NOVEMBRE 2010 “Poste Italiane. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Torino n° 8 Anno 2010” Sommario Orientarsi nello studio dopo il diploma da pagina 5 Le facoltà dopo il diploma da pagina 15 La formazione dopo il diploma da pagina 21 Il lavoro dopo il diploma da pagina 27 Le opportunità Dopo il diploma 2 dopo il diploma da pagina 40 Appunti da pagina 49 Direttore responsabile Renato Truce Vice direttore Lidia Gattini A cura di Simona Neri Supplemento a Zai.net Lab Anno IX / n. 8 - novembre 2010 Autorizzazione del Tribunale di Roma n°486 del 05/08/2002 Ha collaborato Maria Elena Buslacchi Abbonamento sostenitore: 25 euro Abbonamento studenti: 10 euro (9 numeri) Servizio Abbonamenti MANDRAGOLA Editrice società cooperativa di giornalisti versamento su c/c postale n° 73480790 via Nazionale, 5 - 00184 Roma tel 06.47881106 - fax 06.47823175 Impaginazione Giorgia Nobile Fotografie e fotoservizi Circolo di Sophia, Massimiliano T., Fotolia Sito web: www.zai.net Francesco Tota Editore Mandragola Editrice società cooperativa di giornalisti via Nota, 7 - 10122 Torino Stampa Artigrafiche Boccia S.p.A. via Tiberio Claudio Felice, 7 - 84131 Salerno Questa testata fruisce dei contributi statali diretti della legge 7 agosto 1990, n. 250. 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È giunto il momento di abbandonare il mondo “protetto” della scuola superiore e ci si trova di colpo catapultati in una selva di opzioni. Studio o lavoro? E perché non entrambi? Quali le opportunità, quali le prospettive? Prima ancora di scegliere è importante informarsi sulle possibilità: come fa oggi un ragazzo a prendere una decisione consapevole? Ci sono sicuramente molti strumenti ed iniziative: generalmente tutte le scuole nella loro autonomia organizzano attività e azioni. L'orientamento è un accompagnamento, non può essere una conferenza, ed è utile che vengano chiamati degli esperti che non solo descrivano il mercato, ma svolgano anche un lavoro individuale: ognuno deve essere messo in grado di poter scegliere autonomamente la strada che lo porterà a realizzare i propri sogni. Quando si tratta di scegliere su questioni importanti c'è chi confida molto nel consiglio degli altri. Sono molte le voci che si sentono chiamate in causa quando un ragazzo pensa a come costruirsi il domani, ma se tutti i consigli sono dati con buone intenzioni, il coro di genitori, insegnanti, parenti, amici, esperti può risultare disorientante. A chi dovremmo dare più ascolto? Sul piano personale io credo che ci si possa realizzare solo mettendo insieme mente e cuore, perché fare uno studio e poi andare ad operare in un settore che piace aiuta a star meglio e a dare il meglio di sé. Bisogna razionalmente capire, rispetto alle proprie inclinazioni personali, quali sono gli effettivi strumenti e possibilità perché il sogno possa... mettere qualche gamba. Il ragazzo deve alla fine scegliere in autonomia, facendo un po' la sintesi tra tutto quello che gli viene detto dalle varie figure. Che ruolo ha l'orientamento oggi? Rispetto al passato possiamo dire che i ragazzi hanno davvero un sostegno migliore al momento di prendere da protagonisti le decisioni sul futuro che li aspetta? La difficile situazione economica che viviamo in questo momento incide in qualche modo anche sul ruolo dell'orientamento? Sicuramente c'è un'attenzione rispetto a venti, venticinque anni fa, quando mi affacciavo io al mondo dell'uni- S 4 Dopo il diploma versità. Esiste la possibilità di informarsi, ed ogni agenzia, compresa l'università, organizza momenti di incontro. L'orientamento si è diversificato ed articolato: i giovani sono nel momento della scelta più importante, ma ormai si parla di orientamento per tutte le fasce d'età. Bisogna arrivare alla consapevolezza che ognuno in definitiva è padrone di sé stesso. Non sempre questo viene detto ai giovani, e non sempre viene data loro questa possibilità. Io credo invece che attraverso internet, attraverso l'informazione, la richiesta di aiuto ai centri che fanno le valutazioni del profilo professionale e quindi delle competenze e delle inclinazioni, si possa arrivare ad una consapevolezza più piena. Il lavoro e il mercato del lavoro oggi rappresentano un mondo sconosciuto e sotto questo profilo la Regione Liguria e le istituzioni devono operare ancora di più perché fin dalla scuola ci sia una conoscenza di che cos'è il mercato, un cantiere, un'industria, che cos'è una professione intellettuale piuttosto che manuale. La formazione professionale è inserita nei processi del mercato del lavoro, il difficile è costruire un rapporto con la scuola e anche con l'università. Abbiamo ancora strade molto lunghe da percorrere per arrivare ad un risultato ottimale. Mi sembra però che i ragazzi che oggi escono da scuola abbiano possibilità di orientamento significative. Il Salone Orientamenti, organizzato proprio dalla Regione Liguria, è un appuntamento importante per chi sta cercando la propria strada, sia a livello formativo che a livello lavorativo. Che bilancio fare delle precedenti edizioni e quali le novità nell'ultima? Sicuramente l'evoluzione dal 1996 ad oggi di Orientamenti ha consentito di perfezionare la collaborazione con le province e con agenzie e soggetti educativi: sono cento gli eventi formativi realizzati nel 2009, ventisette le aziende regionali, undici le facoltà, tre i poli universitari presenti... Orientamenti è un salone che permette di farsi un'idea più generale dell'offerta formativa sul territorio. La Liguria per quanto riguarda l'orientamento è coordinatore nazionale di tutte le Regioni italiane, e in virtù di questo organizza insieme a due ministeri e alla Conferenza delle Regioni anche il Convegno internazionale sull'orientamento. Nella nostra cultura l'orientamento è sempre stato lasciato un po' alle relazioni personali: si trova lavoro attraverso le conoscenze, non solo le raccomandazioni, ma anche proprio le conoscenze che si intrecciano nel proprio percorso di crescita. L'attività di orientamento invece richiede anche una competenza specifica che consente di comprendere sul piano individuale in che cosa ci si potrà esprimere al meglio. Credo che il salone Orientamenti sia un punto di riferimento ormai nazionale e che sia utile per i ragazzi così come lo è per i professori e i genitori partecipare e capire quel che può interessare di più ciascuno. Più che lo studio, spesso, ciò che spaventa del futuro è la prospettiva professionale. Si troverà lavoro? Quali saranno gli sbocchi? Questi gli interrogativi che più frequentemente si pone chi oggi si trova a decidere che fare della propria vita. Quali strumenti offre la Regione per la transizione al mondo del lavoro? Recentemente abbiamo emanato una delibera che facilita i processi dell'apprendistato. Esistono i corsi di formazione professionale e la relazione che costruiamo tra formazione e scuola. La Liguria è prima a livello nazionale tra le altre regioni nell'istituzione degli ITS, istituti tecnici superiori, che sono un'ulteriore specializzazione non universitaria per i ragazzi che escono dalle scuole superiori. Credo che la Regione abbia messo in campo diversi strumenti; poi tutto è migliorabile, ovviamente. Il tema più importante è quello dell'informazione. Noi usiamo nella politica e negli assi dell'orientamento i Fondi sociali europei, per questo è partita un'analisi della relazione tra i giovani e il Fondo sociale europeo, che poi è uno strumento dell'Unione. Più che una ricerca classica si tratta di un modo per ascoltare quello che i giovani hanno elaborato rispetto a ciò che l'Unione Europea ha messo in moto sul nostro mercato del lavoro. I tirocini e gli stage sono gli strumenti con cui oggi il ragazzo può entrare nel mercato, in un'azienda, in una situazione lavorativa, o conoscerne le caratteristiche: l'orario, i rapporti, il modo di atteggiarsi, la formalità. Non sempre tutto ciò è conosciuto e usuale nel mondo dei giovani, ma è necessario per iniziare una carriera professionale. Cercare lavoro è già un lavoro, ed è difficile e complesso. I dati nazionali sono sconfortanti: per questo bisogna aumentare gli strumenti con cui i giovani possano trovare la propria strada. Diamo quindi un consiglio pratico ai giovani che si affacciano oggi sul mondo della formazione e del lavoro. Dare consigli ai giovani è sempre difficile e si rischia di essere banali. Dare un buon consiglio è una scommessa. Io penso che l'ideale sia provare tante attività, impegnarsi nell'ambito del volontariato non solo sociale ma anche culturale, sportivo, venire a conoscenza delle aziende che esistono sul proprio territorio. In definitiva, essere curiosi: le cose non vengono dall'alto, ma si costruiscono passo dopo passo. Spesso è difficile credere di riuscire perché si fa molta fatica, ma la curiosità, la voglia di fare, il mettersi in relazione sono la cosa più importante. Ragazzi, usate, chiedete e pretendete dalle scuole gli strumenti per un buon orientamento professionale, fatto da persone capaci ed esperte, e poi non abbiate paura di guardare il mondo, di andare in giro, di chiedere, di bussare e in questo modo di costruire un sogno. Costruire un sogno è complesso, ma credo che oggi i ragazzi abbiano tutti gli strumenti, le competenze, le capacità, la voglia e la possibilità di farlo. Io ho grandissima fiducia nei giovani. Sergio “Pippo” Rossetti, Assessore al Bilancio, al patrimonio e all’Istruzione, alla Formazione e all’Università della Regione Liguria Orientarsi nello studio 6 Dopo il diploma Pianeta UNIVERSITÀ Entrare all’Università significa entrare in un mondo nuovo, popolato di nomi e logiche che non conosciamo. Ma orientarsi non è difficile: proviamoci cercando innanzitutto di fare un po’ di chiarezza sull’organizzazione dei percorsi di studio n che rapporto stanno i crediti con gli esami? Che differenza c'è tra una prova d'accesso e una prova d'ingresso? Posso iscrivermi a un master dopo la triennale? Ecco qualche appunto da tenere a mente per non fare confusione! I LE CLASSI DI LAUREA Geografia, Scienze geografiche, Scienze del Territorio. I nomi cambiano, ma la classe di laurea è la stessa. In Università diverse, la denominazione del corso di laurea può variare e riflettere tendenze di studio, filiazioni da altre facoltà, intenzioni programmatiche. Le lauree, però, non sono infinite: il Ministero le raccoglie in classi di laurea valide a livello nazionale ed uniformate ai modelli degli altri Paesi europei. Ogni singola classe raggruppa i corsi di laurea che condividono discipline caratterizzanti e obiettivi formativi: vale a dire che tutti i percorsi appartenenti a una medesima classe rilasciano un titolo di studio di uguale valore legale, che dà accesso agli stessi impieghi pubblici e agli stessi sbocchi professionali; oltre al titolo di studio, ai laureati è rilasciato un supplemento al diploma. COS'È UN CFU? Un CFU, ovvero un credito formativo universitario, è l’unità che misura l’impegno necessario allo studente per preparare un esame. Ad 1 CFU corrispondono 25 ore di impegno complessivo richiesto allo studente (tra lezioni, laboratori, esercitazioni, studio individuale, ecc.) e ad ogni singolo esame corrispondono un numero di crediti stabilito dal piano di studi che saranno acquisiti dallo studente con il superamento dell’esame stesso. In media i piani di studio prevedono 60 CFU all’anno; per conseguire una laurea triennale sono richiesti 180 CFU, per una laurea magistrale 120, per le lauree magistrali a ciclo unico 300 o 360. Per iscriversi agli anni successivi al primo non sempre è necessario aver acquisito tutti i crediti previsti dal piano di studi, ma per conseguire il titolo di laurea è indispensabile completare tutti i crediti necessari. I CFU permettono di adattare la durata del percorso di studi alle proprie esigenze: ad esempio, gli studenti lavoratori che non possono sostenere tutti gli esami previsti dal piano di studi per ciascun anno di corso, possono optare per un’iscrizione a tempo parziale inserendo un numero di insegnamenti pari o inferiore a 44 CFU e ottenendo così una riduzione della seconda rata della tassa universitaria, proporzionata al numero di CFU che si intende acquisire. “ Un CFU, ovvero un credito formativo universitario, è l’ unità che misura l’ impegno necessario allo studente per preparare un esame. Ad 1 CFU corrispondono 25 ore di impegno complessivo richiesto allo studente tra lezioni, laboratori, esercitazioni e studio individuale” Università LA VERIFICA OBBLIGATORIA DELLA PREPARAZIONE DI BASE Già dallo scorso anno accademico, per essere ammessi a qualsiasi corso di studio ad accesso libero è prevista da parte delle università una verifica delle conoscenze di base dello studente, da svolgersi prima o dopo l’iscrizione. Attenzione: presentarsi alla verifica è obbligatorio e necessario per poter compilare il proprio piano di studi – chi non si presenta, di fatto, non può sostenere esami (eventuali eccezioni sono descritte nei manifesti degli studi delle singole facoltà). L’esito negativo della verifica, al contrario, permette comunque di seguire i corsi e di sostenere gli esami, ma assegna allo studente che non la supera degli obblighi formativi aggiuntivi da colmare entro il primo anno di corso. Il superamento della verifica è quindi necessario per poter iniziare il secondo anno di corso. Queste verifiche si differenziano dalle prove di ingresso dei corsi a numero programmato perché non precludono la frequenza ed il superamento degli esami – possono infatti essere sostenute anche in seguito all'iscrizione. IL PIANO DI STUDI A seconda della facoltà che si sceglie, il piano di studi – cioè l'elenco degli esami che si prevede di sostenere – potrà essere più o meno vincolato agli schemi preordinati del proprio corso di laurea. Alcuni insegnamenti sono considerati “di base”, altri “caratterizzanti”, altri “affini o integrativi” ed altri possono essere inseriti completamente “a scelta” (ovvero all'interno dell'offerta formativa di tutto l'ateneo). Per arrivare alla laurea bisogna aver conseguito il giusto numero di CFU in ognuno di questi ambiti. Il piano di studi si compila, entro un termine fissato dalle singole facoltà, seguendo il Manifesto degli Studi del proprio anno di iscrizione, anche negli anni successivi al primo. Per qualunque perplessità ci si può rivolgere agli studenti tutor di accoglienza, a disposizione degli studenti per chiarire ogni dubbio sugli ordinamenti, i crediti e gli obblighi formativi. 7 Il secondo ciclo - Una volta conseguita la laurea triennale lo studente può scegliere di proseguire il suo percorso formativo in due modi: con la laurea magistrale oppure con il master di I livello. La laurea magistrale mira a fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività in ambiti specifici. Dura due anni, al termine dei quali lo studente acquisisce 120 CFU; il titolo riconosciuto è quello di dottore magistrale. L’ammissione alla laurea magistrale è subordinata alla verifica dei requisiti curriculari e dell’adeguata preparazione personale del laureato, accertata mediante una prova. Il master di I livello dura in media 1 anno (60 CFU). Perfeziona le abilità professionali e le conoscenze dello studente a livello di alta formazione. Il terzo ciclo - A questo ciclo può accedere unicamente chi ha acquisito il titolo di dottore magistrale e comprende il dottorato di ricerca, la scuola di specializzazione e il master di II livello. Il primo è la strada scelta da chi vuole esercitare attività di ricerca presso le università, gli enti pubblici o i soggetti privati. Può durare 3 o 4 anni. La scuola di specializzazione ha l’obiettivo di fornire conoscenze e abilità per l’esercizio di particolari attività professionali e può durare da 2 a 6 anni. Il master di II livello dura in media 1 anno (60 CFU) e serve a professionalizzare ulteriormente i laureati magistrali, in stretto rapporto con le situazioni lavorative reali. LA DIVISIONE IN CICLI Il primo ciclo/ciclo unico - Il primo ciclo consiste nella laurea (della durata di 3 anni), alla quale si accede con il diploma di scuola secondaria superiore. Per conseguirla è necessario acquisire 180 CFU. La laurea mira a dare allo studente una buona padronanza delle conoscenze relative all’ambito di studio scelto e delle competenze e abilità utili in vista di un successivo ingresso nel mercato del lavoro. Non implica un ulteriore proseguimento degli studi, al suo termine il laureato si vedrà riconosciuto il titolo di dottore. Per l’esercizio di alcune professioni il percorso da seguire prevede l’iscrizione ad una laurea magistrale a ciclo unico della durata di 5 o 6 anni, alla quale si accede con il diploma di scuola secondaria superiore. I crediti da acquisire per potersi laureare sono 300 o 360, in base alla durata del corso, e il titolo conseguito è quello di dottore magistrale. Presso l’ateneo genovese sono attivi sette corsi di laurea magistrale a ciclo unico: Architettura, Chimica e tecnologia farmaceutiche, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria edile – Architettura, Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria. Per essere ammessi a qualsiasi corso di laurea/laurea magistrale a ciclo unico ad accesso libero, è prevista da parte dell’università una verifica delle conoscenze di base dello studente. “ Attenzione: presentarsi alle verifiche è obbligatorio e necessario per poter compilare il proprio piano di studi – chi non si presenta, di fatto, non può sostenere esami. Chi non supera la prova, al contrario, può seguire corsi e sostenere esami per tutto il primo anno, se integra lo studio con obblighi formativi aggiuntivi” 8 Dopo il diploma Università sì, ma che FACOLTÀ? Si è certi di voler continuare a studiare, ma si è indecisi sul corso di laurea da scegliere. Spesso non basta esser bravi in una o più materie per avere le idee chiare sulla strada da intraprendere. La facoltà che scegliamo indirizzerà la nostra carriera: per prendere la decisione giusta ci aiuta anche l'Università amplissima offerta didattica dell'ateneo genovese permette grande libertà e impone di scegliere consapevolmente come orientarsi. Non è facile capire quale sia il percorso più adatto a noi, e spesso si è paralizzati dal timore di sbagliarsi. Non allarmiamoci: poter scegliere che cosa studiare e, di conseguenza, che cosa fare “da grandi” è un compito gratificante e responsabilizzante. In cui non siamo soli: ad aiutarci c'è anche l'università stessa, da prima dell'iscrizione fino a dopo la laurea. La professoressa Marilena Carnasciali, delegato del Rettore per le attività di orientamento e i rapporti con il mondo della scuola per l'Università di Genova, ci spiega in che modo l'ateneo ci aiuta a chiarirci le idee. Chi entra all'Università oggi è aiutato nella scelta da prendere in diverse fasi del suo percorso: quali sono i principali momenti in cui i ragazzi possono approfittare di quest'opportunità che viene loro offerta? L'Ateneo genovese ha particolarmente a cuore le scelte delle matricole e offre numerosi percorsi da realizzare negli ultimi due anni della Scuola Superiore. Il primo è il Salone Orientamenti, dove il panorama di tutta l'offerta formativa si trova “allo stesso piano”... nel senso che esiste un'intera area espositiva dove gli studenti possono consultarsi con i loro giovani colleghi universitari che ricoprono il ruolo di tutor di orientamento. Come si sa, tra giovani ci si intende meglio, perché non si hanno remore! Il secondo incontro è L’ l'Open Week, quando le Facoltà aprono le porte dei Dipartimenti e i ragazzi possono andare a vedere quali strutture li ospiteranno: aule, laboratori, biblioteche sono a loro disposizione, sempre con il fedele tutor di orientamento che fa da guida. Il terzo incontro è il Salone dell'Immatricolazione: un lungo periodo tra fine agosto e fine settembre in cui gli stand delle Facoltà sono presenti nel cortile del Rettorato. Anche qui, gli studenti possono sottoporre i loro quesiti ai giovani che presenziano al Salone. Ovviamente, i docenti sono presenti, disponibili appena diventano necessari, altrimenti restano vigili in “sala di regia”. Questi sono gli incontri che accomunano tutti i corsi di studi, ma per alcuni di essi è anche