Azienda Sanitaria Locale Teramo RASSEGNA STAMPA 25 giugno 2008 fai il log-in su www.aslteramo.it e accedi alla Rassegna on-line a cura di Ufficio Comunicazone ASL Teramo tel. 0861.429319/316 Quotidiano regionale Edizione Teramo In Giulianova Pag. 6 Per il comitato pro ospedale il primario Monina «è un alleato» GIULIANOVA. «Il dottor Monina è un nostro alleato». Lo scrive in una nota Roberto Ciccocelli, presidente del comitato per la salvezza dell’ospedale di Giulianova, commentando l’intervento sul Centro di Maurizio Monina, primario di radiologia (ad interim) nel presidio giuliese, a proposito di liste d’attesa e difficoltà del reparto - in grave carenza di organico - a far fronte alle urgenze. «Mi ha molto colpito», scrive Ciccocelli, «una frase nel contesto dell’articolo: “La Regione e la Asl stanno facendo di tutto per mantenere l’esistente di fronte alle barricate dei comitati”. Ho telefonato subito al dottor Monina, il quale mi ha spiegato che lui è un nostro alleato e vorrà far parte delle prossime riunioni del comitato per portare avanti le idee che abbiamo sempre affermato nei vari convegni: dare degli indirizzi ai nostri quattro ospedali, non vogliamo ospedali fotocopie ma che abbiano delle vocazioni: oncologia-riabilitazione-acuti ecc. ecc.» Ciccocelli continua dicendo che «noi comitati con i tecnici della sanità riusciamo a parlare e capirci, ma non si può dire che avviene lo stesso con i politici. Oggi abbiamo politici che ci rappresentano? Abbiamo politici che ci hanno manifestato una loro idea sulla sanità teramana? I comitati sono stati propositivi, non hanno mai strumentalizzato o fatto demagogia e tantomeno “barricate”». Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In Giulianova Pag. 43 . Giulianova. Chirurgia ”scoppia”, il pensionato era stato ricoverato nella divisione di Ortopedia “Dimenticato” in reparto, muore La tragedia di un rosetano colpito da aneurisma addominale GIULIANOVA - ”Dimenticato” in ortopedia, muore quando, aggravatosi, decidono di trasferirlo all’ospedale di Teramo per un intervento chirurgico d’urgenza. Protagonista della vicenda un rosetano di nome Francesco, 61 anni, marinaio in pensione, il quale era stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova in quanto accusava dei fortissimi dolori all’addome. Dopo averlo visitato, il sanitario di turno, decideva, per la patologia che il paziente presentava, di farlo ricoverare nella Divisione di Chirurgia. Ci si accorgeva, però, che, come sempre negli ultimi tempi, il reparto era pieno, ”scoppiava” di ricoverati, per cui si decideva, anche con il parere del medico di turno interdivisionale, come si dice in gergo, di ”appoggiarlo” nella Divisione di Ortopedia, dopo avergli somministrato un calmante infuso attraverso una flebo. Il pensionato era arrivato in ospedale alle due di notte. La mattina successiva era ancora in Ortopedia e continuava a lamentarsi. Con lui c’erano la moglie e i due figli. Erano gli infermieri di Ortopedia, da quello che si è appreso e che, tra l’altro, rivelano i parenti della vittima, che si sono affidati ad un legale per l’accertamento di eventuali responsabilità, ad avvisare i medici di Chirurgia che un paziente destinato al loro reparto, arrivato durante la notte, e sistemato in Ortopedia per mancanza di posti letto, continuava a lamentarsi e ad agitarsi per il forte dolore. Finalmente i medici di Chirurgia potevano visitarlo e alla luce dei sintomi che presentava, decidevano di sottoporre il marinaio in pensione ad alcuni esami specifici, tra cui quello della Tac. Quest’ultima rivelava, purtroppo, che il poveretto, era stato colpito da un aneurisma addominale e necessitava di un intervento chirurgico urgente. A quel punto, dal momento che a Giulianova non si pratica la chirurgia vascolare, si predisponeva l’ambulanza per trasferirlo all’ospedale di Teramo, ma, purtroppo, mentre si effettuavano i preparativi, il pensionato rosetano cessava di vivere tra il dolore e, successivamente, la rabbia dei parenti, che, come detto, hanno deciso di rivolgersi ad un legale di fiducia denunciando la cosa pubblicamente anche ad una rubrica televisiva di Rai 3 Abruzzo. Quotidiano locale In Teramo Pag. 4 Quotidiano locale In Teramo Pag. 4 Quotidiano regionale Edizione Teramo In L’Aquila Pag. 2 «Sanatrix, vertenza verso la conclusione» Riga e Bernardi (Pd): la Regione dia seguito all’emendamento L’AQUILA. «L’emendamento presentato da Nicola Pisegna Orlando alla legge 6/2007 relativa al Piano sanitario regionale 2007/2009, è l’avvio alla conclusione della vicenda Sanatrix, che ha tenuto la città, e i lavoratori soprattutto, col fiato sospeso per mesi. E finalmente chiude la bocca a quelli che, senza proposte valide, sanno solo gridare all’allarme per screditare chi governa in prossimità di appuntamenti elettorali». Lo affermano i consiglieri comunali Roberto Riga, che è anche segretario