Allegato 2
REGIONE PIEMONTE – ASL AT
Gli Opuscoli
del Servizio Prevenzione e Protezione della ASL AT
L’EMERGENZA INCENDIO
IN OSPEDALE
Ciò che tutti devono sapere
REGIONE PIEMONTE – ASL AT
Asti, revisione 2007
Sommario
Il Piano di Emergenza in ospedale
Premessa
1
L’autoprotezione
1.1
Mantenere la calma e dare l’allarme
1.2
Saper usare l’estintore
1.3
La fuga solitaria
1.4
La fuga fra la folla
1.5
E se sono in trappola?
Promemoria
2
Il Piano di Emergenza in ospedale
Premessa
Una struttura ospedaliera è esposta a rischi di vario genere, dall’incendio
all’esplosione, dall’alluvione all’evento sismico. Ma ogni tipo di emergenza, in
ospedale, può rapidamente produrre effetti estremamente gravi per le
persone e per le cose. E’ perciò necessario che ogni ospedale sia in grado di
predisporre al suo interno un adeguato Piano di Emergenza, al fine di
affrontare tempestivamente ogni situazione di allarme.
Ma ricorda che:
• in caso di emergenza in ospedale
PRECEDENTEMENTE PREDISPOSTO
SCATTERA’
UN
PIANO
• esiste all’interno dell’ospedale una struttura incaricata dell’emergenza,
preparata e dotata di procedure collaudate
• tranquillità e spirito collaborativo sono
applicazione del PIANO DI EMERGENZA
indispensabili
alla
buona
• il panico ostacola ogni gestione dell’emergenza ed è causa di sviluppi
drammatici e incontrollabili.
Il presente manuale si pone inoltre l’obiettivo di fornire a ogni singolo
individuo la serie delle nozioni di base per poter compiere in piena calma, e
con assoluta coscienza dei propri atti, le azioni fondamentali per la propria
e altrui sicurezza, durante una emergenza, nell’eventualità che il PIANO DI
EMERGENZA non sia ancora scattato, o in attesa che venga attuato
completamente.
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1
L’autoprotezione
Si intende con
AUTOPROTEZIONE
l’insieme di atti e comportamenti che permettono al singolo individuo di
valorizzare al massimo grado le proprie possibilità di difesa dalle
conseguenze dell’incendio, evitando di cadere preda del panico.
L’AUTOPROTEZIONE presuppone la capacità da parte di tutti di svolgere
le seguenti azioni:
• Sapere mantenere la calma
• Dare l’allarme
• Sapere usare un estintore (solo in caso di inizio incendio)
• Chiudere dietro di sé ogni porta che si apre lungo la propria fuga
• Se il fumo ha già invaso la stanza, percorrerne il perimetro tastando la
parete con il dorso della mano, fino a che si trova la porta
• Toccare la maniglia con il dorso della mano, prima di uscire dalla stanza e:
1) se scotta, non uscire
2)se è fredda, aprire cautamente, premendo un piede sullo spiraglio, per
poterla subito richiudere se l’apertura della porta attira e rinvigorisce
fumo e fiamme
• Camminare carponi, se si deve attraversare un locale invaso dal fumo,
coprendo bocca e naso con un tessuto bagnato
• Discendere le scale invase dal fumo camminando all’indietro
4
• Fermarsi un attimo, lungo la fuga, per esaminare la correttezza del
proprio percorso e evitare di ammassarsi verso un’uscita resa pericolosa
dal panico altrui e dalla ressa
• Se si è già in mezzo alla folla, prendere con una mano il proprio polso e
spingere i gomiti in avanti, procedendo a gomiti in avanti
• Tenere la faccia contro un muro, se si cade al suolo e non si riesce a
rialzarsi, raggomitolandosi e tenendosi la nuca con le mani
• Bagnare la porta con acqua (e anche pavimento e muri), se non si può
uscire da una stanza, e disporre tessuti bagnati (lenzuola, asciugamani)
lungo le fessure
• Raggiungere il balcone, se non si può uscire dalla stanza
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1.1 Mantenere la calma e dare l’allarme
Un visitatore entra in ospedale, percorre un corridoio, chiede
una indicazione, svolta in un sottoscala, percorre un secondo
corridoio, pensa di avere sbagliato strada, bussa a una porta, non
ottiene risposta, bussa ancora, ribussa e poi, timidamente, apre
la porta, fa mezzo passo in avanti, ed ecco che dal fondo del
magazzino vede ondeggiare una colonna di fumo, mentre una
lingua di fuoco lambisce uno scaffale. E non c’è nessuno nel
locale... Che fare?
Oppure, è un infermiere che percorre quel corridoio, per andare
nel magazzino - deposito a cercare un vecchio reggiflebo, visto
che quelli nuovi oggi sono tutti occupati... Apre la porta e scorge
il fuoco. Che fare?
