ISTITUTO COMPRENSIVO “Padre Minozzi” Via Lucana 190 – 75100 MATERA C.F. 93051590771 Cod. Meccanografico MTIC82400V email: [email protected] – pec: [email protected] http//:www.icminozzimatera.it - Tel. 0835/311237 – Fax 0835/319436 BANDO NAZIONALE 2014 “DAL SOGNO AL PROGETTO PER LA MIA CITTÀ” FONDAZIONE ENRICA AMIOTTI Titolo del Progetto: “L’Acqua… fa Scuola !” – Cod. B2014006 Scuola e Classi coinvolte: Istituto Comprensivo “Padre Minozzi” di Matera Classe V B della Scuola Primaria plesso “Minozzi” ( inss. Marilena Antonicelli e Costanza Massenzio ) Classi II B e II D a Tempo Prolungato della Scuola Secondaria di I grado “N. Festa” ( prof.sse Silvia Palumbo e Anna Murgano; Tina Santochirico e Imma Sinno ) Responsabile del Progetto: prof.ssa Silvia Palumbo Partner coinvolti: Ente Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano Centro di Educazione Ambientale, MateraCea srl Prof. Emmanuele Curti – DiCEM ( Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali ) - Università degli Studi della Basilicata Prof. Pietro Laureano – IPOGEA Dott. Raffaele Lamacchia - Associazione “Amici del Parco della Murgia” Dott.ssa Eleonora Bianco - Esperta in Didattica del Territorio Università della Terza Età Costo complessivo del Progetto: Euro 15.000 ( di cui 10.000 per spese relative agli esperti e alle escursioni in città e fuori città; 5.000 per spese relative ai materiali, all’allestimento dell’aula didattica e ai gadget pubblicitari per le diverse iniziative programmate ) 1) ILLUSTRAZIONE DEL SOGNO PRECEDENTEMENTE PRESENTATO Per comprendere nel profondo il nostro sogno occorre fare un breve passo indietro, spiegandone le ragioni e l'origine, legate ad un altro Progetto, intitolato “Le Piccole Guide del Parco”, svolto lo scorso anno scolastico in collaborazione con l’Ente Parco della Murgia Materana. Si è lavorato a classi aperte e in verticale all’interno del nostro Istituto Comprensivo, tracciando uno straordinario percorso di scoperta delle eccezionali ricchezze storiche, artistiche e naturalistiche del territorio materano. Le Piccole Guide hanno avuto modo di verificare le abilità e le competenze così interiorizzate accompagnando nei tre percorsi lungo il Sasso Barisano, il Sasso Caveoso e verso il Torrente Gravina i loro coetanei di diverse scuole della città. Tutto ciò ha permesso di consolidare nei ragazzi la consapevolezza e il senso di appartenenza alla città e alla sua cultura, da tutelare e valorizzare nel loro presente di piccoli cittadini e nel futuro di adulti più responsabili. Le Piccole Guide, forti della straordinaria esperienza compiuta, hanno poi immaginato di fondare una Scuola del Territorio, adottando un antico monastero ubicato nel cuore dei Sassi, una struttura duecentesca gestita dall'Ente Parco della Murgia Materana. Grazie alla sua ampia struttura architettonica, ricca di aule, terrazzi e cortili, si è immaginato di svolgere lì delle lezioni con metodi non formali, utilizzando i molteplici spunti didattici e multidisciplinari offerti dalla città e dal territorio circostante. Le Piccole Guide hanno così deciso di divenire i custodi di quell'elemento naturale che ha dato origine all'uomo e alle sue molteplici attività: l'Acqua! Proprio i complessi sistemi di canalizzazione delle acque piovane, disseminati tra i Sassi e il Parco, hanno fatto sì che Matera rientrasse nella lista del Patrimonio Unesco. Obiettivo principe è che la “Scuola del Territorio” diventi un punto di riferimento per l’intera città, per ideare e concretizzare progetti di studio su tutti i sistemi di raccolta delle acque realizzati dall’uomo, senza confini di tempo e di spazio: scoprire e valorizzare tutte le soluzioni ingegnose al pari di quelle presenti nella nostra città per proteggere quella risorsa vitale ormai definita “oro blu” a causa della sua drammatica carenza dovuta a sprechi e a speculazioni. La nostra Scuola del Territorio dovrà proporsi non come una struttura statica, ma come una realtà vivente, uno spazio in cui si possa apprendere attraverso il fare. Gli spazi saranno organizzati per aree didattiche, ossia i vari “punti di vista” da cui analizzare l’argomento. La Scuola del Territorio permetterà, inoltre, di responsabilizzare i ragazzi nella gestione e nella cura degli spazi, creando mansioni specifiche. 2) LA SCUOLA DEL TERRITORIO La nostra è l’unica scuola a Matera a proporre, all’interno del Modulo a Tempo Prolungato e in orario curriculare, il Laboratorio di Studio del Territorio. Si tratta di un percorso triennale di scoperta e di approfondimento in una vera e propria aula a cielo aperto, grazie al perfetto legame tra Scuola e Territorio che prende così vita. Si lavora a classi aperte, seguendo la metodologia del Cooperative Learning, grazie anche alla compresenza fra le docenti di Lettere e Scienze. Le attività che realizziamo sono, quindi, molto stimolanti ed accattivanti: si progetta insieme in un confronto reciproco, si realizza insieme, senza escludere nessuno, ma valorizzando le potenzialità di ciascuno di noi in una precisa suddivisione dei ruoli. Si fa scuola, quindi, in modo diverso, con modalità più coinvolgenti e creative, ma soprattutto si impara ad amare e a valorizzare la realtà che ci circonda, appunto il nostro Territorio: la nostra straordinaria città è, infatti, il libro più affascinante da leggere e da studiare! Il Progetto “L’Acqua…fa Scuola!”, durante questo anno scolastico, è stato premiato per ben due volte: è stato selezionato dalla Fondazione Amiotti ed è stato scelto per rappresentare la nostra scuola nella Rete delle Scuole Unesco! Un grande onore per noi, in una città che dal 1993 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità proprio grazie all’Unesco e che sarà la Capitale Europea della Cultura nel 2019 ! 