possibile svolgere degli stage della durata di alcuni giorni presso le strutture di ricerca. Altrettanto importanti sono gli incontri nelle Scuole, organizzati direttamente da loro o a seguito di progetti della Provincia o della Regione, dove i docenti universitari partecipano su invito. In ogni Scuola esiste un docente responsabile per l'orientamento in grado di mettersi in contatto con noi, se i ragazzi lo richiedono. A volte possedere tutte le informazioni del caso non basta, si ha bisogno di un consiglio più mirato, più personale, che sappia tener conto delle attitudini e delle insicurezze di chi lo chiede. A chi ci si può rivolgere per un supporto di questo genere? Ogni Preside di Facoltà ha un suo delegato che fa parte della Commissione Orientamento di Ateneo. Università 9 Lʼateneo genovese offre un servizio gratuito di colloqui orientativi individuali disponibile su prenotazione al tel. 010/20996690 Rivolgendosi a lui è possibile avere un contatto più personale ed esporre i propri dubbi. Nel caso, però, fosse necessario un maggiore supporto, esiste la possibilità di svolgere dei colloqui personalizzati presso il nostro Servizio Orientamento, dove l'attività di counseling è molto ben praticata da professionisti esperti. Anche durante il Salone Orientamenti è possibile prenotarsi per colloqui del genere, sempre organizzati dall'Ateneo. E se ci si rendesse conto che la Facoltà che abbiamo scelto, in realtà, non fa per noi? Non ci si deve abbattere! È successo a molti e non vuol dire “aver fallito”, anzi: ogni esperienza porta sempre con sé qualcosa di positivo. L'importante è ascoltare la propria insoddisfazione per trarne la volontà di cambiare … e non di “mollare tutto”! Prima si decide di cambiare rotta, meglio è, perché proseguire su un percorso deludente fa perdere inutilmente tempo, finché poi ci si sente “intrappolati”. Cambiare si può e si deve, se si prova disagio. Anche in questo caso è bene avere consigli mirati da parte di esperti, che sono in grado di comprendere se il malumore dipenda da difficoltà transitorie o da un percorso davvero inadeguato. Chiedere aiuto non è mostrare debolezza ma, anzi, significa aver raggiunto un grado di maturità tale da riconoscere la necessità di un chiarimento. Una domanda a bruciapelo: contano di più, nei fattori che influenzano la scelta “giusta”, le inclinazioni personali o gli sbocchi lavorativi? In questi ultimi anni, purtroppo, gli sbocchi lavorativi diventano la prima domanda che ci viene posta durante gli incontri. Dico “purtroppo” perché è molto più gratificante studiare ciò che piace, piuttosto che concentrarsi su ciò che ci dà maggiori speranze lavorative, ancor più se distante dalle nostre inclinazioni. I tempi sono difficili e gli studenti desiderano raggiungere presto un'autonomia finanziaria, anche per non pesare più sulla famiglia. In altri casi, è proprio la famiglia, che vede nel giovane il proseguimento della propria attività professionale, considerata un vero patrimonio, a non giustificare alcune remore... Il mio consiglio è di conciliare al massimo entrambe le cose, almeno che non si decida già in partenza di accettare eventuali soluzioni lavorative meno coerenti con i propri studi o di approfondire i propri interessi culturali indipendentemente dal percorso universitario. Per fare ciò occorre essere bene a conoscenza delle prospettive lavorative legate al titolo di studio, pertanto raccomando sempre di guardare la documentazione riportata sul sito di AlmaLaurea. Non dimentichiamo che c'è sempre l'incognita tempo: non possiamo prevedere appieno che cosa succederà tra cinque anni nel mondo del lavoro. L'unica raccomandazione è di studiare con profitto fin dal primo giorno ed essere convinti che una soluzione soddisfacente la si troverà sempre: basta impegnarsi a cercarla! 10 Dopo il diploma A numero CHIUSO Le temute prove d'ingresso sono previste in alcune facoltà per selezionare preventivamente i propri iscritti. Attenzione a non confondere però la verifica (obbligatoria) delle conoscenze con i test per entrare nei corsi a numero programmato utte le facoltà prevedono una forma di verifica iniziale: alcune, però, sono a numero chiuso, ovvero hanno l’ingresso condizionato al superamento di un test di ammissione. Altre semplicemente verificano le conoscenze che gli studenti hanno in ingresso, per fornire loro adeguati strumenti compensativi in caso di lacune nella preparazione, e non precludono l'iscrizione. In ognuno dei due casi è bene preparasi, ma non scoraggiatevi: superare anche i test più difficili non è una missione impossibile. T I corsi a numero chiuso Sono programmati a livello nazionale, tra gli altri, gli accessi ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, in Medicina veterinaria, in Odontoiatria e protesi dentaria, nonché ai corsi di laurea per la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione, in Architettura e in Scienze della formazione primaria. I bandi ufficiali sono pubblicati di norma con largo anticipo sul sito del ministero insieme al programma delle materie oggetto di verifica, quindi, avrete tutto il tempo per prepararvi. Se sentite il bisogno di essere supportati, esistono molti corsi privati (piuttosto costosi, in realtà) nati con lo scopo di far superare i quiz, ma spesso anche le facoltà organizzano cicli gratuiti di lezioni. Dato che anche questi sono a numero chiuso, occorre iscriversi diversi mesi prima; purtroppo non sono sempre semplici da scovare, quindi è bene tenersi in contatto con le segreterie didattiche e controllare costantemente il sito della facoltà. Superare il test Ormai molti atenei statali stabiliscono autonomamente il numero chiuso per i propri corsi, così i quiz d’ammissione sono frequenti anche nelle facoltà letterario-umanistiche. Come negli altri casi, occorre consultare il bando ufficiale pubblicato con mesi di anticipo dalle università, che dà indicazioni su contenuto, modalità, tempi della prova e su come preiscriversi. Il passo successivo è quel- “ Tirate fuori i libri di scuola per ripassare le materie su cui verte il test e procuratevi uno o più volumi di quiz per simulare la prova” lo di tirare fuori i libri di scuola per ripassare le materie su cui verte il test e procurarsi uno o più volumi di quiz per simulare la prova. Li trovate facilmente nelle librerie. Consigli in rete Anche su internet è possibile trovare aiuto per i test d’ingresso. Il sito www.accessoprogrammato.miur.it del ministero dà tutte le informazioni relative ai bandi ufficiali per le prove programmate a livello nazionale e offre la possibilità di una simulazione con le domande dei test svolti negli anni precedenti, volta per volta combinate fra loro. Il sito universinet.it, poi, è una vera e propria guida per il numero programmato, con i test ufficiali degli anni passati. On-line si trovano anche le esercitazioni con tanto di graduatorie. Forum e chat, poi, sono un buon modo per confrontarsi con altri studenti che ci sono già passati o sono nelle vostre stesse condizioni. QUALCHE DRITTA IN PIÙ - Attenetevi ai bandi ufficiali: le indicazioni sono precise, quindi, se c'è scritto che le domande sono di matematica, è inutile prepararsi sui quiz di logica pensando che forse ne infileranno qualcuno qua e là. - Se il test d'ingresso che dovete sostenere contiene anche domande di cultura generale, tenete presente che potrebbero capitare quesiti di qualsiasi tipo: dalla storia dell'arte al mondo dei media, spesso senza alcun collegamento con le materie della facoltà. - Quando avrete davanti il vero test leggete con attenzione le istruzioni. Nel caso in cui aveste dei dubbi, valutate se sia il caso di dare comunque la risposta: se sbagliata, può valere 0 punti, ma può anche attribuire punteggio negativo. - Ricordate: i test devono essere compilati a penna. Università 11 Diritto allo STUDIO Mandare un figlio all’Università può essere un grosso sacrificio per alcune famiglie. Chi frequenta i corsi fuori sede deve sostenere costi spesso molto alti. Ma studiare è un diritto che viene riconosciuto con tante agevolazioni ed opportunità L’A.R.S.S.U. Borse di studio e alloggi sono solo alcune delle possibilità offerte dal Diritto allo studio e accedervi non è difficile quanto si pensa. Per ottenere questi contributi bisogna rivolgersi all’A.R.S.S.U., l'Azienda regionale per i servizi scolastici e universitari della Regione Liguria che indice i concorsi per assegnare i benefici. Per ogni informazione ci si può rivolgere presso la sede A.R.S.S.U. in via San Vincenzo, 4 a Genova. Orario sportello: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00; martedì e mercoledì anche dalle ore 14,30 alle ore 16,30. Info: [email protected] Tel: 010 24911. Borse di studio I bandi delle borse di studio sono pubblicati sul sito www.arssu.liguria.it dove sono elencati i requisiti di merito e di reddito richiesti. L'importo delle borse è differente per studenti residenti, pendolari e fuori sede. Se avete fatto domanda e siete iscritti ad un primo anno di corso, durante l’anno dovrete conseguire un minimo di 20 crediti, altrimenti la borsa vi sarà revocata e dovrete restituirla. Informatevi bene presso la segreteria della facoltà perché gli studenti che hanno fatto domanda di borsa di studio non devono pagare le tasse universitarie, ma solo l’imposta di bollo per l’iscrizione. Alloggi Agli alloggi si accede tramite concorso come per le borse di studio. Le abitazioni sono situate vicino alle facoltà. Possono essere appartamenti dell’A.R.S.S.U. o Case dello studente. Le tariffe degli alloggi variano in base alla tipologia e al reddito dichiarato (i vincitori di borsa di studio non versano affitto perché viene trattenuto dalla borsa). Riscaldamento, acqua, elettricità, rifiuti e spese condominiali sono a carico dell'A.R.S.S.U. Se i posti a disposizione non sono sufficienti, chi comunque risulta vincitore avrà un incremento mensile sulla borsa di studio. In questo caso bisogna presentare autocertificazione che dichiari di 12 Dopo il diploma aver preso alloggio in locazione con regolare contratto nei pressi della sede universitaria. Info: [email protected] Tel: 010 24911. Orario sportello: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00; martedì e mercoledì anche dalle 14.30 alle 16.30. La mensa Spesso all'università ci si ritrova a pranzare insieme, ma incautamente ci si rivolge ai bar e alle pizzerie più vicine alla facoltà, pronte a “spennare” gli studenti. La mensa permette di consumare a pochi euro un pasto completo. Le tariffe sono fisse e proporzionali al reddito: considerando che il pasto comprende primo, secondo, contorno e frutta conviene comunque. Il servizio viene erogato in diverse strutture, alcune gestite direttamente, altre in appalto o in convenzione. In totale i punti di ristoro sono 13; di questi 8 sono a Genova, 1 a Chiavari, 2 a Savona, 1 a Pietra Ligure e 1 ad Imperia. Info: [email protected] Tel. 010 2491225/278. Orario sportello: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00; martedì e mercoledì anche dalle 14.30 alle 16.30. Meglio sapere che... Nell’invio dei documenti fa fede il timbro postale; preferite quindi la raccomandata con ricevuta di ritorno per verificare che la busta arrivi a destinazione. Fare i furbi non conviene. Se inviate dati falsi, lì per lì potreste ottenere i benefici, ma una volta fatti i controlli sarete costretti a restituire tutto. Oltre ai servizi “a concorso”, l’A.R.S.S.U. ne eroga altri, per conoscere i quali vi invitiamo a consultare il sito dell’Azienda, dove potete anche scaricare tutti i bandi per intero. LODATO E... PREMIATO! Gli incentivi al merito dell’Università di Genova Sono numerosi gli incentivi introdotti dall'Università di Genova per premiare gli studenti meritevoli. Alcuni esistono da tempo, altri sono una novità: scopriamo in che senso un buon voto può dare un guadagno anche economico, e a breve termine! Innanzitutto, per chi si iscrive al primo anno di università è previsto l'esonero dal pagamento della tassa di iscrizione (Euro 189) se si è conseguito il diploma di maturità con il massimo dei voti negli anni 2009 e 2010. Gli incentivi, dall'anno accademico 2009/2010, riguardano anche gli anni successivi al primo, nella misura di un premio di profitto pari a una riduzione del 15% di quanto dovuto per la II rata per gli studenti iscritti a tempo pieno ad anni successivi al primo che conseguano, entro il 30 settembre, lʼ80% dei crediti previsti dal proprio piano di studio. Anche a fine carriera l'università ci premia: sono stati istituiti un premio di laurea per chi consegue la laurea nella durata normale del corso, senza interruzioni, entro il 31 marzo, e si iscrive ad un corso di laurea magistrale dellʼUniversità degli studi di Genova (€ 400,00 per chi si sia laureato con un punteggio di 110/110 o 110/110 e lode; € 200,00 per chi si sia laureato con un punteggio da 99/110 a 109/110), ed un premio di laurea per chi consegue la laurea specialistica/magistrale a ciclo unico entro la durata normale del corso senza interruzioni (€ 500,00 per chi si sia laureato con un punteggio di 110/110 o 110/110 e lode; € 300,00 per chi si sia laureato con un punteggio da 99/110 a 109/110). Insomma, studiare conviene... in tutti i sensi! Università 13 L’Europa che dà credito Con il programma Erasmus, promosso dall’Unione Europea, si può scegliere di svolgere un periodo di studi in un’Università aderente al progetto. Una volta fatte le valigie non resta che partire, certi che gli esami sostenuti, la ricerca per la tesi e gli stage verranno riconosciuti anche in Italia hi si iscrive oggi all'università facilmente potrà trovare seduto accanto a sé un compagno di corso francese, rumeno, finlandese. Chiacchierando in italiano semplificato scoprirà di avere a che fare con colleghi studenti in Erasmus: ragazzi che dai ventisette Paesi europei vengono a studiare in Italia per imparare la lingua e la cultura di un'altra nazione. Alla lezione dell'ora dopo, invece, magari scoprirà di aver seduto vicino uno studente italiano di ritorno dall'Erasmus, con i suoi esami all'estero convalidati sul libretto, una parlantina sciolta in una lingua straniera e tanti amici in giro per l'Europa. La tentazione a partire, allora, sarà davvero irresistibile... Studiare in un paese straniero ormai da più di vent'anni è diventato semplice: grazie ad Erasmus (programma dell'Unione europea facente parte del più vasto LLP, Lifelong learning programme), se si decide di partire per un'Università convenzionata con quella di appartenenza si può ricevere un contributo spese e, soprattutto, il pieno riconoscimento dell’attività formativa svolta all'estero. Attualmente partecipano ad Erasmus i 27 Paesi dell'Unione europea, la candidata Turchia, e infine Islanda, Liechtenstein e Norvegia. C Come partire? Per accedere al programma Erasmus è necessario superare una selezione. Le procedure di partecipazione sono UN ERASMUS È PER SEMPRE Chi parte per lʼErasmus intreccia amicizie che non si scioglieranno più. Proprio per migliorare lʼaccoglienza degli studenti stranieri e per facilitare la reciproca conoscenza è nato ESN: lʼErasmus student network. La sezione italiana, ESN Italia, è la rete italiana di associazioni universitarie che organizza attività di accoglienza, animazione e di servizi linguistici e culturali per chi è appena arrivato, chi è tornato o chi vuole partire. Ne esiste una sezione anche a Genova, la cui sede è in via San Vincenzo 4. Tutte le informazioni su www.esngenova.it. 14 Dopo il diploma esposte nel bando pubblicato annualmente dai singoli atenei, a partire da dicembre o comunque nei primi mesi di ogni anno solare. Il soggiorno di studio può durare da un minimo di tre mesi ad un massimo di un anno. Gli studenti devono iscriversi alle selezioni compilando una domanda on-line e scegliendo fino ad un massimo di tre destinazioni tra quelle disponibili. Ogni ateneo solitamente redige una graduatoria degli studenti assegnando loro un punteggio (Indicatore Erasmus) in base a criteri quali l'anno di iscrizione, il numero di esami sostenuti, i crediti accumulati, la media dei voti e la conoscenza della lingua straniera dei Paesi per i quali si è espressa la preferenza. Ai vincitori è assegnata la borsa Erasmus, che può dare diritto ad un contributo finanziato dalla Commissione europea per coprire, almeno parzialmente, le spese di viaggio e di soggiorno nel Paese di destinazione. L'importo viene stabilito annualmente dall'Agenzia Nazionale Erasmus, e può essere integrato da altri contributi offerti dalle Regioni o dagli enti che promuovono il diritto allo studio. Pronti, partenza… Europa! Una volta risultati vincitori, occorre organizzare il soggiorno vero e proprio. Il primo passo da compiere consiste nella stesura del piano di studi (Learning agreement): per poter sostenere gli esami e vedersi poi riconosciuti i crediti una volta rientrati, è importante concordare il piano con i docenti della propria università, prima della partenza. La seconda tappa è il reperimento dell'alloggio che vi ospiterà. In alcuni casi l’ateneo di destinazione provvede a trovare una sistemazione (in questo caso bisogna compilare un accomodation form); in altri, si limita a qualche suggerimento e informazione. Sicuramente è bene informarsi per tempo, chiedendo anche aiuto ai docenti responsabili e alla sezione Erasmus dell’Ufficio programmi comunitari di formazione oppure alle associazioni di studenti come ESN. Gli universitari in partenza dovranno poi firmare l’Accordo di mobilità e ritirare il certificato che attesti lo status di partecipante al progetto Erasmus. Prima di lasciare l’Italia, sarà opportuno anche dotarsi della tessera sanitaria europea. Una volta giunti a destinazione, bisognerà far compilare dall'università straniera il Confirmation of arrival certificate. Terminato il soggiorno, gli studenti dovranno consegnare all’Ufficio programmi comunitari di formazione, pena la totale restituzione della borsa assegnata, il certificato di frequenza e di attestazione degli esami superati (Transcript of records) rilasciato dall’università ospitante. Vademecum Potete conoscere meglio il vostro luogo di destinazione attraverso Ploteus, Portale sulle opportunità di apprendimento nello spazio europeo, che aiuta a trovare informazioni su: opportunità di studio e di formazione nell’Unione europea (con numerosi link ai siti web delle università, ai database delle scuole e dei corsi di formazione professionale); sistemi d'istruzione e formazione nei Paesi europei; programmi di scambio e borse di studio (Erasmus, Leonardo da Vinci, Tempus) e tutto ciò che occorre sapere quando ci si trasferisce in un altro Paese (costo della vita, tasse accademiche, come trovare un alloggio ecc.). Ploteus è accessibile all'indirizzo ec.europa.eu/ploteus. Altre utili indicazioni si possono reperire attraverso le reti Enic (European network of information centres) – Naric (National academic recognition information centres). La Riuscirò a seguire i corsi in lingua? Questo il timore maggiore degli studenti in partenza. Certo, una conoscenza sufficiente è necessaria, ma non dimenticate che sicuramente l'università di destinazione è abituata a gestire le principali difficoltà che si trovano di fronte gli studenti Erasmus. In ogni caso, gli atenei di provenienza e di destinazione spesso organizzano corsi di lingua intensivi, della durata di qualche settimana, dedicati ai ragazzi rispettivamente in partenza e in arrivo. La partecipazione è gratuita e spesso, nelle Università di destinazione, è affiancata da visite alla città o al campus. prima fornisce notizie e consigli su riconoscimento di diplomi, titoli e altre qualifiche universitarie o professionali straniere; sistemi d'istruzione in altri Paesi europei; opportunità di studio all'estero, comprese informazioni su prestiti e borse di studio, nonché questioni pratiche collegate alla mobilità e all'equipollenza. La rete Naric mira a favorire il riconoscimento accademico di diplomi e periodi di studio in Stati membri dell'Unione, Paesi dello Spazio economico europeo e Paesi dell’Europa centrorientale. Maggiori informazioni su www.enic-naric.net. PER SAPERNE DI PIÙ www.programmallp.it Le facoltà 16 Dopo il diploma