Ebbene la prima cosa da fare quando ci si rende conto di essere
i primi testimoni dell’incendio è MANTENERE LA CALMA.
6
E mantenere la calma non significa guardare il fuoco
fischiettando e tenendo le mani in tasca, ma significa richiamare
alla mente la seguente frase: “Non devo agire d’istinto, ma devo
APPLICARE LA PROCEDURA d’emergenza.”
Occorre quindi che OGNI PERSONA presente in ospedale, sia
esso un visitatore o un dipendente senza compiti o responsabilità
dirette sul fronte dell’emergenza, sia a conoscenza del fatto che
esiste una PROCEDURA PER L’EMERGENZA.
Ecco perché le nozioni contenute in questo opuscolo devono
essere rese note e conosciute da tutte le persone che si trovano
in ospedale, sia nella forma del presente libretto da consegnare
a tutto il personale dipendente ed eventualmente anche ai
degenti, sia nella forma di cartelloni ad uso dei visitatori.
Ma torniamo al nostro visitatore che, smarritosi nei corridoi
dell’ospedale,
ha
finito
per
entrare
nel
magazzino
semiabbandonato dal cui fondo si sta sviluppando un principio di
incendio.
“Devo memorizzare la procedura,” sta dicendo a se stesso, con
calma, il visitatore, ed ecco che alla sua mente tornano i concetti
più importanti di ciò che ha letto sulla planimetria (o
sull’opuscolo) dedicato all’emergenza.
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E il concetto più importante è:
IN QUESTO OSPEDALE
ESISTE UN PIANO DI EMERGENZA,
GESTITO DA UNA
SQUADRA EMERGENZA ANTINCENDIO (SPI)
E UNA SQUADRA PER L’EVACUAZIONE ( tutti i
dipendenti e in specifico gli infermieri)
Il secondo concetto che balza alla sua mente è:
IL VISITATORE
CHE RILEVI UN’EMERGENZA
DEVE INFORMARE SUBITO UN DIPENDENTE
DELL’OSPEDALE,
PER FAR SCATTARE
IL PIANO DI EMERGENZA
Ecco quindi che il visitatore torna sui suoi passi, e corre a
informare del fatto il personale dipendente dell’ospedale.
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Ipotizziamo ora che a scoprire l’incendio non sia un visitatore,
ma un infermiere, come abbiamo immaginato nel secondo
esempio. La mente dell’infermiere correrà al presente opuscolo,
e deciderà perciò di MANTENERSI CALMO, riflessivo, e grazie
a ciò ricorderà che nell’ospedale esiste un PIANO DI
EMERGENZA codificato e strutturato. Ecco dunque che da
questi calmi ragionamenti, e dal ricordo della lettura
dell’opuscolo, scaturirà la seguente deduzione:
IL DIPENDENTE CHE RILEVI UN’EMERGENZA
INCENDIO DEVE IMMEDIATAMENTE
INFORMARE I SUPERIORI(*) E A CATENA
VERRANNO INFORMATI I VVF E
LA PORTINERIA/CENTRALINO
PER FAR SCATTARE
LO STATO DI PREALLARME
(*) in loro assenza direttamente i VVF e la
PORTINERIA/CENTRALINO
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E per informare la portineria, l’infermiere raggiungerà il primo
telefono e comporrà il
NUMERO DELL’EMERGENZA
numero noto a tutti i dipendenti dell’ospedale, indicato sui
cartelloni dell’emergenza, con il quale si raggiunge il telefono del
Portinaio-centralinista. Per accelerare le operazioni è
consigliabile predisporsi a comunicare al Portinaio-centralinista
nell’ordine: nome e cognome, luogo dell’emergenza, tipo di evento
(fumo, fiamme e simili).
Da questo momento, scatta la PROCEDURA DI APPLICAZIONE
DEL PIANO DI EMERGENZA, che prevede l’ingresso in campo
della SQUADRA DI EMERGENZA, per opera del Portinaio Centralinista.
1.2 Saper usare l’estintore
Come abbiamo visto nel punto precedente, il dipendente dell’ospedale che rilevi un
incendio ha facoltà di intervenire direttamente sul principio di incendio nel caso in
cui ritenga l’evento fronteggiabile. Giova ricordare che tale decisione deve essere
presa soltanto se si ha L’ASSOLUTA CERTEZZA di poter spegnere il principio di
incendio, e deve essere presa soltanto per eventi di lieve entità.
In tali casi, può accadere di dovere fare uso di un estintore.
Conoscere e sapere usare un estintore è uno dei principali requisiti di
AUTOPROTEZIONE.
Vediamo dunque come sono classificati gli estintori e come si usano.