3) MODALITÀ PROGETTUALI Le Piccole Guide hanno deciso di coinvolgere anche un’altra classe nella realizzazione del loro “sogno”, raccontando l’esperienza svolta lo scorso anno e cominciando così insieme la nuova avventura! Il primo passo è stato quello della scoperta della Metodologia del Project Management, con la quale i ragazzi si sono sentiti subito a loro agio. Così è nata l’attività legata alla Carta d’Identità del Progetto, con obiettivi da perseguire e regole da rispettare. Ampio e vivo confronto si è registrato sull’obiettivo “Imparare ad imparare”, inizialmente percepito dai ragazzi come un ossimoro, (poi condiviso, in quanto compreso ed apprezzato, poiché accresce la loro autonomia) : “compito dell’insegnante non è solo quello di trasferire conoscenze, ma anche di fornire strumenti per apprendere”. La metodologia del PMI si è rilevata fruttuosa, in quanto a poco a poco ha inculcato nei ragazzi l’importanza del “metodo” per rendere efficace qualunque attività didattica: la migliore idea non può essere sufficiente di per sé ai fini della sua realizzazione. Per trasformare un’idea in qualcosa che può essere osservato, tangibile, fruito, occorre programmare tenendo conto dei protagonisti, dei luoghi, dei tempi, delle azioni da porre in essere, delle collaborazioni, dei finanziamenti, ecc. Il logo disegnato inizialmente nella Carta d’Identità è stato oggetto di ulteriore approfondimento: risultava bello ed apprezzato da tutti, ma presentava un limite sotto l’aspetto della rappresentazione grafica. Grazie ai suggerimenti appresi in un incontro con una docente del locale Liceo Artistico “C. Levi”, alcune ragazze si sono ripiegate in uno studio-traduzione delle finalità e delle caratteristiche progettuali, dando forma al logo finale. Ancora una volta si è partiti da una goccia d’acqua per poi eliminare il superfluo e rendere il segno grafico pulito nella sua semplicità. La base della goccia rappresenta i nostri sistemi di raccolta delle acque, le cisterne e i pozzi naturali. L’acqua diventa la linfa vitale che genera un libro, ossia Matera, che noi amiamo definire “un grande libro a cielo aperto”. Dalle pagine aperte di questo straordinario libro sembra quasi spiccare il volo il caratteristico skyline di Matera, con la zona alta della Civita, rappresentato nella parte superiore della goccia. Il secondo step del PM, il Brainstorming, ha dato vita ad una discussione chiave per l’intero progetto, in quanto il sogno diveniva sempre più nitido e l’idea della Scuola del Territorio prendeva forma più concreta. I ragazzi hanno cominciato ad ipotizzare escursioni, approfondimenti, iniziative, prodotti ed esperienze da realizzare facendo affiorare conoscenze già presenti, elencando curiosità, descrivendo fantasie, dando libero sfogo alla loro immaginazione e creatività. Dalla discussione e dal confronto reciproco è nata una vera e propria “tempesta di idee”, contenuta nel secondo cartellone previsto dal PMI: il tutto in una vivace atmosfera relazionale, nella quale i ragazzi sono divenuti i reali creatori del progetto, nella condivisione generale e nella responsabilizzazione di ciascuno di loro. Ma come dare ordine al lavoro da fare? Ed ecco che l’attività collegata alla realizzazione del terzo cartellone del PMI, la Mappa Mentale, arriva in soccorso. Al chi? e cosa? si aggiungono il dove?, il quando?, perché? cosa?... Particolarmente interessante si è rilevata la domanda “E se?”, in quanto ha posto i ragazzi davanti ad eventuali difficoltà o imprevisti, stimolando in loro abilità riflessive e conseguenti capacità risolutive proprie del Problem Solving. Ideare è stimolante, ma pianificare è strategico! L’Albero e il Calendario del Progetto hanno, infatti, scandito i singoli traguardi da raggiungere, secondo tempi e modalità precise. La grande valenza formativa di questi tre step è nel “visualizzare le idee”: i post it hanno aiutato a scoprire i punti di forza e di debolezza del nostro agire o le potenzialità ancora inesplorate! Nell’Albero di Progetto si è tentato di mettere ordine alle “Azioni” da compiere, una sorta di “cruscotto”, un quadro dei comandi. La calendarizzazione, invece, oltre a svolgere la funzione precipua di agenda, ha certificato l’arco temporale nel quale sono state realizzate le attività. Infine, con l’approssimarsi della scadenza del concorso, nel