Università degli Studi di Genova Facoltà di scegliere Uno per uno, tutti i corsi di studio delle facoltà dell'ateneo genovese. Ecco una sintetica guida per scoprire che cosa si studia e che cosa si fa “dopo” Università di Genova, la cui esistenza è testimoniata già nel XIII secolo, rappresenta uno dei più importanti poli di studio dell'Italia del Nord-Ovest. Istituzionalizzata nel 1885, ma attiva già dal XIII secolo, raccoglie l'utenza di tutta la regione, di molte province limitrofe e di studenti provenienti da altre città italiane e dall'estero. Con 300 percorsi didattici distribuiti in 11 facoltà è presente nella sede centrale di Genova, ma anche nei poli didattici distaccati di Imperia, La Spezia e Savona. L’ ARCHITETTURA www.arch.unige.it La facoltà è situata in uno splendido complesso medioevale sulla collina di Castello, il cuore più antico di Genova. Costruita sulle rovine di antichi monasteri, accoglie molti studenti provenienti dalle regioni vicine e dall’estero. L'offerta formativa è ampia e spazia dal più tradizionale corso di laurea quinquennale in Architettura, a numero programmato, ai corsi triennali con ampie aperture professionali. biente e del paesaggio (con Ingegneria) Obiettivo del corso è formare esperti che concorrono all'elaborazione di piani, progetti urbani, programmi, strategie e politiche di sviluppo, recupero e riqualificazione della città, del territorio, del paesaggio e dell'ambiente. Ingegneria nautica (con Ingegneria, polo della Spezia) Lauree Magistrali Interatenei (2 anni) Progettazione delle aree verdi e del paesaggio (con Università di Milano, di Torino e Politecnico di Torino) Design navale e nautico – numero programmato (con Ingegneria, polo della Spezia, e Politecnico di Milano) Lauree Magistrali Interfacoltà (2 anni) Design del prodotto e dell'evento (con Ingeneria) Ingegneria nautica – (con Ingegneria, polo della Spezia) ECONOMIA www.economia.unige.it Laurea magistrale ciclo unico (5 anni) Architettura - numero programmato: il corso di laurea, a numero programmato, prepara in tutti gli aspetti sia teorici che pratici della disciplina, e consente ai suoi laureati di esercitare la professione di architetto in tutta l’Unione europea. Direttamente affacciata sul porto e sui suoi commerci, la facoltà propone diversi percorsi formativi che affrontano questioni di ambito economico, aziendale, giuridico, storico, matematico-statistico e linguistico, articolati in insegnamenti (anche in lingua inglese) tra cui scegliere per personalizzare la propria formazione. Una grande attenzione è rivolta all'inserimento nel mondo professionale: sul sito della facoltà sono pubblicati i curricula vitae dei laureati e le offerte di stage delle aziende accreditate. Lauree (3 anni) Disegno industriale - numero programmato (due curricula: Design del prodotto e della comunicazione e Design navale e nautico) Scienze dell’architettura - numero programmato Lauree (3 anni) Economia aziendale Economia delle aziende marittime, della logistica e dei trasporti Economia e commercio Lauree interfacoltà (3 anni) Scienze per il progetto integrato del territorio, dell'am- Lauree magistrali (2 anni) Amministrazione, finanza e controllo. Il corso permette Facoltà di iscriversi all'Ordine professionale dei Dottori Commercialisti Economia e istituzioni finanziarie Economia e management marittimo e portuale Management FARMACIA www.farmacia.unige.it Fiore all'occhiello delle Facoltà di Farmacia in Italia, i corsi di laurea genovesi si distinguono nella media nazionale per la preparazione e per il tasso di impiego dei loro laureati. Diversi i campi in cui specializzarsi: alimentare-dietetico, cosmetologico e della fitochimica. L'offerta formativa è supportata dalla presenza di strutture pratiche e modernissime. avvocato, giudice, notaio, alta dirigenza nella pubblica amministrazione e nelle imprese private. Il corso è attivato anche nel polo imperiese. Lauree (3 anni) Giurista dell’impresa e dell’amministrazione Servizio sociale Si8 tratta dell’unico percorso legalmente riconosciuto per accedere, previo esame di Stato, all’albo professionale dell’Ordine degli Assistenti sociali (sez. B) Laurea magistrale (2 anni) Servizio Sociale e politiche sociali INGEGNERIA Lauree magistrali a ciclo unico (5 anni) Farmacia – numero programmato Chimica e tecnologia farmaceutiche (CTF) – numero programmato Lauree (3 anni) Biotecnologie (con Medicina e Chirurgia e Scienze M.F.N) - numero programmato Laurea magistrale (2 anni) Biotecnologie medico-farmaceutiche (con Medicina e Chirurgia e Scienze M.F.N) GIURISPRUDENZA www.giuri.unige.it Riconosciuta dal Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr) come seconda in Italia per merito, la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova offre una formazione giuridica completa e, fondandosi sulla tradizione, non trascura le innovazioni che la preparazione può offrire dal punto di vista professionale. Vari sono i percorsi, tra cui quello della ricerca scientifica, di livello internazionale. Laurea magistrale a ciclo unico (5 anni) Giurisprudenza Il corso permette di accedere ai concorsi pubblici per 17 www.ingegneria.unige.it Con i suoi dodici settori specifici, la facoltà di Ingegneria offre una preparazione di grande livello, che la porta da anni ai primi posti in Italia, secondo Censis, per produttività, didattica, ricerca e rapporti con l’estero. Lo stretto contatto con il mondo del lavoro permette di trovare facilmente un impiego dopo la laurea. Lauree (3 anni) Ingegneria biomedica Ingegneria chimica Ingegneria civile e ambientale Ingegneria dell’ambiente (presso il polo di Savona) Ingegneria delle telecomunicazioni Ingegneria elettrica Ingegneria elettronica Ingegneria gestionale (presso il polo di Savona) Ingegneria informatica Ingegneria meccanica (anche presso il polo della Spezia) Ingegneria navale (anche presso l’Accademica Navale di Livorno con le Università di Pisa, Napoli e Trieste – riservato agli ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno) Ingegneria nautica (presso il polo della Spezia) Lauree interfacoltà (3 anni) Ingegneria nautica (con Architettura, presso il polo della 18 Dopo il diploma Spezia) Scienze per il progetto integrato del territorio, dell'ambiente e del paesaggio (con Architettura) Laurea magistrale a ciclo unico (5 anni) Ingegneria edile - Architettura – numero programmato Il corso consente di accedere sia all'Esame di Stato per l'iscrizione all'Albo degli Ingegneri, sia a quello per l'iscrizione all'Albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori; il titolo rilasciato è riconosciuto dall'UE. Lauree magistrali (2 anni) Bioingegneria Environmental Engineering: Sustainable Development and Risk Management (presso il polo di Savona) Ingegneria chimica Ingegneria dei trasporti e della logistica Ingegneria delle acque e della difesa del suolo Ingegneria delle costruzioni Ingegneria delle telecomunicazioni Ingegneria elettrica Ingegneria elettronica Ingegneria gestionale (presso il polo di Savona) Ingegneria informatica Ingegneria meccanica Ingegneria meccanica aeronautica Ingegneria meccatronica Ingegneria navale Robotics Engineering Lauree Magistrali Interfacoltà (2 anni) Design del prodotto e dell'evento (con Architettura) Ingegneria nautica (con Architettura, presso il polo della Spezia) Scienza e ingegneria dei materiali (con Scienze MFN) Laurea Magistrale Interatenei (2 anni) Design navale e nautico (con Architettura e Politecnico di Milano) – numero programmato Laurea Magistrale Internazionale (2 anni) EMARO: European master on Advanced Robotics con l'École Centrale di nantes (Francia) e la Warsaw University of Technology (Polonia). La didattica è svolta in lingua inglese con docenti internazionali. Lo studente frequenterà in due delle tre sedi a sua scelta e ne conseguirà entrambi i titoli. LETTERE E FILOSOFIA www.lettere.unige.it Le aule e le biblioteche di questa facoltà sono ospitate in antichi palazzi nobiliari, nel cuore del più vasto centro storico d’Europa: a lezione si respira cultura. La didattica affianca alla tradizione gli stimoli più moderni ed innovativi. Percorsi di studio vari e del tutto personali possono essere costruiti nell'ambito delle ampie scelte di insegnamenti. La crescente attenzione all'inserimento nel mondo del lavoro e il costruttivo rapporto docenti/studenti (1 a 22) rendono il contesto di studio e le prospettive davvero allettanti. Lauree (3 anni) Conservazione dei beni culturali Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo DAMS (presso il polo di Imperia) Filosofia Lettere Scienze geografiche per il territorio, il turismo e il paesaggio culturale Storia Lauree Interatenei (3 anni) Lingua e cultura italiana per stranieri (in teledidattica) – Consorzio IcoN Lauree magistrali (2 anni) Antropologia culturale ed etnologia Letterature e civiltà moderne Metodologie filosofiche Scienze dell'antichità: archeologia, filologia e letterature, storia Scienze dello spettacolo (presso il polo di Imperia) Scienze geografico – ambientali e sistemi informativi (G.I.S.) per lo sviluppo sostenibile Scienze storiche, archivistiche e librarie Storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio artistico Lauree Magistrali Interfacoltà (2 anni) Informazione ed Editoria (con Scienze Politiche) articolato in due curricula: Giornalismo culturale ed editoria e Giornalismo politico e pubblica opinione Metodologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (con Scienze MFN). LINGUE E LETTERATURE STRANIERE www.lingue.unige.it Chi studia Lingue a Genova può costruirsi percorsi del tutto personali attingendo ad una vasta offerta di corsi di lingue, culture straniere e di economia, marketing e informatica. I laureati saranno figure versatili, capaci di inserirsi in numerosi settori del mondo del lavoro, a livello nazionale e internazionale. Lo svolgimento di soggiorni di studio all'estero è fortemente incoraggiato. Facoltà 19 Lauree (3 anni) Lingue e culture moderne Con due lingue straniere di specializzazione, propone quattro curricula: Lingue e letterature straniere, comunicazione interculturale, lingue per il turismo culturale e lingue per l'impresa. Teorie e tecniche della mediazione interlinguistica numero programmato. Lauree magistrali (2 anni) Lingue e culture moderne per la comunicazione internazionale - Si articola in due curricula: Comunicazione Internazionale e Turismo Culturale Traduzione e interpretariato Letterature comparate MEDICINA E CHIRURGIA www.medicina.unige.it La facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Genova gode di elevata qualificazione internazionale in numerosi settori di ricerca sperimentale e clinica. Gli insegnamenti sono quindi sempre al passo con le ultime scoperte in campo scientifico. La maturazione delle professionalità in campo sanitario viene curata secondo una didattica tutoriale, impartita a piccoli numeri di studenti, attenta non solamente a fornire le conoscenze più aggiornate scientificamente, ma anche ad arricchirla dei contenuti tipici delle scienze umane, nella convinzione che un professionista della salute oggi, oltre che in conoscenze e competenze, debba essere ricco di capacità di comprensione e di relazione con i pazienti e le famiglie. Lauree (3 anni) Biotecnologie – numero programmato (con Farmacia e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali) Scienze motorie, sport e salute Lauree delle professioni sanitarie (3 anni) (tutti i corsi sono a numero programmato) Assistenza sanitaria Dietistica Educazione professionale (con Scienze della Formazione) Fisioterapia (Genova, Chiavari, La Spezia, Imperia, Pietra Ligure) Igiene dentale Infermieristica (Genova, Chiavari, La Spezia, Imperia, Pietra Ligure, Savona) Infermieristica pediatrica Logopedia Ortottica ed assistenza oftalmologica Ostetricia Podologia Tecnica della riabilitazione psichiatrica Tecniche audioprotesiche Tecniche della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (con Scienze MFN) Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare Tecniche di laboratorio biomedico Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (Genova, Imperia, La Spezia) Lauree magistrali a ciclo unico (6 anni) Medicina e chirurgia – numero programmato Odontoiatria e protesi dentaria – numero programmato Lauree magistrali (2 anni) Biotecnologie medico-farmaceutiche (con Farmacia e Scienze MFN) Scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva e adattata Scienze e tecniche dello sport Lauree specialistiche delle professioni sanitarie (2 anni) Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione Scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche Scienze infermieristiche e ostetriche SCIENZE DELLA FORMAZIONE www.sdf.unige.it Sono sempre più richieste le figure professionali che escono dai corsi di laurea di questa facoltà. L'offerta formativa, varia e sempre aggiornata con le teorie e le tendenze attuali, si avvale anche di strutture apposite: laboratori linguistici, informatici, multimediali. La facoltà favorisce attività di tirocinio e di inserimento nel mondo del lavoro, coltivando al tempo stesso numerose relazioni di didattica e di ricerca con università straniere. Laurea (4 anni) Scienze della formazione primaria – numero programmato Lauree (3 anni) Educazione professionale (con Medicina e Chirurgia) – numero programmato Scienze della comunicazione (presso il polo di Savona) numero programmato Scienze e tecniche psicologiche - numero programmato Il corso forma i tecnici di psicologia ai quali è riservato un apposito Albo professionale; per esercitare la professione di psicologo bisogna conseguire la laurea magistrale in Psicologia Scienze pedagogiche e dell’educazione 20 Dopo il diploma Lauree magistrali (2 anni) Psicologia Scienze pedagogiche SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI www.scienze.unige.it Sotto le cosiddette scienze “MFN” rientrano lauree di nuova istituzione (Biotecnologie, Scienza dei materiali, Statistica matematica e trattamento informatico dei dati), altre più consolidate anche se ancora giovani (Informatica), infine, alcune caratterizzate da una lunga tradizione, fortemente correlate a nuove realtà imprenditoriali (Scienze biologiche, Chimica e tecnologie chimiche, Fisica, Matematica) o a interventi sul territorio e sull’ambiente per i quali la Liguria può offrire laboratori naturali di eccezionale interesse (Scienze geologiche, Scienze ambientali e Scienze naturali). La ricerca è di eccellente livello scientifico internazionale. Lauree (3 anni) Biotecnologie (con Farmacia e Medicina e Chirurgia) – numero programmato Chimica e tecnologie chimiche Fisica Informatica Matematica Scienze ambientali Scienze biologiche Scienza dei materiali Scienze geologiche Scienze naturali Statistica matematica e trattamento informatico dei dati (SMID) Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (con Medicina e Chirurgia) – numero programmato Lauree magistrali (2 anni) Biologia molecolare e sanitaria Chimica industriale Fisica Informatica Matematica Monitoraggio biologico Scienze chimiche Scienze dei sistemi naturali Scienze del mare Scienze geologiche Lauree magistrali interfacoltà (2 anni) Biotecnologie medico-farmaceutiche (con Farmacia e Medicina e Chirurgia) Metodologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (con Lettere e Filosofia) Scienza e ingegneria dei materiali (con Ingegneria) SCIENZE POLITICHE www.scpol.unige.it La facoltà di Scienze politiche prepara professionisti capaci di relazionarsi con la società e la politica sia a dimensione locale che a dimensione nazionale ed internazionale. Gli insegnamenti vertono sia sulle tecniche e sulla storia della politica, sia sulle lingue straniere e le discipline internazionalistiche e comparatistiche. I processi dell’integrazione europea sono al centro dell’attenzione: il Polo di eccellenza “Jean Monnet” è il riconoscimento di una specifica competenza negli studi europei. La facoltà è molto attiva sia nella promozione dei soggiorni di studio all'estero, sia nella promozione di tirocini e stages formativi. Lauree (3 anni) Scienze internazionali e diplomatiche Scienze politiche e dell’amministrazione Lauree magistrali (2 anni) Amministrazione e politiche pubbliche Politiche ed economia del Mediterraneo Scienze internazionali e diplomatiche Laura Magistrale Interfacoltà (2 anni) Informazione ed Editoria (con Lettere e Filosofia) articolato in due curricula: Giornalismo culturale ed editoria e Giornalismo politico e pubblica opinione La formazione 22 Dopo il diploma Vita da STAGISTA Il mondo del lavoro per gli studenti è spesso un mistero: per un primo approccio all'esperienza professionale però si può cominciare con un tirocinio o uno stage. Con attenzione ai diritti e ai doveri di entrambe le parti! inita l'Università, o spesso anche durante il percorso di studi stesso, molti di noi si metteranno alla ricerca di un lavoro. Per facilitare il passaggio e per capire come funziona l'attività professionale il modo più semplice è iniziare con uno stage. Lo stage, o tirocinio formativo e di orientamento, è un periodo di formazione presso un’azienda o un ente pubblico, che rappresenta un’occasione per prendere contatto diretto con il mondo del lavoro. Si rivolge principalmente a studenti, neodiplomati, neolaureati, inoccupati e disoccupati. Lo stage prevede un tipo di rapporto triangolare tra tirocinante, soggetto ospitante, che può essere pubblico o privato, ed un ente promotore, che deve rientrare in una delle categorie descritte dalla normativa. Possono essere agenzie ed altri centri per l’impiego autorizzati, università e altri centri di formazione e anche enti privati senza fini di lucro. Sia il soggetto ospitante, sia l’ente promotore hanno l’obbligo di nominare un tutor, responsabile nei confronti delle istituzioni del corretto svolgimento dello stage. F La normativa La normativa che regolamenta il tirocinio formativo e di orientamento in Italia fa riferimento all’articolo 18 della legge 196/97, nota come Legge Treu. Il D.L. 142/98, poi, che applica la legge 196/97, evidenzia che la finalità di questo strumento è quella di "realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro". I soggetti promotori hanno l’obbligo per legge di assicurare i tirocinanti mediante una specifica convenzione con l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). Il riconoscimento Lo stagista può richiedere, alla fine del periodo di formazione, un attestato che certifichi l'attività svolta – e certamente questo potrà essere utile nel curriculum! La legge prevede inoltre che agli stagisti possano essere riconosciuti crediti formativi universitari, se il tirocinio è attivato in convenzione con un ateneo. Nel concreto sono i regolamenti delle singole università che determinano il modo in cui convertire il periodo formativo. In alcuni atenei gli stage sono divenuti obbligatori per il conseguimento del titolo accademico. Ma il lavoro è retribuito? Alcuni programmi di tirocinio riconoscono rimborsi spese rapportati ai giorni di effettiva presenza del tirocinante, la maggior parte degli stage, però, non prevede una retribuzione. Non partiamo prevenuti, però: uno stage è un vero e proprio corso di formazione, che può insegnarci molto sul mestiere che andremo a svolgere. Per un periodo limitato e a determinate condizioni di lavoro non dobbiamo quindi indignarci per il fatto di non essere retribuiti: in fondo, noi stiamo imparando. Attenzione però a chi abusa della disponibilità e della voglia di imparare degli stagisti: bisogna sempre vigilare perché la formazione non si tramuti in sfruttamento. Anche per questo sono previste le figure dei tutor. Per i programmi che non prevedono rimborsi, poi, può accadere che le università decidano di stanziare borse di studio ad hoc. Per queste ultime occorre fare riferimento all’ufficio di competenza del proprio ateneo. “ Uno stagista ha, come ogni lavoratore, diritti e doveri. Durante il suo periodo di formazione dev'essere seguito da qualcuno che lo affianchi per spiegargli le sue mansioni e i trucchi del mestiere; dal canto suo deve impegnarsi a rispettare gli orari e a mettercela tutta per acquisire le competenze necessarie a portare a termine i compiti