Il controllo del dolore post-operatorio Il controllo del dolore post-operatorio Il dolore • Il dolore è “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, associata ad un danno attuale o potenziale del tessuto o descritta nei termini di tale danno.” International Association for Study of Pain , 1979 • Il dolore acuto è la risposta fisiologica predeterminata dell’organismo ad uno stimolo lesivo chimico, termico o meccanico, associato a traumi, interventi chirurgici o malattie Carr DB et al. Acute pain. The Lancet. , 1999 – ha un rapporto causale e temporale identificabile con un danno tissutale o con una malattia. Questo lo differenzia dal dolore cronico che è indicato come persistente anche al di là del tempo di guarigione del danno e che frequentemente può non avere una causa chiaramente identificabile. Il controllo del dolore post-operatorio Il dolore post-operatorio • Il dolore post-operatorio è un dolore acuto presente nel paziente chirurgico per via della malattia preesistente, per la lesione recata dalla procedura chirurgica o per entrambe le condizioni. ASA task force on pain management , 1975 • L'intervento chirurgico determina due tipologie di dolore: 1. Dolore intraoperatorio: un dolore estremamente violento dovuto alle manovre chirurgiche; 1. Dolore postoperatorio: un dolore, successivo all’atto chirurgico, innescato dalle lesioni tissutali e prodotto dalla stimolazione dei recettori periferici. Woolf CJ et al: Recent advances in acute pain. Br J Anaesth 1989 N.B. Ciò che contraddistingue il dolore post-operatorio è il fatto che è PREVEDIBILE e PREVENIBILE Il controllo del dolore post-operatorio Il dolore post-operatorio - incidenza • Secondo alcune stime, oltre 75% dei pazienti postoperati dichiara di aver sofferto di un dolore di intensità moderata-grave. Sinatra R Acute pain management , 1998 • Questo fenomeno è attribuibile a vari fattori: – inadeguata conoscenza dei danni del dolore postoperatorio, – errata considerazione del dolore postoperatorio come un evento ineluttabile, – scarsa conoscenza dei dosaggi efficaci e della durata di azione degli analgesici, – riluttanza ad usare analgesici per timore degli effetti collaterali, – scarsa padronanza delle tecniche di soppressione del dolore. Il controllo del dolore post-operatorio Numerosi fattori influenzano la comparsa, l’intensità le caratteristiche e la durata di questo dolore: • • • • Il tipo d’incisione chirurgica La durata dell’intervento Lo stato psico-fisico del paziente La preparazione psicologica e la premedicazione farmacologica preoperatoria (consulenza anestesiologica prima dell’intervento) • La qualità delle cure postoperatorie Il controllo del dolore post-operatorio Le componenti del dolore postoperatorio • Componente cutanea, in relazione con il traumatismo dell’incisione e liberazione di sostanze algogene locali. • Componente somatica profonda, secondaria a lesioni nervose nelle varie strutture anatomiche interessate dall’intervento (tali lesioni generano sensazione spiacevole diffusa a livello della lesione o in area di proiezione superficiale - dolore riferito) • Componente viscerale, dovuta ai traumatismi chirurgici sui visceri e caratterizzata da un dolore localizzato a livello del sito operatorio o a livello della lesione o in area di proiezione superficiale - dolore riferito) Il controllo del dolore post-operatorio Conseguenze del dolore postoperatorio • Modificazioni respiratorie per blocco volontario o meno dei muscoli toracici, addominali o del diaframma; contrattura riflessa di tali muscoli; alterazione del riflesso della tosse; distensione addominale. • Alterazioni cardiocircolatorie e metaboliche con aumento del lavoro cardiaco, della pressione arteriosa e del consumo di ossigeno ed increzione di ormoni catabolici. • Alterazioni gastro-intestinali ed urologiche con inibizione riflessa della funzione intestinale e quella urinaria. • Rischio di tromboflebite per il ritardo della mobilizzazione e della deambulazione. • Alterazione dello stato psicologico con la possibilità della comparsa di stati d’ansia, di agitazione ed alterazione del ritmo sonno-veglia Il controllo del dolore post-operatorio La gestione del dolore postoperatorio • Nel programmare il controllo del dolore post-operatorio vanno considerati: A. gli agenti farmacologici da utilizzare B. la via di somministrazione C. la tempistica della somministrazione La scelta di una determinata terapia farmacologica e della modalità di somministrazione sono dettate dalla gravità dell’insulto chirurgico e quindi del dolore atteso e dalle caratteristiche individuali del paziente. Il controllo del dolore post-operatorio La gestione del dolore postoperatorio A. gli agenti farmacologici da utilizzare Le risorse terapeutiche che abbiamo a disposizione per il controllo del DPO sono essenzialmente tre ed è su questi farmaci che si basa la terapia farmacologica: A. FANS ed analgesici non oppioidi (ketoprofene, diclofenac, ketorolac, parcetamolo) B. analgesici oppioidi maggiori e minori (morfina, meperidina, fentanyl, buprenorfina, tramadolo) C. anestetici locali (bupivacaina, ropivacaina). N.B. tutti gli analgesici