sesto cartellone del PMI, i Semafori di Progetto abbiamo presentato il rendiconto attuale, lo stato dell’arte del progetto: attraverso gli amati smile, si è premiato l’impegno con la faccina verde sorridente, si è incoraggiato con quella gialla ammiccante per non mollare sul più bello, per poi pungolare con quella rossa e riaccendere tutte le energie in vista dello sprint finale! Si è sempre privilegiato l’impostazione metodologica della didattica attiva, che mira all’acquisizione di conoscenze attraverso attività pratiche ed esperienze collettive, coinvolgendo mente e corpo. Fondamentale risulta sempre l’elemento della manualità e della verifica, attraverso la sperimentazione pratica delle informazioni e delle nozioni acquisite non solo teoricamente. In fondo il nostro progetto è ancora in corso di svolgimento e proseguirà anche il prossimo anno, prendendo forme diverse in linea con un percorso triennale: di conseguenza manca l’ultimo step del PM, ossia il consuntivo finale. 4) LE ATTIVITA’: a) LE USCITE NEL PARCO E NELLA CITTA’ I momenti che lasceranno un segno indelebile nei nostri ricordi sono quelli legati alle escursioni nel Parco della Murgia, la nostra “seconda casa”, la nostra “aula a cielo aperto”: lì prende vita una Scuola ideale, in armonia con la Natura e con noi stessi! Ciò che è custodito nella pagina di un manuale, lì puoi osservarlo direttamente: la porosità e la friabilità della nostra roccia calcarenitica lì può essere toccata con mano, così come lì si può imparare a leggere ad occhio nudo la stratificazione dei segni della Natura e dell’Uomo. Le uscite svolte con la collaborazione con le guide del Centro di Educazione Ambientale di Matera e dell’Associazione “Amici del Parco” hanno avuto come finalità quella di concentrare l’attenzione degli studenti sui sistemi di raccolta dell’acqua nel territorio materano, peculiarità che ha reso Matera unica e le ha permesso di entrare tra i Siti Unesco. Il primo incontro ha visto i ragazzi impegnati nel percorso scoperta “LA VIA DEL FIUME”, svoltosi in contrada Murgia Timone, nei pressi del Centro Visite di Jazzo Gattini del Parco della Murgia Materana. L’attività è iniziata con una breve introduzione in aula in cui, partendo da riflessioni generali sul valore irrinunciabile dell’elemento Acqua per la Vita sulla Terra, tramite una serie di slide sono stati ripresi dei concetti fondamentali quali il ciclo dell’acqua, come nasce un fiume, le parole del fiume (letto, riva, reticolo idrografico, bacino idrografico), le forme del fiume (valli, meandri,ecc), le attività del fiume (portata, velocità, regime), la vita del fiume, il trasporto dei materiali, l’area della fossa bradanica, i terreni (argille, sabbie e conglomerati), ecc. Nell’attività sul campo, dopo una tappa ad un punto panoramico per le osservazioni del paesaggio, della morfologia e della litologia del territorio, i partecipanti sono stati coinvolti in un sopralluogo lungo il corso del Torrente Jesce. Sono state esaminate le caratteristiche paesaggistiche, geologiche e vegetali dell’area e prelevati campioni d’acqua. Durante l’attività, direttamente sulla riva del fiume, sono state compilate delle schede di osservazione ed è stata effettuata una raccolta dati su misure, quali larghezza, profondità e velocità del corso d’acqua. Contemporaneamente un altro gruppo di studenti si è occupato di effettuare una serie di analisi riguardanti l’acqua del torrente, la presenza nelle acque di tensioattivi, di ammoniaca e nitriti, oltre alla misurazione del PH. I ragazzi hanno così appreso operando concretamente, non solo concetti scientifici e tecnici fondamentali, ma anche le metodologie e le precauzioni da adottare in tutte le fasi operative, per assicurare la validità delle misurazioni e l’attendibilità dei risultati, esercitando e perfezionando la necessaria manualità, indispensabile per una corretta effettuazione di operazioni pratiche. E’ stato poi scelto il percorso “I SISTEMI DI RACCOLTA DELL’ACQUA SULLA MURGIA”, in cui gli studenti hanno imparato a riconoscere le forme realizzate nel corso dei millenni dagli uomini per realizzare opere di captazione e di raccolta dell’acqua piovana. L’acqua, infatti, ha da sempre costituito un elemento fondamentale per la vita dell’uomo e per le sue attività nel territorio murgiano, costituito da rocce carbonatiche di origine marina (il Calcare di Altamura, su cui poggia la Calcarenite di Gravina) molto fessurate e dunque poco adatte a trattenere l’acqua. Gli studenti sono stati coinvolti nell’osservazione diretta dell’ambiente murgiano, delle formazioni rocciose, e nella individuazione delle tracce sul terreno di circuiti d’acqua, di palombari e cisterne. Utilizzando schede di osservazione, metri a stecca, rulline e fili a piombo hanno rilevato le caratteristiche e le dimensioni di alcune cisterne di diversa tipologia. Con il percorso “I SISTEMI DI RACCOLTA DELL’ACQUA IN CITTÀ” ci si è spostati nel centro abitato di Matera, per comprendere come in passato l’acqua fosse captata dalla falda freatica della