assegnatigli” Formazione professionale 23 Dopo la scuola... ...al LAVORO! E se passata la maturità si decide di cercare direttamente un impiego? Un breve periodo di formazione può essere utile per specializzarci e per prepararci al vero inserimento ntrare nel mondo del lavoro, al termine delle superiori, non è affatto semplice. Del resto, i diplomi rilasciati dai vari istituti di scuola secondaria spesso non sono sufficienti a dare le competenze che il mercato del lavoro richiede, se non altro perché devono conciliarsi anche con le esigenze di chi intende proseguire la formazione all’università. Per venire incontro alle necessità dei giovani diplomati, come scelta alternativa agli studi universitari, ma non solo, esistono numerosi corsi di formazione selezionati dalle Province e organizzati da vari enti accreditati dalla Regione, che rilasciano un attestato di qualifica e ai quali è possibile accedere tramite selezione. Completamente gratuiti, sono articolati in lezioni teoriche, pratiche e di laboratorio, forniscono una formazione adeguata, anche sul campo, e consentono l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso stage aziendali e tirocini formativi in Italia e all’estero. Sono periodi di lavoro spesso non retribuiti, ma consentono di fare quel tanto di esperienza da scrivere sul curriculum. La disponibilità di posti è limitata, anche perché i corsi prevedono l’utilizzo di attrezzature tecniche e industriali, oltre che informatiche, che necessariamente costringono ad un numero chiuso. Ognuno di essi conta un massimo di dodici posti per accedere ai quali è necessario superare una selezione che ha lo scopo di verificare le attitudini al corso scelto. Questa si articola in una prova scritta, in una prova pratica e in un colloquio. Alla fine del corso, però, non è difficile trovare lavoro: le analisi occupazionali dicono che, nel giro di uno o due anni, circa il 75% dei partecipanti trova un’occupazione più o meno attinente al corso frequentato. E GLI ENTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Sono organismi pubblici e/o privati, presenti in ogni regione, che si occupano di formazione professionale. L'accreditamento, effettuato dalla Regione, certifica lo standard di qualità dell'organismo. Per conoscere le sedi degli enti di formazione più vicini, consultare il sito di Europalavoro, www.lavoro.gov.it/Lavoro/Europalavoro, oppure contattare l'assessorato alla Formazione professionale della propria Regione. Sul sito www.iolavoroliguria.it trovate le informazioni sull'offerta formativa degli enti accreditati in Liguria. DOVE CERCARE Per informazioni sui corsi di formazione consultare i siti internet delle Province: Provincia di Genova: www.provincia.genova.it, sezione “Istruzione e formazione” Provincia di Imperia: www.provincia.imperia.it, area tematica “Formazione” Provincia di La Spezia: www.lavoro.laspezia.it Provincia di Savona: www.provincia.savona.it tema “Formazione e lavoro” 24 Dopo il diploma I F T S, la terza via Percorsi di formazione che introducono al lavoro senza escludere lo studio. Per chi è incerto, per chi vuole provare, per chi vuol prendersi ancora un po' di tempo di tempo per decidere, e intanto imparare qualcosa che possa essere utile per il futuro tudiare o lavorare? Ma perché solo una delle due possibilità? C'è una terza soluzione: frequentare uno dei corsi di Istruzione e formazione tecnica superiore. Gli Ifts, come più brevemente definiti, sono stati istituiti per potenziare l’offerta formativa postdiploma rivolta a occupati e disoccupati, con l’obiettivo di creare figure necessarie a settori produttivi caratterizzati da profonde trasformazioni tecnologiche e professionali e dalla internazionalizzazione dei mercati. L'obiettivo principale espresso nel DPCM 25/01/2008 è quello di "contribuire alla diffusione della cultura tecnica e scientifica e sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo italiano in linea con i parametri europei". Per questo si cerca una forte sinergia con le realtà imprenditoriali locali, le sedi della ricerca scientifica e tecnologica, il sistema della formazione professionale nell’ambito dei poli tecnico-professionali. I percorsi sono programmati dalle Regioni in modo da tener conto delle singole realtà territoriali. I corsi mirano infatti alla formazione di tecnici, professionisti d’azienda, operatori qualificati e rapidamente inseribili nelle imprese di settori diversi, nella pubblica amministrazione e nelle professioni. Sono rivolti a giovani e adulti, con o senza impegni lavorativi. Tutti i corsi sono gratuiti e riservano allo stage in azienda una cospicua parte del monte ore complessivo di lezione. Non solo: si tratta di corsi standardizzati a livello nazionale, una garanzia di qualità per chi li frequenta, sia egli uno studente di Firenze, Roma oppure Genova. Ma soprattutto certificati: le attività formative sono infatti divise in moduli, il cui superamento consente di conseguire una certificazione riconosciuta a livello nazionale. Tutto materiale da inserire nel proprio bagaglio di esperienze e, naturalmente, nel proprio curriculum. In più, dal momento che l’università è sempre partner di questi percorsi, specifici crediti formativi sono attribuiti alla frequenza e al conseguimento degli obiettivi di formazione. Così, chi lo desidera può proseguire all’università. Inoltre, si sta cercando di rendere possibile spendere i crediti al secondo anno all’interno degli Istituti tecnici superiori (Its) in via di realizzazione. Questo canale formativo integra le risorse di scuola, formazione professionale, università e mondo del lavoro. Al termine dei percorsi il tasso di occupazione supe- S “ L’ impostazione di questi corsi ha rivoluzionato questo modo di procedere: si parte dalle esigenze del mercato del lavoro per predisporre i percorsi formativi di cui c’ è reale necessità ” Formazione professionale ra il 90 per cento dei frequentanti. Mica male, no? In Liguria poi questa analisi preliminare funziona particolarmente bene: la regione è stata infatti pioniera nell’istituzione dei cosiddetti Poli formativi (Ict, economia del mare, turistico-alberghiero) cui afferiscono i principali attori del mondo dell’impresa e quelli istituzionali. Gli Ifts sono strutturati secondo uno schema che punta molto alla pratica. Non si tratta dunque di una formazione fine a se stessa, ma di un percorso intelligente e fortemente collegato alla realtà produttiva regionale. È obbligatorio uno stage in azienda pari almeno al 30 per cento delle ore complessive del corso, nel rispetto degli standard di livello nazionale con un adeguato spessore culturale e metodologico. I percorsi durano all’incirca un anno, per un monte ore che varia a seconda del corso e in base alla figura che si prefigge di formare. Per prendere parte a un corso Ifts è necessario seguire la procedura indicata dai diversi bandi, reperibili sul sito www.iostudioliguria.it, nel canale “Formazione”, “Sistema di istruzione tecnica superiore”. I percorsi sono riservati a un massimo di 20 studenti per corso. Al di là della mera valutazione dei titoli, molta attenzione viene data alla motivazione dei candidati. 25 OCCHIO AL SITO Potete trovare le informazioni sui percorsi Ifts sul portale Iostudioliguria (www.iostudioliguria.it), nel canale “Formazione”, “Sistema di istruzione tecnica superiore”. Professionisti qualificati e pronti per spendere il proprio bagaglio di esperienze nel mondo del lavoro, senza necessariamente passare dai corsi di laurea classici. Gli ambiti in cui gli Ifts – e i loro omologhi stranieri – si concentrano sono per lo più legati al settore terziario, che richiede in maniera crescente competenze avanzate nel trattamento e nella gestione dei saperi e delle informazioni. Al momento sono 46 i percorsi professionali standardizzati a livello nazionale. Da un’indagine condotta dall’Irso (Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi) per conto del ministero della Pubblica Istruzione risulta evidente come questo nuovo modello di formazione si riveli non soltanto utile, ma necessario a un efficiente coordinamento delle attività lavorative a livello nazionale e internazionale. NUOVI PROFILI PROFESSIONALI Avvocati, commercialisti, ingegneri. Professioni per le quali è da sempre previsto uno specifico percorso di studi, che prevede la laurea e unʼabilitazione professionale. Eppure oggi nella cosiddetta “società della conoscenza” le esigenze professionali sono del tutto nuove e spesso slegate dagli schemi tradizionali. Ciò significa che non sempre i nuovi professionisti trovano nei percorsi di studi universitari - o almeno non solo in quelli - la risposta formativa di cui hanno bisogno. Un tempo non esisteva dialogo tra il mondo della formazione e quello del lavoro. Ma lʼimpostazione di questi corsi ha rivoluzionato questo modo di procedere: si parte dalle esigenze del mercato del lavoro per predisporre i percorsi formativi di cui cʼè reale necessità. Alla base di tale convinzione stanno dati che possono sorprendere, ma che riflettono in realtà un cambiamento oggi in atto nella nostra società: si è verificato infatti, negli ultimi anni, un vero e proprio cambio di vocazione per la formazione tecnico-professionale che, se era rivolta storicamente a studenti con titolo inferiore alla maturità, tende ora a orientarsi verso forme di educazione professionale successive al diploma secondario e articolate in canali prevalentemente non universitari: si pensi alle Fachhochschule, Berufsakademie e Fachschule tedesche, ai Bts e ai Dut francesi, alla formazione di livello superiore spagnola o agli Associated e Certificate statunitensi. Il sistema italiano della Pubblica Istruzione sta realizzando in questo senso non solo un aumento dellʼofferta formativa, ma anche un suo sostanziale adeguamento alle necessità odierne. 26 Dopo il diploma Onda su onda UN FUTURO DA UFFICIALE Chilometri e chilometri di costa, eppure spesso in Liguria il mare non si considera un'opportunità di lavoro. L'Accademia Italiana della Marina Mercantile, però, è sempre a caccia di ufficiali i racconta qualcosa di questo mondo il dott. Davide Stasi, responsabile dei Servizi Generali dell'Accademia. Il mare è storicamente una grande risorsa per Genova e la Liguria. Oggi molti giovani tendono a sottovalutare l'importanza di quest'opportunità. Qual è il ruolo dell'Accademia nel recuperare questo rapporto tra il mare e la città? L’Accademia ha un ruolo fondamentale nel far comprendere ai giovani l’importanza del mare in quanto risorsa economica e opportunità di lavoro. Non si deve dimenticare che l’Accademia opera a livello nazionale – Accademia Italiana della Marina Mercantile – e che i suoi allievi ufficiali provengono da tutta Italia, quindi il messaggio del nostro istituto formativo è il mare come risorsa non solo per Genova e la Liguria, ma per tutta l’Italia. Quali sono i requisiti per entrare all'Accademia? E quali le attitudini che si dovrebbero avere? I requisiti fondamentali per poter accedere all’Accademia sono i seguenti: - avere cittadinanza italiana o di altro stato della comunità europea; - essere in possesso di diploma nautico o di titolo rilasciato da corso di allineamento di 500 ore; - avere al massimo 36 anni; - essere iscritti alla Gente di Mare in 1^ categoria con titolo di Allievo Ufficiale di Macchina o di Coperta; - essere in possesso di visita medica biennale in corso di validità. Per quanto riguarda le attitudini, sicuramente i ragazzi che arrivano alle selezioni per accedere all’Accademia, data anche, per la maggior parte dei casi, la loro giovane età non hanno un’ “impostazione” da Ufficiale, cosa che viene loro richiesta di acquisire durante la permanenza in Accademia. Questo significa innanzitutto imparare comportarsi in maniera corretta e responsabile sia durante gli imbarchi, sia in aula. Spesso i ragazzi sottovalutano l’importanza della formazione didattica prediligendo l’imbarco. Al termine del percorso formativo gli allievi devono avere acquisito coscienza del ruolo di grande responsabilità che ricopriranno a bordo delle navi, una volta diventati Terzi Ufficiali. Come si articola la formazione che si riceve in Accademia? Il percorso formativo in accademia ha durata biennale. C Durante i due anni si alternano mesi di aula e mesi di imbarco, fino ad arrivare a un anno di lezioni e un anno di imbarco come allievi ufficiali. Quest’ultimo è il periodo di imbarco necessario per poter accedere all’esame da terzo ufficiale presso la capitaneria di porto. Al termine del percorso formativo gli allievi avranno effettuato 3 imbarchi da 4 mesi ciascuno e avranno ottenuto i corsi STCW necessari per poter imbarcare (vengono fatti durante il primo modulo di teoria) e gli attestati GMDSS, Radar Base, Radar ARPA (necessari solo per gli allievi Ufficiai di Coperta). Durante gli imbarchi gli allievi, pur essendo in formazione, vengono contrattualizzati e retribuiti dalle compagnie preso cui prestano il loro servizio. Alla fine dei due anni gli allievi affrontano un esame finale a seguito del quale viene rilasciato il titolo di Tecnico superiore per la conduzione di navi mercantili – sez. coperta o sez. macchina. Che cosa accade "dopo"? Quali sono gli sbocchi lavorativi? La richiesta di personale ufficiale navigante è alta in Liguria? E in Italia? Terminata l’Accademia, gli allievi hanno il bagaglio di esperienza e conoscenza necessario per affrontare l’esame in Capitaneria di Porto e diventare terzi ufficiali. Le compagnie di navigazione con cui avevano fatto gli imbarchi come allievi allora tendono ad assumerli, secondo la consolidata pratica della “fidelizzazione” dell’allievo alla compagnia. Il mercato di riferimento dell'Accademia è quello del personale ufficiale della flotta mercantile in primo luogo italiana e europea. La domanda in ingresso proviene da tutte le compagnie di navigazione per quanto riguarda gli ufficiali di navigazione e di macchina. Circa la quantità, esistono tuttora stime incerte e diverse, sebbene le cifre del fabbisogno complessivo siano dell'ordine delle migliaia per l'oggi e ancora più per il prossimo futuro. Tuttavia le compagnie cercano il personale, anche gli ufficiali, in tutto il mondo, per cui non esiste una previsione certa. Anche perché, se come è vero gli ufficiali italiani sono tra i più apprezzati, la domanda è in buona sostanza condizionata dalla offerta. Negli ultimi anni, la crisi quantitativa e qualitativa dell'offerta di allievi italiani unita al venire meno degli incentivi statali ha ulteriormente aggravato la situazione. La necessità annua stimata di allievi ufficiali di navigazione e di macchina che le compagnie italiane possono soddisfare, si aggira intorno alle 150 unità. PER INFORMAZIONI: Accademia Italiana della Marina Mercantile via Oderico, 10 - 16145 Genova tel. 0103622472 oppure 0103705606 fax 0103705599 e-mail [email protected] sito internet: www.accademiamarinamercantile.it Il lavoro Dopo il diploma 28 Chi cerca trova (anche un LAVORO) In tempi di crisi mettersi sul mercato non è semplice. Trovare un impiego, però, non è impossibile: l'importante è capire che cosa possiamo offrire e di che cosa ha bisogno chi ci potrebbe assumere. Anche sapersi porre è un’arte ercare un lavoro è già di per sé un lavoro. Chi ha appena concluso un percorso di studi e va a caccia di un impiego spesso passa giornate intere a spedire curricula senza ottenere, in principio, nessun risultato. Cercare lavoro, però, è anche un'arte, e per trovare un impiego bisogna sapere come è meglio porsi e a chi è giusto rivolgersi, per evitare di sprecare energie e demoralizzarsi per gli apparenti fallimenti. Buona norma sarebbe innanzitutto cercare di conoscere i fabbisogni professionali della nostra realtà, senza dimenticare, però, che la scelta del lavoro deve anche considerare le proprie attitudini e competenze. Per questo è importante conoscere il più possibile il contesto che ci circonda e andare “dritti alla meta” con determinazione e seguendo una certa logica. Niente candidature inviate a casaccio, quindi: studiamo bene la situazione, leggiamo gli annunci, sui giornali e anche su internet, e inviamo curricula personalizzati. Insomma, non limitiamoci a iscriverci al Centro per l’impiego e ad aspettare passivamente la chiamata. Non disdegniamo di iniziare con un tiro- C UN POSTO DA “VINCERE” Un'altra classica via per trovare lavoro resta la preparazione di un concorso. Per conoscere quelli banditi dagli enti pubblici statali basta consultare la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, l'organo ufficiale che pubblica i bandi. Si trova nelle edicole il martedì e il venerdì nella serie “Concorsi ed esami”. Per i concorsi regionali consultare invece il Bollettino Ufficiale della Regione Liguria (B.u.r.l.). Qui non ci sono trucchi da svelare: il numero di candidati che si presenta solitamente è alto e molto minore il numero dei posti disponibili. Perciò studiate, studiate, studiate! cinio: se ci impegniamo e facciamo buona impressione potremmo ottenere un contratto di lavoro. Infine, regola fondamentale, non scoraggiamoci se il lavoro tarda ad arrivare. Capita che un’azienda rispolveri il nostro curriculum a qualche mese di distanza e ci chiami per un colloquio quando meno ce lo aspettiamo. Nel frattempo, prepariamoci al meglio seguendo qualche consiglio. Andiamo per ordine. I primi passi A parte l’iscrizione al Centro per l’impiego, di cui parleremo più approfonditamente in seguito, la prima mossa da fare è leggere gli annunci di lavoro sulle riviste specializzate e sulle apposite rubriche che molti quotidiani dedicano all’argomento (ricordate di inserire sempre il riferimento all’inserzione alla quale rispondete nella lettera di accompagnamento al curriculum). Ma siate cauti e diffidate degli annunci troppo vaghi, di quelli che promettono facili guadagni o che chiedono soldi per iniziare un’attività a domicilio. Altre offerte di lavoro possono essere consultate tramite la Borsa Continua Nazionale del Lavoro. Provengono da numerosi soggetti pubblici e privati e vengono pubblicate dal ministero del Lavoro. La consultazione è libera, ma per rispondere ad un annuncio bisogna prima registrarsi. Vi si accede anche tramite l’home page del sito www.iolavoroliguria.it. Su internet si possono trovare anche altri siti con offerte di lavoro, ma bisogna andarci cauti, difficilmente i gestori controllano la provenienza delle offerte come invece sono obbligate a fare le agenzie pubbliche e private. Spesso poi ci si imbatte in siti che non garantiscono la nostra privacy, perciò, se non indichiamo espressamente il contrario, i nostri dati possono circolare in rete e finire in mano a società diverse da quella a cui li abbiamo inviati. Precauzioni a parte, internet può essere un utile strumento di ricerca. “ Niente candidature inviate a casaccio, ma studiate bene la situazione, leggete gli annunci, sui giornali e anche su internet, e inviate curricula personalizzati e adatti alla richiesta” Lavoro 29 CARTA E PENNA Di sito in sito Spieghiamo subito che esistono tre categorie di siti: 1. quelli dove potete leggere gli annunci delle aziende. Generalmente non richiedono registrazione; 2. quelli in cui non sono visibili offerte di lavoro, ma è possibile inserire il curriculum in una banca dati consultata dalle aziende. Spesso questi siti offrono servizi online come le newsletter, tramite le quali arrivano all’iscritto le segnalazioni delle offerte che corrispondono al profilo indicato; 3. infine, ci sono i siti delle singole aziende, spesso a caccia di personale ( e-recruiting). Il visitatore compila un form, a cui si accede di solito dall’home page, cliccando sulla sezione “Lavora con noi” o “Collabora con noi”. Vedremo più avanti, in un’apposita sezione, i principali siti da consultare per offerte di lavoro e candidature. Se né i giornali, né la rete offrono annunci interessanti, non vi resta che l’autopromozione! Cosa vuol dire? Semplicemente preparare un elenco di aziende che possono interessarvi e cercare di contattarle, anche se al momento non sembrano alla ricerca di personale. Prendete nota. Ecco dove potete trovare un po' di annunci di lavoro: ad esempio, il giovedì e la domenica sono pubblicati nelle pagine del quotidiano “Il secolo XIX”, sempre il giovedì nell'edizione spezzina de “La Nazione”. Ricordate poi il settimanale IolavoroNewsletter pubblicato dalla Regione Liguria e distribuito gratuitamente in Centri per l'impiego, scuole, università e presso tutti gli operatori del settore. Raccoglie in forma cartacea tutte le offerte che vengono anche pubblicate sul portale. Per essere costantemente aggiornati restando a casa suggeriamo l'iscrizione alla Newsletter personalizzata di IoLavoroLiguria, “Su misura per te”. Permette di inserire fino a dieci diverse sedi lavorative e fino a dieci diversi titoli di studio per i quali il sistema provvede a visualizzare i concorsi, sia finalizzati al lavoro che alla ricerca. Arriva ogni sabato sulla propria casella di posta elettronica. Prima di presentarvi, però, prendete il maggior numero di informazioni sull’azienda, che troverete sicuramente su internet, e - qui arriva il difficile - cercate di individuare la persona che può visionare la vostra candidatura. Un buon metodo per riuscire a scoprire qualcosa è verificare se abbia scritto degli articoli o partecipato a qualche conferenza. Il passo successivo a questo punto potrebbe essere una telefonata in cui si dice, ad esempio, di aver letto il suo articolo (ma dev'esser vero, altrimenti tutti i nostri buoni propositi andrebbero velocemente in fumo!). Se vi sembra che occorra troppa faccia tosta, potete comunque mandare alla sua attenzione il vostro curriculum con relativa lettera di accompagnamento. 