Gli estintori possono essere:
• portatili
• carrellati
La maggior parte degli ospedali ha adottato l’uso degli estintori portatili, che devono
essere collocati in posizione tale da essere prontamente disponibili e utilizzabili, vale
a dire raggiungibili con un percorso di circa 15 metri, visibili e resi evidenti da
cartelli indicatori. Possono essere appoggiati a terra o, meglio ancora, agganciati alla
parete.
Gli estintori, che devono essere sempre omologati, possono essere di diverso tipo, e
la scelta fra un tipo e l’altro dipende dal materiale che può bruciare in quell’area e
dalla relativa classe di fuoco, come sintetizza il prospetto:
Le Classi di fuoco
Incendio di CLASSE A - materiali solidi
Incendio di CLASSE B - liquidi infiammabili o solidi che possono liquefare
Incendio di CLASSE C - gas infiammabili
Tipi di estintore
Estintore a POLVERE
Estintore ad ANIDRIDE CARBONICA (CO2)
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Nella pratica, tuttavia, questa scelta non si compie, poiché la maggior parte degli
estintori è oggi del tipo polivalente, ovvero adeguati alle tre più comuni classi di
fuoco.
Durante la fase iniziale di un incendio - e soltanto in questa! - è possibile ricorrere
all’uso di un estintore portatile, avendo la certezza di riuscire nell’opera di
spegnimento, e a condizione di avere già fatto pratica, precedentemente, nell’uso di
un estintore.
E dunque, il nostro infermiere ha analizzato la situazione, ha intuito che il principio
di incendio non ha facoltà di propagarsi facilmente alle cose circostanti, e ha deciso
di correre lungo il corridoio, raggiungere il più vicino estintore portatile. E sa che le
operazione che deve compiere sono.
• sganciare l’estintore dalla staffa nel muro che lo regge
• collocarsi a poca distanza dal principio di incendio
• tirare con forza la spina di sicurezza (è l’anello che troviamo adiacente alla leva di
erogazione) fino a eliminarla
• reggere con una mano l’estintore, mediante la maniglia, e con l’altra mano
impugnare il cono o il tubo di erogazione, per potere indirizzare il getto con
precisione alla base del fuoco
• premere la leva di erogazione (è la leva posta più in alto, unita da un perno alla
maniglia di sostegno) e indirizzare il getto alla base delle fiamme, e in linea
generale agire sull’esterno del focolaio, cercando via via di stringerlo sul suo
centro
Alcune azioni sono invece assolutamente da evitare:
• mai indirizzare il getto contro vento (se si è all’aperto)
• mai capovolgere l’estintore
• se si opera in due contro l’incendio, mai posizionarsi uno di fronte all’altro (si
rischia di ‘spararsi’ addosso) ma agire sempre ad angolo retto rispetto al fuoco.
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1.3 La fuga solitaria
La prima e istintiva procedura di autoprotezione da un incendio è la fuga. Ma
attenzione, anche la fuga deve essere attuata secondo un codice, e non lasciata
all’istinto.
1
In primo luogo NON SI FA USO DEGLI ASCENSORI, poiché è probabile che
durante l’incendio venga tolta l’energia elettrica (con il conseguente blocco degli
ascensori) e inoltre il fumo può essere incanalato proprio nel vano ascensore.
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Lungo il percorso di fuga, è necessario CHIUDERE TUTTE LE PORTE dietro di sé,
via via che si attraversano i locali, poiché le porte costituiranno un robusto ostacolo
all’avanzata del fumo e del fuoco.
3
Può accadere di dovere fuggire lungo un corridoio invaso dal fumo. In questo caso
occorre tenere la testa il più possibile vicino al pavimento, PROCEDENDO CARPONI
(a quattro zampe!) se è il caso, poiché il fumo tende a salire, e l’ultima frazione di
spazio occupata dal fumo sarà proprio quella vicino al pavimento, con buoni vantaggi
anche per la visuale.
4
Per favorire la respirazione, in questa fase di fuga attraverso il fumo, è consigliabile
l’uso di UN FAZZOLETTO BAGNATO DA TENERE DAVANTI A NASO E BOCCA,
come un rudimentale filtro.
5
Durante questa fase di fuga, occorre sempre TENERSI LUNGO LE PARETI del
locale da cui si fugge, per poter contare sul vantaggio di procedere toccando via via
la parete con il dorso della mano, per potere riconoscere una porta o una deviazione
che ci salverà la vita.
6
Se siamo giunti in prossimità di una SCALA, anch’essa invasa dal fumo, ne
scenderemo i gradini PROCEDENDO A RITROSO, per avere modo saggiare i gradini
con il piede, senza perdere di stabilità, e per evitare di cadere in avanti se lungo la
scala vi sono ostacoli, frammenti o cedimenti.