collina del Castello Tramontano (Collina del Lapillo) e condotta fino in piazza ad alimentare la fontana pubblica e come fosse poi approvvigionato il sistema di cisterne e palombari del “Piano” della città. Nel percorso seguito per risalire la collina i ragazzi hanno prelevato piccole quantità di terreno alle diverse quote e, con esperimenti in loco, hanno osservato come reagiscono i diversi terreni in presenza di acqua ed hanno verificato la diversa permeabilità, comprendendo così come le colline intorno alla città abbiano potuto in passato soddisfare i bisogni di acqua della comunità materana. E’ seguita poi un’emozionante visita all’interno del “Palombaro Lungo”, il grande contenitore di acqua, piovana e di falda, sottostante la Piazza Vittorio Veneto. Il percorso “I SISTEMI DI RACCOLTA DELL’ACQUA DEI SASSI” ha consentito, attraverso un’attività di ricerca sul campo basata sul’uso di mappa e bussola, di scoprire quanto fosse capillarmente distribuita, all’interno dei Rioni Sassi, la rete di canali, cisterne individuali, cisterne di vicinato e palombari pubblici. b) “MAPPIAMO LA CITTA’!” Se è ormai appurato che l'apprendimento passa attraverso l'osservazione, quale modo migliore sarebbe per i ragazzi apprendere osservando il proprio territorio, così ricco di spunti didattici, che spaziano dalla Storia all'Arte e dalla Scienza alla creatività? Quando si esplora una città sconosciuta la prima cosa di cui ci si dota è di una Mappa. La lettura della mappa ci aiuta a individuare subito la forma della città, la nostra posizione, le strade utili per raggiungere i siti che più ci interessano, a capirne la storia e la sua evoluzione. Bene. Ci si è mai chiesti come si costruisce una Mappa? Per costruirla bisogna conoscere appieno la città, la sua struttura e la sua storia, le sue strade, i suoi palazzi, le sue aree verdi; poi si costruisce per sovrapposizioni di lucidi tematici. La sua costruzione per sovrapposizioni, se abbinato al mondo della scuola, può diventare anche motivo di metafora: la sovrapposizione è un concetto che ben si sposa con la sedimentazione delle informazioni acquisite tra i banchi di scuola nell'intero percorso di studio. L'idea e il desiderio dei ragazzi di vivere in maniera concreta e attiva il proprio territorio, sempre più conosciuto a livello internazionale come esempio concreto di una sedimentazione storica eccezionale e di una forma di integrazione tra Uomo e Natura tra le migliori al Mondo, è andata crescendo a dismisura grazie alle numerose attività pregresse ( vedi Le Piccole Guide del Parco) e alla nomina di Matera come Capitale Europea della Cultura del 2019. Il fine è, dunque, quello di istituire una Scuola sul Territorio a misura di ragazzi, voluta e allestita dai ragazzi, dove poter sperimentare sul campo e con una visione multidisciplinare gli insegnamenti curricolari (Storia, Arte, Letteratura, Scienze...). Grazie alla collaborazione di un’esperta in Didattica del Territorio, sulla base di quanto detto e attraverso un percorso ben delineato, i ragazzi hanno ideato illustrazioni e testi finalizzati all'allestimento delle aule della Scuola del Territorio. Nello specifico hanno elaborato una serie di mappe storiche corredate da legende e testi, che chiariscono l'evoluzione storica della città rupestre, approfondendo come nel tempo sono andate migliorandosi le forme di adattamento dell'Uomo alla Natura. La prima tappa si è svolta presso l'aula studio dell'Archivio di Stato di Matera, dove i ragazzi hanno per la prima volta toccato con mano le fonti storiche, indispensabili per il lavoro di mappatura storica della città: le cronache storiche del XVI e del XVIII secolo; le platee (libri contabili) dei Monasteri, datati al XVII secolo, contenenti la mappatura puntuale di ogni singola proprietà monastica con l'indicazione della loro estensione, collocazione, presenza di fonti d'acqua...tutte informazioni indispensabili a ricostruire lo scenario della città e del Parco della Murgia Materana prima delle trasformazioni apportate nel corso del XIX secolo; la pianta della città dei Sassi, datata 1930, con le indicazioni dei lavori di bonifica voluti da Benito Mussolini; il piano regolatore redatto nel 1956 dall'architetto Luigi Piccinato per il piano di evacuazione dei Sassi… La seconda fase è consistita nell'elaborazione dei dati raccolti in Archivio per la stesura delle Mappe e dei testi esplicativi, procedendo per piccoli gruppi di lavoro, con l'obiettivo di valorizzare le singole capacità e attitudini dei ragazzi, facendo in modo che si integrassero tra loro. Per ciascuna epoca storica hanno lavorato gruppi di sette/otto ragazzi, suddivisi in “storici” e “illustratori”: i primi si sono occupati dell'aspetto storico-letterario, consistente nell'elaborazione delle fonti storiche e nella produzione di testi a corredo delle mappe; i secondi si sono occupati della produzione grafica delle Mappe - mediante la tecnica del disegno su lucido – ricostruendo così l'immagine della città e del Parco sulle indicazioni fornite loro dagli “storici”. Tali attività costituiscono una prima tappa di un percorso più complesso: infatti, successivamente si progetterà una App per un viaggio interattivo tra passato-presente-futuro della nostra città e si creerà una guida storico-turistica della città pensata per ragazzi e scritta dai ragazzi. L'idea è nata da una esigenza concreta, ossia l'assenza di prodotti editoriali dedicati ai ragazzi per la città di Matera, unita all'entusiasmo dei ragazzi di dare un prosieguo tangibile al lavoro di ricerca e di sperimentazione condotto sul campo. c) L’APPROFONDIMENTO LETTERARIO-STORICO-ANTROPOLOGICO Come accennato, un’esperienza molto interessante è stata quella realizzata presso l’Archivio di Stato: lì, sotto la guida di alcuni esperti, come innanzi descritto, i ragazzi hanno ammirato diversi documenti originali, libri e mappe, sulla storia della nostra città. E’ stato emozionante toccare con mano testi e cartine del ‘500 e del ‘600…ritrovare luoghi conosciuti, ma completamente diversi rispetto al loro aspetto attuale…leggere ed interpretare libri antichi scritti in un italiano un po’ arcaico, ammirando anche le splendide illustrazioni. Il testo che li ha colpito maggiormente è stato quello scritto da Eustachio Verricelli nel 1595 intitolato “Cronica de la Città di Matera” per la ricchezza delle notizie sulla vita quotidiana di quel tempo. Con la guida delle docenti hanno deciso di leggerlo, individuando i passi più interessanti ed importanti per il nostro progetto. Si sono, quindi, dedicati alla traduzione del testo originale in un italiano più corrente, in quanto il libro, scritto nel 1595, è in volgare, mescolato con termini latini ed espressioni dialettali. E’ stata poi la volta della traduzione in Lingua Inglese, poiché i pannelli espositivi da allestire nella nostra aula didattica dovranno essere fruibili anche da eventuali scolaresche o turisti stranieri. E’, inoltre, nostra intenzione realizzare anche la traduzione in Lingua Francese e in svedese/cingalese/ucraino/rumeno, valorizzando la cultura di origine di alunni delle classi coinvolte. La Cronaca del Verricelli ha così emozionato e colpito i ragazzi, tanto da ispirare l’ideazione di un mito sull’origine della città di Matera. Tutto è partito da due passi in particolare: l’intuizione del Verricelli dell’immagine della città vista dall’alto simile ad un uccello senza coda e lo scenario dei Sassi paragonati ad un cielo stellato. Queste due splendide immagini prendono così forma nel loro mito, elaborato grazie alle conoscenze apprese lo scorso anno in un progetto interdisciplinare di Mitologia e Astronomia. Nella notte dei tempi ad una eclissi di Sole seguì una di Luna, frutto del loro grande amore, e l’universo si illuminò di mille frammenti di cristallo. Nacquero così tre bellissime Costellazioni: Cigno, Aquila e Lira. Cigno, la sorella maggiore, aveva dei capelli corti, neri come la pece, simili ai suoi occhi; era la più saggia delle sorelle. Aquila, invece, aveva lunghi capelli biondi come l’oro e i suoi occhi erano delle gemme lucenti; era, tra le tre, la più coraggiosa e intraprendente. Lira aveva capelli ricci color rame e i suoi occhi erano di un verde intenso come l’erba di prima mattina; era la più spensierata del gruppo e amava la musica. Pur avendo la possibilità di vivere sulla Terra grazie al Padre Sole, le tre sorelle amavano brillare nel Cielo insieme alla loro mamma. Durante la notte giocavano e danzavano allegramente: all’alba, quando la Luna cominciava a cantare "Nei mari della Luna tuffi non se ne fanno! Che magnifico mare per chi non sa nuotare!", ritornavano da lei per riposare. Una notte d’estate all’improvviso sentirono una dolce melodia: incuriosite, si avvicinarono alla Terra per scoprire chi o cosa creasse una tale splendida musica. Videro così un bellissimo ragazzo dai folti capelli castani e dai profondi occhi verdi come la giada. Aquila si innamorò subito di lui in un vero e proprio colpo di fulmine, mentre Lira fu rapita dalla straordinaria dolcezza dello strumento che il ragazzo suonava per accompagnare il suo canto. Le due sorelle chiesero alla Madre Luna di scendere sulla Terra: lei accettò, a patto che Cigno badasse loro nel viaggio. Durante il tragitto, però, Aquila si accorse che un meteorite si stava dirigendo verso la Terra: pur di salvare il suo amato, coraggiosamente fece scudo con il proprio corpo! Nel violento urto, perse la coda e precipitò sulla Terra, perdendo i sensi! Le sorelle, spaventate e preoccupate, andarono a soccorrerla: la trovarono sulla riva di un torrente, che scorreva in un profondo canyon. Cigno rimase con lei per sostenerla, mentre Lira andò a cercare aiuto. Pensò subito al bellissimo ragazzo, per cui si lasciò guidare dalla dolce melodia. Giunse così nei pressi di una delle tante grotte scavate nella roccia. Lira gli raccontò ciò che era successo, implorando il giovane di seguirla: Aquila, in pericolo di vita per proteggere il suo amore, poteva salvarsi solo grazie ad una nuova prova d’amore! Il ragazzo, confuso ma affascinato dalla storia, accettò