comunale del Pd, e Antonello Bernardi, del Pd. «Ringraziamo il vice presidente del consiglio regionale, Nicola Pisegna Orlando, per avere posto l’ultimo prezioso tassello a un iter individuato e perseguito insieme a tutta la squadra del Pd, a cominciare dalla presidente Stefania Pezzopane e dal comune dell’Aquila, portando con forza il problema nella riunione dei capigruppo del consiglio regionale, dopo un impegnativo lavoro di mediazione condotto con i lavoratori e i sindacati, verso Regione, proprietà e Asl, per individuare la via d’uscita più efficace e breve dalle penalizzazioni della legge di riordino delle strutture sanitarie. Dopo il decisivo gesto di Pisegna sul ripristino di 10 posti letto di ginecologia della Sanatrix, ci aspettiamo che la commissione i consiglieri regionali diano seguito velocemente all’approvazione dell’emendamento». Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In L’Aquila Pag. 40 Rissa al pub, hanno dato in escandescenze al Pronto soccorso: l’Asl vuole denunciarli Avrebbero aggredito verbalmente i medici del Pronto soccorso perché a loro giudizio nessuno si stava occupando di loro. Si arricchisce sempre di più, la vicenda sulla zuffa in un pub del centro storico, in cui ci sono scappati i feriti e sulla quale c’è un’inchiesta della magistratura. Mentre da una parte gli agenti della mobile stanno cercando di accorciare i tempi per definire le modalità sulla zuffa avvenuta sabato notte, nella quale addetti alla sicurezza e avventori si rimpallano le responsabilità, dall’altra a richiedere l’intervento della magistratura potrebbe essere l’Asl dopo che alcuni medici sarebbero stati aggrediti verbalmente da alcuni giovani (qualcuno alticcio) che chiedevano di essere visitati per certificare i traumi subìti proprio al pub. Parole pesanti e non solo sui quali i medici hanno potuto fare ben poco visto che a quell’ora non c’era nessuno degli agenti in servizio al posto fisso di polizia. Il personale medico ha messo nero su bianco e ha inviato una nota al direttore generale dell’Asl che non ha escluso possibili azioni legali. M.I. Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In Avezzano Sulmona Pag. 41 I precari dell’Asl entrano in sciopero AVEZZANO - I quaranta lavoratori precari della Asl di Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro entrano in sciopero. L’astensione dal lavoro è stata proclamata dal sindacato Rdb (Rappresentanze sindacali di base) per il 1° luglio e si articolerà dall’inizio alla fine di ciascun turno. A scendere sul piede di guerra sono i lavoratori inquadrati con contratto di collaborazione cooordinata e continuativa che reclamano la regolarizazzione del rapporto con contratto a tempo indeterminato mediante l’avvio dei bandi per la stabilizzazione. Sono previsti grossi disagi per gli assistiti dal momento che i servizi interessati riguardano il Cup e il Pronto intervento ambulanze. Gli stessi lavoratori sono fermamente decisi a proseguire la loro protesta anche per tutto il periodo estivo. Sono ben undici anni che i precari vanno avanti con contratti che vengono rinnovati sei mesi per sei mesi. L.Ric. Quotidiano regionale Edizione Teramo In Pescara Pag. 4 INIZIATIVA ROTARY-NEONATOLOGIA Immigrati, scoppia il baby boom Ogni anno nascono 260 bimbi stranieri: guida in sette lingue PESCARA. Il dodici per cento dei bambini che ogni anno viene alla luce all’ospedale civile è straniero. Su una media di 2.200 parti, oltre 260 riguardano mamme che arrivano da lontano, per lo più cinesi, senegalesi, albanesi e rumene. Da oggi, per guidarle ad accudire i loro piccoli, dalla degenza in ospedale sino al delicato ritorno a casa, c’è «È nato un bimbo». Un manuale di 80 pagine, tradotto in sette lingue, che vuole offrire validi strumenti per imparare a prendersi cura dei neonati alle neo-mamme straniere, che spesso si sentono sole e disorientate, ma anche alle mamme pescaresi. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il reparto di Neonatologia, diretto da Carmine D’Incecco e dal Rotary Club Pescara Nord, presieduto da Natalino Zaami. Gli opuscoli, stampati in 10 mila copie e tradotti in inglese, francese, spagnolo, cinese, russo, albanese e rumeno, sono stati consegnati ieri, al Caffè Letterario, al primario D’Incecco dal Rotary, che si è fatto carico dei costi di stampa. Da oggi sono quindi disponibili in reparto, dove saranno supportati dalla proiezione di filmati sottotitolati. «È nato un bimbo» guida le neo-mamme dalla fase successiva al parto, illustrando loro il servizio rooming-in (la possibilità di tenere il proprio figlio accanto a sè nella camera d’ospedale), fino al ritorno a casa con i riti del bagnetto e della medicazione ombelicale, passando per la registrazione anagrafica. «Nel 2007 sono nati 260 bambini stranieri: è un dato che non si può trascurare» ha detto D’Incecco. «Questa guida è un lavoro che deriva da una