30 Dopo il diploma Il biglietto da visita per il primo impiego SCRIVERE IL CURRICULUM Qualche consiglio e indicazione su come superare questo primo ostacolo ed entrare con il piede giusto nel mondo del lavoro l mondo del lavoro oggi richiede sempre più capacità di adattamento, intraprendenza e doti di versatilità. Questi sono anche gli elementi che devono trasparire dal vostro curriculum vitae. Soprattutto per i giovani alla prima esperienza lavorativa, la compilazione di un curriculum può apparire un ostacolo: è complesso riassumere tutta una vita in poche pagine e stabilire quali siano gli elementi che possano davvero attirare l’attenzione del potenziale datore di lavoro. Partiamo dalla lunghezza: è conveniente che il vostro curriculum non superi le tre pagine, per non rischiare di annoiare il lettore. Per questo, sia che abbiate molte esperienze, lavorative e non, sia che stiate appena mettendo piede nel mondo del lavoro, è necessario presentare tutti gli elementi che meglio possano caratterizzarvi e colpire l'attenzione di chi leggerà il curriculum. Non escludete i primi lavoretti (baby sitter, volantinaggio...), i vostri hobby e i vostri interessi, perché anche questi sono elementi che possono risultare interessanti, soprattutto quando riflettono le vostre doti di adattamento in ogni situazione. Tenete sempre presente che spesso chi seleziona il personale è abituato a leggere centinaia di curricula: perché il vostro possa rimanergli impresso, dovete essere chiari, sintetici e diretti. Senza dimenticare gli elementi fondamentali! In un curriculum dovete sempre inserire: - dati anagrafici e personali (nome e cognome; indirizzo del domicilio/residenza; numeri telefonici; indirizzo di posta elettronica); - istruzione e formazione (titolo, istituto, anno di conseguimento e votazione); - eventuali esperienze lavorative (si consiglia di indicare il nome della società con qualche spiegazione sul settore. Poi il periodo, il ruolo ricoperto, l’attività svolta); - lingue conosciute (dichiarate il livello di padronanza: sufficiente, discreto, buono, ottimo, e distinguete tra capacità di espressione e comprensione scritta e orale); - competenze informatiche (specificate i software che sapete utilizzare, come Word, Excel ecc., i sistemi operativi e i linguaggi di programmazione, indicandone il grado di conoscenza); - competenze relazionali, organizzative e tecniche (tenete conto che ai giovani si richiedono soprattutto: capacità di ascolto e comunicazione, di apprendimento e di adatta- I mento; desiderio di crescita personale, orientamento ai rapporti interpersonali, capacità organizzative e di lavoro in gruppo); - altre informazioni utili a definire la vostra personalità. Dopodiché aggiungete la data, firmate il curriculum e, importantissimo, date il consenso al trattamento dei vostri dati. Esempio: “autorizzo al trattamento dei dati personali in conformità alla legge 196/03 sulla privacy”. Il curriculum deve fornire tutte le informazioni possibili su di voi, ma in modo assolutamente asettico. Ricordatevene, quando imposterete lo stile e la forma: niente caratteri speciali, ghirigori o cornici! Per una presentazione un poco più personale (ovviamente nel contenuto, e non nello stile grafico), ricordatevi di inviare anche una lettera di presentazione ad integrazione e corredo. IMPORTANTE! Non dovete mai scrivere cose che non potreste sostenere in un colloquio, come lingue che dichiarate di conoscere alla perfezione quando le masticate solo un po' o programmi informatici di cui sapete appena il nome. Sappiate valorizzare, però, le vostre esperienze, considerando che il selezionatore tenderà a ridimensionarle. Se, ad esempio, avete aiutato i vostri genitori in un negozio, non scrivetelo così. Meglio dire: collaborazione ad un esercizio commerciale con compiti di seguire le relazioni con la clientela, la contabilità ecc. Suona molto meglio, no? Lavoro 31 Il curriculum che arriva D A L L’ E U R O PA Potete scaricarlo da internet scrivendo “curriculum europeo” in qualsiasi motore di ricerca. Quello che segue è solo un fac-simile, a cui potete aggiungere numerose altre informazioni FORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono E-mail Nazionalità Data di nascita ESPERIENZA LAVORATIVA Date (da – a) Nome e indirizzo del datore di lavoro Tipo di azienda o settore Tipo di impiego Principali mansioni e responsabilità ISTRUZIONE E FORMAZIONE Date (da – a) Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio Qualifica conseguita Date (da – a) Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI MADRELINGUA ALTRE LINGUE Capacità di lettura Capacità di scrittura Capacità di espressione orale ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE PATENTE O PATENTI ROSSI MARIA Via Nazionale 2, 00100 Roma - Italia 0039-06/11111111 +39-333/1111111 [email protected] italiana 31/01/1990 Da maggio 2009 a settembre 2009 Centro studi “Cento e lode”, via del Boschetto 14, Roma Settore amministrativo Stage come assistente amministrativo Gestione della documentazione contabile, relazioni con la clientela Da marzo 2009 a luglio 2009 European Social Group Corso in Leadership e Sviluppo personale per le attività sociali Attestati di frequenza Diploma di maturità conseguito nell’anno scolastico 2007/2008 con votazione 96/100 Liceo scientifico statale “Pitagora”, via Napoli 93, Roma ITALIANO INGLESE Buono Elementare Eccellente FRANCESE Eccellente Buono Eccellente Patente europea del computer (Ecdl). Buona conoscenza del sistema operativo Mac e del programma Quarxpress. Capacità di scrittura perfezionate per mezzo del corso di scrittura creativa “Lettere in libertà” (corso seguito presso l’Accademia della lingua di Roma). B (automunita) 32 Dopo il diploma Caro Direttore... mi assuma! Quando si invia un curriculum, è buona norma accompagnarlo sempre da una lettera che illustri le nostre motivazioni nel rivolgerci proprio a quell'azienda. In questo modo potremo anche dilungarci un po’ a spiegare chi siamo, quali sono le nostre attitudini e perché quel lavoro ci interessa nche la lettera di accompagnamento, come il curriculum, richiede attenzione e cura prima di essere inviata. Spesso il selezionatore si basa già su quella per decidere se aprire o meno il curriculum del candidato. Ecco qualche suggerimento per essere accattivanti e non noiosi. Prima regola fondamentale: la lettera di accompagnamento deve essere personalizzata per ciascuna azienda a cui viene inviata e per questo è bene raccogliere in anticipo il maggior numero possibile di informazioni su di essa. Proprio perché si affianca al curriculum, dovreste evitare di farne una sua versione più estesa e completa, e dovreste invece cercare di utilizzarla come un mezzo per integrare in modo più personale le informazioni fornite sinteticamente nel curriculum. È meglio piuttosto aggiungere qualcosa di nuovo e cercare di stimolare con essa l’interesse dell’interlocutore. Il punto essenziale è trovare un filo conduttore tra le vostre esperienze e il ruolo o il settore aziendale per il quale state inviando la vostra candidatura. Per questo nella lettera di presentazione è bene mettere in evidenza gli aspetti della vostra carriera che più si accordano con il tipo di lavoro per cui vi proponete. Tutto il resto - da non sottovalutare - sarà già stato elencato nel curriculum. Ecco qualche consiglio per scriverla: - siate precisi nell’impostazione, non dimenticate nessuno dei vostri dati personali (nome e cognome, indirizzo e riferimenti per essere contattati), né i dati del destinatario, e inserite sempre luogo, data e oggetto. Per quest’ultimo, mettete il riferimento o codice numerico della posizione ricercata se rispondete ad un’inserzione, mentre se si tratta di un’autocandidatura potete semplicemente scrivere “invio cv” o “proposta di collaborazione”; - presentatevi per quello che siete, senza vantare capacità che non possedete, ma mettendo bene in risalto le vostre competenze. Non parlate in terza persona, ma sempre in prima; - evidenziate le caratteristiche che possono darvi qualche chance in più, come la disponibilità ad orari flessibili o a viaggiare. Lasciate perdere, invece, l’esposizione delle vostre capacità relazionali o di risolvere le situazioni: queste verranno valutate in sede di colloquio; A - spiegate perché avete deciso di rivolgervi proprio a quella azienda, mostrando entusiasmo e disponibilità. È bene esporre sinteticamente gli obiettivi professionali che vi ponete a breve e a medio-lungo termine e spiegare perché e come pensate di poterli raggiungere nell’azienda a cui vi proponete; - ricordate che lo stile deve essere chiaro e non troppo formale. Chi leggerà la vostra lettera di presentazione valuterà anche la vostra capacità di impostare una lettera, scrivere in italiano corretto, essere chiari, sintetici e precisi. Per questo, mi raccomando, niente pasticci o errori di ortografia. Non solo: se vi capiterà di inviare più candidature nello stesso periodo, state bene attenti a non sbagliare a scrivere i riferimenti dell’azienda o, peggio, a confondere i destinatari. Può capitare, ma non sarebbe certo il miglior modo di presentarsi! DA RICORDARE 1 - Firmate sempre, a mano ovviamente, la lettera di presentazione, a meno che non sia inviata via e-mail. In tal caso, inseritela semplicemente nel testo dell'e-mail, e non inviate un file a parte, ma allegate soltanto il curriculum. 2 - Per stamparla, usate lo stesso tipo di carta che avete usato per il curriculum: foglio A4 bianco, lasciate perdere fogli colorati o carta molto leggera o troppo spessa. 3 - Non scrivete più di 15 righe di testo. 4 - Non dimenticatevi il riferimento esatto se indicato nell'annuncio. 5 - Rileggete sempre la lettera e fatela leggere anche ad un amico o un parente prima di spedirla: un occhio esterno nota più facilmente errori, imprecisioni e stonature. Lavoro 33 La sfida del COLLOQUIO L'ultimo ostacolo da superare per ottenere l'impiego che volete. Dovrete dimostrare quali sono le vostre capacità: qualche piccolo accorgimento che può fare la differenza l colloquio è il passo finale e più importante nella vostra ricerca di lavoro. Superata la fase della selezione tramite curriculum e lettera di presentazione, sarete adesso voi stessi a dover interagire in prima persona col datore di lavoro per conquistarvi un posto nella sua azienda. Pur essendo un momento per voi di grande tensione, non pensate di dovervi confrontare con un'Idra a tre teste: un colloquio non è uno scontro, ma deve configurarsi come un dialogo proficuo per entrambe le parti. Ciò non vuol dire presentarsi impreparati e affidarsi esclusivamente alle proprie doti caratteriali e all'improvvisazione. Il primo passo è la raccolta di informazioni. Conoscere quante più cose riguardanti l'azienda, i loro obiettivi e come le vostre aspettative possano conciliarsi con la mansione che vi viene offerta, così da dimostrare il vostro interesse verso il posto di lavoro e le vostre competenze in materia. Ma un colloquio si basa soprattutto su una serie di domande che l'esaminatore vi porrà non solo riguardo la vostra formazione, ma anche riguardo la vostra personalità a lavoro. Il vostro interlocutore potrà chiedere i vostri punti deboli, o le vostre aspirazioni, o le motivazioni che vi hanno indotto a presentarvi per quel determinato impiego. Preparazione quindi, ma non mero studio mnemonico delle risposte da dare. Dovete tenere presente che saranno la vostra personalità e sicurezza a poter incidere sull'esito. È per questo che anche l'atteggiamento è un aspetto da curare con particolare attenzione; dimostratevi sicuri, per cominciare, e ostentate quanta più calma per poter dare il meglio di voi. Non presentatevi quindi troppo seriosi o musoni, né esageratamente tranquilli, per evitare di dare l'idea di essere persone troppo nervose o, per contro, troppo superficiali o poco interessate. I Un trucco in più è l'uso di parole particolari, di termini tecnici (ma non troppo) che abbiano a che fare col lavoro dell'azienda, così da dimostrarvi preparati e attenti. Non cercate però di usare termini che non conoscete realmente; se non capite una parola, abbiate il coraggio di chiederne il significato. Ricordatevi di non mostrarvi timorosi e non sentitevi in soggezione davanti al vostro esaminatore. E' nell'interesse di entrambi che il colloquio abbia esito positivo. Mettete alla prova le vostre capacità, la sfida è con se stessi! 34 Dopo il diploma Il Centro per L’ I M P I E G O Il luogo in cui domanda e offerta si incontrano. Qui potrete trovare tutte le informazioni e l'aiuto che vi servono per entrare nel mondo del lavoro con il piede giusto n importante canale attraverso cui trovare lavoro è il centro per l'impiego. Tradizionalmente questa è la banca dati che registra i disoccupati che dichiarano di essere immediatamente disponibili a lavorare. I centri per l'impiego gestiscono a livello provinciale il mercato del lavoro,monitorandolo, e offrendosi come strumento per favorire l'incontro tra domanda e offerta del lavoro. In queste strutture vi potranno offrire materiale e consigli utili, per approfondire le competenze relative all'impiego che state cercando, e indirizzi su come continuare la vostra formazione. U Servizio di informazione. Al Centro per l’impiego trovate materiale e notizie sui corsi di formazione, sui concorsi pubblici, sulla legislazione e la contrattualistica del lavoro, sui profili professionali, sul mercato del lavoro locale, sul lavoro all’estero. Servizi di orientamento. Al Centro per l’impiego potete anche sostenere colloqui di orientamento e realizzare il cosiddetto “bilancio di competenze”, un utile strumen- to per ricostruire le proprie capacità e attitudini e valorizzarle in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro. Preselezione. Consiste nella realizzazione di un colloquio individuale con l’operatore per identificare competenze, disponibilità ed aspirazioni da inserire nel curriculum e nella segnalazione di candidature alle imprese in cerca di personale, in modo da incrociare le disponibilità. Per iscriversi al Centro per l’impiego occorre presentarsi presso la sede del centro competente e portare con sé un documento d’identità valido e il codice fiscale. Per chi intende inserire nella scheda ulteriori notizie è bene munirsi anche di curriculum vitae, eventuali titoli di studio e attestati di corsi di formazione e di qualifica. Le informazioni vengono inserite in una banca dati e poi riportate su una scheda anagrafica personale consegnata ad ogni nuovo iscritto. L’INTERMEDIAZIONE PRIVATA Chi è in cerca di un'occupazione può rivolgersi anche alle Agenzie per il lavoro. Si tratta di soggetti autorizzati dallo Stato che svolgono attività di: somministrazione di lavoro (il lavoratore è dipendente dell'agenzia di somministrazione, ma lavora presso un altro soggetto); intermediazione (consiste nella mediazione tra domanda e offerta di lavoro realizzata anche attraverso raccolta dei curricula e attività di orientamento); ricerca e selezione del personale (si occupano di ricercare e individuare il lavoratore più idoneo a soddisfare le esigenze di un'impresa); supporto alla ricollocazione professionale (si occupano di ricollocare un lavoratore o un gruppo di lavoratori nel mercato grazie ad attività di formazione e affiancamento). Lavoro 35 Una FIRMA qui, prego Ce l'abbiamo fatta: dopo tanta fatica, eccoci al contratto di lavoro! Attenzione però al tipo di impegno che prendiamo e alle clausole che sottoscriviamo; ogni impiego comporta diritti e doveri, sia per noi che per l'azienda che ci assume rima o poi il lavoro arriva davvero. Finita la trafila di invio del curriculum, colloqui, selezioni, concorsi, è arrivato il momento di firmare il vostro primo contratto di lavoro. Ma i contratti non sono tutti uguali, e quando si prende un impegno come questo bisogna sapere bene cosa comporta: ciò che vi verrà richiesto e ciò a cui vi darà diritto. Rispetto a qualche decennio fa, la situazione economica è molto cambiata. Si parla tanto di “flessibilità” per indicare, più che la capacità di adattamento di una persona, il suo status contrattuale. Il contratto di lavoro subordinato, solitamente a tempo pieno e indeterminato (cioè per l’intera giornata lavorativa e senza scadenza), se non è ancora una chimera è comunque piuttosto difficile da ottenere, almeno al primo impiego. Oggi il mercato del lavoro prevede diverse altre forme contrattuali, che è bene impariate a conoscere. Prima di dare una rapida occhiata alle principali, un’avvertenza: magari non sarà una lettura proprio scorrevole, ma ricordate che non potete far rispettare i vostri diritti se voi stessi non li conoscete. E per saperne di più vi consigliamo di fare un salto proprio ai Centri per l’Impiego di cui abbiamo appena parlato. Ecco, intanto, qualche definizione base da cui partire. P PART-TIME Il rapporto di lavoro a tempo parziale può essere: - di tipo orizzontale, quando la riduzione di orario riguarda la giornata di lavoro (ad es. 4 ore al giorno invece di un orario normale di 8 ore); - di tipo verticale, quando l’attività lavorativa è svolta a tempo pieno, ma solo per predeterminati periodi (ad es. 3 giorni di 8 ore lavorative in una settimana; 6 mesi a tempo pieno in un anno); - di tipo misto, risultato dalla combinazione di part-time orizzontale e part-time verticale. Il contratto stipulato per iscritto ai fini della prova deve contenere: durata della prestazione; indicazioni di orario, giorno, settimana, mese, anno. TEMPO DETERMINATO Può essere stipulato quando ragioni di ordine tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo richiedono un incremento di manodopera per un periodo di tempo limitato. Il lavoratore a tempo determinato ha diritto allo stesso trattamento dei lavoratori assunti a tempo indeterminato che svolgano la stessa attività, in proporzione al periodo di lavoro prestato. CONTRATTO DI INSERIMENTO Sostituisce, ai sensi del D.Lgs. 276/2003 (nota come legge Biagi), il contratto di formazione e lavoro nel set- “ Ricordate che non potete far rispettare i vostri diritti se voi stessi non li conoscete ” 36 Dopo il diploma TRA STAGE E TIROCINI Di queste forme di inserimento nel mondo del lavoro abbiamo già parlato a pagina 22. Vale la pena ribadire, però, che il tirocinio non è un lavoro. Il tirocinio è un'esperienza di formazione che si svolge in un'azienda per ampliare le proprie conoscenze o aggiornare quelle che già si possiedono. Non sottovalutiamo quindi l'aspetto formativo degli stage, che possono essere un'ottima strada per imparare una professione. tore privato. È stipulato in forma scritta e tende all’inserimento o al reinserimento del lavoratore nel mercato del