La parabola umana e culturale di
Giovanni Pascoli
Le tappe più significative
della vita
• Nasce a S. Mauro di Romagna nel
1855 ; trascorre un’infanzia felice e
dai 7 anni studia nel collegio degli
Scolopi di Urbino;
• Nel 1867 avviene un evento che lo
segnerà per tutta la vita: il padre,
amministratore di una tenuta dei
Torlonia, viene ucciso mentre su un
calesse tornava a casa da una fiera.
Successivamente la sua vità sarà
funestata da altri lutti: madre –
sorella – due fratelli.
• Nonostante il disagio economico
causato dalla morte del padre,
continua a studiare grazie ad una
borsa di studio e si iscrive alla
facoltà di Lettere di Bologna.
• Nel periodo universitario aderirà alle idee socialiste ed anarchiche e
sarà anche arrestato.
• Dopo la laurea insegnerà latino e greco a Matera, poi a MassaCarrara e Livorno, dove chiamerà a vivere con sé le sorelle Ida e
Maria ricostruendo idealmente quel nido familiare che i tanti lutti
avevano disgregato. Vivrà per le sorelle un attaccamento morboso:
questo nido sarà sempre per lui una sorta di alveo materno e
rappresenterà una sorta di protezione dalle insidie del mondo
esterno. L’ambiguità di tale rapporto si rivelerà quando Ida si
sposerà e ciò sarà vista come una profanazione dell’intimità del
nido.
• Insegnerà Latino all’Università di Messina e poi Letteratura italiana
all’Università di Bologna.
• Morirà nel 1912
Il poeta con le due sorelle
Il pensiero
• Concezione dolorosa della vita dovuta a due fattori:
Tragedia familiare
Crisi del Positivismo
• FATTORI ENDOGENI: dalla sua triste storia familiare nasce il mito del nido
del quale fanno parte anche i morti, legati ai vivi dai fili di una misteriosa
presenza. In una società sconvolta dai conflitti e dalla violenza, in una
condizione di dolore e di angoscia esistenziale, la casa è il solo rifugio in
cui i dolori e le ansie si placano.
• FATTORI ESOGENI: crollano i miti della scienza e del progresso; i conflitti
interni ed esterni agli Stati mostrano l’impossibilità di giungere ad una
soluzione dei problemi, anzi la scienza nelle mani dell’uomo può diventare
un’arma distruttrice, in quanto l’uomo se ne serve per i suoi fini egoistici.
• Il Positivismo, distruggendo la fede in Dio, ha reso l’uomo più
infelice.
• Perdutasi la fede nella forza liberatrice della scienza, il poeta farà
oggetto di meditazione ciò che sta al di là della realtà fenomenica:
l’ignoto, l’infinito, l’angoscia dell’uomo.
• TUTTO E’ MISTERO NELL’UNIVERSO (cfr. Baudelaire).
• Gli uomini sono creature fragili ed effimere soggette al dolore e alla
morte, vittime di un destino oscuro ed imperscrutabile.
• Umanitarismo di origine sentimentale: la vite è bella, è l’uomo che,
con il suo egoismo e la sua propensione alla violenza, la guasta. Gli
uomini possono vincere il male e il destino di dolore con la
solidarietà e la comprensione reciproca (cfr. I due orfani).
• Se il filosofo e lo scienziato non hanno saputo condurre gli uomini
alla felicità, chi può esplorare il mistero che ci avvolge è il poeta.
La poetica del fanciullino
• Se anche non perviene alla piena rivelazione
del senso delle cose, il poeta può condurti ad
esso per via a-logica, a – razionale attraverso
delle illuminazioni improvvise, delle intuizioni
che scoprono il segreto della vita universale e
le corrispondenze arcane tra le cose.
• Partendo da questa consapevolezza del ruolo
del poeta, elabora la poetica del fanciullino.
I limiti del fanciullino
• Oltre a rivelare l’essenza, il noumeno attraverso il suo sguardo di
fanciullo e il suo stupore, abbiamo a volte una vera e propria
regressione psicologica che lo porta ad essere un fanciullo poeta.
Perciò abbiamo l’esasperazione di tutto ciò che deve proteggere
questo fanciullo dalla realtà, la nostalgia del nido, di un mondo che
non c’è più, il desiderio di fuga dalla realtà e il bisogno di
protezione.