e seguì Lira. Nel vedere Aquila, rimase incantato dalla sua straordinaria bellezza! Per porre fine a quel terribile dolore, sentendo nel suo cuore che ormai apparteneva a lei, la sollevò tra le sue braccia e, per qualche secondo che sembrò magico ed infinito, la baciò sulla fronte! Lei lentamente si svegliò e capì che il suo sacrificio le aveva donato il vero amore! A quel punto la Madre Luna, gelosa e protettiva, chiese ad Aquila di ritornare da lei in Cielo: di fronte al rifiuto della figlia, lei ricorse ai suoi poteri sovrannaturali e le impedì di restare sulla Terra. I giorni passarono tra le lacrime di Aquila, che sembrava peggiorare sempre più: infatti, dalla coda ferita giorno dopo giorno si disperdeva tutta la sua luce, ormai offuscata dal profondo dolore. In suo aiuto giunsero le due sorelle, che escogitarono un piano per convincere la Madre Luna. Aquila sarebbe rimasta sulla Terra durante tutto l’anno tranne nel mese di Giugno, quando le tre Costellazioni formavano un triangolo nel Cielo materno. La Luna, con un atto d’amore che solo una mamma può compiere, rinunciò alla figlia, concedendole di seguire il proprio destino. Aquila scese sulla Terra e si distese proprio nel luogo in cui era caduta la prima volta: da quell’amore profondo e puro nacque una bellissima città dalla forma di "uccello senza coda"! Le stelle della costellazione illuminarono ad una ad una le grotte scavate nella roccia, in modo che dall’alto Aquila fosse visibile alla Madre Luna e alle due sorelle! La città prese il nome di Matera proprio per onorare l’atto d’amore della “Mater”, ma per un gioco del destino richiamava nella sua etimologia anche la parola “Meteòron”! Fu così che da quel momento, per unire la Terra al Cielo, ogni notte Matera si accende di mille luci e “pare un cielo stellato”! d) L’APPROFONDIMENTO GEOGRAFICO-SCIENTIFICO Il nostro sogno è nato, quindi, sulle sponde del Torrente Gravina che, insieme allo Iesce, sono forse tra gli elementi di maggior impatto paesaggistico del nostro territorio. Tra i solchi erosivi che variamente modellano l’altopiano il più spettacolare è la “Gravina di Matera”, esempio di canyon di 70~80 m di profondità, ricco di meandri ed affluenti laterali, che presenta pareti sub-verticali, a volte terrazzate e modellate da dossi, piccoli rilievi isolati, pinnacoli, valli sospese. E’ proprio lì che siamo tornati per provare a far vivere il nostro sogno ed imparare a guardare il nostro territorio con occhi differenti. Nell’area di Murgia Timone, dove si trova il Centro Visite del Parco, abbiamo capito come l’acqua, per milioni di anni abbia lavorato e segnato la storia della nostra città e degli abitanti, che fin dal Neolitico si sono stabiliti sul nostro territorio, pressoché senza interruzione di tempo. Quest’area, un tempo, era parte di un’isola costituita da sedimenti marini di natura calcarea (il Calcare di Altamura, risalente al Cretaceo Superiore, circa 70 milioni di anni fa). I fianchi di questa isola, facente parte di un vasto arcipelago, nel corso dei periodi di emersione, si sono modellati per il concorso del carsismo e dei fenomeni erosivi; sono, infine, stati coperti da depositi carbonatici, noti col nome di Calcarenite, più comunemente chiamato da noi “tufo”, di colore giallastro, in cui sono ben visibili ad occhio nudo frammenti di macrofossili. Alla base di questi cambiamenti troviamo due cause principali: fenomeni tettonici e variazioni del livello del mare. Il tufo, a causa della sua porosità, determinata dagli innumerevoli interstizi che separano i granuli, si lascia facilmente attraversare dall’acqua; nel calcare, perché l’acqua vi abbia accesso, è indispensabile la presenza di fessure. Tali caratteri hanno favorito il fenomeno carsico, che, attraverso l’azione erosiva aggressiva dell’acqua, ha dato luogo a tipiche forme quali: campi carreggiati, doline, inghiottitoi e le numerosissime grotte che punteggiano l’altopiano. Il segno più evidente, di un’evoluzione geologica, durata milioni di anni, è il profondo canyon: la Gravina di Matera, solcata dall’omonimo torrente e i suoi valloni afferenti. Siamo scesi proprio in uno di questi valloni per incontrare il Torrente Iesce. Tornati in classe, attraverso i dati raccolti, le ricerche fatte e i vari approfondimenti, i ragazzi sono stati in grado di costruire dei cartelloni esplicativi con disegni e schemi, ossia le basi dei futuri pannelli scientifici, che nell’aula didattica spiegheranno l’origine e l’evoluzione idro-geologica del nostro territorio. Studiando la storia geologica del nostro territorio, le trasformazioni avvenute e il modellamento da parte dell’acqua, i ragazzi si sono resi conto di come la Storia della Terra fosse la Storia dell’Uomo: su questo altopiano è riuscito a sopravvivere in un territorio impervio, sferzato dal vento freddo invernale ed arso dal sole estivo, utilizzando le poche risorse del territorio in maniera intelligente e sfruttando a suo vantaggio le diversità offerte. Le grotte e gli anfratti naturali scavati dall’acqua nella porosa