lavoro mediante un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del soggetto a un determinato contesto lavorativo. Per quanto riguarda i giovani, possono essere assunti con questo tipo di contratto dai 18 ai 29 anni. L’inserimento non può durare meno di 9 mesi e non oltre i 18. In caso di assunzione di lavoratori affetti da handicap la durata può essere estesa fino a 36 mesi. La categoria di inquadramento del lavoratore non può essere inferiore di due livelli a quella con riferimento al Contratto collettivo nazionale di lavoro. SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO Il D.lgs. 276/2003 lo ha introdotto in sostituzione del cosiddetto lavoro interinale. Il contratto di lavoro coinvolge tre soggetti: il somministratore, l’utilizzatore e il lavoratore. Il lavoratore è assunto dal somministratore, ma viene inviato a svolgere la propria attività presso l’utilizzatore. Tra somministratore e utilizzatore si stipula un contratto di fornitura di manodopera. LAVORO A PROGETTO È un contratto di collaborazione coordinata e continuativa che deve essere riconducibile ad uno o più progetti specifici. Il lavoratore svolge la sua attività in funzione del risultato (seppure nel rispetto del coordinamento con l’organizzazione del committente) e indipendentemente dal tempo impiegato. Non è un lavoro subordinato, quindi il lavoratore ha un elevato grado di autonomia rispetto al datore di lavoro nello stabilire tempi e modi per raggiungere il risultato concordato. Per sua natura è temporaneo e il compenso per il lavoratore deve essere proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto (tenendo conto di quanto normalmente versato da quella azienda per prestazioni analoghe di lavoro autonomo). LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE Prestazione di lavoro autonomo priva del requisito di continuità e di subordinazione senza collegamento funzionale con l’attività del committente. Per quanto riguarda la durata, non può superare i 30 giorni di durata e i 5000 euro di compenso nello stesso anno e con lo stesso committente. LAVORO AUTONOMO CON PARTITA IVA È un particolare modo di svolgere la prestazione lavorativa e di ottenere il relativo compenso che ha una differente gestione retributiva, fiscale e contributiva. Si può riferire a diverse categorie di lavoratori autonomi: liberi professionisti, consulenti e collaboratori. La partita Iva va aperta presso l’Ufficio delle Entrate competente per territorio. SE QUALCOSA NON VA Non sempre tutto va per il verso giusto. Può capitare che il vostro datore di lavoro vi richieda cose a cui non sareste tenuti o ricorra ad un contratto anziché ad un altro. Per fare chiarezza potete rivolgervi alle organizzazioni sindacali. Ecco le principali: Cgil: www.cgil.it; www.liguria.cgil.it Cisl: www.cisl.it; www.genova-liguria.cisl.it Uil: www.uil.it; www.uilliguria.it Lavoro 37 Imparare lavorando: L’APPRENDISTATO Iniziare a lavorare non significa rinunciare a formarsi: mentre lo si fa si può acquisire una qualifica professionale on si smette mai di imparare... neppure quando ormai si è smesso di studiare! L’apprendistato esiste già da molti anni, anche se recentemente è stato rinnovato nella disciplina. Si configura come un contratto di lavoro con una doppia valenza di formazione e lavoro (definito per questo a causa mista), pensato particolarmente per l’attuazione del diritto alla formazione dei giovani e al loro inserimento nel lavoro. In questo tipo di contratto, infatti, l’impresa si impegna a fornire all’apprendista la formazione professionale all’interno del rapporto di lavoro. Tre le tipologie previste: Apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione È rivolto a giovani che abbiano compiuto i 16 anni di età ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale. Apprendistato professionalizzante Permette di ottenere una qualifica attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale. È rivolto a soggetti di età compresa tra i 18 (17 se in possesso di qualifica professionale) e i 29 anni. Apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione Anche questo è rivolto a soggetti di età compresa tra i 18 (17 se in possesso di qualifica professionale) e i 29 anni. Consente di conseguire un titolo di studio di livello secondario, universitario o di alta formazione e per la specializzazione tecnica superiore. A partire dal 2008 trova applicazione anche per i dottorati di ricerca. N In tutti e tre i casi: - il contratto di apprendistato può essere utilizzato in tutti i settori di attività; - è stipulato in forma scritta ai fini della prova; - il numero complessivo di apprendisti assunti da un datore di lavoro non può superare il 100% delle maestranze specializzate e qualificate presenti in azienda; - deve essere predisposto un progetto formativo individuale; - la categoria di inquadramento dell’apprendista non può essere inferiore per più di due livelli alla categoria spettante ai lavoratori addetti a mansioni o funzioni che richiedano qualificazioni corrispondenti a quelle al cui conseguimento è finalizzato il contratto; - in corso di rapporto, il datore di lavoro non può recedere dal contratto in assenza di giusta causa o di giustificato motivo. Durante il suo percorso l’apprendista viene seguito da un tutor aziendale che, naturalmente, deve essere in possesso di specifici requisiti e competenze per consentire la qualificazione dell’apprendista sul lavoro. La formazione, prevista in funzione della qualifica professionale, viene registrata nel libretto formativo e costituisce credito formativo per i percorsi di istruzione e di formazione professionale. Agli apprendisti non spettano le integrazioni salariali (né cassa ordinaria né straordinaria), ma, in via sperimentale, per il triennio 2009 – 2011 è previsto un trattamento economico pari all’indennità ordinaria con requisiti normali in caso di sospensione per crisi aziendale o occupazionale ovvero in caso di licenziamento, a condizione che il contratto sia in atto al 29 novembre 2008 e l’apprendista, all’atto del licenziamento o sospensione, abbia almeno tre mesi di anzianità presso l’azienda interessata dalla crisi. 38 Dopo il diploma Per conto PROPRIO Se quel che sognate è realizzare una vostra idea imprenditoriale del tutto personale, forse il lavoro dipendente non è quello che fa per voi. C'è un'alternativa: mettersi in proprio. Il percorso non è semplice, ma possiamo usufruire di aiuti ed incentivi per veder decollare ed avverarsi il nostro progetto etter su un’impresa è davvero un’impresa, un’attività rischiosa per definizione. Però, se il vostro sogno è avere qualcosa di “vostro”, non dovete lasciarvi abbattere dalle prime difficoltà. E soprattutto, fatevi trovare preparati: è molto importante, ad esempio, prendere informazioni sul mercato e riflettere bene su come organizzare la propria attività, analizzando gli aspetti logistici, le risorse umane da utilizzare, dove far nascere la vostra impresa e come lanciare il vostro prodotto o servizio. Naturalmente, poi, l’ostacolo più difficile da superare è riuscire a recuperare le risorse finanziarie per avviare l’attività. Ma procediamo per gradi. La prima tappa da seguire è rivolgersi a Enti, sportelli informativi, commercialisti, che sappiano analizzare la vostra idea e vi possano dare preziosi consigli. Con le informazioni necessarie potete iniziare a preparare il vostro business plan. Di cosa si tratta? Del piano d’impresa necessario per ottenere prestiti e finanziamenti. Un documento da compilare bene, dunque, perché gli istituti di credito e gli enti delegati dello Stato si baseranno proprio sulla sua attendibilità per concedere contributi. Per questo, più è ricco di particolari e curato e più avrà possibilità di successo (va inserito nome e tipo di impresa, genere di affari, informazioni commerciali e M personale dipendente; molto importante è indicare l’economicità della azienda, la novità di ciò che offrite e in cosa la vostra idea si differenzia da quella dei vostri concorrenti). Il business plan aiuta anche ad evidenziare difficoltà e problemi prima che si verifichino ed è utile per monitorare come sta andando l’attività nei suoi primi anni di vita. Proprio per l’importanza che riveste, vi consigliamo di chiedere informazioni e supporto ai Centri per l’impiego, alle Camere di Commercio, a Sviluppo Italia Liguria. In particolare, poi, nel caso di attività commerciali può essere utile rivolgersi alle sedi locali delle associazioni di categoria come l’Ascom e la Confesercenti; nel caso di attività artigianali, invece, è consigliabile visitare gli uffici della Confederazione nazionale dell’artigianato e delle piccole imprese, della Confartigianato o della Confederazione autonoma sindacati artigiani. La cooperazione fa la forza Il modo più semplice di realizzare un’idea è condividerla con qualcun altro. La cooperativa è un’associazione di almeno 3 persone (piccole cooperative) che nasce per ottenere dalla gestione in comune di un’attività condizioni più vantaggiose. I soci soddisfano i propri biso- Lavoro gni economici, sociali e culturali creando un’impresa a proprietà comune, controllata democraticamente. Chi vuole crearne una può rivolgersi alle centrali cooperative, cioè gli organi di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali. Qui si possono chiedere informazioni su come costituire la società, redigere un business plan, accedere ai finanziamenti, avviare l’impresa. Un particolare tipo di cooperativa è la cooperativa sociale, che gode di speciali agevolazioni e sgravi fiscali. Il suo scopo sociale persegue un interesse generale della collettività, perché fornisce servizi socio-sanitari ed educativi o perché intende inserire al lavoro persone svantaggiate. Per avere maggiori informazioni sulle cooperative, potete contattare le sedi locali della Confcooperative o della Lega delle Cooperative. Partire dal “nome”: il franchising I ragazzi che hanno voglia di avviare un’impresa, difficilmente hanno già grandi capitali da investire. Per questo molti di loro decidono di sfruttare i vantaggi dell’affiliazione ad un marchio riconoscibile, pubblicizzato e da tempo sul mercato. Si chiama franchising ed è un accordo di collaborazione tra un’azienda con una for- 39 mula commerciale consolidata (franchisor) e una società o una persona fisica (franchisee) che aderisce a questa formula. L’azienda "madre" concede il proprio marchio, assistenza tecnica e consulenza sui metodi di lavoro. In cambio, il franchisee paga una cifra come diritto di ingresso e delle royalties periodiche, impegnandosi a rispettare standard e modelli di gestione e produzione stabiliti dall’azienda “madre”. Per informazioni: www.assofranchising.it, www.fif-franchising.it. C'è chi ci dà una mano A questo punto avete qualche idea sulla forma da dare alla vostra impresa, ma siete a corto di fondi per realizzarla. Non disperate, spesso i giovani vengono aiutati da leggi statali e regionali ad ottenere agevolazioni per la creazione dell’impresa (anche le donne, indipendentemente dall’età). Un importante aiuto può arrivare, ad esempio, da Sviluppo Italia Liguria (Bic Liguria), che offre l’opportunità di usufruire di diverse misure di sostegno per l’autoimpiego e la creazione di piccole e medie imprese. Per ottenere le agevolazioni ci sono dei vincoli da rispettare, ad esempio, il proseguimento dell’attività per un periodo minimo di cinque anni. I finanziamenti per l'investimento consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato concessi entro i limiti stabiliti dall'Unione europea. Strumenti operativi di Sviluppo Italia Liguria sono i vari incubatori d’impresa presenti a Genova, Savona e La Spezia. Al loro interno gli aspiranti imprenditori ricevono assistenza nella fase di studio e sperimentazione della propria idea imprenditoriale, oltre alla possibilità di trovare facilmente la prima sede aziendale. Sono a disposizione anche postazioni di lavoro attrezzate e servizi di consulenza per preparare l’imprescindibile business plan. Sviluppo Italia Liguria è inoltre partner di “Erasmus per Giovani Imprenditori”, progetto di mobilità internazionale dell’Unione europea coordinato da Eurochambres, l’Associazione europea delle Camere di Commercio e Industria. Il programma offre ai nuovi imprenditori l’occasione di imparare cose nuove da un imprenditore già affermato che gestisce una piccola e media impresa (Pmi) in un altro Paese dell’Ue, collaborando per un periodo della durata massima di sei mesi. CONTATTI E SEDI Per informazioni sulle agevolazioni per la creazione dʼimpresa consultate direttamente gli uffici di Sviluppo Italia Liguria (Bic Liguria) : - Genova: Via Greto di Cornigliano, 6r, Infopoint Tel 010 6563470 - La Spezia: Via Privata Oto, 3/5, Tel. 0187 50801 - Savona: Palazzina ex Omsav, Area portuale, Tel. 019 8337701 - Imperia: c/o CCIAA di Imperia, Viale Matteotti, 48 Tel. 0183 793260 www.sviluppoitalialiguria.it Le opportunità Opportunità 41 Io lavoro in EUROPA Non si va all'estero solo per studiare. C'è anche la possibilità di andare in un Paese straniero a lavorare. Le opportunità sono moltissime per chi non si spaventa all’idea di partire! artire alla volta di un paese sconosciuto, di una città che diventerà, per qualche mese, la nostra casa. Ne avreste il coraggio? Molti ce l'hanno: fanno le valigie e tornano con un'esperienza professionale e una lingua straniera in più da scrivere nel curriculum e da sfruttare nei propri progetti. Arricchimento culturale, nuovi contatti, tante opportunità che si aprono: un periodo di lavoro all'estero non è solo formazione professionale, è anche occa- P sione di crescita personale. Francesco, ad esempio, a Londra è andato dopo il diploma dell’istituto alberghiero. Ha iniziato come cameriere, ma dopo qualche mese era già maître di sala. Una bella soddisfazione, no? L’Eures La via più agevole per trovare lavoro all’estero è ricorrere all’Eures. È una rete dei servizi pubblici all’impiego che, coordinati dalla Commissione europea, promuove e sostiene OLTRECONFINE: EURAZUR la mobilità geografica ed occupazionale dei cittadini che desiderano laChi risiede in una zona di confine può ricercare opportunità di vorare in un Paese europeo. Si avvaimpiego nel Paese vicino, senza cambiare residenza né abitule di oltre 700 consulenti distribuiti sull’intero territorio: i 27 Stati membri dini. Come punto di riferimento per guidare la scelta professiodell’Unione più Norvegia, Islanda e nale e avere tutte le informazioni legate alla mobilità specifica Lichtenstein – definiti nell’insieme delle regioni di frontiera sono stati istituiti gli Eures TransfrontaSpazio economico europeo – a cui si lieri. Queste strutture di cooperazione riuniscono, oltre alla aggiunge la Svizzera, grazie ad accorCommissione europea, i servizi pubblici dell'impiego, le assodi bilaterali. Il suo sito rappresenta ciazioni imprenditoriali e sindacali, le collettività territoriali e gli per tutti i navigatori un vero e proprio altri soggetti istituzionali che si occupano dei problemi del lavomotore di ricerca che consente di inro e della formazione professionale nelle regioni di frontiera. Euviare il proprio curriculum ed essere razur è l'Eures Trasfrontaliero che copre il territorio della Regiocostantemente aggiornati sulle offerne Liguria, sul versante italiano, e la Regione Provenza-Alpi-Cote di lavoro in tutto il continente. Costa Azzurra, sul lato francese; la zona più interessata dal lavoro me si legge sul sito, “La rete Eures ha frontaliero è costituita dalla Provincia di Imperia e dal Dipartilo scopo di fornire servizi ai lavoratomento delle Alpi Marittime. L'obiettivo principale di Eurazur è fari e ai datori di lavoro nonché a tutti cilitare la mobilità geografica e professionale delle persone neli cittadini che desiderano avvalersi le due regioni, individuando e fornendo ai lavoratori e alle imdel principio della libera circolazione prese informazioni specifiche sulla realtà del territorio: posti di delle persone”. lavoro disponibili, condizioni di vita e di lavoro, previdenza soI servizi prestati sono di tre tipi: inciale, trattamento fiscale e modalità di disoccupazione. Tali indiformazione, consulenza e assunziocazioni sono divulgate puntualmente dai consiglieri Eurazur, ne/collocamento (incontro domanche per la loro preparazione ed esperienza svolgono un ruolo da/offerta). Eures si rivolge a cittadini fondamentale nella promozione della libera circolazione e sono comunitari maggiorenni ed offre un punti di riferimento e orientamento importanti per il mercato del servizio di: - consulenza gratuita sulle condizioni lavoro locale e d'oltre confine. Sito web: www.eures-eurazur.org di vita e lavoro (legislazione, cultura, 42 Dopo il diploma L’EURES IN RETE Paesi aderenti, sito Eures: ec.europa.eu/eures Ministero del Lavoro, sito Eures –coordinamento nazionale: www.lavoro.gov.it/Lavoro/eures Regione Liguria, sito Eures: www.lavoro.gov.it/Lavoro/eures/personale/Eures+Liguria costo della vita, informazioni sul mercato del lavoro); - orientamento (definizione del progetto professionale, motivazioni e caratteristiche personali, tecnica di ricerca attiva nel lavoro); - informazioni sull’espatrio; - incrocio domanda-offerta di lavoro e sessioni di reclutamento. Le offerte di lavoro a vocazione comunitaria normalmente richiedono un certo grado di qualificazione, la conoscenza non scolastica della lingua del Paese in cui è presente l’offerta, un’esperienza professionale in merito. Sul portale della Commissione europea (ec.europa.eu/eures) è possibile inserire il proprio curriculum vitae on-line con i dettagli del lavoro che state cercando. Potete consultare tutte le offerte a vocazione comunitaria nei diversi Stati specificando più parametri: il profilo professionale, il Paese d’interesse, la tipologia contrattuale, parole-chiave. A questo punto, se siete interessati a qualche offerta, potete inoltrare direttamente la vostra candidatura oppure ricevere in tempo reale (via e-mail) le offerte di lavoro aderenti al vostro profilo ogni qual volta queste vengono inserite. Qualche consiglio Ecco qualche suggerimento pescato direttamente dal portale dell’Eures. Quali aspetti pratici vanno presi in considerazione prima di cercare un lavoro? Vivere e lavorare in un altro Paese europeo può presenta- re alcune difficoltà, come la necessità di adattarsi ad una nuova cultura, di lavorare in una lingua straniera e di familiarizzare con sistemi fiscali e di previdenza sociale sconosciuti. Per prepararsi nel modo migliore occorre essere ben informati sul Paese scelto. Anche le qualità personali e la determinazione, come naturalmente le qualifiche professionali e la conoscenza di lingue straniere, sono fattori di importanza decisiva nella ricerca di un lavoro. Va ricor- I TIROCINI DI LEONARDO Se avete i giusti requisiti, invece di partire al buio, potete sfruttare un'altra importante risorsa per lavorare all'estero: il programma settoriale Leonardo da Vinci, realizzato dall'Unione Europea e coordinato in Italia dal ministero del Lavoro e dal ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Il programma ha lo scopo di migliorare le competenze professionali di chi ne usufruisce, favorendone l'inserimento nel mondo del lavoro attraverso stage e tirocini. L'esperienza formativa e lavorativa può essere svolta in uno dei 27 Paesi membri dell'Ue, ma anche in Islanda, Lichtenstein e Norvegia (Stati dello Spazio economico europeo) e in Turchia. Per partecipare è necessario rivolgersi agli organismi che attuano progetti di mobilità internazionale approvati dal programma ed è indispensabile essere residenti in Italia. La borsa Leonardo da Vinci finanzia direttamente i costi del viaggio, dell'assicurazione e del soggiorno. Vi si accede gratuitamente. Per quanto riguarda i giovani, Leonardo prevede progetti di tirocinio e stage diversi a seconda delle condizioni: - se siete in formazione o istruzione professionale iniziale (apprendista, alunno in formazione professionale o tirocinante eccetto quello in istruzione superiore) potrete fare domanda per frequentare un tirocinio da svolgere in imprese o in istituti di formazione professionale (i corsi formativi sono sempre accompagnati da ore di esperienza lavorative svolte in azienda). La durata di questi tirocini può variare dalle 2 alle 39 settimane. - se siete giovani lavoratori, neolaureati o vi state inserendo nel mercato del lavoro avrete la possibilità di fare tirocinio in un'impresa o in un istituto come nel caso precedente, ma la durata può andare dalle 2 alle 26 settimane. Opportunità dato comunque che esistono notevoli differenze di opportunità di lavoro fra le regioni dello Spazio economico europeo e che la situazione può cambiare molto rapidamente. Come iniziare a cercare? Per facilitare la ricerca di un lavoro è bene, prima di partire: - Visitare il portale internet Eures sulla mobilità professionale, dove si trovano offerte di lavoro, informazioni sulle condizioni di vita e di lavoro, sul mercato del lavoro e link per altre informazioni utili. Vi si potrà inserire anche il proprio curriculum affinché possano prenderne conoscenza i potenziali datori di lavoro di tutta Europa. - Contattare per informazioni un ufficio di collocamento locale o regionale. Se vi opera un consigliere Eures, questi può fornire consigli più personalizzati. - Consultare le offerte di lavoro nei giornali del Paese di destinazione (disponibili normalmente nelle maggiori biblioteche). - Contattare il servizio pubblico per l’impiego del Paese di destinazione. 