PRRIITT
Programma Regionale per la Ricerca Industriale,
l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico
PRRIITT
C’è una dimensione
“regionale” della
competitività?
Prof. FRANCO MOSCONI
Cattedra Jean Monnet,
Università di Parma
Programma Regionale
per la Ricerca Industriale,
l’Innovazione e il
Trasferimento Tecnologico
Presentazione dei risultati
del secondo programma
regionale per la ricerca e
l’innovazione.
I Progetti delle Imprese
La rete Alta tecnologia
dell’Emilia-Romagna
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l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico
C’è un aspetto “regionale” della competitività?
Due fatti stilizzati tra i tanti:
 La regione Emilia-Romagna trae il 25% del valore
aggiunto dall’industria manufatturiera (DPEF, nov 2004)
É a regione che realizza un avanzo commerciale di 14
miliardi di euro (2004), di cui il 64% riguarda
l’interscambio di prodotti della meccanica (Banca d’Italia,
sede di Bologna giugno 2005)
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C’è un aspetto “regionale” della competitività?
Con che attitudine, una regione così, deve
guardare all’avvenire dell’economia?
...
Proveremo a dare due risposte
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C’è un aspetto “regionale” della competitività?
La prima risposta rimanda ai risultati del
programma PRRITT, qui presentati
dall’assessore Campagnoli, dai professori
Calandra Bonaura e Sobrero, dal direttore
Bonaretti
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C’è un aspetto “regionale” della competitività?
La seconda ci dice che non è impossibile,
qui ed ora, parlare
di INDUSTRIA, di MANIFATTURA.
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C’è un aspetto “regionale” della competitività?
Beninteso, è cresciuto il peso dei servizi,
in specie quelli di supporto alla
produzione; è altresì aumentata
l’interdipendenza fra manifattura e
servizi (progettazione, marketing, design,
formazione, ricerca, etc.)
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C’è un aspetto “regionale” della competitività?
Ma da qui a dare per non più alla moda la
manifattura ce ne corre!
La tradizione manifatturiera di questa
regione può e deve costituire la base per
affrontare con ragionevole speranza la
nuova competizione
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La competizione fra “regioni d’Europa”
 Guarderemo in questa sede alla competizione fra regioni
europee.
 Quello dell’Unione Europea (UE) è il vero e nuovo
“campo da gioco” in cui le nostre imprese sono chiamate
a competere
 Certo, c’è la rinnovata sfida americana (gli USA
presidiano larga parte della frontiera del progresso
tecnologico) e c’è la nuova sfida che viene dall’Asia (in
primis Cina e India)
 Tuttavia l’UE allargata offre una nuova prospettiva, ed è
a questa che occorre primariamente guardare
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C’è un aspetto “regionale” della competitività?
 Intorno alla “competitività” quanti discorsi…
 Guardiamo ai fondamentali: la PRODUTTIVITA’
(PIL per occupato o per ora lavorata)
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UE-15  n° 210 Regioni (NUTS-2)
Dall’European Competitiveness Report
(European Commission, 2003)
 Che cosa spiega la (diversa) “competitività” delle 210
regioni in cui si articolava l’UE-15?
 Ossia, i diversi livelli e ritmi di crescita della
“produttività”
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La produttività è positivamente correlata con:
 Intensità R&S
(base tecnologica della regione; sua abilità a innovare)
 Specializzazione in attività/settori high-tech
 Numero di studenti nell’istruzione “terziaria”
(oltre che presenza di poli universitari di eccellenza; forza lavoro
ben istruita)
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Caso di studio: Baviera
 Certo, il Land tedesco ha una stazza economica molto
maggiore dell’ER
(12 milioni vs circa 4 milioni)
 Ma la Baviera, assieme al Baden-Württemberg,
rappresenta la “regione” alla quale sovente guardiamo
 Essa ha:
sì attività manifatturiere nella meccanica
tradizionale + auto
ma anche attività in nuove aree come le
biotecnologie e i nuovi materiali
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Monaco di Baviera è diventata città leader in
Germania per:
 TCI, computing ed elettronica
 Policy diretta a costruire Centri di eccellenza in un
limitato numero di campi tecnologici
 Il principio base è quello di incoraggiare la cooperazione
del mondo scientifico-accademico col mondo del
business
 Ciò al fine di creare “industrial clusters” operanti sulla
frontiera del progresso tecnologico
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Emilia Romagna: si sta muovendo nella giusta
direzione
 Non fermarsi lì!
 Rafforzare le tendenze in atto, riassunte dai risultati
del PRRIITT
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Le nuove politiche industriali dell’UE
(Brux  Regioni)
 ER ha sì grandi tradizioni manifatturiere:
25% del valore aggiunto (DPEF 2004) contro una media
ITA e UE <20
Forza dell’industria meccanica: il 64% dell’avanzo
con l’estero 2004 deriva da qui
 Ma ci sono i nuovi settori high-tech da coltivare
 E prima ancora la ricerca di “frontiera” da rafforzare
(scienze della vita e biotecnologie, nanotecnologie, nuovi sistemi
prod. energia, oltre alle TIC)
 È altresì aumentata nel tempo l’interdipendenza fra
manifattura e servizi (in specie quelli alla produzione)
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Le nuove politiche industriali: far crescere le
PMI
 Le eccellenti performances delle 3800 “Medie Imprese
Industriali” (indagine Mediobanca – Unioncamere) non sono frutto
del caso: si tratta di imprese fra 50-250 addetti e 13-260
milioni di euro di fatturato operanti nella meccanica e nei
settori tipici del made in Italy.
L’Emilia-Romagna ne ha oltre 500 e sono imprese capaci di
innovare e di conquistare i mercati internazionali
Ma come il caso della Baviera dimostra alcune grandi imprese
sono essenziali per assecondare i nuovi paradigmi tecnologici
 La regione ha altresì, come tutta l’Italia del centro nord, una
miriade di piccole/piccolissime imprese: una parte di queste
deve compiere il balzo dimensionale
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Le Nuove politiche industriali:
investire in ricerca, innovazione, formazione
 OCSE, “Le fonti della crescita economica”, 2003:
Capitale fisico( macchiene ecc)
Capitale umano (skills, training, esperienza ecc)
Capitale di conoscenze (tecnologia)
 RAPPORTO SAPIR, “Europa, un’agenda per la crescita” 2003:
Incentivare investimenti nella conoscenza (istruzione, R & S)
Riformare il budget dell’UE
 BANCA D’ITALIA, impedimenti che risultano
dalla eccessiva frammentazione per:
Spese di ricerca
Formazione capitale umano
Progresso tecnico
 produttività
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Il “triangolo” della politica industriale europea
Da F. Mosconi, a cura di, Le nuove politiche industriali
nell’Europa allargata (Mup Ed., 2004)
Su (1) e (2) è
competente
Bruxelles; su (3) si
apre uno spazio per
le regioni d’Europa
3-Politica tecnologica
Rafforzare il terzo lato senza, nel
contempo, indebolire i primi due.
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www.cattedramonnet-mosconi.org
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Presentazione - 19 marzo 2015: Lettura Jean Monnet "Per una