hanno effetti collaterali; tali effetti vanno prevenuti con l’utilizzo contemporaneo di farmaci adiuvanti. Il controllo del dolore post-operatorio La gestione del dolore postoperatorio Principali effetti collaterali degli analgesici usati per il controllo del DPO: FANS: gastro lesività, alterazione della coagulabilità del sangue… Analgesici oppioidi: sedazione, nausea, vomito, prurito, costipazione, depressione respiratoria…. Anestetici locali: blocco motorio, blocco simpatico, tossicità nervosa. N.B. un accorgimento per ridurre la comparsa degli effetti collaterali è dato dall’associazione di più agenti; in questo modo si può ridurre la dose dei singoli farmaci ma ottenere analgesia adeguata per sinergismo. Il controllo del dolore post-operatorio La gestione del dolore postoperatorio B. le vie di somministrazione 1. Per os, 2. Intramuscolare, 3. Endovenosa, 4. Peridurale e subarachnoidea (vedi anestesia loco regionale). Il controllo del dolore post-operatorio La gestione del dolore postoperatorio C. la tempistica della somministrazione 1. Al bisogno (PRN), 2. Ad orari fissi, 3. Somministrazione continua endovenosa o perinevrasse: 1. Elastomero 2. Patient Controlled Analgesia 3. Patient Controlled Epidural Analgesia L'ANESTESIA LOCO-REGIONALE • E' una tecnica anestesiologica che interrompe la trasmissione dello stimolo doloroso a livello del sistema nervoso mediante l'uso di anestetici locali, associati o meno con oppioidi. • Oltre alla sensibilità dolorosa viene abolita anche la sensibilità tattile e spesso anche la capacità di movimento dei muscoli dell'area anestetizzata. • Con l'anestesia loco-regionale viene anestetizzata solo una parte specifica del corpo: il dolore proveniente da questa parte del corpo è bloccato e non arriva ai centri nervosi deputati alla perecezione del dolore. • Questo si realizza depositando l'anestetico direttamente vicino ai nervi che portano la sensibilità dolorifica dalla regione sottoposta all'intervento chirurgico. ANESTESIA LOCO-REGIONALE - vantaggi • Mantenimento della coscienza. • Rapida ripresa del paziente dopo l’intervento. • Minori effetti collaterali rispetto all’ A.G. (alterata funzionalità respiratoria, mal di gola, nausea, vomito, disorientamento). • L'anestesia loco-regionale è l'anestesia di scelta per i pazienti a rischio, come i cardiopatici o i soggetti con malattie respiratorie, in quanto si evita la somministrazione di elevati dosaggi di anestetici che possono deprimere la funzionalità cardiovascolare e respiratoria. ANESTESIA LOCO-REGIONALE Gli interventi che più comunemente vengono eseguiti in anestesia locale sono: • • • • • • • • taglio cesareo o parto indolore interventi sulla cute (cisti, nei) chirurgia degli arti (mano, braccio, gamba, piede) interventi di urologia (asportazione della prostata e tumori vescicali) ernia inguinale chirurgia anale (emorroidi) chirurgia dell'occhio alcuni interventi al naso e all'orecchio ANESTESIA LOCO-REGIONALE Tecniche di anestesia loco-regionale : 1. L'anestesia locale o topica • è la più semplice e consiste nell'iniezione di un anestetico locale direttamente attorno alla zona da operare creando così una barriera agli stimoli dolorosi che non possono raggiungere più il SNC. • Il blocco dei tronchi nervosi si usa frequentemente per interventi agli arti e prevede l'iniezione dell'anestetico locale intorno al nervo che porta la sensibilità dolorifica dalla zona sottoposta all'intervento. Midollo spinale Spazio sub aracnoideo con il liquido cefalo rachidiano Dura Madre Grasso peridurale Tecnica Spinale Tecnica peridurale ANESTESIA LOCO-REGIONALE Tecniche di anestesia loco-regionale : 2. L'anestesia spinale o subaracnoidea • Viene eseguita iniettando una piccola dose di anestetico entro lo spazio subaracnoideo nel liquido che bagna il midollo spinale ed i suoi nervi. In questo modo viene bloccato l’ingresso al SNC dell’informazione nocicettiva. • Fino a qualche anno fa il 5% dei pazienti operati con questa tecnica poteva accusare cefalea, detta da puntura spinale. Attualmente con l'impiego di adeguati aghi, particolarmente, l'incidenza di questo effetto collaterale è ridotta quasi a zero. • L'anestesia spinale si instaura in tempi molto rapidi dopo la somministrazione dell'anestetico e dura qualche ore. Viene impiegata soprattutto per interventi al basso addome e agli arti inferiori. ANESTESIA LOCO-REGIONALE Tecniche di anestesia loco-regionale : 2. L'anestesia peridurale o epidurale • E’ simile per certi aspetti all'anestesia spinale solo che l'anestetico è iniettato esternamente allo spazio subaracnoideo e cioè nello spazio peridurale. • Un vantaggio maggiore è l'anestesia peridurale continua; l'anestetico è infuso continuamente mediante un piccolo catetere inserito nella sede della puntura. • Questa tecnica, usata ad esempio per il parto indolore, ha il vantaggio che la quantità di anestetico può essere dosata, momento per momento, a seconda delle necessità del paziente e della durata dell'intervento chirurgico. Tecnica Peridurale/Spinale localizzazione del punto d’inserimento dell’ago Tecnica Peridurale, inserimento dell’ago Tecnica Spinale, inserimento dell’ago