COMUNICATO STAMPA Biblioteca cantonale di Lugano Venerdì 6 settembre - sabato 5 ottobre 2013 mostra: Gabriele d’Annunzio: Una vita di là da ogni confine Gabriele d’Annunzio nel giardino del Vittoriale degli italiani In occasione dei 150 anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio, la Biblioteca cantonale di Lugano ha deciso di promuovere una serie di iniziative legate alla figura del poeta abruzzese, in particolare con realizzazione della mostra Gabriele d’Annunzio: una vita di là da ogni confine, curata da Giovanni Maria Staffieri e Luca Saltini e realizzata in collaborazione con il Vittoriale. L’esposizione presenta un percorso attorno alla vita di d’Annunzio costruito soprattutto attraverso i preziosi materiali della collezione di Giovanni Maria Staffieri di Lugano. La prima delle quattro sezioni è dedicata alle tappe principale della vita del Vate, mentre nella seconda sono presentati rilevanti documenti originali e pezzi unici legati alla sua biografia e all’attività letteraria, come prime edizioni autografate, bozze di stampa con annotazioni, manoscritti, lettere, fotografie e oggetti della quotidianità. Tra questi pezzi, di particolare interesse sono l’agenda di d’Annunzio negli anni francesi o l’edizione della Merope censurata dal governo italiano e sulla quale il poeta, di suo pugno, riscrisse i versi cancellati. In questa sezione si trovano poi le tracce delle sue donne: alcune lettere di Barbara Leoni, di Luisa Casati Stampa, della Baccara, della Mazoyer, il diario della Goloubeff. Un accento è posto naturalmente sulla sua opera letteraria, seguita attraverso prime edizioni o pubblicazioni rarissime, con illustrazioni preziose o annotazioni, o dediche di d’Annunzio. D’Annunzio negli anni della Capponcina La terza sezione della mostra è dedicata al poeta soldato. Qui sono esposte fotografie, scritti interventisti, opuscoli irredentisti, il pugnale di ardito e documenti legati al famoso volo su Vienna, con i manifestini lanciati sulla città, alcuni amuleti che d’Annunzio portò con sé, il ruolino di volo originale e il modellino del suo aereo. L’impresa di Fiume è raccontata attraverso il suo documento più importante: l’originale della Carta del Carnaro, in cui si ritrova tutto d’Annunzio, un pezzo unico, proveniente dal Vittoriale. Luisa Casati Stampa Infine, la quarta sezione ospita il manoscritto di Dans l’ivresse, custodito presso la Biblioteca cantonale di Lugano. Questo documento, del 1913, è legato agli anni francesi e fu pubblicato dopo una revisione nel Libro segreto (1935). Esso è incentrato sulla figura di Luisa Casati Stampa, un testo avvolto dal mistero, che sprofonda nei temi dell’occulto tanto cari alla marchesa. Una vicenda particolare, in cui una figura di cera con le fattezze della donna prende vita. In mostra c’è pure un secondo documento “svizzero”, un diario di d’Annunzio risalente agli anni del collegio Cicognini, di proprietà della Biblioteca cantonale di Coira. In concomitanza con l'esposizione, il 19 settembre 2013, alle 18.00, avrà luogo presso la Biblioteca una serata dedicata a d’Annunzio, durante la quale verranno presentati i volumi: Dans l’ivresse. Manoscritto segreto di Gabriele d’Annunzio A cura di Gerardo Rigozzi e Luca Saltini, Biblioteca cantonale di Lugano – Giorgio Pozzi Editore, Lugano – Ravenna 2013 e Gabriele d’Annunzio, In Toscana. Appunti, a cura di Ermanno Paccagnini La vita felice, Milano 2013 Interverranno alla serata: Gerardo Rigozzi Direttore della Biblioteca cantonale di Lugano e del Sistema Bibliotecario ticinese Giordano Bruno Guerri Storico, scrittore, Presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani Giovanni Maria Staffieri Collezionista Ermanno Paccagnini Professore di Letteratura italiana contemporanea all'Università Cattolica di Milano Raffaella Castagnola Responsabile della pagina cultura del “Corriere del Ticino” e Titulardozent all’Università di Zurigo Dans l’ivresse. Manoscritto segreto di Gabriele d’Annunzio La marchesa Luisa Casati Stampa (1881-1957), Coré, era una donna molto affascinante. Dalle fotografie conservate al Vittoriale ci guarda con i suoi occhi intensi, le labbra strette, le mani appoggiate al volto in una posa volutamente misteriosa. È lei la protagonista della storia raccontata nel manoscritto di Dans l’ivresse, il testo d’annunziano acquisito dalla Biblioteca cantonale di Lugano nel 1985, in cui si narra di una figura di cera con le fattezze di Coré che prende vita, dopo un viaggio tra allucinazione e mistero. Il manoscritto autografo è composto di 30 carte rilegate in similpelle dorata, reca la data del 1913 ed è legato agli anni francesi di d’Annunzio. Il testo fu pubblicato molti anni dopo nel Libro segreto (1935), con diverse modifiche, soprattutto nella seconda parte. Numerosi i punti di interesse del manoscritto, lo stile inconfondibile del vate, l’utilizzo di un francese con echi arcaici, il rapporto con l’occulto, da cui d’Annunzio e la marchesa erano attratti. Nella ricorrenza dei 150 anni dalla nascita del poeta viene per la prima volta riprodotto in volume il manoscritto originale, di particolare pregio, anche per la sua grafia facile da leggere, per la cura dell’impaginazione, per la limpidezza del tratto. Il documento è completato da Copertina di Dans l’ivresse alcuni saggi di approfondimento di Giordano Bruno Guerri, Gerardo Rigozzi, Raffaella Castagnola e Luca Saltini, che si chinano sulla storia del manoscritto, sul contesto in cui nacque, sul tema dell’occulto, oltre a darne trascrizione e analisi delle varianti.