che si muove verso un centro di convergenza posto sul medio Adriatico. Durante la stagione estiva, il movimento delle masse d’aria è invertito. Infatti, la provincia è invasa da correnti orientali provenienti da un centro di divergenza posto sempre sull’Adriatico; ciò nonostante risente di alcune alterazioni dovute all’irruzione della bora nell’Alto Adriatico. La direzione dei venti a Badia Polesine è caratterizzata dalla prevalenza di venti con provenienza N–E durante tutto l’anno, salvo per i mesi di dicembre e gennaio, nei quali prevalgono quelli provenienti da N–W. Durante il periodo estivo ai venti nord-orientali si affiancano quelli dei quadranti occidentali, mentre le frequenze minime si registrano nel periodo invernale con provenienza S-E e durante l’estate con provenienza S–W. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.9 7.2.3 IDROGRAFIA PRINCIPALE Le principali aste idrografiche presenti sul territorio comunale di Badia sono: 1. Il Fiume Adige che costituisce il confine tra il territorio provinciale di Rovigo e quello di Padova, ed in particolare separa il Comune di Badia da quelli di Castebaldo, Masi, Piacenza d’Adige e Terrazzo; 2. Il Naviglio Adigetto che, staccandosi dal Fiume Adige, attraversa l’intero centro cittadino di Badia andando ad interessare la frazione di Salvaterra; 3. Il Canale della Rosta che separa il territorio comunale di Badia Polesine da quello di Castagnaro; 4. Lo Scolo Ceresolo che staccandosi dall’Adigetto poco prima del centro cittadino attraversa la zona Nord-Est del territorio comunale interessando la frazione di Villafora; 5. Lo Scolo Valdentro che interessa la zona Sud del territorio comunale, in particolare le frazioni di Crocetta (da dove ha origine) e di Salvaterra; 6. Il Canale Malopera che partendo dal Fiume Adige ad Ovest del centro cittadino di Badia attraversa da Nord a Sud il territorio comunale, immettendosi poi nella Fossa Maestra. Colombano 1 Villa d’Adige 3 Villafora 4 Badia Polesine Barchetta 2 Salvaterra 6 Crocetta 5 Fig. 57.7 - Localizzazione dell’ idrografia principali del territorio comunale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: L’individuazione CARATTERISTICHE TERRITORIALI della rete idrografica principale è riportata QT MR OR MI pag. 7.10 nella Tavola 1 (Inquadramento territoriale) allegata al Piano. 7.2.4 CARATTERISTICHE ANTROPICHE Le caratteristiche antropiche di un territorio riguardano tutti quegli aspetti legati alla presenza e all’attività dell’uomo sul territorio stesso. Come già detto nella fase introduttiva del Piano, compito della protezione civile è quello di salvaguardare la vita umana e, se possibile, i beni presenti sul territorio; in tal senso, nella seguente sezione si intende fornire una descrizione del territorio comunale dal punto di vista antropico, ovvero quali sono le principali vie di comunicazione, dove è localizzata principalmente la popolazione, quali siano i beni storici, artistici e naturali presenti sul territorio comunale Dati sulla popolazione Il territorio comunale di Badia Polesine appare oggi strutturato con caratterizzazioni analoghe a quelle degli altri comuni del suo intorno e, più in generale, dell’intero Polesine. La popolazione residente si raccoglie attorno al Capoluogo, ed a numerose ed in genere piccole Frazioni; costituisce a volte piccoli nuclei urbani isolati. Esiste poi una importante edificazione distribuita lungo il percorso delle vie di comunicazione minori le quali, spesso, a loro volta si organizzano in adiacenza al corso dei numerosi corsi d’acqua che, come si è già osservato, si distribuiscono in maniera significativa all’interno del territorio comunale. All’interno delle Frazioni e dei Nuclei abitati, su circa 3.350 abitanti censiti (dati 1996) ben 1.856, pari ad oltre il 55% erano residenti all’esterno del pur piccolo nucleo urbano: erano e sono organizzati in termini, cioè, di case sparse. Lo stesso Capoluogo, articolato nella sua porzione centrale attorno all’Adigetto, si prolunga poi, verso Ovest e verso Est lungo il percorso della S.R. 88 “Rodigina” dando così luogo ad un continuo urbanizzato lungo quasi 5 km.. Il comune di Badia Polesine ha una popolazione, come indicata nell’apposita scheda “Caratteristiche Antropiche” (circa 10.700 abitanti) modulo CA.1 sezione QT, localizzata nel centro principale di Badia Polesine (capoluogo con circa 7.200 abitanti) e nei sei centri abitati principali: Barchetta, Colombano, Crocetta, Salvaterra, Villa d’Adige e Villafora. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.11 POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE Maschi Femmine Totale 0 – 17 838 754 1592 18 – 74 4079 4005 8084 > 74 399 802 1201 Popolazione totale 5316 5561 10877 Popolazione per fasce d’età Fig. 7.8 - Localizzazione del centro di Badia Polesine e dei principali centri abitati all’interno del territorio comunale. Fonte: Sito web comune di Badia Polesine. Come mostrato dal grafico sotto riportato, dai censimenti ISTAT sull’evoluzione demografica della popolazione residente nel territorio di Badia Polesine, risulta, negli ultimi 30 anni, una tendenza alla stabilità. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.12 Fig. 7.9 - Evoluzione demografica del territorio comunale di Badia Polesine: Fonte ISTAT Aspetto importante nella redazione di un piano di protezione civile è la conoscenza delle persone che, in caso di emergenza, necessitano di particolari cure e attenzioni; è questo il caso di persone non autosufficienti. L’elenco delle persone in tali condizioni che vivono nel territorio comunale badiense è riportato nel modulo PD, all’interno della Sezione QT (Quadro Territoriale) (circa 65 persone). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Piano Generale CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.13 7.2.5 LE VIE DI COMUNICAZIONE Le principali vie di comunicazione presenti sul territorio comunale di Badia sono: 1. SS 434 “Transpolesana”: attraversa il territorio secondo una diagonale OvestSud passando in corrispondenza della frazione di Crocetta. 2. SR 88 “Rodigina”: attraversa il territorio secondo una retta Est-Ovest passando per il centro di Badia Polesine; successivamente si dirige verso la frazione di Villa d’Adige assumendo i nomi di via Fratelli Rosselli e via Bovazecchino prima e via Verdi dopo. 3. SR 482 “Alto Polesana”: si diparte dalla SR 88, prendendo nome “via Cappuccini” e “ via Malopera Nord” fino alla SS 434, proseguendo poi per i centri abitati di Giacciano con Baruchella e Castelmassa. 4. SP 1 “ via Martiri di Villamarzana”: congiunge la SR 88 poco prima di entrare nel centro di Badia Polesine alla SS 434 in località Crocetta e poi verso Pissatola. 5. SP 12: collega la frazione di Crocetta al centro abitato di Canda 6. SP 15: si diparte dalla SR 88 (all’altezza del centro di Rasa) e si dirige in località Canda, tagliando la punta Sud-Est del territorio comunale 7. SP 42 che si diparte dalla SR 88 subito dopo l’abitato di Badia Polesine e si dirige in località Masi (PD) 8. Strada comunale “via Rettilineo Salvaterra” che, conduce alla frazione di Salvaterra 9. Strada comunale “via Colombano” che collega il centro di Badia alla località di Colombano, divenendo poi “via Maggiore” fino alla frazione di Villafora 10. Linea ferroviaria Rovigo - Dossobuono. 11. Via navigabile fiume Adige. Ai fini di protezione civile anche i ponti e/o sottopassi rivestono una notevole importanza in quanto potrebbero non risultare agibili durante l’evento calamitoso. Nel comune di Badia Polesine sono presenti le seguenti principali strutture: • Ponte ex-Ospedale • Ponte Fiume Adige (collegamento tra Badia Polesine e Masi(PD) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: • CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.14 Ponte Nuovo (collegamento tra Riviera Pace e Rivera Balzan, centro abitato di Badia Pol.) • Ponte Rampa (collegamento tra Riviera Miani e Riviera Balzan, centro abitato di Badia Pol.) • Ponte sul Naviglio Adigetto in località Salvaterra • Cavalcavia della SP 1 sulla Transpolesana, in località Crocetta; • Cavalcavia della SP 1 sulla linea ferroviaria Rovigo-Dossobuono. • Cavalcavia di Via Barchetta sulla Transpolesana, in località Barchetta • Sottopasso ciclopedonale sulla SP 1 Via Martiri di Villamarzana (collegamento tra la palestra dell’Istituto “Balzan” e i Nuovi Impianti Sportivi). 9 7 11 Colombano Villa d’Adige Villafora 2 10 Badia Polesine 3 8 Barchetta 4 1 Salvaterra 6 Crocetta 5 Fig. 7.10 - Localizzazione delle principali vie di comunicazione del territorio comunale L’individuazione della rete di comunicazione principale è riportata nella Tavola 1 (inquadramento territoriale) allegata. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: CARATTERISTICHE TERRITORIALI QT MR OR MI pag. 7.15 7.2.6 EDIFICI ED IMPIANTI SENSIBILI Per edifici sensibili si intendono quelle strutture pubbliche presenti sul territorio comunale che rivestono una certa importanza in quanto sono luoghi di riunione, di ricovero e di aggregazione della popolazione; si tratta in particolare di scuole, ospedali, case di cura, di riposo e impianti sportivi che possono essere considerate sia delle risorse da poter utilizzare in caso di emergenza (aree di emergenza per accogliere la popolazione evacuata) sia degli edifici vulnerabili da proteggere. Sono invece impianti sensibili le strutture come le discariche, i depuratori e le aziende a rischio di incidente rilevante, che possono causare giustificato allarme in caso di evento calamitoso. Infatti potrebbero essere fonti di rischio indotto nel caso fossero esposte ad una inondazione dato che potrebbe essere immediato l’inquinamento di terreni ed acque con conseguente danno alla salute pubblica e all’ambiente. L’elenco degli impianti e degli edifici sensibili è riportato nel modulo ES, all’interno della sezione QT (Quadro Territoriale). Gli elementi sensibili possono assumere il ruolo di bersaglio o risorsa a seconda dell’evento calamitoso considerato. 7.2.7 BENI STORICI – ARCHITETTONICI Nel territorio Badiense esistono vari palazzi che, per la loro storia e bellezza, fanno parte del patrimonio storico-architettonico del Comune di Badia Polesine. In particolare, gli immobili tutelati privati e di proprietà comunale sono contenuti nel modulo BI, all’interno della sezione QT (Quadro Territoriale). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 08.07.2008 Aggiornato: Marzo 2014 CARATTERISTICHE ANTROPICHE OR QT MR MI CA.1 CARATTERISTICHE ANTROPICHE POPOLAZIONE RESIDENTE NELCOMUNE Comune Badia Polesine Regione Veneto Provincia Rovigo Popolazione per fasce d’età Maschi Femmine Totale 0–4 233 178 411 5–9 244 213 457 10 – 14 219 217 436 15 – 19 261 229 490 20 – 24 236 254 490 25 – 29 291 289 580 30 – 34 336 328 664 35 – 39 418 377 795 40 – 44 452 435 887 45 – 49 406 465 871 50 – 54 444 440 884 55 – 59 396 361 757 60 – 64 370 367 737 65 – 69 269 307 576 70 – 74 243 277 520 75 – 79 177 237 414 80 – 84 128 249 377 85 – 89 81 213 294 90 – 94 24 95 119 95 – 99 4 12 16 100-104 0 5 5 5232 5548 10.780 Popolazione totale al 31.12.2013 Popolazione non autosufficiente 75 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 08.07.2008 Aggiornato: Marzo 2014 CARATTERISTICHE ANTROPICHE OR QT MR MI CA.2 POPOLAZIONE RESIDENTE NELLE FRAZIONI E LOCALITA’ al 31/12/2013 Maschi Femmine Totale Colombano 56 52 108 Bovazecchino 150 167 317 Villa d’Adige 641 653 1294 Salvaterra 374 371 745 Villafora 314 299 613 Crocetta 230 217 447 Badia Polesine 3467 3789 7256 Popolazione residente al 31/12/2013 5232 5548 10.780 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.1 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI 8.1 IL CONCETTO DI RISCHIO All’art. 3 comma 1 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, recante indicazioni sulle attività e sui compiti della protezione civile, si legge che: “Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio …”; in questo contesto si intende definire il concetto di rischio connesso al verificarsi di un evento calamitoso e, soprattutto, di come una corretta attività di previsione e di prevenzione svolta dalla protezione civile sia necessaria alla mitigazione dei rischi stessi. Il rischio “R” è la combinazione tra la probabilità di accadimento di un determinato evento calamitoso “P” (pericolosità) e il valore esposto dell’area soggetta a pericolo ”V” (vulnerabilità): R=PxV La conoscenza della probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un dato periodo di tempo e in una data area del territorio, ovvero la conoscenza della pericolosità di quel determinato evento, è strettamente collegata all’attività di previsione dell’evento stesso. In particolare, l’attività di previsione svolta ai fini della protezione civile è mirata alla determinazione delle tipologie dei fenomeni calamitosi che interessano il territorio in esame anche attraverso l’analisi storica degli eventi che lo hanno colpito, all’identificazione delle zone maggiormente esposte all’evento e al grado di rischio per quelle particolari zone. È quindi chiaro come una accurata indagine del territorio dal punto di vista ambientale (clima, geomorfologia, idrografia, ecc) e antropico (popolazione residente, vie di comunicazione, beni e servizi presenti sul territorio, ecc) rappresenti una solida base di partenza per la corretta stesura del Piano di Protezione Civile. Una volta individuati i possibili eventi generatori di rischio che interessano o potrebbero interessare il territorio in esame, è compito della Protezione Civile attuare tutte quelle disposizioni volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni in seguito al manifestarsi dei singoli eventi, ovvero volte alla mitigazione del rischio; è questa PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.2 la fase di prevenzione, che si concretizza in interventi di tipo strutturali mirati alla riduzione della pericolosità, e interventi non strutturali, mirati alla riduzione della vulnerabilità. Com’è ovvio, la fase di prevenzione risulterà tanto più accurata quanto più lo sarà quella di previsione. La prevenzione non strutturale è perseguita anche mediante una corretta pianificazione territoriale, che rispetti l’equilibrio idrogeologico e che eviti le aree naturalmente pericolose; in questo caso, però, si tratta di obiettivi propri dell’urbanistica più che della Protezione Civile. Infatti, la prevenzione che spetta al Servizio Protezione Civile è l’insieme di quattro elementi: - la pianificazione di emergenza - le esercitazioni, con le quali si deve verificare la capacità di risposta da parte di tutte le strutture coinvolte - la formazione, mediante corsi di base e specialistici rivolti ai vari operatori coinvolti - l’informazione ai cittadini per far conoscere i rischi del territorio nel quale vivono ed i comportamenti da tenere. In sostanza si tratta di attività di preparazione all’emergenza, cioè di attività volte a diffondere nei cittadini e negli operatori specializzati la consapevolezza della necessità di convivere con il rischio, di definire quale sia il rischio accettabile, e di sviluppare comportamenti sociali e organizzativi che minimizzino il rischio, cioè il danno atteso. In questa sezione si intende analizzare le tipologie di rischio a cui il territorio comunale di Badia Polesine può essere assoggettato, fornendo per ciascuna di esse una breve descrizione (Aspetti Generali), in che modo può interessare il territorio comunale (Mappa generale del rischio) e le eventuali norme comportamentali che la popolazione dovrebbe tenere nell’eventualità che si verifiche un determinato fenomeno calamitoso (Norme generali di Autoprotezione). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.2 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.3 VALUTAZIONE DEI RISCHI In tale sezione è ricostruita una mappa tecnica a carattere generale che riporta in modo schematico la localizzazione e l’estensione dei vari tipi di rischio che interessano il territorio comunale di Badia Polesine. Per ciascun tipo di rischio che coinvolge il Comune verrà effettuata una breve descrizione dei fenomeni che lo generano e delle norme generali di autoprotezione che è bene rendere note alla popolazione. L’obiettivo della mappa generale dei rischi è quello di fornire non solo un quadro generale della vulnerabilità del comune ma anche una base di programmazione della prevenzione dei rischi secondo criteri di priorità. Esistono diverse tipologie di rischi che possono interessare l’ambito comunale, provocando danni di diversa entità alla popolazione, agli animali, alle attività, alle strutture e al territorio e che si distinguono in eventi di tipo naturale ed eventi causati dall’uomo. Solo in pochi casi più “fortunati” tali eventi sono prevedibili, ovvero esistono dei segnali precursori che li annunciano, come ad esempio l’evento meteorologico o l’alluvione, in quanto fenomeni costantemente monitorati e i cui dati indicano l’avvicinarsi dell’evento. In altri casi – evento non prevedibile – l’avvicinarsi dell’evento non è preceduto da alcun fenomeno che ne consenta la previsione o i precursori sono temporaneamente così ravvicinati all’accadere dell’evento che non si possono attuare misure preventive. Questo è il caso dei terremoti, degli incendi e dell’incidente industriale. Di seguo si riporta una tabella della tipologia di rischi che possono interessare il comune di Badia Polesine. Si fa presente che sulla base dei dati acquisiti per la redazione del Piano di Protezione Civile e delle informazioni disponibili non si è a conoscenza nei territori dei comuni confinanti con Badia Polesine della presenza di fenomeni generatori di rischio che possano coinvolgere il territorio comunale di Badia Polesine. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Tipologia di rischio Rischio Idraulico Rischio Sismico Rischio Bolle di calore Rischio Eventi meteorici Intensi Rischio Idropotabile Rischio Trasporto merci pericolose Rischio Black-out elettrico Rischio Ordigni bellici Rischio Emergenza Sanitaria Tab. 8.1 – Tipologie di Rischi presenti nel comune di Badia Polesine pag. 8.4 MR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.3 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.5 RISCHIO IDRAULICO (ELABORATI GRAFICI N. 5, 6, 8) 8.3.1 ASPETTI GENERALI Per rischio idraulico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi dell’esondazione di un corso d’acqua. Tale fenomeno si verifica generalmente in due modalità: - per tracimazione, quando gli argini del corso d’acqua non sono in grado di contenere l’onda di piena in arrivo; - per rottura arginale, quando si verifica un cedimento più o meno esteso del corpo arginale, in concomitanza al verificarsi di un evento di piena; La zona territoriale investita dalla massa d’acqua viene definita “area alluvionata”. Nei territori di pianura l’evolversi dei fenomeni idraulici avviene con una certa lentezza, tale da permettere di prevedere con sufficiente anticipo l’arrivo dell’onda di piena in una determinata sezione di controllo del corso d’acqua, e quindi di stabilire se si possa verificare o meno il sormonto arginale. Effetti di tipo impulsivo, caratterizzati da una notevole energia, si manifestano solo nel caso di cedimenti arginali; anche in questi casi si hanno spesso dei segnali premonitori dell’evento negativo, quale ad esempio l’insorgere di fontanazzi. I danni provocati all’area alluvionata sono differenti per le due tipologie di esondazione; infatti, mentre nel caso di esondazione per tracimazione il volume d’acqua investe il territorio con un’energia modesta, generalmente non distruttiva nei confronti degli edifici interessati dall’evento, nel caso di rottura arginale sia i volumi d’acqua effluenti dalla rotta sia l’energia con cui viene investita l’area adiacente al punto di rotta, sono notevolmente maggiori, e quindi maggiori saranno i danni provocati a cose e persone. Una sottotipologia di rischio idraulico è rappresentata dall’allagamento di aree urbane e/o periferiche dovute all’inefficienza delle reti di drenaggio quali fognature, fossi e scoli. In questo caso la zona interessata dall’evento viene definita “area allagata”. Generalmente tali eventi non hanno una natura tale da provocare ingenti danni ai beni, non comportano un pericolo di vita per le persone ma possono creare disagi alla popolazione, interruzione per inagibilità delle via di comunicazione stradali, danni parziali o totali ai raccolti da PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.6 semina. La durata dell’evento è breve, esaurendosi e consentendo il ritorno alle normali condizioni di vita tipicamente dopo alcuni giorni dalla cessazione dell’evento meteorico che lo ha provocato. Il rischio idraulico dipende essenzialmente da due fattori: - dall’intensità dell’evento meteorico, legata a sua volta al periodo di ritorno; in particolare, gli eventi di maggiore intensità sono quelli relativi a precipitazioni infraorarie e, a parità di durata di precipitazione, a periodi di ritorno più elevati - dal grado di vulnerabilità della area alluvionata o allagata, a sua volta legata al grado di antropizzazione 8.3.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO I corsi d’acqua che possono essere generatori di rischio idraulico per il territorio comunale di Badia Polesine sono: - Fiume Adige: Il Fiume Adige sgorga da una sorgente a quota 1550 m s.l.m. vicino al lago di Resia, in provincia di Bolzano, e dopo un percorso di circa 410 km sfocia nel mare Adriatico a Porto Fossone; il suo bacino imbrifero è di circa 12.100 km2, e interessa aree comprese nel Trentino-Alto Adige e nel Veneto. Dalla Val Lagarina l’Adige assume la conformazione di fiume di pianura fino alla località di Albaredo (sezione di chiusura del bacino); da qui fino al mare, e quindi nella zona riguardante il territorio badiense, l’Adige diventa un fiume di tipo pensile. L’Ente Genio Civile, Unità Periferica di Rovigo, è competente della gestione, della sicurezza e della tutela idraulica dell’argine destro del Fiume Adige in tutto il tratto ricadente nella provincia di Rovigo. - Fiume Po: Il Fiume Po nasce ai piedi del Monviso ad una quota di 2022 m s.l.m. e dopo un percorso di oltre 650 km termina la sua corsa nel mare Adriatico con una foce a delta, diramandosi nelle cinque bocche principali: Po della Maestra, Po di Pila, Po di Tolle, Po della Gnocca e Po di Goro. Il suo bacino imbrifero è di 71.000 km2 interessando le regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Trento. Su scala provinciale, il pericolo PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.7 MAPPA GENERALE DEI RISCHI da inondazione del Fiume Po è proporzionale alla distanza del Comune dal fiume stesso (Badia Polesine dista mediamente circa 11 – 13 km dal fiume Po), con massimo valore per i Comuni rivieraschi e limitrofi direttamente esposti agli effetti di inondazione dovuta a rottura arginale. - Fissero-Tartaro-Canalbianco: L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante collega Mantova al Mare con un percorso di 135 km sostanzialmente parallelo al Po; il suo bacino ha un’estensione di 2885 km2 e interessa le regioni Lombardia e Veneto. L’Ente competente della gestione, della sicurezza e della tutela Idraulica per il corso d’acqua in esame è l’Autorità di Bacino del Fissero-Tartaro-Canal Bianco, istituita dalle Regioni Veneto e Lombardia con apposita intesa approvata da entrambi i consigli Regionali (deliberazioni n. 1024 del 24/11/1994 e n. V/1129 del 26/07/1994). Fiume Adige Fissero-TartaroCanalbianco Fiume Po Comune di Badia Polesine Fig. 8.1 - Indicazione dei corsi d’acqua generatori di rischio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.8 RISCHIO IDRAULICO DA FIUME ADIGE Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. È questo il caso del rischio idraulico per sormonto o rottura arginale. In linea di massima, le condizioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di attenzione e di valutare il peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono: 1. Condizioni meteorologiche 2. I livelli idrici del corso d’acqua Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche, i dati vengono ricavati dalle stazioni meteo, mentre i dati utili al monitoraggio dello stato del corso d’acqua, vengono ottenuti da apposite stazioni di misura del tipo pluviometriche (da cui si ottengono i dati di precipitazione) e idrometriche (da cui si ottengono i livelli idrici). Inoltre, quando il fiume è pensile rispetta rispetto alla campagna circostante, come nel caso dell’Adige, un precursore da tenere in considerazione è l‘insorgere di “fontanazzi” che costituiscono il maggior pericolo per una eventuale alluvione per collassamento arginale. Poiché, come si dirà in seguito, le arginature del Fiume Adige sono in grado di contenere una evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni, il rischio idraulico che ne consegue è legato essenzialmente al crollo arginale, pertanto, viste anche le conseguenze che un eventuale evento negativo avrebbero sul territorio Comunale di Badia, si ritiene indispensabile un particolare approfondimento del fenomeno dei fontanazzi, in merito alla loro natura, al modo di manifestarsi e a quello di gestirli durante un fenomeno di piena (chiusura del fontanazzo). EVENTO Rischio Idraulico Fiume Adige PREVEDIBILITA’ Prevedibile PRECURSORI • • • Condizioni Meteo Livelli idrici Fontanazzi PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.9 Fontanazzi L’acqua presente nel sottosuolo si muove attraverso gli strati di ghiaia e sabbie alluvionali dirigendosi verso i mari o incanalandosi nelle correnti dei fiumi. In caso di piena, all’aumentare del livello idrico del corso d’acqua, si genera un flusso delle acqua sotterranee contrario a quello naturale; tale flusso, se riesce ad incanalarsi in falde costituite da sabbie e ghiaie che affiorano sul territorio, genera il fenomeno del fontanazzo. Si tratta di uno zampillio di acqua torbida visibile sul piano campagna, che trascina con se la sabbia della falda depositandola sul terreno circostante. Il pericolo di questo fenomeno è rappresentato dal fatto che l’acqua, trascinando con se la sabbia, allarga il canale preferenziale nel quale scorre, provocando il cedimento arginale e la conseguente inondazione della pianura circostante. I fontanazzi più pericolosi sono quelli addossati o sorti nelle immediate vicinanza dell’argine. Fig. 8.2 - Origine del fontanazzo Il sistema utilizzato per fermare questo fenomeno è quello dell’arginatura con muri di sacchi di terra o sabbia disposti a cerchio attorno al punto di zampillio. Affinché tale tecnica abbia successo occorre seguire alcune regole fondamentali: a. Prima di procedere alla realizzazione del muro di sacchi, verificare sempre se il fontanazzo butta sabbia in modo copioso; se ciò non avviene ma fuoriesce solo un piccolo zampillio di acqua, spesso non è necessario procedere alla sua chiusura. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.10 b. Non mettere i sacchi di sabbia direttamente sopra allo zampillio; infatti la pressione dell’acqua sotterranea e le dimensioni della falda affiorante tenderebbero a generare altri zampillii attorno ai sacchi appena posati, allargando l’area del fontanazzo stesso. c. Saggiare sempre il terreno per verificare l’ampiezza dell’affioramento della falda freatica dalla quale è emerso il fontanazzo. d. Il diametro del mura di sacchi che deve racchiudere il fontanazzo deve avere un diametro di almeno 4 metri. e. La disposizione a cerchio del muro è quella preferibile rispetto a qualsiasi altra disposizione (quadrato o rettangolo) per due motivi: è quella in grado di racchiudere la massima superficie con il minimo perimetro, ed inoltre una superficie curva sopporta meglio la pressione di una colonna d’acqua rispetto ad una parete diritta. È utile ricordare che la chiusura di un fontanazzo non deve avere la pretesa di arrestare il flusso d’acqua attraverso il foro, ma quello di bloccare il trasporto di sabbia di falda verso la superficie. Un fontanazzo si potrà definire ben arginato quando lo zampillio sarà rallentato di quel tanto che basta per interrompere l’uscita di sabbia. Fenomeni verificatisi recentemente nel territorio Comunale di Badia Polesine riguardo l’insorgere di fontanazzi, si sono avuti in data 27/11/2002 in via Argine Bova. Nell’immagine sotto riportata viene indicata l’ubicazione del fontanazzo rispetto al centro di Badia Polesine e alla frazione di Villa d’Adige. Infine, la gestione e il monitoraggio dei fontanazzi è di competenza del Genio Civile territorialmente competente. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Fig. 8.3 - Ubicazione del fontanazzo del 27/11/2002 pag. 8.11 MR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.12 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Nel caso del rischio Idraulico da Fiume Adige, l’Autorità di Bacino Fiume Adige competente ha provveduto alla classificazione del Rischio Idraulico basandosi sulla determinazione delle aree a diversa pericolosità e del loro grado di vulnerabilità; di seguito si riportano due tabelle relative alle classi di pericolosità e di vulnerabilità considerate. Pericolosità Condizioni Idrauliche Molto elevata Aree allagate in occasione dell’evento di piena con un tempo di ritorno di 30 anni, nelle quali risulti la presenza di una lama d’acqua sul piano campagna superiore ad 1 m oppure una velocità massima di trasferimento superiore ad 1 m/s Elevata Aree allagate in occasione di un evento di piena con tempo di ritorno di 30 anni e condizioni di lama d’acqua massima raggiungibile sul piano campagna compresa tra 50 cm e 1m, oppure da un evento di piena con tempo di ritorno 100 anni e condizioni di lama d’acqua sul piano campagna superiore ad 1 m o velocità di trasferimento superiore ad 1 m/s Media Aree allagate in occasione di un evento di piena con tempo di ritorno di 100 anni e condizioni di lama d’acqua massima raggiungibile sul piano campagna compresa tra 0 cm e 1m Moderata Aree allagate in occasione di un evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni in qualunque condizione di lama d’acqua o velocità di trasferimento Tab.8.2 - Definizione delle classi di pericolosità idraulica per il Fiume Adige Vulnerabilità Elementi a rischio Grave Centri urbani, beni architettonici, storici, artistici, insediamenti produttivi, principali infrastrutture viarie, servizi di elevato valore sociale Medio Aree a vincolo ambientale o paesaggistico, aree attrezzate di interesse comune, infrastrutture viarie secondarie Moderato Basso Aree agricole di elevato pregio (vigneti, frutteti) Seminativi Tab.8.3 - Definizione delle classi di vulnerabilità idraulica per il Fiume Adige PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.13 MAPPA GENERALE DEI RISCHI La sovrapposizione delle classi di pericolosità con quelle di vulnerabilità, ha permesso di definire quattro classi di rischio idraulico Vulnerabilità RISCHIO IDRAULICO Pericolosità Molto elevata Elevata Media Moderata Grave R4 R4 R2 R2 Medio R3 R3 R2 R1 Moderato R2 R2 R1 R1 Basso R1 R1 R1 R1 Tab.8.4 - Definizione classi di Rischio idraulico per il Fiume Adige Classe Rischio Descrizione R1 Moderato R2 Medio Possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche R3 Elevato Possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale R4 Molto Elevato Possibile perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, distruzione di attività socio-economiche Danni sociali, economici e ambientali marginali Tab.8.5 - Descrizione del rischio idraulico per inondazione da Fiume Adige È da tenere presente che dai risultati ottenuti dalla simulazione matematica compiuta dall’Autorità di Bacino Fiume Adige, le arginature nel tratto compreso nella Provincia di Rovigo sono in grado di contenere la piena bi-centenaria, anche se non è rispettato in ogni punto il franco di 1 m, mentre le piene con tempo di ritorno 500 anni comportano il sormonto arginale in corrispondenza delle località di Cavarzare e Cavanella d’Adige e a pochi chilometri dalla foce. Inoltre, un eventuale pericolo di esondazione viene mitigato dalla presenza dello scolmatore di Torbole, la cui completa apertura è in grado di far PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.14 defluire una portata massima di 500 m3/sec dal Fiume Adige al Lago di Garda. La competenza dell’apertura dello scolmatore spetta alla Provincia Autonoma di Trento. Dalle indicazioni sopra riportate, si evince che il rischio idraulico derivante dal Fiume Adige per il territorio Comunale di Badia Polesine, non è rappresentato dal sormonto delle arginature da parte dell’onda di piena, quanto dai problemi di cedimento arginale. RISCHIO IDRAULICO DA FIUME ADIGE Fig. 8.4 - Territorio Comunale di Badia Polesine: Rischio Idraulico da Fiume Adige ELEVATO EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Rischio Idraulico da Fiume Adige MOLTO ELEVATA (*) Tutto il territorio (*) Fonte: Piano Stralcio per la tutela del Rischio Idrogeologico – Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.15 Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. La sua individuazione presuppone: a) L’individuazione dell’evento di riferimento, nello specifico l’evento idraulico b) Lo studio degli effetti locali c) La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti d) La conoscenza dell’esposizione Come già accennato nella parte generale del Piano di Protezione Civile e nel paragrafo precedente, il rischio idraulico derivante dal Fiume Adige per il territorio Comunale di Badia Polesine consiste nell’eventualità di un cedimento della struttura arginale. Ciò comporta: i. un pericolo di vita per l’intera popolazione, soprattutto per quella che risiede nelle immediate vicinanze al punto di rotta, di conseguenza, dopo una attenta valutazione del fenomeno in corso, con particolare riferimento all’insorgere dei fontanazzi, è indispensabile procedere ad una tempestiva evacuazione degli abitanti ii. i beni storici e artistici, gli insediamenti abitativi e produttivi, sono soggetti a seri danni strutturali fino anche al crollo per quelli direttamente investiti dall’acqua fuoriuscente dalla breccia arginale iii. viene impedita la distribuzione dei servizi essenziali quali energia elettrica, metano e acqua potabile iv. è interrotta qualsiasi attività socio-economica del Comune. EVENTO Rischio Idraulico da Fiume Adige VULNERABILITA’ • • • • Intera popolazione Tutte le strutture e infrastrutture presenti sul territorio Beni storici-architettonici e naturali Allevamenti zootecnici PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.16 RISCHIO IDRAULICO DA FIUME PO Per quanto riguarda il rischio idraulico derivante dal Fiume Po, il maggiore dei corsi d’acqua italiani, le proporzioni di un eventuale evento calamitoso sono certamente tali da rientrare all’interno della categoria b) o c) della classificazione di cui all’art. 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225. In tal senso il Piano Comunale di Protezione Civile risulta essere subordinato a piani di interesse maggiore quale il Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po. Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. È questo il caso del rischio idraulico per sormonto o rottura arginale. In linea di massima, le condizioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di attenzione e di valutare il peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono: • Condizioni meteorologiche • I livelli idrici del corso d’acqua Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche, i dati vengono ricavati dalle stazioni meteo, mentre i dati utili al monitoraggio dello stato del corso d’acqua, vengono ottenuti da apposite stazioni di misura del tipo pluviometriche (da cui si ottengono i dati di precipitazione) e idrometriche (da cui si ottengono i livelli idrici). Inoltre, quando il fiume è pensile rispetta rispetto alla campagna circostante, come nel caso del Po, un precursore da tenere in considerazione è l‘insorgere di “fontanazzi” che costituiscono il maggior pericolo per una eventuale alluvione per collassamento arginale. Una volta stabiliti quali siano i precursori d’evento, per poter definire le diverse fasi di allertamento, occorre individuare dei valori di soglia al verificarsi dei quali si ha il passaggio da una fase di emergenza alla successiva. Si riporta di seguito una tabella tratta dal Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po in cui vengono riportati i PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.17 MAPPA GENERALE DEI RISCHI profili di piena di riferimento e l’indicazione dei livelli di guardia, per alcune sezioni del corso d’acqua. Prog. Riferimento [km] Sez. Brioschi Profili di piena(*) SIMPO ‘82 1994 ‘94+’51 Zero idrometrico Livello di guardia 515,940 57 – Castelmassa 18,38 16,31 18,62 0,00 13,03 548,805 65 – Pontelagoscuro 14,24 12,33 14,57 8,18 9,18 564,440 69 – Polesella 12,60 10,84 12,89 0,00 7,73 77 - Cavanella - - - 0,00 3,40 (*) Chiarimenti sui profili di piena possono essere ottenuti consultando il Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po Profili di riferimento e indicazione dei livelli di guardia EVENTO Rischio Idraulico Fiume Po PREVEDIBILITA’ Prevedibile PRECURSORI • • • Condizioni Meteo Livelli idrici Fontanazzi PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.18 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Dallo studio condotto a cura della Provincia di Rovigo per la redazione del Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po, appare che l’intero territorio provinciale è interessato dal pericolo di inondazione in caso di rotte arginali, ed inoltre che tale rischio sia proporzionale alla distanza del Comune d’interesse dal Fiume. Sempre dallo studio sopra citato, i Comuni Provinciali sono stati raggruppati in tre classi di rischio, ripartendoli secondo i criteri riportati nella seguente tabella: Classe Rischio Descrizione R1 Basso I possibili danni sociali, economici e al patrimonio ambientale sono marginali Medio Sono possibili danni minori agli edifici, alle strutture e al patrimonio ambientale che non pregiudichino l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici ed il regolare andamento delle attività socio economiche Alto Sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, l’interruzione delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale e culturale R2 R3 Classificazione del rischio idraulico per inondazione da Fiume Po Secondo tale classificazione, il territorio Comunale di Badia Polesine, ricade nella fascia R1, a Basso rischio idraulico. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.19 RISCHIO IDRAULICO DA FIUME PO Fig. 8.5 - Territorio Comunale di Badia Polesine: Rischio Idraulico da Fiume Po BASSO EVENTO PERICOLOSITA’ Rischio Idraulico da Fiume Po Bassa (*) Danni sociali, economici e al patrimonio ambientale marginali ZONA INTERRESSATA Tutto il territorio (*) Fonte: Piano Provinciale di Emergenza per il Rischio Idraulico da Fiume Po. Provincia di Rovigo – Servizio Protezione Civile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.20 Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. La sua individuazione presuppone: e) L’individuazione dell’evento di riferimento, nello specifico l’evento idraulico f) Lo studio degli effetti locali g) La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti h) La conoscenza dell’esposizione L’individuazione di uno scenario di rischio idraulico da Fiume Po, non è un compito facile in quanto vi sono molteplici aspetti da tenere in considerazione. Innanzitutto, dipende da dove si può manifestare la rottura arginale, cosa che, pur potendo individuare zone più a rischio, è un’eventualità continua su tutta l’asta fluviale compresa nel territorio Provinciale di Rovigo. Inoltre, trattandosi di un fiume pensile, tutta l’intera Provincia è soggetto ai livelli di piena e un’eventuale esondazione può coprire molti chilometri di territorio in pochi giorni. Basandosi sui dati storici delle alluvioni causate dal Po per rottura arginale, è ad ogni modo possibile descrivere un ipotetico scenario di rischio a partire dal presupposto che Badia Polesine rientra nella classe a basso rischio. I danni attesi a livello socio-economico e al patrimonio ambientali sono ritenuti solo marginali; in particolare si può ipotizzare che possano essere interrotte le attività socio-economiche del territorio e, nei casi più gravi, l’erogazione di servizi quali energia elettrica, acqua e gas. Le strutture e le infrastrutture non sono soggette a danni strutturali, ma, al limite, solo funzionali. EVENTO VULNERABILITA’ • Rischio Idraulico da Fiume Po • • Possibile interruzione delle attività socio-ecomomiche del territorio Danni funzionali e non strutturali degli edifici Nei casi più gravi, possibile interruzione dei servizi quali luce, acqua, gas. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.21 RISCHIO ALLAGAMENTI L’allagamento di una porzione più o meno estesa di territorio può essere causato dall’esondazione di un corso d’acqua (tracimazione o rottura arginale) insistente su quel territorio, oppure da una condizione di abbondanti precipitazioni tali da mettere in crisi i sistemi di smaltimento delle acque meteoriche quali fognature urbane, reti di bonifica, fossi e scoli. Nel primo caso, in riferimento all’esondazione da corsi d’acqua, il problema assume proporzioni tali da meritare una trattazione specifica, relativa al corso d’acqua d’interesse, in appositi piani di emergenza (rischio idraulico); in questa sede, si analizzerà pertanto il rischio allagamenti relativo ad eventi di precipitazione intense o prolungate. Nei periodi piovosi possono generarsi portate meteoriche che solo entro certi limiti vengono accolte, convogliate e scaricate dalla rete di drenaggio; tra i vari aspetti che concorrono a definire questo limite, vi è senza dubbio quello legato alle caratteristiche dimensionali dei collettori (rete fognaria urbana, collettori di bonifica) di smaltimento delle acque meteoriche che, anche se commisurati ad eventi rilevanti, risultano statisticamente limitati ed insufficienti nei confronti degli eventi più rari ed intensi. In tali casi, l’acqua meteorica che il sistema di drenaggio non riesce a smaltire si trasforma in deflusso superficiale verso le zone più depresse del territorio, generando così situazioni locali di allagamenti. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.22 Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. È questo il caso del rischio allagamenti. In linea di massima, le condizioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di attenzione e di valutare il peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono: • Bollettini delle condizioni meteorologiche EVENTO PREVEDIBILITA’ Rischio Allagamenti Prevedibile PRECURSORI • Eventi meteorici intensi o prolungati PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.23 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio, dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Su segnalazione dei Consorzi di Bonifica e del PAI del Fissero-Tartaro-Canalbianco, sono state individuate alcune zone del territorio Comunale di Badia Polesine particolarmente soggette al rischio allagamenti, come riportato in figura 6.6. RISCHIO ALLAGAMENTI Fig. 8.6 - Scenario di Evento per il Rischio Allagamenti Il regime pluviometrico che interessa buona parte della Pianura Padana a sinistra del Po e nel Veneto, è di tipo sublitoraneo alpino con presenza di un massimo principale di precipitazione in autunno ed uno secondario in primavera (o viceversa) e un minimo principale in inverno. La precipitazione totale annua è compresa tra i 500 e i 1000 mm. Oltre alle precipitazioni prolungate, possono generare problemi di allagamenti anche quelle brevi ma intense che si verificano tipicamente nei periodi estivi; infatti, in alcuni casi, i sistemi drenanti si trovano a dover smaltire una portata di tipo impulsiva elevata, con conseguente entrata in crisi. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.24 Pertanto, il rischio allagamenti si può presentare tanto nel periodo primaverile e autunnale a causa di piogge non molto intense ma prolungate nel tempo, quanto nel periodo estivo a causa di forti scrosci di pioggia caratterizzati da una elevata intensità. Determinare il pericolo di manifestazione dell’allagamento del territorio rimane comunque un’operazione di difficile valutazione in quanto dipende da molti fattori tra loro collegati (intensità di precipitazione, manifestazioni di precipitazioni ravvicinate, eventi meteorici di riferimento per il dimensionamento dei sistemi di smaltimento, ecc). EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Rischio Allagamenti Di difficile valutazione Parziale interesse del territorio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.25 MAPPA GENERALE DEI RISCHI Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. L’allagamento è un fenomeno che generalmente non comporta pericolo di vita per la popolazione, ma causa forti disagi al normale svolgimento delle attività umane. Dalle indicazioni ottenute dai Consorzi di Bonifica riguardo le aree allagabili del territorio Comunale di Badia Polesine, si evince che non sono interessati, se non marginalmente, i centri abitati. È quindi ipotizzabile che, a fronte di un evento negativo, i danni relativi alle abitazioni non siano di tipo strutturale, ma solo di tipo funzionale; in particolare sono possibili allagamenti di scantinati o garage interrati e, al limite, dei piani terra. Non sono prevedibili danni alle vie di comunicazione, se non legati alla loro temporanea impraticabilità. Allo stesso modo non sono prevedibili interruzioni dei servizi di rete quali acqua, luce, gas-metano, se non per eventuali interruzioni programmate dagli enti gestori per effettuare operazioni di verifica e controllo. Possono verificarsi danni alle colture da semina. EVENTO VULNERABILITA’ • Rischio Allagamenti • • Eventuali danni funzionali abitazioni Inagibilità di strade Danni alle colture da semina alle PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.26 8.3.3 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE La popolazione deve essere informata sul comportamento da tenere in caso di emergenza: - allontanarsi preventivamente e tempestivamente dalle possibili zone alluvionabili, soprattutto dalle zone adiacenti al punto di rotta, recandosi nelle aree di emergenza; - nel caso non sia possibile allontanarsi dalle zone colpite in tempo utile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni e attendere l’arrivo dei soccorsi; - portare ai piani più alti delle abitazioni eventuali sostanze inquinanti; - portare i beni di prima necessità (viveri) ai piani più alti delle abitazioni; - non collegare elettrodomestici alle rete elettrica nelle zone colpite dall’alluvione; PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.4 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.27 RISCHIO SISMICO (ELABORATO GRAFICO N. 7) 8.4.1 ASPETTI GENERALI Il terremoto è un fenomeno connesso ad una improvvisa rottura di equilibrio all'interno della crosta terrestre che provoca un brusco rilascio di energia; questa si propaga in tutte le direzioni sotto forma di vibrazioni elastiche (onde sismiche) che si manifestano in superficie con una serie di rapidi scuotimenti del suolo. Il punto in cui le onde sismiche hanno origine è detto ipocentro ed è situato a profondità variabili all'interno della crosta terrestre; invece l'epicentro corrisponde al punto della superficie terrestre situato sulla verticale dell'ipocentro e nel cui intorno (area epicentrale) si osservano i maggiori effetti del terremoto. I terremoti vengono classificati attraverso criteri che consentono di valutare l'intensità dell'evento, misurata mediante le cosiddette scale macrosismiche. Esse stabiliscono una graduazione di intensità in base agli effetti e ai danni prodotti dal terremoto: quanto più gravi sono i danni osservati tanto più elevato risulta il grado di intensità della scossa. La più utilizzata di tali scale macrosismiche è la Scala Mercalli - Cancani - Sieberg (MCS), suddivisa in 12 gradi di intensità. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.28 Grado Scossa 1 strumentale avvertito solo dagli strumenti di rilevazione 2 leggerissima avvertito solo da persone in quiete, principalmente nei piani alti degli edifici; gli oggetti sospesi possono oscillare lievemente 3 leggera avvertito notevolmente da persone al chiuso, soprattutto ai piani alti; le automobili ferme possono oscillare leggermente 4 mediocre in ore diurne, avvertito da molti all'interno di edifici e all'esterno da pochi; in ore notturne, alcuni si svegliano; le automobili ferme oscillano notevolmente 5 forte avvertito quasi da tutti, molti si svegliano nel sonno; crepe nei rivestimenti, oggetti rovesciati; possibile scuotimento di alberi e pali 6 molto forte avvertito da tutti, molti spaventati corrono all'aperto; mobili pesanti vengono spostati; caduta di intonaco e danni ai camignoli; danni lievi 7 fortissima tutti fuggono all'aperto; danni trascurabili a edifici di buona progettazione e costruzione, da lievi a moderati per strutture ordinarie ben costruite; avvertito da persone alla guida di automobili 8 rovinosa danni lievi a strutture costruite secondo criteri antisismici; crolli parziali in edifici ordinari; caduta di ciminiere, monumenti, colonne; ribaltamento di mobili pesanti, variazioni dell'acqua dei pozzi 9 disastrosa danni a strutture antisismiche; perdita di verticalità in strutture portanti ben congegnate; edifici spostati rispetto alle fondazioni; fessurazione del suolo; rottura di cavi sotterranei 10 Descrizione del sisma distruzione della maggior parte delle struttura in muratura; notevole disastrosissima fessurazione del suolo; rotaie piegate; frane notevoli in argini fluviali o ripidi pendii 11 catastrofica poche strutture in muratura restano in piedi; distruzione di ponti; ampie fessure nel terreno; condutture sotterranee fuori uso; sprofondamenti e slittamenti del terreno in suoli molli 12 grande catastrofe danneggiamento totale; onde sulla superficie del suolo; distorsione delle linee di vista e di livello; oggetti lanciati in aria Tab 8.6 – Scala Mercalli Cancani Sieberg (MCS) La scala MCS, tuttavia, ha una correlazione molto vaga con l'energia liberata da un certo terremoto. La stessa quantità di energia sismica può produrre danni assai diversi in funzione delle caratteristiche dei manufatti coinvolti e della situazione geologicomorfologica locale. La valutazione dell'energia effettivamente liberata da un terremoto, prescindendo dagli effetti, è invece possibile con la Scala Richter o della Magnitudo (M). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Magnitudo MR pag. 8.29 Energia (joule) < 3.5 < 1.6 × 107 3.5 1.6 × 107 4.2 7.5 × 108 4.5 2.1 × 108 4.8 2.1 × 1010 5.4 5.7 × 1011 6.1 2.8 × 1013 6.5 2.5 × 1014 6.9 2.3 × 1015 7.3 2.1 × 1016 8.1 > 1.7 × 1018 ≥ 8.1 →∞ Tab 8.7 – Scala Richter Essa si basa sulla misura sperimentale dell'ampiezza massima di spostamento di un punto del suolo situato ad una distanza prefissata dall'epicentro. Tale scala è concepita in modo che, passando da un grado al successivo, l'ampiezza delle oscillazioni del punto sul suolo aumenti di dieci volte. E' suddivisa in valori che variano da 0 a oltre 9 (senza un limite superiore). Tuttavia la misura più significativa di un terremoto dal punto di vista strutturale e quindi degli effetti sui manufatti è rappresentata dall'accelerazione del suolo e, in particolare, del suo valore massimo. L'intensità dell'accelerazione è indipendente dall'energia liberata dal terremoto ma è legata alle condizioni geologico-morfologiche locali; questo valore si esprime in g, che rappresenta il valore dell'accelerazione di gravità pari a 9,81 m/s2. 8.4.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Il territorio comunale di Badia Polesine è inserito nell’elenco delle località sismiche italiane di cui all’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 Marzo 2003 e s.m.i. con grado di sismicità 4 (zona 4, bassa sismicità), alla quale corrisponde un’accelerazione al suolo pari a 0,05g. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.30 Prevedibilità In genere un terremoto è un evento naturale imprevedibile. Occorre però fare una distinzione tra la previsione in senso di conoscenza di quando si verificherà l’evento in termini di giorno, ora e minuti, di intensità e di luogo e la previsione approssimata che ci indica l’intervallo di tempo, di spazio e di magnitudo entro i quali si può verificare con maggiore probabilità l’evento sismico. Infatti, nel primo caso è impossibile effettuare una previsione, mentre nel secondo si può fare affidamento ai cosiddetti “precursori sismici”, ovvero a quelle anomalie geofisiche che si verificano prima di alcuni terremoti. Esempi di precursori sismici sono: la “quiescenza sismica” ovvero l'assenza di terremoti per un determinato periodo di tempo in un'area considerata sismica, la variazioni nel contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi, i mutamenti nel livello delle acque di fiumi e di laghi, i movimenti crostali. Si tratta comunque di previsioni approssimative che non possono essere utilizzate per dare un allarme alla popolazione in quanto gli esperimenti e le prove finora condotte hanno dato risultati spesso deludenti e contraddittori: si sono registrati casi in cui alcuni segni ritenuti premonitori non hanno dato seguito ad alcun terremoto, e altri in cui si è verificato un evento sismico di forte intensità senza che lo stesso sia stato preceduto da alcun segno premonitore. Allo stato attuale, la difesa dai terremoti è quindi affidata a due fattori di fondamentale importanza: • alla prevenzione attraverso l’applicazione di norme antisismiche da osservare scrupolosamente • alla creazione di una cultura del terremoto tra la popolazione, intesa come capacità di convivere con questa manifestazione della natura senza drammi e catastrofismi. EVENTO PREVEDIBILITA’ Sismico Non Prevedibile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.31 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Il rischio sismico è omogeneamente distribuito sul territorio comunale di Badia Polesine, inserito, a seguito dell’ Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 Marzo 2003 e s.m.i, nell’elenco delle località sismiche italiane con grado di sismicità 4 (zona 4, bassa sismicità), alla quale corrisponde un’accelerazione al suolo pari a 0,05g. RISCHIO SISMICO Classificazione sismica ai sensi della OPCM n. 3274/03 Zona 1 Rischio Alto Zona 2 Rischio Medio Zona 3 Rischio Medio-Basso Zona 4 Rischio Basso Fig. 8.7 - Territorio Comunale di Badia Polesine: Rischio Sismico BASSO Le scosse sismiche che si possono verificare nel territorio comunale di Badia Polesine, hanno generalmente una intensità tale da non comportare gravi danni a cose, persone e animali. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI EVENTO PERICOLOSITA’ Sismico Accelerazione al suolo: 0,05g MR pag. 8.32 ZONA INTERESSATA Bassa Grado scala MCS: massimo 5 (*) Tutto il territorio Grado scala Richter: 4.8 (*) Fonte: Modello Sismotettonico dell’Italia Nord-Orientale. CNR-G.N.D.T, Trieste 1987 Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. La sua individuazione presuppone: a) L’individuazione dell’evento di riferimento b) Lo studio degli effetti locali, ovvero le condizioni geomorfologiche che possono far variare i parametri del terremoto c) La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti d) La conoscenza dell’esposizione Allo stato attuale, non tutti gli elementi necessari alla valutazione di dettaglio sono noti; peraltro, come già evidenziato all’interno del paragrafo precedente, il territorio Comunale di Badia Polesine risulta in una zona a basso rischio sismico, pertanto difficilmente potranno verificarsi sismi con forza tale da comportare danni ingenti a cose e persone, ovvero sismi che necessitano di un intervento da parte della Protezione Civile. Nel paragrafo riguardante lo scenario di evento, si è ipotizzato che si possa verificare una scossa del 5° grado della scala MCS; secondo tale scala, un terremoto di tale intensità (forte) comporta: • Avvertito quasi da tutti, molti si svegliano nel sonno; • Crepe nei rivestimenti, oggetti rovesciati; • Possibile scuotimento di alberi e pali Nel territorio di Badia Polesine questo potrebbe provocare danni a livello non strutturale, come distacchi di pezzi di intonaco, di cornicioni, ecc, negli edifici più vetusti quali chiese, cimiteri, l’Abbazia della Vangadizza, l’Oratorio della B.V. della Salute, Palazzi storici PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.33 (Picinali, Mulinelli, Basi, ecc). Punti critici per la viabilità sono rappresentati dai ponti, cavalcavia e dalle passerelle pedonali, anche se non si dovrebbero registrare danni di tipo strutturale; è comunque consigliabile una verifica di agibilità. Per scosse di tale intensità, la popolazione non risulta soggetta a pericolo di vita, al limite possono esserci feriti causati dai crolli dei rivestimenti degli edifici. EVENTO VULNERABILITA’ • Sismico Popolazione maggiormente esposta: over 75, persone con difficoltà motorie o non autosufficienti, bambini. • Strutture maggiormente esposti: quelli più vetusti, o costruiti non nel pieno rispetto delle norme antisismiche, i ponti e le passerelle pedonali. 8.4.3 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Un terremoto è un evento di cui è impossibile stabilire quando e dove potrà verificarsi e soprattutto con quale intensità. Per le scosse più forti (5° grado e superiori della scala MCS) è di fondamentale importanza che la popolazione sia a conoscenza di alcune semplici norme comportamentali di autoprotezione, al fine di ridurre il più possibile i danni provocati dal sisma. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Durante la scossa • Non farsi prendere dal panico (la calma ed il comportamento disciplinato aumentano le possibilità di salvarsi) • Non precipitarsi per le scale verso le uscite • Ripararsi sotto architravi, in mancanza addossarsi ai muri maestri o a strutture in cemento armato; • Evitare di sostare nel centro del pavimento • Evitare la vicinanza di mobili alti (armadi, librerie), di specchi, di vetri, quadri, lampadari, suppellettili, televisori, finestre • Evitare di mettersi sul balcone MR pag. 8.34 Dopo la scossa • Radunare i familiari • Non usare fiammiferi (candele) durante o subito dopo la scossa: esiste il pericolo di fughe di gas e di conseguenza di deflagrazione e di incendio • Chiudere il rubinetto del gas e dell’acqua, staccare la corrente, spegnere fornelli • Raccogliere l’essenziale in borse capaci, ma senza eccedere nel peso e nel numero • Sistemare a terra ciò che è in bilico se ostativo all’esodo • Non usare il telefono se non per segnalare la necessità di soccorsi urgenti • Abbandonare l’abitazione con calma, avendo cura di chiudere la porta di ingresso e raggiungere il più velocemente possibile l’area di attesa per la popolazione prevista dal piano comunale • Nell’uscire dai portoni dare uno sguardo in alto per verificare cadute di cornicioni, tegole, comignoli, ecc • Evitare di passare da strade strette • Non circolare in automobile se non per trasportare eventuali feriti • Tenersi aggiornati sulla situazione per potersi regolare per il rientro di familiari (bambini a scuola), in particolare tenere accesa la radio locale per ascoltare il succedersi degli avvenimenti ed eventuali comunicati e tenere i contatti con l’area di attesa dove saranno diramate le informazioni specifiche • Aspettarsi scosse secondarie • Rinchiudere gli animali impauriti Tab. 8.8 – Rischio Sismico; Norme generali di autoprotezione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.5 MR pag. 8.35 MAPPA GENERALE DEI RISCHI RISCHIO BOLLE DI CALORE (ELABORATO GRAFICO N. 3) 8.5.1 ASPETTI GENERALI A livello internazionale, è ormai largamente accettata l’evidenza che l’atmosfera terrestre si sta riscaldando. Una conseguenza immediata di questo fenomeno è l’intensificarsi della frequenza con cui le ondate di calore potranno interessare le nostre latitudini. I dati raccolti negli ultimi anni dimostrano, infatti, che le ondate di calore hanno effetti tali sulla mortalità da costituire un rilevante problema di Sanità Pubblica. Esistono numerose definizioni dell’espressione “ondata di calore”. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale si tratta di: “un riscaldamento importante dell’aria per un periodo caratterizzato da temperature elevate o di un arrivo di anomale onde d’aria calda”. Nell’estate 2003 in Italia si è osservato come l’onda di calore patologica per la salute umana fosse “un periodo di almeno tre giorni con temperatura massima dell’aria superiore a 30 °C”. Durante i mesi caldi le elevate temperature che si manifestano nelle ore centrali della giornata, unite ad una condizione di elevato contenuto di umidità nell’aria e da assenza di ventilazione, possono generare condizioni afose in cui il calore percepito dal corpo umano è maggiore di quello reale; tali condizioni possono provocare seri problemi alle persone affette da malattie respiratorie e asma, alle persone oltre i 65 anni e ai bambini. La difficoltà di respirazione è legata al fatto che la termoregolazione corporea, che avviene tramite la sudorazione, è impedita dall’elevato contenuto di umidità presente nell’atmosfera di conseguenza aumenta la quantità di vapore espulso tramite la respirazione, rendendola più gravosa. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.36 8.5.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Tutto il territorio comunale risulta soggetto a tale tipo di rischio, con particolare riferimento ai centri abitati di Badia Polesine e alle sei frazioni e località principali. Tra i possibili effetti che un’ondata di caldo può avere sulla popolazione, si hanno: effetto descrizione colpi di calore Dovuti ad una incapacità dell’organismo di regolare la propria temperatura corporea; è particolarmente pericoloso in quanto può provocare danni permanenti all’organismo e, nei casi più gravi, può provocare la morte dell’individuo. I sintomi avvertiti sono: elevata temperatura corporea (anche fino a 40 °C), arrossamento della pelle, battito cardiaco accelerato, mal di testa palpitante, vertigini, nausea e persino stato di incoscienza stress da calore Si manifesta per esposizioni prolungare ad alte temperature senza una adeguata reidratazione. I sintomi dello stress da calore sono: sudorazione abbondante, crampi muscolari, pallore, stanchezza, mal di testa, nausea e svenimenti. Occorre prestare particolare attenzione allo stress da calore in quanto può essere causa d’infarto crampi da calore Si manifestano nelle persone che con l’esercizio fisico intenso disidratando l’organismo. I sintomi sono: spasmi e dolori muscolari dopo aver fatto esercizio fisico. Occorre prestare attenzione ai crampi da calore in quanto possono causare lo stress da calore fino a provocare l’infarto scottature Dovute ad una esposizione diretta ed eccessiva al sole. Non provoca danni particolarmente gravi alle persone infiammazioni da calore Dovute ad un eccesso di sudorazione, colpiscono più frequentemente i bambini. Nel caso in cui un individuo sia colpito da infiammazione è sufficiente utilizzare del talco, evitando unguenti e creme che umidificando la pelle possono peggiorare la situazione Tab. 8.9 – Effetti di un’ondata di calore Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. È questo il caso del rischio bolle di calore. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.37 In linea di massima, le condizioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di attenzione e di valutare il peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono: • Bollettino delle condizioni meteorologiche • Informazioni sulle previsioni delle ondate di calore trasmesse dalla Tv, radio e giornali EVENTO PREVEDIBILITA’ PRECURSORI • Rischio Bolle di Calore Prevedibile • Temperatura massima dell’aria Percentuale di umidità Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio, dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Per quanto riguarda il rischio bolle di calore tutto il territorio comunale risulta soggetto a tale tipo di rischio, con particolare riferimento ai centri abitati di Badia Polesine e alle cinque frazioni principali (vedi figura 8.8). Il rischio bolle di calore può manifestarsi solo in alcuni periodi dell’anno, in particolare nei caldi mesi estivi e nelle ore centrali della giornata, dove le temperature sono maggiormente elevate (generalmente tra 1 giugno e 31 agosto). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: Fig. 8.8 - MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.38 Scenario di Evento per il Rischio Bolle di Calore EVENTO PERIODO ZONA INTERRESSATA Rischio Bolle di Calore Periodo di riferimento: 1 giugno – 31 agosto Tutto il territorio Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. I dati scientifici risultanti dagli studi epidemiologici compiuti in diversi Paesi del mondo a seguito delle ondate di calore, e anche in Italia dopo l’estate 2003, hanno permesso di verificare quale parte della popolazione è più soggetta a soccombere agli effetti del caldo estremo. In particolare si identificano come più vulnerabili le persone con età compresa tra 0 e 4 anni e quelle oltre i 65 anni di età, le persone affette da patologie cardiovascolari e respiratorie, quelle con disagi mentali, dipendenze da alcol e droghe, gli individui non autosufficienti che dipendono da altri per azioni di vita quotidiana. In molti casi, soprattutto nei bambini e negli anziani, il problema principale è l’incapacità da parte del corpo di PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.39 MAPPA GENERALE DEI RISCHI termoregolarsi efficacemente e quindi di rispondere in modo adeguato alle variazioni estreme di temperatura. Nell’ambito delle conseguenze sulla salute umana delle ondate di calore l’elemento centrale è l’effetto “isola di calore urbana”. In condizioni di elevata temperatura e umidità, le persone che vivono nelle grandi città (n° abitanti > di 200.000) hanno un rischio maggiore di mortalità rispetto a coloro che vivono in ambiente suburbano o rurale. EVENTO VULNERABILITA’ • • • Bolle di Calore • • • • Bambini tra 0 e 4 anni Anziani oltre i 65 anni Persone affette da cardiovascolari Persone con disagi mentali Persone diabetiche Persone non autosufficienti Persone ipertese malattie 8.5.3 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Il modo più concreto per affrontare il pericolo delle bolle di calore è quello di attuare una campagna informativa sui rischi per la salute e sui comportamenti precauzionali da adottare in caso di temperature elevate. In particolare, i comportamenti individuali da tenere sono: - evitare di esporsi al sole e di svolgere attività fisiche nelle ore più calde della giornata, in particolare nella fascia che va dalle 12 alle 17, soprattutto per le persone che soffrono di problemi respiratori - soggiornare in ambienti rinfrescati da ventilatore o climatizzatore con deumidificatore e comunque mantenere la differenza di temperatura tra l’ambiente climatizzata e quello esterno contenuto entro i 3 - 4 °C - bere molti liquidi (almeno 2 litri al giorno) senza aspettare di aver sete, evitando bevande troppo fredde, gassate, che contengano zuccheri o alcoliche - nelle ore più calde, in assenza di un condizionatore, fare delle docce extra o recarsi in luoghi vicini dotati di climatizzazione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: - MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.40 evitare l’esposizione diretta al sole; se ciò non fosse possibile utilizzare cappelli a tesa larga - vestirsi con abiti leggeri, di colore chiaro e possibilmente non attillati - limitare le attività sportive all’aperto alle ore mattutine e serali - fare pasti leggeri, consumando soprattutto frutta e verdura - rinfrescare la propria casa nelle ore notturne lasciando aperte le finestre PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.6 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.41 RISCHIO EVENTI METEORICI INTENSI (ELABORATO GRAFICO N. 9) In questa sezione vengono descritti brevemente quegli eventi meteorici che possono provocare danni alle persone e alle cose in quanto caratterizzati da una notevole intensità. In particolare, si analizzano: - Trombe d’aria - Forti nevicate - Grandine - Raffiche di vento - Periodi siccitosi 8.6.1 TROMBE D’ARIA ASPETTI GENERALI Le trombe d’aria sono dei vortici depressionari di piccole estensioni che si generano quando si rompe l’equilibrio tra una massa di aria fredda sovrapposta ad una calda e umida; venendo a mancare l’equilibrio tra i due fronti, l’aria calda viene bruscamente aspirata verso l’alto e fatta ruotare dalle correnti fredde che si trovano in alta quota, dando origine così al vortice. I venti hanno una rotazione ciclonica (nell’emisfero nord di senso antiorario) e, all’interno del vortice d’aria, raggiungono velocità che vanno dai 100 km/h fino anche a 400-500 km/h. Il diametro della tromba varia da qualche decina a qualche centinaio di metri, ma in casi eccezionali possono arrivare anche a diametri di 2,5 km; oltre tale valore si parla di tornado. Il ciclo di vita di una tromba d’aria varia generalmente dai 10 ai 30 minuti, e in tale periodo percorrono distanze di alcune decine di chilometri seguendo traiettorie imprevedibili. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.42 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Proprio perché le trombe d’aria sono fenomeni improvvisi che possono formarsi e svilupparsi in qualsiasi punto del territorio, tutto il comune di Badia Polesine può essere soggetto al rischio connesso a tale tipo di evento, anche se, secondo i dati ARPAV, nel periodo 1978-2003 il territorio comunale non è stato interessato da tromba d’aria. Fig. 8.9 - Trombe d’aria nel Veneto nel Periodo 1978 – 2003. Fonte: ARPA regione Veneto PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.43 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Data la rapidità con cui tale fenomeno si verifica, il loro manifestarsi non è prevedibile con largo anticipo; tuttavia, essendo note le condizioni adatte alla loro formazione, i servizi meteorologici possono emettere dei bollettini di preallarme. Per tali eventi l’unica prevenzione possibile è una campagna di informazione sui comportamenti individuali: - Alle prime manifestazione della tromba d’aria, evitare di rimanere in zone aperte - Se la persona sorpresa dalla tromba d’aria dovesse trovarsi nelle vicinanze di piante ad alto fusto, allontanarsi da queste. - Qualora nella zona aperta interessata dalla tromba d’aria dovessero essere presenti dai fossati o buche è opportuno ripararsi in questi, o in fabbricati di solida costruzione presenti nelle vicinanze. - Se si è in casa, non uscire e barricare porte e finestre; mettersi in ascolto di radio o televisori per tenersi informati sull’evolversi dell’evento. Usare il telefono solo per le urgenze. - Trovandosi in un ambiente chiuso, porsi lontano da finestre, porte o da qualunque altra area dove sono possibili cadute di vetri, arredi, ecc. - Prima di uscire da uno stabile interessato dall’evento, accertarsi che l’ambiente esterno e le vie di fuga siano prive di elementi sospesi o in procinto di caduta. - Se si è alla guida di una vettura, raggiungere un’area protetta evitando le pozze d’acqua i cui schizzi potrebbero bagnare l’impianto elettrico e bloccare il veicolo. 8.6.2 FORTI NEVICATE ASPETTI GENERALI Dagli Annali Idrologici editi dall’Ufficio Idrografico del Magistrato delle Acque di Venezia, risulta che nel decennio 1985-1994 il numero medio annuale di giorni nevosi nelle zone più interne della provincia di Rovigo è pari a circa 2, e tale dato non sembra avere una tendenza all’aumento; si ritiene pertanto che la neve non rappresenti un evento meteorologico problematico per il territorio provinciale rodigino. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.44 Gli eventuali effetti negativi connessi al verificarsi di forti nevicate sono principalmente: - isolamento di località - interruzione di linee telefoniche ed elettriche conseguenti al danneggiamento delle linee aeree - disagi alla viabilità causati dal rallentamento della circolazione e alle operazioni di sgombero neve - nel caso di abbondanti nevicate, eventuali cedimenti delle coperture di edifici e capannoni dovuti al sovraccarico MAPPA GENERALE DEL RISCHIO L’intero territorio Comunale è soggetto al rischio legato a precipitazioni nevose abbondanti. Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. Il rischio eventi meteorici eccezionali è prevedibile o quanto meno è presagibile l’instaurarsi delle condizioni meteorologiche che possono favorire un aumento della probabilità di accadimento di tali fenomeni. In linea di massima, le condizioni che permettono di vigilare sull’evolvere dello stato di attenzione e di valutare il peggioramento (o il miglioramento) della situazione, sono: • Bollettini delle condizioni meteorologiche EVENTO Rischio Eventi Meteorici Eccezionali PREVEDIBILITA’ PRECURSORI • Prevedibile Condizioni meteorologiche intense o prolungate PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.45 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio, dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Per quanto riguarda il rischio eventi meteorici intensi tutto il territorio comunale risulta soggetto a tale tipo di rischio (vedi figura 8.10). Fig. 8.10 - Scenario di Evento per il Rischio Eventi Meteorici Intensi Per quanto riguarda la distribuzione dei temporali nel corso dell’anno occorre segnalare che la stagione temporalesca si protrae in genere da maggio a settembre mentre rarissimi sono i temporali a dicembre, gennaio e febbraio. I mesi con maggiore frequenza di temporali sono giugno, luglio ed agosto. La distribuzione giornaliera dei fenomeni vede un massimo nelle ore centrali del giorno (dalle 13 alle 17) ed un minimo al mattino. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.46 Per quanto riguarda invece la distribuzione delle nevicate nel corso dell’anno occorre segnalare che la stagione nevosa, in generale, si protrae da dicembre a febbraio, mentre rarissime sono le nevicate in novembre ed in marzo. EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Rischio Eventi Meteorici Intensi bassa Tutto il territorio Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. Nevicate abbondanti Nevicate abbondanti possono determinare l’instaurarsi del seguente scenario di rischio: • problemi di mobilità causati da rallentamenti della circolazione e dallo svolgimento delle operazioni di sgombero neve • interruzione di fornitura di servizi, per danni alle linee aeree di distribuzione dovuti al sovraccarico della neve • isolamento temporaneo di località • cedimento delle coperture di edifici e capannoni Forti Temporali Fenomeni di precipitazione molto intensa, ai quali associare forti raffiche di vento, grandine e fulminazioni, sviluppatisi in limitati intervalli di tempo, su ambiti territoriali localizzati, possono determinare il seguente scenario di rischio: • locali allagamenti ad opera di rii e sistemi fognari, con coinvolgimento in locali interrati e sottopassi stradali PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: • MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.47 problemi alla viabilità, alla fornitura di servizi e danni a persone o cose cagionati dalla rottura di rami o alberi o dal sollevamento parziale o totale della copertura degli edifici in relazione a forti raffiche di vento • danni alle coltivazioni causati da grandine • incendi, danni a persone o cose, causati da fulmini EVENTO Fenomeni Meteorologici Intensi VULNERABILITA’ • • • • viabilità fornitura di servizi pubblici coltivazioni coperture edifici e capannoni NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Le norme generali di autoprotezione dal rischio di precipitazioni nevose abbondanti sono sostanzialmente legate all’uso del buon senso; ad esempio evitare di uscire di casa se non strettamente necessario; evitare di prendere la macchina e se proprio necessario utilizzare catene o gomme da neve, in ogni caso procedere a bassissime velocità. 