integrazione reale: prima di realizzarla abbiamo ascoltato le mediatrici culturali che lavorano in ospedale» ha detto D’Incecco sottolineando il lavoro di traduzione delle cinque operatrici straniere, Yulan Jin, Kateryna Alerhush, Ndaye Ndeye, Ohumumiwen Edokpayi e Flutura Kondili. «Stiamo pensando anche alla traduzione in arabo perché vogliamo che non ci sia differenza tra l’assistenza alle mamme italiane e a quelle migranti» ha sottolineato il primario affiancato dalla dottoressa Paola Fusilli e dalla caposala Lorella Di Pietro. «Favorendo l’integrazione tra razze, il progetto è in linea con le direttive del Rotary internazionale e siamo sicuri che permetterà alle donne straniere di avvicinarsi in maniera più serena all’esperienza della maternità» ha detto Zaami. Monica De Panfilis Quotidiano regionale Edizione Teramo In Montesilvano Pag. 7 LA POLEMICA Catone: «La Asl blocca i progetti del distretto sanitario di base» MONTESILVANO. La direzione generale della Asl di Pescara è immobile sulla ripartizione dei fondi da destinare agli ambiti territoriali. A denunciarlo è il consigliere comunale Vittorio Catone che afferma: «Ad oggi, non si conosce l’ammontare della somma destinata ai vari ambiti. Questa situazione, blocca tutte le attività progettuali, in quanto senza dati certi, il distretto sanitario di base di Montesilvano non concede l’autorizzazione per la presentazione dei progetti. Senza il suo placet non si può redigere alcun progetto poiché manca la firma del protocollo d’intesa. Lacune amministrative», afferma Catone, «che vanno a colpire le fasce più deboli della popolazione. Il termine fissato per la presentazione dei progetti alla Regione, è il 16 luglio ed oltre quella data non verrà presa in considerazione alcuna progettazione. Un vuoto amministrativo intollerabile in quanto, per delle reali carenze della Asl, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini. La situazione, inoltre, assume proporzioni ben più gravi poiché crea disagi anche ai cittadini non autosufficienti». Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In Pescara Pag. 7 Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In Chieti Pag. 14 Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In Interni Pag. 14 Aborti clandestini nello studio, arrestati tre medici NAPOLI - Aborti fuorilegge in uno studio privato, con onorari che potevano arrivare fino a 2.500 euro in situazioni particolarmente delicate. Tre medici e una segretaria sono finiti in carcere, in esecuzione di altrettanti fermi disposti dalla procura di Napoli sulla base di indagini dei carabinieri. Uno di loro - Luigi Langella, 57 anni, responsabile del servizio di interruzione volontaria di gravidanza dell'ospedale San Paolo di Napoli - è accusato anche di violenza sessuale, per aver costretto a un rapporto una donna straniera incinta, offrendole poi uno sconto sull'onorario. L'ospedale San Paolo, sottolineano gli investigatori, è del tutto estraneo alla vicenda: ieri i carabinieri vi si sono recati per acquisire, nel reparto diretto da Langella, i registri delle pazienti in lista d'attesa per l'Ivg, e quelli dei farmaci usati per gli aborti. Lo scopo è verificare se alcune delle donne che si rivolgevano all'ospedale siano state dirottate nello studio di Langella, e se il medico abbia prelevato medicinali da impiegare per i suoi interventi. Gli altri fermati sono l'anestesista Vincenzo Grillo, 68 anni, già in servizio al San Paolo, la segretaria di Langella, Maria Cristina Pollio di 54 anni, e un altro ginecologo, Achille Della Ragione di 61 anni, già coinvolto in passato in altre inchieste su aborti illegali. Gli interventi avvenivano nello studio privato di corso Vittorio Emanuele, per pazienti fino alla quattordicesima settimana. In caso di gravidanze più sviluppate le donne venivano inviate in strutture sanitarie inglesi o spagnole, non essendo possibile effettuare l'Ivg a livello ambulatoriale. L'inchiesta dei carabinieri è partita dalla denuncia di un medico napoletano, che ha riferito notizie in suo possesso su un giro di aborti clandestini in città. Quotidiano nazionale Edizione Abruzzo In Interni Pag. 14 Clinica Santa Rita, revocati i domiciliari a Brega Massone MILANO - Il gip di Milano Michaela Curami, con il parere positivo dei pm, ha revocato gli arresti domiciliari per Gianluca Merlano, l'ex direttore sanitario della clinica Santa Rita, arrestato nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi gonfiati alla casa di cura. Intanto, per ora nessun ripensamento da parte della Procura di Milano sull'accusa di omicidio volontario contestata a Paolo Brega Massone, primario della chirurgia toracica e ad altri suoi due collaboratori. E questo nonostante i giudici del Riesame l’altro ieri abbiano confermato il carcere per chirurgo per i molti casi di lesioni gravi e gravissime, per la truffa ma non per le cinque morti sospette.