43 Il curriculum e il colloquio Occorre verificare che il proprio curriculum vitae sia chiaro e ben strutturato, adatto all’impiego desiderato. Esso deve anche essere tradotto nella lingua del Paese d’accoglienza. L’Ue ha adottato un modello europeo comune di curriculum, adatto sia a chi dispone di un diploma professionale sia a chi ha un diploma universitario che permette di stabilire con precisione le attitudini e le competenze di un candidato. Il modello è scaricabile sul sito dell’Eures. Per quanto riguarda il colloquio, come nel proprio paese d’origine, è necessario prepararsi seriamente, assicurandosi di avere le informazioni principali sull’azienda e di essere pronti a fare domande su di essa e su aspetti particolari del lavoro. Bisogna dimostrare la padronanza della lingua del paese d’accoglienza ed illustrare come le proprie competenze principali e il proprio profilo corrispondano alle esigenze del datore di lavoro per quel particolare posto. SIAMO PREVIDENTI Di sicuro avete già sufficientemente maturato la consapevolezza che vantare un'esperienza all'estero può fare la differenza in una selezione tra un candidato e l'altro e può rappresentare un'utile occasione per dimostrare le proprie doti personali: dinamismo, intraprendenza, autonomia, adattabilità (capacità e spirito di adattamento), flessibilità (curiosità). Ma una domanda che non dovete trascurare di porvi è: che tipo di trattamento previdenziale mi spetterà? Se un giorno mi ammalo, il mio datore di lavoro potrà impunemente licenziarmi? Per fortuna no, in tutti i Paesi dell'Unione europea vigono norme di previdenza sociale e i lavoratori stranieri sono sottoposti ad esse al pari dei cittadini del Paese ospitante. Importante è sapere che i contributi accumulati durante un periodo all'estero non vanno persi, poiché tutti i Paesi dell'Ue tengono conto dei periodi trascorsi negli altri Stati membri nel calcolo delle prestazioni. PARTECIPARE A LEONARDO Se l'istituto o l'ente presso il quale studiate o lavorate non aderisce al programma Leonardo da Vinci potete provare a rivolgervi agli altri organismi che hanno aderito. Consultate il sito www.programmaleonardo.net/llp per avere tutte le informazioni che cercate. I bandi per le borse di studio sono pubblicati dai singoli organismi e riportano tutti i requisiti richiesti che variano da progetto a progetto. Nella sezione Mobilità transnazionale del sito si trova un alert, “se sei interessato a una borsa Leonardo da Vinci clicca qui!”, che rimanda a un file contenente l'elenco delle borse destinate a persone disponibili sul mercato del lavoro. 44 Dopo il diploma Il fascino della DIVISA Per chi si vede in uniforme e non teme disciplina e rigore A nche le Forze armate offrono possibilità formative e lavorative per i giovani diplomati, attraverso l’ingresso in una scuola sottufficiali o in un’accademia militare. In particolare le accademie sono istituti militari di studi superiori a carattere universitario. Al loro interno si possono seguire corsi finalizzati, ad esempio, al conseguimento di lauree in Giurisprudenza, Ingegneria, Medicina e Veterinaria, a seconda dell’accademia in cui provate ad entrare. Oltre alle classiche materie di studio ve ne sono alcune più specifiche e molto tempo è dedicato anche alle attività fisiche. Attenzione però, essere affascinati dalla divisa non è sufficiente; determinazione e propensione alla disciplina sono indispensabili, insieme a precise doti fisiche. Per questo se sognate di essere come Tom Cruise in Top Gun valutate prima bene gli ostacoli che incontrerete. Tutti i particolari relativi alle modalità di ammissione ai diversi Corpi sono pubblicati di volta in volta dai Ministeri competenti che fissano i requisiti necessari e le modalità di svolgimento dei concorsi. Per avere informazioni precise è comunque possibile rivolgersi direttamente alle sedi dei vari Corpi, ai Distretti militari provinciali e alle locali Stazioni dei Carabinieri. Le Accademie Accademia dell’Aeronautica (Pozzuoli) – Per diventare ufficiali è necessario superare un concorso (bandito annualmente tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio) e, successivamente, iscriversi ai corsi di: Scienze Militari, Ruolo delle Armi, Ingegneria, Ruolo di Commissariato. L’età massima per entrare è di 22 anni. Info: www.aeronautica.difesa.it Accademia militare dell’Esercito (Modena) – L’Accademia militare di Modena è l’unico istituto di formazione di base per gli ufficiali in servizio permanente dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. Gli esami da sostenere variano a seconda dell’indirizzo scelto. Info: www.esercito.difesa.it Accademia navale (Livorno) – È possibile conseguire titolo di laurea in tutte le facoltà previste dalla Forza armata. I corsi hanno la durata minima di 4 anni, esclusa la specializzazione. L’età massima per entrare è di 22 anni. Info: www.marina.difesa.it Polizia di Stato. Oltre all'area operativa (il poliziotto “classico”, come lo conosciamo tutti), esiste quella tecnica o professionale (per gli appassionati di laboratori), e una per gruppi sportivi e banda musicale. Info: www.poliziadistato.it Polizia penitenziaria. Chi fa parte di questo corpo deve garantire ordine e sicurezza all'interno degli istituti di prevenzione e pena e partecipa alle attività di trattamento rieducativo dei detenuti. Info: www.polizia-penitenziaria.it Il corpo dei Vigili del fuoco. Ha tra i suoi compiti quello di intervenire in occasione di incendi, frane, alluvioni o altra pubblica calamità e contro i rischi derivanti dall'impiego dell'energia nucleare e dall'uso di sostanze batteriologiche, chimiche e radiologiche. Info: www.vigilfuoco.it Il Corpo forestale dello Stato. Si dedica, tra le altre attività, alle operazioni di antincendio boschivo, sicurezza in montagna, protezione civile, polizia ambientale e forestale. Info: www.corpoforestale.it Accademia della Guardia di finanza (Bergamo) – Per diventare ufficiali della Guardia di finanza è necessario superare un concorso (bandito annualmente tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio) e, successivamente, iscriversi al corso di studi ad indirizzo unico della durata di 5 anni. A conclusione del percorso di studi è obbligatoria la permanenza di dieci anni nel Corpo. Info: www.gdf.gov.it Opportunità 45 Un'opportunità per aiutare gli altri e per crescere IL SERVIZIO CIVILE Moltissime le possibilità per chi voglia dedicare un anno ad un’attività di utilità sociale ufficialmente riconosciuta iovanni, che da sempre è molto sensibile nei confronti del prossimo, quest'anno ha compiuto diciott'anni. Da quando è maggiorenne ha pensato di poter fare di più per aiutare chi ha bisogno. Così si è informato sul servizio civile, seguendo le indicazioni di un suo amico, ed è finito a lavorare in una cooperativa sociale dove si organizzano corsi per persone diversamente abili. L’impegno è tanto, ma a Giovanni non pesa e questo lo fa sentire realizzato. Inoltre, gli è stato proposto di continuare a prestare servizio nella struttura con un regolare contratto, una volta terminata la sua esperienza. Il servizio civile non nasce certo con finalità occupazionali, ma nel suo caso, la passione e l’impegno dimostrato hanno portato anche a questo risultato. Il servizio civile si svolge su base esclusivamente volontaria, è un’occasione per i giovani tra i 18 e i 28 anni che hanno così l’opportunità di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico, ricevendo un compenso di 433,80 euro netti mensili per 30 ore settimanali. L’esperienza si svolge nell’arco di dodici mesi e per usufruirne occorre presentare la domanda, che è sempre legata al progetto preferito, presso gli enti di servizio civile accreditati che hanno visto i loro progetti approvati ed inseriti, quindi, nel bando nazionale che viene annualmente promosso. I giovani che superano le selezioni presso gli enti dove è stata presentata la domanda potranno operare, quindi, in organizzazioni non governative, associazioni no-profit ed enti pubblici, nei settori dell’assistenza, della protezione civile, della tutela ambientale, della preservazione del patrimonio artistico e culturale, dell’educazione e promozione del senso civico. È possibile anche svolgere il servizio civile all’estero. G Carta etica: diritti e doveri del volontario Principio fondamentale che compare sulla Carta di impegno etico del Servizio è “imparare facendo”, metodo di lavoro “a fianco di persone più esperte in grado di trasmettere il loro saper fare ai giovani, lavorandoci insieme, CLESC: I PROGETTI PIÙ “VICINI” A VOI Clesc sta per Conferenza ligure enti servizio civile ed è un'associazione senza fine di lucro che opera in collaborazione con la Regione Liguria per la promozione del servizio civile sul territorio regionale. Sono soci della Clesc alcuni tra i più importanti enti del terzo settore impegnati nell'ambito del servizio civile, i cosiddetti enti di prima classe. Tra gli obiettivi dell'organizzazione, anche quello di ricercare un confronto stabile con la Regione Liguria e le associazioni degli enti locali e quello di favorire l'integrazione delle politiche nazionali e regionali finalizzata al migliore sviluppo del Servizio civile. Sul sito della Clesc sono pubblicati i progetti per il servizio civile nazionale (ogni anno in Liguria ne sono accettati circa 180) che possono riguardare vari campi d'azione, da quello educativo a quello associativo, da quello assistenziale a quello ambientale; per candidarsi a tali progetti è necessario compilare il modulo apposito, che trovate sul sito www.clesc.it insieme ai bandi per la selezione di volontari e dovrà essere consegnato all'ente di servizio civile che propone il progetto prescelto. “ Con il servizio civile si aiutano gli altri e si migliora se stessi” 46 Dopo il diploma facendoli crescere in esperienza e capacità, valorizzando al massimo le risorse personali di ognuno”. L’Ufficio nazionale per il servizio civile, le Regioni e gli enti che partecipano si impegnano a far sì che la richiesta “avvenga in modo non equivoco, dichiarando cosa al giovane si propone di fare e cosa il giovane potrà apprendere durante l’anno di servizio civile presso l’ente, in modo da metterlo nelle migliori condizioni per valutare l’opportunità della scelta”. Come volontari avete il diritto di essere pienamente coinvolti nelle diverse fasi del progetto; l’organizzazione non può impegnarvi per il suo esclusivo beneficio. Anche voi volontari però avete dei doveri: vi impegnate ad apprendere, farvi carico delle finalità del progetto, partecipare responsabilmente alle attività dell’ente indicate nel progetto, “esprimendo nel rapporto con gli altri il meglio delle proprie energie, delle proprie capacità, della propria intelligenza, disponibilità e sensibilità”, valorizzando anche le proprie doti personali, le competenze e le conoscenze acquisite. Ricordate che… - I progetti prevedono un orario di attività non inferiore alle 30 ore settimanali né superiori alle 36, per un monte ore annuo complessivo minimo di 1400. - Per chi sceglie di svolgere il servizio civile all’estero, al compenso mensile sarà aggiunta un’indennità estera giornaliera ed una per vitto e alloggio. - Per alcuni progetti le singole università e facoltà possono riconoscere crediti formativi. - L’attività svolta non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro e non comporta sospensione o cancellazione dalle liste di collocamento o di mobilità. - L’anno di servizio civile è riconosciuto valido per l’inquadramento economico e la determinazione dell'anzianità lavorativa ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico e privato. LEZIONI DI SERVIZIO CIVILE Il servizio civile in Liguria continua ad andare a scuola. L'educazione deve iniziare anche tra i banchi. È sulla base di questo presupposto che la Regione Liguria ha pubblicato il quarto bando del servizio civile regionale, unico nel suo genere. L'iniziativa, lanciata in via sperimentale relativo all'anno scolastico 2007/2008 e proseguita negli anni, prevede che gli enti di servizio civile nazionale accreditati nell'Albo regionale seconda parte, sezione I e II possano presentare i loro progetti in collaborazione con le scuole. L'obiettivo è sensibilizzare i giovani e promuovere la cultura della pace e della cittadinanza attiva partendo dai banchi di scuola: i progetti devono infatti coinvolgere ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, ma anche maggiorenni, purché frequentino le superiori. Ogni progetto, che può prevedere la partecipazione di un minimo di 25 a un massimo di 60 studenti, beneficia di un budget a sostegno e promozione dell'attività. Agli studenti possono essere concessi crediti scolastici per la loro partecipazione. I temi trattati sono moltissimi: pace, solidarietà, gestione dei conflitti e, più in generale, argomenti che possano essere ricondotti alla convivenza civile e alla partecipazione attiva dei cittadini. Opportunità 47 Imparare L’ARTE… Anche la creatività ha bisogno di acquisire un metodo per esprimersi. Ecco le scuole che insegnano come utilizzare al meglio il proprio talento artistico, in tutti i campi i sono diplomati che a numeri e parole preferiscono tele e note. A loro le istituzioni Afam (Alta formazione artistica musicale) offrono titoli accademici equiparati alla laurea universitaria (diploma accademico di primo livello per i corsi triennali e di secondo livello per il biennio di specializzazione). Iscriversi ad essi spesso non significa rinunciare ad esperienze che si considerano tipicamente universitarie, come il progetto Erasmus o il tirocinio pratico. Inoltre, per molti di questi corsi sono disponibili borse di studio destinate agli iscritti. C LA NOTA GIUSTA Chi vuole esprimere il proprio talento musicale, parallelamente o alternativamente al percorso di studi universitario, può provare ad accedere al prestigioso Conservatorio Paganini di Genova. Una curiosità: la storia di questa scuola inizia più di 160 anni fa, con l’annuncio sulla “Gazzetta di Genova” del 12 dicembre 1829 che il 2 gennaio successivo avrebbe cominciato a funzionare una “scuola gratuita di canto”. L’ammissione ai corsi avviene attraverso un esame. Una volta ammessi, la frequenza è obbligatoria. Conservatorio di musica “Niccolò Paganini” - via Albaro, 38 16145 Genova (Ge) Tel. 010/3620747 Sito web: www.conservatoriopaganini.org Un altro valido conservatorio è il Puccini, e si trova alla Spezia. Anche in questo caso si accede dopo il superamento di un esame di ammissione e la frequenza è obbligatoria. Conservatorio di musica “Giacomo Puccini” - via XX settembre, 34 19121 La Spezia (Sp) Tel. 0187/770333 Sito web: www.conservatoriopuccini.com IMMAGINI E COLORI Se volete fare del vostro amore per le arti visive una professione potete puntare all’Accademia ligustica di belle arti di Genova, storico istituto genovese nato nel 1751 nell’ambito della riforma “illuministica” degli istituti di formazione artistica, che rilascia diplomi di primo livello in: pittura, scultura, decorazione, scenografia, grafica, grafica d’arte; e diplomi di secondo livello (pittura, scultura, decorazione, scenografia, grafica). L’ammissione è subordinata al superamento di una prova selettiva che in genere si svolge agli inizi di ottobre. Accademia Ligustica di Belle Arti - Palazzo dell’Accademia, Largo Pertini, 4 16121 Genova Tel. 010/560131 Sito web: www.accademialigustica.it Un’altra Accademia di belle arti si trova a Sanremo. Rilascia diplomi di primo livello in pittura, grafica e illustrazione, scenografia e architettura d’interni e design. L’ammissione, subordinata in genere all’esito di una prova, è però automatica per chi è in possesso di maturità artistica o di un diploma d’arte applicata. Accademia di belle arti di Sanremo - Via Corradi, 46 18038 Sanremo (IM) Tel. 0184/514955 Cell. 392 1988751 Sito web: www.accademiabelleartisanremo.it FUORI DALLA LIGURIA Tra gli istituti d'Alta formazione artistica e musicale non presenti in Liguria segnaliamo l'Accademia nazionale di danza, presente solo a Roma, che rilascia titoli di primo e secondo livello in danza classica e didattica della danza (www.accademianazionaledanza.it). C'è poi l'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico, sempre a Roma, che ha corsi di recitazione e di regia (www.silviodamico.it). Infine esistono gli Istituti superiori per le industrie artistiche che formano designer, graphic designer ed esperti di comunicazione visiva; sono quattro e si trovano a Faenza, Firenze, Roma e Urbino. 