calcarenite sono stati i primi rifugi, ampliati e scavati successivamente, a seconda della necessità, il materiale di scarto lavorato e riutilizzato per nuove unità abitative. Per capire meglio le motivazioni che spinsero i primi abitanti di queste terre a costruire nella calcarenite e non nel calcare ci hanno aiutato dei semplici esperimenti con queste pietre: i ragazzi hanno toccato con mano la diversa consistenza e porosità, il loro diverso comportamento in acqua, la diversa capacità di reagire alle diverse temperature; sono andati alla ricerca, quindi, di fossili e tracce di antiche conchiglie. Risolto in modo ingegnoso il problema abitativo, i nostri predecessori dovevano essersi trovati davanti ad un altro problema che da sempre affligge il nostro territorio: la carenza d’acqua. I ragazzi hanno cominciato a ricercare, negli antichi scritti delle Cronache di Verricelli e nelle vecchie mappe, come avessero rimediato, scoprendo che in realtà, l’acqua in questi luoghi, a differenza di quanto ci si possa aspettare, non è mai stata un problema, grazie a metodi antichissimi ed efficienti per convogliarla e raccoglierla. Così siamo scesi sul campo alla ricerca di cisterne, pozzi e palombari, scoprendo le innumerevoli e diverse, per conformazione, cisterne disseminate sulla Murgia: è emersa una Matera sotterranea, dove ogni singola goccia d’acqua veniva recuperata e conservata, dove ogni casa era fornita di piccola cisterna privata o di una neviera con i canali del troppo pieno che alimentavano altre cisterne di vicinato o i palombari. I ragazzi hanno capito che anche il Castello fu costruito in una posizione strategica, per sfruttare sia la particolare conformazione geologica stratificata della collina su cui sorge e sia la falda freatica sottostante, attraverso un pozzo ed un condotto che portava acqua alla fontana (ferdinandea) pubblica nella piazza della città. Dopo le scoperte sul territorio e lo studio sul libro aperto che è la nostra città, ripercorrendo in modo suggestivo il percorso di una goccia d’acqua, siamo tornati di corsa in classe per disegnare, approfondire e costruire pannelli e modellini di pozzi al fine di allestire la nostra aula didattica e far conoscere a tutti il patrimonio incredibile in cui viviamo. e) LE ATTIVITA’ DEI PICCOLI Gli alunni della classe V B della Scuola Primaria, guidati da un esperto, hanno svolto un’escursione, seguendo il percorso dell’acqua nella zona storica della città per monitorare alcuni fontanini e il sistema di raccolta delle acque. Hanno compilato una scheda nella quale hanno riportato delle coordinate geografiche: per ciascun fontanino sono state rilevate la latitudine e la longitudine, attraverso il gps di un cellulare. L’uscita è stata molto interessante proprio per osservare direttamente i tanti sistemi di raccolta disseminati nei Sassi; in particolare, ci si è soffermati all’interno del Rione Malve per scrutare e studiare il sistema di raccolta dell’acqua piovana attraverso un sistema di canalette presenti nella zona. I dati raccolti dai più piccoli sono stati poi mappati dai più grandi: le coordinate geografiche sono state inserite in Open Office Calc, cioè in un file Excel Open Source; poi sono state salvate in CSV e inserite nel portale MAP BOX. Successivamente saranno aggiunti dei collegamenti con dei link per inserire la foto del fontanino ed informazioni pratiche sulla sua storia e sul suo utilizzo. Naturalmente alla mappatura dei fontanini seguirà poi quella delle cisterne, pubbliche e private, disseminate nei Sassi e sulla Murgia. Anche i piccoli della Scuola Primaria si sono cimentati nel lavoro di lettura della mappa della propria città, con una finalità più ludica: elaborare una mappa con l'indicazione di un percorso corredato da giochi a tappe, che possa essere messa a disposizione di scolaresche e famiglie con bambini in visita a Matera. Il tema scelto per l'elaborazione del percorso è stato L'acqua nella mia città: seguendo il percorso elaborato dai bambini, si va alla ricerca di fontanili, fontane storiche, palombari, antichi sistemi di raccolta delle acque, in prossimità dei quali viene proposta una piccola prova di osservazione – ideata e poi sperimentata sul campo dai bambini - per esplorare in maniera nuova e costruttiva una città come Matera, la cui origine e la cui storia sono incentrate sul bene più prezioso, ossia l'Acqua! Il lavoro svolto in classe ha riguardato la rappresentazione grafica del ciclo dell’acqua, l’importanza dell’acqua nell’ambiente e per l’uomo, la raccolta dell’acqua del nostro territorio. Particolarmente divertente è stato ideare e rappresentare graficamente “Il gioco dell”OcAcqua”, con regole e buone pratiche per non disperdere l’oro blu. 5) INIZIATIVE VOLTE ALLA RICERCA COLLABORAZIONI E FINANZIAMENTI Il progetto molto ambizioso dell’allestimento di uno spazio didattico nel Monastero di S. Lucia ha sollecitato nei protagonisti la ricerca di ulteriori partners (in aggiunta a quelli elencati in premessa) sia per condividere con altre Istituzioni il “sogno” sia per