8.6.3 GRANDINE ASPETTI GENERALI La grandine è un tipo di precipitazione solida che prende origine da nubi di dimensioni imponenti, dette cumulonembi. Al loro interno i cristalli di ghiaccio vengono assoggettati a delle correnti verticali, sia ascendenti che discendenti, che li costringono a dei cicli di sali e scendi passando da una zona bassa in cui il cristallo si ricarica di acqua ad una zona alta, caratterizzata da temperature di molto inferiori allo 0 (°C), dove l’acqua caricata dal cristallo si solidifica. Quando il peso del chicco è tale da vincere la forza della corrente verticale presente all’interno del cumulonembo, si ha la sua precipitazione al suolo. Maggiore è quindi la forza della corrente verticale e maggiore sarà la dimensione del chicco. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.48 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Nella regione Veneto i fenomeni temporaleschi associati alla precipitazione di grandine sono abbastanza frequenti; secondo i dati ottenuti da MeteoTriveneto, nel periodo 19782003 il territorio comunale di Badia Polesine è stato colpito da 22-28 eventi grandinigeni, come indica la carta tematica sotto riportata. Comune di Badia Polesine Fig. 8.11 - Eventi grandinigeni nel Veneto nel Periodo 1978 – 2003. Fonte: MeteoTrentino PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.49 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Le grandinate non comportano un pericolo per l’incolumità della popolazione comunale, quanto un danno alle colture e, nel caso di grandinate più intense, a beni realizzati in materiale leggero (quali automobili) e alle coperture delle abitazioni. Generalmente si tratta di un evento non prevedibile e difficilmente contrastabile; i mezzi conosciuti per difendersi dalla grandine sono tipicamente quattro: 1) frantumazione del chicco mediante onde sonore prodotte al suolo con cannoni detonanti 2) frantumazione del chicco mediante onde sonore prodotte dentro la nube con razzi esplodenti 3) Inseminazione artificiale delle nubi con particelle microscopiche di ioduro d’argento 4) Utilizzo di reti antigrandine Alcuni enti (tra cui l’UCEA - Ufficio Centrale di Ecologia Agraria) hanno dimostrato come l’utilizzo di onde sonore, sia prodotte al suolo sia all’interno della nube, siano sostanzialmente inefficaci per la difesa contro la grandine. Risultano inoltre modesti i risultati per la difesa contro la grandine adottando l’inseminazione con ioduro d’argento, che avrebbe il compito di ridurre notevolmente le dimensioni dei chicchi in modo tale da comportare la loro fusione durante la caduta al suolo. L’unico metodo che si è mostrato efficace, a protezione delle colture, è l’utilizzo delle reti antigrandine. 8.6.4 RAFFICHE DI VENTO ASPETTI GENERALI Le raffiche di vento non costituiscono generalmente una fonte di pericolo per l’incolumità della popolazione, però possono provocare disagi alla viabilità, in quanto forti bordate laterali possono essere causa di incidenti, alle coltivazioni e alle strutture leggere. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.50 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Nel territorio di Badia Polesine, i venti prevalenti provengono da Nord-Est (23,2%), seguiti da quelli provenienti da Est-Nord-Est (19%) e da quelli da Ovest (13%); dall’esame dei dati relativi al periodo 1999-2003, la velocità media giornaliera massima del vento si aggira attorno ai 22 km/h. Come mostra la carta sotto riportata, il territorio comunale è soggetto a raffiche di vento; quella di maggiore intensità, registrata nel periodo 09/08/2003 23/11/2003, è di 56 km/h. Generalmente tali tipi di eventi non richiedono interventi della protezione civile se non collegati ad altri tipi di eventi di intensità maggiore, come nel caso di trombe d’aria. Comune di Badia Polesine Fig. 8.12 - Venti impetuosi nel Veneto nel Periodo 1978 – 2003. Fonte: ARPA regione Veneto PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.51 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Le norme generali di autoprotezione dalle raffiche di vento sono sostanzialmente legate all’uso del buon senso; ad esempio moderare la velocità se si è alla guida di un’auto; evitare di circolare con mezzi telonati; evitare di percorrere a piedi o con velocipedi strade soggette a grosse folate di vento. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.7 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.52 RISCHIO IDROPOTABILE (ELABORATO GRAFICO N. 10) 8.7.1 ASPETTI GENERALI Per rischio idropotabile si intende la possibilità di interruzione o riduzione del servizio di distribuzione di acqua potabile a causa del verificarsi di eventi naturali, quali sismi, inondazioni, dissesti idrogeologici, periodi siccitosi, e/o incidentali, quali lo sversamento accidentale di sostanze inquinanti nel corpo idrico di approvvigionamento. Il rischio idropotabile si può manifestare sotto tre forme distinte: 1) Riduzione della quantità d’acqua erogata 2) Peggioramento della qualità dell’acqua erogata 3) Diminuzione sia della quantità sia della qualità dell’acqua erogata La riduzione della quantità d’acqua, fino al caso estremo di sospensione del servizio, può essere dovuta ad un disservizio temporaneo della rete di distribuzione per manutenzione o per ripristino di un tratto di rete, oppure, nel caso più grave, ad un razionamento della stessa in caso di siccità. Più problematico risulta essere la sospensione del servizio di distribuzione d’acqua potabile per peggioramento della qualità a causa di inquinamento del corpo di approvvigionamento; infatti, mentre la riduzione della quantità si può protrarre per un periodo di tempo limitato, l’inquinamento della fonte può protrarsi anche per periodi di tempo piuttosto lunghi. Per la valutazione del rischio bisogna considerare il sistema di distribuzione dell’acqua potabile nei suoi singoli elementi costituenti, analizzando per ciascuno di essi le probabili fonti di disservizio. Un impianto di distribuzione dell’acqua potabile è generalmente costituito dai seguenti elementi: - corpo idrico di approvvigionamento; le fonti convenzionali di approvvigionamento idrico si dividono in acque sotterranee (di falda superficiale o profonda) e acque superficiali (corsi d’acqua e laghi) - sistema di captazione; opere atte a prelevare l’acqua dalla fonte e convogliarla all’impianto di depurazione - opera di accumulo; zone per lo stoccaggio di acqua da potabilizzare o già potabilizzata PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: - MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.53 rete di adduzione; rete utilizzata per trasportare l’acqua prelevata dal corpo idrico di adduzione per mezzo del sistema di captazione all’impianto di potabilizzazione o alle opere di accumulo - impianto di potabilizzazione; - rete di distribuzione; rete utilizzata per convogliare alle utenze l’acqua potabile In caso di totale sospensione del servizio acquedottistico, per supplire al mancato servizio di erogazione di acqua potabile, occorre provvedere alla distribuzione di acqua alla popolazione mediante autobotti o serbatoi mobili posizionati in punti strategici del territorio. Il fabbisogno idrico medio giornaliero pro capite in caso di emergenza, viene stimato basandosi sulla seguente tabella: FABBISOGNO IDRICO MEDIO GIORNALIERO PRO CAPITE (in caso di emergenza) Litri Uso 2 Potabile 5 Preparazione cibi 10 Lavaggio Stoviglie 20 Igiene personale 10 Lavaggio biancheria 30 Scarichi WC 77 TOTALE A ciascun abitante presente sul territorio comunale deve essere quindi garantita una quantità d’acqua pari circa 80 l/gg, in accordo con quanto stabilito dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che fissa come valore di riferimento del fabbisogno idrico pro capite la quantità di circa 100 l/gg e come soglia minima, al disotto della quale si parla di sofferenza idrica, il valore di 50 l/gg. Individuati i punti strategici di distribuzione del territorio, si può risalire al numero di abitanti serviti per ciascuna zona e quindi al volume d’acqua necessario da fornire giornalmente. In caso di riduzione della quantità d’acqua erogata a causa di una condizione di siccità, la quantità d’acqua da distribuire alla popolazione deve essere stimata caso per caso, determinandone i volumi nel modo sopra descritto. Infine, nel caso di peggioramento della PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.54 MAPPA GENERALE DEI RISCHI qualità dell’acqua tale da impedirne solo l’uso potabile e affini (cottura cibi e lavaggio stoviglie), il fabbisogno idrico potabile da garantire a ciascun abitante del territorio comunale ammonta a circa 20 l/gg. Si può quindi riassumere i quantitativi di acqua potabile da fornire alla popolazione nelle diverse situazioni di crisi idrica, attraverso la seguente tabella: FABBISOGNO IDRICO MEDIO GIORNALIERO PRO CAPITE Situazione di emergenza l/ab·gg Peggioramento qualità d’acqua, tale da impedirne l’uso potabile 20 Peggioramento qualità d’acqua, tale da impedirne totalmente l’uso 80 Riduzione erogazione acqua potabile Sospensione totale del servizio di erogazione acqua potabile Da stabilire caso per caso 80 Il servizio di distribuzione di acqua potabile per il territorio Comunale di Badia Polesine è gestito dalla Polesine Acque; l’adduzione avviene dal Fiume Adige mediante una centrale situata nelle vicinanze dell’abitato di Badia. Dagli ultimi dati disponibili (risalenti al 2003), il volume erogato dalla centrale è stato di 5.997.884 mc/anno, destinato ad una popolazione di 52.000 abitanti (Comuni: Badia Pol., Bagnolo Po, Canda, Giacciano con Baruchella, Fratta Pol., Castelguglielmo, Gaiba, Lendinara, Lusia, Salara, Trecenta, Villanova del Ghebbo e Castagnaro), corrispondente ad un fabbisogno idrico giornaliero pro capite di circa 316 l/ab·gg. 8.7.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni; è questo il caso del rischio idropotabile legato ad una condizione siccitosa. Se invece leghiamo il rischio idropotabile ad una situazione di inquinamento accidentale della fonte idrica di PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.55 MAPPA GENERALE DEI RISCHI approvvigionamento, nel caso di Badia Polesine il Fiume Adige, tale rischio assumerà l’aspetto di un evento imprevisto. EVENTO Rischio Idropotabile CAUSA PREVEDIBILITA’ Siccità Prevedibile Inquinamento accidentale Imprevisto PRECURSORI • Prolungata assenza di precipitazioni Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. La probabilità di manifestazione del rischio idropotabile legato a condizioni siccitose, è maggiore nei mesi estivi in cui si registra una assenza prolungata di precipitazioni, o precipitazioni intense ma molto brevi, mentre è nullo nel restante periodo dell’anno. Per quanto riguarda invece la probabilità di crisi idrica legata all’inquinamento della fonte di approvvigionamento, questa è uniformemente distribuita durante tutto l’anno. Il rischio idropotabile, deve essere valutato attraverso un’analisi degli elementi costituenti il sistema di distribuzione acquedottistico, costituito da: • Fonte di approvvigionamento; nel caso di Badia Polesine è rappresentata dal Fiume Adige • Sistema di captazione, di trasporto e di accumulo dell’acqua • Impianto di potabilizzazione • Rete di distribuzione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.56 Il sistema di distribuzione viene dunque visto come un insieme di sottosistemi funzionali interdipendenti ciascuno dotato di una propria vulnerabilità. Si può quindi capire come la valutazione della pericolosità sia un’operazione complessa legata a molti fattori, quali la vetustà dell’impianto di adduzione e di distribuzione, il suo stato di manutenzione, la probabilità di accadimento di fenomeni naturali e antropici che possono generare disfunzioni (sisma, alluvioni, black out elettrico, inquinamento accidentale, ecc), il regime idrologico della zona con i suoi periodi siccitosi e non, ecc. RISCHIO IDROPOTABILE Fig. 8.13 - Territorio Comunale di Badia Polesine: Rischio Idropotabile EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Rischio Idropotabile Difficilmente valutabile Tutto il territorio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Fig. 8.14 - MR pag. 8.57 Rete principale acquedottistica di distribuzione. Fonte: Polesine Acque SpA L’Ente gestore del servizio acquedottistico per il territorio comunale di Badia Polesine è la “Polesine Acque S.p.A.”; l’acqua per scopo potabile viene prelevata dal Fiume Adige, mediante due punti presa, dalla centrale di Badia Polesine e distribuita alle utenze dopo averla sottoposta al ciclo di depurazione indicato nello schema seguente: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MR pag. 8.58 MAPPA GENERALE DEI RISCHI PRELIEVO CHIARIFLOCCULAZIONE DECANTAZIONE L’acqua viene prelevata dal Fiume Adige mediante pompe di sollevamento Vengono aggiunte sostanze chimiche flocculanti all’acqua per favorire la sedimentazione di sostanze solide (terriccio, sabbia) Viene atteso che le sostanze solide contenute nell’acqua si depositino per effetto del loro peso STOCCAGGIO L’acqua è accumulata in apposite vasche, per fronteggiare i momenti di maggior consumo FILTRAZIONE SU CARBONI ATTIVI FILTRAZIONE SU SABBIA E GHIAIA L’acqua viene filtrata su strati di carbone attivo per trattenere eventuali sostanze microinquinanti, completando così la depurazione Particolari filtri costituiti da strati di sabbia e ghiaia trattengono i fiocchi più leggeri che non sono precipitati nella fase di decantazione CLORAZIONE Prima di essere immessa nelle reti distributrici, l’acqua viene protetta da eventuali contaminazioni esterne con l’aggiunta di biossido di cloro Fig. 8.15 - RETE DI DISTRIBUZIONE Descrizione del ciclo di depurazione dell’acqua ad uso potabile 8.7.3 NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO Di seguito si riporta un utile vademecum per consentire di ridurre i consumi superflui e gli sprechi in un periodo d’emergenza di siccità d’acqua. • Chiudere il rubinetto mentre si fa lo shampoo, si lavano i denti, o ci si rade. • Controllare se i rubinetti o la cassetta del water hanno una perdita. • Utilizzare uno scarico del water che permette di regolare il flusso dell'acqua. L'installazione di una cassetta di scarico dotata di doppio tasto, o di un regolatore di flusso, capace di erogare una quantità d'acqua diversa, secondo il bisogno, consente di risparmiare litri di acqua. • Usare sempre lavatrice e lavastoviglie a pieno carico. In questo modo si consumeranno meno acqua e meno energia. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: • MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.59 Alle piante servono molte cure non molta acqua. Innaffiare il giardino con parsimonia e sempre verso sera. Al calar del sole l'acqua evapora più lentamente e non viene sprecata ma assorbita dalla terra. Quando e' possibile raccogliamo l'acqua piovana. • Montare un semplice frangigetto. I frangigetto sono semplici dispositivi che diminuiscono la quantità di acqua in uscita dal rubinetto senza diminuire la resa lavante. • Per lavare piatti o verdure riempire un contenitore ed usare l'acqua corrente solo per il risciacquo. • Ricordarsi di chiudere l'acqua mentre ci si insapona durante la doccia. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.8 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.60 RISCHIO TRASPORTO MERCI PERICOLOSE (ELABORATO GRAFICO N. 11) 8.8.1 ASPETTI GENERALI Questo tipo di rischio è legato al trasporto di sostanze e materiali pericolosi che, nel caso di incidente stradale, ferroviario, navale o aereo possono generare condizioni di pericolo per le persone e/o all’ambiente. In particolare, si intendono per materiali e sostanze pericolose i liquidi e i solidi infiammabili, le sostanze corrosive, i gas in pressione, gli agenti ossidanti, le sostanze tossiche e radioattive, gli esplosivi e i prodotti petroliferi e chimici. I mezzi adibiti al trasporto di materiale pericoloso devono essere muniti, sui fianchi e sul retro, di due targhe: una prima rettangolare di colore arancione (misure cm 40 x 30) ed una seconda romboidale (misure cm.30 x 30). La targa rettangolare contiene due codici numerici; il primo numero (numero Kemler) è identificativo del pericolo e può essere formato da due o tre cifre, mentre il secondo (numero ONU) è identificativo della materia trasportata ed è costituito da quattro cifre, mentre la targa romboidale fornisce una rappresentazione grafica della pericolosità. Infine, si fa presente che nel dicembre 1999 è stato siglato un verbale di accordo tra il Comando VV.F. di Rovigo, la Provincia di Rovigo, l’ARPAV ed i Comuni della Provincia (compreso il comune di Badia Polesine), riguardante la gestione delle situazioni di emergenza derivanti da piccoli – medi inquinamenti di corsi d’acqua per versamenti di materiali oleosi, piccoli – medi inquinamenti su strade causati da incidenti, piccoli medi – inquinamenti sul territorio comunale. La gestione delle emergenze sarà condotta nel seguente modo: a) I VV.F. intervengono operativamente per il soccorso tecnico urgente; b) L’ARPAV (Dipartimento Provinciale di Rovigo) interviene per il monitoraggio e la verifica della situazione inquinante, suggerendo le indicazioni tecnico-operative da eseguire nell’intervento; c) La Provincia di Rovigo anticipa i materiali necessari per l’intervento; d) Il Comune predispone eventuali atti amministrativi, ad esempio Ordinanze; PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.61 8.8.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. Nel caso del rischio trasporto merci pericolose l’evento calamitoso è di tipo non prevedibile. EVENTO PREVEDIBILITA’ Rischio Trasporto Merci Pericolose Non Prevedibile Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Il rischio legato alla viabilità stradale risulta prevalentemente distribuito a ridosso delle principali vie di comunicazione. In particolare, nel territorio comunale di Badia Polesine, le principali vie di comunicazione a rischio di incidente sono: 1. la SS 434 “Transpolesana”; 2. la SR 88 “Rodigina” 3. la SP 1 “via Martiri di Villamarzana” e tratto verso Canda 4. Via Capuccini, Via Malopera Nord e la S.R. n° 482 “Alto Polesana” 5. la tratta ferroviaria “Rovigo - Dossobuono” 6. la via navigabile Fiume Adige PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: pag. 8.62 MAPPA GENERALE DEI RISCHI 6 2 3 5 4 1 Fig. 8.16 - Individuazione delle vie di comunicazione a rischio incidente materiali pericolosi EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Trasporto Merci Pericolose Di difficile valutazione Copertura parziale del territorio MR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.63 Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. Nel caso del rischio trasporto di merci pericolose gli episodi più frequenti sono ovviamente legati agli incidenti stradali, con danni generalmente relativi all’inquinamento delle acque superficiali o del suolo, in seguito a sversamento diretto di sostanze o a dilavamento delle medesime dalle carreggiate stradali. Si può considerare a rischio la fascia di territorio a destra e a sinistra dei tratti di strada o ferrovia interessati da traffico di vettori di sostanze pericolose. EVENTO Trasporto Merci Pericolose VULNERABILITA’ • • • Acque superficiali Acque sotterranee Suolo 8.8.3 NORME GENERALI DI AUTOPROTEZIONE Al verificarsi di un incidente in cui siano coinvolti mezzi che trasportano sostanze pericolose, i comportamenti di autoprotezione che la popolazione deve adottare per ridurre il più possibili i danni che ne conseguono, sono: - Non avvicinarsi - Portarsi, rispetto al carro o alla cisterna, sopravvento - Non fumare - Non provocare fiamme né scintille - Non toccare l'eventuale prodotto fuoriuscito - Non portare alla bocca mani o oggetti "contaminati" - Non camminare nelle pozze del prodotto liquido disperso - Contattare subito il 115 (Vigili del Fuoco) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: 8.9 MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.64 RISCHIO BLACK-OUT ELETTRICO (ELABORATO GRAFICO N. 2) 8.9.1 ASPETTI GENERALI Per Black-out elettrico si intende una improvvisa e prolungata cessazione della fornitura di energia elettrica alle utenze. Le cause possono essere dovute a: - eventi calamitosi, quali terremoti, inondazioni, ecc, nel qual caso gli interventi di protezione civile rientrano in un quadro più ampio di emergenza - incidente/danneggiamento alla rete di trasporto o alle centrali di distribuzione - consumi eccezionali di energia - distacchi programmati dal gestore I disagi provocati alla popolazione riguardano la mancanza di luce, di riscaldamento e del rifornimento idrico. La protezione civile deve intervenire nei casi di Black-out energetico quando il fenomeno ha effetti tali da non poter essere fronteggiato secondo le modalità di intervento che competono agli enti gestori del servizio. In tal caso, il servizio di protezione civile dovrà reperire le risorse necessarie per l’alimentazione elettrica alla popolazione, con precedenza alle aree più vulnerabili, come ospedali, strutture socio-assistenziali, pazienti in terapia domiciliare che necessitano di apparecchiature elettromedicali, ecc. 8.9.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO È soggetto a tale rischio l’intero territorio comunale di Badia Polesine. Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. Nel caso del rischio black-out elettrico, l’evento calamitoso è di tipo non prevedibile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI EVENTO PREVEDIBILITA’ Rischio Black Out Elettrico Non Prevedibile MR pag. 8.65 Analisi dell’instabilita’ pregressa E’ interessante, in generale, notare che molti degli eventi calamitosi che si verificano sul territorio comunale sono nuove manifestazioni di fenomeni già avvenuti in passato. E’ quindi molto importante analizzare gli eventi storici per meglio caratterizzare la pericolosità dei fenomeni al momento attuale. Infatti, le notizie raccolte, definendo i tipi di fenomeni che più frequentemente colpiscono la zona, individuano le aree maggiormente esposte e quantificano i danni che già sono stati prodotti in occasione di eventi calamitosi passati. Quest’ultima informazione deve essere presa con cautela: il danno atteso in caso di evento calamitoso non potrà essere uguale ad uno già prodotto in passato perché nel tempo potrebbero essere intervenuti dei cambiamenti in difesa della zona in questione. In epoca recente si è verificato nel territorio comunale di Badia Polesine un black out elettrico di notevoli proporzioni. Tra sabato 28 e domenica 29 febbraio 2004 oltre 20 centimetri di neve hanno ricoperto la provincia di Rovigo, colpendo in modo particolare la zona del Polesine, nella quale migliaia di persone sono rimaste senza corrente elettrica. L’eccezionale nevicata ha provocato la caduta a terra dei pali della luce e dei tralicci della media ed alta tensione. In molte zone della provincia di Rovigo, tra cui Badia Polesine, il black out ha avuto una durata di sessanta ore con danni gravosi subiti dai cittadini e dalle aziende impossibilitate a svolgere il proprio lavoro. Nella mattina di domenica 29 febbraio 2004, nella sola provincia di Rovigo, 30.000 persone erano senza luce, senza riscaldamento e con serie difficoltà nel reperimento di acqua potabile. I danni maggiori sono stati causati dalla mancanza di riscaldamento e luce nelle abitazioni, nei fabbricati pubblici, nelle fabbriche, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle infrastrutture dei sistemi idraulici di protezione ambientale e nella rete PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.66 dell’acqua potabile. E’ stato necessario predisporre la chiusura delle scuole in diversi Comuni. Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Per quanto riguarda il rischio black out elettrico l’intero territorio comunale di Badia Polesine è soggetto a tale tipo di rischio. Fig. 8.17 - Scenario di Evento per Rischio Black Out Elettrico PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.67 EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Black Out Elettrico Di difficile valutazione Tutto il territorio Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In caso di interruzione non programmata di energia elettrica i soggetti e le strutture maggiormente a rischio risultano essere gli ospedali, le strutture socio-assistenziali, le scuole dell’infanzia, gli uffici pubblici, le aree mercatali, i pazienti in terapia con impiego di apparecchiature elettromedicali, i pazienti in terapia domiciliare, ecc… EVENTO VULNERABILITA’ Black Out Elettrico • ospedale • strutture socio-assistenziali • scuole dell’infanzia • gli uffici pubblici • aree mercatali • pazienti in terapia con impiego di apparecchiature elettromedicali • pazienti in terapia domiciliare PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.68 8.9.3 NORME DI AUTOPROTEZIONE In generale non si tratta di un evento che comporta un pericolo di vita per le persone o di danneggiamento per i beni presenti sul territorio, ma causa forti disagi alla popolazione, specialmente quando il black-out si protrae per tempi molto lunghi, anche dell’ordine di giorni. In genere basta attenersi a norme comportamentali generate dal buon senso, quale, ad esempio, l’evitare di utilizzare ascensori prima che sia diramata la comunicazione di ripristino delle reti elettriche, in quanto momentanee erogazioni di energia possono essere dovute alle operazioni di ripristino della rete. • Usare la torcia elettrica, non usare mai le candele • Chiudere tutte le apparecchiature elettriche che si stanno utilizzando al momento del Black-out • Evitare di aprire frigorifero e congelatore • Non avviare un generatore all'interno della casa e del garage e non connettere mai il generatore all'impianto elettrico generale. Connettere le apparecchiature che vuoi riavviare direttamente all'attacco del generatore. Tenere sempre pronto un kit contenente: • Torcia elettrica • batterie • Radio portatile • Un paio di litri di acqua • Una piccola scorta di cibo • Se si ha spazio nel congelatore, preparare dei contenitori di plastica contenenti acqua lasciando due dita di spazio tra l'acqua e la chiusura del contenitore stesso perché, una volta congelata, l'acqua si espande. Sistemare i contenitori nel congelatore (o nel freezer). Quest'acqua congelata (o refrigerata) aiuterà a mantenere il cibo fresco per diverse ore in caso di blackout, senza bisogno di ulteriori refrigerazioni. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.69 Cosa si deve fare durante un Black-out? • Chiudere e scollegare tutte le apparecchiature elettriche, gli impianti (come il condizionatore) e le apparecchiature elettroniche che si stanno utilizzando al momento del Black-out. Al ritorno dell'energia, può essere che si verifichino dei sovraccarichi o de guizzi di corrente che possono danneggiare le apparecchiature elettroniche come i computer ma anche quelle che utilizzano sistemi elettronici per funzionare come i condizionatori d'aria, gli scaldabagni elettrici e le caldaie • Lasciare una luce accesa così da capire quando la corrente ritorna • Lasciare la porta del congelatore e del frigorifero chiusa per mantenere il cibo il più fresco possibile • Usare il telefono solo per le emergenze • Ascolta le informazioni alla radio portatile • Cancellare tutti i viaggi non strettamente necessari, specialmente quelli in macchina: i semafori si spengono durante i Black-out provocando inevitabili congestioni del traffico. • Durante i Black-out non si devono mai usare gli ascensori. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.70 8.10 RISCHIO ORDIGNI BELLICI (ELABORATO GRAFICO N. 4) 8.10.1 ASPETTI GENERALI Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, RAF e USAF sganciarono complessivamente un milione di bombe sull'Italia (piu` di 350 000 tonnellate di esplosivo). Le aree con importanti obiettivi strategici quali ponti e linee ferroviarie vennero ripetutamente attaccate, ma molte bombe non esplosero come previsto ed una frazione consistente (10%) non esplose del tutto. Nel migliore dei casi, una bomba su quattro potrebbe essere ancora da recuperare, per un totale di 25.000 ordigni inesplosi presenti sul territorio nazionale. Nel sottosuolo possono quindi trovarsi, a varie profondità, ordigni bellici inesplosi. Alcuni tra questi, potrebbero essere particolarmente pericolose in quanto potrebbero esplodere se riattivati da vibrazioni indotte nel terreno per attività antropiche. Il rinvenimento di una bomba inesplosa provoca spesso gravi disagi alla popolazione e, frequentemente, interruzioni alle linee di comunicazione. Il privato cittadino che ritrovasse un ordigno, dovrà rivolgersi al più vicino posto di polizia per darne comunicazione. Successivamente la Prefettura – Ufficio territoriale del Governo, provvederà ad attivare la procedura per il disinnesco. Gli organi locali di Protezione Civile dovranno fornire la loro completa collaborazione e tutto il supporto possibile per la manovra di rimozione e successivo brillamento dell’ordigno. Il ritrovamento di residuati bellici, evento non raro, è molto spesso casuale: infatti, quasi sempre questi ordigni tornano alla luce durante gli scavi per la costruzione di edifici, strade e sottoservizi. E’ importante sottolineare come all’atto del ritrovamento di un qualsiasi oggetto di dubbia forma, ordigni o proiettili di vario tipo e calibro, sia assolutamente sconsigliato toccarli o, peggio, rimuoverli; tali azioni equivalgono di fatto a esporsi a rischi tanto grossi, quanto inutili. Tali compiti sono di competenza degli artificieri che adottano, a seconda del caso, le procedure di disinnesco più idonee. Per ordigni bellici si intendono: mine, bombe, proiettili, ordigni esplosivi e residuati bellici di qualsiasi natura. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.71 8.10.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO È soggetto a tale tipo di rischio l’intero territorio comunale di Badia Polesine, con particolare riferimento a quelle zone ritenute strategiche durante la seconda guerra mondiale, vale a dire strade di comunicazione di rilevante importanza, linee ferroviarie e ponti. Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. Nel caso del rischio ordigni bellici l’evento calamitoso è di tipo non prevedibile. EVENTO PREVEDIBILITA’ Rischio Ordigni Bellici Non Prevedibile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.72 Analisi dell’instabilita’ pregressa E’ interessante, in generale, notare che molti degli eventi calamitosi che si verificano sul territorio comunale sono nuove manifestazioni di fenomeni già avvenuti in passato. E’ quindi molto importante analizzare gli eventi storici per meglio caratterizzare la pericolosità dei fenomeni al momento attuale. Infatti, le notizie raccolte, definendo i tipi di fenomeni che più frequentemente colpiscono la zona, individuano le aree maggiormente esposte e quantificano i danni che già sono stati prodotti in occasione di eventi calamitosi passati. Quest’ultima informazione deve essere presa con cautela: il danno atteso in caso di evento calamitoso non potrà essere uguale ad uno già prodotto in passato perché nel tempo potrebbero essere intervenuti dei cambiamenti in difesa della zona in questione. In passato nel territorio comunale di Badia Polesine sono stati ritrovati alcuni ordigni bellici. In particolare, nel Dicembre 2005, in via Bronziero nei pressi della Stazione Ferroviaria del centro abitato, è stato rinvenuto, durante i lavori di posizionamento di nuove tubature per la rete fognaria in detta zona, un ordigno bellico inesploso risalente alla Seconda Guerra Mondiale (bomba d’aereo di 500 lbs AN-M64). L’esatta ubicazione è riportata in figura 8.18. La Prefettura di Rovigo, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, le Autorità Militari competenti, la Provincia e tutti gli Enti interessati e con il supporto logistico dell’Amministrazione Comunale di Badia Polesine ha gestito le operazioni di disinnesco e brillamento dell’ordigno bellico; per tale operazione si è resa indispensabile l’evacuazione di circa 200 persone. La fase di brillamento è stata preceduta dalla realizzazione di un muro di contenimento con 3.000 sacchi di sabbia forniti dal Comune di Badia Polesine; il muro, a forma di ferro di cavallo con altezza 2,20 m e base 1,50 m, è stato eretto secondo le indicazioni fornite dagli artificieri dell’Esercito Italiano, dal Gruppo Volontari coordinati della Provincia. Il successivo brillamento, ad opera degli stessi artificieri, è avvenuto in una zona disabilitata nel territorio Sud-Est del Comune; l’area di sicurezza aveva un raggio di 500 metri dal punto di fuoco (vedi fig. 8.18bis). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Fig. 8.18 - Punto di ritrovamento ordigno bellico Fig. 8.18 - Area per operazioni di disinnesco ordigno bellico pag. 8.73 MR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI Fig. 8.18bis - Area per operazioni di brillamento ordigno bellico pag. 8.74 MR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.75 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio, dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Per quanto riguarda il rischio ordigni bellici l’intero territorio comunale di Badia Polesine è soggetto a tale tipo di rischio, con particolare riferimento a quelle zone ritenute strategiche durante la seconda guerra mondiale, vale a dire strade di comunicazione di rilevante importanza, linee ferroviarie e ponti. Fig. 8.19 - Scenario di Evento per il Rischio Ordigni Bellici EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Rischio Ordigni Bellici Di difficile valutazione Tutto il territorio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.76 Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In estrema sintesi gli effetti che l’esplosione di un ordigno può comportare sono: • effetto di proiezione di schegge nelle vicinanze dell’ordigno • effetto dovuto all’onda d’urto propagatesi nell’aria • effetto di propagazione delle onde sismiche attraverso il sottosuolo con ripercussione sulle strutture interrate e, conseguentemente, sulle strutture in elevazione. Si sottolinea nuovamente che il calcolo dell’area di danno e di attenzione deve essere condotto in riferimento al tipo e allo stato di ordigno rinvenuto, nonché al tipo di operazione di disinnesco effettuata. EVENTO Ordigni Bellici VULNERABILITA’ • • • principali vie di comunicazione linee ferroviarie ponti strategici PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.77 8.10.3 NORME DI AUTOPROTEZIONE Generalmente si tratta di un evento che, nonostante la possibilità di provocare danni a cose e persone, se affrontata da persone esperte e qualificate si traduce in un disagio alla popolazione per la possibile interruzione delle normali attività socio-economiche (se non altro dell’area interessata dal ritrovamento dell’ordigno) e delle vie di comunicazione e per la possibile evacuazione dall’area, per un periodo di tempo limitato dalle normali procedure di disinnesco. Alle persone che devono abbandonare le abitazioni si ricorda di portare con sé: ¾ Farmaci abituali ¾ Chiavi di casa ¾ Telefono cellulare ¾ Cose indispensabili per i bambini(ricambi, pannolini, giochi poco ingombranti ¾ Denaro e preziosi ¾ Occhiali da vista e protesi acustiche ¾ Documenti di identità ¾ Qualcosa da leggere Inoltre: ¾ Indossare un abbigliamento adeguato alle condizioni meteo ¾ Provvedere alla sicurezza e all’alimentazione degli animali domestici ¾ Controllare la chiusura ermetica dei congelatori e dei frigoriferi (si può mettere un nastro di adesivo) ¾ Controllare la chiusura dei rubinetti dell’acqua ¾ Tenere a portata di mano una torcia elettrica a batteria ¾ Non lasciare oggetti fragili esposti su ripiani e mensole ¾ Mettere a terra oggetti, quadri, specchi e cornici appesi alle pareti ¾ Portare all’interno delle abitazioni, dei balconi o delle terrazze fioriere e/o vasi pensili. ¾ Sarà possibile portare con sé animali domestici di piccola taglia a condizione che: i gatti siano posti in apposite gabbie; i cani abbiano il guinzaglio e la museruola. ¾ Chiudere la porta di casa PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.78 ¾ Si consiglia di tenere chiusi balconi, scuri, tapparelle e simili purché non di vetro. ¾ Entro il raggio di 1 Km dalla bomba (distanza da definire per ogni emergenza), tutte le finestre e le porte vetrate delle abitazioni dovranno essere lasciate aperte per evitare l’eventuale rottura dei vetri in caso di esplosione non controllata della bomba. ¾ Nel caso non si possano lasciare aperte, i vetri delle porte e delle finestre dovranno essere nastrate con nastri adesivi. Acqua, luce e gas Prima di uscire • Chiudere i rubinetti del gas. Uscendo di casa • Ricordarsi di spegnere tutte le luci • Chiudere il rubinetto del contatore del gas Rientrando a casa • Riaprire il rubinetto del contatore del gas • Non accendere le luci e verificare annusando se vi sono fughe di gas • Se si sente odore di gas non azionare gli interruttori elettrici, arieggiare la casa aprendo porte e finestre e chiamare il tecnico del gas • Verificare se c’è l’energia elettrica accendendo la luce ma evitando di aprire il frigorifero. • In caso di mancanza di corrente verificare gli interruttori interni, il salvavita e l’interruttore esterno. • Nel caso non vi fosse corrente avvisare l’ENEL • Riaprire i rubinetti dei singoli apparecchi • Verificare che le fiammelle spia non si spengano a causa di sacche formatesi nell’impianto del gas. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.79 8.11 RISCHIO EMERGENZA SANITARIA 8.11.1 ASPETTI GENERALI Si considera in questo paragrafo il rischio derivante dalla diffusione di malattie particolarmente contagiose che possono coinvolgere un gran numero di persone. Viene analizzato, più precisamente, il rischio derivante dalla diffusione di una epidemia di influenza che, nelle nostre zone, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, risulta essere quello con maggiori probabilità di accadimento, anche in base agli eventi verificatisi nel secolo scorso. L'influenza è una malattia respiratoria acuta dovuta all'infezione da virus influenzali, che si manifesta prevalentemente nel periodo invernale. Costituisce un rilevante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità e contagiosità, per l'esistenza di serbatoi animali e per le possibili complicanze. Il virus responsabile dell'influenza penetra nell'organismo attraverso l'apparato respiratorio ed è altamente contagioso. Si verificano nel nostro Paese epidemie di influenza che causano, mediamente, 5 milioni di malati. Una peculiarità dei virus influenzali è la marcata tendenza a variare in modo tale da poter aggirare la barriera protettiva costituita dalle difese immunitarie presenti nella popolazione. Questo comporta che le difese messe a punto contro il virus dell'influenza che circola nel corso di una determinata stagione possono non essere più efficaci per il virus che circola nel corso dell'anno successivo. Per questo motivo la composizione del vaccino contro l'influenza deve essere aggiornata tutti gli anni e la sorveglianza del sistema sanitario è fondamentale per preparare il vaccino adatto alla stagione successiva. Per pandemia di influenza si intende la diffusione di un nuovo virus influenzale tra la popolazione di una vasta area geografica o, a volte, di tutto il mondo. Trattandosi di un virus nuovo esso può diffondersi rapidamente, poiché nessuno ha ancora sviluppato specifiche difese immunitarie. Le pandemie si sviluppano ad intervalli di tempo imprevedibili. Nel secolo scorso pandemie si sono verificate nel 1918 (Spagnola), nel 1957 (Asiatica) e nel 1968 (Hong Kong). In caso di pandemia, le Autorità sanitarie informano puntualmente la popolazione tramite radio, televisione e giornali, indicando le misure da adottare per difendere la salute dei cittadini. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.80 Vaccinarsi, soprattutto per i soggetti a rischio, è il modo migliore di prevenire e combattere l'influenza per 2 motivi: 1) perché si riducono notevolmente le probabilità di contrarre la malattia; 2) perché in caso di sviluppo di sintomi influenzali questi sono meno gravi e viene ridotto il rischio di complicanze. L'evento pandemia comporta un forte impatto sulla popolazione, in particolare su quella definita "a rischio", ma potrebbe presentarsi con una aumentata incidenza anche nelle fasce giovani. La pandemia differisce dalle influenze stagionali: mentre queste ultime sono generate da sottotipi di virus influenzali già esistenti, le pandemie sono causate da sottotipi virali nuovi o che non circolano nella popolazione da molto tempo. Le passate pandemie di influenza hanno comportato numeri elevatissimi in termini di malati, ricoveri, decessi, con gravi implicazioni socio sanitarie ed economiche. È opportuno sottolineare che la comparsa di un virus influenzale completamente diverso da quelli precedenti, non è di per sé sufficiente per dire che si è verificata una pandemia. Occorre anche che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace. Le pandemie del passato Nello scorso secolo la comparsa di nuovi sottotipi di virus influenzali di tipo A ha causato 3 pandemie, che si sono diffuse in tutto il mondo entro un anno dalla scoperta. 1918-19, l'epidemia spagnola [A (H1N1)]. Così chiamata perché sembra si sia sviluppata a partire da un decesso avvenuto nella casa reale spagnola, causò il più elevato numero di morti per influenza mai registrato, anche se i dati sono molto incerti e variano da 20 fino a 40-50 milioni di persone in tutto il mondo. Molti decessi avvennero nell'arco di pochi giorni dall'infezione, altri per complicanze successive. Circa la metà si riscontrò tra giovani adulti in buona salute. I virus dell'influenza A di sottotipo H1N 1, dopo un periodo di assenza di circolazione nell’uomo (dal 1958 al 1977), sono ricomparsi e continuano a diffondersi nella popolazione umana. 1957-58, influenza asiatica [A (H2N2)], causò 70 mila morti negli Stati Uniti. Il virus, identificato per la prima volta in Cina nel febbraio del 1957, si diffuse a giugno dello stesso anno in America e nel resto del mondo. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.81 1968-69, influenza di Hong Kong [A (H3N2)], responsabile di circa 34.000 decessi negli Stati Uniti, il virus venne identificato per la prima volta a Hong Kong agli inizi del 1968 e si è diffuso più tardi in America. Anche questo sottotipo è ancora in circolazione. Gli interventi del Ministero della Salute Il Ministero della Salute ha predisposto una serie di misure preventive per contrastare la diffusione dell'influenza ed uno specifico piano pandemico multifase per rispondere adeguatamente e tempestivamente ad una eventuale emergenza sanitaria per pandemia. È stata prevista la costituzione di una task-force costituita da rappresentanti dello stesso Ministero della Salute, del Ministero della Difesa (Sanità Militare), della Protezione Civile, dei Medici di Medicina Generale, dell'Università, dell'Istituto Superiore di Sanità, delle Regioni e dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Questa squadra ha il compito di coordinare le operazioni previste per bloccare l'ingresso del virus e la sua diffusione nel nostro Paese. Per prima cosa è stato previsto un aumento dei controlli umani e veterinari alle frontiere, in modo da isolare preventivamente possibili focolai e bloccare così la diffusione del virus. Le due ordinanze Ministeriali (del 26.8.2005 e del 10.10.2005) stabiliscono misure di carattere preventivo nel settore degli allevamenti e della veterinaria tra i quali: l'obbligo di registrazione delle aziende in cui si allevano volatili da cortile presso le ASL e l'obbligo di etichettatura delle carni avicole. Con una serie di altri provvedimenti specifici sono state previste misure di restrizione e intensificazione dei controlli alle importazioni da Paesi terzi sui prodotti di origine animale delle specie sensibili alle infezioni. Con il decreto legge del 1.10.2005 il governo ha approvato un pacchetto di misure urgenti per fronteggiare l'influenza aviaria e le emergenze zoosanitarie e assicurare anche idonee scorte di farmaci antivirali, oltre che il potenziamento delle strutture sanitarie. Il decreto prevede, tra l'altro, l'istituzione di un centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie degli animali e di un dipartimento per la sanità veterinaria, la nutrizione, la sicurezza degli alimenti. Altre importanti iniziative di prevenzione: • Rafforzamento del sistema di sorveglianza dell'influenza, INFLUNET, basato su una rete di medici sentinella di Medicina Generale e di Pediatri. Sono già stati individuati 15 laboratori su tutto il territorio nazionale e allertate 256 Unità Sanitarie Locali. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: • MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.82 Reperimento delle risorse necessarie per potenziare lo stock di farmaci antivirali attualmente disponibili, ammontanti a 15.000 cicli di prodotto pronto per l'uso e a circa 150.000 cicli disponibili come principio attivo. • Stipula di appositi contratti con ditte produttrici per garantire maggiore disponibilità di vaccino sia epidemico che pandemico e la prelazione del vaccino prodotto in caso di pandemia. • Migliorare l'operatività interna tramite la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc sull'influenza. 8.11.2 MAPPA GENERALE DEL RISCHIO È soggetto a tale rischio l’intero territorio comunale di Badia Polesine. Prevedibilità Gli eventi calamitosi si possono distinguere in due grandi famiglie; quelli prevedibili e quelli imprevisti. A distinguerle vi è l’esistenza o meno di fenomeni naturali, detti precursori d’evento, che possono annunciare l’accadimento permettendo l’attuazione in tempo utile delle azioni preventive per la salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni. Nel caso del rischio emergenza sanitaria, l’evento calamitoso è generalmente di tipo non prevedibile. EVENTO PREVEDIBILITA’ Rischio Emergenza Sanitaria Non Prevedibile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.83 Scenario di evento Con il termine “scenario” si intende una descrizione sintetica, accompagnata da una cartografia esplicativa, dei possibili effetti sull’uomo o sulle infrastrutture presenti sul territorio dovuti a fenomeni naturali, incidenti industriali o di veicoli recanti sostanze pericolose. La creazione degli scenari si basa sia su acquisizione di dati in campo sia su elaborazioni a tavolino, soprattutto per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni generatori di rischio e della loro dinamica di manifestazione. Per quanto riguarda il rischio emergenza sanitaria l’intero territorio comunale di Badia Polesine è soggetto a tale tipo di rischio. EVENTO PERICOLOSITA’ ZONA INTERRESSATA Emergenza Sanitaria Di difficile valutazione Tutto il territorio Scenario di rischio Lo scenario di rischio quantifica il danno atteso al manifestarsi dell’evento di una certa intensità. In caso di emergenze sanitarie la popolazione, con particolare riguardo ai luoghi di ammassamento di persone (ad esempio uffici pubblici, cinema, discoteche, teatri, centri commerciali, chiese, impianti sportivi, ecc...) risulta particolarmente vulnerabile. EVENTO VULNERABILITA’ La popolazione, con particolare riguardo ai luoghi di ammassamento di persone (ad Emergenza sanitaria esempio uffici pubblici, cinema, discoteche, teatri, centri commerciali, chiese, impianti sportivi, ecc...) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 OR MI Aggiornato al: MAPPA GENERALE DEI RISCHI MR pag. 8.84 8.11.3 NORME DI AUTOPROTEZIONE Le autorità italiane e internazionali (OMS, Unione Europea ... ) hanno stabilito piani di azione dettagliati per fronteggiare una eventuale pandemia. Le iniziative variano a seconda del grado di diffusione dell'influenza. La cittadinanza dovrà essere avvertita per tempo nel caso fossero necessarie misure speciali: è fondamentale non farsi prendere dal panico! Anche quando i mezzi di comunicazione diffondono notizie allarmistiche che, spesso, possono risultare prive di fondamento scientifico. CONSULTARE IL MEDICO DI BASE O IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA ASL> Per avere informazioni attendibili e aggiornate sulla vaccinazione e sulla malattia SEGUIRE SCRUPOLOSAMENTE LE INDICAZIONI DELLE AUTORITÀ SANITARIE> Perché in caso di pandemia potrebbero essere necessarie misure speciali per la sicurezza della popolazione SE LA PERSONA PRESENTA I SINTOMI RIVOLGERSI SUBITO AL MEDICO> Una pronta diagnosi aiuta la guarigione e riduce il rischio di contagio per gli altri RICORRERE ALLA VACCINAZIONE SOLO DOPO AVERE CONSULTATO IL MEDICO O LA ASL> La vaccinazione protegge dal virus, ma per alcuni soggetti può essere sconsigliata PRATICARE UNA CORRETTA IGIENE PERSONALE E DEGLI AMBIENTI DOMESTICI E DI VITA> Per ridurre il rischio di contagio CONSULTARE I SITI WEB E SEGUIRE I COMUNICATI UFFICIALI DELLE ISTITUZIONI > Per essere aggiornati correttamente sulla situazione SE E’ PRESENTE UNA PERSONA MALATA IN CASA, EVITARE LA CONDIVISIONE DI OGGETTI PERSONALI> Per evitare il contagio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.1 9 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Per intervenire in modo efficace al manifestarsi di una condizione di emergenza, è indispensabile che il sistema di comando e le risorse disponibili sul territorio siano organizzate in modo tale da delineare con precisione i ruoli e le competenze di ciascun operatore di protezione civile. Nella seguente sezione si intende fornire una descrizione generale del Sistema Comunale di Protezione Civile, di come è costituito e quali sono i suoi compiti principali. 9.1 SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO Il sistema di comando e controllo identifica gli organismi di protezione civile esistenti a livello comunale, definendone i compiti ed il tipo di organizzazione con la quale operano. La struttura di comando è formata da diversi organismi e forze ai quali sono attribuiti compiti ben precisi secondo la catena di comando di seguito riportata: SINDACO L’art. 15, comma 3, della legge del 24 febbraio 1992 n. 225, istitutiva del Servizio Nazionale della Protezione Civile, stabilisce che il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile. Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, il Sindaco, per quanto di sua competenza, nel limite delle risorse umane e tecniche a disposizione, assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto ed al Presidente della Giunta Regionale. Quando la calamità naturale o l’evento non possono essere fronteggiati con i soli mezzi a disposizione del Comune, il Sindaco chiede l’intervento di altre forze e strutture al Prefetto, il quale adotta i provvedimenti di competenza coordinandoli con quelli dell’Autorità comunale di Protezione civile (art.15 comma 4). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.2 COMITATO Il comitato comunale di protezione civile è il massimo organo di COMUNALE DI coordinamento delle attività di protezione civile a livello comunale. Detto PROTEZIONE comitato si compone come segue: CIVILE - Sindaco , che lo presiede - Assessore di Protezione Civile - Segretario comunale - Responsabile del Settore a cui compete la Protezione Civile - Responsabile dell’Unità Operativa di Protezione Civile - Comandante Polizia Locale - Rappresentante del Volontariato di Protezione Civile Il comitato comunale di protezione civile ha compiti di programmazione, pianificazione ed indirizzo. Inoltre, sovrintende e coordina i servizi e le attività di protezione civile nell’ambito delle competenze assegnate al Comune dalla normativa vigente. CENTRO Il Sindaco, al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio Comunale, OPERATIVO si avvale, per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di COMUNALE DI assistenza alla popolazione colpita, del Centro Operativo Comunale PROTEZIONE (C.O.C.). In situazione di emergenza, il C.O.C. è l'organo di coordinamento CIVILE delle strutture di Protezione Civile sul territorio colpito, ed è costituito da (C.O.C.) una sezione strategia (Sala Decisioni) nella quale afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni e da una sezione operativa (Sala Operativa) strutturata in funzioni di supporto. UFFICIO Al fine di coordinare le attività del Servizio Comunale di Protezione Civile COMUNALE DI nelle attività di previsione, prevenzione, soccorso alla popolazione e PROTEZIONE superamento delle emergenze così come descritte nell'Art.3 della L.225/92, CIVILE E si costituisce, sotto la direzione e la responsabilità del Responsabile del STRUTTURA Settore Tecnico, l'Ufficio Comunale di Protezione Civile. COMUNALE Tutti i settori ed i servizi del comune devono possedere un’organizzazione flessibile in modo che, in caso di emergenza, sia possibile apportare un PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.3 valido aiuto nelle operazioni di protezione civile senza creare difficoltà organizzative e poter quindi favorire il corretto sviluppo delle attività di soccorso. 9.1.1 STRUTTURA OPERATIVA C.O.C. Il Sindaco, in qualità di Autorità comunale di protezione Civile, al verificarsi dell’emergenza, nell’ambito del territorio comunale si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.) per la direzione ed il coordinamento dei Servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Il COC è formato dalla Sala Decisioni e dalla Sala Operativa. La Sala Decisioni è la sede della gestione coordinata dell’emergenza dove operano le funzioni di comando e di informazione alla popolazione. Nella Sala Decisioni sono presenti: • Sindaco , che lo presiede • Assessore di Protezione Civile • Segretario comunale • Responsabile del Settore a cui compete la Protezione Civile • Responsabile dell’Unità Operativa di Protezione Civile • Comandante Polizia Locale • Rappresentante del Volontariato di Protezione Civile Il Sindaco può, di volta in volta, convocare presso la Sala Decisioni esperti o rappresentanti di enti ed organizzazioni che abbiano un ruolo importante durante una specifica fase dell’emergenza. Nella Sala Operativa sono presenti le diverse funzioni di supporto, ed è il luogo dove devono confluire tutte le informazioni riguardanti l’emergenza. A livello Comunale, le funzioni di supporto di base sono: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: MR pag. 9.4 ORGANIZZAZIONE 1. Funzione Tecnica e di Pianificazione 2. Funzione Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria 4. Funzione Volontariato 5. Funzione Risorse di Mezzi e di Materiali 7. Funzione Telecomunicazioni 8. Funzione Servizi Essenziali 9. Funzione Censimento danni 10. Funzione Strutture Operative Locali e Viabilità 13. Funzione Assistenza alla Popolazione 15. Funzione Gestione Amministrativa Per ogni funzione di supporto è individuato un responsabile che, in situazione di pace, collabora con il Servizio Protezione civile del Comune per l’aggiornamento dei dati e delle procedure, mentre, in emergenza, coordina l'intervento della Sala Operativa relativamente al proprio settore di competenza. I responsabili delle funzioni di supporto sono individuati e nominati dal Sindaco con decreto e successiva comunicazione delle generalità e responsabilità al Servizio Provinciale di Protezione Civile. CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) Luogo Indirizzo piano primo Palazzo Municipale Piazza Vittorio Emanuele II 45021 BADIA POLESINE (RO) SALA DECISIONI SALA OPERATIVA Ufficio del Sindaco Sala Consiliare Tab 9.1: Ubicazione del C.O.C I nominativi con i relativi recapiti telefonici dei componenti la Sala Decisioni e i dei referenti delle Funzioni di Supporto, sono riportati nei moduli COC.1 e COC.2, all’interno della sezione OR (Organizzazione). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.5 9.1.2 COMPITI DELLE FUNZIONI DI SUPPORTO FUNZIONE 1: TECNICA E PIANIFICAZIONE Il Responsabile della Funzione Tecnica e di Pianificazione dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche. FASE COMPITI Tempo di pace • Gestisce e cura la pianificazione di protezione civile. • Mantiene e coordina tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche tecniche in fase di pianificazione del Piano Comunale di Emergenza; • Concorre alla redazione ed all’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile per la parte attinente i rischi incombenti sul territorio; • Individua dal Piano di protezione civile le aree di emergenza e ne cura la progettazione (aree ammassamento soccorritori, aree di attesa, aree di ricovero per tendopoli, aree di ricovero, magazzini di raccolta) Tempo di emergenza • Gestisce la pianificazione di emergenza • Mantiene e coordina tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche durante le operazioni di soccorso; • Fornisce pareri tecnico/scientifici attinenti all’emergenza in atto con riguardo ai rischi ed alla degenerazione degli stessi. • Coordina i rapporti con le varie componenti scientifiche e tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno e dei dati forniti dalle reti di monitoraggio • Raccoglie e fornisce la cartografia necessaria • Tiene sotto continuo monitoraggio l’evolversi dell’evento e le conseguenze che si producono sul territorio. Verifica/stima la popolazione, i beni e i servizi coinvolti nell’evento • Individua la necessità di evacuare la popolazione facendo diramare l’allarme dalla Funzione 10, Strutture Operative e Viabilità PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.6 FUNZIONE 2: SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA La funzione sanità, assistenza sociale e veterinaria pianifica e gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio – sanitari dell’emergenza. Al responsabile della funzione spetta anche il compito di coordinare il censimento dei danni alle persone. FASE Tempo di pace COMPITI • Censisce gli inabili residenti nel Comune • Censisce le strutture sanitarie e ospedaliere • Si raccorda con gli ospedali e con la pianificazione sanitaria dell’A.S.L. per pianificare le attività coordinate in emergenza • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Coordina l’attività d’intervento delle strutture sanitarie e delle associazioni di volontariato a carattere sanitario • Si informa presso gli ospedali per avere la situazione delle disponibilità di posti letto • Verifica la presenza di inabili tra la popolazione colpita e provvede al loro aiuto, con particolare riferimento alla presenza di persone con patologie a rischio (cardiopatici, asmatici, psichiatrici, diabetici,…) • Si raccorda con l’A.S.L. per: Tempo di emergenza o l’istituzione, se necessario, di un Posto Medico Avanzato (PMA) o l’apertura h 24 di una farmacia e la presenza di un medico autorizzato a prescrivere farmaci o l’assistenza veterinaria e l’eventuale infossamento delle carcasse di animali • Controlla le possibilità di ricovero della popolazione eventualmente da evacuare, comunicando le eventuali carenze alla Prefettura e specificando anche le esigenze di trasporto, con particolare riguardo ai disabili • Coordina le attività di disinfezione e disinfestazione, smaltimento rifiuti speciali, e il controllo sulle acque potabili, attività di carattere veterinario • Organizza le attività necessarie al riconoscimento delle vittime e all’infossamento dei cadaveri PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.7 FUNZIONE 4: VOLONTARIATO La funzione volontariato si occupa di redigere un quadro sinottico delle risorse di mezzi, materiali, uomini e professionalità, in relazione alla specificità delle attività svolte dalle associazioni locali di volontariato, al fine di supportare le operazioni di soccorso ed assistenza in coordinamento con le altre funzioni di supporto. FASE Tempo di pace Tempo di emergenza COMPITI • Individua le associazioni di volontariato, le relative risorse (mezzi, materiali, attrezzature) ed i tempi d’intervento • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Si coordina con le altre funzioni di supporto per l’impiego dei volontari • Predispone e coordina l’invio di squadre di volontari nelle aree di emergenza per garantire la prima assistenza alla popolazione; • Predispone l’invio di squadre di volontari per le esigenze delle altre funzioni di supporto. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.8 FUNZIONE 5: RISORSE MEZZI E MATERIALI La funzione materiali e mezzi è essenziale e primaria per fronteggiare un’emergenza di qualunque tipo ed ha lo scopo di fornire un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili nelle diverse situazioni di emergenza, attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi appartenenti ad enti locali, volontariato, privati convenzionati con il Comune ed altre amministrazioni presenti sul territorio. FASE COMPITI Tempo di pace • Individua i mezzi di proprietà del Comune • Stipula convenzioni per la fornitura di mezzi e materiali in emergenza • Individua i mezzi di ditte private convenzionate con il Comune stabilendone i tempi d’intervento • Individua le ditte detentrici di prodotti utili (Catering, ingrossi alimentari, sale per le strade, …). • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti Tempo di emergenza • Tiene i rapporti con la Regione, Provincia e con la Prefettura per le richieste di materiali in accordo con la Funzione 1, Tecnica e Pianificazione • Coordina l’utilizzo dei mezzi comunali impiegati; • Verifica le esigenze e le disponibilità dei materiali e dei mezzi necessari all’assistenza alla popolazione e dispone l’invio degli stessi presso le aree di ricovero; • Esegue i lavori di allestimento delle aree individuate per la sistemazione di roulottes, containers e tende • Cura gli interventi di manutenzione all’interno dei campi • Aggiorna un elenco dei mezzi in attività e di quelli in deposito ancora disponibili • Allerta le ditte che dispongono di materiali e mezzi utili organizzando il loro intervento • Di concerto con il Dirigente del servizio di protezione civile, valuta la quantità ed il tipo di risorse umane operative-tecniche-amministrative necessarie a fronteggiare l’emergenza e si adopera per la ricerca e l’impiego nel territorio • Organizza le turnazioni del personale operativo, tecnico e amministrativo PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.9 FUNZIONE 7: TELECOMUNICAZIONI Il responsabile della funzione di telecomunicazioni, dovrà coordinare le attività svolte dalle società di telecomunicazione presenti sul territorio e dalle associazioni di volontariato dei radioamatori che hanno il compito, in periodo d’emergenza, e se il caso lo richiede, di organizzare una rete di telecomunicazione alternativa. FASE Tempo di pace Tempo di emergenza COMPITI • Garantisce l’efficienza e la funzionalità della strumentazione della Sala Operativa; • Provvede a far collegare i PC dei componenti del C.O.C. tramite una rete “client-server” • Accerta la totale copertura del segnale radio nel territorio comunale e segnala le zone non raggiunte dal servizio • Organizza esercitazioni per verificare l’efficienza dei collegamenti radio ed effettua prove di collegamento all’esterno • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Il coordinatore di questa funzione deve, di concerto con il responsabile territoriale del Servizio Rete Telefonica, il responsabile provinciale P.T., con il rappresentante dell’associazione radioamatori presenti sul territorio, organizzare una rete di telecomunicazioni efficiente anche in caso di calamità • Attiva le strutture di intervento per il ripristino delle reti di telecomunicazioni fisse e mobili • Provvede all’allestimento del C.O.C. dal punto di vista tecnico-operativo e dei collegamenti: prende contatti con le persone per il trasporto e la messa in opera dei materiali individuati per l’allestimento del C.O.C.; contatta la Telecom per richiedere l’installazione delle linee telefoniche necessarie • Garantisce i contatti radio tra il C.O.C. e le squadre esterne • Si occupa dei problemi legati alla radiofonia • Mantiene efficiente la strumentazione della Sala Operativa PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.10 FUNZIONE 8: SERVIZI ESSENZIALI Il responsabile di tale funzione avrà mansioni di coordinamento dei rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio comunale per provvedere ad immediati interventi sulla rete, al fine di garantirne l’efficienza, anche in situazioni di emergenza. In particolare, il responsabile si occupa di assicurare la presenza presso la Sala Operativa dei rappresentanti degli enti e delle società eroganti i servizi primari ovvero di mantenere i contatti con gli stessi, affinché siano in grado di inviare sul territorio i tecnici e loro collaboratori per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali. Inoltre, si occupa, per quanto possibile, di garantire la continuità del servizio scolastico in tempo di emergenza. FASE COMPITI Tempo di pace • Mantiene i rapporti con i responsabili delle ditte erogatrici di servizi essenziali (acqua, luce, gas, fognature) • Individua gli alunni ed il personale docente e non presso le scuole comunali • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti Tempo di emergenza • Si occupa dell’eventuale ripristino di infrastrutture a rete dei servizi essenziali danneggiati (acqua, luce, gas, fognatura), e dell’installazione dei collegamenti con le reti principali nelle aree di emergenza. • In caso di danneggiamento degli edifici scolastici, si adopera per rendere possibile lo svolgimento delle attività scolastiche presso edifici sostitutivi. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.11 FUNZIONE 9: CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE L’attività di censimento dei danni a persone e alle cose riveste particolare importanza nella valutazione della situazione complessiva determinatasi a seguito dell’evento ed in ordine all’aggiornamento degli scenari, al fine di rilevare puntualmente il danno alle persone, agli edifici ed altre strutture, di valutarne l’agibilità e stabilire gli interventi urgenti da predisporre. FASE Tempo di pace Tempo di emergenza COMPITI • Censisce gli edifici pubblici strategici, gli edifici di interesse storico-artistico • Individua i professionisti disponibili ad intervenire in caso di emergenza per la rilevazione dei danni • Provvede alla creazione di un’adeguata modulistica semplice, immediata e modificabile per il rilevamento dei danni sulle diverse casistiche (ad esempio sisma, dissesto idrologico, incidente industriale, incendio boschivo) • Effettua una zonizzazione delle aree e relativa organizzazione teorica preventiva di squadre di rilevamento danni, composte da due o tre persone comprese tra tecnici del Comune, della Regione e/o Provincia, VV.F, professionisti • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Si coordina con le funzioni 2 e 4 Sanità, Assistenza Sociale e Volontariato per stimare il numero delle persone evacuate, ferite, disperse e decedute • Predispone i provvedimenti amministrativi per garantire la pubblica e privata incolumità • Dispone controlli immediati su scuole ed edifici pubblici strategici per verificarne l’agibilità • Accoglie le richieste di sopralluoghi provenienti dai cittadini • Contatta e mantiene i rapporti con i professionisti • Organizza le squadre per effettuare i sopralluoghi N.B.: I sopralluoghi, saranno finalizzati alla compilazione di schede di rilevamento, che dovranno contenere informazioni riguardanti la proprietà dell’immobile, l’ubicazione (rif. catastale) ed il tipo di danno riportato. Sulla base delle schede prodotte saranno programmati gli interventi per il superamento dell’emergenza • Predispone delle schede riepilogative dei risultati, con riferimento a: persone, edifici pubblici e privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, beni architettonici, infrastrutture pubbliche, animali, agricoltura e zootecnia anche avvalendosi di esperti nel settore sanitario, industriale, commerciale e professionisti volontari • Rende noti i dati sui danni accertati relativamente agli edifici pubblici, privati, attività produttive e commerciali, agricoltura, animali, zootecnia ed edifici di rilevanza storico – artistica • Provvede alla istruttoria e alla liquidazione di eventuali contributi a favore di privati riconosciuti, per danni causati da calamità naturali. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.12 FUNZIONE 10: STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA’ Il responsabile di questa funzione dovrà coordinare le varie componenti locali preposte alla viabilità, regolamentando localmente i trasporti, inibendo il traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi. FASE Tempo di pace Tempo di emergenza COMPITI • Individua le caratteristiche delle strade principali indicando la presenza di sottopassi e ponti con le relative misure • Individua preventivamente la posizione dei posti di blocco (cancelli) per i vari tipi di rischio ed ipotizza gli itinerari alternativi • Predispone una pianificazione della viabilità d’emergenza a seconda delle diverse casistiche • Richiede e gestisce l’intervento e l’arrivo delle strutture operative (VV.F., Polizia Locale, Carabinieri, Forze Armate, Volontariato) • Effettua una prima ricognizione subito dopo l’evento con l’aiuto di eventuale personale dislocato in sedi periferiche, per verificare la tipologia, l’entità ed il luogo dell’evento. Qualora occorresse una ricognizione aerea si può richiedere alla Prefettura l’invio dell’esercito • Dà le disposizioni per delimitare le aree a rischio tramite l’istituzione di posti di blocco (cancelli) sulle reti di viabilità, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita dall’area a rischio; la predisposizione dei posti di blocco dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viari, per favorire manovre e deviazioni • Predispone la vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili; • Attività di controllo dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e dell’accesso ai mezzi di soccorso • Predispone il servizio di antisciacallaggio • Garantisce un costante collegamento e contatto con la Prefettura e gli altri Organi di Polizia • Individua i punti critici del sistema viario e predispone gli interventi necessari al ripristino della viabilità • Coordina le attività di diramazione dell’allerta e della diffusione delle informazioni alla popolazione e le operazioni di evacuazione • Si occupa di diffondere l’ordine di evacuazione alla popolazione tramite altoparlanti sulle autovetture. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.13 FUNZIONE 13: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Il responsabile della funzione assistenza alla popolazione avrà il compito di predisporre un quadro delle disponibilità di alloggiamento di immobili o aree di emergenza e di fornire l’assistenza alla popolazione in tali aree. FASE COMPITI Tempo di pace • Individuazione delle strutture pubbliche e private idonee al ricovero di nuclei familiari evacuati • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti Tempo di emergenza • Garantisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di ricovero • Attiva il personale incaricato per il censimento della popolazione nelle aree di ricovero • Gestisce i posti letto dei campi e degli alberghi • Assicura una mensa da campo • Gestisce la distribuzione degli aiuti nei campi PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.14 FUNZIONE 15: GESTIONE AMMINISTRATIVA Il responsabile della funzione gestione amministrativa avrà il compito di organizzare, gestire e aggiornare gli atti amministrativi emessi durante la fase di emergenza al fine di garantire la continuità amministrativa del Comune. FASE Tempo di pace Tempo di emergenza COMPITI • gestisce la normale attività amministrativa del Comune. • organizza, gestisce e aggiorna gli atti amministrativi emessi durante la fase di emergenza al fine di garantire la continuità amministrativa del Comune PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: 9.2 ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.15 SISTEMA DI COMUNICAZIONE Al verificarsi di una condizione di emergenza è di fondamentale importanza disporre di un sistema di comunicazione in grado di individuare, in relazione alla situazione di pericolo: • i destinatari delle comunicazioni • le modalità di trasmissione • il contenuto I destinatari della comunicazione in ordine di priorità sono: • il Sindaco e/o i Sindaci del territorio comunale che possono essere interessati dall'evento • gli Enti competenti ad intervenire in via ordinaria • gli Enti che concorrono all'emergenza La scelta delle modalità di trasmissione dipende principalmente: • dalla stima del tempo disponibile affinché il messaggio sia utilmente ricevuto • dal momento in cui il messaggio viene diramato (giorno/notte, orario di apertura/chiusura degli uffici) • dalla funzionalità delle reti di comunicazione In generale i messaggi vanno inoltrati telefonicamente, a mezzo fonogramma e telefax, ai recapiti preventivamente indicati da ciascun destinatario. L'orario di trasmissione e ricezione deve essere appositamente annotato, unitamente - e per i soli fonogrammi - alle generalità del trasmittente e del ricevente. È fondamentale quindi che il Servizio di Protezione Civile Comunale sia dotato dei mezzi necessari all’invio e alla ricezione di tale comunicati; in particolare, è utile disporre di apparecchi telefonici e di fax destinati esclusivamente al Servizio di Protezione, di moduli prestabiliti da impiegare per la diramazione dei comunicati, di operatori informati su come e chi informare nei vari casi di emergenza. Considerata la possibilità di danneggiamento delle linee telefoniche a causa di particolari eventi calamitosi, è opportuno dotarsi anche di apparecchi radio autorizzati PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.16 maneggiati da personale qualificato, da utilizzare nel caso in cui sia impossibile trasmettere via telefono o fax. Nel caso in cui l’evento calamitoso abbia estensioni tali da coinvolgere più Comuni, il messaggio deve pervenire al Comune sede di Centro Operativo Misto il quale ha il conseguente obbligo di diramazione ai comuni di competenza. Al termine della trasmissione, ciascun Comune sede di Centro Operativo Misto dovrà inviare alla Prefettura l'apposito modello di avvenuto inoltro e ricezione. Eventuali difficoltà devono essere immediatamente segnalate alla Prefettura. In caso di interruzione dei collegamenti telefonici, la Prefettura disporrà l'inoltro dei messaggi attraverso gli organi di Polizia o altri organismi della Protezione Civile. Per quanto riguarda il contenuto del messaggio, questo deve essere formulato in forma sintetica e deve consentire al destinatario di conoscere, seppure per linee generali, l'evento cui si riferisce e la fase della presunta pianificazione che si vuole attivare. Il Comune di Badia Polesine è dotato degli strumenti di comunicazione indicati nel modulo SC, all’interno della sezione OR (Organizzazione). Infine, ma non per ultima, vi è l’informazione alla popolazione secondo le modalità indicate nel paragrafo successivo. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: 9.3 ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.17 SISTEMA DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE L’efficacia e la funzionalità del Piano di protezione Civile sono fortemente correlate ad alcune attività il cui sviluppo è essenziale per ottenere una effettiva mitigazione degli effetti; una di tali attività è senza dubbio l’informazione alla popolazione sia in periodi di pace (informazione preventiva), sia in situazioni di emergenza (informazione in emergenza). Infatti, il sistema territoriale, inteso come l’insieme dei sistemi naturale, sociale e politico, risulta essere più vulnerabile rispetto ad un determinato evento quanto più basso è il livello di conoscenza della popolazione riguardo alla fenomenologia dell’evento stesso, al suo modo di manifestarsi e alle azioni necessarie per mitigarne gli effetti. L’informazione alla popolazione rappresenta quindi uno degli obiettivi principali da raggiungere nell’ambito di una concreta prevenzione del rischio. Essa non dovrà limitarsi solo alla spiegazione scientifica, che risulta spesso incomprensibile alla maggior parte della popolazione, ma dovrà fornire anche indicazioni precise sui comportamenti da tenere prima, durante e dopo l’evento. Un’adeguata informazione alla popolazione deve mirare a: • determinare l’incremento della soglia di rischio accettabile o, equivalentemente, ridurre il grado di vulnerabilità • generare comportamenti di autoprotezione che devono essere adottati dalla popolazione stessa durante il verificarsi di un evento. In questo senso, è di primaria importanza ridurre le false aspettative che spesso sono riposte nelle sole attività adottate per il controllo dei fenomeni naturali (gestione del territorio nella fase di prevenzione), ma è fondamentale anche che si sviluppi una cultura della convivenza con il rischio di fenomeni naturali. L’informazione del rischio alla popolazione, si sviluppa in tre momenti: 1) Informazione preventiva 2) Informazione in emergenza 3) Informazione post-emergenza PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.18 L’informazione preventiva ha lo scopo di rendere consapevole ciascun individuo dei tipi di rischi potenziali a cui è esposto, di riconoscere i segnali di allertamento per ciascun evento e per ciascun grado di allarme, e di sapere quali sono i corretti comportamenti di autoprotezione da assumere in fase di emergenza. Essa deve contenere indicazioni relative a: • Natura del rischio e possibili conseguenze alla popolazione, sul territorio e sull’ambiente • Messaggi e segnali di emergenza e loro provenienza • Norme comportamentali di autoprotezione • Procedure di soccorso L’informazione in emergenza tende ad assicurare l’attivazione di comportamenti da parte della popolazione al manifestarsi di condizioni che denunciano un’emergenza prevedibile (fase di preallarme) o al verificarsi dell’emergenza (fase di allarme). Essa deve contenere indicazioni relative a: • Comportamenti da adottare dalla popolazione • Fenomeno in atto o previsto • Misure particolari di autoprotezione da adottare • Autorità ed enti a cui rivolgersi per informazioni, assistenza e soccorso Infine, l’informazione post-emergenza ha lo scopo di informare la popolazione del ritorno allo stato di normalità attraverso segnali di cessato allarme. L’informazione preventiva può essere effettuata mediante l’invio di opuscoli alle famiglie del Comune, in cui si descrive in modo semplice le finalità della Protezione Civile, i possibili rischi che intessano il territorio, le principali norme di autoprotezione da attuare nei vari casi, e di quali sono le modalità di preallarme e allarme. Possono essere inoltre organizzate, in collaborazione con gli istituti di istruzione pubblica e privata, dei corsi di Protezione Civile da tenersi durante l’orario scolastico da personale qualificato. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.19 L’informazione di emergenza (preallarme, allarme) può essere effettuata con mezzi in grado di emettere dei segnali sonori (sirene, campane), differenti per tipologia di suono e durata, a seconda che si tratti della fase di preallarme e di allarme, e con impianti di megafonia mobile per dare una indicazione breve e diretta alla popolazione del tipo di evento in corso. Allo stesso modo può avvenire l’informazione di post-emergenza. Il Comune di Badia Polesine è dotato degli strumenti di comunicazione per la diramazione dell’emergenza alla popolazione indicati nel modulo IP, all’interno della sezione OR. (Organizzazione). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: 9.4 ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.20 RISORSE Per risorse si intende l’insieme di persone, mezzi, materiali e infrastrutture che possono essere utilizzate per far fronte ad una situazione di emergenza. Le risorse di persone, a livello comunale, si riferiscono agli operatori del Corpo di Polizia Locale, ai volontari di protezione civile, nonché al personale dell’Amministrazione Comunale. Le risorse materiali e mezzi comprendono le dotazioni organiche dell’Amministrazione comunale, del Corpo di Polizia Locale, delle Strutture di supporto e la disponibilità offerte dalle organizzazioni di volontariato e del mercato privato. Infine, le infrastrutture, che costituiscono il necessario supporto logistico alle attività di protezione civile, riguardano le strutture scolastiche, ospedaliere, allogiative, gli impianti sportivi, le aree di emergenza (attesa, ricovero e ammassamento), la stazioni di collegamento, i parchi e i giardini. 9.4.1 AREE DI EMERGENZA Le Aree di Emergenza sono spazi e strutture che in caso di emergenza sono destinate ad uso di protezione civile per la popolazione colpita e per le risorse destinate al soccorso e al superamento dell’emergenza. E’ necessario individuare sul territorio tre tipologie differenti di aree di emergenza: • aree di attesa della popolazione; • aree di ricovero della popolazione; • aree di ammassamento soccorritori e risorse. In particolare le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo in cui la popolazione deve dirigersi immediatamente dopo l’evento; le aree di ricovero sono luoghi in cui saranno installati i primi insediamenti abitativi o le strutture in cui alloggiare la popolazione senza tetto; le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione. Sono di seguito riportati i criteri che devono supportare la scelta delle aree di emergenza differenziate per tipologia. L’elenco delle aree di emergenza individuate all’interno del territorio comunale è riportato nel modulo AE, all’interno della sezione OR (Organizzazione) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.21 9.4.2 AREE DI ATTESA DELLA POPOLAZIONE Le aree di attesa della popolazione sono aree di prima accoglienza in piazze o luoghi aperti sicuri, ove la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto in attesa dell’allestimento delle aree di ricovero con tende e roulottes. Le aree di attesa sono i luoghi “sicuri” in cui la popolazione si raccoglie in occasione di evacuazioni preventive o successive al verificarsi di un evento calamitoso. La pianificazione di questi siti deriva dalla necessità di ridurre la confusione che si genera in situazioni di emergenza, con l’aumento del rischio potenziale per la popolazione che assume comportamenti errati. L’individuazione delle aree di attesa è subordinata agli stessi criteri indicati per le altre tipologie di aree, ma in più deve prevedere: - l’analisi degli scenari di rischio; infatti giova ricordare che MAI la popolazione deve essere evacuata attraverso le aree colpite; i percorsi indicati dovranno essere scelti in modo da aggirare le aree coinvolte dagli eventi calamitosi; - l’analisi del tragitto, solitamente pedonale, che deve essere percorso per giungervi; - la predisposizione di uno schema di evacuazione che preveda la suddivisione dell’ambito comunale in differenti zone, ognuna con una propria area di attesa. Queste aree devono essere indicate con precisione e chiarezza alla popolazione, anche mediante esercitazioni e la divulgazione di materiale informativo. Per quanto riguarda la tipologia di area, si potranno prendere in considerazione piazze, slarghi della viabilità, parcheggi, cortili e spazi pubblici e privati che rispondano ai requisiti indicati. 9.4.3 AREE DI RICOVERO DELLA POPOLAZIONE Sono le aree in cui verrà sistemata la popolazione costretta ad abbandonare la propria casa, per periodi più o meno lunghi, a seconda del tipo di emergenza (da pochi giorni, a mesi). Tali aree devono essere dimensionate per accogliere almeno, una tendopoli per 500 persone (circa 6.000 mq servizi campali compresi), facilmente collegabili con i servizi essenziali (luce, acqua, fognature, etc.) e non soggette a rischi incombenti. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.22 Inoltre, tali aree devono essere poste in prossimità di un nodo viario o, comunque, facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni. Inoltre, è preferibile che le aree abbiano nelle immediate adiacenze spazi liberi ed idonei per un eventuale ampliamento. Si possono distinguere tre tipologie di aree di accoglienza: • strutture di accoglienza • tendopoli • insediamenti abitativi di emergenza Strutture di accoglienza Si tratta di edifici destinati ad altri scopi che in caso di necessità possono accogliere la popolazione (palestre, scuole, capannoni, alberghi, centri sportivi, etc.); In caso di permanenza prolungata al di fuori delle proprie abitazioni sarà necessario prevedere delle soluzioni alternative, quali l’affitto o l’assegnazione di altre abitazioni, oppure la costruzione di insediamenti di emergenza. Tendopoli L’allestimento di tendopoli in emergenza è solitamente la scelta prioritaria, dati i tempi relativamente brevi necessari alla preparazione dei campi. Nel caso si scelgano aree esistenti adibite normalmente ad altri scopi, si sottolinea che i campi sportivi sono solitamente luoghi privilegiati, poiché caratterizzati da: - dimensioni sufficienti e standardizzate - opere di drenaggio - collegamenti con le reti idrica, elettrica e fognaria - vie di accesso solitamente comode - presenza di aree adiacenti (parcheggi) per un’eventuale espansione del campo. Naturalmente il requisito fondamentale dovrà essere la localizzazione in zone sicure. Se la pianificazione di emergenza prevede invece di lasciare la scelta del sito in tempi successivi al verificarsi di un evento calamitoso, bisognerà operare la scelta sulla base della valutazione del rischio residuo, considerando i seguenti aspetti: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.23 - esistenza di pericolo di crollo di infrastrutture (tralicci, ciminiere, antenne, gru, cornicioni, comignoli); - vicinanza di elettrodotti, gasdotti, oleodotti, acquedotti, industrie a rischio, magazzini con merci pericolose, depositi di carburante di ogni tipo; - caratteristiche geologiche dell’area circostante e del terreno scelto (recente aratura, bonifica di discariche di ogni tipo); - esposizione agli agenti meteorici. Sarà utile, oltre che evitare le possibili zone di atterraggio di elicotteri e di parcheggio dei mezzi operativi, tenere separati i magazzini di stoccaggio dei materiali e gli insediamenti dei soccorritori da quelli della popolazione colpita. Il raggiungimento delle aree scelte dovrà essere agevole anche per mezzi di grandi dimensioni e possibilmente le vie di accesso dovranno essere protette da materiali che impediscano lo sprofondamento dei mezzi stessi. Dovranno poi essere previste tutte le operazioni necessarie all’urbanizzazione temporanea delle aree individuate, considerando la possibilità di allacciare le reti idrica, elettrica e fognaria. Infine è necessario dare alcuni dati di massima sulle dimensioni standard degli insediamenti di tendopoli: un campo per 500 persone con i servizi necessari (gabinetti, servizi igienici, cucine) occupa indicativamente una superficie di 7.500 mq, ma bisogna tener conto che molte funzioni interne ad una tendopoli (aree di parcheggio e di stoccaggio delle merci) non sono standardizzabili e possono inoltre essere riviste in caso di esigenze particolari che dovessero obbligare l’allestimento in aree limitate. Insediamenti abitativi di emergenza Sono insediamenti di emergenza che divengono necessari nel momento in cui sorge l’esigenza di raccogliere nuclei abitativi dispersi (per esempio in frazioni) senza spostarli dai luoghi di residenza. Le dimensioni di questi campi variano normalmente da 40 a 500 persone (da 8 a 120 moduli abitativi). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: MR pag. 9.24 ORGANIZZAZIONE 9.4.4 AREE DI AMMASSAMENTO DEI SOCCORRITORI E DELLE RISORSE Le aree di ammassamento soccorritori e risorse garantiscono un razionale impiego dei soccorritori e delle risorse nelle zone di intervento. Esse rappresentano il primo orientamento e contatto dei soccorritori con il Comune. Tali aree devono essere ubicate in zone non soggette a rischio e facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni, in prossimità di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento delle acque reflue. Tali aree devono avere dimensioni sufficienti (intorno a 6.000 mq) per accogliere un campo base. Le aree di ammassamento dei soccorritori e risorse possono essere utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche settimane e qualche mese. Il Comune di Badia Polesine è dotato delle aree di emergenza indicate nell’apposita scheda “Aree di (Organizzazione). Emergenza”, modulo AE.1, all’interno della sezione OR. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: 9.5 MR pag. 9.25 ORGANIZZAZIONE SISTEMA DI ALLERTA Il sistema di allerta descrive le reazioni da attuare al verificarsi di un determinato evento, secondo modalità già predisposte. Occorre precisare il tipo di allerta per ogni fase di emergenza, le modalità di attivazione e di diramazione. 9.5.1 CLASSIFICAZIONE DELL’EMERGENZA Qualora un determinato evento prevedibile evolva in tempi non improvvisi, si dovranno prestabilire determinate fasi (e quindi procedure di intervento) da adottare progressivamente con la gravità e l’evoluzione dell’evento stesso. Relativamente a tali eventi, le procedure di attivazione stabiliscono l’organizzazione preventiva della risposta del Sistema Comunale di Protezione Civile. Tale evoluzione è suddivisa in tre livelli di allerta, al fine di delineare l’insieme delle azioni di protezione civile da attuare per fronteggiare un evento in corso. In particolare: • Fase di Attenzione • Fase di Pre-Allarme • Fase di Allarme-Emergenza La Fase di Attenzione scatta normalmente quando si verificano una o più delle ipotesi sotto elencate: • al Comune giunge una segnalazione generale di pericolo; • viene diramato, ad esempio, il bollettino di condizioni meteorologiche avverse; • al Comune arriva, a mezzo telefono e/o fax, una segnalazione di pericolo da parte delle strutture preposte (Provincia, Regione, Prefettura, ecc..); • al raggiungimento dei livelli di guardia dei corsi d’acqua; • in qualunque altra circostanza con la quale viene ravvisato un pericolo. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.26 Se, valutata la situazione, viene riscontrato realmente il potenziale pericolo, oppure qualora si verifichi un peggioramento delle condizioni meteo, o ancora se la situazione per diversi motivi facesse presumere un’evoluzione non più fronteggiabile con le risorse a disposizione del Comune, il Sindaco dichiara il passaggio alla Fase di Preallarme. Qualora la situazione si presentasse sotto controllo, oppure fosse comunicato un miglioramento delle previsioni meteo, il Sindaco revoca lo stato di preallarme e può stabilire di ritornare alla fase di attenzione, informandone gli enti a suo tempo interessati. Nel caso contrario di ulteriore peggioramento sia delle condizioni meteo sia della situazione generale, oppure nel caso di stazionamento di una situazione non più fronteggiabile con le risorse a disposizione, il Sindaco dichiara la Fase di Allarme – Emergenza. 9.5.2 DIRAMAZIONE DELL’ALLERTA Le modalità ed i mezzi di comunicazione per la diramazione dello stato di allerta sono diversi a seconda che si tratti di emergenza prevedibile o di emergenza imprevista; occorre inoltre distinguere tra allarme trasmessi a singoli individui o a gruppi omogenei di persone. Nel caso di emergenza prevedibile con possibilità di diffusione di allarme individuali, il sistema più idoneo alla diramazione dell’allerta è la trasmissione telefonica di un messaggio preregistrato. Nel caso in cui vi sia un gran numero di utenti da contattare, si potrà far ricorso a sistemi di megafonia mobile. Risulta inoltre utile la diffusione dell’allarme attraverso segnali acustici (campane, sirena, ecc) precodificato e riconoscibile dalla popolazione. Nel caso di emergenza prevedibile e diffusione a gruppi omogenei di persone, se l’evento ha un’evoluzione tale da lasciare un adeguato margine di tempo per la diramazione preventiva dell’emergenza, il sistema più idoneo alla diffusione dell’allerta è quello di messaggi scritti che non diano adito a dubbi, diramati a mezzo di emittenti radio-televisive, organi di stampa e manifesti. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 MI OR Aggiornato al: ORGANIZZAZIONE MR pag. 9.27 Nel caso di emergenza immediata sia nel caso di trasmissione a singoli individui sia a gruppi omogenei, per la diramazione dell’allerta è opportuno ricorrere a segnali acustici differenziati da quelli di preallarme e ad un impiego massiccio di sistemi di megafonia mobile. Si riporta di seguito una tabella riassuntiva: MODALITÀ DI DIRAMAZIONE DELL’ALLERTA - trasmissione telefonica Singole persone - megafonia mobile - segnalazione acustica EMERGENZA - messaggi scritti PREVEDIBILE Gruppi di persone - Telegiornali - manifesti - comunicati stampa EMERGENZA IMPREVISTA Singole persone Gruppi di persone Tab 9.2: - segnalazione acustica - megafonia mobile Diramazione dell’allerta È necessario individuare e preparare gli operatori che dovranno effettuare la diramazione dell’allarme; sarà anche necessario predisporre l’uso di adeguate attrezzature quali fax, radio, cellulari, ecc. che dovranno essere sempre disponibili e funzionanti. I diffusori acustici per l’avviso alla popolazione devono possedere un’adeguata efficienza audio in funzione della zona da servire, e devono soprattutto essere posizionati in punti strategici valutando eventuali barriere naturali o artificiali che potrebbero ostacolare la percezione dei suoni. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato: Marzo 2013 Piano Generale SALA DECISIONI QT MR MI OR COC.1 CENTRO OPERATIVO COMUNALE – C.O.C. SALA DECISIONI Referente Sindaco Assessore Protezione Civile Segretario Comunale Responsabile del Settore a cui compete la Protezione Civile Responsabile Unità Operativa Protezione Civile Comandante Polizia Locale Rappresentante del Volontariato di Protezione Civile Nominativo Recapiti PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato: Marzo 2013 Piano Generale SALA DECISIONI QT MR MI OR COC.2 CENTRO OPERATIVO COMUNALE – C.O.C. SALA OPERATIVA – FUNZIONI DI SUPPORTO Funzione di supporto Referente 1) Tecnica e di Pianificazione Responsabile Settore Servizio di Protezione Civile 2) Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria Responsabile Settore Servizi alla Persona 4) Volontariato Responsabile U.O. Protezione Civile 5) Risorse di Mezzi e Materiali Sorvegliante Tecnico 7)Telecomunicazioni Sorvegliante Tecnico 8) Servizi Essenziali Responsabile Lavori Pubblici 9) Censimento Danni Responsabile U.O. Urbanistica 10) Strutture Operative Locali e Viabilità Comandante Polizia Locale 13) Assistenza alla Popolazione Responsabile Settore Servizi alla Persona 15) Gestione Amministrativa Settore Amministrativo Nominativo Recapiti PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al:Marzo 2014 OR RISORSE SISTEMA DI COMUNICAZIONE Mezzi Caratteristiche Telefoni fissi SI TeleFax SI Cellulari SI radio rice-trasmittenti SI Comando Polizia Locale Antenna per radiocomunicazione Dotata di alimentatore AC-DC 220/13.8 V, 30 A QT MR MI SC.1 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 21.01.2008 Aggiornato al: Marzo 2014 OR RISORSE QT MI IP.1 SISTEMA DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Mezzi Quantità Caratteristiche Megafono a mano 1 potenza 25 W Impianto di amplificazione mobile 1 per auto Impianto di amplificazione fisso 2 su auto Polizia Locale Televisioni Locali Radio Locali Avvisi alla popolazione Opuscolo informativo 4 • • • • Avviso per Rischio Black-Out Elettrico Avviso per Rischio Bolle di Calore Avviso per Rischio Idropotabile Avviso per Rischio Ordigni Bellici Opuscolo da distribuire alla popolazione MR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl IN CT Piano Generale Compilato il: 21.01.2012 MI OR Aggiornato al: 25.05.2012 IR AE.1 AREE DI EMERGENZA AREE DI EMERGENZA - CAPOLUOGO Tipologia Attesa Ricovero Soccorritori Ubicazione area Nuovi Impianti Sportivi Via Martiri di Villamarzana n. 1095 (SP 1) Badia Polesine (con annesso Palazzetto Comunale collegato da sottopasso) Caratteristiche Destinazione d’uso: Nuovi Impianti Sportivi Strade di accesso: Via Martiri di Villamarzana (SP 1) Superficie totale: 126.675 mq Superficie a parcheggio 14.600 mq Tipo pavimentazione Superficie a verde sportivo Superficie coperta: Asfalto Circa 110.000 mq 648 mq (tribune) 715 mq (spogliatoi) Riferimento telefonico: Comune 0425 53671 fax 0425 53678 Enel: si (ENEL) Acqua potabile: si (Polesine Acque S.p.A.) Gas: si (ITALGAS) Acque reflue: si (Polesine Servizi) Altro: Area Rugby Infermeria con bagno Servizi igienici Area Calcio Infermeria con bagno Servizi igienici 54 WC – 68 docce – 38 lavandini Palazzetto Comunale Via A. Manzoni 86/b 20 mq 10 (144 mq) 15 mq 7 (108 mq) Sup. piano terra: 1622 mq Sup. piano primo: 172 mq Tribuna: 340 posti Area gioco: 803 mq Infermeria + bagno (35 mq) Servizi igienici: P.T.: 6 (105 mq) P.P.: 7 (59 mq) Docce: 12 PER LE EMERGENZE GESTITE A LIVELLO COMUNALE, IL COMUNE SI RISERVA DI UTILIZZARE LE AREE INDIVIDUATE IN BASE ALLA TIPOLOGIA DI EMERGENZA. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl IN CT Piano Generale Compilato il: 21.01.2012 MI OR Aggiornato al: 25.05.2012 IR AE.2 AREE DI EMERGENZA AREE DI EMERGENZA - CAPOLUOGO Tipologia Ubicazione area Caratteristiche Riferimento telefonico: Comune 0425 53671 fax 0425 53678 Enel: si (ENEL) Acqua potabile: Gas: Acque reflue: si (Polesine Acque S.p.A.) si (ITALGAS) si (Polesine Servizi) Scuola Media “G. Ghirardini” Via Masetti n. 3 Scuola Attesa Ricovero Soccorritori Palestra Sup. piano terra: 1924 mq Servizi igienici: 13 (78 mq) Sup. piano primo: 1924 mq Servizi igienici: 13 (78 mq) ------------------------------------Gradinata: 150 posti Area gioco: 241 mq Infermeria + bagno (19 mq) Servizi igienici: 10 (54 mq) Riferimento telefonico: Provincia Enel: Acqua potabile: Gas: Acque reflue: Liceo Scientifico “E. Balzan” Via Manzoni n. 191 In attesa dati definitivi dalla Provincia di Rovigo PER LE EMERGENZE GESTITE A LIVELLO COMUNALE, IL COMUNE SI RISERVA DI UTILIZZARE LE AREE INDIVIDUATE IN BASE ALLA TIPOLOGIA DI EMERGENZA. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl IN CT Piano Generale Compilato il: 21.01.2012 MI OR Aggiornato al: 25.05.2012 AE.3 AREE DI EMERGENZA AREE DI EMERGENZA – VILLA D’ADIGE Tipologia Ubicazione area Attesa Caratteristiche Destinazione d’uso: Piazza Strade di accesso: via Felice Chieregato Superficie totale: 800 mq. Superficie coperta: n.d. Tipo pavimentazione: pavimentata Piazza S. Costanzo Riferimento telefonico: di Villa d’Adige Comune 0425 53671 fax 0425 53678 Enel: si (ENEL) Acqua potabile: si (Polesine Acque S.p.A.) Gas: si (ITALGAS) Acque reflue: si (Polesine Servizi) Altro: AREE DI EMERGENZA - VILLAFORA Tipologia Ubicazione area Attesa Campo Sportivo Comunale di Villafora Caratteristiche Destinazione d’uso: Campo calcio Strade di accesso: via Maggiore Superficie totale: 6.200 mq Superficie coperta: 190 mq (spogliatoi) Tipo pavimentazione: erbosa Riferimento telefonico: Comune 0425 53671 fax 0425 53678 Enel: si (ENEL) Acqua potabile: si (Polesine Acque S.p.A.) Gas: si (ITALGAS) Acque reflue: si (Polesine Servizi) Altro: IR PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: 10 MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.1 MODELLO DI INTERVENTO GENERALE Il modello di intervento è un complesso di procedure che codifica la sequenza di azioni da attuare in occasione di un evento che può causare danni alle persone, cose e animali. In sostanza esso descrive la successione in fasi della risposta operativa al verificarsi di una qualsiasi emergenza, secondo quanto di seguito indicato: • allertamento ed attività ricognitiva • attivazione dell’apparato di comando e controllo • definizione della situazione • emanazione delle disposizioni Il modello di intervento si differenzia a seconda che il tipo di fenomeno sia prevedibile o non prevedibile. Per i fenomeni prevedibili le azioni si possono articolare in tre fasi successive di allarme che iniziano ancor prima che il fenomeno raggiunga la sua massima intensità, basandosi su segni precursori. Tali fasi sono: • Attenzione • Preallarme • Allarme Al verificarsi di fenomeni improvvisi, si devono invece attuare immediatamente tutte le misure per l’emergenza con avvio delle operazioni di soccorso alla popolazione. L’azione di soccorso si articola in tre fasi distinte: • Acquisizione dei dati • Valutazione dell’evento • Adozione dei provvedimenti L’art. 2 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 stabilisce tre tipologie di evento, riassunte nella seguente tabella: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT MR OR MI pag. 10.2 Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO Tipologie di evento Classe Descrizione Competenze Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo A che possono interventi essere attuabili fronteggiati dai singoli mediante Enti Comune e amministrazioni competenti in via ordinaria Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo B Prefettura che per la loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più Enti Provincia o Regione amministrazioni competenti in via ordinaria Calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per C intensità ed estensione debbono Organi dello Stato essere (Dipartimento di Protezione fronteggiati con mezzi e poteri straordinari Civile, Prefettura) Tab 10.1: Tipologie di evento Per ciascuna di queste tipologie di evento è prevista una competenza di coordinamento; per gli eventi di tipo “a” la responsabilità del coordinamento delle attività di protezione civile è affidata al Sindaco del Comune colpito; per gli interventi del tipo “b” , il coordinamento dell’attività di protezione civile viene svolto a livello Provinciale o Regionale; infine, per gli eventi di tipo “c” sarà il Dipartimento di Protezione Civile e/o la Prefettura a gestire le attività di coordinamento. Al verificarsi di un evento calamitoso, qualunque sia la sua natura e la sua estensione, sarà comunque il livello amministrativo locale (Comune) il primo a dover fronteggiare la situazione di emergenza, affidandosi eventualmente all’Ente di Coordinamento Sovracomunale (Centro Operativo Misto coordinato dalla Prefettura) qualora non disponga delle risorse sufficienti per affrontare da solo la situazione di crisi. È evidente quindi come occorra disporre di un Piano a livello Comunale in grado di comunicare a tutti i livelli di competenza superiori, uniformandone i linguaggi e le procedure con quelli Provinciali e Regionali. A tale scopo per la stesura del Modello d’Intervento del presente piano e delle sue applicazioni a casi specifici di rischio (Piani di Emergenza), si fa riferimento alle linee guida per la Pianificazione Comunale di Protezione Civile della Regione Veneto. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.3 10.1 PROCEDURE DI EMERGENZA Con il termine procedure di emergenza si intendono tutte le azioni che ogni persona coinvolta in attività di protezione civile deve effettuare in base alla situazione in atto, al fine di rispondere con chiarezza alla domanda “chi fa che cosa”. Occorre però distinguere le procedure da seguire nei casi di evento con preavviso ed evento improvviso. È inoltre necessario tenere in considerazione intensità ed estensione del fenomeno in atto, in base alle quali si va a definire, ai sensi dell’art. 2 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, la categoria (A, B o C) dell’evento e, di conseguenza, la relativa competenza. 10.1.1 EVENTO CON PREAVVISO Qualora un evento si evolva in tempi non improvvisi, si dovranno attuare prestabilite procedure in base all’evoluzione della gravità dell’evento stesso. Tali procedure sono relative alle fasi successive di emergenza indicate nel grafico sotto riportato: Fase 0 Fase 1 Fase 2 Fase 3 Condizione di pace Attenzione Preallarme Allarme Si riportano di seguito le operazioni da compiere al manifestarsi di un evento generico, a partire dalla “Fase 0” fino alla “Fase 3” Fase 0: Condizione di Pace ► Normale svolgimento delle attività sociali ed economiche della popolazione ► Le funzioni di supporto svolgono le operazioni indicate al paragrafo 7.1.3 “Compiti delle funzioni di supporto”. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.4 Qualora accada una delle ipotesi sotto riportate, scatta la fase successiva di emergenza: • Al Comune giunge una segnalazione generale di pericolo • Viene diramato il bollettino di condizioni meteorologiche avverse • Al Comune arriva, a mezzo telefonata o fax, una segnalazione di pericolo da parte delle strutture preposte (Provincia, Regione, Prefettura) • Al raggiungimento dei livelli di guardia dei corsi d’acqua • In qualunque altra circostanza con la quale viene ravvisato un pericolo Fase 1: Attenzione All’arrivo della comunicazione, il referente Comunale di Protezione Civile deve: ► Valutare l’attendibilità della comunicazione in considerazione della sua gravità e delle conseguenze che l’evento potrebbe avere sul territorio ► Se lo ritiene opportuno organizza un sopralluogo con il personale comunale ► In caso di evento meteorico contatta l’ARPAV di Teolo ► Se lo ritiene opportuno avvisa il Sindaco SITUAZIONE 1: Nel caso in cui la situazione sia fronteggiabile con i mezzi e le risorse a disposizione del Comune e si preveda un miglioramento delle condizioni generatrici di rischio, il referente comunale deve: ► Attendere conferma del miglioramento delle condizioni generatrici di rischio ► Gestire il ritorno alle condizioni normali di vita SI ritorna quindi alla “Fase 0: Condizioni di Pace”. SITUAZIONE 2: Qualora l’evento evolva pericolosamente, il referente comunale deve avvisare il Sindaco, il quale dichiara il passaggio alla fase successiva di preallarme. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: Piano Generale MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.5 Se, inoltre, l’evoluzione delle condizioni di rischio mostrasse chiaramente che la situazione non può essere affrontata coi mezzi a disposizione del Comune, ma che richiede invece l’intervento coordinato di più Enti, o di mezzi e poteri straordinari, si evidenzierebbe una condizione potenzialmente relativa ad un evento rientrante nelle classi B o C (art. 2, Legge 24 febbraio 1992 n. 225). È pertanto necessario che il Sindaco chieda l’intervento di altre forze e strutture al Sistema Provinciale di Protezione Civile, il quale si basa sul principio di collaborazione tra gli enti territoriali e sul concorso, quando necessario, dei poteri prefettizi nella gestione dell’emergenza. Il Sindaco provvede inoltre ad avvisare e mantenere un contatto col Prefetto, con la Provincia e con la Regione del Veneto. Al verificarsi di un evento effettivamente riconosciuto dagli organi competenti, ai sensi della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, come rientrante nelle classi B o C di cui all’art. 2, il referente comunale, il Sindaco, e tutti gli organismi comunali di Protezione Civile seguono le procedure definite dalla stessa Legge. In particolare, ai sensi degli artt. 5 e 14, l’attività comunale di Protezione Civile deve, in questi casi, seguire il coordinamento del Prefetto, Provincia e Regione o Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Fase 2: Preallarme In questo caso il Sindaco deve: ► Preallertare e attivare la reperibilità delle strutture operative locali di Protezione Civile e dei componenti il C.O.C. ► Impostare la Pianificazione dell’Emergenza sulla base delle “Funzioni di Supporto” ritenute opportune ► Garantire la sua reperibilità, quella del referente comunale e di eventuali altri soggetti che ritiene opportuno ► Istituire il presidio operativo continuativo (H24) presso la sala operativa ► Verificare la gravità dell’evoluzione del fenomeno in corso, avvalendosi della Funzione 1, Tecnica e Pianificazione. In caso di eventi meteorologici contatta il Centro Regionale di Meteorologia di Teolo PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.6 ► Predispone la messa in sicurezza delle persone disabili e/o non autosufficienti, avvalendosi della Funzione 2: Sanità – Assistenza Sociale e Veterinaria ► Emette cautelativamente l’ordinanza di chiusura delle scuole presenti sul territorio comunale e delle strutture di interesse pubblico quali musei e biblioteche, ecc... ► Ordina l’annullamento di tutte le manifestazioni a carattere pubblico che si devono svolgere (nel breve termine) sul territorio comunale. Le manifestazioni in oggetto riguardano feste, mercati ambulanti, attività sportive, spettacoli vari, ecc. ► Verifica le attività da svolgere nella fase successiva di emergenza ► Informa l’Ufficio di Protezione Civile della Regione Veneto, la Provincia e la Prefettura di Rovigo delle sopra citate attività SITUAZIONE 1: Qualora la situazione si presentasse sottocontrollo o fosse comunicato il miglioramento delle condizioni meteo, il Sindaco revoca lo stato di preallarme ritornando alla fase si attenzione, informandone gli enti interessati. SITUAZIONE 2: Se prosegue il peggioramento dell’evento generatore di rischio, il Sindaco dichiara il passaggio alla fase successiva di allarme. Se, inoltre, l’evoluzione delle condizioni mostrasse chiaramente che la situazione non può essere affrontata coi mezzi a disposizione del Comune, ma che richiede invece l’intervento coordinato di più Enti, o di mezzi e poteri straordinari, si evidenzierebbe una condizione potenzialmente relativa ad un evento rientrante nelle classi B o C (art. 2, Legge 24 febbraio 1992 n. 225). È pertanto necessario che il Sindaco chieda l’intervento di altre forze e strutture al Sistema Provinciale di Protezione Civile, il quale si basa sul principio di collaborazione tra gli enti territoriali e sul concorso, quando necessario, dei poteri prefettizi nella gestione dell’emergenza. Il Sindaco provvede inoltre ad avvisare e mantenere un contatto col Prefetto, con la Provincia e con la Regione del Veneto. Al verificarsi di un evento effettivamente riconosciuto dagli organi competenti, ai sensi della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, come rientrante nelle classi B o C di cui all’art. 2, il referente comunale, il Sindaco, e tutti gli organismi comunali di Protezione Civile seguono le procedure definite dalla stessa Legge. In particolare, ai sensi degli artt. 5 e 14, l’attività PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: Piano Generale MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.7 comunale di Protezione Civile deve, in questi casi, seguire il coordinamento del Prefetto, o dei commissari delegati del Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, del Ministro per il coordinamento della protezione civile. Fase 3: Allarme In questo caso il Sindaco deve: ► Completare l’attivazione del C.O.C., attivando tutte le funzioni di supporto ► Ordinare la chiusura al transito delle strade, impedendo l’accesso ai ponti nelle zone strategiche del territorio individuate. ► Curare il funzionamento della rete delle comunicazioni mantenendo costanti collegamenti con le aree interessate dall’evento; per fare ciò si avvale della Funzione 7: Telecomunicazioni ► Emanare i provvedimenti per garantire la pubblica incolumità e se possibile la salvaguardia dei beni ► Disporre l’allontanamento della popolazione dalle aree a rischio ► Disporre le ricognizioni nelle zone a rischio a mezzo dei VV. F., delle Forze dell’Ordine e del Volontariato avvalendosi della Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità ► Se necessario, effettuare la stima del fabbisogno di personale e mezzi da inviare per rinforzo nella zona a rischio, avvalendosi della Funzione 5: Materiali Mezzi e Risorse Umane ► Attuare la messa in sicurezza delle persone disabili e/o non autosufficienti avvalendosi della Funzione 2: Sanità – Assistenza Sociale e Veterinaria ► Richiedere l’invio di squadre operative dei VV.F. per le operazioni di soccorso ► Qualora disponibili, coordinare l’impiego delle forze di volontariato avvalendosi della Funzione 4: Volontariato ► Richiedere, alla Prefettura, dove necessario, l’intervento di FF.AA. attraverso la Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità ► Attivare e mantenere costantemente in funzione, presso la sede del C.O.C., un ufficio stampa o centro di informazione per la cittadinanza e per i mass media PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: Piano Generale MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.8 ► Mantenere costantemente informate la Prefettura e la Provincia avvalendosi della Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità ► Proseguire nell’opera di monitoraggio mobilitando tutto il personale e le ditte convenzionate per gli interventi necessari, avvalendosi della Funzione 1: Tecnica e Pianificazione ► Accertare la percorribilità degli itinerari di evacuazione e degli itinerari di soccorso, avvalendosi della Funzione 10: Strutture operative e viabilità ► Disporre le attività di contrasto a possibili episodi di sciacallaggio nelle zone evacuate avvalendosi della Funzione 10: Strutture Operative e Viabilità ► Provvedere all’immediato censimento di eventuali morti, feriti o dispersi, avvalendosi della Funzione 2: Sanità – Assistenza Sociale e Veterinaria e della Funzione 9: Censimento Danni ► Accertare la disponibilità delle strutture di ricovero, avvalendosi della Funzione 1: Tecnica e Pianificazione e Funzione 13: Assistenza alla popolazione ► Distribuire ai sinistrati i ricoveri provvisori, organizzando e provvedendo alla sistemazione alloggiativa di eventuali sfollati, avvalendosi della Funzione 13: Assistenza alla Popolazione ► Aggiornare le richieste, ed i conseguenti interventi di assistenza , di ordine pubblico, di traffico delle strade, ecc, avvalendosi della Funzione 9: Censimento Danni e della Funzione 13: Assistenza alla Popolazione ► Organizzare, gestire e aggiornare gli atti amministrativi emessi durante la fase di emergenza al fine di garantire la continuità amministrativa del Comune, avvalendosi della Funzione 15: Gestione Amministrativa La procedura da seguire al manifestarsi di un evento con preavviso, avente caratteri tali da rientrare nella classe A definita dall’art. 2 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 (eventi che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli Enti e amministrazioni competenti in via ordinaria), viene riportata nel seguente grafico: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN QT MR OR MI pag. 10.9 Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO Condizione di pace - Al Comune giunge una segnalazione generale di pericolo - Viene diramato il bollettino di condizioni meteo avverse - Al Comune arriva una segnalazione di pericolo da parte di strutture preposte - Al raggiungimento dei livelli di guardia dei corsi d’acqua - Quando viene ravvisato un pericolo Ripristino normali condizioni di vita Fase di Attenzione Il Referente Comunale deve: - Valutare l’attendibilità della comunicazione - (Se opportuno) organizza un sopralluogo con il personale comunale - (evento meteorico) Contatta l’ARPAV di Teolo - Avvisa il Sindaco SI L’evento è fronteggiabile con i soli mezzi e risorse comunali ? NO Fase di Pre-Allarme La gestione dell’emergenza diventa di competenza del Sindaco, il quale attiva il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) costituito dalla Sala Decisioni e dalla Sala Operativa. Nello svolgimento delle attività di Protezione Civile si avvale delle Funzioni di Supporto. Revoca fase di Pre-allarme SI La situazione si presenta sottocontrollo ? NO Fase di Allarme Revoca fase di Allarme SI Il Sindaco procede nelle operazioni di Protezione Civile, rendendo nota la situazione agli altri enti La situazione si presenta sottocontrollo ? NO Intervento Provincia, Regione, Prefettura PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.10 10.1.2 EVENTO IMPREVISTO Al verificarsi di un evento improvviso o non prevedibile o a causa dell’evoluzione estremamente rapida di un fenomeno meteorologico, si attuano le misure per l’emergenza con l’avvio immediato delle operazioni di soccorso, l’attivazione del C.O.C. e della Funzioni di Supporto. Fase 0 Fase 3 Condizione di pace Allarme L’azione di soccorso alla popolazione si compone di tre distinte fasi. La prima fase di acquisizione dei dati, ha lo scopo di realizzare un quadro completo della situazione in modo da: • Limitare l’area coinvolta dall’evento • Valutare l’entità dei danni e le conseguenze sulla popolazione, sulle beni, sui servizi essenziali e sulle vie di comunicazione • Definire i fabbisogni più immediati In tale fase il Sindaco si avvale della Funzione 1, Tecnica e Pianificazione, e della Funzione 6, Censimento Danni La fase successiva all’acquisizione dei dati, è quella di valutazione dell’evento nelle sue reali dimensioni, definendone l’effettiva portata. Infine, la fase finale è quella dell’adozione dei provvedimenti. Si riporta di seguito le operazioni da compiere al manifestarsi di un evento imprevisto generico, considerando quindi solo la “Fase 0” e la “Fase 3” Fase 0: Condizione di Pace ► Normale svolgimento delle attività sociali ed economiche della popolazione ► Le funzioni di supporto svolgono le operazioni indicate al paragrafo 7.1.3 “Compiti delle funzioni di supporto” (in tempo di pace). Al verificarsi di un evento imprevisto, scatta immediatamente la fase di Allarme PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: Piano Generale MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.11 Fase 3: Allarme In questo caso il Sindaco deve: ► Ordinare la chiusura al transito delle strade, impedendo l’accesso ai ponti nelle zone strategiche del territorio individuate. ► Curare il funzionamento della rete delle comunicazioni mantenendo costanti collegamenti con le aree interessate dall’evento; per fare ciò si avvale della Funzione 7: Telecomunicazioni ► Disporre le ricognizioni nelle zone a rischio a mezzo dei VV. F., delle Forze dell’Ordine e del Volontariato avvalendosi della Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità ► Se necessario, effettuare la stima del fabbisogno di personale e mezzi da inviare per rinforzo nella zona a rischio, avvalendosi della Funzione 5: Materiali Mezzi e Risorse Umane ► Attuare la messa in sicurezza delle persone disabili e/o non autosufficienti avvalendosi della Funzione 2: Sanità – Assistenza Sociale e Veterinaria ► Richiede l’invio di squadre operative dei VV.F. per le operazioni di soccorso ► Qualora disponibili, coordinare l’impiego delle forze di volontariato avvalendosi della Funzione 4: Volontariato ► Richiedere, dove necessario, l’intervento di FF.AA. attraverso la Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità ► Attivare e mantenere costantemente in funzione, presso la sede del C.O.C., un ufficio stampa o centro di informazione per la cittadinanza e per i mass media ► Mantenere costantemente informate Provincia e Prefettura delle attività di Protezione Civile attraverso la Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità ► Proseguire nell’opera di monitoraggio mobilitando tutto il personale e le ditte convenzionate per gli interventi necessari, avvalendosi della Funzione 1: Tecnica e Pianificazione ► Disporre le attività di contrasto a possibili episodi di sciacallaggio nelle zone evacuate avvalendosi della Funzione 10: Strutture Operative Locali e Viabilità PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: Piano Generale MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.12 ► Provvedere all’immediato censimento di eventuali morti, feriti o dispersi, avvalendosi della Funzione 2: Sanità – Assistenza Sociale e Veterinaria e della Funzione 9: Censimento Danni ► Distribuire ai sinistrati i ricoveri provvisori, organizzando e provvedendo alla sistemazione alloggiativa di eventuali sfollati, avvalendosi della Funzione 13: Assistenza alla Popolazione ► Aggiornare le richieste, ed i conseguenti interventi di assistenza , di ordine pubblico, di traffico delle strade, ecc, avvalendosi della Funzione 9: Censimento Danni e della Funzione 13: Assistenza alla Popolazione ► Organizzare, gestire e aggiornare gli atti amministrativi emessi durante la fase di emergenza al fine di garantire la continuità amministrativa del Comune, avvalendosi della Funzione 15: Gestione Amministrativa Se la situazione mostrasse chiaramente di non poter essere affrontata coi mezzi a disposizione del Comune, ma di richiedere l’intervento coordinato di più Enti, o di mezzi e poteri straordinari, si evidenzierebbe una condizione relativa ad un evento rientrante nelle classi B o C (art. 2, Legge 24 febbraio 1992 n. 225). È pertanto necessario che il Sindaco chieda l’intervento di altre forze e strutture al Sistema Provinciale di Protezione Civile, il quale si basa sul principio di collaborazione tra gli enti territoriali e sul concorso, quando necessario, dei poteri prefettizi nella gestione dell’emergenza. Il Sindaco provvede inoltre ad avvisare e mantenere un contatto col Prefetto, con la Provincia e con la Regione del Veneto. Al verificarsi di un evento effettivamente riconosciuto dagli organi competenti, ai sensi della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, come rientrante nelle classi B o C di cui all’art. 2, il referente comunale, il Sindaco, e tutti gli organismi comunali di Protezione Civile seguono le procedure definite dalla stessa Legge. In particolare, ai sensi degli artt. 5 e 14, l’attività comunale di Protezione Civile deve, in questi casi, seguire il coordinamento del Prefetto, o dei commissari delegati del Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, del Ministro per il coordinamento della protezione civile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.13 La procedura da seguire al manifestarsi di un evento imprevisto, avente caratteri tali da rientrare nella classe A definita dall’art. 2 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 (eventi che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli Enti e amministrazioni competenti in via ordinaria), viene riportata nel seguente grafico: Condizione di pace Si manifesta un evento imprevisto Fase di Allarme Revoca fase di Allarme Il Sindaco procede nelle operazioni di Protezione Civile, rendendo nota la situazione agli altri enti SI La situazione si presenta sottocontrollo ? NO Intervento Provincia, Regione, Prefettura PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.14 10.2 VIE DI FUGA Per “vie di fuga” si intendono tutte quelle direttrici di traffico che consentono alla popolazione ed al bestiame da allevamento di allontanarsi dalla zona a rischio, per raggiungere luoghi sicuri. Gli itinerari di evacuazione della popolazione devono considerare alcune caratteristiche del sistema viario che qui elenchiamo sommariamente: • Classificazione della strada (comunale, provinciale, regionale e statale); • Caratteristiche geometriche (numero corsie); • Tipologia sezione della strada (trincea o rilevato); • Elevazione rispetto al piano campagna; • Presenza di strettoie o ponti; • Presenza di sottopassaggi. Inoltre il percorso deve essere tale da configurarsi: • minimo per raggiungere località sicure; • allontanarsi velocemente dalla zona di maggior pericolo. Nella definizione degli itinerari si è considerata la capacità di traffico che un’arteria può sostenere e si è attuata una distribuzione della popolazione nelle diverse direzioni per non creare sovraccarico lungo qualche direttrice di fuga. La pianificazione delle vie di fuga nel caso di emergenza dovuta a rischio idraulico nel Comune di Badia Polesine deve tenere in considerazione quale sia il fiume dal quale deriva la causa della condizione di rischio. Vie di fuga rischio idraulico fiume Adige. L’Adige segna tutto il confine settentrionale del Comune, e interessa in maniera diretta tutte le frazioni e le località del Comune. Nel caso di tracimazione del fiume, o di rottura degli argini, il territorio comunale verrebbe immediatamente interessato dall’onda di piena, per cui un piano di sicurezza non può prevedere la predisposizione di aree di emergenza all’interno del territorio comunale. La pianificazione delle vie di fuga riguarda pertanto la sola definizione di percorsi sicuri e veloci per garantire a tutta la popolazione la possibilità di evacuare il territorio comunale. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Piano Generale Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.15 Inoltre, il territorio comunale è stato suddiviso in cinque zone; la popolazione residente in tali aree dovranno seguire preferibilmente le vie di fuga indicate all’interno di ciascuna zona. In particolare, le vie di fuga previste possono essere così sommariamente definite: • Per quanto concerne la parte di territorio ad est del tracciato della nuova Autostrada A31 “Valdastico”, l’evacuazione avviene verso est e sud est, lungo la SP 15. • Dalla parte ad ovest del tracciato autostradale, in particolare dal capoluogo, l’evacuazione avviene verso sud, lungo le SP 1 e 12, e la SR 482 “Alto Polesana”. Anche dalle località di Villa d’Adige e Barchetta, collocate all’estremità occidentale del territorio comunale, l’evacuazione dovrà avvenire lungo queste arterie, che possono essere agevolmente raggiunte attraverso la rete viabilistica locale. Vie di fuga rischio idraulico fiume Po. Il fiume Po si colloca relativamente lontano dal territorio di Badia Polesine, ed è possibile prevedere la collocazione di alcune aree di emergenza nel territorio comunale, da utilizzare nei casi di rischio minore, o nei primi momenti dell’emergenza. La pianificazione delle vie di fuga deve pertanto tenere in considerazione la necessità di raggiungere le aree di emergenza, e quella di evacuare il territorio comunale, o parte di esso, nelle situazioni di rischio più elevato. Si sono previste tre aree d’attesa per la popolazione, collocate presso i nuovi impianti sportivi del capoluogo, e nelle frazioni di Villa d’Adige e Villafora. Presso gli impianti sportivi del capoluogo si collocano anche l’area di ricovero per la popolazione, e l’area di ammassamento dei soccorritori. Le vie di fuga per il raggiungimento delle aree di attesa per la popolazione sono pianificate in modo da permettere agli abitanti di raggiungere, attraverso la viabilità locale, l’area più vicina. Le zone circostanti le frazioni di Villa d’Adige e Villafora fanno riferimento alle rispettive aree d’emergenza. La popolazione residente nelle altre parti del territorio comunale farà riferimento all’area d’attesa collocata negli impianti sportivi siti a sud del PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Badia Polesine Compilatore: GEB srl QN Compilato il: 28.04.2008 Aggiornato al: Piano Generale MODELLO DI INTERVENTO QT MR OR MI pag. 10.16 capoluogo, lungo la SP 1 – Via Martiri di Villamarzana. L’area è facilmente raggiungibile attraverso la SP 1 e la viabilità locale. Le vie di fuga previste possono essere così sommariamente definite: • La popolazione che gravita attorno alla frazione di Villa d’Adige può evacuare verso ovest, lungo il tracciato della SR 88 “Rodigina”. • La popolazione proveniente dalla restante parte del territorio comunale deve evacuare verso nord, attraverso il ponte sull’Adige della SP 91, collocato a nord del capoluogo.