48 Dopo il diploma Tutti in SCENA! Per chi si sente un attore nato ed ama stare sotto i riflettori, ma con l'adeguata preparazione: la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova è la palestra migliore rovare l'emozione di stare sul palco mentre il sipario si apre, immedesimarsi nei personaggi, sperare negli applausi... Le emozioni che prova l'attore tra una battuta e l'altra sono davvero uniche. La carriera dello spettacolo attira moltissimi, ma richiede grande determinazione e un'ottima preparazione che solo poche scuole sanno dare. Una è quella del Teatro Stabile di Genova, ormai un'istituzione a livello nazionale. P Avete presente Tullio Solenghi? O Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu? O Elisabetta Pozzi, Andrea Liberovici, Valerio Binasco, Massimo Mesciulam, Giorgio Scaramuzzino...? Ebbene, sono tutti ex allievi della prestigiosa Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. Se il vostro sogno è calcare il palcoscenico, questa potrebbe essere la strada che fa per voi. Con molta buona volontà e una grande costanza, la vostra preparazione sarà davvero d'eccellenza. Per entrare, però, dovete “studiare” già da prima... I posti nella scuola infatti sono molto ambiti da aspiranti attori di tutta Italia, e per entrare è necessario superare una selezione. Attualmente la Scuola si articola in due sezioni: - Corso di Orientamento per Attori, della durata di un anno (oltre 700 ore da ottobre-maggio), a totale carico del Teatro Stabile di Genova. È un corso propedeutico che offre l'occasione di saggiare le proprie attitudini alla scena. Al termine del Corso viene rilasciato un Attestato di Frequenza. Questo Attestato non dà automaticamente diritto ad accedere al Corso superiore di Qualificazione Professionale. - Corso di Qualificazione Professionale per Attori, della durata di 1600 ore suddivise su due anni (da ottobre a maggio per il primo anno e da settembre ad aprile per il secondo), finanziato dalla Provincia di Genova. Per accedere a questo corso può presentarsi non solo chi ha ottenuto l’Attestato di Frequenza al Corso di Orientamento ma chiunque sia in possesso di una solida preparazione di base. È riservato a un minimo di 8 e a un massimo di 12 persone. Si conclude con un esame di fronte ad una Commissione nominata dalla Provincia che rilascia un Attestato di Qualifica Professionale di Attore (cod. ISTAT 256107). I due Corsi, come in passato, sono completamente gratuiti. Non è richiesta nessuna tassa di iscrizione. Non si danno borse di studio. La frequenza è obbligatoria. Un allievo che supera il 20% di assenze sul totale delle lezioni, viene allontanato d’autorità dalla scuola. L'ammissione ad ambedue i corsi è subordinata a prove eliminatorie. Le audizioni per il Corso di Orientamento si tengono in settembre, quelle per il Corso di Qualificazione si tengono in giugno. I bandi per ambedue i corsi vengono pubblicati in primavera. Teatro Stabile di Genova Piazza Borgo Pila 42 - 16129 Genova Tel. 010 53421 Sito web: www.teatrostabilegenova.it Appunti 50 Dopo il diploma Orientarsi con qualche CLICK Internet può essere un’ottima fonte per cercare notizie sull’università, sulla formazione, sul mondo del lavoro e per trovare altre informazioni utili. Ecco qualche indirizzo per pescare in rete quelle giuste navigando di sito in sito ell’era di internet è quasi impensabile prescindere dalla rete per cercare in modo rapido ed efficace tutte le informazioni che vi occorrono per fare le vostre scelte per il futuro. Una ricerca che, però, necessita di una certa attenzione perché anche il web ha le sue insidie. Qui sotto trovate un elenco di siti, istituzionali e non, utili al vostro scopo. Buona lettura e buona navigazione! europass.cedefop.europa.eu www.cercalavoro.it www.gioventu.gov.it è un ampio database dove inserire il proprio curriculum il sito del ministero della Gioventù cercauniversita.cineca.it www.handimpresa.it è un servizio che aggrega le ricerche possibili che riguardano l’università, dai corsi di laurea ai finanziamenti, dai docenti agli studenti universitari, dai bandi alle statistiche riceve i curricula di persone disabili e li inserisce in un’apposita banca dati N www.cliccalavoro.it permette di individuare l’opportunità professionale più adeguata in base alle proprie competenze ed esperienze di formazione sito da cui è possibile scaricare il curriculum europeo ec.europa.eu/eures il sito della rete Eures contiene le offerte d’impiego aggiornate in tempo reale in 31 Paesi europei e le informazioni necessarie per vivere e lavorare all’estero www.ilsole24ore.com ha una sezione dedicata a chi cerca lavoro, in cui si trovano offerte di impiego, di corsi o di master www.informagiovani-italia.com informazioni utili su università, formazione e lavoro, volontariato e molto altro ancora www.concorsi.it mette a disposizione un motore di ricerca per individuare i concorsi pubblici in base alla regione e al settore di interesse www.jobadvisor.it propone un’ampia panoramica per il primo impiego con opportunità di stage Internet www.jobrapido.it è un motore di ricerca di offerte di lavoro www.jobtel.it è un portale dell’orientamento al lavoro che contiene informazioni utili divise per categorie: “studenti”, “universitari”, “donne”, “disabili”, “lavoratori svantaggiati” www.lavoricreativi.com è un sito specializzato in lavori “da creativo”: dal copywriter al giornalista, dal grafico alle public relation, al web designer www.lavoro.gov.it il sito del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali LA LIGURIA NELLA RETE www.lavoro.gov.it/lavoro/europalavoro www.regione.liguria.it è la sezione dedicata al Fondo sociale europeo in Italia il portale della vostra Regione www.lavoro.org www.iostudioliguria.it sito con offerte di lavoro aggiornate e possibilità di inserire il curriculum il portale con notizie e focus sul mondo scolastico ligure e in generale sugli sviluppi del mondo della scuola www.programmallp.it le pagine web dell’Agenzia nazionale LLP: Comenius, Erasmus, Grundtvig, Visite di Studio, che gestisce e coordina il “Programma d’apprendimento permanente” www.istruzione.it e www.miur.it i siti del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca www.iolavoroliguria.it il portale con informazioni sulle opportunità professionali in Liguria, il barometro delle professioni più richieste, dati sulla domanda e l’offerta di posti di lavoro, concorsi e borse di studio www.unige.it www.serviziocivile.gov.it il sito dell’Università degli Studi di Genova il sito con tutte le informazioni e i contatti sul Servizio civile nazionale www.arssu.liguria.it www.sportellostage.it il sito dell’Azienda regionale per i servizi scolastici e universitari è un servizio pubblico gratuito che offre ai giovani dai 18 ai 32 anni la possibilità di effettuare stage presso aziende italiane ed estere www.sviluppoitalialiguria.it il portale per conoscere le agevolazioni alla creazione d’impresa nella tua regione www.stepstone.it ha una delle più vaste banche dati dove inserire curricula www.lig.camcom.it il sito dell’Unione delle camere di commercio liguri universo.miur.it è il sito del ministero dell’Università e della Ricerca, realizzato per orientare i ragazzi nella scelta del corso di studi ovvero all’accesso ai corsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) o all’inserimento nel mondo del lavoro. Qui trovate anche tutti gli indirizzi dei siti web delle università www.clesc.it il sito della Conferenza ligure enti servizio civile www.accademiamarinamercantile.it il sito dell’Accademia italiana marina mercantile con informazioni e bandi di selezione 51 52 Dopo il diploma Memorandum del neodiplomato Fuori dalla scuola è tutto un altro mondo... e un altro lessico! Per orizzontarci tra le diverse possibilità e confrontarci con le nuove esperienze è innanzitutto necessario comprenderle a fondo. Partendo dalla corretta terminologia. Ecco qualche appunto utile a fugare i dubbi e le perplessità più frequenti! on sempre il linguaggio della burocrazia è chiaro e limpido. Eppure il gergo utilizzato da enti e istituzioni nasconde spesso informazioni che tutti i neodiplomati dovrebbero conoscere, utili sia per chi sceglie di iscriversi all’università sia per chi si mette subito in cerca di un lavoro. Alcune delle definizioni che troverete in questa sezione le avete già incontrate nelle pagine precedenti, altre vi suoneranno nuove. Scorrete con attenzione. N ANNO ACCADEMICO: indica il periodo entro cui vengono svolti i corsi e si sostengono gli esami. Prende il via generalmente ad ottobre o all’inizio di novembre (anche se le lezioni di alcuni corsi iniziano già nel mese di settembre) e termina nell’autunno dell’anno successivo. ATTIVITÀ FORMATIVE: Sono le attività organizzate o previste dalle università necessarie per conseguire il titolo (corsi di insegnamento, seminari, esercitazioni, laboratori, tirocini, progetti, attività di studio individuale, ecc.). ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA: associazioni tra imprenditori costituite con il fine di rappresentare e tutelare i rispettivi interessi e fornire servizi collettivi. AULAWEB: è il portale per la didattica online dell'Ateneo che può essere utilizzato sia a supporto delle lezioni in presenza sia per l’erogazione di corsi completamente a distanza. La piattaforma è organizzata in un sito principale da cui si possono raggiungere le pagine dedicate ai singoli Corsi di Studio attivati. In AulaWeb è possibile consultare e scaricare documenti relativi alle lezioni frontali, approfondimenti, dispense, lucidi, ma anche entrare nei forum e partecipare alle discussioni oppure eseguire i test, i compiti e le attività elaborate dai docenti, individualmente o in gruppo. Per consultare la parte pubblica può accedere ad AulaWeb chiunque disponga di una connessione Internet, utilizzando le stesse credenziali di accesso (username e password) usate per leggere la posta elettronica all'indirizzo fornito dall’ateneo. AUTOIMPIEGO: la libera professione, la creazione di microimprese o altre forme di lavoro autonomo; in pratica tutto ciò che è alternativo al lavoro dipendente. BILANCIO DI COMPETENZE: è un documento, redatto da un orientatore, che mette a fuoco le conoscenze teoriche, pratiche, professionali e le caratteristiche personali: motivazioni, necessità, sogni, valori. Può essere utile per fare una scelta professionale e/o formativa consapevole. BORSE DI STUDIO: il Diritto allo studio prevede strumenti di supporto economico per gli studenti particolarmente meritevoli e/o in condizioni economiche disagiate. Ogni anno gli atenei, gli enti e le aziende regionali mettono a concorso – per reddito e per merito – borse di studio, posti alloggio, borse di lavoro parttime, contributi monetari per studenti in sede, fuorisede e pendolari. BUSINESS PLAN: in italiano “piano d’impresa”, consiste nella presentazione organica del progetto imprenditoriale. CAMERE DI COMMERCIO: enti economici che rappresentano e difendono gli interessi delle varie categorie economiche. Oltre a offrire consulenze svolgono funzioni amministrative come la tenuta del registro della ditta e il rilascio dei certificati. Glossario 53 CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE: sono strutture dove si svolgono corsi di formazione professionale, al termine dei quali viene rilasciato un attestato di qualifica professionale, di qualificazione, di specializzazione o di aggiornamento. CLASSI DELLE LAUREE E DELLE LAUREE MAGISTRALI: raggruppano corsi di studio dello stesso livello e ambito disciplinare; i corsi che vengono istituiti all’interno delle classi condividono gli stessi obiettivi formativi qualificanti e quindi le attività formative indispensabili per conseguirle. CONTRATTI ATIPICI: sono i contratti parasubordinati con cui non si costituisce un rapporto di lavoro dipendente, bensì si instaura una collaborazione “autonoma”. Ne è un esempio l’apprendistato. CCNL: sono i Contratti collettivi nazionali di lavoro, stipulati tra sindacati e associazioni dei datori di lavoro. Fissano le condizioni economiche e organizzative in cui si svolge l’attività lavorativa di un determinato settore. CREDITO FORMATIVO UNIVERSITARIO: è un’unità di misura convenzionale dell’impegno complessivo di apprendimento di uno studente impegnato a tempo pieno; ad un credito corrispondono 25 ore di lavoro (studio individuale, attività formative, tirocini ecc.). Il credito formativo non sostituisce in alcun modo il voto. DEBITO FORMATIVO: indica la mancanza delle conoscenze e delle abilità di base previste per l'accesso a uno specifico corso di laurea. I regolamenti didattici di ogni corso ne stabiliscono le modalità di recupero e verifica. EURES: una rete costituita per favorire la cooperazione tra i servizi pubblici dell’impiego presenti sul territorio dello Spazio economico europeo e incoraggiare la mobilità dei lavoratori. Tra i suoi obiettivi, la diffusione di informazioni sulle condizioni di vita e di lavoro nei Paesi membri; favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro in Europa; fornire consigli specifici e orientamento professionale ai lavoratori e agli imprenditori transfrontalieri. ENTI PER LA TUTELA DEL DIRITTO ALLO STUDIO: Sono strutture regionali che hanno come obiettivo la tutela del diritto allo studio. Inoltre, svolgono diverse attività rivolte agli studenti universitari, tra le quali informazione, consulenza orientativa, erogazione delle borse regionali, gestione delle case dello studente e delle mense. EURODESK: è la struttura del programma comunitario “Gioventù in azione” dedicata all’informazione e all’orientamento sui programmi in favore della gioventù promossi dall'Unione europea e dal Consiglio d’Europa. Le attività di informazione e orientamento sul programma sono svolte in diretta collaborazione con l’Agenzia nazionale per i giovani. Eurodesk fornisce informazioni e orientamento sui programmi europei rivolti ai giovani nell’ambito della cultura, della formazione, della mobilità, dei diritti e del volontariato. ERASMUS: Il programma Erasmus sostiene principalmente la mobilità degli studenti, sviluppando e sostenendo l’istruzione superiore, fino al dottorato. Lo scambio studentesco ha una durata compresa tra i 3 e i 12 mesi durante i quali è accordato un sostegno finanziario, variabile da Paese a Paese e in relazione ad altri elementi. Il periodo trascorso all’estero sarà riconosciuto come parte integrante del percorso universitario. FONDO SOCIALE EUROPEO: è lo strumento attraverso il quale l’Unione europea promuove interventi per lo sviluppo delle risorse umane e del mercato del lavoro. Il Fse finanzia, in ogni Stato membro, misure volte a prevenire e a combattere la disoccupazione nonché a sviluppare le risorse umane e l’integrazione sociale nel mercato del lavoro. Le sue attività rientrano nel settore dell’istruzione, della formazione professionale e dell’orientamento. 54 Dopo il diploma FORMAZIONE PROFESSIONALE SUPERIORE: con questa espressione si intende l’insieme degli strumenti finalizzati all’acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche per l’inserimento diretto nel mercato del lavoro con specifici ruoli professionali. Le attività vengono svolte da strutture pubbliche o da strutture convenzionate. Ne fanno parte anche i corsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e i corsi finanziati dal Fondo sociale europeo (Fse). FREQUENZA: indica la partecipazione dello studente a tutte le attività didattiche previste per i diversi corsi di studio. Può essere "libera" oppure "obbligatoria", in quest’ultimo caso per poter sostenere l’esame lo studente dovrà frequentare un determinato numero di ore di lezione. IDONEITÀ: si intendono quegli esami del piano di studio che rilasciano i crediti ad essi associati ma non attribuiscono una valutazione in trentesimi. IFTS: sono i corsi di Istruzione e formazione tecnica superiore, finalizzati a un rapido inserimento nel mondo del lavoro e destinati a giovani e adulti, occupati e disoccupati che, dopo il diploma, intendono specializzarsi. Fanno parte della Formazione integrata superiore post-secondaria a carattere non universitario. Vengono organizzati secondo standard nazionali sulla base di fabbisogni territoriali e prevedono stage e tirocini nei luoghi di lavoro. IMMATRICOLAZIONE: è la procedura amministrativa da seguire quando ci si iscrive per la prima volta ad un corso universitario. IMPRENDITORIA FEMMINILE: rientrano nei casi di imprenditoria femminile quelle aziende individuali gestite da donne o quelle società e cooperative in cui l’organico è costituito al 60% da donne. INFORMAGIOVANI: sono strutture generalmente promosse dagli enti locali che svolgono prevalentemente attività di informazione per i giovani su opportunità formative, professionali, vita sociale, cultura, tempo libero, sport e vacanze in Italia e all’estero. INOCCUPATO: persona che non ha mai svolto attività lavorativa ed è in cerca della prima occupazione. LAVORO NERO: quando il rapporto di lavoro non è regolato dalle normative vigenti. LIFELONG LEARNING PROGRAMME (LLP): è stato istituito con decisione del Parlamento europeo e del Consiglio il 15 novembre 2006 e riunisce tutte le iniziative di cooperazione europea nell'ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013. Ha sostituito, integrandoli in un unico programma, i precedenti Socrates e Leonardo, attivi fino al 2006. MANIFESTO DEGLI STUDI: è il documento pubblicato annualmente dalle facoltà contenente le informazioni relative agli insegnamenti, piani di studio, esami di profitto, verifica delle conoscenze, calendario delle lezioni e altre indicazioni utili. NO PROFIT: gli organismi no profit sono quelli costituiti con lo scopo di produrre beni o servizi senza fini di Glossario lucro. Chi lavora in queste attività può ricevere un reddito purché questo non sia distribuito sotto forma di utili. PARI OPPORTUNITÀ: è un concetto che esprime l’intento di garantire uguali condizioni e prospettive di vita a tutti i cittadini, attraverso politiche e iniziative finalizzate alla rimozione degli ostacoli che impediscono un’effettiva parità. In ambito comunitario il termine indica principalmente le azioni volte a ridurre le disparità tra uomini e donne. PIANO DI STUDIO: è compilato da ciascuno studente sulla base di alcune norme-guida consultabili principalmente nel Manifesto degli studi di facoltà, in modo da organizzare ed elencare nel dettaglio le attività formative (obbligatorie e a scelta), suddividendole per ogni anno accademico. Lo studente è tenuto a presentare il proprio piano di studi all’inizio di ogni anno accademico. PORTALE STUDENTI: è lo spazio sul sito Internet dell’Università degli Studi di Genova rivolto agli studenti. Vi si accede all'indirizzo: www.studenti.unige.it. Attraverso il Portale Studenti è possibile, tra l’altro: avere informazioni di carattere generale e sull’offerta formativa; svolgere test di orientamento online; verificare la carriera universitaria, la situazione delle tasse, la media degli esami; compilare il piano di studio; prenotarsi agli esami. SEMESTRE: è l'arco di tempo in cui vengono tenute le lezioni; di norma un singolo anno di corso si articola in due semestri. SOCIETÀ: il contratto con cui due o più persone (i soci) conferiscono beni o servizi per intraprendere l’esercizio di un’attività economica comune di cui divideranno gli utili. SPORTELLO DELLO STUDENTE: è una struttura dislocata nella sede di ciascuna facoltà. Permette agli studenti iscritti di reperire informazioni specifiche sui corsi di studio della facoltà, sui vari insegnamenti e i relativi programmi (orario lezioni/calendario esami), sui passaggi da un corso di studio all’altro, sulle ammissioni con altro titolo di studio e sul riconoscimento di titoli di studio, informazioni e ritiro dei piani di studio; di adempiere ad alcune pratiche quali presentazione della domanda di laurea e deposito del titolo della tesi, di ritirare pubblicazioni e opuscoli informativi e altro ancora. STAGE: è un’esperienza di avvicinamento al mondo del lavoro, con una durata variabile da tre settimane a quattro mesi, che consente di non interrompere gli studi. Permette di agevolare le scelte formative e 55 professionali attraverso l’esperienza diretta del lavoro. Durante lo stage non è prevista necessariamente una retribuzione, infatti non si viene assunti con un contratto di lavoro. Alla fine dell’esperienza, lo stagista riceve un attestato. TASSE UNIVERSITARIE: l’importo annuale delle tasse è suddiviso nella misura di due rate. La prima rata è uguale per tutti gli studenti mentre la seconda rata è differenziata in base al valore della certificazione ISEE/ISEEU e al corso scelto (nel caso in cui non si sia presentata la certificazione ISEE/ISEEU, secondo le scadenze stabilite, le tasse sono automaticamente calcolate nella misura più elevata). TESSERINO MAGNETICO (BADGE): viene consegnato al momento della conferma dell'immatricolazione secondo le scadenze previste (per consultare le date aggiornate www.studenti.unige.it). Il tesserino magnetico (badge) contiene la foto, il nome e cognome, il numero di matricola e la facoltà di appartenenza. Serve per accedere alle attività formative, per beneficiare degli sconti presso il servizio ristorazione (le mense universitarie) e per godere delle promozioni rivolte agli studenti universitari presso gli esercizi convenzionati (palestre, cinema e teatri, parcheggi ecc.). In caso di smarrimento può esserne richiesto un duplicato presso il Dipartimento Studenti di via Bensa, 1. TEST D’ACCESSO O DI AMMISSIONE: alcuni corsi di laurea prevedono il numero programmato per l’ingresso. In questo caso le aspiranti matricole devono superare un esame selettivo, denominato “test d’accesso” o “d’ammissione”. Il test d’ammissione vale come verifica delle conoscenze di base. TRASFERIMENTO: con questo termine si indica il passaggio di uno studente proveniente da un corso di laurea di un ateneo ad un corso di laurea di un altro ateneo. TUTOR: è una figura indicata dalle strutture universitarie per supportare gli studenti durante la loro vita universitaria. Offre infatti agli iscritti dei punti di riferimento utili per reperire informazioni su orari, date degli appelli d’esame, libri di testo, piano di studio, e su tutto ciò che concerne l’organizzazione e la programmazione dello studio, compresa la scelta degli esami da preparare. ZAI.NET: Il punto di vista delle giovani generazioni sul mondo, da tredici anni sul magazine, sul web e on air. Sul sito www.zai.net troverete anche alcuni estratti di questa guida.