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1.4 La fuga fra la folla
Il panico genera reazioni istintive e incontrollate, e riduce notevolmente la capacità
di agire correttamente per la propria salvezza.
Se ci troviamo fra la folla che fugge, in un corridoio di reparto, in un salone o in un
qualsiasi altro luogo dell’ospedale, occorre prima di tutto non lasciarsi contagiare dal
panico: DECIDERE DI MANTENERSI CALMI e FERMARSI UN ISTANTE A
RIFLETTERE CON LA PROPRIA TESTA, anche a costo di ignorare il flusso e la
direzione presa dalla massa.
Durante questi pochi secondi dovremo GUARDARE la parte più libera del locale, o un
angolo dell’uscita meno affollato, e valutare la possibilità di uscire dal locale da un
punto con minore ressa.
Può accadere però che ci troviamo già in mezzo alla folla che fugge in preda al panico!
Per evitare di essere compressi occorre prendere con una mano il proprio polso e
spingere i gomiti in avanti, procedendo a gomiti in avanti.
E se la folla ci fa cadere, ci spinge a terra? Ebbene, allora bisogna cercare di
raggomitolarsi contro un muro, con la faccia alla parete e le mani intrecciate intorno
alla nuca, per non esporre parti vitali a colpi o lesioni.
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1.5 E se sono in trappola?
Può accadere che l’incendio si sia propagato velocemente. E noi, ignari, ci troviamo in
una stanza chiusa. Riceviamo i segnali di allarme, o udiamo i richiami esterni, e allora
cerchiamo di metterci in salvo. La prima cosa da fare è naturalmente aprire la porta.
Ma attenzione, quella porta potrebbe essere rovente, e quindi occorre TOCCARE LA
MANIGLIA CON IL DORSO DELLA MANO, per potere subito tirare indietro l’arto,
se la maniglia è rovente, ed evitare di ustionare tutto l’interno della mano.
Ricorda: SE LA MANIGLIA È ROVENTE QUELLA PORTA DEVE RESTARE CHIUSA,
non solo per evitare l’ustione, ma anche perché oltre quella porta l’incendio ha
sicuramente raggiunto vaste proporzioni.
Se invece la maniglia non è rovente, allora possiamo aprire la porta: MA SOLO UNO
SPIRAGLIO, tenendo un piede contro l’uscio, per potere richiudere all’istante, nel
caso che una vampata - richiamata dall’aria della nostra stanza - ci investa.
Abbiamo aperto la porta, ma comprendiamo subito che quella via è preclusa: il fumo
ha ormai invaso il corridoio. In questo caso occorre RICHIUDERE
IMMEDIATAMETE LA PORTA e MANTENERE LA CALMA.
La cosa più utile da fare, a questo punto è RAGGIUNGERE IL BALCONE (se c’è!),
accostare i battenti e segnalare la propria presenza alle persone che stanno
all’esterno.
Se sfortunatamente non vi è balcone, e non possiamo uscire dalla stanza perché al di
là della porta le fiamme e il fumo sono troppo forti, allora occorre agire come segue.
• BAGNARE LA PORTA in continuazione, con grande abbondanza d’acqua, e bagnare
anche il pavimento e le pareti.
• BAGNARE TESSUTI VARI (tende, asciugamani, lenzuola) e posizionarli lungo le
fenditure da cui può entrare il fumo, quali il perimetro della porta, con particolare
attenzione alla fessura esistente tra porta e pavimento, che in genere è la più
ampia e contro la quale si può spingere un tappeto bagnandolo assiduamente.
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PROMEMORIA per chi chiamare di emergenza
VVF
Numero tel. Portineria-Centralino ASTI
Numero tel. Portineria-Centralino NIZZA
115
0141-481111
0141-782111
PROMEMORIA per le cosa dire nelle chiamate di emergenza
Gli operatori presenti, in base alla formazione ricevuta, tentano di far fronte
all’emergenza con le risorse tecniche e umane a loro disposizione, ma in caso di
un primo insuccesso non si attardano in vani tentativi e chiamano direttamente
1)
il 115 ( Vigili del fuoco ) indicando in maniera sintetica e veloce:
sono nome/cognome ______________________operatore ASL AT o ______________
sto telefonando dalla sede ospedale\poliambulatorio\________________________
via ____________dal reparto\servizio___________ al piano ________manica_____
c’è un incendio/del fumo/un crollo/… ____________nel locale ____________________
sono coinvolti circa _____ tra pazienti e altre persone di cui _____ non
autosufficienti.
2)
La Portineria-Centralino del Presidio Ospedaliero più vicino
Se noti qualche anomalia, o qualche elemento da cui può aumentare il
rischio di incendio, prendine nota, e appena puoi segnalalo al responsabile
del tuo reparto, alla caposala.
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ALLEGATO 2 emergenza incendio