ottenere finanziamenti utili alla stessa realizzazione del sogno. Sono state richieste, infatti, collaborazioni alle istituzioni degli Enti Territoriali locali (Regioni, Provincia, Comune), all’Acquedotto Lucano, alla locale Camera di Commercio: pur apprezzando l’iniziativa, non hanno ancora deliberato modalità concrete di partenariato. Inoltre, in occasione dell’emanazione del Bando “InnovAttiva” da parte della Giunta Regionale di Basilicata, è stato candidato il nostro progetto, ampliato per creare una rete di scuole con il Liceo Artistico “C. Levi” e l’Istituto Comprensivo 4 di Matera, coinvolgendo nuovi e vari partners. Purtroppo, alla data odierna, la Regione Basilicata non ha ancora approvato la graduatoria e, quindi, non ha ancora deliberato l’ammissione al finanziamento. Non essere riusciti a intercettare (almeno fino alla data attuale) risorse finanziare ha frenato la piena realizzazione del sogno progettuale. E questa è decisamente tra le maggiori difficoltà riscontrate. 6) 22 MARZO 2015 : GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA Nonostante le difficoltà finanziare richiamate, in realtà il nostro sogno si sta già concretizzando. Infatti, la nostra Scuola del Territorio il 22 marzo 2015 ha aperto i suoi battenti, grazie ai ragazzi, alle docenti e alle nostre guide di questa fantastica avventura! Nel Monastero di S. Lucia, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, è stata allestita una mostra in cui sono stati esposti i lavori prodotti e il pubblico adulto si è lasciato condurre nell’affascinante mondo dell’Acqua! Le Piccole Guide sono così tornate in azione accompagnando un ampio numero di genitori alla scoperta del territorio lungo i Rioni Sassi. E’ stata, quindi, l’occasione per noi di essere partner della Regione Basilicata, promotrice dell’iniziativa intitolata “Aqua 2015” in vista dell’Expo di Milano, in quanto lo stand lucano sarà dedicato proprio all’Acqua. 7) PRODOTTI REALIZZATI E RICADUTE Le attività sinora realizzate hanno dato origine a diversi pannelli espositivi che saranno allestititi nell’aula didattica: da quelli legati alla dimensione scientifica e geologica, che faranno da sfondo agli esperimenti dimostrativi ideati dai ragazzi, a quelli dedicati alla dimensione storicoarcheologica e letteraria della nostra città. Per i più piccoli visitatori abbiamo ideato dei giochi di società, con doppia finalità ludico-educativa. I prodotti legati alle moderne tecnologie sono ancora “work in progress”: tutto ciò sarà possibile perché il nostro Istituto Comprensivo ha già realizzato diverse iniziative legate alla emergente realtà del Coding, in quanto crede nelle potenzialità formative della moderna tecnologia, ma nel rispetto della centralità dell’uomo in generale e dell’alunno in particolare. Per rendere più invitante l’allestimento dell’aula didattica stiamo preparando un’ambientazione legata al mondo dell’acqua con alcuni percorsi sensoriali. I pannelli espositivi che stiamo allestendo saranno sicuramente accattivanti ed incisivi, ma chissà se riusciranno a trasmettere anche tutte le sfumature delle emozioni vissute in una realtà affascinante come quella del Parco della Murgia! L’entusiasmo e la passione dei ragazzi prenderanno così vita nelle diverse iniziative progettate, per creare degli appuntamenti fissi durante tutto l’anno che possano rendere viva la Scuola del Territorio con escursioni, laboratori, giornate a tema, creazioni editoriali (opuscoli informativi, guida della città). La progettualità della Scuola del Territorio, inoltre, si arricchirà di ulteriori preziosi contributi nel momento in cui la ipotizzata Rete di Scuole si concretizzerà. E’ anche cosi che nel nostro “piccolo” contribuiremo a dare linfa alla Capitale Europea della Cultura 2019, perché senza Scuola non c’è Cultura! Nella valutazione finale delle “lezioni apprese” (il cartellone del PMI non ancora creato) la nostra massima aspirazione sarà constatare che ogni ragazzo/a coinvolto/a ha acquisito e/o accresciuto la consapevolezza di vivere in una città unica al mondo, il senso di appartenenza e il desiderio di tutela, rispetto e valorizzazione e che in tale percorso si sia sentito/a protagonista attivo/a. Come giustamente afferma, nella testimonianza riportata nel video, il Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, ing. Pier Francesco Pellecchia, “La mission del Parco è far conoscere ed apprezzare il nostro territorio sin dalla tenera età…per tutelarlo, valorizzarlo, promuoverlo e tramandarlo ai posteri…Investire sui ragazzi significa investire nel nostro futuro!” LINK: VIDEO CONCORSO http://youtu.be/_8stB4r_NBU FOTO ATTIVITA’ https://drive.google.com/folderview?id=0B_YQaAHR7gLXflZrT3lWaUNka3A0T2hGRjBTU0E yNlNSMUJDckpHQWk5R1hoTlN0ZHMzTlU&usp=sharing FOTO GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA https://www.dropbox.com/sh/gvrz6ge7fhpd948/AADakcCIF7VM3DH99MKTfTBaa?dl=0 SERVIZIO TGR GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA https://drive.google.com/file/d/0BxHA0vWY-YMlRi1zYmNUMHBXTms/view?usp=sharing