• Questa paura e questa fiacchezza del temperamento si vedono
benissimo anche in altre opere. La poesia di Pascoli è ricchissima di
reminiscenze classiche, ma non troviamo il classicismo della
plasticità e dell’armonia o quello della virtù e della forza interiore
(cfr. il poemetto Aléxandros, in cui Alessandro non è più l’eroe forte
e sicuro, ma il tipico eroe pascoliano che rimane deluso dalle
conquiste fatte e riconosce che è meglio sognare, perché il sogno è
sempre più bello della realtà).
Elementi caratteristici della sua poesia
• Senso smarrito dell’infinito e del mistero:
sensibilità a percepire le voci arcane
provenienti dagli abissi dello spazio e dalle
zone profonde dello spirito.
• Poesia rivelatrice dell’ignoto.
• Simbolismo: le cose sono segno di ciò che è
oltre il sensibile.
• Fiacchezza del temperamento, distante dalla
virile malinconia di Leopardi.
Brevi cenni sulle opere
La prima raccolta è Myricae del 1891.
Si rifà alla IV ecloga di Virgilio che parla
di umili tamerici. L’ispirazione è data
dal motivo georgico sempre presente
nella sua poesia. E’ la poesia degli
aspetti semplici e umili della vita
agreste: la campagna è contemplata
nei suoi vari aspetti, soprattutto quello
malinconico dell’autunno.
Poemetti 1897: vita di una famiglia di
contadini messa in relazione con il
ciclo delle stagioni.
Canti di Castelvecchio 1903:
continuazione ideale delle Myricae.
Poemi conviviali 1904
Pubblicati sulla rivista il convito,
rievocano figure e leggende del mondo
classico greco e romano (Achille,
Ulisse, Solone, Alessandro) ma senza
più nulla però del loro eroismo: sono
figure tormentate, inquiete, smarrite,
dolenti.
Poesia colta e raffinata lontana dalla
poetica del fanciullino.
Odi, Inni, Poemi italici,
Poemi del Risorgimento
Poesia di ispirazione civile e
patriottica, che sembra riflettere il
clima di passaggio tra ottocento e
novecento dove l’esaltazione eroica
della patria non si presenta scevra da
spinte nazionalistiche.
Scritti in prosa e discorsi: La grande
proletaria si e mossa, in cui il suo
generico umanitarismo di matrice
piccolo-borghese si fonde con
tendenze populistiche e
nazionalistiche.
CARMINA: POESIE, EPIGRAMMI,
POEMETTI . Scritte in un latino che non
si presenta affatto come mera
esercitazione umanistica, ma sembra
una lingua viva e moderna,
miracolosamente aderente al
sentimento del poeta.
Motivi ricorrenti
• Nonostante la vasta produzione possiamo
individuare nella sua poesia 4 motivi
prevalenti:
1. MEMORIE AUTOBIOGRAFICHE
2. SENSO DEL MISTERO
3. MOTIVO GEORGICO
4. CELEBRAZIONE IDEALI PATRIOTTICI
LA LINGUA E LO STILE
• Con Pascoli si realizza finalmente quella rottura con la tradizione che i
romantici avrebbero voluto compiere e si dà avvio alla poesia moderna.
• Il fanciullo poeta rappresenta un particolare che sfugge agli altri, per cui
anche la cosa più piccola e insignificante può diventare simbolo
dell’infinitamente grande. La poesia più bella di Pascoli è quella dei
componimenti brevi contenenti sensazioni fulminee e intense.
• POESIA DEL FRAMMENTO: poesia paratattica dove le atmosfere e le
sensazioni si affiancano le une alle altre in maniera non lineare.
• Uso di metafore e soprattutto di analogie, fonosimbolismi, onomatopee,
sinestesie…
• Con la sua concezione della poesia come rappresentazione del particolare,
rappresenta quest’ultimo in maniera realistica utilizzando termini tecnici,
gergali, dialettali, colloquiali, contaminando i linguaggi in maniera
sperimentale.
• Stile impressionistico fondato sulle suggestioni
• Sperimentalismo ed espressionismo linguistico
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